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Il contesto culturale: dall’Illuminismo, al Positivismo, alle ‘scuole nuove’
1.LA NASCITA
DELLA
PEDAGOGIA
MODERNA:
Rousseau, Pestalozzi,
Fröbel
3.IL POSITIVISMO
E LA
PEDAGOGIA
EMENDATIVA
2.LA SCIENZA
MEDICA:
Itard e Sèguin
L’EDUCAZIONE SENSORIALE
4.DEWEY E
LE
‘SCUOLE
NUOVE’
MATRICI CULTURALI
(1) La nascita della Pedagogia moderna e la
scoperta dell’infanzia
Per molti secoli, è diffusa una concezione negativa dell’infanzia:
Ne consegue un modello educativo fondato:
IRREQUIETEZZA
INSTABILITÀ
PERICOLOSA DA DISCIPLINARE
SULL’OBBEDIENZA
SUL CONTROLLO
DEL CORPO
SULLA PUNIZIONE SUL PERDONO E
SU PREMI
SUL CONTROLLO
DEI GESTI E
DELLE PAROLE
(1) La nascita della Pedagogia moderna e la
scoperta dell’infanzia Dal ‘700 in poi
Rinnovamento
culturale, sociale e
istituzionale
Pedagogia
moderna
Nuova visione
dell’infanzia,
espressione di
particolari esigenze
Dall’immagine di un “bambinello ignudo,
che, al momento di scendere sulla terra,
si arretra spaventato alla vista del
nostro globo, coperto ed irto d’armi a
segno da non lasciargli libero un palmo
di terreno su cui posare il piede…”
All’immagine di “un bambino che, venendo
al mondo, porta in sé in germe tutte le
eredità delle generazioni che l’hanno
preceduto..., e che, nel tempo stesso,
rappresenta una varietà speciale del tipo.
e se non vogliamo che la forza individuale
venga soffocata dall’educazione, dobbiamo
coltivarla con ogni cura, guidandola solo
quel tanto che sarà necessario…” Ellen Key, Il secolo dei fanciulli, 1906
(1) La nascita della Pedagogia moderna e la
scoperta dell’infanzia JEAN-JACQUES ROUSSEAU (1712-1778)
Riconoscimento della centralità del soggetto che apprende
Educazione naturale e “autobiografica”
Critica all’educazione tradizionale
JOHANN HEINRICH PESTALOZZI (1746 – 1817)
Educazione popolare, rivolta alle classi più povere e che prepari alla vita
Formazione integrale, che coinvolga mente, cuore e mano
FRIEDRIC FRÖBEL (1782 – 1852)
Nuova educazione, impegnata a rispondere a rinnovate esigenze sociali e culturali
Formazione integrale, che congiunga il pensare e il fare
Il gioco come armonizzazione delle diverse dimensioni del bambino
Il gioco come diritto dell’infanzia
Necessità di luoghi e materiali specifici
(1) La nascita della Pedagogia moderna e
l’educazione sensoriale
“All’inizio della vita, quando la memoria e
l’immaginazione sono ancora inattive, il bambino
è attento solo a ciò che colpisce
immediatamente i suoi sensi; costituendo
le sensazioni il primo materiale delle
sue conoscenze, offrirgliele in un ordine
adeguato significa preparare la sua memoria
a fornire un giorno nello stesso ordine
al suo intelletto” J. J. Rousseau, Emilio o Dell’educazione
“…La più grande importanza della educazione
dei sensi è sempre, anche nel deficiente,
in ciò, che attraverso l’esercizio dei sensi
possiamo fare un esercizio vero e proprio
di attività psichiche che, perfezionando
i poteri sensoriali, contribuiscono, insieme,
a un perfezionamento mentale del soggetto” G. Calò, Pedagogia degli anormali
“I giuochi froebeliani sono già mezzo validissimo per la
educazione dei sensi, perché offrono all’attività pratica del
bambino un mezzo che, interessandolo enormemente, richiama
la sua attenzione sulle proprietà della materia di cui si serve e
sulle qualità degli oggetti. Tutta la esercitazione dei sensi
deve in principio assumere la forma di giuoco, perché,
rispondendo così alla inclinazione e alla più spontanea
forma di attività del bambino, contribuisce a migliorare
effettivamente quelle attività mentali che si vogliono sviluppare”. G. Calò, Pedagogia degli anormali
(2) La scienza medica nella cura della
disabilità psichica: Itard e Sèguin
ITARD (1774 – 1838)
Metodo sperimentale per l’educazione del selvaggio dell’Aveyron
Il suo metodo coniuga gli esperimenti per lo sviluppo dei singoli sensi
a quelli per lo sviluppo morale e dell’intelligenza.
Segna il passaggio dalla medicalizzazione all’educazione
SÉGUIN (1812 – 1880)
Maggiore attenzione al contesto e all’organizzazione sistematica
delle attività
Metodo definito “educazione fisiologica”: esiste una sinergia tra
attività nervosa, attività muscolare ed attività mentale
All’“educazione degli idioti” deve corrispondere un radicale
rinnovamento dell’“educazione delle masse e delle classi privilegiate”
(3) Il Positivismo e…
Movimento filosofico, culturale e scientifico del sec. XIX
Fiducia nel progresso tecnico, industriale e sociale e nelle
scienze esatte
Rifiuto di principi religiosi e metafisici
Metodo descrittivo e induttivo: descrizione dei fatti della realtà e
ricerca delle leggi che spiegano le relazioni tra i fatti
L’uomo appare per quello che di fatto è, biologicamente e
socialmente
L’EDUCAZIONE è un fatto naturale
La PEDAGOGIA è SCIENTIFICA: comportamento umano
(oggetto), osservazione (metodo), esperienza diretta (tecnica di
insegnamento) impianto delle scienze esatte
(3) … la Pedagogia emendativa
Fiducia nel progresso controllo dei soggetti “pericolosi”
attenzioni educative per renderli
utili alla società, produttivi
Nasce la PEDAGOGIA EMENDATIVA, volta alla correzione
dei difetti dell’infanzia ritenuta “anormale”
Fondata sull’ANTROPOLOGIA PEDAGOGICA: l’infanzia
viene studiata in ordine alle tendenze ereditarie, ai fattori
ambientali, ai comportamenti, alle differenze “tipiche e
tassonomiche” degli educandi nelle diverse età
4. Dewey e le ‘scuole nuove’
Le “scuole nuove” sostengono una visione puerocentrica
dell’educazione che si realizza sperimentalmente nelle
scuole sperimentali
J. Dewey (1859-1952) scuola di Chicago – USA Nuovo concetto di esperienza evolutiva = realtà nel suo dinamismo
Il concetto di esperienza rimanda a quello di natura: “continua emergenza di forme nuove” che viene dalla interazione continua tra uomo e ambiente, interazione che possiede un’impronta adattivo-costruttiva
Attività intelligente dell’uomo = natura stessa che realizza le sue potenzialità
Pensiero = strumento per costituire piani futuri
Educazione = adattamento alla società in cui si realizza, ma anche sviluppo costruttivo della personalità per migliorare la realtà
Immanenza della società
Maria Montessori e il Positivismo
Nei primi anni della sua carriera
Crede nella pedagogia
scientifica fondata su basi
antropologiche
Adotta il metodo naturalistico,
descrittivo
Alla ricerca di una
classificazione di “tipi” di
bambini
Attenzione ai “tipi” anormali
Dopo il Congresso di Torino
Adotta una posizione più
moderata (studia filosofia)
Educazione non solo come
recupero fisiologico ma come
educazione morale
Alla ricerca dello “spirito del
bambino”, soffocato dal
determinismo positivista
Attenzione alle potenzialità del bambino
La formazione:
dalla Medicina alla Pedagogia
Si laurea in medicina nel 1896
Diventa assistente presso la Clinica Psichiatrica dell’Università di Roma dal 1897 al 1898
Interesse per la Medicina infantile
Contribuisce alla nascita di due nuove scienze:
L’ANTROPOMETRIA La PSICOMETRIA
PEDAGOGIA SCIENTIFICA
“Non si può educare alcuno,
se non si conosce
direttamente”
M. Montessori, Antropologia pedagogica, 1910
(1) La pedagogia scientifica: il metodo
Occorre studiare il bambino:
“Anche nel campo pedagogico il
metodo naturalistico dovrà
condurci allo studio dei soggetti,
alla loro descrizione individuale
al loro raggruppamento sulla
base di caratteri comuni”.
M. Montessori, Antropologia pedagogica, 1910
Dal punto
di vista
fisico
Dal punto di
vista
psicologico
Dal punto
di vista della
sua origine
Dal punto di
vista della
sua evoluzione
(2) La pedagogia scientifica: il metodo
Fasi:
1. “Raccolta obiettiva dei singoli fatti” (analisi), “con
estrema esattezza e obiettività” (es. misurazione
della testa con fettuccia millimetrica o compassi di
spessore)
2. Interpretazione dei dati, attraverso altre ricerche
(es. comparazione della statura di un ragazzo di
10 anni con la statura media dei ragazzi di 10
anni)
LA CARTA BIOGRAFICA PER LE SCUOLE
(Prof. Sergi)
OSSERVAZIONI FISICHE (Entrata nella scuola – Uscita dalla scuola)
Nome
Età
Patria
Paternità (genitori)
Vaccinazione
Statura
Peso
Capacità polmonare
Forza muscolare
Stato generale della salute
Anomalie, deformità
Testa, circonferenza orizzontale
Testa, larghezza massima
Testa, lunghezza massima
Faccia, altezza
Faccia, lunghezza
Indice facciale
Capelli: colore, forma
Occhi: colore
Pelle: colore
OSSERVAZIONI PSICOLOGICHE (Entrata nella scuola – Uscita dalla scuola)
Vista, acutezza, presbitia, miopia
Visione di colori, normale, difettosa
Udito, acutezza
Tatto, acutezza
Intelligenza, precoce o tardiva
Percezione, rapida o lenta
Memoria, tenace o labile
Attenzione, facile o no a destare
Attenzione, sua durata
Attenzione, stanchezza consecutiva
Linguaggio, spedito o lento
Linguaggio, pronuncia perfetta o imperfetta
Linguaggio, balbuzie
Sensibilità emozionale, ottusa o facile ad imitare
Condotta e carattere (nella famiglia/a scuola)
Amicizia nella scuola
Taciturnità o loquacità
Ciò che preferisce nelle ore libere
Capricci, eccentricità
Fatti accidentali straordinari
(3) La pedagogia scientifica: il metodo
“Passaggio dall’analisi alla sintesi”, attraverso una
lettura “a grandi sguardi”.
“Ammesso che si sappiano raccogliere
i dati antropologici con una tecnica
rigorosamente esatta, e si posseggano
cognizioni teoriche e tavole di
confronto: tutto ciò non basta a renderci
interpreti della natura… E’ la parte più
alta del lavoro, che ci pone a contatto
al di là dell’individuo… quasi materiando
l’inconoscibile”. M. Montessori, Antropologia pedagogica, 1910
“Io però, a differenza dei miei
colleghi, ebbi l’intuizione
che la questione dei deficienti
fosse prevalentemente
pedagogica…” (M. Montessori, La scoperta del bambino)
Nel 1898 conduce un corso di conferenze
sull’educazione dei bambini “anormali” ad un
gruppo di maestri di Roma.
Dal 1898 al 1900, dirige la Scuola Magistrale
Ortofrenica, con Montesano e De Sanctis
Fonda un Istituto medico-pedagogico, accanto alla
Scuola Magistrale Ortofrenica
“Rimasi così due anni a
preparare i maestri di Roma
ai metodi speciali di osservazione
e di educazione dei fanciulli
frenastenici, non solo;
Ciò che più importa, … mi misi
a insegnare io stessa ai bambini…
Questi due anni di pratica sono il
mio primo vero titolo in fatto di
Pedagogia” M. Montessori, La scoperta del bambino
Partecipa al primo Congresso Pedagogico Italiano
Nazionale (Torino, 1898), centrato sul problema
dell’“educazione morale” nella scuola
Denuncia la carenza di cure adeguate nei
confronti dei bambini disadattati e disturbati
da anomalie nel carattere
“E’ inutile riformare
la scuola e i metodi, se a
questa scuola e a questi metodi
sfuggono appunto coloro che
per la difesa sociale più ne
sarebbero bisognosi!” (M. Montessori, Antropologia pedagogica, 1910)
Insegna a leggere e a scrivere ad un gruppo di
bambini dell’istituto, che superano i bambini delle
scuole pubbliche all’esame di licenza elementare.
(1) PUNTO DI SVOLTA
“Questi risultati avevano del
miracoloso per coloro che
osservavano, ma per me,
i ragazzi dell’asilo avevano
raggiunto i normali perché
avevano seguito una
strada diversa.
Mentre tutto il mondo
ammirava i progressi
dei miei idioti, io meditavo
sulle ragioni che potevano
ritenere gli allievi più
dotati delle scuole
comunali a un livello
così basso.
Il mio desiderio era stato
di sperimentare i metodi
per i bambini ritardati
in una prima classe
della scuola primaria” M. Montessori, Les Case dei bambini. La
méthode de la pédagogie scientifique…
Inizia a studiare filosofia e pedagogia
Nel 1907, fonda la sua prima Casa dei bambini nel quartiere di San Lorenzo, a Roma
La Casa dei bambini
2 scopi
L’integrazione di un’infanzia
svantaggiata (al di sotto della
età scolastica) e la sua
liberazione dalla miseria
La sperimentazione di un
nuovo metodo educativo,
fondato sui metodi
di Itard e Sèguin
Scopre nel bambino
forze creative latenti,
inesauribili. Scopre
il bambino e il metodo.
Tale scoperta mette
in crisi i criteri di matrice
positivista che aveva
utilizzato con i
bambini anormali
(2) PUNTO DI SVOLTA
(il “caso”: la Casa dei Bambini)
“Non avevo mai pensato di
applicare questi metodi
negli asili infantili… I bambini
arretrati sono giudicati
mentalmente come bambini
dalla mentalità molto
somigliante a quella dei
bambini normali inferiori a
loro di qualche anno.
I piccoli non hanno
ancora raggiunto una
definitiva coordinazione
dei movimenti muscolari…
Gli organi dei sensi
non sono ancora…
sviluppati.
il linguaggio è
rudimentale…
Molti difetti che diventano
permanenti, come quelli
del linguaggio, sono
acquisiti dal bambino,
perché lo trascuriamo
nel periodo più
importante della sua vita” M. Montessori, Les Case dei bambini. La
méthode de la pédagogie scientifique…
Il quadro epistemologico:
principi fondamentali M. Montessori, La mente del bambino, Garzanti 1952
Critica all’educazione tradizionale
I quattro piani dello sviluppo
L’embrione spirituale
La mente assorbente (punti di sensitività, nebule,
horme)
L’ambiente
Il metodo e le scuole montessoriane
Critica l’educazione tradizionale, impostata
sull’educazione della mente e separata dalla vita
“Se l’educazione dovesse venir
sempre concepita secondo gli
antichi schemi di trasmissione
del sapere non vi sarebbe più
nulla da sperare per l’avvenire
del mondo… Il bambino è dotato
di poteri sconosciuti. Lo sviluppo
delle potenzialità umane deve
essere lo scopo dell’educazione” (M. Montessori, La mente del bambino, p. 2).
Mette a punto un ampio progetto di formazione
umana, rivolto a 4 piani (o livelli) dello sviluppo:
- 0 – 6 anni (0-3; 3,6)
- 6 – 12 anni (6-9; 9-12)
- 12 – 18 anni (12-15; 15-18)
- 18 – 24 anni (18-21; 21-24) Formazione continua
manifestazioni vitali e bisogni diversi per ogni livello di sviluppo opportune risposte educative diversificate in base al livello di sviluppo (4 piani dell’educazione)
L’embrione spirituale
Fase prenatale embrione fisico meraviglia della natura Fase post-natale embrione spirituale meraviglia della natura e = “lunga infanzia” dell’educazione
“La psiche umana pure comincia dal nulla, …
nello stesso modo in cui il corpo parte da
quella cellula primitiva… Nel neonato sembra che
non vi sia nulla di costruito, proprio come non vi
era un uomo già fatto nella cellula primitiva.
Egli ha in sé tutte le potenzialità che determinano
il suo sviluppo, prendendo i caratteri dell’ambiente
che lo circondano” (M. Montessori, La mente del bambino, pp. 52-58 ).
La mente assorbente: dal nulla il bambino accumula
materiale inconscia Struttura psichica sensibile capacità di del bambino assimilazione con potere creativo
3 concetti correlati: PUNTI DI
SENSITIVITA’ NEBULE HORME
“Possiamo dire che siamo nati con uno stimolo vitale (horme)
già organizzato nella struttura generale della mente assorbente,
e la sua specializzazione è annunciata nelle nebule. Questa
struttura cambia durante l’infanzia secondo la direzione di ciò che
abbiamo chiamato periodi sensitivi” (M. Montessori, La mente del bambino, p. 99)
Una lettura interessante …
Può il concetto di ‘mente assorbente’ elaborato da M.
Montessori essere confermato dall’attuale ricerca delle
neuroscienze?
Mente assorbente non come ‘mito pedagogico’, non
come influenza dell’esterno sul bambino, ma come
espressione funzionale della mente del bambino, diversa
dall’adulto, non ancora consapevole di sé, ma tutta tesa
al processo di assorbimento delle impressioni (p. 25) che
gli vengono dall’esperienza una sorta di paternità
della mente assorbente rispetto all’intelligenza adulta.
La mente assorbente esprime lo straordinario accostamento tra le
diverse funzioni della mente: attività cognitive, emozionali, affettive, si
intersecano e pur con le loro specificità funzionali e cerebrali, danno
luogo a processi mentali e comportamenti complessi.
Possono essere i neuroni specchi gli ‘operatori’ di questa attività che
M. Montessori ha definito ‘mente assorbente’, strettamente collegata
con l’attività sensoriale del bambino
I neuroni specchio dell’uomo, ci dicono le neuroscienze,
non solo gli permettono di afferrare il significato dei comportamenti agiti
da chi gli sta di fronte, le sue intenzioni ed emozioni, ma addirittura di
anticiparli, attraverso una sorta di ‘empatia’ neuronale che gli
garantisce la possibilità di stare in relazione motoria, sensitiva, emotiva
con gli altri.
L’ambiente
La Montessori risponde che l’ambiente
“deve essere il mondo”
Il bambino può sviluppare ogni funzione psichica (linguaggio, movimento e imitazione) solo se vive tra le persone che la esercitano: per acquisire il linguaggio, il bambino deve stare tra la gente che parla, per acquisire
determinati costumi e abitudini deve vivere con le persone che li seguono.
“Se il neonato deve
assorbire l’ambiente per
costruire un adattamento,
quale ambiente
preparargli?”
Il metodo
“La prima idea fu di arricchire
l’ambiente con un po’ di tutto e di
lasciare che i bambini scegliessero
ciò che preferivano. Vedemmo che
essi prendevano solo certi oggetti,
mentre altri restavano inutilizzati; e
questi furono eliminati. Ora tutto
quello che abbiamo nelle nostre
scuole non è il risultato di
esperimenti in un solo paese, ma in
tutto il mondo…” (M. Montessori, La mente del bambino, p. 222)
“Le manifestazioni psichiche che
venivano spontaneamente dal bambino
posto in un ambiente di vita reale,
con oggetti proporzionati a lui, furono
insieme chiare e sorprendenti. E fu
seguendole … che venne costruito
il nostro metodo di educazione… E il
metodo fu costruito ed elaborato
sulla guida dei fenomeni progressivi
dei bambini”. (M. Montessori, La mente del bambino, p. 171)
Le scuole montessoriane
caratteristiche e presupposti
AMBIENTE:
chiuso e appartato;
favorisce la
concentrazione
FORMAZIONE DELLE
CLASSI:
numerose, per garantire
la varietà di carattere
e di età
OGGETTI:
scelti dai bambini e
fondanti il metodo;
un solo esemplare
per ognuno.
ERRORE:
duplice scopo:
conoscere se stessi,
Instaurare relazioni di
fratellanza
VITA SOCIALE:
“Comunità lavoratrice”
dove si risolvono
problemi in condizioni
accettabili da tutti
INSEGNANTE:
preparazione speciale,
tatto, delicatezza.
deve tener viva
l’immaginazione