[maratona lombardia] piccoli comuni: quanti, dove e con quale sviluppo

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PICCOLI COMUNI IN LOMBARDIA: DOVE, QUANTI E CON QUALI PROSPETTIVE Alberto Ceriani IReR – Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia

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Intervento di Alberto Ceriani - IReR - MARATONA DELLA CONOSCENZA - Lombardia in sintesi (Milano, Palazzo delle Stelline RisorseComuni - aprile 2007)

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Page 1: [Maratona Lombardia] Piccoli comuni: quanti, dove e con quale sviluppo

PICCOLI COMUNI IN LOMBARDIA:

DOVE, QUANTI E CON QUALI PROSPETTIVE

Alberto CerianiIReR – Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia

Page 2: [Maratona Lombardia] Piccoli comuni: quanti, dove e con quale sviluppo

Visione sui piccoli Comuni

• Situazione al 31 dicembre 2005

• Come sono cambiati in venti anni

• Dove sono localizzati

• Come cambieranno nei prossimi venti anni

• Verso quali processi di sviluppo si orientano

Page 3: [Maratona Lombardia] Piccoli comuni: quanti, dove e con quale sviluppo

La situazione al 31 dicembre 2005

• 856 Comuni (su 1547) < 3000 abitanti

• Oltre la metà dei Comuni lombardi (55.4%)

• 1.144.218 abitanti

• 12% della popolazione regionale

<= 500 500 - 1000 1000 - 1500 1500 - 2000 2000 - 2500 2500 - 3000 fino 3000 > 3000 Totale

Popolazione 43.307 143.296 218.711 243.759 229.822 265.323 1.144.218 8.330.984 9.475.202% Popolazione 0,5 1,5 2,3 2,6 2,4 2,8 12,1 87,9 100Comuni 146 194 176 140 103 97 856 690 1.546% Comuni 9,4 12,5 11,4 9,1 6,7 6,3 55,4 44,6 100Media 297 739 1.243 1.741 2.231 2.735

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0

500000

1000000

1500000

2000000

2500000

3000000

X<200

0

2001

<X<5000

5001

<X<10000

1000

1<X<5

0000

5000

1<X<1

00000

1000

01<X

<300

000

X>300

000

0100200300400500600700800

Popolazione

N Comuni

Asimmetria Comuni/popolazione

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Dinamica 1981 - 2005

• Andamento negativo in contesto regionale positivo (+6%):– Meno piccoli Comuni (da 966 a 856 – da 62,5 a 55,4% dei

Comuni lombardi)– Meno popolazione residente nei piccoli Comuni (dal 14,2%

al 12,1%)• Particolare contrazione nei Comuni inferiori a

2.000 abitanti• La soglia critica si è spostata da 1.000 a 2.000

abitanti

Page 6: [Maratona Lombardia] Piccoli comuni: quanti, dove e con quale sviluppo

Numero di comuni <=500 500-1000 1000-2000 2000-3000 <=3000

% sulla Lombardia

1981 156 240 362 208 966 62,5

1991 153 205 331 194 883 57,1

2001 146 194 316 200 856 55,4Variazione 1981-2005 -10 -46 -46 -8 -110

% sulla classe -6,4 -19,2 -12,7 -3,8 -11,4

Popolazione <=500 500-1000 1000-2000 2000-3000 <=3000% sulla

Lombardia

1981 51.479 180.515 521.176 511.473 1.264.643 14,2

1991 46.511 151.622 482.180 476.871 1.157.184 12,8

2001 43.307 143.296 462.470 495.145 1.144.218 12,1Variazione 1981-2005 - 8.172 - 37.219 - 58.706 - 16.328 - 120.425

% sulla classe -15,9 -20,6 -11,3 -3,2 -9,5

Misure precise: variazioni dal 1981 al 2001

Page 7: [Maratona Lombardia] Piccoli comuni: quanti, dove e con quale sviluppo

Dove sono localizzati

• Forte concentrazione in provincia di Pv, Cr, So e Lo (qui oltre il 70% dei Comuni appartiene alla classe <3000 abitanti)

• Forte concentrazione in montagna (qui l’80%

dei Comuni appartiene alla classe <3000 abitanti) • Localizzazioni più numerose al crescere

della distanza dai poli urbani approfondimento

Page 8: [Maratona Lombardia] Piccoli comuni: quanti, dove e con quale sviluppo

Misure precise: piccoli Comuni per provincia, zona altimetrica,

distanza dai poli urbani

Province % Comuni <3000 Zona altimetrica % Comuni <3000 Poli/fasce % Comuni <3000

Pavia 80,5 Montagna 78,6 1° Corona 27,2Cremona 77,3 Collina 43,6 2° Corona 43,1Sondrio 75,5 Pianura 45,8 3° Corona 54,9Lodi 75,5 Totale 55,4 Extra Corone 67,8Como 67,9 Totale 55,4Lecco 64,5Bergamo 52,0Varese 47,5Mantova 47,3Brescia 45,8Milano 10,5Totale 55,4

approfondimento

Page 9: [Maratona Lombardia] Piccoli comuni: quanti, dove e con quale sviluppo

Approfondimento: i Poli urbani

• La Lombardia è sistema policentrico. I poli urbani pluricomunali si organizzano come sistemi di città con economie di scala, sinergie e complementarietà nell’offerta di servizi ai cittadini

• La distanza dai poli urbani determina differenziali di servizio e di sviluppo. Lo sviluppo è favorito da bassi costi di transazione?

• Una verifica: variazioni nella popolazione diurna

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18 poli urbaniProvincia Comune - Centro Popolazione al 31.12.2005

1. Varese Busto Arsizio 79.552 2. Varese Varese 82.809 3. Como Como 83.002 4. Sondrio Sondrio 21.887 5. Milano Cinisello Balsamo 73.770 6. Milano Legnano 56.622 7. Milano Milano 1.308.735 8. Milano Monza 121.961 9. Milano Rho 50.623 10. Milano Sesto San Giovanni 83.556 11. Bergamo Bergamo 116.197 12. Brescia Brescia 191.059 13. Pavia Pavia 71.064 14. Pavia Vigevano 59.714 15. Cremona Cremona 71.313 16. Mantova Mantova 47.671 17. Lecco Lecco 46.857 18. Lodi Lodi 42.748

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I 18 poli urbani

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I piccoli comuni intorno ai poli

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Relazioni di complementarietà tra poli e piccoli Comuni

• Nei Comuni non confinanti con i “poli” la popolazione si sposta per lavoro e studio in misura maggiore (-21,9% )

• Negli ultimi venti anni la mobilità è aumentata sia per lavoro che per studio (-8,7% comuni non confinanti vs. +1,6 comuni confinanti)

• Le professioni non svolte nel piccolo Comune sono inerenti al commercio, alle costruzioni, all’industria

• Sta cambiando l’autosufficienza economica o la funzione?

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Misure precise: variazione popolazione diurna nei piccoli Comuni

Non Confinanti con centri

urbani

Confinanti con centri urbani

19-29 anni -35,6 -13,5 30-49 anni -28,0 -21,0 Laurea o diploma universitario -35,9 -47,1 Diploma superiore -34,1 -21,5 Licenza media -29,9 -19,3 Occupati in Agricoltura -13,7 -3,4 Occupati nell’Industria -14,9 -1,6 Occupati nelle Costruzioni -44,3 -34,8 Occupati nel Commercio -43,6 -12,0 Occupati nel Credito e assicurazioni -66,9 -65,7 Totale -21,9 -17,0

Totale totale 2001-81 -8,7 1,6

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Il futuro demografico tra venti anni

• Fase di lieve ripresa nel prossimo quinquennio (+4,2%), poi stazionarietà

• Situazioni più dinamiche in pianura, anche tra i Comuni più distanti dai poli urbani. Situazioni di regresso a fine periodo nei Comuni montani

• Per età della popolazione: forte contrazione della fascia fino a 5 anni e forte accrescimento della fascia >65 anni. Entrambi i fenomeni sono accentuati nei Comuni più piccoli

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Saldo naturale e saldo migratorio

• Criticità della dinamica naturale (nascite e decessi) in quasi tutti i Comuni <1000 abitanti

• Saldo naturale negativo in montagna e peggioramento dalla prima corona alla corona più esterna per i Comuni <1500

• Dinamica migratoria invece generalmente positiva

Page 17: [Maratona Lombardia] Piccoli comuni: quanti, dove e con quale sviluppo

Casi da approfondire

• Quali piccoli comuni lombardi dovranno convivere con le criticità demografiche? (invecchiamento della popolazione residente e decremento)

MALESSERE DEMOGRAFICO

Tasso di incremento (x 1000)

Indice di invecchiamento (x

100)

>= -5 -5 - -10 < -10

<25 ASSENTE;ASSENTE ASSENTE;MEDIO ASSENTE;FORTE 25 – 30 MEDIO; ASSENTE MEDIO;MEDIO MEDIO,FORTE => 30 FORTE;ASSENTE FORTE;MEDIO FORTE;FORTE

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PROVINCIA E ZONA ALTIMETRICA

FREQUENZA DI PICCOLI COMUNI IN CONDIZIONI DI MALESSERE DEMOGRAFICO

E PROSPETTIVE NEL DECENNIO 2016-2025 Frequenza nel

2006-2015 Variazione nel decennio 2016-

2025 N. comuni in

peggioramento N. comuni in miglioramento

BG - montagna 15 11 1 BS - montagna 8 6 0 CO - montagna 18 14 2 CR - pianura 3 2 1

LC - montagna 10 9 0 LO - pianura 1 0 0 PV - pianura 33 16 3

PV - montagna 8 0 1 PV - collina 21 4 5

SO - montagna 11 10 1 VA - montagna 2 0 0

Totale 130 72 14

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Malessere

demografico(82.000 abitanti)

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Propensione allo sviluppo dei piccoli Comuni: i PISL

• Programmi integrati di Sviluppo Locale (PISL)• Strumento di programmazione negoziata, previsto dal DocUP

Obiettivo2 2000-2006 quale modalità di attuazione del programma, istituzionalizzati dalla l.r. n. 2/2003 quale strumento regionale di programmazione negoziata

• Nell’esperienza lombarda i PISL si presentano come tentativi orientati a rafforzare la capacità di programmazione delle aree della regione che presentano differenziali di sviluppo

• Forte relazione con i contesti di piccoli Comuni

Page 21: [Maratona Lombardia] Piccoli comuni: quanti, dove e con quale sviluppo

Localizzazione dei PISL

Page 22: [Maratona Lombardia] Piccoli comuni: quanti, dove e con quale sviluppo
Page 23: [Maratona Lombardia] Piccoli comuni: quanti, dove e con quale sviluppo

Caratterizzazione

PISL Obiettivo 2

e Phasing Out Lombardia

Comuni 328 348 1546

Province 9 9 11

Comunità Montane 17 - 30

Unioni di comuni 4 - 60

Popolazione 851.879 1.045.933 9.472.202

Percentuale della popolazione regionale 9% 11,14% 100%

Superficie (kmq) 6.666 6.906 23.862

Percentuale della superficie regionale 28% 28,94% 100%

Fonte: elaborazione IReR su dati ISTAT e Regione Lombardia

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Priorità nelle scelte di sviluppo

1Sviluppo produttivo – Logistica – Trasporti

5Sviluppo produttivo – Tutela ambientale – Riqualificazione territoriale

9Valorizzazione turistica – Risorse culturali e enogastronomiche

16Sviluppo manifatturiero e servizi – valorizzazione turistica

N.PISLAMBITO

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Condizioni di sviluppo

C o sa devo fare p er m ig lio rare o im plem entare

u n P ISL

com ponenti politiche

com ponenti tecniche

idea d i sviluppo

g ruppo d i inte resse

leader loca le

capacità mob i li taz ione riso rse locali

s tru ttu re tecn iche di

suppo rto

es iti e indicazioni de i

piani loca li

ana lis i del le cri tic ità del

proprio territo rio

attivi tà di p roge ttazione

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Indicazioni per le politiche locali

• Superare la retorica del piccolo comune

• Irrobustire le piccole istituzioni locali (Unioni, gestione associata)

• Affermare una idea di sviluppo locale come concorso delle comunità locali e di tutta la filiera istituzionale

• Distinguere identità funzionali

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I titoli del “manifesto” per lo sviluppo locale

• Una geografia più precisa delle aree marginali• Conoscere a fondo gli ostacoli dello sviluppo locale• Riuscire a immaginare prospettive di sviluppo• Superare le banalizzazioni• Le classi dirigenti locali mobilitino tutte le risorse presenti• Buona gestione dei progetti di sviluppo locale e migliori capacità tecniche e operative• Regole più semplici• Far incontrare locale e sovralocale• Lavorare sulle opportunità finanziarie• Sostenere le Unioni di Comuni• Rilanciare le Comunità montane• Il ruolo della Regione• Le prossime riforme nazionali• Continuare a dare occasioni allo sviluppo locale

Page 28: [Maratona Lombardia] Piccoli comuni: quanti, dove e con quale sviluppo

SICUREZZA, MOLTE DIMENSIONI E MOLTI RUOLI

Alberto CerianiIReR – Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia

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Un quadro meno allarmante

• Situazione della sicurezza in Lombardia: meno allarmante

• Timore di restare vittima di un atto criminoso: – rischio chiaro ai cittadini lombardi, – ma possibile“effetto di rinforzo”

Il dibattito sulla sicurezza, nell’ultima decade, si è in parte sviluppato secondo logiche interne al quadro politico e al rapporto con i mass-media, indipendentemente - almeno in parte - dall’evoluzione della situazione oggettiva della criminalità nella nostra Regione (le stesse considerazioni potrebbero essere fatte rispetto ad altre aree del Paese).

Il punto

Fonte: IReR, “La sicurezza in Lombardia: la percezione dei cittadini attraverso le ricerche dell’IReR e dell’Osservatorio Regionale”, Dicembre 2004

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Le nuove domande di sicurezza

• “Negli ultimi decenni abbiamo assistito al passaggio da una società delle regole generali continue e stabili ad una “società dei rischi individualizzati”, instabile e discontinua.” (Morin, 2004)

• “L' attesa dell' inaspettato, l'attesa dei rischi possibili domina sempre più la scena della nostra vita: rischi individuali e rischi collettivi. E' il fenomeno nuovo che diventa un fattore di stress per le istituzioni nel diritto, nell'economia, nel sistema politico e anche nella vita quotidiana delle famiglie.” (Beck, 2001)

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Come conciliare le dimensioni: partire dal rischio territoriale

• Rischi dovuti ad un evento scatenante caratterizzato da: tempi brevi in cui si scatena in un sistema; impatto su uno spazio circoscritto ma con effetti sovra-sistemici; alta concentrazione di nocività; vulnerabilità dei luoghi in cui impatta; impatto su territori con presenze antropiche

• Eventi trattati per le fasi di impatto, emergenza, ricostruzione della normalità

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Costruire un sistema integrato

Con queste premesse la particolarità dell’approccio della Regione Lombardia in materia di sicurezza è quella di

considerare il concetto di sicurezza trasversalmente nelle diverse politiche esercitate su scala regionale,

allo scopo di creare un sistema integratoche coniughi compiutamente safety e security.

Gli strumenti: il PRIMProgramma Regionale Integrato di Mitigazione dei rischi maggiori 2007/2010

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Analizzare rischi nella scala locale

• Rischi considerati: Rischio idrogeologico (alluvioni, valanghe, frane), Rischio sismico, Rischio industriale, Rischio incendi boschivi, Rischio meteorologico, Incidentalità stradale, Incidentalità lavorativa, Sicurezza urbana

• “Patto per la sicurezza”;• Piani d’area per il rischio integrato;• porre le condizioni per una vera resilienza sociale,

intesa come capacità complessiva del sistema socio-economico di convivere con i vari tipi di rischio e di farvi fronte in caso di loro emersione