maranatha - comunitamagnificat.orgcomunitamagnificat.org/magione/files/2015/05/maranatha3.pdf ·...
TRANSCRIPT
Prima delle vacanze estive il Signore ci
aveva parlato di guarigione e liberazio-
ne attraverso i profeti Geremia e Isaia.
Ora siamo stati invitati ad essere corpo.
In più preghiere il Signore ci ha ammo-
nito riguardo la nostra condotta. Una
profezia mentale nelle primissime pre-
ghiere diceva così: " Se toglierai di
mezzo a te il puntare il dito e il parlare
empio, la tua giustizia brillerà come il
meriggio e la tua ferita guarirà presto".
Ci ha invitato ad essere una cosa sola,
ci ha chiamati all'unità e attraverso la
nostra unione risana le ferite. Ed è pro-
prio attraverso l'unità che passa la no-
stra salvezza e quella degli altri: siamo
stati infatti invitati all'evangelizzazione.
Nel corso di questi mesi siamo più vol-
te ricaduti nelle nostre debolezze e fra-
gilità, attraverso san Paolo ci dice
"Cristo ci ha liberati perché restassimo
liberi" (gal 5,1). Siamo stati riscattati,
la nostra libertà ha avuto un prezzo.
Come spesso accade quando ricadiamo
nelle nostre debolezze, non riusciamo
ad alzare il nostro sguardo, siamo pie-
gati su noi stessi, e puntualmente il
Signore ci si è fatto vicino per dirci che
ci ama e ci chiama per nome, invitan-
doci più volte a cercarlo. Giacomo
SEMINARIO di EFFUSIONE 2014 :SPECIALE pag. 2segg
CONVOCAZIONE REGIONALE RNS pag 4-5
GIORNATE COMUNITARIE pag.7
AUGURI PEPPINA pag.7
MONTESILVANO 2015 pag.8
LIETI EVENTI in FRATERNITA’ pag.9
MAGNIFICHE NOTIZIE
VIENI,SIGNORE GESÚ!! COMUNITÁ’ MAGNIFICAT MAGIONE-AGELLO
Nu
m.3
- A
pr
ile
20
15
MARANATHA
LA RUBRICA DEL
GIOVEDì
CONTINUA A PAG.3
Nel mio cuore, e vor-
rei anche nei vostri
cuori, ci sono due
verità, una che dà
tristezza e dolore, e
un’altra che dà gioia
e forza. Qual è la tri-
ste verità? Nel mondo
si muore con troppa
facilità. La vita è di-
sprezzata, rifiutata,
violentata, uccisa.
Troppi uomini e don-
ne, troppi bambini e
anziani, troppe famiglie diventano ogni
giorno più povere, perseguitate, ab-
bandonate. Gridano giustizia, gridano
pace, gridano misericordia e non ne
trovano. E nella Terra dei nostri Padri
nella fede, nella Terra dei patriarchi e
dei profeti, nel Medio Oriente, nella
Terra Santa, nella Terra di Gesù, trop-
po sangue continua a scorrere e troppi
l e a d e r s e m b r a n o r a s s e g n a t i
all’impotenza, sottomessi al male e
alla morte. E ora la buona notizia: nel
tempo della crisi, non è in crisi
l’amore di Dio, non è in crisi l’amore
che Gesù è venuto ad insegnarci e che
è per ogni uomo...
L’amore di Gesù non è in crisi
“Chi canta bene, pre-
ga due volte" suggeri-
sce S. Agostino, per-
ché "il cantare è pro-
prio di chi ama".
Il canto è infatti una
grazia che ci allena
all'amore. Ci insegna
un'armonia che è ab-
bandono di sé, obbe-
dienza all'azione dello
Spirito, "magnifica" la
nostra anima sino a
farla esultare, ardente,
come "viva fiamma
d'amore" verso il suo
Creatore. I suoni, le
voci, le parole diventa-
no così la più alta e-
spressione di preghiera.
Il canto ci eleva supe-
rando ogni nostro limi-
te e divisione, ci educa
ad essere membra dello
stesso Corpo.
Durante la preghiera,
con voci di giubilo,
contribuiamo tutti nel
cantare e la prossima
volta che si intonerà
“MARANATHA, VIE-
NI SIGNOR” vogliamo
sentirvi forte!!! Il piccolo staff
Pagina 2- Primo Piano
Cosa c'è dietro al seminario?
Come si organizza? Tanta
preghiera dai mesi precedenti,
infatti viene chiesto circa un
mese e mezzo prima alla pre-
ghiera comunitaria di pregare
per questo evento. Sono un
paio d'anni che i responsabili
di fraternità affidano ad una
equipe di "preparare" il semi-
nario. L'equipe deve trovare il
luogo dove si svolgeranno le
catechesi e le condivisioni,
deve preparare gli inviti e fare
le locandine da appendere
nelle varie chiese parrocchiali
e scegliere chi saranno i cate-
chisti nelle varie tappe del
seminario. Naturalmente non
è solo una cerchia ristretta di
persone a portare avanti il
seminario, ma tutti i compo-
nenti della fraternità. Per la
pulizia delle sale, ad esempio,
si attivano sempre molti fra-
telli, così come nel preparare
qualcosa da mangiare al ter-
mine degli incontri, per non
parlare di tutti gli annunci che
vengono fatti, e non solo in
chiesa, ma tra amici e parenti
portando la propria testimo-
nianza. Quella dell'equipe è
una bella esperienza, perché
rafforza i rapporti con i fratel-
li, soprattutto con quelli con
cui hai meno condiviso e che
conosci meno, nonostante la
stanchezza e un giorno in più
in cui non ci si riposa o non si
trascorre come si vorrebbe,
ma come al solito sono i frutti
a farti vedere come quelle
sere, era importante incontrar-
si per vedere anche un solo
viso cambiato in fratelli/
sorelle che non conoscevi, o
magari più serenità nel tuo
cuore. Giacomo
Dietro le quinte
Vivevo una semplice vita
da cristiana, pregando e
andando alla Santa Messa;
ma una domenica mattina
alla fine della celebrazione
una ragazza ci ha parlato
di un cammino chiamato
"Seminario di vita nuova
nello Spirito Santo". Ho
sentito dentro di me un
forte desiderio di parteci-
pare. Durante questo per-
corso grazie ai fratelli
della comunità ho provato
intense emozioni riceven-
do tanti messaggi dal Si-
gnore. Al termine di
questo cammino di fede
ho avuto il miracolo di
incontrare Gesù nello Spi-
rito Santo e da quel giorno
la mia vita è cambiata.
Ogni giorno prego il Si-
gnore affinché mi accom-
pagni per il resto della mia
vita. Grazie. Anna Maria
Se avessi dovuto far conto sulle mie capacità dialettiche o
ancor peggio peculiarità caratteriali, me ne sarei rimasta sedu-
ta senza aprire bocca. Ma il Signore, durante le riunioni per
organizzare il seminario di Vita Nuova 2014, con più Parole
ha palesato il suo intento: USCIRE! Annunciare a quanti più
possibile il suo invito. Ho sentito forte di dover agire per ser-
vizio. Per rendere quel “grazie” a Dio, che qualche anno pri-
ma mi ha permesso di incrociare il suo sguardo proprio attra-
verso l’Effusione. E così ho fatto la mia micro-testimonianza
all’ambone durante una celebrazione eucaristica di domenica
mattina a Magione, supportata dalla presenza fisica e morale
di alcun fratelli dietro di me. Come me, altri membri della
fraternità si sono resi disponibili per annunciare l’inizio di un
nuovo seminario, ricoprendo quante più messe possibili nei
dintorni. Fratelli, fidiamoci di Gesù! Incapaci, incerti, inade-
guati … non importa come possiamo sentirci. Se Dio ci vuole
mezzi per un suo progetto, cerchiamo di darGli il nostro SI!
l’Ale
Abbiamo
incontrato GESU’ :
È VIVO!
SPECIALE–
Seminario di Effusione 2014
SEMINARIO DI VITA NUOVA
( Presentazione SEMINARIO Giuseppe Piegai 11ottobre
L’esperienza fatta è la stessa che 2000 anni prima vissero gli appartenenti al popolo ebraico in Galilea: cominciare a conoscere
il vero volto di uno “Strano Maestro”: Gesù! Il Signore in questo primo incontro, ci invita a rinascere dall’acqua (con il Battesi-
mo) e dallo Spirito (con l’AMORE di Dio) per entrare nel Regno dei Cieli ( come fece con Nicodemo)! … Gesù poteva scende-
re dalla croce ma che fa? Chiede il perdono di coloro che ha di fronte,che lo hanno insultato e maltrattato. Prega per loro! Allora
gridò e poi spirò. Ciò viene descritto da tutti gli evangelisti. Questa parola “spirare” è diventata sinonimo di morire ma Gesù
SOFFIO’, MANDO’ FUORI LO SPIRITO. Quello Spirito dell’AMORE di Dio che si effonde sugli uomini perché essi riesca-
no ad AMARE. Qualunque fosse il nostro punto di partenza, il Signore durante questo Seminario aveva di più da dare a tutti!
Dio ti ama Rita Sateriale 18 ottobre 2014
Gli anni, le situazioni capitate nella vita,
le abitudini ci hanno induriti, inquadrati.
Ma il Signore con questa seconda tappa
ci vuole intenerire il cuore. Si relaziona
a noi come bambini, tenuti tra le Sue braccia sicu-
re. L’apostolo Giovanni in una sua lettera tra i
tanti appellativi dati al Signore, ci dà una notizia
bellissima: Dio è AMORE, però non un amore
generico, ma oggi Dio
AMA me! AMA te Mo-
nia! AMA te Morena!
Ama ciascuno di noi e
non ci AMA per scher-
zo! Questo amore oggi è
per te. La scelta: speri-
mentare o meno cosa
significhi essere amato
dal Padre.
1 Pagina 3-Speciale
Il peccato e le sue conseguenze Andrea Orsini 25 ottobre 2014
Il “desiderio di possesso”(Caino) uccide il “soffio di vita”(Abele). E sono entram-
bi dentro di noi. Ma spesso nel nostro essere un po’ schizofrenici, Caino ha la
meglio. I peccati ( il rubare, l’uccidere, il commettere adulterio, il dire falsa testi-
monianza,…) sono quello che costruiamo intorno per difendere la nostra vita, per
sentirci AMATI … senza renderci conto che tutto ciò ci mette in fuga da noi
stessi/ dall’altro/ da Dio. L’unico peccato che non verrà perdonato è quello allo Spirito San-
to, che significa non rispondere all’amore di Dio. Cerca l’ordine di Dio per la tua felicità !
Rispondi al messaggio che il Signore in tutta la Bibbia, fatta eccezione per le prime dieci
pagine della creazione, palesa: “Torna a Me, Io ti AMO”!
SEGUE DALLA PRIMA
Sì, ognuno è qualcuno da ama-
re! Ogni uomo: i più deboli e
disperati e allo stesso tempo i
nemici di questo stesso amore di
Gesù. E’ amore che va a chi
subisce il martirio e a chi provo-
ca il martirio, a chi soffre ingiu-
stamente e a chi provoca ingiusti-
zie. Gesù non ci ha chiesto di
pregare solo per i buoni, ma an-
che per i cattivi. E noi, soprattut-
to noi che abbiamo a cuore il
nome di Dio, dobbiamo pregare
di più perché il nostro cuore non
diventi cattivo, non si addormen-
ti, non riduca la potenza di que-
sto amore. Il mondo è malato
d’amore, ma noi abbiamo la me-
d i c i n a p e r g u a r i r l o !
Salvatore Martinez (intervenuto
durante la 63 edizione del Natio-
nal Prayer Breakfast a Washin-
gton, raduno internazionale di
leader politici, religiosi e della
società civile provenienti da oltre
150 paesi del mondo, che si in-
contrano nel nome di Gesù e sot-
to l’ispirazione del suo Vangelo)
Gesù è la Salvezza Don Tonino 8 novembre 2014
… questa è la tua
certezza:
c’è UN
SOLO SIGNORE,
c’è una SOLA SALVEZZA!
Un Dio che ha assunto la mia
natura
s’è fatto mio fratello,
capace di soffrire
al POSTO MIO!
Siamo già stati salvati dal Suo
sangue, dobbiamo imparare ad
accogliere con fede questo im-
menso regalo.
3 Rimuovere
gli ostacoli Don Aldo Buonaiuto 15 novembre 2014
Il Vangelo dice del figliol
prodigo “γνωθι
σεαυτον”, la parola greca
che segna il SALTO DI
QUALITA’ : “… allora
RIENTRO’ in se stesso”.
Questo ritrovare
se stesso, ripen-
sare se stesso.
Riconoscere,
conoscersi per la
seconda volta,
veramente. Rinascere,
ricominciare. Ritornare ad
essere figlio di quel Padre
che fa festa per te! Risve-
gliarsi spiritualmente!Dio
non è schizofrenico. Ci
vuole puri di cuo-
re,veri,leali,onesti. E ci
chiama a questa conver-
sione. Tu quando lo fai il
tuo salto di qualità? Corri
in quel confessionale!Tira
fuori la tua sporcizia e
chiamala col nome. Cerca
il Signore fino a quando si
farà trovare!!!!
4
2
L’effusione dello Spirito San-to ha rafforzato il mio lega-me con Dio. È stato come sentirsi chiamati ad avvici-narsi a Lui e a confidare in Lui senza timore. Mi sono
sentita accolta e amata no-nostante il mio peccato e
compresa senza dover dire nulla. L’effusione dello Spiri-to ha riacceso in me la gioia di vivere in Cristo e di testi-moniare la Sua parola che dona pace agli uomini che
hanno il coraggio di seguirla. Irene
CURIOSITA’Durante una giornata comunitaria a livello regionale (a pagina succes-siva ne riportiamo il reportage), hanno partecipato sia Salvatore che Don Aldo. Ripensando alla catechesi di quest’ultimo, durante una riunione dell’equipe, “siamo stati intraprendenti e abbiamo avuto l’audacia” di invitarlo da noi. Grande la felicità ma anche lo stupore, quando ci ha confermato la sua presenza! ( sia per i molteplici impegni nazionali che per gli eventi con tante persone nei quali viene abitualmente coinvolto). Dimostrazione ulteriore di come sia importante mettersi nelle mani del Signore, anche osando, soprattutto se al centro di ogni progetto c’è LUI STESSO!
Pagina 4-Uscite
Relatori: Don Aldo/ Tarcisio Mezzetti/ Salvatore Martinez
(l’Ale)
Don Aldo Buonaiuto “Mentre stavo per strada, ho
aperto la Sacra Scrittura e Gesù ha parlato
così : “Desiderate intensamente i doni
dello Spirito Santo, soprattutto la profezi-
a. Chi infatti parla con il dono delle lingue
non parla agli uomini ma a Dio …” (I
Corinzi 14). Ho pensato: sto andando pro-
prio all’incontro carismatico del RnS!
Arrivato a Terni, ho cercato nel depliant
della giornata l’indirizzo del luogo verso
cui dirigermi. Ho letto bene? Villa dello
Spirito Santo! Non possiamo far altro
oggi, se non affidarci allo Spirito Santo,
testimoniando che è Persona. Persona
della Santissima Trinità, una cosa so-
la,famiglia perfetta. A differen-
za nostra, che su questa terra
siamo famiglia imperfetta. Che
Lui ci conduca a quell’unica
vera perfezione che è soltanto
nell’amore. Siate perfetti
nell’amore.” Così Don Aldo
Buonaiuto introduce la convoca-
zione regionale del Rinnova-
mento, che si è svolta il 5 otto-
bre 2014. Una giornata intensa, fatta di
forti momenti di preghiera e guarigione.
Tangibile la presenza di Dio che passa e
cambia i nostri sguardi, allevia i nostri
animi, sana i nostri pensieri. Don Aldo
insiste nella necessità di scegliere di met-
tersi in sintonia con il Signore, non solo
con il cuore ma anche con la mente, che
non può essere lasciata all’istintività.
" ...Gesù stese la mano e lo toccò dicendo:
«Lo voglio, sii risanato!». E subito la
lebbra scomparve da lui...”Gesù ci tocca!
Noi non siamo astratti. La guarigione
non è un gesto teorico, ma un atto reale,
visibile, concreto , come lo è l'EUCARI-
STIA. E Gesù vuole la risposta : "LO
VOGLIO CON TUTTO IL CUORE!LO
DESIDERO! Desidera di desiderare!
L’umanità impazzita di oggi dice che Dio
non serve, che si può fare a meno di Lui.
Questa la controcatechesi del maligno,
che conduce all’illusione
dell’onnipotenza, alla distruzione. Cerca
nella tua vita questa esperienza: vede-
re Gesù che si avvicina, facendo sì
che ci sia sempre meno distanza tra il
tuo essere e il Suo. E guariti, siamo
chiamati a servirLo. Perché tu pos-
sa essere il centurione di
qualcuno, come qualcuno lo
è stato per te! Il centurione
che scongiura per il proprio
servo, che nel peccato si
paralizza. Non fermare la tua
vita ad un vizio. Non ti abituare
alla paralisi. Fai funzionare quel
dono della FEDE per liberarti e
liberare.” Spunti indelebili che
Don Aldo ci ha regalato e che ho
voluto riportare il più fedelmente
possibile, perché possano essere
un input per tutti.
….La PREGHIERA DEL ROSARIO A PIAN DI MASSIANO
Un cerchio di persone riunite in pre-ghiera per recitare il Rosario insieme attorno alla statua della Madonna. A turno ciascuno è coinvolto, dovendo a voce alta proclamare un’Ave Maria o Padre Nostro che segue a quella del fratello che gli è vicino. La cosa poco comune è il luogo e l’ora in cui ci si ritrova : a mezzanotte a Pian di Mas-siano, nel parcheggio di fronte al pa-lazzetto sotto la luce di un lampione. Portare Gesù anche là dove Egli sem-bra “meno consono”, come il ritrovo perugino per antonomasia di prostitu-te, di donne schiavizzate sulla strada. Le nostre voci preganti si diffondono attraverso un altoparlante in questo piazzale buio e poco accogliente. Ge-sù non si nasconde,Gesù è anche qui, Gesù non lascia solo nessun figlio o figlia. Grazie a Don Aldo per averci invitati a vivere questa esperienza (che organizza da più di dodici anni insieme a Don Oreste e alla Comunità Papa Giovanni XXIII ), di cui Fiorella (madre di Albano) era fedele parteci-pante non volendo abbandonare que-ste donne a loro stesse. Chiunque abbracci l’idea che nel 2015 risulti inaccettabile pensare che le persone si possano comprare/sottomettere a schiavitù/torturare, può ogni sabato sera prendere parte a questa bella fol-lia (come Don Aldo stesso l’ha defini-ta). l’Ale
Tarcisio Mezzetti Don Aldo “passa poi il testimone” a Tarcisio, che
tutti conosciamo essendo uno dei veterani fondatori
della Comunità Magnificat. E’ lui che guida la pre-
ghiera di guarigione. Mi colpisce la sua stabilità spiri-
tuale, in contrasto con un corpo fragile, che porta i
segni di una vita longeva. Mantiene un tono di voce
regolare, il capo chino, una mano appoggiata
all’altare, concentrato, per nulla turbato... nonostante
le sue invocazioni, il suo proclamare l’amore liberan-
te di Gesù, suscitino vive manifestazioni di guarigione fra
coloro che ascoltano. Tarcisio ci ammonisce con la prima
verità che propina : “L’onnipotenza di Dio si ferma da-
vanti alla volontà dell’uomo. Se vogliamo fare un pecca-
to, noi lo facciamo.” Ma questo saggio ricurvo dai toni
schietti, mi appare sempre più retto, sempre più forte, forte
dell’amore di Dio. ”Lodare Dio perché Dio ci ama, non
perché vanno bene le cose. Eva avrebbe dovuto dire GRA-
ZIE a Dio non perché Adamo aveva sempre lo stesso nu-
mero di coste, ma perché Dio la amava! Quando le cose
Lodare Dio perché ci AMA, non perché vanno bene le cose
“Portiamo scolpito il nome di
Gesù sulla nostra vita!”
Pagina 5-Speciale vanno male, la colpa non è Dio.
Non tutte le situazioni vengo-
no da Lui ma Lui vuole che in
tutte ci comportiamo secondo
la sua volontà. Dobbiamo im-
parare a vedere che l’amore di
Dio per noi è eterno, immutabi-
le.” Una preghiera per curare i
ricordi, la memoria, la fantasia,
… che fa venire a galla in modo
manifesto non solo grandi trau-
mi ma anche piccole ferite di chi
è seduto davanti al Santissimo
esposto. Atti concreti che raffor-
zano la mia fede, la consapevo-
lezza che oggi ho di avere un Padre Onnipotente che si preoc-
cupa e occupa dei suoi figli e che ci vuole sgombri e felici.
Convertirsi e tornare al Signore Luigi Montesi 22novembre 2014
Nella nostra vita non sempre si vedono questi cartelli: il senso di marcia spesso è obbligato-
rio. La società, il mondo, le cose … tutto ci spinge in una direzione che non è quella di Dio!
Se vogliamo invertire la marcia, dobbiamo stare attenti alle occasioni che il Signore ci dà! Il
seminario di Vita Nuova è una di queste, una chiamata a convertirci … La conversione si
ottiene con l’arte del levare, togliendo i pezzi inutili per arrivare a tirar fuori dal blocco di
marmo l’UOMO NUOVO.
5
SPECIALE–
Seminario di Effusione 2014
Salvatore Martinez A conclusione, l’intervento di Salva-
tore Martinez, presidente nazionale
RnS, da me rinominato “lo
splendente”. Ogni volta
che mi è capitato di sentir-
lo parlare, ho pensato a
come lo Spirito Santo con-
ferisca carismi, illuminan-
do le parole di chi si serve
per evangelizzare. E’ or-
mai a distanza di mesi da
questa giornata, che ben in
mente mi rimane il para-
gone che portò ad esem-
pio. Una donna quando
indossa un brillante che le
viene regalato, si sente più importan-
te di prima anche se rimane la stessa.
Siccome quella cosa ha valore, lei
crede di avere valore perché la sta
indossando. Tutta diventa luce. C’è
gioia. Questo portatelo sul piano
spirituale. Noi che indossiamo la
luce di Gesù, quanto dobbiamo
sentirci importanti? Noi abbiamo
la gioia del cielo! La gioia che io
valgo perché c’è Gesù! Perché Lui
vale in me! Tu devi essere luce! “
Le stelle brillano di gioia dinanzi a
Colui che le ha create e le chiama e
rispondono ECCOMI,brillando nel
cielo” (Baruc 3). Il Salmo 8 dice che
noi siamo grandi più delle stelle.
Non permettiamo che ci sia un astro
nel firmamento che brilli più di noi
davanti al Signore! Quanto vale la
luce?Nel prologo di Giovanni si di-
ce :“in Lui era la luce, la luce splen-
dente nelle tenebre. Quanto più è
potente, quanto più ha valore … tan-
to più la vedi, tanto più fugge
l’oscurità!”. Questo mondo laico e
laicizzante si può stupire, ritrovan-
do la GIOIA. Ritrovando GESU’!
La gioia che deve diventare missio-
naria, portando Gesù nelle piazze,
proclamando la fede a voce alta! Del
resto se il verbo di Papa Giovanni
Paolo II era “aprire”, quello di Papa
Francesco è “USCIRE”! l’Ale
“ San Luigi Ma-
ria de Montfort, nel trattato del-la vera devozio-
ne a Maria, ci dice che
quando lo Spirito Santo
vede un’anima in-namorata di
Maria, vi vola subito!”
Chi ha incontrato veramente Cristo, non può tenerselo per sé, deve annunciarlo. (Giovanni Paolo II, “ Novo Millennio Ineunte”)
Pagina 6-Speciale
Gesù è il Signore Francesca Tura Menghini 29 novembre 2014
“Questo Signore che è così diverso dai signori
che conosciamo,lo vuoi come Signore della tua
vita?al centro della tua vita?”.
Occorre che Gesù divenga Re della nostra vita
perché possa discendere su di noi lo Spirito Santo promes-
soci da Lui stesso: il Paraclito!
La catechesi è stata preceduta da un gesto semplice ma
importante, che si
può riassumere con
questo slogan:
“Con Gesù mettici
il cuore”. Ciascun
partecipante ha
6 potuto prendere
un palloncino
rosso a forma
di cuore, il
proprio cuore
… con la possi-
bilità di lasciar-
lo andare, lasciarlo salire verso Gesù. Sotto un cielo cele-
ste con qualche nuvola che minacciava pioggia, in un
clima di preghiera accompagnata dal sottofondo della
chitarra e dei canti, alzando gli occhi per seguire lo
“spostamento del mio cuore”, ho pensato a come sia faci-
le arrivare a Dio quando siamo predisposti d’animo. Gra-
zie Signore! Perché ancora oggi ci permetti una esperien-
za viva di Te!
“Sarà bello se tra qualche mese(o forse anno),
ripensando all’esperienza del seminario, vi
ricorderete di questa scelta :
cercare di portare il cuore a Dio
in ogni circostanza!”
Una nuova Pentecoste Andrea Orsini La storia degli apostoli cambia il giorno di Pentecoste, quando vengono unti dallo Spirito
Santo. Attraverso l’Effusione, lo Spirito Santo dà una “scecherata” alla nostra vita (come
quella necessaria per rendere dolce una tazzina di caffè contenente zucchero), permettendo
all’amore di Dio già riversato nei nostri cuori per mezzo del Battesimo, di manifestarsi. Il
Signore toglierà da noi il cuore di pietra (chiuso/ fermo/…), per darci un cuore di carne. Un
cuore capace di avere gli stessi sentimenti che furono in Gesù, un cuore capace di AMARE. Senza
“dare la caccia” alla nostra umanità, lasciamoci amare dallo Spirito Santo. Lasciamoci assorbire
quotidianamente dalla VITA.
7
La promessa del Padre Luigi Montesi Non più io, ma Dio. Vivere ciò che viviamo in maniera completa-
mente nuova. Senza più contrasto tra vita e morte. La differenza è
tra vivere per se stessi/per le cose che fai e morire, o vivere per il
Signore e vivere. Deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci
assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta di fronte.
Corriamo verso il Signore con la follia innocente caratterizzante i
bambini.
8
Ritiro del Seminario d’effusione, a Cortona, presso il santuario di Santa Margherita (6-7 dicembre
Il mio rapporto con il Signore era piuttosto tiepido; pochi precetti da rispettare
osservati come e quando mi pareva, nella scala dei valori Dio prendeva gli ulti-
mi posti. Determinante per la svolta della mia vita è stato il pellegrinaggio a
Medjugorje dove messaggi, testimonianze,parole hanno fatto breccia nel mio
cuore. In seguito ho aderito al Seminario di Vita Nuova nello Spirito, ma anche
questo percorso è stato combattuto da pregiudizi e da forti discussioni con mia
moglie che mi hanno portato però ad arrendermi all’amore di Dio..così sono
arrivato al giorno dell’effusione. E’ stata una bella esperienza, ho sperimentato
una grande gioia e una grande pace; ho goduto dell’esperienza degli altri fratel-
li. A distanza di due mesi mi rendo conto che il mio comportamento è ancora
altalenante, i miei passi sono piccoli e incerti ma so che il Signore ha operato in
me un cambiamento, so di aver conosciuto un Dio diverso … vivo e presente
che aspetta il mio “SI” ogni giorno! Valter
apparve a molti,
infine apparve
anche a me!
il risveglio spirituale TALITÀ KUM! IO TI DICO ALZATI
Pagina 7-MagelloNews
“State attenti e
vegliate, vigilate
perché non sapete
quando il Signore
verrà” è stato
appunto questo, il
vegliare e lo svegliarsi il tema della
giornata comunitaria svoltasi a San
Savino il 21 Dicembre. Durante la mat-
tinata Don Antonio, che ha preparato la
catechesi, ci ha mostrato come spesso
noi non viviamo veramente ma siamo
immersi in un torpore che ci impedisce
di essere attenti. La vita presente di-
venta quindi una lunga notte e le atti-
vità frenetiche come un sognare, noi
invece dobbiamo svegliarci, perché c'è
un'altra vita! Non dobbiamo rimanere
schiavi dell'abitudine per-
ché il Signore dice “Io
vengo presto” e questa è
una certezza.
Dopo il pranzo ( comoda-
mente preparato e servito a
tavola dai novizi :) si è
parlato dei vari atteggia-
menti durante la preghiera
comunitaria: stare svegli e
attenti anche alle parole
degli altri, capire che la
preghiera comunitaria non
è per me, ma per noi.
Rachele
“Tu sei chiamato nella situazione in cui tu stai(qualsiasi essa sia),
a vivere la presenza di Cristo ed essere Cristo stesso in questo momento storico preciso … Il cristiano ha una grande re-
sponsabilità: quella di dire agli altri «Stai attento!C’è un’altra vita che non significa
assenza di responsabilità in questa realtà.» Sant’Ignazio di Loyola dice :
«Fai tutto come se dipendesse da te, sapendo che tutto
dipende da Dio!».”
Riappropriamoci di Maria
come sorella nella fede. Maria
ha saputo fare spazio, si è aperta
per far passare lo Spirito di
novità nella sua vita. Non ha
ricevuto tutta la rivelazione di
quello che sarebbe avvenuto: si
è fidata di quel Dio che ha im-
parato a conoscere attraverso le Scritture e at-
traverso il suo cuore. È entrata nella volontà di
Dio momento per momento non appianando ma
vivendo le contraddizioni della vita.
Il suo "meditando queste cose nel suo cuore"
non è un atteggiamento passivo ma è un voler
comprendere la logica di cose tra loro in contra-
sto: è un allenamento interiore per imparare a
15 febbraio 2015 FESTA della FRATERNITA’
Silvia Vecchini ( autrice del libro Miryam, incen-trato sul delineamento del personaggio di Maria attraverso diverse voci) ha tenuto la catechesi durante il po-meriggio di questa giornata comunitaria.
tenere insieme le cose slegate della vita.
"... È finito questo tempo sospeso, regalato per-
ché comprendessi fin dove posso comprendere,
perché iniziassi a camminare nella fede come
hanno fatto i miei padri prima di me. Perché
non temessi di prendere una strada nuova che
l o r o n o n h a n n o c o n o s c i u t o . . . "
Rita
Il 7 novembre alleati, amici e novizi si
sono incontrati per trascorrere una serata
insieme, cenando, pregando e condivi-
dendo. Il luogo scelto è casa della
Peppa, punto ormai di raduno per le tap-
pe della piccola comunità e catechesi per
alleati e amici. Dopo esserci salutati tutti
e aver cercato di tenere la padrona di
casa fuori dalla cucina, con successo, ci
siamo messi a tavola. Finita la cena si
spengono le luci, entra la torta. La Peppa
non se lo aspetta e regala a tutti il suo
sorriso. Della torta, oltre la bellezza e-
steriore, risalta una scritta tratta dal sal-
mo 92: " Nella vecchiaia daranno anco-
ra frutti, saranno verdi e rigogliosi per
annunciare quanto è retto il Signore,
mia roccia". Oltre la torta naturalmente
c'era anche il regalo, un libro per ac-
compagnarla e renderla sempre più
salda nella fede. Dopo questo momento
di gioia comune abbiamo fatto un breve
momento di preghiera e condivisione,
concluso con un video che mostrava
come il fare del bene fosse contagioso.
Giacomo
La Peppa non se lo aspetta e regala a tutti il suo sorriso.
Anche quest'anno, dal 3 al 6 Gennaio,
tutta la Comunità Magnificat si è riunita
a Montesilvano per il convegno genera-
le, un appuntamento importante e non
solo perché si celebrano le alleanze ma
perché si comincia un cammino che si
porterà avanti per tutto l'anno. Sono
stati infatti tre giorni molto intensi, uniti
da un unico filo conduttore: renderci
conto di essere figli e di avere un Padre.
Suor Roberta Vinerba, con le sue cate-
chesi, ci ha accompagnato in questi tre
giorni e con la sua simpatia e la sua
semplicità ha aperto numerose porte nel
cuore di ognuno di noi.
Come ho citato prima, l'argomento di
quest'anno era avere un Padre, e il no-
stro Padre è Dio. Spesso però abbiamo
un'idea sbagliata di questo Dio, lo ve-
diamo come qualcuno che, come l'anel-
lo del Signore degli anelli, vuole domi-
narmi, trovarmi, ghermirmi e incatenar-
mi. Invece Gesù ci ha rivelato un altro
Montesilvano 2015
Padre, un Padre buono, che ci prende per
mano e ci insegna a camminare, un Pa-
dre giusto che ci ama di un amore appas-
sionato che conosce una verità che non
ragiona, come la Pellicana del deserto
che, per sfamare i propri figli, si buca il
petto con il becco. Ma Dio è anche Co-
munione, avere un Padre significa farci
accogliere in seno al Dio che ci è fatto
conoscere dal Figlio e abita in noi attra-
verso lo Spirito Santo, siamo chiamati
ad entrare nel circuito d'amore della tri-
nità.
Siamo poi passati dall'avere un Padre a
diventare Padri, ogni paternità sulla terra
è infatti riflesso della paternità dei cieli,
e paternità è generazione alla vita, per-
chè si possa passare dalla schiavitù al
servizio, fare della propria vita un capo-
lavoro per gli altri.
Abbiamo visto quindi che il primo passo
per accorgerci di essere figli è ricono-
scere Dio come Padre, noi ci comportia-
Siamo figli perchè abbiamo un Padre
mo come bambini con Dio: alla nascita i
bambini stanno
con i pugni chiusi
e anche noi lo
facciamo dicendo
“la vita è per
me”, poi lo stato
adulto è caratte-
rizzato dalla ma-
no aperta, il gesto del dono ma noi dob-
biamo arrivare a fare un ulteriore passo,
quello di abbassare le mani in segno di
resa, non abbiamo niente da difendere.
Dobbiamo fare come la pellicana del de-
serto, soffrire e offrire.
Dobbiamo fare come ha fatto Gesù dicen-
do “eccomi, io vengo per fare la Tua vo-
lontà” fino all'umiliazione della croce, ed
è proprio nella croce che si manifesta
l'eros di Dio per noi, l'eros che è la forza
che non permette all'amato di rimanere in
se stesso, ma lo spinge ad unirsi all'aman-
te. Rachele
Il Convegno.. Dalla nostra prospettiva
Testimonianza della partecipazione al convegno generale di Montesilvano da parte di una nostra sorella: - Anastasia. Faccio parte del secondo anno di discepolato. Quest’anno ho partecipato per la prima volta al Convegno Generale della Comunità Magnificat che come ogni anno si tiene nel mese di gennaio a Montesilvano. E’ stata una bella esperienza! Sin dal principio mi sono trovata a mio agio ad iniziare dall’accoglienza, indescrivibile è stata la sensa-zione che si prova nel pregare e lodare Dio insieme a tan-tissimi fratelli. Tutto ciò ti fa sentire realmente parte di un solo corpo. Un’altra sensazione forte l’ho provata la seconda sera du-rante la quale c’è stata l’Adorazione. Mi sono trovata per la prima volta ad assistere ad una guarigione: in un primo momento ho avuto paura, ma una volta realizzato cosa stava succedendo, non sono riuscita a trattenere l’emozione in quanto si percepiva la presenza di Gesù che passando tra la folla toccava e guariva. Bellissima è stata la presentazione dei nuovi alleati, so-prattutto quando si presentavano le coppie formate da ma-rito e moglie, tanta tenerezza mi ha suscitato l’ultima cop-pia la più anziana, in quanto ho pensato che nonostante la loro età il loro affidarsi al Signore era incondizionato. La terza sera, quella della preghiera gli uni sugli altri, ero un po’ tesa, infatti non mi proponevo mai. Grazie a Dio quando hanno pregato su di me, nonostante io non li conoscessi, sono riuscita ad aprirmi senza alcuna difficoltà e timore, sentendomi liberata e felice. Importanti sono state le catechesi di Suor Roberta che hanno evidenziato come il matrimonio può essere compa-rato alla Trinità, in quanto legame, intreccio, amore forte e soprattutto accoglienza malgrado le diversità, fino ad arri-vare ad essere bisognosi l’uno dell’altro. Quest’esperienza mi ha fatto sentire una persona nuova, infatti da persona timida introversa quale sono mi sono ritrovata dopo ventisei anni di matrimonio a dire a mio marito in presenza di tanti fratelli: “sono innamorata di te!”….. Alleluia Pino
Qualche mese fa insieme ai fratelli della nostra Comunità Magnifi-cat di Magione – Agello, ci siamo recati al cinema per la visione del film “Cristiada”. Il film narra di una pagina drammatica della storia dell'America Latina agli inizi del 1900 e che ancora oggi vive nella memoria dei messicani, che portò ad una vera e sanguinosa guerra civile propriamente chiamata “Cristiada” (anni 1926-1929). Il Go-
verno messicano preoccupato dall'ascendente che la Chiesa aveva sul popolo e per contra-stare la libertà di culto dei religiosi cattolici iniziò a vara-re leggi per impedire alla Chiesa di avere un peso politi-co sul popolo stesso, promuo-vendo campagne di persecu-zione e denigrazione degli attivisti cattolici. Nel 1925 il
presidente Plutarco Elias Calles feroce politico anticlericale aumen-tò la repressione varando una legge che tentò di eliminare la Chiesa dal Messico , il clero fu espulso dal paese e furono vietate tutte le cerimonie e riti ecclesiastici, furono confiscate e chiuse chiese con-venti e seminari. Il popolo di fede cattolica non si arrese ma lottò fino alla morte, i ribelli si armarono e si organizzarono a formare un esercito unito ed efficace sotto la guida del generale Gorostieta. Pur sapendo che la battaglia non era facile i cristiani definiti “Cristeros” non si diedero per vinti e malgrado la crudeltà dell'esercito, non rin-negheranno mai la propria fede neanche di fronte al plotone di ese-cuzione. I Cristeros veri e propri martiri, sacrificarono la loro vita per la libertà del proprio culto religioso, grande esempio di coraggio e fedeltà al Signore è data dal tredicenne Josè Luis Sanchez protago-nista di quegli eventi il quale non ha esitato un solo istante ad accet-tare la sua esecuzione pur di non rinnegare la sua appartenenza a Cristo esaltandolo in un unico solo grido “Viva Cristo Re”. I Criste-ros che furono sterminati in questa battaglia, furono riconosciuti martiri e beatificati a distanza di decenni da papa Benedetto XVI . Questo film ci fa riflettere tanto e ci insegna che quando c'è la vera fede non si ha paura di niente neanche di affrontare la morte anche se a soli tredici anni. Pino
VIVA CRISTO RE!
Pagina 8-Uscite
Sabato 13 dicembre 2014 nella chiesa
di S. Giovanni Battista di Magione
Celestine ha detto il suo sì ad Olivier
davanti al Signore.
“Ho pregato tanto e ho chiesto di fare
altrettanto alle mie sorelle: ero stanca
di vivere in una situazione di peccato, e
alla fine mio marito ha detto
che era ora che ci sposassi-
mo!" queste le parole di Cele-
stine, riguardo la decisione di
sposarsi. Ha anche aggiunto: "
Per me era importante riceve-
re la benedizione di Dio sulla
mia unione, ho sempre deside-
rato sposarmi e volevo farlo
davanti al mio Dio".
"Prima di entrare avevo qual-
che timore, ma quando sono
entrata è passato tutto. E’ stato
emozionante vedere e sentire i miei
fratelli che suonavano". La liturgia del
matrimonio è stata animata dalla nostra
fraternità. "Il momento più toccante è
stato lo scambio delle fedi: mi vibrava
il cuore, quasi non ci credevo. Era un
mio desiderio, ma era lontano dai miei
pensieri perché non riuscivo mai a tro-
vare l'uomo giusto, ma il Signore ha
ascoltato i miei desideri".
" Ora che siamo sposati, siamo una
cosa sola e quello che più desidero è la
conversione di mio marito che non è
cristiano al 100%. Che il Signore possa
illuminare i suoi occhi e la sua strada
come ha fatto con me, che possa vivere
il matrimonio come Gesù e
Maria lo avevano pensato per
me! Mi rendo conto che non è
stata opera mia anche dalla
decisione di Olivier di sposarsi
in chiesa, in quanto lui non
crede molto." Un pensiero va
anche a chi ha organizzato il
suo matrimonio: “ I miei fra-
telli di comunità hanno messo
il cuore e le mani nel preparare
tutto; alla fine i miei amici
africani hanno detto che è stato
il più bel matrimonio e che faceva ve-
nire voglia di sposarsi". " Il matrimo-
nio è stato preparato in due mesi. Ave-
vamo pochi soldi e ho chiesto al Signo-
re di fare come alle nozze di Cana, che
bastasse tutto per gli invitati, e nei due
giorni di festa non è mancato niente".
Giacomo
Come è maturato il desiderio e quindi la decisione che vi ha portato ad unirvi in matrimonio?
Enzo: …. man mano col passare del tempo ci siamo resi conto che era un passo che si doveva fare in quanto ci vole-
vamo bene e soprattutto dopo la nascita di nostra figlia era nostra intenzione regolarizzare davanti al Signore la no-
stra posizione di coniugi e genitori.
Laura: ...era già nostra intenzione quella di sposarci in chiesa anche se ci siamo riusciti dopo dieci anni dal matrimo-
nio civile. Solo dopo l'inizio del nostro cammino spirituale, ci siamo resi conto però dell'importanza del matrimonio
davanti a Dio.
Cosa ricordate in particolare di quel giorno?
Enzo: ricordo di essere stato talmente emozionato a tal punto di non accorgermi che avevo messo la fede nuziale sul-
la mano errata di mia moglie. Mi rendo conto che se non avessi seguito questo cammino di fede tutta la cerimonia
sarebbe stata per me solo apparenza, ed invece l'ho vissuta pienamente nella grazia del Signore.
Laura: per me il ricordo più bello è stato quando sono entrata in chiesa, mi rendevo conto che colui che mi accoglie-
va ,era colui che mi aveva fatto la grazia di farmi incontrare il mio sposo. Inoltre nel momento in cui mi trovavo da-
vanti all'altare con Enzo al mio fianco e mia figlia davanti a noi che ci porgeva gli anelli, accresceva in me una forte
emozione che mi ha portato a realizzare che finalmente il Signore era entrato nella mia famiglia
Dopo la celebrazione in chiesa è cambiato in voi qualcosa?
Enzo: da un punto di vista personale non è cambiato niente perché amo sempre allo stesso modo mia moglie, da un
punto di vista spirituale invece è cambiato tanto in me perché ho testimoniato davanti a Dio la mia volontà di unirmi
in matrimonio con Laura avendo la Sua benedizione sulla nostra famiglia.
Laura: dopo aver fatto questo passo abbiamo capito l'importanza del matrimonio. Riusciamo ad avere più pazienza
tra di noi , ad ascoltarci ed a perdonarci, rendendoci responsabili e prendendoci cura l'uno dell'altro.
Pino
“per me
era
importante
ricevere la
benedizio-
ne di Dio
su questa
unione”
A Magello c’è aria di festa!!
MATRIMONIO DI CELESTINE E OLIVIER
Il giorno del Suo Matrimonio con Enzo,
Laura ha pubblicamente professato la
sua fede ed è stata ammessa nella Chie-
sa Cattolica!
AMMISSIONE ALLA FEDE CATTOLICA
Sac: Larisa dopo una decisione presa re-
sponsabilmente nello Spirito Santo, hai chie-
sto spontaneamente di essere ammessa alla
piena comunione della Chiesa cattolica. Ti
invito a venire avanti ed a professare la fede
cattolica davanti a questa comunità. In questa
fede oggi per la prima volta avrai parte con
noi alla mensa eucaristica del Signore Gesù,
segno dell’unità della Chiesa.
PROFESSIONE DI FEDE
Larisa: Credo e professo tutte le verità che la
santa Chiesa cattolica crede, insegna e annun-
zia come rivelate da Dio.
AMMISSIONE
Sac: Il Signore accoglie te Larisa, nella
Chiesa cattolica,Egli nella sua miseri-
cordia ti ha guidato ad ottenere nello
Spirito Santo piena comunione con noi
nella fede che hai professato
davanti a questa sua famiglia.
UNA DOPPIA FESTA!!
Pagina 9-Lieti Eventi
Pagina 10-Ritiri RITIRI A PIU’ NON POSSO!!
La testimonianza di Elena Betti, che rac-
conta la sua esperienza al ritiro:
Il ritiro del discepolato quest'anno è stato
diverso dagli altri, in quanto, questa vol-
ta, non mi aspettavo nulla di particolare,
anzi avvertivo tanta aridità e un gran vuo-
to nel cuore.
Il seminario è iniziato con la Santa Messa
e a seguire la Catechesi di un fratello di
Perugia, il quale, ispirato dallo Spirito
Santo, ha raccontato ciò che l'incontro
con il Signore ha cambiato nella sua vita.
Ogni volta che ci raccontava o portava
esempi, le parole passavano su di me una
Ritiro del Discepolato ad una come un macigno, che a poco a
poco , ha schiacciato quell'apparente
sensazione di superficialità che attraver-
sava la mia anima.
D'improvviso mi venivano davanti agli
occhi tutte le situazioni che sfuggivo
perchè troppo dolorose.
È stato provvidenziale il momento di
“deserto” che si è fatto, poiché proprio
in quel momento il Signore si è fatto
spazio nelle mie vicessitudini.
Era arrivato il momento di condividere il
mio “fardello” con Gesù Eucarestia. È
stato un momento intenso, durante il
quale i miei pensieri sono diventati un
vortice fatto di lacrime e tanto calore a
cui mi sono abbandonata.... in cui alla
fine mi aspettava un vigoroso abbraccio
di una sorella, che con molta delicatez-
za, mi ha tranquilizzata e messa a mio
agio, spiegandomi il perchè di certe
reazioni.
Infine questo ritiro, che era iniziato con
una certa insipidità, si è trasformato in
una nuova conoscienza di me stessa e
nella consapevolezza radicata, che il
Signore ancora una volta, ha vinto la
mia incredulità, dando vita e sapore
dove pensavo non ci fosse più.
Elena
Quest'estate a San Manno è stato orga-
nizzato un corso di formazione per ma-
estri del discepolato organizzato da
fratelli di Cortona e Perugia.
Durante la mattina
Don Livio ha fatto
una catechesi con-
frontando i Vangeli
sulla parabola del
seminatore da lui
rinominata “la pa-
rabola del...” poi-
ché potrebbe sì
essere la parabola
del seminatore ma anche la parabola del
seme, la parabola dei terreni e così via.
Nella sua catechesi don Livio ha messo
in evidenza le differenze tra i vari testi
mettendo così in luce l'importanza delle
singole parole e le sfumature di signifi-
cato che esse davano. Successivamente,
durante il pomeriggio, gli organizzatori
Corso per animatori di Discepolato Tra un articolo e l’altro….
Per gli alleati, il Noviziato e
la Piccola Comunità si è
svolto un incontro di due
giorni a Pieve del Vescovo,
al quale ha partecipato an-
che padre Jean Jaques, un
sacerdote che vive a Roma.
Durante il ritiro Oreste Pe-
sare, anche lui arrivato per
noi dalla capitale, ha parlato
attraverso l'Evangelii Gau-
dium di Papa Francesco,
interrogandoci sul nostro
essere Cristiani e sulla no-
stra chiamata di evangeliz-
zazione. Portiamo con la
nostra vita la gioia del Van-
gelo? E prima di tutto, noi
l'abbiamo sperimentata?
Come dice Papa Francesco
infatti, la gioia del Vangelo
è una gioia missionaria e
noi dobbiamo essere una
chiesa “in uscita”. A que-
sto, quindi, si collega la
nostra disponibilità, quanto
siamo disposti a offrire il
nostro tempo e la nostra
vita per donarla agli altri,
quanto siamo disposti ad
essere quei missionari di
cui la nostra società oggi ha
più che mai bisogno.
Rachele
Ritiro a Pieve del Vescovo
Albano ha perso la sua chitarra ma Elisa,
Alessio e Benedetta hanno bisogno di lui
per animare la Preghiera. Aiuta Albano a
percorrere la strada più
breve per arrivare alla sua
chitarra!!
♪
♫
Ci piace menzionare il progetto “Accoglienza San
Giuseppe” che sta prendendo forma nella Comu-
nità Magnificat e che ha come scopo quello di ospita-
re in case di accoglienza persone in situazioni di povertà molto con-
crete, mettendo al primo posto l’amore di Cristo e la relazione!Chi
si sente chiamato in causa in questo servizio, faccia un passo avanti!
Due sorelle invece si accingono a vivere una bella missione in U-
ganda, che ci documenteranno! Accompagnamole con la preghiera!
Il 25 aprile si sposeranno Adamo e Patrizia,due fratelli di Pistoia.
I nostri più vivi auguri !
Noi scegliamo Te,Signor! Noi Vogliamo amare Te! (Si “arruolano” nuovi giornalisti!! )
hanno diviso i partecipanti per una, a
loro dire, condivisione. Durante questo
momento però hanno dato il peggio di
sé stessi: parlando al telefono mentre le
persone parlavano, giudi-
cando negativamente la
catechesi o le varie condivi-
sioni e lasciando quin-
di,tutti un po' interdetti.
Dopo un attimo di confu-
sione hanno però spiegato il
senso del loro comporta-
mento, facendo capire l'im-
portanza dell'atteggiamento
che si ha durante quei momenti e come
questo può condizionare le risposte
delle persone. L'incontro è poi termina-
to con alcune “dritte” che maestri più o
meno esperti hanno offerto agli altri,
sperando che i prossimi anni abbondino
tanto di discepoli quanto di maestri ;).
Rachele
Aprile Maggio
Com
plea
nni
com
unit
ari
8
14
2 1 3 4
7 11
18 19 20
ll m m g
v s d
10 13
5 Teresa 9
15 Loredana
29
1 2 4 3 5
6 8
13 14
20 21 22
ll m m g
v s d
7
30
27 Rosa
15 10 Mary
11 Albano