mapei al centro-sud · volpe, pasquale zaffaroni. foto grande di copertina: la nuova stazione...

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Anno 14 - N.64 - Aprile 2004 - Spedizione in a.p.- 70% - Filiale di Milano - Tassa pagata - Taxe perçue - contiene I.P. In caso di mancata consegna restituire all’ufficio di Milano/Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa Bimestrale di attualità, tecnica e cultura 64 Bimestrale di attualità, tecnica e cultura Mapei al Centro-Sud La Chiesa Dives in Misericordia MM3: capolinea Mapei I prodotti per il recupero del calcestruzzo

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Page 1: Mapei al Centro-Sud · Volpe, Pasquale Zaffaroni. Foto grande di copertina: La nuova stazione Maciachini della linea 3 della metropolitana milanese. (articolo a pagina 16)

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Bimestrale di attualità, tecnica e cultura

64

Bimestrale di attualità, tecnica e cultura

Mapei al Centro-Sud

La Chiesa Dives in Misericordia

MM3: capolinea Mapei

I prodotti per il recupero del calcestruzzo

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PROMOZIONE MAPELASTICÈ partita, il 1 aprile scorso, la

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calcestruzzo, piscine e balconi e

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RIVISTA BIMESTRALEAnno 14 - numero 64 - aprile 2004

DIRETTORE RESPONSABILEAdriana Spazzoli

SEGRETERIA DI REDAZIONECarla Fini

REDAZIONEAnna Calcaterra, Claudia Filippazzo, Federica Tomasi

RICERCA FOTOGRAFICADavide Acampora

COORDINAMENTO TECNICOLuigi Coppola

PROGETTO GRAFICO - IMPAGINAZIONEMagazine - Milano

DIREZIONE E REDAZIONEVia Cafiero, 22 - 20158 Milanotel. 02-37673.1 - fax 02-37673.214www.mapei.com - E-mail: [email protected]

Abbonamenti: [email protected]

EDITORE: Mapei S.p.A.Registrazione del Tribunale di Milano n. 363 del 20.5.1991

Hanno collaborato a questo numero contesti, foto e notizie: Gianni Baggi, DavideBandera, Massimo Caluzzi, AmilcareCollina, Ernesto Erali, Gianni Dal Magro,Flavio Filippone, Americo Gigante, IlicMacciacchera, Pino Mancini, MarcoRighetto, Armando Trovati, GiovanniVolpe, Pasquale Zaffaroni.

Foto grande di copertina:La nuova stazione Maciachini della linea 3 della metropolitana milanese.(articolo a pagina 16).

FOTOLITO: Overscan - Milano

STAMPA: Arti Grafiche Beta - Cologno Monzese (Mi)

Tiratura di questo numero:125.000 copieDistribuzione in abbonamento postale in Italia: 115.000 copie - all’estero: 7.000 copie

Tutela della riservatezza dei dati personali

Il trattamento dei dati personali dei destinatari di Realtà Mapei èsvolto nel rispetto della Legge 675/96 sulla tutela della privacy. Inqualsiasi momento è possibile richiedere la modifica, l’aggiorna-mento o la cancellazione di tali dati, scrivendo a:Mapei - Ufficio Marketing - Via Cafiero, 22 - 20158 Milano Fax 02/37673214 - E-mail: [email protected] Chi non avesse ricevuto il modulo per l’autorizzazione all’utilizzodei dati, può richiederlo all’indirizzo sopra indicato.

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Tutti gli articoli pubblicati possono essere ripresi, previa autorizzazione dell’editore, citando la fonte.

Errata corrige. L’articolo “Posare in facoltà”, relativo alla costruzione della nuova Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna, pubblicatosul n. 62 di Realtà Mapei, contiene un’inesattezza nella scheda tecnica riportata a pag. 25.L’adeguamento progettuale per l’inserimento delle attività universi-tarie all’interno dell’ex centro direzionale è dell’ing. ClaudioPongolini, mentre l’arch. Giuseppe Cacozza, da noi indicato comeprogettista, ha invece curato il coordinamento generale del progettoper l’ex Centro direzionale. Provvediamo pertanto a rettificare quan-to erroneamente pubblicato e ce ne scusiamo con gli interessati.

G I O C O D I S Q U A D R A

Latina: uno stabilimento doc pag. 2La Certificazione Ambientale per lo Stabilimento di Latina pag. 6

R E F E R E N Z E

Una chiesa a vele spiegate pag. 8MM3 - Capolinea Mapei pag. 16Come una fenice pag. 33Una torre a guardia della miniera pag. 37

P R O D O T T I I N E V I D E N Z A

Mapefluid N100 pag. 22Keraquick pag. 23Guida ai prodotti per il ripristino del calcestruzzo con malte a ritiro compensato allegato

D I S T R I B U Z I O N E

XXI Convegno Ascomed pag. 24Parola d’ordine: aggregazione pag. 26

F I E R E

Strategie americane pag. 30

I L PA R E R E D E L L’ E S P E R T O

Il recupero del calcestruzzo pag. 40

R I C E R C A

Un esempio di collaborazione tra industria e università pag. 42

L ' I M P E G N O N E L LO S P O R T

Mapei-3G stella del fuoristrada pag. 44Campionati d’inverno pag. 46Grandi numeri col Volley pag. 47Mapei colora le piste di Sestriere pag. 48

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Da sinistra: DomenicoGiorgi (Manutenzioneimpianti), Mario Villani(Controllo Qualità distabilimento),Massimiliano Aprano(Assicurazione Qualità distabilimento), GiovanniVolpe (Direttorestabilimento),Michelangelo Finocchiaro(Logistica e produzione),Ilic Macciacchera(Sicurezza e ambiente) eGaetano Bucciarelli(Gestione ordini espedizioni).

Aperto nel 1988 con un solo impianto, oggi lo stabilimento,che si estende su 13.671 m2 coperti , ha ben 5 impianti e unaproduzione totale di 302.000 tonnellate annue.

La provincia di Latina può considerarsi la cerniera tirrenica tra ilNord Italia e il Sud, una funzione che si è rafforzata nella storia, inparticolare con la bonifica delle paludi pontine ultimata circa 70

anni fa.Con la scelta operata nel 1987 di insediarsi con un proprio stabilimentoa Latina, Mapei ha scommesso su questo ruolo strategico.Questa decisione testimonia da un lato la capacità, da parte dell’azien-da, di scegliere il momento giusto per l’investimento, dall’altro l’atten-

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zione di Mapei verso tutto il Centro-Sud Italia.Questo rischiava di rimanere un mercato margi-nale, con scarse possibilità di disporre dei pro-dotti innovativi necessari a una moderna indu-stria dell’edilizia.Questi 16 anni di vita dello stabilimento (inizioproduzione 1988) hanno dimostrato la corret-tezza delle scelte operate e la crescita continuadei volumi di vendita ne è la conferma.Mapei, leader mondiale nel mercato degli adesi-vi, sigillanti e prodotti chimici per l’edilizia, è dasempre impegnata nel consolidamento e raffor-zamento della propria leadership, conquistatacon una strategia che è ben rappresentata daqueste semplici parole: specializzazione, ricercae innovazione, internazionalizzazione.L’espansione del Gruppo Mapei, che conta oggi

40 stabilimenti in tutto il mondo, è andata dipari passo con lo sviluppo in ambito nazionale.Lo stabilimento di Latina, infatti, ha potuto farfronte al costante aumento delle produzionigrazie ai continui investimenti in impianti tec-nologicamente avanzati e grazie al personalealtamente specializzato, che si è dimostratocapace di impiantare e mantenere un Sistema diQualità Aziendale certificato secondo la normaUNI EN ISO 9001 (Cert. n. 250/95) e un Sistemadi Gestione Ambientale certificato secondo lanorma UNI EN ISO 14001 (Cert. n. 6127/03).“Come direttore dello stabilimento di Latina –ha commentato Giovanni Volpe – colgo l’occa-sione per esprimere il mio sentito ringraziamen-to a tutti i collaboratori per l’impegno profusonel raggiungimento degli ambiti riconoscimen-

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ti e per il lavoro quotidiano per mantenere adun elevato livello di qualità l’attività dello stabi-limento. Sono sicuro, altresì, di poter contare sututti loro per ottenere in tempi brevi le certifica-zioni EMAS e del sistema di gestione della sicu-rezza.” Come abbiamo raccontato sul n.1 diRealtà Mapei, nel lontano giugno 1991, la pro-duzione ha avuto inizio nel 1988 con un solo

impianto. L’area occupa-ta, di circa 19mila metriquadrati di cui 5milacoperti, è stata scelta siaper la posizione geografi-ca particolarmente adattaa servire il Centro-Sud e leisole sia per la vicinanzaalle cave di Priverno dallequali si estraggono sab-bie silicee purissime, chepermettono di ottenereprodotti di qualità supe-riore. Oggi lo stabilimen-to si estende su un lottodi terreno industriale di79.252 m2; 13.671 sono imetri quadrati coperti. Lo stabilimento si è spe-cializzato nella produzione di adesivi per cera-miche e pietre naturali, sigillanti, malte e legan-ti speciali per l’edilizia.“Si è molto investito nel potenziamento e nel-l’innovazione degli impianti, che sono diventaticinque”, ha spiegato Volpe. “Un’innovativa

In basso, l'ing. Paola Di Silvestro,dell'Assistenza TecnicaMapei, mentre tiene uncorso nella salaconvegni di Latina.Nella foto a lato, alcunipartecipanti.

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L’ufficio di RomaPer completare il servizio alla clientela nell’area, è in funzione dall’iniziodel 1997 l’ufficio di Roma, diretto da Renato Soffi, che serve le regionidel Lazio e della Campania.Qui lavora l’efficiente team dell’Assistenza Tecnica, che si avvale di unasala riunioni dove vengono organizzati gli incontri con i grossi com-mittenti e i progettisti. Questo servizio rappresenta un’integrazionerispetto all’attività di Latina.“Il nostro ufficio di Roma - ha affermato Erali, Direttore CommercialeItalia - riesce a fornire assistenza tecnico-commerciale in modo auto-nomo e a gestire ogni eventuale problema col massimo dell’efficienza.”

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gestione industriale – ha continuato – ha per-messo di realizzare una gamma di 78 prodotti.L’elevata specializzazione raggiunta dallo stabi-limento ha permesso alla sede Mapei di Latinadi collocarsi, in tutti questi anni, ai vertici delleclassifiche nazionali per fatturato e risultatooperativo pro capite. I quantitativi annui vendu-ti sono passati dalle circa 27mila tonnellate del1988 alle oltre 302mila del 2003. La produzionenegli ultimi sei anni è aumentata del 79,5%.”Sono 1.200 le tonnellate di prodotti finiti chemediamente partono dallo stabilimento ognigiorno (con punte di 2.000 tonnellate) e altret-tante ne arrivano di materie prime. L’elevatonumero di automezzi in transito ha richiesto unserio sforzo organizzativo per regolamentarequesto traffico in condizioni di sicurezza e senzacreare intralci all’attività produttiva.Nello stabilimento, in cui sono impiegate stabil-mente 78 persone, vengono svolte anche attivi-tà di supporto alla produzione quali: laboratoriocontrollo qualità; servizio di manutenzionedegli impianti e gestione dei servizi tecnici;approvvigionamenti; servizio ambiente e sicu-rezza.È attiva, inoltre, un’area interna dedicata al sup-

porto dei clienti e tecnici di settore, in cui sono organizzati corsi di for-mazione al fine di illustrare le caratteristiche, le proprietà dei prodottidella vasta gamma Mapei, nonché la più corretta tecnica di utilizzo.Nei primi tre mesi di quest’anno si sono tenuti corsi con frequenzaanche settimanale, che hanno riscosso un grande successo sia per l’im-postazione sia per la riconosciuta professionalità dei tecnici relatori.Negli ultimi tre anni si è proceduto ad una migliore ripartizione dei cari-chi produttivi tra i diversi stabilimenti in Italia, con riferimento ai merca-ti di destinazione finali. Possiamo quindi affermare che Latina sia oggi lostabilimento di riferimento prevalente per il mercato del Centro-SudItalia.“Per noi avere un centro di produzione a Latina è molto importantesotto diversi profili”, ha spiegato Ernesto Erali, Direttore Vendite Italia.“Innanzitutto in termini di servizio: vuol dire offrire un servizio più rapi-do al cliente nel Centro-Sud e nelle isole. In secondo luogo è una que-stione di costi: si riducono i costi di trasporto, anche questo a vantaggiodei nostri clienti.Terzo: producendo in loco c’è evidentemente una mag-giore disponibilità di prodotti.”

SopraL’ufficio di Roma, chefornisce assistenzatecnico-commercialeper il Centro-Sud Italia.

A latoRenato Soffi (alcentro), Area Managerper il Lazio e laCampania, insieme adalcuni collaboratori.

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Nel rispetto della politica di Gruppo,espressa in prima persona dall’Ammini-stratore Unico Giorgio Squinzi, lo stabili-

mento Mapei di Latina ha ottenuto la certifica-zione per la gestione ambientale secondo lanorma UNI EN ISO 14001.Il riconoscimento, in linea con quanto richiestodal progetto internazionale “Responsible Care”cui Mapei aderisce da oltre dieci anni, è fruttodell'impegno assunto da tutta l’organizzazioneper l'istituzione e il mantenimento di un efficacesistema di gestione dell’ambiente, dell’igiene edella sicurezza. Esso si aggiunge alla certificazio-ne per la qualità in conformità alla norma UNIEN ISO 9001, ottenuta nel 1995.Mapei ha istituito e mantiene attivo e aggiorna-to, per lo stabilimento di Latina, un sistema digestione per l’ambiente documentato e artico-lato secondo quanto stabilito dalla politica digruppo e di sito, con l’obiettivo del migliora-mento continuo delle prestazioni. Tale sistemadi gestione è coerente e, dove possibile, integra-to col sistema qualità.

La struttura organizzativa dello stabilimento hail compito di pianificare le attività atte al rag-giungimento degli obiettivi prefissati e di vigila-re sull'applicazione di procedure ed istruzioni.

La coerenza fra il sistema di gestione, le norme diriferimento e gli obiettivi fissati è tenuta sottocontrollo con la pianificazione delle seguentiattività:- riesame periodico del sistema di gestione;- controlli ambientali, loro misurazione e

registrazione;- aggiornamento annuale della valutazione

dei fornitori;- manutenzione preventiva e programmata;- taratura degli strumenti di controllo e misura;- registrazione delle non conformità;- verifiche ispettive;- attuazione di azioni correttive e preventive;- addestramento e formazione del personale;- valutazione dell’impatto su ambiente e

sicurezza a seguito dell’introduzione di nuoviimpianti, tecnologie e produzioni.

Lo stabilimento, per le modestissime quantità disostanze pericolose utilizzate e la tipologia deiprocessi produttivi svolti, non rientra negli obbli-ghi di dichiarazione o notifica previsti dal D. Lgs334/99 (legge “grandi rischi”).Le materie prime utilizzate sono costituite esclu-sivamente da polveri e sono acquistate in partesfuse (carbonati, sabbie e leganti idraulici) ed inparte confezionate in sacchi o big-bags.Gli impianti sono distribuiti in cinque linee pro-

UNI EN ISO 14001: l’ottimizzazione della gestione ambientale tra gli obiettivi primari per Mapei.

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duttive, servite da sistemi di aspirazione eabbattimento delle polveri con filtri dedicati.La formazione, l’informazione e l’addestramen-to del personale, sia interno che esterno, è unpunto di forza della politica per l’ambiente e lasicurezza dello stabilimento. È sempre più atti-va la collaborazione con l’università “LaSapienza”, sede di Latina, per la realizzazione distage aziendali finalizzati allo studio sia dei pro-dotti sia dei problemi legati alla sicurezza eall’ambiente. Gli impatti ambientali più signifi-cativi individuati per il sito di Latina sono: le“emissioni in atmosfera”, la “produzione di rifiuti”,

il “rumore”, gli “scarichi idrici”ed il “traffico veico-lare”. Il controllo degli effetti dovuti alle attivitàsvolte su ambiente e sicurezza è oggetto dicontinue analisi specifiche.

“Lo stabilimento di Latina – ha commentato ildirettore Giovanni Volpe – ha raggiunto neglianni traguardi di fondamentale importanza. Allacertificazione per la qualità si aggiunge oggiquella per l’ambiente, in un programma che con-durrà il prossimo anno alla certificazione per lasicurezza.L’impegno assunto per la riduzione degli impattiambientali generati dalle attività svolte nello sta-bilimento, attraverso la programmazione di inter-venti mirati, ha visto coinvolte tutte le funzionigestionali e partecipi tutti i dipendenti, a cui espri-mo un vivo ringraziamento.È stato inoltre fondamentale il supporto costantedelle funzioni centrali ed in particolare di RobertoLeoni – Responsabile del Servizio Ambiente eSicurezza di Gruppo – con le sue assidue visite aLatina.Nel 2003 abbiamo deciso di sottoporre il lavorosvolto in tema ambientale a verifica da parte diun ente accreditato e la conformità alla normaUNI EN ISO 14001 è stata rilasciata da Certiqualityil 23.10.2003, con certificato numero 6127.Oggi lo stabilimento Mapei di Latina è uno deipochi ad aver ottenuto questo riconoscimentonella provincia in cui opera”.

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UNA CHIESAUNA CHIESA

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Tre vele bianche sono il motivo architettonico che distingue la Chiesa Dives in Misericordia terminata a Roma lo scorso anno.

Il 26 ottobre dello scorso anno è stata consa-crata dal cardinale Camillo Ruini a Roma laChiesa del 2000, voluta dal Papa come simbo-

lo universale del Giubileo e inaugurata nel 2003,venticinquennale del pontificato di GiovanniPaolo II. La chiesa Dives in Misericordia e ilCentro Parrocchiale che la completa sono situa-ti nel quartiere romano di Tor Tre Teste, unapopolosa borgata periferica a una decina di chi-lometri dal centro di Roma che deve il suo nomeal ritrovamento di una tavoletta raffigurante trepersone. La zona, dove sorgono due imponentipalazzi realizzati durante gli anni '70 per acco-gliere l’enorme flusso di persone che si trasferi-vano in città, non offriva ai residenti nessun cen-tro di socializzazione oltre a un piccolo parco e aun centro commerciale. Su questi dati si è basa-to il bando di concorso internazionale a invitiindetto dal Vicariato nel 1996 e vinto dallo stu-dio di Richard Meier, uno dei più importantiarchitetti contemporanei, famoso per le suestrutture architettoniche caratterizzate dal colo-re bianco. Fulcro del progetto dell’architettocaliforniano sono le tre grandi vele di calce-struzzo bianco autoportanti che si “gonfiano”come sospinte dal vento. I lucernari vetrati postitra le vele parallele, a seconda delle stagioni, deltempo atmosferico e dell’ora, lasciano filtrareuna luce graduata sulla superficie interna dellevele. Dal sagrato della chiesa si accede al CentroParrocchiale, in cui sono concentrati gli spazi diriunione, le aule, gli uffici e la residenza del par-roco. Ad ovest dell’area si trovano due corti, unadelle quali accoglie uno spazioricreativo adiacente al CentroParrocchiale. I mate-riali distintivi delprogetto sono

stati il calcestruzzo, l’intonaco bianco, il traverti-no, pietra tipica delle piazze romane, il vetro e letre strutture curve, enormi vele che raggiungo-no un’altezza variabile tra i 16 e i 26 metri.Diverse aziende hanno partecipato alla realizza-zione di questo progetto fornendo gratuita-mente arredi, materiali costruttivi e assistenzatecnica. Impegnativa è stata l’opera fornita daiprogettisti che hanno lavorato con tecnologie e

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materiali innovativi in grado di consentire lacostruzione delle vele in calcestruzzo, l’assem-blaggio dei conci, l’ancoraggio delle guaine dipostcompressione, la sigillatura dei conci, la fini-tura e la protezione delle superfici esterne degliedifici parrocchiali, la formazione di massetti e laposa delle pavimentazioni in travertino ed inceramica.Anche Mapei ha dato un importante contributoalla realizzazione della Chiesa fornendo prodot-ti innovativi e garantendo, durante tutto il corsodei lavori, una continua assistenza tecnica sia incantiere che nello stabilimento di prefabbrica-zione dei conci.

Nella foto piccola,Papa Giovanni Paolo IIinsieme a RichardMeier davanti alplastico del progettoche ha vinto il bando diconcorso del Vicariato.Sotto, un primo pianodel progettista.

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Nelle foto laterali, inqueste due pagine,alcune fasi di lavorazionedurante la realizzazionedel progetto in cui sonostati utilizzati i prodottiMapei.In particolare:foto 1: Epojet,foto 2: Mapefill,foto 3: Expanfluid,foto 4: Mapeflex eMapesil BM,foto 5 e 6: Granirapid,foto 7: Elastocolor,foto 8: Marmocolor,foto 9: Planicrete,foto 10: Intomap ePlanitop 560,foto 11: Intonaco C 2000.

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Tra i principali prodotti utilizzati l’additivo superfluidificante acrilico MAPEFLUID X404*, impiegatonel calcestruzzo bianco delle vele. I prodotti Mapei sono stati utilizzati anche per la costruzione degliedifici parrocchiali e dei muri di recinzione, per la posa delle pavimentazioni negli edifici e nel piaz-zale.

L’INTERVENTO DI MAPEILa ChiesaIl calcestruzzo delle Tre Vele - Per realizzare le tre grandi vele l’architetto Meier si è avvalso della pre-ziosa collaborazione di Italcementi e di Mapei che hanno messo a punto un particolare tipo di cal-cestuzzo che potesse garantire un ottimo faccia a vista. I tre elementi strutturali trovano la massimaespressività architettonica grazie anche al colore bianco del calcestruzzo impiegato. Questo effetto,sicuramente di grande impatto, è stato raggiunto con l’uso di cemento bianco TX MillenniumItalcementi, additivato con MAPEFLUID X404*, superfluidificante acrilico studiato e prodotto daMapei. MAPEFLUID X404*, primo additivo acrilico brevettato sia in Europa che negli Stati Uniti, haconsentito, grazie all’ottima compatibilità con il cemento bianco utilizzato, la realizzazione di un cal-cestruzzo molto fluido, omogeneo, caratterizzato da elevate prestazioni meccaniche, da bassi valoridi ritiro, da assenza di bolle d’aria e particolarmente durevole. Le tre vele sono composte da 346conci, di diverse dimensioni e raggi di curvatura, realizzati direttamente nello stabilimento di pre-fabbricazione e successivamente montati in cantiere con l’utilizzo di speciali attrezzature.L’inghisaggio delle architravi delle vele è stato realizzato con EPOJET*, resina epossidica bicompo-nente fluida per iniezioni, esente da ritiro. L’ancoraggio delle barre di assemblaggio della fondazio-ne suppletiva, necessaria per l’adeguamento sismico, è stato effettuato con EPORIP*, usato anchecome resina per le riprese di getto.Il montaggio dei 346 conci è avvenuto secondo le seguenti fasi: incollaggio, riempimento delle cavi-tà, sigillatura delle guaine, sigillatura dei giunti.Per l’incollaggio è stato impiegato ADESILEX PG1*, adesivo epossidico di consistenza tissotropicacapace di garantire l’incollaggio monolitico degli elementi. Per la totale impermeabilità all’acqua deigiunti è stato utilizzato il profilo in gomma idrofila espandente IDROSTOP 10* (dimensioni 20x10mm) posato con l’adesivo IDROSTOP MASTIC*. Successivamente, per il riempimento delle cavità pre-senti nelle testate dei conci e per il loro ancoraggio, si è intervenuti con la malta cementizia espan-siva MAPEFILL*, caricata con aggregati di opportuna granulometria. Dopo la fase di tesatura dellebarre di acciaio passanti all’interno degli elementi prefabbricati, le guaine sono state sigillate conboiacca di cemento additivata con EXPANFLUID*, uno speciale agente espansivo specifico pergarantire alle barre di acciaio la protezione contro la corrosione. Per finire, tutti i giunti perimetralitra i conci sono stati sigillati con MAPEFLEX AC4*, mastice acrilico in dispersione acquosa idoneo adassorbire dilatazioni non superiori al 10% e con MAPESIL BM*, mastice elastomerico di natura silico-nica a reticolazione neutra e a basso modulo elastico per movimenti fino al 25%, previo posiziona-mento di MAPEFOAM*, cordone polietilenico a cellule chiuse usato nel diametro di 10, 15 e 30 mm.Per la sigillatura delle parti metalliche è stato utilizzato il sigillante siliconico monocomponente areticolazione neutra a basso modulo MAPESIL LM*.L’imponenza dell’opera e le caratteristiche del progetto hanno richiesto il massimo sforzo anchecome ricerca e consulenza sul cantiere, per sfruttare al meglio e con successo i materiali e le tecno-logie più avanzate nel settore delle costruzioni.

Il pavimento della chiesa - Il pavimento riscaldato della chiesa è stato realizzato con lastre in traverti-no locale di diverso formato (199,5 x 40, 80, 100, 150, 180 cm) e con spessore di 3 cm. La pietra è stataposata con GRANIRAPID* mentre le fughe sono state sigillate con MARMOCOLOR* malta per fuga-ture specialmente studiata per la posa della pietra, che può anche essere levigata come il materiale.Infatti grazie all’utilizzo di questi innovativi prodotti, è stato possibile levigare la pavimentazione intempi brevissimi. Anche in questo caso i giunti di dilatazione sono stati riempiti con il cordoneMAPEFOAM* e sigillati con MAPESIL AC*, previa applicazione di PRIMER FD.

Edifici parrocchialiImpermeabilizzazione delle fondazioni - Dopo aver sigillato le porosità presenti e i fori lasciati dallarimozione dei distanziatori con MAPEGROUT T40*, MAPEGROUT COLABILE* e MAPEGROUT TISSO-TROPICO*, i calcestruzzi di fondazione degli edifici parrocchiali e della chiesa sono stati impermea-bilizzati utilizzando IDROSILEX* (nella versione in polvere da disperdere nella miscela di cemento einerte che permette di ottenere intonaci impermeabili) e IDROSILEX PRONTO* (speciale maltaosmotica applicata a pennello in due mani), allo scopo di impedire la penetrazione dell’acqua all’in-terno dei locali interrati. Per confezionare il calcestruzzo anche durante i mesi invernali, nell’impastoè stato aggiunto ANTIGELO S*, antigelo privo di cloruri per calcestruzzi e malte cementizie.Piccole porzioni di calcestruzzo sbucciatosi durante le operazioni di rimozione dei conci sono statericostruite mediante l’impiego di MAPEGROUT T40* ed i ferri di armatura sono stati protetti con

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MAPEFER*, malta cementizia anticorrosiva.Le guaine, le scatole elettriche e le zanche deitelai dei serramenti sono state fissate utilizzan-do LAMPOCEM*, legante idraulico antiritiro apresa ed indurimento rapidi, che consente giàdopo 20 minuti dall’applicazione la messa inesercizio degli elementi ancorati.Per le pareti esterne del complesso parrocchiale,in calcestruzzo grigio e in blocchetti di cemento,è stato utilizzato uno speciale intonaco biancodenominato INTONACO C 2000*, espressamen-te formulato da Mapei per la Chiesa Dives inMisericordia e applicato manualmente in unospessore di circa 3 cm. Grazie all’utilizzo di spe-ciali materie prime e di aggregati bianchi, l’effet-to finale riprende fedelmente il colore e la fini-tura delle vele. Le superfici sono state trattateprima della finitura colorata con MALECH*,fondo a base di resine acriliche micronizzate,allo scopo di ridurre l’assorbimento del sotto-fondo. Successivamente, per migliorarne la pro-tezione contro la penetrazione di agenti aggres-sivi, gli intonaci sono stati trattati con ELASTO-COLOR*, pittura elastica a base acrilica, in colorebianco, in grado di coprire eventuali future fes-surazioni che possono essere provocate dalleescursioni termiche.

Massetti e pavimenti interni I massetti devono essere stabili, non devono fes-surare e consentire la posa di pavimentazioni inpietre naturali, in ceramica e di altro tipo. Spessoinoltre è richiesta un’asciugatura veloce al finedi consentire la posa della pavimentazione intempi brevi. Così per realizzare i massetti nelCentro Parrocchiale e soddisfare queste richie-ste, è stato utilizzato TOPCEM*, uno specialelegante idraulico antiritiro ad asciugamentoveloce. Dopo quattro giorni sono state posate lelastre in travertino. Il sistema di posa è stato lostesso usato all’interno della chiesa: come adesi-vo è stato scelto GRANIRAPID*, a presa e idrata-zione rapide. L’intervento è finito con la stucca-tura delle fughe con MARMOCOLOR*, il riempiti-vo cementizio speciale per materiali lapidei apresa e asciugamento rapidi esente da efflore-scenze. Nei locali di servizio per i pavimentisono state preferite le piastrelle in ceramica,posate sempre con GRANIRAPID*, mentre per lastuccatura è stato usato ULTRACOLOR*. Per unottimale riempimento dei giunti di dilatazione,dopo aver posizionato il cordone polietilenicoMAPEFOAM* è stato impiegato MAPESIL AC*,sigillante siliconico a base acetica. Per ottenereun’adesione perfetta, prima è stato applicatoPRIMER FD*, un appretto per superfici porose.

Piazzale esterno della ChiesaAnche per la pavimentazione del piazzale ester-no della chiesa sono state scelte le lastre in tra-vertino locale. A causa dei forti dislivelli presen-ti nel sottofondo, la posa è avvenuta secondo ilmetodo tradizionale con malta di sabbia eFo

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SCHEDA TECNICA

cemento additivata con PLANICRETE*, lattice di gomma sin-tetica per migliorare l’adesione e le resistenzemeccaniche.

Muri di recinzione I muri di recinzione sono stati realizzati

impiegando calcestruzzo ordinarioe strutture metalliche. Dopo la

rimozione dei casseri in legno,trattati con DISARMANTE DMA

1000*, è stato effettuato un lavag-gio con acqua in pressione delle

superfici, che successivamentesono state intonacate con

INTOMAP R1* malta a base dicalce aerea e leganti idraulici per

interni ed esterni. La successivarasatura è stata effettuata con

PLANITOP 520* e 560*, malte finidi colore bianco a base di calce e

cemento, per la finitura di into-naci cementizi freschi e stagio-

nati. PLANITOP 560* è stato uti-lizzato anche per la rasatura del-l’intonaco interno della palazzinaparrocchiale. A completo asciu-gamento è stata effettuata laprotezione e la decorazione ditutte le superfici, interne edesterne, con ELASTOCOLOR* nelcolore bianco, previa applica-zione di MALECH*. La recinzionemetallica è stata ancorata con

MAPEFILL*, malta cementiziaespansiva ad alta resi-

stenza meccanicadi consistenza

fluida.

Chiesa Dives in Misericordia e Centro Parrocchiale, RomaCommittente: Opera Romana Preservazione della Fede eProvvista Nuove Chiese in RomaAnno di esecuzione: 1998-2003Impresa esecutrice: Lamaro AppaltiProgettista: Richard Meier & PartnersConsulente ingegneria: Ove Arup & PartnersIngegnerizzazione del progetto: Italcementi GroupFornitura prefabbricati: Società EdilgoriProgetto illuminotecnico: Erco IlluminazioneFornitura marmi e travertino: Mariotti Carlo & FigliDirezione lavori strutture: Danilo Campagna M.S.C.Direzione lavori generale: ing. Ignazio Breccia Fratadocchi

Coordinamento Mapei per assistenza tecnica e foto:Pasquale Zaffaroni, Renato Soffi, Pino ManciniProdotti Mapei: ADESILEX PG1, ANTIGELO S, DISARMANTEDMA 1000, EPOJET, EPORIP, EXPANFLUID, GHIAIETTO PERMALTE, GRANIRAPID, IDROSILEX, IDROSILEX PRONTO,IDROSTOP 10, IDROSTOP MASTIC, INTOMAP R1, INTONACO C2000, LAMPOCEM, MALECH, MAPEFER, MAPEFILL, MAPEFLEXAC4, MAPEFLUID X404, MAPEFOAM, MAPEGROUTTISSOTROPICO, MAPEGROUT T40, MAPEGROUT COLABILE,MAPESIL AC, MAPESIL BM, MAPESIL LM, MARMOCOLOR,PLANICRETE, PLANITOP 560, PLANITOP 520, PRIMER G, RETEIN FIBRA DI VETRO, STABILCEM,TOPCEM, ULTRACOLOR.

Da sinistra: Pasquale Zaffaroni(Mapei), Richard Meier,Carlo Pesenti (Italcementi) eRenato Soffi (Mapei).

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*I prodotti citati in questo articolo appartengono alle linee “Prodotti perceramica e materiali lapidei”,“Prodotti per edilizia" e “Additivi percalcestruzzi". Le relative schede tecniche sono contenute nel CD “MapeiGlobal Infonet” e nel sito internet www.mapei.com.Gli adesivi e le fugature Mapei sono conformi alle norme EN 12004 ed EN 13888. Gli additivi per calcestruzzo Mapei sono conformi alla normaEN 934-2 e gli additivi per malte alla norma EN 934-4. Inoltre gli adesivi, gliadditivi per calcestruzzo e gli additivi per malte hanno ottenuto il marchio CE.Adesilex PG1: adesivo epossidico a consistenza tissotropica per incollaggi strutturali.Antigelo S: antigelo privo di cloruri per calcestruzzi e malte cementizie.Disarmante DMA 1000: disarmante a base di olio emulsionabile.Epojet: resina epossidica bicomponente superfluida per iniezioni.Eporip: adesivo epossidico bicomponente per riprese di getto e la sigillatura monolitica delle fessurenei massetti.Expanfluid (T1): additivo superfluidificante ed espansivo per il confezionamento di boiacche fluideed antiritiro per iniezioni.Ghiaietto per Malte: ghiaietto in curva granulometrica da 6 a 10 mm per il confezionamento dimalte colabili da gettare in cassero in uno spessore superiore a 2 cm.Granirapid (C2F): adesivo cementizio bicomponente ad alte prestazioni, a presa ed idratazionerapida, per piastrelle ceramiche e materiale lapideo.Idrosilex: idrofugo di massa per malte cementizie.Idrosilex Pronto: malta cementizia osmotica per l'impermeabilizzazione di murature interrate e perstrutture di contenimento di acque, anche potabili.Idrostop: profilo di gomma idrofila espandente per giunti di lavoro impermeabili, disponibile in dueformati, 20x10 mm e 20x15 mm, denominati rispettivamente Idrostop 10 e Idrostop 15.Idrostop Mastic: adesivo monocomponente per la posa in opera di Idrostop.Intomap R1: malta a base di calce aerea e leganti idraulici per interni ed esterni messa a punto perquesto progetto.Intonaco C 2000: speciale intonaco bianco espressamente formulato da Mapei per questo progetto.Lampocem: legante idraulico antiritiro pronto all’uso, a presa ed indurimento rapidi.Malech: fondo a base di resine acriliche micronizzate in dispersione acquosa.Mapefer: malta cementizia anticorrosiva monocomponente per la protezione dei ferri di armatura.Mapefill: malta fluida espansiva per ancoraggi.Mapeflex AC4: sigillante acrilico in dispersione acquosa monocomponente.Mapefluid X404: iperfluidificante per calcestruzzi a bassa perdita di lavorabilità, con elevatariduzione dell'acqua d'impasto, per calcestruzzi di alta ed altissima resistenza meccanica.Mapefoam: cordoncino di schiuma polietilenica estrusa a cellule chiuse di supporto ai sigillantielastomerici per il corretto dimensionamento dello spessore dei giunti elastici. Viene fornito inmatasse di lunghezza proporzionata al diametro.Mapegrout Tissotropico: malta a ritiro controllato fibrorinforzata per il risanamento delcalcestruzzo.Mapegrout T40: malta tissotropica a media resistenza (40 MPa) per il risanamento del calcestruzzo.Mapegrout Colabile: malta a ritiro controllato fibrorinforzata per il risanamento del calcestruzzo.Mapesil AC: sigillante siliconico a reticolazione acetica resistente alle muffe, esente da solventi,disponibile in 26 colori e trasparente.Mapesil BM: sigillante siliconico inodore a reticolazione neutra con basso modulo per giunti conmovimento fino al 25% della larghezza, idoneo per lattoneria ed uso generale.Mapesil LM: sigillante siliconico monocomponente a reticolazione neutra a basso modulo per giunticon movimento fino a 25% della larghezza.Marmocolor (CG2): malta ad alte prestazioni a presa ed asciugamento rapido per la stuccatura difughe fino a 5 mm tra lastre di materiale lapideo. Non produce efflorescenze.Planicrete: lattice di gomma sintetica per migliorare l’adesione delle malte cementizie.Planitop 560: rasatura bianca a base calce-cemento per la finitura liscia sia di intonaci cementizifreschi e stagionati, sia di superfici in calcestruzzo applicabile in spessori fino a 3 mm, all’interno edall’esterno.Planitop 520: rasatura a civile a base calce-cemento per intonaci interni ed esterni, applicabile inspessori fino a 3 mm con la tecnica del “fresco su fresco”.Primer G: appretto a base di resine sintetiche in dispersione acquosa.Rete in fibra di vetro: rete in fibra di vetro resiste agli alcali per l’armatura di rasature all’interno eall’esterno.Stabilcem: legante cementizio espansivo superfluido per ottenere boiacche da iniezione, malte,betoncini e calcestruzzi.Topcem: legante idraulico speciale per massetti a presa normale e ad asciugamento veloce (7 giorni).Ultracolor: malta ad alte prestazioni per la stuccatura di fughe da 2 a 20 mm, a presa edasciugamento rapido, disponibile in 26 colori; non produce efflorescenze.

La ricerca continua effettuata nei laboratori Mapei ha portato all'evoluzione degli additivi acrilicidella Linea Mapefluid, di cui fa parte Mapefluid X404, e ha consentito di mettere a punto iprodotti della Linea Dynamon, superfluidificanti acrilici di nuova generazione conformi allanorma UNI EN 934-2.

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Èin piena attività da diversi mesi, ormai,affollata com’è a tutte le ore del giorno.La stazione Maciachini della Metropolitana

Milanese, nuovo capolinea della linea 3, assolvepienamente la sua funzione di fondamentalesnodo nel sistema dei trasporti pubblici dellacittà. Situata nel piazzale omonimo, è a pochis-simi passi dall’ingresso della sede Mapei di viale

Jenner. Questo contatto tra realtà di servizio pubblico e realtà azienda-le non è solo nella vicinanza spaziale: Mapei è entrata a far parte di que-sta struttura di servizio per i cittadini grazie ai suoi prodotti, utilizzati perla realizzazione dell’opera.La stazione Maciachini, inaugurata lo scorso 8 dicembre alla presenzadel sindaco di Milano Gabriele Albertini, di giornalisti, fotografi e perso-naggi di spicco, si trova all’estremità nord della linea metropolitana gial-la, quella più recente.

MM3Capolinea MapeiMM3Capolinea Mapei

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I lavori per il nuovo tratto Zara – Maciachinisono stati avviati nel 1999 e sono terminati, inanticipo, nel dicembre 2003.La linea della metropolitana è stata allungata di1 chilometro e 200 metri. Il progetto è costato92 milioni di euro.Come per il precedente tratto della linea 3 dellametropolitana, anche in quest’occasione i lavo-ri sono stati eseguiti col metodo “a foro cieco”(cioè lavorando nel sottosuolo), per ridurre alminimo i disagi al traffico viabilistico.

I lavori nel tratto Zara - MaciachiniPer la realizzazione di questo tratto sono statiutilizzati l’additivo MAPEFLUID N100* (per larealizzazione dei calcestruzzi) e l’adesivoKERAQUICK* (per l’incollaggio dei rivestimentiin pietra naturale all’interno della nuova stazio-ne della metropolitana).Le specifiche del capitolato MetropolitanaMilanese prescrivevano ben definite condizioniper il calcestruzzo da utilizzare, con particolareattenzione al requisito della durevolezza dell’o-pera, di fondamentale importanza specialmen-te nelle opere pubbliche. Le strutture in cemen-to armato (platee di fondazione, calotte, muricontroterra) esposte a condizioni di umidità eattacco chimico particolari, dovevano essereposte in opera con calcestruzzi confezionaticon cementi specifici (altoforno/pozzolanico).Tutto ciò comportava l’utilizzo di miscele in cui

SopraIl sindaco Albertini trafotografi, giornalisti epersonaggi di spiccodurantel'inaugurazione dellanuova stazionemetropolitana.A sinistra, nella foto,Giorgio Squinzi,amministratore unicodi Mapei, e sua moglieAdriana Spazzoli.

Foto 1All’interno della nuova stazionemetropolitana,i rivestimenti sonostati realizzati conlastre di granitoposate con Keraquick.

8 dicembre 2003

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1991: SI INAUGURA LA LINEA 3DELLA METROPOLITANA MILANESE

Mapei aveva già contribuito alla realizzazionedella linea 3 della Metropolitana, i lavori sierano conclusi nel 1991 con l’apertura delcapolinea a Zara. Dal progetto di allora, a firma

dello studio di architettu-ra Dini e Capelli, eranonate quindici stazioni (daZara a San Donato) lungoun percorso di undici chi-lometri che taglia tuttorala città da nord a sud, auna profondità che variadai sei ai venticinquemetri.Per limitare i disagi ai cit-tadini, in quella circostan-

za i lavori erano statieseguiti “a foro cieco”per un totale di circa il70% del percorso.Si è utilizzato questometodo in particolarenel centro storico enei punti nevralgicidel traffico viabilisticoperché arreca un di-sagio limitato sullasuperficie stradale.La parte restante, inve-ce, è stata eseguitacon il “metodo Milano”(cioè a cielo aperto).

Riprendiamo in sintesi qui di seguito la descri-zione dei lavori riguardanti il tratto di MM3inaugurato nel 1991, già pubblicata su RealtàMapei n. 2 (v. foto sopra).Le finiture della linea 3, in particolare i pavi-menti e i rivestimenti a parete, sono state stu-

diate in funzione del comfort dei passeggeri, sia in termini di funziona-lità sia in termini psicologici. Di qui la scelta dei materiali e dei colori.Protagonista indiscusso è il granitello d’Aurisina, luminoso e raffinatonella sua alternanza di riflessi chiari e scuri e di superfici lucide e opache,ma anche funzionale perché antiscivolo e pulibile con getti d’acqua evapore. In tutte le stazioni, lungo le pareti delle banchine e dei mezzani-ni, sono state realizzate superfici frazionate da blocchetti di calcestruz-zo, che poco si prestano agli atti di vandalismo e vengono riportate anuovo con una sabbiatura.Il granitello d’Aurisina è stato posato su circa 80.000 m2, a parete e apavimento, con il sistema adesivo a presa rapida GRANIRAPID*. Questo

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l’additivo utilizzato garantisse il rapporto A/Cprevisto e la relativa classe di resistenza.MAPEFLUID N100* (v. articolo a pag. 22), testa-to in prove preliminari di laboratorio, ha per-messo di rispettare le specifiche richieste ed èstato utilizzato con successo per le strutturedescritte, durante la costruzione della galleria edella stazione.Per la realizzazione della stazione, inoltre,Mapei ha fornito anche lo speciale adesivocementizio KERAQUICK* per ceramica e mate-riali lapidei (v. articolo a pag. 23).La scelta di questo adesivo altamente tecnolo-gico è stata fatta in relazione ai tempi e al tipodi rivestimento da posare. KERAQUICK* (sceltoqui nel colore grigio) è un adesivo cementizioad alte prestazioni, a presa rapida e a scivola-mento verticale nullo, ideale quindi per l’incol-laggio a parete di lastre di granito di notevole

12 maggio 1991

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sistema è stato scelto per diversi motivi: evitare le antiestetiche macchie di umidità che spessocompaiono sulla superficie della pietra quando si utilizzano i tradizionali impasti cementizi;posare contemporaneamente pavimenti e rivestimenti; rendere pedonabile la pavimentazioneil prima possibile, in modo da non intralciare il completamento dei lavori di finitura; garantireun’adesione perfetta e sufficientemente elastica da assorbire le vibrazioni dovute al passaggiodei treni e al grande traffico e infine fornire un sistema di posa a prezzi contenuti.Per quanto riguarda la posa a parete, è stato scelto modul marmo in diversi formati: 35x35, 35x61e 7,5x61 cm, con spessore 10 mm.Questo è stato alternato al manufatto di cemento a rilievo nel formato 10x10 cm antigraffitisopra menzionato. Per quanto riguarda la posa dei pavimenti, invece, prima di procedere all’in-collaggio del modul marmo è stato necessario attendere per verificare la perfetta asciugaturadei massetti di calcestruzzo ed evitare così eventuali fessurazioni. Le fughe tra un modulo e l’al-tro sono state maggiorate (2-3 mm) per assorbire le variazioni dimensionali del materiale. I pro-dotti Mapei sono stati utilizzati anche per la posa del granitello su supporto metallico. Nel casodei telai dei portali antincendio, infatti, è stato necessario impiegare un adesivo molto elasticoche assicurasse l’adesione del rivestimento in granitello al metallo. È così stato scelto KERALA-STIC*, adesivo elastico poliuretanico a due componenti. Viste le dimensioni e la particolare con-formazione delle lastre di granitello (7,5x61 cm) si è proceduto con la tecnica della doppia spal-matura, che assicura un’adesione perfetta anche in condizioni difficili.Speciali prodotti sono stati usati per la posa del modul marmo a pavimento e a parete e per

ancorare saldamente la barriera protettiva per i non vedenti e per chiattende il treno al limite della banchina. Sul supporto metallico è statoapplicato EPORIP*, adesivo epossidico bicomponente, esente da sol-venti, per riprese di getto. Su di esso è stato applicato uno strato diMAPEGROUT TISSOTROPICO*, malta antiritiro fibrorinforzata, nellaquale sono stati annegati gli speciali elementi di plastica gialla a rilievo.

Tre immagini del trattodella Linea 3 dellaMetropolitanaMilanese, inauguratonel 1991.

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Foto 2Posa sulle pareti delle lastre di granito.Il Keraquick haassicurato unoscivolamento verticalenullo e una riduzionenotevole dei tempi dilavorazione.

Foto 3I rivestimenti di granitoal termine dei lavori diposa.

Foto 4Un particolare deirivestimenti verticali.

Foto 5I rivestimenti di granitosono stati posatianche su tutte le paretilungo le scale mobili.

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La piantina qui afianco riporta lasituazione attualedelle lineemetropolitane diMilano e i progetti diampliamento.Sono già inprogramma infatti, perun prossimo futuro,nuove stazioni dopoquella di Maciachini.

Il nuovo tratto Zara - Maciachiniè stato inaugurato l’8.12.2003

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*I prodotti citati in questoarticolo appartengono allelinee “Prodotti per ceramica emateriali lapidei”,“Prodotti peredilizia” e “Additivi percalcestruzzi”.Le relative schede tecniche sonocontenute nel cd “Mapei GlobalInfonet” e nel sito internet www.mapei.com.Gli adesivi e le fugature Mapei sono conformi allenorme EN 12004 ed EN 13888. Gli additivi percalcestruzzo Mapei sono conformi alla norma EN 934-2 e gli additivi per malte alla norma EN 934-4.Inoltre gli adesivi, gli additivi per calcestruzzo, gliadditivi per malte hanno ottenuto il marchio CE.Eporip: adesivo epossidico bicomponente per ripresedi getto e la sigillatura monolitica di fessure neimassetti.Granirapid (C2F): adesivo cementiziobicomponente ad alte prestazioni, a presa edidratazione rapida, per piastrelle ceramiche emateriale lapideo.Keralastic (R2): adesivo poliuretanicobicomponente ad alte prestazioni per piastrelle inceramica e materiali lapidei.Keraquick (C2FT): adesivo cementizio ad alteprestazioni, a presa rapida e scivolamento verticalenullo, per piastrelle ceramiche e materiale lapideo.Mapefluid N100: superfluidificante per calcestruzzicon leggero effetto ritardante.Mapegrout Tissotropico: malta a ritiro controllatofibrorinforzata per il risanamento del calcestruzzo.

peso. Per le pareti interne, infatti, era stato scel-to un rivestimento in lastre di granito 60x30,con uno spessore di 2 cm.Le lastre sono state posate su una superficie dicirca 2.000 m2 (anche lungo le scale mobili esulle colonne lungo le banchine delle fermate),ricoprendo praticamente tutte le pareti dellastruttura. L’applicazione di KERAQUICK*, inoltre,ha assicurato una notevole riduzione dei tempidi lavorazione.Anche grazie al suo uso, infatti, i lavori sono statiterminati in anticipo rispetto alla scadenza pre-vista.I lavori per la Linea 3 non si fermeranno qui.Nuove stazioni sono previste, lungo un percor-so che raggiungerà il quartiere Comasina, perun totale di circa 3,9 km.Tre sono gli obiettivi: migliorare i collegamentidiretti tra periferia e centro cittadino e riqualifi-care al tempo stesso alcuni quartieri; attuare unefficace riassetto del servizio pubblico locale einfine favorire il trasferimento di quote di uten-za dal vettore privato al pubblico, con la dimi-nuzione dei livelli di congestione e di inquina-mento.I metodi costruttivi previsti non si discosteran-no da quelli già utilizzati in passato per la stessalinea. In un primo tratto, da Maciachini finoquasi alla stazione Affori FNM, sarà utilizzata latecnica dell’avanzamento a foro cieco; successi-vamente, fino al nuovo capolinea Comasina, siprocederà con il tradizionale metodo a cieloaperto.I lavori, secondo le previsioni, dureranno cinqueanni. Al momento Mapei sta fornendo additiviper calcestruzzi per la parte strutturale.Arrivederci fra 5 anni!

Sopra, la stazione inpiena funzioneoperativa.Il lavoro iniziato nel1999 è terminato conanticipo anchegrazie alcontributodi Mapei.

Linea 3 della Metropolitana Milanese (trattoZara–Maciachini)Committente: Comune di MilanoConcessionaria dell’opera, progetto e direzionelavori: Metropolitana Milanese

• Intervento: costruzione galleria e stazione Maciachini Inizio lavori: 1999Imprese aggiudicatarie: Astaldi SpaFornitura cls: Ambrosiana Calcestruzzi, impianto di viaSassetti, MilanoTipologia cls e quantità: Rck 30/35; m3 40.000 circa Prodotto Mapei utilizzato: MAPEFLUID N100Coordinamento Mapei: Pietro Lattarulo

• Intervento: posa rivestimentiInizio lavori: 2003Imprese aggiudicatarie: Cooperativa LavorantiMuratoriMateriale posato: Granito Sardo Rosa Beta 60x30 conspessore di 2 cm, per una superficie di 2.000 m2

Fornitura e posa granito: Ettore BosisioProdotto Mapei utilizzato: KERAQUICKCoordinamento Mapei: Massimiliano Nicastro

Per la realizzazione del tratto precedente della metro-politana sono stati impiegati i prodotti Mapei:Granirapid, Keralastic, Eporip, Mapegrout Tissotropico.

SCHEDA TECNICA

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MAPEFLUID N100 è un additivo liquido superfluidificante per cal-cestruzzi di qualità (impermeabili, durabili e meccanicamenteresistenti). In conseguenza dell’elevata lavorabilità (classe di

consistenza S4 ed S5 secondo UNI EN 206-1) conseguibile con questoprodotto senza eccedere nell’acqua di impasto, il calcestruzzo trattatocon questo additivo si presenta facile da mettere in opera, quando è fre-sco, e di elevate prestazioni in servizio, quando è indurito.

È particolarmente adatto per tutte quel-le applicazioni nelle quali si richiede unamoderata velocità di idratazione delcemento alle brevi stagionature. I mag-giori campi di applicazione sono il cal-cestruzzo preconfezionato, il calce-struzzo pompabile e il calcestruzzo pergetti di massa.In particolare questo additivo, graziealla combinazione dell’effetto fluidifi-cante e della lieve azione ritardantesull’idratazione del cemento, è parti-colarmente idoneo per: calcestruzzopreconfezionato destinato ad opereimpermeabili (come vasche di depu-razione, serbatoi, canali, gallerie ealtri), calcestruzzo preconfezionato

destinato ad opere in c.a. e c.a.p.esposte agli agenti aggressivi (come travi, pilastri, impalcati di

ponti e viadotti), calcestruzzo preconfezionato di qualità destinato adopere con Rck maggiore di 25 MPa e infine calcestruzzo per getti massi-vi dove occorre ridurre i gradienti termici derivanti dallo sviluppo delcalore di idratazione (nel caso di dighe, fondazioni e platee, solo per cita-re alcuni esempi).È una soluzione acquosa al 34,5% di polimeri attivi capaci di disperderei granuli del cemento. La sua azione deflocculante può essere vantag-giosamente utilizzata in tre modi.Nel primo, per ridurre solo l’acqua rispetto al calcestruzzo non additiva-to a pari lavorabilità (si registrano conseguentemente aumenti di resi-stenza meccanica, riduzione di permeabilità all’acqua ed incrementi didurabilità). Nel secondo, per incrementare la lavorabilità rispetto al cal-cestruzzo non additivato di buona qualità prestazionale (resistenzameccanica, impermeabilità, durabilità) ma di difficile posa in opera (cal-cestruzzo asciutto o plastico).Nel terzo, per ridurre sia l’acqua che il cemento (in eguali proporzioni) inmodo da lasciare immutato sia il rapporto a/c (e quindi le prestazioni) siala lavorabilità rispetto al calcestruzzo non additivato. Si registrano inquesto caso vantaggi sia economici, per la minore incidenza dell’additi-vo rispetto al risparmio di cemento, sia tecnici per il minor ritiro igrome-trico, la minore deformazione viscosa, il minor sviluppo di calore, ecc.;questa modalità di impiego è raccomandata soprattutto per calcestruz-zi ad elevato dosaggio di cemento (> 350 kg/m3).Qualunque sia l’obiettivo da raggiungere (aumento delle prestazioni,aumento della lavorabilità, riduzione del dosaggio di cemento), è possi-bile modulare l’entità del vantaggio derivante dall’aggiunta di questoadditivo superfluidificante variandone il dosaggio entro l’intervallo di0,5-1,5% rispetto al peso del cemento. Più alto è il dosaggio, maggiore èl’effetto. Anche l’effetto di conservazione della lavorabilità (come anche

il ritardo nella presa) aumenta con il dosaggio diadditivo. Questo additivo è compatibile con altriprodotti per la produzione di calcestruzzi spe-ciali ed in particolare con: l’additivo aeranteMAPEPLAST PT1 per la produzione di calce-struzzi resistenti ai cicli di gelo-disgelo; l’additi-vo in polvere MAPEPLAST SF a base di microsili-ce per la produzione di calcestruzzi “top-quality’’per resistenza meccanica, impermeabilità edurabilità; l’agente espansivo EXPANCRETE perla produzione di calcestruzzi a ritiro compensa-to; la cenere volante per la produzione di calce-struzzi con pozzolana artificiale; il disarmanteDMA 1000, DMA 2000 o DMA 3000 per la sfor-matura del calcestruzzo dai casseri e infine glistagionanti MAPECURE E e MAPECURE S, per laprotezione dalla rapida evaporazione dell’acquad’impasto da strutture in calcestruzzo non cas-serate (pavimentazioni).Questo prodotto è stato già usato in molti can-tieri Mapei, tra cui il tratto Zara-Maciachini dellaLinea 3 della Metropolitana Milanese, inaugura-ta pochi mesi fa (v. articolo a pag. 16).Per ritrovare le referenze già raccolte suMAPEFLUID N100, consultare il sito internetwww.mapei.com (sezione: referenze, ricerca perprodotto). Nel sito è disponibile anche la schedatecnica di questo prodotto.

Superfluidificante per calcestruzzi con leggero effetto ritardante.

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KERAQUICK, secondo la norma EN 12004, è un adesivo cementizio(C), migliorato (2), rapido (F) e resistente allo scivolamento (T), diclasse C2FT.

Si utilizza per l’incollaggio su massetti cementizi, intonaci a basecementizia, calcestruzzo stagionato, pavimenti esistenti, all’interno edall’esterno, di: piastrelle, mosaici ceramici di ogni tipo e materiali lapideinon particolarmente sensibili all’umidità; materiali isolanti come polisti-rolo e poliuretano espanso, pannelli fonoassorbenti, cartongesso, lana divetro e di roccia, Eraclit®, blocchi in calcestruzzo espanso e altri ancora.Questo adesivo può essere applicato, ad esempio, per lavori di riparazio-ne di pavimentazioni in locali sottoposti a traffico intenso e quando èrichiesto l’utilizzo in tempi brevi (come nel caso di locali pubblici, auto-grill, passaggi pedonali, supermercati, sale d’esposizione). Inoltre puòessere utilizzato per pose rapide o riparazioni in luoghi come piscine, sta-bilimenti industriali (birrerie, cantine vinicole, latterie e altri), celle frigorife-re; per lavori di rifacimento rapido in bagni, docce, cucine, terrazze; per laposa di pavimenti non assorbenti in sovrapposizione su vecchi pavimenti dove altri adesivi cemen-tizi avrebbero una presa troppo lenta e infine per la posa di marmo e di materiali lapidei anche dicolore chiaro (in tale ultimo caso usare KERAQUICK bianco).Si presenta come polvere grigia o bianca costituita da una miscela di cementi speciali, inerti di gra-nulometria selezionata, resine sintetiche e acceleranti di presa che permettono lo sviluppo di un’e-levata adesione già 2-3 ore dopo la posa. Pertanto permette di realizzare pavimenti e rivestimentiusufruibili in tempi estremamente brevi.Impastando KERAQUICK con LATEX PLUS se ne migliora la deformabilità fino a soddisfare i requisitidella classe S2 (adesivo altamente deformabile) secondo la norma EN 12002. Questa soluzione è par-ticolarmente indicata nei seguenti casi: su supporti in calcestruzzo non sufficientemente stagionatio su strutture in calcestruzzo prefabbricato; su supporti deformabili (pannelli in cartongesso, fibro-cemento e altri); per la posa in facciata esterna di grandi formati.Al termine dell’applicazione le fughe tra le piastrelle possono essere stuccate dopo 3 ore, con leapposite stuccature cementizie o epossidiche Mapei, disponibili in diversi colori. I giunti di dilata-zione devono essere sigillati con gli appositi sigillanti Mapei. I pavimenti sono pedonabili dopo 2-3ore. Le superfici possono essere messe in esercizio dopo ca. 24 ore. Le vasche e le piscine possonoessere riempite dopo 3 giorni.Questo prodotto è stato già usato in molti cantieri Mapei, tra cui il tratto Zara-Maciachini della Linea3 della Metropolitana Milanese, inaugurata pochi mesi fa (v. articolo a pag. 16). Per ritrovare le refe-renze già raccolte su KERAQUICK, consultare il sito www.mapei.com (sezione: referenze, ricerca perprodotto). Nel sito è disponibile anche la scheda tecnica di questo prodotto.

Adesivo cementizio ad alte prestazioni, a presa rapida e scivolamento verticale nullo, per piastrelle in ceramica e materiale lapideo.

Posa di Carrarabianco conKeraquick bianco

Esempio di posa con Keraquick arivestimento -Bagno CasinòFeuchtwangen(Germania)

Esempio di posa conKeraquick in unsupermercatoAuchan - Sosnowiec(Polonia)

Posa di piastrelle in ceramica supavimentazione industrialeesistente in klinker

Rifacimento rapido di unrivestimento ceramico in unacella frigorifera

Posa di pannelli isolanti pesanti

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L’amministratore unico di Mapei SpA, Giorgio Squinzi, ha colto l'occa-sione per sottolineare la crescita sempre maggiore del settore delladistribuzione di materiali edili, complimentandosi con le aziende chefigurano tra le prime 100 classificate nell'indagine realizzata dal Cresme.Questo successo testimonia un lavoro svolto con grande professionali-tà e impegno. Mapei è fiera di essere tra i fornitori dei rivenditori chehanno conquistato i primi posti della classifica.Giuseppe Freri, presidente di Federcomated, ha sottolineato la fasepositiva che vive il settore delle costruzioni da alcuni anni senza solu-zione di continuità. Ha però anche avvertito sui rischi che molte azien-de corrono in questo momento: si prevede infatti una diminuzione delladomanda nei prossimi anni ed è per questo che il felice momento attra-versato dal settore deve essere sfruttato per avviare un profondo pro-cesso di ristrutturazione. È tempo di porre in atto tutte quelle strategieche si riveleranno preziose domani, in un quadro di mercato differenteda quello attuale.Freri ha individuato alcuni punti fondamentali di questo processo chevedrà coinvolte molte aziende del commercio edile: la crescita dimen-sionale in forma indipendente o aggregata, come priorità per conden-sare risorse umane e finanziarie adeguate all’obiettivo da raggiungere;l’applicazione delle moderne tecniche del marketing aziendale; lariscrittura delle regole nei rapporti di filiera; il ricorso al mercato finan-ziario e la tutela del credito.“Collaborazione” è la parola d’ordine per Renzo De Checchi, presidentedell’Andil (Associazione nazionale degli industriali dei laterizi):“Oggi c’èbisogno di arricchire la vendita del prodotto con il servizio. È da tempoche il cliente ce lo chiede. Quindi dobbiamo crescere in dimensione,dobbiamo imparare a far bene i nostri prodotti e dobbiamo gestire lafase commerciale ‘approfittando’ della distribuzione che oggi si sta qua-lificando proprio attraverso il servizio. Questo vuol dire spostare l’inte-resse commerciale sulla creazione di un marchio, di un’immagine, suun’attività di marketing propria, lasciando l’attività del servizio e dellafornitura ad un'altra realtà come quella del magazzino.Per riassumere - ha concluso De Checchi - io vedo l’attività commercia-le delle nostre aziende orientata essenzialmente alla produzione e indi-rizzata a creare una rete commerciale interna improntata alla formazio-ne.”

Il XXI convegno diA s c o m e d( A s s o c i a z i o n e

c o m m e r c i a n t imateriali da costru-zione) ha riunito aMilano, il 29 ottobrescorso, i rappresen-tanti più qualificatidel mondo dell’edi-lizia, per discuteredel tema “Il bench-

mark della rivendita edile”.Nell’austera cornice dell’Hotel Principe diSavoia, hanno preso la parola Giuseppe Freri,presidente di Federcomated/Ascomed Milano;Renzo De Checchi, presidente dell’Andil; GiorgioSquinzi, amministratore unico di Mapei SpA evice presidente di Confindustria; Claudio DeAlbertis, presidente dell’Ance; GiuseppeNardella, presidente del Gruppo TecnicheNuove; Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme;Mario Verduci, segretario generale diFedercomated, insieme a numerosissimi diri-genti delle Ascomed provinciali italiane e di rap-presentanti del mondo della produzione.La manifestazione è tradizionalmente mirata afornire una guida del mondo della distribuzioneedile, ruolo che quest’anno si è arricchito dinuovi contenuti: è stata presentata infatti la gra-duatoria “Top 100 – le prime società del settoredel commercio edile 2002”, la prima mai realizza-ta, unita ad un’accurata analisi finanziaria delcomparto, nata grazie alla collaborazione di cen-tinaia di aziende che hanno inviato i loro bilanci.L’iniziativa è stata curata da Lorenzo Bellicini,direttore tecnico Cresme, in collaborazione conla rivista “Il Commercio Edile” (v. articolo allepagine successive).Bellicini ha sottolineato i risultati positivi cheemergono dall’inchiesta, relativi ai dati del 2002:“La situazione delineata è quella di un mercatodal 'vento in poppa'; sono cresciuti sia gli utilidelle imprese sia il fatturato complessivo.Mettendo a confronto i bilanci del 2002 conquelli del 2001, infatti, vediamo una crescita diben il 12,1%. Le performance della distribuzionevanno valutate nel quadro più generale del mer-cato delle costruzioni, in cui il nuovo crescedell’8,5%, mentre gli interventi di manutenzionee di rinnovo del patrimonio esistente cresconosolo del 2,7%. Il totale delle costruzioni registrauna crescita del 5,5%.”

Da sinistra:Giuseppe Freri,

Giorgio Squinzi,Giuseppe Nardella e

Lorenzo Bellicini.

L’appuntamento di quest’anno, sponsorizzato anche da Mapei, si è arricchito di importanti novità:la presentazione della graduatoria “Top 100” e l’analisi finanziaria del comparto.Tra i relatori, Giorgio Squinzi, amministratore unico di Mapei SpA.

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Claudio De Albertis, presidente dell’Ance, ha voluto rimarcare i datisugli investimenti: una previsione di +1,6% in termini reali nel 2003, quin-di ancora in crescita, sebbene non ai livelli del 2002 (+2,3%).È dal 1999, ha ricordato De Albertis, che gli investimenti in costruzionisono aumentati più del PIL, trainando una forte crescita anche dell’occu-pazione. L’incremento nel numero di occupati in questo settore, nelperiodo tra il 1998 e il 2002, è stato del 13,2%: il doppio di quello regi-strato nello stesso periodo nell’intero sistema economico italiano(+6,8%). Stiamo assistendo ad un rafforzamento del processo di struttu-razione delle imprese, che porterà il settore delle costruzioni – secondole previsioni – a una crescita dell’1,5% nel 2004, con un’elevata domandasia nel comparto privato che in quello pubblico."Nell’edilizia abitativa - ha concluso De Albertis - avrà un effetto senz’al-tro positivo la proroga dei benefici fiscali al 31 dicembre 2004, già ope-rativo dal 1998 per la riqualificazione del patrimonio abitativo delle fami-glie e dal 2002 per l’acquisto di alloggi ristrutturati. Nel comparto delleopere pubbliche la domanda potrà essere sostenuta dagli investimentinecessari per colmare il gap di infrastrutture del nostro Paese.A fronte della riduzione delle risorse per quest’anno, la finanziaria 2004prevede infatti rilevanti assegnazioni per il 2005 e il 2006".Ma cosa ha spinto Federcomated ad avviare quest’inchiesta? Mario Verduci, segretario generale di Federcomated, ha spiegato che laricerca, oltre ad un importante contenuto informativo sullo stato di salu-te del settore e sull’evoluzione della concentrazione anche a livello com-merciale, ha un ulteriore, duplice significato: da un lato a livello di conte-nuti, dall’altro a livello di forma.“Da un punto di vista contenutistico – ha sottolineato Verduci – noi vole-vamo dimostrare che le aziende della distribuzione sono sane, che ladistribuzione funziona bene. Dal punto di vista della forma, della nostraimmagine, avevamo l’obiettivo di conquistare credibilità finanziaria intermini di rating, perché il sistema bancario e finanziario in generale ritie-ne fortemente a rischio il nostro comparto e di conseguenza è moltoparco con i finanziamenti. I nostri rating non sono adeguati all’importan-za del settore e neppure all’importanza delle nostre aziende, che si sonorafforzate sul mercato. Il magazzino di materiali edili – ha continuatoVerduci – non è più una specie di campo circondato da filo spinato concataste di mattoni, ma è diventato un vero e proprio emporio dove sivendono non solo materie prime, ma anche prodotti per edilizia.Contribuiamo quindi a creare valore in relazione al prodotto: siamoaziende moderne che meritano il credito.” Verduci ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti dall’iniziativa:“Questo documento ha posto l’attenzione sul mondo che gravita attor-no al magazzino edile, sia a monte che a valle, un’attenzione che primanon aveva. Abbiamo fatto un check up del settore, dimostrando ai nostrifornitori e ai nostri clienti quali livelli organizzativi siamo capaci di espri-mere. Certamente rimane ancora molto lavoro da fare ed è per questoche continueremo a realizzare l’iniziativa anche negli anni a venire.”

Giuseppe Nardella, presidente del GruppoTecniche Nuove, ha sottolineato l’importanzadella comunicazione, che non può rimanereprerogativa delle grandi aziende, ma deve esse-re messa in atto anche dalle piccole e medieimprese. “La promozione della comunicazionenel mondo della rivendita dev’essere qualifica-ta: non è sufficiente l’insegna, ma deve essercianche una comunicazione diretta tra il rivendi-tore e i clienti, soprattutto i possibili clienti del-l’area influenzata dal rivenditore stesso.”Nardella ha poi rimarcato il risultato positivo delconvegno, che ha visto la partecipazione di mol-tissimi rivenditori, attirati anche dalla nuova ini-ziativa della classifica: “I risultati ottenuti in ter-mini di presenze qualificate dipendono sicura-mente da un maggior impegno diFedercomated, ma anche dalla collaborazionetra il Gruppo Tecniche Nuove e Federcomatednell’ambito di convegni e congressi.Sicuramente ha contribuito al successo di que-sta manifestazione, per il numero di presenzeche ha attirato il convegno, il fatto che TecnicheNuove abbia presentato, con la rivista “IlCommercio Edile”, la classifica dei primi 100rivenditori, che si inserisce nel quadro più gene-rale dell’inchiesta sulle prime 400 aziende dellecostruzioni.”“Quest’anno anno – ha anticipato Nardella – lostudio si estenderà a 1.200 aziende e la Top 100si trasformerà in Top 200: presenteremo la clas-sifica dei 200 migliori rivenditori al prossimoconvegno di Federcomated, il 26 e 27 novembreprossimi.”Il convegno si è concluso con una serata di gala,nel corso della quale sono state premiate leaziende che hanno ottenuto le migliori perfor-mance nel 2002: Fadalti Spa, per il miglior fattu-rato (ha ritirato il premio l’amministratore dele-gato Giuseppe Cauz); Luigi Strumolo Srl, per ilmiglior incremento di utile; Boscolo Bielo IvanoSrl, per il miglior Ros e Colamariani & Poduti, peril miglior Roe. Un riconoscimento è stato datoalle aziende Cammi Group Spa e Vemac Spa,rispettivamente 2ª e 3ª per fatturato. Premi ericonoscimenti sono stati consegnati daGiuseppe Freri e Giuseppe Nardella.

Ringraziamo per la collaborazione la redazionedella rivista “Il Commercio Edile”, che ha fornitoanche le immagini pubblicate in questo articolo ein quello successivo.

Federcomated (Federazione NazionaleCommercianti cementi laterizi e materiali dacostruzioni edili) fa parte di Ufemat, l’unioneeuropea delle federazioni nazionali dei com-mercianti in materiali da costruzione, nata nel1959.

Giuseppe Cauz (al centro) mentrericeve il premio perFadalti SpA.

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Nel nostro caso, abbiamo dovuto convincere leaziende a inviarci i loro bilanci per la realizza-zione di questo progetto.La compilazione della classifica (ad opera dellarivista “Il Commercio Edile” e del Cresme conl’appoggio di Federcomated) è per noi unmomento, a scadenza annuale, in cui rifletteresull’andamento del mercato, le performanceaziendali, i problemi connessi alle diverse fasicongiunturali.L’analisi dei bilanci è lo strumento migliore percapire le dinamiche del mercato; inoltre pro-

La competizione spinge sempre più i commercianti verso forme di concentrazione.Ne abbiamo parlato con Lorenzo Bellicini, Direttore Tecnico Cresme, che ha lavorato alla realizzazionedella classifica “Top 100 – le prime società del settore del commercio edile 2002”, in collaborazione con laredazione della rivista “Il Commercio Edile”. All’ordine del giorno anche il tema della situazione dimercato nel settore edile e la definizione del quadro strategico.

PPararola dola d ’or’ordine:dine:AAGGREGAZIONEGGREGAZIONE

Top 100 e non solo. Sono tanti i distributoriche, sollecitati dalla richiesta avanzatadalla rivista “Il Commercio Edile”, hanno

accettato di partecipare alla realizzazione dellaclassifica:“Top 100 – le prime società del settoredel commercio edile 2002”, recentemente pub-blicata. Un esempio di trasparenza che permet-te di tracciare un quadro realistico del settore, incui operano alcune aziende che vogliono resi-stere al cambiamento insieme ad altre chevogliono mantenere viva la loro capacità diconfrontarsi con il mercato con gli strumentidella ricerca, dell’innovazione, del servizio alcliente, dell’organizzazione.Direttore Bellicini, è stato difficile avviarequesta iniziativa di classificare le prime 100società del settore?Come sempre succede con i cambiamenti, lafase di avvio è abbastanza complessa.

Lorenzo Bellicini,direttore tecnicoCresme, nel corso dellapresentazione dellaclassifica Top 100, alConvegno diFedercomated (vediarticolo a pag. 24).

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venti di manutenzione e di rinnovo del patri-monio esistente crescono solo del 2,7%. Il tota-le delle costruzioni registra una crescita del5,5%.Per quanto riguarda le nuove costruzioni, que-ste sono trainate dall’edilizia residenziale priva-ta (+10, 7%), seguita da quella privata non resi-denziale (+7%) e dal settore delle opere pubbli-che (+5,8%). Stiamo assistendo quindi a unafase di picco della crescita sia della nuova can-tieristica residenziale e non, sia di quella delleopere pubbliche.Ne deriva un mercato a due velocità, in cui ral-lentano i segmenti legati alle finiture e agliimpianti, mentre crescono quelli legati allestrutture e alle opere murarie (con conseguen-te incremento nella vendita di prodotti come ilcemento, i laterizi, il tondino); cresce ancoramolto anche il segmento dei prefabbricati.Prevediamo, però, una frenata del ciclo espansi-vo: non possiamo aspettarci per il prossimofuturo tassi di crescita come quelli degli ultimiquattro – cinque anni, nel settore delle costru-zioni.La domanda in questi ultimi anni è cresciuta pertutti, ma allo stesso tempo si è acuita la compe-tizione.Se la domanda subirà un calo, quali scenari siapriranno?Da questa situazione uscirà vincitore chi ridurrài costi e ne trarrà vantaggio in termini di profit-to e non in termini di competizione. In questiultimi anni la competizione esasperata sul prez-zo ha portato vantaggi agli installatori, a chi rea-lizza – specialmente in alcuni settori – ma nona chi produce o vende e neanche agli utentifinali. La concentrazione porterà a razionalizza-re i modelli di offerta e darà all’imprenditore gli

Variazione % del fatturato per classi di fatturato 2002/2001

muove una politica della trasparenza che diventerà, specialmente per ilsistema italiano della piccola impresa, un elemento fondamentale per ilsuccesso.Non dimentichiamo che all’inizio del 2001 il Comitato di Basilea per lavigilanza bancaria della Banca dei Regolamenti Internazionali ha resopubblico il Nuovo Accordo sul Capitale, su cui si basa la nuova regola-mentazione in materia di requisiti patrimoniali che, entro il 2006, diven-terà vincolante.Sulla base di queste nuove norme le banche dovranno dotarsi di chiaristrumenti di rating per la valutazione dei propri clienti e le impresedovranno mostrare, prevalentemente attraverso i bilanci, una maggioretrasparenza unita a solidità finanziaria e capacità operativa e manage-riale, al fine di ottenere il credito.Quali sono le dimensioni del mercato totale dei distributori dimateriali edili?L’indagine condotta dal Cresme è basata sui 106 bilanci pervenuti, perun fatturato complessivo (nel 2002) di 813,759 milioni di euro, che rap-presenta circa l’8% del mercato italiano.Il valore di quest’ultimo è stato ricavato dall’elaborazione di dati delMinistero delle Finanze esarebbe pari, nel 2003, a10,9 miliardi di euro, mentrenel 2002 era di circa 10,2miliardi e nel 1998, invece,era pari a 7,9 miliardi dieuro.Qual è l’attuale situazionedi mercato?La situazione delineata èquella di un mercato dal“vento in poppa”: sono cre-sciuti sia gli utili delleimprese sia il fatturato com-plessivo. Mettendo a con-fronto i bilanci del 2002 conquelli del 2001, infatti,vediamo una crescita diben il 12,1%.Le performance della distri-buzione vanno valutate nelquadro più generale delmercato delle costruzioni,in cui il nuovo crescedell’8,5%, mentre gli inter-

Fonte: elaborazione CRESME

Grafico 1

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utili che gli spettano.Dobbiamo aspettarci un futuro all’insegnadell’aggregazione?Sì. Questo fenomeno sicuramente caratterizze-rà il mercato nei prossimi anni.Assisteremo alla crescita dei gruppi di vendita edelle reti all’interno del settore dei materialiedili. D’altra parte già oggi si stanno creandoconsorzi e gruppi con diverse politiche di ven-dita.Nel mercato ci sarà di tutto, ma la dimensioned’acquisto sarà sicuramente un vantaggio. Unsoggetto più grande può trattare condizionid’acquisto migliori con i fornitori.Ci saranno anche degli svantaggi?Questo nuovo modello organizzativo mette unpo’ a rischio il rapporto diretto e personale conil cliente, che è molto importante.Fino ad oggi questo aspetto è stato un punto diforza dei distributori, ma con la creazione disoggetti di dimensioni maggiori si avrà unastandardizzazione dei prezzi e questo tipo dirapporto verrà un po’ sacrificato.La relazione personale con il cliente oggi nonbasta più: per non perdere quote di mercatosono necessarie anche efficienza, organizzazio-ne, capacità di offerte nuove, possibili solo in unmodello organizzativo di altre dimensioni.E la sfida della nuova tecnologia?Riusciranno i distributori a stare al passo conl’innovazione tecnologica dei prodotti?Questo è un problema che già esiste. Progettistie impresari non riescono a stare al passo eneanche i distributori. Ma comunque sono con-vinto che uno dei cardini del successo sul mer-cato, in futuro, sarà la proposizione di prodottidi sempre maggiore contenuto tecnologico:prodotti che potranno anche costare di più, maavranno un alto valore aggiunto, una qualitàsuperiore. Queste caratteristiche dovrannoessere comunicate e qui entreranno in gioco dauna parte i distributori, dall’altra le riviste di set-tore.Un consiglio ai rivenditori?Innanzitutto studiare a fondo il proprio merca-to territoriale, studiare i propri concorrenti equindi domandarsi se si è in grado di reggere laconcorrenza da soli. La risposta a questadomanda fondamentale determinerà poi lastrategia da seguire.Dobbiamo ricordare anche che ai distributori èattribuito il ruolo di “finanziare” il mercato, per-ché loro pagano i fornitori a scadenze brevi, mavengono pagati dai clienti in tempi più lunghi.Questo ruolo, senza dubbio scomodo, è però difondamentale importanza. Anche su questobisognerà riflettere per delineare i passi dacompiere.

L’indagine realizzata da “Il Commercio Edile” hacoinvolto anche numerose aziende produttricidell’industria delle costruzioni: aziende che for-niscono beni che vanno a far parte del processo

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costruttivo.Ne sono state selezionate 177 (quelle con unminimo di 10 milioni di euro di fatturato annuo)e con i dati delle prime 100 è stata realizzatauna tabella generale.I primi 100 produttori nel 2002 hanno fatturatocomplessivamente 18,2 miliardi di euro, conuna crescita di poco superiore al 5% rispetto aidati dell’anno precedente (17,2 miliardi dieuro). Una percentuale di crescita comunqueinferiore a quelle che si registravano fino al2000. Gli utili salgono in maniera più decisa,oltre il 50% in alcuni casi.Nel settore della chimica per edilizia Mapeifigura al 2° posto (con un fatturato di quasi257 milioni di euro, in crescita dell’8,4% rispettoall’anno precedente), e al 21° posto nella classi-fica generale, tra tutte le società produttrici chehanno inviato i propri bilanci.Esaminando i dati relativi ai 13 singoli settoriomogenei individuati in questa ricerca, spicca-no le buone performance delle macchine dacantiere, dei laterizi, dei tondini per cementoarmato e dei serramenti in metallo, che portanoil fatturato complessivo a incrementi a doppiacifra. Anche dal punto di vista degli utili, sono lemacchine e i laterizi a registrare i risultatimigliori, seguiti dai prefabbricati e dall’impian-tistica elettrica. Si tratta di settori in forte cresci-ta perché collegati alle opere pubbliche o allanuova edilizia.Se si suddividono le aziende per classi dimen-sionali di fatturato è possibile analizzare situa-zioni di mercato differenti e le loro dinamiche.La classe di aziende con fatturati superiori a 250milioni di euro – aziende leader di mercato, tracui si posiziona Mapei – ha registrato nel 2002un incremento del 4,2%.La classe con fatturato tra 100 e 250 milioni(grandi industrie), invece, è cresciuta quasi deldoppio: 7,5%. Quella composta da aziende confatturato tra 50 e 100 milioni (medie industrie) ècresciuta del 5,4%.La classe con fatturato tra 25 e 50 milioni(medio-piccole industrie) ha registrato unaumento del 3,9%; il dato migliore però riguar-da la classe delle piccole industrie, quelle confatturato inferiore a 25 milioni: la crescita qui èstata dell’11,7%.In sintesi, assistiamo a una crescita delle grandiaziende, pronte a sfidare i leader di mercato e auna grande vitalità delle piccole, che sono statein grado di occupare gli spazi lasciati dalla con-centrazione in atto nel settore.A conclusione di quest’analisi è emerso che isettori delle strutture e delle opere murariesono ancora in forte crescita e sorretti dai prez-zi, mentre quelli delle finiture e degli impiantiregistrano una battuta d’arresto.Si consolidano le aziende leader di settore e sulversante opposto crescono aziende piccole edinamiche, che conquistano nuove fette dimercato.

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Idee giuste al posto giusto: quelle di Mapei America alle fiereSurfaces e World of Concrete.

SurfacesAlla ricerca della strategia miglioreLe fiere sono sempre state l’occasioneprivilegiata per incontrare una granvarietà di clienti faccia a faccia e lasciareal tempo stesso una traccia nella memo-ria dei visitatori, un’impressione chepossa rimanere fino all’appuntamentosuccessivo. È importante quindi che leaziende espositrici studino la loro parte-cipazione sulla base della strategia in undeterminato segmento dell’attività indu-striale.La strategia di quest’anno di Nick DiTempora, Presidente di Mapei America,ha dato i suoi frutti in due importantimanifestazioni fieristiche: Surfaces eWorld of Concrete.Mapei ha esibito un nuovo stand, studia-to per unire funzionalità e stile. Superficicurve, linee arrotondate e ampi spazihanno consentito facile accesso ai visita-tori, orientandoli verso le aree in cuierano mostrati i nuovi prodotti. Lo stand,comprendente anche gli spazi dedicatialle riunioni con i clienti, è stato realizza-to sotto la guida di Sophia D’Amico, coor-dinatore per le fiere di Mapei Corp., laconsociata che ha sede negli Stati Uniti.

A volte è tempo di cambiare le propriestrategie: come farlo e quando farlo sonofattori decisivi. Quest’anno MapeiAmerica ha deciso di non partecipare allafiera Coverings.“Il ritorno del nostro inve-stimento negli ultimi anni è andato dimi-nuendo”, ha affermato Di Tempora. “Cosìquest’anno abbiamo deciso di investiresulle più redditizie fiere regionali.Abbiamo disegnato uno stand completa-mente nuovo, usando pannelli intercam-biabili che ci permettono di caratterizza-re ogni nostra partecipazione a secondadelle specifiche necessità locali.“L’obiettivo – sottolinea Di Tempora – èdi utilizzare queste occasioni per far capi-re chi siamo e come ci muoviamo sulmercato”.

Il primo salone cui ha partecipa-to quest’anno Mapei nel conti-nente americano è stato Surfaces,evento fieristico che mette inscena il meglio di quanto offre ilsettore delle pavimentazioni.Nell’edizione di quest’anno – chesi è tenuta dal 27 al 30 gennaioscorsi presso il centro fieristicoSands Expo & Convention Centerdi Las Vegas, in Nevada – si è con-fermata la tendenza a dare semprepiù spazio a rivestimenti in legno(soprattutto prefiniti), in ceramica ein marmo: i tessili e i resilienti nonsono stati i soli protagonisti.“Surfaces è diventata la fiera piùimportante nel Nord America, sia peri pavimenti in ceramica sia per quelliresilienti”, ha commentato Nick DiTempora. “Per me diventerà ‘la’ fieradelle pavimentazioni del futuro, con una partesempre crescente dedicata a materiali come laceramica”, ha aggiunto. Quest’anno il salone èstato visitato da più di 36mila specialisti, tecni-ci, grossisti, produttori, rivenditori, architetti,designer, costruttori e posatori. Le 925 aziendeespositrici hanno presentato i loro prodotti suuna superficie di quasi 45mila metri quadrati.Sullo stand si sono alternati i sales managerdelle diverse regioni e i tre sales director delle Americhe, in modo da copriretutte le diverse aree geografiche. Questa strategia ha colpito molto favorevol-mente i visitatori, che hanno potuto contare sulla presenza di un referentelocale, anche quando provenivano da zone molto distanti. Anche la direzionedi Mapei S.p.A. era presente alla fiera, conferendo un’impronta ancora piùinternazionale alla presenza del Gruppo.Mapei a Surfaces ha mostrato la forza del marchio e ha presentato ai clientinuovi prodotti e nuove iniziative. Il giorno dell’apertura ha tenuto una confe-renza stampa in cui è stata presentata la nuova tecnologia per la protezioneantimicrobica “BioBlock”. Inoltre sono stati messi in evidenza alcuni prodotticome MAPELASTIC HPG, malta cementizia elastica per l'impermeabilizzazione,e ULTRABOND ECO 990, adesivo per pavimentazioni in legno.Per testimoniare l’uso delle soluzioni Mapei sono state mostrate importantireferenze, tra cui il Westin Diplomat (v. articolo a pag. 33),

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M A P E I S U M M I T C L U B

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Platinum Summit Club Members

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TRINITY TILE GROUP PRO TILE DISTRIBUTORS BIG D FLOOR COVERING MID AMERICA TILE DISTRIBUTORS DAVID C. GREENBAUM SWIFF-TRAIN COMPANY DRAGONA CARPET HOBOKEN FLOORS BROLAIN DISTRIBUTORS LTD SHORELINE / JACKSONVILLE SHAMROCK FLOORING ACCESS.LTD XPRESS GLOBAL SYSTEMS INC ROYAL TILE CO.

Gold Level Summit Club Members

SUPERIOR PRODUCTS DOMCO LTEE PATCOR FLOORING ACCESS LTD NORTHLAND CONST. SUPPLIES COLEMAN FLOOR CO.KLS ACQUISITION CORP.TIERRA SOL LTD.WHEELER SUPPLY EPC MFG BIRCHMOUNT RD (ELMER'SJAECKLE WHOLESALE INC.MATCO INTERNATIONAL, LLC.GOLDEN FLOORING ACCESS. LTD.SHORELINE / MIAMI/PENSACOLAWALCRO INC.CENTURA (MONTREAL)PREMIER CERAMICSSTANLEY STEPHENS ARLEY WHOLESALE INC.- BRISTOL PRO FLOOR SUPPLIES LTD. (RES) VIKING DISTRIBUTORS INC.DESOTO SALES / LAS VEGAS BLACKTON SUPPLY L.FISHMAN & SON INC.MOUNTAIN TRADE SUPPLY B N C MIDGLEY & WEST LTD PATRIOT FLOORING SUPPLIES DESIGN MATERIALS SHORELINE / NAPLESBESTFLOR DISTRIBUTORS INC.SAVOIA CANADA INC.

Silver Level Summit Club Members

ACCES-SOL A.M. INC.LES CERAMIQUES ROYAL LTEE FT. WORTH FLOORING SUPPLY PRIMCO (PWL) LIMITED (CALGARY) U.S. ADHESIVES F.I.S.C. INC.PRO-LINE TILE DIST.ADHESIFS ADHPRO INC.CITY TILE LTD AMERICAN BILTRITE E.J. WELCH CO., INC.

CERAMIC (TRINIDAD)LTD.CARPET PRODUCTS ADVANCED FLOOR SUPPLIES LTD.HOME HARDWARE STORES LTD GEORGE'S CUTTING EDGEQUALITY FLOORING SUPPLY KENT BUILDING SUPPLIESSOUTHEASTERN INTERIORS SYSTEMS

W.J. GROSVENOR NORMAN D. LIFTON CO.BAKOR INC.SYSTEMATIC (INV 1) SOUTHLAND FLOORING (MARYLAND HGHTS)SHORELINE / POMPANO BEACH DE MARCO TILE INC.CRONIN CO.SOUTHLAND FLOORING (DENVER) MCKENNA'S FLOORING SUPPLIES ALCON TECHNOLOGIES INC. (FACT.) SOUTHLAND FLOORING 2(DAYTON) HEULER TILE COMPANY CARREAUX CERAGRES CANADA LTE WILLIAM M. BIRD & CO.HUDSON FLOORING SALES, INC.GEROQUIP INC.BISHOP DISTRIBUTING CO.BEST MADE PRODUCTS INC.

TERRA TILE & MARBLE TILE MARKET OF DELAWARE ALL COUNTY FLOORING SUPPLY EAGLE FLOORING-FT. WAYNE INNOVASIA, INC.MEROLA SALESTRI-STATE CARPET SUPPLIES, INC.W.W.SUPPLY RIGO CABRERA TILE WAREHOUSE AMES BROS. DISTRIBUTORS LTD MASTER TILE / HOUSTON GRAHAM DIST. CO.PEMBROKE TILE & STONE CERIMPORTARROW DISTRIBUTORS INC.,

MULTIFIX DISTRIBUTION SHORELINE / OCALARICHFORM CONSTRUCTION SUPP BUILDING PLASTICS, INC.EXCLUSIVE FLOOR SUPPLY INC THE TILE SHOP LAUFEN INT'L.-JACKSONVILLE FONTILE CORPORATION D'MUNDO TILE AMERICAN IMPORT TILE LTD.CSJ RECUBRIMIENTOS S.A. DE C.ELMEC S.A.BUILDING MATERIALS LTD.IEMSA IMPORTADORA ELECT

In alto, da sinistra: Carol Hood,Luigi Di Gieso, Nick Di Tempora e Wayne Rieck

presentano i vincitori del Summit Club.A lato: un gruppo di clienti.

M A P E I S U M M I T C L U B

l'Eaton Centre, il Suny Performing ArtsCenter e The Borgata Hotel Casino &Spa.Mapei ha anche organizzato una sera-ta dall’atmosfera amichevole e rilassa-ta con i clienti e i distributori membridel “Mapei Summit Club”. Il SummitClub riunisce i migliori distributoriMapei che hanno conseguito, se nonaddirittura superato, gli obiettivi divendita e di ampiezza della gamma diprodotti trattati.I distributori che si sono distinti neidiversi gruppi sono elencati a lato.

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PLANITOP X, la nuova malta a presarapida per la riparazione di superficiorizzontali e verticali.I tecnici Mapei hanno fornito un’assi-stenza continua durante i tre giorni emezzo della fiera, anche grazie allenumerosissime dimostrazioni pratiche(v. foto in basso). È stata l’occasioneper confrontare esperienze e appro-fondire la conoscenza di problemati-che e di soluzioni specifiche: in questomodo clienti e specialisti sono tornatia casa portando con sé nuove informa-zioni e conoscenze tecniche chepotranno aiutarli nel loro lavoro.Al termine della manifestazione Mapeiha registrato più di 550 contatti: unsegno chiaro del grande successoottenuto.

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World of ConcreteLa strategia di Mapei per la manifesta-zione fieristica World of Concrete – lafiera che ha avuto luogo a Orlando(Florida) dal 17 al 20 febbraio scorsi – èstata molto diversa da quella che hacaratterizzato Surfaces.“Questa è la fiera più importante perl’industria del calcestruzzo – ha affer-mato Di Tempora – e quest’anno per

noi è stata veramente speciale, quantoa risultati. In questa arena non siamoconosciuti tanto quanto lo è il GruppoMapei in Europa.Di conseguenza abbiamo scelto dipresentarci con uno stand di dimen-sioni più limitate rispetto all’altro; no-nostante ciò eravamo uno dei maggio-ri espositori nel campo del recuperodel calcestruzzo e della preparazionedelle superfici. Un team di ben 30 fun-zionari Mapei ha accolto i visitatori allostand: è il gruppo più propositivo edentusiasta con cui abbia mai lavorato.”Tre nuovi prodotti sono stati presenta-ti in questa occasione: MAPELASTICHPG, che attirato l’attenzione di molticlienti per la sua speciale consistenzacremosa e la capacità di generare unrivestimento particolarmente liscio;PLANISEAL MRB, che è stato applicato,in diverse dimostrazioni, su superfici incalcestruzzo “fresco” e soprattutto

La sede amministrativa di DeerfieldBeach e lo stabilimento di FortLauderdale, in Florida, hanno ottenuto –il 17 dicembre 2003 – la certificazioneISO 9001:2000. Si vanno così adaggiungere ad altri tre stabilimentiMapei in America, che hanno ottenutoquesto importante marchio negli annipassati. Il primo, nel 1996, è stato lostabilimento di Laval, in Québec, subitoseguito da quello di Vancouver, nellaBritish-Columbia e poi, nel 1999, daquello di Maskinongé, in Québec.I siti di Deerfield Beach e di FortLauderdale hanno fatto riferimento aqueste realtà per sviluppare sistemi diprocedure che garantissero un’elevataqualità, basata su due requisiti essenziali:la soddisfazione del cliente e unmiglioramento continuo e misurabile.

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In Florida, ilWestin DiplomatResort & Sparisorge dalle sueceneri.Al posto del leggendariovecchio hotel,una nuovissimastruttura per ilrelax e ilbenessere.

Erano gli anni ’60. Frank Sinatra e SammyDavis Jr. venivano acclamati in tutto ilmondo e tenevano concerti nei teatri più

prestigiosi. Erano gli anni della dolce vita inItalia, ma anche sulle spiagge bianche dellaFlorida, in una Hollywood che non faceva rim-piangere l’omonimo quartiere di Los Angeles.Qui in Florida, proprio nella cittadina diHollywood affacciata alla costa atlantica, sor-geva un famoso e molto ben frequentatohotel, il Diplomat, meta di vip come Sinatra,Davis, Liza Minnelli e di personaggi politici delcalibro di Ronald Reagan.Anno dopo anno quell’hotel ha continuato aospitare personaggi famosi del mondo delcinema, della musica, del teatro ma anchedella finanza internazionale, rimanendo il sim-bolo di quella gloria. Con il nuovo millennio siè deciso di dargli una nuova vita, di farlo rina-

scere da zero, come la leggendaria fenice. Nel2001 è stato abbattuto; nel 2002 è risorto conun’immagine totalmente nuova.L’hotel si chiama oggi Westin Diplomat Resort& Spa, è sempre affacciato sull’oceano ma èanche circondato da campi da tennis, golf, unapiscina e persino una cascata; ha 1.050 lussuo-se stanze distribuite su 39 piani insieme aristoranti, saloni, sale riunioni, bar, palestre,centro benessere (di quasi 3.000 m2).L’investimento è stato di 800 milioni di dollari.

I lavoriI prodotti Mapei sono stati utilizzati per posarerivestimenti in piastrelle di ceramica, in pietracalcarea francese e in marmo spagnolo “CremaMarfel” sia in interno che in esterno. Tutti i sot-tofondi in calcestruzzo in interno sono statipreparati con la membrana MAPELASTIC *, uti-

Foto 1 Il vecchio Diplomatprima dellaricostruzione.

Foto 2Il Diplomat vienedistrutto per fare postoal nuovo hotel.

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lizzata quale strato antifrattura per ovviareall'eventuale formazione di fessurazioni suc-cessivamente alla posa dei pavimenti.Considerata l’estensione della superficie darivestire (più di 15.000 m2), non si potevanocorrere rischi: un prodotto non idoneo o un’e-secuzione imperfetta della posa in operaavrebbero comportato un ritardo anche dimesi.Questo ha richiesto la scelta di prodotti diun’azienda affidabile e capace di garantireun’assistenza tecnica all’altezza.I rivestimenti in marmo (utilizzati nei locali diservizio di tutte le 1.050 camere degli ospiti) e

Foto 3Una fase dei lavori.

Foto 4Le piastrelle dellecucine sono statefugate con Kerapoxy.

Foto 5 e 6Le cucine e i locali diservizio ormai ultimati.

Foto 7 e 8Il corridoio e l'atrio(nella paginaseguente) sonoabbelliti da unapavimentazioneposata con KeralasticSystem.

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*I prodotti citati in questoarticolo sono realizzati edistribuiti sul mercatoamericano da MapeiCorp. (USA) e Mapei Inc.(CDN). Per maggioriinformazioni consultareil sito internetwww.mapei.com.

Westin Diplomat Resort & Spa, Hollywood (Florida,Stati Uniti)Intervento: preparazione dei sottofondi e posa dei rive-stimenti in interno ed esternoAnno d’intervento: 2001-2002Superficie: più di 15.000 m2

Committente: Sherwood Hotels & ResortsProgetto: Nbs ArchitectsImpresa esecutrice: Titan Tile, Stone and Masonry Corp.Fort Lauderdale (Florida)Materiali posati: piastrelle di ceramica, pietra calcareafrancese e marmo spagnolo “Crema Marfel”Prodotti Mapei: MAPELASTIC, KERALASTIC SYSTEM (inEuropa KERABOND + ISOLASTIC), KERACOLOR U, KERA-POXY, KERACOLOR SCoordinamento Mapei: Chuck Urtiaga, Mapei Corp.

SCHEDA TECNICA

in pietra calcarea, hanno interessato una superficie complessiva di9.000 m2, sia all'interno che all'esterno.La posa è avvenuta con il sistema KERALASTIC SYSTEM*, (in EuropaKERABOND+ISOLASTIC). Questo sistema Mapei è molto versatile: è perquesto che lo si è potuto utilizzare anche all’esterno, su una superficiedi 6.500 m2 comprendente anche l’area intorno alla piscina, dove èstata posata la pietra calcarea.Tutti questi rivestimenti sono stati fugati con KERACOLOR U*.Nelle cucine sono state posate piastrelle di ceramica; anche qui per laposa è stato utilizzato KERALASTIC SYSTEM*, ma abbinato a una diver-sa fugatura. In questi ambienti, infatti, era necessario utilizzare unafuga studiata specificatamente per resistere alle macchie, ai solventi,agli agenti chimici e anche agli urti.È stata scelta allora la fuga KERAPOXY*, malta epossidica con una par-ticolare resistenza agli agenti chimici e agli urti.Nelle altre aree dell’hotel in cui sono state posate piastrelle, le fugatu-re sono state realizzate con la malta KERACOLOR S*.Questi lavori non si sarebbero potuti realizzare in modo altrettantoefficiente e puntuale senza l’assistenza del personale tecnico di MapeiCorp., consociata americana del Gruppo Mapei, che ha assistito giornodopo giorno progettisti, ingegneri e tecnici dell’impresa di posa finoalla completa realizzazione di quest’opera di prestigio.Grazie a quest’opera sono stati creati più di mille posti di lavoro e si èrivitalizzata un’area che potrà beneficiare di un ritorno commercialevalutabile in 150 – 250 milioni di dollari.A questa referenza è stato conferito il 1° premio nel secondo GrandPrix Referenze Mapei (sezione ceramica e marmo – estero), concorsoche premia le migliori referenze in cui siano stati utilizzati prodottiMapei o delle altre aziende facenti parte del Gruppo.

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Il recupero di una torre utilizzata per iltrasporto del carbone estratto dalleminiere ha richiesto l’intervento dei prodotti Mapei.

Localizzato in Belgio, in una delle zone di estra-zione del carbone, il grande complesso minera-rio di Hasard fu realizzato tra la finedell’Ottocento e l’inizio del Novecento e com-prende diversi edifici costruiti sia per l’estrazio-ne diretta del carbone che per ospitare i mina-tori. Nel 1905 la società che gestiva le miniereacquistò la concessione per lo sfruttamento dialtri pozzi e costruì diverse torri di estrazione egli edifici che formavano la città che avrebbeaccolto i lavoratori. Infatti fino agli anni Sessantale miniere della zona occupavano circa 1500persone provenienti da più di venti Paesi diversie che abitavano nelle vicinanze della miniera.La torre “La Belle-Fleur”, che sormonta un pozzodi aerazione ausiliario, è posizionata sulla collinadi Hognéé; da qui si domina la Mosa e si ha una

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Commision des Monuments et Sites, dalComune di Visè e dalla provincia di Liegi.I lavori di recupero sono iniziati nell’aprile del2000 e sono terminati nel mese di agosto dellostesso anno. Come già accennato essi fannoparte di un progetto più vasto di sviluppo e dirivitalizzazione del sito. Se il restauro di questointeressante esempio di archeologia industrialeè stato ben “orchestrato”, il merito va anche aiprodotti usati ed all’analisi accurata fatta inizial-mente sulla composizione dei leganti utilizzatiper le malte. I tecnici Mapei hanno contattato laBétonrésine e dopo una serie di sopralluoghidirettamente in loco, hanno proposto le solu-zioni migliori per rispondere alle esigenzerichieste. Infatti i prodotti Mapei hanno offertouna soluzione completa ed adatta alle necessi-tà del cantiere e hanno permesso di restaurarela torre contando su di un’assistenza tecnicacontinua e qualificata. Per cominciare gli ele-menti in cattivo stato della “corona”, la parteposta in cima alla torre, per precauzione sonostati tolti, con una gru, dalla loro base per esse-re trasportati in un luogo coperto e lì essererestaurati. É stata incrementata la percentualedei ferri di armatura e le parti in calcestruzzo

ammalorate sono state ripristina-te per renderle simili al loroaspetto originale.Poi si è proceduto all’intervento direcupero sulle pareti esterne, dovesono stati utilizzati i prodottiMapei.I lavori sono partiti con una pulituraaccurata dei muri esterni dal calce-struzzo degradato a causa dell’incu-ria, degli agenti atmosferici e deglianni. Per effettuare la protezionedelle armature esistenti, dove era

necessario, è stata utilizzata la maltacementizia anticorrosiva MAPEFER*.Il prodotto è stato applicato a pennellosui ferri, puliti dalla ruggine.Dopo questa operazione il calcestruzzorimosso è stato ricostruito con la maltatissotropica MAPEGROUT T40*, facil-mente applicabile su superfici verticalisenza bisogno di casserature fisse.Per la ricostruzione locale di alcunielementi è stato preferito inveceMAPEGROUT RAPIDO*, una malta aritiro controllato a presa ed induri-mento rapido.Successivamente per la rasaturadelle murature esterne, i tecniciMapei hanno suggerito l’utilizzo diMONIFINISH*, una malta cementi-zia monocomponente che regola-rizza e rende uniformi le superficidopo la ricostruzione con lemalte della linea MAPEGROUT.MONOFINISH* inoltre ha per-messo di ottenere un colore di

Foto 1 La torre La Belle-Fleursormonta un pozzo diaerazione ausiliario dacui veniva portato insuperficie il carboneestratto.

Foto 2 I lavori di recuperosono iniziati con unapulizia accurata dellesuperfici per togliere ilcalcestruzzodegradato dall’incuria,dagli agentiatmosferici e daglianni. Per la protezionedelle armatureesistenti, dove eranecessario,è stata utilizzata lamalta cementiziaanticorrosiva Mapefer.

vista completa di tutti gli altri siti carboniferi di Hasard. I pozzi avevanouna profondità di oltre trecento metri e permettevano di portare insuperficie il materiale estratto.La torre fu costruita in calcestruzzo e mattoni nel 1927 e fu riconosciutacome un esempio di archeologia industriale solo nel 1992.Lasciata nell’abbandono più totale dopo la chiusura di ogni attività diestrazione avvenuta alla fine dell’ottobre 1977, pochi anni fa il comunedi Visé decise di recuperare la torre e di ricostruire questo importantepatrimonio cittadino, anche come omaggio ai minatori che collaboraro-no duramente alla prosperità della regione.Fu stipulata perciò una convenzione tra l’Istituto del Patrimonio StoricoVallone, la città di Visé e una società di sviluppo di Louvain per riqualifi-care la zona attraverso un progetto che prevedeva non solo la ristruttu-razione degli edifici ma anche lo studio di una nuova destinazione d’usoe di una commercializzazione che comprendesse tutto l’ex sito carboni-fero. Obiettivo dei lavori di recupero è stato anche quello di rendere visi-bile all’osservatore moderno la prosperità industriale che la regioneaveva raggiunto proprio grazie all’attività delle miniere di carbone. Laripulitura, la ricostruzione degli elementi mancanti, le riparazioni dellestrutture, l’intonacatura, sono state tutte operazioni eseguite nel pienorispetto delle caratteristiche tecniche dell’epoca in cui furono realizzate.

L’intervento di recuperoLa società Bétonrésine, specialista nella riparazione di strutture in calce-struzzo, si è aggiudicata il progetto di restauro della torre La Belle-Fleure i lavori sono stati finanziati in parte dalla Regione Vallone, dalla

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*I prodotti citati in questo articoloappartengono alla linea “Prodottiper edilizia”. Le relative schedetecniche sono contenute nel CD“Mapei Global Infonet” e nel sitointernet www.mapei.com.Antipluviol S: impregnanteidrorepellente incolore a base di resinesilossaniche.Mapefer: malta cementiziaanticorrosiva bicomponente per la protezione deiferri di armatura.Mapegrout Rapido: malta a ritiro controllato,fibrorinzorzata, a presa ed indurimento rapidi per ilrisanamento del calcestruzzo.Mapegrout T40: malta tissotropica a mediaresistenza (40 MPa) per il risanamento delccalcestruzzo.Monofinish: malta cementizia monocomponente apresa normale per la rasatura del calcestruzzo.WallGard Graffiti Barrier: barriera protettivareversibile antigraffiti per superfici di ogni tipo.

finitura il più possibile simile a quello originaledella struttura in cemento.Alla base la torre presentava degli inserti inmattoni sui quali è stato applicato uno strato diimpregnante idrorepellente ANTIPLUVIOL S*,un prodotto a base di resine silossaniche in sol-vente, caratterizzato da un’alta capacità dipenetrazione nel supporto su cui viene steso.Sulle pareti inferiori, come protezione contro igraffiti e le scritte vandaliche, è stato applicatoWALLGARD GRAFFITI BARRIER*. Il prodotto, unavolta applicato, forma una pellicola che nonimpedisce la traspirabilità del muro, ma creauna barriera che consente una facile rimozionedi vernici convenzionali, pastelli a cera ecc.Interamente rinnovata, la torre della Belle-Fleurtroneggia oggi sulla sommità di una collina ver-deggiante e non è necessario essere stati mina-tori per rimanere affascinati dalla vista che si hasull’antico sito carbonifero di Hasard.

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Foto 3Per ricostruire lamuratura esterna incalcestruzzo è statautilizzata la maltaMapegrout T40,facilmente applicabilesu superfici verticalisenza bisogno dicasserature fisse.Per la ricostruzionelocale di alcunielementi è statopreferito inveceMapegrout Rapido,una malta a presa eindurimento moltorapido.

Foto 4 La rasatura dellemurature esterne èstata realizzata conMonofinish cheregolarizza e rendeuniformi le superfici.Il prodotto inoltre hapermesso di ottenereun colore di finiturache si avvicinava il piùpossibile a quello cheaveva in origine lastruttura in cemento.

Foto 5 Sugli inserti in mattoniposti alla base de La Belle-Fleur è statosteso uno strato diimpregnanteidrorepellenteAntipluviol S.Sulle pareti inferiori èstato applicatoWallGard GraffitiBarrier, una pellicolache crea una barrierarepellente agli oli eall’acqua e protettivacontro i graffiti e lescritte vandaliche.

Torre La Belle-Fleur, Cheratte (Belgio)Intervento: recupero delle superfici esterne della torre (500 m2)Anno di costruzione: 1927Anno di intervento: 2000Committente: Regione Vallone, la Commision desMonuments et Sites, il Comune di Visè e la provincia diLiegiImpresa: Bétonrésine & FilsAnno di intervento: 2000Prodotti Mapei: ANTIPLUVIOL S, MAPEFER, MAPE-GROUT RAPIDO, MAPEGROUT T40, MONOFINISH,WALL-GARD GRAFFITI BARRIERCoordinamento Mapei: Ivan Mariotti

SCHEDA TECNICA

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Il calcestruzzo è di granlunga il materiale piùprodotto al mondo.

Le ragioni del suo successosono molteplici e compren-

dono il basso costo, la facilità areperire le materie prime per

“confezionarlo”, la rapidità diesecuzione e la possibilità diessere impiegato in abbinamen-to ai ferri di armatura, i quali sop-periscono all’intrinseca carenza dialcune proprietà del calcestruzzo,

come la scarsa resistenza a trazionee la fragilità).Il calcestruzzo se ben progettato pos-siede un’eccellente durabilità neiconfronti delle azioni aggressiveambientali. Questo elemento peròda solo non è sufficiente a garantirela durabilità delle strutture in calce-struzzo: vi sono infatti altri aspettiimportanti da tenere in considera-zione come le modalità di messa inopera, di compattazione e di stagio-natura del conglomerato cementi-zio che incidono profondamente

sulle caratteristiche del “prodottofinito”. E’ proprio l’inosservanza o la

scarsa attenzione rivolta a questi ultimiaspetti, insieme ad ambienti semprepiù aggressivi a causa dell’aumento

dell’inquinamento, che rendono il cal-cestruzzo più vulnerabile.

La necessità sempre più crescen-te, in questi ultimi anni, di ricor-rere ad interventi di manutenzio-

ne e di ripristino delle strutture ingenere hanno determinato una

decisiva variazione della spesa pergli interventi di risanamento, rispet-

to a quella sostenuta per la realizza-zione di nuove costruzioni. La conti-nua crescita dei costi di costruzione,inoltre, rende quasi sempre più conve-niente il recupero, anche se il degradodelle strutture ha raggiunto una certa

gravità.Mapei al riguardo ha messo apunto una completa linea di

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prodotti per il risanamento del calcestruzzo in grado di fornire la giustasoluzione ad ogni problematica.

IL DEGRADO DEL CALCESTRUZZOPrima di procedere all’individuazione delle fasi d’intervento e alla sceltacorretta dei prodotti per il ripristino delle strutture ammalorate, è impor-tante conoscere le cause che hanno prodotto il degrado del calcestruzzo,mediante un'attenta indagine su tutta la struttura.In passato il calcestruzzo è stato considerato un materiale indistruttibile.Questa convinzione ha portato molti costruttori e progettisti ad ignorareanche le norme più elementari per garantire la durabilità alla struttura. Ilrisultato è che, già dopo 10 anni dalla costruzione, la maggior parte delleopere mostrano evidenti segni di degrado.Le cause di tale degrado, siano esse di natura chimica (aggressione dacarbonatazione, da cloruri, da solfati e solfuri), fisica (aggressione da geloe disgelo, da incendio e da ritiro), meccanica (abrasione, erosione, cavita-zione ed urto) o intrinseche al materiale (deficienze qualitative del calce-struzzo) vanno ricercate soprattutto nelle condizioni ambientali in cui èinserita la struttura.

IL RIPRISTINO DEL CALCESTRUZZOGli interventi di ripristino devono essere eseguiti dopo un’attenta indagi-ne del degrado della struttura e devono essere finalizzati all'eliminazionedella causa che ha prodotto il degrado stesso.Se si tratta di aggressioni derivanti dall'ambiente, siano esse di natura chi-mica o fisica, lo scopo principale dell'intervento di ripristino deve esserequello di impedire alle sostanze aggressive di penetrare nuovamenteattraverso il calcestruzzo risanato e, quindi, di causare ancora fenomeni diammaloramento. Nel caso di cause di tipo meccanico, la finalità dell’in-tervento deve essere quella di migliorare sensibilmente le caratteristicheprestazionali del calcestruzzo, confezionando conglomerati cementizi ingrado di resistere alle sollecitazioni esterne.

INDAGINE CAUSALEPrima di iniziare qualsiasi intervento di ricostruzione, è necessario trac-ciare una completa mappatura di tutta la struttura volta ad individuare:1. lo spessore del copriferro;2. lo spessore del calcestruzzo degradato;3. la presenza o meno di fessurazioni (elementi identificativi che stannoad indicare che la dilatazione del calcestruzzo, in quel punto, ha superatola sua resistenza a rottura;4. la causa che ha provocato tale fenomeno di degrado.

SCELTA DEL MATERIALE PER IL RECUPERO EDILIZIOIl successo dell'intervento di ripristino è legato in particolare alla sceltaappropriata dei materiali da impiegare. Una buona malta da ripristinoscelta fra i prodotti della linea MAPEGROUT, deve possedere queste carat-teristiche prestazionali:• basso ritiro;• impermeabilità;

MAPEI PERIL RECUPERO DELCALCESTRUZZO

MAPEI PERIL RECUPERO DELCALCESTRUZZO

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essere integrate o sostituite condelle nuove.Anche per queste ultime si dovrà preve-dere lo stesso trattamento di protezionecon MAPEFER o MAPEFER 1K.

Ricostruzione delle sezioni in calcestruzzoLa riparazione delle strutture in calce-struzzo e, quindi, la scelta del prodottopiù idoneo, dipende dal tipo di ripristi-no che occorre effettuare.Tale ripristi-no è definito corticale se interessasolo il copriferro, mentre si parla diripristino strutturale se coinvolgeporzioni significative di calcestruzzo.Per la scelta del prodotto più adatto perl’intervento di risanamento, rimandiamoalla lettura della “guida pratica” allegata aquesto numero di Realtà Mapei.

Rasatura a spessore sottileTerminata la ricostruzione del calcestruz-zo, se si ritiene necessario uniformare,regolarizzare e proteggere la strutturaripristinata, occorre effettuare una rasa-tura millimetrica dell’intera superficie(nello spessore di 2-3 mm), medianteapplicazione di MONOFINISH, maltacementizia monocomponente a presanormale, o MAPEFINISH, malta cementi-zia bicomponente, idonea ad essere uti-lizzata anche per superfici permanente-mente a contatto con acqua potabile. Inalternativa ai due prodotti sopra descrittisi può impiegare uno dei prodotti dellalinea PLANITOP.

Pitturazione finaleIl ciclo finora descritto, se eseguito corretta-mente, offre sufficienti garanzie di resistenzaall'attacco degli agenti aggressivi presentinell'atmosfera.Tuttavia per conferire alla struttura ripristi-nata una migliore protezione alla carbo-natazione e un pregevole aspetto esteti-co, si consiglia di applicare i prodotti dellalinea ELASTOCOLOR (materiali elasto-merici protettivi e decorativi, a base diresine acriliche in dispersione acquosa,caratterizzati da elevata impermeabilitàall’acqua e permeabilità al vapore), pre-via stesura di ELASTOCOLOR PRIMER oMALECH.

Per maggiori informazioni consultare, oltrealla guida pratica allegata a questonumero, le schede tecniche dei singoliprodotti contenute nel sito internetwww.mapei.com.

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• adesione al calcestruzzo esistente;• adesione ai ferri di armatura;• modulo elastico simile a quello del calcestruzzooriginario;• facilità di applicazione.L'impiego di malte cementizie tradizionali si èrivelato insoddisfacente in quanto il ritiro che sigenera nella fase plastica è una delle cause piùfrequenti di insuccesso.Tale ritiro produce di soli-to la comparsa di fessurazioni su tutta la superfi-cie e può determinare anche il distacco delmateriale impiegato dal supporto. L'espansione“controllata” prodotta nelle malte premiscelatefibrorinforzate della linea MAPEGROUT procura,se contrastata da armature e dal sopporto suffi-cientemente irruvidito (asperità non inferiori ai5 mm), una sorta di “precompressione” nel mate-riale stesso che riduce sensibilmente gli effettinegativi del successivo ritiro.

FASI OPERATIVEDemolizione delle parti degradateRimozione del calcestruzzo degradato, mediantedemolizione manuale o meccanica, al fine di eli-minare parti in fase di distacco, inquinanti d’ognitipo (oli e grassi), parti incoerenti ed eventualimateriali impiegati in precedenti interventi diripristino che non dovessero risultare perfetta-mente aderenti al supporto. Tale operazionedeve essere protratta fino ad ottenere unasuperficie sana e compatta.

Pulizia delle armatureDopo aver rimosso le porzioni di calcestruzzodegradate, occorre pulire a fondo le armaturemetalliche mediante sabbiatrice o idrosabbiatri-ce, al fine di portare le superfici a metallo bianco.Se ciò non dovesse risultare sempre possibile,eseguire una spazzolatura delle stesse armaturein modo energico, con cura ed in profondità. Leeventuali armature aggiuntive o sostituitedovranno essere preparate allo stesso modo.

Protezione delle armatureI ferri di armatura, dopo le operazioni di pulizia,devono essere trattati con prodotti alcalini,comeMAPEFER o MAPEFER 1K, per prevenire nuovifenomeni di corrosione.Questa procedura è utileper creare una barriera protettiva per i ferriprima dell’applicazione della malta da ripristino.MAPEFER è una malta cementizia anticorrosivabicomponente a base di leganti cementizi, inibi-tori di corrosione e polimeri sintetici in dispersio-ne acquosa. Il prodotto è caratterizzato da altaadesione al metallo e da un’ottima lavorabilità,tale da essere applicato a pennello.MAPEFER 1K, al contrario del prodotto sopramenzionato, è una malta cementizia anticorrosi-va monocomponente. Anche per questo mate-riale valgono tutte le considerazioni fatte perquello precedente.Se le armature esistenti dovessero risultare cor-rose e/o ridotte in sezione più del 30%, dovranno

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La ricerca MapeiLa capacità di analizzare e caratterizzare lematerie prime, di testare i prodotti e di simularein laboratorio, in condizioni controllate, le meto-diche applicative è fondamentale per lo svilup-po tecnologico del Gruppo.Gli obiettivi principali dell’attività di ricerca esviluppo Mapei sono:- sviluppo di prodotti a specifica funzione d’usoin grado di soddisfare le varie esigenze del mer-cato, caratterizzati da un rapporto prestazio-ne/costo superiore ai prodotti della concorren-za;- sviluppo di sistemi in grado di dare soluzioniefficaci a complesse problematiche nel campodell’edilizia, quali ad esempio l’isolamento ter-mico, l’isolamento acustico, il rinforzo strutturaleecc.;- sviluppo di formulati in cui l’ecocompatibilità eil rispetto dell’ambiente non vadano a detri-mento del rapporto prestazioni/costo. Si fa rife-rimento in particolare alla limitazione dellesostanze organiche volatili che Mapei è in gradodi controllare nelle camere ambientali attrezza-te nei propri laboratori.Nei laboratori Mapei si mettono a nudo i limiti ele caratteristiche dei materiali, utilizzando i piùseveri standard internazionali come le normeISO, CEN, ASTM, DIN. L’esperienza accumulata inquesto campo ha permesso ai tecnici Mapei diassumere posizioni di grande prestigio con lapresidenza di due commissioni CEN, l’ente dele-gato all’elaborazione delle normative europee, edi rappresentare l’Italia in oltre 100 commissionie gruppi di lavoro internazionali.La ricerca è il settore in cui Mapei continuaancora oggi a fare le maggiori assunzioni, in par-ticolare di giovani neolaureati e neodiplomati.

Il casoL’evoluzione di Mapei da tipica azienda familia-re italiana a multinazionale è iniziata, almenodal punto di vista tecnologico, negli anni ’90.Prima di allora Mapei, pur possedendo attrezza-ture e laboratori di prim’ordine, aveva pochissi-mi laureati che si occupavano di ricerca, e ilgrandissimo know-how dell’azienda era soprat-tutto di tipo empirico.Conseguenza di questa situazione erano le limi-tate barriere tecnologiche verso concorrenti epossibili imitatori, la mancanza di una protezio-ne brevettuale; il vantaggio competitivo era fon-dato sul “time to the market” e sulla capacità dianticipare i concorrenti. L’acquisizione nel 1994

di Vinavil, società produttrice di alcune materieprime strategiche per il gruppo Mapei, e la suaintegrazione sono state l’occasione, per Mapei, dirivedere il proprio sviluppo culturale e il proprioapproccio alla ricerca. L’azienda, per definire diquali conoscenze e quali professionalità avessebisogno, percepì che doveva colmare una lacunain merito alle radici tecnico-scientifiche che stan-no alla base del comportamento dei suoi pro-dotti, peraltro ben conosciuti dal punto di vistadel loro comportamento e del loro uso, ma pococonosciuti dal punto di vista delle proprietàintrinseche che ne determinano le prestazioni.Scelta la prima disciplina di base in cui sviluppa-re la cultura scientifica, e precisamente la reolo-gia, e identificata l’Università Federico II di Napolicome sede di un elevato livello di competenzericonosciute internazionalmente, Mapei definìun rapporto di collaborazione pluriennale traImpresa/Università. Mapei prima di allora avevadialogato poco con l’Università. Si serviva di alcu-ni Istituti universitari soprattutto per prove tecni-che, certificazioni ecc.

Un dipartimento delPolitecnico di Milano èdedicato a GiulioNatta, il più brillanteesempio di proficuacollaborazione traindustria chimica euniversità. Da talecollaborazione, cheportò al Prof. Natta ilprestigioso PremioNobel per la Chimica,nacque la nuovafamiglia dei polimeristereoregolari, deiquali il più diffuso è ilprolipopileneisotattico.

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menti, organizzazione di stages ecc.), che conuno sforzo culturale, cercando di influenzare iresponsabili della formazione per rendere piùadatti i laureati alle esigenze, non solo dellaricerca, ma anche della produzione delle azien-de chimiche.Va ricordato che in Italia i laureati in chimicasono molto orientati alla sintesi di nuove mole-cole e poco alla formulazione, cioè alla combi-nazione di diverse sostanze chimiche a dare unprodotto che abbia determinate prestazioni.Anche il corpo docente e le tesi dei laureati sonofocalizzati in tal senso. Per questo Mapei, in col-laborazione con l’Università di Milano, ha spon-sorizzato un Master in Chimica delleFormulazioni. Il contributo dato dall’azienda èstato soprattutto operativo (poiché le spesesono state sostenute dalla Comunità europea),nella progettazione del piano di studi, metten-do a disposizione degli studenti i propri labora-tori attrezzati con strumenti di caratterizzazioneapplicativa: ad esempio, sono stati effettuati unostage di una settimana in Mapei e un altro diuna settimana presso Vinavil. Sono poi statefatte delle docenze da parte di tecnici Mapei einfine sono stati previsti dei premi (borse di stu-dio) per un certo numero di studenti.L’iniziativa si ripeterà, e si spera che possa diven-tare un corso di laurea; sarà affiancata da altreiniziative: Master in Ingegneria strutturale in col-laborazione con il Politecnico di Milano e Masterin Tecnologia dello scavo di gallerie con ilPolitecnico di Torino. Mapei partecipa anchecome corporate partner al progetto europeoUnitech, progetto per la formazione manageria-le di studenti delle più prestigiose facoltà diingegneria europee, tra cui il Politecnico diMilano. Si può infine citare un'iniziativa di parti-colare valore: la creazione di una cattedra con-venzionata, di durata almeno decennale, diScienza e Tecnologia dei materiali delPolitecnico di Milano, con l'obiettivo di favorirela crescita culturale, scientifica e tecnologica delsettore dei materiali per edilizia.Da non trascurare poi un’attiva partecipazionedei ricercatori Mapei ai convegni del settore.L’azienda è sempre attiva sul fronte della gestio-ne dell’innovazione, sia al proprio interno cheall’esterno, perché ci sono ancora molti proble-mi da risolvere.Da una parte la creazione all’interno di piani disviluppo professionale per i ricercatori, dall’altrovi è il fatto che, malgrado le pressioni esercitate,l’università fa fatica a cambiare la sua mentalitàe ad orientarsi, pur mantenendo il suo ruolo,verso i bisogni dell’impresa.

Tratto da “La collaborazione tra aziende ed educationnel comparto chimico – Alcuni casi di eccellenza” –Progetto Confindustria Minerva@Vulcano, a cura dellaDirezione Centrale Studi e Analisi Economiche diFederchimica, che ringraziamo.

La collaborazione con l’Università di Napoli è stata la prima di una serie,del tutto nuova, di rapporti in alcuni campi quali, oltre la già citata reolo-gia:- reazioni di polimerizzazione- chimica del cemento- chimica-fisica delle interfacce- morfologia e strutturali materiali polimerici- fenomeni di corrosione in strutture di calcestruzzo armato- ingegneria delle strutture.Con le seguenti finalità:- sviluppo di know-how di tipo fondamentale- formazione post universitaria di giovani ricercatori per prepararli

all’inserimento nelle strutture di ricerca del Gruppo- dialogo con l’accademia per evidenziare le esigenze attuali e

prospettive dell’impresa in termini di fabbisogno di laureati e profili professionali.

Gli strumenti utilizzati dal Gruppo Mapei sono i seguenti.- Contratti di collaborazione: Mapei ha rapporti di collaborazione con

diverse istituzioni: Politecnico di Milano, Università di Napoli Federico II,Università di Brescia, CNR, Politecnico di Torino, Lehigh University (U.S.A.).

- Dottorato di ricerca: Mapei ha attivato una convenzione con la ScuolaNormale Superiore di Pisa per l’istituzione di 6 dottorati di ricerca nelcampo della scienza dei materiali.

- Stages di studenti: Mapei ospita usualmente laureandi in discipline tecniche per tesi di laurea, e studenti di scuole professionali per periodidi tirocinio.

L’innesto di una cultura di Ricerca e Sviluppo moderna in Mapei è sostan-zialmente riuscito, con un’azione per gradi, durata meno di dieci anni, manon è naturalmente ancora terminata.Va sottolineato che questa iniziativa, in un certo senso esemplare, si èresa possibile perché l’imprenditore coinvolto ha voluto e saputo pensa-re a lungo termine, rendendosi conto che il vantaggio competitivo pote-va essere mantenuto nel tempo solo basando lo sviluppo dell’azienda susolide basi scientifiche e tecnologiche.Una componente da non trascurare di questa strategia è stata quellarelativa all’utilizzo della protezione brevettuale come strumento perdifendere e consolidare il know-how aziendale sul medio-lungo periodo,rifiutando la mentalità del “mordi e fuggi”e dell’orizzonte temporale del-l’ordine dell’anno, tipico di molte aziende italiane.Va rilevato che in questo rapporto Impresa/Università è importantesiano riconosciuti e rispettati i ruoli di ciascun attore.- L’impresa deve riconoscere il ruolo dell’Università relativo all’approccioscientifico e allo sviluppo di conoscenze.- L’istituzione accademica deve riconoscere il ruolo dell’impresa relativoalle necessità di finalizzare nei tempi opportuni, i risultati in termini dibusiness (nuovi prodotti, nuovi processi produttivi ecc.).Naturalmente non tutto è stato facile e lineare: insuccessi non ce ne sonostati, ma i problemi da risolvere sono stati molti. E’ stata pertanto neces-saria una gestione attenta, con un continuo monitoraggio, dei rapporticon l’università, per evitare che il progetto potesse andare alla deriva.In sostanza si può affermare che l’attenzione alla Ricerca e Sviluppo,anche se condotta in certi casi su prodotti apparentemente maturi, siastata una delle tre gambe, assieme al marketing e alla globalizzazione,che hanno sostenuto lo sviluppo di Mapei di questi ultimi anni.Lo sviluppo di un’attività di ricerca ha, come tutti gli investimenti, biso-gno di un cash flow che lo sostenga, altrimenti l’unica attività tecnicapossibile è l’assistenza e il troubleshooting. L’esempio di Mapei non èquindi pensabile che possa essere seguito da tutte le imprese indipen-dentemente dalle loro dimensioni. E’ comunque certo che esistono mol-tissime aziende, chimiche e non, che potrebbero e dovrebbero utilizzareparte del loro cash flow per dare un sostegno tecnico-scientifico alla pro-pria attività. La collaborazione di Mapei con l’università continua, sia conun supporto finanziario (borse di studio per tesi su determinati argo-

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I boys di GiannaMeoni puntanoal Mondiale

Anche quest’anno Mapei è main sponsor della squadra ciclisticapresieduta da Gianna Meoni e composta da specialisti del fuori-strada. Il team è sempre abbinato alla 3G di patron Carlo Galli, for-

nitore delle bici Exxe. La Mapei-3G ha sede a Prato, in Toscana.La Mapei-3G è stata presentata nella sala consiliare del Comune diCarmignano, località situata sui colli pratesi. Naturalmente erano presen-ti dei vip. Tra questi Alfredo Martini, supervisore delle Nazionali italianedi tutte le specialità, e Franco Ballerini, ex corridore della Mapei, ora “citti”dell’Italia professionisti. C’era anche Dario Cioni (ora professionista in unteam veneto), in passato fuoristradista proprio nel team di Gianna Meonie stradista nella Mapei-Quick Step. Gli alfieri Mapei–3G sostengono i teste programmano gli allenamenti allo Sport Service Mapei di Castellanza(Varese). Maglificio Santini, Sidi Calzature e Enervit Integratori figuranonel pool di fornitori ufficiali. Per il secondo anno la Mapei-3G è diretta daFabrizio Fabbri. Dal ’69 al ’79 Fabrizio ha gareggiato su strada tra i pro-fessionisti, vincendo 22 gare e indossando 6 volte la maglia azzurra aiCampionati del Mondo. Fabbri è lo storico direttore sportivo della Mapeiprofessionistica su strada. E’ rimasto sull’ammiraglia a cubetti dal 18maggio ’93, giorno in cui il Gruppo Mapei ha esordito nel ciclismo pro-fessionistico, fino al termine del 2002. Nella conduzione della Mapei-3Gcollabora Renato Poli.Grazie a Gianna Meoni e ad Alessio Nencetti, vicepresidente del sodali-zio, il coriaceo bergamasco Leonardo Zanotti (classe ’78, categoria elite)torna a gareggiare a tempo pieno sulla bici da montagna. Nel 2000, inmaglia Mapei-Scapin (era così denominata l’attuale Mapei-3G), Zanotti siè laureato Campione d’Italia under 23 di cross country. E’ anche giuntoterzo nel Campionato del Mondo di staffetta cross country gareggiandoin maglia azzurra. Nel 2001 Leonardo ha abbinato le competizioni di

di Alessandro Brambilla

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cross country in maglia Mapei-Scapin a quelleprofessionistiche su strada con la Mapei-QuickStep. Anche nel 2002 ha corso tra i prof per lamultinazionale a cubetti. L’anno scorso inveceha disputato le classiche su strada nella DeNardi.“Il cross country – ha detto il corridore diTorre Bordone al microfono di AlessandroBrambilla, conduttore della presentazione – èsempre stato importante per me.Torna ad esse-re la mia specialità principale. Non lo ritengo undeclassamento.” Il più esperto dei biker Mapei-3G è Massimo Induni (’71; elite), comasco diValmorea. Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei’90 Induni ha gareggiato su strada, ottenendo30 vittorie. Ha trionfato anche in Spagna.Massimo merita un “premio alla tenacia”. Negliultimi anni ha praticato il cross country da fede-le vessillifero della Mapei fuoristrada. Tra granfondo e corse in circuito cross country con labici da montagna ci sono altri 30 successi nelsuo carnet. Nelle gran fondo fuoristrada pochisono bravi quanto Induni. Ha vinto, ad esempio,la Lessinia Bike di 120 chilometri. Nel 2003 hatotalizzato 5 affermazioni.La Mapei-3G ha confermato Lorenzo Tardivo(’82; categoria under 23), pisano di Volterra, per8 volte Campione toscano di cross country.L’ultimo titolo di Lorenzo però risale al 2002. Hachiuso il 2003 con zero affermazioni.“Nel 2004 –

ha assicurato – mi riscatterò.”Per Mike Felderer (’83; under 23) il 2004 è la terza stagione in magliaMapei-3G. L’altoatesino di Sarentino ha un palmares con 30 successi nelcross country. Il 2003 è andato bene per Mike: 6 vittorie. Lo spericolatopadovano Alan Beggin, essendo nato nel 1985, debutta ufficialmente tragli under 23. Abita a Bastia di Rovolon. Per lui la differenza sarà pocarispetto al passato, essendo uno specialista del down – hill, ovvero ladiscesa a cronometro in sella alla mountain bike. Nelle competizioni didown-hill gli atleti di tutte le categorie gareggiano sul medesimo per-corso. Beggin si è laureato Campione d’Italia da allievo (2 volte) e dajunior (2 volte). Fin da quando correva tra gli allievi ha spesso trionfatoottenendo tempi migliori di quelli fatti registrare da corridori elite eunder 23. Alan in Italia è un ragazzo prodigio. In campo internazionaledeve ancora consacrarsi: il suo miglior piazzamento al Mondiale junioresè il sesto posto del 2003.Gianna Meoni ha centrato colpi importanti nel ciclomercato. L’acquistodi Tony Longo (’84; under 23) conferisce prestigio alla squadra. Tonyabita a Siror, nelle Dolomiti trentine. Longo è in sella dal ’99. Nel 2002 hasfiorato la conquista del titolo mondiale juniores di cross country, arri-vando terzo. Tony ha 30 successi all’attivo, di cui 8 nel 2003. AlCampionato italiano under 23 di Sassoferrato ‘03 è arrivato secondo. Iltrentino in inverno ha partecipato a dei collegiali con la Nazionale italia-na. Alfonso Morelli, responsabile nazionale del fuoristrada, fa molto affi-damento su di lui. Il fisico di Tony è da scalatore: 51 chili distribuiti in 167centimetri. “Il mio modello – dichiara Longo – è Miguel Martinez, fuori-classe del fuoristrada. Dopo svariati titoli mondiali e una medaglia d’oroalle Olimpiadi, Miguel è diventato professionista per la Mapei–QuickStep correndo su strada. Spero di imitarlo. ”

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Inoltre è approdato al team Martin Thaler (’85,logicamente neounder 23). E’ di Sarentino, comeFelderer. In passato Martin ha praticato sci dadiscesa e snow board. “Con lo “snow” – rivelaThaler, Campione d’Italia allievi di cross country2001 – qualche volta mi diverto ancora.” In que-sti anni si è sicuramente divertito con la bici damontagna. Nel 2003 si è altresì imposto nelCampionato nazionale di staffetta. “Vorrei pro-vare a gareggiare su strada – spiega Thaler,primo in 50 cross country - e so che alla Mapei-3G avrò altresì questa possibilità.”E’ tornato a gareggiare per il team pratese ancheil vicentino Luca Scortegagna (’69), specialistadelle gran fondo in bici da montagna; nel 2003si è aggiudicato 3 competizioni.“Alcuni nostri corridori – garantisce FabrizioFabbri – meriteranno la convocazione inNazionale fin dai cimenti primaverili di Coppadel Mondo.”Il Gruppo industriale Mapei ha vocazione diinternazionalità. Le sue squadre ciclistiche ven-gono gestite con identica filosofia. E così anchenel 2004 la Mapei-3G schiera dei corridoriaustraliani. Tra questi l’emergente Shaun Lewis(’86). L’anno scorso Lewis è arrivato sesto nelMondiale juniores. Ora ha un anno di esperienzain più col vantaggio di appartenere ancora allacategoria juniores. Shaun punta deciso allamaglia iridata. Gianna Meoni e i suoi collabora-tori hanno organizzato a Carmignano, tra i collitoscani addobbati di vigneti, il Gran Prixd’Inverno di cross country.

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La Mapei-3G ha organizzato il Grand Prixd’Inverno. La manifestazione, meglio notacome Campionati nazionali d’inverno di

cross country – mountain bike, si è svolta in unastupenda giornata di sole a Carmignano, sullacollina che sovrasta Prato. I Campionati d’inver-no sono stati trionfali per il sodalizio presiedutoda Gianna Meoni. La Mapei–3G ha vinto il titolonazionale degli elite con Leonardo Zanotti equello degli under 23 grazie a Tony Longo.Essendo “Grand Prix” e non Campionati italianiassoluti (quelli che normalmente si svolgono inestate) alle gare di Carmignano hanno altresìpartecipato gli stranieri, tra i quali il quotatoTrunscka (Repubblica Ceca).Non è la prima volta che Gianna Meoni e il suostaff promuovono una manifestazione con deititoli in palio. Nel 1996 la Mapei del fuoristradaaveva organizzato i Campionati italiani assolutidi cross country a Vaiano, sempre tra le collinepratesi. A Carmignano la Mapei-3G si è avvalsadella collaborazione del team La Rokka. ICampionati hanno assunto la denominazione di“Arrokkata”. L’organizzazione ha disegnato uncircuito dello sviluppo di 5,800 chilometri, conun dislivello di 270 metri. I protagonisti dellacorsa per elite e under 23 lo hanno ripetuto 6volte. Nelle fasi introduttive Leo Zanotti è rima-sto sulle ruote degli avversari più agguerriti. Altermine del secondo giro è fuggito PierluigiBettelli. Quest’ultimo è transitato sotto lo stri-scione d’arrivo con 40” di vantaggio suMassimiliano Milan, Igor Baretto e sull’ex profes-sionista-stradista Ramon Bianchi. Lo show diBettelli è proseguito durante il terzo e quartogiro. Zanotti non ha organizzato in prima perso-

na l’inseguimento, preferendo controllare Trunscka, atleta che giunseterzo ai Campionati del Mondo under 23 di ciclocross 2002. Dall’aprile2001 a fine 2003 Zanotti ha corso da stradista professionista per le squa-dre Mapei-Quick Step e De Nardi. Ha migliorato le doti da fondista. Lasituazione è mutata a metà del quinto giro: sui ripidi pendii dell’anticaRocca di Carmignano, Bianchi ha superato di slancio Bettelli, involando-si. A fine quinto giro Bianchi è transitato con 10” su Bettelli; a 40” Baretto,a 50” Zanotti. Prima dell’ultimo assalto alla Rocca c’è stata la veementeaccelerata di Zanotti. Leonardo ha passato quasi a doppia velocità tuttigli avversari che lo precedevano. Il tratto fra la cima della Rocca e l’arrivoè diventato il sentiero della gloria per il bergamasco classe ’78. All’arrivoil corridore di Torre Boldone ha preceduto Trunscka e Bettelli.“Dedico ilsuccesso a Gianna Meoni”, ha esclamato Leonardo. Nel 2000 si era impo-sto nel Campionato italiano assoluto under 23 di cross country.Giungendo ottavo assoluto il trentino Longo è stato il migliore degliunder 23 italiani.Tony, classe ’84, da quest’anno alla Mapei-3G, ha prece-duto nella graduatoria di categoria il toscano Lorenzo Tardivo, anch’eglivessillifero Mapei–3G. Poi è giunto, sempre con la maglia di GiannaMeoni, l’australiano Daniel Mc Cornell.E’ stata altresì spettacolare la competizione femminile (3 giri). Il titolod’inverno elite è andato ad Annabella Stropparo (Spreafico). La ricordia-mo vincitrice di 3 edizioni del Trofeo Mapei di ciclocross a Mediglia. LaStropparo (classe ’68, sesta all’Olimpiade 1996) ha battuto MonicaBrunati e Claudia Marsilio. Eva Lechner, classe ’85, altoatesina del teamColnago, è stata la più brava tra le under 23. Una ragazza che sostiene itest e programma gli allenamenti allo Sport Service Mapei di Castellanza(Varese) si è aggiudicata la gara juniores (3 giri). Si tratta della valtelline-se Valentina Salvagno. Patron Scherini dell’Alpin Bike è pronto a scom-mettere sul futuro di Valentina. Nella corsa per ragazze di 17 e 18 anni laSalvagno (Alpin Bike Sondrio) ha avuto la meglio nei confronti dellafavorita Nicoletta Bresciani, punta di diamante della Bianchi.Tra gli junio-res maschi (3 giri) successo di Daniele Radici, anch’egli della Bianchi,davanti a Fabio Cappi. Gianna Meoni e il suo staff a Carmignano hannoconcesso spazio agli intrepidi amatori: tra gli sportsman vittoria diSimone Diviggiano davanti a Enzo Gnani. Lucia Farinazzo è stata la primadelle donne tesserate tra gli amatori.

trionfa con Zanotti e Longotrionfa con Zanotti e Longo

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alzatori Marco Nebuloni (’75) e Marco Rovellini (’78).“Per la stagione in corso – dichiara Americo Gigante, allievo predilettodel professor Bazan – il nostro obiettivo è la salvezza. Nel girone d’anda-ta gli infortuni ci hanno condizionato. Cinque nostri giocatori hannodovuto portare ingessature o bendature rigide alle caviglie. Stiamocreando le basi per ambire, entro un paio d’anni, ad una categoria supe-riore, come minimo la serie B. Abbiamo Fontanella e Novellini che in Bhanno già giocato e vogliono una riscossa personale. AttualmenteMilano è priva di una squadra in Serie A. Per noi la A ora è un sogno.Considerando che in A ci siamo già stati, speriamo sempre di tornarci.”In questi anni siete stati il serbatoio delle categorie superiori. Qual è ilgiocatore più promettente che avete?“Per età e margini di miglioramento sicuramente Di Benedetto. E’ dis-continuo. Non mi stupisce: ha iniziato tardi a giocare, frequenta i campidi volley solo da 4 anni. Avendo 21 anni, Di Benedetto può crescereanche tecnicamente. La Serie A è alla sua portata. Alcuni osservatori disocietà della massima serie già hanno assistito alle sue esibizioni espri-mendo lusinghieri giudizi. Di Benedetto è polivalente. Normalmentegioca oppositore. Può fare anche il centrale. ”Il volume di lavoro a favore della promozione del volley da parte dellaVittorio Veneto è impressionante. Oltre ai 13 alfieri di serie C, la ScuolaPallavolo Enrico Bazan Vittorio Veneto in questa stagione ha tesseratoaltri 122 atleti, tra ragazzi e ragazze, sempre in categorie agonistiche. Lasocietà partecipa in tutto (compresa la C maschile) a ben 11 Campionati.Con i maschi ai Campionati di “prima” divisione,“seconda” divisione, CSI,under 16 CSI, under 16, under 18. Relativamente alle donne, la VittorioVeneto è impegnata nei Campionati di “terza” divisione, CSI, under 15,under 17. E non è finita: la Vittorio Veneto fornisce la sua consulenza perincentivare il mini-volley in scuole elementari e medie della zona Fiera –Piazzale Lotto di Milano. “Ci sono 200 scolari – assicura Enrico Vignati,vicepresidente – che praticano regolarmente il mini-volley grazie alnostro intervento. Noi coordiniamo. I più bravi in futuro giocheranno evinceranno con la maglia della Mapei Vittorio Veneto.”

Sport e scuola costituiscono un riferimentoimportante per il Gruppo Mapei. Lo con-ferma l’abbinamento siglato tra Mapei e la

Scuola Pallavolo del Liceo Scientifico VittorioVeneto di Milano (zona Fiera). Mapei comparesulle maglie della squadra maschile impegnatanel Campionato di Serie C – stagione ’03-‘04.Quello tra Mapei e Pallavolo Vittorio Veneto è unbinomio che si rinnova. Infatti Mapei aveva giàsponsorizzato una formazione giovanile delVolley Vittorio Veneto nella stagione ’73-’74. LaScuola Pallavolo del Liceo Vittorio Veneto, oraintitolata ad Enrico Bazan, è tra le più gloriosedella Lombardia. I suoi colori sociali sono nero everde. Venne fondata nel 1950. Da sempre èlegata al Comitato Universitario Sportivo(meglio noto con la sigla “CUS”) e collabora for-temente col Centro Sportivo Italiano (“CSI”). Nel1960 la Pallavolo Vittorio Veneto maschile havinto il titolo italiano universitario. Con la deno-minazione CSI Milano ha militato nella Serie Amaschile nelle stagioni ’66-’67, ’67-’68, ’68- 69.Ha partecipato al Campionato italiano di Serie Amaschile anche nelle stagioni ’69-’70 (denomi-nata Pallavolo Milano), ’70-’71 e ’71-’72 (griffataCUS Milano). Nella società del Liceo VittorioVeneto è cresciuto Paolo Cozzi, ora in Serie Anella Volley Modena. Hanno esordito col VittorioVeneto anche Claudio Galli e Daniele Vergnaghi,in un recente passato alfieri Asystel Milano inmassima serie. La Vittorio Veneto ha semprepromosso il volley femminile; nella stagione ’69– ’70, con denominazione CUS, la squadra mila-nese ha partecipato al Campionato di Serie A.Il presidente della Mapei Vittorio Veneto è LuciaBazan Cappelle, consorte di Enrico Bazan. I boysdella formazione di Serie C – stagione ’03-’04hanno come allenatore Guerino Invernizzi. Ilprofessor Americo Gigante, che insegna al LiceoVittorio Veneto, è direttore sportivo. La MapeiVittorio Veneto disputa gli incontri casalinghi inuna palestra del Palalido di Milano. Gigante eInvernizzi hanno a disposizione gli schiacciatoriDanilo Bellini (classe ’77), Claudio Capra (’78),Samuele Fogagnolo (’77), Andrea Gandioli (’75).I centrali sono Andrea Dell’Acqua (’75), RobertoDi Francesco (’80), Giovanni Fontanella (’77),Diego Marini (’84). Paolo Maldifassi (’81) giocada libero. Completano la rosa gli opposti JonataDi Benedetto (’83) e Claudio Pavanelli (’78) e gli

Grandi numeri col VolleyGrandi numeri col Volley

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Mapei è tornata nello sport agonistico come

main sponsor delle finali della “FIS Ski

World Cup” svoltesi sulle future piste

olimpioniche “Torino 2006” di Sestriere,

Sauze d’Oulx, Pragelato, Bardonecchia e

Sansicario dal 10 al 14 marzo 2004.

La scelta è nata dalla tradizionale

attenzione del Gruppo verso lo sport e le

grandi imprese.

Durante queste Finali 2004 delle Coppe del

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Sestriere, mercoledì 10 marzo, nel Super G

femminile a Sestriere, giovedì 11 marzo,

nello slalom gigante femminile, a Sestriere,

domenica 14 marzo. In queste gare il

marchio Mapei era presente anche sulle porte

e nell’area di arrivo.

Nella discesa libera femminile, nel super

gigante maschile e nello slalom gigante

Mondo di Sci Alpino, Freestyle, Snowboard e

Fondo, il marchio Mapei è stato presente su

tutte le piste di gara e nelle varie aree dei

traguardi nelle competizioni in programma.

In particolare Mapei ha firmato i pettorali

degli atleti finalisti in alcune gare di sci

alpino: nella discesa libera maschile a

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maschile Mapei era visibile sullo start e nella zona

di arrivo.

Nel fondo ha firmato il pettorale dello sprint

femminile svoltosi a Pragelato venerdì 12 marzo ed

era presente lungo tutto il percorso di gara.

Completavano la colorata scenografia

Mapei sulle piste due archi gonfiabili,

una casetta gonfiabile, divenuta punto

di distribuzione di gadget e caramelle,

e una variopinta mongolfiera.

Durante le giornate di gara più di 600

clienti hanno avuto la possibilità di

assistere alle gare sia dalle tribune

collocate nell’area di arrivo sia lungo le

piste: molti infatti, accompagnati dai

vari responsabili di zona, hanno

inforcato fin dal mattino gli sci e hanno

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avuto modo di godersi le spettacolari piste

perfettamente battute e curate per l’occasione.

Punto di riferimento per tutti coloro che hanno potuto

partecipare a questa iniziativa era il pullman Mapei;

situato nel piazzale antistante il Palazzetto dello Sport,

ha avuto un ruolo importante come luogo in cui gli

ospiti avevano appuntamento e si incontravano con i

loro referenti: potevano ristorarsi con un caffè e uno

spuntino, ricevevano i pass per assistere alle gare e gli

skipass per accedere alle piste.

Un’altra zona di accoglienza e

ristoro era rappresentata dalla

struttura hospitality collocata al

centro del Paese, al termine delle

piste di slalom, dove un servizio di

catering, organizzato dalla provincia

di Torino, offriva agli ospiti il pranzo:

alcuni tavoli erano riservati a Mapei.

All’interno di questa struttura uno

spazio era dedicato alla

comunicazione dei servizi di Sport

Service Mapei.

Infatti il centro di Castellanza (VA)

per la ricerca nello sport diretto dal

professor Aldo Sassi è un altro

impegno importante del Gruppo a

favore dello sport e dell’efficienza

fisica. Molti campioni, inclusi quelli

delle Squadre nazionali italiane di

Sci, utilizzano questo centro per test

e programmi d’allenamento.

Già dall’autunno 2002 infatti è stata

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Inoltre, intorno ai tavoli erano sedute anche

diverse autorità, strutture organizzative ed ex

campioni, nonché la maggior parte della

stampa presente in quei giorni a Sestriere.

L’iniziativa nel suo complesso è riuscita molto

bene ed è stata molto apprezzata e gradita

da tutti.

Chi volesse avere informazioni sullo

svolgimento delle gare e sulle classifiche può

consultare il sito Mapei.

avviata una collaborazione con la FISI

(Federazione Italiana Sport Invernali) per la

valutazione degli atleti di alcune squadre

nazionali di sci Alpino su incarico del

professor Schonhuber, responsabile del

settore medico della FISI

(v. articolo comparso su Realtà Mapei 61,

pag. 45).

Un momento di aggregazione e di festa è

stata la cena organizzata da Mapei presso i

saloni dell’hotel Principi di Piemonte la sera di

venerdì 12, dove erano presenti circa 250

persone.

La componente più numerosa era

rappresentata dai clienti Mapei, che hanno

ricevuto in omaggio un pettorale di gara

incorniciato.

Page 55: Mapei al Centro-Sud · Volpe, Pasquale Zaffaroni. Foto grande di copertina: La nuova stazione Maciachini della linea 3 della metropolitana milanese. (articolo a pagina 16)
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www.mapei.com - e-mail: [email protected]

Mapei: il campione delle

Centro Acquatico Olimpico - Atene · Grecia Stadio Olimpico Pancritio - Iraklion · Grecia

Villaggio OlimpicoAtene · Grecia

Stadio Olimpico PeaniaAtene · Grecia

Centro Equestre Olimpico MarkopouloAtene · Grecia

Complesso Olimpico GoudiAtene · Grecia

Hotel HiltonAtene · Greciagrandi imprese.

Anche per i prossimi Giochi OlimpiciMapei ha contribuito, con prodotti e sistemi,alla realizzazione di impianti sportivi e infrastrutture.

MetropolitanaAtene · Grecia

Velodromo OlimpicoAtene · Grecia

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In tutta la Val d’Aosta, oltre che nelPiemonte, l’attività edilizia è già inpieno fervore per l’approssimarsidelle Olimpiadi invernali 2006.Qui Mapei è già presente in diver-si progetti, come il trampolino peril salto a Pragelato e il palazzo incui ha sede il “Toroc” (ComitatoOrganizzatore Olimpiadi Torino2006), entrambi già ultimati.Ricordiamo inoltre il “PalazzoVela” a Torino (la cui pista indoordi atletica era già stata realizzatacon l’uso di adesivi Mapei nel lon-tano 1983) e la galleria di Porte,lungo il tratto di autostrada incostruzione tra Torino e Pinerolo, incui sono utilizzati gli additiviMapei per calcestruzzi (entrambi iprogetti sono in fase di realiz-

zazione).Per tanti altri cantieri Mapei stagià fornendo la necessariaassistenza tecnica, per l’ese-cuzione dei lavori con prodot-ti adeguati. Altri grandi eventisportivi del 2004, cui Mapei

ha contribuito con i suoi prodotti,sono: i Campionati Mondiali didiscipline indoor in svolgimento aBudapest a marzo (i prodotti sonostati utilizzati nell’Arena diBudapest); gli Europei di hockeyche cominceranno il 24 aprile aPraga (prodotti utilizzati nellaSazka Arena); gli Europei di calciodi giugno, in Portogallo (prodottiutilizzati nell’Alvalade XXIStadium, nel Braga Stadium, nelloStadium Coimbra, nel DragonStadium, nel Guimarães Stadium,nel Luz Stadium e nell’AveiroStadium) e infine le Olimpiadi diAtene che si svolgeranno il prossi-mo agosto. Mapei partecipa quicon i prodotti utilizzati nelPankrition Olympic Stadium diCreta e poi in tre strutture adAtene: l’Egaleo National Stadium,l’Hilton Hotel e l’Olympic Village.

DOVE C’E’ SPORT C’E’ MAPEI

Fin dagli anni 50, Mapei ha con-tribuito con la sua tecnologia – isistemi per la posa di pavimenti erivestimenti, i sistemi speciali per lestrutture, gli impermeabilizzanti etanti altri ancora – alla realiz-zazione di opere come impiantisportivi indoor e outdoor, metro-politane e grandi infrastrutture,piscine, hotel, ristoranti e strutturecollaterali per il ricevimento e l’ac-coglienza degli atleti e dei visita-tori.Per quanto riguarda le infrastrut-ture, non va dimenticata la presen-za di Mapei anche nella realiz-zazione di autostrade, ponti e gal-lerie, per i quali fornisce additiviper il calcestruzzo ad alte perfor-mance. Questi lavori consentono ilmiglioramento della viabilità neicentri in cui si svolgono i grandieventi.Nel passato, Mapei è già stataprotagonista di grandi eventi dellosport invernale. I suoi prodotti sonostati utilizzati, per esempio, in ben17 edifici nell’area di Salt LakeCity, Utah (Usa), realizzati in occa-sione dei Giochi Invernali del2002: nei pavimenti dell’aeropor-to, negli alberghi più prestigiosi(come il Little America GrandeHotel), per non parlare dellaHistoric Valley Railroad Station aHeber City e del Rice EcclesStadium, che ha ospitato la ceri-monia iniziale e finale dei giochiolimpici. Anche in occasione delleFinali 2004 Mapei ha realizzato igrandi lavori necessari non soloallo svolgimento dell’attività sporti-va, ma anche ad agevolare la pre-senza dei visitatori e garantire lorouna piacevole ospitalità.Per quanto riguarda la Coppa delMondo di sci di quest’anno, iprodotti Mapei sono stati utilizzatiin numerosi progetti di ristrut-turazione nell’area del Sestriere.

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DOVE C’E’ SPORT C’E’ MAPEI