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We Believe in SUD We Believe in SUD Magazine Fratelli Capone Fratelli Capone Elettro - napoletan jazz (e io pago) n n r r 5 5 Teatro Teatro A scuola di tecnica da Silvio Manini Arte Arte Un anno di eventi Un anno di eventi targati F4a targati F4a foto di gianluca bizzarri

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musica arte, teatro, spettacoli

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MMaaggaazziinnee

Fratelli CaponeFratelli CaponeElettro - napoletan jazz(e io pago)

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TeatroTeatroA scuola di tecnica da

Silvio Manini

ArteArteUn anno di eventiUn anno di eventi

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foto di gianluca bizzarri

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SOMMARIOSOMMARIO

MMaaggaazziinneennrr 55MENSILE DI ATTUALITA’ COSTUME, ARTE E CULTURA

FRIENDS4ARTS SRL EDITOREvia arrigo boito 320900 monza - tel +39 0392622470

Testata in fase di registrazione presso il Tribunale diMonza, Direttore Responsabile Natale Caccavo; hanno collaborato alla realizzazione di questo nu-mero: Manuela Belli, Tazio Tenca, , Guido Magrin,Giovanna Motta, Luigi Melzi, Ignazio Vignali, SilvioManini

EDITORIALE EDITORIALE PAG.3PAG.3

Un anno di Friends 4artsUn anno di Friends 4arts PAG.4PAG.4

Fratelli CaponeFratelli Capone PAG.8PAG.8

Al di MeolaAl di Meola PAG.10PAG.10

F4A AgencyF4A Agency PAG.12PAG.12

Natale ecogreenNatale ecogreen PAG.16PAG.16

MunschascMunschasc PAG.17PAG.17

Silvio ManiniSilvio Manini PAG.18PAG.18

RecensioniRecensioni PAG.20PAG.20

Giovanna MottaGiovanna Motta PAG.21PAG.21

Arte spiegata ai truzziArte spiegata ai truzzi PAG.22PAG.22

http://www.synthesis.co.it

foto di copertina tratta dall’albun Pizzica di Gianluca Bizzarriche ringraziamo

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Delusi dalla “non fine del mondo” del 21/12/2012?

Con buona pace dei Maya (che da qualche parte se la staranno ridendo come pazzi per lo scherzetto archi-tettato con largo anticipo), siamo ancora qui.Al giro di boa del 31 dicembre non è ancora un anno di Friends 4 Arts (siamo partiti solo a maggio) ma moltecose sono già state realizzate e tante altre sono in cantiere.Certo il momento non è dei migliori e non sappiamo se il 2013 sarà davvero di ripresa economica per il Paese,ma non possiamo stare di certo ad aspettare che le cose succedano da sole e allora? Allora facciamole suc-cedere noi, no?

Come già annunciato sul nostro magazine, sul portale e sul gruppoFacebook, Friends 4 Arts sta selezionando i contributi artistici degliartisti della nostra community, per poi poterli raccogliere in un “book”da proporre a potenziali clienti (come agenzia per tutti gli artisti chevogliano essere presentati e rappresentati da noi).Ma Friends 4 Artsnon vuole certo fermarsi solo a questo.

La raccolta dei contributi artistici e delle competenze professionalici permetterà di far decollare pienamente il progetto Friends 4 Arts, per creare musica, video, spettacoli televisivi, presentazioni di pro-dotti, spot pubblicitari, utilizzando il potenziale dei membri della com-munity, che sono illimitate.Tra di noi ci sono scrittori, ballerini, coreografi, attori, musicisti, registi, fotografi, pittori, grafici, esperti di arte, spettacolo, cucina, insomma siamo una squadra completa e fortissima! Quelloche desideriamo ora è aggregare vari team, raccogliere idee, realizzare progetti, per proporli in modo estremamente competitivosui mercati di riferimento: saremo insieme creativi, autori, produttori,editori; outsider con i quali tra poco bisognerà fare i conti (e un paio di team sono già pronti al calcio di inizio...).

Tra gli altri progetti in cantiere, il censimento degli spazi per l'arte e lo spettacolo: spazi dove gli artisti (singolio gruppi di teatro, musica, danza, fotografia pittura, ecc.) possano fare prove, creare, esibirsi; insomma unaguida del territorio nazionale con tutti gli spazi dove ci si possa trovare per creare e vivere l'arte: spazi apertio locali per spettacoli, teatri, scuole, sale prova, spazi per gruppi teatrali, ecc. ecc.Nella raccolta includeremo tutte le caratteristiche degli spazi, tipologie, dimensioni, dotazioni tecniche e at-trezzature, costi; ma speriamo anche di elencare spazi gratuiti, messi a disposizione da mecenati delle arti oda enti pubblici.

Altri annunci per il 2013? Li leggeremo presto sul nostro portale e sul magazine, per ora un grande ringra-ziamento a tutti gli amici artisti che hanno già inviato curriculum e contributi artistici in redazione e a quantistanno per farlo.

Da parte di tutta la redazione, tantissimi auguri di Buon Natale con la stella cometa e di un fantastico 2013 conla stella di Friends 4 Arts!

FRIENDS 4 ARTS

EditorialeMagazineAAuugguurrii ee ffiinnee ddeell mmoonnddoo

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Pochi mesi, pochi mezzi. Una congiuntura (non solo economica)poco favorevole (eufemismo).Tanto entusiasmo, professionalita’, organizzazione, amici, amici traloro e amici dell’arte. Eventi grandi e piccoli, ma per noi tutti grandi.in queste pagine, come a volte succede nelle tranquille giornate difine anno, abbiamo raccolto le foto di alcune delle iniziative del2012, targate friends4arts, un nostro personale album dei (primi) ri-cordi.La festa inaugurale del 17 marzo, all’Ubi Maior Club, nel centro diMilano. Oltre 40 artisti sul palco in una jam session dove poter com-binare qualita’ e divertimento.Le donne e la musica al femminile nella performance degli Zero-gravity con la voce di Silvia Anglani. La voce narrante di Laura Bagarella ci ha trascinato nell'incredibileuniverso poetico di Alda Merini, tra sofferenza e visioni celestiali.L'arte pittorica e l'uso di tecniche innovative nella serata commen-tata di Giovanni Manzoni Piaz-zalunga.La performance scultura danzae teatro nella presentazione dellibro di Claudia Ronchetti, nel-l’incantevole scenario di Villa Ve-nino a Novate Milanese, con lascenografia delle sculture diElena Rede.

FRIENDS4ARTS: il nostro 2012

nnoo ccoommmmuunniittyy??nnoo ppaarrttyy !!

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Marylin Monroe, RobertDe Niro. l’eleganza diAudrey Hepburn, de-cine di aneddoti e mu-siche di un secolo dicinema, con i Red Car-pet Quartet, FabioBezzi voce narrante e ilJazz di Beatrice Zano-lini, Riccardo Bianchi,Roberto Piccolo eDiego Ruvidotti, viag-gio a Hollywood con osenza ritorno, dipendedall’ascoltatore

Giovanni Nava e il suogruppo ci hanno trasci-nato sulle spiagge diipanema, commentatosecoli di musica brasi-liana, spiegando le con-traddizioni storiche conil ritmo frenetico ma itesti malinconici delsamba, e con lo swingelegante e pacato dellabossa nova, musica deibianchi, con i testi ro-mantici e le spiaggeassolate

Mama Mia, Please don’tlet me be misunder-stood, Thriller, gli Wham,i Duran Duran e 100 altrisuccessi pop, dance erock nella serata revivalcon gli Overclouds, per-che’ tutti abbiamo dirittoper una sera ad avereancora 18 anni, almenonello spirito

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Italian Gospel Choir:250 coristi all’AuditoriumRainier III di MonacoMontecarlo, nell’eventoGospel piu’ prestigiosodel 2012, arricchito dallaperformance della so-prano Katia Ricciarelliin occasione del mesedella Cultura italiana cheha avuto luogo in ottobre

15 giorni di arte contemporanea, musica ed ec-cellenze enogastronomiche a Gorgonzola, doveabbiamo incontrato artisti del calibro di AldoSterchele, Sabrina Sparti e i Samoa Wedding trio

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FFrraatteellllii CCaappoonneeFFrraatteellllii CCaappoonneeeelleettttrroo--NNaappoolleettaann JJAAZZZZ Alla ricerca di artisti originali e dotati di grande personalità, abbiamo incontrato i Fratelli Capone,Alla ricerca di artisti originali e dotati di grande personalità, abbiamo incontrato i Fratelli Capone,un interessante gruppo musicale che,un interessante gruppo musicale che,come il nome lascia intendere, è ben notocome il nome lascia intendere, è ben notoa... Milano.a... Milano.Un attimo, non disturbiamoli, i CaponeUn attimo, non disturbiamoli, i Caponesono intenti nella scrittura di una letterasono intenti nella scrittura di una lettera(uno detta, l'altro scrive):(uno detta, l'altro scrive):“Signorina, scusate se sono poche ma 700“Signorina, scusate se sono poche ma 700mila lire; noi ci fanno specie che quemila lire; noi ci fanno specie che que--st’anno (una parola soltanto: questanno)st’anno (una parola soltanto: questanno)c’è stata una moria delle vacche, come voic’è stata una moria delle vacche, come voiben sapete, punto, due punti, massì abben sapete, punto, due punti, massì ab--bondiamo...abbondantis abbundantum.bondiamo...abbondantis abbundantum.Questa moneta servono che voi vi consoQuesta moneta servono che voi vi conso--late.late.Attendiamo ancora un attimo, hanno quasiAttendiamo ancora un attimo, hanno quasifinitofinito“Salutandovi indistintamente i fratelli Caponi che siamo noi (tra parente: apri la parente, apri la pa“Salutandovi indistintamente i fratelli Caponi che siamo noi (tra parente: apri la parente, apri la pa--rente e dici i fratelli Caponi che siamo noi, chiudila). Senza nulla a pretendere in data odierna.rente e dici i fratelli Caponi che siamo noi, chiudila). Senza nulla a pretendere in data odierna.Chiudi andiamo.”Chiudi andiamo.”Eccoli qui i Capone, finita la dettatura della lettera però ci viene un dubbio: avremo mica sbagliatoEccoli qui i Capone, finita la dettatura della lettera però ci viene un dubbio: avremo mica sbagliatoFratelli? Ma no, sono proprio loro, i “nostri” Fratelli Capone!Fratelli? Ma no, sono proprio loro, i “nostri” Fratelli Capone!Quello che stava andando in proiezione dietro di noi è proprio un film cult del 1956, rigorosamenteQuello che stava andando in proiezione dietro di noi è proprio un film cult del 1956, rigorosamentein bianco e nero: “Totò, Peppino e la Malafemmina”.in bianco e nero: “Totò, Peppino e la Malafemmina”.

Il progetto “Fratelli Capone” nasce nel 2010, grazie a un'idea di Ignazio Vignali (jazzista che haIl progetto “Fratelli Capone” nasce nel 2010, grazie a un'idea di Ignazio Vignali (jazzista che hamilitato anche nella “Settima Napoletana”, costola della Nuova Compagnia di Canto Popolare), almilitato anche nella “Settima Napoletana”, costola della Nuova Compagnia di Canto Popolare), alquale Massimo Aveta (all'epoca direttore artistico di un importante locale milanese) aveva richiequale Massimo Aveta (all'epoca direttore artistico di un importante locale milanese) aveva richie--sto un progetto napoletano “diverso”. Vignali e Aveta hanno 2 grandi passioni in comune: il Jazzsto un progetto napoletano “diverso”. Vignali e Aveta hanno 2 grandi passioni in comune: il Jazze la Cultura Partenopea DOC (Totò, Carosone, i poeti napoletani), da qui l'illuminazione!e la Cultura Partenopea DOC (Totò, Carosone, i poeti napoletani), da qui l'illuminazione!

La grandi canzoni napoletane, ormai ricoLa grandi canzoni napoletane, ormai rico--nosciute a livello mondiale come “stannosciute a livello mondiale come “stan--dard”, sono nate quasi tutte da antichidard”, sono nate quasi tutte da antichiscritti di poeti napoletani, ripresi negli anniscritti di poeti napoletani, ripresi negli anni'40 da alcuni musicisti per svilupparne un'40 da alcuni musicisti per svilupparne untema musicale. Le poesie poi musicatetema musicale. Le poesie poi musicatetrattano quasi sempre di amore, tematrattano quasi sempre di amore, temacentrale nella tradizione della canzonecentrale nella tradizione della canzonenapoletana.napoletana.Ma se questa è la “genesi”, perché nonMa se questa è la “genesi”, perché nonriadeguare quelle antiche poesie al soundriadeguare quelle antiche poesie al sounde ai linguaggi musicali del nuovo millene ai linguaggi musicali del nuovo millen--nio?nio?

Visto sotto questa luce, il progetto Fratelli Capone non è propriamente un “omaggio alla tradiVisto sotto questa luce, il progetto Fratelli Capone non è propriamente un “omaggio alla tradi--zione napoletana” (i fanatici d'o “mandulino” saranno delusi) ma è un'evoluzione di quelle antichezione napoletana” (i fanatici d'o “mandulino” saranno delusi) ma è un'evoluzione di quelle antichepoesie, diventate poi veri e propri standard musicali, verso nuove forme espressive.poesie, diventate poi veri e propri standard musicali, verso nuove forme espressive.

musica

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Ecco un mix di napoletanità, jazz, elettronica, lounge, reggae, bossanova, insomma un po'Ecco un mix di napoletanità, jazz, elettronica, lounge, reggae, bossanova, insomma un po'come il “Popolo 'e Napule” in giro per ilcome il “Popolo 'e Napule” in giro per ilmondo.mondo.Se tra i filoni del jazz c'è la “jazz-fusion” (eSe tra i filoni del jazz c'è la “jazz-fusion” (eAl di Meola, presente in questo numero delAl di Meola, presente in questo numero delMagazine, ne è uno dei più grandi espoMagazine, ne è uno dei più grandi espo--nenti), allora i Fratelli Capone potrebbero esnenti), allora i Fratelli Capone potrebbero es--sere definiti come i rappresentanti dellasere definiti come i rappresentanti della“napoletan fusion”.“napoletan fusion”.

Se si fossero mai incontrati, come avrebberoSe si fossero mai incontrati, come avrebberocollaborato Peter Gabriel e Carosone? E Bobcollaborato Peter Gabriel e Carosone? E BobMarley e Libero Bovio? La risposta ci vieneMarley e Libero Bovio? La risposta ci vienedal menu dei Fratelli Capone, capaci di una miscela fantastica di sonorità e stili, per uniredal menu dei Fratelli Capone, capaci di una miscela fantastica di sonorità e stili, per unire“Agua de Marzo” a “'Na voce e 'na chitarra”, rielaborare Lu Cardillo”(brano del tardo 800 na“Agua de Marzo” a “'Na voce e 'na chitarra”, rielaborare Lu Cardillo”(brano del tardo 800 na--poletano) cucinato in salsa jungle e servito su un letto di “My favourite things” o “Spain” (dipoletano) cucinato in salsa jungle e servito su un letto di “My favourite things” o “Spain” (diChick Corea) su “vellutata di tarantella”.Chick Corea) su “vellutata di tarantella”.

In questo originale progetto, oltre a Ignazio Vignali (chitarra e voce) ciIn questo originale progetto, oltre a Ignazio Vignali (chitarra e voce) cisono altri 2 grandi musicisti: il direttore d'orchestra e tromba storica deisono altri 2 grandi musicisti: il direttore d'orchestra e tromba storica deiLa Crus, Paolo Milanesi (solista) e Alessandro Cassani (collaborazioniLa Crus, Paolo Milanesi (solista) e Alessandro Cassani (collaborazionicon Tiziana Ghiglioni, Rosalia de Souza) al contrabbasso ed elettronica-con Tiziana Ghiglioni, Rosalia de Souza) al contrabbasso ed elettronica-loop station. Nei vari spettacoli, in quest'atmosfera di festa e allegrialoop station. Nei vari spettacoli, in quest'atmosfera di festa e allegriache coinvolge il pubblico (che finisce poi immancabilmente per ballare),che coinvolge il pubblico (che finisce poi immancabilmente per ballare),spesso si uniscono altri musicisti (cantanti, percussionisti, ecc.), pratispesso si uniscono altri musicisti (cantanti, percussionisti, ecc.), prati --camente una famiglia allargata: “Fratelli Capone & Friends”.camente una famiglia allargata: “Fratelli Capone & Friends”.Quando la location lo permette, la scenografia degli spettacoli è comQuando la location lo permette, la scenografia degli spettacoli è com--pletata dalla proiezione di filmati d'epoca di Totò e Peppino sullo sfondo,pletata dalla proiezione di filmati d'epoca di Totò e Peppino sullo sfondo,qualche frase DOC di Totò (“ e io pago!”), lanciata sapientemente dallaqualche frase DOC di Totò (“ e io pago!”), lanciata sapientemente dallaregia live di Alessandro Cassani.regia live di Alessandro Cassani.

L'elettronica merita un approfondimento, perché le ritmiche utilizzate daiL'elettronica merita un approfondimento, perché le ritmiche utilizzate daiCapone, sincronizzate in tempo reale dalla loop station di Alessandro Cassani (che oltre alCapone, sincronizzate in tempo reale dalla loop station di Alessandro Cassani (che oltre alcontrabbasso, pilota un MacBook con una pedaliera e una mini master keyboard midi) sonocontrabbasso, pilota un MacBook con una pedaliera e una mini master keyboard midi) sonotutte assolutamente originali: percussioni registrate percuotendo la cassa del contrabbasso,tutte assolutamente originali: percussioni registrate percuotendo la cassa del contrabbasso,riff di batteria “artigianali” (realizzati con forchette, lampadine, tavoli), campionamenti di amriff di batteria “artigianali” (realizzati con forchette, lampadine, tavoli), campionamenti di am--bienti metropolitani (strada, balconi, parchi) insomma, tutti ingredienti assolutamente “vebienti metropolitani (strada, balconi, parchi) insomma, tutti ingredienti assolutamente “ve--raci”.raci”.

Un progetto che ci piace, che pesca nella tradizione, per guardare al futuro, in un grande reUn progetto che ci piace, che pesca nella tradizione, per guardare al futuro, in un grande re--spiro internazionale.spiro internazionale.

http://fratellicaponeproject.wordpress.com/2012/10/http://fratellicaponeproject.wordpress.com/2012/10/http://www.facebook.com/pages/Fratelli-Capone/309101639105178http://www.facebook.com/pages/Fratelli-Capone/309101639105178

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Interviste Friends4artsInterviste Friends4arts

....metti una sera con....metti una sera con

AL DI MEOLAAL DI MEOLA AL AL BLUE NOTEBLUE NOTE , , in ogni nota c’e’ un’animain ogni nota c’e’ un’anima

Il mese scorso sul palco del Blue Note di Milano è tor-nato Al di Meola, con il collaudato tour mondiale “WorldSinfonia” (che aveva già fatto tappa al Blue Note nel2011).

Impossibile non conoscere Al di Meola, citato da tutte leriviste del mondo come uno dei più grandi virtuosi chi-tarristi jazz di tutti i tempi e ben quattro volte vincitore deltitolo “best guitarist”, grazie ai voti dei lettori della famosatestata “Guitar Player Magazine”.Se il famoso critico e studioso della chitarra RobertLynch ha affermato che "nella storia della chitarra elet-trica, nello sviluppo dello strumento dal punto di vista pu-ramente tecnico nessuno ha fatto di più di Di Meola” e “lasua conoscenza completa dei vari stili e scale è sempli-cemente incredibile”, quello che a noi impressiona di piùè la sua capacità di esplorazione di vari stili musicali, partendodal jazz, approdando alla fusion, contaminando il jazzcon la musica latina, per avvicinarsi al tango di Piazzolla,alla musica brasiliana o al Flamenco.

Ed è proprio questo “calore latino” che rende memora-bile ogni esecuzione di Al Di Meola, così come abbiamopotuto ascoltare nei concerti al Blue Note.Così, per un attimo abbiamo messo in secondo pianoquella tecnica inarrivabile, quella perfezione, quelle raf-fiche di note di 32esimi sparate con precisione chirur-gica (per cadere sempre perfettamente in sincronosull'accordo e sulla pennata di chiusura), perché quellatecnica non è tecnicismo e in ogni nota c'è un'anima.Di Meola ha suonato la chitarra classica, utilizzando ilplettro anche negli arpeggi: progressioni sempre moltoarticolate, accordi molto aperti e i tipici arpeggi “alla DiMeola”.Concerto dalle sonorità tipicamente acustiche, rinforzateda leggerissimi apporti di elettronica, con una forma-zione ormai consolidata, dove oltre ad Al di Meola, c'è lachitarra di accompagnamento di Kevin Seddiki, un ma-gistrale Peter Kaszas alla batteria e il grandissimo Fau-sto Beccalossi alla fisarmonica.E proprio il “nostro” Fausto (tra gli amici di Friends 4 Artsda sempre) ha recitato un ruolo comprimario nel con-certo, sia con le importanti parti solistiche di fisarmonica,

che con le sue esecuzioni vocali.Un finale emozionante, con ovazione del pubblico suibis Meditarranean Sundance/Rio Ancho, rivisitati perl'occasione.

Alla fine del concerto, abbiamo raggiunto Al nel came-rino del Blue Note, era circa l'una di notte, dopo il se-condo spettacolo della serata e, indovinate cosa stavafacendo? Stava... suonando ancora!!!Incredibile, lui era lì a spiegare un suo passaggio mu-sicale e a mostrare un brano del nuovo CD a un musi-cista che gli aveva chiesto un approfondimento!Considerando la “spocchia” di molti musicisti (tra i qualianche molti “nostrani”, molto meno titolati ma molto più“diveggianti”), siamo rimasti incredibilmente colpiti daquella disponibilità, da quella carica, da quell'entusia-smo e da quella passione vera per la musica.È stato allora tutto chiaro il perché di quell'anima in ogninota, ben oltre la tecnica superlativa.

Con orgoglio abbiamo mostrato ad Al il numero zerodel nostro Magazine, proprio perché avevamo pubbli-cato (coincidenza fortuita e ben-augurale), un articolosul “nostro” Fausto Beccalossi, eccellenza della musicaitaliana e fisarmonicista di Al Di Meola.Al si è intrattenuto con noi, e dopo averci fatto gli auguriper il nostro progetto Friends 4 Arts, ha autografato ilnumero zero del Magazine, sulla pagina dove ci sonoproprio lui e Fausto.Un significativo ricordo che custo-diremo in redazione!

Al Di Meola al Blue Note: http://www.youtube.com/watch?feature=player_em-bedded&v=Hy1lOwUmSS8#!

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CCaarrii aammiiccii ddii FFrriieennddss 44 AArrttss,,

CCoommee aannttiicciippaattoo lloo ssccoorrssoo mmeessee ddii nnoovveemmbbrree,, gguuaarrddaannddoo aalllleeccoommppeetteennzzee,, ccaappaacciittàà ee aall ppootteennzziiaallee aarrttiissttiiccoo ddii ttuuttttii vvooii,, nnoonn ssiippuuòò cchhee ccoonncclluuddeerree cchhee ssiiaammoo pprroopprriioo uunnaa ggrraannddiissssiimmaa ssqquuaaddrraa!!

DDaaggllii oollttrree 110000 aammiiccii cchhee ssii ssoonnoo ccaannddiiddaattii,, aabbbbiiaammoo pprroovvvveedduuttooaa ffaarree uunnaa pprriimmaa ((iimmppeeggnnaattiivvaa mmaa pprrooffiiccuuaa)) sseelleezziioonnee..

TTrraassccuurraannddoo ii mmuussiicciissttii,, sseemmpprree ii ppiiuu’’ nnuummeerroossii eedd eessttrroovveerrssii,, aabbbbiiaammoo rriicceevvuuttoo aaddeessiioonnii ddii iilllluussttrraattoorrii ee iilllluussttrraattrriiccii,, ppiittttoorrii,, ssccuull--ttoorrii,, ffoottooggrraaffii,, sscceenneeggggiiaattoorrii,, rreeggiissttii,, vviissuuaall ee mmuullttiimmeeddiiaa ddeessiiggnneerr,,aattttoorrii ee ssppeeaakkeerr,, ssccrriittttoorrii,, ppooeettii,, sseennzzaa cchhee qquueessttoo eelleennccoo,, ee llaasseegguueennttee ppaaggiinnaa ddii ffoottooggrraaffiiee,, vvoogglliiaa pprreessuunnttuuoossmmeennttee eessaauurriirree iippoossssiibbiillii rruuoollii,, eedd ii mmeemmbbrrii ddeell tteeaamm..

PPeerr oorraa uunn rriinnggrraazziiaammeennttoo ee uunn aauugguurriioo ddiiBBuuoonnee ffeessttee aa ttuuttttii.. CCii ffaarreemmoo pprreessttoo sseennttiirree..IIll BBuuoonn 22001133 ccee lloo aauugguurreerreemmoo llaavvoorraannddooiinnssiieemmee iinn mmiillllee pprrooggeettttii..

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1) F4A per le Aziende Organizazione eventi, spettacoli, fiere Comunicazione aziendale (interna/esterna)Creazione/rinnovamento del logoRealizzazione siti internetCreazione brochure (istituzionali, di prodotto, pubblicitarie)Creazione/rinnovamento del logoRealizzazione siti internetServizi fotograficiFilmati pubblicitari o istituzionaliCreazione di jingle, spot televisivi, videoclip, ecc.Campagne pubblicitarie integrateRealizzazione corsi e videocorsi di formazioneRealizzazione di manuali di prodotto per gli utenti (video)Manuali/videomanuali per clienti e utenti

VVEEDDIIAAMMOO AALLCCUUNNII PPUUNNTTII DDII FFOORRZZAA DDEELLLLEE NNOOSSTTRREE SSOOLLUUZZIIOONNIICompetitività economica e flessibilità grazie al potenziale creativo potenzialmente illimitatoVelocità nell'elaborazione e proposta delle ideeOriginalità delle proposte e capacità di gestire la comunicazione a 360°Autonomia nella creazione del messaggio pubblicitario (sia nella forma grafica che nei testi, lad-dove l'azienda non abbia capacità interne di elaborazione degli stessi)Management F4A con lunga esperienza aziendale, in ruoli commerciali/marketing/comunicazione

2) F4A per gli Esercizi Commerciali, Locali per spettacoli live/Teatri

Direzione ArtisticaAttività di PRServizio PrenotazioniCreazione materiale pubblicitario per promuovere gli eventiPromozione eventi via internet (portale F4A, Social Networks),stampa, radio/web radio, tv digitale terrestre, web tvSelezione della proposta artisticaRealizzazione di riprese video, dirette, ecc.Inserimento dell'esercizio commerciale in network nazionale perla realizzazione di eventi live tra loro collegati, concorsi, programmi TV, ecc.PubblicitàSiti internet

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3) F4A per gli ArtistiCommunity virtuale per collaborazioni online finalizzate allarealizzazione di progetti multiartistici (prodotti e perfor-mance live)Inserimento dell'artista in team di creatività per propostaverso aziende (spot pubblicitari, dischi, video, fotografia,ecc.)Agenzia spettacoliAgenzia Management e P.R. per spettacoli liveUfficio Stampa e gestione della comunicazione/P.R.Casa EditriceProduzioni AudioProduzioni VideoDistribuzione prodotti via web, in abbinamento editoriale,ecc.Realizzazioni e gestione siti internet, pagina di social net-work dell'artista, ecc.Vetrina dei contributi artistici sul portalewww.friends4arts.com e su F4A Magazinedistribuzione e vendita dei prodottiPartecipazione a programmi televisivi, presentazioni deiprodotti artistici in varie location anche "non convenzionali"(Librerie, gallerie d'arte, villaggi turistici, ecc.)Consulenza artistica per il Lancio dell'Artista (look, reperto-rio, ecc.)Supporto legaleDeposito di brani (Gestione del diritto d'autore)Ricerca di sponsorizzazioni e partecipazioni per coprodu-

5) F4A per gli Enti Pubblici e Turistici (Comuni, Province, Pro Loco)

Organizzazione Eventi di Piazza o FesteRassegne culturali, eventi a temaEditore di Guide delle Città e dei percorsi culturali, valorizza zione del territorio (arte e percorsi enogastronomici)

4) F4A per le TV/Radio

Produzione di programmi televisivi (musica, danza, pittura, fo-tografia, cucina, ecc.)Produzione di talent showProduzione di streaming audio e podcast

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TERZO MILLENNIO

IILL NNAATTAALLEE EECCOOGGRREEEENNIn periodo di strenne e decorazioni sarebbe un gesto responsabile volgerelo sguardo alla natura e cercare di ridurre al minimo gli sprechi, cercando diriciclare quanto più possibile.Ecco perchè oltre a cercare di evitare l'acquisto di alberi recisi e decorazioninaturali vi suggeriamo di seguire l'esempio di molte città nel mondo chehanno costruito il loro albero "eco friendly" sfruttando materiale da buttarecome cartoni, bottiglie di plastica o di vetro, lampadine, ecc ecc.Di seguito vi riportiamo le istruzioni tratte da greenme.it per realizzare un al-bero di Natale in cartone, un'idea anche divertente per coinvolgere i bambininella decorazione della casa!Che cosa vi occorre:•cartone (scatole o pannelli);•un cacciavite o un oggetto appuntito per praticare dei fori;•delle clips (di plastica o di metallo che potete acquistare in ferramente o neinegozi di bricolage);•un righello abbastanza lungo;•un seghetto, taglierino o un paio di forbici per il cartone•E ovviamente un po’ di spazio per lavorare comodamenteProcedimento1° StepIniziate con il ritagliare dagli scatoloni che avete recuperato, 16 pannelli trian-golari delle dimensioni riportate nella schema MakeDo da scaricare e stam-pare, e praticate dei fori sui lati sempre seguendo le indicazioni:2° StepA questo punto ripiegate ogni lato dei pannelli, seguendo le linee tratteggiateraffigurate dal template aiutandovi con il righello;3° StepOra dovete costruire i vari moduli dell’albero, che in tutto dovranno essere 4(1 piccolo, 2 medi, 1 grande), utilizzando per ogni modulo 4 pannelli triango-lari, che devono risultare identici nella forma. Iniziate prendendo un pannelloe sovrapponete il lato, che avete piegato, sul bordo del secondo pannello.Cercate di allineare bene i fori. Continuate così fino a che non avrete co-struito tutti e 4 i moduli;4° StepUnite insieme i pannelli utilizzando le clips, formando 4 tetraedri;5° StepPiegate i lembi, inferiori, sotto, in modo da formare una base, per sovrapporreogni modulo, collegando insieme i quattro angoli, sempre inserendo, per fer-mare il tutto, nei fori le clips;6° StepOra dopo aver costruito e collegato insieme con le clips tutti moduli, posizio-nateli uno sopra all’altro, a partire da uno dei due dalle dimensioni medie,che rappresenterà la base del vostro albero. A seguire quello più grande, ilmedio ed infine più piccolo in cima.

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12/12/12 ore 12:12

Non vi preoccupate, non stiamo annunciando una voltadi piu’ data e ora della fine del mondo! I Maya non cispaventano.Segnaliamo questo evento svoltosi mercoledì 12 di-cembre 2012, a partire da mezzogiorno e 12 minuti eper le successive 12 ore: "MUNSCHASC", organizzatoda Micaela Tornaghi, tenutosi a Monza,sotto "l’ultimoSorriso di Luna" a Villa Tornaghi, cancellone via Zanzi L'iniziativa nasce da Micaela Tornaghi, monzese, conl'intento di ri-affondare le radici della nostra cultura

nella terra fertile di Brianza, benvoluta dalla luna (Mun-schasc significa infatti "beneamato, favorito dalla luna)attraverso una performance ed esposizione di diversiartisti del luogo.Come testimonia l'organizzatrice:“L’amore si sa, ha radici profonde ed è radicato cosìprofondamente in questa argillosa rossa terra di BassaBrianza detta “ferrett” che a primavera mi era neces-sario gironzolare in motorino per riaffermare il senso diappartenenza e amore per questo suolo, godendo ap-pieno del colore vivo edel profumo delle zolle ri-baltate. Con gli anni unpo’ per l’urbanizzazione,il tempo legato al lavoro el’uso dell’automobile miha distaccato da questaamabile ritualità.” (MT)All'evento sono interve-nuti diversi artisti:

Ludovico Maria Gilberti –Maria Luisa Grimani -Roberto Mignanego -Marco Enea Spilimbergo,fotografia

Enrica Passoni, scultura e performance dal vivo

Silvia Busnelli – Betta Cattaneo - Valerie Marcon –Michela Sardi Bellazzi - Micaela Tornaghi, gioiello

Miriam Calderini – re-cycle artPaola Gambero, ceramica

Anna Cicardi – Nicola Magrin, acquarelloAndrea Sala – Roberto Zedda, affresco

Corinna Farchi - Elisabetta Oneto - Anna Pennati -Luca Rendina – RestArt, installazione

LeoNilde Carabba - Luca Centoni - Elena Farchi -Stefano Gentile - Luca Melzi - Giulia Meregalli - Bea-trice Spadea - Roberto Spadea - Micaela Tornaghi -Gianemilio Zincone, pittura

Simone Milesi - Nicola Frangione, poesia

Luciano Maciotta – Davide Tognoli, scultura

Michele Sangineto, musica

Cristina Crippa - Adriano Martinez, teatro

Spazi Vuoti, compagnia teatrale

In contemporanea, la Casa della Luna Rossa si illu-mina dalle 12 alle 12 del 12.12.12 per 12 Ore conun’installazione di Micaela Tornaghi, 12AnimePerse.L'evento è organizzato in collaborazione con Fuori-serrone ed è ad ingresso libero.

12/12/12:Monza in cercadelle proprie radici artistiche

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tecnica

Tra gli amici diI FRIENDS4ARTS, uno dei piu’ vicini (e piu’ simpatici), e’ Silvio Manini, regista, sceneggiatore, fon-datore della Compagnia Stabile monzese, che dirige dal 1973Cosa si insegna in una scuola di tecnica teatrale?La tecnica teatrale è l’essenza perchè è la conoscenza. Faccio spesso questo esempio: una madre viene a dirmiche a suo figlio piace giocare a tennis, che è bravissimo a giocare a tennis. Allora lo porta da un maestro per far-gli valutare le capacità del ragazzo, ma il ragazzo gioca con gli scarponi da montagna, lo zaino e non ha nemmenouna racchetta da tennis ma una da ping pong o nemmeno ce l’ha. Quindi è privo degli strumenti adatti e non potràgiocare a tennis. Ecco quando uno sale su un palcoscenico si deve liberare di molte cose: ad esempio deve cer-care di parlare eliminando gli elementi linguisticamente tipici della sua regione. Va insegnata la dizione, o la fone-tica, che è la tecnica di parlare con il diaframma. Queste discipline sono fondamentali. Poi c’è la tecnica delmovimento, per anni le persone alte non potevano andare a recitare nei teatri, l’attore più alto è stato Gassman,ma anche lui ha dovuto studiare, ha dovuto esercitarsi e imparare a muoversi teatralmente parlando. Un’altra cosa

importante è la dettatura, è determinante per un attore, non bisogna essere spea-ker, non bisogna informare. Bisogna trasmettere uno stato d’animo, dovrà mo-dificare il suo modo di parlare per trasmettere e interpretare.Quindi bisogna diventare padroni della fonetica, del movimento e della dettatura.Dall’apprendimento di queste tecniche basilari si passa allo studio delle materiedel secondo anno che si basano sullo studio del rapporto personaggio-interprete.io sono convinto che non si debba parlare di recitazione, l’attore deve interpre-tare. è importante l’interpretazione perchè due persone se si siedono a un tavo-lino e devono fare marito e moglie devono calarsi nel personaggio “marito” e nelpersonaggio “moglie”. Rabbrividisco quando in certe scuole dicono “Devi mettercite stesso”. perchè l’attore deve essere tanto intelligente e avere tanta sensibilità,tanta personalità da comprendere e dare al suo personaggio l’intelligenza che il

personaggio ha, la personalità che ha il personaggio, deve dare tanto carattere che ha il personaggio. A Castellitohanno chiesto di fare Enzo Ferrari e per tre mesi lui è andato ad abitare nella sua casa, ha conosciuto i parenti, gliamici, si è fatto spiegare come era.Poi si passa al terzo anno e si inscena un mostro sacro della drammaturgia perchè ormai gli allievi sono padronidelle tecniche. Il teatro è un passaggio culturale estremamente importante.Esistono talenti naturali, persone che non hanno bisogno di studiare?Esistono talenti naturali che io chiamo “bestie da palcoscenico” per una forma di istintività. Ma...faccio un esem-pio: ci sono persone che imparano la lingua del luogo dove si trasferiscono, la imparano in fretta, ma non saprannomai scrivere, perchè non l’hanno mai studiata. Teatralmente parlando un attore potrà fare qualche spettacolo mapoi si esaurisce perchè non è in grado di fare nient’altro che se stesso. Bisogna conoscere il teatro per amarlo. Oggiviviamo una realtà diversa: oggi si nasce imparati, vengon al primo corso dove insegno le basi, e dopo 20 giornimi dicono che sentendosi tagliati non vogliono più studiare. Poi si spengono, vanno a giocare a tennis, non c’è piùl’amore vero.Cosa è necessario per la buona riuscita di uno spettacolo?Una forma di professionalità. Davcenko diceva che non ci sono piccole parti ma solo piccoli artisti . Ci vogliono at-tori in grado di autoeliminarsi. Ci vuole molta pazienza. é come una gravidanza mettere in scena un spettacolo.

SILVIO MANINI, maestro di tecnica teatrale

TEATRO

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tecnica

Personalmente sono talmente affezionatoall’interpretazione che non bado ai costumie alle scene. Amo fondale nero, tavolo esedie. L’attore deve stordire il pubblico, am-maliarlo. Ci vuole un regista che conoscabene la sua professione. Io penso che unadei difetti fondamentali del teatro amatorialeè che gli attori dopo 4 o 5 spettacoli hannola presunzione di spiegare al regista comefare il suo lavoro. Ci sono dei ruoli, chevanno rispettati: un regista che conosca ilsuo mestiere, degli attori capaci di ascol-tarlo e di interpretare bene i personaggi.L’attore materializza l’idea del poeta permandarla al pubblico. Non bisogna scor-darsi dei tecnici. Da alcuni anni viviamo un momento difficile perchè il pubblico ha smesso di considerare il teatrouna situazione culturale. La gente va a teatro per farsi quattro risate e non ha nessun senso. Ecco l’esempio piùlampante è la compagnia dei Legnanesi. Loro sono bravissimi, niente da dire su questo, ma visti una volta vistisempre. Non hanno avuto nè evoluzione nè involuzione. Nel 1972, 74 a Palermo facevano 2 milioni a sera di in-cassi. Allora il teatro cos’è? Il teatro profesionistico a fine anni 60 faceva meno incassi di quello dilettantistico, cheio preferisco chiamare amatoriale perchè vuol dire che lo si ama, amore è dare e al teatro bisogna dare tutto. Al-lora poi è arrivata la televisione e la bravura è venuta meno. è solo richiamo. Il teatro è una ricerca e adesso sonopoche le compagnie professionistiche che continuano a sperimentare. Il teatro fatto anche in maniera classica vaadattato ai tempi: Goldoni è stato un maestro, ha distrutto il teatro borghese il teatro di poesia ma lo ha fatto nel 700.Ora c’è un modo di parlare diverso un modo di pensare diverso. Il mio maestro Missoni diceva che per fare un bellospettacolo ci voleva un testo eccezionale, un bravo regista, grandi tecnici e anche gli attori.La tua passione per il teatro da quanto dura? Quando è nata?Di fronte alla domanda quando ho debuttato dobbiamo andare un po’ indietro negli anni: me lo ricordo come se fosseieri, ieri l’altro facciamo, 17 maggio 1947 un saggio con le suore a Codogno e questo saggio si chiamava “La tortaavvelenata” e io facevo la parte del cuoco. Non è stata un’emozione, ma qualcosa di strano di diverso, venivo dallaguerra ed è stato qualcosa che non so prendere un esempio per spiegarmi ma il teatro è stata subito una droga, insenso positivo. Io quando mi sono innamorato del teatro ho abbandonato tutto il resto Da lì non ho mai smesso, fa-cevo i saggi all’oratorio poi gli ho dato tutta la mia vita. Io ho sempre lavorato scrivendo testi, mettendo in scena erecitando. Facevo tutti e tre. Fare teatro è aprire una porta entrare e chiudere tutto fuori. Ho sempre creduto a que-sta realtà. Non amo il cinematografo ma ho fatto tante comparsate per mancanza di stile personale. Quando eroalto bello con gli occhi azzurri facevo comparsate, ma ho sempre voluto fare teatro.Così nel ‘72, ho fondato la Compagnia Stabile Monzese, il tema della realizzazione era cercare una dimensione. Ilteatro è ricerca. Ho fatto in 40 anni circa 600 rappresenta-zioni con 92 commedie e di queste 92, 30 erano italiane, 32mostri sacri del teatro greco, Moliere, Goldoni, Pirandello,Shakepspeare ma estrinsecando sempre il valore dram-maturgico. Nel 75 ho formato un’associazione di 5 compa-gnie Unione Italiana Libero Teatro: noi ci ispiravamo adAndre Antoine, il fondatore del teatro di Parigi. Questo haportato noi a creare un discorso: noi andavamo alla ricercadi qualcosa da adattare, si partiva da massime dramma-turguiche e poi facevamo lo spettacolo in chiave contem-poranea. Nel ‘77 a Bellinzona ho fondata scuola di tecnica teatrale,nel ‘78 a Monza, nel 2000 a Domodossola. Teatro amato-riale, perchè l’amore è dare e io al teatro ho dato tutto...elui mi ha ricambiato. Il teatro è il gioco più bello del mondoma per giocare bisogna imparare le regole. Bisogna spo-gliarsi a teatro è questo il segreto banale, banale, banale.Ho scritto anche “La valle dei pioppi” a fine anni ’80, era il più lungo sceneggiato d’Europa, con grandi divi, mi ave-vano pagato tanto: non ne ho visto nemmeno una puntata. Quello non era teatro, l’ho fatto perchè così mi sarei po-tuto dedicare al teatro assolutamente, totalmente, definitivamente.E ora che non sono più bello alto con gli occhi azzurri, forse non lo sono mai stato, quando apro la porta per en-trare nel momento magico del teatro, della scrittura, della creatività della direzione o della scuola, là dove si re-spira, si vive il teatro, io giuro rispetto la tesi che dice che gli uomini e le donne di teatro invecchiano ma nondiventano mai adulti, rimangono bambini.

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Non credo che questo libro sia soltanto scandaloso e sexy.È la storia di una ragazza che diventa adulta nel miglioredei mondi possibili. Erano tempi di confusione religiosa esessuale, droghe, pericolo ed estasi. Come annunciava ilmio eroe, Bob Dylan, i tempi stavano cambiando e volevoannunciare anch’io questi imminenti cambiamenti, dareuna mano a buttare giù le porte. Mi considero una donnaamericana pioniera della sessualità, e continuo a spassar-mela tutti i santi giorni! Spero che vi godiate questa miagiovane vita ben vissuta, e spero che vi riporti a un tempoin cui il mondo era in fermento per l’entusiasmo e le gioioseaspettative. Sono onorata di avere passato del tempo conciò che di più bello e splendente avesse da offrire ilRock’n’Roll. Rifarei tutto quanto in un battito di cuore. (Pa-mela Des Barres)

Questa è la definizione della propria autobiografia, “Sto conla Band” edita da Castevecchi. Pamela Des Barres fu unavera leggenda per le ragazze che cercavano di realizzareil sogno americano tra gli anni ’60 e ’70, quello di seguirele rock band che stavano scrivendo le pagine della storiadella musica mondiale.

Cresciuta con il mito di Elvis e dei Beatles, Pamela inizia a 14 anni ad essere una vera grou-pie: bella e disinibita, ribelle e straziata del soffocante ambiente perbenista in cui aveva passatol’infazia, Pamela diventerà l’amante di Mick Jagger, Jimmy Page, Keith Moon, frank Zappa e altrimostri sacri del rock.

Un libro imperdibile per chi amala musica di quel periodo, proprioperchè raccontata da dentro, coni suoi retroscena scabrosi e in-quietanti ma con un brivido chesolo le grandi storie sanno tra-smettere.

aauuttoobbiiooggrraaffiiaa ddii uunnaa ggrroouuppiiee aannttee lliitttteerraamm

“SSttoo ccoonn llaa bbaanndd”” ddii PPaammeellaa DDeess BBaarrrreess

RECENSIONI

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In un momento di crisi come questo può sembrare un titolo anacronistico: ma stare a tavola insieme è, da sempre,l'unico modo per ritrovarsi e parlare. Nonostante il nostro venga definito il periodo della comunicazione TOTALE,spesso si accorgiamo di quanti limiti vi siano al dialogo fra parenti, amici, colleghi, ecc… Non affatichiamoci, quindi,a far cose inutili, volute dalla civiltà dei consumi.Poiché quest'anno di "consumistico" sembra esserci davvero poco, cerchiamo di riscoprirci, di rivisitare i nostri rap-porti almeno a tavola: ma non davanti alle "solite" cibarie, abbondanti ma scontate.Rifacciamo un antico piatto, "nuovo" e mai gustato: guardiamoci negli occhi, prestando attenzione alle reazioni diognuno. Facciamo in modo che il senso del GUSTO ci serva non solo per godere della tavola, ma anche per aprirciad una nuova intesa.

I Secolo d.C. : COZZE IN UMIDO (antipasto per circa 6 persone)2 chili di cozze, pulite e "sbarbate"1 grosso porro2 cucchiai di pasta d'acciughe (sostituisce il garum)3 cucchiai di marsala dolce (sostituisce il passum)2 cucchiaini di semi di cumino2 cucchiai di foglie di santoreggia (secca)1 bicchiere abbondante di vino bianco secco,sale e pepe nero q.b.Mettete le cozze ben pulite in una pentola larga e bassa; togliete radici e foglie verdi al porro, e tritate il restogrossolanamente. Mettete le rondelle di porro sotto acqua corrente per toglierne la terra, asciugatele e, a parte, inuna ciotola, mescolate il trito con tutti gli altri ingredienti. Versate il mix sopra le cozze e fate cuocere a fuoco vi-vace per POCHI MINUTI: non cuocete troppo, altrimenti le cozze diventano "gommose". Servite ben caldo.

Secolo XIV° : POLASTRO AFENOCHIATO1 pollo pulito, fiammeggiato e tagliato in quarti2 cucchiai d'olio d'oliva2 cucchiai di lardo da cucinamezza cipolla bianca tritata finemente1 bicchiere di farina integrale1 pizzico di zenzero (facoltativo)Sale, pepe bianco, semi di finocchio q.b.Mettete al fuoco un tegame con olio e lardo, e rosolate la purea di cipolla:fatevi prendere colore al pollo, poi condite con sale-pepe e semi di finocchioabbondanti. Spolverate con la farina, rimescolando affinchè assorba il sugo di cottura. Se fosse troppo ristretto,potete aggiungere un poco di brodo di pollo, a piacere; continuate la cottura per 20', e all'ultimo aggiungete lozenzero (se piace). Servite il pollo ricoperto dal suo sugo e accompagnato da pane tostato.

Secolo XVI°: PIATTO DI NEVE1 litro di panna da montare3 cucchiai di zucchero a velo2 albumi1 grossa mela (togliete il torsolo senza romperla)4 rametti di rosmarino ben puliti e lavati1 dozzina (o più) di biscottiniIn una ciotola di media grandezza montate la panna a neve: a parte, montategli albumi con lo zucchero ed uniteli alla panna con delicatezza. In un piattoda portata tenuto al fresco mettete al centro la mela e, al posto del torsolo, irami di rosmarino. Ai bordi del piatto distribuite i biscottini, fate "nevicare"qualche cucchiaio di panna sui rametti verdi, e distribuite il resto attorno alla mela. Servite in tavola in modo che ivostri commensali possano servirsi intingendo i biscottini nella "neve".

di giovanna motta

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Copia romana del I sec d.C. da originale greco di LisippoApoxyomenos 330-320 a-C., Musei vaticani -marmo pentelicoMo nun te spaventà de sto nome Apoxiomenos che è greco, evor dì ‘n tizzio che se sta a pulì, perchè ‘n pratica l’atreti gresciquando che gareggiaveno tipo all’olimipiedi erano ‘gnudi pe favvedè quant’ereno bboni, che ‘n effetti pure questo ‘j ammollaabbastanza, si mme posso permette. E non solo ereno ‘gnudima se sparmaveno d’oglio così je luccicaveno tutti li muscolitutti ganzi e fichi, e tutte e pischelle sveniveno de qquà e de llàe ppure li pischelli perché ‘n Grescia era normale e sse usavacosì. Dopo daa gara quinni se doveveno lavà, ma tte o saibbene che si ssei unto ‘nutile che tte fai a doccia, che l’acquamica o scioje er grasso, che poi st’oglio s’era ammischiato caaporvere eer sudore e avaa fatto come na zzella, che pe levalladoveveno prima usà ‘n coso che se chiamava strigile (striggile),tipo un rasoio ‘mmaggina, ma che nun taja. E anfatti è quelloche staffà questo qua, che se sta a sgrattà via a zzella.A cosa fica è cche mentre che ‘n passato a n’atreta che avevavinto je fascevano na statua, sì, epperò come da vittorioso, tipo

fermo ‘mmobbile, che guardava avanti, caa corona, come sur podio, pe ddì, come se o stavenoa premià; invesce Lisippo a st’atreta too fa vede drentro a o spojatojo, pe ddì, ner momento in-timo, che se sta a ppulì, scioè staffà na cosa normale, è ‘n momento personale, è zozzo, èstanco, anfatti se appoggia ‘n po’ de lato che gnaa fa; manco o sapemo si ha vinto o pperso…no, vabbè ovvio che ha vinto sinnò a statua cor cazzo che jaa faceveno.Sarebbe come ddì come si a Ttotti (sì sì forza Roma alè alè noi sc’avemo Tottigol) invece da fajena foto sur campo mentre soneno l’inno, tipo figurina Panini, je facessero na foto mentre staffàa doccia o mentre porta ‘n giro er pupo co Illari, pe ddì, tipo no na robba uffisciale ma de papa-razzi. Che o prendeno in un momento che tu vvedi che ‘né solo Er Capitano ma pure n’omo nor-male.E o so che è ‘npò rotta, ma aho, cià dumila anni, voi mette? Er motorino tuo fa schifo ar cazzoe ce n’ha quattro de anni, che fra ‘n po’ o devi da rottamà, essì pure perché ce fai e pinne e cesgasi, ma ‘nzomma sta statua è vecchia vecchia e ringrazzia er cielo che ciavemo. Che poi an-fatti l’origginale che era de bbronzo nce sta ppiù e questa è na copia c’hanno fatta aantichi ro-mani. Essì, i romani ereno forti, come a Ttotti.

l’arte spiegata ai truzzi(nella loro lingua)

Paola Guagliumi, Guida turistica laureata in storia dell’Arte, e’ l’autrice di uno dei casi “let-terari” di questo periodo, ovvero una guida alle opere d’arte in romanesco, con il linguag-gio dei truzzi, borgatari, coatti, tamarri, dipende dalle zone e dei quartieri, ma la figurasociale e’ comune in tutto il mondo, isole comprese.Di questa guida abbiamo ripreso alcuni esempi, che fanno sorridere, anche se al tempostesso, pensando al nostro patrimonio artistico, e alla limitata capacita’ di valorizzarlo (li-mite non solo dei truzzi, ahinoi), fanno tuttavia anche riflettere.

lETTERATURA?

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Jan Van Kessel il vecchio (Anversa, 1626 - 1679)Natura morta con frutta e verdura(XVII secolo) Prato, Museo Civico - Palazzo Pretorio

Che d’è? ‘N mucchio de frutta evverdura? A tte te pare na cosa degnente ma devi da penzà che, pe lipittori de quii tempi llà, dipigne stimucchi de robba tipo mele persichezzucche oppure fiori era na cosanuova e ‘n certa maniera saa so’ do-vuta sudà. Che siccome all’epeca sepensava che ll’arte doveva solo cheraccontaà dee storie, tipo daa Bibbiapeesempio, oppure e storie dii ddeigresci tipo Ggiove Venere Marte chenun so’ li pianeti scioè anche, sì, chej’hanno dato i stessi nomi; come a dì,raccontà dee favole. O anche robbede storia, pe ddì de Giulio Scesare oche ne so. E tutto perché se pensa-vano che ll’arte te dovesse come ‘nsegnà quarche cosa, come esse bbono, esse mejo de quelloche ssei: come quanno vai a scola, ‘n pratica.

‘Nvesce sce staveno certi, tipo questo che era der Bergio, che disceveno che l’arte po’ ppure essesolo de bbellezza. Che nun importa quello che sce metti de storia, ma come o fai, che ssi sseibbravo chii colori e e forme nun serve che sce sta Ggesù o a Madonna o Giulio Scesare, po’ppure esse du mele na carota e vvà bbene. Anzi, più so cose semprisci più tte vvedi li colori e eeforme, perché nun sce sta gnent’artro da vedè, ‘n so si mme spiego.

E sse chiameno Nature morte, perchè so’ robbe che ‘n se moveno

Henry Matisse (Le Cateau-Cambré-sis, 1869 – Nizza, 1954)La Joie de Vivre1905-06, Fondation Barnes, Merion,Pennsylvania, USAolio su tela, 175 x 241 cm

Matisse sempre fasceva parte deeespressionisti però dee espressionistiallegri, anfatti lui dipigne A Sgioie deVivre, che è francese e vor dì AGgioia de Vive. Che lui disce, vab-bene a esprime l’emozzioni, ma micasce stanno solo l’emozzioni brutte,pure quelle belle, tipo quanno aRoma vince o scudetto o na regazzate disce vabbè sì potemo scì ‘nsieme. E anfatti lui te fa vede ‘n prato tutto bello co tutta ggentecontenta che sta a trombà e a ffa robba e saa sdiverte. E ppure li colori, nun so vveri, ma so bbelli,come quando te piji n’emmeddiemmea che tutto te sembra bbello e er monno te soride e pure licolori quasi so più ffichi der normale. A vita nun è sempre così, anzi; però ogni tanto sì, e siccomeche aartista ner quadro suo po ffà come je pare, o fa bbello bbello. E pperché no?

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