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M2_UD3_1 BUDGET E MICROBUDGETM2_UD3_1 BUDGET E MICROBUDGET
Addestramento Specialistico
Uso: Aziendale
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BISOGNO
BENE
IMPRESA
DESIDERIO DI DISPORRE DI UN BENE O DI UN SERVIZIO IDONEO A FAR CESSARE UNO STATO DI INSODDISFAZIONE
MEZZO NECESSARIO A SODDISFARE UN BISOGNO
ORGANIZZAZIONE FINALIZZATA ALLA PRODUZIONE DI BENI O SERVIZI PER LA SODDISFAZIONE DI CERTI BISOGNI
Uso: Aziendale
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LIMITATEZZA DEI FATTORI DI PRODUZIONE
COSTI CONSEGUENTI
NECESSITA’ DI CONTENIMENTO DEI
COSTI
NECESSITA’ DI SVILUPPO
QUALITATIVO QUANTITATIVO
CONTROLLO DI GESTIONE
PORSI OBIETTIVI E CONTROLLARLI
•CAPITALI•LAVORO•MATERIE PRIME
PER PRODURRE BENI ACCEDE A FATTORI DI PRODUZIONE
IMPRESA
Uso: Aziendale
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DISPONIBILITA’FINANZIARIA
COMPLESSIVA
“MUCCHIO DI DENARO”
PER ATTIVITA’IPOTIZZATE SU BASE
STATISTICA PER L’ANNO“n + 1”
CONCETTO
DENARO SEGUE
L’ATTIVITA’ REALIZZATA
GESTIONE PRIMA DELL’AVVENTO DEL BUDGET(PIANI FINANZIARI)
GESTIONE PRIMA DELL’AVVENTO DEL BUDGET(PIANI FINANZIARI)
Uso: Aziendale
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DISPONIBILITA’FINANZIARIA ACCORPANDO SINGOLI CAPITOLI DI SPESA
“PACCHETTI DI DENARO “
PER ATTIVITA’CONTRATTATE E PREVISTE
PER L’ANNO“n + 1”
CONCETTO
DENARO PREVISTO
PER SINGOLA ATTIVITA’ DA REALIZZARE
GESTIONE PER OBIETTIVI(BUDGET)
GESTIONE PER OBIETTIVI(BUDGET)
Uso: Aziendale
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CONTROLLO DI GESTIONE
E’ IL PROCESSO CHE PERMETTE DIPERSEGUIRE GLI OBIETTIVI
AZIENDALI
A MEZZO DI
ATTIVITA’ OPPORTUNE
RISORSE APPROPRIATE
GESTIONE PER OBIETTIVI
BUDGET
GESTIONE PER OBIETTIVI
BUDGET
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IL BUDGET SI PROPONE DI:
ORIENTARE L’INTERO SISTEMA AD UNA GESTIONE PER OBIETTIVI
INDIRIZZARE IL PROCESSO DI CONTROLLO DIREZIONALE AI RISULTATI PIUTTOSTO CHE AI SINGOLI ATTI
COLLEGARE LA GESTIONE DELLE ATTIVITA’ CON LA PIANIFICAZIONE ECONOMICA
SENSIBILIZZARE I RESPONSABILI AI VARI LIVELLI AD UNA CORRETTA GESTIONE DELLE RISORSE AFFIDATE
COSTITUIRE STRUMENTI DI AUTOCONTROLLO DELLE UNITA’ OPERATIVE
RESPONSABILIZZARE TUTTE LE COMPONENTI AZIENDALI:
-DIREZIONALI, ALLA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI-SPECIALISTICHE E DI SERVIZIO A PROGRAMMARE LE PROPRIE
ATTIVITA’ IN FUNZIONE DI QUELLE UTILIZZATRICI-OPERATIVE A GESTIRE LE RISORSE ASSEGNATE IN FUNZIONE DEL
RAGGIUNGIMENTO DI OBIETTIVI CONTRATTATI
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PROCESSO DI UNA CORRETTA GESTIONE AZIENDALE
CONOSCENZA DELLA REALTA’AZIENDALE
INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI
PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’
REPERIMENTO DELLE RISORSE
CONTROLLOIN FASE DIREALIZZO
FINE PERIODO GESTIONALE
ANALISIDEI
RISULTATIO & M
EVENTUALESTUDIO
RIMEDI E AZIONICORRETTIVE
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PIANIFICAZIONE Budget di UBT anno N+1
Il Budget dell’anno n+1 delle UBT, diversamente dal passato si inserisce nel più vasto contesto di un
PIANO PLURIENNALE (Business Plan).
Ad agosto dell’anno N, GEM rilascia le linee guida per la formulazione delle attività di spese.
Le risorse per le quali le UBT dichiarano a GEM il programma di spesa e di attività sono:
PERSONALETERZI*
MATERIALI*SPESE GENERALI*
IMPOSTE E CANONI**
INTERCOMPANY (società gruppo Enel)
INTRACOMPANY (scambi interni ad Enel P)*) Definite risorse esterne**) Risorse fuori perimetro (difficilmente comprimibili)
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INDICATORI
GLI INDICATORI PRINCIPALI SCELTI PER IL MONITORAGGIO DELLE ATTIVITA’ SONO:
PER MANUTENZIONE K€/MWSomma di tutti i costi delle risorse esterne di manutenzione impianti + investimenti di mantenimento/Potenza lorda installata
PER FUNZIONAMENTO €/MWhSomma di tutti i costi delle risorse esterne di funzionamento impianti/Energia netta prodotta
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La proposta di spese/attività (V1)è articolata nei macro capitoli:
OPERATION E MAINTENANCE (O&M) K€/MWManutenzioni correnti impiantiManutenzione di fermataManutenzioni straordinarieAltre….
CHIUSURA CICLO COMBUSTIBILE Ceneri-Gessi-FanghiAmmoniacaAltri reagenti
INVESTIMENTIBusiness Development (nuovi impianti)Stay in Business (investimenti di mantenimento)Mandatory (sicurezza-obblighi di legge-ecc)
Tutto il consolidato delle UBT viene aggregato in macro dati e sottoposto all’approvazione dell’AD.
Una volta approvato da AD tutto il programma di spese/attività viene caricato in SAP in versione V2 (budget approvato)
Seguiranno con step quadrimestrali i controlli in fase di esercizio.(riprevisioni V3-V4-V5).
PIANIFICAZIONE Budget di UBT anno N+1
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BUDGET CONTROLLI IN FASE DI ESERCIZIO
CONSISTE IN UNA NUOVA PREVISIONE MIRATA AL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI BUDGET (CONFRONTO CON LE PREVISIONI DI BUDGET CON LA MIGLIORE PREVISIONE ELABORABILE AL MOMENTO DEL CONTROLLO)
LA PREVISIONE E’ COSTITUITA DA:
VALUTAZIONE DEI CONSUNTIVI DELLE ATTIVITA’ GIA’ REALIZZATE IN
TUTTO O IN PARTE
ANALISI PREVISIONALI DELLE ATTIVITA’ CHE SARANNO REALIZZATE NEL
RESTANTE PERIODO DELL’ANNO
CONFRONTO TRA PREVISIONI
OBIETTIVI DEI CONTROLLI
PROMUOVERE AZIONI CORRETTIVE INTESE A FAR CONVERGERE I RISULTATI DI GESTIONE VERSO GLI OBIETTIVI
DICHIARATI NEL BUDGET
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BUDGET CONTROLLI DI FINE ESERCIZIO
E’ UN CONTROLLO A CONSUNTIVO DI TUTTE LE ATTIVITA’ SVOLTE
NELL’ANNO IN ESAME
E’ ESPLETATO AL FINE DI:
EVIDENZIARE IL VALORE DI SCOSTAMENTO
RISPETTO AGLI OBIETTIVI PREFISSATI (POSITIVI
E/O NEGATIVI)
ANALIZZARE LE CAUSE
INDIVIDUARE EVENTUALI AZIONI CORRETTIVE
PER IL FUTURO
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BUDGET CONCLUSIONI
Il budget di area e/o di impianto è una parte del budget elaborato a livello Nazionale. Questi permette attraverso opportune risorse di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Il raggiungimento di questi obiettivi deve essere considerato il risultato minimo da ottenere.
Il budget deve avere una pianificazione molto spinta a seguito di analisi approfondite ed essere quindi pronto a cambiamenti in caso di variabili esterne e/o nuovi obiettivi.
Il “Budget” è lo strumento che permette la programmazione economica dell’Unità, ed il relativo monitoraggio economico.
Normalmente, al solo pronunciare la parola “Budget” si ravvisa da parte del Personale di manutenzione una insensibilità spontanea perché non è ritenuto di propria competenza in quanto di solo aspetto amministrativo/formale e non di esercizio/reale.
Da quel che abbiamo visto invece la manutenzione risulta essere la funzione tra le più importanti poiché può intervenire concretamente con azioni adeguate per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Vediamo ora come può la manutenzione analizzare il budget senza perdersi nei meandri delle tabelle ivi contenute:
NARRATIVA – Commento, in forma sintetica, che illustra tutti gli obiettivi previsti e come ottenerli. Questo dà un indirizzo ben preciso per capire poi come muoversi.
1) MASSIMIZZAZIONE/OTTIMIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE
OBIETTIVI 2) MINIMIZZAZIONE DEI COSTI COMPLESSIVI DI PRODUZIONE
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•MASSIMIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE
Riduzione delle indisponibilità Manutenzione preventiva in servizioConsumo specifico
•MINIMIZZAZIONE DEI COSTI COMPLESSIVI DI PRODUZIONE
Risorse esterneInvestimentiFermate programmate
Ecco i capitoli di spesa da analizzare e che più interessano la manutenzione:
BUDGET CONCLUSIONI
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CLASSIFICAZIONE DELL’INDISPONIBILITÀ
KIAAccidentale
KCI = cause interne alla centrale
KCEI = cause esterne alla centrale
KCII = indisponibilità cause interne ENEL
KCEE = indisponibilità esterna all’ENELLimiti di legge e/o ordinanze-scioperi-eventi meteo/sismici
KI
INDISPONIBILITà TOTALE
KCE = KCEI + KCEE
KIPProgrammata
KIPBProg. breve
KIECoda manut.
KCECInt. Prod. Term.
KCETEst. Prod. Term.
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DATI STATISTICI SULL’INDISPONIBILITÀ
3,5
0,47
5,67
1,82
13,84
3
0,79
6,93
2,06
16,46
3,03
0,17
5,09
1,18
18,48
2,86
0,06
6,36
1,10
20,11
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
22
24
26
28
30
32
34
% P
ER
CE
NT
O
1995 1996 1997 1998
ANNO
KIA KIE KIP KIPB KCE
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COSTO DELL’INDISPONIBILITÀ
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ESSERE COMPETITIVO
MINIMIZZARE I COSTI DI PRODUZIONE
con particolare attenzionealla qualità del prodotto finito
COMPETITIVITA’
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RISORSA TEMPO
IL TEMPO E’ UNA RISORSA PREZIOSA
La riduzione dei costi è strettamente legata alla riduzione dei tempi necessari per effettuare le attività.
A fronte di determinate attività ripetitive i margini di intervento per limitare tempi e costi relativi sono ancora molto ampi.
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PROGETTO QUALITA’ TOTALE
Obiettivi:
coinvolgimento dal basso
semplificazione delle procedure
dare soluzione immediata agli intoppi burocratici
modifica dell’organizzazione (se necessario)
TUTTO E’ SEMPRE POSSIBILE MIGLIORARE
TUTTO DEVE ESERE MESSO IN DISCUSSIONE
E’ NECESSARIO VEDERE CON OCCHIO NUOVO
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COORDINAMENTO TRA REPARTI
A fronte di problematiche che possono sorgere durante lo svolgimento di una qualsiasi attività di manutenzione (es: ritardi per l’approvvigionamento materiali, ritardi per consegna macchinari e/o parti d’impianto, errata programmazione delle attività, ecc.)
ESERCIZIO MANUTENZIONE MAGAZZINO
analizzano i problemi ed individuano le soluzioni più idonee da proporre alla Direzione per eventuali interventi e/o modifiche organizzative.
LA DIREZIONEDarà prontamente una risposta in merito
Uso: Aziendale
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GESTIONE ECONOMICA
ottimizzare
La Manutenzione deve individuare concretamente, anche con iniziative individuali, le azioni volte a :
ridurre le frequenze degli interventi
ridurre i rischi
eliminare il superfluo
i tempi e i costi di intervento le operazioni per la messa in sicurezza del macchinario l’utilizzo delle risorse (interne ed esterne)
E’ necessario imparare a misurare ciò che gestiamo – prendere confidenza con i grandi numeri.
Uso: Aziendale
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GESTIONE ECONOMICA
Aumentare la produttività, ridurre i tempi, i costi e gli sfridi non significa “schiavizzare” il personale anzi significa individuare modi per lavorare meglio e quindi in definitiva lavorare meno.
• Bisogna essere credibili affinché il personale sia propositivo.
• La Direzione deve dare risposte immediate.
• Bisogna eliminare la visione pessimistica del futuro che deriva da una mancanza di conoscenza degli obiettivi aziendali o da una visione poco chiara degli stessi.
• La valutazione dei rischi nell’esecuzione dei lavori deve permettere di svolgere il lavoro in completa sicurezza senza eccedere ad esagerati allarmismi.
Uso: Aziendale
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MICROBUDGETMICROBUDGET
Uso: Aziendale
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• Ogni singola UB è divisa in centri di responsabilità in funzione della sua complessità organizzativa e impiantistica.
• Il budget di UB viene suddiviso per centri di responsabilità.
• Ad ogni centro di responsabilità è affidata una parte di budget ossia un microbudget.
• Ogni microbudget ha un preciso perimetro di attività/risorse da monitorare (ad esempio prestazioni terzi, ore straordinario Enel, ecc….)
• I centri di responsabilità individuati possono corrispondere a diversi livelli organizzativi (sezione, reparto, linea, isole, ecc…)
MICROBUDGET
GENERALITA’
Uso: Aziendale
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Modalità di applicazione Come si applica
Mediante un insieme di regole e con l’ausilio di supporti informatici
Perché si applica
Ottimizzazione dei processi di predisposizione budget e controllo in fase di esercizio
Responsabilizzazione delle persone sulla gestione dei costi
Diffusione degli obiettivi aziendali
Misurazione dei risultati
Analisi dei costi per parti di impianto
Dove si applica
Strumento per le unità operative:
- termo
- idro (grande e mini)
- geo
- LSC
MICROBUDGET
Uso: Aziendale
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perché non regola unica?
Diversità degli impianti
Microbudget da implementare presso impianti
- termo (carbone, olio gas, CCGT)
- idro (grande e mini)
- geo
- LSC
Diversità delle organizzazioni
Termo: reparti
isole
Idro: gruppi di impianti
Diversità delle esigenze
Monitoraggio di perimetri estremamente diversificati per costi, attività e risorse
MICROBUDGET
Uso: Aziendale
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Mappatura e segmentazione degli impianti
Carbone
Olio Gas
CCGT
Impianto/UE ComplessitàOrganizzazione
attualePiano
strategicoClusters
BrindisiFusinaLa SpeziaSulcisGenovaBastardoP.Marghera
mistatradizionale
isoletradizionaletradizionaletradizionaletradizionale
carico base““““““
MontaltoPorto TolleTorre NordRossanoPiombinoTerminiPortoscusoLivornoS.BarbaraAugustaBariP.Empedocle
tradizionale“““““““““““
da mid merit a punta“““““““““““
La CasellaPorto CorsiniPrioloLa Spezia 1-2TrinoPietrafitta
tradizioanle“““““
da carico base a mid merit“““““
grande carbone
medio carbone
piccolo carbone
cicli combinati
grande olio gas
medio olio gas
piccolo olio gas
Uso: Aziendale
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Mappatura e segmentazione degli impianti
Grande idro
Mini idro
Impianto/UE ComplessitàOrganizzazione
attualePiano
strategico
AscoliBergamoCagliariCepranoFeltreLuccaNovaraPalermoParmaTorino
CuneoDomodossolaSondrioCastellanzaCedegoloBergamoBolognaVittorio VenetoMontorioPresenzanoTrentoBolzanoBussolengoTaloroChietiRomaAcriCatania
tradizionale“““““““““““““““““
alta remuneratività“““““““““““““““““
tradizioanle“““““““““
alta remuneratività“““““““““
Clusters
mini idro
unità maggiori
unità minori
Uso: Aziendale
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Livelli di dettaglio per attività per raggruppamento impianti (cluster)
Lavori speciali di esercizio
Fermate programmate
Accidentale
Preventiva
Ordini interni
Manutenzione straordinaria differibile e di entità rilevante, gestita a progetto
Manutenzione periodica fuori servizio, derivante dai programmi base e gestita con di cicli di manutenzione
Quota statistica, di norma suddivisa per gruppo a budget e per sede tecnica di dettaglio a consuntivo
Altri costi diretti (vigilanza, pulizie civili, giardinaggio, smaltimenti non di funzionamento, materiali vari di consumo)
Impianto
Reparto 1
Reparto 2
Reparto 3
Gruppo 1
Gruppo 2Attività 1
Attività 2
Attività 3
Impianto
Gruppo 1
Gruppo 2
Reparto 1
Reparto 2Attività 1
Attività 2
Attività 3Reparto 3
Analisi in corso sulla disaggregazione
ottimale in funzione del cluster di impianto