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M. Usai ELETTROMAGNETISMO APPLICATO ALL'INGEGNERIA ELETTRICA ED ENERGETICA
ELETTROMAGNETISMO APPLICATO ALL'INGEGNERIA ELETTRICA ED ENERGETICA
(ultima modifica 01/10/2012)
Prima di definire le grandezze di base e le costanti universali del modello elettromagnetico per poter sviluppare i vari temi dell’elettromagnetismo, si intende richiamare le regole fondamentali delle operazioni dell’algebra e calcolo vettoriale.
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Alcune grandezze elettromagnetiche sono:
• scalari: cariche, corrente e energia, altre sono
• vettoriali: come l’intensità del campo elettrico e magnetico.
Entrambe possono essere funzioni del tempo e della posizione spaziale (o punto).
Per un tempo e un punto dati:
• una grandezza scalare è completamente definita dalla sua ampiezza, espressa da un numero positivo o negativo nella unità di misura relativa.
• una grandezza vettoriale richiede la definizione della sua ampiezza , direzione , verso e punto di applicazione o di definizione.
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Per specificare la direzione di un vettore nello spazio tridimensionale sono necessari tre valori numerici che dipendono dalla scelta del sistema di coordinate :
•sistema di coordinate cartesiane
•sistema di coordinate cilindriche
•sistema di coordinate sferiche.
La scelta del sistema di coordinate è legato alle caratteristiche geometriche del problema che si sta esaminando.
Le espressioni generali delle leggi e teoremi riguardanti l’elettromagnetismo sono indipendenti dal sistema di coordinate adottato.
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Algebra vettoriale
Una grandezza vettoriale può essere scritta come:
dove
• è il vettore di dimensioni unitarie avente la
stessa direzione e verso di e
• è l’ampiezza o modulo di
Graficamente:
A
A aA
AA
a A
A A
A
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Somma di due vettori e :
Può essere ottenuta:
• con la regola del parallelogramma
(parallelogram rule)
• con la regola del testa-coda
(head-to-tail rule)
Per la somma valgono:
• la proprietà commutativa: e
• la proprietà assocciativa:
A B
BAC
A
B C
A
BC
ABBA CBACBA
AB
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La differenza di due vettori può essere definita come la somma del primo vettore più il vettore opposto del secondo:
BABA
B
A
AB
B BA
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Prodotto di Vettori
Prodotto di un vettore per uno scalare positivo:
L’ampiezza di cambia di k volte, mentre la direzione e il verso rimangono invariate.
Il prodotto tra due vettori può essere di due tipi:
• prodotto scalare o
• prodotto vettoriale.
kA aAk
A
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Il prodotto scalare ( scalar or dot product) tra due vettori:
è uno scalare pari al prodotto delle ampiezze di e di
per il coseno dell’angolo più piccolo tra e che risulta minore di 180°.
Esso è
• positivo per < 90°
• negativo per > 90°
• nullo per = 90° (vettori perpendicolari)
ed è uguale al prodotto della ampiezza del primo vettore per la proiezione del secondo vettore nella direzione del primo.
ABB cos BA A
A
ABB cos
A B
ABθ
ABθ
ABθ
ABθ
A
B
B
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Evidentemente si ha che:
Per il prodotto valgono:
• la proprietà commutativa: e
• la proprietà distributiva:
Inoltre risulta non definibile il prodotto scalare:
ABBA
CABACBA
AAA e AAA 2
CBA
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Il prodotto vettoriale ( vector or cross product) tra due vettori:
è un vettore perpendicolare al piano contente i vettori e
la cui ampiezza è pari a numericamente uguale all’area del parallelogramma formato dai vettori e
Il verso e la direzione sono deducibili con la regola della mano destra
A B
ABsinθ BA A B
ABn sinθ BA a B A
B
A
a n
B A
ABθ
ABsinθ B
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Per il prodotto vettoriale
• non è valida la proprietà commutativa:
• vale la proprietà distributiva:
• non è valida la proprietà associativa:
A BB A
CABACBA
C BACBA
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Si possono definire due tipi di prodotti di tre vettori:
•Prodotto triplo scalare:
•Prodotto triplo vettoriale:
BACACBCBA
BA CCA BCBA
ABC
CAB
BCACBA
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Sistemi di coordinate
Nello spazio bidimensionale un punto è localizzato dalla intersezione di due linee.
Nello spazio tridimensionale un punto è localizzato dalla intersezione di tre piani.
Quando le tre superfici sono perpendicolari tra di loro il sistema è chiamato sistema a coordinate ortogonali e i vettori unitari nelle tre direzioni delle coordinate sono chiamati vettori base.
Tra i diversi sistemi di coordinate ortogonali, i più comuni sono:
• sistema di coordinate cartesiane o rettangolari
•sistema di coordinate cilindriche
•sistema di coordinate sferiche
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Sistema di coordinate cartesiane o rettangolari
Un punto P(x1, y1, z1) in coordinate cartesiane è l’intersezione di tre piani specificati da: x = x1 , y = y1 e z = z1,
I versori degli assi soddisfano le seguenti relazioni:yxzxzyzyx a aa a aa a aa
z
xyx1y1
z1
P(x, y, z)az
ayax
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Un vettore in coordinate cartesiane può essere scritto come:
Il prodotto scalare di due vettori e è:
Il prodotto vettoriale di due vettori e è:
B
x x y y z zA B A B A B A B
A
A B
zyx
zyx
xyyxzxxzyzzy
BBB
AAA
aaa
)BAB(Aa)BAB(Aa)BAB(AaBA
zyx
zyx
A
zzyyxx AaAaAaA
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In coordinate cartesiane una lunghezza differenziale è espressa da:
una area differenziale è espressa da:
e un volume differenziale è espresso da:
dz ady adx a ld zyx
yddx ds
,zddx ds
zddy ds
z
y
x
dzdy dx dv
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Sistema di coordinate cilindriche
In coordinate cilindriche un punto P(r1, 1, z1) è l’intersezione di una superficie cilindrica r = r1 con un semipiano contenente l’asse z, che forma un angolo = 1 con il piano xz e un piano parallelo al piano xy per z = z1.
P(r1, 1, z1)
1
r1
z1
z
yx
az a
ar
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I versori degli assi soddisfano le seguenti relazioni:
Un vettore in coordinate cilindriche può essere scritto come
In coordinate cilindriche una lunghezza differenziale è espressa da:
φrzrzφzΦr aaa a aa a aa
A
zzφφrr AaAaAaA
dz ad r adr a ld zr
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In coordinate cilindriche una area differenziale è espressa da:
e un volume differenziale è espresso da:
dφdr r ds
dz,dr ds
dz dφr ds
z
φ
x
dz ddr r dv
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Le relazioni tra le componenti di un vettore in coordinate cilindriche a coordinate cartesiane:
Le formule di conversione dalle coordinate cilindriche alle coordinate cartesiane e inverse sono:
z
r
z
y
x
A
A
A
100
0cossin
0sincos
A
A
A
zzxy
tan
yxr
zz
sin r y
cos rx1-
22
A
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Sistema di coordinate sferiche
In cord. c. un punto P(R1, 1, 1) è definito dalla intersezione di:
• una superficie sferica centrata nell’origine di raggio R = R1
• con un cono circolare con il vertice nell’origine degli assi e l’asse coincidente con l’asse z e un semiangolo pari a =1, e
• un semipiano contenente l’asse z con un semipiano contenente l’asse z, che forma con il piano xz un angolo = 1.
1
R1
1
P(R1, 1, 1)a
Raa
x
z
y
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I versori degli assi soddisfano le seguenti relazioni:
Un vettore in coordinate sferiche può essere scritto come
In coordinate sferiche una lunghezza differenziale è espressa da:
aaa a aa a aa RRR
A aA aA aA RR
d sinθ R adθ R adR a ld θR
A
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In coordinate sferiche una area differenziale è espressa da:
e un volume differenziale è espresso da:
d dR Rds
d dR sinθ Rds
dφ dθ Rds
θ
2R
dφ dθ dR sinθ Rdv 2
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Le formule di conversione dalle coordinate sferiche alle coordinate cartesiane e inverse sono:
z
yx tanθ
xy
tanφ
zyxR
cosθ Rz
sinφ sinθ r y
cosφ sinθ Rx
221
1-
222
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Integrali contenenti funzioni vettoriali
Nell’elettromagnetismo sono utilizzati integrali che contengono funzioni vettoriali del tipo:
integrale volumetrico di un vettore
che si risolve scomponendo da prima la grandezza vettoriale nelle sue tre componenti relative al sistema di coordinate adottato e facendo la somma dei tre integrali scalari.
integrale lineare di una grandezza scalare dove V è una funzione scalare e è un incremento differenziale di lunghezza e C è il percorso di integrazione.
v
dv F
V dlc
dl
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In coordinate cartesiane:
è un integrale lineare di un vettore nel quale l’integrando rappresenta la componente del vettore nella direzione del percorso di integrazione.
x y zC C
x y z C C C C
V dl V(x,y,z) a dx a dy a dz oppure
V dl a V(x,y,z) dx a V(x,y,z) dy a V(x,y,z) dz
ldFC
F