liceo lorenzo federici giornalino scolastico, anno scolastico: … · 2018. 5. 11. · come ogni...
TRANSCRIPT
1
Liceo Lorenzo Federici
Giornalino Scolastico,
anno scolastico: 2017- 2018
VIII numero, dicembre 2017
2
Sommario
Editoriale:
pag.4/Slodoban e i suoi crimini di Saladino Domenico
Attualità:
pag.8/Vita da primini di Marangoni Francesca
Progetto:
pag.11/Scienza alla portata di tutti! di Bellini Dafne
Cucina:
pag.16/Viaggio attraverso… di Kaur Kawaljeet
Erasmus:
pag.23/Erasmus week di Modica Pierfrancesco
e Favettini Chiara
3
Sommario
Narrativa:
pag.26/Guerre scolari di Trussardi Giorgio
Recensioni:
pag.32/”L’arte di essere fragili” di Sanchioni Letizia
Recensioni:
pag.35/”Rick e Morty” di Loda Alessandro
Eventi:
pag.39/Incontri Commissione Poesia
Copertina a cura di : Saladino Domenico
Impaginazione a cura di: Mazzoleni Elisa
Correzione a cura di: Manenti Laura, Mazza Teresa e
Saladino Domenico
4
Slodoban e i suoi crimini
Slodoban Praljak è
uno dei sei ex co-
mandanti delle mi-
l i z i e c r o a t o -
bosniache che, du-
rante i conflitti
dell’ex Iugoslavia,
sotto il governo
Franjo Tuđman
(allora presidente della Croazia) partecipò al pia-
no di epurazione etnica di alcune aree della Bo-
snia Erzegovina. Nel 2013, Praljak fu condannato
in primo grado dal tribunale dell’Aja a causa delle
sue azioni e verrà condannato in secondo grado
(senza possibilità di ulteriori appelli) nel 2017. Il
progetto di Tuđman è caratterizzato, come già ac-
cennato, dalla volontà di creare uno stato
“etnicamente puro”. In soldoni, rubando un pen-
siero ad un noto politico italiano e adattandolo al
contesto, “la Croazia ai croati” (purché siano cri-
stiani) e no, non sto parlando di te Benito! L’
EDITORIALE
A cura di: Saladino Domenico
5
“eroe”, come lo si chiama oggi sul web e come
cerca di vendere qualche partito nazionalista cro-
ato, Praljak è stato accusato di aver fatto da col-
lante tra Croazia e Herceg Bosna, in quanto svolgeva in-
carichi sia per la prima (assistente del ministero
della Difesa e generale di Zagabria) che per la se-
conda (Capo di stato
maggiore dell’HVO) af-
finché il progetto della
nazione “pura” potesse
realizzarsi più sempli-
cemente.
Anche chi è più distrat-
to, avrà sicuramente
notato sui vari social,
la quantità spasmodica
di meme che esistono a
riguardo, come quella
qui sulla destra, che
vanno da “A rare pic of
Socrate, colorized” a “Man cracking open his last
cold with the boys” parodizzando il suicidio di
Praljak. Il comandante, dopo aver sentito la con-
danna dal giudice, ha deciso di suicidarsi inge-
EDITORIALE
A cura di: Saladino Domenico
6
rendo della cicuta. Esiste la registrazione
dell’avvenimento, ma sicuramente non è esatta-
mente andata come si può supporre pensasse
Praljak, infatti mentre con estrema drammaticità
il nostro “eroe” beveva la sostanza che gli sarà
letale delle ore dopo in ospedale, e si proclama-
va innocente, si legge un misto di confusione sui
volti dei presenti, che non capiscono bene cosa
stia succedendo e fissano il comandante come a
chiedere cosa abbia appena fatto. L’apice del mo-
mento quasi surreale è quando Praljak dice di a-
ver ingerito un veleno, affermazione che porta il
giudice, senza neanche scomporsi troppo, a so-
spendere il processo affinché possano essere for-
nite cure mediche a Praljak.
In Croazia, il suicidio del generale, è stato subito
strumentalizzato dalle forze politiche di destra del
paese, come accennato prima. Non ci è voluto molto
affinché al suo nome venisse affiancato l’epiteto di
eroe e venisse detto che la sua condanna è stata
confermata solo per cause politiche. C’è stata una
forte spaccatura nel popolo, tra chi liquida la vicen-
da con il classico “ha fatto bene, ce ne siamo libera-
ti” a chi lo definisce, come anticipato prima, “eroe di-
EDITORIALE
A cura di: Saladino Domenico
7
EDITORIALE
A cura di: Saladino Domenico
fensore della Patria”. Il motivo principale per il quale
Praljak viene considerato un eroe in patria, sono le
sue ultime parole, ovvero la sua dichiarazione di in-
nocenza prima di ingerire il veleno. Franjo Tuđman
(che secondo i giudici dell’Aja è la mente dietro l’idea
di epurare la nazione), morto a Zagabria nel 1999 ha
lasciato al mondo un erede, Miroslav, che è a capo
del partito politico di estrema destra “Vera Rinascita
Croata”. Miroslav, che ha ormai 71 anni, che duran-
te la guerra croato-bosniaca ha fatto parte della
“Croatian intelligence acency”, ora milita a capo del
partito sopra citato e quindi il suicidio di Praljak è
stato un gran bell’avvenimento per riuscire a guada-
gnare consensi. Basterà però la morte di Praljak per
permettere ad un altro partito nazionalista di guada-
gnare abbastanza consensi per avere delle sedie in
parlamento? Soprattutto però, è giusto strumentaliz-
zare così la morte
di una persona,
seppure questa è
un assassino e un
criminale di guer-
ra?
8
ATTUALITÀ
A cura di: Marangoni Francesca
Vita da primini
Come ogni anno al Liceo Federici sono arrivati
nuovi studenti. Per loro è iniziato un nuovo ciclo
di studi più impegnativo, interessante e coinvol-
gente. Cosa penseranno di questa scuola dopo
pochi mesi dal suo inizio? Si saranno ambientati?
Quali sono le loro impressioni? Ecco le risposte di
una di loro!
F: Ciao, potresti parlarmi brevemente di te?
C: Mi chiamo Chiara e frequento la 1^C del Liceo
Scientifico.
F: Perché hai scelto questa scuola?
C: L’ho scelta perché, sin da piccola, ho avuto un
particolare interesse per le materie scientifiche e
matematiche e perché il percorso di orientamento
che ho seguito alle scuole medie ha rafforzato la
mia convinzione di frequentare questa scuola.
F: Come ti sei trovata in questi primi mesi?
9
ATTUALITÀ
A cura di: Marangoni Francesca
C: Direi bene. Nella classe è stato semplice legare
con i compagni e anche familiarizzare con
l’ambiente scolastico grazie al progetto di acco-
glienza e ai compagni più grandi.
F: Sei sicura di aver fatto la scelta giusta?
C: Sì, lo sono da quando ho messo piede in que-
sta scuola. Molte persone che conosco parlavano
bene di questo istituto, ma non pensavo fosse co-
sì speciale, almeno fino a quando non ho vissuto
questa esperienza in prima persona.
F: Quali erano le tue più grandi paure?
C: Le mie paure più grandi, oltre a non integrar-
mi nella classe, erano ovviamente le materie nuo-
ve, come fisica, chimica e latino, poiché non ave-
vo idea di come affrontarle e, ovunque, sentivo
parlare del tanto temuto latino che: “Oddio, è uno
scoglio invalicabile per ogni studente e devi aver-
ne paura!”.
F: Come ti è sembrata l’accoglienza?
10
ATTUALITÀ
A cura di: Marangoni Francesca
C: Davvero ben organizzata. Penso sia stato mol-
to importante questo progetto per permetterci di
conoscere i compagni e l’ambiente scolastico do-
po tre mesi dove la scuola è stata l’ultima delle
nostre preoccupazioni. Parlando con i compagni
delle medie ho scoperto che non tutti gli istituti
hanno un progetto simile, e sono felice che il Fe-
derici ne abbia uno così ben strutturato.
F: Hai incontrato qualche difficoltà?
C:Si, inizialmente ho avuto qualche problema
nella gestione dei compiti e dello studio che ri-
chiedono molto più tempo e concentrazione ri-
spetto a quelli delle medie. Ho trovato difficoltà,
Scienza alla portata di tutti!
11
PROGETTO
A cura di: Bellini Dafne
Scienza alla portata di tutti!
È dal 2011
che il nostro liceo Federici
partecipa al festival di
B e r g a m o Scienza: ben
sei edizioni d i pura
scienza! Credo che
molti di voi già sappiano di cosa si tratta, ma so-no qui per parlarne e per promuovere questa ini-
ziativa, perché ne vale davvero la pena. BERGAMOSCIENZA è un festival a carattere
scientifico, che si svolge annualmente dal 2003 a Bergamo nel mese di ottobre. Il fine principale
di questo progetto è di formare le nuove genera-zioni su temi scientifici, ogni anno di livello sem-pre più alto, e incuriosire gli spettatori, i quali
partecipano attivamente ad ogni esperimento ad essi proposti.
Vi starete chiedendo: ma perché dovrebbe inte-ressare a noi studenti? Semplice, sarete voi con
12
le vostre abilità ad insegnare ai più inesperti i
caratteri della scienza. Non spaventatevi, non sarete da soli, bensì sarete seguiti ed aiutati
da alcuni professori, in particolare da prof.ssa De Francesco, insegnate di chimica,
prof.ssa Ghisalberti, insegnate di matematica e fisica, e prof.ssa Pavesi, insegnate di scienze
motorie, le quali quest'anno hanno dato una mano a noi studenti delle classi 3BL,4AU e
4BU nella realizzazione di questa magnifica iniziativa.
La protagonista assoluta è, appunto, la scien-za, che sarà affrontata in tutte le sue diverse
PROGETTO
A cura di: Bellini Dafne
4° BU scienze umane
13
componenti, da quelle più comuni, come la chi-
mica, la fisica, la biologia e la tecnologia, a quel-le più artistiche, come la musica e il teatro, cre-
ando così un intreccio di sapere atti a diffondere i caratteri scientifici ad un pubblico sempre più
ampio e variegato, con un linguaggio accessibile a tutti.
Ben cinquantotto sono gli istituti che hanno
presentato i loro progetti, i quali tengono occu-pati per mesi studenti e professori provenienti
da ogni scuola, da un istituto di formazione pro-fessionale, a un tecnico, fino ad arrivare al liceo.
Laboratori e workshop interattivi sono gestiti di-rettamente dagli stessi studenti e insegnanti,
che guidano grandi e piccini nei temi scientifici sopra elencati.
Quest'anno io e altri undici miei compagni di classe, grazie al preziosissimo aiuto e collabora-
zione della nostra insegnante De Francesco, ab-biamo affrontato il tema della respirazione, mo-
strando con impegno e dedizione gli esperimenti inerenti all'argomento. Non solo abbiamo potuto
ospitare bambini e ragazzini provenienti dalle scuole elementari e medie più vicine, ma grazie
alla fiera scientifica "on the road, la scuola in
PROGETTO
A cura di: Bellini Dafne
14
piazza" siamo riusciti a portare il nostro lavoro
dritti sul Sentierone, in centro a Bergamo, dove si è potuta osservare l'esposizione di ben altri
trentasei istituti che a loro volta mostravano i lo-ro progetti ai visitatori.
Inoltre, la scuola sottoscrive una Convenzione di alternanza scuola/lavoro con BERGAMOSCIEN-
ZA e ha la possibilità di far partecipare noi stu-denti per il lavoro di studio, progettazione, rea-
PROGETTO
A cura di: Bellini Dafne
4° BU scienze umane
15
PROGETTO
A cura di: Bellini Dafne
lizzazione e gestione di mostre e laboratori svolti
durante il festival e come guide a mostre e labora-tori di altre scuole o enti che svolgono in sedi di-
verse i propri progetti.
È stata un'esperienza degna di nota, ha arricchito me e chi ne ha preso parte. Vedere l'entusiasmo
sui volti dei più piccoli è sempre gratificante, per-ché ti rendi realmente conto che chi li ha resi cu-
riosi di sapere e di imparare sei stato proprio tu, e che i sacrifici e l'impegno che hai dedicato nella
realizzazione di tutto ciò sono stati ripagati da u-na semplice espressione di stupore.
Consiglio vivamente a tutti gli studenti che hanno la possibilità di poter partecipare al festival di
BERGAMOSCIENZA di mettersi in gioco, senza timore di sbagliare o di essere giudicati negativa-
mente, perché si impara con l'esperienza ed è i-noltre un bellissimo modo per conoscere nuova gente!
16
CUCINA
A cura di: Kaur Kawaljeet
Viaggio attraverso i sapori del mondo:
india
In questo articolo
sulla cucina, più
che mostrarvi co-
me realizzare delle
semplici ricette,
abbiamo deciso di
portarvi lungo un
iter culinario in
paesi esotici.
Prima fermata...India! Paese dei mille colori e tra-
dizioni millenarie.
Come nell’immaginario collettivo, la cucina india-
na è sinonimo di spezie, verdure, cibi raffinati e
sapori piccanti.
Ma stop un attimo: non fermiamoci subito al
pensiero che spezie=curry. No! Le spezie in hindi
si chiamano “masala” e ne esistono decine di va-
rianti, mentre “curry” indica di per sé un modo
tipicamente indiano di cucinare. In realtà non e-
17
CUCINA
A cura di: Kaur Kawaljeet
siste nemmeno una cucina indiana, né un piatto
nazionale, ma tante cucine diverse tra loro, data
la vastità del subcontinente.
Eppure tutte le regioni hanno alcuni elementi co-
muni che non si può non conoscere:
Roti: piadina di farina integrale
cotta su piastra (tava), è un must
quotidiano, oltre al riso, per quasi
tutti i piatti e l’unico “utensile”,
per la tradizione, anche se l’uso delle posate
è già largamente diffuso. A seconda delle oc-
casioni celebrative può diven-
tare un piatto sofisticato con
innumerevoli varianti, tra cui
il Parantha
(roti farcito), il Naan (roti lie-
vitato cotto nel tandoor), il
Puri (roti fritto).
Chavaal (riso): è quasi sempre il basmati
(“regina di fragranza” per il suo ricco aro-
18
CUCINA
A cura di: Kaur Kawaljeet
ma);può essere elaborato in diversi modi: il
Khichdi (zuppa di riso e fagiolini mung), il Pu-
lao (riso cotto con misto di verdure e
lenticchie/carne, spesso accom-
pagnato da altre pietanze, come
il raita), il Biryani (piatto a sé
stante, più spezia-
to e fatto con strati
distinti di riso e verdure/carne
cotti separatamente).
Sabzi, o sabji (“verdure”): piatto vegetariano
asciutto, brodoso o sugoso, con una base di
soffritto, indispensabile, nel
ghee (burro chiarificato), di
spezie intere e in polvere, cipol-
le, aglio e radice di zenzero a
cui si aggiungono le verdure scelte;
Daal: zuppa di legumi: ceci, fagioli o lentic-
chie di ogni tipo cotti con il soffritto;
Achaar: sottoaceti speziati da condi-
mento, sono soprattutto di mango,
19
CUCINA
A cura di: Kaur Kawaljeet
lime, peperoncino e amla (uva spina indiana);
Chutney: salsa da condimento piccante e
densa con sapore agrodolce aromatiz-
zata da spezie tostate. Le più diffuse
sono a base di mango, menta, tama-
rindo, pomodoro, cetrioli e
cocco;
Raita: contorno fatto con yogurt al-
lungato con acqua o latte, sale, spezie, verdu-
re tritate, e talvolta frutta;
Chai: tè nero aromatizzato con una miscela di
spezie ed erbe, tra cui ajwain, semi di finoc-
chio, zenzero, semi
di cardamomo, anice, cannella,
pepe e chiodi di garofano impie-
gati a seconda del gusto.
Ognuno dei 29 stati federati dell’India ha prodotti
tipici locali, quindi è difficile, se non
impossibile, descriverli tutti; perciò
riporterò solo le pietanze più diffuse
che stuzzicheranno il vostro palato.
20
CUCINA
A cura di: Kaur Kawaljeet
Innanzitutto bisogna precisare che il pasto india-
no è formato da combinazioni di varie pietanze
servite tutte insieme nel thali, che prevede alme-
no due piccole porzioni a base di legumi e di
verdura/ carne, pane o riso in quantità, chutney,
raita e un dolce, l’ideale per assaporare la quoti-
dianità indiana.
Possiamo classificare le portate principali in vege-
tariane e non vegetariane.
Nelle veg. troviamo i sabzi e daal che si distinguo-
no per le spezie utilizzate, i meto-
di di cottura e di marinatura. Es.
Gobi ki sabzi, Sarsoon da saag,
Baingan bhartha, Aloo Matar, Ra-
jma, Chana Masala, Daal Makha-
ni, Malai kofta, Paneer (formaggio fresco indiano),
ecc.
Mentre nelle non veg. ci si può sbiz-
zarrire con le carni e i frutti di mare
mischiandoli anche ai sabzi. Es.
Chicken/Lamb/Fish/Prawn curry,
21
CUCINA
A cura di: Kaur Kawaljeet
Madras C., Saag C., Mutton Biryani, Seekh Ke-
bab, Rogon Josh.
Tuttavia i cibi più prediletti so-
no quelli degli street food, su-
per variegati, alla cui ricerca il
signor Google sarà felice di aiu-
tarvi. I più celebri sono: Samo-
sa, Pani Puri, Pakora/Bhajji,
Tikki, Dosa, Dahi Vada, Vada Pav, Pav Bhajji,
Chole Kulche, Utaapam, Idli, Kachori, Momos,
Khati Roll e tante altre delizie.
Per quanto riguarda le bibite, oltre al
chai, sono diffuse il “nariyal pani”(acqua
di cocco) e il lassi (miscela dolce/salata
di yogurt, acqua, spezie e talvolta frut-
ta).
Per ultimi, ma non meno
importanti, ci sono i dolci
come Laddu, Gulab Ja-
mun, Barfi, Jalebi, Khe-
er, Halwa, Dhokla, Ras
22
Malai, Rabri, Boondi, Peda, Petha, Phirni solo per
elencare i principali, di cui esistono moltissime
varianti.
Credo che “abbondante” sia l’aggettivo giusto per
definire i piatti indiani. E adesso, dopo questo no-
stro excursus sulle pietanze del subcontinente in-
diano, non vi resta altro che accorrere a una colo-
rita e squisita degustazione :) .
CUCINA
A cura di: Kaur Kawaljeet
23
ERASMUS
A cura di: Pierfrancesco e Chiara
Our school has been working on the Erasmus+ project
since last year. The goal of the project is getting young
people aware of job opportunities and difficulties in find-
ing a job today. Five different schools from just as many
European countries -Norway, Spain, Italy, Germany and
Slovenia- are taking part into it. From November 9th to
15th our school hosted the 4th transnational meeting,
twenty students and nine teachers from these countries
visited us.
Mrs Finazzi, the project coordinator, along with the
members of the Erasmus commission and the support of
different other teachers as well as of other school staff
started getting the program of the week ready several
months ago. Our guests arrived here on the 9th and were
taken to their Italian partners’ homes. Apart from stu-
dents from the classes 5AL and 5BL who are directly in-
volved into the project, there were also some school-
mates who do not participate to the project but contrib-
uted hosting some foreign students. Their comments
were quite positive, in fact they said the experience was
formative, they understood a lot about other people’s
customs and traditions.
24
Linked to the goal of the project we made a visit to Ronco-
calino, a Franciacorta winery, where we were shown how
wine is produced and learnt how to become a sommelier.
Also the cultural side was included: in the afternoon we
visited Iseo and Montisola.
And finally Saturday 11th came, the most important day,
when students had to role play a real job interview under
the coordination of some young entrepreneurs. It was a
very educational workshop because none of us had ever
experienced something similar before. The interviewers
were all special people: young startuppers mainly. We lis-
tened to them speaking about their business and learnt a
lot about a world we didn't know before. Many new con-
cepts such as the SWOT technique, just to mention the
most engaging one, will definitely be useful for our future.
A reporter, Mrs. Monica Armeli, from the local L’Eco di
Bergamo Video News even wrote about our workshops.
The morning ended with a buffet meal offered by our
f a m i l i e s .
On Monday we went on a sightseeing tour to Bergamo
Upper Town where we understood how a medieval town
was organized as an economical and commercial centre,
while Tuesday’s workshops focused on labor legislations
in the different European countries. Luca Fabbris and his
group did a great work, using a PPT presentation while
describing the topic very clearly. We also made a role play
ERASMUS
A cura di: Pierfrancesco e Chiara
25
which helped us show our creativity in developing strate-
gies for a better new ‘Erasmus world’. The meeting ended
on Wednesday morning with final greetings.
The transnational meeting was a great opportunity to im-
prove our language and life skills: we spoke English,
Spanish and a little bit of German and we worked all to-
gether facing challenging tasks; we had a great leisure
time as well. I personally think everything was well-orchestrated, the
preparation and the coordination of the activities were awesome.
I would like to end this article with a sentence a Spanish guy told me:
"I knew that Italy was famous for food and architecture but, here, we
found so much more”.
ERASMUS
A cura di: Pierfrancesco e Chiara
26
Guerre scolari
“Una nuova mattanza”
“Evaristuccioo è ora di alzarsi, dai su amore di
mamma che fai tardi”. Sollevando il capo dal cu-
scino, che per Evaristo pareva uno sforzo imma-
ne, guardò la sveglia sul comodino e lesse: “Un
quarto alle sette, data 12 settembre”. Solo in
quell’istante ripresosi dal momentaneo intorpidi-
mento connesse il tutto e sgranando gli occhi e-
sclamò: “Oh no è il primo giorno!”. L’estate in
quel momento pareva un sogno, un lontano ricor-
do che sembrava non appartenesse a lui, dopo il
“Fatidico” esame di terza che sembrava un tra-
guardo irraggiungibile si era dato alla pazza gioia:
caldo, amici, mare, montagna, le ore e i giorni si
perdevano in quel bailamme di emozioni. Evaristo
non aveva minimamente pensato a quello che an-
dava incontro, ovvero il primo giorno di liceo. Il
liceo al povero ragazzo pareva una di quelle fab-
briche del Laos dove i ragazzi sono confinati a cu-
cire palloni da calcio a lume di una candela, le
NARRATIVA
A cura di: Trussardi Giorgio
27
descrizioni di chi lo stava frequentando non era-
no certo rosee, parevano resoconti di veterani
che raccontavano l’orrore visto tra le trincee di
banchi. Aveva sentito dire che il cugino di Susy
non si fosse più ripreso dallo studio di un certo
filosofo… qualcosa con la “k” che diceva cose
strane sul conoscere o robacce simili. Mentre nel
suo cervello si materializzava il Leviatano che di-
vorava studenti, Evaristo decise che era ora di
prepararsi. Mise il vestito, quello buono: “Se de-
vo morire almeno devo farlo con swag”. Pensò si-
stemando la visiera del capello all’indietro. Prese
la cartella della eastpack, linda, pulita, non an-
cora piena di quelle frasi da far venire la glicemia
a John Green o a Federico Moccia e finalmente
dopo la vestizione dell’“eroe danao” uscì dalla
sua stanza. Scese le scale come in un trailer di
un film di Michael Bay, con annesse pure le e-
splosioni ovviamente, raggiunse la cucina e dis-
se: “Addio mamma io parto per il Liceo”. Enfatiz-
zando il tutto battendosi un pugno sul petto. La
madre con fierezza rispose “Torna con l’autobus,
mi raccomando, attento che tardano”. Il padre
NARRATIVA
A cura di: Trussardi Giorgio
28
NARRATIVA
A cura di: Trussardi Giorgio
aggiunse sbuffando “Con quello che è costato”.
Anche se l’ultima frase non era da poema epico,
Evaristo uscì di casa per iniziare la sua avventu-
ra. Il cielo era plumbeo, la strada fino alla pensi-
lina del pullman era completamente deserta, non
aveva incontrato anima viva. Le case sembravano
vuote spente, pareva di essere finiti in una pun-
tata di “The Walking Dead”, finché non sentì voci-
ferare dal fondo della via e scorse da lontano del-
le sagome, presumibilmente umane. Arrivato alla
ormai mitica pensilina vide per la prima volta de-
gli Studenti. Strani esseri dal viso scuro, peren-
nemente volto verso il basso il cui unico verso era
un gemito di sofferenza che culminava nella loro
unica espressione: “Ah mai ‘na gioia”. Evaristo si
avvicinò piano piano a uno di quelli e piuttosto
intimidito da quelle lugubri facce chiese: “Passa
di qua il 911?”. Quello alzò lo sguardo e con i
suoi occhi spenti e grigi fissò Evaristo che cadde
a terra pietrificato dalla paura, non sapeva che
dire o cosa fare. Proprio mentre stava per prende-
re dall’astuccio una “bic” per brandirla contro
quell’abominio, quello, dopo aver finalmente ela-
29
borato ciò che il povero ragazzo gli aveva chiesto
rispose: “Ah… mai ‘na gioia “. Evaristo capì im-
mediatamente che qualcosa era in ritardo e non
solo il pullman. Il mezzo si fermò davanti alla
pensilina, sebbene il pullman fosse solo alla sua
prima fermata in tutta la città era già pieno e i
posti occupati dai soliti vecchietti con lo sguardo
truce e le borse piene di generi alimentari che
non lasciavano di certo posto a questi giovinastri
drogati. All’ennesimo anziano che lo minacciava
con il bastone, capì che forse era meglio stare in
piedi. Trovato un angolino sull’affollatissimo pul-
lman, il nostro eroe si appollaiò sulla cartella,
ma proprio in quel momento arrivò il controllore.
“Biglietten, biglietten ya, tu pikolo pampino hai
biglietten”. Evaristo mise tranquillamente la ma-
no nella tasca quando si accorse che il portafo-
glio non c’era. Il sudore iniziò a colare dalla sua
fronte, iniziò a cercare ovunque disperatamente,
la voce del controllore era sempre più vicina. E-
varisto era ormai un bagno di sudore non c’era
via di fuga, ed ecco che la figura del controllore
NARRATIVA
A cura di: Trussardi Giorgio
30
NARRATIVA
era davanti a lui. Uomo sulla quarantina, baffet-
to, capelli pettinati con la riga e marcato accento
teutonico. “E tu pikolo pampino hai il biglietten”.
Il malcapitato non sapeva più che dire o fare.
“uuuh coza abiamo qui, picolo muten, perzo lin-
gua ya?”. “È la fine “pensò”. “Non ho
l’abbonamento signore”. “NON HO ZENTITO” tuo-
nò il controllore. “Non ho l’abbonamento signore
“. “Uh wundebar, pare ke dovrò fare multen a
piccolen birboncellen”. Nel frattempo spuntò dal
nulla un secondo controllore. Questo era più cor-
pulento del primo con mascella prominente e con
una abbondante calvizie. “Camerata che svccede
qvi!? Il mio indomito spirito di controllore ha sen-
tito vn brivido!”. “Abbiamen un piccolen clande-
stino su ein pullman kamerata”. “L’ora delle
mvlte inderogabili è givnta! Dica le credenziali!”.
Suppergiù Evaristo non sapeva cosa dire, non a-
veva mai preso un pullman in vita sua, ebbe un
lampo di genio ricordando un certo film: “Ajeje
brazof”. Quello dall’accento teutonico svenne, il
corpulento trasalì “Come è possibile vno straniero
svl mio pvllman è inammissibile!”. Sempre dal
A cura di: Trussardi Giorgio
31
nulla spuntò un terzo controllore. “Che succede
contlollole-dono”. Questo più basso e dalla fisio-
nomia asiatica. “Abbiamo vno straniero a bordo!
Senza biglietto... ma dove è finito?. Approfittando
di quel trambusto Evaristo era riuscito a scappa-
re e a scendere da quel delirio di pullman.
Finalmente dietro ad una coltre di fumo, generata
dalle sigarette degli studenti si ergeva l’istituto
“Giordano Bruno” che da anni bruciava genera-
zioni di ragazzi, e guarda caso era proprio il turno
di quella del povero Evaristo. Degli altoparlanti
trasmettevano l’inno dell’armata rossa, i ragazzi
di prima furono radunati tutti nel cortile era l’ora
del discorso del preside …(continua).
NARRATIVA
A cura di: Trussardi Giorgio
32
RECENSIONI
Se pensate che Giacomo Leopardi sia il solito me-
lodrammatico pessimista e volete ricredervi a ri-
guardo, questo è il libro che fa al caso vostro!
Alessandro D’Avenia, professore di lettere nelle
scuole superiori, ne è l’autore.
Attraverso un’analisi e un’autobiografia dettaglia-
ta delle sue esperienze personali, ci porta in un
viaggio incentrato sulla scoperta del vero Leopar-
di, a cui, in queste pagine, si rivolge personal-
mente come se fosse un suo vecchio amico.
Intrattiene con Giacomo (così il poeta viene confi-
denzialmente chiamato dall’autore) una lunga
corrispondenza epistolare, guidando il lettore
passo per passo alla scoperta delle fasi più cru-
A cura di: Sanchioni Letizia
33
ciali della vita di tutti gli uomini: adolescenza, o
arte di sperare; maturità, o arte di morire; ripara-
zione, o arte di essere fragili; morire, o arte di ri-
nascere.
Nella prefazione l’autore spiega come, durante
l’adolescenza, il ragazzo lasci entrare nella sua
camera solo coloro che hanno il diritto di vederlo
senza maschere e senza difese, nudo sia fisica-
mente che psicologicamente.
All’età di diciassette anni egli fece entrare dalla
porta della sua camera Giacomo Leopardi, per poi
richiuderla e non farlo più uscire. Invita noi a fare
lo stesso.
Le prime tappe della vita sono tutte accomunate
dalla ricerca di un oggetto del desiderio o
dall’inseguimento di un sogno, che D’Avenia chia-
ma “rapimento”.
Nel momento in cui lo seguiamo “sentiamo di me-
ritare la bellezza, proprio per la sua gratuità, e si
fa strada in noi la fiducia che la vita quotidiana
possa diventare il terreno fertile per coltivare i no-
RECENSIONI
A cura di: Sanchioni Letizia
34
RECENSIONI
A cura di: Sanchioni Letizia
stri desideri, perché fioriscano”.
Leopardi sapeva bene che questo “rapimento” non
era di piccola importanza, ma invece il fine della
nostra vita.
Il suo scopo era la poesia, dalla quale non si è
mai discostato e che anzi lo ha portato ad essere,
oggi, uno dei pilastri della letteratura italiana.
Non viene definito da D’Avenia un pessimista, ma
piuttosto un “cercatore di meraviglie” al quale la
vita aveva dato delle grosse delusioni: gli amori
non corrisposti, l’infanzia passata tra i libri e non
con i coetanei, i pochissimi, quasi assenti, amici,
la ricerca dell’approvazione del padre, la malattia.
Nonostante questo
egli non smise mai di
sognare quell’infinito
al di là della celeber-
rima siepe “che da
t a n t a p a r t e
dell’ultimo orizzonte
il guardo esclude”.
35
RECENSIONI
A cura di: Loda Alessandro
Salve lettori, bentornati ad una nuova recensio-
ne. Rieccoci su Netflix, con Rick e Morty. Su,
non fate gli schizzinosi, lo so che è un cartone
animato, ma sconsiglierei comunque la visione
al vostro fratellino. Adult swim ci regala infatti
una serie genuina, originale e PER ADULTI.
Morty è un ragazzino imbranato e balbuziente,
che vive con dei genitori in crisi ed una sorella
nel fiore della propria adolescenza. A ravvivare le
sue giornate è il nonno Rick, cinico scienziato
pazzo che farà di tutto per condurlo con sé in o-
gni sua avventura. Partiamo subito col punto di
forza della serie: la sua unicità. Con questa bre-
ve descrizione non è difficile pensare ai tanti cli-
ché che il piccolo schermo ci ha regalato negli
anni: Un contesto famigliare particolare, dai per-
36
RECENSIONI
A cura di: Loda Alessandro
sonaggi piatti ma spesso divertenti. Cosa quindi
contraddistingue una chicca simile da una serie
come i Simpson? Lo si può intuire dal suo bacino
d’utenza, mostruoso: piace allo spettatore che ri-
de ad ogni parolaccia o allusione sessuale, al fisi-
co quantistico e al vostro amico filosofo. Da non
crederci eh? La portal gun e la navicella di Rick
permettono al magico duo di spostarsi in ogni di-
mensione vogliano, ogni angolo dello spazio esi-
stente. Sparatorie con insetti alieni, fusioni
cyborg di Hitler e Abramo Lincoln e cetriolini par-
lanti. Non è
facile esclude-
re il coinvolgi-
mento di dro-
ghe sintetiche
per arrivare
ad un simile
prodotto, ma
questa è solo
la scorza di
Rick e Morty.
37
RECENSIONI
A cura di: Loda Alessandro
Ogni episodio è condito da un umorismo sottile,
colmo di citazioni
e riferimenti alla
cultura generale,
dalla teoria delle
stringhe
all’ennesimo scan-
dalo hollywoodia-
no. Le mie non so-
no farneticazioni,
il sito IMDb ha po-
sizionato la 07x03 nella top 10 delle più belle
puntate di sempre delle serie Tv. Già, non a caso
la mia preferita. In 25 magici minuti tutto quello
che caratterizza questa perla si manifesta nella
sua massima espressione. Proprio in questo epi-
sodio il suo nucleo filosofico si mette a nudo più
che mai. Da Platone a Schopenhauer, dall’etica
alla metafisica, lanciati in una società dai colori
nichilisti di Nietzsche.
“Wow allora è solo uno show per cervelloni!”. No,
questo è il bello. Sta a noi cogliere tutte queste
38
RECENSIONI
A cura di: Loda Alessandro
sfumature, lo spettatore medio è libero di spegne-
re il cervello e godersi uno show dissacrante e ge-
nuino, dal sapore nuovo. Un filo rosso sembra le-
gare ogni singola puntata, anche la più isolata:
c’è una continuity, un’evoluzione profonda dei
personaggi. Certo, per arrivare a questo un anno
non basta, ma quanto ne vale la pena! Negli sta-
tes “Rick & Morty” è già cult, dopo il boom della
nuova stagione di “Stranger things”, anche in Ita-
lia è destinata a diventarlo?
39
EVENTI
A cura della Commissione Poesia
Iniziative della Commissione Poesia
Come ogni anno la Commissione
Poesia propone una serie di inizia-
tive per promuovere la conoscenza
della letteratura e per provare nel
nostro piccolo ad essere poeti o
narratori.
Riepiloghiamo qui di seguito le iniziative, alcune
delle quali già in corso di svolgimento.
Ciclo di incontri su ‘L’umorismo in letteratura’:
quattro incontri pomeridiani, tenutisi tra novem-
bre e dicembre, che hanno toccato autori differen-
ti (Guareschi, Palazzeschi, Malvaldi, Belli) e diffe-
renti modi di fare umorismo.
Ciclo di incontri sulla poesia del Novecento: 4 in-
contri pomeridiani su autori che non rientrano
nei programmi scolastici, che si terranno nel peri-
odo febbraio/marzo.
Concorsi di poesia e di prosa, con termine ultimo
di consegna degli elaborati al 24 febbraio e serata
40
EVENTI
A cura della Commissione Poesia
di premiazione il 19 aprile 2018.
Un incontro serale, previsto a fine febbraio 2018,
con due giovani autori bergamaschi su ‘Il mestie-
re dello scrittore’.
La letteratura, sia essa in prosa o in versi, ci ar-
ricchisce sempre, perché parla di noi. Talvolta
perfino ci diverte. Vi aspettiamo quindi numerosi
alle nostre iniziative!
Buon Natale e felice 2018 a tutti!
La Commissione Poesia