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CORSO DI FORMAZIONE IN ECOGRAFIA CARDIOVASCOLARE CORSO DI FORMAZIONE IN ECOGRAFIA CARDIOVASCOLARE
GENERALEGENERALE
Lezione 1CEmodinamica cardiaca e informazioni emodinamiche
ricavate dall’ecocardiografia
A cura del Settore Operativo Formazione SIEC
ricavate dall’ecocardiografia
Autore Dr. Donato Mele
Rev. (2013) a cura di Dr. Bruno Pinamonti
L’ecocardiografia Doppler è una tecnica non invasiva in grado di fornire
numerose informazioni quantitative di tipo emodinamico.
L’accuratezza dei dati ottenuti dipende dai seguenti fattori:
1. dalla comprensione dei principi Doppler e di dinamica dei flussi che
sono alla base dei metodi utilizzati;
EMODINAMICA CARDIACA ED ECOCARDIOGRAFIA
Settore Operativo Formazione SIEC
sono alla base dei metodi utilizzati;
2. dalla conoscenza dei metodi di valutazione, ma anche dei limiti e delle
situazioni in cui tali metodi possono o non devono essere applicati;
3. dalla precisione dell’operatore nell’acquisire le immagini e
nell’effettuare le misure.
PRINCIPI ED EQUAZIONIPRINCIPI ED EQUAZIONI
EMODINAMICA INCRUENTAEMODINAMICA INCRUENTA
Settore Operativo Formazione SIEC
PRINCIPI ED EQUAZIONIPRINCIPI ED EQUAZIONI
PRINCIPI ED EQUAZIONI
• Equazioni del flusso e del volume di flusso
• Equazione di Bernoulli
• Principio ed equazione di continuità
EMODINAMICA INCRUENTAEMODINAMICA INCRUENTA
Settore Operativo Formazione SIEC
• Principio ed equazione di continuità
• Fenomeno della vena contracta
• Fenomeno del recupero di pressione
• Fenomeno della regione di convergenza
• Area del cerchio e della semisfera
EQUAZIONI DEL FLUSSO
Il FLUSSO (o portata) è definito come il prodotto dell’area di sezione di un condotto per la
velocità del flusso:
PRINCIPI ED EQUAZIONI - I
Q = area V.
Nel caso di un vaso o di una valvola, la velocità viene ottenuta dalla traccia Doppler, che
deve essere registrata nel punto in cui si effettua la valutazione dell’area di sezione del
vaso o della valvola. Il flusso che viene calcolato è quello istantaneo poiché la velocità
che si può misurare sulla traccia Doppler è quella istantanea:
Settore Operativo Formazione SIEC
che si può misurare sulla traccia Doppler è quella istantanea:
Qist (ml/s) = area (cm2) Vist (cm/s).
Se la velocità istantanea che viene misurata è quella massima o di picco, il flusso
calcolato è quello istantaneo di picco:
Qist max (ml/s) = area (cm2) Vist max (cm/s).
L’area del condotto o della valvola deve corrispondere, dal punto di vista temporale, al
momento in cui viene misurata la velocità istantanea.
EQUAZIONE DEL VOLUME DI FLUSSO
PRINCIPI ED EQUAZIONI - II
Un altro parametro di interesse è il VOLUME DI FLUSSO, cioè la quantità di sangue che
attraversa la sezione di un vaso o di una valvola in un certo periodo di tempo, ad esempio
durante la sistole o la diastole. In questo caso si utilizza l’integrale tempo-velocità (ITV)
della curva Doppler di velocità, il quale si esprime in unità metriche:
Volume di flusso (ml) = area (cm2) ITV (cm).
Un esempio di volume di flusso è la gittata sistolica (o stroke volume) anterograda, cioè la
Settore Operativo Formazione SIEC
Un esempio di volume di flusso è la gittata sistolica (o stroke volume) anterograda, cioè la
quantità di sangue che il ventricolo sinistro espelle in aorta durante la sistole eiettiva.
Affinchè la formula possa essere applicata senza correttivi è necessario che l’area di
sezione del vaso o della valvola o dell’anello valvolare non vari nel tempo, e cioè che il
volume di flusso sia solo dipendente dalle variazioni di ITV.
Se invece l’area di sezione varia nel tempo, come accade ad esempio alla valvola mitrale
durante la diastole, occorre introdurre dei correttivi per il calcolo dell’area media.
EQUAZIONE DI BERNOULLIStima il gradiente pressorio (∆P=P2-P1) attraverso un orificio ristretto utilizzando
l’aumento della velocità di flusso che si genera a livello dell’orificio (detta
ACCELERAZIONE CONVETTIVA). Le altre 2 componenti dell’equazione usualmente non si
considerano > EQ. BERNOULLI SEMPLIFICATA
PRINCIPI ED EQUAZIONI - III
P1=pressione nella zona 1
P2=pressione nella zona 2
ρ=densità del sangue (1.06 x 103 Kg/m3)
Settore Operativo Formazione SIEC
ρ=densità del sangue (1.06 x 10 Kg/m )
V1=velocità nella zona 1
V2=velocità nella zona 2
Accelerazione
convettiva
Accelerazione
inerziale del flusso
Attrito
viscoso
P2-P1
PRINCIPIO DI CONTINUITA’
In un sistema di flusso “chiuso” il flusso è costante lungo tutto il sistema stesso (ne
deriva, ad esempio, che il flusso prossimale a un orificio ristretto è uguale a quello che
attraversa l’orificio).
EQUAZIONE DI CONTINUITA’
Se nel sistema il flusso è costante, ad ogni punto del sistema è costante anche il prodotto
tra area di sezione del condotto e velocità di flusso.
PRINCIPI ED EQUAZIONI - IV
Settore Operativo Formazione SIEC
IVT=integrale velocità-tempo
L’equazione può essere usata per calcolare l’area di
sezione del condotto ad un certo livello conoscendo
l’area di sezione ad un altro livello e le rispettive
velocità di flusso.
PRINCIPI ED EQUAZIONI - V
IL FENOMENO DELLA VENA CONTRACTAQuando un flusso attraversa un orificio ristretto le linee di flusso continuano a
convergere anche dopo il superamento dell’orificio per poi divergere. La vena contracta
è la zona in cui l’area di sezione del flusso è minima e la velocità di flusso è massima:
flussoflusso flussoflusso
Settore Operativo Formazione SIEC
L’area a livello della vena contracta costituisce la cosiddetta area valvolare funzionale o
effettiva (Ae) ed è normalmente il 65-85% dell’ area anatomica (Aa) a livello dell’orificio
[nel caso di orifici rigurgitanti si definisce EROA = effective regurgitant orifice area].
Il rapporto fra l’area funzionale e l’area anatomica è il cosiddetto coefficiente di
contrazione (CC):CC = = 0,65 CC = = 0,65 -- 0,85 (<1)0,85 (<1)
AeAe
AaAa
vena contracta = area minore, velocità maggiorevena contracta = area minore, velocità maggioreorificioorificio
FENOMENO DEL RECUPERO DI PRESSIONE
(pressure recovery) La ragione per cui, quando V è
più alta, P è più bassa sta nel
principio della conservazione
dell’ energia
Se non viene aggiunta
energia al sistema,
Ecin + Epot = K
PRINCIPI ED EQUAZIONI - VI
Settore Operativo Formazione SIEC
Ecin = ½ mv2
Epot = P laterale
Se v P laterale
La P è più bassa dove la v è
più alta: alla vena contracta
Alla vena contracta V è alta, per cui P è bassa e ∆P alto.
Dopo la vena contracta V si riduce, per cui P aumenta
(recupero di pressione).
Il pressure recovery dipende anche dalla geometria
dell’orificio e degli effetti viscosi che generano
turbolenze.
PRINCIPI ED EQUAZIONI - VII
AREA DI CONVERGENZA DEL FLUSSO
Il flusso che si avvicina ad un orificio ristretto si organizza secondo linee di flusso
convergenti verso l’orificio. Su ognuna di queste linee alla stessa distanza dall’orificio
la velocità del flusso è costante. I punti di isovelocità possono essere uniti
idealmente da linee di isovelocità, curve ciascuna delle quali ha un proprio raggio: le
linee con raggio minore hanno velocità maggiore e viceversa.
Nello spazio tridimensionale la regione di
convergenza può essere pensata come una serie di
semisfere di isovelocità concentriche: la semisfera
Settore Operativo Formazione SIEC
semisfere di isovelocità concentriche: la semisfera
più piccola ha la velocità maggiore. A livello di
ogni semisfera il flusso è lo stesso ed è il prodotto
dell’area di superficie della semisfera per la
velocità che la caratterizza.
Q = area semisfera V = 2πr2 V. .
AREA DEL CERCHIO
= π ·· r2
= π · · (D/2)2
= π ·· D2/4
= π/4 ·· D2
= 0.785 ·· D
PRINCIPI ED EQUAZIONI - VIII
AREA DELLA SEMISFERA
= 2 π rr22
Si applica per calcolare l’area della regione
di convergenza del flusso quando ha forma
semisferica.
Settore Operativo Formazione SIEC
= /4 ·· D
= 0.785 ·· D2
Si applica per calcolare l’area di sezione di
un condotto o di un orificio circolare. In
ecocardiografia è preferibile l’uso della
formula evidenziata in rosa poiché viene
direttamente misurato il diametro e non
raggio.
semisferica.
QUANTIFICAZIONE DI:QUANTIFICAZIONE DI:
•• STROKE VOLUME E PORTATA CARDIACASTROKE VOLUME E PORTATA CARDIACA
•• SHUNT INTRACARDIACI SHUNT INTRACARDIACI
OBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTAOBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTA
Settore Operativo Formazione SIEC
•• SHUNT INTRACARDIACI SHUNT INTRACARDIACI
•• GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
•• AREE VALVOLARIAREE VALVOLARI
•• RIGURGITI VALVOLARIRIGURGITI VALVOLARI
•• PRESSIONI INTRACAVITARIEPRESSIONI INTRACAVITARIE
STROKE VOLUME STROKE VOLUME
E E
OBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTAOBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTA
Settore Operativo Formazione SIEC
E E
PORTATA CARDIACAPORTATA CARDIACA
STROKE VOLUME (SV) ANTEROGRADO (GITTATA SISTOLICA)
Quantità di sangue espulsa dal ventricolo sinistro in aorta ad ogni
battito.
PORTATA CARDIACA (PC) ANTEROGRADA
STROKE VOLUME E PORTATA CARDIACASTROKE VOLUME E PORTATA CARDIACA
Settore Operativo Formazione SIEC
PORTATA CARDIACA (PC) ANTEROGRADA
Quantità di sangue espulsa dal ventricolo sinistro in aorta in un
minuto. Se indicizzata per la superficie corporea (BSA) si definisce
indice cardiaco (IC).
PC (L/min) = SV x FC
IC (L/min/m2) = PC/BSA (v.n. 2.6-4.2 L/min/m2)
CATETERISMO CARDIACO
Lo stroke volume viene calcolato dalla portata cardiaca.
STROKE VOLUME E PORTATA CARDIACASTROKE VOLUME E PORTATA CARDIACA
Settore Operativo Formazione SIEC
ECOCARDIOGRAFIA
La portata cardiaca viene calcolata dallo stroke volume.
METODI DI CALCOLO DELLO SV - I
METODO DEI VOLUMI
SV (ml) = VTD (ml) – VTS (ml)
• Preferibile l’eco 3D-RT per una stima più accurata dei volumi.
• Non è applicabile in presenza di insufficienza mitralica, aortica o DIV
(sovrastima lo SV anterogrado).
• Immagini di cattiva qualità pregiudicano l’accuratezza del risultato.
Settore Operativo Formazione SIEC
ECO 3D
METODI DI CALCOLO DELLO SV - II
METODO ECO-DOPPLER
SV (ml) = area anulus valvola aortica (cm2) x ITV eiezione aortica (cm)
• Assume che l’area a livello dell’anulus valvolare aortico non cambi durante la sistole.
• Non è applicabile in presenza di insufficienza aortica (di qualunque grado), calcificazioni
dell’anulus aortico ed ostruzioni all’efflusso ventricolare sinistro.
Apicale
4-camere
con aorta
Settore Operativo Formazione SIEC
2.2 cm
Diametro alla base dei lembi aortici Integrale flusso aortico
SV = 0.785 SV = 0.785 ·· DD2 2 · ITV = 0.785 · ITV = 0.785 ·· (1.1 cm)1.1 cm)22 · · 21.5 cm = 81.7 ml
Parasternale
asse lungo
con aorta
Doppler
pulsato
Evitare la misura del diametro
a valvola chiusa
SV ANTEROGRADO CON METODO ECO-DOPPLER
ACCORGIMENTI E LIMITI
Settore Operativo Formazione SIEC
Evitare la traccia della parte
centrale o interna
della curva Doppler spettrale
ACCORGIMENTIACCORGIMENTI
•• Evitare i battiti prematuri e postEvitare i battiti prematuri e post--extrasistoliciextrasistolici
•• In presenza di PM, considerare il tipo di elettrostimolazioneIn presenza di PM, considerare il tipo di elettrostimolazione
•• Dati poco attendibili in presenza di arimie atrialiDati poco attendibili in presenza di arimie atriali
(usare la media di 5(usare la media di 5--10 battiti)10 battiti)
SV ANTEROGRADO CON METODO ECOSV ANTEROGRADO CON METODO ECO--DOPPLERDOPPLER
Settore Operativo Formazione SIEC
Variazioni in rapporto al tipo di Variazioni in rapporto al tipo di
elettrostimolazioneelettrostimolazione
Variazioni in rapporto ai battiti Variazioni in rapporto ai battiti
prematuriprematuri
Lo stroke volume anterogrado andrebbe calcolato nello
scompenso cardiaco, specie nei pazienti più gravi in cui si
sospetti una bassa portata, e in tutte quelle situazioni in cui è
presente insufficienza mitralica o DIV o DIA rilevanti e si vuole
conoscere la portata anterograda.
In presenza di IM o DIV il metodo da utilizzare è quello eco-
Doppler.
STROKE VOLUME E PORTATA CARDIACASTROKE VOLUME E PORTATA CARDIACA
Settore Operativo Formazione SIEC
Doppler.
Per ottenere risultati affidabili sono fondamentali:
• la conoscenza precisa dei metodi e dei loro pitfalls;
•una curva di apprendimento con confronto dei valori ottenuti
con quelli di una metodica indipendente (non ultrasonora).
SHUNT INTRACARDIACISHUNT INTRACARDIACI
OBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTAOBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTA
Settore Operativo Formazione SIEC
SHUNT INTRACARDIACISHUNT INTRACARDIACI
SHUNT INTRACARDIACISHUNT INTRACARDIACI
• In presenza di uno shunt intracardiaco sinistro-
destro, la portata anterograda destra (portata
polmonare, Qp) è maggiore di quella sinistra
aortica (portata sistemica, Qs).
Settore Operativo Formazione SIEC
• La differenza fra le due portate (Qp-Qs) equivale
al flusso di shunt.
• Il rapporto fra le due portate (Qp/Qs) è un indice
della gravità dello shunt.
SHUNT INTRACARDIACISHUNT INTRACARDIACI
CALCOLO DELLE PORTATE
Si utilizza il metodo integrato eco-Doppler utilizzando la formula generale:
Qs viene calcolato come già descritto in precedenza.
Qp viene calcolato come indicato dalla figura:
Q = 0.785 Q = 0.785 ·· DD2 2 · ITV · ITV · · FCFC
Settore Operativo Formazione SIEC
Qp viene calcolato come indicato dalla figura:
diametro anello
polmonare
ITV Doppler PW
polmonare
CALCOLO ECO-DOPPLER QP/QS NEGLI SHUNT INTRACARDIACI
• QP = portata polmonare: calcolata a livello
dell’efflusso VDx (area x IVT)
• QS = portata sistemica: calcolata a livello
dell’efflusso VSn
Settore Operativo Formazione SIEC
dell’efflusso VSn
• Se DIA, QP anche a liv. T
• Se DIV, QP anche a liv. M
• Se DABP, QP anche a liv. M ed Ao, QS a liv. T o
P
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
OBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTAOBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTA
Settore Operativo Formazione SIEC
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
Principali condizioni cliniche in cui è utile la valutazione dei
gradienti:
• Stenosi valvolari (aortica, mitralica, polmonare,
tricuspidalica)
• Altre ostruzioni all’efflusso ventricolare sinistro (CMP
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
Settore Operativo Formazione SIEC
• Altre ostruzioni all’efflusso ventricolare sinistro (CMP
ipertrofica, stenosi sotto e sopravalvolari)
• Insufficienze valvolari
• Protesi valvolari
• Coartazione aortica
• Difetto interatriale e interventricolare
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
Nell’applicazione cardiaca la misura dei gradienti di pressione viene effettuata con il
Doppler CW e si basa su una semplificazione della equazione di Bernoulli:
1. Il flusso cardiaco è inviscido, per cui la componente relativa all’attrito viscoso viene trascurata.
Equazione di
BernoulliAccelerazione
convettiva
Accelerazione
inerziale del flusso
Attrito
viscoso
P2-P1
Settore Operativo Formazione SIEC
1. Il flusso cardiaco è inviscido, per cui la componente relativa all’attrito viscoso viene trascurata.
2. La componente relativa all’accelerazione inerziale viene generalmente trascurata, essendo
significativa soltanto al momento di inizio e fine dei flussi.
3. V1 (a monte) è molto più piccola di V2 (considerata a livello del jet) e comunque in genere <1-
1.5 m/sec, per cui V1 viene trascurata e V2=V.
4. L’unità di misura di ρ viene convertita, per cui il coefficiente 1/2 ρ diventa 3.975 ≅ 4.
∆∆∆∆P = 4 V2 Equazione semplificata
1-Calcola il gradiente pressorio ma non dà informazioni sulle pressioni che lo hannogenerato.
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
EQUAZIONE DI BERNOULLI SEMPLIFICATA – altre caratteristiche
Esempio:
200 mmHg -160 mmHg → 40 mmHg
60 mmHg - 20 mmHg → 40 mmHg
Settore Operativo Formazione SIEC
2-Consente il calcolo di una pressione se è nota l’altra pressione che genera il gradiente.
Esempio:
Se consideriamo come ∆P=30 mmHg il gradiente sistolico transtricuspidalico fra
ventricolo (VD) e atrio destro (AD) e se PAD=5 mmHg, si ha che:
∆P = PVD – PAD = 30 mmHg
PVD = ∆P + PAD = 30 mmHg + 5 mmHg = 35 mmHg
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
LIMITI DELL’EQUAZIONE SEMPLIFICATA
In alcune condizioni cliniche le assunzioni accettate per semplificare l’equazione diBernoulli non sono applicabili e vanno considerate le componenti eliminate.
1-Alta velocità prossimale alla stenosi (alta V1 > 1 m/s)
Stenosi aortica in condizioni di alta gittata
Stenosi aortica con coesistente insufficienza significativa
Stenosi aortica con concomitante ostruzione sottovalvolare
Settore Operativo Formazione SIEC
Stenosi aortica con concomitante ostruzione sottovalvolare
2-Elevata frizione viscosa
Ostruzioni lunghe tubolari (DIV muscolari)
Aumentata viscosità ematica (policitemia, ipergammaglobulinemia)
3-Elevata accelerazione di flusso
Aumento del momento per aprire alcuni tipi di protesi valvolari
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
L’esempio del GRADIENTE SISTOLICO AORTICO ISTANTANEO DI PICCO
In questo esempio applicando l’equazione
semplificata alla velocità max V2 (3.7 m/sec) si
ottiene un ∆P di 54.8 mmHg. Tuttavia la
velocità V1 (1.3 m/sec) è significativa.
Pertanto, usando l’equazione completa, si
ottiene un gradiente istantaneo di picco di 48
mmHg, minore di quello calcolato con
l’equazione semplificata.
Settore Operativo Formazione SIEC
l’equazione semplificata.
In altri termini, quando V1 è aumentata
(>1m/s) l’equazione semplificata tende a
sovrastimare l’entità della stenosi rispetto al
cateterismo.
In questi casi va utilizzata l’equazione
completa: ∆P = 4 (V22 – V1
2).
V1
V2
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
L’esempio del GRADIENTE SISTOLICO AORTICO ISTANTANEO DI PICCO
ALTRE CAUSE DI “SOVRASTIMA” RISPETTO
AL CATETERISMO:
Settore Operativo Formazione SIEC
• Gradiente istantaneo (Doppler) vs.
gradiente picco-a-picco (cateterismo)
• Fenomeno del recupero distale di
pressione (distal pressure recovery)
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
Il gradiente sistolico aortico istantaneo di picco del Doppler non corrisponde a quello del
cateterismo (ottenuto con la tecnica del pull-back) che è picco-a-picco ed è pertanto
inferiore.
Pre
ssio
ni
L’esempio del GRADIENTE SISTOLICO AORTICO ISTANTANEO DI PICCO
Settore Operativo Formazione SIEC
Cateterismo
Doppler
Pre
ssio
ni
Ve
loci
tà
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
Al cateterismo con il metodo del pull-back il catetere viene ritirato per
misurare la pressione in aorta. In genere tale misura non avviene a livello
della vena contracta (dove il gradiente è massimo) ma a livello della zona
di recupero pressorio (dove il gradiente è più basso, poiché la pressione è
più alta).
L’esempio del GRADIENTE SISTOLICO AORTICO ISTANTANEO DI PICCO
Settore Operativo Formazione SIEC
A causa del fenomeno del
recupero pressorio, la misura con
il cateterismo del gradiente
pressorio nella zona di recupero
della pressione sottostima il
gradiente massimo valutabile
con il Doppler.
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
180 mmHg 70 mmHg 90 mmHg
CATETERISMO: GRADIENTE 90 mmHg
Settore Operativo Formazione SIEC
ECODOPPLER: GRADIENTE 110 mmHg
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
Fenomeno del Distal Pressure RecoveryCaratteristiche
• Il fenomeno del recupero pressorio distale è più marcato nel caso di
aree valvolari più grandi associate a vasi a valle più piccoli. Perciò tale
fenomeno ha maggior impatto nel caso di stenosi lievi-moderate con
Settore Operativo Formazione SIEC
fenomeno ha maggior impatto nel caso di stenosi lievi-moderate con
diametro aortico normale o ridotto (es. nei bambini) rispetto a
stenosi severe con dilatazione aortica post-stenotica.
• Clinicamente il recupero pressorio determina variazioni pressorie di
5-10 mmHg.
• Il fenomeno del “pressure recovery” può essere rilevante in qualche
caso di protesi valvolare (specie le meccaniche “bileaflet”)
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
Cause di “sovrastima” del gradiente di picco nella stenosi aortica rispetto
al cateterismo
• Presenza di una significativa V1 non considerata nell’equazione semplificata
• Fenomeno del recupero di pressione
• Differente misura del gradiente (istantaneo massimo vs. picco-a-picco)
Settore Operativo Formazione SIEC
• Differente misura del gradiente (istantaneo massimo vs. picco-a-picco)
Cause di “sottostima” del gradiente di picco nella stenosi aortica rispetto
al cateterismo
• Segnale Doppler non ottimale, orientamento non parallelo del fascio
ultrasonoro rispetto alla direzione del jet di flusso transaortico
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
GRADIENTE SISTOLICO AORTICO MEDIO
Il gradiente aortico
sistolico medio del
Doppler ha un minor
Settore Operativo Formazione SIEC
Doppler ha un minor
errore rispetto al
gradiente di picco
nei confronti degli
analoghi gradienti al
cateterismo.
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
GRADIENTE SISTOLICO AORTICO
Settore Operativo Formazione SIEC
Currie PJ. J Am Coll Cardiol 1986;7:800-806
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
GRADIENTE DIASTOLICO MITRALICO
Settore Operativo Formazione SIEC
Il gradiente aumenta con l’ aumentare del grado di stenosi.
gradiente
NORMALE STENOSI MITRALICA
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARIP
ress
ion
e (
mm
Hg
)
ECG
GRADIENTE DIASTOLICO MITRALICOGRADIENTE
PRESSORIO
Settore Operativo Formazione SIEC
Toni e soffi
cardiaci
Pre
ssio
ne
(m
mH
g)
ASCOLTAZIONE VELOCITA’ DOPPLER CW
Tempo
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
GRADIENTE DIASTOLICO MITRALICO
Nella STENOSI MITRALICA il
gradiente di interesse è quello
medio, calcolato dalla traccia
dell’onda Doppler CW registrata
nella sezione apicale 4 camere.
PRESSIONI AL CATETERISMO
Settore Operativo Formazione SIEC
In genere, se gradiente medio a riposo:
< 5 mmHg � lieve ostruzione
>10 mmHg � marcata ostruzione
GRADIENTE MEDIO AL DOPPLER
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
GRADIENTE DIASTOLICO MITRALICO
LIMITI: DIPENDENZA DEL GRADIENTE DOPPLER DAL FLUSSO
Il gradiente dipende inversamente dalla grandezza dell’ orificio ma anche
direttamente dal flusso attraverso la valvola (se ↑Q → ↑v e viceversa):
Q = A v v = Q/A ∆P = 4v2 = 4 (Q/A)2
Settore Operativo Formazione SIEC
Pertanto:
• in presenza di stenosi severe: ∆P si riduce se il flusso transvalvolare
anterogrado è ridotto, ad esempio per aumento della frequenza cardiaca;
• in presenza di stenosi lievi: ∆P può essere aumentato se il flusso transvalvolare
anterogrado è aumentato, ad esempio per presenza di significativa insufficienza
mitralica.
GRADIENTI TRANSVALVOLARIGRADIENTI TRANSVALVOLARI
GRADIENTE DIASTOLICO MITRALICO
ALTRE FONTI DI ERRORE
• cattivo allineamento del fascio
(possibile sottostima)
Settore Operativo Formazione SIEC
• coesistenza di significativa insufficienza aortica
(possibile sovrastima)
Nella stenosi mitralica l’allineamento del fascio ultrasonoro
con la direzione del flusso è in genere meno problematico
rispetto alla stenosi aortica.
E’ opportuno comunque orientare la linea campione del
Doppler CW sulla direzione del jet di flusso visualizzata al
color-Doppler
AREE VALVOLARIAREE VALVOLARI
OBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTAOBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTA
Settore Operativo Formazione SIEC
AREE VALVOLARIAREE VALVOLARI
11-- STENOSI AORTICASTENOSI AORTICA
OBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTAOBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTA
Settore Operativo Formazione SIEC
11-- STENOSI AORTICASTENOSI AORTICA
AREE VALVOLARI AREE VALVOLARI -- STENOSI AORTICASTENOSI AORTICA
METODI
1-Misura diretta (area planimetrica)
Ecocardiografia bidimensionale/3D
Settore Operativo Formazione SIEC
Ecocardiografia bidimensionale/3D
2-Calcolo indiretto (a partire dal flusso)
Metodo integrato eco 2D-Doppler
Metodo integrato eco 3D-Doppler
AREE VALVOLARI AREE VALVOLARI -- STENOSI AORTICASTENOSI AORTICA
METODO PLANIMETRICOLIMITI
• Difficoltà nell’identificare i contorni dei
lembi (calcificazioni, riverberi).
• Difficoltà nell’identificare il
taglio trasversale più
corretto (livello dell’area
più ristretta) quando i
lembi hanno morfologia a
Settore Operativo Formazione SIEC
Stenosi lieve Stenosi severa
L’area planimetrica è dinamica, cioè varia in relazione al flusso:
essa, pertanto, cambia nelle variazioni del ritmo e anche durante
l’eiezione, come dimostrato da Arsenault. L’area da misurare è
quella massima.
lembi hanno morfologia a
cupola.
AREE VALVOLARI AREE VALVOLARI -- STENOSI AORTICASTENOSI AORTICA
Settore Operativo Formazione SIEC
Arsenault JACC 1998;32:1931-1937
AREE VALVOLARI AREE VALVOLARI -- STENOSI AORTICASTENOSI AORTICA
METODO ECO-DOPPLER Si basa sull’equazione di continuità
Settore Operativo Formazione SIEC
AREA 2 = AREA DELLA STENOSI
AORTICA
AREA 1 = AREA DEL TRATTO DI
EFFLUSSO (TE)
StAo =IVTcw Ao
IVTpw TEarea TE =
SV
IVTcwAo
AREE VALVOLARI AREE VALVOLARI -- STENOSI AORTICASTENOSI AORTICA
METODO ECO 2D-DOPPLER CALCOLO DELLO STROKE VOLUME
2.2 cm
Parasternale
asse lungo
Apicale
4-camere
con aorta
Settore Operativo Formazione SIEC
SV = 0.785 · D2 · ITVPW = 0.785 · (1.1 cm)2 · 21.5 cm = 81.7 ml
Diametro alla base
dei lembi aorticiIntegrali flusso aortico
PWCW
Area StAo = SV / ITVCW = 81.7 ml / 104 cm = 0.78 cm2
AREE VALVOLARI AREE VALVOLARI -- STENOSI AORTICASTENOSI AORTICA
METODO ECO 3D-DOPPLER CALCOLO DELLO STROKE VOLUME
Settore Operativo Formazione SIEC
83.5 ml
117 cm0.71 cm2= =
AREE VALVOLARI AREE VALVOLARI -- STENOSI AORTICASTENOSI AORTICA
METODO ECO 2D-DOPPLER – Limiti specifici
METODO ECO-DOPPLER – Limiti generali
1. Non sempre facile l’allineamento parallelo del Doppler CW per la misura di Vmax
2. Necessità di effettuare più misurazioni (5-10) in presenza di aritmie (fibrillazione
atriale)
Settore Operativo Formazione SIEC
1. Difficile la corretta misura del diametro del tratto di efflusso in presenza di
calcificazioni
2. Necessità di posizionare correttamente il volume campione del Doppler PW nel
tratto di efflusso
METODO ECO 3D-DOPPLER – Limiti specifici
1. Non applicabile se insufficienza mitralica
2. Non applicabile se scadente qualità delle immagini 3D
2 2 -- STENOSI MITRALICASTENOSI MITRALICA
OBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTAOBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTA
Settore Operativo Formazione SIEC
2 2 -- STENOSI MITRALICASTENOSI MITRALICA
AREE VALVOLARI AREE VALVOLARI -- STENOSI MITRALICASTENOSI MITRALICA
METODI
1-Misura diretta (area planimetrica)
Ecocardiografia bidimensionale
Settore Operativo Formazione SIEC
Ecocardiografia bidimensionale
2-Calcolo indiretto (a partire dal flusso)
Metodo PHT
Metodo integrato eco-Doppler
Metodo PISA
METODO PLANIMETRICO
AREE VALVOLARI AREE VALVOLARI -- STENOSI MITRALICASTENOSI MITRALICA
Planimetria in protodiastole
Settore Operativo Formazione SIEC
Ottenere il piano che taglia la parte più stretta
dell’imbuto mitralico.
METODO PLANIMETRICO
AREE VALVOLARI AREE VALVOLARI -- STENOSI MITRALICASTENOSI MITRALICA
Settore Operativo Formazione SIEC
Stesso paziente: area da 1,12 cm2 a 1,5 cm2 a seconda della sezione utilizzata.
METODO PLANIMETRICO
AREE VALVOLARI AREE VALVOLARI -- STENOSI MITRALICASTENOSI MITRALICA
Ottenere l’area maggiore nel punto più stretto dell’imbuto: la
più piccola area nello spazio, la più grande area nel tempo.
Attenzione a:
Settore Operativo Formazione SIEC
Attenzione a:
- riverberi delle calcificazioni che mascherano l’area reale;
- discriminare il margine dei lembi dalle corde tendinee fuse.
METODO DOPPLER PHT
AREE VALVOLARI AREE VALVOLARI -- STENOSI MITRALICASTENOSI MITRALICA
A mano a mano che la stenosi
aumenta, il gradiente pressorio
diastolico atrio-ventricolare
tende ad annullarsi sempre più
lentamente e la pendenza
dell’onda di riempimento si
riduce (da A a B a C).
Settore Operativo Formazione SIEC
riduce (da A a B a C).
Il PHT (pressure half time) è il tempo in cui il
gradiente pressorio si è dimezzato.
PHT = 20-60 msec
PHT = 100-400 msec
Soggetto normale:
Stenosi mitralica:
METODO DOPPLER PHT
AREE VALVOLARI AREE VALVOLARI -- STENOSI MITRALICASTENOSI MITRALICA
Settore Operativo Formazione SIEC
Area Stenosi Mitralica = 220 / PHT
La costante 220 è stata ottenuta empiricamente
attraverso la correlazione con i valori ottenuti con la
formula di Gorlin.
Quando PHT = 220 → ASM = 1
METODO DOPPLER PHT
AREE VALVOLARI AREE VALVOLARI -- STENOSI MITRALICASTENOSI MITRALICA
Vantaggi
-elevata fattibilità
-bassa variabilità legata all’ osservatore
-relativa indipendenza dalla frequenza cardiaca e dalla portata cardiaca
(a differenza del gradiente pressorio)
Settore Operativo Formazione SIEC
Limiti1) Il PHT dipende, oltre che dalla stenosi valvolare, anche da tutte le cause che
variano la P atriale e ventricolare. Ad esempio: se la compliance del VS si riduce
(IAo, ischemia, ipertrofia) la P ventricolare aumenta, il PHT si accorcia e il
rapporto 220/PHT aumenta: pertanto, anche se l’area valvolare non è cambiata,
viene calcolato un valore di area più grande, cioè la stenosi viene sottostimata.
2) Il metodo non è applicabile in corso di tachicardia (impossibilità a tracciare la
pendenza dell’onda E)
METODO ECO-DOPPLER Si basa sul principio di continuità.
PRINCIPIO: in assenza di insufficienze valvolari, il flusso attraverso la mitrale in
diastole è uguale al flusso attraverso la valvola aortica o la valvola polmonare nella
sistole successiva:
Q mitr (diastole) Q ao/polm (sistole)=
AREE VALVOLARI AREE VALVOLARI -- STENOSI MITRALICASTENOSI MITRALICA
Poiché Q = A v, si ha che:
Settore Operativo Formazione SIEC
Poiché Q = A v, si ha che:
Areamitr = Areaao/polm
ITVao/polm pw
ITVmitr cw
=SV ao/polm
ITVmitr cw
Se IAo, il calcolo dello SV va fatto sulla polmonare. La formula per il calcolo dello SV è
quella precedentemente discussa e richiede che la valvola aortica o polmonare sia
normale:
SVao/polm = 0.785 · D2 · ITVPW
AREE VALVOLARI AREE VALVOLARI -- STENOSI MITRALICASTENOSI MITRALICA
α
METODO PISA
Areamitr =Qpeak
Vpeak
=2πr2 Va
Vpeak
Vpeak = velocità diastolica massima istantanea
misurata con il Doppler CW
Va = velocità di aliasing del color Doppler
r
Settore Operativo Formazione SIEC
Va = velocità di aliasing del color Doppler
r = distanza fra il piano della stenosi e la prima
interfaccia di aliasing
Poichè nella stenosi mitralica i lembi hanno una configurazione ad imbuto, l’area di convergenza del flusso non è in
genere una semisfera ma è più piccola. Pertanto occorre moltiplicare 2rπ2 per un fattore correttivo dell’angolo
formato dai lembi (α/180°). L’angolo α va misurato sull’immagine. La formula finale diventa:
Areamitr =2πr2 α/180° Va
Vpeak
AREE VALVOLARI AREE VALVOLARI -- STENOSI MITRALICASTENOSI MITRALICA
METODOMETODO PLANIMETRICOPLANIMETRICO
--TalvoltaTalvolta difficiledifficile ilil tagliotaglio appropriatoappropriato delladella valvolavalvola
--PlanimetriaPlanimetria difficiledifficile sese calcificazionicalcificazioni
METODOMETODO DELDEL PHTPHT
--InsufficienzaInsufficienza aorticaaortica importanteimportante
--InsufficienzaInsufficienza mitralicamitralica importanteimportante
--RidottaRidotta compliancecompliance deldel ventricoloventricolo sinistrosinistro (cardiopatia(cardiopatia ischemica,ischemica,
ipertrofia)ipertrofia)
-- tachicardiatachicardia
PRINCIPALI
LIMITI
Settore Operativo Formazione SIEC
-- tachicardiatachicardia
METODO ECOMETODO ECO--DOPPLERDOPPLER
--TimeTime--consumingconsuming
--Insufficienza mitralica importanteInsufficienza mitralica importante
--Non applicabile se valvola aortica/polmonare anormaliNon applicabile se valvola aortica/polmonare anormali
METODO PISAMETODO PISA
--TimeTime--consumingconsuming
--Difficile la misura dell’angolo formato dai lembiDifficile la misura dell’angolo formato dai lembi
LIMITI
DEI METODI
RIGURGITI VALVOLARIRIGURGITI VALVOLARI
OBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTAOBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTA
Settore Operativo Formazione SIEC
RIGURGITI VALVOLARIRIGURGITI VALVOLARI
VALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARIVALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARI
1 - VOLUME DI RIGURGITO
Quantità di sangue che rigurgita per battito (ml)
2 - FLUSSO DI RIGURGITO
PARAMETRI QUANTITATIVI
Settore Operativo Formazione SIEC
2 - FLUSSO DI RIGURGITO
Quantità di sangue che rigurgita al minuto (ml/min)
3 - AREA DELL’ORIFICIO RIGURGITANTE (cm2)
FLUSSO RIGURGITANTE = volume rigurgitante x frequenza cardiaca
VALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARIVALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARI
CALCOLO DEL VOLUME RIGURGITANTE
DUE METODI
• Metodo integrato eco-Doppler (o volumetrico)
Settore Operativo Formazione SIEC
Entrambi i metodi usano l’equazione del volume di flusso:
• Metodo PISA
Volume di flusso (ml) = area (cm2) ITV (cm).
VALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARIVALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARI
Volume di rigurgito: metodo volumetrico
Lo stroke volume anterogrado
attraverso un orificio rigurgitante
(SVtotale) è la somma dello stroke
volume anterogrado sistemico
(SVsistemico) e del volume rigurgitante
(VOLrig):
SV = SV + VOL
Settore Operativo Formazione SIEC
SVtot = SVsist + VOLrig
VOLrig = SVtot - SVsist
Il volume rigurgitante può essere
espresso come frazione di rigurgito
(%), cioè come:
FRrig = (VOLrig / SVtot) x 100
da cui si ricava il Vrig:
VOLrig mitralico = 200 ml - 60 ml = 140 ml
FRrig mitralica = (140ml / 200 ml) x 100 = 70 %
VALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARIVALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARI
Metodo volumetrico: calcolo delle componenti
VOLrig = SVtot - SVsist
SVsist = 0.785 · D2an.aortico · ITV
Diametro anello ao
Tracciare lungo il bordo
esterno dello spettro
STROKE VOLUME ANTEROGRADO
(efflusso aortico)
ITV Ao
Settore Operativo Formazione SIEC
Diametro anello mitr
SVtot = 0.785 · D2 an.mitralico · ITV
Tracciare la porzione
più intensa dello spettro
(velocità modali)
STROKE VOLUME TOTALE
(afflusso mitralico) ITV Mitr
VALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARIVALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARI
Volume di rigurgito: metodo PISA
Basato sulla legge di conservazione della
massa e sul principio di continuità.
Il flusso calcolato a livello dell’area di
convergenza (prima dell’orificio rigurgitante)
è uguale al flusso che rigurgita (dopo
l’orificio rigurgitante).
Settore Operativo Formazione SIEC
Il volume rigurgitante può essere calcolatocome il prodotto dell’area rigurgitanteeffettiva (effective regurgitant orifice area,EROA) per l’integrale della velocità dirigurgito:
VOLrig = EROA x ITVrig
EROA viene calcolata con il PISA.
l’orificio rigurgitante).
Proximal Isovelocity Surface Area
VALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARIVALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARI
CALCOLO DI EROA
Il color Doppler è capace di identificare l’area di
convergenza nel ventricolo sinistro.
La prima interfaccia rosso-blu dell’aliasing (quella
più distale all’orificio rigurgitante) corrisponde alla
superficie di una delle semisfere dell’area di
r
Settore Operativo Formazione SIEC
superficie di una delle semisfere dell’area di
convergenza di flusso. A livello di tale interfaccia il
sangue ha la velocità di aliasing (Va) e la distanza
dall’orificio è il raggio r.
Utilizzando il modello semisferico, conoscendo il
raggio r e la velocità di aliasing Va è possibile
calcolare il flusso istantaneo (Qi, ml/sec) a livello
della semisfera di aliasing.Qi = area semisfera V = 2πr2 Va
. .
VALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARIVALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARI
CALCOLO DI EROA
V
r=1.1. cm
Va
Settore Operativo Formazione SIEC
Se Qi è quello massimo durante il periodo di rigurgito (Qimax) e se si misura la velocità
massima di rigurgito con il Doppler CW a livello transmitralico (Vmax), è possibile calcolare
EROA come segue:
Vmax
EROAmax = Qimax
Vmax
=2πr2 Va
Vmax
=2π (1.1 cm)2 40 cm/s
430 cm/s= 0.71 cm2
VALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARIVALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARI
CALCOLO DEL VOLUME DI RIGURGITO
r=1.1. cm
V
Settore Operativo Formazione SIEC
VOLrig = EROA x ITVrig = 0.71 cm2 x 114 cm = 81 ml
Vmax
Va
VALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARIVALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARI
•Ottimizzare le immagini color 2-D
•Zoommare il PISA
•Freezare in cine-loop
METODO PISA: ASPETTI TECNICI
Settore Operativo Formazione SIEC
•Scegliere il frame mesosistolico
•Shift dello zero scala colore per evidenziare l’aliasing (nella
direzione del flusso)
•Misurare il raggio del PISA (superficie emisferica)
VALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARIVALUTAZIONE DEI RIGURGITI VALVOLARI
METODO PISA: LIMITI
• Non sempre la regione di convergenza è semisferica (soprattutto nelle
insufficienze mitraliche funzionali è semiellissoide, con un diametro
maggiore nella sezione 2-camere rispetto a quella 4-camere).
• Il frame mesosistolico non coincide sempre con l’area di convergenza
massima (ad esempio, nel prolasso il picco può essere telesistolico).
Settore Operativo Formazione SIEC
massima (ad esempio, nel prolasso il picco può essere telesistolico).
• Il volume rigurgitante viene calcolato a partire da EROAmax. Tuttavia l’area
dell’orificio rigurgitante varia durante la sistole.
• Il metodo non è utilizzabile in presenza di jet multipli.
• Il metodo è meno accurato in presenza di jet eccentrici.
PRESSIONIPRESSIONI
OBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTAOBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTA
Settore Operativo Formazione SIEC
PRESSIONIPRESSIONI
Parametri pressori valutabili
OBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTAOBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTA
SEZIONI SINISTRE
-pressione atriale sinistra
-pressione telediastolica ventricolare sinistra
Settore Operativo Formazione SIEC
-pressione telediastolica ventricolare sinistra
SEZIONI DESTRE
-pressione atriale destra
-pressione arteriosa polmonare
-resistenze vascolari polmonari
OBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTAOBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTA
PRESSIONI DELLE CAMERE
SINISTRE
Settore Operativo Formazione SIEC
SINISTRE
PRESSIONE ATRIALE SINISTRA dal RIGURGITO MITRALICOPRESSIONE ATRIALE SINISTRA dal RIGURGITO MITRALICO
Il gradiente del rigurgito mitralico è dato
dalla differenza di pressione tra ventricolo
(VS) ed atrio (AS) in sistole:
∆P = 4 v2 = P VS sist. – P AS
Assumendo che:
P VS sist. = P sist. omerale
Settore Operativo Formazione SIEC
Vmax
ESEMPIO
Vmax = 3.5 m/s
Gradiente sist. mitralico = 49 mmHg
PA sist. omerale= 100 mmHg
PAS = 100 - 49 = 51 mmHg
Doppler CW
LIMITE
Se ostruzione all’ efflusso VS, P VS sist. ≠ P
sist. omerale.
P VS sist. = P sist. omerale
Si ha che:
P AS = P sist. omerale – (4 v2)
PRESSIONE TD VENTRICOLARE SN dal RIGURGITO AORTICOPRESSIONE TD VENTRICOLARE SN dal RIGURGITO AORTICO
Il gradiente TD del rigurgito aortico è dato
dalla differenza di pressione tra aorta e
ventricolo:
∆P TD = 4 v2 = P diast. Ao – PTD VS
Doppler CW
VTD
Assumendo che:
Settore Operativo Formazione SIEC
ESEMPIO
VTD = 3.8 m/s
Gradiente TD aortico = 58 mmHg
PA diast. omerale = 70 mmHg
PTD VS = 70 - 58 = 12 mmHg
Assumendo che:
P diast. Ao = P diast. omerale
Si ha che:
PD VS = P diast. omerale – (4 v2)
OBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTAOBIETTIVI DELL’EMODINAMICA INCRUENTA
PRESSIONI DELLE CAMERE
DESTRE
Settore Operativo Formazione SIEC
DESTRE
STIMA DELLA PRESSIONE ATRIALE DESTRA
E’ importante per:
• ottimizzazione della terapia medica
Settore Operativo Formazione SIEC
• ottimizzazione della terapia medica
• calcolo non invasivo della PAP
STIMA DELLA PRESSIONE ATRIALE DESTRA
Indice di collassabilità cavale: variazione % inspirio-espirio del
diametro cavale (< la variazione dimensionale del vaso, > la PAD).
Approccio sottocostale:
D < 2 cm, IC > 50% → PAD= 5 mmHg
Kircher et al, AJC 1990; 66: 493-496
Settore Operativo Formazione SIEC
D < 2 cm, IC < 50% → PAD=10 mmHg
D > 2 cm, IC < 50% → PAD=20 mmHg
LIMITI
- pazienti obesi e periodo post-operatorio
- pazienti ventilati meccanicamente (Jue et al, JASE 1992; Nagueh et al, Circulation 1996)
- Profondità di inspirazione non standardizzabile (Simonson e Schiller, JACC 1988)
STIMA DELLA PRESSIONE ARTERIOSA POLMONARE(v.n.: sist. < 35 mmHg, diastolica < 15 mmHg, media < 25 mmHg)
Metodi Doppler
PAP sistolica PAP media PAP telediastolica e media
Settore Operativo Formazione SIEC
Vel. di rigurgito
tricuspidale
(CW – apicale 4C)
Tempo di accelerazione
efflusso polmonare
(PW – parast. asse corto)
Vel. di rigurgito
polmonare
(CW – parast. asse corto)
PAP SISTOLICA (PAP SISTOLICA (PAPsPAPs))
• Doppler continuo sulla valvola tricuspide in presenza di insufficienza (IT)
• P sistolica max VD = ∆P (da 4v2) + pressione atriale destra (PAD)
• In assenza di stenosi polmonare od ostruzione del RVOT, PVD = PAP
Settore Operativo Formazione SIEC
Currie PJ et al, JACC 1985; 6: 750-756
PAP SISTOLICA: LIMITIPAP SISTOLICA: LIMITI1-Stima della PAD
• misurare PVC quando possibile
• valutazione clinica pressione venosa giugulare inaccurata
• assunzione PAD = 10 mmHg inaccurata
• stima PAD in 3 classi (5 - 10 - 15 mmHg) basata su valore basale + riduzione inspiratoria
del diametro vena cava inferiore (Simonson et al, JACC 1988; 11: 557-564)
• valutazione basata sul flusso nella vena epatica (Nagueh et al, Circulation 1996; 93: 1160-1169)
(systolic filling fraction)
• E/Ea destro (Nagueh 1999, Sundereswaran 1998)
Settore Operativo Formazione SIEC
Currie PJ et al, JACC 1985; 6: 750-756
• E/Ea destro (Nagueh 1999, Sundereswaran 1998)
2-Stenosi polmonare o ostruzione RVOT PVD ≠ PAD
3-Vel. IT ridotta (<2 m/s) se PAD molto aumentata (insufficienza / infarto VD, severa IT)
4-IT assente/minima o traccia Doppler CW incompleta
Salina (emagel) agitata in vena antecubitale aumenta intensità del segnale e definizione della traccia Doppler
CW (Beard JT II, AJC 1988; 62: 486-488)
PAP TELEDIASTOLICA (PAP TELEDIASTOLICA (PAPtdPAPtd))
• Doppler continuo sulla valvola polmonare in presenza di insufficienza (IP)
• P telediastolica AP = ∆P (da 4v2) + PTD VD
• Poiché PTD VD = P atriale destra (PAD) si ha che:
• PTD AP = ∆P + PAD
Settore Operativo Formazione SIEC
Limiti
• Stima della PAD (come per la PAP sistolica)
• Traccia Doppler CW inadeguata
1) Si misura sulla curva PW il tempo all’ aperturadella valvola polmonare dall’ inizio del QRS(corrispondente alla “sistole isometrica” del VD)
2) Si considera sulla curva CW la vel. dell’ IT nelmomento di apertura della valvola polmonare
Se IPolm assente, la PAP diastolica può essere stimata dall’ IT.
Razionale: quando la valv. polm. si apre, la P in APolm è uguale alla P in VD ecorrisponde alla P.
PAP DIASTOLICA PAP DIASTOLICA -- IIII(Stephen et al, (Stephen et al, ChestChest 1999; 116: 731999; 116: 73--77)77)
Settore Operativo Formazione SIEC
momento di apertura della valvola polmonare(vapertura)
3) Si calcola il gradiente pressorio corrispondente:∆Papertura = 4vapertura
2
4) P diastolica AP = ∆Papertura + P atriale destra(PAD)
Limiti• Stima della PAD (come per la PAP sistolica)• Traccia Doppler CW IT inadeguata (> fattibilità rispetto a PAP sistolica poiché è
necessaria solo la prima parte della curva CW)
∆P=4v2=13 mmHg
PADd=13+5=18 mmHG
PAP MEDIA (PAPm) PAP MEDIA (PAPm) -- II
Sulla curva Doppler pulsato della valvola polmonare si calcola il tempo al picco dell’
efflusso polmonare, detto “tempo di accelerazione” (Acceleration Time, AcT). Se PAP
media ↑, AcT↓.
AcT normale > 120 ms
AcT < 90 ms identifica PAP media >20
mmHg con sensibilità 80% (Tramarin et al,
EHJ 1991; 12: 103-111).
Settore Operativo Formazione SIEC
LIMITI
L’ AcT dipende da (Chan et al, JACC 1987; 9: 549-554):
• FC (Act va corretto per FC < 60 bpm e > 100 bpm)
• portata cardiaca destra (se DIA, AcT può essere normale anche con PAP
aumentata)
Equazione di Mahan(Mahan G et al, Circulation 1983; 68 (suppl.3): 367)
PAP media = 79 – 0,45 (AcT)
EHJ 1991; 12: 103-111).
AcT normale
AcT
precoce
PAP MEDIA (PAP MEDIA (PAPmPAPm) ) -- IIII
La PAP media correla con la differenza di pressione in PROTODIASTOLE fra arteria
polmonare e ventricolo destro, calcolabile dalla velocità protodiastolica (Vprotod) sulla
traccia Doppler CW dell’ insufficienza polmonare.
Settore Operativo Formazione SIEC
(Masuyama et al, Circulation 1986; 74: 484(Masuyama et al, Circulation 1986; 74: 484--492)492)
PAP media ≈ 4 vprotod2
PAP MEDIA (PAP MEDIA (PAPmPAPm) ) -- IIIIII
PAP media = PAP diast + 1/3 (PAP sist – diast)
Settore Operativo Formazione SIEC
PULMONARY VASCULAR RESISTANCE
PVR = (MPAP – PCWP) / COInvasive
Settore Operativo Formazione SIEC
Abbas AE, JACC 2003; 41: 1021-1027
Kirkpatrick, J. N. et al. J Am Coll Cardiol 2007;50:381-396
Illustration of "Echo Right Heart Catheterization"
Settore Operativo Formazione SIEC
Adattata da: Schiller NB, Foster E. Heart 1996; 75 (suppl 2): 17-26.
EMODINAMICA NON INVASIVA NELLO SCOMPENSO
CategoriaCategoria
emodinamicaemodinamicaFrazioneFrazione
d’eiezioned’eiezioneVTSI VTSI
Normale > 55 % 18 ml/m 55 ml/m 20 cm
Iperdinamico
Output cardiaco> 20
Ipovolemia <20 (HR +)
VTDI VTDI
1.2 - A Dom se
età >60a.
E/AE/A
1.2 - A Dom se
età >60a.
1.2 - A Dom se
S>D
FVPFVP
S>D
S>>D
<30
PSVDPSVD
<30
<25
IntegraleIntegraleEfflusso VSEfflusso VS
Settore Operativo Formazione SIEC
Ipovolemia <20 (HR +)
Insuff. Ventr. Sin.
Lieve40 - 55% 16 - 18
30 - 45% > 30 > 75 10 - 15
Shock
cardiogeno<10 - 30% > 45 > 100 < 10
1.2 - A Dom se
età >60a.
E Dom (> 1.2)
E Dom (> 1.2)
E Dom, o no
onda A
S>>D
S<D
S<<D
S<<D
<25
>30
>50
>60
Insuff. Ventr. Sin.
lieve-moderata