l'estremismo delle differenze. il caso rosarno in due quotidiani italiani
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Questo lavoro nasce dall’interesse per le attività portate avanti dall’Osservatorio Carta di Roma, che si occupa di monitorare la rappresentazione dell’informazione giornalistica italiana sul tema dell’immigrazione. Il primo capitolo verte anzitutto sull’analisi del fenomeno migratorio, le dimensioni e le caratteristiche che assume in Italia, e sulla sua “rappresentazione mediata”. È questo l’aspetto sul quale si incentra il seguente lavoro, ovvero sull’analisi della narrazione mediale del fenomeno in questione e dei relativi processi di newsmaking che fanno riscontrare talvolta una difficoltà del giornalismo italiano nel raccontare l’immigrazione, ricadendo in una visione stereotipata e pregiudiziale del fenomeno. I capitoli successivi sono dedicati all’approfondimento del caso Rosarno, in una prospettiva innovativa e approfondita, negli aspetti anche i più controversi, attraverso lo studio della cronaca sui vari mezzi di informazione italiani. Rosarno, paese della Calabria, diventa nota alle cronache da gennaio 2010 per quella che è stata definita come "la rivolta degli immigrati", e successivamente come città simbolo del "razzismo italiano" e di "sconfitta sociale", a seguito dell'espulsione degli africani dal territorio. In particolare, il lavoro di ricerca viene sviluppato attraverso l'analisi della copertura mediatica del caso in questione su 13 testate (Avvenire, Corriere della Sera, Il Messaggero, Il Mattino, L’Unità, Repubblica, Quotidiano Nazionale, il manifesto, Libero, Il Giornale, La Stampa, Il Sole 24Ore, Il Tempo), in un periodo di tempo ben limitato (dall’8 gennaio, giorno dello scoppio delle rivolte, al 14 gennaio, giorno della soluzione politica).Da queste testate sono state individuate – attraverso una scheda di rilevazione, secondo la metodologia dell’analisi del contenuto come inchiesta– alcune macroaree utili per l’analisi del caso, come i temi utilizzati (e l’eventuale processo di tematizzazione), i frame interpretativi scelti per inquadrare il fatto in una cornice semantica piuttosto che in un’altra e le relative parole chiave, ovvero i termini maggiormente presenti all’interno degli articoli per descrivere l’evento e i suoi attori. Tra i quotidiani visionati, maggiore attenzione è stata dedicata nel terzo capitolo a Libero e il Manifesto, per mettere in luce le divergenze di rappresentazione dei fatti e i meccanismi attraverso cui, partendo da una differente linea editoriale, si può deviare l'ordine del discorso riguardo a temi delicati come quello dell'immigrazione e del razzismo.TRANSCRIPT
L’estremismo delle differenzeIl caso Rosarno in due quotidiani italiani
Relatore: Prof. Mario MorcelliniCorrelatore: Prof.ssa Giovanna GianturcoCandidata: Angela Iannone
a.a. 2009/2010
L’informazione sull’immigrazione
Gigantografia in nero: la rappresentazione del fenomeno migratorio è un fotogramma immobile, focalizzato sulla cronaca nera o giudiziaria.
I mezzi di informazione forniscono una visione problematica del fenomeno, appiattita su tre principali dimensioni:
criminalità, sicurezza, emergenza.
Il migrante è rappresentato come clandestino e protagonista di fatti criminali, evidenziando la nazionalità come dettaglio schiacciante della sua personalità.
Pagina 2
La ricerca di sfondo: da “Il tempo delle rivolte”, Osservatorio Carta di Roma• Periodo di riferimento: Gennaio – Aprile 2010
• Case history: Caso Rosarno (8 – 14 Gennaio 2010)
• Analisi: prime pagine e pagine interne di 13 quotidiani nazionali
Riot: nuovo tema attraverso cui rappresentare l’immigrazione
4 cornici interpretative: - Allarme sociale - Analisi dei motivi - Individuazione delle colpe - Forme di intervento
Pagina 3
•42 articoli Il Manifesto, 26 Libero, dall’ 8 al 14 gennaio 2010
•Analisi del contenuto come inchiesta e analisi lessico testuale
•Confronto delle prime pagine e pagine interne
•Individuazione di frame, temi e parole chiave
Obiettivo: confrontare due diversi modi di rappresentare una notizia
Pagina 4
Focus su Libero e Il Manifesto: la ricerca
Focus on Libero e Il Manifesto: temi e frame
Libero
Temi: - Immigrazione e sicurezza - Politica e immigrazione- RiotFrame: - Individuazione delle
colpe - Intervento
Tematizzazione: emergenza sicurezza
Il Manifesto
Temi: - Immigrazione e sfruttamento- Razzismo
- IntegrazioneFrame: - Analisi delle cause
Tematizzazione: politiche discriminanti in materia di
immigrazione
10/04/23Titolo Presentazione Pagina 5
Focus on Libero e Il Manifesto: cronologia della notizia
Pagina 6
Il fatto Linea editoriale
Evoluzione Titolazione Conclusione
Libero In prima pagina dal 9 gennaio e nelle pagine interne
Le colpa è degli immigrati, alla tolleranza del Governo, all’incapacità delle istituzioni locali
Dal 10 al 13 gennaio gli articoli si spostano nelle pagine interne (da p.8 a 11); la cronaca cede il posto al commento.
Patemici e narrativi, si rivolgono al lettore per innescare sentimenti di paura e insicurezza sociale
Il 13 gennaio il fatto si sposta nelle pagine interne,sul dibattito tra Italia ed Egitto.
Il Manifesto
Riportato l’8 gennaio in prima pagina, con un rimando alle pagine interne
Approfondisce le cause della rivolta, conseguenza di: lavoro nero, caporalato, condizioni dei migranti, severità delle politiche in tema di immigrazione
Numerosi approfondi-menti il 9 gennaio (da p.1 a 4); ulteriori aperture in prima pagina il 10 e 12
Iconici, meno ricchi di informazioni che tendono a spettacolarizzare la notizia. Si rivolgono ad un lettore che ha una previa conoscenza dei fatti
Il 13 e 14 gennaio il fatto si sposta all’interno del giornale. Articoli sullo sciopero del prima marzo e il “dopo Rosarno”
Rosarno: un anno dopo
10/04/23Titolo Presentazione Pagina 7
“Caso Rosarno” relegato nel genere della cronaca in cui domina l’aspetto emergenziale
Narrazione: drammatica e ricca di particolari, ma povera di contestualizzazione
Rassegna stampa* 15 gennaio 2010- 14 dicembre 2010: 90 articoli
Rosarno come evento ciclico: routine presentata nella cornice della novità
*rassegna.camera.it
Un altro punto di vista
“Nel giornalista è venuta a mancare quella educazione, quella formazione che dovrebbe portarlo a pensare
diversamente, ad evitare generalizzazioni, stereotipi o altro genere di fattori devianti.
Oggi ci troviamo spesso di fronte a giornalisti con poca esperienza, quando invece il mestiere richiede
persone più colte, più avanzate. Questa disinformazione del giornalista finisce quindi
per supportare tali discriminazioni, che sono intollerabili e che migliorano molto poco la
situazione degli immigrati e la loro rappresentazione nel nostro paese”.
(Vittorio Roidi)
10/04/23Titolo Presentazione Pagina 8