lecristo rc - n.2 ottobre 2013

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1 Ottobre 2013 LeCristo Periodico di informazione e formazione apostolica Anno VIII, n. 2, Ottobre 2013 IL SEME CHE PORTA FRUTTO RC per una Nuova Evangelizzazione Dal Brasile al Messico i primi missionari di Papa Francesco I giovani con il Papa GMG - BRASILE. Noi giovani di Rio! a pagina 4 Missioni L’estate della tua vita a pagina 8 Carità che trasforma Progetto... salute! a pagina 10 ALL’INTERNO

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Page 1: LeCristo RC - N.2 Ottobre 2013

1Ottobre 2013

LeCristoPeriodico di informazione

e formazione apostolica

Anno VIII, n. 2,

Ottobre 2013

IL SEME CHEPORTA FRUTTO

RCper una Nuova Evangelizzazione

Dal Brasile al Messico i primi missionari di Papa Francesco

I giovani con il PapaGMG - BRASILE. Noi giovani di Rio!a pagina 4

MissioniL’estate della tua vitaa pagina 8

Carità che trasformaProgetto... salute!a pagina 10

ALL’INTERNO

Page 2: LeCristo RC - N.2 Ottobre 2013

2 RC per una Nuova Evangelizzazione

all’interno

Direttore responsabileP. Andrea Giustiniani, L.C.

A cura dell’Ufficio Comunicazione e Relazioni Istituzionali Chiara Lucifero,

Valentina Raffa, Emanuele Pica

Progetto grafico e impaginazioneCristiano Pancani

Edizioni Medicea Firenze

StampaStabilimento Tipolitografico

Ugo Quintily S.p.A.

LeCristo è un periodico iscritto in data 19 dicembre 2005 al N. 508/2005 del Registro

della Stampa tenuto presso la Cancelleria del Tribunale di Roma.

Per informazioniTel. 06.66543893

[email protected]@regnumchristi.org

www.regnumchristi.orgwww.legionaridicristo.it

Direzione, redazione e amministrazioneVia degli Aldobrandeschi, 190, 00163 Roma

AnnunciAtori del VAngelo

PERIODICO DI FORMAZIONEE INFORMAZIONE APOSTOLICA

Anno VII, n.3, Luglio 2013

La voce deL PaPaLa dimensione mariananella vita cristianaa pagina 8

Regnum chRistiIl carisma apostolicoe la spiritualità del Movimento a pagina 10

FoRmaZione integRaLeI vent’anni dell’Ateneo PontificioRegina Apostolorum a pagina 14

Numero luglio 2013 ok.indd 1 24/07/13 17:44

RCper una Nuova Evangelizzazione

Periodico di informazione e formazione apostolicadel Movimento Regnum Christi,

allegato al numero di luglio 2013 di LeCristo

I GIOVANI CON IL PAPAGMG - Brasile. Noi giovani di Rio!a pagina 4

MISSIONIL’estate della tua vitaa pagina 6

MISSIONI¡Mi cielo!a pagina 8

CARITÀ CHE TRASFORMAProgetto... salutea pagina 10

L’INTERVISTA/1Due missioni diverse…a pagina 12

L’INTERVISTA/2… la stessa Casaa pagina 14

FORMAZIONEEducational Summer Campa pagina 16

GIOVANIL’estate 2013 targata ECyDa pagina 18

Page 3: LeCristo RC - N.2 Ottobre 2013

3Ottobre 2013

LETTERA AI LETTORI

Cari in Cristo,è da poco iniziato il nuovo anno pastorale ma ancora negli occhi e soprattutto nel cuore portiamo i ricordi delle esperienze estive che sono state, di Missione per molti ragazzi, adulti, consacrate, consacrati e sacerdoti, ma anche di c ampi estivi per tutti colo-ro che sono impegnati con i più giovani. Esperienze che, come traspare dalle interviste hanno cambiato il cuore e il modo di vedere la vita di molti. La generosità nel mettere a disposizione

del prossimo e di Dio il proprio tempo si è rivelato per tanti la più bella esperienza mai vissuta, un’occasione di incontro con il Signore presente, a volte nello sguardo dei più emarginati e sofferenti del Messico o del Brasile altre volte nell’amicizia spontanea di chi condivide la Fede. Le parole, i gesti e gli sguardi di Papa Francesco durante la GMG del Brasile hanno mosso il cuore di coloro che l’anno voluto segui-re fino all’altro capo del mondo sentendosi poi chiamati ad essere annunciatori e testimoni di Cristo.In questo secondo numero di LeCristo RC, abbiamo raccolto le testimonianze e le esperienze di alcuni affinchè dalla condivisione delle emozioni possa nascere il de-siderio anche in altri.Il periodo estivo è però anche un momento di cambiamenti e riorganizzazioni all’in-terno delle nostre istituzioni: le due univeristà di Roma, l’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” e l’Università “Europea di Roma” hanno dei nuovi rettori, P. Jesùs Vil-lagrasa e P. Luca Gallizia: due brevi interviste vi aiuteranno a conoscerli più da vicino e a comprendere con quale spirito essi portino avanti la missione a loro affidata.Da pochi giorni il Cardinale de Paolis, delegato Pontificio per la Legione di Cristo e per il Movimento “Regnum Christi” ha annunciato le date dell’apertura del Capitolo Generale straordinario della Legione di Cristo e delle Assemblee dei Consacrati e delle Consacrate. Il Capitolo Generale avrà inizio l’8 gennaio, mentre le assemblee si terranno tra la fine di novembre e dicembre e saranno presiedute dal delegato Pon-tificio stesso: avranno come compito l’elezione di un nuovo governo generale e l’ap-provazione delle nuove Costituzioni per la Legione e degli Statuti per consacrati e per le consacrate. Vi chiediamo preghiere per i frutti di questo importante cammino. Auguro a tutti voi che le esperienze spirituali appena trascorse diventino semi che portano frutto e vi accompagnino nella vita di tutti i giorni affinchè possiate mettere in pratica le parole di Papa Francesco: “Ogni cattolico deve sentirsi in comunione con tutte le comunità cattoliche piccole o grandi del mondo ed ogni comunità deve aprire le proprie porte ed uscire per il Vangelo. Annunciare e testimoniare la fede, in particolare, la gioia di incontrare il Signore, non è un affare di pochi ma riguarda ciascuno di noi” (Udienza Generale, 9 di ottobre di 2013). P. Óscar Náder, L.C. Direttore territoriale per l’Italia

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4 RC per una Nuova Evangelizzazione

di SVEVA FORNARI

“Siamo partiti il 22 luglio - rac-conta Sveva Fornari, 18 anni

- con un gruppo fantasti-co composto da una tren-tina di giovani provenien-ti da tutta Italia e di tutte le età, accompagnati e se-guiti spiritualmente da P. Nicola e P. Marco, sacer-doti Legionari di Cristo e da Cecilia e Linh due con-sacrate del Regnum Chri-sti. E stata un’esperienza molto formativa per me,

un rinnovo per la mia fede, un momento di pau-sa e distacco per interio-rizzare tutte le esperienze vissute. Siamo partiti per il Brasile a fine luglio, ini-ziando con la GMG, un incontro di fede di milioni di giovani giunti da tutto il mondo. E stata un’oc-casione per riaprire i miei occhi, per rendermi con-to che qui sulla terra non sono sola a credere pro-fondamente in Dio, a lot-tare per la mia fede. E sta-ta una settimana intensa, piena di incontri, di feste,

di momenti di preghiera, di messe bellissime, che ci hanno riempiti a tutti il cuore. In quei giorni non c’è stata la minima pau-ra di gioire della fede, di aprirsi agli altri, di con-dividere. E stato tutto un cantare e ballare per le strade, nei bar, negli au-tobus, sotto la pioggia o sotto il sole, con tan-ta voglia di trasmettere quest’energia incredibile che ci è stata donata. In una settimana si sono strette centinaia di nuove amicizie, solo con un sor-riso, dato che spesso la lingua era un ostacolo. E stato un grande momento di ravvicinamento con il Papa, che ci ha trasmesso con le sue parole e i suoi sorrisi tanta forza, tanto coraggio, lasciando ad ognuno di noi una mis-sione nel cuore, quella di diventare discepoli di Cri-sto. E stata una presenza fondamentale, ed è stato incredibile vedere quan-

to anche lui approfittas-se della nostra presenza, che è stata pure per lui un rinnovo di fede come ci ha detto. La GMG si è conclusa con la veglia a Copacabana, che è stato per molti il momento più bello: milioni di giovani radunati in una spiaggia, a pregare, in silenzio, un silenzio incredibile, che ha lasciato tanto nei no-stri cuori.

I GIOVANI CON IL PAPA

«Il Papa ci ha trasmesso con le sue parole e i suoi sorrisi tanto coraggio, lasciando ad ognuno di noi una nuova missione, quella di diventare discepoli di Cristo»

GMG - BRASILE Noi giovani di Rio!

Page 5: LeCristo RC - N.2 Ottobre 2013

5Ottobre 2013

DALLA GMGALLE FAVELAS DEL BRASILE

A seguito della GMG siamo poi partiti per le missioni, iniziando con 4 giorni di missio-ni umanitarie, durante le quali con un grup-po di spagnoli ed uno di brasiliani, abbiamo ristrutturato una chie-sa, cominciando con lo

scartavetrare, fino alla pittura. Sono stati giorni faticosi, ma sapevamo di essere stati chiamati a farlo, ed è quindi di-ventato un piacere ed un divertimento per noi. Impressionante è stata l’accoglienza delle per-sone, che pur non aven-do nulla che ci hanno offerto con gioia tutto il cibo di cui disponevano segno di gratitudine.

Hanno seguito poi le missioni di evangelizza-zione, durante le quali abbiamo avuto occasio-ne di assistere degli an-ziani, di intrattenere un gruppo di bambini in un asilo, che provenivano dalle famiglie più pove-re e violente. È stato incredibile vede-re nei loro occhi tanta carità, gratitudine, fede, malgrado la grande sof-

ferenza che li toccava. Abbiamo ricevuto tan-te testimonianze, di ex-drogati ed alcolisti, di famiglie, bambini, che ci hanno veramen-te aperto gli occhi ed il cuore, ed è stato anche attraverso di loro che abbiamo potuto vedere l’opera di Dio; la fede in-condizionata di questa gente è stata un grande insegnamento”.

Foto di gruppo: dopo l’incontro con il Papa il gruppo di “Gioventù Missionaria” sulla spiaggia di Copacabana con i PP. Nicola Tovagliari, Marco Zaccaretti e Deomar De Guedes, LLCC insieme

alle consacrate del Regnum Christi, Cecilia Bayon e Linh Do. Nella pagina precedente: i giovani dopo la GmG in un momento di lavoro durante le missioni.

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6 RC per una Nuova Evangelizzazione

MISSIONI

di CARLOTTA DONNA

“Non è un caso che anche la mia seconda esperienza di

missione - scrive Carlotta di Torino - sia iniziata con la lettura del vangelo dei “cinque pani e due pesci”. No, non è un caso. Anche questa volta la sfida è sta-ta la stessa: metti a dispo-sizione i tuoi cinque pani e due pesci, il tuo nulla, le tue poche qualità, che non cambieranno tutto il Messico. Mettile nelle sue mani, offrile a Lui. Risul-tato? “E tutti mangiarono a sazietà”! A sazietà? Sì.

Con quello che posso dar-gli? Proprio io, che nella vita di tutti i giorni fatico a fare ció che faccio... Pro-prio io, posso servirgli? Si! Io sono il Suo strumento. Strumento per cosa? Cosa fa il missionario? Il missio-nario porta Cristo alle per-sone. Lo porta fisicamente: nell’ostia, nel tabernacolo che si riempie quella setti-mana solo perchè ci sono i missionari. Tu Lo porti e Lui pensa al resto. E mol-tiplica. Moltiplica il tuo spagnolo, moltiplica le tue energie, la tua felici-tà, moltiplica tutto. Fino alla sazietà. Fino alle lacri-me quando vai via e ti senti

in debito, pensi di non me-ritarle neanche quelle la-crime. Lui Pensa a te nelle cose più piccole. Pensa a te quel giorno in cui non si ri-escono a trovare le soluzio-ni: le piccole, come le gran-di. E attraverso di te pensa ad arrivare alla gente del posto, alla gente di Bañe e di Higuerillas (villaggi vicino ad Aculco (Estado de Mexico) dove  il grup-po delle ragazze ha svolto le missioni   quest’estate.) Anche quando tu non pen-si a Lui. Anche quando sei scoraggiato o stanco. Sono arrivata in Messico cruc-ciata perchè avevo solo cinque pani e due pesci.

“Le missioni di Gioventù Missionaria sono un’esperienza unica, che si vive là in Messico e si mette in praticaqua nella vita di tutti i giorni”

L’estate della tua vitaL’INCONTROPrima di incrociare gli sguardi fiduciosi della gente,prima di ricevere il sorriso spontaneo dei bambini,prima di beneficiare del cibo offerto e preparato per noi tutti i giorni dalle famiglie,prima di ammirare la gratitu-dine negli occhi sinceri degli anziani per il lavoro svolto,non avevo la minima idea di cosa significasse incontrare Dio: ora, grazie a questa gente, lo so.(Francesco, di Roma)

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7Ottobre 2013

Una casa per la Sacra Famiglia

Quest’estate, per la prima volta, il gruppo dei ragazzi ha costruito una Chiesa, nel villaggio di San Gabriel; un’ottantina di anime nella

pianura stepposa di Chichimequillas. Un villaggio relativamente nuovo, dove la maggior parte delle famiglie sono giovani, spesso gli uomini sono negli Stati Uniti a lavorare illegalmente, mandando di tanto in tanto a casa i soldi grazie ai quali la famiglia può permettersi una casa quantomeno dignitosa. San Gabriel, è il nome del villaggio, come fu anche quello dell’angelo scelto da Dio per annunciare a Maria che sarebbe stata madre di Gesù. “Quando Padre Rodrigo, parroco di Chichime-quillas, dove sin dal 2001 svolgiamo le missioni, ci ha chiesto di costruire una casa un po’ speciale, non come quelle che fatte negli ultimi tre anni, “all’inizio” – raccontano i responsabili - “eravamo un po’ perplessi” E invece era proprio così, ci è stato

chiesto di costruire una casa per una famiglia molto speciale, per la Sacra famiglia, un posto per Maria, Giuseppe e Gesù e per tutti gli abitanti di San Gabriel. Ecco che il nome del villaggio nasconde-va in sé il significato della missione. Così anche quest’anno abbiamo preso cazzuola e cemento e, giorno dopo giorno, in quattordici giorni, abbiamo, letteralmente “edificato la Chiesa”. L’ultimo giorno, Mons. Faustino Armendàriz Jimenez, Vescovo di Querètaro, ha benedetto la cappella di fronte alla popolazione accorsa in massa per l’evento, insieme a numerose famiglie dei villaggi circostanti dove, a rotazione, abbiamo svolto la missione di evangeliz-zazione e quella medica.

Sono tornata in Italia con dodici ceste piene. Ho ca-pito quando ero lì che bisogna avere un cuore da bambino: più è debo-le, più si affida al Padre e gli dà in custodia tut-to ció che possiede, e sa che quelle cose non sono merito suo. Le missioni di Gioventù missionaria sono un’esperienza unica, difficile da raccontare, che si vive là in Messico e che si cerca di mettere in pra-tica qua nella vita di tutti i giorni. E ora arriva la parte più impegnativa: tornare. Tornare alle cose di tutti i giorni, tornare a casa, in università, a Torino, a Mi-lano, a Roma... Ma è qui che si vedono i frutti! Scri-ve San Josemaria Escrivà: “La conversione è cosa di un istante. La santificazio-ne è lavoro di tutta la vita” (Cammino 285). Il Messico è luogo di conversione, ogni cuore riceve la sua, a seconda della conver-sione di cui ha bisogno al ritorno inizia il “lavoro di tutta la vita”.

Il gruppo dei giovani

missionari durante

la costruzione e davanti

alla Chiesa

La nuova esperienza dei ragazzi

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8 RC per una Nuova Evangelizzazione

MISSIONI

di VALENTINA RAFFA

Al gruppo di Italia-ni, che ormai ogni anno partono alla volta del Messico,

per una o due settimane di missione, si sono ag-giunte, quest’estate, al-cune famiglie messicane rinforzando ed arricchen-do con la propria cultura il gruppo di missionari di Famiglia Missionaria che si reca ogni anno in Mes-sico.Il progetto prevedeva, oltre alle visite alle fa-miglie, alcune ore di vo-lontariato nell’ospedale delle “Suore del Buon Samaritano” che è stato edificato, poco distante da Malinalco, grazie alla disponibilità di generosi benefattori.Le suore, originarie del Cile, accolgono quasi esclusivamente malati terminali che non hanno famiglia e nessuno su cui contare. I giovani medi-ci, neolaureati, scelgono spesso di fare il tirocinio obbligatorio nella strut-tura gestita dalle suore e questo garantisce un’as-sistenza medica continua ai degenti.I missionari hanno af-fiancato i molti volontari che collaborano con le suore e si sono alternati tra visite alle famiglie e visite ai malati in ospe-dale.“La missione è molto diversa da un’azione di

lo? Amare gli altri come noi stessi è difficile e può portare a pensare che forse non ci amiamo ab-bastanza, cioè non sap-piamo vederci con gli oc-

L’esperienza di Famiglia Missionaria in Messico

¡Mi cielo!

aiuto umanitario” dice Annamaria, “ha uno spessore e una profondi-tà diversa. Ti scopri ama-to nell’amore che riesci a dare agli altri compiendo

gesti semplici. “Mi cielo” è il vezzeggiativo con cui si è rivolta a me una si-gnora ricoverata. “Mi cie-lo”! e che cosa avrò mai fatto, da essere il suo cie-

“La missione è molto diver-

sa da una azione di aiuto umanita-rio, ha uno spesso-re e una profondi-tà diversa”

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9Ottobre 2013

chi di Dio, come figli per cui dare la vita. Eppure, è necessario avere la cer-tezza di sentirci amati per poter fare poi qualunque cosa! E Dio vuole che scopriamo il suo amore tramite gli altri.Nell’ospedale di San Ni-colas non c’è nessun mo-tivo per essere allegri; eppure incontri solo volti sorridenti, sembrano tut-ti felici. Tu entri in una casa di sofferenza e senti solo la gioia. Le suore e i volon-tari riescono a dissolvere la sofferenza di queste persone. Perché si fanno strumenti di Dio e se sei uno strumento di Dio, dare aiuto a chi ha biso-gno non ti pesa più! E, una volta tornati a casa, non si può fare a meno di cambiare atteggiamento nei confronti di chi ha più bisogno di te”.

OGNI ANNO HA UN SUO PERCHÉ

Non è lo stesso andare in missione una volta o più volte, non è inutile tornarci ancora una volta. Il primo anno è tutto un’emozione, è tutto nuovo; poi, alla seconda missione si ap-profondisce il significato di questo viaggio oltreoceano, ti rendi conto che non puoi farlo solo per sentirti in pace con la tua coscienza; infine, comprendi il bisogno di amore degli altri, che è lo stesso bisogno che hai tu. E scopri che puoi essere di aiuto o di sollievo al tuo prossimo con poco, anche mettendo sulla sua strada una persona che lo aiuti”.Per informazioni visita il sito: www.gfmissionaria.com.

P. Paolo

Cerquitella, L.C.

celebra la S. Messa

nell’ospedale.

Nella foto grande

Annamaria con

alcuni volontari

nell’ospedale delle

suore del Buon

Samaritano

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10 RC per una Nuova Evangelizzazione

Gli occhi sorriden-ti dei bambini di San Juan De Dios, le case variopinte

di Chemuyil, la natura incantevole dell’isola di Cozumel, i volti scava-ti dalla sofferenza degli anziani di Tulum, la gen-tilezza della popolazione locale, il parco naturale e incredibile di Xel-Ha, dove l’acqua del mare si combina con l’acqua dolce dei fiumi e delle sorgenti sotterranee, ac-colgono quei medici ita-liani che hanno accettato la proposta di P. Sergio di andare in Messico a offri-re supporto medico e sa-

nitario alla popolazione locale. Sono un dentista, un osteopata, una gineco-loga, due anestesiste, un chirurgo e una capo sala dell’Ospedale Re-gina Elena di Roma che, insieme ad altri volontari accompagnati da P. Ser-gio Córdova, L.C. accom-pagnatore spirituale del gruppo, hanno trscorso dal 6 al 21 agosto una settimana di missione medica e una settimana per visitare i posti più belli dello Yucatan.Al gruppo di italiani si sono aggiunti alcuni messicani: due medici,

due infermiere e tanti volontari della Fondazio-ne “Fundespen”, diretta da P. Higinio Izquierdo, L.C., cui scopo è quello di promuovere lo svilup-po umano, morale e inte-grale delle persone, delle famiglie e dell’intera po-polazione maya. Il con-fronto fra culture diverse, l’esperienza di paesi più sviluppati nel campo sa-nitario ma anche la sem-plicità e la genuinità del popolo Maya ha contri-buito a una crescita reci-proca.L’assistenza sanitaria sta-tale in Messico non riesce a coprire tutte le necessi-

tà e la maggioranza del-la popolazione non può permettersi l’assistenza medica privata. Nei vil-laggi come San Juan de Dios e Nuevo Xcan la pre-senza dei medici italia-ni è stata salutata come un avvenimento e molti sono accorsi per farsi vi-sitare. I pazienti hanno apprezzato la gentilezza e la competenza dei medi-ci, e hanno manifestato, ciascuno a suo modo, la loro gratitudine: una si-gnora di 83 anni, dopo la visita medica, è tornata a portare ai medici il rac-colto del suo orto!I medici hanno sperimen-

Dagli ospedali italiani ai villaggi Maya: alcuni medici portano la loro esperienza in Messico

Progetto... salute

CARITÀ CHE TRASFORMA

I medici durante la visita in ambulatorio

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11Ottobre 2013

conforto, hanno cerca-to, attraverso il lavoro di tutti i giorni, di trasmet-tere Cristo, cercando, sul suo esempio, di curare e guarire quanti si sono av-vicinati loro, senza nulla chiedere in cambio.Ogni giornata di lavoro, si è conclusa con la S. Mes-sa, per rimettere nella mani di Dio le esperien-ze, i momenti di condivi-sione e di scambio con i pazienti e con i colleghi italiani e messicani; tutti sono rimasti colpiti dalla semplicità della gente del posto e dalla loro grande religiosità, fatta di gesti piccoli, ricchi di amore.

È facile pensare come queste esperienze di vo-

lontariato, benedette dai sacramenti quotidiani, pos-sano cambiare, al ritorno in Italia, il modo di affrontare la routine del lavoro ordina-rio arricchendolo dell’amore di Dio che mai è tanto pre-sente come in chi soffre.

tato che “la missione è molto diversa da un aiuto umanitario”: hanno eser-citato la loro professione in un contesto di aiuto e di accoglienza della sof-ferenza e della malattia, sono stati medici e buoni samaritani, hanno por-tato farmaci e parole di

P.Sergio Cordoba L.C. mentre accompagna il gruppo a visitare le città del Messico.

Nella foto in alto: p. Iginio Izquierdo L.C. mentre visita alcuni malati.

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12 RC per una Nuova Evangelizzazione

L’INTERVISTA/1

PJesús Villagrasa, L.C. è il nuovo ret-tore dell’’Ateneo Pontificio “Regina

Apostolorum”, diretto dai Legionari di Cristo, dal 15 agosto 2013. Padre, come concilia la sua missione sacerdota-le con quella di rettore?Il documento della Chie-sa per le università eccle-siastiche, la Costituzione apostolica Sapientia Chri-stiana, afferma che i do-centi di un ateneo pon-tificio debbano, in buona misura, essere sacerdoti e che le autorità accade-miche (rettori e ufficiali maggiori) provengano, soprattutto, dal corpo do-cente. La maggior parte dei Rettori delle univer-sità ecclesiastiche sono sacerdoti. Se si conside-ra che un’università è anche una comunità, tale comunità può essere guidata anche con spiri-to sacerdotale, pensando alla missione prin-cipale, quella di contribuire alla formazione

Intervista a P. Jesús Villagrasa, L.C. a pochi mesi dal suo insediamento come rettore dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum

Due missioni diverse…

«Se il signore non costruisce

la casa... invano vi faticano i costruttori»(Sal 127)

intellettuale e morale di futuri sacerdoti e perso-ne consacrate. È vero che un sacerdo-te preferirebbe dedicar-si alla Parola di Dio e ai sacramenti, però è anche vero che la missione di un sacerdote è più am-pia. Io vorrei compiere la mia missione con cuore sacerdotale e forse dovrò lamentarmi, come fa san Gregorio Magno, di do-vermi occupare di molti affari mondani, correndo il rischio di trascurare la preghiera.  Si aspettava questa no-mina?Sinceramente no, perché, essendo stato nominato consigliere generale del-la Legione, pensavo di essere dispensato da al-tri incarichi, almeno fino al capitolo generale.Voi sacerdoti e religio-si, vedete nell’incarico affidatovi dai superiori, una missione. La diffe-

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13Ottobre 2013

renza, in questo caso, è che i suoi collabora-tori non sono volontari, ma dipendenti. Come si prepara ad affrontare questa realtà?Io considero l’Ateneo come una comunità e come un’istituzione. In quanto istituzione, ha regolamenti e norme da rispettare, deve funzio-nare secondo la legge civile e canonica, avrà a che vedere con contratti ed esigenze di organi-smi internazionali per le università, processi di valutazione universi-taria esterna. Io dovrei essere in grado di ge-stire questa istituzione nel rispetto delle regole. Siamo, allo stesso tempo, una comunità; e l’istitu-zione e la comunità van-no insieme, si aiutano: se non si promuove lo spirito comunitario, l’istituzione non potrà funzionare, le mancherà l’anima; però

se non c’è una correttez-za istituzionale, anche i rapporti personali risen-tiranno della mancanza di chiarezza nelle compe-tenze. Come immagina il futu-ro dell’Ateneo? Giovanni Paolo II e Be-nedetto XVI hanno mes-so l’accento sul rapporto di dialogo tra fede e ra-gione. Papa Francesco, adesso, ci ricorda la mis-sionarietà della Chiesa, sta risvegliando in tutti noi la consapevolezza che tutto nella Chiesa è ordinato alla missione.È necessario, quindi, un sempre maggiore rigore accademico, basato sul messaggio della rivela-zione e attento al dialo-go tra fede e ragione. Il mondo di oggi è quello di sempre, però le do-mande di oggi sono di-verse e bisogna calarsi nel contesto culturale attuale.

Attraverso l’attività acca-demica, vogliamo anche stimolare, negli studen-ti, l’ardore missionario: vorremmo, cioè, trasmet-tere la nostra convin-zione che gli studi non sono autoreferenziali, non sono fini a se stes-si ma concorrono alla

formazione integrale dei missionari, dei sacerdoti animati da carità pasto-rale e dei laici impegnati (Cfr. Discorso del Santo Padre Benedetto XVI, in occasione dell’incontro con giovani professori universitari, Madrid, 19 agosto 2011).

“Il mondo di oggi è quello di sempre, però

le domande di oggi sono diverse e bisogna calarsi nel contesto culturale attuale.Attraverso l’attività acca-demica, vogliamo anche stimolare, negli studenti, l’ardore missionario”.

P. Villagrasa mentre presiede la S. Messa dello Spirito Santo, all’inizio dell’Anno Accademico

2013-14

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14 RC per una Nuova Evangelizzazione

P Luca Maria Gal-lizia, L.C., è il nuovo rettore d e l l ’ U n i v e r s i t à

Europea di Roma, da set-tembre 2013.Padre Luca, è diffici-le conciliare la vita sa-cerdotale e religiosa con un incarico “così impegnativo” come quello di rettore? Affidandomi al Signore e condividendo la mia missione con i validi col-laboratori, religiosi e lai-ci, con cui ho la grazia di lavorare, confido di poter svolgere bene anche l’in-carico di rettore, con la consapevolezza dei limiti che sono propri di ogni essere umano. L’impor-tante è che l’incarico di rettore non sostituisca in alcun modo quello di prete. Sarà impegnativo, ma essere rettore non dovrà togliere nulla al tempo che continuerò a dedicare alla preghiera e a tutti i miei impegni di sacerdote. Ripeto, questa è la base di tutto. Come ha accolto questa nomina?I sacerdoti, generalmen-te, non pensano alle no-mine. La nostra vocazio-ne è quella di servire la

Chiesa e cerchiamo di es-sere sempre pronti ad ac-cogliere qualunque inca-rico con spirito gioioso e grato. Gesù, nel Vangelo, ci invita a riconoscerci sempre “servi inutili” per ricordare che “Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i co-struttori” (Sal.126).Quando i superiori mi hanno affidato questo impegno, ho sentito il peso della responsabilità e una certa inquietudine. Ma poi è prevalso l’affi-damento: se il Signore mi chiede questa disponibi-lità, eccomi! Quotidiana-mente cerco di rinnovare questo desiderio, questa promessa che è parte del-la mia vocazione. Pensa che troverà diffe-renza tra lavorare con membri del movimento e dipendenti con ruoli e orari di lavoro ben pre-cisi?

Mi viene in mente un ane-dotto: San Josemaria arri-vò all’improvviso all’Elis di Roma (un complesso di servizi educativi e sociali destinato alla formazione umana e alla promozione culturale e professionale dei giovani) e fece visita ad alcune classi. I giovani avevano le mani sporche, perché erano impegnati in un’esercitazione. San Josemaria prese le mani di uno dei ragazzi e le ba-

ciò dicendo: “Figlio mio, tu puoi offrire questo la-voro a Dio come preghie-ra, nello stesso modo in cui io offro ogni giorno la Santa Messa”. Non esistono differenze. Tutti possono dare il pro-prio contributo alla so-cietà, con diversi compiti ma uniti nella volontà di mettere tanto amore e tanto impegno nel pro-prio lavoro.Qual è il “valore aggiun-to” di questa un’univer-sità cattolica alla luce della situazione sociale

e ecclesiale? Papa Francesco, in con-tinuità con lo spirito dei suoi predecessori, ha di-mostrato fin dal primo momento, di avere in grande considerazione i giovani: ha fiducia nel contributo che possono dare al mondo. Esistono, oggi, troppi pregiudizi nei confronti dei giovani: si pensa, a torto, che amino volare basso. Ma questo non è vero. I giovani cer-

L’INTERVISTA/2

Intervista a P.Luca Gallizia, L.C., neo-rettore dell’Univeristà Europea di Roma

… la stessa Casa

“L’ incarico di rettore sarà inpegnativo ma non

dovrà togliere nulla alla vita di preghiera e di sacerdote.”

Page 15: LeCristo RC - N.2 Ottobre 2013

15Ottobre 2013

cano con forza il “senso” e la “missione” della loro vita.Cosa cercano i giovani di oggi dalla formazione universitaria?È una ricerca che ogni università deve accompa-gnare e favorire; in modo speciale, direi, un’uni-versità cattolica, che è

chiamata a offrire una formazione scientifica ad alto livello e al passo con le necessità della nostra società, ma, allo stesso tempo, si propone di re-alizzare una sempre nuo-va sintesi tra ragione e fede. Mi riferisco a quell’ “ampliamento della no-stra idea di razionalità”

di cui parlava Benedetto XVI, nel famoso discorso a Ratisbona: non ridurre il “ragionevole” al “quantificabi-le” ma aprirlo a valori più elevati, più rispondenti alle esigenze profonde e insopprimibili dell’animo umano.Nell’era dei mass media e delle grandi tecnologie

i ragazzi sono raggiunti da messaggi di ogni ge-nere, che in alcuni casi possono generare con-fusione. La nostra Uni-versità Europea di Roma offre ai giovani diverse opportunità per formarsi come persone ed edifica-re un autentico senso di responsabilità: gli scambi internazionali, i corsi curricu-lari di formazione umana inte-grale, i programmi di impegno sociale e umanitario, lo sport, le proposte di spiritualità della cappellania, e tanti altri.L’università, oltre a es-sere fonte di cultura, è anche un momento di incontro, di dialogo, di conoscenza tra per-sone che vengono da mondo diversi. È una grande occasione per costruire ponti versi gli altri. L’università può contribuire a rovesciare questa non-cultura dell’isolamento e farsi portatrice di un grande spirito di dialogo con tutti, con lo stesso atteg-giamento di accoglienza incoraggiato, più volte, da Papa Francesco.

P. Luca Maria Gallizia, L.C. neo- rettore

dell’Università Europea di Roma.

Nella foto della pagina a fianco p. Luca

durante la sua ordinazione sacerdotale

l'Edificio dove sono riuniti l'Ateneo Pontificio e l'Univeristà Europea di Roma

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16 RC per una Nuova Evangelizzazione

FORMAZIONE

Una nuova proposta educativa per licealiche unisce formazione professionale, umana e divertimento

EducationalSummer Camp

di CHIARA LUCIFERO

Si sa gli esami a set-tembre sono un in-cubo per tutti: ragaz-zi, genitori e fratelli,

che vedono le loro vacan-ze rovinate dallo studio e dalla ricerca di insegnanti nei posti più sperduti del-la penisola; da genitori nervosi perchè i figli non studiano e da figli nervosi perchè i genitori urlano.Insomma quello che do-vrebbe essere un periodo da godersi in famiglia, ri-scoprendo se stessi e la bellezza di stare insieme diventa invece avvelenato dalla minaccia della boc-ciatura di settembre.L’Educational Summer Camp, nasce proprio come soluzione a questa esigenza che vede sem-pre più ragazzi nel passag-gio dalla terza media al liceo faticare a orientarsi e impegnarsi negli studi, mancando di motivazio-ne. A causa di questo loro insuccesso hanno a volte difficoltà nella crescita o nella socializzazione. L’E-ducational Summer Camp si rivolge a ragazzi liceali con debiti scolastici, dif-ficoltà di apprendimento o che semplicemente vo-gliono rafforzare alcune materie in cui hanno dif-ficoltà.Il progetto, unico in Ita-lia, nasce sotto l’egida della fondazione Mission Network del Regnum Christi che si propone di fonde-re i principi fondamentali

della fede cattolica in una missione educativa e di-dattica che ponga al cen-tro il giovane.Ha come finalità quella di rafforzare la preparazione

scolastica attraverso una formazione “su misura”; partendo da un’esigenza concreta del giovane: la sua difficoltà nello studio per poi accompagnarlo

anche nella crescita uma-na e spirituale. All’inter-no di giornate di studio, suddivise in ore di lezio-ne seguiti da insegnanti e studio assistito, ci sono

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17Ottobre 2013

nile affidate ai sacerdoti Legionari di Cristo. Que-sto progetto, che si strut-tura in quattro settima-ne: due alla fine di luglio e due alla fine di agosto, ha riscosso molto succes-so sia da parte dei ragazzi che delle famiglie: i primi perchè hanno trovato un ambiente familiare e sere-no, che gli ha permesso di studiare ma anche di sta-re con coetanei e divertirsi stando in un bel posto; i secondi perchè hanno po-tuto constatare con mano che i ragazzi hanno studia-to bene e hanno superato gli esami e che loro stessi hanno potuto godersi va-canze più serene.

Momenti durante il Camp: da sin pranzo,

studio e S.Messa nella tenuta “le Rocchet-

te”. In basso: foto di un gruppo di ragazzi

durante il camp con fr. Matthew L.C.

e Fr. Juan Pablo. L.C. A destra P. Lorenzo

Curbis e P. Scott Murphy, LL.CC celebrano

la S. Messa

• 7.30 sveglia• 7.30 sveglia• 8.00 meditazione• 8.15 colazione• 8.35 sistemazione

camere• 8.55 inizio lezioni• 13.00 termine

lezioni• 13.20 pranzo• 14.20 tempo libero

(relax, mare, tennis)• 16.15 rientro• 16.30 merenda• 17.00 studio pome-

ridiano• 19.15 Messa• 20.30 cena• 21.15 attività serali• 23.00 termine

attività

LA GIORNATA

attività sportive (calcio, tennis, nuoto, spiaggia e gite in bici), attività di ap-profondimento e momen-ti di riflessione sui temi di maggior interesse giova-

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18 RC per una Nuova Evangelizzazione

di EMANUELE PICA

Nei mesi di giugno e luglio, si sono volti in Italia e all’e-stero, numerosi campi estivi organizzati nell’ambito delle

proposte dell’ECyD, il cammino che propone il Movimento Regnum Chri-sti per accompagnare gli adolescen-ti nel processo di maturazione come persone e come credenti; per aiutarli a conoscere e amare Gesù Cristo e per coinvolgerli affinchè diventino consa-pevoli artefici di un mondo migliore.Per molti dei ragazzi che vi hanno pre-so parte, l’esperienza del campo estivo è stato il coronamento di un lungo per-corso durato tutto l’anno, nell’ambito delle attività proposte dal Club FARO, per i ragazzi e dal Club CIMA per le ra-gazze.Numerosi sono stati i campi estivi in Italia: a Graglia (BI), per i ragazzi del Club FARO di Caserta, a Gozzano, per i ragazzi delle medie del Triveneto, e a Catania, per i ragazzi della Sicilia. Numerose anche le esperienze all’este-ro come il campo estivo a New York, al quale hanno partecipato i ragazzi delle superiori del Club FARO di Padova, o a Madrid, per le ragazze dei Club CIMA di Roma, Padova e Palermo. Per i ragazzi del Club FARO di Roma le destinazioni sono state Malta e Rio de Janiero dove, in occasione della Giornata Mondiale

I campi estivi proposti da Mission Camps, a conclusione di un annodi esperienze nei club FARO e CIMA

GIOVANI

L’estate 2013targata ECyD

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19Ottobre 2013

della Gioventù con Papa Francesco, è stato organizzato anche un corso inter-nazionale di formazione sull’ECyD.I campi estivi offrono agli adolescen-ti dai 12 ai 17 anni, un’estate all’inse-gna dell’avventura, dello sport, della formazione spirituale e umana, del divertimento e delle lingue straniere accompagnai dai sacerdoti Legionari di Cristo o dalle consacrate del Regnum Christi L’ambiente sano di amicizia, re-sponsabilità e divertimento instaurato dai formatori e dai giovani seminaristi (spesso giovani universitari membri del Movimento) è un ulteriore veicolo di educazione che offre ai ragazzi un importante modello di riferimento; la loro presenza infatti è fondamentale nell’organizzazione di un buon campo estivo.

il gruppo ECyd di Padova davanti alla Casa Bianca con Fr. Pannizzolo

Diversi momenti delle attività

di svago: avventura, sport,

viaggi, formazione umana

e spirituale caratterizzano

l’offerta ECyD

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ogni settimana:

ogni mese:

Il vangelo della domenica a fumetti,corredato da una spiegazione e daun piccolo proposito disponibile anche nella versione “da colorare”!

Ogni mese i bambini hanno una o più

sfide da affrontare: vengono invitati

a compiere un proposito, a mettere in

pratica una virtù, a fare qualcosa di

concreto per gli altri e per la propria

crescita umana e spirituale.

Alex, Edo, Layla, Verny e il loro

cane Mapy sono un gruppo di

simpatici amici che, con l’aiuto

di Padre T., il sacerdote della

loro parrocchia, vivono le virtù

cristiane nella quotidianità della

loro vita.loro vita.

I santi sono persone che danno una

testimonianza straordinaria di amore

e fedeltà a Gesù. E’ importante che i

bambini conoscano la vita e l’eroicità

di questi santi, affinché possano

imitarne le virtù.

Avventure alla scoperta della fede

cattolica con l’aiuto dell’Ispettore

Spark, un personaggio a forma di

scintilla che rappresenta la coscienza

sempre alla ricerca della Verità.

vita da santo

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