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L’ECO DI SUZZARA Mensile di informazione, politica, cultura, sport e tempo libero Anno XIII > N. 11 > Novembre 2015 > e 1,50 A Suzzara i quadri della Pepa

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Page 1: L’ECO DI SUZZARA · Donna), Lia Martignoni (Cavour), Maria Angela Nannini (Da Marco), Fiorenza Nosari (Agriturismo Sabbioni), Luciana Ruzzon (Da Leo), Anna ... Facchini, Gianni

L’ECO DI SUZZARAMensile di informazione, politica, cultura, sport e tempo libero Anno XIII > N. 11 > Novembre 2015 > e 1,50

A Suzzara i quadri della Pepa

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2 L’ECO DI SUZZARA > n. 11 > novembre 2015

L’ECO DI SUZZARAPeriodico mensile iscritto al Registro Stampa del Tribunale di Mantova in data 14/12/2002 al n. 14/2002

Direttore responsabile: Vanni Buttasi

Editore: Bruno Melli – strada Arginotto, 27 – Suzzara (Mn)Tel. 333.5755104 – [email protected] – www.ecodisuzzara.it

Impianti e stampaPubli Paolini s.r.l. – via R. Zandonai, 9 – 46100 Mantovatel. 0376.380768 – [email protected]

Il numero è stato chiuso in tipografia giovedì 12 novembre 2015

GRAZIE ARNALDO

Egregio direttore, le sarei grata se pubblicasse questo mio scritto dal titolo: “Per rin-graziare Arnaldo”. «Con poche parole desidero ringraziarti, Arnal-do, tra i tuoi parenti e amici, per quello che hai dato a me e a molti altri: fiducia, comprensione, incitamento, sostegno. A me, perso-nalmente che amo scrivere; a me, soprattutto, per l’impegno sin-cero, attento nel prodigarti, senza mai desistere, sostenendomi per commemorare, finalmente, Stelvio Zonta martire della Resisten-za! Ti ho conosciuto ai tempi della “Scuola Magistrale”. Ho segui-to con interesse i “progetti” di cultura, innovazione che sperimen-tavi nella scuola. Ho apprezzato i tuoi “scritti”; mi sono commossa leggendo le tue poesie. Come cavaliere dal destriero a briglia sciol-ta, amante della verità e libertà, sempre oltre il conformismo, sei stato. Incurante di “certi non ”, del successo e degli applausi, hai dedicato il tempo vissuto ai tuoi obiettivi da precursore, con lar-ghezza di idee, in riferimento ai campi innovativi “profetici”; sem-pre risoluto, militante, fino al traguardo. Grazie Arnaldo!»

Lucia Zonta

lettere al direttore

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n. 11 > novembre 2015 > L’ECO DI SUZZARA 3

«Ho passato la notte a leggere e vedere i commenti di gioia sui Social Network, è davvero bellissimo vedere che è finalmente esplosa l’appar-tenenza, l’orgoglio, l’ambizione dei mantovani. Ieri sera eravamo su tut-ti i tg di punta, stamattina su tutti i quotidiani nazionali e locali con pa-gine importanti. Mantova esce dall’isolamento, ora si corre! Felice del lavoro che stiamo facendo, pieno di energia ed entusiasmo per l’enorme lavoro che dobbiamo ancora fare, insieme! ».

Mattia Palazzi, sindaco di Mantova

Questo è il pensiero del sindaco di Mantova, apparso su Facebook, subito dopo l’annuncio di Mantova “Capitale italiana della Cultura 2016”. Sicu-ramente è una grande opportunità , che in pratica dovrebbe coinvolgere

tutto il territorio mantovano. Adesso è auspicabile che la provincia di Mantova si unisca in un progetto che veda coinvolti tutti i luoghi di cultura in un percorso turistico per far vedere e valorizzare i suoi tesori. Questo progetto potrebbe dimostrare quanto è importante unire le forze per essere utile a tutti. Studiare diversi percorsi che portino il turista a vedere, tanto per citare alcuni luoghi d’ar-te come Sabbioneta, San Benedetto Po, Suzzara con il nostro Museo , Gra-zie, Volta Mantovana, Pomponesco, affiancando un percorso culinario che il mondo ci invidia: potrebbe essere la “Nostra EXPO”. Se Mantova è grande, con la sua provincia è di più: inventiamo “L’Expo mantovano”.

        Bruno Melli 

evento OPPORTUNITà PER TUTTA lA PROVINcIA

Mantova capitale italiana della Cultura 2016

Il Gruppo Anmi di Suzzara il 3 novembre ha effettuato una visita gui-data alla nave Carlo Bergamini ormeggiata nell’arsenale Militare di La Spezia. La Carlo Bergamini è la prima Unità del programma italo-francese FREMM (Fregata Europea Multi Missione). Impostata il 7 gennaio 2008, è stata varata il 16 luglio 2011 presso il Cantiere Navale

Il Gruppo marinai sezione di Suzzara in gita a La Spezia

di Riva Trigoso. I soci, accompagnati dal presidente Sergio Ganzerla, sono stati accolti dal comandante CF Alberto Tarabotto.Al termine della visita scambio di doni tra il comandante e il presiden-te che ha ringraziato per la gentilezza e la disponibilità dell’equipaggio nel corso della visita.

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4 L’ECO DI SUZZARA > n. 11 > novembre 2015

Tra i vari incontri del progetto “Cibo Cibo Tondo” organizzato dalla bi-blioteca Piazzalunga uno in particolare è stato dedicato all’universo fem-minile e ai temi della creatività femminile, della relazione che ciascuna donna ha con il cibo e di come questo sia occasione per relazionarsi con se stesse e con gli altri. Partendo quindi dalla presentazione del libro “Storie di donne e di cibo”, l’Amministrazione ha voluto ringraziare pubblica-mente alcune cuoche suzzaresi che con passione, costanza, dedizione e simpatia hanno alimentato la storia della cucina locale. Al tavolo dei rela-tori Martina Liverani – curatrice del volume e direttrice della rivista Di-spensa, e Paola Cortese – giornalista della Gazzetta di Mantova. Non tutte hanno potuto presenziare, ma la riconoscenza è comunque per ciascuna di loro: Stefania Bertoni (Agriturismo Rossi), Matilde Carra (Cavallino Bianco), Fiorella Consolini (Taverna del Tasso), Vera Costa (Da Battista), Giovanna Cuomo (Da Cuomo), Man Wai Amy Lim (Mangiare Bere Uomo Donna), Lia Martignoni (Cavour), Maria Angela Nannini (Da Marco), Fiorenza Nosari (Agriturismo Sabbioni), Luciana Ruzzon (Da Leo), Anna Maria Zambrano (Da Gerry).

incontri cOME Il cIBO INflUIScE SUllA glOBAlITà dEllA NOSTRA VITA

Storie di donne in cucina

Da sinistra: Raffaella Zaldini, Man Wai Amy Lim, Luciana Ruzzon, Martina Liverani, Paola Cor-tese, Lia Martignoni, Fiorenza Nosari

La cena “Risataterapia”, progetto ideato dal fotografo Gianni Bellesia, organizzata nella sala civica di San Siro di San Benedetto Po lunedì 9 novembre è il proseguo di altre iniziative messe in atto dal Lions Club Mantova Terre Matildiche che vede presidente Roberto Guaiumi, di Pieve di Coriano, che hanno come scopo la raccolta fondi per l’acqui-sto di un ecografo da donare al reparto di medicina dell’ospedale di Pieve di Coriano. Gli sforzi delle varie associazioni che appoggiano il

Solidarietà oltre i nostri confini

progetto di solidarietà hanno raccolto la cifra di 20.000 euro, ne man-cano 10.000 al raggiungimento del traguardo, visto il costo di 30.000 dell’ecografo. Roberto Guaiumi, si dice fiducioso e ringrazia Maria Grazia Zoboli per la collaborazione, gli amici Wainer Mazza, Alfredo Facchini, Gianni Dei, Katia Belli, Mara, Maurizio Medeo, Patty Stella che si sono esibiti a titolo gratuito, per rallegrare la serata che ha ri-scosso notevole successo con oltre 150 persone a tavolo.

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n. 11 > novembre 2015 > L’ECO DI SUZZARA 5

divertimento Sabato 5 e domenica 6 dicembre alla Fiera 1000naria

A Gonzaga ritorna “Il Paese dei Balocchi”È tutto pronto per la 3ª edizione de: “Il Paese dei Balocchi”. evento ospi-tato in 12mila metri quadrati al coperto che propone giochi, musica e ani-mazione per tutti i bambini. La manifestazione ideata da Luca Verbeni, organizzata in collaborazione con la Fiera Millenaria, e da questa edizione con la presenza di Stefano Salamini, lo specialista in attrazioni e struttu-re per il divertimento, che da oltre 25 anni è un sicuro punto di riferimen-to per i promotori di feste popolari e manifestazioni fieristiche. “Il Paese dei Balocchi”, ha come finalità il riunire le famiglie all’interno di un im-menso parco divertimenti dedicato a bambini e ragazzi in una sorta di Disneyland. Due giornate indimenticabili al grido del motto: “Divertia-

moci”. Gli spazi della manifestazione sono stati ampliati e all’interno dei padiglioni fieristici ci saranno gonfiabili giganti, trucca bimbi, fantasisti, giocolieri, clown, mascotte. Oltre ai tanti giochi, i bambini potranno en-trare nel mondo del cinema 4D. Non mancheranno i vari laboratori, i bu-rattini, sorprendenti scenografie e tante novità. In funzione le aree risto-rante e bar. Apertura sabato 5 dicembre dalle 15 alle 21 e domenica 6 dicembre dalle 10 alle 21. Per informazioni, in orario d’ufficio da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, telefonando al n° 0376 – 58098. Cell. 348 2638954 mail: [email protected]

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canto SEI SOREllE gHANESI AccOMPAgNATE dA RENATO gIORgI cANTANO INSIEME

Le “Kumi’s Angels” sono suzzaresi

Le abbiamo viste e sentite cantare ai giardini “Gina Bianchi” l’estate scorsa e bisogna dire che sono fantastiche. Appartenenti ad una fami-glia ghanese, abitano a Suzzara da diversi anni, probabilmente qual-cuna è anche nata in Italia e, se per la maggioranza di noi sono scono-sciute, loro hanno già un trascorso musicale di tutto rispetto. Ecco la loro storia.Di origini ghanesi, la famiglia Kumi il padre Charles e la madre Mari-gold Blabe, arriva in Italia nel 1990/91, ha scoperto ben presto le doti musicali e canore dei sei figli, durante i riti cristiani della loro chiesa evangelica. Esaudendo i numerosi e continui inviti dalle altre chiese consorelle a partecipare ai loro incontri, convinsero la famiglia a costi-tuire questo gruppo canoro, nato con il nome di Kumi Angels.Il gruppo canoro nasce ufficialmente nel 2012, composto da sei sorelle, Linda, Hanson, Dorothy, Gyfti, Anna Maria e Belinda, allargato ai due cognati Michael e Theresa. Inizia così, con più fervore, la loro parteci-pazione alle manifestazioni religiose delle varie chiese protestanti pre-senti nel territorio mantovano, emiliano e veronese, e in più si esibi-scono in manifestazioni come quella svolta a Lienz in Austria il 27 dicembre 2013 o ad Amburgo il 22 febbraio 2015. Nel frattempo, l’in-contro e l’amicizia fraterna nata precedentemente con Luigi Arioli di Gonzaga permette di far nascere un’interessante e costruttiva collabo-razione con il maestro Renato Giorgi, musicista e compositore di fama nazionale, amico di Arioli, che ha deciso di seguire e curare artistica-mente il gruppo, contribuendo a organizzare il cammino del gruppo

per la partecipazione anche fuori dall’ambito religioso a manifestazioni pubbliche da lui promosse, come le Feste dei Popoli intitolate “I Colori del Natale ” svolta a Suzzara nel dicembre 2012 e “I colori del mondo” a Bondeno di Gonzaga nel 2013 e 2014.

Bruno Melli    

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n. 11 > novembre 2015 > L’ECO DI SUZZARA 7

Orari: tutti i giorni mattino 6.30-12,30pomeriggio 16-19.30.Domenica e festivi6.30-12,30Chiuso il lunedì pomeriggio

Suzzaravia alcide Cervi, 10

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anello di Monaco, panettoni e pandorosono prodotti artigianalmente con materie di prima scelta,per un Natale serenoin famiglia, con i parenti o con gli amici.

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L’anello di Monaco nel nostro passato.Sulle origini di questo prodotto nascono due storie.

una lo vuole legato alla creazione di monaci b enedettini: il frate cuoco, nell’intento di variare il dolce casareccio, avrebbe dato sfogo a una pasta

lievitata fatta con macerazione di patate e carote, per la fermentazione, arricchita

da un ripieno molto saporito ottenuto dalla triturazione di nocciole e mandorle.

La seconda, parla dell’arrivo a Mantova, nel 1798, di uno svizzero di lingua

tedesca, adolf Outscher, che apre una bottega di pasticceria in piazza Purgo (oggi Marconi).

La pasticceria mantovana di oggi è, per gran parte, nata dalla bravura di

Outscher che propose tra i tanti dolci, anche l’anello di Monaco.

I pasticceri mantovani sono più portati a credere a questa seconda ipotesi

che trova notizie nelle cronache

del tempo.

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n. 11 > novembre 2015 > L’ECO DI SUZZARA 9

WAINER MAZZA pREsENtA IL suO uLtIMO cDALL’EXpO

Wainer Mazza ce l’ha fatta. Il cantastorie di casa nostra è riusci-to a proporre all’Expo di Milano la sua canzone-inno dedicata alla grande manifestazione mondiale con tema “Nutrire il pia-neta“. Grazie agli auspici del Consorzio Parmigiano-Reggiano e alla Latteria Vo Grande di Pegognaga il Mazza è stato inserito nella manifestazione, tenutasi nel padiglione della Regione Lombardia, che vedeva la battuta all’asta di una forma di Parmigiano -Reggiano con

ben 10 anni di vita, il tut-to a favore della popo-

lazione terremotata del Nepal.

DOcENtE IL GIORNALIstA VANNI ButtAsI DELLA GAZZEttA DI pARMA

AL pIAZZALuNGA INIZIAtO IL cORsO pER LEGGERE I GIORNALI“Leggere un giornale - I segreti dell’informazione” è un corso in cinque lezione che Vanni Buttasi, giornalista della Gazzetta di Parma e diretto-re del nostro mensile, tiene per cinque sabati al Piazzalunga. Si tratta di un viaggio nell’informazione moderna, dai giornali alla tv a internet.

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IL cIRcOLO MOtORI A RIccIONE fEstEGGIA IL 15° cOMpLEANNOIl Circolo Motori Suzzara per festeggiare il 15° anno di attività ha orga-nizzato per soci, famigliari e collaboratori, una gita a Riccione. Dopo l’escursione per una Riccione quasi deserta e passeggiata nel centralis-simo e noto viale Ceccarini, il gruppo si è ritrovato in un tipico ristoran-te, per il pranzo con menù a base di pesce. Sulla via del ritorno inte-ressante sosta a Faenza per visitare il Museo Internazionale delle ceramiche, una collezione di ceramiche d’epoca e moderne provenienti da tutto il mondo.

VANNI ButtAsI hA cONDOttO L’EVENtO

AL pIAZZALuNGA pREsENtAtO IL LIBRODI MARcO sGuAItZER Grande emozione nello spazio Piazzalunga per la presentazione del libro “Senza Limite Alcuno” con la partecipazione dello stes-so autore, Marco Sguaitzer, ex calciatore malato di Sla, accom-pagnato dalla sua compagna Aiste e dall’editore Nicola Sometti.

INcONtRO puBBLIcO AL pOLItEAMA suL tEMA “QuALE sOcIEtà futuRA”

suZZARA cIVIcA pREsENtA IL NuOVO LOGO

È un’iniziativa di forte richiamo quella che Suzzara Civica orga-nizza per giovedì 26 novembre al cinema Politeama, alle 20,30, dal titolo “Quale città futura”. Durante la serata Suzzara Civica presenterà il suo nuovo logo rinnovato rispetto a quello presen-tato durante la campagna elettorale. Accanto a questo la pubblicazione del Manifesto dei valori al quale si ispira il Movimento Civico ormai maturo nel suo proce-dere. «Un civismo autentico quello di Suzzara Civica – ribadisce Alberto Guiducci - indipendente dai partiti tradizionali che na-sce dall’impegno di persone provenienti da aree politiche diver-se». Al tavolo dei relatori Diego Fusaro, professore di storia del-la filosofia all’università del San Raffaele a Milano, e don Mauro Zenesini conosciuto anche come collaboratore nell’Unità Pasto-rale di Suzzara.

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10 L’ECO DI SUZZARA > n. 11 > novembre 2015

terre lontane

Spettacolo con la Suzzara Community Seven LeagueIl campionato multietnico suzzarese di calcio a 7 ha preso il via il 10 e 11 ottobre. Al campo Cadorna sette formazioni, rappresentanti di varie et-nie che vanno oltre i confini della città, si sfideranno per contendersi il trofeo. Al termine del girone di andata ci saranno le qualifiche di coppa con le compagini divise in due gironi. A febbraio si riprende col girone di ritorno per concludere la stagione in primavera con le finali di Coppa

e i play off di Campionato. Queste le squadre in campo nel 2015-2016. Luzzara Boys (indiani di Luzzara), Suzzara Carrozzeria Piccinini (mix etnico di Suzzara), Sud United (regioni del Sud Italia), Anello Suzzara (indiani di Suzzara), Guastalla (mix etnico di Guastalla), Pak Seven (pakistani e africani della bassa reggio-mantovana), Moldavia Uilm (moldavi e rumeni).

Il Sud United vince la Suzzara Community SupercupCon la gara di Supercoppa Multietnica è iniziata la stagione 2014-2015 dell’Asd Olimpia-Terre Lontane. I detentori di Coppa del Sud United hanno battuto i vincitori di campionato del Luzzara Boys nella scorsa stagione e si sono aggiudicati il trofeo messo in palio dall’Uisp Mantova.

La consegna dei premi è stata fatta da Alfredo D’Errico, coordinatore di Terre Lontane, dall’assessore Francesco Bianchi, Massimo Siliprandi, in rappresentanza dell’Uisp, dai consiglieri comunali Laura Lomellini e Luca Fanetti e Lucio Bellentani, segretario dell’Asd Olimpia.

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consulta INcONTRI SEMINARIAlI PER lE ScUOlE MEdIE SUPERIORI

Diamo acqua ai germogliLa Consulta Economica d’Area Oltrepò Mantovano il 5 novembre 2015 ha iniziato un ciclo di incontri presso gli Istituti Superiori del territorio dell’Oltrepò Mantovano. La Consulta Economica d’Area Oltrepò Man-tovano ha infatti deciso di dedicare attenzione alle classi IV e V degli Istituti Scolastici Superiori del territorio, per sensibilizzare i giovani alla cultura di impresa e alla auto-imprenditorialità, intese come: con-sapevolezza personale di maturità, visione e opportunità nel contesto di una società che cambia il proprio futuro lavorativo e professionale, valorizzazione delle proprie idee. Durante gli incontri, organizzati pres-so l’Istituto Manzoni di Suzzara, sono intervenuti, come relatori, alcuni imprenditori del territorio, tra cui, Alessio Caramaschi, Attrezzeria Universal, di Suzzara, Alessio Arioli, Brar Elettromeccanica – di Pego-gnaga e Marco Teopompi, Cablofil di Pegognaga e attuale presidente della Consulta Economica d’Area. L’iniziativa è stata apprezzata da stu-denti e insegnanti soprattutto perché rappresenta uno dei primi mo-menti di incontro tra scuola e impresa. Per l’anno 2016 sono già stati previsti altri seminari sulla cultura di impresa presso gli Istituti Supe-riori di Ostiglia e Gonzaga.

Nella foto, con gli studenti, Stefano Gorni, direttore della Consulta, Paola Bruschi, dirigente scolastico del Manzoni e Marco Teopompi, presidente.

Da sinistra: Alessio Arioli, Stefano Borghi, Marco Teopompi e Paola Bruschi.

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12 L’ECO DI SUZZARA > n. 11 > novembre 2015

E’ stata inaugurata, nell’aula magna dell’Istituto Manzoni, alla presenza di un folto pubblico, la mostra “ Splendore Ritrovato”, tessuti e abiti storici unici al mondo che raccontano il passato per capire il futuro, organizzata da Fausto For-nasari dello “Studio King” e da “Invito a Corte”, in collaborazione con l’Amministrazione comu-nale e l’Istituto Manzoni. Alla cerimonia, pre-sentata da Nicoletta Ferrari, si è esibito il “coro “Mantova InCanto”, diretto dal maestro Alfredo Scalari. Erano presenti Francesca Zaltieri ,as-sessore alla Cultura della Provincia, Raffaella Zaldini, assessore alla Cultura di Suzzara, e la preside del Manzoni Paola Bruschi. Il grande in-teresse che la mostra ha suscitato fra i cittadini e fra gli studenti, che a turno la visitano sotto la guida di Fausto Fornasari, ha sorpreso in modo positivo la preside Paola Bruschi che, con molto coraggio, ha dato ospitalità all’evento e si dice orgogliosa della scelta fatta. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 20 dicembre. Mentre gli alunni dell’Istituto e quelli delle scuole del comprensorio sono coinvolti con visite guidate programmate, i cittadini che volessero visitarla devono prenotarsi telefonando, dalle 9 alle 14, al Manzoni, n° 0376 525 174 – didattica, inter-no 4. La segretaria provvederà ad organizzare i gruppi per la visita guidata con Fausto Forna-sari, ideatore e organizzatore dell’evento.

mostra l’ESPOSIZIONE dEglI ABITI STORIcI NEll’AUlA MAgNA dEl MANZONI

Il successo di “Splendore Ritrovato”

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arte cHIUSA lA MOSTRA “gUARdANdO All’URSS”

Il “nostro” museo e il prestito delle opere“Il 1963 è restato certamente nella storia del Premio o meglio di Suzzara, come l’anno del grande exploit (…) Accordi presi dal Presidente Panizza avevano portato ad uno scambio di mostre col Salon Populiste di Parigi, concretatosi con la presentazione di un gruppo di trenta opere già pre-miate negli anni precedenti a Suzzara (…)”. Le parole sono di Dino Villa-ni, tratte dal suo libro uscito nel 1980: “Il Premio Suzzara. Cronache ed immagini(1948-1976)”, Edizioni Bottazzi.L’attività di prestito che il nostro museo svolge aiuta e stimola la memoria delle opere a uscire dall’immobilità di un patrimonio consolidato per fa-vorirne una continua rilettura e trasformarle in un’eredità vivente.

Con la nascita del Museo, nel 2003, si rafforzano le attività di didattica dell’arte volte a rendere familiari i linguaggi dell’arte contemporanea ad ogni tipo di utenza e pubblico, si fa ricerca d’archivio per realizzare mostre tematiche ,si intessono relazioni con altre realtà legate all’arte contempo-ranea. Inizia un intenso servizio di prestito delle opere della collezione a numerosi musei italiani, tra le tante iniziative ricordo eventi come: “Lavo-ro e lavoratori nell’arte” presso le Scuderie Medicee a Poggio a Caiano nel 2005; nel 2006a Rimini, presso il Castel Sismondo e a Palermo, presso il Reale Albergo delle Povere, per il centenario della CGIL con “I costrutto-ri”; nel 2014 “Capolavoro” presso il Museo di Santa Giulia a Brescia.«Il 1963 è restato certamente nella storia del Premio o meglio di Suzzara, come l’anno del grande exploit (…) Accordi presi dal presidente Panizza avevano portato ad uno scambio di mostre col Salon Populiste di Parigi, concretatosi con la presentazione di un gruppo di trenta opere già premia-te negli anni precedenti a Suzzara (…)”. Le opere passarono dal Musee Municipal d’Art Moderne di Parigi a Nevers. Così scrive Dino Villani nel 1980 nel libro: “Il Premio Suzzara.Cronache ed immagini (1948-1976)».Una delle azioni caratterizzanti il nostro museo Galleria del Premio Suz-zara è il prestito delle opere. Negli ultimi quindici anni sono uscite dai no-stri magazzini che raccolgono la nostra collezione, costituita da circa otto-centocinquanta pezzi, almeno trecento opere che, in varie occasioni sono andate a costituire l’ossatura o il completamento di progetti espositivi temporanei promossi da altre pubbliche istituzioni: musei, gallerie, asso-ciazioni culturali. Ogni prestito si è svolto in forma gratuita, visto che il Museo, secondo la definizione dell’International Council of Museum “è un’istituzione permanente senza scopo di lucro”.

Proprio in questi giorni si è conclusa la grande mostra presso Palazzo Te “Guardando all’URSS. Realismo socialista in Italia dal mito al mercato”, grande occasione di approfondimento intorno all’arte italiana del secon-do dopoguerra, dove si evidenzia il ruolo decisivo che il Premio Suzzara ebbe nel dibattito intorno alla questione del “realismo. Un prestito di cin-

quantaquattro opere selezionate tramite la collaborazione tra il museo e Vanja Strukelj, curatrice del progetto. In ordine cronologico vorrei ricordare alcuni prestiti importanti per il Museo. Nel 2000 partecipiamo con venti opere alla mostra “Il 1950 Premi ed Esposizio-ni nell’Italia del dopoguerra”, tenutasi alla Civica galleria d’arte Moderna. di Gallarate, dove illustri critici come Ca-ramel, Crispolti e altri inseriscono il ”Suzzara” nella storicità dell’istituzione “Premio” nel secondo dopoguerra. Nel 2001 dieci opere del museo vanno a Ri-mini al Palazzo dell’Arengo e del Pode-stà per la mostra “Realismi” a cura di L.Caramel. Nel 2005 trenta opere del museo vanno

a costituire la mostra a cura di M. Bazzini “Lavoro e lavoratori nell’arte (1948-1963)” presso le Scuderie Medicee a Poggio a Caiano.Siamo chiamati dal Comune di Sabbioneta per raccontare con una mostra la nostra storia durante la “31ª Mostra Mercato dell’Antiquariato”; espo-niamo trentatré opere al Palazzo Ducale.Il 2006 è l’anno in cui ricorre il centenario della CGIL. Quarantacinque opere vanno al Palazzo della Ragione di Mantova per la mostra “Art.1”; undici opere vengono prestate per la grande mostra “ I costruttori. Il Cor-po del Lavoro dal 1906 al 2006”, a cura di M. Margozzi, L. Martini, A. Ne-gri presso Castel Sismondo a Riminiee Palazzo Belmonte a Palermo. Un-dici opere vanno a San Donato Milanese per la mostra “R(i)esistenze”, a cura di G.Cerri. Nel 2009 undici opere vanno a Collecchio (PR) per la mo-stra “La fatica delle donne.Il lavoro femminile nella pittura dal settecento al novecento” a cura di M.Dall’Acqua. Nel 2010 quindici opere della colle-zione vanno a Chiari (BS), presso Villa Mazzotti per la mostra “Arte in Lombardia. Il secondo dopoguerra. L’età della ricostruzione: 1945-1957” a cura di M.Corradini.Nel 2011 a Padova il Centro Culturale Altinate San Gaetano organizza con diciannove opere del nostro museo la mostra “Opere del lavoro. Realismo italiano tra ricostruzione e boom”. Nel 2014 venti nostre opere vanno a Brescia, presso Santa Giulia Museo della Città per la mostra “Capo/LA-VORO” a cura di M.Corradini. In questo breve resoconto ho tralasciato numerose altre occasioni di prestito a musei importanti di Ravenna, Pe-rugia, Bad Frankenhausen (Turingia in Germania), Reggio Emilia, Aosta, Vigevano (PV), Milano, Potenza, Terni, Passariano di Udine, La Spezia, Mariano di Traversatolo PR), Marsala (TP), Roma, Seravezza (LU), Por-denone, Gualtieri (RE), Como, Vimercate (MB). Con questo panorama in-tendiamo sottolineare che un museo,come scrive Tomaso Montanari è un contesto intellettuale non un’attrezzeria di scena. Vi è una storia inizia-ta nel 1948 che appartiene alla nostra città che lega il lavoro all’arte con-temporanea. Tanti evidentemente ce la riconoscono.

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n. 11 > novembre 2015 > L’ECO DI SUZZARA 15

cultura NOMINATO Il NUOVO cONSIglIO dEllA fONdAZIONE ScUOlA ARTI E MESTIERI

Presidenza, Marani succede a BondioliDopo vent’anni di presidenza della Fondazione scuola Arti e Mestieri, Carlo Bondioli lascia: Il nuovo direttivo formato da Marcello Allegretti, (36 anni, libero professionista tributarista), Cristina Bonaglia (59 anni, dirigente scolastico), Mariagiulia Perusko (43 anni, avvocato) e Davide Presutti (24 anni, laureato), occupato alla Maserati di Modena, ha eletto presidente Giovanni Marani, 61 anni, ingegnere elettronico.Nella riunione del passaggio di consegne che si è svolta venerdì 6 novem-bre alla presenza del sindaco Ivan Ongari, del direttore della scuola Alber-to Ferrari, della segretaria Cristina Manara, Bondioli ha informato il nuo-vo cda dell’avvenuta acquisizione delle opere di Dino Villani provenienti dalla “Fera dal Palidan”, che le custodiva nella pinacoteca Pepa 2. Un pro-getto che ha visto protagonisti il presidente Carlo Bondioli e Raffaella Zal-dini, assessore alla Cultura. La scuola Arti e Mestieri è l’orgoglio della cit-tà che, sotto la presidenza di Bondioli, ha visto crescere la sua importanza e una crescita di forte qualità didattica e culturale. All’avanguardia nel set-tore tecnologico, dopo essere diventata Fondazione, ha acquisito la scuola di musica e istituito, già al terzo anno, la scuola alberghiera. Carlo Bon-dioli, dopo la stretta di mano al nuovo presidente, con gli auguri di un buon lavoro e l’auspicio che l’alto livello raggiunto rimanga tale se non crescere, ha assistito al discorso del sindaco e ai lavori del nuovo cda, di-chiarandosi disponibile alla collaborazione, per facilitare il compito per portare avanti i progetti in atto. Nel suo intervento Ongari ha ringraziato Bondioli per la competenza, la disponibilità e le idee profuse per la cresci-ta della scuola. È opinione diffusa che la scuola Arti e Mestieri oggi più che mai sia da considerare un fiore all’occhiello di cui la città tutta deve andare orgogliosa.

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Giovanni Marani, a sinistra, e Carlo Bondioli.

Da sinistra in piedi: Alberto Ferrari, Filippo Delcomune, Elisa Ferrari, Cristina Bonaglia, Davide Presutti, Marcello Allegretti, Cristina Manara.Seduti: Ivan Ongari, Giovanni Marani, Carlo Bondioli e Mariagiulia Perusko.

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16 L’ECO DI SUZZARA > n. 11 > novembre 2015

Alla notizia della chiusura totale della “Fera dal Palidan” con lo scioglimento dell’associa-zione nata da un’idea del maestro Valentino Lupatelli, Bruno Melli, Rossella Villani, Ros-sella Gorreri e altri si sono costituiti in un co-mitato al fine di salvare il patrimonio di 228 di Dino Villani, che il figlio Stelio Villani aveva donato alla Pepa. Oggi le cose per quanto ri-guarda la collezione, ha preso la via giusta e, grazie al forte interessamento di Carlo Bon-

iniziativa lA cOllEZIONE VIllANI PASSA AllA fONdAZIONE ScUOlA ARTI E MESTIERI

228 quadri donati dalla Pepadioli, presidente della “Fondazione scuola Ar-tie e Mestieri” e di Raffaella Zaldini, assessore alla Cultura si è giunti ad un lieto finale: la col-lezione Villani arriva a Suzzara e troverà ospi-talità nella sede della scuola. Per quanto ri-guarda la Pepa, nulla è dato sapere se non che l’assemblea dei soci si è riunita, probabilmen-te per decidere i modi di una risoluzione che la porta alla chiusura totale. Noi non entriamo nei particolari, che non conosciamo, ci limitia-

mo a constatare che oramai nessun simbolo, scritte, oggetti che ricordino il glorioso cam-mino della Pepa non esistono più. Sulle ceneri della Pepa sembra sorgere una nuova attività privata e dei “perché” e dei “come” sia finita così questa associazione basata sul volontaria-to e sulla solidarietà ce lo dirà la storia. A Pali-dano, ai suoi cittadini, ai suoi volontari, resta-no amarezze e perplessità di fronte a notizie, dovute, ma mai giunte.

Da sinistra, Roberto Bertoni, Stelio Villani, Franco Ferrari, Antonio Magnani, Benvenuto Guerra e Bruno Melli. Renato Bonaglia, Dino Villani e Nardino Bottazzi.

“La Voce di Mantova”, domenica 9 dicembre 2001

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n. 11 > novembre 2015 > L’ECO DI SUZZARA 17

Caro Maestro, adesso è pro-prio finita per davvero: chiu-so il lucchetto, buttata la chiave.Ogni simbolo che riguardava la Pepa è stato tolto. Se è vero che “ogni cosa ha un inizio e una fine” la sua crea-

tura dopo quarant’anni di vita è morta. Dolo-re, amarezza, nostalgia: è un misto di senti-menti che ruotano nel cuore. Però ci sono stati momenti “meravigliosi” che rimarranno nella storia di Palidano, e non solo, come nella men-te e nel cuore di quanti hanno vissuto questa meravigliosa avventura. È finita male, senza gloria. La gente, le persone vivono periodi di gioie e dolori: questa è la vita. Non sono mai stato un volontario della Pepa, però al suo fianco, caro “maestro” c’ero fin dai primi tem-pi. Lei mi ha onorato della sua amicizia, così come la signora Licia, ed io orgogliosamente mi son sempre prestato alle sua richieste. Sono passati molti anni, tanti a dire il vero, ma Lei mi è sempre rimasto dentro. I suoi consigli, il suo entusiasmo mi contagiavano. Ricordo, con tristezza, quando, giunta la notizia della sua morte sono venuto a Asola per tornare con Lei dietro al carro funebre di Pedroni. Ma la Pepa

lettera Al MAESTRO VAlENTINO lUPATEllI

La Pepa ha chiuso il lucchettoè stata grande anche dopo, con momenti di forte impatto sociale con la pizzeria, il risto-rante la Pepa2, la fiera e i tanti incontri convi-viali, culinari e culturali con la pubblicazione e presentazione di libri nel nome di Dino Vil-lani, Renato Bonaglia e tanti altri. Ma quanto era importante per noi, per il territorio la “Fera dla Pepa”, questo lo sa il mondo: che storia meravigliosa è stata e quanta solidarietà han-no fatto i volontari che negli anni si sono pre-stati al progetto “Pepa”. Caro ”maestro” adesso solo rimpianti e ama-rezze per un progetto giunto alla fine. Peccato,

nel cuore rimangono solo ricordi, belli e meno belli, ma solo ricordi. Cordialmente la saluto

suo Bruno Melli

“Gazzetta di Mantova”, domenica 26 luglio 2015

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18 L’ECO DI SUZZARA > n. 11 > novembre 2015

musica È SUZZARESE Il cOMPOSITORE VINcITORE dEl “PREMIO clAUdIO ABBAdO”

Igor Bianchini, ha partecipato con una sua operaIgor Bianchini, un giovane talento suzzarese, maestro compositore ha vinto il “Premio Claudio Abbado 2015”, presentando una sua opera.  Di-plomato in Composizione al Conservatorio “Lucio Campiani” di Manto-va come allievo del Maestro Gabrio Taglietti,  attualmente è studente del biennio di Alta Formazione di Composizione al Conservatorio di Manto-va, sotto la guida del Maestro, suzzarese, Paolo Perezzani.  

Igor ci spieghi le origini e gli scopi del “premio”«Come ogni anno il Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e del-la Ricerca) e l’Afam (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) hanno promosso il “Premio” in onore del compianto direttore d’orchestra Claudio Abbado, aperto a tutti gli studenti iscritti nei Conservatori ed Isti-tuti musicali d’Italia. Lo scopo principale è quello di valorizzare le eccel-lenze dell’alta formazione artistica, musicale, coreutica e rendere omaggio alla figura del grande Maestro, vanto della cultura italiana nel mondo, questi sono sono gli obiettivi del bando per i Premi intitolati al maestro Claudio Abbado, assegnati nell’ambito dell’XI edizione del “Premio Na-zionale delle Arti”».

con quale opera hai partecipato e quando la premiazione?

«Ho partecipato nella sezione “Composizione per solo coro” presentando il mio brano “Alone”, ispirato alla poesia numero 298 dell’americana Emily Dickinson. I brani in concorso per l’assegnazione del Premio nella categoria “Composizione” sono stati esaminati in sede di Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, che si prenderà carico anche dell’esecuzione del brano stesso durante la premiazione che avverrà a Roma in data da destinarsi. La soddisfazione è tanta, mi sento ripagato dei sacrifici fatti in questi anni e che quotidianamente continuo a fare per arrivare in alto e perfezionarmi sempre più. Oltre al prestigio personale raggiunto e del quale vado orgoglioso, avrò diritto ad una importante borsa di studio. Mi corre l’obbligo di ringraziare i Maestri sopracitati che nel corso degli anni mi hanno preparato per il raggiungimento di importanti traguardi».

Quali sono i rapporti con la musica leggera?«I miei primi passi verso la musica li ho fatti ascoltando i cantautori e gruppi italiani degli anni ’60 fino ai ’90 imparando a suonare le loro can-zoni. Posso citare Dalla, Venditti, Cocciante, Baglioni, Vasco, Nomadi e soprattutto De André. Non ho però mai abbandonato lo studio del piano-forte e quindi della musica classica. Crescendo, gli orizzonti si sono allar-

gati e grazie ai miei insegnanti di conservatorio, ho conosciuto e imparato stili e compositori per me nuovi: dalla musica polifonica del ‘500 (Pale-strina, Di Lasso) fino ad arrivare alla musica classica contemporanea (Be-rio, Ligeti, Grisey), altro mondo affascinante ma purtroppo poco cono-sciuto nonostante l’alto tasso artistico - compositivo contenuto.Ultimamente mi sono interessato anche al Blues e a tutte le sue sfaccetta-ture: soul, funk, R&B. Mi affascina moltissimo anche il mondo delle “sound track”, ossia la musica per film. Credo che il compositore, o anche il musicista in generale, debba avere “l’obbligo” di aprire la mente a tutte le forme di musica esistenti, poi, spetterà all’artista a discernere ciò che gli piace di più e cosa invece evitare».

progetti per il futuro?«Attualmente, oltre a dare lezioni private e frequentare il Conservatorio, sto componendo un’opera di teatro musicale in tre quadri, tratto dal ro-manzo “Il Processo” di Franz Kafka. È per un organico da camera, coro re-citante e tre voci soliste. Sarà ultimata verso la fine di febbraio. Negli ulti-mi anni mi sono avvicinato molto a questo “ambiente”, studiando varie opere di autori importantissimi per il teatro musicale, da Mozart a Sciar-rino passando per Wagner, Verdi, Debussy, Schoenberg, Berg, Stravinsky e Britten. L’ambiente del Conservatorio, soprattutto la classe di Composi-zione è sempre in fermento, abbiamo iniziato a lavorare su una elabora-zione del Flauto Magico di Mozart che verrà eseguita, nell’auditorium Monteverdi del Conservatorio di Mantova, a Giugno».

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n. 11 > novembre 2015 > L’ECO DI SUZZARA 19

personaggi

I 95 anni di Lanfranco Nel libro “Rimango qui ancora un po’ ” (Storie di vita e di longevità), scritto da Elena Miglioli e Renato Bottura, ha tro-vato spazio anche il pensiero di Lan-franco, sulla longevità e sulle supposi-zioni di come arrivare centenari. Eravamo ad una cena dopo l’inaugura-zione di una sua mostra personale cu-rata da Vittorio Sgarbi, quando una giovane signorina gli chiese: «Maestro quanti anni ha?», lui, Lanfranco, con la massima serenità e con una punta di ironia gli rispose: «Quelli che vuoi tu!». Questa risposta è una caratteristica del concetto che l’artista di Quingentole ha del tempo e degli anni: “Non importa quanti ne hai, ma come li hai e come li vivi” questo è il suo concetto vero. Lanfranco, che io conosco da sempre, è un artista stupendo e un personaggio straordinario. Potrei scrivere di Lanfranco, anche sbagliando, quello che è lui per me e quanto gli sono af-fezionato, ma preferisco usare una parte delle parole di Eraldo Di Vita, nel suo intervento “Caro Lanfranco grande poeta della pittura” sulla Gazzetta di Mantova domenica 25 ottobre. «...Lanfranco conosce bene  la storia dell’arte, i suoi scritti e le sue poesie lo dimostrano, ha esplorato tutte le correnti alla moda e non fa alcun mistero della sua formazione e di cer-te influenze, percorrendo con fatica una via personale che gli ha aperto la porta del mito. Forse son parziale nel giudicare l’arte di Lanfranco ma i lavori di questo poeta della pittura contengono una sorta di codice ge-netico di tutte le opere che continuano a scaturire dal dna di questo gran-de uomo, che pur rimanendo nel suo rifugio di Quingentole, continua a girare il mondo con la testa di un bambino sorpreso e curioso da cosa troverà dietro l’angolo, emozionato dalle sempre nuove scoperte che ri-serba la vita e molte delle quali sono ancora incomprensibili a chi non sa giocare con la fantasia....».Le opere di Lanfranco sono sparse in tutto il mondo, in musei e in colle-zioni private. Non se la tira, non si da arie, certo non accetta compromes-si e confusioni di intenti, sa di essere grande e su questo non ci scherza. Sa che la sua arte vale e rimarrà nella storia, di questo è più che convinto. Tecnologicamente preparato all’uso del computer, possiede 3 Mac, vege-tariano convinto, dipinge ancora e fa progetti, non pensando agli anni anagrafici ma a quelli che si sente di avere, al motto”Rimango qui ancora un po’ ”.

Bruno Melli

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20 L’ECO DI SUZZARA > n. 11 > novembre 2015

volontariato INAUgURATA lA NUOVA SEdE A.O.T.

Tagliato il nastro alla sede Avis«Siete portatori della cultura del dono e della sua gratuità. Siete i benve-nuti nelle scuole di ogni ordine e grado per dire ai giovani che la vita non è vivere solo per sé stessi ma per ricordare, come diceva San Francesco, che “è più bello donare che ricevere”». Con queste parole, don Mauro Ze-nesini ha benedetto la nuova “Articolazione Organizzativa Territoriale” ovvero il punto di raccolta sangue dell’Avis di Suzzara, che, in funzione già da diversi mesi, il 19 settembre è stato ufficialmente inaugurato alla pre-senza del sindaco Ivan Ongari, dell’assessore al Welfare Alessandro Gua-stalli e dell’assessore ai Lavori pubblici Francesco Bianchi. A dare il ben-venuto agli avisini delle sezioni “aggregate” di Bondanello, Borgoforte, Gonzaga, Moglia, Pegognaga e Portiolo, è stato il presidente dell’Avis di Suzzara Fabio Carlini. Durante la cerimonia, sono stati premiati anche i vincitori del concorso Avis: Aurora Bonaffini, Elisa Paraluppi, Alessia Messena, Ramona Andreani, Aurora Fantini, Aicha Tekaya, Thomas Ba-diali, Ilaria Kosir, Giulia Davolio, Filippo Lorenzin, Vanessa Busoli, Ikram Khelil, Adaklea Sokoli, Silvia Scappi e Camilla Bologni. (m.p.)

Il “Museo Francesco Gonzaga” di Mantova per commemorare l’anni-versario dei 750 anni dalla nascita di Dante ha ospitato la mostra della pittrice Antea Pirondini dal titolo “Atmosfere del Purgatorio”, dalle il-lustrazioni di Gustave Dorè. Ha fatto gli onori di casa il direttore, mon-signor Roberto Brunelli, la presentazione dell’artista è stata fatta da Rodolfo Signorini membro del “Comitato mantovano Dante Alighieri”, che per la sua ben nota cultura letteraria, ha saputo tenere la massima attenzione dei presenti con riferimenti sia letterari, che con le interpre-tazioni e spiegazioni delle opere di Antea Pirondini. La pittrici ha espo-sto tredici quadri mostrando, ancora una volta, quanto sia attiva la sua sperimentazione nelle ricerca di nuove tecniche espressive. Nelle tele ha portato una sua invenzione che consiste nell’apporre, in modo abba-stanza sintetico, ma di effetto, sulla sua pittura informale/espressioni-sta, le figure con cui Gustave Dorè ha illustrato i canti del Purgatorio e, per questo si è avvalsa della collaborazione di una giovane pittrice, an-che lei suzzarese, Anna Ferrari, riconosciuta per le sue ottime capacità artistiche figurative. Nelle opere di Antea Pirondini, non poteva manca-re un diretto riferimento con Mantova, per questo ha dipinto l’incontro

arte lA MOSTRA INAUgURATA Al “MUSEO fRANcEScO gONZAgA” dI MANTOVA

Antea Pirondini e le “Atmosfere del Purgatorio”fra Dante e il poeta Sordello da Goito, come narrato da Dante nel canto Settimo del Purgatorio.

An.Pa.

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n. 11 > novembre 2015 > L’ECO DI SUZZARA 21

volontariato I PROgETTI dEll’ASSOcIAZIONE gUIdATA dA ENRIcO gUIdA

Rinnovato il consiglio direttivo dell’AvoL’Avo è quella associazione che notoriamente ha volontari che si presta-no per aiutare  i degenti del Montecchi  nel momento del pasto, ma è an-che molto altro.Si è concluso il 30 ottobre il ciclo di lezioni dedicato alla formazione e all’aggiornamento dei volontari. Un corso, che ha visto la presenza di do-centi della tecnica della comunicazione, di psicologia relativa allo svilup-po e alla relazione di aiuto. un’esperienza significativa e coinvolgente. Che è stata voluta del nuovo direttivo che ha eletto presidente Enrico Guida.

presidente, come intende “muoversi” nella comunità suzza-rese?«Il mio compito principale in questo triennio di gestione, sarà quello di costruire progetti tesi sia al miglioramento del servizio della nostra asso-ciazione, sia alla formazione del socio volontario affinché il servizio stesso diventi sempre più qualificato ed efficace e il corso recentemente conclu-so penso abbia contribuito a gettare le basi per raggiungere questo obiet-tivo. L’altro compito sarà quello di dialogare con le strutture sanitarie (siamo presenti oltre che a Suzzara, anche a Gonzaga nella Fondazione ospedale civile con la quale abbiamo sottoscritto da pochi mesi una con-venzione) e con le altre associazioni di volontariato presenti sul territorio; questo dialogo dovrà essere sempre più frequente e costruttivo. Un dialo-go che dovrà permettere il confronto sulle problematiche esistenti nonché di definire quali portare avanti nella discussione proponendo percorsi che ci vedano tutti, nel rispetto dei propri ruoli, impegnati nel rendere più sopportabile la sofferenza».

crede nella interazione tra associazioni?«Penso che creare legami con altre associazioni sia una ottima idea so-prattutto per dare continuità al servizio Avo e poi per fare in modo che la persona, alla quale appunto il nostro sostegno è rivolto, possa avere assi-stenza anche quando viene dimessa dall’ospedale. Una adeguata intera-zione tra associazioni ed una adeguata formazione sono e saranno i punti di forza della nostra. In una ottica di questo cambiamento voglio spinge-re molto per una partecipazione sempre più diffusa e qualificata e vorrei che la nostra presenza non fosse solo negli ospedali, ma anche nelle case

di riposo, nelle Rsa, in tutte quelle realtà nelle quali l’Avo possa svolgere la sua propositività tipica del ruolo»

come pensa di attirare nuove leve, soprattutto giovanili?«Sicuramente questo è un problema serio. Ho già detto in più occasioni che il ruolo del volontario Avo non si esaurisce con l’aiuto alla sommini-strazione dei pasti. Certo, questo è importante, ma il volontario deve ma-nifestare una forte predisposizione all’ascolto delle ansie, al colloquio, al sorriso e tutto questo si ottiene attraverso percorsi di aggiornamento e di formazione rivolti soprattutto ai giovani. Ho fatto l’esperienza di andare nelle scuole del nostro territorio ad illustrare cos’è l’Avo come Avis e Aido e ho scoperto che tra i giovani vi è quella voglia di fare che molto spesso viene “soppressa” dalla realtà che li circonda. Però voglio esortare i giova-ni e tutti i responsabili delle varie Associazioni con una frase di Camus molto significativa: “Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco ed insieme troveremo la via”».

B.M

Da sinistra: Rosa Pignatta, Stefania Melli, Rossana Siliprandi, Elena Soliani, Leonzio Artioli, Enrico Guida, e Clara Mainardi.

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22 L’ECO DI SUZZARA > n. 11 > novembre 2015

arte l’EVENTO, cURATO dA VITTORIO SgARBI, ORgANIZZATO dA AUgUSTO AgOSTA TOTA

Prorogata la mostra “Arte e Follia”Ero presente all’inaugurazione del Labirinto di Franco Maria Ricci e al ta-glio del nastro della mostra “Arte e Follia” dedicata a Antonio Ligabue e Pietro Ghizzardi. curata dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, organizzata da Augusto Agosta Tota, presidente del “Centro studi & archivio Antonio Li-gabue”. Devo dire che è stato, per me, importante esserci. Sono occasioni culturali che servono ad aprire gli occhi su mondi che non sono nostri, che non appartengono alla nostra quotidianità, ma che ci sono e avere la fortuna di parteciparvi è molto importante per la crescita personale. Sono momenti culturali di grande spessore a contatto con persone dove è utile ascoltare e vedere in doveroso silenzio per poter meditare e capire per ar-ricchirsi. Ero presente a maggio al taglio del nastro, ma la grande quanti-tà di pubblico presente, non mi aveva permesso di visitare e vedere bene sia le mostre di Ligabue e Ghizardi, ma nemmeno riuscire ad apprezzare la collezione privata di opere, di Franco Maria Ricci. Ci sono tornato tre giorni prima della preventivata chiusura in programma il 31 ottobre, ho voluto vedere con calma per capire meglio chi è Franco Maria Ricci, que-sto signore che per ragioni sue ha messo a disposizione del prossimo que-sto meraviglioso spazio culturale e ricreativo, dove il Labirinto è protago-nista al pari delle opere contenute nei saloni. Sono tre le cose che ti colpiscono quando arrivato nelle campagne, in via Masone a Fontanella-to, ti appare davanti questa mega struttura in pietra che ti impone la pri-ma domanda: perché?. Una volta entrato la seconda domanda è sulla grande collezione privata di opere ma anche sulla quantità enorme di libri e cataloghi stampati dalla sua azienda, lì esposti, per arrivare alla terza, il Labirinto fatto esclusivamente di canne di bambù, che si dice sia il labi-rinto più grande del mondo. Le mie conclusioni sono che andare al Ma-sone per visitare le mostre che oggi ci sono e tutto il resto sia una cosa da fare, perché a completare la giornata e la curiosità culturale e culinaria, dei meno attenti, sul cortile interno si affacciano il bar e una bottega di specialità gastronomiche che si possono acquistare ma anche degustare nel bistrot per un appagamento completo, al grido del motto: “Una corte dedicata alla gastronomia dopo essersi immersi nel mondo di Franco Ma-ria Ricci”.

Bruno MelliN.B. La chiusura della mostra “Arte e Follia” è stata posticipata al 17 gen-naio 2016.

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n. 11 > novembre 2015 > L’ECO DI SUZZARA 23

Il Labirinto“Ho sognato di essere un Giardino, un Museo, una Biblioteca, una Casa editrice, una Sala delle Feste, e dei Balli, la Piazza di un Borgo con la sua Chiesa, un grande dedalo botanico...dal loro insieme è nato il luogo che io chiamo “IL LABIRINTO”.

Franco Maria Ricci

Augusto Agosta Tota, Franco Maria Ricci e Vittorio Sgarbi

Vittorio Sgarbi con Bruno MelliGualtiero Marchesi con Bruno Melli

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