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SEZIONE PROVINCIALE DI PIACENZA

0. PRIORITÀ DI PROGRAMMA IN AMBITO PROVINCIALE L’anno 2009 è stato caratterizzato dall’avvio operativo della rilevante operazione di riorganizzazione dell’Agenzia compiuta nell’ultimo biennio. In particolare, l’attuale assetto organizzativo deliberato per la Sezione Provinciale di Piacenza è il seguente:

ServizioTerritoriale

LaboratorioIntegrato

CTRRadiazioni Non Ionizzanti

(CEM)

CTRRadioattivitàAmbientale

ServizioSistemi Amb.li

Direzione diSezione

STAFFAmministrazione

STAFFSistema

Informatico

di seguito viene riportata l’articolazione del Laboratorio Integrato e dei due Servizi (Servizio Territoriale e Servizio Sistemi Ambientali) della Sezione:

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La declinazione a scala territoriale delle diverse attività programmate dall’Agenzia per il 2010, sarà orientata al presidio ed allo studio delle criticità ambientali individuate a scala locale (aria, acque, rifiuti, ecc.). Coerentemente ad esse ed all’interno del complesso quadro delle attività istituzionali correnti, quali la gestione delle reti di monitoraggio, le attività di vigilanza e controllo, le attività analitiche, il supporto tecnico agli Enti territoriali, vengono dunque individuati i principali obiettivi programmatici per il 2010: - sviluppo delle attività di controllo e verifica presso le aziende con autorizzazione AIA; - controlli radiometrici relativamente al decommissioning dell’impianto nucleare di Caorso; - valutazione della presenza di IPA e diossine nelle polveri fini frazione PM10 nell’area

circostante l’impianto di termovalorizzazione di Tecnoborgo ed in area urbana; - revisione della rete di monitoraggio delle acque, anche in riferimento alle nuove

metodologie di campionamento e classificazione; - attività di supporto tecnico all’Osservatorio Ambientale della tratta ferroviaria ad Alta

Velocità MI-BO; - attività di valutazione preventiva su nuove tecnologie di comunicazione (sistemi WI-

MAX). SERVIZI OBBLIGATORI

1. SUPPORTO TECNICO PER LE AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI (PARERI) Si può ritenere che i ricavi complessivi da tariffa, visto l’andamento degli anni precedenti, si mantengano costanti e dello stesso ordine di grandezza del 2009. Verranno garantiti i tempi di risposta previsti dalle singole normative di settore. 1.1 Acque di scarico, aria, rifiuti e rumore Per quanto riguarda le autorizzazioni ambientali, a supporto sia dell’Amministrazione Provinciale, sia dei Comuni e degli Sportelli Unici attivati, relative ad alcune matrici (in particolare per acque di scarico, aria, rifiuti e rumore) si prevede la riconferma del trend 2009. L’attività su queste matrici risulta nel tempo consolidata, anche se non può essere definita stabile a causa di variazioni legate a possibili mutamenti delle normative ambientali e alle non risolte difficoltà gestionali degli Sportelli Unici con conseguenti complessità di rapporto con i vari Enti interessati. 1.2 Siti contaminati Per quanto riguarda l’esame di progetti di bonifica di siti contaminati, l’attività non può essere prevista con certezza in quanto risente in modo sensibile di eventi esterni indipendenti dalla programmazione effettuabile. I dati riportati nelle Tabelle delle attività non possono che far riferimento al trend degli anni precedenti. Rispetto ai siti noti non si prevedono altre emissioni di pareri, a parte i rapporti conclusivi e pertanto in teoria l’attività dovrebbe diminuire, ma vista la tendenza a identificare nuovi siti, anche a causa di eventi accidentali, si ritiene opportuno valutare come costante questo tipo di supporto agli Enti deputati. 1.3 Suolo Zootecnia Si prevede la riconferma del trend in diminuzione nel 2009 per quanto riguarda i Nulla-Osta relativi al rilascio delle autorizzazioni allo spandimento dei reflui organici zootecnici, pareri che di fatto sono oramai ultimati in base a quanto previsto dalla L.R. 4/07. Si ritiene di continuare l’attività di verifica dei PUA per le aziende non in autorizzazione AIA. Fanghi I dati 2009 confermano la diminuzione di questa attività, sul territorio provinciale vengono di

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fatto utilizzati i fanghi prodotti dalle industrie agroalimentari piacentine e pertanto l’attività risulterà limitata ai controllo di questi fanghi. 1.4 IPPC La fase istruttoria delle istanze presentate dalle ditte si può ritenere esaurita e nell’eventualità riguarderà istanze relative ad Aziende che nel frattempo modifichino la loro attività in modo tale da rientrare nei requisiti IPPC. Per quanto riguarda le aziende agricole inserite IPPC si ritiene di dover completare le autorizzazione nonostante le difficoltà che permangono a causa della mancanza di informazioni da parte delle ditte, nonostante i solleciti più volte inoltrati. Risulta invece necessario rivalutare ed eventualmente integrare rapporti istruttori già conclusi, sia a seguito delle verifiche effettuate dalle stesse aziende sia a seguito della presentazione del primo report annuale, ma anche in base a quanto riscontrato dall’Agenzia nel corso delle ispezioni programmate nel 2009. 1.5 Radiazioni Non Ionizzanti Verranno garantite le attività di supporto/partecipazione agli incontri del Comitato Tecnico Provinciale, la partecipazione alle Conferenze dei Servizi per le SRB e l’espressione di pareri in merito a: ⌦ nuove stazioni radio base contenute nei piani comunali e sui siti riconfigurati; ⌦ nuove tecnologie: WI-MAX, DVB-H,S-DAB altro…; ⌦ nuovi impianti radio-televisivi e/o modifica degli impianti esistenti; ⌦ nuovi elettrodotti / nuovi insediamenti prossimi ad elettrodotti esistenti. Per quanto riguarda il passaggio al digitale terrestre per gli impianti TV nella Provincia di Piacenza atteso per il primo semestre 2010, si seguiranno le indicazioni che la Regione provvederà a definire tramite apposito atto. In riferimento agli impianti televisivi, si fa presente che nel 2010 è previsto per la nostra Regione il cosiddetto “switch-off” , cioè lo spegnimento totale dei segnali TV analogici e il contemporaneo avvio delle trasmissioni televisive unicamente in digitale. Verranno pertanto modificati gli impianti esistenti e saranno possibili spostamenti da un sito ad un altro del punto di diffusione. Il passaggio al digitale avrà pertanto ripercussioni sia per gli aspetti autorizzativi (art. 6 L.R. 30/2000 e ss.mm.ii.), sia per gli aspetti di vigilanza, anche se al momento non è quantificabile l’attività prevista. 1.6 Radiazioni Ionizzanti Stante la costituzione dell’ Organismo tecnico previsto dalla Legge Regionale 1/2006 “Norme per la tutela sanitaria della popolazione dai rischi derivanti dall’impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti” (deliberazione n. 433 del 10/11/2009 del Direttore Generale AUSL di Piacenza), di supporto ai Sindaci e al Prefetto per il rilascio dei nulla osta preventivi all’impiego di radiazioni ionizzanti a livello provinciale, sarà garantito il supporto tecnico all’attività istruttoria concernente le pratiche da esaminare nonché la partecipazione alle sedute plenarie. Tale attività non risulta quantificabile, essendo strettamente collegata ad una richiesta non governabile a priori; si presume, per il 2010, la partecipazione a circa 6 sedute plenarie dell’ Organismo tecnico. 2. SUPPORTO TECNICO AGLI ENTI LOCALI Si ritiene di poter confermare il trend numerico globale relativo ai pareri in merito ai NIP, Strumenti Urbanistici (PRG, PSC, POC, RUE, PIP, PUA, ecc.). ed agli Studi d’Impatto ambientale, che anche nell’anno 2009 hanno comportato un impegno notevole del Servizio a causa della complessità istruttoria, dello sforzo d’integrazione delle competenze matriciali, nonché delle relazioni non sempre fluide con i proponenti. Si è pertanto evidenziato un notevole impatto sull’attività istruttoria, sia in termini di impegno ore/operatore, sia ai fini della

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necessaria formazione esterna ed interna. Particolare impegno è stato profuso per la verifica di assoggettabilità a VAS di tutti i Piani e gli Strumenti Attuativi in quanto di competenza primaria Arpa. Si ritiene per il 2010 di poter confermare il trend in aumento già registrato, inoltre si conferma sicuramente un maggiore impegno per la partecipazione a commissioni e/o conferenze di servizio e di pianificazione. Verranno garantiti i tempi di risposta previsti dalle normative di settore. 3. CONTROLLO E VIGILANZA Le ispezioni ed i campionamenti verranno effettuati nel rispetto delle tempistiche previste dal programma mensile di volta in volta predisposto per attuare il piano annuale. 3.1 IPPC Nel corso del 2009, le verifiche effettuate presso le aziende hanno portato ad approfondire le conoscenze e hanno fatto emergere la necessità di modifiche ai piani di monitoraggio per vari motivi, in primo luogo per la messa a punto di procedure adeguate, sia da parte delle aziende sia da parte di Arpa. L’impegno derivante da questo tipo di controlli risulterà anche per il 2010 considerevole e si prevede di dar corso alle ispezioni relativamente alle aziende agricole oggetto di AIA, oltre ad alcune aziende del settore produttivo che necessitano di maggiore attenzione. Nel 2010 si prevede di effettuare il controllo di 14 allevamenti e di 11 aziende del settore produttivo; a queste occorre aggiungere la verifica ispettiva in un’azienda con AIA nazionale. L’approccio con le ditte da sottoporre a controllo è risultato decisamente differente rispetto ai precedenti controlli per matrice ed il tempo e le risorse da dedicare sia ai controlli in loco, sia alle verifiche dei report annuali, sia alla stesura delle relazioni conclusive risulteranno anche nel 2010 prevalenti rispetto ai controlli su altre ditte ed altre matrici. 3.2 Acque di scarico Per quanto riguarda le reti fognarie, a fronte dell’obbligo normativo previsto dal D.Lgs. 152/06 che prevede il controllo con frequenza obbligata dei 24 impianti superiori a 2.000 A.E. e nell’ottica della DGR 2241 del 29/12/2005, si ritiene che l’impegno risulterà ancora gravato da un discreto numero di ispezioni e campionamenti, in numero simile al 2009. Limitatamente alla disponibilità di tempo e di risorse verranno eseguiti controlli su impianti di depurazione di secondo livello inferiori a 2.000 A.E. recapitanti in aree di particolare interesse (circa 11 controlli). Per quanto riguarda gli scarichi di acque reflue industriali, a fronte di quanto richiesto dalla normativa nazionale e regionale, nonché dagli atti autorizzativi rilasciati da Provincia e Comuni ed alla luce dei criteri concordati con l’Amministrazione Provinciale, l’attività di controllo ispettivo ed analitico si svilupperà prioritariamente sulle ditte: ⌦ con scarichi di sostanze pericolose; ⌦ oggetto di sanzioni; ⌦ appartenenti al comparto agroalimentare. 3.3 Aria Il programma tiene conto degli indirizzi regionali, di specifiche richieste e di particolari situazioni di criticità ambientale. Si prevede che il controllo ispettivo ed analitico principale riguarderà le aziende con emissioni significative, che per la maggior parte sono in autorizzazione AIA, non trascurando di continuare, limitatamente alla disponibilità di tempo e di risorse, i controlli ispettivi presso le aziende che utilizzano solventi e/o sostanze organiche volatili, comparto dimostratosi particolarmente problematico nel corso dei controlli effettuati negli anni scorsi (carrozzerie, vetroresina, trattamento superficiale di metalli, ecc). Nello specifico del comparto sopra indicato, si ritiene di procedere alla verifica di alcune

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aziende (circa 5- 6), di dimensioni considerevoli, del comparto di produzione di manufatti in vetroresina e, oltre a mantenere la disponibilità ad effettuare un’ulteriore campagna di misura sulle emissioni diffuse della ditta River qualora ricorressero le condizioni di funzionamento a pieno regime, si prevede di effettuare presso questa ditta il controllo delle emissioni convogliate. 3.4 Rifiuti Discariche Si riconfermano le frequenze di controllo ispettivo ed analitico sulle discariche in fase di post-coltivazione (Coli, Ferriere e Ca’ del Montano). Per quanto riguarda la discarica di Biana (Ponte dell’Olio) pur risultando terminato il periodo di controllo, a seguito della richiesta formulata dell’Amministrazione Comunale, verrà mantenuta una sorveglianza, pur con frequenza limitata. Per le discariche di Ottone e Cortebrugnatella, ove sono terminate le operazioni di messa in sicurezza, dovranno proseguire i prelievi di verifica della nuova rete piezometrica. Aziende produttrici o titolari di autorizzazioni ai sensi degli artt. 208 e 216 Per quanto riguarda l’attività di controllo sulle ditte, si confermano i controlli obbligatori indicati negli atti autorizzativi ai sensi dell’artt. 208 e 216 del D.Lgs. 152/06 (circa 49 impianti di cui 18 mezzi mobili e 67 in procedura semplificata), proseguendo nel contempo i controlli sulle attività di gestione e recupero dei rifiuti , limitatamente alla disponibilità di tempo e di risorse. Per i centri autorizzati allo stoccaggio e al trattamento, non in IPPC, si ritiene di attivare una specifica attività di controllo in relazione al movimento in entrata ed in uscita dei rifiuti. Per quanto riguarda i centri ora autorizzati con procedura IPPC si provvederà ad attivare quanto indicato dall’Atto Autorizzativo in particolare nel Piano di Monitoraggio e Controllo. Non risulta da trascurare l’attività, attualmente non programmabile, ma significativa nel corso del 2009, legata all’utilizzo di mezzi mobili per il trattamento di rifiuti. Particolare attenzione verrà posta al controllo sul Centro di compostaggio della Ditta Macerati in comune di Sarmato, che terminerà a breve il periodo di messa a regime; l’attività consisterà nella valutazione della gestione ad oggi effettuata e dei risultati analitici ottenuti, mentre si procederà successivamente ai controlli di competenza sia sul compost prodotto, sia sulle emissioni convogliate e diffuse. 3.5 Siti Contaminati Per quanto riguarda l’attività di vigilanza, occorre tenere presente che alcune attività di bonifica iniziate negli anni precedenti sono pervenute a definitiva conclusione, mentre non sono ancora state attivate le attività di bonifica per siti con progetto già approvato (vedasi aree ENI, area ACNA e area ex Manifattura Tabacchi); è invece attualmente in corso il controllo delle attività di riqualificazione dell’area ex-Eridania (alienazione degli impianti ed eventuale bonifica dell’area). Non risulta da trascurare l’attività, attualmente non programmabile, ma che statisticamente si è sempre rivelata presente, legata ad incidenti e contaminazioni accidentali che si verificheranno nel corso dell’anno. 3.6 Suolo Zootecnia L’attività di controllo sugli insediamenti zootecnici presenti sul territorio provinciale verterà principalmente sulla verifica d’idoneità delle strutture di allevamento, di stoccaggio e del corretto utilizzo delle deiezioni zootecniche, considerando quanto il problema risulti importante, in particolare per il Distretto di Fiorenzuola.

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Fanghi e Terreni In coerenza con quanto accaduto nel 2009 verrà mantenuta l’attività di vigilanza e controllo sull’utilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura, anche se la stessa risulta notevolmente ridotta rispetto agli anni precedenti, a seguito dell’applicazione della D.G.R. n. 2773/04. Infatti, per i fanghi prodotti sul territorio, le attività di spandimento risultano limitate ai fanghi prodotti dagli impianti di depurazione delle ditte agroalimentari, alcune delle quali con autorizzazione AIA. I campionamenti dei terreni verranno comunque mantenuti al fine di coprire almeno un terzo dei terreni individuati per l’anno di riferimento dalle ditte utilizzatrici, privilegiando quelli non ricompresi nelle notifiche presentate negli anni precedenti. 3.7 Rumore Verranno garantite le tradizionali attività di verifica e controllo richieste da Amministrazioni comunali e Organi Giudiziari, in particolare per le immissioni sonore dovute alle attività dei pubblici esercizi, in costante aumento. 3.8 Industrie a rischio rilevante A seguito di quanto previsto dalle disposizioni normative emanate dalla Regione Emilia-Romagna, con particolare riferimento alla L.R. n. 26 del 17/12/2003 e successive modifiche e integrazioni, e in considerazione della recente modifica dell’organizzazione di Arpa che ha assegnato al Centro Tematico Regionale la gestione diretta delle attività di controllo e istruttoria degli impianti a rischio di incidente rilevante, si prevede per la Sezione Provinciale Arpa di Piacenza la seguente attività: ⌦ partecipazione alle attività del CVR (Comitato di Valutazione dei Rischi, istituito ai sensi

dell’art. 4 della L.R. 26/03), riguardanti lo stabilimento KEROPETROL S.p.A., sito in Comune di Villanova sull’Arda ed eventuali nuovi stabilimenti sottoposti alla disciplina di cui agli artt. 6 e 7 del D.Lgs. 334/99, così come modificato dal D.Lgs. 238/2005;

⌦ partecipazione alle attività del gruppo provinciale di revisione del piano di emergenza esterno della ditta sopra indicata, a seguito di modifica dell’impianto;

⌦ partecipazione alle attività di revisione del piano di emergenza esterno del deposito ENI S.p.A. – Divisione Refining & Marketing, sito in Fiorenzuola d’Arda, di competenza della Prefettura.

Si prevede, comunque, che anche per l’anno 2010 la Sezione Provinciale di Piacenza fungerà da riferimento a livello locale per le tematiche riguardanti i Rischi di Incidenti Rilevanti, sia per le Aziende che per gli Enti locali preposti. 3.9 Radiazioni Non Ionizzanti Verranno garantite le attività di verifica e controllo richieste dalle Amministrazioni Comunali sulla base di esposti o esigenze particolari legate ad impianti a bassa ed alta frequenza installati sul territorio. Inoltre verranno effettuati controlli programmati in riferimento ad un totale di 4 impianti sul territorio provinciale tra SRB ed Elettrodotti. 3.10 Radiazioni Ionizzanti Si garantiranno, su segnalazione degli Enti competenti (Enti locali, Nucleo Carabinieri T. A.), nonché su indicazione della Provincia di Piacenza e del Comune di Caorso (nell’ambito del Protocollo d’intesa sottoscritto nel giugno 2008), gli interventi di controllo sul territorio provinciale e regionale, ad es. relativamente a ditte che impiegano sorgenti radioattive, inceneriscono rifiuti urbani/sanitari/pericolosi, nonché utilizzano/commercializzano/fondono materiale ferroso, oltre che a supporto delle Commissioni Provinciali. Proseguiranno, in collaborazione con il Distretto di Fiorenzuola, i controlli avviati nel 2006 sui materiali rilasciabili che saranno smaltiti dall’impianto di Caorso nel corso delle attività di

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decommissioning operate; è prevedibile un impegno consistente sia in termini di risorse umane che strumentali, stante la ripresa delle attività di dismissione. In esito all’approvazione delle “Linee guida di Arpa per le emergenze connesse al trasporto di materie radioattive”, si opererà per la stesura di procedure operative, previo accordo con la Direzione Tecnica di Arpa, congiuntamente al Comando regionale dei VV.F. 4. RETI REGIONALI DI MONITORAGGIO AMBIENTALE Le attività relative alla gestione delle diverse reti regionali sono sinteticamente riassunte e descritte nel seguito. I campionamenti ed i tempi di risposta, anche sulla scorta dei dati degli anni precedenti, seguono le previsioni dei calendari proposti preventivamente e concordati con i soggetti interessati (sia interni che esterni ad Arpa). La certificazione della rete di monitoraggio per l’aria conferma il rispetto dei tempi previsti in termini sia di validazione dei dati rilevati che di comunicazione ai cittadini ed agli Enti interessati. Per quanto concerne le reti di monitoraggio dell’acqua, le norme attualmente in vigore hanno comportato cambiamenti profondi sia nella struttura che nella definizione dei parametri utili alla classificazione dei corpi idrici. Nel 2010 verrà attuato, sulla base di una significativa attività di coordinamento a livello regionale, il monitoraggio delle acque in adempimento alla Dir.va 2000/60/CE ed al D.Lgs. 152/2006, così come modificato dai decreti attuativi specifici: n°131/2008 (Tipizzazione), n°56/2009 (Monitoraggio), n°30/2009 (Acque Sotterranee), e sulla base del Decreto Classificazione, in via di emanazione; tutta questa recente normativa in materia di acque definisce il nuovo sistema di monitoraggio e valutazione dello stato ambientale delle acque, sia superficiali, sia sotterranee. Tale impostazione, assolutamente innovativa, è stata recepita nel Piano di Gestione di Bacino del Po, che sostituisce il Piano Regionale Tutela Acque (PTA 2005), a sua volta recepito nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP 2009). Le novità sono molteplici e riguardano i criteri di definizione di corpo idrico, acquifero, stato di qualità ambientale, monitoraggio, e dunque praticamente tutto l’assetto finora applicato dagli enti preposti alla tutela ambientale (Autorità di Bacino, Regione, Provincia, Arpa). 4.1 Rete di monitoraggio della Qualità dell’Aria Sulla base degli indirizzi fissati dalla Regione Emilia-Romagna, si sta concludendo il processo di revisione della rete di monitoraggio regionale: è stata attivata e collaudata la nuova stazione nel parco di Montecucco a Piacenza e sono stati avviati gli interventi per l’attivazione della stazione di Corte Brugnatella (Regionale/Fondo remoto). Nel corso del 2010 saranno mantenute tutte le attività connesse alla certificazione in qualità della rete di monitoraggio secondo le norme ISO 9001/2000 e quanto previsto nella convenzione in fase di definizione con l’Amministrazione Provinciale.

Tabella riassuntiva rete monitoraggio qualità dell’aria 01/01/2010 STAZIONI tipologia n. campionamenti misure in campo

- Pubblico Passeggio - Giordani-Farnese - Montecucco - Lugagnano - Besenzone

Regionale/Fondo residenziale Regionale/Traffico

Regionale/Fondo urbano Regionale/Fondo suburbano

Regionale/Fondo rurale

misure in continuo no

- Montale Locale/polo logistico misure in continuo si (campionatori passivi COV)

- Ceno - Gerbido (Lab. Mobile)

Locale/inceneritore Locale/inceneritore misure in continuo no

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I dati rilevati dalla rete regionale di monitoraggio vengono inseriti in report mensili (entro il mese successivo) e in un report riassuntivo di tutto l’anno; i report sono pubblicati sul sito web della Sezione di Piacenza (www.arpa.emr.it/piacenza), dove è disponibile anche il bollettino giornaliero dei dati di qualità dell’aria. 4.2 Monitoraggio aerobiologico Nel corso del 2010 verranno assicurate le attività di controllo della presenza in atmosfera di pollini e spore fungine aerodispersi, riferimento per medici allergologi e per soggetti allergici. Tale attività prevede, per tutto l’anno, la diffusione settimanale di un bollettino, frutto di rilevazioni e letture giornaliere, riportante le famiglie botaniche maggiormente allergeniche (www.arpa.emr.it).

Tabella riassuntiva rete monitoraggio aerobiologico

RETE n. stazioni/ punti di controllo n. campionamenti

Numero analisi/letture

misure in campo

Rete pollini 1 80 365 no 4.3 Mutagenesi ambientale Si prevede di riprendere con il 2010 il monitoraggio in continuo in ambiente urbano della mutagenicità del particolato atmosferico fine (PM 2,5), utilizzando i filtri del campionatore in continuo posizionato nella stazione del parco di Montecucco.

Tabella riassuntiva rete monitoraggio mutagenesi

RETE n. stazioni/ Punti di controllo

n. campionamenti

n. sopralluoghi misure in campo

Mutagenesi 1 5 20 no 4.4 Rete delle deposizioni umide Sulla base delle indicazioni di livello regionale relative alla ristrutturazione della rete, si può ipotizzare per il futuro il mantenimento al massimo di una delle due stazioni attualmente presenti, situate presso l’Istituto Agrario (Piacenza) e nei pressi della stazione di monitoraggio della qualità dell’aria di Lugagnano. La rete comporta sopralluoghi settimanali e prelievi quando il volume del campione supera i 300 ml.

Tabella riassuntiva rete deposizioni umide

RETE n. stazioni/ punti di controllo

n. campionamenti

n. sopralluoghi misure in campo

Deposizioni umide 1 20(1) 32 no

(1): numero stimato 4.5 Rete di Monitoraggio delle acque superficiali naturali correnti Per corpo idrico superficiale non si intende più un intero fiume o torrente o rio, ma un tratto di esso, omogeneo per quanto riguarda caratteristiche geografiche, idro-morfologiche, e di pressioni antropiche su di esso insistenti: così, ad esempio, il Fiume Trebbia è costituito da 5 corpi idrici, che devono trovare rappresentatività in altrettante stazioni di monitoraggio. Un’altra novità sostanziale è quella che considera il corpo idrico a rischio, probabilmente a rischio oppure non a rischio, in funzione del raggiungimento dell’obiettivo ambientale di “buono” al 2015. Conseguentemente il monitoraggio diventa operativo (per i corpi idrici a rischio), oppure di sorveglianza (per i corpi idrici non a rischio e probabilmente a rischio) con frequenze e tipologia di controlli completamente diversi per i due tipi di monitoraggio.

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Dall’applicazione della nuova normativa nella provincia di Piacenza figurano complessivamente 27 tipologie di corpi idrici superficiali naturali ma le stazioni della rete presenti sul territorio sono in tutto 24, perché in 3 casi sono rappresentati da corpi idrici fuori-provincia: 18 stazioni coincidono con quelle della vecchia rete, 6 sono nuove, di cui 1 su un corpo idrico non monitorato in precedenza (Rio Lora-Carogna). Quattro stazioni della nuova rete fanno parte della cosiddetta Rete-Nucleo, costituita dai Siti di Riferimento vale a dire siti con standard qualitativi elevati. I risultati del monitoraggio su tutte le altre stazioni della stessa tipologia dovranno infatti essere confrontati con i risultati ottenuti nei Siti di Riferimento. La frequenza di campionamento sulla nuova rete introduce un’altra grande novità rispetto a prima, e cioè il concetto di stratificazione temporale: il primo monitoraggio di sorveglianza deve essere realizzato su tutti gli elementi (biologici, chimico-fisici e idromorfologici) per la durata di un anno all’interno del triennio 2010-2012, con la possibilità di stratificazione per bacini o sottobacini idrografici; inoltre sulle stazioni a rischio e sulle nuove, in assenza di conoscenze pregresse, deve essere applicato un monitoraggio su tutti gli elementi di qualità possibili. La frequenza all’interno dell’anno è mensile per le sostanze chimiche e pericolose prioritarie (Tab. 1A e 1B-D. M. 56/2009), trimestrale/stagionale per macrobenthos e diatomee, di 2 volte all’anno all’interno del periodo vegetativo, per le macrofite. Per il 2010 verranno campionate con monitoraggio di sorveglianza (vale a dire per TUTTI gli elementi previsti) le stazioni dei bacini del Trebbia e del Nure; in questo modo oltre a valutare i 2 più importanti bacini della provincia con particolare attenzione alle stazioni definite “a rischio” di non raggiungere l’obiettivo di buono al 2015, campionate con monitoraggio operativo, si darà anche continuità temporale alla sperimentazione fatta nel 2009 sui siti-riferimento presenti proprio su questi bacini. La tabella seguente riassume il programma di monitoraggio della rete delle acque superficiali per il prossimo triennio (2010 – 2012).

Numero Stazioni Monitoraggio Stazioni di riferimento (Nucleo)

Analisi 2010

Analisi 2011

Analisi 2012

8 Operativo/ Sorveglianza chimiche Chimiche e

biologiche Chimiche

7 Operativo/ Sorveglianza 4 Chimiche e

biologiche chimiche chimiche

9 Operativo/ Sorveglianza chimiche chimiche Chimiche e

biologiche * in arancio i bacini e le stazioni a rischio monitorati nel 2010, in giallo nel 2011, in verde nel

2012 In sintesi, il numero delle stazioni all’interno della rete passa da 23 a 24 e l’impegno richiesto per il nuovo tipo di monitoraggio è sostanzialmente diverso: per 1 stazione il carico di lavoro del previsto per il monitoraggio biologico è pari ad 1 giornata intera per un gruppo di 3 persone; per il monitoraggio chimico, l’impegno ore/uomo/anno è paragonabile al carico degli anni precedenti (vecchia rete). La Rete dei corpi idrici artificiali e fortemente modificati è ancora in via di definizione, ma verrà formalizzata entro il 22/12/2009 e quindi avrà una sua struttura già a partire dal 2010. 4.6 Rete di monitoraggio degli invasi Sui laghi artificiali (Diga di Mignano-Torrente Arda, Diga del Molato-Torrente Tidone) verranno effettuati i primi monitoraggi sperimentali già nel corso del 2010, con una stazione posizionata al centro dell’invaso con prelievi a più profondità con apposito campionatore integratore.

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INVASO Corpo idrico Cod. ex-

DLgs 152/99

Proposta Codice Regionale Tipo Monitoraggio

Diga del Molato

Diga del Molato 0105200 010500000000S 1 ER

Molato AL-5 Operativo

Diga di Mignano

Diga di Mignano 01140300 011400000000S 1 ER

Mignano AL-6 Operativo

4.7 Rete acque superficiali destinate alla potabilizzazione I siti per l’estrazione delle acque ad uso potabile, sia superficiali che sotterranee, ricadono tra le Aree Protette e sono inserite nell’apposito Registro che la Regione ER sta predisponendo. Dalle 2 stazioni di Case Bonini e Diga di Mignano vengono derivati complessivamente volumi d’acqua pari a circa 8200 m3/giorno per servire una popolazione di 16000-17000 abitanti serviti nei Comuni di Alseno, Carpaneto, Castell’Arquato, Fiorenzuola, Gropparello, Lugagnano, Vernasca (dati Enia 2009); i siti che forniscono in media oltre 100 m3/giorno devono essere sottoposti a monitoraggio supplementare al fine di soddisfare i requisiti richiesti dal DLgs. n°31/2001 (potabilità). Le frequenze di controllo sono in relazione alla comunità servita e non più alla qualità dell’acqua, come era in precedenza (vedi tabella seguente).

Comunità servita Frequenza

< 10.000 4 volte l’anno Da 10.000 a 30.000 8 volte l’anno

> 30.000 12 volte l’anno Entrambe le stazioni di Case Bonini e Diga di Mignano coincidono con le stazioni per il monitoraggio ambientale: verranno quindi integrati, d’accordo con la AUSL di Piacenza, i controlli secondo il DLgs. 31/2001. 4.8 Rete vita pesci Sopravvive fino al 2013 sulle 5 stazioni storiche.

n. stazioni/ punti di controllo n. campionamenti misure in campo

5 36 72 (2 Temperature)

4.9 Rete di monitoraggio delle acque sotterranee La novità più rilevante introdotta dall’adeguamento alla Dir. 2000/60/CE riguarda l’individuazione dei corpi idrici sotterranei, la loro delimitazione, caratterizzazione e le modalità di monitoraggio per la classificazione dello stato, chimico e quantitativo. I corpi idrici sotterranei individuati in Emilia-Romagna appartengono al Distretto Idrografico del fiume Po (da Piacenza a Ferrara) e al Distretto Idrografico dell’Appennino Settentrionale (da Bologna a Rimini). Dei complessi idrogeologici individuati in regione, sono presenti in provincia di Piacenza: ⌦ alluvioni delle depressioni quaternarie (DQ), caratteristici della pianura alluvionale e

costituiti dall’acquifero freatico di pianura, dalle conoidi alluvionali e dalle piane alluvionali appenniniche e padane;

⌦ formazioni detritiche degli altipiani plio-quaternarie (DET), costituiti dalle conoidi montane e dalle spiagge appenniniche (formazione “sabbie gialle”), incorporate nel

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sollevamento della catena appenninica; ⌦ alluvioni vallive (AV), rappresentate dai depositi alluvionali vallivi appenninici della

porzione montana del territorio; ⌦ acquiferi locali (LOC), corpi idrici montani. Questa nuova classificazione comporta, oltre al sostanziale mantenimento delle stazioni della “vecchia” rete l’attivazione di: 4 nuove stazioni (freatico di pianura) e di ben 19 stazioni per il monitoraggio dei corpi idrici montani (acquiferi locali) con un notevole ampliamento dei punti di controllo. La riattribuzione dei pozzi della vecchia rete di monitoraggio ai nuovi corpi idrici individuati sulla base delle loro profondità e dei relativi orizzonti filtranti, ha permesso di individuare i corpi idrici “a rischio” di non raggiungere l’obiettivo di buono stato chimico e buono stato quantitativo al 2015, attraverso le conoscenze pregresse (serie storiche quali e quantitative) della rete regionale di monitoraggio, oltre all’analisi delle pressioni e del grado di vulnerabilità all’inquinamento. Per i corpi idrici “non a rischio” è previsto il monitoraggio di sorveglianza mentre il monitoraggio operativo è previsto per quelli a rischio; lo stato chimico e lo stato quantitativo portano a 2 distinte reti di monitoraggio. La proposta di reti per la provincia di Piacenza è sintetizzata nella tabella seguente: in totale la nuova rete passa da 66 a 89 stazioni, di cui 13 da sostituire con apposita istruttoria e 19 da cercare in territorio montano come sorgenti. Si prevede di concentrare le attività di sopralluogo e campionamento nel periodo primavera-estate con la collaborazione di Enia ed AUSL. Poiché le sorgenti della rete di monitoraggio vengono utilizzate a scopo potabile, il profilo dei controlli ambientali verrà integrato con i parametri richiesti dal DLgs. 31/2001. Prospetto Reti Acque Sotterranee

Acquifero Tipologia monitoraggio

Nuove stazioni

Vecchie stazioni

Totale stazioni

Acquifero freatico di pianura Chimico e quantitativo 4 chimico 1 Chimico e quantitativo 3 Conoidi Alluvionali Appenniniche - acquiferi

confinati inferiori quantitativo 1 chimico 3 Conoidi Alluvionali Appenniniche - acquiferi

confinati superiori Chimico e quantitativo 8 chimico 1 Chimico e quantitativo 26 Conoidi Alluvionali Appenniniche - acquifero

libero Quantitativo 2 Conoidi montane e spiagge appenniniche (sabbie gialle) Chimico e quantitativo

2

Corpo idrico montano Chimico e quantitativo 19 chimico 1 Depositi delle vallate appenniniche Chimico e quantitativo 1 chimico 1 Pianura Alluvionale - acquiferi confinati

inferiori Chimico e quantitativo 2 chimico 1 Pianura Alluvionale Padana - acquiferi

confinati superiori Chimico e quantitativo 13

89

4.10 Monitoraggio in continuo dei campi elettromagnetici - Rete Regionale Nel corso del 2008 è stata definita la Rete regionale di monitoraggio in continuo dei campi elettromagnetici ad alta frequenza come l’insieme dei dati ottenuti dal monitoraggio con campagne di misura tramite stazioni rilocabili. Tali dati devono essere costantemente validati e inseriti nel database di Arpa e pubblicati sul sito web di Arpa associati ai relativi fattori di pressione (le pagine del sito di Arpa dedicate ai cem sono tra quelle con più accessi da parte

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degli utenti esterni). La Sezione di Piacenza dovrà anche per il 2010 gestire a livello regionale due stazioni di monitoraggio effettuando 5 campagne annue per un totale di 3240 ore. Si propone di effettuare campagne di monitoraggio sul territorio provinciale in siti da definire con le Amministrazioni nei Comuni di Villanova, Ponte Dell’Olio e Travo. I dati verranno validati e pubblicati sul sito di Arpa tramite il bollettino giornaliero, a conclusione delle campagne di misura verranno redatti appositi report e i dati delle campagne concluse verranno pubblicati sul sito web-cem. 4.11 Rete regionale della radioattività ambientale In collaborazione con la Regione, Arpa procederà alla predisposizione del Programma di attività 2010 della Rete regionale della Radioattività Ambientale, alla luce di eventuali proposte di ISPRA in ambito Reti nazionali nonché di ulteriori necessità di adeguamento; il piano di campionamento per l’anno 2010 sarà quindi trasmesso alle Sezioni provinciali coinvolte nell’attività di campionamento di matrici ambientali. Si darà seguito al Progetto di “Riorganizzazione/evoluzione Reti di Monitoraggio ambientale di Arpa in Sistemi di monitoraggio e valutazione dello stato dell’ambiente”, in collaborazione con la Direzione Tecnica, che per il SMV “Radioattività ambientale” prevedeva interventi per il contenimento dei costi dei sistemi complementari da implementare, ma per il quale rimangono da realizzare i seguenti interventi: ⌦ la stazione di monitoraggio dell’acqua del fiume Po; ⌦ il monitoraggio delle polveri della rete Q.A. (la proposta ISPRA di revisione della rete

RESORAD richiede infatti di inserire punti di campionamento del particolato atmosferico -con analisi di spettrometria gamma, α e β totale-);

⌦ il monitoraggio dei reflui dei depuratori. Per il 2010 è prevista la prosecuzione di campionamenti mensili su fanghi e reflui dei principali depuratori delle province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, in collaborazione con gli operatori dei Servizi territorialmente competenti. Acquisita la disponibilità di Edipower (PC) all’installazione della stazione automatica di monitoraggio delle acque superficiali del fiume Po presso l’impianto di Piacenza, si opererà per definire una convenzione e successivamente la fattibilità della messa in funzione della stazione, effettuando una sperimentazione preliminare con esecuzione di campionamenti e analisi radiometriche. Le analisi previste per la Rete regionale sono: spettrometria gamma, su tutte le matrici campionate; 90Sr su fallout, acqua di fiume e mare, acqua potabile, DMOS, insalata, latte vaccino e in polvere (prima infanzia), dieta; Pu su fallout; 3H, α e β totale su acqua potabile. Verranno trasmessi i dati previsti dalle Reti nazionali ad ISPRA. Verrà altresì redatta, nonché resa disponibile sul sito internet di Arpa, la relazione annuale relativa all’attività svolta per la rete di monitoraggio. 4.12 Rete locale della radioattività ambientale (Caorso) Nel corso del 2010, in applicazione del protocollo operativo siglato con APAT (oggi ISPRA) nel 2005, si prevede: ⌦ la predisposizione, ad inizio anno, del programma di monitoraggio della radioattività

ambientale attorno al sito nucleare di Caorso; saranno recepite eventuali esigenze di ISPRA; nello specifico proseguirà l’attività prevista per l’implementazione della Rete Locale avviata nel 2007 al fine di valutare l’impatto radiologico che le operazioni di trasferimento del combustibile, che si concluderanno nel 2010, producono sull’ambiente e sulla popolazione;

⌦ l’analisi dei campioni inseriti nel programma annuale di campionamento della Rete locale di Caorso per la radioattività ambientale;

⌦ l’eventuale acquisizione, per conto di ISPRA, di campionamenti in doppio di effluenti liquidi rilasciati dall’impianto da sottoporre ad analisi radiometriche concordate;

⌦ la prosecuzione della sperimentazione per la messa in funzione di sistemi di

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campionamento in loco di acqua fluviale e potabile, per l’esecuzione dei campionamenti programmati;

⌦ l’analisi di campioni in “doppio” con SOGIN, attività avviata nel 2007, secondo quanto espressamente richiesto dagli ispettori della Commissione Europea, in esito alla visita del maggio 2006 ai sensi dell’art. 35 Euratom; a tal riguardo occorrerà valutare e recepire le raccomandazioni formulate nel Rapporto tecnico prodotto dalla CE.

Verrà redatta, nonché resa disponibile sul sito internet, la relazione annuale relativa alle risultanze dell’attività svolta per la rete di monitoraggio. 5. ATTIVITÀ LABORATORISTICA PER SERVIZI OBBLIGATORI 5.1 Attività analitica per autorizzazioni ambientali, controllo e vigilanza, altri

OI e per reti regionali di monitoraggio È mutato, a partire dal 2009, l’assetto organizzativo dei laboratori attraverso la riorganizzazione della logistica produttiva per poli geografici (ovest, centro, est) e l’aggregazione per matrice su scala pluriprovinciale. Il Laboratorio Integrato di Piacenza risulta attualmente articolato in 5 aree di attività analitica che garantiranno anche per il 2010 il controllo delle matrici ambientali (aria, acqua, suolo, rifiuti, siti contaminati) sia dal punto di vista chimico che microbiologico. Con un bacino di utenza pluriprovinciale, il Laboratorio Integrato garantirà il supporto analitico alle attività di vigilanza e controllo dei Servizi Territoriali ed alle attività di monitoraggio e studio dei Servizi Sistemi Ambientali delle Sezioni provinciali di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena relativamente alle matrici suolo, fanghi, rifiuti e siti contaminati. La matrice aria, per quanto riguarda emissioni ed immissioni in atmosfera, continuerà ad essere presidiata dal punto di vista analitico per i territori di Piacenza, Parma, Reggio Emilia. L’area di competenza analitica delle acque ambientali (superficiali, profonde, scarichi idrici civili ed industriali) coprirà le province di Piacenza e Parma. 5.2 Attività analitica a supporto dei Dipartimenti di Sanità pubblica e altri OI Verrà assicurato il supporto analitico alle strutture territoriali di prevenzione del SSN della provincia di Piacenza tramite l’ausilio della rete laboratoristica regionale: in particolare si fa riferimento ai controlli su alimenti, acque potabili e di balneazione, acque di dialisi. Attraverso il CTR Radioattività, che garantisce l’attività analitica laboratoristica a livello regionale in tema di radioattività, verranno effettuate le analisi radiometriche (spettrometria gamma, 90Sr, 3H, gross alfa e gross beta, radon …) richieste da O.I. (AUSL, Uffici Sanità Marittima ed Aerea, Nucleo Carabinieri T. A. …) in relazione alle diverse matrici ambientali ed alimentari. Si garantiranno le analisi radiometriche richieste dalle sezioni provinciali Arpa per conto degli Esperti Qualificati (EQ) ai fini delle valutazioni radioprotezionistiche di sorveglianza fisica, nonché la lettura dei dosimetri del personale classificato per la Sezione provinciale di Ravenna. In relazione all’impiego di sorgenti radioattive all’interno della sede, nonché alle attività svolte all’esterno da operatori del CTR, si garantiranno le analisi radiometriche su campioni (smear test …) previste nell’ambito della sorveglianza fisica operata dall’EQ. Si procederà alla messa a punto e stesura dei seguenti metodi analitici interni: - Determinazione di "radon" indoor mediante l’utilizzo di dosimetri a tracce nucleari; - Determinazione di Pu in acqua fiume e mare (previste nella proposta ISPRA di revisione

della rete RESORAD); - Esecuzione di misure di dose gamma e neutronica e di contaminazione superficiale alfa

e beta; - nonché alla rivisitazione del metodo interno “Determinazione di Sr90 in matrici alimentari

mediante estrazione con HNO3 e conteggio beta”.

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Per quanto riguarda la garanzia del Sistema Qualità, il CTR opererà per l’attuazione degli obiettivi definiti dalla Direzione, ovvero per il mantenimento del riconoscimento/accreditamento, subordinato alla sorveglianza annuale da parte di ACCREDIA (ex SINAL). SERVIZI NON OBBLIGATORI/AGGIUNTIVI

6. ATTIVITÀ PER STUDI/PROGETTI PROVINCIALI, REGIONALI, NAZIONALI Progetto MONITER “Monitoraggio degli inceneritori nel territorio dell’Emilia-Romagna” promosso dalla Regione: nel corso del 2010 saranno resi disponibili i dati rilevati (e validati) ottenuti nei primi 2 anni di attività del progetto. Tutte le informazioni relative al progetto Moniter si possono trovare all’indirizzo: www.arpa.emr.it/moniter. Con riferimento all’inceneritore di Tecnoborgo, proseguirà l’attività di monitoraggio ambientale nell’area esterna all’impianto, secondo quanto previsto dall’Autorizzazione Integrata Ambientale. Proseguirà lo studio per IPA, Diossine e metalli pesanti nei terreni dell’area circostante l’impianto.. Proseguirà nel 2010 la collaborazione con ATO (Autorità d’Ambito per i Servizi Pubblici di Piacenza) già attualmente in essere; la convenzione prevede:

per la matrice acque: 1. archiviazione, in un file in formato excel, dei dati di:

analisi delle acque della rete regionale Arpa delle acque sotterranee per la provincia di Piacenza;

analisi delle acque della rete regionale Arpa delle acque superficiali destinate al consumo umano per la provincia di Piacenza;

analisi delle acque destinate al consumo umano di pozzi di alimentazione di acquedotti pubblici prelevati dalla AUSL di Piacenza.

I dati riguardano l’aggiornamento al 2008 delle serie storiche consegnate nelle convenzioni precedenti, complete di data, punto di prelievo e coordinate dei pozzi delle reti Arpa e di quelle dei pozzi potabili verificate dagli operatori;

2. completamento della cartografia tematica, destinata alla razionalizzazione ed al riordino delle concessioni di prelievo di acqua pubblica per l’alimentazione della rete acquedottistica pubblica, con l’attribuzione ai complessi idrogeologici delle stazioni di campionamento, sia per l’acquifero di pianura, sia per la porzione montana del territorio provinciale.

per la matrice rifiuti:

1. validazione ed elaborazione, a richiesta, dei dati di produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani a livello provinciale;

2. collaborazione nell’analisi dei dati forniti dal Gestore con cadenza predefinita (trimestrale);

3. predisposizione di un depliant riassuntivo sui rifiuti urbani a livello provinciale. Verrà garantito anche nel 2010 il Supporto Tecnico all’Osservatorio Ambientale TAV. La realizzazione di opere viarie di importanza strategica a livello nazionale ed europeo, ha visto l’istituzione di organismi terzi Osservatori Ambientali (composti da Ministero dell’Ambiente, Ministero dei Trasporti, Regioni, Province e Comuni capoluogo) con il compito di monitorare i potenziali effetti ambientali e di garantire uniformità di gestione su tutta la tratta interessata. In particolare le Agenzie Regionali attraverso le Sezioni Provinciali territorialmente competenti (in Emilia-Romagna le Sezioni di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, nello

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specifico della tratta MI-BO della TAV), hanno il compito di approfondimento degli aspetti di impatto ambientale quali, ad esempio: - verifiche territoriali, in particolare relativamente al rispetto delle prescrizioni e delle

previsioni di impatto; - lo sviluppo di istruttorie tecniche sui progetti di cantiere, sulle modalità di realizzazione

delle opere, ecc.; - la verifica sulla corretta esecuzione dell’attività di monitoraggio, verificando l’evoluzione

ambientale ante operam, in corso d’opera e post operam; - l’analisi e la valutazione dei dati trasmessi dal soggetto incaricato del monitoraggio

ambientale. L’attività prevista riguarda principalmente: - partecipazione ai team di lavoro interprovinciali matrice-specifici; - “supervisione” di Arpa per la realizzazione, da parte del soggetto incaricato, delle

campagne di monitoraggio post operam per le diverse matrici; - analisi, valutazione ed interpretazione dei risultati del monitoraggio; - predisposizione rapporti tecnici; - supporto tecnico-informativo agli EE.LL. anche in caso di esposti, segnalazioni o richieste

da parte dei cittadini. Nel corso del 2010 è, infine, prevista la collaborazione con l’Associazione Ambiente e Lavoro per la conclusione del progetto INFEA "Il cuore nell’aria”. 7. MONITORAGGI AMBIENTALI LOCALI E/O SUPPORTO/GESTIONE

OSSERVATORI TERRITORIALI Compatibilmente con la programmazione prevista nel piano di lavoro 2010 verranno garantiti, con gli stessi tempi del 2009, anche i monitoraggi locali su richiesta degli Enti. Monitoraggio Qualità dell’aria Vengono effettuate specifiche attività di monitoraggio a scala locale con il laboratorio mobile, con il campionatore sequenziale per il particolato sospeso e con campionatori passivi, a seguito di richieste e di accordi con le Amministrazioni. Sono già previsti: − il posizionamento di campionatori passivi per inquinanti specifici (idrocarburi aromatici -

BTX), presso la stazione industriale di Montale (comune di Piacenza); − campagna di monitoraggio con il laboratorio mobile in comune di Fiorenzuola a seguito

della convenzione triennale siglata nel 2009; − campagna di monitoraggio con il laboratorio mobile in comune di Sarmato a seguito

della convenzione triennale 2009-2011; − campagna di monitoraggio di corso d’opera (2 postazioni) relativamente alla

realizzazione della Tangenziale SUD-OVEST di Piacenza – variante su nuova sede, a seguito di convenzione in fase di definizione con l’Amministrazione Provinciale;

− campagna di monitoraggio con il laboratorio mobile in comune di Rottofreno. E’ stata altresì avviata negli ultimi mesi del 2009, una specifica attività per la misura nell’area circostante l’impianto di termovalorizzazione di Tecnoborgo ed in area urbana di IPA e diossine nelle polveri fini frazione PM10 che, dopo una prima fase di sperimentazione, si prevede possa proseguire secondo tempistiche prefissate e regolari nel corso di tutto il 2010. Monitoraggio e controllo dei cem Impatto ambientale Impianti Radiotelevisivi nella Provincia di Piacenza Si provvederà nell’ambito della Convenzione con l’Amministrazione Provinciale stipulata ai sensi dell’art. 3 LR 44/95, ad aggiornare i dati contenuti nel PLERT tramite sopralluoghi con

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fotografie, controlli e monitoraggi in zone quali Monte Penice (Bobbio), Montecanino (Piozzano), per un totale di circa 500 ore di monitoraggio per impianti RadioTV Impatto ambientale delle SRB Nell’ambito del monitoraggio e controllo delle stazioni radio base per telefonia mobile e degli impianti radiotelevisivi, si prevede l’utilizzo/gestione di centraline di monitoraggio in continuo dei campi elettromagnetici, a seguito di richiesta dei Comuni interessati e sulla base di Convezioni o comunque per progetti specifici. In particolare, relativamente al Comune di Piacenza, in attuazione della convenzione di durata quadriennale siglata nel 2009 e mediante la sottoscrizione di un apposito disciplinare per il 2010, verrà predisposta un’attività specifica sui cem riguardante: - monitoraggio degli impianti, anche con carattere di continuità; - costante informazione della cittadinanza - reportistica specifica per le varie campagne di monitoraggio; - predisposizione depliant informativo a conclusione attività annuale per la cittadinanza. Pertanto in Comune di Piacenza si effettueranno i monitoraggi come programmato per un totale di 6 campagne di misura.

Tabella riassuntiva monitoraggio cem RETE n. centraline n. campagne Ore di

monitoraggio CEM ALTA

FREQUENZA 4 6 3000

Monitoraggio inquinamento acustico In caso di richiesta delle Amministrazioni ed a seguito della sottoscrizione di apposite convenzioni, potranno essere condotte specifiche campagne di monitoraggio del rumore. È attualmente già prevista l’esecuzione di una campagna di monitoraggio di corso d’opera relativamente alla realizzazione della Tangenziale SUD-OVEST di Piacenza – variante su nuova sede, a seguito della succitata convenzione in fase di definizione con l’Amministrazione Provinciale di Piacenza. Osservatorio Provinciale Rifiuti Per ciò concerne l’OPR, gestito da Arpa per conto dell’Amministrazione Provinciale, l’attività prevista riguarda in particolare: - supporto tecnico ai soggetti preposti per l’utilizzo dell’applicativo ORSo per la raccolta

dei dati relativi ai rendiconti comunali della raccolta differenziata; - validazione ed elaborazione dati relativi alla produzione, alla raccolta differenziata ed

alla gestione dei Rifiuti Urbani (RU) - anno 2009 -, con dettaglio a scala comunale; - elaborazione dei trend della produzione di rifiuti e della raccolta differenziata, con

particolare riferimento alle frazioni carta, vetro, verde, plastica e organico; - analisi sui sistemi di raccolta nei diversi comuni della Provincia; - validazione ed elaborazione dati relativi alla produzione ed alla gestione dei Rifiuti

Speciali (RS) - anno 2008 - con dettaglio a scala comunale; - predisposizione del Rapporto Rifiuti annuale e aggiornamento del sito internet OPR con

le informazioni derivanti dalle elaborazioni di cui ai punti precedenti; - evasione delle richieste dati/informazioni da parte di ISPRA, Regione Emilia-Romagna,

privati. 8. ATTIVITÀ LABORATORISTICA PER SERVIZI NON OBBL. / AGGIUNTIVI Verranno garantiti i tempi di risposta concordati nell’ambito delle convenzioni siglate con i singoli committenti pubblici e privati.

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8.1 Attività laboratoristica per supporto studi/progetti/monitoraggi locali Saranno garantite le attività analitiche a supporto delle campagne di monitoraggio locali nonché dei progetti sviluppati a scala provinciale (ad es. per terreni Tecnoborgo e fanghi di depurazione) 8.2 Attività laboratoristica per matrici ambientali su specifica richiesta di

privati Sono in vigore diverse convenzioni che prevedono prestazioni analitiche nei confronti di soggetti privati: − Gruppo Norda S.p.A. – Unità produttive di Valli del Pasubio (Vicenza) e Tarsogno e

Masanti (Parma) per campionamento ed analisi chimiche e batteriologiche su campioni di acque di sorgente e minerali

− Fonti Pineta – Clusone (Bergamo) per campionamento ed analisi chimiche e batteriologiche su campioni di acque minerali

− Fonti Prealpi – Almè (Bergamo) per campionamento ed analisi chimiche su campioni di acque minerali

− Fonte Bracca – Zogno (Bergamo) per campionamento ed analisi chimiche e batteriologiche su campioni di acque minerali

− Fonti di Vallio - Terme di Vallio (Brescia) per campionamento ed analisi chimiche e batteriologiche su campioni di acque minerali

− Levico Acque Minerali– Levico Terme (Trento) per campionamento ed analisi chimiche su campioni di acque minerali

− Valtrebbia Acque Minerali – stabilimento di Rovegno (Genova) per campionamento ed analisi chimiche e batteriologiche su campioni di acque minerali

8.3 Attività laboratoristica per matrici alimentari e prevenzione collettiva su

specifica richiesta di soggetti pubblici − Comune di Piacenza (Progetto mirato alla qualità del servizio mensa scolastica) 9. ATTIVITÀ DEI CENTRI TEMATICI REGIONALI 9.1 CTR Radiazioni Non Ionizzanti (CEM) Il CTR Radiazioni Non Ionizzanti (CEM) presidia, a livello di rete, le tematiche connesse ai campi elettromagnetici svolgendo un ruolo di supporto per i nodi operativi, in stretta cooperazione con essi. Coordina le attività di monitoraggio e raccolta dati, le iniziative formative e quelle di sviluppo tecnologico e strumentale; promuove i rapporti con i clienti esterni; comunica, a livello regionale, l’analisi dell’evoluzione dello stato dell’ambiente in relazione ai fattori di pressione e alle politiche di prevenzione e risanamento, fornendo il quadro conoscitivo e le relative linee di tendenza. In dettaglio, le principali attività riguarderanno: Reportistica/Linee Guida: • raccolta dati misure dai nodi Arpa tramite format predefinitivi; • predisposizione/aggiornamento di: Annuario dei dati Ambientali di Arpa, • reportistica relativa all’attività di monitoraggio della rete regionale dei cem ad alta

frequenza; • realizzazione di linee guida per il sistema Arpa relativamente alla Vigilanza e Controllo

dei cem a bassa frequenza. Comunicazione: • aggiornamento e sviluppo argomenti e informazioni contenuti nelle pagine web:

http://www.arpa.emr.it/cem/; • partecipazione come relatore e/o organizzazione di Convegni, Seminari, Giornate di

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studio a livello nazionale e regionale. Nuove Tecnologie • analisi documentazione presentata a livello regionale dai gestori in relazione a nuove

tecnologie (ad es. impianti WiMAX); • analisi problematiche legate alle misure di segnali digitali terrestri e nuove tecnologie. Gruppi di lavoro • partecipazione al gruppo di lavoro interprovinciale per il supporto tecnico all’Osservatorio

Ambientale TAV; • partecipazione al tavolo tecnico permanente Regionale sull’Illuminotecnica; • partecipazione al gruppo di lavoro regionale sulla Radiazione Ultravioletta (UV) per la

progettazione e realizzazione di una rete di monitoraggio nazionale (misure strumentali ed elaborazioni modellistiche);

• partecipazione al gruppo lavoro Interagenziale coordinato da Ispra. Banche dati: • richiesta ai gestori aggiornamento annuale dati, validazione e popolamento catasto con

informazioni ottenute; • aggiornamento e validazione dati nell’ Osservatorio NIR nazionale (ISPRA-

http://www.agentifisici.apat.it/presentazione.asp). Verranno poi svolte diverse attività di supporto per la Regione Emilia-Romagna Servizio Regionale Risanamento Atmosferico, Acustico, Elettromagnetico, quali: • collaborazione nella definizione dei contenuti per delibera o altro atto regionale in materia

di semplificazione per autorizzazione impianti Wi-Max; • collaborazione nella definizione dei contenuti per delibera o altro atto regionale in materia

di gestione del passaggio della televisione analogica al digitale terrestre; • avvio del percorso di modifica e integrazione della LR 10/93 e s.m.i. sugli elettrodotti e

DGR applicativa; • attuazione modifiche e implementazioni applicativi con SI quali Atcem e CaMicem previa

approvazione programma specifico da parte della Regione; • realizzazione con Arpa Ravenna nuove pagine web – Camicem2 che prevedono modifica

di base cartografica e miglioramenti del sistema nella visualizzazione dei campi del data base fatto salvo approvazione programma specifico da parte della Regione.

Progetto Finanziato dalla RER : Sviluppo dei sistemi informativi per la gestione dei dati cem Il lavoro di razionalizzazione ed integrazione dei dati riguardanti i campi magnetici dovrà procedere verso una sempre più spinta integrazione dei prodotti ad oggi disponibili : ATcem, Camicem e WebCEM. Per questi sistemi è prevista una evoluzione che dovrà contemplare la loro convergenza su un'unica base dati e la loro implementazione riguardo: misure manuali RF e in continuo per le ELF, e la reportistica. Il sistema WebCEM verrà migrato, ai fini della consultazione, in ambiente Google Maps con possibilità da parte dell’utente di scelta tra le varie rappresentazioni cartografiche. Il progetto, coordinato dal CTR , verrà realizzato con il supporto del SIA e della Sezione di Ravenna. Supporto all’Osservatorio ambientale TAV MI-BO Si garantirà, con la collaborazione della Sezione di Reggio Emilia, lo specifico contributo per il tema di competenza all’interno dei gruppi di lavoro interprovinciali formalizzati nell’ambito del progetto per il supporto tecnico all’Osservatorio Ambientale TAV. Rete regionale dei campi elettromagnetici Verrà garantita l’attività di coordinamento relativamente alla “rete regionale di monitoraggio in continuo dei cem ad alta frequenza”, per cui si prevede il costante aggiornamento dei dati nel data base regionale presso il SIA e sul sito web di Arpa.

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Radiazione ultravioletta (UV) Proseguiranno le attività dei gruppi di lavoro regionale e nazionale sul tema specifico, finalizzati alla progettazione e realizzazione di una rete di monitoraggio nazionale (misure strumentali ed elaborazioni modellistiche). Iniziative formative e di comunicazione (Corsi e seminari) Le proposte di iniziative formative per il 2010 rivolte agli operatori dei nodi Arpa, anche a seguito di alcune richieste delle Sezioni provinciali, riguardano in particolare: • Corso/Seminario sulle Line Guida Arpa di Vigilanza e Ispezione riguardo i campi

elettromagnetici ad Alta Frequenza • Corso di formazione relativamente al programma di simulazione “EFC400” er gli operatori

dei nodi che seguono le valutazioni preventive e misure sugli elettrodotti. • Corso di formazione sulle Tecniche di rilevamento strumentale CEM, orientate alle nuove

tecnologie di telecomunicazione e al digitale • Seminario con la collaborazione di Telecom riguardo Femtocelle e sistemi di nuova

generazione. 9.2 CTR Radioattività ambientale Il Centro Tematico Regionale Radioattività ambientale (CTR) garantirà il presidio specifico in materia di radiazioni ionizzanti a supporto dei nodi provinciali, dedicandosi: - alla gestione delle reti di monitoraggio dello stato ambientale (Rete regionale e locale

(centrale nucleare di Caorso)), nonché all’attività delle Reti nazionali coordinata da ISPRA;

- all’esecuzione di ispezioni e controlli connessi alla dismissione della centrale nucleare di Caorso;

- a specifiche esigenze di sviluppo di banche dati/catasti relativi, in raccordo con il Servizio Sistemi Informativi e la Direzione Tecnica;

- a supportare i clienti istituzionali di livello nazionale/regionale in tema di radiazioni ionizzanti, offrendo altresì il necessario servizio analitico, in aderenza a procedure del Sistema Qualità;

- alla gestione ed all’esecuzione di specifici progetti ambientali assegnatigli dalla Direzione Tecnica;

- al coordinamento di attività della rete in ordine a situazioni di emergenza ambientale; - alla realizzazione di specifiche linee guida. E’ responsabile della elaborazione di reporting ambientali e tematici periodici, avvalendosi anche di dati acquisiti dalle Sezioni provinciali tramite specifici questionari (Annuario Arpa, Relazione Stato Ambiente della Regione, Report annuale tematico inerente l’attività CTR …), nonché dell’ aggiornamento dei dati e delle informazioni da inserire sul sito internet dell’Agenzia. Per l’anno 2010 si parteciperà ai lavori della sottocommissione n. 4 “Radioecologia e Radioisotopi” e della sottocommissione n. 3 “Impianti Nucleari” dell’ UNICEN- UNI. Si garantirà (con un operatore esperto rappresentante delle Agenzie Ambientali) la partecipazione ai lavori del Centro di Elaborazione e Valutazione Dati (CEVaD), struttura tecnica di riferimento nella gestione delle emergenze radiologiche e nucleari istituita presso ISRPA e operante a supporto del Dipartimento della Protezione Civile; il CTR parteciperà ad eventuali esercitazioni nazionali di emergenza in programma. Si parteciperà ai lavori di Commissioni nazionali istituite in tema di radioprotezione (Commissione di cui all’art. 133 DLgs 230/95 …) e dei GdL previsti dal Piano Nazionale Radon, a supporto/in rappresentanza della Regione Emilia-Romagna. E’ prevedibile l’avvio delle attività per la tematica “Implementazione di un sistema nazionale di monitoraggio della radioattività ambientale” a seguito dell’approvazione della Convenzione MATTM-DSA e ISPRA, che vedrà coinvolte le Agenzie regionali e provinciali e pertanto anche Arpa Emilia-Romagna.

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In collaborazione con l’Assessorato alla Sanità della Regione e la Direzione Tecnica di Arpa, si darà attuazione al Progetto “Studio conoscitivo finalizzato alla valutazione delle concentrazioni di radon in Emilia-Romagna”. In seguito alla messa in funzione di un nuovo sensore in fase di acquisizione che andrà ad integrare la “rete di rivelatori gamma a livello regionale”, si procederà, in accordo con ISPRA (e con l’eventuale supporto del Servizio Sistemi Informativi), alla definizione di un protocollo per lo scambio reciproco dei dati di monitoraggio in continuo della dose gamma in aria relativi a stazioni automatiche delle “reti di rivelatori gamma afferenti al territorio regionale” di Arpa e di ISPRA. Si darà seguito alla convenzione per “Indagini conoscitive sull’attuale situazione radiometrica dell’ambiente e della popolazione in aree criticamente contaminate della Repubblica Bielorussa e della Federazione Russa a causa dell’incidente della centrale nucleare di Chernobyl” sottoscritta con l’associazione di volontariato “VERSO EST ONLUS", con l’esecuzione di analisi radiometriche su campioni alimentari. Da parte del CTR si garantirà lo svolgimento delle attività previste dal Protocollo d’Intesa sottoscritto nel 2008 da Provincia di Piacenza, Comune di Caorso e Arpa Emilia-Romagna atto a garantire un sistema di sorveglianza ambientale nei territori circostante la Centrale Nucleare di Caorso e di favorire iniziative di informazione a istituzioni e cittadini relative alla disattivazione dell’impianto; tali attività saranno approvate dal Tavolo tecnico presieduto dall’Assessore Provinciale all’Ambiente e composto da rappresentanti degli Enti sottoscrittori. Saranno effettuati i controlli radiometrici in qualità di Ente Terzo (Organismo super partes) sui contenitori di trasporto e i vagoni ferroviari durante le operazioni di trasporto del combustibile irraggiato dell’impianto di Caorso nel corso delle attività di decommissioning operate; è infatti certa la chiusura di tali operazioni nel 2010. Sempre in questo ambito, verrà fornito il supporto tecnico alla Prefettura sia per la gestione delle situazioni ordinarie (sicurezza fisica, soste impreviste durante il percorso ecc.) che straordinarie (incidenti) tenuto conto dell’analisi dei rischi effettuata e di quanto previsto dal Piano provinciale di emergenza per il trasporto del combustibile. Il CTR garantirà la collaborazione analitica per controlli di tipo istituzionale (analisi di spettrometria gamma) in esito alla specifica richiesta di Arpa Marche di settembre 2009. Si garantirà il supporto analitico alla Sezione di Modena nell’eventualità in cui sia prevista la prosecuzione di uno studio, avviato in collaborazione con ARPAV, finalizzato alla valutazione dell’impatto ambientale da NORM in impianti di produzione di piastrelle del comparto ceramico. In ottemperanza a quanto previsto dal DPCM 10 febbraio 2006 “Linee guida per la pianificazione di emergenza per il trasporto di materie radioattive e fissili”, nonché dal DLgs 52 del 6 febbraio 2007 “Attuazione della direttiva 2003/122/CE Euratom sul controllo delle sorgenti radioattive sigillate ad alta attività e delle sorgenti orfane”, si garantirà il supporto tecnico alle Sezioni provinciali eventualmente coinvolte dai Prefetti che devono ancora provvedere alla stesura dei “Piani di emergenza (PC, PR, RE, MO, FE, RA, FC, RN)/Piani d'intervento tipo per la messa in sicurezza (PR, RE, MO, RA, FC, RN)” provinciali. In accordo e con il supporto della Direzione Tecnica, si procederà alla definizione delle idonee modalità di inserimento “pratiche” per tutta l’attività svolta dal CTR nel sistema SINAPOLI, allo scopo di poter produrre in automatico le tabelle riepilogative periodiche, nonché addivenire alla stesura di una specifica Linea Guida. Il CTR effettuerà le analisi radiometriche di laboratorio (spettrometria gamma, 90Sr, 3H, gross alfa e gross beta, radon …) sulle matrici ambientali ed alimentari conferite da privati, oltre che misure di radon in ambienti di vita e di lavoro.; su eventuale prevedibile richiesta di ditte produttrici, si condurranno analisi radiometriche di primo screening nonché eventuali approfondimenti necessari su campioni di acque minerali. Si parteciperà all’interconfronto internazionale ”World Wide Open Proficiency Test IAEA-2009-03 on the determination of natural and artificial radionuclides in moss-soil and spiked water”. Si collaborerà con l’Area Comunicazione alla predisposizione di nuove pagine web per il

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tema di competenza sul sito internet di Arpa, con particolare riferimento al Radon, in conformità ai siti di altri CTR già nuovamente strutturati. 9.3 Riferimento Regionale Rumore Nel corso del 2009 la Direzione Tecnica dell’Agenzia, valutata la necessità -in assenza di uno specifico CTR- di individuare un punto di riferimento regionale per la gestione delle problematiche relative al tema dell’inquinamento acustico a supporto delle attività afferenti all’Area Monitoraggio e all’Area Vigilanza e Controllo, ha provveduto ad istituire un Riferimento Regionale RUMORE composto da tre operatori Arpa di tre diverse Sezioni provinciali - Piacenza, Reggio Emilia e Bologna -. Tale Gruppo di Riferimento fornisce supporto alla Direzione tecnica per diverse attività, quali ad esempio: - coordinamento attività delle Sezioni in materia di rumore; - analisi e valutazione di problematiche specifiche inerenti il tema del rumore; - raccolta dati e informazioni di scala provinciale dalle Sezioni, mediante format predefiniti; - aggiornamento e validazione dati per la compilazione dell’Osservatorio Rumore di

ISPRA; - predisposizione reportistica regionale (Annuario Arpa dei dati ambientali, Relazione Stato

Ambiente RER,…); - supporto tecnico-scientifico alla Regione Emilia-Romagna, in particolare al Servizio

Risanamento Atmosferico, Acustico ed Elettromagnetico; - partecipazione a gruppi di lavoro di scala sovraregionale, quale il Gruppo di Lavoro

Rumore del Sistema Agenziale di ISPRA per cui sono già attualmente in previsione per il 2010 specifiche attività a supporto della Commissione VIA del MATTM in merito alle problematiche dell’inquinamento acustico prodotto dalle infrastrutture di trasporto;

- ricognizione dotazione strumentale e fabbisogni delle Sezioni e acquisizione nuova strumentazione;

- formazione interna; - attività di comunicazione (aggiornamento sito web Arpa dedicato al rumore,

partecipazione a convegni,…). 10. ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE E DIFFUSIONE DATI AMBIENTALI Per questo specifico ambito vengono nel seguito riportate le principali attività previste, nonché alcune iniziative già programmate per il 2010: - gestione a livello locale del sito web della Sezione di Piacenza

(http://www.arpa.emr.it/piacenza/) e del sito dell’Osservatorio Provinciale Rifiuti (http:// www.arpa.emr.it/piacenza/opr/); si curerà la pubblicazione giornaliera dei dati della rete di monitoraggio dell’aria e dei risultati del monitoraggio dei cem sul sito http://www.arpa.emr.it, nonché l’aggiornamento delle pagine dedicate alle tematiche campi elettromagnetici e radiazioni ionizzanti (radioattività ambientale, impianto nucleare di Caorso, radon, ecc.) sul sito dell’Agenzia; verrà inoltre messo a punto un sistema di comunicazione sul sito web Arpa dei dati e delle informazioni relativamente alla tematica dell’isotopia ambientale;

- diffusione della reportistica prodotta su specifiche tematiche (acqua, aria, radioattività ambientale, rifiuti) e, comunque, delle informazioni derivanti dalle attività delle diverse aree, nelle forme ritenute più opportune;

- collaborazione con Arpa Rivista per la redazione di articoli tecnico-scientifici; - collaborazione con il sito intranet di Arpa “Aggiornati” per la redazione di articoli

divulgativi e di comunicazione interna; - visite guidate presso la sede della Sezione di gruppi di studenti delle scuole piacentine; - stage presso la sede della Sezione di gruppi di studenti delle scuole piacentine, così

come di singoli studenti laureati, laureandi e diplomati; l’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza, e Arpa hanno sottoscritto nel 2008 una Convenzione quadro -

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della durata di tre anni - allo scopo di istituzionalizzare e promuovere ulteriormente la collaborazione già esistente tra i due Enti che, nel corso di questi anni, ha portato a importanti risultati in diversi settori di comune interesse;

- interventi di educazione ambientale presso scuole del territorio provinciale; - patrocinio ad iniziative di formazione/informazione in campo ambientale; - organizzazione/partecipazione ad eventi di formazione/informazione in campo

ambientale; ad oggi è già prevista l’organizzazione e la realizzazione, in collaborazione con SOGIN, di un corso regionale sulla radioprotezione;

- prosecuzione della collaborazione con il Comune di Piacenza nell’attuazione del progetto di qualificazione scolastica, volto a sostenere e rafforzare l’interesse della scuola verso politiche ambientali che trasmettano ai giovani conoscenze sempre più approfondite del territorio e li sensibilizzino all’assunzione di comportamenti responsabili di tutela ambientale. A tal fine Arpa ha presentato per l’anno scolastico 2009/2010 la sua offerta formativa organizzata in diversi moduli: acqua, aria, rifiuti, suolo, rumore, campi elettromagnetici, radioattività, energia (www.cde-pc.it/progetti didattici del comune di piacenza)

- collaborazione con il Comune di Caorso per la periodica redazione di note divulgative sull’attività svolta in relazione alla dismissione dell’impianto nucleare, per il Bollettino di Informazione del Comune.

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Campioni Accettati (Sport)

Campioni Analizzati

(LIMS)

Aria 62 320Acque 1430 2009Suolo 62 85Rifiuti 185 220IPPC 96 96RIRCEM

RI 185 485Siti cont. 122 210Amianto 5 0

Distrib. Carb.Rumore

UrbanisticaVIA

EnergiaAlimenti e mat. a

cont. 0 0Ambienti di vita e

lavoro 30 30Entomologia 0 0

Farmaci 0 0Mat.le atip.co 65 0

Controllo qualità 0 0

Totale Obb. 2242 3455Aria 38 25

Acque 580 650CEMRifiuti 0 0

Suolo e siti cont. 0 0Rumore

RI 44 44Oss.Amb.li 0 0

EnergiaAlimenti e mat. a

cont. 0 0Ambienti di vita e

lavoro 564 564Entomologia 0 0

Farmaci 0 0Mat.le atip.co 150 0

Totale Non Obb. 1376 1283

3618 4738

Piacenza - Attività analitica 2010

Servizi Obbligatori

Totale generale Sez.ne

Servizi Non Obbligatori

Attività

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SEZIONE PROVINCIALE DI PARMA

0. PRIORITÀ DI PROGRAMMA IN AMBITO PROVINCIALE Il 2010 sarà l’anno di effettivo “collaudo” della riorganizzazione della rete laboratoristica di Arpa, che ha comportato lo spostamento dei processi analitici sulle matrici ambientali dalla nostra Sezione ai laboratori di altre sedi di Arpa, come già accaduto negli anni precedenti per le matrici sanitarie: un riassetto organizzativo da cui si auspica un recupero sui costi di manutenzione e di personale, senza pregiudizio per l’affidabilità e la tempestività nella risposta proprie del nostro laboratorio. A tale scopo va migliorato il piano operativo per garantire sia il puntuale mantenimento dell’efficienza delle risposte analitiche richieste sia l’organizzazione del flusso di trasporto dei campioni e dell’inoltro dei relativi rapporti di prova al cliente (interno o esterno che sia), senza che venga meno, in specie nel caso di utente privato, la necessaria informazione sul significato del dato analitico. Molti processi di Arpa hanno come prodotto finale fornire “informazioni” sullo stato dell’ambiente: in un’epoca in cui l’utilizzo della “rete” come strumento di comunicazione e di accesso ai dati viene sempre più sollecitato, una delle azioni della sezione sarà mirare al miglioramento di strumenti on line, affinché l’home page di Arpa possa costituire un riferimento importante, per la comunità locale, in tema di prevenzione e di protezione dell’ambiente. In accordo con la ridefinizione degli scenari dell’offerta di servizi della nostra Agenzia, attuata a livello di Direzione Generale nell’ambito del Piano di riposizionamento strategico validato dal Comitato di Indirizzo di Arpa, ed in considerazione anche della contingenza economica sempre meno favorevole, è ora più che mai necessario definire quanto più chiaramente possibile i bisogni di risposte ambientali e laboratoristiche dei tradizionali clienti/utenti di Arpa - Regione, Provincia, Comuni e Azienda USL- così da poter ottimizzare gli interventi della nostra sezione sul territorio, rispettando al contempo gli obiettivi di budget assegnati. Sul piano dei processi operativi, si manterrà per il 2010 un forte impegno nella gestione operativa della ristrutturata rete regionale di monitoraggio di qualità dell’aria, per la quale la sezione di Parma svolge il ruolo di capofila, attraverso il Centro Tematico Regionale (CTR ) Qualità dell’Aria assegnatole, con la completa attuazione della fase di revisione. Necessitano della massima attenzione anche la gestione dei rifiuti e la sorveglianza dei siti contaminati, caratteristiche di un territorio antropizzato quale il nostro; la tutela delle acque superficiali e profonde costituisce ancora un elemento di criticità per la nostra realtà ambientale, in cui la consistente presenza di zootecnia industriale arriva talvolta a mettere a rischio la potabilità stessa dell’acqua; e continua sorveglianza richiedono le polveri respirabili presenti nell’area sensibile (area vasta), indagate anche sotto il profilo della mutagenesi ambientale (Laboratorio Tematico). Il supporto alla Pianificazione Territoriale è un’attività ormai consolidata: sfruttando le banche dati e la conoscenza del territorio, Arpa riesce a presidiare le matrici ambientali e ad integrarle nel Quadro Conoscitivo del PSC, nei procedimenti di VAS e in altri processi pianificatori: un nuovo, importante fronte di supporto ai quadri conoscitivi e alle scelte dei Piani consiste nello sfruttare i dati ambientali a disposizione di Arpa per indirizzare lo sviluppo delle energie rinnovabili, evidenziare le opportunità offerte dal territorio o le eventuali incompatibilità.

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SERVIZI OBBLIGATORI

1. SUPPORTO TECNICO PER LE AUTORIZZAZIONI INTEGRATE AMBIENTALI (A.I.A.) E CONTROLLO DEI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE (R.I.R.)

1.1.a A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) - Parere tecnico La convenzione stipulata tra Provincia di Parma (Rep. N.13407 del 27/03/2009) ed ARPA sezione provinciale di Parma, tacitamente rinnovata di anno in anno, salva facoltà espressa di recedere, affida ad Arpa la disamina tecnica delle domande soggette ad A.I.A., che risulta quindi “attività obbligatoria sulla base di regolamenti/procedure locali con la Provincia”. Ad ARPA, quale “attività obbligatoria prevista dalla Normativa nazionale e regionale”, in attuazione delle disposizioni della L.R. 21/04, è anche demandata la valutazione tecnica sui sistemi di monitoraggio. Per quanto riguarda la provincia di Parma, la situazione delle domande presentate è così sintetizzabile:

Categoria Impianti N° domande di impianti soggetti ad A.I.A. presenti al 30/10/09

1. att. energetiche 3 2. prod. e trasf. metalli 8 3. ind. prod. min. 7 4. ind. chimica 1 5. gestione rifiuti 12 6. altre attività escluso allevamenti 24 6.6 allevamenti 21 Totale n. 76(*) (*) Un impianto in meno rispetto all’anno precedente perché considerato dalla Provincia non

rientrante nel campo di applicazione del DLgs 59/05. A tutt’oggi, rispetto alle 76 domande di A.I.A. pervenute, sono state inviate alla Provincia n. 36 istruttorie e piani di monitoraggio attuati secondo lo spirito dell’IPPC (in gergo dette “complete”), mentre restano n. 40 Autorizzazioni Integrate Ambientali rilasciate con istruttorie eseguite secondo la delibera di Giunta Regionale n. 1198 del 30 luglio 2007 (dette “semplificate”). Considerato che le istruttorie “semplificate” hanno portato ad atti con clausole di riesame già previste in sede di rilascio A.I.A. a seguito dell’acquisizione di nuovi livelli informativi anche dovuti a richiesta formale di presentazione di integrazione, l’attività istruttoria A.I.A., in accordo con la Deliberazione della Giunta Provinciale n. 692/2005, prevista per il 2010 è così riassumibile:

Categoria Impianti N° previsto istruttorie da concludere o da rivedere per acquisiti nuovi livelli informativi o volontarie

1. att. energetiche 0 2. prod. e trasf. metalli 3 3. ind. prod. min. 0 4. ind. chimica 0 5. gestione rifiuti 8 6. altre attività escluso

allevamenti 8

6.6 allevamenti 21 Totale n. 40

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Anche quest’anno, quindi, il considerevole impegno richiesto da questa attività continuerà ad indurre uno stravolgimento nella definizione del programma delle attività istruttorie e di vigilanza e controllo da attuarsi in base alle normative di settore, elaborato secondo il solito con il criterio della progressione lineare sui tre anni pregressi. Sulla base dell’esperienza acquisita, si valuta che occorra un impegno medio di 200 ore per lo svolgimento di un’istruttoria tecnica comprensiva del parere sul piano di monitoraggio e controllo e che si possano iniziare e portare a termine solo la metà del n° di istruttorie previste, richiedendo ciò un impegno complessivo per il Servizio Territoriale di 2,5 FTE/y (n. di persone a tempo pieno per anno). Non si stima nessun ricavo dall’attività da svolgere nel 2010, visto che il compenso dovuto dalla Provincia ad Arpa, stabilito nella misura dell’80% della quota dovuta dai gestori, è già stato considerato nelle nostre precedenti gestioni. 1.1.b A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) - Visite Ispettive La Legge Regionale 21/04 ha demandato ad Arpa il controllo programmato e sistematico per la verifica della corretta gestione dell’impianto come da specifica autorizzazione A.I.A.. Il rilascio delle AIA avvenuto gradualmente a partire dal 2006 determina la necessità di procedere all’esecuzione da parte di Arpa della Visita Ispettiva Programmata con la frequenza prevista in A.I.A. Nel corso del 2010 saranno eseguite le ispezioni ambientali sotto elencate, secondo tre distinte tipologie di controllo: 1. secondo quanto previsto nel capitolo “Criteri generali per il monitoraggio” riportati

nell’A.I.A., in conformità alla Raccomandazione 2001/331/CE che stabilisce i criteri minimi per le ispezioni ambientali negli Stati membri, per gli impianti sui quali è stata svolta istruttoria definita in gergo “completa” nel corso dell’anno 2008 e per quelle aziende con visita ispettiva programmata nel 2009 ma non eseguita entro il 31/12/2009;

2. esame dei dati dei piano di monitoraggio e controllo effettuati negli anni 2008 e 2009, per gli impianti in possesso di A.I.A. rilasciata con istruttoria eseguita secondo la delibera di Giunta Regionale n. 1198 del 30 luglio 2007 (in gergo “semplificate”) o per impianti “nuovi” messi a regime nel corso dell’anno 2009;

3. verifica dell’ottemperanza a quanto proposto a seguito di visita ispettiva ambientale effettuata negli anni precedenti ed esame dei dati del piano di monitoraggio e controllo effettuato, per gli impianti sui quali è già stata eseguita una prima visita ispettiva.

Categoria Impianti Tipologia di

controllo 1 Tipologia di controllo 2

Tipologia di controllo 3

1. att. energetiche 0 1 2 2. prod. e trasf. metalli 3 4 1 3. ind. prod. min. 1 1 5 4. ind. chimica 0 0 1 5. gestione rifiuti 0 8 0 6. 6. altre attività escluso allevamenti 4 11 9

6.6 allevamenti 0 18 3 Totale n. 8 43 21 Totale generale 72(*) (*) Non sono sottoposti a visita ispettiva gli impianti non ancora a regime al 31/12/09.

Per le suddette attività si potrà prevedere un impegno specifico complessivo per il Servizio Territoriale, anche di informazione e formazione, di 3,5 FTE/y. Il compenso dovuto dai gestori delle aziende soggette ad A.I.A. ad Arpa verrà addebitato secondo quanto previsto dallo specifico tariffario di settore nazionale o regionale emanato: stimando cautelativamente “medio-bassa” la complessità degli impianti sottoposti a visita ispettiva programmata, si stima in 100.000 Euro il ricavo dall’attività da svolgere nel 2010.

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1.2 R.I.R. (Rischio di Incidente Rilevante) In tale ambito si provvederà allo svolgimento delle verifiche ispettive per verificare l’attuazione del sistema di gestione della sicurezza presso gli stabilimenti soggetti ad art. 6 del D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i. mediante il Centro Tematico Regionale per gli Impianti a rischio di incidente rilevante, istituito presso la Direzione Generale dell’Agenzia. Questo CTR risponde direttamente dell’omogeneizzazione su scala regionale delle attività di controllo ed istruttorie riguardanti la materia specifica, fornendo supporto tecnico-scientifico agli organi preposti alla valutazione e alla prevenzione dei rischi di incidenti rilevanti; gestisce direttamente le attività di controllo ed istruttorie secondo gli obiettivi e le linee definiti dalla direzione tecnica ed in conformità alla normativa di settore; partecipa al Comitato Regionale di Valutazione dei Rischi (CVR) e al Comitato tecnico regionale (CTR); assicura il supporto ai nodi provinciali per l’attività istruttoria e di controllo e nella gestione delle emergenze ambientali per gli impianti ricadenti negli ambiti territoriali di competenza. Le attività sottoposte alla normativa in materia di pericoli di incidenti rilevanti in provincia di Parma risultano essere:

Quadro situazione anno 2009 di stabilimenti soggetti ad: Art.8 - D.Lgs.334/99 di competenza Nazionale (*) 3 Art.6 - D.Lgs.334/99 di competenza Provinciale 6 (*) Fino al perfezionamento di accordo di programma tra Stato e

Regione di cui all’art.72 del D.Lgs. 112/98, poi passa di competenza Provinciale.

L’attività svolta dalla Sezione ARPA di Parma nel 2009 è così sintetizzabile:

Azioni attuate anno 2009 su stabilimenti soggetti: Partecipazione CVR e CTR Istruttorie – Valutazione schede tecniche 3 Verifiche ispettive S.G.S. - Supporto per P.E.E. (Piano Emergenza Esterno) 2

Nel 2010 invece le attività previste sono le seguenti:

Quadro azioni previsto anno 2010: Verifiche ispettive S.G.S. - Supporto per P.E.E. (Piano Emergenza Esterno) 6

L’impegno complessivo per ARPA Sez. di Parma è stimabile in 0,1 FTE/y (n. di persone a tempo pieno per anno). Non si stima nessun ricavo dall’attività svolta.

Tabella ditte soggette a D. Lgs. 334/99 e s.m.i. della Provincia di Parma

Ditta Attività D. Lgs.334/99 Art. Istruttoria P.E.E.

Lampogas s.p.a. Deposito di G.P.L. Art. 8 Conclusa (C.T.R)

esistente (in

aggiornamento) Socogas s.p.a. Deposito di G.P.L. Art. 6 conclusa esistente

Enìa s.p.a. Deposito di gas metano Art. 6 In itinere

(C.V.R.) assente

Synthesis s.p.a. Miscelazione

solventi e deposito

Art. 6 conclusa assente

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Camattini s.p.a. Lavorazione di

materiale plastico e deposito

Art. 6 conclusa (C.V.R.)

in itinere (Provincia)

Cromital Galvanica - cromatura Art. 8 (C.T.R.) esistente

Metalcrom Galvanica - cromatura Art. 8 (C.T.R.) esistente

Latermec s.a.s. Galvanica - cromatura Art. 6 Da iniziare

(C.V.R.) assente

Guazzi s.r.l. Galvanica generica Art. 6 Da iniziare

(C.V.R.) assente

Vittorio Levy Deposito esplosivi Art. 8 In itinere (C.T.R.) assente

2. SUPPORTO TECNICO ENTI LOCALI Espressione di pareri e partecipazione a conferenze di pianificazione territoriale (PSC, POC, PUA, Varianti urbanistiche, screening per insediamenti urbanistici e commerciali, verifica di assoggettabilità a procedura di VAS e valutazione delle VAS; la previsione quantitativa di tali attività è circa 180. L’impegno complessivo stimato in FTE/y è pari a 1. 3. CONTROLLO E VIGILANZA 3.1 Attività obbligatoria prevista dalla normativa Tale attività comprende sia gli interventi di vigilanza e controllo finalizzati alla verifica delle disposizioni e normative e delle Autorità competenti sia quelli istruttori di supporto agli Enti locali (Provincia,Comuni, Comunità Montane, Sportelli Attività Produttive) nell’espletamento delle proprie competenze concessorie ed autorizzatorie in campo ambientale. Per il 2010 si prevede che un numero adeguato di ispezioni, su tutte le matrici ambientali, sarà finalizzato al controllo del cantiere dei lavori di costruzione del nuovo Polo Integrato Ambientale. Più nel dettaglio, l’attività può essere così delineata: Acque Impianti di depurazione >2000 Abitanti Equivalenti: attuazione del protocollo provinciale. Scarichi domestici: accertamento del rispetto dei limiti di Autorizzazione per gli scarichi di acque reflue domestiche che presentano un carico inquinante superiore a 50 Abitanti Equivalenti e recapitano in acque superficiali con caratteristiche ambientali scadenti. I controlli faranno parte di specifici piani di intervento in accordo con le Amministrazioni comunali. Scarichi industriali: prioritariamente finalizzato agli accertamenti analitici per quelli più significativi in termini di volume di scarico e di sostanze immesse nell’ambiente ed aventi come recapito finale le acque superficiali. Suolo e Rifiuti Rifiuti: vigilanza nei luoghi di produzione e trattamento dei rifiuti, con particolare attenzione ai rifiuti pericolosi ed al polo di selezione, trattamento e smaltimento finale dei rifiuti urbani e speciali non pericolosi di Parma, di Borgotaro (Piana di Tiedoli) e alla discarica di Monte Ardone. Adeguata attenzione alle procedure di bonifica delle aree inquinate tramite la vigilanza richiesta dalla Provincia di Parma e dai Comuni. Di particolare rilievo risulta anche l’attività necessaria a vigilare sul corretto ripristino ambientale del sito di interesse nazionale di Fidenza e di alcuni siti di particolare interesse ambientale destinati anche al cambio di destinazione da industriale a residenziale.

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Fanghi di depurazione impiegati in agricoltura: saranno effettuati i controlli sulle notifiche degli spandimenti con ispezioni sui siti e con il prelievo e l’analisi dei fanghi stessi. Proseguiranno inoltre i controlli sui maggiori allevamenti zootecnici e sulle nuove autorizzazioni rilasciate dalla Provincia, per verificare la corretta gestione dei liquami (stoccaggio e spandimento). Aria Verranno effettuati i controlli amministrativi sul rispetto delle prescrizioni delle Autorizzazioni alle emissioni in atmosfera per quanto riguarda la verifica degli autocontrolli e la messa a regime degli impianti. Si rimarca come sia ancora rilevante l’attività che viene svolta in relazione agli esposti in materia di inquinamento atmosferico e per le lamentele derivanti dalla presenza di odori. Rumore Sarà garantito il supporto alle Amministrazioni locali per quanto concerne le valutazioni delle zonizzazioni acustiche comunali, gli esposti e le attività di cantiere nei centri abitati. CEM Controlli strumentali relativi al rispetto dei limiti di campo elettrico e magnetico da impianti di telecomunicazione e linee elettriche autorizzati. 3.2 Attività connessa con esposti per inconvenienti ambientali Saranno mantenute le procedure di registrazione e coinvolgimento dei Comuni iniziate lo scorso anno e verranno evasi gli interventi richiesti dagli Enti locali. 3.3 Attività di supporto per il controllo di emergenze ambientali Ove assodata la diretta competenza di Arpa, verrà garantito l’espletamento di quegli interventi che rivestono particolare carattere d’urgenza per contingenza ed unicità dell’evento. Pare opportuno sottolineare la necessità di effettuare alcune esercitazioni al fine di testare la nuova organizzazione e l’utilizzo in campo delle strumentazioni disponibili. L’impegno complessivo stimato in FTE/y per tutte le attività su esposte è pari a 13,4 ed i ricavi conseguibili sono stimati in € 150.000.

4. RETI REGIONALI DI MONITORAGGIO AMBIENTALE Rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria I parametri monitorati ed i comuni nei quali saranno effettuate le misure nel corso del 2010 da parte ditale rete, certificata DNV secondo la norma UNI ISO 9001:2000, sono: Comune Ubicazione Tipologia Parametri misurati Parma Via Montebello traffico CO, NOx, BNZ, PM10 Parma Parco Cittadella fondo urbano NOx, O3, PM10, PM2.5 Fidenza Via Leopardi fondo residenziale NOx, PM10 Colorno Via Saragat fondo suburbano NOx, PM10 Langhirano Badia fondo rurale NOx, O3, PM2.5, PM10

Nel corso del 2010 sarà introdotta la misura di ozono nella stazione di Colorno Saragat. Per quanto riguarda la manutenzione, entro il 1 gennaio entrerà in vigore il nuovo contratto, all’interno del quale è prevista anche la sostituzione di alcune attrezzature obsolete. I costi preventivati sono pari a €104 893,00. L’impegno complessivo per la gestione della rete di monitoraggio della qualità dell’aria è stimato in 1,6 FTE/y.

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Rete regionale di monitoraggio delle deposizioni di fondo L’attuale composizione della rete della Provincia di Parma risulta essere la seguente:

Stazione Comune Piazzale Santa Croce Parma Sissa Sissa Carrega Sala Baganza Berceto Bercelo

Per le prime tre stazioni sopralluoghi e prelievi sono in carico a personale ARPA. L’impegno complessivo per la gestione di questa rete è stimato in 0,1 FTE/y. Rete regionale di monitoraggio della mutagenicità del particolato atmosferico in ambiente urbano Nel 2010, con la messa in funzione della centralina di Piacenza, verrà completata la rete, fino ad ora costituita dai nodi di Parma, Bologna, Ferrara e Rimini. I campioni, costituiti da filtri di PM2,5 campionati in centraline di fondo urbano parco e raccolti mensilmente in gennaio, febbraio, luglio, novembre e dicembre, saranno inviati alla fine di ogni mese, da ogni nodo, al LT Mutagenesi Ambientale. Su ogni campione mensile verranno effettuati il monitoraggio della genotossicità ed il monitoraggio chimico: a tal fine i filtri verranno sottoposti ad estrazione organica e l’estratto sarà suddiviso in due aliquote per consentire: a. il monitoraggio della genotossicità, effettuato su un’aliquota con 2 tipi di test: • test di reversione batterica su Salmonella eseguito su tutti i 25 campioni, • test della Cometa (danno al DNA) su leucociti umani, effettuato sui campioni relativi ai

mesi di gennaio, luglio e novembre (15 campioni); b. il monitoraggio chimico: un’aliquota dell’estratto di ogni campione (25) verrà inviata alla

sezione ARPA di Ravenna per la determinazione dei microinquinanti organici (IPA e Nitro-IPA).

L’impegno complessivo stimato per la gestione di questa rete è di 4 FTE/y. Rete regionale di monitoraggio delle acque sotterranee Nell’ambito della ridefinizione in corso, si prevede che la futura rete regionale di monitoraggio delle acque sotterranee sia costituita da 97 pozzi di cui: • 19 appartenenti alla RETE QUANTITA’: in questi pozzi viene misurato semestralmente

solo il livello piezometrico • 78 appartenenti alla RETE QUALITA’: a loro volta questi pozzi possono essere

suddivisi in: ♦ 52 appartenenti alla rete attuale (monitoraggio semestrale) ♦ 5 appartenenti alla nuova rete freatico (monitoraggio stagionale) ♦ 21 appartenenti alla futura rete dell’acquifero (non previsto monitoraggio per il 2010).

Complessivamente si stima pertanto di effettuare nel 2010 124 campioni e 116 misure di livello, con un impegno in termini di FTE/y pari a 1. Rete regionale di monitoraggio delle acque superficiali Per il 2010 il monitoraggio su questa rete si articolerà su 22 stazioni complessive e sarà differenziato in monitoraggio biologico e monitoraggio chimico. Il monitoraggio biologico coinvolgerà 9 stazioni e sarà relativo alla identificazione e classificazione di

• MACROFITE (cadenza semestrale) • DIATOMEE (cadenza semestrale)

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• MACROBENTHOS (cadenza stagionale), per un totale di campioni previsti pari a 72. Il monitoraggio chimico riguarderà invece 22 stazioni e sarà di tipo:

• CHIMICO FISICO (stagionale, in concomitanza al macrobenthos per la valutazione dello stato ecologico)

• CHIMICO (stagionale, in concomitanza al macrobenthos per la valutazione dello stato ecologico)

• CHIMICO SOSTANZE PRIORITARIE (mensile, per la valutazione dello stato ambientale),

per un totale previsto di campioni pari a 440. L’impegno richiesto per le attività indicate è stimabile in 1 FTE/y. Si fa presente che i piani di monitoraggio esposti sia per le acque sotterranee sia per quelle superficiali potranno subire variazioni in base alla ridefinizione delle stazioni e delle frequenze dei campionamenti da parte della Regione E. R., tuttora in corso. Rete regionale di monitoraggio dei pollini e delle spore fungine di interesse allergologico La rete è costituita da un punto di prelievo situato presso l’ospedale Rasori (PR2) con monitoraggio in continuo. L’impegno complessivo per la gestione di questa rete è stimato in 0,9 FTE/y. Rete regionale di monitoraggio campi elettromagnetici La rete dei CEM è costituita da 2 centraline rilocabili con trasmissione dati di monitoraggio in continuo ed analisi presso Arpa. Sono previste n°. 6 campagne di misura e pubblicazione dei dati sul WEB di Arpa. L’impegno complessivo per la gestione di questa rete è stimato in 0,5 FTE/y 5. ATTIVITÀ LABORATORISTICA PER SERVIZI “OBBLIGATORI” Dismessa nel corso del 2009 l’attività analitica riguardante le matrici ambientali, così come già avvenuto nel 2007 per alimenti ed acque potabili, lo Sportello della Sezione continuerà ad effettuare la normale accettazione dei campioni e provvederà al loro smistamento ed inoltro verso le altre Sedi ARPA deputate all’esecuzione delle attività analitiche relative. Sulla base dei dati di consuntivo degli anni precedenti, per il 2009 è previsto un conferimento di circa 1000 campioni relativi ad acque potabili, 700 campioni relativi ad alimenti, 80 campioni di acque di balneazione.

Tabelle riassuntive delle attività obbligatorie programmate per il 2009

Pareri - Preventivo 2010 Categoria Sottocategoria Numero

ACQUA Acque reflue industriali 100 Acque reflue domestiche e assimilate 450 Acque reflue prima pioggia e dilavamento 40 ARIA Aria emissioni 180 SUOLO Reflui zootecnici 25 SITI CONTAMINATI Siti Contaminati 15 DISTRIBUTORI CARBURANTE Distributori Carburante 15 RIFIUTI Costruzione/Gestione Impianti 45 RADIAZIONI Illuminotecnica 9 NON Elettrodotti 200 IONIZZANTI Radio TV 3

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Telefonia Mobile 77 Altro RF 4 RADIAZIONI IONIZZANTI Radiazioni ionizzanti 4 RUMORE Rumore 315 URBANISTICA Urbanistica ed Edilizia 250 ED EDILIZIA Pianificazione Territoriale 180 VIA VIA 10 ENERGIA Energia e Ambiente 10

Ispezioni - Preventivo 2010

Categoria Sottocategoria Numero ACQUA Acque reflue urbane 120 Acque reflue industriali 230 Acque reflue domestiche e assimilate 25 Acque reflue prima pioggia e dilavamento 15 Acque superficiali 100 ARIA Aria emissioni 280 Immissioni (diffuse, odori, incendi) 50 SUOLO Reflui zootecnici 130 Fanghi di depurazione e compost 35 SITI CONTAMINATI Siti Contaminati 60 RIFIUTI Costruzione/Gestione Impianti 240 Discariche 20 RUMORE Inquinamento acustico 120 AMIANTO Amianto 50 RADIAZIONI Elettrodotti 7 NON Radio TV 2 IONIZZANTI Telefonia Mobile 10 Altro RF 1 Altro ELF 1 Illuminotecnica 1 URBANISTICA ED EDILIZIA Urbanistica ed Edilizia 20 VIA VIA 10 ENERGIA Energia e Ambiente 5

Campioni – Misure manuali - Preventivo 2010

Categoria Sottocategoria Numero ACQUA Acque reflue urbane 140 Acque reflue industriali 120 Acque superficiali 35 Acque sotterranee rete campioni 124 Acque sotterranee rete misure 116 Acque superficiali rete campioni biologici 72 Acque superficiali rete campioni chimici 440 SUOLO Fanghi di depurazione e compost 15 SITI CONTAMINATI Siti Contaminati 130 RIFIUTI Rifiuti 70 RUMORE Inquinamento acustico 90 RADIAZIONI Illuminotecnica 3 NON Radio TV 15 IONIZZANTI Telefonia Mobile 7 Altro RF 1 Altro ELF 1

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SERVIZI NON OBBLIGATORI/AGGIUNTIVI

6. ATTIVITÀ PER STUDI, PROGETTI PROVINCIALI, REGIONALI, NAZIONALI, UE

In fase preliminare le attività soggette ad accordi e intese sono subordinate a stipule di convenzione o accordi di programma che prevedono trasferimento di risorse economiche all’Arpa: al momento della stesura alcune sono in fase di perfezionamento. ♦ Alta velocità (TAV): progetto: sono da prevedere almeno 30 controlli da effettuarsi

presso i punti di monitoraggio TAV relativi a rumore, vibrazione e cantieri in dismissione. Impegno complessivo stimato di 0, 6 FTE/Y; budget stanziato €32.163,00

♦ Ferrovia “pontremolese” : la convenzione con la Provincia ed i comuni interessati di Fornovo e di Solignano, Borgo Val di Taro, prevede azioni di osservatorio dei cantieri, traffico e del monitoraggio in corso d’opera. Impegno stimato 05,FTE/Y; budget da definire.

♦ Attività analitica a Supporto al Piano Provinciale di Tutela delle Acque (PPTA). L’attività prevede il ricevimento di campioni acque sotterranee e superficiali “Sportello da trasferire al laboratorio di Piacenza, mentre le analisi IBE, l’elaborazione e i rapporti saranno in carico alla Sezione di Parma. Impegno stimato 0.3 FTE/Y; budget da definire.

♦ Monitoraggio ambientale, acque superficiali e sotterranee per l’AIPO sulla Cassa di espansione del torrente Parma, campionamenti e gestione di una centralina con sonda Multi Parametrica in collegamento GPRS; convenzione con AIPO; impegno di personale di 0,9 FTE/y; budget stanziato di 60.000 Euro ( da ridefinire).

♦ Monitoraggio dei sedimenti dei canali di bonifica per Il Consorzio della Bonifica Parmense per la gestione dei fanghi in collaborazione con il Lab.Tematico dell’Arpa di Piacenza. Impegno previsto pari a 0,2 FTE/y; budget stanziato 19.000€.

♦ Promozione APEA (Area produttiva ecologicamente attrezzata) Eridania in Comune di Trecasali Si contribuirà alla scelta degli indicatori di valsat, per il PSC e alla predisposizione delle condizioni tecniche amministrative, analisi ambientali per la trasformazione in un’area ecologicamente attrezzata del polo industriale Edison, Eridania, Lesaffre; impegno pari a 0,3 FTE/y, budget da definire.

♦ Monitoraggio dei piezometri delle attività estrattive in convenzione con la Provincia Servizio Pianificazione: sono state completate la raccolta dei dati storici, la loro sistemazione informatica e il GIS; il lavoro sarà presentato pubblicamente dalla Provincia. Per non disperdere le informazioni, Arpa è disponibile a proseguire le attività nel 2010, stimando per le attività eventualmente richieste un impegno pari a 0,2 FTE/y; budget da definire.

♦ Analisi del contesto ambientale dell’Area Produttiva SPIP per il riconoscimento dei requisiti di area ecologicamente attrezzata (APEA), pianificazione del miglioramento continuo dell’area. Impegno previsto 0,3 FTE/y; budget da definire

♦ Quadro Conoscitivo ambientale del PSC del comune di Fidenza analisi delle pressione delle attività produttive impattanti per l’ambiente e salute, predisposizione degli indicatori di VAS. Impegno 0,3 FTE/y; budget previsto €25.000 (da confermare la convenzione).

♦ Analisi ambientali nel “distretto del prosciutto”: con il rinnovo del protocollo del distretto del prosciutto di Parma prosegue l’aggiornamento di alcuni aspetti ambientali d’interesse e la geo referenziazione (GIS) dei siti di produzione. Impegno previsto 0,25 FTE/Y; budget previsto €12.500 (convenzione da definire).

♦ Osservatorio rifiuti Provinciale: l’attività consiste nell’estrazione dei dati relativi alla produzione e raccolta degli RSU e R.S e successiva pubblicazione sul sito WEB della Provincia. Impegno previsto 0,2FTE/Y; budget previsto €4.000.

♦ Trasporto Solido acque superficiali Po e affluenti: in convenzione con la Regione e il Servizio Idrometeo dell’Arpa. Impegno previsto 0,3 FTE/y; budget previsto € 20.000.

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7. ATTIVITÀ PER MONITORAGGI AMBIENTALI LOCALI E/O SUPPORTO/GESTIONE OSSERVATORI TERRITORIALI

Monitoraggio qualità dell’aria Per il periodo 2009-2010 in accordo con la Provincia, è stato predisposto, come tutti gli anni, un piano di monitoraggio mediante l’utilizzo del Mezzo Mobile di proprietà della Provincia di Parma. L’elenco dei comuni interessati è di seguito riportato e le date indicate potrebbero subire variazioni. Comune Inizio Fine Trecasali 29/09/2009 20/10/2009 Sissa 20/10/2009 10/11/2009 San Secondo 10/11/2009 01/12/2009 Roccabianca 01/12/2009 22/12/2009 Zibello 22/12/2009 19/01/2010 Polesine 19/01/2010 09/02/2010 Busseto 09/02/2010 02/03/2010 Soragna 02/03/2010 23/03/2010 Fontevivo 23/03/2010 13/04/2010 Barbiano 01/06/2010 31/08/2010

L’impegno della Sezione per l’esecuzione di queste campagne di monitoraggio è stimato in 0,4 FTE/y. Monitoraggio Campi Elettromagnetici (CEM) ♦ Monitoraggio CEM nel territorio del comune di Felino, finalizzato al mantenimento della registrazione EMAS. Impegno previsto 0,05 FTE/y, ricavo previsto 2.500€.

8. ATTIVITÀ LABORATORISTICA PER SERVIZI “NON

OBBLIGATORI/AGGIUNTIVI” 8.1 Attività laboratoristica per matrici ambientali su specifica richiesta di

privati Prendendo come riferimento l’andamento degli ultimi tre anni, si prevede un conferimento di circa 150 campioni di acque e suolo da parte di privati, accettati ed inviati dalla Sezione agli altri laboratori Arpa deputati all’esecuzione delle analisi. 9. ATTIVITÀ DI CTR E LABORATORIO TEMATICO Centro Tematico Regionale (CTR) – Qualità dell’Aria Le attività del centro, oltre al tradizionale supporto alle istituzioni ed ai nodi di Arpa, hanno visto la definizione nel corso del 2009 delle attività e delle risorse necessarie al funzionamento dell’“Area di servizi operativi per la verifica standard di qualità delle misure della qualità dell’aria”. Il 2009 ha visto l’avvio del progetto NINFA-E, coordinato dal CTR ARIA con la partecipazione del Servizio Idro Meteo e Costa, di integrazione tra il catasto delle emissioni, i modelli di qualità dell’aria e i dati rilevati e la predisposizione di un nuovo “tool” di analisi dei costi benefici delle azioni di risanamento approntate. Il progetto, di durata biennale, prevede da parte della Regione Emilia-Romagna un finanziamento complessivo di € 750.000 di cui € 30.000 di ricavi per la Sezione di Parma. Il 2010 vedrà la conclusione del medesimo e la completa operatività degli strumenti proposti. E’ al momento in corso di presentazione anche un’estensione del progetto NINFA-E che è stato presentato alla comunità europea per la partecipazione al bando di gara per i progetti LIFE+ e che, se finanziato, vedrà l’ampliamento e lo sviluppo di nuove funzionalità nel corso del biennio 2011-2012.

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Nel contempo l’“Area di servizi operativi per la verifica standard di qualità delle misure della qualità dell’aria” proseguirà il lavoro intrapreso nel corso del 2009 prevedendo per il 2010 le seguenti attività: ♦ Esecuzione di due campagne di monitoraggio con campionatori passivi per verifica

funzionamento analizzatori NO2 di rete (periodi: febbraio/marzo e ottobre/novembre) ♦ Verifica degli analizzatori di rete di ozono tramite il calibratore di riferimento in

dotazione: due tornate, ciascuna di nove strumenti, nei periodi aprile/maggio e novembre/dicembre

♦ Messa a punto di modalità di controllo degli analizzatori di NO2 ♦ Campagne di verifica del corretto funzionamento degli analizzatori di PM10 e di

PM2,5 su vari punti della rete regionale In ogni caso le attività del centro saranno strettamente vincolate all’acquisizione della strumentazione prevista nel piano di sviluppo dell’area e che dovrebbe essere finanziata dalla regione nel corso del 2010. Anche nel 2010 sarà necessario impegnare tempo e risorse nella realizzazione della seconda fase della ristrutturazione della rete di monitoraggio regionale della qualità dell’aria, visto che la seconda tranche delle attività della seconda fase è stata avviata nel luglio del 2009. Gli oneri complessivi sono dell’ordine di € 1.549.000 per la prima fase e di € 2.032.400, suddiviso in due anni (€ 818 952 per il 2008-2009 e € 1 217 292 per il 2009-2010) per la seconda, per un costo complessivo di € 3.581.400. Data l’importanza del progetto occorrerà impegnare ulteriormente tutte le risorse tecniche presenti presso ogni sezione: esse, coordinate dal CTR Qualità dell’Aria e dal Referente Regionale RRQA, con il supporto della DT e l’area APST di Arpa, dovranno garantire il necessario supporto affinché tutte le attività di loro competenza si svolgano secondo le tempistiche previste. E’ stata aggiudicata la gara per la manutenzione della Rete Regionale di misura della Qualità dell’Aria: si presuppone che il nuovo contratto prenderà avvio dal primo gennaio del 2010 e durerà sino al 2013 incluso per un investimento totale sul quadriennio di euro 5 609 120, che comprendono anche sostituzione di strumenti obsoleti per un totale di c.a. 1 000 000 di euro in 4 anni: il che consentirà sostanzialmente un risparmio, relativamente alle sole attività di manutenzione, di c.a. 5-10 %. A supporto delle attività di monitoraggio è inoltre in fase di stipula la convenzione quadriennale 2009-2012 tra Arpa, Province e Regione relativamente al finanziamento della suddetta manutenzione. Questo richiederà anche l’aggiornamento del Piano della Qualità del Sistema Qualità ISO 9001:2000 a partire dal primo gennaio 2010. Nel 2010 con il supporto della Direzione Tecnica e del Laboratorio Regionale dovranno essere attive e a regime le misure previste dal D.L.. 3 agosto 2007, n. 152, in "Attuazione della direttiva 2004/107/CE concernente l'arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente" sull’intero territorio regionale. Concluso infatti nel 2009 il progetto “SPECIAZIONE PM10 AI SENSI DELLA DIRETTIVA 107/2004” grazie ad un finanziamento di € 40 000 dalla regione Emilia-Romagna, sviluppato dalla dott.ssa Enrica Canossa della Sezione di Ferrara con il coordinamento del CTR ARIA, è necessario passare alla fase operativa di erogazione del servizio vero e proprio così come previsto dalla suddetta normativa. PROGETTI NAZIONALI Arpa Emilia Romagna, con il CTR aria, l’area di meteorologia ambientale del SIM e l’ Area di servizi operativi Catasti delle Emissioni, proseguirà nel fornire alla Regione Emilia-Romagna, all’interno del Tavolo Tecnico Nazionale “Qualità dell’aria” del Ministero dell’Ambiente e in collaborazione con ISPRA (ex APAT), il necessario supporto ai fini dell’espletamento delle

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attività previste nell’ambito dei piani di risanamento così come richiesti dalla nuova Direttiva Europea 50/08 sulla qualità dell’aria. Il Responsabile del CTR Aria è inoltre stato nominato tra i referenti regionali sia al tavolo di recepimento della Direttiva CEE/CEEA/CE n° 50 del 21/05/2008 ”Relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa” sia a quello per la definizione della rete nazionale del PM2.5 ai sensi della suddetta direttiva. PROGETTI INTERNAZIONALI Il CTR ARIA continuerà nella sua partnership, iniziata nel corso del 2008, con l’area di meteorologia ambientale del SIM per la partecipazione al Progetto Internazionale GEMS (Global Earth-system Monitoring using Space and in-situ data). In particolare e' stato finanziato il progetto integrato GEMS coordinato da ECMWF (Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine), finalizzato alla previsione del cosiddetto “chemical weather” ovvero lo sviluppo di uno strumento omnicomprensivo di modellazione e di analisi dei dati per valutare la distribuzione globale a livello europeo dei costituenti e degli inquinanti dell’atmosfera fondamentali per i cambiamenti climatici e la qualità dell’aria. Si resta in attesa inoltre dell’eventuale approvazione del Progetto LIFE+ “An integrated assessment methodology to plan local cost-effective air quality policies harmonized with national and European actions - OPERA (Operational Procedure for Emission Reduction” da parte della comunità europea. Le attività qui proposte unite a quelle di livello provinciale sempre previste all’interno del CTR ARIA portano al completo utilizzo del personale assegnato al CTR ARIA e quindi ad un impegno complessivo di c.a. 3.5 FTE/y Laboratorio Tematico Mutagenesi Ambientale e valutazione del rischio Per il 2010 l’attività del Laboratorio Tematico potrà essere articolata nei seguenti punti: 1) proseguimento dell’attività della “nuova” Rete Regionale di “Monitoraggio della

mutagenicità del particolato atmosferico in ambiente urbano”, ivi compresa la stesura del Report annuale sull’attività della rete regionale nel 2009, che verrà pubblicato sul sito web del Laboratorio Tematico, e quella dei singoli report provinciali per i singoli nodi della rete che verranno inviati alle rispettive Sezioni Provinciali;

2) proseguimento, nell’ambito della convenzione tra Arpa-PR e Provincia, del monitoraggio della mutagenicità del PM2,5 campionato a Parma e stesura del report annuale relativo all’attività del 2009;

3) attività di monitoraggio della genotossicità (test di reversione batterica su Salmonella e valutazione di danno al DNA mediante test della Cometa) del PM2,5 nell’area circostante un insediamento industriale su richiesta della Sezione di Ferrara;

4) svolgimento delle attività previste per il 2010 dall’azione 2 della linea progettuale 5 del progetto “Moniter”;

5) partecipazione al Progetto Regionale “Supersito” per le attività previste nel 2010 dall’Attività 1 del WP 5: attività di ricerca e prove finalizzate alla messa a punto di metodi analitici;

6) esecuzione di test di mutagenesi su diverse matrici per conto di privati; 7) eventuale partecipazione a progetti interregionali di ricerca sul particolato atmosferico; 8) attività di ricerca e di messa a punto di test nell’ambito della partecipazione del LT al

REACh; 9) proseguimento della collaborazione con il CTR “Cancerogenesi Ambientale e Valutazione

del Rischio” di Arpa Emilia-Romagna, Sezione Provinciale di Bologna su Progetto “Moniter”, su Progetto “Supersito”, su attività relative a REACH e su iniziative volte alla diffusione e all’informazione relative all’attività svolte nei rispettivi settori di competenza;

10) monitoraggio dei pollini e delle spore fungine di interesse allergologico.

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L’impegno di personale previsto è di 0,9 FTE/y per la gestione del monitoraggio dei pollini e di 5 FTE/y per le altre attività su esposte. 10. ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE E DIFFUSIONE DATI AMBIENTALI Le attività previste per l’anno 2010 nell’ambito della tematica comunicazione e diffusione dati ambientali contemplano: - gestione dei contenuti informativi e aggiornamento costante delle informazioni a livello

locale degli argomenti già in essere sul sito web della Sezione di Parma (http://www.arpa.emr.it/parma/)

- collaborazione con Arpa Rivista per la redazione di articoli tecnico-scientifici; - collaborazione con il sito intranet di Arpa “Aggiornati” per la redazione di articoli

divulgativi e di comunicazione interna; - visite guidate presso la sede della Sezione di gruppi di studenti delle scuole di Parma e

Provincia; - diffusione della reportistica prodotta su specifiche tematiche (acqua, aria, radioattività

ambientale,rifiuti) - come ogni anno: il patrocinio ad iniziative locali di formazione ed informazione su temi

ambientali; - come ormai da qualche anno: partecipazione all’iniziativa promossa dall’ordine dei

chimici per gli studenti degli istituti scolastici superiori e medi “La chimica siamo noi” con l’allestimento di uno stand formativo che prevede inoltre la presenza di personale Arpa,;

- effettuazione di comunicati stampa; - stage presso la sede della Sezione di Parma di studenti laureati, laureandi e diplomati; - organizzazione di eventi pubblici per la divulgazione e presentazione di attività specifiche

della sezione provinciale; - collaborazione, per la redazione di articoli divulgativi, con la intranet di Arpa Emilia-

Romagna “Aggiornati”; - collaborazione con gli organi di informazione locali per la divulgazione di dati ambientali e

interviste sia telefoniche che televisive; - organizzazione/partecipazione ad eventi di formazione/informazione in campo

ambientale. A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale): Informazione al pubblico In base al D. Lgs. 59/2005 se è vero che spetta all’Autorità Competente mettere a disposizione del pubblico i risultati dei controlli è pur vero che Arpa ha l’obbligo di consentire l’accesso ai propri atti e alle informazioni ambientali, secondo quanto disposto dal D.Lgs. 195/2005 che stabilisce: • il diritto di accesso a “chiunque ne faccia richiesta, senza che questi debba dimostrare

il proprio interesse”; • la sostanziale gratuità del rilascio dell’informazione (ammissibili solo i costi di

riproduzione e ricerca); • l’obbligo per l’Amministrazione di rispondere in tempi definiti (di norma 30 giorni

prolungabili a 60 in caso di particolare complessità); • la previsione di casi di esclusione o limitazione del diritto di accesso (tutela del segreto

industriale, tutela del segreto istruttorio in caso di azione penale). Pertanto dal 10 maggio 2008 è disponibile l’accesso e la consultazione del sito IPPC di MonitoRem “Monitoraggio Remoto” nella sua forma concessa e permessa pubblica dai Gestori dei singoli impianti nel quale vengono riportati i dati di Monitoraggio collegati ad elementi ambientali dei siti produttivi richiesti nell’atto AIA in conformità alle finalità del D.Lgs. n. 195/05 in attuazione di quanto disposto dal D.Lgs. n.59/05.

Programma annuale delle attività 2010 Le Sezioni provinciali

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Tale sito è accessibile direttamente all’indirizzo http://www.arpa.emr.it/monitorem/ oppure mediante collegamento presente nel sito di Arpa Sezione di Parma http://www.arpa.emr.it/parma/ La parte disponibile al pubblico è costituita da un sottoinsieme dei dati di monitoraggio che le aziende devono fornire annualmente e/o periodicamente alle autorità competenti per rendere verificabile la conformità alle condizioni di autorizzazione AIA. Le aziende AIA risultano pertanto le dirette fornitrici dei dati concessi alla pubblicazione e validati dai tecnici ARPA durante le visite ispettive.

Programma annuale delle attività 2010 Le Sezioni provinciali

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Campioni Accettati (Sport)

Campioni Analizzati

(LIMS)

Aria 389 339Acque 2871 0Suolo 15 0Rifiuti 75 0IPPC 0 0RIRCEM

RI 0 0Siti cont. 135 0Amianto 5 0

Distrib. Carb.Rumore

UrbanisticaVIA

EnergiaAlimenti e mat. a

cont. 400 0Ambienti di vita e

lavoro 350 0Entomologia 0 0

Farmaci 0 0Mat.le atip.co 50 0

Controllo qualità 0 0

Totale Obb. 4290 339Aria 60 60

Acque 270 0CEMRifiuti 0 0

Suolo e siti cont. 0 0Rumore

RI 0 0Oss.Amb.li 0 0

EnergiaAlimenti e mat. a

cont. 0 0Ambienti di vita e

lavoro 0 0Entomologia 0 0

Farmaci 0 0Mat.le atip.co 0 0

Totale Non Obb. 330 60

4620 399

Parma - Attività analitica 2010

Servizi Obbligatori

Totale generale Sez.ne

Servizi Non Obbligatori

Attività

Programma annuale delle attività 2010 Le Sezioni provinciali

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SEZIONE PROVINCIALE DI REGGIO EMILIA

0. PRIORITA’ DI PROGRAMMA IN AMBITO PROVINCIALE 0.1 Aggiornamento del contesto socio-economico e ambientale del territorio

provinciale L’analisi dei determinanti e dei fattori di pressione ambientale presenti nel territorio provinciale permette di individuare le criticità su cui orientare l’azione di controllo e monitoraggio, nonché di migliorare la stima della domanda “potenziale” di presidio ambientale. Nella seguente tabella sono stati aggiornati alcuni indicatori per descrivere sinteticamente la situazione reggiana a confronto con la realtà media regionale.

Reggio Emilia

Emilia-Romagna

Contesto Ambientale Superficie totale (km2) 2.293 22.117 Comuni (n°) 45 341 Comuni con più di 20.000 ab. (n°) 3 34 Aree protette (km2) 276 1.509,26 Infrastrutture territoriali e servizi Strade (km) - escluse comunali 1.370,4 10.637,8 Discariche (n°) 3 37 Inceneritori (n°) 1 9 Impianti di compostaggio (n°) 3 20 Impianti di depurazione >2.000 AE (n°) 27 245 Impianti di depurazione >10.000 AE (n°) 10 88 Impianti radio-tv (n°) 199 2.137 Impianti telefonia mobile (n°) 389 3.425 Linee elettriche media tensione (km) 3.567,4 32.770 Linee elettriche alta/altissima tensione (km) 539 5.104 Demografia Abitanti (n°) 519.480 4.337.966 Densità media (ab/km2) 226,56 196,13 Alberghi (n°) 354 8.358 Tasso di natalità 11,3 9,7 Tasso di mortalità 10,0 11,1 Tasso migratorio 16,8 15,8 Tenore di vita Totale occupati (n°) 246.000 1.980.000 Reddito medio procapite (€) 33.518 36.276 Consumi e rifiuti Consumi energia elettrica (KW/h per abitante) 1.203,6 11.044,3 Acqua erogata (migliaia di m3/anno) 35.637 357.929 N° Impianti distribuzione carburante 222 1938 Benzina venduta (litri/1000) 131.631 1.133.467 Gasolio venduto (litri/1000) 174.355 1.519.164 GPL venduto (litri/1000) 19.326 159.522 Metano venduto (m3/1000) 10.936 123.801 Rifiuti prodotti (tonnellate) 400.874 3.013.721 Rifiuti prodotti (Kg/abitante × anno) 772 695

Programma annuale delle attività 2010 Le Sezioni provinciali

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Reggio Emilia

Emilia-Romagna

Raccolta differenziata (%) 51,7 45,4 Settore dei trasporti Mezzi di trasporto (n°) 425.382 3.562.353 Automobili (n°) 316.064 2.620.027 Treni in movimento (n° carri) 64.910 494.791 Settore agricolo Aziende agricole (n°) 11.357 81.715 Superficie agricola utilizzata (km2) 1.361 12.998 Bovini (n° capi) 152.894 594.198 Equini (n° capi) 2.105 15.940 Suini (n° capi) 403.682 1.412.065 Caprini e ovini (n° capi) 8.207 78.144 Avicoli (n° capi) 595.777 30.412.647 Cunicoli (n° capi) 51.969 372.242 Settore attività produttive Totale imprese (n°) 44.488 382.816 Totale imprese (addetti) 207.096 1.622.461 Industrie (n°) 17.063 107.181 Industrie in AIA (n°) 87 532 Istituzioni (n°) 3.608 41.017 Esercizi commerciali (n°) 23.817 234.018

Aggiornamento dati disponibili nel 2009

L’attività dell’Agenzia deve esplicarsi in molteplici direzioni in termini di programmazione degli interventi, all’interno di un quadro ambientale e territoriale estremamente complesso. La domanda istituzionale e derivante dalla normativa, le istanze locali del territorio e delle componenti sociali in crescita in questi anni, del settore produttivo, le richieste di autorità e corpi dello stato (Ministeri, Prefettura, Magistratura, NAS, NOE, Guardia di Finanza, ecc.) non sempre programmabili, le specifiche richieste della cittadinanza possono condizionare consistentemente e modificare in corso d’opera le attuali disponibilità e la programmazione della Sezione. 0.2 Le Priorità del 2010 I punti strategici su cui porre l’attenzione nella formulazione dell’azione programmatica 2010 sono stati indicatinel Programma triennale 2010-2012 dell’Agenzia, di seguito viene presentata la declinazione operativa per il 2010 a scala provinciale. In particolare le priorità si articolano nel modo seguente:

PARERI: - Rispondere al 100% della domanda mantenendo i tempi di risposta medi < 30 gg; - Semplificazione dei processi:

- mantenimento dell’applicazione del protocollo Arpa/Ausl per la riduzione dei pareri sui Nuovi Insediamenti Produttivi, predisposto nel 2008, revisione delle procedure per strumenti urbanistici; - individuazione procedure di semplificazione, in accordo con Provincia, per rilascio pareri sui rifiuti e VAS. Si confermano le procedure messe in atto nel 2009 relativamente ad emissioni in atmosfera e cem; - sperimentazione procedura interna per approccio olistico sui siti contaminati; - definizione criteri valutazione impatti ambientali di infrastrutture in collaborazione con la Provincia.

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AUTORIZZAZIONI AIA: - Dare corso alle richieste di istruttoria/parere che perverranno nel corso del 2010,

secondo quanto si stabilirà con la Provincia, per quanto riguarda i piani di adeguamento e le modifiche sostanziali e i piani di dismissione.

VIGILANZA E CONTROLLO:

- La priorità nel corso del 2010 sarà data al controllo e monitoraggio delle Aziende autorizzate AIA nel 2008, così come prevede la normativa. Il resto dell’attività programmata nei termini quantitativi come da tabelle seguenti, sarà organizzata secondo le priorità derivanti dalla normativa vigente, le indicazioni della Provincia, garantendo la vigilanza sui comparti più impattanti presenti nel nostro territorio (inceneritore, discariche, settore energetico, ceramico, verniciature, zootecnia);

- Si prevede di rispondere alle segnalazioni (circa il 50% dell’attività di vigilanza) consolidando la nuova procedura predisposta a livello regionale che prevede un ruolo preliminare da parte dei Comuni e l’intervento dell’Agenzia in ordine di priorità e gravità dell’evento segnalato.

ATTIVITA’ LABORATORISTICA:

- Dare corso alla riorganizzazione del Laboratorio Integrato che prevede il trasferimento delle analisi di alimenti all’Istituto Zooprofilattico e le seguenti acquisizioni: - analisi di acque potabili RE, PR, PC - analisi di acque di scarico di PR, MO oltre a RE - analisi di rifiuti, terreni, siti contaminati di RE - amianto, polveri e fibre da tutto il bacino regionale.

- Si conferma la risposta al 100% della domanda istituzionale di area vasta mantenendo i tempi di risposta medi attualmente raggiunti (15 - 18gg circa).

ATTIVITA’ DI MONITORAGGIO E SUPPORTO TECNICO:

- L’attività di monitoraggio riguarderà la gestione delle reti regionali relativamente ad aria, acque e cem, con integrazioni a livello provinciale attraverso progetti finalizzati.

- E’ previsto un consistente lavoro, in particolare sulla formazione e sperimentazione su nuovi elementi biologici, ai fini dell’implementazione della direttiva 2000/60 relativa alla qualità delle acque; la sezione sarà impegnata, relativamente ai corsi d’acqua superficiali, a supporto di tutta la rete Arpa, della Regione Emilia Romagna e dell’Autorità di Bacino del Fiume Po.

QUALITA’ & SICUREZZA:

- Mantenimento Accreditamento secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 - Mantenimento della certificazione ISO 9001. - Aggiornamento DVR; - Implementazione e aggiornamento procedure sicurezza in rapporto alle attività svolte.

RAPPORTI CON IL DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA: - Mantenere l’integrazione con il Dipartimento di Sanità Pubblica per quanto attiene la

problematica “Ambiente/Salute”, in particolare sui temi relativi alla pianificazione urbanistica e di settore, alla qualità dell’aria, alla valutazione degli impatti derivanti da specifici insediamenti produttivi, alla gestione di emergenze rilevanti, incentivando anche momenti di formazione comune.

FORMAZIONE:

- Porre particolare attenzione alla formazione degli operatori predisponendo il Piano della Formazione, quale parte integrante del presente programma e implementando il sistema

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informativo in grado di monitorarne il processo. In particolare l’interesse a livello provinciale sarà orientata alle seguenti priorità formative: a) normative ambientali di recente emanazione, con momenti interni di approfondimento, b) requisiti richiesti dal Sistema Qualità, c) nuovi adempimenti sulla Sicurezza, d) le funzioni di UPG in collaborazione con Procura di Reggio Emilia. Nel 2010 si dovrà completare la formazione/addestramento degli operatori di più recente assunzione.

PROGETTI:

- Si riduce l’attività su progetto in quanto la priorità è stata orientata già da alcuni anni all’attività “istituzionale obbligatoria”, pertanto si prevedono i soli progetti finanziati elencati successivamente e quelli in cui i Riferimenti Regionali presenti in Sezione svolgono un ruolo di coordinamento per la rete Arpa.

- La Sezione di Reggio Emilia è inoltre coinvolta, a supporto della Direzione Tecnica, sul Progetto regionale per l’applicazione della Direttiva 60/2000 sulle acque e nel progetto regionale relativo alla sorveglianza ambientale e sanitaria degli inceneritori (progetto Moniter ), progetto ritenuto strategico dalla Direzione Generale dell’Agenzia, da svolgersi di concerto con i Dipartimenti di Sanità Pubblica Regionali, con alcune Università, nonché esperti nazionali e internazionali e che troverà la sua conclusione nel 2010.

- Partecipazione a progetto provinciale di monitoraggio acque sotterranee e valutazione impatti ambientali derivanti da allevamenti delle aree territoriali di Cadelbosco Sopra, Bagnolo in Piano, Gualtieri e Novellara, da attuarsi con apposito protocollo d'intesa.

- Partecipazione a progetti provinciali sulla mobilità sostenibile e la riduzione della CO2. SERVIZI OBBLIGATORI

1. SUPPORTO TECNICO PER LE AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI (PARERI E RELAZIONI)

L’ipotizzata diminuzione della domanda si è pienamente manifestata e ciò sia in conseguenza della mutata normativa sulle matrici ambientali, che in corrispondenza a criteri di semplificazione burocratica che ha logicamente reso non più indispensabile una valutazione preventiva; a ciò si è aggiunta la situazione di crisi che sta attraversando il mondo industriale. Se la prima causa è in fase di consolidamento, i flebili segni di ripresa, pur suggerendo valutazioni prudenziali, inducono a previsioni in lieve aumento rispetto alle stime di consuntivo 2009. Il supporto tecnico istruttorio per le autorizzazioni ambientali continuerà perciò ad essere assicurato da ARPA-RE agli Enti aventi ruolo di amministrazione attiva con il consueto livello di dettaglio tecnico scientifico che da sempre caratterizza il prodotto. Per il 2010, rispetto al 2009, si ritiene prevedibile la tenuta dei livelli di richiesta relativi ai pareri sugli scarichi di reflui domestici e assimilati in acque superficiali per le zone non servite dalle pubbliche fognature, un modesto aumento dei pareri attinenti ai progetti di edilizia produttiva o più verosimilmente per modifiche occorrenti a precedenti insediamenti. Non si prevedono significative variazioni su pareri per emissioni in atmosfera, scarichi idrici, rifiuti ed altre matrici industriali. Si rileva che gli esiti delle verifiche sulle aziende in Autorizzazione Integrata Ambientale possono aver determinato la necessità, per taluni insediamenti, di riconsiderare alcune parti della AIA; non si esclude pertanto un incremento della domanda di supporto tecnico istruttorio da parte della Provincia. Si rimarca che l’ammontare delle richieste in ingresso è stimabile solo con ampio margine di scarto in quanto è regolato dalla domanda esterna che la Sezione ARPA e forse nemmeno gli Enti delegati stessi sono in grado di prevedere.

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Nel processo primario di espressione pareri e istruttorie, genericamente indicati con il termine pareri, sono prevedibili, con le incertezze di cui sopra, i seguenti volumi di attività che tengono conto anche delle accessorie attività ispettive: Categoria Sottocategoria ISPEZIONI PARERIACQUA ACQUE REFLUE DI PRIMA PIOGGIA E/O DILAVAMENTO 0 10ACQUA ACQUE REFLUE DOMESTICHE E ASSIMILATE ALLE DOMESTICHE 4 300ACQUA ACQUE REFLUE INDUSTRIALI 3 15ACQUA ACQUE REFLUE URBANE 0 0AMIANTO AMIANTO 0 0ARIA ARIA EMISSIONI 0 200DISTRIBUTORI DI CARBURANTE DISTRIBUTORI DI CARBURANTE 10 30IPPC IPPC 0 13RADIAZIONI IONIZZANTI RADIAZIONI IONIZZANTI 0 3RADIAZIONI NON IONIZZANTI ELETTRODOTTI 0 80RADIAZIONI NON IONIZZANTI RADIO TV 0 2RADIAZIONI NON IONIZZANTI TELEFONIA MOBILE 0 40RIFIUTI COSTRUZIONE/GESTIONE IMPIANTI 0 30RIFIUTI DISCARICHE 0 0RUMORE RUMORE 5 85SITI CONTAMINATI SITI CONTAMINATI 17 10SUOLO COMPOST/AMMENDANTI/ FERTILIZZANTI 0 0SUOLO FANGHI DI DEPURAZIONE 0 0SUOLO ZOOTECNIA 0 0URBANISTICA ED EDILIZIA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE 0 10URBANISTICA ED EDILIZIA URBANISTICA ED EDILIZIA 9 730VIA VIA 2 7

TOTALE 50 1.555 Categoria Sottocategoria CAMPIONAMENTISITI CONTAMINATI SITI CONTAMINATI 35

TOTALE 35 2. SUPPORTO TECNICO ENTI LOCALI Si presume che la mole di lavoro per il prossimo anno, per numero di pratiche e loro complessità, sarà del tutto simile a quella svolta nel 2009. L’impegno per il 2010 a supporto dell’attività di Pianificazione Urbanistica e di settore può essere sintetizzata nella seguente tabella.

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Categoria Sottocategoria PARERI RUMORE RUMORE 5 URBANISTICA ED EDILIZIA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE 10 VIA VIA 5

TOTALE 20

Categoria Sottocategoria CAMPIONAMENTIMISURE

MANUALI MISURE

AUTOMATICHEARIA ARIA (CAMPIONATORI

PASSIVI) 30 ARIA ARIA (MEZZO MOBILE) 30 240 11.500RADIAZIONI NON IONIZZANTI ELF 400RADIAZIONI NON IONIZZANTI RF 8.000RUMORE RUMORE 500

TOTALE 60 240 20.400 3. CONTROLLO E VIGILANZA La presenza di organico di nuova introduzione, in sostituzione di altro personale cessato dal servizio, continuerà a gravare sui livelli quali-quantitativi delle prestazioni con particolare evidenza nel distretto capoluogo. Proseguirà pertanto anche per tutto il 2010 la costante attività di formazione/addestramento del personale affinché possa raggiungere l’autonomia sufficiente a garantire le esigenze ispettive di crescente complessità. Nel 2010 il controllo programmato sulle aziende operanti in Autorizzazione Integrata Ambientale continuerà a rappresentare “la” priorità nel segmento di attività della vigilanza ed ispezione. Vi è da sottolineare che le aziende da sottoporre a controllo nell’anno prossimo venturo, fatta qualche rara eccezione, sono state ispezionate una prima volta nel 2008. In un’ottica di costante miglioramento dell’azione di verifica, nel 2010, pur rispettando le previsioni delle AIA stesse, si tenderà a concentrare l’attenzione sugli aspetti di maggior impatto, snellendo nel contempo le parti di scarsa rilevanza ambientale. Secondo quanto previsto nei rispettivi piani di monitoraggio, un considerevole numero di aziende in AIA, dovrà predisporre il report triennale per il controllo delle sorgenti rumorose, corredato di misure fonometriche. La valutazione di tale documentazione, anche se limitata alle aziende in cui verrà eseguito il controllo programmato, comporterà un impegno aggiuntivo per il personale del settore. Verrà comunque assicurato un competente livello di riscontro. Come per l’anno precedente, auspicandone la promozione, sarà fornito alla Provincia, se lo riterrà opportuno, il supporto partecipativo nel confronto preliminare con le associazioni di categoria. Si è del parere infatti che queste iniziative concorrano a realizzare tra controllore e controllato quella fiducia tecnico-scientifica che permea da tutta la normativa ambientale comunitaria. Nell’anno 2010 secondaria, per impegno, sarà l’attività programmata per gli allevamenti zootecnici in AIA a causa della frequenza biennale del controllo. A fronte di tale condizione verrà incentivata l’attività di verifica programmata su insediamenti zootecnici non soggetti ad IPPC. Verrà percentualmente potenziato il livello di vigilanza sui gestori di rifiuti, ciò in relazione alle esigenze espresse dalla Provincia. Alcuni riscontri tratti dagli esiti di azioni di vigilanza nei confronti di soggetti produttori di rifiuti, suggeriscono anche l’esecuzione di controlli presso i soggetti trasportatori di rifiuti, per tale motivo se ne prevede un esiguo numero da

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individuarsi particolarmente tra i trasportatori che non dispongono di autorizzazione/comunicazione ad alcuna forma di gestione. Si prevede inoltre di mantenere elevato il livello delle verifiche su matrici ambientali, situazioni, comparti ed insediamenti che hanno manifestato durante le verifiche dell’anno 2009, un livello di irregolarità di rilevanza penale percentualmente superiore alle altre. Analoga ipotesi vale per aziende “non AIA” con emissioni in atmosfera di oggettiva significatività per le quali viene programmato il campionamento. Il programmato 2010 è riassunto nella seguente Tabella: Categoria Sottocategoria ISPEZIONI CAMPIONAMENTIACQUA ACQUE REFLUE DI PRIMA PIOGGIA E/O

DILAVAMENTO 20 10ACQUA ACQUE REFLUE DOMESTICHE 0 0ACQUA ACQUE REFLUE INDUSTRIALI 80 28ACQUA ACQUE REFLUE URBANE 88 75AMIANTO AMIANTO 0 0ARIA ARIA EMISSIONI 130 33IPPC IPPC 37 107RADIAZIONI NON IONIZZANTI ELETTRODOTTI 10 0RADIAZIONI NON IONIZZANTI RADIO TV 5 0RADIAZIONI NON IONIZZANTI TELEFONIA MOBILE 5 0RIFIUTI DISCARICHE 4 0RIFIUTI IMPIANTI DI

INCENERIMENTO/COMPOSTAGGIO ECC. 260 12RUMORE RUMORE 11 0SITI CONTAMINATI SITI CONTAMINATI 30 40SUOLO COMPOST/AMMENDANTI/ FERTILIZZANTI 0 0SUOLO FANGHI DI DEPURAZIONE 22 20SUOLO LIQUAMI 0 0SUOLO ZOOTECNIA 60 0

TOTALE 762 325

Categoria Sottocategoria MISURE MANUALI

ARIA ARIA EMISSIONI 20IPPC IPPC 40RADIAZIONI NON IONIZZANTI ELETTRODOTTI 20RADIAZIONI NON IONIZZANTI RADIO TV 30RADIAZIONI NON IONIZZANTI

TELEFONIA MOBILE 30

RUMORE RUMORE 7TOTALE 147

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3.1 Segnalazioni inconvenienti ed emergenze ambientali (SIA) Il riscontro alle SIA rappresenta un capitolo di attività prioritaria ed obbligatoria a cui ARPA risponde sia in orario di apertura del servizio, sia in pronto intervento notturno e festivo mediate la Pronta Disponibilità. Il sistema informatico di rilevamento e rendicontazione attività ha consentito un monitoraggio puntuale delle segnalazioni e delle relative attività. La rilevanza numerica che questo processo primario ha assunto, è tale da influire pesantemente sul segmento di attività programmate che dovrà essere dimensionato tenendo in debito conto i carichi di impegno conseguenti. Al fine di contenere gli interventi a scarso valore ambientale, più riconducibili a disagi e incompatibilità di vicinato, verrà mantenuta alta l’attenzione in fase di valutazione/accettazione affinché, in conformità con le Linee Guida impartite dalla DG, sia sollecitata quella azione di filtro da parte degli Enti, Comuni e Provincia, per i quali l’attività di controllo viene svolta. Le richieste per verifica dei livelli di rumore, anch’esse segnalazioni di inconveniente ambientale, sarà gestita come per gli anni scorsi, dando evasione in ordine temporale di attivazione e comunicando al soggetto richiedente la presunta data di evasione così come previsto dalle procedure indicate dalle linee di indirizzo della DG. Verranno segnalate le difficoltà per l’eventuale carenza di “Zonizzazione Acustica” e assenza di Regolamenti Comunali delle attività rumorose dei territori comunali che ne sono tuttora sprovvisti. Le previsioni per il 2010 sono le seguenti: Categoria Sottocategoria ISPEZIONI CAMPIONAMENTIACQUA ACQUE DI TRANSIZIONE 0 0ACQUA ACQUE REFLUE DI PRIMA PIOGGIA E/O

DILAVAMENTO 4 4ACQUA ACQUE REFLUE DOMESTICHE 31 2ACQUA ACQUE REFLUE INDUSTRIALI 30 9ACQUA ACQUE REFLUE URBANE 12 8ACQUA ACQUE SOTTERRANEE 2 2ACQUA ACQUE SUPERFICIALI 150 95ARIA ARIA EMISSIONI 55 10ARIA ARIA IMMISSIONI (ODORI, POLVERI DIFFUSE,

INCENDI ECC) 60 14IPPC IPPC 2 0RIFIUTI DISCARICHE 0 0RIFIUTI RIFIUTI 80 12RIFIUTI RIPRISTINO AMBIENTALE 0 0RUMORE RUMORE 85 0SITI CONT.TI SITI CONTAMINATI 24 12SUOLO COMPOST/AMMENDANTI/ FERTILIZZANTI 0 0SUOLO FANGHI DI DEPURAZIONE 10 2SUOLO ZOOTECNIA 45 0

TOTALE 590 170 Categoria Sottocategoria MISURE MANUALI RUMORE RUMORE 120ARIA ARIA IMMISS.NI 10

TOTALE 130

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3.2 Alto Rischio Nel corso del 2009, in accordo con l’Area Grandi Rischi della Sezione Provinciale ARPA di Bologna, si è proceduto, da parte del Comitato Valutazione del Rischio, all’esame della documentazione tecnica e al relativo rilascio, da parte della Amministrazione Provinciale di Reggio Emilia, dell’atto conclusivo di valutazione della scheda tecnica presentata dalla Società Silcompa S.p.A. di Correggio. Nel 2010 è in previsione il completamento dell’attività istruttoria per la redazione del Piano di Emergenza Esterna della ditta Cray Valley di Boretto. Proseguirà l’attività ispettiva in supporto all’Area Grandi Rischi, secondo le scadenze temporali indicate dalla normativa di settore.

3.3 Le Unità di Comparto (UdC) Le Unità di comparto sono state riviste nella loro definizione, composizione e mandato. L’indiscutibile valore aggiunto si è via via consolidato, in quanto vengono riconosciute come un punto di convergenza tecnica scientifica e di compattezza organizzativa. I riscontri dei verbali delle riunioni ne testimoniano il ruolo proteso a stemperare le singole opinioni, a condividere le conoscenze e gli orientamenti e a sopperire, in condizioni di carenza di organico con specifiche conoscenze professionali, alle incombenze di matrice. Il loro mandato viene mantenuto ed incentivato a divenire fondamento organizzativo dei ST. ⌦ Unità di comparto “Inquinamento Acustico”

Oltre all’espletamento della attività ordinaria e al mantenimento del supporto tecnico interdistrettuale, nel 2010 si prevede: - Attività del Distretto di Reggio E.: l’approvazione della classificazione acustica del

territorio da parte del Comune di Reggio, si ritiene determinerà un incremento delle richieste di intervento per esposti del 2008 e 2009 rimasti in stand by. L’UdC manterrà il supporto tecnico operativo in caso di criticità nel distretto di RE.

- Pareri per il rilascio di autorizzazioni in deroga. È stata osservata una discreta disomogeneità di approccio tra i distretti, si rende pertanto necessaria la definizione di procedure e criteri condivisi per l’espressione dei pareri sul rilascio di autorizzazioni in deroga ai limiti. Ad accordo interno raggiunto si provvederà alla divulgazione ai Comuni.

- Attività programmata: è questa una significativa novità nel modo di operare sulla matrice rumore: l’UdC si propone di affiancare alla ordinaria attività di controllo esperita su richiesta, una attività programmata su situazioni considerate a maggior rischio, al fine di prevenire il manifestarsi di problematiche. Ci si orienterà a: � verifiche presso le attività temporanee autorizzate in deroga (cantieri o manifestazioni) � verifiche strumentali al di fuori delle ispezioni programmate AIA, sulle situazioni di maggiore attenzione. In merito sarà proposto ai Comuni di esprimere eventuali esigenze, richieste e suggerimenti per un limitato volume di interventi (8-10 annui).

- Formazione: nel 2010, inizierà la formazione teorica e “sul campo” di un ulteriore tecnico del distretto di Reggio. Sono previste iniziative interne di aggiornamento in occasione della acquisizione di nuovo software per gli strumenti già in dotazione e un momento formativo sull’applicazione di modelli previsionali di propagazione acustica.

⌦ Unità di Comparto “Suolo, Rifiuti , Siti Contaminati”

Verranno valutati collegialmente gli esiti delle ispezioni di verifica dell’autorizzazione AIA condotte negli allevamenti nell’anno 2009 e sulla base dei riscontri saranno rimodulate le strategie di intervento e di riscontro, ciò anche con particolare riferimento alla check-list e al significato che la stessa deve assumere: documento esclusivamente interno a supporto alla attività di controllo e di informazione o autonoma importanza ed ufficialità.

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Si provvederà al consolidamento organizzativo dell’attività di vigilanza per la verifica delle prescrizioni indicate dalla Provincia di RE mediante calendarizzazione degli interventi che dovranno prevedere un numero crescente di sopralluoghi trasversali al Servizio. Sarà stilata una relazione d'insieme sullo stato di applicazione delle prescrizioni autorizzative AIA negli insediamenti zootecnici oggetto di controllo anno 2009. Detta relazione sarà proposta alla Provincia quale evidenza di riferimento al fine di promuovere una iniziativa di divulgazione pubblica agli operatori del settore zootecnico. Verrà strutturata l’attività di controllo presso allevamenti zootecnici complessi in regime di comunicazione Delibera RER n.96/07 (PAN) e non autorizzati AIA. I criteri di scelta saranno univocamente proposti in seno alla UdC, condivisi con la Provincia e fissati dalla dirigenza del Servizio. Anche in questi interventi si prevede una gestione interdistrettuale della vigilanza sulla applicazione della normativa sull’utilizzazione agronomica dei fanghi di depurazione. - Formazione : Organizzazione di momenti di approfondimento degli eventuali aggiornamenti normativi di settore che dovessero entrare in vigore. Organizzazione di un corso di aggiornamento-formazione interno relativo alla vigente normativa sulla gestione dei rifiuti ora in evoluzione. ⌦ Unità di Comparto “Acque”

- Programma controlli e Omogeneizzazione procedure: verrà dato avvio concreto al programma di ispezioni ed eventuale campionamento sui dispositivi “acque di prima pioggia o reflue di dilavamento” prevedendo alcuni interventi interdistrettuali. Verrà stesa e condivisa una Linea Guida interna alla sezione di Reggio Emilia sul campionamento delle acque sintetizzando le indicazioni dei metodi ufficiali. Verrà utilizzata ordinariamente la scheda impianti di trattamento acque reflue urbane per tutti i depuratori acque reflue urbane; detta scheda sarà allegata ai riscontri periodici da inviare alla Provincia unitamente ai relativi rapporti di prova. - Progetto “Controlli radiometrici presso gli impianti di depurazione in Emilia Romagna”: per il nodo di Reggio Emilia si è individuato il depuratore di Mancasale in base agli abitanti serviti e all’esistenza di importanti “fattori di pressione ambientale” , per rilevare la presenza di radioisotopi provenienti presumibilmente da attività umane a carattere locale (impieghi sanitari ed industriali). I campioni di acque e di fanghi, prelevati mensilmente nell’ambito della programmazione, verranno inviati al nodo di Piacenza, sede del CTR radioattività; entro le 24 ore dal campionamento per le analisi radiometriche. I dati del monitoraggio verranno inviati alla Rete Nazionale coordinata dall’Agenzia Nazionale (ISPRA). - Formazione: organizzazione di momenti di approfondimento su scarichi di sostanze pericolose, normativa e tecnologie; su acque di prima pioggia impianti; acque reflue e nuove tecnologie, anche ricercando all’esterno della sezione o dell’Agenzia le competenze su tali argomenti.

⌦ Unità di Comparto “Controllo Integrato” - AIA industrie: valutati collegialmente gli esiti delle ispezioni di verifica delle autorizzazioni AIA condotte nell’anno 2009, sulla base dei riscontri saranno eventualmente rimodulate le strategie di intervento e di riscontro, ciò anche in relazione procedura di prossima emissione da parte della Direzione Generale. Verranno strutturate ed eseguite le ispezioni straordinarie, richieste dalla Provincia, riguardanti le dismissioni di impianti che hanno comunicato la cessazione dell’attività. Saranno effettuate le istruttorie su domande di autorizzazione integrata ambientale, modifiche sostanziali e non sostanziali conformemente agli accordi siglati con la Provincia. Sarà affrontata, con l’UdC “Aria-Emissioni in Atmosfera”, la problematica legata alle tempistiche di esecuzione dei campionamenti all’interno dei controlli programmati. Considerate le oggettive difficoltà riscontrate nel 2009, l’intento è quello di studiare un

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modello organizzativo che consenta di scadenzare gli interventi propri dell’una e dell’altra UdC in una calendarizzazione cui assicurare il maggior rigore possibile. - Nuovo sistema di rendicontazione: sarà dato esito, dopo analisi organizzativa interna, al progetto regionale denominato “Portale AIA” relativo ad un sistema informatizzato per la gestione delle informazioni ambientali a supporto delle procedure di AIA. - Formazione interna: si promuoveranno momenti formativi sui sistemi di gestione ambientale e le relative certificazioni ISO ed EMAS.

⌦ Unità di Comparto “Aria-Emissioni in Atmosfera” Sono previste le seguenti attività:

1. Calendarizzazione del Service di controllo strumentale con UdC Controlli integrati (entro il 15 gennaio) e relativa attività;

2. formazione sull’utilizzo della nuova strumentazione acquisita; 3. seminario sull’attività svolta dall’UdC con approfondimenti; 4. giornata di approfondimento sulla valutazione dei dati forniti dallo SME dell’inceneritore

RU di Reggio E.; 5. aggiornamento relativo alle procedure di valutazione domande ex art 275 DLgs 152/06.

⌦ Unità di Comparto SSA/ST: Uso del Territorio e VIA Nel corso del 2010 si continuerà nell’attività d’esame delle pratiche che perverranno al Servizio con le stesse modalità sopra illustrate. In seguito alle ultime disposizioni Regionali, in applicazione del D.Lgs 16 gennaio 2008 n. 4, si presume che la mole di lavoro del prossimo anno sarà maggiore per quanto riguarda le VAS, mentre per gli altri strumenti urbanistici ed i progetti sottoposti a VIA, l’impegno richiesto sarà probabilmente simile a quello svolto negli ultimi anni. 3.4 Rapporto con altri Corpi Ispettivi Provinciali e con Associazioni di

Volontariato Il perseguimento dell’obiettivo della prevenzione e tutela dell’ambiente comporta, oltre ad un qualificato supporto tecnico alle amministrazioni nell’ambito dei procedimenti per le autorizzazioni ambientali, anche la necessità di pianificare un programma di controlli mirato al presidio del territorio e coordinato fra le diverse componenti ispettive delle Amministrazioni interessate. Nel 2009 è stato mantenuto alto il rapporto di collaborazione con altre Autorità di Controllo quali Guardie Forestali, NOE, NAS. Altrettanto significativa è stata la collaborazione con i coordinamenti delle Guardie Ecologiche Volontarie presenti sul territorio provinciale sia derivata dal servizio di Pronta Disponibilità sia coincidente con attività di educazione ambientale e formazione. Si ritiene che, in accordo con la Provincia potrebbe essere meglio approfondita e coordinata l’attività relativa alle segnalazioni di inconvenienti ambientali, anche tramite momenti di confronto e formazione.

4. RETI REGIONALI DI MONITORAGGIO AMBIENTALE Monitoraggio della qualità dell’aria La rete regionale per il monitoraggio della qualità dell’aria in provincia di Reggio Emilia fa riferimento a:

• 7 stazioni di rilevamento

Su di esse sono in corso lavori di ristrutturazione i quali prevedono la fornitura di un nuovo PM 2.5, due nuovi analizzatori di Ozono e la sostituzione della centralina di Castellarano.

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Tab.1: Tabella riassuntiva dalla rete di monitoraggio regionale(al 31/12/2009)

COMUNE DENOMINAZIONE Rete PM10 PM2.5 NOX CO BTX SO2 O3 TOT.Reggio Emilia Risorgimento RRQA X X 2

Reggio Emilia Timavo RRQA X X X X 4

Reggio Emilia S. Lazzaro RRQA X X X X 4

Casalgrande Casalgrande RRQA X X X X 4

Castellarano Castellarano RRQA X X X 3

Guastalla San Rocco RRQA X X X X 4

Villa Minozzo Febbio (RE) RRQA X X X 3 TOTALE 7 2 7 2 2 0 4 24

I dati rilevati in continuo presso le varie stazioni, afferiscono al centro di elaborazione dati presso la Sezione Provinciale di RE e quotidianamente, entro le ore 10.00, vengono validati e trasmessi al server regionale per l’inserimento sui siti internet regionali www.arpa.emr.it e www.liberiamolaria.it. Mensilmente, entro il 10 del mese successivo, viene inoltre pubblicato sul sito www.arpa.emr.it un bollettino riassuntivo mensile di qualità dell’aria. Ogni anno entro il 30 giugno viene predisposto il Rapporto sulla qualità dell’aria relativo a tutta la rete regionale con le elaborazioni annuali previste dalla normativa vigente. Gestione e manutenzione della rete di monitoraggio La gestione della rete è affidata dalla Regione e dalla Provincia ad ARPA. Le attività svolte sono costituite da: - validazione ed elaborazione dei dati - ispezione periodica presso le cabine; - sopralluoghi periodici per il cambio dei filtri per le polveri; - rapporti con le ditte di manutenzione degli strumenti; - valutazioni per proposte di investimento per l’aggiornamento della strumentazione e il

sistema di acquisizione dati, con stesura di eventuali capitolati - partecipazione al Comitato Tecnico Scientifico della rete di monitoraggio Certificazione ISO 9001 della rete di monitoraggio Nel 2005 è stato portato a compimento il processo di certificazione ISO 9001 della rete di monitoraggio ad opera dell’ente certificatore DNV. Nel corso del 2007 si è svolta la visita ispettiva del DNV presso la sede di Reggio Emilia con esito positivo e nel 2008 si è succeduta una Visita Ispettiva Interna di mantenimento, sempre con esito positivo. Per il 2010 l’obiettivo principale è quello di migliorare il sistema qualità implementando l’informatizzazione della documentazione relativa alle anomalie attraverso un applicativo realizzato dal Responsabile della rete di Reggio Emilia che verrà adottato su tutta la rete regionale. Nel 2010 dovrà essere pianificato lo spostamento della stazione di S. Lazzaro di concerto con il comune di Reggio Emilia e la Provincia.

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La rete di monitoraggio manuale (campionamenti discontinui)

Ad integrazione delle misure sopra descritte, su alcune stazioni della rete regionale vengono effettuate le seguenti analisi e campionamenti:

• Metalli e Idrocarburi Policiclici Aromatici

Nel corso del 2009 si è proceduto ad integrare con la stazione di Casalgrande l’analisi mensile per la quantificazione dei metalli pesanti e degli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) presenti nelle polveri fini PM10 raccolte presso la stazione di S. Lazzaro, come previsto dal D.M. 152/07. Per il 2010, a livello regionale, si è previsto di non proseguire tale attività poiché i valori riscontrati risultano essere al di sotto della soglia di valutazione inferiore. Tali analisi verranno pertanto effettuate solo su 4 stazioni a livello regionale: Parma, Bologna, Rimini, Ferrara. RRDF - Rete Regionale delle Deposizioni umide e inquinamento atmosferico di Fondo

La rete regionale è composta da 2 stazioni di rilevamento attrezzate con centralina wet and dry collocate a Reggio Emilia e Novellara. Tale attività consiste nell’analisi chimica delle acque piovane che vengono raccolte settimanalmente. I risultati confluiscono, insieme a quelli delle altre province, a livello regionale per un’analisi complessiva dei risultati ottenuti. Monitoraggio dei pollini aerodispersi e della componente fungina aerodiffusa

Continua il monitoraggio aerobiologico che fa parte della Rete Regionale; la Stazione di campionamento è denominata RE 1 e permette il rilevamento dei pollini e delle spore fungine attraverso campionamenti settimanali e letture giornaliere delle concentrazioni presenti per la stesura del “Bollettino dei pollini e delle spore allergeniche”. Sulla base dei dati di concentrazione giornalieri è possibile fare previsioni di tendenza e fornire quindi un valido strumento per un utilizzo sempre più frequente da parte dei pazienti, dei medici e degli allergologi nella gestione delle malattie allergiche. Questa attività viene svolta dall’Area Servizi Operativi Microbiologia del Laboratorio Integrato, in collaborazione con il SSA. Monitoraggio delle Acque Per le attività di monitoraggio ambientale delle acque è previsto un processo di riorganizzazione complessiva a partire dal 2010, in conseguenza della prima attuazione della Direttiva quadro 2000/60/CE in materia di acque. Tale direttiva è stata recepita a livello nazionale con l’emanazione del D.Lgs. 152/06, ma la sua applicazione effettiva è stata ed è tuttora subordinata all’emanazione dei decreti attuativi D.M. 16 giugno 2008, n 131 recante “Criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici (tipizzazione, individuazione dei corpi idrici, analisi delle pressioni)”, Decreto 14 aprile 2009 n. 56 recante “Criteri tecnici per il monitoraggio dei corpi idrici e l'identificazione delle condizioni di riferimento” nonchè del Regolamento recante “criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali” di prossima emanazione. Per le acque sotterranee è stata emanata il 12 dicembre 2006 dal Parlamento Europeo e dal Consiglio la Direttiva 2006/118/CE sulla protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento. E’ oggi disponibile, come decreto attuativo del D.Lgs.152/2006, il D.Lgs 16 marzo 2009 n. 30 “Attuazione della direttiva 2006/118/CE, relativa alla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento”. L’attuazione della Dir 2000/60 richiede l’adozione anche in Italia del Piano di Gestione per ogni Distretto Idrografico; in attesa della piena operatività dei distretti idrografici, la Legge 27 febbraio 2009 n. 13 recante ”Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell’ambiente” ha previsto che l’adozione dei Piani di gestione sia effettuata delle Autorità di bacino di rilievo nazionale entro il 22 dicembre del 2009.

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Il territorio provinciale di Reggio Emilia ricade interamente nell’ambito del Piano di Gestione del Distretto del Po. Alla redazione di tale Piano hanno partecipato anche Regioni e Agenzie attraverso la creazione di gruppi di lavoro per ogni categoria di acque (fiumi, laghi, acque sotterranee, di transizione e marino-costiere). Lo studio per l’applicazione della direttiva quadro sul territorio regionale ha richiesto la realizzazione di molteplici attività propedeutiche alla definizione delle nuove reti di monitoraggio, in particolare: • tipizzazione delle acque superficiali /caratterizzazione delle acque sotterranee • individuazione dei corpi idrici intesi come porzioni omogenee di ambienti idrici in termini

di pressioni, caratteristiche idro-morfologiche, geologiche, vincoli, qualità/stato e necessità di misure di intervento;

• definizione dello stato ed analisi di rischio di non raggiungimento degli obiettivi individuati per i corpi idrici;

• individuazione dei corpi idrici altamente modificati; • definizione delle “condizioni di riferimento” riferite a ciascuna tipologia individuata, ossia

l’individuazione dell’obiettivo di qualità da raggiungere per ciascun corpo idrico superficiale;

• studio dei possibili raggruppamenti dei corpi idrici superficiali secondo i criteri previsti dalla normativa allo scopo di ridurre il numero di stazioni necessarie.

La conclusione di queste attività ha consentito di definire le nuove reti di monitoraggio ai sensi della Direttiva. Si tratta di reti di prima approssimazione, la cui sperimentazione nel prossimo triennio permetterà di rivedere ed ottimizzare la programmazione nel triennio successivo. Per quanto riguarda la pianificazione del monitoraggio, la norma prevede tre programmi differenti: di sorveglianza con frequenza sessennale; operativo con frequenza triennale; di indagine per approfondire le cause di fenomeni specifici di inquinamento. Ad ogni stazione individuata nella rete è stato perciò necessario associare il relativo programma di monitoraggio sulla base dell’analisi di rischio: più precisamente il monitoraggio di sorveglianza è realizzato sui corpi idrici “non a rischio” o “probabilmente a rischio”, il monitoraggio operativo è invece condotto per i corpi idrici classificati “a rischio”. Acque superficiali La nuova rete ambientale per la provincia di Reggio Emilia comprende 17 stazioni, di cui 6 soggette a monitoraggio di sorveglianza e 11 soggette a monitoraggio operativo come riportato in tabella. A differenza del vecchio D.Lgs.152/99 che individuava su base dimensionale i bacini significativi da monitorare, la direttiva richiede la ricostruzione di un quadro conoscitivo di tutte le acque a livello di bacino idrografico; per questo motivo in alcuni casi è stato necessario inserire stazioni nuove su corsi d’acqua minori di pianura o prima collina, talvolta rappresentativi anche di raggruppamenti più ampi di corpi idrici.

Codice Asta Stazione Programma monitoraggio

Nuova stazione

01000500 F. PO Loc. Boretto Operativo 01180300 T. ENZA Vetto d'Enza Sorveglianza 01180400 T. TASSOBBIO Briglia Buvolo Compiano Operativo 01180500 T. ENZA Traversa Cerezzola Sorveglianza 01180550 T. TERMINA Loc. Stombellini, Traversetolo Operativo si 01180600 T. TERMINA Chiusura sub bacino - Traversetolo Operativo 01180700 T. ENZA S. Ilario d'Enza Operativo 01180800 T. ENZA Coenzo Operativo 01190200 T. CROSTOLO Via Lupo monte Vezzano sul Crostolo Sorveglianza

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01190300 T. CROSTOLO Ponte Roncocesi - Reggio Emilia Operativo 01190350 T. MODOLENA Curva di Via San Biagio, Cadelbosco Operativo si

01190550 T. ACQUA CHIARA Via Monti, Reggio Emilia Operativo si

01190600 C. TASSONE S. Vittoria - Gualtieri Operativo 01190700 T. CROSTOLO Ponte Baccanello - Guastalla Operativo 01200500 F. SECCHIA Talada (Confine parco) Sorveglianza 01200600 T. SECCHIELLO Villa Minozzo Sorveglianza 01201250 T. TRESINARO Vicinanze Molino, Scandiano Sorveglianza si

La classificazione dei corsi d’acqua ai sensi della nuova normativa risulta molto complessa e deriva prioritariamente dai valori degli elementi biologici: macrobenthos, macrofite acquatiche e fitobenthos (diatomee), fauna ittica. A supporto della valutazione dello Stato Ecologico vanno considerati anche gli elementi idro-morfologici, gli elementi chimico-fisici di base e quelli chimici non prioritari (Tab. 1B, All.1 del DM 56/09). Gli elementi chimici prioritari (Tab. 1A, All.1 del DM 56/09) concorrono invece alla determinazione dello Stato Chimico.

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Tutti questi elementi vanno monitorati con le rispettive frequenze previste dal DM 56/09 (vedi tabella) per la durata di almeno un anno all’interno del ciclo di sorveglianza/operativo, con la differenza che in quest’ultimo il ciclo del chimismo è annuale.

mensile mensile Sostanze dell'elenco di priorità (se scaricate)

trimestraletrimestraleAltre sostanze non prioritarie (se scaricate in quantità significativa)

Stato di acidificazione

Stato dei nutrienti

Conducibilità

Ossigenazione

trimestrale e comunque in coincidenza con campionamento dei macroinvertebrati e/o delle diatomee

trimestrale e comunque in coincidenza con campionamento dei macroinvertebrati e/o delle diatomee

Condizioni termiche

OOPPEERRAATTIIVVOO SSOORRVVEEGGLLIIAANNZZAA FFiissiiccoo--cchhiimmiiccaa

1 volta 1 volta Morfologia

continuo continuo Idrologia

1 volta 1 volta Continuità

OOPPEERRAATTIIVVOO SSOORRVVEEGGLLIIAANNZZAA IIddrroommoorrffoollooggiiccaa

1 volta 1 volta Pesci

3 volte (2-4 **) 3 volte (2-4**)Macroinvertebrati

2 volte in coinc. con benthos (3*)2 volte in coinc. con benthos (3*)Diatomee

2 volte (fac. x grandi fiumi) 2 volte (fac. x grandi fiumi)Macrofite

OOPPEERRAATTIIVVOO ooggnnii 33 aannnnii SSOORRVVEEGGLLIIAANNZZAA ooggnnii 66 aannnnii BBiioollooggiiccaa

FFIIUUMMII EELLEEMMEENNTTII DDII QQUUAALLIITTÀÀ

*) 3 x elevata var. idrol. e grandi fiumi **) 2 x temporanei e 4 x elevata var. idrol. e grandi fiumi Il decreto prevede però la possibilità di stratificazione per bacini o sottobacini idrografici, ovvero la dilazione delle attività di monitoraggio per rotazione su bacini diversi nell’arco del triennio. Per quanto riguarda l’analisi delle sostanze chimiche prioritarie e non prioritarie, sulla base dei dati storici e dell’analisi delle pressioni è stata fatta una proposta di differenziazione delle frequenze minime di campionamento sulle stazioni della rete regionale, da mensile a trimestrale a nessuna, in corrispondenza delle situazioni dove non siano state evidenziate criticità pregresse. Le considerazioni sopra esposte sono alla base della programmazione del monitoraggio regionale per il prossimo triennio, da cui deriva la seguente sintesi della pianificazione per il 2010 a livello provinciale:

3 stazioni non soggette a monitoraggio nel 2010 3 stazioni soggette a monitoraggio di sorveglianza di tutti gli elementi 2 stazioni soggette a monitoraggio operativo di tutti gli elementi 9 stazioni soggette a ciclo annuale del monitoraggio operativo – solo chimismo

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Prospetto per stazione di monitoraggio

Programma monitoraggio

N° stazioni Monitoraggio biologico

Monitoraggio Fisico-Chimico

base Monitoraggio

Chimico

2 2-3 macrobenthos

2 diatomee 2 macrofite

4 -

sorveglianza 1

2-3 macrobenthos 2 diatomee 2 macrofite

4 4

1 2-3 macrobenthos

2 diatomee 2 macrofite

4 4

1 2-3 macrobenthos

2 diatomee 2 macrofite

4 12

2 - 4 4

operativo

7 - 4 12 Le reti delle acque a destinazione funzionale, comprendono: la rete delle acque destinate alla produzione di acqua potabile gestita dall’AUSL di Reggio Emilia a cui appartengono una stazione sul t. Riarbero ed un nuovo punto sulla vasca Tarlanda, e la rete per il controllo della conformità delle acque dolci idonee alla vita dei pesci, a cui appartengono 5 stazioni di monitoraggio residue monitorati con frequenza trimestrale.

Acque Sotterranee Rete della Qualità Ambientale delle Acque Sotterranee

L’attività condotta per l’implementazione della Direttiva 2000/60/CE (DQ) ha permesso di individuare a livello regionale i corpi idrici sotterranei sulla base di criteri geologici/idrogeologici, che hanno permesso di individuare i complessi idrogeologici, tenendo anche conto degli impatti determinati dalle pressioni antropiche. Recentemente è stato emanato il Decreto Legislativo n. 30 del 16 marzo 2009, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 79 del 4 aprile 2009, che modifica il D.Lgs.152/2006 e contiene i criteri per l’individuazione dei corpi idrici sotterranei, la delimitazione, la caratterizzazione, le modalità di monitoraggio degli stessi per la classificazione dello stato del corpo idrico. I corpi idrici sotterranei individuati a livello regionale sono 144 e ricomprendono sia quelli della porzione montana del territorio che di pianura. Sulla base dello stato ambientale dei corpi idrici e degli impatti è stato possibile individuare dei raggruppamenti di corpi idrici, come previsto dal D.Lgs.30/2009, attraverso l’effettuazione di analisi di rischio di non raggiungere l’obiettivo di buono stato chimico e buono stato quantitativo al 2015 per i diversi corpi idrici. Ciò è stato fatto attraverso le conoscenze pregresse derivanti dalla rete regionale di monitoraggio sia per lo stato chimico che per quello quantitativo definendo per ogni corpo idrico e/o raggruppamento se “a rischio” oppure “non a rischio”. Ciò è stato fatto attribuendo le singole stazioni di monitoraggio e le relative serie storiche dei dati ai nuovi corpi idrici individuati sulla base delle profondità dei pozzi e degli orizzonti filtranti gli stessi. Per i corpi idrici per i quali non si disponeva di dati pregressi di monitoraggio a seguito della riattribuzione dei pozzi della vecchia rete di monitoraggio, la valutazione del rischio si è basata sull’analisi delle pressioni e sul grado di vulnerabilità all’inquinamento dei corpi idrici in esame, attribuendo allo stato di questi ultimi un alto livello di incertezza. Per quanto riguarda la definizione del rischio dei corpi idrici freatici di pianura è stata fatta tenendo conto dei risultati preliminari delle 2 attività progettuali ancora in corso, dato che

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questi corpi idrici non venivano monitorati dall’attuale rete di monitoraggio in quanto considerati corpi idrici non significativi ai sensi del D.Lgs.152/99 e del Piano di Tutela delle Acque della Regione Emilia-Romagna. Per quanto riguarda invece i corpi idrici montani che non hanno una rete di monitoraggio, l’analisi di rischio è stata effettuata tenendo conto delle pressioni in essere, della qualità dei corsi d’acqua superficiali recettori delle acque sorgentizie e delle analisi di qualità disponibili per le sorgenti utilizzate ad uso acquedottistico. Il D.Lgs.30/2009 di recepimento delle Direttive 2000/60/CE e 2006/118/CE prevede il monitoraggio di sorveglianza e operativo rispettivamente per i corpi idrici “non a rischio” e “a rischio” sia per quanto attiene gli obiettivi del buono stato chimico che del buono stato quantitativo. Sono pertanto previste 2 distinte reti di monitoraggio, una per lo stato chimico e l’altra per lo stato quantitativo, e per ogni stazione l’individuazione della tipologia di monitoraggio se di sorveglianza oppure operativo. Prima individuazione delle stazioni della rete nella provincia di Reggio Emilia Sulla base di questi criteri sono state quindi individuate le due reti di monitoraggio di cui si riporta di seguito, in Tabella 1 la consistenza per ciascun raggruppamento di corpi idrici. Per quanto riguarda le stazioni di monitoraggio relative ai corpi idrici freatici di pianura, in attesa del completamento delle attività di caratterizzazione e approfondimento attualmente in corso, i criteri utilizzati per l’individuazione dei punti in prima approssimazione sono: • fascia di territorio posta al margine tra conoidi alluvionali e pianura alluvionale; • zona costiera al fine di caratterizzare il corpo idrico freatico costiero; • zona di pianura con stazioni collegabili a misure idrometriche nei corsi d’acqua

superficiale e in sedimenti grossolani in modo da ottenere una distribuzione complessivamente omogenea.

Per gli acquiferi montani si prevede di utilizzare le informazioni disponibili di tipo chimico e quantitativo delle sorgenti captate ad uso acquedottistico, in modo da individuare in prima approssimazione le stazioni di monitoraggio più significative, ovvero le sorgenti con portate elevate, al fine di descrivere in modo significativo lo stato dei diversi corpi idrici. Questa prima individuazione dovrà poi essere verificata sul campo e per ciascuna stazione se confermata dovranno essere recuperati anche tutti i dati pregressi disponibili.

Tabella 1 Reti monitoraggio corpi idrici sotterranei nella Provincia di Reggio Emilia

Acquifero Stazioni

monitoraggio chimico

Stazioni monitoraggio quantitativo

Acquifero freatico di pianura 5 5 Conoidi Alluvionali Appenniniche - acquiferi confinati inferiori 8 13 Conoidi Alluvionali Appenniniche - acquiferi confinati superiori 12 12 Conoidi Alluvionali Appenniniche - acquifero libero 10 9 Conoidi montane e spiagge appenniniche (sabbie gialle) 5 6 Corpo idrico montano 7 7 Depositi delle vallate appenniniche 1 1 Pianura Alluvionale - acquiferi confinati inferiori 3 4 Pianura Alluvionale Appenninica - acquiferi confinati superiori 8 5 Pianura Alluvionale Appenninica e Padana - acquiferi confinati superiori 2 2 Pianura Alluvionale Padana - acquiferi confinati superiori 8 6

TOTALE 69 70

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Tabella sinottica attività di monitoraggio 2010

Cliente Attività Punti di misura

/Stazioni Frequenza

Campioni /dati/

ore di funz.to

Regione/Provincia Monitoraggio automatico

aria 7 Giornaliera 290.000 dati

ARPA Monitoraggio Piogge

acide 2

Settimanale cumulativo delle

precipitazioni

Non determinabile a

priori

Regione

Monitoraggio Acque Rete Ambientale 14

Trimestrale base

Trimestrale chimico

Mensile chimico

56

16

96 Regione /Provincia Benthos 5 10-15

Diatomee 5 10 Macrofite 5 10

Regione /Provincia Monitoraggio Acque

Rete Funzionale 5 Trimestrale 20

IBE funzionale 5 Semestrale 10

Regione Monitoraggio Acque

Sotterranee Chimismo 5

55 Trimestrali Semestrali

20 110

Regione Monitoraggio Acque

Sotterranee Piezometrie5

56 Trimestrali Semestrali

20 112

5. ATTIVITA’ LABORATORISTICA PER SERVIZI “OBBLIGATORI” I servizi “obbligatori” che vengono erogati dal Laboratorio Integrato riguardano l’attività analitica a supporto di: Autorizzazioni Ambientali, Controllo ambientale e Vigilanza sul territorio, Monitoraggi ambientali e supporto ai Dipartimenti di Sanità Pubblica e/o altri Organi Istituzionali. Per il 2010 si ipotizza l’attività riportata in Tabella: Numero di campioni previsti per Tipologia di campioni e per sportello di accettazione

ACQUE SANITARIE

ACQUE AMBIENTALI*

AMB. VITA e LAVORO +

ENTOMOLOGIA AMIANTO

ALTRE MATRICI

AMBIENTALI*

Clienti - Sportello RE 2450 1020 800 100 300

Clienti – Sportello Altre Sezioni 2700 1480 5700 600 50

TOTALE 5150 2500 6500 700 350

5.1 Area Analitica Alimenti L’Area Analitica Alimenti ha garantito il supporto tecnico analitico ai SIAN delle AUSL di PC, PR e RE ed ha costituito punto di riferimento per il gruppo NAS di Parma. Per il 2010 in

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seguito alla riorganizzazione prevista, l’attività dell’Area verrà trasferita all’Istituto Zooprofilattico Regionale. 5.2 Area Servizi Operativi Microbiologia L’area analitica effettua analisi microbiologiche e/o biologiche sulle matrici di seguito elencate: 5.2.1 Matrice acque minerali naturali e termali: nel 2010 si continuerà ad effettuare attività di supporto tecnico analitico per i controlli ufficiali previsti dal piano di controllo dei SIAN delle AUSL delle province di Reggio E., Parma e Piacenza. 5.2.2 Matrice ambientale: prosegue l’attività analitica di tipo microbiologico e biologico prevista a supporto tecnico delle Reti di Monitoraggio del Servizio Sistemi Ambientali e dell’attività di controllo/vigilanza ambientale del Servizio Territoriale di ARPA, in ottemperanza a quanto programmato dai tre Nodi di Modena, Parma e Reggio E.. 5.2.3 Acque destinate al consumo umano: non si prevedono modifiche sostanziali del numero di prestazioni erogate a favore dei SIAN della AUSL afferenti ai Nodi di Parma, Piacenza e di Reggio Emilia. 5.2.4 Indor pollution microbico: per l’attività di monitoraggio dell’Aedes albopictus (zanzara tigre) a favore dei Dipartimenti di Prevenzione delle AUSL di Reggio Emilia e di Bologna Nord si prevedono circa 6.000 campioni; il dato dovrà essere confermato dal programma annuale di monitoraggio della Regione Emilia-Romagna. Si segnala inoltre in aumento la richiesta analitica di ricerca e identificazione del batterio Legionella in particolare su matrici acquose. 5.3 Area Analitica Ambientale L’attività analitica su matrici ambientali di per sé non facilmente programmabile, in quanto fortemente legata anche ad emergenze o attività di terzi, è stata interessata dalla necessità di promuovere una forte azione di programmazione con le sedi di MO, PR e RE in conseguenza della redistribuzione delle matrici e soprattutto della necessità di accettare campioni fiscali, con la presenza di Periti di parte aventi diritto a presenziare alle prove, provenienti da richieste emesse dagli 8 Distretti Territoriali delle province di MO, RE, PR. Un’altra importante innovazione organizzativa è stata quella di dotare l’Area di una gestione diretta della ricerca di metalli nelle matrici di competenza, attraverso la collaborazione di personale proveniente da altre Aree/Servizi di Sezione, per la messa a punto di metodiche specifiche applicate sulle matrici ambientali e realizzate tramite agli strumenti ICP-Ottico ed ICP-Massa di recente acquisizione. Nel 2010 a seguito della riorganizzazione della rete laboratoristica, mentre saranno trasferiti i campioni di alimenti allo Zooprofilattico, perverranno all’area ambientale i campioni di suolo e rifiuti di Parma, oltre quelli di Reggio attualmente analizzati dal Laboratorio di PC. 5.4 RAR Acque Interne Il Riferimento Analitico Regionale (RAR) Acque Interne garantisce, relativamente all’attività istituzionale obbligatoria, il supporto tecnico analitico ai SIAN delle AUSL di PC, PR e RE per le analisi sulle acque destinate al consumo umano, le minerali e/o termali, le acque di piscina, le acque di dialisi e per la rete regionale e provinciale delle acque sotterranee per le province di Reggio Emilia e Modena. Il numero di campioni preventivati per l’anno 2010 sarà fortemente condizionato dall’applicazione del D.M n.56 del 14/04/09. 5.5 Area Servizio Operativo Metalli (ICP Ottico) L’Area Servizio Operativo Metalli (ICP Ottico) ha garantito nel 2009 l’attività analitica di determinazione dei metalli con la tecnica strumentale ICP Ottico per le Aree Analitiche Acque Interne, Alimenti ed Amianto, Polveri e Fibre. Quest’Area di Servizio ha inoltre curato

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la messa a punto delle metodiche analitiche per le matrici sopra elencate, in riferimento alla tecnica ICP Massa di recente installazione presso il Laboratorio Integrato. 5.6 RAR Amianto Polveri e Fibre L’Area Analitica Amianto polveri e fibre garantisce il supporto tecnico analitico agli SPSAL delle AUSL della Regione Emilia Romagna per quanto concerne i monitoraggi degli ambienti di vita e di lavoro con presenza di manufatti contenenti amianto, e rappresenta un punto di riferimento analitico per i servizi territoriali di Arpa Emilia Romagna, NOE e Corpo Forestale dello Stato per quanto riguarda le matrici ambientali contaminate da amianto come terreni, rifiuti e acque. L’area oltre ad essere un riferimento tecnico rappresenta anche un riferimento di qualità del dato analitico relativo alle determinazioni sull’amianto previste dalla norma; infatti l’area, altamente aggiornata per le tecniche di microscopia elettronica, rappresenta il punto di riferimento regionale relativamente al circuito previsto dal D.M. 14/5/96 per i laboratori che eseguono determinazioni dell’amianto. Igiene industriale Anche per il 2010 si proseguirà l’attività analitica a favore degli SPSAL delle Ausl, relativamente alla determinazione dell’esposizione a varie matrici contaminanti: polveri, metalli e solventi. Si effettueranno determinazioni della silice cristallina respirabile garantendo il numero degli anni precedenti, visto l’interesse dei servizi citati e delle aziende private. Per il 2010 viene mantenuta attiva la disponibilità ad implementare il sistema qualità, relativamente alla determinazione del quarzo, con partecipazione al circuito nazionale NIS gestito dall’INAIL. 5.7 Sportello tecnico Nel 2009 la riorganizzazione ha assegnato la responsabilità dell’accettazione campioni allo Sportello Tecnico posto all’interno della struttura organizzativa del Laboratorio, con compiti di accettazione amministrativa e refertazione/spedizione dei rapporti di prova, nonché lo svolgimento delle pratiche amministrative relative alla spedizione dei campioni ad altri laboratori Arpa. Inoltre dal 1 aprile è iniziata una nuova gestione dei trasporti dei campioni fra sedi ARPA, a cura dei Referenti degli Sportelli Tecnici che ha garantito orari di consegna e mantenimento di temperature di conservazione dei campioni. SERVIZI NON OBBLIGATORI/AGGIUNTIVI

6. ATTIVITA’ PER STUDI/PROGETTI PROVINCIALI, REGIONALI, NAZIONALI Osservatorio TAV Nell’ambito del supporto all’Osservatorio Ambientale (OA) della tratta Milano/Bologna del quadruplicamento ferroviario veloce, nel corso del 2009 sono iniziate le rilevazioni di post operam per le componenti rumore, vibrazioni e cem con particolare utilizzo di risorse. Si ricorda che ad Arpa è assegnata la supervisione dei rilievi effettuati sulle varie matrici ambientali dal GC Cepav Uno. L’obiettivo finale consiste nella verifica del corretto rispetto delle previsioni progettuali, soprattutto con riferimento alle mitigazioni installate lungo la linea. In caso di comprovata correttezza delle previsioni progettuali l’OA procederà allo svincolo delle fideiussioni prestate da TAV al Ministero dell’Ambiente e agli Enti Locali. Allo stato attuale risulta evidentemente difficile quantificare, in termini di ore di monitoraggio o ore/operatore l’attività prevista nel 2010, non sono ancora disponibili gli esiti delle rilevazioni effettuate finora, con la conseguente impossibilità di prevedere quante rilevazioni andranno eventualmente ripetute.

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Caratterizzazione delle massicciate ferroviarie Compartimento RFI di Bologna Il progetto che realizza di fatto la mappatura della rete ferroviaria, iniziato nel 2007, inerente la ricerca di materiale ofiolitico presente nella massicciata della rete ferroviaria RFI della regione Emilia-Romagna. Tale progetto è stato quasi completato nel 2009 mediante il campionamento, analisi e relazione tecnica contenete la mappatura con georeferenziazione di tutte le stazioni Ferroviarie inserite nel progetto. Nel 2010 si concluderà con gli approfondimenti richiesti da RFI e che riguarderanno prevalentemente il risultato delle opere di bonifica effettuate da RFI. Presenza naturale di Amianto: gruppo regionale “Pietre Verdi” A seguito della pubblicazione del 2004, della partecipazione ai lavori della Commissione Nazionale Amianto e a diversi Convegni Nazionali, il gruppo interdisciplinare di studio ha continuato i lavori elaborando una proposta, sottoforma di circolare applicativa, di “Classificazione dei giacimenti di ofioliti ed utilizzo dei materiali estratti in funzione del loro contenuto di amianto” attualmente presentata agli Assessorati regionali competenti (Suolo, Ambiente, Sanità). In attesa delle determinazioni conseguenti, la Provincia di Parma ha inserito la proposta nelle proprie norme tecniche di attuazione del PIAE; è in corso la valutazione dell’opportunità di attivare un Progetto sperimentale teso a verificare l’applicazione della sopra citata Circolare con il coinvolgimento di RER, provincia di Parma, Arpa Reggio Emilia oltre ad alcune aziende esercenti l’attività estrattiva, che nel corso del 2009 non ha trovato attuazione. Progetto MONITER Nel 2009 è proseguito il progetto MONITER (“Monitoraggio degli inceneritori nel territorio dell’Emilia Romagna”), iniziato nel 2007 e con scadenza al 2010, promosso dalla Regione Emilia Romagna e coordinato da Arpa. Articolato in 7 linee progettuali, vede la partecipazione della Sezione di Reggio Emilia nella fase di caratterizzazione delle emissioni degli impianti di incenerimento. Durante l'anno si è proceduto alla raccolta dei risultati analitici prodotti dai laboratori arpa e dalle università che partecipano al progetto e alla rendicontazione finale dell’intera attività della linea progettuale. Oltre al coordinamento della linea progettuale 1, la Sezione di Reggio Emilia ha curato la gestione dei filtri, tutte le analisi gravimetriche nonché le indagini al SEM per la campagna invernale della LP2 (qualità dell'aria). Nel 2010 è prevista la conclusione delle attività delle altre linee progettuali con un eventuale supplemento di lavoro per la Sezione di Reggio Emilia se al termine dell’intero progetto si ravviserà la necessità di una revisione delle linee guida, redatte a inizio progetto, per il monitoraggio degli impianti di incenerimento. Popolamento del data-base del sistema europeo di reporting elettronico wise in ottemperanza a quanto previsto dalla DQ 2000/60/CE La Direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque richiede la raccolta/implementazione e trasmissione alla Commissione Europea di informazioni/elaborati su: − Distretti e autorità competenti – Art. 3; − analisi delle caratteristiche dei Distretti (corpi idrici, pressioni, etc.) – Art. 5; − caratteristiche delle reti di monitoraggio – Art. 8; − piani di gestione dei Distretti – Art. 13. Al riguardo la Commissione Europea ha elaborato una Strategia Comune di Implementazione (CIS) ed ha istituito il Water Information System for Europe (WISE) per facilitare la comunicazione standardizzata dei dati ambientali. Attraverso la collaborazione con gli stati membri è stato quindi strutturato un sistema informativo distribuito per la preparazione e spedizione dei report e per l’accesso del pubblico alla sintesi delle informazioni raccolte.

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A livello italiano la preparazione dei dati di base deve avvenire principalmente a livello regionale con il supporto di ARPA, mediante l’uso di applicativi predisposti da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Una parte delle informazioni è invece richiesta alle Autorità di Bacino di rilievo nazionale/Autorità di Distretto e riguarda essenzialmente gli elementi già forniti loro dalle Regioni/ARPA nella fase di predisposizione dei Piani di Gestione. A ISPRA e Ministero dell’Ambiente per competenza dovranno verificare i “dati”, aggregarli per Distretto ed immettere nel sistema WISE dell’Unione Europea i report di livello nazionale. In attesa della predisposizione del sistema informatico WISE distribuito per la raccolta presso le Regioni/ARPA e le Autorità di Bacino di rilievo nazionale delle informazioni inerenti le acque, ai fini della strutturazione del reporting ambientale, il Decreto 17 luglio 2009 “Individuazione delle informazioni territoriali e modalità per la raccolta, lo scambio e l’utilizzazione dei dati necessari alla predisposizione dei rapporti conoscitivi sullo stato di attuazione degli obblighi comunitari e nazionali in materia di acque” prevede che ISPRA fornisca attraverso il nodo nazionale WISE le modalità, le specifiche dati, gli strati informativi GIS di base già disponibili e le codifiche per l’acquisizione dei dati. Le informazioni richieste nel Decreto riguardano la caratterizzazione, il monitoraggio e la classificazione delle acque superficiali e sotterranee, i registri delle aree protette, i programmi di misure, le esenzioni al raggiungimento del buono stato ambientale al 2015, l’analisi economica del servizio idrico, i dati territoriali e strati informativi GIS e i Piani di gestione dei distretti idrografici. Esse dovranno essere trasmesse al nodo nazionale WISE (presso ISPRA), secondo quanto sarà specificato, entro tempi estremamente ristretti, già fissati nel Decreto. Tali informazioni dovrebbero servire ad ISPRA per l’elaborazione di un primo rapporto sulla caratterizzazione delle acque, sul monitoraggio e sullo stato di qualità delle acque, da trasmettere alla Commissione Europea e per la pubblicazione su Internet delle risultanze dei dati ricevuti. Il Decreto fornisce nel dettaglio il contenuto delle schede da predisporre. Si tratta nel complesso di 20 schede delle quali: − 8 per le acque superficiali; − 6 per le acque sotterranee; − 1 per il Registro delle Aree Protette; − 1 per il Programma di misure; − 1 per le Esenzioni; − 1 per l’Analisi Economica; − 1 per i Dati territoriali e strati informativi GIS; − 1 per i Piani di Gestione dei distretti idrografici. Di tali 20 schede 5 sono a carico delle Autorità di Bacino di rilievo nazionale/Autorità di Distretto, le altre 15 devono essere predisposte direttamente dalle Regioni. La presente attività è relativa alla implementazione delle schede/banche dati di competenza regionale che riguardano: − le acque superficiali (8 schede di cui 7 di competenza regionale); − le acque sotterranee (6 schede di cui 5 di competenza regionale); − il registro delle aree protette (1 scheda); − il programma di misure (1 scheda); − i dati territoriali e strati informativi GIS (1 “scheda”). Al riguardo ISPRA ha messo a disposizione, per ogni scheda del Decreto, i fogli Excel con il dettaglio dei singoli campi da implementare e l’indicazione sull’obbligatorietà o meno delle informazioni richieste. Ai fini dell’invio al nodo nazionale WISE tutto il materiale dovrà essere suddiviso in relazione alla “parte di territorio regionale ricadente in ogni Distretto idrografico” (D. 17 luglio 2009 già citato). Il Decreto 16 giugno 2008 n. 131 richiedeva la tipizzazione e l’individuazione dei corpi idrici superficiali con riguardo alle aste naturali. Si ritiene però importante, in considerazione

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del fatto che la rete artificiale è quella qualitativamente più compromessa, estendere tali valutazioni anche alle principali aste artificiali della pianura, per avere un quadro di riferimento omogeneo per l’intero reticolo idrografico regionale. Ravvisandosi quindi l’opportunità di giungere, anche per le aste artificiali della pianura, alla separazione nei diversi corpi idrici (gli AWB della Direttiva Quadro 2000/60/CE), in luogo degli interi percorsi di asta, ai fini anche di una maggiore omogeneità del reporting WISE, si è ritenuto di procedere per similitudine, rispetto a quanto fatto per i corpi idrici dei corsi d’acqua naturali. La sezione di Reggio Emilia sarà coinvolta nel progetto attraverso il Riferimento Regionale Corsi d’Acqua. Progettazione acustica di interventi di risanamento del rumore prodotto dall’esercizio ferroviario di RFI Durante il corso del 2010 si prevede il termine della convenzione con la Provincia per la progettazione delle mitigazioni acustiche di alcuni tratti di linea ferroviaria MI-BO ricadenti nei Comuni di Rubiera, Reggio Emilia e Sant’Ilario d’Enza. Sono attualmente in corso riunioni interregionali dei Settori Ambiente e dei Settori Trasporti per riuscire ad imporre ad RFI la ripresa degli interventi previsti dai progetti prototipali e dal Piano di Risanamento Acustico nazionale RFI. Verifica, schedatura e recupero informazioni pregresse delle stazioni di monitoraggio individuate nei corpi idrici sotterranei montani ai sensi della direttiva 2000/60/CE Il lavoro svolto in questi anni dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Piano di Tutela delle Acque e poi nei Piani di Tutela provinciali, ha permesso di pervenire ad una prima delimitazione delle unità geologiche sede dei principali acquiferi sfruttati, e informalmente indicate con il termine intuitivo di “rocce-magazzino”. Ciò è stato fatto sulla base della distribuzione delle sorgenti in ambito regionale e dal confronto con la carta geologica. Le attività svolte recentemente dalla Regione e finalizzate all’adeguamento alle direttive europee 2000/60/CE e 2006/118/CE, recepite nel nostro paese dal D.Lgs. 30/2009 che modifica il D.Lgs. 152/2006, hanno permesso di individuare 48 corpi idrici sotterranei nella porzione montana del territorio regionale da utilizzare come riferimento per la successiva caratterizzazione e la progettazione della rete di monitoraggio al fine di definire lo stato dei corpi idrici nell’ambito collinare e montano delle Regione. Sono stati inoltre cartografati e individuati come corpi idrici i depositi delle alluvioni vallive. Come previsto dal D.Lgs 30/2009 i corpi idrici individuati appartengono ai complessi idrogeologici della tipologia “Acquiferi locali” (LOC) e “Alluvioni vallive” (AV). In prima approssimazione sono state individuate 71 stazioni di monitoraggio nei corpi idrici montani, ubicate nella figura che segue, adottando i seguenti criteri e priorità: − sorgenti e/o pozzi preferibilmente ad uso acquedottistico − priorità per le stazioni nelle quali si misura la portata − dove la portata misurata o concessa è rilevante. Scopo del presente progetto è quindi quello di verificare i criteri che hanno portato alla prima individuazione della rete di monitoraggio dei corpi idrici montani, confermare o ottimizzare l’ubicazione delle stazioni di monitoraggio al fine di avviare la fase di sopralluogo e schedatura dell’anagrafica e delle caratteristiche costruttive di ogni singola stazione, oltre a recuperare tutte le informazioni pregresse di tipo chimico e quantitativo disponibili. La sezione di Reggio Emilia sarà coinvolta nel progetto per la porzione di territorio di competenza.

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Progetti per il monitoraggio delle Stazioni Radio Base nei Comuni di Castelnovo né Monti e San Martino in Rio A seguito di specifiche richieste pervenute dai Comuni di Castelnovo né Monti e San Martino in Rio, nel corso del 2010 si prevede di effettuare il monitoraggio in continuo con stazioni di rilevamento rilocabili dei cem emessi dalle SRB collocate nei territori dei comuni citati. Nel primo caso (Castelnovo né Monti) il progetto si inserisce nella convenzione quadro stipulata fra ARPA e Comune, mentre nel secondo caso (San Martino in Rio) occorre procedere alla stesura di specifica convenzione.

Tabella di Sintesi

PROGETTO CLIENTE DURATA MATRICE/I OUTPUT

Supporto tecnico all’Osservatorio

Ambientale Linea Alta Capacità MI-

BO

APAT Pluriennale

Aria, Acqua, Suolo, Vegetazione,

Vibrazioni, Rumore, C.E.M.

Report

Caratterizzazione delle massicciate

ferroviarie Compartimento RFI di Bologna

RFI Annuale Materiali Relazione tecnica

Popolamento del data-base del

sistema europeo di reporting

elettronico wise in ottemperanza

a quanto previsto dalla DQ

2000/60/CE

Regione Emilia

Romagna

Annuale Acque Superficiali e Sotterranee

Banche dati, strati informativi GIS

Verifica, schedatura e

recupero informazioni

pregresse delle stazioni di

monitoraggio individuate nei

corpi idrici sotterranei

montani ai sensi della direttiva

2000/60/CE

Regione Emilia

Romagna

Pluriennale Acque Sotterranee Relazione tecnica

Monitoraggio in continuo dei

c.e.m. a RF-MO nei comuni di Castelnovo né

Monti e San Martino in Rio

Comuni Annuale C.E.M. Dati sul sito web

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Partecipazione al progetto di

informazione sui cem condotto

dal CEA del Comune di

Reggio Emilia

Comune 2009-2010 C.E.M. Opuscoli informativi, sito

internet, formazione studenti e insegnanti

Progettazione acustica di interventi di

risanamento del rumore prodotto

dall’esercizio ferroviario di RFI

Provincia Pluriennale

Ripresa delle valutazioni delle

mitigazioni acustiche sulla linea ferroviaria

storica MI-BO e risposta alle

osservazioni RFI

Rumore

Progetto Moniter Regione ER

Triennale Ambientali e impatto sanitario

Report conclusivo, revisione Linee Guida

7. MONITORAGGI AMBIENTALI LOCALI E GESTIONE OSSERVATORI • Monitoraggio locale dell’aria tramite centraline La rete di monitoraggio della qualità dell’aria di Reggio Emilia non dispone più di centraline locali, ma unicamente delle 7 centraline regionali e del laboratorio mobile.

• Rete monitoraggio con campionatori passivi e con campionatore portatile di PM10 Attraverso dei campionatori passivi (radielli), vengono condotte delle campagne di monitoraggio della qualità dell’aria relativamente a benzene, ossidi di azoto e in alcuni casi di SOV. Nel 2009 è proseguito un significativo progetto di monitoraggio della qualità dell’aria nel comune di Castelnovo né Monti che prevede nel suo complesso un totale di 60 campioni con radielli e 6 mesi di monitoraggio PM10 con campionatore portatile: tale attività proseguirà anche nel 2010. Al momento non sono previste altre nuove attività per il 2010.

• Campagne di Monitoraggio con Laboratorio Mobile Ad integrazione dei precedenti sistemi di rilevazione viene utilizzato un mezzo mobile della Provincia, attrezzato con analizzatori per campagne di monitoraggio della qualità dell’aria, in punti ritenuti significativi al fine di indagare specifiche aree di interesse per il monitoraggio del Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria della Provincia di Reggio Emilia e su richiesta dei singoli comuni. Il laboratorio mobile è in grado di rilevare i seguenti parametri: PM10, NO, NO2, NOx, CO, SO2, O3, Temperatura, Velocità e direzione del vento, Umidità relativa e da novembre 2009 anche Benezene, Toluene e gli isomeri dello Xilene. Il mezzo viene utilizzato, di norma, per campagne mensili. ARPA si occupa della gestione operativa delle campagne e dell’elaborazione dati, nonché della stesura di relazione finale che è poi possibile consultare sul sito web. Per il 2010 sono state programmate, in accordo con la Provincia di Reggio Emilia, le seguenti campagne invernali e primaverili: Sant’Ilario, Rivalta, Novellara, Autostrada A1 a Reggio Emilia, Luzzara, Ciano/Canossa e Vetto. Nel corso dell’anno 2010 è probabile che si effettui la sostituzione da parte della Provincia di Reggio Emilia del Laboratorio mobile con un mezzo nuovo: tale attività comporterà un intenso lavoro per il trasferimento di tutta la strumentazione e di messa a punto dei sistemi di calibrazione e collaudo finale.

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• Monitoraggio locale dei campi elettromagnetici • Rete di monitoraggio dei campi elettromagnetici (cem) a RF e MO

La rete di monitoraggio è fondata sui rilievi effettuati attraverso stazioni di monitoraggio di tipo rilocabile. Prima di arrivare alla effettiva collocazione “in campo” sono pertanto previsti i seguenti passaggi: - studio della situazione espositiva che si ha nel sito oggetto di monitoraggio. A tal fine

occorre considerare non solo la particolare tipologia di ricettore che potrebbe essere presente (residenziale, scolastico, sanitario, ecc…), ma anche l’influenza che potrebbe derivare dalla presenza di altre SRB o impianti radio TV che potrebbero essere presenti nelle “vicinanze”;

- individuazione del migliore ricettore da sottoporre a monitoraggio; - apertura contatti col ricettore individuato ai fini dell’effettiva collocazione della stazione di

monitoraggio. Le centraline di monitoraggio vengono poi fatte stazionare nel sito individuato per tempi prolungati, mai inferiori alle due settimane. Le operazioni di interrogazione e scarico dei dati sono automatizzate in remoto ed i dati vengono successivamente analizzati, validati e trasmessi al sito web di ARPA e quindi messi a disposizione del pubblico. Le misurazioni prodotte con la rilevazione in continuo, attraverso l’utilizzo delle stazioni di monitoraggio, sono in grado di assicurare ai cittadini il pieno controllo e presidio delle sorgenti di cem e per tale motivazione risultano adatte a rilievi in caso di situazioni conflittuali.

• Misure dei campi elettromagnetici emessi da RADAR meteo

In collaborazione con il Servizio Idro-Meteo che gestisce i 2 radar meterologici di Gattatico (RE) e San Pietro Capofiume (BO), alla luce delle ultime acquisizioni strumentali che permettono ad ARPA di operare in tal senso, si procederà ad effettuare rilevazioni di cem presso ricettori abitati residenti nei dintorni delle postazioni RADAR. Ciò anche al fine di adempiere in piena autonomia a richieste specifiche giunte in tal senso negli anni passati da parte di AUSL e Comuni interessati.

• Altre misure in continuo • Misure dei campi magnetici ELF

Con particolare strumentazione è possibile rilevare in modo continuo e prolungato il campo magnetico all’interno di abitazioni in posizioni ravvicinate agli elettrodotti. Il valore aggiunto che si ottiene da rilevazioni condotte attraverso questa metodica, qualora risulti accompagnata dal dato di intensità di corrente circolante sulla linea elettrica durante il periodo di rilevazione, consiste nella possibilità di stabilire una stretta correlazione fra campo magnetico ed intensità di corrente. In tale modo è possibile estrapolare con grande precisione il dato espositivo a tempi lunghissimi, anche dell’ordine di più anni, ottenendo il cosiddetto “profilo di rischio” della popolazione ivi residente, dato, dunque, di importante valenza sanitaria. • Misure di rumore

Le misurazioni in continuo di rumore vengono eseguite in presenza di sorgenti infrastrutturali (strade e ferrovie) o in situazioni complesse nelle quali sia necessario garantire una adeguata rappresentatività temporale dei rilievi.

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Tabella di sintesi monitoraggi locali 2010

Attività Punti di misura

/Stazioni Frequenza

Campioni /dati/

ore di funz.to Provincia/Comuni Mezzo Mobile aria 8 campagne Giornaliera 6.400 ore

Comuni Monitoraggio in

continuo cem a RF-MO 10 punti di misura

Periodica 8000 ore

Comuni Monitoraggio in

continuo cem ELF 2 Periodica 400 ore

Comuni / Provincia

Monitoraggio in continuo rumore 3 Periodica 500 ore

8. ATTIVITA’ LABORATORISTICA PER SERVIZI “NON OBBLIGATORI/ AGGIUNTIVI”

I servizi “non obbligatori/aggiuntivi” che vengono erogati dal Laboratorio Integrato riguardano l’attività analitica su specifica richiesta di pubblici/privati a titolo oneroso, circa il 25% di tutta l’attività analitica del Laboratorio stesso. Per il 2010 si prevedere l’attività riportata in Tabella.

Numero di campioni previsti per Tipologia di campioni e per sportello di accettazione

ACQUE SANITA

RIE ACQUE

AMBIENTALI

AMB. VITA e LAVORO +

ENTOMOLOGIA

AMIANTOALTRE

MATRICI AMBIENT

ALI

CONTR.O QUALITA'

Clienti - Sportello RE 700 300 2500 50 130 530

Clienti - Sportello Altre Sezioni 650 50 1300 1500 90 X

TOTALE 1350 350 3800 1550 220 530

Tale attività, oltre a richieste puntuali di privati, riguarderà in particolare:

8.1 Area Servizio Operativo Microbiologia Matrice acque minerali naturali: e termali: continua l’attività analitica su convenzione con gli stabilimenti minerali e/o termali per i controlli periodici ministeriali. Indoor pollution microbico: viene confermato un ulteriore aumento della richiesta analitica del parametro Legionella per l’impatto che ha l’epidemiologia segnalata sul nostro territorio e il forte interesse della comunità scientifica e sanitaria per questo microrganismo. Si prevede quindi ancora in aumento il carico indotto da analisi a favore di privati per la ricerca di Legionella nella matrice acqua (circa 3500 campioni). Sono previsti inoltre controlli ambientali nei reparti di ematologia, endoscopia, e sale operatorie di varie strutture, secondo piani di monitoraggio annuali già consolidati nel tempo.

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8.2 Area Servizio Operativo Controllo Forniture Privati Per il 2010 l’Area sarà interessata da una riorganizzazione conseguente alla cessazione di attività analitica sulle matrici alimentari. 9. ATTIVITA’ DEI RIFERIMENTI ANALITICI REGIONALI (RAR) 9.1 Riferimento Analitico Regionale Acque Interne All’interno dei Laboratorio Integrato è ubicato il Riferimento Analitico Regionale (RAR) “Acque Interne” che costituisce il punto di riferimento regionale per lo sviluppo tecnico scientifico della rete laboratoristica regionale per le matrici acquose, ed in qualità di process owner si rapporta internamente all’Agenzia con:

i Laboratori Integrati di nodo, in concorso con l’Area Laboratoristica della Direzione Tecnica per la armonizzazione delle attività di controllo laboratoristico (protocolli analitici, metodi di prova, ecc.);

i Servizi Territoriali ed i Servizi Sistemi Ambientali per la messa a punto di protocolli condivisi per quanto attiene le tecniche di campionamento sulle acque (di scarico, superficiali e sotterranee);

il Servizio Sistemi Informativi, per gli aspetti inerenti le modalità di acquisizione, elaborazione, archiviazione, trasferimento e divulgazione dei dati;

il Centro Tematico Regionale “Ecosistemi Idrici Interni” per coordinare le attività di cui al primo punto e rendere più efficaci e rispondenti ai dettami normativi le attività di monitoraggio dell’Agenzia.

la Direzione Tecnica per ricercare le migliori soluzioni organizzative per sviluppare e ottimizzare la rete laboratoristica regionale per quanto riguarda la matrice acqua

Fra le attività/progetti che dovrà presidiare il RAR nel 2010 si segnalano in particolare: 1. L’adeguamento dei protocolli analitici riguardo il controllo delle reti di monitoraggio

acque superficiali e sotterranee ai recenti Decreti (D.M. 56/2009 e D.Lgs 30/2009) e alla Direttiva 2009/90/CE (che stabilisce specifiche tecniche per l’analisi chimica e il monitoraggio dello stato delle acque). Questa attività, svolta in collaborazione con la Direzione Tecnica, il CTR Acque Interne e i Responsabili delle Aree Analitiche Ambientali, dovrà portare ad una precisa proposta di revisione del monitoraggio per la parte analitica, che dovrà sempre più prevedere l’omogeneizzazione dei protocolli analitici fra i vari laboratori e tenere conto delle criticità connesse alle richieste normative di nuovi parametri di cui vengono esplicitati i criteri minimi di efficienza dei metodi di analisi

2. È stato avviato, negli ultimi mesi del 2009, un progetto per la codifica di tutti i punti di prelievo per il controllo della rete acquedottistica regionale in collaborazione con la Regione Emilia Romagna ed i distretti dei SIAN regionali: si è in attesa di completare la prima raccolta di dati per poi passare alla codifica dei punti. Questo progetto risulta senz'altro strategico per le successive attività di raccolta ed elaborazione dei dati che devono rispondere a precisi obblighi normativi espressamente richiesti dal Ministero della Salute.

3. La prosecuzione delle attività dei gruppi di lavoro coordinati dalla Regione Emilia-Romagna per definire meglio e uniformare a livello regionale le modalità dei controlli che Aziende ASL e ARPA svolgono sulle attività di vigilanza sulla produzione e vendita di acque minerali naturali.

9.2 Riferimento Analitico Regionale Amianto Polveri e Fibre Oltre al supporto tecnico analitico ai servizi di prevenzione delle AUSL di tutto il territorio regionale e del sistema ARPA, per il RAR Amianto è molto attiva la richiesta di risposta analitica sia da parte di aziende private che effettuano attività di bonifica dall’amianto o

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movimentazione rifiuti con amianto che da studi privati che effettuano consulenza e monitoraggi ambientali. Il RAR Amianto è responsabile di tutti i progetti descritti nella seguente tabella oltre a quelli già riportati nel precedente cap. 8 (Moniter e Caratterizzazione materiale ofiolitico RFI).

Tabella di sintesi PROGETTO CLIENTE DURATA OBIETTIVI MATRICE/I

Monitoraggio ambientale dell’attività estrattiva a completamento del DM 14.5.96

Provincia di Parma,Regione Emilia Romagna ed aziende estrattive

Biennale

Verificare una metodologia sperimentale per la valutazione del rischio sanitario e ambientale

Materiali ofiolitici di estrazione

“Valutazione della esposizione durante la rimozione di cemento amianto ed altri materiali e misura della contaminazione presente sulle pareti delle teste di prelievo”

AUSL della Regione Emilia Romagna ed ARPA sez.RE

Annuale

Valutazione dell’esposizione lavorativa attraverso campionamenti e analisi durante le bonifiche di materiali con amianto

Fibre in Aria

Progetto qualità dei laboratori abilitati come da D.M. 14.5.96

ISPESL Biennale

.Progettazione dei protocolli e gestione dei singoli circuiti regionali di qualità sulle metodiche di determinazione dell’amianto previste dalla norma

Campioni e membrane con fibre di amianto

Studio interlaboratoriale di un metodo di valutazione della pericolosità dei ballast ferroviari contenenti amianto

Arpa E.R. – Arpa Lombardia - Politecnico di Torino

Annuale Messa a punto di una metodica condivisa per la valutazione del contenuto di amianto.

Campioni di ballast ferroviario

Confronto interlaboratoriale Silice NIS Inail Poliennale

Verificare attraverso letture incrociate la precisione delle misure eseguite dai laboratori su filtri con quarzo cristallino

Membrane di Ag

9.3 Riferimento Regionale Acque superficiali Supporta il CTR Acque Interne, istituito dal 2009 all’interno della Direzione Tecnica, con principale riferimento alle attività di gestione della rete di monitoraggio dei corsi d’acqua, svolgendo le proprie funzioni in continuità con quelle sviluppate nel decennio precedente nell’ambito dell’Eccellenza regionale Ecosistemi Idrici presso la sezione di Reggio Emilia. In particolare supporta il CTR acque per lo svolgimento delle seguenti attività a livello regionale: definizione e coordinamento delle procedure di monitoraggio ambientale e funzionale

dei corsi d’acqua, in collaborazione con i nodi provinciali;

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validazione, classificazione e restituzione delle informazioni relative allo stato ambientale;

redazione di reporting ambientale (per Arpa, ISPRA, RER) e tematico periodico (es. relazione annuale sullo stato delle acque superficiali) individuando e proponendo appositi indicatori e indici;

supporto al Servizio Sistemi Informativi per l’organizzazione, lo sviluppo ed il popolamento delle banche dati relative al monitoraggio dei corpi idrici superficiali (SIRA-acque) e per la gestione del Punto Focale Regionale della rete Sinanet;

collaborazione alle attività di diffusione e comunicazione dei dati sul sito internet dell’Agenzia;

partecipazione alla realizzazione di analisi e valutazioni ambientali a supporto delle politiche di pianificazione e programmazione territoriale e ambientale (es. Piano di tutela regionale e suoi aggiornamenti, Progetti interregionali presso Autorità di bacino ecc.).

Negli ultimi anni, uno dei temi di interesse strategico per l’Agenzia ha riguardato lo studio dell’applicazione della Direttiva quadro 2000/60/CE, fortemente innovativa per i sistemi di monitoraggio e gestione delle acque a livello di bacino. In questo contesto è stato ed è tuttora prioritario tra le funzioni del RR il monitoraggio dell’evoluzione della normativa a livello comunitario e nazionale e la sua diffusione nella rete Arpa, svolgendo ruolo di riferimento tecnico-scientifico interno e per la rete dei referenti istituzionali. Questo ruolo è stato attuato e formalizzato a partire dal 2007 attraverso la partecipazione ai diversi Gruppi di Lavoro creati nell’ambito di un percorso di coordinamento tecnico-scientifico con il coinvolgimento di enti istituzionali e di ricerca (MATTM, CNR-IRSA, ISS, ISPRA, Autorità di Bacino, Regioni, Agenzie) allo scopo di promuovere l’attuazione della direttiva sul territorio nazionale. Ne sono un esempio il “Nucleo operativo Arpa-Regione” e i Gruppi di Lavoro istituiti presso Autorità di Bacino del Po per l’attuazione Direttiva quadro 2000/60/CE (PGDG 1511/2007), i “Gruppi di Lavoro istituiti presso APAT ai fini dell’applicazione della Direttiva 2000/60 /CE” (PGDG 3188/2007), fino alla recente Determinazione della RER n° 3349 del 23/04/2009 del “Gruppo di lavoro della Direzione generale ambiente e difesa del suolo e della costa per l'attuazione della Direttiva 2000/60/CE - Piani di gestione dei Distretti idrografici”. Il supporto alla Regione Emilia-Romagna per la realizzazione delle attività progettuali connesse agli adempimenti della direttiva è attualmente un altro ambito prioritario di attività per i RR acque. Lo studio si è svolto per fasi successive riguardanti tipizzazione, definizione dei corpi idrici, analisi del rischio, fino alla definizione della nuova rete di monitoraggio dei corsi d’acqua, in modo da consentire l’adozione dei Piani di Gestione entro il 22 dicembre 2009 come previsto dalla norma; è in fase di conclusione l’attività di programmazione operativa delle nuove procedure di monitoraggio ambientale delle acque che saranno attivate a partire dal 2010. Il primo triennio di applicazione consentirà la sperimentazione e l’affinamento dei nuovi metodi biologici di valutazione dello stato ecologico e la raccolta di informazioni utili all’eventuale ottimizzazione della rete, considerata ad oggi di prima approssimazione, in vista della conclusione del primo ciclo di sorveglianza del Piano di gestione previsto al 2015. 9.4 Riferimento Regionale Rumore Nel corso del 2009 la Direzione Tecnica dell’Agenzia, valutata la necessità -in assenza di uno specifico CTR- di individuare un punto di riferimento regionale per la gestione delle problematiche relative al tema dell’inquinamento acustico a supporto delle attività afferenti all’Area Monitoraggio e all’Area Vigilanza e Controllo, ha provveduto ad istituire un Riferimento Regionale RUMORE composto da tre operatori Arpa di tre diverse Sezioni provinciali - Piacenza, Reggio Emilia e Bologna -.

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Tale Gruppo di Riferimento fornisce supporto alla Direzione tecnica per diverse attività, quali ad esempio: - coordinamento attività delle Sezioni in materia di rumore; - analisi e valutazione di problematiche specifiche inerenti il tema del rumore; - raccolta dati e informazioni di scala provinciale dalle Sezioni, mediante format

predefiniti; - aggiornamento e validazione dati per la compilazione dell’Osservatorio Rumore di

ISPRA; - predisposizione reportistica regionale (Annuario Arpa dei dati ambientali, Relazione

Stato Ambiente RER,…); - supporto tecnico-scientifico alla Regione Emilia-Romagna, in particolare al Servizio

Risanamento Atmosferico, Acustico ed Elettromagnetico; - partecipazione a gruppi di lavoro di scala sovraregionale, quale il Gruppo di Lavoro

Rumore del Sistema Agenziale di ISPRA per cui sono già attualmente in previsione per il 2010 specifiche

- attività a supporto della Commissione VIA del MATTM in merito alle problematiche dell’inquinamento acustico prodotto dalle infrastrutture di trasporto;

- ricognizione dotazione strumentale e fabbisogni delle Sezioni e acquisizione nuova strumentazione;

- formazione interna; - attività di comunicazione (aggiornamento sito web Arpa dedicato al rumore,

partecipazione a convegni,…). 10. ATTIVITA’ DI COMUNICAZIONE/DIFFUSIONE DATI AMBIENTALI 10.1 URP-Front office Nel 2010 il personale dell’Urp continuerà a svolgere le attività di rassegna stampa digitalizzata, accoglienza colli, gestione del sito web, centralino, casella e-mail di sezione, documentazione corsi di formazione, impaginazione grafica pubblicazioni tecniche. 10.2 Comunicazione e diffusione dati ambientali Per il 2010, oltre al proseguimento delle peculiari attività già programmate nel 2009: - cura del flusso comunicativo determinato dalla gestione dell’Osservatorio provinciale

rifiuti (notiziario, rapporto gestione rifiuti, sito web); - revisione del sito web nei contenuti e nel layout tramite l’utilizzo del sistema CMS3 per la

parte generale del sito di nodo; - gestione dei contenuti comunicativi del sito web, con pubblicazione dei rapporti periodici

prodotti dal Servizio Sistemi Ambientali relativi alla rete di monitoraggio della qualità dell’aria e delle acque superficiali;

- collaborazione con la redazione di ARPA Rivista con l’invio di articoli di carattere tecnico-scientifico per la rivista e di carattere divulgativo per la news-letter ARPANews;

- realizzazione della rassegna stampa giornaliera cartacea; - realizzazione comunicati stampa; - coordinamento con gli organi di informazione per interviste telefoniche o televisive; - collaborazione con l’intranet di ARPA “Aggiòrnati” per la redazione di articoli divulgativi e

di comunicazione interna; si prevede l’organizzazione di: - serie di incontri con i giornalisti delle testate giornalistiche e radiotelevisive locali sul tema

“I linguaggi di ARPA”; - organizzazione di eventi pubblici per la presentazione di specifiche attività della sezione

provinciale.

Programma annuale delle attività 2010 Le Sezioni provinciali

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10.3 Educazione Ambientale Per il 2010 si ripropongono i contenuti programmati per il 2009, con la riserva di valutare le richieste che perverranno entro il 31/12 sulla base della disponibilità degli esperti interessati dai progetti: • collaborazione per eventuali iniziative con i CEA della provincia inseriti nel circuito

regionale INFEA • visite guidate presso i nostri laboratori di gruppi di classi di scuole elementari, medie e

superiori; • collaborazione al progetto “Sulla cresta dell’onda” coordinato dal Centro di Educazione

Ambientale del Comune di Reggio Emilia; • collaborazione al Progetto "Growing Green: da green or grow a green and grow"

nell’ambito del programma di apprendimento permanente "Leonardo da Vinci" presso l’Istituto Superiore "Scaruffi-Levi-Città del Tricolore";

• partecipazione alla commissione di valutazione del Progetto "Scuola 10 e lode"realizzato presso il Liceo Scientifico “Aldo Moro”.

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Campioni Accettati (Sport)

Campioni Analizzati

(LIMS)

Aria 135 110Acque 3480 7400Suolo 20 15Rifiuti 25 125IPPC 150 250RIRCEM

RI 0 0Siti cont. 95 130Amianto 5 100

Distrib. Carb.Rumore

UrbanisticaVIA

EnergiaAlimenti e mat. a

cont. 0 0Ambienti di vita e

lavoro 300 500Entomologia 0 0

Farmaci 0 0Mat.le atip.co 100 600

Controllo qualità 530 530

Totale Obb. 4840 9760Aria 130 190

Acque 830 1650CEMRifiuti 0 10

Suolo e siti cont. 0 0Rumore

RI 0 0Oss.Amb.li 0 0

EnergiaAlimenti e mat. a

cont. 0 0Ambienti di vita e

lavoro 2500 3800Entomologia 0 0

Farmaci 0 0Mat.le atip.co 50 1550

Totale Non Obb. 3510 7200

8350 16960

Reggio Emilia - Attività analitica 2010

Servizi Obbligatori

Totale generale Sez.ne

Servizi Non Obbligatori

Attività

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SEZIONE PROVINCIALE DI MODENA

0. PRIORITÀ DI PROGRAMMA IN AMBITO PROVINCIALE Analisi ambientale del territorio provinciale Dall’analisi effettuata in ambito regionale sui principali drivers, i cui impatti si riflettono negativamente sulla qualità ambientale e sulle condizioni di vita, fatto 100 il valore complessivo dei determinanti analizzati, la Provincia di Modena si posiziona al secondo posto con circa il 14% dei determinanti di pressione ambientale, seconda solo alla Prov. di Bologna (vedi grafici), logica conseguenza del livello di eccellenza dell’area modenese nell’ambito dello sviluppo socio economico.

Dall’analisi dello stato ambientale riferito all’anno 2009 si può sinteticamente considerare che: Qualità dell’aria: La qualità dell’aria a Modena negli ultimi anni è migliorata; ne sono una testimonianza i livelli di monossido di carbonio, di benzene di anidride solforosa che dagli anni 90’ ad oggi si sono praticamente ridotti a livello del fondo ambientale. Nonostante questo, permangono ancora alcune criticità: in estate infatti assistiamo a frequenti superamenti dei livelli di ozono e in inverno sono elevati i livelli di biossido di azoto e, soprattutto, di polveri PM10, che sono responsabili della maggior parte dei giorni a qualità scadente o pessima che si registrano in questa stagione. In un anno, infatti, sono più di 90 i giorni di superamento a fronte dei 35 permessi dalla normativa. La situazione, però, sta migliorando anche su questo fronte. Se si analizzano infatti gli ultimi tre anni, al 31/10/2009 i superamenti degli anni precedenti erano quasi il doppio di quelli attuali. Questo evidente calo registrato nell’anno in corso è conseguenza di diversi fattori, tra cui le favorevoli condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato i mesi di febbraio e ottobre, la parziale riduzione delle attività industriali, ma anche delle politiche fino ad ora messe in campo, che hanno favorito il ricambio autoveicolare. Il calo nel numero di superamenti è infatti costante già dal 2006, trend che sembra indicare un risultato più strutturale e non solo limitato ai fattori sinergici che hanno caratterizzato il 2009. Qualità delle acque: permane la criticità correlata alla presenza delle sostanze azotate nelle acque di falda. Il risanamento delle falde da nitrati risulta essere un problema estremamente complesso che richiede sia interventi strutturali che di risanamento locale. La Variante al PTCP, in attuazione del Piano di Tutela delle Acque elaborato dalla Regione Emilia Romagna, ha previsto un gruppo di lavoro denominato “Tavolo nitrati”, approvato in sede di

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Consiglio Provinciale, funzionale all’individuazione di proposte di interventi strutturali e non, finalizzati proprio al risanamento delle acque sotterranee dall’inquinamento. Rifiuti: Viene mantenuta un’elevata attenzione riferita dagli impianti di trattamento e gestione dei rifiuti, attenzione che si sostanzia in articolate campagne di monitoraggio e di valutazione sui dati acquisiti. Arpa consapevole delle legittime preoccupazioni dei cittadini, fornisce ed aggiorna sul proprio sito web l’ampia e periodica documentazione reportistica elaborata, agendo nella più assoluta trasparenza informativa e comunicativa. Agenti fisici (campi elettromagnetici e rumore): La concomitante presenza sul territorio di molteplici impianti per radiotelecomunicazione, la loro costante evoluzione ed il loro impatto sull’ambiente e sulla salute sono fonte di un diffuso allarme sociale e di un livello di attenzione sempre più elevato da parte dei cittadini nei confronti delle problematiche legate all’elettromagnetismo. Tuttavia le politiche di Pianificazione adottate dalle Amministrazioni Comunali oltre che le azioni di monitoraggio e di controllo che Arpa ha realizzato sul territorio per la verifica dell’esposizione elettromagnetica della popolazione, hanno in parte ridotto i motivi di conflittualità con la cittadinanza. I disturbi da rumore causati da fonti puntuali (attività produttive e commerciali) e dai sistemi infrastrutturali per il trasporto (strade e ferrovie) si ripropongono come elementi di perdurante conflittualità e conseguentemente richiedono un’impegnativa attività per la loro risoluzione. Odori: Si presentano come un problema sempre più diffuso sul territorio. La mancanza di una normativa specifica oltre che la difficoltà dell’oggettiva determinazione del disturbo certamente non costituiscono i presupposti per la risoluzione dei conflitti che si generano. Nel corso del 2009, in ottemperanza a quanto prescritto nelle autorizzazioni AIA, le aziende hanno eseguito monitoraggi specifici e realizzato soluzioni tecniche operative, fra le quali la copertura di vasche di stoccaggio di materiale potenzialmente fonte di maleodorazioni e la captazione delle esalazioni, con riduzione della dispersione in aria di odori molesti. Irregolarità Amministrative e segnalazioni all’ Autorità Giudiziaria anno 2009: Si riportano di seguito i dati riferiti alle irregolarità rilevate a seguito dell’attività ispettiva effettuata nei primi nove mesi del 2009, confrontandoli con uguale periodo dell’anno 2008.

Nella tabella sottoriportata le irregolarità sono state dettagliate in riferimento alle varie matrici controllate.

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Nell’istogramma sottoriportato è rappresentata l’attività ispettiva attuata nei primi 9 mesi del 2009 che è risultata pari a 1497 interventi di cui il 56% “840 interventi” riconducibili al programma di attività 2009, il rimanente 44% pari a “657 interventi”, è consistito in sopralluoghi in risposta a segnalazioni di inconvenienti ambientali. La percentuale delle irregolarità riscontrate costituisce l’11,7% del totale dell’attività ispettiva svolta.

Servizio permanente di vigilanza ambientale. Pronta disponibilità. Arpa garantisce, senza soluzione di continuità, l’istituzione di un servizio permanente di vigilanza ambientale sia a livello Regionale che con puntuale articolazione Provinciale. Oltre l’orario di routinaria attività di ARPA, articolato dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 18.00, la garanzia d’intervento per far fronte alle emergenze di carattere ambientale e sanitario (limitatamente al supporto analitico) è data dal servizio di Pronta Disponibilità. Per le nove Sezioni Provinciali di Arpa sono stati individuati in via prioritaria i seguenti ambiti di intervento: 1. Inquinamento di corpi idrici superficiali e sotterranei; 2. Inconvenienti ambientali da utilizzo di deiezioni animali; 3. Emissione di inquinanti in atmosfera, accidentali e non; 4. Ritrovamento di rifiuti abbandonati; 5. Incidenti stradali o ferroviari con sversamento di sostanze pericolose; 6. Incidenti connessi con la presenza di materiale radioattivo; 7. Incendi in insediamenti produttivi; 8. Piani Provinciali di Protezione Civile; 9. Piani di emergenza per le aziende a rischio di incidente rilevante; 10. Piano di emergenza per la Centrale Elettronucleare di Caorso; 11. Piano Nazionale di Emergenza Nucleare; 12. Supporto analitico alle strutture sanitarie competenti in caso di sospetta tossi-infezione alimentare e/o intossicazione da funghi.

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Nei primi nove mesi dell’anno 2009 il servizio di PD è stato allertato 90 volte. In relazione alle indicazioni ricevute il Dirigente Capoturno, responsabile dell’operatività del servizio di PD, ha attivato immediati interventi sul territorio per un numero complessivo pari a 33 (36% delle segnalazioni). Priorità del Programma Provinciale La crescente complessità ambientale del territorio Provinciale, i frequenti aggiornamenti normativi, la domanda e le aspettative da parte dei diversi soggetti che compongono la società civile: enti locali di governo del territorio, Aziende, cittadini, Associazioni ecc, impongono coerenti e conseguenti scelte strategiche in grado di compatibilizzare domanda e capacità di risposta da parte dell’Agenzia. Nella formulazione dell’azione programmatica dell’anno 2010, avendo a riferimento il Programma triennale dell’Agenzia 2010–2012, le priorità strategiche declinate a scala provinciale si tradurranno in:

• Supporto tecnico per le autorizzazioni ambientali Pareri: mantenimento dell’allineamento fra domanda normativa e risposta operativa, con l’obiettivo della riduzione dei tempi di risposta.

• Autorizzazione Integrata Ambientale AIA, dare corso al completamento delle verifiche ispettive delle Aziende soggette ad AIA. Rispondere alle richieste di istruttoria/parere, secondo gli accordi con la Provincia per quanto attiene al rinnovo delle autorizzazioni, al riesame e alle modifiche sostanziali e non delle attività che ricadono nel D. lgs n° 59 / 2005;

• Vigilanza e controllo degli insediamenti a maggiore impatto (impianti di stoccaggio e trattamento rifiuti, comparto ceramico, verniciature, cantieri per infrastrutture TAV, RFI BO VR,...), attività in risposta alle segnalazioni ed esposti;

• Attività di monitoraggio e gestione delle reti della qualità delle acque superficiali e sotterranee, della qualità dell’aria, dei CEM, dei pollini aerodispersi;

• Raggiungimento degli obiettivi di budget, rispondendo alle indicazioni di contenimento delle dinamiche incrementali di spesa pubblica e previste dalle leggi finanziarie e all’esigenza di equilibrio di bilancio dell’Agenzia.

Nel 2009 l’attività di ispezione e campionamento a seguito di segnalazioni ed esposti SIA è stata pari al 44% circa dell’intera attività svolta, con indubbi riflessi sia sull’attività programmata che sui complessivi tempi di risposta di Arpa. Pertanto per il raggiungimento degli obiettivi di priorità programmatica, si promuoveranno ulteriori azioni volte alla fattiva collaborazione con i diversi Enti di governo locale, che possono costituire un prezioso sistema di prima risposta e di intervento nei confronti delle segnalazioni da parte dei cittadini / associazioni. In tal modo l’Agenzia potrà essere in grado di liberare risorse impegnandole su temi e programmi di maggiore incidenza relativamente all’impatto sull’ambiente. SERVIZI OBBLIGATORI

1. SUPPORTO TECNICO PER LE AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI A fronte del trend delle attività sino ad oggi registrate, si ritiene che quantitativamente si possano ipotizzare e confermare dati numerici in linea con quanto riscontrato nell’anno precedente. Attività IPPC: La Sezione ha fornito nell’anno 2009 il supporto tecnico all’Autorità Competente su 37 richieste presentate da Insediamenti titolari di AIA relativi a modifiche sostanziali, non sostanziali, aggiornamento di prescrizioni , nonché su due istruttorie complete.

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Programma 2010 PARERI

2. SUPPORTO TECNICO ENTI LOCALI Arpa assicurerà anche per il 2010 la propria collaborazione agli Enti Locali nelle procedure previste dalla L.R. n. 20/2000, così come recentemente modificata dalla L.R. 6/7/2009 n.6, e in quelle di Valutazione di Impatto Ambientale, intervenendo con le proprie conoscenze sullo stato dei sistemi ambientali e sulle possibili azioni di mitigazione, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile del territorio e perseguendo l’obiettivo dell’integrazione e coerenza dei programmi, dei piani territoriali e dei progetti insediativi.

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Attività Cliente Obiettivi

Attività Istruttoria di Scoping, VIA e Screening

Regione Provincia Comuni

Supporto agli EELL, in virtù delle specifiche conoscenze tecnico-scientifiche in possesso

all’Agenzia. Attività di supporto alla

pianificazione territoriale (PSC, PTCP, Piani Settoriali, VAS,

Regolamenti comunali)

Provincia Comuni

Supporto agli EELL per favorire la costruzione di analisi ambientali condivise e rilevare elementi di criticità/ forza dei diversi

ambiti territoriali 3. CONTROLLO E VIGILANZA L’attività di vigilanza e controllo sui determinanti di pressione ambientale, risulta programmata sulla base degli indirizzi generali concordati con la Provincia (Ente con responsabilità amministrativa dei controlli ambientali) che ne definisce, strategie e priorità, tenuto conto dei report sullo stato dell’ambiente, delle peculiarità del territorio provinciale e delle criticità evidenziate. Il programma potrà essere rivisto nel corso dell’anno per emergenze non preventivabili e/o per sopravvenute diverse disposizioni sovraordinate. L’azione di vigilanza si esplica attraverso ispezioni, campionamenti e misure sulla base di quanto previsto dalle normative specifiche di riferimento e può essere distinta per: - attività obbligatoria prevista dalla normativa nazionale o regionale, - attività ispettiva programmata, - attività di supporto per il controllo di emergenze ambientali. - attività di risposta ad esposti per inconvenienti ambientali, Premettendo che le indicazioni sottoriportate hanno valore indicativo e che potranno subire sostanziali modifiche in caso di sopravvenute emergenze, le principali attività programmate per il 2010 riguardano: AIA Si sono concluse le ispezioni riferite alle aziende AIA programmate nel 2009, sono state effettuate complessivamente 93 ispezioni di cui 82 su attività industriali e 11 su allevamenti, per il 2010 sono previste 105 ispezioni di cui 90 programmate sulle Aziende AIA, di cui 82 di prima verifica e 8 di seconda verifica in quanto verificate nel corso del 2008, integrate da 15 ispezioni su attività di vigilanza all’area circostante le aree impiantistiche, attività specificatamente prevista e dettagliata nell’autorizzazione ambientale. A termine 2010 tutte le Aziende soggette ad AIA verranno verificate. ARIA. Emissioni in atmosfera L’attività’ ispettiva in ambito AIA determinerà un numero complessivo di oltre 200 fonti emissive da campionare di cui circa 120 riferite alle autorizzazioni IPPC e 80 per le restanti autorizzazioni settoriali. In termini numerici l’attività ispettiva fra vigilanza e SIA sarà pari a circa 300 ispezioni. ACQUE: Controllo degli scarichi idrici e acque indagine inquinamento Reflui urbani Il protocollo tra Provincia, Arpa ed Enti Gestori approvato con DGP n. 99 del 20 marzo 2007 ha definito, come richiesto dall’Agenzia, la programmazione dell’attività di controllo relativa agli scarichi degli impianti di depurazione delle acque reflue urbane ai sensi del DLgs. 152/06 parte III; se il protocollo, in scadenza al 31 Dicembre 2009 non subirà modifiche sostanziali a seguito del rinnovo, non varierà il numero dei controlli già sperimentato dal 2006 ad oggi. Si riportano di seguito le specifiche riguardanti il controllo di 36 depuratori.

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Dal 1 gennaio 2006 la normativa ha introdotto il controllo dei depuratori di potenzialità 2000 < AE < 9999 e 10000 < AE < 49999. Verranno effettuati 75 controlli riferiti alla verifica della tabella 3 oltre a 18 controlli relativi alla tabella I sui tre depuratori > 50000 AE così come previsto dalla norma. Dei 93 campioni: 21 tab. 3 interesseranno 21 depuratori 2000 < AE <9999 36 tab. 3 interesseranno 12 depuratori 10000 < AE <49999 36 (18 tab. 3 + 18 tab.I) 3 depuratori > 50000 AE Per il controllo dalla tabella I degli impianti da 2000 < AE < 9999 l’esecuzione del piano di campionamento ed analisi, dovrà prevedersi il concorso degli Enti gestori a seguito di un’azione di coordinamento fra enti promossa da parte dell’amministrazione Provinciale. La valutazione di conformità resterà comunque in capo ad ARPA in stretto rapporto con la Provincia. Il controllo sui 3 depuratori >50000AE riferito sia alla distribuzione dei campioni che analitico si manterrà invariato. Gli Enti gestori invieranno altresì al controllo presso la rete laboratoristica dell’Arpa 12 campioni per ognuno dei 3 depuratori > 50000 AE per la verifica analitica della tabella I. Per i depuratori di Montese e Pievepelago verranno effettuati 12 controlli (2 di tab3). Per il 2010 si prevedono 419 ispezioni che interesseranno oltre le acque reflue urbane anche quelle domestiche, superficiali ed industriali. Il particolare per gli scariche industriali è in corso un approfondimento tra le Autorità, i Gestori, l’Agenzia d’Ambito ed Arpa per armonizzare le attività di controllo. Suolo - Siti contaminati - Rifiuti Suolo Per il 2010 si prevedono 103 ispezioni delle quali 72 relative allo stoccaggio ed al riutilizzo di reflui zootecnici e le rimanenti sul riutilizzo agronomico dei fanghi di depurazione civile, del compost e degli ammendanti sul suolo. Siti contaminati Si riconferma l’impegno di Arpa a supporto degli Enti Locali riferita agli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti contaminati, attività che si sostanzia nella verifica della caratterizzazione del sito nella valutazione dell’eventuale analisi di rischio e nella verifica del ripristino e restituzione delle aree contaminate. Nel corso del 2009 la Sezione è stata fortemente impegnata su progetti di riqualificazione urbana che hanno spesso evidenziato problematiche sulle aree precedentemente occupate da Insediamenti Industriali, svolgendo inoltre una rilevante ed impegnativa attività sia sul campo che reportistica, a supporto di altri Organi Investigativi dello Stato e della stessa Magistratura. Per l’anno 2010 si prevedono 220 interventi ispettivi e 350 verifiche analitiche. Rifiuti Per il controllo dell’attività sui rifiuti “DLgs 152/06 parte IV” si effettueranno un numero complessivo di 125 ispezioni e 40 campioni. Si riportano le tabelle dell’attività preventivata anno 2010 di ispezione, campionamento e misure manuali suddivise per processo primario intendendo come tale : 01 interventi di vigilanza e ispezione 02 gestione delle segnalazioni di inconvenienti ambientali SIA 03 emissione di rapporti tecnici con emissione di parere

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Programma 2010

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Monitoraggio ambientale nell’area esterna all’inceneritore A pieno titolo nell’ambito riferito alla “Vigilanza e controllo” rientra l’attività di monitoraggio previsto dall’AIA nell’area circostante l’inceneritore. Questa attività è dettagliatamente specificata in autorizzazione e prevede compiti assegnati al gestore e ad Arpa quale autorità di controllo. Il piano di monitoraggio prevede la gestione di due stazioni di monitoraggio fisse per il controllo in continuo di PM10 e NOx, l’effettuazione di campagne con il mezzo mobile nei 5 comuni limitrofi il comune di Modena, l’effettuazione di campionamenti integrativi e in affiancamento al gestore (campionamenti e analisi in doppio) su aria, deposizioni umide e suolo riferiti a numerosi parametri quali Diossine, Metalli, IPA, oltre al biomonitoraggio lichenico. Ad Arpa spetta inoltre il compito della valutazione della qualità dei dati acquisiti, dell’analisi del trend spazio temporale, della contestualizzazione territoriale, oltre che della elaborazione, redazione e comunicazione della reportistica. Da segnalare infine la partecipazione attiva di Arpa all’Osservatorio Ambientale sul Termovalorizzatore istituito dal Comune di Modena.

Attività N° stazioni/ punti misura

Frequenza monitoraggio Inquinanti monitorati/campioni

Stazioni fisse 2 Continua NOx, NO, NO2, PM10, Monitoraggio

metalli 4 1 settimana al mese 12 parametri /48 campioni

Monitoraggio IPA 2 bimestrale 32 parametri/12 campioni

Monitoraggio diosssine

2 bimestrale 14 parametri/12 campioni

Monitoraggio metalli suoli 6 semestrale 12 parametri /12 campioni

Moniotoraggio diossine e IPA

Suoli 6 semestrale 14 + 32 parametri/12 campioni

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4. RETI REGIONALI DI MONITORAGGIO AMBIENTALE L’attività di Monitoraggio Ambientale L’attività di monitoraggio ambientale pesa, in termini di impegno temporale, per il 40% circa dell’attività complessiva del SSA. La restante quota si sostanzia prevalentemente in attività di supporto alla pianificazione agli EE.LL, in attività di integrazione all’attività del ST in particolare per gli impianti di gestione dei rifiuti, oltre che in progettualità in ambito territoriale (attività essenziale per le necessità di raggiungimento degli obiettivi economici del nodo e riconducibile in massima parte ad attività di monitoraggio ed analisi valutative suppletive del territorio a fronte di interventi infrastrutturali e/o di pianificazione).

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Qualità dell’aria Nel corso degli ultimi anni la struttura della rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria ha subito notevoli modifiche, seguendo quanto previsto dal progetto di ristrutturazione promosso dalla Regione Emilia Romagna in accordo con Arpa, Province e Comuni della Regione. Nel 2009, in particolare, sono terminate le attività previste dalla fase II del progetto, che prevedeva l’acquisto di nuova strumentazione (4 PM10, 1 PM2.5 e 1 BTX) per completare o rinnovare il parco strumenti delle stazioni della rete di monitoraggio. Attualmente, sono attive 9 stazioni di monitoraggio, di cui 8 già nella loro collocazione finale e una, quella di Sassuolo, da rilocare in sito più idoneo entro la fine del 2009. Il monitoraggio in Provincia di Modena verrà poi integrato attraverso l’utilizzo di due mezzi mobili, uno di recente acquisizione, le cui campagne verranno concordate nell’ambito del Comitato di Gestione della Rete di monitoraggio. Il sistema integrato delle reti di monitoraggio della qualità dell’aria comprende, oltre alla rete di monitoraggio della qualità dell’aria, anche le reti di monitoraggio delle deposizioni atmosferiche e dei pollini allergenici. Queste reti integrative hanno l’obiettivo di acquisire informazioni ambientali sui fenomeni di acidificazione e di monitorare la presenza delle diverse specie polliniche in atmosfera. I punti di monitoraggio di queste reti non subiranno variazioni nella frequenza, inoltre il protocollo analitico d’indagine rimarrà invariato.

Tabella riassuntiva attività 2010

Attività N° stazioni/ punti misura

Frequenza monitoraggio Inquinanti monitorati/campioni

Stazioni fisse 9 Continua NOx, NO, NO2, CO, SO2, O3, BTX, PTS, PM10, PM2,5

Mezzo mobile HERA 8 Continua su campagne

di 1 mese

NOx, NO, NO2, CO, SO2, O3, PM10, meteo, flussi di traffico -

Benzene con campionatori passivi Mezzo Mobile

Provincia 12 Continua su campagne di 1 mese

NOx, NO, NO2, CO, SO2, O3, PM10, meteo

Monitoraggio IPA 1

1 membrana ogni 3 gg per ottenere un dato

medio mensile 32 parametri/12 campioni

Deposizioni Umide 1 settimanale 14 parametri/a seconda degli

eventi piovosi Pollini

aerodispersi 1 giornaliera 38 parametri/365 campioni

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Rete di monitoraggio qualità dell’aria.

Acque superficiali e sotterranee

La Direttiva Europea 2000/60 sulle acque e il D.Lgs. 152/06, modificano significativamente il monitoraggio delle acque superficiali, sia nell’architettura delle reti, che nella tipologia dei campionamenti. Il processo di tipizzazione ha portato alla identificazione dei corpi idrici sia superficiali su cui sono state ridefinite le reti. Nel 2009, l’emanazione D.M. n. 56 dettato le linee guida per l’organizzazione del monitoraggio da applicare a ciascuna stazione individuata. Per le acque superficiali sono state individuate 16 stazioni di monitoraggio per la qualità ambientale di cui 4 definite “non a rischio” e 12 “a rischio” di non raggiungimento gli obiettivi ambientali. La tipologia di monitoraggio previsto dalla Normativa vigente (sorveglianza e operativo), si basa soprattutto sulla valutazione degli elementi biologici, rappresentati dalle comunità acquatiche (macroinvertebrati, diatomee bentoniche, macrofite acquatiche, fauna ittica), integrati dagli elementi idromorfologici, che condizionano la funzionalità fluviale e dalle indagini chimico-fisiche con periodicità diversificate a seconda della tipologia di monitoraggio. Dal 2010 l’attività di monitoraggio ed in particolare il biomonitoraggio delle acque superficiali interne, risulterà completamente differente rispetto agli anni precedenti; si cercherà di effettuare un nuovo “punto zero” di classificazione utilizzando i nuovi criteri. I risultati delle analisi, costituiranno la verifica delle azioni individuate dalla Regione nel Piano di Gestione di Bacino.

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Alcune modifiche sono state apportate anche alle reti per l’idoneità alla vita dei pesci che per il 2010, risulta costituita da 5 stazioni, poste sui corpi idrici principali e secondari, con 2 stazioni per acque idonee alla vita dei salmonidi e 3 per acque idonee alla vita dei ciprinidi. Anche per le acque sotterranee la normativa ha portato modifiche significative alle reti di monitoraggio. Il D.M. n. 30/09, che modifica il D.Lgs.152/2006, definisce i criteri per l’individuazione dei corpi idrici sotterranei (delimitazione e caratterizzazione) e le modalità di monitoraggio degli stessi a seconda che il corpo idrico sia definito “a rischio” o “non a rischio” di non raggiungere l’obiettivo di buono stato chimico e buono stato quantitativo al 2015. La Rete di monitoraggio Regionale risulta costituita da 85 punti: 48 punti collocati nelle conoidi, 23 nella piana alluvionale appenninica e deltizia, 6 punti di monitoraggio sulla falda freatica e 8 punti sui corpi idrici montani.

Reti di monitoraggio acque superficiali.

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Reti di monitoraggio acque sotterranee.

Campi elettromagnetici Nell’ambito della revisione delle reti di monitoraggio ambientale di Arpa, sono state riviste anche le attività legate al monitoraggio in continuo dei campi elettromagnetici ad alta frequenza al fine di mantenere un buon presidio del monitoraggio e una riduzione dei costi di gestione, favorendo l’integrazione tra la rete regionale e le campagne di misura locali richieste dai Comuni. Si è ritenuto opportuno definire la rete regionale di monitoraggio in continuo dei campi elettromagnetici ad alta frequenza come l’insieme dei dati ottenuti dal monitoraggio con campagne di misura tramite stazioni rilocabili. Tali dati saranno costantemente validati e resi fruibili agli enti ed al pubblico attraverso il sito web della Sezione ARPA di Modena al seguente indirizzo www.arpa.emr.it/elettrosmog/elettrosmog.asp/prov=mo Di seguito alcuni criteri generali per lo svolgimento dell’attività di monitoraggio in continuo dei cem. Programmazione annuale della rete di monitoraggio regionale: • privilegiare aree con possibili “criticità” ambientali, ovvero alta densità di impianti o contributi importanti di impianti radio TV, correlate alla concentrazione di ambienti residenziali o di recettori “sensibili” potenzialmente interessati. Tra queste, la priorità sarà data a quei casi in cui sono evidenti le sensibilità e le condizioni di disagio dei cittadini testimoniate dalla presentazione di esposti, dalla costituzione di comitati, o altro; • monitoraggio periodico/ripetuto in corrispondenza di aree urbanizzate, edifici o altro, in prossimità di siti radioTv anche in attesa di delocalizzazione prevista dal PLERT; • monitoraggio nelle località, edifici, aree accessibili più prossimi ai siti radioTv di interesse Nazionale;

Programma annuale delle attività 2010 Le Sezioni provinciali

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• attività di monitoraggio, per i siti che risultano più critici dal punto di vista dell’esposizione della popolazione ai cem, individuati sulla base dei calcoli teorici effettuati in sede di valutazione preventiva, laddove vengano stimati livelli di cem uguali o superiori alla metà del valore di riferimento normativo (3 V/m);

attività di monitoraggio in corrispondenza dei siti sensibili (asili, scuole, ospedali, case di cura,…), più prossimi agli impianti (entro i 200 m per SRB e 500 per radioTv);

Tre delle 8 centraline rilocabili, di cui dispone l’Agenzia, saranno pertanto utilizzate nell’ambito della rete Regionale, per un numero di campagne annue per centralina pari a 3, con durata media di ogni campagna di 30 giorni. L’attività di monitoraggio dei cem sarà, anche, orientata in funzione della domanda esterna e verrà realizzata mediante specifici accordi con Comuni e Province. Attività di specifiche convenzioni ad integrazione della rete regionale: attività di monitoraggio come supporto alla normale attività di ispezione e vigilanza

effettuata anche a seguito di esposti di cittadini pervenuti tramite Amministrazioni Comunali.

attività di monitoraggio relativamente a siti RTV di particolare rilevanza e criticità, anche al di fuori di contesti urbanizzati e abitativi (elevata concentrazione di installazioni ed impianti trasmittenti, potenze di emissione considerevoli) ed ipotizzando se necessario l’utilizzo di stazioni fisse per periodi prolungati;

monitoraggi a supporto della pianificazione territoriale o dei PLERT; monitoraggio in corrispondenza di aree ove vengono installati impianti di nuova

tecnologia; mappatura territoriale per valutare i livelli di cem di fondo nei vari Comuni; monitoraggi specifici in aree urbanizzate in prossimità di impianti fissi per impianti fissi di

telefonia mobile, DVB-H etc. Entomologia Ambientale In seguito al fenomeno epidemico da virus Chikungunya - sviluppatosi nel 2007 in RER, la Regione ha predisposto per il triennio 2008-2010, un “Piano regionale per la lotta alla zanzara tigre e la prevenzione della Chikungunya e della Dengue” (DGR n. 280/2008). Obiettivo prioritario del piano risulta essere il potenziamento del sistema di sorveglianza dell´infestazione da zanzara tigre (Aedes albopictus), tramite l’aumento del numero di ovitrappole dislocate nel territorio regionale e della frequenza di raccolta dei dati. Il sistema di sorveglianza entomologica (rete di monitoraggio) della zanzara tigre prevede: - il posizionamento delle ovitrappole sul territorio da parte degli operatori del Dipartimento

di Sanità pubblica in collaborazione con i tecnici comunali e le Guardie Ecologiche Volontarie;

- la raccolta settimanale dei campioni, garantita da personale individuato e formato dai Comuni;

- la lettura dei campioni costituiti dalle ovitrappole che sarà garantita da Arpa, in virtù dell´esperienza acquisita nella gestione di questa attività nel biennio 2008-2009. La lettura sarà effettuata dalla rete laboratoristica di Arpa presso le sedi di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Forlì-Cesena e Rimini. L´omogeneità delle prestazioni erogate dai 5 punti di lettura, è garantita dalla attivazione di un circuito di interconfronto fra gli operatori abilitati a tale attività.

Il Piano regionale dell´Emilia-Romagna anche per l’anno 2010, si svilupperà da maggio a ottobre, per circa 26 settimane, con 9.000 ovitrappole raccolte con frequenza settimanale. Per la provincia di Modena il numero di ovitrappole monitorate è 350.

Programma annuale delle attività 2010 Le Sezioni provinciali

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Dal 2008 inoltre è stato ritenuto opportuno di estendere il monitoraggio anche al periodo invernale. Da novembre 2009 ad aprile 2010, è stato istituito un nuovo Piano di Monitoraggio invernale delle uova di Aedes albopictus, che prevede la lettura di un numero ridotto di punti di monitoraggio (circa 10-15 per ciascuna provincia), con frequenza bisettimanale. La gestione delle letture e dell’implementazione del database è sempre affidato ad Arpa, con due soli centri di raccolta: Modena per il territorio emiliano (inclusa la provincia di Bologna) e Rimini per il territorio romagnolo e il ferrarese. Si manterrà il supporto all’AUSL in relazione alla richiesta di riconoscimento di speci entomologiche.

Programma 2010

Programma annuale delle attività 2010 Le Sezioni provinciali

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5. ATTIVITÀ LABORATORISTICA PER SERVIZI “OBBLIGATORI” Il riassetto organizzativo della rete laboratoristica di Arpa attuato l’ 01/01/2009 ha ridotto da 9 a 5 le sedi laboratoristiche in cui vengono svolte le attività analitiche ambientali, ha ridotto a 3 le sedi laboratoristiche in cui vengono svolte le attività analitiche sanitarie ed ha individuato 3 centri di presidio tematico riferiti a: Mutagenesi, Balneazione e Aria. LABORATORIO TEMATICO ARIA

Sulla base della consolidata attività sulle emissioni, la Sezione Provinciale di Modena è stata individuata come riferimento regionale per l’attività analitica sull’aria. Il Laboratorio Tematico Arai garantisce per tutte le prestazioni analitiche riferite ai campioni delle Emissioni per il polo di Centro (Modena-Bologna), inoltre a livello regionale, il LTAria di Modena per le Emissioni, si propone e già supporta altri Nodi Arpa fungendo da Laboratorio Regionale di riferimento per le attività qui di seguito riportate: determinazione dei BTX, NOx, SOx, Aldeidi, Ammine Alifatiche e Aromatiche, Solfuri e Mercaptani, Acidi Organici e Inorganici, Fenoli, Ftalati, Ossido di Carbonio, COV metanici e non, COV Totali, Metalli, Materiale Particellare. Le attività svolte dal LT ARIA, relativamente alle emissioni atmosferiche, sono: • supporto e collaborazione al CTR Inceneritori per la gestione e il coordinamento a livello

provinciale delle attività connesse al controllo delle emissioni, con predisposizione di documenti tecnici (RdP) e linee guida (gruppo regionale di lavoro ARPA);

• supporto al ST e CTR Inceneritori per l’attività istruttoria per il rilascio delle AIA di aziende a forte impatto ambientale, con particolare riferimento a quelle con significative emissioni in atmosfera (inceneritore, impianti di smaltimento/recupero rifiuti, ecc.);

Programma annuale delle attività 2010 Le Sezioni provinciali

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• supporto alle attività istruttorie relative ad aziende con emissioni in atmosfera, secondo quanto previsto dal D.Lgs152/2006;

• supporto attivo al CTR (Inceneritori ecc.) per il progetto regionale sul monitoraggio ambientale e sanitario relativo alle ricadute degli inceneritori;

• standardizzazione delle metodiche di analisi; • aggiornamento del personale del LTAria ARPA su normative nonché procedure operative

e documenti per la qualità, di specifica attinenza alle attività. • supportare il sistema di qualità all’interno della rete, per le attività sulle

Emissioni/Immissioni; • fornire il supporto per la programmazione ed esecuzione di attività ispettive, di interventi

e/o strategie di prevenzione o riduzione delle emissioni in genere; • presidiare le attività analitiche sulle matrici di competenza, e al bisogno supportare

l’intera rete ARPA, con razionalizzazione dell’utilizzo delle strumentazioni esistenti.

Immissioni: Per quanto concerne le Immissioni, il Laboratorio Tematico Aria, si occupa delle analisi per la rete di Monitoraggio dell’Aria delle Sezioni di Modena e Bologna in cui vengono utilizzati campionatori passivi e attivi, per la determinazione di BTX, NOx, SOx, Aldeidi, Ammine Alifatiche e Aromatiche, Solfuri e Mercaptani, Acidi Organici e Inorganici. Le membrane campionate giornalmente della Rete di Monitoraggio dell’Aria di Modena vengono inviate, tramite lo Sportello, al LI di Ravenna per la determinazione degli Idrocarburi Policiclici Aromatici. Sportello accettazione e refertazione campioni: Lo Sportello della Sezione di Modena per le attività di accettazione campioni, è confluito all’interno del LT Aria dal 01/01/2009, e costituisce il riferimento per i Servizi interni ed esterni ad Arpa, come punto di conferimento e spedizione campioni ad altre Sedi Laboratoristiche di Arpa. Le attività di trasferimento sono in relazione alla programmazione annuale dei campionamenti ambientali effettuati in ambito Provinciale, dal Servizio Territoriale e dal Servizio Sistemi Ambientali della Sezione di Modena oltre che dai campioni delle matrici sanitarie campionate dall’AUSL di Modena. I campioni ambientali e sanitari accettati dallo sportello della Sezione di Modena (acque di scarico, acque di monitoraggio, suolo, rifiuti, siti contaminati, acque potabili, minerali/termali, alimenti, ecc.) sono trasferiti, mediante trasporto giornaliero presso rispettivamente i Laboratori Integrati di Reggio Emilia (acque di scarico e

Programma annuale delle attività 2010 Le Sezioni provinciali

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acque superficiali e sotterranee), di Bologna (alimenti, bevande, acque potabili, minerali/termali, piscine), di Ravenna (microinquinanti organici) e di Ferrara (Sostanze Fitosanitarie). Nella tabella sottoriportata sono rappresentati i campioni pervenuti allo Sportello della Sezione ed il dettaglio tipologico. Nel 2009 la domanda di attività analitica sia ambientale che di carattere sanitario si è allineata con quanto preventivato.

Campioni pervenuti allo Sportello della Sezione Provinciale di Modena anno 2009

Sostanze Odorigene: Si manterrà il presidio relativo alla rilevazione ed eventuale identificazione delle sostanze odorigene, in relazione all’alto numero di sorgenti presenti in ambito provinciale oltrechè regionale. Le attività svolte dal LT ARIA, relativamente alla olfattometria, sono: • veicolare all’interno della rete il knowhow relativo alla generazione, diffusione, effetti e

impatti degli odori; • fornire il supporto per la programmazione degli interventi e delle strategie di prevenzione

e/o riduzione delle emissioni odorigene; • sviluppo delle applicazioni ambientali del sistema olfattivo artificiale, su problematiche

specifiche; • mettere a punto i metodi analitici per la caratterizzazione chimica di matrici gassose ad

impatto odorigeno.

Programma annuale delle attività 2010 Le Sezioni provinciali

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SERVIZI “NON OBBLIGATORI/AGGIUNTIVI”

6. ATTIVITÀ SU PROGETTI PROVINCIALI, REGIONALI, NAZIONALI, UE

Progetto Cliente Obiettivi

Supporto Tecnico all’Osservatorio Ambientale

relativo alla costruzione della linea ferroviaria ad Alta Velocità

tratta BO - MI

TAV Verifica del Piano di Monitoraggio, delle

prescrizioni riportate nell’Accordo Procedimentale

Supporto al Gruppo Tecnico per il raddoppio ferroviario

BO-VR RFI

Revisione, aggiornamento ed esecuzione del Progetto di Monitoraggio Ambientale

Post Opera della linea ferroviaria Bologna Verona (tratta Emiliana)

Piano CAVE Provincia

Supporto tecnico per la gestione ed il controllo dell’attività di monitoraggio nei poli

ed ambiti individuati dal PIAE della Provincia di Modena

Progetto corpi idrici montani Regione

Supporto tecnico alla Regione Emilia – Romagna per la ricostruzione del quadro conoscitivo relativo ai principali corpi idrici

montani

Convenzione Rumore ARPA - ISPRA ISPRA

Supporto allo svolgimento delle attività della Commissione VIA Ordinaria e

Speciale in merito alle problematiche dell’inquinamento acustico delle

infrastrutture di trasporto

Progetto macrofite acquatiche Regione

Validazione del metodo di campionamento sulla realtà regionale, verifica dei siti di

riferimento e costruzione di un database regionale

TAV: Attività di Supporto Tecnico all’Osservatorio Ambientale (O.A.) istituito dal

Ministero dell’Ambiente per la verifica del rispetto dell’Accordo Procedimentale ambientale (A.P.) relativo alla costruzione della linea ferroviaria ad Alta Velocità tratta Bologna – Milano oltre che per la ricollocazione della linea storica a Modena. - Arpa Emilia Romagna continuerà la collaborazione con Arpa Lombardia e con l’APAT

per la verifica del Piano di Monitoraggio, delle prescrizioni riportate nell’Accordo Procedimentale per l’integrazione dei diversi sistemi informativi oltre che per la verifica del contenuto informativo destinato alle comunità ed amministrazioni interessate.

- All’attività di supporto all’O.A. si affiancherà, in naturale sinergismo, l’attività istituzionale di vigilanza ambientale sull’opera.

- Arpa Sez. Prov.le di Modena curerà anche il Coordinamento delle azioni-attività in ambito Regionale in collaborazione con i Nodi di Piacenza, Parma, Reggio.

RFI: Attività di Supporto al Gruppo Tecnico richiesto da RFI ed istituito per la revisione,

aggiornamento ed esecuzione del Progetto di Monitoraggio Ambientale Post Opera della linea ferroviaria Bologna Verona nella tratta emiliana al fine di - valutare le possibili modificazioni che la costruzione dell’opera ed il successivo

esercizio possono aver comportato sul territorio e sulla popolazione residente; - accertare la reale efficacia dei provvedimenti posti in essere per garantire la

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mitigazione degli impatti sull’ambiente naturale ed antropico; - indicare eventuali necessità di ulteriori misure per il contenimento degli effetti non

previsti.

Piano CAVE: Supporto tecnico alla Provincia, per la gestione ed il controllo del monitoraggio nei poli ed ambiti individuati dal PIAE attraverso le seguenti attività: - individuazione delle prescrizioni tecniche minime necessarie alla realizzazione di un

idoneo sistema di monitoraggio quale supporto ad attività di prevenzione, previsione e risposta a determinati impatti ambientali;

- verifica della corretta esecuzione dei controlli previsti, e del rispetto di quanto stabilito dalle norme di tutela ambientale;

- implementazione ed aggiornamento del quadro conoscitivo di dettaglio al fine di facilitare la lettura dei dati ambientali e la valutazione degli eventuali impatti quali-quantitativi indotti dalle attività estrattive e degli impianti di lavorazione dei materiali litoidi.

Progetto corpi idrici montani: Supporto alla Regione nella identificazione e

caratterizzazione preliminare del sistema dei corpi idrici montani. Nell’ambito di questo progetto l’Agenzia è chiamata a sviluppare le seguenti attività: - Esecuzione di sopralluoghi per l’individuazione di punti di monitoraggio idonei alla

caratterizzazione dei corpi idrici montani, individuati in relazione alle caratteristiche geologiche ed idromorfologiche del territorio montano;

- Ricerca di eventuali informazioni chimico-fisiche dei punti selezionati.

Convenzione ISPRA: Supporto tecnico alla Commissione VIA Ordinaria e Speciale in merito alle problematiche dell’inquinamento acustico delle infrastrutture di trasporto attraverso la: - messa a punto della metodologia di verifica dell’efficacia degli interventi di

risanamento acustico delle infrastrutture ferroviarie – studi su casi campione; - predisposizione di linee guida per il monitoraggio del rumore da infrastrutture stradali.

Progetto macrofite acquatiche: Il presente progetto si pone alcuni obiettivi finalizzati

all’applicazione del monitoraggio biologico utilizzando le macrofite acquatiche, secondo quanto definito nel Decreto 56/09: - Applicare la metodologia di campionamento adeguandola alle stazioni individuate

nella rete di monitoraggio (tipizzazione corpi idrici), predisponendo istruzioni operative interne per gli operatori che effettueranno i campionamenti e i riconoscimenti in laboratorio che permettano di operare in conformità a quanto richiesto dalla UNI CEN EN ISO 14184.

- Confermare attraverso il metodo spaziale (validazione biologica) i Siti di Riferimento già individuati attraverso l’analisi delle pressioni, ed eventualmente individuarne altri all’interno della rete regionale.

- Creazione di una banca dati Regionale e creazione di schede identificative delle tipologie vegetali rinvenute, corredate di fotografie più o meno di dettaglio, fondamentali per l’identificazione univoca della specie, indicando inoltre il territorio di rinvenimento.

7. ATTIVITÀ PER MONITORAGGI AMBIENTALI LOCALI Anche per il 2010 sono previste una serie di attività riconducibili in massima parte ad attività di monitoraggio ed analisi valutative supplettive del territorio a fronte di interventi infrastrutturali e/o di pianificazione e in riposta a richieste esplicite di Enti Locali e di privati. In particolare, per quanto riguarda i Campi Elettromagnetici, ad integrazione della rete regionale, è prevista un’ulteriore attività di monitoraggio, anche a seguito di esposti di privati

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cittadini da realizzarsi attraverso la stipula di specifiche convenzioni con le Amministrazioni Comunali.

8. ATTIVITÀ LABORATORISTICA PER SUPPORTO A STUDI/PROGETTI E/O MONITORAGGI AMBIENTALI LOCALI

Per il 2010 sono in via di definizione alcuni progetti specifici della Provincia/Comune di Bologna sull’impatto ambientale presso alcuni quartieri cittadini per la ricerca di Btx e Aldeidi. E’ attiva la Convenzione con l’Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena e con il Policlinico di Modena per l’effettuazione di analisi relative a campioni di acque di dialisi per le strutture ospedaliere dell’AUSL di Modena dell’Area Nord, Area SUD e per l’Area Centro. La convenzione con l’Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena prevede inoltre attività di ricerca della legionella in campioni di acqua prelevati presso le strutture ospedaliere dell’AUSL. 9. CENTRO TEMATICO REGIONALE (CTR) INCENERITORI E IMPIANTI DI

PRODUZIONE ENERGIA Il Centro Tematico Regionale si propone come centro di riferimento per l’integrazione e lo sviluppo delle attività di ispezione e campionamento riguardanti gli inceneritori e gli impianti di produzione di energia soggetti a normativa IPPC presenti sul territorio regionale. L’attività del CTR si esplica prevalentemente nel coordinamento/gestione, in collaborazione con i Servizi Territoriali delle Sezioni Provinciali di ARPA Emilia-Romagna, delle attività di vigilanza e controllo sugli impianti di competenza, con particolare riferimento alle problematiche connesse alle emissioni in atmosfera. Tra le altre attività principali svolte dal CTR può essere citata la diffusione, all’interno della rete, del know how relativo a impianti di incenerimento e impianti di produzione di energia mediante: • la predisposizione di report di attività e documenti tecnici specifici; • la partecipazione a progetti ambientali o la loro gestione (Progetto Moniter); • la promozione di iniziative di formazione tecnica o di ricerca e sviluppo; • il supporto alla Regione per la predisposizione di linee guida, direttive e atti normativi

inerenti algi impianti di competenza o emissioni in atmosfera in genere; • il monitoraggio dell’evoluzione normativa europea, nazionale e regionale; Tutte le attività sono svolte anche nell’ottica di fornire supporto alle politiche di pianificazione territoriale. Il CTR Inceneritori ed Impianti di Produzione Energia svolge un ruolo di riferimento tecnico-scientifico sia internamente ad ARPA sia per la rete dei referenti istituzionali sulla materia di competenza. A livello provinciale l’attività del CTR si esplica nel supporto per la programmazione ed esecuzione delle attività ispettive di vigilanza e controllo sulle emissioni industriali, con particolare riferimento alle aziende IPPC e nel coordinamento, per gli argomenti di competenza, delle relative attività istruttorie o di rilascio pareri.

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10. ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE E DI DIFFUSIONE DATI AMBIENTALI Sono previste le seguenti attività: - Presentazione giornaliera e mensile a organi di stampa e amministrazioni di tabelle e

grafici sull'andamento della qualità dell'aria; - Diffusione settimanale del Bollettino dei pollini; - Diffusione dei dati di monitoraggio in continuo dei livelli di campo elettromagnetico; - Relazione annuale sullo stato di qualità dell'aria; - Relazione annuale sullo stato di qualità delle acque sotterranee; - Relazione annuale sullo stato di qualità delle acque superficiali; - Ampliamento, aggiornamento dei temi trattati sul sito web della Sezione; - Collaborazione con Arpa Rivista per la redazione di articoli tecnico – scientifici; - Gestione dei dati informatizzati e periodica reportistica riferita all’impianto di

termodistruzione a recupero di energia di Via Cavazza; - Collaborazione con l’intranet di Arpa “Aggiornàti” per la comunicazione divulgazione di

iniziative, approfondimenti ecc. - Partecipazione, incontri con testate giornalistiche o radiotelevisive locali su tematiche

ambientali.

Programma annuale delle attività 2010 Le Sezioni provinciali

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Campioni Accettati (Sport)

Campioni Analizzati

(LIMS)

Aria 284 102Acque 2946 0Suolo 15 0Rifiuti 45 0IPPC 365 162RIRCEM

RI 0 0Siti cont. 351 0Amianto 11 0

Distrib. Carb.Rumore

UrbanisticaVIA

EnergiaAlimenti e mat. a

cont. 260 0Ambienti di vita e

lavoro 110 0Entomologia 410 410

Farmaci 0 0Mat.le atip.co 200 0

Controllo qualità 0 0

Totale Obb. 4997 674Aria 215 0

Acque 30 0CEMRifiuti 0 0

Suolo e siti cont. 15 0Rumore

RI 0 0Oss.Amb.li 0 0

EnergiaAlimenti e mat. a

cont. 0 0Ambienti di vita e

lavoro 0 0Entomologia 0 0

Farmaci 0 0Mat.le atip.co 0 0

Totale Non Obb. 260 0

5257 674

Modena - Attività analitica 2010

Servizi Obbligatori

Totale generale Sez.ne

Servizi Non Obbligatori

Attività

Programma annuale delle attività 2010 Le Sezioni provinciali

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Annuale Pluriennale

1 Costruzione delle linee ferroviarie ad alta velocità in Emilia Romagna (TAV)

Ministero Ambiente X Supporto tecnico all'Osservatorio Ambientale tutte SSA Relazioni tecniche 15,681 39,717 150

2 Raddoppio Ferroviario Bologna - Verona tratto Emiliano RFI X Monitoraggio Post Operam tutte SSA

Attività di monitoraggio, sopralluoghi,

comunicazioni, relazioni tecniche

37,27 64,906 170

4 PIANO CAVE

Provincia

X Supporto tecnico per la gestione ed il controllo dell’attività di monitoraggio nei poli ed ambiti

individuati dal PIAE della Provincia di Modena

tutte SSA Relazioni tecniche 5 25 100

5 Progetto corpi idrici montani Regione X Supporto tecnico alla Regione Emilia – Romagna per la ricostruzione del quadro conoscitivo relativo ai

principali acquiferi montani

Acqua SSAAttività di,

sopralluoghi, relazioni tecniche

5 20

6Convenzione Rumore

ARPA- ISPRAISPRA X Supporto alla Commissione VIA Ordinaria e Speciale

in merito alle problematiche dell'inquinamenot acustico delle infrastrutture di trasporto

Rumore SSA/ST

Attività di interconfronto

misure - comunicazioni -

relazioni tecniche -

5 12 50

7 Progetto macrofite acquatiche Regione XValidazione del metodo di campionamento sulla realtà regionale,

verifica dei siti di riferimento e costruzione di un database regionale

Acqua SSA

Attività di monitoraggio, sopralluoghi,

comunicazioni, relazioni tecniche,

predisposizione database regionale

5 28 150

Output previsti

Impegno personale

interno previsto

(g/uomo/y)

Previsione costi operativi

(€*1000)

SINTESI ATTIVITA' SU "PROGETTO"

DURATAN. DENOMINAZIONE

PROGETTO CLIENTE OBIETTIVI (Sintesi)

Matrice/i (prevalentemente

trattate)

Previsione ricavi

(€*1000)

Servizio con funzioni di process owner

(ST-SSA-DT-CTR)

Programma annuale delle attività 2010 Le Sezioni provinciali

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SEZIONE PROVINCIALE DI BOLOGNA

0. PRIORITÀ DI PROGRAMMA IN AMBITO PROVINCIALE Le diverse attività programmate dall’Agenzia per il 2010, sono, come sempre, orientate al presidio ed allo studio delle criticità ambientali individuate a scala locale. La Provincia di Bologna è caratterizzata dalla suddivisione territoriale in 60 Comuni, che costituiscono i principali interlocutori istituzionali di Arpa; è conseguentemente rilevante e variegato anche il numero di richieste di intervento per attività territoriali di controllo e vigilanza, e istanze di supporto tecnico in riferimento a specifiche problematiche ambientali. La complessità della provincia di Bologna è dovuta non solo alla densità di popolazione ma anche alla propria vocazione logistica di polo infrastrutturale a servizio di un territorio più vasto di quello di competenza con significativa presenza di aziende impattanti (sottoposte a normativa IPPC o classificate ad alto rischio), grandi opere di trasporto stradale e ferroviario, aeroporto, fiera, università, centri di ricerca, strutture sanitarie. L’area metropolitana di Bologna è ancora fortemente soggetta a cantierizzazione per la costruzione e/o il completamento di infrastrutture per la mobilità. Nel 2010 continueranno in particolare i lavori per il nodo di Bologna, la Stazione TAV e il CIVIS, significativamente impattanti sull’area del centro di Bologna. Fra le altre attività previste per il 2010 si dedicherà particolare attenzione alla gestione di alcune criticità territoriali e soprattutto allo sviluppo di tecniche di indagine innovative (utilizzo fibre, indagine odorigena, utilizzo di modellistica applicata agli odori, ecc.) per migliorare la risposta tecnica a problemi difficilmente risolvibili con tecniche tradizionali (es. emissioni diffuse, odori). Particolare impegno sarà dedicato, sia da parte del Laboratorio Integrato sia da parte del Servizio Sistemi Ambientali, su fronti diversi ma in stretto coordinamento, alla messa a punto delle metodiche afferenti l’area dei bioindicatori per la valutazione di qualità dei corsi d’acqua. Si riportano di seguito i principali macrodescrittori del territorio provinciale di Bologna, quali indicatori di pressione per l’attività della Sezione, aggiornati con i dati più recenti a disposizione, attraverso i quali è possibile definire il quadro sintetico del contesto socioeconomico e ambientale del territorio di riferimento.

MACRODESCRITTORI VALORE ANNO

Superficie Totale Provincia di Bologna (km2) di cui 1329,61 km2 (collina) 790,13 km2 (montagna)

3702,5

Popolazione (n. residenti) Densità di popolazione (residenti/km2)

976.175 263,5

2008

Comuni (n.) 60 2008 Autostrade (km) 310 2008Strade Statali (N° 2) (km) 112 2008Strade Provinciali (N° 95) (km) 1.410 2008Strade Comunali extraurbane e vicinali (km) 10031 2008 Linee ferroviarie (km) 730 2009 Parco veicolare (prov. Bo n. veicoli) (n. veicoli com.Bo)

767.340 280.725

20072006

Consumi energia elettrica (migliaia di Tep) 414 2002 Consumo di energia elettrica del comune di Bologna KTep 150,5 2006Consumo energetici complessivi della Provincia di Bologna KTep

2450 2004

Benzina venduta (Pr. Bo, tonn.) 222.069 2006 Gasolio venduto (Pr. Bo, tonn.) 432.360 2006

Programma annuale delle attività 2010 Le Sezioni provinciali

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MACRODESCRITTORI VALORE ANNO

GPL venduto (migliaia di Tep) 101 2002 Olio combustibile e lubrificanti venduti (migliaia di Tep) 14 2002 Gas Naturale distribuito (Pr. Bo, Standard metri cubi da 38,1 MJ) Consumo di Metano (Com. Bo, m3)

1.315 373.066.560

20072007

N. unità locali d’impresa 84864 2001N. Aeq industria 1521687 2001N. aziende autorizzate alle emissioni in atmosfera 5466 2006 N. aziende soggette ad autorizzazione integrata IPPC 94 2007 N. aziende con allevamento 3190 2008Superficie agricola utilizzata (km2) 1911 2003 N. capi allevati - bovini e bufalini 33877 2008N. capi allevati – suini 34631 2008N capi allevati - ovini e caprini 11937 2008N. capi allevati - avicoli e cunicoli 3924442 2002N. siti in bonifica (DM 471/99) Superficie dei siti in bonifica (ha)

140 46

2006

N. richieste autorizzazione allo spandimento fanghi 550 2006 Quantità di fanghi sparsi (kg di sostanza secca) 3528 2003N. aziende autorizzate allo spandimento liquami (ex art.3 L.R. 50/95)

886 2007

Aree di spandimento liquami (km) 220 2009Produzione di rifiuti urbani (t/anno) 574328 2008Raccolta differenziata rifiuti urbani (%) 37,9% 2008Produzione di rifiuti speciali (t/anno) 163.377 2007N. impianti autorizzati per smaltimento rifiuti (discariche) 5 2008 N. impianti autorizzati per trattamento meccanico biologico 3 2008N. impianti autorizzati per compostaggio 3 2008N. impianti autorizzati selezione raccolta differenziata 3 2007 N. impianti trattamento termico rifiuti 1 2008 N. siti radiotelevisivi 173 2009N. impianti Stazioni Radio Base (telefonia mobile) 1387 2009Linee elettriche AAT-AT (km) 1105,14 2008Linee elettriche MT (km) 6302,46 2008N. stazioni/ cabine elettriche AAT-AT 51 2008N. stazioni/ cabine elettriche MT 9058 2007N. stabilimenti classificati a “grandi rischi industriali” (D. Lgs. 334/99 e s.m.i.)

20 2008

N. impianti produzione energia elettrica 7 2006Prelievi d’acqua (Superficiale e sotterranea) (m3/anno) di cui: (immesso in rete da falda e sorgente)

(immesso in rete da acque superficiali)

94.283.886 58.438.524 35.845.362

200720072007

N. depuratori autorizzati < 2.000 A.E. 458 2005N. depuratori autorizzati ≥2.000 A.E. 43 2007N. scarichi industriali in CIS 771 2005

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0.1 Sviluppi dell’attività laboratoristica Il Laboratorio Integrato della Sezione provinciale di Bologna, nell’anno 2010, in base al Piano di riposizionamento e di riequilibrio economico – finanziario, predisposto da Arpa-ER, incomincerà a dismettere l’attività di controllo analitico degli alimenti svolta a supporto dei Dipartimenti di Sanità Pubblica del proprio territorio di competenza (Province di Bologna, Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena). In particolare in base al protocollo di intesa Arpa-ER e IZSLER ai fini dell’esercizio dell’attività analitica su matrici alimentari, viene individuato un calendario con le tempistiche di trasferimento di attività che inizierà a gennaio e si completerà nell’arco dell’anno 2010. Comincerà con il controllo dei campioni di alimenti da analizzare per il profilo microbiologico e chimico, compreso i microinquinanti e la ricerca di OGM, e si chiuderà con le attività di controllo per la ricerca delle micotossine e a supporto dell’USMAF di Ravenna. Il Laboratorio integrato continuerà ed eseguire le attività di controllo chimico e microbiologico di acque potabili, minerali-termali, di piscina e di dialisi (Acque sanitarie) a supporto dei Dipartimenti di Sanità Pubblica del proprio territorio di competenza (Area Centro: Province di Bologna, Modena, Ferrara) e le attività di analisi relative a campioni prelevati dal Servizio Territoriale della Sezione di Bologna nell’attività di controllo e vigilanza. Si prevede, sempre in base al Piano di riposizionamento dell’Agenzia, di acquisire, in funzione delle attività che verranno dimesse sul controllo degli alimenti, i campioni di acque sanitarie dell’Area Est della regione (province di Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena) e i campioni del controllo chimico ambientale dei suoli e rifiuti provenienti dall’attività di vigilanza e controllo della provincia di Modena. Si presume che questa fase di riarticolazione delle attività laboratoristiche, che coinvolge la Sezione di Bologna, potrà essere completata entro la prima parte del 2011. Si intende continuare la collaborazione con la AUSL di Bologna e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria, Policlinico S.Orsola-Malpighi per il supporto tecnico-analitico nel campo dell’Igiene ospedaliera e prevenzione delle infezioni nosocomiali. Il Laboratorio Integrato per il 2010 continuerà il suo impegno nel mantenimento del sistema qualità già consolidato con l’accreditamento delle prove di laboratorio, secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005, ma ridefinendo le prove accreditate in funzione delle attività che andrà a svolgere per il 2010. SERVIZI “OBBLIGATORI”

1. SUPPORTO TECNICO PER LE AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI (PARERI) 1.1 Previsione attività 2010 La Sezione continuerà ad assicurare, il supporto tecnico istruttorio per le autorizzazioni ambientali agli Enti a cui sono demandate le funzioni di amministrazione attiva. Si riscontra tuttavia come nell’ultimo anno ed in particolare a partire dal secondo semestre 2009, si sia assistito ad una lenta ma progressiva diminuzione nella richiesta di quei pareri ambientali per i quali il contributo di Arpa è sempre stato consistente in termini numerici. Questo trend che, presumibilmente si manterrà anche per il 2010, va ad aggiungersi alla progressiva diminuzione della richiesta di pareri che è venuta a consolidarsi nell’ultimo triennio in conseguenza di una semplificazione burocratica prevista dalla normativa generale sulle matrici ambientali (passaggio dalle cosiddette “autorizzazioni ordinarie”, per le quali è previsto il contributo istruttorio Arpa alle cosiddette “comunicazioni” per le quali non sempre viene ritenuto necessaria la valutazione preventiva di Arpa, mutate competenze in materia di scarichi recapitanti nella pubblica fognatura ecc.). L’attività istruttoria in campo settoriale ha inoltre risentito del passaggio di un numero significativo di aziende, le più impattanti in termini di tipologia e capacità produttiva, all’assetto autorizzatorio AIA e quindi di pareri resi in tale ambito procedurale.

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Acque reflue urbane/industriali/domestiche (D.Lgs 152/06 parte terza, DGR 1053/03) Si conferma l’impegno a supportare le amministrazioni, Provincia, Comuni e SUAP, sul rilascio delle autorizzazioni settoriali, esprimendo il proprio parere tecnico, nei tempi concordati. Per il 2010 si prevede un ulteriore calo relativamente ai pareri sugli scarichi di acque reflue produttive in pubblica fognatura in quanto si sta assistendo ad un progressivo allineamento dei SUAP e dei Comuni verso l’applicazione della DGR 1053/03 in termini di distribuzione delle competenze tra Arpa e Gestore; mentre si prevede un sostanziale tenuta nella richiesta da parte dei Comuni riguardo i pareri sugli scarichi di reflui domestici e assimilati sul sottosuolo o in acque superficiali. Va inoltre considerato che le istruttorie sugli scarichi delle Aziende maggiormente significative della realtà produttiva bolognese saranno contenute all’interno dei procedimenti IPPC; per il 2010 si confermano indicativamente i dati del consuntivo 2009. Nuovi Insediamenti Produttivi (LR 31/02, DGR 1446/07): espressione parere integrato con AUSL Si conferma per tutto l’anno 2010 come modalità di rilascio del parere Arpa per il permesso di costruire e per le DIA delle attività produttive, il parere integrato reso da Arpa all’interno del “Gruppo di Commissione edilizia” settimanale che si svolge presso le diverse sedi su cui si articolano territorialmente le AUSL Bolognesi. Vista l’attuale periodo di stagnazione economica e produttiva che si riflette anche sull’edilizia produttiva, per il 2010 si prevede una diminuzione nelle richieste di pareri rispetto al 2009. Rumore (L. 447/95) Il volume dell’attività di Arpa sull’inquinamento acustico che riguarda principalmente le autorizzazioni in deroga, le valutazioni di impatto acustico degli insediamenti produttivi e commerciali e degli esercizi pubblici e le valutazioni di clima acustico per i Piani urbanistici, ha subito una progressiva diminuzione a partire dal 2° semestre del 2009 per le motivazioni congiunturali sopra indicate. Per il 2010 si prevede pertanto una riduzione dei pareri stimabile in circa il 10-15 % rispetto al dato 2009. Rifiuti (D.Lgs 152/06 parte quarta) L’attività svolta nel 2009 ha registrato un calo significativo nelle richieste di parere secondo l’approccio settoriale rispetto ai dati dell’ultimo triennio; la maggior parte dell’attività si è infatti spostata all’interno dei procedimenti AIA, in quanto tutte le discariche presenti nella realtà bolognese e la maggior parte degli impianti di stoccaggio e trattamento rifiuti sono assoggettati al regime di AIA. Per il 2010 saranno confermati indicativamente i dati 2009. Siti Contaminati (D.Lgs 152/06 parte quarta) Si conferma l’impegno a supportare tecnicamente l’Amministrazione Provinciale e i Comuni sia in termini di valutazione dei progetti relativi alle varie fasi istruttorie previste dalla normativa che in termini di partecipazione a incontri tecnici e conferenze di servizio con gli enti interessati. Nell’anno 2009, per molti siti con l’approvazione del progetto di bonifica si è concluso l’iter procedurale previsto dal Dlgs 152/2006; si riscontra tuttavia un numero significativo di comunicazioni di potenziale sito contaminato pervenute ai sensi del Dlgs 152/2006 per le quali si potrebbero attivare le procedure operative ed amministrative. Per il 2010 saranno confermati indicativamente i dati del 2009. Emissioni in Atmosfera (D.Lgs 152/06 parte quinta) L’espressione del parere da parte di Arpa in ambito di Conferenza dei Servizi secondo la procedura amministrativa prevista dal D.Lgs 152/06 ha comportato una significativa ottimizzazione nell’uso delle risorse e migliorato notevolmente la gestione dei tempi di risposta. In analogia con quanto osservato per la matrice “acque”, le istruttorie sulle emissioni in atmosfera delle Aziende maggiormente significative della realtà produttiva

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bolognese sono contenute all’interno dei procedimenti IPPC comportando di fatto una diminuzione delle richieste di parere per il procedimento settoriale. Per il 2010 saranno confermati indicativamente i dati 2009. Autorizzazioni Integrata Ambientale (AIA) (D.Lgs 59/05) L’attività istituzionale che sarà svolta da Arpa in ambito di AIA prevede istruttorie per il rilascio di pareri su: � modifiche sostanziali e non sostanziali; � piani di monitoraggio, a seguito del rilascio di autorizzazioni AIA o modifiche sostanziali; � progetti di adeguamento/piani di miglioramento presentati dai gestori degli impianti in

ottemperanza a prescrizioni riportare nelle autorizzazioni AIA rilasciate dalla Provincia. Per il 2010 si prevede un aumento di richieste di pareri rispetto ai dati del 2009. 1.2 Campi elettromagnetici – telefonia mobile e impianti radiotelevisivi Negli ultimi anni lo sviluppo dei sistemi delle radiotelecomunicazioni è stato molto rapido, in particolare per quanto riguarda le tecniche di trasmissione che si sono evolute utilizzando modulazioni di tipo digitale che permettono di trasmettere una grande quantità di informazioni, anche tra loro diverse, e offrendo una gamma di servizi sempre più ampia e diversificata. Questa rapida trasformazione ha interessato e sta interessando: - le reti di telefonia mobile, inizialmente con l’introduzione del sistema cellulare

multimediale di terza generazione UMTS, operante su bande specifiche, e attualmente, a seguito di delibera per il riassetto delle frequenze utilizzate per i servizi di telefonia mobile da parte dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), per l’utilizzo delle bande a 900 MHz, fino ad ora utilizzate per il GSM, anche per i servizi di terza generazione;

- le reti wireless a larga banda, con gli standard WiFi e WiMax. - in particolare il WiMax (Worldwide Interoperability for Microwave Access) è una

tecnologia di rete in grado di diffondere connessioni Internet a banda larga ed alta velocità verso gli utenti per un raggio di qualche chilometro (il WiFi arriva a poche decine di metri); arriva nelle abitazioni, o direttamente sul computer, in ufficio, e sul telefonino, via onde radio tramite una rete di stazioni radio base. E’ in grado di coprire anche le aree più sperdute, dove è difficile e poco economico arrivare con le tecnologie tradizionali via cavo quali l’Adsl; è in grado di sostenere diversi tipi di traffico con diverse qualità di servizio per poter soddisfare le esigenze di utenze anche molto eterogenee tra loro. In Italia, la banda su cui operano i sistemi WiMax è la banda licenziata 3.4 – 3.6 GHz i cui diritti d’uso sono stati rilasciati nel 2008. Le reti Wi Max saranno costituite da una serie di SRB, con strutture di norma di minore impatto visivo/ paesaggistico rispetto a quelle della telefonia mobile e con potenze minori o uguali a quelle impiegate per l’UMTS. La realizzazione degli impianti dovrebbe avvenire privilegiando siti già in essere di altri gestori in modo da condividere le infrastrutture e non creare nuovi punti di emissione sul territorio.

- visto l’imminente impiego di questa nuova tecnologia la Regione Emilia-Romagna, impegnata da tempo nella promozione della società dell’informazione e consapevole del problema del “digital divide”, si è impegnata per favorire l’erogazione di servizi a banda larga in territori in situazione di digital divide avviando dei protocolli per agevolare la realizzazione delle infrastrutture sia da un punto di vista logistico sia per gli aspetti autorizzatori; per tali motivi con il supporto tecnico di Arpa, Sezioni di Piacenza, Bologna e Reggio Emilia, nel 2009 ha organizzato una serie di incontri con gli assegnatari dei diritti d'uso, i WiSP, considerati i "gestori" dei nuovi impianti, al fine di attuare un percorso di razionalizzazione e semplificazione delle procedure alla luce delle simulazioni e valutazioni effettuate da Arpa sui possibili livelli di campo elettromagnetico prodotto dai sistemi in esame. L’ analisi svolta ha confermato che di norma questi impianti saranno da assoggettare agli adempimenti previsti dall'art. 8

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della L.R. 30/2000 e s.m.i. e dalla D.G.R. 1138/2008 relativi agli impianti fissi di telefonia mobile.

- le reti per la diffusione dei segnali radiotelevisivi, inizialmente con la comparsa dei sistemi di diffusione in tecnica digitale sonora (DAB: Digital Audio Broadcasting) e televisiva (DVB: Digital Video Broadcasting) e l’avvio dello standard DVB-H, che integra le reti della telefonia cellulare e del broadcasting televisivo. Va ricordato che nel 2010 è previsto per la nostra regione (e altre limitrofe) il cosiddetto “switch-off” totale dei segnali TV analogici e il contemporaneo avvio delle trasmissioni televisive unicamente in tecnica digitale. Questo passaggio, che in generale costituisce un miglioramento per gli aspetti ambientali in quanto implica una significativa diminuzione delle potenze irradiate, di norma comporta una riallocazione di programmi su canali diversi da quelli precedentemente in uso; sul medesimo canale potranno essere trasmessi 4-6 programmi, anche di emittenti diverse, ma gestiti da un unico soggetto (titolare dell’impianto) che è pertanto anche il responsabile per gli aspetti autorizzativi e per gli eventuali superamenti; è possibile inoltre lo spostamento da un sito ad un altro del punto di diffusione di determinati canali e le conseguenti modifiche nell’orientamento delle antenne trasmittenti. Il passaggio al digitale avrà pertanto ripercussioni sugli SSA sia per gli aspetti autorizzativi (art. 6 L.R. 30/2000 e ss.mm.ii.) sia per gli aspetti di vigilanza, anche se al momento non è quantificabile l’attività prevista. La RER, in analogia ad altre regioni, ha già manifestato l’intenzione di “regolamentare” questo passaggio, avvalendosi per gli aspetti tecnici del supporto di Arpa (Sez. di PC, BO e RE).

Telefonia mobile e servizi assimilabili Nella provincia di Bologna il numero complessivo di SRB e impianti analoghi è di circa 1.100. Per quanto riguarda la telefonia mobile le modifiche introdotte dall’Autorità per la garanzia delle Comunicazioni nell’utilizzo dello spettro elettromagnetico hanno dato ai gestori la possibilità di utilizzare nuove bande di frequenze e/o di modificare il tipo di servizio offerto su bande già assegnate, questo ha comportato, e comporterà presumibilmente anche per il 2010, una quantità limitata di realizzazioni di nuovi impianti e un numero più rilevante di richieste di modifica di impianti esistenti (più propriamente definite “Riconfigurazioni”). Per quanto riguarda le reti wireless a larga banda: - i sistemi relativi agli standard WiFi non richiedono espressione di parere in quanto,

viste la modestissime potenze previste dallo standard, rientrano nel regime della sola comunicazione preventiva ai sensi dell’art. 2 ter della LR. 30/2000 e s.m.i.

- i sistemi relativi agli standard WiMax utilizzano potenze più elevate, tali da farli rientrare nel regime autorizzativo previsto dalla L.R. 30/2000 e s.m.i.. La Regione Emilia-Romagna ha previsto che l’iter autorizzativo sia analogo a quello degli impianti di telefonia mobile, pur contemplando la possibilità di semplificazioni in casi specifici, rientranti tra le tipologie già esaminate nella fase dello studio preventivo eseguito.

Nel 2010 il numero complessivo di pareri previsto si mantiene costante, ipotizzando un calo per quelli per telefonia mobile compensato dall’introduzione dei Wi Max, la cui realizzazione inizierà nel 2010. Per favorire l’introduzione di questi ultimi la RER ha chiesto che le Sezioni Arpa, sulla base delle rispettive possibilità, partecipino anche agli incontri preliminari presso i Comuni interessati alla realizzazione delle reti al fine di illustrarne meglio il funzionamento e l’impatto (tali incontri sono già iniziati nel 2009). Radio TV Nella provincia di Bologna sono presenti circa 660 impianti di diffusione radio-televisiva e circa 360 impianti di collegamento. Nel 2009 a seguito del completamento e dell’adozione del Piano Provinciale di Localizzazione degli impianti di Emittenza Radio e Televisiva (PLERT) era stato previsto un incremento nel numero di pareri, soprattutto per la regolarizzazione degli impianti radiotelevisivi esistenti. Tale incremento per il momento non si è verificato in quanto i

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Comuni non hanno ancora formulato richieste in tale senso ed è inoltre ipotizzabile che il previsto passaggio al digitale per il 2010 abbia indotto nel 2009 una situazione di stasi, che presumibilmente comporterà un incremento nelle richieste per il 2010. I pareri per gli impianti radiotevisivi, che peraltro necessitano di un impegno maggiore, sono stati relativi a richieste di realizzazione di nuovi impianti mentre, per gli impianti esistenti, le attività si sono concentrate su casi specifici che hanno assunto nel tempo un forte interesse per le istituzioni e per la popolazione. Per questi casi specifici, viste le necessità di risanamento derivanti sia da motivi sanitari/ambientali che paesaggistici, è stato fornito supporto alle Amministrazioni locali prevalentemente per le verifiche strumentali finalizzate alla riduzione a conformità dei livelli di campo e alle verifiche di Ordinanze e per le possibili delocalizzazioni. Nel 2010 è previsto per la nostra regione (e altre limitrofe) il cosiddetto “switch-off” totale dei segnali TV analogici e il contemporaneo avvio delle trasmissioni televisive unicamente in tecnica digitale. Il passaggio alla TV digitale dovrebbe costituire l’occasione per la regolarizzazione da un punto di vista formale degli impianti televisivi esistenti. La RER, in analogia ad altre regioni, ha già manifestato l’intenzione di “regolamentare” questo passaggio, avvalendosi per gli aspetti tecnici del supporto di Arpa (Sez. di PC, BO e RE); la sezione di Bologna continuerà pertanto a collaborare ai tavoli tecnici istituiti. Le ricadute sugli SSA derivanti dal passaggio al digitale, sia per gli aspetti autorizzativi (art. 6 L.R. 30/2000 e ss.mm.ii.) sia per gli aspetti di vigilanza, non sono al momento quantificabili. 1.3 Campi elettromagnetici – linee elettriche A seguito dell’emanazione dei due Decreti Ministeriali del 29.05.2008 "Approvazione della metodologia di calcolo delle fasce di rispetto per gli elettrodotti" e "Approvazione delle procedure di misura e valutazione dell´induzione magnetica", con la DGR 1138/08 del 25/08/08, applicativa della L.R. 30/2000 e ss.mm.ii., la Regione Emilia-Romagna ha disposto l’abrogazione del capo IV della precedente DGR 197/01 in considerazione dell’avvenuto completamento del quadro di riferimento normativo a livello statale. In via derivata pertanto, come specificato anche nella nota regionale del 11/09/08 (PG/2008/210463), sono state disapplicate tutte le disposizioni della LR 30/2000 e ss. mm. in contrasto con la disciplina statale, permanendo comunque le disposizioni contenute nella LR 20/2000 per quanto riguarda le funzioni ed i compiti di pianificazione urbanistica in capo ai Comuni. Il DPCM 08/07/03 prevede dunque la determinazione di fasce di rispetto per gli elettrodotti ai fini del perseguimento dell’obiettivo di qualità di 3 µT (stabilito per la tutela dell’ambiente e del paesaggio) ed il Decreto 29 maggio 2008 -Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti- introduce la metodologia di calcolo sia ai fini della individuazione della distanza di prima approssimazione (DPA, bidimensionale), che per la definizione della vera e propria fascia di rispetto (tridimensionale) per ogni tipologia di elettrodotto nuovo od esistente. L’obiettivo di qualità è da assumersi nella progettazione di nuovi elettrodotti in corrispondenza di aree gioco per l'infanzia, di ambienti abitativi, di ambienti scolastici e di luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore e nella progettazione dei nuovi insediamenti e delle nuove aree di cui sopra in prossimità di linee ed installazioni elettriche già presenti, in quest’ultimo caso, ovviamente, la fascia o sua approssimazione cautelativa (DPA) sarà necessaria ai fini della collocazione di eventuali nuovi insediamenti nei quali sia prevista permanenza di persone non inferiore a quattro ore. Inoltre, ai sensi dell’art. 6, comma 1, del DPCM 08/07/2003, il calcolo della DPA e dell’ampiezza delle fasce di rispetto sono in carico ai proprietari/gestori delle linee, che le devono fornire alle Amministrazioni competenti per la pianificazione unitamente alle informazioni necessarie per adempiere agli obblighi di cui all’art. 14 della Legge n.36 del 22/02/01.

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La nuova normativa pertanto ha portato dei cambiamenti sull’attività del settore, in particolare per le attività richieste a supporto della pianificazione e dell’edilizia. Per la parte relativa agli elettrodotti e cabine di trasformazione, non vengono più eseguite valutazioni da parte di Arpa direttamente su richiesta di Comuni/AUSL/Privati; sono invece fornite esclusivamente all’Amministrazione competente, qualora esplicitamente richieste, valutazioni a scopo di verifica di quanto dichiarato dai proprietari/gestori degli elettrodotti/cabine. Si prevede anche un modesto decremento di istruttorie/pareri ai sensi della L.R 10/93. 1.4 Radiazioni Ionizzanti Anche sul settore radiazioni ionizzanti, pur essendo stata emanata nel 2006 la Legge Regionale n. 1, che modifica la titolarità e lo svolgimento delle istruttorie, e nel 2008 la prevista Direttiva applicativa (DGR n. 2347 del 29 dicembre 2008) per ora nulla è cambiato in quanto da parte dell’Azienda USL non è stato ancora attivato il previsto Organismo Tecnico, che deve subentrare alla Commissione provinciale di Radioprotezione per l’espletamento dei compiti ad essa assegnati; in ogni caso il cambiamento non comporterà un calo nelle attività di istruttoria tecnica, ma semplicemente una variazione dell’Ente coordinatore. Fino all’istituzione dell’Organismo Tecnico Arpa continuerà a garantire l’attività della Commissione Provinciale per la Protezione Sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivati dalle Radiazioni Ionizzanti. Tale Commissione, istituita ai sensi dell’art. 89 D.P.R. 185/64, a seguito della L.R. 44/95 è insediata e operativa presso le Sezioni Provinciali Arpa, ha funzioni di supporto e funzioni consultive obbligatorie per le Amministrazioni Comunali e la Prefettura, titolari della potestà autorizzativa a livello locale, per il rilascio dei Nulla Osta di categoria B per le pratiche che comportano l’impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti, e di supporto alla Regione, che deve rilasciare il proprio parere al Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito del procedimento per il rilascio del Nulla Osta di categoria A all’impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti. L’attività si esplica essenzialmente come coordinamento delle specifiche competenze tecniche dei componenti della Commissione comprensivo dell’attività istruttoria dell’Arpa, con eventuali sopralluoghi e incontri, e rilascio di pareri alle suddette Amministrazioni. Le modifiche introdotte nella normativa di riferimento in materia di protezione sanitaria contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti (D. Lgs 230/95 come modificato dal D. Lgs 241/00 e dal D. Lgs 257/01, e D.Lgs 52/2007) hanno comportato e comportano diverse innovazioni sia nel campo di applicazione che nei processi di valutazione e, in riferimento alle attività delle Commissioni Provinciali, al regime autorizzativo per le installazioni con impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti, con relativo ampliamento dei campi di valutazione. Oltre agli iter autorizzativi per le nuove pratiche, è previsto che tutti i soggetti già in possesso di provvedimenti autorizzativi debbano procedere, ogni 7 anni, all’aggiornamento della documentazione tecnica sulla base della quale erano stati rilasciati i medesimi provvedimenti, al fine di verifica/aggiornamento dei provvedimenti stessi. Poiché i primi provvedimenti rilasciati ai sensi dell’attuale normativa sono a partire dal 2001, per l’anno 2010 si prevede il riesame di un certo numero di pratiche già esistenti. Va segnalato anche che nella Provincia di Bologna sono ubicati diversi centri di rilevanza nazionale sia sanitari che di ricerca scientifica e questo incide sia sul numero che sulla complessità delle pratiche da esaminare. Nella provincia di Bologna ci sono n. 3 Nulla Osta all’impiego di categoria A; per ognuna di tali pratiche deve essere predisposto dalla Prefettura un piano di intervento, nell’ambito del quale, per le proprie competenze, Arpa sarà chiamata a fornire supporto. Per il 2010 è prevista la revisione del Piano Provinciale di emergenza per il trasporto di materie radioattive e fissili a seguito del completamento del Rapporto Tecnico di ISPRA, base per tale pianificazione.

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Si riporta una tabella di sintesi sulle attività di supporto tecnico effettuate nel 2009 e previste per il 2010.

PARERI

Matrici / Settori Programma 2009

Proiezione attività svolta al 31.12.09

Previsione attività 2010

Riferimenti normativi

Acque 860 915 850 D.Lgs. 152/06 parte III D.G.R.

1053/03

Rifiuti 15 25 15 D.Lgs. 152/06 parte IV

Siti contaminati 20 25 25 D.Lgs. 152/06 parte IV - titolo V

Emissioni in atmosfera 150 115 100 D.Lgs. 152/06 parte V

Rumore 450 350 350 Legge 447/95 L.R. 15701

Urbanistica ed Edilizia 500 560 450 L.R. 20/00 Pianificazione territoriale 20 80 20 L.R. 20/00 Supporto AIA 5 25 40 D.Lgs 59/06 CEM telefonia 120 120 120 L.R. 30/2000 CEM R TV 8 8 20 L.R. 30/2000 CEM linee elettriche 180 180 150 L.R. 10/1993 CEM (supporto per urb.) 17 5 L.R. 30/2000

Radiazioni ionizzanti 6 D.Lgs.230/1995 s.m.i L.R. 1/2006

Attività estrattive - 13 10 DPR 128/1959 L.R. 17/1991

Energia 10 6 10 D.Lgs 152/06

D.Lgs 4/08 L.R.9/99

2. SUPPORTO TECNICO ENTI LOCALI (PTCP, PSC, Varianti PRG, POC; RSA;

VIA; EMAS; Bilanci/Contabilità Ambientali) 2.1 Supporto tecnico Enti Locali - pianificazione Nel 2010 la richiesta del contributo Arpa ai processi pianificatori comunali proseguirà e le fasi pianificatorie che si presenteranno ancora più diversificate che negli scorsi anni, infatti, mentre alcuni comuni devono ancora iniziare il processo di passaggio dai vecchi PRG ai PSC, altri sono in fase di VAS dei PSC da approvare ed altri ancora sono già in fase di variante ai PSC. Per i comuni che sono ora in fase di redazione del documento preliminare (DP) si deve ancora aprire la conferenza di pianificazione per la raccolta dei contributi dei vari enti, per i comuni che devono approvare il PSC definitivo ad Arpa viene richiesto il contributo sulla VAS secondo quanto previsto dal D.Lgs. 4/08 verificando che le osservazioni espresse nel contributo al DP siano state recepite, ed infine per ogni variante significativa ai PSC occorre di nuovo esprimersi sulla sostenibilità. Per le modifiche minori i comuni possono richiedere una VAVAS (Verifica di Assoggettabilita alla VAS) prima di iniziare la procedura di VAS. In particolare la situazione (rappresentata nella mappa sottostante) sarà la seguente: - l’associazione dell’area Bazzanese (6 comuni) deve aprire la conferenza sul DP - i comuni di Terre d’acqua (6 comuni) attendono il contributo sulla VAS del PSC definitivo

per la sua approvazione

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- i comuni dell’associazione Valle Idice attendono il contributo sulla VAS del PSC definitivo per la sua approvazione

- alcuni comuni dell’associazione Reno Galliera attendono il contributo sulla VAS del PSC definitivo altri richiederanno a breve il contributo sulla Vas al PSC definitivo

- alcuni comuni dell’associazione Terre di Pianura attendono il contributo sulla Vas del PSC definitivo altri richiederanno a breve il contributo sulla VAS al PSC definitivo

- i comuni dell’associazione del nuovo circondario imolese richiederanno a breve il contributo sulla VAS al PSC definitivo, sono già stati fatti diversi incontri per il recepimento delle osservazioni Arpa al DP.

Assieme ai PSC i comuni redigono Norme tecniche d’attuazione (NTA), RUE, zonizzazione acustica e valutazioni d’incidenza, sui quali gli SSA esprimono osservazioni in merito a NTA e valutazioni d’incidenza.

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Energia Relativamente alla produzione sostenibile di energia elettrica e al risparmio energetico, nel 2009 sono continuate a pervenire le richieste di istruttorie relative alle VIA, Screening e Autorizzazioni Uniche degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili; in particolare sono aumentate le istruttorie per impianti fotovoltaici ed eolici mentre, per motivi legati all’impatto sulle caratteristiche ambientali e qualitative dei corsi d’acqua della nostra montagna e per la concomitanza di più progetti sulla stessa zona, una gran parte delle istruttorie relative agli impianti idroelettrici ancora non sono concluse. In comune di Marzabotto è ancora in fase istruttoria la richiesta per la costruzione di una centrale a turbogas per la produzione di energia elettrica da 60 MW; il progetto sta generando molta apprensione sulla popolazione anche dei comuni limitrofi. In considerazione degli incentivi economici istituiti dalla normativa vigente per la produzione di energia da fonti rinnovabili, si prevede che anche nel 2010 saranno presentate domande per la realizzazione di tale tipologia d’impianti in numero comparabile a quelle del 2009. 3. CONTROLLO E VIGILANZA 3.1 Previsione attività 2010 L’attuazione del programma relativo all’attività di vigilanza, in generale, risente fortemente della domanda di intervento da parte di terzi riguardo essenzialmente all’impatto acustico, alla diffusione di odori e all’inquinamento di acque superficiali del reticolo secondario; dai dati degli anni precedenti risulta, infatti, che il 40% dell’attività territoriale è determinata da segnalazioni, per emergenze o inconvenienti ambientali, e da richieste di supporto all’Autorità Giudiziaria e ad altri Organi di Vigilanza (NOE, Guardie Forestali, Vigili Urbani, ecc.). Controlli presso Aziende in regime AIA Si riconferma l’impegno del controllo da parte dell’Agenzia sulle Aziende AIA; per l’anno 2010 si prevede l’esecuzione di ispezioni programmate presso 45 aziende corrispondenti a circa il 46 % del totale delle aziende. Il dettaglio delle attività che saranno svolte presso le suddette Aziende è riportato nella tabella che segue:

Programma 2010 Ispezioni 44 Campioni acque Scarico 39 Campioni Acque Sotterranee 104 Campioni acque Superficiali 11 Campioni rifiuti 20 Campioni percolato 13 Controllo emissioni 21

La pianificazione dei controlli comporta per Arpa un supplemento di attività sia per la definizione della programmazione degli interventi che per la necessità di integrazione degli stessi con l’attività di controllo settoriale storicamente svolta dal Servizio Territoriale; come per il 2009, tale attività sarà infatti svolta a livello interdistrettuale attraverso la definizione di squadre di vigilanza coordinate da un referente secondo gli indirizzi delineati nella bozza di Linee Guida che è stato sviluppato dal coordinamento dei Servizi Territoriali dell’Arpa; per i controlli che comprenderanno sopralluoghi e campionamenti quando previsti, si farà riferimento ad apposite check-list già utilizzate nel 2009 e definite a livello provinciale per ciascun comparto.

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Acque di scarico urbane/industriali/domestiche E’ in fase di rinnovo il Protocollo siglato nel 2007 tra Arpa, Provincia di Bologna e Gestore del Servizio Idrico Integrato per il controllo sugli scarichi degli impianti di trattamento delle Acque Reflue Urbane con potenzialità maggiore di 2000 AE, in applicazione delle Deliberazioni di Giunta Regionale 1299/01 e 2241/05, Il protocollo, nel rispetto di modalità e frequenze previste dal D.Lgs 152/06 e smi, prevede l’esecuzione dei seguenti campionamenti in funzione delle varie fasce di potenzialità:

FASCIA DI POTENZIALITA' N° IMPIANTI TOTALE TAB.3 TOTALE Tab 1-2

2000-9999 A.E. 16 16 62 10000-49999 A.E. 16 48 96

OLTRE 49999 A.E. 2

12 30

Totale 34 76 188 Rispetto al 2009 si prevede un significativo incremento dei campioni da effettuare che passeranno da 66 del 2009 a 182 in quanto sono stati inseriti nel protocollo 7 nuovi depuratori con potenzialità compresa fra 2.000 e 10.000. Per quanto riguarda gli scarichi industriali nel 2010 si effettueranno tendenzialmente, i controllo degli scarichi degli insediamenti produttivi più significativi che recapitano in acque superficiali e/o in pubblica fognatura con particolare priorità agli scarichi di Ditte assoggettate al regime AIA. Per quanto riguarda gli scarichi domestici non si programma alcun controllo prevedendone l’effettuazione esclusivamente a seguito di segnalazioni di inconvenienti ambientali. Emissioni industriali Si prevede il controllo, sia ispettivo che analitico, per le autorizzazioni AIA e per le autorizzazioni settoriali oggetto di richieste dei cittadini, delle associazioni e degli enti relativamente a problematiche particolari. Continueranno inoltre i sopralluoghi volti a verificare l’adeguamento dei punti di misura alle nuove norme tecniche sulla sicurezza e sulla rappresentatività del campione inoltre, prescrizioni che sono riportate sulle autorizzazioni AIA e settoriali. Si confermano i dati del 2009 per le ispezioni prevedendo un aumento del numero di camini. Rifiuti/suolo Si riconferma l’impegno all’attività di vigilanza e controllo su inceneritore/discariche/impianti di trattamento e stoccaggio rifiuti: in tema di rifiuti gran parte dell’attività di vigilanza si sposta nell’ambito dei Piani di Monitoraggio AIA, in quanto la maggior parte delle aziende operanti nel settore ricadono nell’ambito di tale procedimento; per tali motivi si prevede, per il 2010 una riduzione dell’attività di settore, sia in termini di ispezioni che di campionamenti. Per i Siti Contaminati, proseguirà l’attività di Arpa riferita agli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti contaminati, attività che si sostanzia nella verifica della caratterizzazione del sito nella valutazione dell’eventuale analisi di rischio e nella verifica del ripristino e restituzione delle aree contaminate. Molti siti sono in via di risoluzione; si prevede tuttavia un attività di campionamento e ispezione significativa in termini numerici, in considerazione dei campioni e controlli che Arpa è tenuta ad effettuare anche ai fini della restituibilità delle aree bonificate. Utilizzo agronomico dei fanghi di depurazione Considerato che i Gestori degli impianti di depurazione hanno effettuato la scelta di percorrere vie alternative all’utilizzo agronomico per lo smaltimento dei fanghi, si prevede

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una attività di controllo in diminuzione e limitata ai soli impianti di stoccaggi presenti in provincia (circa 4 ispezioni) Odori La tematica degli odori si presenta come una criticità sempre più diffusa sul territorio, con particolare riferimento al Capoluogo e ad alcuni centri minori; nella città di Bologna il problema è particolarmente rilevante nei quartieri dove sono presenti impianti di produzione dei conglomerati bituminosi mentre nei centri minori la criticità deriva da impianti di trattamento rifiuti/materie prime organiche. La mancanza di una normativa specifica di riferimento oltre alla difficoltà dell’oggettiva determinazione del disturbo non permette di definire un quadro preciso di interventi; a tal proposito Arpa sta collaborando con il Comune di Bologna per la definizione di criteri tecnici a supporto della redazione di un Regolamento sulle emissioni odorigene; il Regolamento dovrà contenere almeno la definizione Campo di applicazione, dei metodi di misura, la definizione dei limiti sia per attività industriali e/o produttive di una certa rilevanza esistenti sia per nuove attività da insediare sul territorio comunale. Rumore Per il 2010 si prevede un consolidamento dell’attività di controllo/vigilanza ad un volume di interventi pari a quello del 2009. Si riporta una tabella di sintesi sulle attività di controllo e vigilanza previste per il 2010. A) ISPEZIONI

Programma 2009

Proiezione attività

svolta al 31.12.09

Previsione attività 2010

Acque 295 315 335 Rifiuti 50 183 80 Siti contaminati 200 148 150 Emissioni in atmosfera 140 92 100 Rumore 150 146 150 AIA 60 77 44 B) CAMPIONI

Programma 2009

Proiezione attività

svolta al 31.12.09

Previsione attività 2010

Acque 121 146 218 Rifiuti 50 176 10 Siti contaminati 300 482 300 Emissioni in atmosfera 5 39 5 Rumore misure manuali 180 240 180 Rumore misure automatiche 1500 600 500

AIA 70 145 208

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3.2 Controlli Campi Elettromagnetici La tendenza in essere sul settore sembra confermare un lieve calo delle richieste di misura, anche se pervengono ancora diverse segnalazioni da parte di cittadini, in particolare dei centri urbani con alta densità di popolazione (come la città di Bologna). I controlli vengono eseguiti sia con sistemi manuali che con sistemi di monitoraggio in continuo in uso presso Arpa, ma che in buona parte provengono dalla Fondazione Ugo Bordoni che aveva amministrato i finanziamenti finalizzati alla realizzazione di una rete nazionale per il monitoraggio dei cem, assegnati dal Ministero delle Comunicazioni. Come per gli anni precedenti anche per il 2009 e 2010 è stata stipulata una convenzione con il Comune di Bologna per misure e monitoraggi in continuo dei campi elettromagnetici sia ad Alta Frequenza che a Bassa Frequenza; i report specifici redatti per le campagne eseguite, riportanti i dettagli delle singole campagne di misura. sono disponibili e scaricabili sul sito web di Arpa. Inoltre, sempre sul sito web di Arpa Bologna, alla sez. “Campi Elettromagnetici” sono riportati i dettagli delle indagini strumentali effettuate sull’intero territorio provinciale, sia tramite misure puntuali sia tramite centraline di monitoraggio in continuo. Visto il riscontro positivo a questa forma di comunicazione, obiettivo primario è quello di mantenere costantemente aggiornate le informazioni riportate nel sito web. Per quanto riguarda i campi elettromagnetici generati da cabine di trasformazione ed elettrodotti (basse frequenze), nel 2009 si è visto un incremento della richiesta di vigilanza e controllo, che di solito era limitata ad aree “sensibili”, anche per aree residenziali; va sottolineato che l’emanazione del DM 29 maggio 2008 “Approvazione delle procedure di misura e valutazione dell´induzione magnetica" ha introdotto sostanziali modifiche nelle metodologie per le misure e per le valutazioni relative al rispetto o meno del limite di riferimento. Le nuove metodiche sono molto più onerose in termini di durata della misura, ripetizione della stessa, dati di riferimento per le elaborazioni (con coinvolgimento dei gestori), valutazioni statistiche, etc.., e pertanto comporteranno, a parità di numero di interventi eseguiti, un impegno di molto superiore rispetto a quello degli anni precedenti. A seguito di diversi incontri tra rappresentanti di alcune Sezioni, tra cui Bologna, DT e DG sono in via di definizione le “linee guida per la gestione degli interventi in materia di inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza”, ritenute necessarie al fine di condividere ed uniformare i comportamenti per la gestione degli interventi di misura, e in particolare per gli aspetti concernenti i superamenti dei limiti di riferimento.

4. RETI REGIONALI DI MONITORAGGIO AMBIENTALE 4.1 Rete monitoraggio qualità dell’aria Il processo di riorganizzazione, condiviso dalla Provincia e dai Comuni, prevederà nel 2010 l’attivazione di 4 nuove stazioni, di cui 2 nel territorio del comune di Bologna, 1 nel comune di Marzabotto e 1 nel comune di Porretta Terme, oltre alla rilocazione di 1 stazione nel territorio di Imola. A seguito della messa in funzione di queste stazioni saranno previsti la verifica del corretto funzionamento e il successivo collaudo tecnico-funzionale. Nel 2010 la seconda fase della ristrutturazione dovrebbe quindi terminare con la dismissione di una stazione ad Imola e di 3 sensori di misura del CO (Monossido di Carbonio), non più previsti nella configurazione definitiva della rete. Alla luce di ciò anche nel 2010 è previsto un impegno a livello di sopralluoghi e di supporto ai comuni coinvolti e alla ditta esecutrice dei lavori. La configurazione definitiva della rete al 2010 è riportata nella figura seguente, mentre la tabella successiva descrive l’evoluzione 2009-2010.

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CONFIGURAZIONE RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ

DELL’ARIA

PROVINCIA DI BOLOGNA

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CONFIGURAZIONE RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA - PROVINCIA DI BOLOGNA

Per il mantenimento della certificazione di qualità della rete regionale di monitoraggio, ai sensi delle norme ISO 9001:2000, vengono effettuati mediamente 10 sopralluoghi al mese, nonché le verifiche e i controlli necessari oltre alla predisposizione della documentazione che deve essere mantenuta aggiornata. Nel 2010, vista la delicata fase di completamento della ristrutturazione della rete, si prevede un conseguente incremento dell’attività di aggiornamento della documentazione prevista dal sistema qualità e della configurazione del database di gestione della rete di monitoraggio. Inoltre nel corso del 2010 è prevista una visita ispettiva dell’Ente Certificatore in alcune Sezioni provinciali per il mantenimento della certificazione.

STAZIONE NO2 CO PM10 PM2,5 O3 BTX

1 Giardini Margherita ● ● ● ●

2 Malpighi ● ●

4 Zanardi ● ● ● ●

5 Borgo Panigale ● ●

6 Porta San Felice ● ● ● ● ●

7 Castel Maggiore ● ●

8 Casalecchio ● ●

9 Castenaso ● ● ● ●

Agg

lom

erat

o B

olog

na

10 San Lazzaro ● ● ●

11 Monte Cuccolino ● ● ●

12 Granarolo ● ●

Este

rno

Agg

lom

erat

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13 San Pietro Capofiume ● ● ● ●

14 Cavour ● ●

15 De Amicis ● ● ● ●

Agg

lom

erat

o Im

ola

16 Pirandello ● ● ●

STAZIONE NO2 CO PM10 PM2,5 O3 BTX

1 Giardini Margherita ● ● ● ●

2 Porta San Felice ● ● ● ● ●

3Bologna – Quartiere Reno

● ● ●

4Bologna – Quartiere Navile

● ●

5 San Lazzaro ● ●

STAZIONE NO2 CO PM10 PM2,5 O3 BTX

6San Marino di Bentivoglio

● ● ●

7 Area S-O: Marzabotto ● ● ● ●

8Area AppenninicaPorretta Terme

● ● ● ●

9 San Pietro Capofiume ● ● ● ●

STAZIONE NO2 CO PM10 PM2,5 O3 BTX

10 De Amicis ● ● ● ●

11 Pirandello ● ● ●

ANNO 2009 ANNO 2010

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Nel 2010 è prevista una standardizzazione della misurazione dei metalli a livello regionale, anche sulla base dei dati ottenuti nel progetto POLVERE III promosso dalla Regione Emilia- Romagna che ha previsto il monitoraggio del particolato PM10 anche nella stazione di fondo urbano di Bologna per la determinazione dei metalli sulla base della nomativa specifica D.Lgs. 152/2007, che potrà prevedere il campionamento sistematico in una stazione dell’agglomerato di Bologna. Nel 2010 il CNR di Roma prevede di portare a regime un progetto nazionale per il monitoraggio di durata annuale del particolato atmosferico in 8 città, tra cui Bologna, al fine effettuare una valutazione quantitativa di cocaina nell’aria ambiente. Oltre alle stazioni della rete regionale, Arpa Sezione di Bologna prosegue nell’attività di gestione, con personale dedicato messo a disposizione dal Comune di Imola, di due stazioni nel territorio imolese, previste dal piano di monitoraggio prescritto nell’ambito della procedura di VIA relativa alla messa in funzione negli ultimi mesi del 2009 di una nuova centrale di cogenerazione. Nel 2010 proseguirà la divulgazione, con report web giornalieri e mensili, dei dati rilevati dalle due stazioni sul sito web del Comune di Imola. Nel corso del 2009 si è avuto un incremento del supporto tecnico, richiesto dal Comune di Imola. Nel 2010 si prevede il mantenimento di questo supporto tecnico e un ulteriore approfondimento e incremento delle valutazioni ed elaborazioni correlati all’entrata in servizio della nuova centrale e del progressivo sviluppo del teleriscaldamento, anche sulla base dei dati di emissione forniti da Hera. Laboratorio mobile: All’inizio del 2010, a seguito della consegna del mezzo, verrà effettuato il collaudo tecnico-funzionale definitivo. Con le due centraline rilocabili e il laboratorio mobile in dotazione ad Arpa si sono svolte nel 2009 n. 8 campagne per circa 6000 ore complessive di monitoraggio. Prossimamente verrà acquisito in comodato d’uso il laboratorio mobile di proprietà del Comune di Bologna per attività specifiche di monitoraggio previste nella pianificazione territoriale. L’incremento di alcune attività previste nel 2010 e il mantenimento delle attività in essere relative al monitoraggio della qualità dell’aria potrà generare difficoltà nel settore a causa del numero di personale dedicato già ora impegnato completamente sulle attività di competenza, di cui una parte non strutturato e con la previsione del pensionamento di un operatore esperto. Si da atto che il percorso di stabilizzazione previsto da Arpa per i prossimi anni potrà portare ad un miglioramento della situazione. 4.2 Rete di monitoraggio acque superficiali e sotterranee L’applicazione dei contenuti del D.Lgs. 152/2006, che in tema di tutela delle acque dall’inquinamento e gestione delle risorse idriche ha recepito la Direttiva Quadro Acque (2000/60/CE), ha potuto realizzarsi, soprattutto nel 2009, attraverso appositi Decreti attuativi: Il D.M. 16 giugno 2008, n. 131, ha permesso la caratterizzazione dei corpi idrici e la loro tipizzazione. Questa attività è stata completata, in Emilia Romagna, nella prima parte del 2009 mentre, con il Decreto 14 aprile 2009, n. 56 “Criteri tecnici per il monitoraggio dei corpi idrici e l'identificazione delle loro condizioni di riferimento” è stato possibile definire la rete di monitoraggio regionale detta “di prima approssimazione” perché nel 2010 sarà soggetta a verifiche operative. Essendo nuova nella struttura ma soprattutto per nuove competenze che dovranno essere messe in campo è difficile definire oggi con precisione l’impegno che dovrà essere dedicato alle nuove reti il prossimo anno. La nuova rete di monitoraggio delle acque superficiali ha infatti negli elementi biologici (macrobenthos, flora acquatica, fauna ittica) la principale componente di valutazione della qualità ecologica. A sostegno di questi sono necessarie valutazioni idromorfologiche e di relazione tra l’ecosistema acquatico e quello terrestre ad esso

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collegato, che necessiteranno di un accurato studio sul campo in applicazione di idonee schede di valutazione (si sta proponendo l’Indice di Funzionalità Fluviale o IFF). Completano il quadro le analisi chimico fisiche e di microinquinanti. Il personale degli SSA che sarà impegnato nei campionamenti delle macrofite ha seguito, nel 2009, un percorso di formazione che dovrebbe portare, nei primi mesi del 2010, ad una capacità operativa adeguata all’impegno richiesto dalla normativa. Questo sforzo, nel 2009, è stato favorito da due eventi: il termine delle attività di monitoraggio sulla rete provinciale (Rete C) e l’ottimizzazione, con conseguente riduzione delle stazioni, della rete di qualità deciso dalla Regione per liberare risorse umane da dedicare alla sperimentazione degli indicatori biologici. La nuova rete, proposta in attuazione della 2000/60/CE, in buona parte derivata dalle reti “storiche”, conta 33 stazioni: cinque di queste sono di nuova individuazione e dovranno essere valutate nel corso del 2010. Per il prossimo anno sono stimati 384 campionamenti chimici, senza considerare l’impegno sugli invasi (Suviana e Brasimone), ancora in via di definizione. Di seguito vengono riportate la consistenza e la distribuzione areale delle reti superficiali:

Monitoraggi acque superficiali correnti Componente Residuo reti funzionali

Sorveglianza Operativo Totale Biologica Pesci

8 25 33 11 13

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Per le acque sotterranee l’applicazione del D.Lgs. 30/2009 ha determinato l’individuazione di due nuovi acquiferi in aggiunta a quello profondo: il freatico di pianura e i corpi acquiferi montani. I 10 punti di monitoraggio del freatico di pianura sono già stati individuati con criteri e attività definiti da una convenzione con la Regione coordinata dalla Direzione Tecnica, mentre quelli montani saranno definiti nel 2010 i tramite un progetto dedicato, che ha lo scopo di acquisire tutte le informazioni necessarie alla loro caratterizzazione. I campionamenti per questa rete partiranno quindi dal 2011. La valutazione dell’impegno delle sole attività di monitoraggio di routine, alla luce delle frequenze previste per i monitoraggi operativi e di sorveglianza previsti per gli acquiferi sotterranei, può essere sintetizzata, dalla seguente tabella:

Previsione monitoraggio 2009 Previsione monitoraggio 2010

Tipologia N. pozzi N. campionamenti N. pozzi N. campionamenti

Chimismo 72 144 80 161

Piezometria 74 170 64 128

L’impegno di campionamento, al netto delle altre attività previste sulle reti sotterranee, resta sostanzialmente invariato.

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Rete di monitoraggio aerobiologico Dal 2009 il personale incaricato del monitoraggio aerobiologico conta due operatori compiutamente formati, un terzo sta seguendo il percorso formativo che si concluderà nei primi mesi del 2010. Oltre le attività routinarie, svolte senza interruzioni in corso d’anno, l’equipe di Bologna ha partecipato, nel 2009, a un ring test nazionale promosso dall’Università di Perugia ed ha coordinato un controllo interlaboratorio regionale che ha visto la partecipazione e il contributo attivo di tutte le Sezioni Provinciali. E’ emersa la volontà di proseguire il percorso di miglioramento partecipando ad altre analoghe iniziative di livello nazionale / internazionale. Nei primi mesi del 2010 sarà organizzato un controllo interlaboratorio con la partecipazione di tutti i Centri Arpa emiliani, Arpa Toscana, Arpa Umbria, e la supevisione scientifica dell’Università di Perugia. Inoltre verrà effettuato uno studio di fattibilità dell’utilizzo dei dati di monitoraggio aerobiologico pregressi nella verifica dei cambiamenti climatici nella regione.

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5. ATTIVITÀ LABORATORISTICA PER SERVIZI “OBBLIGATORI” 5.1 Attività analitica per autorizzazioni ambientali, controllo/vigilanza ed altri

OI (NOE, Magistratura, ecc.) e reti regionali di monitoraggio ambientale Nel 2010, oltre a continuare l’attività analitica ai sensi dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), si prevede di raddoppiare rispetto al 2009 il numero dei campioni di acque di scarico da analizzare per il Piano provinciale di controllo. Si prevede di eseguire l’attività analitica per autorizzazioni ambientali, controllo/vigilanza in base al piano di lavoro programmato dai Servizi della Sezione di Bologna, come previsto nelle tabelle illustrate nei relativi paragrafi di questo programma. L’applicazione del D.L.gvo 152/06, attuazione italiana della Direttiva, risulta particolarmente complessa e prevede, oltre alla definizione di una nuova Rete di monitoraggio, l’applicazione di nuovi indici biologici due dei quali, per quanto riguarda le acque superficiali correnti, utilizzano le Diatomee bentoniche e i Macroinvertebrati bentonici. L’applicazione dell’indice delle Diatomee bentoniche risulta per la nostra Regione essere una novità sia per il campionamento che per la sistematica di riconoscimento. La Sezione provinciale di Bologna è stata indicata come riferimento regionale per il processo di analisi di tutti i campioni raccolti presso tutte le stazioni della Rete di Monitoraggio. Per il 2010 sono previste giornate di formazione specialistiche avanzate per la sistematica delle Diatomee bentoniche che permetteranno di restituire a fine anno circa 200 liste di Diatomee raccolte presso le stazioni della Rete Regionale e di indire il percorso per l’accreditamento, secondo la UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005, del relativo metodo di identificazione. Per quanto riguarda il Macrobenthos si prevede di eseguire nel 2010, con frequenza quadrimestrale, sia i campionamenti della rete che ricadono nel territorio provinciale, che quelli che ricadono all’interno di altri territori, ma che vanno a formare la Rete Nucleo, quella Rete che serve a valutare le variazioni a lungo termine in condizioni naturali (siti di riferimento) o risultanti da una diffusa attività antropica. L’attività per il 2010 sulla Rete Nucleo permetterà anche per questo indice la predisposizione di procedure per l’avvio all’accreditamento secondo la UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005. Si prevede per il 2010, sempre in base al Piano di riposizionamento di Arpa-ER, di acquisire, in funzione delle attività che verranno dimesse sul controllo degli alimenti, i campioni del controllo chimico ambientale dei suoli e rifiuti provenienti dall’attività di vigilanza e controllo della provincia di Modena. 5.2 Attività analitica a supporto Dipartimenti Sanità Pubblica e altri OI (NAS,

USMAF, ecc.) Nel 2009, come richiesto dalla Regione Emilia-Romagna è continuato il piano per la lotta alla zanzara tigre e la prevenzione della CHIKUN–GUNYA e della DENGUE e il Laboratorio provinciale è stato coinvolto nel più ampio monitoraggio di controllo delle ovitrappole. Nel 2009 sono state analizzate complessivamente 8.965 campioni da ovitrappole.

Programma 2009

Proiezione al 31/12/2009 Tipologia campione

4700 8695 Monitoraggio Aedes albopictus.

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Per il 2010 non è stato ancora definito il piano numerico di monitoraggio di controllo delle ovitrappole; il laboratorio si organizzerà per svolgere un carico di lavoro pari a quello del 2009. Per il 2010 il laboratorio Integrato di Bologna si rende disponibile ad analizzare il medesimo numero di campioni di “acque sanitarie” provenienti dalla tre province della attuale area di competenza (Province di Modena, Bologna e Ferrara) e in funzione del Piano di riposizionamento di Arpa-ER, di acquisire, in funzione delle attività che verranno dimesse sul controllo degli alimenti, i campioni di “acque sanitarie” dell’Area Est della Regione (Province di Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena). SERVIZI “NON OBBLIGATORI/AGGIUNTIVI”

6. ATTIVITÀ PER STUDI/PROGETTI PROVINCIALI, REGIONALI, NAZIONALI, UE

6.1 Sostenibilità Nel 2009 si è ridotta ulteriormente l’attività di supporto ai processi di Agenda 21 e in generale alle azioni di sviluppo della nozione di sostenibilità; probabilmente ciò è dovuto sia all’ormai diffusa conoscenza di questo concetto acquisita anche attraverso le impostazioni normative, che alle scarse disponibilità economiche. L’SSA fa parte del gruppo di lavoro per il progetto “Microkyoto Imprese” presso la Provincia di Bologna in qualità di supporto tecnico ai processi di valutazione dei progetti di miglioramento energetico delle imprese. 6.2 Osservatori ambientali Dal maggio 2009 non è più attivo l’Osservatorio Ambientale del Nodo di Bologna in quanto decaduto; si è in attesa della nuova nomina dei membri da parte del Ministero dell’Ambiente. A tutt’oggi non si conosce se e quando si ricostituirà l’Osservatorio; in ogni caso la convenzione con Arpa , Sezione di Bologna, scadrà il 31/01/10 e fino a tale data si continueranno le attività di supporto tecnico. Nel 2009 è iniziata, su richiesta dei sindaci attraversati dalla linea, la collaborazione con RFI per il monitoraggio post-operam del raddoppio della linea ferroviaria Bologna- Verona; questa attività è eseguita dalle sezioni Arpa di Bologna e di Modena che si sono coordinate nella programmazione delle attività. Per l’Alta Velocità, Nodo di Bologna, nel 2009 risultano completate le lavorazioni per le gallerie naturale e artificiale, sono state ultimate le interconnessioni con la linea storica; nel dicembre 2009 è stata inaugurata la linea AV Bologna-Firenze che utilizza le interconnessioni per l’accesso alla stazione di Bologna in attesa del completamento dei lavori della nuova stazione AV. Sempre nell’area di San Ruffillo, ove era presente il cantiere Lotto 5, è programmata l’installazione del cantiere adibito all’attrezzaggio tecnologico e armamento della linea AV sotterranea. Anche per questa fase di lavorazioni, in particolare per il cantiere lotto 11 – stazione che grava in pieno centro cittadino, è previsto per il 2010, se l’Osservatorio verrà rinominato, un impegno significativo da parte del supporto tecnico Arpa, per le attività di controllo in campo, verifica delle prescrizioni autorizzative e analisi dei dati di monitoraggio, in quanto come già avvenuto nel 2009, è presente un pesante disagio creatosi, in particolare per le polveri e il rumore. Si registrano quotidiane segnalazioni anche sulla stampa, pertanto l’attività di Arpa quale supporto tecnico agli enti membri dell’osservatorio, è molto intensa. Per quanto riguarda lo stato di avanzamento del Lotto 11, inizierà nel 2010 l’approfondimento dello scavo del “camerone” della stazione di Bologna in quanto sono state realizzate le strutture di sostegno delle pareti dell’area ove avverrà lo scavo. La realizzazione

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delle opere in questo cantiere, che è localizzato in zona centrale ad alta densità abitativa e con presenza di numerosi esercizi commerciali, rende necessario il costante aggiornamento delle opere di mitigazione per contenere l’impatto prodotto: il monitoraggio continuo in particolare sulla componente rumore e atmosfera, la vigilanza direttamente in campo e l’analisi critica in tempi brevi degli esiti dei rilievi, consentono all’Osservatorio Ambientale di cui Arpa è supporto tecnico, di mettere in atto le opportune azioni per limitare l’impatto. Si prevede anche l’impegno per la comunicazione agli enti e alla società civile. Per il 2010 presumibilmente un maggiore impegno dovrà essere rivolto per il controllo sulla gestione delle terre di risulta degli scavi, sia come attività in campo, sia come verifica delle procedure seguite. Per il 2010, preso atto della consistenza delle attività e dell’impegno ore/uomo necessario, in considerazione della situazione di vacanza dell’osservatorio e della scadenza della convenzione tra Arpa e Ministero dell’Ambiente, è ancora da definire la previsione di compenso in relazione alle attività da programmare. Nel 2010 proseguirà anche l’attività di Arpa quale supporto tecnico all’Osservatorio ambientale e socio economico della Variante di Valico. Questo Osservatorio valuta la compatibilità ambientale delle opere in corso in Appennino, ove sono presenti aree di interesse naturalistico e con risorse naturali primarie, come il torrente Setta che è fonte di approvvigionamento di acque superficiali ad uso potabile. Nel 2010 l’attività sarà ormai quasi completamente concentrata nel territorio compreso tra i comuni di Grizzana, San Benedetto Val di Sambro e Castiglion dei Pepoli dove appunto prosegue il corso d’opera per i lotti 9 – 11, 5A e 5B e i lotti 7 - 8. Nei lotti 1 – 4 è in fase di completamento il monitoraggio post operam per il rumore. In particolare per i grandi cantieri di Badia e Roncobilaccio buona parte delle attività è rivolta alle verifiche in campo per cercare di ottimizzare insieme alle imprese impegnate, le modalità di gestione dei cantieri. La costruzione della nuova sede autostradale riguarda porzioni di territorio caratterizzate da valli di montagna strette che anche se non densamente urbanizzate, presentano civili abitazioni prospicenti alle aree di lavorazione che risentono dell’impatto legato al rumore e alle polveri prodotte dalle attività dei cantieri. Come stabilito nella convenzione specifica le entrate previste per il 2010 ammontano a 89.000,00€. Per quanto concerne il progetto relativo al raddoppio linea ferroviaria Bologna-Verona, per la tratta afferente alla provincia di Bologna, è stato approvato il piano per il monitoraggio post-operam ed è iniziata l’attività programmata che si protrarrà nel 2010 e in parte nel 2011. Le principali matrici oggetto di indagine sono le acque sotterranee e superficiali per l’impatto ambientale conseguente all’opera e rumore, vibrazione e campi elettromagnetici come valutazione di eventuali modificazioni indotte dal traffico ferroviario sull’ambiente interessato. Nello specifico le verifiche in fase di esercizio valuteranno l’efficacia delle misure di mitigazione già in opera con eventuali valutazioni della necessità di integrazioni. Per il 2010 per questo progetto si prevede una entrate di 70.000,00 € Nel 2010 i progetti e le previsioni di ricavo sono:

Progetto Previsione ricavi AV nodo di BO 70 000 € Variante di valico 89 000 € BO/VR 70 000 €

L’attività prevista in termine di impegno ore/uomo sarà in riduzione rispetto all’anno precedente per i progetti relativi al Nodo AV di Bologna e per la Variante di Valico, mentre sarà incrementatata per l’attività in campo in relazione all’esecuzione del piano di monitoraggio post-operam per quanto concerne la Bologna-Verona. In tabella è riportata la sintesi delle principali attività condotte nel 2009.

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Progetto Sopralluoghi Ore sopralluoghi

Riunioni Ore riunioni

AV nodo di BO 36 180 11 90 Variante di valico 22 140 14 98 BO/VR 18 100 3 20 6.3 Gruppi tecnici Con la Provincia e il Comune di Bologna è proseguita la partecipazione al Gruppo tecnico per l’inquinamento atmosferico in cui Arpa supporta tecnicamente le Amministrazioni sui temi della qualità dell’aria e sulla programmazione delle attività di monitoraggio integrative. Pur auspicando da tempo che si perfezioni e formalizzi la struttura del predetto gruppo tecnico dell’Aria, non è stata ancora raggiunta una forma di collaborazione che possa consentire ad Arpa di esplicare nel miglior modo possibile la funzione di supporto tecnico degli enti. Si ritiene importante che venga comunque istituita una forma condivisa di collaborazione tra gli Enti sulla Qualità dell’Aria e che tra le attività sia compresa l’effettuazione della programmazione a lungo termine dei monitoraggi sulla qualità dell’aria al fine di consentire una migliore pianificazione di quanto richiesto e conseguentemente un più razionale utilizzo dei laboratori mobili, della strumentazione e degli operatori in genere. 7. MONITORAGGI AMBIENTALI LOCALI E/O SUPPORTO/GESTIONE

OSSERVATORI TERRITORIALI 7.1 Monitoraggi ambientali Le attività per monitoraggi ambientali locali sono richieste dagli enti quali i comuni, soprattutto per rispondere a richieste di informazioni provenienti dalla popolazione su tematiche quali: ⌦ gli impatti dei campi elettromagnetici; i monitoraggi, effettuati anche su convenzione,

consentono ai comuni di impostare le eventuali azioni per risolvere situazioni critiche e conflittuali.

⌦ qualità dell’aria; l’attività di supporto tecnico scientifico è stata assicurata per quanto attiene alle richieste di indagini per immissioni odorigene generate da aziende come sorgenti puntuali e per le quali sono attivi comitati di residenti in zone impattate. Nel 2010 è prevedibile un ulteriore incremento di queste attività in quanto è in aumento la sensibilità della popolazione sui temi ambientali con ricaduta sulla salute. A tal proposito, in considerazione del difficile campo di indagine dei microinquinanti in aria ambiente, tra cui sono da comprendere anche le sostanze odorigene, si sta predisponendo una proposta di progetto per la Regione Emilia-Romagna con il coinvolgimento di Università ed ENEA al fine di valutare quanto già è stato fatto in materia , effettuare eventuali sperimentazioni su un caso specifico e predisporre una linea guida di approccio alla problematica.

7.2 Progetti Oltre alle convenzioni sulla partecipazione agli osservatori ambientali e allo studio del post- operam relative alle infrastrutture di trasporto, come nuovi progetti per il 2010 si prevedono le seguenti collaborazioni: - Direzione tecnica Arpa -MATTM-ISPRA - “Supporto allo svolgimento delle attività della

commissione VIA ordinaria e speciale in merito alle problematiche dell'inquinamento acustico delle infrastrutture di trasporto”.

- Direzione tecnica Arpa – “Attività di implementazione Direttiva 2000/60/CE- Progetto indicatorio biologici”.

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8. ATTIVITÀ LABORATORISTICA PER SERVIZI “NON OBBLIGATORI/ AGGIUNTIVI”

8.1 Attività laboratoristica per supporto a studi/progetti e/o monitoraggi ambientali locali

Nel 2009 sono state eseguite analisi su richiesta del Consorzio del Canale Emiliano Romagnolo di campioni di acqua del CER.

Matrice Programma 2009

Proiezione al

31/12/2009 Tipologia campione

Acque 100 71 Controllo delle acque del Canale Emiliano Romagnolo (C.E.R.)

Anche per il 2010 il laboratorio si rende disponibile ad eseguire questa attività analitica. 8.2 Attività laboratoristica per matrici ambientali su specifica richiesta di Enti

pubblici/privati Tutta questa attività è eseguita in regime di convenzione con Enti pubblici e Clienti privati fra cui si elencano: l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi; le Direzioni sanitarie dei Presidi ospedalieri dell’ Azienda USL di Bologna, il Comune di Bologna; l’Arpa Liguria; la Banca d’Italia; la Ditta Cerelia; la Ditta Segafredo; la Società SERIBO ed altri.

Matrice Programma 2009

Consuntivo al

24/11/2009

Proiezione al

31/12/2009Tipologia campione

Controlli Indoor 2100 3456 3700

Ricerca di Legionella spp, valutazione sterilità batterica, controlli microbiologici in

ambienti sanitari

700 901 1016 Acque di dialisi e acque di rete in ambiente sanitario

Acque

85 63 71 Acque termali e minerali

Alimenti 450 781 881

Analisi chimiche e microbiologiche di alimenti; analisi microbiologiche di alimenti e superfici a contatto con

alimenti nei Centri Produzione Pasti.

Per il 2010 si prevede di rinnovare le convenzioni ad esclusione di quelle che relative al controllo degli alimenti, anche se non è ancora possibile definire numericamente con precisione il volume dell’intera attività. 9. ATTIVITÀ DEI CTR 9.1 CTR Cancerogenesi Ambientale e Valutazione del Rischio (CAVR) L’attività principale del CTR è focalizzata sulla individuazione e caratterizzazione del rischio tossicologico correlato alle esposizioni ambientali, con particolare riferimento alle patologie tumorali. Il CTR, tuttavia, ha iniziato la sua attività in un momento in cui si è acquisita la consapevolezza scientifica che i confini fra tossicologia umana ed eco-tossicologia sono

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necessariamente sfumati in una visione piu’ ampia di interazione ambiente e salute. In questa nuova e stimolante fase della ricerca tossicologica ambientale si collocano i grandi progetti messi in opera dalla Regione Emilia-Romagna, coordinati da Arpa e in cui trovano spazio le maggiori attività di ricerca e sviluppo che saranno svolte dal CTR-CAVR nel 2010. In questa ottica si inquadra anche la partecipazione del CTR-CAVR alle attività comprese nel complesso Regolamento REACh (Reg CE 1907/2006). Per le competenze ricomprese nella propria mission e per le esperienze maturate negli anni precedenti, il CTR-CAVR e’ in grado di supportare diverse attività richieste dal REACh e per le quali sono previste specifiche forme di finanziamento erogate dall’Autorità Competente, dal supporto alle aziende per il miglioramento ambientale nell’utilizzo di prodotti e processi, allo sviluppo e implementazione di test alternativi per la predizione del rischio, all’utilizzo di approcci tossico genomici per una piu’ specifica caratterizzazione dei profili tossicologic,i a una eventuale categorizzazione delle molecole chimiche sulla base dei profili genici di espressione (fingerprint) in accordo o a supporto dei modelli non cellulari, quali il QSAR. Sempre in ambito REACh, il CTR supporterà iniziative di formazione rivolte alle figure istituzionali e aziendali coinvolte nei diversi aspetti dell’applicazione della normativa. Alcune attività, sia in termini sperimentali che in termini di risk assessment, saranno rivolte a soddisfare temi di interesse istituzionale, quali il supporto offerto alla Provincia di Bologna per il monitoraggio di aree risultate problematiche in indagini precedenti (Sito E – Chiesa Nuova di Castenaso) o la valutazione biologico-sanitaria delle risultanze del bilancio ambientale. Qui di seguito viene dato un breve sommario delle attività previste per il 2010. 9.1.1 Attività in ambito REACh (Reg. CE 1907/2006) E’ prevista la riorganizzazione del laboratorio di trasformazione cellulare per rispondere alle esigenze delle Buone Pratiche di Laboratorio (BPL), certificazione necessaria per l’offerta all’esterno del test. La trasformazione cellulare costituisce un metodo di prova ufficiale per il REACh ed è riportato nel regolamento CE 440/2008 (saggio biologico B21). Per questo motivo, un altro obiettivo che ci si propone di perseguire nel 2010 è l’inserimento del laboratorio nel programma di convalidazione internazionale del test coordinato da ECVAM (European Center for Validation of Alternative Methods). Nell’ambito del REACh sono anche state presentate alcune proposte progettuali che dovrebbero essere finanziate durante il 2010. Queste proposte comprendono i seguenti temi: 1a- Applicazione e armonizzazione di metodi in vitro per valutazioni ecotossicologiche delle sostanze chimiche, ai fini del Regolamento REACh: utilizzo della linea cellulare stabilizzata di pesce RTG-2 (Raimbow Trout Gonad) Il progetto, gestito da ISPRA, prevede uno studio collaborativo per la valutazione della riproducibilità inter-laboratorio delle condizioni di coltura di linee stabilizzate di trota e di test di citotossicità per lo screening preliminare di ecotossicità di sostanze chimiche. Lo scopo del progetto è quello di costituire dei laboratori nazionali di riferimento dedicati all’applicazione e al controllo delle procedure richieste dal regolamento REACh. Il CTR-CAVR si occuperà della determinazione della citotossicità basale. 1b - Applicazione di tecnologie tossicogenomiche a metodi ecotossicologici in vivo e in vitro su pesci: specie di riferimento Oncorhynchus mykiss e Dicentrarcus labrax Il progetto si inserisce nell’ambito della messa a punto di metodi innovativi da utilizzare come metodi di prova in ambito REACh. E’ stato presentato ad ISPRA. Le attività scientifiche dovrebbero iniziare nella seconda metà del 2010. Il CTR-CAVR si occuperà dell’applicazione di tecnologie trascrittomiche, la branca più avanzata della tossicogenomica, alle specie ittiche oggetto di studio per individuare in vivo biomarcatori specifici d’azione da trasferire poi ai sistemi in vitro.

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1c - Progetti MISE Sono progetti finanziati dal MISE nell’ambito del REACh per il sostegno alle imprese che devono sostituire prodotti o processi produttivi estremamente preoccupanti per la salute dell’ambiente. Il finanziamento era previsto per ottobre 2009. Le nostre attività sono state inserite in 6 differenti progetti e prevedono l’utilizzo dei test di citotossicità e trasformazione. Per il 2010, in caso di approvazione del finanziamento, e’ prevista la stesura del piano esecutivo del progetto, propedeutico alla fase sperimentale che inizierà nel secondo dei tre anni previsti per lo sviluppo dei progetti. 1d - Attività di formazione Nel 2010 e’ prevista anche una attività di formazione su specifica richiesta di ISPRA, per la costruzione di un progetto formativo territoriale, e del CentroReach di Federchimica, per corsi di formazione sui test alternativi. Entrambe le iniziative rispondono all’esigenza di creare una partnership pubblico-privato, cosi’ come già realzzato in altri Paesi della UE, per il supporto alle figure istituzionali e ai tecnici elle aziende in vario modo e a vario titolo coinvolti nell’applicazione del REACh. 9.1.2 Progetti sperimentali a supporto della tematica qualità dell’aria ed

effetti sulla salute umana 2a - Moniter: Monitoraggio degli inceneritori nel territorio dell´Emilia-Romagna Il progetto MONITER, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, si pone l’obiettivo di uniformare le metodologie di monitoraggio ambientale degli impianti di incenerimento rifiuti, di acquisire nuove conoscenze relative alle caratteristiche qualitative e quantitative degli inquinanti emessi dagli impianti e presenti in ambiente nonché di valutare, con approccio omogeneo, lo stato di salute della popolazione esposta alle emissioni degli inceneritori di rifiuti solidi urbani in esercizio nel territorio regionale. Un ulteriore obiettivo del progetto è quello di definire i criteri di effettuazione della Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) di eventuali futuri impianti, alla cui stesura forniranno un indirizzo i risultati e i prodotti intermedi del progetto. Il CTR Cancerogenesi Ambientale e Valutazione del Rischio è impegnato nel coordinamento di tutte le azioni della Linea Progettuale 5 e nella realizzazione delle Azioni 4 e 5, rispettivamente imputate all’Area di Tossicologia Sperimentale per la individuazione delle proprietà trasformanti e potenzialmente cancerogene dei campioni raccolti nelle aree circostanti l’impianto di incenerimento (azione 4) e all’area di tossicogenomica per la determinazioni degli effetti dell’esposizione sull’espressione dei geni degli organi bersaglio (polmone, mammella) e la possibile individuazione di biomarcatori specifici. Nel 2010 saranno completate tutte le attività previste nell’azione 4 (tossicogenomica) e verrà fornito il supporto tecnico-scientifco per l’interpretazione dei dati ottenuti nelle diverse azioni ai fini della valutazione del rischio operata nell’ambito dell’azione 5. Saranno anche approntate due pubblicazioni specifiche, in forma di Quaderni Arpa, per la descrizione dei metodi, dei protocolli e degli approcci sperimentali utilizzati in ambito del Progetto Moniter, quali modelli per studiare gli effetti sulla salute umana derivanti da esposizione a sorgenti puntuali. A completamento di tutta l’attività verrà fornito il necessario supporto all’era comunicazione per la predisposizione delle relazioni e dei documenti finali. 2b - Progetto per la realizzazione di un Supersito in Emilia-Romagna Il progetto, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, si focalizzerà sulla raccolta dati chimici, fisici e biologici dell’atmosfera per le elaborazioni deterministiche, statistiche, epidemiologiche e di valutazione del rischio sanitario a supporto della governance. Il CTR-CAVR, oltre a curare il coordinamento del WP5-Tossicologia Predittiva, che include diverse azioni per la definizione del rischio correlato all’esposizione di contaminanti chimici presenti nel particolato atmosferico, si occuperà direttamente di determinazioni di tipo tossicologico per valutare le tipologie di aerosol contenenti sostanze, elementi, composti o

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miscele di composti che hanno effetti sulla salute. Nell’ambito di questo progetto, oltre ai test già utilizzati su tematiche di qualità dell’aria, saranno sviluppati nuovi approcci sperimentali, sia in ambito di tossicologia sperimentale che in ambito di tossicogenomica. L’attività del 2010 sarà principalmente incentrata sull’acquisizione e messa in uso delle nuove strumentazioni e tecnologie. 2c - Monitoraggio sito E Saranno completate le attività sperimentali e verrà predisposta la relazione finale relativa al monitoraggio dell’area corrispondente alla Chiesa Nuova di Castenaso, definita sito E, che aveva mostrato criticità durante la campagna di monitoraggio dell’impianto di incenerimento di Bologna 2d - Bilancio Ambientale Qualità dell’Aria: proposta di metodologia per la definizione di Indicatori di salute correlati Questo progetto attiene all’area di valutazione del rischio del CTR. Il Bilancio Ambientale (BA) ha fornito lacuni indicatori per valutare l’efficacia degli interventi adottati dalle diverse Amministrazioni per contenere e ridurre l’inquinamento atmosferico. Si e’ dunque pensato di inserire nel BA elementi utili a stimare gli effetti sulla salute delle scelte adottate. Il progetto si configura quindi come uno studio di fattibilità per definire le metodologie piu’ utili per esprimere in termini sanitari gli effetti delle politiche di riduzione dell’inquinamento atmosferico. 2e – Monitoraggio tossicologico di impianti di incenerimento extra-regionali L’attività prevista nell’ambito di questo progetto si riferisce alla caratterizzazione tossicologica dell’area circostante un impianto di incenerimento di interesse per la regione Lazio. Arpa-ER è stata contattata perché renda disponibile le competenza acquisite sia nell’ambito dello studio di monitoraggio dell’inceneritore del Frullo che nel più ampio progetto Moniter. 9.1.3 Progetti sperimentali a supporto della tematica alimenti ed effetti sulla

salute umana 3a – MITICA: Sviluppo di strumenti diagnostici innovativi per la rapida identificazione di classi di contaminanti in matrici alimentari Il progetto di ricerca MITICA (Microarray e ProteomIca: Tecnologie Innovative per la Identificazione di Contaminanti negli Alimenti), finanziato dal Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca, si propone di utilizzare le nuove tecnologie dell’era post-genomica per mettere a punto strumenti precisi, veloci, sensibili e specifici per identificare microinquinanti di origine naturale ed antropica presenti negli alimenti. Gli interessanti risultati già disponibili saranno presentati nell’ambito di un convegno organizzato dal CTR dal titolo “Rischio-beneficio degli alimenti” a Bologna il 25 marzo 2010. 3b - Progetto PESCI - Qualità e sicurezza degli alimenti di origine acquatica e degli ambienti relativi alla loro filiera di produzione La ricerca, finanziata dal Ministero della Salute, si occupa di diversi aspetti emergenti di natura igienico sanitaria, tossicologica e nutrizionale che coinvolgono prodotti ittici sia d’allevamento sia selvatici (acque interne e marine) di origine nazionale ed internazionale, anche nell’ottica di garantire ed incentivare la tracciabilità dei prodotti quale elemento di collegamento alla qualità dell’ambiente da cui provengono e della filiera produttiva. Il CTR-CAVR si occupa della messa a punto di metodi innovativi per l’identificazione di inquinanti in prodotti ittici, con particolare riferimento alla presenza di molecole ad attività ormono-simile (IE) con l’obiettivo di comprendere i meccanismi d’azione responsabili del danno e valutare le interazioni fra le miscele di contaminanti in esame e i bersagli cellulari e molecolari.

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9.1.4 Valutazione del rischio di molecole ad interferenza endocrina, con particolare riferimento all’esposizione infantile

Da molti anni l’attività di ricerca sperimentale e di valutazione del rischio del gruppo afferente al CTR-CAVR è particolarmente focalizzata sulle molecole ad interferenza endocrina presenti nell’ambiente come conseguenza di attività antropiche e negli alimenti, dove queste molecole sono presenti sia in forma di principi attivi propri della matrice sia come contaminazione di origine naturale e antropica. Oltre ai progetti di ricerca specifici già descritti, il CTR fa parte di un gruppo di lavoro che comprende anche il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’AUSL di Bologna e l’area Alimenti della sezione di Bologna. Il gruppo ha focalizzato la propria attenzione su due tematiche di attualità quali il bisfenolo presenti nei biberon, negli alimenti per l’infanzia e nell’acqua, e gli ftalati presenti nei giocattoli. Queste tematiche sono state derivate dal documento di programmazione definito dal Gruppo di lavoro per la sorveglianza dell’esposizione a interferenti endocrini presso la Presidenza del Consiglio, Comitato Nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie, di cui il CTR è membro attivo. 9.1.5 Attività di comunicazione I risultati ottenuti nei diversi progetti presentati saranno oggetto di comunicazioni scientifiche a convegni internazionali e di pubblicazioni scientifiche su riviste indicizzate. Il CTR, inoltre, organizzerà, per il terzo anno consecutivo, nell’ambito di Remtech 2010, una sessione dedicata al rischio di esposizione a terreni contaminati. Remtech cosituisce un momento importante di discussione delle diverse problematiche correlate alla contaminazione dei terreni e agli eventuali interventi di risanamento. Il CTR è parte del Comitato Tecnico Scientifico di Remtech. Questo favorisce un’operazione di visibilità delle diverse aree dell’Agenzia che, nell’ambito delle attività istituzionali che presiedono, producono dati e risultati di grande rilevanza scientifica. Prediligendo ogni anno un diverso aspetto di contaminazione, è possibile dare una visione dell’attività integrata svolta dall’Agenzia. Per il 2010 ci si focalizzerà sui contaminanti emergenti (nanoparticelle) e riemergenti (radiazioni ionizzanti). 9.2 Attività del Centro Tematico Regionale Aree Urbane Il Centro Tematico Regionale Aree Urbane svolge la propria attività su tre grosse macroaree cosi suddivise:

1. Modellistica per la qualità dell’aria 2. Progetti di ricerca e sviluppo 3. Reportistica relativa ai temi della sostenibilità

Su questi temi, relativamente all’anno 2010, il CTR Aree Urbane sarà impegnato sui lavori relativi a:

A. Progetto Moniter B. Progetto Supersito C. Realizzazione VI° Rapporto qualità dell’ambiente urbano in Italia D. Progettazione di un’analisi economico-ambientale relativa alla regione Emilia-

Romagna E. Studio della qualità dell’aria della città di Imola

Di seguito viene descritta l‘attività prevista per ognuno degli oggetti di sopra riportati. 9.2.1 Progetto Moniter Monitoraggio degli inceneritori nel territorio dell’Emilia-Romagna Il progetto “Organizzazione di un sistema di sorveglianza ambientale e valutazione epidemiologica nelle aree circostanti gli impianti di incenerimento in Emilia-Romagna”,

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denominato Moniter, è iniziato nell’anno 2007 e la sua conclusione è prevista per la fine dell’anno 2010. Il CTR Aree Urbane è impegnato nel coordinamento dell’intero progetto e nelle attività relative alla linea progettuale 2. Di seguito si riportano le principali attività previste per il 2010. Il progetto si articola in 7 linee progettuali che spaziano dal monitoraggio ambientale effettivo ai modelli teorici di diffusione degli inquinanti, e dalle analisi tossicologiche su campioni raccolti alle valutazioni epidemiologiche e sanitarie basate sui dati ottenuti. La prima linea progettuale si occupa della caratterizzazione delle emissioni dell’impianto di incenerimento di rifiuti urbani di Bologna (termovalorizzatore del Frullo, Granarolo dell’Emilia) e l’attività di campionamento è già stata completata. Nel corso della campagna sono state acquisite informazioni sugli inquinanti gassosi emessi a camino mediante misure in continuo, sui principali parametri tecnici dell’impianto ed è stata fatta una caratterizzazione della distribuzione dimensionale e della concentrazione numerica del particolato emesso fino alle dimensioni nanometriche. Sono in corso le analisi dei dati ottenuti. Nella stessa campagna si sono poi svolti ulteriori campionamenti per poter ricavare il bilancio di massa di alcuni inquinanti in traccia, quantificandone il contenuto e le relative ripartizioni nei residui solidi, liquidi e gassosi prodotti dall’impianto ed il rilascio complessivo nell’ambiente integrando lo studio con la caratterizzazione delle presenze nel rifiuto in ingresso. A studio ultimato sarà possibile predisporre un piano di monitoraggio degli inceneritori omogeneo a livello regionale, così come previsto dalla normativa IPPC (D.Lgs59/2005), mediante la emanazione di linee guida che dovranno individuare i parametri da monitorare e controllare (parametri tecnici, gestionali, di esercizio ed emissivi) ritenuti indispensabili per una corretta e completa acquisizione di informazioni sull’impatto dell’impianto. Il 2010 sarà quindi l’anno in cui verranno pubblicati i risultati definitivi. La seconda linea progettuale si sviluppa in diverse parti. E’ prevista la realizzazione di un quadro conoscitivo delle emissioni in atmosfera di tutte le sorgenti presenti nei territori della regione su cui insistono impianti di incenerimento. Le basi dati informatizzate sono impiegate per l’applicazione dei modelli di diffusione (ADMS-URBAN e Lapmod) al fine di studiare la dispersione degli inquinanti in prossimità delle sorgenti. L’attività che rappresenta il filo conduttore dell’intera linea progettuale e che ha un ruolo primario nell’intero progetto è il campionamento dell’aerosol nelle aree circostanti il termovalorizzatore di Bologna. Le campagne di monitoraggio, oltre al campionamento di aerosol e la sua speciazione chimica, hanno visto, durante il 2008 e il 2009 la caratterizzazione della distribuzione dimensionale e della concentrazione numerica del particolato fino alle dimensioni nanometriche, oltre a indagini di micrometeorologia. Nello studio è previsto anche un monitoraggio avanzato relativo al contenuto di inquinanti nel sistema acqua-suolo-pianta. Infine, a valle dell’elaborazione dei dati ottenuti, ci sarà la predisposizione di un report contenente inoltre le linee guida per omogeneizzare su tutta la regione la predisposizione di un piano di sorveglianza ambientale delle aree all’interno delle quali sono presenti impianti di incenerimento di rifiuti urbani. L’anno 2010 sarà caratterizzato dalla conclusione delle analisi chimiche e dall’applicazione di modelli al recettore. La terza linea progettuale prevede l’implementazione di un metodo di integrazione geografica di dati ambientali e socio-demografici al fine di effettuare una valutazione dell'esposizione della popolazione residente nelle aree circostanti tutti gli inceneritori della regione. Vi sarà l’applicazione di modelli per una mappatura delle zone di ricaduta degli inquinanti all’interno del dominio di interesse, dove già si è individuata una coorte di popolazione (nati, residenti e lavoratori) distinta in sottogruppi a diversa esposizione su cui, nell’ambito della quarta linea progettuale, verrà effettuata una valutazione epidemiologica degli effetti sulla salute. Altro obiettivo dell’azione che sarà successivo alle precedenti attività è l’implementazione di un sistema informativo prospettico che integri indicatori ambientali-biologici-sanitari “specifici” di inquinamento da inceneritori, per la definizione della relazione tra rischio ambientale – esposizione – effetto. L’anno 2010 vedrà la restituzione dei risultati definitivi di tutte le attività previste.

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La quarta linea prevede poi una valutazione epidemiologica sulle condizioni di salute della popolazione residente e dei lavoratori che operano nelle zone intorno agli inceneritori per RSU esistenti in regione, indagando sia gli effetti a breve termine sia quelli a lungo termine. La stesura del report è successiva ad un incrocio e ad una correzione dei risultati anagrafici della popolazione sulla base di diversi indicatori individuati come determinanti del livello di esposizione. Nell’anno 2010 verranno portate a conclusione le analisi epidemiologiche relative alle coorti di nati, residenti, lavoratori. La quinta linea progettuale studia degli effetti tossicologici dell’aria in prossimità degli impianti di incenerimento. In particolare, l’attività prevede l’analisi dei campioni raccolti nell’ambito della campagna di monitoraggio della linea 2 per determinare i meccanismi fondamentali della patogenicità e dell’impatto ambientale da sostanze genotossiche del particolato e il rischio cancerogeno associato all’inquinamento atmosferico. Sono previsti inoltre studi di tossicogenomica per l’individuazione di profili genici di espressione in linee cellulari esposte a particolato. L’integrazione dei dati ottenuti, il confronto con i dati di concentrazione degli inquinanti in aria e con i dati epidemiologici e l’applicazione di modelli permetteranno di valutare la stima dei rischi per la popolazione (risk assessment) dovuti ad effetti a breve e lungo termine, attività quest’ultima che verrà sviluppata nel 2010. La sesta linea progettuale si occupa di definire uno strumento operativo e condiviso per la valutazione di impatto sanitario da utilizzare sia in fase autorizzativa sia nell'ambito di procedimenti più complessi quali VIA (Valutazione di impatto ambientale), VAS (Valutazione ambientale strategica) e VIS (Valutazione di impatto sulla salute). Si esaminano modelli e approcci esistenti ed utilizzati in precedenti esperienze per la valutazione di impatto sanitario. Si provvede poi a selezionarne un set da testare in relazione all'applicabilità e allo stato di avanzamento dei risultati prodotti dalle altre linee progettuali, effettuando le simulazioni ed individuando il modello più appropriato. La settima e ultima linea progettuale riguarda la divulgazione e la strategia di comunicazione del progetto. Tale attività ha visto la creazione di un sito web accessibile al pubblico che riporta in maniera efficace il percorso e le azione del progetto. Nel corso del tempo provvederà ad aggiornare il pubblico sulle fasi e sullo stato di avanzamento delle attività, con informazione su convegni, iniziative formative ed eventi pubblici. E’ inoltre in corso la realizzazione di un report filmato su tutta l’attività del progetto che permetterà agli interessati di comprendere la metodologia di conduzione dello studio. Nel 2010 svilupperà principalmente la sua attività per la gestione dei risultati ottenuti, attraverso un processo di comunicazione sul rischio per la salute collettiva e l’ambiente coinvolgendo la governance, le imprese, i cittadini, i media e la comunità scientifica locale ed internazionale. 9.2.2 Progetto Supersito Realizzazione di uno studio riguardante aspetti chimico-fisici, tossicologici e di valutazioni sanitarie-epidemiologiche dell’inquinamento atmosferico nel territorio dell’Emilia-Romagna Il progetto Supersito è stato accettato, ad oggi ancora in via ufficiosa, dagli Assessori all’Ambiente e Sviluppo Sostenibile e Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna ed è in corso di deliberazione, per quanto riguarda l’approvazione, il finanziamento ed il mandato ad Arpa della realizzazione, da parte della Giunta Regionale. Il CTR Aree Urbane, estensore dello studio, sarà impegnato, nel 2010, per la maggior parte del proprio tempo, nella realizzazione e nel coordinamento delle attività previste per questo studio quinquennale. Di seguito viene descritto il progetto nella sua complessità.

9.2.2.1 Premessa Il Progetto Supersito ha come scopo la realizzazione di dettagliate osservazioni di alcuni parametri chimici, fisici, tossicologici dell’atmosfera e di valutazioni sanitarie,

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epidemiologiche e ambientali mediante modelli interpretativi, nel territorio della Regione Emilia-Romagna. Nella elaborazione del progetto si è fatto riferimento ad esperienze già consolidate a scala internazionale quali quelle relative ai “Supersiti” di Monaco (D) (http://www.wzu.uni-augsburg.de/en/projekte/projekte_laufend/umweltaerosol.html) e degli USA (http://www.epa.gov/ttnamti1/supersites.html). La specificità del progetto di Arpa e della Regione Emilia-Romagna risiede nella stretta integrazione tra i dati ambientali e quelli di tipo sanitario ed epidemiologico. Infatti parecchi studi epidemiologici hanno da tempo dimostrato la correlazione tra le concentrazioni di particolato presente in aria e una maggiore morbidità e mortalità. Inoltre, la decisione della Commissione Europea del 28 settembre 2009, che non concede la deroga alle zone della regione Emilia-Romagna all’obbligo di applicare i valori limite di PM 10 in qualità dell’aria, comporta sostanzialmente la necessità di una maggiore conoscenza delle tematiche relative all’aerosol atmosferico, ai suoi precursori e alla sua composizione, anche ai fini di una miglior governance delle tematiche relative alla protezione dell’atmosfera.

9.2.2.2 Obiettivo generale L’obiettivo generale è quello di migliorare le conoscenze relativamente agli aspetti ambientali e sanitari del particolato fine ed ultrafine, nelle componenti primarie e/o secondarie, presente in atmosfera.

9.2.2.3 Obiettivi specifici: Dal punto di vista ambientale e sulla base di quanto detto, si effetturanno approfondimenti specifici relativi alla: - Formazione e composizione degli inquinanti secondari in atmosfera (particolato fine e

ultrafine); - Identificazione del legame tra la composizione del particolato presente in aria e le fonti di

emissione. La disponibilità di tali informazioni consentirà di: - Migliorare l’attuale capacità dei modelli matematici di effettuare scenari futuri di qualità

dell’aria. - Rispondere alle eventuali richieste derivanti dal recepimento della Direttiva 50/2008/CE Dal punto di vista sanitario il progetto permetterà di: - Valutare gli effetti tossicologici dei campioni di particolato raccolto al fine di una maggior

comprensione degli aspetti infiammatori e di un complessivo risk assessment; - Valutare con studi epidemiologici gli effetti a breve e lungo termine dell’esposizione a

inquinamento atmosferico della popolazione. In particolare, gli obiettivi specifici del progetto sono i seguenti: a. Stima del bilancio di massa chimico attraverso una dettagliata speciazione

dell’aerosol fine; b. Definizione dello spettro dimensionale delle particelle submicroniche, con alta

risoluzione temporale; c. Caratterizzazione della meteorologia del PBL e del Surface Energy Balance (SEB)

durante episodi di nucleazione di UFP e trasporto di particelle di origine crostale; d. Valutazione del comportamento e dei fenomeni che portano alla formazione e crescita

del particolato secondario inorganico ed organico; e. Utilizzo di modellistica meteorologica ad alta risoluzione (COSMO) e di modelli chimici

di trasporto (Chimere) per la simulazione delle specie chimiche (particolato) di interesse epidemiologico;

f. Attribuzione dei pesi alle varie sorgenti di emissione attraverso determinazione della speciazione chimica e mediante modelli al recettore (source apportionment);

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g. Risposta alla Direttiva 50/2008 relativamente a carbonio organico ed elementare, ioni sull’aerosol e al D. Lgs 183/04 per alcuni composti precursori dell’ozono in diverse aree della regione;

h. Determinazioni di tipo tossicologico per la valutazione delle tipologie di aerosol contenenti sostanze, elementi, composti o miscele di composti che hanno effetti sulla salute;

i. Realizzazione di indagini epidemiologiche attraverso lo studio degli eventi sanitari rilevanti: - A breve termine, mediante correlazioni tra i flussi informativi correnti (SDO,

banca dati farmaceutica, etc.) per patologie riconducibili ad esposizione a inquinanti e i valori di alcune sostanze trovate nell’aerosol atmosferico;

- A lungo termine, attraverso le analisi di fonti informative quali: registro tumori e registro mortalità e i valori di alcune specie chimiche determinate sistematicamente nell’aerosol, nel corso della durata del progetto;

j. Valutazione e stima del rischio (risk assessment) attraverso le elaborazioni dei parametri chimici e tossicologici osservati e dalla comparazione con le analisi epidemiologiche di eventi a breve e a lungo termine;

k. Miglioramenti della valutazione dell’esposizione della popolazione attraverso studi della qualità dell’aria in ambienti indoor relativamente al particolato fine ed ultrafine.

9.2.2.4 Localizzazione dei punti di monitoraggio Di seguito viene definita la configurazione delle stazioni di misura del supersito: a) Main Site (MS): La stazione di monitoraggio principale oggetto dello studio sarà ubicata

nella città capoluogo di Regione, in quanto l’area urbana di Bologna è rappresentativa e significativa visto l’importante bacino di popolazione che ospita, presupposto necessario ai fini degli studi di tipo epidemiologico.

b) Urban Satellite 1 (US1): Questa stazione verrà posta nell’area urbana di Parma, situata nella pianura interna della regione, dove le condizioni meteorologiche caratterizzate da scarsi ricambi d’aria e frequenti fenomeni di inversione termica sono rappresentative della area occidentale della regione.

c) Urban Satellite 2 (US2): Questa stazione verrà collocata in un’area urbana della costa, in particolare nella zona di Rimini. L’interesse per questa stazione è legato all’importanza di valutare, dal punto di vista sanitario, la popolazione residente sulla costa, la cui meteorologia e probabilmente anche la composizione dell’aerosol stesso, determina pressioni e impatti sicuramente diverse da quelle delle aree interne della regione, sia centrali che occidentali. L’area di Rimini è scelta, rispetto ad altre aree della costa per via del numero di residenti relativamente più elevato, mentre è esclusa l’area di Ravenna poiché in alcuni punti delle sue vicinanze potrebbe essere sottoposta ad una pressione anche del polo industriale petrolchimico, generando in questo modo potenziali fattori confondenti. Inoltre l’area del delta del Po non sembra perseguibile visto la minor presenza di residenti. La microubicazione del US2 sarà definita in seguito dopo ulteriori approfondimenti come per il MS.

d) Rural Satellite 3 (RS3): Posto nell’area rurale di San Pietro Capofiume, Molinella presso la base di Arpa. L’interesse è più tipicamente di tipo ambientale, in quanto tale area non è sottoposta, nelle sue vicinanze, in modo diretto a particolari pressioni ambientali. Dunque la possibilità di studiare i fenomeni di tipo chimico-fisico dell’atmosfera che avvengono in un’area che caratterizza bene la pianura della regione Emilia-Romagna permetterà di capire meglio i processi su ampia scala. Tuttavia non va dimenticato un potenziale interesse anche di tipo epidemiologico in quanto si può ritenere che l’insieme dei piccoli o medi paesi che compongono la pianura della regione siano un grande ed unico oggetto di studio, dunque i risultati provenienti da questo sito potrebbero essere considerati anche per le analisi di correlazione con i dati sanitari.

e) Remote Satellite 4 (RS4): Posto al Monte Cimone, a 2165 m slm di quota, sul punto più alto delle montagne della regione presso la base attualmente gestita dall’Aeronautica

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Militare e dal CNR ISAC. Tale stazione, attualmente già in funzione e gestita, per le analisi dell’aerosol atmosferico, da parte del CNR ISAC non cambierebbe rispetto all’attuale configurazione ed entrerà nel progetto poiché si utilizzeranno i dati provenienti dal monitoraggio che già oggi viene effettuato. L’importanza di tale stazione, posizionata nella libera troposfera, è ovviamente singolare ed i dati ottenuti sono e saranno caratteristici delle masse d’aria provenienti da scale molto più ampie rispetto quelle di cui ai siti precedentemente discussi.

9.2.2.5 Collaborazioni esterne Vista la complessità del progetto si rende necessaria la collaborazione con centri di ricerca internazionale, tra i quali:

CNR ISAC (Bologna), Università di Bologna (Dipartimento di Patologia Generale), Università di Ferrara ( Dipartimento di Chimica), Università di Helsinki (SF), Università di Kuopio (SF), Finnish Meteorological Institute (SF), ASL Roma E

9.2.2.6 Organizzazione del progetto Il progetto si articola in 7 linee progettuali come di seguito rappresentate:

LP 1: Campionamento, analisi chimica e distribuzione dimensionale del particolato; LP 2: Misure fisiche e modelli di qualità dell’aria; LP 3: Campagne di misure intensive in atmosfera; LP 4: Tossicologia predittiva; LP 5: Campagne di misure intensive in ambienti indoor; LP 6: Analisi epidemiologiche sugli effetti a breve e a lungo termine; LP 7: Analisi dati ambientali

Il coordinamento complessivo di tali linee (team di progetto) verrà garantito da n. 2 Project Manager: uno per la componente ambientale (Arpa) e uno per la componente sanitaria (DG Regionale Sanità e Politiche Sociali). E’ previsto inoltre un comitato guida composto da: Direttore generale Arpa, Direttore tecnico Arpa, un rappresentante della Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa, un rappresentante della Direzione Generale Regionale Sanità e Politiche Sociali, i 2 Project Manager. Tale comitato guida ha funzioni di garante verso la Giunta regionale del corretto svolgimento del progetto. Infine è prevista una Segreteria, con funzioni di supporto logistico ed amministrativo al Comitato Guida, ai PM, al team di Progetto, composta da un rappresentante della Regione Emilia-Romagna e da un rappresentante per Arpa.

9.2.2.7 Tempi Il progetto ha la durata di 5 anni, dal 2010 al 2014. Il primo anno – 2010 – sarà utilizzato per la realizzazione delle infrastrutture e per l’acquisizione degli strumenti con le necessarie gare d’acquisto, oltre che per la messa a punto delle metodiche di analisi chimiche, fisiche, bio-tossicologiche, dei protocolli d’indagini epidemiologiche e delle tecniche di valutazione modellistica. Gli anni 2011, 2012, 2013 saranno dedicati alle attività sperimentali di misure e analisi modellistiche. Infine, l’anno conclusivo - 2014 - sarà dedicato all’analisi dei dati ottenuti nei tre anni precedenti e alla eventuale ridefinizione del progetto per i successivi anni.

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9.3 Realizzazione VI° Rapporto qualità dell’ambiente urbano in Italia In collaborazione con Ispra (Roma) si realizzerà il VI Rapporto sulla Qualità Ambientale delle Aree Urbane Italiane. Il CTR Aree Urbane sarà impegnato sia per il coordinamento generale regionale, nell’ambito delle informazioni relative alle tre città interessate dal rapporto: Parma, Modena, Bologna, sia per la raccolta dei dati relativi alla città di Bologna. I lavori vengono svolti in stretto coordinamento, come negli anni precedenti, con il sistema delle agenzie per l’ambiente e di Ispra al fine di arrivare, nel primo trimestre 2010 alla pubblicazione del VI rapporto e alla sua presentazione in pubblico. Successivamente, durante la restante parte dell’anno si continueranno i lavori per la realizzazione del VII rapporto che vedrà la luce nel 2011. 9.4 Progettazione di un’analisi economico-ambientale relativa alla regione

Emilia-Romagna Nel corso del 2010 si studierà la fattibilità di un report sulla situazione economico-ambientale della regione ER, in collaborazione con il Centro Tematico Regionale Energia e Valutazioni Ambientali Complesse di Arpa. Tale report dovrebbe contenere indicatori ibridizzati (o di decoupling) relativi agli aspetti strettamente ambientali con gli aspetti più di carattere sconomico-sociale. In tale modo si dovrebbe completare l’attuale panorama che vede tali universi piuttosto distinti e distanti tra loro, ma che è evidente che ad oggi necessitano di una maggior integrazione. 9.5 Studio della qualità dell’aria della città di Imola E’ probabile che venga attivato nel 2010 lo studio di qualità cosi come richiesto dal Comune e dal RAB di Imola. Le principali attività su cui verterà l’impegno del CTR Aree Urbane su tale progetto sono i seguenti: 1. Valutazione flussi di massa relative agli inquinanti NO2 e PM10 dei settori:

- Trasporti - Attività produttive - Riscaldamento - Agricoltura Per questa attività è prevista la realizzazione di un inventario delle emissioni comprendenti informazioni dettagliate su: a) Flussi di traffico veicolare sui vari archi stradali che insistono sul Comune di Imola

disaggregati il più possibile nelle varie classi veicolari e, se possibile con informazioni temporali: produzione di shape file con, per ogni arco stradale, informazioni relative al numero di veicoli disaggregato temporalmente, la loro velocità e la classe veicolare.

b) Dati derivanti da autocontrolli o, al limite, gli autorizzati ai sensi delle autorizzazioni provinciali, delle emissioni industriali delle aziende presenti nel territorio del Comune di Imola: produzione di shape file e tabelle dati con le georeferenziazione di ogni camino e le loro caratteristiche fisico-chimiche.

c) Dati dei consumi di gas naturale o altri combustibili utilizzati per il riscaldamento civile e industriale disaggregati per areale: produzione di shape file georeferenziati

d) Informazioni sulle superfici dedicate all’agricoltura e più in generale sull’uso del territorio di Imola: produzione di file georeferenziati. Possibile opzione: Dai dati ottenuti dal calcolo dei flussi di massa, si possono simulare, mediante il modello ADMS Urban, i valori di concentrazione in aria della sola componente primaria degli inquinanti NO2 e PM10. Le variabili meteorologiche saranno scelte sulla base di valutazioni sull’anno più rappresentativo, rispetto alla climatologia della zona.

2. Analisi dei risultati ottenuti ex-ante ed ex-post rispetto all’inizio della attività della nuova centrale turbogas, di tutte le stazioni di monitoraggio che insistono sul Comune di Imola; Valutazioni rispetto alla meteorologia.

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3. Analisi mediante un modello lagrangiano (Lapmod) delle ricadute della sola centrale turbogas. Rappresentazione delle mappe delle isolinee di concentrazione in aria (spaziali e temporali) degli inquinati primari emessi dalla centrale.

10. ATTIVITA’ DI COMUNICAZIONE/DIFFUSIONE DATI AMBIENTALI Continuerà l’attività di divulgazione sul sito Web dei Report ambientali, nella loro stesura definitiva, in particolare: Gli invasi di Suviana e Brasimone: report monitoraggio La Qualità dei Corsi d’acqua della Provincia di Bologna Rete fissa di monitoraggio qualità dell’aria: report sintesi dati Rete di monitoraggio e dati sull’inquinamento atmosferico Rete di monitoraggio dei campi elettromagnetici ad alta frequenza: report annuale E’ ormai consolidato l’aggiornamento del sito web relativamente alle comunicazioni/informazioni sulle reti nonché sui progetti in corso o terminati nel corso dell’anno. Continua come ormai da alcuni anni, la collaborazione con l’UNIBO - Dipartimento di Fisica ambientale - nella formazione degli studenti della specialistica relativamente alla conoscenza dei sistemi di rilevazione degli inquinanti in aria attraverso visite guidate alle centraline di monitoraggio. La sezione di Bologna continuerà anche nel 2010 la partecipazione alla trasmissione di Rai 3 “ Buongiorno Regione” ove vengono fornite periodicamente notizie sulla qualità dell’aria in relazione alle condizioni meteo.

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Campioni Accettati (Sport)

Campioni Analizzati

(LIMS)

Aria 276 0Acque 5098 8798Suolo 4 4Rifiuti 10 10IPPC 224 224RIRCEM

RI 0 0Siti cont. 300 300Amianto 0 0

Distrib. Carb.Rumore

UrbanisticaVIA

EnergiaAlimenti e mat. a

cont. 200 300Ambienti di vita e

lavoro 60 60Entomologia 8600 8600

Farmaci 0 0Mat.le atip.co 0 0

Controllo qualità 80 80

Totale Obb. 14852 18376Aria 70 0

Acque 2630 2630CEMRifiuti 0 0

Suolo e siti cont. 0 0Rumore

RI 0 0Oss.Amb.li 0 0

EnergiaAlimenti e mat. a

cont. 100 100Ambienti di vita e

lavoro 2500 2500Entomologia 0 0

Farmaci 80 80Mat.le atip.co 0 0

Totale Non Obb. 5380 5310

20232 23686

Bologna - Attività analitica 2010

Servizi Obbligatori

Totale generale Sez.ne

Servizi Non Obbligatori

Attività

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SINTESI ATTIVITA' SU "PROGETTO"

N. DENOMINAZIONE PROGETTO CLIENTE

Annuale Pluriennale

1 Acquisizione delle conoscenze disponibili inerenti la qualità delle acque sotterranee della falda idrica superficiale nell’area del Campo Pozzi Hera “ Tiro a segno”.

RER si Mettere a regime tutte le conoscenze già in possesso dei vari Enti per definire un maggior grado di conoscenza del problema

acqua e suolo SSA relazione, cartografie e banche dati

30 220

2 Collaborazione per il monitoraggio in continuo e assistenza idrogeologica dell’area di coltivazione acque termominerali delle terme di Porretta

UNIBO si rinnovabile Supportare l'Università nella conoscenza degli acquiferi sotterranei termali anche al fine di prevedere forme diversificate di utilizzo.

acqua e suolo e clima SSA relazioni trimestrali 13 100

3 Attività di monitoraggio dei campi elettromagnetici connessi agli impianti di telefonia mobile e per indagini sui siti radiotelevisivi e cabine di trasformazione”.

Comune BO biennale Effettuazione di indagini mirate su siti specifici di interesse dell'amministrazione pubblica

campi elettromagnetici

SSA relazioni periodiche 20 300

4 Indagini idrogeologiche nell’intorno territoriale del polo impiantistico discarica via Guelfa/impianto di preselezione Hera

Hera annuale Approfondimento sulle caratteristiche qualitative delle acque di falda nei pressi del polo impiantistico

acque e suolo SSA Relazione finale 14 50

5 L.R. n.44/95. Assegnazione ad Arpa Bologna del finanziamento per le attività di verifica sperimentale delle metodiche di campionamento degli elementi di qualità biologica , macrobentos per i fiumi ai sensi della Dir. 2000/60/CE

RER annuale Sperimentazione delle nuove metodiche di rilevamento dei bioindicatori nelle acque in supporto alla rete regionale

acque e suolo SSA e Lab Integrato relazione finale con schede allegate

40 200

6 Supporto tecnico alla Regione Emilia Romagna per la ricostruzione del quadro conoscitivo relativo ai principali acquiferi freatici di pianura

Arpa DT annuale Collaborazione relativamente alla provincia di Bologna, con la Direzione Tecnica per la individuazione e caratterizzazione degli acquiferi freatici

acqua e suolo Fornitura di informazioni e dati sui punti individuati

SSA Lab Integrato 7 50

7 Convenzione per la gestione delle stazioni di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico installate in ottemperanza al Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio

Comune Imola poliennale Supporto al Comune nella validazione e valutazione dei dati delle 2 centraline di monitoraggio della qualità dell'aria installate in relazione alla costruzione di un impianto di cogenerazione

aria Fornitura giornaliera dei dati per la pubblicazione sul web con commento ;

relazioni periodiche

SSA 18 25

8 Convenzione relativa al monitoraggio acustico ante-operam in punti significativi della ziona 30 individuata da vigente PGTU presso via Garavaglia

Comune Bologna

annuale indagine per la verifica delle valutazioni espresse nel PTGU rumore Relazione finale SSA 5 20

9 Monitoraggio indoor - microbiologico e chimico - nelle Unità Operative, Blocchi Operatori e Centri Pasto della Azienda Ospedaliero Universitaria

Azienda Ospedaliero

Universitaria di Bologna,

Policlinico S.Orsola- Malpighi

triennale Effettuazioni indagini ambientali con analisi chimico-microbiologiche di campioni di acque, aria, alimenti, farmaci.

Acque, acque dad uso sanitario, superfici, aria indoor, alimenti, farmaci

Laboratorio Integrato Attività analitica, sopralluoghi, campionamento e report tecnici

6 60 200

10 Monitoraggio microbiologico, chimico e radiometrico relativo alla produzione di acque per emodialisi, monitoraggio di riuniti odontoiatrici presso i Centri dell’Azienda USL di Bologna

Azienda Unità Sanitaria Locale

di Bologna

annuale Effettuazioni analisi chimico-microbiologiche-radiomatriche di campioni di acque sanitarie e superfici presso il Presidio Ospedaliero e i Distretti dell'Azienda USL e della vasca riabilitativa Casa dei Risvegli c/o Ospedale Bellaria.

Acque ad uso sanitario, superfici.

Laboratorio Integrato Attività analitica e report tecnici

3 45 200

11 Collaborazione tra Arpa e Agenzia Regionale Di Protezione Civile per l’ampliamento della possibilità di risposta analitica del Dipartimento Tecnico di Bologna per le emergenze di natura chimico-industriale e contributo alle spese per l’acquisto di un sistema di campionamento di sostanze pericolose mediante fibre SPME (Solid Phase Micro Extraction)

Agenzia Regionale di

Protezione Civile (APC) Regione

Emilia Romagna

annuale Implementazione di strumentazione già in dotazione al Laboratorio di Bologna, per poter utilizzare il campionamento mediante fibre SPME durante tutti i campionamenti che coinvolgono ST Sezione di Bologna e Protezione Civile.Individuare nuovi e più semplici protocolli di campionamento per gli operatori sul campo per essere di supporto nell’ambito della collaborazione fra Arpa-ER e Protezione Civile in caso di interventi in campo in eventi con rischio chimico, consentire una diminuzione dei tempi di analisi e una maggiore riproducibilità dei risultati

Matrici ambientali Laboratorio Integrato Attività di analisi e report 5946,4 5946,4 50

Previsione costi operativi (€*1000)

Previsione ricavi

(€*1000)

Impegno personale interno

previsto (g/uomo/y)

OBIETTIVI (Sintesi)

DURATA Matrice/i (prevalentemente

trattate)

Servizio con funzioni di process owner

(ST-SSA-DT-CTR)Output previsti

Programma annuale delle attività 2010 Le Sezioni provinciali

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Annuale Pluriennale

12 FISR MITICA - Sviluppo di strumenti diagnostici innovativi per la rapida identificazione di classi di contaminanti in matrici alimentari

MIUR/FISR 3 anni + 2 anni8 proroga

messa a punto di modelli in vitro di cellule eucarioti o procarioti per l’identificazione di meccanismi di azione dei microinquinanti e predizione del rischio mediante test funzionali e tecniche di DNA microarray

alimenti CTR Cancerogenesi Ambientale

e Valutazione del rischio

relazioni, pubblicazioni su riviste nazionali e

internazionali, organizzazione convegno, presentazioni a

congressi

60 100 180

13 MONITER - Monitoraggio degli inceneritori nel territorio dell’Emilia Romagna LP5

Regione Emilia Romagna

3 anni + 1 anno proroga

Valutazione degli effetti tossicologici dell’aria prelevata in prossimità degli impianti degli inceneritori mediante modelli in vitro predittivi del rischio cancerogeno e approcci di tossicogenomica per l’individuazione di profili genici di espressione in linee cellulari esposte a particolato

aria CTR Cancerogenesi Ambientale

e Valutazione del rischio

relazioni, pubblicazioni su riviste nazionali e

internazionali, presentazioni a congressi

35 35 80

14 Finalizzata Sanità 2006 - Qualità e sicurezza degli alimenti di origine animale con particolare riferimento a quelli di origine acquatica e degli ambienti relativi alla loro filiera di produzione

Min SaluteIZSLT 2 anni studio tossicologico sugli effetti di interferenti endocrini estratti da matrici alimentari; ricerca di biomarcatori di attività di interferenza endocrina in modelli in vitro

alimenti CTR Cancerogenesi Ambientale

e Valutazione del rischio

relazioni, pubblicazioni su riviste nazionali e

internazionali, presentazioni a congressi

6 16 120 g/uomo/y

15 SUPERSITO Regione Emilia Romagna

5 ANNI determinazioni di tipo tossicologico per valutare le tipologie di aerosol contenenti sostanze, elementi, composti o miscele di composti che hanno effetti sulla salute

ARIA CTR Cancerogenesi Ambientale

e Valutazione del rischio

messa a punto di metodiche tossicologiche applicabili al monitoraggio della qualità

dell'aria,relazioni, pubblicazioni su riviste

nazionali e internazionali, presentazioni a congressi

51 24 60 g/uomo/y

16 ISPRA 1 ISPRA 3 ANNI Modelli in vitro per lo studio dell’impatto dell’ambiente sulla salute umana: applicazione di tecnologie tossicogenomiche a metodi tossicologici ed ecotossicologici

acqua CTR Cancerogenesi Ambientale

e Valutazione del rischio

Messa a punto di metodiche alternative report intermedi e

finali

10 14 20 g/uomo/y

17 ISPRA 2 ISPRA 2 ANNI Applicazione e armonizzazione di metodi in vitro per valutazioni ecotossicologiche delle sostanze chimiche, ai fini del regolamanto REACH: utilizzo della linea cellulare stabilizzata di pesce RTG-2 (Rainbow Trout Gonad) - progetto coordinato da ISPRA

acqua CTR Cancerogenesi Ambientale

e Valutazione del rischio

Messa a punto di metodiche alternative report intermedi

e finali

10 5 20 g/uomo/y

18 MISE MISE Applicazione di metodi in vitro e di apporcci tossicogenomici per la valutazione della cancerogenicita' di sostanza chimiche

REACH CTR Cancerogenesi Ambientale

e Valutazione del rischio

Report intermedi e finali 10 5 20 g/uomo/y

19 REGIONE LAZIO REGIONE LAZIO

Valutazione degli effetti tossicologici dell’aria mediante modelli in vitro predittivi del rischio cancerogeno

aria CTR Cancerogenesi Ambientale

e Valutazione del rischio

Report intermedi e finali 5 1 10 g/uomo/y

20 MONITORAGGIO SITO E PROVINCIA BO SI Valutazione degli effetti tossicologici dell’aria prelevata in prossimità dell'impianto del Frullo (sito e) mediante modelli in vitro predittivi del rischio cancerogeno

aria CTR Cancerogenesi Ambientale

e Valutazione del rischio

Report finale 5 3 10 g/uomo/y

21 Moniter LP2 RER, Arpa 3 anni Ottenere informazioni sull'aerosol fine e ultrafine in atmosfera

Aria CTR Aree Urbane Report conclusivi 117 174 preconsuntivo scheda progetto al

30.9.2009

4800

22 Supersito RER, Arpa 5 anni Studio atmosfera: aspetti chimici, fisici, biotossicologici, valutazioni epidemiologiche, sanitarie e del rischio

Aria CTR Aree Urbane Report conclusivi 284 284 300

23 Studio qualità aria imola Comune Imola pluriennale Studio modellistico qualità aria Imola Aria CTR Aree Urbane-SSA Report conclusivo 35 35 12024 VI° report Qualità ambientale aree urbane ISPRA 2009 Popolamento indicatori sulle 3 città: Bologna, Modena,

ParmaTutte CTR Aree

Urbane/Sezioni di Parma e Modena

Report conclusivo 0 0 500

* L'impegno del personale contiene anche il personale non strutturato

CLIENTEN. DENOMINAZIONE PROGETTO Output previstiPrevisione costi

operativi (€*1000)

Previsione ricavi

(€*1000)

Impegno personale interno

previsto (g/uomo/y)

DURATAOBIETTIVI

(Sintesi)

Matrice/i (prevalentemente

trattate)

Servizio con funzioni di process owner

(ST-SSA-DT-CTR)