le pietre di san giacomo dell'orio

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Breve percorso storico-geologico attraverso il campo e la sua chiesa Classe 1^A Anno scolastico 2012-2013 Istituto Comprensivo F.Morosini- Venezia

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anche le pietre di una città possono raccontare una storia

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Page 1: Le pietre di San Giacomo dell'Orio

Breve percorso storico-geologico attraverso il campo e la sua chiesa

Classe 1^A

Anno scolastico 2012-2013 Istituto Comprensivo F.Morosini- Venezia

Page 2: Le pietre di San Giacomo dell'Orio

Nato da un breve incontro della classe con il prof. Bizzarini durante il mese di Gennaio 2013 questo piccolo opuscolo è stato pensato, redatto e realizzato dagli alunni con grande entusiasmo. Scopo del lavoro è stato quello di fornire ai ragazzi una nuova lettura del territorio in cui arte, storia, religione e scienza vengano usate al servizio della conoscenza in modo integrato, attraverso una partecipazione attiva sia nel momento dell’osservazione che in quello della elaborazione delle informazioni apprese. Si ringrazia il Comitato cittadini di campo S.Giacomo ed in particolare il professor Bizzarini per la competenza, la gentilezza e la pazienza con le quali ci ha accompagnato durante l’uscita. Maria Pia Tombolani

Page 3: Le pietre di San Giacomo dell'Orio

Iniziamo il nostro percorso in Calle Larga San Giacomo, tra il fruttivendolo a destra ed il panificio a sinistra. Sotto i nostri piedi osserviamo i “masegni”, tipica pavimentazione veneziana costituita da blocchi lavorati di TRACHITE.

. È questa una roccia magmatica resistente, ruvida di colore grigio marrone, composta da cristalli di feldspato potassico e miche. Sono a volte visibili delle venature rossastre, dovute al deposito di ossidi di ferro trasportati dalle acque termali che vi scorrevano in prossimità durante la sua formazione, nell’ oligocene inferiore, circa 35 milioni di anni fa. In quel tempo il magma trachitico in risalita si intruse lungo i piani della superficie della terra dando origine ai colli Euganei. Attualmente le cave nei colli Euganei sono poco utilizzate perché tutto il territorio, ampiamente sfruttato in passato per l’estrazione della trachite, è sotto tutela ambientale. La trachite che viene usata oggi proviene in larga misura dalle Ande (Sud America).

Page 4: Le pietre di San Giacomo dell'Orio

La nostra passeggiata prosegue in campo S. Giacomo; giriamo a destra, oltre la Coop , troviamo un sottoportico le cui colonne sono di un materiale particolare, molto usato a Venezia per la costruzione di colonne, gradini, architravi di porte e finestre : LA

PIETRA D’ ISTRIA.

Questa pietra è una roccia sedimentaria calcarea con bassa porosità, proveniente dalla penisola Istriana. Viene estratta principalmente nella regione di Rovigno e nei pressi delle città di Parenzo e Pola. E’ una roccia molto resistente alla corrosione salina e agli acidi; reagendo con l’anidride solforosa presente nell’aria prende un leggero colore scuro. E’ formata principalmente da carbonati di calcio e ne esistono due tipi :un primo tipo è formato da una roccia più chiara, usata per la costruzione di statue, quindi più pregiata ma meno resistente; il secondo tipo è invece costituito da una roccia più scura usata per costruzione di colonne, architravi e stipiti, più resistente. La pietra d’Istria è legata all’urbanizzazione di Venezia. I veneziani l’ hanno utilizzata nelle strutture e nei rivestimenti di pavimenti, ponti, canali ed abitazioni.

Page 5: Le pietre di San Giacomo dell'Orio

Entriamo in chiesa di S. Giacomo dall’Orio e la nostra attenzione è subito catturata da una bella colonna rosa situata nella parte destra della chiesa. La roccia di cui è fatta è ROSSO AMMONITICO VERONESE

E’ questa una roccia sedimentaria diffusa in Italia nelle Alpi, nell’ Appennino umbro-marchigiano e nell’ Appennino meridionale fino alla Sicilia. Si tratta di calcari e calcari marnosi, caratterizzati generalmente da una notevole frequenza di ammoniti fossili e dal colore rosso o rosato a causa dell’ ossidazione del ferro. In passato questo tipo di roccia è stato spesso utilizzato come pietra da costruzione (Arena di Verona); attualmente la cavatura industriale del Rosso Ammonitico e’ soprattutto in funzione del suo utilizzo come pietra ornamentale, per la bellezza delle sue sfumature, che vanno dal rosso-violaceo al rosso-corallo, al giallo e al verde.

Page 6: Le pietre di San Giacomo dell'Orio

Gli impieghi prevalenti sono nel settore dei pavimenti, ma tale roccia è utilizzata anche per assemblaggio di scale, rivestimenti, colonne, balaustre, stipiti, cornici, caminetti e lavori di sculture. Anche la pavimentazione della chiesa è un alternarsi di quadrati di Rosso Ammonitico e Titonico Bianco (un’ altra roccia sedimentaria). Ci spostiamo di poco ed ecco apparire un fossile ammonitico proprio sotto i nostri piedi!

Page 7: Le pietre di San Giacomo dell'Orio

La visita prosegue un po’ più avanti al livello del transetto destro; lì fa bella mostra di sè una colonna verde e nera, forse la più bella della chiesa: è la colonna di MARMO VERDE DI TESSAGLIA trafugata dai veneziani a Costantinopoli durante l’assedio del 1204 assieme ad altri oggetti di valore.

IL marmo verde di Tessaglia è una roccia di fondo prevalentemente verde chiaro,che presenta macchie di un verde più scuro,che a volte può volgere quasi al nero, a cui si mescolano macchie bianche. In realtà non è un vero e proprio marmo, perché non presenta venature, ma è una breccia cioè un conglomerato di frammenti di roccia, uniti da cemento vario ed è quindi roccia sedimentaria. Questa breccia si trova in Tessaglia, una regione a nord della Grecia.

Page 8: Le pietre di San Giacomo dell'Orio

Un’ altra colonna attira la nostra attenzione: è situata all'altezza del transetto, vicino al pulpito. La colonna è molto antica e proviene dall’Egitto, precisamente dalla città di Siene e il materiale di cui è fatta è il GRANITO. Questa è una roccia magmatica che si è formata dal lento raffreddamento di magma. Essa si colloca nel campo delle rocce sovrassature ossia con contenuti di quarzo compresi tra il 20 ed il 60%.Gli altri minerali fondamentali sono i feldspati, il plagioclasio e le miche.

In Italia il granito si estrae nelle Alpi, in Calabria e in Sardegna. Il granito della colonna in questione proviene dalla zona di Predazzo (Alpi) e si è formato circa 200 milioni di anni fa. L’uso di questa pietra come materiale da costruzione prevede che essa venga spaccata in parti piccole, perché è una roccia dura senza stratificazioni e venga usata spesso come pietra per bordature. E’ poco usata nelle pavimentazioni a Venezia perché sopporta male la salsedine.

Page 9: Le pietre di San Giacomo dell'Orio

Prima di lasciare la chiesa diamo una veloce occhiata ad una lastra tombale sul pavimento della navata sinistra; parte della lastra è composta di MARMO BIANCO DI CARRARA con sottili venature scure. I marmi apuani sono solitamente bianchi a causa dei calcari ma possono avere striature scure per infiltrazioni di idrocarburi od ossidi di ferro ad opera di acque mineralizzate circolanti in prossimità.

Il marmo, tipica roccia metamorfica, fù molto usato fin dall’antichità. Il marmo di Carrara venne usato frequentemente dai Romani con il nome di marmo Luneense. Anche Michelangelo Buonarroti ne fece largo uso per le sue sculture scegliendo personalmente i blocchi con cui realizzare le proprie opere. Nel XX secolo Mussolini fece dono di tale marmo per una delle due moschee della spianata del tempio di Gerusalemme. Usciamo dalla chiesa e ci guardiamo attorno. In questo momento i nostri occhi vedono un campo diverso: oggi le pietre hanno svelato i loro segreti raccontandoci un pò della loro storia...