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Le allergie, un pericolo

La Rocca 3

Le allergie sono inaumento, tutti lo sanno.Aumentano con il pro-

gredire dell'inquinamento, maanche per l'eccessivo (o mania-cale?) uso di disinfettati, steri-lizzanti, iperpulenti, ecc.

Non è solo una questioneigienica. Desidero porre l'at-tenzione su tante allergie ditipo "mentale". Talora, infatti,ci si sente moderni e "laici" inrapporto al numero delle aller-gie di cui ci si dota. Soventealla base di certi modi di pensa-re o di agire c'è la paura, lapaura dell'altro, l'esaltazionedell'interesse privato a discapi-to del bene altrui e del benecomune. A mo' di esempio citoalcune "allergie" venute allaluce in questi ultimi mesi edanche a "casa nostra".

C'è chi è allergico al crocifis-so perché è un oggetto che "faviolenza" a chi non crede o achi crede diversamente. C'è chiallergico a Dio e gloriosamentesi definisce non credente, peròvuol sapere se Dio è maschio,femmina o altro, o tutte cosemesse insieme. C'è chi è aller-gico al suono delle campaneperché disturbano il dolce ripo-so e il pensar laico ed ateo(talora fa moda e convienedefinirsi ateo). C'è chi è allergi-co a chi si sposa, perché ilmatrimonio è un'unione laica eprovvisoria: meglio convivere,così non ci sono preciseresponsabilità (e i figli?…Cavoli loro! Perché hannovoluto testardamente nasce-re?). C'è chi è allergico al vici-no di casa (Perché, si domanda,affacciandomi alla finestradevo essere costretto a guarda-re qualcuno che mi dà fasti-dio?). C'è chi è allergico all'im-migrato. C'è chi è allergico alpresepe. C'è chi è allergico alNatale (Perché, si chiede, noncambiar nome alla festa al fine

di evitare ogni riferimento reli-gioso che potrebbe turbare ilsuo pupo? Si potrebbe chiama-re festa d'inverno, suggerisce).C'è chi è allergico a chi ritienediverso da sè. C'è chi è allergi-co alla cultura in cui è nato evive. C'è chi è allergico ad ognipersona e ad ogni cosa (e,forse, anche a se stesso). Ognu-no si costruisce l'allergia chegli bisogna per sentirsi libero ecivile.

Ed allora? Facciamo iperpu-lizia di tutto. Sterilizziamotutto e tutti. Costituiamo unacommissione che decreti l'eli-minazione (culturale, fisica,ecc.) di tutto ciò che fa allergia.Basta fare domanda, specifi-cando il tipo d'allergia, e subitola Commissione esamina ilproblema e decide. Si avrebbecosì (finalmente!!!) una societàperfetta, di "allergici puri"; unasocietà incolore, insapore, ino-dore. Si potrebbe pensare,anche, a premiare chi denunciale cose, le situazioni, le perso-ne che provocano allergia (Sipotrebbe pensare ad un titolo di"cavaliere al merito dell'aller-gia").

In una società ove contaspesso il diritto individuale,occorre eliminare tutto ciò chepotrebbe disturbare l'essere diciascuno (alla faccia del cosid-detto bene comune!). Bisognadarsi subito da fare. Si potreb-bero creare delle caste: le per-sone evolute, che si ritengonoprive di ogni condizionamento,e le persone che (povere loro!)non sanno liberarsi da condi-zionamenti culturali, religiosi,ecc. ecc. Naturalmente i primiavrebbero diritto a governare ea manifestare le loro idee; glialtri sopportiamoli, ma sarebbemeglio eliminarli, per il quietovivere.

Le allergie aumentano ancheper l'inquinamento. Viviamo in

un mondo superinquinato. Nonsempre è facile respirare ariapulita. E l'aria pulita, lo sappia-mo bene, permette una buonaossigenazione e fa funzionaremeglio il cervello. Un cervelloche funziona bene favorisce ilpensare e l'agire ed evita il sor-gere di teste confuse.

I nostri cervelli oggi sonosottoposti a notevoli scaricheinquinanti. Si pensi a tanti spet-tacoli televisivi, alle varieforme di laicismo, ad un pres-sante attacco alla Chiesa e allevarie forme di religiosità, almaterialismo e all'edonismo,alla superficialità nell'esprime-re giudizi, all'incultura, alvuoto valoriale, ai non luoghidelle notti insonni e del sabatosera... E' un inquinamento chedisorienta e rende dipendenti (etalora saccenti).

Tutto ciò aiuta a crescere?Migliora la società? Il recenteRapporto Eurispes, riferendosialle giovani generazioni, evi-denzia che esse "si trovanospesso prive di punti di riferi-mento e di modelli che neorientino la crescita e ne svi-luppino le potenzialità…. Icontorni del futuro per i giova-ni sono resi ancora più incerti esfocati dalla crisi dei valori delmondo adulto …. Le modernetecnologie dovrebbero facilita-re la libera espressione di sé edella propria creatività, noningabbiarla nella routine e nel-l'autoreferenzialità improdutti-va….".

Penso a tante allergie, atanto inquinamento come adelle condizioni mentalidevianti che generano un per-verso modo di rapportarsi aglialtri e alla cultura dell'ambien-te in cui si vive (ma anche a sestessi) e che perciò fanno vio-lenza alla libertà della persona,quella libertà, prezioso dono diDio, che serve all'uomo per

innalzarsi, non per alienarsi edumiliarsi. Fanno violenza allastessa società impedendo lacostruzione del cosiddetto'bene comune' ed ostacolandola piena valorizzazione dellapersona e la maturazione in cit-tadinanza attiva.

Sono allergie che vorrebberotogliere le radici alla persona ealla comunità in cui vive, comese si potesse vivere senza uncontesto culturale, contesto cheè risorsa e limite. Limite, comei bordi di un sentiero, che aiu-tano il viandante a non perder-si e a raggiungere la meta.Sono manifestazioni allergicheche sempre più spesso voglio-no far piazza pulita della reli-giosità, dimenticandosi chequesta è una componentesignificativa ed essenziale diogni cultura; ignorando la fineche hanno fatto tante ideologiebasate sulla lotta alla religione.Allergie che creano il vuoto,ma non costruiscono il futuro.

A proposito, viene il Natale.Tutti ci prepariamo a festeg-giarlo. Togliamo Cristo e isegni a lui legati? Che cosaresta? Tanta baldoria, una bot-tiglia di spumante, un panetto-ne, un albero? Non sono questisovrastrutture (non necessarie)di una festa che ha la suaragion d'essere in Dio che si fauomo, che decide di nascere inun dato momento storico e cul-turale, per dare la sua vita alfine di salvare l'uomo e miglio-rare il mondo? Ed allora? BuonNatale e un sereno e fecondoanno nuovo, senza allergie econ un concreto impegno per-ché ciascuno sappia fare la suaparte per rendere migliore sestesso e la società. Un anno incui ciascuno sappia esserecostruttore di speranza e divera gioia. Ne abbiamo tuttibisogno.

di Giovanni Perrone

L’Editoriale

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di Nuccio Benanti

Marineo, la strada tor-tuosa che conduce

alla capanna sembra unacurva da Colosseo, un'arenaintrisa di fumo acre di legnaumida, che fatica a bruciare.La folla si ubriaca di odori,spinge senza sosta sulla viascoscesa per guadagnare lacometa, per ritirare un bic-chiere di vino caldo. Vecchiecase contadine sotto laRocca di Marineo si offrono,per una notte, come scena diintimità lussureggianti einvisibili, di emozioni sottili,di pulsioni possenti. Notte difreddo, notte di fumo e difumi, notte di mistero e dimusica senza tempo. Notterischiarata dalle luci ad inter-mittenza che, per fortuna, ciriportano al presente.

Sotto la Rocca, in ogniquartiere, in ogni casa, in ognipresepe, in ogni capanna alcentro del mondo c'è semprelui: Gesù bambino, che sorri-de beato tra le braccia diMaria, mentre tende il suoangelico orecchio alle stridulenote di una zampogna.

Del Natale la zampogna èforse l'originaria immagine,la più antica, la più genuina,iconografia esemplare dellatradizione pastorale, dellacultura materiale, espressio-ne e testimonianza di unaciviltà contadina millenariache fatica a consumarsi. Lazampogna è, da sempre, stru-mento di affettuosa mesco-lanza di popoli e di naturalenarrazione del mondo, ogget-

to di segni e di note partecipa-te da tutti, metafora dellamusa poetica, della quotidia-nità del lavoro pastorale, dellastraordinarietà della solennitàfestiva.

Note: Ninnaredda, Tuscendi dalle stelle, Jinglebel; tempo: passato, presen-te, futuro. Come la scelta trapanettone o pandoro, tra spu-mante dolce o brut, microco-smo di una realtà sognata,ma fruita più che vissuta, lospartito musicale è campo dibattaglia e di lavoro, luogodove le differenze e le inter-mittenze si incontrano e siscontrano per fare spazio allacolonna sonora dello shop-ping natalizio.

Il paese, in verità famosopiù per la dura Rocca e ilsudato pane che per il morbi-do buccellato, tra dicembre egennaio si trasforma: idavanzali, le vetrine e i bal-

coni si vestono a festa, men-tre i paesani si predispongo-no ad accogliere il teatro delmondo ai piedi della tombadi Polifemo, sulla salita delconvento, all’interno di unachiesa o all’interno delguscio di una noce.

E’ Natale e c'è tutta unacomunità che si appresta acondividere, con il rito, isegni del passato, del presen-te e del futuro. Nel presepe,vivente o statico, comunita-rio o domestico, grande omignon, unico resta l'im-pianto complessivo dellarappresentazione: da un latol'irruzione del Creatore, chesi fa creatura, nella storia;dall'altro l'idea di una comu-nità cristiana in cammino, ilracconto di una Famigliapredestinata che conclude einizia il suo viaggio dolorosoin un luogo favoloso,Betlemme.

Natale

Il presepesotto la Rocca

IL MESSAGGIO DEL PARROCO

«La notte mi si è cambiata in luce»«La notte mi si è cambiata in luce poiché ero proprio nella notte quando disperavo di poter attraversare un

mare così immenso, di percorrere una via così lunga e raggiungere il traguardo… Infatti, finché dura la vitapresente è notte; e come si è rischiarata questa notte? Con la venuta di Cristo. Cristo assunse una carne terrena ecosì illumino la nostra notte». (Sant'Agostino)

Voglio augurare a tutti un Santo Natale offrendovi questa breve meditazione di Sant'Agostino che narra la suaesperienza di conversione. Lui, cercatore di Dio, pensava di trovarlo fuori di se, invece Gesù si fece trovare nel suocuore, nella sua interiorità.

Questo Natale possa allora essere un cammino verso la nostra interiorità lì dove il Signore da sempre ci attendeper donarci la sua pace.

Vale la pena tentarci e probabilmente sarà il Natale più bello della nostra vita.Un affettuoso saluto in Cristo

Il vostro parroco don Leo

Notte di freddo,notte di fumo e di fumi, notte dimistero e musica

senza tempo...

4 La Rocca

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Il nuovo Parroco

La Rocca 5

Contento di avere ritrovatopersone e luoghi cono-

sciuti durante il periodo di for-mazione in seminario, dedi-cherà il primo anno all’ascoltoe alla conoscenza dei parroc-chiani. Sull'esempio di Gesù,che amava andare incontro atutti privilegiando i malati, ipeccatori, gli esclusi, si accin-ge ad iniziare un entusiamantecammino. Da poche settimanedon Leo Pasqua è il nuovoparroco di Marineo. Ha 41anni, originario di Corleone,per sette anni è stato Vice Ret-tore del Seminario di Palermo.Da seminarista ha collaboratocon mons. Francesco LaSpina. Adesso è tornato aMarineo in sostituzione dipadre Salvatore La Sala, perguidare la nostra Parrocchia.

Come è stato il primoimpatto con la realtà mari-nese?

«Molto positivo per varimotivi: prima di tutto perchéprovengo da un paese territo-rialmente molto vicino, conaltrettante tradizioni religiosee culturali e questo mi ha per-messo di introdurmi in questanuova esperienza in manieranaturale. Ma l'impatto è statopositivo soprattutto per esseretornato a rivedere luoghi epersone conosciute durante ilperiodo di formazione inseminario e già da alloraavevo avuto modo di apprez-zare tanti aspetti positivi delpaese e della sua gente».

Quali risorse ha trovato haMarineo?

«Forse è ancora presto perrispondere a questa domanda,credo ci vorrà del tempo perfare delle valutazioni. Ma in

questi pochi mesi, dall'iniziodel servizio pastorale, mi èsembrato di intuire che c'èmolta voglia di fare, di espri-mersi, di confrontarsi e di cre-scere. Ne sono prova le molte-plici forme di associazioni-smo, sia laico che religioso,una ricchezza enorme chesicuramente deve essere benincanalata e gestita creandosignificative collaborazioniper fuggire la facile tendenzadella frammentazione e del-l'individualismo».

Prima esperienza di par-roco?

«Sì. Sono al primo incaricocome parroco, dopo una lungaesperienza svolta in ambitoformativo come Vice Rettorenel nostro Seminario arcive-scovile».

Quali i punti essenziali delsuo programma pastorale?

«Non sono arrivato con unpiano pastorale gia confezio-nato. Quest'anno sarà unperiodo di ascolto e di cono-scenza della gente, del territo-rio e della parrocchia, percomprendere le dinamicheinterne ed esterne alla comuni-tà, per poter successivamenteelaborare alcune strategiepastorali utili ed efficaci per lacrescita di chi è gia in cammi-no, per raggiungere chi è lon-tano o per aiutare chi ritorna a

camminare nella fede.Questi sono, in fondo, gli

obiettivi che da sempre laChiesa ha perseguito e checostituiscono i punti essenzia-li di ogni programma pastora-le. Ciò non toglie il contributodel sacerdote che in base allapropria indole o a specificicarismi può dare un tocco par-ticolare alla vita della comuni-tà, cercando di evitare i perso-nalismi e i protagonismi.

Un percorso pastorale inte-ressante e fecondo che dasempre ho perseguito, anchein altri contesti, è quello diuna "pastorale dell'incontro ",o come qualcuno la chiama di"strada". Si tratta di una moda-lità di annuncio che non passanecessariamente dalle cate-chesi, dalle celebrazioni euca-ristiche o da altre modalità piùo meno tradizionali, ma che siesprime attraverso l'immedia-tezza dell'incontro, dell'ascol-to, dello scambio e del con-fronto, sull'esempio di Gesùche amava andare incontro atutti privilegiando i malati, ipeccatori, gli esclusi e tuttiquelli che la società ritenevaormai irrimediabilmente per-duti.

In tal senso auspico che laparrocchia, con la collabora-zione degli operatori pastoraligia impegnati e con quantivorranno collaborare dando illoro contributo, possa sempre

più aprirsi al territorio perdiventare una presenza profe-tica e significativa per quantihanno bisogno di ritrovare lemotivazioni vere del vivere,per continuare a sperare e adamare».

Cos’altro vuole dire aimarinesi?

«Semplicemente un grazieper la calorosa accoglienza eper la sincera disponibilitàche subito mi ha dato la chia-ra percezione di trovarmi inuna famiglia.

Comprendo di essere arri-vato in una comunità che siaspetta tanto dal suo nuovopastore. Questo mi fa semprepiù percepire la mia inade-guatezza e il bisogno di affi-darsi sempre di più alla gra-zia di Dio, per essere unsacerdote secondo il Suocuore. Ma nello stesso tempomi sento stimolato a dare ilmeglio di me stesso, aresponsabilizzarmi sempre dipiù, a non sentirmi arrivato o,peggio ancora, onnipotente.Per cui voglio chiedere aimarinesi una fraterna colla-borazione, un impegno acamminare insieme, per indi-viduare i percorsi più ade-guati per crescere alla seque-la di Gesù e contribuire cosi,nel nostro piccolo, allacostruzione della civiltà del-l'amore. Pertanto anch'io miaspetto tanto dai marinesi».

Nostra intervista a don Leo Pasqua,

ex Vice Rettore delSeminario e nuovo

Parroco di Marineo

«Non sono arrivato con un piano pronto.Quest’anno sarà un periodo di ascolto edi conoscenza della gente e del territorio»

«Vi chiedo una fraterna collaborazione eun impegno a camminare insieme perindividuare i percorsi più adeguati».

Un impegno a camminare insieme

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Attività della Fondazione

6 La Rocca

Lo statuto della FondazioneArnone ha fra gli scopi

principali la promozione dellacultura musicale a favore deigiovani. Per il conseguimentoe la realizzazione di questafinalità, anche per l'anno2009/10 sono stati attivati icorsi propedeutici e di avvia-mento allo studio della musi-ca, solfeggio, violino, piano-forte, chitarra e un coro divoci bianche. Tutti questi corsifanno parte dell'offerta forma-tiva che vede impegnati circa60 allievi. I corsi, iniziati nel mese diottobre, prevedono durante lasettimana due incontri per lo

studio della teoria musicale edue incontri per l'apprendi-mento pratico dello strumentoprescelto. Il coro di voci bianche orga-nizzato con il contributo e lacollaborazione della Direzio-ne didattica San Ciro, chepatrocina l'iniziativa e che hacollaborato fattivamente allaselezione delle voci, è affidatoalla prof.ssa Tiziana Nania. Laclasse di solfeggio e violino eaffidata al prof. GiuseppeTaormina, la classe di Piano-forte alla prof.ssa Fabiola LaBlasca Guttadauro, mentre laclasse di chitarra al prof.Antonio Di Rosalia.

Solfeggio, violino, pianoforte, chitarra e un coro di voci bianche

I corsi musicali della Fondazione

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Movimento di Schoenstatt

La Rocca 7

In Sicilia la Campagna dellaMadonna Pellegrina di

Schoenstatt è arrivata nel2003, tramite P. LudovicoTedeschi. Attualmente è pre-sente a Marineo (Diocesi diPalermo), a Marsala (Diocesidi Mazara del Vallo) ed a Cari-ni (Diocesi di Monreale).Essendo la nostra una terrafortemente legata alla Madon-na, la Campagna sta avendouna grande diffusione. Sonogià più di 250 le immaginipresenti in 14 diverse Parroc-chie, mentre sono quasi 3.000le famiglie che mensilmentericevono l'immagine dellaMadre Tre Volte Ammirabile

di Schoenstatt. Inoltre, nume-rosi piccoli santuari sono staticonsegnati agli ammalati ealle scuole (materne, elemen-tari e medie).Oggi la Sicilia è sicuramentela regione più importante inItalia per quanto riguarda l'at-tività svolta dal movimentodella Madonna Pellegrina, nonsolo per il numero di immagi-ni e di famiglie coinvolte, maanche per la vitalità e la crea-tività che ci contraddistingue.E' infatti in Sicilia che si èorganizzato, nel 2006, il primoincontro regionale del movi-mento ed è con tanto entusia-smo che si sta preparando il

quinto raduno previsto per il18 aprile 2010, presso l'HotelSaracen di Isola delle Femmi-ne. Nel mese di ottobre la Siciliaha accolto l'Ausiliaria dellaMadonna Pellegrina seguendoun percorso spirituale che hapermesso il coinvolgimentodi nuove famiglie e di nuovescuole, compiendo quel per-corso di evangelizzazione spe-ciale promosso da GiovanniPaolo II nella basilica patriar-

cale di San Pietro, durantel'Assemblea Speciale per l'Eu-ropa del Sinodo dei Vescovi,quando ha parlato appunto di«una nuova evangelizzazio-ne», cioè lo stimolo a risco-prire le proprie radici cristianee a instaurare una civiltà piùprofonda, veramente più cri-stiana e perciò anche più pie-namente umana. A questo mira l'incoronazionedell'Ausiliaria nel 2012.

Marta Raineri

La Madonna Pellegrina di Schoenstattè stata visitata dai bambini delle scuole

Accolta l’Ausiliaria per l’Europa

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La Rocca - Giornale periodico delle Fondazioni Culturali "G. Arnone"Piazza della Repubblica, 20 - 90035 Marineo - Tel./fax: 0918726931 - E-mail: [email protected] - www.fondazionearnone.it

Registrato presso il Tribunale di Palermo al n. 4/93 decr. 6.3.1993Direttore Responsabile: Giovanni Perrone

Redazione & Grafica: Nuccio Benanti Segreteria di Redazione: Marta Raineri, Giuseppe Taormina

Hanno collaborato: Ciro Guastella, Michele De Lucia, Franco Vitali, Salvatore Lo Faso (fotografie)Stampa: Tipografia Aiello & Provenzano

Consiglio di Amministrazione: Mons. Giuseppe Randazzo (presidente), Suor Domenica Di Marco, Dott. Antonino Cutrona, Prof. Giovanni Perrone, Prof. Giuseppe Taormina

Revisori dei Conti: Dott. Roberto Ciaccio, Dott. Ermelindo Provenzani

Dopo l'incontro tenutosi alCentro Carpe di Marineo,

è stato presentato anche aPalermo, nella sede del Consi-glio Provinciale della città, aPalazzo Jung, il libro Marinei-de - Epopea semiseria del-l'ispettore Marineo dal bron-zeo viso, edito dalla NavarraEditore.

Hanno voluto dare un salutoil presidente Marcello Tricolie l'editore Ottavio Navarra;mentre Lino Buscemi, Tom-maso Romano, e AntonellaScandone, sono intervenuti sultesto, ponendo l'attenzionesull'originalità dello stile diJoan Viborg, scrittore marine-se che si è cimentato nella ste-sura di questi primi due gialliricchi di humour.

Tante volte mi sono interro-gato sull'identità di Viborg,ma in realtà basta considerarela vivacità del contesto cultu-rale della comunità marineseper comprendere l'origine delsuo talento.

Infatti, quando qualchemese fa ho ricevuto una tele-fonata da parte dell'editoreNavarra, nel corso della qualemi proponeva la presentazionedi un libro, il cui protagonistaporta il nome del nostro paese,l'ispettore Marineo, la cosa hasuscitato il mio interesse e lamia curiosità, per cui ho volu-to verificare di persona di cosa

si trattasse.Nel leggerlo, ho provato un

vero e proprio piacere, poichénon stavo leggendo il solitoresoconto sulla storia e sulletradizioni della nostra cittadi-na, bensì un giallo ricco dihumour, ben congegnato escritto in maniera scorrevole.

Mi ha incuriosito soprattuttol'autore: leggendo la terzapagina di copertina, non hocreduto trattarsi di un quaran-tenne danese così ben infor-mato sui luoghi e sul contestoantropologico del paese diCastropietro, che tanto somi-glia alla nostra Marineo, e perquesto motivo ne ho apprezza-to la vis comica, che è ancorapiù evidente nella quarta dicopertina, dove con un vero eproprio coup de teatre il libroviene paragonato alla Bibbia,all'Odissea, alla Divina Com-media.

La cosa che verrebbe da sot-tolineare è che le caratteristi-che di alcuni personaggi pos-sono essere accostate a tipiz-zazioni presenti in Camilleri.Ma se riflettiamo sul contestoe sull'ambientazione delle sto-rie, non può essere che così, inquanto i caratteri dei perso-naggi sono prodotti e condi-zionati in gran parte dall'am-biente in cui vivono. Vigata oCastropietro sono entrambicaratterizzazioni di una realtà

ambientale comune e quindi diun modus vivendi che appar-tiene a tutti noi.

Quello che mi ha sorpreso èla precisa definizione del pro-tagonista: è solo grazie allasua faccia di bronzo, associataa una presenza di spirito e a unintuito fuori dal comune, chel'ispettore Marineo riesce asopravvivere a se stesso, allemancanze dei suoi collabora-tori, all'arroganza del suosuperiore, alla compagnia delfraterno amico dottor Santa-croce e alla vicinanza dellabellissima stagista Stella.

Nel primo episodio, "Omi-cidio sotto la rocca", l'ispetto-re indaga sull'uccisione di unconsulente finanziario ritrova-to cadavere tra filari di vitigni.I legami professionali deldefunto guidano l'ispettoreMarineo tra campagne e casediroccate, che nascondono

molto più di quanto si potreb-be immaginare.

Nel secondo episodio, "Ilsultano Rhomen Al Fasud",Marineo affronta non solo ilmistero legato alla scomparsadi un diamante di proprietàdell'illustre ospite del capo-luogo siciliano, ma anchequello delle frequenti vinciteal "gratta e vinci", registratenel suo paese natio, Castropie-tro.

Certamente, il lavoro deveessere apprezzato in sé, al di làdi chi l'abbia scritto.

Ci sono stati molti autori,anche illustri, che hanno pub-blicato con uno pseudonimo,basti pensare a Luigi Natoli(William Galt) e Carlo Collodi(Carlo Alberto Salustri). Affa-scina notare come l'autorescriva di getto, senza indeci-sioni, senza soste, invitandocia leggerlo tutto d'un fiato,come i migliori gialli.

Per concludere, non possonon sottolineare l'operazioneculturale dell'editore Navarra,che facendo queste scelte edi-toriali, sicuramente ha saputovedere oltre, regalandociun'opera gradevolissima chevi consiglio di leggere perdistrarvi dagli affanni quoti-diani che il nostro tempo nonci risparmia.

Ciro Spataro

Per informazioni, consultare il sito della casa editrice: [email protected]

Marineide, un ispettoree un paese alla ribalta

Joan Viborg è lo pseudonimo che usauno scrittore marinese di gialli

Nel primo episodio, Omicidio sotto larocca, si indaga tra i filari di vitigni

Libri

8 La Rocca

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Tradizioni

La Rocca 9

Dicembre avìa fattu unfurriuni: la Mmaculata,

Santa Lucia e già il Natale eraalle porte. Il freddo si facevasentire e certe giornate pari cacadìanu aceddi morti; in altreinvece la lavina nta la scalune-ra scorreva ncapu lu gghiacatu,alimentata dalle numerosecanalati sotto le quali tantagente poneva lannuna, caputi,bbagneri, per raccogliere l'ac-qua piovana. Quell'operazioneera preziosissima per chi nonaveva l'acqua dintra (e lu rrubi-nettu all'astracu…), serviva pillavarisi nta lu vacili, cociri oittalla nta lu retrè…e si rispar-miava la fatica di iri a aspittarila vicenna a lu cannolu cu laquartara o la lancedda.

I bambini, quannu scampa-va, giocavano nta li zzotti d'ac-qua lungo lu gghiacatu: malvestiti - rubiceddi adattati di lifrati e li soru cchiù granni oaccattati nta li robbi americani)- ma spesso erano spensierati,allegri, le guance rosse a testi-monianza che scoppiavano disalute. Qualcuno a volte pian-geva reclamando… na fedda dipani che la mamma non potevaconcedere facilmente perchél'unicu pani, doveva bastarefino alla sera e c'erano tantebocche da sfamare.

Tempi duri, di stenti e sacri-fici, di famiglie numerosealloggiate in catoi nemmenoammattonati e dotati per fortu-na, solo alcuni, di lu sulareddudove potevano trovare posto, lanotte, i più grandicelli.

Ciccinedda abitava in una diqueste case: famiglia numero-sa, poverissima ma dignitosa. Ifigli spesso la facianu dispirarima in fondo erano ragazzivolenterosi e sempre disponibi-li con i vicini a ffari surbizzed-da, vuoi per indole buona, vuoipi la mirìa di qualche minnulid-da, viscutteddu o qualche lira.

Si avvicinava il Natale. Di lifumalora di tante case la sera

niscìa un ciavuru di viscotta evucciddata che faceva risusci-tare i morti: Ciccinedda pensòorgogliosamente che lei, aiu-tando nel lavoro alcune vicinedi casa, aveva ricuperato nabella nguantera di vucciddata;la teneva nascosta ma il giornodi Natale l'avrebbe tirata fuori asorpresa e già pregustava lagioia dei suoi bimbi alla vistadi quelle pasterelle squisite: leavrebbero trovate al ritornodalla Messa, sana abitudine cuilei li aveva educati ed a cui liindirizzava, sempre profumatidi pulito, pur nei loro umilivestiti. Le avrebbero mangiateinsieme alla pasta saliata e lisasizzeddi cu lu sucu - uno deipochi lussi che quella famiglio-la si permetteva, solo nellegrandi occasioni.

Ma il difficile doveva venire:in paese vigeva la festa di li

Vicchiareddi: la notte del 31dicembre, seconda una anti-chissima credenza, gli avidefunti passavano per le caselasciando dei regalini ai bambi-ni. I primo dell'anno così ini-ziava con un raccordo senti-mentale legato al mondo dellamemoria e degli affetti familia-ri che testimoniavano, nel rap-porto simbolico morti-bambi-ni, della ciclicità di un tempocircolare, nell'idea di una rina-scita affidata ai giovani dallevecchie generazioni e daiparenti defunti, mai dimentica-ti nella cultura arcaica. "Rina-scevano" tutti a capodanno,non solo i bambini: si mettevaalle spalle il passato con lepoche gioie ed i molti affanni, esi avviava un nuovo percorsonel quale, cu ll'aiutu di Ddiu,era lecito sperare in una vitameno grama e più vivibile.

Ciccinedda sapeva che i suoibambini aspettavano, cometutti, Li Vicchiareddi. I bambi-ni nella loro innocenza si senti-vano uguali a tutti gli altribimbi del paese, speravano nelmiracolo della notte di capo-danno, dimenticando volonta-riamente le condizioni disagia-te della loro famiglia. Avevano

la speranza nel cuore…Ciccinedda li conosceva

bene i suoi bambini! Non liavrebbe delusi. Rimasta sola incasa, aprì l'urtimu casciuni diuno sgangherato cantaranu etirò fuori li rriala di li Vicchia-reddi che i suoi figli avrebberotrovato a capodanno: lu fascia-collu pi Cicciuzzu; Li quasettinovi - sei para! - pi Vicinzinu;un cinturinu - bbonu, di coriu..-pi Carmiluzzu ; du tuvagghed-di arraccamati pi Mmaria.

Aveva comprato quei regalidi nascosto dal marito e datutti, con sacrifici, privazionipersonali ed economie miraco-lose con i chiari di luna checorrevano nella sua casa. Maora erano lì i regali: li guardavaraggiante, li carezzava com-mossa!

E Totò, lu cchiu nnicu? Nentipi iddu? Pi Totò, tri annuzzi, un

beddu paru di scarpi novi ca attalialli vinìa lu cori! Venivanodagli Stati Uniti: a donnaRusidda, una vicina di casa cheCiccinedda spesso aiutava edalla quale era ricambiata conaffetto ed aiuti concreti, eraarrivato un paccu di La Mericacontenente anche un paio discarpette: "Ciccinè, iè unn'aiuné figghi né nniputi, sti scarpieduca ann'a bbeniri bboni a ttòfiggi Totò …" aveva dettocommossa donna Rusidda!

Ora Ciccinedda guardavaquelle scarpette ed in cuor suoringraziò donna Rusidda;pensò un attimo alla famigliaamericana da cui provenivanoe provò per loro tanta simpatia.Poi ripose tutto nta lu casciunidi lu cantaranu, in attesa dellanotte di capodanno. Un ultimopensiero la vinse prima di tor-nare ai suoi lavori: veru li Vic-chiareddi esistianu! Erano gliavi morti, era lei col suoimmenso amore per i figli, eradonna Rusidda ed i suoi paren-ti americani, era tutta la buonagente, era lu Signiruzzu… tuttiquelli insomma che regalava-no, il primo dell'anno, la spe-ranza anche ai bambini menofortunati.

Franco Vitali

Il primo gennaio li Vicchiareddi davanoregali ai Bambini. Tutti ricevavano

qualcosa: giocattoli, scarpi, quasetti...

La festa di li Vicchiareddi

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Scuola

10 La Rocca

Alla presenza delle autoritàcivili e militari, dei parro-

ci P. La Sala e P. Pasqua, deiFrati Conventuali, del persona-le in pensione e di numerosissi-mi genitori, la "festa dell'inau-gurazione", svoltasi nell'atriodella scuola, ha dato inizioall'anno scolastico 2009/10.

La Dirigente dott. AdrianaLetizia Mandracchia ha pre-sentato il tema conduttore delprogetto unitario della nostrascuola: "Io e gli altri… un’ar-monia da difendere" illustran-done le varie tematiche chesaranno sviluppate nel corsodell'anno all'interno dellevarie attività educativo-didat-tiche programmate per le varieclassi.

Da quel giorno sono trascor-si quasi tre mesi e già la nostrascuola ha visto i bambini ed idocenti impegnati nella parte-cipazione e realizzazione dinumerose attività: la celebra-zione del 4 novembre, il ven-tennale della convenzioneONU dei diritti dei bambini il20 novembre, il corso di palla-tamburello tenuto dal prof.Giannetto rivolto agli alunnidelle classi III^ IV^ e V^ e aidocenti come corso di aggior-namento.

Altre attività sono in atto, in

collaborazione con la Fonda-zione Arnone (coro di vocibianche) con la Misericordia(recupero scolastico), con Pro-vocopuscolo (Laboratorio discrittura creativa per alunni diV^ classe), Targetout (corso direcupero, corso di francese,corso sulla legalità, laboratoriodi educazione alla relazione).

In occasione del Natale oltrealle "recite" già "in cantiere"nelle varie classi, si è già for-mato un Coro di bambini cheterrà un concerto di canti nata-lizi nella Chiesa Madre.

All'inizio del nuovo anno sidarà il via alle attività inerentiil PON: il 1° modulo rivoltoagli alunni mirerà a migliorarei livelli di conoscenza e com-petenze in lingua italiana,scienze e tecnologie oltre chein lingua francese, il 2°e3°modulo rivolto ai docenti eal personale della scuola pre-vede interventi formativi sullenuove tecnologie delle comu-nicazioni applicabili alladidattica.

Di queste e altre attività, giàprogettate e che si realizzeran-no nel corso del 2010, daremocomunicazione nel prossimonumero del giornale e nel sitodella scuola www.ddmarineo.it

Rosa Maria D'Anna

Scuola elementare,si riparte!

Il tema conduttore dell’anno scolastico:«Io e gli altri…

un’armonia da difendere»

La Dirigente dott. Adriana Letizia Mandracchia presenta il tema conduttore

del progetto unitario della scuola

Festa dell'inaugurazione, svoltasi nell'atriodella scuola, ha dato inizio all'anno scola-

stico 2009/10

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Scuola

La Rocca 11

Il corso di palla-tamburello tenuto dalprof. Giannetto per le classi III^ IV^ e V^e ai docenti come corso di aggiornamento

La celebrazione del 4 novembre, il ven-tennale della convenzione ONU dei diritti

dei bambini il 20 novembre...

Due mesi di ferie pagate sonotroppi, così un insegnanterestituisce trenta giorni di sti-pendio alla direzione dellascuola per cui lavora. E pergiunta lo fa in forma anonima.I 1.400 euro di retribuzionemensile sono stati recapitati inuna busta, con una lettera nonfirmata, indirizzata alla diri-gente scolastica dell'istitutocomprensivo di Bolognetta eMarineo, Maria Muratore."In trenta anni di servizio - hacommentato la preside Mura-tore - non mi era mai capitatauna cosa curiosa come questa.Un insegnante… anzi unainsegnante, perché sono con-vinta che si tratta di unadonna, che invece di reclama-re diritti sindacali, al contrariodenuncia il privilegio di averedue mesi di ferie estive paga-te". Nella lettera l'anonimobenefattore fa riferimento alle

due "mensilità estive di feriedi cui in effetti usufruiamo.Questo è per noi un privile-gio". Così scrive: "Le invio uncontributo volontario per sop-perire ad alcune spese d'istitu-to: per eventuali supplenze didocenti esterni, che per adessostanno attraversando un bruttoperiodo di crisi o per i bambi-ni più poveri. Si tratta di unamensilità estiva, che da tempodesideravo devolvere datoche, oltre al mese di ferie usu-fruiamo in effetti di un altromese di vacanza". "In questomomento - spiega la preside -,la scuola non ha soldi a suffi-cienza per pagare le supplenzee gli insegnanti di sostegnoper i ragazzi che sono piùindietro dei coetanei. Questasomma sarà messa in bilancioe la useremo anche per com-prare libri che diamo in presti-to agli alunni più bisognosi".

Accade alla scuola media di Marineo

Docente dona unostipendio alla scuola

Studente del Liceo Artistico di PalermoPastelli di Pietro Taormina

Ha partecipato alla rassegna RistorArte Pietro Taormina (natoa Palermo l'8 marzo 1993), promettente studente del Liceo

Artistico "E. Catalano" di Palermo, con una mostra composta da 20studi grafici su cartoncino. Il castello dei Beccadelli di Bologna, laChiesa Madre o la mitica Rocca evidenziano un viscerale sensodell'appartenenza locale dell’autore, la sua Marineo, il suo univer-so centralizzante e totalizzante.

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Servizio del Distretto Socio Sanitario 36

Recupero scolasticoe lingua francese

Recupero scolastico e laboratorio di lingua francese per ibambini delle terze classi della scuola elementare. Studio

anche attraverso il gioco e la conversazione. L'iniziativa è dellacooperativa sociale Target Out onlus, in collaborazione con laDirezione didattica di Marineo, nell'ambito del progetto "Cen-tri intergenerazionali" del Distretto Socio Sanitario n. 36, che haattivato una serie di servizi educativi integrati. Apprezzamentiper il progetto di Cinzia Ragusa e Salvino Sclafani sono statiespressi sia dal dirigente scolastico Adriana Letizia Mandrac-chia che dal presidente del consiglio comunale Enzo Quartuccio.

Torneo al centro Carpe e pub Barbagianni

Scaccomatto, questii nomi dei vincitori

I nomi dei vincitori dei tre tornei di scacchi organizzati dallaCooperativa TargetOut. Torneo under 18: 1° Ribisi Salvatore,

2° Rocco Angelo, 3° Sclafani Riccardo. Torneo Over 18: 1°Fiduccia Francesco, 2° Vivona Rosario, 3° Madonia Antonino.Torneo Semilampo (Assoluti) 1° Vivona Rosario, 2° Lo JaconoFrancesco, 3° Madonia Antonino. Il progetto Scacco Matto hacoinvolto circa 50 giocatori e li ha impegnati per circa due mesi.Il torneo semilampo si è tenuto presso il pub Barbagianni dovei partecipanti sono stati impegnati per una giornata in una mara-tona scacchistica.

Stati Uniti, New Jersey

Le attività della Società San CiroDiverse le attività pro-

grammate dalla SocietàReligiosa San Ciro di Garfieldtra novembre e gennaio.

Il gruppo di giovani ha rac-colto generi alimentari chesono stati distribuiti alle per-sone bisognose in occasionedella festa del Ringraziamen-to, che si è celebrata il 26novembre. I giovani sono statianche impegnati a pitturare laFriendship House (casa per glianziani).

La festa di Natale si faràpresso l'uditorio della chiesaparrocchiale di Monte Vergine

il prossimo 20 dicembre. Il banchetto annuale della

Società è previsto per giorno30 gennaio, presso il ristoran-te Venetian. La messa in onoredi San Ciro si celebrerà l’indo-mani, 31 gennaio, nella chiesadi Monte Vergine. Attesa perl’occasione la presenza dellaConfraternita di San Ciro diMarineo.

Il 26 febbraio si farà unballo in maschera per festeg-giare il carnevale comunitaria-mente presso il ristorante Bro-enstone.

Nel mese di ottobre è avve-nuta la consegna della targadella Provincia di Palermo aOnofrio Arrigo, presidenteSocietà San Ciro di Garfield e,nel contempo, la consegna diuna targa della federezionesiciliana del New Jersey daparte di Onofrio Arrigo al pre-

sidente della provincia Gio-vanni Avanti.

Da parte di tutta l'ammini-strazione e tutti i soci, vi augu-riamo un Buon Natale e unfelice anno nuovo.

Frank D'Amico Segretario

«Scambio di targhe tra il presidente dellaProvincia di Palermo e la Società Religiosa San Ciro di Garfield»

«Il gruppo di giovani ha raccolto generi alimentari che sono stati distribuiti in occa-

sione della festa del Ringraziamento»

12 La Rocca

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Attualità

La Rocca 13

Ragazzi di Marineo a Frangia Corta (Bs)

Motocross, in 90milaa sotenere i campioni

Tre giorni di aggregazione e unione per gli appassionati dimotocross di Marineo, Villafrati, Ciminna e Ventimiglia.

Ventotto giovani si sono recati a Frangia Corta (Bs) per soste-nere la nazionale italiana guidata dal campione del mondoAntonio Cairoli (siciliano). 37 le nazioni che si sono sfidate nelTrofeo. Sfortuna per i nostri corridori. Dopo una prima garavinta, Cairoli si è dovuto ritirare a causa di un incidente, con-cludendo la giornata con un sesto posto nella classifica finale,che ha visto la vittoria degli Stati Uniti, seguiti da Francia e Bel-gio. Festa per i novantamila gli spettatori presenti.

Carmelo Spinella

L’onoreficienza consegnata a New York

Cosimo Sanicola è Cavaliere al Merito

Casimiro Sanicola, imprenditore marinese emigrato negliStati Uniti, è stato nominato Cavaliere al Merito della

Repubblica Italiana. L'onorificenza assegnata dal Presidentedella Repubblica, Giorgio Napolitano, su proposta della Presi-denza del Consiglio dei Ministri, per l'impegno di attività svol-te a fini sociali, filantropici e umanitari, è stata consegnataall'Italian American Institute "John Calandra" dal ConsoleGenerale d'Italia a New York Francesco Maria Talò. Il presiden-te della Provincia regionale di Palermo, Giovanni Avanti gli haconsegnato anche una targa della Provincia.

«La vita senza amorenon ha sapore, ma la

vita senza dolore non ha valo-re». Sono queste le parole chehanno subito colpito la miaattenzione leggendo il volu-metto di riflessioni e di pre-ghiere Il seme redento diLiliana Pernice, una ragazzaaffetta da atassia spinocere-bellare del morbo di Frie-draich, che ha saputo affronta-re la malattia con una serenitàunica, quella serenità che nascesoltanto dalla forza della fede.

Scorrendo le pagine dellibro si comprende bene co-me nella sua preghiera ci siatutto: cerca, bussa, domanda,intercede per gli altri, masoprattutto rende grazie a Dio«per avermi fatto cogliere erispettare con pazienza i tuoitempi venendomi a ristoraredall'oppressione e dalla fatica

del mio vivere quotidiano».Queste riflessioni sono un

grazie alla vita, così comehanno affermato al centroCarpe Pino Randazzo, il par-

roco don Leo Pasqua, il sinda-co Franco Ribaudo, il prof.Pippo Viola, padre GiuseppeMessineo e il fratello BiagioConte, nel corso della presen-

tazione del volume.Malgrado la malattia Liliana

ha scoperto la gioia di esiste-re con gli altri e per gli altri:la famiglia francescana, lamadre compagna del suo tra-vagliato cammino, l'associa-zione Alto Belice H, e poiRosa, Giuseppina, Franca,Angela e tutti coloro che nonhanno ancora sperimentato lapotenza dell'amore di Dio.

C'è più teologia nelle paginedel Seme redento che in tantitrattati filosofici in quantoLiliana dimostra con il suovissuto come tutti siamo pienidi ferite ma, se lo vogliamo,Dio sa fare meraviglie con lenostre imperfezioni. In fondoquello di Liliana è un libro divita, un piccolo grande donoche ci aiuta soprattutto neimomenti difficili dell'esistenza.

Ciro Spataro

Un libro di riflessioni e preghiere presentato al centro Carpe di Marineo

Il seme redento di Liliana Pernice

«Il gruppo di giovani ha raccolto generi alimentari che sono stati distribuiti in occa-

sione della festa del Ringraziamento»

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Lettori

14 La Rocca

I due nuovi vini dell’azienda agricola di Franco Calderone

Vini Buceci: Millemetri e LiamàVi presentiamo il Millemetri

e il Liamà, due nuovi vinidell'Azienda agricola Buceci diFranco Calderone.

Al MILLEMETRI è stataassegnata una medaglia d'argen-to al concorso mondiale deipinot nero. Produrre pinot neroin purezza è davvero ostico, inquanto si tratta di uve delicatis-sime, pertanto deve essere bra-vura del conduttore del vigneto"cogliere l'attimo" cruciale perla raccolta. Poi in cantina diven-ta una corsa disperata contro icambiamenti continui che ha ilmosto durante la fermentazione,e perciò il cantiniere deveseguirlo come si segue un bam-bino nato da pochi giorni. Dopola fermentazione viene posto ariposo dentro barriques di rove-re allier, che è il migliore rovereal mondo, per concentrare colo-ri e dare struttura. Dopo circa 24

mesi di riposo in barriqescomincia a mostrarsi, allorasono davvero emozioni intensis-sime, dal brutto anatroccoloviene fuori un cigno bellissimoche elegantemente si accostaalla riva del lago per mostrarsiin tutto il suo splendore. E quelcandore impressiona gli osser-vatori, così come il pinot nerostupisce i suoi estimatori, raffi-nati ed esigenti, consapevoli diessere davanti ad un prodotto dieccellenza, da cui pretendonoeleganza, morbidezza, armoniae rotondità al palato. Se si trova-no queste caratteristiche, allorala guerra contro l'uva scorbuticae difficile da lavorare è vinta, edè un tripudio di sensazioni visi-ve, olfattive e degustative chenon ha eguali. Buceci è forsel'unico produttore al mondo checoltiva queste uve a 1000 metridi altitudine, ma il risultato èeccezionale.

Il nome del LIAMA’ è presodalla liama, una pianta che servea legare i tralci di vite, nel perio-do di maggiore vigoria della vitestessa. La liama è talmente resi-stente che dura nel tempo, finoalla successiva potatura. Datoche si tratta di un vino moltopotente e persistente in bocca,da abbinare a piatti molto strut-turati, è stato semplice fare l'ab-binamento con la liama, infattitutti e due sono uniti dalla persi-stenza l'una nel tempo, l'altro alpalato. Tanto da ricevere lamedaglia d'oro al concorso eno-logico internazionale "Emozionidal mondo", merlot e cabernetinsieme, tenutosi a Bergamo il15 e 16 ottobre. Buceci è statol'unico produttore premiato adessere in biologico. Il vino èstato ottenuto da uve cabernetsauvignon coltivate ad una alti-tudine che va dagli 800 ai 900metri. Dopo la pigiadiraspatura

si fa una macerazione su bucce atemperatura controllata, vienepressato con pressa soffice, e sifa maturare, affinare, ingentilirein barriques. Ha un colore rossorubino con riflessi porpora; alpalato è ampio e complesso consentori di frutta rossa maturaliquirizia e note mentolate e dichina. Si tratta di un vino che èrimasto tranquillo per 34 mesinel rovere allier, ed ha ad oggiun affinamento in bottiglia di 2mesi. Perchè la scelta di quasitre anni di rovere? Perchè noi incantina giochiamo, desideriamoandare oltre, oltre quelli chesono i canoni comuni per la pro-duzione di ottimi vini; abbiamovoluto provare cosa poteva otte-nersi con una lunga permanenzanel rovere, ed ecco che il risulta-to è questa medaglia d'oro allaprima uscita ufficiale.

La realtà ecclesiale quale è la"Congregazione" o "Confra-ternita" pone le sue fonda-menta su un percorso educati-vo che ha come denominato-re comune la Formazione perla testimonianza nella veritàaperta e orientata al serviziodella testimonianza. E' unascuola di formazione, aperta achi ha un cuore semplice e unacoscienza retta, non privilegiai "titolati", a chi possiede untitolo accademico.

Lo scopo di appartenere auna congregazione non è solotestimoniare la propria fedeattraverso il culto pubblico aun Santo; ma piuttosto ditestimoniare attraverso il"culto" della propria capacità,di amare il Signore! E' moltopiù facile e anche direi sbriga-tivo "venerare", ma è molto

più impegnativo "vivere" levirtù di un uomo di fede, di unseguace di Gesù.

Fare parte di una confrater-nita è allora testimonianza,impegno per essere onesti,difensori della verità, messag-geri di perdono. Questo deveaccadere in qualunqueambiente dove viviamo, mamolto di più dove lavoriamo.

L'ambiente di lavoro, costi-tuisce il banco di prova per uncristiano; ma soprattutto perchi fa parte di una particolarerealtà ecclesiale quale è laCongregazione.

In una società relativista ematerialista, l'impegno ad avereuno stile di vita in sintonia conil Vangelo si traduce anche conla forza di andare contro corren-te, di rischiare di essere incom-preso e alcune volte lasciato

solo.Il nostro parlare deve essere

compreso e capito, attraverso edirei esclusivamente non piùcon l'udito, ma con la vista!

Occorre con molta piùforza, usare il linguaggio nondella parola, dei bei discorsi,ma il linguaggio che deveessere recepito dal "modusvivendi":

Dovremmo leggere piùspesso gli Atti degli apostoliper soffermarci e riprendere lostile di vita dei primi cristiani.

Vivere lo spirito confrater-nale, significa anche sentirsiin "buona compagnia" in que-sto cammino di crescita masoprattutto di "testimonianza".

Avere tanti fratelli che fannolo stesso cammino, che vivononella stessa realtà sociale,incoraggia ad andare avanti, asuperare le diverse difficoltàoggettive e soggettive. Ci siaiuta come in una cordata,come gli scalatori che tengonola corda del compagno.

Il rischio di oggi è anchecostituito dall'assumere com-

portamenti "vigliacchi", nonvogliamo rischiare di dire laverità, perché possiamo per-dere qualcosa o qualcuno eallora ci accodiamo cometante pecore al primo che"grida" e al più "forte" diturno.

La realtà confraternale puòaiutarci anche in questo cam-mino di "liberazione".

Lo spirito che deve animareil nostro percorso educativo,deve essere quello di una for-mazione cosciente e responsa-bile che ha come obiettivo la"capacità di saper amare Cri-sto e soprattutto di impararea "volerlo" testimoniare. E' lavolontà che ha distinto iSanti. Credo che molto spessoè anche una questione di"volere" e non solo di sapere.

Ci aiuti Gesù Redentore inquesto cammino di verifica,per meglio vivere il SuoSanto Natale.

Ciro RealmonteSuperiore

Congregazione SS. Redentore

La Congregazione deveessere un luogo di crescita

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Lettori

La Rocca 15

Alla cortese attenzione di Mons. Giuseppe RandazzoAncora l'eco di Marineo cantanel cuore la serata bellissimache ha voluto sfidare la durez-za del quotidiano lasciando lapoesia libera di entrare nel-l'anima.

Ancora pulsa l'abbracciodella platea che ha condivisoemozioni lasciate cadere daversi itineranti per l'Italia: leparole hanno attraversato kilo-metri di silenzi per esprimersiin questa fetta di Sicilia aperta

all'infinito nel suo amore per lavera conoscenza del sé.

Ancora tira il venticello chedalla collina scende al mare,portando gemme di speranza,gocce di bene, semi di fratel-lanza: un foglio di propositiper sentire il regno di Dio den-tro di noi e più vicino delmale.

Personalmente sento didoverla molto ringraziare peravere dato a "Monade arrocca-ta" la possibilità di lanciare ilsuo messaggio, che è poi

ricerca di Dio in questomondo chiuso ad ogni senti-mento che si mostri divaricatodal contingente e dal potere.Spero che sì possano crearealtre condizioni di incontro,perché il dialogo è occasionedi salire un gradino più in alto

verso la conquista della pro-pria inferiore libertà.

Ringrazio la FondazioneArnone con il suo staff eccel-lente che ha saputo organizza-re una serata al meglio, senzapunti morti, senza spazi ripeti-tivi, un luogo dove ci si è ritro-vati più amici.

E' stato il mio primo appro-do in Sicilia e devo dire che èstato foriero di nuove emozio-ni, di stimoli intensi a meglioconoscere la geografia dellatradizione di un popolo riccod'anima.

Gradisca i sensi della miaammirazione e della mia grati-tudine, da estendere a tutta lacommissione e allo staff diuna perfetta organizzazione.

CordialmenteMaria Rita Bozzetti

Premio di poesia/1

Ringrazio la Fondazione perl’ottima organizzazione

Illustre Presidente,ho ricevuto la targa e l'antologiadel Premio Internazionale"Città di Marineo", con la Sualettera: ho rivissuto il piaceredel prestigioso riconoscimentoper la mia poesia, che ne riceveforza e convinzione.

Mi hanno anche emozionatola eleganza della targa e leparole che vi sono incise: lamotivazione del Premio che

non conoscevo. Vi sono quindi ragioni pro-

fonde per ringraziare Lei perso-nalmente, il Consiglio di ammi-nistrazione della Fondazione, ela Giuria del Premio: trovo nellamotivazione un'interpretazioneacuta, e raffinata insieme, delmio libro, delle sue ispirazionipiù nascoste e dell'itinerario chele manifesta "in una sorta dievanescenza del reale".

Ho poi letto con molto inte-resse la Sua prefazione all'Anto-logia, e quel Suo richiamo aivalori del riscatto dell'uomo daogni servitù, quel richiamo allalibertà e alla dignità dell'uomosotto ogni cielo, che la Fonda-zione persegue ormai da 35anni: con la sua singolare capa-cità di stimolare la cultura e, inessa, la letteratura e la poesiache possono diventare, per laloro dimensione universale, e incerta misura incontenibile, lafonte di questo riscatto1. Sonoammirato per questo.

Mi permetto allora di alle-garLe il mio recente romanzo,in cui - pur sotto le vesti di unanarrazione che risente di un

"io" bambino, del suo crescerein mezzo a fatti stranianti - sinasconde un'aspirazione a unagiustizia negata e quindi a unaliberazione, e la consapevo-lezza invece di un'ingiustiziaquasi senza appello, se non inuna diversa dimensione, oltrela vita.

Ancora grazie e, mi auguro apresto nella bellissima Sicilia.

Francesco Marani

1 Per altro verso, la poesia si pro-pone certo "come motivo di resistenzaall'omologazione linguistica e cultu-rale dei nostri giorni" in un "rapportoforte tra opera letteraria e impegnoetico": così, molto bene, l'introduzio-ne di Michela Sacco Messineo.

Premio di poesia/2

La motivazione del premioun’interpretazione acuta

LA POESIA

MARINEO

O Marineo, splendi là in collina,con la Rocca a tua protezione,da cui guardi lontana la Marina,

mi lega a te una forte suggestione,da me vissuta tanto intensamenteda ritenerti paese mio per elezione.

Balzano in tal modo alla mia mente,immagini vive della comunità,d'un centro prospero ed accogliente,

che conclama i valori e l'umanità,nelle lotte, i gemellaggi e la poesia,sì accorati alla nostra cristianità.

Rivedo ora, con suadente nostalgia,le tue vallate, la Daina e il Castello,e i ragazzi di scuola in viv'allegria,

da farne certo tra i sogni il più bello,perché di fatto legato alla speranzadi un mondo vero nuovo come quello

che vuole per noi reale fratellanza,perseguendo di San Ciro i precetti,con pio fervore e grande esultanza.

Alfonso Di Giorgio

L’autore della poesia è stato direttoredel Circolo Didattico di Marineo neglianni 1969/1972 e nel 1989/1990, mante-nendo sempre vivo il legame con Mari-neo. In questa composizione emergonotanti richiami di valori spirituali legatialla storia cristiana, tra i quali quellolegato a San Ciro, il nostro santo protet-tore, la cui vita e santità si traducono ininsegnamenti sempre attuali.

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Marinesi illustri

16 La Rocca

E'tornato alla Casa delPadre il nostro concitta-

dino padre Cosimo. Ha dedi-cato la sua lunga vita al servi-zio dei poveri. Per la sua lungae fervida attività come educa-tore e missionario in Colom-bia il Governo colombiano loinsignì della massima onorifi-cenza del Paese.

Fra Cosimo Randazzo, reli-gioso dei frati minori cappuc-cini è nato a Marineo, provin-cia di Palermo, il 4 ottobre1919. Ha fatto i sui studi pri-mari nello stesso paese natìo equelli superiori, classici, filo-sofici, teologici in seno allapropria famiglia cappuccina.E' stato consacrato sacerdote il16 luglio 1944, infuriandoancora la seconda guerra mon-diale. Il 24 dicembre del 1950salpa da Napoli, con la moto-nave Brasil, in compagnia dialtri sette confratelli cappucci-ni per la Colombia dove sbar-ca, nel porto di Cartagena il 13gennaio 1951. In novembredello stesso anno è direttoredel seminario minore dellafamiglia cappuccina diColombia in Pasto, capitaledel dipartimento di Nariño. Il4 ottobre 1960 è eletto supe-riore della Custodia Provin-ciale che comprendeva alloratutto l'oriente colombiano erieletto per un secondo perio-do. Durante questo secondoperiodo assume la direzionegenerale dell'Istituto MariaGoretti, un grosso centro edu-cativo con oltre duemila alun-ne, (fondato da un confratelloil P. Guglielmo Bellina), chediventa, di fatto, la sua pale-stra di amministrazione acca-demica. Concluso il suo man-dato nel 1966, inizia un fecon-do periodo di attività apostoli-che con sede nel nuovo Semi-nario serafico in Manizales.Promotore della campagnavocazionale che svolge in unavasta zona della geografia

colombiana: le province diCaldas, Valle, Antiochia,Cauca, Huila, in dialogo condecine di migliaia di alunnidelle scuole superiori. Neimomenti di sosta presta servi-zio agli ammalati tubercolosi,dove era stato cappellano, inManizales. Nel gennaio 1970ha l'incarico della fondazionedella casa di Bello, una citta-dina di oltre 300.000 abitanti,contigua a Medellin, capitale

industriale della Colombia.Per poco più di un anno è pro-fessore nel Liceo Antiochegnodell'Università di Antiochia ecappellano e professore nelcollegio Domenico Saviodella Polizia Nazionale.

A poco più di un anno, nelmaggio del 1971 porta la suaopera all'estremo sud delpaese, a Tùquerres, un grossocentro rurale, a 3.100 metri sullivello del mare, dove lacomunità cappuccina ha unbel convento e va sorgendo uncentro accademico che attra-versa serie difficoltà organiz-zative. Ivi risiede sei anni, ridàvita al collegio, riesce in tempirecord a concludere un con-tratto con il Ministero dellaPubblica Istruzione, chegarantisce l'avvenire del cen-tro accademico. Appena iltempo di consegnare e diplo-mare i primi alunni. Nel gen-naio del 1977 è di nuovo aBello dove svolge una vastaattività nel campo pastorale enel campo educativo. Riorga-nizza il Collegio parrocchialeSan Buonaventura che agoniz-za, amplia la sua modestissi-ma pianta fisica e ottiene l'ap-provazione ufficiale. Promuo-ve decisamente la formazionedella famiglia parrocchiale in

pieno sviluppo di crescita. Nelfrattempo inizia la costruzionedella chiesetta della zona piùpopolata (El Porvenir) di fede-li di modeste risorse economi-che, ne promuove la formazio-ne pastorale e a fine anno laconsegna all'Arcivescovo Car-

dinale Mons. Alfonso LopezTrujillo con il nome di parroc-chia San Giovanni di Avila.

Nella zona orientale, (LaCabañita) si va configurandouna nuova famiglia parroc-chiale che da tempo cura.Completa la chiesetta già ini-ziata dal parroco precedente econsegna anche questa nuovafamiglia parrocchiale, colnome di Parrocchia SantaChiara, insieme al collegioparrocchiale, alla Curia Arci-vescovile. Nel frattempo conl'entusiasta collaborazionedella comunità parrocchialedella zona nord orientale dellaparrocchia e l'appoggio muni-fico dell'architetto CarlosEcheverri Vallés, inizia e ter-mina nell'arco di un anno ilcollegio San Francesco d'As-sisi, che può accogliere 500alunni, e ne ottiene l'approva-zione ufficiale. E va sorgendoil terzo tempio, molto curatonei dettagli e una modesta, macomoda casa parrocchiale e nefa consegna sempre alla CuriaArcivescovile col nome diParrocchia San LeopoldoMandic.

Nel 1980 viene adottata laprima bambina, Claudia LaPaglia, che apre una lungaserie di adozioni che supera il

centinaio. Bambini e bambineche in qualche caso non hannotrovato l'accoglienza dovuta inseno alle famiglie adottanti, ebambini e bambine più grandiscelti e assegnati con scarsicriteri di giudizio circa la loromaturità dal personale respon-sabile. L'esperienza direttamaturata da Padre Cosimo hafatto si che il suo giudizio nelcomplesso è risultato positivoma appunto l'esperienza l'haindotto ad essere più cautonell'incoraggiare le adozioni.

A Cali, una bella città nelcuore della Colombia, trovòun collegio in gravi difficoltàamministrative ed economi-che. In tempi strettissimi rie-sce a riorganizzarlo, a duplica-re le iscrizioni col nuovo annoaccademico e viene incaricatoanche della parrocchia di circa40.000 anime. Ma la suanuova esperienza educativa eparrocchiale dura poco più diun anno. Nel gennaio del 1984ritorna a Tùguerres dove il suoamato centro accademico èminacciato di estinzione.La sua attività è stroncata daun furioso infarto che lo cogliementre predica, dal qualemiracolosamente si rimette.Dopo un periodo di riposo inItalia e alterne vicende, rientrain Colombia e viene elettosuperiore e parroco nella casadi Buga una amena cittadinadi circa 60.000 anime. Làspende le sue energie soprat-tutto per l'assistenza ai poveridi una regione estremamenteemarginata, a pochi Km dallacittadina, dove vivono in con-dizioni disumane un centinaiodi famiglie. Rientra definitiva-mente in Italia, a Partinico(PA), nel settembre 1989 esvolge l'incarico di superioredella Casa e Rettore dellaChiesa Madonna di Fatima.Dopo lunga malattia, tornaalla Casa del Padre il 30 otto-bre 2009.

P. Cosimo Randazzoalla Casa del Padre

Religioso dei frati cappuccini ha dedicatola sua vita alle missioni in Colombia

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Attualità

La Rocca 17

136 ERRORI PER MAMMA E PAPA'

Una "guida per non sba-gliare" è l'eloquente sot-totitolo della recente

pubblicazione che ha per autoriGianni Astrei, Antonella Beveree Pierluigi Diani. Non è unlibro che vuole scoraggiare igenitori, né un manuale di pron-to soccorso educativo. E' anzitutto una testimo-nianza di vita familiare quotidiana, dove si eser-cita con gioia la maternità e la paternità, maanche si sperimentano gli insuccessi, i sacrifici ele inevitabili tensioni anche tra i coniugi. Nelpresentare 136 possibili errori da evitare, vengo-no esaminate le dinamiche intrafamiliari, che siistaurano fin dai primi giorni di vita e che costi-tuiscono il luogo privilegiato della formazionedell'autostima, indispensabile per la realizzazio-ne del bambino, una fiducia in sé e nel mondoche si sviluppa non tanto nell'aver tutto e subito,ma quando in famiglia ci sono regole chiare e c'ècoerenza tra il fare e il chiedere. Il libro, di pia-cevole lettura, è consigliato specialmente ai gio-vani genitori, ma anche ai nonni che spesso sitrovano a sostituire i genitori nel prendersi curadei ragazzi.

Astrei, Bevere, Diano, Gli errori di mamma epapà. Guida per non sbagliare più, ed. Anco-ra, 2008, pagg. 272, € 19,90.

Una conferenza e unamostra micologica al

castello Beccadelli di Marineosul tema "L'importanza deifunghi nell'ecosistema bosco".L’incontro si è tenuto lo scor-so 12 novembre ed ha visto lapresenza esperti micologi ita-liani e francesi. Sono intervenuti Henri Nou-guére, presidente della Fede-

ration des associations myco-logique mediterranae, PierreRoux, farmacista micologicodi Sainte Sigolene e autore dellibro "Mille e uno funghi",Pietro Mazzola, professore deldipartimento di scienze bota-niche all'Università di Paler-mo, Giuseppe Scaglione, tos-sicologo, Salvatore La Rocca,naturalista, Ennio Gennuso,

micologo presidente dell'asso-ciazione Micelia Onlus. Tra le autorità presenti ancheil sindaco di Marineo Franco

Ribaudo. Ha coordinato ilavori del convegno e l’esposi-zione dei funghi Carmelo Rai-neri, micologo di Marineo.

Una conferenza al castello che ha visto la presenza di esperti italiani e francesi

L’importanza dei funghi nel boscoTra i relatori del convegno

Pierre Roux, farmacista micologico di Sainte Sigolene e autore del libro

"Mille e uno funghi"

Circa 40 bambini tesserati nell’associazione

Oratorio SS.Ciro e Giorgio,sport per tutte le età

L’associazione di volontariato «A.S.D. Oratorio SS. Ciro e Giorgio» diMarineo è stata costituita il 16 luglio 2008 allo scopo di promuovere

l’attività sportiva, per tutte le età, quale strumento pedagogico ed educativo.Attualmente è affiliata al Centro Sportivo Italiano e alla Federazione Italia-na Calcio. Quest’anno sono circa 40 i bambini dai 5 ai 12 anni di età chestanno partecipando ai tornei di calcio e alle attività dell’associazione. Lenumerose iniziative sono sostenute, attraverso la sponsorizzazione, da alcu-ne aziende del circondario. Calcio a 11, calcio a 5, cursa di li carruzzuna erassegne cinematografiche sono alcune delle attività che ci hanno visti impe-gnati nel primo anno di vita.

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Stati Uniti, New York

18 La Rocca

Tony Cannizzaro nascevanella bassa Sud-Est zona

di Manhattan. Il nome che glifu assegnato fu proprio Tony,no Anthony o Antonino comesi usava di solito nelle fami-glie italiane. I genitori eranosiciliani, il padre provenienteda Baucina, nel palermitano, ela mamma marinese, sbarcatiin America giovani si eranoincontrati a New York e passa-ti a matrimonio entro brevetempo. Tony imparava dallamamma il siciliano ed alcunedelle tradizioni del vecchiomondo: gli parlava di Mari-neo, delle quattro sorelle edell'unico fratello che andavaa coltivare i campi e che, lavo-rando duramente, era il soload avere il diritto di "sucarisil'ovu" che la gallina deponevagiornalmente. La Mamma,donna Pippina, non ritornòmai a fare una visita a Mari-neo: ricordava "lu scuru" cheaveva lasciato e non avevaavuto alcun desiderio di ritor-narci. Il padre, Mr. MichaelCannizzaro, si era inserito nel-l'industria della nettezza urba-na, conosceva bene il vicinatoda dove si rimuovevano irifiuti dei mercati alimentari.Essendo stato promosso ispet-tore della flotta dei camion,spesso riceveva in dono pro-

dotti alimentari che Tonyricorda portava a casa in cestecolme di ben di Dio; per que-sto c'era sempre abbondanzadi viveri e la mamma si affac-cendava in cucina a prepararepietanze gustose per l'interafamiglia.

Tony cresceva sano e robu-sto e quando cominciava adandare a scuola la mammapreparava la colazione che lui,per necessità logistica, siste-mava in una valigia. Tonyracconta che un giorno quandodoveva andare a fare una gitaa Staten Island con la classe, lamamma gli aveva confeziona-to 36 braciole che lui, comesua abitudine, consumò condelizia. Anche ai nostri giorni,Tony, amante dell'ottima cuci-na, quando progetta un viag-

gio fuori città, prepara quellache definisce "la sopravviven-za siciliana": infatti con séporta salame, formaggio, olivenere ed una forma di pane, nelcaso, dice lui, i ristorantidovessero scendere in sciope-ro.

Mr. Michael Cannizzaro unavolta aveva accennato a Tonyche suo padre era tragicamen-te morto ancora giovane,senza tuttavia rivelargli i det-tagli sull'accaduto. Tony nonaveva mai interrogato il padreper avere ulteriori informazio-ni, perchè sapeva del doloreche arrecava al genitore ilricordo del nonno.

Tony continuò a scuola finoad ottenere la laurea in Inge-gneria, trovò così impiego nelreparto manutenzioni stradali

nella Città di New York edopo trent'anni si mise in pen-sione, ma non permanente-mente, perchè nel giro dipochi mesi riuscì a fondareuna compagnia di costruzioneche attualmente il figlio Davidmanda avanti con oltre 120impiegati.

Tony ha vissuto una vitaagiata e con la moglie ha con-diviso la passione per viag-giare: le crociere atlantichesono state le loro preferite.Diverse volte ha visitato l'Ita-lia e si è fermato a Marineodove, volendo tracciare unapista araldica familiare, èandato al municipio per otte-nere il certificato di nascitadella mamma per scoprire daidocumenti che era nata dopo...6 mesi dal matrimonio deinonni. Inoltre, volendo soddi-sfare la curiosità che lo stuzzi-cava, è andato a visitare Bau-cina per avere notizie sullamorte del nonno paterno. Diquei pochi che lo ricordavanonessuno osò confidargli cheera stato ucciso. Quando final-mente trovò un vecchio dispo-sto a parlare, gli disse di ricor-darsi del nonno e della suamorte, spiegando che... «si, glisi era fermato il cuore».

Ciro Guastella(New York)

La mamma di Tony rimase per sempre a Manhattan, non era mai voluta tornare a Marineo

Piccole storie di emigrati in America

Natali sutta li manu l'aiu

Natali sutta li manu l'aiu.Lu lippu chi toccuMi fa ricurdariLu NataliDi la me infanzia.Quannu cu me patriLu lippu iamu a pigniariPi poi riturnariE lu presepiu fari.Chi gioia chi sinti'A vidiri me patri

Accussi cuntentu.Li muntagni chi faciamuCci mittiamuLi picurara cu li so pecuriComu quannu passavanuDi davanti la casa.Sti ricordi vannu e vennuComu si fussi aeri.Sugnu cca sutta sti arbuliDavanti a un laguE li muntagni, avuti e tranquilliCu l'occhi chini di lacrimi.Pensu a lu Natali quann'era nicaCu me patri tantu felici

Chi priparava lu presepiu.Chi fini fici lu lippu?Sciddicà da rupi nto fossu?Cu l'ecu di na petra?Cu l'ecu da so risa?Di quannu eru nica?Unnè lu so surrisu?Unnè la so allegria?Un sai nzoccu facissiPi fallu riturnari arreri.

Antonina Li Castri(New York)

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L’angolo dello Psicologo

La Rocca 19

Con soddisfazione desiderosottolineare come gli

argomenti dei miei ultimi arti-coli non sono stati stabilitiesclusivamente dal sottoscrit-to. Negli ultimi tempi mi acca-de sempre più spesso di esserefermato da persone (anche danon conoscenti) che commen-tano gli articoli, esprimonoopinioni e mi invitano adapprofondire determinatiargomenti, proprio quelli chestimolano il loro interesse, laloro curiosità, la loro preoccu-pazione ed il loro sdegno. Già,la loro preoccupazione ed illoro sdegno. Perché a Mari-neo, come in molti paesi occi-dentali, aumenta in manierasmisurata l'attenzione verso icomportamenti dei giovaniadolescenti ritenuti pericolosi,inquietanti, indigesti. Bastaleggere le cronache dei quoti-diani nazionali ed internazio-nali, porre attenzione alla ter-minologia utilizzata (si parlasempre più spesso di "babyselvaggi", di "adolescenti ter-ribili", di "ragazzi a rischio"),basta seguire una particolareletteratura che descrive le spi-rali di depravazione in cuisprofondano alcuni adolescen-ti, per capire che il fenomenosta assumendo tutte le caratte-ristiche dell'emergenza.

Evidenzio quanto viene rife-rito da alcuni quotidiani inter-nazionali e nazionali: "InFrancia i baby selvaggi sonodiventati un'emergenza. Ecosì, diversi comuni in tutto ilPaese hanno imposto ai ragaz-zi di età inferiore ai 13 anni ildivieto di circolare soli nelleore notturne"; "In Gran Breta-gna la tradizione delle super-sbronze è radicata, ma l'età incui i giovani cominciano aubriacarsi è sempre più bassa.Già a 11-12 anni c'è chi bevealcolici. Per questo il governoè impegnato in una campagnaanti-alcol rivolta a sensibiliz-zare adolescenti e genitori";

"negli USA discoteca vietataai minori di 15 anni. Misuraresa necessaria dopo l'escala-tion di risse tra adolescenti";"in Spagna volanti anti-spinel-lo davanti alle scuole dellemaggiori città"; "in Germaniaper i giovani la nuova emer-genza si chiama ecstasy".

A Milano è stata decisa unamulta di 500 euro per gliunder 16 sorpresi a bere alco-

lici, a Palermo ed in altre cittàitaliane sono state adottatemisure analoghe. E a Mari-neo? Esiste la stessa preoccu-pazione, lo stesso disagio. Lepersone con cui ho avuto ilpiacere di scambiare qualcheopinione denunciano conforza l'esistenza nella nostracittadina di alcuni pericolosicomportamenti adolescenzia-li: "baby gang", utilizzo didroghe ed alcolici, fenomenidi bullismo e vandalismo,schiamazzi notturni. Questestesse persone mi hanno solle-citato ad approfondire l'argo-mento, a chiarire e spiegaredeterminati comportamenti,invitandomi a sottolinearel'immoralità e la presenza divalori distorti nei giovanid'oggi. È una cosa che nonfarò, non mi convince, non mientusiasma, si corre il rischio

di guardare solo alle responsa-bilità dei nostri giovani, colpe-volizzandoli e demonizzando-li oltremodo.

Lo studio della psicologiami ha insegnato che un feno-meno va letto e consideratonella sua complessità, che perpoter comprendere un com-portamento è necessario guar-dare al sistema, al contesto incui l'individuo vive ed è inse-

rito, e non all'individuo in séalla stregua di una monadeisolata.

Ed un segmento fondamen-tale di questo sistema è sicura-mente rappresentato dal ruoloe dalla funzione genitoriale.Circa due anni fa, in un prece-dente articolo, scrivevo: "oggiè possibile individuare all'in-terno dei rapporti familiariun'importante area problema-tica, divenuta tipica dellanostra epoca: la difficoltà daparte dei genitori nell'educa-zione delle nuove generazioni.Frequentemente nella relazio-ne genitori-figli si nascondeun' educazione eccessivamen-te permissiva che non indivi-dua né regole né limiti. Certoè più difficile oggi per i geni-tori, non più sostenuti dallacondivisione dei valori sociali,individuare delle regole, ma è

importante che il bambino/adolescente sia messo di fron-te a dei limiti già dai primimomenti dopo la nascita, per-ché questo lo aiuta a crescere,a posporre il principio del pia-cere (ovvero a capire che lasoddisfazione del desiderionon può sempre essere imme-diata)" ed a comprendere chegli obiettivi della vita si rag-giungono con fatica, impegnoe mostrando capacità.

Preoccuparsi, denunciare,intervenire relativamente aicomportamenti discutibili deinostri giovani è ragionevoleed opportuno, ma comprende-re che oggi le famiglie mostra-no disinteresse verso le nuovegenerazioni e tendono a decli-nare ogni responsabilità èaltrettanto decisivo. Specifi-cando che non è mai correttogeneralizzare e che questeconsiderazioni le rivolgoprima a me stesso, si puòaffermare che oggi spesso igenitori sono solo dei distribu-tori di beni e servizi e nonaddestrano i propri figli allavita. Tendono ad accelerare lacrescita dei propri figli,lasciando che i bambini sigestiscano da soli. È un com-portamento narcisistico, igenitori sono attenti alle lorocose ed alla loro vita, volendoessere amati e basta. Convivo-no con i propri figli, ma li"vivono" troppo poco. Non siassumono alcun compito edu-cativo, poiché fissare regolesignifica incassare critiche,risposte negative, vivere fru-strazioni, tutti aspetti moltofaticosi da gestire ed elabora-re.

Forse è proprio vero che l'es-senziale è invisibile agli occhi.Perché l'essenziale, nel rapportogenitori-figli, è accompagnarli,sostenerli e comprenderli nelloro complesso e delicato per-corso evolutivo.

Michele De LuciaPsicologo e Psicoterapeuta

L'essenziale è seguire i ragazzi, sostenerli e comprenderli nel loro complesso

La funzione educativa dei genitori

A Milano è stata decisa una multa di 500euro per gli under 16 sorpresi a bere

Si parla sempre più spesso di baby selvaggi, di adolescenti terribili

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Parlerò di un ragazzo, body-builder, ventitreenne,

sportivo da sempre, con unpatrimonio genetico invidiabi-le dal punto di vista muscolo-scheletrico. Salvo Inguì hasaputo sfruttare al meglio que-ste sue doti allenandosi concriterio, aggiornandosi, con-quistando titoli sportivi e pro-fessionali; ha praticato pertanti anni le arti marziali perpoi dedicarsi prevalentementeal body-building. Nel marzo2009 Salvo scopre che a giu-gno si terranno delle qualifica-zioni a livello nazionale dibody-building. Ad aprile conla decisione definitiva di par-tecipare alla gara l'allenamen-to assume un'altra dimensione,non solo dal punto di vistatecnico, ma anche e soprattut-to a livello psicologico; crescel'ansia, ogni giorno sempre dipiù, come è normale che sia. Ametà aprile, dopo aver fatto gliesami di sangue, decide diaffidarsi ad un vecchio cam-pione di body-building. Pseu-do-campione, direi, visto checomincia a prescrivere un alle-namento impeccabile affian-cato da un' alimentazione par-ticolare e da alcuni integratori

e da farmaci. Salvo rifiuta diaccettare come oro colato tuttele indicazioni dell' "esperto" esi limita, con qualche eccezio-ne, a seguire la dieta alimenta-re tralasciando i farmaci e gliintegratori che, nonostante lapoca efficacia, possono risul-tare dannosi. L'alimentazioneè prevalentemente proteica, inalcuni tratti esageratamenteproteica, a svantaggio dei car-boidrati soprattutto in fase didefinizione muscolare e gliintegratori di cui si è avvalsosono di origine vitaminica, inparticolare del gruppo B, eservono per aiutare la sintesiproteica. E' bene dire che nonè necessario, semmai contro-producente, imbottire di pro-teine o addirittura di anaboliz-zanti (sostanze di origineormonale che stimolano lacrescita muscolare in modonon naturale) il nostro corpo.Infatti per un bodybuilder chesi allena seriamente l'apportoproteico giornaliero dovrebberimanere entro il range com-preso tra 1,8 - 2,2 g di protei-ne per Kg di peso corporeo.Ogni ulteriore aumento haeffetti anabolici minimi edeffetti collaterali piuttosto

gravi, così come avviene perun eccessivo uso di steroidianabolizzanti". Ma arriviamoal giorno della gara: Salvo sisente in forma e anche se nonè contento della propria formafisica al 100%, è conscio chela fatica e l'impegno sono arri-vati, quelli sì, al 101%. L'adre-nalina in circolo durante lapreparazione nel back- stage ètanta, come tanta è la fatica adabituarsi ad un mondo che nongli appartiene, per certi versi,diventa quasi intollerabile, matutto ciò si trasformerà in pre-ziosa esperienza. La sotto-scritta è stata testimone diquesta esperienza perché, perchi non l'avesse ancora intuito,ho parlato di mio fratello.

L'esito della qualificazionenazionale non è stato positivo,ma è andata a buon fine ladimostrazione sul palco di unvero caso di Natural BodyBuilder. La predisposizionegenetica è importante, ma ciònon significa che persone conuna struttura fisica più esile elongilinea non possano rag-giungere buoni risultati; non ènecessario imbottirsi di inte-gratori perché il nostro corpoproduce da solo le proteine ele sostanze post-allenamento,dopo che le fibre muscolarisono state sollecitate.

Giusy Fortunata Inguì Dott.ssa in Scienze e tecniche delle attivitàmotorie preventive e adattative, in collabo-razione con Salvo Inguì Istruttore di body-building e cardio- fitness

Si è svolta il 4 ottobre a Mari-neo la quinta edizione della

Gran fondo di mountain bike"Dall'Eleuterio a Rocca Busam-bra". Alla manifestazione, orga-nizzata dalla Pro Loco di Marineoe dall'Extreme Racing Team, colpatrocinio dell'Unione dei comu-ni, hanno partecipato ben 246ciclisti, tra amatori ed agonisti.Per le due categorie (maschile efemminile) riservate ai tesseratisono saliti sul podio: Marzio Deho(primo), Antonino Ruvolo (secon-do), Gerlando Strinati (terzo);Danila Venturella (prima), Anna

Maria Di Salvo (seconda), Giu-seppa Guargliardito (terza). ADanila Venturella, prima delledonne, è andato anche il trofeo"Anna Cutrona". Previsti due per-corsi: uno di 52 chilometri per gliagonisti e uno di 32 chilometri pergli amatori, suddivisi in sette cate-gorie. L'intero tracciato si è svi-luppato all'interno della riservanaturale del bosco di Ficuzza. Unaparte della quota d'iscrizione èandata all'associazione CarloLwanga che opera per la costru-zione di una scuola in Tanzania,coniugando sport e solidarietà.

Un caso di naturalBody-building

«Solo alimentazione e duro allenamento»

Quinta edizione della Gran fondo di mountain bike

Sport

20 La Rocca

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VillafratiIl libro di Dacia Maraini

A pagina 24

BolognettaIl messaggio del Sindaco

A pagina 25

UN ANNO D’IMPEGNO PERLA CULTURADEL TERRITORIO

Unione dei ComuniDALL’ELEUTERIO A ROCCA BUSAMBRA

L'Unione anche quest'annoè risuscita garantire il finanzia-mento delle diverse iniziativeche sono ormai istituzionaliz-zate nel territorio. L’esiguità dirisorse disponibili ha visto iComuni alla ricerca di altrefonti di finanziamento. Nelcaso nostro è stato di vitaleimportanza il finanziamento di35.000,00 euro ottenuto del-l'Ass.to Beni Culturali per ilprogetto presentato in occasio-ne del 450° anniversario delcastello. "La festa delle cortinel marchesato di Marineo" etante altre iniziative previstedal progetto stesso, alcunedelle quali si svolgeranno in

questi giorni, hanno arricchitola scaletta delle attività cultura-li che si sono svolte durante lascorsa estate. Altri due impor-tanti appuntamenti ci aspettanoin occasione delle festivitànatalize: il Presepe vivente(curato dall’associazione GMGe dalla congregazione di GesùMaria e Giuseppe) e la Sagradel buccellato marinese, che sisvolgeranno domenica 27dicembre. Il successo dellasagra registrato l'anno scorsoci ha spinto a riproporla anco-ra una volta. Anzi, al fine diassicurare una maggiore pre-senza ed attrarre più visitatori,abbiamo volutamente abbinato

l'apertura del presepe con lamanifestazione artigianalenella stessa giornata.

Come in tutte le grandimanifestazioni culturali, reli-giose o folkoristiche anche inquesta occasione si stannomobilitando tanti gruppi reli-giosi, associazioni laiche egiovanili. Sono già tutti alavoro insieme, perché hannopotuto sperimentare questaforma di collaborazione reci-proca e questa attività comu-ne che sono divenute momentidi piena comunione e di cre-scita morale, vero esempioetico per tutta la comunitàmarinese. Colgo l’occasione

per fare gli auguri di buonNatale e sereno anno nuovo atutti i marinesi ovunque essi sitrovino.

Mi sento pertanto di ringra-ziare in questa sede tutte leassociazioni, i gruppi teatrali,associazioni sportive, le con-fraternite che non voglio elen-care per non dimenticarnealcuna. Senza il loro preziosolavoro nessuna iniziativa sisarebbe potuta realizzare.GRAZIE, GRAZIE ancora anome mio e di tutta la comuni-tà marinese.

Franco RibaudoSindaco di Marineo

e Presidente dell’Unione

La Rocca 21

Unione nel GALTerre Normanne

Anche l’Unione partecipaal GAL Terre Normanne. Lascelta di partecipare a questoconsorzio rientra nelle strate-gie di indirizzo che l'ammini-strazione dell'Unione si èdata. Infatti, una delle com-petenze che i Comuni hannotrasferito all’Unione è pro-prio il settore turistico. Conquesta adesione tutte leaziende agricole, agroturisit-che, artigianali ecc. ricadentinel territorio dell'Unionepotranno partecipare ai bandidi finanziamento delle loroattività che saranno pubblica-ti agli inizi del nuovo anno e

che discendono dai finazi-menti del PSR (PIANO DISVILUPPO RURALE2007/2013 9 DEL P.O.).L'obiettivo di tali finanzia-menti è quello di riqualificarele aziende, le nostre aziende

per renderle più competitiveattraverso nuove e specializ-zate scelte colturali, l'innova-zione tecnologica, nuovestrategie di marketing. Vannoanche in questa direzionealcuni interventi che l'Unio-

ne dei comuni ha finanziato.Il riferimento è agli interventidi risanamento degli alleva-menti zootecnici (smervina-zione).

Apertura del mercato contadino

L’inaugurazione della primagiornata del mercato contadi-no è stata fissata per il 19dicembre. Sono state giàselezionate dalla SOAT diMisilmeri 30 aziende conprodotti di produzione pro-pria ed anche biologica. L'ap-puntamento alle ore 9 neipressi del bivio di Bolognetta.

Nella foto, i rappresentanti di Marineo nel Consiglio dell’Unione: FrancescoLo Pinto, Salvatore Spinella Mancuso e Ciro Cardella.

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Bollettino dell’Unione dei Comuni

22 La Rocca

Durante il mese di novem-bre hanno avuto luogo leattività di scambio e l'even-to finale legati alla proget-tualità "Euro Fest 2009"(www.eurofest2009.eu)sostenuto dagli obiettividel programma "Citizen-ship" azione 1 misura 2.2finalizzati alle misure disupporto e sostegno deigemellaggi. Il progettoredatto da chi scrive in col-laborazione con varie real-tà associative della nostracomunità, presentato anome dell'Unione deiComuni "dall'Eleuterio aRocca Busambra", è unodei sedici progetti approva-ti dall'EACEA (Education,Audiovisual and CultureExecutive Agency) del-l'U.E. L'obiettivo principa-le del progetto si fondasulla necessità di creare uncoordinamento, tenendoanche conto delle compe-tenze acquisite negli annidal comune di Marineo(già gemellato con SainteSigolene), che si è prefissodi rivitalizzare e rafforzarei gemellaggi in atto, dimigliorare la qualità delleattività svolte creando deiforum con e tra i rispettivipaesi gemellati e i restantidell'Unione non gemellati.Al partner storico delcomune di Marineo, SainteSigolene, si è aggiuntonella rete El Prat de LLo-bregat, comunità catalana.L'elemento originale diquesta esperienza è consi-stito nella definizione di unintervento tematico che havoluto privilegiare le poli-tiche giovanili e la consa-

pevolezza dell'integrazionedei popoli attraverso ladefinizione di forum con ivari stakeholders sociali(associazioni, rappresen-tanti istituzionali, ammini-stratori) delle diversecomunità finalizzati alloscambio di buone prassi, diesperienze pregresse, diattività di formazione epertanto di animazionesocio-comunitaria sui temidel programma citizenshipe della consapevolezza del-l'integrazione europea. Lacreazione di due eventimusicali a Villafrati pressoil Teatro al Baglio e aMarineo presso il "ParcoRobinson" (e di altri incon-tri che hanno visto delega-

zione di giovani, ammini-stratori e funzionari del-l'Unione dei comuni recar-si non solo a Sainte Sigole-ne ma anche ad El Prat deLlobregat, ma le stessecomunità francesi e catala-ne incontrare i propri par-tner tra il 18 e il 22 dinovembre), ha permessocon successo di intercettareinsieme ai temi dell'inte-grazione quelli della parte-cipazione giovanile, svi-luppando i processi di inte-grazione tra i giovani, leamministrazioni ed un piùgenerale sviluppo del dia-logo interculturale. Parti-colarmente partecipato, trai vari, l'incontro della dele-gazione catalana e francese

con le ultime classi del-l'ITC e IPSIA, sede distac-cata dell'I.I.S.S. "Don Col-letto" di Marineo nellamattinata di venerdì 20novembre, momento in cuii ragazzi grazie al lavoroorganizzativo e preparato-rio offerto dalla Preside edin particolare dal vicario,prof. Massimiliano Purpu-ra, hanno discusso sullepossibilità di progettazioneofferte dalle diverse misuredi intervento in ambitoeuropeo con parte dellostaff del progetto, in parti-colare i coordinatori inter-nazionale e locale, dottoriAntonella Brucato e Clau-dio Cappotto. Durante l'in-contro progettato dal dott.Antonino Scarpulla, fun-zionario del nostro comu-ne e dell'Unione, autore edanimatore anche di altriinterventi non meno vir-tuosi in termini di ricadutesulle comunità, il presiden-te dell'Unione nonché Sin-daco di Marineo FrancescoRibaudo ha ribadito ilvalore dello scambio, del-l'incontro tra le generazionie della necessità di inter-venti anche sul piano strut-turale ed economico tra lediverse comunità interve-nute. Le recenti pianifica-zioni e discussioni inter-corse tra chi scrive e le rap-presentanze istituzionalifrancesi e catalane fannoben sperare che l'auspiciodi Ribaudo, condivisibile,si trasformi anche a brevein nuove programmazionied attuazioni.

Cirus RinaldiAssessore comunale

Unione. Nel mese di novembre si è svolto l’evento finale del progetto: l’Euro Fest 2009

Citizeniship, iniziative per i gemellaggi

Nelle foto, l’incontro della delegazione catalana e francese con glistudenti dell’ITC-IPSIA ed i sindaci di Marineo e Sainte Sigolene.

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Bollettino dell’Unione dei Comuni

La Rocca 23

MARINEO. Fin dall'iniziodell'insediamento in quest'as-sessorato mi sono attivato dasubito per far predisporre unaserie di regolamenti, alcunigià sottoposti ed approvati edaltri in fase di approvazionedel Consiglio Comunale.

Il regolamento Città d'Arte ePaese prevalentemente Turi-stico per usufruire di eventua-li fondi destinati a tali attivitàe vantaggi per le imprese com-merciali è stato già approvato.

Il regolamento sui contrattidi appalti forniture e serviziper lo snellimento delle proce-dure burocratiche per affida-mento dei lavori e delle forni-ture fino ad un certo importosenza la registrazione del con-tratto, ma con semplice letteradi affidamento, con un rispar-mio di tempo e denaro sia perl'amministrazione che per leimprese aggiudicatarie.

Il Consiglio ha votato ancheil regolamento sullo SportelloUnico in forma associata conaltri Comuni (il quale vede ilnostro Comune capofila) cheserve per lo snellimento delleprocedure burocratiche per leapprovazioni di progetti relati-vi ad attività produttive pre-sentati da ditte private.

Altro regolamento è quellosulle attività commerciali, cheprevede lo spostamento delmercato quindicinale nellanuova area individuata lungola via Jean Salque e zone limi-trofe, e le zone riservate agliambulati a postazione fissa (infase di approvazione del Con-siglio Comunale).

Il regolamento sul funziona-mento della commissionacomunale di vigilanza suilocali di pubblico spettacolo èstato approvato dal ConsiglioComunale.

Abbiamo istituito il Comita-to consultivo e l'Ufficio Unicodel partenariato per l'attività diprogrammazione delle politi-che di sviluppo locale, chevede attenzionato il nostro ter-

ritorio per promuovere e favo-rire lo sviluppo sostenibile,nel rispetto delle sue valenze,in relazione alle tematiche dicui ai Protocolli d'intesa giàsottoscritti con i partner tracui, di rilevante importanza,l'Università di Palermo.

E' in corso di valutazione lascelta dell'area di ricomposi-zione territoriale relativaall'attuazione del Piano Ope-rativo FESR 2007-2013 conriferimento all'asse VI "Svi-luppo Urbano Sostenibile", incui includere il Comune diMarineo.

E' in corso il confronto tra ivari Comuni interessati relati-vamente alla formazione delPiano Strategico del territoriodell'Alto Belice-Corleonese:"Tra Metropoli e Campagna.Il Piano strategico per un terri-torio felice", nonché dei pro-getti integrati PISU e PIST.

Abbiamo aderito al GAL(Gruppo Azione Locale)"Terre normanne" per finan-ziare con fondi comunitari losviluppo rurale di cui al redi-gendo Piano di sviluppo loca-le. È notizia di questi giorniche il GAL di cui facciamoparte è stato approvato dallaRegione Siciliana.

Tra le varie iniziative fina-lizzate allo sviluppo dell'im-prenditoria ed alla creazionedi opportunità occupazionali,l'Assessore ha realizzato degli

incontri con la Società "Svi-luppo Italia" ed in particolareil seminario sull'autoimpiegoex Legge 185/2000.

Per quanto concerne l'agri-coltura ci siamo fatti promoto-ri per attivare il mercato con-tadino in forma associata congli altri Comuni dell'Unionedei Comuni dall'Eleuterio aRocca Busambra che si svol-gerà a Bolognetta per il qualeè stata fatta la gara d'appaltoper l'acquisto dei gazebo infase di fornitura. Ciò serviràad accorciare la filiera agrico-la dal produttore al consuma-tore per un miglior prodotto aprezzi più vantaggiosi per lagente.

Nel mese di dicembreabbiamo realizzato (con fondidi vari enti regionali e provin-ciali) la I sagra del Pane e delBuccellato Marinese per laquale si è avuto un ottimoriscontro da parte degli arti-giani panificatori e dolciari esoprattutto a livello turistico eche è nelle nostre intenzioniriproporla anche quest'anno.

Nella fase della programma-zione del Fondo Sociale Euro-peo, in relazione all'avviso 6(valorizzazione degli antichimestieri artigiani) dell'Asses-sorato al lavoro e alla forma-zione professionale, ci siamoattivati per coinvolgere gliartigiani di Marineo (in totale12 botteghe) facendoli aderire

ad un progetto che prevede untirocinio formativo biennaleper inoccupati e disoccupatiche vogliono intraprenderel'acquisizione delle conoscen-ze artigiane per un possibileavvio di un nuovo mestiere.

Quest' anno, per ciò cheriguarda le fonti di energia rin-novabili, questo assessorato siè fatto promotore di due banditramite protocolli d'intesa dicui uno relativo a 100 GazeboFotovoltaici con Enel Energia el'altro relativo a 1000 Tetti Foto-voltaici con Soft Energy chedanno la possibilità alle fami-glie marinesi di poter risparmia-re sulla bolletta elettrica.

Per le strade comunali ester-ne al centro abitato è in fase dipubblicazione il bando relati-vo alla manutenzione dellestesse per un importo di €7.000,00 circa.

Abbiamo reperito le sommerelative alla messa in sicurez-za della strada "Costa Madon-na" di € 11.300,00 circa (fondiE.S.A.) il quale bando di garaper la realizzazione di detteopere è in fase di pubblicazio-ne.

Inoltre, in questo anno, l'as-sessore alle attività produttivesi è occupato personalmente dimolti problemi che assillava-no la cittadinanza quali: pota-tura alberi delle varie zoneverdi del paese; rappezzi stra-dali di varie vie del paese evarie opere di minore impor-tanza anche con mezzi edattrezzature personali.

Per finire, voglio rivolgereun ringraziamento particolarea tutti i consiglieri comunali,che hanno dimostrato la pro-pria sensibilità votantoall’unanimità molti dei regola-menti da noi presentati all’esa-me dell’assemblea.

Alle imprese, ai lavoratori eai cittadini tutti auguro unsanto Natale ed un felice annonuovo.

Salvatore TrentacostiAssessore comunale

Economia. Le attività dell’Assessorato alle Attività produttive e Politiche comunitarie

Iniziative per il lavoro e lo sviluppo

Nella foto, l’assessore Salvatore Trentacosti, il sindaco Franco Ribaudo e ilconsigliere comunale Giuseppe D’Amato, del PdL, nella sua vetreria.

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Bollettino dell’Unione dei Comuni

24 La Rocca

VILLAFRATI. Lo scorso16 novembre la bibliotecacomunale di Villafrati hasottolineato ancora unavolta l'importanza dellacultura nel nostro paese,ospitando la celebre scrit-trice di fama internazionaleDacia Maraini, autrice dimoltissimi romanzi tra cui:l'età del malessere (1963);Memorie di una ladra(1973); Donna in guerra(1975); Isolina (1985); Lalunga vita di MariannaUcria (1990, premi: Super-campiello1990; Libro del-l'anno tradotto in 18 paesi)da cui è stato tratto il filmdi Roberto Faenza Marian-na Ucria; Voci; Dolce persé; di testi teatrali fra i qualiMaria Stuarda (1975, rap-presentato in 22 paesi);Dialogo di una prostitutacon il suo cliente (1978);Stravaganza, Camille(1995); di poesie: Donne

mie(1974),Mangiami pure(1979); Viaggiando con ilpasso di volpe (1991). Nel1980 collabora con Pieradegli Espositi per Storia diPiera; nel 1986 scrisse Ilbambino Alberto, La bion-da la bruna e l'asino; nel1993 Bagheria e ancoraBuio, E tu chi eri, E seamando troppo, Un clande-stino a bordo ed altro. La scrittrice ha presentato ilsuo ultimo capolavoro "Iltreno dell'ultima notte"edito dalla BUR-Biblioteca

Universale Rizzoli, che hagià riscontrato un notevolesuccesso. In quest'ultimocapolavoro viene evidenzia-ta «la teatralità dellamorte». L'incontro si èaperto con i saluti e i ringra-ziamenti da parte del Sinda-co Giuseppe Scalzo, delresponsabile della Bibliote-ca dott. Pippo Marte, del-l'assessore alla Cultura Giu-seppe Di Dato e del presi-dente dell'Unione dei comu-ni, nonché Sindaco di Mari-neo, Franco Ribaudo.

«La cultura villafratese haormai preso forma e Villa-frati continua e continueràa riproporsi mantenendo unruolo particolarmente atti-vo e significativo per quelche concerne le attività cul-turali nel nostro Comune»afferma il Sindaco. Alla celebre Dacia sonostate rivolte numerosedomande e lei entusiasta dicosì tanti spettatori attenti eattivi è stata esaustiva nelrispondere a tutte le curiosi-tà personali e non a leirivolte. La Biblioteca comunale diVillafrati visti anche glieccellenti risultati delle edi-zioni precedenti, è stataincoronata come una dellepiù attive e meritevoli delcircondario e ringraziaquanti si sono adoperati arendere queste giornatesignificative.

Anna Rita India

«Tante attività: la Biblioteca comunale è una delle più attive e meritevoli del circondario»

Incontro letterario con Dacia Maraini

VILLAFRATI. Il 2 , 3 e 4ottobre la Biblioteca comu-nale di Villafrati ha dato ilvia alla presentazione dialcuni libri scritti da autorieccellenti quali: JosephinePace, Fisiologia del fuoco ,edito da Zona editore;Santo Piazzese, Trilogia diPalermo, edito da Sellerioeditore, Giuseppe Lo Bian-co e la giornalista SandraRizza, Profondo nero, editoda Chiarelettere. Tre legiornate all'insegna dellacultura, con l'entusiasmocollettivo di chi ha fatto sìche la stessa prendesse vitaanche in un comune così

piccolo, ma che si è mostra-to attivo e partecipativo intutte le iniziative culturaliche l'amministrazione co-munale ha promosso e con-tinua a promuovere. Il Sin-

daco Scalzo, l'assessore DiDato e il responsabile dellabiblioteca dott. PippoMarte hanno assegnato deipremi a coloro che hannopartecipato al concorso di

narrativa in precedenzabandito e hanno sottolinea-to ancora una volta comeleggere è un viaggio neltempo, nello spazio, nellafantasia. Dalle righe diinchiostro arrivano emozio-ni che ci coinvolgono,cifanno compagnia, ci fannoconoscere meglio noi stes-si. Leggere è un invito aun'altra avventura, a un'al-tra scoperta, un grande pri-vilegio della nostra vita: unmodo per informarci, percrescere, per conoscere ilmondo. Leggere è il cibodella mente!

Anna Rita India

La terza festa del libro

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Bollettino dell’Unione dei Comuni

La Rocca 25

Nel 2009 Bolognetta ha dimostrato ancora una volta dinamismo, vitalità, fermento

Il messaggio del Sindaco di BolognettaBOLOGNETTA. Cari Bo-lognettesi, ci avviciniamoalle feste natalizie e aibilanci di fine anno. E' unbilancio amministrativopositivo quello che misento di esprimere al termi-ne del 2009. Uno sguardoall'anno trascorso e un altroa quello che sta per comin-ciare mi fanno notare, consoddisfazione, che Bolo-gnetta ha dimostrato ancorauna volta grande dinami-smo, vitalità, fermento.

Un lavoro di squadra cheha portato a Bolognetta leiniziative che hanno carat-terizzato questi dodicimesi: ricordiamo, fra letante: il tradizionale appun-tamento con "La Settimanadella Serenità 2009", la rie-vocazione storica della fon-dazione del Paese inseritanella "Festa dei 18nni2009", il viaggio deglianziani in Emilia Romagna,con escursioni a San Mari-no e Loreto; il convegno"Raccontare la vita, raccon-tare la migrazione" e la"Mostra sull'Emigrazione"dedicati a Tommaso Bor-donaro e, ancora, la presen-za a Bolognetta della iconeitinerante della "Madonnadel Rosario di Pompei" suiniziativa di padre don PinoGraziano e il Piano Rego-latore Generale che è inpunto di arrivo e molte altrecose belle che si stannoprofilando all'orizzonte.

Ora ci apprestiamo avivere le festività natalizie,con un ventaglio di propo-ste e iniziative in program-ma. Il 17 dicembre p.v.presso le scuole vi sarà ladistribuzione dei doni a

tutti gli alunni delle scuoledall'infanzia alla scuolamedia e giorno 28 dicembreandante si terrà presso l'au-la magna dell'Istituto com-prensivo di Bolognetta unospettacolo gratuito di caba-ret con Nanfa e la sua equi-pe.

Cari concittadini, è giàNatale.

Le strade e le piazze sisono accese di luci, le vetri-ne risplendono di bagliori.

Il grande albero di nataleilluminato che sovrasta lapiazza "Paolo Giovanni II"si delinea contro ilcielo:basta alzare lo sguar-do per sentire più vicina lafesta.

Senza dubbi quello chestiamo vivendo è un climadi grande e generale incer-tezza.

Sono impossibili da igno-rare i grandi temi che sipongono alla ribalta - inevi-tabilmente - e che richiedo-no soluzioni urgenti: fami-glie che si avviano verso lasoglia della povertà, ilpopolo del precariato senzaprospettive, il fenomenodell'immigrazione di massacui non sappiamo dare

doverosa regolamentazionee potrei continuare ancora.

Ma soprattutto quello chepiù preoccupa è lo smar-rimento di una società - lanostra- che pare non averepiù punti di riferimento,che sembra dominata dallasfiducia.

Smarrimento divalori,sfiducia verso le Isti-tuzioni, che appaiono lonta-ne, prive spesso di credibi-lità ed autorevolezza edincapaci di calarsi nei realibisogni della gente.

E, a maggior ragione, inquesta situazione, mi rendoconto che è ancora piùurgente che le Istituzionipiù direttamente vicine aicittadini - le nostre Ammi-nistrazioni - assumano unruolo di forte presenza suiterritori, si facciano porta-voce di messaggi chiari ecomprensibili, cerchino -per quanto possibile e conequilibrio - di prendereposizioni ed adottare prov-vedimenti soprattutto quan-do le Istituzioni di più altogrado sembrano veramentelatitanti.

Intanto lo spirito delNatale, in questo periodo,

attraversa tutti noi comenon mai e ci fa sentire piùimportanti.

II messaggio natalizioche vorrei fare avere que-st'anno a tutti i Bolognette-si, ovunque essi si trovino,èquello di rinnovare lorol'impegno ad esser vicino.

Idealmente e concreta-mente, per quanto possibi-le,sono vicino ad ognuno divoi, cari Bolognettesi!

Un augurio mi vienespontaneo: che queste setti-mane si trasformino in unapreziosa occasione perrecuperare la serenità e l'af-fetto in famiglia, iniziandocon grinta un 2010 che viauguro pieno di soddisfa-zioni.

Un augurio particolareagli anziani e ai bambini: lamemoria storica e il futurodi questo nostro paese.

Buon Natale e un serenoanno nuovo a tutti

Che Bolognetta possadivenire un faro luminoso,dove donne e uomini di"buona volontà", laici, cri-stiani o di qualsiasi fede,divengano "fabbricanti" disperanza, di amore, pace,solidarietà.

Consentitemi di dedicarequesto Natale 2009 a tuttele Famiglie di Bolognetta enon solo; da ultimo, nonperché meno importante,desidererei dedicare questoSanto Natale alla Verginedel Rosario di Pompei che èstata ospite graditissima diBolognetta dal 22 al 26novembre u.v.

Buon Natale a Tutti Voi. Rino Greco

Sindaco di Bolognetta

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Bollettino dell’Unione dei Comuni

26 La Rocca

MARINEO. Dondolandosinelle suadenti vestigia di unadolce vita ormai da tempo tra-montata, la nostra Marineo siritrova prigioniera di un lungoed inesorabile declino. Pur-troppo il miracolo economicoè finito e per molti cittadini lostandard di vita peggiora. E'un quadro dai toni duri edrammatici quello che vogliotracciare. Per invertire la rottaservirebbe molto più coraggiodi quanto i dirigenti politici dimaggioranza sembrano posse-dere. Questa amministrazionecomunale e chi la sostienedovrebbero iniziare a capireche la commedia delle "chiac-chiere", delle accuse al passa-to e dei dissapori interni sualcune prese di posizione èfinita! Apparentemente, nelpaese la vita continua a scorre-re tranquilla arrivando ancheall'autoconvincimento che ètuttora possibile stare megliocon questa amministrazioneche praticamente con qualun-

que altra direzione politica.Ahimè si tratta però solo di unmanto di apparenze, convinci-menti stereotipati, guardandoal di sotto del quale si scoprequanto la situazione si stia"inacidendo". E' pur vero checodesta amministrazione èsalita su un treno già in corsacon destinazione ignota el'ombra del deraglio nellevesti del dissesto finanziario,tuttavia sarebbe ingiusto direche codesta compagine politi-ca non ha creato nessuna atti-vità. Su vertenze tra lavorato-ri, piccole feste e varie inau-gurazioni è stata molto corag-giosa facendo più di altri e conrisultati ancora migliori, ma èpur vero che gli ostacoli resta-no tanti, la gestione ordinariadella macchina comunale èpesantemente mediata e i costisono troppo alti. Il mancatoriordino di alcuni uffici e ser-vizi comunali e la questionedella "produttività" ai dipen-denti ha ulteriormente accre-

sciuto la sfiducia della pubbli-ca opinione. Dall'emergenzarifiuti ai piani di sdemanializ-zazione si denota che ci vorràancora molto tempo prima chedalla sede comunale scompaiala tendenza culturale a creareambienti protetti e a cercarefavori tramite strette amicizienel governo comunale. Mari-neo rischia di fare la fine deinobili decaduti, contenti divivere a lungo sulle glorie delpassato. Sembra poi tramonta-ta la possibilità di approvareun piano regolatore generale apartecipazione sociale; ipochissimi progetti per operepubbliche vanno avanti arilento e spesso si impantana-no tra i cavilli di legge. Manon solo: la rete delle infra-strutture (strade, strutture,rete fognaria presso quartiereS. Michele e via Luigi Capua-na) si deteriora, le quote diinvestimento del bilanciocomunale sono molto basse,l'economia locale ristagna, i

giovani allo sbaraglio, nessunprogetto per il servizio civilenazionale e, dulcis in fundo, èdifficilissimo reperire finan-ziamenti statali. In questo qua-dro già preoccupante le finan-ze comunali sono a pezzi.Eventuali avanzi di ammini-strazione vengono sistemati-camente azzerati per far frontealle spese correnti. Si autoriz-zano prestazioni di lavorostraordinario senza la necessa-ria copertura finanziaria dellespese. La Tarsu è aumentatanonostante durante la campa-gna elettorale l'intera lista diAlternativa Democraticaurlasse a gran voce che letasse non avrebbero subitovariazioni, nonostante il grup-po di minoranza abbia più volteespresso l'idea di rinunciare atutte le indennità politiche purdi non aggravare le casse deicittadini. Dopo tanto rosso por-tiamo un pò d'azzurro.

Peppe PerroneConsigliere comunale PdL

«Il ventre di un miserabile ha più bisogno di illusioni che di pane!»

BOLOGNETTA. L'auto-cappella con l'icona della BeataVergine Maria del Santo Rosa-rio di Pompei, accompagnatadall'equipe missionaria e scor-tata per mandato ministerialedalla Polizia Stradale di Napo-li, è approdata domenica 22novembre a Bolognetta

Si è trattato di un eventoeccezionale e particolarmentesignificativo per il paese diBolognetta che ha avuto lagioia di poter venerare l'iconapellegrina della Madre di Dio.

L'iniziativa è coltivata daPadre don Pino Graziano cheha avuto il fermo proposito difare arrivare a Bolognetta ilpreziosissimo quadro dellaBeata Vergine del Rosario diPompei.

Del resto, da tempo oramai,sono molteplici le iniziativeforti del reverendo parroco di

Bolognetta. Iniziative tutteimprontare alla diffusione dellaparola di Dio, al Rosario comepreghiera dal cuore cristologi-co che manifesta oltre ladevozione a Maria esprime laprofondità dell'intero messag-gio evangelico.

L'importanza dell'evento e ilgrande impegno organizzativoper realizzarlo hanno coinvoltole Confraternite, il Comune,l'Arma dei Carabinieri e tanti,tanti, tantissimi fedeli.

Ecco cosa è accaduto aBolognetta tra 22 e il 26novembre p.v. Le giornatesono state trascorse con l'iconesempre esposta nella ChiesaMadre con le lodi mattutine, lacelebrazione Eucaristica congli ammalati e la Supplica quo-tidiana alla Madonna di Pom-pei seguita dalla Santa Messaanimata dalle Suore. Mercoledì

sera fiaccolata per le vie delpaese con l'icona trasportata aspalla.. Giovedì 26. L'adora-zione Eucaristica e, alle ore12,00, la supplica alla Madon-na di Pompei. Alle ore 16.00nella Chiesa Madre di Bolo-gnetta è stata concelebrata laSanta Messa da Padre PinoGraziano insieme con i sacer-doti della Delegazione pontifi-cia di Pompei.

Il Sindaco di BolognettaRino Greco ha rivolto un calo-roso saluto alla Delegazionepontificia di Pompei e una toc-cante quanto significativa pre-ghiera alla Madonna del Rosa-rio chiedendo la benedizionesulle popolazioni di Bolognet-ta, Marineo e Villafrati, i cuisindaci, Franco Ribaudo e Giu-seppe Scalzo hanno partecipatoalla cerimonia eucaristica.

A fine cerimonia l'icona pel-

legrina della Beata Vergine delS.Rosario di Pompei, sottoscorta, è stata accompagnatadal clero, dalle autorità civili emilitari, dai fedeli e dallabanda musicale l'atto di affida-mento con il quale si professache le sorti della storia sononelle mani di Maria che impe-gna attivamente a compieresotto l'azione dello Spiritoquanto è già chiaramente signi-ficato nel Vangelo e nella spiri-tualità ecclesiale. Dopo di che,tra applausi e forti emozione,l'l'icone è ripartita per Pompeial termine di un quinquennio diperegrinazione.

L'iniziativa di don Pino Graziano ha voluto il quadro della Beata Vergine del Rosario

La Madonna di Pompei a Bolognetta

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