le journal de la salle n. 22

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Le Journal de LA SALLE Periodico d’informazione edito dal Comune di La Salle, iscritto nel registro stampa presso il Tribunale di Aosta con decreto n. 5 dell’1 giugno 1999. Spedizione in a. p. 70% - D.C. - D.C.I. - Aosta - numero 1/2011 COMUNE DI LA SALLE - COMMUNE DE LA SALLE ANNO XIII N° 1 - LUGLIO 2011 NUMERO PROGRESSIVO: 22 Quando a Salle si faceva a gara per non fare il Sindaco 2011 ANNO INTERNAZIONALE DELLE FORESTE NON SI ARRESTA IL PROCESSO DI RIQUALIFICAZIONE DI DERBY

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Periodico semestrale di informazione dell'Amministrazione Comunale di La Salle, Valle d'Aosta. Prodotto con l'assistenza tecnica editoriale del Valico Edizioni.

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Page 1: Le Journal de La Salle n. 22

Le Journal de LA SALLEPeriodico d’informazione

edito dal Comune di La Salle,iscritto nel registro stampa presso

il Tribunale di Aosta con decreto n. 5 dell’1 giugno 1999. Spedizione in a. p.

70% - D.C. - D.C.I. - Aosta - numero 1/2011

COMUNE DI LA SALLE - COMMUNE DE LA SALLE

ANNO XIII N°1 - LUGLIO 2011

NUMERO PROGRESSIVO: 22

• Quando a Salle si faceva a gara per non fare il Sindaco

•2011 ANNO INTERNAZIONALEDELLE FORESTE

• NON SI ARRESTA IL PROCESSO DI RIQUALIFICAZIONE DI DERBY

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Riceviamo, per conoscenza,una lettera che un gruppo di Sal -lereins ha inviato all’Asses so rere gionale al turismo, sport, com-mercio e trasporti, il quale ha ri -sposto loro dalle colonne de “Lepeuple valdôtain”; all’articolodell’assessore Mar gue rettaz hafatto seguito poi la re plica fina-le dei Sallereins. Pub blichiamoun estratto del botta e risposta.

Nous avons lu avec intérêtdans le journal Le Peuple

Valdôtain, l’allocution de l’As -sesseur régional au TourismeAu relio Marguerettaz, à l’occa-sion du Congrès de l’UnionValdôtaine, et en particulier cepassage: “Quand les touristesar rivent, évidemment, il fautque les structures d’accueilsoient ouvertes, mais, en mêmetemps, il faut que les transportsfonctionnent, tout comme lesservices de déblaiement de laneige, les artisans - plombiers,menuisiers, électriciens, mécani-ciens - qui garantissent des ser-vices appropriés aux touristesqui ouvrent leurs maisons devacances et qui peuvent avoirdes problèmes.”

Peut-être l’Assesseur régionaln’est-il pas au courant que lechef-lieu de la Commune de LaSalle ne bénéficie pas d’une lia-son de cars avec la ville d’Aoste,tous les arrêts étant à Le Pont,sur la route nationale 26, incom-mode pour les habitants et sur-tout pour qui vie ou loue dansles hameaux? Nous ne deman-dons pas toutes les courses, maisau moins un aller et retour. […]

Le bureau de l’office du tou-risme est fermé et les touristespour avoir des renseignementsdoivent aller à Courmayeur.Nous avons adressé une invita-tion à l’Administration com -mu nale pour avoir au moins un

tableau d’affichage pour les lo -cataires des appartements, envain. […]

Un groupe de Sallereins

Je réponds volontiers à votrelettre pour donner des préci-

sions sur les questions que vousavez soulevées quant à la ferme-ture de l’office touristique de LaSalle et au service de transportspublics desservant la Commune.

Comme j’ai eu l’occasion de lerappeler lors de la séance duConseil régional du 12 janvierdernier, la fermeture des officestouristiques de La Salle, Vil le -neuve, Sarre et Verrès s’inscritdans un processus de rationali-sation des coûts de gestion. […]Pour ce qui est de la liaison avecAoste, celle-ci est assurée parquin ze allers/retours par jourdepuis l’arrêt sur la Na tionale.Compte tenu du nombre moyende passagers, il serait insoutena-ble pour l’Admi nistra tion demettre en place un service des-servant les différents ha meauxrépartis sur un territoire trèsvaste sur le versant. Par ailleurs,l’offre de transport est com -

plétée par une liaison avecCourmayeur (12 al lers/re tours)avec départ depuis l’arrêt de bussitué au centre de La Salle.

Aurelio Marguerettaz

Egregio Signor Assessore,La ringraziamo per la ce -

lere risposta ma possiamo sem-plicemente dire che “non c’èpeg gior sordo di chi non vuol

sentire”. Non chiediamo tuttele fermate del pullman da e perAo sta nel capoluogo di LaSalle (non nelle frazioni) maal meno una perché la fermatadella Frazione Ponte, che sitrova sulla SS 26, dista circa 15minuti a piedi dal capoluogoed è in salita […].

Un gruppo di Sallereins

BOTTA e RISPOSTA fra un gruppo di Sallereinse l’Assessore Regionale Aurelio Marguerettaz

2Luglio 2011 - n. 22

Editoriale

Articoli, interventi e letterevanno inviati a: Re da zioneLe Journal de La Salle, ViaCol Se rena, 9 - 11015 La Sallefax 0165861676 - 0165806921e-mail: [email protected] oppure anche [email protected]

L’assessore regionaleAurelio Marguerettaz

Trasferta piemontese per il sindaco CassianoPascal, l’assessore Franco Ottoz e la segretariacomunale Donatella D’Anna lo scorso mese dimaggio. L’incontro si è tenuto a Sala Monfer -rato e vi hanno partecipato gli otto comuni ita-liani nel cui nome appare la parola “Sala”:Sala Ba ganza (Parma) Sala Biellese (Biella),Sala Bo lognese (Bologna) Sala Comacina (Co -mo), Sala Consilina (Salerno), Sala Monferrato(Ales sandria) Santa Maria di Sala (Venezia) eLa Salle con l’obiettivo di gettare le basi perdelle collaborazioni future.

La giornata è stata l’occasione per promuo-vere e far conoscere La Salle e in particolare leattività svolte con il progetto“Villages Du -rables” di cui il comune è capofila, nell’ambitodel PIT dell’Espace Mont-Blanc, nonché per unconfronto sulle rispettive esperienze nell’uti-lizzo innovativo delle energie rinnovabili.

L’obiettivo principale del progetto VillagesDu rables è quello di preservare e gestire inmodo sostenibile i villaggi di montagna, favo-rendo la conoscenza e l’applicazione delle ener-gie rinnovabili, e soprattutto quello di realizza-re la riqualificazione e la ristrutturazione della

Casermetta di Derby rendendola un edificioeco-compatibile a emissioni zero. L’incontro èstato anche l’occasione per conoscere la novitàdell’agrovoltaico, cioè del connubio tra il foto-voltaico e l’agricoltura, già utilizzato in Italia. Sitratta di una soluzione originale che permettedi posizionare, sopra i terreni coltivati a circa 4metri di altezza, pannelli solari che si spostanocon il sole, consentendo ai raggi di raggiungerele colture sottostanti. Le caratteristiche princi-pali di questa novità in campo energetico sono:produzione di energia a zero emissioni; soste-nibilità economica; utilizzo di tecnologie e ma -teriali totalmente riciclabili e non inquinanti;contenimento dell’ombreggiamento del terre-no e dell’occupazione del suolo; nessun ostaco-lo alla pioggia; garanzia della massima agibilitàai mezzi agricoli e possibile integrazione conl’installazione di un sistema d’irrigazione. L’ap -profondimento futuro verterà sui costi di rea-lizzazione, sulla compatibilità con un territoriodi montagna come quello di La Salle e sullapossibilità di confrontarsi tra i vari Comunisulle esperienze più efficaci e significative.

Alessia Di Addario

Come inviare POSTA per Le Journal de LA SALLE

La Salle partecipa ad un incontro fra 8 Amministrazioniaccomunate dal loro stesso nome e dai buoni propositi

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Quest’anno i CampionatiMon diali di scialpinismo

si sono svolti a Claut, una pic-cola località friulana, situata acirca 15 km dalla tristemente fa -mosa diga del Vajont. No no -stante il nome poco altisonantedella località, l’organizzazione èstata impeccabile e la partecipa-zione della comunità molto sen-tita. Il programma dei campio-nati prevedeva: gara a coppie,in divi dua le, sprint, vertical estaffetta. Chi segue lo scialpini-smo agonistico sa bene che leprime due sono le più impor-tanti, in particolare la gara a cop-pie è quella che “storicamente”si intende come “la gara” di scialpinismo. Infatti, in questo for-mat si percorre il dislivello piùlungo, in genere superiore ai2000 metri; inoltre i tracciati so-no più tecnici rispetto alle altregare e oltre a tenere conto delproprio stato di forma, bisognaavere il giusto af fiatamento conil “socio”. È proprio a questa ga-ra che io ed Eyda (il mio socioper eccellenza) puntavamo comeobbiettivo per questa stagione.Insieme van tiamo già un palma-rès di tutto rispetto, abbiamovinto tutte le competizioni piùimportanti a squadre: Europei,Pierra Menta, Tour du Rutor,Mez zalama; il titolo di Campio-ni del Mondo però ci mancava.

Le gare della prima parte dellastagione ci hanno consentito diarrivare alla vigilia dei Cam -pionati Mondiali con la giustamotivazione. Eyda in particola-re ha dominato in Italia e inCoppa del Mondo, io dal cantomio, pur non avendo avuto lastessa sua forma fisica, mi sonodifeso bene, arrivando 4° nellaprima gara di Coppa del Mondoindividuale e piazzandomi subi-to alle sue spalle nelle Gare Na-zionali. Eccoci quindi al via del-la gara, tranquilli ma concentra-ti. La nostra tattica era già deci-sa: fare sfogare i nostri avversarie piazzare la stoccata sull’ultimadelle 3 salite lunghe previste. In-fatti, sulle prime due salite, do-po aver scremato il gruppo, cisiamo trovati a inseguire la cop-pia francese composta da Didier

Blanc e William Bon Mardion.Nonostante il lo ro ritmo fossemolto elevato, noi siamo riusci-ti a non perdere troppo tempo esulla seconda di scesa eravamogià sulle loro code. A qual pun-to Bon Mar dion ha avuto un at-timo di crisi e noi allora abbia-mo aumentato il ritmo, riuscen-do così, dopo un tratto a piedisu cresta, a scollinare con circaun minuto e mezzo di vantag-gio. La discesa è stata molto dif-ficile: il meteo era pessimo, la vi-sibilità quasi nulla e la confor-mazione del terreno moltomossa. Le condizioni della di-scesa hanno limitato le velleitàdi rimonta dei no stri avversari,pur essendo loro grandi discesi-sti: così noi siamo riusciti amantenere il vantaggio accumu-lato in salita. Al termine delladiscesa, era previsto un percor-so di 3 chilometri molto movi-mentato: un tratto a piedi, uno askating, una salita con le pelli,una discesa, un altro tratto apiedi, un altro a skating, una di-scesina di nuovo a piedi e un’ul-tima salita con le pelli. Tuttoquesto per consentire che la ga-

ra arrivasse nel centro dell’abi-tato di Claut. Nonostante lastanchezza e i crampi dovuti al-la forte umidità, tutto andavaper il meglio, abbiamo infatticonservato il vantaggio fino al-l’ultima discesa da fare a piedi.Ormai era fatta, ma… mentrenoi eravamo in fondo all’ultimadiscesa, con gli sci in mano, ec-co che spuntano i francesi congli sci ai piedi e ci superano auovo. Dopo un attimo di sbi-gottimento, noi proseguiamoportando a termine regolarmen-te il percorso, certi che i nostriavversari sarebbero andati drit-ti verso la squalifica per non avertolto gli sci, nel tratto da fare apiedi co me da regolamento. Ar -ri via mo al traguardo, purtroppove dendoci negata la gioia di ta -gliarlo per primi; dopo la riu nio -ne della giuria, però, arriva pun-tuale la pe nalità per i francesi:siamo Campioni del Mondo!

Ma il mondiale non è finito,anzi… Decido di non correre néil vertical, né la sprint, cercandodi recuperare al meglio per l’in-dividuale. Purtroppo i crampi a -vuti durante la gara a squadre

mi hanno compromesso un po’il tono muscolare e con soloqual che giorno a disposizionenon riesco a recuperare al 100%.

La gara individuale è più corta,ma i ritmi sono impressionanti:si parte a tutta e si arriva a tutta!Se non sei al top, sei tagliato fuo-ri. Infatti quel giorno non riescomai a entrare in gara, ma con unbel recupero nel finale porto acasa un buon 6° piazzamento, auna quarantina di secondi dalpo dio. Eyda sarà ancora piùsfortunato, cadrà in partenza enon riuscirà più a tornare suiprimi. L’ultimo giorno di gare, ilprogramma prevede la staffetta.Il principio è lo stesso di quelleche si disputano nel fondo: 4 fra-zionisti che si danno il cambio altermine di un giro ad anello. Nelnostro caso il percorso prevede2 salite, 2 discese e un tratto tec-nico a piedi per circa 200 metridi dislivello: insomma, un con-densato di ciò che avviene nellegare lunghe. L’Italia schiera Eydaal lancio, poi Robert Antonioli(fortissimo giovane valtellinese),Manfred Reichegger (esperto al-toatesino del CSE) e il sotto-scritto a chiudere. Nelle primefrazioni non brilliamo, gli sviz-zeri, in gran giornata, arrivanoad accumulare 20” di vantaggiosu di noi e 25” sui francesi. Toc-ca a me, mi sento bene, ho recu-perato gli sforzi delle gare prece-denti, però il distacco mi sembradifficilmente colmabile. Parto lostesso convinto: voglio provarci.Dopo pochi minuti di gara miaccorgo che il terreno che mi se-parava dello svizzero si sta velo-cemente accorciando. Decido didosare le energie, tornerò sottogradualmente. Sulla seconda sa-lita, lo raggiungo nel tratto apiedi. A quel punto non ho piùdub bi, via a tutta! E finalmenteposso tagliare il traguardo abraccia alzate. È la ciliegina sul-la torta, quello che mi era man-cato nella gara a coppie. Dopomesi di tensioni, allenamenti,dieta, trasferte, gare, questa serafinalmente si festeggia! (D.T.)

“Come sono diventato Campione del Mondo”Nella gara a coppie un sorpasso da squalifica dei francesi stava per far saltare la festa

Pubblichiamo un’avvincente cronaca scritta daDenis Trento, doppia medaglia d’oro nella garaa coppie e nella staffetta al campionato mon-diale di scialpinismo nel 2011 a Claut in Friuli.

3Luglio 2011 - n. 22

Primo Piano

Denis Trento bambino fondistae più tardi campione scialpinista.

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4Luglio 2011 - n. 22

il Comune

Èormai inarrestabile ilprocesso di riqualifica-zione del villaggio di

Derby. Mentre il Comune, in-fatti, si prepara ad inaugurarein gran pompa la fine del pro-gramma decennale di lavori di-retti dall’ing. Marco Fiou chehanno fatto di Derby un vil-laggio più bello e più sicuro, lastessa Amministrazione Co-munale ha già iniziato la pro-cedura di appalto per dare il viaal progetto pilota che trasfor-

merà la vecchia struttura dellecasermette, situata all’ingressodel villaggio e costruita mezzosecolo fa, da “edificio energi-voro”, come lo hanno definitogli esperti, a un centro polifun-zionale all’avanguardia.

I lavori per la messa in sicurez-za idrogeologica collegati aquelli della nuova strada checollega la chiesa parrocchiale diSant’Orso all’omonima frazio-ne di Derby aspettano solo ilcollaudo dell’opera, ma i lorovantaggi sono già da tempo sot-to gli occhi di tutti. Molto gra-zioso anche il doppio ponte sultorrente Tillac da dove si dira-mano i due sbocchi della nuovastrada nell’abitato di Sant’Orso.Anche in questo punto il lettodel torrente è stato esteticamen-te sistemato con le identiche ca-ratteristiche del lungo canalepe demontano. Due rami d’ac-qua che partono dal castagnomonumentale prendendo dueop poste direzioni e che, graziealla loro complementarietà, ga-rantita da un sistema di chiu-se, scongiurano definitivamen-te non solo i periodici allaga-menti dei prati di Sant’Orso,

La riqualificazione della “Casermetta” di DERBYLa ristrutturazione, con l’utilizzo e l’applicazione di solu-

zioni innovative per la produzione di energia, rientra nelleazioni concrete previste dal progetto PIT Mont-Blanc VillagesDurables all’interno del programma di cooperazione tran-sfrontaliera dell’Espace Mont-Blanc. L’obiettivo è quello difavorire la conoscenza e l’applicazione delle energie rinnova-bili e rispettose dell’ambiente per la costruzione e la ristruttu-razione o riqualificazione degli edifici.

In quest’ottica la riqualificazione prevede l’utilizzo di fontirinnovabili, che non comportano l’emissione in atmosfera diCO2, di polveri sottili e di ossidi di azoto.

L’energia necessaria sarà prodotta da pannelli solari, pannel-li fotovoltaici e da un impianto geotermico che renderannol’edificio indipendente da un punto di vista energetico.

La ristrutturazione terrà anche conto dell’isolamento al finedi limitare al massimo le dispersioni di calore. A tale scopoverrà realizzato un cappotto interno che comprenderà l’isola-mento termico dei soffitti, dei pavimenti e dei muri oltre allasostituzione dei serramenti.

Ultimo aspetto e ulteriore novità, per un edificio pubblico inValle d’Aosta, sarà l’utilizzo della domotica, cioè dell’informa-tica e dell’elettronica, per il controllo e la gestione di riscalda-mento, illuminazione, impianto di videosorveglianza ed irri-gazione esterna.

Tutti i dispositivi saranno collegati, tramite un sistema di co-municazione via web, ad un computer che permetterà di gesti-re, di monitorare e di controllare da remoto tutto l’edificio egarantire il miglior rendimento energetico per ogni condizio-ne di utilizzo.

I lavori, diretti dallo studio INART che ha vinto il bando perla progettazione e direzione lavori, inizieranno nel mese diagosto di quest’anno e si concluderanno alla fine del 2012.

L’importo totale della riqualificazione è di 598.000 euro dicui 446.000 euro per opere.

Durante i lavori saranno organizzate alcune giornate “porteaperte al cantiere” dedicate alla visita guidata del cantiere stes-so da parte di scolaresche, professionisti e cittadini. Queste vi-site saranno l’occasione per presentare il progetto ed illustra-re e spiegare le diverse fasi di cantiere e l’utilizzo delle energierinnovabili per la produzione di energia pulita.

Mentre il Comune prepara l’inaugu-razione dei lavori decennali ultimatinel quartiere Sant’Orso di Derby, ègià partita la procedura d’appalto perla “ristrutturazione e la riqualifica-zione funzionale ed energetica” delleCasermette poste all’ingresso del vil-laggio, che verranno trasformate in uncentro polifunzionale all’avanguardia.

di Alessia Di Addario

Nuova sistemazione presso il torrente Tillac

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5Luglio 2011 - n. 22

il Comune

ma anche i gravi rischi di eson-dazione di un torrente che pri-ma si gettava verso le case allabuona di Dio. Questa è fatta!Ora gli occhi sono tutti puntatisul progetto “per la ristruttura-zione e la riqualificazione fun-zionale ed energetica dell’edifi-cio ‘ex-casermette di Derby’”.Un progetto realizzato e direttodall’architetto Alberto Biboisdello studio Inart. Ci sono tut-te le premesse per ottenere ri-sultati strabilianti. Delle caser-mette così come le vediamo og-gi, l’unica parte che non verràtoccata, in quanto sistemata direcente, è quella del bar, cheverrà soltanto messo in comu-nicazione con il resto dellastruttura, la quale subirà invecerivoluzionari cambiamenti. L’e -di ficio verrà trasformato da co-stoso spazio sottoutilizzato a

vi tale centro polifunzionaleim perniato sul razionale usodegli spazi e dell’energia. In-nanzitutto aumenterà la super-ficie disponibile grazie a ungrande soppalco rifinito conparapetto in acciaio e corrima-no in legno. Poi verrà costruitauna cu cina ben attrezzata di 30m2 per la buona riuscita dellenumerose feste e manifestazioniche vengono già organizzate inquegli stessi spazi, caratterizza-ti da un’ampia zona verde ester-na. Quest’ultima resterà tale,infatti all’esterno è previsto so-lo il rifacimento dei marciapiediper raccordarli alla nuova quotadella pavimentazione internache aumenterà di quasi venticentimetri. Oltre ai nuovi servi-zi igienici, completi di docce,nasceranno tre uffici di 13-15metri quadrati ciascuno e una

grande sala a tutta altezza diben 80 metri quadrati.

Tutto questo verrà realizzatograzie a un progetto pilota acantiere aperto: tante persone etanti tecnici potranno seguire davicino l’applicazione di soluzio-ni tecnologiche innovative volte

non solo al risparmio energeti-co, ma anche alla produzione dienergia da fonti rinnovabili.

Soluzioni facilmente applica-bili, infatti, anche per interven-ti di recupero e restauro di tan-ti altri vecchi fabbricati ruraliubicati a La Salle e non solo.

Non si ferma più il processo dellariqualificazionedel VILLAGGIO di

DERBY

Ai blocchi di partenza an-che il progetto che ha vi-

sto all’opera 3 ingegneri e ungeologo (Luis Oscar Risso, Ma -rio Felix Risso, Emanuele Cim-marusti e Fabio Toldo) impe-gnati a studiare a fondo le mi-gliori soluzioni per costruire unparcheggio pluripiano interratosotto il Parco della Rimembran-za con annessa

sistemazione di tutta l’area ver-de. Si tratta di un progetto mol-to importante per La Salle nonsolo per le grandi proporzionidell’opera, ma soprattutto per-ché avrà il compito di valorizza-re 2 luoghi assai signifi catividel paese: la chiesa par-rocchiale,

innanzitutto, e poi il monumen-to agli eroi caduti in guerra.Senza trascurare ovvia-mente l’estrema utilitàdi creare inpieno

centro 117 posti auto e per di piùa due passi dalle nuove scuole.

Ai blocchi di partenza anche la riqualificazione funzionale e architettonica presso il capoluogo

t

Rendering di rappresentazione dell’area antistante allachiesa parrocchiale di La Salle, una volta che sarannoultimati i lavori per la costruzione del parcheggio plu-ripiano interrato, il cui ingresso sarà situato su via Cor-rado Gex e la cui uscita si aprirà invece su via Colomba.

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6Luglio 2011 - n. 22

il Comune

Neppure in Valled’Aosta la vite ab-bandona l’uomo, loaccompagna per fi -no nell’ultimo trat -to della valle princi-pale prossimo alMonte Bianco. Es-sa si spinge ad al-

tezze altrove inconcepibili. In Valdigne la zona di coltivazionesi estende nei territori dei comuni di Morgex e La Salle, ap-punto ai piedi dei ghiacciai del Monte Bianco. La coltura del-la vite qui raggiunge ben 1200 metri di altitudine. Ci troviamodi fronte ai vigneti più alti d’Europa. Il Blanc de Morgex et deLa Salle è prodotto utilizzando esclusivamente il vitigno PriéBlanc, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Si trattadi un vitigno autoctono, selezionato anticamente attraverso isecoli dagli abitanti della Valdigne proprio per le sue partico-lari caratteristiche di adattamento alle locali condizioni clima-tiche. Sua prerogativa è di compiere l’intero ciclo vegetativo inun periodo di tempo molto breve, grazie al germogliamentotardivo e ad una precoce maturazione. Il Prié Blanc è coltiva-to su pergole basse per evitare i danni del vento e del gelo in-vernale, ma soprattutto per sfruttare, durante le fredde notta-te, il calore che il terreno ha accumulato di giorno. Le partico-lari condizioni climatiche locali rendono poco temibili le crit-togame, tanto che è possibile limitare i trattamenti antiparas-sitari a pochi interventi mirati, ottenendo quindi un prodot-to che si distingue per le sue caratteristiche di genuinità.

Nella Cave du Vin Blanc de Morgex et de La Salle s’intervie-ne “solo lo stretto necessario”, con un’ideale sintesi di amore,fantasia e tecnica, facendo in modo che la creatività dei soci vi-ticoltori, orgogliosi e innamorati dei loro piccoli vigneti, pos-sa esprimersi sostenuta da rigorosi protocolli enologici e sup-portata da una continua e approfondita ricerca. L’affinamentodei vini bianchi avviene sempre in acciaio inox e gli imbotti-gliamenti vengono fatti durante tutto l’anno in base alle esi-genze commerciali, così da garantire sempre la freschezza delprodotto. I vini della Cave sono numerosi e tutti ben descrittinel sito www.caveduvinblanc.com. Un cenno merita qui lospeciale spumante d’alta quota Blanc de Morgex et de La SalleMetodo Classico BRUT Cuvée des Guides, nato nel 2009 inVal digne presso il laboratorio sperimentale di spumantizzazio -ne in quota attrezzato nella cantina del Rifugio Franco Monzi-no, a 2590 m s.l.m. (Solange Herren e Corrado Beneytton).

La Salle… à Manger

Come e dove nascono iVini del Monte Bianco

La parte sotterranea dell’operasi sviluppa su tre livelli e per rea-lizzarla sarà necessario uno sca-vo che andrà ad approfondirsiverso sud-est fino a toccare lasua massima profondità di 14metri. Si tratta di uno scavo cheverrà realizzato a blocchi suc-cessivi realizzando nel contem-po con la massima sollecitudinele murature definitive di conte-nimento. Naturalmente, duran-te i lavori, l’attenzione sarà tota-le per assicurare il costante dre-naggio delle acque di caduta e diruscellamento che verranno rac-colte e allontanate dal terreno discavo. Data la natura detriticadel sottosuolo non sono previsteattrezzature particolari per ese-guire lo scavo, tutt’al più po-trebbe essere necessario frantu-mare con “il martellone” qual-che blocco roccioso isolato pri-ma del suo allontanamento.

L’intero parcheggio interratointeressa una superficie copertadi ben 2600 metri quadrati. Suquesta superficie si calcola unvolume edificato di oltre 13600metri cubi. Le corsie di marciasono larghe 5,50 - 6.00 metri eapposite rampe di collegamento

mettono in comunicazione i va-ri piani che sono interconnessianche da una scala interna in fer-ro, oltreché da scale esterne adol ce pendenza. Un ascensore,in fine, mette in comunicazioneil parcheggio con l’esterno finoal livello di piazza Cavalieri diVittorio Veneto. Il vano scala-ascensore è protetto all’esternoda una struttura in legno con co-pertura in lose, dove troverannoposto anche i servizi igienici e ilocali deposito-magazzino. Lapiazza della chiesa verrà ripavi-mentata con lastre di luserna esarà collegata al Parco della Ri-membranza con una gradinata-anfiteatro che avrà il suo palco-scenico con sullo sfondo l’areaverde del Parco della Rimem-branza, dove verrà ricollocato ilMo numento ai Caduti. Se al Par-co si somma tutta l’area verdesot tostante si raggiunge una su-perficie di oltre 1700 m2 di giar-dino, confinante con una nuovapiazzetta circolare dotata dipanchine e fontana, ma soprat-tutto collegata visivamente allachiesa parrocchiale senza il peri-colo che lo sguardo inciampi inqualche bruttura fuori posto.

t

Campanile della chiesa parrocchiale di La Salle

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7Luglio 2011 - n. 22

Ambiente

L’Assemblea Generale delle Na -zioni Unite ha proclamato il2011 Anno internazionale delleforeste in ragione del fonda-

mentale contributo che il patrimonio fore-stale reca al benessere dell’Umanità. Si trat-ta di una felice ricorrenza in cui vale pro-prio la pena di ricordare che La Salle è unodei comuni con la maggior estensione diboschi in Valle d’Aosta. La sua superficieforestale è infatti di circa 3.100 ettari, pari al35% del territorio comunale; prevale laproprietà pubblica (Comune) o pubblici-stica (ad esempio la Consorteria di LesOrs), mentre i boschi appartenenti a priva-ti sono solo il 20% del totale.

Il bosco da sempre costituisce una fonda-mentale risorsa per la comunità di La Salle,sia per la sua importante funzione di prote-zione dei versanti dall’erosione, dalla cadu-ta massi e dal distacco delle valanghe, sia peril reperimento di legname da costruzione edi legna da ardere. Un tempo erano attivecontemporaneamente 5-6 segherie e unadecina di falegnamerie (seppur in numeroridotto, alcune di esse sono ancora funzio-nanti) e molti Sallereins si dedicavano allavoro in bosco durante i mesi autunnali einvernali. In relazione alle mutate condizio-ni socioeconomiche dell’ultimo cinquan-tennio, che hanno trasformato La Salle dapaese eminentemente agricolo in comune avocazione turistica, assumono oggi crescen-

te importanza, relativamente all’utilizzazio-ne delle foreste, le funzioni naturalistiche,paesaggistiche e turistico-ricreative.

La copertura forestale si estende dal fon-dovalle fino a circa 2.300 metri di quota, main base al diverso andamento delle tempe-rature (sia in termini di valori assoluti chedi escursione durante le 24 ore alle dueesposizioni prevalenti nord e sud), i boschidei due versanti di La Salle sono assai di-versi tra loro.

Nel fondovalle percorso dalla Dora Bal -tea prevalgono Saliceti, Pioppeti e Alneti,caratterizzati da specie che ben sopportanocondizioni di umidità e persino di acquastagnante, quali ad esempio il pioppo nero,i salici, gli ontani bianco e nero. In sinistraorografica si trovano boschi di latifoglied’invasione nei prati e nei campi abbando-nati attorno ai villaggi del Plan e de laCouha. Tra le specie più significative il fras-sino, il cui legname ha tuttora molteplici usinei lavori di campagna, il ciliegio, l’acero dimonte, la betulla e il pioppo tremolo. Perquanto riguarda i boschi di conifere, cheformano la copertura forestale “storica”,tra i 1.000 e i 1.400 metri prevalgono le Pi-nete di pino silvestre con presenza, in basealla quota, di roverella, sorbo montano evarie conifere. Man mano che si sale il pinosilvestre viene sostituito, come specie prin-cipale, dall’abete rosso, in mescolanza conil larice, mentre l’abete bianco è localizzatonei valloni esposti a ovest, ad esempio lun-go il sentiero che da Morge conduce a LaPiginière. Il larice caratterizza il limite su-periore della foresta, ad esempio nelle vici-nanze di Les Ors, in purezza op pure in me-scolanza con l’abete rosso.

Nel versante esposto a nord, caratterizza-to da un clima più freddo e con minoriescursioni termiche, già attorno ai villaggidi Chabodey e Derby, oltre alle latifogliecitate in precedenza, si trovano boschi di

abete rosso e di abete bianco. L’Abetina chesi trova tra Chabodey e Lazey, attraversatadall’itinerario escursionistico proposto inquesto numero a pagina 9, è una delle fore-ste di abete bianco di maggior pregio delleAlpi occidentali per estensione, dimensionedegli alberi, valore paesaggistico e naturali-stico. A partire da circa 1.300 metri aumen-ta progressivamente la presenza di abeterosso che prevale poco a poco sull’abetebianco. Oltre i 1.500 metri guadagnanospazio il larice, il pino cembro e, nei boschiattorno a La Joux, anche il pino uncinato.In Valle d’Aosta si tratta di uno dei pochisiti di presenza di quest’ultima specie nellasua forma eretta, il più conosciuto dei qua-li si trova nel Parco del Mont Avic.

A La Salle le specie più diffuse sono dun-que le conifere, ce ne sono ben 6 sponta-nee… Come riconoscerle osservando gliaghi? Va detto innanzitutto che gli aghi pos-sono essere disposti singolarmente (abeterosso e abete bianco) o in ciuffi (pini e lari-ce). L’unica conifera che perde gli aghi in in-verno è il larice. Gli aghetti sono morbidi edisposti in ciuffetti di 30-40, il colore è ver-de chiaro che diventa giallo dorato in au -tunno. I pini hanno anch’essi gli aghetti di -sposti a ciuffi, ma sono sempreverdi e i ciuf-fi sono composti da 5 aghi (pino cembro) o2, nel pino silvestre e nel pino uncinato perquanto riguarda le specie nostrane. Il pinosilvestre si distingue poi dal pino uncinatoper il colore verde-bluastro degli aghi, cheinvece nel pino uncinato sono più brillanti.

Infine, come distinguere l’abete biancodall’abete rosso?

L’abete rosso (più frequente) ha gli aghiquadrangolari, a punta aguzza, lunghi 1-2,5cm, disposti irregolarmente su rametti dicolor bruno-rossiccio. L’abete bianco (piùraro) ha gli aghi flessibili, disposti su due fi-le (a pettine) su rametti che sono di colorbruno pallido.

il 2011 proclamato dalle Nazioni Unite Anno Internazionale delle Foreste

I BOSCHI DI LA SALLESopra Chabodey una delle Abetine di maggior pregio delle Alpi Occidentali

t

abete biancoabete rossolarice

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8Luglio 2011 - n. 22

Ambiente

Fra gli alberi di La Salle 3 sono monumen-tali. Nel bosco della Court de Bard vive unvecchietto un po’ particolare. Potrebbe rac-

contare di pastori, boscaioli, partigiani,escursionisti passati di là negli ultimi 500anni! Si tratta di un maestoso esemplare dilarice con un diametro di circa 130 cm e unaltezza di 25 m, ma la sua particolarità è da-ta dalla forma a candelabro della chiomache lo rende unico. Ciò ha consentito il suo

inserimento nell’elenco degli alberi monu-mentali della Valle d’Aosta tutelati ai sensidella legge regionale n. 50/91. Quest’alberosi trova lungo il sentiero che collega il vil-laggio di Charvaz al Col de Bard e può es-sere raggiunto anche da Challancin (bastaseguire le indicazioni al termine della stra-da asfaltata), sia congiungendosi a questosentiero che passando dal Col de Bard. Lasua presenza è indicata da un apposito pan-nello posto nelle immediate vicinanze.

E, incredibile! anche vicino al borgo diSaint-Ours a Derby vive un simpatico ve -gliardo, anche se un po’ malaticcio. Sarà unsuo amico? Chissà… Sicuramente questocastagno di 500 anni si ricorda di quandoDerby era un importante centro militare eamministrativo lungo la vecchia strada pro-veniente da Aosta e, fino al 1782, costituivaun comune indipendente da La Salle. Sitratta di uno dei pochi castagni da frutto neipressi della frazione, noto a livello naziona-le e sottoposto, a partire dal 1994, a inter-venti di potatura e rivitalizzazione da partedei servizi forestali regionali, al fine di con-trastare il deperimento dovuto al “cancrocorticale” e alla rottura di grosse branche.Anche lui è di notevoli dimensioni: haquasi 250 centimetri di diametro ed è altoben 30 metri.

A Le Pont, infine, in un piccolo giardinonei pressi della maison forte Bovet, edifi-cio di epoca medievale, si trova un sambu-co di notevoli dimensioni e di circa 250anni d’età, anch’esso classificato come al -bero monumentale.

Jean-Claude Haudemand

COME SI CHIAMANO GLI ALBERI CHE FORMANO I BOSCHI DI LA SALLE?

ITALIANO NOME SCIENTIFICO FRANÇAIS PATOUÈ DE LA SOLA

Abete rosso Picea abies Épicéa Sapeun - Pèhe

Abete bianco Abies alba Sapin Vargno

Larice Larix decidua Mélèze Lâje

Pino cembro Pinus cembra Arolle Aòlla

Pino silvestre Pinus sylvestris Pin sylvestre Dôille

Pino uncinato Pinus uncinata Pin à crochet Dôille

Acero di monte Acer pseudoplatanus Érable Plôno

Betulla Betula alba Bouleau Biòlla

Castagno Castanea sativa Châtaigner Tsahagnèa

Ciliegio Prunus avium Cerisier Séeize

Frassino Fraxinus excelsior Frêne Fréino

Ontani Alnus sp. Aulnes Vèrna

Pioppi Populus sp. Peuplier Beubblo

Robinia Robinia pseudoacacia Robinier Gazía

Roverella Quercus pubescens Chêne pubescent Tséino

Salici Salix sp. Saules Sôdzo

Sambuco Sambucus nigra Sureau Saù

Sorbo montano Sorbus aria Alisier Anchaléi

Sorbo degli uccellatori Sorbus aucuparia Sorbier des oiseleurs Fréino verguieleun

Tiglio Tilia sp. Tilleul Tiyeulle

Tremolo Populus tremula Tremble Arbéi

il Castagnoil Sambucoil larice

Alcuni alberi di LA SALLE sono Monumentali !

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SUPPLÉMÀN spésial eun patoé

QUÉMÉA DE LA SOLA

AN IV N°1 - MAISE DE JUILLÈ 2011

NUMÉÓ PROGRÉSSIF: 7

•Les mots qui se perdent…

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IIJuillè 2011 - n. 7

Francoprovènsal

LO GNALÈI - Que ce soitla quantité de pain qu’oncuisait vers la Noël pourse nourrir l’année du rant,que ce soit le pe tit tas derés erves disparates que lesfour mis ac cumulent pourl’hiver ou bien encore lepe tit trésor en pièces enal liage autrefois conservésous le matelas bourré defeuilles de maïs, le motgna lèi (ou gnalet) in traduisible dans d’autres langues, estl’ensemble de la fatigue déployée, de la peine soufferte pourassembler ce qui est précieux, du bonheur intime et dusens de sécurité et de con fiance pour l’avenir qui en dé -coulent. Ainsi, notre gnalèi, composé de paroles et dephrases jaillies de nos champs, de nos prés, de nos vignes, denos bois et de nos rochers, est le réservoir fertilisant quiveut alimenter et re vigorer nos anciens parlers pour qu’ilsnous aident encore à mieux comprendre le Pays qui change.

GUICHETS LINGUISTIQUES. « Lo gnalèi » se propose depublier des textes en patois afin de stimuler tous les lec-teurs à entrer en contact avec ses collaborateurs : souhai-tez-vous contribuer au travail du guichet pour que votrepatois reste toujours vivant ? Nous sommes à votre disposition pour suggestions, con-seils, documentation !Projet financé par la Loi 482/99 portant sauvegarde etsoutien des langues minoritaires historiques.

Collaborateur de La Salle pour les traductions : Attilio Tampan

Transcription:Guichet linguistique

Illustrations :© 2009 A. Roveyaz pour Metrò Studio Associato

Mise en page:il Valico Edizioni

ASSESSORAT DE L’ÉDUCATION ET DE LA CULTURELo Gnalèi - Guetset leungueusteucco16/18, rue Croix-de-Ville 11100 Aoste

Tél. 0165 32413 - Fax 0165 44491Usagers Skype : gnalei

[email protected]

Supplémàn spésial eun patoé aln.22 del periodico semestrale

Le Journal de La Salle iscritto nel registro stampa delTribunale di Aosta con decreto n.5 dell’1 giugno 1999.

Lo Jornal de LA SOLA

ombien de mots patois se perdent au fil du temps.Com bien d’objets d’usage quotidien ne sont plusconnus aujourd’hui avec leur nom d’antan. Afin depréserver ce patrimoine lexical inestimable et de letransmettre aux générations nouvelles nous avonsmené une petite re cherche dans votre patois concer-nant les vêtements, les bijoux et les accessoires de

hier et d’aujourd’hui. Nous publions de suite les mots attestés ;la liste n’est pas complète et présente parfois des termes dontl’origine patoise est à notre avis douteuse. Notre choix a été ce-lui de proposer quand-même ces mots, en les conformant aux rè-gles de l’orthographe du francoprovençal. Si vous avez des solutions alternatives pour nommer les objets enques tion ou pour désigner ceux qui n’ont pas eu de réponses, vouspouvez vous mettre en contact avec le Guichet Linguistique. Çanous aidera dans nos recherches et contribuera à la conservationde votre patois.

L’INVENTAIRE COMPLET

C

FEUILLEN° FRA ITA PATOÉ

1 Barrette Fermaglioper capelli Barette

2 Chemisette Camicetta Tchemijetta

3 Pendentif Ciondolo

4 Bretelle Bretella Bretalle

5 Minijupe Minigonna Juppa queurta

6 Bracelet Bracciale Braselette

7 Chaussette Calza Tsèihón

8 Ballerine Ballerina Botta bosa

LES MOTS QUI

VêtementsBlouson / giubbotto : djaccaDuvet / piumino : djaccaAnorak / giacca a vento : djacca a ventoVeste / giacca : vesta de l'arbeillemènGrosse veste / giaccone : djaccónPardessus / soprabito : pardeussùVeston / pastrano : pastrànManteau / mantello : mantìPaletot / cappotto : paletóFourrure / pelliccia : ...............Cape / mantellina : mantelin-aRobe / vestito : coteillón

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IIIJuillè 2011 - n. 7

Francoprovènsal

Tailleur : tailleurCostume / completo da uomo : arbeillemènChemise / camicia : tchemijeChemisette / camicetta : tchemijettaGilet : jilèPull-over / maglione : maillónCol roué / dolcevita : ...............Tee-shirt / maglietta : maillettaTunique / tunica : ...............Short / pantaloncini : pantalón queuoCorsaire / pinocchietti : pantalón queuoKnicker / pantaloni alla zuava : pantalón a la dzoavaPantalon / pantalone : pantalónJeans : djinsSalopette : salopetteSurvêtement / tuta da ginnastica : ...............Combinaison / tuta da lavoro : toneJupe longue / gonna lunga : juppa londzeJupe / gonna : juppaMinijupe / minigonna : juppa queurtaChaussette / calza : tsèihónChaussette de laine / calzettone : tsèihón de lan-aMi-chaussette / calzino : tsèihón queuoCollants : tsèihón de nailonBas / autoreggente : ...............Débardeur / canotta : canottiéraMaillot de corps / canottiera : maille de dèzòSlip/culottes / mutande : canesón queuoBoxer : ...............Caleçons longs / mutande lunghe : canesón lonCombinaison / sottoveste : coteillón de dèzòBaby Doll : ...............Body : ...............Bustier / bustino : busteCorset / corsetto : corsèCorsage / corpetto/corpino : ...............Tablier / grembiule : fouèidéLa blouse / la blusa : blouzaCeinture à bandes / pancera : ...............Jarretière / giarrettiera : dzaratiiPorte-jarretelles / reggicalze : porta dzaratiiSoutien-gorge / reggiseno : ...............Pyjama / pigiama : pidjamaChemise de nuit / camicia da notte : tchemije di natteLiseuse / vestaglia : lizeuzePeignoir / accappatoio : ...............Maillot de bain / costume da bagno : costume da ben

ChaussuresBasket / scarpa da ginnastica : botta da jinnastiqueBotte (en caoutchouc) / stivale di gomma : gambala pe éiviéBotte / stivale : gambalaBottine / stivaletto : ...............Escarpin / decolté : botta di talónBallerine / ballerina : botta bosaSandale / sandalo : sandallaSocque / zoccoletto : hoccalettaChaussure pour homme / scarpa da uomo : botta bosaChaussure de montagne et de travail / scarpone : scarpónGuêtre / ghetta : guiettaGaloche / zoccolo : hoccaSabot / zoccolo : sabó

Pantoufle / pantofola : pantouflaPantoufle / ciabatta : ...............Nu-pieds / infradito : ...............Mule / ciabatta : saatta

AccessoiresCeinture / cintura : hentchueBretelle / bretella : bretalleCravate / cravatta : craottaPapillon / farfallino : payoulaChapeau / cappello : tsappéiBéret basque / basco : basqueBonnet / berretto : bon-etteBandeau / fascetta : crotchéraCasquette / cappello con visiera : calettaHaut-de-forme / cilindro : ...............Turban / turbante : turbànCoiffe / cuffia : bèraPasse-montagne / passamontagna : passamontagneCapuchon / cappuccio : capputchoVoile / velo : vouéloVoilette / veletta : vélettaChâle / scialle : motcheuiFichu / fazzoletto da spalle : fichoùMouchoir (de cou et de tête) / fazzoletto (da testa) : motcheui de la téihaMouchoir / fazzoletto (da naso) : motcheui di nose

GARSÓNN° FRA ITA PATOÉ

1 Casquette Cappello con visiera Caletta

2 Sac à dos Zaino Saque

3 Tee-shirt Maglietta Mailletta

4 Gilet Gilè Jilè

5 Ceinture Cintura Hentchue

6 Short Pantaloncini Pantalónqueuo

7 Mi-chaussette Calzino Tsèihónqueuo

8 Basket Scarpa daginnastica

Botta dajinnastique

QUI SE PERDENT…

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Page 12: Le Journal de La Salle n. 22

IVJuillè 2011 - n. 7

Francoprovènsal

Pince à cravate / fermacravatta : ...............Barrette / fermaglio per capelli : barettePeigne à coiffure / pettinino fermacapelli : péigno di paiÉpingle à cheveux / forcina : fermailloSerre-tête / cerchietto : serhlloÉcharpe / sciarpa : charpaFoulard : foularGant / guanto : ganMitaine / mezzo guanto : ...............Sac à main / borsetta : borsettaPorte-monnaie / portamonete : portapyéihePortefeuille / portafoglio : portafoilleSac à dos / zaino : saqueLunettes / occhiali : lenetteLunettes de soleil / occhiali da sole : lenette di solaiCasque intégral / casco : casqueCasque militaire / elmo : casque militéo

BijouxAlliance / fede : verdzettaBague / anello : verdzettaBoucle d'oreilles / orecchino : pendènPendentif / ciondolo : ...............Collier / girocollo : ...............Collier / collana di perle : ...............Chaînette / catenina : tsain-aBracelet / bracciale : braseletteBoutons de manchettes / gemelli : ...............Broche épingle / spilla : brocheDiadème / diadema : ...............Couronne / corona : coonna

FENNAN° FRA ITA PATOÉ

1 Serre-tête Cerchietto Serhllo

2 Boucled’oreilles Orecchino Pendèn

3 Gant Guanto Gan

4 Collier Collanadi perle

5 Col roué Dolcevita

6 Sac à main Borsetta Borsetta

7 Paletot Cappotto Paletó

8 Jupe Gonna Juppa

9 Combinaison Sottoveste Coteillón de dèzò

10 Collants Collant Tsèihón de nailon

11 Botte Stivale Gambala

OMMO

N° FRA ITA PATOÉ

1 Lunettes Occhiali Lenette

2 Chemise Camicia Tchemije

3 Veste Giacca Vesta del’arbeillemèn

4 Pince à cravate

Ferma -cravatta

5 Cravate Cravatta Craotta

6 Pardessus Soprabito Pardeussù

7 Écharpe Sciarpa Charpa

8 Boutons demanchettes Gemelli

9 Pantalon Pantalone Pantalón

10 Chaussurepour homme

Scarpada uomo

Botta bosa

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Page 13: Le Journal de La Salle n. 22

9Luglio 2011 - n. 22

Sport

Andar per boschi verso il bivacco Promoud Il bivacco Promoud, struttura di recen-

te costruzione sita nei pressi dell’omo-nimo alpeggio, può essere utilizzato comepunto-tappa da coloro che si cimentanonel l’Alta Via n. 2, ma può anche essere rag -giunto in circa 3 ore di cammino dalla fra-zione La Pera, subito a monte del villaggiodi Chabodey. Questo secondo accesso,sebbene meno impegnativo dal punto divista escursionistico, ha il pregio di sno-darsi prevalentemente nel bosco e di attra-versare una delle Abetine più belle dellaValle d’Aosta. Lungo l’itinerario, s’incon-trano molte specie forestali tipiche dellaflo ra delle Alpi tra cui, in particolare,l’abete bianco e il pino uncinato, specie as-sai rara, quest’ultima, localizzata solo inpo che stazioni della nostra regione.

Lasciata l’auto in frazione La Pera, rag-giungibile in pochi minuti dalla rotondasul la strada statale in loc. Le Pont di LaSalle, si prosegue lungo la strada asfaltatafino in cima al villaggio, laddove ha origi-ne il sentiero 11 per La Joux. Il sentiero ri-sale nei prati e prosegue nel bosco (prima dila tifoglie, poi di conifere) attraversando piùvolte la strada comunale. Quest’ultima puòessere percorsa in auto, in alternativa al sen-tiero, fino all’inizio della strada poderaleper Lazey. Il sentiero riprende circa 50 me-tri oltre il cartello di divieto, laddove inter-seca la poderale; optando per questa so -luzione si risparmiano circa 20 minuti dicammino. Il tracciato procede nel bosco diconifere in cui l’abete bianco predominasull’abete rosso esulle altre conife-re. Il sentiero, atratti piuttostori pido, condu-ce a Lazeyin circa 45mi nuti,

dove una cappella del 1855 fa bella mostradi sé in mezzo ai prati. Da qui s’imbocca lastrada poderale posta sulla sinistra orografi-ca del torrente Len teney, percorrendola percirca 100 metri; giunti al primo tornante sipro segue a diritto nuovamente su sentiero edopo circa 15 minuti, raggiunta nuovamen-te la poderale, si arriva nei pressi di un pon-te. Il panorama è dominato dalla maestosaparete Nord del Paramont che si affacciasull’ampia radura di La Joux (1580 m s.l.m.).

Attraversato il ponte, dove è possibile os -servare alcuni esemplari di pino uncinato, sipercorre per circa 20 minuti un tratto pia-neggiante della poderale (segnavia n. 5) finoa Val de Fond (1641 m s.l.m.). Da qui, sem-pre mantenendosi sulla destra orografica deltorrente, si riprende il sentiero, che condu-ce a Promoud. Il sentiero inizia a salire nelbosco di abete rosso e larice e attraversa al -cune zone di valanga, peculiari per la pre-senza della tipica vegetazione contraddistin-ta dall’abbondante presenza di ontano ver-de, infine dopo circa un’ora conduce all’al-peggio di Promoud, dove si trova il bivacco(per dettagli sulla struttura si veda Le Jour-nal de La Salle n. 17 del dicembre 2008).

La durata complessiva del tragitto è di cir-ca 3 ore. Il rientro dal bivacco avviene lun-go l’itinerario di salita in circa due ore.

Da Promoud, coloro che non sono ancorastanchi oppure che decidono di usufruiredel pernottamento al bivacco, possono op-tare per due percorsi a scelta lungo l’AltaVia n. 2. Dal bivacco è infatti possibile arri-vare al Col Crosatie (2838 m s.l.m.), rag-giungibile in circa 2 ore attraverso un tor-tuoso sentiero su pietraia, che consente discendere successivamente al Lac du Fonde in Valgrisenche. In alternativa, sempre incirca 2 ore, è possibile arrivare a Passo Al-to (2860 m s.l.m.), traguardo un po’ menofaticoso, che collega Promoud al RifugioDeffeyes e a La Thuile.

Attenzione!1. Il sentiero nel bosco è quasi sempre ben

evidente. Seguire le frecce gialle.2. I tempi di percorrenza variano ovvia-

mente in funzione dell’allenamento indi-viduale e delle pause che si intenderannoeffettuare durante la passeggiata.

3. Si rammenta che a causa della notevoleesposizione alle valanghe del tratto di per-corso oltre La Joux, è assolutamente sconsi-gliata la sua frequentazione durante il pe -riodo invernale e primaverile.

Jean-Claude Haudemand(nella foto) e Mikaela Bois

Lo scorso 25 aprile, giorno di Pasquetta,un nutrito gruppo di 40 esperti escursioni-sti si sono ritrovati a Derby per andare tut-ti insieme ad inaugurare e a collaudare ilTor Avril, un nuovo percorso di trail auto-

gestito messo a punto da Eliseo Lumignon (nella foto in basso a destra). Il Circuito,lungo ben 22 chilometri, è stato ripulito, sistemato e attrezzato con segnaletica verti-cale dallo stesso Lumignon, con l’aiuto di Luigi Marchioro. Si tratta di un percorsostorico-naturalistico non solo tecnicamente interessante, ma anche paesaggisticamentemolto suggestivo. Inizia attraversando la via principale del villaggio di Derby e giuntoai prati di Sant’Orso s’inerpica verso il bosco, all’interno del quale gli atleti-escursioni-sti percorrono poi un lungo piacevole tratto in lieve pendenza. Prosegue verso il terri-torio di Avise attraversando i ruderi del villaggio La Veullottaz (La Villottaz) a m 1118s.l.m. dove passava l’importante “route du sel”. In quel mayen è infatti ancora ricono-scibile l’edificio in cui anticamente si stoccava e si commerciava il sale. Il Tor Avril rag-

giunge la sua quota più elevata ad Avisepresso il villaggio di Vedun situato a

1528 m s.l.m. e a bi tato stabil-mente fino alla me tà del XIXsecolo. Al ritorno, marcian-do verso La Sal le, mentre siattraversa il costone in sini-stra oro grafica si apre sempre

più allo sguardo il panoramadella Valdigne e del Monte Bianco.

Inaugurato il percorsodi “Trail autogestito”chiamato TOR AVRIL

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Page 14: Le Journal de La Salle n. 22

10Luglio 2011 - n. 22

Generazioni

Il documento settecente-sco presentato in questepagine riguarda un’in-chiesta fatta dal giudice

Joseph Rambert, vicebalivo diAosta, su richiesta di alcuni cit-tadini che avevano contestato laregolarità dell’elezione di alcuniSindaci di La Salle. L’inchiesta èconsistita nell’andare a chiederea varie persone, scelte fra le piùanziane e le più rappresentativedel paese, in che modo avvenis-se concretamente l’elezione delSindaco da parte dell’Assem -blea dei capifamiglia in ciascunquartiere della Parrocchia diLa Salle. L’inchiesta si compo-ne di parecchie testimonianzeche si assomigliano: riporto, co -me esem pio, quelle che ritengo,fra tutte, le più chiare, interes-santi ed esaurienti, facendoleprecedere da un’introduzionenecessaria per inquadrare l’anti-co documento nel particolarecontesto in cui è nato.

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Nell’alto medioevo, dopo chel’organizzazione statuale si erain qualche modo dissolta, l’uni-ca entità, almeno nelle nostrezone, cioè nelle campagne, chestoricamente manteneva unasua autorevolezza e una sua im-portanza, non solo dal punto divista religioso ma anche civile esociale, era la Parrocchia. Essa,fra l’altro, era anche l’unica en-tità ad avere dei confini ben de-finiti, riconosciuti e riconosci-bili. Per gli abitanti, inoltre, lechiese parrocchiali, come purele varie cappelle, lì dove i villag-gi erano numerosi e distribuitisu un vasto territorio co me nelcaso di La Salle, rappresentava-no gli unici “edifici pubblici”sentiti da tutti come tali. Erapresso la chiesa, infatti, che gliabitanti, dopo le funzioni reli-giose, si ritrovavano insieme edè lì che, concretamente, parla-vano dei loro interessi comuni.Sul sagrato della chiesa, o pres-so il cimitero che si trovava ac-canto alla chiesa, le persone sti-pulavano privatamente ac cor diimportanti che riguardavano illavoro o gli affari in generale: siaccordavano, per esempio, sucompravendite, affitti di terre-ni, utilizzazione di pascoli e poisuggellavano questi patti conuna stretta di mano come prova

di lealtà, una stretta di manoche avveniva presso la tomba diun defunto chiamato simboli-camente a testimone moraledella validità del loro accordonon scritto. Presso la chiesa siassumevano però anche le gran-di decisioni che riguardavanotutta la comunità. Qui si faceva-no le cosiddette “grida pubbli-che”: il banditore del paese,persona istruita capace di legge-re gli atti pubblici, portava, peresempio, a conoscenza di tuttile disposizioni di una certa sen-tenza che poteva riguardare irapporti fra signore e vassalli,oppure problemi particolari fraprivati. Allo stesso modo, ognivolta che serviva, venivano chia-mati a raccolta i capifamiglia delpaese, i quali, rispondendo allachiamata e avvicinandosi pressoil sagrato della chiesa, formava-no l’Assemblea, che costituivail massimo momento di aggre-gazione e il massimo organo ingrado di tutelare, per quantopossibile, gli interessi comuni.L’Assemblea dei capifamiglia ve-niva infatti “convocata” quan-do, per esempio, era necessarioeleggere un procuratore o no-minare un semplice rappresen-tante per seguire una certa que-stione di pubblico interesse.

In questo contesto, accanto al-l’Assemblea dei capifamiglia, inParrocchia nacquero e operaro-no nell’interesse generale le co-siddette Confraternite. A LaSalle ce n’erano molte, ciascunadedicata a un Santo particolareoppure legate a una solennità.Alcune hanno attraversato iseco li giungendo fino ai nostri

giorni, altre si sono estinte nelcorso del tempo. Fra tutte spic-cava per importanza la Confra-tria Sancti Spiritus, che era lapiù comune. Presente pratica-mente in tutte le Parrocchie laConfrérie du Saint-Esprit ricor-dava, con il suo nome, la disce-sa dello Spirito Santo sugliApostoli il giorno della Pente-coste, ma la sua attività non silimitava certo alla solenne esentita partecipazione alla spe-cifica festività della Pentecoste,ricorrenza religiosa in occasio-ne della quale la Confraternitasi occupava di organizzare unospeciale banchetto direttamenteispirato alle Sacre Scritture. Colpassare del tempo il suo Prioree i suoi procuratori si sono tro-vati a gestire un vero e propriopatrimonio che via via si è sem-pre più accresciuto, anche grazieai numerosi lasciti post mortemdi coloro che ne facevano parte.La Confraternita era in grado,per esempio, di comprare deiterreni e darli in affitto. (Era ti-pico nel medioevo acquistare unterreno da un privato e poi dar-lo in affitto allo stesso ex pro-prietario). Ai Ministri, ai Procu-ratori e ai Syndici della Confra-ternita venne insomma univer-salmente riconosciuto un ruolodi tutela e di rappresentanza de-gli interessi diffusi della comuni-tà. Ecco perché si può ben direche questa Confraternita, più dialtre, ha rappresentato il primovero nocciolo di organizzazionenon solo religiosa ma anche esoprattutto sociale-amministra-tiva, benché essa abbia lunga-mente operato in un pe riodo incui il Comune, così come lo co-nosciamo oggi, era an cora unconcetto lontanissimo.

Soltanto nel 1381, infatti, ilConte di Savoia accordò ai suoi

sudditi diretti del Valdigne lapossibilità di eleggere in As-semblea dei veri e propri rap-presentanti per curare gli affaripubblici della comunità. I Pro-curatori e i Sindaci che nacque-ro grazie a queste Franchigiesul finire del XIV secolo eranomolto più simili a un Sindacoattuale che non ai negoziatoridel passato. Prima delle Fran-chige le comunità eleggevano, aseconda delle necessità, uno opiù Procuratori a cui affidavanodi comune accordo un certospecifico mandato. Con leFranchigie, invece, i poteri deiProcuratori o dei Sindaci di cu-rare gli interessi della comunitàsi ampliano; essi hanno ora in-fatti la facoltà di rappresentarela comunità non più per un tem-po limitato e per un singolo affa-re da trattare, ma rimangono incarica per un lungo periodo, ge-neralmente di un anno. Beninte-so, anche per la loro elezione averi e propri rappresentanti del-la comunità dovevano esserepreventivamente interpellati ilBalivo e il Mistrale, affinchél’elezione stessa potesse avere unvalore effettivo e riconosciuto.

La Parrocchia era divisa inquartieri e l’assemblea dei capi-famiglia di ciascun quartiereeleggeva il suo Sindaco. La Par-rocchia di La Salle aveva trequartieri e quindi tre Sindaciche, una volta eletti, avevano fa-coltà di scegliersi i propri consi-glieri; oltre ai Sindaci si elegge-vano anche degli officiarii pre-posti alla soluzione di problemiparticolari, oppure i foresteriiche erano i guardiani incaricatidi sorvegliare le infrazioni sulbosco, risorsa molto importan-te nel medioevo.

Compito principale del Sinda-co era però quello di riscuotere

Come tutti sanno, lagran parte dei docu-menti dell’archivio diLa Sal le sono andatidi strutti nell’incendiodel 1945, ma fra le po -chissime cose rimasteho trovato un faldonecon dei vecchi atti del

XVIII secolo, fra i quali propongo ai lettori quellopiù interessante che ho fedelmente trascritto e inparte riportato in questa rubrica Bruits d’Archives.

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11Luglio 2011 - n. 22

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la tallia, la tassa cioè da devol-vere al Conte. Un compito gra-voso, più legato agli interessidel Conte che a quelli direttidella comunità. L’autorità co-mitale, infatti, stabiliva attra-verso l’intendente alle Finanzeun importo per ogni quartieredi ciascuna Parrocchia e il Sin-daco doveva andare a raccoglie-re personalmente e material-mente il dovuto. Solo molto piùtardi questo compito venne af-fidato a un funzionario addetto:le Gabellier. Il Sindaco non so-lo era tenuto a raccogliere letasse, ma ne rispondeva in pri-ma persona. Accadeva addirit-tura che lo stesso Sindaco si tro-vasse ad anticipare di tasca suala tallia per qualche famigliaimpossibilitata a versarla a tem-po debito; queste famiglie, a lo-ro volta, s’impegnavano con unatto privato a restituire la som-ma al Sindaco a una data stabi-lita, che poteva essere la Fiera dimaggio oppure una determina-ta festività religiosa.

Le talliae erano tasse che ave-vano come base imponibile i co-siddetti foci: i “fuochi”. Si trattadi un indicatore il cui preciso ri-ferimento non è ancora oggi deltutto chiaro: con ogni probabi-lità, chiamava in causa la fami-glia nel senso più largo e conta-dino del termine, quindi genito-ri e figli diretti, ma anche fratel-li e figli di fratelli. Comunque,ciascun “fuoco” doveva versare,anche in funzione delle rispetti-ve proprietà terriere, una tassada consegnare al Conte. La tal-lia dunque veniva raccolta diret-tamente dal Sindaco, dopo diche l’intero ammontare venivaportato ad Aosta in Tesoreria,presso l’Intendenza di Finanza,dove finalmente i funzionari ri-lasciavano la relativa ricevuta.

Con quel poco che restava nellecasse comunali i Sindaci cerca-vano di fare qualche lavoropubblico. Al la fine del mandatoi Sindaci rendevano conto pub-blicamente di tutto ciò che ave-vano fatto durante il loro incari-co. Si eleggevano dei veri e pro-pri revisori che controllavano lemaniement de l’argent: essi ve-rificavano se il Sindaco aveva ri-scosso e devoluto al Conte ciòche doveva, se aveva ben tenutogli archivi, se aveva ben custodi-to i fucili e le munizioni dellacomunità. Insomma, i revisoriverificavano e testimoniavanodi fronte alla comunità la cor-retta gestione del denaro e deibeni pubblici. Questo controlloavveniva ogni anno durante laprima settimana del mese dimaggio alla presenza di un nota-io che redigeva l’atto. Tutta lacomunità poteva assistere a que-st’atto pubblico: era una sorta di“democrazia diretta”, benché iltermine vada preso con le pinze,in quanto erano solo le famigliepiù importanti, proprietarie dibeni immobili, quelle che effet-tivamente vi partecipavano. IlSindaco rispondeva in primapersona dei soldi amministrati ein caso di deficit doveva pagaredi tasca sua. Il rischio maggioreper i Sindaci era quello di venirederubati mentre si recavano adAosta per consegnare l’ammon-tare della somma dovuta alConte. Esiste un atto ufficiale,redatto in sede di revisione deiconti, in cui un Sindaco di LaSalle denuncia che mentre por-tava ad Aosta il ricavato dellacolletta che aveva fatto fra i varifuochi del quartiere del Milieudi La Salle, giunto a Leverogne,era stato derubato. A nulla valsela sua denuncia, perché dovetterestituire di tasca propria l’inte-

ra somma, tanto da essere co-stretto ad ipotecare i suoi stessibeni. Ecco perché quella di Sin-daco non era una carica tantoagognata, né ben accetta: tutt’al-tro! sia perché essa comportavauna grande responsabilità, siaperché si trattava pur sempre diun potere fortemente limitatodall’autorità del Signore e deisuoi funzionari.

Quando arrivava il mese dimaggio, in cui si doveva proce-dere alla revisione dei conti e al-l’elezione dei nuovi sindaci,c’era un fuggi fuggi generale:molti capifamiglia che compo-nevano l’Assemblea, di frontealla possibilità di essere chiama-ti a svolgere la carica di Sindaco,cercavano di sottrarsi a questofardello in vari modi; ovviamen-te non bastava semplicementerifiutarsi di rendere quel servi-zio alla comunità e men che me-no poteva rifiutarsi chi aveva inpaese interessi e proprietà. (Lasituazione aveva però i suoivantaggi, in quanto il solo fattodi sapere che nessun capofami-glia era immune dall’essere elet-to, rendeva ciascuno ben consa-pevole del fatto che prima o poisarebbe stato chiamato dall’As-semblea a svolgere, seppur tem-poraneamente, quel particolaremestiere in cui occorre dimo-strare con i fatti e non solo conle parole la propria capacità digestire la cosa pubblica). In queltempo infatti era abbastanzacomplicato sottrarsi alla caricadi Sindaco. Diversi erano i mo-tivi addotti da chi intendeva ri-nunciare all’elezione a Sindacodel quartiere. C’era chi diceva diessere troppo vecchio, chi avevaproblemi di salute, chi afferma-va di non avere le giuste capaci-tà intellettuali per gestire la cosapubblica, chi aveva necessità ditrasferirsi all’estero in invernoper lavoro e chi, infine, avevauna famiglia troppo numerosa.In questi casi, molti chiedevanoall’Assemblea di essere esonera-ti dal servizio, pagando per que-sto una cifra il cui ammontaredipendeva dalle loro proprietà.Questo costituiva anche un mo-do, per le casse della Parrocchiae del quartiere, d’introitare qual -che risorsa. Altri facevano un ac-cordo con il Sindaco uscente op-pure con un parente, affinchéfossero disposti a fare il Sindacoal loro posto: trovavano cioè dei

sostituti a pagamento. Il Sinda-co eletto, prima d’iniziare ilmandato, doveva prestare giura-mento sulle Sacre Scritture difronte a un notaio, facendo pro-messa solenne di bene versan-do: fare cioè il bene della comu-nità, fare del bene ai bisognosi esoprattutto versare il dovuto al-la tesoreria di Sua Maestà.

Il Sindaco, fra l’altro, dovevaorganizzare sul suo territorioan che le corvées per le numerosenecessità che di volta in volta sipresentavano, come per esem-pio assicurare il passaggio lun-go le chemin royal dopo le fortinevicate, liberare ruscelli e sen-tieri ostruiti dalle frane, ecc. Unmestiere, insomma, quello diSindaco non proprio allettante.Il massimo organo deliberativodel paese restava comunquel’As semblea dei capifamiglia:per una gran mole di problemida affrontare tutti insieme, era-no gli stessi Sindaci che incari-cavano il banditore di chiamarea raccolta tutta l’Assemblea do-po la Messa principale. Questo,appunto, avveniva davanti allachiesa con il beneplacito delCa nonico Curato di La Salle. Sipro cedeva in questo modo an-che per diramare un nuovo re-golamento riguardante, peresempio, l’uso di pascoli, la da-ta della vendemmia, l’utilizzodel bosco ecc. Quando l’Assem-blea doveva deliberare occorre-vano, in teoria, almeno i dueterzi degli aventi diritto, ma, colpassare del tempo, questo quo-rum non veniva raggiunto chein casi eccezionali: molti infattinon si presentavano per timoredi essere chiamati a svolgere unservizio, molti altri durante l’in-verno si spostavano in Savoia, onel Vallese, oppure in Piemonteper motivi di lavoro.

Tutto questo cambiò (se vo-gliamo fissare convenzional-mente una data) con l’Edittodel 15 dicembre 1762, quandore Carlo Emanuele III promul-gò il nuovo “Règlement pourl’Administration économiquedu Duché d’Aoste” che costitui-sce in pratica l’atto di nascita inValle d’Aosta del Comune mo-derno. Nasceva il Consiglio Co - munale composto da un Sinda-co e da un numero di consiglierivariabile da 3 a 9 a seconda del-l’ampiezza del territorio ammi-nistrato. La vecchia gloriosa

Quando a LA SALLEsi faceva a Gara pernon fare il SINDACO

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Dans le pallais de nôtre résidence à la citté d’Aoste, du jour neuf-vième janvier mille sept cent cinquante quatre, à l’heure préfigéepar nôtre décret du dixhuit décembre dernier, sur acte des dits ca-pitulants, avec l’assistance du Sieur François Brun, praticien pré-senté pour adjoint et non contredit par parties pour part du dit ca-pitulé, lequel at presté le serment entre Nos mains au fait requis.

… omissis …

Constitué le Sire Laurent, fils à feu Léonard Pascal, de la par-roisse de La Sale, âgé d’environ septante deux ans, possédant enbiens six mille livres, sauf le plus, vivant du produit de ses biens,

qui est sa seule occupation à les faire valloir et travailler, témoinproduit, adjourné, juré oüi, exhorté, examiné, et lecture faitecomme aux précédents.

A dit et déposé, il y a environ quarant’ans que moy Laurent Pas-cal déposant ay exercé la fonction de sindic d’Escharlod. J’ay tou-jours vû et observé dès lors que l’on procède, rière la parroisse deLa Sale, à l’élection des sindics à la manière suivante: les trois sin-dics vieux, prétendant se décharger de leur fonction, font entendreà voix de cryés publiques, le premier dimanche de may de chaqueannée, si ce jour ne se rencontre pas le premier de may, à tous lescommuniers de chaque tierce de ditte parroisse de s’assembler

Enqueste prise parNous Joseph Rambert, Per, Vibaillif, Commandant au Gouvernement du Duché d'Aoste pour S.M.

à l'instance deJean Louis Requedaz, Cassien Vallier, Cassien Davit, Claude Pascal, Jean Louis Haudeman et Pierre Antoine Vailler,

ceux-cy se disant procureurs de la Communauté de la parroisse de La Sale,et encor

Pierre Promen, Jean Léonard de Jean François Pascal et Jean Baptiste de Pierre Donnet,se disant sindics de la même Communauté,

capitulants,et

Jean Michel Donnet de Pantaléon,tous de la parroisse de La Sale,

capitulé.

As semblea andava in pensione,l’Editto la chiamava in causaper svolgere il suo ultimo com-pito prima dello scioglimento:nominare il primo ConsiglioComunale scegliendone i mem-bri fra le persone più benestan-ti, oneste e che avevano mag-gior esperienza nel servire loStato. I successivi Consigli sa-rebbero stati nominati diretta-mente dall’autorità per Editto,scegliendoli fra le persone mag-giormente rappresentative. Inbase al nuovo sistema, il Sinda-co coincideva con il Consiglierepiù anziano, ricopriva la caricaper un anno e iniziava il suomandato solo dopo aver giura-to nelle mani del Giudice o delCastellano, promettendo di ot-temperare scrupolosamente aipropri doveri. Alla fine delmandato il Sindaco uscente di-ventava primo Consigliere ce-dendo il passo al più anzianodel nuovo Consiglio.

Dunque per oltre tre secoli emezzo, fra il 1381 e il 1762, lavita pubblica di La Salle si era

andata ufficialmente orga-nizzando attorno alla suamassima istituzione costitui-ta dal l’As semblea dei capifa-miglia, che aveva la Parroc-chia come preciso punto di ri-ferimento e la chiesa parroc-chiale come unico vero “luo-go pubblico” in cui assumerele decisioni importanti.

La Parrocchia di La Salle eradivisa in 3 quartieri. Il primo erala Tierce de Ville o Tierce du Mi-lieu che comprendeva, grossomodo, oltre al Capoluogo anchele attuali frazioni prossime alfon dovalle Chez Borgne, LePont, Chabodey e La Pera; ver-so Morgex andava fino a LaClu saz e dalla parte opposta,ver so Avise, arrivava al torrentedell’Echarlod; verso monte pro -babilmente teneva conto dellaparte bassa della collina inclu-dendo Ecours, Praryon, fino aLe Château, (del resto non ci so -no mappe precise). L’altra Tier ceera quella di Echarlod: dal Fa-vrey in là, ivi compresi Chez-Les-Rosset, Chez Beneyton,

Mo ras e così via; in particolare i3 villaggi di Le Champ, Villareted Equilivaz costituivano l’en-clave della Par rocchia di Derbyall’interno della Parrocchia diLa Salle, nel senso che dipende-vano pour le temporel da La Sal-le e pour le spirituel dalla Par-rocchia di Derby (la quale, a suavolta aveva 2 quartieri e due Sin-daci quello du Revers e quellodell’Adret). I villaggi dell’encla-ve pagavano le tasse al Sindacodella Tierce dell’Echarlod. Laterza Tierce della Parrocchia diLa Salle era quella di Morge oMorgy, che comprendeva Mor -ge come centro principale etutti i villaggi della collina (an-che que sta Tierce aveva un’en-clave costituita dal villaggio diLes Albeteys, l’attuale Arbetey,che pour le temporel dipendevadalla Parrocchia di Derby epour le spirituel dalla Parroc-chia di La Salle).

[\

A questo punto credo di poterlasciare finalmente spazio al do-

cumento originale sottolinean-do, alla luce dei fatti storici, lafragilità dell’accusa principaleda cui scaturisce l’inchiesta delnostro documento; l’illegittimi-tà dell’elezione del Sindacocontestato sarebbe derivata, se-condo gli oppositori, dal fattoche l’elezione stessa non era av-venuta in presenza dei due terzidei capifamiglia. I testimoni in-terpellati furono però concordinel dichiarare che il mancatoraggiungimento di quel quo-rum era praticamente la regola equindi era invalsa la prassi dinon invalidare per questo le de-libere dell’Assemblea.

Cassiano Pascal(Sindaco di La Salle)

Con l’occasione rinnovo l’invito atutti i Sallereins a “rovistare” fraquelle loro vecchie carte spesso di-menticate in soffitta, perché esse po-trebbero nascondere documenti an-tichi di nessun valore economico, mamolto preziosi per la storia di La Sal-le. Grazie di cuore,

Cassiano

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13Luglio 2011 - n. 22

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pour l’élection des trois nouveaux sindics et, après les ditte cryés,les dits communiers et les conseillers d’icelles étant assemblés, lesvieux sindics instants proposent à la ditte assemblée trois sujets parchaque tierce, desquels pour l’ordinaire les conseillers et commu-niers en nomment et élisent un chaque tierce, à la pluralité des voixqui se donnent publiquement, et, dès que l’élection est faitte, lemétral monte sur le banc des cryés où il publie, à haute voix, tiercepar tierce, le sujet qui at été élu pour sindic de chaque tierce. Eutde cette manière que l’élection de sindic faite par la ditte commu-nauté en la personne du Sieur Jean Michel Donnet notaire, JeanFrançois Michon, Jean Pierre Challancin, Pierre Promen, JeanLéonard de Jean François Pascal et Jean Baptiste de Jean PierreDonnet fut faite; tous ceux-cy sont et ont estés notoirement et pu-bliquement réputés et considérés dans la ditte parroisse commesindics d’icelle, pendant les années respectives de leur sindicat. Sça-voir le Sieur Jean Michel Donnet notaire, Jean François Michon etJean Pierre Challancin ont étés élus sindics de la ditte parroisse, unchaqu’un pour leur tierce, pour l’année mille sept cent cinquantedeux, qui a commencé au mois de juillet de la même année et finien juillet mille sept cent cinquante trois; et pour regard de PierrePromen, Jean Léonard Pascal et Jean Baptiste Donnet ont été élus,comme dessus, pour modernes sindics de la ditte parroisse, depuisle premier dimanche du mois de may dernier, si bien ils n’ayentexercé leur charge de sindic que depuis le mois de juillet dernier,soit depuis le jour que les vieux sindics ont rendu leurs comptes;parce que alors les nouveaux élus ont presté le serment de bien ver-ser entre les mains du Sieur Lieutenant et Juge Derriard; etquoyqu’il soit vray que Jean François Michon et Jean Pierre Chal-lancin ayent étés élus sindics pour la ditte année mille sept cent cin-quante deux, les mêmes n’ont cépendant exercé leur ditte chargede sindic par eux mêmes, mais ils l’ont faite exercer respective-ment, sçavoir le dit Jean François Michon par Claude d’AntoinePascal, qui at exigé les tailles au nom d’icelluy, et le dit Jean PierreChallancin par Pierre Pareyson, le fils, qui at pareillement exigé lestailles en décharge du dit Challancin; ce que je sçay pour l’avoir vûet observé ainsy.

Je dépose de plus, que depuis ma souvenance, je n’ay jamais vûque l’élection des dits sindics se soit faite en assistance des deuxtiers des communiers de la ditte parroisse, quoyque j’y aye ordi-

nairement assisté, et les assemblées sont le plus souvent entre petitnombre des communiers, parce que ceux, qui n’ont point exercécette charge, craignent que leur présence attire l’élection sur eux, àcause que cette charge est onéreuse, et pour éviter les innimitiéesde ceux à qui on donne la voix. Qu’est tous ce qu’il a dit sçavoir.

Interrogé, de la part du dit Sieur adjoint, si Jean Pierre Challan-cin at exercé la charge de sindic en mille sept cent cinquant’un

A répondu négativement.

Interrogé, pour part de qui sus, si le juge assiste aux assem-blées des élections des dits sindics, si on dresse quelque acte dela ditte élection?

A répondu, je n’y ay jamais vû aucun juge assister aux dittes as-semblées et je crois que cet usage ne s’est jamais prattiqué rièreLa Sale, et je n’ay jamais vû non plus qu’on aye fait dresser au-cun acte judiciel, ny par devant notaire, pour ces élections; si bienle secréttaire de la parroisse peut l’avoir fait, mais je n’en ay ja-mais eu aucunne connoissance.

Interrogé, si lorsque les vieux sindics ont proposé en ditte assem-blée ceux qui doivent les remplacer, les conseillers et les commu-niers sont obligés d’élire un des trois mêmes de chaque tierce?

A répondu, je crois que les communiers peuvent nommer quibon leur semble pour sindic, autres touttefois que ceux qui sontproposés par les sindics vieux, mais je n’ay pas encor vû que celasoit arrivé de mon tems.

Interrogé, du part qui sus, s’il est informé si François Michon etle dit Challancin prétendus sindics ont rendu leur compte de sin-dic, par devant qui, et en quel tems?

A répondu n’en être pas informé.

Sur les généraux, at pertinament répondu et dit n’être parent, al-lié, créancier ny débiteur des respectives parties, ny moins leur do-mestique. Lecture faite de sa présente déposition et icelle oüie, atpersisté et persévéré et s’est souscrit, ayant protesté comme lesprécédent de ses cibaires et vaccations.

Laurent Pascal, déposant.Rambert.

F. Brun, adjoint.B. Derriard, notaire et greffier.

Au Très Illustre Seigneur Commandant et Vibaillif du Duché d’Aoste pour S.M.

Continuation d’enquête,prise par nous Commandant et Vibaillif sus dit,

à l’instance de qui et contre qui dessus,dans le palais de nôtre habitation et avec la présence du dit Sieur adjoint.

Exposent très respectueusement Laurent Pascal et JeanClaude Villerin, qu’ayant été par nous examinés comme té-moins, dans une cause d’entre les procureurs de la communau-té de La Sale et Jean Michel Donnet, ils souhaiteroient, à téneurde l’art. 52 des enquestes au Coutumier, être reçus à changer

quelque chose dans leur déposition. L’office implorant requé-rants respectivement la lecture de leur dite déposition.

Laurent Pascal, Jean Claude Villerin.

Sera par nous procédé à la forme du stil d’Aoste.Le 10 de 1754. Rambert.

Du jour dixième janvier mille sept cent cinquante quattre, sur leshuit heures du matin.

Sçavoir faisons que Jean Claude Villerin, premier témoin de laprésente enquête , nous auroit à ce moment présenté, de compa-gnie de Laurent Pascal, second témoin, un acte de requisition parlequel ils souhaiteroient, à téneur de l’art. cinquante deux des en-questes au coutumier, changer quelques choses en leur respectives

dépositions. Les avons à ce admis séparément pour servir et valloirainsy qu’appartiendra

… omissis ...

Ensuitte s’est présenté le dit Laurent Pascal, second témoin de laprésente enquêtte, auquel sur ses requisitions de luy être sa déposi-tion du jour de hier relüe pour y adjoutter ou diminuer ce qu’il au roità faire, avons ordonné au greffier soussigné de ce faire, et icelle oüie.

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14Luglio 2011 - n. 22

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A dit, lorsque vous m’avez interrogé Monsieur le jour de hierdans ma ditte déposition de la part du dit Sieur adjoint, si JeanPierre Challancin at exercé la charge de sindic en mille sept centcinquant’un et que je vous ay répondu négativement, moy LaurentPascal déposant me suis trompé et je répond, à cet article, que ledit Jean Pierre Challancin at été élu sindic de la tierce du millieu deLa Sale pour l’année mille sept cent cinquant’un, qui at continuéjusques aux comptes de mille sept cent cinquante deux, quoyqu’ilaye fait exercer sa charge par Jean Pierre Pareyson, soit Joseph Pa-reyson son fils.

Interrogé, de part le dit Sieur adjoint, qu’il ait à s’expliquer parcause de science s’il sçait le dit Pareyson, le père ou le fils, qu’il ditavoir exercé la charge de sindic pour le dit Challancin?A répondu, je crois, sans pouvoir l’assurer positivement, que laconvention d’exercice de sindicat pour la ditte année mille septcent cinquant’un at été faite entre le dit Challancin et le dit JeanPierre Pareyson le père, mais que celuy-cy a fait exercer cettecharge par Joseph Pareyson, son fils, que j’ay vû plusieurs fois, lecottet à la main, exiger les tailles de sa tierce. Qu’est tout ce quej’ay à changer à ma ditte déposition.

Lecture faite à icelluy de ses présentes addittions a dit, je lesconfirmes, s’y persiste et s’est souscrit.

Laurent Pascal, déposant.Rambert.

F. Brun, adjoint.B. Derriard, notaire et greffier.

Quoy fait avons tout de suitte procédé à l’audition des autres té-moins présentés par les dits capitulants, séparément comme suit, etpremièrement.

...omissis...

Sécutivement constitué Jean Baptiste de feu Pantaléon Reque-daz, de la parroisse de La Sale, âgé d’environ cinquant’ans, possé-dant en biens trois mille livres sauf le plus, laboureur de terre, té-moin produit, adjourné, exhorté, juré, oüi, examiné, et lecture àluy faite comme aux précédents et icelle oüie, a dit et déposécomme suit.

Moy Jean Baptiste Requedaz dépose qu’il y at environ vingt unans que j’ay fait la fonction de sindic de la tierce du millieu de laparroisse de La Sale, pour et en décharge d’Antoine Joseph, monfrère, et il y at environ quinz’ans que j’ay exercé cette chargecomme élû personnellement par la ditte tierce, j’ay de plus étéconseiller de la communauté de la ditte tierce pendant trois ans, ily a de cela environ huit ans, à cause de quoy je suis informé pourl’avoir vû et assisté aux élections des nouveaux sindics, qui se fontordinairement le premier dimanche du mois de may rière le dit lieude La Sale, qui se font à la manière suivante; les vieux sindics fontassigner à voix de cryés tous les chefs de familles communiers quicomposent les trois tierces de la ditte parroisse, à ce qu’il ayent àprocéder à l’élection des nouveaux sindics à leur place, et après lesditte cryés chaque tierce s’assemble sur la place au devant l’églisedu dit lieu, et là le sindic vieux de chaque tierce propose trois su-jets pour les remplacer, sur lesquels sujets présentés les conseillerset communiers assistans en élisent et nomment un par chaquetierce, et, l’élection faite, le métral qui assiste ordinairement auxdittes assemblées monte sur le tronc des cryés et publie à hautevoix ceux qui ont été élus et faits sindics nouveaux. J’ay vû, pen-dant ma souvenance, et entendu dire de mes ancestres et de monpère que les dittes élections se sont toujours faites de la manièreque j’ay sus détaillé, et je n’ay jamais vû, quoyque j’y aye assistépour l’ordinaire, ny même entendu dire, qu’aucun juge ait assistéaux dittes élections; ny qu’on soit en usage, à mon sachant, qu’on

ait dressé ou fait dresser aucuns actes ny verbal de telles élections;c’est pourquoy je suis informé et il est nottoire que le Sieur JeanMichel Donnet nottaire, Jean François Michon, et Jean Pierre Pa-reyson ont étés élus sindics par les respectives tierces de la ditteparroisse pour l’année mille sept cent cinquante deux, qui at finienviron le mois de juillet de l’an mille sept cent cinquante trois, sa-voir le Sieur Donnet pour la tierce d’Escharlod, Jean François Mi-chon pour la tierce du millieu, et Jean Pierre Pareyson pour cellede Morge, ce que je scay parce que j’ay assisté à leur élection etpour les avoir entendu publier pour tels par le métral après leurditte élection, comme j’ay dit cy dessus. Je scay cépendant que ledit Michon a fait exiger les tailles royales à son décharge parClaude d’Antoine Pascal, et le dit Jean Pierre Pareyson les at exi-gées luy même. Je dépose de plus que Jean Pierre Challancin at étéélu pour sindic de la tierce du millieu pour l’an mille sept cent cin-quant’un, finissant en mille sept cent cinquante deux, mais il n’apas exercé par luy même sa charge, il l’at fait faire par Jean PierrePareyson et celuy cy, attendu ses infirmités et sa viellesse, l’at faitefaire par Joseph, son fils; je dis de plus qu’il est aussi notoire rièreLa Sale que Pierre Promen, Jean Léonard de Jean François Pascalet Jean Baptiste de Pierre Donnet sont les modernes sindics,qu’ils ont été élus en conformité que j’ay dit cy dessus et qu’ilssont réputés pour tels, parcequ’ils ont presté en cette qualité unchacun le serment de bien verser, entre les mains du Sieur Lieu-tenant et Juge Derriard, lors de la reddition des comptes des sin-dics qui les ont précédés. Qu’est tout ce qu’il a dit scavoir, ren-dant cause de science par tout ce qu’il a déposé.

Interrogé, de la part du Sieur adjoint, s’il at assisté comme consti-tuant à la procuration du vingt cinq mars mille seprt cent cin-quante trois, reçue par le Sieur avocat Favre comme nottaire?

At répondu affirmativement.

Interrogé, de la part de qui sus, si, comme il a dit cy dessus avoirassisté ordinairement aux assemblées qui se sont tenues pour le faitdes dittes élections sindicales, il at observé qu’elles fussent compo-sées des deux tiers des communiers de la ditte parroisse?

A répondu, je n’ay jamais pris garde à cela, mais tout ce que jepuis dire que les assemblées ne sont pas nombreuses et plusieursévitent d’y aller craite d’être élu pour sindic et pour éviter les re-proches de ceux qui sont élus.

Interrogé, de part de qui sus, s’il n’est pas souvent arrivé que lacommunauté ait nommé tout autres pour sindic que ceux qui ontétés proposés par les sindics vieux?

A répondu, je n’en suis mémoratif.

Sur les généraux at pertinament dit n’être parent, allié, créancier,débiteur ny domestique des parties, sauf que je suis cousin ger-main de Jean Louis Requedaz et encor cousin germain de PierrePromen, par affinité de Pantaléonne, sa femme, et je n’ay dit pourcela que la pure vérité. Lecture faite et oüie de sa présente déposi-tion, at répetté et persévèré, et s’est souscrit.

Jean Baptiste Requedaz, déposant.Rambert.

F. Brun, adjoint.B. Derriard, notaire et greffier.

… omissis...

Nous Vibaillif et Commandant susdit, sur la déclaration quenous ont fait les capitulants de n’avoir autres témoins à faire oüir,avons icelle publiée et ouverte et remis à iceux la présente enquestecontenant six témoins.Aoste, ce 11.e de 1754.

Rambert.receu de quinze livres.

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15Luglio 2011 - n. 22

Generazioni

GIOVEDÌ 04 AGOSTO - ATTIVITA’ DIDATTICO-RICREATIVA“COSTRUIAMO LA NOSTRA MONTAGNA” - Laboratorio “L’ac -qua” destinato ai bambini di età compresa tra i 4 e i 6 anni. Dalleore 15,00 alle ore 18,00 presso Maison Gerbollier (prenotazionepresso la Biblioteca comunale tel. 0165862559).

SABATO 6 AGOSTO - GITA A PROMOU E VISITA ALL’ALPEGGIOOre 8,00 Appuntamento al piazzale di fronte a Maison Ger bol -lier. Durata dell’escursione 3 h 30 m - Difficoltà: facile - Disli -vello: 800 mt. (Per prenotazioni tel. 3478632466).

DOMENICA 7 AGOSTO - SERATA CULTURALE-ENOLOGICAOre 21,00 presso Maison Gerbollier, serata organizzata in colla-borazione con il Consorzio Quatremillemetres - MEMENTONOSTRI - Sei lustri italiani in vino e ricordi - Né di polvere, né dighiaccio, né di vento.

LUNEDÌ 08 AGOSTO - FILM MONTAGNA - Ore 21,30 proie-zione di un film sulla montagna organizzata dall’Ufficio Re gio -nale del Turismo. (Per info tel. 0165 236627 - [email protected]).

MERCOLEDÌ 10 AGOSTO - FESTIVAL INTERNAZIONALEDEL FOLKLORE - In collaborazione con C.I.M.E - CélébrationsInterculturelles de la Montagne à Evolène (Suisse). Con la parte-cipazione del gruppo folkloristico “LES SALLEREINS”. Ore21,00 presso la tensostruttura del Parco di Maison Gerbollier.

GIOVEDÌ 11 AGOSTO - ATTIVITA’ DIDATTICO-RICREATIVA“COSTRUIAMO LA NOSTRA MONTAGNA” - Laboratorio “Lerocce” destinato ai ragazzi di età compresa tra i 7 e i 12 anni. Dal -le ore 15,00 alle ore 18,00 presso Maison Gerbollier (prenotazio-ne presso la Biblioteca comunale tel. 0165862559).

LUNEDÌ 15 AGOSTO - FESTIVAL INTERNAZIONALE D’OR-GANO - Ore 21,00 presso la Chiesa Parrocchiale di San Cassia-no a La Salle.

GIOVEDÌ 18 AGOSTO - LABORATORIO PER BAMBINI: UNMIELE PER OGNI GUSTO - Ore 15,30 Parco Maison Gerbollier or -ganizzato dall’Ufficio Regionale del Turismo. (Prenotazione ob -bligatoria tel. 0165236627 - [email protected]).

SABATO 20 AGOSTO - FESTIVAL INTERNAZIONALE D’OR-GANO - Ore 21,00 presso la Chiesa Parrocchiale di Derby.

DOMENICA 21 AGOSTO - GITA A COL SERENA E VISITAALL’ALPEGGIO - Ore 8,00 Appuntamento al piazzale di fronte aMaison Gerbollier. Durata dell’escursione: 5,30 h. Difficoltà:media. Dislivello: 800 mt. (Per prenotazioni tel 3478632466).

MERCOLEDÌ 24 AGOSTO - GIRO CICLISTICO INTERNAZIO-NALE DELLA VALLE D’AOSTA - Arrivo IIa tappa Megève – La Salle

GIOVEDÌ 25 AGOSTO - GIRO CICLISTICO INTERNAZIONALEDELLA VALLE D’AOSTA - Partenza IIIa tappa La Salle - Valgrisenche

DOMENICA 28 AGOSTO - FIERA DELL’ARTIGIANATO DEL-LA VALDIGNE - Esposizione dei prodotti artigianali per le vie delCapoluogo.

DOMENICA 11 SETTEMBRE - TOR DES GÉANTS 11-18 SET-TEMBRE - Endurance-trail della Valle d’Aosta lungo le due altevie; Settore 1 - Courmayeur - Valgrisenche (passaggio a Promou).

DOMENICA 18 SETTEMBRE - ENDURANCE CAVALLI - 3a

Tap pa Campionato Regionale endurance categorie PONY, DEBUT-TANTI e CEN/R. Partenza e arrivo loc. Planaval ore 8,30/9,00. (Perinformazioni tel. 3471637886/347 9638343).

INGRESSO LIBERO PER TUTTE LE MANIFESTAZIONI DEL PROGRAMMA.

GIOVEDÌ 11, VENERDÌ 12, SABATO 13 AGOSTOFESTA PATRONALE “SEN CACHAN”

L’APERTURA DEL MUSEO ETNOGRAFICO DI LA SALLE, nel villaggio di Cheverel, è stata fissa-ta dal 1° luglio al 4 settembre 2011, dalle ore 16,00 alle ore 19,00. Giorno di chiusura: lunedì.

La Festa del PATRONOSAN CASSIANO in unagosto denso di eventi

Tre gli artisti espositori presso la SALA MOSTRE DI MAISON GERBOLLIER: Piergiuseppe Barale (dal 9 al 27 luglio); MarisaBracci (dal 30 luglio al 15 agosto); Francesco Pesa (dal 17 agosto all’11 settembre).

Per tutta l’estate presso l’ADVENTURE CENTER ASD RAFTING in località Chez Borgne n.1 (SS 26) attività di rafting, hydro-speed, kayak, canyoning (www.raftingadventure.com - aosta @raftingadventure.com - 0166563289/3463090856).

Ricco programma estivo anche per l’ASSOCIAZIONE EQUI.LIBRES DU MONT BLANC: escursioni a cavallo, tour in carrozza,lezioni di equitazione. Tutti i mercoledì scuderia didattica per bambini. Tutti i venerdì aperitivo alla cascata. Tutte le dome-niche visita alla cantina. (Per informazioni: tel. 3927264659 - [email protected]).

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Le Journal de LA SALLEPeriodico d’informazione edi to dal Co - mune di La Salle, i scrit to nel registrostam pa pres so il Tribunale di Ao stacon decreto n. 5 dell’1 giugno 1999.

ANNO XIII n. 1 - Luglio 2011NUMERO PROGRESSIVO: 22

Direttore ResponsabileAlberto Spampinato

Commissione di Coordinamento Editoriale

Attilio Tampan, Jean-Claude Haudemand,

Solange Herren, Luca Jaccod

Coordinamento redazionale, impaginazione e stampa

il Valico EdizioniLoc. Derby, 249 - 11015 La Salle

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Hanno collaboratoAssessorat de l’Éducation et de la Cul tu -re: Lo Gnalèi - Guetset leungueusteuc co,Corrado Beneytton, Emilia Berthod, Al -berto Bibois, Mi kaela Bois, Cristina Bor -ney, Adriano Chabod, Alessia Di Ad dario,Donatella D’Anna, Marco D’An na, Pao laDon net, Matteo Eydallin, Mar co Fiou,Grup po Fol kloristi co Les Sal le reins, Jean-Claude Hau de mand, So lan ge Her ren, Fe -de rico Iz zi, Lu ca Jaccod, Mar lène Jo cal laz,Eliseo Lumignon, Giu lio Mar chini, LuigiMarchioro, Cas sia no Pa scal, Ales san draPe ru gi, Lucia Pesenti, A gne se Por chiola,Val ly Qui n son, Fran cesco Rien te, LuisOscar Risso, Ro mi na Scal da fer ro, Al -berto Spam pinato, Va len tina Ste fani, Atti -lio Tam pan, Denis Trento, Mirko Vevey.

La neomamma eimpiegata comu-nale Marlène Jo -cal laz, non solo ap -pena due mesi do -po la nascita diMa gali ha ripreso isuoi allenamenti, maè subito tornata sulpodio della corsa al-pina per il Cam -pionato Regionaledella “Martze a pià”.

La sua prima vitto-ria, tut ta dedicata aMagali, è stata quellaottenuta il 12 maggio2011 alla 5a edizionedel Mi glio di Nus, do -ve Mar lène, che ga -reggia per l’AtleticaZerbion, è arrivataPrima percorrendo i 4chilometri e 600 metridel circuito di gara in 19minuti e 12 secondi.

Marlène Jocallaztorna sul podio

Campionessain Municipio

Marlène Jocallaz davanti allaporta del Municipio di La Sal-le con la piccola Magali foto-grafata durante la colazione.

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