le attività geografiche delle regioni d’italia · evolversi del tecnologie di telerilevamento....
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Le Attività Geografiche delle Regioni d’Italia
Domenico Longhi1
Nel seguito si illustrerà lo stato dell’Informazione Geografica nelle Regioni d’Italia cercando di realizzare un quadro dei risultati raggiunti e dei programmi futuri. In particolare si evidenzierà il percorso, ormai trentacinquennale, che le Regioni hanno realizzato per garantire una rappresentazione del territorio finalizzata al supporto operativo per la predisposizione dei programmi di intervento territoriali degli enti locali regionali.
Le Regioni fin dalla prima fase di attività hanno sentito la necessità di definire una strategia unitaria nella gestione delle informazioni aventi rilevanza territoriale e nella sperimentazione di nuove tecniche.
Tale necessità è ancora oggi avvertita e tenuta ancor di più in considerazione, infatti a partire dalla metà degli anni ‘90 le Regioni hanno profuso notevole impegno in un ulteriore passo in avanti: la definizione di una strategia di Accordi con gli altri livelli della Pubblica Amministrazione sia Centrale che Locale.
Obiettivo di tale nuova fase è la realizzazione della “Infrastruttura dei Dati Geografici”. Infrastruttura che permetta l’accessibilità e l’interoperabilità dei dati geografici, topografici e cartografici prodotti dalla Pubblica Amministrazione. Accessibilità ed Interoperabilità che deve essere gratuita per tutte le Pubbliche Amministrazioni.
Lo sviluppo delle attività delle Regioni Lo sviluppo delle attività geografiche delle Regioni si è articolata su due piani di attività uno interno all’ambito territoriale ed uno nazionale, che all’inizio degli anni ’80 ha portato alla fondazione del Centro Interregionale di Coordinamento e Documentazione per le informazioni territoriali.
Il Centro Interregionale è un’Associazione volontaria fra le Regioni e le Province Autonome che opera per il coordinamento delle iniziative, la diffusione delle informazioni, l’aggiornamento culturale, il raccordo con le strutture centrali dello Stato.
Lo sviluppo delle attività del Centro Interregionale nel corso degli anni si è articolato in fasi successive: Fase 1. Scambio informativo e delle specifiche tecniche; Fase 2. Predisposizione di progetti comuni; Fase 3. IntesaGIS. Fase 4. L’Informazione Geografica nel Codice dell’Amministrazione Digitale
1 Coordinatore della Segreteria Tecnico Organizzativa; si ringrazia per il supporto e la collaborazione l’arch. Massimo Attias Responsabile dell’Ufficio di Segreteria del Centro Interregionale
Il complesso delle attività intraprese da ciascuna regione ha definito un insieme abbastanza ampio di strumenti di rappresentazione del territorio che possiamo classificare come:
Attività Cartografiche Attività Geodetiche Attività per lo sviluppo delle Infrastrutture di Dati Geografici
Oggi il complesso di attività geografiche delle Regione d’Italia è tale da realizzare una rappresentazione del territorio sufficientemente completa, certo vi sono ancora disomogeneità e discontinuità, ma si sta lavorando per il loro superamento.
Fase 1. Scambio informativo e delle specifiche tecniche; Nell’anno 1980 le Regioni decidono di costituire il Centro Interregionale di Coordinamento e Documentazione per le Informazioni Territoriali. La forma giuridica del Centro è quella dell’Associazione volontaria fra le Regioni e le Province Autonome.
Le finalità principali del centro, specificate all'art.2 dello Statuto, consistono nel definire “una strategia unitaria e … norme di comportamento comuni fra le Regioni e le Province Autonome nella materia delle informazioni aventi rilevanza territoriale e con particolare riferimento alla programmazione della produzione cartografica, alla sperimentazione di nuove tecniche, alla disciplina dei lavori e dei collaudi”.
Gli Organi del Centro sono: il Presidente, il Comitato Direttivo, il Comitato Tecnico Esecutivo e la Segreteria Tecnico Organizzativa.
La struttura Organizzativa del Centro è basata sul Coordinatore della Segreteria Tecnico Organizzativa e sull’Ufficio di Segreteria.
Dalla sua fondazione, opera nel settore delle informazioni territoriali a supporto delle Regioni e Province autonome, per il coordinamento delle iniziative, la diffusione delle informazioni, l'aggiornamento culturale, il raccordo con le strutture centrali dello Stato. In particolare Centro, attraverso la formazione di appositi gruppi di lavoro, ha svolto un ruolo significativo per la elaborazione di normative tecniche (Capitolati per: le Carte Tecniche Regionali; le Ortofotocarte; l’Uso del suolo.
La promozione culturale e la diffusione delle informazioni è avvenuta attraverso la pubblicazione della rivista “Documenti del Territorio” che ha contribuito alla presentazione delle realizzazioni, in materia, delle Regioni ed al dibattito scientifico attraverso i contributi di esperti.
Nel corso degli anni sono stati attivi diversi gruppi di lavoro tematici tra i quali in tempi più recenti i gruppi “Nuove tecniche” e “Uso e copertura del suolo”, oggi particolarmente attivo in ragione del continuo evolversi del tecnologie di telerilevamento.
Fase 2. Predisposizione di progetti comuni;
Negli anni '90 l'attività si è sviluppata nell’ambito del Coordinamento di Progetti, nazionali e interregionali quali: il progetto CORINE‐Land Cover, coordinato dal Centro per 15 Regioni e Province Autonome, per la produzione, di una cartografia della copertura del suolo alla scala 1:100.000; il Progetto LACOAST (individuazione, con tecniche e dati di telerilevamento, delle variazioni intervenute nell'uso del suolo all'interno di una fascia di 10 Km. lungo le coste dell'Unione Europea); Il Progetto TRANSITALIA (telerilevamento dei danni ai boschi in aree dell'Appennino e delle isole maggiori), tutti finanziati dalla Commissione Europea.
Fase 3. IntesaGIS.
Negli anni più recenti, accanto alla iniziativa per la definizione di un disegno di Legge sul “Coordinamento dei sistemi informativi geografici” (presentata nel 1997), il Centro ha partecipato attivamente ai lavori che hanno portato alla definizione dell'Intesa “Stato‐Regioni‐Enti Locali sui sistemi informativi geografici” ed al successivo “Accordo sul Progetto per il Sistema Cartografico di Riferimento”.
In applicazione di tale Accordo, tra il 2000 e il 2005, il Centro ha ricoperto il ruolo di responsabile delle attività di supporto relative alle Regioni meridionali ‐Ob. 1‐ (su delega della Regione Basilicata Capofila) ed è stato incaricato dell'attività relativa alla formazione di due prodotti:
• Il Repertorio cartografico nazionale
• Il Data Base degli Strati Prioritari (DB Prior).
Nell'ultima fase del progetto il Centro è stato successivamente incaricato di assemblare in un unico database nazionale i singoli database regionali “strati prioritari” (rete viabilità stradale/ferroviaria, reticolo idrografico) vedi figg.1 e 2.
Figura 1 ‐ I contenuti del DB Prior
Il DB Prior in alcune realtà territoriali è stato ulteriormente arricchito di contenuti informativi e predisposto anche quale rappresentazione cartografica, senza peraltro perdere la struttura del Data Base Geografico (vedi fig. 3).
A partire dal ’96 si sviluppa una nuova fase coincidente con l’Intesa “Stato – Regioni – Enti Locali sui sistemi informativi geografici” ed al successivo “Accordo sul Progetto per il Sistema Cartografico di Riferimento”.
L'IntesaGIS coinvolge diverse PA Centrali ed organismi quali il CNIPA (Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione), le Regioni e Provincie Autonome, i Comuni (ANCI), le Provincie (UPI), le Comunità Montane (UNCEM) e le Aziende per la gestione di pubblici servizi (Confservizi).
Figura 2 ‐ Particolare dei contenuti del DB Prior – Il Grafo di viabilità della Regione Puglia
Figura 3 ‐ Esemplificazione delle elaborazioni sul DB Prior IntesaGIS
I risultati, disponibili sul sito IntesaGIS (www.intesagis.it), possono essere così riassunti: la definizione e lo sviluppo delle specifiche tecniche
per il raffittimento della Rete Geodetica Nazionale “IGM ‘95”; per la realizzazione del Data Base Topografico, tali specifiche sono un complesso di documenti contenenti le indicazioni tecniche per la realizzazione dei GeoDB quali elemento centrale della Infrastruttura di Dati Geografici (la SDI di INSPIRE)(vedi Tab. 1), attualmente è in corso una revisione delle specifiche per tener conto delle sperimentazioni realizzate o in corso di realizzazione e l’individuazione dei contenuti necessari per la definizione di un National Core .;
per la realizzazione dei Modelli Digitali del Terreno; la realizzazione del Data Base Topografico degli Strati Prioritari (il DB Prior 10 K) che rappresenta la prima realizzazione di un DB a copertura nazionale contenente: grafo della viabilità stradale (la viabilità nazionale, regionale, provinciale e comunale di collegamento tra i centri urbani, come definiti ai sensi della normativa ISTAT, e quella principale in ambito urbano); grafo della viabilità ferroviaria; idrografia, confini amministrativi, centri abitati (vedi figg. 1 e 2);
il Repertorio dei Metadati secondo le specifiche ISO/CEN, il repertorio, disponibile all’indirizzo: http://www.centrointerregionale‐gis.it/laboratorio/italia.html, contiene i dati delle informazioni delle Regioni e Provincie Autonome, è in sviluppo una implementazione ulteriore del Repertorio nell’ambito un nuovo Comitato istituito ai sensi del “Codice dell’Amministrazione Digitale” di cui parleremo nel seguito (in fig. 4 lo schema del modello concettuale del Repertorio dei metadati).
la realizzazione delle reti di raffittimento della rete geodetica nazionale ed il completamento di alcune linee di livellazione di alta precisione.
Specifiche di Contenuto Il Modello Concettuale Prescrizioni Amministrative
1n1007_1‐2 Specifiche di Contenuto: Gli Strati, i Temi, le Classi
1n1010_1 Il Modello Formale in GeoUML: Specifica Formale
1n1011_1 Database Topografico alle scale 1:1.000, 1:2000, 1:5.000, 1:10.000: Prescrizioni Amministrative
1n1007_3 Specifiche di Contenuto: Documento di Riferimento
1n1010_2 Il Modello Formale in GeoUML: Inquadramento Generale ed introduzione all’uso
1n1011_2 Database Topografico alle scale 1:1.000, 1:2000, 1:5.000, 1:10.000: Specifiche Tecniche
1n1007_4 Specifiche di Contenuto: La Schema del Contenuto in GeoUML
Versione definitiva per la sperimentazione
1n1007_5 Specifiche di Contenuto: La Codifica del Contenuto in GeoUML
Bozza preliminare, Documento in elaborazione
1n1007_6 Specifiche di Contenuto: La derivazione del DB 25K
Materiali di lavoro, documento in revisione
Tabella 1 ‐ Le Specifiche Tecniche sui Data Base Topografici di IntesaGIS
Figura 4 ‐ Il Modello Logico del Repertorio dei Metadati IntesaGIS
Fase 4. L’Informazione Geografica nel Codice dell’Amministrazione Digitale
Fase 4. L’Informazione Geografica nel Codice dell’Amministrazione Digitale Nel 2004 si comincia a delineare una nuova fase operativa nell’ambito delle attività geografiche nazionali. Tale nuova fase è determinata da due elementi, uno a livello nazionale ed uno a livello comunitario:
• Livello Nazionale: emanazione del Codice dell’Amministrazione Digitale
• Livello Comunitario: emanazione della Direttiva Comunitaria INSPIRE.
Entrambe le normative assegnano all’informazione geografica una valenza di base dati fondamentale nello sviluppo delle attività della Pubblica Amministrazione delineando un contesto sempre più finalizzato all’interoperabilità ed alla cooperazione tra i sistemi informativi geografici delle varie amministrazioni.
Il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) rappresenta il quadro giuridico di riferimento per la gestione e l’interscambio dell’informazione in modalità digitale tra le pubbliche amministrazioni. In particolare l’art. 59 del CAD definisce quale “dato territoriale” “qualunque informazione geograficamente riferita” ed istituisce un “Comitato per le regole tecniche sui dati territoriali delle pubbliche amministrazioni (comma 2) e il Repertorio nazionale dei dati territoriali presso il CNIPA.
Il Comitato nella prima fase di attività ha recuperato i risultati dell’IntesaGIS integrandoli in un nuovo contesto basato sui costrutti dell’interoperabilità e la cooperazione applicativa tra i sistemi informativi al fine di garantire la gestione del dato territoriale sul Sistema Pubblico di Connettività (SPC) in corso di realizzazione.
La direttiva INSPIRE delinea una vera e propria Infrastruttura per la gestione del dato geografico: la Spatial Data Infrastrucure, che può essere indicata in italiano come Infrastruttura di Dati Geografici.
Lo Stato delle Attività Geografiche delle Regioni Da quanto sopra emerge un quadro generale, che pur presentando alcune criticità, certamente non è negativo e certamente non ci pone molto lontani da quanto sarà indispensabile per la direttiva INSPIRE.
Attività Cartografiche delle Regioni Con l’attuazione dei progetti previsti negli Accordi di Programma Quadro sottoscritti dalle Regioni ex Obiettivo 1, Il CNIPA, il CIPE ed il Ministero delle Finanze lo stato delle attività e delle realizzazioni cartografiche di base delle Regioni può essere rappresentato come nella seguente fig. 5.
Figura 5 ‐ Lo stato delle attività cartografiche delle regioni
Sul sito del Centro Interregionale è possibile scaricare il Documento “Stato della Cartografia in Italia – Regioni e Province Autonome”, che riporta esaustivamente lo stato delle attività realizzate e quelle in corso di realizzazione.
Attività Geodetiche delle Regioni Come abbiamo visto nell’ambito dell’IntesaGIS sono state predisposte le specifiche tecniche per il raffittimento della Rete Geodetica fondamentale IGM ‘95. Sempre in tale ambito l’Agenzia del Territorio ha finanziato il completamento delle attività per la realizzazione di tale raffittimento, dando incarico alle Regioni di realizzarlo nelle aree non ancora coperte delle attività già poste in essere dalla stessa Agenzia (fig. 6).
Figura 6 ‐ Le zone di raffittimento della rete IGM '95 predisposte a cura delle Regioni
Nella fig. 7 si vede come in alcune zone (ad es. Lombardia ed Abruzzo) le Regioni abbiano attuato degli raffittimenti di maggior dettaglio al fine di poter costituire da supporto anche per le attività di rilievo catastale.
Figura 7 ‐ Gli schemi di alcuni raffittimenti delle Reti Geodetiche regionali
Ma le Regioni non si sono limitate alle sole infrastrutture di posizionamento statico ma hanno realizzato tutta una serie di reti di stazioni permanenti GPS/GNSS molte delle quali con servizio in tempo reale (fig. 8).
In particolare le Reti delle Regioni Lobardia, Friuli Venezia Giulia, Umbria ed Abruzzo sono già da tempo operative. È ulteriormente da rilevare che oltre a quelle in fase di realizzazione, e che coprono circa i 2/3 del territorio nazionale sono in corso di predisposizione le attività propedeutiche per tutta una ulteriore serie di Regioni (Liguria, Sardegna e Molise).
Figura 8 ‐ Lo stato dell'arte delle Reti GPS/GNSS delle Regioni
Vedremo nel seguito che, nell’ambito della collaborazione tra le Regioni e l’IGM, che a portato alla sottoscrizione degli Accordi Quadro con la totalità delle Regioni d’Italia, le stazioni permanenti sopra evidenziate saranno utilizzate per la realizzazione della Rete Dinamica Fondamentale Nazionale.
A tal fine nell’ambito del Comitato per le regole tecniche dei dati territoriali della pubblica amministrazione è stato costituito un apposito gruppo di lavoro che dovrà definire le specifiche tecniche per l’integrazione delle predette infrastrutture (vedi fig. 9) in un organico sistema nazionale, coordinando nel contempo le attività in corso di realizzazione dai due gruppi tecnici predisposti dall’IGM e dal Centro Interregionale, anche con l’obiettivo di predisporre le basi per predisporre quanto occorrente per la definizione del nuovo Sistema di Riferimento Geodetico Nazionale.
Figura 9 – Esempi di Reti Permanenti GPS/GNSS con servizio on line
Attività per lo sviluppo delle Infrastrutture di Dati Geografici
Attività per lo sviluppo delle Infrastrutture di Dati Geografici Come già detto nel 2004 sono state introdotte due novità:
Il DLgs 7 marzo 2005 n. 82 “Codice dell’Amministrazione Digitale”
La proposta di Direttiva che istituisce un’infrastruttura per l’informazione territoriale nella Comunità.
Figura 11 ‐ La Direttiva INSPIRE
Figura 10 Il Codice dell'Amministrazione Digitale
Inoltre nel 2006 è stato emanato il DLG 159 del 4.3.06 che introduce la base dati catastale quale dato di interesse nazionale e ribadisce che “È istituito il Comitato per le regole tecniche sui dati territoriali delle pubbliche amministrazioni, con il compito di definire le regole tecniche per la realizzazione delle basi dei dati territoriali, la documentazione, la fruibilità e lo scambio dei dati stessi tra le pubbliche amministrazioni centrali e locali in coerenza con le disposizioni del presente decreto che disciplinano il sistema pubblico di connettività”.
Nel 2007 inoltre entra in vigore la Direttiva INSPIRE.
Lo sviluppo dei sistemi informativi geografici si inserisce nel quadro di politiche nazionali e comunitarie che promuovono lo sviluppo a vari livelli di vere e proprie “Infrastrutture di Dati Geografici”.
Nel 2006 per rispondere a tale nuovo quadro operativo il Centro Interregionale ha predisposto un programma operativo finalizzato alla:
• valorizzazione delle realizzazioni condivise dalle Regioni nell’IntesaGIS (DBprior10k; Specifiche tecniche per i DB Topografici; Specifiche tecniche per le reti geodetiche; Repertorio Cartografico);
• partecipazione al processo internazionale di standardizzazione del dato geografico e alle attività del Comitato per le regole tecniche dei dati territoriali della pubblica amministrazione al CTC IntesaGIS, UNINFO, SDIC, INSPIRE, ecc. ) garantendo il supporto tecnico scientifico ai rappresentanti delle Regioni, nelle attività;
• predisposizione di un progetto interregionale per l’Interoperabilità e la Cooperazione Applicativa tra le Regioni, attraverso il riuso dei progetti già realizzati o in corso di realizzazione dalle Regioni nei Piani Nazionali di e‐government (Sigmater, SITAD, InterGeo, Pr5CIPE, Apulia, SICS, TopoCore);
• attivazione del processo per la realizzare una SDI federata e realmente aderente ai “comandamenti” di INSPIRE
Inoltre proprio per i contenuti sopra evidenziati, ma anche per rispondere alla crescente esigenza di un maggiore coordinamento le tematiche trattate è stato avviato un processo di unificazione col CISIS (Centro Interregionale per il Sistema Statistico ed il Sistema Informatico) che ha condotto, ad oggi in fase transitoria ed a partire dal 1° Gennaio 2008 in forma definitiva, alla costituzione del nuovo CISIS (Centro Interregionale per i Sistemi informatici, geografici e statistici) caratterizzato dalla presenza di tre Comitati permanenti Informatico, Geografico, Statistico.
Ma che cosa intendiamo per Infrastruttura di Dati Geografici. Intendiamo Infrastruttura di Dati Geografici (sinonimo della Spatial Data Infrastructure di INSPIRE) l’insieme di politiche, accordi istituzionali, tecnologie, dati e persone che possa rendere possibile la condivisione e l’uso efficiente dell’informazione geografico ‐ territoriale tra tutti i livelli della P.A.
Qualcuno potrà dire che l’obiettivo della costruzione di una siffatta Infrastruttura è il libro dei sogni degli organi cartografici regionali.
Il Centro Interregionale e le Regioni ritengono invece che sia un obiettivo realizzabile anzi già in fase di realizzazione, basti pensare al progetto ICAR (Interoperabilità e Cooperazione Applicativa in rete tra le Regioni) che, già in fase realizzativa, entro il maggio 2009, realizzerà l’indispensabile infrastruttura informatica per l’interoperabilità e la cooperazione applicativa tra i sistemi informativi regionali, nonché al progetto SigmaTER (fig. 12), che, predisposto nell’ambito del Primo Programma Nazionale di e‐government rappresenta il primo esempio di sistema informativo geografico sviluppato cooperativamente tra diversi livelli della pubblica amministrazione. Sviluppatori del progetto sono infatti:
le Regioni Abruzzo, Emilia‐Romagna, Liguria, Toscana e Valle d’Aosta, a cui oggi si è aggiunto il Piemonte
l’Agenzia del Territorio; le Province di Bologna, Genova, Parma, Piacenza e Pisa; le Comunità montane Alta Val Polcevera e Garfagnana i Comuni di Bologna, Cesena, Collesalvetti, Faenza, Ferrara, Genova, La Spezia, Livorno, Lugo, Modena,
Reggio Emilia e Rimini; con il supporto dei tavoli tecnici con le rappresentanze regionali di ANCI, UNCEM, UPI, Provincie e Comuni capoluogo.
Figura 12 ‐ Lo schema architetturale del progetto SigmaTER
Inoltre tutte le Regioni stanno attuando la politica degli Accordi sia con il livello della PA Centrale (tutte le Regioni hanno sottoscritto almeno l’Accordo di Programma con l’IGM, alcune con l’Agenzia del Territorio, con l’AGEA e con l’istituto Idrografico della Marina) che con la PA Locale (tutte le Regioni stanno supportando le attività dei Centri Servizi Territoriali e delle ALI “Alleanza Locale per l’Innovazione”, alcune stanno predisponendo programmi e progetti di cofinanziamento di progetti per lo sviluppo dei Sistemi In formativi Geografici e dei Data Base Topografici.
Ma sono da segnalare tutta una serie di altre infrastrutture a livello regionale (vedi fig. 13) che stanno realizzando lo strato di base su cui fondare l’infrastruttura prevista da INSPIRE e dal Codice dell’Amministrazione Digitale. Anzi è proprio l’insieme, ogni giorno più ampio di tali realizzazioni che ci fa essere ottimisti circa il fatto che oggi la Pubblica Amministrazione, in particolare quella Regionale, è pronta a garantire l’attuazione della Direttiva INSPIRE ed alla realizzazione più volte citata dell’Infrastruttura di Dati Geografici.
Per l’attuazione del programma 2006‐2008 e favorire la creazione della citata Infrastruttura il Centro Interregionale ha avviato, con il supporto delle Università e dei Centri di Ricerca Italiani, quattro lotti di attività:
LOTTO 1 Specifiche tecniche per le reti geodetiche; LOTTO 2 Specifiche tecniche per i DB Topografici; LOTTO 3 Specifiche tecniche Ortoimmagini e DTM; LOTTO 4 ICAD‐GEO Studio di Fattibilità per la realizzazione di un progetto per la realizzazione
di una “Infrastruttura per la Cooperazione Applicativa dei Dati Geografici”.
Figura 13 ‐ Esempi di Infrastrutture Geografiche Regionali
Triplici sono gli obiettivi delle attività, il primo è quello completare il lavoro di IntesaGIS e di predisporre quanto occorre al trasferimento delle Specifiche Tecniche da essa realizzate nel concreto delle attività geografiche delle Regioni e Province Autonome, il secondo è quello di fornire il supporto ai rappresentanti delle Regioni sui vari tavoli di discussione e concertazione ed infine il terzo predisporre lo studio di fattibilità dell’Infrastruttura, che in una fase successiva si spera di predisporre quale ulteriore Task Applicativo del Progetto ICAR.