l’origine della clownterapiahunter adams (meglio conosciuto come patch adams). iniziò a...

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Ciao a tutti!! Sono tornato, tutto bene???? Vi piace il mio nuovo look natalizio? Beh devo dire che mi sono dato da fare, ho addobbato anche il nostro giornalino; si sa l’atmosfera natalizia riscalda!!! Etciù! Scusate, forse ho esagerato con la neve, mi sto costipando … è meglio entrare! Venite, vi aspettano curiose ed interessanti novità e una dolce sorpresa da gustare alla fine … Yum, Yum! Vi saluto!!!! Io salto direttamente alla sorpresaaaaa !!!!!! Buon Natale a tutti da SCROCCHIO “goloso”. N. 2 ANNO 2013

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Page 1: L’ORIGINE DELLA CLOWNTERAPIAHunter Adams (meglio conosciuto come Patch Adams). Iniziò a ipotizzare sulla teoria della felicità basandosi sulla sua Iniziò a ipotizzare sulla teoria

Ciao a tutti!! Sono tornato, tutto bene???? Vi piace il mio nuovo look natalizio?

Beh devo dire che mi sono dato da fare, ho addobbato anche il nostro giornalino; si sa

l’atmosfera natalizia riscalda!!! Etciù! Scusate, forse ho esagerato con la

neve, mi sto costipando … è meglio entrare! Venite, vi aspettano curiose ed interessanti novità e una dolce sorpresa da gustare alla

fine … Yum, Yum! Vi saluto!!!! Io salto direttamente alla

sorpresaaaaa !!!!!! Buon Natale a tutti da SCROCCHIO

“goloso”.

N. 2 ANNO 2013

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L’ORIGINE DELLA CLOWNTERAPIA

Il termine clownterapia è formato dall’unione di due parole CLOWN e TERAPIA che, insieme, descrivono un esempio di

assistenza in un ambiente sanitario. Si impiegano diverse tecniche nate dal circo, teatro di strada che vengono poi utilizzate

in contesti di disagio (sociale/fisico) come gli ospedali, case di riposo, centri di accoglienza,orfanotrofi e altro.

La clownterapia nasce alla fine del Seicento circa, esercitata da un sacerdote carmelitano Angelo Paoli (1462-1720) che si

vestiva e truccava da buffone per far sorridere i malati. La clownterapia negli ultimi 20 anni circa è stata modernizzata dal

Dott. Hunter Adams (meglio conosciuto come Patch Adams). Iniziò a ipotizzare sulla teoria della felicità basandosi sulla sua

esperienza negativa: ancora adolescente fu ricoverato in una clinica per una forte depressione con il rischio del suicidio. Si

iscrisse alla facoltà di Medicina e cominciò l’esperimento prendendo un gruppo di pazienti, convinto che il sorriso e le risate

avrebbero portato benefici; cominciò così ad esercitare vestendosi da clown.

Nel 1983 aprì insieme ad alcuni collaboratori l’istituto della Salute nelle montagne della West Virginia chiamato

“Gesundheit! Institute”; il principio fondamentale doveva essere che il rapporto tra pazienti e dottori si basava sulla fiducia e

buon umore ... la gioia e creatività erano prescrizioni importanti per la cura.

Negli ultimi anni la clownterapia si è estesa in molte strutture di diversi paesi del mondo: Francia,

Italia, Olanda, Svezia, Gran Bretagna, Germania, Israele, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Sudafrica.

Vengono adottate varie forme:

• clown di corsia nelle strutture ospedaliere svolto da: personale socio-sanitario, medici, infermieri o

semplici volontari;

• corsi ad hoc per medici ed infermieri;

• minibiblioteche comiche itineranti.

In Italia , i primi clown nascono negli anni 90 e si rivolgono esclusivamente ai bambini; solo in questi ultimi anni la

clownterapia si è diffusa verso tutti i pazienti, senza limite di età.

Il clown dottore

Solitamente si lavora in coppia, cercando di usufruire delle arti del Clown (umorismo, improvvisazione, prestidigitazione,

marionette, musica .ecc) per cambiare le emozioni negative dei pazienti che vivono un disagio sociale o sanitario.

Il clown cerca di trasformare la camera d’ospedale, solitamente fredda e distaccata, in un ambiente magico accompagnato da

sorrisi, risate, dialogo, giochi; cercando di instaurare un rapporto di fiducia, di sostituire la quotidianità della vita

ospedaliera, alla fantasia e immaginazione.

Inoltre non interagisce solo con il paziente, si estende ai famigliari che vedendo il cambiamento positivo del malato,

condividono le emozioni e sorrisi.

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La risata come antidolorifico

“Una risata può avere lo stesso effetto di un antidolorifico: entrambi agiscono sul sistema nervoso anestetizzandolo e

convincendo il paziente che il dolore non ci sia” (Patch Adams)

La terapia del sorriso fu dimostrato, tra gli anni 70 e 80, negli Stati Uniti, dal giornalista Norman Cousins, malato di

“spondilite anchilosante” (un’alterazione delle articolazioni che porta progressivamente alla paralisi). Sperimentò la “cura

della risata”, guardando per tre o quattro ore al giorno film comici e assumendo quotidianamente, tramite flebo, vitamina C.

In un anno circa guarì.

Una nuova disciplina è stata introdotta “la gelotologia” , una scienza che, collegando la biologia, la psicologia,

l’antropologia e la medicina, studiando in modo accurato la risata, favorisce il buon umore e il pensiero positivo.

L’origine del clown

Le origini della figura del pagliaccio (“omino di paglia”, in inglese “clown” derivato dall’islandese

“clunni”) sono misteriose. Una delle più accreditate tesi sulla sua nascita, fa risalire l’apparizione dei

personaggi clowneschi alle Dionisie, le grandi feste antiche in onore del dio greco Dioniso, conosciuto

come Bacco. Pian piano, diventò commedia e poi passò dalla satira alla parodia, con personaggi fissi.

Nel Settecento in Italia nacquero le prime compagnie con il trionfo delle prime commedie con aggiunta di maschere italiane.

Nel 1770 nacque a Londra il primo circo equestre dove pagliacci erano un diversivo tra uno spettacolo e l’altro mentre in

Italia, il primo circo nacque nel XIX sec.

Nel corso degli anni il clown perde fama a causa di nuove forme di intrattenimento, ad esempio il cinema, la tv, etc. ..perdendo

così il pubblico adulto e orientandosi sul bambino, intrattenendoli facendo animazioni nei villaggi turistici, ai compleanni, e

altro.

Il clown vive limitandosi sui due mondi: la parte folle (il costume, il trucco) e la parte seria (suonare uno strumento,

ascoltare...). La maschera ed il costume sono il documento d’identità per la trasgressione....oltre alla creatività, nascondono

nelle loro tasche oggetti di ogni tipo. Il clown oramai è diventato famoso anche nelle strutture ospedaliere, vestito, solitamente,

con camice bianco colorato, naso rosso, strumenti, oggetti, che non lo fanno passare inosservato.

Il mitico “pagliaccio” o “clown”, un personaggio che non cesserà mai di esistere.

«Faccio sempre lo sforzo di strappare un sorriso a chiunque mi capiti di incontrare. Questo è uno dei più importanti obiettivi che mi fisso ogni giorno.

È buffo, ma quanta più gente faccio sorridere, tanto più sorrido io». Richard Bandler, Owen Fitzpatrick, PNL è libertà

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NON SOLO SORRISI CON …

Ci sono dei cibi, testati da studi scientifici, che hanno la proprietà di cambiare l’umore, attivare la mente e carburare il nostro

corpo. Il legame tra cibo e umore ad oggi è ancora argomento di studio ma possiamo elencare 5 snack benefici che ci potranno

aiutare ad affrontare la giornata con il buonumore.

1. Banane

Con la loro combinazione di vitamine B6, A, e C, fibre, triptofano, potassio, fosforo, carboidrati,

ferro e proteine vegetali, le banane, oltre a prevenire l'ictus e l'allergia al polline, rappresentano un

concentrato di energia che può aiutare a combattere i picchi di zuccheri nel sangue e il conseguente

calo di energia e di umore.

I 5 SPUNTINI DEL BUONUMORE

I loro carboidrati e la vitamina B6 aiuteranno, poi, la produzione della serotonina, sollevando così il vostro stato d'animo. Anche il

potassio, sebbene non direttamente correlato al nostro "mood", aiuterà i muscoli a funzionare correttamente, dando, insieme al

ferro, i giusti nutrienti per produrre energia e combattere la fatica.

2. Noci

Non solo possono aiutare a combattere il cancro al seno, una sola manciata di noci può fornire anche preziose componenti per

contribuire al buonumore, come gli omega-3, la vitamina B6, il triptofano e l'acido folico. Un alto livello di omega-3 nel sangue,

infatti, è stato collegato ad un migliore umore e un tasso di depressione più basso, mentre, al contrario, un basso livello di omega-3,

significa maggiore probabilità di depressione e, in generale, di sentimenti negativi.

3. Semi di girasole

I semi di girasole sono una fonte eccellente di folato e magnesio, due sostanze che giocano un ruolo fondamentale nella

regolazione dell'umore. Solo una manciata di semi di girasole offre la metà della quantità giornaliera raccomandata di magnesio,

che combatterà eccellentemente la sensazione di stanchezza, il nervosismo e l'ansia, aiutandoci a raggiungere uno stato di calma e

relax, precursore ideale per il buon umore. Il folato, conosciuto anche come acido folico, è una sostanza vitaminica del complesso

B strettamente legata alla funzione del sistema nervoso, la cui carenza può provocare sensazione di irritabilità, depressione e

insonnia. Insomma, uno spuntino a base di semi di girasole è una mossa intelligente per recuperare il buonumore.

Ma, soprattutto, il cioccolato fondente risolleva l'umore e combatte lo stress grazie ai suoi zuccheri, alla caffeina e alla teobromina,

un alcaloide naturale presente nelle piante di cacao e nei suoi derivati con straordinari effetti stimolanti naturali. Certo, queste

sostanze si trovano in molti altri alimenti, anche in concentrazioni più elevate, ma il cioccolato ha un vantaggio in più: un appeal

che colpisce tutti i sensi, dal gusto, al tatto passando per l'olfatto. Ecco perché per molti solo l'idea di mangiare cioccolato basta a

provocare una risposta emozionale positiva.

4. Cioccolato fondente

Che il cioccolato fondente faccia non bene, ma benissimo, lo rivelano moltissimi studi, che hanno anche

scoperto come questo alimento, oltre a essere l'ingrediente prediletto per una felice esperienza del

palato, possa prevenire l'ictus e fortificare i muscoli.

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5. Uova

Un uovo potrebbe non essere il primo alimento che viene in mente quando si pensa a uno spuntino tra

un pasto e l'altro, ma in realtà un uovo sodo potrebbe essere facile da fare e da portare con sé.

Soprattutto perché si tratta di un eccellente mood food, pieno di proteine di alta qualità, di omega-3,

vitamine B12, B2, B5, e D. E un solo uovo sodo contiene più del 20% della quantità giornaliera

raccomandata di triptofano.

L'uovo potrebbe allora giocare un ruolo significativo nella produzione di energia e nella lotta ai sintomi della depressione. Per

chi è Vegano, e pertanto non fa uso di uova, può tranquillamente sostituirle con le fragole, frutti ricchi in fibre che permettono

di mantenere stabile il livello di zucchero nel sangue, influendo sulla stabilità d’umore e abbassando l’irritabilità. Anche gli

spinaci, broccoli, farina di avena, piselli, lenticchie, soia, senape e semi di zucca sono una buona fonte di acido folico, utile per

combattere la depressione; ed infine le patate, alimento ricco di carboidrati, che fanno aumentare i livelli di serotonina.

“FILASTROCCA DEL BUON UMORE”

La banana che energia ti circonda d’allegria,

due o tre noci sgranocchiate ti riempion di risate,

coi semin di girasole, tutti chiusi in un pugnetto,

con la pioggia o con il sole potrai farti anche un balletto.

Cioccolato che passione stimolando crea l’amore,

se lo gusti anche fondente la passion sarà crescente.

Per finire c’è l’ovetto, delicato e piccoletto

ma se sodo lui sarà tanta forza ti darà.

Se qualcun di voi è vegano,che di uova non fa uso,

pronte ho nella mia mano tante cose da gustar,

frutti, broccoli e patate vi faranno rallegrar.

Un augurio a voi di cuore festeggiate il bel Natale

tutti insieme con amore e con tanto

“BUON UMORE”.

(Flora)

I Volontari del Sorriso.

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I CLOWN SI RACCONTANO

Sono sempre stata attratta e ho sempre cercato di svolgere attività, nel mondo del volontariato, ma non riuscivo a farmi

coinvolgere con pienezza.

Un giorno attraverso una mia amica, venni a conoscenza di un'associazione di clown terapia, spinta dalla curiosità e da

una piccola emozione che si accese nel mio cuore, decisi di farne parte.

Partii con l'avventura, entrai nel gruppo, dopo breve partecipai ad un corso di formazione che consisteva nell'effettuare

esercizi, giochi d'improvvisazione, fiducia, immaginazione, collaborazione, sorrisi, risate.

Con grande attesa arrivò il giorno della prova “del nove”, andare in ospedale come clown.

Ci preparammo: grembiule bianco completamente colorato, viso truccato con il nostro “naso rosso”, giochi di magia,

oggetti per animazione, barzellette e come nostro biglietto da visita un palloncino modellabile.

Ero agitata, emozionata, entusiasta e anche un po' impaurita...

La prima volta...ancora vivo nel mio cuore...restavo in disparte ad osservare i miei colleghi. Fantastico!...come per magia

la camera in cui entravano si trasformava...l'energia cambiava...i pazienti assopiti piano piano li vedevi cambiare, gli occhi

spalancarsi per la curiosità, il viso illuminarsi e incondizionatamente...timidamente...sorridere...ridere...

Gli amici clown sembravano irreali (forse lo erano)...emanavano calore e con il loro repertorio di

giochi, barzellette e tantissimi sorrisi...mi sembrava di addentrarmi in un piccolo mondo

magico...wow!!! Sono passati sei anni e faccio ancora parte di questa associazione, alcuni se ne sono

andati e altri sono arrivati, ma rimane un'associazione con persone fantastiche. Siamo un gruppo

affiatato, unito e possiamo fare affidamento su ognuno di noi.

Quando arrivano nuovi clown e fanno la loro prima esperienza in Ospedale (agitati...emozionati...un po' spaventati...),

sorrido ricordandomi com'ero e cerco o meglio cerchiamo, “noi senior”, di metterli a proprio agio e metterli nella stessa

frequenza d'onda...li guardo e commento: Se sono belli! Se siamo belli!

Ancora oggi, quando svolgo attività presso gli ospedali, rimane l'emozione, la sensazione di una nuova esperienza, di

arricchimento; riuscire a rubargli un sorriso è...no! Non si può esprimere a parole...quello che si percepisce è individuale,

personale...

Penso, credo...che sia la magia del “naso rosso”.

Clown Sbirulina

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LE INTERVISTE DI SCROCCHIO

Ehi! Saltando da un naso all’altro sono finito su di un naso scuro e peloso!!

Gasp!! Ma il pelo non è solo sul naso è dappertutto…aiuto! Dove sono??

Ah! Ma è l’ORSO BALU…tranquilli è un orsacchiottone buono, gentile e dolce come il suo miele. Scopriamo insieme cosa

c’è sotto alla sua folta e morbida pelliccia.

NOME : Simone

NOME CLOWN : Orso Balu

NATO a Portomaggiore da mamma Cosetta e papà Fabrizio, bambino vivace, sereno e spensierato, con tanta curiosità

trascorre la sua infanzia accompagnato da queste sue caratteristiche che ha conservato e che lo contraddistinguono ancora .

La sua musica preferita, HARD ROCK PURO, ha scandito la sua vita fino ad oggi che la laurea in ingegneria è alle porte e

finalmente questa estate avremo il primo orso “ingegnere”… Mica male eh!

Il cibo che adora è il MASCARPONE… lo gusta in tutte le ricette conosciute e sconosciute … SLURP! ORSO GOLOSO!

Se invece volete fargli un dispetto, invitatelo ad una cena a base di bastoncini di pesce.. .li detesta , e prenderete il largo insieme

al Capitan Findus!!

La sua posizione preferita a letto è … a pancia in giù con le braccia sul cuscino … per dormire, chissà cosa vi eravate

immaginati?? Una cosa di se che più gli piace è il SORRISO, quello invece che non gradisce è la sua “pancetta”, ma un orso

senza pancia che orso è?

Un suo pregio: l’apertura verso il mondo, nonostante i tempi.

Un suo difetto: è testardo.

Cosa gli fa paura: la malattia.

Cosa lo fa ridere: un po’ tutto

Film preferito: Hotel Ruanda.

Se avesse la bacchetta magica farebbe apparire un po’ più di serenità nel mondo, e farebbe sparire un po’di pensieri rivolti verso

il futuro,meglio pensare al presente. Com’è Simone quando non è l’Orso Balu ? Beh! Lui è sempre Orso Balu!!

Simone è uno dei nostri clown “senior”, in ospedale affrontare la corsia con lui a fianco, è garanzia di divertimento, è

coinvolgente e generoso con tutti noi. Con la sua simpatica e contagiosa allegria cattura l’attenzione dei pazienti grandi e piccoli

che, divertiti, lo guardano mentre estrae dalle sue tasche magiche, trucchi e giochetti che incantano tutti.

Nel tempo libero che riesce a ritagliarsi, segue la sua FORZA SPAL!!!, da ripetizioni e si diverte a fare animazione

ai bambini dai 6 a 11 anni nelle colonie estive. Nonostante tutti questi impegni , trova sempre il tempo per la sua

ragazza che, a parte durante il periodo di letargo fisiologico necessario per tutti gli orsi, ha imparato a destreggiarsi

con disinvoltura tra l’Orso Balu e Simone. Quasi maniacale nella sua precisione, occhio che vi controlla, è un orso

buono e bravo ma se gli fate uno sgarbo, tipo rubargli il miele, vi dice buongiorno e buonasera e vi cancella !!

E’ il destino che ha portato Simone a far parte dei Volontari del Sorriso: lui era in cerca della clownterapia e la

clownterapia ha trovato Simone per mezzo di un’inserzione sulla ROTONDA, è così che tutto ha avuto inizio ed è

nato l’Orso Balu.

Grazie Orso Balu

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Viaggiando a velocità galattica arrivano ben presto al loro pianeta, ma durante le manovre di

atterraggio, notano che attorno alla stazione spaziale c’è un grande fermento. Tutti si stavano

preparando per partire, ognuno caricava la propria astronave di magie, palloncini e giochi fantastici;

tutti erano eccitati!

I Nasi Rossi, stupiti ed increduli, cercano di capire cosa stesse accadendo e perché tutti partivano … e

poi per dove? Gli viene finalmente spiegato che sulla Terra stava per accadere una cosa straordinaria:

era in procinto di venire al mondo colui che avrebbe portato pace e serenità in tutti i mondi conosciuti

e sconosciuti; per questo da ogni parte dell’universo, stavano partendo astronavi di ogni genere

poiché nessuno voleva mancare a questo avvenimento ed ogni equipaggio avrebbe portava un dono

per l’occasione! I Nasi Rossi a questa notizia rimangono per qualche minuto in silenzio, poi realizzano

immediatamente che non possono perdersi un evento così importante ed iniziano subito i

preparativi e tutto il necessario per il viaggio. All’improvviso i giovani clown cominciano a

chiedersi: «Ma cosa porteremo in dono?» «Ci vuole qualcosa di speciale, prezioso e unico!»

«Dove lo troveremo, noi non abbiamo nulla del genere!».

Nello sconforto generale una voce richiama tutti quanti: è Sbirulina il comandante dell’equipaggio «Calma e non perdetevi

d’animo, noi porteremo i sorrisi raccolti nel mondo e gliene faremo dono, abbiamo scorte sufficienti anche per il nostro

pianeta e quindi ne possiamo donare in gran quantità! » «Evviva è un idea fantastica, verrà al mondo nel segno

dell’allegria!» esclama Binta sfoderando il suo super sorriso.

Riacquistato l’entusiasmo di sempre che li contraddistingue, terminano di caricare l’astronave e finalmente si può partire.

L’universo si riempie di luci colorate che si confondono con le stelle …è uno spettacolo mai visto!! Attraversando l’iperspazio

ben presto giungono nell’atmosfera terrestre. «Ma come faremo a trovare il punto esatto dove atterrare?» chiede

all’improvviso Cri Cri; «Ma è chiaro!» risponde immediatamente Dori, «Ci sarà un segnale che capterò con il mio mega

ricevitore che ho sempre… ops! ... l’ho dimenticato nell’altra borsa!».

Di nuovo lo sconforto si impossessa del gruppo quando all’improvviso Leoncina, Furbi e Orso

Balu vedono dal loro oblò una stella che brilla più luminosa delle altre «Eccolo è sicuramente

quello!» gridano entusiasti, ed hanno ragione perché quel segnale è avvistato anche da tutte le

altre astronavi che immediatamente lo seguono.

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Scendendo di quota, i Nasi Rossi non resistono e sbirciano con l’occhio spaziale la superficie della Terra, e vedono uno

spettacolo incredibile: un mare di gente che procedeva nella stessa direzione; anche loro seguivano la stella. I preparativi

per l’atterraggio hanno inizio e si assegnano i vari compiti: Peter Pan, che sapeva volare, sarebbe andato in avanscoperta

per controllare la zona di atterraggio, clown Baba avrebbe fatto da traduttore simultaneo in caso di bisogno e Flora

avrebbe scattato le sue foto speciali per testimoniare l’evento; la consegna dei sorrisi veniva affidata ai giovani clown

Spippola, Lillo, Popi, Binta, Bubu, Pimpa, Inciampina e Smile.

Tutto era pronto e con l’ok del comandante finalmente si può scendere, i portasorrisi vengono consegnati con il

velocissimo passamano di Speedy ai giovani clown che, insieme al resto della truppa, si tuffano nel mare di gente che li

assorbe. Con l’aiuto di clown Eolo, che li sospinge con la sua brezza, si ritrovano in men che non si dica davanti a quel

bambino che tutti volevano vedere.

Con grande emozione ognuno porgeva il proprio dono e, tra i baci di clown

Kiss e le lacrime di gioia di clown Cipollina, finalmente anche i Nasi Rossi

stavano per donare i loro sorrisi quando ad un tratto… patatrak … Inciampina

finisce con un piede in un buco e cade, e con lei il portasorrisi che si ribalta

facendo uscire tutti i sorrisi. Per la terza volta lo sconforto scendeva su di loro;

Trottolina e Smarties cercano di rimetterli dentro mentre Bambi e Krusty

improvvisano una salsa cubana per distrarre i presenti, ma con scarso successo;

i sorrisi liberati scappano tra la folla.

Inciampina consolata dai Nasi Rossi stava quasi per mettersi a piangere quando, prima uno, poi due e poi piano piano tutti i

presenti scoppiano a ridere: il mare di gente rideva per la buffa inciampata del giovane clown, l’allegria era di nuovo in mezzo a

loro e contagiando tutti quanti, sfiorava anche quel bambino appena venuto al mondo donandogli il suo primo sorriso.

Il lato comico di una situazione che sembrava compromettere tutto, aveva riportato l’allegria tra la gente, e i Nasi Rossi soddisfatti

possono fare ritorno al loro pianeta con tante cose da ricordare e un sacco di sorrisisi da trasportare.

Anche questa missione “imprevista” era andata a buon fine.

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L’ALLEGRIA NEL PIATTO

PESCHE ALL’ALCHERMES

Per circa 15 pesche 500 grammi di farina 175 grammi di zucchero 100 grammi di burro (a temperatura ambiente) 3 uova 1 bustina di lievito chimico in polvere circa 4 cucchiai di latte la scorza grattugiata di 1 limone un pizzico di sale

per la crema pasticcera 1/2 litro di latte fresco 6 tuorli di uova 180 grammi di zucchero 40 grammi di farina la buccia grattugiata di 1limone per la ricopertura Alchermes rosso q.b. Zucchero se molato q.b.

PREPARAZIONE Ponete dentro alla tazza di un robot (o in una ciot ola, se impastate a mano) la farina, il lievito, la vanillina, lo zucchero, il sale, il bur ro a temperatura ambiente e le 3 uova. Impastate il tutto aggiungendo tanto latte quanto n e servirà per ottenere un impasto piuttosto morbido ma lavorabile con le mani. Infarinatevi le mani e prelevate, con un cucchiaio o una spatola, un po' di impasto con il quale formerete d elle palline grandi come una grossa noce (circa 25 grammi l’una) che adagerete su di una teg lia foderata con carta forno, distanziandole di qualche cm di distanza l’una dall'altra. Procede te così fino ad esaurimento dell’impasto (circa 28-30 palline). Infornate le palline ottenute in forno già caldo a 180° per circa 15-20 minuti. L’impasto, che sta cuocendo non dovrà colorirsi, darà vita a circ a 30 semisfere. Nel frattempo preparate la crema pasticcera e fatela raffreddare. Quando le se misfere saranno cotte, estraetele dal forno e lasciatele raffreddare, poi prendete un cucchiain o e scavate leggermente al centro della parte piatta di ogni pezzo ottenendo un piccola con ca. Mettete la crema dentro ad una tasca da pasticcere con bocchetta liscia e spremetela nella piccola conchetta al centro di ogni semisfera; unite due semisfere sui loro lati piatti per formare una pesca. In una ciotolina versate l’alchermes rosso, mentre in un piattino po nete un po’ di zucchero semolato. Immergete ed estraete velocemente le pesche dentro all’alcher mes, fatele sgocciolare bene e passatele nello zucchero semolato, quindi poggiatele su di un piatto. Ponete le finte pesche in frigorifero per almeno un’ora, poi, al momento di s ervirle, decoratele con delle foglioline verdi di cialda, di zucchero o marzapane.

UNA PILLOLA DI BUONUMORE

CONSIGLIO Al posto della crema pasticcera, potete utilizzare della crema al cioccolato (o Nutella) oppure della confettura, a scelta. Un piccolo trucco per sfornare le mezze pesche già fornite di conca nel mezzo? Inserite mezzo guscio di noce al centro dell’impasto e infornate; quando estrarrete le mezze pesche dal forno eliminate il guscio … et voilà!

Una giovane coppia sta per sposarsi e il futuro marito va dall’architetto per il progetto della loro nuova casa. «Architetto, mi ascolti, io voglio una casa tutta tonda!» Dice l’uomo con aria decisa. «Mi scusi, ma come sarebbe a dire tonda? » Domanda il tecnico. « Tonda, come glielo devo dire, tonda! Muri tondi, mobili tondi, finestre tonde e porte tonde! » Ribadisce il giovane. «Ma scusi, perché vuole tutto rotondo?» chiede l`architetto. «Cerchi di accontentarmi, perché mia suocera ha già chiesto: nella nuova casa ce l`avrete un angolino anche per me, vero? »

ULTIME PAROLE FAMOSE

Tranquillo! Le renne possono assumerlo anche in volo il

“VOLTAREN”!

ULTIME PAROLE FAMOSE

Tranquillo! Le renne possono assumerlo anche in volo il

“VOLTAREN”!

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REDAZIONE:

Direttore: Scrocchio Grafica: Marco Ardondi Correttore bozze: Paola Ferrari

COME POTETE AIUTARCI

Diventando clown di corsia dopo un periodo di formazione e di tirocinio

Oppure versando un offerta sul nostro c.c.

IBAN IT77T0564063380000000132854

Ci aiuterete ad acquistare il materiale necessario per svolgere la nostra attività (palloncini e

regalini per i pazienti ) e per sostenere i corsi di aggiornamento periodici per i nostri clown .

In fondo …

ASSOCIAZIONE VOLONTARI DEL SORRISO ONLUS

Via Ricostruzione 4 – 44038 Pontelagoscuro ( Fe )

CF: 93068750384

Per informazioni: 348-7692221

e-mail : [email protected]

VOLONTARI DEL SORRISO-ONLUS-