lamezia terme 27 maggio 2013 federico bergaminelli consulente nazionale federsanità anci 1
TRANSCRIPT
1
La predisposizione di un “Piano Anticorruzione”
Lamezia Terme 27 maggio 2013
1° Seminario Nazionale sull’Anticorruzione in Sanità
Federico BergaminelliConsulente Nazionale Federsanità ANCI
2
I BUONI ESEMPI
..... per pretendere il rispetto delle regole, occorre creare un ambiente di diffusa percezione della necessità di tale osservanza....
3
Per evitare che il virus dell’illegalità si diffonda occorrono:
• Buoni Anticorpi
• Ambiente sterile
4
I reati contro la P.A. trovano un Humus confortevole nell’illegalità
• Illegittimità, ovvero mancata conformità ad una norma giuridica
• Illegalità, quid pluris, strumentalizzazione delle norme pubblicistiche
Eccesso di potere per sviamento
5
Illegalità (sviamento dalla causa tipica)
….è anche utilizzare finalità pubbliche per raggiungere, illegittimamente un fine proprio dell’Ente
6
L’adozione di un sistema su modello 231, quale strumento di contrasto alla
Corruzione• Non più atto volontaristico che si limita all’implementazione del
codice Etico comportamentale, ma vero e proprio sistema di allocazione ed esenzione posto in essere con la tecnica del by designe;
• Si può a ragione sostenere che, con la nuova disciplina anticorruzione, anche nel settore pubblico (come in quello privato) diventa essenziale prevenire la c.d. irresponsabilità organizzata (o colpa di organizzazione)
7
L’irresponsabilità organizzata
La Corte dei Conti:
“…Si ha colpa in presenza di una Gestione della Cosa Pubblica organizzata confusamente, gestita in modo inefficiente, non responsabile e non responsabilizzata…”
8
Come responsabilizzare un’Amministrazione non responsabilizzata?
• La legge 190 propone di replicare, adattandolo, il c.d., sistema protocollare proprio dei modelli organizzativi ex d.lgs. n. 231 del 2001 adottati dagli enti privati
• Apprestare un’adeguata risposta alla criminalità dell’organizzazione pluripersonale
Tale responsabilità comporta la soggezione dell’Ente a sanzioni interdittive e pecuniarie nel caso di commissione di (pre)determinati reati da parte di soggetti Apicali.....
9
Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione (art. 1, co. 7, legge 190)
Il tutto parte dalla nomina, nell’ambito delle pubbliche amministrazioni, del responsabile della prevenzione dell’ Anticorruzione
10
L’Individuazione e la nomina• La nomina del Responsabile è disposta con provvedimento dell’organo di
indirizzo politico
• In assenza della fissazione di un termine da parte della legge le amministrazioni sono tenute a provvedere tempestivamente
• La Presidenza del Consiglio ha precisato su quali soggetti dovrebbe ricadere la scelta e su quali è certamente esclusa
• Per scongiurare che la precarietà del suo incarico possa compromettere una eventuale iniziativa penetrante nei confronti dell’organizzazione amministrativa, il ruolo di responsabile ex legge 190 deve essere ricoperto da un dirigente che si trovi in una posizione stabile
11
Tipologia dell’incarico
• La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha previsto la possibilità di individuare referenti per la corruzione che possano operare nelle strutture dipartimentali o territoriali
• Il Responsabile ex legge 190 è l’unico riferimento per l’implementazione dell’intera politica di prevenzione
• Allo stesso deve essere assicurato un supporto adeguato di risorse umane, strumentali e finanziarie
12
Il responsabile della prevenzione deve raccordarsi con gli altri organi e figure all’interno dell’Amministrazione. Egli è chiamato, infatti a svolgere un ruolo di impulso che presuppone:
• la trasparenza nell’organizzazione amministrativa, con evidenza delle responsabilità per procedimento, processo e prodotto
• il coordinamento tra le unità organizzative e la loro conformità all’input ricevuto dal responsabile
Tipologia dell’incarico
13
I Compiti del Dirigente Anticorruzione
a. elaborare la proposta di piano di prevenzioneb. definire procedure appropriate per selezionare e
formare i dipendenti destinatati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione
c. verificare l’efficace attuazione del piano e la sua idoneità
d. proporre modifiche al piano in caso di accertamento di significative violazioni o di mutamenti dell’organizzazione
14
e. verificare, d’intesa con il dirigente competente, l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione
f. individuare il personale da inserire nei percorsi di formazione sui temi dell’etica e della legalità
I Compiti del Dirigente Anticorruzione
15
Responsabilità del Dirigente Anticorruzione
• Erariale
• Eventualmente civile
• Disciplinare
• Dirigenziale
16
231 VS 190• Diverso il Giudice
• Il Titolo di Responsabilità
• La natura dell’illecito
• Differente il destinatario
17
Il meccanismo di esenzione
Il responsabile anticorruzione non risponde laddove abbia predisposto ed efficacemente attuato un piano anticorruzione idoneo;
Piano Anticorruzione = Compliance Program: strumento che una compagine organizzativa pubblica adotta per evitare che, all’interno della propria organizzazione, si realizzino determinati atti illeciti aventi rilevanza penale
18
Il Piano Anticorruzione, cosa non scrivere?
• Il piano non deve assolutamente contenere quelle lunghissime premesse sullo scopo e sulla finalità della legge che tanto connotano, in senso negativo, alcuni modelli 231.• Il piano dovrà concentrarsi, così, su aspetti precisi e la sua reale efficacia preventiva dipenderà soprattutto dall’elaborazione - da parte delle p.a. - di procedure concrete, ritagliate sulla realtà degli uffici e sulle loro prassi.
19
Come redigere il piano: la fase della mappatura dei rischi
• identificazione delle aree a rischio
• analisi e valutazione del rischio
• enucleazione dei processi sensibili
20
Come redigere il piano: la fase della gestione del rischio
• fissazione del protocolli
• specificazione dei protocolli tramite procedure
• fissazione del flusso informativo
• identificazione dei meccanismi di aggiornamento del piano anticorruzione
21
Aree a Rischio (art.1 comma 16)
• autorizzazioni, concessioni, gare
• ausili pecuniari pubblici e, in genere vantaggi a soggetti pubblici e privati
• concorsi pubblici
22
I processi delle aree a rischio
Rispetto a ogni processo, occorrerà:
• individuare le attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione
• valutare il diverso grado di esposizione degli uffici al rischio corruzione
23
Minimizzazione il rischio residuo
Il ciclo virtuoso della sicurezza:
• analisi(studio legislativo, normativo, ambientale, personale, professionale, delle attività e dei processi)
• misure (suddivise in misure di prevenzione e di protezione)
• Gestione tramite aggiornamenti, formazione, informazione, manutenzione, verifiche, esercitazioni, piani di sicurezza e adeguamenti
24
La Learned Hand Formula of Negligence
• la probabilità di accadimento di un evento dannoso;
• la gravità del danno da esso risultante;
• il costo dell’attività di prevenzione necessaria per evitare l’evento dannoso;
• protocolli di carattere premiale (rating di legalità).
25
La predisposizione dei protocolli
• Informatici (flussi da e per il Responsabile Anticorruzione)
• intermediazione di interessi (lobbying)
• protocolli di carattere premiale (rating di legalità)
26
La predisposizione delle procedure
1. di selezione e formazione dei dipendenti
2. di rotazione di dipendenti e funzionari (monitoraggio del rispetto dei termini di legge)
3. di individuazione di obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti dalla legge
4. di raccordo e di coordinamento tra Responsabile e referenti (ove previste)
5. di coordinamento tra il piano di prevenzione e il programma triennale per la trasparenza
27
• per gli affidamenti senza gara (specificative dei relativi protocolli)
• per regolare i contatti con gli imprenditori
La predisposizione delle procedure
28
Conclusioni
“…il recupero della legalità è la via obbligata per rinsaldare il sentimento della solidarietà
sociale e della doverosità etica e giuridica…”
(Falzea)