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Direttore responsabile : Aldo Amadori Redazione: Danilo Lenzo - Sara Abd El Fattah - Sabrina Stoppa Realizzazione grafica : Stilidiversi snc - Bernate Ticino www.stilidiversi.it Stampa : Lito Più srl - Mesero Segreteria: ASM srl via Crivelli 39 Magenta, telefono 02.97229.212 e-mail: [email protected] - www.asmmagenta.it Periodico di informazione dei ragazzi delle scuole di la Voce dei giovani Magenta - Robecco sul Naviglio - Santo Stefano Ticino - Boffalora sopra Ticino Supplemento di Notizie Asm - Giugno 2019 Registrazione al Tribunale di Milano n° 684 del 3/11/2000 Periodico dell’Azienda Speciale Multiservizi s.r.l. 8° Edizione - Giugno 2019 A partire da lunedì 18 febbraio, noi ed alcuni nostri compagni abbiamo cominciato a partecipare al progetto “Scuola vs Mafia”, promosso dall’Associazione Culturale Saama Raac e dalla nostra Scuola Secondaria “4 Giugno 1859” di Pontevecchio, grazie al quale abbiamo imparato il significato del termine “mafia” e di molte altre parole difficili. Questo progetto ci ha richiesto la partecipazione per uno o due pomeriggi a settimana in orario extrascolastico. Nel corso dei primi incontri abbiamo effettuato delle ricerche su diversi argomenti: la mafia in generale, i pentiti di mafia, gli eroi che hanno combattuto contro la mafia, la mafia in altri Paesi. Abbiamo anche visto il film “I cento passi” dedicato a Peppino Impastato, fondatore di “Radio Out”, ucciso su mandato di un boss mafioso perché si era opposto alla mentalità criminale. Per capire un po’ meglio, abbiamo paragonato la mafia al bullismo (una realtà più vicina ai ragazzi) e abbiamo parlato dell’omertà, cioè dell’atteggiamento che si ha quando si sta in silenzio di fronte ad una ingiustizia e abbiamo capito che bisogna parlare per sconfiggere i prepotenti, come ha fatto Peppino Impastato. Insieme a Sara (la responsabile dell’Associazione Saama Raac) abbiamo poi visto alcuni spezzoni di telegiornali che parlavano in modo specifico della mafia. Sempre insieme a lei, abbiamo creato un “copione” per realizzare un cortometraggio. Prima di andare davanti alla telecamera, ci siamo preparati con attenzione. Abbiamo registrato la parte più volte, perché essendo ansiosi, continuavamo a sbagliare. Dopo questa prima fase, lo scorso 9 aprile, abbiamo partecipato ad un incontro interessante al Teatro Lirico di Magenta, con alcuni importanti esponenti dell’arma dei Carabinieri: il Tenente Colonnello Massimiliano Corsano, il LGT Massimiliano Stefanelli e il Maresciallo Maggiore Massimo Simone. Abbiamo così affrontato il tema della legalità e in quella occasione abbiamo presentato un video realizzato da noi che è stato molto apprezzato. Oltre a noi studenti e ai Carabinieri, era presente un giornalista delle “Iene”, Alessandro Politi, che, con i suoi interventi, ha dato più vivacità all’atmosfera. Per realizzare il nostro progetto, ci stiamo impegnando tantissimo, ma siamo contenti di partecipare, perché abbiamo un messaggio importante da trasmettere. Alla fine di questo progetto, presenteremo anche un altro video, ma sarà una sorpresa. Ricordatevi ragazzi: “La mafia uccide e il silenzio pure”. A lezione di legalità. La mafia si inizia a combattere dai banchi di scuola Aurora Sala, Letizia Sala, Sabrina Graziano Classe 1ªF, Secondaria “4 Giugno 1859”, Pontevecchio Foto di Luciano Milan

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Page 1: la Voce dei giovani · 2019-12-02 · Tra questi, il tardigrado che è molto lento. Pur essendo minuscolo è un vero e proprio super eroe. Gli scienziati hanno scoperto che la sua

D i r e t t o r e r e s p o n s a b i l e : A l d o A m a d o r i R e d a z i o n e : D a n i l o Le n z o - S a r a A b d E l Fa t t a h - S a b r i n a S t o p p aR e a l i z z a z i o n e g r a f i c a : S t i l i d i v e r s i s n c - B e r n a t e T i c i n o w w w. s t i l i d i v e r s i . i t S t a m p a : L i t o P i ù s r l - M e s e r oS e g r e t e r i a : A S M s r l v i a C r i v e l l i 3 9 M a g e n t a , t e l e f o n o 0 2 . 9 7 2 2 9 . 2 1 2 e - m a i l : c o m u n i c a z i o n e @ a s m m a g e n t a . i t - w w w. a s m m a g e n t a . i t

Periodico di informazione dei ragazzi delle scuole di

la Voce dei giovani

Magenta - Robecco sul Naviglio - Santo Stefano Ticino - Boffalora sopra Ticino Supplemento di Notizie Asm - Giugno 2019Registrazione al Tribunale di Milano n° 684 del 3/11/2000 Periodico dell’Azienda Speciale Multiservizi s.r.l.

8° Edizione - Giugno 2019

A partire da lunedì 18 febbraio, noi ed alcuni nostri compagni abbiamo cominciato a partecipare al progetto “Scuola vs Mafia”, promosso dall’Associazione Culturale Saama Raac e dalla nostra Scuola Secondaria “4 Giugno 1859” di Pontevecchio, grazie al quale abbiamo imparato il significato del termine “mafia” e di molte altre parole difficili. Questo progetto ci ha richiesto la partecipazione per uno o due pomeriggi a settimana in orario extrascolastico. Nel corso dei primi incontri abbiamo effettuato delle ricerche su diversi argomenti: la mafia in generale, i pentiti di mafia, gli eroi che hanno combattuto contro la mafia, la mafia in altri Paesi. Abbiamo anche visto il film “I cento passi” dedicato a Peppino Impastato, fondatore di “Radio Out”, ucciso su mandato di un boss mafioso perché si era opposto alla mentalità criminale. Per capire un po’ meglio, abbiamo paragonato la mafia al bullismo (una realtà più vicina ai ragazzi) e abbiamo parlato dell’omertà, cioè dell’atteggiamento che si ha quando si sta in silenzio di fronte ad una ingiustizia e abbiamo capito che bisogna parlare per sconfiggere i prepotenti, come ha fatto Peppino Impastato. Insieme a Sara (la responsabile dell’Associazione Saama Raac) abbiamo poi visto alcuni spezzoni di telegiornali che parlavano in

modo specifico della mafia. Sempre insieme a lei, abbiamo creato un “copione” per realizzare un cortometraggio. Prima di andare davanti alla telecamera, ci siamo preparati con attenzione. Abbiamo registrato la parte più volte, perché essendo ansiosi, continuavamo a sbagliare.Dopo questa prima fase, lo scorso 9 aprile, abbiamo partecipato ad un incontro interessante al Teatro Lirico di Magenta, con alcuni importanti esponenti dell’arma dei Carabinieri: il Tenente Colonnello Massimiliano Corsano, il LGT Massimiliano Stefanelli e il Maresciallo Maggiore Massimo Simone. Abbiamo così affrontato il tema della legalità e in quella occasione abbiamo presentato un video realizzato da noi che è stato molto apprezzato. Oltre a noi studenti e ai Carabinieri, era presente un giornalista delle “Iene”, Alessandro Politi, che, con i suoi interventi, ha dato più vivacità all’atmosfera. Per realizzare il nostro progetto, ci stiamo impegnando tantissimo, ma siamo contenti di partecipare, perché abbiamo un messaggio importante da trasmettere. Alla fine di questo progetto, presenteremo anche un altro video, ma sarà una sorpresa. Ricordatevi ragazzi: “La mafia uccide e il silenzio pure”.

A lezione di legalità. La mafia si inizia a combattere dai banchi di scuola

Aurora Sala, Letizia Sala, Sabrina Graziano Classe 1ªF, Secondaria “4 Giugno 1859”, Pontevecchio

Foto di Luciano Milan

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La 5° A NEL PASSATOClasse 5A , Primaria Santo Stefano Ticino

BOOM

RAYAN era vivo ma non si trovava ...

dopo 5 anni...

Inizioanno scolastico2023

TIMEMACHINE

Rayan ci entrò andò nell’anno 2028

INTANTO

Poi... Trovarono la macchina del tempo

NELL’AEREO

MA AD UN TRATTO

Che cosa?

PUGNI

la Ghigliottina

FINITALA GUERRA

Giugno 20192

e uno di loro dissedi andare nel seminterrato

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3Giugno 2019 3

Giovedì 21 marzo 2019, nell’atrio della Scuola Primaria “Leonardo Da Vinci”, tut-ti gli alunni e gli insegnanti si sono riu-niti per celebrare la giornata della pace.Come ogni anno, la festa è dedicata ad un importante personaggio; quello di quest’anno è Malala Yousafzai: la più giovane vincitrice del premio Nobel per la Pace. Quest’anno i ragazzi delle classi quinte hanno avuto un’idea originale: oltre al solito cartellone, hanno prepa-rato anche una presentazione in Power-Point sulla vita di Malala. Dopo la proiezione, che sembra sia stata gradita da tutti gli alunni della scuola, i bambini di tutte le altre classi hanno ballato e intonato la canzone “Lo scriverò nel vento”.

A fine giornata tutti gli alunni hanno portato a casa, come ricordo della gior-nata, la “matita magica di Malala” che era stata realizzata nei giorni precedenti da-gli stessi alunni e che riportava la scritta: “La mia scuola per la pace 2019”, simbo-lo del diritto all’istruzione per le donne nei paesi in cui tale diritto viene negato. A scuola è stato appeso nel corridoio il cartellone dedicato a Malala per ricor-dare sempre il suo messaggio: “I libri e le penne sono le armi più potenti. Un

bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo. L’istruzione è l’unica soluzione. L’istruzione è la prima cosa”.

Siamo alunni fortunati: nella nostra scuola c’è una biblioteca ricca di libri di tutti i generi, adat-ti a studenti di ogni età: sembra proprio la casa dei libri. Questo ci dà la possibilità di scegliere i libri che più ci piacciono e di trovare un momento piacevole per leggere: il nostro preferito è il ve-nerdì pomeriggio, quando ci stendiamo sull’erba e leggiamo insieme lo stesso libro. Consigliamo a

tutti di approfittare della bella stagione per scegliere con cura un libro inte-ressante e di rilassarsi leggendolo all’aria aperta. Procura sensazioni piacevoli e stimola la fantasia.

Classe 5ª, Primaria “Gianna Molla Beretta”, Pontenuovo

Gentilissima Sindaco, siamo due alunni della classe 5ªA della Scuola Primaria “Santa Caterina” di Magenta. In questa bellissima scuola abbiamo trascorso, e stiamo concludendo, cinque anni meravigliosi grazie ai nostri insegnanti e all’intera organizzazione della scuola. Il momento che porteremo sempre nel cuore sarà sicuramente quello dell’intervallo passato a giocare in giardino insieme a tutti i nostri compagni. A questo proposito volevamo ringraziarLa per la Sua attenzione alle condizioni del nostro bellissimo giardino. Al suo interno vi sono tanti pini di grandi dimensioni che proprio in questi giorni gli addetti comunali stanno potando eliminando rami lunghi e, a volte, pericolosi. Nel ringraziarLa, cogliamo l’occasione per suggerire una maggiore cura del prato dove, secondo noi, andrebbe seminata nuova erbetta per evitare di respirare polvere e terra mentre corriamo. Inoltre, l’angolo della “collinetta” che a volte costituisce un pericolo per la nostra sicurezza, potrebbe essere sistemato, abbassandolo al livello del giardino, e utilizzato come campetto da calcio. Nel resto del giardino ci piacerebbe fossero inseriti dei gio-chi come canestri o altalene per i più piccoli. Sperando che le nostre richieste vengano da Lei prese inconsiderazione, la ringrazia-mo ancora per la Sua attenzione e Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.

Classe 5ªB, Primaria “L. Da Vinci”, Robecco sul Naviglio

Una scuola che sembra “la casa dei libri”

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Classe 5ª A, Primaria “Santa Caterina ”, Magenta

Magenta, 1° Marzo 2019Gentili Francesco e Davide,

leggo con piacere la vostra lettera che mi riempie di gioia perchè è sempre bellissimo per me poter-mi confrontare con i piccoli cittadini che saranno il futuro della nostra comunità.

Sono felice che porterete sempre nel cuore l'espe-rienza trascorsa alla S. Caterina, che è stata anche la mia scuola.

Vi ringrazio per i suggerimenti relativi al suo giar-dino: prenderemo in considerazione le vostre pro-poste, compatibilmente con tutte le priorità della nostra bella e complessa città.

Vi auguro il meglio per il vostro nuovo ciclo di studi e spero di risentirvi con ulteriori suggerimenti.

Un caro saluto, Il Sindaco Chiara Calati

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Giulia C. Classe 5ªA, Primaria “E. De Amicis”, Magenta

Sono una ragazzina di quasi 11 anni e vorrei dire a tutti quelli che stanno leggendo questo gior-nale: “Stop all’abbandono degli animali!”. Basta! Si avvicina la “bella stagione” e con essa le vacanze, i viaggi… e ogni anno si presenta sempre lo stesso problema: “Dove lasciare il proprio animale domestico durante l’assenza?”. Ci sono le pensioni, dove poter lasciare il proprio animale in mani sicure; purtroppo, però, molte persone non le tengono nemmeno in considerazione per risparmiare qualche soldo. Ma sul fatto di viaggi, di spendere per loro stessi, e no, lì non risparmiano proprio nulla! Ci sono anche alberghi o posti di villeggiatura dove è possibile portare i propri animali, dove sono ben accolti in strutture appo-site. Insomma, esistono varie possibilità per evitare il problema dell’abbandono e soprattutto quando si decide di prendere un animale, si deve essere pienamente consapevoli di quello che comporta. Bisogna averne cura e considerarlo come un componente della famiglia. Invece, purtroppo, ogni anno, si sentono sempre le stesse notizie: abbandono di animali in strada. Animali che poi, per la maggior parte delle volte, se non hanno la fortuna di essere presi da qualche benefattore, finiscono morti in qualche posto sperduto o sotto a qualche macchina!Spero che il messaggio sia arrivato al cuore di tutti e spero di non sentire più notizie di questo genere.

Giugno 20194

Come sarebbe la nostra vita senza i nostri amici animali? Cani, gatti, tartarughe e criceti ci fanno compagnia, ci divertono e ci vogliono bene. Ci sono anche animali selvatici, come lupi, orsi, lepri e cervi che vediamo in tivù e sui libri; alcuni di loro ci mettono paura. Ma forse ciò succede perché non li conosciamo. Spesso, ad esempio, siamo terrorizzati per le api, ma non pensiamo che, proprio per la loro attività di impollinazione, noi possiamo gustare la frutta; già ci viene l’acquolina in bocca se ricordiamo le dolci ciliegie. Il mondo degli animali ci incuriosisce molto e nel nostro tempo libero ci piace sfogliare testi e riviste che li riguardano. Abbiamo così scoperto degli animali di cui ignoravamo l’esistenza. Tra questi, il tardigrado che è molto lento. Pur essendo minuscolo è un vero e proprio super eroe. Gli scienziati hanno scoperto che la sua grandezza varia da 0,05 mm a 1,2 mm. Eppure, questo invertebrato, il cui nome significa “animale che cammina molto lentamente”, sembra

invulnerabile. Non muore se respira gas tossici e nemmeno se subisce radiazioni devastanti, come invece accade per qualsiasi altro essere vivente, uomo compreso. È pure in grado di sopravvivere al cambiamento climatico dovuto alla caduta di un asteroide. Inoltre, abbiamo saputo che gli scienziati lo definiscono “water bear “, orsetto dell’acqua.Passiamo all’unicorno, che non è solo un animale leggendario: da sempre considerato simbolo di purezza, forza e saggezza. Nell’antichità si credeva che il suo corno potesse rendere innocuo ogni veleno, ma nessuno è riuscito a dare prova di tale affermazione. Sono molti in realtà gli animali che hanno un solo corno: il narvalo, lo usa per difendersi; il saola, molto raro: sembra una capra con un corno in meno; il trace unicorno, molto diffuso in Sud America, ha sulla testa una specie di casco; il rinoceronte, che utilizza anche lui il corno per la difesa.Sappiamo che purtroppo il comportamento dell’uomo nei confronti dei nostri amici

a quattro zampe non è sempre corretto. A volte i proprietari degli animali, per poter andare comodamente in vacanza, li lasciano incustoditi e abbandonati. Ma la cosa peggiore è che spesso rendiamo il loro habitat naturale sempre più ridotto e inquinato, rendendo la loro vita più difficile.Abbiamo avuto modo di vedere “Il popolo migratore”, un bellissimo film che fa conoscere i percorsi degli uccelli migratori. Vedendolo, abbiamo notato che spesso i volatili non trovano più, anno dopo anno, i boschi e gli stagni nei quali facevano tappa durante i loro lunghi viaggi, sempre a causa dell’intervento dell’uomo.Ora siamo più che mai convinte che tutti noi possiamo avere molta cura degli animali domestici e che dobbiamo difendere l’ambiente naturale in cui vivono gli animali selvatici.

Tea Grandi e Ginevra SalviniClasse 5ªA, Scuola Primaria “G. Verdi”, Casterno

Diletta Oldani e Ginevra SalviniClasse 5ªA, Primaria “Giuseppe Verdi”, Casterno

Bambini! Basta Tv, basta tablet, computer e video giochi! Là fuori c’è un mondo misterioso, un mondo fantastico abitato da creature magiche, che solo i bambini più fortunati e ricchi di immaginazione possono vedere. Voi credete nella magia? Noi sì, non serve vederla per credere. Noi che abitiamo vicino ad ettari ed ettari di Parco del Ticino, il fiume e i boschi, possiamo passare più tempo all’aria aperta. Uscite ed ammirate anche voi la vita della natura, con i suoi fiori bellissimi e scoprirete anche voi le meraviglie che nasconde. Nel Parco del Ticino ci sono altri posti fatati: il frassino che, con la sua ombra, protegge le creature dagli spiritelli dis-pettosi; il prugnolo che viene custodito dalle fate, dato che lo ritengono sacro; il biancospino che, essendo spinoso, è un luogo d’incontro ideale; la quercia che è casa per alcune fate chiamate driadi; il salice che tra i suoi rami lascia fluire il suono del vento che in realtà è il sussurrare delle fate, questo albero è anche dimora della fata Heliconia. Tutti gli animali del parco sono amici delle fate: lo sapete che pochi giorni fa abbiamo visto un daino dormire beatamente in un cerchio di erba delle fate? Pen-

sate che sul prato della nostra scuola, abbiamo visto dei cerchi di erba più scura, cerchi perfetti in cui noi siamo entrate e abbiamo incontrato delle fate danzanti. Si muovevano con leggiadria, svolazzando e ritor-nando a terra lentamente, per poi tornar su con un balzo e ripercorrere tutto il cerchio un’altra volta. Si sentivano piccole voci leggere e dolci, tintinnii di campanelle. Il profumo dei fiori e della natura si sprigionava nell’aria e si vedevano raggi di luce del sole passare tra le foglie.La fata più carina aveva capelli dorati ed occhi azzurri brillanti come il cielo limpido. Indossava una ghirlanda di mughetto bianco come co-rona e un vestito rosa pallido di campanella legato con una cintura di erba verde smeraldo. Le sue ali brillavano con riflessi dorati e argentati che rispecchiavano la sua bellezza. Lei ci ha raccontato di quanto è im-portante impegnarci tutti nel cercare di mantenere il nostro mondo pulito; anche una piccola carta in meno lasciata per terra può fare la differenza.Il rispetto della natura e dei suoi piccoli abitanti è molto importante per la vita!

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Giugno 2019 5

I ragazzi delle classi quinte della scuo-la primaria “S. Caterina” di Magenta riflettono sull’importanza della raccolta differenziata. Anche perché lo scorso 26 febbraio 2019 hanno seguito una lezione di “Educazione al Benessere e alla Salute”, a cura di una giornalista del gruppo ALA (Aemme Linea Ambiente). Uno dei problemi più importanti per l’u-manità è la gestione dei rifiuti. I ragazzi riflettono sull’importanza del differen-ziare e riciclare per evitare che il mondo diventi una discarica a cielo aperto. Se non si impara a differenziare esiste il rischio reale che il nostro pianeta si trasformi in un grande ammasso di immondizia. Ecco perché deve diventa-re consuetudine riciclare con consape-

volezza. Questi corretti comportamenti non solo consentono di salvaguardare l’ambiente, ma tutelano la vita dell’uo-mo e di ogni creatura che vive nell’U-niverso.La lezione è stata piacevolmente anima-ta da giochi che hanno aiutato gli alunni a capire come e perché si differenzia, soprattutto nell’ottica di salvaguardare la propria città.Al termine ogni partecipante ha ricevu-to una “Matita Ecologica”, che una volta consumata, potrà essere piantumata per dar vita a una piantina di girasole o di salvia, a conferma che tutto può essere riutilizzato!

Classi 5ªB e 5ªC, Scuola Primaria “Santa Caterina”, Magenta

I GIOVANI ALUNNI IMPARANO A RISPETTARE L’AMBIENTE

Studenti in visita alla Torre del SoleNoi alunni delle classi quinte di Santo Stefano Ticino siamo andati alla Torre del Sole (BG) per visitare l’osservatorio astronomico e conoscere qualcosa in più del nostro sistema solare, tema affrontato con la maestra di scienze. Un tempo la Torre era un acquedotto poi caduto in disuso. Ora è stata affiancata una seconda torre che grazie a 142 gradini ci ha por-tato fino all’osservatorio astronomico vero e proprio. La prima tappa ci ha visto protagonisti nella sala del planetario: Fausto, la guida, ci ha spiegato il moto del sole, il passaggio dal giorno alla notte, le stelle e le costellazioni. Davvero magico avere sopra la testa una volta celeste buia con milioni di stelle brillanti, tracciare con il dito i contorni di Orione, il grande carro, la stella Polare. Terminata la proiezione siamo andati nel laboratorio solare: un grandissimo telescopio, con un meccanismo di specchi e rifrazione, cattura la luce del sole e la proietta su uno schermo. Immagini di esplosioni solari, di macchie solari, la corona solare: fotogrammi reali catturati grazie ad una potente lente. Infine, in sala conferenze, Giada, l’altra guida, ci ha spiegato tutto il sistema solare ed i pianeti di cui è composto. Per ringraziare il centro astronomico della bellissima mattinata abbiamo regalato loro un cartellone rappresentante i pianeti del sistema solare; il piccolo dono è stato molto apprezzato e subito condiviso sulla pagina Facebook della Torre del Sole.

Classe 5ªB, Scuola Primaria, Santo Stefano Ticino

DONA UN TAPPOCON UN SEMPLICE ATTO

Classe1ª GraficaConcept - Elisa Anselmi

Campagna di sensibilizzazione sulla Raccolta Differenziata della Plastica

Progettiamo la nostra scuola ideale

Valentina Marinelli e Martina Bianchi (Classe 3ªF), Martina Fracchia (Classe 3ªE), Zoe Violetti (Classe 2ªE), Marta Ricci (Classe 2ªF)Secondaria “IV Giugno 1859”, Pontevecchio

Dallo scorso ottobre, alcuni alunni delle classi seconde e terze della scuola “4 Giugno 1859” di Pontevecchio, hanno parte-cipato al concorso “Macroscuola” indetto dall’associazione “A.N.C.E”. Questo concorso ha come obbiettivo la stesura del progetto di una scuola ideale che soddisfi le esigenze didattiche degli alunni. La realizzazione di questo progetto ha richiesto diversi incontri, durante alcune ore pomeridiane extrascolastiche, nelle quali ci siamo divisi in gruppi per lavorare. Grazie all’aiuto del nostro professore di tecnologia, Bartolomeo Figuccio, abbiamo pensato ad una scuola moderna e molto tec-nologica, che potrebbe essere edificata nei pressi della vecchia scuola di Pontevecchio, aggiungendo alla struttura già esistente, realizzata su due piani, il blocco per tutte le classi, per i laboratori e per la palestra. La struttura esterna da noi proposta utilizza materiali ecososte-nibili come il legno e i pannelli solari per sfruttare al meglio l’e-

nergia “pulita”. Su una delle facciate della scuola, è rappresentato un murales di pixel raffigurante cinque bambini di diverse etnie che si tengono per mano sotto un albero di tiglio e alla base di quest’ultimo c’è la scritta “INCLUDIAMO”, la quale richiama l’idea di unione che caratterizza il pensiero e l’obbiettivo della nostra scuola. All’interno del plesso vi sono sei classi, dotate di strumenti tecnologici incorporati in ogni banco, e tre laboratori: di creatività, di fotografia e di astronomia. Inoltre, come richiesto dalla normativa, sono stati inseriti degli ausili per le persone diversamente abili, per esempio: pedane, ascensori e bagni.Abbiamo pensato ad una scuola tecnologica perché ormai la tecnologia è all’avanguardia e potrebbe essere utilizzata anche a scopi didattici.I laboratori da noi immaginati potrebbero maggiormente coin-volgere tutti gli alunni con attività, oltre che teoriche, anche pratiche.

Il nostro progetto, così come è stato proposto, è arrivato primo tra tutte le scuole della Lombardia, ottenendo la possibilità di partecipare alla fase finale del concorso a Roma e anche di presentare la nostra relazione, in cui illustriamo le fasi del lavoro svolto e il modellino della scuola realizzato da due ragazzi di terza. Siamo orgogliosi di comunicare che anche a Roma lo scorso 16 maggio il progetto si è classificato primo a livello nazionale.

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Stefano GarbelliniLiceo “Donato Bramante”, Magenta

A Magenta un network di prodotti a base di cannabis permessi dalla legge

Tutto quello che c’è da sapere sulla canapa

A Magenta ha recentemente aperto una nuova attività che ha fatto molto discutere, si tratta di una boutique della cannabis. Nel nostro territorio, questo negozio è pioniere nel campo dei prodotti specializzati a base di cannabis e della vendita della così detta “erba light”. Al di là di qualsiasi posizione ideologica, abbiamo deciso di intervistare Giuseppe, uno dei tre soci fonda-tori, per capirne di più.C’è un motivo particolare per cui avete deciso di aprire qui a Magenta?«Allora, ci sono vari motivi parti-

colari. Siamo tre soci, io sono di Turbigo, uno è di Magenta, abita qui vicino e l’altro è di Robecchetto. Io facevo l’elettricista, però conoscevo già questo nuovo business della cannabis light. Credo sia una cosa innovativa, da far conoscere perché non tutti sanno i benefici che può dare la “cannabis light”. Il lavoro come elettricista non andava tanto bene, ci siamo ritrovati una sera e, parlando, è venuta fuori questa opportunità. Attraverso varie conoscenze siamo arrivati a un “network” di vendita ed abbiamo pensato: “Chiediamogli cosa ci vuole per aprire un negozio”. La domanda successiva è stata: “Dove lo apriamo?”. La sorella del nostro socio di Magenta stava già aprendo un’attività qui vicino, dunque abbiamo optato per questa città. In più abbiamo visto che a Magenta non ce n’erano, quindi perché non aprirlo qui? Allora abbiamo acquistato un immobile e lo abbiamo rimesso a nuovo. Notiamo che la gente risponde bene, siamo contenti di questo».C’è clientela? Si potrebbe pensare: “Un negozio che vende questi prodotti quanta clientela potrà mai avere?”«Certo, certo. La cannabis ha due “principi”: THC e CBD. Il THC è la com-ponente propriamente psicoattiva, mentre il CBD è più ricercato per quanto riguarda i dolori, gli stati mentali, insonnia, va bene per qualsi-asi cosa. Ci sono stati vari studi: il nostro network lavora con università, fa ricerche su queste sostanze e si è constatato che ha dei benefici soprattutto a livello muscolare. Comunque, la gente inizia a “mandare giù” la questione. Diciamo che, adesso, piano piano, qualcuno entra. Magari non compra niente, ma si fa quattro chiacchiere e va a casa con una nozione in più, può fare delle ricerche per curiosità. Magari dopo torna, vede altre persone che hanno preso dei prodotti e così via. Non puoi convincere tutti: chi è della vecchia scuola, soprattutto. Anche i miei genitori sono rimasti un po’ titubanti. Anche lì ho dovuto spiegare bene la questione».C’è un cliente tipo? C’è una certa fascia di persone, di età, che viene maggiormente in negozio?«Allora, sicuramente la fascia di età è più o meno sotto i trent’anni. C’è

stata però anche una signora di più di settanta anni, con alcuni proble-mi muscolari. Ha provato l’olio e i cristalli, siccome ne trae benefici, non ha problemi a venire in negozio».I cristalli che cosa sono?«È CBD puro al 98 percento. Va mischiato nei tè, piuttosto che nei cibi. Soprattutto viene utilizzato da molti sportivi per la distensione musco-lare finito l’allenamento. Il CBD distende bene i muscoli, quindi magari per scaricare l’allenamento è veramente l’ideale».Nella vostra boutique che varietà avete di prodotti?«Principalmente abbiamo vari cibi: tagliatelle, gallette, biscotti, varie marmellate. È una questione di gusto, magari anche una cosa partico-lare da regalare. Questi sono vaporizzatori, servono anche per il tabac-co; non hai combustione come nella sigaretta, quindi non è nocivo, lo scalda e quando fumi senti molto il tabacco tostato. Abbiamo, inoltre, liquidi per sigarette elettroniche, con contenuto di CBD. Poi c’è tutta la sezione “creme” e varie tisane: prima le facevamo con il fogliame, ora con le inflorescenze; in questo modo contengono molto più CBD. Il nostro network è sempre in evoluzione, quindi arriverà qualcosa di nuovo. Stanno producendo un nuovo reparto cosmetica. Siamo improntanti alla produzione biologica, questo è ciò che mi è piaciuto di più di questa attività».Da dove vengono i vostri prodotti? Dove reperite, per esempio, le talee?«Il nostro network produce circa il 75 percento dei prodotti che vende, ha una sua azienda di coltivazione. Non c’è ancora tutto perché, come dicevo prima, siamo ancora in espansione. Le talee ne sono un esem-pio. Ci sono quelle ornamentali, le quali fiorendo diventano illegali, per via dell’alto contenuto di THC, che sono importate (raccomandiamo sempre ai nostri clienti di impedire la fioritura, a causa delle sanzioni legali). Mentre altre piantine sono a basso contenuto di THC, di pro-duzione interna. Pian piano si sta cercando di raggiungere il 90% di produzione propria, per avere un rapporto diretto tra produttore e consumatore».Voi vendete anche l’erba light: che differenza c’è tra questa e quella che si può trovare in strada?«La differenza sostanziale è che se si va a comprare al “mercato nero” si trova un prodotto completamente diverso dal nostro: privo di CBD e con una concentrazione molto alta di THC. Non si sa quanta sia la componente chimica contenuta. L’erba light è una sostanza al 100% naturale, analizzata prima di essere messa in vendita, con delle pro-prietà sotto lo 0.6 (limite massimo di percentuale consentito di THC per legge) e una quantità variabile di CBD. Non c’è un limite massimo di CBD: più è presente, più c’è beneficio». Può fare la differenza se la si compra dal vostro network e non in strada?«Certo che sì, almeno qui sai che è un prodotto completamente cura-to, naturale, che non fa niente di male al tuo organismo. Negli ultimi anni, siamo arrivati ad una ricerca dell’aroma che è la fine del mondo. Abbiamo delle campanelle apposta per sentire i diversi aromi».

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La canapa, pianta amata e odiata, è stata utilizzata da migliaia di anni e da molte culture differenti come base per la preparazione di medicamenti contro i più svariati disturbi. Al giorno d’oggi, la cannabis è sottoposta, in molti Paesi, a rigide regolamentazioni dal punto di vista legale, venendo riconosciuta in primis come sostanza stupefacente. Nel nostro Paese, ormai da tempo, si sta accennando ad una timida apertura nei confronti dell’uso medico e ricreativo di questa sostanza. Infatti, esistono varie ricerche che testimoniano l’efficacia delle sostanze contenute nella can-nabis (soprattutto, di alcuni “cannabinoidi”, i più famosi dei quali sono il Cannabidiolo, detto CBD, e il Tetracannabinolo, detto THC) in campo terapeutico. A causa della sua diffusa illegalità, ricerche approfondite che possano dimostrarne le potenzialità mediche sono molto difficili. In

ogni caso, è provata la sua efficacia nelle cure “palliative”, cioè volte alla diminuzione della percezione del dolore dovuto, solitamente, a malattie croniche, come antiemetico (contro il vomito e la nausea) e nelle cure per l’insonnia e la mancanza di appetito. Sono altresì dimostrati alcuni effetti collaterali dovuti ad un uso eccessivo di questa sostanza. Bisogna specificare, però, come questi siano spesso fortemente legati a delle risposte individuali, specifiche da soggetto a soggetto, e da altre eventuali sostanze che siano state assunte insieme alla cannabis. Per citare alcuni esempi: ansia, stati di panico, stordimento, ripercussioni cardio-vascolari e temporanee disfunzioni sessuali. Con l’avanzare della ricerca avremo sicuramente più informazioni su cui basarci, e di conseguenza la Legge prenderà i dovuti provvedimenti.

S. GarbelliniLiceo “Donato Bramante”, Magenta

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Classe 5ªB, Primaria “E. De Amicis”, Magenta

Le classi quinte della scuola primaria “Edmondo De Amicis” di Magenta hanno aderito al progetto “Vivere bene è Cosa Nostra”. Si sono tenuti cinque 5 incontri in cui due psicologhe dell’Associazione “Cipi - pensieri con le ali”, hanno dato agli alunni la possibilità, attraverso attività singole e di gruppo, di riflettere sul significato e sul rispetto delle “Regole” che portano ad un bene comune, di riconoscere le emozioni proprie e degli altri, ma ci hanno anche aiutato a capire che “il diverso” è

una ricchezza e a riconoscere le manifestazioni della violenza per prevenirla.A conclusione di questo breve, ma interessante e intenso percorso, ogni alunno ha realizzato insieme alla propria insegnante un piccolo libretto contenente il materiale cartaceo relativo alle lezioni svolte in classe, per lasciare memoria di quanto vissuto.Alcuni di loro hanno anche elaborato delle brevi poesie in rima, utilizzando termini appresi in questi incontri.

“Educazione alla legalità” alla De Amicis dal 4 febbraio al 4 marzo

Se sei stato bullizzatonon startene lì impalato,corri a dirlo al Carabiniere,che a lui insegnerà le buone maniere.Se un bullo sui social troveraichiama sempre un adulto e con lui tutto risolverai.STAI ATTENTO:il bullo è molto prepotentee ti offende anche psicologicamente.Se da solo non te ne libererai,abbatterti non dovrai.CONSIGLIO:chiama il Numero Verdeche ti aiuterà a risolvere le brutte faccende.(Rosaria - Simone - Luca - Tommaso - Andrea)

Il BULLISMO “cosa buona” non è,e sai il perché?Se non lo saileggendo qui sotto, lo scoprirai.Il bullo la violenza userà,ma prima o poi, fermato verrà.Se tu bimbo non ce la farai,non abbatterti maisolo con l’aiuto che chiederaiuna vita nuova ti farai.Se bullizzato però verrai,con l’aiuto dei Carabinieri tutto risolverai.Se verrai cyberbullizzatochiama questo numero sottoelencato:800 66 96 96. (Lucilla - Adela - Beatrice F.)

Se un bullo troverainon ti dovrai abbattere mai.Gli adulti ti possono aiutare,non ti devi scoraggiare.Se essere triste tu non vorrai,il bullo non seguirai.Se il gruppo del bullo ti vuole invitare,deve assolutamente rifiutare.Se vedi che il bullo ti vuole intimidire con prepotenzatu, con la forza, fai la differenza.Ricordati:la violenza non è subita solo fisica-mente,ma anche psicologicamente.Se sui social ti vogliono cyberbullizzare,un qualsiasi adulto devi chiamare. (Vincy - Chiara C. - Emma - Rim)Se un bullo diventerai,

di certo non ti divertiraiE se lo saraiemarginato diverrai!Se ascolto agli adulti daraiun futuro migliore avrai!Se paura tu farai,con tanti dispiaceri ti ritroverai!Se addirittura un gruppo avraitutti ti eviteranno, vedrai!Se un sorriso invece sul volto mostrerai,una vita migliore VIVRAI! (Gabriele - Giovanni- Edoardo - Domenico)

Se un bullo ti vuole picchiare,te ne devi liberare.Se da solo non ci riuscirai,un adulto chiamerai.Se da lui ti farai trascinare,non lo devi imitare!Se ti vuole bullizzarei Carabinieri e gli adulti dovrai avvisare...solo loro ti potranno aiutare! (Martina - Francesca - Francesco)

Ti devi ribellarese di un bullo ti vuoi liberare.LUI è un prepotente che vuole stressarti perché ci gode ad istigarti.Ti prende in giro solo perché sei diversoe magari anche introverso.Se ti vuole bullizzareda un adulto devi andare:devi solo pensarea chi ti vuole aiutare.Il tuo modo di essere non devi cambiarese un bullo ti vuole trasformare.(Chiara M. - Chiara H. - Beatrice V. - Sveva)

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“Le donne che hanno cambiato il mondo, non hanno avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelli-genza…”. Lo scriveva Rita Levi Montalcini. Oggi nel mondo le donne occupate sono numericamente inferiori rispetto al numero delle occupazioni maschili: si stima infatti che solo il 48,8% delle donne hanno un’occupazione contro il 57,8% di quelle maschili. In Italia se confrontiamo i dati con altri paesi dell’U-nione Europea, si notano degli ampi divari: in Germania la quota è al 71% mentre la Svezia arriva a quota 74% delle occu-pazioni femminili. Inoltre, una volta assunte, le discriminazioni non cessano: sono pochissime le donne ai vertici delle azien-de, tanto che dal 2011 viene stabilito che per tutte le aziende quotate in borsa, almeno 1/5 dei dipendenti deve essere di sesso femminile; poi vengono aggiunti degli incentivi per promuovere l’assunzione femminile nelle aziende. Negli enti privati si assiste troppo spesso ad un fenomeno di “pay gen-der gap”, cioè una differenza di salario data solo dall’apparte-nenza di genere del lavoratore: questa è una discriminazione gravissima in quanto le donne spesso si sentono sminuite e non apprezzate sul lavoro. Questo è tutto quello che succede o può succedere anche a noi nella tanto avanzata Italia, in cui viviamo tutti i giorni. E se invece di essere nate qui, fossimo nate in Siria? O in Pakistan? Cosa ci sarebbe successo? Come verremmo consi-derate? Le donne in alcuni Paesi d’Oriente e non solo, sono conside-rate come degli oggetti per la procreazione o come sfogo

sessuale per mariti imposti dalla famiglia, che di solito hanno una età molto più grande rispetto a quella della sposa. Le ragazze non vengono fatte studiare. La non conoscenza o una conoscenza veramente scarsa (come leggere, scrivere e fare di conto) rende già di per sé le donne culturalmente inferiori e non capaci di pensare da sole. Pertanto, studenti e studentesse del Belpaese, quando ci lamentiamo del carico di studio eccessivo, pensiamo che questo ci aiuterà, in un futuro non troppo lontano, a poter pensare liberamente e a non essere condizionati nelle nostre scelte). In Oriente spesso le donne devono sottostare alla figura patriarcale che in un primo tempo è il padre e successivamen-te il marito. Si stima che il 75% delle donne siano state vittima almeno 1 volta di stupri e che questi avvengano prevalente-mente in famiglia. La legge non aiuta a prevenire o a punire il succedersi di questi incresciosi avvenimenti. Anche nel mondo occidentale non si è esenti da questi fatti di cronaca: si stima che le donne vittime di abusi siano state il 31,5% in Italia e che solo il 10% di questi sia stato denunciato. In Occidente come in Oriente esisteva ed esiste il problema della violenza domestica. Il 25% delle donne italiane ne sono vittima. Le donne vittime vengono aiutate e mandate in centri specializzati, insieme ai loro figli. In queste strutture si garan-tisce sicurezza e viene prestato un aiuto psicologico a queste donne che spesso non denunciano perché sentono minaccia-ta la propria incolumità o quella dei loro figli. Una cosa è certa: bisogna aiutarle.

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Tabata LeoniClasse 1ªA, Liceo scientifico “D. Bramante”, Magenta

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