la strategia locale di sviluppo integrato · 2005-09-26 · di sviluppo integrato ... marketing...

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La strategia locale di sviluppo integrato Approvata dal Tavolo di Concertazione del Patto territoriale del Monte Bondone il 9 maggio 2002 Elaborazione a cura di: Patto Territoriale del Monte Bondone nella Provincia Autonoma di Trento

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La strategia localedi sviluppo integrato

Approvata dal Tavolo di Concertazionedel Patto territoriale del Monte Bondone il 9 maggio 2002

Elaborazione a cura di:

Patto

Territoriale del

Monte

Bondone

nella Provincia

Autonoma di

Trento

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 2

Indice

Pag.

1. Le condizioni di elaborazione del patto territoriale 31.1. Gli elementi alla base della strategia di intervento 31.2. Il partenariato economico-sociale ed istituzionale 41.3. Cenni metodologici 9

2. Strategia di intervento ed obiettivi del patto territoriale 112.1. Premessa: il patto territoriale del monte Bondone come “processo” di sviluppo 112.1.1. Uno, nessuno, centomila monti Bondone 112.1.2. La montagna incantata 132.1.3. Ritorno al futuro 16

2.2. Strategia di intervento: l’obiettivo generale 172.2.1. Strategia di intervento: gli obiettivi specifici 182.2.2. Strategia di intervento: raccordo tra gli obiettivi specifici e le potenzialità turistiche del

monte Bondone21

2.2.3. Strategia di intervento e componenti del sistema di offerta turistica del monte Bondo-ne

27

3. Gli Assi prioritari di intervento 303.1. L’articolazione della strategia in Assi di intervento 30

3.2. Asse I – Risorse naturali ed ambientali 32

Misura I.1. Aree naturali e protette – Scheda tecnica descrittiva 36

Misura I.2. Risorse idriche - Scheda tecnica descrittiva 39

Misura I.3. Rifiuti ed inquinamento - Scheda tecnica descrittiva 41

Misura I.4. Risorse energetiche - Scheda tecnica descrittiva 43

3.3. Asse II – Risorse culturali e storiche 45

Misura II.1. Tutela e valorizzazione delle risorse culturali e storiche – Scheda tecnica descrittiva 47

3.4. Asse III – Risorse imprenditoriali 49

Misura III.1. Creazione di un contesto favorevole allo sviluppo imprenditoriale – Scheda tecnicadescrittiva

52

Misura III.2. Sostegno alle attività turistiche – Scheda tecnica descrittiva 54

Misura III.3. Sostegno alle attività agricole – Scheda tecnica descrittiva 58

Misura III.4. Sostegno alle attività commerciali e dei servizi – Scheda tecnica descrittiva 60

Misura III.5. Sostegno all’artigianato ed alle PMI– Scheda tecnica descrittiva 62

Misura III.6. Marketing territoriale e turistico – Scheda tecnica descrittiva 64

3.5. Asse IV – Risorse umane 66

Misura IV.1. Orientamento e formazione – Scheda tecnica descrittiva 69

Misura IV.2. Adeguamento delle competenze degli operatori pubblici – Scheda tecnica descrittiva 71

3.6. Asse V – Qualità della vita 72

Misura V.1. Rafforzamento e riqualificazione dei centri urbani – Scheda tecnica descrittiva 74

Misura V.2. Infrastrutture e servizi per la mobilità – Scheda tecnica descrittiva 76

Misura V.3. Servizi alla persona e alle comunità locali 78

4. Monitoraggio e valutazione degli interventi 79

Patto territoriale del monte Bondone

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Le condizioni di elaborazione del patto territoriale

1.1 Gli elementi alla base della strategia di intervento

La strategia locale di sviluppo integrato del patto territoriale del monte Bondone si basasui seguenti elementi:

- le indicazioni contenute nella “Proposta preliminare per il patto territorialedel monte Bondone”, sottoscritta nel marzo del 2000 dai rappresentanti dei co-muni di Trento, Garniga Terme, Cimone, Lasino, Calavino, Cavedine, ed approvatadalla Giunta della Provincia autonoma di Trento con delibera n. 1655 del 30 giu-gno 2000;

- i punti di forza e di debolezza dell’area di intervento (analisi SWOT), condotta a li-vello di priorità e di settori di intervento, contenuta nel documento elaborato nelgiugno 2001 dalla società di assistenza tecnica, intitolato “Descrizione della si-tuazione socio-economica dell’area del patto territoriale”, e preordinato allavalutazione ex-ante del progetto di patto;

- l’analisi della situazione ambientale della medesima area, con particolare rife-rimento alla presenza di aree protette e di siti di interesse comunitario (SIC),contenuta nel documento indicato, intitolato “Descrizione della situazione socio-economica dell’area del patto territoriale”;

- le linee generali della programmazione - anche finanziaria – provinciale, nazionalee comunitaria, nonché i programmi di investimento a breve termine dei Comuniaderenti al patto territoriale, i risultati del cui esame sono raccolti in un docu-mento intitolato “Analisi della programmazione in atto nell’area del pattoterritoriale”, elaborato nel giugno 2001 dalla società di assistenza tecnica;

- le indicazioni in materia ambientale fornite dall’Unione europea e dalleprincipali convenzioni internazionali cui partecipa l’Italia, tra le quali, in parti-colare, la Convenzione internazionale sulla protezione delle Alpi, sottoscritta a Sa-lisburgo (Austria) il 7 novembre 1991, contenute nel documento appena richia-mato, intitolato “Analisi della programmazione in atto nell’area del patto territo-riale”;

- le indicazioni emerse dagli incontri effettuati nei mesi tra maggio e settembre2001 con i rappresentanti degli enti locali e con gli operatori delle associazionieconomiche, culturali, sociali, sportive ed ambientali operanti nell’area, contenutein un documento elaborato dalla società di assistenza tecnica e denominato“Sensibilizzazione degli operatori locali”;

- le proposte elaborate nei tre “tavoli di lavoro”, istituiti dal Tavolo di concerta-zione del patto territoriale nella seduta del 19 luglio 2001 e denominati rispetti-vamente “Enti locali”, “Parti sociali”, “Sistema finanziario locale”. Gli accordi rag-giunti nei tre tavoli di lavoro costituiranno parte integrante del “protocollo di inte-sa” del patto territoriale;

- i risultati dei lavori di quattro “gruppi tecnici di lavoro”, istituiti dal Tavolo diconcertazione nella medesima seduta del 19 luglio 2001, denominati rispettiva-mente “Risorse ambientali e naturali e risorse storico-culturali”, “Risorse impren-ditoriali”, “Infrastrutture di supporto allo sviluppo economico e qualità della vita”,“Marketing territoriale”. I gruppi di lavoro hanno individuato obiettivi, linee di in-

1.

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tervento e criteri di selezione degli investimenti pubblici e privati e preso in esamele proposte pervenute da enti, istituzioni, associazioni, imprese ed altri soggetti.

1.2 Il partenariato economico-sociale ed istituzionale

In aderenza alla natura dell’istituto del patto territoriale, definito nella legislazione pro-vinciale “fondamentale espressione del principio del partenariato economico e sociale”, ilprocesso di concertazione locale ha trovato fondamentale impulso ed attuazione nel“Tavolo di concertazione del patto territoriale del monte Bondone”, costituito darappresentanti dei comuni aderenti al patto, della Provincia autonoma, di altre istituzionipubbliche e da operatori economici e sociali dell’area di intervento.

I verbali dei lavori del Tavolo di concertazione sono raccolti in un apposito volume intito-lato “Verbali del Tavolo di Concertazione del Patto territoriale del monte Bondo-ne”.

Il partenariato è stato esteso, mediante l’istituzione di appositi “tavoli di lavoro”, anchealle rappresentanze del lavoro dipendente e autonomo, della grande e della piccola im-presa, di settori industriali, agricoli e terziari, dell’associazionismo ambientale, culturale,sociale, sportivo e di altra natura, in particolare:

Tavolo di lavoro “Enti Locali”

Tavolo di lavoro “Parti sociali”

Tavolo di lavoro “Sistema finanziario locale”

Sul piano della elaborazione tecnica delle linee di intervento della strategia locale di svi-luppo e delle proposte di intervento infrastrutturale, il Tavolo di concertazione ha datovita a quattro ”gruppi tecnici di lavoro”, in particolare:

Gruppo tecnico “Risorse ambientali e naturali e storico-culturali”

Gruppo tecnico “Risorse imprenditoriali”

Gruppo tecnico “Infrastrutture di supporto allo sviluppo economico e qualitàdella vita”

Gruppo tecnico “Marketing territoriale”

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1.3 Cenni metodologici

Per quel che riguarda la metodologia di elaborazione della strategia di sviluppo indivi-duata dal Tavolo di concertazione del patto territoriale si rinvia al documento di lavoropredisposto dalla società di assistenza tecnica nel luglio 2001 e denominato “Dalla dia-gnosi territoriale alla strategia: le metodologie di lavoro proposte; il sistemadegli obiettivi; le opzioni strategiche; i tavoli di lavoro”, approvato dal Tavolo diconcertazione nella seduta del 19 luglio 2001.

Sul piano del metodo la strategia del patto territoriale assume quale riferimento edorientamento per l’attuazione degli interventi alcuni principi di base, stabiliti e condivisidall’insieme di soggetti che partecipano direttamente al processo di programmazione, inparticolare:

- la concentrazione, a livello di progetto complessivo di patto territoriale, artico-lato in pochi assi prioritari di intervento; di linee di intervento previste all’internodei singoli assi, finalizzate al conseguimento di un numero limitato di obiettivi spe-cifici dichiarati, visibili, quantificati e coerenti; di interventi, verso pochi obiettivioperativi prioritari;

- l’integrazione mediante la scelta di programmare gli interventi assicurandone laconvergenza verso un numero limitato di obiettivi prioritari di valorizzazione dellerisorse endogene locali – gli Assi prioritari – e la scelta di operare prioritariamentemediante progetti integrati di carattere tematico e/o territoriale, qualunque nesiano il soggetto attuatore e la fonte di finanziamento;

- il decentramento e la chiara individuazione delle responsabilità di attuazione,espressione più diretta di un’applicazione operativa del principio di sussidiarietà estrumento per garantire condizioni di maggiore efficacia ad azioni di sviluppo con-notate da forte specificità territoriale degli interventi e quindi dall’esigenza di coin-volgere operativamente chi è in grado di esprimere livelli di più ampia conoscenzadel territorio, delle sue risorse e del suo fabbisogno;

- la verificabilità dei risultati, assunta come elemento decisivo per avviare un pro-cesso di programmazione ambizioso negli obiettivi ma credibile negli strumentiper conseguirli. La verificabilità è condizione qualificante della programmazioneex-ante – si può verificare ciò che è quantificato o comunque definito con chiarez-za e trasparenza – ed è la finalità del processo di valutazione in itinere, diretto amigliorare, in corso di attuazione, il progetto complessivo di patto territoriale,nonché il presupposto della valutazione ex-post dei risultati conseguiti edell’impatto socio-economico del patto territoriale.

In questa sede si richiamano le tecniche ed i modelli utilizzati nella elaborazione dellastrategia di intervento del patto, i quali ripercorrono, seppure in maniera semplificata, ilmedesimo schema logico utilizzato nell’ambito della programmazione dei fondi strutturalicomunitari, secondo una articolazione “a cascata” di obiettivi, risultati, realizzazioni:

- un obiettivo generale che definisce la prospettiva nella quale i singoli interventidel patto territoriale dovranno essere realizzati;

- la definizione di una strategia generale di intervento, cioè di un certo numero diobiettivi specifici (aree o assi prioritari di intervento) che permettono di preci-sare natura e caratteristiche degli interventi da realizzare;

- l’attuazione di un certo numero di realizzazioni concrete (interventi) nell’ambitodi specifiche linee di intervento e/o di azioni, le quali dovranno produrre dei ri-sultati, cioè degli effetti diretti ed immediati quantificati, che consentiranno a loro

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volta di raggiungere gli obiettivi specifici prefissati e un impatto sulle problemati-che di sviluppo dell’area.

Se nella fase della diagnosi territoriale si è utilizzata la tecnica SWOT – Strenghts, Wea-knesses, Opportunities, Threats - nella fase di individuazione dei criteri di selezione degliinterventi, in particolare di quelli pubblici, è utilizzata la tecnica del “quadro logico”.

Il quadro logico è, in sintesi, uno strumento di aiuto alla preparazione ed all’attuazione diprogetti integrati di sviluppo ed ha la finalità di migliorare la formulazione delle idee, dipresentarle in modo chiaro ed uniforme e di tenere conto di tutti gli elementi necessariall’ottenimento di risultati soddisfacenti e durevoli. In caso di progetti male impostati o diazioni non appropriate, il quadro logico consente di evidenziare le contraddizioni e le ca-renze. Il sistema adottato prevede delle fasi ben definite (step by step), che corrispondo-no essenzialmente a quelle indicate dalla delibera della Giunta Provinciale di Trento 4febbraio 2000 n. 161, e successive modifiche ed integrazioni, nella descrizione delle atti-vità di assistenza tecnica necessarie per costruire il patto territoriale e riprese nel pro-gramma operativo. Nel riquadro seguente è riportato uno schema esemplificativo dellametodologia utilizzata.

Adeguata analisi e pianificazione

Individuazione dei problemi reali

Individuazione delle risorse finanziarie

necessarie

Capacità organizzativa sufficiente

Individuazione di obiettivi ed azioni

realistici

Adeguata valutazione dei rischi

successodi un

progetto

Utili indicazioni sulle tecniche e le metodologie qui richiamate, compresi rilevanti riferi-menti bibliografici, sono desumibili nei volumi della collezione “MEANS”, curata dallaCommissione delle Comunità europee ed edita dall’Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delleComunità europee.

Patto territoriale del monte Bondone

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Strategia di intervento ed obiettivi del patto ter-ritoriale

2.1 Premessa: il patto territoriale del monte Bondone come“processo” di sviluppo

La strategia locale di sviluppo integrato del patto territoriale del monte Bondone rappre-senta il punto di partenza di un processo di concertazione locale volto ad individuare unprogetto di crescita sostenibile ampiamente condiviso, autentica espressione delle vo-lontà, delle capacità e dello spirito di iniziativa degli operatori locali.

Sia gli studi che i lavori preparatori hanno infatti evidenziato due aspetti critici, chesaranno approfonditi nei prossimi paragrafi e che è necessario tenere nella debita consi-derazione nella elaborazione della strategia di sviluppo locale, poiché possono condizio-nare negativamente la realizzazione del patto territoriale:

- in primo luogo, l’assenza di una identità comune, che non sia data dalla meravicinanza geografica, con forti ripercussioni sulle effettive capacità coalizionali esulla coesione sociale attorno ad una visione dello sviluppo unitaria, coerente elargamente condivisa;

- in secondo luogo, la dipendenza esterna di gran parte dell’area, in termini siadecisionali che economici, con conseguenti forti limitazioni delle capacità deglioperatori locali, pubblici e privati, di determinare il proprio sviluppo in manieraautonoma.

Autonomia e concertazione sono due fattori dello sviluppo locale autosostenibile che, co-me è noto, costituiscono le ragioni che sono alla base stessa dell’attivazione di un pattoterritoriale. Il fatto che proprio questi due elementi risultino strutturalmente debolinell’area del monte Bondone, se da un lato è un elemento di criticità, dall’altro, tuttavia,valorizza al massimo grado il significato, le potenzialità ed il ruolo della programmazionenegoziata e, in particolare, dell’istituto del patto territoriale.

Infatti, come si scriverà meglio in seguito, l’attivazione del patto territoriale nel monteBondone costituisce il primo e finora unico tentativo di costruire un progetto di sviluppointegrato che si basi su una visione globale, quindi non parziale o settoriale, unitaria ecoerente delle problematiche e delle prospettive di sviluppo dell’area.

2.1.1 Uno, nessuno, centomila monti Bondone

Il territorio del patto territoriale, il monte Bondone, è senz’altro un territorio“geograficamente prossimo”, come richiede la legislazione provinciale che istituisce e di-sciplina i patti, ma assai frammentato non solo dal punto di vista fisico ma anche cul-turale, insediativo, istituzionale, economico e sociale.

Sotto il profilo fisico, il patto interessa una parte rilevante, ancorché non completa, delGruppo del Monte Bondone che divide la Valle del Sarca-Cavedine da quella dell’Adige. Sitratta di un’area fortemente differenziata orograficamente, fatto che, se da un punto divista naturalistico e paesaggistico, costituisce un pregio rilevante ed un potenziale fattoredi competitività territoriale, dall’altro è un fattore di separazione che limita la coesionesociale e le possibilità di collaborazione tra i diversi soggetti locali.

2.

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Sul versante culturale, l’area del patto territoriale subisce l’influenza disaggregante di duedistinti poli di attrazione: la Valle dei Laghi, per i comuni di Calavino, Cavedine e Lasino,che non a caso aderiscono all’iniziativa del patto solo con una parte del loro territorio,quella più montana, che in termini di superficie ammonta a circa il 50% del loro territo-rio, ma che in termini di popolazione comprende solo l’1,8% dei residenti; la Valledell’Adige e, soprattutto, la città di Trento, per le circoscrizioni del comune di Trentoaderenti al patto e per i due rimanenti comuni di Garniga Terme e di Cimone.

Anche sotto il profilo insediativo il frazionamento dei comuni partecipanti al patto apparemolto accentuato. A parte Lasino, Calavino e Cavedine il cui territorio, come si è scritto, èsolo parzialmente delimitato nell’area del patto, nel solo comune di Cimone si contano 14frazioni; 2 nel comune di Garniga Terme; 7 nella parte del comune di Trento aderente alpatto (che diventano 10 se si considerano anche i tre centri turistici di Candriai, Vaneze eVason), inserite in tre circoscrizioni. I centri ed i nuclei abitati delle tre circoscrizioni delcomune di Trento contano 25 località nella circoscrizione di Bondone, 3 nella circoscrizio-ne di Sardagna e 3 in quella di Ravina-Romagnano.

Inoltre, al frazionamento degli insediamenti abitativi, che ha una matrice storica rivelatri-ce di quello che è stato autorevolmente e felicemente definito “l’isolamento autosuffi-ciente dei villaggi di montagna” e che dà vita ad una struttura policentrica che costituiscesenz’altro un essenziale fattore di presidio del territorio montano da preservare e valoriz-zare, si deve aggiungere, in concomitanza con lo sviluppo turistico dell’area, il rilevantefenomeno avvenuto negli ultimi trent’anni delle cosiddette “seconde case”, edificate inmaniera sparsa sul territorio, al di fuori di qualsiasi disegno urbanistico e di conservazio-ne delle tipologie edilizie proprie del paesaggio alpino.

Infine, sotto il profilo istituzionale ed amministrativo, sul monte Bondone si intrecciano, espesso si sovrappongono con effetti paralizzanti, l’azione amministrativa, le competenzee le attività di numerosi enti: dalla Provincia autonoma al Comprensorio C5 compren-dente l’intera Valle dell’Adige; dai singoli comuni, comprese le circoscrizioni del comunedi Trento agli usi civici; dalle aziende speciali provinciali a quelle comunali. La stessa ge-stione dei servizi di pubblica utilità, con specifico riferimento alla gestione del ciclo inte-grato delle acque e dei rifiuti, risulta frammentata: alcuni comuni operano ancora in re-gime di gestione diretta, altri hanno costituito aziende ad hoc o aderiscono ad aziendesovracomunali.

In proposito, un esempio eloquente della frammentazione dell’area è dato dalle politichesin qui condotte sul monte Bondone in uno dei settori ritenuti essenziali per l’economialocale: il turismo. L’organizzazione della promozione turistica del monte Bondone, infatti,risulta affidata a tre distinti soggetti, ciascuno operante in un distinto ambito geografico:l’Azienda di promozione turistica (APT) d’ambito di Trento che promuove, oltre alla Città,la parte del monte Bondone inclusa nel territorio comunale; il Consorzio delle pro-locodella Valle dei Laghi, che raggruppa 17 pro-loco di altrettanti comuni, tra cui, nel territo-rio del patto, quelle di Calavino, Cavedine e Lasino, il quale promuove un’area che solomarginalmente interessa il monte Bondone; infine, il Consorzio delle pro-loco delle TreCime- Monte Bondone, che riunisce 4 pro-loco di altrettanti comuni tra cui, nel patto ter-ritoriale, Garniga Terme e Cimone e che promuove il versante sud-orientale del monteBondone.

Nonostante la rilevata situazione di frammentazione anche istituzionale, non risulta adoggi la presenza di sedi di cooperazione politica ed amministrativa tra enti pubblici e diconcertazione con gli attori dello sviluppo locale operanti sul monte Bondone ed è as-sente ogni forma di dialogo strutturato tra i medesimi soggetti.

La mancanza di identità e la frammentazione del territorio e delle sue componenti vitalihanno sin qui impedito sul monte Bondone la elaborazione e la realizzazione di politiche edi programmi di sviluppo unitari e coerenti, a favore di interventi saltuari e sporadici non

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ricadenti in alcuna logica di programmazione di area e, comunque, sempre frutto di vi-sioni solo parziali o settoriali delle prospettive di sviluppo locale.

Queste visioni parziali del monte Bondone, evocate negli stessi più recenti documenti diprogrammazione non tanto provinciali quanto piuttosto locali e costantemente presentinei numerosi dibattiti e nelle proposte di sviluppo sin qui elaborate, lasciano chiaramenteintravedere che non esiste un solo monte Bondone, ma ne esistono diversi.

C’è il monte Bondone dei cittadini della città di Trento, considerato una sorta di parco ur-bano comunale con finalità meramente ricreative e ludico/sportive, e quello che invecevive nella percezione degli abitanti delle circoscrizioni montane del medesimo comune – asuo tempo comunità locali amministrativamente autonome - e degli altri comuni del pattocome una periferia abbandonata. Esiste il monte Bondone degli ambientalisti e dei ricer-catori scientifici, ambiente di eccezionale valore naturalistico, e quello delle associazionisportive e ricreative che ne esaltano le qualità di “palestra naturale”. Vi sono poi i montiBondone turistici: quello promosso dall’APT di Trento, incentrato sui binomi montagna-natura e montagna-neve; quello promosso dalle pro-loco della Valle dei laghi, focalizzatosul binomio acqua-laghi e quello promosso dalla pro-loco Tre Cime-Monte Bondone,orientato al binomio terme-benessere.

Gli esempi potrebbero continuare a lungo, fino ad evidenziare che c’è anche, pressochéinespresso e non rilevato dagli strumenti ufficiali di analisi statistica e di programmazio-ne, il monte Bondone di chi in quest’area ha scelto di vivere e di lavorare, perché ilmonte Bondone, prima ancora di essere un luogo di soggiorno e di cura o un’area ricrea-tiva a servizio della città, è un territorio vivo, con una propria identità forse sommersa enegata ma ancora visibile ad un osservatore attento, con numerose “risorse” naturali,culturali, economiche e sociali. Tra queste, la novità più significativa è costituita dallacrescente consapevolezza che lo sviluppo del monte Bondone non è e non sarà più de-terminato da progetti esterni risolutori e miracolistici, ma, molto più realisticamente,dalla individuazione e dal riconoscimento delle molte risorse locali.

La prima scelta strategica del patto territoriale del monte Bondone è quella di es-sere imperniato sulla volontà e sulle capacità degli operatori locali, pubblici e privati, enon su interventi esterni, calati dall’alto. Il patto intende mobilitare a fini di sviluppo lospecifico potenziale endogeno presente nell’area, valorizzandone in una logica di retetutte le risorse: umane, naturali, culturali, sociali, imprenditoriali, istituzionali.

2.1.2 La montagna incantata

Il secondo aspetto critico che rischia di condizionare negativamente la realizzazione delpatto territoriale, è dato dalla condizione di dipendenza esterna dell’area, la quale risultapressoché priva di autonomia decisionale ed economica, pur con alcune forti dif-ferenziazioni interne che verranno qui di seguito illustrate.

Prendendo a prestito alcuni strumenti di analisi dalle scienze che studiano le disugua-glianze regionali, anche su scala locale, si può rilevare che il territorio del patto presentadecise caratteristiche di perifericità e di marginalizzazione rispetto ad un “centro” – lacittà di Trento - che è il cuore economico, finanziario, sociale, culturale ed amministrativodell’intero Trentino. Tale vicinanza può comportare opportunità ma anche rischi per losviluppo dell’area: questi ultimi, tuttavia, risultano, almeno per una parte significativadell’area del patto, quella sulla Valle dell’Adige, di gran lunga prevalenti, con il risultato diridurre il suo ruolo ad una funzione di centro di distrazione e di svago per cittadini edescursionisti.

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Caratteristiche comuni di gran parte del territorio, con le differenziazioni interne di cui sidirà, sono la bassa densità di popolazione; la presenza di produzioni tecnologicamentesemplici e poco redditizie, compresa un’attività agricola, sempre più residuale, arretrataed ostacolata da strutture fondiarie non adeguate; la limitata autonomia decisionale, an-che da parte degli enti locali, in questi ultimi risultato della scarsa autonomia finanziaria.

Si può inoltre affermare che nell’area del monte Bondone si ritrovano, distribuite neltempo, tutte le diverse tipologie concettuali dell’analisi regionale: da quella di periferia-abbandonata dell’immediato dopoguerra, alla situazione, a seconda delle sub-aree, diperiferia-dominata o di periferia-integrata e sfruttata nel corso degli anni 1950-1960,quando assieme allo sviluppo turistico – più auspicato che effettivamente raggiunto econsolidato - si è verificato un altrettanto caotico sviluppo urbanistico; a quella, più re-cente, di periferia-integrata ed annessa, che ha visto la trasformazione di “paesi” con unasignificativa connotazione comunitaria in sobborghi gerarchicamente e funzionalmentesubordinati all’area urbana.

Tuttavia, anche sotto questo profilo, è da osservare che l’area del patto territoriale nonrisulta omogenea, bensì suddivisa in tre distinte sub-aree che hanno avuto evoluzioni di-verse nei livelli di sviluppo.

La prima è quella dei comuni della Valle dei Laghi, Calavino, Cavedine e Lasino. Dopoaver subito un costante declino demografico, accompagnato alla netta predominanzanell’economia di un’agricoltura di sopravvivenza, dal 1970 questi comuni si avviano ad unlento ma deciso processo di integrazione con le aree più sviluppate della provincia, se-gnato da un’inversione di tendenza del processo migratorio, che comporta un deciso in-cremento demografico, e dalla nascita di attività manifatturiere, nelle quali ancora oggi èimpiegata la maggior parte della manodopera locale.

Nel decennio 1980-1990, questi tre comuni proseguono e consolidano il loro sviluppo,rendendosi progressivamente autosufficienti sotto il profilo economico, conservando erafforzando non solo i reciproci legami e la propria identità culturale, ma soprattuttol’autonomia decisionale ed organizzativa, anche nella gestione, ad esempio, dei servizi dipubblica utilità.

Sul versante opposto, quello della Valle dell’Adige, sono individuabili due distinte sub-aree: le pendici e la montagna inserita nel territorio comunale di Trento e l’ambito deiComuni di Cimone e Garniga Terme.

La prima area comprende le circoscrizioni montane del comune di Trento. In quest’area siassiste ad una sorta di “colonizzazione” esterna iniziata a partire dagli anni 1950 e pro-gressivamente accelerata nei decenni successivi, caratterizzata, fino ai primi anni set-tanta, dalle espansioni edilizie che hanno interessato aree di rilevante valore ambientalee naturalistico, quali le località divenute in seguito gli agglomerati turistico-residenziali diVaneze e Vason, e culminate con il tentativo – fallito – di lottizzazione della Piana delleViote. Ben presto ci si accorse che il sorgere di complessi turistico-alberghieri ad opera diinvestitori esterni, unitamente al crescente fenomeno delle cosiddette “seconde case”,provocava un eccessivo consumo di territorio non giustificato da un corrispondente ritor-no economico.

Sul versante del Comune di Trento si è nel frattempo assistito alla progressiva annessio-ne funzionale di parti del territorio ad opera della città capoluogo, devolvendo tutte lefunzioni decisionali al vicino “centro”, e all’affidamento ad utilizzatori e ad investitoriesterni delle prospettive di sviluppo locale in settori che avrebbero potuto avere un ruolotrainante nell’economia dell’area, quali soprattutto le risorse naturali ed ambientali e ilturismo. Questa subordinazione dei centri abitati consolidati ha vissuto una doppia dina-mica: inizialmente una contrazione demografica che ha impoverito il tessuto sociale, eco-nomico-imprenditoriale, culturale, delle comunità e successivamente una espansione re-sidenziale (ad opera sia dell’edilizia pubblica, sia privata, sia convezionata), indotta dagli

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andamenti della rendita fondiaria e immobiliare, che ha “completato” l’azione di snatura-mento. Malgrado ciò quasi tutti i sobborghi hanno saputo metabolizzare i fenomeni socio-demografici indotti, riconquistando progressivamente una importante identità comunita-ria e una soggettualità politico-istituzionale che ora è diventata un fattore determinateper l’avvio e l’affermazione del progetto di patto territoriale.

Vi è infine la sub-area dei comuni di Cimone e di Garniga Terme, nell’ambito dei quali ilfenomeno dello spopolamento, la predominanza dell’attività agricola e lo scarso o nullosviluppo del secondario e del terziario durano più a lungo, almeno fino al 1980.

Tra gli anni 1980 e 1990, mentre, come si è già evidenziato, i comuni del versante dellaValle dei Laghi proseguono nella strada dello sviluppo, il versante della Valle dell’Adige, alcontrario, accentua ulteriormente la propria dipendenza dalla città di Trento sotto il pro-filo istituzionale e dei servizi, e da investitori od utilizzatori “esterni” sotto il profilo eco-nomico, imboccando un percorso di progressivo declino, culminato negli ultimi anni nelfenomeno della cosiddetta “rurbanizzazione”, nel trasferimento, cioè, di abitanti dellaCittà, ormai congestionata ed atrofizzata, nelle aree più montane, con la conseguentecreazione di quartieri dormitorio, carenti di infrastrutture e di servizi adeguati all’aumentodella popolazione residente.

Non è un caso se, a livello di area compresa nel patto territoriale, fenomeni quali, a titoloesemplificativo, l’abbandono di terreni, il depauperamento delle risorse ambientali e na-turali, la decisa e costante contrazione dei flussi turistici, la difficoltà di creare nuove atti-vità economiche in loco o l’aumento del pendolarismo interessano soprattutto la parte delterritorio sul versante della Valle dell’Adige e meno i tre comuni della Valle dei Laghi.

Le stesse analisi della “crisi” del monte Bondone e le risposte fornite a tale crisi sono ri-velatrici della dipendenza esterna dell’area e della difficoltà a riconoscere ad essa unruolo specifico ed autonomo nell’ambito del più ampio scenario di sviluppo del Trentino.Alcune idee ancora persistenti sul futuro del monte Bondone si muovono, anzi, nella dire-zione di perpetuare e accentuare tale dipendenza esterna, quasi che il Bondone fosse unasorta di “montagna incantata”.

Si tratta di idee che si fondano, come si è accennato, su una visione solo parzialedell’area che considera “monte Bondone” solo il versante montano del comune di Trento.

Da questo punto di vista risultano, quindi, almeno comprensibili ipotesi di intervento fon-date principalmente, se non esclusivamente, sulla percezione del monte Bondone comeparco a servizio della città, area ricreativo-sportiva e stazione di sport invernali destinataad accogliere gli abitanti della città nei fine settimana, escursionisti di altre aree conter-mini attratti dalla vicinanza e dalla facilità dei collegamenti viari, e quei pochi turisti che,avendo scelto come destinazione il Trentino, si dirigono sul Bondone per la saturazione dialtre ben più attraenti e rinomate stazioni turistiche.

La seconda scelta strategica del patto territoriale del monte Bondone è, quindi,quella di interessare un’area più vasta dell’ambito rappresentato dal versante montanodel comune di Trento, diluendo e valorizzando in maniera diversa l’influenza dominantedella città, e di proporre politiche di riequilibrio e un approccio globale e non settorialealle problematiche di crescita dell’area, sul presupposto che il patto possa concorrere acreare le condizioni di una maggiore consapevolezza delle risorse locali e di una maggioreautonomia locale nel loro utilizzo.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 12

2.1.3 Ritorno al futuro

L’attivazione del patto territoriale del monte Bondone costituisce la più recenterisposta politica globale alle problematiche di sviluppo dell’area e si differenzia netta-mente rispetto alle politiche ed agli interventi del passato, segnando una decisa inver-sione di tendenza nel ruolo della pubblica amministrazione nell’economia.

Sintetizzando e richiamando quanto sin qui indicato a titolo di premessa alla strategia lo-cale di sviluppo integrato, il patto territoriale del monte Bondone assomma in sé almenotre funzioni: quella di progetto di sviluppo locale, quella di strumento della programma-zione provinciale, quella di istituto giuridico e, in particolare, di “contratto” che lega traloro operatori locali, pubblici e privati, attorno ad un progetto di sviluppo condiviso e dicomune realizzazione.

Come progetto di sviluppo il patto interessa pressoché l’intero monte Bondone, nonsolo uno o più versanti, e prevede un approccio globale alle problematiche dell’area e nonsettoriale, che mira a valorizzare in maniera integrata il cosiddetto “potenziale endoge-no”, cioè tutte le risorse presenti nell’area, umane, sociali, naturali, culturali, imprendito-riali, istituzionali.

Come strumento della programmazione provinciale, il patto presuppone che lescelte di sviluppo siano compiute autonomamente dalle comunità locali che vivono edoperano nell’area, pur nell’orizzonte delineato dal legislatore provinciale nella propriaprogrammazione generale, mediante la concertazione tra istituzioni e parti sociali.

Come istituto giuridico, infine, il patto territoriale è un “contratto” il cui oggetto è ilprogetto di sviluppo elaborato e condiviso dalle comunità locali, e le cui clausole affidanola sua attuazione ai promotori locali, precisandone ruoli, compiti e responsabilità.

Il patto territoriale del monte Bondone non è un prodotto in sé compiuto nel quale sonocontenute tutte le risposte a tutte le problematiche dell’area: è un processo di sviluppoeconomico a medio termine che si fonda su una scommessa pienamente condivisa tra glioperatori locali su un comune futuro possibile e la cui strategia rappresenta solo il puntodi partenza. La riuscita di tale scommessa - questa è la maggiore novità contenutanell’istituto del patto territoriale rispetto ai classici e deleteri interventi pubblicinell’economia - non dipende affatto dall’adeguatezza di interventi di sostegno esterni maè interamente affidata alla capacità degli operatori locali di inventare il proprio futuro e dicondividerne la direzione ed il percorso.

Contro la frammentazione il patto propone una logica di sistema, di rete, anche sul pianodei rapporti istituzionali, sociali, economici, culturali, di integrazione di tutte le compo-nenti che possono giocare un ruolo piccolo o grande nello sviluppo; contro la dipendenzaesterna offre gli strumenti giuridici e le risorse finanziarie necessarie.

Tuttavia perché il disegno politico sotteso alla istituzione dei patti territoriali possa fun-zionare e non si riveli impotente e vano o non si riduca ad una forma più sofisticata di di-stribuzione di risorse pubbliche a pioggia, è indispensabile che chi vive e lavora sul monteBondone inizi ad avere fiducia nelle risorse proprie e dell’area ed a contare sulle pro-prie forze, anteponendo l’interesse collettivo a lungo termine all’interesse personale abreve termine.

L’espressione «contare sulle proprie forze», mutuata dalle scienze che studiano le disu-guaglianze regionali, va intesa in senso molto ampio: quello di una classe socio-spazialenella condizione di periferia dominata che si rivela capace di frenare il proprio declinograzie alla volontà ed alle iniziative dei suoi abitanti. Se è vero che, secondo tale model-lo, è lo sviluppo dell’industria a fornire la prova più tangibile che una periferia ha scelto dicolmare una parte del suo ritardo rispetto al centro, esistono significativi casi nei quali è

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 13

stata l’agricoltura a svolgere una funzione trainante in tal senso, ed altri nei quali sonostate le attività terziarie, ed in modo particolare il turismo, ad offrire occasioni di moder-nizzazione e sviluppo.

Applicando tale modello alla realtà territoriale e socioeconomica del monte Bondone, ri-sulta evidente come un nuovo processo di sviluppo economico dell’area non possa essereancorato al settore secondario, che risulta pressochè inesistente e non compatibile con lecaratteristiche naturalistiche ed ambientali dell’area, né all’attività agricola, non redditi-zia. Mentre è possibile affermare che il monte Bondone possiede una ben definita voca-zione turistica: è in effetti l’attività turistica che viene percepita e riconosciuta dalla po-polazione locale come l’attività economica in grado di produrre reddito ed occupazione sulmonte Bondone in modo sinergico e coerente con il patrimonio ambientale, storico eculturale dell’area e delle risorse in esso presenti.

Del resto la stessa attivazione del patto territoriale del monte Bondone si giustifica invirtù della caratteristica principale dell’area definita nella legislazione provinciale qualearea «a potenzialità turistica inespressa» per mancanza di progetti e di idonee infra-strutture o di specifiche azioni promozionali.

La terza scelta strategica del patto territoriale del monte Bondone è dunquequella di riconoscere al turismo la funzione economica trainante dello sviluppo dell’area edi disegnare un nuovo modello di sviluppo turistico sostenibile ed eco-compatibile che siagestito dal capitale umano locale, che sia frutto dello spirito di iniziativa locale e non in-dotto dall’esterno, intendendo il monte Bondone non tanto come mero luogo ricreativo edi svago, quanto piuttosto un sistema integrato di risorse ed attori che necessita di politi-che comuni ed efficaci di valorizzazione, gestione e commercializzazione del prodotto o,meglio, dei «prodotti».

2.2 Strategia di intervento: l’obiettivo generale

L’analisi della situazione attuale, dei nodi, delle potenzialità, dei rischi e delle opportunitàche caratterizzano il sistema economico dell’area del monte Bondone concorre a definire icaratteri della strategia da attuare per conseguire l’obiettivo generale del Patto territo-riale, vale a dire:

promuovere una nuova fase di sviluppo sostenibile dell’area delmonte Bondone valorizzando e mobilitando in maniera integratatutte le risorse e le opportunità del territorio attorno alla funzionetrainante svolta dall’attività turistica.

L’obiettivo di tale strategia è, attraverso il miglioramento permanente del contesto eco-nomico, sociale ed ambientale, quello di generare una discontinuità nei comporta-menti e negli atteggiamenti degli operatori economici e sociali, sia pubblici che privati,promuovendo in particolare un approccio globale ed integrato alle problematiche disviluppo del monte Bondone:

- globale, poiché l’area del monte Bondone è assunta dal patto territoriale comeambito territoriale omogeneo ed autonomo, senz’altro pienamente integrato nelTrentino, ma con una precisa identità sovracomunale, che lo rende riconoscibile evisibile rispetto ad altre realtà geografiche;

- integrato, perché il progetto di sviluppo dell’area del monte Bondone fa leva edintende valorizzare e mobilitare attorno alla funzione trainante dell’attività turisti-ca tutte le risorse e le opportunità presenti nel territorio: naturali, culturali, eco-nomiche, sociali ed istituzionali.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 14

Rispetto alla situazione attuale del monte Bondone, il patto territoriale intende quindicreare le condizioni per una decisa inversione di tendenza mediante una strategia dirottura con il passato, basata sull’azione concertata del patto stesso e delle diversepolitiche condotte a livello provinciale e comunale. Come strumento della programmazio-ne provinciale, infatti, il patto territoriale intende costituire un punto di riferimento stra-tegico per le politiche comunali ed un orientamento per la programmazione provinciale.

La scelta di fondo è infatti quella di definire per il patto territoriale una strategia articola-ta, complessa e integrata: intesa quindi ad intervenire non solo sugli obiettivi di sviluppoeconomico e sociale dell’area ma anche sui fattori di base di carattere programmatico,attuativo e procedurale, necessari a determinare le condizioni di attuazione del patto edei singoli interventi da esso previsti.

La strategia alla base del patto assume quindi i caratteri di strategia fortemente integratama articolata in una molteplicità di obiettivi in grado di valorizzare in maniera perma-nente il potenziale endogeno di sviluppo presente nell’area, in particolare le cosiddette“risorse immobili” (il patrimonio naturale e culturale, le tradizioni, le risorse legate allaposizione geografica, quelle istituzionali ed amministrative, il capitale umano che vive elavora nell’area), le quali possono consentire di mantenere ed attirare le risorse mobiliattualmente carenti (capitale, lavoro, imprenditorialità), in un quadro di forte responsabi-lizzazione dei governi locali, di ampio decentramento e sussidiarietà, di coinvolgimentodegli operatori locali in una logica di rete aperta anche allo scambio con altri territori, diincentivo all’impegno e al cambiamento.

2.2.1 Strategia di intervento: gli obiettivi specifici

Dall’ampia analisi della situazione attuale del monte Bondone, dal dibattito e dalle propo-ste emerse a livello istituzionale, dalle proposte avanzate dalle parti economiche e socialinel corso del processo concertativo che ha segnato il percorso di formazione del patto è,dunque, emerso come il turismo rappresenti nella percezione della popolazionelocale l’attività in grado di mobilitare e di creare sinergie con tutte le principalirisorse del monte Bondone: le risorse naturali ed ambientali, le risorse culturali e sto-riche, le risorse imprenditoriali, le risorse umane e quelle istituzionali.

Per questo motivo il patto territoriale del monte Bondone si costruisce attorno alla valo-rizzazione di tutte le risorse presenti, perché solo dalla mobilitazione equilibrata ed inte-grata di ognuna di esse è possibile concorrere a potenziare le vocazioni inespresse inambito turistico.

Sono state individuate cinque aree di intervento che, in modo distinto ma non indi-pendente, concorrono a definire i caratteri della strategia di sviluppo per il monte Bondo-ne, incidendo sui fattori di ritardo e, per questa via, concorrendo a produrre quella di-scontinuità necessaria ad invertire la tendenza e ad avviare il recupero:

la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali ed ambientali;

la tutela e la valorizzazione delle risorse culturali e storiche;

il potenziamento e lo sviluppo del sistema economico locale;

la valorizzazione delle risorse umane;

il miglioramento della qualità dei centri abitati e delle istituzioni locali.

Sulla base di tali grandi aree di intervento sono stati identificati cinque Assi prioritariche il patto territoriale assume come riferimento nel definire le scelte di investimento darealizzare:

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 15

Asse I. Risorse naturali ed ambientali

Asse II. Risorse culturali e storiche

Asse III. Risorse imprenditoriali

Asse IV. Risorse umane

Asse V. Qualità della vita

Tale identificazione si basa sulla scelta strategica per un approccio integrato nel qualel’apporto specifico dei singoli settori di intervento converge verso la valorizzazione e lamobilitazione, a fini di sviluppo, delle risorse del monte Bondone.

Le linee di intervento (Misure) che sostengono ciascun Asse sono costituite da grap-poli di interventi settoriali tra loro collegati, che puntano a obiettivi comuni. In questomodo si vuole favorire per ciascuno dei temi chiave una convergenza di spessi fasci diazioni su poche scelte di investimento capaci di esercitare un impatto significativo, realiz-zando un’efficace concentrazione dell’azione programmata.

La metodologia di costruzione della strategia locale di sviluppo integrato è di seguitoschematizzata.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 16

PATTO TERRITORIALE DEL MONTE BONDONE

Obiettivo globale

Promuovere una nuova fase di sviluppo sostenibile dell’area del monteBondone valorizzando e mobilitando in maniera integrata tutte le risorse e

le opportunità del territorio attorno alla funzione trainante svoltadall’attività turistica

Obiettivi specifici

Tutela evalorizzazionedelle risorse

naturalie ambientali

Tutelae valorizzazione

delle risorseculturali e storiche

Potenziamento esviluppo del

sistemaeconomico locale

Valorizzazionedelle risorse

umane

Miglioramentodella qualità

dei centriabitati e delle

istituzioni locali

Priorità d’intervento/ASSI

I II III IV VRISORSE

NATURALIE AMBIENTALI

RISORSECULTURALIE STORICHE

RISORSEIMPRENDITO-

RIALI

RISORSEUMANE

QUALITA’DELLA VITA

Linee di intervento/MISURE

I.1

I.2

I.3

I.4

Aree naturali eprotette

Risorse idriche

Rifiuti e inquina-mento

Risorse energeti-che

II.1 Tutela e valo-rizzazione dellerisorse culturalie storiche

III.1

III.2

III.3

III.4

III.5

III.6

Creazione di uncontesto favore-vole allo sviluppoimprenditoriale

Sostegno alle at-tività turistiche

Sostegno alle at-tività agricole

Sostegno alle at-tività commercialie dei servizi

Sostegnoall’artigianato ealle PMI

Marketing territo-riale e turistico

IV.1

IV.2

Orientamento eformazione

Adeguamentodelle competenzedegli operatoripubblici

V.1

V.2

V.3

Rafforzamento eriqualificazione deicentri abitati

Infrastrutture eservizi per la mo-bilità

Servizi alla perso-na e alle comunitàlocali

Realizzazioni/PROGETTI

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 17

2.2.2 Strategia di intervento: raccordo tra gli obiettivi specifici ele potenzialità turistiche del monte Bondone

La «crisi» del monte Bondone è percepita dalla maggior parte degli operatori locali comela «crisi del sistema di offerta turistica» del monte Bondone ed, in particolare, la «crisidel sistema di offerta sciistica invernale».

In realtà, è il complessivo prodotto turistico alpino, nell’ambito del quale si colloca quelloofferto dal monte Bondone, a trovarsi oggi in una fase di maturità contraddistinta da unaminore capacità di attrazione del prodotto «tradizionale», sia estivo che invernale, e dauna maggiore concorrenza tra località montane e tra modi differenziati di utilizzo della ri-sorsa «montagna».

Non è in effetti corretto parlare di «crisi della montagna»: la crisi investe piuttosto unmercato alpino «vecchio ed obsoleto», che non è in grado di rinnovarsi e di risponderealle nuove esigenze del mercato.

La crisi del turismo alpino invernale ha interessato e colpito tutte le destinazioni italianenel complesso, a causa della concorrenza diretta esercitata da altre forme di vacanza eda altre destinazioni e delle trasformazioni intervenute nelle motivazioni e nei modi di ac-quisto e consumo da parte della domanda turistica di prodotti invernali (diverse motiva-zioni, last-minute booking, crescita della propensione alla vacanza, ma preferenza persoggiorni brevi, richiesta di prodotti personalizzati, ecc.).

Anche il prodotto alpino estivo, ormai arrivato alla sua fase di maturità, presenta segni dicrisi a causa di un decrescente interesse da parte della domanda nazionale e della minoredurata sia della stagione che della permanenza media dei turisti italiani.

Di fronte a tali trasformazioni, una destinazione turistica che oggi aspiri a conseguire, re-cuperare o conservare il proprio vantaggio competitivo sul mercato globale, deve con-centrare la propria azione sulla programmazione di strategie di differenziazio-ne/diversificazione della produzione, innanzitutto mediante l’approfondimento delle lineedi prodotto esistenti e valutando di pari passo l’opportunità di creare linee di prodottonuove. In secondo luogo è essenziale pianificare adeguate strategie di posizionamen-to/riposizionamento dell’area, sostenute da specifiche politiche di comunicazione e distri-buzione. L’azione di marketing territoriale risulta di fondamentale importanza: la promo-zione turistica dell’area deve passare da un approccio indifferenziato ad uno per prodotti-segmento.

Occorre dunque attivare, mediante il patto territoriale, una serie di interventi e di iniziati-ve che permettano di mettere in gioco, in maniera sinergica ed integrata, secondo unalogica di filiera, tutte le potenziali risorse del monte Bondone al fine di diversificare sia imercati - sia in termini geografici che sul piano delle motivazioni e di nuovi bisogni - sial’offerta, costruendo e proponendo a fianco dei tradizionali prodotti turistici, prodotticombinati ed alternativi, tramite accorte politiche di prodotto e di comunicazione. Alcuniprodotti turistici - quelli che già esistono - andranno consolidati, allargati o diversificati;altri - che ancora non sono stati attivati - dovranno essere creati.

Lo sforzo principale, nell’individuazione degli interventi e delle iniziative da promuoveremediante il Patto territoriale, sarà quello di riuscire a coniugare l’aspetto ecologico, am-bientale e naturalistico con quello economico, turistico e sportivo, compiendo scelte chene valorizzino ed enfatizzino la compatibilità ed escludendo qualsiasi iniziativa che rap-presenti una minaccia per la sostenibilità ambientale del monte Bondone.

Va tuttavia tenuto presente che la scelta di fondare il rilancio del monte Bondone sullosviluppo dell’attività turistica costituisce un’opportunità anche dal punto di vista ecologicodal momento che il turismo rappresenta la destinazione economica di un territorio che

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 18

più delle altre permette di porre un’attenzione precipua alla tutela dell’ambiente ed allapreservazione delle risorse naturali.

Per concorrere al superamento delle criticità dovute alla dipendenza esterna, alla man-canza di autonomia decisionale e all’assenza di una identità comune, il patto territorialeintende puntare sulla costruzione di un modello di sviluppo sostenibile fondatosulla funzione turistica, condiviso, integrato, flessibile, capace di adattarsi aitrend, aperto al mondo e basato su strutture leggere a basso impatto ambien-tale e sullo sviluppo eco-compatibile di tutti i diversi «turismi» o «prodotti turi-stici» riconoscibili.

I «prodotti turistici» che il monte Bondone è in grado di offrire possono essere distinti inbase a:

la tipologia di prodotto turistico offerto:

il turismo naturalistico o «verde» o «ecologico»;

il turismo sportivo/attivo;

il turismo «di nicchia»:

il turismo rurale;

il turismo culturale e didattico;

il turismo del folklore e delle tradizioni locali;

il turismo enogastronomico;

il turismo congressuale;

il turismo termale/salutistico;

la stagione turistica interessata:

il turismo invernale;

il turismo estivo;

il turismo «destagionalizzato»;

la modalità di soggiorno:

il turismo alberghiero;

il turismo extra-alberghiero;

l’agriturismo;

i tempi di permanenza nella località:

il turismo giornaliero;

il turismo short-break;

il turismo stanziale.

Come evidenziato nelle «schede» che seguono, gli obiettivi specifici individuati dallastrategia di intervento concorrono direttamente alla valorizzazione,all’ampliamento, al consolidamento e/o alla creazione dei «prodotti turistici»che il monte Bondone può offrire al mercato turistico.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 19

Turismo naturalistico o «verde» o «ecologico»

Dal punto di vista della domanda:

si tratta del mercato oggi più sviluppato e di maggiori dimensioni nel panorama montanoitaliano. Il binomio «natura-relax» rappresenta la prima motivazione alla vacanza inmontagna non solo per le fasce di domanda costituite da adulti e famiglie, ma anche pergiovani e terza età. I turisti che richiedono questo tipo di prodotto sono attratti dal pae-saggio e dal panorama montano e ricercano il contatto con la natura e la possibilità dipraticare attività “dolci”.

Dal punto di vista dell’offerta:

il monte Bondone è una destinazione turistica che risulta «vincente» soprattutto per lesue peculiarità naturali ed ambientali (risorse, panorama montano, aree protette). Talirisorse necessitano di essere valorizzate, quale fattore principale di attrattività dell’area,e tutelate, al fine di assicurare un inserimento sostenibile dell’attività turistica nel conte-sto ambientale. Le politiche di valorizzazione, fruizione e gestione delle risorse naturali edambientali del monte Bondone devono tenere in considerazione la duplice valenza del tu-rismo «ecologico»: da un lato quella di minaccia all’integrità dell’ambiente per il livello disfruttamento cui vengono sottoposte le risorse naturali, dall’altro le positive ricadute eco-nomiche che possono derivare dall’avvio di nuove attività collegate alla valorizzazione ditali risorse.

L’attenzione in tale segmento di mercato va focalizzata sulla tutela e valorizza-zione delle risorse naturali ed ambientali del monte Bondone (Asse I – Risorsenaturali ed ambientali).

Turismo sportivo/attivo

Dal punto di vista della domanda:

si tratta di un segmento di mercato indirizzato a turisti attivi, tendenzialmente giovani edadulti, anche con bambini, che in una vacanza in montagna cercano, oltre al contatto conla natura, la possibilità di praticare lo sport preferito o comunque diversi tipi di attività fi-sica, sia d’estate che d’inverno. La pratica dell’attività sportiva rappresenta infatti la se-conda motivazione alla vacanza.

Dal punto di vista dell’offerta:

l’offerta turistica del monte Bondone continua a rimanere per l’inverno prevalentementelegata alle attività sportive sulla neve e ancora poche iniziative sono state promosse perallargare la gamma dell’offerta (ospitalità/gastronomia, wellness, passeggiate sulla neve,ecc.). Lo sport sulla neve riguarda l’offerta più tradizionale delle località montane, indiriz-zata ad un mercato turistico «di massa». Oltre agli sport «bianchi» esiste una svariataquantità di sport «verdi» che vengono praticati nella stagione estiva: scalate, trekking apiedi, a cavallo e in bicicletta, parapendio, deltaplano, ecc. L’offerta turistica legata alprodotto «sport» rappresenta d’altro canto uno dei principali fattori di rischio ambientale,a causa dell’eccessivo carico dato dalle attività sportive, qualora vengano praticate inmaniera troppo intensiva.

L’attenzione in tale segmento va dunque focalizzata sulla tutela delle risorse na-turali ed ambientali del monte Bondone (Asse I – Risorse naturali ed ambientali)e sul potenziamento delle infrastrutture turistiche (Asse III, Misura III.1. Creazionedi un contesto favorevole allo sviluppo imprenditoriale).

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 20

Turismo rurale

Dal punto di vista della domanda:

si tratta di un segmento di nicchia con consistenti potenzialità di mercato. La domanda diturismo rurale riguarda giovani ed adulti con un livello culturale medio ed un reddito me-dio o medio alto e comprende anche turisti stranieri.

Dal punto di vista dell’offerta:

si tratta di un mercato per lo sviluppo del quale il monte Bondone risulta potenzialmentevocato, ma che è in larga parte da costruire, non solo tramite una mera coniugazionedelle attività agricole con quelle turistiche ma attraverso lo sviluppo di un sistema di of-ferta che si fonda sulla valorizzazione del complessivo patrimonio ambientale, agricolo,storico, culturale e tradizionale del monte Bondone.

L’attenzione in tale segmento va dunque focalizzata sulla valorizzazione delle ri-sorse naturali ed ambientali (Asse I – Risorse naturali ed ambientali) e di quellestoriche ed artistiche esistenti (Asse II – Risorse storiche e artistiche), oltre chesul sostegno alle attività agricole (Asse III, Misura III.3. Sostegno alle attivitàagricole).

Turismo culturale, del folklore e delle tradizioni ed enogastronomico

Dal punto di vista della domanda:

la cultura rappresenta un segmento di nicchia con notevoli potenzialità di mercato. Sitratta di un settore che presenta una duplice valenza, dal momento che il prodotto cul-turale può rappresentare sia un’offerta trasversale e di supporto a tutte le altre (es. an-dare ad integrare l’offerta di “après ski”) sia un prodotto con un proprio mercato auto-nomo. In particolare, per i turisti che scelgono la montagna per motivazioni tradizionali(es. sciare, fare passeggiate) ma che ricercano anche nuovi stimoli, la promozione dellerisorse storiche ed artistiche locali, l’organizzazione di “itinerari del gusto”, la riscopertadi fiabe e leggende della montagna costituiscono un importante elemento di diversifica-zione dell’offerta. La trasversalità è dovuta al fatto che difficilmente un turista, in parti-colare se proviene da un bacino di domanda distante dall’area del Bondone, deciderà direcarsi nell’area solamente per motivi culturali. Per coloro, invece, che risiedono in tren-tino o nelle aree immediatamente limitrofe, la creazione di prodotti specifici può effetti-vamente rappresentare una proposta “alternativa” a quelle tradizionali, finalizzata a de-stagionalizzare la domanda e ad attirare clientela anche nei “periodi morti”.

Dal punto di vista dell’offerta:

si tratta di un insieme di prodotti in gran parte da costruire: la risorsa culturale comeprodotto turistico si compone del territorio, con le sue attrattive, e dei servizi, che rendo-no fruibili gli elementi di attrazione. La cultura inoltre rappresenta un prodotto rispetto alquale può essere creata, in modo più o meno autentico, un’immagine ed un’identità co-mune dell’area.

L’attenzione in tale segmento va dunque focalizzata sulla valorizzazione delle ri-sorse storiche ed artistiche esistenti, compreso il recupero del folclore e delletradizioni locali, lo sviluppo dell’enogastronomia e la creazione di linee di prodottospecifiche (Asse II – Risorse culturali e storiche).

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Turismo congressuale

Dal punto di vista della domanda:

il settore del turismo d’affari e congressuale è un segmento di nicchia che può avere ot-time opportunità di sviluppo, data anche la vicinanza del monte Bondone con la città diTrento.

Dal punto di vista dell’offerta:

la mancanza di strutture dedicate o comunque adatte ad ospitare convegni e meeting èuna delle principali barriere allo sviluppo di un segmento congressuale. D’altra parte,l’area del patto territoriale è dotata di un interessante patrimonio architettonico, in granparte dismesso o in disuso, che potrebbe essere recuperato e destinato alla creazione disedi per lo svolgimento di attività congressuali.

L’attenzione in tale segmento va dunque focalizzata sulla valorizzazione delle ri-sorse storiche ed artistiche esistenti, in particolare dell’ingente patrimonio edili-zio ed architettonico (Asse II – Risorse culturali e storiche), e sul potenziamento esviluppo del sistema economico locale, in particolare delle imprese del settoreturistico (Asse III – Risorse imprenditoriali).

Turismo termale/salutistico

Dal punto di vista della domanda:

la domanda di turismo della salute sta crescendo in modo esponenziale. La domanda nonriguarda più, come in passato, il solo prodotto termale «curativo o riabilitativo», ma ilbenessere in senso più ampio, il welness ed il fitness.

Dal punto di vista dell’offerta:

l’offerta del monte Bondone in tale segmento di mercato rimane ancorata al termalismo«classico», che non consente di assorbire tutta la domanda potenziale esistente. Occorrecostruire un’offerta più moderna del sistema termale, andando nella direzione dell’offertadi un «pluriprodotto benessere» che, come indicato dalla Provincia Autonoma di Trentonell’«Atto di indirizzo sul turismo in Trentino», consenta di «recuperare e valorizzare laconnessione fra terme e territorio, visti come «parco della salute», trasposizione in cam-po termale e salutistico della logica economica del distretto».

L’attenzione in tale segmento va dunque focalizzata sul potenziamento delle infra-strutture turistiche (Asse III, Misura III.1. Creazione di un contesto favorevole allosviluppo imprenditoriale) e sul potenziamento e sviluppo del sistema economi-co locale, in particolare delle imprese del settore turistico (Asse III – Risorse im-prenditoriali).

Turismo estivo, invernale e «destagionalizzato»

Dal punto di vista della domanda:

secondo uno studio effettuato dal CEA nel 1995, i turisti scelgono il monte Bondone inestate prima di tutto per la tranquillità, poi per la possibilità di fare passeggiate e di starein mezzo alla natura. Altre motivazioni del turismo estivo riguardano il clima buono, mo-tivazioni salutistiche, la cordialità degli ospiti, il carico di storia della montagna. Perquanto riguarda il turista invernale, le motivazioni che determinano la scelta del monteBondone riguardano la possibilità di effettuare lo sci da discesa e da fondo. La stazione

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 22

sciistica invernale viene scelta per le piste di media difficoltà e la vicinanza alla città diTrento e alle arterie stradali a scorrimento veloce. Nonostante il monte Bondone sia con-siderato una stazione turistica a carattere prevalentemente invernale gli studi effettuatimostrano la stagione estiva come il periodo di massima frequentazione.

Dal punto di vista dell’offerta:

L’offerta turistica del monte Bondone, sia invernale che estiva, va diversificata in mododa offrire una gamma di linee di prodotto più ampia ed attraente rispetto ai prodotti tra-dizionali, al fine di una progressiva destagionalizzazione del turismo.

L’attenzione da tale punto di vista va dunque focalizzata sulla valorizzazione dellerisorse naturali ed ambientali (Asse I – Risorse naturali ed ambientali), sullavalorizzazione delle risorse culturali e storiche (Asse II – Risorse culturali estoriche), sul miglioramento della qualità dei centri abitati e delle istituzionilocali (Asse V – Qualità della vita).

Turismo alberghiero, extra-alberghiero ed agriturismo

Dal punto di vista della domanda:

la tendenza generalmente riscontrabile da parte dei turisti «stanziali» è quella di soggior-nare durante le vacanze invernali in albergo, mentre durante le vacanze estive aumentail peso delle case in affitto. In estate è anche forte il ricorso al campeggio. I motivi cheinfluenzano la decisione del turista di soggiornare in un determinato albergo o camping,secondo studi di settore, sono, nell’ordine: l’organizzazione ed il comfort; la posizione ri-spetto al centro del paese ed agli impianti; la cucina; il prezzo; l’accoglienza/cortesia.

Dal punto di vista dell’offerta:

sul monte Bondone esiste uno sbilanciamento verso la ricettività non imprenditoriale (al-loggi privati e seconde case), mentre fra le strutture imprenditoriali prevale la ricettivitàalberghiera. L’offerta ricettiva agrituristica è ancora limitata. L’offerta ricettiva risulta co-munque carente sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Un grosso impegnoandrà concentrato sulla riqualificazione dell’offerta ricettiva che andrà corretta anche perquanto riguarda le risorse umane impiegate.

L’attenzione da tale punto di vista va dunque focalizzata sul potenziamento esviluppo del sistema economico, in particolare delle imprese del settore turisti-co, ma anche delle imprese del settore agricolo al fine della diversificazione dellaloro attività verso l’attività agrituristica (Asse III – Risorse imprenditoriali), e sullavalorizzazione delle risorse umane, in particolare nel settore turistico (Asse IV –Risorse umane).

Turismo giornaliero, short-break e stanziale

Dal punto di vista della domanda:

il monte Bondone è frequentato da turisti stanziali, che trascorrono una o più settimanesulla montagna, e da quelli occasionali o giornalieri – in gran parte i trentini - che fre-quentano la zona nell’arco di una giornata senza usufruire dei servizi offerti. Il turistagiornaliero viene visto dagli operatori del monte Bondone come un “predatore”, il turismogiornaliero come un “turismo di rapina”. D’altra parte per i cittadini di Trento il monteBondone rappresenta un irrinunciabile parco ricreativo. Il turismo giornaliero, unitamenteal libero ed illimitato accesso consentito agli impianti di risalita, alla carenza di parcheggied al disordine urbanistico provoca, soprattutto nei fine settimana invernali, grossi pro-blemi di traffico. Per quanto riguarda invece la domanda turistica di short-break, vacanze

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Strategia locale di sviluppo integrato - 23

brevi della durata di qualche giorno o relative ai fine settimana, essa risulta in crescenteaumento.

Dal punto di vista dell’offerta:

occorre incentivare il turismo stanziale e “orientare” quello giornaliero, puntando soprat-tutto a trasformare l’escursionista giornaliero in “turista”. Lo sforzo va orientato nel con-temperamento delle esigenze di tutti i frequentatori del monte Bondone e di coloro chesul monte Bondone vivono e lavorano. Occorre inoltre studiare e costruire pacchetti disoggiorno che soddisfino la crescente esigenza di vacanze brevi.

L’attenzione da tale punto di vista va dunque focalizzata sul miglioramento dellaqualità dei centri abitati e delle istituzioni locali (Asse V – Qualità della vita) esul potenziamento e sviluppo del sistema economico (Asse III – Risorse im-prenditoriali).

2.2.3 Strategia di intervento e componenti del sistema di of-ferta turistica del monte Bondone

Il Patto territoriale intende attivare tutti i turismi riconoscibili sul monte Bondone innan-zitutto valorizzando e premiando i punti forti e le eccellenze presenti nel sistema di of-ferta turistica locale.

Le componenti del sistema di offerta turistica del monte Bondone possono esseresintetizzate nelle voci seguenti:

la stazione sciistica del monte Bondone;

l’offerta ricettiva alberghiera ed extra-alberghiera;

le risorse locali e la diversificazione dell’offerta;

le altre componenti dell’offerta;

i servizi al turista.

STRUTTURE RICETTIVE

STAZIONE SCIISTICA

SERVIZI

AL TURISTA

ALTRE COMPONENTI DELL’OFFERTA

RISORSE AMBIENTALI

RISORSE CULTURALI E STORICHE

SISTEMADI

OFFERTA

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Strategia locale di sviluppo integrato - 24

La stazione sciistica del monte Bondone

Il percorso di costruzione del patto territoriale è stato condizionato dal protrarsi fino almese di novembre di una problematica molto sentita da parte degli operatori locali, le-gata al ruolo svolto nell’area del Bondone dalla società di gestione degli impianti di risa-lita, che ha creato una situazione di “stallo” anche “psicologico” negli operatori turistici.

Nel mese di novembre, la situazione si è finalmente “sbloccata” con la sottoscrizione del«Protocollo d’intesa per il rilancio degli impianti sciistici del Monte Bondone» da parte diFunivie Monte Bondone S.r.l., Funivie Folgarida Marileva S.p.A., Agenzia per lo SviluppoS.p.A., Tecnofin Trentina S.p.A., Società Industriale Trentina p.A., Comune di Trento eProvincia Autonoma di Trento. Con tale accordo è stata costituita una nuova Società perazioni di gestione degli impianti di risalita formata da Società Funivie Monte Bondone,Tecnofin e Comune di Trento ed è stata riconosciuta l’importanza degli impianti sciistici«per il turismo invernale dell’area, per la ricaduta turistica sul capoluogo e per la funzio-ne di riferimento che potranno avere per il Patto territoriale del monte Bondone». Sonostati inoltre assunti una serie di impegni per assicurare l’operatività della stazione sciisti-ca ed individuati gli investimenti per ripristinare l’economicità della gestione. La sottoscri-zione del protocollo consente di concentrare le risorse finanziarie del patto territoriale su-gli interventi necessari per diversificare l’offerta turistica del monte Bondone. La stazionesciistica invernale deve infatti rappresentare una delle molteplici componenti del com-plessivo «prodotto monte Bondone». I pareri raccolti nel corso degli incontri con gli ope-ratori dell’area descrivono un’offerta locale di piste ed impianti di risalita ritenuta nonconcorrenziale rispetto ad altre più rinomate stazioni sciistiche. Lo sforzo da intrapren-dere con il patto territoriale è quello di valorizzare – a livello promozionale - la stazionesciistica proprio per le sue caratteristiche di «piccola stazione». L’ «Atto di indirizzo sulturismo in Trentino» elaborato dalla Provincia di Trento delinea le opportunità di sviluppoper le piccole stazioni sciistiche, che dovrebbero attirare quella parte della domanda turi-stica «non appartenente alla grande massa, che apprezza una proposta invernale fatta dipiccoli numeri ma comunque di qualità», puntando e valorizzando «l’opportunità di go-dere di un sistema che permette di praticare lo sci in tutta tranquillità (…); impianti di ri-salita sicuri (…), ove la proposta sci è affiancata da altri modi di intendere la montagnaed il pacchetto di offerta presenta un rapporto qualità-prezzo appetibile».

L’offerta ricettiva del settore alberghiero ed extra-alberghieroL’offerta alberghiera del monte Bondone presenta, come evidenziato nella «Proposta pre-liminare per il Patto territoriale del monte Bondone» e nella diagnosi socio-economicacondotta sull’area, numerosi elementi negativi: deficit di imprenditorialità qualificata, so-prattutto nella zona di Candriai, Vaneze e Vason; conseguente assenza di processi di re-investimento; strutture alberghiere obsolete, sottodimensionate e non in grado di rispon-dere alla domanda del turista moderno; sotto-utilizzo delle strutture stesse; strategia diofferta basata esclusivamente sulla concorrenza di prezzo e conseguenti gestioni menoremunerative che hanno ulteriormente abbassato la qualità dell’offerta; necessità di svol-gere un’attività bi-stagionale; assenza di forme di coordinamento dell’offerta. Il settoreextra-alberghiero vede la presenza di un campeggio che deve essere rilocalizzato e di unconsistente numero di seconde case. Il mercato delle locazioni sfugge ad ogni controlloed al tentativo di uniformare i prezzi di offerta e a forme di promozione e comunicazionecoordinate.

Il «Protocollo d’intesa per il rilancio degli impianti sciistici del Monte Bondone» citato so-pra contiene l’impegno delle parti alla realizzazione di 2000 posti letto (attualmente sono900 circa i posti letto vendibili per la stagione invernale), livello di offerta ricettiva che èstato ritenuto condizione minimale per dare economicità potenziale agli impianti sciistici eper garantire l’esistenza, almeno stagionale, di alcuni servizi commerciali che costituisco-no lo standard minimo per una stazione turistica. Comune di Trento e Provincia di Trentosi sono impegnate ad attuare le azioni incentivanti per attivare un celere processo di ri-strutturazione e di recupero degli edifici alberghieri esistenti, attivando tutti i possibili

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 25

strumenti finanziari, urbanistici e tributari, favorendo l’ampliamento degli esercizi alber-ghieri esistenti, anche con la finalità di ottenere dimensioni che superino quelle giudicateminime per l’economicità di gestione, qualora l’esercizio di partenza si riveli sottodimen-sionato. Il Comune di Trento si è inoltre impegnato a prevedere, nelle varianti urbanisti-che che accompagneranno il patto territoriale del Monte Bondone, un’area di riserva de-stinata alla edificazione di nuove strutture alberghiere per circa 700 posti letto nelle loca-lità di Vason e Vaneze, da attivarsi solo allorchè in esito alle ristrutturazioni e agli am-pliamenti delle strutture esistenti non si raggiunga l’obiettivo dei 2000 posti letto alber-ghieri o assimilati.

Le risorse ambientali

Gli operatori locali identificano nelle bellezze ambientali e naturali la risorsa primaria ditutta l’area del patto territoriale. E’ parere comune che le attrattive naturalistiche el’attenzione per la tutela dell’ambiente premettano di avere un’offerta “unica”, concorren-ziale e trainante per l’economia turistica. Le montagne, le aree protette, le altre attrattivenaturalistiche rappresentano l’elemento cui agganciare qualsiasi forma futura di sviluppodell’offerta turistica, di promozione e di comunicazione. Gli ambiti di eccellenza sui qualipuntare mediante il patto territoriale per la diversificazione dell’offerta turistica riguarda-no: le aree protette e le altre aree naturali, l’Orto Botanico, la sentieristica, le attivitàsvolte dal Centro di Ecologia Alpina.

Le risorse culturali e storicheIl territorio viene considerato ricco di risorse di carattere storico, artistico e culturale,elementi da valorizzare maggiormente per renderli fruibili al turista, in particolare perquanto riguarda le malghe, i numerosi centri di pregio storico-culturale, oltre al patrimo-nio legato alle tradizioni e alla storia dell’area e le attività di strutture quali, per esempio,dell’Osservatorio Stellare gestito dal Museo di Scienze Naturali.

Altre componenti dell’offerta

Pareri pressochè unanimi sono stati raccolti a proposito di quelle componenti dell’offertache siano complementari alla ricettività, alle risorse naturalistiche (con relative strutturedi fruizione) ed alle strutture per lo sci alpino. Un ruolo importante nella diversificazionedell’offerta turistica è stato riconosciuto alla riqualificazione dell’area di Lagolo, oltre allanecessità di completare l’offerta locale con occasioni di svago, possibilità di praticaresport, manifestazioni e quant’altro permetta al turista di impiegare il tempo del soggiornoin attività diverse da quelle “classiche” che lo portano a frequentare la montagna(l’escursionismo montano, la natura, lo sci). Ovunque è stato riscontrato come tali com-ponenti siano carenti soprattutto in inverno. Gli operatori sono consapevoli della neces-sità di diversificare l’offerta con questo tipo di componenti alternative di offerta, in mododa poter attrarre segmenti di mercato diversi da quelli dei puri amanti della montagna. Icolloqui hanno fatto emergere un po’ dappertutto la richiesta di avere una maggiore of-ferta di luoghi di ritrovo (locali pubblici), di strutture per lo sport e di offerta di sport al-ternativi, di manifestazioni di intrattenimento (feste di piazza, esposizioni, concerti, ecc.)con luoghi adatti ad ospitarli, di negozi, ecc.

Servizi al turista

Questa componente dell’offerta risulta carente, soprattutto per l’ assenza sul monte Bon-done del cosiddetto «effetto-paese». Ad essa si collegano i problemi legati alla viabilità ealla presenza di parcheggi. Anche i servizi di trasporto pubblico, che rappresentanoun’ulteriore risorsa per la fruizione turistica dell’area, sono ritenuti spesso inadeguati.

Il patto territoriale intende agire sul complessivo sistema di offerta promuovendo unosviluppo del monte Bondone basato sulla sua valorizzazione ambientale, culturale e turi-stica, nel rispetto delle esigenze di tutela del patrimonio culturale e dei contesti ambien-tali.

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Strategia locale di sviluppo integrato - 26

Gli Assi prioritari di intervento

3.1. L’articolazione della strategia in assi d’intervento

La strategia di intervento è, come già indicato, basata su un unico obiettivo globale:

promuovere una nuova fase di sviluppo sostenibile dell’area del monte Bondo-ne valorizzando e mobilitando in maniera integrata tutte le risorse e le oppor-tunità del territorio attorno alla funzione trainante svolta dall’attività turistica.

L’obiettivo generale definisce la prospettiva nella quale i singoli interventi del patto terri-toriale dovranno essere realizzati: un progetto di sviluppo territoriale e integrato, che in-teressa tutta l’area e fa leva su tutte le sue risorse e potenzialità. Il raggiungimentodell’obiettivo generale individuato comporta la definizione di una strategia generale diintervento, cioè di un certo numero di obiettivi specifici che permettono di precisare na-tura e caratteristiche degli interventi da realizzare. Sulla base dei risultati della diagnositerritoriale e, quindi, di una visione complessiva dei problemi e delle potenzialità delpatto territoriale, sono individuabili cinque obiettivi specifici:

Tutela evalorizzazionedelle risorse

naturalie ambientali

Tutelae valorizzazione

delle risorseculturali e storiche

Potenziamento esviluppo del si-

stemaeconomico locale

Valorizzazionedelle risorse

umane

Miglioramentodella qualità

dei centriabitati e delle

istituzioni locali

Al fine di raggiungere tali obiettivi e, mediante essi, l’obiettivo generale, sono individuatealcune aree prioritarie di intervento (Assi prioritari):

I II III IV V

RISORSENATURALI

E AMBIENTALI

RISORSECULTURALIE STORICHE

RISORSEIMPRENDITORIALI

RISORSEUMANE

QUALITA’DELLA VITA

All’interno degli Assi prioritari sono delineate le linee di intervento (Misure) che costi-tuiscono il riferimento per le scelte di investimento da effettuare:

I.1

I.2I.3

I.4

Aree naturali eprotetteRisorse idricheRifiuti e inquina-mentoRisorse energeti-che

II.1 Tutela e valo-rizzazione dellerisorse culturalie storiche

III.1

III.2

III.3

III.4

III.5

III.6

Creazione di uncontesto favore-vole allo sviluppoimprenditorialeSostegno alleattività turisticheSostegno alleattività agricoleSostegno alleattività commer-ciali e dei serviziSostegnoall’artigianato ealle PMIMarketing terri-toriale e turistico

IV.1

IV.2

Orientamento eformazioneAdeguamentodelle competen-ze degli opera-tori pubblici

V.1

V.2

V.3

Rafforzamento eriqualificazionedei centri abitatiInfrastrutture eservizi per la mo-bilitàServizi alla perso-na e alle comu-nità locali

3.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 27

Tale identificazione si basa sulla scelta strategica per un approccio integrato nel qualel’apporto specifico dei singoli settori di intervento converge verso la valorizzazione e lamobilitazione, a fini di sviluppo, delle risorse del monte Bondone. Come indicato anchesopra, il principio dell’integrazione guida la scelta di programmare gli interventi, assi-curandone la convergenza verso un numero limitato di obiettivi prioritari di valorizzazionedelle risorse endogene locali – gli Assi prioritari – e la scelta di operare prioritariamentemediante progetti integrati di carattere tematico e/o territoriale, qualunque sia il sog-getto attuatore e la fonte di finanziamento.

Questa struttura di assi prioritari evidenzia un’articolazione della strategia all'interno dellaquale l'obiettivo di sostenibilità ambientale è trasversale a tutti gli assi. L'Asse Ipunta a migliorare la fruibilità delle risorse naturali e a rendere possibile un loro correttoed efficiente utilizzo nel monte Bondone, a fini di riduzione del divario e di sviluppo. Essoindividua dunque interventi diretti sulla qualità ambientale. Gli altri Assi invece miranoall'obiettivo di sostenibilità ambientale attraverso la scelta di strategie infrastrutturali,produttive e di servizio che riducono i fattori di pressione e aggressione sull'ambiente.Nell’ambito dell’obiettivo di sostenibilità ambientale, verrà inoltre perseguito l’obiettivodella compatibilità tipologico-architettonica.

Inoltre, le scelte strategiche complessive consentono occasioni concrete per dare attua-zione al principio di pari opportunità tra uomini e donne. Infatti, accanto alla previ-sione di azioni specifiche a favore dell'occupazione femminile e al miglioramento dell'ac-cesso al mercato del lavoro (previste nell'Asse IV Risorse Umane) si affiancano linee distrategia a favore dell'utilizzo di risorse per il raggiungimento di obiettivi che sono diret-tamente funzionali alla creazione di maggiori condizioni di pari opportunità.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 28

3.2. Asse I – Risorse naturali ed ambientali

Analisi dei bisogni e delle potenzialità

Il patrimonio naturalistico ed ambientale del monte Bondone costituisce il fondamentalefattore strategico dell’area al fine di promuovere l’avvio di un nuovo processo di sviluppoeconomico, incentrato sulla valorizzazione delle risorse endogene.Le analisi SWOT compiute (sia di approccio generale, sia mirate per area tematica) hannocircoscritto le condizioni, favorevoli o di ostacolo a qualsiasi ipotesi di sviluppo, come uncomplesso insieme di elementi che hanno imprescindibilmente ruotato attorno alle com-ponenti ambientali e degli ecosistemi, al loro valore intrinseco o potenziale, alla loro si-tuazione istituzionale e gestionale.

Punti di forza Punti di debolezza

Presenza di aree protette e di aree ad elevato valoreambientale con bassi livelli di antropizzazione

Presenza di aree demaniali, di aree pubbliche rilevanti edi soggetti (Azienda forestale, Servizi provinciali fore-stale e biotopi, Stazione forestale,…) che ne garantisco-no la costante manutenzione, la gestione del suolo e delrilevante patrimonio boschivo, fondamentale sia per lafunzione di salvaguardia ambientale, sia per la valenzapaesaggistica, la tutela delle biodiversità, della fauna edella flora

Presenza in loco di istituzioni scientifiche e culturali(Centro di Ecologia Alpina e Museo Tridentino di ScienzeNaturali) che si occupano di tematiche ambientali, coniniziative consolidate e innovative specificamente allo-cate nell’area

Potenzialità di sviluppo di nuove attività e sistemi pro-duttivi nel campo della valorizzazione del patrimonionaturalistico, con potenzialità di estensione ad ampiagamma (dal didattico allo scientifico, dal ludico-ricreativo alla ricerca sul campo)

Presenza di un significativo patrimonio rurale caratteriz-zato da una ricca rete di centri abitati minori che godo-no di un notevole equilibrio ambientale e sociale

Presenza di risorse idriche sul versante sud-occidentale

Presenza di soggetti imprenditoriali pubblici ad elevatoknow-how nella gestione delle risorse idriche e di ungrado di conoscenza elevato e di dettaglio dell’area

Scarsa estensione delle aree effettivamente soggette a regi-me di protezione e tutela, in relazione alle rilevanti valenzeambientali, floro-faunistiche e paesaggistiche e carenza distrumenti di regolamentazione e controllo della fruibilità

Scarsa connessione delle azioni di tutela e manutenzione conle azioni di promozione e valorizzazione, per la difficoltà dipercepire il patrimonio ambientale come risorsa rilevante perlo sviluppo

Abbandono dell’uso agro-forestale tradizionale e conseguentemodificazione dei caratteri ambientale e paesaggistico delterritorio, talvolta con compromissione delle risorse ambien-tali e paesaggistiche e necessità di notevoli e consistenti in-vestimenti per il loro recupero o ripristino

Scarsa integrazione delle conoscenze tecnico gestionali (chepotrebbero fornire contributi rilevanti soprattutto sul pianodella programmazione, dell’organizzazione e del controllo), escarsa capacità di progettare in modo integrato all’internodella pubblica amministrazione

Fragilità istituzionale e scarsa organizzazione delle ammini-strazioni locali, che ha prodotto come conseguenza ritardinell’attuazione delle normative di settore, in materia sia diacqua, sia di difesa del suolo, sia di rifiuti e inquinamentoche di risparmio energetico

Carenza di risorse idriche sul versante nord-orientale

Necessità di investimenti per la razionalizzazione gestionaledelle risorse idriche e la prevenzione dell’inquinamento dellefalde

Opportunità Minacce

Presenza di normative di riforma nei settori acqua, ri-fiuti, difesa del suolo e gestione energetica, tutela dagliinquinamenti, che sollecitano la razionalizzazione el’ammodernamento dei servizi e introduce elementi diconcorrenzialità e di crescita dell’imprenditorialità

Emanazione di normative e progettualità UE congruenticon i caratteri ed i valori rilevabili nell’area

Disponibilità di risorse finanziarie pubbliche per il com-pletamento o la realizzazione di interventi

Crescente attenzione del pubblico per le tematiche am-bientali, suscettibile di esercitare una maggiore pressio-ne sulle amministrazioni a fini di tutela e prevenzionedell’inquinamento e del rischio

Crescente attenzione del legislatore nei confronti delletematiche dello sviluppo sostenibile e nell’applicazionedei relativi strumenti di valutazione e regolamentazione

Forte aumento della domanda nazionale ed internazio-nale di turismo naturalistico

Permanenza di una bassa capacità di programmazione e dicoordinamento tra pubbliche amministrazioni e scarsa pro-pensione dei privati ad investire

Scarso coordinamento delle amministrazioni locali e sovrap-posizione delle competenze e degli strumenti di programma-zione

Complessità e mancanza di coordinamento delle normativesettoriali, che si ripercuotono in difficoltà e ritardi di attua-zione e pianificazione previsti dalle normative vigenti

Lenta applicazione delle norme di riforma dei settori acqua erifiuti, con persistente confusione dei ruoli di governo e ge-stione, e contestuale separazione tra progettazione degli in-terventi e responsabilità finanziarie

Sviluppo di iniziative private di valorizzazione in attesa dellapiena operatività degli strumenti di pianificazione con relativoconsumo delle risorse naturali

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 29

Strategia di Asse

In ogni ambito territoriale uno sviluppo socio-economico che intenda fare leva sulla voca-zione turistica trova fondamento sulla fruizione, l’utilizzo ed il godimento dello stock di ri-sorse presenti, che sono in primis rappresentate, per un’area montana, dalle risorse na-turali ed ambientali. Lo sviluppo turistico montano in generale, e del monte Bondone inparticolare, non può che fondarsi sulla imprescindibile pre-condizione dell’ottimale con-servazione se non proprio dell’integrità ambientale del territorio e delle sue risorse natu-rali.

In questa prospettiva, e nell’ottica del recupero della vocazione turistica inespressa e delnecessario riposizionamento del monte Bondone, le risorse naturali ed ambientali checaratterizzano l’area del patto territoriale necessitano di essere:

- valorizzate, quale fattore principale di attrattività dell’area. I turismi orientati allanatura (variamente denominati «turismo ecologico», «turismo verde», «ecoturismo»)rappresentano segmenti di mercato tra i più interessanti, ampi, diffusi e con i mag-giori trend di crescita nell’attuale fase di evoluzione del comparto. Il monte Bondonepuò proporre al proprio ospite un patrimonio ambientale il cui carattere di unicità nonè dato da una specifica caratteristica, quanto piuttosto dalla straordinaria combina-zione di caratteri ambientali a vasto coefficiente di valorizzabilità (aree protette, bo-tanica, geologia, fauna, paleontologia, archeologia, ecc., ad elevata accessibilità cul-turale e logistica): una varietà distintiva che ne fa un unicum all’interno del comples-sivo arco alpino. Tali fattori di vantaggio non sono tuttavia stati fino a questo mo-mento valorizzati in modo adeguato. Le aree protette presenti sul monte Bondone (lariserva integrale «Tre Cime del Monte Bondone», la Torbiera delle Viote, individuatadal PUP quale area di tutela ambientale di rilevante interesse naturalistico, il Biotopodel Soprassasso), le altre aree naturali di rilievo (il Burrone di Ravina – Val Gola, la«piana delle Viote», i boschi, la Riserva forestale, i prati, il Giardino Botanico, ubicatonella conca delle Viote, con i suoi circa 10.000 metri quadrati contenenti oltre duemilaspecie di piante e fiori provenienti dalle principali catene montuose del mondo), leistituzioni che si occupano di tematiche legate alla valorizzazione e tutela delle risorseambientali (il Centro di Ecologia Alpina che coordina la ricerca ecologica sugli ecosi-stemi delle Alpi, sede interdisciplinare di ricerca che ospita numerosi corsi e seminari,il Museo Tridentino di Scienze Naturali, ecc.) rappresentano i principali elementi dapotenziare mediante il patto territoriale;

- tutelate, nel senso di assicurare un inserimento sostenibile dell’attività turistica nelcontesto ambientale. Se l’offerta turistica del monte Bondone viene fondata sulla na-turalità dell’ambiente quale principale fattore di attrazione e di competitività dell’area,diviene prioritario intervenire nel senso di assicurare e preservare nel tempo un ra-zionale equilibrio tra l’ambiente naturale e la sua fruizione a scopi di vacanza, culturao svago. L’ambiente alpino, cui il monte Bondone appartiene, rappresenta un ecosi-stema estremamente sensibile e fragile, minacciato dall’impatto della mobilità mecca-nizzata, dal carico eccessivo generato dal turismo di massa e da una vasta serie difattori dai quali va protetto. Da questo punto di vista occorrerà tenere presente che ilturismo invernale (piste da sci, impianti di risalita, impianti di innevamento artificiale)implica certamente un impiego delle risorse naturali più intensivo rispetto al turismoestivo;

- restaurate e ricostruite in tutti i casi in cui gli interventi apportati negli anni recenti oremoti abbiano comportato compromissioni e squilibri. L’ambiente e il paesaggio, sia-no essi naturali o antropizzati, non sono definitivamente perduti o irrecuperabili per ilfatto di aver subito degradi o per essere stati danneggiati o pregiudicati. Le edifica-zioni e le opere infrastrutturali realizzate senza molta attenzione alle particolarità delterritorio, sia sui versanti che nella piana delle Viote, possono essere oggetto di «unarinascita, attraverso nuovi atti fecondanti che producano nuovamente territorio e

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Strategia locale di sviluppo integrato - 30

paesaggio, ovvero nuove relazioni fertili fra insediamento umano e ambiente. In que-sti atti territorializzanti c’è il germe di una vera sostenibilità dello sviluppo (che defi-niamo ‘sviluppo locale autosostenibile’) in quanto ricerca rifondativi di relazioni virtuo-se, di nuove alleanza fra natura e cultura, fra cultura e storia». Le parole di AlbertoMagnaghi sembrano scritte per il monte Bondone quando ulteriormente afferma cheanche a seguito «dell’urbanizzazione contemporanea, sopravvive un ricchissimo pa-trimonio territoriale, pronto a essere fecondato da nuovi attori sociali che ne prende-ranno la cura. Questo processo è in parte già in atto, la dove più acuta è la percezio-ne del divario fra ‘crescita economica quantitativa’ e ‘benessere’. In questo incontrofra patrimonio ed energie innovative, in una cultura della valorizzazione delle risorsedell’ambiente dell’uomo da parte degli abitanti si trova la chiave strategica per la so-stenibilità dello sviluppo: non certo in ulteriori protesi tecnologiche». (A. Magnaghi, “Ilprogetto locale”, Bollati Boringhieri, TO, 2000, pag 10).

La gestione delle risorse ambientali e naturali del monte Bondone deve dunque far frontea due aspetti critici rilevanti: quello della conservazione e della riproduzione delle risorsenel lungo periodo e quello del loro corretto utilizzo e sfruttamento.

Per superare le emergenze ambientali e creare le condizioni per l'avvio di un circolo vir-tuoso dello sviluppo economico e sociale, imperniato sulle risorse naturali e ambientali, ilpatto territoriale deve essere l'occasione per una rapida attuazione del quadro tecnico,amministrativo e legislativo indispensabile per colmare le lacune di conoscenza, pianifica-zione e programmazione, e per un profondo rinnovamento e rafforzamento degli attualisistemi di governo e di gestione.

In tale contesto, la qualità dell'azione dei soggetti pubblici è assolutamente decisiva perarticolare la strategia di intervento con la necessaria flessibilità e per guadagnare, intornoall’azione programmatica, il consenso, la collaborazione e il protagonismo delle comunitàe degli operatori locali.

Un punto cruciale è la possibilità di orientare la gestione delle risorse naturali non soloverso una corretta ed efficiente erogazione di servizi a beneficio delle attività produttiveesistenti, ma verso lo sviluppo sostenibile e durevole di nuove attività e di sistemi pro-duttivi.

La prospettiva di sviluppo di nuovi sistemi di impresa riguarda in primo luogo la gestionedel patrimonio naturalistico. Questa richiede il rispetto delle esigenze di conservazione,piena coerenza con le direttive comunitarie "Habitat" e "Uccelli", l’implementazione dellarete europea Natura 2000 e al tempo stesso la promozione di modalità corrette per lavalorizzazione delle risorse a beneficio delle comunità locali.

L’obiettivo globale dell’Asse è:

la tutela e valorizzazione delle risorse naturali ed ambientali al fine di creare lecondizioni per l'avvio di un nuovo processo di sviluppo economico e sociale che faccia le-va su di esse in funzione del rilancio dell’attività turistica del monte Bondone, preservan-do le possibilità di sviluppo nel lungo periodo ed accrescendo la qualità della vita dellepopolazioni residenti.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 31

A tal fine, gli obiettivi specifici dell’Asse, fatti propri dal Tavolo di concertazione, so-no:

promuovere la tutela attiva dell’ambiente e, in particolare, delle aree naturali eprotette;

assicurare l’uso efficiente e razionale e la fruibilità delle risorse naturali, riservan-do particolare attenzione alle aree protette;

garantire il presidio del territorio, anche attraverso le attività del settore primario,a partire da quelle silvo-pastorali per la parte più montana;

completare e razionalizzare le reti di servizio per acqua e rifiuti;

promuovere l’impiego di fonti di energia rinnovabili e il risparmio energetico;

in generale, migliorare il livello di competitività territoriale, garantendo un ade-guato livello di sicurezza “fisica” delle funzioni insediativa, produttiva, turistica edinfrastrutturale esistenti, attraverso la realizzazione di una pianificazione territo-riale compatibile con la tutela delle risorse naturali nel più ampio quadro della pia-nificazione provinciale o di bacino.

Linee di intervento

L’Asse è articolato nelle seguenti tematiche, che rappresentano le linee di intervento (Mi-sure) per il raggiungimento dell’obiettivo specifico e di quello generale prefissati:

I.1. Aree naturali e protette

I.2. Risorse idriche

I.3. Rifiuti e inquinamento

I.4. Risorse energetiche

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SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA

ASSE I Risorse naturali e ambientali

MISURA I.1. AREE NATURALI E PROTETTE

Motivazioni della misura

Le aree del monte Bondone sottoposte a tutela in funzione della loro valenza naturalistico- ambientale si estendono su una superficie di quasi 900 ha, corrispondenti a poco più del7% del territorio del patto territoriale. Sul monte Bondone sono stati inoltre individuatetre aree protette o meritevoli di tutela: la riserva integrale «Tre Cime del Monte Bondo-ne», la Torbiera delle Viote ed il Biotopo del Soprassasso, non interamente compreso nelterritorio del Patto. Tali aree, insieme al Burrone di Ravina – Val Gola sono stati inoltreclassificate come SIC.

L’incidenza in termini di superficie delle aree protette appare modesta, considerando lavalenza naturalistico-ambientale del territorio del patto. Di estrema rilevanza – per con-tro – la compresenza di fattori di pregio attinenti la fauna, la flora e il paesaggio.

In relazione ad un potenziamento della funzione turistica dell’area, il patto territorialeintende innanzitutto perseguire l’obiettivo della massima valorizzazione delle aree pro-tette, che sono individuate come elemento di eccellenza e di traino anche per le altrearee naturali, perseguendo l’obiettivo finale di giungere ad una estensione delle areesottoposte a tutela. La riserva integrale provinciale «Tre Cime del Monte Bondone», indi-pendentemente dagli ambiti amministrativi di competenza, costituisce già il cuore di unacostituenda «area protetta del monte Bondone»: l’obiettivo da perseguire consistenell’allargamento della riserva – previsto dallo stesso PRG del Comune di Trento - su unterritorio comprendente l’intera Conca delle Viote, il bosco appartenente al demanio fore-stale della Provincia, parte del versante meridionale delle tre Cime e degli alti pascoli si-tuati oltre il confine occidentale della riserva (nei comuni di Garniga Terme e Lasino) e laparte più elevata del bacino del torrente Vela e della Val di Gola.

Come affermato nell’«Atto di indirizzo sul turismo in Trentino», approvato dalla Giuntaprovinciale, «le politiche di gestione delle aree protette devono tenere in debito conto laduplice valenza del turismo ecologico: da un lato quella di minaccia all’integritàdell’ambiente per il livello di usura cui sono sottoposte le risorse naturali, dall’altro le po-sitive ricadute economiche di cui può giovarsi l’avvio di nuove attività collegate alla frui-zione delle aree protette».

All’interno delle aree protette i servizi maggiormente richiesti riguardano la didattica am-bientale, l’elaborazione di percorsi, itinerari e le visite guidate, così come la vendita e lapromozione di beni e prodotti, tra cui quelli agricoli ed artigianali locali, e di servizi ingrado di dare impulso ad attività che possono sostenere l’economia locale.

Obiettivi della misura

ampliare ed estendere le aree protette esistenti al fine di giungere alla creazionedel «Parco del monte Bondone» di cui fanno parte riserve integrali, aree protette enaturali già soggette a forme diversificate di tutela o da valorizzare ed istituire;

garantire la tutela e la gestione degli ecosistemi naturali, conservare gli habitatnaturali e le biodiversità e proteggere le specie a rischio;

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Strategia locale di sviluppo integrato - 33

sostenere il sistema di fruizione e ricettività delle aree naturali e protette e lo svi-luppo delle attività sostenibili, compatibilmente con le necessità di protezione deglihabitat e delle specie;

intervenire per la valorizzazione della Rete Natura 2000, prevista dalla DirettivaHabitat;

creare un sistema di offerta di beni e valori del territorio che promuova gli ele-menti di originalità e di identità locale;

assicurare la più ampia e qualificata fruibilità del patrimonio naturalistico, anchemediante iniziative di museo territoriale o ecomuseo;

promuovere la capacità della Pubblica amministrazione di intervenire per la con-servazione e lo sviluppo;

acquisire i requisiti di certificazione ambientale d’area; attivare un progetto Life natura/ambiente.

Tipologie di intervento e criteri di selezione

La Misura prevede iniziative e progetti realizzati da soggetti pubblici e privati, anche incollaborazione tra loro, relativi a tipologie d’intervento coerenti con le seguenti azioni,che costituiscono altresì criteri di selezione degli interventi ammissibili:

AZIONE “A” – Interventi di conservazione, tutela e salvaguardia ambientale

1) interventi di conservazione, recupero e valorizzazione ambientale degli ecosisteminaturali, in particolare delle aree protette, dei biotopi, dei SIC, delle aree forestalie prative, di utilizzo sostenibile delle risorse naturalistiche e di miglioramento dellabiodiversità;

2) attività di manutenzione e difesa attiva del paesaggio;3) azioni di rinaturalizzazione, restauro ambientale e ripristino dei degradi.

AZIONE “B” – Completamento e ottimizzazione del sistema di fruizione e ricettività nellearee naturali e protette

1) realizzazione di infrastrutture a servizio e valorizzazione delle aree protette, inclusiitinerari e percorsi naturalistico-ambientali;

2) realizzazione, recupero e completamento di strutture per l’accoglienza, la fruizio-ne, l’educazione e l’informazione ambientale (ecomuseo, centro ambientale,strutture ricettive, centri visita, centri museali, laboratori scientifici, centri didatti-ci, ecc.), nell’ottica di fornire un servizio più qualificato, esteso ed efficiente per unturismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente;

3) realizzazione di sistemi telematici per la messa in rete delle aree naturalistiche,utilizzando le diverse tecniche informatiche e di comunicazione a disposizione, an-che al fine di mettere in comune dati ambientali, know-how ed informazioni sullagestione delle aree protette.

AZIONE “C” – Attività di accompagnamento e di supporto

1) estensione degli strumenti di conservazione e tutela degli habitat naturali alle zo-ne di connessione tra le aree protette individuate o ai siti di particolare sensibilità,valenza ambientale e paesaggistica;

2) regolamentazione e redazione di “piani di gestione” delle aree naturali e protette,compresi i siti della rete Natura 2000, intesi come strumenti di tutela attivadell’ambiente, finalizzati anche ad organizzare e disciplinare la fruizione ambien-tale;

3) istituzione dei biotopi esclusivamente individuati: la «Torbiera delle Viote» e il«Biotopo del Soprasasso»;

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 34

4) valutazione della fattibilità di un progetto di conservazione della natura da co-struite nell’ambito dello «Strumento finanziario per l’ambiente» LIFE – Natu-ra/Ambiente;

5) promozione di «Agende XXI» locali nei Comuni del patto territoriale per lo svilup-po di attività e servizi sostenibili (realizzazione di studi per la caratterizzazioneambientale del territorio, studi e sperimentazioni di progetti di contabilità am-bientale, attivazione forum per lo sviluppo sostenibile, azioni di sostegno perl’informazione e la partecipazione del pubblico, piani di azione locale e progetti in-novativi di sviluppo sostenibile, ecc.) in grado di garantire un’organizzazione eduna gestione più efficienti e compatibili con le specificità dei territori protetti in vi-sta della certificazione ambientale d’area in base al regolamento comunitariosull’ecoaudit (EMAS II);

6) promozione di certificazioni di qualità di sistema e ambientali;7) azioni di promozione ed educazione ambientale;8) adozione di un abaco tipologico, connesso a semplificazioni degli iter autorizzatori;9) nell’ambito della Misura “Marketing territoriale” dell’Asse III, qui citato per memo-

ria in relazione alla integrazione tra Assi, realizzazione di una rete di promozionedell’offerta, basata sul coordinamento delle iniziative di informazione, divulgazionee commercializzazione dei beni e dei servizi, che promuova anche il turismo so-stenibile nelle aree protette per una valorizzazione strutturale e non occasionaledelle potenzialità ambientali in esse presenti.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 35

SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA

ASSE I Risorse naturali e ambientali

MISURA I.2. RISORSE IDRICHE

Motivazioni della misura

Una delle principali emergenze del monte Bondone è costituita dalla scarsità di acqua.

Nella piana delle Viote, a monte del “Giardino botanico alpino”, esiste una sola sorgentecaptata per soddisfare i fabbisogni della stazione forestale demaniale, del Centro di Eco-logia Alpina e del Rifugio/ristorante Viote. L’opera di presa, già di origine austrungarica,rinnovata in parte negli anni ’70 dall’Amministrazione Forestale Demaniale, è soggetta,nei periodi di magra (gennaio – febbraio), a repentini cali di portata e a fenomeni di sec-ca.

Per quanto riguarda altre sorgenti, tutte le principali fonti di acqua vengono captate, so-prattutto ai fini dell’alimentazione idrica nel territorio del Comune di Trento. Questo ri-chiede il massimo sfruttamento delle risorse idriche per soddisfare le esigenze dei cittadi-ni. Le sorgenti di Romagnano 1 e 2, la sorgente Agraria, la sorgente Ravina e i pozzi diRavina 1 e 2 approvvigionano le zone di Romagnano e Ravina, mentre le sorgenti Sitela,Vanezze 1 e 2, Graffer, Fontane Alte, Fontane Basse e Funivia riforniscono d’acqua gliabitanti di Vaneze, Vason, Candriai e Sardagna.

Il fabbisogno idrico per consumo umano nell’area del Bondone è dato, per quanto in ge-stione S.I.T., dalle richieste delle utenze di Sopramonte, Sardagna, Vigo Baselga, Baselgadel Bondone, Cadine e dalle utenze residenziali e alberghiere di Candriai, Vaneze e Va-son. Al di fuori della gestione S.I.T., dalle risorse idriche locali attingono le strutture ac-quedottistiche di Garniga e Garniga Vecchia, ed alcune strutture minori (CEA, RifugioViote, malghe, campeggi).

Ai problemi relativi all’approvvigionamento idrico potabile si aggiungono quelli relativi allafornitura idrica industriale per l’innevamento programmato delle piste per lo sci. Il «Pro-tocollo d’intesa per il rilancio degli impianti sciistici del Monte Bondone» prevede la realiz-zazione di nuovi investimenti necessari per assicurare «la disponibilità di adeguate risorseidriche a “tariffa industriale” per l’alimentazione degli impianti di innevamento esistenti edi quelli che si potranno realizzare sulle piste esistenti ma non servite». Le varie societàaderenti al Protocollo hanno assunto impegni al fine di realizzare una condotta di addu-zione ed un bacino di accumulo di acqua destinata all’alimentazione degli impianti di in-nevamento delle piste del Monte Bondone in un’area individuata nei pressi della MalgaMezavia, entro il novembre 2002.

Se il bacino progettato a Mezavia potrà risolvere il problema sul versante Fortino RocceRosse, la situazione rimane tuttavia critica sul versante a est della montagna.

Ma soprattutto rimane urgente il problema dell’approvvigionamento idrico potabile neces-sario, in particolare, alla funzionalità della stazione turistica, una volta che sarà entrato aregime il progetto relativo all’ampliamento della capacità ricettiva della stazione sciisticache prevede il raggiungimento di 2000 posti letto.

Rimane imprescindibile la necessità di assicurare prioritariamente le esigenze idricopota-bili rispetto a quelle di carattere industriale.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 36

Obiettivi della misura

garantire disponibilità idriche adeguate sia dal punto di vista qualitativo che quan-titativo e di costo per la popolazione civile e per le attività produttive, compresol’innevamento artificiale;

migliorare e razionalizzare le condizioni di accumulo, vettoriamento, distribuzione,collettamento e depurazione dell’acqua;

tutelare e prevenire l’inquinamento delle falde acquifere.

Tipologie di intervento e criteri di selezione

La Misura prevede iniziative e progetti realizzati da enti pubblici e loro associazioni e con-sorzi, concessionari di lavori pubblici, aziende speciali, consorzi, società di gestione diservizi pubblici relativi a tipologie d’intervento coerenti con le seguenti azioni, che costi-tuiscono altresì criteri di selezione degli interventi ammissibili:

Azione “A” - Rete idrica

1) completamento e adeguamento delle opere di captazione e delle reti di adduzione,ricomprese negli schemi idrici per scopi civili e produttivi, compresi gli eventualibacini di accumulo per l’innevamento artificiale delle piste da sci compatibili con lerisorse idriche esistenti o potenziali;

2) attività di studio, rilevazione e progettazione propedeutiche all’azione precedentee alla valutazione delle alternative e delle compatibilità;

3) razionalizzazione e potenziamento degli schemi acquedottistici minori, attraversola realizzazione di reti idriche ex novo e l’adeguamento di quelle esistenti al fine dipreservare la risorsa idrica e recuperarne le perdite;

4) potenziamento del sistema permanente di monitoraggio volto ad individuare leeventuali perdite lungo la rete idrica;

5) realizzazione e adeguamento di impianti di potabilizzazione e di stoccaggio.

Azione “B” - Rete fognaria e depurazione

1) realizzazione e adeguamento delle reti fognarie e dei sistemi di collettamento;2) realizzazione e adeguamento degli impianti di trattamento, depurazione e riutilizzo

di acque reflue.

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Strategia locale di sviluppo integrato - 37

SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA

ASSE I Risorse naturali e ambientali

MISURA I.3. RIFIUTI ED INQUINAMENTO

Motivazioni della misura

Data la valenza naturalistica dell’area, l’elaborazione di strumenti e politiche di gestionedei rifiuti e di controllo e minimizzazione dei rischi dati dall’inquinamento costituisce unobiettivo di sostenibilità ambientale, prerequisito anche per lo sviluppo economico e perla riqualificazione a fini turistici del monte Bondone.

La produzione di rifiuti da parte delle attività economiche esistenti, il volume del trafficoveicolare, le dimensioni assunte dal turismo giornaliero, soprattutto in determinati periodie giorni dell’anno, costituiscono elementi critici che necessitano di strumenti di gestioneintegrati ed efficaci.

La realizzazione di sistemi di gestione integrata dei rifiuti – imprescindibilmente legata asistemi organizzativi operanti anche all’esterno dell’area - è volta a eliminare vincoli allosviluppo, migliorare la qualità del contesto produttivo e insediativo, razionalizzare il pa-trimonio di infrastrutture esistenti, favorire criteri di economicità di gestione e l’adozionedi meccanismi di concorrenza.

Per quanto riguarda le potenziali fonti di inquinamento elettromagnetico, quali linee elet-triche e impianti relativi alle telecomunicazioni, è condivisa l’esigenza di assicurare egarantire sul territorio del patto territoriale il rispetto dei parametri di compatibilità am-bientale e paesaggistica, nei limiti dei valori stabiliti dalla legge e dei criteri paesaggisticoambientali.

Obiettivi della misura

salvaguardare e tutelare l’ambiente attraverso la riduzione della produzione di ri-fiuti e del loro indice di pericolosità;

migliorare il sistema di gestione dei rifiuti, promuovendo la raccolta differenziata,il riciclaggio, il recupero;

dare attuazione alle normative di settore attraverso la pianificazione integratadella gestione dei rifiuti su scala di Ambiti Territoriali Ottimali;

ridurre l’inquinamento elettromagnetico e tutelare il paesaggio mediante un posi-zionamento degli impianti relativi alle telecomunicazioni compatibile con i criteripaesaggistico - ambientali.

Tipologie di intervento e criteri di selezione

La Misura prevede iniziative e progetti di enti pubblici e loro associazioni e consorzi, con-cessionari di lavori pubblici, aziende speciali, consorzi, società di gestione di servizi pub-blici, anche in collaborazione con soggetti privati relativi a tipologie d’intervento coerenticon le seguenti azioni, che costituiscono altresì criteri di selezione degli interventi ammis-sibili:

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Strategia locale di sviluppo integrato - 38

1) realizzazione di campagne informative e di sensibilizzazione rivolte:- al sistema produttivo locale (in particolare, alberghi e attività agricole) ai

fini della riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti prodotti;- ai cittadini per meglio orientare i consumi verso prodotti a minore impatto

ambientale;- ai turisti per orientarne i comportamenti al rispetto delle risorse naturali;

2) nei centri abitati, realizzazione di isole e piattaforme ecologiche per la raccoltadifferenziata delle diverse frazioni dei rifiuti urbani e assimilabili, di trattamentointermedio dei rifiuti stessi al fine di renderli facilmente trasportabili;

3) nelle aree di fruizione turistica, realizzazione di punti mobili, a basso impatto am-bientale, di raccolta, anche differenziata, dei rifiuti;

4) interventi di risanamento dei siti, ove sia riscontrato il superamento dei limiti diesposizione ai campi elettromagnetici, finalizzati alla riduzione delle emissioni, etrasferimento, ove possibile, degli impianti potenzialmente generatori di inquina-mento elettromagnetico in siti, appositamente individuati, in cui non siano preve-dibili, per il rispetto dei limiti, vincoli eccessivi per la potenza degli impianti.

La selezione degli interventi deve rispettare le priorità stabilite dalla gerarchia comunita-ria in materia che pone in primo luogo la prevenzione della produzione di rifiuti, seguitadal riutilizzo, quindi dal riciclo/compostaggio e, per la frazione restante, dal termotratta-mento con recupero energetico, e infine dallo smaltimento in discarica controllata esclu-sivamente della frazione residuale, non passibile di trattamenti di filiera.

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Strategia locale di sviluppo integrato - 39

SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA

ASSE I Risorse naturali e ambientali

MISURA I.4. RISORSE ENERGETICHE

Motivazioni della misura

La misura è finalizzata al perseguimento di politiche di ottimizzazione energeticanell’area. L’approccio consolidato implicherebbe l’individuazione di fonti energetiche al-ternative e rinnovabili da affiancare a politiche di risparmio.

L’indagine preliminarmente compiuta, sia in sede di analisi SWOT sia nei gruppi di lavoro,ha comportato – per contro - l’esclusione per l’area delle opzioni strategiche dei pianienergetici nazionale e provinciale, perché impraticabili o prive di un contesto di area va-sta indispensabile per il raggiungimento della massa critica.

Sono pertanto da escludere le ipotesi di utilizzo dell’energia eolica e del teleriscaldamentoper mancanza dei presupposti indispensabili, mentre l’utilizzo del solare (diretto o foto-voltaico) rimane confinato entro i limiti dell’integrazione marginale.

Malgrado la significativa superficie boschiva, è stato escluso da tutte le componenti im-pegnate nella gestione forestale lo sfruttamento della biomassa legnosa, per la inade-guata produzione cui si aggiunge una modalità di utilizzo locale (diritto di uso civico dellegnatico) che può essere considerata già come un adeguato – ancorché dispersivo e ca-pillarizzato – utilizzo della biomassa forestale. Risulta naturalmente impraticabile e in-compatibile ogni ipotesi di termotrattamento di biomassa da rifiuti.

Meritevole di valutazione quantitativa e qualitativa è invece la fonte idroelettrica.L’eventuale praticabilità teorica sui corsi d’acqua della parte meridionale del territorio vaposta in relazione con i regimi fortemente stagionalizzati e con le portate che – pur inpresenza di prelievi modesti – andrebbero esaminate in funzione della soglia di autode-purazione biologica.

Importante, in prospettiva, l’utilizzo di succedanei dei combustibili fossili (bio-disel, emul-sionati/combustibili a base vegetale) il cui impiego risulta – nel breve e medio periodo –delimitato entro i confini della pur importantissima sperimentazione, per altro già in attoanche in alcune realtà pubbliche dell’area (CEA).

La prevalenza strategica risulta pertanto posta sul secondo elemento del binomio, vale adire il risparmio energetico, che richiede strategie diverse in relazione alla dimensione ealla modalità gestionale di impianti/edifici.

Obiettivi della misura

contenimento dei consumi di energia e miglioramento dell’efficienza delle reti didistribuzione dell’energia a servizio degli insediamenti civili e delle attività produt-tive.

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Strategia locale di sviluppo integrato - 40

Tipologie di intervento e criteri di selezione

La Misura prevede iniziative e progetti pubblici e privati relativi a tipologie d’interventocoerenti con le seguenti azioni, che costituiscono altresì criteri di selezione degli inter-venti ammissibili:

AZIONE “A” - Efficienza energetica

1) interventi di risparmio energetico (impiego di fonti energetiche alternative e rin-novabili, interventi di coibentazione degli edifici, uso di apparecchiature ad altorendimento energetico, autoproduzione, ecc.) sul patrimonio edilizio privato epubblico, comprese le attività produttive;

2) promozione delle energie alternative e rinnovabili (fotovoltaico, biomassa, ecc.)mediante la realizzazione o di piccoli impianti fotovoltaici con potenza elettrica an-che non superiore a trenta Kilowatt, o di impianti funzionanti a gas metano biolo-gico, a biomassa, a integrazione di energia.

AZIONE “B” - Efficienza delle reti elettriche

1) interventi di stabilizzazione e potenziamento delle esistenti reti di distribuzionedell’energia elettrica a servizio del sistema produttivo.

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Strategia locale di sviluppo integrato - 41

3.3. Asse II – Risorse culturali e storiche

Analisi dei bisogni e delle potenzialità

Il patrimonio storico-culturale diffuso sul territorio del monte Bondone rappresenta la suaseconda importante “risorsa immobile” e quindi un ulteriore fattore di potenziale vantag-gio competitivo in grado di innescare e alimentare processi di sviluppo basati sulla pienavalorizzazione delle ricchezze del suo territorio e sul miglioramento della qualità della vitadelle popolazioni che vi risiedono, anche attraverso lo sviluppo di un’offerta di servizi e diattività culturali, nell’ambito di filiere legate al turismo culturale e alle relative attività. Losviluppo di tali potenzialità può infatti costituire uno degli elementi di rottura ai fini delladiversificazione e della specializzazione produttiva dell’area. Tuttavia, molte risorse re-stano ancora non adeguatamente conosciute e quindi non valorizzate e molte risultanosottoutilizzate o inutilizzate, in assenza di un’adeguata attività di tutela, conservazione evalorizzazione.

Punti di forza Punti di debolezza

Presenza di significative risorse culturali, storiche edarcheologiche: piccoli centri storici di pregio; antichisistemi abitativi quali borghi e nuclei di antica origine;forti; chiese ed edifici di valore storico ed architettoni-co; siti archeologici; edifici tipici dell’ambiente di mon-tagna, quali baite, rifugi, masi, ecc.

Elevato potenziale di siti poco conosciuti dal turismonazionale e internazionalePresenza di poli di ricerca e poli culturali dotati di unelevato potenziale di ricerca, capaci di formare forzalavoro qualificata

Diffusione di una cultura mirata alla valorizzazione dellediversità antropologico-culturali e folkloriche

Vicinanza dell’area a rilevanti poli di attrazione cultura-le, a partire dalla Città di Trento

Inadeguato utilizzo e degrado nello stato di conservazionedel patrimonio storico-culturale e carenza di azioni di tutela evalorizzazione

Scarsa diffusione di una cultura manageriale e industrialenell’offerta di servizi culturali

Modeste capacità di sviluppare didattica e formazione conti-nua integrate con le esigenze del territorio

Scarsa integrazione fra settore culturale e settoredell’accoglienza turistica

Scarsa capacità del territorio di “fare sistema”, attuando po-litiche territoriali integrate di valorizzazione del patrimoniostorico-culturale

Opportunità Rischi

Nuovo interesse alla valorizzazione dell’identità storico-culturale delle popolazioni anche ai fini economici, nellarealizzazione di prodotti e servizi (artigianato, acco-glienza) che riescano ad incorporarla e quindi ad accre-scere la propria competitività.

Potenziamento e qualificazione dei servizi di accoglienzaturistica e maggior incidenza del turismo di qualità

Aumento della domanda da parte dei residenti e mi-glioramento della sua qualità

Dinamicità di nuovi mercati nazionali e internazionali sulsegmento del turismo culturale

Occasioni di partecipazione delle istituzioni culturalidell’area alle reti e ai circuiti nazionali, europei e inter-nazionali della produzione culturale

Miglioramento della qualità della vita e delle opportunitàdi accesso all’informazione e alla conoscenza

Diffusa presenza sul territorio di associazioni del volon-tariato culturale

Debolezza istituzionale del settore e sistema organizzativo egiuridico di riferimento non coerente con le necessità delsettore

Possibilità di conflitti di competenza tra diversi livelli ammini-strativi ed istituzionali

Maggiore capacità di attrazione di domanda culturale espres-se dal turismo già esistente, attratto da altre motivazioni (ades. neve)

Ridotta capacità pubblico-privata di progettazione integrata edi attuazione coordinata degli interventi in una logica di fi-liera e di rete, con prevalenza di modalità parcellizzate

Realizzazione di progetti privi di un quadro di fattibilità ge-stionale

Concorrenza crescente, sul mercato culturale, delle attività edelle produzioni localizzate nelle aree più dotate del Paese edell’est europeo che sarà sempre più elevata anche nel seg-mento del turismo culturale

Carenza di manifestazioni ed accentuata valenza localistica dieventi basati sulla valorizzazione del patrimonio storico-culturale locale

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 42

Strategia di Asse

Le risorse culturali e storiche, se adeguatamente salvaguardate, valorizzate e rese fruibili– soprattutto nel quadro di strumenti integrati d’intervento capaci di connettere inun’unica politica di carattere territoriale gli interventi relativi ai beni culturali, con quelliriguardanti le risorse ambientali ed il turismo – possono costituire una rilevante opportu-nità di sviluppo, non soltanto per le ricadute in termini di attrazione turistica che questesono in grado di produrre, ma anche per il contributo che possono offrire alla nascita dinuove attività economiche e sociali, di nuovi profili professionali e di nuove forme di oc-cupazione.

Una coerente, integrata, intensa valorizzazione delle risorse culturali e storiche del monteBondone rappresenta, da un lato, l’occasione di riscoprire e riconoscere i valori attorno aiquali ricostruire un’identità comune e, dall’altro, una condizione imprescindibile per diver-sificare l’offerta turistica del Monte Bondone.

Nella consapevolezza del nesso organico esistente tra risorse ambientali e beni culturali,soprattutto nell’ottica di promuovere uno sviluppo turistico diversificato, l’obiettivo glo-bale dell’Asse è:

la valorizzazione delle risorse culturali, storiche e scientifiche del monte Bondone,consolidando, estendendo e qualificando le azioni di salvaguardia e valorizzazione delpatrimonio archeologico, architettonico, storico-artistico e paesaggistico, delle attività distudio e ricerca, nonché delle attività di spettacolo e di animazione culturale, quale stru-mento di sviluppo economico del territorio e di innalzamento della qualità della vita.

Gli obiettivi specifici dell’Asse, a tal fine, sono:

consolidare, estendere e qualificare le azioni di salvaguardia, conservazione e va-lorizzazione del patrimonio archeologico, architettonico, storico-artistico del monteBondone;

sviluppare un’offerta di servizi e di attività culturali e di animazione culturale,nell’ambito di filiere legate al turismo culturale ed alle relative attività e nel quadrodi strumenti integrati d'intervento capaci di connettere in un’unica politica di ca-rattere territoriale gli interventi relativi ai beni culturali, con quelli riguardanti lerisorse ambientali ed il turismo;

promuovere la nascita di nuove attività economiche e sociali, di nuovi profili pro-fessionali e di nuove forme di occupazione, sviluppando l’imprenditorialità e la cre-scita delle organizzazioni legate alla valorizzazione e alla diffusione della cono-scenza del patrimonio culturale;

promuovere i centri di eccellenza esistenti o potenziali dell’area;

promuovere un’offerta turistica diversificata.

Linee di intervento

L’Asse è articolato nelle seguenti tematiche, che rappresentano altresì le linee di inter-vento (Misure) per il raggiungimento dell’obiettivo specifico e di quello generale prefissa-ti:

II.1. Tutela e valorizzazione delle risorse culturali e storiche

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 43

SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA

ASSE II Risorse culturali e storiche

MISURA II.1. TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLE

RISORSE CULTURALI E STORICHE

Motivazioni della misura

Il turismo culturale è in crescente diffusione. Uno dei principali elementi di differenziazio-ne delle destinazioni turistiche è rappresentato dalla cultura. Il segmento “arte e cultura”è quello che ha sviluppato i maggiori incrementi medi negli ultimi anni. La risorsa cultu-rale come prodotto turistico si compone del territorio, con le sue attrattive, e dei servizi,che rendono fruibili gli elementi di attrazione. La cultura si trasforma così in un prodottorispetto al quale viene creata, in modo più o meno autentico, una immagine ed una iden-tità e che viene venduta attraverso attività promozionali. La diagnosi socio-economicadell’area del patto territoriale ha ampiamente descritto ed evidenziato il patrimonio stori-co-culturale che caratterizza il monte Bondone. Esiste un patrimonio di risorse “immobili”diffuso sul territorio che necessita di essere valorizzato attraverso la messa in rete di ognispecifica risorsa: i numerosi centri storici disseminati sul territorio; le malghe, le baite, imasi; le testimonianze legate alla civiltà contadina; i siti archeologici; le chiese; elementidi pregio quali l’antico sito conventuale di Sant’Anna ed il Castello di Madruzzo. Ma esisteanche un ingente patrimonio di risorse “immateriali” costituito dalle tradizioni, dalla storiae dalle conoscenze legate alla tipicità dell’ambiente montano che deve essere recuperato,messo in luce, esaltato e fatto conoscere.

Particolare valenza va riconosciuta al quadro dei centri di eccellenza individuabili sia nelcomparto dello studio e della ricerca (CEA, Museo Tridentino di Scienze Naturali) sia nelcomparto della gestione forestale e ambientale (Azienda forestale, Servizi provinciali fo-restale e parchi) cui vanno affidati progetti e risorse tali da determinare una loro promo-zione internazionale e una conseguente ricaduta sull’area.

Obiettivi della misura

recuperare e valorizzare il patrimonio storico-culturale, sfruttandone, in un’otticadi sostenibilità, il potenziale di sviluppo economico e sociale;

innalzare la qualità ed il livello di fruibilità del patrimonio culturale locale; migliorare la qualità dell’offerta di servizi ricreativi, culturali e per il tempo libero,

anche stimolando la creazione di nuova imprenditoria locale; migliorare la qualità dei servizi culturali e dei servizi per la valorizzazione del pa-

trimonio, compresa la promozione della conoscenza e della divulgazione, anche aifini dell’innalzamento della qualità della vita;

concorrere all’integrazione tra l’imprenditorialità turistica del territorio e le relativerisorse culturali;

contribuire alla salvaguardia e alla valorizzazione del paesaggio e del patrimoniomontano (storico, culturale e naturale), per favorire il mantenimento in loco dellepopolazioni e creare valore aggiunto e occupazione;

contribuire al recupero e alla valorizzazione di presenze e giacenze storico – ar-chitettoniche, di tradizioni e riti locali legati al mondo alpino;

nell’ambito dell’Asse IV – Risorse umane, promuovere attività di formazione spe-cialistica per la tutela e la valorizzazione del patrimonio, per lo sviluppo delle atti-

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 44

vità culturali e per la diffusione delle competenze necessarie allo sfruttamento delpotenziale della società dell’informazione nel settore;

nell’ambito dell’Asse III – Risorse imprenditoriali, sostenere lo sviluppo delle PMI edell’artigianato locali, dediti ad attività caratteristiche della zona che possonoavere e ricevere impatto dalla valorizzazione delle risorse ambientali e culturaliattraverso la tipizzazione delle lavorazioni e prodotti;

sostenere le attività di studio, ricerca e innovazione.

Tipologie di intervento e criteri di selezione

La Misura prevede iniziative e progetti pubblici e privati relativi a tipologie d’interventocoerenti con le seguenti azioni, che costituiscono altresì criteri di selezione degli inter-venti ammissibili:

AZIONE “A” - Interventi sul patrimonio storico-culturale

1) risanamento, restauro e ristrutturazione del patrimonio storico-artistico, archeolo-gico, architettonico e monumentale (siti archeologici, edifici di valore storico edarchitettonico, antichi sistemi abitativi e borghi abbandonati);

2) recupero, conservazione e riqualificazione di centri storici e nuclei di antica originedi particolare pregi o e/o ricadenti in aree di particolare rilievo, nonché di antichisistemi abitativi;

3) risanamento, ristrutturazione e valorizzazione a fini turistici, anche ricettivi, dellestrutture rurali e delle baite e malghe presenti sul territorio del patto territoriale,mediante il recupero materiale delle strutture;

4) realizzazione di itinerari storico-culturali (preistorico, romano, medievale-rinascimentale), mediante apposita segnaletica e pannelli didattici, anche con ri-ferimento alle modalità compatibili di accesso per portatori di handicap;

5) iniziative finalizzate al ripristino e al recupero di testimonianze architettonichedella civiltà contadina e montana per la realizzazione di centri ricreativi e culturalie/o strutture ricettive (punti di sosta, centri didattici, centri di vendita e di degu-stazione a servizio delle aziende agricole dell’area, ecc.);

6) iniziative di recupero e di manutenzione di spazi montani di particolare valenzapaesaggistica e/o culturale (arredo urbano, siti collegati a riti e tradizioni contadi-ne, siti religiosi, ecc.);

7) realizzazione di punti attrezzati per osservazioni in aree archeologiche.

AZIONE “B” - Azioni di accompagnamento e supporto

1) elaborazione di abachi tipologici, piani colore, ecc. concertati tra le amministrazio-ni pubbliche locali al fine di preservare e promuovere le tipicità costruttive locali;

2) divulgazione volta alla valorizzazione del patrimonio culturale attraverso la predi-sposizione e l’allestimento di manifestazioni e mostre, eventi culturali, ecc., crea-zione di centri di accoglienza, promuovendo soprattutto il ricorso a tecnologiemultimediali in partenariato con l'imprenditorialità turistica;

3) iniziative di sostegno per il recupero, la valorizzazione e la divulgazione delle tra-dizioni locali, anche artigianali e/o agricole, quale elemento di identità dell’area,anche a fini turistici;

4) promozione e creazione di un itinerario enogastronomico;5) realizzazione di iniziative ed attività formative e didattiche, quali ad esempio corsi

di educazione alla terra, percorsi musicati, giornate natura, gite guidate con degu-stazione in malga, corsi di medicina alternativa e naturale, corsi di storia alpina;

6) nell’ambito della Misura “Marketing territoriale” dell’Asse III, realizzazione di unarete di promozione dell’offerta, basata sul coordinamento delle iniziative di infor-mazione, divulgazione e commercializzazione dei beni e dei servizi.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 45

3.4. Asse III – Risorse imprenditoriali

Analisi dei bisogni e delle potenzialità

Con riferimento alla struttura produttiva dell’area delimitata dal patto territoriale, è pre-sente una discreta rete di PMI ed attività artigianali e di attività commerciali che neces-sitano di essere potenziate. Il settore che impiega la maggiore quantità di forza lavoro èquello turistico, in particolare quello alberghiero. Il sistema agricolo, oltre a rappresen-tare una componente del sistema economico complessivo, ha implicazioni che riguardanoi legami con gli aspetti occupazionali, con il territorio e l’ambiente. Nuova e crescente im-portanza viene infatti attribuita allo sviluppo dei “sistemi rurali”: l’agricoltura viene cioèintesa come erogatrice di una pluralità di servizi (salvaguardia idro-geologica del territo-rio, gestione del paesaggio, mantenimento della biodiversità, tutela dell’ambiente ecc.),interagendo ed integrandosi con altre funzioni produttive (turismo, artigianato, ecc.).

Punti di forza Punti di debolezza

Ambiente favorevole alla diffusione di produzioni eco-compatibili

Caratteristiche geografiche dell’area, in particolarel’accessibilità, la molteplicità degli ambienti naturali checonsentono una fruizione diversificata, la vicinanza conpoli di attrazione turistico-culturale (Trento e Lago diGarda)

Notevoli potenzialità di diversificazione e segmentazionedelle vocazioni turistiche dell’area

Potenzialità turistiche legate al patrimonio culturale edambientale, al turismo estivo ed invernale

Potenzialità di sviluppo di nuove attività agricole eco-compatibile e agrituristiche

Forte cultura dell’ospitalità radicata sul territorio chepuò facilitare lo sviluppo di ricettività alternativa

Tipicità delle produzioni agricole locali

Potenzialità rilevanti in termini di offerta ricettiva alber-ghiera ed extra-alberghiera

Presenza di enti, istituzioni ed associazioni con espe-rienze di promozione culturale e turistica

Carenza di “spirito imprenditoriale”, bassa propensione alrischio, insoddisfacente orientamento al mercato, totale as-senza di integrazioni di filiera e di rete tra settori produttivi

Eccessiva dipendenza “esterna” dell’economia dell’area

Assenza di azioni di contesto volte al rafforzamento dellaconcorrenza e alla valorizzazione del ruolo del mercato neldecidere cosa, dove, come e quando produrre

Sviluppo di un’imprenditorialità eccessivamente dipendentedal sostegno pubblico e non in grado di competere in unmercato di libera concorrenza

Sottocapitalizzazione delle imprese e separatezza del sistemacreditizio dal sistema produttivo

Scarsa diffusione delle tecnologie informatiche e telematiche

Scarsa presenza nell’area del patto di prodotti con marchioDOC, DOP e IGP e altri marchi di prodotto e di sistema

Marginalizzazione del comparto turistico rispetto ai grandicircuiti del turismo e debolezza quali – quantitativadell’offerta di ricettività turistica

Assenza di una politica di marketing territoriale in grado divalorizzare le risorse dell’area

Opportunità Rischi

Possibilità di una forte diversificazione e tipicizzazionedell’offerta turistica ed integrazione con le risorse am-bientali, culturali e gli altri settori produttivi

Opportunità di sviluppo del settore turistico a livellomondiale

Aumento della domanda di prodotti tipici e a basso im-patto ambientale

Forte potenzialità di sviluppo nel turismo archeologico-culturale

Interesse crescente da parte del mercato nazionale edestero per le produzioni agro – alimentari tipiche

Liberalizzazione, affermazione di un quadro maggior-mente concorrenziale ed abbattimento delle barriereall’ingresso di nuovi operatori, che possono creare con-dizioni di maggiore efficienza ed attrarre nuovi investi-menti

Scarsa propensione all’investimento da parte dei privati

Aumento di attrattività (in termini di investimenti diretti) dialtre aree rispetto all’area del patto territoriale

Concorrenza internazionale più aggressiva a frontedell’internazionalizzazione dei mercati e dell’estensione deiPaesi UE

Elevati standard nelle economie esterne a supporto delle im-prese in altre aree fortemente competitive

Chiusura dell’economia trentina verso l’esterno, mediantebarriere all’ingresso di nuovi investitori e limitazioni dellecondizioni di libera concorrenza

Difficoltà delle produzioni tipiche locali a inserirsi nei circuitidi commercializzazione

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 46

Strategia di Asse

La strategia di Asse è innanzitutto tesa a sviluppare i fattori di contesto territoriale ed in-frastrutturale che assicurino condizioni stabili di competitività nel lungo periodo.

In secondo luogo l’asse intende sostenere e promuovere gli investimenti da parte deisettori produttivi significativi per l’area del patto territoriale. Gli strumenti orientati versole attività economiche dovranno adeguatamente integrare gli aspetti ambientali in unaprospettiva di promozione dello sviluppo sostenibile. Speciale attenzione verrà dedicataall’impatto di “genere” nella promozione e sviluppo delle attività economiche, prevedendoiniziative complementari volte a favorire l’ampliamento dell’accesso delle donne al siste-ma produttivo. Il principio dell’integrazione degli interventi rende indispensabile il ricorsoa una strumentazione trasversale che, agendo sul complesso del sistema imprenditoriale,concorre alla realizzazione della complessiva strategia di sviluppo. Quest’ultima del restonon si esaurisce nelle azioni previste in questo asse ma comporta una forte integrazionecon azioni e iniziative previste in altri assi, in particolare quello delle risorse umane.

In terzo luogo, l’asse comprende una misura specificamente dedicata ad iniziative dimarketing territoriale e di promozione turistica dell’area del patto territoriale.

L’obiettivo globale dell’Asse è:

promuovere il potenziamento e lo sviluppo del sistema economico locale favoren-do l’avvio e il consolidamento di nuovi processi di sviluppo locale sostenibile, creando lecondizioni economiche per lo sviluppo imprenditoriale e la crescita produttiva in un’otticadi integrazione di filiera, aperta e di rete.

Gli obiettivi specifici dell’Asse, a tal fine, sono:

lo sviluppo e l’aumento di competitività e di produttività di iniziative imprendito-riali nei settori già presenti che hanno dimostrato buone capacità di sviluppo (an-che agendo sul completamento e irrobustimento di filiere e distretti e sulle attivitàproduttive connesse con l’uso di risorse naturali e culturali locali), favorendo lapromozione delle migliori tecnologie disponibili dal punto di vista ambientale, deglischemi EMAS ed Ecolabel, di innovazioni di processo/prodotto, prevenendo la for-mazione, riducendo le quantità e la pericolosità dei rifiuti generati dal ciclo pro-duttivo nonché la possibilità di riutilizzo, riciclaggio e recupero dei prodotti;

la nascita e la localizzazione di nuove attività e nuove imprese, specie in iniziativeche dimostrino buone prospettive di crescita e di integrazione con il territorio el’ambiente, in un’ottica di valorizzazione dei sistemi locali e delle filiere produttive;

l’aumento della coesione e della cooperazione economica, irrobustendo le filiereproduttive e le reti di cooperazione tra i diversi settori al fine di promuoverel’integrazione delle azioni sul territorio secondo un approccio “di sistema” basatosulla valorizzazione di un contesto turistico omogeneo, caratterizzato dall’offertaintegrata di beni culturali, ambientali e attrazioni turistiche;

la creazione di nuove attività locali sostenibili nel campo soprattutto del turismo edella valorizzazione dei prodotti agricoli tipici, che utilizzino come esplicito vantag-gio competitivo la certificazione della tipicità delle risorse impiegate, della qualitàe della gestione ambientale;

la ri/qualificazione delle imprese turistiche esistenti sul territorio al fine di innal-zare il livello di competitività del sistema di offerta ricettiva locale;

la permanenza in loco delle attività imprenditoriali di servizio essenziali alle popo-lazioni locali.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 47

La strategia di sviluppo locale rivolge innanzitutto una forte attenzione al potenziale en-dogeno dell’economia locale, ma prevede anche una politica di sollecitazione di nuove lo-calizzazioni da parte di imprese provenienti dall’esterno dell’area. Le iniziative esogene,infatti, sono in grado di arricchire ed integrare il tessuto imprenditoriale locale, aumen-tando le possibilità di raggiungimento degli obiettivi del patto territoriale.La strategia di intervento per il potenziamento e lo sviluppo delle attività economiche lo-cali ha un’articolazione settoriale. Gli interventi proposti tuttavia, pur articolati in diversee distinte misure riguardanti i diversi settori produttivi, saranno sviluppati in un’otticaintegrata e di filiera territoriale e settoriale, aperta e di rete, promuovendo forme di co-operazione e di partenariato locale tra diversi settori produttivi.

Linee di intervento

L’Asse è articolato nelle seguenti tematiche, che rappresentano altresì le linee di inter-vento (Misure) per il raggiungimento dell’obiettivo specifico e di quello generale prefissa-ti:

III.1. Creazione di un contesto favorevole allo sviluppo imprenditorialeIII.2. Sostegno alle attività turisticheIII.3. Sostegno alle attività agricoleIII.4. Sostegno alle attività commerciali e dei serviziIII.5. Sostegno all’artigianato ed alle PMIIII.6. Marketing territoriale e turistico

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 48

SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA

ASSE III Risorse imprenditoriali

MISURA III.1. CREAZIONE DI UN CONTESTO FAVOREVO-LE ALLO SVILUPPO IMPRENDITORIALE

Motivazioni della misura

Una delle principali caratteristiche dello strumento del patto territoriale è rappresentatadalla possibilità di attivare una serie di strumenti in grado di rendere il contesto ammini-strativo, finanziario e burocratico il più possibile favorevole allo sviluppo delle imprese.

E’ prevista l’elaborazione e la sottoscrizione dei seguenti accordi, che faranno parte inte-grante del Protocollo d’intesa:

accordo tra gli Enti locali in materia di massima semplificazione ed accelerazionedei procedimenti amministrativi e di tributi locali al fine di incentivare i nuovi inve-stimenti;

accordo tra le Parti sociali in materia di strumenti di politica attiva del lavoro, diservizi all’occupazione ed alle imprese (“patto formativo locale”);

accordo con il sistema finanziario - banche e consorzi fidi – per assicurare condi-zioni vantaggiose di accesso al mercato dei capitali, anche di rischio.

Dal punto di vista delle infrastrutture di supporto allo sviluppo delle attività economiche,nell’ottica della promozione di uno sviluppo fondato sulla funzione turistica, l’area delPatto territoriale necessita della progettazione e della realizzazione di una serie di inter-venti infrastrutturali di supporto alle attività economiche.

Per quanto riguarda gli interventi infrastrutturali necessari all’ammodernamento dellastazione sciistica del monte Bondone, il «Protocollo d’intesa per il rilancio degli impiantisciistici del Monte Bondone» sottoscritto tra Funivie Monte Bondone S.r.l., Funivie Folga-rida Marileva S.p.A., Agenzia per lo Sviluppo S.p.A., Tecnofin Trentina S.p.A., Società In-dustriale Trentina p.A., Comune di Trento e Provincia Autonoma di Trento ha previsto larealizzazione da parte della nuova società di gestione di un nuovo piano di investimentiche prevede la realizzazione, tra il 2002 ed il 2004, dei seguenti interventi: la nuova seg-giovia triposto “Rocce Rosse”, l’impianto di innevamento sulla relativa pista, quello sullapista “Fortino”, l’acquisto di due nuovi mezzi battipista per il versante occidentale;l’ampliamento ed innevamento artificiale del tratto di pista che collega la località Norgecon Vaneze, la realizzazione di una discenderia sull’impianto “Palon” ad una quota checonsenta di raggiungere la pista “Fortino” e l’acquisto di un nuovo mezzo battipista; larazionalizzazione degli impianti sul versante Vaneze-Vason.

Tale piano di investimenti, che verrà realizzato al di fuori della finanza di patto, permettedi concentrare le risorse disponibili per il finanziamento delle infrastrutture del patto ter-ritoriale su una serie di interventi necessari per raggiungere l’obiettivo di un migliore as-setto territoriale dell’area e la creazione di infrastrutture che valorizzino le altre compo-nenti dell’offerta turistica nell’ottica di una sua accentuata diversificazione.

Obiettivi della misura

sviluppare i fattori di contesto economico e sociale che assicurano condizioni sta-bili di sviluppo e competitività dell’area nel lungo periodo;

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 49

aumentare l’efficienza della pubblica amministrazione; favorire l’accesso delle imprese al mercato dei capitali, anche promuovendo

l’utilizzo di strumenti finanziari innovativi; promuovere gli strumenti di politica attiva del lavoro, i servizi all’occupazione ed

alle imprese. migliorare (in termini di dotazione e funzionalità) le infrastrutture esistenti di sup-

porto allo sviluppo del settore turistico e rurale.

Tipologie di intervento e criteri di selezione

La Misura prevede iniziative e progetti pubblici relativi a tipologie d’intervento coerenticon le seguenti azioni, che costituiscono altresì criteri di selezione degli interventi ammis-sibili:

1) creazione o miglioramento delle infrastrutture di supporto alle attività economi-che, in particolare nel settore del turismo e dello sviluppo rurale, ambientalmentecompatibili, anche eventualmente adeguate alla fruibilità da parte della domandaturistica con bisogni speciali;

2) miglioramento delle infrastrutture rurali a supporto delle imprese agricole;3) realizzazione di percorsi turistici e naturalistici (sentieri, piste ciclabili, percorsi e

spazi attrezzati, servizi di percorrenza, aree attrezzate di sosta, segnaletica, ecc.);4) completamento, ampliamento, riqualificazione strutturale e funzionale, nuova rea-

lizzazione di strutture ed attrezzature per attività ludico-ricreative a completa-mento e qualificazione dell'offerta, quali impianti sportivi, di convegnistica e deltempo libero a servizio del turista;

5) completamento, ampliamento, riqualificazione strutturale e funzionale e nuovarealizzazione di strutture balneo-fito-terapiche;

6) realizzazione di punti informativi, itinerari, chioschi e percorsi vita per la migliorefruizione turistica dei siti;

7) interventi di riqualificazione e riordino urbanistico di aree turistiche, compresol’arredo urbano.

Le modalità di attuazione della Misura daranno priorità, ove possibile, alla riqualificazionedell’esistente piuttosto che la creazione di nuove strutture ricettive, fatte salve nuovestrutture che favoriscano la destagionalizzazione e/o la differenziazione dell’offerta turi-stica.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 50

SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA

ASSE III Risorse imprenditoriali

MISURA III.2. SOSTEGNO ALLE ATTIVITA’ TURISTICHE

Motivazioni della misura

Nell’ottica della valorizzazione di un’area «a potenzialità turistica inespressa» divienecentrale la presente misura di sostegno alle attività turistiche. L’offerta ricettiva, in parti-colare, necessita dell’avvio di un processo di ristrutturazione, di ammodernamento e diriqualificazione al fine di garantire livelli di ospitalità più elevati dal punto di vista qualita-tivo e di concorrere all’obiettivo del prolungamento della stagionalità.

Tale processo di rilancio ha trovato un primo importante impulso nel recente «Protocollod’intesa per il rilancio degli impianti sciistici del Monte Bondone» nell’ambito del quale èstato stimato in 2000 posti letto alberghieri o assimilati, funzionanti durante la stagioneinvernale, il livello ottimale di offerta ricettiva rispetto alla domanda potenziale. Il rag-giungimento del predetto obiettivo di capacità ricettiva, per quanto riguarda il Comune diTrento, verrà prioritariamente perseguito attraverso il recupero dei posti letto esistenti.

La presente misura ha dunque la finalità di concorrere al raggiungimento di tale obiettivo,assumendo come premessa e parte integrante delle motivazioni della misura il «Proto-collo d’intesa per il rilancio degli impianti sciistici del Monte Bondone». Per quanto riguar-da, invece, gli altri Comuni del patto territoriale, è anche possibile la realizzazione dinuove strutture, compatibilmente con gli strumenti urbanistici esistenti.

La presente misura, valutata la compatibilità del citato “Protocollo” e gli strumenti urba-nistici dei Comuni aderenti al Patto territoriale, assume:

- la priorità del recupero del patrimonio immobiliare esistente,

- l’attivazione dell’area di riserva alberghiera prevista dal “Protocollo”,

- eventuali nuove strutture ricettive in stretta relazione con contesti urbanizzatidei centri abitati, compatibili con gli strumenti urbanistici, tendenti a favorire ladestagionalizzazione e la differenziazione dell’offerta turistica,

come presupposti coerenti con le strategie, gli obiettivi e le azioni del Patto territoriale.

Obiettivi della misura

rendere competitiva sui circuiti nazionali ed internazionali del mercato delle va-canze l'offerta turistica locale intervenendo sulla:

- vocazione turistica del monte Bondone, secondo un modello di“tipizzazione” dell’offerta e di integrazione dell’accoglienza turistica in unalogica di rete;

- diversificazione, segmentazione e destagionalizzazione rispetto a prodottituristici maturi e peraltro già presenti in altre aree provinciali e regionalicon caratteristiche di ben maggiore competitività;

- qualificazione del prodotto turistico e delle piccole e medie imprese ope-ranti nel campo turistico, per favorire l’ammodernamento e la riqualifica-

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 51

zione delle strutture ricettive, dei servizi e delle attrezzature complemen-tari alla capacità ricettiva;

- promozione di nuove iniziative imprenditoriali nel campo definito di "com-pletamento della filiera turistica" ed intorno alla valorizzazione innovativadi risorse e prodotti turistici tradizionali ed al recupero di identità e culturelocali;

- valorizzazione dell’ambiente, mediante il recupero del patrimonio edilizioesistente destinabile all’insediamento di attività turistiche;

- orientamento imprenditoriale verso la società dell’informazione, preveden-do l’impiego di tecniche e tecnologie informatiche e telematiche per la ge-stione automatizzata dei servizi alle imprese turistiche.

accrescere l’articolazione, l’efficienza e la compatibilità ambientale delle impreseturistiche (attraverso la promozione dell’innovazione di prodotto, di processo edorganizzativa, nonché agendo sulle condizioni di base, disponibilità di infrastrut-ture, quali reti di approdi, servizi, tecnologie, informazione del territorio);

accrescere l’integrazione produttiva del sistema del turismo in un’ottica di filiera(anche al fine di ridurre il quantitativo di rifiuti prodotti, l'uso delle risorse naturalie il potenziale inquinante).

Tipologie di intervento e criteri di selezione

La Misura prevede iniziative e progetti privati relativi a tipologie d’intervento coerenti conle seguenti azioni, che costituiscono altresì criteri di selezione degli interventi ammissibili:

Azione “A” – Miglioramento dell’offerta ricettiva e delle attività turistiche esistenti

L’azione riguarda il sostegno alle imprese turistiche ed alle associazioni operanti nella fi-liera turistica per l’attuazione di interventi di:

1) acquisto, recupero, ammodernamento, adeguamento strutturale, riqualificazione ediversificazione delle strutture esistenti compatibili con l’avvio di un processo dicertificazione ambientale;

2) realizzazione di attrezzature turistiche complementari, in particolare strutture perla ricettività di tipo congressuale, impianti ed attività sportive, centri benessere,servizi e centri termali, ricettività alpinistica;

3) acquisizione di servizi, in particolare quelli volti alla specializzazione del prodottoed allo sviluppo di forme di cooperazione tra gli operatori della filiera, stretta-mente collegati ad un progetto di investimento relativo alle tipologie di interventodi cui ai punti precedenti;

4) acquisizione di servizi qualificati di consulenza esterna nelle seguenti materie:- qualità (sistemi di qualità, certificazione di qualità, adeguamento alle norma-

tive comunitarie in materia di qualità di processo e di prodotto);- marketing (piani di marketing, studi e ricerche di mercato, piani di sviluppo

commerciale, ecc.);- sistemi informativi e informatici (progettazione, sviluppo ed acquisto di si-

stemi telematici, ecc.);- ambiente e controllo dell’inquinamento (sistemi di certificazione ambientale

per l’accreditamento EMAS ed ISO 14001, adeguamento e miglioramentodelle prestazioni ambientali dell’impresa per la riduzione degli impatti am-bientali, per l’adozione di marchi di qualità ambientale (Ecolabel) e per il mi-glioramento ambientale dei prodotti/servizi finali in funzione del basso im-patto ambientale, della riciclabilità, della riduzione del consumo energetico).

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 52

Azione “B” - Nuova ricettività

L’azione riguarda il sostegno alla creazione di nuove iniziative imprenditoriali nel settoreturistico, prioritariamente attraverso il recupero del patrimonio abitativo esistente, perl’attuazione di interventi di:

1) recupero di ex–strutture ricettive e realizzazione di nuove strutture in stretta rela-zione con contesti urbanizzati dei centri abitati, compatibili con gli strumenti urba-nistici;

2) realizzazione di nuove strutture ricettive in settori di ‘nicchia’ e per l’accoglienzaalternativa (quali bed&breakfast, ostelli per la gioventù, camping, ecc.);

3) realizzazione, nell’ambito di strutture alberghiere esistenti, con almeno 100 stan-ze, di porzioni di residenza turistica per non più del 25% del volume dell’interastruttura, con obbligo di gestione unitaria;

4) realizzazione di attrezzature complementari indispensabili per lo sviluppo di speci-fici segmenti turistici (da quello ambientale al naturalistico, dallo studentesco alsociale, dal turismo culturale a quello termale, ecc.);

5) realizzazione di attività di ristorazione e di bar che siano complementari all’offertaricettiva;

6) trasformazione di strutture ricettive esistenti in residenze turistico-alberghiere agestione unitaria, ove compatibili con il PRG;

7) acquisizione dei servizi da parte delle imprese, in particolare quelli volti alla spe-cializzazione del prodotto, alla sua promozione e commercializzazione ed allo svi-luppo di forme di cooperazione tra gli operatori della filiera, strettamente collegatiad un progetto di investimento delle tipologie di cui ai punti precedenti;

8) acquisizione di servizi qualificati di consulenza esterna nelle seguenti materie:- qualità (sistemi di qualità, certificazione di qualità, adeguamento alle norma-

tive comunitarie in materia di qualità di processo e di prodotto);- marketing (piani di marketing, studi e ricerche di mercato, piani di sviluppo

commerciale, ecc.);- sistemi informativi e informatici (progettazione, sviluppo ed acquisto di si-

stemi telematici, ecc.);- ambiente e controllo dell’inquinamento (sistemi di certificazione ambientale

per l’accreditamento EMAS ed ISO 14001, adeguamento e miglioramentodelle prestazioni ambientali dell’impresa per la riduzione degli impatti am-bientali, per l’adozione di marchi di qualità ambientale (Ecolabel) e per il mi-glioramento ambientale dei prodotti/servizi finali in funzione del basso im-patto ambientale, della riciclabilità, della riduzione del consumo energetico,ecc.)

Azione “C” –Attività di completamento della filiera turistica

L’azione riguarda lo sviluppo di iniziative imprenditoriali nel campo della valorizzazionedelle risorse territoriali e dell’innovazione dei prodotti turistici, quali:

1) realizzazione ed ammodernamento di impianti di risalita e piste da sci, compresele strutture di servizio ad esse annesse;

2) realizzazione di iniziative imprenditoriali ed associative strettamente collegate allosviluppo della ricettività orientata verso segmenti di mercato ad elevata qualifica-zione (turismo sportivo, culturale, agrituristico, gestione di percorsi enogastrono-mici, attività di ristorazione collegate ai bacini dei prodotti di qualità, etc.) anchenell’ambito della promozione di accordi di distribuzione, accordi di fornitura, cen-tralizzazione dei servizi comuni, gestione informatizzata delle prenotazioni, ecc.;

3) realizzazione di centri di servizi turistici finalizzati alla informazione sul territorioed al miglioramento dell’accoglienza al turista, ad attività di animazione e di sco-

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 53

perta delle risorse naturalistiche dell’area, anche attraverso l'utilizzo di tecnologiedell'informazione innovative.

Saranno ritenuti coerenti:

- i progetti che prevedono interventi compatibili dal punto di vista tipologico architetto-nico con i contenuti dell’abaco tipologico elaborato nell’ambito del patto territoriale;

- i progetti i cui proponenti si impegneranno:

ad aderire a forme di gestione integrata nel settore turistico e coordinata con glialtri settori economici ed agli strumenti di promozione e commercializzazionedell’APT o dell’organismo di promozione turistica di area;

a garantire l’apertura per entrambe le stagioni turistiche (estiva e invernale);

ad aderire ad un decalogo di comportamento nei confronti dell’ospite, predispostodal Tavolo di concertazione, che preveda l’inserimento nel pacchetto dell’ospitalitàdella fruizione dei “luoghi del Bondone”;

ad acquisire il marchio d’area (ecolabel) o, limitatamente alle strutture ed alle at-tività eventualmente inserite nell’ambito del progetto di certificazione d’area, a ri-spettare i disciplinari della certificazione d’area o la certificazione ambientale (UNIEN ISO 14000 o EMAS);

a rispettare la compatibilità ambientale, sulla base delle “Linee guida” elaboratecongiuntamente da PAT, APPA, ANPA e Assindustria per le piccole e medie impre-se, per i rispettivi ambiti di applicazione.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 54

SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA

ASSE III Risorse imprenditoriali

MISURA III.3. SOSTEGNO ALLE ATTIVITA’ AGRICOLE

Motivazioni della misura

Il sistema agricolo rappresenta una componente significativa del sistema economico delmonte Bondone: esistono realtà aziendali significative che necessitano di essere valoriz-zate e sostenute, soprattutto nell’ottica di una diversificazione dell’attività edell’integrazione con gli altri settori produttivi, in particolare quello turistico. Le aziendeagricole dell’area sono fortemente orientate verso l’introduzione ed applicazione di meto-di di produzione ecocompatibili, pur non essendo in possesso del formale riconoscimen-to/certificazione di agricoltura biologica o di qualità.

Oltre a rappresentare una componente del sistema economico del monte Bondone, lapresenza delle aziende agricole ha implicazioni che riguardano i legami con gli aspetti oc-cupazionali, con il territorio e l’ambiente. Il mantenimento dell’attività agricola su un ter-ritorio di particolare valenza e fragilità ambientale come quello del monte Bondone risultaessenziale per la salvaguardia idro-geologica del territorio, la gestione del paesaggio, ilmantenimento della biodiversità, la tutela dell’ambiente ecc., interagendo ed integrandosicon altre funzioni produttive (turismo, artigianato, ecc.).

Obiettivi della misura

promuovere e sostenere progetti tesi ad ottenere un miglioramento delle condi-zioni di vita, lavoro, produzione e reddito degli agricoltori;

promuovere l’adozione di tecniche e di innovazioni volte alla tutela dell’ambiente,delle condizioni igienico – sanitarie e del benessere degli animali;

favorire la riconversione e il consolidamento delle tecniche di produzione biologicao di qualità;

promuovere progetti di filiera che favoriscano l’integrazione verticale ed orizzon-tale con gli altri settori produttivi locali, in particolare il turismo, mediante accordidi partenariato che valorizzino i prodotti tipici locali e le attività rurali e siano volti,in generale, ad una più efficace gestione di risorse strategiche dell’area;

promuovere la diversificazione dell’attività agricola aziendale finalizzataall’incremento del reddito aziendale, al fine di avviare la ripresa di nuove attivitàagricole e frenare i fenomeni di abbandono;

incentivare la nascita di nuove attività agricole, soprattutto da parte dei giovani; favorire l’integrazione tra attività agrituristiche e di turismo rurale e la commer-

cializzazione dei prodotti di qualità; promuovere la conservazione della memoria storica, nonché della presenza

dell’attività agricola e agroalimentare dell’area, attraverso la riscoperta di prodottie sapori.

Tipologie di intervento e criteri di selezione

La Misura prevede iniziative e progetti privati relativi a tipologie d’intervento coerenti conle seguenti azioni, che costituiscono altresì criteri di selezione degli interventi ammissibili:

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 55

Azione “A” - Investimenti nelle imprese agricole

1) progetti di miglioramento di unità produttive presentati da aziende agricole sin-gole e/o associate per l’adeguamento tecnologico e il consolidamento degli spazidi mercato;

2) progetti di creazione di nuove imprese agricole da parte dei giovani;3) progetti di filiera, ossia di interventi che favoriscano l’integrazione verticale ed

orizzontale (produzione, trasformazione e commercializzazione) dei soggetti cheaderiscono al progetto;

4) progetti di promozione, fieristiche e di mostra mercato;5) realizzazione di iniziative produttive sostenibili, in particolare delle produzioni bio-

logiche, mediante la valorizzazione delle micro-filiere locali di qualità.

Azione “B” - Diversificazione dell’attività agricola

1) progetti relativi alle attività agrituristiche e a forme di turismo rurale sostenibile,incluse quelle focalizzate su particolari attività e segmenti, quali: parchi agricoli,didattica (con particolare attenzione per quella residenziale), attivazione di labo-ratori per esperienze di “immersione rurale”;

2) investimenti relativi alle produzioni agricole ‘di nicchia’;3) investimenti tesi al miglioramento e alla manutenzione dello spazio rurale, alla ri-

costruzione del paesaggio agrario, al recupero delle essenze originarie, al ripristi-no di sentieri, alla pulizia del sottobosco e alla creazione di attività di guardiania edi guida del paesaggio rurale;

4) investimenti materiali per la nascita di attività didattiche o spazi con funzione illu-strativa delle attività di produzione agricola, della vita e delle attività rurali;

5) diversificazione dell’ordinamento - produttivo aziendale a favore di attività alter-native e sostenibili (comprese le biomasse), compresi progetti di filiera foresta –legno e di valorizzazione dei prodotti del bosco, attiverà anche iniziative di sup-porto finalizzate alla diffusione di innovazioni tecnologiche e organizzative me-diante servizi, studi sul settore forestale e sulle risorse naturali;

6) creazione di circuiti di turismo rurale;7) nell’ambito della misura relativa al marketing territoriale e turistico dell’Asse III, la

creazione di materiali di informazione e divulgazione sugli eventi organizzati dalleaziende agricole durante la stagione turistica.

Le azioni saranno realizzate in coerenza con il Piano di sviluppo rurale 2000-2006 dellaProvincia autonoma di Trento e nel rispetto della Politica agricola comune.

I progetti dovranno evidenziare il collegamento diretto o indiretto con le attività turistichepresenti o potenzialmente sviluppabili nell’area.

Gli interventi e gli investimenti dovranno riguardare terreni o strutture agricole compresinell’ambito del territorio del patto.

Saranno inoltre ritenuti coerenti :

- i progetti che prevedono interventi compatibili dal punto di vista tipologico architetto-nico con i contenuti dell’abaco tipologico elaborato nell’ambito del patto territoriale;

- i progetti i cui proponenti si impegneranno:

ad acquisire il marchio d’area (ecolabel) o, limitatamente alle strutture ed alle at-tività eventualmente inserite nell’ambito del progetto di certificazione d’area, a ri-spettare i disciplinari della certificazione d’area o la certificazione ambientale (UNIEN ISO 14000 o EMAS);

a rispettare la compatibilità ambientale, sulla base delle “Linee guida” elaboratecongiuntamente da PAT, APPA, ANPA e Assindustria per le piccole e medie impre-se, per i rispettivi ambiti di applicazione.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 56

SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA

ASSE III Risorse imprenditoriali

MISURA III.4. SOSTEGNO ALLE ATTIVITA’ COMMERCIA-LI E DEI SERVIZI

Motivazioni della misura

La promozione di uno sviluppo fondato sul potenziamento della vocazione turistica delmonte Bondone non può prescindere dalla dotazione dell’area di servizi che siano rivoltisia ai turisti che ai cittadini. La Misura è strettamente collegata con la Misura V.1. ine-rente al rafforzamento ed alla riqualificazione dei centri abitati e mira alla rivitalizzazionedella rete dei servizi commerciali.

Obiettivi della misura

assicurare in loco i servizi essenziali alla popolazione ed alle imprese in una logicadi interventi integrati e di sistema;

riqualificare le funzioni commerciali e distributive, valorizzando e migliorando gliinterventi di messa in rete;

concorrere all’ammodernamento strutturale e all’introduzione di innovazioni sulversante distributivo segnatamente fra piccole imprese commerciali e per il mi-glioramento dei collegamenti cliente/fornitore;

promuovere la nascita di imprese di servizi in particolare nei nuovi bacinid’impiego: assistenza e servizi alle persone nell’ambito dell’economia sociale –tutela e valorizzazione dell’ambiente – recupero e risanamento dei centri urbaniminori, dei borghi e del territorio – servizi culturali, del tempo libero, dello spetta-colo e dello sport – valorizzazione beni culturali – società dell’informazione – ri-storazione – commercio.

Tipologie di intervento e criteri di selezione

La Misura prevede iniziative e progetti privati relativi a tipologie d’intervento coerenti conle seguenti azioni, che costituiscono altresì criteri di selezione degli interventi ammissibili:

1) azioni delle piccole imprese commerciali, anche in forma cooperativa e consortile,per l’ammodernamento strutturale e dotazionale;

2) insediamento di nuove attività commerciali;3) creazione e sviluppo di nuove imprese nel settore dei servizi, in particolare nei

nuovi bacini di impiego;4) acquisizione di servizi qualificati di consulenza esterna nelle seguenti materie:

qualità (sistemi di qualità, certificazione di qualità, adeguamento alle normativecomunitarie in materia di qualità di processo e di prodotto); marketing; sistemiinformativi e informatici (progettazione, sviluppo ed acquisto di sistemi telematici,ecc.); ambiente e controllo dell’inquinamento.

Saranno ritenuti coerenti:- i progetti che prevedono interventi compatibili dal punto di vista tipologico architetto-

nico con i contenuti dell’abaco tipologico elaborato nell’ambito del patto territoriale;

- i progetti i cui proponenti si impegneranno:

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 57

ad acquisire il marchio d’area (ecolabel) o, limitatamente alle strutture ed alle at-tività eventualmente inserite nell’ambito del progetto di certificazione d’area, a ri-spettare i disciplinari della certificazione d’area o la certificazione ambientale (UNIEN ISO 14000 o EMAS);

a rispettare la compatibilità ambientale, sulla base delle “Linee guida” elaboratecongiuntamente da PAT, APPA, ANPA e Assindustria per le piccole e medie impre-se, per i rispettivi ambiti di applicazione.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 58

SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA

ASSE III Risorse imprenditoriali

MISURA III.5. SOSTEGNO ALL’ARTIGIANATO E ALLE PMI

Motivazioni della misura

La misura si giustifica in relazione alle prospettive di ricaduta economica che l’auspicatopotenziamento delle attività turistiche dovrebbe comportare per il monte Bondone. Inol-tre, il sistema di offerta turistica locale non può che trarre beneficio dalla presenza di unsistema diffuso di attività produttive e di servizio che ne aumentino l’attrattività e lacompetitività, fornendo servizi e prodotti sia alle imprese turistiche che alla clientela turi-stica.

Infine, la forte presenza, nell’area interessata dal Patto, di aziende dei settoridell’impiantistica e dell’edilizia costituisce una risorsa imprescindibile per le attività di ri-sanamento, restauro, ristrutturazione e adeguamento tecnologico e normativo degli im-pianti riguardante l’intero patrimonio immobiliare dell’area.

Obiettivi della misura

promuovere l’ammodernamento tecnologico e qualitativo, il miglioramentodell’impatto ambientale delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese,con particolare riferimento ai settori dell’impiantistica e dell’edilizia;

incentivare la nascita di nuove attività economiche compatibili con l’ambiente, so-prattutto nel settore dell’artigianato;

promuovere l’artigianato artistico e di servizio.

Tipologie di intervento e criteri di selezione

La Misura prevede iniziative e progetti privati relativi alle seguenti tipologie d’intervento,che costituiscono altresì criteri di selezione degli interventi ammissibili:

1) investimenti produttivi delle imprese artigiane e delle piccole e medie impresenell’ambito di progetti di sviluppo complessivo dell’azienda relativi ad almeno unodei criteri di selezione seguenti ed escludendo gli investimenti in veicoli e in mac-chinari e attrezzature per aziende che svolgono attività non in sede fissa:

a) rilocalizzazione delle imprese dai centri abitati o da posizioni inadeguate dalpunto di vista ambientale e funzionale verso aree idonee all’attività produttiva,al fine di migliorare l’assetto territoriale complessivo e la funzionalità dellostesso a fini turistici;

b) creazione e sviluppo di nuove attività economiche ecocompatibili;

c) acquisizione di servizi qualificati di consulenza esterna nelle seguenti materie:- qualità (sistemi di qualità, certificazione di qualità, adeguamento alle nor-

mative comunitarie in materia di qualità di processo e di prodotto);- marketing (piani di marketing, studi e ricerche di mercato, piani di sviluppo

commerciale, ecc.);- sistemi informativi e informatici (progettazione, sviluppo ed acquisto di si-

stemi telematici, ecc.);

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 59

- ambiente e controllo dell’inquinamento (sistemi di certificazione ambientaleper l’accreditamento EMAS ed ISO 14001, adeguamento e miglioramentodelle prestazioni ambientali dell’impresa per la riduzione degli impatti am-bientali, per l’adozione di marchi di qualità ambientale (Ecolabel) e per ilmiglioramento ambientale dei prodotti/servizi finali in funzione del bassoimpatto ambientale, della riciclabilità, della riduzione del consumo energe-tico, ecc.).

Saranno ritenuti coerenti:

- i progetti che prevedono interventi compatibili dal punto di vista tipologico architetto-nico con i contenuti dell’abaco tipologico elaborato nell’ambito del patto territoriale;

- i progetti i cui proponenti si impegneranno:

ad acquisire il marchio d’area (ecolabel) o, limitatamente alle strutture ed alle at-tività eventualmente inserite nell’ambito del progetto di certificazione d’area, a ri-spettare i disciplinari della certificazione d’area o la certificazione ambientale (UNIEN ISO 14000 o EMAS);

a rispettare la compatibilità ambientale, sulla base delle “Linee guida” elaboratecongiuntamente da PAT, APPA, ANPA e Assindustria per le piccole e medie impre-se, per i rispettivi ambiti di applicazione.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 60

SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA

ASSE III Risorse imprenditoriali

MISURA III.6. MARKETING TERRITORIALE E TURISTICO

Motivazioni della misura

La misura si colloca tra le azioni positive di animazione del territorio, di attrazione di ca-pitali esogeni necessari all’allargamento della base produttiva del monte Bondone e dipromozione turistica del territorio. La misura raggruppa tutte le attività di promozione, insenso ampio, del “prodotto monte Bondone” e delle sue diverse risorse (naturali ed am-bientali, storico-culturali, turistiche, agricole ed imprenditoriali in genere) incardinandolealle vocazioni e alle strategie dello sviluppo locale autosostenibile (statuto territoriale).

L’analisi condotta all’interno del sistema di offerta turistica del monte Bondone ha infattimesso in evidenza, accanto alla mancanza di progettualità a livello territoriale, la conse-guente difficoltà dei diversi soggetti di riconoscersi in ruoli e scelte. E’ emerso, sul pianodella promozione turistica dell’area, il bisogno di uno strumento di interpretazione dellarealtà e al tempo stesso di guida verso un futuro sempre più percepito come incerto, diun progetto che sia forte e sappia essere momento di sintesi dei diversi interessi deglioperatori dell’intera realtà locale. La risposta ad un siffatto bisogno deve essere un chiarosegnale che impegni tutti i soggetti locali in un condiviso e comune percorso. E dall’altraparte occorre attivare forze in grado di supportare il processo dal punto di vista tecnico-gestionale.

Obiettivi della misura

valorizzare, promuovere e pubblicizzare i fattori di competitività territoriale delmonte Bondone in una logica di rete e di forte integrazione e complementarietàtra attività e sistemi produttivi;

realizzare di una rete di promozione dell’offerta, basata sul coordinamento delleazioni di informazione, divulgazione e commercializzazione dei beni e dei servizinel campo delle risorse naturali ed ambientali, storico-culturali, turistiche, ecc.

rendere competitiva l'offerta intervenendo sulla sua diversificazione e qualificazio-ne, sulla integrazione del prodotto turistico in una logica di filiera, oltre che a fa-vorire un superamento della stagionalità;

recuperare e valorizzare segmenti importanti di domanda già presenti e sensibili aspecifici fattori di attrazione;

sviluppare alcune offerte complementari che possono completare l’offerta di altrelocalità con nuove alternative per le quali esiste una domanda crescente (cicloturi-smo, turismo enogastronomico, termale, escursionismo estivo e invernale di me-dia montagna);

attrarre investimenti produttivi esogeni al fine di estendere e rafforzare la baseproduttiva locale ed il potenziale occupazionale;

valorizzare le produzioni locali, in connessione con gli interventi in campo turisti-co, ambientale e culturale.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 61

Tipologie di intervento e criteri di selezione

La Misura prevede iniziative e progetti pubblici e privati relativi alle seguenti tipologied’intervento che costituiscono altresì criteri di selezione degli interventi ammissibili:

1) realizzazione di un «Piano di marketing territoriale» per promuovere il «prodottomonte Bondone», nell’ambito del quale verranno definiti e realizzati gli strumentidi promozione territoriale e di diffusione delle informazioni necessari ad accompa-gnare le scelte localizzative di investitori italiani ed esteri. Nell’ambito del pianopotranno essere previste specifiche azioni di “investment assistence” attraversocui - una volta individuati i potenziali investitori – potrà essere messo in atto ilprocesso che consente di facilitare il percorso decisionale dei soggetti interessatiad investire nel territorio, supportando l’investitore fino alla fase di attivazionedelle procedure di insediamento (attività di contatto, predisposizione di dossierinformativi mirati, organizzazione di visite in loco, interpretariato, assistenza tec-nica nelle fasi precedenti l’avvio dell’investimento);

2) realizzazione di un «Piano di promozione turistica» del «prodotto monte Bondone»(campagne pubblicitarie e di accoglienza, realizzazione di banche dati e di sistemimultimediali, realizzazione e diffusione di materiale polivalente di base, ecc.), coni seguenti contenuti:- verifica dei presupposti necessari e creazione di un marchio territoriale quale

fattore di identificazione e promozione dell’area;- creazione di reti di "eventi" ed "occasioni" (sportive, ambientali, educational,

ecc.);- realizzazione di campagne di informazione, sui media nazionali ed internazio-

nali, mirate a recuperare specifici segmenti di domanda già presenti (monta-gna invernale e montagna estiva) ma soprattutto orientate a nuovi segmenti(turismo sportivo/attivo, culturale, naturalistico, termale, agrituristico, eno-gastronomico, ecc.);

- realizzazione di reti di servizi innovativi di informazione e prenotazione relativiall’intero panorama della ricettività turistica e dell’offerta, attuati in partena-riato con l'Azienda di Promozione Turistica;

- la concezione e promozione di pacchetti e itinerari turistici integrati legati allecaratteristiche del territorio e diversificati stagionalmente (percorsi culturali,aree protette, luoghi storici, aree rurali, percorsi enogastronomici ecc.);

- promozione di studi valutativi del grado di soddisfazione del turista.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 62

3.5. Asse IV – Risorse umane

Analisi dei bisogni e delle potenzialità

Le risorse umane costituiscono, nella logica dell’intero programma di interventi del pattoterritoriale, da un lato una risorsa da valorizzare, dall’altra un destinatario dell’interventocomplessivo di sviluppo, da rendere pienamente capace di coglierne le opportunità.

Punti di forza Punti di debolezza

Relativa stabilità di valori e comportamenti dei gruppi so-ciali

Elevato tasso di occupazione

Preesistenze di rilievo nel campo dell’alta formazione edella ricerca scientifica e tecnologica (CEA, Orto botanico,Università, ecc.)

Opportunità di creazione di nuove imprese nei nuovi bacinidi impiego

Rilevante immigrazione come risorsa

Sostanziale assenza di fenomeni di spopolamento in attonell’area

Squilibri di natura territoriale, collegati all’attuale distribu-zione della domanda di lavoro, che risulta concentrata inaltre aree

Squilibri di natura professionale determinati dalla non cor-rispondenza tra le aspirazioni di un’offerta di lavoro scola-rizzata e le opportunità espresse dal territorio

Presenza di una quota strutturale della forza-lavoro con unlivello di qualificazione ancora basso, anche nel compartoturistico

Bassa propensione all’autoimprenditorialità

Carenza di occasioni a livello locale di formazione perma-nente e continua, sia per il settore privato che per il set-tore pubblico

Opportunità Rischi

Consapevolezza dell’esigenza di nuovi processi di sviluppoe di innovazione a livello locale

Buone prospettive di crescita dei nuovi bacini d’impiego, inparticolare nei settori dell’ambiente, della cultura e deiservizi alla persona

Nuova domanda di istruzione e formazione adeguate almercato del lavoro

Possibilità di attivare rapporti tra centri di eccellenza e PMInel settore della ricerca e dell’innovazione

Rischio di perdita di competitività del sistema produttivo afronte dei processi di globalizzazione in atto, che in assen-za di interventi rischia di riflettersi anche sui livelli occupa-zionali

Domanda di lavoro (in particolare per giovani al primo im-piego) concentrata su qualifiche medio-basse, espressa dalarghe parti del tessuto produttivo, che rischia di“spiazzare” le forze di lavoro più qualificate generate dallaqualificazione dei processi di istruzione

Ulteriore dipendenza dall’esterno delle PMI in termini diservizi di ricerca e innovazione

Carenze dei servizi all’impiego, in particolare sul versantedell’incontro tra domanda e offerta di lavoro

Strategia di Asse

Il patto territoriale deve costituire l’occasione per riconoscere nella «conoscenza» il prin-cipale fattore strategico di successo nella competizione tra territori. La conoscenza rap-presenta l’elemento determinante e qualificante del capitale fisico, umano e sociale su cuilo sviluppo territoriale viene fondato.

La previsione di un Asse dedicato alla formazione vuole sottolineare come gli investimentiin capitale umano siano considerati una condizione necessaria per il successo del sistemaeconomico e turistico locale.

L’obiettivo generale è quindi quello di indurre nell’area nuove occasioni di sviluppoespandendo la dotazione, la disponibilità e la qualità delle risorse umane, fornendo delleopportunità di orientamento e formazione, da un lato, a supporto delle attività economi-che (turistiche, agricole, ambientali, culturali, sociali, ecc.), dall’altro, a favore della po-polazione locale in genere al fine di accrescere le conoscenze e le competenze necessarie

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 63

per utilizzare le opportunità di sviluppo offerte dalle risorse presenti nell’area del monteBondone.

Obiettivo trasversale dell’asse è quello di qualificare l’imprenditoria locale e soprattutto diconcorrere alla creazione di una nuova classe imprenditoriale.

L'approccio strategico dell'asse è strettamente correlato e coerente con la Strategia eu-ropea per l’occupazione (SEE), con le Raccomandazioni della Commissione sulle politicheper l’impiego, con il PAN e con il Quadro di riferimento dell’Obiettivo 3 che perseguono iseguenti obiettivi:

1. prevenzione della disoccupazione di giovani e adulti;2. inserimento e reinserimento dei disoccupati di lunga durata;3. favorire il primo inserimento lavorativo o il reinserimento di soggetti a rischio di

esclusione sociale;4. adeguare il sistema della formazione professionale e dell’istruzione;5. promuovere un'offerta adeguata di formazione superiore e universitaria;6. promuovere l'istruzione e la formazione permanente;7. sostenere le politiche di rimodulazione degli orari e di flessibilizzazione del mer-

cato del lavoro e sviluppare la formazione continua con priorità alle piccole e me-die imprese;

8. sostenere l’imprenditorialità in particolare nei nuovi bacini di impiego;9. sviluppare il potenziale umano nei settori della ricerca e dello sviluppo tecnologi-

co;10. accrescere la partecipazione e rafforzare la posizione delle donne nel mercato del

lavoro.

Le politiche di formazione per risultare efficaci devono trovare una diretta finalizzazionealle necessità della domanda attuale o prospettica.

Particolare attenzione va posta all’incremento e alla valorizzazione dell’occupazione fem-minile, attraverso azioni dirette a facilitare l’entrata e la permanenza sul mercato del la-voro.

Occorre infine contrastare le aree di emarginazione e di esclusione sociale e culturale at-traverso iniziative a favore degli individui che attualmente risultano emarginati o esclusi edi quelli, soprattutto giovani e giovanissimi, che vivono in contesti o in condizioni che nepotrebbero determinare l’emarginazione o l’esclusione futura.

Infine, la strategia di asse punta alla qualificazione e innovazione nella pubblica ammini-strazione locale, mediante iniziative volte a qualificare ed aggiornare il personale dipen-dente della pubblica amministrazione locale.

Tutte le azioni indicate prevedono un rapporto costante di collaborazione tra centri perl’impiego, organismi di formazione, centri di ricerca e università, parti sociali, nell’ambitodi un apposito “patto formativo locale” direttamente collegato alle caratteristiche ed alcontesto sociale ed economico del monte Bondone.

L’obiettivo globale dell’Asse è:

indurre nell’area nuove occasioni di sviluppo espandendo la dotazione, la disponibi-lità e la qualità delle risorse umane.

Gli obiettivi specifici dell’Asse, a tal fine, sono:

fornire opportunità di orientamento e formazione a supporto delle attività econo-miche (turistiche, agricole, ambientali e culturali);

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 64

fornire opportunità di formazione alla popolazione locale in genere, al fine di ac-crescere le conoscenze e le competenze necessarie per utilizzare le opportunità disviluppo offerte dalle risorse presenti nell’area del monte Bondone;

promuovere attività di formazione specialistica per la tutela e la valorizzazione delpatrimonio ambientale e culturale, per lo sviluppo delle attività culturali e per ladiffusione delle competenze necessarie allo sfruttamento del potenziale della so-cietà dell’informazione nel settore;

incentivare l’aggiornamento e la riqualificazione del personale degli enti locali.

Linee di intervento

L’Asse è articolato nelle seguenti tematiche, che rappresentano altresì le linee di inter-vento (Misure) per il raggiungimento dell’obiettivo specifico e di quello generale prefissa-ti:

IV.1. Orientamento e formazioneIV.2. Adeguamento delle competenze degli operatori pubblici

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 65

SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA

ASSE IV Risorse umane

MISURA IV.1. ORIENTAMENTO E FORMAZIONE

Motivazioni della misura

La Misura si giustifica in ordine all’esigenza manifestata dagli operatori locali di attivareattività di orientamento e formazione a supporto delle attività economiche (turistiche,agricole, ambientali, culturali, sociali, ecc.), ma anche di fornire opportunità di formazio-ne alla popolazione locale in genere, al fine di accrescere le conoscenze e le competenzenecessarie per utilizzare le opportunità di sviluppo offerte dalle risorse presenti nell’areadel monte Bondone. In particolare si rende necessario promuovere attività di formazionespecialistica per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale, per lo sviluppo delleattività culturali e per la diffusione delle competenze necessarie allo sfruttamento delpotenziale della società dell’informazione nel settore.

Obiettivi della misura

creare opportunità di esperienze formative e di lavoro mediante azioni rivolte aisoggetti ed al contesto economico locale, in grado di accrescere l’occupabilità nellaprospettiva del lavoro dipendente, del lavoro autonomo e della creazione di im-presa;

promuovere la formazione continua finalizzata allo sviluppo di capacità tecniche,specialistiche gestionali ed imprenditoriali per sostenere il processo di svilupposotteso al patto territoriale, nell’ambito di reti e di sistemi, anche già esistenti a li-vello provinciale, di formazione continua in grado di supportare le trasformazioni, iprocessi di integrazione e le partnership economiche e commerciali da svilupparea livello locale;

promuovere la formazione permanente al fine di assicurare l’aggiornamento delleconoscenze e delle competenze lungo tutto l’arco della vita offrendo nuove op-portunità di crescita professionale ai lavoratori;

attraverso azioni di orientamento e formazione, rafforzamento del sistema dellepiccole imprese locali e creazione di nuove imprese soprattutto nei settori deinuovi bacini d’impiego quali: la cultura d'impresa, la qualità di sistema, di pro-dotto e ambientale, l’assistenza alle persone, la valorizzazione dei beni culturali, latutela dell’ambiente, il recupero del territorio ed il risanamento dei centri urbaniminori e rurali, il commercio, l’artigianato artistico e di servizio, la societàdell’informazione.

Tipologie di intervento e criteri di selezione degli interventi

La Misura prevede iniziative e progetti pubblici e privati relativi a tipologie d’interventocoerenti con le seguenti azioni, che costituiscono altresì criteri di selezione degli inter-venti ammissibili:

Azione “A” – Orientamento e formazione alle opportunità di lavoro1) azioni di orientamento e progetti di formazione rivolti a persone prive di qualifica,

in cerca di prima occupazione o disoccupate o di specializzazione post-obbligoformativo, finalizzati all’occupazione dei formati da realizzare con il concorso delsistema delle imprese, per il loro impiego nelle attività turistiche esistenti e nelle

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 66

attività complementari a quelle ricettive, nelle attività agricole ed in quelle agritu-ristiche e nei nuovi bacini d’impiego quali: la cultura d'impresa, la qualità di si-stema, di prodotto e ambientale, l’assistenza alle persone, la valorizzazione deibeni culturali, la valorizzazione e tutela dell’ambiente, il recupero del territorio edil risanamento dei centri urbani minori e rurali, il commercio, l’artigianato artisticoe di servizio, la società dell’informazione;

2) work experience in ambito locale.

Azione “B” – Formazione continua1) sviluppo di competenze per accrescere la capacità professionale degli operatori

occupati nelle attività turistiche esistenti e nelle attività complementari a quelle ri-cettive, nelle attività agricole ed in quelle agrituristiche e nei nuovi bacinid’impiego quali: la valorizzazione dei beni culturali, la valorizzazione e tuteladell’ambiente, il recupero del territorio ed il risanamento dei centri urbani minori erurali, il commercio, l’artigianato artistico e di servizio, la societàdell’informazione.

Azione “C” – Formazione permanente

1) formazione breve legata ai nuovi contenuti dell’alfabetizzazione in particolare nelsettore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nelle tematichedell’ambiente e dello sviluppo sostenibile e nelle lingue straniere;

2) formazione volta a rafforzare le competenze professionali specifiche e a recupe-rare le competenze professionali di base.

Azione “D” – Formazione imprenditoriale1) progetti formativi e di supporto, finalizzati anche al ricambio generazionale, per la

qualificazione imprenditoriale degli operatori che operano in forma autonoma nelsettore turistico e nel settore agricolo ed agrituristico e nei nuovi bacini d’impiegoquali: la cultura d'impresa, la qualità di sistema, di prodotto e ambientale,l’assistenza alle persone, la valorizzazione dei beni culturali, la valorizzazione etutela dell’ambiente, il recupero del territorio ed il risanamento dei centri urbaniminori e rurali, il commercio, l’artigianato artistico e di servizio, la societàdell’informazione.

2) sostegno all’analisi organizzativa delle piccole imprese, all’analisi di mercato edalla definizione di strategie di innovazione volte a favorire la loro modernizzazione(business plan e business model);

3) progetti di formazione integrata per la creazione di impresa;4) progetti di accompagnamento alla creazione e allo sviluppo di impresa nel settore

turistico e nel settore agricolo ed agrituristico e nei nuovi bacini d’impiego quali: lavalorizzazione dei beni culturali, la valorizzazione e tutela dell’ambiente, il recu-pero del territorio ed il risanamento dei centri urbani minori e rurali, il commercio,l’artigianato artistico e di servizio, la società dell’informazione;

5) supporto alle imprese per la intrapresa di percorsi di certificazione di qualità di si-stema, di prodotto e ambientale.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 67

SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA

ASSE IV Risorse umane

MISURA IV.2. ADEGUAMENTO DELLE COMPETENZE DE-GLI OPERATORI PUBBLICI

Motivazioni della misura

La pubblica amministrazione locale necessita di vedere attivati efficaci strumenti di quali-ficazione e innovazione, mediante iniziative volte a qualificare ed aggiornare il personaledipendente.

Obiettivi della misura

accrescere le competenze professionali tecniche e tecniche specialistiche del per-sonale operante in strutture pubbliche deputate alla gestione di settori di partico-lare rilevanza locale, quali: ambiente, cultura e beni culturali, formazione e lavoro,politiche sociali, attività produttive, agricoltura e silvicoltura.

Tipologie di intervento e criteri di selezione

La Misura prevede iniziative e progetti pubblici e privati relativi a tipologie d’interventocoerenti con le seguenti azioni, che costituiscono altresì criteri di selezione degli inter-venti ammissibili:

1) analisi preventive dei bisogni, delle aspettative e delle necessità organizzative;2) progetti di formazione di breve durata da sviluppare con l’impiego di metodologie

di group-work tra personale di diverse strutture pubbliche.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 68

3.6. Asse V – Qualità della vita

Analisi dei bisogni e delle potenzialità

I centri abitati del monte Bondone si trovano ai margini dello sviluppo produttivo trentinoe non configurano un sistema a rete. Debole e discontinua è la diffusione dell’effetto ur-bano su gran parte del territorio, i cui nuclei abitati, a parte gli insediamenti storici, sisono spesso formati in maniera spontanea al di fuori di un organico disegno urbanistico earchitettonico.I piccoli comuni di montagna vanno spopolandosi, mentre le frazioni del comune diTrento nell’area del patto territoriale subiscono un incremento demografico dovutoall’espansione urbanistica della città.Gran parte del territorio del monte Bondone a maggiore valenza turistica è costituito nonda insediamenti a base rurale, ma da insediamenti di seconde case diffusi in modo sparsosul territorio e scarsamente collegati tra di loro nonché privi di servizi (Candriai, Vaneze,Norge, Vason).

Punti di forza Punti di debolezza

Relativa stabilità di valori e comportamenti dei gruppisociali

Elevato tasso di occupazione

Preesistenze di rilievo nel campo dell’alta formazione edella ricerca scientifica e tecnologica (CEA, Orto botani-co, Università, ecc.)

Opportunità di creazione di nuove imprese nei nuovibacini di impiego

Rilevante immigrazione come risorsa

Sostanziale assenza di fenomeni di spopolamento inatto nell’area

Squilibri di natura territoriale, collegati all’attuale distribuzio-ne della domanda di lavoro, che risulta concentrata in altrearee

Squilibri di natura professionale determinati dalla non corri-spondenza tra le aspirazioni di un’offerta di lavoro scolariz-zata e le opportunità espresse dal territorio

Presenza di una quota strutturale della forza-lavoro con unlivello di qualificazione ancora basso, anche nel compartoturistico

Bassa propensione all’autoimprenditorialità

Carenza di strutture abitative e servizi per i lavoratori sta-gionali, soprattutto del comparto turistico

Carenza di occasioni a livello locale di formazione perma-nente e continua, sia per il settore privato che per il settorepubblico

Opportunità Rischi

Consapevolezza dell’esigenza di nuovi processi di svi-luppo e di innovazione a livello locale

Buone prospettive di crescita dei nuovi bacini d’impiego,in particolare nei settori dell’ambiente, della cultura edei servizi alla persona

Nuova domanda di istruzione e formazione adeguate almercato del lavoro

Possibilità di attivare rapporti tra centri di eccellenza ePMI nel settore della ricerca e dell’innovazione

Rischio di perdita di competitività del sistema produttivo afronte dei processi di globalizzazione in atto, che in assenzadi interventi rischia di riflettersi sui livelli occupazionali

Domanda di lavoro (in particolare per giovani al primo im-piego) concentrata su qualifiche medio-basse, espressa dalarghe parti del tessuto produttivo, che rischia di “spiazzare”le forze di lavoro più qualificate generate dalla qualificazionedei processi di istruzione

Ulteriore dipendenza dall’esterno delle PMI in termini di ser-vizi di ricerca e innovazione

Carenze dei servizi all’impiego, in particolare sul versantedell’incontro tra domanda e offerta di lavoro

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Strategia locale di sviluppo integrato - 69

Strategia di Asse

L’asse si propone di concorrere al miglioramento della qualità dei centri abitati e delleistituzioni locali, con la finalità di creare e rafforzare una rete locale di centri di minoridimensioni, anche allo scopo di prevenire fenomeni di spopolamento e di ridurnel’isolamento, mediante una maggiore integrazione degli interventi e un forte partenariatoistituzionale, economico e sociale, superando in tal modo la logica degli interventi pun-tuali che ha caratterizzato le politiche sino ad oggi attuate. L’individuazione di un Assespecifico vuole evidenziare la necessità di affrontare direttamente i problemi sociali cheinvestono il territorio del monte Bondone, che la sola crescita economica non consente disuperare. In questo senso, assumono un’importanza determinante i servizi al territorioche, in una situazione di scarsa densità demografica, richiedono soluzioni adeguate ingrado di coniugare gli obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione ammini-strativa con quelli del rafforzamento del capitale sociale attraverso il miglioramentodell’offerta dei servizi ai cittadini. La strategia di Asse intende perseguire il rafforzamentodel capitale sociale, attraverso, innanzitutto, il miglioramento dell’offerta di servizi sociali,in particolare per le fasce più deboli e per i soggetti a rischio di emarginazione e di esclu-sione e la conseguente creazione di nuovi posti di lavoro, valorizzando le opportunità of-ferte dallo sviluppo dell’economia sociale e del terzo settore. L’obiettivo è la promozionedi servizi territoriali integrati alla persona e alle comunità, centrata sulla valorizzazionedelle risorse umane, lo sviluppo di infrastrutture e di servizi per le persone e la comunitàe sulla localizzazione di nuove iniziative imprenditoriali, attraverso interventi concertatipromossi a livello locale, in cui sia dato particolare stimolo alle imprese del terzo settore,con particolare attenzione all’imprenditorialità, all’autofinanziamento e alla ricerca delladomanda privata.

L’obiettivo globale dell’Asse è:

migliorare la qualità dei centri abitati e delle istituzioni locali, creando condizionieconomiche, amministrative e sociali adatte allo sviluppo del capitale sociale, anche alloscopo di prevenire fenomeni di spopolamento e di ridurne l’isolamento con particolareattenzione per gli aspetti ambientali.

Obiettivi specifici, a tal fine, sono:

valorizzare e supportare la cooperazione tra istituzioni e soggetti, diretta al recu-pero degli assetti civili di base, alla diffusione dell’effetto urbano, in un sistema arete capace di raggiungere accettabili standard di efficienza;

rivitalizzare i centri minori che rivestono un ruolo importante di presidio ed anima-zione del territorio, sviluppando le specifiche vocazioni locali, con particolare ri-guardo alla qualità dell’insediamento storico, anche a fini turistici, ed alla salva-guardia e valorizzazione integrata delle risorse ambientali;

promuovere la diffusione dei servizi sul territorio e il mantenimento e, meglio, losviluppo di attività economiche in loco;

favorire un’organizzazione razionale ed equilibrata dei collegamenti e trasporti;

favorire la convenienza per la residenza.

Linee di intervento

L’Asse è articolato nelle seguenti tematiche, che rappresentano le linee di intervento (Mi-sure) per il raggiungimento dell’obiettivo specifico e di quello generale prefissati:

V.1. Rafforzamento e riqualificazione dei centri abitatiV.2. Infrastrutture e servizi per la mobilitàV.4. Servizi alla persona e alle comunità locali

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 70

SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA

ASSE V Qualità della vita

MISURA V.1. RAFFORZAMENTO E RIQUALIFICAZIONEDEI CENTRI URBANI

Motivazioni della misura

L’area delimitata dal patto territoriale è caratterizzata dalla presenza di numerosi centriabitati e piccole frazioni che, se da un lato rappresentano una notevole ricchezza,dall’altro soffrono di una significativa carenza di servizi.

Nell’area di Vaneze e Vason viene invece lamentata l’assenza del cd. «effetto paese», dalmomento che gli insediamenti non si sono sviluppati attorno ad un centro, impedendouna anche minima identità comunitaria alle frazioni. Sono assenti i principali servizi ex-tra-alberghieri: farmacia, negozi, medico di guardia, banca, ufficio postale.

Dal momento che l’area del monte Bondone ha visto svilupparsi in modo crescente il fe-nomeno delle «seconde case», viene assunto come presupposto della misura in materiadi centri urbani il sostegno a iniziative che non alimentino ulteriormente il fenomeno.

Obiettivi della misura

rafforzare la qualità del sistema insediativo locale da perseguirsi, prioritariamente,attraverso un accrescimento del ruolo e delle funzioni dei centri abitati in grado diporsi come centri trainanti dello sviluppo del territorio in cui sono inseriti;

assicurare il presidio territoriale delle zone montane e prevenire lo spopolamentodei comuni di minori dimensioni mediante l’aumento della disponibilità di serviziper la popolazione e le imprese ed il miglioramento dei collegamenti con i centriurbani di maggiori dimensioni;

riqualificare i centri e gli insediamenti storici e promuovere un riutilizzo funzionaledel patrimonio edilizio abbandonato e/o degradato attraverso interventi che af-frontino in una logica integrata le molteplici, forme di degrado: edilizio, urbanisti-co, ambientale, economico, sociale;

ampliare l’applicazione dell’abaco tipologico ai centri e agli insediamenti storici delpatto territoriale.

Tipologie di intervento e criteri di selezione

La Misura prevede iniziative e progetti pubblici e privati relativi alle seguenti tipologied’intervento che costituiscono altresì criteri di selezione degli interventi ammissibili:

1) risanamento, restauro, ristrutturazione del patrimonio edilizio dei centri e inse-diamenti storici, anche limitatamente all’aspetto estetico e – in particolare - perla realizzazione di contenitori da destinare a nuovi insediamenti residenziali, allalocalizzazione di servizi collettivi carenti od assenti, anche di carattere sociale, so-cio-assistenziale e culturale, nonché all’insediamento di attività economiche com-patibili;

2) arredo urbano;3) recupero di zone degradate da destinare alla creazione di spazi verdi attrezzati e

di aree per lo svolgimento di attività sportive e per il tempo libero;

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 71

4) creazione di reti informatiche e telematiche a servizio di famiglie e imprese.

I progetti privati che comportano la realizzazione di nuove strutture o l’ampliamento distrutture esistenti, dovranno adottare i canoni edilizi ed architettonici che risultino in ar-monia con le caratteristiche paesaggistiche, come definite nell’abaco tipologico.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 72

SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA

ASSE V Qualità della vita

MISURA V.2. INFRASTRUTTURE E SERVIZI PER LA MO-BILITA’

Motivazioni della misura

Nell’ottica di una riqualificazione turistica del monte Bondone che sia sostenibile dalpunto di vista ambientale, la riduzione dell’impatto del traffico veicolare gioca un ruolocentrale. Il traffico, la carenza di parcheggi, la regolamentazione dell’accesso e del tran-sito automobilistico sono tra i problemi più sentiti dagli operatori dell’area.

Il volume del traffico è cresciuto continuamente e in misura notevole dagli anni ’80.L’incremento è dovuto all’aumento della frequentazione turistica, in modo particolare neifine settimana invernali, quando le strade diventano spesso impraticabili. A causa dellacarenza di parcheggi, infatti, i lati delle strade di Vaneze e Vason vengono completa-mente occupati dagli autoveicoli, che non lasciano spazio ai pedoni.

L’«Atto di indirizzo sul turismo in Trentino» della Provincia di Trento individua tre tipi ditraffico indotti dal turismo: di accesso, di transito e interno alle località frequentate dagliospiti, oltre ai rilevanti flussi di escursionisti che impegnano pesantemente la viabilità delmonte Bondone. Secondo gli studi della Provincia sono gli spostamenti interni alle localitàche generano maggiori volumi traffico, per cui «la chiave per migliorare le condizioni ge-nerali delle località turistiche dell’arco alpino e garantirne le potenzialità in futuro consistenel ridurne gli spostamenti interni».

Partendo dalla premessa che la strategia locale di sviluppo integrato ha individuatonell’ambiente e nel turismo le due aree strategiche ove impostare le azioni di sviluppodell’area montana, che la Provincia Autonoma di Trento, negli “Atti di indirizzo sul turi-smo”, attesta che, al fine di favorire un rapporto più equilibrato tra il traffico dei residentie il traffico degli ospiti, andrebbero ipotizzate forme di mobilità alternative alla gomma eche gli investimenti sulla mobilità alternativa richiedono risorse finanziarie comunque nonreperibili nelle disponibilità ordinarie del Patto territoriale, il Tavolo di Concertazione ritie-ne che, in sintonia con la Provincia Autonoma di Trento, debba essere affrontato il pro-blema dell’accessibilità alla montagna anche con l’individuazione di modelli di viabilitàalternativi alla gomma e che tali analisi e proposte debbano essere inserite nel Piano pro-vinciale della mobilità.

Obiettivi della misura

ridurre l’impatto generato dal traffico automobilistico nelle aree di eccellenza delmonte Bondone, ai fini della sua massima valorizzazione turistica;

assicurare il presidio territoriale delle zone montane e prevenire lo spopolamentodei comuni di minori dimensioni il miglioramento dei collegamenti con i centri ur-bani di maggiori dimensioni.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 73

Tipologie di intervento e criteri di selezione

La Misura prevede iniziative e progetti relativi alle seguenti tipologie d’intervento che co-stituiscono altresì criteri di selezione degli interventi ammissibili:

1) miglioramento dell’accessibilità ai centri abitati ed alle zone turistico-alberghiere edel parcheggio (viabilità, aree di sosta e parcheggi, riordino della viabilità internaai centri abitati, etc.);

2) potenziamento dei servizi di trasporto pubblico attraverso la realizzazione di inter-venti di mobilità integrata.

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Strategia locale di sviluppo integrato - 74

SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA

ASSE V Qualità della vita

MISURA V.3. SERVIZI ALLA PERSONA E ALLE COMUNI-TA’ LOCALI

Motivazioni della misura

Sull’area del patto territoriale, la distribuzione dei centri abitati (piccoli comuni articolatiin molte frazioni) crea problemi di presidio dei servizi pubblici e privati (negozi, ecc.). Peri singoli comuni è divenuto sempre più oneroso gestire i servizi amministrativi e tecnici,mentre i cittadini e le imprese ricevono servizi di qualità sempre meno adeguata alle pro-prie aspettative.

Obiettivi della misura

contribuire alla realizzazione di una rete di protezione sociale per le popolazionirurali, soprattutto nelle aree montane in cui è la scarsa dotazione, e in alcuni casiassente, di servizi per la mobilità, la gestione delle pratiche quotidiane, gli asili ni-do e le ludoteche, i servizi per l’economia delle aree rurali, ecc. anche valorizzan-do modalità di self-help;

creare nuova professionalità anche attraverso la trasformazione di quote del vo-lontariato sociale in occupazione innovativa e qualificata;

creare o potenziare la gestione in forma associata dei servizi comunali; favorire e sostenere la logica di integrazione (tra Comuni e tra pubblico-privato)

per l’erogazione dei servizi di base e della gestione delle reti di pubblica utilità; creare opportunità di sviluppo del turismo sociale.

Tipologie di intervento e criteri di selezione

La Misura prevede iniziative e progetti pubblici e privati relativi alle seguenti tipologied’intervento che costituiscono altresì criteri di selezione degli interventi ammissibili:

1) tendenti alla creazione di “centri polifunzionali” nelle frazioni, nei quali raggrup-pare attività di piccolo commercio e servizi pubblici locali;

2) creazioni di centri per il tempo libero, biblioteche, micronidi per l’infanzia e piccoleludoteche;

3) creazione di una rete di servizi socio-assistenziali e sanitari, anche a carattere di-urno;

4) creazione di servizi a supporto della forza lavoro, in particolare per i lavoratoristagionali del settore turistico;

5) sostegno allo sviluppo di forme cooperative tra Enti Locali e con altri soggetti isti-tuzionali e sociali per la valorizzazione delle risorse locali;

6) servizi navetta per i collegamenti con i centri abitati e servizi di pubblica utilità di-smessi (posta, assistenza anziani e portatori di handicap, biblioteca, giornali,ecc.);

7) promozione e sostegno di reti informative e di comunicazioni per la fornitura diservizi innovativi alla persona (es. telemedicina, teleassistenza, assistenza inte-grata, servizi a domicilio per bambini e anziani non autosufficienti e portatori dihandicap);

8) promozione di iniziative finalizzate a sviluppare il turismo sociale.

Patto territoriale del monte Bondone

Strategia locale di sviluppo integrato - 75

Monitoraggio e valutazione degli interventi

L’articolazione «a cascata» della strategia di sviluppo locale su più livelli (assi prioritari,misure, interventi) ha consentito, in sede di valutazione ex-ante, di verificare la coerenzainterna tra gli obiettivi globali e specifici, i risultati attesi e le realizzazioni previste da cia-scun livello di programmazione.

In sede di attuazione, un apposito sistema di monitoraggio degli interventi previsticonsentirà di verificare costantemente lo stato di attuazione del patto territoriale ed,eventualmente, di individuare interventi correttivi o modificativi che consentano il rag-giungimento degli obiettivi operativi prefissati.

Tale sistema di monitoraggio si baserà su due tipi di indicatori:

− indicatori di realizzazione, a loro volta distinti in:

- indicatori di esecuzione finanziaria degli interventi, calcolati per ciascun an-no di riferimento e sull’intero periodo di programmazione, finalizzati a rilevare lespese realizzate per l’esecuzione di un intervento rispetto alle spese programma-te;

- indicatori di esecuzione fisica degli interventi, finalizzati a rilevare lo stato diavanzamento fisico degli interventi;

− indicatori di risultato (di qualità o di rendimento), finalizzati a determinare i ri-sultati e a misurare gli effetti diretti od immediati, la qualità o la resa che l’attuazionedegli interventi ha permesso di raggiungere.

Gli indicatori si baseranno sulla metodologia proposta nel «Documento di lavoro n. 3 –Indicatori per la sorveglianza e la valutazione: una metodologia orientativa» elaboratodalla Commissione delle Comunità europee per il nuovo periodo di programmazione2000-2006.

Alla conclusione del patto territoriale sarà altresì effettuata una valutazionedell’impatto specifico e globale dell’attuazione degli interventi.

In proposito, oltre agli indicatori di realizzazione e di risultato utilizzati nella fase di mo-nitoraggio, saranno utilizzati specifici indicatori per misurare l’impatto specifico che lerealizzazioni ed i risultati raggiunti hanno consentito di ottenere nel territorio del pattorispetto agli obiettivi specifici e globali indicati nella strategia di sviluppo.

A partire da tali indicatori, sarà possibile misurare:

⇒ l’efficacia del patto territoriale, cioè gli interventi che sono stati effettivamente rea-lizzati in rapporto agli interventi programmati;

⇒ l’efficienza del patto territoriale, cioè il rapporto tra le realizzazioni, i risultati otte-nuti e le risorse finanziarie mobilitate;

⇒ il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati;

⇒ i primi effetti ex-post generati dagli interventi realizzati.

4.