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  • 8/16/2019 La Stampa - 26.06.2014

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  • 8/16/2019 La Stampa - 26.06.2014

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    2 PrimoPiano LASTAMPA GIOVEDÌ26 GIUGNO2014

    U

    GOVERNOVERSO ILSEMESTREUE

    NapolitanovedeRenzi:“Bisognarinnovarelepoliticheeuropee”Ieri l’incontroalColleallavigiliadelConsiglioUe

    «Occorre rinnovare con forzale politiche europee». Il laco-nico comunicato col quale ilQuirinale dà notizia dell’avve-

    nuto incontro, ieri in iniziomattinata, tra Napolitano eRenzisi concludecitando, alla

     vigilia del Consiglio europeo,il solo «candidato presidentedella Commissione» che suquel «forte ri nnovamento»dovrà «impegnarsi».

    Il riferimento non è affattocasuale, in ore in cui inizia acircolare pubblicamenteun’ipotesi in realtà contenuta- come il sito della Stampa

    aveva scritto il 28 maggio, e

    come al Quirinale e alle prin-cipali Cancellerie non sfuggi-

     va- già nel mandato assegnatoad Herman Van Rompuy diistruire il complesso dossiersulle nomine della nuova Eu-ropa: al Consiglio si affronte-rà essenzialmente il punto delpresidente della Commissio-ne, e il resto del puzzle verràcompostoin unverticestraor-dinario di metà luglio, e dun-que sotto il semestre a presi-denza italiana. E naturalmen-te, poiché delle nomine si par-lerà oltretutto in una colazio-ne, non è detto che non si di-scutadelle altre«caselle».Magiàsarà comunqueanimatalaconversazione su Juncker aPalazzo Berlaymont, con Ca-meron che l’osteggia e chieda

     venga messa ai voti. Ieri An-gela Merkel, probabilmente

    per bloccare sul nascere ambi-zioni inglesi su portafogli pe-santi, ha in modo tranchant de-finito «non un dramma che ilnuovo presidente passi a mag-gioranza qualificata».

    Ma il clima è come si vede in-candescente, ed ha ovviamenteanimato anche l’incontro al Col-le,quarantacinqueminuti di ritoalla vigilia di un importante ap-puntamento europeo. Ma un in-contro niente affatto di rito, co-m’èin generequalsiasi colloquioconMatteo Renzi.Oltretutto,al-cuni giornali riportano già un

    «totoministri» italiano, per so-stituire Federica Mogherini agliEsteri -coneffetto dominosu al-tridicasteri- dato cheil premierl’ha candidata come Alto rap-presentante per la politica este-

    ra. L’idea - che secondo quantoriferisce un’alta fonte pare siastata suggeritada FrançoisHol-lande nella recente colazioneconRenzie i socialisti europeiinriferimentoad un’altra persona-lità italiana, sottolineando che ilsegretario del Pd ha raggiuntoun tale successo elettorale dapoter rivendicare per l’Italia un

    ruolo di taleprestigio- precludeperòall’Italiaaltri portafogli pe-santi, eliminando un concorren-te della stessa Francia. E perquanto l’eventuale nomina aMrs Pesc di Mogherini possa

    scompaginare il governo, il rim-pasto andrebbe eseguito in au-tunno, quando si insedierà laCommissione. Non è nemmenodetto che la nomina si farà, e neè cosciente Mogherini che iericommentava «non ci penso, so-no al lavoro sui dossier», ancheperché è collegata a quella, benpiùcomplessae sulla quale mol-

    te Cancellerie si attendevanol’Italia avesse ambizioni, delpresidente del Consiglio Ue.

    Maal centrodi tutto,secondol’impostazione renziana, c’è ilcambiar verso alle politiche eu-

    ropee.Pienosostegnodi Napoli-tano, ma sapendo che non saràaffatto facile, nonostante le en-tusiastiche reazioni che in Italiaha suscitato quell’appoggioespresso dal portavoce di Me-rkel alla posizione del ministrosocialistadell’EconomiaSigmarGabriel per una «maggiore fles-sibilità». Tant’è che dopo una

    dura replica a difesa del rigori-smo contenuto nei trattati del

     benpiù pesanteministro Schau- ble, ieri, in prima persona, laCancellieraha chiaritoche «unacrescita stabile può essere rag-

    giunta solo con riforme struttu-rali sostenibili». Riconoscendo -e questoè positivo- che«lafles-sibilità è giàcontenutanel pattodi stabilità e crescita». Ma l’Ita-lia, in passato, ha chiesto per

     ben due volte di farvi ricorso, eperduevolte lesue richiesteso-no state respinte. Come il Quiri-nalesa benissimo.

     ANTONELLA RAMPINO

    ROMA 

    L’eventualenominadellaMogheriniaprirebbeunrimpastomasoltantoinautunno

    Giorgio Napolitano,presidente dellaRepubblica

    Intervista

    MARCOZATTERIN

    CORRISPONDENTEDA BRUXELLES

    Il tedescoManfredWeber

    GUIDOMONTANI/ANSA 

    Weber: “L’elasticitàèunerroreColdebitononsicrealavoro”

    Il capogruppoPpe: il PattodiStabilità va rispettato

    Si esprime in un ottimoinglese, ma pensa comeun vero tedesco. Quan-

    do arriva a parlare di regoleeconomiche europee e deimargini di flessibilità nellagestione dei bilancio, Man-fredWeber, frescopresidentedei popolari all’Europarla-mento, estrae il documentoapprovato dai suoi l’altro ieri,e invita a «imparare la lezio-ne». Sostiene che «il Patto diStabilità deve essere piena-mente applicato» e che «nonci deve essere alcun cambia-mento o concessione decisiper ragioni politiche». La suafilosofia è lineare: «Se con ildebitosi creassero postidi la-

    «La crisi si è sviluppata attra- verso il settore bancario; l’Eu-ropaha reagito imponendounaserie diregolechiare e forti, oratutti dicono che dobbiamo co-stringere il mondo creditizio arispettare le nuove regole, enessuno obietta. Successiva-mente, la situazione si è dete-riorata per colpa della crisi deidebiti, alcuni paesi ne avevanotroppo. La lezione è stataimpa-rata e abbiamo varato il TwoPacke Sixpack, ovveroil nuovoe maggior coordinamento delgoverno economico. Ora i go-

     verni devono comportarsi coldebito come hanno fatto con le

     banche».La flessibilità viene chiesta dachifa leriformeperpoterme-gliofinanziarialacrescita.

    idee. Non c’era però alcun so-stegno. Il documento finale èpassato all’unanimità».

    È untesto dicuiavete parlatocol vostro candidato alla gui-da della Commissione, Jean-ClaudeJuncker?

    «Rappresenta la posizionidei popolari e Juncker è un

    popolare».Sarà eletto a palazzo Berlay-mont?

    «I popolari del parlamento eu-ropeo lo voteranno. MartinSchulz ha fatto molto per affer-mare il principio della demo-cratizzazione dell’elezione delpresidente. Mi aspetto che i so-cialisti rispettino patti. Noi fa-remo altrettanto».

    Crede che dal summit di Ypres usciràsolola nominadiJuncker o tutto il pacchettocomechiedeanchel’Italia?

    «Van Rompuy vuole procedereformalmente soltanto con lapresidenza della Commissione.C’ètempo perdecideresulleal-tre cariche. Sarebbe bene checi fosse anche l’occasione perparlare deicontenutie dellepo-litiche che dobbiamo portareavanti».

    «Preferisco non parlare in ge-nerale, ma con esempi pratici.La Commissione Barroso hadato alla Francia due anni inpiù per il rispetto del criteriodel 3% e cosa è successo? Han-no usato bene il tempo? Questoè ilmio problema.Senzaconta-re che non ho fiducia nelle pro-messe dei socialisti quando di-cono che, in cambio di unamaggiore flessibilità, sarannofattele riforme.E chequando ilPortogallo o la Grecia era indifficoltà nessuno ha chiesto diessere flessibili con loro».

    NelPpec’èForzaItaliachenonamailFiscalcompactegiudicacheunpiccolosforamentodel3%nonsiaunproblema...

    «Nell’incontro del gruppo po-polare hanno sostenuto le loro

     voro, in certi Paesi non ci sa-rebbe disoccupazione», avver-te il bavarese della Csu. Facilepensare l’Italia sia nella lista.

    Cosa intende per imparare lalezione?

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    LASTAMPA 

    GIOVEDÌ26 GIUGNO2014 PrimoPiano 3

    La storia della diploma-zia continentale pullu-la di precedenti. Anche

    quella recente: a giugno del2012 Mario Monti e AngelaMerkel aprirono il varco al-l’acquisto di bondpubblici daparte della Banca centraleeuropea, eppure le due capi-tali non trovarono mai l’ac-cordo su qualifosserodavve-ro i confini di quell’intesa po-litica. Ladiplomazia è fattadisfumature, e la

     vit to ria o lasconfitta spes-so si misuranosu quanto gri-gio si è ottenu-to. Allora la

     battaglia dell’Italia di Montiera per ottenere uno scudoantispread. Ora l’obiettivo diRenzi è ottenere flessibilitàdi bilancio.

    Finoall’altro ieril’Italia- econ lei la Francia - era soddi-sfatta di quanto scritto neldocumento Van Rompuy che

    indicherà l’agenda della pros-sima Commissione. Si leggedella necessità di «usare pie-namente gli strumenti di fles-sibilità», e che il consolida-mento dei bilanci avvenga «inmododifferenziato e favorevo-le allacrescita». Ma quella for-mulazioneè bastata a farscat-tare l’altolà di Berlino.

    Prima il nu-mero uno dellaB u n d e s b a n kJens Weidmann,poi il ministrodelle FinanzeWolfgang Shau -

     ble hanno fatto sapere che perloro qualunque deroga alle re-gole europee sarebbe rischio-sa e controproducente.«Giun-gono richieste particolarmen-terumoroseda partedi unPa-ese che ha sforato il tetto del 3percento innoveannisu quin-dici senza che questo abbia

    Nelmirino lanormacheci imponerisparmiper9miliardi entro il 2015Roma teme lareazionedei tedeschiaunamodificadegli obiettivi

    maiportato benefici alsuo de- bito pubblico», ha detto cau-stico Weidmann a propositodella Francia. Di qui la richie-sta in extremis di Roma e Pa-rigi perchéneltestoVanRom-puy si faccia un riferimento«meno generico» al concettodi flessibilità per evitare di-scussioni future.

    La richiesta italiana puntadritto alla questione più deli-cata: il ritmo al quale proce-dere con la riduzione del de-

     bito. Si chiama «obiettivo dimedio periodo» ed è la regolain nome della quale l’Italiadovrebberisparmiareentro il2015 nove miliardi di euro ag-giuntivi. Abbiamo già ottenu-to di fatto un anno di proroga,ma nulla vieta che in autunnola nuova Commissione aprauna procedura di infrazione.L’Italia chiede invece i «millegiorni» indicati da Renzi per

    attuare ilsuo programma.Ri-formare il mercato del lavoroo la macchina pubblica costa:per i nuovi ammortizzatorisociali, o pagare i prepensio-namentideglistatali. Sonoglistessi margini che nel 2003 siprese la Germania aumen-tando il deficit ben oltre il 3per cento senza chiedere nes-sun permesso alla burocraziadi Bruxelles. Per Roma, inunaposizionepiù delicataper

     via dell’alto deb ito, è neces sa-rio un sì preventivo. E del re-sto è un modo per attuarel’idea lanciatamesifa propriodai tedeschi: si chiamano ac-cordi contrattuali.

    Twitter@alexbarbera

    Riguarda ilritmoalquale l’Italiadovràridurre il suodebito

    ILPUNTOCHIAVE

    Contipubblici, l’affondodelpremier“Regoleprecisesulla flessibilità”Nomine,circolaancorailnomediLettamal’ItaliavuolegliEsteri.“Ilcandidatoloscegliamonoi”

    lità delle regole europee esi-stenti. Undocumento che,una

     volta approvato, sarà allegatoalle conclusioni del vertice eche potrebbe contenere unqualche riconoscimento ai Pa-esi impegnati nelle riforme.

    Renzi oggi parteciperà alprevertice dei socialisti euro-pei a Ypres e spinge dunqueper ottenere che il documento

     Van Rompuy contenga unatraccia evidente di quel cam-

     biamento che bisogna portare

    in Europa. Il premier ha ap-prezzato molto le parole dellaMerkel, «la sua enfasi sullacrescita è la nostra», è stato ilcommento di Renzi. Convintoche l’Europa darebbe un se-gnale importante se fissasse

    nelle prossime ore, anche senon formalmente, ma almenopoliticamente, l’identikit dellasquadra che la guiderà neiprossimi anni.

    Ma quella che si apre oggi èuna partita che rischia di an-dare per le lunghe: l’Italia sipresenta chiedendo un accor-doglobalesu tuttoun pacchet-to complessivoe nonsolosulla

    figura di Juncker come presi-dente della Commissione Ue.Ed è evidente che il timore diuna dilazione dei tempi aleg-gia, anche perché Van Rom-puy ha fatto sapere che il Con-siglio Europeo di oggi e doma-ni dovrà esprimere una deci-sione solo sulla nomina delpresidente della Commissio-ne. «Per noi la questione nonpuò essere limitata a Juncker,formalmente verrà designatosolo lui, ma la trattativa deveriguardare una serie di cari-cheoggettodell’accordo politi-co»,spiegaSandroGozi,sotto-segretario della presidenzacon delega per gli Affari Inter-nazionali. Tradotto, anche lanomina del socialista Schulz apresidente del Parlamento eu-

    ropeo non è formalmente pre- vista ma è sul tavolo, così si de- ve trovare un accordo di mas-sima sul presidente del consi-glioUe o sul titolare dell’Euro-gruppo. L’Italia punta a ungentlement agreement puresulle altre cariche, mantenen-do ferma la sua unica priorità,quella dell’alto rappresentan-te per la politica estera.

    E se è vero, come racconta-no,che nellacomplessa tratta-tiva delle nomine per la com-missione Ue si pone anche unproblema di equilibrio di ge-nere, poiché solo tre paesi su

     ventott o stanno avanzandocandidature femminili, si ca-pisceperchéanche questofat-toregiochi a favore delsucces-so dellacarta Mogherinicome

    possibile futura Mrs. Pesc,cioè alto rappresentante perla politica estera europea. Vi-ceversa creano un qualche im-

     barazzo le voci secondo cui al-cune cancellerie di peso fannodi nuovo circolare il nome diEnrico Letta come possibilecandidato alla presidenza delconsiglio europeo al posto di

     Van Rompuy. Rumors che fan-no dire a chi ha voce in capito-lo che «qualsiasi sia la scelta ilnome italiano lo decide Romae non ce lo facciamo imporreda nessuno».

    «My friend», così lo salutaObama quando lo chiama altelefono alla vigilia del verti-ce europeo, facendogli anchescherzose condoglianze perla luttuosa fuoriuscita dellanostra nazionaledi calcio daimondiali. Ma al di là delle

     battute, in un colloquio in-centrato sul nodo dell’Ucrai-nae dellacrescitain Europa,il Presidente americano con-segna a Renzi un endorse-ment significativo, confer-mando l’attenzionedegliSta-tes perle «ambiziose riforme

    strutturali» messe in campoda un’Italia considerata co-me «la spina dorsale del pro-getto europeo». Ecco, se si

    somma questa sponda di pri-magrandezzaa quella chedaPalazzo Chigi definiscono la«sconfessione dei falchi»operata ieri dalla cancellieraMerkel, si capisce perché ilpremier sbarchi oggi alla ce-na tra i Capi di Stato e di go-

     verno che si terrà a Yprescon uno spirito positivo.

    «Il Patto di Stabilità offreuna molteplicità di strumen-ti di flessibilità e unacrescitastabile può essere garantitasolo da riforme strutturali»,ha chiarito la Cancelliera,aprendo così un varco in cuisi sono subito incuneati glisherpa italiani che stannotrattando financo le virgoledel documento Van Rompuysull’agenda della prossimaCommissione europea. Pro-

     vando a ottenere che nel te-sto vengano indicatipiù nellospecificoi marginidi flessibi-

    CARLOBERTINI

    ROMA 

    26-27GIUGNO

    Ilvertice

    1Si apre oggi a Ypres (Belgio) per pro-seguire domani a Bru-xelles la riunione delConsiglio europeo. Ileader sceglieranno ilpresidente della Com-missione Ue, che saràJeanClaude Juncker.

    Ilcalendariodegliappuntamenti:oggi lanominadiJuncker

    2LUGLIO

    IlParlamento1 Ilsemestredi pre-sidenza italiano, cheiniziail 1 luglio,partiràufficialmente il 2 lu-glio, quando il pre-mier Matteo Renzi in-terverràal Parlamentoeuropeoper presenta-reil suoprogramma.

    15LUGLIO

    I commissari

    1Tra il 15 e il 17 lu-glio il Parlamentoeleggerà il presidentedella CommissioneUe. Entro metà lugliol’Italia dovrà anchenominareilcommissa-rio che prenderà il po-stodi AntonioTajani.

    AssetraPalazzoChigie

    Berlino:«Sulla crescita

    ormai laMerkel

    lapensacomenoi»

    Il premierMatteo Renzirientraa PalazzoChigidopo l’incontroconNapolitanoal QuirinaleGIUSEPPELAMI/ANSA 

    Jena 

    Certezze

    Nel vuoto delle ideologiespunta una certezza: essere di

    sinistra oggi significaschierarsi con Balotelli.

     [email protected]

    Lefrasi

    della

    Cancelliera

    L’uscitadaltunnel

    Lasituazionedell’eurozonasiècalmata,malacrisinonèancorasuperata

    La flessibilità

    Ilpattodistabilitàstabilisce limitimaanchestrumentidiflessibilità

     AngelaMerkel

    Lacrescita

    LasituazioneèfragileBisognacompletareleriformestrutturaliperunacrescitachesiaduratura

    Retroscena ALESSANDROBARBERA ROMA 

    LaCancelliera tedescaAngelaMerkelMARKUS SCHREIBER/AP

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    4 Primo Piano LASTAMPA GIOVEDÌ26 GIUGNO2014

    U

    LEGGEELETTORALEIL NUOVO TAVOLO

    Renzi-M5S,aperturasullepreferenzeIlpremier:“Nonneabbiamopaura,macisia lagovernabilità”.EDiMaio:nonsiamocontro idoppiturni«Quante preferenze hai presotu, Alessandra? 230mila? Piùditutti i candidatidelM5SdelNord-Est messi insieme. Sen-za polemica…». Dopo mez-z’ora dall’inizio dell’incontrotra Pd e M5S sulla legge elet-torale,dopoche i pentastellatiDi Maioe Toninelli hanno illu-stratola lorolegge elettoraleel’intenzione di approvarneuna «in 100 giorni», è MatteoRenzi, come segretario delPd, a entrare nel merito dellaproposta grillina. Cospargen-

    do il discorso di punture dispillo, a uso e consumo di chiguardada casa, visto cheil ca-nale Youtube della Cameratrasmette in diretta: «Lei Di

    Maio quanti voti ha preso alle vostre primarie? 182? Noi con182 voti non riusciamo a met-tere un candidato nemmenoin Consiglio comunale, lo dicosenza arroganza…».

    La richiesta di un incontroera venuta, inaspettatamen-te, da Grillo e Casaleggio una

    decina di giorni fa. Ieri s’è ri-soltoin un’oradi discussioneecinque domande finali che ilsegretario-premier, che deci-de di partecipare all’ultimominuto,rivolge ai Cinque stel-le. «Primo: il M5S è disponibi-le a studiareun correttivo checonsenta a chi vince di gover-nare? Secondo:per rispettoaicittadini, mai più larghe inte-se, se ci si mette insieme biso-gnadirlo prima. Terzo:Ci sta-te a rimpicciolire i collegi?Quarto: siete d’accordo con lanostraproposta di affidareal-la Corte costituzionale il giu-

    dizio sulla legge elettorale pri-ma che sia approvata? Quinto:siete disponibili a ragionare infuturo di riforme costituziona-li?», li elenca, e a breve, entro il30 giugno, saranno on line sulsito del Pd. «E’ inutile rivedercise non ci date risposta a questiinterrogativi». In particolare suuno insiste, la governabilità,aspetto su cui ritiene «grave-mente deficitaria» la propostadel M5S, che Renzi ribattezza

    Complicatellum o Grande Fra-tellum, per via delle preferenzenegative,«un sistemapiù dano-mination del Grande fratello».Sulla governabilità diversa è laposizione rappresentata da DiMaio, «nonsiamocontroi doppiturni né i premi di maggioran-za», ma «dobbiamo fare unalegge che non consenta le am-mucchiate, fatte per la fretta di

     vincere»: resta molto colpito ilpremier dalle parole del depu-

    tato pentastellato («convienecon noi che chi vince non è det-to che governi?»): «La dice lun-ga sulla loro idea di cambiare ilPaese», commenta poi coi suoi.

    E tenendofissa la governabi-lità si può discutere, eventual-mente, di preferenze: non a ca-so Renzi si presenta con la Mo-retti e i suoi 230mila voti, perdire che «non abbiamo pauradelle preferenze», per cui «sia-mo pronti a ragionare di prefe-

    renze,ma seabbiamola certez-za della governabilità». E poi,altro punto debole della propo-sta grillina, per il Pd, è la possi-

     bilità di farealleanze dopo il vo-to: «Non so – chiede maliziosa-mente - se tra quelli che hanno

     votato per voi ci sarebbe statolo stesso comportamento seaveste detto prima che avrestefatto l’accordo con Farage...».

     A fine incontro, commentipositivi arrivano da una parte e

    dall’altra. Il premier rientra aPalazzo Chigi soddisfatto delcambio di atteggiamento delM5S(«bastaripensareal primostreaming…»): il che non vuoldire, ripete ai suoi, che si cam-

     bia forno, i l punto di partenzaresta l’Italicum e il patto delNazareno. Quello che voglionosentirsidirei forzisti:si affrettaa dichiarare il berlusconianoPaolo Romani che «l’accordoresta sull’Italicum».

    FRANCESCASCHIANCHIROMA 

    Abreveleproposte

    democratichesaranno

    sulsito.Easeguire,

    unnuovoincontro

    1 2 3 4

    5 6 7 8

    BuccarellaMaurizioBuccarellaè il capogruppodelMovimento5 stelleal Senato

    Di MaioLuigi DiMaio èvicepresidentedellaCamera deideputati, e voltoinascesa delMovimento5 stelle

    ToninelliDaniloToninelli èestensoretra altridellaversionedefinitivadellaproposta di leggeelettoraledelM5S

    BresciaGiuseppeBresciaè il capogruppodelMovimentocinquestelleallaCamera

    SerracchianiDeboraSerracchianiè il vicesegretario

    del partitodemocratico

    1

    Hannodetto

    IlPd

    ColDemocratellumilPdanchecol40%nonavrebbeinumeripergovernare

    MatteoRenzi

    IlM5S

    Lanostranonè unapropostaascatolachiusa.Incentogiornicelapossiamofare

    LuigiDi Maio

    Mal’assembleagrillina:decidiamoonlineStavoltaGrillo

    si affretta

    a dirsi

    «molto contento»

    La prima reazione del fonda-tore del Movimento cinquestelle, stavolta, è stata diostentata soddisfazione. Hachiamato Di Maio e Toninelliper dirsi «molto contento»per com’è andato l’incontroconRenzi.Più tardiil blog,at-taccando come al solito ungiornalista(inquestocaso delCorriere), ha tenuto molto apuntualizzare questo: «Renzisi è detto interessato a trova-re un punto d’incontro con ilMovimento 5 Stelle, e non ha

     bocciato il Democratellum».Insomma: se in tante altre

    occasioni la prima preoccu-pazione, da un punto di vistamediatico, era sottolineare ledivergenze (abissali) col Pd,

    oggila primapreoccupazione èmettere l’accento su una possi-

     bilità - non scontata, certo, mauna possibilità - di trovare unamediazione con Renzi.

    I commenti sul blog sonosingolarmente miti. E «conten-to» è l’aggettivo che “dà la li-nea” al grosso delle dichiara-zioni “ufficiali”. Toninelli, l’au-tore principale della stesuradellapropostadi legge delM5s,si dice «contento della possibi-lità di un secondo incontro»,perché «il paese ha bisogno diunabuonaleggeelettorale.Connoi entro cento giorni». LuigiDiMaio - il vicepresidentedellaCamera inrampanteascesa nelMovimento - scrive su Face-

     book: «dopo l’inc ontro conRenzi sono contento che il De-mocratellum (votato da centi-naia di migliaia di cittadini) siaun punto di partenza». Dal chesi deduce che l’incontro per lo-ro è andato ufficialmente bene;anche se, in realtà, Di Maio faunatorsione, a posteriori:dallostreaming è apparso chiaroche il punto di partenza, nella

     visione del loro interlocutore

    Renzi, non è il Democratellum,è semmaiun doppioturno a cuiil Pd non intende rinunciare;ma è vero che c’è una «parten-za» di qualcosa, perché Renzi,sulle preferenze, effettivamen-te apre una possibilità. E DiMaio apre, eccome, non solosulle preferenze; si spinge a di-re «non siamo contro i doppiturni».

    Questi piccoli slittamenti la-sciano capire anche qual è il ti-more nel M5S: se andasseavanti un dialogo, e se Renzi

    aprisse davvero sul singolopunto delle preferenze, a quelpunto resterebbe in mano alM5S il cerino di dire un even-tuale no. Esiste però, anche, lapossibilitàopposta(stretta,mac’è):di unaccordo vero.In cuiilM5S offre qualcosa (i collegipiccoli?), non solo chiede (le

    preferenze). Dipenderà dalla volontà reale dei due contraen-ti- e dall’abilitàe lecircostanze- ma questo ci conduce al lato“meno ufficiale” del racconto.

     Alcuni nel Movimento, chemoltosanno,raccontano questifatti: nel M5S c’è un malumoremolto forte (si stanno creandodelle fazioni, un po’ come le

     vecchie correnti di partito) percome questo incontro è statocalato dall’alto. Qualcuno dice«èstatounbel match,ma nonèdetto che un bel match vada inporto». Ed è stata già avanzata

    formalmente la richiesta - pro- veniente da tanti parlamentari- che sull’eventuale proposta diRenzi, almeno stavolta, possaesserci un voto on line. Ed èprobabileche ci sarà, altrimen-ti Grilloe Casaleggio mettereb-

     bero ancora di più in tensioneun Movimento diviso assai, inquesta fase (per dire: su un al-trotavolo, quelloeuropeo,alcu-ni europarlamentariM5S - se è

     verociò che sostieneUlrike Lu-nacek, presidente del gruppoUe dei verdi - avrebbero chie-sto di entrare nei verdi). Otte-

    nerequalcherisultatocon Ren-zi li ricompatterebbe; un nulladi fatto li esporrebbe invece adinamiche più “balcaniche”.

    La divisione,attenzione,nonè più quella tra integralisti edissidenti. No, riguarda glistessi integralisti. Alcuni di lo-ro chiedono: «Ora si deve vota-reon line».E a complicareulte-riormente le cose c’è un parti-colare su cui si dovrà tornare:parallelo all’ascesa di Di Maio,cresce il numero di quelli che,eufemismo, lo criticano.Vedre-mo cosa ne uscirà.

    JACOPOIACOBONI

    Il Movimento, la guida, le fazioniBeppeGrilloe, sopra,LuigiDi Maio. L’ascesa, suae del suo gruppo, non piace a tutti nel M5S

    2

    3 4

    5

    6

    8

    MorettiEurodeputatadel Pd,AlessandraMorettirappresentava

    nell’ideadi Renzi ilrecente votoeuropeo

    RenziPresidentedelConsiglioe segretario delPd,

    è il vincitoredelleultimeeuropee

    SperanzaRoberto Speranza,bersaniano,ècapogruppoalla

    Cameradel partitodemocratico

    Tragliortodossicresce

    l’insofferenzaverso

    ilgruppodiDiMaio

    cheegemonizzatutto

    LAPRESSE

    ANSA 

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    5/72

    LASTAMPA 

    GIOVEDÌ26 GIUGNO2014 PrimoPiano 5

    L’incontro tra le dele-gazioni del Pd e delMovimento5 stelle, a

    cui Renzi ha deciso di unirsiall’ultimo momento, non haportatoalcunrisultatoprati-co, se non quello, significati- vo, di un clima diverso, mal-grado la diretta streamingchele volteprecedentiavevaalimentato una specie dicorpo a corpo. La delegazio-ne grillina ha illustrato lapropria proposta di leggeelettorale, il cosiddetto De-mocratellum di matrice pro-porzionale, dopo averespresso timore che anchecon l’Italicum possano ri-proporsi i problemi già visticonil Porcellum; Renziha ri-

    sposto che il limite del pro-getto 5 stelleè diessere «de-ficitario sotto il profilo dellagovernabilità». Sulle prefe-renze, poi, c’è stata qualchepolemica, ma il fatto che leduedelegazionisi sianorida-te appuntamento tra pochigiornilasciatrasparirela vo-lontà di non fingere il disge-lo, ma cercare di realizzarloperdavvero, senon perque-sta per altre occasioni diconfronto parlamentare.

    Dietro questo obiettivo,raggiunto, se ne celano altridue, simmetrici, di Renzi eGrillo. Nessuno dei due lea-der, è la sensazione, ritienecheesistanole condizioniperun un’effettiva collaborazio-netra i rispettivi gruppipar-

    lamentari, ma entrambi de- vono tener conto delle mino-ranzeinternediPd e M5schepremono per un avvicina-mento. Sono quelli che dico-no, nel Pd: anche se un com-promessonon saràpossibile,c’è tutto l’interesse a cercar-lo, per non apparire prigio-nieri dell’accordo esclusivoconBerlusconi.E sonoquelliche dicono, nel M5s: mentrenoi facciamo l’opposizione atutto e tutti, Renzi, con i voti berlusconiani, fa le riforme,se ne assume il merito e rea-lizza obiettivi che piaccionoanche ainostri elettori.

    Dopo l’incontro di ieri edopo il prossimo che verrà,siaRenziche Grillopotrannodire di averci provato sul se-rio a trovare un’intesa. E seanche per il momento non sitroverà, le pregiudiziali sonocadute e nulla esclude che sipossano costruire in futuroconvergenze.In questomodoRenzi,tra l’altro,metteun po’di sale sulla coda anche aBerlusconi,chesulla riformadel Senato ha dato un via li- bero un po’ svogliato all’ac-cordo. Sulla questione dellepreferenze, data la spintache viene anche daNcd,se ilCav, che è assolutamentecontrario, non si sbriga, ilpremier, che in materia nonesclude nessuna soluzione,potrebbe trovarsi con unamaggioranza a favore che siforma spontaneamente inParlamento.

    Grillo ancora, che in nes-sunmodoavevadisconosciu-to gliinsultialla ministra Bo-schi apparsi sul suo blog in vista dell’appuntamento conil Pd, se da domani vorrà ri-prendere l’opposizione fron-tale che predilige come lineadelsuo movimento, potrà di-re,dopol’incontrodi ieri,chenon si tratta di una sceltapregiudiziale.

    Undisgelochepuòdarefrutti

    senonora,domani

    TaccuinoMARCELLO

    SORGI

    S

    e non fosse per Verdini,chepassail tempoa ras-

    sicurarlo circa le inten-zioni di Renzi, e pure ieri gliha ripetuto col suo vocione didormire tra due guancialiperché «questa trattativa delPd coi grillini non andrà danessuna parte», se non fossedunque per lui e per il capo-gruppo al Senato Romani (al-tro «pompiere»), Berlusconida tempo sarebbe in parano-ia. Perché Silvio, di Matteo, sifida sempre meno. Ogni gior-no gli accresce la sensazionedi esser preso, amabilmente,per i fondelli.

    Le possibili variazioni intema «riforme» c’entrano fi-no lì. Tutte le rivoluzioni an-nunciatedal premiera Berlu-sconiinfondo interessanopo-co, i tecnicismi lo annoiano,

    nei dettagli l’uomo si perde...Ha dato ai negoziatori carta bianca perché sul Senato sela sbrighino con la Boschi,che entro oggi farà pervenireil testo degli emendamentiperquel cheriguarda tantolacomposizione (Forza Italiainsiste per una ripartizioneproporzionale sul territorio)quanto l’immunità. «Vedete- vela voi», è la frase standarddell’ex Cavaliere. Idem sul-l’«Italicum»: la materia nonloappassionané puntoné po-co.Ciò cheveramentegli pre-mesono solodue cose. Primo,il processoRuby chearriveràa sentenza di appello tra unmese. L’avvocato Coppi ten-terà intuttii modi dismonta-re le accuse, a cominciare da

    quella di sesso con la minore(è materiasu cuiil professoreha dato alle stampe svariatitomi, dunque confida che igiudici almeno in parte li ab- biano letti). Il suo assistito vi- ve l’attesa in uno stato di«trance», praticamente nonparla d’altro. Addirittura c’èchi ha smesso di chiamarlo,pernon sorbirsii soliti sfoghi.

    L’altra cosa cui Berlusconitiene è l’illusione di stare alcentro delring.Di contarean-cora come una volta. Dunquedi essere quantomeno part-ner privilegiato di «Matteo il

    fenomeno». Per questa vanità,e nient’altro, Silvio accettò direcarsiil 10 gennaioscorsonel-la sede Pd del Nazareno, stipu-lando il famoso patto di cui lalegge elettorale rappresentavaalmeno il 95 per cento. Pur ditenere in vita l’asse con Renzi,Berlusconi ha accettato di mo-dificare per tre volte l’impian-to. Siè fatto, comelui amadire,«concavoe convesso».Sennon-ché adesso comincia a ritenereche «il giovanotto» stia esage-rando. E questa sensazione nelsuo giro la condividono in mol-ti. Non solo Brunetta (da sem-

    pre super-scettico), ma purecoloro che hanno visto la diret-ta «streaming» dell’incontrotra Renzi e i Cinque Stelle perpoiriferirneal Capo. Ciòche hacolpito i «berluscones» sonodue aperture: quella del pre-mier sulle preferenze, e l’altradei grillini sul doppio turno. ADi Maio (M5S) è ripetutamen-te sfuggito che «noi non siamopregiudizialmente contro ilmaggioritario e i ballottaggi»;Renzi ha subito drizzato leorecchie. Nella sede di ForzaItalia, idem: vuoi vedere, si so-no detti a San Lorenzo in Luci-na, che i pentastellati escono

    dall’angolo,rientrano ingioco ea quel punto il Pd potrà fare ameno di noi?

    Per oraè solouna suggestio-ne. Da matteo Renzi arrivano

    segnali rassicuranti, «il Pattodel Nazareno rimane la stradamaestra». Il premier sa che,senza Forza Italia, la riforma

    del Senato non andrebbe danessuna parte e lui ci rimette-rebbe la faccia. Però nemmeno vuole restare ostaggio di Ber-lusconi, specie se a quest’ulti-mo venisse in mente di rove-sciare il tavolo. Per cui Renzialimenta il dialogo con Grillosulla legge elettorale; e così fa-cendo avverte Forza Italia dinon farsi venire strane idee.Messaggio subito ricevuto.Guarda caso, Romani è corso apuntualizzare che l’«Italicum»può essere approvato anchedomani. Anzi:primaè e meglioè...

    Berlusconiadesso

    si senteallestrette

    e teme il “tradimento”Romani:noi prontia votare l’Italicumpresto

    RetroscenaUGOMAGRI

    ROMA 

    Peril Cavaliererestail frontegiustizia,

    chegli minal’umore

    IlprocessoRubyarriveràasentenza

    diappello traunmese

    L’INCOGNITA 

    LAVERAANGOSCIA 

    Il «correttivo»1Per Matteo Renziè decisivo un sistemacheassicuricheilvinci-toregoverni.ForzaIta-lia è d’accordo. Ma, asorpresa, ancheil M5Snon dice no a un’ipo-

    tesidoppio turno

    InodineltriangoloRenzi-Berlusconi-M5S

    I tempi1ForzaItaliaa que-sto punto stringe perla massima velocitànell’approvazione del-la leggeelettorale.PertagliarfuoriilM5S.MaRenzi ora ha due forni

    potenziali

    Lepreferenze1 Il M5S le chiede;manon siarroccasul-le «preferenze nega-tive», che Renzi hamostrato di non gra-dire. Mentre Berlu-sconi non vuole le

    preferenze

    Il leaderdi Forza ItaliaSilvio Berlusconi

    Lanovitàdigiornata

    QuestatrattativadelPd coigrillininonandràdanessunaparte

    DenisVerdini

    Lasinistraradicale tentatadall’abbraccioconRenzi

    Sel,Vendolaalla finerestaperò lascommessaèfallita

    era quella di riuscire a costrui-re in Italia una sinistra che re-stassefuori dal grande caldero-ne (ormai enorme con Renzi)rappresentato dal Pd ma chenon fosse residuale e minorita-ria. Che insomma si ponesse ilproblemadi stareal mondo, ov-

     vero di governare il Paese, purmantenendo le sue posizionicritiche nei confronti di un’epo-cacheva inunadirezionediver-sa rispetto a quellasognatadal-la sinistra radicale.

    La fuoriuscita di GennaroMigliore, Claudio Fava, addirit-turadel tesoriereSergioBocca-dutri e di altri parlamentari edirigenti di Sel non è che l’ulti-mo episodio di una parabolachenel corso degliultimitre an-ni ha preso una curva discen-dente, un declino che appareinesorabile.

    Eppure Vendola ci avevaprovato.E controtutte le aspet-

    tative erariuscito,dopo averla-sciatola casamadre diRifonda-zionefinita nellamanidi unlea-der come Paolo Ferrero (cosìradicale da non essere spendi-

     bile sul mercato politico), a co-struire un nuovo partito. Sem-pre di sinistra ma non settario,conintestal’ideache ilgovernonon è un tabù dal quale rifuggi-re. Tutt’altro. Con la sua Sel,

     Vendola ha lavoratoper costru-ire un partito di sinistra prontoad assumersi responsabilità digoverno,prontoa scommetteresull’alleanza col Pd diretto daPier Luigi Bersani, pronto infi-ne a giocare la partita in primapersona mettendo in campopropri ministri in quel governo“del cambiamento” che pocopiùdi unannofasembravacosafatta. Non è andata così. Bersa-niè arrivatoprimomaha perso,

     Vendola si è fermato al 3.2 percento, e i suoi compagni sono

    entrati in Parlamento solo gra-zie al premio di maggioranzagarantito dal Porcellum.

    E pensare che solo una paiodi anni prima i sondaggi attri-

     buivano al suo partito addirit-tura il7 percento.Se allora, os-sia all’epoca della caduta diBerlusconi e dell’avvento delgoverno Monti, fosse passato iltreno delle elezioni, oggi forseavremmo un governodi centro-sinistra legittimatodalle elezio-ni. Invece quel treno non è pas-sato e Sel è stata costretta adaspettare. In Parlamento macontro il governo di larghe inte-se di Letta. In Parlamento macontro il governo di piccole in-tesedi Renzi.In Parlamento ma

    aspettando che il governo ca-desse e che Renzi all’improvvi-so guardasse alla sua sinistra.Finora nulla di tutto questo èaccaduto e nulla fa pensare chepossaaccadereun domani.

    Tanto più che ormai il presi-dente del Consiglio non ha al-cun interesse a rincorrere queipochi voti di Sel, può permet-tersi di guardare dall’alto delsuo 40,8 per cento le convulsio-ni dei piccoli partitini alla suasinistra o alla sua destra (quelche resta di Scelta civica).

     Aspettando che uno dopo l’al-tro i transfughi vengano a lui. Iprimi stanno già arrivando, al-tri seguiranno. Lui ovviamenteli accoglieràa braccia aperte.

    Si presenta dimissionario in-sieme al suo gruppo dirigente(o a quel che ne resta) ma poiovviamente la Direzione delsuo partito lo incoronadi nuo-

     vo leader. E lui rilancia l’azio-ne politica di Sel, spiega cheunasinistraradicale madi go-

     verno è necessaria in Italia,cheloro sonoall’opposizioneenon saliranno sul carro del

     vincitore ma con Renzi voglio-no dialogare sui contenuti: in-somma. Sel ha ancora parec-chieragioni per esistere.

    Non poteva fare altro, Ni-chi Vendola, se non decretarela fine politica della sua crea-tura e intonare il “tutti a ca-sa”. Ma nonostante la tenacianel resistere,la sua scommes-sa l’ha persa, così come l’ave-

     va persa qualche anno fa Fau-sto Bertinotti. La scommessa

    RICCARDOBARENGHI

    ROMA  SelNichi

    Vendola

    LUIGIMISTRULLI

    FABIOFRUSTACI/AN SA 

    1   2   3

  • 8/16/2019 La Stampa - 26.06.2014

    6/72

    6 PrimoPiano LASTAMPA GIOVEDÌ26 GIUGNO2014

    gg   Criminalità /Il Settentrione infiltrato

    Rovigo

    Ravenna

    ForlìCesena

    Verbano-Cusio-Ossola

    Varese

    Genova

    La Spezia

    Cuneo

    AstiPavia

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    Mantova

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    Novara

    Como

    LeccoMonza

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    Padova

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    Treviso

    Gorizia

    Trieste

    Imperia

    Savona

    ReggioEmilia

    Modena

    Rimini

    Alessandria

    Piacenza

    Parma

    L’indice di mafiosità

    1 - ALTO

    IN ASCESA

    2

    3

    4

    5 - BASSO

    Centimetri

    LA STAMPA

    Coscheall’ombradeicampaniliAlNordlamafiasceglieipaesiniIl rapporto dell’Università diMilano: le “famiglie” prosperanonell’hinterland

    «M

    entre granp ar t e d e l-l ’ o p i n i o n epubblica è in-

    cline a pensa-re che il trasferimento dei clan alNordsia guidato dalleopportunitàdiimpiego di capitali di provenienza il-lecita nella Borsa e nella finanza, dacui il primato di Milano come piazzafinanziaria per eccellenza, in realtàla diffusione del fenomeno mafiosoavviene soprattutto attraverso il fit-tissimoreticolo deicomuni di dimen-sioni minori, che vanno consideratinel loro insieme come il vero patri-monio attuale dei gruppi e degli inte-ressi mafiosi».

    È la cronaca in presa diretta dellacolonizzazione del Nord della’ndrangheta. Sembra la trama di unfilmdifantascienzasuglialienichesiimpossessano della Terra, il primorapporto trimestrale sulle aree set-tentrionali - che non lascia moltesperanze - dell’Osservatorio Crimi-

    nalità organizzata dell’Università

    degli studi di Milano, coordinato daNando Dalla Chiesa, commissionatodallaCommissioneAntimafiaguida-ta da Rosy Bindi, che sarà presenta-to oggi a Torino.

    Il lavoro di ricerca si basa su fontisostanzialmente giudiziarie e istitu-zionali: il censimento dei beni confi-scati; il numero delle «locali» (è lastruttura intermedia che mette in-sieme diverse ’ndrine del territorio);il numero di omicidi.

    Dunque indicatori molto selezio-nati e attendibili. Va detto subito chein vetta alla classifica della massimapresenza mafiosa al primo posto c’èla provincia di Milano, seguita daMonza-Brianza, Torino e Imperia.

    Perché la scelta dei piccoli comu-ni? «È soprattutto nei piccoli comuni- scrivononel loro rapportoi ricerca-tori - che si costruisce la capacità dicontrollo del territorio, del condizio-namento delle pubbliche ammini-

    strazioni, di conseguimento di posizio-nidi monopolio neisettori basilari del-l’economiamafiosa,a partire dallamo-

     vimentazione terra. È nei piccoli co-muni che è possibile costruire, grazieai movimentimigratori, estesee solidereti di lealtà fondate sul vincolo di cor-regionalità o meglio di compaesanità,specie se rafforzano da vincoli di pa-rentela di vario grado e natura».

    Il rapporto è pieno di dati e s tatisti-che. E anche di ricostruzioni storichesuggestive, interessantissime per chinon mastica la materia. Si divertono, i

    ricercatori, a mettere in risalto le pic-cole dimensioni dei comuni che hannofatto la storia di questa colonizzazionealiena. Ha 3000 abitanti Buguggiate(Varese), che ospitò il primoboss cala-

     brese del Dopoguerra, Giacomo Zaga-ri. Aveva meno di 10.000 abitanti (ogginei ha 27.000) Buccinasco (Milano)quando divenne «la Platì del Nord». E7000 abitanti SanVittoreOlona (Mila-no) dove si infiammò il sogno «seces-sionistico», finito tragicamente, diCarmelo Novella, ucciso nel 2008. Eancora 10.000abitantiSedriano,il pri-

    mo Comune sciolto per mafia in Lom- bardia nel 2013e 12.000Rivarolo (Tori-no) sciolto per mafia nel 2012.

    Scegliere i piccoli comuni è comepartire dalla Kamchatka a Risiko perconquistare tutti gli eserciti. Mossastrategica vincente: «Perl’inesistenzaoperladebolepresenzadipresididel-le forze dell’ordine; per il cono d’om-

     bra protettivo s teso sulle attività cri-minaliper un interesse oggettivamen-te ridotto assegnato alle vicende deicomuni minori dalla grande stampa edalla politica nazionale. E infine per-

    ché nei piccoli centri bastano pochepreferenze per l’accesso alle ammini-strazioni locali».

    Dunque il Nord. La Lombardia è lapecora nera: «Le ultime indagini giu-diziarie hanno mostrato un sistemapolitico e istituzionale sempre piùpermeabile alle infiltrazioni delle or-ganizzazioni mafiose e un’imprendi-toria spesso omertosa, talvolta collu-sa». Il Piemonte «è una tra le regionidel Nord più penetrate, benché in for-me e a livelli assai diseguali, dal feno-meno mafioso».

    GUIDORUOTOLOROMA 

    LombardiapecoraneraInPiemontee Liguriafenomenononomogeneo

    Pocheanime,nienteriflettoriun’imprenditoriaomertosa

    eseggipoliticiaportatadimano

    I VANTAGGI

    LEAREEPIÙ COLPITE

    IDurocolpoalla’ndranghe-ta «lombarda». Con un’opera-zionetraMilanoeReggioCala-

     bria sono state arrestate oltre300 persone e decapitati i ver-ticidellecosche.Coinvoltipoli-tici e uomini dello Stato.L’obiettivodell’organizzazionecriminale era quello di arriva-re a mettere le mani sull’Expo2015.Maroni:«Messoinginoc-chioilsistema».  DAPAG.2APAG.5

    BerlusconiconilsottosegretarioCosentino  Bertini,LaMattinae Schianchi PAG.6-7

    DAVANTIALLETELECAMEREILLÍDERMÁXIMOATTACCAGLIUSAESISCHIERACONIRANECOREA 

    Maxi-blitztraCalabriaeLombardia:decapitatelecoschedelNord.Maroni:l’organizzazionecolpitaalcuore

    La’ndrangheta aMilano:300 arrestiCoinvoltipoliticie uominidelloStato.“Volevanometterelemanisull’Expo”

    Dall’operazione Dda,tra Calabria e Lom-

     bardia, sembra che la’ndrangheta si sia organizza-tasulmodellodiCosaNostra,con una cupola e un capo dei

    capi. È difficile da digerire perchiviveognigiornoil territorioerespiralastessaaria deimala-

     vitosi,nesentel’eco delleparo-le,neintravedele azioni.

    «Nonerarefusolanormasullepensioni»Tremonti:sui40 annisolomaggiorrigoreCambiatoilsi stemaesenzascioperi  MarcoZatterin  ALLEPAGINE34E35

    MIMMOGANGEMI

    ORAUN CAMBIODIMENTALITÀL’Onu:rivedetequellalegge«Intercettazioniutili»Frattini:sconcertati  Grignetti,SemprinieStefanini  ALLEPAGINE10E11

    L’Italia che s’ac-cinge a celebra-re un secolo emezzo di storianazionale è di-

     ventata una palude, uno sta-gno d’acque limacciose nelquale siamo immersi fino alcollo.Scorri lecronache cheincalzano giorno dopo gior-no, e t’accorgi che nessunceto sociale, nessuna catego-ria professionale è fuori dal-la melma. Ci trovi dentro ilpoliziotto e il giudice, l’im-prenditore e il generale, ildirettore della Asl così co-me il prefetto, il banchiere,

    Castrotornain tve liberasettedissidenti

    QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867

    INTERVISTA

    Berlusconi:fuoridalPdlchivotacontroCosentino.Poilarettifica

    Il premier: laP3?Sonosoltantoquattro pensionati

    LAMANOVRA

    MICHELEAINIS

    UNPAESEIMMERSO

    NELLAPALUDE

    IlSudafrica

    dellaGordimer

    SCONTROSULDDL

      CONTINUAAPAGINA19CONTINUAAPAGINA41

    In queste calde serate, conlefinestredelpalazzoaper-te,èpossibilesentireilsuo-

    nodiun pianofortechediffon-desullagolenotediHaydn,diMendelssohn, di Mozart. E’ ilPapa,dentrolemuradiCastelGandolfo, che si esercita neipassaggipiùdifficilitraleope-redeisuoiautoripreferiti.

    INCHIESTA

    LUIGI LASPINACITTÀDELVATICANO

    ItormentidelPapa

    “assediato”

    “Bastacon questoclimagiacobino”

    LASTAMPA MERCOLEDÌ 14 LUGLIO 2010  •  ANNO 144 N. 191  •   1,20   IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it

    R NALV

    1Si trattadellapiù grandeope-razione antimafia mai effettuataal Nord. In parallelo le procure diMilano, con«Infinito»,e diReggioCalabria,con «Crimine», disartico-lano le cosche calabresi chesi era-

    no impiantatein Lombardia.Mila-noemette154ordinanzedicusto-diacautelare,Reggio Calabria156.Il blitz congiunto viene eseguito il13luglio 2010 con2000uomini.

    13 luglio 2010Operazione

    Crimine-Infinito

    Con la firma del Presidente del-la Repubblica in calce al de-cretodi riforma dellapubblica

    amministrazione, muovei primipas-si l’Autorità nazionale anticorruzio-ne. Voluta dal governo e affidata allapresidenza del magistrato RaffaeleCantone,godràdi ampi, anzi amplis-simi, poteri di vigilanza e interventoa garanzia della trasparenza nellarealizzazione di opere pubbliche edisporràdistrumentistraordinaridi

    gestione,sostegnoe monitoraggiosul-le imprese nell’ambito della preven-zione della corruzione.

    Un intero articolo del provvedi-mento (il 30) è de dicato all’Expo 2015.Perassolvereaicompitidi«altasorve-glianza» sull’evento che sarà ospitatoa Milano il prossimoanno e finito al cen-tro del recente scan-dalo a base di maz-zette e appalti pilo-tati, Cantone potràavvalersi «di un’ap-posita Unità operativa speciale com-posta da personale in posizione di co-mando, distacco o fuori ruolo ancheprovenientedalcorpodellaGuardiadiFinanza». Non solo: vengono di fattotrasferiti nelle mani del presidentedell’Anac i compiti precedentemente

    attribuiti all’Autorità per la vigilanzasui contratti pubblici, soppressa dalmedesimo decreto. In particolare, ve-rifica in via preventiva la legittimitàdegli atti relativi all’affidamento e al-l’esecuzione dei contratti di lavoro,servizi e forniture per la realizzazione

    delle opere e delleattività connesse al-l’Expo,dispone deglistessi poteri ispetti-

     vi e di accesso alle banc he dati dell asoppressa Avcp e

    può partecipare alle riunioni della se-zione specializzata del comitato di co-ordinamento per l’alta sorveglianzadelle grandi opere presieduta dal pre-fetto di Milano.

    D’ora in poi, il dipendente pubblicopotrà denunciare eventuali illeciti, ol-

    tre che alla magistratura e alla Cortedei Conti, anche all’Autorità nazionaleanticorruzione. Nei casi di procedi-menti da parte dell’autorità giudizia-ria per concussione, corruzione, isti-gazione alla corruzione, turbativad’asta e traffico di influenze illecite,ma anche di riscontrate situazionianomale «sintomatiche di condotte il-lecite» o «eventi criminali attribuibiliad un’impresa aggiudicataria», il pre-sidente dell’Anac può proporre al pre-fetto competente di ordinare la rinno-

     vazione degli organi sociali attraversola sostituzionedel soggetto coinvoltoe(nel casol’impresanon siadeguientroil termine assegnatole) di provvederealla straordinaria e temporanea ge-stione dell’impresa fino alla completaesecuzione dell’appalto oggetto delprocedimento penale.

    Lestessemisure siapplicanoancheneicasiincuisiastataemessadalpre-fetto un’informazione antimafia inter-dittiva e sussista «l’urgente necessi-tà»dicompletarel’esecuzionedelcon-

    I superpoteridiCantone:controlli, subentronelle societàeapprovazionedellevarianti

    Operazionidegli enti pubblici solo consocietà “trasparenti”

    ilcaso ANTONIOPITONI

    ROMA 

    L’exmagistratopotràscegliereuno staff dialtissimoprofilo

    TASK FORCE

    RaffaeleCantoneL’ex

    magistratoè alla guidadell’autoritàanticorruzionecheha presoil postodell’authoritysugliappaltie i contrattipubblici,soppressa

    CIROFUSCO/ANSA 

  • 8/16/2019 La Stampa - 26.06.2014

    7/72

    LASTAMPA 

    GIOVEDÌ26 GIUGNO2014 Primo Piano 7

    g

    COMUNI SCIOLTI

    Bardonecchia

    Bordighera

    Ventimiglia

    Leinì

    Rivarolo Canavese

    Sedriano

    29-4-1995

    3-10-2011

    2-3-2012

    23-3-2012

    22-5-2012

    15-10-2013

    Centimetri-LA STAMPA

    ARRESTI

    Lombardia

    Piemonte

    Liguria

    Emilia Romagna

    Veneto

    306

    271

    55

    37

    58

    BENI CONFISCATI

    Lombardia

    Piemonte

    Liguria

    Emilia Romagna

    Veneto

    Friuli V. G.

    Trentino A. A.

    1.186

    181

    158

    111

    88

    19

    32

    Presidente Rosy Bindi, la commis-sione Antimafia in missione nel«profondo Nord», nel Piemonte

    finoaqualchetempofaritenutoin-denne dalcontagio criminale.Vedemotividiparticolareallarme?

    «Lasituazionedel Piemontesembraravvisare le identiche criticità di al-triterritori assurtirecentementeal-le cronache nazionali. La commis-sione ha in programma ispezioni alargo raggio, siamo stati a Milano esaremo a Bologna e Venezia, senzatrascurare territori già interessatida indagini come la Liguria e l’Emi-lia Romagna. Sarà, a Torino, l’occa-sione per onorare la memoria delprocuratore Caccia,assassinato dal-la mafia in tempi meno cruenti degliattuali. E sarà l’occasione per pre-sentare una preziosa ricerca sulleinfiltrazioni mafiose al Nord, curatadal professor Nando dalla Chiesa».

    Che riguarda prevalentemente Mi-lanoe Torino?

    «È una mappatura che va oltre l’at-tenzione alle grandi metropoli, anzidirei che si sofferma su un aspettointeressante: la capacità di radica-mento di gruppi criminali - preva-lentemente calabresi - in territoriapparentemente lontani dalla lorocultura, ma imprevedibilmente ri-cettivie fecondi. Laricercaoffreunquadro abbastanza complesso eproblematico e ci dice che le mafiesembrano privilegiare soprattuttole piccole comunità, dove - si capi-sce - poche “famiglie” agguerritesono in grado di condizionare la vi-ta sociale, dalla politica alle profes-sioni, all’economia, fino a determi-nare l’elezione di amministratorilocali che - com’è noto - possono es-sere volanodi rapporti congli orga-nismi che gestiscono gli appaltipubblici. Insom-ma quella zonagrigia di difficileidentificazione,ma presente inogni indagine cheriguardi l’inquina-mento politico-economico».

    Ci sono stati episodi, nel recentepassato, di resistenze all’invasivitàinvestigativa: politici del Nord, peresempio quelli della Lega, hannocontestato persino i risultati di in-chiestegiudiziariechedescrivevanouna sorta di avvenuto contagio dapartedelle mafie. È accaduto qual-cosadisimilenellevostre«visite»?

    «Resistenzeno. L’unicavera difficol-tà, in termini di negazionismo ac-centuato, anche di fronte a miriadidi “reati spia” come incendi e dan-neggiamenti, l’abbiamo incontratoin Basilicata, dove la quasi totalitàdei rappresentanti istituzionaliascoltati negava l’esistenza di pro- blemi legati alla criminalità organiz-zata. Ma speriamo nel nuovo procu-ratore di Potenza. Direi che, per il

    resto, abbiamo dovuto notare unacerta propensione a sottovalutare isintomi di criticità. Spesso si tratta diuna specie di autodifesa, di tutela del-l’onorabilità della comunità. Ma è unatteggiamento sbagliato: anche i sici-liani in tempi passati negavano l’esi-stenza della mafia, con la conseguen-za di ritrovarsi, poi, del tutto conse-gnatiallecosche. E ilcamminodi libe-razione, come si sa, è stato duro ecruento».

    Presidente Bindi, qual è - in questomomento - il tema nevralgico dellalottaalle mafie chela suacommissio-nedeve affrontare?

    «Visto che unanimemente si ricono-sce la validità, in questa guerra, del-l’attacco alle ricchezze illecite, misembra di poter affermare che è in

    questo solco che bi-sogna insistere. Fi-no ad ora mi paresia stato ineccepibi-le il lavoro della ma-gistratura, che nonha dato tregua al-

    l’accumulazione illegale. Luci ed om- bre sono venute dalle amministrazio-ni, ma si spera in un miglioramento.Rimane, tuttavia, un nodo irrisolto di vitale importanza».

    Cidica.«La disastrosa gestione dei beni se-questrati e confiscati. Siamo di fron-te ad una totale incapacità di sfrutta-re una vera occasione di sviluppo.Prendiamo i beni immobili sottrattialle mafie: non siamo stati capaci, fi-nora,di volgerea favore dellacolletti- vità l’azione di confisca. Quegli im-mobili potrebbero costituire un aiutonon indifferente al problema del re-perimento di abitazioni per i senzacasa, di locali per uffici pubblici, ca-serme e quant’altro. E invece abbia-mo dovuto assistere persino al tristefenomeno di beni che tornano addi-

    rittura ai vecchi proprietari per insi-pienza della mano pubblica».

    Per non parlare delle aziende confi-scate.

    «In questo campo la situazione è an-che peggiore, perché l’incapacità digestione provoca, oltretutto, un dan-no di immagine alla lotta alla mafia.Un’azienda sequestrata e poi confi-scata deve continuare a funzionare,altrimenti finisce per apparire comecausa di disoccupazione e impoveri-mento del territorio, con giustificatereazioni negative dei cittadini chepensano di essere doppiamente pe-nalizzati, dalla mafia e dallo Stato.Ovviochelalorogestionedeveessereaffidata a persone di provata capaci-tà manageriale. Su questo la Com-missione ha dimostrato grande coe-sione, fino a lavorare in condizione diunanimità. In proposito è stata ap-provata una risoluzione che indica lestrade da seguire».

    Se non sbaglio avevate chiesto uncommissario, cioè un ufficio capacedi averevisione d’insiemee possibili-tà d’intervento.

    «È arrivato un direttore, ma non de-mordo. Ripeto: tutto il rispetto per illavoro di prefetti,magistratie investi-gatori, ma per quel ruolo ci vogliono bravi manager. E, aggiungo, una svol-ta nella responsabilizzazione degli or-dini professionali che non possonocontinuare a “non sapere” ciò che ac-cade nella dialettica finanziaria. Uncambiamento devearrivareanchedalsistema bancario, dato che una partedelle aziende attenzionate risultanoessere state finanziate da istituti ban-cari.Tuttociònonpuòprescinderedauna legislazione più rigorosa (falso in bilancio, corruzione,riciclaggio etc.)che colpisca le collusioni coi potericriminali, perché la svolta nonpuò es-sere affidata ai buoni propositi, senzail deterrente delle sanzioni».

    Intervista

    FRANCESCOLALICATA 

    ROMA 

    “Suibeni confiscati

    finoraabbiamo fallitoServonodeimanager”Il presidentedellacommissioneAntimafiaRosyBindi“Lapolitica a voltesottovaluta i sintomi,maèunerrore”

    Il Nord. Dopo la Lombar-dia tocca al Piemonte. Ierimaxi blitz anti ’ndranghetadeicarabinieridopocinqueanni di indagini: eseguiti150arrestiesequestratibe-niper117milioni.

    Ilprocuratore.GiancarloCaselli, in un’intervista a«La Stampa», punta l’indi-ce contro chi ricopre inca-richi istituzionali: «Troppecollusioni, la politica cheflirta con la mafia è una

     vergognainaccettabile».

    Leinfiltrazioni.Radicatiilegami «pericolosi» tra al-cuni politici locali e le co-sche. Nella retata è, infatti,finito anche l’ex sindaco diLeini,NevioCoral,incastra-todalleintercettazioni.

    BeppeSignorialterminedell’interrogatorio   Poletti,Ruotolo,ZancanDAPAG.14APAG.17

    NAPOLI,ILGESTODIUNO«SCISSIONISTA»DOPOL’ARRESTO

    Fa sempre un certoeffetto ricevereconferme sul-l’estrema facilitàcon cui il virus del-

    la mafia attecchisce in zonedel territorio nazionale rite-nute,perstoriaecaratteristi-che socio-culturali, immunidal contagio della mala pian-ta. Ogni volta ci lasciamo an-dareall’autoassolutoriocom-mento («Ma chi l’avrebbemai detto?») ealla pronta ar-chiviazione di quel qualcosache in fondo alla mente insi-nua una certa inquietudine.

     Vista, però, la frequenza concui cominciano a squillare icampanelli d’allarme nel «la-

    Buffon:si amosempreilPaesedipiazzaleLoretoIlpallonesiribellaaipmAbete:«Sensazioni?Cosìsigiocaalmassacro»

    GuglielmoBuccheri  APAGINA15

    ILBIGLIETTODAVISITA

    DELLAMAFIA

    FRANCESCOLALICATA

    PaoloManzo APAGINA22

    Ilpattodifedeltànelbaciodelcamorrista

    Calcioscommesse,l’exbomberinterrogatoaCremona

    Signori: suInter-Leccedissinoalla combineNapoli,3 garenelmirino

    CesareBattisti

    AlSanPaoloil bossincampoinaltrimatch

    ILVERDETTO

    DanieleD’Agnese,guardaspalledelpadrinoAmato,salutaungiovaneaffiliatoalclan  Salvati APAG.24

    ILCASO

    Gaino,Neirotti,RossieZanotti

    DAPAGINA2APAGINA5

    Sequestratibeniper117 milioni.L’allarmediCaselli:troppecollusionidapartedichi ricopreincarichiistituzionali

    La’ndranghetaaTorinoMaxiblitzcontrole cosche:150in manette.“Accordicoipoliticilocali”

    *

    *

    *

    PRINCIPECONSORTE

    Filippol’abbagliouniversale

    RICHARD NEWBURY

    QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867

    LASTAMPA 

    Battisti,sì del Brasileallalibertà Non saràestradatoL’ambasciatore italiano«Ricorreremoa L’Aja»

    GIOVEDÌ 9 GIUGNO 2011  •  ANNO 145 N. 157  •   1,20    IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it

    R NA

    1L’operazione Minotauro di To-rino, che inizialmente doveva scat-tarein concomitanzacon le opera-zioni «Crimine»e «Infinito» di Reg-gioCalabria e Milano,arrivain Pie-montecon150arrestieilsequestro

    dibeniper 117milioni dieuro.An-che in questo caso si tratta di infil-trazione di famiglie della ’ndran-gheta al Nord. Tra gli arrestati, pe-rò,figuranoanchesindaciepolitici.

    8 giugno 2011OperazioneMinotauro

    Il blitz diMinotauro: 150ordinanze di custodia cautelare

    trattoolasuaprosecuzionepergaran-tirela continuitàdi serviziindifferibili,la salvaguardia dei livellioccupaziona-li o l’integrità dei bilanci pubblici. Ildecreto impone inoltre il divieto diognioperazioneeconomicao finanzia-ria tra le pubbliche amministrazioni esocietà o enti esteri per i quali, per ef-fetto della legislazione in vigore negliStati in cui hanno sede, non sia possi- bile l ’identificazione dei soggetti chedetengono quote del capitale sociale oil controllo. Tuttele stazioniappaltan-

    ti dovranno adeguarsi alle modalità dimonitoraggio finanziario prescrittedal Comitato interministeriale per laprogrammazione economica.

    Giro di vite anche sulle varianti incorsod’opera che spesso determinanoconsiderevoli aumentidei costirispet-to al prezzo d’aggiudicazione iniziale.D’ora in poi dovranno essere trasmes-se, entro trenta giorni dall’approva-zione, da parte della stazione appal-tante all’Anac che potrà intervenireper bloccareeventuali abusi.

    LAZONAGRIGIA 

    «Èdifficileda identificaremaèpresenteintutte

    leindaginisul fenomeno»

    Snellirele cause

    Punitelelititemerarie1Tra gli obiettivi del dl sulla Pa c’èanche quello di velocizzare e snelliresiail processo civileche quello ammi-nistrativo. Una significativanovità ar-rivadalvialiberaaldepositodegliattiper via telematica per i procedimentidinanzi al giudice ordinario. Divente-rà elettronica anche la procedura divenditadei benimobilipignorati.Perscoraggiarel’indiscriminatoricorsoalgiudicevieneaumentatoilcontributounificato. La parte che darà vita, inmateriadi appalti, ad unalite «teme-raria»,cioè manifestamente infonda-ta o strumentale, potrà essere con-dannataad unasanzione pari finoal-l’1%delvaloredellacausa.

     Appalti

    Processichiusiin30giorni1Vengono introdotte nuove mi-sure per accelerare la definizione deiprocessi in materia di appalti pubbli-ci. Il giudizio, ferma la possibilità diessere definito anche nell’udienzacautelare, va concluso (salvo esigen-ze istruttorie) con sentenza semplifi-catanell’udienzafissatad’ufficioedatenersientro 30giornidalla scadenzadel termine per la costituzione delleparti diverse dal ricorrente. Inoltre,quando il collegio dispone misurecautelari,nesubordinal’efficacia,sal-vo che ricorrano gravi ed eccezionaliragioni, alla prestazione di una cau-zione. Tali misure sono disposte perunaduratanonsuperiorea60giorni.

    Gli ordiniprofessionali

    Civuoleunasvoltanella responsabilizzazioneNonpossonocontinuareafarfintadinonsapere

    Lebanche

    ServeuncambiamentoMoltedelleaziendesospetterisultanoesserestatefinanziate

    La presidenteRosyBindiguidala commissioneparlamentareAntimafiaOggi sarà aTorinodove verrà

    presentatoil rapporto sullamafia alNord

    GIORGION OTA/REPORTERS

    PAOLO TRE/A3/CONTRASTO

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    LASTAMPA 

    GIOVEDÌ26 GIUGNO2014 Primo Piano 9

    }{U

    CALCIOVIOLENZANEGLISTADI

    ÈmortoCiro,iltifosodelNapoli“Avevariconosciuto losparatore”Gliinvestigatori: “Lohaindicato inunafoto”.Timoridivendette degliultrà partenopei

    Alla fine, il giorno del doloreche strappa i capelli è arriva-to ed è stato devastante. Ciro

    Esposito è morto a 30 anni e,oltre alla disperazione e allarabbia di chi gli vuol bene, c’èil senso di vuoto di fronte auna fine così assurda. «Mio fi-glioèstatouccisoacolpidipi-stolaperché eraandato asoc-correre donne e bambini - di-ce, con gli occhi pesti di chinon ha chiuso occhio, suo pa-dre Giovanni Esposito -. Si ècomportato come un eroe ci-

     vile e spero tanto che il Presi-dente della Repubblica gli diaun encomio».

    Il Capo dello Stato è vicinoallafamiglia.Il SegretarioGe-nerale del Quirinale, DonatoMarra, ha inviato un tele-gramma alla mamma di Ciro,Antonella Leardi: «Le espri-mo i sentimenti di cordoglio

    del Presidente Napolitanoper le sofferenze e la morte disuo figlio Ciro».

    Gliamici diScampia hannopromosso una raccolta di fir-me e tappezzato il quartierecon striscioni inneggianti aCiro. E hanno allestito la ca-

    meraardente (il corpoarrive-rà oggi dopo l’autopsia), nel-l’auditoriumdel quartierechecon uno scatto d’orgoglio ri-

     vendica la sua legalità. È par-tita anche una gara di solida-rietàtrailsindacodiNapolieitifosiperlespesedelfunerale.Allafinel’haspuntatailtitola-re dell’agenzia che organizzale esequie. È una rincorsa al-l’ultima dichiarazione di cor-doglio, di vicinanza, di solida-rietà alla famiglia. De Magi-stris, il presidente del NapoliAurelio De Laurentis, di quel-lo del Coni Malagò e della Le-ga calcio serie A. «Non devesuccedere mai più», dice l’al-lenatore Rafa Benitez.

    Ma c’è anche la rivoltaemotiva contro questore eprefetto di Roma. «Il premierRenzi dovrebbe costringerlialle dimissioni» insiste lo ziodella vittima, Enzo Esposito.Poi c’è lo sdegno per queimessaggi oltraggiosi di alcuniultrà della Roma su Face-

     book: «Godiamo per la morte

    di Ciro, napoletani di m....».Frasi lontane anni luce dallasaggezza dei familiari di Ciroche pregano gli ultrà azzurri dinon cedere alla vendetta e alla

     violenza.Basteranno a evitare nuovi

    scontri? Il timore di disordinirestapurtroppodietro l’angolo.Iltam tamdellatifoseria parte-nopea più oltranzista non ga-rantisce la pace «perché a Cirolo stanno gravemente offen-dendoanchedamorto.Possonoavercela con noi, non con luiche non c’è più. Si dovrebbero

     vergognare!». Per non parlaredell’allarme per una vendetta

    «a freddo» nel prossimo cam-pionato. Fine agosto non è poicosì lontano . E il ministro del-l’Interno, Angelino Alfano, lan-cia un monito senza appello:

    «Dobbiamo cacciare i violentidagli stadi e ce la faremo. La

     violenza è la negazione dellosport; è il contrario dell’amoreper il calcio di milioni di italia-ni». Senza tralasciare l’ipotesidi «infiltrati napoletani» tra latifoseria laziale e un’alleanzaanti-romanista tra ultrà bian-cocelesti e partenopei. E l’ipo-tesi, avanzata circa un mese fa,sulla creazione di una sorta di

     black list dei match di calcio piùa rischio, diventa ora una que-stione da affrontare. L’idea èquelladifargiocaredetermina-ti incontri solo di giorno conuna decisione presa all’iniziodel campionato, per non doverdecidere volta per volta e nondare così vantaggio a chi allostadio va per creare disordini etensioni.

    Lacrime, indignazione, esa-sperazione. Quella di ieri è sta-ta una giornata lunghissima,scandita anche da un impor-tantepassoperleindagini.Ige-nitori e tre ziidi Ciro ieri matti-na sono stati sentiti per tre oredalla Digos di Roma - su delegadei pm Eugenio Albamonte eAntonino Di Maio - alla qualehannoriferitoilraccontodelra-gazzo sul momento dell’aggua-to. «Ha riconosciuto in foto Da-niele DeSantis, dettoGastone-spieganoEnzo e PinoEsposito -e ha detto, come confermatoperaltro da altri testimoni, chelo sparatore neofascista nonera solo, ma che si è trattatodell’agguato di un commando».

    I funerali domani pomerig-gio a Scampia. Napoli intera sifermerà per lutto cittadino.

    GRAZIALONGOROMA 

    SuInternetinsultiefrasiingiuriosetrasupporterAlfano:«Cacceremoiviolenti,celafaremo»

    ILROMANISTACHESPARÒTRASFERITOPERMOTIVIDI SICUREZZA 

    Cambia l’accusaperDeSantis: omicidiovolontario

    1 Con la morte di CiroEspositosi aggravail capodiimputazione per Daniele DeSantis. I pm Eugenio Alba-monte e Antonino Di Maiogli contestano ora l’omicidio

     volontario. «Gastone», l’ul-trà romanista con simpatieper l’estrema destra, ieri po-meriggio è stato trasferito

    per motivi di sicurezza nellastruttura protetta dell’ospe-dale Belcolle di Viterbo, dalPoliclinico Umberto I di Ro-ma, dov’era per le ferite su-

     bite durante la rissa scop-piata con i tifosi napoletani.Le accuse contro di lui sonoampiamente sostenute da

     varie testimonianze, tra le

    quali quella di Raffaele Pu-zone, il supertestimone sen-tito anche durante l’inciden-te probatorio del 6 giugnoscorso. Confermataanche lapresenza di complici con ilcasco, ancora da identifica-re. Tra due mesi arriveràl’esito della perizia sulla pi-stola.   [GRA.LON.]

    Il ricordoLo striscionechericordaCiroEsposito

    appesoallacancellatadell’autolavaggiodove lavorava

    DanieleDe Santis

    L’ultràdella Roma

    indagatoper

    omicidiovolontario

    Coraggio, saggezza, di-sperazione, ma anchetanto amore nelle pa-

    role della mamma di Ciro,Antonella Leardi.

    Il giorno dopo il ferimentodi suo figlio lei perdonòpubblicamente Daniele DeSantis. È ancoravalidoquelperdono?

    «Sì, anche se una parte di meè svanita per sempre con lamorte di mio figlio, io nonprovo odio per il suo assassi-no. Provo dolore, rabbia, manon odio. Però deve pagare iconti con la giustizia».

    CirohariconosciutoDeSantisinfoto?

    «Era lucidissimo quando indialetto mi ha detto “Chisto èu’ chiattone ca m’ha sparato”,e mi ha raccontato del piantodei bambini e delledonne che èandato ad aiutare. Per questoquello gli ha sparato, perchéCiro era andato a soccorreredegliinnocenticomelui.Miofi-glio, non esagero, è stato uneroe».

    Quantoeratifoso?«Tanto, tantissimo.Gli piacevaandareallostadiopercantarei

    cori, condividere il cibo con glialtri tifosi. Ciro, a parte la fi-danzata Simona, aveva duepassioni: il lavoro all’autola-

     vaggio conquistato con tantidebiti e sacrifici e il Napoli.PensicheaSimona,pochigior-ni fa, prima di aggravarsi, hadetto “Amore mio, iopure sullasedia a rotelle torno allo stadioa tifareNapoli”.E inveceè fini-toin unacassada morto.Pove-rofigliomio.Nonsi puòmorirecosì, andando allo stadio».

    Lei e la sua famiglia avete ri-voltopiùdiuninvitoagliultrà

    di non seguire la strada dellavendetta. Crede che si potràarginare l’emergenza degliscontritra tifosi?

    «Spettaalle istituzioni interve-nire per fare qualcosa. Losport però non è quello per cuiè morto mio figlio. Lo sport èuna cosa bella. Ciro è morto inunattentato, inun agguato checonilcalciononhanienteache

     vedere».Cirononeraneppureunultrà.

    «Non lo era, ma io non vogliodemonizzare gli ultrà. Quelli

     violenti vanno isolati, ma nonsideve cercareun capro espia-torio a tutti i costi. Gennaro,quelloche tuttichiamanoGen-nya’carogna,laseradellapar-tita ha solo cercato di calmareglianimi.VolevasolosapereseCiro era o vivo o morto. Se eramorto,succedeva l’infernoallostadio. E invece tutti lì a criti-carlo e a ingiuriarlo. Lui è ve-nuto subito all’ospedale e purealtre volte è venuto e si è sem-pre comportato bene. Su DeSantis, chiamato Gastone, su

    lui che ha ammazzato mio fi-glio e sui suoi compari chehanno sparato come pazzi sidevono concentrare le forzedell’ordine».

    Masi è mai chiesta perché DeSantishasparatoasuofiglio?

    «No, non me lo voglio chiederesennòfinisco al manicomio.Ci-ro era buono e sensibile, mi hadetto “mamma hanno sparatoa uno scemo come me”. Poi misorrideva, per farmi coraggioforse, e salutava facendo ciaocon la mano come fanno i bam-

     bini. Quel sorriso è l’ultima suaimmagine che serberò persempre nel mio cuore. Ho altriduefigli, ma oggi mi sento vuo-ta, divisa, cambiata».

    Glialtri suoi figlicontinueran-noalavorareaScampia?

    «Sì, siamo gente onesta noi.Anche Ciro mi diceva “le ve-dette degli spacciatori prendo-no 100 euro al giorno, io prefe-risco50asettimana,matorna-re a casa e mettere la testa sulcuscino”. Peccato che ora nonsi sveglierà mai più».   [GRA. LON.]

    “Perdono chi l’ha uccisoNon lo odio, ma deve pagare

    il conto con la giustizia”Lamamma:“Uneroe, stavaaiutandogli altri”

    Intervista

    ROMA 

    Antonella Leardi

    CIROFUSCO/ANSA 

    LamortediCiroEspositoèdrammatica,ingiustificabile, terribileQuestonondovràsuccederemaipiù

    Rafa BenitezAllenatoreNapoli

    Èlacosapeggiorechepossaaccadereaungenitore.DauomoedapadredounabbraccioaifamiliaridiCiro

    FrancescoTottiCapitanoRoma

    LamortediCiroEspositoamareggiatuttigliitalianiInquestomomentoservesolorispettoperildoloredeifamiliari

    GiovanniMalagòPresidenteConi

    Le reazioni

  • 8/16/2019 La Stampa - 26.06.2014

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    10 PrimoPiano LASTAMPA GIOVEDÌ26 GIUGNO2014

    U

    TRASPORTILENOZZEDEICIELI

    Ilnododel controllo

    Lufthansaprotesta“Bruxellesdicano”

    La Lufthansa si agita di fron-te alla prospettiva di Etihadin Alitalia. «È vitale chel’Unione europea ponga finealla concorrenza sleale del-l’aviazione sussidiata dalloStato, e proibiscano l’aggira-mento delle regole Ue suisussidi». Questa è la chiavedi lettura che danno i tede-schi: in Alitalia entra comeazionista forte una compa-gnia che nel suo Paese (AbuDhabi) prende soldi statali.

    La Lufthansa fa fuoco efiamme: «Quando Stati sen-za un grande mercato inter-no costruiscono hub artifi-ciali e gigantesche compa-gniestatali nelle lororegioni,molto è messo a rischio pernoi in Europa. Il mercato Ueè inondato dalla sovraccapa-cità deiPaesidel Golfo. Noa isussidi e alla parziale nazio-nalizzazionedelle compagnieeuropee» (questo, secondoLufthansa, avverrebbe conEtihad in Alitalia).

    Il ministro dei TrasportiMaurizio Lupiscendein trin-cea: «Non permetteremo anessuno di usare l’Europaper limitare il libero mercatoelosviluppodeltrasportoae-reo» dice sull’appello di Luf-thansa all’Ue. «Non si preoc-cupiLufthansa,l’Italiavigile-rà affinchél’accordoavvenganel pieno rispetto delle nor-me comunitarie. Compren-

    do, d’altronde, i timori dellaLufthansa, che per anni ha go-duto dei vantaggi della debo-lezza delle compagnie aereeitaliane e che ora vede avanza-re un serio concorrente».

    Da Bruxelles la portavocedel commissario ai Trasporti,Siim Kallas, commenta: «Leregole sono chiare. Alitalia de-

     ve rimanere in mani europee,così come il controllo». E Al-fredo Roma, expresidente del-l’Enac italiano e dell’Ecac eu-ropeo, ammonisce: «Le normenonrichiedonosoloche i citta-

    dini non-Ue siano sotto il49,9% dell’azionariato, ma an-che che non esercitino un “ef-fective control”.Ma giàadessochi comanda in Alitalia? LaEtihad si prepara a mettere isoldi, stabilisce i 2251 esuberi,detta le regole sui debiti. Equesto non è “effective con-trol”? Le compagnie concor-renti potrebbero sostenere disì, di fronte alla Corte di Giu-stizia europea, e ottenere unasentenza che dichiara che Ali-talianonèpiùunoperatoreco-munitario». Così non soloEtihad non conquisterebbe iprivilegi di compagnia Ue malastessa Alitaliali perderebbe.

    LUIGIGRASSIA 

    IlministroLupi:

    «Nonsiusi lascusa

    dell’Europaperbloccare

    laconcorrenza»

    Un comunicato disei righe fa sape-reche c’èl’accor-do per l’acquistodel 49 per cento

    di Alitalia da parte di Etihad Airways, il cui ceo James Ho-gan getta però acqua sul fuo-co. A chi si affretta a farglicomplimenti e auguri rispon-de, per sms e email, «non èancora finita». Lo sfoggio dicautela si deve al fatto che iltesto congiunto si limita aparlare di intesa «su principie condizioni della transazio-ne» sottolineando che i docu-menti relativi devono essere

    ancora «finalizzati» e l’inve-stimento è «soggetto all’ap-provazionefinale daparte deiregolatori». E’ un linguaggioteso a sottolineare che l’ «ac-cordo di principio è sul qua-dro giuridico dell’operazio-ne», come spiegano fonti de-gli Emirati, mentre mancanotre elementi-chiave dei con-tenuti che coincidono con al-trettanti caveat da parte diEtihad: il numero dei dipen-denti Alitalia da tagliare, ilruolo delle banche e soprat-tutto l’avallo della Commis-sione Europea.

    Sulla riduzione del perso-nale,Etihadnon è intenziona-ta ad accettare compromessirispetto ai 2251 esuberi cheprevede e Hogan si attende

    che dalla nuova tornata di col-loqui fra governo e sindacatiesca una fumata bianca in talsenso. In concreto ciò significaaffidarsi alla mediazione delministro dei Trasporti, Mauri-zio Lupi, contando sulla possi- bilità che il governoricorra allalegislazione vigentein manieraflessibile per consentire ai sin-dacati di accettare la richiestadi Etihad.

    Masi trattadi unatrattativadelicata, Abu Dhabi segue conattenzione le posizioni dei “fal-chi del sindacato” con il timoredi un naufragio dell’ultimoraproprio su questo scoglio. D’al-

    tra parte la spaccatura dei sin-dacati è netta: per Mauro Ros-si, della Filt-Cgil, «siamo anco-ra a zero» mentre Raffaele Bo-nanni, segretario Cisl, parla di«buon accordo».Sul frontedel-lebanche ilcave-at di Etihad è le-gato alla forma-lizzazione del-l’accordo sui 565milioni di indebi-tamento che do- vrebbero essere ridotti di unterzo trasformando il resto incapitale forse attraverso unostrumento convertibile a 2-3anni. Il piano trova il consenso

    degli sceicchi ma richiede ulte-rioripassaggiformali e dunquerestain bilico.Ma è Bruxelles acausare le maggiori preoccu-pazioni. E’ qui infatti che le de-legazioni delle due compagnie

    aree sono atteseper rispondereall’offensiva di Air France, Klme Lufthansa, i gi-ganti del trafficoaereo civile eu-

    ropeo accomunati dalla volon-tàdi sbarrare lastradaaglisce-icchi del Golfo. Le denunce per violazione delle norme sull’An-titrust che sarebbero arrivate

    Alitalia-Etihad, ecco l’accordoMagli sceicchi temonoUeesindacati

    Lecompagnieannuncianol’intesamarestano insospesosuesuberi,debitoeantitrust

    Retroscena

    MAURIZIOMOLINARICORRISPONDENTEDA GERUSALEMME

    alla Commissione Europea, af-fermano fonti vicine a Etihad,sono di entità tale da far consi-derare le questioni «regolato-rie» ilnodopiù difficileda scio-gliere. Senza l’avallo di Bruxel-lesl’intesacon Alitalianon puòconcretizzarsi e questo spiegaperché il ministro Lupi ammo-nisce Lufthansa a «non usarel’UnioneEuropea controil libe-ro mercato e lo sviluppo deltrasporto aereo».

    L’intento di Alitalia e Etihadè di innescareun’accelerazioneparallelasui binari piùdifficili -sindacatie CommissioneEuro-pea- perpoter arrivareentroil

    30luglio a disporredi elementitali da rendere noti anche glielementi ancoratop secret del-l’intesa. L’operazione finanzia-ria di Etihad, con l’investimen-to di 560 milioni di euro in Ali-taliae lacreazionedi unasocie-tà ad hoc per gestirne le attivi-tà, resta dunque ancora sullacarta anche se la scelta di ren-derepubblico il secondo comu-nicatocongiuntonascedal rag-giungimento di un’intesa-qua-dro sulla quale entrambe leaziende scommettono per cre-are un «momento favorevole»all’intesa, spazzando via le ri-manenti obiezioni e ostilità.

    Cgil:trattativeazerolaCisl:troveremo

    unabuonasoluzione

    I LAVORATORI

    49percentoÈ laquotadi Alitalia

    percuiEtihadèprontaa investire560milioni

    2251gli esuberiTra lecondizionidi AbuDhabic’è undrasticotaglio alpersonale

    Unaereodi Etihad: la compagniatrasporta oltre 11milioni dipasseggeri l’annoKAMRANJEBREILI/AP

  • 8/16/2019 La Stampa - 26.06.2014

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    GIOVEDÌ26 GIUGNO2014 Primo Piano 11

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    CALCIOSFIDASUIDIRITTITELEVISIVI

    “Bandodarifare”Iclubsispaccanonellaguerradelle tvOggisidecide.El’emirodiAlJazeeratifaMediaset   A mezzogiorno è atteso il verdetto della Lega calcio

    Lapartitasuidirittiperlatra-smissione delle partite di Se-rieAsulletvapagamentofini-sce ai tempi supplementari e

    in campo scendono anche gliemiri di Al Jazeera. Nemme-no tre ore e passa di ulterioridiscussioni - a tratti con toniaccesi, raccontano - hanno ri-solto l’impasse sull’assegna-zione dei pacchetti più impor-tanti contesi da Sky Italia eMediaset. A suggerire diprendere altro tempo è statoMarco Bogarelli, presidentedi Infront, advisor della LegaCalcio. Tutto slitta all’ultimominuto: oggi alle 9,30 i presi-denti dei club si ritroverannoperil verdettofinale,da emet-tere necessariamente entro iltermine da regolamento:mezzogiorno.

    Infront ostenta fiducia sulfatto che alla fine la propriasoluzione(a Sky i diritti perlepartite delle 8 squadre più

     blasonate per il digitale, a Me-diaset lo stesso pacchetto peril satellite, nonostante ancheper questo Sky abbia offertodipiù,eilpacchettoinesclusi-

     va per le partite delle altre 12squadre) troverà sostegnosufficiente. Ma siccome la fi-ducia non è mai abbastanza,anche Al Jazeera scende incampo, ammettendo pubbli-camente l’interesse per lapiattaforma a pagamento delBiscione. «Mediaset è unagrossa azienda e per noi rap-presentauna grande opportu-nità»,ha dichiaraAli BinTha-mer al Thani, componentedella famiglia reale del Qatar,che controlla indirettamentel’emittente araba. Si studiauna partnership, ammettepubblicamente lo sceicco:«Stiamo valutando la cosasotto diversi aspetti e ci stia-mo pensando». Un segnaleche punta a dare solidità allaprospettiva satellitare di Me-diaset. Ma i presidenti di Se-rie A, che dai diritti tv vedonola fetta più grossa dei ricavideirispettiviclub, hannoaltrepreoccupazioni. Il timore cheavanzaè che, alla fine,da qua-lunqueesito possano derivarestrascichi giudiziari. Se vincel’ipotesi Infront, Sky ha giàpronto il ricorso con richiestadi sospensiva d’urgenza. SeSky fa cappotto, Mediaset hagià minacciato di chiedere idanni a Sky e lega Calcio. Uncaos che - visto il comunicatodi due giorni fa diramato daSky - non si risolverà nemme-no con un accordo immediatotra broadcaster, che tanto sa-rebbe piaciuto ai patron delpallone. Per questo nel corsodella riunione di ieri AndreaAgnelli, presidente della Ju-

     ventus, ha proposto una terza via: sfruttare la clausola chepermette, si legge nel regola-mento, di «avviare una nuovaprocedura competitiva per i

    pacchetti, modificandone lacomposizione» quando «ancheuno solo» ditali pacchetti «nonriceva un’offerta pario superio-re al prezzo minimo». È il casodei diritti per la piattaforma In-

    ternet, la cui gara è andata de-serta,e deidirittiaccessori,conofferte al di sotto del minimo.Secondo la Juve, una nuova ga-

    ra tutelerebbe maggiormente i broadcaster, rispettando il lororuoloversoilsistemacalcio,elaLega stessa. Rifare tutto, in-somma, magari alzando le basid’asta, come sussurrano tra i

    club. Così oggi «o si assegna onon si assegna e in quel caso sirifà il bando», ha confermatol’ad del Milan, Adriano Galliani

    che ieri, prima dell’assemblea,ha partecipato a una riunioneristrettaal«PrincipediSavoia»con il presidente di Lega, Mau-rizio Beretta, e con il patrondellaLazio, Claudio Lotito. Non

    solo la Juve. Lo scetticismo sul-la soluzione Infront accomunaclub come Fiorentina, Roma,Napoli. Qualcuno cita anche le

    piccole Sassuolo, Empoli, Cese-na. Si vedrà questa mattina.Nelle prime tre votazioni servela maggioranza qualificata deidue terzi, 14 club. Al quarto ap-pello,invece,basteràlamaggio-

    ranza semplice di 11 squadre su20 per sciogliere l’intricata ma-tassadel calcioin tv.

    (HacollaboratoTiziana Cairati)

    FRANCESCOSPINI

    MILANO

    I nodi

    L’offertadiSky1Ha presentato una pro-postada355milioniperlepar-tite via satellite (pacchetto A)delle8 squadre piùimportantie 420 milioni per quellesuldi-gitale terrestre (pacchetto B).Intuttoha offerto775milioni

    1

    LapropostaMediaset1Ha offerto invece 350milioni per il pacchetto A,280milioniper ilpacchettoB

    e306milioniperilD (leparti-te delle altre 12 squadre diserie A). In tutto ha offerto936 milioni

    2

    Ilnegoziatodi Infront1L’advisor della Lega haproposto una mediazione perusciredallo stallo:assegnareildigitale terrestre a Sky e il sa-tellitea Mediaset,che avrebbeancheilpacchettoD.Unasolu-zione che consentirebbe in-cassirecord:1076 milioni

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    La tv araba

    «Mediaset è una grandeopportunità» ha detto Alial Thani della famiglia realedel Qatar, che controllaAl Jazeera

    Ipotesidi garaannullata1La Lega Calcio potrebbeanche decideredi annullare lagara visto che il pacchetto E,quello relativo ai diritti web èrimasto invenduto. In questocaso si dovrà rifare il bando elanuova astapotrebbeessereriorganizzataa settembre

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    ALBERTO RAMELLA/SYNCSTUDIO

    fincantieri.it

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    12 PrimoPiano LASTAMPA GIOVEDÌ26 GIUGNO2014

    SEMPREPIÙLONTANAUNASOLUZIONEPOLITICADELCONFLITTO

    Iraq,AlMalikigela l’America“Governodasolo”IlpressingdiKerryvaavuoto, ilpremiersciitadicenoasunnitiecurdi:“Hovintoioleelezioni”

    Sono bastate meno di 24 oredalla partenza di John Kerry,perché il governo di Baghdadgirassele spalleagli Stati Uni-ti, indebolendo di fatto l’ipote-si di una «road map», politicaper contrastare la crisi ira-chena. «I leader del Paesehanno dato indicazioni positi-

     ve sulla possibilità di un go- verno di unità nazional e»,aveva detto martedì il segre-tario di Stato americano amargine dei suoi incontri adErbil. Evidentemente o Kerryha mal interpretato le parolediNouri al-Maliki, o ilpremierirachenoha adottato latatticadell’ambiguità di circostanza,per liquidare il capo della di-plomazia di Washington.

    Del resto sa quando esserechiaro Maliki, visto cheieri ha

    esplicitamente liquidato co-me incostituzionale un qualsi-

     voglia governo di coalizione,opzione questa sostenuta da-gli Usa, ma anche dal massi-mo leader sciita del Paesel’Ayatollah Ali Sistani, oltreche dalle autorità curde. «Chiproponela creazionedi un go-

     verno di emergenza nazionale vuole dare una spallata allacostituzione», ha tuonato Ma-likiin undiscorso allanazione,paventando con un cambio diesecutivo la minaccia di «unarapina agli elettori». Insom-ma la coalizione in carica, lastessa che governa dal 2006 ehavintole elezionidel 30apri-le, non si tocca, e ciò significache i presupposti per una so-luzione politica, improntatasull’inclusività, stanno venen-do meno.

    Tutto da rifare quindi, vistoche l’accantonamento, almenotemporaneo, di un interventomilitare, senza prima un’intesapolitica, congela di fatto ognipasso in avanti nel processo dipacificazione. Uno scenario dacui traggono vantaggio solol’Isis e i suoifiancheggiatoritri-

     bali ed ex baathisti, che prose-guono la loro avanzata verso la

    capitale. Uno scenario di cui èstato profeta l’arcivescovo diMosul, Monsignor Amel Nona,scettico sulla possibilità di unalarga intesa.«Non c’èla volontàdi creare una convergenza poli-tica e un governo di coalizione -aveva detto a La Stampa com-mentando le dichiarazioni diKerry -. Il peggio deve ancoraarrivare, il grave rischio è unanuovaguerra settaria».

    Nona non era a Mosul quan-do è iniziata l’offensiva dell’Isis,e spiega che non ha potuto farepiù ritorno nella sua provincia.Ma racconta anche che in real-tà i miliziani del Califfato eranopresenti da tempo nella città,dove svolgevano i propri affari,arricchendosi con il controllodel commercio e di racket vari.

     A dare fuoco alle polveri loscorso 5 giugno è stato l’afflus-so di jihadisti non iracheni, «af-gani, pakistani, marocchini, -racconta - molti nordafricani».I cittadini sono scappati, altrisono rimasti «costretti daglistessi guerriglieri Isis per farsiscudo e impedire una controf-fensivapesante».

    «E dal 5 giugno i morti diquestonuovoconflitto sonosta-ti 1.300» dice Nickolay Mlade-nov, rappresentante specialedelsegretariogenerale,Ban Ki-moon, e capo di Unami, la mis-sione Onu in Iraq. Un bilanciodestinato ad aggravarsi comedimostrano le 57 vittime civilidei raid aerei siriani sul valicodiconfinediAl Qaim,cosìcomequellodeglisfollati chedallecit-tà cadute cercano riparo nelKurdistaniracheno.

    FRANCESCOSEMPRINIERBIL

    L’arcivescovodiMosul

    «Nellefiledeijihadisti

    moltissimistranieri

    afghanie nordafricani»

    Al confine tra Iraq e Si-ria, i terroristi dell’Isisstringono un patto con

    quelli del fronte Al Nusra piùlegato ad al Qaeda. L’Iran in-tanto rifornisce di armi e dro-ni il governo di Baghdad, ri-creando l’asse con Assad perdifendere stavolta il premiersciita al Maliki. Tutti sviluppiche pensano, nella valutazio-nedegli Stati Uniti perl’inter-

     vento militare. Al Qaeda finora aveva pre-

    so le distanze dall’Isis, consi-derato ungruppotroppofero-

    cee senza unastrategia.Secon-

    do il Syrian observatory for hu-man rights, però, un coman-dante egiziano di Al Nursa euno ceceno dell’Isis si sonostrettila manoal valico di confi-ne,dovenellapartesirianac’è il

     villaggio di Albu Kamal, e inquella irachena c’è al Qaim.Questoancoranonsignifica che

     Al Zawahiri sia pronto a strin-gere un’alleanza completa percostruire insieme il califfato,ma rappresenta un elemento diallarme.La fusionefra al Qaedae l’Isis infatti formerebbe unastruttura molto forte, che se-condo un rapporto presentatoai parlamentari americani dalCongressional researchserviceha l’obiettivo ultimo di usare lo«stato islamico» come base perorganizzare nuovi attentati sulsuolo americano.

    Nello stesso tempo il «New

     York Times»rivela che l’Iranha

    consegnato droni al governo di Al Maliki, e ogni giorno mandaa Baghdad due voli con 70 ton-nellatedi rifornimentimilitariecivili. L’operazione è gestita dalgenerale Qassim Suleimani, ca-podellaQudsforce,cioèle forzespeciali che sarebbero già inIraq. Se a ciò si aggiungono i

     bombardamen ti lanciati daicaccia siriani sulle postazioni diIsislungo il confine,in praticasiricostituisce a Baghdad l’asseche finora ha difeso il regime diDamasco. La differenza è chestavolta gli interessi degli StatiUniti coincidono con quelli diquesto blocco sciita, almenoper fermare l’Isis, creando nonpoco imbarazzo a Washington.

    I primi consiglieri americanisono arrivati in Iraq, e stanno

     valutando se l’esercito locale èin grado di resistere ad una

    eventuale avanzata dei terrori-

    sti verso Baghdad. Finora la li-nea è stata che gli Us