la siccità in campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. il pomodoro san...

20
L’anomalia pluviometrica negativa del 2017 in Campa- nia si sta protraendo dall’ini- zio dell’anno ad oggi ed è associata negli ultimi mesi ad anomalie positive delle temperature. Questi due fat- tori cruciali del bilancio idro- geologico, unitamente alle carenze infrastrutturali del sistema acquedottistico, hanno causato a partire da giugno situazioni di ridu- zione dell’erogazione di acque potabili ed irrigue nei comuni costieri e nelle aree interne, mentre finora nei grandi centri urbani non sono state attuate limita- zioni delle forniture di acqua. Ma vediamo innanzi- tutto i dati di riferimento. Un quadro sintetico per la Campania è fornito dall’Os- servatorio agroclimatico del ministero delle Politiche agricole, che elabora statisti- che anche a livello regionale. Ulteriori dati di riferimento sono quelli delle stazioni Synop del Servizio meteoro- logico dell’Aeronautica mili- tare, i dati del Centro funzionale di protezione ci- vile della Regione Campa- nia, i dati della rete Arpac di monitoraggio della qualità dell’aria, i dati forniti dai ge- stori degli acquedotti. A scala nazionale i report e i dati di riferimento sono per l’Italia quelli elaborati da Isac-Cnr, Arpa Sim, Ispra- Scia, mentre in ambito in- ternazionale i riferimenti fondamentali sono il JRC EU, che gestisce l’osservato- rio europeo della siccità, ed il Climate Diagnostic Bullet- tin pubblicato da NOAA, NWS e NCEP. O Onorati pagg. 6 e 7 L’attività estrattiva nelle profondità marine è una causa dell’inevitabile e irre- versibile perdita della bio- diversità. A darne la notizia, lanciando l’allarme rosso, è stata un’accorata ed incisiva lettera, dal ti- tolo “Biodiversity Loss from Deep-sea Mining”... Paparo a pag.8 Allarme rosso per la biodiversità marina Le estrazioni sui fondali mettono a rischio flora e fauna? NATURA & BIODIVERSITÀ La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre di Luigi Stefano Sorvino Sono già trascorsi quattro mesi dal mio insediamento nella gestione commissa- riale ma il ritmo di lavoro rimane incalzante, anzi si intensifica, tra atti di ordi- naria amministrazione ed iniziative avviate di pro- grammazione e riordino, anche sotto la pressione e lo stimolo degli eventi e degli scenari esterni. Personalmente ritengo che una gestione commissariale possa e debba esprimersi con pienezza di poteri ed orizzonti amministrativi, senza limitarsi al confine dell'ordinario e degli affari correnti, soprattutto nei frangenti più difficili ed im- pegnativi, pur nella tempo- raneità straordinaria giuridicamente insita nel commissariamento. La stagione estiva, con le sue inusitate temperature dopo prolungati periodi di siccità, si sta manifestando in modo particolarmente pesante tra l'emergenza in- cendi e quella idrica che hanno impietosamente col- pito vaste zone della Cam- pania, con fenomeni di combustione – per lo più di origine dolosa – particolar- mente gravi e diffusi tra le province di Napoli e Ca- serta, in special modo con il prolungato disastro del Parco Nazionale del Vesu- vio. La pericolosità e viru- lenza dei focolai estivi di lunga durata ha fortemente impegnato l'apparato tec- nico dell'Agenzia per il mo- nitoraggio della qualità dell'aria e dell'inquina- mento atmosferico, attra- verso la gestione dinamica dell'articolata rete delle centraline fisse e dei labora- tori mobili, variamente di- slocati e movimentati secondo le esigenze contin- genti dei territori. Fortuna- tamente la rete di monitoraggio risulta ade- guata sotto il profilo strut- turale e tecnologico, con un'ottima capacità di ge- stione da parte del perso- nale tecnico preposto, ma la gravità e la frequenza delle criticità propongono temati- che emergenti di aggiorna- mento e rafforzamento, collegate sia al livello cre- scente di pressione che al- l'evoluzione tecnica delle apparecchiature. L'attenzione è quindi ri- volta, di concerto con la Re- gione, sia ad ulteriori opportunità di potenzia- mento ed ammoderna- mento della rete di monitoraggio fissa e mobile, sia ad assicurare un'infor- mazione sempre completa ed immediata ai cittadini ed alle autorità locali, so- prattutto in relazione alle situazioni più critiche. continua a pag.6 Da aprile a giugno, piogge ridotte del 50% rispetto alla media storica Qualità aria: impegno extra per monitorarla La reintroduzione della natura nel costruito La concezione attuale di paesaggio “natur-urbano” o “rur-urbano” nasce dal nuovo modo di intendere... Palumbo a pag.12 Il diritto di accesso agli esposti Secondo la sentenza del Tri- bunale Amministrativo Re- gionale per la Toscana, I Sezione, n. 898, depositata... De Capua a pag.18 Massacro di monaci nell’abbazia di Casamari Si tratta di un gruppo di monaci cistercensi (quattro di origine francese, un ita- liano, un cecoslovacco)... De Crescenzo-Lanza a pag.14 ISTITUZIONI Il Parco Agricolo Archeologico di Sorrento Pronto un piano che finanzia la progettazione esecutiva dei lavori La progettazione esecutiva dei “lavori di realizzazione del parco agricolo archeolo- gico della punta di Sor- rento” è stata finanziata a valere sul Programma Ope- rativo Complementare (POC) Regione Campania 2014/2020, Linea di Azione “Rigenerazione urbana”... Femiano a pag.3 L’EDITORIALE

Upload: others

Post on 29-Jul-2020

2 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

L’anomalia pluviometricanegativa del 2017 in Campa-nia si sta protraendo dall’ini-zio dell’anno ad oggi ed èassociata negli ultimi mesiad anomalie positive delletemperature. Questi due fat-tori cruciali del bilancio idro-geologico, unitamente allecarenze infrastrutturali delsistema acquedottistico,hanno causato a partire dagiugno situazioni di ridu-zione dell’erogazione diacque potabili ed irrigue neicomuni costieri e nelle areeinterne, mentre finora neigrandi centri urbani nonsono state attuate limita-zioni delle forniture diacqua. Ma vediamo innanzi-tutto i dati di riferimento.Un quadro sintetico per laCampania è fornito dall’Os-servatorio agroclimatico delministero delle Politicheagricole, che elabora statisti-che anche a livello regionale.Ulteriori dati di riferimentosono quelli delle stazioniSynop del Servizio meteoro-logico dell’Aeronautica mili-tare, i dati del Centrofunzionale di protezione ci-vile della Regione Campa-nia, i dati della rete Arpac dimonitoraggio della qualitàdell’aria, i dati forniti dai ge-stori degli acquedotti. A scala nazionale i report e idati di riferimento sono perl’Italia quelli elaborati daIsac-Cnr, Arpa Sim, Ispra-Scia, mentre in ambito in-ternazionale i riferimentifondamentali sono il JRCEU, che gestisce l’osservato-rio europeo della siccità, edil Climate Diagnostic Bullet-tin pubblicato da NOAA,NWS e NCEP.

OOnorati pagg. 6 e 7

L’attività estrattiva nelleprofondità marine è unacausa dell’inevitabile e irre-versibile perdita della bio-diversità. A darne lanotizia, lanciando l’allarmerosso, è stata un’accorataed incisiva lettera, dal ti-tolo “Biodiversity Loss fromDeep-sea Mining”...

Paparo a pag.8

Allarme rosso per la biodiversità marina Le estrazioni sui fondali mettono a rischio flora e fauna?

NATURA & BIODIVERSITÀ

La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre

di Luigi Stefano Sorvino

Sono già trascorsi quattromesi dal mio insediamentonella gestione commissa-riale ma il ritmo di lavororimane incalzante, anzi siintensifica, tra atti di ordi-naria amministrazione ediniziative avviate di pro-grammazione e riordino,anche sotto la pressione e lostimolo degli eventi e degliscenari esterni.Personalmente ritengo cheuna gestione commissarialepossa e debba esprimersicon pienezza di poteri edorizzonti amministrativi,senza limitarsi al confinedell'ordinario e degli affaricorrenti, soprattutto neifrangenti più difficili ed im-pegnativi, pur nella tempo-raneità straordinariagiuridicamente insita nelcommissariamento.La stagione estiva, con lesue inusitate temperaturedopo prolungati periodi disiccità, si sta manifestandoin modo particolarmentepesante tra l'emergenza in-cendi e quella idrica chehanno impietosamente col-pito vaste zone della Cam-pania, con fenomeni dicombustione – per lo più diorigine dolosa – particolar-mente gravi e diffusi tra leprovince di Napoli e Ca-serta, in special modo con ilprolungato disastro delParco Nazionale del Vesu-

vio. La pericolosità e viru-lenza dei focolai estivi dilunga durata ha fortementeimpegnato l'apparato tec-nico dell'Agenzia per il mo-nitoraggio della qualitàdell'aria e dell'inquina-mento atmosferico, attra-verso la gestione dinamicadell'articolata rete dellecentraline fisse e dei labora-tori mobili, variamente di-slocati e movimentatisecondo le esigenze contin-genti dei territori. Fortuna-tamente la rete dimonitoraggio risulta ade-guata sotto il profilo strut-turale e tecnologico, conun'ottima capacità di ge-stione da parte del perso-nale tecnico preposto, ma lagravità e la frequenza dellecriticità propongono temati-che emergenti di aggiorna-mento e rafforzamento,collegate sia al livello cre-scente di pressione che al-l'evoluzione tecnica delleapparecchiature.L'attenzione è quindi ri-volta, di concerto con la Re-gione, sia ad ulterioriopportunità di potenzia-mento ed ammoderna-mento della rete dimonitoraggio fissa e mobile,sia ad assicurare un'infor-mazione sempre completaed immediata ai cittadinied alle autorità locali, so-prattutto in relazione allesituazioni più critiche.

continua a pag.6

Da aprile a giugno, piogge ridotte del 50% rispetto alla media storica

Qualità aria: impegnoextra per monitorarla

La reintroduzione dellanatura nel costruito

La concezione attuale dipaesaggio “natur-urbano” o“rur-urbano” nasce dalnuovo modo di intendere...

Palumbo a pag.12

Il diritto di accessoagli esposti

Secondo la sentenza del Tri-bunale Amministrativo Re-gionale per la Toscana, ISezione, n. 898, depositata...

De Capua a pag.18

Massacro di monacinell’abbazia di Casamari

Si tratta di un gruppo dimonaci cistercensi (quattrodi origine francese, un ita-liano, un cecoslovacco)...

De Crescenzo-Lanza a pag.14

ISTITUZIONI

Il Parco Agricolo Archeologico di SorrentoPronto un piano che finanzia la progettazione esecutiva dei lavori

La progettazione esecutivadei “lavori di realizzazionedel parco agricolo archeolo-gico della punta di Sor-rento” è stata finanziata avalere sul Programma Ope-rativo Complementare(POC) Regione Campania2014/2020, Linea di Azione“Rigenerazione urbana”...

Femiano a pag.3

L’EDITORIALE

Page 2: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

Al dipartimento di Farmaciadell’Università Federico II diNapoli nasce un nuovo corso diLaurea Magistrale: Tossicolo-gia chimica ambientale. Ottanta i posti disponibili.Quattordici esami in due anniper imparare a conoscere, pre-servare e curare l'ambiente ac-quisendo competenze inambito chimico, biologico, far-macologico e tossicologico chesiano indirizzate verso l’ecosi-

stema e l’ecologia. Il corso è finalizzato a formaredei professionisti preparati almonitoraggio, con riferimentoad aria, terra e acque, all’indi-viduazione di sostanze chimi-che nocive, per la valutazionedegli effetti che possono averesulla salute, e allo sviluppo dimetodiche per eliminarle. L’ar-tefice del progetto è il profes-sore Ettore Novellino, direttoredel dipartimento e presidentedella Conferenza nazionale deidirettori di dipartimento di far-macia. Nelle altre regionid’Italia e in altri atenei, il corsodi laurea in chimica ambien-tale è legato alla facoltà discienze: «La novità – spiegaNovellino – è stato, appunto,inserirlo nella Facoltà di Far-

macia perché siamo convintiche il ruolo del farmacistadebba allargarsi. Oggi il profes-sionista ha tutte le carte in re-gola per caricarsi la gestioneterapeutica del paziente, cosìcome tutte le competenze perallungare la vita alla popola-zione, interessarsi della salu-brità dell’ambiente sarà unulteriore step che completeràla preparazione”. “Questa ini-ziativa - conclude l’ideatore -cammina in parallelo conun’altra posta in essere treanni fa: il corso di studio inscienze nutraceutiche, unico inItalia e di cui a fine meseavremo i primi laureati”. Le domande di partecipazionedevono essere inviate entro enon oltre il 15 settembre 2017.

IL TRATTATO CETA E LE SCELLERATE SCELTE POLITICHE ITALIANE

Fabiana Liguori

Se neanche noi, uomini e donne delSud Italia difendiamo la nostra terra,perché dovrebbero farlo persone chevivono in altre realtà ed altri territori?Se ci calpestano, ignorano, piegano,umiliano, ingannano, derubano incontinuazione e non reagiamo, non di-fendiamo la nostra libertà, le nostrecase, la famiglia, i sogni, l’ambiente,di che cosa ci meravigliamo? La nonna, di tanti, di tutti, ripetevasempre: “ciò che si semina, si racco-glie”.Negli accordi di libero scambio siglatitra Unione Europea, Canada e Cina(CETA) l’Italia potrà esportare 52 pro-dotti con marchio garantito. Di questonumero, ben 48 sono prodotti delNord e solo 4 del Sud Italia: mozza-rella campana, l’aran-cia rossa siciliana, icapperi di pantelleria,i pomodori di pachino. Guardando già i nu-meri, impossibile nongiocare allo storico“nota le differenze”.Altra cosa che subitobalza agli occhi, è ilgrande assente: lui,l’olio extra vergined’oliva, che sposa cosìbene il pane da rap-presentare forse, laprima coppia gay inItalia riconosciuta

persino dalla Chiesa. Un visibilio, peril palato! Qui al Sud, questo signorolio è di casa. Peccato, però, che nel-l’elenco stilato per il nuovo trattatoCeta sia stato preferito l’olio extraver-gine del Veneto.La produzione veneta non arrivaall’1% della produzione nazionale, cheè dominata invece da Puglia, Calabriae Sicilia. Con la Campania a un passodal podio, ma solo per la quantità pro-dotta e non per la qualità del prodotto,che vanta in tutta la regione di bencinque aree dop. Quindi, facendo due conti, se l’accordoCeta sarà ratificato da Camera e Se-nato, oltre il 99% della produzione ita-liana sarà priva di qualsiasi tutela aldi fuori dei confini dell’UE. Inutileforse, ma doveroso, sottolineare ilgrande momento del mercato dell’olio

extravergine d’olivale cui potenzialitàsono davvero impor-tanti: nel 2016 l’Ara-bia Saudita ne haimportato 22mila ton-nellate (nel 2009 ap-pena 5.500), la Cina34mila (12mila), ilCanada, paese inte-ressato dall’intesaCeta, 41mila tonnel-late (30mila), solo percitare alcuni paesi. Dicontro le scelte scelle-rate della politica ita-liana che danno ad

altre realtà come la Spagna (che hainserito ben 15 etichette contro le 4italiane) la possibilità di accaparrarsiil mercato e l’economia legati a questoprelibato e appetibile settore. Il Sud Italia, seppur dotato di eccel-lenze agroalimentari uniche al mondoè stato tagliato fuori non solo perquanto attiene l’olio d’oliva, ma anche

le produzioni vitivinicole e dolciarie,l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anchela ricotta di bufala, il fico bianco delCilento, il cipollotto nocerino e i tantialtri veri signori del Sud Italia ringra-ziano sentitamente i propri rappre-sentanti politici. A vincere, ancorauna volta, sarà l’oblio.

ALL’UNIVERSITÀ FEDERICO II DI NAPOLIUN NUOVO CORSO DI STUDI PER L’AMBIENTE

L’Italia potrà esportare cinquantadue prodotti con marchio garantito. Solo quattro del Sud Italia

Page 3: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

Rossella Femiano

La progettazione esecutiva dei“lavori di realizzazione delparco agricolo archeologicodella punta di Sorrento” èstata finanziata a valere sulProgramma Operativo Com-plementare (POC) RegioneCampania 2014/2020, Linea diAzione “Rigenerazione ur-bana” - Azione Operativa“Fondo di rotazione per la pro-gettazione degli Enti locali”,per l’importo complessivo di €75.543,96, al netto dell’im-porto di cofinanziamentodell’Ente pari a € 32.376,00.Tra gli ammessi a finanzia-mento, troviamo la progetta-zione esecutiva dei lavori di“realizzazione del parco Agri-colo Archeologico della puntadi Sorrento". Si tratta di unsito di grande pregio ambien-tale e storico esteso su una su-perficie di circa 56.600 metriquadrati comprendente partedella Punta del Capo di Sor-rento ed acquistatonel 2003dal Comune. È un’area agri-cola coltivata prevalente-mente ad oliveto e vigneto edove sorgono anche i resti diuna villa marittima proto im-periale, tradizionalmenteidentificata come la “Villa diPollio Felice”. L’idea proget-tuale è la realizzazione di un

museo all’aperto che valorizzile aree archeologiche renden-dole visitabili attraverso unpercorso di grande effetto pae-saggistico: storia della vegeta-zione, del clima, delle pratichecolturali tipiche della zona. In-fatti una rinnovata manuten-zione dei luoghi ed unreimpianto colturale consenti-ranno una ripresa delle produ-zioni che si sviluppano interrazzamenti. Dovrà nascereuna struttura che tuteli il pae-saggio nella sua unicità e spe-cificità, che incentivi laproduzione agricola di qualitàintegrando la redditività cono

lo sviluppo di attività ricettivecompatibili che migliorino lafruibilità del parco ad un pub-blico che apprezzi sia l’aspettopaesaggistico, che archeolo-gico. Il primo obiettivo sarà,dunque, quello di attirare do-manda turistica riqualificandoi luoghi e incrementando glieventi e le attività da potersvolgere nel parco. Per questo,si procederà con interventi direstauro e consolidamento, ri-pristino delle caratteristichetipologiche e costruttive origi-narie dei manufatti presentiche “messi a sistema” costitui-ranno una risorsa per il Parco.

Il Parco Agricolo Archeologico di Sorrento

Con Delibera di Giunta Regio-nale n. 305 del 31 maggio 2017è stato approvatoil documentodi Strategia d’area dell’Alta Ir-pinia. L’Area dell’Alta Irpiniaappartiene interamente allaprovincia di Avellino ed è lapiù interna e periferica dellequattro Aree Interne selezio-nate dalla Regione Campaniacon delibera G.R. n. 600 del1/12/2014 nell’ambito dellaStrategia Nazionale per leAree Interne (SNAI). Proprioper questo, nella stessa deli-bera l’area interna “Alta Irpi-nia” è stata individuata qualearea pilota per la Campania.L’Ambito territoriale d’inter-vento comprende complessiva-mente i 25 Comuni della parte

sud-orientale dell’Irpinia checoincidono con l’Area Progetto.Tutti i Comuni sono classifi-cati “Aree periferiche” (Calitrie Bagnoli Irpino “ultra perife-riche”; Rocca San Felice e Vil-lamaina “intermedie”) e il100% della popolazione risiedein Area Interna.

Il Documento di Strategiad’area dell’Alta Irpinia è strut-turato in sette capitoli: nelprimo viene inquadrata l’areadi progetto evidenziandonepunti di forza e criticità; nelsecondo lo scenario desideratoed i risultati attesi; per poinegli altri, entrare nel vivo

della Strategia d’Area con vi-sione strategica, metodologiedi partecipazione, attori coin-volti e fonti di finanziamento.In particolare, nel documentoviene esplicitata una filiera co-gnitiva come segue:- Sviluppo della comunità lo-cale dell’Alta Irpinia (gover-nance, funzioni associate,servizi di base);- Cura del contesto paesaggi-stico/rurale Altoirpino (valo-rizzazione del patrimonioboschivo, filiera zootecnica edagroalimentare);- Promozione dell’Alta Irpiniacome destinazione turistica(distretto turistico, rete deibeni culturali e naturali,brand, offerta integrata, capa-

cità e qualità ricettiva, retid’impresa);- Crescita dell’Alta Irpiniacome opportunità (agenda di-gitale, incentivi alle imprese,alternanza scuola-lavoro, bot-teghe di mestiere, torno su-bito..)Questo Documento di Strate-gia d’Area dell’Alta Irpinia èstato trasmesso, in via defini-tiva, il 10 maggio 2017 dalPresidente della Città del-l’Alta Irpinia a conclusione diun iter iniziato con il Prelimi-nare distrategia, cosi come de-finito dalle linee guidarilasciate dal Comitato Nazio-nale Aree interne il18/03/2016.

Ros.Fem.

Approvato il Documento di Strategia d'area dell'Alta Irpinia

In Campania, con DGR n. 59/2016 e poi, con Delibera CIPE n.11/2016 è stato approvato il POC (Programma Operativo Com-plementare) per l’importo complessivo di 1.236,21 milioni dieuro suddiviso nei seguenti assi tematici/linee di azione: (a) Tra-sporti e Mobilità – 390,25 milioni di euro, (b) Ambiente e terri-torio – 294,73 milioni di euro, (c) Rigenerazione urbana,politiche per il turismo e per il patrimonio culturale – 216,76milioni di euro, (d) Capitale umano, Lavoro e Politiche giovanili– 187,00 milioni di euro, (e) Attività produttive – 142,97 milionidi euro, (f) Capacità amministrativa e Assistenza Tecnica – 4,50milioni di euro. Il Comune di Quarto (Na) è stato ammesso afinanziamento con l’intervento di “rigenerazione dell’ambito am-bientale afferente al sistema di recapito finale nel Canale diQuarto delle acque bianche”sul Programma Operativo Comple-mentare (POC) Regione Campania 2014/2020, Linea di Azione“Rigenerazione urbana” - Azione Operativa “Fondo di rotazioneper la progettazione degli Enti locali”, per l’importo complessivodi € 132.495,30. Un importo che, consentirà la realizzazionedelle attività di progettazione definitiva ed esecutiva. Infatti,tra le azioni dell’asse del POC “Rigenerazione urbana, politicheper il turismo e per il patrimonio culturale”, allo scopo di mi-gliorare le performance attuative degli interventi infrastruttu-rali attraverso una progettazione di qualità, è previstal’istituzione di un fondo di rotazione per il finanziamento dellaprogettazione, al fine di consentire l’accelerazione dei tempi dimaturazione degli iter progettuali. A tal fine, è stato anche isti-tuito l’Ufficio Speciale “Centrali Acquisti, Procedure di finan-ziamento di progetti relativi ad infrastrutture, Progettazione”con competenze relative alle procedure per il finanziamentodella progettazione di infrastrutture realizzate da enti pubblicinel territorio della Regione Campania, a mezzo di fondi rotativi,individuati dalla Regione Campania. Con DGR n. 244 del24/05/2016, nel prendere atto che il POC ha destinato al finan-ziamento del fondo per la progettazione degli enti locali unasomma pari € 40.000.000,00, è stato disposto l’immediato iniziodelle attività del fondo rotativo.

Nuovi fondi per il canale di Quarto

Pronto un piano che finanzia la progettazione esecutiva dei lavori

Page 4: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

Ilaria Buonfanti

Italian Limes è nato come pro-getto di ricerca visivo su come,nel tempo, siano cambiati iconfini tra Austria eItalia.Un’idea che nasce dalconnubio della relazione tradue concetti profondi: uno piùfisico, legato al paesaggio, allamontagna e ai ghiacciai, e l’al-tro legato all’idea di confine,che è fortemente cambiata nelcorso del tempo. Il confine set-tentrionale italiano si snodaper quasi 2000 chilometri, daMuggia (Trieste) verso ovest,attraversando le Alpi, fino aVentimiglia nell’estremo Le-vante ligure. È un tracciatoche segue la geometria dellalinea spartiacque, che separai bacini idrografici adiacentiattraverso tutto l’arco alpino.Il progetto analizza gli effettidel cambiamento climaticosullo scioglimento dei ghiac-ciai alpini e il conseguentespostamento dello spartiacqueche definisce i confini nazio-nali di Italia, Austria, Sviz-zera e Francia. Indagando ilfragile equilibrio dell’ecosi-stema alpino, Italian Limesmette in evidenza come lefrontiere naturali siano conti-nuamente soggette alla com-plessità dei processi ecologici,

e strettamente legate alle tec-nologie e convenzioni che uti-lizziamo per rappresentarle. Acausa del ritiro dei ghiacciaialpini, la displuviale, checorre su ghiacciai perenni allealtitudini più elevate, si è spo-stata considerevolmente negliultimi anni. Fra il 2008 e il2009, il Governo Italiano haquindi dovuto negoziare unanuova definizione delle fron-tiere con Austria, Francia eSvizzera, introducendo nella

legislazione nazionale il con-cetto inedito di confine mobile,e negando così la possibilità dideterminare con certezza ipropri confini. Ogni due anniun’apposita commissione,composta per metà da tecnicidell’Istituto Geografico Mili-tare (IGM) e per l’altra metàda rappresentanti degli isti-tuti cartografici dei Paesi con-finanti, ripercorre l’interotracciato del confine di stato,per determinare gli sposta-

menti della superficie glacialee stabilire il nuovo confine. Ilprimo caso di studio del pro-getto Italian Limes è stato ef-fettuato sul ghiacciaio delSimilaun, dove il confine fraItalia e Austria corre per circa1,5 km a un’altitudine di 3330m sul livello del mare.I dispositivi utilizzati per ilprogetto Italian Limes sonoparticolarmente interessanti,perché consentono un monito-raggio in tempo reale, una

modalità di registrazione deldato innovativa, che pone laricerca in corso all’avanguar-dia per quanto riguarda l’im-piego di sensori tecnologica-mente avanzati in ambienteestremo.La tecnologia dei sensori, cosìpiccoli e a basso costo, è re-cente e quindi l’esperienza diItalian Limes rappresentaun’importante pietra miliareper l’innovazione della ricercaglaciologica in tempo reale.

Il 20 aprile 2010, la piatta-forma semisommergibile De-epwater Horizon si incendiòed affondò riversando in mare500.000 tonnellate di petrolio.È stato il più grave disastroambientale della storia ameri-cana ma è anche stato un in-volontario laboratorio a cieloaperto dove decine di scien-ziati di tutto il mondo hannocollaborato per cercare di ri-durre al minimo i danni di unosversamento durato ben 106giorni! Il disastro ambientaleè stato unico nel suo genereanche per quanto è accadutosott’acqua, ovvero il MOSSFA(marine oil snow sedimenta-tion and flocculent accumula-tion). Le argille del fiumeMississippi, insieme agliemulsionanti, hanno trasfor-

mato la neve marina (la mucil-lagine emessa dal fitoplanctonin condizioni di forte stress,che forma dei “fiocchi”) in unasorta di tempesta marina, pe-santi particelle ricche di petro-lio che sono precipitate sul

fondale del golfo e lì si sono ac-cumulate.È così che sul fon-dale, a circa due chilometridalla superficie, si è formatoun “abitante” nuovo: un plumedi petrolio ed emulsionantilungo più di 150 chilometri,

difficile da studiare sia per laprofondità alla quale si tro-vava che per l’enorme area col-pita dal versamento.I ricercatori hanno raccoltocampioni d’acqua sul luogodell’incidente per quattro annidopo lo sversamento e, impo-stando una sorta di microeco-sistema controllato, hannoricreato all’interno di bottiglieuna sospensione di piccolegocce di greggio insolubiliunite alla frazione più solubiledel petrolio e agli emulsio-nanti. Una “conserva” di plume fattain casa per studiare il feno-meno in miniatura e la com-posizione del campione,nonché dei microbi che lo de-gradavano nel corso dei primi64 giorni. Stavolta da vicino.

La prima cosa che è successanelle bottiglie è stata una ra-pida crescita di un microbo giànoto agli scienziati per il suoruolo fondamentale nelle fasiiniziali del versamento, mache era sfuggito alle ricercheprecedenti. Sequenziandone ilgenoma, gli ecologi hanno do-cumentato il suo meccanismoper degradare il petrolio edato al batterio un nuovonome: Bermanella macondo-primitus. Farsi aiutare dallagenetica ha permesso di iden-tificare il genoma di tutti i mi-crobi che hanno pasteggiatocon il petrolio, oltre agli speci-fici geni che consentono loro didegradarlo, nella speranza dipoter essere più preparati infuturo ad affrontare similiemergenze. I.B.

IL PROGETTO ITALIAN LIMESStudiare la variabilità dei confini tra le nazioni dovuta ai cambiamenti climatici

Il batterio mangiapetrolio di Deepwater HorizonUno studio ecologico dell’Università di Berkeley chiarisce come “lavorano” i batteri mangiapetrolio

Page 5: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

Anna Gaudioso

Da uno studio condotto dai ri-cercatori britannici del MetOffice, il servizio meteorolo-gico nazionale del RegnoUnito, si fa sempre più stradala possibilità che si possa ve-rificare una siccità dagli ef-fetti devastanti per l’agricol-tura a livello globale. Infattiè possibile che in un prossimofuturo la siccità che affliggel’Africa potrebbe colpireanche gli Stati Uniti e laCina, che sono tra i primi pro-duttori mondiali di mais e ciòpotrebbe avere effetti difficil-mente contenibili. Il team hacondotto lo studio, usando ilnuovo supercomputer del-l’istituto, per dimostrare chese si verificassero contempo-raneamente eventi climaticiestremi, potrebbe essere de-vastante per la produzione dicibo. Difatti, per questo stu-dio sono state condotte 1.400simulazioni per capire qualivariazioni potrebbero interes-sare il clima nei prossimianni. Il risultato delle simu-lazioni ha evidenziato che lapossibilità di una grave sic-cità è superiore a quella chesi è avuta negli anni passati.A questo punto la preoccupa-zione degli scienziati sta nelfatto che le attuali politicheagricole non prendano in do-vuta considerazione il realerischio del cambiamento cli-matico, per quanto riguarda

la coltivazione del mais e l’ap-provvigionamento alimen-tare. C’è da dire anche chel’agricoltura globale producemonocolture con tecniche in-dustriali impattanti sul ter-reno e sull’ambiente e non èin grado di risolvere i pro-blemi della fame nel mondo,anzi la può addirittura aggra-vare. Purtroppo si stanno sottova-lutando i rischi di catastrofenelle principali regioni agri-cole del pianeta. I giovani nonhanno preso in seria conside-razione che si può esporre lapopolazione mondiale a po-tenziali carestie per gli effettidel cambiamento climatico,come la siccità e le ondate dicaldo. Perché gli espertihanno scelto la coltura dimais? Perché la coltura delmais è tra quelle più diffuseal mondo e tra i primi fattoridi rischio ci sono appunto ilforte caldo e la siccità, per-tanto si tratta di un tipo dicoltivazione particolarmenteesposto al riscaldamento glo-bale. In fondo possiamo vederecosa è successo lo scorso annoa causa della siccità in Africa:sono stati distrutti i raccoltiin Zambia, Congo, Zimbabwe,Mozambico e Madagascar,spingendo sei milioni di per-sone sull’orlo della fame. Il ti-more è che in un prossimofuturo, anche se con effettipiù bassi e meno devastanti,

potrebbero essere colpiti StatiUniti e Cina, che sono tra iprimi produttori di mais a li-vello mondiale. Queste condi-zioni potrebbero portare aduna carestia che colpirebbe il60% della produzione globale.

Il gruppo di ricercatori bri-tannici, dopo essersi dedicatiai rischi connessi a questacoltura, ora volge l’attenzionead altre produzioni, comeriso, grano e soia, dato chequesti alimenti costituiscono

il 51% dell’apporto caloricodel mondo. E’ quindi doverosoriflettere sul fatto che qua-lunque coltura, in caso di uncrollo della produzione, puòimplicare terribili conse-guenze a livello globale.

Il Met Office britannico ha calcolato quanto la crescente siccità potrebbe danneggiare le colture di cereali

La nuova agricoltura nell’era del climate change

La velocità dei cambiamentiglobali è quasi sempre inaf-ferrabile. Difatti il mondo stacambiando così velocementeche voler abbozzare un’ana-lisi della vita a livello globaleè difficilissimo. E’ quanto staaccadendo oggi: il mondo stacambiando a una velocità taleda render per niente facileun’analisi in merito. L’Unione europea si sta im-pegnando con i nostri alleatipiù interessati, più strategici,per cercare di analizzare e af-frontare insieme le tendenzee le sfide comuni a livellomondiale. L’Ue ha manife-stato la disponibilità a impe-gnarsi in questa analisi deibisogni a livello globale percercare una possibile solu-zione. Ha affidato all’Espas, ilSistema europeo di analisistrategica e politica, il com-pito di individuare le princi-pali tendenze globali, di

verificare ed esaminarne lesfide e le proposte politichedei vari decisori. Questo ci fa capire che c’èun’evidente disponibilità daparte dell’Unione europea aimpegnarsi con i nostri al-leati strategici internazionali,partner ed esperti di tutto ilmondo, per analizzare e cer-

care di affrontare insieme, letendenze e le sfide comuni alivello mondiale: sicuramentesfide ardue e complesse, per-ché stiamo vivendo una re-altà in continua evoluzione,un mondo sempre più compli-cato, pieno di incertezze e ra-pidi cambiamenti.

Anna Gaudioso

Tendenze globali: uno studio affidato all’Espas

Page 6: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

Giuseppe Onorati

L’anomalia pluviometrica ne-gativa del 2017 in Campaniasi sta protraendo dall’iniziodell’anno ad oggi ed è asso-ciata negli ultimi mesi adanomalie positive delle tem-perature. Questi due fattoricruciali del bilancio idrogeo-logico, unitamente alle ca-renze infrastrutturali delsistema acquedottistico,hanno causato a partire dagiugno situazioni di riduzionedell’erogazione di acque pota-bili ed irrigue nei comuni co-stieri e nelle aree interne,mentre finora nei grandi cen-tri urbani non sono state at-tuate limitazioni delleforniture di acqua.Ma vediamo innanzitutto idati di riferimento. Un qua-dro sintetico per la Campaniaè fornito dall’Osservatorioagroclimatico del ministerodelle Politiche agricole, cheelabora statistiche anche a li-vello regionale. Ulteriori datidi riferimento sono quellidelle stazioni Synop del Ser-vizio meteorologico dell’Aero-nautica militare, i dati delCentro funzionale di prote-zione civile della RegioneCampania, i dati della reteArpac di monitoraggio dellaqualità dell’aria, i dati fornitidai gestori degli acquedotti. Ascala nazionale i report e idati di riferimento sono perl’Italia quelli elaborati daIsac-Cnr, Arpa Sim, Ispra-

Scia, mentre in ambito inter-nazionale i riferimenti fonda-mentali sono il JRC EU, chegestisce l’osservatorio euro-peo della siccità, ed il ClimateDiagnostic Bullettin pubbli-cato da NOAA, NWS eNCEP. L’anomalia termo-pluviometrica risalta in tuttaevidenza dai seguenti numeri(elaborazioni Arpac da dati eanalisi statistiche Osservato-rio agroclimatico Mipaaf): leprecipitazioni stimate inCampania nel periodo dal no-vembre 2016 al giugno 2017sono state di 342 mm a frontedi una media storica di 591mm. Nel periodo aprile-giu-gno 2017 le piogge sono statedi 83 mm a fronte di 157 mmnel periodo di riferimento,con una riduzione di circa il50%.Le temperature mensili dafebbraio a giugno 2017 sonostate superiori alla media da1,0 °C per la T massima dimaggio a 3,5 °C per la T mi-nima di giugno, mentre l’eva-potraspirazione è stata negliultimi 4 mesi superiore allamedia di circa il 5%. Le primedue decadi di luglio confer-mano e rafforzano queste ten-denze, con temperaturesuperiori alla media e scarseprecipitazioni.Per quanto riguarda l’agricol-tura lo scenario di criticità èconfermato anche dallaMappa della siccità attuale inEuropa (fonte JRC-EDO) chemostra per la Campania zone

di warning con deficit idriconel suolo e zone di allerta,lungo le piane costiere, constress della vegetazione.Presso la stazione Synop diNapoli Capodichino sonostati misurati nel 2017, dal 1gennaio al 25 luglio, 197 mmdi precipitazione, rispettoalla media CLINO (medieclimatiche normali pubbli-cate dal Servizio meteorolo-gico dell’Aeronautica per ilperiodo 1961-1990) relativaai primi sette mesi dell’annopari a 471 mm, quindi con undecremento di 274 mm ri-spetto alla media storica,equivalente al 60% in menodi precipitazioni. Il dettagliodegli ultimi 4 mesi è ancorapiù preoccupante: a fronte di183 mm nel periodo storico nesono piovuti 40 dal 1 aprile al25 luglio 2017 quindi le pre-cipitazioni sono state pari al25% del totale ordinario. Damaggio a luglio sono stati mi-surati poi complessivamente12,6 mm a fronte di unamedia storica di 108, siamoquindi quasi al 10% dellepiogge ordinarie.I dati acquisiti da Arpac mo-strano precipitazioni da mag-gio a luglio comprese fra 39 e8 mm, comparabili con quellidi Capodichino, con un sologiorno piovoso in 60 giornidal 26 maggio al 25 luglio afronte di un numero medio digiorni piovosi in giugno e lu-glio pari a 7.

ccontinua a pag 7

La siccità in Campanianel 2017: alcune cifre

segue dalla prima

È inoltre ripresa l'attività di campo su "Terra dei fuochi",finalizzata alla progressiva classificazione delle areeagricole potenzialmente contaminate dei novanta comuniinteressati di Caserta e Napoli, nell'ambito di un gruppodi lavoro interforze – in cui l'Arpac svolge un ruolo pri-mario – coordinato, a livello interministeriale, dal gene-rale Antonio Ricciardi, comandante dei Carabinieriforestali.Abbiamo avuto modo di affiancare la Commissione par-lamentare sul ciclo illecito dei rifiuti – presieduto dal-l'On.le Bratti - in significativi sopralluoghi presso i sitidi stoccaggio delle “ecoballe” tra Villa Literno e Giugliano(località Lo Spesso, Taverna del Re, Cava ex Resit), par-tecipando ad un interessante confronto sul tema dellaprevenzione e repressione in materia ambientale e sulruolo del sistema agenziale. Nella gestione si confermano le principali problematiche,collegate alla posizione della società in house Arpac Mul-tiservizi, alla conseguente precarietà dell'equilibrio eco-nomico-finanziario, alla impellente necessità di maggiorecoordinamento ed integrazione tra le strutture centralie periferiche dell'Agenzia, al grave sottodimensiona-mento dell'apparato tecnico – soprattutto di livello terri-toriale – ed all'attuazione del riordino normativo, cherichiede una serie di impegnativi adempimenti di livellonazionale, regionale e regolamentare. Il tema centraleresta quello della scarsezza delle risorse finanziarie edumane, fortemente insufficienti rispetto al carico di la-voro - derivante dalle intense attività di controllo multi-tematiche, anche in supporto alle Autorità Giudiziarie –con il risvolto di un preoccupante innalzamento dell'etàmedia del personale tecnico, a causa del blocco del turnover e del mancato ricambio per i noti limiti assunzionalidi carattere giuridico e finanziario. Le questioni salienti vengono tempestivamente gestitecon atti e provvedimenti di vario livello, non solo di ca-rattere contingente e talvolta di emergenza, ma richie-dono soprattutto linee, piattaforme e tracciatiprogrammatici di medio e lungo periodo, da maturare inun contesto di confronto laborioso ed armonico non sem-pre presente all'interno ed all'esterno dell'Agenzia. Si profila ormai imminente la breve ma quasi generaliz-zata parentesi della pausa peri-ferragostana, anche seun'Agenzia impegnata come l'Arpac sulle più svariateemergenze non può per definizione conoscere soluzionidi continuità e cali di attenzione nemmeno nel periododelle vacanze. Seguirà poi, prevedibilmente, una ripresasettembrina ad altissimo impegno per la concentrazionedi attività da proseguire, di programmi da realizzare, didifficoltà e problemi da rimuovere, in cui occorrerà inten-sificare tutte le azioni già avviate sul piano amministra-tivo e gestionale per la valorizzazione del ruolo di questaAgenzia così strategica nel contesto regionale.

Il Commissario Straordinario Avv. Luigi Stefano Sorvino

Da aprile a giugno, piogge ridotte del 50% rispetto alla media storica

Qualità aria: impegnoextra per monitorarla

Page 7: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

Anche le elaborazioni dell’Isac Cnrconfermano un’anomalia negativadelle precipitazioni in giugno di oltreil 50% rispetto al periodo di riferi-mento 1971-2000 e mostrano una ano-malia della temperatura mediacompresa fra 1,5 e oltre 2 °C rispettoal medesimo riferimento. Anche l’ano-malia stagionale della primavera me-teorologica 2017 (marzo,aprile emaggio) è fortemente negativa per laCampania, soprattutto nelle zone co-stiere con oltre il 50% di riduzionedelle precipitazioni ed un aumentodella temperatura media compreso fra1,5 e 2,5 °C.I dati brevemente richiamati si inqua-drano in una anomalia a scala nazio-nale e continentale rilevata anche nelClimate Diagnostics Bulletin June2017, dove sono riportate per macroa-ree geografiche le anomalie dei princi-pali parametri meteorologici el’andamento degli indici climatici. Latemperatura dell’aria in giugno hapresentato valori anomali superiori inItalia di 2 -3 °C e in Francia e Spagnaanche di 4-5 °C rispetto alla media1980-2000, per il mare è stata osser-vata in giugno una anomalia positivadi temperatura di circa 1°C nel Medi-terraneo Occidentale. L’anomalia ne-gativa di precipitazione è stata invecelimitata alla penisola italiana nelmese di giugno; i fenomeni osservatipossono essere collegati ad un’anoma-lia positiva significativa del geopoten-ziale a 500hPa, nel giugno 2017,estesa dalla Spagna al Mar Nero con

un campo di alta pressione in quota ingrado di bloccare gli afflussi di ariaumida.Gli effetti di tale situazione si sonomanifestati sul regime delle sorgentia partire dalla primavera. Attual-mente la situazione è particolarmentecritica: le due principali sorgenti chealimentano il Sarno hanno subito unadrastica riduzione delle portate: la sor-gente di Santa Maria Lavorate ha at-tualmente una portata di circa 1.200l/s a fronte di un valore storico mediomisurato di 2.500 l/s, mentre la sor-gente di Santa Maria la Foce è passatada una portata di 2.500 l/s a 0 a causadell’abbassamento del livello dellafalda. Le sorgenti ai piedi dei montidel Matese, sia sul versante molisanoche su quello campano hanno an-ch’esse subito una nettissima ridu-zione di portata: ad esempio lasorgente Torano, una delle più co-piose, è passata da una portata di2.000 ad una portata di 1.200 l/s. In Ir-pinia la sorgente di Cassano è passatada una media di 2.300 l/s a 1.600 l/s.

Le previsioni meteorologiche a breve emedio termine per la Campania nonlasciano pensare ad un cambiamentodi scenario. Dopo isolati rovesci e tem-porali nella giornata del 26 luglio è inarrivo una ulteriore fase di aumentodelle temperature su valori di 2-3°Cpiù elevati delle medie stagionali nellaprima decade di agosto con assenza diprecipitazioni. Le previsioni del Servi-zio meteorologico dell’Aeronautica ri-portano per tutto il mese di agostotemperature più elevate della media eprecipitazioni nella media.Alla luce di quanto illustrato, a brevetermine solo le buone pratiche indivi-duali e collettive potranno contribuirealla tutela della quantità di risorsaidrica, mentre la risoluzione delle pro-blematiche di siccità dipende dall’inte-grazione delle reti idriche e dallariduzione delle perdite degli acque-dotti che si attestano attualmente inCampania su valori elevati, comples-sivamente dell’ordine del 40% con unpeggioramento dal 2008 al 2012(fonte: Istat, Censimento delle acque

per uso civile-anno 2012). In un conte-sto spazio-temporale più ampio, solopolitiche di mitigazione e adattamentoai cambiamenti climatici potranno ri-durre la tendenza all’aumento dellatemperatura e migliorare la resilienzadei sistemi antropici alle mutazioni inatto.Siti di riferimento:http://ww.meteoam.it/pubpage/6/20http://www.arpae.it/index.asp?idli-vello=120http://edo.jrc.ec.europa.eu/edov2/php/index.php?id=1000#https://www.politicheagricole.it/flex/FixedPages/Common/miepfy700_re-gioni.php/L/IThttp://www.cpc.ncep.noaa.gov/pro-ducts/CDB/http://www.isac.cnr.it/climstor/cli-mate_news.htmlhttp://www.meteoarpac.it

(foto ansa)(Articolo già pubblicato su Ambien-teInforma, notiziario del Sistema na-zionale per la protezione dell'ambiente,lo scorso 27 luglio).

segue da pagina 6

ARPA CAMPANIA AMBIENTE del 31 luglio 2017 - Anno XIII, N.14Edizione chiusa dalla redazione l’1 agosto 2017

DIRETTORE EDITORIALELLuigi Stefano SorvinoDIRETTORE RESPONSABILEPietro FunaroCAPOREDATTORISalvatore Lanza, Fabiana Liguori, GiuliaMartelliIN REDAZIONECristina Abbrunzo, Anna Gaudioso, LuigiMosca, Andrea TafuroGRAFICA E IMPAGINAZIONESavino CuomoHANNO COLLABORATOI. Buonfanti, F. Clemente, F. De Capua, G. DeCrescenzo, A. Esposito, R. Fanelli, R. Fe-miano, R. Funaro, R. Maisto, B. Mercadante,G. Onorati, A. Palumbo, A. Paparo, T. PolliceSEGRETARIA AMMINISTRATIVACarla GaviniDIRETTORE AMMINISTRATIVOPietro VasaturoEDITOREArpa Campania Via Vicinale Santa Maria delPianto Centro Polifunzionale Torre 1 80143 NapoliREDAZIONEVia Vicinale Santa Maria del Pianto Centro Polifunzionale Torre 1- 80143 NapoliPhone: 081.23.26.405/427/451 Fax: 081. 23.26.481 e-mail: [email protected]

[email protected]

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Na-poli n.07 del 2 febbraio 2005 distribuzione gra-tuita. L’editore garantisce la massima riservatezzadei dati forniti e la possibilità di richiederne la ret-tifica o la cancellazione scrivendo a: ArpaCampa-nia Ambiente,Via Vicinale Santa Maria del Pianto,Centro Polifunzionale, Torre 1-80143 Napoli. In-formativa Legge 675/96 tutela dei dati personali.

Page 8: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

L’attività estrattiva nelle pro-fondità marine è una causadell’inevitabile e irreversibileperdita della biodiversità. Adarne la notizia, lanciandol’allarme rosso, è stata un’ac-corata ed incisiva lettera, daltitolo “Biodiversity Loss fromDeep-sea Mining”, scritta daun team internazionale com-posto da quindici scienziatimarini, economisti e legali,provenienti da Usa, Messico,Francia, Regno Unito, PaesiBassi, Polonia e Australia, epubblicata sulla famosa rivi-sta “Nature Geoscience. L’obiettivo fondamentale degliesperti è quello di far ricono-scere il rischio, responsabile,all’Autorità Internazionaleper i fondali marini (Inter-national seabed authority -Isa), ossia l’organizzazionefondata dall’Onu e responsa-bile dei regolamenti per leattività minerarie, così darenderlo noto agli Stati mem-bri e da portarlo al centrodell’opinione pubblica e deldibattito sull’ambiente aisensi della United Nations

law of the Sea, della regola-mentazione dell’attività mi-neraria sottomarina nelleacque internazionali. In questo modo, spiegano,fornirà tutte le informazioninecessarie alla riflessionesull'opportunità o meno delleestrazioni e, se si presentasseil caso, sulle misure da pren-dere per minimizzare gli im-patti sulla biodiversità. “C'èuna grande incertezza in me-rito alle risposte ecologichedelle estrazioni minerarie neifondali profondi”, ha spiegatoin un’intervista la DottoressaCindy L. Van Dove, docentedi oceanografia biologica allaDuke University, che ha se-guito la ricerca. “Un’attività mineraria re-sponsabile deve basarsi suazioni di gestione ambientaleche proteggano la biodiver-sità, e non su azioni non di-mostrate o irragionevoli”.Negli abissi è stato stimatoche si nascondano miliardi ditonnellate di rame, manga-nese, nichel e cobalto, metalliindispensabili per produrre

elettricità, per realizzareleghe metalliche, batterie,vernici e molti altri prodottianche dellagreen economy. Come osserva Elva Escobar

dell'Istituto di Scienze Ma-rine dell'Università Nazio-nale Autonoma del Messico,“i depositi sottomarini di me-talli e terre rare non sono

stati ancora sfruttati, ma c'èstata una crescita nel numerodi domande per contratti mi-nerari. Nel 2001 c’erano solosei contratti di esplorazionemineraria, mentre entro lafine del 2017 ci saranno com-plessivamente 27 progetti”.Nello specifico, tra questi 18contratti per noduli polime-tallici, sei per i solfuri polime-tallici e 4 per croste diferromanganese. Di questi,diciassette verranno realiz-zati nella Clarion-ClippertonZone, nell’Oceano Pacifico trale Hawaii e l’America Cen-trale. Gli esperti, inoltre, cihanno tenuto a sottolineareche il tempo è essenziale, nelsenso che bisogna attivarsisubito senza temporeggiarein quanto i danni riscontratisono irreparabili e potrebberoaumentare a vista d’occhio.Gli ecosistemi e le speciedelle acque profonde possonorichiedere decenni o addirit-tura secoli per recuperare.Quindi, bisogna stare moltoattenti e agire con parsimo-nia. A.P.

Allarme rosso per la biodiversità marina Le estrazioni sui fondali mettono a rischio flora e fauna?

Page 9: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

Sempre più ricercatori stannoadottando una nuova idea dibiodiversità che non contem-pla solo il numero di specie inun habitat ma anche unaserie di loro tratti funzionalicome le dimensioni corporeecaratteristiche di una specie.Ma non c'è ancora accordo suche cosa possa essere conside-rato un tratto e che cosa no ela realizzazione di ampi data-base di tratti relativi allevarie specie del mondo è solo

all'inizio. Questa è un'ideasempre più in voga tra gli eco-logi: la biodiversità non deveessere solo il numero di speciein un ecosistema, infatti, permantenerlo sano e resilientesono altrettanto importanti lecaratteristiche differenti dellespecie e ciò a cui possono ser-vire, misurate in termini ditratti specifici, come la dimen-sione del corpo o la lunghezzadi un ramo. Questo cambiamento di men-

talità potrebbe avere grandiimplicazioni per l'ecologia eprotrebbe servire a capire eprevedere come reagiranno lepiante e gli animali al climache cambia. La diversità funzionale hadunque cominciato ad influen-zare il modo in cui gli ecologipensano alla conservazioneambientale, infatti alcune na-zioni hanno anche iniziato atenere conto dei tratti nelleloro politiche di gestione. IlBelize, ad esempio, ha iniziatoa proteggere i pesci pappa-gallo dall'eccesso di pesca, nonperché il loro numero sia di-minuito ma perché essi ripuli-scono il corallo dalle alghe esono fondamentali per la so-pravvivenza della barriera co-rallina. Quindi, se considerare solo ilnumero di specie non ci per-mette di sfruttare tutte questeinformazioni su come fun-ziona il mondo reale, dob-biamo preoccuparci? Alcuniesperti dicono di sì, il modo incui sono definiti i tratti ri-mane oggetto di dibattito esenza dati solidi sulla diver-sità e sui tratti delle specie inambienti di tutto il mondo,qualsiasi scelta guidata daquesto approccio potrebbe ri-sultare non corretta, d’al-

tronde, è da decenni che lostudio della biodiversità è ungioco di numeri, più specie haun ecosistema più è conside-rato stabile e in grado di farfronte ai cambiamenti,que-st’approccio ha senso perché cisono poche informazioni sullestrutture di un ecosistema esulle funzioni delle specie al-l'interno di esso,non esiste tec-nologia per misurare moltitratti o elaborare particolaridati, ora invece, i progressi

nella biologia molecolarehanno reso possibile studiarein massa i microrganismi, isatelliti valutano tratti comegli apici degli alberi e la pro-duttività del plancton marinoe nuovi strumenti statisticipiù potenti permettono diusare tutti i dati che vengonogenerati, quindi, il nuovomodo di pensare alla diversitàpotrebbe rivelare vulnerabi-lità che non sono state ricono-sciute prima! R.M.

Giulia Martelli

Dopo la “Liuzhou Forest City”:una eco-foresta made in Italyche sta nascendo a Pechino perfronteggiare il crescente inqui-namento atmosferico (cfr.Magazine Arpacampania Am-biente del 15 luglio 2017), laCina sta mettendo in campotutte le azioni possibili per ri-durre lo smog che attanaglia lesue metropoli. Sono in fase diprogettazione, infatti, le “Smogfree Bicycles”, bici che cattu-rano l’aria sporca, la filtrano ela ridanno pulita all’ambiente.Questo studio di Daan Roose-gaarde - in partnership con ilcolosso del bike sharing cineseofo e la piattaforma di designTezign – potrebbe costituireuna svolta epocale. L’idea allabase del funzionamento diqueste biciclette è la stessa che

Roosegaarde ha sviluppato perla Smog Free Tower, una solu-zione urbana per combatteresmog, traffico e tutto ciò checrea l’inquinamento nellegrandi città. Il progetto è infase di sperimentazione pro-prio in Cina e nei Paesi Bassi

ed è stato sviluppato dall’arti-sta olandese come parte di unprogetto più ampio. La torrecattura l’aria, la depura e lariemette e da questo processosi ricavano delle pietre chevengono riutilizzate per realiz-zare gioielli. Le biciclette, in

sostanza, funzionano allostesso modo mentre si pedala.Scegliere di usare la bici invecedell’automobile è già unascelta che aiuta l’ambiente.Spesso, però, per chi vive inmetropoli con un alto livello diinquinamento, la bici non èpropriamente salutare, laSmog free Bicycles, invece,grazie all’azione dei pedali, fafunzionare dei purificatorid’aria, le polveri aeree passanoattraverso i filtri posizionatisul manubrio e qui vengono ca-ricate elettrostaticamente perfarle precipitare a terra, rila-sciando contemporaneamente,aria pulita in direzione dellaciclista. Sembra una visionelontanissima, quella di unaCina che riesce a sbarazzarsidello smog e a rendere la bici-cletta il suo simbolo. Ma, comespiega lo stesso Roosegaarde,

Pechino era in passato unacittà in cui la bici davvero eraun’icona: “Vogliamo che la bi-cicletta torni ad essere un sim-bolo culturale della Cina, comestep verso città smog-free.L’idea è quella di creare vere eproprie flotte istituzionali didue ruote purificatrici da“sguinzagliare” in città per ri-pulire l’aria nelle zone più a ri-schio”. La notizia di questoprogetto a lungo termine èstata diffusa durante il WorldEconomic Forum / AMNC17, aDalian. E lo stesso artista haviaggiato per la Cina sia perpromuovere il suo progetto siaper raccogliere spunti interes-santi. L’idea della bicicletta, inparticolare, è nata da un wor-kshop a Pechino a cui hannopartecipato anche l’artistaMatt Hope e il professor Yangdella Tsinghua University.

BIODIVERSITÀ OLTRE IL NUMERO DI SPECIE"Una nuova idea di biodiversità che contempla non solo le specie in un habitat, ma anche tratti funzionali"

Smog free bicycle: l'aria si ripulisce pedalando

Page 10: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

Fabiana Clemente

Una parete vegetale per com-battere l’inquinamento citta-dino causato dallo smog? Nonè una trovata pubblicitaria.Bensì un progetto concreto. Sichiama City Tree - dall’ideadella startup tedesca GreenCity Solutions. Il progetto haottenuto l’approvazione e il fi-nanziamento da Climate-Kic,la più grande comunità pub-blico-privata a livello europeonata nel 2010 per diffonderela conoscenza, promuoverel’innovazione nella sfida aicambiamenti climatici e favo-rire la creazione di una società“zerocarbon”. Si tratta di pannelli biotecno-logici nati con l’obiettivo dimangiare lo smog in ambitourbano, filtrandolo e neutra-lizzandolo. La struttura bre-vettata è in grado di abbatterecirca 240 tonnellate di ani-dride carbonica l’anno - ovverol’equivalente dell’inquina-mento prodotto da 417 auto-mobili. Alto quattro metri elargo tre, City Tree unisce unsubstrato di muschio a unostrato di piante che assorbonoparticolato, diossido di azoto eozono. Sono alti e verdi, simu-lano veri alberi ma sono pa-reti. Un’installazione verticaleverde, simile a un paravento,in grado di purificare l’aria as-sorbendo le sostanze inqui-

nanti. Questo speciale compo-sto – come ha spiegato DanesHonus Ceo della startup – at-trae lo smog e lo converte innutrimento. La parete è ingrado di purificare l’aria dagliinquinanti nocivi come ossididi azoto, ozono e polveri sottiliin genere. Una struttura cherappresenterebbe la panaceadi tutti i mali. La soluzioneideale per le amministrazionicittadine al fine di combatterel’inquinamento e offrire nuovispazi sostenibili e vivibili aicittadini. Lungi dal conside-

rarlo semplicemente un puri-ficatore dell’aria, è piuttostouna combinazione di vegeta-zione e tecnologia. City Tree è infatti dotato diconnessione wi-fi, schermi di-gitali e sistemi di monitorag-gio che controllano la ridu-zione dell’inquinamento. Vin-citore di numerosi premi in-ternazionali, il progetto è invia di sperimentazione a Pa-rigi, dove sono stati installatitre esemplari in Place de LaNation. Ma ancor prima di Pa-rigi, l’innovativa struttura è

stata testata nelle strade diOslo, Dresda e Klingenthal, inGermania, e ad Hong Kong.Anche la nostra penisola haaccolto il progetto con il do-vuto ottimismo. Il progettoprevede una campagna speri-mentale di monitoraggio deglieffetti sulla qualità dell’aria esulla riduzione dei gas serraprodotti dall’installazione disei Citytrees in strade caratte-rizzate da alti flussi di trafficodell’area urbana di Modena. Ipannelli supportano specifichecolture di muschio e piante va-

scolari che catturano agentiinquinanti – sortendo lo stessoeffetto di 275 alberi ma utiliz-zando meno dell’1 per cento dispazio. La campagna durerà fino allafine del 2018 e le misurazionisaranno effettuate dai ricerca-tori di Isac-Cnr dell’Area dellaricerca Cnr Bologna e Leccecon il coordinamento di Pro-ambiente, consorzio di ricercadi Bologna applicata e svi-luppo tecnologico formato daCnr, università di Ferrara eaziende private.

City tree: la parete vegetale che depura l’ariaBrevettata in Germania, attrae lo smog e lo converte in nutrimento

Page 11: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

RISCALDAMENTO GLOBALE: TARTARUGHE MARINE A RISCHIO

Anna Paparo

Che il riscaldamento globale rappre-senti una minaccia perenne per la sa-lute del nostro pianeta è cosa ormairisaputa, sentita e risentita. Ma più siva avanti e più vengono fuori nuove ri-velazioni sulle conseguenze che la “feb-bre” della Terra può avere. Infatti, èstato da poco scoperto che essa nuocegravemente alle tartarughe marine. Alanciare l’allarme è stato lo studiodella “Swansea University” pubblicatosulla rivista “Global Change Biology”,secondo cui il riscaldamento del globoè pericoloso per le tartarughe non soloperché favorisce la nascita di un nu-mero di femmine maggiore dei maschicreando uno squilibrio, ma anche per-ché col caldo diminuirebbero i tassi disopravvivenza delle uova nei nidi. I ricercatori hanno evi-denziato che tempera-ture più alte legate aicambiamenti climatici,potrebbero dunqueportare ad un conse-guente aumento di fal-limenti nelle nidifi-cazioni, questi ele-menti potrebbero im-pattare negativamentele popolazioni di questianimali in alcune areedel mondo. Gli em-brioni di tartarughemarine, spiegano gliscienziati, si svilup-

pano con successo a temperature com-prese fra i venticinque e i trentacinquegradi. Dunque al di sotto, ma anche aldi sopra, di questo intervallo le tarta-rughe non riescono a svilupparsi. Ve-diamo più da vicino cosa presenta lostudio. Il team di studiosi impegnato nella ri-cerca ha condotto il lavoro registrandoper sei anni la temperatura della sab-bia a Capo Verde in un sito di nidifica-zione particolarmente importante perle tartarughe marine e monitorando itassi di sopravvivenza di oltre tremilanidi. I ricercatori hanno osservato chetemperature più calde fino a un certopunto fanno bene alle tartarughe: “Na-scono più femmine e più uova vengonodeposte sulle spiagge”, spiegano. “Tut-tavia”, continuano, "oltre una determi-nata temperatura l'aumento naturale

della popolazione co-mincia a diminuireper via dell'alta mor-talità nei nidi". Lestime su Capo Verdeindicano, quindi, che ilnumero dei nidi au-menterà del trentaper cento entro l’anno2100; ma, se le tempe-rature dovessero an-cora salire, allora cipotrebbe essere unavera e propria inver-sione di tendenza. Ilclima, dunque, rap-presenta un fattore al-

quanto fondamentale nel ciclo biolo-gico delle tartarughe marine e i cam-biamenti climatici sono una realtàinoppugnabile e, di conseguenza, unavera e propria minaccia per questi an-tichissimi rettili marini. E a questopunto la domanda nasce spontanea:“ma il futuro sarà, quindi, total blackper le nostre tartarughe marine?” Ver-rebbe subito da rispondere, parafra-

sando un verso manzoniano, “ai posteril’ardua sentenza” o ancora in manieraaffermativa prospettando un domaniprivo di una qualsiasi forma di spe-ranza; ma ovviamente tutto dipende daquanto l’uomo, artefice principale delriscaldamento globale, saprà porre deifreni e dei rimedi a questa situazionetragica che si prospetta per la flora e lafauna della Terra.

REGGIO EMILIA, LA PIÙ BIKE FRIENDLY D’ITALIA

Alessia Esposito

Chi può valutare meglio qualesia la città più sicura per i ci-clisti se non i ciclisti stessi? Haquesto obiettivo “Bike Safe”, lanuova funzione dell’appWe-City. Una stella per “recensire”una città come pericolosa, cin-que stelle per indicarla comebike friendly. L’app, scaricatagià da 30mila persone, ha pro-prio la funzione di valutare lamobilità delle città a piedi, coni mezzi pubblici, con l’auto con-divisa ed ora con le due ruote.Proprio dall’analisi delle valu-tazioni degli utilizzatori del-l’appè stato possibile stilareuna classifica delle città mag-giormente sicure per chi si spo-sta in bici. La prima è ReggioEmilia, con un’indice di ciclabi-lità urbana di 3.33 su un mas-

simo di 5. Nel capoluogo emi-liano, dove oggi sono mappati246,9 Km per una coperturadel 14%, le bici possono addi-rittura viaggiare contromano.Segue Torino, con un’indice di3.13con 800,5 km pedalati (conuna copertura del 29,5%) e unacommunity che ha aiutato a di-stinguere le zone pericolose daquelle più sicure. Al terzo postoc’è Modena con 3.05; è da se-gnalare però che si tratta almomento della città con la piùalta copertura di strade map-pate (quasi il 40%). La quartaposizione se l’è aggiudicata Bo-logna (anche grazie all’esi-stenza della “tangenziale dellebici”) con un’indice di ciclabi-lità urbana di 2.81, un quartodelle strade mappate (corri-spondenti al 25.9% e 477.9Km).

L’affidabilità dell’Indice di ci-clabilità urbana (ICU) è garan-tita da alcuni fattori correttivi:il numero minimo di votazionie la percentuale di coperturadella città in modo che pochiutenti, molto attivi, non pos-sano falsare la classifica. I datirelativi alla classifica dellecittà bike friendly sono statiraccolti in un arco di tempo disei mesi. Secondo il ceo di We-city, Paolo Ferri, le mappe

“sono una forma di restitu-zione dei dati raccolti grazieagli utenti. In un mondo doveogni giorno accettiamo, senzaneanche leggerli, termini econdizioni che stabilisconocome verranno utilizzati i no-stri dati, abbiamo voluto ren-dere evidente lo sforzo e ilrisultato collettivo, mettendoqueste mappe a disposizione dichiunque”. Insomma il Tripad-visor della ciclabilità sicura

può dare un apporto fonda-mentale a chi decide di percor-rere tragitti più o meno lunghisulle due ruote. Gratuito e invia di perfezionamento - conl’ampliamento in varie città –WeCity potrà essere uno stru-mento sempre più utile per svi-luppare la mobilità sostenibilemantenendo la sicurezza delconducente, che sarà in gradodi scegliere il mezzo miglioreper arrivare a destinazione.

Aumenta il caldo e diminuiscono i tassi di sopravvivenza delle uova nei nidi

Un’app per recensire le città migliori per gli amanti delle due ruote

Page 12: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

Antonio Palumbo

La concezione attuale di pae-saggio “natur-urbano” o “rur-urbano” nasce dal nuovo mododi intendere il rapporto na-tura/costruito, che si pone allabase di tutte le più recenti teo-rie sulla progettazione dellacittà. Tali modalità rileggonole caratteristiche fisiche e ma-teriali del territorio come ri-sorse, con riferimento allacultura ed alle visioni futuredi una “società paesaggista”,che intende riconoscere, neimeandri di una conurbazionefinora etichettata negativa-mente, un diverso e positivoscenario progettuale: quello diuna città capace di ripartiredai propri vuoti interpretan-doli come occasioni prezioseper reintrodurre elementi na-turali all’interno dei tessutiurbani, rifiuta decisamenteulteriori consumi di suolo, ge-nera nuovi spazi pubbliciverdi, rilancia e valorizzal’agricoltura. Quindi, l’idea dicittà emergente - come hascritto Pierre Donadieu - «in-vita a considerare i vuoti comeproprietà positive degli spazi(…) come elementi struttu-ranti del territorio e comeparti integranti del tessutourbano»: sono dunque anchesguardi e pratiche sociali a so-stanziarli come ambiti strate-gici per una migliore qualitàdella vita, che passa attra-verso la rigenerazione am-bientale ed estetica della città,l’opportunità di approvvigio-narsi di prodotti alimentari diqualità, la possibilità di tor-nare ad instaurare un con-tatto con la natura.Molti autori contemporaneiinsistono sull’importanzadegli spazi aperti nella ridefi-nizione morfologica dellacittà, sottolineando la com-plessità dei loro rapporti con ilcostruito: essi, infatti, sottoli-nea Magnaghi, «nell’imporrela propria presenza corposa,vivente, nell’affermare conforza una relazione, ne ridefi-niscono l’identità, ne rigene-rano lo spazio vitale inmorfologie edilizie, urbane eterritoriali rinnovate e soste-nibili. La guerra di resistenza dellospazio aperto è la premessadella nuova costituzione, dellenuove regole di crescita dello

spazio costruito».Specularmente, d’altra parte,è anche il costruito che con-corre alla ridefinizione delpaesaggio aperto periurbano,poiché ne condiziona la forma,la qualità ambientale ed este-tica, le possibilità di fruizione:esso costituisce un tutt’unocon questi luoghi, con il lorosignificato e con il loro valore.Da questo punto di vista, visarebbe da dire che letturetroppo settoriali, come quella

esclusivamente ecologica, ri-schierebbero di semplificare lacomplessità dei “paesaggi dimezzo” e, nel rimuovernedall’orizzonte le parti edificatee costruite, finirebbero per ap-prodare a logiche antiurbaneo, addirittura, in una loro de-clinazione estrema, al vagheg-giamento di scenari dirinaturalizzazione, dove fat-tori-chiave come la cultura el’identità, impressi progressi-vamente dall’uomo attraverso

la costruzione urbana, ven-gono messi in secondo piano.In questo tipo di posizioni - dicui la più celebre è senz’altroquella di Gilles Clément, conla sua teoria del “terzo pae-saggio” - si può leggere, percerti aspetti, l’eredità del pit-toresco, che, nella sua ver-sione contemporanea, tendead elidere i segni antropici eproduttivi a favore di unanuova estetica ecologica. Peraltro verso, una analoga rimo-

zione dei caratteri produttividel paesaggio (periurbano e,più in genere, rurale) rischiadi determinare la propaga-zione di codici visivi che consi-derano la campagna semprepiù come luogo smaterializ-zato o come giardino museifi-cato, dove la componenteeconomica viene (a torto) by-passata e le forme e gli ele-menti paesaggistici sonosganciati dagli aspetti funzio-nali.

La reintroduzione della natura nel costruitoLa più celebre teoria è quella del “terzo paesaggio” di Gilles Clèment

Page 13: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

In estate la nostra alimenta-zione dovrebbe modificarsi, al-leggerendosi di grassi edarricchendosi di fibre e vita-mine. La dieta mediterranearappresenta infatti il modomigliore per contrastare l’afae perdere qualche chilo. Per rendere più tollerabile ilcaldo, dovremmo eliminaredalla nostra alimentazione in-saccati, cibi precotti ed insca-tolati e dare spazio a frutta everdura di stagione, cereali,pesce e carni bianche. La bella stagione ci offre unavasta scelta di alimenti e al-lora ampio spazio a carote, ci-corie, cipolle, cipollotti,fagiolini, indivie, lattughe, pe-peroni, piselli, pomodori, ra-dicchi rossi, ravanelli, rucola,melanzane, zucchine, sedano,spinaci, valeriana. Tutti que-sti ortaggi, soprattutto se bio-logi e poco cotti, aiutano a farescorta di principi nutritivipreziosi per l’ organismo. I migliori per drenare? Ci-polle, cipollotti, sedano, zuc-chine, radicchi, indivie,lattughe, valerianella, da col-tivare sul balcone, assiemealle erbe aromatiche, chedanno sapore ai piatti, stimo-lano il metabolismo e permet-tono di limitare il sale. Tra icibi salva-linea i migliori sono:la zucchina, un ortaggio dal

bassissimo valore calorico,composto per il 95 per centoda acqua; ottima fonte di mi-nerali (potassio, ferro, calcio efosforo) e di vitamina A, vita-mina C e carotenoidi, è ingrado di favorire l’abbronza-tura. Il cetriolo, costituito peril 96% di acqua, contiene vita-mina C, aminoacidi e sali mi-nerali importanti comepotassio, calcio, fosforo esodio; ammorbidisce la pelle, èun buon diuretico, rinfresca

ed ha un’azione disintossi-cante. La menta è utile in casodi mal di testa e raffreddore,gastriti e crampi allo stomaco.Il melone, composto per il 90%di acqua è un’ottima fonte divitamina A e C, fosforo e cal-cio. L’alta percentuale di po-tassio presente nella suapolpa ha effetti benefici anchesulla circolazione e sulla pres-sione arteriosa. La pesca è invece compostaper l’87% di acqua, contiene

potassio e ferro ed è ricca divitamina C. Leggermente las-sativa e diuretica, ha pro-prietà rinfrescanti edisintossicanti. Grazie allapresenza di calcio e potassio, èanche mineralizzante, tonifi-cante e ricostituente, ottimaper rafforzare denti e ossa,oltre a proteggere la pelle e gliocchi grazie alla presenza dibeta carotene. Il cocomero è ilfrutto estivo per antonomasia,ricco di carotenoidi, sostanze

antiossidanti fondamentaliper contrastare i radicali li-beri. È costituito per oltre il 90per cento di acqua, ma con-tiene anche una grande va-rietà di vitamine A, C, B e B6,e di sali minerali come potas-sio e magnesio, ottimi alleatiper combattere il senso dispossatezza dovuto al caldo. Questa caratteristica, insiemeall’elevato contenuto di acqua,rende l’anguria un alimentodissetante, disintossicante ediuretico, motivo per cui è in-dicata in caso di ritenzioneidrica, ipertensione, cellulite egonfiori alle gambe. Via liberapoi a carni bianche e pesce.Tra questi, meglio preferire ilpollo, che ad un buon conte-nuto proteico associa sodio,potassio, fosforo, magnesio,ferro, selenio e vitamine B1,B2 e PP. Spazio poi ai cerealiin chicchi, base della dietamediterranea. Tra questi, gliesperti consigliano di consu-mare orzo, riso, grano e couscous, dalle proprietà diureti-che e rinfrescanti, da man-giare freddi, accompagnaticon pomodorini, valerianella,tocchetti di zucchine, carote esedano. E se viene voglia didolce, possiamo concederci unsorbetto, che con 2 palline con-tiene le stesse kcal di mezzamela. Ros.Fa.

I cibi che combattono l’afa e salvano la linea

Da 8.000 a 18.000 euro per de-cidere se il proprio figlio saràun maschietto o una femmi-nuccia. Uno scenario dai con-notati alquanto inquietanti,che in Gran Bretagna sta ri-scontrando un notevole suc-cesso. La tecnica da un puntodi vista biologico consiste inuno screening dell’embrione -la diagnosi genetica pre-im-pianto - che consente di sa-pere il sesso dell’embrioneprima di impiantarlo nel-l’utero materno. Tuttavia que-sta tecnica viene utilizzatasolo in caso di patologie gene-tiche. Ad esempio, nel caso sitema una patologia che colpi-sce i maschi, la selezioneviene applicata per impian-tare embrioni femminili. Manon c’è bisogno di spendere unpatrimonio per tentare di in-

fluenzare il destino. E’ possi-bile rifarsi ad alcuni metodi, omeglio accorgimenti. Primofra tutti la dieta dellamamma. Alcune ricerchehanno dimostrato che adot-tare un determinato regimealimentare un paio di mesiprima del concepimento po-trebbe sortire i risultati spe-rati. Magnesio e calcio se sidesidera tingere la camerettadi rosa. Sodio e potassio perun corredino blu. Ulteriorestrategie consiste nel pro-grammare il concepimentoprima o dopo l'ovulazione.Nello specifico, il concepi-mento effettuato 2 – 3 giorniprima dell’ovulazione favori-rebbe la nascita di una bimba.Il giorno esatto dell’ovula-zione, invece, aiuterebbe aconcepire un maschio. In ef-

fetti, gli spermatozoi X – fem-minili – sono più lenti ma alcontempo resistenti. Ergo,hanno maggiori probabilità direstare vitali per un paio digiorni in attesa dell’ovocita. Alcontrario, se il concepimento

avviene nel giorno dell’ovula-zione, allora saranno favoritigli spermatozoi Y – che ab-biamo detto essere più veloci.I lettori maggiormente in-fluenzabili saranno sicura-mente attratti dalle profezie

del calendario cinese – che se-condo le statistiche sembra es-sere attendibile nel 90% deicasi. Incrociando i due dati ri-levanti, mese del concepi-mento e età della madre èpossibile stabilire il sesso delnascituro. In ogni caso, alcuniindizi potrebbero aiutarci acapire se in grembo c’è un luio una lei. Le nausee frequentisono riconducibili a una fem-minuccia mentre per il ma-schietto sembra che questesiano piu' lievi e meno fasti-diose. Le preferenze alimen-tari sono un altro indizio. Ildolce è associato alla femmi-nuccia e il salato invece al ma-schietto. Lungi dal prenderela sfida troppo sul serio, èbene ricordarsi che la saluteviene al primo posto. Maiorapremunt! F.C.

Gravidanza: è possibile determinare il sesso del bambino?

Eliminare insaccati, cibi precotti ed inscatolati e dare spazio a frutta e verdura

Page 14: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

Gennaro De CrescenzoSalvatore Lanza

Si tratta di un gruppo di mo-naci cistercensi (quattro di ori-gine francese, un italiano, uncecoslovacco), che in buonaparte, fuggiti dagli orrori dellaRivoluzione Francese e con-fluiti singolarmente nell’Abba-zia di Casamari, trovarono qui,tutti insieme il martirio, permano degli stessi soldati del-l’esercito rivoluzionario fran-cese, in ritirata da Napoli.

Il contesto storico

Il 23 gennaio 1799, le truppefrancesi del generale Cham-pionnet, occuparono Napoli,mentre il re Ferdinando IV, sirifugiava a Palermo; i giacobinifautori della repubblica, ave-vano occupato il 22, CastelSant’Elmo che sovrasta lacittà, proclamando la Repub-blica Partenopea, chiedendo ilgiorno dopo, al generale fran-cese di riconoscerla e di nomi-nare un governo provvisorio.Il 7 febbraio il cardinale Fabri-zio Ruffo (1744-1827), con l’as-senso del re, sbarcò nella suaCalabria con pochi uomini, pertentare un’opposizione armatae popolare, contro i francesi e icosiddetti giacobini L’esercito sanfedista” del cardi-nale, conquistò man mano la

Calabria, la Puglia, la Basili-cata, riconqiustando con le sueforze tutte le cittadine, comeAltamura, Crotone cadutesotto il nefasto regime giaco-bino. Dal mare il generale in-glese Orazio Nelson, con la suaflotta e le truppe turche erusse, inviate dai loro sovraniin soccorso del re FerdinandoIV, sostenevano la marcia delcardinale Fabrizio Ruffo, versoNapoli, la capitale del Regno. Intanto nell’aprile 1799, letruppe francesi subivano dellesconfitte in Lombardia, nellaguerra contro l’Austria, per-tanto ciò determinò l’abban-dono, di Napoli prima, e delRegno delle Due Sicilie poi,delle truppe francesi del gene-rale Championnet, che preseroa risalire la Penisola, lasciandosoli i “patrioti” della Repub-blica Partenopea, che oltre lepreponderanti forze nemiche,dovettero affrontare anche l’in-surrezione interna dei cosid-detti “lazzaroni”. LaRepubblica cadde definitiva-mente il 19-23 giugno

La ritirata delle truppefrancesi

Le truppe francesi, costrettedall’avanzare del riorganizzatoesercito borbonico e dalla pre-senza della flotta inglese, anco-rata nelle isole d’Ischia e di

Procida, prese la via del ritornorisalendo la penisola per lastrada litoranea, attraversoGaeta e Terracina. Lo StatoPontificio era anch’esso invasodai Francesi e lo stesso papaPio VI (1717-1799), si trovavaprigioniero di Napoleone Bona-parte in Francia, dove morirà il29 agosto 1799; un distacca-

mento di circa 15.000 soldati alcomando dei generali Vetrin eOlivier, prese però la strada in-terna, giungendo il 10 maggioa Cassino, spopolata dagli abi-tanti rifugiatosi sui monti. Anche la millenaria abbaziabenedettina di Montecassino fudevastata, saccheggiata e pro-fanata, dai circa 1500 uomini

della colonna del generale Oli-vier, saliti fin lassù; fortunata-mente i monaci si erano messiin salvo a Terelle, portando conloro le cose più preziose e arti-stiche. La ritirata continuònella provincia di Terra di La-voro e cittadine come Aquino,Roccasecca, Arce, l’11 maggio1799 furono saccheggiate e mi-gliaia abitanti uccisi; poi i fran-cesi anziché deviare perCeprano, si diressero a Isoladel Liri, dove il 12 maggio per-petrarono ogni sorta di vio-lenza, saccheggio, profanazionedi chiese e distruzioni e questavolta con un efferato eccidio dioltre 500 abitanti, che avevanocercato di opporre una deboleresistenza; gli oltre cinque-cento nomi, sono annotati nelregistro dei defunti dellaChiesa di San Lorenzo, tuttiuccisi il 12 maggio 1799, giornodi Pentecoste. Poi mentre latruppa riprendeva la stradaper il Nord, un drappello diventi soldati sbandati, dellaformazione “leopardi”, il 13maggio penetrò all’internodell’Abbazia di Calamari, allaricerca di altro bottino; secondole consuetudini di quei tempi,quando scarseggiando la pagagovernativa, lo stesso generaleBonaparte, autorizzò il sac-cheg- gio per sostenersi daparte dei suoi soldati.

(prima parte)

Massacro di monaci nell’abbaziadi Casamari nel 1799

Page 15: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

Tina Pollice

L’eccezionale caldo torrido ela siccità che hanno caratte-rizzato il mese di giugno e lametà di luglio, hanno ripor-tato alla mia mente un libro,letto l’estate scorsa, di BrunoArpaia “Qualcosa là fuori”Guanda Editore.

L’autore non è nuovo a narra-zioni che traggono spunto datemi scientifici. In Qualcosalà fuori, Arpaia si concentrasul clima, sui mutamenti, sula memoria, l’identità dolentee incerta, la responsabilitàdella conoscenza. Siamo nellaseconda metà del secolo 2000e il mondo è devastato da un

tremendo disordine climatico.Il mare ha coperto le coste,metà dell'Europa, dal nordItalia alla Francia e alla Ger-mania, è steppa desertica.Una carovana di profughi,scortati da guide in armi, at-traversa lande semi deserti-che e pericolose per arrivaresulle coste svedesi e norve-

gesi, dove il clima è diventatomite e la terra fertile, ma lapopolazione chiusa e respin-gente. Tra quei profughi c'èLivio Delmastro, napoletano,anziano professore di neuro-scienze, aspirante premioNobel negli Usa per i suoistudi sulla memoria (bellis-sime le pagine sulla costru-zione dei nostri ricordi esull'uomo unico animale cheviva di racconti, creando cosìil tempo) prima che un fana-tico religioso, diventato presi-dente, cacci via dagli StatiUniti tutti gli stranieri. Viag-gio, dolore, pericoli, durezze,umiliazioni. Natura ostile.Scienza ignorata. Disastro. Ilmonito è chiaro: mai maltrat-tare l'ambiente, ignorandonele conseguenze, per miopi cal-coli politici e volgari interessi.Rispetto ad altre visioni apo-calittiche alle quali il cinemaci ha abituato, nel libro la na-tura sembra soffrire insiemealle sue creature, con lepiogge evaporate prima ditoccare il suolo, gli alvei riarsidei fiumi, le coste impalu-date, il pulviscolo onnipre-sente. Il libro è un gridod’allarme come afferma nella

postfazione lo stesso autore.Ci sono passi che si possono esi devono fare per allontanareil rischio. Il mondo non ne stafacendo abbastanza. L’Italiasi sta impegnando e devespingere perché tutti lo fac-ciano. Il futuro non è inevita-bile. Dipende fortementedalle nostre scelte, da quelloche oggi decidiamo, diciamo,scriviamo, votiamo. È oppor-tuno che i decisori legislativioperino per il bene della na-tura salvaguardandola dallaeccessiva antropizzazione.Arpaia racconta di un futuroche somiglia maledettamenteal presente: la crisi idrica, iconflitti mediorientali, legrandi migrazioni che in Eu-ropa stuzzicano antichiistinti, il ripristino delle fron-tiere e delle cortine di ferro,la deculturizzazione della so-cietà. Napoli, ricorda Livio, aun certo punto vendette ilCristo velato al museo diNuuk, in Groenlandia. Sem-bra una assurda fantasia,ma,è una narrazione piena diritmo dal forte rigore scienti-fico con scenari non lontanida quelli che potranno verifi-carsi se non si cambia rotta.

Quando leggere fa bene al PianetaMai maltrattare l'ambiente, ignorandone le conseguenze, per miopi calcoli politici e volgari interessi

Page 16: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

Brunella Mercadante

Tempo di vacanze, di viaggi inlocalità nuove, a volte scono-sciute e dunque la necessità diorientarsi nella ricerca di al-berghi, ristoranti, locande,agriturismi. Una volta c'eranole guide turistiche che concucchiai, forchette, stellette,chiocciole, gamberi e svariatialtri simboli rappresentavano,a cura di recensori titolati edesperti, un valido punto di ri-ferimento per i consumatori.Le guide tradizionali, di fattoormai, sono state pressochésoppiantate dalle guide vir-tuali. È sui siti on line che orasi svolge gran parte del mer-cato turistico, dove ci stiamoabituando sempre di più, affi-dandoci alle recensioni pubbli-cate sul web, ad organizzarenostri viaggi, scegliendo e pre-notando pasti e pernotta-menti. C’é da fare, però, unacerta attenzione, perché sem-pre più spesso alle recensioniautentiche, utili ai viaggia-tori, si sono aggiunte auto-re-censioni, fatte dagli stessigestori, false recensioni,spesso a pagamento, od anchegiudizi fasulli scritti per di-spetto o addirittura ad opera

di concorrenti sleali. Tutto ciòcostituisce un pericolo nonsolo per gli utenti e per gliesercenti, ma anche per glistessi siti di viaggio, che ve-dono compromessa la propriacredibilità e di conseguenza laloro stessa esistenza. Esistonoaddirittura alcune agenzie-cosiddette Agenzie di ottimiz-zazione- specializzate nel mi-gliorare il posizionamento deisiti web aziendali sui motoridi ricerca, che offrono pac-chetti di finte recensioni a pa-gamento, sia positive perscalare le classifiche, sia nega-tive per danneggiare i concor-renti. Si tratta senz'altro dipratiche illegali, talvolta divere e proprie frodi da cuisembra però difficile difen-dersi. E ormai noto che suiportali esistano attività diboosting, cioè di inserimentodi autorecensioni per scalare isiti; di vandalism con pubbli-cazione di false recensioni ne-gative per danneggiarestrutture concorrenti odanche di optimization me-diante la pubblicazione di re-censioni fraudolente ad operadi agenzie di ottimizzazione,ma spesso è difficile per unutente distinguerle e la loro

identificazione è complessaanche da parte di chi gestiscei siti. Invero le società che ge-stiscono i siti rivendicano laloro serietà evidenziando l'esi-stenza e l'utilizzazione di si-stemi di filtraggio automaticoe di controlli elettronici deicontenuti in entrata, a cui lerecensioni sono sottoposte edassicurano che solo se li su-perano sono pubblicate. Nonvengono ad esempio accettaterecensioni che abbiano conte-nuti a sfondo sessuale, mi-nacce o insulti personali, intali casi vengono automatica-mente respinte. Ci sono poi lerecensioni sospette che paresiano sottoposte a controlli an-cora più approfonditi affidatia team antifrodi, a cui sonoaddetti unità di personalespecializzato con esperienzain vari campi che usano si-stemi avanzati in collabora-zione con le forze dell'ordine omutati dagli istituti di creditoper il riconoscimento di recen-sioni inaffidabili o disoneste.Forse per non essere vittimedi queste false indicazioni con-tinuiamo a pure a consultarei portali, ma non rinunciamoa ricorrere al vecchio passaparola con gli amici.

Recensioni on-linec’è da fidarsi?

Rosa Funaro

Oggi si parla soltanto di inquinamento, di cambiamenti cli-matici e di riduzione di emissioni di anidride carbonica, maarriverà il tempo per poter vivere nel completo rispettodell’ambiente? Nel piccolo, una atipica vacanza potrebbeessere la cartina tornasole di un nuovo discorso: come primacosa scegliendo luoghi speciali dove il primo obiettivo è li-mitare il cosiddetto impatto ambientale. Per l’anno inter-nazionale del turismo sostenibile, la Cnn suggerisce i dieciluoghi dove la parola d’ordine è eco-sostenibilità.1.Soneva Fushi, Maldive, qualche anno fa Kunfunadhoo eraun'isola deserta delle Maldive dove hanno pensato di co-struirci un grande resort-ecosostenibile e i risultati rag-giunti sono incredibili: Il 90% dei rifiuti viene riciclato.2. Bom Bom Resort, Sao Tome, Principe è la più piccoladelle due isole di Sao Tome nel golfo di Guinea, ed è qui chesi trova il Rom Rom Resort: bungalow sulla spiaggia, co-struiti in legno, immersi nella foresta tropicale. Si può am-mirare una ricca fauna, come balene, tartarughe, che nonsi trovano in nessun altro posto del mondo.3. Extreme Hotel, Kite Beach, Cabarete, Repubblica Domi-nicana, Cabarete, è considerata la capitale del kitesurf. Èproprio qui che si trova l’hotel eXtreme, costruito e gestitonel pieno rispetto della natura e dell’ambiente. La strutturaè alimentata al 100% da energia solare e non è dotata diaria condizionata, ma sfrutta al meglio il vento che arrivadal mare per creare aria fresca.4. Inkaterra, riserva nazionale di Tampopata, Perù, la ri-serva è un autentico paradiso, situato nel cuore di una areaecologica privata. Tutte le camere dispongono di amache,ventilatori, docce calde, lanterne ed elettricità a basso im-patto. 5. Best of Myanmar Tour, Intrepid Travel, è semplicementeun tour all’insegna del rispetto dell’ambiente. Una visitadel Myanmar, organizzata da Interpid Travel, dove il turi-smo sostenibile è lo scopo principale per preservare questadestinazione. Il viaggio è progettato per ridurre al minimole emissioni di carbonio. 6. Bushmans Kloof Wilderness Reserve, Sudafrica, è unariserva naturale di 18.000 ettari e dista circa 300 chilometrida Città del Capo. In questo luogo è stata sviluppataun’ampia zona destinata all’agricoltura biologica e c’è unimpegno costante per il risparmio energetico.7. Conservazione delle tartarughe a Kyrenia, Cipro delNord, la costa settentrionale dell'isola mediterranea diCipro è in gran parte incontaminata, in particolare la spiag-gia di Alagadi che ospita dei visitatori speciali: le tartaru-ghe di mare. 8. La Penisola di Osa, Costa Rica, la Penisola di Osa inCosta Rica è considerata uno dei luoghi più incontaminatidel mondo. 9. Rifugio di Yoga a Oleiros, Portogallo centrale, in Porto-gallo, lontano dai sentieri più battuti dai turisti, si trovaYoga Holidays Retreat a Oleiros: un rifugio per l’eco-yoga,dove le lezioni e la meditazione vanno di pari passo con lanatura.10. L’Emerald in Cornovaglia, Inghilterra, siamo in Corno-vaglia nel sud-ovest dell’Inghilterra, è l’unico luogo per tu-risti a zero emissioni di carbonio in tutto il Regno Unito. Lastruttura, dove vengono usati solo materiali riciclati, è au-tosufficiente da un punto di vista energetico.

I luoghi in cui viaggiare rispettando l'ambiente

La scelta più sicura resta il vecchio “passaparola”

Page 17: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

Cristina Abbrunzo

Nel mondo ogni anno vengonobuttate 1.300 milioni di tonnel-late alimentari, in Italia il datoè di 12 miliardi di euro di cibosprecato e buttato via. Cifreastronomiche che dovrebberofarci riflettere, soprattutto sesi considera che buona partedel cibo che finisce nelle pattu-miere è ancora adatto ad es-sere consumato. Cibi scaduti,ma, ancora buoni da mangiare,frutta e verdura scartata dallafiliera alimentare perché conaspetto non conforme aglistandard, pane e prodotti daforno gettati via perché nonpossono essere rivenduti ilgiorno dopo. Tutto questo men-tre nel mondo milioni di per-sone muoiono di fame, per noncontare le risorse sprecate perprodurre quegli alimenti. Mauna nuova cultura del cibo ar-riva dalla Danimarca dove labattaglia antispreco ha ogginome e indirizzo. Si chiama"WeFood" ed è uno speciale su-permercato che si trova a Co-penaghen e tra gli scaffaliespone solo alimenti "expired",

come li definiscono gli inglesi,ovvero merce che ha superatola data di scadenza consigliata,ma che secondo i criteri sani-tari si può ancora mangiaresenza mettere a rischio la sa-lute. Chi avrà la fortuna difarci la spesa potrà rispar-

miare dal 30 al 50% rispetto alprezzi applicati in altri negozi.Ci si rivolge ai consumatori ditutte le classi sociali conl’obiettivo di contrastare le ec-cessive rigidità delle catenetradizionali della grande di-stribuzione che gettano in di-

scarica ampie quantità di ri-fiuti alimentari ancora com-mestibili. Secondo un recenterapporto del governo danese,infatti, negli ultimi cinqueanni il Paese scandinavo, gra-zie ad una politica antispreco,è riuscito a ridurre del 25% i ri-

fiuti alimentari, che oggi am-montano a 700mila tonnellatel’anno.La Danimarca è una nazionesempre molto all’avanguardiain termini di eco-sostenibilità ericiclaggio e, infatti, dopo ilsuccesso del primo punto ven-dita di Copenaghen, dall’iniziodi novembre WeFood haaperto un nuovo negozio incittà, nel quartiere di Nørre-bro. Questi negozi non nasconoesclusivamente per le personein difficoltà economiche o conbasso reddito. Sono inveceaperti a tutti i cittadini che vo-gliano risparmiare, lottarecontro gli sprechi alimentari efare del bene all’ambiente .Idanesi che fanno la spesa daWeFood non vogliono solo ri-sparmiare, vogliono ridurre glisprechi alimentari e sanno cheè importante evitare che ciboancora buono finisca nellaspazzatura. Il progetto pubbli-cizzato di We Food mira ad in-coraggiare a seguire unmodello valido anche per lealtre nazioni, invitandole adinvestire nell’apertura di ca-tene alimentari similari, chepossano offrire una soluzioneefficace al problema dellospreco del cibo. Così, mentre lealtre nazioni, che continuiamoa definire “civilizzate”, conti-nuano a fare esperienza dispreco di cibo, che molto spessofinisce nelle pattumiere opresso centri di beneficenza, laDanimarca e altre poche na-zioni a seguito hanno abbrac-ciato questo nuovo modello dirivendita.

Richiedere la doggy bag è una pratica virtuosa

Una recente sentenza dellaCorte di Cassazione ha stabi-lito che è del tutto regolare,dopo aver consumato un pastoal ristorante, chiedere gliavanzi di cibo per poterli dareal proprio cane, ossia chiederela cosiddetta Doggy Bag. Se-condo la Cassazione chiunquesi opponga a tale richiesta in-corre in ciò che viene definitagiuridicamente “una lesionedi regole comunemente accet-tate nella civile convivenza”.La sentenza nello specifico siriferisce ad un episodio acca-duto in Tentino, dove unuomo, originario del Friuli, sivide rifiutare la sua richiestadi avere la Doggy Bag dal ti-tolare del ristorante dell’al-bergo dove alloggiava.La vicenda finì in un altercodurante il quale volaronodegli insulti, per le qualil’uomo era stato querelatodall’albergatore. La Cassa-zione ha assolto l’uomo da talereato di ingiuria, motivando

la decisione col fatto che lasua era stata: un’immediatareazione ai disservizi subiti edall’imposizione di regole nonragionevoli, ritenute prete-stuose e ingiuste dall’impu-tato, e perché aveva agitonello stato d’ira determinatodal fatto ingiusto altrui. Daoggi in poi dunque chiunquepotrà richiedere la propriaDoggy Bag e nessuno potràopporsi. Ma che cos’è nello

specifico la Doggy Bag? È unservizio anti-spreco nato dal-l’idea di richiedere un conteni-tore per poter portare a casa ilcibo avanzato durante il pro-prio pasto al ristorante perpoterlo dare al proprio cane(da qui la parola “doggy”).La Doggy Bag fece scalpore inItalia già occasione dei lavoridel G8 a Roma, quando Mi-chelle Obama chiese appuntodi portare via gli avanzi del

suo pasto. L’idea infatti seguel’esempio degli Stati Uniti e dimolti paesi anglosassoni. Tut-tavia, mentre negli altri paesirichiederla è una prassi chenon sconvolge nessuno, in Ita-lia, prima della summenzio-nata sentenza emessa dallaCorte di Cassazione, era con-siderata una pratica inusualee poco ben vista. Bisogna dun-que diffondere la cultura dellasostenibilità.Insieme possiamo contribuirea divulgare la buona abitu-dine di richiedere la doggybag al ristorante. Dare unamano per contrastare gli spre-chi alimentari è un segno diciviltà. Anni di opulenza cihanno abituati a non daretroppo peso agli avanzi al ri-storante. Con l'arrivo dellacrisi le cose stanno cam-biando. La doggy bag è unapratica virtuosa, amica del-l’ambiente e da richiederesenza vergogna.

C.A.

WeFood: in Danimarca il supermercato antisprecoSono in vendita prodotti scaduti ma ancora commestibili

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione

Page 18: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

RIFIUTIL’art. 50 del d.lgs. n. 267 del2000 – al comma 5 attribuiscespecificamente al “sindaco,quale rappresentante della co-munità locale”, il potere diadottare, “in caso di emergenzesanitarie o di igiene pubblica acarattere esclusivamente lo-cale”, “ordinanze contingibili eurgenti”. L’art. 192, comma 3,del d.lgs. n. 152 del 2006 stabi-lisce il potere del Sindaco di di-sporre, con “ordinanza”, leoperazioni necessarie per la ri-mozione, l’avvio a recupero o losmaltimento di rifiuti abbando-nati e il ripristino dello stato deiluoghi nei confronti di chi abbiaviolato i divieti di cui ai prece-denti commi 1 e 2, “in solido conil proprietario e con i titolari didiritti reali o personali di godi-mento sull’area, ai quali taleviolazione sia imputabile a ti-tolo di dolo o colpa, in base adaccertamenti effettuati, in con-traddittorio con i soggetti inte-

ressati, dai soggetti preposti alcontrollo”. Secondo l’orienta-mento pressoché unanime dellagiurisprudenza in materia, i po-teri di cui si discute non sono –comunque – sovrapponibili, at-teso che il potere di cui all’art.50 riveste carattere atipico e re-siduale (ossia è esercitabile – inpresenza dei presupposti al-l’uopo prescritti – esclusiva-mente nei casi in cui risultiimpossibile intervenire me-diante l’adozione di atti tipici),mentre il potere contemplatonell’art. 192, comma 3, del d.lgs.n. 152 del 2006 (in precedenza

disciplinato dall’art. 14, comma3, del d.lgs. n. 22 del 1997) rive-ste carattere “ordinario” ed è,altresì, connotato da natura“sanzionatoria”, atteso che, peril suo esercizio a carico dei sog-getti obbligati in solido, imponel’imputazione a titolo di dolo ocolpa del comportamento te-nuto in violazione dei divieti dilegge. Tar Lazio, Roma, Sez. II-bis, 5 luglio 2016, n. 7686.

RIFIUTI Gestione Integrata – Giurisdi-zione. Quanto alla questioneinerente la particolare previ-

sione di cui all’art.133 comma 1,lett. p), del c.p.a ( secondo laquale “Sono devolute alla giuri-sdizione esclusiva del giudiceamministrativo… …le contro-versie comunque attinenti allacomplessiva azione di gestionedel ciclo dei rifiuti, seppureposta in essere con comporta-menti della pubblica ammini-strazione riconducibili, anchemediatamente, all’esercizio diun pubblico potere, quand’an-che relative a diritti costituzio-nalmente tutelati”) rispetto allaprevisione di cui alla lett. c)(“controversie in materia dipubblici servizi relative a con-cessioni di pubblici servizi,escluse quelle concernenti in-dennità, canoni ed altri corri-spettivi”), può affermarsi chetale disposizione, pur attri-buendo alla complessiva azionedi gestione del ciclo dei rifiuti,una disciplina peculiare e dispecies rispetto a quella digenus prevista alla lett.c) (con-

troversie in materia di servizipubblici), riconosce la giurisdi-zione del G.A. solo a condi-zione che vi siano atti ocomportamenti riconducibiliall’esercizio del potere e nongià ove si controverta di attiche siano esclusivamente ri-conducili all’aspetto negozialee alle obbligazioni contrattualiassunte. Del resto, la Corte re-golatrice della giurisdizione hachiarito che l’art. 133, lett. p),del c.p.a. nulla ha innovato inordine al riparto della giurisdi-zione in detta materia, sicchérestano al di fuori dell'ambitodella giurisdizione amministra-tiva le questioni connesse almancato adempimento, daparte dell'amministrazione, diuna prestazione pecuniaria na-scente da un rapporto obbliga-torio od intese a regolamentaregli aspetti meramente patrimo-niali della gestione. Tar Puglia,Lecce, Sez. I, 9 giugno 2016, n.943. A.T.

Felicia De Capua

Secondo la sentenza del Tribu-nale Amministrativo Regionaleper la Toscana, I Sezione, n.898, depositata lo scorso 3 lu-glio 2017, l’impresa destinata-ria di controlli da parte dellaPA, a seguito di esposti presen-tati da alcuni cittadini, ha di-ritto di prendere visione edottenere copia degli stessi alfine, eventualmente, di eserci-tare il proprio diritto alla inter-locuzione.Tale recente decisione rappre-senta quella parte della giuri-sprudenza di primo grado cheritiene che l’esposto abbia na-tura necessariae,secondo laquale, il privato che subisce unprocedimento di controllo vantaun interesse qualificato a cono-scere tutti i documenti utiliz-zati per l’esercizio del potere,inclusi, di regola, gli esposti e ledenunce che hanno attivatol’azione dell’autorità. Invero,nel caso di specie, il Comune alquale l’impresa si era rivolta,aveva riscontrato negativa-mente le istanze di accesso,condividendo nella motivazionedel provvedimento, il diniegodei controinteressati (i.e.i sottoscrittori degli esposti),giacché “il diritto di accesso silimita agli eventuali verbali diaccertamento conseguenti alle

attività ispettive, la cui titola-rità già appartiene alla P.A., enon agli esposti - denunce,anche per l’evidente esigenza ditutela della riservatezza deisoggetti interessati”. La motivazione addotta dal Tri-bunale nell’accogliere il ricorso,parte dal presupposto che il di-ritto di accesso agli atti dellaP.A. non costituisce una pre-tesa meramente strumentalealla difesa in giudizio, essendoin realtà diretto al consegui-mento di un autonomo benedella vita. Il Collegio riconosce

che le disposizioni in materia didiritto di accesso mirano a co-niugare l’esigenza della traspa-renza e dell’imparzialitàdell’Amministrazione - nei ter-mini di cui all’art. 22, L. n. 241del 1990 - con il bilanciamentorispetto ad interessi contrappo-sti e fra questi - specificamente- quelli dei soggetti “individuatio facilmente individuabili” - chedall’esercizio dell’accesso ve-drebbero compromesso il lorodiritto alla riservatezza. Ma al contempo osserva che ilsuccessivo art. 24 della mede-

sima legge, che disciplina i casidi esclusione dal diritto in que-stione, prevede al co.6 i casi dipossibile sottrazione all’accessoin via regolamentare e fra que-sti - al punto d) - quelli relativia documenti che riguardino lavita privata o la riservatezza dipersone fisiche, di persone giu-ridiche, gruppi, imprese e asso-ciazioni, con particolare riferi-mento agli interessi epistolare,sanitario, professionale, finan-ziario, industriale di cui sianoin concreto titolari. Da ciò neconsegue che la mera e non me-

glio motivata espressione deldiniego da parte dei controinte-ressati non può costituire osta-colo all’esplicazione del dirittoin questione.Il Tribunale, per-tanto, conclude ritenendo che ladivulgazione della segnalazionenon è preclusa da esigenze ditutela della riservatezza, giac-ché il predetto diritto non as-sume un’estensione tale daincludere il diritto all’anoni-mato di colui che rende una di-chiarazione che comunque vaad incidere nella sfera giuridicadi terzi.

Viaggio nelle leggi ambientali

Il diritto di accesso agli espostiLa linea a favore dell’ostensibilità nella recente decisione del TAR Toscana

Page 19: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

Andrea Tafuro

Agli inizi del Novecento, unadelle ricerche più note nellastoria della sociologia: “I di-soccupati di Marienthal”, diPaul Felix Lazarsfeld de-scrisse le conseguenze dellachiusura della fabbrica at-torno alla quale questa citta-dina austriaca era cresciuta.La ricerca e il racconto, si di-panano descrivendo gli effettiparalizzanti della disoccupa-zione, la condizione di apatiache colpisce chi è da più temposenza lavoro e il crollo dellasperanza che si traduce nel-l’estraneazione dalla vita so-ciale, fino a innestare quelcircolo vizioso che depriva isoggetti delle possibilità di af-francamento. Andando più nelprofondo si analizza il nessotra deprivazione materiale edeprivazione psicologica e ladestrutturazione del tempoquotidiano non più scanditodall’orario di lavoro. Certo lereazioni, alla chiusura dellafabbrica, furono diverse: al-cune delle famiglie conserva-vano speranze e vitalità; altreerano rassegnate e prive diprogetti; altre disperate ocompletamente passive ed ab-bruttite. Ma, in ogni caso,quello tracciato dai ricercatoriè il ritratto di una comunitàstremata e profondamentecolpita da una disoccupazionevissuta come esperienza col-lettiva. Di contro vediamo chesin dagli inizi del ventune-simo secolo, si è delineata unasocietà di persone che parla

molto, ascolta poco o quasimai. Tutto ciò è palese, tantosulla scena della comunica-zione pubblica quanto nel-l’ambito delle relazioniquotidiane tra gli individui. ITerzo Millenians non hannonessuna intenzione di ascol-tare gli altri, quasi mai dannorisposte alle domande poste,interrompono esclusivamenteper prendere la parola e te-nerla il più possibile. I piùfurbi direbbero che si limitanoad ascoltare loro stessi mentreparlano. Se fosse vero vor-rebbe dire che, se davvero siascoltassero, avrebbero, comeminimo, qualche doverosodubbio. Il risultato? Un susse-guirsi di soliloqui tra interlo-cutori/parlanti che non sonomai tali, insomma un dialogotra sordi. Narrare e spiegarequesta paradossale situazionenon è così difficile se conside-riamo il desiderio prevalentedi esercitare con le parole quelpotere che oggi è la merce piùricercata e che diventa quoti-dianamente la forma di prepo-tenza e di prevaricazione piùgettonata. La vera narrazionedi questo nostro tempo passaattraverso il saper coniugarediritti, occupazione e sosteni-bilità, attraverso la grande di-rettrice della cultura. Dalpunto di vista culturale biso-gna reinterpretare concetticome benessere, lavoro, tecno-logia, natura. Innanzitutto illavoro è un falso problema, lanostra ambizione non è fati-care, ma assicurarci salute,cibo, alloggio, istruzione e

tutti gli altri bisogni dellavita. In questo vostro capitali-smo oltranzista per sfamare ivostri bisogni avete la solapossibilità di acquistare, que-sta pratica richiede denaro eallora vivete il lavoro comeuna questione di vita o dimorte. Ma se trovassimo ilmodo di garantirci le sicu-rezze senza pagarle, po-tremmo infischiarcene dellavoro salariato e della cre-scita? Un pensiero mi attra-versa l’anima e cioè che per ilben vivere e di conseguenzaper il ben-essere occorre piùsolidarietà, più collettivo emeno privato, più autoge-stione e meno denaro. La crisieconomica attuale, ha acceso iriflettori sulla disoccupazionecon le sue allarmanti dimen-sioni sociali, ma anche con lasua capacità di coinvolgere ca-tegorie sociali sino ad oraignorate. La nuova fisicitàdella disoccupazione è fattadai lavoratori anziani di-smessi dalle loro aziende,dagli immigrati, dai giovaniusciti dai sistemi formativi egià rassegnati a un destino dimarginalità sul mercato dellavoro, oltremodo schiacciatidal vincolante imperativodell’eccellenza e la concor-renza sleale fatta di nuovischiavi spinti dal bisogno.Tutti queste tessere del mo-saico umano, fanno fatica a ri-comporsi e non sono in gradodi creare quel soffio vitale ca-pace di suscitare forti forme dimobilitazione e di solidarietàin grado di emancipare questo

sottobosco di umanità daldubbio di avere sbagliatoqualcosa. Da più parti ci di-cono di guardare alla produ-zione di scarti umani perrintracciare le cause di questasopraffazione dominante, tuttociò non lo si sconfigge con unnuovo movimentismo, man-dando tutti a casa, ma tuttichi? Sostituendoli con altri…tutti chi? Non si sa sulla basedi cosa e poi perché dovreb-bero essere migliori dei primi.Piuttosto che un lavoro pertutti si è finito col piegarel’uomo e la donna al serviziodel cattivo lavoro. L'elementodeterminante per sbloccare illavoro che non c’è ha a chefare con la lontananza che di-vide la realtà odierna del la-voro dalla concezione di lavorodecente. Così, se da un lato letracce emerse dalla ricerca suidisoccupati di Marienthalsono ancora attuali, dall’ altrolato la realtà che vi è rappre-sentata è assai diversa daquella contemporanea.Quest’ultima è, composta damolte e diverse disoccupazionie da un confine contiguo con ilmondo del lavoro cattivo. Lacondizione del moderno disoc-cupato è quella di chi avverteisolamento e anormalità, poi-ché vive in un contesto in cuila condizione normale è quelladi lavoratore. Per edificareun’economia che sia al servi-

zio dell’uomo, bisogna ripar-tire dall’ascolto degli uomini edelle donne che vivono la di-soccupazione e delle loro sto-rie ognuna diversa dall’altra.Occorre imparare a leggere ibisogni delle persone e dellecomunità locali e a riscoprirein essi gli spazi di opportunitàoccupazionali recuperando,oltre all’autorealizzazione,l’altra dimensione del lavoro ecioè quella della responsabi-lità, ovvero la voglia di parte-cipare alla costruzione delbene comune, alla cura dellanatura. Nel suo “Zarathustra”Nietzsche presentava i suoicontemporanei come esseridotati di un enorme orecchio,uomini deformi trasformatisiin questo unico organo disenso, ma che invece non sen-tono più nulla. Già, ma seascoltare è talmente compli-cato, perché mai affaticarsi?La vostra isterica quotidianitàvi impone accelerazioni conti-nue che vi spingono nella di-rezione opposta. Bla, bla, blaseguitate a parlare a piccoli ograndi parterre di sordi…siete diventati sordi pure voi.Perché vi sia ascolto, occorreprocurarsi uno spazio men-tale…e anche fisico, attra-verso il quale l’ ospitalità,tema pregnante in questo pe-riodo estivo, non sia più statusvocis, ma diventi opportunitàconcreta di ascolto dell’altro.

È UNA SOCIETÀ DOVE SI PARLA TROPPO E NON SI ASCOLTA“PICCOLI E GRASSOCCI RICCHI DIVORANO A MORSI LA TERRA, SPALANCANDO A DISMISURA LE FAUCI ”SUSAN DABBOUS

Page 20: La siccità in Campania nel 2017: alcune cifre€¦ · l’ortofrutta, la pasta. Il Pomodoro San Marzano, ma anche la ricotta di bufala, il fico bianco del Cilento, il cipollotto

Dal 4 agosto al 6 agosto 2017 a Lapio (AV), il “Fiano Love Fest 2017”

Dal 4 agosto al 6 agosto, a Cancello ed Arnone (CE), la “Festa della Mozzarella”

Dal 4 agosto al 15 agosto 2017, a Telese Terme (BN), “Saperi e Sapori, antiche tradizioni della Valle Telesina”

Il 5 e 6 agosto 2017, a Valva (SA) , "La Fusillata", sagra dedicata al fusillo storico valvese.

Dal 5 agosto al 7 agosto 2017 ad Agerola (NA), la sagra "FiordilatteFIORDIFESTA"

Dal 5 agosto al 7 agosto 2017 a Sant’Arsenio (SA), la “Festa della Patata Santarsenese”

Dal 5 agosto all’8 agosto 2017 ad Albanella (SA), il “Rotunnella Fest: il festival dedicato all’olio d’oliva”

Dal 6 agosto al 13 agosto 2017 a Perito (SA), la "Festa nel Bosco"

Il 7 agosto 2017 a Roccabascerana (AV), la “Sagra Laganelle e Ceci”

Dal 7 agosto al 9 agosto 2017 a Forino (AV), il “Forino Folk Festival, sonorità e danze del mondo”

Dall’8 agosto al 10 agosto 2017, a Padula (SA), “La frittata delle mille uova”, rievocazione storica

Dall’8 agosto al 10 agosto 2017 a Centola (SA) , “Viandando”, viaggio nella tradizione

Dall’11 agosto al 13 agosto 2017, a Teggiano (SA), “Alla Tavola della Principessa Costanza”

Campania, una terra di qualità Fino al 5 agosto 2017 ad Ariano Irpino (AV), Savignano(AV) e Flumeri (AV), l’Ariano International Film Festival

Fino al 5 agosto 2017 a Praiano (SA), “La Luminaria di San Domenico”

Fino al 6 agosto 2017 a Pomigliano (NA), il “Pomigliano Jazz 2017”

Fino al 6 agosto 2017 a Magliano Nuovo (SA),la “Festa Farina Forca - Sagra del Cavatiello”

Dal 1 agosto al 3 agosto 2017, a Vallo della Lucania (SA), la Festa “Tra vichi, rioni e piazze”.

Dal 1 agosto al 3 agosto 2017 a Stella Cilento(SA), "Cùntaria", la festa dedicata al racconto

Dal 2 agosto al 5 agosto 2017 a Montemiletto (AV) , “Le Quattro notti dei Briganti”

Dal 3 agosto al 5 agosto 2017 a Cava de' Tirreni, “Il Festival delle Torri”

Dal 3 agosto al 6 agosto 2017 a Flumeri (AV), il “Dogana Blues Festival”

Dal 3 agosto al 6 agosto 2017 a Monte di Procida (NA), la “Sagra del Mare Flegrea”

Dal 3 agosto al 6 agosto 2017 a Taurano (AV), la “Sagra dello Gnocco”

Dal 4 agosto al 5 agosto 2017 a Giffoni Sei Casali, "Rivive il Borgo Antico"

Dal 4 agosto al 6 agosto 2017 a Roccaromana (CE), la sagra "Tagliariegli e Ciceri"

Dal 4 agosto al 6 agosto a Moio della Civitella (SA),il "Mojoca, Festival Artisti di Strada"

Festival, sagre e degustazioni nei tradizionali borghi della regione. Alcuni appuntamenti da non perdere