la sfida della trovabilità - architettura dell'informazione
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Architettura informazioneTRANSCRIPT
A chi è rivolto il seminario
• Questo seminario si rivolge a coloro i quali si confrontano con la progettazione e organizzazione di informazioni, processi o servizi.
Scopo e obiettivi• Modellare l'informazione affinchè sia
pertinente e opportuna.• Trasformare informazioni grezze in spazi
d'informazione condivisi, utili, navigabili, trovabili.
Scopo e obiettiviScopo e obiettivi
E' un nuovo tipo di architettura. Non si progettano luoghi fisici ma strutture
informative. Si parla per l'appunto di Architettura
dell'Informazione. Stretto legame tra l'interazione uomo-macchina
e l'interazione uomo-informazione– L'interfaccia acquista valore dalle informazioni
che mostra, ma le stesse informazioni sono utili nella misura in cui la sua interfaccia è ben strutturata
L'architettura dell'informazione si pone come collante, un filo rosso, tra i vari contesti di interazione uomo-informazione, da quelli fisici a quelli digitali.Non importa il canale in cui vengono trasmesse le informazioni (web, luogo fisico) ma come le persone si relazionano con le informazioni.
Scopo e obiettiviScopo e obiettivi
Lo scopo principale dell'architettura delle informazioni è mettere in relazione utenti e contenuti, con una finalità di business.(Morville)
Concetti di riferimento• C ateg orizzazione : il processo basilare di
riordinare cose o concetti. Aggregare oggetti in gruppi sensati, per poi ritrovarli e consentire ad altri di farlo con facilità.
• Trovabilità : la capacità di reperire l'elemento ricercato all'interno di spazi (informativi) complessi, sia fisici sia digitali, e l'insieme di principi e strategie per raggiungere questo obiettivo.– Classificazione in ambito bibliotecario– modelli di ricerca dell'informazione (information
seeking)– wayfinding: la capacità di trovare il percorso giusto nei
luoghi e negli edifici
Classificazioni: gerarchico-enumerativo• Ogni elemento è classificato sotto un’unica
categoria. • Nella classificazione tradizionale gli elementi
hanno una collocazione corretta e univoca in uno schema ampio e gerarchicamente profondo che può essere reso attraverso un percorso a gradini– categoria padre -> categoria figlio.
Classificazioni: a faccette o multidimensionali
• I singoli elementi non vengono organizzati in una struttura gerarchica– a ciascuno elemento è associata una serie di
caratteristiche che lo identificano da vari punti di vista.
– Non vi è un unico percorso definito ma è possibile raggiungere l'elemento desiderato grazie a diverse possibili interrogazioni
Classificazioni: a faccette o multidimensionali
• Se cerchiamo una macchina fotografica digitale su ebay ci viene offerta la possibilità di restringere la ricerca in base a differenti parametri: tipo di fotocamera (compatta, reflex), risoluzione in megapixels, zoom, marca, fascia di prezzo.
(Nota:faccetta deriva da facet, che sarebbero le facce di un solido, per dare l'idea che una cosa unica ha tuttavia diversi punti di vista)
• Un contro di questi due approcci è che il pubblico si limita a usare un'organizzazione creata a tavolino da esperti. S trutture top-dow n.
Classificazioni: folksonomy
• folk+tassonomy, tassonomia creata dalla gente• ai contenuti (url, foto, testi, video) sono associati
dei tag. Ad esempio del.icio.us, flickr, youtube. • Favorisce la trovabilità anche se limita
l'esattezza. • Sono conosciute come strutture bottom-up o
anche sistemi di classificazione distribuita.
L'evoluzione dell'IA
• biblioteconomia->organizzazione dell'informazione aziendale->organizzazione trasversale(in contesti sia fisici che digitali).
• La biblioteconomia sostiene che si dovrebbe utilizzare un unico criterio di divisione alla volta. – l'impiego di un unico criterio di divisione alla
volta è spesso utopico.• La c onvenienza
– l'appropriatezza di una classificazione allo scopo per cui è pensata.
Esempio: la classificazione di Snoopy• Analizziamo il caso della Determined
Production, l'azienda che produce i gadget di Snoopy.
• Tale tassonomia potrebbe risultare incoerente ma è conveniente rispetto agli obiettivi e all'uso.
Esempio: la classificazione di Snoopy• Bambini• letto e bagno• libri• natale• decorazioni• bambole e pupazzi• elettronica
• moda• statuette• giardino• oggetti per la casa• cucina• musica• ufficio• peluche
Esempio: la classificazione di Snoopy• I principi utilizzati sono diversi: target(bambini),
gadget(libri, bambole, ecc.), destinazione(cucina, ufficio, ecc.).
• I peluche sono dei pupazzi a tutti gli effetti, ma i primi costituiscono una delle linee dominanti della produzione mentre i secondi sono un settore minore.– Così i peluche non fagocitano i pupazzi (nicchia).
• Anche l'ordine delle classi è importante.– Anteporre una classa ad un'altra identifica anche la
rilevanza che essa ha nelle strategie aziendali.
Ciascuno a modo suo• Persone diverse cercano in modo diverso
perchè hanno obiettivi e modelli mentali diversi.• Modello di Bates
Ciascuno a modo suo
• La legge del minimo sforzo (least effort)– accettiamo anche contenuti di bassa qualità o
affidabilità (se più facili da ottenere) pur di non ricorrere a strategie di ricerca attive che richiedono maggiori sforzi, tempo e competenze
• scegliamo la prima opzione ragionevole
Berrypicking e profumo dell'informazione• Berrypicking (raccolta delle bacche)
– Si tratta di una strategia poco scientifica e molto empirica
– In maniera iterativa raccoglie informazioni utili → aggiusta il tiro nel corso della ricerca stessa
Berrypicking e profumo dell'informazione• Come incentivare il berrypicking
– Riferimenti bibliografici– Ricerca delle citazioni– Ricerca per soggetto/autore– Spoglio delle riviste– Link contenuti nel testo principale
Berrypicking e profumo dell'informazione• Profumo dell'informazione– Questo concetto si rifà a quelle strategie che
hanno come obiettivi quelli di stimolare, anticipare, aiutare un utente a trovare un'informazione (la montagna va verso Maometto)
• Le persone sono influenzate da indicatori contestuali
Berrypicking e profumo dell'informazione• Come incrementare il profumo dell'informazione• Su un sito web: Amazon– “se ti interessa x forse ti può interessare y”– “chi ha comprato A ha comprato anche B”
• In un supermercato– Percorsi tematici. “se sei interessato alla
pasta biologica visita il reparto BIO...”– Percorsi personalizzati con RFID e WiFi
Creare un'esperienza ponte•Spesso ci capita di passare da ambienti architettonici fisici ad ambienti digitali e viceversa– Dal sito di un museo, al museo stesso
•La nostra mente fa fatica ad accettare interferenze tra due realtà così diverse– esse prevedono infatti a livello cognitivo
modelli di interazione differenti•Ecco perchè è necessaria un’architettura dell’informazione trasversale, che operi per creare connessioni tra contesti fisici e digitali– rendere univoco e coerente il processo di
interazione tra uomo e informazione
Creare un'esperienza ponte: il caso Apple•L'architettura informativa del sito web Apple e degli store ufficiali
Creare un'esperienza ponte•Il menu di navigazione del sito:
– Home (logo Apple) – Store – Mac – iPod+iTunes – Download – Supporto
•Il negozio (Apple Store RomaEst)– computer Mac – iPod e Apple TV – accessori (custodie per Mac e iPod, borse, zaini, cuffie,
auricolari) – software – Genius Bar (area per il ritiro prodotti e supporto tecnico).
Creare un'esperienza ponte•Proviamo ora a rivedere le sezioni del menu di navigazione in relazione alle aree dello Store:
Conclusioni•Ci sono domande?•Facilitiamo un pò il berrypicking
– ”Architettura dell'informazione – Trovabilità: dagli oggetti quotidiani al web” di Luca Rosati (Apogeo)
– www.trovabile.it– www.lucarosati.it– www.vocabola.com
Profumo d'informazione– Se ti è piacito il seminario forse ti interessa: http://trovabile.org/articoli/architettura-informazione-integrata http://lucarosati.it/blog/mappa-metropolitana-di-londra
•I miei riferimenti– Alessandro Martellone – [email protected]