la ricerca socio economica al servizio della cooperazione ... · molti articoli pubblicati bene...
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La ricerca socio economica al servizio della cooperazione internazionale
Questi numeri non dicono tutto……..
L’attività di Ricerca è ampia, rilevante e applicata alla politica economica
Principale dipartimento italiano nell’area dello sviluppo economico per1. numero di docenti (e studenti) coinvolti 2. temi di ricerca trattati 3. contributi ai dibattiti di policy a livello internazionale (EC, FAO, WB..)
Alcuni dei principali temi • Dinamiche dell’ internazionalizzazione, catene globali del valore e
opportunità di sviluppo per imprese dei paesi in via di sviluppo• Disuguaglianza e povertà: studio degli indici multidimensionali• R&S e innovazione nei paesi in via di sviluppo • Sviluppo e sottosviluppo: disability, inclusione sociale, gender gap..• Food security e «land grabbing»• Protezione sociale nei paesi in via di sviluppo• Valutazioni di impatto di programmi in Etiopia, India, Palestina…..• Paesi in situazione di instabilità e conflitto ……..
I risultati sono disseminati al meglio…
• Tutte le nostre ricerche hanno una solida base teorica; oltre a articoli scientifici tuttavia prevedono policy Report e newslettersusati per diffondere i risultati e renderli fruibili dai policy makers. I convegni hanno (quasi) sempre una tavola rotonda finale in cui i relatori devono rispondere a domande in modo semplice e per un pubblico di non esperti
• Il DISEI promuove numerosi seminari, convegni, scuole estive sul tema dello sviluppo
• E’ stato sede di tre fra i quattro incontri annuali della Società Italiana degli Economisti dello Sviluppo -SITES (http://www.sitesideas.org/events/)
• Organizza la Scuola Estiva della SITES a Prato (http://www.sitesideas.org/summer-school-2017/74-82/program)
• Ha un intenso programma di seminari sul tema dello sviluppo
Le ricerche hanno un forte impatto…• e potenzialità di influenzare positivamente i processi decisionali
pubblici e privati• Ad esempio gli indicatori sulla disuguaglianza proposti da Cornia
(2014) tengono conto di nuove dimensioni della povertà e rendono possibile la formulazione di politiche di protezione sociale più efficaci
• Abbiamo recentemente redatto un Rapporto sulla complementarietà dei finanziamenti europei per progetti di ricerca e innovazione con le politiche di sviluppo(https://ec.europa.eu/research/iscp/pdf/publications/ki0116693enn_final_report.pdf);
• importanti Rapporti su paesi fragili, protezione sociale in Africa (European Report on Development - ERD2009, ERD2010)
• Questi Rapporti hanno stimolato la produzione di “Comunicazioni” e avuto un impatto sulle politiche di sviluppo della Commissione
Ma anche la didattica conta
Il DISEI è l’unico dipartimento in Italia in cui esiste l’intera filiera formativa su economia dello sviluppo• Laurea di primo livello (Sviluppo economico, cooperazione
internazionale socio-sanitaria e gestione dei conflitti)• Laurea Magistrale (Economics & Development, double degree
con l’Università di Goettingen)• Dottorato di Ricerca DELoS (Development Economics and Local
Systems)Uno degli obiettivi della “filiera” è formare i principali attori nel campo della cooperazione internazionale (testimoniato anche dal recente accordo con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione e Sviluppo -AICS).
La laurea triennale in «Sviluppo economico, cooperazione internazionale socio-sanitaria e gestione dei conflitti»….
….ha lo scopo di formare professionisti attivi nella cooperazioneallo sviluppo economico, sociale, educativo e sanitario, e neiprocessi di pace e gestione costruttiva dei conflitti.
Il corso è strutturato in modo da fornire le conoscenze e le capacitànecessarie sia a chi intende iniziare una attività professionale insettori della PA o in enti e imprese che hanno rapporti con paesi invia di sviluppo, che a coloro che desiderano continuare gli studi.
Si avvale di contributi da vari dipartimenti di Unifi; è caratterizzato dauna forte connotazione interdisciplinare, fornisce agli studenticonoscenze adeguate per un mondo del lavoro che richiede semprepiù il “multitasking” come attributo fondamentale.
La LM in Economics and Development forma...
• Economisti “dello sviluppo” che fanno analisi quali-quantitative dei processi di sviluppo a livello micro e macroeconomico e disegnano, implementano e valutano l’impatto di interventi (politiche, programmi e progetti) di sviluppo.
• Economisti “applicati” che progettano, analizzano e valutano politiche nei principali settori dell'intervento economico (politiche industriali, dei servizi, del lavoro, del welfare). Possiedono conoscenze teoriche e strumenti empirici adeguati per l'analisi degli effetti reali generati dall'attivazione e realizzazione operativa delle politiche di intervento economico.
• Economisti “internazionali” che analizzano e valutano aspetti economici ed istituzionali legati agli scambi internazionali e possono esercitare funzioni di elevata responsabilità in imprese internazionalizzate, istituzioni finanziarie, pubbliche amministrazioni e organismi internazionali, enti di ricerca, uffici studi
Importante collaborazione con Syracuse University di Firenze
Studenti della SUF frequentano alcuni corsi di E&D al Polo delle Scienze Sociali
Due corsi di ED presso la SUF:- Economic History of Globalisation- Politics of Globalisation andHuman Rights
E’ un corso di laurea molto internazionale…
Double Degree con Università di Göttingen
Gli studenti provengono da Cina, Germania, Russia, Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Iran, Giordania, Albania, Ucraina, Cile… oltre che da altri Atenei in tutta Italia
Oltre il 40% degli studenti partecipa al Progetto ERASMUS in Paesi dell’UE e EXTRA EU; primo cdl della Scuola di Economia e Management e secondo in Ateneo per numero di Erasmus (anche incoming numeri molto elevati)
Paesi meta degli studenti ED: Germania, Francia, Cina, Giappone, Turchia, Australia, Messico, Costa Rica, Colombia
Sui laureati in E&D lo studente Sebastien Payet fatto una ricerca…. Vi presento qualche risultato
Dove lavorano i nostri laureati? Il lavoro è correlato agli studi fatti?
Il 15% lavora in emergenti e PVS I posti di lavoro sono molto correlati con gli studi fatti
Quanto guadagnano e sono soddisfatti?
La maggior parte guadagna oltre 1500 euro….
Ritiene di esser pagata «il giusto»
E’ soddisfatta del lavoro
Survey sui laureati, svolta da Sebastien Payet
Il dottorato DELOS chiude il ciclo
• Indirizzo specialistico unico in Italia• Ogni anno: 4 borse di studio; in media 80
domande, anche provenienti da vari PVS• Molti articoli pubblicati bene dalle tesi di
dottorato; importanti collaborazioni in progetti internazionali, anche con paesi extraeuropei
• Buono il placement in organizzazioni internazionali, in università italiane ed estere
• In prospettiva: importante potenziare l’internazionalizzazione del corpo docente
I progetti sono finanziati in molti modi…
• Progetti Europei: H2020; Marie Curie;• Organizzazioni internazionali: Fao; International Trade
Center- Ginevra (ITC); Devco (EU, DG development); WB; Unctad; Unido; Unicef; IADB….
• Agenzia per la cooperazione allo Sviluppo (AICS); Maeci; Miur
• ONG Italiane e straniereQualche progetto lo vedrete illustrato nel poster DISEI, ma la ricerca è molto più ampia e variegataAbbiamo fatto e facciamo progetti sul campo ma anche valutazione dell’efficacia di tutti i progetti DG Research nei PVS
Da quest’ultimo abbiamo imparato quattro lezioni…
La cooperazione tra l'UE, PVS e emergenti suricerca e innovazione contribuisce alraggiungimento degli obiettivi di svilupposostenibileI PVS devono disporre di un livello minimo dicapitale umano, di capacità e di infrastruttureistituzionali per poter utilizzare in modoefficiente i finanziamenti per la ricerca el'innovazione e per garantire risultatiSotto tale soglia, la probabilità di essereselezionati come partner è bassa, ilcofinanziamento crea enormi impedimenti edè probabile che gli spillover per la societàsiano irrilevantiL'efficacia dei grants UE è fortementecondizionata dal funzionamento del sistemanazionale di ricercaE’ necessario un approccio differenziato
2184 grants FP7 con partner in PVS, di cui in Africa (56%), America Latina (34%) e Sud-Est asiatico (11%); oltre 71 paesi, in media 31 grants per paese. Le economie emergenti hanno in media circa 180 grants. Il FP7 accorda ai partner in PVS la copertura del 73% del costo totale della ricerca
La forza del DISEI è coniugare didattica e ricerca
• In tutti i nostri progetti abbiamo sempre coinvolto gli studenti a tutti i livelli (triennale, magistrale, dottorato, ovviamente con ruoli diversi)
• Hanno svolto tesi e somministrato i questionari delle Survey, fatto esperienze anche «dure» sul campo (in Bangladesh in uno studente poteva muoversi solo in ambulanza per andare alle riunioni…in Kenya una ragazza è scampata a un attentato…) hanno intervistato famiglie rurali in Malawi scoprendo che una donna non poteva intervistare portando i pantaloni, hanno studiato la produzione del pepe rosa, del riso, il ruolo dei prezzi su mercati incompleti e dell’ITC, il sistema dei pagamenti Mpesa… e tanto altro
• Hanno portato un entusiasmo e una ventata di novità ai nostri modi di pensare e fare ricerca
• Hanno imparato molto e insegnato molto• Lascio la parola a Filippo Santi per una breve descrizione di due tre
progetti ai quali i nostri studenti hanno lavorato…
1. Particip-ACTION (n. 2 nel poster)
Le difficoltà che le persone con disabilitàaffrontano ogni giorno sono molteplici:limitato accesso a servizi di qualità,ambiente sociale ostile, scarse opportunitàdi lavoro, esclusione dalla vita sociale eculturale. La discriminazione nei confrontidelle donne disabili le rende uno dei gruppipiù vulnerabili e esclusi
Obiettivo: Empowerment delle personecon disabilità attraverso il rafforzamentodelle organizzazioni create e gestite dadonne affette da disabilità.
Il progetto è stato condotto in trecomunità distinte a Nablus, Betlemme eRamallah
Cosa abbiamo fatto
Formazione sulle metodologie di ricerca e approccio delle capability– Facilitato un processo partecipativo che ha portato all’individuazione delle
domande di ricerca e della metodologia– Elaborato gli strumenti metodologici di raccolta dati
Assistenza alla raccolta dati effettuata dai tre gruppi di donneAnalisi Partecipata delle informazioni raccolteDisseminazione dei i risultati in Italia e all’estero: Firenze, Roma, Bologna, Milano (Conferenza CUCS), Losanna (Conferenza ALTER), Oslo, Tubinga, Città del Capo (HDCA)
Per promuovere l’inclusione di donne affette da disabilità nel mercato dellavoro in Palestina, abbiamo favorito l’empowerment delle Organizzazionidi Persone con Disabilità. Abbiamo applicato un approccio partecipativo,dove i soggetti coinvolti contribuiscono in prima persona alla definizione degliobiettivi del progetto
2. Valutazione di Impatto – AVCPO (4)
La sfida: perseguire una strategia di crescita guidata dal settore agricolo, partendo dal basso; aumentare il benessere dei piccoli coltivatori e proprietari terrieri, per aumentarne il potere contrattuale ed economico in seno ai progetti di sviluppo industriale Etiope.
Obiettivo: aumentare il benessere dei piccoli agricoltori locali della regione di Bale in Etiopia, rafforzando il loro ruolo all’interno della catena del valore del grano duro.
Cosa abbiamo fatto:
Innovatività: coinvolgimento diretto dei soggetti interessati in un quadro di analisi qualitative e quantitativeCollaborazione con istituti di ricerca internazionali (GDI)Coinvolgimento di istituti di ricerca (OARI) e ricercatori etiopi, Portata: oltre 800 agricoltori coinvoltiDisseminazione: Milano (EXPO 2015), Brescia (CUCS), Berlino (Conferenza PEGNET)
Il successo del progetto ha portato all’espansione dell’iniziativa in altre province e, in prospettiva, ad altre catene del valore in Etiopia, nell’ottica di un processo di sviluppo basato sulla valorizzazione delle risorse endogene.
Una valutazione di impatto volta a determinare il grado dicoinvolgimento dei piccoli agricoltori e proprietari terrieri nei progetti dipotenziamento della catena del valore del grano duro.
Valutazione SINER-GI (1)
Il nostro ruolo: sviluppare un quadro conoscitivo organico circa gli effetti delleindicazioni geografiche per i prodotti agricoli, in vista delle negoziazioniinternazionali in sede WTO
Obiettivo:
favorire lo sviluppo locale delle aree rurali rimaste ai margini dei processi di crescita economica, evidenziando il ruolo dei prodotti con indicazione geografica, in un’ottica di tutela della biodiversità e delle conoscienze agricole tradizionali, lotta alla povertà, e maggiore equità negli scambi interni alle catene globali del valore.
Cosa abbiamo fattoUno studio sulla valorizzazione dei caffè di origine in Repubblica Dominicana
Verifica delle potenzialità di utilizzo delle indicazioni geografiche per le produzioni di caffè in diversi territori del paese
Valutazione degli effetti in termini economici e di inclusione sociale dei piccoli produttori in aree marginali
Analisi delle politiche pubbliche di accompagnamento e raccomandazioni di policy
Coinvolgimento di enti di ricerca locali (IDIAF) ed internazionali (CIRAD)
E molti altri progetti…….