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1 LA PREVENZIONE INCENDI 1

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LA PREVENZIONE INCENDI

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Programma

• Contesto normativo• Cos’è un incendio• Prevenzione• Protezione• Emergenza• Prova Pratica• Test finale

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Contesto normativo

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D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)

Il D.Lgs. richiede che l’organizzazione per l’emergenza sia, a tutti gli effetti, parte del

sistema di Organizzazione Aziendale

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D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)

Diritti dei lavoratori in caso di pericolo grave ed immediato

1. Il lavoratore che, in caso di pericolo grave, immediato e che non può essere evitato, si allontana dal posto di lavoro ovvero da una zona pericolosa, non può subire pregiudizio alcuno e deve essere protetto da qualsiasi conseguenza dannosa

2. Il lavoratore che, in caso di pericolo grave e immediato, è nell’impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico, prende misure per evitare le conseguenze di tale pericolo, non può subire pregiudizio per tale azione, a meno che non abbia commesso una grave negligenza

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D.M. 10/03/1998

Valutazione dei rischi di incendio:a) Individuazione di ogni pericolo di incendio

b) Individuazione dei lavoratori e di altre persone presenti nel luogo di lavoro esposte a rischi di incendio

c) Eliminazione o riduzione dei pericoli di incendio

d) Valutazione del rischio residuo di incendio

e) Verifica della adeguatezza delle misure di sicurezza esistenti ovvero individuazione di eventuali ulteriori provvedimenti e misure necessarie ad eliminare o ridurre i rischi residui di incendio

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D.M. 10/03/1998

CLASSIFICAZIONE DEL LIVELLO DI RISCHIO DI INCENDIOLUOGHI DI LAVORO A RISCHIO DI INCENDIO BASSO (4 ore):

• Scarse possibilità di sviluppo di principi di incendio• Limitata probabilità di propagazione dello stesso

LUOGHI DI LAVORO A RISCHIO DI INCENDIO MEDIO (8 ore):• Presenza di sostanze infiammabili e/o condizioni locali e/o di esercizio che possono favorire lo sviluppo di un incendio• Limitata probabilità di propagazione dello stesso

LUOGHI DI LAVORO A RISCHIO DI INCENDIO ELEVATO (16 ore):• Presenza di sostanze infiammabili e/o condizioni locali e/o di esercizio che possono favorire lo sviluppo di un incendio • Forti probabilità di propagazione delle fiamme nella fase iniziale• Non classificabile come rischio basso o medio

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• Cos’è un incendio

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DEFINIZIONI

Combustibile: sostanza capace di bruciare (contiene elementi quali carbonio, idrogeno, zolfo, etc.)

Comburente: sostanza contenente ossigenoLimite d’infiammabilità: concentrazione min o max di combustibile rispetto al comburente perché una miscela sia infiammabile

Temperatura d’infiammabilità: T min alla quale la sostanza emette vapori in quantità tale da formare con l’aria (comburente) una miscela infiammabileTemperatura di accensione: T min che la miscela combustibile + comburente deve raggiungere, almeno in un punto, per accendersi

Innesco: fonte di energia che permette di raggiungere la temperatura di accensioneSostanza infiammabile: sostanza che, alle normali condizioni di T e P, emette vapori capaci di iniziare e mantenere una combustione con fiamma in condizioni normali di T e P

L’incendio è la reazione violenta e non controllata di una sostanza combustibile che si lega con l’ossigeno, sviluppando calore, fiamme, gas,

fumo

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IL TRIANGOLO DEL FUOCO

ComburenteInnesco

Combustibile

La combustione può avvenire solo in presenza dei tre lati!

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IL TRIANGOLO DEL FUOCO

ComburenteInnesco

Combustibile

Se agisco su uno dei tre lati del triangolo la combustione non avviene

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T DI ACCENSIONE

Fonte: “Manuale per corso di formazione antincendio per addetti ad attività a rischio elevato” dei Vigili del Fuoco

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T DI INFIAMMABILITA'

Fonte: “Manuale per corso di formazione antincendio per addetti ad attività a rischio elevato” dei Vigili del Fuoco

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CARATTERISTICHE D'INFIAMMABILITA'

Fonte: D.Domenighini, Prevenzione ed estinzione degli incendi, 1998, II edizione - Mega Italia Sicurezza & controllo

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ANDAMENTO DI UN INCENDIO

È possibile spegnere l’incendio solo se si interviene prima del punto di FLASH OVER

Fonte: “Manuale per corso di formazione antincendio per addetti ad attività a rischio elevato” dei Vigili del Fuoco

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I PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE

I principali prodotti della combustione sono:• CALORE• FUMO (nero e bianco)• GAS DI COMBUSTIONE (asfissianti o tossici)

I principali effetti sul corpo umano sono:• asfissia (per mancanza di ossigeno nell’aria)• intossicazione da sostanze nocive presenti nei fumi• ferite e fratture per riduzione della visibilità, cadute e/o crolli• ustioni

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CONSEGUENZE DELL'INCENDIO

CALORE:• Danni diretti: ustioni, disidratazione, difficoltà respiratorie• Danni indiretti: crolli strutturali, esplosioni, difficoltà di esodo per porte surriscaldate, passaggi inaccessibili, etc.

FUMI: • Invade i locali in tempo molto brevi, il principale problema per l’esodo e l’intervento dei VVF• Effetto irritante alle mucose degli occhi e alle vie respiratorie• Difficoltà per la respirazione e la visibilità, ostacolando l’esodo• Fumi neri: incombusti e ceneri• Fumi bianchi: da condensazione vapore acqueo dell’umidità dei combustibili

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USTIONI

Se gli abiti prendono fuoco, stendersi a terra (eventualmente rotolarsi) e avvolgere in una coperta o giacca per soffocare le fiamme; non utilizzare gli

estintori sulle persone!

1° GRADO: • pelle arrossata e dolente• guaribile spontaneamente• bagnare con acqua corrente fredda

2° GRADO:

• bolle e vescicole, lesioni del derma• necessità di ricorrere a cure mediche• bagnare con acqua corrente fredda o ghiacciata• non forare le vescicole - mettere una garza sterile

3° GRADO:

• distruzione oltre il derma• distruzione fino a carbonizzazione dei tessuti• urgente ospedalizzazione• in genere richiede l’innesto di tessuti sani• non applicare nulla sulla pelle ustionata• non strappare i vestiti aderenti alla pelle

Se la vittima è cosciente, somministrare sorsi d’acqua con sale da cucina e bicarbonato per compensare la disidratazione - Non somministrare alcolici né eccitanti

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I PRINCIPALI GAS DI COMBUSTIONE

• Anidride Carbonica (CO2): è il gas che si sviluppa maggiormente; non è tossico ma, sostituendosi all’ossigeno dell’aria, può provocare asfissia

• Ossido di carbonio (CO): è presente dove scarseggia l’ossigeno; è inodore e incolore, ed è molto tossico

• Acido cianidrico (HCN): in combustioni di materiali organici contenenti azoto (lana, seta, fibre, diverse resine sintetiche, etc.); odore di mandorle amare; molto tossico

• Anidride solforosa (SO2): per combustione di sostanze contenenti zolfo; odore sulfureo; tossica, corrosiva, irritante (a seconda della concentrazione nell’aria)

La prima causa di decesso per incendi è costituita dalle intossicazioni da fumi e gas di combustione

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I PRINCIPALI GAS DI COMBUSTIONE

La prima causa di decesso per incendi è costituita dalle intossicazioni da fumi e gas di combustione

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DEFICIENZA DI OSSIGENO

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CLASSE DEI FUOCHI

A

C

D

B

"E"

• Combustibili solidi con brace (carta, legno, plastica, etc.)• Per raffreddamento (acqua)

• Combustibili liquidi (benzina, alcool, solventi, etc.) o solidi liquefacibili• Non utilizzare acqua! (lascia “galleggiare” il liquido in fiamme)• Conoscere T infiammabilità dei liquidi usati per prevenire rischi • Fuochi di gas infiammabili (metano, propano, butano, idrogeno, etc.)• Prevenzione: ventilazione dei locali a rischio, impianti di rilevazione• Conoscere se gas è più leggero dell’aria (metano) o meno (GPL) per sapere se stratifica in alto o in basso • Fuochi di metalli o di sostanze chimiche combustibili (magnesio, potassio, fosforo, sodio, alluminio, etc. e relativi composti organici)• Reagiscono con acqua o schiuma con formazione di idrogeno e pericolo di esplosione• Fuochi da apparecchiature elettriche sotto tensione• Non utilizzare acqua o schiuma, ma estintori a polvere o a CO2

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Prevenzione

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PRINCIPALI CAUSE D'INCENDIO

• Impianti elettrici

• Sigarette, mozziconi, fiammiferi

• Negligenza o mancato coordinamento nei lavori di appalto

• Deposito o manipolazione non idonea di sostanze infiammabili o combustibili

• Accumulo di rifiuti, carta o latro materiale combustibile

• Uso negligente di fiamme libere o di apparecchi generatori di calore

• Inadeguata pulizia e scarsa manutenzione

• Guasti e difetti degli impianti di riscaldamento

• Fulmini

• Autocombustione

• Incendi dolosi

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LE PERCENTUALI

• Impianti elettrici 35,6%

• Cause non accertate 25,6%

• Sigarette, mozziconi, fiammiferi 8,6%

• Autocombustione 6,1%

• Faville e fuochi d’artificio 4,6%

• Dolose 4,6%

• Fulmini 3,6%

• Camino 3,6%

• Guasti impianti di riscaldamento 3,6%

• Surriscaldamento motori e macchine vari 2,6%

• Esplosioni e scoppi 1,5%

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I CANTIERI

Condizioni di lavoro caratterizzate da:• variazioni continue del tipo di lavoro in conseguenza dell’avanzamento della costruzione

• utilizzo di equipaggiamenti provvisori che raramente soddisfano gli standard di sicurezza richiesti per le installazioni fisse

• grande varietà di lavori di solito eseguiti da più imprese simultaneamente

• una costante rotazione delle imprese e del personale (è raro che una squadra ben coordinata lavori a lungo nello stesso cantiere)

• recuperi forzati dovuti a circostanze impreviste come cattivo tempo o ritardi nelle spedizioni

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CONTROLLI PERIODICI

• estintori e dotazioni antincendio• vie di uscita, passaggi, corridoi, scale• porte lungo le vie d’uscita• porte resistenti al fuoco• apparecchiature elettriche• fiamme libere• rifiuti e scarti combustibili• materiali infiammabili• luoghi di lavoro• allarme

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LA PREVENZIONE

Misure strutturali:• impianti elettrici a regola d’arte e a norma C.E.I.• collegamento a terra di impianti, strutture, serbatoi, etc.• impianti parafulmine• dispositivi di sicurezza degli impianti di distribuzione e di utilizzazione delle sostanze infiammabili• ventilazione dei locali (soprattutto quelli a rischio)• utilizzo di materiali incombustibili• pavimenti e attrezzi antiscintilla• segnaletica di sicurezza• prodotti infiammabili in luoghi adeguati• vasche di contenimento per liquidi infiammabili

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LA PREVENZIONE

Misure comportamentali:• informazione e formazione antincendio• analisi delle cause d’incendio più comuni• controllo dell’ambiente di lavoro e delle attrezzature• manutenzione ordinaria e straordinaria• pulizia e ordine nei luoghi di lavoro• materiali combustibili lontani da inneschi o fonti di calore• divieto di fumo• liquidi infiammabili in contenitori chiusi e attenzione agli sversamenti (arrestare eventuali perdite, pulire prontamente, etc.)

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Protezione

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SPEGNIMENTO

Per raffreddamento

Per soffocamento

Per sottrazione del combustibile

Agisce sull’innesco (T di accensione)

Impedisce il contatto comburente - combustibile

Allontana il combustibile dal comburente

Acqua o CO2

Coperta, schiuma, CO2, polvere

Intercettazione gas

Per inibizione chimica: intervento con speciali sostanze chimiche atte a bloccare chimicamente la reazione di combustione (idrocarburi alogenati)

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LE SOSTANZE ESTINGUENTI

ACQUA • Per raffreddamento• Per separazione tra combustibile e comburente• Diluizione delle sostanze infiammabili solubili• Disgregazione, rottura del contatto tra combustibile e comburenteOttima per fuochi di classe AControindicazioni: • può rovinare materiali delicati• può gelare• reagisce violentemente con altre sostanze come gli acidi• non efficace su liquidi infiammabili

Non utilizzare su elementi sotto

tensione!

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LE SOSTANZE ESTINGUENTI

SCHIUMA • Acqua + schiumogeno• Agisce per soffocamento (separazione meccanica del combustibile dal comburente) e per raffreddamento• Efficace per estinzione dei combustibili liquidi perché galleggia su di loro• Gela, reagisce con gli acidi

• Per soffocamento e per raffreddamento• Pulizia assoluta (adatta per apparecchiature elettriche, archivi, computer)• Non adatta per solidi e all’esterno• Aerare dopo l’utilizzo perché è un gas asfissiante (impianti automatici si arriva alle concentrazioni che provocano asfissia)

Non utilizzare su elementi sotto

tensione!

ANIDRIDE CARBONICA

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LE SOSTANZE ESTINGUENTI

POLVERI • Polivalenti, adatte in genere a tutti gli incendi• Agisce principalmente per soffocamento• Non sono tossiche, ma è bene aerare dopo l’utilizzo• Sporcano (possono rovinare materiali delicati, ad ex: computer)

• Per soffocamento (separazione meccanica del combustibile dal comburente)• Poca efficacia sui liquidi perché non galleggia• Serve soprattutto per arginare e compartimentare zone allo scopo di circoscrivere l’incendio

SABBIA

• Vietato perché dannoso per l’ambiente, permesso in alcune situazioni critiche• “Agenti puliti”, agiscono per inibizione chimica (e soffocamento)

HALON(idrocarburi idrogenati)

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LE SOSTANZE ESTINGUENTI

Fonte: D.Domenighini, Prevenzione ed estinzione degli incendi, 1998, II edizione - Mega Italia Sicurezza & Controllo

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LE SOSTANZE ESTINGUENTI

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PROTEZIONE ATTIVA E PASSIVA

PROTEZIONE PASSIVA

• riduzione del carico di incendio• materiali di arredamento con reazione al fuoco bassa• opportuna compartimentazione dei locali• distanze di sicurezza, vie d’esodo e luoghi sicuri adeguati

PROTEZIONE ATTIVA

• impianto di rilevazione / spegnimento / segnalazione automatica• estintori - idranti - naspi• illuminazione d’emergenza• organizzazione - procedure• impianti tecnologici ed ausiliari

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RESISTENZA AL FUOCO

R Mantenimento della stabilità (resistenza meccanica) sotto l’azione del fuoco

RE Mantenimento di stabilità più tenuta (non consente il passaggio di fiamme e fumi)

REI Mantenimento di stabilità, tenuta ed isolamento termico (riduce la trasmissione di calore verso la faccia non esposta)

R30 = in presenza di un incendio mantiene la stabilità per almeno 30 minutiREI120 = in presenza di un incendio mantiene stabilità, tenuta ed isolamento termico per almeno 120 minuti

Capacità di un elemento da costruzione di mantenere le sue caratteristiche a fronte di un incendio

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REAZIONE AL FUOCO

Grado di partecipazione alla combustione di un materiale esposto al fuoco

Classe 0 Non combustibili

Classi 1 - 5 Per materiali da costruzione, in funzione crescente della loro combustibilità

Classi 1 IM -3 IM

Per mobili imbottiti, in funzione della maggior combustibilità

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ESTINTORI

Ad acqua - gittata 5 mA schiuma - gittata 5/8 mA polvere - gittata 7/8 m

Ad anidride carbonica - gittata 3/4 mAd idrocarburi alogenati

Portatili (<20kg) o Carrellati (>20kg)

“21A 89B C”

A, B, C tipi di fuochi che spegne

• 21A = spegne incendio catasta di listelli di legno 0,56x0,5x2,1 m• 89B = spegne incendio di 89 L di liquido (acqua + benzina)

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ESTINTORI A POLVERE

L’erogazione di polvere da un estintore da 6 kg dura 15

secondi

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ESTINTORI AD ANIDRIDE CARBONICA

Fascia tricolore rossa, gialla e verde sull’estintore

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ESTINTORI A SCHIUMA

Fascia bicolore rossa e gialla sull’estintore

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ESTINTORI CARRELLATI

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DISPOSIZIONE DEGLI ESTINTORI

• All’interno dell’ambiente da proteggere se presidiato• All’esterno degli ambienti non presidiati• Vicino agli elementi pericolosi ma a distanza tale da non essere direttamente coinvolti nell’incendio• Lungo le vie di fuga e vicino alle porte di emergenza, in modo che non intralci• Visibili, segnalati da cartelli, facilmente accessibili• Possibilmente a parete, a 1,5 m circa dal pavimento; oppure a terra su porta estintori appositi• Non disporre più estintori nello stesso posto• Area coperta da un estintore: circa 150 - 250 mq per ambienti ordinari

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UTILIZZO DEGLI ESTINTORI

• Indicazioni sull’etichetta: togliere la spina di sicurezza, premere la leva, dirigere il getto alla base delle fiamme• Non lasciare un operatore da solo ad affrontare il fuoco!• Non prendere mai gravi iniziative personali!• Agire col vento alle spalle• Restare sempre tra fuoco e via di fuga!• In caso di azione simultanea di due operatori, operare di fianco, con un angolo di azione al max di 90°• Azione rapida e decisa, premendo a fondo la leva• Posizione bassa e protetta (minore esposizione a fumo e calore), con le gambe flesse per avere maggiore mobilità• Una volta spento, bagnare abbondantemente la zona e controllarla a vista, rimuovere ed esporre all’aria ceneri e residui

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UTILIZZO DEGLI ESTINTORI

Indossare i dispositivi di protezione individuale in dotazione

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UTILIZZO DEGLI ESTINTORI

Scegliere il tipo adatto di estintore

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UTILIZZO DEGLI ESTINTORI

Lo spillo di sicurezza va sempre tolto prima di avvicinarsi al fuoco

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UTILIZZO DEGLI ESTINTORI

Bisogna porsi con il vento dietro le spalle (sottovento) e in posizione tale da non avere visibilità e respirazione ostacolati dal fumo

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UTILIZZO DEGLI ESTINTORI

Non utilizzare l’estintore inutilmente ma, a seconda dei casi, con l’orientamento opportuno

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UTILIZZO DEGLI ESTINTORI

Il getto dell’estintore va diretto alla base delle fiamme o alla base dell’alimentazione che può essere in basso o in alto

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UTILIZZO DEGLI ESTINTORI

Spegnimento prima alla base delle fiamme, poi a terra

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UTILIZZO DEGLI ESTINTORI

Quando si affronta un incendio in più persone mai operare in posizione contrapposta, ma fianco a fianco con una angolazione max di 90°

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UTILIZZO DEGLI ESTINTORI

Non prendere mai gravi iniziative personali

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UTILIZZO DEGLI ESTINTORI

Un incendio di grandi dimensioni non va mai spento da una sola persona ma bisogna utilizzare più estintori, attaccando le fiamme

contemporaneamente da più parti

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UTILIZZO DEGLI ESTINTORI

La staticità e l’indecisione dell’operatore comportano uno spegnimento difficoltoso

Usare l’estintore muovendo la manichetta a ventaglio iniziando dalle fiamme più vicine poi avanzando progressivamente

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UTILIZZO DEGLI ESTINTORI

Non indirizzare il getto dell’estinguente al centro della vasca: può provocare proiezione di liquido e vapori propagando l’incendio e

causando ustioni. Usare l’estintore alla giusta distanza

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UTILIZZO DEGLI ESTINTORI

Ogni estintore va utilizzato in conformità alla propria tipologia e tecnologia di costruzione e in conformità all’estinguente in esso

contenuto

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UTILIZZO DEGLI ESTINTORI

In un incendio di piccole dimensioni bisogna lasciare una rimanenza di estinguente per un’eventuale ripresa delle fiamme

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IDRANTI A MURO E NASPI

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IDRANTI SOTTOSUOLO E SOPRASSUOLO

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IDRANTI SOTTOSUOLO E SOPRASSUOLO

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LANCE E MANICHETTE

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MANICHETTE

Avvolgimento in doppio Avvolgimento in semplice

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MANICHETTE

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UTILIZZO DEGLI IDRANTI

• 2 operatori per stendere e collegare le manichette• Lo svolgimento della manichetta va effettuato a lancia e idrante non collegati, senza acqua• Un addetto va verso il fuoco con la lancia e l’attacco maschio• L’altro addetto va verso l’idrante con l’attacco femmina• Tenere presente la necessità di assorbire la spinta dell’acqua quando si aprono e chiudono le intercettazioni• Non utilizzare su elementi sotto tensione (consigliabile di staccare personalmente l’energia elettrica)

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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

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SEMIMASCHERE E MASCHERE

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SEMIMASCHERE E MASCHERE

Utilizzare le semimaschere [maschere a pieno facciale] solo se:

• si conosce la natura della sostanza tossica

• il tenore di ossigeno è sempre superiore al 17%

• l’atmosfera del posto di lavoro è sempre normalmente ventilata

• la concentrazione dei tossici non oltrepassa mai il limite dello 0,1% [0,5% per le maschere a pieno facciale] né presenta carattere di

pericolo per la vita

Altrimenti utilizzare gli autoprotettori!

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MASCHERA ANTIGAS

Fissaggio al visoIndossare la maschera protettiva

Prova di tenuta

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AUTORESPIRATORE

Hanno una loro riserva di ossigeno

Possono essere usati in qualsiasi tipo di ambiente

• a ciclo aperto• a ciclo chiuso

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FILTRI ANTIGAS

-monovalenti: quando proteggono da un solo gas nocivo-polivalenti: quando proteggono da più gas nocivi-universali: quando proteggono da qualsiasi gas nocivo

Fonte: “Manuale per corso di formazione antincendio per addetti ad attività a rischio elevato” dei Vigili del

Fuoco

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Emergenza

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LA GESTIONE DELLE EMERGENZE

Piani e procedure di emergenza studiati e messi in pratica in anticipo

La facilità di spegnere un incendio dipende molto dalla tempestività con cui si interviene!

PIANO DI EMERGENZA deve stabilire:• le azioni che i lavoratori devono attuare in caso di emergenza• i compiti specifici dei componenti della Squadra Antincendio• le procedure per l’evacuazione del luogo di lavoro• disposizioni per la richiesta di intervento dei VV.F.• Specifiche misure per assistere le persone disabili

Deve essere semplice da applicare!

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Per i luoghi di lavoro con meno di 10 dipendenti non è obbligatorio

Prova di evacuazione almeno una volta all’annoÈ essenziale stabilire:• cosa deve fare chiunque scopra un’emergenza• come dare l’allarme• quali sono i segnali di allarme• cosa deve fare ciascuno al segnale di allarme• cosa non si deve fare

LA GESTIONE DELLE EMERGENZE

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Per i luoghi di lavoro con meno di 10 dipendenti non è obbligatorio

Prova di evacuazione almeno una volta all’annoÈ essenziale stabilire:• cosa deve fare chiunque scopra un’emergenza• come dare l’allarme• quali sono i segnali di allarme• cosa deve fare ciascuno al segnale di allarme• cosa non si deve fare

LA GESTIONE DELLE EMERGENZE

∗ pensare che qualcun altro abbia già dato l’allarme∗ prendere pericolose iniziative personali∗ restare nel fabbricato dove si c’è l’incendio∗ abbandonare il posto di lavoro senza aver messo in sicurezza i mezzi di lavoro impiegati (togliere tensione) - compatibilmente con l’imminenza del pericolo∗ abbandonare materiali lungo le vie di fuga

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COMPITI DEGLI ADDETTI IN EMERGENZA

Rendere operativi i piani di emergenzaDare l’allarme

Organizzare l’evacuazioneChiamare i soccorsi

Gestire i primi interventiCollaborare con i vigili del fuoco

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COMPITI DEGLI ADDETTI IN EMERGENZA

Rendere operativi i piani di emergenzaDare l’allarme

Organizzare l’evacuazioneChiamare i soccorsi

Gestire i primi interventiCollaborare con i vigili del fuoco

Base “ semivolontaria” della squadra di emergenza: “ I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare

la designazione. Essi devono essere formati, essere in numero sufficiente e disporre di attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimensioni ovvero dei rischi specifici dell’azienda ovvero dell’unità

produttiva”

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ALLARME - SEGNALAZIONE

Cercare di aiutare i presenti a mantenere la calmaDare l’allarme ai presenti e ai responsabiliChiamare o far chiamare i Vigili del Fuoco

• telefonare al 115• dare indicazioni per raggiungere il luogo dell’incendio• indicare cosa è accaduto, l’entità dell’incendio e se ci sono infortunati

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PR

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diE

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EN

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PR

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INTERVENTO SUL FUOCO

Cercare di non intervenire da soli

Se possibile, allontanare eventuali sostanze combustibili e spegnere gli impianti elettrici

Provare a spegnere l’incendio con gli estintori più vicini

Rimanere sempre tra il fuoco e la via di fuga più vicina

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EVACUAZIONE

• Non tornare indietro a recuperare oggetti

• Non usare l’ascensore

• Aiutare chi si trova in difficoltà

• Se non si è addetti all’emergenza, raggiungere il punto di raccolta

• Aprire le porte con cautela (rischio di fiamme)

• In presenza di fiamme camminare bassi, eventualmente strisciare a terra dove l’aria è più respirabile

• Mettere un fazzoletto possibilmente bagnato su bocca e naso

• Se pericolo di crolli, tenersi vicino ai muri o ripararsi sotto i tavoli

• Rimanere nel punto di raccolta fino ad esplicita autorizzazione ad andarsene, e non ostacolare i soccorsi

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RICORDARSI

• Controllare che non rimangano persone all’interno dei locali (addetti alla gestione dell’evacuazione)

• Chiudere le porte tagliafuoco alle proprie spalle

• Non bloccare le porte tagliafuoco aperte

(Dispositivi elettromagnetici che rilasciano le porte in caso di: attivazione rilevatori di fumo posti nelle vicinanze o

attivazione sistema di allarme incendio o mancanza alimentazione elettrica del sistema allarme incendio o

comando manuale)

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