la piazza di rovigo - 2012giu n81

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 81 www.lapiazzaweb.it di Rovigo

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La Piazza di Rovigo - 2012giu n81

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 81 www.lapiazzaweb.it

di Rovigo

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continua a pag. 8

L’Intervento

La presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto ha inviato lo scorso 26 giugno al governa-tore del Veneto Luca Zaia una lettera di

protesta circa alcune decisioni deliberate dalla Giunta regionale sulle funzioni delle Province.

Non si possono abolire funzioni e servizi senza un confronto democratico

*Presidente della Provincia di Venezia

di Francesca Zaccariotto*

Il comune si allea con l’Agenzia delle Entrate

Evasione fi scale

pag. 6

Rivendicazioni nella Lega del dopo il congresso

Politica

pag. 7

DETENUTI STIPATI E AMMALATI

Il territorio prova a tornare alla normalità dopo la serie di scosse di terremoto che dal 20 di mag-gio ai primi giorni di giugno hanno tenuto tutti con il fi ato sospeso. Questo terremoto, infatti, anche se verrà archiviato come “dell’Emilia”

ha toccato in profondità anche il Polesine, tanto che il consiglio dei ministri ha esteso anche alla

provincia di Rovigo lo “stato di emergenza”.

pag. 9

IL POLESINE SI SCOPRE TERRA SISMICA

La situazione dei detenuti nel carcere cittadino è sempre più grave. Già altre volte abbiamo

parlato dell’argomento sulle colonne di questo giornale, tempo fa avevamo dato precisa in-

formazione dello sciopero della fame al quale si erano sottoposti i detenuti, per richiamare

l’attenzione sul sovraffollamento delle celle e sul cronico sottorganico del personale.

pag. 11

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 81 www.lapiazzaweb.it

di Rovigo

Piano sociosanitario, salve le due Ulss

Sanità

pag. 8

pagg. 4-5

Parco Maddalena diviso da un “muro”Il Tar ha dato ragione ai proprietari che hanno recintato le rispettive aree

Il parco, nel cuore della città, è diventato il nuovo fulcro dell’ennesima controversia amministrativa: si tratta del Maddalena,

in località Commenda. Il parco oggi appare diviso a metà in

quanto i proprietari dei due terzi dell’area, le aziende private Reale Mario e Cefi l, hanno provveduto, grazie alla sentenza favorevole del Tar, a recintare la loro proprietà. Per risa-lire alle cause della controversia bisogna tor-nare indietro di qualche anno, ossia ai tempi dell’Amministrazione Merchiori e agli investi-

menti fatti allora per l’area Commenda. Si trattava di circa 10 milioni di euro, parte dei quali usati anche per la sistemazione del par-co. La precipitazione degli eventi, tuttavia, si è registrata con il subentro dell’attuale Am-ministrazione che anziché cercare di entrare in possesso dell’area di proprietà dei privati in via Bonaria, ha dato il via ad un esproprio, con un indennizzo per le parti in causa di 273 mila euro. Dopo questo fatto, le due aziende hanno perciò fatto ricorso al Tar, con relativa sentenza: la restituzione immediata

dell’area, e la conseguente recinzione della zona. I due proprietari si sarebbero aspettati un incontro con l’amministrazione, anche perché la disponibilità a cedere le proprie quote del parco non mancava ma visto il pro-cedere dell’Amministrazione hanno preferito tutelarsi ricorrendo al Tribunale amministra-tivo regionale. La vicenda, tuttavia, non è ancora conclusa. Sul futuro del parco pende ancora una sentenza del Tar che dovrebbe arrivare a breve.

EDITORIALE

Veneto Sviluppo fra poltrone & idee di Nicola Stievano

In politica vale di più una poltrona o un’idea concreta? Domanda retorica, purtroppo per noi.

Più che chiedersi chi nominare nel con-siglio d’amministrazione di Veneto Svilup-po, che “bandierina” piantare su ogni sin-gola poltrona, i partiti veneti, con le relative “correnti”, dovrebbero interrogarsi su cosa vogliono fare della fi nanziaria regionale. Una struttura complessa e costosa, creata quasi quarant’anni fa, che dall’uomo della strada è vista come uno dei tanti carroz-zoni lasciati in piedi per sistemare i politici trombati o gli amici dei potenti di turno. In realtà Veneto Sviluppo è qualcosa di più di una scatola vuota, o almeno lo dovrebbe essere.

Il problema è che si trova sempre in-vischiata nelle pastoie burocratiche e nelle lungaggini amministrative che non hanno lo stesso passo di una crisi che morde il tessu-to imprenditoriale e, purtroppo, lascia dietro di sé una sinistra sequenza di suicidi. Per non parlare delle vere e proprie faide politi-che che negli ultimi lustri si sono consumate dietro le quinte e che hanno contribuito a rallentare se non a bloccare l’attività della fi nanziaria.

continua a pag. 3

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

a presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto

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Riaperte via Battisti e CavourUNA SETTIMANA DI MESSICO

La riapertura delle vie Battisti e Cavour è stata salutata con una “festa” messicana. I membri dell’associazione culturale Tierra

Viva Mexicoe, infatti, gemellati con la Confraternita del Bavarolo, sono stati

invitati in città per uno scambio culturale enogastronomico ma anche per partecipare

ad una settimana di iniziative coordinate dal Comune che hanno avuto il sostegno

degli esercizi commerciali che hanno le loro vetrine sulle due vie cittadine.

Ricerca dell’EneaCHI FUMA INQUNA PIÙ

DEL TRAFFICO

Il Codacons ha depositato una diffi da diretta alle amministrazioni comunali di Rovigo,

Venezia, Padova, Treviso, Verona e Vicenza chiedendo di adottare provvedimenti a

tutela della salute dei propri cittadini, ed in particolare di disporre il divieto di fumo sui

rispettivi territori ogni qualvolta siano superati i livelli massimi di Pm10 nell’aria. Alla base

di tale diffi da – spiega il Codacons – vi è una ricerca scientifi ca condotta dall’Enea che

dimostra come il fumo di sigaretta inquini addirittura più dei tubi di scappamento delle

automobili. Un calcolo eseguito su 300.000 fumatori per milione di abitanti, con un

consumo medio di 15 sigarette pro capite/die, considerando che ogni sigaretta bruciata completamente emette nell’ambiente circa 40 mg di micropolveri, ha stimato che ogni

fumatore produce circa 600 mg di micro-polveri al giorno. Moltiplicando il dato per

300.000 fumatori si avrebbe l’immissione nell’ambiente di 180 kg di micropolveri al giorno dovute al consumo di tabacco, non

considerando la cenere. In 365 giorni fanno 67,5 tonnellate l’anno. Il traffi co cittadino di 420.000 automobili 57,5 tonnellate di

particolato.

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

Rovigo Provincia RegioneRegioneRovigoCOMMERCIO

pag. 8

Il mercato torna in Corso del Popolo

TERREMOTO

pag. 11

Il fenomeno inedito della liquefazione delle sabbie

CULTURA

pag. 12

Il concorso “Città di Rovigo”

GemellaggiROVIGO E VIERNHEIM ESPERIENZE DI SCAMBIO

Avviare uno scambio di esperienze e pro-getti per promuovere l’economia di Rovigo e Viernheim. E’ questa la principale novità emersa dal viaggio di una delegazione rodigina, alla quale hanno preso parte anche esponenti dell’amministrazione, nella cittadina tedesca. L’occasione è stata profi -cua per la partecipazione alla “Viernheimer Stadt Fest”, durante la quale uno stand gastronomico di Rovigo, organizzato dall’as-sociazione “Amici d’Europa”, ha presentato le tipicità gastronomiche del territorio, ma soprattutto perché tra i due comuni è maturata la volontà di mettere in contatto anche le reciproche imprese commerciali, ar-tigianali ed industriali, proprio in un periodo in cui in Europa alla parola “crisi” viene giustamente accostata la parola “crescita”. Ed è in questo contesto che ad ottobre sarà presente a Rovigo, in occasione della Fiera campionaria “Rovigo Espone” anche un rappresentante della amministrazione di Viernheim per porre le basi di questo nuovo tipo di scambio a livello economico.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Rovigo per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMETIONS Srl

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REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 28 giugno CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

FelicitazioniIL NOSTRO DIRETTORE

SI È SPOSATO

Felicitazioni al nostro direttore Mauro Gam-bin che lo scorso 23 giugno è convolato

a nozze con la bella Eloisa. Da tutta la redazione de “La Piazza” auguri agli sposi

di un futuro felice insieme.

Salvaguardia ambientaleDEGAN STA PREDISPONENDO UN PIANO

La presidente della Provincia Tiziana Virgili ha ricevuto a Palazzo Celio il nuovo comandante provinciale del Corpo forestale dello Stato, Paola Degan. L’attenzione su temi della salvaguardia ambientale, il controllo di corsi d’acqua secondari, la caccia, la pesca, l’antibrac-conaggio e rifi uti sono stati gli argomen-ti trattati rimandando ad un prossimo incontro le modalità di attuazione di forme di collaborazione “soprattrutto per un territorio quale il Parco del delta del Po” come ha ricordato il capo di Palazzo Celio. Il neo comandante in carica dal 4 giugno ha già conosciuto il territorio dato che “dal 1999 al 2005 ho retto la sede di Padova che s’interessava anche della provincia polesana” ricordando come la Guardia Forestale sia un corpo di Polizia che si occupa dell’ambiente e possieda uffi ci anche nelle aree protette funzionali alla sorveglianza dei parchi nazionali.

EDITORIALE

Veneto Sviluppo fra poltrone & idee Le associazioni imprenditoriali di categoria, fra i principali interlocutori, non nascondono le diffi coltà di un rapporto piuttosto

sterile. “Alle nostre imprese Veneto Sviluppo non serve a nulla - sibilano nei corridoi i rappresentanti di industriali, commercianti, artigiani, agricoltori - è più semplice ottenere i fi nanziamenti direttamente dalle banche, si perde meno tempo e si consuma meno carta. La fi nanziaria è impantanata nella politica, non tiene certo fede alla missione espressa nel suo nome”.

I tecnici osservano però che la fi nanziaria non può concedere contributi a fondo perduto, come tanti si aspettano, ma si fa carico di assistere e accompagnare le imprese nel non facile percorso di accesso al credito, con strumenti che vanno dai fondi di rotazione alle garanzie sul debito fi no alla partecipazione diretta nelle società da “salvare”.

Un lavoro che si traduce in un impegno economico di decine e decine di milioni di euro, in cui Veneto Sviluppo si assume parte dei rischi d’impresa.

“Non siamo il bancomat delle aziende, men che meno un reparto di rianimazione per le imprese praticamente fallite”, puntua-lizza sui giornali il presidente uscente Marco Vanoni. Vero. Però c’è la sensazione che in tempi di crisi Veneto Sviluppo dovrebbe fare di più, dovrebbe essere un partner autorevole ma effi ciente. Questo impulso, però, lo deve dare la politica. Occupare le poltrone non basta, servono idee coraggiose.

segue da pag. 1

Nicola Stievano

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POLITICA

pagg. 24-25

La Lega cambia leader, il nuovo corso affi dato a Tosi

REGIONE

pag. 28

Avviata la riorganizazzione di Veneto Agricoltura

CULTURA

pag. 30

Intervista a Ketra, al secolo Elena Pizzato

SPAZI APERTI

pag. 19

Il Delta riserva internazionaledella biosfera

SCUOLA

pag. 20

Insegnanti in esubero impiegati nel sostegno

CULTURA

pag. 23

Concerti: il tour estivo di Prhome

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

I PROPRIETARI

“Nessuno ci ha interpellato”

Il proprietario della impresa edile Mario Reale ha precisato che mai è stata avanzata richiesta economica all’amministrazione né tanto meno di natura patrimoniale. L’unica richiesta mossa sarebbe stata quella di incontro con il sindaco Piva e relativi assessori, mossa ancora a settembre

e che non ha mai trovato risposta. Lo stesso esponente di Udc Marangon aveva proposto un incon-triotra le parti, mai avvenuto. Pertanto le due ditte approdano alla conclusione piuttosto evidente di chiudere l’area al passaggio pubblico tramite una delimitazione dell’area di loro proprietà, dato che non c’è stata alcuna risposta o incontro. Al contrario, l’amministrazione avrebbe messo in moto la procedura di esproprio dell’area, per un ammontare di 273mila euro. Dopo questo fatto, le due aziende hanno perciò ricorso al Tar, con relativa sentenza: la restituzione immediata dell’area, e la conseguente recinzione della zona. Dal canto loro dunque ci sarebbe stata la piena disponibilità, che spiega come l’ipotesi era proprio stata indicata a suo tempo, interpellando un terzo soggetto, un tecnico del Demanio, per giudicare il valore del parco ed eventualmente di altri stabili comunale per possibili permute, e questa soluzione sembrava piacere. Tuttavia l’incontro non sarebbe mai avvenuto. Intanto l’assessore Aniello Piscopo (in foto) commenta: “Purtroppo avevamo ragione; è dal 2009 che i privati chiedono la restituzione dell’area che il Comune ha riqualifi cato. Ora hanno in mano l’ordinanza del Tar che legittima a recintare l’area”. Tuttavia ipotizza lo studio per acquistare l’area da parte del Comune, al vaglio del dirigente Cavallaro e dell’avvocato Lembo. “I privati hanno già espresso la loro volontà: possono cedere la loro parte di parco per un milione di euro, una cifra fuori da qualsiasi portata per noi che avevamo stimato di 273mila euro, quindi vedremo un domani di trovare una mediazione”. Intanto il Comune attende la sentenza defi nitiva del Tar. Me.Ru.

Il parco, nel cuore della città, è diventato un punto di ag-gregazione per bambini, mamme, sportivi, innamorati, ma anche il nuovo fulcro dell’ennesima controversia am-

ministrativa: si tratta del Maddalena, in località Commenda. Proprietari del parco per due terzi sono le aziende pri-

vate Reale Mario e Cefi l, che hanno provveduto di recente a delimitarne l’area di competenza con una recinzione, per evitare l’accesso al pubblico. Tuttavia in questo parco sono stati realizzati diversi interventi da parte della precedente amministrazione, per la sistemazione e la fruizione dell’area verde, omettendo il fatto che essa appartiene per due terzi a ditte private. La vicenda non poteva che portare ad uno scontro tra privati e amministrazione. La risposta è rinviata tra un massimo di 30 giorni al Tar, dove lo scorso 6 giugno è avvenuta la pubblica udienza sul caso, alla presenza degli avvocati che rappresentano da una parte il Comune di Rovigo e dall’altra le ditte private Reale e Cefi l.

Lo strascico e le ricadute della vicenda sono molte e piut-tosto complesse. La vicenda ha infatti innescato una serie di azioni a catena, dalla petizione della lista Rovigo si ama, alle

reazioni politiche, e anche la poltrona dell’assessore Paulon pare essere saltata per la sua fi rma alla petizione per sal-vare il parco e una serie di divergenze con l’amministrazione Piva. L’area verde negli anni 50 era di proprietà della curia, così come il seminario e altri stabili, ma nel 2000 viene acquistata dalla Soprintendenza di Verona assieme all’edi-fi cio. La precedente amministrazione tuttavia avrebbe speso 10 milioni di euro di investimenti per l’area Commenda, di cui 6,8 a disposizione dell’Ater per la realizzazione di nuo-vi appartamenti e il restauro di quelli già esistenti. Dopo l’approvazione del programma per la zona Commenda, nel 2006 il Comune approva il Piruea dell’ex ospedale Mad-dalena, che tuttavia aveva bisogno dell’approvazione della Soprintendenza, visto il vincolo quest’ultima la quale non si è mai espressa. Nonostante ciò sono stati comunque avviati i lavori sull’area Maddalena, con relativi importanti investimenti di progettazione. Anche se la Soprintendenza ha respinto il Piruea, per cui le aree interessate dal contratto di quartiere non passano al Comune come compensazione del piano, l’amministrazione ha continuato a intervenire,

indebitando il comune per acquistare la proprietà del parco e gli edifi ci atti a scopi sociali.

A oggi il Comune non solo non è proprietario dell’area ma ha pure speso quei soldi pubblici per gli interventi. Se-condo l’ex assessore Paulon sono inoltre bloccati dei fi nan-ziamenti che spettano all’Ater, così come sono bloccati quelli per gli alloggi Erp. Il vero responsabile, a suo avviso, non sarebbe l’ex assessore di quel periodo, Graziano Azzalin, bensì Alberto Moscardi, ex dirigente ai lavori pubblici. Pau-lon, prima di essere sostituito, avrebbe proposto al sindaco Piva lo scambio patrimoniale a costo zero, con la cessione di palazzo Nagliati e l’area di casa Barotto in cambio dell’a-rea di parco Maddalena. Nel frattempo il sindaco Piva ha annunciato, in un consiglio comunale, di voler procedere all’esproprio coatto dell’area, parlando di incontri tra i pro-prietari e l’amministrazione, che però non avrebbero portato agli effetti sperati, in quanto le richieste dei privati sarebbero state irrealizzabili. Tuttavia il sindaco parla di azioni forti per il possesso dell’area, accertando inoltre le responsabilità di una tale complicata situazione.

di Melania Ruggini

L’Amministrazione precedente aveva

investito parecchio nell’area Commneda

I privati cederebbero le loro

quote per un milione di euro. Piscopo:

“Cifra esorbitante”

SPAZI VERDIIl Comune vuole acquisire i due terzi

del parco di cui oggi sono proprietarie le aziende private

Reale Mario e Cefi l. Ciò permetterebbe di non sprecare

gli investimenti che l’amministrazione precedente aveva avviato

per rendere fruibili gli spazi alla cittadinanza ma i privati non

sembrerebbero disposti a cedere. Sulla vicenda farà luce il Tribunale

amministrativo regionale Parco Maddalena, aspettando il responso del Tar

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555Argomento del mese

di Francesca De Luca

“Non servono i muscoli, bastava un incontro con i proprietari”Marangon si mette a disposizione per un’assemblea pubblica

Renzo Marangon rilancia la necessità di un’assemblea pubblica, da tenersi nel centro studi dell’Udc, per un confronto, già proposto tuttavia mai avvenuto, tra le parti del contendere e in prospettiva di un accordo. Mentre il sindaco Bruno Piva ha parlato dell’uso di ogni mezzo che metterà a disposizione il

legislatore, così come l’ipotesi di esproprio coatto del Parco, per entrare in possesso dell’area verde, Renzo Marangon ha proosto un dibattito alla presenza dei media.

“La questione andrebbe risolta, invece di arrivare alle vie legali e alla risoluzione in un tribunale”- spiega l’esponente dellUdc, che ritorna sull’argomento. “Rovigo è diventata la nuova Berlino del muro – rilancia - addirittura una recinzione separa quello che era un parco molto popolato e amato dalla gente. Se il Comune affronta i problemi della città così come ha affrontato quello del parco Maddalena, avere o non avere un’amministrazione è lo stesso, perchè si lasciano correre le questioni importanti della cittadinanza e si demanda al tribunale la risoluzione di una questione che è diventata ridicola e assurda”.

Secondo Marangon l’amministrazione Piva avrebbe dovuto prevenire una siffatta situazione anziché reprimerla. “Si sono usati i muscoli nei confronti di una situazione che ha assunto i toni del ridicolo, fi no a far saltare l’incarico dell’assessore

Paulon. Questa vicenda ci ha ridicolizzati in tutto il Veneto. Siamo di fronte a eroi di carta”. Marangon dunque si impegna nuovamente a mettere a disposizione la sede dell’Udc per una sfi da, anche solo giornalistica, in modo

da spiegare e approfondire la situazione e per capire come se ne può uscire. “Se tutto deve essere risolto davanti ad un tribunale, è inutile che questa amministrazione sia ancora presente in questa città”.

La constatazione

Francesco Milan “L’unico sforzo compiuto e stato quello di darsi la colpa l’un l’altro”Oltre alla risonanza politica, la mobilitazione per salvare il Parco Maddalena è

partita dal basso, con una raccolta di fi rme avvenuta tra il 5 e il 6 maggio scorsi per salvaguardarne la funzione di area verde pubblica. Il banchetto, organizzato

dal movimento “Rovigo si ama”, con in testa Silvia Menon, ha raccolto un migliaio di fi rme, tra le quali è spuntata quella dell’ex assessore Luigi Paulon. Un’adesione alla causa che però gli è costata la poltrona a palazzo Nodari. Infatti in quel weekend anche l’assessore ai Lavori pubblici Aniello Piscopo, Paolo Avezzù e Aldo Guarnieri si sono mobilitati per fornire le dovute spiegazioni in merito, tramite la diffusione alla cittadinanza di volantini illustrativi, visto che il parco non è di pubblico dominio, ma appartiene alle ditte Reale e Cefi l, e la precedente amministrazione ha comunque investito diverse migliaia di euro per i lavori sul parco ignorando i possibili risvolti, come l’attuale situazione dimostra. Da qui la necessità dell’assessore Piscopo di spiegare che l’amministrazione Pivaha comunque in animo la preservazione dell’area, in attesa del-la sentenza del Tar. Nel frattempo anche il gruppo Bachelet, presieduto da Francesco Milan, è sceso nel vivo della questione, rimarcando la necessità di spazi verdi in un quartiere centrale come la Commenda. A tal fi ne, infatti, lo stesso presidente in passato è stato tra coloro che si sono prodigati per la realizzazione di un polmone verde nel quartiere, su esempio delle grandi capitali europee. “Ma per ora questo progetto – ha spiegato - è solo un bel sogno. Con la divisione del parco in due zone, per opera della proprietà, si è pale-sato sotto gli occhi di tutti il grande danno per la popolazione. Si tratta di una vicenda complessa dal punto di vista amministrativo, ma chiara nel risultato fi nale”. Secondo lui, l’assessore Piscopo si sarebbe prodigato nel tentativo di attribuire responsabilità alla precedente amministrazione, per poi allargare il discorso al parco Langer e alla decisione di far transitare la passante nord su di esso, indirizzando le responsabilità su precedenti amministrazioni e su Veneto Strade, ascrivendo invece benemerenze alla giunta Avezzù. “Sarebbe facile contestare che fu la giunta Avezzù a dare ascolto a Veneto Strade, condividendo l’indicazione di far transitare la Passante nord a sud del Ceresolo, sul terreno del parco Langer”. Secondo il gruppo Bachelet ci sarebbero alla base vari errori e superfi cialità che vedono coinvolti diversi protagonisti, distribuiti nell’arco del tempo tra maggioranze politiche e suggerimenti tecnici.

“Quello che ci interessa notare è che un intero quartiere, popoloso come la Com-menda, sul fronte del verde pubblico è trattato in modo assolutamente inadeguato ed inaccettabile” riassume Milan.

“La vicenda del parco Maddalena è oggi usata come strumento per colpire l’ammi-nistrazione precedente, anziché ricercare le soluzioni effi caci per mantenere completa una delle aree a verde attrezzato più frequentate della città. A poco servono le polemi-che destra-sinistra, perché alla fi ne dei discorsi sono i cittadini di Rovigo e del quartiere Commenda, da est ad ovest, che ne pagheranno il prezzo” ha concluso il presidente.

Anche la situazione di parco Langer è ancora lontana dall’essere defi nita

Me.Ru.

Parco Maddalena, aspettando il responso del Tar

Renzo Marangon

in alto a sinistra: Federico Frigato. Sotto: Paolo Avezzù, Bruno Piva e Fausto Merchiori

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6 Rovigo - In municipio66 Rovigo - In municipio

Lotta serrata all’evasione fi scale da parte dell’amministrazione comunale rodigina. D’ora in poi Palazzo Nodari

e l’Agenzia delle Entrate viaggeranno in tandem grazie all’accordo siglato dall’as-sessore Stefano Bellinazzi, che prevede la partecipazione del Comune nella delicata fase di accertamento fi scale.

Secondo il protocol-lo antievasione, la col-laborazione degli uffi ci comunali si esplicherà in un’attività di supporto nel segnalare i possibili casi di irregolarità, con relativi documenti alla mano, che consentiran-no all’Agenzia delle Entrate di procedere ad ulteriori controlli e, se necessario, ad applicare le dovute ammende. Le segnalazioni consen-tite al cComune saranno limitate all’ambito commerciale, in particolare per le attività d’impresa senza partiva Iva, per le attività di-verse da quelle dichiarate, affi ssione pubblica abusiva, e i numerosi enti non commerciali

con attività lucrativa. E’ l’effetto della crisi economica, che

non allenta la presa e sempre più imprendi-tori polesani si rifugiano nell’evasione fi scale per restare a galla. I settori imprenditoriali nei quali si sono registrati i picchi di evasione sono molteplici. Un dato su tutti è preoccupante:

l’incremento percen-tuale del fenomeno in Polesine, rispetto allo stesso periodo del 2011, l’evasione è salita del 200%. Sono dati che emergono dai

riscontri, nei primi quattro mesi del 2012, del-la Guardia di Finanza di Rovigo, che prosegue la caccia ai soggetti sconosciuti al fi sco e che hanno omesso di presentare le dichiarazioni dei redditi, occultando i propri guadagni.

Il patto con il fi sco rappresenta un forte incentivo per le casse comunali piangenti di palazzo Nodari, poiché prevede che tutti i soldi recuperati per merito delle segnalazioni comunali andate a buon fi ne saranno intera-

mente girati al Comune stesso.L’assessore Bellinazzi nutre forti spe-

ranze nei confronti di questa nuova sinergia che, sebbene non si sostituisca alla Guardia di fi nanza, ha già dato ottimi risultati in molte città. “A dimostrazione di come la lotta all’e-vasione sia sempre stato uno dei punti fermi di questa amministrazione”.

di Roberta Giacomella

Tutti i soldi recuperati saranno interamente girati alle piangenti casse municipali

Evasione fi scale In Polesine nel 2012 è salita del 200%

Il Comune si allea con l’Agenzia delle Entrate

Verranno passate al setaccio le attività d’impresa senza partiva Iva e gli enti non commerciali con attività lucrativa

Le segnalazioni consentite al Comune saranno limitate all’ambito commerciale

Presa di posizione di Fabio Baroni, segretario della Destra per il polesine, contro il salasso insoppor-tabile imposto dal governo Monti che costringe i

cittadini a vessazioni e spremiture di ogni genere senza preoccuparsi dei milioni di clandestini del tutto ignoti al fi sco. Il segretario lamenta la mancanza di equità di un governo che ogni giorno: “Con qualche trucco si inventa una nuova tassa, soprattutto a carico di chi si impegna a lavorare e produrre ricchezza”, mentre gli stranieri costi-tuiscono per il fi sco una sorta di zona franca. Chi sarebbe giusto pagasse le tasse sono gli extracomunitari ai quali, secondo Baroni, andrebbe alzata la tassa di soggiorno. “Il minimo che si possa chiedere a questi ospiti è una sorta di rimborso spese per tutto quello che i nostri vecchi e noi stessi abbiamo fatto, afferma Baroni, poiche usufruiscono non solo di servizi ma anche di una condizione ambientale, sociale ed economica che i cittadini italiani hanno costruito con secoli di fatiche e sacrifi ci”. In pratica si tratterebbe di un bollo facile da riscuotere e controllare e che costituirebbe un discrimine fra chi vuole vivere qui ed integrarsi e chi no.Quel poco che emerge è comunque suffi ciente a generare inquietudine. Per il 2009 si parla di circa 3 miliardi di euro versati in tributi dall’intera comunità straniera: nello stesso anno il Veneto ha versato in sola Irpef 63 miliardi. Numeri che lasciano alquanto perplessi.

E conclude lanciando una sfi da: “invece che inseguire gli scontrini fi scali, gli agenti del fi sco, non farebbero meglio a farsi un giro nelle comunità di stranieri?”

IMMIGRAZIONE

La provocazione di BaroniTASSA DI SOGGIORNO PIÙ CARA PER GLI STRANIERI

Ro.Gi.

Il segretario della Destra per il Polesine,

Fabio Baroni

Al via al piano degli interventi riguar-dante le caditoie e la segnaletica orizzontale. Una manutenzione resa

necessaria dal problema degli allagamenti in città. L’inizio dei lavori è stato annunciato dal sindaco Bruno Piva e dall’assessore ai Lavori pubblici Nello Piscopo secondo i qua-li “sono gli eventi atmosferici degli ultimi anni che ci inducono a rifl ettere sul fatto che siamo di fronte a dei mutamenti, con un clima sempre più a carattere continentale, per cui dobbiamo essere pronti al verifi carsi di una diversa tipologia di precipitazioni”. Di qui la necessità di rendere sempre più effi -cace la raccolta delle acque. Nel frattempo sono partiti anche i lavori per l’installazione dei varchi elettronici su Corso del Popolo ter-mine del quale seguirà un periodo di prove tecniche.

Sembra, infatti, che nel bilancio appro-vato a marzo fossero state previste queste voci di spesa e inserite delle risorse per questi servizi e derivanti soprattutto dagli incassi delle sanzioni stradali.

Per la pulizia delle caditoie di tutto il territorio sono a disposizione centomila euro ed altri centomila per rivedere la segnaletica orizzontale e verticale che in alcuni punti appare compromessa. In questa occasione verranno anche sistemati i segnali vecchi e posizionati alcuni nuovi, fornendo maggiori indicazioni per i monumenti storici, a partire dalle aree di parcheggio, creando quasi un percorso guidato per i turisti. Perchè se da un lato è importante avere le caditoie pulite, dall’altro anche una segnaletica effi ciente signifi ca più sicurezza. Entrambe esigenze improrogabili di un’amministrazione attenta al decoro della città.

Un’operazione per la quale il sindaco chiede anche la partecipazione dei cittadini, invitandoli a segnalare le situazioni che ri-chiedono un intervento prioritario.

“Non tutte le situazioni sono di ugua-le emergenza – ha sottolineato il sindaco Bruno Piva - invitiamo pertanto tutti a se-gnalarci i punti critici per dare più razionalità al lavoro”.

AL VIA IL PIANO DEGLI INTERVENTI

Ro.Gi.

777Rovigo - Politica

Continua l’instabilità del Carroccio in Polesine. Dopo la vittoria di Tosi al congresso veneto, e ora alla guida

del partito nella regione, continua l’attrito tra gli espulsi polesani, che non riconosco-no più in Antonello Contiero la loro guida provinciale.

“Io non sono stato espulso, mi sono autoespulso perchè non mi stava più bene la situazione che si era creata e non mi riconoscevo più in quel tipo di deci-sioni antidemocra-tiche”.

Ha le idee mol-to chiare l’ex leghista Ivano Gibin, che ha da poco fondato, assieme ad altri amici ex leghisti, il Gruppo indipendenti Porto Tol-le, già operativo anche dal punto di vista organizzativo. Che i rapporti con Contiero non fossero idilliaci era risaputo, ma dopo la sconfi tta alle amministrative dell’avver-

sario, avvalorate dalla vittoria di Tosi al congresso regionale, Gibin e molti altri ex leghisti pensano sia arrivato il momento di dimissioni per il segretario provinciale, che però si ritiene estraneo alla delicata situa-zione e anzi la nega.

Contattato infatti per un’intervista te-lefonica nella quale abbiamo chiesto quali fossero gli umori nella Lega polesana, per

monitorarne lo stato di salute, il “condottiero” non solo non ha rispo-sto, ma dopo la specifi ca richiesta di spiegazioni sui

recenti auto-espulsi, che non riconoscereb-bero il segretario provinciale, questi ha riattaccato, non prima di dire che ci sono altre cose più interessanti a Rovigo di cui occuparsi.

Sarà davvero una perdita di tempo per Contiero, ritornare sull’argomento, o po-

trebbe darsi che questo rifi uto sia dato dalla diffi coltà di rispondere in merito ad una si-tuazione sempre più fragile, sfaldata? Per ora la risposta rimane aperta, ma è chiara la posizione di Gibin, che parla di antidemocra-zia ai vertici provinciali e di una situazione protrattasi da troppo tempo. Gibin sostiene la tripletta Tosi, Maroni e Salvini, la vincente alternativa del Carroccio, dopo il ciclone che ha scosso i vertici nazionali del partito. Gi-bin riserva parole di profonda stima per Tosi, reputandolo uomo di democrazia, premiato anche alle amministrative.

“Mentre la democrazia con Contiero fi nora non c’è mai stata - ha ribadito Gibin, che pensa sia arrivato il momento di voltare defi nitivamente pagina, specie sul piano provinciale, auspicando una ventata di de-mocrazia a partire dai vertici - dato che il cerchio magico intorno ad un unico leader carismatico è degenerato, producendo fi no-ra situazioni di mala politica e il conseguen-te allontanamento di elettori e cittadini. E’

arrivato il momento di una svolta, di cam-biare sistema e ritornare a poggiare il nostro operato sulla base del partito”.

Nel frattempo la prima assembla del Gruppo Indipendenti, svoltasi nella sede di Via delle Industrie a Porto Tolle e condot-

ta dai responsabili del movimento, Nerino Pregnolato, Valerio Gibin, Paola Sacchetto e Ivano Gibin, è stata positiva. Tra gli argo-menti il Parco del Delta e l’ambientalizza-zione della centrale di Porto Tolle.

di Melania Ruggini

Il gruppo indipendenti Porto Tolle ha chiesto le dimissioni di Contiero

Politica Dopo il congresso gli autosospesi chiedono un cambio al vertice

Carroccio ad un bivio

Il segretario Antonello Contiero e l’auto-sospeso Ivano Gibin

Gibin: “E arrivato il momento di cambiare, di quei vertici che rappresentano la mala politica”

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8 Rovigo - Vita in città88 Rovigo - Vita in città

Il mercato del martedì è tornato in Corso del Popolo. La sperimentazione del nuovo assetto ha tolto le bancarelle da Piazzale Vittorio e via Sacro Cuore,

per allinearle lungo l’asse dell’arteria cittadina, dall’al-tezza di ponte Marabin fi no al vecchio palazzo Enel. Distribuzione in doppia fi la nell’area di Ztl, ossia tra Ponte Roda e il palazzo ex Upim. Nel tratto successi-vo, quello fi no alla rotatoria di Ponte Marabin, invece i banchetti sono disposti su un’unica linea. La distri-

buzione delle piazzole è stata fatta secondo criteri di anzianità per un totale di 186 venditori ambulanti. I banchi degli alimentari trovano collocazione in via Grimani, mentre il calzaturiero in piazza della Repub-blica. Se tutto procederà secondo i piani, la situazione sperimentale diverrà stabile. L’obiettivo è quello di decongestionare il traffi co e di facilitare l’accesso alla Zona a traffi co limitato (Ztl), sia garantendo il passag-gio dei mezzi pubblici a ridosso del Sacro Cuore, sia

liberando l’area di parcheggio dell’ex stazione delle corriere. “Valuteremo sulla base dei risultati – ha spie-gato l’assessore al Commercio, Matteo Zangirolami - l’assetto defi nitivo verrà varato con l’approvazione del piano mercatale”. Resta soltanto da chiedersi se fi nalmente anche gli esercenti del Corso del Popolo vedranno passare un po’ di gente davanti alle loro vetrine. Attenderemo la sperimentazione anche su questo.

NEWS CommercioIL MERCATO TORNA IN CORSO DEL POPOLO, DA PONTE MARABIN AL PALAZZO ENEL

Ro.Gi.

segue da pag. 1“La sensazione di fronte a queste decisioni

è di totale smarrimento. Ritengo che la Giunta regionale abbia agito contravvenendo ad una logica di riforma organica e strategica, oggi più che mai necessaria nella confusione generale in

cui ci troviamo; queste decisioni della Regione sembrano piuttosto il risultato di scelte estemporanee, occasionali, prese per singole materie. Un disegno strategico che è invece assolutamente necessario per af-frontare, nel suo complesso, il delicato tema della ridistribuzione delle funzioni provinciali, perché fortemente collegato al tema delle risorse fi nanziarie e del personale. Purtroppo la Giunta regionale ha clamoro-samente smentito, con queste decisioni unilaterali, sia le indicazioni della conferenza permanente Regione – Autonomie locali, di affi dare ad un confronto diretto con i presidenti delle Province, i rappresentanti dell’Anci e dell’Upi, l’esame delle problematiche sul trasferimento delle funzioni provinciali, ma anche in contraddizione rispetto alla risoluzione della stessa Regione, di difendere dinnanzi alla Corte costituzionale il ruolo e le funzioni delle Province. La Regione avrebbe almeno potuto attendere l’esito del ricorso al Giudice per incostituzionalità dell’articolo 23 del decreto “Salva Italia”, previsto il prossimo 6 novembre. Ritengo che solo attraverso un confronto serio con l’ente Provincia sia possibile riformare assetto e competenze, e che ciascun livello di responsabilità istituzionale debba contribuire ad evitare il rischio di creare, con decisio-ni affrettate, ulteriori ritardi che fi nirebbero per tradursi in un aumento dei costi e in una riduzione della qualità dei servizi, fi nora assicurati dalla Provincia con buoni risultati. Non vorrei mai che i nostri cittadini, già provati da una situazione recessiva e da un clima generale di forte incertezza, si presentassero agli sportelli dei nostri centri per l’impiego trovando un cartello che annuncia che da ora in poi dovranno rivolgersi direttamente in Regione.

E’ noto che sta maturando, a livello governativo e parlamentare, una diversa rifl essione sulle modalità di ridisegno del sistema delle autonomie locali, come emerge anche dallo schema del nuovo codice sulle autonomie. Per questi motivi, chiediamo al Governatore Zaia un cambiamento d’impostazione nell’immediato con la sospensione delle scelte, nella disponibilità della sola Giunta regionale, sui tirocini estivi di orientamento e sulla proposta di legge in materia di cave”.

Non si possono abolire funzioni e servizi senza un confronto democratico

*Presidente della Provincia di Venezia

L’Intervento

di Francesca Zaccariotto*

L’autonomia operativa delle Ulss di Adria e di Rovigo è salva. Così ha deciso il consiglio regio-nale che ha accolto l’emendamento presentato

dai consiglieri polesani Mauro Mainardi del Pdl e Graziano Azzalin del Pd. In questo modo il nuovo piano socio-sanitario del Veneto garantirà la piena “specifi cità” del Polesine che potrà contare su un trattamento differenziato al pari dei territori montani e lagunari. L’emendamento, infatti, è andato a modifi care l’articolo 1 comma 3 della nuova norma aggiungendo dopo le parole “del territorio mon-tano e lagunare” l’espressione “e del Polesine”. “Non si è trattato di una partita facile, sottolinea il consigliere regionale del Pdl. Non tutti i consiglieri regionali si rendono conto delle peculiarità della nostra terra, ma nonostante questo è prevalso il buonsenso. Il Polesine ha una situazione sociale e demografi ca più simile a quella bellunese o della laguna veneta che a quella degli hinterland padovano

e veronese”. Non manca una nota di profonda ama-rezza e delusione: “Spiace constatare che ancora una volta il collega Corazzari prediliga i diktat di partito ai reali interessi del territorio. E’ un atteggiamento che non posso condividere ”.

“Per evitare che il Polesine rischiasse di diventa-re un territorio di serie B, continua il consigliere del

Popolo della Libertà, abbiamo messo da parte i singoli colori di partito e abbiamo fatto prevalere la logica territoriale. Infatti l’emendamento appro-vato nasce da un accorpa-mento con quello di Azzalin

che a sua volta spiega come“non si tratti di emenda-menti ‘di bandiera’ o puramente di difesa territoriale ma basati sul normale buonsenso che, chi si accinge a varare le linee programmatiche del futuro della sanità della propria Regione, non può non avere”. Da non dimenticare il contributo cittadino tramite i comitati fondati per difendere l’indipendenza sanitaria polesa-

na, in particolare quello del Comitato per la Salute del Delta, nato circa un mese fa per fronte alla imminente approvazione del Piano Socio Sanitario Regionale. At-traverso la raccolta fi rme si è fortemente impegnato nel sensibilizzare i cittadini sulle prospettive legate alla riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi socio sanitari, legati ai tagli decisi dal governo nazionale. L’ opera del comitato si è dunque aggiunta in modo indipendente alle istituzioni che ad oggi hanno voluto confermare e difendere la bontà e l’ importanza dei servizi dati al territorio. Una compattezza delle forze politiche sorta dalla consapevolezza che il piano socio-sanitario sia il ‘manuale’ per far funzionare meglio la sanità in tutta la regione e richieda un approccio fun-zionale e lungimirante. Un Piano che dovrà rapportarsi con i veri nodi della questione: equità, razionalizzazio-ni e risorse. E quindi tenga conto della realtà esistente, delle peculiarità territoriali, degli enormi investimenti già fatti negli ospedali locali e soprattutto dei reparti di eccellenza presenti nelle strutture ospedaliere della provincia di Rovigo.

Sanità Il Consiglio regionale ha accolto l’emendamento Mainardi-Azzalin

Ulss di Adria e di Rovigo salveIl Polesine potrà contare su un trattamento differenziato al pari dei territori montani e lagunaridi Roberta Giacomella

L’ospedale di Rovigo, il consigliere regionale del Pdl Mauro Mainardi e quello del Pd Graziano Azzalin

Anche il contributo del Comitato per la Salute del Delta è stato determinante

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999Rovigo - Vita in città

segue da pag. 1“La sensazione di fronte a queste decisioni

è di totale smarrimento. Ritengo che la Giunta regionale abbia agito contravvenendo ad una logica di riforma organica e strategica, oggi più che mai necessaria nella confusione generale in

cui ci troviamo; queste decisioni della Regione sembrano piuttosto il risultato di scelte estemporanee, occasionali, prese per singole materie. Un disegno strategico che è invece assolutamente necessario per af-frontare, nel suo complesso, il delicato tema della ridistribuzione delle funzioni provinciali, perché fortemente collegato al tema delle risorse fi nanziarie e del personale. Purtroppo la Giunta regionale ha clamoro-samente smentito, con queste decisioni unilaterali, sia le indicazioni della conferenza permanente Regione – Autonomie locali, di affi dare ad un confronto diretto con i presidenti delle Province, i rappresentanti dell’Anci e dell’Upi, l’esame delle problematiche sul trasferimento delle funzioni provinciali, ma anche in contraddizione rispetto alla risoluzione della stessa Regione, di difendere dinnanzi alla Corte costituzionale il ruolo e le funzioni delle Province. La Regione avrebbe almeno potuto attendere l’esito del ricorso al Giudice per incostituzionalità dell’articolo 23 del decreto “Salva Italia”, previsto il prossimo 6 novembre. Ritengo che solo attraverso un confronto serio con l’ente Provincia sia possibile riformare assetto e competenze, e che ciascun livello di responsabilità istituzionale debba contribuire ad evitare il rischio di creare, con decisio-ni affrettate, ulteriori ritardi che fi nirebbero per tradursi in un aumento dei costi e in una riduzione della qualità dei servizi, fi nora assicurati dalla Provincia con buoni risultati. Non vorrei mai che i nostri cittadini, già provati da una situazione recessiva e da un clima generale di forte incertezza, si presentassero agli sportelli dei nostri centri per l’impiego trovando un cartello che annuncia che da ora in poi dovranno rivolgersi direttamente in Regione.

E’ noto che sta maturando, a livello governativo e parlamentare, una diversa rifl essione sulle modalità di ridisegno del sistema delle autonomie locali, come emerge anche dallo schema del nuovo codice sulle autonomie. Per questi motivi, chiediamo al Governatore Zaia un cambiamento d’impostazione nell’immediato con la sospensione delle scelte, nella disponibilità della sola Giunta regionale, sui tirocini estivi di orientamento e sulla proposta di legge in materia di cave”.

Non si possono abolire funzioni e servizi senza un confronto democratico

*Presidente della Provincia di Venezia

L’Intervento

di Francesca Zaccariotto*

A suo tempo il Centrodestra cittadino aveva promosso una raccolta fi rme per bloccare l’insediamento del centro di prima accoglien-

za per immigrati e per donne vittime di abusi nel complesso del San Michele. Anche subito dopo il suo insediamento a palazzo Nodari l’assessore Aniello Piscopo si diceva contrario a tale eventualità

ritenendo più opportuno un cambio di destinazione all’immobile per trasformarlo nella casa dello stu-dente. Oggi non è più così, l’assessore è tornato sui suoi passi per scampare al pericolo di perdere i quasi 300 mila euro che il ministero degli Interni aveva concesso all’amministrazione Merchiori per il progetto Migrantes. Il nuovo progetto comunque

presenta qualche differenza rispetto all’originale a cominciare dalla collocazione: non sarà proprio il San Michele ma le sue adiacenze. Infatti, il cen-tro di prima accoglienza troverà posto al primo e secondo piano della palazzina antistante la chiesa, mentre al piano terra dovrebbero trovare posto degli uffi ci.

IL CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA PER IMMIGRATI TORNA A SAN MICHELE

Due anni per completare i lavori di realizzazione della nuova questu-ra. Questo è il tempo stimato per

la realizzazione dello stabile in piazza D’Armi che risponderà alle più aggiorna-te misure di eco-compatibilità. Si tratta di 11 mila metri quadrati sviluppati su due piani, realizzati con parametri attenti alla sostenibilità ambientale a prova di terremoto. Anche per quanto riguarda l’approvvigionamento ener-getico sarà del tutto indipendente, sul tetto della questura verranno posizionati dei pannelli fotovoltaici. Il costo dell’in-tervento e a totale carico del ministero degli Interni.

NEWS

Cantieri apertiTRA DUE ANNI PRONTA LA QUESTURA

La situazione dei detenuti nel carcere cittadino è sempre più grave. Già altre volte abbiamo parlato dell’argomento sulle colonne di questo giornale, tempo fa avevamo dato

precisa informazione dello sciopero della fame al quale si erano sottoposti i detenuti, per richiamare l’attenzione sul sovraffol-lamento delle celle e sul cronico sottorganico del personale. Lo riprendiamo ancora perché del carcere di via Verdi se ne è parlato recentemente in Consiglio comunale e la situazione pare anche peggiorata rispetto al passato. Infatti, l’eccessivo so-vraffollamento non è più il solo problema scontato dai carcerati, in quanto proprio l’eccessiva concentrazione probabilmente è la causa delle precarie condizioni di salute che caratterizza buona parte dei detenuti. “Manca lo spazio - ha spiegato Livio Ferra-ri, fondatore e direttore dal 1988 dell’associazione di volonta-

riato Centro francescano di ascolto e da ottobre 2008 garante dei diritti dei detenuti, durante la sua relazione al consiglio“. Il penitenziario di via Verdi si compone di due sezioni, quella maschile, con una capienza di 35 posti, tollerabile fi no a 42 e quella femminile, che prevede 25 presenze. La media per gli uomini invece si attesta tra le 80 e le 100 persone, anche 120 qualche volta, e ciò depone a tutto svantaggio delle condizioni di igiene, senza contare poi che le misure per la tutela della sa-lute sono ridotte davvero a ben poca cosa. In maggior parte la popolazione detenuta è composta di soggetti maschi, circa 90-100, mentre le donne sarebbero una minoranza, 15-25, non di più. La maggior parte di essi sono extracomunitari. Il 38% sono in attesa di giudizio, il 16% sono condannati in attesa di appello, il 46% sono condannati defi nitivi. Un altro elemento

che penelazza il soggiorno obbligato dei detenuti è il frequente tourn-over, in quanto il massimo del soggiorno nel penitenziario rodigino può raggiungere a malapena i quattro anni. “Ciò non permette – ha spiegato Ferrari - l’organizzazione di corsi o ini-ziative, ogni gruppo di lavoro è destinato a spopolarsi in breve tempo”. Le condizioni del resto sono note da tempo per questo è in via di costruzione un nuovo penitenziario sul quale sono arrivate le rassicurazioni del primo cittadino che ha garantito il suo impegno nel sollecitare le operazioni e le autorizzazioni per un sopralluogo alla nuova struttura.

di Fortunato Marinata

La situazione è forse anche più grave che in passato e il nuovo carcere non è ancora pronto

Carcere Il garante dei detenuti Ferrari ha relazionato la situazione in Consiglio

Detenuti stipati e ammalati

Aniello PiscopoFo.Ma.

E’ stata inaugurata sabato 16 giugno la nuova sede dell’a-genzia immobiliare Gabetti ad Adria, in via Chieppara 59 che ha visto la partecipazione di numerosi amici, collabo-ratori e addetti ai lavori accorsi alla festa per i successi dei due titolari che negli anni sono divenuti il riferimento della zona adriese nell’ambito del mercato immobiliare e che hanno saputo cavalcare l’onda della crisi in maniera creativa puntando alla qualità e raggiungendo grandi sod-disfazioni. Una sede unica nel suo genere, che mescola linee moderne con elementi accoglienti e classici, ma an-che funzionale, collocata in un punto strategico della città legata da un filo diretto con le origini aziendali visto che è collocata proprio dall’altro lato della strada rispetto agli uffici dove è nata e cresciuta l’agenzia.

Una sede più ampia e articolata adatta accogliere tutte le esigenze dell’agenzia e di chi al suo interno lavora. Locali curati fin nei minimi dettagli e a loro modo suggestivi grazie a piccoli particolari rustici incastonati nelle linee contem-poranee dell’arredamento e dei complementi. Un’inaugu-razione discreta e raffinata che ha fatto sentire a casa loro gli ospiti mantenendo un’appeal professionale e riservata, con un allestimento curato e studiato per rendere ancora più esclusiva ogni stanza. Nei colori del bianco e del ros-so, richiamando i cromatismi storici di Gabetti, l’agenzia si compone di ampi spazi messi a disposizione in maniera ordinata con piccoli dettagli, come il caminetto nell’ufficio dirigenziale o la scala che emerge dalla parete in un altro degli uffici, che ricordano le abitazioni tipiche della zona richiamando quindi un radicamento capillare nel territorio

e una condivisione delle origini. Claudio Guarnieri ed Edoardo Negri, due soci, due cognati Claudio Guarnieri ed Edoardo Negri, due soci, due cognati e un unico punto di riferimento per il mercato immobiliare e un unico punto di riferimento per il mercato immobiliare di Adria e dell’intera provincia di Rovigo, includendo anche di Adria e dell’intera provincia di Rovigo, includendo anche Chioggia e Sottomarina.

Come titolari dell’agenzia Gabetti di Adria Claudio ed EdoCome titolari dell’agenzia Gabetti di Adria Claudio ed Edo--ardo hanno cominciato la loro avventura cinque anni e mezzo fa’, sfidando coraggiosamente il mercato immobi-liare che si avvicinava inevitabilmente ad un momento di crisi, che si protrae ancora oggi. Un azzardo per il periodo ma un grande successo per il territorio se si considera che macinando successi i titolari della Gabetti si sono afferma-ti come prima e unica agenzia immobiliare in franchising della città di Adria ma anche come riferimento, facendo parte del brand Gabetti che vanta la più lunga storia come operatore del mercato di questo genere in Italia avendo festeggiato 60 anni lo scorso 2010.“Come soci abbiamo iniziato nel 2007” afferma Edoardo “e come titolari siamo felici e soddisfatti dei risultati raggiunti nel tempo, nonostante il periodo e nonostante la nostra na-scita abbia coinciso con uno dei momenti più difficili per il mercato. Lo sviluppo e la crescita li abbiamo riscontrati fin da subito e ad oggi contiamo due agenzie, Adria e Chiog-gia, e una di prossima apertura nel cuore di Rovigo. Come franchising il nostro territorio operativo è sempre stato ben definito ma si è sviluppato nel tempo. Siamo partiti dal co-mune di Adria e le sue frazioni fino ad arrivare alle porte di Rovigo. Abbiamo poi nel corso degli anni incluso anche Chioggia, Sottomarina e le cittadine limitrofe e da luglio

saremo presenti anche a Rovigo città. Anche la squadra saremo presenti anche a Rovigo città. Anche la squadra si è arricchita nel tempo: siamo partiti noi due come soci e ora contiamo altri sette collaboratori, dislocati nelle varie filiali e con diverse mansioni, da agenti ad amministrativi. Fare parte di una rete di franchising così affermata in Italia ci rende possibile lavorare anche con gente al di fuori della provincia che si fida perché il nostro marchio prestigioso e affidabile ci rende sicuri ed efficienti.”

Una storia fatta di successi ma anche una garanzia nel territorio che continua a crescere grazie al team, giovane, dinamico ma soprattutto molto affiatato, che accompagna e arricchisce ancora di più il lavoro di Claudio ed Edoardo. Nella filiale della città etrusca oltre ai due soci operano Barbara Bean e Paolo Pozzato, nella sede di Chioggia lavo-rano invece Dario Vallese, Elena Nordio e Valentina Tiozzo. Nella sede di Rovigo andranno invece ad insediarsi Ales-sandra Zampaolo e Vaninca Confratti.

L’inaugurazione della nuova sede centrale oltre che a un momento di festa e ritrovo ha rappresentato quindi anche un momento per guardarsi alle spalle e vedere il lavoro, il buon lavoro, fatto fin’ora, portato avanti con impegno

e passione che come sempre premiano con successi e riconoscimenti. Tra le parole e i complimenti più diffusi e sentiti durante l’inaugurazione non sono mancati i ripetuti “Siete un punto di riferimento per la città di Adria” parole che sicuramente hanno ripagato per i grandi sforzi e che probabilmente rendono l’idea di come la fiducia e la conti-nuità del business siano valori fondamentali e insostituibili.

Un grosso in bocca al lupo va a tutta la squadra Gabetti di Adria, che gli anni a ve-nire siano come e più di quelli passati!

GABETTI, riferimentoper Adria e il Polesine

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10 Rovigo - Vita in città1010 Rovigo - Vita in città

In materia di viabilità cittadina, la Fiab di Rovigo ha recentemente presentato una proposta diretta all’amministrazione comunale, il cui oggetto è la

rotatoria localizzata in corrispondenza dell’incrocio da Romano, tra viale Pace e viale Regina Margherita. La proposta degli “Amici della bicicletta di Rovigo” riguar-da la progettazione di un percorso ciclopedonale per mettere in sicurezza l’area, reputandola a forte rischio ed impatto per i ciclisti e i pedoni. La proposta presen-terebbe diversi vantaggi per la circolazione e potrebbe essere facilmente integrabile con il progetto approvato dall’amministrazione, tuttavia bisognerà attendere la risposta del Comune, che per ora non si sarebbe ancora pro-nunciato.

Il suggerimento del piano ciclopedonale in corrispondenza della rotatoria da Romano fa se-guito alla critica mossa dall’asso-ciazione legata alla mancanza di corsie riservate alle bi-ciclette. Da quando viale Regina Margherita è diventato a senso unico, per i ciclisti sarebbe piuttosto gravoso il tragitto che tocca il quartiere Commenda, la stazione ferroviaria e l’autostazione verso il centro storico. Con l’avvento della rotatoria diventerebbe pericolosa anche l’uscita dal centro storico verso il comparto abitato. Secondo Antonio Gambato, componente del direttivo, si tratterebbe dell’ennesima “ghigliottina ciclistica”. Se

da un lato le rotatorie sono utili per le automobili, in quanto riducono l’impatto in casi di scontro e diminui-scono l’immissione dello smog prodotto dagli scarichi, al contrario per i ciclisti la rotatoria diventa il punto più pericoloso della viabilità cittadina. Ed ecco allora che arriva la soluzione proposta dagli “Amici della Biciclet-ta”: dedicare parte dello spazio liberato su viale Regina Margherita ad una pista ciclabile a due corsie, segnala-ta a terra sul lato ovest della strada, dalla confl uenza di via Fiume fi no alla rotatoria.

L’operazione sarebbe poco onerosa in quanto i ciclisti dal lato strada avrebbero lo stesso senso di mar-

cia delle auto. La circostanza, a norma del Codice della strada, consentirebbe di evitare strutture di separazione. Assottigliando inoltre lo spartitraffi co a centro strada in via Dante Alighieri, sul lato dell’ex albergo “da Ro-

mano”, rimarrebbe lo spazio suffi ciente per la pista ciclabile, che attraverserebbe la via di alcuni metri più vicina alla rotatoria. Sul marciapiede opposto sarebbe suffi ciente allargare di poco l’attuale marciapiede tra-sformandolo in ciclopedonale fi no all’angolo con viale Guglielmo Marconi.

Si propone infi ne di curare l’attraversamento di viale Marconi con un passaggio ciclopedonale a pochi metri dallo stop, facendo confl uire due corsie separate

sui due marciapiedi verso la stazione Fs (su un lato già esistente). La soluzione proposta consentirebbe ai nu-merosi ciclisti che giornalmente attraversano l’area una continuità e la sicurezza in entrambi i sensi di marcia; usufruendo poi di Via Fiume, strada poco traffi cata, si raggiungerebbe così la ciclabile di viale Trieste.

Viabilità La proposta dell’associazione “Amici della bicicletta”

Una pista ciclabile tra viale Pace e Regina MargheritaLa rotatoria secondo Antonio Gambato rappresenta un pericolo per chi si sposta pedalando Re c e n t e -

mente nel Duomo di

Rovigo il vescovo di Adria e Rovi-go, monsignor Lucio Soravito de Franceschi, ha proclamato l’ordinazione di sette nuovi diaconi: tre di loro sono laici, tre sono frati minori e uno è alunno del seminario vesco-vile. Marco Maran, Benedetto Pavarin e Settimio Rigolin sono tre padri di famiglia e svolgono regolare attività la-vorativa nel settore della polizia locale, della scuola, dei beni culturali ecclesiastici. Alberto Rimbano è l’alunno del seminario vescovile di Rovigo, mentre completano la rosa dei nuovi diaconi tre giovani frati minori Cappuccini: fra Da-vide Campesan, fra Giovanni Fontolan e fra Luigi Carlea. Il vescovo Lucio Soravito de Franceschi ha sottolineato la portata dell’avvenimento per l’intera comunità cristiana, un evento signifi cativo e molto importante. Il vescovo ha poi ricordato ai 7 diaconi la loro missione, ossia proclamare sempre il vangelo, dato che il diacono è “colui che serve, il servo del Signore”. Come ha sottolineato il vescovo il dia-cono è “chiamato a rivolgere il suo servizio alla comunità cristiana, ai fratelli, al mondo. Il diacono è un dono grande per tutti; la sua presenza fa rivivere l’esperienza dell’amore del Signore Gesù per l’intera umanità in diffi coltà spirituale e materiale, bisognosa di verità, di amore, di giustizia e di pace. Il primo compito del diacono è quello di annunciare, o meglio proclamare il Vangelo”.

NEWS

DiocesiPROCLAMATA L’ORDINAZIONE DI SETTE NUOVI DIACONI

Una conclusione di successo e al di sopra delle aspettative per la terza edizione del pro-

getto “Cuore motore della vita”, che ha visto il coinvolgimento di un migliaio di studenti delle scuole primarie di Rovigo, Adria, Lendina-ra, Badia Polesine e Trecenta.

Premiata la formula dell’as-sociazione “Amici del Cuore” che attraverso i bambini è entrata nelle famiglie per promuovere i sani comportamenti di vita. Il progetto è stato sostenuto per il primo anno dalla Fondazione Cariparo ed è talmente piaciuto che il prossimo anno la Fondazione lo fi nanzierà intera-mente, aprendolo anche alla provincia di Padova. Non si aspettava un così grande successo nemmeno il presidente dell’associazione Carlo Piombo. La manifestazione fi nale, ospitata nel teatro del Don Bosco, ha coinvolto 400 bambini delle scuole primarie di Rovigo che hanno presentato i loro elaborati, prendendo spunto dalle lezioni che i medici hanno sostenuto in classe. La formula ha previsto tre azioni: dapprima si è spiegato come il cuore svolga una funzione vitale per il corpo umano, essendo al centro del sistema vascolare. Poi sono stati organizzati specifi ci incontri per ogni sin-gola classe, con medici cardiologi e infermieri, per imparare ad ascoltare il cuore, distinguere i toni cardiaci, sentire i rumori e i soffi , ascoltare il polso, rilevare le sedi dei vasi principali, misurare la frequenza cardiaca.

Infi ne gli studenti hanno realizzato i loro elaborati fi nali, presentati alla manifestazione conclusiva.

Progetti per gli studenti “CUORE MOTORE DELLA VITA”, UN SUCCESSO

NEWS

Migliorare l’ambiente circostante, già da bambini: è questo il messaggio su cui ruota l’animazione estiva comunale di quest’estate, rivolta ai bambini dai 3 ai 6 anni. Le iscrizioni, quest’anno sono state prese con

anticipo visto che la disponibilità è di soli cento posti. Organizzata dalla sezio-ne Istruzione del Comune di Rovigo, l’animazione si terrà dal 2 luglio al 10 agosto nella scuola dell’infanzia di via Marchi 20; vi partecipano i bambini che hanno già frequentato la scuola dell’infanzia con l’obiettivo di ricevere: idee, comportamenti, valori e azioni atte al rispetto della terra e alla salvaguardia dell’ambiente, attraverso il gioco. Pertanto saranno proposti laboratori didattici, attività di conoscenza ed esplorazione di ambienti naturali, attività motorie e psicomotorie, nei quali i bambini imiteranno gli animali, al fi ne di sperimentare il fatto che ognuno, con piccoli gesti, può contribuire a migliorare la propria vita, sia la casa, che a scuola, che nei parchi o anche in vacanza.

Animazione estiva per i bambiniA STRETTO CONTATTO CON L’AMBIENTE

Sabato 2 giugno sono arrivati a Lendinara, puntuali, Giuseppe Garibaldi con la fi glia Teresita

e il Colonnello Giovanni Acerbi, per rievocare lo storico passaggio del 1867. Quest’anno la rievocazione è stata condita da una sorpresa, ossia la fermata del treno storico a vapore che, partito da Verona, ha toccato Padova, Rovigo, Chioggia per fare tappa, sulla tratta del ritorno, anche a Lendinara. Grazie ad un’iniziativa organizzata dall’Associazione veneta treni storici, la locomotiva a vapore con alcune carrozze modello “Centoporte” ha potuto fermarsi nella città del Polesine, accolta da Garibaldi, Teresita, Alberto Mario e Jessie White insieme agli altri personaggi e fi guranti. La rievocazione storica di Lendinara risorgimentale, promossa dall’associazione Amici di Gari-baldi e dalla Fondazione Banca del Monte di Rovigo, ha fatto rivivere anche quest’anno il clima ottocentesco: attorno al liston si è ritornati indietro di 145 anni, attraverso gli antichi mestieri, il mercato d’epoca, i giochi di una volta per i bambini, il Teatro dei burattini, le fi gure tipiche delle feste popolari come giocolieri e trampolieri, cartomanti, zingare, musicanti, corredati da canti popo-lari e musiche risorgimentali suonate dal Corpo bandistico Città di Lendinara. Nel 1867, poco dopo l’annessione del Veneto al Regno d’Italia, l’Eroe dei due mondi fu accolto festosamente dai lendinaresi a cui parlò, infi ammandone i cuori. Le carrozze con i personaggi principali della rievocazione hanno fatto il loro ingresso come sempre da via Cavour per entrare in piazza Risorgimen-to, dove Garibaldi si è rivolto alla popolazione dalla carrozza, attorniato dalle Camicie rosse. La piazza ha accolto quindi il Ballo dell’Unità d’Italia, con i fi guranti in costume che hanno ballato la quadriglia, coinvolgendo il pubblico presente.

Rievocazioni storicheGARIBALDI È TORNATO IN POLESINE

di Melania Ruggini

Me.Ru. Me.Ru.

Per l’attraversamento di viale Marconi basterebbe un passaggio a pochi metri dallo stop

Me.Ru.

Me.Ru.

In rosso il tratto di strada che secondo l’associazione rodigina andrebbe modifi cato

111111L’approfondimento

Il territorio prova a tornare alla normalità dopo la serie di scosse di terremoto che dal 20 di maggio ai primi giorni di giu-

gno hanno tenuto tutti con il fi ato sospeso. Questo terremoto, infatti, anche se verrà archiviato come “dell’Emilia” ha toccato in profondità anche il Polesine, tanto che il consiglio dei ministri non ha tergiversato un attimo nell’estendere anche alla provincia di Rovigo lo “stato di emergenza”. I comuni più colpiti, ovviamente sono stati quelli sul confi ne: Ficarolo, Castelnuovo Bariano, Salara, Castelmassa, con diversi abitazioni danneggiate, capannoni atterrati, aziende ferme e un morto sul lavoro: Paolo Siclari, rimasto ucciso in un crollo nell’azienda in cui lavorava a Castelmassa. Ma una lista dei danni l’hanno stilata anche ad Adria, con crepe al teatro a alla stessa sede municipa-le, e in quasi tutti i paesotti e le cittadine con un patrimonio architettonico storico un po’ trascurato. La prima casa sismica venne inventata più o meno da queste parti, a Fer-

rara dopo il terremoto del 1570, da Pirro Ligorio ma rimase un modello mai copiato e del resto chi immaginava che il Polesine fosse una terra soggetta a sommovimenti tellurici? A memoria d’uomo le minacce sono sempre arrivate dall’acqua, mai dalla profondità della terra che qui, tra l’altro, è sabbia. “Le scosse registrate – ha spiegato Roberto Cavazzana vicepresidente dell’Or-dine regionale dei Geologi – rientrano nei parametri indicati nelle mappe sismiche. Il Polesine è un’area a bassa intensità telluri-ca, è classifi cato in fascia quattro solo alcuni comuni sono in fascia tre. Il Polesine si trova in una piana alluvionale dove gli strati super-fi ciali del sottosuolo sono prevalente costitu-iti da sabbie e argille portate dai fi umi ma

ciò non signifi ca sia completamente scevro da qualsiasi pericolo. Per le case, infatti, le fondamenta che poggiano sulla sabbia potrebbero essere la causa dei tanti danni riportati anche nel Polesine. In passato del resto non è mai stata data la giusta impor-tanza alle caratteristiche del sottosuolo. Per questo abbiamo suggerito alla Regione Veneto di inserire nel Pat (Piano di assetto del territorio) come obbligatori gli studi di micro zonizzazione sismica. Ciò permetterà di individuare quali dovrebbero essere le ca-ratteristiche degli edifi ci comune per comu-ne”. E sarà sempre la Regione del Veneto ad occuparsi della ricostruzione, rispetto a L’Aquila, infatti, non sono stati nominati super-commissari con super-poteri. A luglio il compito della Protezione civile sarà fi nito e toccherà al presidente Luca Zaia gestire i due miliardi e mezzo di euro (la cifra è ancora traballante) stanziati dal Governo. Ai sindaci dei comuni, invece, il compito di vigilare sulla ricostruzione soprattutto dei

capannoni e trovare le risorse per l’adegua-mento agli standard di sicurezza, visto che non saranno fi nanziate direttamente dallo Stato. Per questo i sindaci polesani hanno chiesto agevolazioni di natura fi scale come: la possibilità di derogare rispetto agli obbli-ghi imposti dal patto di stabilità, piuttosto che trattenere interamente i proventi dell’I-mu o la possibilità di scaricare una parte degli oneri sostenuti per la messa a norma e la manutenzione degli edifi ci. “ Chi si trova con l’abitazione inagibile – ha spiegato il capo della Protezione civile Franco Gabriel-li, in occasione della sua visita in Polesine - è già prevista la sospensione dall’impo-sta fi no a settembre, tranne per le case di Rovigo”. Un intervento tempestivo invece è

stato auspicato dal vicario del vescovo di Ro-vigo, monsignor Claudio Gatti, visto che la natura dei danni è soprattutto a carico degli edifi ci religiosi e fortunatamente il numero dei senza tetto è stato molto contenuto. L’incubo de L’Aquila volerà anche sulla testa dei polesani?

di Fortunato Marinata

Crollati gli edifi ci di culto ma anche case a capannoni. Due milioni e mezzo di euro per ripartire

Terremoto Il Polesine si scopre zona sismica

Dopo la paura si pensa alla ricostruzione In basso crollo di un campanile in Emilia Romagna e sopra il fenomeno della liquefazione delle sabbie

Le case costruite sulla sabbia, forse, la causa dei tanti crolli

Tra gli effetti inediti del terremoto emiliano-polesano la liquefazione delle sabbie. Si tratta di un fenomeno che ha coinvolto

in massima parte le campagne dell’oltre Po ferrarese ma che è stato registrato in decine di siti anche in territorio rodigino. A patire questa nuova insidia sono state soprattutto le case, i capannoni, le strade costruite sui dossi di an-tichi paleo-alvei di fi umi oggi scomparsi. Una situazione che interessa da vicino il Polesine, dunque, visto che buona parte dei comuni rodigini e delle loro strade di collegamento in antico sono stati costruiti proprio su questi cumuli di sabbia trasportati e depositati dall’ac-qua, sfruttando il fatto che si trattava di terreni asciutti e rialzati rispetto al piano campagna, quindi più sicuri nel caso di rotte e tracimazio-ni non così rare al tempo. Ma di che cosa si tratta? Si tratta di larghe fessurazioni nel ter-reno caratterizzate dalla fuoriuscita di acqua e sabbia. Sul web esiste un esempio semplice ma molto esplicativo su che cosa succede nel sottosuolo delle nostre campagne in occasione di terremoti di magnitudo così elevata, per ri-produrlo anche a casa basta mettere sul fondo di un secchio del fango ottenuto da sabbia e acqua e ricoprire il tutto con della terra secca, percuotendo le pareti del recipiente si noterà quasi immediatamente lo sprofondamento del-la parte asciutta e l’acqua risalire in superfi cie. Prima del sisma anche i geologi avevano una conoscenza abbastanza vaga di questo tipo di conseguenze e soprattutto non se le aspetta-vano con queste proporzioni. “In Italia non si ha notizia di fenomeni di questo tipo – ha commentato all’Adnkronos Raffaele Brunal-

di, consigliere regionale dei geologi emiliani - il fenomeno della liquefazione ha bisogno di caratteristiche ed elementi precisi e concomi-tanti per manifestarsi: servono terreni sabbiosi immersi in acqua, come nel caso della Pianura Padana attraversata dagli alvei di paleofi umi, e una scossa sismica a provocare un forte scuo-timento. L’acqua va in sovrapressione e la sab-bia di conseguenza perde di aderenza, trasfor-mandosi nel fango letteralmente eruttato con il terremoto. Il fenomeno non può avvenire né su terreni argillosi, né su quelli rocciosi e anche per i terreni sabbiosi è necessaria la giusta tipologia di sabbia perché la liquefazione abbia luogo: devono essere sabbie compatte e recenti come quelle della Pianura Padana, che non hanno avuto il tempo di compattarsi e sono ancora soffi ci. Nei giorni immediatamente successivi alle scosse di terremoto squadre di geologi volontari hanno rilevato gli effetti derivanti dai fenomeni sismici e cosismici che hanno interes-sato la provincia di Rovigo. “Anche se il territo-rio veneto - ha affermato Roberto Cavazzana, vice presidente Ordine Geologi del Veneto - è stato colpito in modo meno grave rispetto a quelli limitrofi delle Province di Ferrara e Mode-na è molto importante continuare a verifi care gli effetti dello scuotimento sismico registrato anche nei Comuni dell’Alto e Medio Polesine. Particolare attenzione sarà data all’individua-zione di effetti locali particolarmente pericolosi, quali la liquefazione di strati sabbiosi saturi ed espulsione di acqua dal sottosuolo, dissesti arginali e stradali, rilievi di cedimenti e rifl ui-menti del terreno che hanno interessato edifi ci e capannoni”.

UN FENOMENO INEDITO: LA LIQUEFAZIONE DELLE SABBIE

Fo.Ma.

12 Cultura locale1212 Cultura locale

Rovigo riscopre la passione per la scrittura di versi e di racconti con la sedicesima edizione del Premio nazionale biennale

di poesia e prosa in italiano e in dialetto “Città di Rovigo”. Si può partecipare ad una sola categoria o ad entrambe, rispettivamente con una o due poesie di non più di 50 versi e con un racconto di non più di 8 mila battute: gli ap-passionati della penna devono inviare i propri elaborati entro il 15 settembre al Gruppo au-tori polesani, presso Aurora Gardin, via Vittorio Veneto 7, 45100 Rovigo. La cerimonia di pre-miazione è prevista per giovedì 25 ottobre alle ore 17 presso la sala Oliva dell’Accademia dei Concordi. L’iniziativa è promossa dal Comune in collaborazione con il Gruppo autori polesani, la banca di credito cooperativo Rovigo Banca e

“Best Western” Hotel Cristallo. Aurora Gardin, presidente del Gruppo autori polesani, ricorda che questo concorso è particolarmente legato alla storia culturale della città: nato come con-corso di poesia dialettale negli anni Sessanta per iniziativa dell’Ente provinciale per il turi-smo e originariamente intitolato a “Livio Riz-zi” allo scopo di commemorare uno tra i più importanti poeti dialettali polesani, nel 1976 è stato rilanciato dal Gruppo autori polesani e dal presidente dell’epoca, Miro Penzo.

Oggi come allora, la poesia e la scrittura sono un importante veicolo per far conoscere la città di Rovigo oltre i confi ni provinciali gra-zie alla partecipazione di concorrenti da tutte le ragioni italiane e anche da paesi stranieri.

di Mattia De Poli

Gli appassionati della penna devono inviare i propri elaborati entro il 15 settembre al Gruppo autori polesani. La cerimonia di premiazione in programma il 25 ottobre prossimo

Letteratura Sedicesima edizione del Premio nazionale biennale di poesia e prosa in italiano e in dialetto “Città di Rovigo”

In versi o in prosa, si celebra la storia culturale della città

Gli appassionati della penna devono inviare i propri elaborati entro il 15 settembre

L’estate, evocata dal titolo dell’ul-timo romanzo scritto dall’autrice rodigina Loredana Capellazzo, non

è solo la stagione dell’anno in cui è ambientata la vicenda, è anche la me-tafora di una stagione della vita. Fulcro di “Quando fi nisce l’estate”, pubblicato dalla casa editrice Alberto Brigo, è la storia d’amore fra Maddalena e Nicola. Tutto si svolge tra il 3 e il 24 luglio. Al mare. Lei è una donna matura, lui un uomo più giovane. La penna esperta di Loredana Capellazzo racconta di un amore imprevedibile e totalizzante, di quegli amori che da soli danno senso all’esistenza, che rendono le persone più belle, che catturano “corpo e ani-ma”, e che fatalmente li prosciugano. Una storia sospesa “tra vecchio e nuo-vo”. Un amore, quello che scoppia fra Mad e Nico, simile al “fragrante pa-sticcino del giorno prima” che diventa “amaro, sfatto”. Capellazzo è autrice di racconti, confl uiti nella raccolta “Stelle basse”, e di numerosi romanzi, tra cui si ricorda in particolare la “Trilogia del tempo” (“L’oro del grano”, “Il rosso del dolore”, “Il verde delle foglie nuo-ve”) scritta insieme a Paola Trivellato e pubblicata dalla stessa casa editrice fra il 1999 e il 2008. Nella sua ultima fatica letteraria dà vita a una vicenda che ha i contorni sfumati del sogno: i personaggi rifulgono della luce accecante del sole estivo, vibrano come fragili farfalle, mossi da sentimenti e turbamenti simi-li ai rifl essi chiaroscuri delle onde, e si scontrano con una realtà dura come la roccia degli scogli.

NEWS

Loredana Capellazzo“QUANDO FINISCE L’ESTATE”

L’accademia Concordi

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Un po’ di nostalgia c’è, è inutile negarlo. Da quando il campo del Gabrielli non ospita più la prima squadra della città e

i suoi tre campi non sono più frequentati dai ragazzi del settore giovanile di quello che era il calcio Rovigo, c’è una sensazione di vuoto. Quest’anno sul bel prato verde dello stadio di viale Tre Martiri, che fi no a qualche tempo pri-ma era stato il teatro di belle partite di calcio, di tifoserie prestigiose (Pisa, Reggiana, Venezia, Spal…) insomma di un bel movimento, è scesa in campo la squadra che fi no all’anno prima giocava a Ceregnano e, anche la squa-dra dell’over 35, che partecipa al campionato Uisp di Ferrara! Il campo B, dove solitamente si allenava la prima squadra del Rovigo e anche la juniores, è stato affi dato alla Ras Commenda (fi no a maggio), società che solo la primavera scorsa aveva visto un’opera di restyling nell’im-pianto che dista solamente 150 metri e che ora tornerà ad essere la sua casa, com’è giusto che sia. A vedere la squadra del Ceregnano-Rovigo, nel campionato di Eccellenza, c’erano

non più di cento persone per una salvezza arrivata in extremis. La situazione non è certa-mente bella: il periodo, economicamente par-lando, sicuramente non aiuta, e così le idee, se ci sono, diffi cilmente decollano, sia che si parli di prima squadra che di settore giovanile. Qui, poi, è ancora più radicato il pensiero di coltivar bene il proprio giardino e di criticare qualsiasi cosa si voglia fare: operare in sinergia in un momento come questo, sarebbe l’ideale, ma sono troppe le problematiche, e soprattutto manca una regia seria e credibile. Così, si cerca di andare avanti, e il presidente della società

che quest’anno ha giocato sul “biliardo” del Gabrielli, Luca Pavarin, ha già lanciato un primo segnale, d’allarme, di aiuto. I giorni passano, e il Rovigo Lpc (lapeceregnano) è ancora un cantiere aperto, con una squadra da allestire per il prossimo campionato di Eccellenza: l’uni-ca certezza, purtroppo negativa, è che il Rovigo Lpc partirà con un punto di penalizzazione, in-fatti, nell’ultimo campionato il Lapeceregnano aveva schierato in panchina, nella sfi da contro l’Ambrosiana in trasferta, il calciatore della ju-niores Mattia Munarato, tesserato, secondo la Figc veneta, irregolarmente.

di Cristiano Aggio

Lapeceregnano avvio lento e con penalitàNEWS

Dopo la chiusura trionfale con vitto-ria del campionato e della Coppa Italia, non si ferma il progetto del-

la Beng volley. Entra a far parte, della società giallo nera Ferruccio Tosi, che allenerà la formazione di serie D della Beng e ricoprirà anche il ruolo di coor-dinatore tecnico delle squadre giovanili. “Ho accettato il compito offerto dalla società, - dice il nuovo tecnico - perché mi è piaciuto il progetto che mi hanno presentato. A me piace allenare e mi hanno affi dato l’incarico di cercare e for-mare giovani atlete, che andranno poi ad arricchire anche la prima squadra. Potrò contare su atlete con buone potenzialità, visto che abbiamo già lavorato nelle ultime 3 settimane con alcune sedute tecniche. Ci sono i mezzi per fare un campionato di buon livello, ma è mia intenzione inserire nella squadra di serie D giovani atlete, per iniziare un percorso di formazione verso la B1. Per questo motivo lavorerò a stretto contatto con Nicola Benini e lo staff della prima squadra”. In carriera Tosi ha conquistato la promozione in serie D con la Fruvit, e ha gestito il settore giovanile della stessa società fi no al 2001. Poi è passato per quattro stagioni a Stienta e dal 2005 è tecnico delle giovanili e della prima divisione a Badia Polesine, società con la quale ha festeggiato le vittorie di diversi campionati giovani-li. Per la società del diesse Scanavacca, poter contare sull’esperienza e la professionalità di Tosi è un ulteriore passo in avanti verso l’obiettivo di creare in Polesine un ampio vivaio di atlete da poter impiegare, nel prossimo futuro, anche in prima squadra, contribuendo così alla crescita di tutto il movimento pallavolistico.

Beng volleyCON TOSI, OPERAZIONE VIVAIO

Cr.Ag.

Il quarantaseienne napoletano Sergio Sica è il nuovo presidente della sezione arbitri di calcio di Rovigo. Questo il respon-

so uscito nell’assemblea elettiva che ogni quadriennio si tiene in ciascuna della 212 sezioni italiane dell’Associazione italiana ar-bitri: su 86 votanti Sica ha ottenuto 43 pre-ferenze, superando l’altro candidato Fabrizio Rossi, di Badia Polesine, e fermatosi a quota 41, con una scheda nulla ed una bianca. Sica, avvocato alle dipendenze dell’ Inps, è iscritto all’ Aia da trenta stagioni e da arbitro della sezione di Napoli ha calcato i campi della Serie D, prima di ricoprire, trasferitosi a Rovigo, i ruoli di Osservatore Arbitrale e di Rappresentante degli Arbitri presso il Giudice Sportivo del Comitato Provinciale della Figc. Lo scrutinio gli ha così affi dato il compito di rappresentare gli arbitri rodigini nel prossi-mo quadriennio, raccogliendo il testimone passatogli dal presidente uscente, Riccardo Ivan Colopi, che lascia la guida della sezione

dopo un mandato durato cinque anni. “Cer-cherò di porre attenzione sulla crescita dei giovani, che sono i veri ‘arbitri di Serie A’ di ogni sezione, perchè sono loro i primi a dover crescere per offrire un futuro certo al movimento arbitrale rodigino, che deve tro-vare il giusto equilibrio tra le varie anime che lo formano ha commentato il neopresidente Sica. In tal senso, sarà fondamentale ricer-care la trasparenza, l’onestà intellettuale, la chiarezza nei rapporti umani e l’ascolto delle esigenze di tutti gli associati , valorizzando, in generale, i meriti di ciascuno, nel rispetto delle regole e dei ruoli”. L’elezione del pre-sidente è stata preceduta dall’assemblea or-dinaria, nel corso della quale, dopo l’appro-vazione delle relazioni tecnico/associative e fi nanziarie sull’ attività dell’ ultimo biennio, sono stati eletti due dei tre componenti del collegio dei revisori dei conti sezionali; pro-clamati in questo ruolo Tommaso Sattin (61 preferenze) e Nicola Tinello (41).

Sezione arbitri di calcio di RovigoSICA È IL NUOVO PRESIDENTE

Cr.Ag.

Nella foto da sinistra Fabrizio Rossi, Ivan Colopi e Sergio Sica

Calcio Pavarin ha già lanciato un primo segnale d’allarme

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

Ferruccio TosiIl Rovigo di qualche anno fa con lo stadio pieno di gente

Iniziativa nazionale di sensibilizzazione promossa da AISMME Onlus con il patrocinio di:

VERONICA PIVETTI Testimonial della campagna di sensibilizzazione ed informazione

Un bambino su 500 nasce affetto da una malattia metabolica ereditaria, solo 1 su 4 viene riconosciuto in tempo. Lo Screening neonatale metabolico allargato permette una diagnosi precoce che evita al bambino gravi handicap o la morte.Nel sito dell'associazione www.aismme.org si possono trovare informazioni sui centri cura, diagnosi e screening delle malattie metaboliche ereditarie.

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VIAGGIO IN PROVINCIAROVIGO

Sul futuro della Provincia di Rovigo si con-tinua a discutere. I fatti sono fermi alle norme previste dalla manovra economi-

ca del governo Monti che progressivamente andranno a svuotare gli enti intermedi di fun-zioni e competenze, decretandone l’abolizio-ne di fatto, ma esiste anche un dialogo interno agli enti sull’opportunità che ciò non accada. Tanto più in una provincia come il Polesine dove i 50 comuni che la compongono sono di dimensioni medio-piccole e manca una città metropolitana che possa assorbire il ruolo di coordinatrice, oggi svolto dalla Provincia. Inol-tre, esiste la convinzione che funzioni come l’Ambiente o il Trasporto pubblico non possa-no essere appioppate ai municipi, perché per la loro gestione è indi-spensabile uno sguardo intercomunale. Infatti, è stato ragionando in questi termini che la gestione delle competenze in materia urbani-stica è passata dalla Regione alle Provincia di Rovigo, grazie all’intesa recentemente fi rmata dalla presidente della Provincia di Rovigo, Ti-ziana Virgili, e dal vicepresidente della giunta regionale e assessore al Territorio Marino Zor-zato. Può lasciare disorientati la constatazione che malgrado l’indicazione del Governo fosse

rivolta ad un progressivo svuotamento delle funzioni, a livello locale, invece, avvenga il contrario con il trasferimento di competenze da Venezia a Rovigo ma la legge regionale del 2004 – è stato spiegato - già riconosceva alle Province specifi che competenze sulla pia-

nifi cazione urbanistica. Competenze ora “ef-fettivamente attribuite” con l’approvazione del Piano territoriale di co-ordinamento provinciale (Ptcp) della Provincia di

Rovigo, dando avvio ad un rapporto di collabo-razione e di assistenza per la gestione di que-ste deleghe, in particolare per quanto riguarda l’istruttoria dei piani comunali e le attività di coopianifi cazione: redazione di piani di as-setto del territorio, comunali e intercomunali. Insomma almeno sul piano dell’Urbanistica, il ruolo di coordinamento della Provincia pare

essere insostituibile. Della stessa opinione si è detto anche Mario Bertolissi, ordinario di Diritto costituzionale all’università di Padova, in occasione dell’ultimo appuntamento della rassegna “Ragionando di Costituzione” che si è tenuto recentemente a Palazzo Celio. “Contatto con la gente, con la programmazio-ne del territorio, con i problemi, ma anche con la sua storia, la sua unicità, i suoi saperi – ha spiegato il docente friulano durante il suo intervento -. Non sono l’estensione o la popolazione presente a decretarne o meno la presenza delle Provincie. Si valuti invece – ha detto – quanto rendono, quanto costano e per far cosa. Non si può tagliare linearmente ed indiscriminatamente. In Veneto – ha concluso – siete sette province con specifi cità uniche. Non lasciate ad un burocrate, che andrà a pe-scare su vecchi testi, normative da applicare oggi, di scegliere e decidere per voi”.

di Fortunato Marinata

Dato avvio ad un rapporto di collaborazione e di assistenza per la gestione e la coopianifi cazione dei piani di assetto del territorio, comunali e intercomunali

Riordino degli enti locali Intesa con la Regione del Veneto

Nelle foto palazzo Celio, l’ordinario di Diritto costituzionale all’università di Padova Mario Bertolissi, e la presidente Tiziana Virgili

Bertolissi: “Non lasciate che un burocrate scelga e decida per voi”

La discarica di Taglietto uno non è ancora pronta e, per evitare l’emergenza rifi uti, è stato deciso che il conferi-mento continuerà ad essere alla Taglietto zero, derogan-

do la data di esaurimento del sito di Villadose. A deciderlo è stata la Conferenza dei servizi (composta dai sindaci del territorio) in aperta opposizione con la Provincia. Della pole-mica ha continuato a far parte anche l’aspro confronto, nato in seguito alla fusione di Ecogest con Asm, che ha portato a divedersi in modo netto i sindaci di Centrodestra da quelli di Centrosinistra. La Provincia, invece, si è detta contraria alla sopraelevazione della discarica di Taglietto zero ritenendo più opportuno lo stoccaggio temporaneo dei rifi uti nel sito di Sant’Urbano (nella Bassa Padovana) visto che l’assessore all’Ambiente, Giulina Gulmanelli, era riuscita ad ottenere dalla Regione la sospensione della sovrattassa. Dunque agli occhi degli esponenti di palazzo Celio un conferimento dei rifi uti fuori provincia era apparso più conveniente visto che la sopra-elevazione dell’impianto rodigino avrà comunque un costo. Lo scontro dunque è stato inevitabile visto che la conferenza ha percepito come un’ingerenza il parere della Provincia e ha avuto toni tanto accesi che da Palazzo è arrivata una nota di chiarimento. “Il ruolo della Provincia – viene spiegato nel comunicato che porta la fi rma congiunta della presidente, Tiziana Virgili, e dell’assessore Giulina Gulmanelli – è stato solo tecnico. La valutazione ha seguito un iter preciso, come previsto, sentendo il parere degli enti locali, dei tecnici e por-tando numeri e cifre sugli interventi che si andavano a fare, confrontandosi con la Regione, sull’opportunità di conferire in un posto anziché in un altro. Sulla scelta poi della Conferenza dei servizi di prendere decisioni diverse noi le rispettiamo. Ma non sono accettabili i giudizi sulle persone o gli attacchi personali. La Provincia ha fatto il suo dovere, tecnico, seguendo quanto stabilito dalle norme. Auspichiamo il ristabilirsi di un clima di correttezza”.

Stoccaggio rifi uti

IL CONFERIMENTO CONTINUERÀ ALLA TAGLIETTO ZERO

Fo.Ma.

A breve dovrebbe venire distribuita alle famiglie e alle im-prese colpite dal terremoto un pubblicazione nella quale possono essere rintracciati i nomi delle banche e la tipo-

logia delle agevolazioni che potranno essere accordate per il ripristino di case a capannoni. “Il terremoto ha lasciato i suoi segni in Polesine – ha spiegato la presidente della Provincia

Tiziana Virgili – l’importo dei danni è stimato attorno agli 8 milioni di euro. Ora bisogna capire che cosa possiamo fare per queste persone”. In un incontro che si è recentemente tenuto a palazzo Celio, infatti, l’Amministrazione provincia-le ha incontrato i rappresentanti degli istituti di credito con sportello in Polesine per una verifi ca delle linee di accesso

al fi nanziamento agevolato che possano consentire rapidi interventi sugli immobili danneggiati. Le ipotesi hanno riguar-dato la sospensione delle rate dei mutui, l’azzeramento delle commissioni, o l’istituzione di un fondo di 250 milioni da impiegare per la messa in sicurezza sia delle abitazioni, che dei capannoni, delle chiese e dei campanili. Fo.Ma.

TERREMOTO PROVINCIA E BANCHE HANNO DECISO UNA POLITICA DI AIUTI

A Palazzo Celio la funzione Urbanistica

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Autorizzazione Sanitaria n° 86/12

UNA BRANCA DELL’ODONTOIATRIA È RAPPRESENTATA DALL’ESTETICA, CHE HA ACQUISITO NEL TEMPO SEMPRE MAGGIORE IMPORTANZA, UNITA ALLA DISPONIBILITÀ DI METODICHE SEMPRE MENO INVASI-VE E DOLOROSE. UN’OTTIMA ESTETICA DENTALE, DUNQUE, NON DIPENDE PIÙ ESCLUSIVAMENTE DALL’ARCATA DENTARIA, MA RISULTA ESSERE PIENAMENTE SOD-DISFACENTE SOLO SE CORRELATA AD UN MIGLIORAMENTO DEL VISO. IN RISPOSTA A TALI NUOVE ESIGENZE, DA QUALCHE DECEN-NIO, IN AMBITO ODONTOIATRICO VENGONO UTILIZZATI I FILLER.

COS’ÉIl termine “Filler” (dal verbo inglese “to fill” che in italiano significa ”riempire”), viene, pertanto, utilizzato per indicare quelle sostan-ze (gel trasparenti, viscosi ed elastici) che vengono iniettate con un ago molto sottile nel derma o nel tessuto sottocutaneo con lo sco-po di correggere gli inestetismi del viso e quei difetti che possono insorgere con l’avanzare

dell’età. In particolare, i filler vengono utiliz-zati per il riempimento di rughe, pieghe, solchi nasogenieni pronunciati, cicatrici, depressio-ni, o per l’aumento del volume di labbra, men-to e zigomi.

La struttura di Occhiobello, prima tra le strut-ture Dentalcoop ad effettuare tale presta-zione grazie anche alla collaborazione con medici chirurghi maxillo - facciali di chiara esperienza, garantisce la serietà, la compe-tenza e la professionalità necessarie per un risultato ottimale, duraturo e soprattutto sicu-ro per il paziente. Prima del trattamento chi-rurgico viene effettuato un test intradermico, che si esegue inoculando una piccola dose di prodotto nell’avambraccio, per valutare eventuali forme di allergia (ad esempio per il collagene e per tutti i filler semisintetici). Inol-tre, viene eseguita una completa indagine anamnestica riguardo eventuali malattie del paziente in modo da poter scartare l’utilizzo di alcuni filler o meno; assume particolare ri-levanza anche la valutazione delle aspettative del paziente sul piano sia fisico-estetico che psicologico.

Le iniezioni di filler avvengono in regime di day surgery, senza ricovero e in anestesia locale. L’intervento chirurgico comporta la presenza di piccoli segni, quali ematomi, riassorbibili in

3-4 giorni a seguito dell’impianto stesso. In ogni caso, la ripresa di tutte le normali attività ha effetto immediato.

Nello specifico ambito odontoiatrico, i filler, inoltre, devono essere considerati solo come un completamento successivo alle cure di denti e gengive e vanno effettuati in modo graduale e ragionevole, con il consiglio e la professionalità del proprio medico dentista.

odontoiatrico dove i punti fermi sono qualità delle terapie e masLa nuova sede Dentalcoop di Occhiobello è un moderno centro

-sima attenzione verso le esigenze dei Pazienti. La nostra filosofia vuole conciliare un’alta qualità odontoiatrica con un contenimento delle tariffe. La filosofia Dentalcoop è quella di contenere i costi di gestione attraverso acquisti di gruppo ed efficienza organizzativa.

Le tariffe non sono ridotte per i risparmi sulla qualità dei materiali e delle attrezzature, anzi! I risparmi nascono da un’attenta gestione della struttura e dall’acquisto in gruppo di ottimi materiali. L’accesso alle cure odontoiatriche è ancora ridotto: meno del 40% degli italiani si reca dal dentista nel corso dell’anno. Uno dei nostri obiettivi è quello di favorire le cure odontoiatriche e soprattutto di aumentare la prevenzione in odontoiatria, unica vera fonte di risparmio biolo-gico ed economico. Per questo il messaggio di Dentalcoop Occhio-bello vuole essere la divulgazione della prevenzione. È essenziale effettuare regolarmente visite di controllo dal proprio dentista per mantenere in salute ed efficienza denti e gengive. In un periodo dove siamo subissati di messaggi informativi, anche in campo odon-toiatrico, ricordiamo che solo un Professionista qualificato, l’Odon-toiatra, è in grado dopo un’accurata visita, di fornirvi tutte le infor-mazioni circa le scelte terapeutiche percorribili. Il nostro benvenuto non è quindi solo rivolto a chi vorrà usufruire della nostra struttura e ai Professionisti che vi operano, ma anche a tutte quelle Persone che vorranno prendersi cura della propria salute, con una regolare igiene quotidiana e periodiche visite di controllo dal Dentista.

Dott. Marco CalzavaraDirettore sanitario - Unità locale di Occhiobello

Il nostro impegno e la serietà per una migliore salute dentale

Da oggi anche le famiglie della provincia di Ferrara e Rovigo avranno la possibilità di af-fidarsi ad un centro Dentalcoop e provare la stessa affidabilità, convenienza e servizio offerti nel resto d’Italia. La nuova Unità Loca-le di Occhiobello è facilmente raggiungibile con i propri mezzi: arrivando dall’autostrada PD-BO, all’uscita Occhiobello, la nostra sede si trova nelle vicinanze del nuovo centro per lo shopping Occhiobello Outlet Village, im-mersa nella caratteristica cornice del Delta del Po. A disposizione troverete un ampio e comodo pargheggio.

Dentalcoop a Occhiobello

Il nostro Benvenuto

FILLER PER LABBRA

Fin dal principio, l’idea che ha mosso il progetto Dentalcoop era molto semplice, ma anche molto ambiziosa: ridurre il più possibile le tariffe, grazie agli acquisti di gruppo e all’efficienza organizzativa, senza intaccare in alcun modo la qualità dei servizi odon-toiatrici offerti. Oggi, con 16 unità locali operanti su tutto il territorio nazionale, pos-siamo affermare che Dentalcoop ha centrato il suo obiettivo, diventando un punto di riferimento chiaro e affidabile per oltre 50.000 pazienti, che oltre alla convenienza ne apprezzano soprattutto la qualità. Perché Dentalcoop, oltre a porre la massima atten-zione sull’aggiornamento professionale di medici e formazione di paramedici, è in grado di offrire sempre materiali e tecnologie di ultima generazione e di alto livello qualitativo.

Grazie alla forza di un grande gruppoe alle vantaggiose condizioni sugliacquisti, le cliniche odontoiatriche Dentalcoop si sono affermate intutta Italia offrendo servizi di elevataqualità alle migliori condizioni.

Sbiancamentodenti totale

A partire da

€. 250,00 durata 6 mesi

€. 230,00

SBIANCAMENTO

TOTALE

Sempre più persone decidono ogni anno di sottoporsi a questo tipo di trattamento che consente di ottenere denti più bianchi nel giro di poche sedute. Il desiderio, sempre più diffuso, di apparire in una forma perfetta, si è esteso negli ultimi anni al settore dell’odontoiatria.Lo sbiancamento denti del resto ha origini antichissime. Già dai tempi degli antichi romani esisteva l’usanza di sbiancare i denti con prodotti naturali, anche se non sempre con risultati apprezzabili. L’utilizzo di prodotti per ottenere uno sbianca-mento dentale risale alla fine dell’Ottocento, quando si cominciò ad utilizzare l’acido ossa-lico per rendere i denti più bianchi. Negli anni Trenta si usavano processi con l’acqua ossigenata, mentre a partire dal 1989 si cominciò ad utilizzare il perossido di carbam-mide. Lo sbiancamento dei denti eseguito dal professionista è in grado di raggiungere livelli davvero soddisfacenti senza arrecare alcun

danno ai denti. Si stima che siano finora stati effettuati all’incirca 30 milioni di sbiancamenti professionali in tutta sicurezza. Il grande beneficio dello sbiancamento dentale è quello di restituire ai denti il loro bianco naturale, eliminando le eventuali macchie che si sono formate.La dentina e lo smalto dentale, infatti, assor-bono e scambiano sostanze con la saliva. Attraverso questi processi il fluoro contenuto nei dentifrici riesce a penetrare all'interno del dente, remineralizzandone lo smalto e proteg-gendolo dalla carie. La nuova sede Dentalcoop di Occhiobello garantisce tutto ciò tramite la professionalità dei suoi medici e collaboratori ad un costo decisamente contenuto.

Implantologiaa caricoimmediatoIn passato il posizionamento degli impianti era associato a lunghe procedure chirurgiche. Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato questa situazione, permettendo ai pazienti che abbiano parametri anatomici e fisiologici adeguati, di ottenere una riabilitazione funzionale ed estetica, con denti fissi, nell’arco di 24/48 ore. Tale inter-vento è indicato per quelle per-sone che vivono la eventualità di usare una protesi mobile, (anche provvisoria) come un vero dramma personale.

UNA BRANCA DELL’ODONTOIATRIA È RAPPRESENTATA DALL’ESTETICA, CHE HA ACQUISITO NEL TEMPO SEMPRE MAGGIORE IMPORTANZA, UNITA ALLA DISPONIBILITÀ DI METODICHE SEMPRE MENO INVASI-VE E DOLOROSE. UN’OTTIMA ESTETICA DENTALE, DUNQUE, NON DIPENDE PIÙ ESCLUSIVAMENTE DALL’ARCATA DENTARIA, MA RISULTA ESSERE PIENAMENTE SOD-DISFACENTE SOLO SE CORRELATA AD UN MIGLIORAMENTO DEL VISO. IN RISPOSTA A TALI NUOVE ESIGENZE, DA QUALCHE DECEN-NIO, IN AMBITO ODONTOIATRICO VENGONO UTILIZZATI I FILLER.

COS’ÉIl termine “Filler” (dal verbo inglese “to fill” che in italiano significa ”riempire”), viene, pertanto, utilizzato per indicare quelle sostan-ze (gel trasparenti, viscosi ed elastici) che vengono iniettate con un ago molto sottile nel derma o nel tessuto sottocutaneo con lo sco-po di correggere gli inestetismi del viso e quei difetti che possono insorgere con l’avanzare

dell’età. In particolare, i filler vengono utiliz-zati per il riempimento di rughe, pieghe, solchi nasogenieni pronunciati, cicatrici, depressio-ni, o per l’aumento del volume di labbra, men-to e zigomi.

La struttura di Occhiobello, prima tra le strut-ture Dentalcoop ad effettuare tale presta-zione grazie anche alla collaborazione con medici chirurghi maxillo - facciali di chiara esperienza, garantisce la serietà, la compe-tenza e la professionalità necessarie per un risultato ottimale, duraturo e soprattutto sicu-ro per il paziente. Prima del trattamento chi-rurgico viene effettuato un test intradermico, che si esegue inoculando una piccola dose di prodotto nell’avambraccio, per valutare eventuali forme di allergia (ad esempio per il collagene e per tutti i filler semisintetici). Inol-tre, viene eseguita una completa indagine anamnestica riguardo eventuali malattie del paziente in modo da poter scartare l’utilizzo di alcuni filler o meno; assume particolare ri-levanza anche la valutazione delle aspettative del paziente sul piano sia fisico-estetico che psicologico.

Le iniezioni di filler avvengono in regime di day surgery, senza ricovero e in anestesia locale. L’intervento chirurgico comporta la presenza di piccoli segni, quali ematomi, riassorbibili in

3-4 giorni a seguito dell’impianto stesso. In ogni caso, la ripresa di tutte le normali attività ha effetto immediato.

Nello specifico ambito odontoiatrico, i filler, inoltre, devono essere considerati solo come un completamento successivo alle cure di denti e gengive e vanno effettuati in modo graduale e ragionevole, con il consiglio e la professionalità del proprio medico dentista.

odontoiatrico dove i punti fermi sono qualità delle terapie e masLa nuova sede Dentalcoop di Occhiobello è un moderno centro

-sima attenzione verso le esigenze dei Pazienti. La nostra filosofia vuole conciliare un’alta qualità odontoiatrica con un contenimento delle tariffe. La filosofia Dentalcoop è quella di contenere i costi di gestione attraverso acquisti di gruppo ed efficienza organizzativa.

Le tariffe non sono ridotte per i risparmi sulla qualità dei materiali e delle attrezzature, anzi! I risparmi nascono da un’attenta gestione della struttura e dall’acquisto in gruppo di ottimi materiali. L’accesso alle cure odontoiatriche è ancora ridotto: meno del 40% degli italiani si reca dal dentista nel corso dell’anno. Uno dei nostri obiettivi è quello di favorire le cure odontoiatriche e soprattutto di aumentare la prevenzione in odontoiatria, unica vera fonte di risparmio biolo-gico ed economico. Per questo il messaggio di Dentalcoop Occhio-bello vuole essere la divulgazione della prevenzione. È essenziale effettuare regolarmente visite di controllo dal proprio dentista per mantenere in salute ed efficienza denti e gengive. In un periodo dove siamo subissati di messaggi informativi, anche in campo odon-toiatrico, ricordiamo che solo un Professionista qualificato, l’Odon-toiatra, è in grado dopo un’accurata visita, di fornirvi tutte le infor-mazioni circa le scelte terapeutiche percorribili. Il nostro benvenuto non è quindi solo rivolto a chi vorrà usufruire della nostra struttura e ai Professionisti che vi operano, ma anche a tutte quelle Persone che vorranno prendersi cura della propria salute, con una regolare igiene quotidiana e periodiche visite di controllo dal Dentista.

Dott. Marco CalzavaraDirettore sanitario - Unità locale di Occhiobello

Il nostro impegno e la serietà per una migliore salute dentale

Da oggi anche le famiglie della provincia di Ferrara e Rovigo avranno la possibilità di af-fidarsi ad un centro Dentalcoop e provare la stessa affidabilità, convenienza e servizio offerti nel resto d’Italia. La nuova Unità Loca-le di Occhiobello è facilmente raggiungibile con i propri mezzi: arrivando dall’autostrada PD-BO, all’uscita Occhiobello, la nostra sede si trova nelle vicinanze del nuovo centro per lo shopping Occhiobello Outlet Village, im-mersa nella caratteristica cornice del Delta del Po. A disposizione troverete un ampio e comodo pargheggio.

Dentalcoop a Occhiobello

Il nostro Benvenuto

FILLER PER LABBRA

Fin dal principio, l’idea che ha mosso il progetto Dentalcoop era molto semplice, ma anche molto ambiziosa: ridurre il più possibile le tariffe, grazie agli acquisti di gruppo e all’efficienza organizzativa, senza intaccare in alcun modo la qualità dei servizi odon-toiatrici offerti. Oggi, con 16 unità locali operanti su tutto il territorio nazionale, pos-siamo affermare che Dentalcoop ha centrato il suo obiettivo, diventando un punto di riferimento chiaro e affidabile per oltre 50.000 pazienti, che oltre alla convenienza ne apprezzano soprattutto la qualità. Perché Dentalcoop, oltre a porre la massima atten-zione sull’aggiornamento professionale di medici e formazione di paramedici, è in grado di offrire sempre materiali e tecnologie di ultima generazione e di alto livello qualitativo.

Grazie alla forza di un grande gruppoe alle vantaggiose condizioni sugliacquisti, le cliniche odontoiatriche Dentalcoop si sono affermate intutta Italia offrendo servizi di elevataqualità alle migliori condizioni.

Sbiancamentodenti totale

A partire da

€. 250,00 durata 6 mesi

€. 230,00

SBIANCAMENTO

TOTALE

Sempre più persone decidono ogni anno di sottoporsi a questo tipo di trattamento che consente di ottenere denti più bianchi nel giro di poche sedute. Il desiderio, sempre più diffuso, di apparire in una forma perfetta, si è esteso negli ultimi anni al settore dell’odontoiatria.Lo sbiancamento denti del resto ha origini antichissime. Già dai tempi degli antichi romani esisteva l’usanza di sbiancare i denti con prodotti naturali, anche se non sempre con risultati apprezzabili. L’utilizzo di prodotti per ottenere uno sbianca-mento dentale risale alla fine dell’Ottocento, quando si cominciò ad utilizzare l’acido ossa-lico per rendere i denti più bianchi. Negli anni Trenta si usavano processi con l’acqua ossigenata, mentre a partire dal 1989 si cominciò ad utilizzare il perossido di carbam-mide. Lo sbiancamento dei denti eseguito dal professionista è in grado di raggiungere livelli davvero soddisfacenti senza arrecare alcun

danno ai denti. Si stima che siano finora stati effettuati all’incirca 30 milioni di sbiancamenti professionali in tutta sicurezza. Il grande beneficio dello sbiancamento dentale è quello di restituire ai denti il loro bianco naturale, eliminando le eventuali macchie che si sono formate.La dentina e lo smalto dentale, infatti, assor-bono e scambiano sostanze con la saliva. Attraverso questi processi il fluoro contenuto nei dentifrici riesce a penetrare all'interno del dente, remineralizzandone lo smalto e proteg-gendolo dalla carie. La nuova sede Dentalcoop di Occhiobello garantisce tutto ciò tramite la professionalità dei suoi medici e collaboratori ad un costo decisamente contenuto.

Implantologiaa caricoimmediatoIn passato il posizionamento degli impianti era associato a lunghe procedure chirurgiche. Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato questa situazione, permettendo ai pazienti che abbiano parametri anatomici e fisiologici adeguati, di ottenere una riabilitazione funzionale ed estetica, con denti fissi, nell’arco di 24/48 ore. Tale inter-vento è indicato per quelle per-sone che vivono la eventualità di usare una protesi mobile, (anche provvisoria) come un vero dramma personale.

17Spazi aperti

L’Unesco si interesserà al futuro del Delta del Po? La risposta, affermativa e foriera di positive ricadute, è stata data in un’apposita conferenza tenutasi a Rovi-

go presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, presenti il presidente della Fondazione Antonio Finotti, Philippe Pypaert dell’Uffi cio Unesco di Venezia, Ge-remia Gennari, presidente del Parco del Delta, e Tiziana Virgili, presidente della Provincia.

Il progetto, di durata biennale, servirà a sostenete la candidatura del Delta del Po ad ottenere la qualifi ca di “Riserva della Biosfera”. Un riconoscimento, a livello internazionale, che l’Unesco attribuisce ad aree con peculiarità ambientali, con l’obiettivo di valorizzarne le caratteristiche e promuoverne lo sviluppo in un’ottica di sostenibilità. Non un’iniziativa vol-ta alla pura conservazione dunque – anche se ovviamente si parte dal principio di salvaguardia dei dati ambientali – ma un progetto che punta a rinvigorire le potenzialità del Delta, per uno sviluppo sostenibile, con la collaborazione degli enti locali e dei soggetti produttivi. Per la realizza-

zione dell’importante progetto la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha stanziato 100.000 euro.

“Siamo onorati di aver avviato questa partnership con l’Unesco – ha dichiarato il presidente della Fondazione An-tonio Finotti –. Si tratta di un’iniziativa che, grazie anche

alla collaborazione degli enti locali, produrrà delle ricadute signifi cative sul territorio. Un’area quella del Del-ta che, attraverso questa candidatura internazionale, ci auguriamo possa essere maggiormente conosciuta ed apprezzata anche al di fuori dei

confi ni regionali”.Philippe Pypaert, rappresentante dell’uffi cio Unesco

di Venezia, ha voluto chiarire che “l’instaurazione di una Riserva della Biosfera del Programma Mab (Man And Biosphere) dell’Unesco non comporta alcun nuovo vincolo ambientale per il territorio. Le Riserve di Biosfera si confi gu-rano infatti come aree di sperimentazione della sostenibilità a benefi cio delle comunità locali”.

Entusiasta del progetto il presidente dell’Ente Parco Geremia Gennari, che ha sottolineato il valore straor-

di Lino Segantin

Non si tratta di un nuovo vincolo ambientale per il territorio ma di un importante riconoscimento da parte dell’Unesco

Ambiente Una candidatura internazionale per l’area umida polesana

Il Delta riserva internazionale della biosfera

Vengono riconosciute peculiarità ambientali, paesaggistiche e culturali

“L’Uomo e la Biosfera” (Mab – Man and Biosphere) è un programma intergovernativo dell’Unesco, che

ha come obiettivo principale, sin dal 1971, quello di promuovere l’idea che lo sviluppo socioeconomico e la conservazione degli ecosistemi e della diversità biologica e cultu-rale non siano incompatibili tra loro.

Nell’ambito di questo programma è stata costituita una rete mondiale di Riser-ve della Biosfera (ad oggi 580 siti in 114 paesi), comprendenti ecosistemi terrestri, marini/costieri o una combinazione degli stessi. Si tratta di aree, riconosciute a livello internazionale nella struttura stessa del Pro-gramma Mab dell’Unesco, dove l’accento è

posto su forme di gestione integrata, parte-cipata e decentralizzata dello sviluppo, a be-nefi cio in particolare delle comunità locali.

Le Riserve di Biosfera sono anche siti privilegiati per la ricerca, la formazione e l’educazione allo sviluppo sostenibile. Ogni Riserva di Biosfera presenta una zonazio-ne a tre livelli: Area Centrale (Core Area) destinata alla protezione in senso stretto dell’ambiente; Area Cuscinetto (Buffer Zone) dove sono previste attività compati-bili con gli obiettivi di conservazione; Area di transizione (Transizion Zone) dove si promuovono attività di sviluppo socioeco-nomico, in un’ottica di gestione sostenibile delle risorse.

Promuove l’idea che lo sviluppo socioeconomico e la conservazione degli ecosistemi e della diversità biologica e culturale non siano incompatibili tra loro

IL PROGRAMMA “L’UOMO E LA BIOSFERA”

Li.Se.

L’intervento di Philippe Pypaert, responsabile dell’Uffi cio Unesco di Venezia. Alla sua destra il presidente del Parco Geremia Gennari, alla sinistra Antonio Finotti presidente della Fondazione e Tiziana Virgili presidente della Provincia

dinario dell’iniziativa, fi nalizzata ad ottenere per il Delta l’ambito riconoscimento Unesco. “L’intera area del Delta del Po – ha osservato – compirà un importantissimo sal-to di qualità, inserendosi di fatto nei circuiti internazionali delle aree deltizie di assoluto valore e pregio ambientale e naturalistico, con positive ricadute anche a livello occu-pazionale”.

“L’ottenimento del riconoscimento Unesco di Riserva della Biosfera costituisce un obiettivo ambizioso e nel con-tempo prestigioso – ha dichiarato la presidente della Pro-vincia Tiziana Virgili –. Viene riconosciuta a questo territo-rio, unico nell’ambito europeo, una straordinaria peculiarità ambientale, paesaggistica e culturale, valorizzandone le

potenzialità di visitazione turistica”.

Alcune belle immagine del Delta del Po

L’attenzione per i nostri pazienti si manifesta anche con le convenzioni che danno diritto a particolari vantaggi.

Poiché le convenzioni possono variare con frequen-za, vi invitiamo a informarvi nella sezione apposita sul nostro sito internet www.dentalcoop.it o chiamando i nostri numeri.

OCCHIOBELLO Via Germania, 145030 Occhiobello (RO)tel. 0425 750481fax 0425 1662019

PRENOTA SUBITO LA TUA VISITAAperti anche il sabatowww.dentalcoop.it

Le nostre convenzioni, per una maggiore convenienza

Dott. Marco CalzavaraIscrizione Ord. Medici Odontoiatri di Padova n.1367Iscrizione Ord. Medici di Padova n.2429

OCCHIOBELLO

Via Eridania

Via Eridania

Via dell’Artigianato

Via dell’Industria

Mercatone Uno

SR6

SR6A13

AUTOSTRADA

BOLOGNA-PA

DOVA Via d

el Co

mm

ercio

Via

Eur

opa

Via Germania

OCCHIOBELLOOUTLETVILLAGE

Uscita Occhiobello

Periodico di informazione pubblicitaria - n° 01 - anno 2012

OCCHIOBELLO Via Germania, 145030 Occhiobello (RO)tel. 0425 750481fax 0425 1662019

È EVI_DENTE che convieneOtturazione semplice estetica € 70Detartrasi (pulizia) € 45Corona cromo cobalto € 395

Impianti in titanio € 575Moncone su impianto in titanio € 175OPT (panoramica) € 35

Nuova Apertura

Professionisti italiani,

qualità italiana

Il Consorzio di Laboratori Italiani Odontocoop®, garantisce, sotto rigidi protocolli di produzione, uniformità di qualità nella realizzazione di dispositivi medico-dentali, dove per ogni manufatto viene rilasciata apposita dichiarazione di conformità recante l’in-dicazione dei materiali utilizzati, delle fasi di realizzazione e delle avvertenze per il paziente. La garanzia del made in Italy, la totale rintracciabilità dei materiali e l’ap-porto delle più recenti tecnologie offrono la massima sicurezza sui prodotti applicati sul paziente. La sinergia fra odontotecnici italiani qualificati, l’applicazione di elevate tecnologie dentali quali Cad-Cam, Laser sinterizzazione, ceramica integrale (solo per citarne alcune) sono alla base del progetto Odontocoop®, un marchio di garanzia nato con l’obiettivo della totale soddisfazione del cliente e la garanzia del made in Italy.

Autorizzazione Sanitaria n° 86/12

17Spazi aperti

L’Unesco si interesserà al futuro del Delta del Po? La risposta, affermativa e foriera di positive ricadute, è stata data in un’apposita conferenza tenutasi a Rovi-

go presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, presenti il presidente della Fondazione Antonio Finotti, Philippe Pypaert dell’Uffi cio Unesco di Venezia, Ge-remia Gennari, presidente del Parco del Delta, e Tiziana Virgili, presidente della Provincia.

Il progetto, di durata biennale, servirà a sostenete la candidatura del Delta del Po ad ottenere la qualifi ca di “Riserva della Biosfera”. Un riconoscimento, a livello internazionale, che l’Unesco attribuisce ad aree con peculiarità ambientali, con l’obiettivo di valorizzarne le caratteristiche e promuoverne lo sviluppo in un’ottica di sostenibilità. Non un’iniziativa vol-ta alla pura conservazione dunque – anche se ovviamente si parte dal principio di salvaguardia dei dati ambientali – ma un progetto che punta a rinvigorire le potenzialità del Delta, per uno sviluppo sostenibile, con la collaborazione degli enti locali e dei soggetti produttivi. Per la realizza-

zione dell’importante progetto la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha stanziato 100.000 euro.

“Siamo onorati di aver avviato questa partnership con l’Unesco – ha dichiarato il presidente della Fondazione An-tonio Finotti –. Si tratta di un’iniziativa che, grazie anche

alla collaborazione degli enti locali, produrrà delle ricadute signifi cative sul territorio. Un’area quella del Del-ta che, attraverso questa candidatura internazionale, ci auguriamo possa essere maggiormente conosciuta ed apprezzata anche al di fuori dei

confi ni regionali”.Philippe Pypaert, rappresentante dell’uffi cio Unesco

di Venezia, ha voluto chiarire che “l’instaurazione di una Riserva della Biosfera del Programma Mab (Man And Biosphere) dell’Unesco non comporta alcun nuovo vincolo ambientale per il territorio. Le Riserve di Biosfera si confi gu-rano infatti come aree di sperimentazione della sostenibilità a benefi cio delle comunità locali”.

Entusiasta del progetto il presidente dell’Ente Parco Geremia Gennari, che ha sottolineato il valore straor-

di Lino Segantin

Non si tratta di un nuovo vincolo ambientale per il territorio ma di un importante riconoscimento da parte dell’Unesco

Ambiente Una candidatura internazionale per l’area umida polesana

Il Delta riserva internazionale della biosfera

Vengono riconosciute peculiarità ambientali, paesaggistiche e culturali

“L’Uomo e la Biosfera” (Mab – Man and Biosphere) è un programma intergovernativo dell’Unesco, che

ha come obiettivo principale, sin dal 1971, quello di promuovere l’idea che lo sviluppo socioeconomico e la conservazione degli ecosistemi e della diversità biologica e cultu-rale non siano incompatibili tra loro.

Nell’ambito di questo programma è stata costituita una rete mondiale di Riser-ve della Biosfera (ad oggi 580 siti in 114 paesi), comprendenti ecosistemi terrestri, marini/costieri o una combinazione degli stessi. Si tratta di aree, riconosciute a livello internazionale nella struttura stessa del Pro-gramma Mab dell’Unesco, dove l’accento è

posto su forme di gestione integrata, parte-cipata e decentralizzata dello sviluppo, a be-nefi cio in particolare delle comunità locali.

Le Riserve di Biosfera sono anche siti privilegiati per la ricerca, la formazione e l’educazione allo sviluppo sostenibile. Ogni Riserva di Biosfera presenta una zonazio-ne a tre livelli: Area Centrale (Core Area) destinata alla protezione in senso stretto dell’ambiente; Area Cuscinetto (Buffer Zone) dove sono previste attività compati-bili con gli obiettivi di conservazione; Area di transizione (Transizion Zone) dove si promuovono attività di sviluppo socioeco-nomico, in un’ottica di gestione sostenibile delle risorse.

Promuove l’idea che lo sviluppo socioeconomico e la conservazione degli ecosistemi e della diversità biologica e culturale non siano incompatibili tra loro

IL PROGRAMMA “L’UOMO E LA BIOSFERA”

Li.Se.

L’intervento di Philippe Pypaert, responsabile dell’Uffi cio Unesco di Venezia. Alla sua destra il presidente del Parco Geremia Gennari, alla sinistra Antonio Finotti presidente della Fondazione e Tiziana Virgili presidente della Provincia

dinario dell’iniziativa, fi nalizzata ad ottenere per il Delta l’ambito riconoscimento Unesco. “L’intera area del Delta del Po – ha osservato – compirà un importantissimo sal-to di qualità, inserendosi di fatto nei circuiti internazionali delle aree deltizie di assoluto valore e pregio ambientale e naturalistico, con positive ricadute anche a livello occu-pazionale”.

“L’ottenimento del riconoscimento Unesco di Riserva della Biosfera costituisce un obiettivo ambizioso e nel con-tempo prestigioso – ha dichiarato la presidente della Pro-vincia Tiziana Virgili –. Viene riconosciuta a questo territo-rio, unico nell’ambito europeo, una straordinaria peculiarità ambientale, paesaggistica e culturale, valorizzandone le

potenzialità di visitazione turistica”.

Alcune belle immagine del Delta del Po

191919Spazi aperti

L’attenzione per i nostri pazienti si manifesta anche con le convenzioni che danno diritto a particolari vantaggi.

Poiché le convenzioni possono variare con frequen-za, vi invitiamo a informarvi nella sezione apposita sul nostro sito internet www.dentalcoop.it o chiamando i nostri numeri.

OCCHIOBELLO Via Germania, 145030 Occhiobello (RO)tel. 0425 750481fax 0425 1662019

PRENOTA SUBITO LA TUA VISITAAperti anche il sabatowww.dentalcoop.it

Le nostre convenzioni, per una maggiore convenienza

Dott. Marco CalzavaraIscrizione Ord. Medici Odontoiatri di Padova n.1367Iscrizione Ord. Medici di Padova n.2429

OCCHIOBELLO

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el Co

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Uscita Occhiobello

Periodico di informazione pubblicitaria - n° 01 - anno 2012

OCCHIOBELLO Via Germania, 145030 Occhiobello (RO)tel. 0425 750481fax 0425 1662019

È EVI_DENTE che convieneOtturazione semplice estetica € 70Detartrasi (pulizia) € 45Corona cromo cobalto € 395

Impianti in titanio € 575Moncone su impianto in titanio € 175OPT (panoramica) € 35

Nuova Apertura

Professionisti italiani,

qualità italiana

Il Consorzio di Laboratori Italiani Odontocoop®, garantisce, sotto rigidi protocolli di produzione, uniformità di qualità nella realizzazione di dispositivi medico-dentali, dove per ogni manufatto viene rilasciata apposita dichiarazione di conformità recante l’in-dicazione dei materiali utilizzati, delle fasi di realizzazione e delle avvertenze per il paziente. La garanzia del made in Italy, la totale rintracciabilità dei materiali e l’ap-porto delle più recenti tecnologie offrono la massima sicurezza sui prodotti applicati sul paziente. La sinergia fra odontotecnici italiani qualificati, l’applicazione di elevate tecnologie dentali quali Cad-Cam, Laser sinterizzazione, ceramica integrale (solo per citarne alcune) sono alla base del progetto Odontocoop®, un marchio di garanzia nato con l’obiettivo della totale soddisfazione del cliente e la garanzia del made in Italy.

Autorizzazione Sanitaria n° 86/12

19Mondo scuola

Le attività di sostegno a favore dell’integra-zione degli studenti con disabilità sono il rimedio escogitato dal ministero dell’Istru-

zione per far fronte agli esuberi del personale docente titolare di un posto di ruolo. Nell’anno scolastico appena concluso nella provincia di Rovigo sono risultati in soprannumero alcuni docenti della scuola primaria, docenti di educa-zione musicale della scuola secondaria di primo grado ed altri della scuola secondaria di secondo grado arruolati in diversi classi di insegnamento, da fi losofi a e storia a discipline giuridiche ed

economiche, da elettrotecnica ed applicazioni a laboratorio meccanico e tecnologico. In Italia il loro numero si aggira intorno agli 11 mila. La situazione non è nuova: per alcuni si protrae già da qualche anno, in parte a causa di un calo fi siologico degli studenti e in parte per effetto della riforma Gelmini. Per tutte queste persone e per quanti insegnano materie soggette a esuberi la scorsa primavera si è aperta la possibilità di seguire un corso di specializzazione, gratuito, per l’insegnamento di sostegno. Lo scorso 8 giugno è scaduto il termine per presentare le do-

mande, che poi dovranno essere valutate anche in rapporto al numero dei posti attivati: si tratta infatti di corsi a numero programmato. Al mo-mento è stato reso noto che nell’anno scolastico 2012/2013 i posti per gli insegnanti di soste-gno negli organici di diritto saranno complessiva-mente 165: 13 per la scuola d’infanzia, 50 per la primaria, 53 per la secondaria di primo grado e 49 per la secondaria di secondo grado, ripar-titi per i diversi indirizzi dell’istruzione. La legge di stabilità 2012, promulgata il 12 novembre dello scorso anno, all’articolo 16 prevede che

nelle amministrazioni pubbliche in cui vi siano persone in soprannumero, si proceda a una loro ricollocazione. Dopo 90 giorni dalla comunica-zione inoltrata alle rappresentanze sindacali, di fronte alla mancata ricollocazione è prevista una sorta di cassa integrazione all’80 per cento dello stipendio per un periodo massimo di 24 mesi. Se la situazione di esubero persiste, scatta il licenziamento. Basteranno i posti per gli inse-gnanti di sostegno come valvola di sfogo? Di certo sarà un’estate rovente per tutti i docenti in esubero.

di Mattia De Poli

Al momento è stato reso noto che nell’anno scolastico 2012/2013 i posti per gli insegnanti di sostegno negli organici di diritto saranno complessivamente 165

Istruzione Possibilità di seguire un corso di specializzazione, gratuito

Insegnati in esubero impiegati per le attività di sostegno

NEWS Concorso De PoliA 11 RAGAZZI CINQUE MILA EURO

La Regione del Veneto, proponendo nel 2010 alle scuole secondarie di secondo grado il concorso “I grandi veneti della letteratura italiana”, aveva indi-

cato Flaminio De Poli come autore rappresentativo del Polesine. Allora undici studenti della classe I A del Liceo “Celio”, coadiuvati dalle insegnanti Anna Avezzù e Anna

Recca, hanno partecipato al progetto con un’analisi della raccolta di racconti “Hyperbolikon”, proposta sotto il titolo “Flaminio De Poli: un pensiero che va oltre”: “Tra le due forze che limitano l’orizzonte dell’uomo, il potere e la tradizione, l’autore sembra preferire la seconda. Ma ad essa non soggiace, usandola piuttosto come termine di

confronto per denunciare l’arroganza della prima e per costruirsi spazi “iperbolici” di libertà”. A Flaminio De Poli è stata intitolata in anni recenti l’aula di informatica della sede scolastica di via Badaloni e grazie a questa iniziativa i ragazzi si sono avvicinati alla complessa personalità di uno scrittore che è stato prima docente di italiano, latino

e greco e poi preside dello stesso “Celio”. Le procedure del concorso si sono concluse alla fi ne di questo anno sco-lastico e gli undici ragazzi della classe I A hanno ricevuto il primo premio, pari a 5 mila euro. M.D.P.

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Le attività di sostegno a favore dell’integra-zione degli studenti con disabilità sono il rimedio escogitato dal ministero dell’Istru-

zione per far fronte agli esuberi del personale docente titolare di un posto di ruolo. Nell’anno scolastico appena concluso nella provincia di Rovigo sono risultati in soprannumero alcuni docenti della scuola primaria, docenti di educa-zione musicale della scuola secondaria di primo grado ed altri della scuola secondaria di secondo grado arruolati in diversi classi di insegnamento, da fi losofi a e storia a discipline giuridiche ed

economiche, da elettrotecnica ed applicazioni a laboratorio meccanico e tecnologico. In Italia il loro numero si aggira intorno agli 11 mila. La situazione non è nuova: per alcuni si protrae già da qualche anno, in parte a causa di un calo fi siologico degli studenti e in parte per effetto della riforma Gelmini. Per tutte queste persone e per quanti insegnano materie soggette a esuberi la scorsa primavera si è aperta la possibilità di seguire un corso di specializzazione, gratuito, per l’insegnamento di sostegno. Lo scorso 8 giugno è scaduto il termine per presentare le do-

mande, che poi dovranno essere valutate anche in rapporto al numero dei posti attivati: si tratta infatti di corsi a numero programmato. Al mo-mento è stato reso noto che nell’anno scolastico 2012/2013 i posti per gli insegnanti di soste-gno negli organici di diritto saranno complessiva-mente 165: 13 per la scuola d’infanzia, 50 per la primaria, 53 per la secondaria di primo grado e 49 per la secondaria di secondo grado, ripar-titi per i diversi indirizzi dell’istruzione. La legge di stabilità 2012, promulgata il 12 novembre dello scorso anno, all’articolo 16 prevede che

nelle amministrazioni pubbliche in cui vi siano persone in soprannumero, si proceda a una loro ricollocazione. Dopo 90 giorni dalla comunica-zione inoltrata alle rappresentanze sindacali, di fronte alla mancata ricollocazione è prevista una sorta di cassa integrazione all’80 per cento dello stipendio per un periodo massimo di 24 mesi. Se la situazione di esubero persiste, scatta il licenziamento. Basteranno i posti per gli inse-gnanti di sostegno come valvola di sfogo? Di certo sarà un’estate rovente per tutti i docenti in esubero.

di Mattia De Poli

Al momento è stato reso noto che nell’anno scolastico 2012/2013 i posti per gli insegnanti di sostegno negli organici di diritto saranno complessivamente 165

Istruzione Possibilità di seguire un corso di specializzazione, gratuito

Insegnati in esubero impiegati per le attività di sostegno

NEWS Concorso De PoliA 11 RAGAZZI CINQUE MILA EURO

La Regione del Veneto, proponendo nel 2010 alle scuole secondarie di secondo grado il concorso “I grandi veneti della letteratura italiana”, aveva indi-

cato Flaminio De Poli come autore rappresentativo del Polesine. Allora undici studenti della classe I A del Liceo “Celio”, coadiuvati dalle insegnanti Anna Avezzù e Anna

Recca, hanno partecipato al progetto con un’analisi della raccolta di racconti “Hyperbolikon”, proposta sotto il titolo “Flaminio De Poli: un pensiero che va oltre”: “Tra le due forze che limitano l’orizzonte dell’uomo, il potere e la tradizione, l’autore sembra preferire la seconda. Ma ad essa non soggiace, usandola piuttosto come termine di

confronto per denunciare l’arroganza della prima e per costruirsi spazi “iperbolici” di libertà”. A Flaminio De Poli è stata intitolata in anni recenti l’aula di informatica della sede scolastica di via Badaloni e grazie a questa iniziativa i ragazzi si sono avvicinati alla complessa personalità di uno scrittore che è stato prima docente di italiano, latino

e greco e poi preside dello stesso “Celio”. Le procedure del concorso si sono concluse alla fi ne di questo anno sco-lastico e gli undici ragazzi della classe I A hanno ricevuto il primo premio, pari a 5 mila euro. M.D.P.

21Cultura provinciale

Il nuovo cd di Prhome, “Lo strappo”, è stato presentato all’inizio di giugno ed è già partito il nuovo tour 2012. Dopo le tre date del mese scorso, tra luglio e agosto il

calendario prevede almeno altrettanti appuntamenti tra il Polesine e la provincia di Padova: il 13 luglio a Villadose, il 3 agosto alla Festa democratica di Stanghella, il 5 agosto al pub 04 di Fenil del Turco, frazione di Rovigo. Ma c’è da scommettere che col passare dei giorni si aggiungeranno altri concerti. Prhome, nome d’ar-te di Paolo Grego, originario di Polesella, classe 1974, è ormai un rapper affermato, principale testimonial italiano del latin rap: “Lo strappo” contiene diciotto tracce inedite ed è il quarto album uffi ciale, dopo “Italianos intocables” (2006), “Malas len-guas” (2008) e “El castigo” (2010). In questi pochi anni si è già preso diverse soddisfazioni. Nel 2010 Prho-me ha vinto il premio della Giuria al concorso “Voci per la libertà. Una canzone per Amnesty” con la canzone “Black Rain”. Lo scorso 14 febbraio ha presentato in anteprima alcuni brani della sua ultima fatica discografi ca esibendosi sul palco del Palafi ori di Sanremo, in una kermesse pa-

rallela al noto Festival della canzone italiana e dedicata agli artisti indipendenti. Può vantare diverse collaborazioni internazionali, anche oltreoceano, non ultima quella con Snoop Dog. Gli ultimi due cd di Prhome sono stati pro-dotti dalla True Life Records, la prima etichetta europea specializzata in latin rap e nata nel 2007 per iniziativa dello stesso Paolo Grego, che ha prodotto album di altri gruppi come “Casomista”, “Little Mexico” e “Ultimo Ca-

pitolo”. Ma “True Life” è anche qualcosa di più. Prhome spiega che non è il nome di una gang o l’icona di un marchio commer-ciale, è un progetto discografi co che nel tempo è divenuto un vero e proprio movimento in cui

il senso di appartenenza: “Ogni True Lifer porta la pro-pria esperienza e la propria conoscenza, arricchendola costantemente e regalandole nuova linfa”. True Life è una fi losofi a di vita che si fonda sulla dignità e rifi uta le maschere: essere True Lifer signifi ca sentire di fare parte di qualcosa di “concreto”, di “reale”, di “unico” in sé. Questo è il messaggio che vuole trasmettere anche “Lo strappo”, un titolo che marca una presa di distanza, il

defi nitivo distacco di Prhome dall’hip hop nazionale, uno scenario desolatamente stereotipato: il nuovo album na-sce invece da un progetto maturo, che racconta la vita di tutti i giorni, quella “vera” e catapulta l’ascoltatore in un mondo complesso, avvincente e realistico. Una parte signifi cativa delle ultime canzoni sono in italiano e si tratta di una novità rispetto alla produzione artistica precedente, in cui il cantante si esprimeva più volentieri in spagnolo. E probabilmente il rapper polesano ha raggiunto davvero la maturità artistica, lo testimoniano i prestigiosi risultati conseguiti, ma essi sono il frutto di una gavetta iniziata già nel 1997, quando Paolo Grego ha iniziato a cantare con la formazione dei “Continuo rilasso”: risultati inseguiti con impegni e dedizione. Autentici.

di Mattia De Poli

Originario di Polesella, classe 1974, è ormai un musicista affermato, principale testimonial italiano del latin rap

Paolo Grego Il rapper polesano ha presentato il nuovo album “Lo strappo”

Prhome in tour durante l’estate

Paolo Grego e la copertina del suo album

“True Life” è un progetto discografi co, diventato un vero e proprio movimento

La fl essibilità favorisce la crescita

e lo sviluppo economico. Dopo il rigore inizia la fase di sviluppo. Questi sono alcuni dei principi fonda-mentali che legittimano il governo tecnico presieduto da Mario Monti e che vengono ribaditi dai partiti che lo sostengono. Il libro “L’austerità è di destra. E sta distruggendo l’Europa”, edito di recente da “Il saggiatore”, sostiene una tesi diversa: questo modo di procedere danneggia alcuni a vantaggio di altri. Marco Passarella, autore del volume insieme ad Emiliano Brancaccio, ritiene che per l’Italia e l’Europa esistano altre possibilità di uscita dalla crisi, che richiedono precise scelte poli-tiche. Economista, originario di Adria e formato principalmente presso le università di Bologna e di Firenze, da quest’anno è ricercatore presso l’università inglese di Leeds. Presentando il libro a Rovigo, Passarella ha precisato che almeno negli ultimi venti anni la politica dell’austerità è stata praticata di solito dalle amministrazioni e dai governi di sinistra e che il rigore di bilancio è parte del bagaglio culturale della stessa sinistra. L’austerità, tuttavia, è di destra sia sul piano antropologico, perché è essenzialmente conservatrice, sia sul piano delle po-litiche economiche, perché comporta un peggioramento delle condizioni lavorative e sociali della massa. Oggi, ad esempio, la disoccupazione delle persone con un’età compresa fra 20 e 40 anni pone una pesante ipoteca sul futuro del paese. La crisi dipende da una perdita di valore del lavoro e non può essere curata secondo i principi dell’omeopatia: non è possibile utilizzare come rimedio le stesse cause che l’anno prodotta. E’ fondamentale che l’Unione europea abbia una politica comune non solo sul fronte monetario, oggi realizzata solo in modo parziale, ma anche sul fronte fi nanziario.

Il libro di Marco Passarella

M.D.P.

“L’austerità è di destra. E sta distruggendo l’Europa”

Una ricca estate di eventi è quella che si prospetta in Polesine. Infat-ti, sia per chi rimane a casa, sia

per chi andrà al mare ci sono molti eventi a cui potrà partecipare.

Rosolina mare ospita quest’anno il 15° festival della musica nazionale dal titolo “Voci per la libertà – Una canzo-ne per Amnesty”. Dal 19 al 22 luglio, cantanti famosi ed emergenti, si al-terneranno sul palco per dar voce ai diritti delle persone che abitano sul delta del Niger e che sono costrette a subire l’inquinamento che le compagnie petrolifere continuano a causare. Dopo l’anteprima che si terrà il 13 luglio a Villadose con la partecipazione di Prhome e Heza, lo spettacolo prenderà il via a Rosolina mare con Anima Caribe, Soci alla pari, Una e Carlotta il 19 luglio. La serata seguente ospiterà Citizen Kane, Roberto Scippa, Potugnol Connection e i Quintorigo come ospiti. Il 21 luglio, invece, canteranno Laika Vendetta, Novadeaf e Chopas & the Doctor con ospiti Gnu Quartet e Niccolò Fabi. Durante l’ultima serata, infi ne, verrà premiato il cantante emergente e il cantante big che meglio avrà saputo trattare e trasmettere i diritti umani. Ospiti della serata Fiorella Mannoia e Frankie HI-NRG, vincitori della decima edizione del Premio Amnesty Italia con il brano “Non è un fi lm”, che li vede duettare in un rap di denuncia contro la politica della paura, della divisione e della passività. Altra manifestazione che si svolge nella location rosolinese si intitola “Con le bande in piazza”. Il 5° festival provinciale delle Bande musicali del Polesine si conclude in Piazza Europa il 14 luglio alle 20.30 con il concerto di sei gruppi bandistici. Il 25 Agosto, invece, si svolge la fi nale di “Riso fa buon sangue”, dove una serie di cabarettisti emergenti si esibiranno per vincere le selezioni nazionali 2012.

Rosolina mare

IN BREVE

Un secolo fa’ il pa-ese di Fiesso Um-bertiano saliva alla

ribalta per un episodio di cronaca nera: l’omicidio di Renata Masoli. Gino Piva, intervenendo sulle pagine del Corriere del Polesine, lo battezzò come un “brigantesco delitto”. Era il 21 luglio 1912, quando una fi glia del tipografo e dirigente scolastico del paese, Emanuele Masoli, fu vittima di un tentativo di furto, architettato da Gino Andreasi e Cesare Zambello con la complicità di Maria Tosi, e per la resistenza opposta a questi ladri improvvi-sati fu drammaticamente uccisa. Marco Chinaglia, intervenendo nell’incontro conclusivo della rassegna promossa dall’associazione culturale “Flexus”, ha ricostruito i diversi aspetti di una vicenda al limite del rocambolesco, di un autentico “giallo storico”. Nelle vicende di una famiglia, strettamente legata alla vita e alla storia di Fiesso, si intrecciano ingenuità e menzogne, generosità e inganni, che sfociano in un fatto di sangue compiuto sullo sfondo delle lotte di classe. L’attenzione della stampa per i dettagli più crudi fu morbosa, fu avanzata l’ipotesi della pista anarchica internazionale e l’episodio fu letto an-che in chiave politica. Fu posta una taglia sugli assassini e si susseguirono falsi avvistamenti. Dopo una fuga durata dieci giorni, Andreasi e Zambello vengono arrestati a Vienna il 31 luglio. Il processo che vide la difesa degli imputati affi data a noti avvocati, come Ugo Maneo e Umberto Merlin, si concluse con la sentenza di condanna pronunciata il 13 dicembre del 1913.

FlexusRICOSTRUITA LA VICENDA DEL “BRIGANTESCO DELITTO”

L’estate continua con un altro importante evento musicale: il Delta Blues. Tre

settimane di concerti che voglio-no diffondere la cultura blues nel mondo e, grazie alla sua formula itinerante, anche far conoscere il Polesine con le sue eccellenze. I concerti sono iniziati il 23 giugno a Rovigo e hanno poi fatto tappa a Occhiobello, Gaiba e Adria. Il 7 e l’8 luglio, invece, l’evento avrà luogo a Rosolina mare in Piazza Europa. Le serata saranno dedicate al tema “Rock around the blues”, ovvero l’incrocio di stili che ha originato il rock’n’roll degli anni 50. Il 7, saranno ospiti i The Good Fellas, i Mojo Old School Blues e i King D & The Royals of Rythm; mentre l’8, ci saranno gli Earth Angel, i Danny & The Wonderbrass e i dj Sandrino, Wanton, Lola Terry e Gin Lemon. Il 13 luglio, invece, sarà il Museo della bonifi ca di Cà Vendramin a Taglio di Po’ a ospitare il concerto di Steady Rollin’ Bob Margolin & Mike Sponza accompagnati da Ian Siegal. Il 14 luglio l’even-to si sposterà sull’Isola dello Spettacolo a Porto Viro, con il concerto della Luca Giordano Band. Infi ne, per l’ultima giornata, grande crociera lungo il Delta del Po, con partenza a Cà Tiepolo a Porto Tolle. Ad accompagnare la navigazione, ci saranno Richard Ray Farrell e Marco Pandolfi . Un altro evento in musica (e non solo) è l’Agosto Arianese ad Ariano Polesine. Dal 28 luglio all’8 agosto, infatti, avranno luogo una serie di concerti, serate danzanti, cene e quant’altro. Ma ci sono anche manifestazioni teatrali come la rassegna Corte teatrale in castello ad Arquà Polesine il 7, il 14, il 21 e il 28 luglio nel Cortile del Castello estense e nella sala delle barchesse alle ore 21; ed Estate insieme alla Pro loco ad Adria, dal’1 al 29 agosto, che oltre a spettacoli teatrali fa divertire con musica e negozi aperti.

Delta BluesTRE SETTIMANE DI CONCERTI

De.Fo. De.Fo.M.D.P.

VOCI PER LA LIBERTÀ – UNA CANZONE PER AMNESTY”

L’autore e la copertina del libro

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21Cultura provinciale

Il nuovo cd di Prhome, “Lo strappo”, è stato presentato all’inizio di giugno ed è già partito il nuovo tour 2012. Dopo le tre date del mese scorso, tra luglio e agosto il

calendario prevede almeno altrettanti appuntamenti tra il Polesine e la provincia di Padova: il 13 luglio a Villadose, il 3 agosto alla Festa democratica di Stanghella, il 5 agosto al pub 04 di Fenil del Turco, frazione di Rovigo. Ma c’è da scommettere che col passare dei giorni si aggiungeranno altri concerti. Prhome, nome d’ar-te di Paolo Grego, originario di Polesella, classe 1974, è ormai un rapper affermato, principale testimonial italiano del latin rap: “Lo strappo” contiene diciotto tracce inedite ed è il quarto album uffi ciale, dopo “Italianos intocables” (2006), “Malas len-guas” (2008) e “El castigo” (2010). In questi pochi anni si è già preso diverse soddisfazioni. Nel 2010 Prho-me ha vinto il premio della Giuria al concorso “Voci per la libertà. Una canzone per Amnesty” con la canzone “Black Rain”. Lo scorso 14 febbraio ha presentato in anteprima alcuni brani della sua ultima fatica discografi ca esibendosi sul palco del Palafi ori di Sanremo, in una kermesse pa-

rallela al noto Festival della canzone italiana e dedicata agli artisti indipendenti. Può vantare diverse collaborazioni internazionali, anche oltreoceano, non ultima quella con Snoop Dog. Gli ultimi due cd di Prhome sono stati pro-dotti dalla True Life Records, la prima etichetta europea specializzata in latin rap e nata nel 2007 per iniziativa dello stesso Paolo Grego, che ha prodotto album di altri gruppi come “Casomista”, “Little Mexico” e “Ultimo Ca-

pitolo”. Ma “True Life” è anche qualcosa di più. Prhome spiega che non è il nome di una gang o l’icona di un marchio commer-ciale, è un progetto discografi co che nel tempo è divenuto un vero e proprio movimento in cui

il senso di appartenenza: “Ogni True Lifer porta la pro-pria esperienza e la propria conoscenza, arricchendola costantemente e regalandole nuova linfa”. True Life è una fi losofi a di vita che si fonda sulla dignità e rifi uta le maschere: essere True Lifer signifi ca sentire di fare parte di qualcosa di “concreto”, di “reale”, di “unico” in sé. Questo è il messaggio che vuole trasmettere anche “Lo strappo”, un titolo che marca una presa di distanza, il

defi nitivo distacco di Prhome dall’hip hop nazionale, uno scenario desolatamente stereotipato: il nuovo album na-sce invece da un progetto maturo, che racconta la vita di tutti i giorni, quella “vera” e catapulta l’ascoltatore in un mondo complesso, avvincente e realistico. Una parte signifi cativa delle ultime canzoni sono in italiano e si tratta di una novità rispetto alla produzione artistica precedente, in cui il cantante si esprimeva più volentieri in spagnolo. E probabilmente il rapper polesano ha raggiunto davvero la maturità artistica, lo testimoniano i prestigiosi risultati conseguiti, ma essi sono il frutto di una gavetta iniziata già nel 1997, quando Paolo Grego ha iniziato a cantare con la formazione dei “Continuo rilasso”: risultati inseguiti con impegni e dedizione. Autentici.

di Mattia De Poli

Originario di Polesella, classe 1974, è ormai un musicista affermato, principale testimonial italiano del latin rap

Paolo Grego Il rapper polesano ha presentato il nuovo album “Lo strappo”

Prhome in tour durante l’estate

Paolo Grego e la copertina del suo album

“True Life” è un progetto discografi co, diventato un vero e proprio movimento

La fl essibilità favorisce la crescita

e lo sviluppo economico. Dopo il rigore inizia la fase di sviluppo. Questi sono alcuni dei principi fonda-mentali che legittimano il governo tecnico presieduto da Mario Monti e che vengono ribaditi dai partiti che lo sostengono. Il libro “L’austerità è di destra. E sta distruggendo l’Europa”, edito di recente da “Il saggiatore”, sostiene una tesi diversa: questo modo di procedere danneggia alcuni a vantaggio di altri. Marco Passarella, autore del volume insieme ad Emiliano Brancaccio, ritiene che per l’Italia e l’Europa esistano altre possibilità di uscita dalla crisi, che richiedono precise scelte poli-tiche. Economista, originario di Adria e formato principalmente presso le università di Bologna e di Firenze, da quest’anno è ricercatore presso l’università inglese di Leeds. Presentando il libro a Rovigo, Passarella ha precisato che almeno negli ultimi venti anni la politica dell’austerità è stata praticata di solito dalle amministrazioni e dai governi di sinistra e che il rigore di bilancio è parte del bagaglio culturale della stessa sinistra. L’austerità, tuttavia, è di destra sia sul piano antropologico, perché è essenzialmente conservatrice, sia sul piano delle po-litiche economiche, perché comporta un peggioramento delle condizioni lavorative e sociali della massa. Oggi, ad esempio, la disoccupazione delle persone con un’età compresa fra 20 e 40 anni pone una pesante ipoteca sul futuro del paese. La crisi dipende da una perdita di valore del lavoro e non può essere curata secondo i principi dell’omeopatia: non è possibile utilizzare come rimedio le stesse cause che l’anno prodotta. E’ fondamentale che l’Unione europea abbia una politica comune non solo sul fronte monetario, oggi realizzata solo in modo parziale, ma anche sul fronte fi nanziario.

Il libro di Marco Passarella

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“L’austerità è di destra. E sta distruggendo l’Europa”

Una ricca estate di eventi è quella che si prospetta in Polesine. Infat-ti, sia per chi rimane a casa, sia

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Rosolina mare ospita quest’anno il 15° festival della musica nazionale dal titolo “Voci per la libertà – Una canzo-ne per Amnesty”. Dal 19 al 22 luglio, cantanti famosi ed emergenti, si al-terneranno sul palco per dar voce ai diritti delle persone che abitano sul delta del Niger e che sono costrette a subire l’inquinamento che le compagnie petrolifere continuano a causare. Dopo l’anteprima che si terrà il 13 luglio a Villadose con la partecipazione di Prhome e Heza, lo spettacolo prenderà il via a Rosolina mare con Anima Caribe, Soci alla pari, Una e Carlotta il 19 luglio. La serata seguente ospiterà Citizen Kane, Roberto Scippa, Potugnol Connection e i Quintorigo come ospiti. Il 21 luglio, invece, canteranno Laika Vendetta, Novadeaf e Chopas & the Doctor con ospiti Gnu Quartet e Niccolò Fabi. Durante l’ultima serata, infi ne, verrà premiato il cantante emergente e il cantante big che meglio avrà saputo trattare e trasmettere i diritti umani. Ospiti della serata Fiorella Mannoia e Frankie HI-NRG, vincitori della decima edizione del Premio Amnesty Italia con il brano “Non è un fi lm”, che li vede duettare in un rap di denuncia contro la politica della paura, della divisione e della passività. Altra manifestazione che si svolge nella location rosolinese si intitola “Con le bande in piazza”. Il 5° festival provinciale delle Bande musicali del Polesine si conclude in Piazza Europa il 14 luglio alle 20.30 con il concerto di sei gruppi bandistici. Il 25 Agosto, invece, si svolge la fi nale di “Riso fa buon sangue”, dove una serie di cabarettisti emergenti si esibiranno per vincere le selezioni nazionali 2012.

Rosolina mare

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FlexusRICOSTRUITA LA VICENDA DEL “BRIGANTESCO DELITTO”

L’estate continua con un altro importante evento musicale: il Delta Blues. Tre

settimane di concerti che voglio-no diffondere la cultura blues nel mondo e, grazie alla sua formula itinerante, anche far conoscere il Polesine con le sue eccellenze. I concerti sono iniziati il 23 giugno a Rovigo e hanno poi fatto tappa a Occhiobello, Gaiba e Adria. Il 7 e l’8 luglio, invece, l’evento avrà luogo a Rosolina mare in Piazza Europa. Le serata saranno dedicate al tema “Rock around the blues”, ovvero l’incrocio di stili che ha originato il rock’n’roll degli anni 50. Il 7, saranno ospiti i The Good Fellas, i Mojo Old School Blues e i King D & The Royals of Rythm; mentre l’8, ci saranno gli Earth Angel, i Danny & The Wonderbrass e i dj Sandrino, Wanton, Lola Terry e Gin Lemon. Il 13 luglio, invece, sarà il Museo della bonifi ca di Cà Vendramin a Taglio di Po’ a ospitare il concerto di Steady Rollin’ Bob Margolin & Mike Sponza accompagnati da Ian Siegal. Il 14 luglio l’even-to si sposterà sull’Isola dello Spettacolo a Porto Viro, con il concerto della Luca Giordano Band. Infi ne, per l’ultima giornata, grande crociera lungo il Delta del Po, con partenza a Cà Tiepolo a Porto Tolle. Ad accompagnare la navigazione, ci saranno Richard Ray Farrell e Marco Pandolfi . Un altro evento in musica (e non solo) è l’Agosto Arianese ad Ariano Polesine. Dal 28 luglio all’8 agosto, infatti, avranno luogo una serie di concerti, serate danzanti, cene e quant’altro. Ma ci sono anche manifestazioni teatrali come la rassegna Corte teatrale in castello ad Arquà Polesine il 7, il 14, il 21 e il 28 luglio nel Cortile del Castello estense e nella sala delle barchesse alle ore 21; ed Estate insieme alla Pro loco ad Adria, dal’1 al 29 agosto, che oltre a spettacoli teatrali fa divertire con musica e negozi aperti.

Delta BluesTRE SETTIMANE DI CONCERTI

De.Fo. De.Fo.M.D.P.

VOCI PER LA LIBERTÀ – UNA CANZONE PER AMNESTY”

L’autore e la copertina del libro

232323Cultura provinciale

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Il Carroccio veneto sceglie Tosi e cerca di voltare pagi-na dopo la batosta degli scandali e quella delle urne. La primavera “horribilis” della Lega si chiude con la

consacrazione del sindaco di Verona, Flavio Tosi “l’ere-tico” di rito maroniano. Per molti è la fi ne di un’epoca anche l’esito della votazione: il fatto che Tosi abbia vinto con “appena” il 57 per cento delle preferenze contro il 43 per cento dello sfi dante, l’ex sindaco di Cit-tadella Massimo Bitonci, conferma che è fi nita l’epoca delle investiture plebiscitare e del consenso granitico nei confronti del “capo”. Dopo 15 anni dunque nel Vene-to la Lega, guidata dal trevigiano Gian Paolo Gobbo, cambia pelle e trova un nuovo assetto, nella speranza di recuperare rapidamente il terreno perduto in questi mesi segnati per lo più dagli scandali “lombardi” ma anche dalle sconfi tte elettorali casalinghe. Non è un caso perciò che i protagonisti di questa nuova stagione siano proprio Tosi e Bitonci: due giovani amministratori di lungo corso, entrambi con un forte carisma personale che va oltre la militanza di partito, entrambi con una personalità e un’identità che catalizza consensi e “fa notizia”.

Accanto a loro Luca Zaia, che da presidente della Regione ha cercato di mantenere una certa equidistanza istituzionale, anche per non compromettere mosse fu-ture. E proprio il vittorioso Tosi elogia Zaia, “un grande governatore”. Il neo segretario del Carroccio Veneto promette “meno slogan, meno proclami e più lavoro sul territorio. E’ da qui che dobbiamo ripartire: dobbiamo essere un pò meno ro-mani, visto che dal governo abbia-mo preso solo fregature, e ripartire dalla nostra gente e dalla nostra terra”.

Quanto alla segreteria nazionale della Lega la scelta è scontata: “È normale che ci sia un ricambio negli organi del movimento e ci sia un nuovo segretario federale. - aggiunge Tosi - Deve essere il migliore, quello che crea più consenso e ha credibilità. E quindi questa fi gura è Maroni”. Quanto al governo Monti confermata la linea dell’opposizione: “E’ il governo peggiore della storia, una squadra di burocrati strapagati. Diffi cile, a questo punto, allearci con chi lo sostiene. Quindi la scel-

ta migliore, se si deciderà di presentarci, è quantomeno andare da soli”.

Bitonci non può fare a meno di osservare che “ha vinto Golia, ma Davide ha tenuto la posizione. Tosi ha avuto l’appoggio di Maroni, io no. Tosi ha avuto più di

un mese per preparare la sua can-didatura, io solo una settimana. Oa continuerò a lavorare alla mia idea di Lega, fortemente autonomista, che rivendichi la sua specifi cità, all’interno di una confederazione di movimenti. Noi siamo veneti abbia-

mo una storia e una cultura che i lombardi ci invidiano e che merita maggiore riconoscimento”.

Maurizio Conte, segretario del Carroccio padovano nonché assessore regionale, guarda al prossimo futuro. “Riscrivere la seconda parte della storia del Carroccio non sarà di certo cosa facile, l’elettorato ed i Veneti hanno la giusta dose di buon senso per capire che le torbide questioni degli ultimi mesi hanno riguardato solo poche persone e non il movimento. Da qui la Lega sta cominciando un percorso nuovo, certo è che una terza

chance alle urne non verrà concessa. Flavio Tosi coagula attorno a sé la Liga Veneta, qualche mugugno è norma-le nel post congresso, ma gli iscritti veneti sono certo arriveranno alla condivisione delle linee del nuovo se-gretario per poter raggiungere l’obiettivo federalista. La credibilità si costruisce sugli uomini e sui programmi. Il Governatore Zaia e lo stesso Tosi, in fatto di gradimento, ne sono la prova, ed è partendo dagli amministratori che lavorano sodo e con abnegazione per il proprio territorio che la sfi da per questa “Lega 2.0”, la Lega partecipata e delle scelte collegiali, ha inizio”. La deputata Paola Goisis si sofferma invece sulle conseguenze del voto, che defi nisce una “vittoria amara”.

“Ci troviamo di fronte ad un partito diviso a metà, ben lungi dal riconoscere un plebiscito a Tosi. Conside-rando che la candidatura di Massimo Bitonci è stata co-struita in pochissimo tempo, il risultato del gruppo Bos-siano è ottimo. E’ indubbio che i giovani hanno auto una parte importante in questo risultato e che hanno votato Tosi riponendo in un speranze ed aspettative di tanti tipi: il tempo dirà se le promesse fatte per avere l’appoggio dei giovani, poi potranno essere anche mantenute”.

di Nicola Stievano

In Veneto debutta la Lega 2.0 nel segno di Flavio Tosi

Prima la manifestazione dei sindaci dell’Anci Veneto a Venezia, poi quella della Lega Nord a Verona: tutti contro l’Imu, vista come l’ennesima mazzata sulle

tasche delle famiglie e delle imprese. Per la verità i sindaci non sono riusciti a portare in

laguna molti colleghi così come il Carroccio mantiene po-sizioni contrastanti sulla tassazione degli immobili.

Eppure l’Imu, pagata la prima rata, continua a tenere banco sulla scena politica ed è destinata a condizionare le scelte degli amministratori locali. Dal consigliere regio-

nale dell’Italia dei Valori, Antonino Pipitone, lancia una proposta.

“L’Imu andrebbe rivista in chiave “patrimoniale”, esentando completamente il pagamento per la prima casa e valutando delle soluzioni legate al reddito per la tassazione sulla seconda abitazione: si potrebbe ag-ganciarla alla soglia di reddito per l’esenzione del ticket sanitario.

Per quanto riguarda la seconda casa - continua Pipi-tone - è giusto pagarci una qualche imposta, ma vanno

valutate con più attenzione le variabili. Molto spesso la seconda casa non è affatto indice

di lusso, ma soltanto il risultato dei sacrifi ci di una vita, come può essere il caso di un appartamento acquista-to per i fi gli, oppure di un’eredità lasciata dai genitori a persone che di sicuro ricche non sono, ma che subiscono questa Imu come un balzello iniquo”.

“Sommamente spropositato - conclude Pipitone - si ri-vela infi ne per chi lavora la campagna. Per terreni agricoli, capannoni e rimesse, l’Imu è una stangata micidiale”.

TUTTI CONTRO L’IMU PIPITONE (IDV): TASSA DA RIVEDERE IN CHIAVE “PATRIMONIALE”

Il Carroccio vuole voltare pagina dopo gli scandali e le sberle elettorali. Il neo segretario: “Ripartiamo dal territorio”

“Dobbiamo essere un po’ meno romani, visto che dalla capitale arrivano solo fregature”

Antonino Pipitone

7Il Veneto in primo piano

In Veneto esplode il fenomeno del Movi-mento 5 Stelle, guidato a livello nazionale dal comico Beppe Grillo che si autodefi nisce

il “megafono“ del Movimento. Il movimento dagli ultimi sondaggi di giugno è accreditato in tutta Italia circa al 20%. Nella nostra regio-ne dei risultati li ha già ottenuti nelle recenti amministrative, ha portato a casa la vittoria in due comuni: Sarego in provincia di Vicenza e Mira in provincia di Venezia. Comuni che si aggiungono ai due dell’Emilia Romagna e cioè Parma e Comacchio. In provincia di Ve-nezia la sorpresa per la vittoria a Mira è stata grandissima. Questa cittadina di 40 mila abi-tanti che si trova nella rinomata zona della Riviera del Brenta, è stata per decenni una

roccaforte del centrosinistra. L’amministrazio-ne uscente guidata da Michele Carpinetti (del Pd e sindacalista della Cgil) forte di un 43 % dei consensi pensava di avere vita facile e vincere agevolmente al secondo turno contro un giovane come Alvise Maniero, 26 anni stu-dente universitario del Movimento 5 Stelle, che partiva da poco più del 17,5%. Le previsioni invece sono state com-pletamente ribaltate dal vento antipartitico e anti casta che spira forte nel Triveneto. Ma-niero al secondo turno è arrivato al 52,2% con 8102 voti, e ha lasciato Carpinetti al palo

e cioè a poco più del 43 % che aveva preso al primo turno. La scossa che ha colpito Mira da sempre enclave rossa nel Veneto bianco è epocale. Qui il centrosinistra ha sempre go-

vernato dal dopoguerra in poi con il Pci prima e il Pds, Ds, Pd dopo. La giunta è stata presenta-ta prima del voto dallo stesso Beppe Grillo e dal sindaco Alvise Ma-

niero e in consiglio comunale con il Movimen-to 5 Stelle, si è assistito anche ad un ricam-bio generazionale sono comparsi ragazzi di 18- 25 anni privi di ogni esperienza politica. Il primo sindaco “grillino d’Italia” era stato

eletto con il sistema del turno unico in Veneto quindici giorni prima a Sarego in provincia di Vicenza. Si tratta di Roberto Castiglion, un ingegnere di 32 anni, eletto nel suo comune con 1.045 voti superando di un soffi o, venti voti, il secondo piazzato. Il neo sindaco eletto con il 35,2% dei consensi non ha affrontato il ballottaggio essendo Sarego un comune sotto i 15 mila abitanti. I risultati di Parma , Mira , Comacchio e Sarego sono stati salutati da Beppe Grillo e dal suo staff come “un fatto epocale”. “La gente delle solite facce espres-sione dei partiti – ha detto il comico genove-se – non ne può più. Con questi successi del Movimento 5 Stelle, i cittadini senza soldi si sono autofi nanziati e hanno votato se stessi”.

di Alessandro Abbadir

La sorpresa Un partito al 20% e che in Veneto ha già vinto

La ribalta del Movimento 5 Stelle

”Un fatto epocale, i cittadini scaricano i partiti e votano se stessi”

PRIMI ATTI

Consigli comunali on line, telecamere per riprendere i lavori e tanto tanto risparmio con tagli consistenti a quello che viene considerato uno spreco. Sono queste le carat-teristiche delle prime azioni amministrative dei grillini nei comuni in cui governano in

Veneto. Il “Movimento 5 Stelle” ha assunto poi anche una posizione fortemente contraria alle grandi opere e allo sviluppo edilizio e delle aree industriali ritenuti nocivi per salute ed ambiente. Alle enunciazioni di principio, però si sono frapposti fi n da subito ostacoli reali legati a diffi coltà di bilancio. E così ad esempio a Mira è stato varato un bilancio che prevede l’imu per la prima casa al 4,4 per mille, quello per la seconda all’8,2 per mille.

Dalle promesse in campagna elettorale dovevano restare ai minimi almeno per la prima casa e cioè al 4 per mille. E si è assistito anche ad un aumento dell’addizionale Irpef. I nuovi amministratori locali eletti in tutti e 4 i comuni del nord Italia, hanno registrato delle diffi coltà a completare le giunte. Tutti però hanno ribadito di agire indipendentemente da eventuali direttive di Beppe Grillo, che rappresenta a loro avviso solo un traino, un megafono e non un soggetto che dà ordini e programmi alle realtà locali, che agiscono in base alle esigenze dei rispettivi territori.

CONSIGLI ON LINE, TAGLI E TASSE

A.A.

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Il Carroccio veneto sceglie Tosi e cerca di voltare pagi-na dopo la batosta degli scandali e quella delle urne. La primavera “horribilis” della Lega si chiude con la

consacrazione del sindaco di Verona, Flavio Tosi “l’ere-tico” di rito maroniano. Per molti è la fi ne di un’epoca anche l’esito della votazione: il fatto che Tosi abbia vinto con “appena” il 57 per cento delle preferenze contro il 43 per cento dello sfi dante, l’ex sindaco di Cit-tadella Massimo Bitonci, conferma che è fi nita l’epoca delle investiture plebiscitare e del consenso granitico nei confronti del “capo”. Dopo 15 anni dunque nel Vene-to la Lega, guidata dal trevigiano Gian Paolo Gobbo, cambia pelle e trova un nuovo assetto, nella speranza di recuperare rapidamente il terreno perduto in questi mesi segnati per lo più dagli scandali “lombardi” ma anche dalle sconfi tte elettorali casalinghe. Non è un caso perciò che i protagonisti di questa nuova stagione siano proprio Tosi e Bitonci: due giovani amministratori di lungo corso, entrambi con un forte carisma personale che va oltre la militanza di partito, entrambi con una personalità e un’identità che catalizza consensi e “fa notizia”.

Accanto a loro Luca Zaia, che da presidente della Regione ha cercato di mantenere una certa equidistanza istituzionale, anche per non compromettere mosse fu-ture. E proprio il vittorioso Tosi elogia Zaia, “un grande governatore”. Il neo segretario del Carroccio Veneto promette “meno slogan, meno proclami e più lavoro sul territorio. E’ da qui che dobbiamo ripartire: dobbiamo essere un pò meno ro-mani, visto che dal governo abbia-mo preso solo fregature, e ripartire dalla nostra gente e dalla nostra terra”.

Quanto alla segreteria nazionale della Lega la scelta è scontata: “È normale che ci sia un ricambio negli organi del movimento e ci sia un nuovo segretario federale. - aggiunge Tosi - Deve essere il migliore, quello che crea più consenso e ha credibilità. E quindi questa fi gura è Maroni”. Quanto al governo Monti confermata la linea dell’opposizione: “E’ il governo peggiore della storia, una squadra di burocrati strapagati. Diffi cile, a questo punto, allearci con chi lo sostiene. Quindi la scel-

ta migliore, se si deciderà di presentarci, è quantomeno andare da soli”.

Bitonci non può fare a meno di osservare che “ha vinto Golia, ma Davide ha tenuto la posizione. Tosi ha avuto l’appoggio di Maroni, io no. Tosi ha avuto più di

un mese per preparare la sua can-didatura, io solo una settimana. Oa continuerò a lavorare alla mia idea di Lega, fortemente autonomista, che rivendichi la sua specifi cità, all’interno di una confederazione di movimenti. Noi siamo veneti abbia-

mo una storia e una cultura che i lombardi ci invidiano e che merita maggiore riconoscimento”.

Maurizio Conte, segretario del Carroccio padovano nonché assessore regionale, guarda al prossimo futuro. “Riscrivere la seconda parte della storia del Carroccio non sarà di certo cosa facile, l’elettorato ed i Veneti hanno la giusta dose di buon senso per capire che le torbide questioni degli ultimi mesi hanno riguardato solo poche persone e non il movimento. Da qui la Lega sta cominciando un percorso nuovo, certo è che una terza

chance alle urne non verrà concessa. Flavio Tosi coagula attorno a sé la Liga Veneta, qualche mugugno è norma-le nel post congresso, ma gli iscritti veneti sono certo arriveranno alla condivisione delle linee del nuovo se-gretario per poter raggiungere l’obiettivo federalista. La credibilità si costruisce sugli uomini e sui programmi. Il Governatore Zaia e lo stesso Tosi, in fatto di gradimento, ne sono la prova, ed è partendo dagli amministratori che lavorano sodo e con abnegazione per il proprio territorio che la sfi da per questa “Lega 2.0”, la Lega partecipata e delle scelte collegiali, ha inizio”. La deputata Paola Goisis si sofferma invece sulle conseguenze del voto, che defi nisce una “vittoria amara”.

“Ci troviamo di fronte ad un partito diviso a metà, ben lungi dal riconoscere un plebiscito a Tosi. Conside-rando che la candidatura di Massimo Bitonci è stata co-struita in pochissimo tempo, il risultato del gruppo Bos-siano è ottimo. E’ indubbio che i giovani hanno auto una parte importante in questo risultato e che hanno votato Tosi riponendo in un speranze ed aspettative di tanti tipi: il tempo dirà se le promesse fatte per avere l’appoggio dei giovani, poi potranno essere anche mantenute”.

di Nicola Stievano

In Veneto debutta la Lega 2.0 nel segno di Flavio Tosi

Prima la manifestazione dei sindaci dell’Anci Veneto a Venezia, poi quella della Lega Nord a Verona: tutti contro l’Imu, vista come l’ennesima mazzata sulle

tasche delle famiglie e delle imprese. Per la verità i sindaci non sono riusciti a portare in

laguna molti colleghi così come il Carroccio mantiene po-sizioni contrastanti sulla tassazione degli immobili.

Eppure l’Imu, pagata la prima rata, continua a tenere banco sulla scena politica ed è destinata a condizionare le scelte degli amministratori locali. Dal consigliere regio-

nale dell’Italia dei Valori, Antonino Pipitone, lancia una proposta.

“L’Imu andrebbe rivista in chiave “patrimoniale”, esentando completamente il pagamento per la prima casa e valutando delle soluzioni legate al reddito per la tassazione sulla seconda abitazione: si potrebbe ag-ganciarla alla soglia di reddito per l’esenzione del ticket sanitario.

Per quanto riguarda la seconda casa - continua Pipi-tone - è giusto pagarci una qualche imposta, ma vanno

valutate con più attenzione le variabili. Molto spesso la seconda casa non è affatto indice

di lusso, ma soltanto il risultato dei sacrifi ci di una vita, come può essere il caso di un appartamento acquista-to per i fi gli, oppure di un’eredità lasciata dai genitori a persone che di sicuro ricche non sono, ma che subiscono questa Imu come un balzello iniquo”.

“Sommamente spropositato - conclude Pipitone - si ri-vela infi ne per chi lavora la campagna. Per terreni agricoli, capannoni e rimesse, l’Imu è una stangata micidiale”.

TUTTI CONTRO L’IMU PIPITONE (IDV): TASSA DA RIVEDERE IN CHIAVE “PATRIMONIALE”

Il Carroccio vuole voltare pagina dopo gli scandali e le sberle elettorali. Il neo segretario: “Ripartiamo dal territorio”

“Dobbiamo essere un po’ meno romani, visto che dalla capitale arrivano solo fregature”

Antonino Pipitone

7Il Veneto in primo piano

In Veneto esplode il fenomeno del Movi-mento 5 Stelle, guidato a livello nazionale dal comico Beppe Grillo che si autodefi nisce

il “megafono“ del Movimento. Il movimento dagli ultimi sondaggi di giugno è accreditato in tutta Italia circa al 20%. Nella nostra regio-ne dei risultati li ha già ottenuti nelle recenti amministrative, ha portato a casa la vittoria in due comuni: Sarego in provincia di Vicenza e Mira in provincia di Venezia. Comuni che si aggiungono ai due dell’Emilia Romagna e cioè Parma e Comacchio. In provincia di Ve-nezia la sorpresa per la vittoria a Mira è stata grandissima. Questa cittadina di 40 mila abi-tanti che si trova nella rinomata zona della Riviera del Brenta, è stata per decenni una

roccaforte del centrosinistra. L’amministrazio-ne uscente guidata da Michele Carpinetti (del Pd e sindacalista della Cgil) forte di un 43 % dei consensi pensava di avere vita facile e vincere agevolmente al secondo turno contro un giovane come Alvise Maniero, 26 anni stu-dente universitario del Movimento 5 Stelle, che partiva da poco più del 17,5%. Le previsioni invece sono state com-pletamente ribaltate dal vento antipartitico e anti casta che spira forte nel Triveneto. Ma-niero al secondo turno è arrivato al 52,2% con 8102 voti, e ha lasciato Carpinetti al palo

e cioè a poco più del 43 % che aveva preso al primo turno. La scossa che ha colpito Mira da sempre enclave rossa nel Veneto bianco è epocale. Qui il centrosinistra ha sempre go-

vernato dal dopoguerra in poi con il Pci prima e il Pds, Ds, Pd dopo. La giunta è stata presenta-ta prima del voto dallo stesso Beppe Grillo e dal sindaco Alvise Ma-

niero e in consiglio comunale con il Movimen-to 5 Stelle, si è assistito anche ad un ricam-bio generazionale sono comparsi ragazzi di 18- 25 anni privi di ogni esperienza politica. Il primo sindaco “grillino d’Italia” era stato

eletto con il sistema del turno unico in Veneto quindici giorni prima a Sarego in provincia di Vicenza. Si tratta di Roberto Castiglion, un ingegnere di 32 anni, eletto nel suo comune con 1.045 voti superando di un soffi o, venti voti, il secondo piazzato. Il neo sindaco eletto con il 35,2% dei consensi non ha affrontato il ballottaggio essendo Sarego un comune sotto i 15 mila abitanti. I risultati di Parma , Mira , Comacchio e Sarego sono stati salutati da Beppe Grillo e dal suo staff come “un fatto epocale”. “La gente delle solite facce espres-sione dei partiti – ha detto il comico genove-se – non ne può più. Con questi successi del Movimento 5 Stelle, i cittadini senza soldi si sono autofi nanziati e hanno votato se stessi”.

di Alessandro Abbadir

La sorpresa Un partito al 20% e che in Veneto ha già vinto

La ribalta del Movimento 5 Stelle

”Un fatto epocale, i cittadini scaricano i partiti e votano se stessi”

PRIMI ATTI

Consigli comunali on line, telecamere per riprendere i lavori e tanto tanto risparmio con tagli consistenti a quello che viene considerato uno spreco. Sono queste le carat-teristiche delle prime azioni amministrative dei grillini nei comuni in cui governano in

Veneto. Il “Movimento 5 Stelle” ha assunto poi anche una posizione fortemente contraria alle grandi opere e allo sviluppo edilizio e delle aree industriali ritenuti nocivi per salute ed ambiente. Alle enunciazioni di principio, però si sono frapposti fi n da subito ostacoli reali legati a diffi coltà di bilancio. E così ad esempio a Mira è stato varato un bilancio che prevede l’imu per la prima casa al 4,4 per mille, quello per la seconda all’8,2 per mille.

Dalle promesse in campagna elettorale dovevano restare ai minimi almeno per la prima casa e cioè al 4 per mille. E si è assistito anche ad un aumento dell’addizionale Irpef. I nuovi amministratori locali eletti in tutti e 4 i comuni del nord Italia, hanno registrato delle diffi coltà a completare le giunte. Tutti però hanno ribadito di agire indipendentemente da eventuali direttive di Beppe Grillo, che rappresenta a loro avviso solo un traino, un megafono e non un soggetto che dà ordini e programmi alle realtà locali, che agiscono in base alle esigenze dei rispettivi territori.

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8 Il Veneto in primo piano

Il terremoto in Emilia Romagna, del 20 e poi quello del 29 maggio scorso e tutte le scosse successive, il cosiddetto sciame si-

smico, che hanno portato distruzione, lutti e seminato paura tra la popolazione. Potrebbe sembrare un evento eccezionale e far pen-sare ad un periodo di emergenza terremoti, ma in realtà non è così.

“Con una media di 1000 morti/anno in Italia dall’Unità ad oggi e di 80mila morti l’anno nel mondo negli ultimi dieci anni, i terremoti sono il più sanguinoso fenomeno geologico su scala globale. Di eventi grandi (magnitudo 7) ne abbiamo almeno uno al mese sulla Terra, e uno grande come quello dell’Aquila ogni tre giorni: non è un momento di particolare emergenza terre-moti. Ma è un’emergenza culturale e di comunicazione”. Sono le parole di Giulio di Toro, professore presso il Dipartimento di Geoscienze dell’Università degli Studi di Pa-dova e ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Geofi sica e Vulcanologia. A lui abbiamo chiesto di spiegarci le dinamiche di questo evento sismico.

Cosa sta accadendo in Emilia Ro-

magna? Come dobbiamo interpretare il presente?

“In Emilia Romagna sta accadendo qualcosa di normale: nell’Appennino i terre-moti tendono a ripetersi nelle stesse aree ad intervelli di tempo più o meno regolari.

Terremoti importanti sono quelli che hanno colpito il Ferrarese e il Modenese nel 1570-1574 e ancora nel 1624 la zona di Alfonsine. Nell’ultimo millennio, in tutto il fronte appenninico verso la Pianura Padana (Modena, Parma, Bologna, ecc.), si sono verifi cati numerosi terremoti di magnitudo mai superiore a 6. Una magnitudo, del re-sto, desunta dalle testimonianze sui danni riportati, non esistendo all’epoca una stru-mentazione e le conoscenze idonee a cal-colare l’effettiva dimensione dei terremoti.

Il tempo di ritorno di questi terremoti– cioè il tempo che trascorre tra un evento sismico e l’altro – va dai 400 ai 1000 e oltre anni. In particolare la zona colpita – alto Modenese-Ferrarese – non evidenziava terremoti importanti negli ultimi secoli.

Il 17 Novembre del 1570 un evento sismico simile a quello del 20 Maggio 2012

colpì il Ferrarese. Nei tre anni successivi si registrarono numerosi terremoti avvertiti dalla popolazione. Tuttavia, questi eventi interessarono in gran parte la zona a oriente di Ferrara, a differenza di questa volta in cui il sisma ha colpito principalmente l’area occidentale. Questo dal mio punto di vista non è sorprendente: le sequenze che inte-ressano l’Appennino hanno un’evoluzione complessa nello spazio e nel tempo.

E’ questo è un bene, da un certo punto di vista. Questa sequenza di terremoti che ha investito l’area a ovest di Ferrara, verso il Modenese ha interessato una fascia lunga circa 70 km. Se si fosse rotta la faglia in un unico terremoto avremmo avuto un evento sismico di magnitudo 7. Una volta che la se-quenza ha avuto inizio, più terremoti piccoli, per fortuna, liberano energia in più eventi.

E’ dunque tipico dell’Appennino: non un evento gigantesco ma sequenze che durano a lungo”.

Lo scorso 9 giugno in Veneto è stata avvertita una scossa di terremoto di ma-gnitudo 4.5 tra le province di Belluno, Treviso e, in Friuli, Pordenone. Sono due

terremoti da mettere in relazione quello dell’Emilia e quello delle Prealpi Venete?

“Il nostro territorio è sismico e il terre-moto nelle Prealpi venete di magnitudo 4.5 rientra nella normale attività sismica che interessa il Nord Est. Non è da mettere in relazione con quanto è accaduto in Emilia Romagna, sebbene possa essere collocato nel movimento complessivo che interessa la Pianura Padana spinta dall’Africa verso nord”.

E’ possibile prevedere i terremoti?“Nonostante le conoscenze sulla fi sica

dei terremoti siano cresciute notevolmente negli anni, gli studiosi non hanno ad oggi un metodo robusto per prevedere i terremoti.

Innanzitutto bisogna distinguere tra

previsione deterministica e quella proba-bilistica. Nel primo caso si può dire con certezza il luogo, la data e la dimensione del terremoto; nel secondo caso invece ci si riferisce alle probabilità che quanto è stato previsto accada. La previsione scientifi ca è di tipo probabilistico.

E’ lo stesso meccanismo delle previsioni meteo. Così come per il tempo, così anche per i terremoti, gli scienziati possono fare solo previsioni probabilistiche, la differenza è che nel caso del meteo l’attendibilità delle previsioni per il giorno successivo è del 90 per cento, per i terremoti, nella migliore del-le ipotesi, si arriva all’1 per cento. La nostra unica difesa è costruire bene rispettando scrupolosamente la legge”.

di Ornella Jovane

E’ tipico dell’Appennino - spiega lo studioso - non un evento sismico gigantesco ma sequenze che possono durare a lungo

L’intervista Giulio Di Toro professore del Dipartimento di Geoscienze all’Università di Padova

Non siamo di fronte ad una emergenza terremoto

Il terremoto ha scosso la terra ma anche l’animo delle perso-ne, a maggior ragione in questo periodo di grande incertezza e di crisi socioeconomica in cui già si fa fatica a trovare un

rassicurante equilibrio.“Il terremoto - spiega lo psicologo e psicoterapeuta Lino

Busato - è un’esperienza traumatica che ha una ripercussione emotiva molto importante. Entra nella vita delle persone con violenza e all’improvviso, precludendo qualsiasi possibilità di reazione”.

La sensazione di sentirsi mancare la terra sotto i piedi non si riduce soltanto ad un limite fi sico ma diventa anche trauma psicologico. “Il fatto di avere i piedi per terra è rassicurante. La terra è contatto, è madre, certezza, equilibrio. Non avere più il controllo del punto fermo su cui si poggia diventa un’esperienza traumatica che si memorizza, rimane dentro le persone che la subiscono e cammina sotto pelle”.

“La gamma delle emozioni conseguenti - prosegue lo specialista - è ricca: dalla paura alla rabbia, dal senso di impotenza per gli eventi che non si possono controllare all’angoscia, all’ansia. Talvolta a distanza di tempo può accadere di rivivere - attraverso rapidi fl ash back - gli stessi stati d’animo. Non vi sono motivazioni che riportano all’e-sperienza traumatica, sono istanti in cui ci si allontana dalla realtà”.

La sequenza ripetuta delle scosse ha ulteriormente peggiorato la situazione. “La gente vive in uno stato di previgilanza, con la paura di tornare ad avere paura”, una si-tuazione che contribuisce a minare qualsiasi ricerca di un equilibrio. “Qualunque evento, anche banale, - specifi ca lo psicologo - come ad esempio un rumore improvviso o una scossa lieve fa rivivere la stessa angoscia del terremoto”.

Eppure, nonostante le diffi coltà, l’atteggiamento prevalente del popolo emiliano è stato quello di non arrendersi, di voler guardare avanti per ricostruire. “E’ la resilienza - spiega ancora Busato - che spinge a tirare fuori delle energie insperate, insospettate per ricostruire laddove è stato distrutto. Tendenzialmente non siamo fragili, possiamo vivere dei periodi di fragilità, ma spesso la forza della vita - per fortuna - prende il sopravvento”.

C’è infi ne l’aspetto della solidarietà che ha spinto molte persone, singoli, associazio-ni, gruppi, oltre ai volontari della Protezione civile - questi ultimi più di 4mila uomini e donne impegnati in questi mesi -, a portare il proprio contributo.

“Scatta un meccanismo - conclude - per cui ci si identifi ca con chi soffre e si fi nisce per condividerne le emozioni. Da spettatori si diventa non di rado attori impegnati in prima persona facendosi coinvolgere più attivamente. Anche perché spesso fare del bene fa stare meglio non solo chi lo riceve ma anche chi offre il proprio aiuto”.

Il trauma della terra che manca sotto i piediLE RICADUTE PSICOLOGICHE DEL TERREMOTO

Il professor Giulio Di Toro

Lino Busato

O.J.

26 Il Veneto in primo piano2626 Il Veneto in primo piano

8 Il Veneto in primo piano

Il terremoto in Emilia Romagna, del 20 e poi quello del 29 maggio scorso e tutte le scosse successive, il cosiddetto sciame si-

smico, che hanno portato distruzione, lutti e seminato paura tra la popolazione. Potrebbe sembrare un evento eccezionale e far pen-sare ad un periodo di emergenza terremoti, ma in realtà non è così.

“Con una media di 1000 morti/anno in Italia dall’Unità ad oggi e di 80mila morti l’anno nel mondo negli ultimi dieci anni, i terremoti sono il più sanguinoso fenomeno geologico su scala globale. Di eventi grandi (magnitudo 7) ne abbiamo almeno uno al mese sulla Terra, e uno grande come quello dell’Aquila ogni tre giorni: non è un momento di particolare emergenza terre-moti. Ma è un’emergenza culturale e di comunicazione”. Sono le parole di Giulio di Toro, professore presso il Dipartimento di Geoscienze dell’Università degli Studi di Pa-dova e ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Geofi sica e Vulcanologia. A lui abbiamo chiesto di spiegarci le dinamiche di questo evento sismico.

Cosa sta accadendo in Emilia Ro-

magna? Come dobbiamo interpretare il presente?

“In Emilia Romagna sta accadendo qualcosa di normale: nell’Appennino i terre-moti tendono a ripetersi nelle stesse aree ad intervelli di tempo più o meno regolari.

Terremoti importanti sono quelli che hanno colpito il Ferrarese e il Modenese nel 1570-1574 e ancora nel 1624 la zona di Alfonsine. Nell’ultimo millennio, in tutto il fronte appenninico verso la Pianura Padana (Modena, Parma, Bologna, ecc.), si sono verifi cati numerosi terremoti di magnitudo mai superiore a 6. Una magnitudo, del re-sto, desunta dalle testimonianze sui danni riportati, non esistendo all’epoca una stru-mentazione e le conoscenze idonee a cal-colare l’effettiva dimensione dei terremoti.

Il tempo di ritorno di questi terremoti– cioè il tempo che trascorre tra un evento sismico e l’altro – va dai 400 ai 1000 e oltre anni. In particolare la zona colpita – alto Modenese-Ferrarese – non evidenziava terremoti importanti negli ultimi secoli.

Il 17 Novembre del 1570 un evento sismico simile a quello del 20 Maggio 2012

colpì il Ferrarese. Nei tre anni successivi si registrarono numerosi terremoti avvertiti dalla popolazione. Tuttavia, questi eventi interessarono in gran parte la zona a oriente di Ferrara, a differenza di questa volta in cui il sisma ha colpito principalmente l’area occidentale. Questo dal mio punto di vista non è sorprendente: le sequenze che inte-ressano l’Appennino hanno un’evoluzione complessa nello spazio e nel tempo.

E’ questo è un bene, da un certo punto di vista. Questa sequenza di terremoti che ha investito l’area a ovest di Ferrara, verso il Modenese ha interessato una fascia lunga circa 70 km. Se si fosse rotta la faglia in un unico terremoto avremmo avuto un evento sismico di magnitudo 7. Una volta che la se-quenza ha avuto inizio, più terremoti piccoli, per fortuna, liberano energia in più eventi.

E’ dunque tipico dell’Appennino: non un evento gigantesco ma sequenze che durano a lungo”.

Lo scorso 9 giugno in Veneto è stata avvertita una scossa di terremoto di ma-gnitudo 4.5 tra le province di Belluno, Treviso e, in Friuli, Pordenone. Sono due

terremoti da mettere in relazione quello dell’Emilia e quello delle Prealpi Venete?

“Il nostro territorio è sismico e il terre-moto nelle Prealpi venete di magnitudo 4.5 rientra nella normale attività sismica che interessa il Nord Est. Non è da mettere in relazione con quanto è accaduto in Emilia Romagna, sebbene possa essere collocato nel movimento complessivo che interessa la Pianura Padana spinta dall’Africa verso nord”.

E’ possibile prevedere i terremoti?“Nonostante le conoscenze sulla fi sica

dei terremoti siano cresciute notevolmente negli anni, gli studiosi non hanno ad oggi un metodo robusto per prevedere i terremoti.

Innanzitutto bisogna distinguere tra

previsione deterministica e quella proba-bilistica. Nel primo caso si può dire con certezza il luogo, la data e la dimensione del terremoto; nel secondo caso invece ci si riferisce alle probabilità che quanto è stato previsto accada. La previsione scientifi ca è di tipo probabilistico.

E’ lo stesso meccanismo delle previsioni meteo. Così come per il tempo, così anche per i terremoti, gli scienziati possono fare solo previsioni probabilistiche, la differenza è che nel caso del meteo l’attendibilità delle previsioni per il giorno successivo è del 90 per cento, per i terremoti, nella migliore del-le ipotesi, si arriva all’1 per cento. La nostra unica difesa è costruire bene rispettando scrupolosamente la legge”.

di Ornella Jovane

E’ tipico dell’Appennino - spiega lo studioso - non un evento sismico gigantesco ma sequenze che possono durare a lungo

L’intervista Giulio Di Toro professore del Dipartimento di Geoscienze all’Università di Padova

Non siamo di fronte ad una emergenza terremoto

Il terremoto ha scosso la terra ma anche l’animo delle perso-ne, a maggior ragione in questo periodo di grande incertezza e di crisi socioeconomica in cui già si fa fatica a trovare un

rassicurante equilibrio.“Il terremoto - spiega lo psicologo e psicoterapeuta Lino

Busato - è un’esperienza traumatica che ha una ripercussione emotiva molto importante. Entra nella vita delle persone con violenza e all’improvviso, precludendo qualsiasi possibilità di reazione”.

La sensazione di sentirsi mancare la terra sotto i piedi non si riduce soltanto ad un limite fi sico ma diventa anche trauma psicologico. “Il fatto di avere i piedi per terra è rassicurante. La terra è contatto, è madre, certezza, equilibrio. Non avere più il controllo del punto fermo su cui si poggia diventa un’esperienza traumatica che si memorizza, rimane dentro le persone che la subiscono e cammina sotto pelle”.

“La gamma delle emozioni conseguenti - prosegue lo specialista - è ricca: dalla paura alla rabbia, dal senso di impotenza per gli eventi che non si possono controllare all’angoscia, all’ansia. Talvolta a distanza di tempo può accadere di rivivere - attraverso rapidi fl ash back - gli stessi stati d’animo. Non vi sono motivazioni che riportano all’e-sperienza traumatica, sono istanti in cui ci si allontana dalla realtà”.

La sequenza ripetuta delle scosse ha ulteriormente peggiorato la situazione. “La gente vive in uno stato di previgilanza, con la paura di tornare ad avere paura”, una si-tuazione che contribuisce a minare qualsiasi ricerca di un equilibrio. “Qualunque evento, anche banale, - specifi ca lo psicologo - come ad esempio un rumore improvviso o una scossa lieve fa rivivere la stessa angoscia del terremoto”.

Eppure, nonostante le diffi coltà, l’atteggiamento prevalente del popolo emiliano è stato quello di non arrendersi, di voler guardare avanti per ricostruire. “E’ la resilienza - spiega ancora Busato - che spinge a tirare fuori delle energie insperate, insospettate per ricostruire laddove è stato distrutto. Tendenzialmente non siamo fragili, possiamo vivere dei periodi di fragilità, ma spesso la forza della vita - per fortuna - prende il sopravvento”.

C’è infi ne l’aspetto della solidarietà che ha spinto molte persone, singoli, associazio-ni, gruppi, oltre ai volontari della Protezione civile - questi ultimi più di 4mila uomini e donne impegnati in questi mesi -, a portare il proprio contributo.

“Scatta un meccanismo - conclude - per cui ci si identifi ca con chi soffre e si fi nisce per condividerne le emozioni. Da spettatori si diventa non di rado attori impegnati in prima persona facendosi coinvolgere più attivamente. Anche perché spesso fare del bene fa stare meglio non solo chi lo riceve ma anche chi offre il proprio aiuto”.

Il trauma della terra che manca sotto i piediLE RICADUTE PSICOLOGICHE DEL TERREMOTO

Il professor Giulio Di Toro

Lino Busato

O.J.

VIAGGI DI GRUPPO:

“PUGLIA” E SALENTO dal 01/09/2012 al 07/09/2012

COSTIERA AMALFITANAdal 06/09/2012 al 09/09/2012

GRAND TOUR DELLA GERMANIAdal 12/08/2012 al 18/08/2012 Augusta - Lipsia - Berlino Meissen - Ratisbona

INSTANBUL dal 29/08/2012 al 02/09/2012

RIVIERA DI ULISSE CON GAETA, SPERLONGA E ISOLA DI PONZAdal 07/09/2012 al 09/09/2012

TOUR DEL PERÙdal 14/10/2012 al 25/10/2012

3 GIORNI ALL’ISOLA D’ELBAdal 15/09/2012 al 17/09/2012

PRAGAdal 31/08/2012 al 03/09/2012

ESCURSIONI DI 1 GIORNATAALLA FESTA DEL PROSCIUTTO E DELLO SPECK Sabato 14 luglio 2012

IN BICI DA SAN CANDIDO A LIENZDomenica 8 Luglio 2012

CONCERTINOTRE DAME DE PARISARENA DI VERONA Sabato 8 settembre 2012

MODÀARENA DI VERONA (sett. Grad. Numerata)Domenica 16 settembre 2012

VIAGGI INDIVIDUALI:

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INSIEME ALL’ARENA DI VR90° FESTIVAL LIRICO 2012

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11Voci da palazzo

La ristrutturazione di Veneto Agricoltura delineata dall’assessore Franco Manzato ha il pieno appoggio del presidente del Consi-glio regionale Clodovaldo Ruffato. Della proposta il presidente

del Consiglio afferma di condividere in particolare la scelta di mettere in capo al nuovo organismo soprattutto l’attività di ricerca e sperimentazione, abbandonando le incombenze di gestione del patrimonio, e il fatto che la prevista diversa organizzazione consentirà di risparmiare somme ragguardevoli, oltretutto in costante aumento. “Mi auguro - annota Ruffato - che i soldi risparmiati rimangano a disposizione del settore agricolo, asse portante della nostra economia e suscettibile di ulteriore sviluppo, in grado quindi di favorire occupazione, soprattutto giovanile. Ora tocca al Consiglio procedere con rapidità alla valuta-zione e alla approvazione del disegno di legge - conclude Ruffato - così da consentire che i benefi ci previsti possano concretizzarsi il più presto possibile”.

Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà“SPERO CHE I BENEFICI PREVISTI SI CONCRETIZZINO AL PIÙ PRESTO”

L’opinioneL’opinione

“Apprezziamo l’assessore Manza-to per il suo impegno e siamo pronti a discutere la sua propo-

sta di riorganizzazione di Veneto Agricol-tura, ma alcune questioni devono essere chiare fi n da ora: l’operazione si dovrà con-ciliare con la salvaguardia dei posti di lavo-ro ma soprattutto con le grandi professionalità cresciute negli anni e che hanno fatto di Veneto Agricoltura un centro di ricerca e di sviluppo riconosciuto sia a livello nazionale che europeo”. La puntualizzazione viene dal capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond e dal presidente della commissione Agricoltura Davide Bendinelli. “Bene lo sforzo dell’assessore che vuole liberare risorse a favore delle aziende agricole - precisano i due esponenti del Pdl - ma vogliamo anche ricordargli che sempre di più la politica regionale dovrà tenere conto di quegli agricoltori non professionali che integrano con l’agricoltura il loro reddito”. “Sono proprio questi nuovi profi li - aggiungono i due - che si occupano per la maggior parte delle nicchie di mercato senza contare lo sfogo per l’occupazione delle famiglie e dei giovani”. “L’importante a questo punto - concludono - è lavorare per costruire l’agricoltura veneta dei prossimi dieci anni con una visione strategica e senza promuovere azioni di macelleria sociale”.

Bond e Bendinelli, Popolo della Libertà“OCCORRE SALVAGUARDARE PROFESSIONALITÀ E POSTI DI LAVORO”

L’assessore veneto all’Agricoltura, Franco Manzato, lo aveva promesso qualche anno fa e ora lo ha fatto, ha

dato avvio all’iter di smantellamento di Ve-neto Agricoltura. Come lui stesso ha tenuto a precisare si è trattato del primo atto, un pronunciamento in consiglio non c’è anco-ra stato a breve invece dovrebbe essere la Giunta a votare un disegno di legge con il quale iniziare l’iter e nominare un commis-sario liquidatore che procederà con l’azze-ramento dei vertici dell’ente strumentale.

“In questo momento – infatti ha preci-sato - c’e’ solo un primo testo che ho con-segnato ai colleghi as-sessori per una analisi del suo contenuto. Per ogni approfondimento di contenuto voglio attendere la formale decisione di Giunta’’. Comunque sia le linee si azione con le quali si interverrà su Veneto Agricoltura sono già defi nite: la gestione delle aree forestali, il settore dello sviluppo economico e l’area della formazione torneranno in capo alla Regione, mentre per quanto riguarda le quote e le partecipazioni verranno liquidate e l’intero patrimonio venduto.

Secondo l’assessore non è soltanto il ridimensionamento di un ente per ricavar-ne una riduzione di spesa ma una vera e propria rivoluzione che toccherà da vicino il

settore primario. ‘’Ricordo che la Legge fi nanziaria - ha

proseguito nel suo intervento Manzato - pre-vede espressamente che la Giunta presenti un disegno di legge di riordino di questa azienda regionale che, attraverso interven-ti di razionalizzazione e di miglioramento dell’effi cienza delle funzioni e dei servizi, consenta di conseguire signifi cativi risparmi nelle spese di funzionamento.

Si tratta peraltro solo di una delle tappe del complessivo processo di rinnovamento del sistema pubblico agricolo del Veneto, con il quale vogliamo alleggerire apparati,

burocrazia e la rela-tiva spesa, liberando risorse per gli investi-menti fi nalizzati alla competitivita’ delle aziende agricole. Que-sto signifi ca – ha ag-

giunto - che il riordino riguarda tutti gli enti strumentali regionali che operano in ambito agricolo, in un percorso che ha gia’ coinvolto Avepa e le strutture regionali periferiche, da ultimo la costituzione dello Sportello Unico Agricolo che proseguirà con la riforma degli Enti parco, secondo criteri di effi cienza, di contenimento dei costi, di eliminazione di duplicazioni o sovrapposizioni di compiti, in coerenza con quanto ha previsto per gli Enti Regionali il nuovo Statuto del Veneto’’.

Solo con la cessazione dell’’Agenzia,

la Regione risparmierà qualcosa come sette milioni di euro l’anno mentre dalla vendita del patrimonio immobiliare l’assessore con-ta di ricavare attorno ai quindici milioni di euro, “Somma – ha precisato – che verrà destinata totalmente agli agricoltori”. Nelle risorse che verranno destinate alle aziende agricole ci sono già i quasi due milioni di euro risparmiati dalla chiusura degli uffi ci agrari, i quasi tre milioni di euro ottenuti dalla cassa depositi e prestiti sotto forma di fi nanziamenti a tasso agevolato, i tre milioni di euro ottenuti grazie agli accordi con Ismea e gli investimenti strutturali del ministero.

“E’ urgente liberare più risorse possibi-li”, ha commentato l’assessore. Un grande punto di domanda, invece, è arrivato dalle opposizioni in merito al personale e alle ec-cellenze che Veneto Agricoltura rappresenta-va nel settore primario veneto. “La riforma non comporterà alcun taglio di dipendenti – ha spiegato l’assessore - parte dei 170 lavoratori verranno trasferiti in seno alla Regione e l’occupazione di quei lavoratori impiegati in rami d’azienda che verranno ceduti a privati o ad altri enti sarà garantiti da accordi sindacali”.

Mentre per il futuro dell’ente strumenta-le Manzato ne ha già anticipato il nome. “Si chiamerà Agenzia Veneta per l’innovazione del settore primario – ha concluso – sarà più agile, meno costosa e più effi ciente”.

di Fortunato Marinata

Enti strumentali Manzato ha dato il via alla riorganizzazione dell’agenzia

Primo atto del dopo Veneto Agricoltura?La nuova realtà si chiamerà Agenzia Veneta per l’innovazione del settore primario. Dal patrimonio si ricaveranno 15 milioni di euro

Attenzione, la fretta è cattiva consi-gliera e agendo d’impulso si rischia di buttare via il bambino con l’acqua

sporca. Lo precisano, in una nota, il capo-gruppo del Pd Laura Puppato e il vice-presidente della commissione Agricoltura Graziano Azzalin, commentando il disegno di legge dell’assessore Franco Manzato che prevede la trasformazione dell’ente Veneto Agricoltura in agenzia e una radicale riorganiz-zazione dell’organismo. “Se da un lato - scrivono - salutiamo con favore che l’assessore, superando le logiche di appartenenza, riconosca come per anni questo ente abbia operato secondo criteri non sempre in linea con i principi che avrebbero dovuto guidare la sua azione, dall’altro mettiamo le mani avanti perché non stiamo parlando di un vuoto carrozzone, ma di una struttura che svolge importanti funzioni e con preziose professionalità”. Per gli esponenti democratici “è necessario salvaguardare innanzitutto i lavoratori e le funzioni primarie dell’en-te”. “Era ormai improcrastinabile - affermano Puppato e Azzalin - una revisione profonda di Veneto Agricoltura sotto molteplici aspetti, ma non bisogna dimenticare che, grazie anche ai centri sperimentali, l’ente svolge un ruolo prezioso per il mondo agricolo veneto e italiano in generale, ragion per cui, visti i tempi di vacche magre, occorre evitare che si cada nell’errore di considerare la ricerca applicata un onere eccessivo e di disperdere un insostituibile patrimonio di conoscenza”. Quanto al capitolo alienazioni, Puppato e Azzalin ribadiscono che si tratta di operazioni che non possono essere fatte a cuor leggero, per evitare che possa ripetersi la vicenda della foresta del Cansiglio. “Se la riorganizzazione degli enti muove solo da ragioni economiche - avvertono Puppato e Azzalin - si va poco lontano perché se non si considerano ruoli e funzioni degli enti strumentali, ogni riforma, anche se animata dalle migliori inten-zioni, rischia di nascere zoppa. Ci auguriamo che la proposta tenga conto di tutti gli aspetti che riteniamo non accantonabili: dare vitalità al mondo agricolo veneto, sostenere la ricerca, tutelare le professionalità maturate nell’ente, evitare sacche di spreco e di rendita politica e, soprattutto, offrire un vero sostegno a chi investe nel settore primario. Il resto è propaganda”.

“NON BUTTIAMO VIA IL BAMBINO CON L’ACQUA SPORCA”

Puppato e Azzalin, Partito Democratico

Nella foto grande la sede di Veneto Agricoltura e l’assessore regionale Franco Manzato

Clodovaldo Ruffato

Laura Puppato e Graziano Azzalin

Dario Bond e Davide Bendinelli

“Nessuno dei 170 dipendenti occupati perderà il posto di lavoro”

28 Voci da palazzo2828 Voci da palazzo

11Voci da palazzo

La ristrutturazione di Veneto Agricoltura delineata dall’assessore Franco Manzato ha il pieno appoggio del presidente del Consi-glio regionale Clodovaldo Ruffato. Della proposta il presidente

del Consiglio afferma di condividere in particolare la scelta di mettere in capo al nuovo organismo soprattutto l’attività di ricerca e sperimentazione, abbandonando le incombenze di gestione del patrimonio, e il fatto che la prevista diversa organizzazione consentirà di risparmiare somme ragguardevoli, oltretutto in costante aumento. “Mi auguro - annota Ruffato - che i soldi risparmiati rimangano a disposizione del settore agricolo, asse portante della nostra economia e suscettibile di ulteriore sviluppo, in grado quindi di favorire occupazione, soprattutto giovanile. Ora tocca al Consiglio procedere con rapidità alla valuta-zione e alla approvazione del disegno di legge - conclude Ruffato - così da consentire che i benefi ci previsti possano concretizzarsi il più presto possibile”.

Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà“SPERO CHE I BENEFICI PREVISTI SI CONCRETIZZINO AL PIÙ PRESTO”

L’opinione

“Apprezziamo l’assessore Manza-to per il suo impegno e siamo pronti a discutere la sua propo-

sta di riorganizzazione di Veneto Agricol-tura, ma alcune questioni devono essere chiare fi n da ora: l’operazione si dovrà con-ciliare con la salvaguardia dei posti di lavo-ro ma soprattutto con le grandi professionalità cresciute negli anni e che hanno fatto di Veneto Agricoltura un centro di ricerca e di sviluppo riconosciuto sia a livello nazionale che europeo”. La puntualizzazione viene dal capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond e dal presidente della commissione Agricoltura Davide Bendinelli. “Bene lo sforzo dell’assessore che vuole liberare risorse a favore delle aziende agricole - precisano i due esponenti del Pdl - ma vogliamo anche ricordargli che sempre di più la politica regionale dovrà tenere conto di quegli agricoltori non professionali che integrano con l’agricoltura il loro reddito”. “Sono proprio questi nuovi profi li - aggiungono i due - che si occupano per la maggior parte delle nicchie di mercato senza contare lo sfogo per l’occupazione delle famiglie e dei giovani”. “L’importante a questo punto - concludono - è lavorare per costruire l’agricoltura veneta dei prossimi dieci anni con una visione strategica e senza promuovere azioni di macelleria sociale”.

Bond e Bendinelli, Popolo della Libertà“OCCORRE SALVAGUARDARE PROFESSIONALITÀ E POSTI DI LAVORO”

L’assessore veneto all’Agricoltura, Franco Manzato, lo aveva promesso qualche anno fa e ora lo ha fatto, ha

dato avvio all’iter di smantellamento di Ve-neto Agricoltura. Come lui stesso ha tenuto a precisare si è trattato del primo atto, un pronunciamento in consiglio non c’è anco-ra stato a breve invece dovrebbe essere la Giunta a votare un disegno di legge con il quale iniziare l’iter e nominare un commis-sario liquidatore che procederà con l’azze-ramento dei vertici dell’ente strumentale.

“In questo momento – infatti ha preci-sato - c’e’ solo un primo testo che ho con-segnato ai colleghi as-sessori per una analisi del suo contenuto. Per ogni approfondimento di contenuto voglio attendere la formale decisione di Giunta’’. Comunque sia le linee si azione con le quali si interverrà su Veneto Agricoltura sono già defi nite: la gestione delle aree forestali, il settore dello sviluppo economico e l’area della formazione torneranno in capo alla Regione, mentre per quanto riguarda le quote e le partecipazioni verranno liquidate e l’intero patrimonio venduto.

Secondo l’assessore non è soltanto il ridimensionamento di un ente per ricavar-ne una riduzione di spesa ma una vera e propria rivoluzione che toccherà da vicino il

settore primario. ‘’Ricordo che la Legge fi nanziaria - ha

proseguito nel suo intervento Manzato - pre-vede espressamente che la Giunta presenti un disegno di legge di riordino di questa azienda regionale che, attraverso interven-ti di razionalizzazione e di miglioramento dell’effi cienza delle funzioni e dei servizi, consenta di conseguire signifi cativi risparmi nelle spese di funzionamento.

Si tratta peraltro solo di una delle tappe del complessivo processo di rinnovamento del sistema pubblico agricolo del Veneto, con il quale vogliamo alleggerire apparati,

burocrazia e la rela-tiva spesa, liberando risorse per gli investi-menti fi nalizzati alla competitivita’ delle aziende agricole. Que-sto signifi ca – ha ag-

giunto - che il riordino riguarda tutti gli enti strumentali regionali che operano in ambito agricolo, in un percorso che ha gia’ coinvolto Avepa e le strutture regionali periferiche, da ultimo la costituzione dello Sportello Unico Agricolo che proseguirà con la riforma degli Enti parco, secondo criteri di effi cienza, di contenimento dei costi, di eliminazione di duplicazioni o sovrapposizioni di compiti, in coerenza con quanto ha previsto per gli Enti Regionali il nuovo Statuto del Veneto’’.

Solo con la cessazione dell’’Agenzia,

la Regione risparmierà qualcosa come sette milioni di euro l’anno mentre dalla vendita del patrimonio immobiliare l’assessore con-ta di ricavare attorno ai quindici milioni di euro, “Somma – ha precisato – che verrà destinata totalmente agli agricoltori”. Nelle risorse che verranno destinate alle aziende agricole ci sono già i quasi due milioni di euro risparmiati dalla chiusura degli uffi ci agrari, i quasi tre milioni di euro ottenuti dalla cassa depositi e prestiti sotto forma di fi nanziamenti a tasso agevolato, i tre milioni di euro ottenuti grazie agli accordi con Ismea e gli investimenti strutturali del ministero.

“E’ urgente liberare più risorse possibi-li”, ha commentato l’assessore. Un grande punto di domanda, invece, è arrivato dalle opposizioni in merito al personale e alle ec-cellenze che Veneto Agricoltura rappresenta-va nel settore primario veneto. “La riforma non comporterà alcun taglio di dipendenti – ha spiegato l’assessore - parte dei 170 lavoratori verranno trasferiti in seno alla Regione e l’occupazione di quei lavoratori impiegati in rami d’azienda che verranno ceduti a privati o ad altri enti sarà garantiti da accordi sindacali”.

Mentre per il futuro dell’ente strumenta-le Manzato ne ha già anticipato il nome. “Si chiamerà Agenzia Veneta per l’innovazione del settore primario – ha concluso – sarà più agile, meno costosa e più effi ciente”.

di Fortunato Marinata

Enti strumentali Manzato ha dato il via alla riorganizzazione dell’agenzia

Primo atto del dopo Veneto Agricoltura?La nuova realtà si chiamerà Agenzia Veneta per l’innovazione del settore primario. Dal patrimonio si ricaveranno 15 milioni di euro

Attenzione, la fretta è cattiva consi-gliera e agendo d’impulso si rischia di buttare via il bambino con l’acqua

sporca. Lo precisano, in una nota, il capo-gruppo del Pd Laura Puppato e il vice-presidente della commissione Agricoltura Graziano Azzalin, commentando il disegno di legge dell’assessore Franco Manzato che prevede la trasformazione dell’ente Veneto Agricoltura in agenzia e una radicale riorganiz-zazione dell’organismo. “Se da un lato - scrivono - salutiamo con favore che l’assessore, superando le logiche di appartenenza, riconosca come per anni questo ente abbia operato secondo criteri non sempre in linea con i principi che avrebbero dovuto guidare la sua azione, dall’altro mettiamo le mani avanti perché non stiamo parlando di un vuoto carrozzone, ma di una struttura che svolge importanti funzioni e con preziose professionalità”. Per gli esponenti democratici “è necessario salvaguardare innanzitutto i lavoratori e le funzioni primarie dell’en-te”. “Era ormai improcrastinabile - affermano Puppato e Azzalin - una revisione profonda di Veneto Agricoltura sotto molteplici aspetti, ma non bisogna dimenticare che, grazie anche ai centri sperimentali, l’ente svolge un ruolo prezioso per il mondo agricolo veneto e italiano in generale, ragion per cui, visti i tempi di vacche magre, occorre evitare che si cada nell’errore di considerare la ricerca applicata un onere eccessivo e di disperdere un insostituibile patrimonio di conoscenza”. Quanto al capitolo alienazioni, Puppato e Azzalin ribadiscono che si tratta di operazioni che non possono essere fatte a cuor leggero, per evitare che possa ripetersi la vicenda della foresta del Cansiglio. “Se la riorganizzazione degli enti muove solo da ragioni economiche - avvertono Puppato e Azzalin - si va poco lontano perché se non si considerano ruoli e funzioni degli enti strumentali, ogni riforma, anche se animata dalle migliori inten-zioni, rischia di nascere zoppa. Ci auguriamo che la proposta tenga conto di tutti gli aspetti che riteniamo non accantonabili: dare vitalità al mondo agricolo veneto, sostenere la ricerca, tutelare le professionalità maturate nell’ente, evitare sacche di spreco e di rendita politica e, soprattutto, offrire un vero sostegno a chi investe nel settore primario. Il resto è propaganda”.

“NON BUTTIAMO VIA IL BAMBINO CON L’ACQUA SPORCA”

Puppato e Azzalin, Partito Democratico

Nella foto grande la sede di Veneto Agricoltura e l’assessore regionale Franco Manzato

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Dario Bond e Davide Bendinelli

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12 Cultura veneta

Ketra, al secolo Elena Pizzato, Bassanese del 1979 è un’artista poliedrica dove alla tematica del fetish c’è molto di più. Conosciuta al pubblico per i suoi ri-

chiami a corsetti e mise delle mistress, porta avanti anche una ricerca sul medium fotografi co e sul plexi. La carta dei tarocchi nr 21è l’origine della sua fi rma artistica, in una personale interpretazione mai provocatoria ma allusiva.

Cosa rappresenta per lei il fetish?“Il fetish rappresenta un’estetica accattivante e origi-

nale soprattutto per la cura dei dettagli. Mi affascina molto la perfezione e la cura del dettaglio che cerca di andare oltre. Sono creazioni stilistiche e concettuali con un gusto del gotico e del dark che assieme creano un’armonia. Ini-zialmente, sin dagli studi accademici, sono partita dall’a-nalisi della chirurgia estetica prendendo in mano materiali quali il silicone, i fi li per cucire per arrivare a una seconda pelle che è il pvc. Di conseguenza mi sono avvicinata alla dimensione fetish. Comunque la mia attrazione è puramen-te estetica”.

Che materiale utilizza e c’è un richiamo voluto a Castellani?

“Adoro Castellani perché è geniale e puro nella sua creazione dello spazio. Apprezzo anche Bonalumi con le sue estrofl essioni imponenti e forti. Per quanto riguarda i miei lavori ho utilizzato diversi materiali per le mie basi. Essendo attratta dai corpi costretti dentro guaine e dal pvc di queste mise che si utilizzano, ho cercato nell’ambiente delle mistress il materiale più adatto, ossia il pvc elasticiz-zato. Ha una grande tenuta, è lucido e ha un effetto cro-

matico e tattile che amo. Considero però maggiormente il concetto d’introfl essioni, in quanto la borchia va a incidere la gomma che è all’interno. E’ una sperimentazione oppo-sta a quanto studiato. L’effetto bombato che inserisco nelle opere parte da un amore per le imbottiture, come quelle sale particolari ad insonorizzazione zero. Sono dunque cor-pi contenuti di gomma morbida che inserisco”.

Oltre al mondo fetish eventuali nuovi orizzonti?“Ora mi sto concentrando nello studio di materiali,

quali il plexiglass e in tecniche fotografi che cogliendo det-tagli per renderli evidenti. Per esempio un pannello anche senza lacci, imbottito e borchiato abbinato a una stampa su plexi in bianco e nero. Un elemento fi gurativo unito al pannello di riferimento che creano giuste sintonie. Invece nelle bambole ho creato degli scatti, delle macro atti a evidenziare un aspetto quasi umano in un gioco tra luce e oscurità.

Le bambole sono assemblate o già precostituite? “Le bambole essendo fi gurative sono più provocatorie,

ma le guardo invece come aspetto ludico. Da bambole noiose e tradizionali con pizzi e mise classica passo alle mie aggressive, accattivanti e particolari. Operativamente

prendo le bambole tradizionali e le spoglio dandole l’aspet-to che preferisco. Cambio il modo di vederle passando da un concetto tradizionale al mio più accattivante. Scatto una foto di com’erano inizialmente e una dopo la mia elabo-razione, allegando una carta d’identità descrittiva con un ruolo e nuove passioni. Creo il vestito, il trucco e i capelli. In sintesi rappresento due lati che una persona può assumere.

di Alain Chivilò

Usa il Pvc e il plexiglass per dare vita a concetti tridimensionali mentre con le bambole indaga la personalità possibili dell’essere umano

Intervista a Ketra Al secolo Elena Pizzato, artista fetish bassanese

L’allusione ludica interpretata nell’Arte

Appuntamenti

Stiamo vivendo un periodo di completa trasfor-mazione, in cui tutto è in evoluzione e le cer-tezze di un tempo vengono quotidianamente

messe alla prova. Partendo da questa constata-zione, la Confartigianato AsoloMontebelluna ha deciso di riempire l’estate trevigiana con numerose iniziative culturali volte sia a promuovere il territorio che a creare delle occasioni per rifl ettere sul tema dal titolo “La transizione: opportunità per l’uomo e l’impresa”. Dal 24 al 29 luglio torna con questo fi l rouge il campus conosciuto con il nome di Vacanze dell’Anima. L’iniziativa si articola in sei giornate di incontri, concerti, laboratori di cucina, spettacoli ed escursioni nei Comuni di Asolo, Caerano di San Marco, Cavaso del Tomba, Maser e Monfumo, ter-re del Canova e della Duse. Il tema centrale sarà declinato nelle sue molteplici sfaccettature grazie alla presenza di ospiti come Natalino Balasso - che aprirà la manifestazione il 24 luglio rifl ettendo at-torno a “Il cambiamento, antica sfi da per l’umani-tà” - e i sindaci Flavio Tosi e Matteo Renzi, che si confronteranno attorno alle transizioni della politica (27 luglio). “La transizione” sarà argomento di ap-profondimento anche dal punto di vista scientifi co, musicale, medico, fi losofi co, economico, letterario, storico e sportivo: insieme a Balasso, Renzi e Tosi, i protagonisti saranno i biologi Gianni Tamino e Carlo Maurizio Modonesi; Filippo Faes, pianista e diretto-re d’orchestra; il saggista Maurizio Pallante; Cinzia

Scaffi di, direttrice del Centro Studi Slow Food; l’As-sociazione AriaNova, l’astrofi sico Massimo Ramel-la; e la compagnia teatrale Ortoteatro. Le giornate prevedono seminari (la mattina) e incontri ed esibi-zioni (la sera); nei pomeriggi sono programmati un “Laboratorio del Gusto” sul recupero delle antiche ricette della tradizione popolare veneta, proposto da Slow Food; e le visite guidate e le escursioni a piedi o in bicicletta nei luoghi più interessanti e inconsueti dei colli asolani, della Valcavasia e del Montello. Rimanendo in tema di cibo ma con nuovi “attori”, si segnala l’ultima tappa della rassegna Via Dei Sapori che il 31 luglio giungerà a Gaiarine nel parco della settecentesca villa veneta Riello-Pera servendo a tavola i sapori del Friuli Venezia Giulia

in una cucina che si appropria dei primi prodotti di fi ne estate. Come spiega il presidente di Via Dei Sapori Walter Filiputti “il Friuli Venezia Giulia – antico melting pot culturale, linguistico ma anche culinario tanto che molta della nostra storia è stata “mantecata” in cucina – può davvero raccontarsi attraverso le sue ricette, testimonianze incancellabi-li di incontri e scontri tra popolazioni, ma anche di convivenze e contaminazioni pacifi che. In Friuli Ve-nezia Giulia c’è un mondo ancora tutto da scoprire; quella che per secoli fu una maledizione – essere ai margini del mondo per secoli – ha poi prodotto, grazie all’impegno di questo popolo, uno scrigno dove sono gelosamente nascoste eccellenze di pri-ma grandezza”.

Terre del Canova e della DuseParlare in piena estate di

un evento che si svolge a settembre può dar

modo di pensare al famo-so motto del duo Righeira degli anni ’80, l’estate sta fi nendo, ma in realtà non è proprio così. Dal 6 al 9 set-tembre, nella zona Dogana a San Giuseppe di Treviso, si tiene la III edizione del Home Festival a ingresso gratuito. All’interno dell’evento di musica e intrattenimento, l’eclettico direttore artistico dell’Associazione Art Way, Massimo Zanta, propone un interessante percorso d’arte che si svilupperà successivamente in altre piazze d’Italia, concludendosi con una mostra espositiva fi nale: “SmartCity-SmartBarrel-SmartYoung-SmartFuture”. E proprio dalla Street Art che si co-lorerà l’atmosfera grazie ad artisti writers. Il primo supporto da “sporcare” è un telone di camion militare che partendo dalla tematica dei Beatles verrà dipinto toccando principalmente tre metafore: basta con i vecchi miti perché i giovani vogliono prendersi e costruirsi il proprio futuro, negazione della guerra e della violenza a tutti i livelli e la testa del giovane il cui pensiero è quasi sempre snobbato dalla società. Il secondo medium invece è costituito da bidoni, fi guratamente contenitori di rifi uti tossici, che diventano mezzo di comunicazione per rifi utare un futuro “sporco”. Le tematiche da sviluppare sono per esempio la connettività, l’energia, la sostenibilità aziendale, i tra-sporti, le reti, i social networks e il turismo. Dunque, gli ingredienti ci sono tutti in cui l’Arte di Strada ritorna ad assumere un ruolo meno decorativo ma di approfondimento e dibattito.

Dogana a San Giuseppe di Treviso

“BIDONI” D’ARTE

Al.Ch. V.M.B.

Alla Peggy Guggenheim di Venezia fi no al 16 settem-bre si tengono due interessanti mostre di tematiche diverse tra loro, ma unite nell’arte moderna: “Una vi-

sione interiore: Charles Seliger negli anni ‘40” e “Ciclismo, Cubo-Futurismo e la Quarta dimensione. Al Velodromo di Jean Metzinger”. Il pittore surrealista americano Charles Se-liger (1926–2009) è rappresentato da oltre trenta dipinti e disegni eseguiti tra gli anni ’42 e ’50, quindi fatti da un giovane artista che nel 1945 già espone nella galleria Art of this Century di Peggy Guggenheim a New York. La ma-trice pittorica parte dall’Espressionismo Astratto Americano per approdare al Surrealismo. In quest’ambito vi sono temi come il processo della metamorfosi e di mondi naturali non percepiti dalla capacità visiva umana come le cellule, le ossa e le scritture biologiche. La mostra vuole risaltare la capacità di Seliger d’eseguire, in giovane età, quadri originali e forti da far rifl ettere sul complesso mondo che ci circonda. La seconda mostra ruota attorno al centenario dipinto di Jean Metzinger (1883–1956) “Al Velodromo”, prima opera di carattere avanguardistico a rappresentare un evento sportivo. Il luogo è il velodromo di Roubaix e il ciclista è Charles Crupelandt vincitore della Parigi-Roubaix nel ’12. Un dipinto cubista che scompone la velocità e il ciclista all’arrivo del velodromo. A questa sono proposte opere di Boccioni, Depero, Severini, Sironi, Duchamp e modelli di biciclette dalla collezione Ivan Bonduelle, dal Museo del Ghisallo e dal designer Marco Mai-nardi.

Simbolismo e Cubismo alla Peggy Guggenheim

Cellule, ossa, biciclette ed altre cose d’arte

La giovane artista e alcune delle sue opere

Al.Ch.

Charles Seliger, Sentinel (Sentinella), 1947

30 Cultura veneta3030 Cultura veneta

12 Cultura veneta

Ketra, al secolo Elena Pizzato, Bassanese del 1979 è un’artista poliedrica dove alla tematica del fetish c’è molto di più. Conosciuta al pubblico per i suoi ri-

chiami a corsetti e mise delle mistress, porta avanti anche una ricerca sul medium fotografi co e sul plexi. La carta dei tarocchi nr 21è l’origine della sua fi rma artistica, in una personale interpretazione mai provocatoria ma allusiva.

Cosa rappresenta per lei il fetish?“Il fetish rappresenta un’estetica accattivante e origi-

nale soprattutto per la cura dei dettagli. Mi affascina molto la perfezione e la cura del dettaglio che cerca di andare oltre. Sono creazioni stilistiche e concettuali con un gusto del gotico e del dark che assieme creano un’armonia. Ini-zialmente, sin dagli studi accademici, sono partita dall’a-nalisi della chirurgia estetica prendendo in mano materiali quali il silicone, i fi li per cucire per arrivare a una seconda pelle che è il pvc. Di conseguenza mi sono avvicinata alla dimensione fetish. Comunque la mia attrazione è puramen-te estetica”.

Che materiale utilizza e c’è un richiamo voluto a Castellani?

“Adoro Castellani perché è geniale e puro nella sua creazione dello spazio. Apprezzo anche Bonalumi con le sue estrofl essioni imponenti e forti. Per quanto riguarda i miei lavori ho utilizzato diversi materiali per le mie basi. Essendo attratta dai corpi costretti dentro guaine e dal pvc di queste mise che si utilizzano, ho cercato nell’ambiente delle mistress il materiale più adatto, ossia il pvc elasticiz-zato. Ha una grande tenuta, è lucido e ha un effetto cro-

matico e tattile che amo. Considero però maggiormente il concetto d’introfl essioni, in quanto la borchia va a incidere la gomma che è all’interno. E’ una sperimentazione oppo-sta a quanto studiato. L’effetto bombato che inserisco nelle opere parte da un amore per le imbottiture, come quelle sale particolari ad insonorizzazione zero. Sono dunque cor-pi contenuti di gomma morbida che inserisco”.

Oltre al mondo fetish eventuali nuovi orizzonti?“Ora mi sto concentrando nello studio di materiali,

quali il plexiglass e in tecniche fotografi che cogliendo det-tagli per renderli evidenti. Per esempio un pannello anche senza lacci, imbottito e borchiato abbinato a una stampa su plexi in bianco e nero. Un elemento fi gurativo unito al pannello di riferimento che creano giuste sintonie. Invece nelle bambole ho creato degli scatti, delle macro atti a evidenziare un aspetto quasi umano in un gioco tra luce e oscurità.

Le bambole sono assemblate o già precostituite? “Le bambole essendo fi gurative sono più provocatorie,

ma le guardo invece come aspetto ludico. Da bambole noiose e tradizionali con pizzi e mise classica passo alle mie aggressive, accattivanti e particolari. Operativamente

prendo le bambole tradizionali e le spoglio dandole l’aspet-to che preferisco. Cambio il modo di vederle passando da un concetto tradizionale al mio più accattivante. Scatto una foto di com’erano inizialmente e una dopo la mia elabo-razione, allegando una carta d’identità descrittiva con un ruolo e nuove passioni. Creo il vestito, il trucco e i capelli. In sintesi rappresento due lati che una persona può assumere.

di Alain Chivilò

Usa il Pvc e il plexiglass per dare vita a concetti tridimensionali mentre con le bambole indaga la personalità possibili dell’essere umano

Intervista a Ketra Al secolo Elena Pizzato, artista fetish bassanese

L’allusione ludica interpretata nell’Arte

Appuntamenti

Stiamo vivendo un periodo di completa trasfor-mazione, in cui tutto è in evoluzione e le cer-tezze di un tempo vengono quotidianamente

messe alla prova. Partendo da questa constata-zione, la Confartigianato AsoloMontebelluna ha deciso di riempire l’estate trevigiana con numerose iniziative culturali volte sia a promuovere il territorio che a creare delle occasioni per rifl ettere sul tema dal titolo “La transizione: opportunità per l’uomo e l’impresa”. Dal 24 al 29 luglio torna con questo fi l rouge il campus conosciuto con il nome di Vacanze dell’Anima. L’iniziativa si articola in sei giornate di incontri, concerti, laboratori di cucina, spettacoli ed escursioni nei Comuni di Asolo, Caerano di San Marco, Cavaso del Tomba, Maser e Monfumo, ter-re del Canova e della Duse. Il tema centrale sarà declinato nelle sue molteplici sfaccettature grazie alla presenza di ospiti come Natalino Balasso - che aprirà la manifestazione il 24 luglio rifl ettendo at-torno a “Il cambiamento, antica sfi da per l’umani-tà” - e i sindaci Flavio Tosi e Matteo Renzi, che si confronteranno attorno alle transizioni della politica (27 luglio). “La transizione” sarà argomento di ap-profondimento anche dal punto di vista scientifi co, musicale, medico, fi losofi co, economico, letterario, storico e sportivo: insieme a Balasso, Renzi e Tosi, i protagonisti saranno i biologi Gianni Tamino e Carlo Maurizio Modonesi; Filippo Faes, pianista e diretto-re d’orchestra; il saggista Maurizio Pallante; Cinzia

Scaffi di, direttrice del Centro Studi Slow Food; l’As-sociazione AriaNova, l’astrofi sico Massimo Ramel-la; e la compagnia teatrale Ortoteatro. Le giornate prevedono seminari (la mattina) e incontri ed esibi-zioni (la sera); nei pomeriggi sono programmati un “Laboratorio del Gusto” sul recupero delle antiche ricette della tradizione popolare veneta, proposto da Slow Food; e le visite guidate e le escursioni a piedi o in bicicletta nei luoghi più interessanti e inconsueti dei colli asolani, della Valcavasia e del Montello. Rimanendo in tema di cibo ma con nuovi “attori”, si segnala l’ultima tappa della rassegna Via Dei Sapori che il 31 luglio giungerà a Gaiarine nel parco della settecentesca villa veneta Riello-Pera servendo a tavola i sapori del Friuli Venezia Giulia

in una cucina che si appropria dei primi prodotti di fi ne estate. Come spiega il presidente di Via Dei Sapori Walter Filiputti “il Friuli Venezia Giulia – antico melting pot culturale, linguistico ma anche culinario tanto che molta della nostra storia è stata “mantecata” in cucina – può davvero raccontarsi attraverso le sue ricette, testimonianze incancellabi-li di incontri e scontri tra popolazioni, ma anche di convivenze e contaminazioni pacifi che. In Friuli Ve-nezia Giulia c’è un mondo ancora tutto da scoprire; quella che per secoli fu una maledizione – essere ai margini del mondo per secoli – ha poi prodotto, grazie all’impegno di questo popolo, uno scrigno dove sono gelosamente nascoste eccellenze di pri-ma grandezza”.

Terre del Canova e della DuseParlare in piena estate di

un evento che si svolge a settembre può dar

modo di pensare al famo-so motto del duo Righeira degli anni ’80, l’estate sta fi nendo, ma in realtà non è proprio così. Dal 6 al 9 set-tembre, nella zona Dogana a San Giuseppe di Treviso, si tiene la III edizione del Home Festival a ingresso gratuito. All’interno dell’evento di musica e intrattenimento, l’eclettico direttore artistico dell’Associazione Art Way, Massimo Zanta, propone un interessante percorso d’arte che si svilupperà successivamente in altre piazze d’Italia, concludendosi con una mostra espositiva fi nale: “SmartCity-SmartBarrel-SmartYoung-SmartFuture”. E proprio dalla Street Art che si co-lorerà l’atmosfera grazie ad artisti writers. Il primo supporto da “sporcare” è un telone di camion militare che partendo dalla tematica dei Beatles verrà dipinto toccando principalmente tre metafore: basta con i vecchi miti perché i giovani vogliono prendersi e costruirsi il proprio futuro, negazione della guerra e della violenza a tutti i livelli e la testa del giovane il cui pensiero è quasi sempre snobbato dalla società. Il secondo medium invece è costituito da bidoni, fi guratamente contenitori di rifi uti tossici, che diventano mezzo di comunicazione per rifi utare un futuro “sporco”. Le tematiche da sviluppare sono per esempio la connettività, l’energia, la sostenibilità aziendale, i tra-sporti, le reti, i social networks e il turismo. Dunque, gli ingredienti ci sono tutti in cui l’Arte di Strada ritorna ad assumere un ruolo meno decorativo ma di approfondimento e dibattito.

Dogana a San Giuseppe di Treviso

“BIDONI” D’ARTE

Al.Ch. V.M.B.

Alla Peggy Guggenheim di Venezia fi no al 16 settem-bre si tengono due interessanti mostre di tematiche diverse tra loro, ma unite nell’arte moderna: “Una vi-

sione interiore: Charles Seliger negli anni ‘40” e “Ciclismo, Cubo-Futurismo e la Quarta dimensione. Al Velodromo di Jean Metzinger”. Il pittore surrealista americano Charles Se-liger (1926–2009) è rappresentato da oltre trenta dipinti e disegni eseguiti tra gli anni ’42 e ’50, quindi fatti da un giovane artista che nel 1945 già espone nella galleria Art of this Century di Peggy Guggenheim a New York. La ma-trice pittorica parte dall’Espressionismo Astratto Americano per approdare al Surrealismo. In quest’ambito vi sono temi come il processo della metamorfosi e di mondi naturali non percepiti dalla capacità visiva umana come le cellule, le ossa e le scritture biologiche. La mostra vuole risaltare la capacità di Seliger d’eseguire, in giovane età, quadri originali e forti da far rifl ettere sul complesso mondo che ci circonda. La seconda mostra ruota attorno al centenario dipinto di Jean Metzinger (1883–1956) “Al Velodromo”, prima opera di carattere avanguardistico a rappresentare un evento sportivo. Il luogo è il velodromo di Roubaix e il ciclista è Charles Crupelandt vincitore della Parigi-Roubaix nel ’12. Un dipinto cubista che scompone la velocità e il ciclista all’arrivo del velodromo. A questa sono proposte opere di Boccioni, Depero, Severini, Sironi, Duchamp e modelli di biciclette dalla collezione Ivan Bonduelle, dal Museo del Ghisallo e dal designer Marco Mai-nardi.

Simbolismo e Cubismo alla Peggy Guggenheim

Cellule, ossa, biciclette ed altre cose d’arte

La giovane artista e alcune delle sue opere

Al.Ch.

Charles Seliger, Sentinel (Sentinella), 1947

Tra mare, cinema, musica, arte sta per cominciare l’estate 2012 di Pesaro, affascinante città del litorale marchigiano, che anche quest’anno inanella una nutrita serie di eventi di prim’ordine, tra cui spiccano il la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema (25 giugno - 2 luglio), il notissimo Rossini Opera Festival (10- 23 agosto).E proprio interpretandone l’anima più autentica, l’Alexander Museum Palace Hotel (noto Art Hotel, annoverato fra le opere d’arte della Biennale di Venezia, sponsor dei maggiori eventi pesaresi) propone soggiorni Beach&Art, ritempranti e tonifican-

ti sia per il corpo che per lo spirito, che per-mettono di abbinare arte e cultura alla tradizionale vacanza al mare, e di godere a pieno lo spirito co-smopolita che anima i grandi eventi pesa-resi. Beach&Art, dun-que, godendo della lunga spiaggia di fi-nissima arena su cui si affaccia l’Hotel, delle preziose opere d’arte che contiene e delle rassegne d’arte che,

ogni 15 giorni, ruotano nei suoi spazi espositivi. In occasione dei grandi eventi Pacchetti con programmi particolari sono proposti in occasione

Quando il mare è anche…in cameraNon solo. Gli ospiti hanno la possibilità di dormire fra sculture di sirene e animali marini, o tra enormi conchiglie multicolori. Oppure possono inseguire il sogno del calamaro gigante, im-mersi nel blu profondo di pareti, pavimento e soffitto; o ancora riposare in una suite tutta marinara, Luci del mare, con mobili liberty e quadri di Oscar Piattella fatti di sabbia e fossili, materiali naturali e antichi, autentici elementi della natura; o tuffarsi allegramente, come nella stanza firmata da Regina Ste-chow, in un mondo di fantasia tra uomini che nuotano con pinne e maschera. Infatti molte delle 63 stanze - decorate da 75 ar-tisti - hanno come tema il mare. Lo stesso tema è ripreso anche

sulle porte, che anticipano lo stile degli interni e conferiscono ai corridoi un effetto museo: le si può scorrere virtualmente sul sito www.alexandermuseum.it e scegliere la camera preferita. Il mare entra prepotente anche nella living room, con le spu-meggianti onde create da Davide Dall’Osso, che incorniciano la vista sul mare, ed è un panorama incomparabile da godere a 180 gradi dalla grande terrazza che occupa l’ultimo piano dell’hotel, ombreggiata da un gazebo, dove gli ospiti fanno colazione o, la sera, gustano dolci in abbinamento a selezionati vini e pregiati liquori.

Beach&Art _ Pacchetti weekend e settimanaliIn maggio e giugno: Weekend a partire da 129€ a persona (2 pernottamenti in doppia, prime colazioni a buffet e cene) e Settimane a partire da 450€ a persona (in doppia per 7 giorni, prime colazioni e cene comprese). In luglio: Weekend a partire 160 € a persona (2 pernottamenti in doppia, prime colazioni a buffet e cene) e Settimane a par-tire da 560€ a persona (in doppia per 7 giorni, prime colazioni e cene comprese).

Dedicato all’Educazione il PREMIO D’ARTE RAFFAELLO 2012Si può esprimere l’educazione con un’opera d’arte? Certamente sì! Ne è convinto Alessandro Marcucci Pinoli, proprietario dell’ Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro, che ha dedicato proprio all’Educazione il PREMIO RAFFAELLO 2012, invitando gli artisti ad esprimere la loro creatività attorno a questo tema. “Educazione in tutte le sue forme – spiega - Dall’educazione civica a quella artistica, dalle più sofisticate forme di bon ton al loro opposto, la maleducazione, l’ineducazione e l’inciviltà pura. In una realtà quale è quella attuale in cui regnano maleduca-zione e volgarità, si sente la necessità di ritrovare il senso della misura, i comportamenti realmente (e non formalmente) educati, il piacere di conversare civilmente, la vera eleganza che non è il lusso ma è determinata dal senso del gusto e del bello.”Cinque le sezioni in cui è articolato il Premio: Scultura, Pittura, Fotografia, Poesia, Racconti brevi o Pièces teatrali. Le premia-zioni si terranno nel primo weekend di luglio. Il fine settimana dal 6 all’8 sarà tutto dedicato al binomio Arte&Educazione, con esposizione delle opere in concorso, premiazione dei vinci-tori di ciascuna sezione, performance. I vincitori saranno ospiti, mentre a tutti gli artisti partecipanti sarà riservato un pacchetto soggiorno a prezzo particolare.

Messaggio pubbliredazionale

BEACH&ART l’estate all’alexander museum palace hotel

A Pesaro torna la vacanza tra ombrelloni e grandi eventi culturali. Si alloggia nell’Art Hotel dove il mare decora pareti e porte delle stanze

AlexanderMuseumPalace HotelE’ l’unico albergo italiano nella classifica Top Ten dei migliori Design Hotel d’Europa ed è stato inserito fra le Opere d’arte non trasportabili della Biennale 2011. Una “performance permanente”, come ama definirlo il suo proprietario - il Conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina - dove ogni spazio, ogni stanza, ogni dettaglio porta la firma di un autore diverso. Nove piani di arte contemporanea, 63 camere firmate da 75 artisti diversi e le parti comuni decorate da altri 25, per un totale di 100 fra pittori e scultori. Ogni camera è trattata come un’opera d’arte a sé stante, realizzata con diversi materiali (dal ferro, al plexiglass, alla resina) e tecniche (dal dripping, alla semplice matita, dal tradizionale affresco al découpage). Ad essere decorate non sono solo le pareti, ma anche i mobili, i soffitti, i pavimenti e i bagni. Le porte, che anticipano lo stile delle stanze, conferiscono ai corridoi un effetto museo, come se ci si trovasse davanti a ben 18 gallerie (tanti sono infatti i corridoi) di dipinti appesi geometricamente alle pareti, proprio come in un museo. Davanti all’hotel spicca una stele di Enzo Cucchi di 16 metri e al suo interno si trova una grande collezione di sculture e quadri dei principali protagonisti dell’arte contemporanea, quali Sandro Chia, Giò Pomodoro, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino, Primo Formenti, Arnaldo Pomodoro, Nanni Valentini, Simon Benetton, Mauro Brattini, Gino Marotta, Loreno Sguanci.

Informazioni

Alexander Museum Palace HotelViale Trieste 20, Pesarotel 0721 34.441e mail: [email protected]

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO ARRIVA LA

LEGGEREZZA, AVEVATE BISOGNO DI RIPRENDERE A SOG-

NARE, ANCHE SOLO DI SINTONIZZARVI SU ATMOSFERE DIVERSE · SALUTE FAVORITE LE DISCIPLINE CHE CREINO UN PONTE TRA IL MOVIMENTO FISICO E L’INTERIORITÀ: TAI-CHI, KARATE, YOGA

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO PREFER-

ITE I LEGAMI PIÙ CEREBRALI ALLE UNIONI

BASATE SU CHIAREZZA E COERENZA ANCHE SE VI ATTRAGGONO PERSONE ECLETTICHE · SALUTE I PIÙ CORAG-GIOSI POTRANNO SENTIRE IL RICHIAMO DI QUALCHE PICCOLO INTERVENTO ES-TETICO: QUESTO È IL MOMENTO GIUSTO

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO L’AUTOSTIMA VA A PICCO E CIÒ NON VI FAVORISCE IN AMORE. CERCATE DI FREQUEN-

TARE PERSONE DIVERTENTI E LEGGERE · SALUTE NON BUTTATEVI GIÙ PER QUAL-CHE DÉFALLIANCE: AVETE SOLO BISOGNO DI RIPOSO. SCEGLIETE UNA BELLA PINETA LUNGO IL MARE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO LA VITA IN

COPPIA È UNA MAGIA FATTA DI PAROLE DOLCI, COCCOLE… OGNI TANTO PERÒ PROVATE A STAC-CARVI! · SALUTE NUOVE ENERGIE VI CONSENTONO PERFORMANCE SPORTIVE DA RECORD. PECCATO CHE SIATE MOLTO NERVOSI E DI MALUMORE

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO AFFASCINANTI STRANIERI VI INVITERANNO

IN QUALCHE LONTANO LUOGO INCONTAMINATO. SEGUITELI CON SLANCIO OCCHIO ALLE SCOTTATURE

· SALUTE SEGUITE UN RITMO SONNO-VEGLIA IL PIÙ REGOLARE E PREVENITE QUALCHE PROBLEMA RESPIRATORIO CON TERAPIE DOLCI

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO CERTI

RAPPORTI SONO ORMAI LOGORI COME UNO STRACCIO USATO. APRITE PORTE E FINESTRE E USCITE, FUORI C’È NUOVA VITA · SALUTE SIETE TONICI COME MELE COTTE! SMETTETE CON I BAGORDI DELL’WEEKEND E VIVETE DIMENSIONI PIÙ SANE E DISINTOSSICANTI

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO ALCUNE DIS-PUTE VI RENDONO AG-

GRESSIVE COME TIGRI: ATTENZIONE ALLE ZAMPATE, POTRESTE FERIRE CHI NON LO MERITA · SALUTE E’ TEMPO DI VACANZE NON RIMANDATE A LUNGO. AVETE PRO-PRIO BISOGNO DI UNA PAUSA. MEGLIO LA MONTAGNA RILASSANTE

TORODAL 21/04

AL 20/05F A S C I N O

L’EROS È L’ELEMENTO CHE VI

INCOLLA AL PARTNER MA LE INCRINATURE CHE CI SONO FRA VOI VANNO AFFRON-TATE · SALUTE L’AFA ESTIVA POTREBBE CAUSARVI LIEVI MALORI. BEVETE MOLTO, MANGIATE FRUTTA E ASSUMETE MOLTI SALI MINERALI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO ACCETTATE OGNI SFIDA E SIATE AU-

DACI. VINCERETE SU TUTTI I CAMPI DA GIOCO IN CUI VI CIMENTERETE AMMALI-ANDO CHIUNQUE · SALUTE SIETE PRESI DA UNA STRANA RILASSATEZZA CHE PERÒ NON DOVRÀ SPINGERVI A UNA GESTIONE IRRAZIONALE DELLE ENERGIE

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO SE SIETE AMANTI DELLE SITUAZIONI PASSIONALI

E TEMPESTOSE, TROVERETE PANE PER I VOSTRI DENTI. VALUTATE CON AT-TENZIONE · SALUTE UNA VISITA A UN CENTRO BENESSERE SARÀ UN TOCCASANA PER EVENTUALI PATOLOGIE O DISTURBI AI BRONCHI O ALLE ARTICOLAZIONI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO GRANDI OC-CASIONI PER I SINGLE, MA ANCHE PER CHI RI-USCIRÀ A RECUPERARE DIALOGO E INTESA CON

IL PARTNER · SALUTE SARETE CURIOSI DI PROVARE TUTTE LE ULTIME NOVITÀ IN FATTO DI TERAPIE ALTERNATIVE E DI ES-ERCIZI DI FITNESS

VERGINEDAL 24/08

AL 22/09FASCINO NON ATTRIBUITE ALLA FORTUNA UN VALORE DETERMINANTE. ATTENE-

TEVI AI FATTI E SARETE SOR-PRESI DEI RISULTATI · SALUTE VOLONTÀ ED ENERGIA NON VI FARANNO DIFETTO. ALTERNATE GLI ESERCIZI DI POTENZIA-MENTO A MOMENTI DI ATTIVITÀ PIÙ LEG-GERA

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08

AL 22/09AL 22/09FASCINOFASCINO

TEVI AI FATTI E SARETE SOR-

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08FASCINOFASCINO

DIALOGO E INTESA CON IL PARTNER · SALUTESALUTE

AL 22/07AL 22/07FASCINOFASCINO

DELLE SITUAZIONI PASSIONALI E TEMPESTOSE, TROVERETE PANE

PER I VOSTRI DENTI. VALUTATE CON AT-

GEMELLIGEMELLIDAL 21/05DAL 21/05

OGNI SFIDA E SIATE AU-

TOROTORODAL 21/04DAL 21/04

L’EROS È L’ELEMENTO CHE VI

ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

AL 20/04AL 20/04

GRESSIVE COME TIGRI: ATTENZIONE ALLE

DAL 20/02 AL 20/03

ACQUARIOACQUARIODAL 21/01DAL 21/01AL 19/02AL 19/02FASCINOFASCINOSTRANIERI VI INVITERANNO

IN QUALCHE LONTANO

SEGUITELI CON SLANCIO OCCHIO ALLE SCOTTATURE

CAPRICORNOCAPRICORNO

COPPIA È UNA MAGIA

SAGITTARIOSAGITTARIODAL 23/11DAL 23/11AL 21/12AL 21/12

CERCATE DI FREQUEN-

SCORPIONESCORPIONE

FASCINOFASCINOITE I LEGAMI PIÙ

CEREBRALI ALLE UNIONI BASATE SU CHIAREZZA E COERENZA

BILANCIABILANCIADAL 2 3/09DAL 2 3/09

LEGGEREZZA, AVEVATE BISOGNO DI RIPRENDERE A SOG-

PERCHÉ LA REALTÀ SIA PIÙ

SIMILE AI TUOI SOGNI AFFIDATI

ALL’ISTINTO PIÙ CHE AL CUORE

32 Oroscopo3232 Oroscopo

COMUNE DI MARTELLAGO

Fiera affiliata all’A.O.R.f.u. F.I.M.O.V. aderente al Trofeo Regionale Venetocon il patrocinio del Comune di Martellago e della Provincia di Venezia

TRENOLocalità raggiungibile a mezzo:

(Linea Venezia - Trento)

Linea Venezia - NoaleAUTOBUS

47a

5 AGOSTO 2012

COMUNE DI MARTELLAGO PATROCINIOPROVINCIA DI VENEZIA

APERTURA ORE 5.00UCCELLI CANORI - IBRIDI - DA RICHIAMO MOSTRA ANIMALI DA CORTILE - ACQUATICI STRUZZI - FAGIANI - COLOMBI - PAVONI ESPOSIZIONE RAZZE EQUINECAVALLI - PONY - ASINELLIMOSTRA CAVALLI TPR (in collaborazione conAssociazione Allevatori Provincia di Venezia)RASSEGNA CINOFILAMOSTRA ANIMALI - UCCELLI ESOTICI GRU (varie specie) - CICOGNEPAPPAGALLI - LAMA - TARTARUGHE MOSTRA RAPACI DIURNI E NOTTURNIMOSTRA FILATELICA “I SIGNORI DELL’ARIA”

DALLE TRASMISSIONI TELEVISIVEPIÚ IMPORTANTI DELL’ANNO

RITORNA, ANCORA TRA NOI, FRANCOE LE SUE GAZZE GIOCHERELLONE.

ORE 17.00SPETTACOLO ACROBATICO

CON CAVALLI DA SELLA

RASSEGNA CINOFILAORE 14.00 - ISCRIZIONI

ORE 16.00 INIZIO GIUDIZIAL TERMINE PREMIAZIONI

PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI A:MAERNEFIERE 30030 MAERNE / VENEZIA

TEL. 041 90  60 25 - TEL. 041 64  01 94TEL. 334 33 61 530 - TEL. FAX SEDE 041 50 30 089www.maernefiere.it     e-mail: [email protected]

5 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 2012

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO ARRIVA LA

LEGGEREZZA, AVEVATE BISOGNO DI RIPRENDERE A SOG-

NARE, ANCHE SOLO DI SINTONIZZARVI SU ATMOSFERE DIVERSE · SALUTE FAVORITE LE DISCIPLINE CHE CREINO UN PONTE TRA IL MOVIMENTO FISICO E L’INTERIORITÀ: TAI-CHI, KARATE, YOGA

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO PREFER-

ITE I LEGAMI PIÙ CEREBRALI ALLE UNIONI

BASATE SU CHIAREZZA E COERENZA ANCHE SE VI ATTRAGGONO PERSONE ECLETTICHE · SALUTE I PIÙ CORAG-GIOSI POTRANNO SENTIRE IL RICHIAMO DI QUALCHE PICCOLO INTERVENTO ES-TETICO: QUESTO È IL MOMENTO GIUSTO

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO L’AUTOSTIMA VA A PICCO E CIÒ NON VI FAVORISCE IN AMORE. CERCATE DI FREQUEN-

TARE PERSONE DIVERTENTI E LEGGERE · SALUTE NON BUTTATEVI GIÙ PER QUAL-CHE DÉFALLIANCE: AVETE SOLO BISOGNO DI RIPOSO. SCEGLIETE UNA BELLA PINETA LUNGO IL MARE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO LA VITA IN

COPPIA È UNA MAGIA FATTA DI PAROLE DOLCI, COCCOLE… OGNI TANTO PERÒ PROVATE A STAC-CARVI! · SALUTE NUOVE ENERGIE VI CONSENTONO PERFORMANCE SPORTIVE DA RECORD. PECCATO CHE SIATE MOLTO NERVOSI E DI MALUMORE

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO AFFASCINANTI STRANIERI VI INVITERANNO

IN QUALCHE LONTANO LUOGO INCONTAMINATO. SEGUITELI CON SLANCIO OCCHIO ALLE SCOTTATURE

· SALUTE SEGUITE UN RITMO SONNO-VEGLIA IL PIÙ REGOLARE E PREVENITE QUALCHE PROBLEMA RESPIRATORIO CON TERAPIE DOLCI

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO CERTI

RAPPORTI SONO ORMAI LOGORI COME UNO STRACCIO USATO. APRITE PORTE E FINESTRE E USCITE, FUORI C’È NUOVA VITA · SALUTE SIETE TONICI COME MELE COTTE! SMETTETE CON I BAGORDI DELL’WEEKEND E VIVETE DIMENSIONI PIÙ SANE E DISINTOSSICANTI

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO ALCUNE DIS-PUTE VI RENDONO AG-

GRESSIVE COME TIGRI: ATTENZIONE ALLE ZAMPATE, POTRESTE FERIRE CHI NON LO MERITA · SALUTE E’ TEMPO DI VACANZE NON RIMANDATE A LUNGO. AVETE PRO-PRIO BISOGNO DI UNA PAUSA. MEGLIO LA MONTAGNA RILASSANTE

TORODAL 21/04

AL 20/05F A S C I N O

L’EROS È L’ELEMENTO CHE VI

INCOLLA AL PARTNER MA LE INCRINATURE CHE CI SONO FRA VOI VANNO AFFRON-TATE · SALUTE L’AFA ESTIVA POTREBBE CAUSARVI LIEVI MALORI. BEVETE MOLTO, MANGIATE FRUTTA E ASSUMETE MOLTI SALI MINERALI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO ACCETTATE OGNI SFIDA E SIATE AU-

DACI. VINCERETE SU TUTTI I CAMPI DA GIOCO IN CUI VI CIMENTERETE AMMALI-ANDO CHIUNQUE · SALUTE SIETE PRESI DA UNA STRANA RILASSATEZZA CHE PERÒ NON DOVRÀ SPINGERVI A UNA GESTIONE IRRAZIONALE DELLE ENERGIE

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO SE SIETE AMANTI DELLE SITUAZIONI PASSIONALI

E TEMPESTOSE, TROVERETE PANE PER I VOSTRI DENTI. VALUTATE CON AT-TENZIONE · SALUTE UNA VISITA A UN CENTRO BENESSERE SARÀ UN TOCCASANA PER EVENTUALI PATOLOGIE O DISTURBI AI BRONCHI O ALLE ARTICOLAZIONI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO GRANDI OC-CASIONI PER I SINGLE, MA ANCHE PER CHI RI-USCIRÀ A RECUPERARE DIALOGO E INTESA CON

IL PARTNER · SALUTE SARETE CURIOSI DI PROVARE TUTTE LE ULTIME NOVITÀ IN FATTO DI TERAPIE ALTERNATIVE E DI ES-ERCIZI DI FITNESS

VERGINEDAL 24/08

AL 22/09FASCINO NON ATTRIBUITE ALLA FORTUNA UN VALORE DETERMINANTE. ATTENE-

TEVI AI FATTI E SARETE SOR-PRESI DEI RISULTATI · SALUTE VOLONTÀ ED ENERGIA NON VI FARANNO DIFETTO. ALTERNATE GLI ESERCIZI DI POTENZIA-MENTO A MOMENTI DI ATTIVITÀ PIÙ LEG-GERA

OroscopoPERCHÉ LA REALTÀ SIA PIÙ

SIMILE AI TUOI SOGNI AFFIDATI

ALL’ISTINTO PIÙ CHE AL CUORE

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13VENERDÌ SABATO DOMENICA

14 15

TUTTE LE SERE STAND GASTRONOMICO - INFO: andrea 333.6506899Parte dell’incasso della manifestazione sarà devoluto in beneficenza all’Associazione “Augusto per la vita”

DOMENICA 15: BIGLIETTO INGRESSO € 7,00 (BAMBINI INGRESSO GRATUITO)

ORE 22.00 ORE 22.00

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APERTURA AL PUBBLICO ORE 18.00 APERTURA AL PUBBLICO ORE 18.00 APERTURA AL PUBBLICO ORE 12.00

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ORE 19,00LOVERDRIVE

ORE 20,00DEPTFORD SOUNDTRIBUTE BAND DIRE STRAITS

SPETTACOLO DIDANZA ORIENTALE

con LAURA ANDREOTTI

AUGUSTO DAYGIORNATA IN MEMORIA

DI AUGUSTO E DANTE

ORE 17.30SEGNALI CAOTICI

ORE 18.30MERCANTI E SERVI

ORE 19.30ORADARIA

ORE 21.00AIRONI NERI &STATUS SYMBOL

PRESIEDERÀ LA MANIFESTAZIONEROSANNA FANTUZZIwww.augustoperlavita.itOSPITE DELL’EVENTOSALVATORE RANIERI IL CANTANTE DELLA SOLIDARIETÀ

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Assessorato allo sport e al tempo libero

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