la nona campana 06 2011

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Notiziario dell'Unità Pastorale tra le parrocchia di S. Ambrogio in Lonate Pozzolo e di S. Eugenio in Tornavento

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LA NONA CAMPANA GIUGNO - LUGLIO 2011 SOMMARIO Pag. 1 La parola del parroco » 2 Il benvenuto al nuovo Arcivescovo » 4 La Messa di Prima Comunione: una festa » 6 La Cresima: momento di unità » 8 Don Luca: prete per tutta la Chiesa » 10 Dal Consiglio Pastorale » 11 Il cammino di una catechesi rinnovata prosegue » 14 I lavori proseguono » 16 Dai nostri oratori » 18 Dai nostri missionari » 20 Bambini in festa » 21 Dal Centro Accoglienza per Anziani » 22 Notizie di casa nostra » 26 Concerto d’organo » 27 Il Master Plan di Malpensa » 28 Un semestre impegnativo per la “Tramonti - Crosta” » 29 Anagrafe

ANNO XLVI - N. 6 - 7 GIUGNO - LUGLIO 2011

NUMERI TELEFONICI UTILI don Giuseppe Maggioni, parroco tel. 0331.669600 don Marco Catalani, vicario parrocchiale tel. 0331.668372 don Giancarlo Leva, tel. 0331.668068 Suore della Carità - Lonate tel. 0331.669089 Suore di Nostra Signora del Suffragio Tornavento, tel. 0331.302230 Oratorio Maschile don Antonio Tagliabue tel. 0331.301399 Oratorio Femminile don Antonio Martignoni tel. 0331.661286

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LA PAROLA DEL PARROCO “Tutti sulla stessa barca”: è sì un’espres-sione consueta che sottolinea la medesi-ma sorte cui sono esposti quanti affronta-no una stessa impresa. Ma possiamo tro-vare il senso più profondo di questa affer-mazione nell’episodio evangelico della pesca miracolosa compiuta per gli apo-stoli dopo la Risurrezione del Signore. In quella occasione l’iniziativa di Pietro d’andare a pescare era stata condivisa dai suoi amici, discepoli loro pure di Ge-sù. Ricordiamo come quella spedizione rischiava di finire senza risultati perché, nonostante la notte trascorsa a pescare, nullo era stato il risultato. Solo quando Gesù risorto, dalla riva aveva dato un’in-dicazione, le fatiche avevano trovato ri-scontro, e, in maniera sovrabbondante. Sono ricorso a questa espressione spinto dalla vita della nostra comunità in questo periodo. Non è certo un periodo tranquillo (e, quando mai ce ne sono stati?) per tutte le iniziative in corso, per i cambiamenti che stanno avvenendo intorno a noi e… an-

che tra di noi. Ora è necessario che, in questo frangen-te, noi, rendendoci più conto di quanto avviene, assumiamo maggiore responsa-bilità e, soprattutto, confidiamo nella pre-senza perenne del Signore risorto che sempre garantisce efficacia alla vita della sua Chiesa. Vorrei, a questo punto, tradurre questa intuizione in alcune precise ed esigenti indicazioni che l’arcivescovo Tettamanzi suggeriva tempo fa (erano parole dirette prima di tutto ai Preti, ma hanno una vali-dità che li travalica e riguarda anche noi). “Dobbiamo vigilare di fronte ad alcune

tentazioni, che possono insidiare, sino a disgregarla, la comunione fraterna tra noi.

Queste tentazioni assumono i seguenti

volti: uno spirito di isolamento (io faccio

da me), uno spirito di indifferenza (che me ne importa degli altri?) uno spirito di

pura osservazione (io sto a vedere gli al-tri), uno spirito di sufficienza (io non ho

bisogno d’alcuno..). Dobbiamo riconosce-

re con sincerità, con coraggio e con umil-tà tutte le paralisi della carità che minac-

ciano di allentare o di bloccare la nostra

comunione fraterna. Una seconda sottolineatura comporta an-

che di vivere la fraternità nel segno della

più grande concretezza e operosità. Si tratta, quindi, di dare spazio effettivo ad

una serie di concretizzazioni della carità: l’obbedien-za, il senso dell’ordine gerar-

chico, la solidarietà fraterna, la stima vi-

cendevole, l’indulgenza reciproca, la mu-tua difesa, la serena concordia, la pron-

tezza al favore, al servizio, al soccorso, il

rispetto semplice e sincero, la cortesia delle forme, la schiettezza del linguaggio,

la comprensione cordiale, la capacità di perdono, la preghiera collettiva e scam-

bievole, la correzione discreta, l’amicizia

franca e profonda. La comunione fraterna è la conditio sine

qua non per la missione di annunciare e

testimoniare il vangelo di Gesù. Sì, bisogna che noi ci amiamo gli uni gli

altri. È questo nostro volerci bene nel Signore

la via più popolare e più efficace per dire

al mondo di oggi la lieta notizia di Gesù Salvatore”

Affido alle vostre riflessioni estive questi spunti perché, “remando nella stessa di-rezione”, abbiamo, con minor fatica a rag-giungere il risultato sperato.

don Giuseppe

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La nostra Diocesi sta vivendo un momento particolare della sua storia: il cambio dell’Ar-civescovo, infatti, non è semplicemente l’av-vicendarsi di due persone, come in un’a-zienda, ma segna il cammino della Chiesa locale con la presenza perenne di Cristo, l’unico Buon Pastore, reso visibile e presen-te dal Vescovo nella sua Chiesa, pur con diversa personalità di ciascuno. Vogliamo allora, qui, innanzitutto esprimere il nostro più vivo ringraziamento al Card. Dionigi Tetttamanzi che, in questi anni, ha guidato le nostre comunità in un periodo particolarmente segnato da difficoltà e cam-biamenti. Vogliamo poi esprimere il nostro benvenuto al Card. Angelo Scola che, da settembre, guiderà la nostra Diocesi. Impegniamoci, fin d’ora a conoscerlo e disponiamoci a seguir-ne gli insegnamenti e le proposte pastorali che vorrà offrirci. Per incominciare a fare questo diamo atten-ta lettura al primo messaggio che il nuovo Vescovo ha indirizzato a tutta la Diocesi e che qui riportiamo. “Al carissimo confratello nell’episcopato Card. Dionigi, a tutti i fedeli della Chiesa ambrosiana, a tutti gli abitanti dell’Arcidiocesi di Milano, mi preme accompagnare la decisione del Santo Padre di nominarmi Arcivescovo di Milano con un primo affettuoso saluto. Voi comprenderete quanto la notizia, che mi è stata comunicata qualche giorno fa, trovi il mio cuore ancora oggi in un certo travaglio. Lasciare Venezia dopo quasi dieci anni do-manda sacrificio. D’altro canto la Chiesa di Milano è la mia Chiesa madre. In essa sono nato e sono stato simultaneamente svezza-to alla vita e alla fede. L’obbedienza è l’appiglio sicuro per la sere-na certezza di questo passo a cui sono chiamato. Attraverso il Papa Benedetto XVI l’obbedienza mia e vostra è a Cristo Gesù.

Per Lui e solo per Lui io sono mandato a Voi. E comunicare la bellezza, la verità e la bontà di Gesù Risorto è l’unico scopo dell’e-sistenza della Chiesa e del ministero dei suoi pastori. Infatti, la ragion d’essere della Chiesa, popolo di Dio in cammino, è lasciar risplendere sul suo volto Gesù Cristo, Luce delle genti. Quel Volto crocifisso che, se-condo la profonda espressione di San Car-lo, «faceva trasparire l’immensa luminosità della divina bontà, l’abbagliante splendore della giustizia, l’indicibile bellezza della mi-sericordia, l’amore ardentissimo per gli uo-mini tutti» (Omelia del 16/ 3/ 1584). Gesù Risorto accompagna veramente il cristiano nella vita di ogni giorno e il Crocifisso è og-gettivamente speranza affidabile per ogni uomo e ogni donna. In questo momento chiedo a Voi tutti, ai Ve-scovi ausiliari, ai presbiteri, ai diaconi, ai consacrati e alle consacrate, ai fedeli laici l’accoglienza della fede e la carità della pre-ghiera. Lo chiedo in particolare alle famiglie, anche in vista del VII Incontro mondiale. Vi assicuro che il mio cuore ha già fatto

IL BENVENUTO AL NUOVO ARCIVESCOVO

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spazio a tutti e a ciascuno. Sono preso a servizio di una Chiesa che lo Spirito ha arricchito di preziosi e variegati tesori di vita cristiana dall’origine fino ai no-stri giorni. Lo abbiamo visto, pieni di gratitu-dine, anche nelle beatificazioni di domenica scorsa. Mi impegno a svolgere questo servizio favo-rendo la pluriformità nell’unità. Sono consa-pevole dell’importanza della Chiesa ambro-siana per gli sviluppi dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso. Questo mio saluto si rivolge anche a tutti gli uomini e le donne che vivono le molte realtà civili della Diocesi di Milano, ed in modo particolare alle Autorità costituite di ogni or-dine e grado: «L’uomo è la via della Chiesa, e Cristo è la via dell’uomo» (Benedetto XVI, Omelia nella beatificazione di Giovanni Paolo II, 1.05.2011). Vengo a Voi con animo aperto e sentimenti di simpatia e oso sperare da parte Vostra atteggiamenti analoghi verso di me. Chiedo al Signore di potermi inserire, con umile e realistica fiducia, nella lunga catena degli Arcivescovi che si sono spesi per la nostra Chiesa. Come non citarne qui alme-no taluni che ci hanno preceduto all’altra riva? Ambrogio, Carlo, Federigo, il card. Ferrari, Pio XI, il card. Tosi, il card. Schüster, Paolo VI e il card. Colombo.

Ho bisogno di voi, di tutti voi, del vostro aiu-to, ma soprattutto, in questo momento, del vostro affetto. Chiedo in particolare la preghiera dei bam-bini, degli anziani, degli ammalati, dei più poveri ed emarginati. Lo scambio d’amore con loro, ne sono certo, è ancor oggi pre-zioso alimento per l’operosità dei mondi che hanno fatto e fanno grande Milano: dalla scuola all’università, dal lavoro all’econo-mia, alla politica, al mondo della comunica-zione e dell’editoria, alla cultura, all’arte, al-la magnanima condivisione sociale… Un augurio particolare voglio rivolgere alle migliaia e migliaia di persone che sono im-pegnate negli oratori feriali, nei campi-scuola, nelle vacanze guidate, e in special modo ai giovani che si preparano alla Gior-nata mondiale della Gioventù di Madrid. Domando una preghiera speciale alle co-munità monastiche. Nel porgere a voi tutti questo primo saluto, voglio dire il mio intenso affetto collegiale ai Cardinali Carlo Maria Martini e Dionigi Tet-tamanzi. Non voglio concludere queste righe senza esprimere fin da ora la mia gratitudine a tutti i sacerdoti, primi collaboratori del Vescovo, di cui ben conosco l’ambrosiana, diuturna dedizione ecclesiale e la capillare disponibi-lità verso gli uomini e le donne del vasto ter-

ritorio diocesano. Mi affido all’inter-cessione della Ma-donnina che, dal-l’alto del Duomo, protegge il popolo ambrosiano. In attesa di incon-trarvi, nel Signore. Vi benedico

† Angelo Card. Scola Arcivescovo

eletto di Milano

Venezia, 28 giugno 2011

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LA MESSA DI PRIMA COMUNIONE: UNA FESTA È stata una grande emozione

per noi genitori vedere i nostri

figli ricevere per la prima volta

l'Eucarestia, per questo voglia-

mo esprimere la nostra gratitu-

dine alle persone che li hanno

accompagnati in questo cam-

mino.

Grazie alle catechiste che han-

no permesso ai nostri figli di

arrivare preparati all'incontro

con Gesù, consapevoli che Lui

è stato, è e sarà sempre con

loro.

Grazie a don Giuseppe che,

con le sue parole e la sua vici-

nanza, ha dato una mano a

noi genitori a rinnovare la no-

stra fede, a don Giancarlo e

don Marco che hanno saputo

comprendere l'agitazione dei

nostri figli nella prima confes-

sione.

Grazie al futuro don Luca e a

suor Maria Grazia che ci aiuta-

no affinché i nostri figli cresca-

no in età, grazia e sapienza.

Grazie a tutti coloro che si so-

no impegnati perché la messa

di Prima Comunione fosse un

giorno di festa: dal servizio

d'ordine ai fotografi, al coro

che, con le sue voci, ha tradot-

to in musica la nostra commozione; e un

grazie ancora a tutta la comunità che ha

seguito con noi la celebrazione domenica

22 Maggio.

L'augurio che facciamo ai nostri ragazzi è

di vivere con la luce che avevano negli

occhi quel giorno perché per loro sia sem-

pre un giorno di festa.

alcune mamme

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LA CRESIMA: MOMENTO DI UNITÀ La celebrazione annuale della cresima

suscita sempre tanti pensieri.

Da una parte prevale la gioia e la soddi-

sfazione umana del vedere la crescita

umana e cristiana avvenuta, negli anni

del catechismo, nei ragazzi che si presen-

tano a ricevere il sacramento. Dall’altra

riaffiora sempre la preoccupazione sul

futuro dei buoni propositi espressi, in ma-

niera forte anche durante il rito, da questi

ragazzi. È poi l’invocazione dello Spirito

Santo, il vero protagonista della Cresima

e della crescita di quanti ricevono il sacra-

mento, a far superare ogni perplessità.

Le circostanze particolari hanno poi con-

dotto, quest’anno, le comunità parrocchia-

li di Lonate e Ferno a celebrare la Cresi-

ma dei loro ragazzi nello stesso giorno,

seppure in orari diversi.

Questo ha permesso di vivere insieme gli

ultimi momenti di preparazione: l’incontro,

a Ferno, dei ragazzi con il Vescovo che

avrebbe conferito loro il Sacramento e

l’incontro dello stesso con i genitori, nella

chiesa di Lonate.

È stato anche questo un segno semplice

e visibile dell’unità che si va costruendo

tra le nostre parrocchie.

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Partecipare ad un evento di Chiesa tanto importante come le Ordinazioni Presbiterali, è sempre emozionante: la Chiesa ambro-siana, radunata intorno al suo Vescovo, festeggia questi grandi doni del Padre che sono i nuovi sacerdoti. E che fosse una Diocesi intera ad essersi mossa lo testimoniava il Duomo stesso che, per quanto grande, era gremito! L'attesa che iniziasse la celebrazione è stata lunga: un temprante esercizio di pazienza ed an-che di resistenza fisica. Avendo però tra le mani il libretto per seguire tutto lo svolgersi del rito, l'attesa è divenuta una pausa di riflessione e preparazione spirituale poten-do leggere e rileggere sia i brani della Paro-la di Dio che i testi delle orazioni e della preghiera di ordinazione... Piano piano è arrivato il momento dell'inizio della celebra-zione! La processione iniziale si è snodata lungo le navate del Duomo, accompagnata dal canto d'ingresso ma anche dalla frenesia di tanti che, tentando di sollevarsi al di sopra dei proprio vicini, cercavano il volto dei dia-coni, riversando in uno sguardo tante e tan-te emozioni portate con sé. Dopo il rito della luce e il canto dell'Inno, è iniziata la Liturgia della Parola della solenne Veglia di Pente-coste; l'unione di queste due solenni celebrazioni ha davvero avuto un significato unico, co-me del resto ha detto il cardina-le rivolgendosi ai candidati all'i-nizio dell'omelia: “la vostra Or-dinazione presbiterale, in que-sta solenne Vigilia, rende anco-ra più evidente il rinnovarsi, in mezzo a noi, di quella sorpren-dente e inarrestabile esplosione dello Spirito che è la Penteco-ste.” E di questa “esplosione” che si rinnova nel cammino della Chiesa, l'arcivescovo ha

chiesto proprio ai neo- sacerdoti di essere portatori: “Far percepire in tutta la sua misu-ra e intensità l'amore del Verbo di Dio per gli uomini, farne sperimentare l'immensa forza di conversione e di santificazione, di-spiegare oltre i limiti dello spazio e del tem-po, ma soprattutto negli abissi imperscruta-bili del cuore di ciascuno, l'energia trasfor-mante dell'amore che è in Dio”. La celebrazione è poi proseguita con tutti i riti propri dell'Ordinazione: l'interrogazione dei candidati, la prostrazione, l'orazione di ordinazione, l'imposizione delle mani, l'un-zione delle mani e la consegna del pane e del vino. Come ogni Ordinazione, terminata la Mes-sa, c'è una sorta di rituale popolare che ve-de assieparsi tutti i partecipanti alla celebra-zione fuori dal portone dell'Arcivescovado che dà su piazza del Duomo, in attesa dei neo ordinati per poterli salutare e festeggia-re; e subito si possono riconoscere le varie parrocchie presenti che con striscioni e car-telloni di ogni genere attendono impazienti il “loro” prete. In questa calca, non senza fati-ca, ci siamo immersi anche noi per poter finalmente salutare don Luca che, come del resto i suoi compagni, lasciava trasparire la

DON LUCA: PRETE PER TUTTA LA CHIESA

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gioia finalmente sciolta dall'emozione e dal-la tensione che questo “si” a Dio ha signifi-cato. L'indomani, in quel di Cocquio, la Prima Messa. Che fosse gran festa lo si intuiva dai tanti striscioni che già dai confini del paese salutavano scherzosamente don Lu-ca “L'avvocato di Dio”. Ad attenderlo all'Asi-lo vi erano i concelebranti, i diaconi e i se-minaristi, insieme a tanta gente e a un grup-po di parrocchiani di Lonate e di ragazzi di Ferno. Da qui, accompagnati dalla banda musicale, ci siamo recati alla chiesa parroc-chiale di S. Andrea sul cui sagrato c'era ad attendere il novello sacerdote altrettanta gente. Qui il saluto dell'Amministrazione Comunale e dei bambini. Quindi l'ingresso in chiesa e la Messa, in canto naturalmente. Al termine della celebrazione c'è stato il momento per i vari omaggi, i saluti e i rin-graziamenti, che si carica sempre di emo-zione e significato. Giornate intense, cariche di emozioni, signi-ficative di un cammino di Chiesa: Chiesa universale, perché l'Ordinazione, non è mai

un evento privato o semplicemente limitato ad una Diocesi: il prete è prete per la Chie-sa di Cristo; Chiesa Diocesana che ha ac-colto il dono della vita di don Luca e dei suoi compagni a servizio di Dio e dei fratelli, pronti a spezzare il Pane dell'Eucarestia e della Parola; Chiesa locale che ha visto le comunità parrocchiali di Cocquio unite in festa per un figlio e fratello che “conquistato da Cristo” (Ef 3,12) si è lasciato guidare dal suo Amore, quello stesso Amore nel quale ha deciso di restare (Gv 15,9) e di cui è di-ventato annunciatore speciale; ma anche chiesa locale di Lonate e Ferno che ha rice-vuto dall'Arcivescovo questo dono che è un sacerdote novello, non perché diventi egoi-sticamente proprio, ma perché ricevendo da lui i tanti doni personali e di ministero - pri-me tra tutti la Messa e il sacramento della Riconciliazione - lo aiuti a camminare i primi passi nel sacerdozio per poi essere “servo per amore, sacerdote per l'umanità” come canta una nota canzone.

Andrea Bagattini

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Lunedì 6 giugno, presso l’oratorio di Ferno

si sono riuniti i Consigli Pastorali di Lonate

e Tornavento e quello di Ferno, per verifi-care insieme il cammino fatto nella Unità

Pastorale e raccogliere proposte per il nuo-

vo anno pastorale.

Durante la preghiera iniziale, don Giusep-

pe ha preso lo spunto da un brano degli

Atti degli Apostoli sulla attesa della Pente-coste. Come gli Apostoli che vivevano quei

momenti nell’incertezza, anche il futuro

delle nostre comunità è fatto di dubbi e perplessità. Ciò che ci dovrà, però, soste-

nere non sarà tanto la preoccupazione di

serrare le fila tra noi, ma il compito primario di annunciare il Vangelo oggi, e di favorire

l’incontro degli altri con Cristo. Inoltre do-

vremo continuare ad avere fiducia nello

Spirito. È Lui che guida la Chiesa nel tem-po.

Dopo una verifica insieme del cammino intrapreso nel corso dell’anno pastorale

che si sta per concludere, sono state evi-

denziate alcune prospettive nuove per il crescere della nostra Unità: esse potranno

tradursi in ulteriori proposte.

- Le vacanze estive insieme: esperimen-

to in corso quest’anno e che si potrà consolidare con gli anni.

- Qualche passo insieme nell’ambito

della catechesi di Iniziazione cristiana. Ciò potrebbe essere molto utile in vista

dei cambiamenti che si introdurranno

nella proposta diocesana al riguardo. - Nel 2012 incontro mondiale delle fami-

glie. Sarebbe interessante proporre

una “catechesi in preparazione” all’e-

vento, anche questa da pensare all’uni-sono.

- Concretizzare l’idea già discussa di un rapporto più stretto a livello comunicati-

vo, partendo dagli informatori pubblicati nelle nostre Parrocchie.

Proprio perché le prospettive da aprire so-no molte, si è pensato di formare 3 com-missioni che, durante il mese di luglio, si possano incontrare per iniziare a stilare qualche proposta più articolata da riportare poi nei consigli riuniti. Ogni commissione (formata da membri dei due consigli) prenderà in esame uno dei seguenti punti: - discutere la nuova elezione del Consi-

glio, pensando alle attenzioni richieste dal dover, tra qualche anno, costituire un unico Consiglio Pastorale tra Lona-te, Tornavento e Ferno quando partirà la Comunità Pastorale.

- pensare e proporre qualche iniziativa da vivere insieme durante l’anno.

- ragionare sulle iniziative relative alla pastorale famigliare.

All’ultimo punto abbiamo discusso del rin-novo, il 16 ottobre per tutta la diocesi, del Consiglio Pastorale. Nelle linee guida si trovano alcune novità a partire dall’anno prossimo. In primo luogo il mandato viene ridotto da 5 a 4 anni. In se-condo luogo ci si può ricandidare per 3 mandati di seguito e non più per 2. Sarà sicuramente necessario (e già la commissione di cui si accennava prima inizierà a farlo) nominare un numero di membri tali da potersi poi integrare (quando diventeremo comunità pastorale) in un unico consiglio, senza la necessità di fare una nuova elezione. Avendo aperto quindi molte prospettive si è deciso di riunirsi a settembre per poter concretizzare al meglio le proposte lanciate durante la serata.

Alessandra Romanò

DAL CONSIGLIO PASTORALE SEDUTA CONGIUNTA DEI “NOSTRI” TRE CONSIGLI PASTORALI

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LO SEGUIMMO FIDANDOCI DEGLI OCCHI, GLI CREDEMMO AMANDO LE PAROLE. La fiducia e l'amore sono i due atteggia-menti che i bambini di seconda elementare hanno voluto mettere in risalto nella rappre-sentazione che hanno regalato ai loro geni-tori. Domenica 5 giugno infatti, accompa-gnati dalle loro catechiste, nel salone dell'o-ratorio hanno inscenato degli episodi tratti direttamente dal Vangelo. Questo momento è stato una tappa fonda-mentale dell'anno catechistico iniziato a settembre, in cui i piccoli hanno avuto la

possibilità di trasmettere a chi li accompa-gna nella vita di tutti i giorni quello su cui hanno riflettuto durante l'anno. QueI pome-riggio, però, non voleva essere semplice-mente una manifestazione della bravura di questi bambini o una consuetudinaria recita di fine anno, assumeva invece un valore più profondo: tra le novità introdotte per la for-mazione catechistica vi è proprio quella di far immedesimare i bambini con i personag-gi della storia di Gesù. Già durante l'anno non sono mancate le occasioni per dram-matizzare e quindi vivere insieme alcune vicende che altrimenti sarebbero state un

po' difficili da capire. Riteniamo infatti che con questo metodo i bambini possano ac-costare i loro senti-menti a quelli dei per-sonaggi così da capi-re meglio quello che hanno provato entran-do in contatto con il grande amore di Dio verso gli uomini. Per sottolineare la volontà di affiancare questi bambini sulla via che il Signore ci

IL CAMMINO DI UNA CATECHESI RINNOVATA PROSEGUE In linea con le indicazioni diocesane che vanno precisando il necessario rinnovamento

della catechesi di Iniziazione cristiana, anche la nostra comunità, da alcuni anni, va cer-

cando di elaborare nuove proposte che coinvolgano maggiormente i ragazzi stessi e le

loro famiglie.

Così si va insistendo sulla necessità di un accostamento sempre più coinvolgente dei ra-

gazzi alla parola di Dio: devono sentirsi sempre più diretti interlocutori e partecipi di

quanto viene proposto.

In questa ottica è nata l’idea di far rappresentare dai ragazzi stessi in scena quei brani di

Vangelo o quegli episodi che avevano accostato lungo l’anno negli incontri di catechesi.

Eccone la relazione.

AL CATECHISMO… DA “PROTAGONISTI”

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ha mostrato con il sue esempio, tutte le fa-miglie erano state invitate alla Messa dome-nicale insieme. Il momento è stato vissuto bene dai bambini che si sono sentiti davve-ro partecipi nella celebrazione: hanno porta-to all'altare le impronte dei loro piedini, sim-bolo sia della strada che hanno percorso fino a qui nella Chiesa e soprattutto dell’im-pegno a continuare in questa direzione ver-so Gesù. La Messa è stata momento importante an-che durante l'anno di catechismo: dalla Pa-rola che i bambini hanno ascoltato ogni do-menica, hanno capito davvero che Gesù è un amico che non ci abbandona mai e che è pronto a aiutarci, correggerci e perdonar-ci. La meraviglia e lo stupore con cui ognuno di loro ha guardato a questi episodi sono stati proprio il motore nelle rappresentazioni del pomeriggio. Con una perfetta collabora-zione tra di loro, i piccoli sono diventati di-scepoli, uomini della Palestina, miracolati o grandi personaggi di fede per offrire ai loro parenti il frutto delle loro riflessioni e degli insegnamenti di tutto l'anno. Chi era seduto in sala perciò non era chiamato semplice-mente a guardare uno spettacolo qualun-que ma con un impegno in più doveva os-servare attentamente quello che avveniva sotto i suoi occhi per cogliere tutti gli aspetti importanti. I protagonisti delle vicende erano spesso uomini piccoli e peccatori che si sono fidati di Gesù nelle scel-te della loro vita: hanno lasciato quello che li por-tava a peccare per avvicinarsi all'amore grande di Dio. La prima scenet-ta raccontava la vicenda di Zac-cheo, un uomo peccatore e mal

giudicato da tutti che però non si curò del giudizio della gente e, determinato a vedere Gesù, anche se un po' intimorito decise di salire su un albero per parlare con lui. Gesù capì che l'uomo era davvero pentito e si fermò a mangiare a casa sua (i nostri attori non hanno disdegnato un assaggio del pa-ne della tavola imbandita). Subito ci siamo spostati a Betsaida dove un cieco è stato guarito da Gesù: ”oh oh Gesù, mi sa che ti stanno portando un altro cieco da guarire!” erano state le parole di un di-scepolo. Ma il Signore con un amore che non ha limiti guarisce anche questo malato che inizialmente vedeva solo alcune imma-gini confuse ma poi riuscì a vedere in modo chiaro. Il terzo episodio ha visto protagonista una uomo di chiesa sicuramente molto cono-sciuto: San Francesco. Questo ragazzo ha avuto la forza di credere alle parole di Dio che gli chiedeva di “ricostruire la sua Chie-sa” e così, anche andando contro a suo padre che lo voleva ricco come lui, France-sco decide prima di ricostruire la chiesa di San Damiano con le sue mani e poi dedi-carsi alla predicazione per convertire anche la gente più povera. Anche Santa Chiara sull'esempio di Francesco dedicherà la sua vita al Signore e alle sue creature meravi-gliose.

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I due episodi finali riguardavano eventi sul mare: i discepoli che erano semplici pesca-tori diventeranno, grazie a Gesù, pescatori di uomini capaci di trasmettere con l’esem-pio e le parole quello che Lui aveva loro insegnato. Nel primo caso erano spaventati dalla tempesta che scuoteva bruscamente le acque del mare e che Gesù riuscì a se-dare, mentre nel secondo episodio verran-no tranquillizzati dal loro Maestro che risorto si manifestò a loro. Sconsolati per non aver pescato nulla durante la notte, i discepoli saranno invece sicuri di stare cori il loro amico quando riusciranno ad avere nelle loro reti un gran numero di pesci (ben 153

ci hanno ricordato le bambine!) Due miraco-li grandiosi che ancora una volta testimonia-no la volontà di Gesù a non lasciare mai solo l'uomo che a volte sbaglia e si sente smarrito. Il momento insieme si è concluso con il canto "amare questa vita" che ha nel-le sue parole tutto il senso del pomeriggio e dell'anno vissuto insieme: gli occhi, le paro-le e i gesti di Gesù sono stati la guida che ci ha sorretto e che ci sosterrà sempre. Non si deve invece considerare concluso il viaggio bellissimo che abbiamo iniziato con Lui, che è "strada, meta, gioia imprevedibile e since-ra!".

Angela

Orari del catechismo per i ragazzi nel 2011 - 2012

ORE MARTEDÌ MERCOLEDÌ VENERDÌ SABATO

10.30

II, III, IV, V

elementare

14.30 II e V

elementare

15.00

I media

17.00 IV

elementare III

elementare

IN CAMMINO PER RIPARTIRE

E, per impostare gli incontri di catechesi

che vengono offerti ai ragazzi per la loro

Iniziazione Cristiana, ecco, da subito, l’in-

dicazione dei giorni e degli orari per il

prossimo anno pastorale.

La preoccupazione che ci spinge non è

solo quella organizzativa per facilitare la

frequenza dei ragazzi, per organizzare al

meglio la proposta che viene loro offerta,

ma, anche, quella di cercare il modo di

accostare di più i Genitori, primi protago-

nisti della educazione dei loro figli anche

per l’aspetto religioso.

Riteniamo, infatti, che, se questo è lo spiri-

to con il quale ci si avvicina a questo

aspetto della vita cristiana personale e

insieme comunitaria, non si debba badare

unicamente a far incastrare bene tutti gli

impegni dei ragazzi (compresi quelli

“sacrosanti” dell’educazione sportiva,

della danza o del nuoto…) ma si debbano

cercare le condizioni più adatte ad una

partecipazione attenta e proficua dei ra-

gazzi a quanto viene loro proposto.

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Facciamo il punto sui lavori in corso sul tet-to della chiesa parrocchiale di S. Ambrogio e sul modo di affrontare il grosso impegno economico. IL PUNTO SUI LAVORI La fase iniziale dei lavori, dopo d’aver ap-prontato l’impalcatura su tutti i lati dell’edifi-cio stesso, ha riguardato la pulizia del sotto-tetto. Lo stato di partenza era deplorevole: fino a più di un metro di altezza, erano stipati, nel sottotetto, coppi rotti, travetti, sassi e por-cherie varie… abbondantemente “condite” da guano dei piccioni che vi hanno vissuto indisturbati, per un lungo periodo. Si è lavo-rato sodo, per alcuni giorni portando alle di-scariche ben 15 camion di macerie!

Questo, certo, ha messo in evidenza l’archi-tettura della nostra chiesa, coperta, nella parte centrale da una volta a botte. Ciò ha permesso di approntare, nel sottotet-to stesso, un’impalcatura che permettesse agli operaio di lavorare per predisporre, sul-le travi, un assito impermeabilizzato, sul quale, poi, si appoggeranno i coppi.

Attualmente siamo arrivati alla conclusione di questo lavoro e si stanno predisponendo i canali pluviali in rame. Si dovrà, a questo punto, provvedere ad ap-prontare tutto quel che riguarda l’impianto del parafulmine, e l’impianto antipiccioni. La fase finale riguarderà la posa dei coppi con un’attenzione particolare imposta dalla Sovrintendenza: mentre i coppi nuovi sa-ranno posati nello strato inferiore, il manto

I LAVORI PROSEGUONO

La scala poggiata alla parete esterna dell’abside indica fino a quale altezza arrivavano le macerie che sono state tolte dal sottotetto.

Ecco l’impalcatura realizzata nel sottotetto per permettere agli operai di lavorare.

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superiore e visibile del tetto dovrà essere costituito da coppi vecchi, e si è cercato - nella fase di smantellamento - di recuperar-ne in quantità sufficiente...

PREVISIONI PIù di una persona mi ha chiesto, in diverse circostanze, se, approfittando dell’impalca-tura che circonda la chiesa su ogni suo lato, abbiamo l’intenzione di mettere mano, oltre che al tetto, anche al rifacimento della fac-ciata della chiesa e al restauro delle pareti laterali. La domanda, certo, non è ingenua, perché vorrebbe far risparmiare la cifra impiegata mell’impalcatura (e non è cosa indifferente) ma, d’altra parte, comporterebbe un impe-gno economico molto consistente (raggiungendo almeno il doppio di quanto si sostiene per il solo tetto) e, in preparazio-ne, richiederebbe una non breve e non faci-le fase di studio, di progettazione e di ap-provazione. Quindi, per ora ci si fermerà “solo” alla si-stemazione del manto di copertu-ra,rimandano altri interventi a tempi futuri migliori. IL PUNTO SULLE CIFRE Ricordo, innanzitutto, la spesa totale già in-dicata nei mesi scorsi: € 389.771,79. Come pensiamo di affrontarla? Chiarisco, innanzitutto, che queste spese sono da affrontare con le “nostre” forze: non ci sono, cioè, finanziamenti strani e genero-si da parte di chicchessia…

Daremo, dunque, fondo a quelle riserve ri-maste che avevamo accantonato allo scopo di affrontare impegni economici gravosi: ma non bastano. La cifra rimanente (circa 139 mila euro) la dovremo raccogliere con le forme consuete delle offerte e delle iniziati-ve consuete della comunità. E, a questo punto, ecco l’appello urgente: occorre, che da parte di tante persone, ven-ga un aiuto consistente (certo in base alle possibilità di ciascuno, perché non si posso-no fare i conti in tasca alla gente, tanto me-no in un periodo di congiuntura come quello che attraversiamo). Nel solito grafico che pubblichiamo in que-sta pagina risulta che già sono state raccol-te offerte per € 13.810 (siamo ad un decimo di quanto occorre!). Ricordo che un riqua-dro del disegno equivale all’offerta di 100 euro. Coraggio, dunque!

don Giuseppe

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Un altro anno è passato, un'altra estate è

entrata nelle nostre vite portando con sé le

sue frizzanti novità e le sue calde tradizioni,

trasformando le giornate di tutti noi, bambi-

ni, ragazzi e adulti, in un'avventura nuova da gustare in tutte le sue sfumature!

I nostri oratori, come ogni anno, hanno spa-

lancato le loro porte e ci hanno permesso di

rivivere quell'atmosfera festosa e spensiera-

ta in cui tutti noi possiamo trovare conforto,

amicizie e tanto divertimento, proponendoci un innovativo slogan da cui partire:

"BattiBaleno, insegnaci a contare i nostri

giorni". Quest'anno i! tema non è stato solo

a dir poco azzeccato, ma, in più, trattava di un argomento che ultimamente preme mol-

to ai giovani: il tempo! Eh si, questo conti-

nuo scorrere di secondi è una preoccupa-

zione tale da soggiogare chiunque, grandi e piccoli. Piccoli che forse non sanno apprez-

zarlo, che preferiscono aspettare "più in là",

quando saranno più comodi lasciando che le ore sfuggano loro di mano e rischiando di

rimanere senza un nulla di concreto dentro

di sé; grandi che o non sanno sfruttare al

meglio, o che non riescono a dare priorità alle cose più importanti e che rischiano,

così, di essere superficiali e frivoli. Insomma

questo tema ha fatto proprio al caso nostro, insegnandoci giorno dopo giorno, attraverso

la preghiera, la Parola di Dio e l'esempio

stesso di suo figlio Gesù, a non sprecare il

nostro tempo, a tenerlo stretto e ad impara-re a sfruttarlo, a dare priorità alle cose più

importanti, a guardare il mondo con occhi

diversi e soprattutto ad essere molto pa-

zienti!

Noi tutti che abbiamo condiviso quest'espe-

rienza abbiamo sicuramente ricavato dei ricordi e delle lezioni essenziali e

“memorabili”! Come poter dimenticare gli

incontri fatti, le amicizie strette e rafforzate?

O gli innumerevoli, stancanti e spassosi giochi? Oppure le istruttive discussioni ed

osservazioni mirate ad un fine costruttivo?

Tutto questo mix di emozioni forti, di parole importanti e di intrattenimento sfrenato han-

no contribuito a sfornare quelle che sono

state le quattro settimane più intense che

abbiamo mai vissuto!

E stato meraviglioso poter, ancora una vol-

ta, vivere questa nuova ed avvincente storia assieme ai nostri cari ragazzi che ci hanno

regalato i loro sorrisi e la loro vivacità in

DAI NOSTRI ORATORI DALL’ORATORIO FERIALE

“BATTIBALENO - INSEGNACI A CONTARE I NOSTRI GIORNI”

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modo sempre diverso e sorprendente! Ed è

stato un piacere poterlo condividere con gli

adolescenti: gli animatori perseveranti ed energici che abbiamo visto lavorare duro

coordinati dalle nostre innarestabili e favolo-

se guide senza le quali nulla di tutto questo

sarebbe stato possibile! Perciò un enorme GRAZIE lo dedichiamo a loro: al caro don

Giuseppe che da molti anni ormai ci sop-

porta e gestisce la nostra grande comunità,

al nuovo ed intraprendente don Marco che stiamo apprezzando sempre di più, a don

Luca che sta dimostrando a tutti noi le sue

qualità e la sua forte tempra e alle nostre

amate Suore che, come sempre, non ci de-ludono mai! Un ringraziamento in particola-

re va a tutti coloro che hanno partecipato a

rendere indimenticabile quest'avventura con

il loro duro lavoro e la loro infinita pazienza in modo particolare ai baristi, ai cuochi, alle

signore dei lavoretti, alle donne e agli uomi-

ni che hanno collaborato per rendere i no-

stri oratori puliti e ordinati e a tutti gli adulti che hanno preso parte ai lavori per creare il

fantastico ambiente che è l'oratorio! E anco-

ra Grazie lo vogliamo dire a voi ragazzi che siete la nostra famiglia, la nostra comunità, i

nostri migliori insegnanti!! Continuiamo a

crescere insieme sulla strada che Gesù ci

indica, imparando dai nostri sbagli e rega-lando noi stessi agli altri proprio come ab-

biamo fatto in queste settimane!'

GRAZIE E A PRESTO!!

Stefania

BICICLETTATA

ALLA PINETINA

Il 22 giugno, alle 9.15, l’ingres-so dell’oratorio era gremito!

Numerosi bimbi, ragazzi e ani-

matori erano pronti, armati di

bici e zainetto, per partire alla volta dell’ormai tipica bicicletta-

ta alla pinetina dell’Agusta, a

Cascina Costa. Quest’anno però, sarebbe sta-

to un po’ diverso: a condividere

con noi questa esperienza,

infatti, ci sarebbero stati anche i ragazzi dell’oratorio di Ferno.

Dopo circa un’oretta di attesa (dovevamo,

infatti, aspettare il pullman che avrebbe por-

tato a Cascina Costa i bambini di prima, seconda e terza elementare) siamo partiti.

Come ogni anno non sono mancati gli im-

previsti: pedali staccati, catene cadute e

manubri stortati, con i conseguenti aiuti de-gli animatori (sempre pronti a tutto) hanno

contribuito a rendere il clima comunitario.

Al nostro arrivo, però, ha iniziato subito a

piovere. Nessuno di noi, malgrado il clima sfavorevole, si è dato per vinto e, dopo una

preghiera accanto alla grotta e un gustoso

pranzo, ci siamo preparati al mega-giocone

che avrebbe coinvolto tutti! Per i piccini, infatti, è stata organizzata una

caccia al tesoro mentre per i grandi il cosid-

detto “postino”. In entrambi i giochi vi è sta-

ta una grandissima partecipazione nei bam-bini e un’ intensa collaborazione tra anima-

tori di Ferno e Lonate.

Finito il gioco e, dopo la merenda, ci siamo

preparati per il ritorno tutti insieme, coscienti del fatto che la gita alla pinetina è da sem-

pre un’incredibile esperienza che serve a

creare un clima sereno e unito tra bambini e animatori e, da quest’anno è servita per

rafforzare il legame con l’oratorio di Ferno.

Colgo l’occasione per ringraziare i volontari

dell’ Augusta che tutti gli anni ci accolgono e ci ristorano con il pranzo.

Ci vediamo l’anno prossimo!!

Cilli

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Riceviamo notizie da suor Pierina Mazzoleni

da un altro posto, che è pur sempre una

missione!

La Suora, rientrata in Italia, è dovuta andare

a Verona... per essere operata. In questa

sua lettera ci aggiorna sulla sua situazione.

Sicuri che nelle nostre preghiere verrà

sempre ricordata, le auguriamo una pronta

guarigione.

Nel frattempo, Suor Marisa è partita lei per

la Missione dopo gli anni di sosta in paese

per accudire la mamma e, anche lei, per

motivi di salute.

Verona, 30/05/2011 Carissimo don Giuseppe, don Marco, don Giancarlo, Suore e parrocchiani tutti: pace e bene! Due righe per augurarvi buona festa di Pen-tecoste oramai vicina e che lo Spirito Santo scenda con abbondanza e resti in crescen-do per l’avvento del suo Regno. Io sto aspettando il giorno 21 [giugno n.d.r.] per l’intervento, ma il giorno 18 ho la visita dall’anestesista: spero di essere promossa! Aspettare è un po’ un martirio, ma quanta gente aspetta e sono più pazienti di me, e mi edificano. Ho visto suor Annamaria: è venuta a trovar-mi, anche lei si trova a Verona per degli esami quasi finiti, pronta per il Chiad. È sta-ta una sorpresa la sua visita, non sapendo che era a casa. Riparte contenta, la Madon-na l’accompagni. Suor Marisa lascia Verona questa sera, pronta per la missione: le faccio tanti augu-ri. Le do un consiglio: “mi raccomando: arri-va in Kenia senza romperti l’altra caviglia: altrimenti son guai! A Dio piacendo ti rag-giungo!” Vi ricordo tutti; di nuovo buona festa di Pen-tecoste. La mia preghiera per tutti, in particolare per quelli che soffrono. Con affetto,

Sr. Pierina

Cairo, 03/06/2011 Carissimo Don Giuseppe, mando come al solito qualche notizia La situazione per ora é calma ma ci aspettiamo giorni più caldi emotivamente per il prossimo mese del Ra-madam e anche mentre si avvicina il tempo per le elezioni. C'é un vento un po' fondamentalista che soffia ma le forze più moderne e i giovani tentano di spegnerlo in modo attivo. Speria-mo in bene. Un ricordo nella preghiera Mando il mio nuovo indirizzo, per avere gli ultimi numeri della Nona Campana di Giu-gno e Luglio.

Padre Anzioli Angelo Eglise Cordi Jesu 47 Ramses Street

11111 Le Caire Egypte

Carissimo Don Giuseppe, mentre scrivo si sono appena smorzati i toni della battaglia nella piazza della Libertà che ha visto impli-cati circa 5 mila persone e le forze di polizia con il risultato di quasi 1020 feriti, interruzio-ne del traffico, lanci di lacrimogeni, tiri di pietre, fuochi di copertoni, pallottole a salve e altri eventi spiacevoli. Vedendo le imma-gini li in Italia al telegiornale, sembrava di vedere tutta la città coinvolta. Ma é neces-sario ricordare che il Cairo conta circa 21 milioni di abitanti. Per cui, giustamente, se c’é un tafferuglio di circa 5 mila persone é sempre giusto e doveroso domandarsi: do-ve sono gli altri 20 milioni e 915 mila ? For-se a casa. Altre al lavoro e altre che vanno per la loro strada. Certamente i telegiornali non sprecano pa-role quando parlano dell’Egitto e ne danno le descrizioni più disparate. I politologi si sforzano di fare delle previsioni talvolta ba-sate su scuole politiche di diversa estrazio-ne politica. Ma, come in ogni evento, é ne-cessario evitare sia una propensione all’otti-mismo o ad un eccessivo pessimismo. Cer-tamente l’Egitto sta vivendo un momento

DAI NOSTRI MISSIONARI

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molto delicato della sua storia plurimillena-ria. Per la prima volta dopo diversi leader militari il popolo sta sperimentando una sta-gione di democrazia mai vista. Purtroppo c’é chi ne sta approfittando per portare caos e confusione. Sono aumentati i casi di ag-gressioni e di ruberie anche se tutto som-mato la città é abbastanza sicura. Il paese vede anche la nascita di nuovi partiti o mo-vimenti che prima non esistevano o che non potevano esprimersi. Alcuni di questi partiti sono di tendenze integraliste, vorrebbero che tutti gli uomini portassero la barba e tut-te le donne il velo. Ma fortunatamente an-che se si assiste ad un certo aumento di donne velate, oppure a uomini che ostenta-no la propria appartenenza all’Islam fer-mandosi a pregare in pubblico, la maggio-ranza della gente é ancora su posizione moderate. Tra i diversi partiti quello che ha una buo-na organizzazione é quello dei Fratelli Mu-sulmani, tuttavia sono divisi tra di lori e cer-tamente nelle nuove elezioni non raggiun-geranno una grande maggioranza. Certa-mente i cristiani sono molto apprensivi dato che qualcuno di questi partiti vorrebbe che il paese fosse governato dalla pura legge islamica. Molta speranza é riposta nel mo-vimento giovanile che vuole un paese vera-mente democratico, dove ci sia libertà di pensiero e di espressione religiosa. Qua e la ci sono casi sporadici di tensioni tra i cristiani e i musulmani, specialmente nei piccoli villaggi lungo le rive del Nilo. Queste tensioni finiscono talvolta in risse

che lasciano feriti sia da una parte che dall’altra. Nella passionalità di questi scon-tri talvolta vengono dati a fuoco case o ne-gozi. Certamente una visione non molto edificante. Ma questa é la realtà del mondo orientale. Una realtà talvolta molto cruda e dura come del resto é anche la vita di que-sti popoli del Medio Oriente, molto provati da tensioni storiche e in alcuni casi da lotte per la propria sopravvivenza, come ad esempio il popolo Armeno con alle spalle un genocidio di un milione e 200 mila per-sone. Come i cristiani dell’Iraq rispettati durante il regime di Saddam Hussein e ora perseguitati dall’attuale potere politico. Certamente viviamo in una situazione di apprensione per il domani, ma ci sono an-che segni di speranza. Le due chiese che erano state bruciate sono state ricostruite a nuovo dai militari. Ci sono incontri tra giova-ni cristiani e musulmani. I giovani cristiani intensificano gli incontri sia sociali che di preghiera. C’é un forte senso dell’identità cristiana, che si spingerebbe, se necessario fino al martirio. Per i cristiani d’Egitto non c’é posto per una fede tiepida, o peggio per un cristianesimo fiacco. La parola di Dio é parte integrante del loro vissuto, anche se talvolta sono essi stessi tentati da un certo estremismo religioso che talvolta rinuncia al dialogo per lasciare posto alla legge dell’antico Testamento, quella dell’occhio per occhio e dente per dente, ma che alla fine lascia solo degli sconfitti. Come responsabili di chiesa e come pastori cerchiamo di dare speranza e infondere fi-ducia. Certo noi pure siamo apprensivi. Tal-volta, come é già successo in passato, ri-schiamo di essere accusati come provoca-tori dell’Europa dai facili costumi. Un’Euro-pa cristiana sì, ma la cui fede sta diventan-do tiepida. E questo ci rammarica. Il nostro compito é quello di annunciare sempre che, come dice l’apostolo Paolo, in Cristo Gesù non c’é distinzione tra Giudeo o non, tra libero o schiavo, tra uomo o don-na, ma tutti siamo uno in Cristo che ci ha riscattati mediante il suo sangue. Voi ricordateci come sempre con la vostra preghiera.

Padre Angelo

Piazza Tahrir, al Cairo: un manifestante mostra un crocifisso e un Coreano durante una manifestazio-ne dopo la caduta di Mubarak.

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“Arte e parte”... il divertimento!

Scuola dell’infanzia parrocchiale ancora in festa! Domenica 12 giugno i bambini della scuola dell’infanzia hanno fermato le nuvole facendo festa con i loro genitori, nonni ed insegnanti esibendosi in uno spettacolo uni-co, ispirato al progetto educativo dell’anno, “Arte e parte”. Ci hanno accolto la mostra dei lavori svolti dai bambini insieme alle inse-gnanti durante l’anno e la mostra del labora-torio di gioco-arte insieme a Chiara, in cui i bambini si sono divertiti ad approfondire il tema dell’arte attraverso gioci sensoriali con materiali sempre diversi. Un profumino di salamella e patatine ci ha accolto e stuzzica-to l’appetito, grazie al ricchissimo stand ga-stronomico gestito da alcuni volenterosi ge-nitori, per proseguire con una buona torta fatta e impacchettata ad arte da alcune mamme ai fornelli. Si è potuto tentare la for-tuna al banco di beneficienza, oppure chiac-chierare e giocare all’ombra degli alberi del nostro bel giardino, in attesa del momento dell’esibizione! Ed ecco che in una serie di meravigliose cornici scenografiche preparate ad hoc da un gruppo di ingegnosi e creativi genitori, parte la nostra festa! I piccoli, in gruppi differenti per colore, giallo, verde, ros-so e blu, hanno rappresentato il tema “arte e colore” attraverso percorsi psicomotori sulle note di “Barbara Ann” e “Mamma Mia”. Nel menù della giornata non potevano mancare “Le tagliatelle di nonna Pina” servite in un simpatico balletto dei bambini mezzani, con con-torno di “Lollipop”, un altro dolcissimo balletto dei bimbi rossi, per il tema “arte e cibo”. I nostri ometti e signorine blu ci hanno invece deliziato con un’originale interpretazione sulle musiche di due canzoni mixate insieme: “Sono tre pa-role” di Vittorio de Sica e “ABC” dei Jackson 5, sull’on-da del tema “arte e parole”, facendo danzare fiori e letteri-ne unendo così tre generazio-ni! Ma le sorprese non finisco-

no.. una grandiosa esecuzione dei bambini rossi, che accompagnati da Agustina, ci han-no fatto ascoltare suoni e ritmi del loro inten-so laboratorio di musica, portandoci nel mon-do degli strumenti musicali e di melodie vici-ne e lontane. Il nostro menù tutto musicale ci ha poi servito una bel momento in cui schia-rire le ugole: abbiamo cantato tutti insieme parole di pace, allegria e amicizia sulle note de “L’arcobaleno” e “Tutti i colori”, dalle quali abbiamo tratto insegnamenti preziosi per volerci bene e stare insieme nonostante le differenze che naturalmente ognuno porta con sè. Per concludere la performance dan-zante, i bambini blu si sono esibiti insieme ad Antonella nel saggio di educazione psico-motoria, sventolando mestoli di legno al rit-mo de “Il cuoco pasticcione” e invitandoci a ballare con le matite colorate “Alla festa dei colori”. I bambini grandi sono stati infine pro-tagonisti della cerimonia della consegna dei diplomi, con un saluto speciale da parte delle insegnanti e l’augurio di un futuro divertente e pieno di sorprese. E come ci mancheranno i grandi blu, ci mancherà anche la nostra Tania, che abbiamo calorosamente salutato e ringraziato per questi anni di lavoro insie-me. Ti auguriamo una vita serena ed avvin-cente, ti accompagniamo per la tua strada portandoti nel nostro cuore. Grazie ancora a tutti coloro che hanno partecipato e hanno reso possibile la nostra festa, ogni anno è unico e irripetibile!

BAMBINI IN FESTA

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Su "La nona Campana" del gennaio 86, alla parola del parroco si leggeva: "agli anziani è stato dedicato un anno (1985) in cui sono state promosse iniziative e si sono sprecate parole. Rimane certa una cosa: che gli an-ziani crescono di numero ed è sempre più necessario occuparsi di loro." Ebbene, oggi più di allora, gli anziani hanno bisogno di aiuto, del nostro aiuto. L'articolo continuava sottolineando la ne-cessita, l'urgenza di fare un centro anziani a Lonate. Oggi che il Centro opera sul nostro territorio da quasi 20 anni, ancora è impor-tante richiamare l'attenzione dei Lonatesi sulla necessità di occuparsi anche degli an-ziani. Quest'anno è l'anno del volontariato; per questo abbiamo avuto l'opportunità di avere tra noi un gruppo di ragazzi della Il media che hanno partecipato alle nostre attività: accompagnare gli ospiti, aiutare a dare la merenda, parlare con loro, soprattutto ascoltare i nostri anziani. Hanno festeggiato con noi il Carnevale, la festa dell'Unità d'Ita-lia, per concludere, domenica 3 aprile, la manifestazione in piazza con tutti i gruppi di volontariato. Alla fine del percorso abbiamo donato a questi ragazzi la "tessera onoraria del volontario - amici del Centro Anziani" e alcune di loro si sono presentate "volontariamente" altre volte, non ultima per la Festa del Centro: la nostra festa annuale. Domenica 12 giugno, la S. Messa celebrata

solennemente in salone, con tanti ospiti e parenti, il Banco di beneficenza allestito fin dal sabato pomeriggio e fino ad esaurimen-to dei premi. Attrazione spettacolare “I tram-polieri” che hanno divertito moltissimo gli anziani e tutti i presenti. Interessante, e ca-lorosamente applaudita, l'esibizione di Gre-ta, la nostra campionessa italiana di danza ritmica, che molto semplicemente, su un tappeto improvvisato, ha dato spettacolo della sua bravura. La festa è continuata martedì con due gruppi folkloristici: “I suma-ri della Croazia”, “I montanari della Cala-bria” che con le loro danze hanno coinvolto tutti i presenti. Un ringraziamento va anche al sig. Baggio, sempre disponibile con la sua fisarmonica ad arricchire le nostre fe-ste. In questa occasione abbiamo potuto visitare il nucleo Azzurro, dell' Alzheimer, dove le pareti sono state affrescate con molto entusiasmo dai ragazzi del Liceo Arti-stico Cattaneo di Busto Arsizio, inoltre an-che I'allestimento di una mostra fotografica, è servita a far conoscere sempre di più la struttura e le attività del nostro Centro an-ziani. Ringraziamo la Presidente dott.sa Rossi, la direttrice dott.sa Zaro che si fidano di noi e apprezzano il nostro operato. Ringraziando per l'opportunità di far conoscere ai lonatesi la nostra associazione, invitiamo altre per-sone, magari giovani, ad unirsi a noi.

DAL CENTRO ACCOGLIENZA PER ANZIANI

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LA “SORMANI” DI NUOVO AL CENTRO ANZIANI Lo scorso anno avevano salutato i nonni del Centro Anziani con un affettuoso “ci rivedre-mo!”. Siccome ogni promessa è debito,sono tornati in mezzo a loro per vivere e far vive-re alcune ore gioiose. Accompagnati dalla direttrice e dalle inse-gnanti, i bambini dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia hanno trascorso otto mattinate con gli ospiti e gli animatori del Centro. Nel programma annuale della Scuola viene infatti data molta importanza a questo laborato-rio intergenerazionale, quale momento didattico. Raccontando il viaggio di Ci-pollino e della sua famiglia, del re Limone, della nonna Carotina e dell’amico Carciofi-no, i bambini hanno fatto delle preziose esperienze: hanno lacrimato per la cipolla taglia-ta, hanno assaggiato un limo-ne aspro, hanno gustato le mele gialle e quelle rosse. Tutte queste sensazioni sono state tradotte in disegni, rea-lizzati e colorati sulle ginoc-

chia delle nonne, che si sono meravigliate delle abilità artistiche dei piccoli. Come ricordo del loro affetto, i bambini han-no costruito delle corone che hanno poi do-nato alle nonne Paola, Antonia, Maria, Ro-setta, Luigia e tante altre (si sussurra che le corone sono gelosamente custodite dalle signore). Un grazie sentito va agli animatori Diego, Federica, Marta i quali con giochi, canti e palloncini hanno realizzato gli incontri. Rimane solo da dire: ‘Arrivederci al prossi-mo anno!’.

NOTIZIE DI CASA NOSTRA ABBIAMO VOTATO COSÌ Anche nel nostro Comune nettissima è risultata la prevalenza dei SÌ nei quattro referendum abrogativi del 12 e 13 giugno, come appare dalla tabella sottostante; i votanti non hanno tutta-via superato il 50% degli elettori. Le differenze tra i numeri dei voti validi e dei votanti rappre-sentano le schede nulle e bianche. Con percentuali analoghe a quelle nazionali, i lonatesi hanno detto no alla gestione dell’acqua da parte dei privati, alla possibilità di aumentare le tariffe sulla base degli investimenti sulle reti idriche effettuati dai privati, alla possibilità di costruire centrali nucleari e alla possibilità, per il presidente del Consiglio e per i ministri, di non comparire davanti al giudice nei processi che li riguardano. Elettori Votanti Gestione acqua Tariffa servizio Centrali nucleari Legittimo da privati idrico impedimento SÌ NO SÌ NO SÌ NO SÌ NO 9.251 4.612 4.215 327 4.241 318 4.143 407 4.153 384 49,85 92,80 7,20 93,02 6,98 91,05 8,95 91,54 8,46

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LA NUOVA SEDE DEL GRUPPO ALPINI DI LONATE POZZOLO È il 12 giugno 2011: si inaugura la nuova sede degli Alpini di Lonate Pozzolo. In un’atmosfera bucolica, nel verde del pra-to appena tagliato, dove l’azzurro del cielo finalmente è tornato a risplendere dopo giorni di pioggia, eccoci giunti alla vetta. Perché proprio di montagna si tratta, mon-tagna di problemi, di lavori, di incombenze, dove pure il fato ci aveva messo del suo. Con caparbietà siamo tuttavia arrivati in vetta, come solo chi possiede il tempera-mento da alpino può avere. Il risultato è molto esaltante e la cornice in cui avviene sono di tutto rispetto; la presen-za del Sindaco, contornato dai suoi asses-sori, sancisce come la popolazione lonate-se sia cara agli Alpini, ai quali si è stretta in questo momento di vera gioia. Non è mancata la partecipazione dell’autori-tà militare nella figura del col. Ciorra – co-mandante del vicino aeroporto militare di Cameri – e come non menzionare la figura del nostro presidente sezionale Francesco Bertolasi, affiancato dalla madrina Annalisa Romanò, alla quale è spettato il compito di tagliare il nastro inaugurale della sede. Dunque la presenza di tanti personaggi,

unitamente a vari gagliardetti dei Gruppi della provincia di Varese (ne abbiamo con-tati ben nove), hanno dato il meritato spes-sore alla inaugurazione. La cerimonia che ne è seguita ha toccato nei vari momenti le diverse espressioni dell’essere Alpino: Alzabandiera – Onore ai Caduti – S. Messa con preghiera dell’Al-pino, recitata dal capogruppo Franco Lin-delli. Questi passaggi sono stati accompa-gnati dal coro Armony che ha fornito la co-lonna sonora all’evento. FESTA DI FINE AGOSTO Festa ormai entrata nella tradizione lonate-se è quella di “fine estate”, che la Pro Loco organizzerà da giovedì 25 a lunedì 29 ago-sto, presso l’Area Cerello di viale Po. Tutte le sere, dalle ore 19.30, avverrà l’a-pertura del bar e della gastronomia e, dalle ore 21, si avvicenderanno i complessi musi-cali. Lunedì 29 agosto, nell’intervallo del concer-to del complesso “I Portofino” saranno ripro-posti i fuochi d’artificio, che sempre richia-mano moltissimi spettatori. Al termine dei fuochi sarà possibile gustare le “Frittelle di zio Leo”.

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IL RITORNO DEI VIONESI Sono tornati. Erano venuti a Lonate la pri-

ma volta il 12 ottobre 2008 quando si inau-

gurò il trasferimento del cippo detto sass –pastùr dalla brughiera di cascina Grasca al

chiostro di Sant’Ambrogio, antico cimitero di

Lonate. Come è noto, il cippo, inciso dai

pastori di Vione (Alta Valle Camonica) du-rante l’ultima fase della transumanza inver-

nale, ricorda la morte del giovane pastore

Matteo Pietroboni, ammazzato da un fulmi-

ne nel maggio del 1771 insieme con 36 pe-core del gregge che custodiva. Matteo ven-

ne sepolto nel “foppone” di Sant’Ambrogio:

il chiostro, ovvero il porticato ad archi co-

struito per recingere il “foppone” e per offri-re avelli alle famiglie benestanti, venne co-

struito quattro anni dopo. Il campanile già

c’era, ma era più basso, perché gli manca-

va ancora la cella delle campane, che era stata sbrigativamente rimpiazzata nel 1636

(stan-te l’invasione franco-sabauda) da un

“casotto” terminale con castello di legno reggente soltanto tre campane.

Sulla triste vicenda di Matteo e sul fenome-

no della transumanza si costruì nel 2008 un

libro (ormai quasi esaurito) e si imbastì un dialogo tra la comunità di Lonate, animata

dal Gruppo Ricerche Storiche, e la comuni-

tà di Vione, dialogo nel quale trovarono po-

sto due trasferte di lonatesi a Vione, nel

2009 e nel 2010. Ora toccava a Vionesi

scendere a Lonate, per dimostrare di crede-

re al dialogo. E i Vionesi sono venuti.

Li abbiamo accolti domenica 19 giugno, giornata splendida dopo giorni di tempo

capriccioso e a tratti piovoso. Una dozzina

di persone soltanto, perché Vione è piccolo

(500 anime). Ma un gruppo ben qualificato, guidato dall’assessore alla cultura ing. Ster-

li, e animato dall’inossidabile quasi ottan-

tenne maestro Marino Tognali, storico del luogo. Ricco il programma dei momenti vis-

suti insieme in tutta cordialità: colazione,

Messa, sosta al sass-pastùr, visita del chio-

stro che lo ospita, veduta del paese dal campanile, pranzo (preparato dall’ottimo

staff di cucina della Pro Loco) alla tenso-

struttura del Cerello, visita del parco-museo

delle Rimembranze e della nuova sede de-gli Alpini, discesa di Gaggio, veduta della

valle di Ticino dalla piazza di Tornavento.

Durante il pranzo, scambio di libri.

Hanno condiviso la giornata, almeno nei momenti salienti della Messa e del pranzo,

una cinquantina di lonatesi.

L’amministrazione comunale ha partecipato

con il vicesindaco Patera, l’assessore Si-montacchi, il consigliere Grandinetti. La par-

rocchia ha fatto bene la sua parte, anzi ha

fatto più delle attese. In chiesa per gli ospiti

sono state predisposte panche rivestite di

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panno rosso, la cantoria ha eseguito pezzi

apprezzati (tra gli ospiti c’era una organista)

e l’organo ha accompagnato i canti, don

Giuseppe ha celebrato la Messa, spiegando benissimo ai ragazzi, nel commento al van-

gelo del giorno, il motivo dell’incontro tra le

due comunità, ed ha voluto poi partecipare

almeno ad una parte del pranzo. I Vionesi hanno lasciato Lonate alle 18 pas-

sate. A fine giornata, tutti contenti, sia gli

ospiti, sia gli ospitanti. Che il dialogo conti-

nui!

F. B.

‘MASTER PLAN’ DI MALPENSA

E INERTIZZAZIONE DELL’AMIANTO Nella seduta dello scorso 7 luglio il Consi-

glio Comunale ha approvato - con voto una-

nime di tutti i consiglieri - le 26 osservazioni

in opposizione al Master Plan di Malpensa e le 16 osservazioni contro il progettato im-

pianto di inertizzazione dell’amianto.

Dalla sintetica illustrazione del contenuto

delle osservazioni relative alla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), predi-

sposte dall’amministrazione comunale - che

vanno ad aggiungersi a quelle presentate dai cittadini lonatesi - si sono appresi altri

dettagli relativi al master plan presentato da

SEA:

- l’inserimento nel sedime aeroportuale di 437 ettari di territorio comunale;

- l’entità dei traffici annui nel 2030: incre-

mento dei passeggeri da “20 milioni a 50

milioni e del movimento merci da “370.000

a 50 milioni di tonnellate”; - la costruzione, all’interno del sedime aero-portuale, di 200.000 metri quadri di nuovi capannoni e strutture per la logistica. Per la realizzazione di questi ultimi si impieghereb-bero 12 anni: dal 2014 al 2026! ALUNNI DELL’ANNO SCOLASTICO 2011-2012 La presentazione del ‘Piano per il diritto allo studio’ del nostro Comune, che per il prossi-mo anno prevede una spesa complessiva di 759.000 euro, ha permesso di conoscere il numero e la ripartizione degli alunni che, dal prossimo settembre, frequenteranno le scuole lonatesi: Scuole Materne: 102 Parrocchiale, 69 ‘Sormani’, 69 ‘Bambin Gesù’ di Sant’An-tonino, 50 ‘Parravicino’ di Tornavento; Scuole Elementari: 138 ‘Dante’, 276 ‘Volta’, 108 ‘Brusatori’ di Sant’Antonino; Scuola Media ‘C. Carminati’: 302 alunni. VECCHIE FOTO DELLE SCUOLE LONATESI Siamo alla ricerca di vecchie foto degli alun-ni delle scuole elementari di Lonate, Sant’Antonino e Tornavento degli anni sco-lastici compresi tra il 1920 e il 1950, non-ché dei primi vent’anni della Scuola Media ‘C. Carminati’. In particolare, quelle relative agli anni scola-stici dal 1926 al 1932 ci servono per com-pletare le illustrazioni del libro su padre Lui-gi Rosa, la cui pubblicazione è imminente. Tutte le altre verranno utilizzate per il Ta-cuín da Luná del 2012, che avrà per argo-mento “La scuola a Lonate”. Si prega di contattare telefonicamente la Pro Loco (0331-301.155), la cui sede rima-ne aperta il lunedì sera, dalle ore 21 alle 23. Ovvio dire che vengono garantite la loro restituzione e la citazione dei proprietari, in caso di pubblicazione. GARA CICLISTICA Nel pomeriggio di domenica 11 settembre “Malpensa Bike”, in collaborazione con la Pro Loco, organizzerà una gara ciclistica nei dintorni di Lonate. Un ritorno al passato, quando anche da noi si tenevano simili ma-nifestazioni.

La delegazione Vionese in attesa della celebrazione della Messa. Al centro della foto l’assessore Sterli e, alla sua destra, il maestro Tognali.

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CONCERTO D’ORGANO

Chiesa Parrocchiale di S. Eugenio - Tornavento Domenica 28 agosto, ore 21 Nell’ambito del 31° Ciclo di Concerti su Antichi Organi della Provincia di Varese tornerà a

suonare l’organo Franzetti della chiesa di S. Eugenio in Tornavento. Un grazie particolare

va all’Amministrazione Provinciale che ha reinserito l’organo nella rassegna organaria va-

resina, alla Parrocchia che ha messo a disposizione lo strumento, alla Pro Loco che ha cura-

to le pratiche burocratiche. Invitiamo la cittadinanza a fruire di una serata musicale di sicu-

ro valore (per chi non l’avesse ancora visitata, sarà l’occasione per ammirare la chiesa do-

po i recenti restauri).

Programma

J.J. DE NEUFVILLE Ciaccona in si minore 1684-1712 J. BENNET Voluntary in fa maggiore XVIII sec. adagio - allegro - adagio - allegro J. DE SOUSA CARVALHO Sonata in re maggiore 1745-1798 allegro - larghetto - allegro J. M. DREYER Andante in sol maggiore con sei variazioni 1746-1824 G. VALERJ Sonata n. 4 in la maggiore 1760-1822 Sonata n. 5 in si bemolle maggiore Padre A. CASINI Elevazione XIX sec. POLIBIO FUMAGALLI Scherzo per Flauto ed Ottavino 1830-1900 C. FUMAGALLI Versetto per il Gloria, dalla Traviata 1822-1907 Offertorio, dalla Traviata Marcia per dopo la Messa, da Aida Organista MARIO DUELLA Ha iniziato i suoi studi musicali con Giuseppe Rosetta, Arturo Sacchetti e Alberto Soresina, diplomandosi in seguito presso il Conservatorio G. Verdi di Milano in musica corale e direzione di coro e, sotto la guida di Gianluigi Centemeri ed Eva Frick Galliera, in organo e composizione organistica. Ha frequentato corsi di musica italiana (F. Tagliavini), musica francese (M. Chapuis), musica spagnola (M. Torrent) e musiche bachiane (A. Heiller e V. Lukas). Ha tenuto concerti in Italia, Europa, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Canada, Messico, Malta, ecc. Ha al suo attivo registrazioni radio e televisive, diversi LP e CD e più di mille concerti. Ha pubblicato una serie di musiche inedite del Sette-cento Lucchese per le edizioni Paideia-Bärenreiter. Nei suoi programmi compaiono spesso, accanto a compositori più conosciuti, autori del passato ritrovati attraverso una scrupolosa ricerca presso archivi e biblioteche. Ha collaborato con l’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino e con diverse orchestre da camera, anche come clavicembalista. Suona in duo con il trombettista Fabrizio Patrucco. È direttore artistico dell’Associazione Culturale Storici Organi del Piemonte, per la quale organizza Festi-

val d’organo internazionali e ha fatto parte di giurie in concorsi nazionali ed internazionali.

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La costruzione della terza pista e il conseguente ampliamento del sedime aeroportuale della Malpensa - assieme al progetto “Krysalide” dell’impianto per l’inertizzazione dell’amianto - da tempo sono all’attenzione dei lonatesi, ma hanno assunto particolare rilevanza nei dibattiti in questi due ultimi mesi. Sul primo problema l’amministrazione comunale ha di recente trasmesso alle istituzioni e alle associazioni due DVD contenenti il nuovo master plan (cioè il piano generale) dell’ampliamento dell’aeroporto, che coinvolgerà direttamente via Molinelli, l’area dell’ex “Campo da Bombarda-mento” del Campo della Promessa con via Gaggio e, a Tornavento, i residenti in via Sant’Anna e in via del Gregge. Poiché non ci è risultato possibile riprodurre i disegni contenuti nei DVD, proponiamo tre plani-metrie, anche se riferite al settembre 2008. La prima mostra la collocazione della terza pista (2.400 x 45 metri, da realizzare entro il 2015), la seconda l’ampliamento di Cargo City, la terza il completamento del master plan entro il 2030.

IL “MASTER PLAN” DI MALPENSA

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La stagione del 44° della sua costituzione, dedicata anche al 150° dell’Unità d’Italia, vede la Fanfara di Lonate Pozzolo impe-gnata in diversi obiettivi. A marzo, partecipa al celebre Carnevale storico di Pont-St-Martin (AO), per poi dedi-carsi ad una serie di concerti diretti dal M° C. Cortellezzi sul tema del 150°: Castellan-za e Lonate Pozzolo, Vicolungo (NO), con una sentita partecipazione di pubblico e di giovani leve. Segue in aprile a Cuneo, nello splendido “Teatro Civico Toselli”, una serata che grati-fica il complesso lonatese, con il tutto esau-rito e un pubblico caloroso ed applaudente. Poi, a Goito (MN) si tiene una manifestazio-ne - per commemorare il 163° anniversario di quel fatto d’armi - che autentica il battesi-mo di fuoco dei fanti piumati. Due sono gli interventi significativi di mag-gio che si tengono a Busto Arsizio: la cele-brazione della “Giornata del Ricordo”, entra-ta nel novero della tradizione provinciale, ed una serata chiamata ”Penne e Piume”, presso il Teatro Sociale, prepara-ta da Alpini e Bersaglieri all’in-segna della soli-darietà. Partecipa alla 7^ Edizione dell’Air Show di Venego-no Superiore (VA), organizzato da Finmeccanica, dove vi è la pre-senza delle miti-che “Frecce Tri-colori”, di varie autorità civili e militari, tra le quali il Ministro dell’Interno on.

Roberto Maroni. A Bisuschio (VA) la fanfara partecipa alla manifestazione di inaugurazione di una strada dedicata ai Bersaglieri, con il succes-sivo concerto serale eseguito nel cortile del-la rinomata “Villa Panza” e, concludendo in bellezza le fatiche mensili, aderisce al Ra-duno Regionale di Magenta. L’anniversario della fondazione del Corpo dei Bersaglieri - 18 Giugno - vede la fanfara di Lonate Pozzolo impegnata ad Alessan-dria per un concerto in un insolito luogo: “La Cittadella” dove cavalli, note e piume deli-ziano i numerosi partecipanti all’inusuale spettacolo. Il giorno seguente, con la sfilata al 59° Ra-duno Nazionale di Torino, dedicato al 150° dell’Unità d’Italia, si conclude l’attività del primo semestre. Per il secondo fervono gli addestramenti, volti alla preparazione dei Tattoo internazionali, che avranno luogo nel mese di luglio in Germania e in agosto in Svezia.

Bers. Gianclaudio Ruggeri

UN SEMESTRE IMPEGNATIVO PER LA “TRAMONTI - CROSTA”

I nostri bersaglieri a Torino.

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ANAGRAFE Parrocchia S. Ambrogio RINATI IN CRISTO 1 maggio 21) DE FRANCESCO Anna 22) BOLLAZZI Francesca 23) ARCANGELI Asia 24) CECCARELLI Arianna 25) ZEFI Aurora 18 maggio 26) HAOUARI Nadia 29 maggio 27) CAZZANIGA Simone 28) DALLA LONGA Pietro 29) DALLA LONGA Lorenzo 30) RACANO Gabriele 31) ARZUFFI Noemi 32) ROSA Angela

UNITI NELL’AMORE DI CRISTO 1) MUCCHIO Arturo con NISTICÒ Jessica

VIVONO IN CRISTO RISORTO 27) RAINERI Sebastiano di anni 74 28) GUERRA Giuseppe di anni 76 29) GALBIATI Candida in Pisoni di anni 70 30) REGALIA Giovanna ved. Zocchi di anni 76 31) STANCU Ana in Spaghi di anni 32 32) FERRARIO Antonia ved, Lavezzari di anni 89 33) REGALIA Maria ved. Moscheni di anni 88

Parrocchia S. Eugenio RINATI IN CRISTO 7) MAGNAGHI Valentina 8) PORTOGALLO Alice UNITI NELL’AMORE DI CRISTO 1) MAZZUCCHELLI Edoardo con RESCALDANI Laura

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APPUNTAMENTO

DEL MESE

L’augurio più cordiale a tutti

di trascorrere qualche tempo di riposo

che ricrei anche lo spirito.

Iscritto al N. 5/1967 Registro giornali e periodici del Tribunale di Busto Arsizio Direttore responsabile: don Giuseppe Maggioni

Stampa: Printart s.n.c. - Lonate Pozzolo

LA NONA CAMPANA