la formazione umanistica come risorsa per il xxi secolo · la formazione umanistica come risorsa...
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LA FORMAZIONEUMANISTICA COMERISORSA PER IL XXI
SECOLO
Davide BennatoUniversità di [email protected]
@tecnoetica
LE PERFORMANCE DELLE
LAUREE UMANISTICHE
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QUANTO CONTA LA SEDE DI LAUREA
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IL RUOLO DELLE COMPETENZEUMANISTICHE NEL XXI SECOLO
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• Scott Hartley, The fuzzy and thetechie, Houghton Mifflin Harcourt(2017) Scott Hartley first heard the
terms fuzzy and techie while studyingpolitical science at Stanford University.If you majored in the humanities orsocial sciences, you were a fuzzy. Ifyou majored in the computer sciences,you were a techie
If we want to prepare students to solvelarge-scale human problems, Hartleyargues, we must push them to widen,not narrow, their education andinterests.
He ticks off a long list of successfultech leaders who hold degrees in thehumanities. To mention just a fewCEOs: Stewart Butterfield, Slack,philosophy; Jack Ma, Alibaba, English;Susan Wojcicki, YouTube, history andliterature; Brian Chesky, Airbnb, finearts.
Of course, we need technical experts,but we also need people who grasp thewhys and hows of human behavior.
http://www.fuzzytechie.com/
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• Gary Saul Morson, Morton Schapiro,Cents and sensibility, PrincetonUniversity Press (2017)
They argue that when economicmodels fall short, they do so for wantof human understanding.
Economics tends to ignore threethings: culture’s effect on decisionmaking, the usefulness of stories inexplaining people’s actions, andethical considerations.
Morson and Schapiro’s solution isliterature. They suggest thateconomists could gain wisdom fromreading great novelists, who have adeeper insight into people than socialscientists do. Whereas economiststend to treat people as abstractions,novelists dig into the specifics.
https://press.princeton.edu/titles/10957.html
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• Christian Madsbjerg, Sensemaking,Hachette (2017) Madsbjerg argues that unless
companies take pains to understandthe human beings represented in theirdata sets, they risk losing touch withthe markets they’re serving.
He says the deep cultural knowledgebusinesses need comes not fromnumbers-driven market research butfrom a humanities-driven study of texts,languages, and people.
Madsbjerg cites Lincoln, Ford’s luxurybrand The Lincoln’s executivesdiscovered that in many countriestransportation isn’t drivers’ top priority:Cars are instead seen as social spacesor places to entertain business clients.Though well engineered, Lincolnsneeded to be reconceived to addressthe customers’ human context.Subsequent design efforts have paidoff: In 2016 sales in China tripled.
https://www.hachettebookgroup.com/titles/christian-madsbjerg/sensemaking/9780316393249/
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IL RUOLO DELLE COMPETENZEDIGITALI NELLA FORMAZIONE
UMANISTICA
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NATO • Comunicare i musei Il ruolo dei social media
Informazione e patrimonio culturale. Come si informano gli italiani; come si comunicano i musei (LaRICA)
http://ifg.uniurb.it/2017/10/12/ducato-online/cultura/la-cultura-viaggia-ancora-sui-vecchi-canali-la-televisione-piace-piu-delle-nuove-app/229906/
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NATO • Le opportunità dell’umanistica digitale Insegnare un metodo (uso tool digitali) al servizio di problemi
culturali (gestione del testo, delle immagini, dei suoni)
http://stunlaw.blogspot.it/2016/04/the-digital-humanities-stack.html
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NATO • La questione delle soft skill Vero vantaggio competitivo della formazione umanistica
https://www.almalaurea.it/info/aiuto/lau/manuale/soft-skill
GRAZIE
DELL’ATTENZIONE
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• Davide Bennato insegna Sociologia dei processi culturali e comunicativi eSociologia dei media digitali presso il Dipartimento di Scienze Umanistichedell’Università di Catania.
• È stato docente per diverse università italiane: Roma “La Sapienza”, LUISS,Università di Siena, Università del Molise.
• È socio fondatore ed ex vicepresidente (2005-08) di STS-Italia Società Italiana diStudi su Scienza e Tecnologia
• È membro dl consiglio di Amministrazione di Bench s.r.l., spin-off dell’Universitàdi Catania specializzato in ricerche sociologiche e studi di mercato, dove sioccupa di social media analytics.
• È membro del corpo docente della Lipari Summer School on Computational SocialScience
• È membro del Dottorato in Sistemi Complessi per le Scienze Fisiche, Socio-economiche e della Vita del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università diCatania.
• I suoi interessi di ricerca sono relativi all’analisi dei comportamenti collettivi neisocial media, all’etica dei Big data, al rapporto fra tecnologia e valori, ai modelli dicomunicazione scientifica e tecnologica in rete.
• È autore dei volumi Le metafore del computer. La costruzione socialedell’informatica (Meltemi, 2002), Sociologia dei media digitali (Laterza, 2011), Ilcomputer come macroscopio (Franco Angeli, 2015).
• Fra i suoi saggi più recenti: (2010) voce La circolazione delle tecnologie, inEnciclopedia Treccani XXI Secolo , (2012) Etica dei social network. Valori ecomportamenti sociali in Facebook, (2014)The Open Laboratory: Limits andPossibilities of Using Facebook, Twitter, and YouTube as a Research Data Source(con F.Giglietto e L. Rossi), (2014) La dataveglianza di massa. Conseguenzeetiche e relazionali delle scelte tecnologiche di Facebook (in “Pubbliche Intimità”a cura di G.Greco), (2014) Etica dei Big data. Le conseguenze sociali dellaraccolta massiva di informazioni (in “Studi Culturali”), (2015) Morte di un’iconapop. Le reazioni online alla morte di Michael Jackson, (in “Gli effetti sociali delweb” a cura di G. Boccia-Artieri)
• Sui suoi interessi di ricerca cura il blog tecnoetica.it
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• Davide Bennato Sociologia dei media digitali, Laterza, Roma-Bari, 2011
• Milioni di persone si informano e interagiscono fra loroattraverso l’uso di internet. Ognuno a suo modo partecipa allamessa in rete di notizie, ma anche alla trasformazione diquesti strumenti di comunicazione e di socializzazione. Blog,wiki, social network sono – soprattutto – strumenti di relazionesociale. Il web partecipativo costringe quindi a un profondoripensamento dei concetti classici della sociologia dellacomunicazione.
• Davide Bennato propone una analisi approfondita dei diversistrumenti e delle piattaforme note al grande pubblico, daFacebook a Youtube, ed esamina le conseguenze etiche esociali dell’uso delle nuove tecnologie.
• Il libro su internet
Sito
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http://www.facebook.com/sociologiadeimediadigitali
http://twitter.com/mediadigitali
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• Davide Bennato Il computer come macroscopio, FrancoAngeli, Milano, 2015
• L'esplosione degli strumenti per la gestione dei big data e ladiffusione dei media digitali (Facebook, Twitter tra gli altri) sistanno traducendo in una sfida sempre più ardua alle nostrecapacità di comprendere la contemporaneità.
• Attraverso la metafora del macroscopio - il computer comestrumento in grado di visualizzare processi estesi nel tempo enello spazio - il libro mostra l'approccio che lega insieme lescienze sociali con le metodologie informatiche: la scienzasociale computazionale (computational social science).
• Partendo dalla descrizione dei programmi di ricerca (dallanetwork science alle digital humanities), che hanno contribuitoa integrare le scienze sociali con l'analisi computazionale, siarriva a impostare i problemi relativi alle conseguenze etiche
• La sovrabbondanza di dati è davvero un aiuto alla ricerca?Fino a che punto è legittimo usare archivi digitali checontengono informazioni sulla vita delle persone? Quali sono inuovi volti del controllo e della sorveglianza che questetecnologie portano con sé? Sono solo alcune delle domandesollevate dallo scenario socio-tecnologico attuale e a cui èchiamata a rispondere una nuova generazione di ricercatori.
• Sito
http://blog.francoangeli.it/neo/il-blog/
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