la distruzione dell'armata italiana ad el alamein

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La distruzione di Folgore, Ariete e dei Bersaglieri vai al capitolo >>>ARIETE motto -Ex alto fulgor -* Come folgore dal cielo FOLGORE RADIO CAIRO - 8 novembre 1942. Di 5000 uomini della "Folgore" ne restavano operativi solo 294 “GLI ITALIANI SI SONO BATTUTI MOLTO BENE. LA DIVISIONE FOLGORE HA RESISTITO OLTRE OGNI POSSIBILE CAPACITA’UMANA ED OLTRE OGNI POSSIBILE SPERANZA”. NINO ARENA (Comandante Ariete): “NON UN SOLO DRAPPO BIANCO. NESSUN UOMO HA ALZATO LE BRACCIA. 32 UFFICIALI E 262 PARACADUTISTI, FERITI E STREMATI, ERANO ANCORA NEI RANGHI, CON LE ARMI IN PUGNO, IN PIEDI, QUANDO IL NEMICO LI HA CATTURATI PRIVI DI ACQUA E RIFORNIMENTI DA 7 GIORNI, E SENZA MUNIZIONI, E DOPO AVERE RISPOSTO CON L’ENNESIMO “FOLGORE!” AGLI INVITI AD ARRENDERSI A BRACCIA ALZATE.” *da un frate che così salutava il Comandante del IV° Btg Corelli Barnett, storico inglese: "Considerata l'immensa disparità di forze tra le opposte armate, quel che sorprende non è il fatto che vincessimo la battaglia, ma che fossimo sul punto di perderla". "El Alamein"di Caccia Dominioni 7 novembre- Scendono da una vettura tre prigionieri italiani, un generale e due colonnelli. Portano l'uniforme della "Folgore": sono Frattini, comandante, Bignami il vice e Boffa comandante dell'artiglieria. “.Lei è il comandante della Folgore? Un generale inglese desidera salutarla". Così si presenta il generale Hugues, della 44a, la divisione che nell'attacco alla "Folgore" ha subito lo smacco principale. I tre italiani e l'inglese, ritti e impalati, si salutano. L'inglese accenna a tendere la mano ma: Frattini è immobile. La mano inglese si ritrae. "Si era sparsa la voce" dice Hugues "che il comandante della "Folgore" fosse caduto. Ho saputo che non è vero e voglio dire che sono contento. " Grazie" Rispose Frattini. "Volevo anche dire che nella mia lunga vita militare mai avevo incontrato soldati come quelli della Folgore." http://www.folgore.com/primapagina.html Erano stati creati per lanciarsi, ma non gli fu mai offerta l’occasione. Per mascherarli o sminuirli qualcuno li chiamò anche Cacciatori d’Africa, corpo già esistito. Situazione simile l’ebbe anche la Ramcke, definiti parà d’aeronautica. Abbandonati i paracadute con il cuore a pezzi e gli occhi lucidi, i ragazzi della "Folgore" raggiungevano, nell'agosto 1942, le posizioni loro assegnate dentro buche in fondo al deserto. Se il nemico passava di là bisognava fermarlo, se passava più a Nord erano tagliati fuori. Alle spalle avevano solo l’ombra di una divisione corazzata, l’Ariete, coi suoi piccoli pezzi ora insufficienti che potevano ingaggiare battaglia solo da distanza ravvicinata. I paracadutisti si erano apprestati in difesa lungo un fronte di circa 15 chilometri, ben decisi a vendere cara la pelle. La battaglia di El Alamein si sarebbe decisa, entro 2 mesi, su altre posizioni, ma così a loro non sembrò, perché il nemico per ingannarci sulle sue reali intenzioni è sempre all’attacco ovunque. Il vittorioso combattimento di Deir el Munassib del 30 settembre meritò alla Folgore la prima citazione sul bollettino di guerra italiano; la Divisione, in questa circostanza, riassumeva ufficialmente il nome Folgore, abbandonando quello di copertura Cacciatori. http://www.paracadutistimonza.it/tarquinia.htm CHURCHILL ALLA CAMERA DEI DEPUTATI il 21.11.42 (c’erano ancora uomini che combattevano nel deserto). “DOBBIAMO DAVVERO INCHINARCI DAVANTI AI RESTI DI CIO’ CHE RIMANE DEI LEONI DELLA FOLGORE” BBC l'11 novembre "...i resti della divisione Folgore hanno resistito oltre ogni limite delle possibilità umane. Gli ultimi superstiti sono stati raccolti esanimi e con le armi in pugno. Nessuno si è arreso; nessuno si è fatto disarmare" El Alamein Più di un attacco unico, nel settore Folgore, si può parlare di una serie di offensive che determinarono 4 scontri principali distinti, il primo il 23 ottobre a "quota 105" nel settore centrale, il secondo a nord, presso Naqb Rala, il 24, il terzo ancora a quota 105 nei giorni 24 e 25 e l'ultimo a sud, nei giorni 25, 26 e 29 ottobre, sul saliente di Deir el Munassib dove erano gli uomini del 187°. Ai ripetuti attacchi degli Inglesi, i paracadutisti risposero con incredibile determinazione ed energia, respingendo ogni tentativo di sfondamento ed infliggendo al nemico gravi perdite. I ragazzi della Folgore, provati già da diversi giorni di lotta e dalla dissenteria, attendono sempre più esausti e radi ma impassibili. In lontananza si sentono i carri inglesi sferragliare e dietro loro la fanteria come ha stabilito Montgomery. Le tattiche come abbiamo già visto erano rigidamente studiate a tavolino. Prevedevano un forte tiro preparatorio d'artiglieria e poi, dopo l'allungamento del tiro, un'avanzata (a sminamento effettuato) a ranghi serrati di formazioni molto consistenti di fanteria, precedute da carri armati. I paracadutisti si opposero a questa tattica rendendosi invisibili, schiacciati nelle buche, col carro che passava sopra di loro. Ne uscivano poi per colpire sia il carro con Molotov o mine magnetiche che la fanteria che seguiva. Lo scompiglio e lo sconforto, che a tavolino non avevano imparato, si creava tra gli attaccanti che erano costretti a desistere. segue MEDAGLIE D'ORO Gli uomini simbolo di quelle giornate furono i fratelli Ruspoli principi di Poggio Suasa ma anche >>>>> RUSPOLI Costantino Capitano cpl. cavalleria, 187° Deir El Munassib (El Alamein), 26-27 ottobre. RUSPOLI Marescotti Carlo T.Col. s.p.e. cavalleria 186° El Qattara, 4 novembre. BANDINI Roberto Tenente cpl., 186° Q-125 di Qaret el Himmeimat (Egitto), 23-25/10 CAPPELLETTO Giuseppe Paracadutista, 186° rgt. Quota 125 di Qaret el Himmeimat 23-25 ottobre LUSTRISSIMI Gerardo Paracadutista, 186° Africa Settentrionale, 23-25 ottobre 1942 PISTILLO Nicola Sergente paracadutista, 186° 23-25 ottobre 1942 PONZECCHI Dario Caporal maggiore, 185à 26 ottobre 1942 PICCININI Vittorio Capitano s.p.e. fanteria, 133° reggimento carrista ottobre 1942 GOLA Marco Tenente cpl., 186° El Munassib (Africa Settentrionale), 24 ottobre 1942 GAMBAUDO Giovanni Sottotenente cpl., 186° Quota 125 di Qaret el Himmeimat 23-25/10 PIRLONE Dario Sergente maggiore, 185° 24 ottobre 1942 STARACE Giovanni Tenente cpl. Paracadutista Africa Settentrionale, luglio-novembre 1942 FRANCHI Leandro Paracadutista, 186° Africa Settentrionale, novembre 1942 CESARONI Giacomo Paracadutista, 187° Deir El Munassib (A.S.), 29 ottobre 1942 SIMONI Gastone Capitano s.p.e. cavalleria, 187° 23-27 ottobre 1942 ANDRIOLO Antonio Caporal maggiore paracadutista, 186° Quota 125 e 146 di Rain Pool, 23 ottobre-4/11 Fra i caduti Il Maggiore Aurelio Rossi, già Ufficiale dei Bersaglieri nella Grande Guerra, volontario e pluridecorato, che comandava il IX btg. del 187° rgt. “FOLGORE” nella “corsa dei sei giorni” di fine agosto Rossi non era l'unico bersagliere nella storia dei paracadutisti. Un altro ufficiale ( VIII guastatori) era il T. Col Giulio Burzi e prima di lui il comandante della scuola Giuseppe Baudoin de Gillette (vedi curiosità) e il capo dell'Uff. Addestramento il Magg. dei Bersaglieri Giovanni Verando. Il IX(187) battaglione del maggiore Aurelio Rossi e il X° del maggiore Amleto Carugno conquistarono Quota 101 di Deir Alinda. Al momento dell'assalto si udì il suono di una tromba . Il maggiore Rossi aveva ordinato al suo trombettiere, Scotti (di Monza), di suonare la carica. Rossi aveva allora 44 anni, era un ragazzo del 98 e a 19, da giovane tenente, ufficiale degli arditi sul Piave, fu tre volte ferito e tre volte decorato al valore con l'argento. Congedato divenne un grande esploratore e cacciatore in Africa nella regione dei grandi laghi. Suoi molti pezzi al Museo Civico di Storia naturale di Milano. Volontario in Abissinia Aurelio Rossi nasce a Roma il 15 gennaio 1898.

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La distruzione di Folgore, Ariete e dei Bersaglieri

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La distruzione di Folgore, Ariete e dei Bersaglierivai al capitolo>>>ARIETEmotto -Ex alto fulgor-* Come folgore dal cieloFOLGORERADIO CAIRO - 8 novembre 1942. Di 5000 uomini della "Folgore" ne restavano operativi solo 294GLI ITALIANI SI SONO BATTUTI MOLTO BENE. LA DIVISIONE FOLGORE HA RESISTITO OLTREOGNI POSSIBILE CAPACITAUMANA ED OLTRE OGNI POSSIBILE SPERANZA.NINO ARENA (Comandante Ariete): NON UN SOLO DRAPPO BIANCO. NESSUN UOMO HA ALZATO LE BRACCIA. 32UFFICIALI E 262 PARACADUTISTI, FERITI E STREMATI, ERANO ANCORA NEI RANGHI, CON LE ARMI IN PUGNO,IN PIEDI, QUANDO IL NEMICO LI HA CATTURATI PRIVI DI ACQUA E RIFORNIMENTI DA 7 GIORNI, E SENZAMUNIZIONI, E DOPO AVERE RISPOSTO CON LENNESIMO FOLGORE! AGLI INVITI AD ARRENDERSI ABRACCIA ALZATE.*da un frate che cos salutava il Comandante del IVBtgCorelli Barnett, storico inglese: "Considerata l'immensa disparit di forze tra le opposte armate, quel che sorprende non il fatto chevincessimo la battaglia, ma che fossimo sul punto di perderla"."El Alamein"di Caccia Dominioni7 novembre- Scendono da una vettura tre prigionieriitaliani, un generale e due colonnelli. Portanol'uniforme della "Folgore": sono Frattini,comandante, Bignami il vice e Boffa comandantedell'artiglieria. .Lei il comandante della Folgore? Ungenerale inglese desidera salutarla". Cos si presenta ilgenerale Hugues, della 44a, la divisione chenell'attacco alla "Folgore" ha subito lo smaccoprincipale. I tre italiani e l'inglese, ritti e impalati, sisalutano. L'inglese accenna a tendere la mano ma:Frattini immobile. La mano inglese si ritrae."Si erasparsa la voce" dice Hugues "che il comandante della"Folgore" fosse caduto. Ho saputo che non vero evoglio dire che sono contento." Grazie" RisposeFrattini. "Volevo anche dire che nella mia lunga vitamilitare mai avevo incontrato soldati come quelli dellaFolgore."http://www.folgore.com/primapagina.htmlErano stati creati per lanciarsi, ma non gli fu mai offerta loccasione. Per mascherarli o sminuirli qualcuno li chiam ancheCacciatori dAfrica, corpo gi esistito. Situazione simile lebbe anche la Ramcke, definiti par daeronautica. Abbandonati iparacadute con il cuore a pezzi e gli occhi lucidi, i ragazzi della "Folgore" raggiungevano, nell'agosto 1942, le posizioni loroassegnate dentro buche in fondo al deserto. Se il nemico passava di l bisognava fermarlo, se passava pi a Nord erano tagliatifuori. Alle spalle avevano solo lombra di una divisione corazzata, lAriete, coi suoi piccoli pezzi ora insufficienti che potevanoingaggiare battaglia solo da distanza ravvicinata. I paracadutisti si erano apprestati in difesa lungo un fronte di circa 15chilometri, ben decisi a vendere cara la pelle. La battaglia di El Alamein si sarebbe decisa, entro 2 mesi, su altre posizioni, macos a loro non sembr, perch il nemico per ingannarci sulle sue reali intenzioni sempre allattacco ovunque. Il vittoriosocombattimento di Deir el Munassib del 30 settembre merit alla Folgore la prima citazione sul bollettino di guerra italiano; laDivisione, in questa circostanza, riassumeva ufficialmente il nome Folgore, abbandonando quello di copertura Cacciatori.http://www.paracadutistimonza.it/tarquinia.htmCHURCHILL ALLA CAMERA DEI DEPUTATI il 21.11.42 (cerano ancora uomini che combattevano neldeserto). DOBBIAMO DAVVERO INCHINARCI DAVANTI AI RESTI DI CIO CHE RIMANE DEI LEONIDELLA FOLGOREBBC l'11 novembre "...i resti della divisione Folgore hanno resistito oltre ogni limite delle possibilit umane. Gliultimi superstiti sono stati raccolti esanimi e con le armi in pugno. Nessuno si arreso; nessuno si fattodisarmare"El AlameinPi di un attacco unico, nel settore Folgore, si pu parlare di una serie di offensive che determinarono 4 scontri principalidistinti, il primo il 23 ottobre a "quota 105" nel settore centrale, il secondo a nord, presso Naqb Rala, il 24, il terzo ancora aquota 105 nei giorni 24 e 25 e l'ultimo a sud, nei giorni 25, 26 e 29 ottobre, sul saliente di Deir el Munassib dove erano gliuomini del 187. Ai ripetuti attacchi degli Inglesi, i paracadutisti risposero con incredibile determinazione ed energia,respingendo ogni tentativo di sfondamento ed infliggendo al nemico gravi perdite. I ragazzi della Folgore, provati gi da diversigiorni di lotta e dalla dissenteria, attendono sempre pi esausti e radi ma impassibili. In lontananza si sentono i carri inglesisferragliare e dietro loro la fanteria come ha stabilito Montgomery. Le tattiche come abbiamo gi visto erano rigidamentestudiate a tavolino. Prevedevano un forte tiro preparatorio d'artiglieria e poi, dopo l'allungamento del tiro, un'avanzata (asminamento effettuato) a ranghi serrati di formazioni molto consistenti di fanteria, precedute da carri armati. I paracadutisti siopposero a questa tattica rendendosi invisibili, schiacciati nelle buche, col carro che passava sopra di loro. Ne uscivano poi percolpire sia il carro con Molotov o mine magnetiche che la fanteria che seguiva. Lo scompiglio e lo sconforto, che a tavolino nonavevano imparato, si creava tra gli attaccanti che erano costretti a desistere. segueMEDAGLIE D'OROGli uomini simbolo di quelle giornate furono i fratelli Ruspoliprincipi di Poggio Suasama anche >>>>>RUSPOLI Costantino Capitano cpl. cavalleria,187 Deir El Munassib (El Alamein), 26-27 ottobre.RUSPOLI Marescotti Carlo T.Col. s.p.e.cavalleria 186 El Qattara, 4 novembre.BANDINI Roberto Tenente cpl., 186 Q-125 di Qaret el Himmeimat (Egitto), 23-25/10CAPPELLETTO Giuseppe Paracadutista, 186 rgt. Quota 125 di Qaret el Himmeimat 23-25 ottobreLUSTRISSIMI Gerardo Paracadutista, 186 Africa Settentrionale, 23-25 ottobre 1942PISTILLO Nicola Sergente paracadutista, 186 23-25 ottobre 1942PONZECCHI Dario Caporal maggiore, 185 26 ottobre 1942PICCININI Vittorio Capitano s.p.e. fanteria, 133 reggimento carrista ottobre 1942GOLA Marco Tenente cpl., 186 El Munassib (Africa Settentrionale), 24 ottobre 1942GAMBAUDO Giovanni Sottotenente cpl., 186 Quota 125 di Qaret el Himmeimat 23-25/10PIRLONE Dario Sergente maggiore, 185 24 ottobre 1942STARACE Giovanni Tenente cpl. Paracadutista Africa Settentrionale, luglio-novembre 1942FRANCHI Leandro Paracadutista, 186 Africa Settentrionale, novembre 1942CESARONI Giacomo Paracadutista, 187 Deir El Munassib (A.S.), 29 ottobre 1942SIMONI Gastone Capitano s.p.e. cavalleria, 187 23-27 ottobre 1942ANDRIOLO Antonio Caporal maggiore paracadutista, 186 Quota 125 e 146 di Rain Pool, 23 ottobre-4/11Fra i caduti Il Maggiore Aurelio Rossi, gi Ufficiale dei Bersaglieri nella Grande Guerra, volontario e pluridecorato, checomandava il IX btg. del 187 rgt. FOLGORE nella corsa dei sei giorni di fine agostoRossi non era l'unico bersagliere nella storia dei paracadutisti. Un altro ufficiale ( VIII guastatori) era il T. Col Giulio Burzi eprima di lui il comandante della scuola Giuseppe Baudoin de Gillette (vedi curiosit) e il capo dell'Uff. Addestramento ilMagg. dei Bersaglieri Giovanni Verando.Il IX(187) battaglione del maggiore Aurelio Rossi e il X del maggiore Amleto Carugno conquistarono Quota 101 di DeirAlinda. Al momento dell'assalto si ud il suono di una tromba . Il maggiore Rossi aveva ordinato al suo trombettiere, Scotti (diMonza), di suonare la carica. Rossi aveva allora 44 anni, era un ragazzo del 98 e a 19, da giovane tenente, ufficiale degli arditisul Piave, fu tre volte ferito e tre volte decorato al valore con l'argento. Congedato divenne un grande esploratore e cacciatorein Africa nella regione dei grandi laghi. Suoi molti pezzi al Museo Civico di Storia naturale di Milano. Volontario in Abissinia Aurelio Rossi nasce a Roma il 15 gennaio 1898.in Africa nella regione dei grandi laghi. Suoi molti pezzi al Museo Civico di Storia naturale di Milano. Volontario in Abissinianel 1935 aveva guadagnato altre due medaglie al valor militare. Nel 1940 era in Albania col 51 fanteria e l'anno dopo fra iprimi a far domanda per passare nella specialit paracadutista. Il generale Frattini disse al colonnello Camosso, da cuidipendeva il battaglione di Rossi, di frenarne l'impeto. Il maggiore Rossi cadde da eroe, meritandosi la medaglia d'oro alvalor militare, con la seguente motivazione (cos la raccontava Caccia Dominioni-avrebbe cercato di arrampicarsi sulla torretta di unGrant e aprire lo sportello per gettarvi una bomba. Una raffica da un altro carro chiudeva la sua avventura terrena):Ufficiale di complemento quattro volte ferito, mutilato di guerra, gi cinque volte decorato al Valore Militare, accorreva volontario fra iParacadutisti affascinato dal miraggio di potersi meglio offrire all'audacia ed al rischio. Distintosi in numerosi combattimenti per coraggio esprezzo del pericolo, sosteneva in critica situazione un violento attacco di reparti corazzati, stroncandolo ed infliggendo all'avversario graviperdite di uomini e mezzi. Posto quindi a presidio di una postazione divenuta l'obiettivo centrale dell'offensiva avversaria, resisteva contenace fermezza, sempre presente fra i suoi uomini nei punti pi esposti, a violentissimi reiterati attacchi che rintuzzava con audacicontrattacchi. Ferito gravemente rifiutava di lasciare il comando del battaglione e indomito persisteva nella cruenta impari lotta. Colpitomortalmente pronunciava fiere parole animatrici per i suoi soldati ed immolava con sublime eroismo la sua vita educata al pi puro amore diPatria e alla sacra religione del Dovere. Africa Settentrionale 20 Agosto - 3 Settembre 1942Aurelio Rossi nasce a Roma il 15 gennaio 1898.Giovanissimo, ancora diciottenne si offre volontario al 13reggimento bersaglieri nei reparti arditi. Al termine del conflittocon tre ferite e altrettante decorazioni si laurea in giurisprudenzasenza per mai esercitare la professione. Appassionato diesplorazioni edi caccia trascorre diversi anni in Africa suiGrandi Laghi e al termine le sue scoperte vengono raccolte in unlibro edito a Milano nel 1931. Nel 1935, richiamato adomanda,fu assegnato al III coloniale Libico destinato all'Eritrea.Richiamato nel 1940, sempre presso un comando coloniale, alloscoppio del conflitto greco nei ranghi del 51 fanteria. Ferito erimpatriato entra, nonostante l'et (43 anni) nella specialitparacadutista.When on November 2nd the retreatorder was given by the DAK HQs,the "Folgore" was still clingingdesperately to its original positions,having suffered more than 30%casualties.The "Folgore" wassurrounded some days later by theBritish, while attempting to retrat byfoot in the desert, almost withoutwater and ammunition, and wasforced to surrender. The fewparachutist that managed to breakthrough the British lines were soon grouped in the285th Parachutist Assault Battalion "Folgore" with 5companys, 4 of them attached to the 66th Inf.Rgt."Trieste" and one to the 4th a.t. (cc) GranatieriBattalion.segue...Le perdite totali dopo 5 giorni di lotta erano di circa 400 uomini e altrettanti feriti. 8 comandanti di battaglione eranomorti. Ma la battaglia al nord, operazione Supercharge, si metteva al peggio dal 2 novembre. L'inaspettata resistenza,protrattasi per una settimana, (120 carri persi) costrinse infatti i comandi inglesi a sospendere o rivedere ogni ulteriore iniziativasullestremo fronte meridionale. Era la fine della reale intenzione di attaccare al Sud o la fine del finto piano tattico ?.Comunque fosse la forza che premeva sulla Folgore sarebbe stata degna di una offensiva, visto i mezzi di cui disponeva Monty.Quella che passer alla storia come la mitica divisione dei topi del deserto era l in riserva fino a quel momento inutilizzata.Monty dava quindi inizio alla operazione Supercharge, dopo aver logorato per giorni le sue e le truppe dellasse sia a Nord chea Sud. Nonostante le perdite gli restava tanto da fare altre due battaglie simili. Quando un pilota carro perdeva il suo mezzopassava dal deposito nelle retrovie e ne prelevava un altro !!!. I carri colpiti venivano comunque recuperati e se riparabiliandavano a costituire una nuova riserva.Le intenzioni di Rommel di ritirarsi di fronte a quella marea che lo relegava ad unterzo di forze (pure sulla difensiva) vennero stoppate dallordine di Hitler del 3 di morire sul posto. Si persero 2 giorni preziosipoi lordine di ritirata raggiunse anche i Folgorini. Bisognava ripiegare di 25 km portando a spalla tutto il necessario, viveriarmi e feriti. Di collegamenti radio non si parlava. La divisione Ariete, che per alcuni giorni aveva stazionato dietro le suelinee, era gi andata persa dal pomeriggio del 4 richiamata a Nord a Deir el Murra per chiudere la falla. Combattendo earretrando i 3.000 superstiti presero la via del deserto con tedeschi, Italiani e resti di carristi trovati per strada. Coi superstiti adicembre viene formato un virtuale 285 battaglione che continu a combattere sulla litoranea fino alla Tunisia. Dopo il Marethle loro ultime imprese sono a Takrouna nell'aprile del 1943 in un reparto che comprende il IV Granatieri controcarro e resti del66 fanteria Trieste (a cui era aggregato). Il 13 maggio era tutto finito.Il Generale Riccardo Bignami nasce a Salussola il 28 maggio 1891 e muore nel 1965. Gi Comandante della Scuola Alpini diBassano Vice Comandante della Divisione Paracadutisti " Folgore " -" Ebbi la fortuna di conoscere il generale Bignami neglianni 50 per essermi accompagnato pi di una volta a Lui, nel tratto di strada che separa il paese dalla stazione. Il generaleBignami al suo rientro dalla prigionia in USA, soggiorn per un po di tempo presso il fratello dottor , dopo aver perso laconsorte dorigine triestina in campo di concentramento (Germania) Timidamente ho chiesto in pi di unoccasione comerastata lultima battaglia in Libia, quando al comando della Divisione Folgore ricevette lordine di bloccare lavanzata delle truppeinglesi, quindi il suo contingente fu paracadutato in prima linea. La risposta del generale sempre stata quella riferita ai suoiragazzi poco pi che ventenni che in quellinferno si sono battuti da eroi non potevo chiedere di pi, eravamo decimati, sfiniti, allimite delle forze, senza viveri da giorni, senzacqua, senza munizioni, in campo eravamo solo noi soli il resto delle truppe sierano gi ritirate, non ci restava altro che la resa . Poi dopo un lungo silenzio aggiunse ne siamo usciti in pochi, laceri, feriti,quasi irriconoscibili quindi la lunga prigionia . Limpressione sempre stata che il generale Bignami non volesse dividere conaltri quella triste pagina della nostra storia di cui era stato protagonista su un campo di battaglia gi segnato dallavverso destino.Le sue parole lasciavano sempre trasparire la sicurezza e lorgoglio di aver servito la Patria sino in fondo, senza riserve, al di sopradi ogni pensiero di parte, quali possano essere le virt di un uomo darmi abituato solo ad obbedire ". ( Felice Oddone )Oro ai Reggimenti 186 e 187 e 185 (Artiglieria)Reggimenti Paracadutisti della gloriosa Divisione "Folgore", in unione alle aliquote divisionali ad esso assegnate, per tre mesi,senza soste, si prodig valorosamente in numerose azioni offensive e difensive stroncando sempre l'impetuosa avanzata del nemicoenormemente superiore per numero e per mezzi. Nell'epica battaglia di El Alamein stremato per le perdite subite, cessato ognirifornimento di acqua, viveri e munizioni, con la fede che solo il pi sublime amor di Patria pu generare, respingevasdegnosamente, al grido di "Folgore", ripetuti inviti alla resa, dimostrando in tal modo che la superiorit dei mezzi potevasoverchiarli ma piegarli mai. Attraverso innumerevoli episodi di eroismo collettivi ed individuali, protraeva la resistenza fino altotale esaurimento di ogni mezzo di lotta imponendosi al rispetto e all'ammirazione dello stesso nemico, scrivendo cos una dellepagine pi fulgide per l'Esercito Italiano.(Africa Settentrionale, 22 luglio - 12 ottobre 1942; Battaglia di El Alamein, 23 ottobre - 6 novembre 1942 (Depressione di ElKattara), 4 novembre 1942).La Folgore in Libia era strutturata sul 186 Rgt. V-VI-VII + unacp cc 47/32, 187 Rgt. II-IV-IX (X) + una cp cc 47/32, 185Artiglieria su 2 gruppi sempre da 47/32 !!!, 1 btg mortai, VIIIgenio guastatori e unita di supporto. Per lassoluta mancanza diartiglieria divisionale campale veniva supportato da reparti dic.d.a e di altre divisioni (8 art.) e 31 Guastatori (CacciaDominioni)Oltre ai reggimenti nominati la specialit Paracadutista aveva creato il 185 reggimento che costituir la base della nuovaDivisione Nembo sui reggimenti 183/184/185 (e 184 art), battaglioni X/XV/XVI - XII/XIII/XIV - VIII/XI/III. Alla datadell'Armistizio dell'8/9 era in formazione un'altra divisione la Ciclone sui soli battaglioni XVII/XIX, operativie XVIII/XX informazione. Oltre che alla formazione di carabinieri, arditi (Adra e camionettisti) e stranieri o (nella foto sopra) colonialiparacadutisti, la specialit cre altri complessi minori noti come compagnie genio, radio, moto e supporti per la divisioneNembo (184a) e per la Marina (NP).I TRUCCHI DEGLI INGLESI (1)Si parlato spesso, a volte a sproposito, dei trucchi diRommel, disseminati nel primo anno di campagna, peringannare gli Inglesi. Meno si parlato di quelli inglesi inrisposta.Nei due paragrafi che seguono immagini deitrucchi InglesisegueAltre notizie riguardanti il periodo 1941-1943: 1st Battalion/1st "Fanti dell'Aria" Rgt and 1st National Parachutist Battalion of Lybia (may be 2nd Battalion): Formed the "Mobile GroupTonini" under the 10th Army, and fought against the British in the "O'Connor's Offensive". The Lybian Battalion was almost destroyed defending the El Fteiah airport, and its last elementwere finaly overrun at Agedabia. The National Battalion managed to retreat to Benghazi, when it was part of the "Pasquali Group". After the surrender of Benghazi the vast majority of theparas managed to infiltrate the British lines and reach the Italian lines, where they were re-embarked to Italy and divided among the new Battalions forming at Tarquinia.On April 30th 1941 acompany of the 2nd para Battalion (Italians) performed the only operative launch of the war (besides an Allied sponsored operation in 1944) on the Greek island of Cefalonia. The operation wasunopposed, and the parachutist occupied also the nearby islands of Zante and Itaca with an improvised amphibious operation, using captured Greek fishing boats. Groups (from north to southin Egyptian desert) Ruspoli : 7th Battalion and 8th Guastatori Battalion. Bechi : 2nd and 4th Battalions Camosso : 9th and 10th Battalions (understrenght: in the "Six days battle" they were combined) Camosso : 9th and 10th Battalions (understrenght: in the "Six days battle" they were combined) Tantillo : 5th and 6th Battalions The Par.Arty.Battalions (1st and 3rd, as the 2nd had been disbanded for lack of guns) were divided between theGroups. The Div. was reinforced by one Battalion of the "Pavia" Inf.Div. and 31st Guastatori d'Africa Battalion, about80 field guns and 5 German tanks, all considered less than 4.500 menDivision "Nembo":On spring 1943 the 185th Rgt was sent to Venezia-Julia (the north-eastern Italian region) for operations againstthe Jugoslavian communist partisans, performed very efficently with the complete securing of the border zonearound Gorizia. The rest of the Div. went to Sardinia, to defend the island from the possible Allies landing with the German 90th Panzergrenadieren Div. Meanwhile the 185th Rgt wasmoved to the South of Italy, and at the beginning of August to Sicily, where it fought several delaying action to cover the retreat of the Axis forces. After the evacuation of Sicily, similardelaying actions were fought in Calabria.