la cité industrielle di tony garnier · cité industrielle, che rimase solo un piano sulla carta;...

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Facoltà di Architettura Corso di laurea in Architettura UE a.a. 2009/2010 Corso di: Fondamenti di URBANISTICA 1° anno 4 CFU Arch. Alessandra Barresi Coll. Arch. Elisabetta Amagliani La Cité Industrielle di Tony Garnier

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  • Facoltà di ArchitetturaCorso di laurea in Architettura UE a.a. 2009/2010

    Corso di: Fondamenti di URBANISTICA 1° anno 4 CFU

    Arch. Alessandra BarresiColl. Arch. Elisabetta Amagliani

    La Cité Industrielle di Tony Garnier

  • Modelli "classici" di città che sono stati elaborati da figure di riferimento

    dell'urbanistica moderna nel tentativo di regolare le forme dell'espansione della città

    dalla metà dell'ottocento alla metà del novecento

  • Mentre Howard enuclea un metodo per l’edificazione generalizzata di città moderne ed autonome, ma di limitate dimensioni e con riedizione in chiave moderna dell’insediamento comunitario medievale,

    Garnier affronta il problema di una grande cittàindustriale, tutta attuale e proiettata nel futuro, da costruire di getto in una località precisa.

  • Mentre Howard per acquisire consensi alla sua idea elencaminuziosamente costi e procedure, Garnier presenta un progetto completo di città, tutto disegnato non solo come insieme, ma come singole parti costitutive – industrie, servizi e abitazioni – fin nei particolari costruttivi,

    con l’applicazione sistematica della nuova tecnica del calcestruzzo armato.

  • Tony Garnier (1869-1948) studia presso l'Accademia di Francia a Roma;

    qui inizia a stendere i suoi primi progetti per una cité industrielle,

    che verranno presentati per il concorso Gran Prix de Rome del 1901

    La sua “città industriale” e la “città giardino” di Howard sono quindi contemporanee, benché la pubblicazione definitiva delprogetto Une cité industrielle, étude pour la construction avvenga solamente nel 1917.

    Il progetto di Garnier è ricco di dettagli tecnici e adotta 2 innovazioni importanti:•l’utilizzo del cemento armato per tutti gli edifici •e uno stile architettonico sobrio, privo di fronzoli classicheggianti

  • La città, pensata per 35.000 ab, èarticolata per parti funzionali separando la zona industriale da quella residenziale di nuovoimpianto, dal centro storico.

    Il nuovo quartiere residenziale siorganizza intorno ad un largo viale centrale disposto secondo l’asse eliotermico est- ovest e percorso dai mezzi pubblici sul quale si attestano i servizi pubblici.

    Il sistema infrastrutturale, stradale e ferroviario, è il fulcro del nuovo insediamento, mentre le grandi attrezzature urbane sono disposte nel territorio circostante

  • Gli elementi principali sono chiaramente distinti tra loro:

    • la zona industriale è in pianura, nei pressi del fiume edella ferrovia.

    • quella residenziale, una scacchiera molto allungatacon il centro civico nella parte mediana, è ubicata su unterreno più elevato e separata dalle fabbriche medianteun’ampia area verde.

    • l’ospedale e le altre attrezzature sanitarie dispostenella zona collinare a nord della città.

    • le strade sono distinte secondo il tipo di traffico connetta separazione tra percorsi veicolari e pedonali.

  • Il sistema dei tracciati è ortogonale e si articola in 4 tipologie stradali

    L’arteria principale con orientamento est-ovest è larga 40 mt e presenta unasezione piuttosto complessa composta da due sensi di marcia ciascunosuddiviso in tre corsie: per i veicoli lenti, per i veicoli veloci e per la ferrovia

    Il marciapiede nord largo 6 mt è senzaalberature; quello sud largo 13 mt èdotato di alberature distanziate 7.5 mt

    Le strade di 2° livello sono orientate nord-sud e sono perpendicolariall’arteria principale. Hanno una sezione di 20 mt e marciapiedi di 5 mt

    Le strade di terzo livello distribuiscono i lotti residenziali, sono parallele alla strada principale e hanno 2 sezioni che si alternano: ogni due strade strette (di 13 mt non alberate) una strada larga di 19 mt con marciapiedi (sud 5.5 mt alberato, nord 2.5 mt non alberato.

  • All’interno del tessuto residenziale si distribuiscono i servizi di quartiere, soprattutto le scuole, mentre nel territorio circostante sono localizzate le aziende agricole e le attrezzature urbane (ospedale macello cimitero etc.)

    Il sistema dei tracciati descritto in precedenza genera isolati lunghi e stretti di 150x30 mt a loro volta suddivisi in lotti minimi edificabili di 15x15 mt tutti con affaccio su Strada.

    La densità edilizia è bassa, lasuperficie edificata è sempreinferiore alla metà del lotto.

  • Garnier studia molteplici variantidella tipologia residenzialefondamentale, la casa unifamiliare isolata, spesso abbinata, con ingresso indipendente.

    Le case plurifamiliari che superano i due piani (più economiche) sono collocate prevalentemente nell’area della stazione.

  • Garnier non cercò mai di realizzare la sua cité industrielle, che rimase solo un piano sulla carta;ebbe però l'occasione di applicarne i principi ad una grande città, Lione, dove andò a vivere nel 1904.

    Tra il 1906 e il 1914 progetta e realizza il macello e il mercato bestiame, la cui hall centrale è costituita da una sala di acciaio di 210,8 mt.

    Nel 1909 progetta l'ospedale municipale concepito come una specie di città-giardino per malati, con padiglioni sparsi nel verde e collegati fra loro da unsistema di comunicazione sotterranea.

    Infine, sempre a Lione, progetta ecostruisce lo stadio olimpico (1914)ed il quartiere États Unis (1924-35).

  • Le anticipazioni tecnologiche di Garnier, come le previsioni sullo sviluppo dell’industria aeronautica e automobilistica e sull’organizzazione delle zone industriali, avranno ampia conferma nei fatti ed il suo schema di impianto diventerà un modello ideale di riferimento per la creazione delle nuove città industriali nell’Unione Sovietica degli anni ’30.

    Con Garnier l’utopia urbanistica cambia rotta ed egli, piùdi Howard, apre la strada alla sperimentazione progettuale, anche se rinuncia totalmente al contemporaneo rinnovamento della struttura sociale.

    L’utopia urbanistica con lui si dissocia nelle due distintecomponenti della progettazione e della politica; la progettazione diventa neutra, come la tecnica infrastrutturale di fine secolo.

  • Allo slancio progettuale che consegue a tale dissociazione e che trova la massima espressione in Le Corbusier e la sua applicazione estensiva nei razionalisti degli anni ’30, fa riscontro un affievolimento programmatico ideale e politico nei progettisti, che contribuirà a rallentare il processo stesso della pianificazione urbanistica.

    In questo senso, la più modesta, ma operativa, idea howardiana finirà per dimostrare in tempi lunghi un’assai maggiore continuità di presenza e di prolificità.

    Dopo Garnier poche figure che possano essere definiteutopisti moderni grandeggiano sulla scena dellaprogettazione urbana: essenzialmente Le Corbusier eWright e, in tono minore, Gropius e Hilberseimer.