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Anno XLII N r. 8 Dicembre 2016 Fr. 5.– Periodico dell’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana La borsa della spesa TeST: addIO PeLI cON gLI ePILaTORI a LUce PULSaTa? caNI gUIda, OcchI a QUaTTRO ZaMPe cOL “SeMafORO” SVeLaTI I cIbI MeNO SaLUTaRI VITTORIa deI cONSUMaTORI STOP TeLefONaTe MOLeSTe

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Anno XLIINr. 8Dicembre 2016Fr. 5.–

Periodico dell’Associazione consumatricie consumatori della Svizzera italiana

La borsadella spesa

test: addio peli con gliepilatori a luce pulsata?

cani guida, occhia quattro zampe

col “semaforo” svelati i cibi meno salutari

vittoria dei consumatoristop telefonate moleste

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La borsa della spesa

8.2016 2

organo diinformazione dell’associazionecon su matrici e consumatoridella svizzera italiana Esce 8 volte all’annoQuota sociale fr. 40.–

EMAIL: [email protected]

EDITORE: ACSI

REDATTRICERESPONSABILE: Ivana Caldelari Magaton

INREDAZIONE: Ivan Campari

CONCETTOGRAFICO:Marcello Coray

HANNOCOLLABORATOAQUESTONUMERO:Antoine CasabiancaPaolo AttivissimoMarco BattagliaKatya SchoberSilvano ToppiGiuseppe Valli

STAMPA:TBS, La Buona Stampa sa6963 Pregassona

TIRATURA: 8’500 copie

CARTA:Cyclus Print, riciclatabianca 80gm2

COPERTINA: iStockphoto

PRESIDENTE:Antoine Casabianca

SEGRETARIAGENERALE:Laura Regazzoni Meli

SEGRETARIAAMMINISTRATIVA:Fabrizia Sormani

SEDE:Str. di Pregassona 336963 Pregassona

tel. 091 922 97 55 fax 091 922 04 71 EMAIL:[email protected] 69–4470–1

associazione consumatrici e consumatori della svizzera italiana

la borsa della spesaÈ il periodico d’informazione dell’As so ciazioneCon sumatrici e Consumatori della Sviz zeraItaliana (ACSI). La rivista è indipendente e noncontiene nessun tipo di pubblicità, una precisascelta dell’associazione che ha lo scopo di ga-rantire la trasparenza, l’obiettività dei giudizi eil rifiuto di ogni forma di condizionamento. Lariproduzione di articoli per scopi non pubblici-tari è autorizzata, con l’indicazione della fontee l’invio di una copia giustificativa all’ACSI.

i test comparativisu beni di consumo, servizi pubblici e privati,prodotti finanziari e assicurativi, ecc. sonol’altro elemento che contraddistingue il perio-dico: le regole e i metodi dei test comparativisvolti a livello europeo sono coordinati dall’In -ternational Con sumer Research and Testing,un organismo indipendente che raggruppa leprincipali associazioni di consumatori. Sulpiano nazionale, i test vengono coordinati esvolti in collaborazione con la Federazione ro-manda dei consumatori (FRC). Per queste ra-gioni, l’ACSI vieta espressamente la riprodu-zione anche parziale degli articoli e dei risul-tati dei test per fini commerciali o pubblicitari.

l’acsiè un’associazione senza scopo di lucro fonda-ta nel 1974 che conta oggi oltre 8’000 soci at-tivi. L’ACSI, in piena autonomia e indipenden-za, si pone come scopo l’informazione, la dife-sa e la rappresentanza dei consumatori e del-le consumatrici presso produttori e fornitoridi beni e servizi, enti o istituzioni pubbliche. È membro dell’Alleanza svizzera delle orga-nizzazioni dei consumatori.

i servizi dell’acsi–Infoconsumi–Consulenza casse malati–Consulenza pazienti–Consulenza contabilità domestica–Mercatino dell’usato a Locarno–Scambio dell’usato.

la borsa della spesa e web

uscite bds 20161 – inizio febbraio2 – metà marzo3 – inizio maggio4 – metà giugno5 – inizio agosto6 – metà settembre7 – inizio novembre8 – metà dicembre

n. 8 dicembre 2016

editoriale La difesa dei consumatori dà fastidio 3

la posta Vinco il buono ma scade lo stesso giorno! 4 Fare la spesa è sempre più complicato 4 Non se ne può più delle raccolte di punti nei negozi! 4 Attenzione, la garanzia può essere esclusa 4 Chicco d’oro, il caffè ticinese costa meno in Italia 5 Prezzi esagerati per le bibite ai servisol 5 Cartella sanitaria: la posso chiedere la mio medico? 5

acsi Grazie all’intervento dell’ACSI... 6 Telefonate moleste addio! Ora si possono bloccare 7 Denunce dei consumatori. Le top ten in Svizzera 9 Casse malati e riserve eccessive: restituitecele 9 Passa al mercatino ACSI di Locarno 29 Ripariamo invece di buttare 30

consumatori attenti Burro chiarificato, prodotti uguali ma non il prezzo 8 Slogan pubblicitario “senza olio di palma” 8 Ditte d’incasso:basta con le intimidazioni! 16 Medicamenti scaduti: si possono ancora usare? 27 Troppi pesticidi in verdure e spezie asiatiche 27

test Epilatori a luce pulsata 10

test flash Apero con pistacchi: ma quali scegliere? 12 Passeggini duo o trio o... leggeri? Dipende... 12

animali Occhi e orecchie a quattro zampe 13

ambiente Rifiuti solidi urbani. Ne produciamo 250 chili a testa 14 Stop ai sacchetti di plastica gratis! 14

societÀ Vuoi metterti in proprio? Amisi ti consiglia e ti segue 15 Siamo tutti apprendisti economisti 24 Anche alle Filippine acqua fresca in tavola 28 Slovenia: l’acqua pubblica è un diritto costituzionale 28

doppioclicK Il virus che formatta l’iPhone è una bufala, però... 16

assicurazioni Ecco la polizza, firma qui 17

soldi Casse pensioni e investimenti in energie fossili 18

servizi C’era una volta… il servizio pubblico televisivo 19

sotto la lente Col “semaforo” svelati gli alimenti meno salutari 20 Sondaggio sulla tessera semaforo, i risultati 20

mete verdi Bergamo 26

diritti Bagarinaggio online: chi c’è dietro? 27

consumi nel mondo Qualche bistecca in meno e più pollo 28

leggi la bds 6.16 online suwww.acsi.ch con il codice sg9ev

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La borsa della spesa

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editoriale

Negli ultimi tempi, si sono moltiplicati a livello nazionale gli attacchi contro le organizzazioni deiconsumatori e, in questi giorni, anche in Ticino ci sono avvisaglie in questo senso. Il motivo?Semplicemente perché difendiamo gli interessi dei consumatori contro quelli dell’industria.

In poche parole, diamo fastidio!In qualche modo è anche una buona notizia, se è vero che sta a indicare che le nostre richieste e le

nostre azioni obbligano l’industria e l’economia in generale a tener conto delle giuste rivendicazionidei consumatori e ad accoglierle qualche volta. Ci basterà menzionare al proposito le recenti “vittorie”concernenti l’introduzione di un filtro contro le telefonate indesiderate a scopo commerciale, l’esten-sione della garanzia da 1 a 2 anni (ci battiamo per i 5 anni) e il diritto di revoca portato da 7 a 14 giornied esteso anche ai contratti conclusi per telefono.

Ovviamente queste concessioni hanno un costo per l’industria e quindi, in questa ottica, ne vannofrenati e possibilmente eliminati i fattori responsabili. A cominciare, per esempio, dal sostegno finan-ziario alle organizzazioni di consumatori con il quale la legge garantisce alla popolazione un’informa-zione alternativa a quella dei produttori/distributori (sostegno che in Svizzera corrisponde a circa 8centesimi all’anno per abitante).

Fatto questo, le stesse organizzazioni di consumatori vanno screditate agli occhi del pubblico, peresempio accusandole di rappresentare solo interessi particolari o di essere sottomesse alle indicazionidi voto di uno o più partiti politici. Accuse false e perciò impossibili da dimostrare, ma che possono la-sciare il segno nell’opinione pubblica, creano comunque insicurezza e rallentano l’attività a favore deiconsumatori, perché parte dell’energia delle associazioni va persa nella giustificazione delle propriescelte.

È evidente che le organizzazioni di consumatori devono poter prendere posizione sui temi legati alconsumo in senso stretto, ma poiché sostengono generalmente la necessità di un consumo responsa-bile e sostenibile, non possono esimersi di pronunciarsi anche sui temi legati a questi aspetti. Sarebbeinfatti sbagliato rinunciare a pronunciarsi per non scontentare una parte di soci o di consumatori che lapensano diversamente. L’ACSI opera sempre nell’interesse di tutti i consumatori e se le sue riflessioni,elaborate all’interno di un comitato dove sono rappresentate diverse sensibilità politiche, la portano acomunicare la propria posizione ai soci e alla collettività su un tema o un problema particolarmentesensibile, lo deve poter fare senza cedere alla paura di deludere qualche socio o di perdere il sostegnodell’ente pubblico.

Per quanto concerne l’atto parlamentare recentemente inoltrato al Consiglio di Stato ticinese,non ci verrebbe mai in mente di mettere in discussione il diritto di un politico di chiedere all’ente pub-blico di verificare l’opportunità e l’efficienza dei propri investimenti. Anzi, siamo i primi a sollecitare taliaccertamenti. Ma siamo altrettanto sicuri che su questo punto la valutazione dello Stato riguardo allaqualità e alla trasparenza delle attività dell’ACSI a favore della popolazione potrà essere solo positiva.

Perciò, care socie e cari soci, non dubitate, la vostra ACSI andrà avanti come prima, più di prima, alservizio della comunità delle consumatrici e dei consumatori.

antoine casabiancapresidente acsi

La difesa dei cittadini-consumatoridà fastidio

Buone Feste

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La borsa della spesa

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posta

consulenze e informazionitelefoniche all’infoconsumi acsi:tutti i giorni dalle 9.00 alle 10.30

091 922 97 55 (tasto 1)

per scrivere a questa rubrica:

redazione bdsstrada di pregassona 33

6963 pregassonaoppure

[email protected]

la garanzia può essere esclusa: non comperate alla cieca!

È normale vendere articoli elettrici senza garanzia? Al negozio dei cinesi a Grancia vo-levo comprare la spazzola elettrica per i capelli ma quando ho chiesto la garanzia mihanno risposto che potevo provarla a casa e se non funzionava potevo portarla indie-tro. Allora ho chiesto, “ma se si rompe dopo un mese”? Risposta: “Non possiamo fareniente”.

E.Z. email

Bisogna sapere che il regime legale sulla garanzia previsto dal Codice delle Obbligazioniè di diritto dispositivo e non imperativo. Ciò significa che il venditore ha il diritto diescludere ogni diritto alla garanzia ma se non lo fa, egli deve rispondere della garanziaper un termine di due anni per le cose nuove, riducibile a un anno per merce d’occasio-ne. Nel caso specifico, il negozio ha deciso di non concedere alcuna garanzia sugli appa-recchi che vende. A questo punto, il consumatore ha il diritto di scegliere se acquistareugualmente l’oggetto oppure rinunciare e rivolgersi a un altro negoziante. Ma attenzio-ne: se non vi è nulla di scritto e il venditore non può dimostrare di aver escluso la garanzia,valgono i termini della garanzia legale (2 anni per oggetti nuovi). Sulle condizioni e i ter-mini della garanzia vedere l’edizione 5.16 della BdS.

vinco il buono ma purtropposcade lo stesso giorno!

In data 26 ottobre mi sono recata daOchsner al Centro Coop di Tenero per ac-quistare un paio di scarpe per il walking.Alla cassa pago fr. 162.80. La commessami fa notare che aveva messo un gratta evinci nel sacchetto. A casa scopro che ilnumero era vincente. Il giorno dopo innegozio la commessa mi dice che dovevoandare su internet. Io possiedo solo il ta-blet, di conseguenza non potevo stampa-re. Lunedì 31 ottobre finalmente stampoil buono e mi accorgo che scadeva lo

stesso giorno,inoltre per poter-ne usufruire do-vevo fare unaspesa di fr. 99!Mi sono sentitapresa in giro. Innegozio mi spie-gano che tutti ibuoni scadevanoil 31.10.16 e chesi trattava solo diun gioco... se fr.99 per loro erasolo un gioco...

per me non lo era! Visto che la scadenzadel buono era così vicina sarebbe statogentile avvisarmi. Ho forse torto?

C.M. email

Comprendiamo il disappunto di chi ci scri-ve. Purtroppo in una situazione del generec'è poco da fare. L'unica cosa che credia-mo possa fare è di formulare le sue lamen-tele direttamente alla direzione del nego-zio: avrebbero in effetti potuto far saperechiaramente l'imminente scadenza delbuono. Di regola tutte queste “operazioni” hannoscopo di marketing e quindi anche il fattoche per far valere il buono (ammesso chefosse stato ancora valido) il cliente debbaspendere almeno una determinata sommaè del tutto usuale anche se molto discuti-bile.

fare la spesa è sempre piùcomplicato: un vero stress!

Da molti anni leggo con interesse la BdS.Devo dire che ho imparato molto. Questamattina leggendo l’articolo a pagina 11"Biscotti integrali e paste per torte" (dellaBdS 7.16) ho constatato ancora una voltacome sia complesso fare la spesa. Unostress! Infatti risultano meglio delle altrele due paste della Leisi, ma sono dellaNestlé! Insomma non se ne esce. Da unpaio d'anni sono passata alla pasta pertorte alla spelta bio della Coop. Tuttosommato mi pare un po’ meglio anche secontiene olio di palma!

E.P.-Losone

Grazie della sua segnalazione che potreb-be essere utile ad altri consumatori e gra-zie anche per essere un’assidua lettricedella BdS! Comprendiamo il suo sfogo, haragione fare la spesa è diventato un verostress, circondati come siamo da migliaiadi prodotti dalle svariate e complessecomposizioni, non sempre salutari. Cosafare? Quello che fa lei, fare delle scelteconsapevoli e perseguirle nel limite delpossibile.

non se ne può più di quelleraccolte di punti nei negozi!

Probabilmente avete già trattato più volteil tema ma ciononostante volevo segna-larvi la mia esasperazione riguardantetutte quelle raccolte di punti che i negozici fanno subire. La cosa che ritengo anco-ra più grave è che la maggior parte è indi-rizzata ai bambini (chiaro anello debole epiù influenzabile della nostra società) conpromesse di collezioni infinite, stupide,superflue e inutili, per non parlare poidell’impatto che tutta quella plastica hasull’ambiente. C’è modo di far qualcosa?

M.S.-Ponte Capriasca

La sua esasperazione è condivisa da molti.Purtroppo come consumatori non possia-mo fare molto se non rifiutare punti egadget vari e dimostrare il proprio mal-contento presso gli stessi distributori. È ve-ro che molte campagne di questo tipo so-no indirizzate ai bambini. Come associa-zione abbiamo più volte denunciato que-ste attenzioni verso i più piccoli a solo sco-po di marketing, ma finora non abbiamoavuto grossi risultati. Continueremo co-munque a farlo.

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posta

Oggi mi sono annunciata per l’adesione alla vostra associazione e come richiesto vimando il mio recapito di posta elettronica. Colgo l’occasione per ringraziare nuova-mente la vostra consulente che con gentilezza e professionalità mi ha aiutato e consi-gliato il cambio di cassa malati. È confortevole e rassicurante sapere che esiste un'as-sociazione che difende concretamente i diritti dei consumatori e li aiuta immediata-mente e consiglia al meglio l’utente. Grazie di cuore per il lavoro che svolgete, la vostraassociazione è importante e vi auguro il successo che meritate. Cordiali saluti

M.F.-Coldrerio

Non è nostra abitudine pubblicare lettere che ci fanno i complimenti, ma ogni tanto cista... come in questo caso. Grazie a lei signora e grazie a tutte le socie e i soci che rin-novando la quota sociale per il 2017 continuano a sostenere l’attività di difesa deiconsumatori, ossia tutti noi!

prezzi esagerati per le bibite ai servisol delle grandi catenedi distribuzione

Ho preso un tè di menta al servisol del ri-storante Migros di Sant’Antonino pagan-dolo la bellezza di fr. 2.70. Non vi sembraun prezzo esagerato? Nulla da obiettarese fosse stato servito al tavolo, in un caf-fè, ma qui, al servisol...

W.W.-Aranno

Prima di andare a uno spettacolo al Lac diLugano siamo andati al ristorante servo-sol di Coop a prenderci una bibita e qual-cosa da sgranocchiare. Con sorpresa ab-biamo dovuto pagare fr. 2.25 per un bic-chiere di acqua da 25 cl e ben fr. 3.95 perun bicchiere con una sorta di spremuta difrutta... ma non si sta un po’ esagerando?

I.M. email

In Svizzera tutto costa di più che altrove, èvero... ma con ciò si tende a giustificareun po’ tutto. Bisogna anche essere fran-chi: i prezzi segnalati e che paghiamo qua-si tutti i giorni non sono del tutto giustifi-cati! Soprattutto in un servisol.

chicco d’oro, il caffè ticinese costa meno in italiama quello che si compera in ticino ha i punti fedeltà!

Cara ACSI, in merito alla vostra interessante iniziativa “Stop all'isola dei prezzi eleva-ti” vi segnalo un piccolo esempio che mi ha sorpreso. Alla Esselunga di Cortefranca inprovincia di Brescia ho notato sullo scaffale il caffè Chicco d'oro e, siccome è il nostropreferito e so quanto costa, ho controllato il prezzo: 5.86 euro per 2 pacchi da 250grammi, quasi la metà di quanto lo pago in Ticino! Ho voluto comunque controllare ealla Coop di Pregassona la confezione da 250 grammi (tradizionale macinato per mo-ka) costa 5.70 franchi. Ho controllato pure sul sito della Chicco d'oro dove si può ac-

quistare il caffè online e il prezzo è di fr. 4.75.Unica differenza è che sulla confezione italiananon ci sono i punti fedeltà da collezionare, ilche mi ha fatto pensare che acquistando in Tici-no il caffè TICINESE si è doppiamente fregati: ipunti fedeltà in questo caso non sono certo unpremio... Cosa dobbiamo fare? Andare in Italiaa comperare anche il caffè ticinese? Avete ra-gione: siamo proprio l’isola dei prezzi alti!

L.B.-Lugano

E voilà puntuale un’ulteriore dimostrazioneche la Svizzera è l’”isola dei prezzi alti”, maquesta volta non per i prodotti di marca im-portati, ma un prodotto “nostro” esportato.Secondo Valerio Cimiotti, della Chicco d’Oro,potrebbe trattarsi di un prodotto in promo-zione in Italia poiché gli risultano altri prezzipraticati oltre frontiera (ma LB ci ha confer-mato in seguito che non lo era, ndr). Ci infor-ma anche che il prodotto non è propriouguale, è realizzato per il mercato italiano eha una leggera differenza di miscela. Se que-sta differenza valga anche la differenza diprezzo, lasciamo che sia il consumatore a de-ciderlo.

cartella sanitaria: la posso chiedere la mio medico?Il mio ginecologo è andato in pensione e lo studio é stato ritirato da un altro medico.Purtroppo però mi sono resa conto che non mi trovo a mio agio e non sono contentadell’approccio del nuovo medico. Posso chiedergli di avere tutti i miei documenti, sia isuoi sia quelli del medico precedente che mi ha seguita per 30 anni, per poterli conse-gnare a un nuovo medico?

S.G.-Maroggia

In Ticino il diritto all’accesso alla cartellasanitaria è previsto nella Legge sanitaria:l’articolo 6 della Legge sanitaria cantonaleprevede espressamente che il “paziente hala facoltà di consultare presso ogni opera-tore sanitario, servizio o altra struttura sa-nitaria la parte oggettiva della cartella sani-taria e gli altri documenti sanitari oggettiviche lo concernono come pure di ottenernecopia“. I pazienti possono quindi richiede-re la propria cartella sanitaria in qualsiasimomento. Ma attenzione, sempre per leg-ge, la cartella sanitaria è conservata perdieci anni dopo di che ospedali e medici lapossono distruggere. Secondo l’Ordine deimedici (OMCT) il medico dovrebbe anchefornire gratuitamente al paziente la copiadi questi documenti o al massimo con un

costo modesto (per questa presa di posi-zione l’OMCT aveva ricevuto una menzio-ne speciale del Premio ACSI 2008).

grazie acsi!

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La borsa della spesa

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acsi

la compagnia telefonica sunrise cancella la fattura di quasi 600 franchiLa signora A.C. sottoscrive un abbonamento telefonico per il fi-glio presso la Sunrise. Poco dopo si rende conto che questo tipodi abbonamento non era adatto al ragazzo, poiché le fatture era-no troppo care. Dapprima cambia abbonamento ma poi decidedi disdirlo poiché le fatture erano ancora troppo elevate. Per po-ter mantenere il numero di telefono e per non spendere 40 fran-chi per una nuova carta sim, l’impiegata di Sunrise ha spiegatoalla madre del giovane che per l’ultimo mese sarebbe stato atti-vato l’abbonamento “Freedom start libero”. A.C. non è stata pe-rò informata che con questo abbonamento ogni singola connes-sione e/o prestazione sarebbero state fatturate; la fattura mensileinfatti ha sfiorato i 600 franchi! Fattura alla mano si è quindi ri-volta all’Infoconsumi dell’ACSI che è intervenuta presso Sunrisesostenendo che con una corretta informazione, la cliente si sa-rebbe ben guardata, in quell’ultimo mese, di usare il telefono. In-foconsumi ha chiesto e ottenuto l’annullamento della fattura.Con gran sollievo della socia.

Grazie all’intervento dell’acsi ...

la upc ammette di aver sbagliato e annulla la procedura d’incassolo scorso dicembre, A.P. aveva dato regolare disdetta alla UPCper il suo abbonamento TV-Internet per la fine di febbraio. Il 24febbraio riceve una lettera da parte della UPC nella quale lo si in-formava che per poter dar seguito alla disdetta dell’abbonamen-to doveva indicare i numeri della Smartcard e dell’apparecchio.A.P. ha subito trasmesso quanto richiesto. Alla fine del mese dimarzo arriva però una fattura e la stessa cosa succede il mesesuccessivo. Il socio telefona più volte alla UPC per avere spiega-zioni, ma la questione resta irrisolta per diversi mesi. Il 30 agostoriceve una lettera dalla compagnia di telecomunicazioni che con-ferma la disdetta al 31 maggio, ossia ben 3 mesi dopo la regolarescadenza desiderata.Invia diverse raccomandate a UPC che perònon dà seguito alle richieste. Decide di non pagare, ma la dittanon sente ragioni e passa le fatture alla ditta di incasso che, natu-ralmente, intende recuperare l’ammontare delle fatture con le re-lative spese aggiunte. Infoconsumi viene interpellata da A.P. e in-terviene presso UPC a nome del suo socio. La ditta ammette fi-nalmente l’errore e annulla tutte le fatture emesse erroneamente.

sunrise cancella il contratto e il credito presso la ditta d’incasso V.F. decide di cambiare operatore telefonico. Da Sunrise a Locar-no sottoscrive un contratto con inizio al 1° aprile. Il venditore glispiega che entro il 31 marzo avrebbe dovuto ricevere l’occorren-te per la messa in funzione. Entro la data stabilita però non ricevenulla. Chiede spiegazioni e gli viene detto che il contratto non èvalido poiché manca la firma della moglie. Naturalmente V.F.aveva già dato la disdetta al precedente operatore per il 31 mar-zo e quindi il collaboratore Sunrise gli consiglia di richiamare su-bito per annullarla. Cosa che il signor V.F. ha prontamente fattoper non restare senza collegamento telefonico. Pochi giorni do-po, il 5 aprile, arriva il pacco di Sunrise con il necessario per atti-vare la nuova linea. V.F. non lo accetta e il pacco torna al mitten-te. Poco dopo però Sunrise invia la fattura di fr. 533.65 per la di-sdetta anticipata del contratto. V.F. scrive diverse raccomandatema il dossier è passato alla ditta di incasso. Il socio si rivolge a In-foconsumi che in breve tempo riesce a fare ritirare il credito pres-so la ditta d’incasso e annullare la fattura.

rimborsati i costi del veterinario per il gatto di razzaacquistato già ammalatoA.M. acquista un gatto di razza Bengala al prezzo di fr. 1'800presso un allevamento d’oltre Gottardo. Le viene garantito che ilgattino è stato vaccinato due volte contro il raffreddore felino ele viene consegnato il certificato del veterinario di fiducia dellavenditrice che attestava la perfetta salute del gatto. La nostra so-cia ha scoperto invece a casa, già la sera stessa, che il gatto eraammalato.Fa visitare il gatto dal proprio veterinario di fiducia e scopre che ilgatto, oltre ad essere di un mese più vecchio rispetto a quantoindicato sul contratto, era stato vaccinato solo una volta e avevail raffreddore felino, cronico. Di tutto ciò informa chi le ha vendu-to l’animale e chiede il rimborso di quanto speso per aver dovutofar visitare il gatto dal proprio veterinario (ossia fr. 1000).La venditrice, dopo aver ammesso di essersi dimenticata di ese-guire la seconda vaccinazione (rendendo così inefficace anche laprima, effettivamente eseguita), ha negato ogni rimborso avva-lendosi delle condizioni generali del contratto che stabilivano, incaso di problemi, solo la consegna di un altro gatto. Nel frattempo però la signora A,M. si era affezionata al suo ani-male e non ne voleva un altro, ma voleva essere rimborsata diquanto speso. Decide quindi di rivolgersi a Infoconsumi che l’haconsigliata di farsi rilasciare una perizia dal proprio veterinario edi insistere per ottenere il rimborso. La venditrice, messa allestrette dopo aver preso atto del certificato medico, ha dovuto ri-tornare sui suoi passi e ha rimborsato alla nostra socia i 1'000franchi. A.M. avrebbe anche potuto postulare l’annullamento delcontratto per errore essenziale e ottenere il rimborso del prezzopagato (art. 23 e segg. CO), ma questa via richiedeva l’interven-to di un giudice. Infatti, se avesse saputo che il gatto non avevaricevuto le due vaccinazioni, che era di un mese più vecchio e an-che già ammalato, non l’avrebbe mai acquistato! La proprietariadell’animale non ha però voluto spingersi oltre.

come comportarsi quando si acquista un animale:1. informarsi prima presso il proprioveterinario che potrà dare le informa-zioni più importanti e indicare alleva-menti che offrono garanzia di serietà.Quando andate a vedere l’allevamen-to prestate attenzione a come vengo-no trattati gli animali e non versatedenaro in anticipo. Inoltre, pretendete

di vedere la madre e il padre del cucciolo che si vuole comperare;2. diffidare dei controlli che vengono eseguiti dal veterinario delvenditore. Se possibile, prima di firmare il contratto, far visitarel’animale dal proprio veterinario;3. prima di firmare il contratto verificare che sia prevista una “ga-ranzia” nel caso in cui l’animale presentasse dei problemi di salu-te. Se si ammala, chiedere al proprio veterinario di stilare una pe-rizia sulla natura della malattia, sulle possibili cause e sul periododi incubazione della malattia; 4. alla firma del contratto, pretendere subito la consegna del cer-tificato di pedigree;6. se risulta evidente che il gatto è stato consegnato già ammala-to, comunicare subito al venditore che il contratto viene annulla-to e pretendere la restituzione del prezzo pagato, oltre a even-tuali altri costi che avete sopportato.

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acsi

telefonate moleste addio! Ora si possono bloccarefinalmente non saremo più disturbati dalle telefonate indesiderate a scopo commerciale che cihanno assillato per anni! grazie alla pressante azione congiunta delle organizzazioni deiconsumatori riunite nell’alleanza (acsi,frc,sKs) ci potremo liberare di questo tormentone. perprima, la compagnia swisscom ha introdotto un sistema di filtraggio e blocco di questechiamate. ci si aspetta che le altre compagnie seguano presto l’esempio.

Swisscom ha mantenuto l’impegnopreso con i consumatori durante latavola rotonda dello scorso mag-gio organizzata dalle organizzazio-

ni dei consumatori riunite nell’Alleanza(ACSI, FRC, SKS). A partire da fine novem-bre l’operatore telefonico ha messo gratui-tamente a disposizione dei clienti della retefissa una soluzione di filtraggio e bloccodelle chiamate commerciali indesiderate.

La pressione esercitata dall’Alleanza èsfociata in una vittoria significativa. Swis-scom, che si era impegnata a trovare unasoluzione contro queste telefonate mole-ste entro la fine dell’anno, ha mantenutole promesse. Il nuovo servizio gratuito è ilfrutto del lavoro delle organizzazioni con-sumeriste che sono riuscite a far capire aiprincipali operatori telefonici la necessità

di risolvere il grosso problema che questetelefonate causano ai consumatori.

L’Alleanza ha sempre sostenuto chegli operatori telefonici avrebbero potutotrovare una soluzione se lo avessero volu-to veramente. Gli esempi di VTX e soprat-tutto di Netplus che avevano messo apunto da ben due anni e con successo unsistema di blocco delle telefonate ne era laprova effettiva. Considerato il ruolo cen-trale che Swisscom ricopre nel settore,l’operatore telefonico ha inviato un se-gnale importante ai suoi concorrenti e alParlamento. Da parte loro Sunrise e UPCdovrebbero giungere a una soluzione en-tro la metà del 2017, almeno stando aquanto hanno promesso lo scorso maggioall’Alleanza delle organizzazioni dei con-sumatori.

ma non è ancora finitaPurtroppo non tutti i clienti svizzeri

sono però protetti dalle telefonate mole-ste a scopo commerciale. La soluzione diSwisscom è infatti disponibile attualmentesolo sulla telefonia digitale fissa (All IP).Un’estensione del servizio ai clienti di tele-fonia mobile potrebbe però essere attivatanel corso del 2017. La rivendicazionedell’Alleanza per una protezione totale ditutti i clienti svizzeri, che siano di telefoniafissa o mobile, attraverso la legge sulle te-lecomunicazioni, acquista forza dopo ladecisione di Swisscom e l’ACSI si augurache si arrivi presto a una protezione di tut-ti gli utenti di telefonia.

Per il momento l’ACSI è soddisfattadella vittoria ottenuta, attesa da moltotempo da tutti i consumatori.

come funziona?

CON L’ACSI VINCI

Dal 28 novembre scorso i clienti della compagnia telefonica Swisscom possono bloc-care le chiamate indesiderate a scopo commerciale (quelle che desiderano vendereprodotti e servizi). Un filtro automatico fa in modo che le chiamate pubblicitarie o nonidentificabili e quelle provenienti da numeri anonimi finiscano direttamente nel vuotoe non vi disturbino più. Inoltre i clienti Swisscom possono bloccare fino a 200 numerie creare delle liste personali di numeri da bloccare.

come attivare il filtro?Il filtro può essere attivato entrando nello spazio clienti su www.swisscom.ch/login,via hotline al numero 0800 800 800 o presso uno Swisscom Shop (potete trovarequello più vicino a voi su www.swisscom.ch). Le spiegazioni si trovano su www.swis-scom.ch/bloccodellechiamate in Rifiutare automaticamente le chiamate. È anchepossibile bloccare i numeri direttamente dal telefono: dopo aver ricevuto una telefo-nata indesiderata e aver chiuso la chiamata digitate * 0 0 # e selezionate il tasto conla cornetta verde (o attivate la comunicazione). Il numero di telefono che vi ha impor-tunato è bloccato.

quanto costa?Non costa nulla, è gratuito.

chi può attivare il filtro delle chiamate?Tutti i clienti privati di Swisscom e le PMI che dispongono della nuova telefonia digita-le fissa (IP). Al momento non è ancora disponibile per la telefonia mobile.

istruzioni per l’attivazione su www.swisscom.ch/bloccodellechiamate

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La borsa della spesa

8.2016 8

consumatori attenti

Anno XLII

Nr. 1Gennaio-Febbr

aio 2016

Fr. 5.–

Periodico dell’Associazio

ne

consumatrici

e consumatori

della Svizzera italiana

La borsadella spesa

UN SUCCESSO IL PRIMO

CAFFÈ RIPARAZIONE

TEST: CIOCCOLATO

AL LATTE SOTTO LA LENTE

IL TÈ, QUALI CRITERI

PER SCEGLIERE

SHARING ECONOMY E

DIRITTI DEI CONSUMATORI

Anno XLIINr. 2Marzo - Aprile 2016Fr. 5.–

Periodico dell’Associazione consumatricie consumatori della Svizzera italiana

La borsadella spesa

ENERGY DRINK: CAFFEINAE ZUCCHERO A GOGO

INCHIESTA SPESA, IN TICINOI NEGOZI PIÙ CONVENIENTI

TEST: TELEFONINI PER LA TERZA ETÀ

LE BIZZARRIE DELL’INDICEDEI PREZZI

regala la bds, un regaloche dura un anno Al prezzo speciale di fr. 10.–(anziché 40.–) per l’estero fr. 15.–L’offerta è valida fino al 6.1.2017 e è destinata ai soci/e ACSI. I beneficiari del dono non possono essere già soci (vedi pag. 31).

allo sportello versate 41 franchi!Su ogni quota sociale pagata allo spor-tello, la Posta trattiene 90 centesimi.Se al momento di pagare, aggiungetequesti 90 ct, eviterete all’ACSI di per-dere un’importante entrata che può ar-rivare fino a 5’000 franchi! Ringraziamo chi vorrà dar seguito aquesto nostro invito. Non ci sono trattenute per l’ACSI, in-vece, se pagate con un ordine di paga-mento bancario o postale.

quota socialeannua

Burro chiarificato, due prodotti identicima uno costa il doppio!

Il burro chiarificato è migliore per arrostire o friggere, perché il suo punto di fumo - equindi la resistenza alle alte temperature - è più alto rispetto a quello del burro nor-male. Con il processo di chiarificazione si separa la parte grassa dalla proteina del lat-te, attraverso l’evaporazione dell’acqua. In India, il burro chiarificato si chiama ghee oghi. Da noi semplicemente burro per arrostire. Da Coop lo si può trovare sia in unaconfezione normale sia in un’altra un po’ più carina, con riferimenti all’India e con ilnome di Ghee. Etichette alla mano, si tratta dello stesso, medesimo prodotto, fatto inentrambi in casi con burro svizzero BIO. Cambia solo una cosa, il prezzo: se è chiama-to semplicemente burro per arrostire, il suo prezzo al chilo è di 27,50 franchi, confe-zionato come Ghee di franchi ne costa invece 55,30... È il doppio, ed è una presa in gi-ro per i consumatori, se non stanno attenti e si fanno attirare dal prodotto indianeg-giante...

N.B. email

Grazie per la segnalazione. Una confezione in vetro e un nome orientaleggiante non so-no sufficienti a prendere per il naso il nostro attento consumatore!

Da anni facevo la spesa evitando di com-prare alimenti contenenti olio di palma. Imiei figli erano scocciati di non potermangiare i biscotti delle marche preferitee ogni tanto cedevo per dar loro un con-tentino! Ho anche scritto a Coop e Mi-gros per manifestare il mio disappuntosulla loro politica e mi hanno sempre ri-sposto che il loro olio era di origine eco-sostenibile e certificato. Figuriamoci!Adesso passo nei vari negozi (special-mente in Italia) e la scritta che si leggecon più frequenza è “senza olio di pal-ma”. Ma come, non avevate detto cheera impossibile ritornare ad altri oli vege-tali, e adesso cos’è cambiato? Non è chesi sono accorti che la gente è molto piùsensibile a queste tematiche e hannopaura di scontentare una buona fascia diconsumatori? La faccia tosta di questiproduttori è veramente incredibile!

B.P. email

Certo, difficile non notarlo perché è sban-dierato in ogni occasione come argomen-to pubblicitario. Meglio così. Ma attenzio-ne questi grassi saranno sostituiti da altrigrassi e quindi i prodotti non diventanonecessariamente più salutari!

ora i produttori si contendonoi consumatori a suon di ...“senza olio di palma”!

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La borsa della spesa

8.2016 9

acsi

denunce dei consumatori Le top ten in Svizzera

Non rispetto dell’asterisco

Contratti e garanzie

Concorrenza sleale

Spese delle ditte d’incasso

Scandalo VW

Telefonia mobile

Assicurazione malattia

E-commerce e spese doganali

Isola dei prezzi alti

Servizi finanziari

Altri

4374

3656

1968

1409

1373

1369

1279

585

552

501

3595

frc 11’731 sKs 6’669

acsi 2’261

ripartizione per regioni

i 10 settori che hanno suscitato le maggiori lamentele

fine anno, tempo di bilanci. le organizzazioni dell’alleanza svizzera deiconsumatori (acsi,frc,sKs) hanno stilato per la prima volta una classificacomune dei temi che le hanno impegnate di più, ossia quelli in cui iconsumatori elvetici si sono trovati impegolati maggiormente e il più dellevolte loro malgrado. le cifre riguardano il periodo fino a fine novembre, perun totale di 20’661 casi trattati. rispetto al proprio bacino d’utenza l’acsi èprobabilmente l’associazione che ha ricevuto in assoluto il numeromaggiore di denunce e reclami da parte di consumatori, tutti casi trattatiindividualmente e con il massimo impegno per far rispettare i diritti deiconsumatori. quelli che pubblichiamo regolarmente nella rubrica “grazieall’acsi” sono solo alcuni esempi in cui si è giunti a una soluzione positiva.

Le due grandi categorie che in asso-luto hanno causato più problemi aiconsumatori svizzeri sono il “non ri-

spetto dell’asterisco” e i termini contrat-tuali e le condizioni di garanzia. Le chia-mate telefoniche indesiderate e moleste ascopo commerciale le conosciamo benetutti noi, e il fatto di aver collocato l’asteri-sco al numero di telefono non è servito amolto, finora. Migliaia le denunce. Magrazie all’Alleanza possiamo dire che unasoluzione - anche se per ora parziale - èstata trovata (vedi p.7). Moltissimi anche ireclami nell’ambito dei contratti d’acqui-sto e delle garanzie ma anche della con-correnza sleale (come gli acquisti su siti in-ternet poco chiari, le vendite “piramidali”o la partecipazione a concorsi che dipen-dono da un acquisto e tanto altro). Le insi-die sulla via dei consumatori sono tante!

Alcune Casse malati accumulano riserve eccessiveChiedete che vi siano restituite

Èovvio che le assicurazioni malattiadebbano avere un determinato tas-so di riserve per garantire la solidità

finanziaria necessaria per fronteggiare si-tuazioni particolari. Ma non è il caso diesagerare, tanto più che questi soldi pro-vengono dagli assicurati! Un test di solvi-bilità del sito priminfo.ch e la rivista Bon àSavoir sostengono che una ventina di cas-se malati supera di oltre il 10% il minimolegale e una decina ha riserve davvero ec-cessive.

In testa c’è Concordia che dichiara piùdi 480 milioni di franchi di riserve ecce-dentarie. Visana, Helsana e Swica supera-no a loro volta quota 100 milioni. Moove

Sympany ha il record in percentuale, con il295% d’eccedenze equivalente a oltre 40milioni. Soltanto Concordia e Sympany sisono impegnate a ridistribuire questi fon-di agli assicurati.

Le altre no, ossia: Agrisano, AMB,Aquilana, Assura, Atupri, CSS, Galenos,Helsana, Hotela, Intras, ÖKK, Progrès, sa-na24, Sanitas, Sansan (Helsana dal 2017),Swica, Visana, Vivacare, Wincare (Sanitasdal 2017).

Davanti a questa situazione la rivistaromanda Bon à Savoir ha invitato gli assi-curati delle casse malati con riserve forte-mente eccedentarie a scrivere al loro assi-

curatore per domandarne la restituzione,inviando copia della lettera all’Ufficio fe-derale della sanità pubblica. Una buonaidea che l’ACSI incoraggia a seguire. Perfarlo basta scaricare la lettera-modello dalsito acsi.ch.

come procedereSe la vostra assicurazione malattia fi-

gura nelle lista qui sopra, scaricate la let-tera-modello (.pdf), compilatela e invia-tela alla cassa. Spedite una copia all’Uffi-cio federale della sanità pubblica, 3003Berna (o per e-mail: [email protected]) eall’ACSI, Strada di Pregassona 33, 6963Lugano-Pregassona (o [email protected]).

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test

BRAUN Silkexpert BD5001

da 399.– a 489.–

120’000

3

Rasoio, adattatore

Molto buono

Buono

Soddisfacente

Poco soddisfacente

Insufficiente

77

* 100% = prodotto ideale

Prezzi indicativi basati sui dati forniti in negozio e su internet.

REMINGTON IPL 6500 i-Light Pro

PHILIPS Lumea Precision IPL

SC2008/11

BEURER IPL 9000+ Salon Pro

system

Giudizio globale: buono sufficiente

Negozio

Prezzo (fr.)

Numero di flash

Dimensioni della lampada (cm2)

Accessori

Efficacia (70%)

Facilità nell’uso (20%)

Sicurezza (5%)

Effetti sulla pelle (5%)

GIUDIZIO GLOBALE (%*)

Coop, Galaxus,Manor, Migros

Fust, Galaxus,Media Markt,

Nettoshop

da 260.– a 420.–

100’000

2,6

Accessori per viso

399.–

140’000

3,8

Pochette, accessoriper viso e bikini

Manor

65 62

Galaxus,Interdiscount,

Nettoshop

da 234.– a 349.–

100’000

6,8

NO

53

La borsa della spesa

8.2016 10

epilatori a luce pulsataPeli superflui addio per sempre?questi apparecchi promettono di sbarazzarci definitivamente dei peli superflui. il sogno di molte donne e sempre dipiù anche di molti uomini. ma è davvero così? il test dimostra che ci sono grandi disparità.

Questa tecnica epilatoria offreuna buona riduzione delladensità dei peli in qualchemese e con un investimento

che va dai 200 ai 400 franchi. Ma non èadatta a tutti ed è soggetta a rigorosecondizioni d’utilizzo. I flash di queste lam-pade amano il contrasto, perciò sono par-ticolarmente efficaci quando la carnagioneè chiara e i peli sono molto scuri.

Perché? I raggi luminosi degli epilatoria luce pulsata attaccano la melanina delpelo (pigmento presente in maggiorquantità nei peli neri) che subisce un forteaumento di temperatura. Questo calore

viene poi trasmesso al bulbo pilifero che siscioglie. I peli cadono e non dovrebberopiù ricrescere.

Per verificare le affermazioni dei fab-bricanti, 20 donne, tutte di carnagionechiara e con peli scuri, hanno provato seiapparecchi. Le volontarie li hanno usaticon regolarità per due mesi, seguendoscrupolosamente le indicazioni per l’uso.Ogni donna ha usato i sei depilatori su zo-ne delimitate delle gambe. Ogni apparec-chio è stato provato 20 volte. I risultati so-no veramente convincenti con i modelliBRAUN e REMINGTON, i primi di questaclassifica.

proibita la pillola contraccettivaGli apparecchi PHILIPS e REMIN-

GTON hanno provocato qualche irritazio-ne alla pelle di una delle volontarie. Tuttele altre 19 non hanno avuto problemi.Una buona notizia, perché, nel 2012, untest condotto a livello europeo aveva rile-vato numerosi effetti indesiderati (ustioni,orticaria, pelle squamata) sul 30% delledonne che si erano sottoposte alla prova.

Ma attenzione, luce pulsata e ab-bronzatura non vanno d’accordo, perciòl’autunno è la stagione ideale per iniziareun trattamento di depilazione definitiva.Ma il sole non è l'unica controindicazione.

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La borsa della spesa

8.2016 11

TEST

BABYLISSG935E

insufficiente

PHILIPS SC1981/00

Coop

399.–

100’000

2,7

NO

da 139.– a 199.–

200’000

3

NO

Galaxus, Nettoshop

50 47

Questi apparecchi non devono essere usa-ti in presenza di tatuaggi, varici, nei, vo-glie, cicatrici o abrasioni. Sono controindi-cati anche se si assumono farmaci cherendono la pelle fotosensibile. Per esem-pio, la pillola anticoncezionale, antinfiam-matori, antistaminici, immunosoppressori.La lista è lunga ed è elencata in dettaglionelle istruzioni per l'uso che andranno ri-spettate scrupolosamente.

@FRC MIEUX CHOISIR

FOTO ICRT (TRADUZIONE TF)

BraunSilkexpert BD5001Questo apparecchio è il migliore eha convinto sotto tutti gli aspetti. Levolontarie hanno apprezzato la ma-neggevolezza e il sensore automati-co del tipo di pelle.

La s

celta

dell’ACSI

il miglior rapporto qua

lità

-pre

zzo

Per ottimizzare l’investimentoLa condivisione: una soluzione economica ed ecologica

In media più di 400 franchi per un apparecchio di qualità non è un investimento in-differente. L’acquisto collettivo di un depilatore a luce pulsata presenta due vantaggi:si riduce la spesa e il depilatore è usato al massimo della sua capacità. Per esempio, il migliore del test produce 120’000 flash. Una seduta di depilazionenecessita di 500 flash al massimo. Ci vogliono circa otto trattamenti il primo anno esolo due il secondo. Ricapitolando, 500 x 10 = 5000 flash per una persona, dopo dueanni di trattamento. Siamo dunque ben lungi dai 120'000 disponibili. Anche se vieneusato da quattro persone, l’epilatore ha ancora una lunga vita davanti a sé. È vero che condividere un apparecchio del genere richiede una certa organizzazionema ne vale decisamente la pena.

È un trattamento estetico o medico?

“Ho approfittato di una sedutadi depilazione a luce pulsataa prezzo ridotto offerta da

una piattaforma di vendita online. Risulta-to: mi ha causato delle ustioni alle gambe.Ho protestato, ma hanno scaricato la re-sponsabilità su di me: i miei peli non eranoadatti al trattamento”. L’esperienza di Elsaè tutt’altro che isolata. La Fédération ro-mande des consommateurs (FRC) ha rice-vuto molte testimonianze di clienti delusidalle prestazioni offerte da istituti esteticiche eseguono la depilazione con la lampa-da flash (IPL). In particolare al riguardodelle allettanti offerte delle piattaformeonline. Catherine si è lasciata sedurre dauna seduta in istituto a prezzo di lancio.Ma, sorpresa: si è ritrovata nell’apparta-mento dell’estetista che aveva allestito ilsuo “istituto” nella camera degli ospiti!

Per ora non è necessario un diplomaCitato per le numerose esperienze ne-

gative, il sito Groupon ha chiuso in Svizze-ra il 25 gennaio e non ha risposto alle sol-lecitazioni. Un altro sito sotto accusa,DeinDeal, secondo il suo portavoce Mar-cel Meier, riceve raramente delle lamente-le. Afferma che la piattaforma ha messo inatto un sistema di controllo rigoroso perverificare la serietà dei suoi partner. “Fac-ciamo le nostre ricerche e incontriamo tut-ti personalmente.” Inoltre, gli internautisono chiamati a valutare le proprie espe-rienze. Un buon sistema per evitare le pre-stazioni poco professionali, ritiene MarcelMeier. Perché se le loro note scendonosotto una certa soglia, scompaiono dal si-to di e-commerce.

Istituti non sempre irreprensibili praticano la depilazione con la lampada aluce pulsata. Una legge vorrebbe mettere ordine in questo settore.

Altra misura introdotta dall'aziendaDeinDeal, esigere il certificato dei loro par-tner. Ma il problema è che per utilizzare ecommercializzare gli apparecchi IPL peruso cosmetico o estetico non è necessariauna formazione specifica. Insomma,chiunque può comprarsi un apparecchio eautoproclamarsi professionista. In Francia,la pratica ha già suscitato dibattito. Nelmarzo 2016, il Tribunale correzionale diParigi ha multato delle ditte, dopo averdeciso che qualsiasi tipo di depilazione -eccetto pinzette e ceretta - costituisce unatto medico.

In Svizzera, l’Ufficio federale della sa-nità pubblica sta elaborando una base le-gale per regolamentare l’uso professionaledelle IPL. Le persone che usano questistrumenti dovrebbero seguire una forma-zione adeguata poiché essi “possono co-stituire una seria minaccia per le persone,ma se utilizzati in modo corretto nonespongono a pericolo la salute o la espon-gono soltanto minimamente”. La leggedovrebbe essere votata dal Parlamentoentro il prossimo anno..

Consigli ACSI

Benché ancora nessun caso come quellidescritti sia ancora arrivato al servizioInfoconsumi dell’ACSI, il consiglio è -soprattutto per chi ha pelli sensibili - difare sempre una prova su una piccolaparte del corpo prima di sottoporsi atrattamenti con epilatori a luce pulsatao comunque di pensarci prima di acqui-stare l’apparecchio.

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La borsa della spesa

8.2016 12

test flash

Apero conpistacchiMa quali scegliere?

passegginiduo o trio o... leggeri? Dipende...

mangiati come snack tra un pasto e l’altro masoprattutto come accompagnamento all’aperitivo, ipistacchi sono sempre più consumati in tutto il mondo.sono utilizzati sia sgusciati sia pelati, spesso tostati esalati, sono usati anche in pasticceria, per prepararegelati, creme e bevande senza dimenticare laproduzione di salumi (ad esempio, la mortadellabologna). le zone di coltivazione a rilevanzainternazionale si trovano in medio oriente (soprattuttoin iran), negli usa, in california e, negli ultimi anni, anchein cina. e nelle coltivazioni non sono risparmiati ipesticidi e altri prodotti chimici. come sono i prodottiche comperiamo? ecco i risultati del test dellatrasmissione televisiva romanda per consumatori, a bonentendeur (abe del 25 ottobre).

Qualité&PrixCoopfr. 15.80 /kgProvenienza USA

Sale 14%

i passeggini testati da altroconsumo (novembre 2016)sono di due categorie: quelli leggeri e facili datrasportare e quelli più completi e versatili, ma anche piùpesanti e costosi, i modelli duo o trio che seguono ilbambino nella crescita.

Il consiglio per i genitori che stanno per scegliere il tipo di pas-seggino da acquistare è quello di provarlo in negozio simu-lando le condizioni d’uso secondo le proprie necessità. La ca-

tegoria duo/trio è versatile (la navicella o culla può anche essereevitata). Questo passeggino è comodo ma è costoso, più pesan-te e meno maneggevole di uno leggero. Questi ultimi sono otti-mi per spostamenti in città, agili per superare gradini e marciapie-di e facili e veloci da aprire e chiudere e infilare nel bagagliaio ocaricare sul bus. E ilprezzo è molto piùabbordabile. Non so-no però adatti a per-corsi su terreni scon-nessi e sono pocoadatti per lunghe dor-mite a causa delloschienale general-mente non del tuttoreclinabile. Ecco i ri-sultati del test.

passeggini duo/triobuonoIl migliore: STOKKE Trail con navicella Duo.Seguono: CHICCO Urban Plus+Auto-Fix Fast (miglior rapportoqualità-prezzo), BUGABOO Buffalo Duo, JOOLZ Geo Duo, BéBéCONFORT Elea, STOKKE Trail con seggiolino Trio, MUTSY Evoe Evo Duo, JANE Crosswalk, BUGABOO Cameleon 3 + Cabrio-fix, CONCORD Travel Set Neo, CYBEX Priam, JOOLZ Day, CA-SUALPLAY Loop Match, ABC DESIGN Viper 4 Duo. sufficienteCOSATTO Woop, BE COOL Trio Slide Cocoon, BéBé CONFORTStella, RECARO Easylife + Recaro Privia, STOKKE Yplory Duo,CHICCO Trio Love, BéBé CONFORT Trio Streety Next.insufficienteINGLESINA Triology.

passeggini leggeribuonoIl migliore: BRITAX/ROMER B-Motion 4.Seguono: CYBER Agis M-Air 4, MACLAREN Quest, BUGABOORunner, BRITAX/ROMER Smile, STOKKE Scoot V2, JANE NanuqXL, QUINNY Yezz, GB Pockit, BRITAX/ROMER B-Agile 4, CO-SATTO To&Fro, BE COOL Street, BABY JOGGER City Mini Zip,BREVI Marathon, FOPPAPEDRETTI Passenger (miglior rapportoqualità-prezzo).sufficienteEASYWALKER Mosey, MOUNTAIN BUGGY Nano, PEG PEREGOPliko, QUINNY Buzz Light.insufficienteCHICCO Liteway 2.

ABE ha messo 14 prodotti sotto la lente alla ricerca di afla-tossine (tossiche e cancerogene) e pesticidi e per valutareil tasso di sale contenuto. Buone notizie: la metà dei pi-

stacchi testati non contiene né aflatossine né pesticidi. Due con-fezioni di pistacchi, acquistate nei mercati locali, non sono risulta-te conformi per il superamento dei valori limite di alcune sostan-ze tossiche. Noi riproduciamo i risultati di soli 8 prodotti (risultatitutti conformi) poiché gli altri non sono reperibili nei nostri nego-zi. La quantità di sale è stata misurata su un campione di 50g dipistacchi. La percentuale indicata è in relazione alla dose giorna-liera massima raccomandata dall’OMS, ossia 5g. Ad esempio,mangiare 50g di pistacchi di Qualité&Prix significa ingoiare il14% della dose giornaliera di sale indicata dall’OMS.

Sun Queen Migrosfr. 37.10 /kgProvenienza USA

Sale 16%

StudioAldifr. 17.15 /kgProvenienza ?

Sale 20%

Zaghian Manorfr. 44.15 /kgProvenienza Iran

Sale 24%

AlestoLidlfr. 15.– /kgProvenienza ?

Sale 33%

Party Migrosfr. 15.80 /kgProvenienza USASale 15%

Tracce di 1 insetticida e 1 fungicida

Wonderful Dennerfr. 15.80 /kgProvenienza USASale 15%

Tracce di 2 insetticidi

Nectaflor Manorfr. 22.70 /kgProvenienza USASale 25%

Tracce di 2 insetticidi

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La borsa della spesa

8.2016 13

animali

occhi e orecchiea quattro zampei cani hanno un potere calmante, sono sensibili e riconoscono le nostre emozioni. sono deiradar emotivi ed è proprio per questo pregio che sostituiscono gli occhi degli ipovedenti esostengono bambini e adulti colpiti da deficit fisici e cognitivi, diventando il collegamentoprincipale tra detentore e mondo esterno. i più conosciuti sono i cani guida per ipovedentio quelli della pet therapy, ma esiste tutta una serie di cani “speciali” il cui sostegno èfondamentale in molti casi.

In Svizzera vengono formate varie tipo-logie di cani “speciali” istruiti per diven-tare concreti sostegni a persone in diffi-

coltà: l i cani guida, che hanno un ruolo fonda-

mentale nella vita delle persone ciecheo ipovedenti;

l i cani d’assistenza, addestrati a suppor-tare le persone disabili anche nei lavoridomestici e nei supermercati ;

l i cani d’accompagnamento per bambinicon autismo assistono le famiglie e aiu-tano i bambini ad affrontare il traffico oeventi fuori dalla normale routine senzaessere sopraffatti dall’ansia;

l i cani per non udenti, addestrati a rico-noscere segni oltre a termini in una lin-gua straniera;

l i cani d’allerta per diabetici, sono canid’assistenza che riconoscono i sintomidi un’ipoglicemia e svolgono svariateattività;

l i cani “sociali”, impiegati per la pettherapy in visite a case per anziani,scuole, carceri, ospedali, ecc.;

l i cani d’assistenza per persone epiletti-che ... e la lista non finisce qui.

Il percorso di formazione per questicani arriva a costare fino a 65'000 franchicirca pro cane. Per ora gli unici riconosciutidall’AI sono i cani da guida per ciechi e icani d’assistenza per persone con handi-cap motorio.

una scuola anche in ticino!Quest’anno in Ticino abbiamo visto la

nascita di un’antenna ticinese della Fon-dazione romanda per cani guida per cie-chi, per garantire un servizio migliore diprossimità ai non vedenti della Svizzeraitaliana.

Si trova a Magliaso, sta già formandodue cani guida per ciechi ed è l’unicascuola romanda riconosciuta dall’ufficiofederale delle assicurazioni sociali (UFAS)come pubblica utilità.

L’UCBC (Unione centrale svizzera peril bene dei ciechi), stima che in Svizzeracirca 325’000 persone siano affette dahandicap visivo. Attualmente si contanocirca 350 cani guida assegnati a personecieche o ipovedenti.

il cane guida: chi copre le spese diformazione

Il cane guida per ciechi è riconosciutodall’Assicurazione Invalidità (AI) che coprequindi parte dei costi. In sostanza questicani vengono “noleggiati” dall’AI che ver-sa alla scuola un contributo mensile perogni cane impiegato, che va a coprire cir-ca il 20% dei costi che la scuola deve sop-portare per la formazione e l'introduzionea domicilio del cane guida.

Alla persona cieca o debole di vista ilcane viene assegnato gratuitamente. L'AIversa inoltre un contributo che le permet-te di pagare le spese di cibo, di materiale ele spese veterinarie per accudire il suo ca-ne guida.

i benefici sono rilevantiIn molti casi, il cane guida o d’assi-

stenza ha riportato nella casa del disabilela voglia di vivere, lo stimolo a uscire e aincontrare persone, ad avere una vita so-cialmente attiva.

Prendersi cura di un cane e doverlogestire, non solo produce benefici fisiolo-gici, psicologici e sociali, ma arricchisceanche la vita dal punto di vista pratico. Eciò conferma che i cani possono essere deivalidissimi assistenti per le persone anchecon disabilità gravi.

LOLLY CAMÈN

Un aiuto alle associazioni e fondazioni svizzere di formazione per cani d’assisten-za si può offrire ospitando un cucciolo a casa vostra per i suoi primi 12/18 mesi di vita.Ovviamente il vostro profilo dovrà essere idoneo alle richieste dei formatori, che in se-guito prepareranno il cane alla consegna presso il beneficiario. Non vi sono spese acarico della famiglia ospitante dato che le cure del veterinario e l’alimentazione sonoriconosciute. Ma prima di fare questo passo è utile che siate informati su tutto ciò chequesta adozione comporta e sull’operato di queste scuole sapeciali per cani.

come contribuire alla formazione di un cane “speciale”?

per informazioni:l Fondazione romanda per cani guida per ciechi, www.chienguide.ch, 091 252 06 40

(Magliaso). l La Stiftung Schweizerische Schule für Blindenführhunde prepara cani per ciechi dal

1972, www.blindenhundeschule.ch, 061 487 95 95.l Le Copain, associazione svizzera di educazione per cani d’assistenza ai disabili mo-

tori o persone epilettiche, www.lecopain.ch, 027 458 43 93.l L’associazione Centro cani d’assistenza forma cani per non udenti, cani d’assistenza

invalidi e cani per allerta diabetici www.assistenzhundezentrum.ch, 091 745 66 01.

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La borsa della spesa

8.2016 14

ambiente

Rifiuti solidiurbanine produciamo 250 chili a testa

Stop ai sacchettidi plasticagratis! E il consumo caladrasticamente!

dal censimento dei rifiuti 2015 delcantone ticino, pubblicato a fineottobre, risulta che i quantitativo deirifiuti urbani è in linea con gli anniprecedenti. i rifiuti solidi urbanicomunali sono quasi 250 chili perabitante in un anno.

In attesa della decisione sull’introduzio-ne o no della tassa causale sui rifiuti (latassa sul sacco) a livello cantonale, so-

no stati pubblicati i dati dello scorso annorelativi alla produzione si rifiuti. Al mo-mento i comuni che applicano una tassamista per lo smaltimento dei rifiuti (tassabase + tassa causale) sono 59, pari al 49%della popolazione del cantone che, nel2015, era di 351.946 abitanti.

IL rapporto cantonale informa chel’impianto di termovalorizzazione dei rifiu-ti (ICTR) di Giubiasco, nel periodo indica-to, ha trattato poco meno di 160’000 ton-nellate di rifiuti a cui ne vanno aggiuntequasi 20’000 di fanghi di depurazione di-sidratati. I rifiuti solidi urbani (RSU) comu-nali (poco più di 87’600 tonnellate, pari a249 kg/abitante) e i rifiuti consegnati dalleimprese private di smaltimento (57’770tonnellate) costituiscono il maggior quan-titativo rispetto al totale trattato dall’im-pianto.

tonnellate di metalli riciclabiliestratti dalle ceneri

Scorrendo i risultati del censimentodei rifiuti, siamo rimasti sorpresi dallaquantità di metalli riciclabili che sono statiestratti dalle scorie del termovalorizzatore.

Dalle circa 34’000 tonnellate di scoriee circa 4000 di ceneri prodotte dall’ince-neritore nel 2015 sono infatti stati estrattiquasi 4000 tonnellate di metalli pari a unapercentuale di recupero del 12%. I metalliseparati, tutti interamente riciclabili, sonocomposti da 3.082 tonnellate di ferro, 638tonnellate di alluminio, 225 tonnellate diacciaio inox e da 35 tonnellate di rame.Una buona parte probabilmente non è se-parabile alla fonte, ossia da noi, ma forsequalcosa in più tutti la possiamo fare perridurre questi enormi quantitativi di metal-li che finiscono nei rifiuti da smaltire.

ve ne sarete già accorti: dal 1° novembre in tuttala svizzera migros ha tolto dalle casse i sacchetti di plastica chefino a quel momento distribuiva gratis. ora per averli di plastica riciclatabisogna chiederli e costano 5 centesimi. l’altro grande distributore svizzero,coop, fa lo stesso ma per il momento solo in alcune filiali di zurigo. inprimavera la misura sarà introdotta in tutti i negozi. lidl, che non aveva maiintrodotto i sacchetti di plastica gratis alle casse, sostituirà addiritturaanche i sacchetti di plastica riciclata a pagamento con buste in carta fscriutilizzabile più volte e riciclabile. da anni l’acsi chiedeva un taglio alla distribuzione smisurata e gratuita disacchetti di plastica e invitava i consumatori a usare borse riutilizzabili perfare la spesa. tardiva ma benvenuta la presa di coscienza dei grandidistributori che, in poche settimane, ha già fatto calare drasticamente ilconsumo dei famigerati “shopper” (sacchettini di plastica).

Asettembre il Parlamento federaleaveva rinunciato a vietare la diffu-sione gratuita dei sacchetti di pla-

stica non biodegradabili. Il Ticino vi avevagià rinunciato nel 2009 non dando segui-to ad un atto parlamentare “verde” inquesto senso. La sensibilità della popola-zione sul tema delle plastiche ha però fat-to sì che nel frattempo i grandi negozi e leautorità politiche si accordassero per dareun taglio a questo flagello mondiale, gli“shopper”(sacchetti di plastica).

Dal 1° novembre sono stati banditidalle casse di tutti i negozi Migros dellaSvizzera. Si possono avere ancora (ma al100% di plastica riciclata) su richiesta e alcosto di 5 ct. “Un primo bilancio di questoaccordo per Migros Ticino è sicuramentepositivo – ci dice Luca Corti – e l'iniziativaè da considerarsi un successo, visto cheabbiamo constatato - in media con le altrecooperative regionali - una riduzione del-l'uso dei sacchetti nell’ordine dell’80%.Una cifra che conferma le nostre aspetta-

tive. Migros Ticino spera di poter confer-mare questa tendenza anche nei prossimimesi, ciò che comporterà una minor distri-buzione su scala nazionale di circa 104 mi-lioni di sacchetti”. La vendita dei sacchettinon arricchirà la Migros, conclude Corti,“l’utile conseguito con la vendita dei sac-chetti sarà pienamente devoluto a proget-ti ambientali esterni, da valutarsi a partiredall’inizio del 2017”.

L’analogo esperimento Coop, avviatoil 24 ottobre in alcune filiali di Zurigo, hadimostrato che “la vendita di sacchetti diplastica è diminuita già nella prima setti-mana dell’80%”, come da obiettivo. Loafferma Francesca Destefani che confer-ma anche che Coop introdurrà la misurain tutte le filiali in Ticino entro la prossimaprimavera.

E ben venga quindi il costo di 5 cen-tesimi per ogni “shopper”. Pochi spicciolisono riusciti in una grande impresa, ridur-re la distribuzione (e tutto ciò che conse-gue) di milioni di sacchetti di plastica (soloMigros e Coop ne distribuivano 240 milio-ni).

L’ACSI è soddisfatta di questa svolta.Da anni lo chiedeva e invitava i consuma-tori a usare la classica borsa riutilizzabileper fare la spesa, che resta comunquesempre la soluzione più ecologica.

Richiedete la borsa di tela dell’ACSI“Più mi usi meno sprechi”, realizzata incollaborazione con l’ACR Azienda canto-nale dei rifiuti (gratis, più spese di spedi-zione) e la pratica borsa tascabile (fr. 5.–più spese di spedizione).

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8.2016 15

societÀ

Vuoi metterti in proprio?amisiti consiglia e ti segue

ACSI e Amisi si sono ritrovatecon la sede sotto lo stesso tet-to, qui a Pregassona, e dall’in-contro è nato il desiderio di far

conoscere anche ai nostri lettori l’esistenzae l’attività di questa associazione, che, co-me dice bene il nome, è fondata sul con-cetto di microcredito. Non è però una sor-ta di banca che elargisce crediti a chi ne farichiesta, bensì un ente che in primo luogoè votato alla consulenza e alla valutazionedei progetti imprenditoriali che gli vengo-no sottoposti. Se la proposta è ritenutavalida e fattibile si può passare alla fasesuccessiva, ossia la pianificazione della suaattuazione che comprende eventualmentela garanzia per un credito ponte per i primitre anni e l’accompagnamento da parte diun esperto di Amisi per questo periodoiniziale.

L’associazione è nata in Ticino nel2009 e opera di regola grazie a imprendi-tori ed esperti in specifici settori in pensio-ne, che mettono a disposizione le proprieesperienze e competenze in modo volon-tario. Questo è considerato il punto di for-za di Amisi, ossia poter contare su personeche hanno operato sul territorio e che loconoscono a fondo, che sanno dove e co-me muoversi in ambito imprenditoriale.

Chi si rivolge a Amisi? Più o meno inegual misura uomini e donne, giovani emeno giovani, svizzeri e non (ma devonoessere domiciliati) che spaziano in tutti gliambiti professionali. Per la maggior parteperò si tratta di donne e soprattutto uomi-ni già attivi professionalmente e con menodi 35 anni. I settori più gettonati sono lavendita, l’informazione e gli alimentari(vedi grafico a lato).

circa 600 progetti realizzatiDall’inizio a oggi, Amisi ha dato se-

guito a circa 600 progetti, piccoli e meno

piccoli. Tutti sono andati a buon fine? Lastrategia è vincente, poiché, ci assicurano,se il progetto viene finanziato, gli insuc-cessi si aggirano attorno al 10%.

Ci facciamo raccontare qualche casoparticolarmente significativo. Come quellodel tassista, in assistenza, che è stato aiu-tato ad acquistare un’auto-taxi da un col-lega e che ora è seguito da Amisi, si è af-francato dall’assistenza e sta pagando ilsuo debito. O come i giovani musicisti chehanno ideato una chitarra fatta in partecon granito: sostenuti finanziariamente,stanno ora consolidando il loro progetto.O ancora i giovani che per la produzionecinematografica volevano realizzare deicorsi di informatica, ma non avevano i sol-di per i computer. Tutto è andato bene ehanno già restituito i soldi. E infine il gio-vane chimico che voleva produrre la suabirra artigianale. Sostenuto da Amisi, haportato avanti il suo progetto e ora non

solo funziona molto bene ma la sua birraviaggia in tutto il mondo (ultimamente hapartecipato al festival internazionale diCraft Beer in Libano).

L’Associazione ha sede a Lugano-Pre-gassona ma opera su tutto il territorio, an-che se con fatica. Il desiderio del presiden-te, Maurizio Botti, è di potersi sviluppareanche in altre zone del cantone per rende-re l’attività più accessibile a tutti

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Associazione MIcrocredito SvizzeraItaliana (Amisi)Presidente: Maurizio BottiResponsabile: Sergio NizzolaStrada di Pregassona 336963 PregassonaTel. 079 764 74 88 / 078 664 88 [email protected] (utente: amisi, password: amisi16)

ripartizione dei progetti amisi per settori

avete un’idea che sta frullando in testa da diverso tempo e che voleterealizzare? state pensando di mettervi in proprio ma non sapete da cheparte cominciare? non riuscite a realizzarla perché vi mancano i mezzi peravviare il progetto? niente paura, c’è qualcuno che vi può consigliare,indirizzare e se del caso anche sostenere in questa avventura.l’associazione microcredito svizzera italiana (amisi) ha come scopo socialequello di promuovere un'attività economica sostenendo chi desideraconcretizzare una propria idea imprenditoriale. dell’associazione si occupaun gruppo di volontari con una lunga esperienza in ambito imprenditoriale eper questo in grado di ascoltare, consigliare e se del caso dare un supportofinalizzato alla realizzazione del progetto che viene sottoposto.

Donne Uomini

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8.2016 16

consumatori attenti

il virus che formatta l’iphone è una bufala, però...

doppioclicK

“crash” un iPhone dopo qualche istante, costringendo l’utentea un riavvio forzato. Per effettuare il riavvio si premono con-temporaneamente il tasto di accensione e quello di abbassa-mento del volume per dieci secondi, nel caso di un iPhone 7;per i modelli precedenti occorre premere insieme il tasto di ac-censione e il tasto Home.

Il rimedio, di solito, è aggiornare il telefonino alla versionepiù recente del suo software di gestione (in questo caso iOS),che corregge il difetto, e in generale prevenire il rischio evitan-do di scaricare e aprire video o immagini di dubbia provenienza.

Distinguere un allarme vero da uno falso è abbastanzasemplice: quelli veri hanno sempre una fonte tecnica di riferi-mento ben precisa (per esempio un link a un avviso specifico sulsito della Apple, nei casi citati qui). L’indicazione generica “l’haannunciato la BBC” è un sintomo di bufala; inoltre non bisognabasarsi sul nome del video o dell’immagine per fidarsi o meno.

I l recente allarme diffuso soprattutto tramite WhatsApp, se-condo il quale esisterebbe un video chiamato “La danza diHillary” che formatta il telefonino e sarebbe stato annuncia-

to dalla BBC è una bufala totale. Si tratta di una variante di unaltro appello-bufala, a proposito di un video intitolato “La dan-za del Papa”, diffuso mesi fa e altrettanto fasullo. Ma anche senon esistono video capaci di formattare i telefonini e quindinon bisogna diffondere questi falsi allarmi, ci sono realmentedei video e delle immagini che sono in grado di paralizzare odanneggiare uno smartphone e in particolare un iPhone.

Poche settimane fa Apple ha segnalato che è effettiva-mente possibile prendere il controllo di un iPhone non aggior-nato semplicemente inviandogli un’immagine appositamenteconfezionata. Ancora più recentemente alcuni ricercatori di si-curezza informatica hanno scoperto l’esistenza di un brevissimovideo, intitolato a volte “Honey”, che è in grado di mandare in

PAOLO ATTIVISSIMO

Fatture Suissephone non pagatebasta con le intimidazioni!“Le vostre lettere hanno un tono minatorio e rasentano lacoazione di rilevanza penale in quanto riuscite ad impaurirele persone per forzarle ad eseguire dei pagamenti che giuri-dicamente non dovrebbero eseguire. Vi diffidiamo pertanto, come pure Suissephone, dal volercontinuare ogni molestia nei confronti del signor XX comepure di tutte le altre persone che, ricevendo le vostre lette-re, rimangono seriamente turbate.Nella negativa, saremo costretti a segnalare questo e gli al-tri casi al Ministero Pubblico ed alle autorità civili”.

È quanto la consulente giuridica di Infoconsumi ACSI hascritto per lettera raccomandata alla ditta d’incasso IntrumJustitia SA che vuole incassare i crediti di Suissephone, com-pagnia telefonica ben nota all’ACSI e alle altre organizzazio-ni di consumatori svizzere per i modi aggressivi e ingannevolicon i quali ha indotto centinaia di consumatori ad abbando-nare il proprio operatore telefonico (Swisscom) in suo favo-re. La stragrande maggioranza di questi consumatori sonostati letteramente raggirati da Suissphone che, però, nono-stante le denuncie delle associazioni dei consumatori, non haancora smesso di utilizzare queste pratiche. Ora i consumatori invitati dall’ACSI a non pagare le fatture,sono vessati dalla ditta d’incasso Intrum Justitia alla quale lacompagnia telefonica ha passato gli incarti. Le lettere ricevu-te dai consumatori hanno toni inaccettabili. Per questa ra-gione la consulente giuridica dell’ACSI ha diffidato la ditta:basta con le intimidazioni nei confronti dei consumatori. Ba-sterà ciò a farli smettere?

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8.2016 17

ASSICURAZIONI

Un socio dell’ACSI, che chia-meremo con il nome fittiziodi Marco, esasperato dallecontinue telefonate ricevute

da call center di brokeraggio assi-curativo, ha deciso di accettare e fissareun appuntamento verso la metà di no-vembre.

Una consulenza “allegra” L’incontro, al quale ha assistito anche

un giornalista della BdS, è stato fissatopresso il buffet della stazione di Lugano.Il broker si presenta come membro dellaSKKO, società zurighese con sede anchea Massagno, che si occupa di consulenzaassicurativa.

A Marco viene proposta una polizzaHelsana. Ma più che dell’assicurazione dibase, il consulente sembrerebbe preoccu-pato di convincere il nostro socio a stipu-lare delle complementari. Prova in tutti imodi a convincere Marco della necessitàdi sottoscrivere un pacchetto comple-mentari di Helsana.

Una volta intuito che Marco amaviaggiare, il consulente si spinge ad affer-mare che se in un viaggio in Sudamericaa Marco capitasse un incidente, grazie alpacchetto “completa” di Helsana verreb-be riportato a casa in elicottero gratuita-mente. Marco verifica di aver capito be-ne: “ma l’elicottero quello rosso con lacroce, della Rega”? Risposta affermativa.Secondo quanto affermato dal consulen-te, la Rega verrebbe a prenderlo in Brasileper rimpatriarlo a spese della cassa mala-ti. Peccato che nessun elicottero sia ingrado di attraversare un oceano.

Nessuna alternativa propostaMarco si aspettava che il consulente

gli presentasse diverse alternative fra cuiscegliere, ma così non è stato. L’unicapossibilità presentatagli è una polizza diHelsana. Sulla polizza è indicato l’indiriz-zo dell’agenzia Helsana di Winterhur ecome responsabile è riportato tale IsmailSakipi, che sembrerebbe lavorare peròper la Basilese, o forse addirittura per lastessa SKKO, e non per Helsana. La po-lizza è già compilata con un indirizzo er-rato di Marco, reperito probabilmente su

internet (nel frattempo ha traslocato) edè già stata selezionata una franchigia a1’500, senza che gli venisse chiesto nul-la. Sono già state scelte anche tre com-plementari: la completa, la hospital eco ela prevea. Insomma, è già tutto fatto,non c’è alcuna consulenza o possibilità discelta: si tratta solo di ottenere una firma.

Le telefonate continuanoDue giorni dopo il colloquio, che si è

concluso con un nulla di fatto, Marco ri-ceve una nuova telefonata dal medesimocall center. Gli viene chiesto cosa è suc-cesso, come mai non ha sottoscritto alcu-na polizza. Così Marco risponde che hadeciso per il momento di non cambiare lasua attuale cassa malati. Ma una decinadi minuti dopo arriva una nuova telefo-nata, e ci vuole una energica risposta diMarco per convincere la signora al telefo-no che non è proprio interessato alla loroproposta!

Ci risentiamo l’anno prossimoMarco ha poi informato il consulente

via sms di non essere interessato.Quest’ultimo, appreso che per quest’an-no Marco non intende cambiare, si limitaad affermare: “ci risentiamo l’anno pros-simo”. E a meno di riuscire a bloccare letelefonate moleste sul nascere, sarà pro-babilmente così.

Sulla carta gli assicuratori malattia si impegnano a effettuare un marketing corretto e a non accettare polizzeottenute attraverso broker dai metodi dubbi. La realtà però sembra un po’ diversa. Ecco due recenti casi di “consu-lenza” assicurativa da mani nei capelli. Oltre ad aver ricevuto consigli non professionali nei due casi i clienti con-tattati avevano fatto apporre l’asterisco accanto al numero telefonico per indicare che non desideravano telefona-te commerciali. Le chiamate erano quindi illegali secondo quanto previsto dalla legge sulla concorrenza sleale.

Ecco la polizza, firma qui

Il secondo caso riguarda unafamiglia (padre, madre e duebambini) che ha accettato diincontrarsi con la R.C. Consul-

ting & Insurance GmbH di Chias-so nell’illusione di ricevere qualche utileconsiglio in tema di casse malati. Per for-tuna l’intervento dell’ACSI ha scongiuratouna colossale fregatura, visto che la con-sulenza non avrebbe fatto altro che peg-giorare la situazione dei malcapitati, fa-cendogli sborsare fior di quattrini.

876 franchi in più all’anno perl’assicurazione di base

Prima della consulenza, la famigliaaveva l’assicurazione di base presso SWI-CA. Il consulente gli ha consigliato di pas-sare a Vivacare. Questo sarebbe costato876 franchi in più all’anno a padre e ma-dre, mentre i due bambini avrebbero avu-to un risparmio irrisorio di un paio di fran-chi al mese. Questo piccolo risparmio sa-rebbe però stato a condizione di passare almodello HMO, molto vincolante, cheavrebbe limitato le possibilità di scelta.

Rischio di complementari doppieOltre ai “consigli” in merito all’assicu-

razione di base, non potevano mancare lecomplementari. Che però la famiglia ave-va già presso SWICA.

Non è chiaro se il broker avesse con-tattato o meno SWICA per una disdetta.C’è il forte sospetto che la famiglia si sa-rebbe trovata a pagare due volte le mede-sime complementari presso due assicura-tori diversi. E il pacchetto era naturalmen-te piuttosto nutrito, con oltre cento fran-chi mensili di spese per le complementari.

Risparmio con la consulenza ACSI L’intervento ACSI ha permesso alla fa-

miglia di risparmiare circa 2’300 franchi ri-spetto alla proposta della R.C. Consulting.

Il risparmio si riferisce soltanto all’assi-curazione di base (LAMal), che ricordia-mo, offre le medesime prestazioni indi-pendentemente dalla compagnia.

Il tutto con le medesime franchige eprestazioni, ma presso Intras, e senza pe-raltro che i bambini siano vincolati al mo-dello HMO.

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I consigli e le rivendicazionidell’ACSIL’ACSI sconsiglia di rivolgersi a questeagenzie di brokeraggio assicurativo ilcui solo obiettivo è ottenere il maggiormargine possibile di profitto grazie allecommissioni. Per informazioni e consu-lenze potete rivolgervi gratuitamenteal nostro servizio Infoconsumi. Per migliorare la situazione le organiz-zazioni dei consumatori si battono perottenere la possibilità di revocare i con-tratti assicurativi fino a 14 giorni dopola firma e affinché gli impegni sotto-scritti dagli assicuratori vengano appli-cati in modo rigoroso.

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soldi

casse pensionie energie fossili:no a investimenti rischiosi

Lo scorso 4 novembre sono entratiin vigore gli Accordi di Parigi, sotto-scritti da 195 paesi fra i quali laSvizzera, che hanno stabilito dei

nuovi obiettivi da raggiungere in materia dilotta ai cambiamenti climatici causati dal-l’uomo. Ciononostante le casse pensioni el-vetiche continuano a investire massiccia-mente nelle energie fossili.

L’Alleanza climatica Svizzera, di cuil’ACSI fa parte, con la campagna “Pensio-ni senza rischio” chiede che le casse pen-sioni rinuncino entro cinque anni alle im-prese di energia fossile che non adattano illoro business plan agli obiettivi climatici diParigi.

Per promuovere il tema, lo scorso 9novembre alcuni attivisti dell’Alleanza cli-matica hanno istallato a Bellinzona unanuvola sporca di CO2 di 5 metri d’altezzache rappresentava gli affari delle cassepensioni negli investimenti fossili, dannosiper il clima. All’azione di strada svoltasi inPiazza Governo hanno preso parte il coor-dinatore regionale di WWF Ticino France-sco Maggi e il direttore dell’Alleanza cli-matica Christian Lüthi.

Gli investimenti nelle energie fossilinon sono solo un rischio per il clima, ma

anche per la sicurezza della previdenza perla vecchiaia. Questo perché l’attuazionedella politica climatica decisa a Parigi cau-serà una grande perdita di valore degli in-vestimenti nelle energie fossili. Infatti,l’accordo di Parigi prescrive che una buo-na parte delle energie fossili debba rima-nere nel sottosuolo e non essere più toc-cata. Con investimenti intensivi in CO2 sicorre quindi anche un notevole rischioeconomico.

La leva principale tramite cui la Sviz-zera può influenzare il clima globale, sonoproprio i soldi. Il denaro affidato daglisvizzeri alle casse pensioni ammonta a767 miliardi di franchi.

Secondo uno studio dell’Ufficio fede-rale della statistica, gli investimenti dellecasse pensioni svizzere producono tantoCO2 quanto le emissioni annue totali del-la Svizzera. L’Alleanza sostiene per questoche l’organizzazione della previdenza perla vecchiaia in Svizzera mina gli sforzi poli-tici per proteggere il clima.

Sul sito pensioni-senza-rischio.ch, ipromotori della campagna aiutano gli as-sicurati a rivolgersi direttamente alla lorocassa pensione. È disponibile una lista deicontatti delle casse svizzere per inviare

le casse pensioni svizzere continuano a iniettare miliardi nell’industria del carbone, petrolio e gas. così facendodanneggiano l’ambiente e mettono a rischio i soldi dei contribuenti. È tempo di adattarsi agli accordi di parigi, comechiede l’alleanza climatica svizzera – di cui l’acsi fa parte– nella campagna “pensioni senza rischio”. cosa fa lavostra cassa pensione?

azione emailCosa richiedere

l Le casse pensioni devono esigere dalleaziende con importanti emissioni di gasa effetto serra un lobbying compatibilecon l’accordo sul clima di Parigi.

l Devono anche esigere una politica d’af-fari che rispetti l’accordo.

l Devono infine disinvestire entro cinqueanni dalle imprese di carbone, petrolio egas che non rispettano queste esigenze.

Per ulteriori informazioni: http://pensioni-senza-rischio.ch/

l Ricordiamo inoltre che nell’ambito dellasensibilizzazione sugli investimenti so-stenibili, l’ACSI invita da tempo a chie-dere informazioni alla propria bancasull’attenzione rivolta a ambiente e di-ritti umani nelle proprie pratiche. Suwww.acsi.ch (Consumo responsabile)potete scaricare la lettera modello da in-viare.

una email personale alla propria cassa diprevidenza.

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servizi

L’informazione, per garantireoggettività, qualità e soprat-tutto una funzione di servizioprioritario alle cittadine e ai

cittadini, non può che essere pubblica. Gliesempi internazionali hanno infatti dimo-strato come gli organi informativi privati,anche se in particolari contesti possono of-frire qualità indiscutibile, hanno legamitroppo stretti con interessi di parte per of-frire sempre e comunque un servizio pub-blico degno di questo nome. Informare eformare i cittadini, promuovere e diffonde-re la cultura nazionale, con tutte le sue par-ticolarità ed esigenze, garantire una letturaequidistante della realtà politica, sociale,economica, ecc. sono infatti obiettivi rag-giungibili in modo certo solo nell’ambito diun servizio pubblico di informazione.

le specificità svizzere Soprattutto in un paese come la Sviz-

zera, le limitate dimensioni del mercato,le specificità culturali e linguistiche, lapresenza di forti centri di potere finanzia-rio impediscono concretamente meccani-smi di concorrenza che possano giustifi-care l'utilità di un mercato solo privatodell’informazione. Del resto, la storia re-cente ha ampiamente dimostrato, soprat-tutto in ambito informativo ma non solo,come il mercato non abbia l’interesse equindi la capacità di essere uno strumen-to per fornire informazione completa eindipendente. Anche perché in Svizzeral’informazione costa e costa moltissimo.Se l’offerta avviene in modo capillare edequivalente in tutto il territorio e a tutte leregioni linguistiche, solo il servizio pubbli-co può garantirla.

Il servizio pubblico di informazione sifa in Svizzera in base alla Concessione da-

ta dal Consiglio federale alla SRG SSR persvolgere una serie di compiti. Gli stessi visono definiti in modo articolato e spazianoda un compito dettagliato sull’offerta diinformazione e formazione, che deve es-sere garantita al Paese, a direttive chiaresulla qualità del servizio e dell’offerta in-formativa, tutte imposizioni a cui non de-vono sottostare le radio e televisioni priva-te. Al servizio pubblico è affidato il compi-to specifico di promuovere la cultura nel-l’ambito della musica, del teatro, della ci-nematografia, dell’arte più in generale,nelle diverse culture e lingue nazionali.(Concessione art. 2 cpv 2).

Inoltre, la specificità culturale lingui-stica della Svizzera, che vede quattro lin-gue nazionali riconosciute, impone che lerisorse siano suddivise sulla base di criteriche garantiscano un’equivalenza dellaqualità dell’offerta in ogni singola regione,indipendentemente dal numero dei suoiabitanti. Non sono quindi le entrate pub-blicitarie, non sono quindi i bacini d’uten-za a determinare le chiavi di riparto, bensìil fatto di poter garantire programmi equi-valenti a tutte le diverse realtà linguistichee culturali.

qualità dell’informazioneNella Concessione è pure chiaramente

indicata la qualità dell'informazione e dellaformazione che la SSR deve fornire: ”… laSSR contribuisce alla libera formazione del-le opinioni del pubblico mediante un’infor-mazione completa, diversificata e corretta,in particolare sulla realtà politica, economi-ca e sociale”, garantendo così il rispettodel pluralismo, la chiarezza informativa, lapresentazione dei diversi punti di vista, chesono quindi fondamenti irrinunciabili per laSSR stessa (vedi art 2 cpv.4).

Per maggior chiarezza, la Concessio-ne cita, all’articolo 3, “I singoli settori deiprogrammi si conformano al mandato e sidistinguono per la credibilità, il senso diresponsabilità, la rilevanza e la professio-nalità giornalistica. La SSR garantisce l’in-confondibilità dei suoi programmi e si di-stingue in tal modo da emittenti aventiorientamento commerciale”.

(fonte: La SSR: un servizio pubblicofondamentale, Associazione per la difesadel servizio pubblico, maggio 2015)

C’era una volta … il servizio pubblico televisivola televisione pubblica ssr/srg è nella tormenta. non passa giorno che non sia criticata per le sue scelte editoriali,strategiche o gestionali. spesso pretestuose, le bordate vengono essenzialmente dal mondo editoriale che pensa dipoter ricuperare gran parte del mercato pubblicitario che la ssr si sarebbe accaparrato abusando della sua posizionedominante di ente pubblico. in parlamento il clima è pure sfavorevole al servizio pubblico, il quale dovrebbeaccontentarsi di un ruolo sussidiario al settore privato e ridimensionarsi insieme alla diminuzione del canoneobbligatorio e rinunciando alla pubblicità. nei prossimi mesi dovrà essere ridiscussa la concessione che la ssr/srg haricevuto dal consiglio federale e per il 2019 si profila addirittura la possibilità della fine del servizio pubblicod’informazione, nel caso dovesse essere accolta l’iniziativa no-billag. un quadro preoccupante per tutti quelli cheritengono il servizio pubblico l’unico garante possibile di un equilibrio sul mercato dell’informazione e sul quale l’acsiha deciso di informare i cittadini/consumatori che dovranno fare le loro scelte nei prossimi anni. oggi diamo la parolaall’associazione per la difesa del servizio pubblico, mentre i partigiani del suo ridimensionamento avrannol’opportunità di pronunciarsi sulle prossime edizioni della bds.

perché il canone? “Il Canone, e tanti lo ignorano, è il

mezzo più efficace per garantire un ser-vizio pubblico neutrale, che prediligal’indipendenza redazionale e che per-metta di scegliere il miglior tipo di pro-grammi per il pubblico e il miglior modoper distribuirli. Perché il servizio pubbliconon deve necessariamente fare qualcosadi diverso rispetto ai diffusori privati, malo deve fare diversamente, incarnando ledifferenze per arrivare a ottenere il so-stegno del pubblico. Infatti, quello chetanti dimenticano è che è il pubblico ascegliere il servizio pubblico e mai il con-trario.

Si tratta di onorare un mandato chedeve soddisfare i bisogni dei cittadini,che deve essere pertinente per loro, sen-za esclusioni. Il servizio pubblico devenecessariamente essere in grado di ri-spondere alle critiche, di restare neutro eimparziale, orientandosi verso il futurosenza tralasciare la qualità che deve di-stinguerlo dai privati.” (…)

(fonte: Perché il servizio pubblicoconta ancora in Europa, Ely Lüthi, per-corsi, 8 Novembre 2016)

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La borsa della spesa

8.2016 20

sotto la lente

sughi pronti per la pasta

starsugo

basilico

Grassi

di cui grassi saturi

Zuccheri

Sale

muttisugo pomodoroe peperoncino

qualité&prixbasilico

creazionid’italia

sugo alle olive

merendine per bambini

mulinobianco

flauti latte

milKatendermilch

balconitrancetto albicocca

Col “semaforo” tanti alimenti sonomeno salutari di quel che sembranopresso i due grandi grandi magazzini coop e migros abbiamo acquistato alcuni prodotti e li abbiamo poi esaminatialla luce delle indicazioni della nostra tessera “semaforo degli alimenti”. risultato: la netta prevalenza della “lucegialla” invita a consumare con moderazione gran parte dei prodotti scelti. attenzione soprattutto alle merendinepreconfezionate per bambini, una categoria che si distingue per una forte predominanza di “luce rossa” con troppigrassi e troppi zuccheri.

Come valutare se un prodotto ali-mentare contiene troppi grassi ozucchero o sale? Nessuno di noiè un esperto nutrizionista e talu-

ne informazioni non ci sono così chiare. La“tessera semaforo” che abbiamo regalatoa tutti i nostri soci con l’edizione di settem-bre della BdS ci aiuta in modo semplice echiaro, senza spendere troppo tempo a farela spesa.

L’abbiamo voluta provare anche noiper esaminare alcune categorie di prodot-ti: in primo luogo cereali per la colazione e

barrette ai cereali (che hanno l’aspetto diqualcosa di sano e nutriente), così come ibiscotti integrali, i cracker o il pane croc-cante ai cereali, gli jogurt alla frutta (tra iquali abbiamo però anche incluso lo jo-gurt alla vaniglia e al caffè), alcuni sughipronti per condire la pasta e infine le me-rendine preconfezionate per i bambini. Iprodotti sono stati scelti a caso optandogeneralmente per quelli che si trovavanoad “altezza occhi”, ossia quelli più a por-tata di mano per un adulto. Lo scopo eraquello di esaminare le etichette della mer-

ce acquistata (tutti prodotti lavorati e tra-sformati) e confrontare i contenuti dichia-rati di grassi e grassi saturi, zucchero e salecon quelli della nostra tessera.

Ricordiamo che la tessera si dice “se-maforo” poiché indica col colore verde laquantità di grassi e grassi saturi, zuccheri esale (per 100g) che un prodotto (lavorato)non dovrebbe superare; col colore giallo èinvece indicato il contenuto da considerar-si “medio” di grassi, zucchero e sale e, na-turalmente, le quantità segnalate col colo-re rosso sono da ritenersi eccessive e il

cereali per colazione

crunchY mÜsli

Kellogg’s

Grassi

di cui grassi saturi

Zuccheri

Sale

special KnourishKellogg’s

special KclassicKellogg’s

multi-grainrise Krispies

Kellogg’s

fitnessnestlé

goldenminisnestlé

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La borsa della spesa

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sotto la lente

Kinder brioss latte

dal colle spider

milk

barrette ai cereali

countrYsoft

mela-fragola

balistoactive

crunchYnature bio

basilico

farmersoft

sport

farmersoftmela

farmerplus

quinoa-mirtillo

pane croccante / cracker ai cereali

rolanddélicatesse - panecroccante di segale

Grassi

di cui grassi saturi

Zuccheri

Sale

Wasaoriginal

microcpane croccante

di frumento

panecroccante

delicato

dar-vidanature

blévitacon semi

di sesamo

prodotto non dovrebbe essere consumatoo dovrebbe esserlo solo raramente e inquantità minime.

merendine (ma non solo) da evitareI risultati delle nostre analisi sono rias-

sunti nelle tabelle qui sotto e sulla paginasucccessiva. Intanto vi è da osservare chela stragrande maggioranza dei bolli è dicolore “giallo”, mentre si equivalgonoquelli verdi (36) e quelli rossi (37). Dicia-mo che questo primo dato confermaquanto da tempo l’ACSI va dicendo: i cibiconfezionati e lavorati, pur nella loro pra-ticità, non sono salutari come quelli che sipreparano in cucina partendo da prodottisemplici, non lavorati (come frutta, verdu-ra) e dove si può controllare ciò che si in-troduce (oli e grassi, sale, zucchero, ecc.) esoprattutto le rispettive quantità.

La categoria di alimenti che salta piùall’occhio per la netta prevalenza di bollirossi, è quella delle merendine per bambi-ni. Tra i prodotti acquistati non ve n’è unominimamente consigliabile. L’unica “luceverde” rilevata (il contenuto di sale neiKinder Brioss) è comunque nella zona li-mite del verde (0,262g/100g). Ma è so-

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La borsa della spesa

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societÂsotto la lente

Yogurt

m-classicmela-mango

Grassi

di cui grassi saturi

Zuccheri

Sale

passionJoghurt

arancia sanguigna

saisonYogurt

strudel di mele

hirzbacche di bosco

qualité&prixcaffè

qualité&prixvaniglia

biscotti integrali (con una eccezione)

campiellogran chicco

cereali

Grassi

di cui grassi saturi

Zuccheri

Sale

galbuserapiù integrali

cerealinotradition

blévitabiscotti con fiocchid’avena e nocciole

grancereale

classico

petitbeurreoriginal

conserva la tesseranel borsello e scegli gli alimentipiù salutari

prattutto in grassi e zucchero che questemerendine abbondano: le fette di Dal Col-le contengono ben 41g di zucchero per100g di prodotto!

Ma anche le barrette di cereali e i bi-scotti integrali non sono molto da meno:contengono troppi grassi e troppo zuc-chero.

Se la cavano un po’ meglio i cerealiper la colazione (ma attenti ai grassi in ta-lune confezioni come, ad esempio, quelladi Kellogg’s Crunchy Müsli) ma il contenu-to di zucchero e sale non è comunque deltutto raccomandabile. Meglio pertantoconsumarli con moderazione.

Per quanto riguarda i carré di panecroccante o i crackers ai cereali, anche qui,con qualche eccezione (in particolare icrackers che però contengono in generale

meno zucchero), è luce verde sui grassima non per quel che concerne il contenu-to di sale. Troppo, soprattutto per il Panecroccante e i cracker Dar-Vida.

Gli jogurt hanno evidentementequantità minime di sale e un contenutomoderato di grassi (si tratta ovviamente diun prodotto derivato dal latte), ma po-trebbe contenere meno zucchero. La con-fezione che dichiara il maggior contenutodi zucchero è il Passion Joghurt, 16g (su100g), lo jogurt che ne dichiara meno èquello alla vaniglia, 13g (sempre su 100g).A titolo di paragone, lo jogurt nature con-tiene 5g/100g di zucchero, e cionono-stante è comunque da collocarsi sotto la“luce gialla”.

Il giudizio globale riguardante la no-stra selezione di prodotti non può consi-

derarsi positivo. Con altre marche magariavremmo avuto riscontri più positivi o ma-gari anche peggiori. Come detto, noi ab-biamo fatto scelte a caso e di poche cate-gorie di alimenti. Chi fa la spesa sul serio,ossia tutti i consumatori, dovrebbe presta-re grande attenzione a ciò che compera eche mangerà. La tessera “semaforo” è unaiuto a scelte più consapevoli.

Da ultimo ricordiamo però che “luceverde” non significa automaticamente cheil prodotto è “sano”: questo sistema forni-sce tuttavia importanti indicazioni sul con-tenuto. Chi ha problemi di pressione altapotrà acquistare più facilmente alimenticon poco sale (ossia con contenuto infe-riore a 3g/100g) e chi è in sovrappeso po-trà evitare quelli con troppi grassi e zuc-cheri. E così via.

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La borsa della spesa

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sotto la lente

Latessera semaforo è utile? i consumatori dicono di sì

La prima domanda che abbiamo po-sto nel sondaggio online non po-teva che riguardare l’utilità dellatessera. Il responso, almeno fin

qui, è quasi unanime: per il 98,7% deipartecipanti, l’utilità c’è. Il 21,3% ammet-te tuttavia che per quanto la tessera siautile, non la userà molto (a fronte di un77,4% che si dice certo di farne buonuso). Solo l’1,3% ritiene la tessera inutiletout court.

un aiuto ulteriore sarebbe graditoLa stragrande maggioranza dei parte-

cipanti (94,8%) ritiene che i colori del se-maforo dovrebbero essere direttamenteriportati sui prodotti in vetrina, come au-spicano le associazioni dei consumatori.

Alla domanda riguardante l’utilità diavere una versione elettronica del semafo-ro da poter usare sullo smartphone, le ri-sposte sono più diversificate. Il 54,2% ri-tiene che sarebbe effettivamente più co-modo, ma il 21,3% lo ritiene invece “nonnecessario”. Un ulteriore 19,4% dichiaradi non usare lo smartphone e il 5,2% nonprende posizione.

Lettori divisi anche sulla necessità omeno dell’ACSI di produrre altri materialiper aiutare i consumatori a fare acquistipiù consapevoli e responsabili. Il 45,1% sidice favorevole, mentre il 19,6% dice checi sono già abbastanza materiali in giro. Il35,3% ha risposto “non so”.

quali altri strumenti?Il sondaggio chiedeva poi a coloro

che auspicano che l’ACSI produca nuovimateriali di fornire qualche esempio.

Diversi consumatori hanno mostratointeresse per uno strumento analogo alsemaforo che misuri l’impatto ambientalee la sostenibilità dei prodotti. Molti altrivorrebbero invece venire informati megliosulla reale provenienza dei prodotti e suquanto il loro trasporto sia dannoso perl’ambiente.

Fra i tipi di prodotti dove i lettori gra-direbbero essere guidati negli acquisti conuno strumento simile alla tessera semafo-ro troviamo i medicinali, i cosmetici, i de-tersivi, i prodotti per l’igiene personale, glielettrodomestici e i vestiti. In molti vorreb-

bero garanzie sulla presenza di sostanzenocive o sulla filiera di produzione. In par-ticolare per prodotti cosmetici e prodottiper la pulizia e l’igiene, sembra notevole iltimore della presenza di sostanze dannoseo inquinanti.

In diversi vorrebbero anche più infor-mazione in merito ai contenuti e allo smal-timento degli imballaggi e c’è chi chiedegaranzie sulla non presenza di OGM, chericordiamo essere vietati in Svizzera.

Infine al termine del sondaggio eraanche possibile lasciare un commento consuggerimenti, richieste o altro. La nettamaggioranza dei commentatori si felicitaper l’iniziativa dell’ACSI. Ma c’è anchequalcuno che solleva delle perplessità sullatessera, sostanzialmente di due tipi: in-nanzitutto, c’è chi sostiene che fare la spe-sa con la tessera richiederebbe troppotempo, affermando che dovrebbe restaredue ore in negozio per controllare tutti iprodotti. D’altra parte c’è anche chi so-stiene che nella maggioranza dei casi chiacquista prodotti poco sani lo fa consape-volmente: non serve una tessera per sco-

tramite un sondaggio online sul sito dell’acsi abbiamo rivolto ai soci alcune domande in merito alla tesserasemaforo degli alimenti. ecco cosa emerge dalle risposte dei 155 partecipanti al sondaggio.

prire per esempio che un pacchetto diChips o una CocaCola non fanno bene al-la salute. A questo proposito vale però lapena ricordare che c’è tutta una serie diprodotti che molti pensano essere sani,mentre invece non lo sono affatto, e latessera qui può essere decisamente utile.

Interessante poi il commento di unalettrice in controtendenza che non ve-drebbe di buon occhio delle etichette se-maforo messe direttamente sugli alimenti:“Non lascerei ai produttori la possibilità dimettere loro le etichette sui prodotti. E chisi fida”?

Da notare però che in realtà non sitratterebbe semplicemente di lasciare aiproduttori la possibilità di definire comemeglio credono il proprio prodotto. NelRegno Unito, per esempio, dove il sema-foro degli alimenti è già realtà, la FoodStandards Agency, agenzia statale, vigilasulle etichette.

Al sondaggio hanno partecipato 155persone di cui 113 donne e 42 uomini el’età media dei partecipanti si aggira sui45-50 anni.

“sarebbe meglio se i colori del semaforo fossero riportati direttamente suiprodotti in vendita, come succede già in alcun paesi per certi prodotti ?”

Percentuale delle risposte

Sì, sarebbe meglio

No, non è necessario

Non so

0 20 40 60 80 100

94.8%

4.5%

0.6%

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La borsa della spesa

8.2016 24

societÀ

Un importan-te economi-sta svedese,G u n n a r

Myrdal, premio Nobelper l’economia nel1974, diceva che in tut-

ta la sua vita aveva cercato di fare l’eco-nomista “ma il buon senso me l’ha impe-dito”. Forse era un avvertimento su ciòche stava capitando. Il grande economistache ha dominato il secolo scorso, JohnMaynard Keynes, sosteneva invece che“lo studio dell’economia non richiedegrandi doti di ordine particolarmente ele-vato”. Aggiungeva però subito che uneconomista completo deve possedere unarara combinazione di doti: dev’essere sto-rico, politico, filosofo, matematico, deveesaminare il particolare alla luce del gene-rale, nessuna parte della natura dell’uomoe delle sue istituzioni deve rimanere inte-ramente fuori dal suo orizzonte. Forseneppure con questa esigenza enorme disapere e di conoscere che pretende Key-nes, riusciremmo a capire la complessitàattuale dell’economia in cui ci imbattiamoquotidianamente come consumatori. An-che perché spesso, ricorrendo all’astuzia,

SILVANO TOPPI

si tende a semplificarci le cose per nascon-derci la sostanza, a sviarci con slogan im-bonitori per impedirci ogni pretesa di scel-ta ragionata.

Proviamo a seguire un piccolo consu-matore apprendista economista in alcunesue ecostorie.

giacca e camicia universaliEcco come l’economia moderna po-

trà apparirgli terribilmente complicata.Acquista in un centro outlet una giacca dilana. Qualità che sembra buona, prezzotutto sommato favorevole, incredibilmen-te abbassato: “retail”(starà per prezzo divendita iniziale e reale?) 590 franchi,“outlet” (sarà sbocco commerciale consconto?), 385. Un 35% di sconto è già unprimo mistero economico, che lascia in-terrogativi. Svendita di magazzino, caposuperato, difetto da qualche parte, prezzoiniziale volutamente esorbitante?

Percorrendo la giacca nei suoi varicartellini scopre che la marca è di una dit-ta inglese che va per la maggiore, la fog-gia è italiana di Milano, la lana è “madein Portugal”, tutto il resto, da varie eti-chette indecifrabili in tasche varie, è cine-se. Come sarebbe interessante da econo-

mista, ma anche da consumatore, cono-scere i vari elementi e passaggi di prezzosparsi su quasi tutto il globo terracqueo!Analoga curiosità vale per una camicia da99 franchi scontati a 69, prodotto relati-vamente semplice: marca classica inglese,disegnata da un creatore italiano (quasicertamente su computer americano), co-tone dell’Africa occidentale, bottoni inpoliestere fabbricati in Cina (dove si è ri-corso a petrolio proveniente dall’Indone-sia), assemblaggio in Bangladesh, (forse)dopo coloratura del cotone in India.

Questa è microeconomia da negozioche ti porta già sull’universo economico.Certo, non è così frastornante come lostudio dell’università di Oxford appenasegnalato dall’amico professore di econo-mia: oggi una metropoli che si rispetti of-fre in media 10 miliardi di prodotti e servi-zi. A te la scelta. È una complessità cheintimidisce: come può un consumatorecomune comprendere tutto questo, conla commessa che di fronte allo stuporedel cliente commenta: “Che vuole signo-re, oggi è così, non c’è niente da fare”.

la prospettiva del lombricoDi fronte ai due grandi economisti ci-

Tutti apprendisti economistimentre facciamo gli acquisticome piccolo consumatore opersona comune che vai pernegozi, osservi, controlli,valuti, scegli, acquisti espendi, sei perlomeno uneconomista-apprendista.farai microeconomia, ma inrealtà entri in un grande gioco,quasi a tua insaputa, senzarendertene conto (un po’ comequel m. Jourdain di molièreche da quarant’anni facevadella prosa e lo ignorava). ungioco sempre più travolgente,inafferrabile, grandegeneratore di confusione chetenta appunto di disgiungereil consumatoredall’economista. il consumatore vi sismarrisce.

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La borsa della spesa

8.2016 25

societÀ

Gli svizzeri, ci dice un’indagine di EY (Ernst & Young, fa-mosa organizzazione mondiale nel campo della fiscali-tà, delle transazioni, del diritto e della consulenza), sa-

ranno quest’anno più spenderecci in regali natalizi. Spenderan-no in media 294 franchi per persona, 7% in più rispetto all’an-no scorso. È ovvio chiedersi se tra i consumatori, nonostante leincertezze che rimangono, stiano rispuntando fiducia ed ottimi-smo. Oppure se nelle risposte che si danno agli intervistatori sivoglia far credere che, no, a Natale, bisogna riprendersi qual-che libertà anche sul bilancio familiare. Gli economisti tentanoperò di dare una interpretazione che non si sa quanto sia fon-data o quanto giovi alla loro voglia di far capire che, a dispettodelle malelingue sulla loro scienza, l’economia sta riprendendo-si e stanno accorgendosi anche i consumatori.

Comunque risulta che le donne sono più fiduciose (o gene-rose) perché spenderanno di più degli uomini e che in tutte lesette grandi regioni della Svizzera i consumi natalizi saranno increscita. Il Ticino, con una media prevista di 270 franchi perpersona, viene a situarsi al penultimo posto, poco avanti aduna più sobria Regione lemanica (257 franchi) che forse, a dif-ferenza di altre, ha qualche dubbio sull’uscita dalla crisi.

per questo natale gli svizzeri non baderanno a spese?

paprika

Si è anche indagato per classi d’età. Ci sono indicazioniinteressanti perché sembrano riflettere le situazioni di redditolasciate dalle particolari situazioni economiche e sociali degliultimi anni. Vogliono spendere di più gli ultrasessantacinquen-ni (18% in più rispetto all’anno prima); non si sa se perchéredditi da pensione e Avs glielo permettono, o perché pensa-no psicologicamente che ormai tanto vale darci dentro. I piùeconomi e dal borsello stretto sono invece coloro che hannomeno di 35 anni (5% in meno di spesa): e qui, incertezze,precarietà e minor reddito da lavoro lasciano il segno (in parti-colar modo nella Svizzera orientale, regione del Lemano e Ti-cino).

Che cosa si vuol regalare? La tradizione o il minor fastidiosembrano imperare: libri (ma in ribasso, la novità sono quellielettronici), comodi e non impegnativi buoni acquisto (unconsumatore su due), buste con soldi (sembra però con som-me minori). Emerge una buona notizia, se si vuole interpretar-la come una migliore educazione del consumatore: grandeimportanza alla qualità (85%), grande importanza alla funzio-nalità o utilità (69%); marche e valore sono ritenuti meno im-portanti.

tati, che ci avevano avvertiti, ce n’è unterzo, premio Nobel per la pace (Muham-mad Yunus, l’ideatore della microfinanzaper aiutare l’imprenditorialità nei paesipoveri), che propone invece “la prospetti-va del lombrico”. In parole povere: se vo-gliamo comprendere questa complicata esconvolgente economia mondiale comin-ciamo con l’osservare ciò che si trova pro-prio davanti e sopra noi.

Si può esemplificare, seguendo ilconsumatore-economista. Oggi non c’èacquisto di smartphone o di apparecchioelettronico che non sia accompagnatodall’invito o a una “protezione per il vo-stro dispositivo mobile” o a un prolungodella garanzia tutto compreso. Il vendito-re (Swisscom) all’acquisto di un iPhonepropone subito, “per la sua tranquillità dispirito”, un’assicurazione Axa 24 mesi per99 franchi. La tranquillità di spirito si met-te in moto: e se te lo rubano, e se tu ci sisiedi sopra, e se in una spedizione inmontagna di esce dal sacco e non ti ac-corgi? Non si può rinunciare. Dedotto il“bonusgruppe” per l’abbonamento, ag-giungi circa un terzo del prezzo d’acqui-sto per l’assicurazione.

Come apprendista economista qual-che domanda te la poni: perché assicura-re un telefono in particolare? In fondo,avete molte altre cose di valore, come ilcomputer o lo stesso portafoglio. Non as-

sicuriamo altri oggetti separatamente. Epoi, la questione fondamentale: perchéacquistiamo un’assicurazione per un tele-fono da un venditore di telefoni? È unacomodità o c’è un tornaconto? Questa èla visione del lombrico, che tenta di vede-re le cose da vicino e dal basso. E sa pureperché la proposta assicurativa non lasciascampo: siamo sempre smisuratamenteinquieti sui rischi, anche infimi, quandoc’è qualcuno che ce li insinua. Vale ancheper tutti gli altri prodotti elettronici (tv,stereo ecc.) per i quali ti propongono assi-curazioni mensili contro ogni guasto dai15 franchi mensili in su, oltre le garanziebiannuali obbligatorie.

il trucco della “legge del mezzo”Un economista francese d’altri tempi

(Jules Dupuit, fine Ottocento) ha lasciatola sua idea geniale. Osservava che lecompagnie ferroviarie rendevano i viaggiin 3.a classe assai inconfortevoli per farein modo che ai viaggiatori di 2.classe nonvenisse la tentazione di cambiar classe perpagare meno.

Questa ecostoria l’ha ripresa recente-mente un economista americano, anchepsicologo, Itamar Simonson, per derivar-ne una sorta di “legge del mezzo” che alconsumatore apprendista economistadovrebbe accendere qualche lampadina.

Simonson, con meticolosa indagine,

ha dimostrato come i ristoratori aggiun-gano deliberatamente nei loro menu op-zioni molto care, così che i clienti tendonoa scegliere quelle di mezzo e non quelleinferiori. Persino se una bottiglia di vinoda 70 franchi figura nella carta dei vini,quella da 35 apparirà meno cara e la sisceglierà, evitando la meno cara.

Un cappuccino all’italiana fa circa160 ml; Starbucks (la famosa catena uni-versale venditrice di caffè, studiata dal Si-monson) comincia a proporre cappuccinida 335 ml, ma va anche molto oltre, co-me i “Trenta” che arrivano addirittura aun litro; ne offre anche dei normali, al-l’italiana, ma non li pubblicizza. Pochi ac-quistano i “Trenta”, che servono però arendere meo stravaganti i 335 ml, moltopiù redditizi, che tutti comperano.

In conclusione: nessuno di noi consu-matori diventerà l’economista perfettoche immaginava Keynes. Tuttavia, anchecon piccole ecostorie illuminate da qual-che economista, forse riusciamo a render-ci conto delle forze economiche che ci cir-condano nelle peregrinazione nei vari ne-gozi, supermercati, ristoranti e a porcidelle domande su ciò che si trova davantia noi.

Anche la “prospettiva del lombrico”,in fondo, è perfetta, se il lombrico è cu-rioso.

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Viaggio. Semplice, breve ed economico:13,40€ da Chiasso. Sarete sul Tilo fino a Mon-za, poi regionale per Bergamo su vagoni darottamazione auspicata. Non arricciate il naso,dura poco ma soprattutto verso la metà delviaggio si transita sul ponte di ferro di Pader-no, capolavoro dell’ingegneria dell’Ottocento,uno spettacolo che può ricordare quello dellatour Eiffel! L’accogliente stazione di Bergamo è

in posizione perfetta per iniziare la traversata della città. Subito adestra, appena usciti, troverete l’ufficio informazioni per ritirare ot-timo materiale illustrativo. Sentierone. Via Papa Giovanni XXIII con generoso marciapie-

di vi accoglie. Poco oltre si è sul Sentierone, cuore della città bas-sa, su cui si affaccia lo storico caffè Blazer, ottimo per un cappuc-cino e una brioche, con interni ampi e manifesti delle prime del vi-cino teatro Donizetti. Sempre dritti e si raggiunge Bergamo altaattraverso la porta San Giacomo. È la direttissima, però non biso-gna aver fretta. Propongo una svolta a sinistra. Si allunga il per-corso, ma il godimento aumenta. Via XX Settembre. È la via dello struscio nella città bassa, con

una moltitudine di negozi e una splendida libreria sul finale cheincorpora un caffè e un negozio di oggettistica. Poi si piega a de-stra, sulla piacevole via Sant’Alessandro, pedonalizzata pure lei.Seguono un paio di strade banali fino all’imponente ex ospedale,con i suoi padiglioni ormai in stato di abbandono. Appena oltrevedrete un parco. È fatta: la Scaletta delle More vi sta aspettandosulla sinistra.

Scorlazzino & Scarlozzone. Dopo le More vi attende questacoppia di scalette/sentieri che non han rivali. Vi trovate su un for-midabile acciottolato, con muri a secco sui lati tirati su con mirabi-le precisione, tanto che non vi è un sasso fuori squadra. E si salegradevolmente nel verde, tra orti, campi e giardini. A poco a pocoil paesaggio si svela e deve essere magnifico gustare il panorama.

A chi scrive non è stato concesso, per-ché una nebbiolina di novembre lo na-scondeva, ma la grazia dei colori autun-nali e il delizioso silenzio hanno reso lamezzoretta di salita dei 368 scalini unautentico godimento. San Virgilio. Il tetto del giro, sbucato

all’improvviso nella nebbia. Proprio dopo l’ultimo scalino si è ma-terializzato un ristorante-pizzeria dal nome omonimo in cui nonho esitato a concedermi una pausa attorno a mezzogiorno. Un ri-sotto alla zucca e zenzero è stato perfetto per ricaricarsi. Ho nota-to dopo che vi è possibilità di scelta: pochi metri più in là, all’altez-

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za della stazione d’arrivo della funicolare, vi è un altro locale piùambizioso, segnalato sulle guide gastronomiche. Per una pausapranzo, a San Virgilio nulla manca! Città alta. Basta salite, a meno che non si voglia visitare il ca-

stello appena sopra con le sue fortificazioni. Si scende così lungovia San Virgilio e via Sudorno per ritrovarsi piacevolmente ad unaltro accesso della città medioevale: Porta Sant’Alessandro. Da lì èun attimo imboccare l’animatissima via Colleoni che immette nelcuore della città: il gioiello di piazza Vecchia.

Piazza Vecchia. Col contorno della Basilica di Santa MariaMaggiore, la Cappella del Colleoni e la torre Civica è un insiemed’indiscutibile fascino. Di scalini ne avrete già diversi nelle gambe,siete allenati, la salita si impone. Dall’alto sarete in contemplazio-ne di questa piazza, perfetta da non dover più toccare una pietra,secondo Le Corbusier. Il Caffè del Tasso, carico di secoli di vita, lo-cale storico d’Italia, garantisce una piacevole sosta. Porta Sant’Alessandro. È il momen-

to di scendere puntando verso piazzadella funicolare e poi giù subito a destraper ammirare la seconda porta, quelladi Sant’Alessandro. Alla vista del monu-mentale viadotto pedonale che uniscele due parti della città, un senso di bea-titudine è garantito. Mura. Ovviamente potete abbassarvi subito, ma ad un tratto

di mura da costeggiare è peccato rinunciare. Esempio di architet-tura difensiva perfettamente conservata, furono costruite dai ve-neziani su un perimetro di sei chilometri e inviolate nei secoli. Leho costeggiate fino alla porta successiva, quella di Sant’Agostino,per l’ultima scaletta che vi attende in via della Nocca, di cui non visfuggirà il ritocco trasgressivo sul cartello indicatore. Dopo grade-vole discesa sbucherete proprio di fronte all’Accademia Carrara.

Accademia Carrara. Magnifica. Offre un viaggio di cinque se-coli nella storia dell’arte italiana. Impossibile vedere tutto. Ognu-no troverà il proprio artista. Per me Lorenzo Lotto. Lo straordina-rio pregio è contemplare dipinti di Raffaello, Tiziano, Canalettocome se fossero vostri. Non vi è ressa da assalto turistico. Unavolta usciti, imboccherete via San Tommaso e poi via del Pignolocon palazzi d’epoca prima della piacevole via Tasso. Riappare ilSentierone: si torna in stazione.

P.S. l’Accademia a fine giro è troppocompressa, come per me schiacciare ilfascino Bergamo in una pagina! Ci vuo-le almeno un secondo giorno per que-sta meta!

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GIUSEPPE [email protected]

In attesa di provare Alptransit, che cambierà gli orizzonti ferroviari verso Nord, una città vicina ma discosta e da me trascurata.Avevo vaghi ricordi. Perché non tornare? Già alla prima esplorazione superficiale mi ha intrigato, tanto che nel giro di poche setti-mane l’ho gustata altre due volte. Il decalogo è così una sintesi di tre visite, dalle quali si è generato un itinerario ideale con ampievie pedonalizzate, scalette, vicoli, mura e muri a secco, orti e tre porte monumentali. Come l’Atalanta, in una classifica tra meteverdi, Bergamo è al vertice.

bergamo

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societÂmete verdi

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societÂconsumatori attenti

bagarinaggio online: chi c’è dietro?

Il secondary ticketing – il commercio dei bi-glietti su portali quali ViaGogo, Ebay, Tic-ketbits, Mainticket eccetera e di cui aveva-

mo già scritto in questa stessa rubrica sullaBdS 3.16 – è una vera e propria disdetta pergli appassionati di manifestazioni artistiche, ainiziare da chi vuole seguire dal vivo le esibi-zioni dei big della musica. Chi compra e riven-de biglietti per mestiere lo fa come se fosse unbroker di borsa e ben difficilmente appare di-sposto a venire incontro ai suoi potenzialiclienti. Anzi, è esattamente il contrario, conbuona pace di coloro che vedono svanire lesperanze di acquistare i tagliandi sui siti uffi-ciali di prevendita a quello che dovrebbe esse-re considerato come il giusto prezzo. Basti ri-cordare che i biglietti per i posti-prato dei con-certi di Bruce Springsteen della scorsa estateallo stadio milanese di San Siro - venduti a97,50 euro da Ticketone.it, il rivenditore uffi-ciale - la sera del giorno in cui era stata apertala prevendita avevano già raggiunto anche lanotevole quota di 670 euro.

Il secondary ticketing è un mercato pa-rallelo a quello autorizzato che frutta fior diguadagni e ha sollevato non poche e cre-scenti polemiche, in Italia ma non solo. Infat-ti, una prevendita non fa in tempo a inco-minciare che già i biglietti vengono rivendutiall’istante o quasi su siti come quelli che ab-biamo citato all’inizio, beninteso a prezzimaggiorati e anche di molto. E per chi insistea voler passare attraverso i portali dei riven-ditori ufficiali, la beffa spesso e volentieri èdoppia, perché i tagliandi vanno esauriti inuna manciata di minuti.

Nel frattempo qualcosa si è però mossoe nella vicina Penisola le autorità inquirentidella magistratura hanno aperto un paio diindagini. All’origine di un filone d’inchiestac’è il sospetto che addirittura possano esserele società organizzatrici di eventi - o talunedelle stesse - ad alimentare il bagarinaggioonline, fornendo direttamente un numero si-gnificativamente consistente dei biglietti adisposizione ai gestori dei siti di secondaryticketing. Il che indurrebbe a concludere chele laute creste fatte sul prezzo dei tagliandiverrebbero poi spartite fra più parti. L’altro fi-lone si basa invece su una relazione dellaGuardia di Finanza e le ipotesi d’accusa sonoquelle di truffa informatica e sostituzione dipersona. Non è certo possibile sapere oraquali sbocchi avranno le indagini che sonostate aperte in Italia sul secondary ticketing,ma è facile intuire che potrebbero portareanche a grandi sorprese, se i sospetti doves-sero trasformarsi in riscontri sostenuti da pro-ve. Insomma, affaire à suivre… E con grandeattenzione!

medicamenti scaduti: si possono ancora usare?

Secondo una ricerca pubblicata su JA-MA, la rivista della American MedicalAssociation, la maggior parte dei medi-

camenti ha ancora effetto ben al di là dellapropria data di scadenza: la netta maggio-ranza dei farmaci fa effetto al 100% fino aun anno oltre la data di scadenza e al 90%fino a cinque anni dopo tale data. Ma nonsolo, diversi farmaci continuano a funzionareanche molto oltre. E ciò vale soprattutto per i medicamenti solidi e secchi.

Secondo quanto riportato dallo studio americano, non esistono casi documen-tati di medicamenti attualmente in commercio che si siano degradati fino a diven-tare tossici e causare danni alla salute perché consumati oltre la data di scadenza.Quel che potrebbe succedere è che il farmaco abbia un effetto ridotto, oppure chenon abbia effetto del tutto. Naturalmente le condizioni di conservazione devonoessere adeguate (non essere stati esposti a temperature molto calde o umidità) edevono essere nel loro imballaggio originale. E prudenza soprattutto con i medica-menti dalla composizione liquida o fluida.

Proprio su questo tema la trasmissione Rsi “Patti Chiari” aveva dedicatoun’emissione il 16 novembre 2012: dall’analisi di diversi medicamenti scaduti erainfatti risultato che i principi attivi erano ancora efficaci (vedi www.rsi.ch/la1/pro-grammi/informazione/patti-chiari).

A proposito di farmaci (ma in questo caso non “scaduti”), la trasmissione ro-manda per consumatori “A Bon Entendeur” nell’emissione del 29.11.16(pages.rts.ch/emissions/abe) denuncia che molti farmaci in commercio hannoun’utilità limitata e in alcuni casi persino “non consigliabile”.

consiglio acsiNelle nostre farmacie domestiche ci sono troppi medicamenti che scadono pri-

ma di essere terminati: il modo migliore per evitare sprechi è quello di acquistaresolo i farmaci di cui si ha veramente bisogno e che si pensa di consumare in un li-mitato lasso di tempo. Accumulare medicamenti è del tutto inutile e il rischio è chemolti restino inutilizzati.

troppi pesticidi in verdure e spezieprovenienti dall’Asia

Un terzo di alcune specie di verdura fresca e spezie provenienti dall’Asia haconcentrazioni troppo elevate di pesticidi. Lo rilevano i controlli alle fron-tiere effettuati tra il 2012 e il 2015 dall’Ufficio federale della sicurezza ali-

mentare e di veterinaria (USAV), in collaborazione con l’Amministrazione federaledelle dogane e le autorità cantonali preposte al controllo delle derrate alimentari.Sui 900 campioni di verdura e spezie esaminati il 31% è risultato non conforme airequisiti di legge. A presentare i tassi più elevati di prodotti fuori legge sono il Viet-nam e la Cambogia (53%); seguono India (34%), Malesia (30%), Thailandia(25%) e Cina (20%). Tra gli alimenti più problematici ci sono cipolline primavera(57%), erbe fresche (39%), spinaci e simili (39%), cavoli cinesi (37%) e peperoni epeperoncini (34%). I motivi alla base delle irregolarità sono diversi ma in buonaparte si tratta del non rispetto delle buone pratiche di fabbricazione: per esempiosono impiegate sostanze attive non più ammesse in Svizzera e in Europa. D’altrocanto, alcuni importatori trascurano l’obbligo legale del controllo autonomo.

Per prevenire future contestazioni dovute a residui di pesticidi in verdure espezie importate dall’Asia, l’USAV ha adottato una serie di misure. Gli importatorile cui merci sono state ripetutamente oggetto di contestazione devono notificarealle autorità cantonali i loro prodotti immediatamente dopo l’entrata sul territoriosvizzero. Questi prodotti saranno tenuti sotto sequestro fino a che le analisi dei la-boratori cantonali non ne avranno dimostrato la conformità alla legge. Inoltre gliimportatori sono chiamati a rafforzare i loro controlli autonomi.

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Il nuovo documentario di Leonardo di Caprio(“Before the Flood” in inglese) ha rilanciatol’appello a ridurre il nostro impatto sulla terra.

Un appello tragico, ma certamente necessario. Trale tante misure presentate nel documentario si par-la del consumo di carne. Certo, non è niente dinuovo, ma ancora se ne parla perché le abitudininon sono cambiate.

Ho deciso allora di raccogliere un po’ di datiper capire quale potrebbe essere l'impatto in ter-mini di minori emissioni di CO2 se in Svizzera deci-dessimo di consumare meno carne bovina. Nonvoglio proporvi una dieta vegetariana o vegana(anche se funzionano). Non voglio neanche chie-dervi una riduzione del consumo di carne (anchese avrebbe un impatto notevole). No, mi limiterò aillustrarvi quale impatto avrebbe la decisione di so-stituire il consumo di carne bovina con altre carni.

Uno studio europeo del 2012 ha stimato chela produzione di 1 kg di carne bovina produce cir-ca 20 kg di emissioni di CO2, più di 3 volte tantorispetto alla carne di maiale, quasi sette volte ri-spetto alla carne di pollo e nove rispetto alla pro-duzione di uova.

A questo punto mi sono chiesto, sostituire lebistecche di manzo con un pollo arrosto, avrebbeun impatto significativo per il clima? Ebbene, la ri-sposta è sì. Anche senza diventare vegetariani, ba-sterebbe modificare leggermente il nostro menucarnivoro per avere un effetto considerevole in ter-mini di minori emissioni.

Nel 2015 abbiamo consumato in media 270ga settimana di carne bovina. Se sostituissimo lametà del nostro consumo annuale di carne bovinacon della carne di pollo, ridurremmo il nostro im-patto annuale di 114 Kg di CO2. Tanto? Poco? Perdarvi un’idea corrisponde al 2,4% delle nostreemissioni totali di CO2! Sì, mangiando una bistec-ca di manzo in meno e un petto di pollo in più asettimana, potremmo ridurre il nostro impatto an-nuale di emissioni di un quarantesimo. Una cifraconsiderevole. Per capirne l’entità, sappiamo chela Svizzera, dal 1990 al 2013, è riuscita a ridurre leemissioni di gas serra dell’1% solamente.

Un impatto ragguardevole realizzabile senza ri-durre il consumo totale di carne e senza rinunciare amangiare di tanto in tanto della carne di manzo.

Ovviamente, consumando meno carne pos-siamo fare anche di più, ma per chi proprio nonvuole rinunciare alle proteine animali, basta pocoper contribuire a ridurre le emissioni e proteggere ilnostro pianeta. Solo qualche bistecca in meno e unpo’ di pollo in più, possibilmente di origine locale.

MARCO BATTAGLIA [email protected]

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consumi

nel mondo

qualche bisteccain meno e...

anche alle filippineacqua fresca in tavola

cotabato

non è certo la prima volta chericeviamo e pubblichiamo leesperienze di nostri lettori in ristoranti e bar in patria oall’estero relative all’offerta di acqua del rubinetto in tavola.questa volta la segnalazione ci arriva addirittura dall’isola dimindanao nelle filippine, dove si trova la buona abitudine diportare spontaneamente in tavola l’acqua fresca quando siordina il pasto. un bel gesto di ospitalità e cortesia che ciaspetteremmo di trovare più sovente anche da noi!

“Eccovi una foto scattatanella provincia di Cotabatosull’isola di Mindanao, Filip-pine – ci scrive M.E. viaemail – nei ristoranti (eccettoin quelli appartenenti allegrandi catene internazionali)l’acqua fresca viene portatain tavola spontaneamente almomento dell'ordinazionedei pasti senza far pagarenessun supplemento, inoltrenon c’è l’obbligo di ordinarealtre bevande. Cordiali salutie complimenti per la rivista dicui sono abbonato da moltianni”.

societÀ

slovenia: l’acqua pubblica è un diritto costituzionaleIl diritto all’acqua è ormai da anni riconosciuto come uno dei principali di-ritti umani in diversi trattati internazionali, ma ovunque nel mondo l’acquapubblica viene minacciata, imbottigliata e venduta negli scaffali dei super-mercati come qualsiasi altra merce. La Slovenia è il primo paese dell’Unio-ne europea a difendere l’acqua pubblica nella propria Costituzione. Di re-cente ha infatti approvato un emendamento alla Costituzione con cui rico-nosce l’acqua pubblica come diritto fondamentale per tutti i cittadini: l’ac-cesso all’acqua potabile deve essere garantito al di fuori delle logiche dimercato e della privatizzazione, e non può essere considerata una merce:l’unico gestore di questo bene sarà lo Stato. Nel mondo questo passo è stato compiuto soltanto da altri 15 Stati.

come gestire “il mio budget”Imparare a gestire il budget personale o famigliarein modo appropriato: è l’obiettivo del corso gratuito“Il mio budget” che si svolgerà a Bellinzona, Casadel Popolo (viale stazione 31), sabato 28 gennaio,4, 11 e 18 febbraio 2017, dalle 9.00 alle 12.00. Programma dettagliato su www.dialogare.ch

Iscrizione obbligatoria entro il 20 gennaio 2017 a: [email protected], tel. 091 967 61 51. Organizza: Associazione Dialogare-Incontri in collaborazione con ACSI,nell’ambito del Piano cantonale pilota di prevenzione all’indebitamentoeccessivo (2014-2017) - Il franco in tasca.

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societÂacsi

Vuoi seguire un’alimentazione equili-brata ma non sai come fare? Il nuovoricettario goloso e interattivo del Di-partimento della sanità e della socia-lità (DSS) potrebbe aiutarti. È un ri-cettario innovativo e interattivo concui comporre pasti equilibrati coin-volgendo anche i bambini.

piatto equilibrato? ora so cosa fare

È possibile ritirare una o più copie del ricet-tario (al prezzo di fr. 20.–) presso:l Segretariato e mercatini dell’usato ACSI

Per invii postali spese di spedizione (fr. 7.–)l Sportello FTIA (stazione FFS Giubiasco)l ordinazioni: www.ti.ch/promozionesalute

Richiedete all’ACSI le etichette per respingere la pubblicità indirizzata (vedi pag. 31 - 20 etichette fr. 2.–)

la pubblicità indirizzata vi intasa la bucalettere?

Tuo figlio va al corso di sci? Ha bisogno di una giacca più grande? passa al mercatino acsi di locarnoIl mercatino ACSI di Locarno (in via Castelrotto 20) è ben fornito di merce usata in ot-timo stato e a prezzi vantaggiosi. Capi d’abbigliamento per bambini e ragazzi, attrez-zature per bebè, giocattoli, materiale sportivo, scarpe e scarponi, sono a disposizionedi chi non solo vuole risparmiare ma anche far durare più a lungo abiti e oggetti. La fi-losofia dei mercatini dell’usato ACSI, nati in tempi di boom economico e pieno consu-mismo, è infatti sempre stata quella di sensibilizzare al consumo avveduto e respon-sabile, contro lo spreco insensato e per una maggiore attenzione alla qualità di vita eall’ambiente in cui viviamo. Attualmente vi è un solo mercatino ACSI attivo, quello diLocarno, che - come vedete nelle foto - ha molta bella merce pronta per essere riusata. Darci un’occhiata vale veramente la pena!Aperto martedì e venerdì 9-11, mercoledì e giovedì 14-17.30.Chiuso durante le vacanze scolastiche.

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acsiLa borsa della spesa

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questi test sono a disposizione in lingua originale presso il segretariato acsi

la borsa della spesaMiele e pesticidi Nov. 16Macchine per cucire Set. 16Salviettine antiscoloramento Set. 16Bevande alla frutta per bimbi Ago. 16Kit per snorkeling Ago. 16Dentifrici Giu. 16Pulitori a vapore Giu. 16Programmi antivirus Mag. 16Crocchette per cani Mag. 16Telefonini per terza età Mar. 16Bevande energizzanti Mar. 16Cioccolato al latte Gen. 16Pandoro Dic. 15Champagne Dic. 15Scarpe da corsa (test etico) Ott. 15Gazpacho preconfezionato Set. 15Prodotti pulizia WC Set. 15Capsule Omega 3 Ago.15Bevande energetiche Ago.15Grassi per arrostire Giu.15

frc-mieux choisir, losannaTostapane Ott. 16Prosciutto crudo (vaschetta) Feb. 16Lampadine LED (a filamenti) Dic. 15

altroconsumo, milanoTablet Dic. 16Auricolari per smartphone Dic. 16Macchine caffè Dic. 16Pneumatici invernali Nov. 16Passeggini Nov. 16Forni microonde Ott. 16Bilance da cucina Giu. 16Aspirapolvere Giu. 16Climatizzatori Mag. 16App foto Mag. 16Ferri da stiro Mag. 16Programmi anti-walware Apr. 16Lettori e-book Mar. 16Frullatori a immersione Gen. 16Robot cucina Dic. 15

test, berlinoTelevisori grandi Dic. 16Altoparlanti WLan Dic. 16Smartphone Nov. 16Lavatrici Nov. 16Liscive color Ott. 16Mixer Ott. 16Televisori Ott. 16Tablet con tastiera Ago. 16Biciclette elettriche Lug. 16Frigoriferi combinati Lug. 16Lettori Blu-ray Lug. 16Beamer Giu. 16Lavastoviglie Giu. 16Accumulat. suppl. telefonini Giu. 16Notebooks Mag. 16Altoparlanti Bluetooth Apr. 16Stampanti Apr. 16

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caffè riparazione ultimo appuntamento 2016Mercoledì 14 dicembredalle 9.00 alle 12.00 e dalle 13.00 alle 17.00Ospedale del giocattolo, Lugano (via Vignola 5).

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pubblicazioniLa borsa della spesa

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desidero ricevere:

q Guida ai marchi alimentari (formato tessera) gratisq Adesivo contro la pubblicità nella bucalettere fr. 1. –q 20 etichette per respingere la pubblicità indirizzata fr. 2.–q Il piatto equilibrato fr. 20.– (+ 7 per invio)q L’essenziale sui diritti dei pazienti gratis q Rottura del legamento crociato anteriore* gratisq Depistaggio precoce del tumore alla prostata* gratisq Schede – Diritti e doveri dei pazienti * fr. 5.–q Schede – Reclamare, ma come? * fr. 5.–q Schede – Mangiare bene per vivere bene * fr. 5.–q Schede – Salute e movimento * fr. 5.–q Guida ai consumi responsabili, III edizione * * gratisq La guida del bebè * fr. 5.–q Schede: come risparmiare energia * fr. 5.–q I conti di casa (soci ACSI fr. 7.–) * fr. 10.–q Piatti unici *gratisq Storie di Internet che nessuno vorrebbe vivere gratisq Guida alla luce (formato tessera) gratisq Guida ai marchi non alimentari (formato tessera) gratisq Guida all’acquisto di pesci e frutti di mare (formato tessera) gratisq Guida all’acquisto del legno (formato tessera) gratisq Guida all’acquisto degli elettrodomestici (formato tessera) gratisq La borsa per la spesa (tascabile) fr. 5.–*queste pubblicazioni sono scaricabili gratuitamente da internet: www.acsi.ch.Per le copie cartacee è indicato a lato il prezzo cui si devono aggiungere le spesepostali. Per importi complessivi fino a fr. 15.– allegare il controvalore in francobollida fr. 1.– + fr. 2.– per i costi di spedizione (fr. 3.– per le pubblicazioni segnate daasterisco *). Per importi superiori a fr. 15.– riceverete una polizza di versamento. Se allegate un’etichetta autocollante col vostro indirizzo facilitate il nostro lavoro.

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segretariatolunedì – venerdì [email protected]. 091 922 97 55 (tasto 2)fax 091 922 04 71

redazioneda lunedì a giovedì [email protected]

consulenze gratuite per i soci

lunedì – venerdì 9.00-10.30tel. 091 922 97 55 (tasto 1)[email protected]

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Nel Mercatino dell’usato ACSI si trova abbi-gliamento per bambini a prezzi contenuti ein ottimo stato, indumenti e equipaggia-mento sportivo, carrozzelle, passeggini, bi-ciclette, lettini, seggioloni, ecc. Prima della consegna di merce ingombran-te contattare il mercatino.

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consulenza giuridica acsile tariffeIl servizio di consulenza giuridica è ri-servato esclusivamente ai soci. Le prestazioni dell’avvocata sono fattu-rate con 3 forfait distinti, stabiliti se-condo il valore della vertenza. Le tariffesono annunciate al momento della pre-sa a carico e dopo una prima consulen-za da parte delle consulenti del servizioInfoconsumi. La consulenza dell’avvocata non con-templa in nessun caso il patrocinio di-nanzi ai Tribunali.l fr. 50.– per un contenzioso di valoreinferiore a fr. 500

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