l’ i g attraverso la l per due anni il vescovo con · contro con le altre religioni, aprendo...

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u n nuovo giubileo accompa gnerà l’anno pastorale 2015-2016, in concomitanza con il 50° anniversario della conclusione del con cilio ecumenico vacano II. Forse qualcuno ha accolto con sospeo l’annuncio di pa pa Francesco, pensando a certe immagini trionfalische di un passato non tanto lontano, o addiriura a cer com- portamen trasgressivi che hanno snaturato le celebrazioni giubilari, tra- sformandole in occasione di mondanità e di profio. nie nte di più estraneo agli intendimen del pa pa che ha voluto un anno di grazia per la purifica- zione della chiesa e dei fedeli tu (lai ci, ministri ordina, persone consa- crate) in una esperienza forte di misericordia, «architrave che sorregge la vita della chiesa» ( Misericordiae vultus, [mv] bolla di indizione del giubileo straordinario, n. 10). le movazioni di questa decisione tengono sicura- mente conto dell’indurimento del cuore che in varia misura ci affligge e che ci rende estranei gli uni agli altri. nello stesso tempo, mira no a far uscire la misericordia dal livello di conceualità astraa per introdurre modelli di vita nuovi. sul piano praco, tre indicazioni appaiono sicuramente interessan e innovave. la prima è que lla che invita le chiese locali a offrire percorsi di purificazione e conversione sul proprio territorio, evitando di costringere i fedeli ben dispos alla faca di doversi recare a roma per condividere le grazie del giubileo. ciò potrà essere conseguito araverso il pellegrinaggio alla porta santa, individuata preferibilmente nella chiesa caedrale e aperta con rito solenne a somiglianza di quanto realizzato in san pietro e nelle ba- siliche ponficie. la seconda novità è i l richiamo alle opere di misericordia, «un modo - scrive il pa pa - per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davan al dramma della povertà e per entrare sempre più nel cuore del vangelo, do ve i poveri sono i privilegia della misericordia divina» ( mv 15). l’ulma novità significava è la missione di sacerdo confessori, invia dal pa pa stesso e dota del potere di assolvere anche dai pecca la cui assolu- zione è riservata alla santa sede. l’ anno giubil are può favorire, altresì, l’in- contro con le altre religioni, aprendo tu al dialogo, contro ogni forma di chiusura e di disprezzo dell’altro (cfr mv 23). lasciarsi sorprendere da dio è l’augurio che pa pa Francesco rivolge a tu i fedeli, in modo da sperimentare la tenerezza del padre amorevole e misericordioso. il Corpo d i Cristo calpesta le vie delle cià Con l’Eucaristia una Chiesa in uscita a pag. 4 Con divi dere l’ intervista . rosa rio lisma: «libertà e coraggio per sconfiggere la mafia» l a v isita pastorale . per due anni il vesco vo visiterà le comunità i l G iubileo . ar averso la porta santa per sperimentare l’amore di dio I l G iubileo , anno dI tenerezza e dI apertura aglI ultimi verso modellI nuovI dI vita con le opere dI mIserIcordIa L’editoriale / di Domenico Mogavero Quindicinale della Diocesi di Mazara del Vallo Registrazione Tribunale di Marsala n. 140/7-2003 Anno XIII n. 11 del 7 giugno 2015 Distribuzione gratuita Editore Ass. “Orizzonti Mediterranei” Piazza della Repubblica, 6 91026 - Mazara del Vallo Direttore editoriale mons. Domenico Mogavero Direttore responsabile Max Firreri Redazione Piazza della Repubblica, 6 91026 - Mazara del Vallo tel. 393.9276843 [email protected] www.diocesimazara.it A questo numero hanno collaborato don Vincenzo Aloisi, Clau- dia e Pietro Clemenzi, Erina Ferlito, Andrea Grillo, don Antonino Gucciardi, Dora Polizzi, Giuseppe Sava- gnone. Impaginazione e stampa Grafiche Napoli via Selinunte, 206 91021 - Campobello di Mazara Questo numero è stato chiuso in redazione il 2 giugno 2015. è vietata la riproduzione in- tegrale o parziale di testi e fotografie pubblicati su questo giornale, se non espressamente autorizzata. La foto. L’ostensorio della chiesa madre “San Tommaso di Canterbury” di Marsala, opera di argentiere siciliano, in oro e gemme, datata al sec. XVII-XVIII, con alcuni inter- venti nel sec. XIX. L’ostensorio è stato in mostra al Museo diocesano.

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un nuovo giubileo accompagnerà l’anno pastorale2015-2016, in concomitanza con il 50° anniversariodella conclusione del concilio ecumenico vaticano

II. Forse qualcuno ha accolto con sospetto l’annuncio dipapa Francesco, pensando a certe immagini trionfalistichedi un passato non tanto lontano, o addirittura a certi com-

portamenti trasgressivi che hanno snaturato le celebrazioni giubilari, tra-sformandole in occasione di mondanità e di profitto. niente di più estraneoagli intendimenti del papa che ha voluto un anno di grazia per la purifica-zione della chiesa e dei fedeli tutti (laici, ministri ordinati, persone consa-crate) in una esperienza forte di misericordia, «architrave che sorregge lavita della chiesa» (Misericordiaevultus, [mv] bolla di indizione del giubileostraordinario, n. 10). le motivazioni di questa decisione tengono sicura-mente conto dell’indurimento del cuore che in varia misura ci affligge e che

ci rende estranei gli uni agli altri. nello stesso tempo, mirano a far uscire lamisericordia dal livello di concettualità astratta per introdurre modelli di vitanuovi. sul piano pratico, tre indicazioni appaiono sicuramente interessantie innovative. la prima è quella che invita le chiese locali a offrire percorsi dipurificazione e conversione sul proprio territorio, evitando di costringere ifedeli ben disposti alla fatica di doversi recare a roma per condividere legrazie del giubileo. ciò potrà essere conseguito attraverso il pellegrinaggioalla porta santa, individuata preferibilmente nella chiesa cattedrale e apertacon rito solenne a somiglianza di quanto realizzato in san pietro e nelle ba-siliche pontificie. la seconda novità è il richiamo alle opere di misericordia,«un modo - scrive il papa - per risvegliare la nostra coscienza spesso assopitadavanti al dramma della povertà e per entrare sempre più nel cuore delvangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina» (mv 15).l’ultima novità significativa è la missione di sacerdoti confessori, inviati dalpapa stesso e dotati del potere di assolvere anche dai peccati la cui assolu-zione è riservata alla santa sede. l’anno giubilare può favorire, altresì, l’in-contro con le altre religioni, aprendo tutti al dialogo, contro ogni forma dichiusura e di disprezzo dell’altro (cfr mv 23). lasciarsi sorprendere da dio èl’augurio che papa Francesco rivolge a tutti i fedeli, in modo da sperimentarela tenerezza del padre amorevole e misericordioso.

il Corpo di Cristocalpesta le viedelle cittàCon l’Eucaristia una Chiesa in uscitaa pag. 4

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l’intervista.rosario lisma:«libertà e coraggio persconfiggere la mafia»

la visita pastorale. perdue anni il vescovo visiterà le comunità

il Giubileo. attraverso laporta santa persperimentare l’amore di dio

IlGiubileo,anno dI tenerezza e dI apertura aglI ultimiverso modellI nuovI dI vita con le opere dI mIserIcordIa

L’editoriale/ di Domenico Mogavero

Quindicinale

della Diocesi

di Mazara

del ValloRegistrazione Tribunale di

Marsala n. 140/7-2003

Anno XIIIn. 11 del 7 giugno 2015Distribuzione gratuita

Editore

Ass. “Orizzonti Mediterranei”Piazza della Repubblica, 691026 - Mazara del Vallo

Direttore editoriale

mons. Domenico Mogavero

Direttore responsabile

Max Firreri

Redazione

Piazza della Repubblica, 691026 - Mazara del Vallotel. [email protected]

A questo numero

hanno collaborato

don Vincenzo Aloisi, Clau-dia e Pietro Clemenzi, ErinaFerlito, Andrea Grillo, donAntonino Gucciardi, DoraPolizzi, Giuseppe Sava-gnone.

Impaginazione e stampa

Grafiche Napolivia Selinunte, 20691021 - Campobello di Mazara

Questo numero è statochiuso in redazione il2 giugno 2015.

è vietata la riproduzione in-tegrale o parziale di testi efotografie pubblicati suquesto giornale, se nonespressamente autorizzata.

La foto. L’ostensorio della chiesa madre “San Tommaso di Canterbury” di Marsala,opera di argentiere siciliano, in oro e gemme, datata al sec. XVII-XVIII, con alcuni inter-

venti nel sec. XIX. L’ostensorio è stato in mostra al Museo diocesano.

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5L’intervista/all’attore mazarese protagonista del film di Pif

la maFia.un racconto con linguaggio ironicolisma: «libertà e coraggioper sconfiggerla»

di Max Firreri

«la lunga latitanza di messina denaro imbarazza la nostra provincia, i giovani sono più consapevoli»«la calunnia e l’isolamento, dalle nostre parti, sono armi sempre cariche»

un siciliano interprete in un film che

parla di mafia… Che effetto le ha

fatto?

«un bell’effetto. chi, se non noi siciliani, può parlaredavvero di mafia? purtroppo, anche se l’abbiamoesportata in tutto il mondo, è un nostro triste bre-vetto. ma, a parte questo, ho aderito con forte en-tusiasmo perché è un tema che mi sta molto a cuorecome cittadino. sono nato e cresciuto sentendo par-lare di mafia; a dire il vero “sussurrare” più che par-lare. solo col tempo, specie dopo il ‘92, anche insicilia la gente ha capito l’enorme abominio del fe-nomeno mafioso e la vergogna che questa terra fan-tastica si portava addosso. la responsabilità è statadi tutti, anche di chi ha scelto per anni di chiudere lepersiane e fare silenzio per paura, ignavia o indiffe-renza. e credo che la strada da fare purtroppo sia an-cora tanta. Ho sentito un grande orgoglio nel far parte di questo cast. È bello,oltre che doveroso, raccontare più che si può la mafia. si prova un grande sensodi sollievo. paolo Borsellino, che da piccolo venne a parlare di cultura antimafiosaanche nella mia scuola media (la “luigi pirandello” di mazara del vallo), incitavatutti i siciliani a “sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si contrap-pone al puzzo del compromesso morale e della complicità”. ecco, direi che par-lare di mafia è liberatorio».in La mafia uccide solo d’estatequale è l’impatto della figura paterna (che lei

ha interpretato) sul piccolo arturo?

«Il mio ruolo è il classico esempio paterno sbagliato verso un figlio. dovevo in-terpretare il siciliano medio, piccolo borghese, degli anni ‘70-’80, che per amoredi quiete preferisce ignorare il problema nonostante le strade insanguinate e lesirene spiegate fossero un refrain costante della palermo di allora. un ruolo incui identifico molti adulti di quando io ero bambino. prima ancora che per pro-teggere i piccoli, penso che i grandi di allora volessero proteggere se stessi e lapropria coscienza. come si poteva del resto assistere a tanto orrore e tanta ar-roganza criminale e rimanere inerti e sereni? l’unica era voltarsi dall’altra partee minimizzare il problema, arrivando a dire che, in fondo, “la mafia è come icani, se non gli dai fastidio non ti fa niente”. Il film di pif ha il merito di fare i contidavvero con questo blocco della coscienza, come con il senso di colpa che do-vettero provare i tedeschi dopo la scoperta dei forni crematori. le giovani ge-nerazioni gridarono: “voi grandi dove eravate?”».Quanto è difficile spiegare col linguaggio della recitazione e del racconto fil-

mico, la mafia, le stragi, i morti, attraverso un film che ha protagonisti anche

i bambini?

«I grandi racconti sono davvero per tutti, specie per i bambini. l’arte, se è fatta

bene, per fortuna ha il grande vantaggio di far volarele storie e i contenuti che si porta dentro. sono unautore anche io e so che se la storia è scritta con sa-pienza e gli attori interpretano bene il copione si puòdire tutto e muovere le coscienze oltre che le emo-zioni e il sorriso. la sceneggiatura di pif è perfetta inquesto. Il segreto è stato usare per la prima volta unlinguaggio leggero e spiritoso per narrare l’orroremafioso e, attenzione, facendo nomi e cognomi! Èdal contrasto che nasce la risata e la riflessione. Inquesto noi siciliani siamo davvero maestri. È propriopirandello che codifica il “sentimento del contrario”nel saggio sull’umorismo ai primi del ‘900. Il resto poiè venuto da sé. anche noi durante i ciak abbiamorealizzato bene il gioco che era stato costruito e cisiamo divertiti molto. c’è stato anche spazio per leproposte e le improvvisazioni. Il clima sul set è stato

giocoso».Falcone diceva che la mafia, come ogni fatto umano, ha un inizio e ha una

fine. Ci crede anche lei, da siciliano, a questo?

«una volta non ci credevo. confesso che mi sembrava una follia, o un blandotentativo di speranza da parte sua, nonostante la mia stima infinita per il grandegiudice. da qualche tempo invece comincio a pensare che possa essere possi-bile. a parte lo strapotere di camorra e ‘ndranghetadegli ultimi tempi e la troppolunga latitanza di matteo messina denaro che imbarazza la nostra provincia,penso che le nuove generazioni abbiano più consapevolezza del fenomeno.oggi peppino Impastato o padre puglisi sono sentiti come eroi dalla maggio-ranza dei ragazzi. Il rinnovamento culturale di cui parlava Borsellino è stato in-trapreso e non si può più tornare indietro. I film, la scuola possono fare ancoramolto, anche se hanno cominciato a fare breccia nelle coscienze. ovviamenteciò da solo non basta, la parte principale spetta alle istituzioni. politica e magi-stratura hanno il compito urgente di arginare e combattere la mafia con la leggee col lavoro e su di esse dobbiamo tutti tenere uno sguardo severo e stimolante;tuttavia avverto che le cose oggi sono migliori di un tempo. anche la chiesa hafatto la sua parte. Quando giovanni paolo II urlò: “convertitevi”, ad agrigentosembrò un terremoto. un prelato, accanto a lui, si vede nelle immagini, giunsele mani quasi impaurito. oggi papa Francesco ammonisce spesso contro lamafia e la cosa bella è che non fa quasi più notizia. È normale».Quale è il messaggio che, da attore di questa terra, vuole rivolgere ai giovani

siciliani sui quali tutti noi nutriamo speranza?

«più che un messaggio direi un auspicio. vorrei che ciascuno si sentisse libero. lalibertà è la cosa più bella che abbiamo o dovremmo avere. non permettete a nes-suno di limitarla o mortificarla. Fin da piccoli, ribellatevi al compagno mafiosettoche fa il bullo con la complicità dei suoi due o tre compari. all’università o sul postodi lavoro, lottate perché i vostri diritti non siano calpestati da nessuno. Il coraggioin sicilia per troppo tempo è stato sinonimo di violenza e sopraffazione, ma ètroppo facile fare i coraggiosi con una pistola in mano o un licenziamento prontoda firmare; questo non è coraggio, è l’esatto contrario. Il coraggio costa, è pesante,ma il vero coraggio siciliano è quello che cerca la giustizia e la libertà. I veri coraggiosisono stati Falcone, Borsellino e tutti gli altri che hanno continuato a fare il propriodovere nonostante calunnie e bombe. ecco, la calunnia, l’isolamento, dalle nostreparti, sono armi sempre cariche, ma vorrei che ciascun siciliano fosse fiero di essereonesto e disprezzasse i prepotenti. non ci vuole molto, basta solo “fare il propriodovere”, come diceva Falcone. e la mafia sarebbe solo un brutto ricordo».

Il profilo

attore, autore e regista di teatro, ci-nema e tv. nato a mazara del

vallo dove ha seguito gli studi sino alliceo, si è laureato in giurisprudenzapresso l’università la sapienza diroma. vive ora a milano. Ha debut-tato come attore a teatro, vincendo ilpremio “Hystrio alla vocazione” nel

’99. nel 2007 è stato semifinalista alpremio scenario con “che gusti cisono” di cui è autore e attore. nel2011/2012 ha scritto e interpretatoper raidue la striscia satirica finale deltalk politico “l’ultima parola” di g. pa-ragone. ora il cinema con il film di pif,come attore protagonista.

profondamente significativo è il rito diapertura della porta santa (nella foto inbasso Papa Giovanni Paolo II mentre la

apre in occasione del Giubileo Straordinario dellaRedenzione nel 1983), oltrepassata la quale il po-polo di dio potrà, nel mistero, contemplare losplendore del padre nel volto del cristo e di ognifratello. Quella porta sarà chiamata “porta dellamisericordia”, dove chiunque entri potrà speri-mentare l’amore di dio che perdona, che con-sola, che ricolma di speranza (cfr mv 3). la “portadella misericordia” sarà spalancata anche nellacattedrale di ogni chiesa particolare, chiesamadre per tutti i fedeli. «ogni chiesa particolare,quindi, sarà direttamente coinvolta a vivere que-sto anno santo come un momento straordinariodi grazia e di rinnovamento spirituale. Il giubileo,pertanto, sarà celebrato a roma così come nellechiese particolari quale segno visibile della co-munione di tutta la chiesa» (mv 3). cariche diprofondo simbolismo sono le datescelte da papa Francesco: l’iniziodell’anno santo è fissato per l’ottodicembre, solennità dell’Immaco-lata concezione, che celebra «ilmodo dell’agire di dio fin dai pri-mordi della nostra storia» (mv 3).In quella data ricorre anche il cin-quantesimo anniversario dellaconclusione del concilio vaticanoII, che ha segnato nella chiesa, eancora segna, un nuovo percorso:«abbattute le muraglie che pertroppo tempo avevano rinchiuso lachiesa in una cittadella privilegiata,

era giunto il tempo di annunciare il vangelo inmodo nuovo» (mv 4). Il 20 novembre 2016, so-lennità di cristo re, segnerà la conclusione del-l’anno giubilare: «In quel giorno, chiudendo laporta santa […] affideremo la vita della chiesa,l’umanità intera e il cosmo immenso alla signoriadi cristo, perché effonda la sua misericordiacome la rugiada del mattino per una fecondastoria da costruire con l’impegno di tutti nel pros-simo futuro» (mv 5). via della misericordia saràl’anno giubilare. Il linguaggio biblico raccoglie edesplicita il profondo significato di questo termine.si tratta del rahamim, che indica l’utero maternoe rimanda all’amore che lega il figlio alla madreche lo porta in grembo e, con dolore, lo partori-sce. «la misericordia di dio non è un’ideaastratta, ma una realtà concreta con cui egli rivelail suo amore come quello di un padre e di unamadre che si commuovono fino dal profondodelle viscere per il proprio figlio. È veramente il

caso di dire che è un amore “vi-scerale”. proviene dall’intimocome un sentimento profondo,naturale, fatto di tenerezza e dicompassione, di indulgenza e diperdono […] la misericordia didio è la sua responsabilità per noi[…] È sulla stessa lunghezza d’ondache si deve orientare l’amore mi-sericordioso dei cristiani» (mv6.9). e la nostra capacità di mise-ricordia si nutre dell’ascolto dellaparola di dio, interiorizzata nel si-lenzio e trasfigurata in concretostile di vita (cfr mv 13).

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5 la porta santa sarà aperta dal papaentrare per sperimentare l’amore di dio

Aspettando il Giubileo/2 di Erina Ferlito

Ricordi

esempio di abbadono a Dioscomparso padre pasqualino

lo scorso 24 maggio,solennità di penteco-

ste, si è spento il caromonsignor pasqualegandolfo (nella foto), ar-ciprete emerito di sa-lemi, che con solerzia ezelo resse la comunità

della chiesa madre per diciotto anni, dal 1988 al2006. con la discrezione e la delicatezza di sempresi è congedato dalla scena di questo mondo nel si-lenzio e nel nascondimento, offrendoci un esempioumile di abbandono alla volontà di dio: sua fu infattila richiesta nel 2006 di concludere anzitempo ilmandato canonico di parroco, prima di compiere i75 anni, continuando a vivere lodevolmente il suosacerdozio e sostenendo il peso della malattia chelo avrebbe pian piano debilitato. nonostante tuttoè riuscito a mantenere viva la dolcezza del sorriso,rassicurando, con il suo volto paterno e accogliente,quanti lo accostavano. giovane sacerdote svolse ilsuo primo incarico come vice rettore e insegnantenel seminario vescovile, cerimoniere e canonicobeneficiale del capitolo cattedrale. Fu poi inviatocome parroco nella parrocchia di san leonardo,nell’agro marsalese, dove rimase per ben ventiseianni, sempre amato e benvoluto da tutti. l’affettodel popolo di salemi per padre pasqualino è soloun segno dell’efficacia della sua azione pastorale.ognuno per tanti versi può dirsi con lui in debito diriconoscenza, soprattutto per l’eloquenza e l’ardi-tezza con le quali non risparmiava di spandere at-torno a sé il seme della parola, annunciata etestimoniata con una vera vita di preghiera. profon-damente innamorato di dio e della madonna, pro-motore d’autentico spirito di devozione, non siesagera nel definire il dono della sua vocazione unesempio ben riuscito di santità sacerdotale, per noiancora oggi possibile. (don antonino gucciardi)

In cammino con le famiglie/7

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5Il tempo liturgico

Festadel Corpus Dominieucaristia corpo di cristochiesa corpo di cristo in uscitaadorazione e meraviglia per la presenza realecorpo di cristo sacramentale attraverso città e paesi

di Andrea Grillo *

ogni domenica è “giorno del signore”, chesi arricchisce della mensa della parola edella eucaristia. la chiesa viene radunata

dal suo signore per «ricevere quello che deve di-ventare»: ossia corpo di cristo. la festa del CorpusDomini mette al centro questa esperienza fonda-mentale del cristiano: essere parte del “corpo delsignore”. tale festa ha assunto, nel corso dei secoli,una duplice sottolineatura: 1. da un lato si è tradottanella «presenza del corpo e sangue di cristo» sottole specie del pane e del vino e nelle forme della“adorazione” o della “meraviglia” per questa pre-senza. la storia dei “miracoli eucaristici” è precisa-mente un intreccio tra atto di adorazione e

meraviglia per la presenza. 2. d’altra parte, la festaha assunto la forma di una «identità della chiesacome corpo del signore», che ne fa vivere i segni ele meraviglie, nel suo darsi visibile di comunitàumana, guidata e ammaestrata dal suo signore. Ilgrande miracolo che l’eucaristia realizza non è, in-fatti, a livello dei “segni”. certo, che pane e vinosiano realmente, veramente e sostanzialmente“corpo e sangue di cristo” è un punto acquisito esolenne della tradizione cattolica. ma il miracolo de-cisivo è un passo più avanti. ossia nel fatto che“corpo di cristo” diviene nome della chiesa, identitàdi comunione, prassi di reciproco ascolto, «formadi vita nel mondo». Questo ha sempre determi-

l’amore che avvolge la famiglia,come l’amore di dio, è un amore-relazione. Il principale dovere “so-

ciale” della famiglia cristiana è quello diessere testimone di quell’amore totale chediventa donazione reciproca, fedeltà, fede,condivisione, giustizia, gratuità, rispettodegli altri, tenerezza, accoglienza, miseri-cordia, gratitudine, carità. sotto l’aspettopratico, questi principi si traducono nellatestimonianza di un amore ordinato, oltreche accogliente, misericordioso, appassio-nato, casto, indissolubile, fedele e solidale,conforme al “sogno” di dio. l’amore è or-dinato se ciascuno nella famiglia assolvecon chiarezza al proprio ruolo. l’amore co-niugale è ordinato se fa prevalere l’inte-resse dell’altro e l’interesse preminentedella coppia rispetto a quello del partner.l’amore genitoriale è ordinato se fa preva-lere l’interesse dei figli rispetto a quello dei

genitori. nelle relazioni sociali l’amore èordinato se ciascuno si prende cura deglialtri come fanno un padre e una madre.Quindi, la vocazione generativa della fami-glia deve concretizzarsi, sul piano relazio-nale ed educativo, affiancando ai valoridella presenza, della condivisione, dell’ac-coglienza, della misericordia e della tene-rezza, anche il valore della chiarezzarelazionale, nella consapevolezza che l’ac-coglienza non ordinata (senza chiarezza re-lazionale) può creare gravi ripercussioninegative nelle relazioni familiari e sociali.Bisogna comunque evitare le mitizzazioni;nelle relazioni amorose la perfezione nonesiste: non c’è partner, figlio, genitore,amico che non sia stato ferito dal propriopartner, genitore, figlio, amico. la paceche ci dà sollievo è sapere che stiamo svol-gendo fino in fondo in maniera ordinata,al meglio delle nostre possibilità, il nostroruolo di partner, genitore, figlio, fratello,amico, cittadino. I coniugi devono testimo-

niare un amore appassionato (siamo corpispirituali, non spiriti senza corpi) nel qualesi incontra l’altro nella sua splendida alte-rità, vivendo la dimensione dell’eros congrande passione ma, nel contempo, in ma-niera casta. Inoltre, la sfida di un amore ge-nerativo impone che l’amore sia solidale.siamo chiamati a portare senza paura lanostra testimonianza “fuori le mura” dellafamiglia, alle famiglie bisognose, ferite, indifficoltà. Il cristianesimo è la religione del-l’incontro. san Francesco si è sentito edifi-cato dopo avere abbracciato il lebbroso.

l’amore si fa donazione reciprocaalla condivisione e accoglienzasi affianca la chiarezza relazionaledi Claudia e Pietro Clemenzi

nato, nella tradizione del Corpus Domini, una“estroversione” della chiesa. proprio nel suopunto più intimo – la relazione con il corpo di cri-sto sacramentale – la chiesa si scopre radicalmente“in uscita”. ed esce effettivamente: attraversa lestrade, si fa prossima ai dettagli meno solenni emeno sacri della vita. calpesta le vie della città, at-traversa gli incroci, esce da se stessa, per trovarese stessa più a fondo e riconoscersi come CorpusDomini.

*professore ordinario di teologia dei sacramenti e fi-losofia della religione presso il Pontificio Ateneo San-t’Anselmo in Roma; docente di Liturgia presso l’Istitutodi Liturgia Pastorale dell’Abbazia di Santa Giustina aPadova, presso l’Istituto Augustinianum a Roma epresso l’Institut superieur de liturgiedi Parigi.

Il consiglio presbiterale della nostra chiesa haproposto a noi preti un’esperienza di tre giornidi fraternità e di spiritualità nella bellissima

città di modica, dove quest’anno, il 26 maggio(festa di maria ss. odigitria, patrona della sicilia,)è stata ospitata la giornata regionale presbiteralemariana. lunedì 25 maggio, 17 preti con il nostrovescovo abbiamo iniziato queste tre giornate conla concelebrazione eucaristica in chiesa madre asalemi per accompagnare don pasqualino gan-dolfo nella casa del padre. In serata siamo arrivatia modica, dove abbiamo potuto ammirare pre-gevoli tesori e numerose opere d’arte. Il secondogiorno è stato dedicato alla formazione sacerdo-tale, partecipando alla giornata presbiterale re-gionale mariana, promossa dalla conferenzaepiscopale siciliana nel santuario della madonna

delle grazie, pa-trona di modica.la partecipa-zione di nume-rosi sacerdoti evescovi è stata per tutti noi motivo di edificazionesoprattutto spirituale nella concelebrazione. adaiutarci ad aprire il cuore alla comunione presbi-terale é stata la bellissima meditazione di monsi-gnor arturo aiello, vescovo di teano - calvi sultema “stavano con maria nel cenacolo”. monsi-gnor aiello ci ha ricordato che noi non siamo glisposi della chiesa, ma gli amici di gesù sposo;compito di ciascun pastore, amico vero e sincerodello sposo, non é quello di sostituirsi a lui, ma digarantire e assicurare la buona riuscita di questosposalizio mistico. la terza giornata è stata dedi-

cata alla scoperta del barocco di noto, dovesiamo stati ospiti del seminario diocesano. poi ilritorno a casa pieni di gioia per la comunione sa-cerdotale riconfermata e per l’esperienza fra-terna che ha sempre bisogno di esserealimentata.

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Dal mondo del volontariato

Ènata a marsala l’associazione volontari ospedalieri(avo) su iniziativa di un gruppo di persone che avevagià operato presso l’ospedale san Biagio e poi nel

nuovo nosocomio in via salemi e prima come operatori ca-

ritas negli anni novanta. la sezione marsalese dell’avo èstata intitolata alla memoria di suor luisangela silvestri, re-ligiosa dell’Istituto della carità, che svolse un servizio umilee nascosto a favore dei malati al san Biagio per 24 anni.suor luisangela fu la prima a promuovere il volontariatolaico in ospedale e a dare un esempio da seguire, senza en-fasi, con il suo modo di fare semplice, talvolta burbero, maimprontato sempre a un profondo e innato senso di giusti-

zia e carità in difesa dei più deboli. presidente della sezioneè maria grazia griffo, vice antonino gerbino. completanoil consiglio: ninfa parrinello, matilde rallo, antonella riggi-rello, vita maria arini, anna Franca montalto, antonino pel-legrino. nel collegio dei probiviri: angela alagna, maria celi,angelo romano. nel collegio dei revisori contabili: Fabriziocoppola, maria grazia Ingianni, e giovanna maria agnesesparta.

marsala. nasce l’avo inmemoria di suor silvestri

Il racconto

incontro di presbitericomunione, formazionee fraternitàdi don Vincenzo Aloisi

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Nella foto. Don Alfredo Culoma, don Marco Renda, donNicola Altaserse, don Gianluca Romano, don PinoBiondo, don Davide Chirco, il Vescovo, don Filippo Ro-mano, don Vincenzo Greco, don Tommaso Lombardo, donGiuseppe Lupo, don Francesco Fiorino, don GiuseppePonte, don Vincenzo Aloisi, don Daniel Navarros Correa,don Vito Saladino e don Salvatore Gabriele.

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5Attualità /Fatti e cronache dal territorio

mazara Del vallo

Dragaggiodel porto-canale, sognoo realtà?

asollevare la questione è stato un corteo dimarinai e armatori che si è conclusopresso il palazzo comunale di mazara del

vallo. Il dragaggio del porto-canale è oramai unproblema non più rinviabile. da decenni non vieneattuato un intervento approfondito per ripulire ifondali e la navigabilità si è ridotta drasticamente.per affrontare il problema si sono svolte alcune

riunioni a palermo col commissario indicato dallaregione, l’ingegnere calogero Foti. un’ennesimariunione si è svolta, invece, con il prefetto di tra-pani. Il comune, intanto, ha dato parere favorevolee per l’analisi dei fanghi e delle acque si è affidatoall’Iamc-cnr. In ogni caso rimane da risolvere anchela situazione di abbandono del porto nuovo, privoancora di illuminazione.

Io penso che...

unioni civili. differenza divedute nel concepirel’essere umano...

mi chiedo se sia una coincidenza puramentecasuale quella che ha visto, negli stessi

giorni, trionfare in Irlanda i “sì” al matrimonio traomosessuali e approvare in Italia – anche qui conmaggioranze bulgare (398 voti favorevoli, 28 con-trari e 6 astenuti) – il cosiddetto “divorzio breve”,la norma cioè che riduce da tre anni a sei mesi iltempo necessario, dopo la separazione, perché ilmatrimonio si sciolga definitivamente. senza an-dare a cercare un collegamento inesistente fradue eventi così lontani nello spazio, si possonoperò notare alcune corrispondenze che possonoessere significative. tutte e due le innovazioni le-gislative si verificano in paesi di forte tradizionecattolica, anche se entrambi scossi da una fortesecolarizzazione. tutte e due riguardano un isti-tuto, il matrimonio, che di questa tradizione eraun cardine indiscusso e – fino a poco tempo fa –indiscutibile. tutte due si realizzano senza quel pa-rossismo di conflittualità che aveva caratterizzato,in Italia, i referendum sul divorzio e quello sul-l’aborto, quasi cheormai gli opposi-tori siano stati inpartenza rasse-gnati alla sconfitta.e, in effetti, tutte edue registrano unconsenso nettis-simo, la prima a li-vello popolare, laseconda in parla-mento. tutte edue, infine, state salutate con entusiasmo dall’opi-nione pubblica come una conquista civile e unavittoria della civiltà sull’oscurantismo. (...). ancorauna volta, anche nel tempo di papa Francesco, ladivaricazione tra la prospettiva etica propostadalla chiesa, sia ai singoli che alla società, e lascala di valori della cultura contemporanea, si ma-nifesta in tutta la sua evidenza. Forse, però, lachiave di lettura più corretta di questo contrastova cercata al di là del piano puramente giuridico edi quello morale. la differenza di vedute è in re-altà più profonda e riguarda innanzi tutto il mododi concepire l’essere umano. (...). che cosa hannoin comune la rivendicazione del matrimonio tragay e la ulteriore riduzione del tempo per scio-gliere il matrimonio etero? risposta: nell’uno enell’altro caso ciò che si chiedeva e si è ottenutoè il rispetto, da parte dello stato, delle esigenze epreferenze soggettive dei singoli, consideratecome prioritarie rispetto a ogni altro fattore. (...).Quanto al divorzio breve, anche qui i singoli pos-sono avere esigenze rispettabilissime, che peròforse andrebbero bilanciate con quelle di una so-cietà per cui la stabilità del matrimonio – che lanuova legge certo non favorisce - era garanzia ditutela e di educazione delle nuove generazioni.(...).

Campobello.riapre la discaricadei rifiuti di contrada campana

la discarica consortile di contrada campana-misiddi acampobello di mazara riapre i battenti. Il commissario

della Belice ambiente, sonia alfano, ha pagato la polizza fi-deiussoria di 94 mila euro per poter riaprire, seppur perpochi mesi, la discarica e far conferire ulteriori rifiuti nellaterza vasca. all’interno dell’impianto potranno così abban-carsi ancora 25 mila tonnellate di rifiuti.

a Gibellinasutera sindaco,a marsala ballottaggio

Castelvetrano.altri terreniaffidati alla coop “rita atria”

Èsalvatore sutera (nella foto) il nuovo sindaco di

gibellina. Ha ottenuto 1.430 voti, pari al 55,56%

delle preferenze, mentre il sindaco uscente rosario

Fontana si è fermato a 1.144 voti, pari al 44,44%.

sutera potrà contare su un’ampia maggioranza in

consiglio comunale, dato che la lista “gibellina ri-

parte con sutera sindaco”, a lui collegata, ha otte-

nuto 1.550 voti (55,40%) e dieci seggi. la lista “la

città che vorrei”, collegata al sindaco uscente, ha ot-

tenuto 1.248 voti (44,60%) e avrà cinque seggi. a

marsala, invece, turno di ballottaggio domenica 14

maggio tra alberto di girolamo e massimo grillo.

altri terreni che si trovano in contrada seggio torree staglio a castelvetrano sono stati affidati alla

cooperativa “rita atria”. Questi terreni sono confinanticon quelli che furono già dati in gestione alla coopera-tiva al momento della costituzione, qualche mese fa.la cooperativa è nata con l’intento di creare opportu-nità di lavoro per giovani disoccupati e soggetti svan-taggiati.

Brevi dalle città

diocesimazara.it

Online il testo completo delle riflessionidel professor giuseppe savagnone.

Focus

di Giuseppe Savagnone

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pubb

licità

La Visita pastorale/di Max Firreri

Vita di Chiesa

itinerari trekking.centocirca alla prima tappa

sono stati un centinaio i partecipanti (nella foto al-cuni di loro)alla prima tappa dell’iniziativa “la no-

stra storia, luogo di fede”, promosso dalla diocesi. laprima escursione trekkingsi è svolta presso il parcoarcheologico di selinunte, con visite alle mura nord,al fonte battesimale, al santuario della Malophorosealla sorgente della gaggera. ad animare la cammi-nata le letture di don vito Impellizzeri e gli intermezzimusicali della violinista maria teresa clemente.

mazara. successo per ilmusical e si fa... il bis

successo di pubblico e di critica per il musical Fa-miglia è, tappa del progetto “chiesa, famiglia di

famiglie”, promosso da Fondazione san vito, caritase commissione per la pastorale familiare. sul palcointere famiglie composte da genitori e figli (nella foto)impegnati nel vivere la solidarietà. Il musical sarà re-plicato sabato 13 giugno al cineteatro rivoli.

nelle comunitàecclesiali alla riscopertadelle relazioni: l’incontro con il vescovo

Il vescovo ha annunciato la visita pastorale cheinizierà a ottobre da poggioreale. la visita – laprima di monsignor mogavero – toccherà tutti

i tredici comuni della diocesi, dove il vescovo in-contrerà fedeli, forze sociali, rappresentanti delleistituzioni, ammalati e vivrà con le singole comu-nità per alcuni giorni. l’ultima visita pastorale indiocesi fu avviata negli anni sessanta da monsignorgiuseppe mancuso, poi interrotta nel ’68 per il ter-remoto nel Belice. prima di mogavero, monsignorcalogero la piana l’annunciò, ma prima di iniziarla,fu trasferito nell’arcidiocesi di messina. la visita,che durerà sino al 2017, è considerata un’occasioneprivilegiata per rinsaldare i vincoli di comunione,per ascoltare e ravvivare le energie degli “operaievangelici”. «Intendo vivere quest’esperienzacome grazia per la nostra chiesa – ha scritto neldecreto il vescovo – anche le comunità che mi ri-ceveranno vorranno accogliere questa visita come

evento di grazia». Il vescovo haanche nominato una commis-sione formata da tre membri –don nicola altaserse, segretariogenerale della visita, don vin-cenzo greco, vicario generale erosario tumbarello, economo diocesano – cheprecederà il vescovo nelle comunità dove sarà ac-colto. alla commissione toccherà il compito di esa-minare la documentazione amministrativa e lostato della parrocchia, dei luoghi sacri, degli orna-menti liturgici, la cura e gli aggiornamenti dei libriparrocchiali e degli altri beni.

Nella foto. Il de-creto a firma delVescovo che an-nuncia la Visita pa-storale. Castelvetrano.don meli

nuovo amministratore

don Baldassare meli(nella foto) è il

nuovo amministratoreparrocchiale dell’unitàpastorale maria ss. dellasalute-maria ss. annun-ziata. don meli prende ilposto di don gaspare

Bonfiglio, rettore della chiesa della madonnadella tagliata. don Baldassare meli è parrocodi santa lucia, nel rione Belvedere di castelve-trano.

Ricordi

Qualche giorno fa è venuta a mancaresuor maria scolastica (nella foto), 94anni, monaca del monastero benedet-

tino di san michele. era entrata in monasteroall’età di 14 anni e ha percorso 80 anni di vitacontemplativa, vissuta nella gioia della pienadonazione. a tutti coloro che incontrava of-friva la sua preghiera. «personalmente sento

di avere un debito di rico-noscenza per come inquesto ultimo decenniomi ha particolarmenteaccompagnato con la suapreghiera», ha detto donpino alcamo, cappellanodel monastero. «più voltemi ha confidato che tuttii giorni pregava per noi sacerdoti. come pre-sbiterio della chiesa di mazara, abbiamo incielo una nuova protettrice».

80 anni di vita contemplativaÈsalita in cielo suor m. scolastica

diocesimazara.it

nella sezione dedicata alla visita pastorale, inhomepage, documenti e notizie sulle città incui si svolgerà la visita.

Focus

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5 le scelte ope-rate dalla co-m u n i t à

ecclesiale, riunitanell’assemblea diGerusalemme, co-stituiscono unasorta di approva-zione al lavoro mis-sionario di Paolo eBarnaba. In piena li-

bertà, i due decidono di visitare le città dove ger-mogliavano i primi semi di Chiesa, allo scopo divedere come stiano i nuovi fratelli (cfr at 15,36),poiché l’annuncio della fede si esprime in primoluogo nella relazione. Ha inizio così il secondoviaggio missionario di Paolo, accompagnato daSila e Timoteo. Qui il testo narra un episodio chegenera perplessità: Timoteo, figlio di una giudeacredente e di un padre greco, viene circonciso.Ma la scelta dell’Apostolo, energico difensoredella libertà dei cristiani dalla legge giudaica,non è dettata da una superficiale contraddi-zione, ma suggerita solo da una prudente sag-gezza, che vuole evitare conflitti e scandaliritenuti, in quel caso, inevitabili. Le sane convin-zioni, se pur fondate nella verità evangelica, nondevono generare disumane rigidità, bensì aprirsialla carità, pieno frutto della vita nello Spirito,primo e unico evangelizzatore (cfr at 16,7b.10a).

Il viaggio, pensato a mo’ di visita pastorale, sitrasforma presto in un grande progetto di mis-sione verso occidente, dall’Asia Minore fino allaMacedonia: nuovi luoghi, nuovi popoli, nuovivolti arricchiscono la Chiesa del Signore risorto.Nuovi profili di comunità cristiane. I missionarigiungono a Filippi, colonia romana, che godevadei medesimi privilegi di chi risiedeva nel territo-rio italiano, e vi si fermano per alcuni giorni (cfrat 16,11-12). Qui l’attenzione del narratore siconcentra su di un episodio specifico: la conver-sione di Lidia. È sabato, il giorno dedicato al-l’ascolto della Parola e alla preghiera. A Filippiprobabilmente non c’è una sinagoga a causadell’esiguo numero di ebrei; un luogo lungo ilfiume ne fa le veci (cfr at 16,13a): una sinagogaa cielo aperto, dunque, collocata in un ”non-luogo”, paradigma della Chiesa di Cristo che nonconosce mura né tegole. Un gruppo di donne lìconvenute attirano l’attenzione di Paolo; a loroin particolare destina l’annuncio del Vangelo (cfrat 16,13b), contravvenendo alle regole del giu-daismo. Tra quelle donne c’è Lidia. «Il Signore leaprì il cuore per aderire alle parole di Paolo» (at16,14b), recita il testo. Donna, pagana, bene-stante: davvero lo Spirito soffia dove vuole! Ecosì Lidia viene battezzata «insieme alla sua fa-miglia» (at 16,15a). Si scorgono qui le granditappe della formazione della comunità ecclesialeche si coagula attorno alla prima cristiana di Fi-

lippi: l’apertura del cuore alla fede che dà vita auna sorta di battesimo domestico. Un nuovoclima di accoglienza si genera da quella fede eda quel battesimo: «Se mi avete giudicata fedeleal Signore, venite e rimanete nella mia casa» (at16,15b). In tal modo la casa di Lidia divieneluogo di vita ecclesiale e primizia di ogni casa cri-stiana, dove le relazioni di fede si intrecciano esi confondono con le relazioni parentali, si con-dividono gioie e pene e si custodisce l’amore fra-terno. Il racconto disegna altri modi e altri luoghidove la Chiesa può nascere e vivere; e altri me-todi di evangelizzazione, che abbandonano vec-chi e desueti modelli dall’odore stantio, persostituirli con la dinamicità della fantasia pasto-rale che profuma di freschezza. Una grande “le-zione” per la Chiesa di ogni tempo!

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Le parole dell’Islam

nell’Islam, come nelle altre tra-dizioni monoteiste, dio si

rende noto agli uomini e dispensaloro insegnamenti e comanda-menti per il tramite di uomini ispi-rati, ai quali parla e ai quali dà

incarico di trasmettere le sue parole. nel corano è rive-lata la volontà di dio. la distinzione coranica tra profeti(nabi, pl. anbiya) e inviati (rasul, pl. rusul) riguarda nontanto la ricezione della parola, quanto piuttosto la suatrasmissione. Il messaggio originale proveniente da dio,secondo la concezione musulmana, è stato alterato nelcorso del tempo da interpretazioni umane. e per questodio ha inviato profeti che hanno sempre predicato laforma originaria della sua volontà. maometto ha unruolo unico e insostituibile come inviato da dio poichéha ascoltato e annunciato la rivelazione nella sua origi-narietà divina. la rivelazione sotto forma di scritto, ben-ché fondamentale e onnipresente nel corano, non è cheun aspetto dell'ispirazione profetica. occorre, dunque,distinguere tra l’ispirazione, che non è esclusivamenteprofetica (wahy, con i derivati della stessa radice) e la ri-velazione o “discesa” del libro (radice nzl). Queste duenozioni e le loro implicazioni non esauriscono le diversemodalità della rivelazione. non tutti i profeti la ricevononello stesso modo, e, altrettanto, accade agli uomini, cheessa inevitabilmente suddivide in credenti e non cre-denti.

/rivelazione

4-14 giugnomazara del vallo, omaggio a san vito

le comunità parrocchiali di mazara del vallo, nellasettimana che precede la festa di san vito (15

giugno), rendono omaggio al santo patrono dellacittà con la celebrazione eucaristica, alle ore 19,nella chiesa di san vito a mare. ecco il calendariodegli appuntamenti. lunedì 8 giugno, parrocchia cri-sto re; martedì 9 giugno, parrocchia santa maria digesù; mercoledì 10 giugno, parrocchia santa rosa-lia; giovedì 11 giugno, parrocchia san lorenzo; ve-nerdì 12 giugno, parrocchia madonna del paradiso;sabato 13 giugno, parrocchia san giuseppe (Borgatacostiera); domenica 14 giugno, parrocchia catte-drale.

di Dora Polizzi

L’agenda/www.diocesimazara.it

Le rubriche Grani di Vangelo/ di Erina Ferlito

15 giugno mazara del vallo, linee guida del piano pastorale

lunedì 15 giugno, alleore 19, presso la chiesa

di san vito a mare a ma-zara del vallo (nella foto), ilvescovo monsignor do-menico mogavero presie-derà la celebrazioneeucaristica nella festa delsanto patrono della città edella diocesi. In quell’occa-

sione il vescovo presenterà le linee guida del nuovopiano pastorale. per l’intera giornata la chiesa di san vitoa mare rimarrà aperta.

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