klimahaus casaclima
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Energy efficiency, Certificazione energetica, Building LabelTRANSCRIPT
N˚ 2 – Aprile 2010
Offi zielles Organ der KlimaHaus Agentur,Autonome Provinz BozenRivista uffi ciale dell’Agenzia CasaClima, Provincia Autonoma di Bolzano
CasaClima Gold+ in Alta Badia
Serramenti: una nuova generazione di pesi massimi
La fi nestra Qualità CasaClima: un aiuto per i consumatori
N˚ 2 – aprile 2010III annoPoste Italiane S.p.A. Spedizione in A. P. 70% – CNS BolzanoPrezzo singolo 6€
EFFICIENZA ENERGETICA | COMFORT ABITATIVO | TUTELA DEL CLIMA
Materiali termoisolanti
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4 KlimaHaus | CasaClima 02/2010 5KlimaHaus | CasaClima 02/2010
Nonostante si registrino sempre più
esempi di buone pratiche, come quelli
illustrati all’interno di questo numero,
non possiamo esimerci dal focalizzare
ancora una volta la nostra attenzio-
ne sulla necessità di cambiare i no-
stri comportamenti. Anche nel campo
dell’effi cienza energetica chi agisce in
tempo utile va meglio, chi arriva in ri-
tardo viene punito.
Noi siamo convinti che solo con la par-
tecipazione di tutti si riesca ad inne-
scare una dinamica positiva che apra
la strada verso il futuro.
Dall’inizio della crisi fi nanziaria abbia-
mo bruciato 32000 miliardi di dollari
ed un’innumerevole quantità di posti di
lavoro. Non si vede ancora una stabi-
le via d’uscita, ma soprattutto la crisi
fi nanziaria in atto impedisce di affron-
tare i veri problemi di questo pianeta,
primi fra tutti l’esaurimento delle fonti
fossili e il costante aumento delle emis-
sioni di gas serra, con i conseguenti
cambiamenti climatici. Purtroppo biso-
gna riconoscere che il mondo politico,
con le sue espressioni normative, non è
in grado di rispondere con effi cienza e
prontezza a queste problematiche. La
crisi energetica, ecologica e sociale che
ben presto ci troveremo a fronteggiare,
se non agiamo in fretta, avrà inevita-
bilmente un peso molto maggiore della
crisi attuale.
Non possiamo però delegare le respon-
sabilità e non possiamo dare tutta la
colpa ad altri. Ognuno deve dare il suo
contributo per vivere in un mondo più
vivibile.
Norbert Lantschner
Norbert Lantschner
Cambiare rotta
La redazione non si assume alcuna responsabilità sulle notizie e sui dati pubblicati che sono stati forniti dalle singole aziende.
È vietata la riproduzione, anche parziale, di quanto contenuto nella presente rivista senza preventiva autorizzazione da richiedersi per iscritto alla Redazione.
Impressum
Editore: Agenzia CasaClima, 39100 Bolzano n° 03/08 del 15.04.2008
Coordinamento progetto: Dir. Norbert Lantschner
Dir. Responsabile Michaela Falkensteiner
Coordinatore redazioneGebhard Platter
Redazione: Donata Bancher, Martina Demattio, Andreas Franzelin, Ulrich Klammsteiner, Norbert Lantschner, Gebhard Platter
Annunci: Marita Wimmer
Foto: Agenzia CasaClima, Stefan Nagler
Copertina: Stefan Nagler
Concetto/Realizzazione: King Laurin S.r.l., Appiano (BZ)
Grafi ca & Impaginazione: Friedl Raffeiner Grafi k StudioVerena Premstaller
Casa Editrice/Produzione: Athesiadruck S.r.l., Bolzano
Tiratura: 25.000
Prezzo singolo: 6,00 €
ContattoAgenzia CasaClima Via degli Artigiani. 31I – 39100 BOLZANOTel.: +39 0471 062 140Fax: +39 0471 062 [email protected]
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N˚ 2 – Aprile 2010
Offi zielles Organ der KlimaHaus Agentur,Autonome Provinz BozenRivista uffi ciale dell’Agenzia CasaClima, Provincia Autonoma di Bolzano
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Finestra Qualità CasaClima: orientamento per il consumatore
N˚ 2 – aprile 2010III annoPoste Italiane S.p.A. Spedizione in A. P. 70% – CNS BolzanoPrezzo singolo 6€
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Periodicotrimestrale
63 Alpi Fenster, Rifi ano
57 Baufritz, Merano
48 Damiani Legnami, Bressanone
50 Energy Resources, Ancona
56 Hella, Laives
46 Monier/Wierer, Chienes
63 Naturalia Bau, Merano
59 Nordtex, Chiusa
42 Röfi x, Parcines
51 Roverplastik, Volano
43 Rubner Türen, Chienes
58 Simeonato Serramenti, Camposampiero
44 Wolf Haus, Campo di Trens
SERVIZI | PR
ATTUALITÀ6 Isolanti su misura
14 Gli occupanti misurano la qualità
18 Energia, quale futuro?
22 Hotel - grandi divoratori di energia
28 Meno peggio non è meglio
30 Un’architettura che guarda al futuro
36 La gioia di vivere in una casa ecosostenibile
40 Le case effi cienti sono conforte-voli. Parola di chi vi abita
62 Energie rinnovabili in Alto Adige
AGENZIA CASACLIMA20 Il sigillo “Finestra
Qualità CasaClima”
52 A tempo di record
53 Una casa a prova di rumore
54 Un quartiere fra cielo e terra
60 Novità dell’Agenzia CasaClima
64 Klimahouse Umbria 2010
66 Ecobuild 2010Earls Court London
67 Visite tecniche ai migliori edifi ci CasaClima
76 Cos’è una CasaClima?
SERIE69 Il serramento (2)
72 Tips and tricks: ProCasaClima 2009 (5)
74 Una CasaClima con vista sul mare (3)
UN’ARCHITETTURA CHE GUARDA AL FUTURO Progettare l’abitazione per sé e per la propria famiglia rappresenta sempre per l’architetto una grande sfi da ed impegno, ma spesso anche un motivo di profonda soddisfazione.
ISOLANTI SU MISURAPiù i prezzi del gasolio e del gas salgono, più diventa conveniente un buon isolamento termico dell’involucro. Ma quale isolante rappresenta la scelta migliore?
14GLI OCCUPANTI MISURANO LA QUALITÀAttraverso un questionario elaborato dal Center for the Built Environment dell’Università della California gli occupanti della Camera di Commercio di Bolzano sono stati invitati a dare un giudizio sulla qualità degli ambienti in cui lavorano.
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À Più i prezzi del gasolio e del gas salgono, più diventa conveniente
un buon isolamento termico dell’involucro. Ma quale isolante
rappresenta la scelta migliore?
Sempre più persone sono interessate a ridurre i consumi energetici delle proprie abitazioni,
anche a fronte di bollette energetiche sempre più pesanti. Nella maggior parte degli edifi ci esisten-ti gran parte dei soldi spesi per il riscaldamen-to fi nisce per volatilizzarsi attraverso il tetto, le pareti e le fi nestre. La strategia più effi cace per ridurre questi veri e propri sprechi è sicuramen-te un buon isolamento termico dell’involucro. Isolare con continuità l’involucro edilizio riduce le dispersioni di calore limitando il fabbisogno energetico dell’edifi cio. Si realizza inoltre un cli-ma interno più confortevole grazie all’aumento delle temperature superfi ciali di pareti e solai e si riduce il pericolo di condensa superfi ciale o interstiziale. Anche per gli edifi ci esistenti, che sono dei veri e propri divoratori di energia, isola-re signifi ca sempre abbattere una gran parte dei costi di riscaldamento di una casa.
Una scelta che richiede competenza
L’utilizzo di materiali ter-moisolanti nelle abitazioni non è una scoperta recente, ma ha origini antichissime. Da sempre l’uomo ha uti-lizzato materiali isolanti di origine naturale, come pa-glia e canna palustre, per le proprie case e da millenni applica alle costruzioni il principio della bassa con-duttività termica dell’aria ferma per la protezione termica.Oggi la disponibilità di ma-teriali e prodotti termoiso-lanti si è molto ampliata. Se da un lato questo rap-presenta sicuramente un vantaggio, dall’altro rende più diffi cile la scelta. Le domande a cui si trova di fronte chi vuole intrapren-
Isolanti su misura La capacità di un materiale di trattenere il calore all’interno degli ambienti riscaldati è in relazione non solo al suo valore di conduttività termica ma anche al suo spessore. Più aumenta lo spessore di materiale isolante, più si riducono le perdite ter-miche attraverso l’elemento costruttivo. Va sem-pre ricordato che scegliere uno spessore di isola-mento che garantisca uno standard di effi cienza elevato come quello CasaClima ha una limitata incidenza sui costi complessivi dell’intervento. Il sovrapprezzo dovuto all’incremento di spessore è infatti limitato rispetto ai costi fi ssi, come l’im-palcatura o la messa in opera, e si ammortizza in pochi anni grazie al risparmio energetico ot-tenibile.Un materiale termoisolante, oltre a contribuire ad un buon clima interno nel periodo inverna-le, è utile anche in estate per rallentare il pas-saggio del calore dall’esterno all’interno e per smorzarne l’intensità. L’effi cacia di un materia-le nel garantire una protezione dal caldo estivo può essere collegata ad alcune proprietà fi siche quali un’elevata massa volumica (ρ in kg/m³), un’alta capacità termica specifi ca o capacità di accumulo termico (c in J/kgK) e una bassa conduttività termica. I materiali isolanti da materie prime rinnovabili si caratterizzano per una massa volumica e una capacità termica massica più elevate rispetto, ad esempio, alle lane minerali o agli isolanti organici sintetici e per questo sono particolarmente indi-cati per la protezione dal caldo, soprattutto nelle strutture leggere, ad esempio in legno.Va ricordato che in ogni caso per un buon comfort negli ambienti interni in estate sono opportune ulteriori misure come la schermatura delle aper-ture vetrate, un’effi cace ventilazione degli am-bienti e delle strutture e la riduzione dei carichi interni.
Il comportamento in presenza di umidità
Igroscopicità e resistenza alla diffusione del vapo-re sono altre due proprietà importanti per carat-terizzare un materiale isolante e i suoi possibili ambiti di applicazione.L’igroscopicità defi nisce la capacità di un mate-riale di assorbire e trattenere all’interno della struttura delle particelle d’acqua. Siccome l’acqua peggiora le proprietà termoisolanti del materiale e può provocare seri danni all’integrità del ma-teriale stesso, per tutte le situazioni in cui c’è la possibilità di una presenza d’acqua vanno prefe-riti materiali non igroscopici (come il polistirene estruso o il vetro cellulare) o ad assorbimento molto ridotto (ad esempio EPS idrofobizzato, ar-gilla espansa).
dere un intervento di miglioramento dell’effi cienza del proprio edifi cio sono molte e spesso richiedono competenze molto specifi che per trovare una ri-sposta adeguata.Ciò che sicuramente si può dire è che non esi-stono isolanti “buoni” e isolanti “cattivi”. Tutti i materiali termoisolanti hanno aspetti positivi o negativi e questo dipende anche dal modo e dal-la situazione in cui vengono utilizzati. Non tutti gli isolanti sono infatti adatti a tutte le situazioni. In alcuni casi la possibilità di scelta è limitata, ad esempio per le applicazioni in presenza di ac-qua o umidità, in altri è invece sempre possibi-le scegliere fra una vasta gamma di materiali e prodotti.Scegliere il materiale isolante più adatto per una specifi ca applicazione signifi ca quindi innanzitut-to conoscerne a fondo proprietà e caratteristiche, non limitandosi a considerare semplicemente il valore λ, ossia la capacità coibente del materiale o, peggio ancora, il solo costo.
La protezione dal freddo e dal caldo
Quali caratteristiche vanno sempre prese in con-siderazione per valutare un materiale termoiso-lante? Sicuramente il primo aspetto da conside-rare è la capacità del materiale di offrire un buon isolamento termico nella stagione fredda.La conducibilità o conduttività termica, indicata con il simbolo λ, defi nisce l’effi cacia intrinseca di un materiale in termini di conduzione del calore. Più piccolo è il valore, migliore la capacità iso-lante ossia minore il fl usso di calore attraverso il materiale stesso. I materiali vengono defi niti ter-moisolanti se il loro valore di conduttività termica è inferiore a 0,10 W/mK. Per la maggior parte dei materiali termoisolanti utilizzati in una CasaCli-ma tale valore risulta inferiore a 0,050 W/mK. La capacità termoisolante di un materiale è ascri-vibile all’aria ferma racchiusa nella sua struttura, porosa o fi brosa. Per mantenere appieno le capa-cità termoisolanti i materiali vanno protetti nei confronti di possibili infi ltrazioni d’aria ma anche nei confronti dell’umidità. La conducibilità termi-ca aumenta infatti in presenza di umidità poiché l’acqua è un buon conduttore termico (λ=0,58 W/mK). Importante è quindi proteggere sempre i materiali termoisolanti dall’acqua, sia durante il trasporto e la messa in opera, sia dall’umidità presente nella costruzione (per risalita dal terre-no, spruzzi, condensa).
La resistenza alla diffu-sione del vapore, indicata con il valore µ adimensio-nale, defi nisce la resistenza di un materiale al passaggio del va-pore per diffusione in rapporto ad uno strato d’aria ferma del medesimo spessore. I materiali sintetici o il vetro cellulare hanno valori µ elevati rispetto alle fi bre minerali o naturali: questo signifi ca che a parità di spessore possiedono una minor capacità di diffusione del vapore ed agiscono quindi come barriere o freni. La maggiore o minore resistenza alla diffusione del vapore non è di per sé positiva o negativa ma va sempre valutata in funzione dell’intero ele-mento costruttivo in cui il materiale isolante è in-serito. Una corretta stratigrafi a dovrebbe preve-dere strati sempre più permeabili alla diffusione del vapore man mano che si passa dall’interno all’esterno in modo da evitare possibili fenomeni di condensa.
Altre caratteristiche da non trascurare
Un buon materiale termoisolante dovrebbe man-tenere le sue proprietà chimico-fi siche e dimen-sionali in tutte le situazioni e nel tempo. La sta-bilità dimensionale è particolarmente importante nelle applicazioni che vedono il materiale esposto a rapide variazioni di temperatura, umidità o in presenza di carichi. Un’elevata stabilità ad umidità e temperatura è ad esempio richiesta per gli iso-
7Cli 02/2010
Pannelli in fi bra di legno
Pannello in idrati di silicato di calcio
Pannello in lana di roccia
Pannello in sughero naturaleFo
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di el va-orto ad vetro cellulare
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lanti utilizzati nei sistemi di isolamento a cappotto, un’elevata stabilità a temperatura e ai carichi ai materiali isolanti utilizzati nelle coperture piane.La resistenza meccanica è un parametro che è sempre necessario considerare quando il mate-riale è sottoposto a forze di compressione, per evitare che il materiale si fessuri o si comprima ir-rimediabilmente. È il caso ad esempio dei prodot-ti isolanti da inserire sottotegola, sottopavimento o contro terreno.La classe di reazione al fuoco dei materiali termoi-solanti, da A1 (non combustibile) a F secondo la nuova classifi cazione europea, consente di valutare la maggiore o minore combustibilità di un materia-le e il suo contributo allo sviluppo di un incendio. Il comportamento al fuoco non dipende dal solo materiale di base ma anche da eventuali collanti, leganti, rivestimenti od agenti ignifughi utilizzati. Per ambiti che richiedono un’elevata protezione al fuoco (ad esempio a contatto con le canne fumarie)
vanno sempre preferiti materiali non infi ammabili (come fi bre minerali, calcio-silicato ecc.).I materiali termoisolanti sono spesso chiamati a garantire anche una protezione dai rumori, sia ae-rei che da calpestio. I materiali fi brosi ed elastici (sia di origine naturale che sintetica) possiedono buone caratteristiche fonoassorbenti. I materiali utilizzabili come isolamento acustico anticalpestio sono invece caratterizzati da una bassa rigidità dinamica. In ogni caso è impossibile affi dare la capacità fonoisolante di un elemento costruttivo ad un singolo materiale. Ciò che è importante è la composizione dell’intera stratigrafi a e le soluzioni di dettaglio per eliminare eventuali ponti acustici.
Cos’è ecologico?
L’ecologicità dei materiali è un argomento a cui il consumatore è sempre più sensibile, ma an-che molto complesso. Spesso il termine è utiliz-
Alcune caratteristiche dei principali materiali termoisolanti
Conduttività termica
λ
Densità o massa volumica
ρ
Coeffi ciente di resistenza alla diffusione del
vaporeµ
Capacità termi-ca massica ocal.specifi co
c
Potenziale di effetto serra
GWP100
Potenziale di acidifi cazione
AP
Fabbisogno di energia primarianon rinn.
PEI
W/mK kg/m³ J/kgK kg CO2 equiv.per kg di materiale
kg SO2 equiv. per kg di materiale MJ/kg
FIBRA DI CANAPA 0,040 30-85 1-5 2000 -0,0141 0,0048 31,8534
FIBRA DI CELLULOSA
FIOCCHI 0,040 35-55 2 1900 -0,7940 0,0030 7,6164
PANNELLI 0,040 50 2 1900 -0,2376 0,0052 19,3642
FIBRA DI COCCO 0,050 90 1 2000 0,4932 0,0270 33,5615
FIBRA DI LEGNO
P.EXTRA-POROSI 0,040 160 5 2000 -0,5171 0,0092 0,0005
P.POROSI 0,050-0,055 250-270 5 2000 -0,1486 0,0113 0,0004
FIBRA DI LINO
CON FIBRE POLIESTERE 0,040 30 1 1550 0,5094 0,0067 39,0361
SENZA 0,040 30 1 1550 0,2367 0,0055 34,9593
SUGHERO
NATURALE GRANULI 0,060 160 3 1800 -1,6798 0,0002 0,5990
ESPANSO PANNELLI 0,040 120 18 1670 -1,1956 0,0020 7,5127
ESPANSO GRANULI 0,042 100 3 1800 -1,1956 0,0020 7,5127
LANA DI PECORA
FELTRO 0,040 30 2 1500 0,1008 0,0024 15,4127
ANTICALPE-STIO 0,035 90 2 1500 0,1997 0,0040 20,7578
PANNELLI IN POLISTIRENE
EPS 0,035-0,044 11-30 20-30 1450-1500 4,0825 0,0149 107,1848
XPS CO2
HCFC
0,040
0,032
38
45
70
70
1450
1450
4,1347
82,1730
0,0156
0,0241
101,5289
106,4095
POLIURETANO 0,030 40 60 1260 4,2014 0,0178 102,5367
ARGILLA ESPANSA 0,160 350 5 1000 0,1781 0,0005 1,4881
IDRATI DI SILICATO DI CALCIO 0,045 115 5 1030 0,5591 0,0011 6,6039
CALCIO-SILICATO 0,050-0,070 300 5 900 n.d. n.d. n.d.
PERLITE ESPANSA 0,050 85 1 1000 0,3632 0,0013 9,6616
VETRO CELLULARE 0,040-0,050 105-160 ∞ 1000 1,1727 0,0029 20,2377
GRANULATO DI VETRO CELLULARE 0,100 210 5 1000 0,4383 0,0020 8,6056
FIBRE MINERALI
DI VETRO 0,035-0,040 16-80 1 1030 2,4848 0,0155 51,5629
DI ROCCIA 0,036-0,040 30-130 1 1030 1,7529 0,0142 23,8888
Fonte: Database ProCasaClima
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zato in modo improprio e fi nisce per diventare un semplice slogan dietro al quale si possono nascondere aspetti molto controversi. Se fi nora la defi nizione di materiale ecologico era legata sostanzialmente all’origine naturale della ma-teria prima, attualmente sono a disposizione strumenti sempre più sofi sticati che permettono di valutare, utilizzando molteplici indicatori, gli impatti sull’ambiente e sulla salute dell’uomo di uno specifi co prodotto per l’intero ciclo di vita, dall’approvvigionamento della materia prima fi no alla dismissione e ai i trattamenti di fi ne ciclo. Anche il punteggio di valutazione dei ma-teriali CasaClimanature fa riferimento ad alcuni degli indicatori (fabbisogno di energia primaria PEI, potenziale di acidifi cazione AP, potenzia-le di effetto serra GWP100) utilizzati nel LCA (vedi anche CasaClima-Klimahaus n.4/2009 e n.1/2010).Prima di alcune considerazioni sulle possibi-li criticità dei diversi tipi di materiali isolanti, è opportuno sottolineare che tutti portano comun-que dei vantaggi in termini ecologici in quanto presentano tutti un bilancio energetico positi-vo. L’energia impiegata per la loro produzione, trasporto o montaggio si ammortizza infatti in tempi molto brevi grazie alla riduzione del fab-bisogno per riscaldamento. Gli isolanti termici rappresentano dunque la strategia più effi ca-ce per ridurre i consumi energetici e di conse-guenza anche le emissioni di CO2 in atmosfera e quindi il loro utilizzo è sempre auspicabile. Inoltre, se correttamente messi in opera, non a diretto contatto con gli ambienti interni ed aven-do particolare cura per la tenuta all’aria, nes-sun materiale isolante pone problemi di rilascio di fi bre o di sostanze pericolose per la salute in fase di utilizzo.
Impatti sull’ambiente e sulla salute
Con il termine di isolanti ecologici sono comu-nemente indicati i materiali organici di origi-ne naturale, ossia le fi bre vegetali e animali, in quanto derivanti da materie prime rinnovabili. Sono in genere ampiamente disponibili e con processi di produzione che sono, tranne alcune eccezioni, di minor impatto, sia dal punto di vi-sta energetico che delle ricadute sull’ambiente, rispetto ai materiali convenzionali. Anche i ma-teriali di origine naturale possono presentare però degli aspetti di criticità dal punto di vista ecologico per il fatto, ad esempio, di essere trat-tati con l’aggiunta di sostanze contro l’attacco di insetti, dell’acqua o del fuoco (es. borace o sol-fato di ammonio) o per l’aggiunta di fi bre sin-tetiche come rinforzo (es.poliestere). Per alcuni materiali possono presentarsi problemi di scar-sità della materia prima, di uso di pesticidi nella coltivazione, di ricorso a monocolture (cotone, fi bre di cocco) o di lunghi tragitti per il trasporto. Sono riciclabili e il compostaggio è sempre possi-bile per i materiali che non sono stati trattati con sostanze aggiunte.Gli isolanti organici di origine sintetica hanno in genere l’eco-bilancio più pesante fra tutti i mate-riali isolanti derivando da materie prime fossili e con processi di produzione che implicano pesanti emissioni gas serra e di sostanze potenzialmente
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pericolose per la salute. In caso di incendio posso-no emettere sostanze pericolose. Non sono inoltre mai compostabili. I materiali termoisolanti minerali di origine na-turale derivano da sostanze ampiamente dispo-nibili, sono facilmente riutilizzabili e riciclabili o smaltibili in discariche per inerti. Gli aspetti più critici riguardano invece l’elevato dispendio ener-getico per i processi di espansione.Nel caso delle fi bre minerali sintetiche l’aspetto più controverso dal punto di vista ecologico ri-guarda la formazione, durante la lavorazione, di polveri fi ni potenzialmente pericolose per la salu-te umana se non suffi cientemente biodegradabili. La materia prima è ampiamente disponibile ma non è trascurabile il dispendio energetico per la fusione delle sostanze minerali. Le fi bre minerali non sono compostabili.Nella scelta fra materiali naturali e materiali sintetici spesso la discriminante rimane anco-ra il prezzo. A parità di prestazioni termiche la scelta di un materiale termoisolante di origine naturale richiede infatti sempre un investimen-to economico maggiore rispetto ai materiali di sintesi più comuni come il polistirolo e le fi bre minerali e questo ne limita ancora un utilizzo su vasta scala.
Facilità di trasporto, lavorazione e montaggio
Importante nella scelta del materiale isolante è anche quanto facilmente esso può essere traspor-tato, lavorato e montato. Alcune lavorazioni, oltre a richiedere strumenti specifi ci e non essere quindi ad esempio adat-te per il fai da te, possono richiedere specifi che precauzioni come l’utilizzo di mascherina anti-polvere o guanti. Alcuni materiali possono infatti creare polveri o rilasciare fi bre che sono irritanti se inalate o se vengono a contatto con la pelle (ad
Principali ambiti d’impiego dei materiali termoisolanti
Sotto la platea di fondazione e isolamento perimetrale granulato di vetro cellulare, vetro cellulare, polistirene estruso, argilla espansa
Zoccolo polistirene estruso, polistirene espanso idrofobizzato, vetro cellulare
Pareti isolamento esterno polistirene espanso,sughero, fi bre minerali, idrati di silicato di calcio, fi bra di legno, in-tonaci termoisolanti
Pareti isolamento interno (senza barriera al vapore) calcio-silicato, cellulosa, fi bra di legno, poliuretano, polistirene estruso, vetro cellulare
Pareti con sistema costruttivo a telai fi bra di canapa, di lino, di legno, di cotone, lana di pecora, fi bre minerali, cellulosa, perlite espansa, granuli di sughero
Tetto con isolamento tra le travi materassini in fi bre vegetali, fi bre minerali, lana di pecora, perlite espansa, granuli di sughero,fi occhi di cellulosa
Tetto con isolamento sopra le travi polistirene espanso ed estruso, poliuretano, fi bre minerali, fi bra di legno, sughero, fi bra di canapa
Terrazze, tetto piano e tetto verde argilla espansa, perlite espansa, fi bre minerali, poliuretano, vetro cellulare , polistirene estruso, fi bra di legno
Isolamento acustico anticalpestio polistirene espanso, fi bre minerali, fi bra di legno, sughero, perlite espansa, fi bra di lino
esempio la fi bra minerale). Altri materiali, come i pannelli di polistirene, se tagliati a fi lo caldo, possono sprigionare delle sostanze pericolose per la salute. È quindi sempre necessario, in questi casi, effettuare le lavorazioni all’aperto o in luoghi ben aerati. A seconda del contesto in cui si va a montare il materiale isolante è opportuno scegliere un for-mato adeguato. Il materiale sfuso, in granuli, in fi -bre o in fi occhi, si adatta bene per il riempimento di intercapedini e per la realizzazione di sottofon-di a secco, in quanto è possibile raggiungere an-che piccole cavità. Il materiale può essere anche direttamente insuffl ato nelle cavità con appositi macchinari. Per evitare la possibile formazione di ponti termici il materiale va ben compattato ed eventuali assestamenti vanno compensati con nuovo materiale. Il materiale sfuso è utilizzato anche per la realizzazione di massetti alleggeriti o termointonaci.I feltri morbidi o materassini, grazie alla loro fl es-sibilità, si adattano bene invece per l’inserimento fra un’orditura portante come ad esempio fra le travi del tetto o nelle strutture a telaio in legno. Particolare attenzione va posta affi nché il mate-riale aderisca bene alla struttura, senza formare fessure, e non si affl osci nel tempo. I pannelli rigidi permettono una posa veloce e si adattano a quasi tutte le situazioni ad esclusione dell’isolamento fra le travi. Affi nché tra i pannel-li non si formino fessure è preferibile la posa di pannelli sfalsati in doppio strato o l’utilizzo di pannelli ad incastro maschio-femmina.
Ogni materiale al posto giusto
Come regola generale vale: dove possibile è sem-pre meglio isolare gli elementi costruttivi sul lato freddo avvolgendo completamente l’involucro. Si evitano così ponti termici e problemi di formazio-ne di condensa. Si può inoltre sfruttare meglio la
massa d’accumulo interna e ridurre così repenti-ne oscillazioni delle temperature all’interno delle stanze, sia in estate che in inverno.Per quanto riguarda i materiali isolanti applicabili nei diversi ambiti della costruzione, va ricordato che non tutti vanno bene a tutti gli scopi. Per quanto riguarda l’isolamento delle pareti o dei solai contro terra la scelta è molto limitata. Come già accennato, in questi ambiti sono neces-sari materiali con elevata resistenza a compres-sione e all’umidità, come i pannelli in XPS ad alta resistenza meccanica, il vetro cellulare (pannelli o granulato), l’argilla espansa a basso assorbi-mento. Nelle zone soggette a spruzzi d’acqua so-no adatti anche i pannelli in polistirene espanso idrofobizzato. Le pareti contro terra devono es-sere isolate da umidità ed acqua mediante mem-brane bituminose o plastiche, o bitume a caldo o a freddo, su cui incollare i pannelli isolanti che fungono così anche da protezione dell’impermea-bilizzazione stessa. Anche per l’isolamento delle pareti esterne con sistema a cappotto la scelta è abbastanza limi-tata in quanto si possono utilizzare solo ma-teriali con una buona resistenza meccanica e in grado di rispondere alle rapide variazioni di temperatura e agli agenti atmosferici senza con-seguenze. In ogni caso è sempre possibile sce-gliere fra materiali di origine naturale e materia-li convenzionali. Fra i primi si contano la fi bra di legno, il sughero, il silicato di calcio, il vetro cellulare; fra i secondi soprattutto polistirene espanso, anche additivato con grafi te, e le fi bre minerali. Nel caso di parete ventilata la gamma di materiali isolanti utilizzabili si amplia, a patto di proteggere adeguatamente i materiali igroscopici da possibili
Classifi cazione dei principali materiali termoisolanti
sfusi feltri, materassini pannelli
Organici naturalifi bra di cellulosa, granuli di sughe-ro, fi bra di cotone, fi bra di legno, fi occhi di lana di pecora
fi bra di lino, di canapa, di cocco, di cotone, lana di pecora
fi bra di legno, sughero, canna palustre, cellulosa
Organici di sintesi polistirene in granuli poliestere polistirene espanso ed estruso, poliuretano
Minerali naturali
perlite espansa , vermiculite espansa, argilla espansa pomice naturale, granulato di vetro espanso
vetro cellulare, calcio silicato, idrati di silicato di calcio
Minerali di sintesi fi occhi di fi bra di vetro/roccia fi bra di vetro/roccia fi bra di vetro/roccia
infi ltrazioni d’umidità e dal vento, ad esempio con apposito telo o con pannelli idrofobizzati. Gli intonaci termoisolanti, ottenuti da impasti che prevedono la presenza in diversa percentuale di granuli di polistirene espanso o di isolanti mine-rali come la perlite, sono utilizzati sia per interni che per esterni soprattutto nei risanamenti, lad-dove altre soluzioni di isolamento non sono possi-bili o nel caso di murature che presentano già una bassa trasmittanza termica, come ad esempio le murature in blocchi termoisolanti in laterizio o calcestruzzo cellulare.Per l’isolamento fra le travi di tetti inclinati o fra le strutture a telaio delle costruzioni di legno pos-sono essere utilizzati materiali isolanti di origine naturale o fi bre minerali in materassini morbi-di, da ritagliare in dimensioni leggermente su-periori allo spazio a disposizione e pressare poi fra le travi senza lasciare fessure. In alternativa può essere creata un’intercapedine chiusa in cui inserire materiali sfusi come i fi occhi di cellulo-sa, i granuli di sughero, la perlite espansa. Per l’isolamento sopra le travi sono adatti materia-li isolanti in pannelli rigidi, come la fi bra di le-gno, di canapa, il sughero, le fi bre minerali, il polistirene espanso o estruso, il vetro cellulare, il poliuretano.In conclusione è utile ricordare che quando si par-la di un materiale isolante, qualunque esso sia, esistono sul mercato una molteplicità di prodotti i quali possono presentare caratteristiche molto diverse tra loro, anche in funzione degli ambiti specifi ci in cui devono essere applicati. È sempre utile quindi informarsi sui campi d’impiego pre-visti dal produttore per quello specifi co prodotto che intendiamo utilizzare, in modo da non incor-rere in possibili errori.
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Attraverso un questionario elaborato dal Center for the Built Environment dell’Università della
California gli occupanti della Camera di Commercio di Bolzano
sono stati invitati a dare un giudizio sulla qualità degli
ambienti in cui lavorano.
La temperatura, l’umidità relativa, il livello so-noro, la qualità dell’aria, l’illuminazione e la
ventilazione sono i principali parametri che de-scrivono la qualità degli ambienti confi nati. Essi sono tutti interconnessi e la sensazione di comfort è una sommatoria di risposte fornite dalla mente ai sensi di questi fattori. Quattro componenti descrivono un’accettabile qua-lità dell’ambiente interno (IEQ):
il comfort termico• la qualità dell'aria interna• la qualità acustica • il comfort visivo.•
Un ambiente deteriorato causa un aumento delle malattie respiratorie (asma), dei sintomi legati alla sindrome dell’edifi cio malato, delle infezioni trasmis-sibili dall’apparato respiratorio, delle allergie, delle assenze brevi per malattia. Riduce inoltre il comfort, la produttività e la capacità di apprendimento.
Metodologie di indagine della qualità degli ambienti confi nati
Le strategie principali per la valutazione della qua-lità dell’ambiente interno sono due:
Gli occupanti misurano la qualità
misurare i parametri fi sici che caratterizzano • l’ambiente (ad esempio la temperatura, il livel-lo sonoro e luminoso, etc.);chiedere agli occupanti di valutare la qualità • dell’ambiente interno.
Il secondo metodo è più economico, rapido e esaustivo. Le strumentazioni risultano infatti non adatte per il rilievo dei molteplici fattori coinvolti nello studio del comfort indoor: per motivi di co-sti, ad esempio, le misure vengono eseguite per un tempo limitato (un giorno o poche settimane) ed è dunque possibile che il disagio non si manifesti nel periodo analizzato. Intervistando gli occupanti sulle problematiche riguardanti il loro ambiente di lavoro è possibile evidenziare i luoghi e le cause di discomfort.La certifi cazione energetica secondo il modello Casa-Clima si focalizza sugli aspetti energetici e non preve-de la valutazione della qualità dell’ambiente interno.
Il questionario: uno strumento per la ricerca
L’indagine di carattere soggettivo consiste nella som-ministrazione di questionari (su carta oppure compi-labili on-line). Ricerche e studi hanno dimostrato che le risposte delle persone sono infl uenzate da:
la formulazione e il contesto delle domande; • le aspettative del ricercatore. •
Nella letteratura il termine più usato per indicare questo tipo di ricerca è “survey”.Nel giugno 2009 ASHRAE, USGBC e CIBSE hanno sviluppato un documento intitolato ‘Performance Measurement Protocols for Commercial Buildings’, che ha lo scopo di fornire un protocollo di misura delle prestazioni degli edifi ci dal punto di vista dei consumi energetici e della qualità ambientale. In
esso viene suggerito un questionario sviluppato dal Center for the Built Environment come metodologia privilegiata per la valutazione dell’IEQ.
Center for the Built Environment (CBE) Survey
Dal 1996 il Center for the Built Environment dell’Uni-versità della California ha sviluppato un questionario compilabile on-line che ha l’obiettivo di diagnosticare le problematiche degli edifi ci, di valutarne le tecnolo-gie e di raccogliere informazioni sulla loro qualità. I temi affrontati dal questionario sono i seguenti:
soddisfazione generale • distribuzione degli spazi all’interno dell’uffi cio • o dell’abitazione comfort termico • qualità dell’aria • illuminazione • qualità acustica • pulizia e manutenzione • SBS (sindrome dell’edifi cio malato) •
Fino ad oggi circa 47.000 persone hanno risposto al questionario e più di 320 edifi ci sono stati analizzati negli Stati Uniti, in Canada e in Finlandia. Gli edifi ci sottoposti ad indagine possono avere destinazioni d’uso diverse, come ad esempio residenze, uffi ci, laboratori, banche, ospedali o carceri. Il test è costi-tuito da una maggioranza di domande chiuse, nelle quali il gradimento o l’insoddisfazione è espressa in una scala di 7 punti di facile intuizione grazie all’uso di simboli e colori, come mostrato in fi gura.
I risultati sono disponibili on-line circa una settima-na dopo la chiusura dell’indagine. Il report conclusi-vo prevede un punteggio che va da –3 a +3 per ogni tematica. Viene inoltre calcolata la percentuale di soddisfatti e non in funzione del numero di persone che hanno preso parte all’analisi. Il report riporta un riassunto del tasso di soddisfazione per ciascuna ca-tegoria (vedi fi gura “Punteggi medi per categoria”). La versione demo del questionario è disponibile all’indirizzo www.cbesurvey.org/survey/italian
Il caso studio: la Camera di Commercio di Bolzano
L’obiettivo della ricerca era di valutare la qualità dell’ambiente interno, dal punto di vista degli uten-ti che lo occupano, della Camera di Commercio di
Bolzano, edifi cio per uffi ci che si trova all’angolo fra Via Alto Adige e Piazza Verdi.La nuova sede, inaugurata nel 2007, è stata pro-gettata dallo studio di architettura Wolfgang Sim-merle. La progettazione impiantistica e lo studio dei consumi energetici sono stati curati dallo studio Energytech. L’edifi cio è certifi cato CasaClima A+, grazie ad un fabbisogno di calore per riscaldamen-to calcolato di 25,36 kWh /m²a, e nel 2008 è stato premiato come Miglior CasaClima.Le cellule uffi cio, suddivise da partizioni opache, so-no di misure variabili: 4 x 3 m, 4 x 4 m, 4 x 5,5 m, 4 x 6 m e 5 x 7 m.
Metodologia e analisi dei risultati
In fi gura è rappresentato il report conclusivo, con i punteggi medi relativi ad ogni tematica. Nell’im-magine vengono confrontati i punteggi del database CBE (formato da 42.299 questionari) con quelli del-la Camera di Commercio. Dalla fi gura si deduce che nell’edifi cio di Bolzano tutti i temi presentano un punteggio superiore; le differenze di punteggio più alte appartengono alla qualità acustica (il punteggio della Camera di Commercio supera del 27% quello del database) e alla qualità dell’aria (23%).
La percentuale di utenti di sesso maschile che han-no partecipato al questionario è di poco superiore rispetto alle donne (54%). La maggioranza delle persone lavora nell’edifi cio da uno/due anni. Il lavo-ro è prevalentemente di tipo amministrativo e viene svolto per più di trenta ore alla settimana.Alcuni temi indagati dal questionario hanno ripor-tato un alto numero di persone insoddisfatte. Per questo sono state analizzate le cause e le soluzioni per migliorare il punteggio medio di:
comfort termico• qualità acustica - privacy acustica• layout dell’uffi cio - privacy visiva•
Esempio di domanda del questionario sul comfort termico
Punteggi medi per categoria
Camera di Commercio, BolzanoDatabase CBE
- 3Negativo
+ 3Positivo
0
Soddisfazione generale dell’edificio
Layout dell'ufficio
Arredo dell'ufficio
Comfort termico
Qualità dell'aria
Illuminazione
Qualità acustica
Pulizia e manutenzione
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Il comfort termico
La tematica del comfort termico ha ottenuto il punteggio più basso. Il 25% delle persone che hanno partecipato all’indagine hanno affermato di non essere soddisfatte della temperatura alla quale sono esposte nella loro postazione di lavo-ro. L’edifi cio presenta diversi sistemi impianti-stici, a seconda della destinazione d’uso degli ambienti. La regolazione della temperatura è gestita da un sistema di domotica. Attraverso l’ana-lisi dei dati forniti dal CBE è emerso che la sen-sazione di “troppo freddo” o “troppo caldo” viene avvertita principalmente la mattina ed in partico-lare il lunedì, come mostrato nel grafi co (Risposta
alla domanda “Quando ac-cade più frequentemente il disagio?”).Il sistema di riscaldamento e raffrescamento viene aziona-to troppo tardi la mattina e il primo giorno della settima-na il sistema non raggiunge rapidamente le temperature di comfort. È possibile mi-gliorare questa problematica anticipando l’azionamento degli impianti, sia il lunedì sia nei successivi giorni la-vorativi.
La qualità acustica
La motivazione delle insod-disfazioni legate alla qualità acustica va ricercata nella ti-pologia delle partizioni degli uffi ci e delle sale riunioni. È infatti emerso che le sale riu-nioni, alcune vetrate su tutti i lati, presentano mediocri qualità di isolamento acu-stico; le persone negli uffi ci adiacenti possono sentire chi parla all’interno delle sale e viceversa.
Per aumentare l’assorbimento acustico si può ricorrere all’uso di strategie aggiuntive, uti-lizzando pannelli fonoassorbenti da installa-re sopra le postazioni di lavoro e negli am-bienti di riunione. I pannelli hanno lo sco-po di ridurre il tempo di riverberazione e il livello di rumore, migliorando così l'intelligibi-lità della parola.
La privacy visiva
Emerge una marcata in-soddisfazione (39%) degli occupanti per il livello di privacy visiva.
Una strategia per aumen-tare il livello di privacy visiva negli ambienti in-terni, senza diminuire la quantità di luce che passa attraverso le vetrature, è l’applicazione di pellicole satinate.
Conclusioni
Dall’analisi si è concluso che: l’edifi cio analizzato presenta un alto tasso di • persone soddisfatte (93%). Il 59% degli inter-vistati ha dato un punteggio pari a due nella soddisfazione generale del proprio ambiente di lavoro. Solo due persone hanno dato un punteggio negativo (-1);si ritiene che le partizioni vetrate siano una • soluzione architettonica ottimale, ma neces-sitano di schermature, ad esempio attraverso pellicole satinate, in modo da aumentare il livello di privacy;si può ridurre il discomfort legato alla qualità • acustica attraverso l’applicazione di pannelli fonoassorbenti da inserire all’interno degli uffi ci.
Analizzando la percentuale di persone soddisfatte sono stati messi in evidenza gli aspetti che mi-gliorano il comfort indoor dell’edifi cio. Fra questi la presenza di aperture fi nestrate, la presenza di luoghi di sosta e la confi gurazione architettonica degli uffi ci. Il questionario utilizzato è il metodo più economico e rapido per la valutazione della qualità dell’ambiente interno.
AutoriClara Peretti, Dipartimento di Fisica Tecnica,
Università degli Studi di Padova Stefano Schiavon, Center for the Built Environment,
University of California, BerkeleyMichele De Carli, Dipartimento di Fisica Tecnica,
Università degli Studi di Padova
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PRIVACY VISIVA Quanto è soddisfatto del livello di privacy visiva?
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10%
0%-3 -2
Insoddisfatto
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N=79 SoddisfattoNeutrale
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40%
50%
13% 48%39%
COMFORT TERMICO Quanto è soddisfatto della temperatura nella sua postatzione di lavoro?
Media 0.7
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0%-3 -2
Insoddisfatto
% P
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ntua
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post
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N=77 SoddisfattoNeutrale
-1 0 1 2 3
20%
9%6%
9%
19%16%
19% 22%30%
40%
50%
15% 60%25%
QUALITÀ ACUSTICA Quanto è soddisfatto della privacy acustica della sua postazione di lavoro (possibilità di fare conversazione senza che i vicini possa-no udire viceversa)?
Media 1.07
10%
0%-3 -2
Insoddisfatto
% P
erce
ntua
le d
i ris
post
e
N=75 SoddisfattoNeutrale
-1 0 1 2 3
20%
7%7%4%
24%
9%
26%23%
30%
40%
50%
9% 73%17%
COMFORT TERMICO Quando accade più frequentemente il disagio?% risposte
Altro 5%
In nessun momento particolare 5%
I lunedì mattina 53%
Nei weeken / durante le vacanze 0%
Alla sera (dopo le 17.00) 0%
21%
Al mezzogiorno (dalle 11.00 alle 14.00) 26%
Al mattino (prima delle 11.00) 47%
0% 20% 40% 60% 80% 100%N=19
Nel pomeriggio (dalle 16.00 alle 17.00)
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C’è una risorsa che non abbiamo ancora sfruttato ma
che può evitare la crisi energetica ormai prossima: l’effi cienza.
Il nostro comportamento irresponsabile ci pone oggi di fronte a problemi sempre più pressanti.
Questi problemi possono essere ricondotti tutti al tema dell’energia.L’energia pone tre grandi questioni, tutte ugual-mente urgenti:
Come garantire la sicurezza dell’approvvigio-1. namento energetico nei prossimi anni?Quale sarà il prezzo che dovremo pagare per 2. l’energia?Quali sono le ricadute sull’ambiente dell’uti-3. lizzo di energia?
Riguardo alla prima questione va osservato che il nostro paese soffre di un notevole svantaggio ri-spetto agli altri stati dell’Unione europea in quanto dipende, per gran parte del suo fabbisogno ener-getico, dall’importazione. Questa avviene quasi sempre da paesi dove forte è l’instabilità politica. Una situazione che sicuramente non può farci stare tranquilli. L’Europa spinge ormai da anni affi nché i singoli stati membri investano in indipendenza energetica per non dipendere così, per la sicurezza dell’approvvigionamento e dei prezzi, dalle vicen-de politiche dei paesi produttori.Per quanto concerne la questione dei costi, an-che se l’economia non dà ancora segnali concre-ti di ripresa, la crescita del prezzo dell’energia è costante. Economia e benessere ne risentono, in quanto il meccanismo fi nisce per soffocare la ri-presa stessa.
Energia, quale futuro?getica con un’altra, bisogna agire concretamente sulla riduzione dei consumi di energia e di risor-se perché abbiamo ormai superato la capacità di tanti ecosistemi di rigenerarsi. Per questo non è possibile prendere come riferimento per gli im-patti sull’ambiente solo le emissioni di CO2. Ci sono fenomeni altrettanto gravi legati al nostro modello di vita come la distruzione di piante ed animali, la desertifi cazione, la distruzione delle zone boschive, in particolare delle foreste pluvia-li, l’uso intensivo di pesticidi in agricoltura che fi niscono per ridurre la biodiversità. Si tratta di un metabolismo malsano che impone di rivedere tutti gli ambiti della nostra vita. Un ambito essenziale è sicuramente quello delle costruzioni residenziali per il quale esistono già risposte per l’effi cienza e la salvaguardia dell’am-biente. Risposte che sono state ampiamente spe-rimentate e dimostrate. Le soluzioni già a dispo-sizione possono trasformare il settore edilizio in un grande volano per l’economia. Parliamo in particolare della riqualifi cazione energetica del patrimonio edilizio esistente, soprattutto quello costruito a partire dal dopoguerra. Diffi cile però convincere gli attori del settore delle costruzioni che è più conveniente per tutti che i soldi resti-no in casa e non fuggano invece da tetti, porte o fi nestre.
Superare i formalismi per essere incisivi
Nonostante le pesanti sfi de dettate dal mondo globalizzato e la scoperta che le materie prime non sono illimitate, la normativa sembra non aver recepito la dimensione del problema. È deludente constatare come le norme sul risparmio energe-
tico in Italia, ma anche in molti altri paesi indu-strializzati, non siano riuscite a disinnescare ne-anche minimamente i problemi energetici. Si trat-ta di norme complicate, farraginose, incomplete e dal linguaggio incomprensibile ai più. Sembra quasi che tutto questo sia voluto. Invece di garan-tire trasparenza e creare una maggior consape-volezza sul fatto che il risparmio energetico e la tutela dell’ambiente e delle risorse servono per il benessere nostro e dei nostri fi gli, le norme crea-no solo nuova burocrazia e tutelano gli interessi delle lobby. Un esempio paradigmatico è quello riguardante lo standard di qualità delle fi nestre: la legge italiana impone oggi uno standard mini-mo che in Germania o in altri paesi europei non si trova neanche nei negozi. Chi oggi installa una fi nestra con questa bassa qualità arreca non so-lo un grave danno all’ambiente ma anche al suo portafoglio. Anche il mercato non aiuta in que-sto senso in quanto conosce solo il linguaggio del business e le prestazioni di qualità dei prodotti spesso rimangono solo sui depliant.Diciamo francamente che siamo bravissimi nei formalismi ma mai sostanziali nei risultati.Chi ha a cuore la risoluzione dei problemi ener-getici per essere veramente incisivo deve mettere sempre al centro l’informazione ai cittadini. Solo se adeguatamente informati i cittadini possono difendere i loro diritti di consumatori e possono orientarsi con consapevolezza in un mondo, quello dell’energia, dove le leggi non aiutano. La risolu-zione dei problemi energetici necessita del contri-buto attivo e consapevole di tutti. Solo in questo modo potremo garantire a noi e alle prossime ge-nerazioni un futuro di benessere.
Norbert Lantschner
Senza energia niente funziona. Non servono però grandi scienziati e pseudo-esperti per capire che la strada del nucleare, da molti invocata per la defi nitiva risoluzione dei problemi energetici del nostro paese, non può essere vincente. In Italia, oltre alla mancanza della materia prima, l’ura-nio, non è stato ancora risolto il problema dello smaltimento sicuro delle scorie radioattive. Non va sottovalutato poi il fatto che l’energia nucle-are è costosa ma, soprattutto, che la costruzione e la messa in servizio delle centrali richiedono tempi molto lunghi. Non possiamo sicuramente permetterci di aspettare 10-15 anni per risolvere una questione, quella energetica, che ha anche un’importante dimensione sociale.
Un tesoro a portata di mano
Perché volare lontano con i pensieri, pensare sempre a mega-progetti, quando già vicino esi-stono le soluzioni o le alternative?Un esempio per tutti: una fi nestra ad alta effi cien-za riduce lo spreco di energia del 90% ed è in più un investimento nell’economia locale. Abbiamo un enorme tesoro a portata di mano che dob-biamo ancora pienamente scoprire: l’effi cienza energetica. Non si tratta di fantascienza, ma di una risorsa immediatamente a nostra disposizio-ne, che porta vantaggi non solo economici, ma anche sociali ed ecologici. L’energia consumata crea infatti danni ambientali e riesce a sbilanciare l’equilibrio climatico. L’uomo contemporaneo ha un metabolismo che contrasta qualsiasi forma di sviluppo sostenibile. È dunque fondamentale comunicare e convincere che questo comportamento non è corretto. Non si può semplicemente sostituire una fonte ener-
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I primi prodotti con marchio "Finestra Qualità CasaClima" sono
già ora disponibili sul mercato.
L’idea di una certifi cazione che attesti la qualità del prodotto fi nestra nasce dalla
convinzione che compito primario dell’Agen-zia CasaClima è quello di fornire agli uten-ti un’informazione chiara e facilmente com-prensibile, in grado di facilitare le scelte in un campo spesso complesso come quello dell’energia. È necessario dare un aiuto, un sostegno ai consumatori per orientar-si fra le numerose proposte e scegliere con consapevolezza i prodotti più effi cienti e di qualità.Fra i numerosi componenti dell’involucro la fi -nestra rappresenta sicuramente il punto più de-bole sia in inverno, per le maggiori dispersioni termiche, sia in estate per la possibilità di surri-scaldamento degli ambienti interni. Chi oggi ha capito che sta sprecando energia e vuole inter-venire cambiando le fi nestre sa però quali diffi -coltà incontra per trovare il prodotto più idoneo. A cosa affi darsi? Materiale, colore e design spes-so orientano la scelta dell’acquirente ma questo non è più suffi ciente. Il consumatore si trova di fronte a questioni tecniche che spesso non sono facilmente comprensibili. Come fare ad esempio
Il sigillo “Finestra Qualità CasaClima”
Una garanzia per i consumatori
Per dare un sostegno nella scelta CasaClima ha sviluppato un sigillo che descrive in modo sem-plice la qualità della fi nestra. Il sigillo “Finestra Qualità CasaClima” rappresenta una garanzia per i consumatori in quanto rilasciato da un ente, l’Agenzia CasaClima, estraneo alla progettazione, produzione e vendita del prodotto.La grande novità di questo marchio rispetto ad altri marchi, anche a livello europeo, è che per la prima volta non si garantisce solo la qualità energetica della fi nestra ma anche la sua posa in opera a regola d’arte. La posa in opera dei serra-menti è spesso il punto più critico per la qualità e l’effi cienza del sistema involucro.Come già succede per gli edifi ci, anche per la cer-tifi cazione della qualità di un prodotto CasaClima lascia al cittadino la possibilità di scegliere fra più standard.Per questo sono state pensate due tipologie di sigillo:
il sigillo “Finestra Qualità CasaClima”, per fi ne-• stre con Uw minore o uguale a 1,3 W/m²K (per tutti i serramentisti a partire da metà 2010);il sigillo di qualità “Finestra Qualità CasaClima • Gold”, per fi nestre con Uw minore o uguale a 0,8 W/m²K (riservato ai Partner CasaClima).
In ogni caso si tratta di uno standard di qualità molto superiore a ciò che oggi viene assicurato dalla normativa statale. Il sigillo “Finestra Qualità CasaClima” dà inoltre una garanzia di prodotto doppia rispetto a ciò che viene stabilito dalla nor-ma: 4 anni invece di 2.Affi nché un’azienda possa applicare il sigillo Ca-saClima sulle proprie fi nestre, essa deve superare una serie di esami, che non riguardano solo il prodotto, ma anche le modalità di posa. Grazie al sigillo “Finestra Qualità CasaClima” le aziende con prodotti di qualità superiore e che si avvalgo-no di posatori qualifi cati hanno la possibilità di distinguersi sul mercato.
Prima “Finestra Qualità CasaClima”
Le fi nestre della Wolf Fenster Spa sono le prime ad avvalersi del marchio “Finestra Qualità Casa-Clima”.
WOLF Fenster Finestra Qualità CasaClima
Codice
010
UwEN 12567-1:2000
W/(m².K)
AriaEN 12207
Classe
AcquaEN 12208
Classe
VentoEN 12210
Classe
Holz 88 FQCC 00001 0,94 4 E900 C4 / B4
Holz/Alu 101 FQCC 00002 0,95 4 8A C4 / B4
Holz/Alu 115 FQCC GOLD 00003 0,77 4 E 1350 C4 / B4
(*) … oltre agli altri requisiti minimi richiesti e le documentazioni esaminate dall’Agenzia CasaClima.
Helmut e Walter Wolf della Wolf Fenster Spa di Naz-Sciaves (BZ) spiegano così la loro scelta: “La qualità è sempre stata un principio fonda-mentale nella nostra impresa di famiglia. Le no-stre fi nestre, per esempio, sono certifi cate con il marchio RAL che garantisce controlli periodici interni ed esterni in merito al mantenimento di uno standard di qualità costante in fase di co-struzione, lavorazione e funzionamento dei nostri prodotti. In quest’ottica era una scelta ovvia richiedere anche la certifi cazione “Finestra Qualità CasaCli-ma” che, oltre a verifi care le ottime qualità del no-stro prodotto, prevede anche un esame da parte dell’Agenzia CasaClima riguardante la documen-tazione e la posa in opera delle nostre fi nestre. Siamo molto fi eri di essere i primi a poter utilizza-re il marchio “Finestra Qualità CasaClima”.”
Per ulteriori informazioni sul sigillo “Finestra Quali-tà CasaClima” rivolgersi al dott. Andreas Franzelin fi [email protected]
a scegliere fra le ormai innumerevoli tipologie di vetro? Impossibile per i non addetti ai lavori muoversi in un labirinto di informazioni tecni-che e meno tecniche. La scelta è resa ancor più complicata dal fatto di avere di fronte un mer-cato dove sappiamo esistono, purtroppo, ancora troppi prodotti di qualità scadente. Per un pro-dotto che deve avere una certa durata nel tempo scoprire i difetti o gli errori troppo tardi rappre-senta sempre un grave danno, anche economico. L’informazione corretta deve quindi raggiunge-re il consumatore prima che questo acquisti un prodotto.
Helmut e Walter Wolf
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showroom Naz-Sciaves (BZ) T +39 0472 412 107 www. wolf-fenster.it
DO
C D
ESIG
N.b
z
L’analisi dei dati sui consumi energetici degli alberghi permette
di affermare che esistono in questo campo ampi potenziali di risparmio.
Il sigillo ClimaHotel si offre come opportunità per rendere concreto
questo obiettivo, limitando i costi di gestione e gli impatti sull’ambiente di
queste strutture ricettive.
Nel documento “Tourism 2020 Vision” la Uni-ted Nations World Tourism Organization,
UNTWO1, ha fornito le previsioni sullo sviluppo del turismo per il 2010 e il 2020, partendo dal 1995. In particolare la previsione di UNWTO's Tourism 2020 Vision è che, a livello mondiale, verranno raggiunti i 1,6 miliardi di arrivi inter-nazionali per l’anno 2020. Di questi 1,2 miliardi saranno fl ussi intra-continentali, mentre i tu-risti di lunga tratta saranno circa 400 milioni2. Benché in Asia, Africa e nelle aree del Pacifi co sia prevista una crescita record del 5% annuo, il continente con maggior fl usso in entrata sarà an-cora l’Europa con 717 milioni di turisti in arrivo previsti. Le osservazioni fatte in base ai dati registrati negli scorsi anni hanno dimostrato che periodi di gran-de crescita dei fl ussi (1995,1996,2000) si alterna-no a periodi di rallentamento (2001, 2003) e che quindi anche la riduzione dell’ultimo periodo sarà compensata nel medio - lungo termine. Benché l’evoluzione del turismo negli ultimi anni sia stata
Hotel - grandi divoratori di energia
irregolare, la tendenza di crescita dei fl ussi non cambierà in modo signifi cativo. Sia a livello mondiale, che a livello locale nei pros-simi anni il turismo sarà quindi un settore fon-damentale dell’economia, centro di una rete di interessi che riguardano trasporti, intermediari commerciali, amministrazioni locali, agricoltura ed industria.All’interno di questo complesso sistema l’energia rappresenterà un fattore strategico, fondamentale per posizionarsi sul mercato in modo competitivo e con cui dovranno confrontarsi prima o poi tutti gli stakeholders.
Verso un turismo più sostenibile
Turismo quindi come settore d’innegabile rilevan-za per il bilancio economico delle regioni, ma anche per gli impatti socio-ambientali ad esso connessi. È da questa consapevolezza che è nato e diventato di grande attualità il tema “Turismo sostenibile”, con proposte e offerte di mete ed esperienze “alter-native” alla classica struttura alberghiera.In questi ultimi anni il moltiplicarsi di eco-etichette ha però reso diffi cile all’ospite operare una scelta realmente consapevole. Risulta arduo orientarsi e comprendere in base a quali criteri sia stata de-cretata la “sostenibilità“ della struttura. La realtà è che molte etichette “eco” utilizzano sistemi di auto-valutazione concernenti aspetti poco rilevanti nel bilancio globale dell’impatto della struttura e non considerano l’aspetto di gran lunga più importan-te: il bilancio energetico.Una struttura che si vuole presentare sul mercato con caratteristiche di sostenibilità non può invece prescindere da una valutazione energetica dei con-
sumi. Attuare pratiche di miglioramento delle pre-stazioni energetiche considerando riscaldamento, raffrescamento, illuminazione, elettrodomestici, acqua calda sanitaria, garantisce una maggiore competitività sul mercato non solo per la visibilità del sigillo, ma soprattutto per il riscontro di rispar-mio economico nel tempo.
Alberghi in Italia: quanta energia consumano?
Secondo il Report RSE/2009/162 dell’ISTAT, in Italia il settore del turismo rappresenta circa il 7,5% del prodotto interno lordo. Gli alberghi co-stituiscono da soli circa il 45% della capacità ri-cettiva complessiva, tra le diverse tipologie di ser-vizi ricettivi (hotel, residence, campeggio, ostello, bed&breakfast). L’andamento della capacità ricettiva mostra che, mentre gli alberghi a 1 e 2 stelle sono in costante diminuzione, gli alberghi 4 e 5 stelle sono in rapida crescita rispetto agli alberghi a 3 stelle. Il tasso di crescita medio dei 4 e 5 stelle si attesta intorno all´8% a cui corrispondono circa 5000 posti letto/anno3.In Italia non esiste ancora uno studio di riferimen-to completo sul rilevamento dei consumi energetici delle strutture alberghiere. Le informazioni dispo-nibili a riguardo sono ancora incomplete e fram-mentarie e si riferiscono ad indagini limitate sia a livello temporale che per il numero di strutture sottoposte ad osservazione. I dati di seguito ripor-tati rappresentano una sintesi di alcune indagini condotte da ENEA, A.D.A. (Associazione Diretto-ri d’Albergo) e FederAlberghi e non pretendono quindi di dare una rappresentazione esaustiva del-la situazione esistente. Questo in attesa che venga effettuato una rilevazione statisticamente rappre-sentativa di questo settore di grande rilevanza eco-nomica e sociale. I dati rilevati durante le indagini prese in esame sono reali, vale a dire ricavati dalla lettura dei con-sumi effettivi. Interessante notare che facendo un raffronto tra i dati di consumo reali e quelli stimati a priori, esiste una differenza percettiva non tra-scurabile. Le interviste effettuate durante il lavoro di rilevazione hanno mostrato che sia i valori di consumo energetico che idrico erano sottostimati. Il rapporto tra percezione e realtà era nella mag-gior parte dei casi in rapporto 1:2. Nelle strutture ad apertura stagionale si arrivava ad un valore di 1:3, che signifi ca una discrepanza tra valore reale e stimato del 200%4.
Analisi del fabbisogno energetico
Il Report RSE/2009/162 analizza i risultati di una ricerca svolta nel 2005 su un campione di alberghi di categoria 4 stelle nel centro di Roma,
Milano e Firenze. È stato registrato e valutato il consumo energetico di strutture ad apertura an-nuale dotate di sala conferenza, ristorante, servi-zio lavanderia, piscina e area fi tness. La dimen-sione media del campione di alberghi è di circa 150 stanze, con una media di 1,8 letti/stanza e 20 m²/stanza5.La ripartizione dei consumi energetici per tipolo-gia di utilizzo (riscaldamento, raffrescamento, ac-qua calda sanitaria ed energia elettrica) emersa durante l’indagine mostra che l’elettricità rappre-senta il principale vettore di energia nel settore alberghiero, seguito dalle fonti di calore utilizzate per la produzione dell’acqua calda sanitaria e per il riscaldamento. Inoltre, mentre nel residenziale la produzione dell’acqua calda sanitaria copre circa il 20-25% dell’energia termica utilizzata (valore riferito ad una CasaClima B), nel settore alberghiero questo valore sale al 55% .Diversamente da un edifi cio residenziale, do-ve i consumi per la climatizzazione invernale ed estiva rappresentano la parte più rilevan-te dei fabbisogni, la consulenza energetica per una struttura alberghiera deve quindi partire da presupposti diversi, sia in fase di analisi che di intervento.
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Consumo di energia termica
Un risultato interessante deriva da un’indagine svolta nel 2005 su un doppio campione di strutture alberghiere6. Il primo campione risultava costitui-to da 108 hotel (business e vacanza) ad apertura annuale di categoria 4-5 stelle, con una media di 100 camere e 4700 m² di superfi cie riscaldata/cli-matizzata, distribuiti sul territorio in questo modo: 45% al Nord, 22% al Centro, 33% al Sud. Il secondo campione era formato da 139 alberghi ad apertura stagionale di categoria 3 stelle localizzati in Tren-tino (media di 39 stanze e 1700 m² di superfi cie riscaldata/ climatizzata). Scopo della ricerca era confrontare le due tipolo-gie, non solo per comparare i consumi delle strut-ture alberghiere, ma anche per focalizzare l’atten-zione sul tipo di vettori energetici utilizzati per la climatizzazione. Negli hotel ad apertura annuale le fonti energeti-che prevalenti sono gas naturale (53%) ed elettri-cità (36,5%), negli hotel trentini il gasolio sembra essere la fonte energetica prevalente. In questi ulti-mi inoltre è anche rilevabile una maggior diffusio-ne dell’installazione degli impianti solari (14,5%), mentre negli hotel ad apertura annuale si è regi-strata una maggior presenza di pompe di calore elettriche (22%), che invece non sono integrate negli alberghi stagionali. Gli impianti di cogenera-zione e di teleriscaldamento sono di scarso rilievo nel campione.
Per quanto riguarda i sistemi di controllo adottati per il risparmio energetico, si riscontra una diffe-renza per quanto riguarda i sistemi di regolazione. Mentre negli alberghi ad apertura annuale è effet-tuata con termostato (55%) o tele gestita (22%), ne-gli hotel di tipo stagionale la regolazione è ancora di tipo centralizzato. Nella maggioranza dei casi le strutture alberghiere sono inoltre sprovviste di sistemi di spegnimento automatico dell’impianto in caso di apertura delle fi nestre.
Consumo di energia elettrica
Il fabbisogno di energia elettrica è il dato che pre-senta lo scostamento più rilevante rispetto al con-sumo domestico. Le statistiche consentono di dire che il rapporto tra i consumi giornalieri in albergo e quelli domestici è di 10:1. Considerando che tra tutti i vettori di energia l’elettricità è quella che ha un costo maggiore in termini di energia primaria e di emissioni di CO2, questo rappresenta un dato preoccupante7.
Figura 2: Consumi energetici negli hotel secondo RSE/2009/162
3.500
2.500
4.400
3.500
11.000
Raffrescamento Sud Valori massimi
(kWh/camera anno)Valori minimi(kWh/camera anno)
Raffrescamento Nord
Acqua calda
Riscaldamento
Energia elettrica
1.000
1.000
3.800
2.500
5.000
Figura 3: Confronto tra i vettori energetici in diverse tipologie di hotel
2,2%8,5%
2,3%
36,5%18,8%
13,6%
52,3%
20,5%56,3%
29,2%
10,4%
14,5%
legno
energia solare
elettrico
GPL
gas naturale
gasolio
Hotel***** annuale
Hotel*** stagionale
Figura 4: Consumo di corrente elettrica negli hotel
2
16,5
21Hotel 4 stelle Italia
Hotel 4 stelle EU
settore civile Italia
Valori medikWh/presenza
L’analisi della ripartizione dei consumi di energia elettrica mostra che quasi la metà del fabbisogno di energia elettrica deriva dal consumo del sistema di illuminazione. Questo signifi ca che sono ancora molti gli impianti di illuminazione a bassa effi cien-za e che raramente vengono applicati i sistemi di rilevazione di movimento e di controllo per la mo-dulazione automatica dell’intensità della luce. Solo
Figura 5: Ripartizione dei consumi di energia elettrica negli hotel
Ventilazione 10%Lavastoviglie
2%
Cucina12%
TV+Frigobar5%
Aria Condizionata
26%
Illuminazione45%
Uffi ci0,5%
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1 La United Nations World Tourism Organization, UNTWO, rappresenta il più importante organismo internazionale che si occupa di valutazione e previsione degli andamenti del turismo. Fanno parte dell’organizzazione 160 stati e nazioni e più di 390 enti rappresentanti governi locali, associazioni turistiche, tour operators e albergatori.
2 UNWTO, Tourism 2020 Vision
3 Report RSE/2009/162 ENEA, Marcello Aprile “Caratterizza-zione energetica del settore alberghiero in Italia”, 2009
4 Studio Roberto Fortino & Associati, “I consumi energetici e la gestione delle risorse negli hotel”, 2005
5 vedi nota 3
6 vedi nota 4
7 Luca Andriola “La gestione ambientale negli alberghi”, La Rivista del Turismo, 2003
8 Avireal AG-Integrated Facility Management; “Energiehan-dbuch für die Hotellerie“ www.avireal.com
9 vedi nota 710 ENEA, Progetto Hotel-Emas, 199911 International Tourism Partnership, “Environmental Mana-
gement for Hotels”12 vedi nota 4
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il 36% delle strutture dispone di card di attivazione e spegnimento automatico dei sistemi di climatiz-zazione e illuminazione in camera.È fondamentale rendersi conto di quanto questo incida nei costi di gestione della struttura alber-ghiera. Nell’ambito di uno studio effettuato su 50 hotel svizzeri di categoria 4 e 5 stelle, Avireal ha messo in relazione la quantità di energia consu-mata ed i costi energetici corrispondenti al vettore energetico. Dal confronto risulta che nel campione in esame il consumo per energia elettrica rappre-senta il 43% del totale, ma corrisponde a ben il 61% dei costi energetici sostenuti dalla struttura8.
Dall’indagine effettuata sui due campioni di al-berghi12, si rileva che la metà degli alberghi sono ancora mancanti sia di rilevatori di fl usso, che di tasto di bloccaggio del WC e che il recupero delle acque piovane o saponose riguarda una minoran-za delle strutture (10%).
Risparmiare energia e denaro è possibile
Esistono delle opportunità di crescita economica nell’andamento del mercato del turismo globale. Esiste però anche il pericolo di danneggiare ulterior-mente la qualità dell’ambiente naturale, economico e sociale, se non prendiamo seriamente in considera-zione i limiti dello sviluppo degli ultimi anni. L’Italia, come tutta l’Unione Europea, avrà il diffi cile compito di mantenere il livello di benessere raggiunto fi nora. Questo può essere fatto puntando sull’incremento di un’economica basata sulla consapevolezza della re-sponsabilità del singolo e rafforzando la posizione di chi ha il coraggio di porsi contro chi incoraggia uno sfruttamento insensato dell’energia.Allo stato attuale una parte dei ricavi degli alberghi sono utilizzati per le spese di acqua e corrente, un’altra parte va a fi nire nelle spese per la manu-tenzione di impianti ormai obsoleti. Le rilevazioni fatte evidenziano inoltre che non siamo consape-voli di quante risorse ed energia stiamo utilizzan-do e che in ognuno di noi esiste una percezione sbagliata dei consumi. Negli hotel c’è invece un forte potenziale di limitazione del consumo e con
misure adatte si può risparmiare molta energia e denaro. Gli imprenditori del campo alberghiero si trovano oggi di fronte alle richieste di una clientela più esigente rispetto a quella degli anni ´60 e ´70, che grazie ad un maggior livello culturale e alla rete internet è più informata sulle possibilità offerte dal mercato e più attenta alle problematiche ambientali. Gli imprenditori che in passato hanno visto la pro-pria struttura turistica unicamente come una fonte da sfruttare e che non hanno attuato investimenti in direzione di una maggiore sostenibilità econo-mica ed ecologia, trovano oggi nella demolizione e ricostruzione spesso l’unica soluzione percorribile. Coloro i quali invece negli ultimi anni hanno saputo prevedere gli andamenti del turismo ed investire in maniera oculata nelle innovazioni tecniche ad alta effi cienza energetica, possono già considerarsi in grado di affrontare i nuovi sviluppi del mercato.Lo scopo di ClimaHotel è proprio quello di mettere a disposizione della gestione alberghiera delle opportu-nità di risparmio energetico e degli strumenti per una gestione consapevole. Inoltre il sigillo vuole essere per l’ospite un segnale distintivo che contraddistingue of-ferte di vacanza a minor consumo, ma contemporanea-mente in grado di assicurare sempre la stessa qualità del servizio ed un elevato livello di comfort.
M. D. Consumo di acqua potabile
In un hotel il consumo di acqua potabile è superiore rispetto al consumo relativo al settore civile. La ri-partizione dei consumi può variare in modo signifi -cativo in funzione dei servizi offerti e della presenza di un sistema di gestione atto al controllo del consu-mo idrico. Uno studio svolto in 15 stati europei su hotel di diversa categoria ha rilevato indicatori mol-to differenti tra le strutture con dotazione di misure per il contenimento del consumo idrico e quelle che invece ne sono sprovviste. Tra quelle strutture che si sono dotate di un sistema di gestione ambientale (formazione del personale, sensibilizzazione degli ospiti) e di installazioni atte al risparmio della ri-sorsa acqua (aeratori per i rubinetti, doppio tasto per il WC, …) e quelle che non lo hanno previsto si possono osservare differenze che arrivano anche al 50%9.Da notare inoltre il dato di consumo idrico riferi-to all’Italia: da una ricerca elaborata da ENEA su 31 alberghi a 4 stelle studiati per 36 mesi è stato rilevato che il consumo per presenza alberghiera risulta essere più del doppio rispetto al consumo medio giornaliero pro capite registrato nel settore civile10.Una ricerca dell’International Tourism Partner-ship ha rilevato che il maggior utilizzo di acqua avviene nelle camere, cucina e bagni, mentre la piscina sembra che si avvalga solamente di un 2% della quantità di acqua complessiva all’interno del-la ripartizione dei consumi idrici11.
Figura 6: Relazione tra consumi e costi di gestione secondo Avireal
Gas per cucina 4%
Elettricitá 43%Riscaldamento+
ACS
Fabbisogno energetico: Gas per cucina 2%Acqua
18%
Elettricitá 61%
Riscaldamento
Costo energetico:
Figura 7: Consumi di acqua potabile negli hotel
250
283454
210424
201335
310594
645
settore civile Italia
Hotel 2 stelle EU
Hotel 3 stelle EU
Hotel 4 stelle EU
Hotel 5 stelle EU
Hotel 4 stelle Italia
Valore migliore (litri/presenza)Valore medio(litri/presenza)
Figura 8: Ripartizione dei consumi di acqua potabile negli hotel
Altro6%
Impianti1%Piscina
2%
Lavanderia12%
Bagni comuni17%
Cucina21%
Camere37%
Generatori di vapore
4%
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À Siamo debitori al professor Michael Braungart di una
visione ecologica radicale: non dobbiamo utilizzare l’ambiente
con più parsimonia, ma in modo sensibilmente più intelligente.
Il suo pensiero è una sintesi di precisione eu-ropea, pensiero orientale, gioia di vivere del
sud del mondo e pragmatismo americano. Per alcuni tutto questo suona curioso, per altri è già in odore di Nobel. Le tesi del professor Mi-chael Braungart sono una provocazione perchè in totale antitesi con quello che è il pensiero comune. Braungart ha spiegato le sue teorie a KlimaHaus CasaClima a Londra. Il chimico te-desco, al centro dell’attenzione alla fi era Eco-build, ma è apprezzato come consulente an-che da Arnold Schwarzenegger, che vorrebbe trasformare la California secondo i suoi pro-getti. Il regista hollywoodiano Steven Spiel-berg ne è rimasto così entusiasta che ha mes-
Meno peggio non è meglioso subito a disposizione del progetto milio-ni di dollari e vuole girare un documentario su Braungart.
Falsi risultati
Braungart fa una distinzione fra eco-effi cacia ed eco-effi cienza. Cosa signifi ca questo in concreto? Se un sistema è distruttivo, non si dovrebbe tra-sformarlo in modo più effi ciente, ma si dovrebbe rinnovare completamente. Non si tratta di fare in modo che le cose diventino più giuste, si tratta di fare le cose giuste. Perché se la direzione di un certo cambiamento non funziona, ogni risultato è alla fi ne una sconfi tta: il mondo non migliora, ma anzi può solo peggiorare.
La sovrabbondanza è utile, sicura e bella
Secondo Braungart il problema oggi più impor-tante è lo spreco di risorse e lo sfruttamento scon-siderato dell’ambiente. Gli uomini per loro natura non sono dei vandali ma, se lo vogliono, possono
portare benefi ci ai cicli naturali. Trasformare il nostro atteggiamento nei confronti dell’ambien-te è possibile e si può apprendere da Braungart: tutto ciò che si utilizza deve essere reinserito nuo-vamente come “nutriente” nell’ecosfera e tecno-sfera. L’energia del sole ci mette nelle condizioni di fare questo.Un esempio dalla natura: un albero di ciliege si ri-empie in primavera di migliaia di fi ori che più tardi cadono e concimano il terreno. Nessun risparmio, nessuna rinuncia, nessun tentativo di evitare tut-to questo, nessuna minimizzazione, nessun senso di colpa. La sovrabbondanza in natura non è uno spreco bensì qualcosa di utile, sicuro e per giunta bello.Pensiamo alle formiche. Le formiche presenti sul nostro pianeta producono più biomassa di tutti gli esseri umani. Hanno inoltre un metabolismo energetico molto più elevato rispetto all’uomo. Ciononostante non rappresentano di certo un problema ecologico, ma al contrario sono molto utili per altri organismi viventi. Le formiche resti-tuiscono infatti tutto il materiale di cui hanno bisogno al ciclo naturale.Così deve fare anche l’uomo: noi dob-biamo restituire all’ambiente niente di meno di ciò che abbiamo preso. Ma ciò che restituiamo deve essergli utile e non danneggiarlo. Non si tratta di lasciare dietro di sé un’impronta eco-logica che sia la più ridotta possibile, ma di lasciarne una che può aiutare anche gli altri esseri viventi.L’eco-effi cacia di Braungart sta dunque all’oppo-sto dell’eco-effi cienza classica, secondo la quale è necessario consumare meno energia e risorse e lesinare con i consumi. Michael Braungart ve-de questo in modo estremamente polemico: “Il rapporto attuale dell’uomo con la natura non può avere futuro”.La parola magica è design intelligente dei pro-dotti. Ogni prodotto deve essere creato in mo-do che in fase di produzione, durante l'utilizzo e anche dopo si serva dell’ambiente, ma non lo distrugga. L’uomo può così diventare come le formiche: non si sporca più l’ambiente, ma lo si ripulisce.
Ecosfera e tecnosfera
Michael Braungart distingue fra materie prime naturali e tecniche. Le materie prime tecniche non sono consumate ma solo utilizzate. I prodot-ti vengono fabbricati in due cicli chiusi in modo così intelligente da essere completamente riutiliz-zabili. Possono così far ritorno nella natura senza rilasciare sostanze tossiche o essere utilizzati di nuovo come materia prima.
Ciclo biologico: per beni consumabili ossia 1. prodotti come i detersivi per bucato o per sto-viglie che vengono completamente esauriti.Ciclo tecnico: per beni di servizio, che vengo-2. no utilizzati ma non consumati o esauriti (ad esempio le auto).
La teoria di Braungart rompe in modo radicale con i principi di tutela dell’ambiente elaborati fi nora, i quali si basano sulla minimizzazione e sulla ri-nuncia. Come se questo non fosse già abbastanza rivoluzionario, Braungart fa ancora dei passi in
avanti. Secondo il suo punto di vi-sta, la creatività e l’energia nascono non dalla rinuncia, ma dal diverti-mento e dalla passione. Per questo la protezione dell’ambiente, così come viene comunemente concepi-ta, non basta più. Anche giustizia e dignità umana sono per Braungart presupposti indispensabili per la sopravvivenza.
Addio ai rifi uti
Una volta c’era l’immondizia. Per Braungart i rifi uti non esistono più. Tutti i materiali devono essere reinseriti all’interno dei cicli produttivi o naturali senza che ciò comporti un elevato grado di inquinamento, come avviene invece oggi con il riciclaggio. Non si parla quindi più di “recycling” ma di “upcycling". Il concetto “dalla culla alla culla” (C2C) non si esau-risce con il nuovo principio di design dei prodotti. Spesso si dimostra più vantaggioso sostituire la vendita di prodotti con la vendita di servizi. Que-sto signifi ca che la merce non viene più comprata ma presa in affi tto. Questo fa sì che i produttori si preoccupino di più di come il prodotto possa essere poi completamente riutilizzato. Questo leasing dei prodotti può essere interessante anche per il cam-po dell’edilizia, dove esistono già dei primi esempi da parte di produttori di fi nestre e di moquette. La teoria sui prodotti elaborata da Braungart ha suscitato da tempo l'interesse di CasaClima. Per questo si prevede a breve l'integrazione dei pro-dotti con marchio C2C nella valutazione “Casa-Climanature”.
Prof. M. Braungart
Foto
: Fot
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- No
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Ciclo biologico Ciclo tecnico
"Nutrienti" tecnici
"Nutrienti" biologici
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Progettare l’abitazione per sé e per la propria famiglia rappresenta sempre per l’architetto una grande
sfi da ed impegno, ma spesso anche un motivo di profonda soddisfazione.
La CasaClima Goldpiù della famiglia Nagler sorge a
sud-ovest del centro del pa-ese di La Valle, in Val Badia, a circa 1300 metri di altitu-dine. Il lotto su cui insiste la nuova costruzione, molto ri-pido e dalla forma spigolosa, si colloca a conclusione di una zona destinata ad edili-zia residenziale istituita cir-ca 20 anni fa e già da allora in gran parte edifi cata.
Un’architettura che guarda al futuroUn metodo di costruzione ecologico e un basso fabbisogno di energia sono stati solo due aspetti di un unico principio progettuale. Importante per l’architetto Stefan Nagler era creare qui un'archi-tettura moderna, proiettata al futuro grazie alle sue qualità estetiche.La forma del nuovo edifi cio, concepita per sfrut-tare al meglio l’energia solare, è stata adattata così bene alle condizioni del terreno che in fase di scavo non è stato necessario nessun asporto di materiale dal sito di costruzione. Il poco terreno rimosso è stato infatti reimpiegato per formare, nonostante il ripido pendio, un terrazzamento verde sul lato sud.
Forme e materiali moderni che interpretano la tradizione
L'edifi cio residenziale interpreta, attraver-so la scelta di materiali e forme, la tipica casa d'abitazione ladina caratterizzata da un pesan-
Indice termico: 9 kWh/m2aEffi cenza complessiva: 24 kWh/m2aIndice di emissioni di CO2: 7 kg/m2a
Ubicazione: La Valle (BZ)Committenti: Arch. Nagler StefanProgetto architettonico: Arch. Nagler Stefan
te basamento in pietra, una costruzione in le-gno aggettante a questo sovrapposta e il tetto a due falde poco sporgenti. Elementi prefabbri-cati in calcestruzzo a vista sono stati impiegati per i muri a contatto con il terreno e defi nisco-no l'ambito del basamento. Il piano superio-re ed il sottotetto sono stati invece realizzati con un sistema costruttivo in pannelli di le-gno multistrato. Il colore del rivestimento esterno è stato scelto per meglio accordarsi con i cromatismi delle abitazioni tradizionali circostanti. Gli oltre 200 m² di superfi cie dell’abitazio-ne sono disposti su tre diversi livelli. Il pri-mo livello, in parte interrato, si sviluppa con una forma a L e presenta una facciata prin-cipale rivolta a sud interamente vetrata. Qui sono stati inseriti il soggiorno, la sala da pranzo, la cucina e il servizio igienico mentre nelle parti interrate retrostanti, non riscaldate, trovano posto il vano tecnico, una lavanderia e una cantina. Dalle ampie vetrate verso sud è possibile acce-dere ad un terrazzamento verde da cui godere, nella bella stagione, di una vista privilegiata sull’intera vallata.Un piano più in alto, a livello della strada di ac-cesso, si incontra verso est la zona di ingresso all’abitazione, sottolineata da un corpo architet-tonico sporgente. Allo stesso piano sono collocate tre stanze da letto con bagno e una loggia coperta
La realizzazione delle intercapedini esterne per l'insufl aggio della cellulosa
CasaClima Goldpiù
indice termico 9 kWh/m2a
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orientata a sud-ovest. In prossimità dell’ingres-so, sul lato nord sopra la zona delle cantine, si trova un garage con tre posti auto. L’edifi cio si conclude con un ampio e luminoso sottotet-to, destinato ad atelier, provvisto di un’ampia terrazza che si sviluppa lungo tutto il fronte meridionale.
Un involucro che interagisce con l’esterno
Nonostante l’edifi cio si allontani dalla forma cu-bica ideale, è stato comunque possibile arrivare ad un fabbisogno per riscaldamento molto ridot-
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Le pareti in elementi prefabbricati in calcestruz-zo (Uw= 0,12 W/m²K) del piano terra sono state prodotte direttamente in fabbrica con isolamento in poliuretano da 12 cm (λ= 0,022 W/mK) inse-rito in intercapedine e superfi ci lasciate a vista sia all'esterno che all'interno. Questo sistema di prefabbricazione ha consentito di limitare le lavorazioni in cantiere al solo montaggio dei pannelli fi niti (con già inserite le aperture per porte e fi nestre) e alla successiva stuccatura dei giunti.La maggior parte delle perdite di calore per trasmissione derivano, nonostante l'ottima-le valore Ug di 0,5 W/m²K del vetro a tre strati inserito in telai di legno dalle elevate prestazio-ni, dalle grandi superfi ci vetrate sulle faccia-te sud e ovest. Queste perdite sono comunque quasi totalmente compensate dai guadagni solari passivi.In modo particolare dal lato sud, grazie al grande fronte fi nestrato al piano terra, la nuova costru-zione dal chiaro profi lo appare come uno stru-mento tecnologico che si libra sopra il terreno per catturare l’energia solare.Per proteggere le stanze retrostanti dal sur-riscaldamento estivo sono stati realizzati de-gli elementi costruttivi aggettanti e sono state installate veneziane esterne.
L'edifi cio in fase di costruzione Le bocchette di ventilazione inserite nel pavimento
to. Decisive per un buon bilancio energetico sono state la corretta realizzazione dell'involucro e la sua composizione. L'involucro è stato concepito come costruzione aperta alla diffusione del vapo-re ma ermetica all'aria.Le pareti esterne del piano superiore e del sottotetto (Uw= 0,10 W/m²K) sono state rea-lizzate con pannelli incollati a 5 strati da 14 cm. Questi sono stati completati con un iso-lamento termico in cellulosa da 30 cm, insuf-fl ata in un’apposita cavità realizzata sul lato esterno, e rivestiti con pannelli di facciata in resine termoindurenti con rinforzo in fi bre a base di legno.
I committenti
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Impianti aspirapolvere centralizzati
do da coprire anche il fabbisogno elettrico della pompa.La maggior parte del calore necessario per ri-scaldare e per l'acqua calda arriva al serbatoio di accumulo da 2000 litri dai collettori solari. Una pompa di calore a terreno con due sonde geoter-miche di 100 metri ciascuna copre il rimanente fabbisogno.Un impianto di ventilazione meccanica, dota-to di un recuperatore di calore con un'effi cien-za di circa 90%, assicura un'elevata qualità dell'aria e basse perdite di calore. Nonostante l’effi ciente tecnologia impiantisti-ca installata, ampiamente suffi ciente a coprire i bassi fabbisogni energetici di una CasaCli-ma Gold e le esigenze di comfort degli abi-tanti, la famiglia Nagler non ha voluto rinun-ciare al fascino di una stufa a legna con fuo-co a vista. Per non interagire con l’impianto di ventilazione controllata, la stufa è stata dota-ta di apposito camino per l’adduzione dell’aria comburente. Collocata al centro dell’edifi cio e ri-vestita in lastre di travertino rosso essa si presen-ta visivamente come il “cuore caldo” della casa da cui si dipartono tutti i percorsi e gli ambienti di vita e attorno al quale raccogliere nella stagio-ne fredda famiglia e ospiti.
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L'elevata massa di accumulo degli elementi pre-fabbricati in calcestruzzo delle pareti e del so-laio del piano terra, i massetti in cemento così come i pannelli in fi brogesso, utilizzati per il ri-vestimento interno delle pareti un legno e che funzionano come accumulatori di calore latente, massimizzano lo sfasamento termico ed elevano il comfort abitativo. Oltre all'utilizzo di materiali naturali e non trat-tati, preferibilmente di origine locale, si è com-pletamente rinunciato a mezzi di protezione del legno.
Risorse energetiche rinnovabili
Il tetto a falde del sottotetto è stato pro-gettato espressamente per captare l'ener-gia solare. L'inclinazione di 42° della fal-da rivolta a sud è stata infatti calcolata in base al diagramma dei percorsi solari per massimizzare l’effi cienza dell’impianto sola-re. In questa porzione di copertura sono at-tualmente installati 8 collettori solari piani per la produzione di calore i quali saranno più avanti sostituiti con collettori ibridi per la pro-duzione di energia elettrica e calore in mo-
Dettaglio 1:10À
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Dettaglio 1 Lamiera di copertura in alluminio 2 Feltro antirumore 3 Tavolato in legno 25 mm 4 Pannello OSB 20 mm 5 Veneziane esterne 6 Controtelaio 7 Pannello di facciata 8 mm 8 Triplo vetro (4/10/4/10/6) 9 Pannello di facciata 8 mm10 Telo antivento11 Pannello in fi bra di legno ad alta
densità 20 mm12 Fibra di cellulosa 300 mm
13 Pannello in legno multistrato 140 mm14 Pannello in gesso 20 mm15 Pavimento in legno16 Feltro17 Massetto18 Isolamento19 Riempimento sfuso a secco20 Pannello in legno multistrato 160mm21 Isolamento acustico22 Doghe in legno per pavimentazioni
esterne23 Pannello in vetro cellulare 230 mm24 Pannello in cartongesso 20 mm
Il fronte est
La pompa di calore
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L’abitazione in legno della famiglia Zilio a Bassano, certifi cata
CasaClima Apiù , risponde alle elevate esigenze di comfort dei committenti
e produce l’energia necessaria ai propri fabbisogni senza
ricorrere a combustibili fossili.
Luisa G. Zanchetta, architetto bassanese e Ni-cola Zilio, socio di una ditta che realizza im-
pianti tecnologici ad alta effi cienza, hanno messo a frutto le loro specifi che competenze nel campo degli edifi ci a basso consumo energetico nella re-
La gioia di vivere in una casa ecosostenibile
alizzazione della propria abitazione a Bassano. La residenza è stata concepita e costruita secon-do i dogmi dell’ecosostenibilità per risponde-re innanzitutto al desiderio dei committenti di comfort e salubrità, non solo per sé e i propri fi gli, ma anche per i numerosi ospiti. La nuova costruzione, conclusa nel giugno 2009, oltre a ben integrarsi nel contesto urbano e usufruire di un orientamento possibilmente ottimale per lo sfruttamento attivo e passivo dell’energia solare, doveva essere sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico. Questo ha determi-nato una particolare attenzione nelle scelte, sia in fase di progettazione e di cantiere prima, ma anche di utilizzo poi. Il lavoro di studio, previsio-ne, simulazione e controllo sia dell’iter proget-
tuale sia di quello esecutivo ha comportato un impegno notevole e si è avvalso della consulenza tecnica di Silvano Zanella, geometra e consulen-te CasaClima.
Il legno: il fascino di un materiale “caldo”
La scelta di un edifi cio con sistema costruttivo in legno è scaturita in primo luogo dalla conoscenza di questo materiale maturata già in ambito di for-mazione universitaria dall’architetto Zanchetta. Fra i notevoli vantaggi del legno come materiale da costruzione e di “sacrifi cio” nei rivestimenti, un ruolo non indifferente per la scelta defi nitiva di questo materiale è stato giocato dal fatto di essere un materiale “caldo”. Sia quando esposto alla vi-sta, sia quando confi nato nelle strutture edilizie, il legno è in grado di rendere gli ambienti di vita accoglienti e confortevoli. Per le strutture fuori terra dell’edifi cio, sviluppa-to su più livelli sfalsati, si è optato per dei pan-nelli preassemblati in legno tipo X-lam sia per le pareti esterne che per le pareti portanti interne e per i solai. Le pareti esterne sono completate con un isolamento termico a cappotto in fi bra di legno (spessore variabile dai 12 ai 16 cm secon-do l’orientamento), in parte intonacato e in parte rivestito con listelli di legno. Sul lato interno è stata realizzata una controparete in cartongesso per le installazioni impiantistiche isolata con fi bra di canapa. La copertura ventilata è realizzata con struttura in travi di legno ed isolamento termico in fi bra di legno di spessore 20 cm. I serramenti sono in legno-alluminio con triplo vetro e rag-giungono un Uw medio di 0,84 W/m²K.L’ombreggiamento mediante, aggetto della coper-tura, dell’ampia vetrata della zona giorno e l’utilizzo di schermature mobili per le altre aperture permet-tono di ridurre i carichi termici estivi. Anche a fron-te di giornate molto calde e afose la risposta dell’or-ganismo edilizio è eccellente, rendendo l’abitazione piacevolmente vivibile anche in estate. Data l’elevata ermeticità dell’involucro, per ga-rantire sempre un adeguato ricambio dell’aria e, quindi, il massimo comfort negli ambienti inter-ni, si è resa necessaria l’installazione di un im-
pianto di aerazione controllata con recuperatore di calore. In questo modo è stato possibile ridur-re ulteriormente il fabbisogno termico dell’edi-fi cio, arrivando a un risultato fi nale di calcolo di 12 kWh/m²a. L’impianto di ventilazione con il suo sistema distributivo è stato integrato fi n dall’inizio nel progetto per meglio accordarsi con la confi gurazione degli ambienti e l’arredamento. Anche la scelta del sistema distributivo dell’im-pianto di riscaldamento relativo a ciascun am-biente è stato in parte determinato dal sistema di distribuzione dell’aria.
Il soggiorno a doppia altezza
CasaClima Apiù
indice termico 12 kWh/m2a
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L’impiantistica: una sfi da professionale
Ad un involucro in simbiosi con l’ambiente, che si termoregola in funzione di quest’ultimo, è stata affi ancata un’impiantistica effi ciente che sfrutta al massimo l’energia fornita dal sole per il riscal-damento, la produzione dell’acqua calda sanita-ria e la produzione di corrente elettrica.L’impianto solare termico è composto da collettori solari piani installati in posizione verticale sia sul lato sud-est sia sud-ovest dell’edifi cio (per un tota-le di 12,5 m²), all’insegna della totale integrazione tra architettura ed impiantistica. Questi sono col-legati con due linee all’accumulatore da 600 litri per il riscaldamento e la produzione di acqua calda istantanea. Una pompa di calore tipo acqua-aria ad inverter con resa massima di 6 kW è collegata all’accumulatore su due livelli. Questo consente di mantenere l’accumulatore a due temperature di-verse: 45°C-50°C nella parte superiore, 30°C nella
parte inferiore per l’acqua da mandare all’impian-to di riscaldamento radiante. A seconda degli am-bienti questo è collocato a pavimento, a parete o a soffi tto. L’edifi cio è anche dotato di un impianto di recupe-ro delle acque piovane per ridurre così i consumi di acqua potabile. L’impianto è costituito da una cisterna interrata da 6000 litri collegata alle gron-daie e dotata di fi ltro sensibile e pompa di pescag-gio interna per l’alimentazione delle cassette dei wc e della lavatrice. L’impianto serve anche per l’irrigazione del giardino. Nell’edifi cio è presente inoltre un impianto di aspirazione centralizzato per l’eliminazione delle micropolveri.Essendo l’alimentazione di tutti i macchinari in-stallati esclusivamente elettrica (anche il piano cottura in cucina è a induzione) si è rinunciato completamente all’allacciamento alla rete del gas metano e ad ogni altro carburante di origine fos-sile. L’impianto solare fotovoltaico da 2,88 kW, anch’esso integrato in falda, consente di coprire
con autoproduzione parte dei consumi elettrici dell’edifi cio. Ne consegue un indice di emissione di CO2 calcolato inferiore ai 3 kg /m²a che colloca l’edifi cio in classe Gold per quanto riguarda l’effi -cienza complessiva.Le prerogative di consumo e le tecniche impiega-te hanno consentito l’ottenimento della targhetta CasaClima Apiù con grande sod-disfazione da parte dei commit-tenti. Questo riconoscimento, oltre a rendere uffi ciali i ridotti fabbisogni energetici dell’edi-fi cio, l’utilizzo di materiali non nocivi per l’ambiente e la salute, l’uso di energia da fonti rinno-vabili, certifi ca anche la corretta e precisa realizzazione, ottenu-ta grazie al lavoro rigoroso del-le imprese costruttrici coinvolte ma anche all’attento controllo delle varie fasi lavorative.
La macchina di ventilazione Vista del fronte sud con l'impianto fotovoltaico integrato in copertura
Indice termico: 12 kWh/m²aEffi cienza complessiva: 14 kWh/ m²a Indice di emissioni di CO2: 3 kg/ m²a
Ubicazione: Bassano (VI)Committente: Zilio NicolaProgettista: Arch. Luisa Giovanna ZanchettaConsulente CasaClima: Geom. Silvano Zanella
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Il risparmio energetico non solo fa bene al portafoglio, ma l’ottima
qualità costruttiva di una casa progettata e costruita secondo elevati
standard di effi cienza regala a chi vi abita un valore aggiunto
diffi cilmente quantifi cabile in termini economici: il comfort interno.
Gli edifi ci effi cienti spesso vengono promos-si dai progettisti o dai costruttori per i loro
aspetti tecnologici: la voce che abbiamo raccolto esprime invece un altro punto di vista, quello di chi vive nell’abitazione e misura nella quotidia-nità i pregi di un edifi cio effi ciente anche in ter-mini di benessere. A questo proposito abbiamo intervistato con pia-cere Walter Pichierri, Lara Rizzetto e Luisa Venier, che da alcuni mesi abitano nella loro nuova casa di Cordenons (provincia di Pordenone). L’edifi cio è stato certifi cato, in collaborazione con l’Agenzia Provinciale per l’Energia di Udine, secondo lo stan-dard CasaClima A. In Friuli Venezia Giulia la cer-tifi cazione CasaClima non è obbligatoria: lo stan-dard di qualità CasaClima è scelto volontariamente dai committenti in quanto garanzia di effi cienza energetica e di un abitare moderno e confortevole. E l’esperienza di questa famiglia dimostra che si tratta di una scelta che premia.
Agenzia Provinciale per l’Energia: Innanzitutto, dove vivevate prima di abitare nella vostra nuova casa?Committenti: Prima di entrare in questa nuova casa vivevamo in un appartamento costruito negli anni ’70, con caratteristiche di isolamento termico e an-che di dimensioni completamente diverse… è una bella differenza!
APE: Passare da un appartamento anni ’70 poco o male isolato ad una CasaClima… come è maturata questa scelta?C. : L’idea di costruire un nuovo edifi cio non era le-gata inizialmente a standard particolari di effi cienza energetica… dal nostro punto di vista prevedevamo solo l’installazione dei pannelli solari per l’acqua calda sanitaria. Successivamente, discutendo con il nostro geometra, Stefano Bot, e spinti dalla sua
Le case effi cienti sono confortevoli. Parola di chi vi abita
convinzione e dalle sue argomentazioni, abbiamo valutato la possibilità di realizzare un edifi cio con caratteristiche diverse e di certifi carlo quindi secon-do lo standard CasaClima. La decisione è arrivata così in un secondo momento.
APE: L’incontro con un professionista competente e informato è stato quindi nel vostro caso decisivo…C. : Senza dubbio. Siamo giunti a questa scelta gra-zie al nostro geometra; è stato lui a interessarsi e a informarci su tutto ciò che riguardava la certifi ca-zione CasaClima e di questo dobbiamo ringraziarlo. Il suo impegno è stato essenziale per renderci con-sapevoli di ciò che comportava certifi care l’edifi cio con la procedura CasaClima e della sua importan-za, anche per avere la certezza che l’edifi cio alla fi ne rispondesse nella realtà a quanto progettato. Anche se il fatto di certifi care l’edifi cio ha rallenta-to un po’ i lavori – che sono iniziati nel maggio del 2008, mentre la casa ci è stata consegnata nell’ago-sto 2009 – questo relativo rallentamento è stato giu-stifi cato dal fatto che in cantiere sono stati utilizzati accorgimenti tecnici e una certa accuratezza che non sono soliti nell’edilizia “tradizionale”, mentre sono ingredienti fondamentali per ottenere la certifi cazio-ne CasaClima e per garantire la qualità dell’edifi cio.
APE: Il desiderio di una casa certifi cata e con una certa qualità costruttiva ha implicato un incremen-to dei costi? C. : Senza dubbio utilizzare tutte le accortezze neces-sarie nella progettazione ed in cantiere ha compor-tato un incremento dei costi rispetto alla costruzione di una casa tradizionale… ma non abbiamo comun-
que rinunciato a nulla per favorire il risparmio ener-getico. Siamo molto soddisfatti della nostra casa: tutto funziona come dovrebbe e i lavori sono stati eseguiti alla perfezione. È stato sicuramente denaro ben investito… basti pensare che quest’inverno, il primo passato nella nuova casa, non abbiamo dovu-to accendere il riscaldamento fi no a dicembre!
APE: È un bel risparmio! E questo com’è stato pos-sibile?C. : I termostati sono impostati sui 21°C, ma per molto tempo la temperatura non è scesa al di sot-to di questo livello. Questo è stato possibile grazie principalmente all’isolamento termico (un cappotto esterno da 14 cm di polistirene espanso sulle pareti e sul tetto 24 cm di lana di roccia) che è ciò che con-sente di conservare il calore all’interno dell’edifi cio, ma anche grazie all’impianto di ventilazione mecca-nica con recupero di calore che provvede al ricam-bio automatico dell’aria all’interno delle stanze. In questo modo non c’è ingresso di aria troppo fredda e così la temperatura interna non è mai scesa al di sotto dei 21°C fi no all’inizio di dicembre.
APE: Il progettista vi ha resi partecipi della scelta di materiali e tecnologie. Siete soddisfatti dell’im-pianto di ventilazione meccanica controllata?C. : Siamo stati coinvolti dal progettista in tutte le scelte relative a materiali e impianti. Per quanto ri-guarda l’impianto di ricambio automatico dell’aria, siamo molto soddisfatti di questa scelta. La diffe-renza si sente… nel naso! L’aria all’interno delle stanze è meno pesante, non ci sono mai odori e poi è sparita l’umidità; e soprattutto, non è vero che non si possono aprire le fi nestre, ma sinceramente non si sente l’esigenza di farlo. Al ricambio con-trollato dell’aria interna ci pensa l’impianto, con i vantaggi, per l’appunto, di non avere la necessità di aprire le fi nestre manualmente e di conseguen-za benefi ciare di un notevole risparmio energetico. L’aria in casa è sempre “pulita” e leggera, e la casa non si raffredda come succede quando si aprono le fi nestre d’inverno in una casa tradizionale.
APE: Si può dire che la vostra è una casa “diversa”?C. : Sicuramente il fatto di non aver dovuto accen-dere il riscaldamento fi no a dicembre fa la diffe-renza… e senza dubbio anche il fatto che la nostra casa sia certifi cata secondo lo standard CasaClima la distingue da una casa “normale”…
APE: secondo la procedura di certifi cazione Casa-Clima il certifi cato non viene rilasciato da un pro-gettista, ma da un ente terzo estraneo alla proget-tazione e costruzione dell’edifi cio, in questo caso l’Agenzia per l’Energia di Udine. Dal vostro punto di vista, questo è un dettaglio trascurabile?C. : No, affatto! La presenza di un ente terzo – l’Agenzia – è stata fondamentale per conseguire il risultato che volevamo ottenere, e quindi non è stata affatto un dettaglio trascurabile, ma una garanzia in più.
APE: Ora che vivete in una CasaClima, se vi ca-pitasse di parlare con qualcuno intenzionato a costruire una nuova casa, con-sigliereste anche a lui di optare per la certifi cazione CasaClima, ripetendo la vostra esperienza?C. : Certamente, lo stiamo già facendo. Siamo molto contenti della nostra CasaClima e non manchiamo di parlarne con amici e parenti… e oltretutto, anche se il risparmio economico garantito dall’effi cienza energe-tica è stato uno dei fattori prin-cipali nella scelta di questo tipo di casa, siamo consapevoli che un ridotto consumo di energia corrisponde a un ridotto impat-to ambientale, e quindi fa bene sia a noi sia alla Terra. Speria-mo anzi che molte altre perso-ne ripetano come noi questa scelta.
La casa in dettaglioSuperfi cie netta riscaldata: 203 m2
Volume lordo riscaldato dell’edifi cio: 960 m3
Caratteristiche dell’involucro termico pareti esterne: muratura in laterizio porizzato e pila-stri in calcestruzzo armato, spessore 25 cm con isolamento termico “a cappotto” di polistirene espanso, spessore 14 cm; copertura: tetto in legno con isolamento termico in lana di roccia, spessore 24 cm;solaio contro terra: isolamento termico in polistirene estruso, spessore 15 cmfi nestre: fi nestre in PVC, Uw=0,98 W/m2KCaratteristiche dell’impiantisticaimpianto radiante a pavimento ali-mentato da caldaia a condensazione a gas integrato all’impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria;impianto di ventilazione meccanica controllata con recupero del calore;impianto solare termico a collettori piani.Fabbisogno di calore per riscaldamento: 18,28 kWh/m2a (classe A)L’edifi cio è stato sottoposto al test di tenuta all’aria (Blower Door Test) ed ha superato la prova rientrando nel parametro richiesto per CasaClima classe A (n50,lim=1 h-1)
CasaClima A a Cordenons (PN)
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Nasce Abitare sano, la nuova brochure RÖFIX a
disposizione del pubblico in formato cartaceo e pdf.
Abitare sano è la nuova pubblicazione RÖFIX, una brochure che si sviluppa in 24 pagine
dedicate alla bioedilizia, alla salute e al benes-sere abitativo. Scaturita dall’esperienza di un’azienda che sul concetto di “vivere sano nella propria abitazione” ha investito da anni le proprie energie, Abitare sano è la dimostrazione tangibile e a portata di tutti di un vasto patrimonio di conoscenze nel set-tore dell’edilizia.
La brochure si focalizza infatti sui materiali RÖFIX specialmente studiati per la bioedilizia, descrivendone dettagli e possibili applicazioni con un linguaggio semplice e chiaro, al di fuo-ri dai tecnicismi per creare una comunicazione più agile con i veri destinatari della produzione RÖFIX, le persone che quotidianamente vivono la casa, l’edifi cio, il mondo costruito. Abitare sano
è per coloro che non sono addetti ai lavori e che tuttavia sono consapevoli dell’attualità del proble-ma ambientale e desiderano avere informazioni concrete che rispecchino la realtà.
La nuova pubblicazione RÖFIX, disponibile in lingua italiana e in lingua tedesca, è la prima di una serie di strumenti che prendono vita per attuare una precisa strategia di avvicinamento all’uomo comune, in un approccio sincero e chia-ro alle tematiche di grande attualità nel settore dell’edilizia. Oltre ad Abitare sano è in previsio-ne, infatti, una pubblicazione dedicata al tema del risanamento termico, ed altre seguiranno, per fornire prospettive accessibili che toccano i molteplici settori in cui opera l’azienda.
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per l’ambiente e l’impegno sociale.
La Wolf Haus è sempre più protagonista nella ri-nascita che si appresta ad intraprendere la città
colpita dal terremoto. Infatti dopo aver costruito oltre 550 abitazioni antisismiche, tutte certifi cate in CasaClima A, per le famiglie che avevano per-so la propria casa, ha deciso di sostenere con de-terminazione la Onlus RiLAQUILA, nata lo scor-so anno per promuovere iniziative ed sviluppare progetti che favoriscono la ripresa sociale ed eco-nomica del territorio colpito dal terremoto, e che nel frattempo è diventata negli ultimi mesi una re-altà verso la quale sia le istituzioni che i cittadini del capoluogo abruzzese guardano con favore. Le numerose iniziative che la Onlus ha promosso stanno dando prestigiosi risultati. L’asilo promesso da Wolf Haus e dalla Onlus, che ospiterà 75 bambini, è stato costruito a Sassa, una frazione dell’Aquila, nel giro di poche settimane, grazie soprattutto all’opera delle aziende che hanno partecipato attivamente alla sua realizzazione.Wolf Haus, l’azienda leader nella costruzione di edi-fi ci con struttura portante in legno, ha dato inizio ai lavori per una palestra polifunzionale ed un campo di calcio donati dalla Fondazione Milan proprio at-traverso RiLAQUILA Onlus.La Fondazione Milan infatti, desiderosa di parte-cipare attivamente al rilancio dell’Aquila e del suo territorio, ha scelto proprio la tecnologie Wolf Haus e RiLAQUILA come partner ideale per la realizza-zione di questo progetto sociale che sarà ultimato ed inaugurato entro la prima metà di maggio.RiLAQUILA inoltre si sta impegnando attivamente anche per la conoscenza e la divulgazione affi nchè la sostenibilità ed il risparmio energetico siano i
L’ Aquila: Wolf Haus e RiLAQUILA Onlus …
cardini della ricostruzione di tutti gli edifi ci pubblici e privati colpiti dal terremoto.Per questo loro impegno Wolf Haus e RiLAQUILA Onlus hanno ricevuto poco fa, presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, il premio internazio-nale “UN BOSCO PER KYOTO”, patrocinato dalla Presidenza della Repubblica, ed assegnato ogni an-no ad aziende, enti locali, associazioni, personalità scientifi che e politiche che più delle altre si sono distinte nella difesa dell'ambiente nel loro Paese e che hanno promosso la sostenibilità, il risparmio energetico e per la riduzione di gas serra nell'atmo-sfera. Il riconoscimento, conferito lo scorso anno al Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, ha con-solidato l’eccellenza e la visibilità del premio “Un Bosco per Kyoto”, polarizzando l’attenzione dei me-dia internazionali.L'Ing. Kurt Schöpfer, amministratore delegato di Wolf Haus esprime così la sua soddisfazione: “Oltre a consegnare in anticipo le case agli aquilani abbia-mo investito le nostre risorse per portare le strut-ture non solo in classe energetica A secondo legge italiana ma addirittura in CasaClima A, il massimo standard europeo nel risparmio energetico, tutto con uno standard qualitativo altissimo ed in tempi record, cose che hanno determinato l'assegnazione del premio.”Johann Waldner, presidente della Onlus RiLAQUILA ed ideatore dell' omonimo progetto di comunicazio-ne ci spiega: “La nostra associazione sta già portan-do avanti altri progetti sia nel campo del sociale che in quello del rilancio economico, e sono già in fase avanzata. Il lavoro che abbiamo svolto a L'Aquila ha contribuito a focalizzare ancora di più l'attenzione su un tema, come quello della sostenibilità ambien-tale, che rappresenta "la Scelta" che ogni nazione dovrà compiere in questo decennio appena inizia-to.” Maggiori informazioni o/e per partecipare con una donazione: www.rilaquila.it
d.d.a.s.: Ing. Dott. Kurt Schöpfer, amm. delegato Wolf Haus e Johann Waldner, Presidente RiLAQUILA ed amm. delegato Ideal
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Giocare è crescereSalute, benessere e sicurezza nel
gioco sono una realtà all’asilo nido intercomunale Le Margherite
La costruzione del nuovo asilo nido di Spilam-berto e Vignola in provincia di Modena è sta-
ta deliberata dall’Amministrazione Comunale, la quale si era riproposta obbiettivi virtuosi in termini di compatibilità ambientale, benessere e salute di utenti e cittadini.Già in fase di progettazione è stata riservata una particolare attenzione alla sicurezza, al benesse-re e alla salute dei futuri ospiti della struttura, in altre parole di bambini e personale educativo. Il progetto architettonico prevedeva anzitutto - per la realizzazione funzionale di spazi, locali e ambienti familiari, accoglienti e luminosi - forme semplici, composte di elementi tradizionali e compatti.Ruolo importante è stato affi dato al verde, fi lo con-duttore nella realizzazione di struttura e spazi: il verde si trova, infatti, sulla copertura, negli spazi verdi interni all’edifi cio, sotto i porticati che col-legano i locali agli spazi esterni e nel cortile che circonda l’asilo.La soluzione costruttiva adottata contribuisce in maniera fondamentale alla riduzione dei consumi energetici: pareti e copertura del nuovo asilo nido
sono realizzate in legno, nel rispetto dei principi sanciti dal progetto CasaClima, emblema di co-struzioni energeticamente effi cienti a favore di un ambiente più sano e vivibile. Oltre alla prestazio-ne degli elementi strutturali in legno (di superfi cie pari a ca. il 60% del totale delle superfi ci progetta-te), sono da considerare anche le qualità intrinse-che del materiale impiegato per la coibentazione dell’involucro edilizio: la fi bra di legno naturale. In termini d’isolamento è stata riservata partico-lare attenzione anche alla riduzione del rumore dell’impianto di scarico, attutendo notevolmente rumori di caduta e scorrimento dell’acqua.Per migliorare ulteriormente la sicurezza della struttura in caso d’incendio, rispetto al progetto iniziale voluto dal Comune, la resistenza al fuoco è stata portata a R60 (minimo richiesto: R30).Anche nella scelta degli impianti (di riscaldamen-to e raffrescamento, elettrico, idro-sanitario) gli obiettivi in tema di risparmio energetico e sicurez-za hanno avuto ruolo decisivo: l’impianto di riscal-damento e raffrescamento è costituito da radiatori e pannelli radianti; l’energia solare, accumulata da pannelli fotovoltaici installati sulla copertura, è utilizzata sia per la produzione di acqua calda sanitaria sia come integrazione al riscaldamento; pure l’impianto elettrico attinge energia dal siste-ma fotovoltaico.
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nuove targhetteQualità costruttiva e ridotti tempi
di realizzazione sono il sogno di molti committenti alle prese con la costruzione della propria abitazione.
Un sogno che per la famiglia Togn si è trasfor-mato in realtà. Dopo poco più di tre mesi
dall’inizio dei lavori, la famiglia ha potuto tra-sferirsi, la vigilia dello scorso Natale, nella nuova casa di Roverè della Luna. Una CasaClima Apiù, la prima certifi cata in Trentino.Quale il segreto di questa costruzione realizzata a tempo di record ma in grado di garantire un’ele-vata effi cienza e qualità?
Le scelte vincenti
Sicuramente il primo passo vincente è stato quello di scegliere un sistema costruttivo in legno, in par-te prefabbricato, che ha permesso di velocizzare le lavorazioni in cantiere.I pannelli multistrato in legno, utilizzati per tutte le pareti fuori terra, sono arrivati in cantiere già tagliati su misura e con inseriti i fori per fi nestre e porte. Qui in poco tempo sono stati fi ssati al pri-
A tempo di record
Ubicazione: Roverè della Luna (TN)
Intervento: edifi cio monofamiliare in legno
Classe energetica: CasaClima Apiù
Superfi cie netta riscaldata: 138 m²Indice termico: 29 kWh/m²a
Committente: Togn RobertoProgettazione architettonica: Ing. Stefano OstiProgettista energetico e calcolo strutture in legno: Ing. Franco Piva, Consulente energetico CasaClimaRealizzazione: Tomasini Costruzioni
InvolucroParete esterna: pannello multistrato in legno con cappotto esterno in fi bra di legno 16 cm + controparete interna riempita in fi bra di canapa 6 cm Uw= 0,16 W/m²KPrimo solaio verso garage/cantine in calcestruzzo: 15,5 cm di perlite fra listelli + fi bra di legno 6 cm Uw= 0,20 W/m²KTetto a falda: 22 cm fi bra di legno Uw=0,16 W/m²KSerramenti: triplo vetro con gas argon Ug=0,5 W/m²K
ImpiantisticaCollegamento a caldaia a gas già esistenteImpianto solare termico Ventilazione controllata con recupero di calore e fi ltri antipolline
Blower Door Test: n50= 0.42 h-1
Ubicazione: Artogne (BS)
Intervento: 3 villette residenziali a schiera
Classe energetica: CasaClima B Superfi cie netta riscaldata: 262 m²Indice termico: 44 kWh/m²a
Committente: Arca Immobiliare S.r.l.Progettazione architettonica e consulenza CasaClima: geom. Ezio Fettolini Progettazione strutture: ing. Gianpaolo MediciRealizzazione: Fettolini Costruzioni S.r.l.
InvolucroParete esterna: muratura in calcestruzzo cellulare 30 cm + cappotto in lana di roccia 10 cm Uw=0,22 W/m²KPrimo solaio: isolamento sotto caldana EPS alta densità 7 cm + massetto alleggerito termoisolante 9 cm Uw=0,19 W/m²KTetto a falda:18 cm fi bra di legno Uw=0,20 W/m²KSerramenti: doppio vetro con argon Ug=1,1 W/m²K
ImpiantisticaCaldaia a gas a condensazione per ogni alloggio
Blower Door Test: n50= 0.52 h-1
mo solaio in calcestruzzo del garage e collegati poi fra loro. Le principali lavorazioni in cantiere hanno riguardato per le pareti esterne, la posa dei serramenti e dell’isolamento termico con sistema a cappotto in fi bra di legno, per il primo solaio, la realizzazione di un massetto galleggiante su riempimento a secco in perlite fra listelli. Anche il solaio interpiano e il tetto, ambedue con strut-tura in travi di legno, sono stati completamente tagliati in offi cina e poi assemblati e completati in cantiere.Non meno importante ai fi ni del risultato fi nale è stato il fatto di affi darsi a progettisti e carpentieri competenti. In un edifi cio di elevata qualità e per di più in legno non è infatti suffi ciente solo la predispo-sizione di un disegno complessivo, ma è necessario valutare soluzioni ed elaborare ogni singolo detta-glio non lasciando niente al caso. Una progettazione attenta, sia dal punto di vista energetico che costrut-tivo, che va sempre completata da una realizzazio-ne a regola d’arte, ben coordinata nelle diverse fasi per evitare anche il più piccolo errore.E così è stato, come testimonia non solo la tar-ghetta CasaClima esposta in bella vista all’ingresso dell’edifi cio, ma anche l’ottimo risultato del Blo-wer Door Test, che attesta una perfetta ermeticità all’aria della costruzione.
Una clientela sempre più esigente spinge costruttori ed operatori
immobiliari ad investire di più non solo nella qualità energetica degli edifi ci,
ma anche nel comfort acustico.
Per le tre villette a schiera di Artogne, pri-mo edifi cio CasaClima B della Val Camoni-
ca, la committenza ha voluto garantire ai futuri abitanti non solo un buon comfort termico e un basso consumo di energia, ma anche ambienti ben isolati acusticamente sia dal mondo ester-no, sia dalle unità immobiliari adiacenti e an-che all’interno delle villette stesse fra singoli ambienti.Per raggiungere questo risultato, attestato da un collaudo acustico a fi ne lavori, si è intervenuti sia sulle partizioni interne che esterne. Le pareti divi-sorie sono state realizzate con una doppia mura-tura in laterizio di diverso spessore e densità con interposti dei pannelli in fi bra di vetro aventi uno spessore complessivo di 8 cm. Sotto tutti i pavi-menti è stato inserito un tappetino anticalpestio e sotto tutti i muri e lungo il perimetro delle stanze,
Una casa a prova di rumoredietro il battiscopa, sono state inserite fasce iso-lanti per lo stacco acustico.L’orditura portante delle falde del tetto è stata in-terrotta e scollegata fra un’unità e l’altra.Anche le tubazioni dello scarico fognario sono sta-te adeguatamente isolate dal punto di vista acusti-co. Nella scelta dei vari materiali della costruzione e dei serramenti sono stati considerati gli abbatti-menti acustici di ogni singolo materiale impiegato allo scopo di garantire, assieme ad un’accurata messa in opera, i requisiti acustici passivi imposti dalla normativa.
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nuove targhette
La costruzione di interi quartieri a basso consumo di energia rappresenta
una svolta innovativa nello sviluppo edilizio delle nostre città.
Ne è un esempio il quartiere Borgo San Fi-lippo, inaugurato lo scorso autunno a
S.Giovanni in Persiceto con una cerimonia che ha permesso a tutta la popolazione di vedere e conoscere più da vicino questa nuova ed inno-vativa realtà. Nel corso della cerimonia è stata consegnata anche la targhetta CasaClima B. La decisione della committenza, la Marefosca Costruzioni, di affi darsi alla certifi cazione ener-getica CasaClima dimostra come sempre più ope-ratori del mercato immobiliare siano interessati ad una comunicazione trasparente. Con il cer-tifi cato CasaClima gli acquirenti sono messi in grado di conoscere già in anticipo le spese per
Un quartiere fra cielo e terrariscaldamento a cui andranno incontro e possono valutare quindi meglio e con maggiori garanzie l’investimento.
Effi cienza ed energia dalla natura
Il traguardo di effi cienza perseguito con impegno dalla committenza offrirà notevoli vantaggi a chi deciderà di acquistare casa qui, a partire da una bolletta energetica fortemente ridimensionata ri-spetto ad un’abitazione standard. Grazie all’uti-lizzo di tecnologie passive come un’articolazione planivolumetrica in grado di ottimizzare l’apporto energetico solare nelle diverse stagioni, un buon isolamento termico dell’involucro e l’assenza di ponti termici, le nuove abitazioni consentono un abbattimento del fabbisogno di riscaldamento del 43% rispetto allo standard minimo attualmente previsto per legge. Il tutto a fronte di maggiori one-ri per la coibentazione che hanno inciso sul costo di costruzione complessivo per poco più del 4%.
L’utilizzo di tecnologie costruttive tradizionali pe-santi garantisce inoltre una buona inerzia termica dell’involucro e contribuisce quindi a limitare an-che i fabbisogni per il raffrescamento in estate. Le tecnologie impiantistiche installate fanno ri-corso in massima parte a fonti energetiche rinno-vabili. Una centrale termica unica con pompa di calore alimentata da 3 pozzi geotermici a scambio termico con acqua di falda fornisce il calore per riscaldamento e acqua calda che viene poi distri-buito ai diversi alloggi. In estate l’utilizzo invertito della pompa garantisce la produzione del freddo. Sia per il riscaldamento che per il raffrescamento si utilizza un sistema di distribuzione a pannelli radianti a pavimento. Un impianto fotovoltaico da 48,96 kW di potenza integrato sulle copertu-re degli edifi ci copre il fabbisogno di elettricità necessario al funzionamento della pompa. Per garantire sempre un elevato benessere per gli abitanti, gli alloggi sono tutti dotati di impianto di deumidifi cazione e di impianto di estrazione e rigenerazione dell’aria.
Ubicazione: S.Giovanni in Persiceto (BO)
Intervento: quartiere residenziale Borgo San FilippoN.° unità immobiliari: 594 palazzine per un totale di 48 unità abitative con
superfi cie dai 67 ai 92 m²7 case a schiera superfi cie 119 m²4 case monofamiliari 149-165 m²
Classe energetica: CasaClima B Superfi cie netta riscaldata: 5379 m²Indice termico: palazzine: 34-36 kWh/m²a
schiere 47 kWh/m²acase monofamiliari 33-34 kWh/m²a
Committente: Marefosca Costruzioni S.r.l.Progettazione architettonica ed urbanistica: Studio Cosmi & Bonasoni Architetti S.r.l. Progettazione impianti: per.ind. Gilberto Vicoli, per.ind. Diego MatsecheckConsulente CasaClima: arch. Emanuele CosmiRealizzazione: Marefosca Costruzioni S.r.l.
InvolucroParete esterna intonacata: muratura in laterizio alleggerito 30 cm + cappotto in EPS con grafi te 10 cm Uw=0,20 W/m²KParete esterna facciavista: muratura in laterizio alleggerito 30 cm + EPS 10 cm+ laterizio facciavista da 12 cm Uw=0,19 W/m²KPrimo solaio: isolamento sopra il massetto XPS 14 cm Uw=0,19 W/m²KTetto a falda: isolamento in fi bra di legno 19 cm Uw=0,19 W/m²KTetto piano: isolamento in XPS da 14 cm sopra il solaio Uw=0,22 W/m²KSerramenti: doppio vetro con gas argon Ug=1,1 W/m²K
triplo vetro sui lati Nord Ug=0,6 W/m²K
ImpiantisticaCentrale termica unica per tutto il quartiere con pompa di calore alimentata ad acqua di falda sia per il riscalda-mento che raffrescamento che produzione di acqua calda sanitaria Impianto fotovoltaico da 48,96 kW di potenza
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Una casa sana, confortevole e bella, e la tutela del clima
non si escludono, le case Baufritz ne sono il migliore esempio.
L’esclusivo isolamento in trucioli di legno e il vasto impiego del legno nella costruzione complessiva
generano un clima abitativo eccellente. I criteri del-la bio-edilizia vengono applicati in modo rigoroso dalla progettazione alla realizzazione. L’assenza di sostanze nocive e allergeni viene verifi cata per tutti i materiali. L’intera progettazione, in stile tradizio-nale o moderno, viene fatta insieme al committente. Le tecnologie adottate permettono di ridurre al mi-nimo i costi energetici e di rispettare l’ambiente.
Cosa rende tanto speciali le case Baufritz?Dagmar Fritz-Kramer: Innanzitutto che ogni casa viene progettata secondo i personali desideri e gusti del cliente. Ma per noi il valore di una casa non dipen-de solo dal suo aspetto, ma anche da costi energetici contenuti e molti altri dettagli di qualità, oltre che ad
Architettura di qualità bioun metodo costruttivo bio-edilizio complessivamente perfetto e sostenibile. Per noi è fondamentale poter garantire ai nostri clienti di abitare in una casa priva di sostanze nocive, tossiche e inquinanti. Noi la chia-miamo la casa integralmente sana, a cui abbiamo dedicato decenni di ricerche, collezionando dozzine di brevetti e studiando ogni minimo dettaglio. Le ca-se ad alta effi cienza energetica riprovata hanno un valore maggiore anche in caso di vendita.Come fanno i clienti ad essere sicuri che i mate-riali da costruzione impiegati siano veramente privi di sostanze nocive?DF: Noi manteniamo ciò che promettiamo, e fornia-mo le certifi cazioni corrispondenti. Si tratta di uno speciale certifi cato di salubrità, oltre delle certifi ca-zioni di qualità, energetica e sulle emissioni di CO2.E cosa signifi ca nello specifi co?DF: Ciascun cliente riceve i risultati di una misurazione delle sostanze nocive presenti nell’aria riguardanti la propria casa, questo garantisce nero su bianco che la ca-sa è sana. Solo chi è sicuro al 100 % dei materiali che usa può dare al cliente queste certezze. Ci teniamo al nostro motto “costruire sano per l’uomo e la natura”.
I moderni sistemi di protezione contro il sole e le intemperie consentono di regolare, a piace-
re, luce e ombra, proteggono al contempo dagli sguardi indiscreti e, grazie alle loro ottime pro-prietà isolanti, risparmiano energia. Disponibi-li in svariate forme e colori, essi si presentano come un complemento d’arredo architettonico che conferisce un tocco di vivacità agli ambienti interni ed esterni. Un creatore di tendenza in questo settore è l’azienda altoatesina HELLA.I prodotti HELLA convincono per la qualità su-periore assoluta e la funzionalità perfetta. Essi soddisfano tutti i requisiti di un prodotto d’ec-cellenza: durata, design di qualità ed effi cienza energetica.Le tapparelle HELLA proteggono dal sole, dagli sguardi indiscreti, dal rumore e dalle intemperie e allo stesso tempo consentono un vero e proprio risparmio di energia. L’innovativa tapparella alla veneziana permette, inoltre, la regolazione gra-duale della luce in entrata. La veneziana esterna HELLA coniuga i vantaggi della tapparella con quelli della veneziana, offrendo l’abbinamento
Un clima perfetto
ideale tra i due prodotti e convincendo per il mas-simo comfort d’uso. Un sistema particolarmente intelligente è il HELLA trav: un architrave per porte e fi nestre, disponibile in tutte le misure, a seconda dello spessore della muratura. Nel trav si possono successivamente montare tapparelle per interni ed esterni e zanzariere. Il tutto con uno straordinario isolamento termico.Per quanto personalizzata sia la disposizione di appartamenti e uffi ci, HELLA sviluppa per la sua clientela prodotti per la protezione dal so-le e dalle intemperie altrettanto personalizzati. Tutto viene approntato su misura con l’utilizzo di materiali pregiati. Per questo motivo possono essere rilasciate garanzie di assistenza di lunga durata.
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59KlimaHaus | CasaClima 02/2010
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RAl fondatore ed attuale Presidente, Giuseppe Simeonato,
rivolgiamo alcune domande sulla storia e sul futuro dell’Azienda
Da quanto tempo operate nel settore dei serra-menti in legno?L’Azienda è nata nel 1962 e da allora ha sempre pro-dotto serramenti esterni e porte interne in legno.Vi occupate esclusivamente di prodotti in legno? L’Azienda ha maturato una vasta esperienza nella lavorazione di questo magnifi co materiale. Produ-ciamo anche serramenti in legno-alluminio e porte interne con stipiti in alluminio o in acciaio oltre a commercializzare portoncini blindati, ma il cuore della nostra Azienda rimane il legno, per una pre-cisa decisione strategica oltre che etica. L’uso del legno è una scelta eco-compatibile, rinnovabile e ri-ciclabile che contribuisce allo sviluppo di un’edilizia sostenibile. I Vostri serramenti permettono un reale rispar-mio energetico?
Simeonato Serramenti S.p.A.
I serramenti in legno consumano poca energia du-rante tutto il loro ciclo di vita, coniugando così ri-sparmio energetico, economico e comfort. I nostri serramenti raggiungono valori della trasmittanza termica certifi cati dall’IFT di Rosenheim che sono i più bassi sul mercato, fi no a Uw=0,7 W/m2K, adat-tissimi all’impiego in edifi ci classe A o passiviCosa vi ha condotti a diventare Partner CasaClima?La Simeonato si riconosce nell’impegno a promuovere un nuovo tipo di edilizia a basso impatto ambientale tesa ad ottenere il massimo benessere abitativo, mi-gliorando la qualità della vita creando ambienti sani e confortevoli. La scelta di entrare in partnership con l’Agenzia CasaClima è stata dunque naturale.
L’Università di Padova ha dimostrato che un tetto ventilato con Barriera Radiante mantiene
fresche le mansarde in estate.
Le Barriere Radianti, strumento effi cace per migliorare l’isolamento termico dei tetti, par-
ticolarmente in estate, sono state oggetto di un recente studio effettuato dalla facoltà di Fisica Tecnica dell’Università di Padova, che ha di-mostrato come un tetto ventilato “leggero”, con 12 cm di isolante (ad es. polistirene estruso) e munito di barriera radiante, è più effi cace di un tetto tradizionale. Lo studio dimostra come tali coperture siano conformi a quanto previsto dal recente D.P.R. 2 aprile 2009, n°59 in materia di rendimento energetico in edilizia. L’aggiunta di una barriera radiante sopra la camera di ven-tilazione blocca la quantità di calore irraggiata dalle tegole verso l’isolante tradizionale, ridu-cendo notevolmente il fl usso di calore in entra-ta: la maggior parte del calore irraggiato dal sole
Barriere radianti
scalda le tegole ma non viene trasmesso all’iso-lante sottostante. Il tetto ventilato munito di bar-riera radiante si dimostra più effi cace nel proteg-gere dalle sovratemperature estive, con un cari-co di condizionamento inferiore del 37% rispetto al tetto tradizionale. In inverno la barriera ra-diante limita la dispersione di calore irradiato dal tetto, in particolare durante la notte. Il calore emesso per radiazione infrarossa dal tetto viene rifl esso compensando la perdita del calore irra-diato dal sole di giorno e consentendo un leggero guadagno termico globale (circa il 6%).
Nordtex Srl, Via Prati all’Ospizio, 6 - 39043 Chiusa (BZ) Tel. 0472 847110 Fax 0472 523471 Cell. 335 48 22 [email protected] | Per scoprire tutta la nostra gamma prodotti visita il sito www.nordtex.it
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Negli ultimi mesi hanno avuto luogo diversi in-contri tra delegazioni dell’Alto Adige e della
Russia, con la certifi cazione CasaClima al centro dell´interesse. Anche in Russia cresce l’esigen-za di costruire con elevata effi cienza energeti-ca e senza trascurare il comfort abitativo. Am-ministratori russi si sono convinti del progetto CasaClima non solamente in occasione di visite a Bolzano, ma anche in occasione di presenta-zioni in Russia. Nella foto: Gianguido Piani illu-stra il sistema CasaClima il 30.11.2009 durante la conferenza sull’energia nella regione (Oblast’) di Pskow.
CasaClima presentato in Russia
Si è concluso il primo corso “La posa del serramento”
A fi ne marzo 2010 si è concluso il primo percorso formativo
“Qualità CasaClima nella posa del serramento - 1° e 2° livello” offerto
dall’Agenzia CasaClima.
I partecipanti, sia progettisti, serramentisti, che artigiani posatori, si sono mostrati molto sod-
disfati della formazione a loro offerta. Durante il corso, attraverso dei workshop, hanno elaborato soluzioni per i dettagli costruttivi riguardanti la posa in opera del serramento secondo i criteri di qualità CasaClima. Molto importante è stata la possibilità di confron-tarsi con esperti e colleghi e trovare soluzioni reali attraverso uno scambio di idee e grazie anche alla professionalità e competenza dei relatori. Il clima di collaborazione e l’interagire tra i vari attori (pro-
gettisti, serramentisti, posatori) è stato positivo per tutti, senza preclusioni e pregiudizi. Lo scopo di questa manifestazione, oltre che offrire una formazione personale ai partecipanti, è quello di aumentare la visibilità e la qualità dell’informa-zione verso i clienti fi nali in modo che possano ap-prendere di più dal loro progettista e costruttore in materia di serramenti. I nominativi dei nuovi “Professionisti per la po-sa dei serramenti di Qualità CasaClima” sono stati pubblicati sul sito dell’Agenzia CasaClima. www.agenziacasaclima.it
Il progetto ClimaHotel ha suscitato molto interesse dalla sua presentazione lo scorso ottobre. Le ri-
chieste sono arrivate non solo da località dell’arco alpino, ma anche da zone dell’area mediterranea. Al momento il progetto è ancora in fase di elabora-zione ed ampliamento, in modo che possa essere adattabile a diverse realtà climatiche e disponibile sia per strutture nuove che per edifi ci risanati.
Molto interesse per ClimaHotelLa certifi cazione ClimaHotel è già stata presentata a numerosi convegni, sia in Italia che all’estero, ad esempio lo scorso marzo in Sardegna, dove la Ca-mera di Commercio Italo-Tedesca sta lavorando ad un progetto per introdurre nel settore turistico le energie rinnovabili. Anche la formazione per audi-tori ClimaHotel è in via di sviluppo e i primi corsi inizieranno nell’autunno 2010.
La prima CasaClimanature
Mercoledì 7 aprile 2010 l’Assessore Michl Lai-mer e il direttore dell’Agenzia CasaClima
Norbert Lantschner hanno consegnato la prima targhetta CasaClimanature alla nuova scuola ma-terna di Riscone, vicino a Brunico (BZ). Grazie a questa nuova certifi cazione è possibile valutare, assieme al fabbisogno energetico di un edifi cio,
anche la sua qualità ecologica secondo criteri obiettivi e trasparenti. Una CasaClimanature è un edifi cio che utilizza l’energia in maniera intelli-gente, raggiunge un elevato risparmio energetico e rispetta l’ambiente. La scuola materna di Ri-scone/Brunico è il primo edifi cio a ricevere que-sta certifi cazione.
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À THERMOHANF-PLUS è il primo coibente in fi bre di canapa naturale al 100 %.
Anziché utilizzare additivi chimici, l’azienda bavarese Hock punta sulla fi bra di sostegno
di mais per dare fl essibilità al prodotto. Con un valore Lambda (λD) di 0,038 THERMOHANF-PLUS garantisce un ottimo isolamento termo-acustico, creando un gradevole clima abitativo. Il coibente, in oltre, possiede una buona capacità di igrorego-lazione e contribuisce notevolmente a prevenire la muffa, perfi no in situazioni di forte umidità.
Dalla semina al montaggio
Nella coltivazione della canapa è possibile rinunciare all’utilizzo di qualsiasi fi tofarmaco perché già dopo pochi giorni dalla semina, le piante fanno ombra sul terreno, togliendo luce a qualsiasi pianta infestante. Dopo il raccolto, la canapa lascia un terreno friabile e senza erbacce. In un metro cubo di pannello coi-bente in fi bra di canapa si osserva l’accumulo di 60
Il coibente naturale al 100%
kg di anidride carbonica. Tolti i 46 kg di anidride carbonica rilasciati nell’atmosfera con la produzio-ne di THERMOHANF-PLUS, il bilancio CO2 risulta in positivo. Scegliendo THERMOHANF-PLUS, scegli quindi di togliere all’atmosfera 13 kg di CO2 per ogni metro cubo di pannelli montati. La distribuzione dei prodotti THERMOHANF in Italia avviene tramite la Naturalia-BAU Srl con sede a Merano.
INFONaturalia Bau SrlVia Carlo Abarth 20 | 39012 Merano (BZ) Tel. 0473 499050 | Fax 0473 [email protected] | www.naturalia-bau.it
INFOALPI Fenster SrlVia Giovo 140 | 39010 Rifi ano (BZ) Tel. 0473 240300 | Fax 0473 240400 [email protected] | www.alpifenster.it
La maggior parte dell’energia in Italia viene consumata dal
riscaldamento. Bisogna cambiare.
È un fatto che non sorprende se si considera che 3/4 degli edifi ci attualmente esistenti sono sta-
ti realizzati prima del 1981, quando il risparmio energetico era un concetto lontano.Oggi, sempre più dobbiamo pensare alla ristruttu-razione delle case esistenti con l’obiettivo di consu-mare meno risorse energetiche. Vivere in un edi-fi cio riqualifi cato secondo i principi del risparmio energetico offre vantaggi evidenti, come maggiore comfort, riduzione dei costi di riscaldamento e raf-frescamento, protezione dell’edifi cio dai danni pro-
Ristrutturare con sistemavocati da perdite, condensa o muffe ed incremento del valore di mercato dell’immobile. ALPI Fenster, produttore leader di fi nestre e porton-cini in legno e legno-alluminio ed attiva nel campo del risparmio energetico, offre soluzioni di sistema collaudate che aiutano a consumare meno ener-gia. ALPI Fenster con la sua esperienza propone ai clienti l’elaborazione di soluzioni per risolvere al meglio i problemi che possono sorgere tra fi nestra e muro e per evitare i classici ponti termici come cassonetti avvolgibili interni o davanzali passanti.In più ALPI Fenster offre l’installazione a regola d’ar-te su un falso telaio. Nell’installazione è importante considerare l’impermeabilità all’aria della giunzio-ne muro-fi nestra; la sola applicazione di schiume poliuretaniche non è suffi ciente.La cura dei dettagli è già metà dell’opera ed una buona progettazione fa la differenza! Una ALPIfi nestra dall’inter-
no: non si vede il cassonetto perché si trova sul lato esterno della fi nestra
La parte in alto della fi nestra dall’esterno
La Provincia di Bolzano viene lodata da Legambiente per l’impegno
profuso nella produzione di energia da fonti rinnovabili. È quanto
si evince dal Rapporto annuale sui Comuni rinnovabili 2010,
presentato il 23 marzo, a Roma nell’ambito di un convegno.
Soddisfatto l’assessore provinciale all’ambien-te ed energia, Michl Laimer,dal momento che
gli apprezzamenti giungono da un ente indipen-dente quale Legambiente. Nel Rapporto annua-
le sui Comuni rinnovabili 2010 è riferito che “La Provincia di Bolzano è quella che in questi anni ha messo in campo le più effi caci e ambiziose politiche ed ha disegnato la più chiara prospettiva di innovazione con l’obiettivo di uscire progres-sivamente dalle fonti fossili”. Già ora, infatti, il 56 per cento
del fabbisogno energetico altoatesino è coperto con fonti rinnovabili, che dovrà giungere al 75 per cento entro il 2020.
Energie rinnovabili in Alto Adige
Centrale di teleriscaldamento di Laces.
Prendendo in esame l’approvvigionamento ener-getico nei comuni Legambiente ha constatato che 6.993 comuni a livello nazionale fanno ricorso ad almeno una forma di energia rinnovabile. Tra i 15 “Comuni 100% rinnovabili” fi gurano 10 Comuni al-toatesini. Tra questi il premio 2010 va a Sluderno per il mix di diverse fonti rinnovabili.Per quanto at-tiene il solare termico, al primo posto si posiziona Fié allo Sciliar con la maggiore superfi cie di collet-tori solari per la produzione di acqua calda, seguito da quello di Terento. Bolzano, invece, risulta esse-re la città con la maggiore superfi cie in assoluto di collettori solari, mentre il comune di Valle Aurina fi gura quale secondo comune in Italia a produr-re la maggior quantità d’energia da mini centrali idroelettriche.L'Alto Adige si attesta ai vertici anche per quanto attiene l'impiego di biomassa: Dobbiaco è al secondo posto in riferimento alla produzione di energia elettrica da biomassa, mentre Brunico è al primo posto per la produzione di calore da bio-massa. Come sottolinea l’assessore Laimer con le centrali di teleriscaldamento realizzate, in tutto 63, copriamo un quarto del fabbisogno termico della abitazioni private.I comuni altoatesini si posizio-nano ottimamente anche in altre singole categorie tipologiche.Come sottolinea l’assessore Laimer il Rapporto di Legambiente costituisce un’ulteriore conferma di percorrere la strada giusta ed un ulte-riore stimolo a proseguirla.
L'assessore Michl Laimer
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A Fiera specializzata per l’effi cienza energetica e la sostenibilità
in edilizia a Bastia Umbra
Dopo la grande soddisfazione per la seconda edi-zione itinerante di Klimahouse, che si è tenuta
lo scorso ottobre a Bastia Umbra, Fiera Bolzano ha deciso di mantenere il quartiere fi eristico di Bastia anche per la prossima edizione della fi era specia-lizzata per l’effi cienza energetica e la sostenibilità in edilizia, che si terrà dall’8 al 10 ottobre 2010.
La sfi da della riqualifi cazione
La scorsa edizione di “Klimahouse Umbria” ha registrato 4.500 visitatori provenienti da sedici regioni italiane che hanno approfi ttato delle 135 aziende espositrici per informarsi dimostrando un vivo interesse da parte del centro-sud per le tema-tiche proposte. L’Italia offre un potenziale enorme nell’ambito della riqualifi cazione energetica e gli italiani han-no un’alta considerazione della propria casa, per questo sono consapevoli che gli interventi di riqua-lifi cazione energetica degli edifi ci ne farebbero cre-scere il valore. Per i prossimi 5-10 anni le famiglie italiane dovranno cimentarsi in vari interventi di risanamento della propria abitazione e di conse-guenza avranno sempre più la necessità di infor-marsi e conoscere i prodotti presenti sul mercato. Per questo motivo le aziende altoatesine hanno già iniziato i preparativi per l’edizione 2010 per espor-tare il know-how nel campo della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile, ma anche le aziende del centro-sud si stanno muovendo velocemente verso questa direzione confermando la loro pre-senza alla kermesse, grazie alla soddisfazione degli espositori durante la precedente edizione.
Klimahouse Umbria 2010 In isolamento, il progresso è anche di fare sempre più piccolo, più sottile e più effi ciente
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INNOVAZIONE PER UN MIGLIOR ISOLAMENTO
Gilberto Castoldi, responsabile commerciale Italia di TOPHAUS (Bressanone), afferma: “Gli operatori di settore locali, i tecnici così come il pubblico fi nale che abbiamo incontrato sono interessati alle ultime novità in tema di sostenibilità e Bastia Umbra è la sede idea-le per ospitare l’edizione itinerante di Klimahouse: la sua posizione strategica la rende facilmente raggiun-gibile da tutte le regioni del centro-sud Italia”. Dello stesso parere anche Moreno Tiberi, titolare dell’impresa edile GALLANO Spa di Bastia: “Klima-house Umbria è davvero una bella iniziativa. Nella nostra regione sentivamo la necessità di un evento autorevole e specializzato che richiamasse anche l’attenzione delle regioni vicine e questa manifesta-zione è stata per noi un’ottima opportunità”.
Convegni e visite guidate
La manifestazione è corredata da molteplici momen-ti d’incontro e convegni di primo livello in cui i rap-presentanti del settore si confronteranno per capire le evoluzioni future nel campo dell’edilizia sostenibi-le. Architetti, ingegneri, progettisti, imprese edili non possono perdere l’occasione di assistere al convegno “CasaClima – costruzione sostenibile” organizzato da Fiera Bolzano Spa in collaborazione con l’Agenzia CasaClima di Bolzano, il convegno di Legambiente, di Sinergie Moderne Network e di ANIT, Associazio-ne Nazionale per l’isolamento termico e acustico.Inoltre, Fiera Bolzano propone visite guidate di CaseClima in Umbria e organizza un forum per offrire agli espositori la possibilità di presentare i propri prodotti, novità e servizi.
Tutte le informazioni alla pagina:www.klimahouse-umbria.it
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Permeabilità all’aria UNI EN 1026 UNI EN 12207 CLASSE 4
Tenuta all’acqua UNI EN 1027 UNI EN 12208 CLASSE 9A
Resistenza al carico del vento UNI EN 12211 UNI EN 12210 CLASSE C5
Resistenza alla torsione statica UNI EN 948 UNI EN 14351-1 CLASSE passa
Trasmittanza termica UNI EN ISO 10077-1 UNI EN ISO 10077-2 U=1,6 W/mK
Potere fonoisolante UNI EN 140/3:2006 db. 46
Resistenza all’effrazione e classificazione UNI EN 1627-2000
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Vedere da vicino le soluzioni tecniche dell'edilizia a basso
consumo energetico, toccare con mano i materiali utilizzati,
parlare direttamente con i progettisti degli edifi ci CasaClima: tutto ciò è
possibile grazie ad enertour. Il progetto enertour del TIS innovation park consi-ste in visite tecniche guidate ad oltre 150 edifi ci a basso consumo energetico e impianti a fonte rin-novabile situati in Alto Adige, la provincia all'avan-guardia nel settore della sostenibilità energetica. A maggio un'escursione destinata a progettisti e operatori del settore permetterà di visitare diversi edifi ci certifi cati CasaClima, di cui uno in fase di cantiere. Il programma dettagliato sarà a breve di-sponibile sul sito www.enertour.bz.it. Per gruppi di persone vengono inoltre organizzate escursioni su misura, secondo gli interessi dei partecipanti. Per maggiori informazioni: [email protected] - T. 0471 068 047.
Visite tecniche ai migliori edifi ci
CasaClima
L’Agenzia CasaClima, su invito della Camera di Commercio,
ha partecipato alla Fiera Ecobuild nei giorni dal 2 al 4 marzo 2010.
Ed Milliband, il Segretario di Stato inglese per l’energia e la protezione del clima, ha dovuto
farsi strada fra la folla per riuscire ad entrare in fi era il giorno dell’apertura. Nel corso delle tre giornate la fi era è stata visitata da una moltitu-dine di persone. Quest`anno la fi era, fondata 4 anni fa, è stata un evento ancora più grande, aumentando del 20% il numero dei suoi visitatori rispetto al 2009 e rag-giungendo le 41.000 presenze. Questo dimostra che anche in Gran Bretagna il tema dell’effi cienza energetica e della progettazione innovativa sono attuali nonostante la crisi. Il numero degli espositori è impressionante – oltre 1.000 espositori hanno voluto offrire ai visitatori i loro prodotti per un costruire sostenibile.
Ecobuild 2010Earls Court London
Iniziativa interessante di questa fi era sono stati gli “Ecobuild Installer”, oltre 90 presentazioni e di-mostrazioni che hanno soddisfatto la sete di cono-scenza dei visitatori.Anche il programma del convegno della fi era si è dimostrato molto coinvolgente. I visitato-ri hanno potuto prender parte gratuitamente a oltre 100 diverse manifestazioni. Molti esper-ti del settore hanno messo a disposizione le lo-ro conoscenze. La responsabile dell’organizza-zione di Ecobuild, Moira Edwards, aggiunge: “Siamo stupiti dell’accoglienza e dell’interes-se che ha ricevuto questa fi era e che va sem-pre aumentando. L’anno prossimo dovre-mo trovare un’area più grande per questa manifestazione.”Per CasaClima i tre giorni di fi era sono stati molto produttivi, in quanto si è potuto presentare la cer-tifi cazione CasaClima a molte persone interessate. Allo stesso tempo da questa esperienza a Londra è stato possibile trarre nuovi impulsi per il nostro lavoro.
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Per raggiungere ottime performance di isolamento e tenuta
servono vetri spessi e pesanti. Nel mercato dei serramenti è in atto
un cambiamento: aumentano spessori e portate e arrivano nuove soluzioni
per sostenere il peso degli infi ssi di nuova generazione.
I serramenti di oggi pesano più di quelli di dieci o venti anni fa. Il motivo? Per raggiungere i li-
velli di isolamento termoacustico richiesti dalla normativa e dal mercato servono vetri perfor-manti, doppi o tripli, caratterizzati da maggiore spessore e maggiore peso. Di rifl esso, anche i serramenti diventano più spessi e pesanti. Cosa cambia per i progettisti? Ecco quello che c’è da sapere per le diverse tipologie di serramenti.
Finestre e porte-fi nestre
Nel settore delle fi nestre e delle porte-fi nestre in legno la tendenza è quella di passare da profi li di 68 mm di spessore a 78 mm o addirittura a 92 mm. Qualche costruttore d’oltralpe si è spinto fi no ai 108 mm!
Serramenti: una nuova generazione di pesi massimi
L’aumento degli spessori interessa anche i serra-menti in altri materiali, dal PVC ai sistemi misti legno-alluminio. Ma quanto può arrivare a pesare oggi una fi nestra o una porta-fi nestra altamente isolante?
Facciamo i conti
Prendiamo come esempio una porta-fi nestra alta 2,3 m e larga 1,1 m, con un’area di 2,3x1,1=2,53 m2. Vogliamo un isolamento termoacustico ottimo, quindi scegliamo una vetrocamera tripla con le se-guenti caratteristiche: 44.1 basso emissivo, 12 mm di intercapedine, 6, 12 mm di intercapedine, 55.1 basso emissivo con foglio di PVB fonoassorbente1.Le prestazioni di un vetro come questo sono eccellenti:
isolamento termico U• g = 0,7 W/m2K, con due ca-mere che isolano termicamente meglio di una;abbattimento acustico Rw = 45 decibel, con • un’asimmetria tra lo spessore del vetro esterno e quello interno che riduce l’effetto risonanza.
Fin qui le performance. E il peso?Se 1 m2 di vetro semplice dello spessore di 1 mm pesa 2,5 kg, la nostra vetrata tripla con ben 4+4+6+5+5 = 24 mm di spessore del vetro, pese-rà 2,5 x 24 = 60 kg al m2. Moltiplicando il peso al metro quadro per l’area della porta-fi nestra, otteniamo il peso del vetro sul nostro serramento:
Serie tecnica a fascicoli- Il serramento-2
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Scorrevoli
Gli scorrevoli sono la tipologia di serramento che risolve il problema del peso nel modo migliore. Il foro nel muro è molto grande e il vetro per chiu-derlo pesa troppo perché una fi nestra lo possa sostenere? In questi casi la scelta giusta sono le ante scorrevoli: il peso non si scarica solo su due punti di aggancio come accade per le fi nestre, ma sulle ruote dei carrelli inferiori che scorrono sui relativi binari.La distribuzione omogenea del carico consente di aumentare – e di molto! – il peso del serramento. I meccanismi per alzanti scorrevoli presenti sul mercato permettono di reggere ante persino di 400 chili.In questi casi la sfi da dei costruttori di serra-menti è di fare in modo che, nonostante il peso, le ante siano facili da movimentare. Per esem-pio grazie a degli speciali carrelli brevettati: in fase di apertura dell’alzante scorrevole le mol-le interne al carrello si estendono, aiutando a sollevare l’anta e alleggerendo lo sforzo di manovra.Se l’estetica è il punto di forza di questi maxi serramenti, quali sono le loro prestazioni? In linea di massima, le profi lature degli scorrevoli sono più semplici e dunque meno performanti rispetto a quelle di una fi nestra. Anche in que-sto caso, però, la ricerca e lo sviluppo hanno fatto passi da gigante. Infatti si stanno diffon-dendo alzanti scorrevoli dove la profi latura tradizionale è stata sostituita da una sago-matura che ricorda quella tipica di una fi ne-stra. Le infi ltrazioni d’acqua si trovano così di fronte a una barriera, che rende lo scor-revole più resistente all’azione combinata di pioggia e vento e che gli permette di eguaglia-re le prestazioni di una fi nestra nelle prove di laboratorio.
E il montaggio?
Da questa panoramica sui serramenti di grandi portate emerge che le soluzioni tecniche per rea-lizzarli ci sono. È chiaro che questi “pesi massimi”, una volta prodotti, vanno poi installati sull’edifi cio a cui sono destinati. Allo spostamento e al fi ssaggio di infi ssi così poco maneggevoli va dedicata un’at-tenzione speciale. Per quanto riguarda lo sposta-mento, impresario e progettista devono prevedere sin dall’inizio il costo di un numero adeguato di operai e delle apposite attrezzature per il trasporto (per esempio gru, macchinari con ventose e cinghie e simili), più il tempo necessario al montaggio.Tutt’altro che trascurabile, poi, è il sistema di fi s-saggio, che deve reggere il peso delle ante in totale sicurezza e nel tempo. È necessario che il contro-telaio sia ancorato stabilmente al muro, e che lo sia anche il telaio del serramento rispetto al controte-laio e al muro stesso. Più nello specifi co, il progetto di posa dovrebbe prevedere una distanza tra gli angoli e i punti di fi ssaggio non superiore ai 15 cm, mentre tra un punto di fi ssaggio e l’altro la distanza non dovrebbe andare oltre i 70 cm. È consigliabile, infi ne, che le viti di fi ssaggio siano collocate in cor-rispondenza dei punti di chiusura della ferramenta e che siano scelte tenendo conto del materiale in cui è realizzata l’opera muraria.
Elisabetta Volpe
60x2,53=151 kg. Infi ne aggiungiamo il peso del profi lo in legno, circa 25 kg (meno nel caso del PVC). La porta-fi nestra in legno dell’esempio pe-serà 151+25 = 176 kg. Più di un quintale e mezzo, davvero notevole!
Realizzabilità
È chiaro che, per realizzare un serramento del ge-nere in totale sicurezza per l’utilizzatore fi nale, tut-te le componenti che ruotano attorno alla fi nestra devono adattarsi all’evoluzione in corso. In parole semplici, i meccanismi devono poter reggere questi “pesi massimi”. Sul mercato italiano sono già appar-se soluzioni ad hoc. Si tratta di cerniere più grandi e robuste di quelle standard, in grado di assicurare un ancoraggio saldo della fi nestra o della porta-fi nestra al suo telaio. Gli ultimi modelli di cerniere possono sostenere ante fi no a 180 chili di peso.
Bilici
I bilici sono fi nestre che ruotano non attorno all’asse laterale bensì centrale. Ne consegue un grande vantaggio: dato che l’ancoraggio dell’anta
al telaio non è laterale, non sono soggetti al fe-nomeno del “calo dell’anta”2 che può affl iggere fi nestre e porte. Al contrario, il peso del serra-mento si scarica in modo omogeneo, sia che la rotazione avvenga attorno all’asse verticale sia orizzontale. La conseguenza è che una fi nestra a bilico può chiudere un foro molto più grande rispetto a quanto possa fare una fi nestra classica. Basti pensare che la portata dei meccanismi che reggono questa tipologia di serramento arriva fi -no a 300 chili.Apprezzati dagli utilizzatori fi nali per le grandi dimensioni della vetrata ma anche per la pulizia agevole della superfi cie esterna e per l’ingombro minimo quando la fi nestra è aperta, come si com-portano i bilici rispetto agli agenti atmosferici? Molto bene. Anche se si tratta di un serramen-to speciale che non rientra nella produzione di serie, i costruttori che realizzano i bilici hanno raggiunto buoni risultati nei test di laboratorio: dalla classe 4 di permeabilità all’aria (in una scala da 1 a 4) alla classe 7A di tenuta all’acqua (che corrisponde a pioggia battente con 7 litri d’acqua al minuto e vento a circa 80 chilometri orari; la scala va da 1 a 9).
1 44.1 è la misura del primo vetro stratifi cato, ovvero due lastre di 4 mm di spessore tenute insieme da una pellicola plastica trasparente di 1 mm che evita il distacco di schegge in caso di urto; 12 mm corrispondono allo spazio vuoto tra il primo e il secondo vetro; 6 mm è lo spessore del vetro centrale; 12 mm corrispondono alla seconda intercapedine vuota; 55.1 è la misura del terzo vetro, composto da due lastre da 5 mm tenute insieme da una pellicola di PVB (po-livinilbutirrale) fonoassorbente.
2 Per “calo dell’anta” si intende il fenomeno per il quale, con il trascorrere del tempo, l’anta del serramento tende a scendere (calare) per effetto del suo stesso peso.
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TIPS AND TRICKSProCasaClima 2009Questo numero della rivista
CasaClima tratta il tema dei materiali isolanti; andremo dunque ad
analizzare come con ProCasaClima sia importante defi nire correttamente
le stratigrafi e per valutare i benefi ci della coinbentazione.
Prima di addentrarci su "come" il programma cal-cola la trasmittanza termica è necessario pre-
mettere che tale calcolo si basa sulla norma UNI EN ISO 6946 per il calcolo delle strutture disomogenee; tale calcolo, a differenza di quello basato sulla tra-smittanza media, considera anche l'effetto del ponte termico dato dalla disomogeneità dei materiali. Ma cosa si intende con il termine struttura diso-mogenea ? Una struttura si defi nisce tale quando nel pacchetto stratigrafi co, una o più componenti stratigrafi che so-no defi nite mediante materiali tra loro diversi, quindi aventi diversi valori di conducibilità termica. Vedremo in questa Tips come il programma di calcolo ProCasaClima 2009 riesca ad effettuare questo tipo di calcolo. Prendiamo come esempio la struttura indicata in Fig. 1.Da una prima verifi ca in questo pacchetto strati-grafi co si possono identifi care 3 componenti stra-tigrafi che: 1) Intonaco 2) Muratura 3) Isolamento Guardando più attentamente si nota la presenza di 4 materiali così relazionati con le componenti stratigrafi che:
Fig.2 Finestra per defi nizione stratigrafi e
Fig.3 Componente stratigrafi ca omogenea, lo stesso materia-le è presente nel 100% della stratigrafi a
Fig.4 La componente "Muratura" con la percentualizzazione dei materiali
Fig.1Esempio di struttura disomogena
Aggiungiamo ora la seconda componente, che chiamiamo "Mattone" e le assegniamo uno spes-sore di 30 cm; come visto in precedenza questa componente deve essere considerata disomogena in quanto c'è la presenza del calcestruzzo. Facendo una semplice proporzione del tipo 0.90 (somma delle lunghezze dei pilastri) : x = 10.30 (lunghezza della muratura) : 100 troviamo che il calcestruzzo è presente in una percentuale pari circa al 9% .
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Clicchiamo quindi sul simbolo "più verde" e ag-giungiamo il calcestruzzo che deve avere una % pari a 9. Ripetiamo la stessa operazione cercando questa volta il materiale mattone e assegniamo il materiale che automaticamente andrà ad assume-re la percentuale mancante. Ecco quindi che lo strato "Muratura" è composto da due materiali, "Mattone" e "Calcestruzzo", co-me indicato in Fig. 4.Concludiamo creando lo strato "Intonaco" e clic-chiamo sul comando calcolatrice e vediamo che la muratura così calcolata ha una valore U pari a 0.25 W/m2K. Se torniamo allo strato "Muratura", evidenziamo il materiale calcestruzzo con il tasto destro, lo cancelliamo, mettiamo al laterizio la percentule 100% e ricalcoliamo, otteniamo un valore U pari a 0.23 W/m2K quindi migliore di quello che si avrebbe nella realtà.
Alla prossima Tips.
A cura di: Arch. Simone Cappochin
1) Componente: Intonaco - Materiale: malta di calce
2) Componente: Muratura - Materiale: Laterizio e Calcestruzzo
3) Componente: Isolamento - Materiale: EPS La componente n° 2 (muratura) è quindi una com-ponente disomogena in quanto composta da due materiali, laterizio e calcestruzzo. Andiamo quindi a vedere come inserire questa stratigrafi a all'interno del programma di calcolo ProCasaClima 2009. Dal browser di progetto creiamo un nuovo progetto e accediamo alla sezione Elementi Strutturali>Pareti. Inseriamo un nuovo elemento strutturale con le seguenti caratteristiche:
Descrizione: muro esterno • Categoria: esterna senza intercapedine • Area Lorda: 50 mq • Trasmittanza: fare doppio click sulla voce e si • attiva la fi nestra per la defi nizione della stra-tigrafi a evidenziata in Fig.2
Iniziamo dunque ad inserire le componenti se-guendo come ordine dall'esterno verso l'inter-no. Clicchiamo alla voce "Strato" e come descri-zione inseriamo "Isolamento", come spessore 10 cm. Defi nito lo strato dobbiamo poi associare il ma-teriale: per fare questo clicchiamo sul simbolo "più verde" e dal catalogo dei materiali CasaClima scegliamo "Polistirolo Espanso EPS".Abbiamo quindi defi nito una componente "omogenea" in quanto, come evidenziato in Fig.2, lo strato di "Isolamento" è defi nito con il materiale "Polistirolo Espanso EPS" per il 100%.
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Siamo ormai giunti all’ultima tappa dell’iter di certifi cazione e il traguardo
è ormai a un passo. Il Blower Door Test è l’ultima verifi ca per vedere
se tutti gli sforzi, progettuali prima e costruttivi poi, siano stati fruttuosi.
Per centrare l’obiettivo della certifi cazione di una CasaClima Gold è infatti necessaria la
massima attenzione, a partire dalla progetta-zione dei dettagli costruttivi fi no ad un controllo scrupoloso in fase di realizzazione per verifi care che tutti i particolari siano eseguiti come previsto. Una particolare cura viene posta alla sequenza degli interventi, concordati prima fra i progettisti, in modo da stabilire a priori eventuali interazioni fra gli artigiani e le varie lavorazioni.
Un involucro a prova di test
Posati gli infi ssi si è organizzato un Blower Door Test per verifi care l'ermeticità dell’involucro, a cui erano presenti tutti gli attori coinvolti nel cantiere,
Una CasaClima con vista sul maredai progettisti ai muratori, dai posatori degli infi ssi agli idraulici ed elettricisti. Prima di iniziare il test vero e proprio si è calcolato l’esatto volume netto dell’edifi cio, si sono verifi cate le condizioni di vento presenti mediante un ane-mometro e si sono inseriti nel software di calcolo tutti i parametri richiesti: si è quindi proceduto con la misurazione in depressione e in sovrapressione
dell’edifi cio a 50 Pascal di differenza rispetto alla pressione ambiente. Il primo test ha ottenuto risul-tati pari a 0,68 h-1 in depressione e 0,70 h-1 in sovra-pressione, a fronte di un limite massimo richiesto per una casa Gold di 0,6 h-1 a n50 (secondo il metodo A della UNI EN 13829 - prova di edifi cio in uso). Per cercare di individuare le fonti di infi ltrazione, si è avviato un test in modalità “cruise”, cioè si è mante-
nuta una differenza di pressione di 50 Pascal per cer-care, con anemometro e termocamera, ogni minima fonte di infi ltrazione d’aria. Le microperdite sono sta-te individuate in corrispondenza di alcuni infi ssi, del portoncino di ingresso, di un paio di ventilconvettori a pavimento e di alcune prese elettriche. Relativamente agli impianti meccanici, non erano stati riempiti i si-foni di scarico delle condense dei due ventilconvettori, quindi con un poco d’acqua si è risolta immediata-mente la causa dell’infi ltrazione. Per quanto riguar-da gli impianti elettrici nel corso del test sono stati individuati alcuni corrugati, passanti fra zona calda e zona fredda, non sigillati, per cui si è provveduto a ripristinare le condizioni di progetto. Infi ne, insie-me ai posatori degli infi ssi, si sono individuate le re-gistrazioni da effettuare ai perni ed alle ferramenta di chiusura; nel portoncino di ingresso si è intervenuti sia regolando i sistemi di chiusura che sostituendo una guarnizione che risultava danneggiata e quindi lasciava fi ltrare dell’aria.Una volta effettuati tutti gli interventi si è fi ssato un nuovo test che ha dato un risultato di 0,57 h-1 a n50. Nel corso del test si è potuto verifi care, sempre con l’ausilio di una termocamera e di un anemometro, che i punti critici rilevati nel corso della precedente prova erano stati in gran parte eliminati.
Le attrezzature necessarie per il Blower Door Test
Vista sul mare dalla terrazzaVerifi ca con anemometro delle possibili infi ltrazioni d'aria
CasaClima Gold nature in fase di certifi cazione
Ubicazione: Montescudo (RN)
Committente: Impresa Fratelli Magnanelli
Progetto architettonico: Arch. Manuel Benedikter
Progetto termotecnico: Ing. Paolo Veggetti
Realizzazione: Impresa Fratelli Magnanelli
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S E R V I Z I O - P R & P U B B L I C I T À
Actis, Limoux (F) 65
Alpi Fenster, Rifi ano 63
Baufritz, Merano 57
Damiani Legnami, Bressanone 49
Dierre, Villanova d'Asti 25
Disan, Bolzano 35
Energy Resources, Ancona 50
Finstral, Renon 3
Hartl Haus Italia, Merano 9
Hella, Laives 56
Hoval, Grassobbio 17
Internorm, Gardolo di Trento 11
L'Infi sso, Pietramurata di Dro 38
Leitner Solar, Brunico 39
Monier/Wierer, Chienes 47
Naturalia Bau, Merano 63
Nordholz, Monguelfo 73
Nordtex, Chiusa 59
Quartieri Luigi, Dovera 67
Röfi x, Parcines 2
Roverplastik, Volano 51
Rubner Türen, Chienes 43
Simeonato Serramenti, Camposampiero 58
Testo, Settimo Milanese 33
Vario Haus, Nalles 35
Velta, Terlano 79
Wolf Finestre, Schiaves 23
Wolf Haus, Campo di Trens 45
Zehnder Technosystems, Campogalliano 27
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