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Katrina Raphaell

La luce dei cristalliTrasformarsi grazie a cristalli e pietre curative

VerdechiaroEdizioni

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© 2012 Verdechiaro Edizioni Via Montecchio, 2942031 Baiso (Reggio Emilia)

isbn 978-88-6623-069-4

Titolo originaleCrystal Enlightement. The Transforming Properties of Crystals and Healing Stones© Aurora Press, Inc. Santa Fe, N.M. (usa), 1985

Nessuna parte di questa pubblicazione, inclusa l’immagine di copertina, può essere riprodotta in alcuna forma senza l’autorizzazione scritta dell’editore, a eccezione di brevi citazioni destinate alle recensioni.

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Prefazione alla nuova edizione italiana

Crystal Enlightenment è stato il primissimo libro sulla cura con i cristal-li a essere pubblicato. Uscì negli Stati Uniti nel 1985, anni in cui non esistevano riferimenti sulle possibilità di guarigione offerte dall’uso di cristalli e pietre. Era un argomento praticamente sconosciuto.

Mi ci sono voluti due anni per scrivere questo libro, usando una macchina da scrivere. Molto tempo dopo, quando chiesi al mio edi-tore americano di mandarmi il file pdf della copertina, mi tornò in mente che nel 1985 i file non esistevano e Internet doveva anco-ra essere inventata. Allora ho realizzato che in pochi anni abbiamo percorso una strada lunghissima e che Crystal Enlightenment, ancora popolare e in stampa, è sopravvissuto alla prova del tempo.

Ricordo che ero molto nervosa quando uscì la prima edizione del libro. Offrire intuizioni su come cristalli e pietre potessero essere usate per curare, intuizioni basate sulle mie meditazioni, la mia espe-rienza e diversi casi: mi domandavo se ci sarebbe mai stato interesse nei confronti di una via così unica e inusuale alla guarigione. Intro-ducevo il concetto di “posa delle pietre”, spiegando come cristalli specifici potessero venire disposti in forma di mandala sui chakra, i centri energetici del corpo, per ottenere configurazioni atte a facili-tare la guarigione.

La mia domanda ricevette presto una risposta, quando le copie di Crystal Enlightenment lasciarono i ripiani delle librerie per portare le

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proprie conoscenze nelle mani, i cuori e le menti di migliaia di anime affini che, in qualche modo, avevano risuonato collettivamente con i contenuti del libro.

Questo successo travolgente ha cambiato la mia prospettiva su tutto; sapevo che era in atto un risveglio, una profonda consonanza tra le persone che, istintivamente, erano state attratte dal messaggio di Crystal Enlightenment. Era come se un velo fosse stato sollevato dalla memoria, e le persone avessero scoperto che in qualche modo già conoscevano quelle informazioni.

Personalmente non sono mai andata in cerca di un largo pubblico – di natura sono più creativa, introversa e timida. Ma, che lo volessi o meno, mi trovavo a essere guidata da una forza molto più grande di me, una forza cui avevo imparato a credere implicitamente.

Grazie al successo di Crystal Enlightenment ho realizzato che le per-sone, se volevano praticare la guarigione con i cristalli in modo sicuro ed efficace, dovevano saperne di più. Quindi nel 1986 ho aperto la Crystal Academy of Advanced Healing Arts e ho scritto il mio secon-do libro, Crystal Healing, pubblicato nel 1987 e seguito da The Crystalline Transmission, uscito nel 1989. La Trilogia dei Cristalli era completa. Dopo tredici anni, nel 2010, ho pubblicato a mie spese l’ultimo dei miei libri, Crystalline Illumination. Tutti questi titoli sono ancora in stam-pa negli Stati Uniti e sono disponibili in numerosi paesi.

La Crystal Academy ha formato al mondo numerosi insegnan-ti, abilitati a tenere corsi certificati di guarigione con i cristalli. Gli studenti hanno potuto frequentare vari livelli di formazione: base, intermedio e avanzato. In questo modo, in una classe ciascuno può avere esperienza diretta della saggezza cristallina di cui parlo in Crystal Enlightenment.

In Italia, dal 1995 è Patrizia Tassini l’insegnante certificata a man-tenere vivi le conoscenze e i valori dell’accademia. Sono molto or-gogliosa di annoverarla tra i miei migliori insegnanti.

Crystal Enlightenment include una breve introduzione al regno dei cristalli, nella quale si spiega come sintonizzarsi, e gli usi in gioiel-

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leria, come rimedi, in meditazione e guarigione. Vengono esposte le tecniche di pulizia, custodia e ricarica, molto importanti da te-nere a mente quando si pratica l’antica arte della posa delle pietre. Sono inoltre presentate alcune configurazioni, come l’equilibrio dei chakra, la ricarica dei chakra, la disposizione della tormalina rosa e degli ottaedri di fluorite, oltre a numerose pietre della Nuova era, come quarzi, tormaline e pietre della famiglia del rame. Con questa edizione per la prima volta vengono inserite nel libro le fotografie a colori, utilissime per familiarizzare con le pietre.

Quella che hai tra le mani è la nuova edizione rivista di Crystal Enlightenment. L’editore, Verdechiaro, è andato ben oltre il suo do-vere nel ristampare il libro corredandolo di fotografie di molti dei cristalli e delle pietre di cui si parla. Sono davvero felice che lo spirito e l’energia di Crystal Enlightenment possa continuare così a essere al servizio degli italiani. Come sempre, tieni con te ciò che ti risuona e lascia andare il resto.

Katrina Raphaell

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Prefazione

La riedizione in versione aggiornata del primo libro di Katrina Raphaell, uscita dopo la stampa del suo quarto e ultimo libro, mi porta a pensare a un cerchio che si chiude e a un altro che si apre, al tempo che ci sfiora e scorre attraverso quello stesso cerchio.

La mia vecchia edizione di Cristalli appare consunta, letta e riletta, sottolineata. È stato il mio primo libro che parlava di questo mon-do così “misterioso” che per me significava, allora, come ora: Casa, Origine, una presenza che mi accompagna e rende tutto più facile, più chiaro.

La qualità di questo libro è la semplicità, l’ispirazione a ricomin-ciare a partire dal comprendere cos’è prioritario nella nostra vita, di lasciar andare tutto ciò che non ci appartiene veramente, che è diventato solo pesantezza e sofferenza. A volte, per capire cos’è ve-ramente il nuovo, dobbiamo ripartire dall’inizio, da un nuovo inizio. E non è forse quello verso cui tutti stiamo andando, il bisogno di ritornare alla semplicità?

Semplicità ora è il lusso di prendersi del tempo per esplorare la bellezza che ognuno di noi ha già in serbo dentro di sé, la bellezza di un fiore, di un albero, di un animale, di un bambino, di nostra Madre Terra, dello spazio stellare…

È così facile essere catturati dalla bellezza dei cristalli: rappresen-tano la parte più antica della Terra e la capacità di adattarsi al nuovo,

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ci aiutano a essere presenti nella realtà materiale mentre la luce, con la sua velocità e trasformazione, ci avvolge e attiva la nostra capacità di sentirci parte dell’Universo. Attraverso i corpi superiori descritti in Illuminazione cristallina abbiamo la possibilità di diventare luce in Terra, di espandere quella scintilla divina dentro di noi; ma ritornare ora all’inizio, al primo libro, è un po’ come sentirci, “umilmente”, una parte, certo speciale, ma pur sempre una parte della vastità che è il Tutto.

Sono felice ancora una volta di poter ringraziare Katrina, che ho potuto abbracciare ultimamente, dopo qualche anno, con cui ho po-tuto condividere, anche se dall’altra parte del pianeta, una buona parte della mia vita e del mio lavoro. La ringrazio per aver premiato la qualità che lei chiama “pazienza”, un’altra bella qualità per questi momenti di cambiamento: il sentire, con fiducia, che ogni cosa arri-va al momento giusto.

E ti invito a leggere o a rileggere questo libro con semplicità e pazienza.

Un abbraccio

Priyen Patrizia Tassini

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Introduzione

La storia dei cristalli è stata raccontata da numerosi autori in modi diversi. Esistono addirittura leggende e tradizioni che risalgono all’origine del genere umano, quando si riteneva che le forze sprigio-nate dai cristalli potessero orientare il campo elettromagnetico del-la Terra, favorendo l’incarnazione delle anime umane. Si narra che nell’antica Atlantide i cristalli producessero energia tale da alimen-tare intere città e che fu, forse, l’abuso di questa energia a causare la distruzione di quella civiltà. Alcuni egittologi arrivano a ipotizzare che il vertice delle magnifiche piramidi fosse rivestito di cristallo al fine di attrarre le energie cosmiche e incanalarle in quelle strutture geometricamente perfette. Sono molti, da allora, i popoli e le culture che hanno utilizzato pietre e cristalli per numerose funzioni: come strumenti di guarigione, protezione, persino di iniziazione.

Obiettivo di questo libro è condividere almeno un briciolo di tut-ta questa sacra conoscenza, affinché la bellezza e la luce del regno dei cristalli possano continuare a essere divulgate e sfruttate da chi che se ne sente istintivamente attratto.

Tutto ciò che scrivo deriva da un processo personale di armoniz-zazione e di meditazione con le pietre, che dura da parecchi anni. Ho lavorato a stretto contatto con la mia cara e splendida amica, JaneAnn Dow: per più di un anno ci siamo incontrate a casa sua una volta alla settimana e abbiamo meditato nel suo studio, dove sono

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serbate centinaia di splendidi cristalli e pietre curative. Sceglievamo le pietre dalle quali volevamo imparare, chiudevamo gli occhi ed entravamo in sintonia con energie e informazioni. Abbiamo regi-strato ogni incontro, e JaneAnn li ha poi trascritti. Poi ci si ritrovava in cucina a mangiare gelato o a deliziarci con raffinatezze analoghe, quindi me ne andavo. Non mi resi conto di quanto valore ci fosse in quei materiali fino a quando non li riguardai, molto più tardi, per prepararmi a tenere un corso sulla terapia con i cristalli: in quel momento ebbi piena consapevolezza delle preziose informazioni di cui i cristalli ci avevano rese partecipi. Era chiaro che chiunque lo avesse desiderato avrebbe dovuto poter avere accesso a quelle cono-scenze ed essere, soprattutto, messo in grado di farne buon uso. Fu così che decidemmo di scrivere un libro, per dare forma a tutto quel materiale. Sono profondamente grata a JaneAnn per il suo supporto incessante, il suo affetto, la sua amicizia e la sua collaborazione, che mi hanno aiutata moltissimo nel portare a termine questo lavoro.

Intraprendere un progetto del genere mi pareva superiore alle mie capacità, dubitavo che il mio tempo e le mie energie fossero adegua-te a un impegno così gravoso. Cedendo al volere divino, proclamai audacemente all’Universo: «Se questo libro deve essere, mandami un segno, così che io possa capire che il mondo vuole queste in-formazioni e ne ha bisogno». Era passata meno di una settimana quando Barbara Somerfield, di Aurora Press, venne a casa mia per comperare un cristallo e finì dicendo che avrebbe finanziato e pub-blicato Crystal Enlightenment. Era il segno che attendevo: cominciai a scrivere da quel momento. Trasformare il materiale registrato in un linguaggio che potesse essere letto e compreso facilmente fu un lavoro molto lungo – richiese ben sei stesure – però valse la pena affrontarlo e contribuì immensamente alla mia crescita interiore. Un anno e moltissimi cambiamenti dopo, sono onorata di offrirvi que-ste conoscenze. Spero che vi siano di aiuto.

Questo libro non pretende in nessun modo di proporre l’unica via corretta per comprendere e utilizzare i cristalli, né di pronuncia-

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re su di essi una parola definitiva, anzi: è sempre aperto a verità più grandi e differenti. Si rivolge a quanti ne vengano attratti, a quanti lo sentano vicini al proprio cuore, alla propria intuizione. Spero davve-ro che il suo contenuto venga utilizzato per migliorare il benessere degli individui e del pianeta, e che la luce dei cristalli illumini la via di ciascuno verso la propria luce interiore.

Crystal Enlightenment è un libro per profani ma anche per profes-sionisti, che fornisce le conoscenze di base perché il lettore pos-sa fare buon uso delle proprietà curative del mondo minerale. Una volta che avrai sollevato il velo su questo meraviglioso mondo di luce, scoprirai che ci sarà sempre qualcosa di nuovo da imparare e sperimentare.

Goditi la lettura e attingi alcuni dei segreti che le pietre ci hanno concesso. Apri la tua mente; accetta di interiorizzare ciò che ti risuo-na. Se con qualcosa non accade, lascialo da parte, senza assumere alcun atteggiamento critico. Ricordati sempre che, se vuoi che ti si riveli la verità, o se vuoi acquisire una prospettiva più limpida, puoi posarti un cristallo sulla fronte: chiudi gli occhi, desiderala e la co-noscerai.

K.R.

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Introduzione al regno dei minerali e dei cristalli

Minerali e cristalli sono percepiti diversamente a seconda dello sguardo con cui li si osserva: possono essere una fonte di reddito, un dono per una persona amata, un soprammobile, una valorizzazione della natura, uno strumento di guarigione, un simbolo di perfezione, oppure una guida spirituale. Il regno minerale incontrerà il bisogno di ciascuno e darà una risposta che quell’individuo riterrà accettabi-le. Per alcuni, i cristalli e le pietre sono oggetti inanimati, la forma meno interessante sul pianeta. Altri li vedono come immense fonti di luce ed energia. Indipendentemente dal modo in cui ce ne servia-mo, questi splendidi doni della terra sono una gioia per gli occhi di chi li indossa, dato che portano colori squisiti, forme geometriche perfette e splendore nella vita di milioni di esseri viventi. Prima che tu decida che cosa sono per te i cristalli, osserviamoli più da vicino e cerchiamo di scoprire qualcosa di più sul loro conto.1

Che cosa sono i cristalli, fisicamente ed esotericamente?Come tutta la materia, i cristalli sono composti di infinitesimali par-ticelle dette “atomi”, che a loro volta sono agglomerati di particelle

1 Quando parlo di cristalli non mi riferisco a quei cristalli di piombo prodotti dall’uomo che solitamente vediamo appesi vicino alle finestre e che proiettano arcobaleni sui muri. Mi riferisco piuttosto alle concrezioni cristalline naturali che sono cresciute nel ventre di Madre Terra.

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ancora più minuscole: protoni, neutroni ed elettroni. Se esaminate da vicino, queste unità di base dell’energia non sono esattamente materia, ma piuttosto tenui vibrazioni ciascuna delle quali è in sinto-nia con la forza del cosmo.

L’intero mondo fisico si genera dalla diversa combinazione di questi atomi: il modo in cui il singolo atomo si lega agli altri deter-mina aspetto e materiale che le molecole assumeranno. Nella forma-zione di strutture cristalline, come il quarzo trasparente, gli atomi si legano tra loro in perfetta unità e armonia, come se si prendessero per mano o si combinassero con gli altri in un puzzle. Questo equi-librio primigenio lo ritroviamo anche a livello molecolare: tutte le molecole che pulsano lo fanno alla medesima frequenza. È questa microstruttura (o reticolo) a determinare le proprietà fisiche del cri-stallo: la sua forma, la durezza, il clivaggio, il tipo di frattura, il peso specifico e le proprietà ottiche.

Nel regno dei cristalli esistono sette famiglie. Ciascuna ha una propria struttura e una propria analogia molecolare, e ciascuna pos-siede una “discendenza” di cristalli che si formano a partire dal reti-colo geometrico comune. I singoli cristalli riveleranno esternamente la costituzione molecolare interna e il disegno geometrico cosmico – visibili a occhio nudo. Ogni sistema di cristalli ha un proprio im-maginario asse di rotazione e differenti angoli di intersezione degli assi. La lunghezza degli assi e l’ampiezza degli angoli definiscono la forma del cristallo. Le sette famiglie: il sistema isometrico (cubico, come nel caso della fluorite), tetragonale (con quattro lati, come per la wulfenite), esagonale (a sei lati, per esempio lo smeraldo), trigonale (a tre lati, come per la tormalina), ortorombico (a forma di losanga, come il topazio), monoclino (a una sola inclinazione, come l’azzurrite), e triclino (a tre inclinazioni, come il turchese). Queste sette categorie di base sono archetipi universali che, sul piano terre-no, si manifestano attraverso il regno dei cristalli.

Il modo ordinato in cui gli atomi si organizzano in una struttura cristallina è ciò che rende queste forme materiali intere e intrinse-

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camente complete. Ogni singola unità di energia si allinea alla forza cosmica e, quindi, stringe armoniosi legami con altri atomi per creare una forma di materia molto purificata. Questa manifestazione fisica di unità vibra con l’equilibrio cosmico che l’ha creata. Grazie a que-sto possiamo godere della presenza di forme perfette, colori brillanti e splendide luci.

Il vertice del cristallo connette e allinea ogni molecola, atomo, protone, neutrone ed elettrone racchiusi nel cristallo alla fonte uni-versale di energia infinita. I cristalli possono ricevere, contenere, proiettare, emanare e riflettere la luce – la forma più elevata di ener-gia nota nell’universo fisico.

Esplorando la struttura atomica dei cristalli (o di qualsiasi altro oggetto appartenente al mondo materiale) appare ovvio che la loro intera manifestazione fisica altro non è se non una variazione vi-brazionale dell’unica essenza primaria. Quando l’orizzonte della vi-sione cosciente si espanderà, i limiti della mente saranno trascesi e si spalancheranno in tutta la loro ampiezza le porte per accedere a dimensioni più elevate e a piani più profondi. I cristalli possono aiu-tarci sulla via del risveglio attivo, mostrandoci e insegnandoci come conformarci a quell’essenza che crea e abbraccia l’intero universo.

Come si formano i cristalli?Quasi tutti i cristalli devono la loro nascita al continuo sovrapporsi di nuova materia a una massa cristallina in formazione.

Alcuni hanno origine nel magma, tra gas infiammati nel ventre della Terra, nei fiumi di lava che raggiungono la superficie. Que-sti minerali, come il quarzo, sono chiamati magmatici o ignei. Si formano man mano che il materiale fuso si raffredda e, quindi, si solidifica. Durante il processo di indurimento della roccia, gli atomi si raggruppano e danno origine a quell’equilibrio primigenio che determina forma e composizione del cristallo.

Altri cristalli crescono tra i vapori negli sfiatatoi delle regioni vul-caniche: presentano tracce di zolfo e sono il prodotto della conden-

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sazione di gas mineralizzati a elevata temperatura nel momento in cui fuoriescono dalla Terra.

Alcuni cristalli, poi, si formano a partire da soluzioni acquose o crescono con l’aiuto di organismi sopra o in prossimità della su-perficie terrestre. Sono noti come minerali sedimentari e derivano dal processo meccanico o chimico di esposizione agli agenti atmo-sferici. L’aria, l’acqua, il vento e il ghiaccio sotto i principali fattori di erosione implicati nel dissolvimmiento dei materiali terrestri che, con il tempo, si cementeranno tra loro e cristallizzeranno. È il caso nella calcite.

Infine, i nuovi minerali derivano dalla ricristallizzazione di mine-rali esistenti, sottoposti ad alta pressione e alte temperature negli strati profondi della crosta terrestre: si tratta di minerali metamor-fici che una situazione estrema sottopone a mutamenti strutturali e chimici, creando nuovi reticolati, composizioni e, dunque, nuovi cristalli. Un buon esempio è il granato.

Nessuno sa davvero quanto tempo occorra alla maggior parte dei cristalli per formarsi. Alcuni ritengono che servano migliaia di anni; altri che, quando le condizioni sono favorevoli, basti un istan-te. Qualunque sia il segreto di Madre Natura, è lei che concepisce, tiene in incubazione e dà vita a una vasta gamma di cristalli di rara bellezza.

Come si estraggono i cristalli?I cristalli vengono trovati ed estratti in due principali tipi di giaci-menti: vene rocciose e depositi alluvionali.

I cristalli che si formano nelle vene possono essere estratti sia a li-vello amatoriale (con strumenti semplici come martello e scalpello), sia su vasta scala, ricorrendo a costosi esplosivi ed equipaggiamenti professionali. Generalmente si trovano grandi quantità di cristalli nelle grotte sotterranee, che offrono ai minerali spazio e ambiente adatti alla crescita. Talvolta, per esempio nel caso del quarzo, per estrarre qualche centinaio di chili di cristalli, è necessario seguire la

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vena anche molto in profondità, trivellando il terreno e facendolo brillare in più punti.

I depositi alluvionali, invece, si trovano lungo le spiagge e i letti dei fiumi: si tratta perlopiù di vene decomposte dove si possono rinvenire anche vere e proprie rarità, come topazi o diamanti. Il me-todo di estrazione più comune consiste nello scuotere sotto l’acqua il setaccio da cristallo: in questo modo la ghiaia, che è più pesante, si separa dai cristalli, che a quel punto possono essere facilmente individuati. Questo tipo di estrazione viene solitamente praticato su scala ridotta, ma può essere modificato ad hoc per grandi operazioni di estrazione.

Una volta estratti, per conservare la loro innata bellezza, i cristalli devono essere puliti con potenti agenti chimici. A quel punto, saran-no pronti per venire esposti in negozi specializzati o in esposizioni di minerali, da dove attrarranno la persona cui, in qualche modo, erano destinati.

L’arte di modellare cristalli e pietreAlcune pietre vengono ulteriormente tagliate, sagomate e lucidate da artigiani esperti nel conferire loro il più alto livello di qualità, lu-centezza e colore. La maggior parte delle gemme trasparenti – come rubini, smeraldi o diamanti – viene sfaccettata: i tagli a differenti an-golature ne migliorano ed evidenziano le proprietà fisiche e ottiche. Ogni sfaccettatura fa sì che la pietra catturi più luce, così che i riflessi interni, moltiplicati, sottolineino la profondità e il colore originari. Questo processo, che comporta tempo, addestramento e macchina-ri, aumenterà la bellezza e il valore della gemma.

Alcune pietre vengono tagliate in semplici forme con sommità convessa e base piatta: sono dette “cabochon”. Questo taglio fa sì che molte gemme semipreziose o preziose (come il granato) acquisi-scano un colore più luminoso e, quindi, maggior valore nel mercato della gioielleria o delle pietre per usi terapeutici.

Le pietre grezze più piccole possono venire sottoposte a barilatu-

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ra, cioè allo smussamento degli spigoli dovuti alla tranciatura, finché non risultino levigate e prive di imperfezioni. Una barilatrice è una semplice macchina dotata di diversi gradi di grana. Viene fatta ruo-tare a circa quaranta giri al minuto. L’intero processo richiede dalle cinque alle otto settimane, a seconda della durezza dei materiali. La barilatura accresce enormemente la bellezza e la radiosità di pietre che rischierebbero, altrimenti, di passare inosservate o di non essere valorizzate. Le pietre barilate, come il quarzo rosa, sono piccole a sufficienza per poter essere trasportate, belle a sufficienza per poter essere regalate o indossate, efficaci a sufficienza per poter essere utilizzate in terapia ed economiche a sufficienza perché ci si possa permettere di acquistarle.

Quando vengono trattate con uno qualsiasi di questi metodi, le pietre di solito finiscono con il riflettere più luce e colore. In tal modo, in quanto esseri umani, abbiamo il privilegio di assistere al processo evolutivo del regno minerale. Un artista della pietra sin-tonizzato sulla frequenza delle pietre che sta lavorando è in grado di creare delle entità che introietteranno un’essenza curativa e una bellezza tali da onorare sia l’artista che la pietra. Un vero esperto po-trebbe prendere una brutta pietra grezza e trasformarla in un gioiello prezioso che riflette moltissima luce ed energia curativa, contribuen-do così al processo di crescita tanto della pietra quanto delle persone che la usano.

Un po’ di storia: usi passati, presenti e futuri di cristalli e pietre terapeuticiNel corso degli anni, le civiltà hanno fatto uso del potere di cristal-li e pietre per numerosi fini. Le leggende e credenze più antiche su questo argomento ci riportano ad Atlantide. Si è ipotizzato che i suoi evoluti abitanti utilizzassero i cristalli per attrarre e canalizzare la forza cosmica. Questa mitica civiltà, che disponeva di conoscenze scienti-fiche avanzatissime, avrebbe sfruttato i cristalli come fari di luce per favorire lo stabilirsi di ponti comunicativi telepatici con i suoi antenati universali. Inoltre, i cristalli venivano impiegati con numerose finalità

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fisiche e pratiche. Si ritiene che una delle ragioni della distruzione di questo continente sia l’abuso e l’uso distorto di tali sacre conoscenze per fini egocentirici e personalistici. Si dice inoltre che, prima della distruzione di Atlantide, i saggi incorrotti desiderassero trovare un modo per tramandare il sapere che avevano ereditato, ma che non osassero riversarlo in un libro per paura che venisse distrutto nel cor-so degli sconvolgimenti catastrofici cui la Terra sarebbe andata incon-tro. Così, nella loro saggezza, programmarono alcuni cristalli, carican-doli con le informazioni necessarie e rimaterializzandoli nel ventre del pianeta. Credevano che, quando il momento sarebbe stato propizio, essi sarebbero riaffiorati in superficie e avrebbero attratto persone ca-paci di sintonizzarsi mentalmente con loro e di coglierne la profonda sapienza (cfr. Il ‘‘deposito della memoria”, cap. iv).

I sopravvissuti allo sprofondamento di Atlantide ricominciarono da capo e tramandarono le loro conoscenze sul regno dei cristalli in Egitto, Sud America e Tibet. Edificarono piramidi sul modello dei templi di Atlantide utilizzando le teorie dei cristalli. Questa forma geometrica perfetta sfrutta le medesime leggi della fisica che gover-nano il mondo dei cristalli e canalizza sul pianeta l’energia universale ad alta frequenza. Si ipotizza che il vertice della Grande Piramide in Egitto fosse originariamente sormontato da un enorme cristallo, che doveva favorire la messa a terra e l’utilizzo di questa forza cosmica.

Le civiltà originarie fiorirono e decaddero, e con loro scompar-ve la conoscenza segreta della potenza e del potenziale energetico dei cristalli, celata a coloro che avevano intenti corrotti. Molta di quella sapienza andò perduta, ma alcune informazioni sopravvissero all’onta del tempo, e infatti le vediamo spuntare in diverse culture e civiltà nel corso della storia.

Nell’Esodo si tramanda che una corazza costituita da dodici pre-ziosi gioielli disposti su quattro file e portata all’altezza del cuore avrebbe conferito ad Aronne la potenza di Dio. Sebbene non sap-piamo quali fossero le pietre che la componevano, possiamo dedur-re comunque che essa veniva intesa come un frutto dell’ispirazione

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divina e conferiva incredibili poteri spirituali a chi la indossasse. Nell’antica India si consigliava ai re di proteggersi dagli eventi

infausti raccogliendo le gemme migliori. I primi studi di astrologia, scritti in sanscrito e risalenti al 400 a.C.,

sviluppano elaborate osservazioni sull’origine e il potere delle pietre. Allora gli astrologi suggerivano a chi fosse stato colpito dalla sfortuna di portare diversi tipi di pietre per neutralizzare l’influsso negativo dei pianeti. (Questa è la credenza fondamentale sulla base della quale venne creata la Tavola delle Trinità astrologiche: si vedano le Tavole riassuntive).

Tra le pratiche mediche di molte antiche culture possiamo an-noverare il portare talismani o amuleti attorno al collo. La pietra si sceglieva a seconda del disturbo. Nell’antica Roma si credeva che oggetti esterni, quali le pietre, potessero influenzare direttamente e positivamente sul corpo. Antichi scritti greci e romani fanno riferi-mento a pietre utilizzate come talismani per ottenere salute e prote-zione, o per attrarre meriti.

Nel corso della storia gemme e pietre furono associate con la no-biltà e incastonate su corone e gioielli, nei troni, applicate alle spade o usate per decorare altri tesori. Molti appartenenti a stirpe reale fu-rono seppelliti con elaborate configurazioni di gemme e di pietre. La ricchezza delle suppellettili e degli arredi contenuti nella tomba di Tu-tankhamon sconcertò il mondo, quando la sua tomba venne scoperta.

I Maya e gli Indiani d’America ricorrevano ai cristalli per for-mulare diagnosi e per curare malanni. Tra gli Indiani, i soggetti più anziani utilizzavano grandi cristalli di quarzo durante speciali ceri-monie perché considerati “cristalli vedenti”, attraverso i quali, cioè, sarebbe stato possibile cogliere le immagini di eventi passati e futuri. Alcune tribù di Indiani messicani erano convinte che l’anima di chi viveva una vita retta, dopo la morte, si incarnasse in un cristallo. Se qualcuno fosse stato tanto fortunato da trovare quel cristallo, esso avrebbe parlato direttamente al suo cuore e lo avrebbe curato e gui-dato, facendogli realizzare i suoi sogni.

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Tutti i popoli e le culture, benché diversi, si avvalgono da sempre del potere insito in pietre e cristalli. Ne hanno fatto uso in innume-revoli modi e per innumerevoli scopi. Oggi, con il rapido progresso della tecnologia, si sceglie di utilizzare i cristalli soprattutto al fine di trasmettere e potenziare le energie. I metodi sono tantissimi: i cri-stalli di rubino, sia i naturali che quelli prodotti dall’uomo, vengono impiegati nei laser con cui si eseguono interventi di microchirurgia. Ogni anno migliaia di chili di cristalli di quarzo sono estratti e fran-tumati a fini tecnologici: sono usati nei dispositivi a ultrasuoni, negli orologi, come chip nella memoria dei computer, come oscillatori per controllare le radiofrequenze nell’attrezzatura elettronica, come “capacitatori” per modificare la capacità di energia dei circuiti; come trasduttori per trasmettere energia da un sistema a un altro e come condensatori che immagazzinano energia.

A un livello più esoterico, pietre e cristalli in meditazione favo-riscono lo sviluppo dell’intuizione e facilitano l’apprendimento dai sensi superiori. Messi sotto il cuscino, ispirano sogni nobili e profe-tici. Da punto di vista terapeutico, aiutano a stabilizzare le emozioni improvvise e dirompenti, a calmare menti ansiose e a curare gli squi-libri corporei. Durante il travaglio e il processo della nascita possono aumentare la resistenza, possono venire utilizzati in cerimonie rituali o posizionati attorno a piante, animali o bambini che abbiano biso-gno di cura o equilibrio.

La potenza e il potenziale dei cristalli non possono venire so-pravvalutati: sono uno dei principali contributi alla Nuova era e possono venire sfruttati in tantissimi modi, con una varietà di sco-pi altrettanto ampia. I contenuti di questo libro fanno parte di un sapere sacro, che ci guida nell’uso dei cristalli con finalità terapeu-tiche e di aumento della consapevolezza. Tali insegnamenti val-gono per ciascuno di noi e possono essere impiegati da chiunque si senta intuitivamente portato o attratto da queste informazioni, seppur con la dovuta cautela e attenzione nel seguire le istruzioni presentate.

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Questa conoscenza viene messa oggi nuovamente a disposizione del genere umano dopo migliaia di anni. Le intenzioni con le quali si opera con i cristalli devono essere pure e umanitarie, e le infor-mazioni che seguono utilizzate solo in armonia con la legge divina e come mezzo per migliorare la condizione umana e inaugurare l’Erà d’Oro dell’Acquario, altrimenti la potenza delle pietre potrà rivoltar-si contro chi ne abuserà.

È tempo che guaritori e operatori di luce si facciano avanti e il-luminino, con la complicità di pietre e cristalli, la via attraverso la quale rifondare il genere umano. I cristalli e le pietre partecipano più di ogni altro elemento alla trasformazione planetaria a cui tutti noi collaboriamo. In qualsiasi modo tu scelga di usarli, fanne un uso etico e consapevole.

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ii

Operare con i cristalli

i – la sintonizzazione

L’arte di sintonizzarsi – con un cristallo, con se stessi, con un’altra persona o con un qualsiasi aspetto della vita – è uno degli strumenti più preziosi che possiamo apprendere. Con “sintonizzarsi” intendo la capacità di neutralizzare la mente e diventare calmi al punto da consentire al Sé interiore di percepire la verità. Acquisendo questo sapere, svilupperemo la sensibilità necessaria per accedere a signi-ficative informazioni inconsce su noi stessi, e alleneremo la nostra mente a comunicare a livelli molto più sottili con altre forme di vita.

Quando si entra in sintonia con un cristallo, esso diviene uno specchio che riflette la luce interiore arrivando a toccare la coscien-za. La meditazione, la visualizzazione, l’esercizio fisico, lo yoga, la preghiera o altre tecniche personali possono essere utilizzati per quietare la mente e metterla in condizioni di raggiungere una per-cezione più nitida. Qualunque approccio tu scelga, i risultati parle-ranno da sé: maggiore autocontrollo e pace interiore, connessione con la fonte della verità e capacità di accedere a conoscenze che, altrimenti, risulterebbero inaccessibili.

I cristalli sono strumenti efficaci e validi maestri nel processo di armonizzazione: parlano una lingua particolare che possiamo inter-pretare se disponiamo di una mente limpida e un cuore aperto. Il

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loro processo evolutivo è molto diverso da quello umano, ed essi sono in grado di condividere i segreti della loro creazione e della loro realtà.

I cristalli sono lì per chiunque scelga di lavorare con loro: diven-gono amici e maestri nel momento in cui ci rendono partecipi del-la loro conoscenza e dei loro misteri, offrendoci luce e splendore come fonte di guarigione. Tutto ciò che dobbiamo fare è tenere la mente aperta ed essere disposti ad ascoltare la loro voce silenziosa, che parla direttamente al nostro inconscio. I cristalli sono portali di luce e, sintonizzandoci nel modo corretto, possiamo apprendere come accedere alla nostra stessa luce e utilizzarla al meglio.

Ti è mai successo di ascoltare con cura un amico importante che ti rivelava un particolare segreto? Quello è l’atteggiamento di apertu-ra della mente e del cuore da assumere per comunicare con i cristalli e le pietre curative. Abbandona ogni preconcetto, ogni aspettativa e ogni paura di non riuscire, e consenti al tuo spirito di ricevere le sottili vibrazioni che il cristallo emanerà. Sii disposto ad accoglie-re la saggezza e il mistero che il cristallo vorrà condividere con te. Accetta senza esitare le immagini spontanee che affioreranno alla tua coscienza. Quando la tua mente sarà abituata a comunicare nel silenzio, le risposte giungeranno rapidamente e chiaramente, mentre la luce e l’energia delle pietre con le quali starai operando faranno emergere la tua stessa saggezza.

Un metodo che per me ha sempre funzionato è praticare yoga e meditazione per almeno un’ora; poi mi distendo e mi posiziono un cristallo all’altezza del terzo occhio. Non appena mi rilasso e la men-te diviene recettiva, avverto le sottili vibrazioni del cristallo. A que-sto punto potresti desiderare di chiedere al cristallo se c’è qualcosa che può mostrarti per aiutarti a comprendere, oppure potresti aver voglia di porre domande di carattere personale su qualche aspetto della tua vita. Chiedigli di riflettere le risposte che provengono dalla fonte di verità dentro di te, al livello della tua cosciente consapevo-lezza. A questo punto, apri la mente e accogli la risposta. Può darsi

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che tu la riceva sotto forma di simboli, immagini, visioni o cono-scenza diretta. Qualunque cosa accada, sappi che è un messaggio che torna a te da te stesso, amplificato e trasmesso dal cristallo con amore. In questo modo potrai renderti conto di molte cose che non comprendevi, arrivare a conoscere te stesso profondamente e ad avere accesso a maggiori fonti di energia e di forza interiore.

Fai in modo di conoscere ciascuno dei tuoi cristalli e delle tue pie-tre: apprenderai da loro segreti incomparabili! Essi saranno diversi da come appaiono a chiunque altro, poiché le pietre si sintonizzano a loro volta con chiunque ne faccia uso, per servirlo e obbedirgli. Ricorda che, mettendo le tue pietre in condizione di servire ai loro scopi, contribuisci a far sì che si evolvano e che il loro destino più nobile si compia. I cristalli e le pietre non vengono esposti alla luce del sole finché gli uomini non li estraggono: solo allora possono rivelare la propria bellezza e il proprio colore. In cambio, diventano per noi strumenti terapeutici. Lavorando consapevolmente con il regno minerale, scoprirai come esprimere al meglio la tua stessa luce interiore e aiuterai al contempo i cristalli a valorizzare ed esprimere la loro. Siamo su questa Terra insieme per sostenerci l’un l’altro: che ciascuno possa crescere e, nel far questo, operare in armonia per creare un mondo migliore.

ii – come usare i cristalli e le pietre curative

I cristalli e le pietre possono essere utilizzati in molti modi diversi per guarire e aumentare la consapevolezza. Essi opereranno sia che tu sia convinto delle sue proprietà, sia nel caso contrario. La loro semplice presenza donerà al tuo ambiente luce e bellezza. Se li po-serai su una toeletta, un tavolino da caffé o una mensola da notte, caricheranno automaticamente quella superficie di energia, un po’ come uno ionizzatore negativo. Se in una stanza è avvenuta una discussione, posizionarvi un cristallo purifica le vibrazioni e ristabi-

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lisce la pace. Al cristallo basta essere presente per riempire un am-biente con la sua luce e la sua energia terapeutica. Quando la luce si riflette attraverso di esso e attorno a lui, si genera un’energia potente al punto da neutralizzare qualsiasi vibrazione negativa e innalzare la frequenza verso l’armonia superiore.

L’effetto del cristallo si verificherà a livello del subconscio anche nel caso in cui chi opera non abbia ancora una sensibilità tale da cogliere le sue energie curative. La semplice presenza dei cristalli in un ambiente suggerisce in modo subliminale che la perfezione è possibile: dimostra ai sensi fisici che è possibile essere luminosi, belli, carichi di energia e radiosi di luce. Se nutriti, questi semi pian-tati nel nostro subconscio germoglieranno e fioriranno: per questa ragione ritengo che regalare cristalli anche a coloro che non sono consapevoli o non si interessano delle loro proprietà terapeutiche sia benefico.

Uso in gioielleriaI cristalli e le pietre si possono portare o indossare come amuleti o gioielli: favoriscono il mantenimento di chiarezza mentale, sta-bilità emotiva ed equilibrio fisico, quindi questo è uno dei modi più semplici ed efficaci per assorbirne la potenza terapeutica. Le gemme sono state indossate per migliaia di anni sulle dita di mani e piedi, intorno ai polsi e al collo, all’ombelico o sul terzo occhio, nei capelli e nel naso, dal momento in cui gli esseri umani han-no iniziato ad adornarsi. Il lapislazzulo, la corniola e la malachite erano utilizzati dagli antichi Egizi, lo smeraldo dagli Inca, la giada dai Cinesi e il turchese dagli Indiani d’America. Molte di queste civiltà erano consapevoli del potere terapeutico delle pietre e ne facevano un uso consapevole per curare mali specifici. Sovrani potenti indossavano corone tempestate di gemme sacre, perché li assistessero nel governare saggiamente. Ancora, alcune gemme sono state abbinate a determinate dita con lo scopo di catalizzare verso la propria vita energie e vibrazioni. Rubini e pietre rosso

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cupo venivano accostate all’ombelico dalle danzatrici del ventre per aumentare l’attrazione sessuale degli spettatori, mentre quelle portate sul terzo occhio avevano la funzione di favorire nell’asceta un aumento della consapevolezza e della vicinanza con Dio. Col-lane lunghe al punto di arrivare a sfiorare il chakra del cuore sono state portate per attivare maggiore amore e compassione, mentre le pietre indossate sui lobi stimolavano i punti riflessi e apportava-no benefici in altre parti del corpo.

Molte delle conoscenze sui reali scopi con cui furono creati i gioielli sono andate perdute. Originariamente si soleva posizionare vicino alle persone le pietre che, si credeva, possedevano quelle specifiche caratteristiche che si voleva la persona assorbisse. Solo poi subentrò la pratica di legarle attorno a collo, polsi, testa o ca-viglie e portarle addosso per riceverne l’influsso in maniera conti-nuativa. Recentemente, si è fatta di nuovo strada la consapevolezza che, disponendo pietre diverse in configurazioni precise sul corpo, si possano ottenere effetti curativi e di ringiovanimento.

Quando sono ideati e indossati consapevolmente per scopi tera-peutici, i gioielli finiscono per essere delle vere opere d’arte, e per conferire potere a chi li indossa. L’energia che effondono si com-bina con il campo elettromagnetico umano, o aura; quando la luce colpisce le pietre e libera le loro vibrazioni di colore nell’aura, le frequenze cromatiche dissipano e neutralizzano la tensione psichica ed emotiva: favorendo l’aumento delle sottili energie curative e della luce attorno al corpo, le pietre consentono di acquisire maggiore forza ed equilibrio.

Oltre al valore estetico, i gioielli hanno dunque proprietà terapeu-tiche: si può quindi indossarli consapevolmente per godere dei doni che le pietre hanno da offrirci. Queste creazioni specifiche, concepi-te come pezzi unici, diventano allora degli strumenti di potere per-sonale, che aiuteranno chi le porta a raggiungere obiettivi specifici, materiali e spirituali.

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I cristalli come rimediI rimedi ottenuti a partire dai cristalli sono facilmente realizzabili e vi si può ricorrere quando non sia possibile portare con sé o indossare le pietre necessarie per ottenere specifici risultati, o se si intendono aumentare gli effetti delle pietre mentre si opera con loro. Metti quindi la pietra o il cristallo pulito in un bicchiere di cristallo a piom-bo, riempito per metà di acqua distillata; esponilo al sole del mattino per tre ore, preferibilmente dalle 8 alle 11, quando il giorno è appena iniziato e fa ancora fresco. Illuminando il liquido e il cristallo, la luce del sole carica l’acqua con la forza vibrazionale e le frequenze cromatiche delle pietre. Otterrai un potente elisir da usare all’oc-correnza: ponilo in bottigliette sterilizzate munite di contagocce ed etichettale. Per ottenere i risultati migliori prendine cinque gocce mescolate a un bicchier d’acqua, o mettile direttamente sotto la lin-gua parecchie volte al giorno, mentre visualizzi le pietre e ne appuri le qualità terapeutiche. Per prepararne una scorta permanente e con-servarla per lunghi periodi puoi riempire le bottigliette per metà con dell’alcol (la cosa migliore sarebbe utilizzare del brandy di ottima qualità). Le pietre più adatte alla realizzazione di rimedi sono quelle appartenenti alla famiglia multicolore dei quarzi (trasparente, ameti-sta, rosa, citrino e affumicato) perché risponde favorevolmente alla luce riflessa dall’acqua e offre, al contempo, uno spettro cromatico completo e, dunque, molti possibili effetti differenti. Raccomando la massima attenzione quando si scelgono pietre e cristalli per prepara-re un rimedio per uso interno perché alcune pietre, come il realgar, sono ad alto contenuto di arsenico.

Infine, cristalli e pietre possono venire tenuti insieme a oli per massaggio o a unguenti da usare localmente. Un mio intimo amico, che ha praticato per parecchi anni la terapia del massaggio, ha sem-pre tenuto una bella bacchetta di tormalina verde nel vaso del suo olio da massaggio, così da potenziare l’effetto terapeutico dei suoi trattamenti.

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Il cristallo come dono d’amoreI cristalli e le pietre costituiscono uno dei doni più speciali che si possono offrire. Se vengono regalati all’amato/a, si trasformano in “cristalli d’amore”, simboli di quel particolare affetto. Ciò non toglie che possano essere usati come cristalli curativi, essendo stati, di fat-to, caricati di autentica forza terapeutica.

Prima di regalarlo, tieni il cristallo sul tuo cuore mentre mediti e visualizzi la persona a cui stai per donarlo in una condizione di equilibrio, di integrità e di felicità. Questa impressione verrà pro-grammata nella pietra, che emanerà energia positiva finché resterà con chi la riceve in dono.

Pietre per uso personaleLungo il percorso che ti condurrà a provare amicizia e amore per i cristalli, ti capiterà di trovarti in luoghi nei quali vengono venduti. Sii pronto a cogliere anche semplici bagliori: la pietra che te li sta in-viando ti sta psichicamente comunicando che deve essere utilizzata proprio da te, per tuoi scopi personali. Potrà diventare una costan-te compagna di viaggio, indossata o portata con te; potrà persino diventare una sorta di assistente nelle tue pratiche di guarigione, o un partner nella meditazione. Sono cose che solo un cristallo spe-ciale e decisamente unico può fare: quindi, la cosa migliore sarebbe tenerlo solo per sé, senza farlo toccare ad altri. Solitamente questi cristalli ti si manifestano direttamente: ti fanno sapere, senza ombra di dubbio, che saranno per te un potente strumento. Saprai con certezza quando l’avrai incontrato ma, anche allora, non avanzare alcuna pretesa. All’occasione, dopo essere servito ai tuoi scopi, po-trebbe proseguire il suo viaggio verso altri luoghi e altre persone, per condividere con loro un po’ della sua luce e della sua energia guaritrice. Allora sarà necessario lasciarlo andare e imparare a lavo-rare con i cristalli telepaticamente.

A questo proposito voglio raccontarti un’esperienza dalla quale ho appreso una lezione importante.

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Una sera tornai a casa e scoprii che i ladri erano entrati e mi ave-vano rubato un sacco di cose, tra le quali alcune delle mie pietre curative più belle, che avevo usato ogni giorno per le terapie. Non riuscivo a comprendere perché mi fossero state portate via, proprio perché le amavo sinceramente e ne facevo uso a vantaggio degli altri. Arrabbiata per il furto di questi strumenti così preziosi, ebbi la tentazione di programmare immediatamente le pietre per via telepa-tica, perché seminassero rovina nella vita di chiunque me le avesse rubate, poi mi trattenni perché sapevo che le ripercussioni karmiche di un’azione del genere non sarebbero state in armonia con le loro vibrazioni curative. Mi sedetti a meditare con un grosso cristallo di selenite e una sfera di ossidiana nera e chiesi che mi venisse mo-strato perché tutto questo era successo e quale lezione potevo ap-prendere da questa perdita. La risposta giunse rapida e chiarissima: le pietre si erario caricate di energia curativa durante il lavoro che avevo eseguito con loro ed erano ormai pronte ad andarsene, per incontrare chi aveva veramente bisogno della loro luce. Scoprii che le pietre sarebbero entrate nella vita di persone che ne avrebbero riconosciuto il potere e l’efficacia curativa: probabilmente bambini. Chiunque fosse entrato in contatto con loro ne sarebbe stato, in qualche modo, toccato e curato. Mi veniva offerta l’opportunità di continuare a lavorare con la loro energia stabilendo un contatto tele-patico e inviando pensieri di pace e preghiere d’amore a coloro con cui si trovavano, chiunque fossero. Se avessi fatto così, si sarebbe creato un ponte di luce: le pietre sarebbero servite da collegamento e, al contempo, si sarebbero ulteriormente caricate di energia pro-veniente dalla mia sintonizzazione. Loro stavano perseguendo un fine superiore, io ero chiamata a perseguire il mio, irradiando posi-tivi pensieri di pace. Quando la meditazione fu terminata, ringraziai molto rispettosamente la selenite e la sfera di ossidiana.

Avevo compreso che la nostra realtà dipende dal modo in cui interpretiamo ciò che ci accade. Anche un evento potenzialmente molto negativo può trasformarsi in buono e servire la luce. Oggi

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quando medito e prego mi sintonizzo con quelle pietre che amo e che conosco così bene e sono certa che le me vibrazioni vengono recepite e utilizzate per gli scopi migliori.

Le meditazioni sui cristalliQualsiasi cristallo o pietra curativa si può usare come partner duran-te la meditazione, per esempio tenendoli in pugno o indossandoli per assorbirne alcune specifiche proprietà, oppure collocandoli nel nostro campo visivo per facilitare la concentrazione. Posti sul chakra del cuore favoriscono l’equilibrio emotivo, sul terzo occhio la chia-rezza mentale. Può darsi che un cristallo specifico ti comunichi che il suo fine è approfondire e rinforzare le tue meditazioni, o che tu voglia sperimentare i vari modi in cui pietre diverse influiscono sulla tua meditazione.

Il quarzo trasparente è uno dei cristalli più usati per stimolare il chakra della corona (l’energia più elevata del corpo, situata sulla som-mità della testa). Giacendo con il volto rivolto verso l’alto e posizio-nando l’apice di un cristallo trasparente sul capo, i centri superiori della coscienza vibrano e si acquisisce uno stato di maggior consa-pevolezza. Nel corso di questa meditazione si potrebbe ottenere un risultato aggiuntivo mettendo un’ametista sulla fronte, per calmare la mente, e un citrino sull’ombelico, per ancorare l’esperienza alla realtà fisica.

Programma di meditazione. Qualsiasi risultato si intenda ottenere, si può programmare un quarzo trasparente proiettando in esso un pensiero e tenendolo in pugno durante la meditazione. Per esem-pio, se provi ansia per un’intervista o un esame che devi affrontare, posiziona il punto terminale di un cristallo trasparente al centro del terzo occhio e visualizzati come se fossi calmo, sicuro, fiducioso e ti muovessi a tuo agio in quella situazione. Proietta queste immagini di te nel cristallo e poi siediti tranquillamente, senza lasciare la pietra, mentre ribadisci a te stesso la realtà positiva che hai creato. Potrai

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portare con te questo cristallo (tenerlo in pugno, guardarlo o pensar-lo) mentre si svolge l’evento per cui ti sei preparato. Il cristallo, che ha immagazzinato le impressioni positive, riverbererà su di te quella visione, comportandosi come un assistente o un amico.

Se intendi porre una domanda specifica, formulala e poi posizio-na un cristallo di quarzo trasparente, singolo o a doppia terminazio-ne (le cui estremità convergano naturalmente in un punto), sul terzo occhio e osserva la risposta nell’occhio della tua mente. Se desideri inviare pensieri d’amore o preghiere a un’altra persona, orienta il cristallo dal chakra del cuore verso l’esterno, visualizza il risultato e proietta attraverso il cristallo l’immagine che vuoi che riceva la per-sona che hai in mente. Se è molto sensibile, capterà le vibrazioni che provengono da te, e potrete costruire un legame telepatico consa-pevole. Qualora non si rendesse conto delle vibrazioni, recepirà co-munque a livello inconscio gli effetti terapeutici. Prima di utilizzare quello stesso cristallo per programmare pensieri differenti, ricorda di pulirlo (si veda Cura e pulizia di pietre e cristalli).

C’è un tipo di meditazione avanzata che può essere eseguito con un cristallo trasparente: richiede mente focalizzata, concentrazione e calma per godere appieno dei risultati. Puoi provare cosa signifi-ca essere un cristallo. Comincia con il sederti, tenendo la schiena diritta. Impugna con la mano sinistra i tuoi cristalli da meditazione preferiti per vari minuti, quindi chiudi gli occhi e apprestati a diven-tare completamente recettivo agli impulsi che il cristallo ti invierà. Mettilo all’altezza del tuo ombelico, poi a quella del cuore e poi sulla fronte, sentine le vibrazioni; quindi portalo all’interno del tuo campo visivo. Fissalo per qualche minuto, chiudi gli occhi e ricrea un’immagine mentale del cristallo. Mentre la tua coscienza si spo-sta nel cristallo, osservane la struttura molecolare: il cristallo è una forma purificata di materia, cogli come le molecole si combinino in strutture rigorosamente geometriche (per esempio, come non ci sia spazio per organizzazioni casuali). Tutte vibrano con la stessa frequenza e, con una pratica di meditazione avanzata, è possibile

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espandere la propria consapevolezza fino a comprendere ciascuna molecola, ciascun atomo all’interno della molecola e ciascun elettro-ne all’interno dell’atomo. Questa è la prova che ogni componente materiale vibra all’unisono con tutto il resto ed esprime un’armonia che oltrepassa di gran lunga la volontà del singolo. Lasciati andare e sperimenta tu stesso la frequenza cosmica e la dimensione di sin-tonia in cui il cristallo esiste. Quando ti immergerai in questa bea-titudine, potrai vivere l’esperienza dell’armonia e della pace con te stesso e con l’intero creato: sarà come se il tempo e lo spazio fossero sospesi. Semplicemente, ti stai fondendo in una risonanza cosmica e le tue vibrazioni pulsano all’unisono con l’universo. Dentro il nucleo più profondo di te stesso, echeggia la verità: puoi conoscere la ve-rità su qualsiasi argomento una volta appreso come condurre la tua coscienza nel tuo nucleo centrale, il silenzio. Una volta che ci sarai riuscito, questa esperienza sarà la tua pietra di paragone e il tuo più sacro santuario, dove potrai tornare in qualsiasi momento.

A questo stadio di meditazione è importante respirare profonda-mente per mantenere sempre un legame consapevole con il corpo fisico e incanalare lo stato di pace e armonia di cui stai avendo espe-rienza nella realtà materiale.

Per completare la meditazione visualizza mentalmente il cristallo mentre i raggi dorati della luce del sole lo attraversano e si irradiano da esso. Ora proietta te stesso come cristallo, sintonizzato con l’armonia cosmica. Anche tu puoi diventare uno strumento della luce dell’uni-verso. Sforzati di percepirti come se fossi completamente puro e lumi-noso, carico di energia che proviene dalla tua fonte di luce personale.

Quando si pratica questa meditazione è utile avere a disposizione un cristallo di quarzo affumicato o un pezzo di tormalina nera da impugnare nel momento in cui aprirai gli occhi, perché ancoreranno al corpo l’esperienza di espansione della coscienza. È positivo, inol-tre, indossare quelle pietre scure diverse ore dopo questa meditazio-ne, per garantire una corretta integrazione delle energie.

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Meditazioni terapeutiche di gruppo. Utilizzando un grosso generatore di quarzo trasparente si possono condurre meditazioni terapeutiche di gruppo. Questi cristalli sono rari e, solitamente, molto costosi, quin-di li si trova spesso in ambienti in cui possono essere usati da più persone consapevoli in circoli terapeutici.

È preferibile che i partecipanti a questo tipo di meditazione siano almeno tre. Mettete il cristallo in posizione verticale al centro del circolo, mentre ciascun membro protende un cristallo di quarzo più piccolo in direzione del grosso generatore. A questo punto, proiet-tate mentalmente o formulate a voce alta affermazioni positive volte a fini terapeutici personali, interpersonali o planetari. Queste proie-zioni verranno potenziate dal cristallo che tenete in pugno rivolto al generatore, che a sua volta le irradierà nell’etere per raggiungere il piano causale (cfr. Glossario). Una volta che preghiere e proiezioni sa-ranno state inviate, rivolgete la parte terminale dei cristalli che avete in mano verso il centro del cuore, per ricevere informazioni perso-nali o energia terapeutica. Terminate la meditazione condividendo con il gruppo le risposte che avete ricevuto e le sensazioni che avete provato operando con questo potente generatore di energia.

iii – cura e pulizia di pietre e cristalli

Come qualsiasi altra cosa, i cristalli e le pietre gradiscono essere trat-tati con rispetto e affetto. Amano venire posizionati in punti visibili, da cui possono riflettere la loro luce e irradiare la loro bellezza. C’è stato un momento in cui accumulavo i cristalli che vendevo sotto un tavolo in casa mia. Tutte le volte che li tiravo fuori avevo la sensazio-ne che non gli piacesse stare lì, in uno spazio buio vicino al pavimen-to, poi ricevetti un messaggio preciso in cui mi lasciavano intendere che volevano stare alla luce, per essere visti e apprezzati, e poter svolgere la loro opera. Decisi di accontentarli e li piazzai in ogni cantuccio e nicchia che riuscii a trovare. Così facendo la mia stanza

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si riempì di luce e vendetti i cristalli più rapidamente, visto che la loro vibrante energia era evidente a chiunque entrasse in casa mia. Da allora non mi è mai neppure passata per la mente l’idea di tenere i cristalli o le pietre curative in uno spazio che non fosse degno della loro presenza. A loro piace essere posati sui davanzali delle finestre, in cima agli scaffali, sulle mensole accanto al letto, sulle scrivanie, sugli altari per la meditazione, sui tavoli, sui caminetti, sulle piante o dovunque possano perseguire i loro fini.

Quando si trasportano pietre o si viaggia insieme a loro la cosa migliore è avvolgerle, per evitare che si danneggino o si scheggino (a meno che non si tratti di pietre barilate). Piccole custodie di raso, seta, pelle, velluto o cotone sono eccellenti rifugi per spostare le pietre.

A meno che i cristalli non vengano usati direttamente con fini te-rapeutici, non avranno bisogno di essere puliti con grande costanza. Consiglio in ogni caso di pulirli dopo averli acquistati o ricevuti, per liberarli da qualsiasi vibrazione abbiano accumulato durante il loro percorso fino a noi. La pulizia azzera le loro vibrazioni e li rende ricettivi alla nuova casa e al nuovo possessore. La tecnica migliore è immergerli nel sale marino per almeno tre ore prima di usarli per scopi curativi o personali.

iv – ricarica

Quando i cristalli e le pietre vengono adoperati con fini terapeuti-ci, diventano molto ricettivi alle vibrazioni degli individui con cui stanno operando: possono intercettare e trattenere la loro energia e, perciò, andrebbero puliti dopo ogni singolo trattamento. Tutta-via, se l’individuo che riceve la cura partecipa consapevolmente al processo di guarigione, cioè spesso, le pietre di fatto si caricano di energia e, dunque, non necessitano di una speciale pulitura. In questi casi basta tenerle in una stanza ben illuminata (preferibilmente alla luce del sole) o su un grosso agglomerato di quarzo per far sì che ri-

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sultino abbondantemente ripulite e caricate. Se, invece, un individuo che ha bisogno di essere curato in profondità non vuole o non è in grado di prendere parte attiva nel suo stesso processo terapeutico, è probabile che le pietre continueranno in larga misura a fornire la loro luce e la loro energia per favorire una buona riuscita della cura. Offrendo questo contributo così generoso è probabile che finisca-no con l’esaurire le loro stesse forze vitali: allora bisognerà pulirle e ricaricarle di energia prima di poterle utilizzare di nuovo.

Quando hanno bisogno di essere purificati, i cristalli e le pietre spesso perdono la loro radiosità e diventano opachi e torbidi. Man mano che praticherai la terapia con i cristalli e imparerai a conoscere l’energia unica serbata in ciascuno di loro, riuscirai facilmente a di-stinguere quelli che hanno bisogno di una pulitura più intensa.

I modi per pulire e ricaricare efficacemente i cristalli e le pietre sono numerosi. Uno dei più semplici è ricorrere alle forze risana-trici della natura, sfruttando la proprietà di rigenerazione del sole e dell’acqua. Per riuscirci, dovrai tenere le pietre in mano mentre versi su di loro acqua fredda (o mentre li tieni sotto l’acqua corrente). Quindi, le devi mettere al sole (meglio se all’esterno) e lasciare che i raggi le attraversino, splendendo, per almeno trenta minuti. A questo punto dovrai lucidarle con delicatezza, con un telo pulito di cotone bianco. Se sei talmente fortunato da vivere sulle rive dell’oceano, di un lago o di un corso d’acqua fresca, puoi lasciarli in quell’acqua, così che la corrente naturale fluisca su di loro, purificandole e ricari-candole. Quindi, prosegui con il bagno di luce solare e la lucidatura.

Cristalli e pietre adorano gli ambienti naturali e l’acqua, perciò tienili sempre stretti in pugno mentre li pulisci nell’acqua: non ci sarebbe da stupirsi se preferissero starsene lì e saltassero fuori dalle tue mani per non farsi mai più vedere.

Per una pulizia generica e una ricarica generale puoi far ricorso a un agglomerato di quarzo trasparente e a quattro cristalli di quarzo a ter-minazione singola. Poni le pietre che hanno bisogno di essere pulite sull’agglomerato, verso il quale orienterai l’estremità dei quattro quar-

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zi singoli. Così facendo si creerà una formazione a croce: abbi cura di disporre i singoli cristalli in direzione Nord, Sud, Est e Ovest. In questo modo i singoli punti cardinali caricheranno l’agglomerato, che a sua volta caricherà le pietre. Le pietre possono essere lasciate sull’ag-glomerato per una quantità indefinita di tempo, anzi: esso potrebbe anche diventare la loro casa negli intervalli tra una terapia e l’altra. Gli agglomerati di quarzo di per sé hanno raramente bisogno di essere puliti grazie all’intenso riverbero di luce che emanano dai punti pluri-terminali: si crea così un campo di forze che risulta autoenergizzante. Se per caso avessi la sensazione che l’agglomerato richieda una pulizia, il metodo dell’acqua/sole è il migliore da usare.

Se scegli di ricaricare personalmente le pietre che ritieni speciali o quelle che necessitano di particolari attenzioni, tienile nella destra, chiudi gli occhi e irradiale con la tua stessa energia curativa. Imma-gina che un raggio di luce bianca brillante penetri in te attraverso la sommità del tuo capo e si colleghi con l’amore riposto nel chakra del cuore, e da lì si estenda poi lungo il braccio e la mano, fino a rag-giungere la pietra. Se opti per questa scelta, potresti visualizzare una sorta di scala graduata da uno a dieci, come quelle dei termometri. Mentre ti concentri sulla luce che entra nella pietra, vedrai il livello sulla scala salire fino a dieci, e lì dovrai trattenerla per almeno tre minuti. Così facendo puoi ricaricare le pietre con le quali operi più di frequente facendo ricorso alla tua stessa energia curativa. Ricaricare le pietre con questo metodo consente di programmarle non solo con la tua personale essenza, ma anche con la potenza della luce bianca universale. Le pietre che tratti spesso così possono aumenta-re il loro potere terapeutico fino a dieci volte, diventando più belle e radiose di quanto fossero in origine.

Le pietre o i cristalli che si siano eccezionalmente esauriti, o di cui sia stato fatto un uso errato, possono essere puliti immergendoli nel sale (preferibilmente marino). Riempi un bicchiere trasparente o una coppa di cristallo con il sale, affondaci la pietra e lasciala così per tre giorni. Il sale ne neutralizzerà la carica negativa ed estrarrà

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le impurità, restituendole armonia ed equilibrio. Una volta estratta dal bicchiere, dovrai sciacquare la pietra in acqua fredda e lasciarla asciugare al sole. Bisognerebbe gettare il sale e non riutilizzarlo.

A volte, se sono molto contaminate o davvero scariche, può capi-tare che sia necessario pulire le pietre in molti modi diversi. Mi torna in mente una mia amica, che si era slogata una caviglia: le mettemmo una piccola malachite sotto la fasciatura per toglierle il dolore. Dopo dodici ore circa la caviglia era guarita, mentre la pietra era prati-camente morta per aver assorbito un trauma di quella portata: era opaca e senza vita e aveva perso la sua capacità di riflettere la luce. Decisi subito per una cura intensiva, ma ci vollero parecchi mesi perché si ristabilisse. Prima la immersi nel sale per tre giorni, poi la pulii con il metodo acqua/sole, quindi la ricaricai personalmente e, infine, la posi su un agglomerato di quarzo trasparente. Tuttora non vibra come prima, e forse non tornerà mai com’era, però mi impartì la lezione che non è pensabile che una pietruzza di malachite si faccia carico da sola di una funzione risanatrice di grande entità uscendo viva dalla sfida.

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iii

L’antica arte di applicare le pietre

Spesso, quando il corpo fisico dà segni di disagio, le vere ragioni ri-mangono ignote: capita che si manifestino in questo modo conflitti emotivi e mentali repressi o irrisolti, le cui radici – con il loro contor-no di scompiglio emotivo e tensione mentale – generalmente sono state piantate assai prima delle conseguenze fisiche che provocano.

Sono molte le esperienze che possono confondere o ferire i bambi-ni durante il processo della crescita: incapace di esaminare e compren-dere le ragioni per cui gli eventi della vita si verificano, un bambino finirà per reprimere e nascondere da qualche parte dentro di sé i senti-menti spiacevoli che, presto o tardi, torneranno a galla sotto forma di atteggiamenti, credenze, abitudini distruttive e squilibri di natura fisi-ca. Il corpo diventa un deposito di eventi trascorsi, fraintesi e irrisolti.

Ciascuna parte del nostro corpo tende a corrispondere a un’e-mozione specifica: il cuore e i polmoni registrano dolore e pena; il fegato immagazzina la collera; lo stomaco ansia e paura. Questi malesseri lasciano tracce persino nell’aura. E diviene assai difficile irradiare la propria luce interiore o esprimersi quando l’aura è of-fuscata da vecchi modi di pensare o conflitti emotivi passati: capita persino di divenire più vulnerabili agli influssi negativi, siano essi interni o ambientali.

Durante il processo di guarigione, è importante prestare attenzione non solo ai sintomi fisici, ma anche alle cause di ordine emotivo e

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mentale. Finora sono stati individuati pochi metodi davvero capaci di curare i più sottili blocchi mente/cuore. Oggi, grazie al potere tera-peutico delle pietre, possiamo guarire al contempo i corpi fisico, psi-chico ed emotivo, allineandoli con la fonte della vita energia/spirito.

La guarigione con i cristalli, praticata attraverso l’antica arte di disporre le pietre, è una delle tecniche più avanzate ed efficaci per ripulire l’aura, liberarsi da traumi repressi e connettere una persona con la propria fonte interiore di verità e potere: il potere di scegliere e guarire, di accettare le lezioni che ci vengono dagli eventi della vita, il potere di perdonare, di lasciar perdere e di prendere decisioni consapevoli, il potere di esercitare compassione e pazienza e, sopra ogni cosa, il potere di amare se stessi. Tutte questo si può rivendica-re e possedere una volta che i vecchi schemi siano stati smontati. I cristalli e le pietre aiutano in questo processo di rafforzamento di sé, aumentando la quantità di luce presente nell’aura che stimola e attiva i più potenti, sottili ambiti dell’essere.

Durante la pratica, le pietre diventano forme di luce cristallizzata e vengono collocate sul corpo a contatto con i centri nevralgici, i chakra e i punti dei plessi. Esse agiscono come catalizzatori, al fine di perpetuare e integrare con colore e luce le energie sottili dell’aura umana. Questa alta frequenza di energia dissolve e dissipa le fo-sche ombre lasciate da sofferenze represse o nascoste, che offu-scano l’aura, confondono la mente e creano disagi fisici. I cristalli possono neutralizzare queste cariche negative al punto che i blocchi fisico-mentali finiranno per sprigionare a loro volta energia. Il pote-re di trasformazione rimetterà questa energia nuovamente in circolo, permettendole di fare ritorno alla sua fonte, dove potremo andare consapevolmente a pescarla. È dunque responsabilità del singolo decidere di cominciare un percorso di guarigione per lasciar andare il vecchio e aprirsi al nuovo, sfruttando le energie per dar forma a un’identità positiva basata su amore di sé e verità interiore, che co-stituirà, infine, le fondamenta sulle quali erigere i propri sogni e le proprie visioni.

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Quando le pietre sono state disposte sul corpo, è possibile che antichi ricordi o sentimenti trovino il modo per affiorare. Nel trat-tare le reali cause dei disagi fisici, è preferibile che i traumi risalenti all’infanzia, alla nascita o al periodo ancora precedente o, persino, alle vite pregresse, vengano rievocati come esperienze dalle quali apprendere e da neutralizzare.

Durante questa fase, è importante che aiuti il tuo partner a respi-rare profondamente e che lo guidi nel visualizzare l’immagine della luce e dell’energia curativa che entrano in lui mentre inspira e della sofferenza e della tensione che fuoriescono con l’espirazione. Quan-do la luce viene proiettata con consapevolezza, il potere intuitivo dell’anima può comunicare alla mente il perché quelle esperienze dolorose sono state necessarie e quali lezioni vi erano contenute. Ottenendo una maggiore prospettiva e una pià ampia comprensione degli eventi, diviene possibile liberarsi dei vecchi schemi e sostituirli con affermazioni e visualizzazioni positive che, a loro volta, contri-buiranno a creare a una nuova realtà sul piano fisico. Questo pro-cesso di riprogrammazione consapevole è uno degli strumenti più efficaci che si possano utilizzare per cambiare se stessi e potenziare le proprie energie personali.

Non tutte le tecniche di guarigione con i cristalli ripuliscono l’au-ra. Può capitare che persone particolarmente aperte e sensibili speri-mentino stati alterati di coscienza quando essa viene a contatto con la luce e il colore delle pietre: mentre i cristalli e le energie umane si mescolano e la coscienza si espande, possono manifestarsi visioni, variazioni cromatiche, ricordi di vite passate o immagini di eventi futuri. Per chi non sia congestionato dal punto di vista emozionale, il lavoro con i cristalli potrebbe costituire un’opportunità per convo-gliare coscientemente energia aggiuntiva verso finalità creative.

La terapia con i cristalli si pratica per aiutare coloro con cui si lavora a neutralizzare, equilibrare e allineare corpo fisico, mentale ed emotivo, affinché essi possano attingere alle proprie risorse interiori di forza e di verità. La vera cura inizia quando ci si assume intera-

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mente la responsabilità per la persona assistita e, dunque, si afferma la propria capacità di curare. I terapeuti sono operatori di luce che contribuiscono alla guarigione con armonia, amore ed energia cu-rativa; il loro ruolo consiste nell’affiancare gli altri nelle operazioni di apertura dei canali, affinché essi siano in grado di sperimentare consapevolmente il proprio Sé più elevato.

i – la preparazione

Suggerisco al professionista di prepararsi in anticipo, attraverso la meditazione, prima di praticare la terapia con i cristalli. Allìneati con le energie curative delle pietre e divieni recettivo rispetto alle loro frequenze.

Cristalli e pietre andrebbero sempre utilizzati con rispetto e con-sapevolezza della forza che irradiano: quando interferiscono con l’aura umana, ha luogo uno scambio d’energia e si genera un’enorme potenza. Ricordo che la prima volta che tenni una seduta ero impre-parata a gestire l’afflusso di energia a frequenza aumentata e quasi svenni. Dovetti lasciare solo il mio cliente per alcuni minuti, durante i quali provai a recuperare la calma. Due cose sono importanti: dal punto di vista visivo, circondarsi di luce; dal punto di vista mentale, affermare che si sta lavorando in sintonia con l’energia delle pietre al fine di armonizzare, equilibrare e guarire.

La cura con i cristalli richiede una costante, attenta concentra-zione. Nel campo dell’aura si verificano molti cambiamenti sottili quando le pietre eliminano i blocchi e sciolgono le scorie emotive. Bisogna rimanere sensibili ed essere pronti a cogliere le risposte che possono provenire da chi riceve la terapia. Osserva le pulsazioni all’altezza della gola e focalizza l’attenzione sul battito cardiaco: può darsi che aumenti di velocità quando il metabolismo si adatta all’e-nergia aggiuntiva riversata nell’aura. Se il respiro si fa leggero, gui-da il cliente a respirare profondamente e completamente, così da

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aumentare i benefici dell’accrescimento energetico del suo sistema fisico. Sviluppa la vista con il terzo occhio, così da essere in grado di percepire l’aura, il sistema dei chakra e le frequenze più elevate delle energie sottili.

A volte potrebbe essere necessario togliere alcune pietre, se il cliente non riesce a integrare nell’aura le energie delle frequenze su-periori. Per questa ragione è fondamentale rimanere in sintonia an-che con i cristalli: quando le rimuovi devi essere in armonia con loro. Altrimenti, non meravigliarti se balzano via da sé. Sii consapevole di quanto le pietre possono dare senza sfibrarsi, e pronto a spostarle qualora comincino a scaricarsi. Sii attento ai messaggi che esse ti invieranno, e rispondi con spontaneità. Se la persona sulla quale stai operando partecipa attivamente al processo di cura, le pietre si cari-cano; ma, se la persona non accetta di prendersi nessuna responsa-bilità nel processo terapeutico, le pietre potrebbero esaurire la pro-pria forza vitale e diventare opache e torbide. Pietre che assorbono le energie negative, come la malachite, potrebbero aver bisogno di essere purificate dopo ogni uso. Il successo del trattamento e il rag-giungimento di risultati positivi dipendono dal grado di sintonia che saprai raggiungere con la persona della quale ti stai occupando e con le pietre curative.

ii – la disposizione dei cristalli

Durante le sedute terapeutiche, i miei collaboratori e io abbiamo fatto ricorso con grande successo alle disposizioni che elencherò. Oggi sembrano nuove e rivoluzionarie, ma non dobbiamo dimenti-care che si tratta di tecniche antichissime. Quando si esegue un trat-tamento, suggerisco di avere a disposizione uno specchio, in modo che chi riceve la terapia possa godere visivamente della bellezza delle pietre e cogliere anche in questo modo l’irradiarsi delle loro energie.

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I principali chakra su cui disporre le pietre

Chakra della corona(in cima alla testa,

al centro)Terzo occhio inferiore(zona della fronte,tra le sopracciglia) Chakra della gola

alla base del collo(dove si incontrano

le clavicole)

Plesso solare(sotto le costole,immediatamentesotto lo sterno)Chakra dell’ombelico

(punto ombelicale)

Chakra del cuore(al centro dellosterno, in lineacon i capezzoli)

Chakra creativo(5-7 cm

sopra l’osso pubico)

Chakra di base(al centro dell’osso pubico)

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Schema generaleQuesto tipo di disposizione può comprendere cristalli di qualsiasi genere, nel numero che si desidera, da posizionare sui chakra o su aree specifiche del corpo che si considerano congestionate o squilibrate.

Questo trattamento è utile per contattare direttamente i bisogni del cliente. Ricordo numerose occasioni in cui cominciavo le sedu-te facendo ricorso a immagini di posizionamenti preconcette poi, quando mi sintonizzavo con la persona e le pietre, mi rendevo spes-so conto che ciò che avevo visualizzato non era corretto. Dovevo quindi lasciar andare le mie aspettative, aprire la mente e intuire le reali necessità della persona che avevo davanti.

È possibile utilizzare fino a cento diverse pietre in una sola seduta, se vengono disposte correttamente e in modo tale da consentire alle energie fisiche e sottili di equilibrarsi e allinearsi. Modelli e disegni differiscono non solo esteticamente ma anche per come dirigono il flusso energetico.

In linea di massima possiamo affermare che bisognerebbe porre almeno una pietra in corrispondenza dei chakra, circondandola di altre – che creano gli effetti desiderati e il flusso di energia. Tuttavia, può capitare di dover lavorare con una sola area o chakra. Per soddi-sfare i bisogni di chi si rivolge a te per un aiuto sii creativo.

Il risultato che intendi raggiungere determinerà la scelta delle pie-tre. Per esempio, se il cliente è una persona molto meditativa ma non particolarmente ancorata alla terra né capace di cavarsela bene sul piano fisico, potrai disporre pietre dello spettro rosso-arancione at-torno all’ombelico, completando lo schema con pietre scure o nere vicino all’area pubica e sulle gambe. Equilibrando la configurazione con pietre blu-porpora sulla fronte, si creerà un flusso di energia che aiuterà a riversare lo stato di calma meditativa nelle manifestazioni fisiche. Potrebbe essere vantaggioso anche utilizzare un cristallo di quarzo generatore piccolo (da 6 a 18 centimetri) per dirigere l’ener-gia verso il basso, dalla corona all’inguine.

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Viceversa, se il cliente è egocentrico e attaccato alle cose terre-ne, si può posizionare una gran varietà di pietre trasparenti, giallo oro, blu, porpora e rosa, sul torace e la parte superiore della fronte: stimoleranno i centri superiori della coscienza. Per ancorare questi effetti al livello fisico, colloca almeno una pietra giallo oro o arancio sull’ombelico e una scura sull’osso pubico. Infine, guida il flusso di energia attraverso l’aura con un cristallo di quarzo a un solo apice.

Questo genere di trattamento lascia molto spazio all’azione creativa e intuitiva del terapeuta. Tieni a portata di mano tutti i tuoi cristalli e le tue pietre curative: presta attenzione a quelli che vibrano o ir-radiano luce per farti sapere che devono essere usati. Mantieni al contempo la sintonia con il cliente e guidalo nella respirazione, così che l’energia curativa raggiunga le zone che hanno bisogno di essere equilibrate, tenendo sempre aperto il canale comunicativo e incorag-giandolo a esprimersi verbalmente e a condividere le sue sensazioni.

Di solito le pietre non vengono rimosse nello stesso ordine in cui sono state posizionate. Di nuovo, lasciati guidare dall’intuito, in armonia con i cristalli. Strofina ciascuna pietra con uno straccio di cotone inumidito mentre la sposti e metti da parte quelle che po-trebbero aver bisogno di essere pulite.

Carica dell’energia di baseQuesta è una delle disposizioni più semplici: richiede tre piccoli grappoli di quarzo trasparente e due piccoli cristalli di quarzo ge-neratori a un solo apice. Bisogna far distendere supino il cliente e appoggiare un grappolo al centro della fronte, uno al centro del petto e uno sull’ombelico: questo infonderà energia alla coscienza, attiverà il chakra del cuore e stimolerà il sistema fisico. Tieni in pu-gno uno dei generatori singoli sulla sommità del capo e muovi l’altro lentamente lungo un’immaginaria linea retta che congiunge l’osso pubico e la corona, a una distanza dal corpo tra i 6 e i 15 centimetri. Questa pratica serve al terapeuta per capire in quali punti dell’aura siano presenti blocchi o congestioni. Dirigi quindi consapevolmente

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l’energia della luce bianca del generatore posto sul capo verso il cri-stallo in movimento: caricalo con tanta luce quanta sarà sufficiente per dissolvere qualsiasi detrito si trovi nell’aura. Visualizza quindi dal medesimo cristallo un flusso di energia verso tutte le altre parti del corpo fisico e aurico: quando il cristallo in movimento passa sul-le concrezioni poste su ombelico, cuore e fronte, fai convergere un raggio di energia curativa per mezzo del generatore, così da caricare ulteriormente questi centri. La cura può considerarsi riuscita quan-do il quarzo in movimento attraverserà l’aura senza che il terapeuta avverta alcun blocco o congestione: allora potrai togliere i grappoli nell’ordine in cui li hai posizionati.

esercizio

Per questa disposizione della durata di venti minuti è richiesta la pre-senza di un facilitatore per posizionare le pietre e assistere il ricevente nella respirazione profonda.

Intento: stimolare la coscienza superiore, attivare il chakra del cuore ed energizzare il corpo fisico.

Serviranno: Tre piccoli gruppi di quarzo e due punte piccole di quarzo.

Istruzioni:• Posiziona un piccolo gruppo di quarzo al centro della fronte.• Posiziona un piccolo gruppo di quarzo al centro del petto.• Posiziona un piccolo gruppo di quarzo sull’ombelico.• Impugna una delle punte di quarzo sulla sommità della testa. • Muovi lentamente l’altra punta di quarzo attraverso una linea di-

ritta dall’osso pubico indietro fino a incontrare la punta di quarzo tenuta sulla testa.

• Sii sensibile e aperto a sentire ogni blocco energetico. Dirigi un raggio di energia di guarigione attraverso le punte di quarzo per assistere nel dissolvere ogni blocco.

• Impugna la punta singola di quarzo sopra il gruppo sulla fronte, cuore e ombelico per ricaricarli.

• Rimuovi i cristalli nell’ordine in cui sono stati posizionati.• Purifica le pietre.

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gruppo di quarzoal centro della fronte

gruppo di quarzoal centro del petto

gruppo di quarzosull’ombelico

Disposizione per l’equilibrio dei chakraPer questa configurazione bisogna usare un gruppo di sette pietre che corrispondano alle frequenze cromatiche dei chakra (si veda la-Tavola 3, Le pietre, i colori e i chakra). I cristalli della famiglia del quar-zo, per esempio, sono molto adatti perché manifestano i colori di molti dei chakra.

Ecco un esempio di disposizione. Punta un quarzo singolo alla sommità del capo poi, seguendo un’ideale linea retta, metti un’ame-tista sul terzo occhio, un’acquamarina sulla gola, un quarzo rosa sul cuore, una malachite sul plesso solare, un quarzo citrino all’altezza dell’ombelico e un quarzo affumicato sull’osso pubico. A questo

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punto, passa un quarzo generatore singolo sul corpo, mantenendo una distanza da 6 a 18 centimetri da esso: in questo modo equilibre-rai e favorirai l’allineamento dei chakra. Sii aperto e sensibile: solo così riuscirai ad avvertire dove l’energia è squilibrata – dove ne è presente in eccesso e dove, invece, ne manca. Proietta la tua forza te-rapeutica attraverso il cristallo generatore e dirigi l’energia in eccesso nei punti che ne sono svuotati.

Per accentuarne il potere curativo, puoi aggiungere altre pietre attorno a quelle fondamentali. Per esempio, se il chakra del cuore risulta bloccato a causa di un trauma emotivo, potresti mettere av-venturina verde sopra e sotto il quarzo rosa e qualche tormalina ro-sa-verde ai lati. Se lo scopo della seduta è fare in modo che il cliente possa esprimere verbalmente le sue emozioni represse, puoi posare dei cristalli di quarzo trasparente a un solo apice sullo sterno, orien-tandoli verso la gola: in questo modo guiderai lì l’energia del cuore.

Nella disposizione per l’equilibrio dei chakra si possono usare in-numerevoli pietre: studia gli effetti di ciascuna e scegli quelle che produrranno le conseguenze più adatte ai bisogni al singolo caso.

esercizio

Per questa disposizione della durata di trenta minuti è richiesta la pre-senza di un facilitatore per posizionare le pietre e assistere il ricevente nella respirazione profonda.

Intento: bilanciare i centri di energia spirituale del corpo.

Serviranno: Un gruppo di otto pietre che corrispondono ai colori dei chakra e una punta di quarzo.

In questa disposizione: quarzo ialino, ametista, acquamarina, quarzo rosa, malachite, quarzo citrino, corniola e quarzo fumé.

Istruzioni:• Posiziona un cristallo di quarzo singolo alla sommità della testa.• Posiziona l’ametista sul terzo occhio.• Posiziona l’acquamarina sul chakra della gola.• Posiziona il quarzo rosa sul chakra del cuore.

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• Posiziona la malachite sul plesso solare.• Posiziona il citrino sull’ombelico.• Posiziona la corniola sul chakra creativo.• Posiziona il quarzo affumicato sul chakra di base.• Impugna la punta di quarzo e passala a quindici centimetri sopra

le pietre per equilibrare e allineare i chakra. • Sii aperto e sensibile a sentire dove l’energia può essere in squili-

brio, o troppa o insufficiente.• Proietta la tua forza di guarigione per dirigere ogni eccesso di

energia attarverso le aree che ne necessitano. Comunica diretta-mente con il ricevente per aiutarlo e incoraggiarlo nella respirazio-ne profonda.

• Rimuovi i cristalli nell’ordine in cui sono stati posizionati. • Purifica le pietre.

❋❋

quarzo ialino

ametista

acquamarina

quarzo rosa

malachite

citrino

corniolaquarzo

affumicato

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Disposizione di carica dei chakraQuesta configurazione mira a energizzare un chakra in particola-re. Avrai bisogno di nove cristalli di quarzo trasparente singoli. Per cominciare, danne due al cliente: dovrà stringerli nelle mani, con l’apice orientato in direzione delle spalle. Mettine quindi altri due rivolti verso i colli di ciascun piede e un quinto in direzione della sommità del capo. Questi cinque cristalli formano una stella attorno al corpo che crea un campo di forze protettivo e consente all’energia aumentata di venire rimessa in circolo nel campo aurico. Gli altri quattro cristalli (meglio se di dimensioni inferiori) vanno posizionati sul corpo con l’apice rivolto verso il chakra che ha bisogno di essere caricato; per esempio, si può scegliere di disporli a croce, ciascuno corrispondente a un punto cardinale.

Una versione più avanzata di questa configurazione richiede un’ul-teriore pietra che corrisponda al chakra, da appoggiare al centro della croce. Per esempio, per caricare il chakra del cuore, potresti collocare un quarzo rosa (o una tormalina rosa) al centro del torace, con i cristalli di quarzo rivolti verso di esso. Per ottenere un’ulteriore carica di energia, si può ricorrere a un cristallo generatore, che il terapeuta terrà sospeso sulla pietra del chakra, proiettando su di essa energia curativa. La pietra centrale varia a seconda del chakra oggetto della cura: l’ametista per il terzo occhio, il quarzo citrino per l’ombelico, il quarzo affumicato per il primo chakra e così via. Tieni presente che al contempo bisognerebbe lavorare nell’aura con un cristallo singolo dello stesso genere.

Durante una singola seduta è possibile ricaricare molti chakra, semplicemente cambiando le pietre al centro e ricollocandovi attor-no i quattro cristalli singoli.

Questa è una configurazione molto potente, che andrebbe prati-cata solo quando chi la riceve abbia un reale bisogno di ricaricare i propri centri energetici.

esercizio

Per questa disposizione di venti minuti è richiesto un facilitatore per po-sizionare i cristalli e assistere il ricevente con la respirazione profonda.

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Intento: energizzare un chakra in particolare, in questo caso il chakra del cuore.

Serviranno: dieci punte di quarzo ialino e una pietra associata al chakra del cuore.

quarzo rosacircondato da quattro quarzi

❋∇

∇ ∇

∇ ∇

∇∇

quarzoquarzo

quarzo quarzo

Istruzioni:• Posiziona una punta di quarzo ialino su ogni mano.• Posiziona una punta di quarzo ialino verso il collo di ogni piede.• Posiziona una punta di quarzo ialino verso la sommità della testa.• Posiziona quattro punte di quarzo con la terminazione diretta ver-

so il chakra che ha bisogno di ricarica, in questo caso il chakra del cuore, al centro del petto.

• Posiziona una pietra che è associata a questo chakra in particolare

∇ quarzo

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al centro dei quattro cristalli, direttamente sul chakra. Suggerire al ricevente di respirare profondamente nel chakra.

• Impugna una punta di quarzo ialino sulla pietra del centro e proietta la tua energia di guarigione attraverso il cristallo.

• Diversi (o tutti) i chakra possono essere energizzati in una sessione semplicemente cambiando le pietre al centro e posizionando quat-tro singole punte di quarzo attorno.

• Rimuovi i cristalli nell’ordine in cui sono stati posizionati.• Purifica le pietre.

Spirale di tormalina rosa Questa disposizione è utile a quanti desiderino liberarsi di sofferen-ze emotive profonde. È particolarmente efficace quando il corpo ha già dato segni di disagio fisico, traducendo il dolore in malattie come il cancro, l’asma, la bronchite eccetera.

Bisogna posizionare attorno al chakra del cuore almeno sei pez-zi di tormalina rosa-verde, dando forma a una spirale che ruoti in senso orario. Se utilizzi bacchette di tormalina, ricorda di disporle con l’apice rivolto all’esterno, in direzione delle braccia. Impugna almeno una bacchetta di tormalina e spostala sui punti dove sono di-sposte le pietre eseguendo un movimento a spirale. Mentre la muovi in senso orario, salendo attraverso l’aura intorno al chakra del cuore, le energie emotive represse vengono liberate.

Durante una seduta del genere, il cliente potrebbe avere reazioni emotive (di pianto, di collera eccetera): in questi casi il professionista dev’essere pronto a dare consigli e a prendersi cura della persona. Per aiutarla a recuperare l’equilibrio, posiziona delle tormaline nere sui chakra inferiori o nell’area dell’inguine.

La maggior parte dei disagi fisici hanno radici profonde in ferite emotive importanti: le proprietà curative elettriche della tormalina rosa-verde fanno vibrare queste tensioni a una frequenza tale da sprigionarle. Il verde inizia la cura, mentre il rosa annuncia l’amore che prenderà il posto dell’antico disagio.

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esercizio

Per questa disposizione, che ha la durata di venti minuti, è richiesta la presenza di un facilitatore per posizionare le pietre e assistere il ricevente per la respirazione profonda.

Intento: rilasciare una sofferenza emozionale profonda.

Serviranno: almeno sei pezzi di tormalina rosa, una bacchetta di tor-malina e due pezzi di tormalina nera. (Si possono utilizzare fino a dodici pezzi di tormalina rosa in questa disposizione).

Spirale ditormalina rosa✧

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◆tormalinenere

Istruzioni:• Posiziona un pezzo di tormalina rosa al centro del chakra del cuore.• Posiziona il resto delle tormaline rosa in una formazione a spirale

che ruota in senso orario fuori dal chakra del cuore.

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• Impugna la bacchetta di tormalina e muovila a spirale sopra alle pietre posizionate in senso orario. Prosegui così verso l’alto, attra-verso l’aura, attorno al chakra del cuore.

• Sii preparato ad ascoltare e ad avere cura del rilascio emozionale del ricevente, se forti emozioni affiorano in superficie.

• Facilita il rilascio di qualsiasi emozione e posiziona la tormalina nera sul chakra di base e sul chakra creativo per il radicamento e l’equilibrio.

• Rimuovi le pietre nell’ordine in cui sono state posizionate.• Purifica le pietre.

Disposizione dell’ottaedro di fluoriteQuesta configurazione richiede sette ottaedri di fluorite, tre più grandi e quattro più piccoli, preferibilmente di dimensioni analo-ghe. Uno dei più grandi va posizionato al centro della fronte, con il vertice del triangolo a contatto con l’attaccatura dei capelli e la base rivolta verso le sopracciglia. Due degli ottaedri più piccoli vanno appoggiati sulle sopracciglia, al centro, con i triangoli che puntano verso l’ottaedro più grande. Metti quindi il secondo ottaedro grande sulla gola, con il triangolo verso la testa, e il terzo sull’ombelico, con il triangolo orientato verso il basso. Posiziona i rimanenti ottaedri piccoli all’altezza dell’inguine, nel punto in cui le gambe si diparto-no dall’addome, con i triangoli rivolti ai piedi. Lascia le pietre così per almeno undici minuti, mentre il cliente respira profondamente e tenta di svuotare la mente, scacciando ogni pensiero cosciente e cercando di raggiungere uno stato di neutralità e pace.

Questa disposizione è pensata per incanalare l’energia cosmica e ancorarla ai centri creativi del corpo umano. L’ottaedro grande po-sizionato all’attaccatura dei capelli catalizza le frequenze più elevate e le direziona nei centri cerebrali della coscienza, mentre gli ottae-dri più piccoli situati sulle sopracciglia equilibrano i due emisferi, facendo sì che il processo avvenga. L’ottaedro grande posto sulla gola attiva il centro creativo verbale, consentendo ai livelli superiori

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della coscienza di esprimersi attraverso la parola. Infine, l’ottaedro sull’ombelico dirige le forze superiori al corpo fisico, così che pos-sano essere integrate nelle azioni quotidiane; effetto ulteriormente rafforzato e stabilizzato dai piccoli ottaedri all’altezza dell’inguine.

Se praticata con regolarità, questa configurazione neutralizza i processi del pensiero, lasciando la mente libera di attingere alla fonte primigenia di ogni conoscenza, cioè lo spirito. Quando la mente si arrende e lascia andare, permette di diventare tutt’uno con le forze superiori e di tramutarsi in pura forza creativa, che è l’essenza di tutti i pensieri. Non appena avuto accesso a questa infinita riserva di energia, sarà possibile dar forma consapevolmente a pensieri che influiranno concretamente sulla propria vita. Questo può succedere solo dopo che la mente si sia arresa e si sia fatta umilmente da parte, lasciandoci varcare la soglia dell’ignoto, dell’inconcepibile. Così, ot-terremo abbondanti riserve di energia per dar vita a pensieri creativi consapevoli. La disposizione dell’ottaedro di fluorite, se praticata una o due volte alla settimana per sei settimane consecutive, permet-terà di sviluppare queste facoltà mentali avanzate.

esercizio

Per questa disposizione di undici minuti è richiesto un facilitatore per posizionare le pietre e assistere il ricevente nella respirazione pro-fonda.

Intento: portare la mente a uno stato di pace e tranquillità.

Serviranno: sette ottaedri di fluorite, tre grandi e quattro piccoli.

Istruzioni:• Posiziona un ottaedro grande al centro della fronte.• Posiziona due ottaedri piccoli al centro di ogni sopracciglio.• Posiziona un ottaedro grande di fluorite sulla gola.• Posiziona un ottaedro grande sull’ombelico.• Posiziona due ottaedri piccoli di fluorite sui punti dell’inguine.• Incoraggia verbalmente il ricevente a respirare profondamente e a

rilasciare ogni respiro come entra nella mente.

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• Rimuovi le pietre nell’ordine in cui sono state posizionate.• Purifica le pietre.

Ottaedro grande, due piccolie ancora uno grande

Ottaedro grandesull’ombelicoe due piccoli

sui punti dell’inguine

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iv

Le pietre della Nuova era

Siamo ormai alle soglie di una Nuova era, l’Età dell’Acquario. Le decisioni che prendiamo oggi determineranno l’eredità che lasce-remo ai nostri figli domani. Entro l’anno 2000 il futuro della Terra sarà stato etericamente scritto. È responsabilità di ogni uomo su questo pianeta fare una scelta – probabilmente la più importante della sua vita. Abbiamo di fronte un interrogativo: «Vuoi lasciar an-dare le dottrine del passato ormai superate, i programmi, i concetti e le ideologie che non sono più al servizio delle forze della vita e della crescita al fine di abbracciare, incorporare e integrare le leggi dell’a-more fin nelle fibre stesse del tuo essere? Vuoi vivere quelle leggi coraggiosamente in ogni aspetto della tua vita?» Se c’è un numero sufficiente di persone moralmente integre al punto da dedicarsi to-talmente a vivere e a condividere più amore, allora la nostra Ter-ra potrà ribaltare la probabilità di distruzione che attende il genere umano in caso contrario.

In nostro aiuto, per affrontare gli anni potenzialmente difficili e determinanti che ci stanno davanti, sono apparse le pietre della Nuova era: custodiscono le conoscenze necessarie per sfruttare il loro potere, aiutarci a invertire la direzione di marcia verso l’autodi-struzione cui stiamo andando incontro e assicurare la pace sul pia-neta. Esse sono disposte a contribuire con la forza della loro luce e riflettendo la loro bellezza, assistendo il genere umano nel compiere

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il passo più importante della propria storia, affinché giunga incolu-me oltre la soglia dell’Età dell’Acquario.

Man mano che impareremo a sintonizzarci sui sottili e potenti effetti che luce e colore hanno sulla nostra psiche e sui nostri siste-mi fisici di energia, scopriremo un nuovo e più avanzato sistema di cura. L’approccio terapeutico della Nuova era si basa sulla cono-scenza degli influssi mentali, emotivi, spirituali e delle vite passa-te sul disagio dell’individuo e tratta quindi con successo le malattie risalendo alla loro origine, consentendo alla persona benessere ed equilibrio. Più entreremo nella Nuova era, più le pietre curative e i cristalli verranno usati spesso e con successo per rimediare alle cau-se di ogni tipo di malattia.

Le pietre della Nuova era sono particolarmente adatte ai giorni che stiamo vivendo e alle persone che soffrono di una quantità di problemi fisici, mentali ed emotivi, conseguenza degli influssi e delle energie tipici dei nostri tempi. Le pietre della Nuova era sono giunte per riflettere nella nostra coscienza e nel nostro stile di vita nuove possibilità, per offrirci un’alternativa fornendoci il colore, la luce e la bellezza cui l’animo è naturalmente sensibile. Mano mano che la nostra forza d’animo verrà alimentata e si svilupperà, diverremo im-muni agli influssi negativi che attaccano la nostra mente e il nostro corpo e potremo concentrare ogni briciolo di attenzione sulla pace, l’amore, la crescita, la prosperità e la felicità per tutti.

Molte delle pietre della Nuova era riflettono colori che le nostre menti possono recepire solo oggi, alcune sono state scoperte solo recentemente e altre sono solo ora, dopo migliaia di anni, disposte a concedere la conoscenza che racchiudono e a offrire le loro ener-gie curative. Quella in cui viviamo è un’epoca benedetta e speciale: abbiamo l’opportunità di unire le forze con queste pietre per creare un mondo abitato da esseri consapevoli, pieni d’amore, integri, esu-beranti.

Nel capitolo che segue racconto episodi che mi sono capitati, e di cui sono stata testimone, mentre lavoravo con le dodici pietre

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della Nuova era. Quando lavorerai anche tu con queste pietre e ne canalizzerai il potere, non potrai non notare l’influsso curativo e di trasformazione sulla tua stessa vita, come sulle vite di coloro ai quali sarà rivolta la cura.

i – la famiglia dei quarzi

Il quarzo è uno dei minerali più comuni sulla Terra e possiede la più ampia gamma di esemplari, su un intero spettro panoramico di colo-ri. In questa sede non mi è possibile parlare di tutti gli appartenenti alla famiglia del quarzo; voglio però, almeno, nominarli per dare un segno di quanto apprezzi la loro presenza e per offrirti lo spunto per approfondire la loro conoscenza.

Agata vari colori, può essere a strisce o a stratiAgata dendritica bianca-grigia e traslucida, con immagini

simili a felciAgata muschiata incolore, con striature di verdeAmetista violetta, rosso-violetto pallidoAvventurina verde, oro bruno, iridescenteBasanite nero vellutatoCalcedonio azzurrognolo, bianco, grigioCitrino da giallo chiaro a oro brunoCorniola da rosso carne a rosso-brunoCorniola-onice base rossa con uno strato superiore biancoCrisopazio verde, verde melaCristallo di rocca da bianco a incoloreDiaspro tutti i colori, per lo più a strisce o macchieEliotropio, diaspro sanguigno

verde scuro puntellato di rosso

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Legno fossilizzato grigio, marrone o rossoOcchio di falco da blu-grigio a blu-verdeOcchio di tigre da oro giallo a oro brunoOnice base nera con uno strato superiore biancoOpale opalescenti gli opali preziosi; giallo/rosso

fuoco gli opali e l’opale comunePrasio verde porroPrasiolite verde porroQuarzo affumicato da marrone a nero, grigio fumoQuarzo a stella cristallo di rocca che mostra una stella in

seguito alla lucidaturaQuarzo blu blu opacoQuarzo occhio di gatto bianco, grigio, verde, giallo, marroneQuarzo rosa da rosa intenso a rosa pallidoSarda rosso-brunoSardonice base marrone con uno strato superiore

biancoSelce colori opachi e oscuri

Cristalli di quarzo trasparentiDi solito la maggior parte della gente, parlando di cristalli, si riferisce al quarzo trasparente: il tipo più comune e conosciuto, il “nonno” del regno minerale. In generale, il quarzo trasparente può essere usa-to per molti scopi, poiché fa vibrare la luce bianca chiara, nella quale sono contenuti tutti gli altri colori.

Il quarzo è il sale della Terra ed esiste come produzione autoctona del pianeta. È costituito da biossido di silicio, uno composto assai comune nella crosta terrestre. Trovo molto interessante che anche noi, gli esseri umani, siamo nati dal grembo della Terra: è forse que-sto a renderci cugini dei vari regni che compongono la grande fami-glia terrestre?

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I cristalli di quarzo ricapitolano l’evoluzione del livello materiale. Le sei facce simboleggiano i chakra del corpo, mentre l’apice rimanda al chakra della corona, quello sulla sommità del capo, che ci connette all’infinito. La maggior parte dei quarzi è dotata di una base piatta, che costituiva il loro radicamento nella Terra. Di solito hanno un aspet-to più opaco e lattiginoso in basso, con una trasparenza sempre più evidente man mano che si procede verso l’apice: una metafora della crescita della consapevolezza, che si libera di offuscamenti e grigiore man mano che si avvicina al punto di unione con il Sé infinito. I cri-stalli di quarzo provano che il livello materiale può raggiungere, ed effettivamente lo fa, uno stato di perfezione tale da arrivare a riflettere una luce pura e bianca. Sono un esempio di sintonia con l’armonia cosmica, tante sono la purezza e l’unità che mostrano in ogni mole-cola e in ogni atomo della loro fisicità. Emettono raggi di luce divina e vedendoli, toccandoli, indossandoli, usandoli o meditando con essi si può effettivamente operare con quella luce in una forma concreta.

I cristalli di quarzo trasparente che un individuo attrae durante la sua vita sono pietre che, in qualche modo, ne faciliteranno il percor-so di raggiungimento della consapevolezza. Lavoreranno sotto il filo della coscienza con le menti che, ancora, devono essere svegliate; saranno come fari per tutte le anime consapevoli che camminano su questo pianeta: le irradieranno con luce ed energia da utilizzare nelle proprie vite e da incorporare nella Terra.

I cristalli di quarzo sono una forma materiale perfetta, allineata e in armonia con la forza cosmica. Per il modo in cui canalizzano l’energia sul piano terrestre richiamano le piramidi. La luce bianca e pura che riflettono può essere diretta verso pensieri, sentimenti e pa-role, persino azioni quotidiane: stimolerà gli strati più sottili e fini del nostro essere affinché si integrino e si manifestino nelle nostre vite.

L’evoluzione dei cristalli di quarzo differisce dalla nostra per nu-merosi aspetti, mentre per altri i due percorsi si avvicinano. I cristalli vengono concepiti nel ventre della Terra, dove maturano finché non appaiono in superficie – più o meno come gli uomini, il cui spirito

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si ancora a un corpo fisico mentre sono nel grembo materno, per poi venire alla luce e fare il loro ingresso nel mondo materiale. Ogni cristallo è unico e particolare, ciascuno ha una propria personali-tà, una serie di lezioni da dare e le proprie esperienze, esattamente come nel caso degli umani. Lo scopo e il destino di entrambi è di toccare la coscienza cosmica e trasferire quanto appreso sul piano materiale: su questa strada, cristalli ed esseri umani possono cam-minare appaiati, lavorare insieme e servire ciascuno all’evoluzione dell’altro. Quando il regno minerale e l’umano uniscono le forze, si svelano nuovi mondi di consapevolezza: se l’essenza guaritrice del quarzo vibra alla stessa frequenza dell’anima umana appariranno nuovi orizzonti di gioia e speranza.

Il quarzo ha la notevole abilità di far vibrare la sua energia a tutte le frequenze cromatiche, dal nero al giallo, dal verde al rosa e così via, proseguendo lungo lo spettro del blu e del porpora. In questo modo, mostra come manifestare la chiarezza e la purezza della luce bianca alle frequenze più dense e più basse. Questa sua capacità di essere multicolore può insegnaci come far vibrare i nostri sette chakra all’unisono, mantenendo al contempo un allineamento per-fetto con la luce. Questa è la sfida fondamentale per un essere con una forma fisica: utilizzare appieno ogni centro creativo, esprimen-dosi attraverso una luce multiforme.

Tutte le cose sono luce: variandone il livello, si manifestano i di-versi colori. Nei cristalli di quarzo la forza della luce si mescola con gli elementi del piano fisico, miscelando diversi toni e vibrazioni e creando così splendidi colori. Questa luce e questo colore sono ciò che consente al processo di guarigione di verificarsi. I quarzi fanno vibrare l’aura a un ritmo tale da indurre i toni più cupi dei semi kar-mici a dissolversi e a liberarsi, poi inducono quell’energia a tornare alla sua fonte, per dar vita a vibrazioni a più alta frequenza e a colori più chiari da far circolare nell’aura. Questo tipo di radicale terapia dell’anima può rafforzare le profondità dell’essere e costituire un solido fondamento su cui poggiare e vivere.

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All’interno dei cristalli di quarzo sono presenti aree solitamente torbide o inclusioni che, talvolta, assomigliano a galassie. In effetti, lo sono. Questi cristalli ci mostrano che esistono mondi all’interno di altri mondi e che la creazione non ha limiti ed è insondabile. La compiutezza di questo microcosmo ci ispira immediatamente timo-re e rispetto per l’infinita forza creativa di fronte alla quale si inchi-nano tutte le forme di vita.

Numerosi quarzi hanno già terminato la loro evoluzione e non cambieranno più una volta che avranno raggiunto la superficie del pianeta. Ciascuno di essi porta in sé i segni della propria unicità, che ci informano sulla sua identità, la sua storia, le sue testimonianze. Alcuni, tuttavia, sono offuscati all’interno: tali nebulosità potrebbe-ro schiarirsi via via che il cristallo procede nel suo percorso evolu-tivo e cresce oltrepassando i propri limiti. Infatti, dopo essere sta-to utilizzato per scopi terapeutici, per la meditazione o indossato a lungo, può divenire perfettamente trasparente e, talvolta, capita che cambi al punto di non risultare riconoscibile. Muterà man mano che la coscienza di chi lavora con lui si farà più chiara, più consapevole e aumenterà il proprio grado di limpidezza, riflettendo in parallelo i cambiamenti sotto forma di luce. Operando continuativamente e mantenendo la sintonia con il cristallo, sarà possibile capire quali siano i suoi intimi segni, le sue potenzialità e le sue possibilità.

Il quarzo può manifestarsi in molte forme diverse, e con ciascuna si può lavorare. I seguenti quadri riassuntivi descrivono alune delle forme uniche e affascinanti in cui i cristalli di quarzo potrebbero rivelarvi la loro natura.

Cristalli generatoriI cristalli generatori sono cristalli di quarzo trasparente singoli, che possono venire utilizzati per incanalare e ancorare pura energia cu-rativa. Le sei sfaccettature naturali convergono ad angolo acuto per formare l’apice terminale. Sostenuto da sei lati, il cristallo ancora la forza della luce alla base. I generatori possono apparire torbi-

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di al fondo e limpidi al vertice, riflettendo arcobaleni o mostrando “fantasmi” costituiti da intricate inclusioni, o essere completamente trasparenti. Ciascuno è un’entità a sé ed è portatore di una storia fatta di esperienze e lezioni speciali. I generatori hanno una forte personalità individuale e diventano facilmente buoni amici e colle-ghi nella terapia: possono insegnarci come concentrare, focalizzare e potenziare l’energia terapeutica che possediamo. In altre parole, sono l’esempio principe di come sia possibile incanalare la forza della luce nel nostro essere e nel nostro mondo.

I cristalli generatori sono l’esempio di una struttura fisica pura a sufficienza per irradiare luce bianca sul piano fisico: per l’esattezza, “generano” forza cosmica. La geometria perfetta consente loro pri-ma di concentrare energia, poi di diffonderla nella vita delle persone che operano con loro – sia come terapeuti che come riceventi della cura – nel modo più adatto a rispondere alle esigenze di ciascuno. I generatori intensificano e dirigono anche l’energia del professioni-sta, quando si incanala nel cristallo. Sono i partner ideali per la medi-tazione o le terapie e si possono disporre in modi diversi, a seconda del chakra nel quale si desidera convogliare il flusso energetico: basta orientare l’apice verso il punto in cui volete che l’energia si diriga. In alternativa, puoi tenere i cristalli sospesi al di sopra dei chakra: così facendo, purificherai e ricaricherai i centri di energia (cfr. La disposi-zione dei cristalli curativi, cap. iii).

Si trovano generatori di tutte le misure, lunghi da un centimetro a un metro. Puoi portarli con te o posizionarli dove vuoi, in casa come in luoghi sacri. Sono “frammenti” di potere e bisognerebbe usarli sempre con rispetto e cognizione. Questi cristalli – i più co-muni – rappresentano materialmente le qualità che possediamo e cui dovremmo dare risalto: la capacità di acquisire limpidezza, concen-trazione e di manifestare la luce.

I quarzi a una sola terminazione, come l’ametista, il citrino o quel-li affumicati, sono anch’essi generatori, ciascuno dei quali incanala la propria particolare essenza. L’ametista, per esempio, irradia il raggio

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purpureo della devozione e dovrebbe quindi essere il cristallo ideale da usare sul terzo occhio.

Come anticipato, i generatori sono cristalli in evoluzione, quindi, mano a mano che ci si sintonizza e si opera con loro, è probabile che diventino più limpidi, brillanti e capaci di incanalare più luce.

Grappoli di cristalliCon “grappoli” si intendono numerose concrezioni di cristalli a ter-minazione singola che condividono una base comune. Questi cri-stalli individuali si uniscono e vivono tutti insieme in armonia e in pace: rappresentano la comunità evoluta, in cui ciascun membro è individualmente perfetto e unico, pur condividendo con gli altri un terreno comune, una comune verità. I singoli cristalli si uniscono per godere dei benefici che derivano dal vivere in una società così avanzata e dall’apprendere da essa: riflettono gli uni la luce degli altri e si immergono nella radiosità complessiva dell’insieme. La luce aurica che circonda il grappolo di quarzo è molto forte e brillante.

Puoi posizionarli in luoghi dove desideri implementare le vibra-zioni terapeutiche o che vuoi purificare, per esempio, dopo una di-scussione. Ancora, potresti metterli tra due persone in meditazione perché raggiungano uno stato di maggiore, reciproca armonia.

Per purificare e ricaricare le pietre curative, i cristalli o i gioielli, appoggiateli su grossi grappoli per almeno tre ore. Inoltre, potete sfruttare questa forza purificatrice anche per immagini di amici o familiari, sulle quali il grappolo farà convergere un raggio di ener-gia positiva – lasciateli vicini per un giorno e una notte. I grappoli servono anche sui chakra: dissolvono qualsiasi influenza negativa o indesiderata, aiutando la persona a connettersi con la propria fonte di luce e a raggiungere l’equilibrio.

Un singolo grappolo può presentare centinaia di punte a termi-nazione singola come due sole. I grappoli più piccoli sono ideali per le configurazioni terapeutiche (cfr. Carica dell’energia di base, cap. iii), mentre quelli più grandi di solito vengono appoggiati su altari, scri-

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vanie, banchi di negozi, davanzali, mensole vicine al letto o qualsiasi altro posto da dove possano riflettere la loro radiosità. I grappoli sono doni meravigliosi per case i cui abitanti abbiano bisogno di armonizzarsi e di cooperare.

I grappoli più conosciuti e accessibili sono quelli di quarzo tra-sparente; altrettanto belli sono gli aggregati di altri membri della famiglia dei quarzi: minerali come la fluorite e la wulfenite danno pa-rimenti luogo a concrezioni di questa eleganza. I grappoli, non fosse altro, sono opere della natura di incredibile bellezza e contemplarli riempie di gioia tanto i sensi quanto l’anima.

Cristalli a doppia terminazioneQuando le sei facce del quarzo si congiungono in un apice, ci tro-viamo di fronte un cristallo con vari spigoli. Quando a congiungersi così sono entrambe le terminazioni di un cristallo, la pietra viene detta “a doppia terminazione”, a causa della sua capacità prima di attirare energie da due ingressi, poi di sprigionarle dalle medesime estremità dopo averle unificate nel corpo centrale. Una tale forza fa sì che questi cristalli siano adatti a particolari situazioni meditative e a pratiche avanzate di telepatia.

Essi sono completi in se stessi, poiché hanno un apice su entrambe le terminazioni polari. Invece di svilupparsi a partire da una superficie dura e rocciosa, all’interno della quale si formano le singole termina-zioni, i cristalli a doppia terminazione si sviluppano al centro dello strato argilloso, ben più morbido: pertanto, non conoscono limiti né confini e crescono finché le due terminazioni non abbiano raggiun-to la perfezione. Ci insegnano che è possibile trovare l’equilibrio pur avendo una duplice natura – spirituale e materiale: simboleggiano l’in-tegrazione tra questi due mondi in una forma unica e, infine, ci mo-strano che tutte le polarità si incontrano al centro. Dato che esprimo-no il senso dell’unità individuale, sono lo strumento di lavoro ideale per chi soffra di squilibri mentali o emotivi: semplicemente tenerne uno in ciascuna mano per almeno cinque minuti calma e rilassa, fa-

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vorendo l’ingresso in uno stato di equilibrio mentale ed emozionale. Nel caso in cui dell’energia negativa sia rimasta all’interno dei

tessuti, degli organi o dell’aura, posizionare sulle aree interessate questi cristalli darà luogo a un vortice di energia che purificherà e dissolverà qualsiasi negatività o blocco energetico. Collocati sul capo (all’altezza del terzo occhio o del chakra della corona) dilatano la consapevolezza e armonizzano i piani della logica e dell’intuizione, del corpo e dello spirito. Tenuti direttamente vicino a zone specifi-che del cervello, stimolano aspetti della personalità rimasti allo stato embrionale e l’acquisizione della consapevolezza di sé. Un giorno potremmo scoprire che questi trattamenti si sono evoluti in raffinate tecniche di neurochirurgia cristallina. Resta il fatto che lavorare con i cristalli a doppia terminazione consente di spezzare quei blocchi mentali che hanno originato comportamenti di dipendenza e atteg-giamenti disturbati. Una volta che queste tracce siano state cancella-te, è possibile ricreare consapevolmente un nuovo modo di guardare al mondo e alla propria vita.

Sospesi nei punti giusti e ruotati in senso orario, purificano e aprono i chakra. Se possibile, ricorda di usare un’ametista per il terzo occhio, un citrino sull’ombelico e un quarzo affumicato al di sopra del chakra della radice (o della base).

Come strumenti terapeutici, sono ideali se vengono collocati tra un chakra e l’altro, perché integrano e armonizzano i vari centri di energia, contribuendo a dissolvere qualsiasi blocco che impedisca un corretto flusso di energia attraverso il corpo. Si rivelano, infine, di eccezionale utilità a contatto con le rughe da stress che si formano sotto gli occhi e sul viso: questa sorta di lifting facciale in stile Nuova era può invertire il processo di invecchiamento, rallentando lo stress che ne è all’origine e ringiovanendo i sensibili tessuti del viso.

Perfezionare la telepatiaUn altro affascinante uso dei cristalli a doppia terminazione è quello di sfruttarli per raffinare e purificare i poteri telepatici. Operando

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con un partner con il quale sei in eccellente armonia, puoi utiliz-zarli per collegare i vostri spiriti e le vostre menti, dando luogo a una connessione più vigorosa con la mente trasversale. Esercizi di meditazione come questo devono sempre essere preceduti da af-fermazioni positive, così da essere circondati da una protettiva luce bianca. Praticamente, dovrai decidere chi per primo dovrà ricevere i pensieri e chi per primo dovrà proiettarli. Poi siederete uno di fronte all’altro, a gambe incrociate e con la schiena diritta, tenendo ciascu-no un cristallo a doppia terminazione. Colui a cui spetta inviare il pensiero terrà il cristallo nella mano destra e ne avvicinerà una delle terminazioni al terzo occhio, in modo che la terminazione opposta punti verso il terzo occhio del partner. Colui che deve ricevere il pensiero terrà il cristallo nella mano sinistra, con le terminazioni nella medesima posizione. Quindi, colui che deve ricevere si rilasse-rà, raggiungendo uno stato molto tranquillo, aperto e sensibile agli stimoli sui quali la parte che invia si sta concentrando, con tecniche di visualizzazione e proiezione. Chi invia, per prima cosa, si concen-trerà e invierà l’immagine di un colore, poi di un numero e prose-guirà con messaggi più specifici e personali. Ciascuna delle due parti dovrà sperimentarsi in entrambi i ruoli, per riuscire a sviluppare gli aspetti passivi e attivi della comunicazione psichica. Con una pratica regolare, questa meditazione può indurre la creazione di un forte legame telepatico tra due persone, che potrebbero essere in grado di comunicare anche a chilometri di distanza.

I cristalli a doppia terminazione possono anche essere usati nelle preghiere e nelle meditazioni personali per emettere pensieri di pace, o per affermare positivamente obiettivi personali.

I grossi generatoriI grossi cristalli generatori sono strumenti di straordinaria potenza: vanno quindi usati con cognizione e attenzione. Se un grosso cristal-lo generatore viene collocato in maniera appropriata, diviene un faro di luce, capace di proiettare un laser di potenza tale da schiudere gli

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eteri al livello materiale. Occorre ogni cautela quando si opera con questi cristalli: è molto importante ricordare sempre di proiettare al loro interno solo pensieri filantropici estremamente positivi, poiché i generatori amplificano e intensificano i pensieri fino a mille volte. Ecco perché essi sono ideali da usare in meditazioni di gruppo e in gruppi di preghiera a favore della pace nel mondo: lavorare con loro è una delle strade più efficaci per indurre il cambiamento. L’aura del pianeta è molto sensibile ai nostri pensieri e alle nostre proiezioni, che sono peraltro in grado di esercitare su di essa la loro influenza, al punto da determinare la realtà fisica nella quale viviamo. Se siamo in grado di colmare l’atmosfera terrestre di pensieri di pace e d’amore, la Terra stessa non avrà altra scelta che quella di irradiare tali pensieri arrivando a toccare l’esistenza e il cuore di ogni suo abitante. Il va-lore dei grossi generatori è pertanto inestimabile, visto che la Terra ce li ha donati come strumento di trasformazione planetaria. Chi li utilizzasse a sproposito o per scopi egoistici, si troverebbe a cogliere frutti karmici di estrema negatività. Ecco perché la cosa migliore è farne un uso saggio.

I grossi generatori sono pochi: alcuni raggiungono la circonfe-renza di circa 1,20 metri e sono perfettamente trasparenti; altri sono più piccoli (da 15 centimetri a 1 metro); ognuno di loro ha una ben precisa personalità. Possono essere usati nelle pratiche di meditazio-ne personale oppure nella terapia, al fine di rafforzare affermazioni positive (cfr. capitolo ii, Meditazioni terapeutiche di gruppo). In questi casi, bisogna posizionarli verticalmente, con l’apice rivolto verso il cielo – un supporto di legno fatto su misura andrà benissimo.

Durante la pratica, puoi tenere sul cuore o sul terzo occhio un quarzo trasparente più piccolo, dai 6 ai 15 centimetri di lunghez-za, anch’esso generatore, con la terminazione rivolta verso il grosso generatore: proietterà pensieri, preghiere o affermazioni positive. Quando il cristallo recepirà queste impressioni psichiche, le ampli-ficherà e ne dirigerà le intenzioni verso il piano eterico. Una volta che il suo raggio laser sarà penetrato negli ambiti mentali più sottili,

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gli schemi esistenti potranno subire modifiche e, infine, tutte queste azioni si manifesteranno, a loro volta, nel mondo fisico. Per esem-pio: se qualcuno sta cercando di smettere di fumare, il pensiero e la visualizzazione dell’essere completamente libero dal vizio potreb-bero essere proiettati all’interno di un grosso generatore; il cristallo pianterà il germe di tale impressione profondamente nel piano men-tale ed esso, se ben nutrito, germoglierà nella realtà desiderata.

Quando si opera con questi cristalli, gli eteri sono molto aper-ti e, quindi, avrai accesso a una grande quantità di energia. Questi cristalli fungono da circuito di comunicazione in due modi: inviano proiezioni all’esterno e ricevono, radicandole nella terra, energie più elevate. Per ricevere informazioni o conoscenze dal cristallo e dagli ambiti più sottili attraverso di lui, devi orientare verso il terzo occhio le terminazioni dei generatori più piccoli che tieni in mano. Ricorda che le impressioni sono sottili, può quindi essere necessario adde-strare la mente a percepirle e interpretarle.

I grossi generatori servono a numerosi scopi, come numerosi sono i modi in cui possono essere utilizzati. Possono indirizzare messaggi telepatici, purificare l’atmosfera da energie negative, ca-ricare l’aura o essere usati in pratiche tantriche “bianche” tra due persone con mentalità simili. Per praticare questo genere particolare di meditazione, sedete uno di fronte all’altro, premendo i palmi delle mani uno contro l’altro. Collocate il grosso generatore tra di voi. Respirate profondamente tenendo gli occhi chiusi e concentratevi sull’energia che scorre tra voi. Il generatore incrementerà i vostri campi di forza, fondendo le rispettive energie. Questa meditazione va praticata solo tra persone che abbiano scelto di unirsi a livello fisico, mentale e spirituale. Se eseguita quotidianamente, ogni seduta non deve superare gli undici minuti. Lavorare così induce il sistema nervoso a rafforzarsi, consentendogli di sopportare un maggiore voltaggio elettrico lungo tutto il percorso dei nervi. Questo farà sì che la nostra struttura fisica sia in grado di resistere a più potenti forze di luce, oltre che di godere di un’aura più pura e potente.

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Si possono conseguire tali effetti anche praticando una medita-zione analoga da soli. Siediti direttamente di fronte al grosso ge-neratore e poggia le mani sulle facce del cristallo. Respira a lungo e profondamente, mentre ti apri all’essenza del cristallo. Sentiti ricettivo alla sua luce. Anche in questo caso non superare gli undici minuti di seduta e, nel caso sentissi la testa leggera o provassi un senso di vertigine, molla la presa, allontanati dal cristallo, appog-gia la fronte sul pavimento e respira a fondo. Queste meditazio-ni particolari convogliano la luce e l’energia del cristallo nel tuo campo magnetico personale: spirali di energia vorticante scendono nel cristallo e ne vengono irradiate per generare i loro benefici effetti su colui che sta meditando. Tale luce viene poi diffusa nello spettro multicolore che, a sua volta, influisce direttamente sulla colonna vertebrale (i colori purificano, stimolano ed equilibrano ogni chakra).

Quando si opera con potenti diffusori di energia come questi è importante possedere un buon equilibrio psico-fisico ed emozio-nale. Le meditazioni cui ho accennato fanno vibrare i nuclei degli atomi comprimendo il corpo fisico: così facendo, lo purificano e gli consentono di contenere quantità sempre maggiori di pura luce.

È sempre consigliabile avvicinarsi alla pratica con questi cristalli con rispetto e con estremo discernimento, e non esporne le energie a persone che potrebbero farne un cattivo uso.

Cristalli tabulariQuello tabulare è un cristallo a vibrazione molto elevata e raramente si coglie l’energia di cui dispone. I tabulari, infatti, presentano una frequenza energetica differente da qualsiasi altra configurazione di quarzo: oggi come oggi, il loro potenziale non è ancora stato ricono-sciuto o utilizzato interamente. Il fatto che questi quarzi non si tro-vino in tutte le miniere di cristalli li rende oggetti rari e di richiamo.

I tabulari sono cristalli molto forti e potenti. Descriviamoli sem-plicemente: sono cristalli di quarzo a base piatta, con due delle sei

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facce più grandi e più ampie. Spesso sono a doppia terminazione e, in casi particolari, vivono insieme in concrezioni.

Fungono da collegamento o connessione tra due punti qualun-que: il loro potere consiste nella capacità di “trasmettere” da una parte all’altra, mantenendo un perfetto equilibrio. La natura della loro comunicazione è unificante: si sforzano infatti di armonizzare le energie, unendo i poli attraverso una base comune. Sono stru-menti perfetti nel caso in cui sia necessario equilibrare le energie tra due persone, due chakra o altri due elmenti qualsiasi. Dal punto di vista terapeutico, collocati tra due chakra stabiliscono un ponte e integrano le energie. Faccio un esempio: si potrebbe posizionare un cristallo tabulare a metà strada tra il chakra del cuore e quello della gola al fine di favorire una maggiore espressione verbale dell’amore. Oppure tra il cuore e il plesso solare, per equilibrare i corpi superiori con quelli inferiori, liberandosi delle emozioni negative. Ancora, di-rezionati verso i centri del cervello, i tabulari equilibrano i due emi-sferi e allineano l’intelletto con l’intuizione. Possono essere tenuti in mano o messi tra due persone, perché esse trovino accordo e sincro-nizzino le rispettive energie. I tabulari sono meravigliosi consulenti matrimoniali, visto che contribuiscono a sanare divergenze di natura comunicativa o dovute alla convivenza. Se a doppia terminazione, possono venire programmati e utilizzati da due persone con menta-lità simile per comunicare telepaticamente: una persona programma il cristallo mentre l’altra coglie il messaggio entrando in sintonia con il cristallo. Questa forma avanzata di connessione potrebbe evolvere fino a diventare uno dei metodi di informazione nella Nuova era.

In casi di nevrosi o di estrema angoscia, tenere un tabulare in cia-scuna mano può aiutare nel bilanciare i flussi di energia presenti nel corpo e far sì che la persona entri in comunicazione con il proprio Sé più nobile. È possibile notare i benefici di questa pratica quasi immediatamente: il livello mentale, guarito, permette la formazione di un legame tra la forza dell’anima e la personalità. I tabulari non spezzano vecchi schemi, piuttosto fungono da ponte tra il Sé su-

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periore e l’inferiore, tra il Sé interiore e l’esteriore. Sono ottimi da tenere in una cassetta di pronto soccorso o da portare con sé per essere usati in casi di emergenza.

Nelle meditazioni di tipo avanzato, possono essere usati per sta-bilire una comunicazione consapevole a livello dell’anima con entità incorporee, esseri extraterrestri o passate connessioni personali. Que-sto metodo, però, richiede una totale tranquillità mentale, oltre a una certa affinità e un rapporto stretto con il tabulare che si usa. Inoltre, per riuscire in queste meditazioni, la mente deve essere addestrata e non bisogna assumere sostanze esterne, come droghe o alcol. Il pro-cedimento è questo: entra in sintonia con il cristallo, tenendolo nella tua mano sinistra e stabilendo un contatto fisico con ciascun chakra per diversi minuti – stabilirai così un legame tra i tuoi centri energetici e il cristallo. Posa quindi il cristallo sulla sommità del capo e lascialo riposare mentre ti concentri su quella zona del tuo corpo. Visualizza un vortice di energia che scende a spirale attraverso il chakra della co-rona e raggiunge il terzo occhio. A questo punto attiva la percezione del tuo sesto senso, lasciando che la mente interiore interpreti simboli, immagini, impressioni e messaggi ricevttti. Abbi completa fiducia nel-le lezioni che apprenderai praticando questa meditazione e sforzati di integrarle nella tua vostra vita quotidiana.

I cristalli tabulari sono spesso partner o maestri nella meditazio-ne personale, poiché stabiliscono un legame decisamente stretto tra te e il tuo Sé più nobile. Si sentono attratti da persone in grado di sintonizzarsi sulla loro lunghezza d’onda e di beneficiare del loro potere. Solitamente appariranno sulla scena nei momenti cruciali del tuo sviluppo, quando starai per procedere a una fase o a un livello successivo di consapevolezza e avrai bisogno di un amico che ti aiuti a compiere un balzo e oltrepassare la soglia.

Il deposito della memoriaIl deposito della memoria è uno dei cristalli più sacri con cui può capitare di entrare in contatto e di operare. Può contenere intere età

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di saggezza e, se sapremo sintonizzarci nel modo giusto, ci rivelerà antiche conoscenze e i segreti più profondi dell’universo. Queste pietre sono state consciamente e deliberatamente programmate da creature dotate di una grande anima, che diedero il via a quelle fre-quenze vibrazionali in grado di facilitare l’evoluzione umana sul-la Terra, oppure dai loro discendenti – gli abitanti di Atlantide e i Lemuriani, le razze pure che, per prime, abitarono questo pianeta. Queste civiltà avanzate provenivano da lontano, ben oltre i confini del nostro sistema solare: viaggiando ed evolvendosi, accumularono esperienze e lezioni da mondi e universi a noi sconosciuti, serbando-ne memoria. Quando giunsero sulla Terra, crearono la prima razza, che ora è cresciuta e sta raggiungendo l’apice dell’evoluzione, ed è dunque pronta a ricevere queste conoscenze di valore incalcolabile. Tali esseri illuminati desideravano preservare i segreti dell’universo, così che, quando l’anima umana fosse stata pronta, avrebbe eredi-tato una fortuna in termini di sapere cosmico. Scelsero quindi cri-stalli particolari e li programmarono, inserendovi intere galassie di informazioni, e li collocarono nelle viscere del pianeta. Essi sareb-bero emersi al momento opportuno, per essere usati dalla persona giusta. Si ritiene che alcuni dei cristalli deposito, quando è giunto il momento di mettere a disposizione le loro storie, semplicemente si materializzino nell’aria sottile. Quando si accede alle loro conoscen-ze, l’anima umana ha accesso a interi mondi di esperienza.

Perché comunicare con questi cristalli? Innanzitutto, per soddi-sfare la sete di verità e sapere presente in ogni anima riguardo alle origini della razza e dell’anima umane; in secondo luogo, quando i singoli individui giungono alla conoscenza di questa verità entro se stessi e scoprono il legame con le proprie origini, gli obiettivi filan-tropici a livello planetario possono diventare realtà, visto che ogni individuo diviene un elemento di risanamento.

I cristalli deposito della memoria possiedono un sistema di sicu-rezza interno. Solo i puri di cuore possono entrare in sintonia con loro, attraverso la propria coscienza, per ricevere le intere biblioteche

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di saggezza che contengono. Le anime che vibrano ad alte frequenze hanno oggi la possibilità di cercare queste conoscenze eterne e impri-merle nel proprio essere. Non si tratta di informazioni da condividere liberamente. Piuttosto, si tratta di un accrescimento della propria luce interiore, di andare più in profondità nelle nostre conoscenze per-sonali, raggiungendo una pace più duratura da utilizzare nel nostro mondo. Non si tratta di energia risanatrice, ma di saggezza.

I deposito della memoria presentano tutti un sacro simbolo su una delle proprie facce. Non è semplice da vedere e solitamente è necessario esaminare da vicino tutte le sfaccettature, osservando il cristallo contro una luce chiara. Se è un deposito della memoria tro-verai un piccolo triangolo perfetto su una delle sei facce che forma-no la terminazione. Questi piccoli triangoli non sono sfaccettature, ma simboli impressi sui cristalli. Passandoci sopra il dito, sentirai l’incisione. Questo antico simbolo della trinità universale rappresen-ta l’equilibrio perfetto che si raggiunge nel momento in cui gli aspet-ti fisici, mentali ed emozionali del nostro essere sono allineati con un punto di luce spirituale al culmine, ma anche l’onniveggente ter-zo occhio. Il triangolo è l’occhio del cristallo e funge da ingresso per la possente saggezza che esso contiene: indica l’esistenza delle vaste risorse custodite sotto la sua superficie e recuperabili psichicamente.

La civiltà di Atlantide scomparve perché il potere cosmico e la co-noscenza universale che possedeva furono abusati e utilizzati a fini personalistici. Gli abitanti che conservarono il loro sapere program-marono i cristalli deposito per recuperarlo nel corso delle vite future. La maggior parte di questa sacra conoscenza, però, finora è risultata inaccessibile. È di vitale importanza assumersi la piena responsabilità di queste informazioni e nutrire nei loro confronti il rispetto più as-soluto. Se questi cristalli, e le conoscenze che racchiudono, dovessero essere ancora una volta oggetto di cattivo uso, tutto potrebbe andare perso per sempre, con un danno incalcolabile per il pianeta.

Lavorare con un deposito della memoria comporta una grossa responsabilità. Le informazioni che riceverai potrebbero essere di-

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verse da qualsiasi cosa tu abbia conosciuto prima: le conoscenze che esso racchiude potrebbero non avere nulla a che fare con il mondo fisico o la vita su questo pianeta. La persona che si sintonizza con il cristallo deve non solo addestrare la propria mente a recepire con-cetti impensabili, ma anche essere in grado di elaborarli, affinché entrino in qualche modo a far parte della sua vita. Grazie a un adde-stramento avanzato questi cristalli possono trasportare la coscienza verso dimensioni più elevate e più grandi realtà. Lo scopo di vivere esperienze del genere e recepire tali conoscenze uniche non è fug-gire dal piano terrestre, ma incorporare saperi altissimi nella nostra realtà. Mano a mano che la mente umana si dilaterà e riuscirà a com-prendere verità più grandi e più nobili sulla vita e l’universo, l’intero pianeta evolverà verso l’Età dell’Acquario.

In generale i deposito della memoria sono utili per la meditazio-ne personale e talvolta non vengono né toccati né visti da altri. Per meditare con uno di loro, appoggia il piccolo triangolo sul tuo terzo occhio, chiudi gli occhi, ferma la mente, rilassati e divieni ricettivo. Se desideri sperimentare un deposito della memoria, sii certo che sarà lui a essere attratto da te. Magari, senza saperlo, la tua collezione ne comprende già uno. Perciò, esamina i tuoi cristalli per vedere se le incisioni bianche all’interno di essi ricordino delle galassie a forma di spirale, osserva se qualcuna delle facce che formano la termina-zione presenta un’incisione triangolare.

Il cristallo che meglio può essere programmato come deposito della memoria è il generatore di quarzo trasparente singolo. Può ca-pitare di trovare depositi nascosti in un grappolo, oppure ametiste, citrini o quarzi affumicati.

Cristalli maestroI cristalli maestro sono completi in se stessi, poiché racchiudono vaste risorse di conoscenza personale e universale. Sono presenti sul pianeta al fine di comunicare insegnamenti, mentre non hanno nulla da apprendere da noi umani. Sono assolutamente unici, anche

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dal punto di vista dell’apparenza. Ciascuno di loro si identifica con il proprio universo multidimensionale. Talvolta si tratta di formazioni tabulari a doppia terminazione, oppure di grossi generatori perfet-tamente trasparenti. Possono presentarsi in tutte le combinazioni o forme del quarzo. Si riconoscono dall’aspetto nobile e autorevole: hanno un qualcosa di regale, che li rende subito degni di rispetto.

Nel corso dei dodici anni che ho dedicato alla terapia con i cristal-li, ho notato solo tre, stupendi, maestri. Da quanto ne so, essi sono adatti a individui particolari che, quando ne sono attratti, capiscono immediatamente per quali vie quel cristallo è legato al loro destino e che contiene informazioni necessarie alla loro evoluzione. Nono-stante la bellezza di questi cristalli funga da richiamo per molta gen-te, saranno pochi coloro con i quali il maestro lavorerà: quando avrà terminato di trasmettere la sua saggezza a un discepolo, passerà a un altro. Sarà quindi responsabilità dell’allievo lasciarlo andare, libero di raggiungere la prossima persona che ne reclami la presenza.

Ciascuno lavora in modo diverso con il proprio cristallo maestro e, d’altronde, sarà il cristallo stesso a comunicare al suo discepolo come deve essere usato. Alcuni possono venire messi sotto il cuscino, op-pure sul tavolino vicino al letto, durante il sonno, affinché ci assistano nelle esperienze extracorporee. Alcuni registrano i sogni e le lezioni che abbiamo appreso nella notte, e ci mettono tutto a disposizione al mattino. In questo modo, ci aiutano a integrare differenti livelli di coscienza. A volte vengono usati nell’ambito della meditazione per indurre esperienze di Kundalini, in altri casi vanno indossati conti-nuamente. Comunque li si utilizzi, essi operano in sintonia diretta con la velocità di evoluzione del singolo, aiutandolo a procedere nel suo percorso. I cristalli maestro sono amici preziosi e decisamente degni di fiducia, visto che sono in armonia con la persona che hanno scelto e concentrati sulla sua completa realizzazione.

Se è destino, si affacceranno alla tua vita. Nel qual caso, godi il più possibile della loro presenza, sintonizza la tua mente con loro, apprendi le inestimabili lezioni che hanno da darti, amali e, infine,

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lasciali andare perché possano lavorare con un’altra persona. Se hai recepito tutte le lezioni e si presenta qualcun altro, certo del fatto che quel cristallo sia il suo maestro, devi liberarlo. I cristalli maestro sono il più prezioso dei doni, i cui insegnamenti conclusivi sono la capacità di distaccarsi e di condividere.

Cristalli arcobalenoQuando la pura luce bianca si diffonde e irradia colori prismatici multidimensionali, appare l’arcobaleno. Ciascun colore corrisponde a uno specifico raggio di luce, che ha un’essenza individuale, una vibrazione, una presenza e uno scopo. Gli arcobaleni sono la ma-nifestazione più vicina alla pure luce bianca cui possiamo assistere sulla Terra: sono, infatti, la seconda fase dello sviluppo della luce in forme più dense. Quando la luce accede al piano fisico, si manifesta in un’infinità di modi diversi: gli arcobaleni sono un simbolo molto speciale della luce proiettata con tutto lo spettro dei colori e in for-ma multi-sfaccettata, rappresentano l’intera creazione. Quando ne vediamo uno dopo un temporale, veniamo invasi dalla speranza e il nostro pensiero va subito alla vita che si rinnova: l’arcobaleno unisce e integra il cielo e la terra, e su quel raggio la vita può tornare a na-scere. È il segno che, dietro le nuvole del dubbio e della confusione, splende sempre il sole.

In occasioni particolari, può capitare di trovare radiosi rappresen-tanti della luce che hanno scelto di vivere nel sanctum del mondo mi-nerale all’interno di quarzi trasparenti. I cristalli di quarzo hanno la notevole capacità di catturare il raggio dell’arcobaleno per mostrarce-ne la gloria e la magia. Questi cristalli arcobaleno sono speciali doni dell’universo per chiunque abbia la benedizione di riceverne uno.

Gli arcobaleni contenuti nei cristalli danzano deliziosamente quando rovesciamo o facciamo ruotare in piena luce le pietre, che hanno il compito di insegnarci a usufruire delle mille sfaccettature colorate della luce unica che ci portiamo dentro, rimanendo al con-tempo puri e pienamente coscienti di tutti gli aspetti della vita.

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I cristalli arcobaleno possono essere usati nella meditazione, per accompagnare l’intelletto nel regno del puro colore: la mente, infat-ti, in queste occasioni, ripercorrendo il raggio dell’arcobaleno risale fino alla fonte della pura luce, il grande sole centrale – il fondamento di tutto il reale. Cogliere anche solo una scintilla di questa essenza onnipotente e sperimentarla per un istante è sufficiente per trasfor-mare la natura stessa della propria esistenza. Quando ci connettiamo con una simile realtà universale, possiamo trasformare o concretiz-zare qualunque cosa; quando l’anima è allineata a questa forza co-smica, il vivere e il mondo assumono una nuova dimensione, mentre acquistiamo maggiore potere a livello personale.

La tecnica per praticare la meditazione con i cristalli arcobaleno prevede di tenere il cristallo all’altezza degli occhi, concentrando-si sull’arcobaleno per consentire alla nostra coscienza di percepire la natura autentica della luce e del colore. In alternativa, possiamo chiudere gli occhi e appoggiare il cristallo sul terzo occhio, in modo che ci induca a cominciare un viaggio in noi stessi.

I cristalli arcobaleno sono efficacissimi dal punto di vista terapeu-tico per curare la malinconia, l’angoscia o la depressione: semplice-mente tenerli nella mano sinistra e collocarli sul chakra del cuore farà dissolvere tali malesseri, rimpiazzandoli con la gioia, l’entusiasmo, la fiducia e l’amore. Dal momento in cui il raggio dell’arcobaleno irradierà la sua magia multicolore nella nostra vita, saremo in grado di servire meglio le forze della luce e dell’amore. Serviti quindi di questi doni meravigliosi con felicità e piacere.

Cristalli proiettori programmatiPossono essere cristalli proiettori vari e diversi tipi di quarzo. Tal-volta si tratta di grossi generatori singoli con base piatta, talvolta di grappoli o cristalli che hanno due terminazioni e condividono una base piatta. I pre-requisiti perché un cristallo possa essere pro-iettore sono la base piatta (e preferibilmente trasparente) e che le terminazioni si dirigano nella stessa direzione: questo permette

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al cristallo di irradiare la sua proiezione in modo concentrato e intenso. I cristalli proiettori sono perfetti per essere programmati, perché sono capaci di reinviare pensieri e immagini che hanno pre-cedentemente accumulato.

Per eseguire la programmazione, bisogna avvicinare l’apice della pietra al terzo occhio e concentrarvi un’immagine, un pensiero o una preghiera. Il cristallo riceverà le sottili impressioni mentali e le proietterà all’esterno, nell’ambiente circostante, così da raffor-zare la possibilità che i risultati desiderati si avverino. Le proie-zioni potrebbero essere costituite da energia terapeutica emanata a beneficio di altre persone, da affermazioni positive, da obiettivi perseguiti o preghiere planetarie. In ogni caso, osserva con l’oc-chio della mente il più nitidamente possibile e, successivamente, irradia il pensiero che hai colto all’esterno, fin dentro la termi-nazione del cristallo. Quando invii energia terapeutica a un altro individuo, puoi collocare una sua immagine sotto il cristallo, per amplificare l’effetto della proiezione. Se stai cercando di rafforzare l’ottenimento di un obiettivo personale, poggia il cristallo su un foglio che contenga un riassunto dei tuoi scopi. Se scegli di inviare energia positiva sul pianeta, puoi intensificare gli effetti della me-ditazione posizionando vicino al cristallo un’immagine del mon-do. Programmando i cristalli così, la positività continuerà a venire irradiata giorno e notte, anche quando porterai la tua attenzione altrove. Mantenendo costante la proiezione del pensiero, i risulta-ti desiderati avranno moltissime possibilità in più di verificarsi in breve tempo. Questi cristalli porteranno con sé queste impressioni finché non verranno puliti. Se intendi farlo, il metodo migliore è quello dell’acqua e del sole.

È possibile programmare cristalli anche per creare un’atmosfera speciale o prima di donarli. Per esempio, se qualcuno di molto speciale sta venendo a farti visita, potresti programmare un cristallo con immagini della persona mentre si diverte, si rilassa e gode dell’e-nergia positiva che c’è nella tua casa, oppure, potresti programmare

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così un cristallo e donarlo alla persona, perché la vostra amicizia continui e si rafforzi. Un bel gesto potrebbe essere donare questi cristalli a persone ospedalizzate o costrette a letto: invia la tua ener-gia terapeutica nel cristallo e, quando lo doni, assicurati che le ter-minazioni siano dirette verso la persona che desideri benefici della tua energia. Queste proiezioni sottili programmate nei cristalli riem-piranno l’ambiente circostante di pensieri positivi e di energia gua-ritrice, dando luogo a effetti ben precisi, a prescindere dal fatto che le persone siano o meno o in grado di comprenderli consciamente. Il cristallo pianterà semi nel loro subconscio, che al momento giusto germoglieranno e fioriranno.

I cristalli possono inoltre venire programmati con la tua presenza e posti in luoghi ai quali desideri appartenere e con i quali hai in-tenzione di mantenere un legame. Se un amico sta per recarsi in un luogo specifico, dove tu non puoi andare, puoi proiettare la tua es-senza in un cristallo, così che l’amico possa portarla con sé durante il viaggio e che tu possa essergli vicino. Infine, lasciando questi cristalli in posti specifici (vicino alle piramidi, a templi o montagne sacre e così via) è possibile connettersi psichicamente con i centri energetici del pianeta, assorbendo potenti energie.

Sfere di cristalloLe sfere di puro cristallo di quarzo hanno un potere con il quale bisogna entrare in sintonia e che bisogna imparare a utilizzare. Esse sono da sempre simboli dell’occulto, delle conoscenze segrete degli indovini: sono oggetti dotati di un’intrinseca autorità che possono esercitare forti influenze sullo sviluppo delle abilità psichiche. Quan-do le si contempla intensamente, è possibile vedere nel passato o predire il futuro: ecco perché sono state utilizzate come strumento di profezia per migliaia di anni. I veggenti, quando ne fanno uso nelle loro sedute, vedono riflessa l’immagine dell’aura della persona: interpretandola, danno prova di “vedere” e conoscere numerose in-formazioni.

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Per praticare questo genere di esercizio mentale e sviluppare tale abilità, siedi di fronte a un partner; tra di voi, una sfera di cristallo. Fissala con gli occhi semichiusi e lascia che la mente si concentri e si rilassi. Quando si aprirà la visione interiore del terzo occhio, potrai cogliere, riflessi nel cristallo, determinati modelli energetici. Questi schemi diverranno sempre più chiari e nitidi man mano che la men-te si allenerà. Credi immediatamente a quanto vedi e non esitare a esprimerlo verbalmente. Finché questo flusso di espressione intuitiva continua, è possibile entrare in sintonia con la sfera di cristallo e che le impressioni in essa riflesse divengano definite quanto la sfera stessa. Questo tipo di osservazione è un’arte, e svilupparla è un modo per aprire l’onnisciente terzo occhio e guardare oltre l’illusione del tempo e dello spazio.

Le sfere di puro quarzo solitamente sono piuttosto costose, ma valgono tutto il loro prezzo una volta messe all’opera. Come stru-mento terapeutico aiutano il guaritore ad armonizzarsi con la per-sona che riceve la cura. La maggior parte delle sfere non sono per-fettamente trasparenti a causa di vortici di galassie, ciuffi di nuvole o addirittura arcobaleni che vi sono contenuti. Ciascuna ha una sua personalità e presenza da condividere. Alcune, invece, sono per-fettamente chiare e trasparenti: sono le migliori per la meditazione personale, ci aiutano ad acquisire maggiore nitore spirituale e una maggiore capacità di introspezione.

Per praticare tale meditazione tieni la sfera tra le mani all’altezza del cuore o vicino al terzo occhio; osservala intensamente per alme-no tre minuti poi lascia che l’immagine di chiara luce bianca penetri nella tua coscienza. Continua così anche per una mezzora, rimetten-do a fuoco la consapevolezza a partire dalla sfera di luce, per arrivare poi all’esperienza interiore di tale luce.

La sfere sono oggetti potenti che non hanno prezzo e, come sem-pre, anche in questo caso raccomando che vengano utilizzate con cognizione e con le migliori intenzioni.

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Cristalli fantasmaIn rare occasioni, quando si guarda nel mondo più intimo di un cristallo, vi si scoprono piccole strutture a forma di piramide. Tali specchi interni vengono definiti “fantasmi” e sono un po’ come gli anelli di un albero: parlano del percorso di evoluzione della pietra. I cristalli fantasma hanno vissuto molte vite, prima di incarnarsi in quella specifica forma fisica. I “fantasmi” al loro interno sono le tracce di un primo periodo di crescita che il cristallo ha completato; successivamente si è fermato e, infine, ha ripreso a svilupparsi verso l’ignoto. Alcuni di questi cristalli hanno numerose linee interne di progressione: qualora si entri in sintonia con esse, possono rivelare i segreti della vita più intima del cristallo.

I cristalli fantasma sono rari e affascinanti: rappresentano le nu-merose fasi di sviluppo che si possono toccare nel corso di una vita e sottolineano il culmine di conoscenza acquisita dal cristallo nel suo ciclo evolutivo. Sono strumenti preziosi per la meditazione: in-segnano a percorrere fino in fondo le memorie della propria anima. Fissandoli con concentrazione e chiudendo gli occhi, per imprimere l’immagine del “fantasma” nella nostra mente, è possibile viaggiare lungo tutti i nostri ricordi e risalire la genealogia delle nostre anime fino alle loro fonti primigenie. Non è un’esagerazione magnificare l’energia che deriva da un’esperienza del genere: si tratta di un viag-gio di purificazione e preparazione che di solito si intraprende dopo anni, se non dopo un’intera esistenza, e i cristalli fantasma possono rivelarsi strumenti potenti in questo processo. La loro presenza for-nisce punti di riferimento simbolici utili nelle vite multiformi che viviamo tutti, punti che possono rivelare a una mente pura la verità di una ricca esistenza.

Se usati in modo adeguato, i cristalli fantasma possono schiudere le porte del sanctum dell’anima. Essi detengono le chiavi per accedere alle dimensioni più alte e ai livelli interiori più profondi. Se li utiliz-zerai con grande rispetto e umiltà, essi ti insegneranno su di te più di quanto tu abbia mai saputo. Meditare con loro richiede disciplina

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e pazienza: bisogna ricordare che la mente sveglia non è abituata a cogliere le vibrazioni sottili che essi emanano. Sarà quindi necessario un periodo di allenamento per renderla calma al punto da riuscire a interpretare tali impressioni. Tuttavia, con perseveranza e pratica, il cristallo fantasma diventerà un maestro prezioso per chi sincera-mente desidera apprendere.

La scatola luminosaLe scatole luminose sono strutture di legno rettangolari o quadra-te con un buco al centro nel quale porre una piccola lampadina, la cui luce si può attenuare utilizzando filtri colorati o gelatine. A questo punto si può procedere posizionando i cristalli che, se usati così, intensificano e proiettano quei raggi colorati nell’ambiente, dove possono essere usati con fini terapeutici o per migliorare l’at-mosfera. Per esempio, se desideri assorbire energia positiva men-tre tieni una seduta di guarigione, puoi usare un filtro verde e un cristallo con la punta rivolta verso di te. Per creare un’atmosfera meditativa e rilassata, puoi ricorrere a un filtro azzurro con un grappolo cristallino, che irradierà rasserenanti raggi azzurri. Usati così, i cristalli esaltano e rafforzano particolari frequenze cromati-che che, da parte loro, inducono determinati effetti o stati d’animo. La luce e il colore, quindi, danno vita ai mondi e alle dimensioni più intime dei cristalli stessi, dando modo a tutti noi di apprezzarli.

I cristalli che porrai nella scatola luminosa possono essere a base piatta, generatori singoli o grappoli. L’unico requisito fondamentale perché si possa parlare di cristallo della scatola luminosa è che ab-biano la capacità di riflettere la luce dal basso verso l’alto, attraverso tutta la loro lunghezza. Quelli con una base di roccia densa non sono in grado di svolgere questa funzione; piuttosto si preferiscono cristalli con una base chiara, meglio ancora a doppia terminazione o con una terminazione naturale in basso.

Una volta utilizzato un cristallo per irradiare luce di un determina-to colore, se volete cambiare il filtro conviene pulire prima il cristallo

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con il metodo dell’acqua e del sole. Solitamente come cristalli della scatola luminosa si scelgono quarzi chiari, ma è possibile usare an-che piramidi di fluorite (cfr. Piramidi di fluorite).

ii – ametista

L’ametista riflette il raggio color porpora, uno dei colori del chakra del terzo occhio. È visibile in certi tramonti, quando il crepuscolo trasforma la luce del giorno in oscurità; è simbolo del cambiamento che subisce l’intelletto passando dallo stato di veglia a stati alterati di coscienza: in questi momenti affascinanti di cambiamento ener-getico, il raggio dell’ametista riflette l’essenza magica e la capacità di operare la trasformazione di una realtà in un’altra.

L’ametista è una delle pietre migliori per la meditazione. Dato che il suo colore vibra alle più nobili frequenze del terzo occhio, può essere posizionata sulla fronte mentre la persona è sdraiata supina per favorire l’ingresso in uno stato meditativo. La delicata persua-sione che opera placa temporaneamente il flusso dei pensieri pratici che, di solito, inondano la mente, così che essa possa sperimentare una certa tranquillità. L’ametista guida la consapevolezza lontano da schemi di pensiero egoistici e la indirizza verso una più profonda comprensione. Mentre essa si arrende e i pensieri si fermano, filtra-no nella coscienza barlumi e accenni di una più grande conoscenza. L’energia dell’ametista aiuta la mente a divenire umile abbastanza da poter accedere a livelli più elevati di saggezza. La calma e la pace che favorisce ci mettono in grado di immergerci nell’oceano del silenzio e di partecipare della serenità che si trova al dì là della costante atti-vità della mente.

L’ametista è sulla Terra per impartirci una lezione di umiltà, ed è pronta a mostrare alla mente come rinunciare all’orgoglio di sé. Solo a quel punto potremo varcare la soglia del reame della conoscenza e del sapere. Solo quando la mente comprende che esiste qualcosa

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di più grande di lei, che le sue concezioni sono limitate e che i sensi possono percepire solo una minima parte della verità complessi-va comincia il percorso verso il significato della vita e dell’esistere. Solo lasciando andare tutto ciò in cui credevamo possiamo arriva-re a conoscere la realtà autentica. Solo inchinandoci la circolazione può raggiungere la nostra testa e permetterci di vivere esperienze di maggiore consapevolezza. L’ametista è qui per dirci: «Lascia perdere e abbi fiducia», «Rinuncia a tutto e riceverai di più», «Arrenditi, solo così potrai vedere oltre i cicli e le circostanze che consumano la tua attenzione e legano la tua consapevolezza al mondo fisico»; «Piegati, e diverrai parte di un intero assai più grande», «Svuotati, per essere colmato completamente»; «Sii umile, così che le energie dell’univer-so possano dirigere e guidare il tuo cammino».

Visto che ci inizia alla saggezza e a una maggiore comprensione, l’ametista è estremamente utile a coloro che hanno perso una perso-na amata. La sua presenza porta loro conforto, come se comunicasse a livello subliminale che la morte non esiste e che, piuttosto, esistono trasformazioni e mutamenti di forme. Porterà consiglio nel silenzio, dicendo: «Festeggia la libertà che chi amavi ha trovato; gioisci, perché la sua anima è stata liberata dalle costrizioni del piano fisico; aiuta questo processo lasciando andare la tua tristezza e inviando pensieri di gioia e d’amore».

Piangiamo la morte unicamente perché non siamo stati educati ad avere fiducia nell’eterna esistenza dell’anima. L’ametista potrebbe essere chiamata “pietra dell’anima”, poiché i suoi messaggi dialo-gano con quel livello dell’essere umano. Favorisce esperienze pro-fonde perché comunica direttamente con l’anima, quindi è la pietra ideale da portare con sé quando si ha a che fare con la morte. Se si riesce a identificarsi potentemente con la propria anima, è più sem-plice accettare che il corpo fisico vada lasciato andare e la trasfor-mazione indotta dalla morte può avvenire nella pace e con fiducia. L’ametista è la pietra perfetta per malati terminali ed esperienze di morte consapevole.

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Ha un effetto calmante che risulta utile in caso di stress dovuti a super-lavoro o stati di prostrazione, ma anche quando si esperisco-no tensioni o, semplicemente, emicranie: l’ametista tende a scioglie-re l’ansia mentale che causa tali inconvenienti.

Il suo color porpora è screziato da sfumature azzurre e rosse: l’az-zurro calma l’energia attiva del rosso, e quindi è utile alle teste calde e a coloro che si arrabbiano facilmente (energia rossa). Può essere portata con sé, indossata o usata come partner nella meditazione per recuperare l’equilibrio perduto dopo la collera.

L’ametista apporta notevoli benefici a chi soffre di incubi ricor-renti: in questo caso, prima di dormire si può tenere un cristallo sulla fronte e programmarlo perché ci guidi sani e salvi attraverso il momento del sonno. Il cristallo va quindi posizionato sotto il cu-scino e il sonno scorrerà via liscio. È utile ricordare che, usato così, favorisce per tutti la possibilità di fare bei sogni.

Durante la meditazione, si possono tenere nella mano sinistra ametiste singole o grappoli, con la terminazione rivolta verso il braccio: l’energia fluirà attraverso il corpo, rilassandolo e rendendo la mente più sensibile e aperta alle esperienze meditative. I grossi grappoli, invece, sono ideali per venire posti su altari di meditazione come oggetti da fissare: favorendo la concentrazione, allenano la mente a centrarsi e a rimanere tranquilla, mentre la coscienza rimane agganciata al mondo oggettivo.

L’ametista e il quarzo rosa si somigliano per molti versi: mentre il delicato color porpora dell’ametista calma la mente, il lieve rosa del quarzo placa il cuore. Usate insieme durante una seduta di terapia o durante una meditazione, o, ancora, indossate contemporaneamente come gioielli, queste due pietre aiutano a ottenete un tranquillo equi-librio delle energie mentali ed emotive.

Fortunatamente, i cristalli di ametista sono abbondanti e facili da trovare: dato che sono bellissimi, si trovano in molti negozi oltre a quelli che vendono rocce. Il loro colore varia dal porpora molto scuro al bianco chiaro appena sfumato dal porpora. In generale, più

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sono chiari o scuri, più alti sono il loro valore e il loro prezzo. Le ametiste scure con qualità di gemma di solito vengono tagliate e sfaccettate ed eguagliano altre pietre preziose per qualità, bellezza e prezzo: in questo caso, la strada migliore per godere dei loro effetti è indossarle come gioielli, incastonate in oro. I grappoli di ametista, i singoli generatori e i geodi sono aggiunte meravigliose e vitali a una collezione di cristalli terapeutici: di solito, sul terzo occhio si poggia una piccola concrezione di ametista e si usano generatori singoli per tracciare i meridiani ed equilibrare i flussi energetici. I piccoli cristalli singoli possono essere collocati o indossati con la punta rivolta ver-so il basso per convogliare il flusso di energia dal cristallo nel corpo.

iii – quarzo rosa

Il quarzo rosa è la pietra angolare del chakra del cuore: la sua energia è essenziale per raggiungere l’autorealizzazione e la pace interiore. Il morbido e rassicurante color rosa lenisce e cura qualsiasi ferita che sia stata inflitta al cuore. Questa pietra è adatta a coloro che non provano gioia di vivere perché non sono mai stati amati, a coloro che non hanno mai sperimentato la vera essenza dell’amore e, quin-di, non sono in grado di accedere agli ambiti più reconditi del loro cuore. Membro importante della famiglia dei quarzi, il quarzo rosa ne ha tutta l’intensità dinamica e il potere curativo, cui aggiunge la serena vibrazione di tenero e dolce rosa.

Spesso i bambini mentre vengono allevati non ricevono il nu-trimento e l’amore di cui hanno un bisogno vitale per sviluppare un’immagine positiva di se stessi. Se queste necessità emotive fon-damentali non vengono soddisfatte, nel subconscio quel bambino o bambina si convincerà di non essere degno di venire amato/a e, di conseguenza, non saprà come amare se stesso né come dare e condividere amore con gli altri. Chi soffre di questo disagio cresce sentendosi solo e indegno e perpetuerà negli anni atteggiamenti che

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lo indurranno a confermare questa opinione di sé. Se non si ha una bella immagine di se stessi, è molto difficile attrarre situazioni posi-tive e vivere relazioni soddisfacenti. Sfortunatamente, gli adulti che da bambini non hanno ricevuto amore spesso non sono in grado di donarne nemmeno ai propri figli: in questo modo, il circolo vizioso non termina.

A meno che un individuo non scelga di percorrere la via di un profondo risanamento interiore che spezzi queste catene, è difficile che possa godere di pace interiore e vera felicità. Il quarzo rosa è il guaritore ideale per simili ferite: trasmette il potere del perdono e riprogramma il cuore perché ami se stesso, insegna che la fonte dell’amore scaturisce all’interno di Sé e che, a partire da quella fonte di amore infinito, qualsiasi dolore, per quanto profondo, può esse-re curato. Oltre a occuparsi del cuore, il quarzo rosa mostra che la lezione contenuta nelle esperienze negative dell’infanzia è proprio imparare ad amare se stessi.

Il cristallo penetra dolcemente nei recessi del chakra del cuore, lì dove sono registrate e immagazzinate tutte le esperienze emotive. Preso atto dei traumi subiti, il quarzo rosa allevia, comprende e co-mincia a dissolvere tutti i pesi che impediscono che il cuore sia libe-ro di dare e ricevere amore. È come una vecchia e saggia signora che conosce le risposte e può curare con un semplice sguardo. Come la sua energia viene attivata, l’anima tira un sospiro di sollievo visto che intuitivamente capisce che la guarigione ha avuto inizio. L’essenza divina di questo cristallo fa circolare energia nel chakra del cuore, nutrendolo e confortandolo. Non appena la persona sente l’amore, la tristezza, la paura e il rancore che hanno soffocato il flusso d’amo-re vengono rimpiazzati con un senso di appagamento di sé. Queste sono le fondamenta sulle quali costruire una realtà personale fatta di pace interiore e gioia.

Questo processo terapeutico potrebbe richiedere mesi, persino anni, a seconda dell’intensità delle sofferenze interiorizzate e della disponibilità personale nel “riprogrammare” il proprio cuore. Men-

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tre il processo si avvia, preparati a ricordare esperienze ormai ri-mosse, responsabili delle radici del tuo stress emozionale. Lascia che le lacrime scorrano mentre incoraggi sensazioni represse a tornare a galla. Tieni sempre con te un pezzo di quarzo rosa mentre sei così vulnerabile, oppure indossalo sotto forma di gioielli: in questo momento stai immagazzinando energia terapeutica. Crea occasio-ni tranquille e di pace da condividere con persone consapevoli che possano capire la crisi che precede la tua guarigione: saranno mo-menti ideali per esercitarti nell’affermare positivamente che ami te stesso. Guardati allo specchio, nudo, e di’ a te stesso che sei bello. Guardati negli occhi e apprezzati per tutto ciò che hai attraversato. Riprogrammati ascoltando ciò che hai da dire e comunicando a te stesso i più profondi segreti del tuo cuore. Riempi consapevolmente ogni spazio vuoto e impara a fidarti di te: qualunque cosa accada, ci sarai sempre per te! Amarsi è il solo modo per sentirsi sicuri: ogni altro attaccamento alla vita è destinato a cambiare ed è unicamente il Sé la base sulla quale fare affidamento e alla quale adattare in modo efficace e maturo tutti i cambiamenti che ci porterà l’esistenza.

Se stai curando altre persone con i cristalli e desideri avvalerti del quarzo rosa per agire sul chakra del cuore, preparati a scariche emotive e all’affioramento di ricordi e sensazioni rimossi e spesso dimenticati. Nei giorni successivi a un trattamento, sii pronto a con-solare, consigliare e ascoltare: è uno dei fuori programma che questo cristallo richiede.

Per usarlo in terapia ti serviranno almeno tre pietre. Mettine una sul chakra del cuore (al centro del torace, a metà tra i due capezzoli), una sopra e una sotto quel punto. Se hai altre due pietre, posizionale ai lati di quella centrale, creando una composizione a croce. Altri cristalli adatti al chakra del cuore sono la kunzite e la tormalina rosa (cfr. i loro scopi specifici): essi possono venire affiancati al quarzo rosa per potenziarne i poteri di guarigione. Ulteriori benefici si ot-tengono appoggiando un’ametista sulla fronte e un citrino sull’om-belico: equilibreranno le energie mentali e fisiche mentre il quarzo

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rosa interviene sul cuore. Informa chi riceve la cura che, dopo una seduta con il quarzo rosa, si sentirà molto più sensibile del solito, fragile e impressionabile: consigliagli di prendersi cura di se stes-so, concedendosi svaghi piacevoli per almeno ventiquattro ore. In configurazioni utili per bilanciare i chakra, il quarzo rosa può essere utilizzato come pezzo centrale da apporre sul chakra del cuore se si intende caricare quello, oppure in altre tecniche generali (cfr. capi-tolo iii).

Quando il cuore viene nutrito e curato dall’essenza del quarzo rosa, diviene terreno fertile per i fiori dell’amore: come il delicato raggio rosa attraversa l’aura, si dischiudono fiori di gioia e si può conoscere il vero significato dell’amore. Solo dopo aver appreso ad amare se stessi sarà possibile amare davvero gli altri. Altrimenti, si continuerà a riporre aspettative e a ricevere delusioni nell’amore che si riceve. Tuttavia, se il cuore accetta di essere completo in se stes-so, l’amore che saprà condividere sarà puro e scevro di implicite contropartite. Quando la fonte eterna del cuore viene fatta sgorga-re, il semplice “dare” conferirà un senso di perfezione all’amore, e la condivisione sarà il premio finale. Quando un individuo scopre come amare a questo livello, la sua sola presenza diviene radiosa di luce ed è terapeutica per coloro che gli sono intorno. Il vero amore è il risultato più alto ottenibile con il chakra del cuore e tale processo viene avviato con il quarzo rosa.

Il quarzo rosa ha molteplici forme. La più comune, semplice da trovare e poco costosa, è una piccola pietra barilata, ideale per configurazioni terapeutiche o da portare in tasca o in borsa. Le pietre sfaccettate o con taglio cabochon di solito sono di migliore qualità e hanno un prezzo più alto, sono perfette per le tecniche di guarigione e possono essere incastonati nell’oro e portate come gioielli. Ultimamente, i gioielli di quarzo rosa sono molto diffusi e se ne trovano di varie dimensioni e forme: le collane sono la scelta migliore perché, stando a contatto con il torace, stimolano i punti del chakra del cuore. I grappoli di quarzo rosa sono rari, difficili da

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trovare e, solitamente, piuttosto costosi. Ancora più rari sono i ge-neratori singoli. Se si riesce a trovarli e se non sono molto costosi, i grappoli di quarzo rosa e le singole punte sono pezzi preziosi in una collezione, nonché strumenti eccezionali per i trattamenti.

iv – quarzo citrino

Questo importante membro della famiglia dei quarzi riflette una sezione dello spettro di colori dall’oro chiaro al marrone scuro. È destinato in modo particolare al chakra dell’ombelico perché il suo raggio giallo stimola l’attività nell’intero sistema fisico. L’energia del citrino è simile a quella del sole: irradia calore e conforto, è pene-trante, energizzante e dà vita.

La consapevolezza associata al chakra dell’ombelico è un potere fisico e materiale. Man mano che apprendiamo che l’abbondanza è il nostro patrimonio divino, l’energia del citrino ci assisterà nel cercare di attrarre a noi le ricchezze della Terra. Quando il chakra dell’ombelico sarà evoluto e raffinato, sarà possibile avvicinare qualsiasi ricchezza materiale necessaria per vivere come dei. Ciò che realmente avviene in questo stato di consapevolezza è che ci si trova in sintonia con la forza creativa della luce al punto che semplicemente chiarendo, definendo e visualizzando ciò che de-sideriamo, riusciremo a farlo avvicinare, come se fossimo potenti calamite. È molto importante utilizzare questa forza di attrazione solo per gli scopi più alti. Altrimenti, ne ricaveremmo solo forme di attaccamento che, a loro volta, saranno causa di senso di perdita e dolore. Il citrino può essere usato per spandere la forza della luce attorno e nel corpo, così che il potere creativo possa essere indiriz-zato e consapevolmente usato.

Il chakra dell’ombelico, uno dei punti di energia più potenti, è il centro principe della manifestazione corporea. Le persone la cui consapevolezza è legata in toto al puro e semplice materialismo terre-

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no possono essere definite come “aggrappate all’ombelico”. Il suo pieno controllo metterà alla prova il carattere e l’integrità dell’indivi-duo. È così semplice rimanere legati a piaceri e ricchezze terrene… Eppure, così facendo, si perde di vista la fonte dalla quale scaturisce ogni ricchezza e si resta affascinati dall’illusione fisica. Solo quando il chakra dell’ombelico viene regolato da quello della corona la sua energia può essere incanalata efficacemente, senza il rischio di veni-re imprigionati dal livello effimero dell’esistenza.

Uno dei colori del chakra della corona è l’oro: un raggio dorato che spicca tra i colori nobili del citrino, che possono essere usati per direzionare l’energia purissima della corona nell’ombelico, ove verrà utilizzata a fini consapevoli e creativi. Il raggio dorato protegge e favorisce l’uso di questa potente energia creativa nel corso della vita. Se intendi sfruttarlo durante una seduta di terapia, colloca un citrino sfaccettato con qualità di pietra preziosa sull’ombelico e un citrino generatore di un limpido giallo oro sulla corona: visualizza quindi un raggio di luce dorata che li congiunge.

Visto che l’ombelico è fortemente associato al plesso solare (che immagazzina i ricordi emozionali), la vitalità fisica dell’ombelico può spesso venire usurpata dal vortice solare. Per restituire energia al corpo e per allineare il chakra dell’ombelico con quello del cuo-re puoi utilizzare dei grappoli di citrino. Spesso l’oppressione cui è sottoposto l’ombelico dà luogo a problemi fisici di varia natura, come difficoltà a digerire, disagi ai reni, infezioni alla vescica e costi-pazione. I grappoli di citrino possono venire collocati direttamente sulle zone interessate per interrompere e dissolvere i contro-effetti psichici ed emozionali che ne sono responsabili. Per esempio: un in-dividuo costipato, che ha difficoltà a livello digestivo, probabilmente sarà incapace di adattarsi ai cambiamenti che la vita impone. Il citri-no è la pietra perfetta per rafforzare il suo corpo e la sua psiche: lo metterà in grado di adattarsi meglio ai numerosi fattori che influen-zano lo stato generale della salute. Il citrino favorisce l’assimilazione psichica e l’assorbimento: la sua energia è d’aiuto negli eventi che si

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verificano nel corso dell’esistenza di una persona, li colloca nel giu-sto ordine e aiuta a cancellare ciò che deve essere rifiutato. Questa capacità conferisce all’individuo una vera sintonia con la vita, invece di cercare di rimanervi aggrappato.

Nei casi in cui le persone siano troppo fragili e sensibili alle energie e influenze esterne, il citrino può essere portato con sé, indossato o usato nella cristalloterapia. La vibrazione giallo-aran-cio incrementerà la quantità di luce attorno al corpo e creerà così un’aura protettiva che ci renderà meno suscettibili alle vibrazioni e alle influenze negative. Il citrino è inoltre una pietra buona: parla in termini rassicuranti e trasmette questo senso di intima sicurezza nella nostra aura, dove vibra con l’essenza della luce bianco-dorata proveniente dalla corona, rendendo quello splendore parte inte-grante della nostra vita. Il citrino più nobile riflette il raggio dorato tanto chiaramente da proiettare nel nostro ambiente una luce si-mile a quella solare. I generatori singoli di citrino possono venire incastonati nell’oro e indossati con la punta rivolta verso il basso: incanaleranno l’energia della corona in tutto il corpo. Ovunque venga usato, comunque, il citrino attiva una forza vibrazionale più elevata.

È la pietra migliore da usare quando si cerca di venire a capo di questioni riguardanti l’esistenza terrena, come problemi di affari, di educazione, di rapporti interpersonali o familiari. L’uso raffinato che esso fa dell’energia spirituale può essere di aiuto in ogni evento o situazione della vita. Meditando insieme a esso, si avverte un ardente calore proveniente sia dall’interno sia dall’esterno. L’unico intento del citrino è evidenziare la forza della luce dorata sul piano fisico. E svolge davvero un buon lavoro!

Il citrino è disponibile in grappoli, generatori a singola e doppia terminazione, in pietre sfaccettate e con taglio di qualità e in piccoli frammenti di roccia barilati. A un prezzo ragionevole si può acquistare la limpida proiezione del raggio dorato e farlo agire attivamente.

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v – quarzo affumicato

Il quarzo affumicato è la più brillante tra tutte le pietre scure, è quel-la che contiene più luce in una base nera. Dato che il nero è asso-ciato al primo chakra, il quarzo affumicato è una delle pietre più potenti da usare in cristalloterapia per stimolare e purificare questo centro di energia. Se poco evoluta, la consapevolezza associata al chakra della radice può essere alquanto decadente, volta solo alla gratificazione personale. Tuttavia, quando questo chakra si illumina ed è equilibrato rispetto a quelli superiori, diviene la base sulla quale si manifesta la forza spirituale nel corpo fisico. Il quarzo affumicato incanala l’energia della luce bianca del chakra della corona nel primo chakra perché si radichi profondamente a livello fisico. Quando ciò avviene, ci si sente personalmente investiti, a livello terreno, delle forze e delle benedizioni del Cielo.

Quando si indossa il quarzo affumicato come gioiello o lo si usa in terapia, la sua energia avvierà il movimento delle forze primarie del corpo: attiverà l’istinto di sopravvivenza del primo chakra, ma in forma purificata; ci renderà orgogliosi di camminare su questo pia-neta e di abitare un corpo umano. Esso induce ad accettare la sfida e la responsabilità di cambiare la qualità della vita propria e sulla Terra, rendendo vivida la visione del Cielo e promettendo la giusta ricom-pensa per tutti coloro che dimorano sul pianeta. La speranza di una vita felice è una potenziale realtà cui ciascuno può dare corpo se ri-vendica come propria la luce e si sforza sinceramente di manifestarla nel suo agire quotidiano. Il quarzo affumicato è un esempio chiaro della capacità di “riempirsi” di luce mentre si abita una forma fisica.

Date le sue abilità fondamentali, il quarzo affumicato è una pietra utile per lavorare con persone che hanno tendenze suicide o ambi-valenti nei confronti del mondo. Portando più luce sul piano ma-teriale, la tendenza alla fuga può essere trasformata nell’incentivo necessario per cambiare la propria vita. Questa pietra aiuta a venire a patti con il proprio corpo, il proprio cuore, la propria vita, il proprio

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mondo. Questa accettazione condurrà a una sensazione d’amore nei confronti di se stessi e degli altri. Il quarzo affumicato radica nel primo chakra la forza amorevole del chakra del cuore e la rende uti-lizzabile sul piano fisico, quindi è di grande beneficio per le persone depresse, esaurite, drogate o che hanno grandi aspirazioni e ideali che non riescono ad agire nella propria vita. Il quarzo affumicato conferisce il potere di realizzare i propri sogni e visioni.

Diversamente da alcune pietre che portano a galla schemi negativi repressi (come la malachite), il quarzo affumicato tende a dissolvere queste energie negative nel momento in cui le incontra. Ha un’al-tissima frequenza vibrazionale che dissipa e purifica sia i modelli mentali nocivi che le scorie auriche. Lavorare con lui può indurre un cambiamento radicale nel comportamento: i peggiori aspetti della natura egocentrica vengono cancellati e rimpiazzati con attitudini e abitudini mentali positivi.

Il chakra della radice è associato con l’ano e con la capacità di gestire nella maniera giusta i prodotti di scarto. Il quarzo affumicato è la pietra ideale per esaminare dai punti di vista psichico e fisico i vari ambiti della vita, individuare e lasciar andare quanto è inutile: mette l’individuo in grado di aprirsi alla vita insegnandogli come lasciar andare ciò che non è più funzionale alla sua evoluzione. Que-sto distacco privo di attaccamenti permette di raggiungere una mag-giore sintonia con la luce invece di venire consumati dalla vita.

Sfortunatamente, molto del quarzo affumicato che si trova oggi sul mercato non è autentico. La maggior parte di quello che viene venduto come quarzo affumicato è quarzo trasparente sottoposto a radiazioni, che ne modificano il colore. Con un minimo di occhio è facile determinare se un cristallo affumicato è stato trattato: sarà molto scuro e avrà un aspetto innaturale. Queste pratiche lo trau-matizzano, quindi prima di venire usato in terapia andrà pulito e ri-messo in sesto. Il modo migliore per farlo, neutralizzando gli effetti negativi della radiazione, è immergerlo nel sale marino per tre giorni e poi collocarlo su un quarzo trasparente a grappolo (preferibilmen-

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te sotto una struttura a piramide), finché non si avverta che la pietra si è ripresa. A questo punto potrà essere utilizzata in cristalloterapia, però bisogna ricordare di pulirla sempre, dopo ogni seduta.

Il vero quarzo affumicato è chiaro e trasparente, con sfumature variabili di tonalità scure. Ovviamente, in questo caso, è ottimo per ogni scopo. Se ne trovano generatori singoli e grappoli. Questi ul-timi, ma anche pietre singole, possono venire collocati alle caviglie, sulle ginocchia e/o in ogni mano nel corso delle visite. Se la punta del cristallo è rivolta verso il corpo, incanalerà e rimetterà in circo-lazione forze molto consistenti. Se le punte sono discoste, le pietre allontaneranno le energie negative dal corpo fisico e da quelli sot-tili. Il quarzo affumicato può anche essere tagliato o sfaccettato, se ne ricavano belle pietre di qualità che possono essere portate come gioielli, oppure poste sui chakra. I generatori singoli possono essere usati per dirigere il flusso di energia proveniente dal chakra della co-rona nel primo chakra: basta tenere un limpido generatore sul capo mentre si muove lentamente, a quindici centimetri circa di distanza dal corpo, un quarzo affumicato che dirige la forza della luce. Nel momento in cui passi su ogni chakra, invia un raggio di energia tera-peutica attraverso il cristallo: caricherai tutti i centri mentre termini il tuo viaggio. Una volta giunto al primo chakra, lascia la pietra lì per almeno tre minuti e concentrati sul bilanciare le frequenze più sottili nel corpo fisico.

Come tutte le pietre e i cristalli scuri, il quarzo affumicato deve essere usato con rispettosa consapevolezza. Usandolo, si possono schiudere una quantità di energie ed è importante sapere come di-rigerle e incanalarle, affinché possano servire il bene supremo. Co-mincia usandone solo uno in terapia, aggiungine mano a mano che acquisisci familiarità con la sua forza. Resta sempre in sintonia con la persona con la quale stai operando, poiché queste pietre possono dover essere rimosse con limitato preavviso se le loro energie non vengono opportunamente assimilate.

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vi – ossidiana nera

L’ossidiana nera è una dei maestri più importanti fra le pietre della Nuova era. È associata al primo chakra, che rimanda alla terra, al livello fisico dell’esistenza, alla sopravvivenza e alla realizzazione di sé. L’ossidiana agisce come un magnete: attira le forze dello spirito nel corpo che le utilizza – governate dalla coscienza – in azioni fisi-che. Quando queste forze nobili sono ancorate all’interno del mon-do della forma è possibile cambiare la qualità della propria vita, ir-radiando sul piano materiale una quantità maggiore di forza di luce. Quando l’ossidiana viene collocata sui chakra inferiori, richiama le energie più luminose dei chakra superiori nei centri primari, perché favoriscano il miglioramento e la purificazione dell’Io.

L’ossidiana nera deve essere utilizzata solo quando si conoscono a fondo i suoi poteri e si è preparati ad assecondare i cambiamenti cui la pietra costringe, spesso senza lasciare tregua. L’intento dell’os-sidiana, guidata da Plutone, è condurre la mente attraverso le zone oscure del subconscio al fine di definire un’identità nel superconscio. Maestra plutoniana, non si occupa dell’Io, però mostra, bruscamente e spesso senza tatto, dove l’Io si trova e di che cosa ha bisogno per cambiare e procedere al passo evolutivo successivo. Essa agisce come uno specchio: riflette i difetti della nostra natura, evidenzia le nostre paure, le insicurezze e gli atteggiamenti egocentrici che reprimono le qualità più nobili dell’anima. L’ossidiana nera potrebbe essere definita “guerriera della verità”: uccide l’illusione per facilitare la realizzazione delle visioni dell’Età dell’Acquario. Allora, ogni persona vivrà secondo i dettami della sua stessa coscienza più elevata: la consapevolezza di ciò accomunerà tutti e legherà ciascun individuo alla medesima verità.

L’ossidiana nera è il maestro superiore venuto a trasmetterci il vero significato del colore nero. Il nero – opaco, scuro e sconosciu-to – è il polo opposto del bianco, che rappresenta il mondo visibile, illuminato e conosciuto. Bianco e nero sono uno l’esatto contrario dell’altro, ed essendo fratelli d’anima permettono l’uno all’altro di

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esistere. Entrambi contengono tutti gli altri colori: sia il bianco sia il nero potenzialmente possono contenere la stessa quantità di luce. Uno a un capo e l’altro all’estremità opposta dello spettro cromatico, consentono l’esistenza dell’intera gamma dei colori e confermano la propria natura multiforme. Cullata nelle braccia di bianco e nero, del giorno e della notte, dell’oscurità e della luce, la vita sulla Terra è sta-ta concepita, è nata ed è stata nutrita: oggi è pronta per comprendere che i poli opposti, in realtà, sono la stessa cosa. Il bene e il male altro non sono se non trucchi giocati ai sensi, se consideriamo questi due colori come entità separate.

Il nero è il più frainteso e il peggio usato di tutti i colori. Man mano che l’anima umana si è evoluta e ha avvertito che il potere dell’universo fluiva nelle sue vene, ha avuto la tendenza a rivendicare tale potere per sé. Mirando a raggiungere solo gratificazioni per il proprio ego, ha imparato come incanalare questa forza cosmica sul pianeta in modo sbagliato, inducendola a servire solo l’uomo invece della forza stessa. Quando ciò accade, la luce che il nero contiene si ripiega su se stessa e prendono il sopravvento gli aspetti più bassi della natura. La magia nera è appunto un esempio di questo grosso-lano abuso di potere, un abuso che si concreta in azioni diaboliche, influenze sataniche ed energie demoniache. D’altro canto, proprio questo esempio lampante di abuso è una delle più grandi lezioni che l’universo ha in serbo per chi lo abita.

La teoria dei buchi neri trova riscontro in diversi aspetti della crea-zione, sia umana sia stellare: è un fenomeno naturale che si verifica quando la luce viene consumata egoisticamente e fatta regredire in se stessa, con conseguenze terribili di distruzione e devastazione nell’ambiente circostante, che viene risucchiato dal buco nero da un’attrazione gravitazionale irresistibile. Quando la luce scompare, il vuoto si fa sempre più profondo e immenso: l’anima e le stelle rinasceranno quando comprenderanno che la luce deve essere divisa ed equamente distribuita tra tutti. A quel punto, tutta la luce che era stata assorbita dal buco nero esploderà dall’altra parte: si creerà un

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buco bianco che sarà la brillante rappresentazione di una lezione appresa. Ciascuno di noi, prima o poi, deve “attraversare un buco nero”, vale a dire sperimentare l’autodistruzione, per poi apprendere come usare opportunamente la luce e l’energia. Quando coloro che abitano la Terra avranno compreso questo concetto, il pianeta rina-scerà e fiorirà l’Era dell’Acquario.

L’ossidiana nera ci insegna che il buco nero dentro ciascuno di noi equivale alla nostra mancanza di identificazione con la fonte della luce: sono, cioè, gli elementi oscuri come paura ed egoismo a condurci alla nostra stessa autodistruzione. L’ossidiana nera inonderà di luce questi elementi, dimostrando che essi non sono altro che illusioni e malintesi: la verità è altro. La caratteristica più importante dell’ossidiana è la sua capacità di contenere e riflettere consistenti quantità di luce: diversa-mente da altre pietre nere che assorbono la luce, l’ossidiana la attrae e la riflette, pur conservando e trattenendo una propria dinamica forza di luce. Essa è l’esempio perfetto di come usare correttamente la luce: è così che induce la trasformazione della coscienza umana, ispirandole il modo giusto in cui utilizzare l’energia cosmica per raggiungere po-tenzialità future ancora inimmaginabili.

Il nero è uno dei colori più nobili per gli iniziati superiori delle scuole dell’occulto. Come l’ossidiana, simboleggia la padronanza del piano fisico. Nelle arti marziali, la cintura nera rappresenta la con-quista finale e la capacità di afferrare al meglio e usare spontanea-mente l’energia del chi (forza cosmica) per autodifesa.

Per evolversi e diventare uno dei maestri viventi (Cristo, Buddha o Maometto), è fondamentale imparare a vincere la tentazione di usare il potere a proprio egocentrico vantaggio e a essere immuni alle “influenze negative” che la vita in un mondo dualistico costan-temente offre. L’ossidiana nera è la dimostrazione della capacità di identificarsi completamente con la luce e divenire tutt’uno con essa malgrado l’esistenza ci costringa all’azione sul piano materiale. È un esempio di come sia possibile mantenere un intenso stadio medita-tivo nel bel mezzo del trambusto del xx secolo. Essa conferisce la

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consapevolezza necessaria a interpretare ogni esperienza e avveni-mento a partire da una prospettiva neutrale: averne padronanza si-gnifica sapersi identificare sempre con la verità intrinseca, che spes-so è nascosta da un’illusione. Una simile visione divina ci consentirà di essere ancora più umani, compassionevoli e comprensivi, poiché sapremo che, a prescindere dalle circostanze apparenti o dagli eventi karmici, tutto procede secondo il giusto ordine divino e che l’univer-so brilla in uno stato di perfezione.

Gran parte dei dogmi giudaico-cristiani ci insegna a credere che il paradiso sia un luogo nel quale accederemo solo se potremo dimo-strare di essere stati “buoni” durante la vita terrena. L’ossidiana nera è apparsa per affermare con coraggio e fermezza che il paradiso è uno stato mentale che possiamo raggiungere anche qui, mentre abi-tiamo un corpo fisico. In effetti, l’autentica magia della vita e la vera sfida che essa ci pone consistono nel trasporre il paradiso in Terra e nel trasformare le qualità principali del mondo fisico, affinché i semi del paradiso trovino terreno fertile su questo pianeta e vengano nu-triti e curati in vista di un raccolto di cui godranno i figli della Terra. In questo modo, la natura stessa della materia subirà una trasfor-mazione: gli atomi, il substrato del mondo fisico, vibreranno a una frequenza più elevata e lasceranno che, negli interstizi tra protoni, neutroni ed elettroni, filtri una maggiore quantità di luce.

Le sfere di ossidiana nera sono oggetti meditativi decisamente potenti: spesso sono decorati da anelli concentrici tutto intorno e, talvolta, da deliziosi anelli a occhio di bue ai due poli. Occorre essere cauti quando si decide di meditare in loro compagnia perché han-no un’influenza davvero forte. Una volta, meditavo con una grossa sfera di ossidiana, la guardai per non più di un minuto e mezzo e mi ci vollero tre settimane per smaltirne gli effetti. Abusare delle loro vibrazioni senza cognizione può condurre un individuo nelle sue stesse oscurità, pertanto devono utilizzare queste sfere solo perso-ne addestrate a indirizzarne consapevolmente le energie. Altrimenti, l’ossidiana potrebbe trascinare la coscienza nel Sé troppo in profon-

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dità e alterare in modo irrimediabile l’aura, aggirando la barriera pro-tettiva del campo elettromagnetico e scatenando innumerevoli riper-cussioni a livello fisico, mentale ed emozionale. Il potere racchiuso in tali oggetti ha lo scopo di far emergere quanto viene nascosto dalla parte conscia della mente, in altre parole portare consapevo-lezza in tutte le zone oscure del Sé, far breccia nell’ignoto e, infine, indurre la mente a beneficiare di una visione intuitiva onnisciente. Guardando il mondo con il terzo occhio, è evidente che tutte le cose sono uno e che tutto è l’unica e perfetta espressione della creazione divina. Tuttavia, durante questo percorso, bisogna essere pronti ad affrontare paure, schemi mentali, questioni accuratamente evitate e insicurezze che nemmeno si conoscevano. Dovrai essere disponibile a spazzar via polverose ragnatele dagli angoli più remoti della tua mente. Quando la purificazione sarà terminata, i veli dell’illusione si alzeranno, il terzo occhio si schiuderà e conoscerai la verità ultima.

Le sfere di ossidiana nera devono venire trattate con il massimo ri-spetto e tenute coperte con un panno di seta o di velluto quando non vengono usate. Durante una seduta è possibile scoprirle a patto che la persona con la quale stai operando desideri sinceramente attraversare le sue barriere mentali ma non ne sia capace. Prima di procedere, però, ricordati di informarla dei poteri di cui la sfera è dotata e dei suoi po-tenziali effetti, chiedendole il permesso di usarla. Se ottieni consenso, tieni la sfera circa quindici centimetri al di sopra della zona del terzo occhio, per non più di tre minuti: questa pratica agevolerà la penetra-zione attraverso i più coriacei blocchi mentali del subconscio.

Dopo aver usato le sfere di ossidiana in meditazione o in cri-stalloterapia, la cosa migliore è praticare una meditazione semplice assistiti da un quarzo trasparente una volta al giorno per i tre giorni successivi, per equilibrare e polarizzare gli effetti. Il quarzo traspa-rente funge da polarità perfetta rispetto all’ossidiana nera (riflette luce bianca chiara) e dovrebbe essere usato insieme a lei sia in me-ditazioni con sfere nere che durante le sedute. Quando si fissa una sfera di ossidiana, è consigliabile avere con sé un quarzo generato-

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re di dimensioni consistenti (almeno quindici centimetri), mentre quando si usa l’ossidiana durante un trattamento sarebbe bene tene-re un piccolo cristallo di quarzo vicino a ciascun pezzo di ossidiana: il quarzo trasparente ne polarizza l’intensità e serve a dissolvere e neutralizzare qualsiasi frammento psichico o emozionale che giunga in superficie. In cristalloterapia l’ossidiana può essere collocata sui punti nodali o sull’ombelico, per ancorare le energie più elevate nel corpo, oppure lungo la linea centrale del corpo, per equilibrare i flussi di energia sottile (meridiani).

Riassumendo: l’ossidiana nera può insegnare ai suoi discepoli come apportare in un mondo oscuro una maggiore quantità di luce; rivelerà alle loro menti che tutte le manifestazioni della materia, a prescindere dalla sua densità, provengono dalla medesima fonte e che la luce bianca e quella nera sono ugualmente potenti. L’ossidiana funge da ponte tra la forma più alta di coscienza e il piano fisico: opera attingendo le qualità dell’anima per riversarle nel corpo e pu-rifica qualunque cosa presenti una vibrazione inferiore. Lavorando con lei si viene indirizzati verso il proprio centro terrestre, dentro il proprio corpo, e invitati a fare un uso efficace della propria forza di luce. Questa pietra è ideale per persone dissociate o eccessivamente emotive, perché opera come fattore stabilizzante delle energie volu-bili. Nel caso di persone alienate, oppure che tendono a fantasticare troppo, magari a occhi aperti, aiuta a costruire le fondamenta a par-tire dalle quali i sogni diverranno realtà. L’ossidiana nera rappresenta le forze autentiche della Terra, che racchiudono in sé il verde, l’az-zurro e l’oro. Se usata con consapevolezza, ci insegna la verità su noi stessi e sull’universo di cui siamo parte vitale.

vii – gemma silicea (crisocolla)

Sono Venere, sono bellezza e amore, sono armonia (dobbiamo amare per vedere la bellezza). Sono delicata eppure potente. Mi conosci dall’i-

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nizio del tempo. Sono il tuo istinto divino, sono la compassione e la quiete, sono equilibrio, sono misericordia. Attraverso me la creazione è idealizzata e si evolve verso forme sempre più elevate. Sono la Madre che sovrintende alla creazione. Nutro i semi, calmo le emozioni e por-to pace all’anima. Attraverso di me la chiarezza di propositi dà il via a progettualità e cristallizzazione (estrinsecazione). Insegno la pazienza e la comprensione da raggiungere attraverso amore e distensione. Sono l’accoglienza della tua consapevolezza divina istintiva. Sono dove l’oce-ano cosmico e il cielo cosmico si incontrano all’orizzonte.(Il cielo mostra le vette senza limite dell’ascesa, mentre l’oceano indica la profondità dell’anima).

Gary Fleck

Nel processo evolutivo del colore, la gemma silicea si è rivelata uno dei raggi più alti e limpidi dello spettro del blu. Negli ultimi secoli, il turchese è stata la pietra che, più di tutti, ha mostrato questa fre-quenza cromatica, tanto da venire utilizzata abbondantemente dagli Indiani americani del Midwest e da essere ancora oggi assai popolare per gioielli e decorazioni. La crisocolla ha un colore praticamen-te identico. Entrambe sono pietre semi-preziose, data l’opacità e la scarsa lucentezza.

In rare occasioni, quando si estrae la crisocolla, capita di scoprire vene di silicati che presentano qualità di gemma. Le miniere di criso-colla sono rare (si trovano principalmente nel New Mexico e nell’A-merica del Sud), ma ancora più rara è la gemma silicea – ovvero la crisocolla con qualità di gemma. (Se cercata con cura, comunque, essa eserciterà una certa attrazione sul cercatore). La gemma silicea è la forma più alta in assoluto dell’evoluzione del turchese, perché sfoggia l’azzurro profondo dello sconfinato cielo estivo o dell’oceano che abbraccia le Hawaii: è chiara, trasparente, traslucida e brillante; è preziosa, qualitativamente paragonabile all’acquamarina, al topazio e alla kunzite. È costosa proprio perché difficile da trovare.

La gemma silicea rivendica a buon diritto il titolo di una delle più belle pietre della Nuova era. Ha impiegato migliaia di anni per

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formarsi e ora riluce in tutta la sua gloria per portare un messaggio di pace al pianeta. Mano a mano che l’umanità diverrà più ricettiva alle potenti ma placide energie della crisocolla, è ragionevole pensare che verranno scoperte sempre più pietre di questo tipo.

La gemma silicea è una pietra femminile: è acqua, inverno, luna, passiva ma autorevole, è emozioni e yin. Le immagini o le statue della Madre divina solitamente la ritraggono con vesti di questo co-lore, che rappresenta la tranquilla pietà che promana dalla Madre. La gemma silicea fa vibrare tale essenza e quindi può essere usata per favorire la pazienza, la gentilezza, la tolleranza, la compassione e l’u-miltà; inoltre, essa stimola l’anima ad arrendersi e ad abbandonarsi alle latenti forze divine della nostra natura.

Data l’energia femminile che irradia, la crisocolla è ideale in caso di malattie femminili: è utilissima per i disturbi mestruali (dolori alla schiena, crampi, depressione) e può essere d’aiuto nell’equilibrare gli ormoni che regolano il ciclo. È inoltre una delle pietre più indicate da usare dopo aborti spontanei e non, magari verificatisi al quarto o quinto mese, oppure dopo interventi di isterectomia, ma anche per meditare o da portare addosso durante le doglie o il parto. Quindi, per alleggerire le tensioni del periodo mestruale, per detraumatiz-zare i tessuti dopo un aborto o un intervento, colloca tre gemme silicee sulla zona utero-ovaie e una sul terzo occhio: questa configu-razione aiuterà anche a neutralizzare le sensazioni di malinconia o il senso di colpa legati a queste esperienze.

La crisocolla è un equilibratore emozionale e può venire appog-giata sul chakra del cuore, indossata, portata con sé, visualizzata o essere partner nella meditazione per acquisire la padronanza di quei sentimenti o comportamenti sfuggiti al nostro controllo. Essa allevia le sofferenze e le tensioni nervose della collera riportando entrambe a uno stato di pace, per poi sostituirle con la compren-sione e l’indulgenza. Come apportatrice di serenità, è la pietra per-fetta da dare o da usare con uomini che siano riluttanti o incapaci di concedersi il privilegio di provare emozioni; nutre la capacità

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di essere più vulnerabili e sensibili sanando le ferite emoziona-li irrisolte, responsabili del soffocamento e della chiusura. Infi-ne, assiste le donne nel diventare più materne, più disponibili a prendersi cura degli altri, più comprensive, più capaci di empatia e compassione.

La gemma silicea pacifica mente e cuore: non favorisce semplice-mente un’intima esperienza meditativa di pace, ma anche l’espres-sione attiva di quella pace, facendo sì che la persona viva in armonia con se stessa e con il mondo che la circonda. La pace può acca-dere solo se l’anima è in pace con se stessa: più persone ne hanno esperienza, più il pianeta rispecchierà questa realtà in tutti gli aspetti della vita – personali, interpersonali, sociali e ambientali. La gemma silicea è la pietra della pace perché offre la possibilità di sperimen-tare una profonda serenità nel proiettare tale energia nel mondo, affinché sia vissuta, attraverso una vigorosa azione, nei pensieri, nei sentimenti, nelle parole e nei fatti.

Essa può venire utilizzata come pietra rinfrescante in caso di feb-bre, può guarire le scottature, neutralizzare l’ira e calmare i nervi. In tutti questi casi, puoi collocare pietre sul corpo (terzo occhio, cuore, ombelico); oppure la crisocolla può venire indossata o portata con sé, o essere partner nella meditazione, inalando il suo blu ed espiran-do le energie indesiderate.

È una pietra meravigliosa in cristalloterapia: è in grado di attiva-re tutti i chakra mentre armonizza ed equilibra i sottili corpi eterici con il corpo fisico. Il blu è il colore del chakra della gola: può essere appoggiata sul collo in caso di disfunzioni della tiroide, problemi di voce, infiammazioni o tensioni all’altezza del collo e delle spalle. Posta sul terzo occhio, fa da ponte tra lo stato di coscienza quoti-diano e gli stati di coscienza più dilatati, solitamente ottenibili solo dopo anni di controllo mentale disciplinato e di meditazione. Pro-prio come il cielo che possiamo vedere durante il giorno fa da ponte tra la terra e l’atmosfera, il profondo blu riflesso dalla gemma sili-cea integra la consapevolezza cosmica con il comune stato di veglia

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mentale. Tali qualità hanno reso la gemma silicea una pietra perfetta per la meditazione.

Per testare la sua essenza, sdraiati e appoggia una gemma tra le so-pracciglia mentre respiri a lungo e profondamente. Lascia la mente libera di abbandonare qualsiasi pensiero cosciente. Man mano che il corpo si rilassa e la mente si calma, le energie della gemma silicea porteranno la coscienza a un livello superiore. Per sperimentare fino in fondo questo sottile stato mentale, è importante restare vigili e addestrare la mente a rimanere ancora più rilassata che durante il sonno, pur senza smarrire il filo della consapevolezza. Una volta che questo ponte è stato gettato, è possibile vivere coscientemente esperienze extracorporee e arrivare a conoscere i regni del sottile come se fossero realtà. Prima di praticare questo tipo di meditazione è importante crearsi una protezione circondandosi di luce bianca e invocare l’assistenza divina. Simili pratiche favoriscono lo sviluppo dell’ottavo chakra, un centro di energia localizzato quindici centime-tri circa al di sopra del capo e noto anche come “stella dell’anima”. Quando questo chakra si attiva, instaura un legame tra forze indivi-duali e forze cosmiche.

La gemma silicea conferisce questa capacità anche grazie alla sua qualità di pietra “vedente”: apre la visione di eventi passati e futuri. Tenendone una chiara, di alta qualità, tra il pollice e l’indice e fissandola intensamente appariranno immagini, simboli, scene e visioni. Per sperimentare questa chiaroveggenza bisogna arrivare a perdersi nel colore e nell’energia che promana dalla pietra, me-morizzando contemporaneamente tutto ciò di cui si è testimoni. Molte visioni profetiche possono essere usate costruttivamente, per dare un contributo alla pace planetaria, purché gli eccelsi pote-ri di questa pietra vengano usati in modo adeguato. È importante, infatti, che tutte le pietre della Nuova era vengano usate solo con le migliori intenzioni e avendo ben presenti obiettivi di carattere umanitario. Se la loro forza fosse abusata per scopi egoistici e per-sonali, le ripercussioni karmiche potrebbero distruggere i respon-

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sabili. Al contrario, un uso corretto può apportare armonia e aper-tura mentale sia alla persona che opera con la pietra sia al pianeta.

viii – fluorite (grappoli, ottaedri, piramidi)

La fluorite è una pietra multi-dimensionale, quella che manifesta l’a-spetto più alto della mente in sintonia con lo spirito. Dallo stato supremo di consapevolezza deriva la comprensione a livello intel-lettuale della verità, degli aspetti cosmici della realtà e delle leggi che governano l’universo.

La fluorite favorisce l’evoluzione della mente, lo sviluppo delle capacità di comprensione e di incorporazione delle realtà non fi-siche della quarta, quinta e sesta dimensione. Quando la mente è in sintonia con l’essenza di questa pietra, può conoscere e avere esperienza degli intimi santuari del Sé, dove sono racchiuse tutte le conoscenze e la saggezza. La fluorite equilibra gli aspetti positivi e negativi della mente: quando le due polarità si equivalgono è possi-bile sperimentare il silenzio della pace, della neutralità, immergen-dosi a fondo nell’attimo eterno in cui il tempo si ferma e il Sé si fa tutt’uno con l’infinito. L’esperienza della fluorite, però, va addirittu-ra oltre: essa incorpora questa realtà nelle attive capacità mentali del-la vita quotidiana, sintonizzando la persona con tale fonte proprio mentre agisce sul piano fisico. Quando ciò avviene, tutti i pensieri, consci e inconsci, sono in sintonia con la fonte ultima della verità. La consapevolezza che la fluorite ci insegna è comprendere l’uno, il tutto, mentre ancora viviamo un’esistenza unica e individuale. In tal modo, è possibile far sgorgare vaste risorse di energia creativa utili alla nostra vita.

La fluorite è una delle pietre del terzo occhio, quelle che consen-tono alla mente di rimanere in meditazione anche durante un’attività fisica. È situata al polo opposto rispetto all’ametista, e rappresenta l’intima esperienza della mente che si arrende e raggiunge così la

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saggezza. La fluorite fa penetrare questo sapere nei processi cono-scitivi della vita di ogni giorno, consentendoci di vedere la realtà che sta dietro l’illusione, l’eterno dentro il transitorio e la verità al di là della confusione. Tra le pietre della Nuova era è una delle più poten-ti, perché introduce sul piano fisico forme più elevate di verità e le integra a livello mentale.

La fluorite non nasce nel ventre della Terra: vi è stata trasportata da dimensioni più elevate perché ci fosse di aiuto durante il nostro processo evolutivo. Va utilizzata con rispetto, come del resto tutte le pietre: nel qual caso, il suo potere può aiutarci a raggiungere una amplificata capacità mentale.

Può essere utile nel caso di disturbi mentali o disturbi di frequen-za delle onde cerebrali. Incrementando la carica elettrica delle cel-lule cerebrali, introduce più forza vitale (prana) nel cervello, che da parte sua espande consapevolezza. Non serve tanto per purificare il subconscio (in tal caso, meglio l’azzurrite); piuttosto, aiuta la mente ad avanzare da uno stato al successivo. Può essere adoperata anche per sviluppare una maggiore capacità di concentrazione e, se usa-ta regolarmente, può alimentare l’intelletto e persino accrescere il quoziente intellettivo. Il suo soprannome “pietra del genio”, perché rappresenta il livello più alto di conquiste mentali.

La fluorite si manifesta in quattro colori principali: blu, porpora, oro e bianco. Tutti rappresentano stati di meditazione. Il blu è il co-lore della pace interiore, della tranquillità mentale e della serenità. Il porpora rappresenta l’aspetto religioso di una mente concentrata e impegnata nella vita spirituale. L’oro è il colore della saggezza, quan-do la mente si fonde con l’infinito pur conservando un’espressione individuale. Il bianco è il colore della purezza e dell’unicità, quando la mente diventa tutt’uno con lo spirito universale, sperimentando la totalità della creazione. Questi colori rappresentano i chakra superio-ri, il triangolo più elevato dell’energia e degli stati avanzati di consa-pevolezza. Quando essi dominano nell’aura (cosa che può verificarsi usando costantemente la fluorite), lo stato mentale loro associato

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viene attivato e il potenziale dell’evoluzione umana si rafforza.La fluorite si manifesta in tre forme: grappoli, ottaedri e piramidi.

Nessuna struttura è più evoluta delle altre; piuttosto, ciascuna serve scopi ben precisi. Il grappolo è di solito color porpora e rappresenta la mente tecnologica dell’era dei computer, il xxi secolo. I grappoli sono decisamente simili a computer perché sono organizzati, strutturati e complessi. Assomigliano più di quanto si creda a un’avveniristica città spaziale, con la base cubica a simboleggiare l’armoniosa compattezza di tutte le parti. Essi stimolano a livello subliminale stati avanzati di consapevolezza che hanno imparato grazie alla reciproca collabora-zione, simboleggiano le civiltà che hanno raggiunto stati di unità e armonia soddisfacendo i bisogni di ciascuno e conciliando gli obiettivi personali con le esigenze del tutto.

I grappoli di fluorite rappresentano quella fase dell’esistenza uma-na in cui la mente intellettuale ricorre alle tecnologie desiderando il progresso universale. Vediamo il processo evolutivo fino a oggi: quando il primo uomo apprese a usare gli utensili che resero più age-vole la sua quotidianità, non ebbe più bisogno di concentrare tutta la sua attenzione sulla sopravvivenza fisica, e ciò consentì alla sua mente di svilupparsi ulteriormente. Quando, nel corso della rivo-luzione industriale, le macchine sostituirono il lavoro dell’uomo, la mente poté compiere un altro balzo evolutivo. Oggi, con l’avvento dell’era spaziale, l’uomo ha imparato a trasferire le sue conoscenze a macchine viventi (computer) che, dal canto loro, sono program-mate per soddisfare i bisogni dell’uomo stesso. Sperimentare questo estremo sviluppo tecnologico e immagazzinare le elaborazioni della nostra mente in una macchina ci prepara a compiere il prossimo passo evolutivo, attraversando la soglia che ci condurrà in ambiti più elevati di pensiero. I computer sostituiranno, almeno lo spero, il no-stro lavoro mentale, mettendo finalmente lo spirito in grado di svi-lupparsi. In questa fase occorre cautelarsi, così come devono essere attente quelle persone dotate di grande intelligenza, affinché l’obiet-tivo resti puntato sulla fonte di ogni conoscenza e sul beneficio re-

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ciproco derivante dall’uso comune di tale conoscenza. I grappoli di fluorite dicono questo e costituiscono una sorta di “promemoria” di questa possibilità.

I grappoli non sono adatti a venire applicati su tutti i punti. Per quanto possano venire utilizzati così, è certamente meglio sfruttarli perché irradino la loro energia negli ambienti di lavoro (scrivanie, la-boratori o luoghi di studio e di ricerca). La loro presenza ricorda alla mente di restare focalizzata, organizzata, limpida. Se piccoli, posso-no essere portati con sé, indossati o fungere da oggetti di sintonia visiva, mentale o fisica, quando la mente accusa stanchezza, confu-sione o squilibrio. Meditare con un grappolo di fluorite condurrà a una rara consapevolezza e permetterà di afferrare concetti e realtà che, altrimenti, risulterebbero inaccessibili. I grappoli inducono or-dine mentale e aiutano la mente a restare chiara e concentrata anche se è nel bel mezzo di un’attività coinvolgente. Essi sono di beneficio a chi vive a ritmi forsennati e che, fisicamente e mentalmente, fa uso di grandi quantità di energia: per esempio, scienziati, fisici, chi-mici, ingegneri, progettisti e programmatori di computer, dirigenti d’azienda, uomini d’affari, amministratori e studenti. Sono adatti a chiunque lavori sotto pressione e desideri mantenere la mente chiara e tranquilla. Inoltre, vanno particolarmente bene per chi ha a che fare con le complessità tecnologiche del xx secolo, perché aiutano la mente a far sì che tali conoscenze siano di beneficio all’intero piane-ta e a tutti gli esseri viventi.

Evolvendosi, i grappoli si trasformano in ottaedri. L’ottaedro rap-presenta le qualità dell’individuo cresciuto e allevato dalla avanzata società del grappolo. Si tratta di una struttura a otto facce, ciascuna delle quali è un triangolo equilatero perfetto, che collega le forze a sei terminazioni, ciascuna delle quali può costituire l’apice per una figura di doppia piramide a quattro facce, la cui base è comune. Questo effetto simboleggia la completezza che si raggiunge quando le energie sottili più elevate si fondono e si integrano con il piano fisico. In qualunque modo lo si giri, l’ottaedro mostrerà un effetto di

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doppia piramide, con il vertice delle piramidi superiore e inferiore a collegare il piano alto e quello basso. Per noi, gli ottaedri sono sim-boli, strumenti che ci ricordano la nostra potenziale completezza, ottenuta la quale anche noi saremo unici e in equilibrio tra il nostro mondo interiore e quello circostante.

Si trovano ottaedri di fluorite di varie dimensioni: le basi variano da poco più di tre centimetri di lunghezza a trenta centimetri circa. Talvolta gli ottaedri presentano sfumature di verde e di rosa (colori del cuore) che favoriscono la comprensione di questioni emozionali. Quelli più piccoli non costano molto e si possono trovare in gran quantità nelle esposizioni di gemme e di minerali. Possono essere portati semplicemente con sé o indossati come gioielli; ancora, pos-sono essere usati in meditazione o collocati in punti visibili perché ci ricordino quanta importanza ha l’armonia. Infine, in cristalloterapia, favoriscono l’equilibrio: per esempio, una semplice configurazione consiste nel giacere supini tenendo un ottaedro in ciascuna mano, mentre un terzo e un quarto sono collocati sulle due sopracciglia; questo bilancerà i due emisferi cerebrali e sgombrerà la mente da scorie indesiderate (cfr. Disposizione dell’ottaedro di fluorite, capitolo iii).

La forma di fluorite più indicata per meditare è la piramide. Queste strutture speciali hanno fini specifici: sono di supporto a quanti vo-gliano penetrare nei recessi dell’essere e sperimentare l’assenza di forma pur conservandone una. Numerose piramidi di fluorite, se ri-volte alla luce in senso verticale, lasciano intravedere santuari interni che ricordano i più remoti fra gli ambiti interiori. Meditare con esse significa indurre la mente a cercare a fondo in se stessa.

La forma piramidale evoca la volontà di perfezione ed equilibrio: è una delle forme geometriche più nobili a livello fisico. Rappresenta il legame consapevole con la fonte infinita dell’energia, attraverso l’a-pice, e il completo ancoramento alla base, la stabilità fisica. È, quindi, il simbolo dell’equilibrio definitivo cui ogni anima deve pervenire per completare il proprio processo evolutivo. Le piramidi egizie e azteche furono usate per canalizzare le forze cosmiche sul piano fisico, dan-

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do inizio alla presa di coscienza cosmica. Ancora oggi ci ricordano che l’unità esiste, non solo nel singolo essere, ma anche nell’universo. Analogamente, le piramidi di fluorite possono essere utili per insegna-re alla mente a congiungersi e a identificarsi con la realtà dei regni in-teriori, con i piani sottili e le dimensioni più elevate. Simili esperienze di consapevolezza meditativa sono in grado di mutare drasticamente la qualità della nostra vita quotidiana, permettendoci di ottenere una prospettiva più chiara e una maggiore comprensione delle leggi uni-versali che sovrintendono alle leggi del mondo fisico.

Per praticare la meditazione con le piramidi di fluorite, colloca il pezzo al livello del terzo occhio. La selta migliore sarebbe tenere la piramide su una scatola di luce con un raggio che la attraversa dall’al-to, oppure illuminata da una luce, naturale o artificiale, proveniente da dietro: in entrambi i casi, diverrebbero visibili i recessi della fluo-rite. Siedi con le gambe incrociate, con la schiena diritta, le braccia distese in avanti e le mani a palmi all’insù, appoggiate sulle ginocchia. Immagina di essere una piramide: la cima della tua testa rappresen-terà l’apice e le tue gambe incrociate saranno la base. Siedi solido e tranquillo, respirando profondamente a occhi chiusi, per tre minuti. Quindi, lentamente, apri gli occhi e fissa la piramide, sempre per tre minuti. Lascia che fa mente viaggi al suo interno: sperimenta l’energia della fluorite e, al contempo, la forma perfetta della pietra. Chiudi poi nuovamente gli occhi e trasferisci l’immagine nelle profondità della tua mente: mantieni la concentrazione il più possibile mentre sposti la visione avanti e indietro, dalla piramide all’interno della mente. Com-pi questo percorso almeno tre volte, infine termina la meditazione respirando profondamente e vigorosamente per altri tre minuti, in-corporando l’immagine della fluorite e la sua energia nel corpo fisico. Questa meditazione ti aiuterà a schiudere il chakra della corona, cioè la via di accesso ai regni superiori, e a incanalare l’energia cosmica nel tuo corpo, che la utilizzerà nella vita di ogni giorno.

Mentre si pratica questa meditazione, può capitare di contattare l’esperienza di esistenze e di realtà del passato o del futuro. Men-

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tre la mente si fa calma, concentrata e limpida, e mentre le polarità trovano l’equilibrio, vengono trascese le limitazioni della terza di-mensione spazio-temporale. Quando questo avviene, si è testimo-ni dell’attimo eterno, che contiene ogni tempo, ogni spazio e ogni esperienza: è quello stato della mente che riunisce l’intero universo, dove si può osservare l’unicità di ogni creazione. In questa condizio-ne mentale è possibile viaggiare verso qualsiasi luogo e in qualunque momento, semplicemente desiderandolo. Quando si viaggia alla ve-locità del pensiero non è necessario attraversare né spazio né tempo: basta pensare un luogo per trovarcisi. In simili, speciali momenti è possibile vedere come le cause della vita passata (karma) creano la realtà del presente e come la progettualità del presente crea le probabilità del futuro. Questo stato di consapevolezza è potenzial-mente raggiungibile lavorando con la fluorite: richiede un’intensa pratica meditativa, possibile solo se si è appreso come creare uno stato mentale silenzioso e tranquillo che, però, sia al contempo così agile da essere oltre il movimento. Una volta trascese le leggi della terza dimensione, è possibile programmare e applicare le leggi della quarta dimensione al piano fisico del mondo tridimensionale.

La fluorite, in tutte le sue forme, è sul pianeta per insegnarci a essere interdimensionali: ci mostra come essere tutti uniti e in pace pur mantenendo la nostra singolarità, e come sperimentare l’infinito in ogni istante. simboleggia il processo di crescita nel quale siamo impegnati: allineare il nostro essere con la forza e la fonte cosmica, accettando la responsabilità di vivere secondo la volontà divina e manifestando la luce attraverso l’azione fisica.

ix – kunzite

Il chakra del cuore per molti versi è il più importante. Si trova al centro del corpo e controlla l’equilibrio dei tre chakra superiori e dei tre inferiori. Se è chiaro e aperto, tutti riescono ad allinearvisi.

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Il cuore pompa il sangue in tutto il corpo, portando forza vitale in ogni sistema e tessuto; allo stesso modo, il chakra del cuore irradia il suo influsso dinamico a ogni altro centro energetico. La kunzi-te rispecchia un cuore maturo: aperto, limpido, fiducioso, forte, vi-brante, luminoso, equilibrato e colmo d’amore. Mano a mano che questa pietra guadagna popolarità, diviene evidente che sono molte le persone ormai pronte a evolvere fino a raggiungere il massimo potenziale del proprio cuore.

Se la fluorite incarna uno stato di intimo equilibrio mentale, la kunzite esprime l’equilibrio emozionale. La fluorite favorisce la con-sapevolezza, anche nei più nascosti recessi della mente; la kunzite consente a chi la porta di sperimentare le più intime dimensioni del cuore e lo mette in contatto con la propria fonte infinita di amore.

Per come la si trova in natura, la kunzite presenta striature paral-lele nel senso della lunghezza: ogni volta che vedremo qualcosa di simile (per esempio nella tormalina) potremo dedurne che l’energia attraversa la pietra ad altissima velocità, facendo automaticamente aumentare le vibrazioni di qualsiasi elemento circostante e favoren-do la dissoluzione e dispersione delle energie inferiori negative.

La kunzite è una delle tre principali pietre della trinità del chakra del cuore. Il suo obiettivo è far sì che riusciamo a rivolgere all’ester-no l’amore che proviamo per noi stessi (che il quarzo rosa avrà già favorito). Questa fase di sviluppo implica un totale abbandono e la liberazione dalle paure e dalle angosce che legano il cuore al passato, oppure a un’ansiosa prefigurazione del futuro. La kunzite permette di cogliere uno stato sempre attivo del presente, che si realizza nella perfezione del momento, nell’hic et nunc. Quando viene indossata o collocata sul chakra del cuore, irradia con la sua energia i nostri bloc-chi emotivi, consentendoci di sperimentare la purezza del profondo del nostro cuore. Dato che l’anima dimora presso il chakra del cuore, ciò che sperimentiamo grazie alla kunzite costituisce un primo con-tatto con la nostra stessa essenza.

Osservandola da vicino, è possibile notare nella pietra raggi di luce

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rosa pallido e porpora chiaro, che indicano la capacità della kunzite di favorire l’equilibrio tra la mente (porpora) e il cuore (rosa): essa indirizza la sua energia dal cuore fino alla testa, per trasformare le strutture di pensiero associate al blocco emotivo. La terapia nel vero senso della parola potrà infatti avere inizio solo quando saranno stati neutralizzati sia pensieri che le rispettive emozioni.

Solitamente questo cristallo riflette un raggio limpido di luce rosa pallido. In qualità di gemma, però, risulta essere più pura e traspa-rente di qualsiasi altra pietra dello spettro del rosa: è tale limpidezza cristallina a farla classificare come pietra della Nuova era. La kunzite è la pura espressione di gioia nei pensieri e nelle emozioni; è lo stato di amore di sé attivato e pronto a donarsi spontaneamente, incondi-zionatamente e senza domande o aspettative. In combinazione con la tormalina rosa, la luce vivace della kunzite viene indirizzata all’e-sterno affinché penetri nel mondo.

La kunzite è anche una valida partner nella meditazione perso-nale: è utile per equilibrare stati emozionali negativi e/o situazio-ni di disordine mentale. Per raggiungere questi obiettivi, siedi con la schiena dritta, tenendo la tua pietra al centro del petto. Inspira, colmando il cuore dell’energia purificatrice della kunzite; trattieni momentaneamente il respiro mentre visualizzi un raggio rosa che sale verso il terzo occhio; espira quando esso raggiunge la fronte, e reinvia mentalmente un raggio rosa-purpureo verso il cuore. Con-tinua così per undici minuti: ti meraviglierai del risultato. Questa meditazione ti libererà la mente, calmerà le emozioni e ti lascerà in uno stato di sereno equilibrio.

Se appoggi una kunzite sul chakra del cuore durante una seduta di cristalloterapia, puoi utilizzare un generatore di quarzo trasparente e farvelo ruotare sopra in senso orario, mantenendo una distanza tra le due pietre di circa 5-7,5 centimetri. Questa azione guiderà la forza della kunzite verso i regni più nascosti del cuore, proteggendo l’aura da influenze negative esterne. A uno stadio più avanzato, che corrisponde a una maggiore concentrazione, la propaggine finale

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del cristallo di quarzo potrebbe anche arrivare a toccare la punta della kunzite: in quel momento saranno i tuoi pensieri terapeutici ad attraversare il cristallo e la kunzite sarà caricata di una forza ancora maggiore. Quest’ultima è una tecnica molto raffinata che deve veni-re praticata solo quando il terapeuta sia davvero esperto e il soggetto capace di liberarsi delle proprie paure. Tieni presente che già solo sovrapporre il quarzo e la kunzite fa salire l’energia a una frequenza talmente elevata da spezzare, frantumandolo, qualsiasi blocco emo-tivo che riguardi il chakra del cuore.

La kunzite è la pietra ideale da regalare ai bambini che faticano a conformarsi alle diverse fasi della vita: il suo delicato raggio rosa conforterà i loro cuori e li purificherà da qualsiasi ombra dovuta a vibrazioni negative o impure. Anche i neonati possono indossarla: li aiuterà nel processo di crescita e adattamento all’ambiente e all’e-nergia terrestri.

La kunzite è un dono speciale per il nostro pianeta: la sua sola presenza profonde un senso di pace e di equilibrio; essa rappresen-ta il cuore aperto ed evoluto che comprende ogni cosa, che è al di sopra e al di là di ogni attaccamento, che conosce la più totale com-passione e che è eternamente libero da ogni paura.

x – rodocrosite

In un’epoca in cui è d’importanza vitale integrare energie spirituali e materiali, la rodocrosite si è imposta come uno dei principali araldi della Nuova era: in essa si fondono armoniosamente il rosa e l’aran-cione, che danno vita a un delizioso color pesca. Una simile unione di frequenze cromatiche origina raggi di colori nuovi, che servono a scopi specifici.

Il giallo-arancione è il colore associato con il chakra dell’ombelico, cioè con il potere della Terra e del corpo fisico. Il rosa rimanda al chakra del cuore e alla capacità di provare amore disinteressato e

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compassione. L’ombelico costituisce l’apice dei tre chakra inferiori, noti come “triangolo inferiore” (o “triade inferiore”) dell’energia. Il chakra del cuore, invece, è la base dei chakra superiori: l’amore che irradia rappresenta le fondamenta sulle quali si ergono spiritualità e consapevolezza. I quattro chakra superiori formano il cosiddetto “triangolo superiore”, sono cioè i centri superiori di energia. Tra di essi e i centri inferiori, sotto lo sterno troviamo il plesso solare, che abbraccia il diaframma e la regione costale inferiore. È una delle zone più sensibili e vulnerabili del corpo umano: è qui che si avver-te l’agitazione quando si è nervosi ed è qui che ci si sente strizzare quando si è in ansia. Il plesso solare è il centro dell’attività emozio-nale e tende a registrare e immagazzinare conflitti e traumi irrisolti. Quando si contrae e si blocca a causa di qualche emozione repressa, l’energia non può più fluire liberamente tra i centri superiori e quelli inferiori. Il liberatore inviato da Dio per sciogliere il plesso solare e integrare tra loro le energie degli ambiti fisici e di quelli spirituali è la rodocrosite.

Quando un neonato respira per la prima volta, si verifica uno dei più importanti mutamenti fisiologici: il movimento del diaframma. Questo possente muscolo, attaccato alla parte inferiore delle costole, si abbassa quando l’aria entra nei polmoni e si contrae quando vie-ne espulsa. A livello inconscio, il bambino ne associa il movimento con la vita stessa e con lo scambio di energia con il mondo esterno. I bambini in fasce, quando giacciono supini, sono in grado di re-spirare pienamente e completamente. Regolato della scorrevolezza del diaframma, il respiro permette di riempire a ogni inspirazione le basse cavità addominali e pubiche, e di liberare con fluidità l’energia all’atto dell’espirazione. Quando il respiro è profondo e completo, il prana (energia vitale) introdotto riempie di energia ciascun chakra. Tuttavia, quando le esperienze esistenziali si fanno dolorose e trau-matiche, automaticamente il respiro si accorcia e diviene meno pro-fondo: il nostro subconscio, facendoci contrarre il diaframma, tenta di non introiettare nel corpo circostanze spiacevoli, provocando una

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repressione delle emozioni all’altezza del plesso solare e una perdita di forza vitale. Questo blocco può essere responsabile di sintomi fi-sici come ulcere gastriche, problemi respiratori e polmonari (asma), difficoltà nella digestione, stipsi e un generico senso di malessere. Per guarire bisogna prima di tutto liberarsi degli stress emozionali che hanno causato il problema e, poi, addestrare il corpo a respirare nuovamente nella maniera giusta, mentre il cuore verrà rieducato ad assimilare le esperienze esistenziali senza rifiutarle. Il colore vi-brante e al contempo rilassante della rodocrosite è adatto sia alla terapia fisica che a quella emozionale e permette di mutare davvero la configurazione dei disturbi, rendendo questo cristallo perfetto in simili casi.

Non appena l’energia della rodocrosite penetra nell’aura, ha inizio un processo di spiritualizzazione, che stimola le energie dei chakra superiori e le dirige verso i centri inferiori. Vengono altresì attivati i sistemi fisici, che diverranno più ricettivi nei confronti delle fre-quenze più alte. Man mano che il legame tra tutti i centri energetici acquista forza, cominceremo a sentirci più vigorosi a livello fisico e più capaci di utilizzare consapevolmente le facoltà creative dei chakra superiori.

La rodocrosite opera benissimo se combinata con la malachite: quest’ultima fa affiorare le energie emozionali represse, preparando la strada all’azione confortante e armonizzante della rodocrosite. In cristalloterapia consiglio di usarle contemporaneamente: dovrai ap-poggiarle su un punto qualunque della linea mediana del corpo che attraversa l’ombelico e il cuore per liberare ed equilibrare i chakra. La rodocrosite è molto efficace se posta accanto al plesso solare (im-mediatamente al di sotto dello sterno, tra le costole), da dove funge da ponte tra la triadi inferiore e quella superiore.

Dal punto di vista dell’aspetto, la rodocrosite spesso è striata tutt’intorno da linee o ciuffi bianchi, che simboleggiano il suo po-tere di incanalare l’energia del chakra della corona sul piano fisico. Il colore di base, come abbiamo detto, è il pesca, in tutte le sfumature,

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dal rosa pallido all’arancione scuro. Le pietre vengono di solito ta-gliate e lucidate da un intagliatore, ma si possono anche trovare in lastre naturali. I cristalli o i grappoli di rodocrosite sono rari, anche se capita di vederne alle grandi mostre di gemme e minerali: sono pezzi da collezione che raggiungono prezzi elevati, visto che hanno catturato l’essenza più alta della rodocrosite. Altrettanto raro è che questo cristallo abbia qualità di gemma, che usualmente presenta una sfumatura più scura dell’arancione e piacevoli trasparenze. I cri-stalli o le pietre con qualità di gemma possono essere usati per puri-ficare la circolazione sanguigna in caso di disintossicazione, mentre un elisir ricavato dalla rodocrosite rosso-arancio scuro può essere di aiuto nella cura del cancro e nella disintossicazione del fegato.

Se portata come gioiello, la rodocrosite fa vibrare la coscienza permettendole di ascendere al regno della consapevolezza spirituale. Se è semipreziosa, indirizza la presa di coscienza spirituale all’inter-no del corpo fisico. In entrambe le qualità, le pietre hanno i mede-simi scopi, quindi possono essere utilizzate in cristalloterapia per integrare al meglio spirito e materia.

Non possiamo dimenticare un ulteriore potere terapeutico del-la rodocrosite: contribuisce a migliorare la vista. Spesso le ragioni dei difetti visivi risiedono nel “non voler vedere”, o nel non vo-ler ammettere l’esistenza di determinati aspetti della nostra vita e della nostra esperienza. Questo atteggiamento di fuga e negazione potrebbe influire negativamente sulla vista: in tal caso, appoggiare piccole pietre di rodocrosite attorno agli occhi aiuta la persona ad accettare, interpretare positivamente e assimilare quanto vede e le sensazioni che prova.

La rodocrosite con qualità di gemma può essere usata in medita-zione per mettere a fuoco i nostri scopi spirituali e illuminarci sulla nostra personale missione esistenziale. Conviene tenere le pietre o i cristalli nella mano sinistra o sul terzo occhio, in modo da ricevere il messaggio, ma possiamo anche porli al di sopra delle sopracciglia, delle tempie e/o del centro di sutura della testa, in modo da stimo-

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lare il cervello e favorire il fluire di una maggiore quantità di energia spirituale nel corpo.

xi – sugilite (luvulite)

Anche se questa pietra si chiama ufficialmente sugilite, per ragioni sentimentali mi riferirò a essa con il nome di “luvulite”.

La luvulite è affiorata sulla superficie terrestre solo nell’ultimo decennio: fino ad allora l’umanità non era pronta per il suo raggio porpora scuro. Diversamente dal porpora cristallino e trasparente dell’ametista, la luvulite è densa, non traslucida e opaca. Il color por-pora è intenso, fosco e deciso.

La luvulite ancora alla terra il raggio eterico purpureo, rendendolo più accessibile. Sia il porpora che l’indaco sono colori del terzo oc-chio: il raggio purpureo riflesso dalla luvulite simboleggia il legame tra mente e corpo: sono i pensieri a determinare in larga misura la salute del corpo. La luvulite è una pietra della Nuova era il cui scopo consiste nel controllare consapevolmente le facoltà mentali e, quin-di, ottenere la potenza necessaria per guarire il corpo fisico. Quando posta sul terzo occhio, rende evidente allo studente sincero il perché si sono creati gli squilibri di ordine fisico e quali sono gli ammoni-menti che derivano da quell’esperienza. Una volta compreso tutto questo, sarà possibile liberarsi delle connessioni mentali ed emozio-nali di uno specifico malessere e permettere al corpo di raggiungere uno stato di piena salute.

Una delle più terribili e devastanti malattie di oggi è il cancro. Questa patologia del xx secolo è collegata allo stress e può attaccare uno qualsiasi dei nostri organi. La sua predominanza nella nostra società indica chiaramente quanto siamo incapaci di liberarci delle costrizioni presenti nelle nostre vite: antichi rancori, risentimenti, paure, frustrazioni, sensi di colpa, malinconie o insicurezze, se non vengono affrontati nel modo giusto possono causare problemi tali

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all’organismo che il corpo, alla fine, non riesce più a reggere di fron-te a simili tensioni. La luvulite agisce come valvola di sfogo e può portare pace e comprensione a una mente e a un corpo che hanno smarrito la loro stessa forza: sintonizza il singolo con il suo corpo e la sua mente, per individuare la vera origine di uno scompenso fisico; permette alla mente di riacquistare il controllo sul corpo e di dirigere dove necessario energia terapeutica. Se usata correttamente, questa forza guaritrice può curare qualsiasi disturbo e condurre a uno stato di perfetta salute fisica e mentale.

La luvulite è una delle pietre più efficaci per chi è sensibile e aperto. Le anime nobili e piene di buoni propositi sono spesso so-praffatte dall’intensità delle vibrazioni negative e dalle influenze ugualmente negative che circolano sul pianeta e sono predisposte a contrarre malattie terminali, visto che sono incapaci di comprendere come mai il mondo sia quello che è. In un momento di disperazione e perdita di speranza potrebbero anche incosciamente scegliere di morire logorandosi. Portare, meditare con o indossare la luvulite li aiuterà a comprendere spiritualmente e mentalmente il basso livello fisico e li metterà in grado di irradiare luce e amore nel mondo. La luvulite corrisponde a uno stato elevato di coscienza, e il suo raggio purpureo può essere utilizzato per giungere fino alle radici profonde del piano fisico.

Molti esseri evoluti e super-sensibili nascono ogni giorno nel mondo. Questi bambini puri sono gli operatori di luce della Nuova era e hanno una missione e uno scopo ben precisi. La luvulite li aiu-terà a integrarsi sul pianeta, offrendo loro protezione dalle energie dannose cui potrebbero essere esposti. Una buona tecnica consiste nel collocare una pietra di luvulite sotto il cuscino di un bimbo che dorme, oppure fargliene portare una addosso quando esce di casa: l’essenza della luvulite lo aiuterà ad adattarsi a ogni circostanza, pur restando perfettamente fedele al suo centro incontaminato di luce e, quindi, in equilibrio. La luvulite preserva l’innocenza, la saggezza e la magia del mondo infantile, anche quando si diventa adulti. È,

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inoltre, la pietra perfetta per risvegliare negli adulti le qualità vitali che essi hanno dimenticato di possedere.

In cristalloterapia, la luvulite può essere appoggiata sulla fronte per connettere la mente con la saggezza del terzo occhio: la mente diverrà la chiave per capire come mai un determinato malessere si è manifestato e quali correlazioni emozionali è necessario correggere per poter guarire completamente.

Quando si opera con questo cristallo, la mente si sintonizza con lo spirito, che risponde dirigendo verso di essa e verso il corpo la propria forza guaritrice. Le luvuliti più leggere e sfumate risultano particolarmente adatte per venire appoggiate sulle ghiandole linfa-tiche, da dove favoriscono un’azione purificatrice dell’organismo e del sangue: possono essere poste sull’inguine, sotto le braccia, lungo le clavicole oppure al di sopra della milza e del fegato. In combina-zione con l’ametista, poggiata sul terzo occhio, la luvulite induce uno stato meditativo di grande saggezza; questa caratteristica la ren-de una pietra da tenere con sé o da indossare mentre si praticano meditazione o preghiera.

Benché oggi la luvulite reperibile non sia molta, questa pietra gode di crescente popolarità: potrebbe essere una sfida trovarne una e acquistarla a un buon prezzo. Si trova in cabochon ben tagliati, in pietre sfaccettate di alta qualità, in simboli intagliati a mano o in pez-zi grezzi, al naturale. Quando scegli la pietra che utilizzerai, collocala sul terzo occhio e lascia che sia lei a comunicare alla tua intuizione se è quella giusta per te in quel momento: fidati della risposta che riceverai e gioisci quando potrai operarvi.

Portando sulla Terra l’essenza del raggio purpureo, la luvulite reca con sé i doni della saggezza e della devozione: consente il trasferi-mento di energia dai livelli più elevati e sottili del nostro essere nella sfera fisica della realtà e ci aiuta a divenire creativamente poliedrici a seconda dell’uso che faremo della sua essenza.

Quando avremo imparato ad attingere alle nostre infinite risorse, la luvulite ci insegnerà come usare tale potere nel migliore dei modi:

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ci porta un messaggio del Cielo su come integrare le energie spiri-tuali nella vita quotidiana. Operare con la luvulite, indossarla o me-ditare con lei permette di perfezionare con il suo raggio purpureo ad alta frequenza ogni aspetto dell’esistenza: di conseguenza, la luvulite gradisce essere incastonata nell’oro più puro e venire valorizzata da una corona di diamanti, che ne sottolineano la regalità.

La luvulite non ha dubbi sulla propria identità e sulle ragioni del-la sua presenza: è stabilmente connessa alla sua fonte di luce e può quindi insegnare all’allievo sincero come stabilire un legame simile con la sua personale fonte di luce interiore. Trasmetterà alle menti aperte quanto sia facile essere umili quando ci si identifica con la fon-te infinita di energia: a quel punto si comprenderà di essere solo una piccolissima parte dell’intero cosmo, anche se vitale e notevole, che esprime la propria unicità nel creato. La luvulite ci aiuta a stare bene con noi stessi, dissipando dubbi o insicurezze che ci impediscono di essere devoti. Essa afferma: «La tua presenza è molto importante e tu sei amato dalle forze della vita. Conosci e sii te stesso e percorri la tua strada sulla Terra con grazia e forza». Questo cristallo è il santo graal, è la saggezza contenuta in ogni atomo e in ogni anima. Il suo emerge-re sul pianeta in questo momento indica che è giunto il momento di liberare le risorse profonde dell’anima e di allinearsi con il Sé eterno.

Man mano che il genere umano evolverà verso l’illuminazione, verranno scoperte quantità sempre maggiori di luvulite in qualità di gemma: pietre chiare, trasparenti e capaci di riflettere la profondità dello spirito. A quel punto il raggio purpureo irradierà la sua totale e splendida essenza, trasferendo la saggezza dell’universo nel suolo stesso della Terra.

xii – tormalina

La tormalina è una delle pietre più belle e appassionanti disponibili oggi sulla Terra. La sua notorietà è cresciuta molto negli ultimi

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dieci anni perché molte persone, consciamente o meno, si sono sentite attratte dalla sua capacità di far aumentare le vibrazioni di quanto ci sta intorno. Quando si osserva la tormalina da vicino, si possono vedere lunghe striature correre perfettamente parallele sulla sua superficie. Questo disegno geometrico è una della ragioni per cui essa è così potente: le linee incanalano i raggi elettrici della luce che trasformerà immediatamente le vibrazioni più dense in flussi energetici positivi. La tormalina può essere usata in ogni mo-mento e circostanza in cui si desideri aumentare la forza della luce: può essere collocata sugli altari, appoggiata sui chakra, posizionata nelle camere dei bambini, vicino alle piante o direttamente nei vasi, in templi o chiese, oppure essere indossata come gioiello. Posta tra i chakra nel corso di una seduta di cristalloterapia, favorisce il flus-so energetico da un chakra all’altro. Utilizzata con la rodocrosite e la malachite all’altezza del plesso solare integra i centri di energia superiori con quelli inferiori.

La corrente elettrica ad alta frequenza che si muove rapidamente lungo le striature incrementerà il nostro carisma e la nostra lumi-nosità, se porteremo la pietra o la utilizzeremo con regolarità. È possibile disegnare e realizzare deliziosi gioielli che contengono la tormalina per dirigere la forza del cosmo in se stessi.

L’energia di questo cristallo tesserà un’intricata rete di luce nella nostra aura: gioia, forza, pace e compassione si intrecceranno con la natura del nostro essere, permettendoci di apprezzare l’essenza di ciò che la pietra ci offre. Uno degli scopi della tormalina è ancora-re le virtù più elevate e le importanti leggi dell’universo alla Terra, e questo è il motivo per cui ne sono state rinvenute gran quantità durante gli anni Ottanta: può insegnare ai popoli a espandere e tra-sformare concetti limitati ai nostri pensieri in realtà decisamente più piacevoli; pratica assai al di là della nostra portata. La tormalina ci porta un messaggio molto specifico: «Allineatevi con le forze della luce e immettete questa radiosità nel vostro mondo e nella vostra vita». La tormalina esemplifica e concreta questo concetto mostran-

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do che non si tratta solo di una possibilità, ma che questo è il destino ultimo della razza umana.

Questo cristallo ci protegge con un solido scudo e ci invita a cre-scere interiormente sviluppando la disciplina necessaria a estende-re la nostra luce al mondo esterno. Esso simboleggia l’equilibrio interno ed esterno e condivide volentieri le sue specifiche qualità con noi.

La tormalina è una delle pietre più complete presenti sul pianeta in questo momento ed è in grado di riflettere i raggi dell’intero spet-tro cromatico, dal bianco luminoso al nero più profondo: essa adatta la propria vibrazione per offrire l’espressione migliore di ciascun colore e dimostra così di essere poliedrica nel riflettere la luce.

Essa getta un ponte affinché la terra possa fondersi con i Cieli e i corpi a energia sottile possano allinearsi con il corpo fisico, per rag-giungere alla fine un equilibrio di forze che abbasserà le frequenze dello spirito e accrescerà quelle della materia più densa, dando luogo a un’armoniosa fusione tra energie cosmiche e materiali.

La tormalina non ha origine terrestre, ma è stata materializzata sul pianeta da forme di vita più elevate, per favorire la transizione dell’umanità verso l’Era dell’Acquario. Questo cristallo sarà il ponte arcobaleno che l’anima potrà varcare per esprimersi in forme multi-dimensionali: creerà un equilibrio di forze elevando la frequenza materiale e abbassando le vibrazioni spirituali, collegando insieme mondi differenti come se si trattasse di una cosa sola.

Verghe di tormalinaLe verghe sono la forma più stupefacente di questa pietra interdi-mensionale. Essendo lunghe, sottili, luminose e avendo termina-zioni naturali, veicolano un’energia elettrica a elevato potenziale. Se usate consapevolmente, possono compiere miracoli: indirizzando oculatamente la loro forza positiva, si possono trascendere le leggi della fisica e possono verificarsi guarigioni prodigiose. Io sono sta-ta testimone di una guarigione provocata da una verga multicolore

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di tormalina blu, che ha rigenerato quello che, dal punto di vista medico, era stato definito “danno irreparabile al sistema nervo-so”. Sono state necessarie numerose sedute di cristalloterapia per questa donna, che non riusciva più a muovere il braccio sinistro a causa di un incidente automobilistico. Una volta caricato il percor-so dei nervi e dei meridiani con la verga, la donna fu nuovamente in grado di avvertire gli impulsi nervosi e, alla fine, ricominciò a muovere il braccio.

Dopo un adeguato addestramento, le verghe possono essere usa-te anche lungo le linee suturali del cranio e su alcuni punti della testa, per stimolare l’attività cerebrale. Questa tecnica avanzata potrebbe essere affiancata alla chirurgia avveniristica del cervello tramite raggi laser, quando si vorranno rimuovere vecchi e inutili processi men-tali e sostituirli con modelli di pensiero migliori. Una simile terapia permetterebbe di correggere le tendenze distruttrici di criminali e giovani disadattati.

Le verghe di tormalina a terminazione naturale sono facilmente reperibili e non sono costose, meritano di sicuro un investimento. Se ne trovano a tinta unita o di diverse sfumature. Alcune superano i venti centimetri e riflettono un’arcobaleno di colori. Più sono lumi-nose, maggiore è il voltaggio elettrico che possono veicolare. Se una persona è sensibile e ricettiva, è probabile che avverta la forza agire attraverso di esse.

Una leggenda vuole che, nei laboratori alchemici delle Ande, in America del Sud, se ne creino di particolarissime: sarebbero alcuni esseri illuminati a produrle e, poi, a smaterializzarle, trasportandole via e facendole ricomparire nelle miniere. Questi pezzi esclusivi, una volta estratti, verrebbero attratti dalla persona giusta al momento giusto. Non esagero parlando del potere che queste verghe possie-dono: alcune sono larghe anche una trentina di centimetri, hanno estremità perfette e mostrano una gamma di colori che va dal nero al bianco. Simili strumenti di luce sono attratti da coloro che sanno come usarli a livello intuitivo, devono essere protetti e conservati

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con cura in ogni momento perché, se usati correttamente, faranno vibrare simultaneamente tutti i chakra e permetteranno l’allineamen-to della coscienza con l’onnipresente forza cosmica.

Tormalina verde (verdelite)Questa pietra può essere definita guaritrice a tutti i livelli, poiché la sua energia spazia dalla più raffinata essenza spirituale sottile alla più grezza forma materiale. La tormalina verde purifica e rinvigorisce il sistema nervoso, mettendolo in grado di veicolare quantità sempre maggiori di forza spirituale. Quando il corpo fisico modifica la sua frequenza per adattarsi all’energia del cristallo, l’equilibrio ormonale subisce un cambiamento volto ad accogliere una maggiore quantità di forza elettrica. Mano a mano che il sistema fisico immagazzina energia, si possono raggiungere livelli più elevati di consapevolezza. Verghe di questa pietra possono essere usate per caricare di elettri-cità le linee dei meridiani e la fitta rete del sistema nervoso. La tor-malina verde è eccellente sia in terapia che da portare addosso per alleviare l’affaticamento cronico e l’esaurimento. Le sue proprietà rigeneratrici la rendono la più propizia tra le pietre rinvigorenti di colore verde. Essa attirerà abbondanza e prosperità verso coloro che ne faranno buon uso.

Con sfumature che spaziano dal verde pallido alle tonalità più intense del verde smeraldo, la tormalina verde è adatta a un’ampia gamma di usi. Alcuni artisti la indossano per aiutare la creatività; altri la usano per chiudere le cavità auriche, che li rendono vulnera-bili alle influenze negative. Molti la tengono vicina per rafforzare le proprie capacità di pianificazione e favorire l’ottenimento dei propri obiettivi. In ogni modo, essa farà fronte alle specifiche necessità del singolo individuo.

Tormalina rosa (rubellite)La tormalina rosa è una delle pietre della trinità del chakra del cuore. Può venire utilizzata in combinazione con quarzo rosa e kunzite per

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attivare completamente questo chakra: il quarzo rosa suscita quell’a-more di sé che, successivamente, la kunzite sblocca e prepara per l’esternazione. A questo punto, la tormalina rosa può intervenire per rendere quell’amore una magnifica offerta al mondo. Questa pietra dispensa amore nel dominio materiale: la sua sola presenza reca gioia ed entusiasmo per la vita. Essa racconta quanto sia en-tusiasmante e meraviglioso amare e come sia giusto prendersi cura di queste emozioni ed esprimerle. È la sua stessa infinita fonte di compassione, che non conosce paura o esitazione, a proteggerla: essa trasforma dinamicamente le barriere che avvolgono il cuore di malinconia e paura.

Il fatto di usare, portare, indossare o meditare con la tormali-na rosa stimolerà il cuore a liberarsi dalle tristezze del passato e a rinnovare la propria fiducia nel potere dell’amore. Molte malattie hanno radici in disturbi di natura emotiva: le vibrazioni rosa della tormalina faranno vibrare il chakra del cuore a una frequenza tale da dissolvere vecchie e distruttive emozioni (si veda Spirale di tormalina rosa, capitolo iii). Una volta che il cuore sarà sgombro da simili pesi del passato, potrà conoscere l’autentico scopo delle emozioni: espri-mere l’esuberanza e la gioia dell’amore.

La tormalina rosa varia dal rosso scuro al rosa chiaro e luminoso. Ciascuna tonalità ha scopi leggermenti differenti, ma tutte servono gli intenti più elevati del cuore.

Tormalina nera (sciorlo)La tormalina nera non assorbe le energie negative: le devia. Può es-sere usata, indossata o portata con sé quando ci si aspetta di entrare in contatto con energie dense o pesanti. Aiuta a costruire uno scudo che protegge dalle influenze dannose, a livello fisico e psichico. Può essere usata per neutralizzare anche le energie negative che noi stessi produciamo, come collera, risentimento, gelosia, insicurezza e così via. Le tendenze nevrotiche si riducono drasticamente se si porta con sé un frammento di tormalina nera.

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Il nero vibrante che questa pietra riflette irradia luce. Lo sciorlo è uno dei cristalli più utili per ancorare le energie spirituali, è ideale da collocare sui chakra inferiori nel corso di una seduta di cristallotera-pia, così da immettere nel corpo fisico energie provenienti dai chakra superiori. In forma di verga, può venire disposta sulle ginocchia o sui piedi, con le estremità rivolte verso le dita dei piedi, per scaricare le energie negative fuori dal corpo. Le verghe possono essere utiliz-zate anche per convogliare le energie dal chakra della corona verso quelli della radice. Se da qualche parte c’è un blocco, può essere utile farvi ruotare sopra, in senso antiorario, delle verghe, che libereranno e purificheranno le energie soffocate. Quando si agisce questa tecni-ca, è consigliabile rivolgere almeno tre cristalli di quarzo trasparente verso la parte interessata, per facilitare la frantumazione del blocco.

Può capitare di trovare della tormalina nera anche all’interno di certe concrezioni di quarzo trasparente (che nel caso specifico verrà chiamato quarzo tormalinizzato). La combinazione di bianco lumi-noso e nero radiante dà origine a una perfetta polarità energetica. Il quarzo tormalinizzato puo essere usato per eliminare ogni genere di energia negativa, sottile o fisica. Si tratta di forze della luce e forze oscure unite per raggiungere lo stesso obiettivo.

La tormalina nera è serva devota della luce e opera con attenzione per favorire un’espressione più chiara della luce nel mondo e nelle vite di coloro che si sentono autorizzati a usarla. Essa insegnerà ai suoi se-guaci come conservare la propria radiosità anche nelle circostanze più sfavorevoli e come mantenere la consapevolezza spirituale vivendo in città inquinate, circondati da gente inconsapevole. Essa condivide i suoi segreti sul modo per piantare nella mente delle persone semi spirituali destinati a sbocciare in germogli di consapevolezza.

Tormalina a più coloriI frammenti bi-, tri- e multicolori di tormalina sono molto gradevoli da ammirare, ma non dobbiamo dimenticare che sono anche stru-menti di guarigione. La tormalina offre un riflesso luminoso di ogni

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colore dello spettro, e combina le sfumature creativamente. Alcuni pezzi riflettono cinque o sei colori diversi, mentre altri sfoggiano tonalità diverse della stessa tinta. Una simile capacità di tenere uniti tanti colori simboleggia la possibilità che molte nazioni, razze e po-poli vivano insieme in armonia. Ciascun colore si manifesta al mas-simo, ma al contempo si adatta alla presenza degli altri, rispettando-ne i diritti. Può capitare di trovare marroni rossastri che convivono beatamente con i verdi, o rosa che condividono armoniosamente lo stesso spazio con i blu.

Una delle combinazioni migliori con cui operare in cristallotera-pia è quella di rosa e verde. La tormalina che manifesta questi due colori è certamente la migliore forza guaritrice del chakra del cuore: i raggi verdi curano le ferite emozionali, mentre il rosa fa sì che l’a-more fluisca nelle due direzioni (dall’esterno all’interno e dall’inter-no all’esterno). Operando insieme, la tormalina rosa e quella verde strappano le erbacce e piantano nuovi semi, nello stesso momento! Questa speciale tormalina può essere posizionata, durante una se-duta, sopra o intorno al chakra del cuore, ma anche nella zona del plesso solare: rigenererà e rianimerà un cuore sofferente, e aiuterà anche coloro che prendono la vita troppo seriamente ad acquisire un po’ di senso dell’umorismo. È una pietra che alleggerisce i pesi che ci portiamo dietro, così che la nostra bellezza interiore possa essere vista, avvertita ed espressa.

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In alto, azzurrite-malachite. Sotto, un nodulo di azzurrite.Su sfondo nero, crisocolla e gemma silicea (© Katrina Raphaell).

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In alto, una malachite crisocolla.Sotto, una malachite.

Qui accanto, peridoto(© Katrina Raphaell).

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In alto, una piramide di fluorite. Sotto, a sinistra, un ottaedro, a destra un grappolo di fluorite. Qui accanto, un diaspro sanguigno (© Katrina Raphaell).

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In alto, a sinistra, un quarzo affumicato fanta-sma e, sotto, un’ametista. Qui sopra, una verga di tormalina verde scura e, accanto, un grappolo di quarzo trasparente (© Katrina Raphaell).

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In alto, la kunzite, una selenite e una verga di tormalina multicolore.Sotto, a destra, la pietra di luna (© Katrina Raphaell).

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Nella pagina accanto, in alto un proiettore di citrino, in basso un generatore di quarzo trasparente. In questa pagina, in alto tormalina multicolore; qui sopra, a sinistra un cuore di quarzo rosa e, a destra, tormalina rosa (© Katrina Raphaell).

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In alto, un quarzo tra-sparente e, qua accanto, ossidiana nera (© Katrina Raphaell).

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v

Altre importanti pietre curative: un riassunto

Questo capitolo presenta una panoramica di effetti ed energie di altre importanti pietre curative, molte delle quali sono usate da migliaia di anni per le loro qualità terapeutiche, mentre altre non godono di una fama e storia di tale prestigio. Tutte, però, possono essere utilizzate in cristalloterapia e alcune possono far fronte a particolari bisogni indivi-duali, più delle pietre della Nuova era. Come sempre, quando si opera con le pietre, bisogna selezionare quelle che si adattano al meglio ai bisogni del cliente: alcuni assimilano meglio le energie di cristalli come quelli che stiamo per esaminare dell’energia che promana ad alta fre-quenza dalle pietre della Nuova era. Tutte le pietre di cui parleremo nascono dalla Terra e possono essere usate per modificare la natura fondamentale dell’essere umano, consentendogli un più ampio acces-so e una maggiore assimilazione dalle proprie energie.

Come quelli citati nelle Tavole riassuntive, questi cristalli sono im-portantissimi nel processo di trasformazione e possono affiancare l’uomo in terapia, in meditazione, come rimedi o gioielli.

i – ambra

L’ambra non è un cristallo né una pietra: più propriamente, è una linfa di pino cristallizzatasi milioni di anni fa. Al suo interno può

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capitare di trovare piccoli insetti, fiori, semi e altre vestigia della prei-storia. Il fatto di aver conservato così a lungo queste forme di vita la rende un reperto meritevole di essere studiato.

L’ambra non emette potenti energie terapeutiche, ma ha un pote-re unico: quello di estrarre la malattia dal corpo. Porta grandi bene-fici apporre pezzetti di ambra su tutte le parti del corpo che sono af-fette da dolori o squilibri: essa assorbirà l’energia negativa, aiutando il corpo a guarirsi da sé. Spesso, dopo averla usata in questo modo, diverrà opaca e scura: pulitela sempre per preservarne il potenziale curativo e impedirle di rilasciare la negatività che ha immagazzinato.

Sul piano terapeutico, l’ambra è usata soprattutto per i suoi splen-didi riflessi dorati. Appoggiata sull’area degli organi interni, rivitaliz-za i tessuti. Il color arancio-oro è associato al chakra dell’ombelico e all’ancoramento dell’energia nel corpo fisico. L’ambra può essere indossata o usata da quanti soffrano di manie suicide e desiderino lasciare il corpo fisico, oppure da quanti siano inclini alla depressio-ne: sarà loro di aiuto nell’ancorare le energie più elevate sul piano materiale, così che il corpo possa introiettarle e trarne benessere ed equilibrio.

Come gioiello, può essere portata per il piacere di godere della sua bellezza come per l’effetto rassicurante che irradia.

ii – azzurrite

Arriva un momento, nel corso dell’evoluzione di ogni anima, in cui bisogna sfidare la nostra natura: solo liberandoci di vecchie convin-zioni potremo spiccare il grande balzo verso una realtà più grande, dilatando così la nostra coscienza e comprendendo più profonda-mente la vita. L’azzurite è la pietra adatta a questo balzo: rappresenta la luce che dirada le nostre oscure paure, trasformandole in lucida comprensione. La radiosità del suo blu indaco scuro può aiutarci a trasferire i pensieri inconsci a livello conscio: man mano che i

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blocchi psichici affioreranno, potranno essere rivisti con la giusta obiettività e rimodellati nel paragone con la verità, cui giungeremo grazie a una maggiore capacità di introspezione. L’azzurrite stimola idee nobili, recupera dall’inconscio categorie profonde e le sottopo-ne alla coscienza in un processo di rinnovamento, rigenerazione e futuro raggiungimento di obiettivi più alti.

Nell’antico Egitto la pietra veniva usata dai sommi sacerdoti e dalle sacerdotesse per riuscire a contattare la coscienza divina. Oggi può servire a uno scopo quanto meno simile: le sue energie sono sempre più ancorate a noi per aiutarci a costruire il paradiso in Terra e a rin-novare la nostra fede nella nostra stessa fonte di luce. Evolvendosi, l’azzurrite si è fatta più densa, ma non meno brillante e potente.

La sua purezza guarisce la mente e l’anima, portando luce e ve-rità in un sistema di credenze ormai superato. L’azzurro scuro e vibrante induce un flusso di energie terapeutiche attraverso tutti i livelli dell’essere, da quello fisico fino al più sottile. L’azzurrite agisce da catalizzatore e stimola l’integrazione della Terra con gli eteri, il livello fisico con quello spirituale. Per raggiungere questo obiettivo, la mente subconscia deve purificarsi, consentendo così alla luce di espandersi nei pensieri, nelle emozioni, nelle parole e nella azioni.

In occasioni particolari, può capitare di trovare alle mostre di mi-nerali e pietre preziose verghe di azzurrite con qualità di gemma: sono strumenti particolarmente potenti e pregiati, le cui estremità possono essere dirette verso le tempie o verso il centro della fronte, per favorire la stimolazione del terzo occhio. Come sempre, tutte le volte che usi oggetti simili, appellati alla più grande cautela e circon-da di luce visibile te e il tuo partner.

I noduli di azzurrite, invece, in cristalloterapia possono essere po-sizionati su ogni parte del corpo in cui ci siano blocchi fisici o con-gestioni. Il raggio di azzurrite penetrerà e sposterà energia e, proba-bilmente, affioreranno alla coscienza le ragioni profonde, psichiche o emozionali, che hanno condotto a quel malessere. Quando acca-drà, potrebbe rivelarsi necessario assistere la persona con la quale

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si sta operando come counselor o con una meditazione, affinché il blocco si sradichi del tutto.

iii – diaspro sanguigno

In questo cristallo il verde terra scuro e il rosso sangue, altrettanto scuro, si combinano per dare luogo a una pietra in grado di disintos-sicare il corpo fisico. Importante in cristalloterapia, il diaspro sangui-gno purifica il sangue e rafforza gli organi che, a loro volta, eseguono azioni filtranti: reni, fegato e milza. L’accostamento di verde e rosso sprigiona un immenso potere, che il verde dirige verso la circolazione, favorendo uno stato di disintossicazione. La pietra può essere collo-cata sul corpo, sulle zone congestionate o dove il sangue scorre meno agevolmente, soprattutto sugli organi menzionati. Chi si sia già puri-ficato dal punto di vista fisico ma non da quello emotivo, può usare il diaspro sanguigno per facilitare la trasformazione del corpo fisico in modo che possa immagazzinare maggiori quantità di luce e di energia.

iv – corniola

La corniola è una delle pietre più note della famiglia del calcedo-nio: è un’agata rosso-arancio composta da biossido di silicio (nor-malmente conosciuto come quarzo), uno dei composti chimici più diffusi sulla Terra. La corniola non prende però la forza di cristallo a sei facce, come fanno il quarzo trasparente e l’ametista, e vibra a bassa frequenza. Nonostante ciò, rimane un membro importante della famiglia dei quarzi.

Come tutte le agate, si è evoluta al susseguirsi delle ere terrestri ed è divenuta una delle pietre più potenti del passato: è la gemma del pianeta, simbolo del suo vigore e della sua bellezza. Richiama le albe rosa-arancio, i tramonti rossi, i toni delle foglie in autunno e l’in-

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credibile ricchezza della terra fertile. Al crescere del genere umano ha subito un ulteriore balzo evolutivo durato migliaia di anni e oggi può aiutarci insegnandoci come trovare il nostro posto nel mondo e utilizzare l’energia personale nel mondo fisico.

La corniola non è una fonte di energia di alta potenza e cattura la luce solo in funzione dei suoi scopi. Invece di proiettare ed emanare luce, come fanno le pietre trasparenti dalle vibrazioni più elevate, riflette la profondità di colore del nostro stesso mondo fisico. Es-sendo nata nelle viscere della Terra, porta con sé la memoria e i ricordi del nostro pianeta, ed è quindi un ottimo strumento (con un adeguato addestramento) per guardare nel passato.

La corniola ancora le energie e ne favorisce la manifestazione sul piano fisico. È utilissima per chi abbia la testa fra le nuvole, o sia confuso o disattento. Aiuta a concentrare l’attenzione sul presente, così da partecipare agli avvenimenti in corso e risultare più produt-tivi. In meditazione, contribuisce a focalizzare la mente su propositi e obiettivi più elevati.

In cristalloterapia, va benissimo porla sulla zona dell’ombelico o sulla zona pelvica in caso di sterilità o impotenza. Il suo rosso-aran-cione stimola il chakra del sesso e aiula a purificare il sangue, così da liberare l’apparato riproduttivo da eventuali blocchi energetici che impediscono la procreazione.

La corniola viene lavorata per realizzare gioielli e medaglioni reli-giosi. Spesso viene portata in un astuccio, come se fosse un rimedio o un amuleto, da coloro che desiderano usarla per proteggersi. Stimola infatti un più profondo amore e apprezzamento per la bellezza e i doni della Terra.

v – lapislazzulo

Il lapislazzulo è una delle pietre più potenti che sono emerse nel corso dei secoli: il suo nobile blu con macchioline d’oro brillante è

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da sempre simbolo di potere e di regalità. Nell’antico Egitto questo era il colore degli dei e questa pietra era adorata come messaggero del cielo: abituati ai toni del rosso della loro terra arida, gli Egizi ammiravano il contrasto del blu cobalto punteggiato di macchioli-ne dorate che parevano stelle e si riteneva rappresentassero verità e luce. Al tempo si credeva che, meditando su questi colori, si sarebbe riusciti a sfiorare i lembi dell’abito divino.

La pietra veniva spesso sbriciolata e utilizzata come colorante per abiti e indumenti di sacerdoti e appartenenti alla famiglia reale che, indossandoli, rappresentavano gli dei e avvertivano che le forze so-prannaturali avrebbero riempito di energia le loro vite. Il lapislazzu-lo polverizzato veniva anche usato come rimedio per alcune malattie e come antidoto per certi veleni. Si pensava che la sua divina luce blu avrebbe purificato il corpo, liberandolo da impurità e tossine. Gli Egizi erano convinti che l’anima dimorasse nel cranio e che il blu lapislazzulo potesse guarire l’individuo affetto da disturbi mentali e quello posseduto da demoni: la pietra veniva triturata e mescolata con l’oro, ne risultava un cataplasma che veniva posto ad asciugare sulla corona, da dove avrebbe scacciato via i demoni e purificato l’a-nima. In casi estremi, si forava il cranio e la miscela veniva introdotta direttamente nella testa del paziente.

Oggi il lapislazzulo è un ottimo purificatore, sia mentale che spi-rituale. In specifiche circostanze, anime molto evolute possono uti-lizzarlo con la massima consapevolezza per espellere dall’aura una parte del passato ormai trasformatasi in un inutile fardello. Collo-cato sul terzo occhio, penetra nei blocchi del subconscio ed entra in contatto con la mente intuitiva, aiutando a sviluppare la stabilità della mente e la sua energia, grazie alle quali l’anima può manifestar-si con forza: il lapislazzulo la conduce nella ricerca della sua stessa fonte di energia. Nel corso di questo processo, capita di imbattersi in vecchi schemi ancora impressi nella memoria e in ferite emoti-ve che necessitano di venire individuati ed eliminati. Il lapislazzulo svolge più un’opera di penetrazione che di cura, quindi in tali casi

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è consigliabile avvalersi di una pietra dal forte potere terapeutico, come l’avventurina verde, il quarzo rosa o l’ametista). Il lapislazzulo rappresenta il viaggio che noi tutti dobbiamo compiere attraverso le nostre zone oscure e l’illusione, attraverso il nostro subconscio, per arrivare a identificarci con il nostro vero Sé divino. I suoi riflessi dorati simboleggiano la saggezza cui si potrà avere accesso una volta compiuto questo percorso.

vi – malachite

Io sono la malachite, il fuoco verde, settore del quarto raggio. Sono il drago, la paura del diavolo, la lucertola, il serpente, la rana, la densità: mi conosci grazie ai tuoi umili sogni. Sono la ruota, il perno, l’universo dischiuso. Sono il vuoto nero, la den-sità della materia. Sono il grembo della creazione.Sono ciò che in te non è ancora conosciuto, creato, materializzato. Sono antica, mi conosci dall’inizio dei tempi. Sono il pensiero primige-nio, il primigenio fine.Devi lavorare con me e attraverso di me. Alcuni sostengono che “sono densa” e quindi priva di fascino, ma tu dovrai vincere la densità finché rimarrai su questo pianeta. Come, altrimenti, potresti comprendere la natura dello spirito e le leggi spirituali, se non creando qualcosa nel mondo materiale?Non c’è parte del tuo corpo che io non riesca a toccare, perché io sono la creatività, la tua intima essenza di trasformazione. La mia maschera è il nero, il mio scopo è la creazione; io sono il grembo, la massa mistica.Non cercare di comprendermi nella mia totalità, la mia essenza è insondabile. Sono lo struggimento più profondo che alberga nel tuo cuore, la paura più terribile che si nasconde nella tua mente, l’esperienza definitiva: sono la creazione.Usa il potere che deriva dall’io sono con saggezza. Sono la malachite.

Gary Fleck

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La malachite è una delle pietre che si conoscono da più tempo e le sue proprietà di cura e trasformazione sono state usate per migliaia di anni. Nell’antico Egitto era una delle pietre preferite dalle caste superiori, che la utilizzavano per canalizzare le energie più alte sul pianeta. I faraoni spesso la apponevano sul bordo dei loro copricapi, credendo che questo li avrebbe aiutati a governare con saggezza. Polverizzata, la malachite veniva messa a contatto con occhi in caso di difetti visivi, per ottenere visioni interiori e per fini cosmetici.

Oggi sappiamo che può avere diversi scopi e può essere utile a persone differenti. Chi è molto evoluto e impegnato sul piano uma-nitario può sfruttarla per ancorare sul pianeta le energie più elevate; chi si sta purificando può ricorrervi per dare impulso al processo di depurazione e per specchiarvisi: la malachite, infatti, rimanda nella mente conscia le parti del subconscio che necessitano di venire pulite.

La malachite simboleggia il verde straordinariamente curativo della natura e richiama la bellezza innata dell’erba, dei fiori, degli alberi, delle radici e delle piante. Concretamente, si manifesta con un verde intenso, che domina il piano materiale. È opaca, non traspa-rente, e assorbe energia invece di emanarla. Pertanto, uno degli usi migliori che se ne possono fare è porla sulle zone del corpo malate o che provano dolore per estrarne l’energia negativa e fare affiorare le cause psico-emotive del disagio. Date queste proprietà assorbenti, è importante ricordarsi di pulire la malachite dopo ogni uso, visto che potrebbe diventare lattiginosa e senza vita, e perdere il proprio potere, se assorbisse troppa energia negativa. Il modo più efficace di pulirla è collocarla su una concrezione di quarzi più grandi per almeno tre ore, ma è valido anche il metodo dell’acqua e del sole. Invece, non è consigliabile ricorrere al sale, perché è composta da un materiale assai fragile, che si graffia facilmente.

Gli innumerevoli schemi che vediamo impressi sulla malachite si compongono di un flusso movimentato di linee, cerchi e disegni e ci rivelano gli scopi e il messaggio della pietra stessa. Per esem-pio: un cristallo che presentasse su un lato due cerchi e sull’altro un

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cerchio soltanto potrebbe venire usata per armonizzare il dualismo presente nel proprio Sé o nell’ambito di un rapporto. Collocata sul terzo occhio, la malachite entra in sintonia con noi e ci comunica un messaggio a livello visivo e intuitivo. Il disegno a occhio di bue che presenta è un potente strumento di concentrazione e, poggiato sul terzo occhio, suscita visioni interiori e favorisce la meditazione. Queste particolari pietre possono anche venire appoggiate su qual-siasi parte del corpo o sui chakra, per dischiuderli, favorendo la cir-colazione di una maggiore quantità di energia. Se decorate da linee dritte, le pietre spostano energia nella direzione indicata.

La malachite è un amico buono e fidato che ci dice la verità su di noi e ci aiuta a portare in superficie quanto è oscuro o sconosciuto per la nostra stessa coscienza. A causa della sua capacità di rendere evidente quanto evidente non è, la malachite è stata spesso tabù come pietra curativa. Quando viene usata, portata addosso oppure è partner nella meditazione, essa spinge ciò che impedisce la nostra crescita spirituale a emergere, quindi deve essere usata con rispetto e consapevolezza, avendo ben chiari gli effetti di purificazione che provoca. L’uso migliore che se ne può fare è in meditazione, dato che contribuisce a equilibrare e abbandonare le scorie portate in superficie.

La malachite è una pietra terapeutica dai molti usi, e può quindi venire poggiata sui chakra come sugli altri punti del corpo. L’effetto ottimale, però, lo si ottiene accostandola al plesso solare, da dove fa-vorisce la manifestazione delle emozioni statiche o represse. Quan-do il plesso solare viene liberato e dischiuso, l’energia può muoversi liberamente tra i chakra superiori e quelli inferiori. Se vi collochiamo una malachite, avvertiremo la tensione allentarsi a livello del dia-framma e una riattivazione completa e profonda, grazie alla quale si ristabilirà il giusto equilibrio tra il chakra del cuore e quello dell’om-belico, originando benessere a livello fisico ed emozionale. In com-binazione con altri cristalli, la malachite muta e non evidenzia più li-nee, cerchi e disegni ben definiti come quando esprime la sua natura

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più autentica – esattamente come avviene in ogni rapporto, dove la “coabitazione” richiede di cedere parte della propria identità. Essa è però un partner prezioso, che rinuncia volentieri a se stessa pur di entrare in sintonia, soprattutto se abbinata all’azzurrite e alla criso-colla, che sfoggiano differenti sfumature d’azzurro, pronte a fonder-si con il suo poderoso verde. Queste unioni originano nuove entità che hanno proprie caratteristiche e finalità.

Malachite-azzurriteQuando si combinano malachite e azzurrite, l’azzurro scuro dell’az-zurrite viene alleggerito dalle verdi tonalità terapeutiche della mala-chite, creando una pietra con maggiori poteri curativi. La malachite rinuncia a parte delle proprie capacità di sondare l’individuo e a un po’ del suo potere e della sua chiarezza, irradiando un raggio più soffuso e tranquillo.

Questa combinazione di pietre può essere usata in tutti i casi in cui malachite e azzurrite, da sole, verrebbero collocate su una zona bloccata o congestionata. Operare con entrambe significa ottenere un maggiore potenziale terapeutico e una maggiore capacità di assi-milazione. L’azzurrite, da sola, accede e muove energia; la malachite rende il processo più penetrante. La malachite-azzurrite calma gli stati ansiosi che di solito accompagnano i disturbi fisici, affinché la guarigione possa avere luogo: la fusione dell’azzurro e del verde le-nisce e rende possibile il processo curativo. L’azzurro calma lo stress acciocché il verde possa operare a livello fisico. Come singole unità, l’azzurro penetrerebbe, mentre il verde darebbe avvio alla guarigio-ne. La malachite-azzurrite, invece, agisce come una coperta che può essere avvolta intorno a chiunque, creando uno stato di benessere che consente al processo curativo di verificarsi.

Quando viene poggiata sul terzo occhio per purificare il subcon-scio, è probabile che affiorino a livello consapevole molti pensieri e sentimenti del passato che, carichi dal punto di vista emozionale, possono essere finalmente neutralizzati e abbandonati, lasciando

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spazio per una situazione mentale più alta e più nitida. L’azzurrite, da sola, penetrerebbe negli stati mentali negativi (depressione, an-sia e così via), dando avvio a un’esperienza intuitiva. La malachite-azzurrite contribuisce a fissare questa esperienza come realtà, invece che come situazione transitoria.

Quando usi questa pietra per te o su altri, sii pronto a far fronte a crisi emotive e a disintossicazioni fisiche. Devi essere in grado di guidare te stesso o un’altra persona attraverso il processo di purifi-cazione, cosa che può richiedere sedute di counseling, meditazione, immedesimazione o abbracci.

Malachite-crisocollaIl sodalizio tra malachite e crisocolla è tutto particolare: il verde ter-ra, scuro, della malachite e l’azzurro cielo della crisocolla si fon-dono armoniosamente per originare l’azzurro-verde, una situazio-ne di evidente equilibrio. In presenza delle energie femminili della crisocolla, la malachite addolcisce la propria forza, spesso fino al punto di divenire traslucida o di assomigliare a una luce al neon. La crisocolla, a sua volta, rinuncia ad altri aspetti della propria natura: si fa passiva rispetto alla malachite, ottenendo però il risultato di aumentare le proprie vibrazioni fino a rivelare una trasparenza da gemma. Quando tutto questo accade, il potere terapeutico cresce a dismisura, mentre la luce risplende in tutta la pietra. Cedendo qual-cosa l’uno all’altro e amalgamandosi, i due cristalli vedono crescere la loro frequenza fino a livelli che di rado potrebbero raggiungere singolarmente. Sintonizzandosi uno sull’altro, creano la malachite-crisocolla, che fornisce un aiuto straordinario al rinnovamento, sia esso personale o globale.

Queste pietre simboleggiano la totalità e spesso assomigliano a piccoli pianeti, con terra e mare rappresentati dal verde e dal blu. Apporta notevoli benefici posizionarle su un agglomerato di quarzo trasparente piuttosto grande per pregare per la pace mondiale: in questa configurazione le energie creative del quarzo continueranno

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a proiettare l’immagine mentale della pace ancora per molto tempo dopo che la preghiera sarà conclusa.

Quando la malachite-crisocolla viene indossata o collocata su un punto del corpo affetto da squilibrio apporta un bel senso di pace e benessere, comunicando un messaggio di totalità al corpo. Una volta che l’hanno percepito, le cellule e i tessuti interni reagiscono allo stimolo sottile sforzandosi di amalgamarsi a quell’immagine di armonia. Se posta sul terzo occhio, favorisce la calma mentale e la purificazione dai modelli negativi di pensiero. Se, poi, se ne aggiunge un’altra sul plesso solare, si ottiene la consonanza di mente e corpo, stabilendo un rapporto che ci consente di comunicare con maggiore chiarezza e comprensione con gli altri.

La malachite rappresenta il verde curativo della Terra, mentre la crisocolla l’azzurro infinito del cielo estivo. Combinando energie terrene ed eteriche, questa pietra può servire per equilibrare e inte-grare il piano fisico con quello spirituale, dando luogo a un senso di completezza e di benessere.

vii – pietra di luna

La pietra di Luna aiuta ad attenuare ed equilibrare le emozioni. Quando a prevalere sono le reazioni emotive diventa difficile entra-re in contatto con i livelli superiori della realtà. Mentre la malachite fa emergere il subconscio, la pietra di Luna riequilibra, migliora e cura, affinché l’individuo non si identifichi totalmente con le proprie emozioni. Le pietre di Luna favoriscono il controllo di sé trasfe-rendo le emozioni sotto il dominio della volontà superiore, anziché reprimerle o esprimerle. Nel subconscio sono immagazzinati nume-rosi modelli emozionali del passato: la pietra di Luna agisce come guardiana alla porta di accesso del subconscio e ci protegge dalle nostre stesse emozioni. Questo, a sua volta, fa sì che la presa di co-scienza sia maggiore. Per fare tutto ciò, si può collocare la pietra al

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centro del mento (detto anche “centro della Luna”). Questo cristallo è anche assai utile alle donne nel periodo mestruale, perché le aiuta a bilanciare il proprio equilibrio ormonale ed emozionale; inoltre aiuta gli uomini a essere più in armonia con il lato femminile della loro natura. Le pietre di Luna sono l’epitome del segno zodiacale della Bilancia: l’equilibrio definitivo cui si giunge una volta neutralizzate le emozioni negative. Esse sono un dono che ci consente di speri-mentare tranquillità e pace della mente. Una volta provata, questa esperienza diverrà parte della nostra natura, la paura delle emozioni sarà neutralizzata e sperimenteremo l’equilibrio emotivo.

viii – peridoto

Il peridoto mostra uno dei verdi vibratili più limpidi presenti in natura. La sua vibrazione, però, non è elevata o intensa come quella di altre pietre del medesimo spettro: la malachite e lo smeraldo presentano anch’essi questo colore, tuttavia il loro verde si armonizza con il rag-gio di colore azzurro più di quello del peridoto. Le pietre verdeazzurre dirigono l’energia verso i livelli mentale, emozionale e spirituale, men-tre la presenza di giallo rende il verde terapeutico più utile per il livello fisico. In relazione alla quantità di giallo che presenta, il peridoto può agire direttamente sulla zona del plesso solare e dell’ombelico, che è sotto il controllo di energie giallo-verdi. Esso rappresenta il piano terrestre, che stimola il processo curativo nel corpo fisico. Collocato sul plesso solare, il peridoto scioglie la tensione nervosa e la trasfor-ma in rilassamento e abbandono. Inoltre, contribuisce a equilibrare il sistema endocrino, in particolare le ghiandole surrenali, che sovrinten-dono alla salute del corpo e sono direttamente associate ai chakra. Il peridoto agisce da tonico, ravvivando e vivificando l’intero organisino per renderlo più vigoroso, sano e luminoso.

Essendo il giallo un colore spesso associato alla mente e all’intel-letto, il peridoto influisce su stati emozionali negativi come collera o

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gelosia: può purificare e guarire ferite sentimentali e persino aiutare a ricomporre rapporti incrinati.

Il periodo di maggiore popolarità del peridoto risale agli anni Trenta e Quaranta: la sua energia guaritrice si manifestò nel corso della seconda guerra mondiale, quando si rivelò utile a milioni di persone sofferenti. Il peridoto è da sempre una pietra poco costosa e quindi accessibile anche in tempi di recessione economica.

Indossare o visualizzare il suo vibrante verde pallido produce ef-fetti di stimolazione mentale e di rinvigorimento corporeo.

Il peridoto oggi ringiovanisce ed è radioso come cinquant’anni fa, serve ai medesimi scopi. È una pietra utile a coloro che non riescono a venire a patti con la realtà, aiuta il benessere e lo sviluppo fisico.

ix – selenite

Di elevata qualità naturale, la selenite presenta una delle trasparenze più ragguardevoli del regno minerale. La sua luminosità è tale da ir-radiare un raggio di pura luce bianca in qualsiasi ambiente. Quando viene usata in meditazione, suggerisce alla mente razionale la verità profonda che tutti noi conosciamo: ecco perché calma e lenisce sta-ti mentali disturbati o confusi. Il bianco è associato al chakra della corona e la selenite viene infatti usata in cristalloterapia per attivare i centri energetici più elevati: si può porre un piccolo cristallo sulla cima del capo per stimolare l’attività cerebrale e dilatare la coscien-za. La selenite simboleggia lo stato mentale più limpido cui si possa giungere, nel quale tutti i pensieri che affiorano alla consapevolezza provengono dalla fonte del puro spirito, del quale sono il riflesso immediato. La selenite viene utilizzata per l’evoluzione della mente e la scoperta dei suoi poteri, mentre non è utile per la cura dei corpi (né fisico, né emozionale).

Alcune di queste pietre contengono al loro interno piccole deli-ziose venature lineari, che raccontano, come fossero le righe di un

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libro, la storia della Terra, rimasta impressa sui cristalli come su una pellicola fotografica. Queste testimonianze possono anche essere dati rinchiusi intenzionalmente nella selenite da maghi e alchimisti quando la loro vita era in pericolo: in tempi oscuri in cui venivano bruciati come streghe e cacciati come eretici, essi scelsero di preser-vare la loro conoscenza, la loro saggezza, i loro composti chimici e i segreti dell’alchimia, trasferendoli tutti nei cristalli di selenite, dove sarebbe stato possibile recuperarli in avvenire. Credevano che, al momento giusto, la persona giusta avrebbe avuto il sentore dei teso-ri che quelle pietre racchiudevano, si sarebbe sintonizzato con loro e avrebbe decrittato i loro segreti: così, l’eredità di quei maestri di magia bianca non sarebbe andata perduta.

Poiché la selenite possiede la capacità di registrare le informazio-ni, può essere usata per favorire la comunicazione telepatica tra in-dividui di simile disposizione mentale: una persona può indirizzare un pensiero o un messaggio, e un’altra disporsi a riceverlo. Questa comunicazione avveniristica, che consta nel trasferimento del pen-siero, potrebbe essere usata nei casi in cui l’informazione non sia condivisibile con tutti, oppure quando sia necessario mantenere il segreto. Lavorare con la selenite, in ogni caso, aiuta la persona a sviluppare poteri di intuizione telepatica. Affinché la selenite possa essere adeguatamente adoperata, i cristalli devono essere eccezional-mente trasparenti e puri dopo ogni proiezione.

Dato che la selenite conserva il ricordo degli avvenimenti accaduti in sua presenza, può essere usata qualora sia necessario conoscere la verità su una determinata situazione. Per esempio: se un furto è avvenuto alla presenza di un cristallo di selenite, esso potrà essere d’aiuto nell’individuare chi ha commesso il reato.

La selenite è un collaboratore importante nel regno minerale e può essere usato come pietra di paragone della chiarezza mentale, per svi-luppare poteri telepatici, oltre che per la sua intrinseca bellezza.

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x – sodalite

La sodalite è una delle pietre che risvegliano il terzo occhio, il quale prepara la mente ad accogliere una visione introspettiva e una cono-scenza intuitiva. La sodalite è la più densa e la più ancorata alla realtà tra le pietre di colore blu scuro e fa affiorare i pensieri più profon-di, liberando la mente affinché essa funzioni nel migliore dei modi. Quando la mente si è calmata e tranquillizzata, si può ottenere una maggiore comprensione delle cose e guardarle da una prospettiva più vasta. La sodalite conferisce alla mente la capacità di pensare in maniera razionale e intelligente in modo da pervenire a conclusioni logiche. Si tratta di una pietra adatta a chi tende a essere ipersensibile e iper-reattivo, poiché funge da stabilizzatore dell’energia mentale e consente a una persona di svoltare dal piano emozionale a quello razionale. È una pietra valida per meditare, ma adatta anche a essere indossata, tenuta in mano o collocata sul terzo occhio per compren-dere lucidamente se stessi o una determinata situazione. Quando la mente è in equilibrio e si raggiunge una maggiore conoscenza, diventa possibile godere di una prospettiva più ampia sull’esistenza. La sodalite libera il subconscio da vecchi schemi mentali e apre la strada al pensiero consapevole. Essa ricorda il blu scuro del cielo notturno, osservando il quale si viaggia nella propria mente, come nel sonno, traendone rigenerazione e una visione più chiara. Le linee bianche e le macchioline simboleggiano la luce spirituale che giunge quando la mente ha trovato un proprio equilibrio.

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Tavole riassuntive

La Carta delle trinità astrologiche si prefigge di aiutare le persone a indi-rizzare gli effetti positivi e le energie dei pianeti e dei segni zodiacali a loro connessi. Se nella propria carta si verificano passaggi, quadri, triadi o opposizioni, le pietre associate a tali pianeti e segni possono essere portate addosso o usate per apprendere le lezioni derivanti da tali congiunzioni. Se i pianeti sono in posizione di angolo ret-to, oppure in opposizione, le pietre a essi associate possono essere portate separatamente per un eguale lasso di tempo, così da equili-brarne gli effetti. Quando si verificano triadi, sestili o congiunzioni, le pietre associate possono essere portate insieme per armonizzare le energie di ciascun pianeta. Quando si cerca di entrare in sintonia con le influenze derivanti da singoli pianeti, si possono portare pie-tre particolari per indirizzare tale energia nella propria vita. Se non possedete una formazione astrologica, potete portare determinate pietre e meditare con esse per imparare a sintonizzarvi meglio con le energie e le influenze derivanti dai pianeti a loro associati.

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Glossario

anima: scintilla dello spirito infinito presente dentro ciascun individuo; colei che detiene la chiave della verità e dell’energia; l’unico aspetto per-sonalizzato della forza cosmica.

aura: campo elettromagnetico che circonda le varie forme di vita; è la forza della luce dell’anima così come si manifesta attraverso il corpo; si tratta di energia estesa intorno al corpo umano, un’energia che si modi-fica in termini di radiosità e colore a seconda dello stato di salute fisica, mentale e spirituale.

Chakra: centri di energia presenti nel corpo umano, associati a vari stati di evoluzione e consapevolezza, a organi fisici, ghiandole, colori e pietre: sono i sette principali centri di energia del corpo.

centro di energia: un’area del corpo che irradia una maggiore forza vita-le, solitamente un plesso nervoso, un punto di agopuntura o di calore.

consapevolezza (sé inferiore): stato di mancato risveglio delle qualità e delle energie dell’anima; si ha nella condizione di desiderio inappagato; ricerca dell’appagamento unicamente dall’esterno; egocentrismo, preoc-cupazione solo per se stessi; indulgere nella gratificazione sensoriale e nel piacere transitorio.

consapevolezza (sé superiore): stato di sintonia con la fonte di energia e con la verità presente nel Sé; aspetto neutro della coscienza che si iden-tifica con la luce spirituale e che si realizza manifestando creativamente tale luce attraverso pensieri, sentimenti, parole e azioni.

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corpi sottili: aspetti dell’essere umano che non sono fisici, eppure auten-tici; qualità maggiormente affinate ed eteriche; corpo mentale, corpo aurico, corpo astrale, corpo dell’anima e così via.

cristalli: forme geometriche tridimensionali della natura la cui manifesta-zione concreta rispecchia il perfetto ordinamento interno degli atomi. L’unità tra le varie particelle le fa vibrare di un’armonia cosmica che può essere usata per guarire o per l’evoluzione interiore. I cristalli sono in grado di riflettere pura luce e puro colore, incanalabili in vari modi.

dimensione: è uno stato di realtà, un livello di esistenza, un ambito di consapevolezza; il loro numero è infinito e ciascuna dimensione crea le premesse per l’evoluzione di quella successiva.

energie inferiori: riguardano la natura egocentrica e non evoluta delle forze negative.

energie superiori: riguardano l’anima, la verità, l’amore e le forze po-sitive.

entrate: quando un’anima avanzata trasferisce la sua identità in un corpo adulto in cui l’anima che precedentemente vi albergava non desidera più stare; un essere evoluto il cui scopo è insegnare, e condividere, la luce spirituale.

eteri, piano eterico: realtà non fisiche esistenti nelle dimensioni superio-ri; ambiti spirituali popolati da esseri celestiali.

figli delle stelle: esseri provenienti da altri pianeti o galassie e incarna-tisi sulla Terra; operatori di luce giunti per insegnare le leggi e i principi più elevati dell’universo.

gran sole centrale: fonte eterna e onnipotente di luce, presente al cen-tro dell’universo infinito e dalla quale si irradia l’intero panorama del creato; energia creatrice dell’universo.

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irradiazione: processo grazie al quale i cristalli vengono esposti a quanti-tà rilevanti di raggi che ne modificano la struttura molecolare mutando l’aspetto naturale del colore; cristalli di quarzo trasparente irradiati per ottenere un quarzo affumicato.

livello causale: è il livello primario di pensiero, quando il puro spirito riduce la propria frequenza per esprimersi creativamente nel concepire le idee; si tratta di pensiero che si avvale della forza cosmica; è la pro-gettazione mentale della manifestazione a livello fisico.

livello materiale, fisico o terrestre: aspetti della creazione esistente in un tempo e in uno spazio in lento movimento, entro cui si crea l’illusio-ne della forma.

minerali: elementi chimici naturali o composti presenti in natura e che formano la crosta terrestre.

piano: un livello di esistenza, un ambito di consapevolezza; una dimen-sione della realtà.

pietre curative: tutte le pietre preziose e semipreziose, tutte le rocce o i cristalli presenti in natura, le cui proprietà curative siano note e usate per riequilibrare, reintegrare o conservare stati di benessere mentale, emotivo o spirituale.

pietre preziose: gemme cristalline e multicolori solitamente trasparenti e in grado di riflettere grandi quantità di luce e di raggi colorati; pietre che trovano il loro utilizzo ottimale quando si cerca di curare o di influire sui corpi sottili; rubini, smeraldi, diamanti, zaffiri, acquemarine, topazi e così via.

pietre semipreziose: un numero imprecisato di pietre multicolori, solita-mente spente, opache e non trasparenti; pietre che riflettono colori ed energie usati in maniera ottimale quando si cerca di curare o di influi-re su squilibri fisici, emozionali o del subconscio; turchesi, lapislazzuli, agate, malachiti e così via.

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spirito: forza vitale intelligente e onnipresente che crea e comprende tutte le condizioni, manifeste e non, della realtà; forza cosmica eternamente esistente, immutabile e vera; denominatore comune dell’intera creazio-ne; scintilla di vita, luce, verità e fonte di tutto.

superanima, esseri dotati di superanima: coloro che esistono a livello eterico e sono in sinitortia con la fonte della luce spirituale; coloro che fungono da guide spirituali non fisiche e da amici nel processo evoluti-vo degli individui e del pianeta; esseri avanzati che abitarono originaria-mente la Terra e sparsero il seme delle razze fondamentali; coloro che formano la fratellanza della luce.

terminare, terminato: giungere a un punto; raggiungere il compimento all’apice; quando le facce di un cristallo arrivano a incontrarsi per for-mare la punta.

vortice di energia: poderoso turbine di forza creato da specifiche com-binazioni di pietre sopra i centri chakra, oppure usando cristalli in vari modi. È un’apertura degli eteri affinché veicolino le forze cosmiche sul piano terrestre.

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Notizie sull’autrice

Katrina Raphaell è l’autrice dei bestseller che compongono la Trilogia cristallina: Crystal Enlightenment (il primo volume è del 1985), Crystal Healing (il secondo volume, del 1987) e Crystal Transmission (il terzo e ultimo volume è del 1989), tutti e tre editi presso Aurora Press negli Stati Uniti. In questa sede l’autrice ha espresso per la prima volta il concetto rivoluzionario di disposizione (layout) dei cristalli e ha diffuso per la prima volta la cristalloterapia al di fuori di circoli ristretti, con-quistando la maggioranza della società. Dal 1985, quindi, è universal-mente riconosciuta come una pioniera nel suo campo.

Tutta la conoscenza racchiusa nei suoi libri è materiale originale, tuttora rilevante nonostante sia in circolazione da circa vent’anni. Gli scritti di Katrina Raphaell sono stati pubblicati in più di dodici lingue straniere e hanno venduto più di un milione di copie nel mon-do. Nel 2005 i suoi libri hanno conquistato il mercato cinese.

Nel 1986 l’autrice ha aperto la Crystal Academy of Advanced Healing Arts e da quel momento ha formato migliaia di studenti nell’arte, la teoria e la pratica della cristalloterapia, e di insegnanti, perché esportassero i suoi metodi e potessero certificare studenti negli Stati Uniti, in Italia, Francia, Hong Kong, Cina, Taiwan, Giap-pone, Singapore, Brasile, Australia, Canada e Argentina.

La Trilogia cristallina contiene i fondamentali dell’energia dei cri-stalli e le principali tecniche sull’uso della luce e del colore del regno

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minerale a fini terapeutici e per la crescita della consapevolezza. Nel 2010 Katrina Raphaell ha pubblicato a sue spese il suo quar-

to libro, Crystalline Illumination, nel quale offre le ultime informa-zioni disponibili sul pianeta. Oggi gestisce la Crystal Academy e insegna in corsi di cristalloterapia avanzata dalla sua casa a Kauai, nelle Hawaii.

Per maggiori informazioni:

www.webcrystalacademy.comwww.crystalacademy.it

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Indice

Prefazione alla nuova edizione italiana, di Katrina RaphaellPrefazione, di Priyen Patrizia Tassini

la luce dei cristalli

Introduzionei. Introduzione al regno dei minerali e dei cristalli

Che cosa sono i cristalli, fisicamente ed esotericamente?Come si formano i cristalli?Come si estraggono i cristalli?L’arte di modellare cristalli e pietreUn po’ di storia: usi passati, presenti e futuri di cristalli e pietre terapeutici

ii. Operare con i cristallii. La sintonizzazioneii. Come usare i cristalli e le pietre curative Uso in gioielleria, 30 - I cristalli come rimedi, 32 - Il cristallo come dono d’a-

more, 33 - Pietre per uso personale, 33 - Le meditazioni sui cristalli, 35iii. Cura e pulizia di pietre e cristalliiv. Ricarica

iii. L’antica arte di applicare le pietrei. La preparazioneii. La disposizione dei cristalli Schema generale, 49 - Carica dell’energia di base, 50 - Disposizione per l’e-

quilibrio dei chakra, 52 - Disposizione di carica dei chakra, 55 - Spirale di tormalina rosa, 57 - Disposizione dell’ottaedro di fluorite, 59

iv. Le pietre della Nuova erai. La famiglia dei quarzi Cristalli di quarzo trasparente, 65 - Cristalli generatori, 68 - Grappoli di cri-

stalli, 70 - Cristalli a doppia terminazione, 71 - Perfezionare la telepatia, 72 - I grossi generatori, 73 - Cristalli tabulari, 76 - Il deposito della memoria, 78 - Cri-stalli maestro, 81 - Cristalli arcobaleno, 83 - Cristalli proiettori programmati, 84 - Sfere di cristallo, 86 - Cristalli fantasma, 88 - La scatola luminosa, 89

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ii. Ametistaiii. Quarzo rosaiv. Quarzo citrinov. Quarzo affumicatovi. Ossidiana neravii. Gemma siliceaviii. Fluorite (grappoli, ottaedri, piramidi)ix. Kunzitex. Rodocrositexi. Sugilite (luvulite)xii. Tormalina Verghe di tormalina, 131 - Tormalina verde (verdelite), 133 - Tormalina rosa

(rubellite), 133 - Tormalina nera (sciorlo), 134 - Tormalina a più colori, 135

v. Altre importanti pietre curative: un riassuntoi. Ambraii. Azzurriteiii. Diaspro sanguignoiv. Corniolav. Lapislazzulovi. Malachite Malachite-azzurrite, 146 - Malachite-crisocolla, 147vii. Pietra di Lunaviii. Peridotoix. Selenitex. Sodalite

Tavole riassuntive tavola 1 - Trinità astrologiche tavola 2 - Le altre pietre curative tavola 3 - Le pietre, i colori, i chakra

GlossarioNotizie sull’autrice

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Verdechiaro nasce dalla fusione del verde e del giallo e rappresenta la realizzazione nel concreto di un progetto individuato attraverso l’intuizione: poter contribuire alla circolazione delle idee in cui cre-diamo. Le nostre proposte editoriali sono libri che portano il seme di un messaggio evolutivo che sentiamo in modo particolare. Sono opere indirizzate alla mente e al cuore dell’uomo, che pensiamo non debbano mai essere disgiunti per il raggiungimento di una più pro-fonda consapevolezza.

Che questi libri possano essere un faro per colui che desidera ad-dentrarsi nel viaggio interiore.

Verdechiaro Edizioni

via Montecchio, 2942031 Baiso (Reggio Emilia)

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