jmm 17 marzo

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La controriforma: 1545 Non vi è alcun dubbio che le vicende religiose del XVI secolo hanno avuto una forte influenza sulla coscienza, la cultura e la mentalità del nostro Paese Eretico impenitente... Stette sempre nella sua maledetta ostinazione (Arciconfraternita di San Giovanni Decollato in merito a Giordano Bruno, 1600)

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La controriforma: 1545 Non vi alcun dubbio che le vicende religiose del XVI secolo hanno avuto una forte influenza sulla coscienza, la cultura e la mentalit del nostro Paese

Eretico impenitente... Stette sempre nella sua maledetta ostinazione (Arciconfraternita di San Giovanni Decollato in merito a Giordano Bruno, 1600)1La controriforma espulse dall'Italia l'homo novus della Riforma sostituendolo con un suddito deresponsabilizzato, vera e propria maschera della sottomissione e della rinuncia a ogni forma di autonomia2Sismondo de Sismondi (1818)La religione ha insegnato in Italia ad ingannare la propria coscienza e non ad ubbidirle3Non c in Europa nessun altro popolo pi costantemente impegnato nelle sue pratiche religiose e che vi sia pi universalmente fedele; e allo stesso tempo nessun altro che osservi meno i doveri e le virt di questo cristianesimo che si mostra tanto legato.Ciascuno ha imparato non gi ad ubbidire alla propria coscienca, ma a comportarsi astutamente con essa; tutti pongono in salvo le loro passioni, col beneficio delle indulgenze, con mentali riserve, con progetti di penitenza, e colla speranza di una vicina assoluzione (Sismondi)Riforma protestante e mentalit modernaCoscienza individualeSpirito borgheseSenso dello Stato5INDIVIDUO vs. INDIVIDUALISTAIndividuo: senso di responsabilit e fiducia negli altriLitaliano individualista:Non ama assumere responsabilit, luomo del compromesso. Non ama pagare di personaNon avendo fiducia in se stesso non ha fiducia negli altri. Gli altri non sono interlocutori, ma o superiori o inferiori6In Italia, quando una cosa di tutti, la res publica, non di nessuno. Se non c un referente concreto, individuale o collettivo, litaliano non pensa a nulla. E questo il motivo per cui gli italiani buttano il biglietto della metropolitana per terra in un luogo dove nessuno li vede. Perch dove non c qualcuno in concreto, non c nessuno del tutto.7Lo Spirito borghese e la vocazioneIl lavoro visto non come una necessaria e inevitabile attivit volta alla sopravvivenza, ma luogo di realizzazione della propria vocazione, per cui ci che costituisce il carattere peculiare dellattivit umana non tanto la fatica e la necessit, quanto la finalit, la razionalit e lorganizzazione8Lo Stato per litalianoLo Stato sempre una realt altra da sSocievolezza senza socialitLo Stato mamma che assisteLassistenzialismoLo Stato senza eticitNessun politico risponde dei suoi errori9La Bibbia vietataLa scomparsa della problematica religiosa dal dibattito culturale10Religiosit interessataLitaliano cattolico usa la religione, e guarda ai suoi aspetti utilitari, funzionale.La domanda : a che serve?11SudditiLesempio della BibliotecaUna nostra biblioteca solitamente di un nobile, di un gran signore che se l costruita per s. Poi, per la sua magnanimit, oppure dopo la sua morte, stata aperta al pubblico, come concessione, come elargizione munifica, alcune ore al giorno, alcuni giorni della settimana.

12Il servizio pubblico, da noi, ancora oggi concepito come elargizione, beneficenza, donazione. Il responsabile della biblioteca pensa di aver gi fatto molto a conservare i libri, a far s che il pubblico li possa consultare. Gli sembra assurdo che poi pretenda di metterci sopra le mani, di prenderne venti alla volta, insomma di fare i suoi comodi come se fosse a casa propria, come se i libri fossero suoi13Il trasformismoConciliare esigenze e interessi diversi, non di rado contrastanti, in un progetto unico che si esaurisce nel mantenimento del potere14La raccomandazioneIl chirurgo opera il conoscente del parente ma ha anchegli bisogno di un conoscente allufficio delle imposte che gli risolva una pratica. Il quale a sua volta ha bisogno del meccanico che gli ripari la macchina in una catena infinita di favori15Non conta la fede responsabile dellindividuo, ma il fitto gioco di mediazioni; questa controriforma16Leopardi al cardinal Consalvi 1823Eminentissimo Principe. Incoraggiato dai luminosi esempi di sua generosa benevolenza verso i sudditi Pontificii... supplico l'Eminenza Vostra Reverendissima a rivolgere anche sopra di me i suoi benefici sguardi...17Il particulareGuicciardiniIo non so a chi dispiaccia pi che a me la ambizione, la avarizia e la mollizie de preti [] Nondimeno el grado [la posizione] che ho avuto con pi pontefici mha necessitato a amare per el particulare mio la grandezza loro; e se non fussi questo rispetto [motivo] arei amato Martino Luther quanto me medesimo [] per vedere ridurre questa caterva di scelerati a termini debiti, cio a restare o sanza vizi o sanza autorit18La mamma sempre la mammaLa difficolt dellitaliano a compiere un gesto, una scelta che suoni rottura con la fede tradizionaleConvertirsi significa rinnegare il proprio passato affettivo, leducazione ricevuta, le radici, ma a livello inconscio significa rinnegare la propria famiglia e, in modo ancor pi radicale, significa abbandonare la propria madre19Il cattolicesimo italiano OGGINonostante il trend di secolarizzazione in atto, lItalia si segnala ancor oggi come uno dei paesi occidentali in cui il sentimento religioso pi diffuso e tale sentimento ancora oggi maggiormente un sentimento cattolico20Cattolicesimo e Italia sono due parole strettamente correlate. Non capire il cattolicesimo italiano significa privarsi della possibilit di capire lItalia. Ed mia convinzione che una delle maggiori colpe dellevangelismo italiano stata proprio quella di non aver voluto e saputo capire cos questo cattolicesimo italiano. 21Religione allitalianaUn rapporto flessibile, accomodante, selettivo, su misura la cifra prevalente delladesione di molti italiani alla fede della tradizioneMa nello stesso tempo litaliano rimane ancorato alla propria tradizione religiosaLa maggioranza degli italiani non sembra mettere in discussione il legame tra la confessione religiosa e lidentit nazionaleEppure ladesione alle credenze cattoliche selettiva, vi unelevata discrezionalit con cui i cattolici italiani si rapportano alle principali verit di fede proposte dalla chiesa in cui pure in qualche modo si riconoscono22Un modo di credereFede certa: 45,8%Fede incerta: 25,1%Fede intermittente: 11,7%

Totale: 82,6%23Indifferenti e agnostici e altroAtei: 6,6%Agnostici (indifferenti): 6,2%Fede in un potere superiore che non Dio: 4,5%

Totale: 17,324Quanti credono negli altri paesi?Francia: 53%Belgio: 60%Spagna: 63%Portogallo: 80%25Perch litaliano credePerch vive in un ambiente in cui prevale questa fede: 63%Credere in Dio un bisogno umano: 53,9%La fede risponde ai problemi della vita: 51,7%Ho sentito Dio vicino a me:34.4%La mia religione quella vera: 34,2%Per la testimonianza di persone di fede: 14%La figura di Cristo mi affascina: 12,7%Per la devozione ai santi: 9%26I 4/5 degli italiani percepiscono Dio come un padre che ama e si preoccupa di ogni uomoI 2/3 avvertono lesigenza di un Dio che li perdoni e li riscatti dalle imperfezioni e dalle colpe insite nella condizione umana27Al di l nebuloso36,3% pensa che vi sia unaltra vita22,5% dice che non lo sa21,4% non sa14,6% dice che non vi nulla1,7% dice che non si pu sapere3,5% crede nella reincarnazione28I concetti di verit e di salvezza religiosa non sono scomparsi dallorizzonte di senso di molte persone, tuttavia si guarda ad essi in termini assai pi aperti e pluralistici che nel passato29Partecipazione alla messa78% almeno una volta nellultimo anno (al di l di matrimoni e funerali)26,5% partecipa regolarmente22% non vi partecipa15,8% praticanti intermittenti35% praticanti molto irregolati30quindiIl grande divario tra il senso di appartenenza a una fede religiosa e la partecipazione ai cultiE di quelli che partecipano, dicono di avere un rapporto difficile con la messa31La confessione28,3% non si confessa mai20,7% lo fa a distanza di anni34,6% una o qualche volta allanno16,1% mensilmente32la pratica della confessione sia diventata un optional del modo italiano di pensarsi e definirsi come cattolicoeppure

I 2/3 degli italiani affermano la validit di questo rito religioso!!!

33Met della popolazione italiana prega almeno una volta a settimana62,3% indirizza la preghiera a Dio42,3% alla Madonna38,6% a Cristo14,7% ai santi13,1% ai defunti5,2% allo Spirito Santo3,7% agli Angeli34I riti pi valorizzati70,1% i funerali66,9% i battesimi63,1% i matrimoni35Per varie e complesse ragioni pi elevata la quota di popolazione che appare favorevole al matrimonio religioso di quella che lo sceglie come opzione di vita. Pi in generale gli italiani sembrano valorizzare il matrimonio pi in termini ideali che come scelta di fatto36Religione popolareEmerge una fede sensibile e visibile, visionaria e taumaturgica, che contrasta con un cattolicesimo reso pi spoglio ed essenziale dallimpatto con la modernit1/3 di italiani ha preso parte a processioni e ha offerto messe per i defunti15,6% ha effettuato pellegrinaggi13,3% ha fatto un voto37Formazione22% non ha mai frequentato ambienti religiosi45,8% ha partecipato sia momenti formativi sia ad attivit di tempo libero30,1% ha preso parte soltanto a iniziative di formazione religiosa2,1% partecipa solo per puro divertimentoQuindi il 75% ha frequentato ambienti religiosi38Rispetto ad altri contesti occidentali (ad esempio gli Stati Uniti) sono assai pochi da noi gli individui che entrano in contatto con gli ambienti religiosi nellet propriamente giovanile o pi avanti negli anni.O si entra presto in contatto con gli ambienti religiosi o pi arduo esporsi in seguito a questo tipo di esperienza39Mobilit religiosaC poca mobilit religiosa: solo una piccola quota di popolazione (2,9%) dichiara di aver cambiato religione.La met di questi si indirizzata verso il cattolicesimo, laltra met verso le altre religioni.Contrariamente a questo si crede, la religione di gran lunga prevalente nel nostro paese non una realt che cede soltanto adepti ad altre confessioni religiose, ma capace anche di attrarre nuovi fedeli40Dunque in Italia cambiano religione1.800.000 italianiDi cui 900.000 diventano cattolici900.000 altro41Persone con capitale culturale alto sono pi propense a cambiare religioneLe donne sono in media religiosamente pi inquiete o mobili degli uominiil gruppo di et religiosamente pi instabile non sono i giovani, ma le persone adulte-mature42Subcultura cattolicaIl bacino di riferimento della cosiddetta subcultura cattolica rappresentato dai soggetti che hanno vissuto alcuni anni di formazione intensiva e di impegno socioreligioso in uno dei molti gruppi e movimenti dellambiente cattolico e continuano nel tempo presente ad avere legami associativi o a identificarsi nei valori di fondo a suo tempo appresi43209.000 operatori consacrati e permanenti, siano essi preti, monaci, frati, diaconi o suoreIn media uno ogni 280 abitanti(costo di circa 2.300.000.000 euro lanno?)44Il 73% degli italiani sostiene che si possa essere dei buoni cattolici anche senza seguire le indicazioni del papa e dei vescovi nel campo della morale sessualeEppure: i 2/3 degli italiani invitano la chiese a tener fermi i propri principi senza lasciarsi influenzare dalle opinioni prevalenti45Questo si concilia con il fatto che il cattolicesimo italiano ha la capacit diincludere al proprio interno istanze religiose ed etiche molto diverse fra loro, con lunico vincolo di accettare i principi di base e di non discostarsi troppo dallortodossia ufficiale.Una chiesa pi madre che maestra46Cresce il bisogno di punti di riferimento in molti campi della vita, ma nello stesso tempo forte la tendenza a interpretarli autonomamente o a comporli con le altre istanze nelle ordinarie condizioni di vita e nelle scelte personali

45,2%: ritengono di poter fare a meno dei preti54,8%: convinti che non sia possibile intendersela da soli con Dio47I rapporti BMV48Il primo documento comune nella storia del rapporto BMV viene stampato ma non pubblicato nel maggio 1979, a cura di una commissione nominata dai tre esecutivi e formata da P. Spanu e D. Tomasetto (B), F. Becchino (M) e G. Bouchard (V). 49Si voleva cos manifestare in modo concreto e fattivo quellunit in Cristo Ges che, in seno alle dette Chiese, stata gi pi di una volta e nelle pi diverse occasioni proclamata ed affermata 50allAssemblea Generale del 1980: Alcuni nostri fratelli hanno visto in questa iniziativa un tentativo di giungere in qualche modo ad una forma di integrazione con i valdometodisti, nella linea di integrazione avvenuta fra la chiesa valdese e quella metodista. Possiamo assicurare che n il termine, n il concetto di integrazione mai stato presente nei nostri colloqui 51nel maggio del 1980 viene inviato alle chiese il secondo documento BMV, contenente le risposte che le chiese stesse avevano dato ai questionari contenuti nel primo documento BMV. Lelaborazione dei dati aveva confermato la scarsa informazione reciproca e la necessit di impegnare le tre denominazioni in un processo di conoscenza pi ampia e approfondita, al fine di ottenere che le differenze esistenti non siano ignorate n sottovalutate

52Il terzo e il quarto documento BMV, entrambi del giugno 1981, vengono preparati in risposta ad una mozione dellAssemblea del 1980 che chiedeva che le chiese riflettessero e si esprimessero sul battesimo, sul Patto di integrazione tra M e V e sui riflessi che il progetto BMV poteva comportare sulla FCEI.

53il Comitato esecutivo dellUCEBI, nella sua relazione allAssemblea del 1982, ribadiva che tutto il movimento BMV non vuole essere di ricerca di una nuova forma pi ampia di integrazione, bens la ricerca di tutte quelle forme nelle quali realmente possibile una collaborazione organica e pi vitale di quanto non sia attualmente. E questo perch siamo certi che lunit della fede e la comunione in Cristo ci spingono verso una testimonianza pi intensa e pi valida nel nostro Paese. Fra laltro si ritiene pure che una collaborazione organica ci permetterebbe un uso pi intelligente ed economicamente pi razionale delle nostre forze, che non sono molte.54Mentre la fase della conoscenza reciproca BMV si era arenata sulla questione battesimale, gli esecutivi continuarono ad incontrarsi, a dare vita ad alcune commissioni comuni di lavoro (Commissione relazioni ecumeniche, Commissione rapporti Chiesa Stato, Commissione liturgica, Commissione giustizia, pace, salvaguardia del creato) e ad una forma di collaborazione tra il Dipartimento di evangelizzazione e la Commissione evangelizzazione. 55novembre del 1990, alla prima Assemblea Sinodo, preceduta dallinvio alle chiese del quinto documento BMV 56Il primo importante risultato dellAssemblea Sinodo fu il reciproco riconoscimento delle chiese BMV mediante il quale chiese diverse si riconoscono come Chiese sorelle, lo dichiarano pubblicamente e ne traggono tutte le conseguenze 57Altre decisioni importanti furono quella di rendere la collaborazione territoriale pi estesa, profonda e strutturata 58e quella di dare mandato ad un gruppo di predisporre, in accordo con gli Esecutivi, un progetto organico di settimanale comune 59LAssemblea Sinodo invit inoltre il coordinamento interdistrettuale per levangelizzazione delle chiese M e V e il Dipartimento di evangelizzazione dellUCEBI a ricercare un rapporto di collaborazione in vista di unevangelizzazione comune 60Il sesto documento BMV, inviato alle chiese in preparazione della seconda Assemblea /Sinodo del 1995 vede lallargamento del dialogo alla Chiesa luterana, seppure in veste di osservatrice

61Il sesto documento BMV venne quindi redatto da una Commissione BMV L composta da Paolo Ricca (V), Paolo Sbaffi (M), Domenico Tomasetto (B) e, come osservatore, da Paolo Poggioli (L). LAssemblea Sinodo del 1995 conferm la volont delle chiese BMV di camminare insieme, nonostante la collaborazione territoriale stentasse a farsi strada

62Il settimo documento BMV, elaborato in preparazione dellAssemblea/Sinodo del 2000, dedicato allevangelizzazione

63Altri temi in discussione sono la collaborazione fra strutture intermedie (circuiti e associazioni regionali o di zona) 64uno studio di fattibilit sulla collaborazione allargata tra Claudiana/SEP/SPAV 65e il varo di alcune commissioni comuni: Commissioni Culto e liturgia, Commissione Relazioni ecumeniche e Commissione Permanente per la Formazione Pastorale alle quali si aggiunger poi la Commissione bioetica 66Si affaccia per la prima volta nel dibattito BMV il tema controverso dellomosessualit, in merito al quale lAssemblea/Sinodo d mandato al CE e alla Tavola di costituire un gruppo di lavoro BMV con il compito di elaborare un documento di studio da sottoporre all'attenzione delle chiese locali come base per un approfondimento del tema dell'omosessualit sotto il profilo biblico-teologico, etico e scientifico 67la terza Assemblea/Sinodo appare ridimensionata nei contenuti e nei toni 68Lottavo documento BMV, inviato alle chiese in preparazione dellAssemblea/Sinodo del 2007, si propone di fare il punto sul cammino di comunione iniziato in maniera organica nel 1990

69FCEI7019 APRILE 1884Viene convocata a Firenze una Assemblea promotrice dunione e cooperazione fra le Chiese Evangeliche Italiane713-5 marzo 1920Viene convocato a Roma un Convegno delle Direzioni delle Chiese Evangeliche Italiane che propone:La Costituzione di ununica ChiesaOppure: una Federazione delle Chiese729-12 novembre 1920Si tiene a Roma ilCONGRESSO EVANGELICO ITALIANO73 si effettui senza indugio una Federazione delle attuali forze Evengeliche dItalia la quale tenga conto dei principi distintivi e delle modalit di vita ecclesiastica di ciascuna74Il frutto pi tangibile di quel primo congresso fu ledizione dell INNARIO CRISTIANO (1922) che rimase in uso nelle nostre chiese fino al 196975Primo luglio 1946Nasce tra la Chiesa Valdese, le due Chiese Metodiste, lOpera Battista e la Missione della Spezia ilCONSIGLIO FEDERALE DELLE CHIESE EVANGELICHE DITALIA76Il Consiglio si propone di:Promuovere e costituire una Federazione delle Chiese Evangeliche dItalia;Fungere da organo di collegamento col consiglio Ecumenico delle Chiese, con lAlleanza Evangelica Mondiale e con le altre organizzazioni evangeliche esterePromuovere nella legislazione e tutelare nella sua interpretazione ed applicazione la libert religiosaFormulare, studiare e risolvere problemi di carattere generale e particolare77Roma, 26-30 maggio 1965Secondo Congresso Evangelico Italiano78necessit di manifestare, sia pure in maniera ancora inadeguata, lunit che ci stata data in CristoNecessit di dare una nostra risposta, sia pure parziale, alla chiara vocazione ecumenica del nostro tempoNecessit di esprimere concretamente la nostra comune vocazione di testimonainza e di servizio79Necessit di essere attenti alla richiesta ripetutamente espressa da molti settori dellevangelismo italiano e particolarmente da quello giovanile- di manifestare in manire pi visibile la nostra fede comune80Il Congresso delle Chiese Evangeliche Italiane invita le chiese a realizzare nel pi breve tempo possibile una Federazione evangelica che costituisca un luogo dincontro permamnte fra di loro, allo scopo di rispondere in comune alla riconosciuta vocazione di testimonianza evangelica nel nostro Paese81Linee essenziali della FederazioneIl pieno rispetto delle singole autonomieLa libert di far parte della Federazione in qualit di membri effettivi, oppure aderentiLimpegno di provvedere a servizi comuni nella misura in cui essi sono ricevuti e desiderati La convocazione periodica dellAssemblea Federale

82Milano, novembre 1967Nasce la Federazione delle Chiese formata da:ValdesiMetodistiLuteraniBattistiComunit di Ispra-VareseEsercito della Salvezza (aderente)83I fondamentaliNatura missionaria della chiesaSacerdozio universale dei credentiMolteplicit dei doni e dei ministeriChiesa locale intesa come elemento ecclesiologico primario84I FiniLa Federazione, nel rispetto delle autonomie dei suoi membri, ha lo scopo:Di mantenere lunit della fede e ricercare una comune linea di testimonianza nel nostro paese fondata sullo studio della Parola di DioDi coordinare e potenziare la testimonianza ed il servizio delle Chiese, Unioni di Chiese ed Opere, nel riconoscimento reciproco dei loro doni particolari85Di vigilare sul rispetto dellesercizio dei diritti di libert in tema di religione e di adoperarsi perch la presenza delle Chiese evangeliche nella societ italiana sia sentita, a tutela dei permanenti diritti di libert e di eguaglianza nel mutare delle strutture giuridicheDi curare i contatti con altri organismi a base interdenominazionale ed ecumenicaDi offrire i propri servizi anche a Chiese ed Opere evangeliche che non facciano parte della Federazione86I servizi della FCEIServizio studiServizio stampa-radio-televisioneServizio istruzione ed educazioneServizio migrantiCommissione giuridico-consultiva87