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Editoriale 11 ... e tre!/ PAOLA MURATORIO Previdenza 15 Il nuovo Direttivo 18 Collegio dei Revisori dei Conti 19 Intervista a Paola Muratorio/ LUISELLA GARLATI 22 Il Direttore dialoga con Giuseppe Santoro/ LUISELLA GARLATI 24 Grazie Mauro!/ TIZIANO SUFFREDINI 25 Il bilancio consuntivo 2009 28 Lo scenario previdenziale 31 Gli iscritti, le dinamiche reddituali e la contribuzione 35 La gestione previdenziale e assistenziale Professione 38 Architettura e arti per la liturgia/ TIZIANO SUFFREDINI 40 Incarichi sottosoglia/ GIANFRANCO CARCIONE Inserto 43 Non solo previdenza.../ TIZIANO SUFFREDINI Professione 56 Sostenibilità ambientale in edilizia/ FRANCESCO CATTANEO 58 La voce dei sindacati Dizionario previdenziale 62 L’abc della Previdenza/ A CURA DI CLAUDIO GUANETTI Spazio aperto 64 A CURA DI MAURO DI MARTINO Argomenti 66 People meet in architecture/ LUISELLA GARLATI 68 M9 - A New museum for a New City/ LUISELLA GARLATI Aggiornamento informatico 74 La nuova frontiera dei pc tascabili/ A CURA DI MARCO AGLIATA Terza pagina 78 Pericoli/ CORRADO CORRADI 82 Césaria Evora/ PAOLO DE BERNARDIN T r i m e s t r a l e della Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti i r na C A SS A Anno 38 luglio/settembre 2010 i r na C A SS A Direttore responsabile Ing. Luisella Garlati Direttore di redazione Ing. Tiziano Suffredini Comitato di redazione Arch. Marco Bosi Ing. Riccardo Capello Arch. Laura Cortinovis Ing. Lucio D’Orazio Ing. Fabio Fabiani Ing. Vittorio Gaeta Arch. Sebastiano Li Vigni Ing. Renato Morsiani Arch. Erminio Petecca Ing. Gianluigi Petrini Ing. Antonio Porcheddu Ing. Marco Ratini Arch. Gian Luigi Ricci Arch. Mauro Trapè Coordinamento redazionale e segreteria di redazione Tiziana Bacchetta e-mail: [email protected] Direzione e amministrazione Via Salaria, 229 • 00199 Roma La collaborazione a Inarcassa, su argomenti di natura previdenziale o che interessano la libera professione, è aperta a tutti gli iscritti agli Albi professionali di ingegnere o architetto. Gli articoli e le note firmate esprimono l'opinione dell'autore e non impegnano l'Editrice e la redazione. Realizzazione, composizione e stampa Maggioli Editore • Rimini Viale Vespucci, n. 12/n Progetto grafico Giuseppe Mazzotti Redazione Marco Agliata Corrado Corradi Paolo De Bernardin Mara Marincioni Pubblicità PUBLIMAGGIOLI • Divisione pubblicità di Maggioli Editore S.p.A. Sede via F. Albani, 21 - 20149 Milano tel. 02/48545811 fax 02/48517108 Sede operativa via del Carpino 8/10 Santarcangelo (RN) tel. 0541/628439 • fax 0541/624887 Editrice Via Salaria, 229 • 00199 Roma Tel. 06/852741 • Fax 06/85274435 Internet: http://www.inarcassa.it Aut. del Tribunale di Roma n. 15088 del 10 maggio 1973 Pubblicazione inviata a tutti gli ingegneri e gli architetti iscritti e pensionati di Inarcassa nonché ai non iscritti in possesso di Partita Iva. La tiratura di questo numero è di 278.500 copie. i 3 . 2010

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Editoriale

11 ... e tre!/ PAOLA MURATORIO

Previdenza

15 Il nuovo Direttivo18 Collegio dei Revisori dei Conti19 Intervista a Paola Muratorio/ LUISELLA GARLATI

22 Il Direttore dialoga con Giuseppe Santoro/ LUISELLA GARLATI

24 Grazie Mauro!/ TIZIANO SUFFREDINI

25 Il bilancio consuntivo 200928 Lo scenario previdenziale31 Gli iscritti, le dinamiche reddituali e la contribuzione35 La gestione previdenziale e assistenziale

Professione

38 Architettura e arti per la liturgia/ TIZIANO SUFFREDINI

40 Incarichi sottosoglia/ GIANFRANCO CARCIONE

Inserto

43 Non solo previdenza.../ TIZIANO SUFFREDINI

Professione

56 Sostenibilità ambientale in edilizia/ FRANCESCO CATTANEO

58 La voce dei sindacati

Dizionario previdenziale

62 L’abc della Previdenza/ A CURA DI CLAUDIO GUANETTI

Spazio aperto

64 A CURA DI MAURO DI MARTINO

Argomenti

66 People meet in architecture/ LUISELLA GARLATI

68 M9 - A New museum for a New City/ LUISELLA GARLATI

Aggiornamento informatico

74 La nuova frontiera dei pc tascabili/ A CURA DI MARCO AGLIATA

Terza pagina

78 Pericoli/ CORRADO CORRADI

82 Césaria Evora/ PAOLO DE BERNARDIN

T r i m e s t r a l edella Cassa Nazionale

di Previdenza ed AssistenzaIngegneri ed Architetti

Liberi Professionisti

i rna C ASSA

Anno 38luglio/settembre

2010

i rna C ASSA

Direttore responsabileIng. Luisella GarlatiDirettore di redazioneIng. Tiziano SuffrediniComitato di redazioneArch. Marco BosiIng. Riccardo CapelloArch. Laura CortinovisIng. Lucio D’OrazioIng. Fabio FabianiIng. Vittorio GaetaArch. Sebastiano Li VigniIng. Renato MorsianiArch. Erminio PeteccaIng. Gianluigi PetriniIng. Antonio PorchedduIng. Marco RatiniArch. Gian Luigi RicciArch. Mauro TrapèCoordinamento redazionale e segreteria di redazioneTiziana Bacchettae-mail: [email protected]

Direzione e amministrazioneVia Salaria, 229 • 00199 RomaLa collaborazione a Inarcassa, su argomenti di naturaprevidenziale o che interessano la libera professione, è apertaa tutti gli iscritti agli Albi professionali di ingegnere o architetto.Gli articoli e le note firmate esprimono l'opinione dell'autoree non impegnano l'Editrice e la redazione.

Realizzazione, composizione e stampaMaggioli Editore • RiminiViale Vespucci, n. 12/nProgetto graficoGiuseppe MazzottiRedazioneMarco AgliataCorrado CorradiPaolo De BernardinMara MarincioniPubblicitàPUBLIMAGGIOLI • Divisione pubblicitàdi Maggioli Editore S.p.A.Sedevia F. Albani, 21 - 20149 Milanotel. 02/48545811fax 02/48517108Sede operativavia del Carpino 8/10 Santarcangelo (RN)tel. 0541/628439 • fax 0541/624887

Editrice

Via Salaria, 229 • 00199 RomaTel. 06/852741 • Fax 06/85274435Internet: http://www.inarcassa.itAut. del Tribunale di Roman. 15088 del 10 maggio 1973

Pubblicazione inviata a tutti gli ingegneri e gli architetti iscritti epensionati di Inarcassa nonché ai non iscritti in possesso di Partita Iva.

La tiratura di questo numeroè di 278.500 copie.

i3 . 2010

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iGuillermo Vázquez Consuegra(Siviglia 1945)

Le illustrazioni di questo numero sonotratte dal volume di Victor Pérez Escolano,Guillermo Vázquez Consuegra,Electa, Milano 2009.

In copertina: Maseo nazionale diarcheologia marittima, Cartagena1995-2008.

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GUILLERMO VÁZQUEZ CONSUEGRA

Guillermo Vázquez Consuegra nasce nel 1945 a Siviglia.Compie i suoi studi presso la Scuola Tecnica Superioredi Architettura, laureandosi nel 1972. Nello stesso anno

apre il suo studio a Siviglia e svolge l’attività diprofessionista parallelamente a quella di docente:

è professore di composizione architettonica esuccessivamente di progettazione.

L’opera dell’architetto sivigliano risulta essereparticolarmente interessante in quanto espressione di una

paziente ricerca sul rapporto tra l’oggetto e lo spaziopubblico, tra l’uomo e il territorio, tra lo spazio progettato

e il paesaggio circostante.L’evoluzione professionale di Vázquez Consuegra si è

basata sul costante dialogo con la storia e la tradizione, e suun esercizio continuo di rigore progettuale e costruttivoche, partendo dal tema della casa è andato intrecciandooperazioni più complesse. Vázquez Consuegra traduce

l’oggetto architettonico con sensibilità plastica affermandoil valore espressivo della costruzione e dei materiali.

Nei primi anni pone al centro della sua attività progettualela casa unifamiliare: casa Rolando, edifici per case popolari

a Siviglia, a Cadice e Rota.Nelle esperienze successive vanno segnalati gli interventia scala urbana per la sistemazione del lungomare di Vigo,

la Torre delle telecomunicazioni a Cadice, l’IstitutoCartografico della regione dell’Andalusia, il Museo

dell’Illuminismo a Valencia, il Museo del mare Galataa Genova, il nuovo Palazzo dei congressi e delle esposizioni

a Siviglia, fino alle opere recentemente inaugurate delMuseo di Archeologia Marittima di Cartagena, del Centro

visitatori del sito archeologico di Baelo Claudia a Bolonia edell’edificio per uffici Torre de Poniente a Cordoba.

I progetti e le opere di Guillermo Vázquez Consuegradimostrano un complesso percorso di ricerca progettuale

incentrata su temi fondamentali quali il rapporto tra anticoe moderno, tra progetto di architettura e intorno costruito,

tra rispetto della tradizione e innovazione tipologicae costruttiva.

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Sono tante le novità di cui parlare inquesto breve editoriale.... e tre!

Edito

rial

e

È passato qualche mese dalla concitazione della campagna elettorale,dalle scelte pensate, ripensate, poi fatte comunque con il pungolo dei tempiche corrono veloci, dei dubbi, e perché no, poi della tensione delle ultimeore, l’ansia dello spoglio, infine la grande emozione per il successo di tuttala squadra, che è nata guardandoci negli occhi e non seguendo logicheterritoriali, equilibri di categoria o altro.

Grazie a chi nel precedente quinquennio, spesso difficile, con la riformada portare in porto, mi è sempre stato vicino.Ringrazio per tutti Mauro di Martino, con la sua saggezza, la sua genialitàe il suo sostegno costante e prezioso.

Grazie agli amici “storici”che mi hanno supportato e sostenuto, ai giovani,che hanno capito lo spirito della mia politica in Inarcassa e ci hannoaffiancato con proposte, progetti, entusiasmo. Grazie a tutti quelli che cihanno votato: ci impegneremo per darvi le risposte che attendete,migliorare il rapporto con gli associati, ottimizzare la comunicazione,rendervi più partecipi.

Ora che è lontano il clamore delle elezioni, è il momento dellaconcentrazione, dello studio, dell’impegno, e della condivisione dei progettiper il futuro della nostra previdenza.

Lavoriamo assieme.

Paola Muratorio

Con questo numero l’ing. Luisella Garlati lascia la direzione della rivista dopo cinque anni di sapiente edintenso lavoro. A “Lella” va il sincero ringraziamento del Presidente, del Vicepresidente e di tutta la redazioneper l’impegno e l’entusiasmo con cui ha saputo dirigere e migliorare il nostro trimestrale.

La Redazione

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A fine giugno si sono svolte le elezioni peril nuovo Consiglio di Amministrazione, pre-cedute da una vivace campagna elettorale:quattro i gruppi scesi in campo, una qua-rantina le candidature per il ruolo di con-sigliere, segnale positivo che evidenzia ilgrande interesse dei Delegati per la gestio-ne di Inarcassa.Ha trionfato per la terza volta il gruppopresieduto da Paola Muratorio, architettodi Imperia, che ha saputo convincere ilComitato Nazionale Delegati con la forzadella sua esperienza e con una sapientepolitica di rinnovamento rivolta in partico-lare ai giovani; la sua lista ha conquistatotutti gli undici posti disponibili in consi-glio, un en plein di cui può a buon dirittoandare orgogliosa.Nella prima riunione del nuovo C.d.A. PaolaMuratorio è stata designata alla presi-denza di Inarcassa, affiancata da Giusep-pe Santoro, architetto di Siracusa, qualevicepresidente, già consigliere, che haottenuto un grande successo personalealle elezioni, subito alle spalle del Presi-dente.La giunta esecutiva è composta, oltre cheda presidente e vicepresidente, dagli inge-gneri Claudio Guanetti di Varese, consi-gliere anche nel quinquennio appena ulti-mato, Franco Fietta di Bolzano e NicolaCaccavale di Bari, due volti nuovi nel Con-siglio, ma con esperienza negli anni prece-denti come delegati.A tutti il più cordiale augurio di buonlavoro!

Il nuovo Direttivo

Arch. Paola Muratorio

Laureata in Architettura al Politecnico di Torino nel 1973. Iscritta all’Albo degli Architettidella provincia di Imperia e ad Inarcassa dal 1974.Entrata nello studio aperto dal padre nel 1927, ne è diventata titolare svolgendo dal 1976attività professionale in numerosi campi. Ispettore della Cassa dal 1974 al 1983.Ha ricoperto la carica di Presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Imperiadal 1985 al 1996.Delegato Architetto per la Regione Liguria dal 1990, è stata riconfermata Delegato per laprovincia di Imperia nei quinquenni successivi. Dal 1990 al 1995 è stata Presidente dellaCommissione Congruità e componente dei Comitati Ristretti Regolamenti e Statuto.Vice Presidente di Inarcassa dal 1995 al 2000; eletta Presidente di Inarcassa nel 2000, èstata riconfermata Presidente nel 2005 e nuovamente rieletta nel 2010 per il quinquennio2010-2015.

Prev

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za “En plein” per la squadradi Paola Muratorio

PRESIDENTE

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Arch. Gianfranco AgostinettoIscritto all’Albo professionale della provincia diBelluno dal 1979 e ad Inarcassa dal 1980.Contitolare di uno studio associato, con sedinella provincia di Belluno (Pieve di Cadore) e diTreviso (Ponte di Piave), opera prevalentementenel campo delle opere pubbliche.Ha fatto parte dell’Ordine provincialericoprendo le cariche di Segretario, responsabiledella Commissione parcelle e Presidente dal1997 al 1999. Rappresenta il Comune di Pieve diCadore all’interno del Consiglio Generale dellaFondazione Cariverona.Delegato della provincia di Belluno dall’anno2000, è stato eletto componente il Consiglio diAmministrazione per il quinquennio 2010-2015.

Ing. Nicola CaccavaleLureato nel 1995 in IngegneriaCivile - Edile presso il Politecnico di Bari.Iscritto dal 1996 all’Ordine degli Ingegneridella provincia di Bari, è stato ConsigliereSegretario nel biennio 1997/98.Iscritto dal 1997 al Sindacato NazionaleIngegneri Liberi Professionisti Italiani, è stato Consigliere provincialedal 2000 al 2006.Libero professionista in campo civile edindustriale, in ambito pubblico e privato.Iscritto dal 1997 all’Inarcassa, è Delegatodal 2005 per la provincia di Bari.Componente della CommissioneAffitti e Valorizzazione Patrimoniodal 2005 al 2010.Dal 2010 è Consiglieredi Amministrazione e componentedella Giunta Esecutiva.

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CONSIGLIERI

VICE PRESIDENTEArch. Giuseppe SantoroLaureato in Architettura presso l’Università degli Studi di Palermo nel 1981.Architetto Fondatore dell’Ordine di Siracusa nel 1981, svolge attività di libero professionista dal1° gennaio 1982 con studio a Priolo Gargallo, in particolare nel settore dei lavori pubblici e dellaconsulenza Ambientale.Sposato con Mariapia, medico, dalla quale ha avuto due figli: Claudio Ingegnere gestionaleed Antonino specializzando in arabo e russo.Delegato della provincia di Siracusa dal 1995, è stato Segretario del Comitato Ristretto Statuto nelquinquennio 1995-2000 e Segretario della Commissione Congruità nel quinquennio 2000-2005.Eletto Consigliere di Amministrazione e Componente della Giunta Esecutiva nel 2005, per ilquinquennio 2010-2015 ricopre la carica di Vice Presidente.

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Ing. Umberto CapocciaFondatore dell’Ordine provinciale di Oristano, è

stato il primo Segretario nel biennio 1976/77,Presidente nei bienni 1988/1989 e 1990/1991,

Consigliere nei bienni 1980/1981-1982/1983-1984/1985-1992/1993. Libero professionista dal 1971 constudio professionale ad Oristano, è specializzato in

progettazione architettonica e urbanistica,opera per committenti privati

e per le pubbliche amministrazioni.Delegato della provincia di Oristano dal 1995, è

stato Coordinatore della Commissione Congruità“Affitti e valorizzazione del Patrimonio” dal 2005 al

2010. Eletto componente il Consiglio diAmministrazione per il quinquennio 2010-2015.

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Ing. Silvia FagioliLaureata in Ingegneria delleTecnologie Industriali ad IndirizzoEconomico ed Organizzativo pressoil Politecnico di Milano (1994).Iscritta all’Ordine degli ingegneri diMilano dal 1996. Ha conseguito ilMaster in Total QualityManagement presso l’ UCB -University of California Berkeley -USA (1995-1996).

Esperta in materia di sicurezza, salute e igiene nei luoghi di lavoro e inprogettazione di sistemi di gestione aziendali; possiede numerose abilitazioniprofessionali.Ha lo studio a Milano.Delegato della provincia di Milano dal 2005 è stata eletta componente ilConsiglio di Amministrazione per il quinquennio 2010-2015.

Ing. Franco FiettaLaureato in Ingegneria Civileedile a Padova nel 1986, iscrittoall’Ordine degli ingegneri diBolzano nello stesso anno.È stato dipendente di unaimpresa di costruzioni fino al1989, quando ha iniziato la liberaprofessione. Si occupaprevalentemente di consulenzae progettazione nel campodella mobilità oltre a seguire

il settore della prevenzione incendi.Delegato della provincia di Bolzano dal 2005, è stato Coordinatore delComitato Ristretto previdenza complementare. Eletto componente ilConsiglio di Amministrazione per il quinquennio 2010-2015 è anchecomponente della Giunta Esecutiva.

Arch. Filippo Franchetti RosadaLaureato in Architettura a Firenze nel1998. Iscritto all’Albo degli ArchitettiPianificatori, Paesaggisti e Conservatoridella provincia dellaSpezia nel 1999, è Consiglieredell’Ordine dal 2009.Dal 1999, anno di iscrizione aInarcassa, svolge attività di liberoprofessionista con studio alla Speziaoccupandosi principalmente di progettazione architettonica e direzionelavori per conto di committenti pubblici e privati.Delegato della provincia della Spezia dal 2005,è stato componente del Comitato Ristretto Previdenza Complementarenel corso del mandato 2005-2010.Eletto componente del Consiglio di Amministrazione per ilquinquennio 2010-2015.

Ing. Claudio GuanettiLaureato in Ingegneria Civile al Politecnico di Milano, esercita la liberaprofessione dal 1984, anno di iscrizione all’Albo degli ingegneri dellaprovincia di Varese, ove ha studio professionale, e ad Inarcassa. E’Consigliere dell’Ordine provinciale e componente della CommissioneParcelle per un decennio. Presidente dell’Associazione Ingegneri eArchitetti Liberi Professionisti Provinciale, è stato Consigliere Nazionaledi Inarsind e Direttore Responsabile del periodico “L’Ingegnere LiberoProfessionista”. Opera nel settore edile, nelle infrastrutture enell’urbanistica per la committenza pubblica e privata.Delegato della provincia diVarese dal 1995, ha fatto partedel Comitato di Redazione delperiodico “Inarcassa”, di cui èstato Direttore Responsabile eDirettore Editoriale. Elettocomponente del Consiglio diAmministrazione nel 2005,per il quinquennio 2010-2015 è anche componente dellaGiunta Esecutiva.

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Arch. Enrico RudellaArchitetto delegato della provincia di Cuneo.Laurea ed abilitazione al Politecnico di Torino, libero professionista dal1975, con particolare passione per l’urbanistica. Contitolare dello StudioArchistaff che opera prevalentemente in Piemonte. Consigliere dell’Ordine

Architetti PPC della provincia diCuneo, di cui è stato presidente dal1988 al 1998. Dal 1990 al 1993Presidente della FederazioneInterregionale degli Ordini degliArchitetti del Piemonte e della R.A.Valle D’Aosta.In Inarcassa è stato Consigliere diAmministrazione dal 1995 al 2000,Revisore dei Conti dal 2000 al 2005,Consigliere di Amministrazione dal2005 al 2010 e confermato per ilquinquennio 2010-2015.

Ing. Goffredo TomassiLaureato in Ingegneria CivileEdile indirizzo strutture a Romapresso l’Università La Sapienza.Iscritto ad Inarcassa dal 1977.Ha studio professionale inTeramo ed opera nel settorestrutturale per committenze siapubbliche sia private. È inoltreconsulente di istituti di creditoa livello nazionale. Delegato

della provincia di Teramo dal 1995, è stato eletto componente ilConsiglio di Amministrazione per il quinquennio 2010-2015.

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Nella riunione del C.N.D. di fine giugno sono stati eletti anche i nuovi membri, appartenenti al Comitato dei Delegati, per il Collegio dei Revisoridei Conti, due revisori effettivi e due revisori supplenti.Affiancheranno rappresentanti dei Ministeri Vigilanti, Giustizia, Economia, Lavoro, che verranno designati in seguito.Il nuovo Collegio entrerà in funzione a giugno del 2011.

Ing. Salvatore SciaccaIngegnere Delegato della Provinciadi Messina.Esercita la professione dal 1976 aMessina dove ha sede il suo studioprofessionale.Svolge l’attività di Ingegnere Civileoperando sia per le pubblicheamministrazioni che per lacommittenza privata.È stato Consigliere dell’Ordine degli

Ingegneri di Messina. È componente della Commissione Parcelle. Ècomponente della Commissione Urbanistica del Comune di Messina.

È Delegato dal 2000. È stato componente del Comitato Ristretto“Rapporti istituzionali Cassa - iscritti” dal 2000 al 2005 e componen-te della Commissione di Congruità “Affitti e Valorizzazione Patrimo-nio” nel passato quinquennio.

Arch. Clara Del FabbroDelegata architetto della provincia di Udine.Studi universitari a Roma e Venezia, ove silaurea presso lo IUAV nel novembre 1972.Abilitazione professionale nel gennaio 1973.Dal 1979 inizia l’attività, si iscrive ad Inarcassaed entra nello studio del coniuge, anch’egliarchitetto, che opera nel campo dellaprogettazione civile, industriale ed urbanisticacon committenza pubblica e privata e dal

2004 ne diventa contitolare assieme alla figlia.Dal 1985 al 1991 componente e poi presidente della Commissione Parcelledell’Ordine degli Architetti della Provincia di Udine. Consigliere dal 1991 al1995.Delegato Inarcassa dal 1995, componente del Comitato Ristretto Regolamentidal 1995 al 2000 e del Comitato Ristretto Modifiche Statutarie nei successiviquinquenni.

Collegio dei Revisori dei Conti

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Ing. Ester Maria RutiliSi laurea in Ingegneria Edile pressol’Università degli Studi di Bolognaed è Ingegnere liberoprofessionista nel settore ediliziaprivata dal 2001.Nel quinquennio 2005-2010 èDelegato Inarcassa per la Provinciadi Fermo, mentre nel Quadriennio2005-2009 ricopre la carica diConsigliere dell’Ordine degliIngegneri della Provincia di Fermo,

con funzione prima di Segretario (fino al 03/08/2008) e poi diPresidente dal 04/08/2008, funzione di cui attualmente è ancorainvestita.Dal 2009 è Consigliere della Federazione Regionale degli Ordinidegli Ingegneri delle Marche con funzione di Tesoriere.

REVISORI EFFETTIVI

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Ing. Riccardo TacchiLaureato in ingegneria nel 1975 in architetturanel 2000, iscritto ad INARCASSA dal 1977.Libero professionista, con studio di progettazionearchitettonica e strutturale.Dal 1977 al 1987 è stato borsista e ricercatorea contratto presso l’Università di Pisa.Consigliere di Amministrazione dal 1980 al 2002di cooperative di abitazione.Fondatore nel 1978 del Sindacato IngegneriLiberi Professionisti di Livorno (SNILPI),

ha rivestito cariche di Consigliere Nazionale del sindacato stesso, partecipandoal gruppo di lavoro sulla Previdenza e sull’ordinamento professionale europeo,fino alla nomina a Segretario Vicario Italia Centrale (1992-1998) .È stato Consigliere dell’Ordine Ingegneri di Livorno dal 1998 al 2009.Delegato INARCASSA per gli Ingegneri della Provincia di Livorno dal 1995è stato eletto dal nuovo CND, Sindaco Revisore Supplente.

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enza Intervista a Paola Muratorio

di Luisella Garlati

Cinque anni da Vicepresidente e dieci daPresidente, ora la rielezione per il prossi-mo quinquennio con tutta la tua squa-dra, un gruppo rinnovato per sette undi-cesimi. Un programma che recita: Conti-nuità, Innovazione e Riforme. Hai uncommento a caldo su questo successo per-sonale e della tua squadra?

Lo scrutinio è stato, come sempre accade,molto emozionante e il risultato mi ha sor-preso perché al di sopra delle attese.Ne sono orgogliosa, ma ne sento anche lagrande responsabilità: significa per me unrinnovato impegno per portare avanti unapolitica gestionale che sappia sempre me-glio rispondere alle necessità di tutti gliassociati.Vuol dire anche che quanto fatto negli ulti-mi dieci anni, nonostante abbiamo assuntotalvolta scelte impopolari, è stato apprezza-to dai colleghi. E ne sono veramente fiera.Pensare al futuro previdenziale dei giovani,che a migliaia si iscrivono ogni anno a Inar-cassa, e dare una prima risposta con la rifor-ma recentemente approvata che cerca di ri-partire su tutte le generazioni gli oneri perassicurare pensioni dignitose, è stato uno deitemi previdenziali che ha impegnato Consi-glieri e Delegati in questi ultimi anni. E que-sto impegno ci coinvolgerà anche in questoquinquennio, a partire dallo studio del nuo-vo Bilancio Tecnico al 31 dicembre 2009.Ma accanto a questo abbiamo messo le basiper riappropriarci dell’assistenza e far cre-scere il concetto di welfare to work anche in

Inarcassa, e, in questo momento di grandecrisi della professione ma prima ancora eco-nomica, abbiamo lanciato il tema del soste-gno alla professione con un finanziamentoad hoc che ci ha consentito di assicurarel’accesso al credito a prezzi calmierati e alprestito d’onore per i giovani.Abbiamo lanciato la prima comunità virtuale

degli associati che speriamo possa contribu-ire a migliorare il dialogo tra noi e mettere lebasi per un diverso modo di guardare ancheal nostro lavoro.Si sono gettate le basi: ora dobbiamo dareforma alle idee e iniziare a costruire.Questo è quanto si attende da noi chi civotato.

Per la terza voltaalla guida Inarcassa

20Pr

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enza

Dalle urne è uscito un Consiglio di Ammi-nistrazione che abbiamo voluto costruire inmodo che racchiudesse in sé un po’ tutte leanime che compongono Inarcassa, dai gio-vani, il nostro futuro, ai pensionati, perassicurarne la giusta coralità di voci, pensie-ri e progettualità. Oltre a me, sono statiriconfermati consiglieri l’architetto Giusep-pe Santoro, di Siracusa, che ha ottenuto ungrande successo personale per il lavoro svol-to nel passato quinquennio (sono sue lenews che periodicamente riceviamo) e si èguadagnato la carica di Vicepresidente, epoi l’ingegnere Claudio Guanetti di Varesee l’architetto Enrico Rudella di Cuneo. Trai nuovi consiglieri ci sono tre quarantenni:l’architetto Filippo Franchetti Rosada, di LaSpezia, e due ingegneri, la milanese SilviaFagioli e il barese Nicola Caccavale. Gli altrinuovi consiglieri sono l’architetto Gianfran-co Agostinetto di Belluno e gli ingegneriGoffredo Tomassi di Teramo, Umberto Ca-poccia di Oristano e Franco Fietta di Bolza-no. Nel complesso un buon gruppo, chelavorerà con affiatamento e concretezza.

Oggi va di moda la verifica dopo i primicento giorni. Quali i progetti nell’imme-diato futuro?

Solo alcuni flash, l’ossatura del nostro pro-gramma elettorale:• continuità: consolidare Inarcassa garan-tendo sempre maggiore efficienza nel servi-zio agli iscritti, difesa del sistema previden-ziale retributivo e tutela del principio disolidarietà nella comunità degli associati, ge-stione del patrimonio con prudenza, effica-cia e trasparenza;• innovazione: far crescere Inarcassa perfarla diventare il “compagno di viaggio” dellibero professionista per tutta la vita lavorati-

va, in grado di offrire previdenza, assistenza esostegno alla professione;• riforme: modernizzare lo Statuto e i regola-menti, rivedere il sistema elettorale, semplifi-care le norme; poi realizzare un welfare towork che accompagni l’associato, assumendoun ruolo attivo nella difesa della professione edel reddito. Infine, migliorare l’operatività delC.N.D. e dare più voce al territorio per diffon-dere la cultura previdenziale, perchè Inarcas-sa diventi più vicina agli associati.Abbiamo già iniziato a lavorare con grandeimpegno e su molti fronti; nel Comitato diottobre faremo il bilancio dei primi centogiorni.

Il buon andamento della libera profes-sione è strettamente legato alla sosteni-bilità di Inarcassa: quali prospettive vediper i liberi professionisti, soprattutto peri giovani?

In un sistema previdenziale come il nostroche non può fruire del sostegno pubblico,ovviamente la sostenibilità, ma forse ancoradi più l’adeguatezza delle pensioni futuresono strettamente correlate all’andamentodella professione di tutta la platea degli asso-ciati e pensare ai giovani è un po’ pensare atutti. Certo il futuro professionale per laplatea di giovani iscritti, in continuo aumen-to nonostante la crisi del settore, è un argo-mento critico. Inarcassa sta studiando e at-tuando forme e modi di sostegno alla liberaprofessione, ma da sola può fare poco. Oc-corre trovare un’intesa tra tutte le forze cheoperano nel settore: Inarcassa, Consigli Na-zionali, Sindacati, per poter formulare pro-poste e ottenere risultati concreti. La stradada percorrere in questo campo è difficile,piena di ostacoli e imprevisti. Cercheremo difare il nostro meglio!

La riforma recentemente approvata, edora in fase di avvio, prevede una quotacontributiva per l’assistenza: quali obiet-tivi si vogliono raggiungere in questocampo?

Penso che questo sarà uno dei temi che ilComitato sarà chiamato ad affrontare a breve.Già oggi Inarcassa fornisce alcuni servizi diassistenza a partire dalla polizza per i grandiinterventi chirurgici ed i gravi eventi morbo-si, per arrivare ai mutui e ai sussidi. Vogliamoperò affrontare alcune tematiche nuove:• l’inabilità temporanea, che spesso causaproblemi non indifferenti a chi lavora da soloo in piccoli studi professionali;• la long term care, per tutte le problemati-che legate all’invecchiamento della popola-zione e al conseguente maggior bisogno diassistenza specifica e qualificata;• ed eventualmente, se ce ne saranno lerisorse, il sostegno al reddito, in momenti diparticolare difficoltà della vita professionaleIn poche parole, Inarcassa deve poter offriretutti quei servizi indispensabili all’associatonei momenti di bisogno.

Inarcassa ed il rapporto con gli iscritti:un tema ancora non risolto, anche se sisono intraprese numerose iniziative po-sitive. Come si pensa di procedere per unmiglioramento ed una maggiore effica-cia di questo rapporto?

Innanzitutto imparando a comunicare me-glio utilizzando tutti gli strumenti che giàabbiamo, e che non sono pochi, privilegian-do il web che costa meno ed è in grado diraggiungere nello stesso momento un grannumero di colleghi. Mi riferisco, ad esempio,ad Inarcassa risponde e al DURC on line, chehanno trovato recentemente attuazione e

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che stanno trovando alto gradimento fra inostri iscritti.Più in generale, però, già da qualche annoabbiamo cominciato ad attuare la politicadell’ “associato al centro”, e cioè al centrodella nostra attenzione, al centro dei nostriprogetti, al centro di tutte le iniziative, conl’obiettivo di farlo sentire sempre più prota-gonista in un’interazione più forte con gliuffici, che dovranno dare risposte nei tempi

che la “Carta dei servizi” prevede.E proprio partendo dalla Carta dei servizi,che nell’ultimo anno è stata testata e chestiamo mettendo a punto, potremo migliora-re il rapporto con gli iscritti.Un altro progetto che ha trovato attuazionenegli ultimi anni, Inarcassa in città, dovràessere rivisto in modo da portare Inarcassa innuove province ed a farla sentire più vicina.Migliorare il rapporto con gli associati rien-

tra nel nostro programma elettorale.

Il patrimonio di Inarcassa è arrivato ai5 miliardi di euro: un successo e unvalore a garanzia dell’associazione, maanche una responsabilità crescente nel-la sua gestione. Quali gli obiettivi inquesto campo?

Gli ultimi dieci anni sono stati molto turbo-lenti, a partire dalle crisi finanziarie del 2001e del 2002, per arrivare al disastroso 2008.Ma nonostante tutto, il modello dell’AssetAllocation che Inarcassa ha adottato nel 2000,caratterizzato da una grande diversificazionedi investimenti ed associato ad un puntuale ecostante controllo del rischio, ha retto all’im-patto.La strada è tracciata, ora occorre fare evolve-re il modello, da un lato per legarlo semprepiù alle passività (i pensionati nei prossimianni andranno numericamente aumentandoe conseguentemente aumenterà la spesa pre-videnziale), dall’altro per cercare nuove for-me di investimento che, favorendo la ripresae lo sviluppo del sistema economico, possa-no anche indirettamente favorire lo sviluppodella professione e creare nuove opportuni-tà di lavoro.Novità anche per il settore immobiliare: abreve la Banca d’Italia dovrebbe approvare ilregolamento del fondo con il quale potremointervenire in modo più dinamico sugli inve-stimenti immobiliari ed assicurare maggioreeconomicità alla gestione degli interventi diristrutturazione più significativi sul nostropatrimonio.Aver triplicato il patrimonio nel corso degliultimi dieci anni, e non solo grazie all’incre-mento del saldo previdenziale, credo sia unagaranzia dell’attenzione e serietà con cuiabbiamo operato in questo campo.

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enza Il Direttore dialoga con

Giuseppe Santorodi Luisella Garlati

Quindici anni fa l’elezione a Delegatoprovinciale, poi un impegno sempre cre-scente al fianco di Paola Muratorio, nel-l’ultimo quinquennio l’elezione nel Con-siglio di amministrazione, ora il grandesuccesso elettorale e la vicepresidenza:una carriera brillante, il premio per ilcontributo assiduo e prezioso alla cresci-ta di Inarcassa.Vuoi darci un tuo commento”a caldo”?

Quanto spazio ho? Un intero numero? Pagine?Così poche? Righe? Pazienza!Caro Direttore, farei un torto agli iscrittidella Provincia di Siracusa se non li ringra-ziassi tutti sulla nostra rivista per aver volu-to che li rappresentassi ancora e per averraggiunto la più alta percentuale di votantiin Italia. L’82%. Incredibile. Grandi. Il se-condo ringraziamento va ai Delegati tuttiche hanno riversato su di noi consiglierieletti una fiducia politica importante. Infi-ne devo ringraziare l’intero Consiglio diAmministrazione che ha voluto che rappre-sentassi l’Ente dal secondo gradino più alto.Ruolo che è stato di Mauro di Martino. Unabella persona ed un esempio per ogni dele-gato. E tutto ciò al fianco di Paola Muratorio.La Presidente. Uno dei maggiori esperti diprevidenza. Un leader indiscusso. Il valoreaggiunto di Inarcassa. Che dire a caldo? Everamente emozionante. Per citare un giàdetto “Mi si aggrovigliano le sensazioni”.

Il nuovo Consiglio è sostanzialmente rin-novato, vede la presenza di volti nuovi e

soprattutto di giovani: hai condi-viso con Paola Muratorio la scel-ta, vuoi illustrarcene motivazionie prospettive?

Hai ragione. Volti nuovi ed una pattu-glia di giovani. Sapete quanti professio-nisti iscritti ad Inarcassa hanno meno di45 anni? 93.000 su 153.000. Circa il 61%dei nostri aderenti. E’ un numero incre-dibile. Ci è sembrato importante il fattoche in Consiglio vi fosse assonanza diesigenze, aspettative, ma anche di co-municazione e di linguaggio, con i De-legati “più giovani” con alle spalle unmandato. Aperti al dialogo ed al pattointergenerazionale non dimentichi dichi questa Cassa ha fondato e valorizza-to. Con Paola è forte la convinzione cheuna governance che si rinnova devepreparare i futuri amministratori attra-verso la condivisione delle esperienze, delleidee, dell’analisi delle situazioni e degliaccadimenti che si succedono nell’attività diGestione. E queste esperienze ed idee devonoessere trasmesse per non rimanere patrimoniodi pochi o di “chi ha solo una certa età”. Abbia-mo la certezza che i giovani devono guardarealla previdenza sin dagli inizi dell’attività pro-fessionale, come si pensa ai corsi d’aggiorna-mento o alla polizza rischi o alla formazione oalla promozione nel mondo del lavoro. Che frai loro amministratori vi siano professionisti, chevivono le loro stesse problematiche, che nutro-no i dubbi e le gioie di questa bellissima profes-sione, siamo certi ci aiuterà a comprendere ed

a farci comprendere.Il Comitato Nazionale dei delegati ha condivi-so appieno questa strategia.

La difficile situazione economica creaproblematiche anche per Inarcassa, conla stasi dell’attività professionale e lariduzione della redditività patrimoniale:quali sono, a tuo parere, le strategie cheInarcassa dovrà adottare per superarela situazione?

La professione dell’Ingegnere e dell’Architet-to è in continua evoluzione occupando campiun tempo impensabili. Accanto a noi numero-

Il nuovo Vice Presidentedi Inarcassa risponde con “verve”e simpatia

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se le figure professionali che si sono affiancateo aggiunte mentre altre rivendicano compe-tenze similari. Il modo di lavorare è cambiato.Sempre più associazionistico, sempre menoindividuale. Sempre più professione, sempremeno mestiere. Credo che Sinergia sia la ri-sposta che più di altre ci occorra in questodifficile momento. Momento che più che dicrisi occupazionale a mio avviso si identificacon crisi di idee. Insieme dobbiamo usciredall’isolamento degli studi professionali perinnovare. Ricordo a me stesso ed a voi chedecidendo d’iniziare la libera professione ab-biamo investito su di noi e non perché “nonpotevamo fare nient’altro!”, ma perché certi dimettere in gioco un patrimonio formativo eculturale di idee e di progetti. Ecco! Dobbia-mo recuperare questo incentivo a fare poichéspesso mi ritrovo a rispondere, da un quin-quennio a questa parte, a chi afferma che illavoro non c’è, che invece il lavoro c’è. Non èpiù palese come un tempo, a portata di manoo di “amicizia”, ma c’è! Sono convinto che staa noi scovarlo, reinventarlo e valorizzarlo.Con Sinergie, anche temporanee, con nuoveidee, con aggregazioni, con investimenti per-sonali, ma anche con i piccoli aiuti economicimessi in campo da incentivi. Come Inarcassa,che non può certo risolvere il problema, mache sta facendo la sua piccola parte con ilsostegno alla professione dei giovani, conl’abbattimento degli interessi di rateazioneper prestiti fino € 10.000 finalizzati all’avviodell’attività lavorativa. Imprenditori di noi stessisiamo chiamati a rimboccarci le maniche. Nes-suno escluso.

La comunicazione con gli iscritti: un temaimportante e mai completamente risolto.Molti colleghi ti apprezzano per le tue“news” sintetiche ed efficaci, pensi chequesta tua esperienza possa essere tra-

sferita all’interno degli organi istituzio-nali?

Sembra incredibile come un semplice foglioA4, inviato nel 1997 a poco meno di 30 Archi-tetti della Provincia di Siracusa, sia richiestooggi da oltre 1.500 professionisti e successiva-mente, “reintestato” ed adattato in diverserealtà provinciali, raggiunga infine Ordini eSindacati in un numero imprecisato dicondivisioni. Non c’è un segreto, non è unaformula alternativa. La News non si sostituisceai canali istituzionali d’Inarcassa, gli unici de-putati alla diramazione d’informazioni ufficia-li. C’è un’esigenza, sempre più concreta. Untipo di informazione si vuole che sia sintetica,veloce e approfondisca quanto basta; devefornire le notizie essenziali a scadenze benprecise ed attrarre l’attenzione; deve essereaccattivante, facilmente collazionabile econsultabile. La news cerca di essere tutto ciò.Certo è un prodotto artigianale che vorrei farediventare professionale all’interno del nostroEnte apportando le necessarie ed opportunemodifiche. Si corre il rischio, non mancanoesempi on line e su carta, che un’informazio-ne inadeguata sconfini nella disinformazione.Il Presidente Muratorio fra l’altro ha già speri-mentalmente predisposto e testato una news,tematica, dai contenuti più strutturali e politi-ci. In questa direzione cercheremo di compe-netrare tutte le esigenze. L’impegno di svilup-pare ed approfondire il tema dell’informazio-ne e quello della comunicazione più in gene-rale è al centro dei nostri interessi.

Il quinquennio precedente si è chiuso conl’approvazione della riforma per lasostenibilità e la riduzione delle sanzioniagli iscritti, attualmente all’approvazio-ne dei Ministeri. Quali altri importantipassi nel prossimo futuro?

I temi della previdenza necessitano di continueverifiche, introdotte anche da recenti provvedi-menti legislativi in termini di sostenibilità edadeguatezza, per cui l’attenzione da parte degliorgani istituzionali di Inarcassa sarà alta con uncontinuo monitoraggio dei fenomeni correlati.Al di là “dell’ordinario” vogliamo guardare al-l’interno ed all’esterno del nostro ambito. Al-l’interno vorremmo organizzare al meglio ilavori assembleari spesso ingessati da normecomplesse; portare a compimento la separazio-ne dello Statuto dai Regolamenti permettendo-ci maggiore agilità nelle modifiche regolamen-tari autorizzate direttamente dagli uffici (delMinistero del Lavoro di concerto con quellodell’Economia e Finanze) da quelle statutarieche necessitano di un Decreto Interministeria-le; testare la riorganizzazione aziendale in avvioproponendo processi di motivazione semprepiù sfidanti. All’esterno formuleremo propostedi lavoro con C.N.I, C.N.A.P.P.C, e Sindacaticirca lo studio di un Organismo che si occupi diproblematiche inerenti la professione; in uncontinuo processo innovativo, di risparmi eco-nomici ma anche di eco-compatibilità, voglia-mo “smaterializzare” i bollettini di pagamentoM.AV. sostituendoli ad avvisi informatici. Inar-community, il Social Network di categoria, puòdiventare un’opportunità di lavoro per i liberiprofessionisti. Nel tema più generale della Co-municazione vorremmo che Inarcommunityassumesse un ruolo strategico insieme a tuttigli altri mezzi attualmente disponibili, quali, larivista, il sito, Inarcassa in città, i nodi periferici,le Assemblee art. 46.I processi tecnologici hanno ormai spostato ilfuturo a tutti i giorni. Il futuro è diventato tuttii giorni. I passi più importanti che faremosaranno comprendere le esigenze di tutti igiorni dei nostri associati.

Non hai altre domande? E già finita?

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Un lungo, interminabile applauso e la com-mozione di molti delegati hanno salutatol’annuncio che l’ing. Mauro di Martino, Vice-presidente uscente, ha dato all’assembleadei delegati in occasione della riunione del27 maggio 2010 quando ha comunicato cheera sua intenzione non ripresentare la candi-datura per il Consiglio di Amministrazionedel quinquennio 2010-2015.Un meritatissimo applauso di ringraziamen-to per il costante ed attento impegno perInarcassa che in oltre 25 anni Mauro haprofuso senza risparmio di energie.Eletto delegato ingegnere per la provincia diCagliari nel 1984 e componente del Comita-to di Redazione nel 1987, nel 1990 è entratoa far parte del Consiglio di Amministrazionequando ha assunto anche il ruolo di Diretto-re della rivista che ha mantenuto fino al 2000.Grazie al suo impegno ed alle sue idee questarivista ha saputo crescere ed arricchirsi neicontenuti e nella forma fino alla prestigiosaveste attuale. Ancora oggi Mauro mantiene unlegame di affetto e di impegno con questepagine curando la rubrica “Spazio Aperto”dove i nostri lettori si rivolgono con elogi olamentele sull’operato di Inarcassa e dove,con immutata attenzione, Mauro risponde.Non dimentichiamo il suo ultimo sogno tra-sformato in realtà: la creazione di Inarcommu-nity, il social network di Inarcassa, che hadebuttato nel 2009, non appena giunta l’ap-provazione ministeriale per le attività di soste-gno alla professione, e che è stato da luipensato e fortemente voluto. Un modo nuovoper affrontare le tematiche professionali, con

Grazie Mauro!di Tiziano Suffredini

coinvolgimento diretto della base degli iscrit-ti, un nuovo strumento di interazione e comu-nicazione, al passo con i tempi.Dal 2000, quando fu eletto Vicepresidente, idelegati hanno costantemente apprezzato lasua lucidità e la sua calma a fianco del Presi-dente, quasi sempre silenzioso, ma mai di-stratto, sempre riusciva a trovare il giustocompromesso quando gli animi si accendeva-no e le opinioni divergevano.Gli impegni professionali e personali non glihanno mai impedito la partecipazione attiva eattenta alle vicende di Inarcassa; la sua presen-za serena ed obiettiva al fianco del Presidenteè stata sempre un validissimo supporto, comeha riconosciuto col suo applauso il Comitatodei Delegati, al momento del saluto.“Voglio tornare a fare il delegato”, ha dettoconcludendo il suo intervento, “Voglio lascia-

re spazio ai giovani perché Inarcassa appartie-ne ai giovani, ma sarò seduto li, nelle primefile tra i delegati, attento e pronto a dare il miocontributo”.Di questo sono certo, l’esperienza e l’impe-gno di Mauro saranno sicuramente utilissimial nuovo Comitato dei Delegati e al nuovoConsiglio di Amministrazione che si apprestaad avviare la riforma approvata nel precedentequinquennio.La sua capacità sarà indispensabile anche perquesta rivista che vorremmo ancora far cresce-re e rinnovare.Mentre scrivo immagino il suo imbarazzo nelleggere queste frasi, ricevere complimenti nonè il suo forte, alla prima occasione gli chiederòscusa, ma mi sembra doveroso scrivere questepoche di righe per un sincero ringraziamento.Grazie Mauro!

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Il bilancio consuntivo 2009Pr

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Nella riunione del C.N.D. del maggio scorso èstato approvato il bilancio consuntivo 2009 achiusura del quinquennio di attività degli or-gani collegiali.Il 2009 è stato caratterizzato da due fenomenirilevanti che hanno influenzato i risultati dibilancio: il primo, che ciascuno di noi ha avutomodo di sentire in forme di varia intensità, èlegato agli effetti della crisi economica che hacondizionato i redditi dei nostri professioni-sti. Il reddito medio è infatti diminuitodell’1,5% in termini nominali e del 4,6% intermini reali; gli effetti negativi sul monteredditi complessivo dei professionisti iscrittiad Inarcassa sono stati meno rilevanti, avendoregistrato una diminuzione dello 0,9% in ter-mini reali.Gli effetti sul bilancio di Inarcassa si sonosentiti, ma in modo molto contenuto: i pro-venti da contributi pari a 694.416.733 euro,infatti, sono stati inferiori rispetto alle previ-sioni del bilancio preventivo 2009 pari a710.202.000 euro, ma hanno registrato co-munque un incremento rispetto ai 668.913.180euro dell’anno precedente.Tuttavia gli effetti sull’avanzo di bilancio sonostati ampiamente compensati dalla gestionefinanziaria, che ha recuperato in gran parte lesvalutazioni registrate nel bilancio 2008.Il secondo fenomeno rilevante è stato, infatti,il recupero delle borse mondiali e, in genera-le, delle condizioni dei mercati finanziari nontanto a seguito di una ripresa dell’economiareale, quanto a seguito della fine della situa-zione di panico che prevaleva ancora a inizio2009. Ciò ha portato i corsi di mercato dei

principali mercati azionari ad un recuperorispetto ai valori di picco del 2007.Nonostante la crisi finanziaria eccezionale estraordinaria che ha caratterizzato il 2008 e laprima parte del 2009, l’andamento della ge-stione finanziaria del patrimonio di Inarcassaha infatti evidenziato la robustezza e soliditàdel processo di Investimento di cui l’Associa-zione si è dotata a partire dal 2000; il modellodi Capital Asset Pricing Model (CAPM), attra-verso il quale l’asset allocation e le conseguen-ti scelte di investimento sono fissate in mododa minimizzare il rischio per un dato livello direndimento obiettivo fissato, ha permesso nelcorso del 2008 di contenere significativamen-

te le perdite di valore e anche grazie alla sceltaeffettuata dal Comitato Nazionale di non ab-bassare il livello di rischio per il 2009 si èottenuto il recupero di larga parte del valoresvalutato nell’anno precedente, nonostante icorsi borsistici siano ancora lontani dai massi-mi registrati nel 2007.I rendimenti gestionali lordi di lungo periododell’intero patrimonio registrati da Inarcassadall’introduzione dell’Asset Allocation,evidenziano una crescita media annua del4,4%.E l’apporto della gestione patrimoniale, orien-tata a criteri di contenimento del rischio, ap-pare ancora più evidente dalla figura A, dove è

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Figura A

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data rappresentazione del contributo (in valo-re assoluto) da parte della gestione caratteri-stica e da parte della gestione patrimonialealla capitalizzazione della Associazione: sievince in modo chiaro che il patrimonio inve-stito di Inarcassa è cresciuto di oltre 3 Mldeuro in 10 anni, dei quali 2/3 sono stati fornitidalla gestione previdenziale ed 1/3 è dovutoalla gestione finanziaria. E’ significativo rileva-re come l’apporto della gestione finanziarianei 10 anni passati, equivalga al gettito deri-vante da un ipotetico maggior contributo dioltre il 3% dell’aliquota soggettiva.A novembre 2009, la Conferenza dei Servizi,composta da membri del Ministero del lavoroe delle politiche sociali e del Ministero del-l’Economia e Finanze, ha approvato la Rifor-ma, che, incidendo sullo Statuto, ha dovutoattendere per diventare operativa il Decretointerministeriale del 5 Marzo 2010, pubblica-to per estratto sulla Gazzetta Ufficiale n. 65del 19 marzo. Si tratta della prima riformaorganica degli ultimi venti anni, caratterizza-ta da un aumento della contribuzione (siasoggettiva sia integrativa) e da elementi dicontenimento delle uscite per prestazioni(introduzione delle soglie limite per la con-valida degli anni utili per la pensione di tiporetributivo, nuovi requisiti per l’accesso alpensionamento di anzianità con eventualiriduzioni in caso di età inferiori ai 65 anni,allungamento del periodo di riferimento peril calcolo del reddito medio pensionabile),accompagnata da maggiori agevolazioni afavore dei giovani iscritti. All’interno dellariforma un aspetto rilevante riguarda la soli-darietà e l’assistenza: è prevista, infatti, unaquota pari allo 0,5% della contribuzione sog-gettiva per il finanziamento di prestazioni dinatura assistenziale.Sul piano istituzionale, si deve ricordare ilriconoscimento generale espresso da vari Or-

ganismi di Controllo in relazione al lavorosvolto per assicurare sostenibilità e adeguatez-za al sistema previdenziale degli Architetti eIngegneri liberi professionisti, e per migliora-re il livello di efficienza operativa dell’Associa-zione. In particolare, la CommissioneBicamerale, nella sua relazione del 13 gennaio2010, ha riconosciuto ad Inarcassa e ad altreCasse privatizzate il merito di essere interve-nute con opportune riforme che tendono amigliorare sensibilmente la sostenibilità dilungo periodo; anche la Corte dei Conti, nellasua Relazione periodica al Parlamento, haespresso un giudizio estremamente positivosulla gestione dell’Associazione per gli eserci-zi soggetti al controllo (2006-2008), valutan-do positivamente le modifiche statutarie in-trodotte per migliorare la stabilità finanziaria.Nel quadro, infine, degli interventi a sostegnodella professione, deliberati dal ComitatoNazionale dei Delegati, sono state avviate di-

verse iniziative (concessione di “prestiti dionore” agli iscritti under 35; prestiti agevolati,costituzione di un organismo formato dagliiscritti ad Inarcassa per favorire la partecipa-zione più attiva alle attività legate alla liberaprofessione). Per quanto riguarda l’andamen-to della libera professione, sono da segnalaredue importanti progetti: 1) la costituzione diun social network per fornire servizi, cono-scenza e opportunità agli iscritti; 2) il lancio diun’indagine a campione finalizzata a dare uncontributo per migliorare gli studi di settore,che ha permesso un reale confronto con l’ester-no. Attraverso i risultati dell’Indagine saràpossibile non solo esaminare le problematichelegate al mondo della libera professione, veri-ficando l’impatto della crisi sul reddito libero-professionale, ma anche monitorare in pro-spettiva futura gli stessi redditi.In considerazione della situazione generaliz-zata di crisi dei mercati, è stato concesso di

Margine gestione caratteristica (Primo Margine)○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○

2002-2009 (euro/000)

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versare al 30 aprile 2010 le scadenze contribu-tive del 31 dicembre con un aggravio dell’1%di interesse.Passando all’esame del Bilancio, l’esercizio2009 presenta un Avanzo economico di634.358.572 euro, significativamente in au-mento rispetto ai 126.254.950 euro del 2008ed anche rispetto al Bilancio preventivo 2009registra un incremento pari a 93.468.572 euro.I proventi del servizio sono pari a 758.175.954euro, in aumento rispetto all’anno preceden-te di circa il 3,3%, corrispondente ad un incre-mento in valore assoluto pari a 24.359.911euro, mentre evidenziano una diminuzionerispetto al Bilancio preventivo 2009 di –23.326.046 euro. A fronte di tale andamentodei proventi, i Costi del servizio (compren-denti sia le prestazioni che i costi di funziona-mento dell’Associazione) sono in aumentodel 5,4%, corrispondente ad un incremento invalore assoluto pari a 19.565.127 euro.La gestione caratteristica presenta un avanzoprimario pari a 379.628.000 euro, per la primavolta sostanzialmente invariato rispetto all’an-no precedente, quale effetto della crisi econo-mica che ha colpito gli Ingegneri e Architettiliberi professionisti iscritti a Inarcassa e dellaconseguente riduzione del monte redditi.I Proventi ed oneri finanziari, considerati in-sieme alle rettifiche di valore e partite straor-dinarie, hanno registrato un valore positivopari a 263.014.123 euro, contro il dato nega-tivo di -239.819.728 euro del precedente eser-cizio.Il patrimonio netto di Inarcassa è risultatopari, alla fine del 2009, a 4.961.393.244 euro,in aumento del 14,7% rispetto ai 4.327.034.672euro del 2008. Esso supera abbondantementeil limite minimo ex art. 6 dello Statuto, copren-do, nel 2009, 18,43 annualità delle pensioni inessere (18,07 nel 2008).Quanto al patrimonio complessivo, la compo-

nente immobiliare, valutata al costo storico alnetto del fondo di ammortamento, rappresen-ta il 16% e quella mobiliare l’84%; i titoliobbligazionari rappresentano il 30% del patri-monio totale, gli investimenti in azioni e instrumenti alternativi si collocano, rispettiva-mente, al 20% e al 25%, ricordando che la

CONTO ECONOMICO PER GRANDI AGGREGATI, 2008 e 2009Importi in euro Consuntivo 2008 Consuntivo 2009 Variazione %Proventi del servizio 733.816.043 758.175.954 3,3Costi del servizio - 356.420.520 - 375.985.647 5,5Proventi ed oneri finanziari, rettifiche divalore e partite straordinarie - 239.819.728 263.014.123 209,7Imposte dell’esercizio - 11.320.845 - 10.845.858 4,2Avanzo economico 126.254.950 634.356.572 402,4

STATO PATRIMONIALE PER GRANDI AGGREGATI, 2008 e 2009Importi in euro Consuntivo 2008 Consuntivo 2009 Variazione %Immobilizzazioni 2.677.519.084 2.802.423.944 4,7- Immobili 724.603.630 706.401.245 - 2,5- Titoli 1.934.000.691 2.066.236.827 6,6- Altro 16.714.762 29.765.672 59,2Attivo circolante 1.696.141.729 2.218.304.913 30,8- Titoli, liquidità e crediti verso banche 1.264.616.343 1.735.946.149 37,3- Altro 431.525.367 462.356.764 11,6Altre attività (Ratei e risconti) 21.348.155 15.694.765 - 26,5Totale attività 4.395.008.968 5.036.423.623 14,6Patrimonio netto 4.327.034.672 4.961.393.244 14,7Fondi e debiti 67.888.817 74.945.028 10,4Altre passività 85.479 85.351 - 0,2Totale passività 4.395.008.968 5.036.423.623 14,6

CONSISTENZA DEL PATRIMONIO INVESTITO E RENDIMENTO CONTABILE NETTO, 2008 e 2009

Importi in euro Consuntivo 2008 Consuntivo 2009 Composizione % Rendimento2009

TOTALE PATRIMONIO 3.914.037.206 4.508.586.221 100 6,60PATRIMONIO IMMOBILIARE 724.803.630 706.401.245 16 1,71PATRIMONIO MOBILIARE 3.189.233.576 3.802.184.976 84 7,61- Monetario 401.622.119 437.903.094 10 0,76- Obbligazionario 1.326.612.221 1.336.030.974 30 7,25- Azionario 593.575.905 920.935.470 20 22,09- Alternativi 665.223.331 1.107.315.436 25 1,75

classificazione contabile degli alternativi in-clude anche i fondi immobiliari e la compo-nente obbligazionaria degli strumenti hedge. Il rendimento netto contabile del patrimoniototale è stato pari a 6,60%, di questo la compo-nente mobiliare è pari a 7,61%, mentre quellaimmobiliare è pari a 1,71%.

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enza Lo scenario previdenziale

Impatto della crisi economicae finanziaria sui sistemipensionistici

In tutte le maggiori economie il crollo deimercati finanziari e dell’attività produttiva haavuto effetti fortemente negativi sull’occupa-zione e sui redditi, sui consumi e sugli investi-menti.Finora i pensionati hanno risentito in misurarelativa della crisi in virtù di redditi costanti,del tasso di inflazione basso e degli incrementidelle pensioni minime negli ultimi anni. Lepersone che sono in procinto di andare inpensione o che ci andranno nel prossimofuturo probabilmente non subiranno graviconseguenze negative. Ciò è dovuto principal-mente al fatto che il reddito dei pensionatideriva per lo più da sistemi pubblici che finan-ziano la spesa pensionistica con il metodo aripartizione e che sono, dunque, in grado dicontrastare le fluttuazioni cicliche di brevetermine.Tuttavia, le pensioni derivanti da regimi aripartizione si baseranno sempre di più suicontributi commisurati ai redditi pagati nel-l’arco di una vita (il cosiddetto “metodo con-tributivo”) e rivalutati in base all’andamentodel PIL e, se gli attuali trend economici edemografici rimarranno invariati, solo coloroche vantano una elevata anzianità contributi-va, e versamenti di contributi quasi ininterrot-ti, avranno diritto a pensioni socialmente ac-cettabili.Per quanto riguarda i regimi pensionistici chefinanziano la spesa con il metodo a “capitaliz-

zazione”, la recente crisi ne ha evidenziato lavulnerabilità rispetto alla volatilità dei mercatifinanziari, evidenziando così la necessità dipromuovere una gestione più prudente deirisparmi pensionistici.Rispetto agli altri Paesi, l’Italia non presentaparticolari criticità sotto il profilo della soste-nibilità finanziaria del sistema pensionisticonel lungo periodo, in quanto le riforme strut-turali attuate in passato, che entreranno aregime gradualmente (metodo contributivo),dovrebbero garantire la tenuta del sistema.

Il sistema delle Casse professionali

La crisi ha colpito pesantemente anche il set-tore delle piccole e medie imprese industrialie dell’edilizia, allargandosi poi ai servizi e, inmodo particolare, ai lavoratori autonomi ealla libera professione. L’attenzione dell’opi-nione pubblica si è così spostata sul mondodelle Casse professionali. Nel corso del 2009,sono apparsi sulla stampa specialistica articolie approfondimenti sulle singole Casse, condati e informazioni sulle dinamiche demogra-fiche di lungo periodo e sugli aspetti normati-vi e istituzionali a partire dalla privatizzazionedi metà anni Novanta.Il problema della sostenibilità è stato uno deiprincipali temi che ha animato il dibattito sulleCasse professionali. Tra la fine del 2009 e iprimi mesi del 2010 sono state approvate daiMinisteri vigilanti numerose riforme delleCasse professionali.La Cassa dei Veterinari, ad esempio, ha au-

mentato il contributo soggettivo (in 16 anni)dal 10% al 18%. Dal lato delle prestazioni èstata, invece, prevista una pensione unica eflessibile che consente di andare in pensionea un’età tra i 60 e i 68 anni, con almeno 35anni di contributi (nell’arco di otto anni).Sono, inoltre, stati introdotti dei coefficientidi riduzione della pensione per coloro chescelgono di andare in pensione prima dei 68anni.La Cassa Forense, invece, ha elevato il contri-buto soggettivo dal 12% al 13%; inoltre, gliiscritti sono tenuti a versare un contributoulteriore commisurato ad un’aliquota com-presa tra un minimo dell’1% e un massimodel 9%; questo contributo va a formare unaquota aggiuntiva di pensione, calcolata conmetodo contributivo. È previsto, inoltre, ilraddoppio dell’aliquota sul volume d’affariper il contributo integrativo dal 2% al 4%, perun periodo di 6 anni (dal 1° gennaio 2010 al31 dicembre 2015); dal lato delle prestazionisono stati resi più stringenti i requisiti diaccesso e le modalità di calcolo della pensio-ne. I requisiti minimi sono stati gradualmen-te aumentati da 65 a 70 anni e da 30 a 35 annidi anzianità di iscrizione; i coefficienti direndimento per il calcolo delle prestazionisono stati ridotti, nel rispetto del principiodel pro-rata. La riforma ha aumentato anchegli importi dei contributi soggettivi e integra-tivi minimi.Altre Casse di cui al d.lgs. 509/1994, come iCommercialisti e i Ragionieri, hanno approva-to riforme previdenziali strutturali che hannovisto il passaggio dal metodo di calcolo della

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prestazione di tipo “retributivo” a quello “con-tributivo”, con importanti benefici sul latodella sostenibilità ma con problemi in terminidi adeguatezza delle prestazioni, data la pre-senza di basse aliquote di contribuzione. L’au-mento al 4% del contributo integrativo dellaCassa dei Commercialisti, previsto inizialmen-te in scadenza a fine 2009, è stato rinnovatoper ulteriori due anni.Anche Inarcassa è intervenuta in profonditàsulla propria normativa previdenziale per mi-gliorare la sostenibilità di lungo periodo, va-rando, nei mesi di giugno e luglio del 2008,un’incisiva e articolata riforma. La Conferenzadei servizi del 18 novembre 2009 ha approva-to le modifiche deliberate dal Comitato Nazio-nale dei Delegati di Inarcassa e il successivo 5marzo 2010 è stato emanato il decreto inter-ministeriale.

Il sistema previdenzialedi Inarcassa

In base all’art. 6, comma 4, del Decreto Inter-ministeriale del 29/11/2007, gli “Enti sonotenuti a verificare annualmente che le risul-tanze del bilancio consuntivo siano in lineacon quelle tecnico-finanziarie, fornendo chia-rimenti sui motivi degli eventuali scostamen-ti registrati” . La tabella 1 riporta il confrontofra il Bilancio tecnico attuariale al 31/12/2006adeguato alle disposizioni del DI 29/11/2007(redatto dallo Studio Orrù & Associati con idati di consuntivo 2007, dove il 2008 è ilprimo anno di previsione) e il Bilancio con-suntivo 2009. Per poter effettuare il confron-to tra Bilancio tecnico e Bilancio consuntivo,è stato necessario, preventivamente, opera-re una riclassificazione/aggregazione dellevoci di conto economico, in modo tale dariprodurre il prospetto di sintesi – di pre-

sentazione dei risultati – adottato nel Bilan-cio tecnico.I dati di Bilancio consuntivo così riclassificatievidenziano anch’essi, quindi, due saldi rile-vanti:• il “Saldo Previdenziale”, costituito dalla dif-ferenza fra la sommatoria dei “Contributi sog-gettivi” (compresi gli arretrati, i riscatti e lericongiunzioni) e dei “Contributi integrativi”(inclusi gli arretrati) e le “Prestazioni pensio-nistiche” (compresi arretrati, trattamenti inte-grativi, rimborsi agli iscritti e ricongiunzionipassive);• il “Saldo Totale”, pari all’Avanzo Economi-co, ottenuto aggiungendo al Saldo Previden-ziale il “saldo non previdenziale”, ossia la

differenza fra tutte le altre entrate e tutte lealtre uscite del Conto Economico (diverse daquelle previdenziali).Il Bilancio tecnico “specifico” della Cassa èstato redatto tenendo conto di alcune basitecniche diverse e più aderenti alla realtàdella Cassa rispetto a quanto indicato dallaComunicazione Ministeriale del 23 Aprile2008. Per questo motivo, a seguire vienecommentato solo il confronto tra il Bilanciotecnico “specifico” e il Bilancio consuntivonell’anno 2009.Le ipotesi specifiche adottate nelle valutazio-ni riguardano l’andamento della numerositàdei contribuenti, lo sviluppo dei redditi e iltasso di rendimento del Patrimonio.

Tabella 1 - Risultanze del Bilancio tecnico 2006 e del bilancio○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○

consuntivo 2009 (valori in migliaia di euro)

Contr. soggettivi1 (A1) 481.595 468.558 471.311 +13.037 +10.284Contr. integrativi2 (A2) 199.217 205.106 205.576 -5.889 -6.359Rendimenti netti3 (B) 283.540 221.165 195.923 +62.375 +87.617Totale entrate (C=A1+A2+B) 964.352 894.829 872.810 +69.523 +91.542

Prestaz. pensionistiche4 (D1) 279.065 269.954 269.966 +9.111 +9.099Altre uscite5 (D2) 9.221 8.948 8.728 +273 +49Spese di gestione6 (D3) 41.707 40.690 40.690 +1.017 +1.017Totale uscite (E=D1+D2+D3) 329.993 319.593 319.384 +10.400 +10.609

Saldo previdenziale (A1+A2-D1) 401.747 403.710 406.921 -1.963 -5.174

Saldo totale (C-E) 634.359 575.237 553.426 +59.122 +80.933

Patrimonio a fine anno 4.961.393 5.308.503 5.268.385 -347.110 -306.992

(1) Compresi i Contributi arretrati, i Riscatti e le Ricongiunzioni. (2) Compresi i Contributi arretrati. (3) Calcolato comedifferenza tra Totale uscite + Saldo totale meno i Contributi. (4) Include gli Arretrati, i Trattamenti integrativi, i Rimborsiagli iscritti e le Ricongiunzioni passive. (5) Sussidi agli iscritti e Assistenza sanitaria, Promozione e sviluppo della professione.(6) Servizi diversi, Per godimento beni di terzi, Personale e Oneri diversi di gestione.

Voci

Anno 2009Variazioni

(in valore assoluto)rispetto al Bilancio cons. 2009Bilancio

consuntivo2009

Bilancio tecnico 2006

ipotesispecifiche

ipotesiministeriali

Bilanciotecnico

“specifico”

Bilanciotecnico

“standard”

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Confronto Bilancio consuntivo 2009 - Bi-lancio tecnico 2006:

ENTRATE:• I “Contributi soggettivi” risultano superioririspetto a quelli stimati nel Bilancio tecnico“specifico” di 13.037 mila euro.• Anche i “Contributi integrativi”, in aumentorispetto al 2008 per effetto del solo aumentodel numero dei professionisti dichiaranti (ilvolume d’affari rimane costante), restano infe-riori a quelli attesi (differenza negativa di5.889 mila euro rispetto al Bilancio tecnico).Considerando la totalità dei contributi (sog-gettivi e integrativi), le risultanze del bilancioconsuntivo risultano ancora superiori a quelleattese nel Bilancio tecnico per un ammontare

di circa 7 milioni di euro.• La voce “Rendimenti netti” registra un valo-re positivo di 283,5 milioni di euro; il risultatosi posiziona decisamente al di sopra delleprevisioni (per il 2009) del Bilancio tecnico2006, dopo il saldo negativo registrato dallastessa voce del bilancio consuntivo 2008, lega-to al crollo dei mercati finanziari.USCITE:Sul fronte delle uscite, le tre voci che compongo-no il Totale Uscite (“Prestazioni pensionistiche”,“Altre uscite” e “Spese di gestione”) risultanoleggermente superiori a quelle previste dal bilan-cio tecnico, fondamentalmente per il maggioronere delle spese previdenziali. La differenzapercentuale tra il totale delle uscite effettivamen-te realizzate e quelle previste è pari al 3,2%.

SALDI:La somma algebrica tra contributi soggettivi,integrativi e prestazioni pensionistiche a consun-tivo determina un “Saldo previdenziale” legger-mente inferiore in confronto al Bilancio tecnico.Al contrario, il “Saldo totale” (differenza tra Tota-le Entrate e Totale Uscite) assume un valoresuperiore a quello stimato nel Bilancio Tecnicoper un importo pari a circa 59,1 milioni di euro.Nonostante la considerevole crescita dei ren-dimenti finanziari registrati nel 2009, la diffe-renza tra il valore del patrimonio netto rileva-to nel bilancio consuntivo e quello atteso nelbilancio tecnico (sia “specifico” che “standard”)resta negativa a seguito della crisi finanziariadel 2008 che non ha consentito di realizzare lacrescita prevista del patrimonio.

•Municipio di Tomares,particolare esterno,Siviglia 1995-2004.

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Le caratteristiche evolutivedegli iscritti

Nel 2009 il numero totale degli iscritti adInarcassa ha continuato ad aumentare, ma peril sesto anno consecutivo a ritmi decrescenti.Parallelamente, ha rallentato anche la crescitadel numero totale di Ingegneri e Architettiiscritti al proprio Albo professionale.Il numero degli Architetti e degli Ingegneriiscritti agli Albi professionali è aumentato del2,9% rispetto al 2008, raggiungendo le 363.269unità (142.513 Architetti e 220.756 Ingegne-ri). Il tasso di crescita era stato pari al 3,4% nel2008, mentre la media del periodo 2000-2007si attesta al 5,7%. Diminuisce il numero diiscrizioni al netto delle cancellazioni che, dopoaver superato le 17 mila unità nel 2004, èprogressivamente diminuito fino a 10.165 nel2009. Il calo ha riguardato, seppure in mo-

Gli iscritti, le dinamiche redditualie la contribuzione

Figura 1 - Architetti e Ingegneri: modalità esercizio attività

○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○

lavorativa, 2009

Fonte: Inarcassa

menti temporali diversi, sia la componentemaschile sia quella femminile.Nel 2009, le distribuzioni degli iscritti ai ri-spettivi albi rispetto alle modalità di eserciziodell’attività lavorativa non hanno subito varia-zioni rilevanti rispetto al 2008 (cfr. Figura 1):il 56,1% degli Architetti e il 29% degli Ingegne-ri iscritti al rispettivo Albo è anche iscritto allaCassa (nel 2008 le percentuali erano, rispetti-vamente, pari al 56,1% e al 28,9%).A livello territoriale, continua a evidenziarsiuna maggior propensione ad esercitare inmodo esclusivo la libera professione nel Norddel Paese. Comprendendo anche i pensionaticontribuenti, al Nord il 64,8% degli Architettie il 32,9% degli Ingegneri risulta iscritto allaCassa; al Centro le percentuali scendono al57,8% e al 29,2%, mentre al Sud sono iscrittialla Cassa il 46,9% degli Architetti e il 28,8%degli Ingegneri iscritti all’Albo.

A fine 2009, i liberi professionisti iscritti adInarcassa hanno raggiunto le 149.101 unità.L’incremento degli iscritti, pari al 3,6%, èrisultato inferiore al dato del 2008 (4,1%) ealla media registrata nel periodo 2000-2007,pari al 6,9%. Trova conferma, quindi, la ten-denza ad un rallentamento nei tassi di crescita,dovuta ad una costante diminuzione, in termi-ni assoluti, delle iscrizioni al lordo e al nettodelle cancellazioni.Analizzando la distribuzione in base all’età èopportuno evidenziare che il 79,4% deineoiscritti del 2009 ha un’età inferiore o ugua-le ai 35 anni. L’età media di ingresso di coloroche si iscrivono per la prima volta (escludendola parte residuale relativa ai neoiscritti con etàsuperiore ai 35 anni) è pari a 30 anni e nonvaria in misura significativa in base al titolo e alsesso: l’età di ingresso è leggermente inferiore(di meno di mezzo anno) per le femminerispetto ai maschi. Negli ultimi 5 anni, l’etàmedia di ingresso dei giovani fino a 35 anni ècalata leggermente passando da 30,6 anni nel2004 a 29,9 nel 2009. Il consistente afflusso digiovani contribuisce a mantenere bassa l’etàmedia degli associati, che risulta di poco infe-riore ai 44 anni e mezzo (con un incrementodi circa mezzo anno nel 2009); essa costituisceperò un onere latente (e crescente) per gliequilibri finanziari della Cassa.Per quel che riguarda la composizione percen-tuale per fasce di età, il 44,6% degli Architettie quasi il 46,5% degli Ingegneri presentanoun’età inferiore o pari a 40 anni (cfr. fig. 2). Pergli Ingegneri, la percentuale più elevata sicolloca nella fascia di età 31-35 anni (19,1%),

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per gli Architetti in quella immediatamentesuccessiva, compresa fra 36 e 40 anni (23%).Nelle fasce di età più elevate gli iscrittievidenziano un trend via via decrescente finoai 65 anni. Rispetto al 2004, l’aumento dell’etàmedia della platea degli iscritti, passata da43,3 a 44,4 anni, si è tradotto in una marcatadiminuzione della percentuale degli iscrittinelle classi di età fra i 31 e i 35 anni, compen-sata dagli aumenti nelle classi di età superioriai 55 anni.

Le dinamiche reddituali

Gli effetti della crisi economica hanno iniziatoa riflettersi sui redditi dei professionistiiscritti ad Inarcassa già nel 2008. Il redditomedio è infatti diminuito, in termini nomi-nali, dell’1,5%, passando da 33.037 a 32.552euro, a fronte di una crescita, nell’annoprecedente, del 2,6%; in termini reali ilcalo è stato del 4,6%. Il monte redditicomplessivo dei professionisti iscritti adInarcassa è cresciuto del 2,3%, in termininominali; in termini reali è invece diminu-ito dello 0,9%.Il calo del reddito medio ha riguardato mag-

○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○

Figura 2 - Architetti e Ingegneri iscritti alla Cassa, 2009 giormente gli architetti (-3%), mentre per gliingegneri la diminuzione è stata più contenu-ta, appena lo 0,3%; il divario medio fra le duecategorie è dunque aumentato, raggiungendoi 13.800 euro .Anche il fatturato medio nel 2008 risulta dimi-nuito, di circa lo 0,3% rispetto al 2007 (il 3,4%in termini reali), dunque in misura inferiorerispetto al reddito medio. Di conseguenza, ilrapporto tra volume d’affari e reddito (fig. 3)è tornato a salire, dopo il marcato ribasso del2006 e la sostanziale stabilità del 2007.

○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○

Figura 3 - Reddito professionale e Volume d’affari IVA medi, 2000-2008

Fonte: Inarcassa

Figura 4 - Reddito professionale medio: distribuzione per età,

○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○

2000 e 2008

Fonte: Inarcassa

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La distribuzione del reddito medio 2008 peretà evidenzia un profilo crescente fino allaclasse di età 51-55 anni per gli Ingegneri e finoalla classe 61-65 anni per gli Architetti (cfr. fig.4). Per età fino a 30 anni, il reddito mediorisulta di importo piuttosto contenuto (12.867euro per gli Architetti e 16.768 euro per gliIngegneri), toccando un massimo di 62.374euro per gli Ingegneri e 44.774 euro per gliArchitetti. Per età superiori a quelle in cuiraggiunge il suo massimo, il reddito medioevidenzia un andamento in costante riduzio-ne per entrambe le categorie, fino ad arrivarea 37.944 euro e 30.487 euro per i professioni-sti con oltre 65 anni.Dall’analisi per fasce di reddito, emerge che il6% degli iscritti non ha presentato la dichiara-zione, poco più del 6% ha dichiarato un reddi-to pari a zero (in aumento rispetto al 5,1%dello scorso anno), il 24,3% ha dichiarato unreddito inferiore a 12.000 euro, il 40,6% haredditi compresi fra 12.001 e 40.350 euro, il29,5% fra 40.351 e gli 80.850 euro, il restante

7,8% ha dichiarato un reddito superiore agli80.850 euro (cfr. tab. 1).Sempre a livello di macro-aree, le zone piùcolpite dalla crisi risultano il Nord-Ovest e ilCentro, dove il reddito medio diminuisce,rispettivamente, del 2,1% e del 2,7%. Leg-germente inferiore è stata la riduzione delreddito medio nel Nord-Est, pari a -1,3%,con le eccezioni delle regioni Trentino eFriuli che hanno registrato variazioni posi-tive. Il reddito medio delle regioni del Sudè rimasto nel complesso invariato, mentrequello delle Isole è aumentato dello 0,8%(da segnalare gli ottimi risultati di Molise ePuglia con una variazione pari a circa il+4%; cfr. Figura 5).

Tabella 1 - Iscritti alla Cassa: distribuzione per classe età e di○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○

reddito, 20081 (importi in euro)

Reddito Fino a 30 31 - 40 41 - 50 51 - 60 61 - 65 Oltre 65 Totale Comp. %Totale

Non dichiarante 627 2.742 2.289 2.109 568 640 8.975 6,00 684 3.101 2.113 1.584 518 1.068 9.068 6,11-12.000 4.824 16.574 7.957 3.912 1.221 1.840 36.328 24,312.001-25.950 4.612 18.636 8.988 4.566 1.294 1.281 39.377 26,325.951-40.350 1.075 8.850 6.118 3.492 950 832 21.317 14,340.351-60.800 282 5.047 4.984 3.385 905 655 15.258 10,260.801-70.900 51 1.117 1.412 1.202 325 209 4.316 2,970.901-80.850 25 690 1.053 976 251 167 3.162 2,1Oltre 80.850 51 1.720 3.737 4.270 1.151 727 11.656 7,8Totale 12.231 58.477 38.651 25.496 7.183 7.419 149.457 100,0

Nota: Per il 2008, estrazioni dal DB istituzionale di fine febbraio 2010.Fonte: Inarcassa

Età

Nota: percentuale degli iscritti e del monte redditi, in parentesi, di ciascuna regione rispetto al totale corrispondente.(1) Iscritti a fine anno nel 2009. (2) Il reddito medio dei dichiaranti per l’anno 2008.Fonte: Inarcassa

○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○

Figura 5 - Distribuzione regionale degli Iscritti e dei Redditi

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La contribuzione

Nel 2009 i contributi complessivamenteaccertati – costituiti dai contributi soggettivie integrativi correnti e arretrati, dai contribu-ti di maternità e da quelli per le ricongiunzioniattive e i riscatti - sono stati 694.417.000euro, in aumento del 3,8% rispetto al 2008.All’aumento dei contributi correnti del 2009concorrono, per il 3,9%, i contributi sogget-tivi e, per il 6,5%, quelli integrativi versatidagli iscritti ad Inarcassa, dagli iscritti all’Al-bo titolari di partita IVA e dalle Società diIngegneria.All’interno dei contributi integrativi correnti,il contributo corrisposto dalle Società di Inge-gneria torna a crescere in misura rilevante,

pari al 11,6%; di conseguenza l’incidenza per-centuale sul totale dei contributi integrativicorrenti risulta pari al 20,3%, agli stessi livellidel 2007.Nel 2009, in una situazione di oramai stabiliz-zato allineamento con i dati dell’Anagrafe Tri-butaria (al momento è stato registrato l’anno2007, che è l’ultimo anno reso disponibiledall’Anagrafe Tributaria) sono state effettuateuna serie di operazioni in parallelo, con qual-che variante rispetto al precedente anno:a) aggiornamento contributivo e sanzionatorio(registrazione dei redditi mancanti, prescri-zione delle obbligazioni, eliminazione delleposte irrisorie);b) comunicazione a tutti gli interessati delledifformità tra quanto dichiarato all’Associazio-

ne e agli Uffici finanziari relativamente agliesercizi 2004-2007;c) notifica delle iscrizioni d’ufficio, con appli-cazione delle sanzioni ai sensi dello Statutodell’Associazione; questa attività si è basatasull’analisi relativa ai professionisti che, noniscritti all’Associazione, sono risultati in pos-sesso di partita IVA, di iscrizione all’Albo pro-fessionale e, nell’ambito delle annualità nonprescritte, di redditi professionali e volumi diaffari non dichiarati all’Associazione. Alla pla-tea, pari a 600 professionisti circa, è statainviata una comunicazione di conferma dipossesso dei requisiti e per circa 350 si èproceduto alla iscrizione d’ufficio, stante ilmancato riscontro alla comunicazione.

La gestione dei crediti contributivi

L’attività di recupero crediti è proseguita nel2009 con l’inserimento di una seconda societàdi esazione, a fronte della procedura di gararesasi necessaria per la scadenza contrattualeintervenuta con il precedente fornitore.Le azioni che si sono concretizzate nel corsodell’anno possono essere sinteticamente rias-sunte in:a) N. 16.004 comunicazioni di avvio in “pre-esazione” attinenti allo scaduto maturato allafine dell’anno precedente;b) N. 167 comunicazioni di avvio in “pre-legale” attinenti a precedenti attività di recu-pero, che non hanno generato pagamenti pergli anni antecedenti il 2009;c) N. 20.958 affidamenti alle società di esazio-ne;d) Azione “push” sui crediti tramite sollecitodel call center, che ha riguardato circa 12.500posizioni ed ha generato come differenza sul-lo scaduto “ante” e “post” azione di recupero,una riduzione di 9,5 ml. di euro.

•Progetto per la nuova sededella Direzione urbanistica municipale,vista del percorso centrale,Siviglia 2007.

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Le pensioni

A fine 2009 sono state erogate, al netto deitrattamenti integrativi, 14.755 pensioni. L’au-mento dell’ 11,8% rispetto alle 13.196 pen-sioni dell’anno precedente è dovuto alla cre-scita delle pensioni di anzianità (+27,9%),di invalidità (+9,4%) ma, soprattutto, al for-te aumento delle pensioni da totalizzazione(+90,4%) e delle pensioni contributive(+256,9%). Queste ultime due tipologie dipensione presentano tassi di crescita estre-mamente elevati a causa della loro recenteintroduzione; nel caso poi delle prestazionicontributive, va ricordato che, da luglio 2008,non è più prevista la restituzione dei contri-buti per tutti coloro i quali abbiano compiu-to 65 anni e non siano in possesso dei trentaanni di anzianità previdenziale necessariaper la pensione di vecchiaia retributiva.Nel periodo 2006-2009, le pensioni di anziani-tà sono cresciute a ritmi più sostenuti (+24,5%nel 2007, +24,7% nel 2008, +27,9% nel2009) rispetto alle pensioni di vecchiaia(+1,5% nel 2007, +3,1% nel 2008, +3% nel2009).Nel 2009 sono state erogate 1.173 prestazio-ni previdenziali contributive di vecchiaia e 19di reversibilità; le 297 prestazioni da totaliz-zazione si dividono in 27 totalizzazioni attive(prestazioni erogate da Inarcassa come Enteprincipale), 4 totalizzazioni passive (erogateda altri Enti, cui Inarcassa trasferisce la quotadi propria competenza), 264 in base al D.L.42 del 2006 (pagate direttamente dall’INPSper l’intero importo di pensione e che suc-

La gestione previdenziale e assistenziale

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Tabella 1 - Numero di pensioni per tipologia a fine anno, 2006-2009

Tipologia 2006 2007 2008 2009Var. % Var. % Nuove Cessaz.2007 2008 pensioni

Vecchiaia 6.167 6.258 6.455 3,1 6.648 3,0 456 263Anzianità 367 457 570 24,7 729 27,9 163 4Invalidità 394 455 552 21,3 604 9,4 123 71Inabilità 113 114 123 7,9 140 13,8 36 19Superstiti 1.704 1.726 1.792 3,8 1.836 2,5 93 49Reversibilità 3.013 3.076 3.214 4,5 3.309 3,0 246 151SUB TOTALE 11.758 12.086 12.706 5,1 13.266 4,4 1.117 557Totalizzazioni 13 29 156 437,99 297 90,4 149 8Contributive 5 131 334 155 1.192 256,9 868 10TOTALE 11.776 12.246 13.196 7,8 14.755 11,8 2.134 575Fonte: Inarcassa

cessivamente richiede il rimborso delle quo-te di competenza ai vari Enti previdenziali) e2 totalizzazioni europee.Il numero dei pensionati contribuenti (colo-

ro che continuano l’esercizio della professio-ne dopo il pensionamento) è stato, a fine2009, di 5.084 professionisti (35% del totalepensionati), con una crescita, rispetto all’an-

Figura 1 - Onere medio delle pensioni di vecchiaia e anzianità,

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2006-2009

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no precedente, del 22%.I trattamenti integrativi, che costituiscono unfenomeno in progressivo esaurimento, sonostati 2.084, in riduzione del 4,2% rispetto ai2.176 del 2008; essi hanno rappresentato il14% del totale delle pensioni, con onere infe-riore allo 0,25% degli oneri complessivi.L’onere medio delle pensioni di anzianità èsuperiore a quello delle pensioni di vecchiaiacon riguardo sia allo stock di pensioni sia allenuove liquidate (cfr. fig. 1); nel 2009, l’oneremedio delle pensioni di vecchiaia (dati distock) è stato pari a 26.826 contro 31.524 dellepensioni di anzianità.Alla dinamica della spesa pensionistica ha con-tribuito l’incremento della numerosità deipensionati (+11,8%) e, in misura ridotta, lacrescita dell’onere medio (+0,6%). La dina-mica dell’importo medio è influenzata positi-vamente dall’adeguamento delle pensioni al-l’indice ISTAT dei prezzi al consumo (nellamisura del 3,2% per la rivalutazione di tutte lepensioni dell’anno precedente) e dal tasso diattività dei titolari di pensione di vecchiaiache, continuando l’esercizio della libera pro-fessione, maturano il diritto al supplementodi pensione. L’importo medio, però, è ancheinfluenzato in misura negativa dal maggiorpeso assunto dalle totalizzazioni e dalle pre-

stazioni contributive che risultano di importodecisamente più modesto; al netto di totaliz-zazioni e prestazioni contributive, l’oneremedio è aumentato del 5,7%.Con riferimento alla composizione percen-tuale della spesa complessiva per le pensioni,l’onere delle prestazioni di vecchiaia, che nu-mericamente hanno rappresentato nel 2009 il45% dei beneficiari totali, è del 66,4%, mentrequello delle pensioni di anzianità, pur rap-presentando il 5% dei beneficiari, incide perl’8,6% sulla spesa totale (cfr. fig. 2). La quotadei titolari delle pensioni di reversibilità e aisuperstiti, pari al 35%, ha assorbito una quotadecisamente inferiore (19%) dell’onere perpensioni. La composizione interna evidenziadelle differenze rispetto al 2008 soprattuttoper quanto riguarda la numerosità delle pen-sioni per effetto dell’incremento registrato siadalle prestazioni previdenziali contributive,sia dalle totalizzazioni.Il flusso dei nuovi pensionati è risultato di2.134 unità, un aumento del 47,9% rispettoalle 1.443 unità del 2008 e del 110% rispettoalle 1.006 unità del 2007. Tale dinamica di-pende in larga misura dal forte incrementodelle prestazioni contributive aumentate del327,6% rispetto al 2008. Si tratta, tuttavia, diprestazioni di importo modesto il cui onere

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Figura 2 - Numero e onere delle pensioni per tipologia, 2009

totale rappresenta circa il 12% della spesacomplessiva per i nuovi pensionati. Al netto diqueste due tipologie il flusso di nuovi pensio-nati è pressoché stabile (+0,4%).Il 21,4% delle pensioni liquidate nel 2009 èrappresentato da pensioni di vecchiaia e il7,6% da quelle di anzianità; le pensioni diinvalidità e inabilità coprono il 7,5%, quelle direversibilità e ai superstiti il 15,9%; il 47,7% ècostituito dalle pensioni da totalizzazione econtributive.

Le restituzioni e le ricongiunzionipassive

Nel 2009 l’onere relativo alla restituzione deicontributi è stato di 608.000 euro, in fortissi-ma riduzione (–94,2%) rispetto ai 10.518.000euro del 2008. I professionisti interessati sonostati 254, in riduzione (-63%) rispetto ai 669del 2008. Il fenomeno è in calo in quanto, daluglio 2008, l’istituto della restituzione deicontributi è stato sostituito con la pensione ditipo contributivo. I versamenti effettuati atitolo di ricongiunzioni passive, a favore dialtri Enti previdenziali, sono stati pari a 874.000euro, in aumento del 3,6% rispetto al 2008(844.000 euro).

Le indennità di maternità

Nel corso del 2009 sono state erogate 2.257indennità di maternità per una spesa di 13,80milioni di euro, facendo registrare una cresci-ta del 7,5% rispetto all’anno precedente. Nel2010, dopo l’approvazione del Consuntivo2009, sarà richiesto al Ministero del Lavoro unimporto pari a 4,15 milioni di euro a titolo dirimborso ex art 78 D.Lgs 151 del 26 marzo2001.

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L’importo medio delle indennità corrisposte èrisultato di 6.000 euro in linea con quelloerogato alle beneficiarie del 2008. L’indennitàminima riconosciuta per l’anno 2009 è statapari a 4.523 euro. Il numero delle aventidiritto che hanno percepito un’indennità parial minimo sono state 1.280 e rappresentano il40% delle beneficiarie; di quest’ultime 375hanno presentato reddito pari a zero.

L’assistenza e i servizi agli associati

Mutui e SussidiLe istanze di mutuo ammesse da Inarcassa nel2009 sono risultate 910 (683 nel 2008) per unimporto complessivo autorizzato di127.193.000 euro. I mutui, effettivamente ero-gati da parte della Banca convenzionata nelperiodo gennaio-luglio 2009, sono stati 241per un importo complessivo di 33.262.000euro (circa il 48% di quelli iniziali ammessi).I 910 mutui ammessi da Inarcassa sono cosìsuddivisi: 473 prime abitazioni, 147 studi, 289studi-abitazione e 1 Sede Ordine Professiona-le, 546 a tasso fisso e 364 a tasso variabile.Nel 2009, i sussidi erogati sono stati 37, perun ammontare complessivo di 193.000 euroe un importo medio di 5.217 euro, in luogodei 26 sussidi del 2008 e del relativo ammon-tare di 157.100 euro. I sussidi sono statierogati principalmente a favore di categoriedeboli: la categoria dei pensionati ha rappre-sentato il 32,43% delle richieste totali (12 su37); seguono quella dei coniugi superstiti (6sussidi) e quella degli ultra-ottantenni (5sussidi). A seguito del disastro ferroviario diViareggio, sono state soddisfatte 4 istanze (€5.000,00 ciascuna). L’età media dei benefi-ciari è stata di circa 52 anni, in diminuzionerispetto ai 55 anni del 2008 ed in aumentorispetto ai 45 del 2007.

•Museo dell’Iluminismo,particolare interno,Valencia 1997-2001.

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Che la specializzazione oggi sia la chiave diaccesso alla professione è cosa ormai nota atutti i professionisti; la complessità dellanostra attività di architetti e ingegneri perprogredire richiede una ricerca costante diinnovazione e specializzazione. Difficile direse questo comporta solo vantaggi o anchedegli svantaggi. Di certo rinunciarvi è impos-sibile. Un vecchio insegnante del corso dicostruzioni di macchine parlando delle spe-cializzazioni paragonava l’università Italianaa quella statunitense e diceva scherzando“Noi, con la nostra preparazione affrontia-mo tantissimi argomenti senza addentrarcitroppo in nessuno, gli americani (gli statu-nitensi n.d.r.) si cimentano in poche mate-rie ma lo fanno approfondendo ogni aspet-to e particolare. Alla fine il risultato noncambierà: noi sapremo niente su tutto eloro tutto su niente”Nel panorama dei corsi di specializzazioneche molti Enti ed Atenei offrono, uno partico-larmente interessante è istituito dal PONTIFI-CIO ATENEO S. ANSELMO, Pontificio IstitutoLiturgico con sede in Roma, che propone ilcorso di Architettura e arti per la liturgia.Come riferisce il responsabile del corso Arch.Gabriele Orlando, questo corso, proprio per-ché organizzato da un Pontificio Istituto Li-turgico, non può e non vuole rifinire o am-pliare la preparazione architettonica o arti-stica (di per sé considerata necessaria ma giàacquisita), ovvero insegnare “come si fa” unachiesa. Le scelte progettuali discendono dal-la genialità unica ed irripetibile di ciascuno,verso la quale qualsiasi scuola può solo ope-

Architettura e arti per la liturgiadi Tiziano Suffredini

rare uno sviluppo, non certo una creazione.L’attenzione del corso è invece rivolta alcomprendere che “cos’è” una chiesa, ovverocome si struttura simbolicamente e funzio-nalmente un edificio cultuale. Si tratta di un“cos’è” esplicitato da una costituzione eccle-siologica e, a differenza del “come si fa”, nonè sottoposto ad alcuna libertà progettuale,tantomeno liturgica.Di conseguenza, il Pontificio Istituto Liturgi-co del “Sant’Anselmo” si pone l’obiettivo difornire ai progettisti una puntuale qualifica-zione in ambito liturgico, al servizio del qua-le l’architettura e le arti pongono la lorostrumentazione, e non viceversa; in tal sen-so, quel “per” contenuto nel titolo diventaquanto mai emblematico.Proprio a seguito di queste premesse posso-no accedere al Corso:• i laureati in Architettura;• i diplomati delle Accademie di Belle Arti;• i laureati in Ingegneria ad indirizzo archi-tettonico;• i laureati di altre facoltà o Scuole, ma soloprevia valutazione e autorizzazione del Re-sponsabile del Corso;• i religiosi e laici che ricoprono (o intendo-no ricoprire) incarichi istituzionali di consu-lenza e committenza per la progettazione dichiese.La didattica è strutturata in un biennio, le cuidue annualità non sono propedeutiche.Ogni annualità si compone di otto moduli,per un totale di 72 ore accademiche distribu-ite in 18 giorni di lezioni.In particolare, si ha:

• un anno dedicato alle tematiche archi-tettoniche, quali PROGRAMMA ICONICO,(12 ore), I LUOGHI DELLA CELEBRAZIONE(12 ore), IL LUOGO DI CULTO NELLA BIB-BIA (12 ore), IL CONCILIO NICENO II (4ore), IL CONCILIO VATICANO II (8 ore),ARCHITETTURA PER LA LITURGIA (12 ore),CHIESA MISTERO E CHIESA EDIFICIO (8ore), NORMATIVA CANONICA (4 ore);• un anno dedicato alle tematiche artisti-che, quali ANICONISMO E ICONISMO NEL-LA BIBBIA (12 ore), LITURGIA ED ESTETICA(8 ore), SPAZIO, MUSICA E LITURGIA (8 ore),SCULTURA DEI LUOGHI CELEBRATIVI (12ore), PROGRAMMI ICONOGRAFICI MONU-MENTALI (12 ore), MOSAICO E ARCHITET-TURA (12 ore), LUCE E SPAZIO LITURGICO -LE VETRATE (8 ore), VISITA GUIDATA (4 ore).Le lezioni si svolgono presso il Pontificio Ate-neo “S. Anselmo”, piazza Cavalieri di Malta n.5, Roma, al giovedì con orario 15,30 – 18,50.Oltre che all’intero biennio, è possibile iscri-versi anche ad una sola annualità o ad unsingolo modulo e di conseguenza ai parteci-panti saranno rilasciati dal Pontificio IstitutoLiturgico:– l’attestato di frequenza per un singolomodulo;– l’attestato di frequenza per ciascuna an-nualità;– il diploma di qualificazione per l’interobiennio.Il programma e gli orari delle lezioni, cosìcome le modalità di iscrizione, sono espostenella scheda “norme–titoli” consultabile ininternet sul sito www.santanselmo.org.

Una specializzazione cheguarda molto in alto

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e Incarichi sottosogliadi Gianfranco Carcione

Accade frequentemente che le committentiricorrano all’istituzione di elenchi di profes-sionisti per l’affidamento di servizi di architet-tura ed ingegneria di importo inferiore adeuro 100.000 la cui ratio è rintracciabile negliartt. 57, 6° co. e 91, 2° co. del codice deicontratti pubblici, che impone alle stazioniappaltanti di individuare almeno cinque ope-ratori economici sulla base di informazionidesunte dal mercato, nel rispetto dei principidi trasparenza, concorrenza, rotazione. Glioperatori economici selezionati vengono con-temporaneamente invitati a presentare le of-ferte oggetto della negoziazione, con letteracontenente gli elementi essenziali della pre-stazione richiesta. La stazione appaltante sce-glie l’operatore economico che ha offerto lecondizioni più vantaggiose, previa verifica delpossesso dei requisiti di qualificazione.Il Ministero delle Infrastrutture, con propriacircolare n° 2473 del 16.11.2007, ha sollecita-to l’istituzione di specifici elenchi di professio-nisti, offrendo una serie di indicazioni proce-durali e interpretative, al fine di assicurareuniformità ed omogeneità di comportamenti,utili ad individuare un modello operativo a cuile stazioni appaltanti debbano fare riferimen-to. Dette modalità operative devono unifor-marsi ai principi di non discriminazione, pari-tà di trattamento, proporzionalità, trasparen-za e rotazione.Il principio di non discriminazione implica ildivieto di considerare condizione essenzialeoppure preferenziale l’appartenenza a parti-colari Paesi dell’Unione Europea, a particolariregioni italiane, a particolari province, a parti-

colari comuni, oppure la sussistenza di parti-colari condizioni (vedi in certi casi la richiestadi possesso della certificazione di qualità rela-tiva all’attività esercitata), oppure il possessodi particolari elementi che comportino l’esclu-sione di soggetti comunque abilitati a svolgerenei paesi dell’Unione Europea prestazioniprofessionali in materia tecnica. Sarebbe con-trario a detto principio, ad esempio, favorirecoloro che svolgono l’attività nello stessoambito territoriale in cui sono richieste leprestazioni.Il principio di parità di trattamento attiene allavalutazione delle offerte e comporta l’utilizzoper tutti di medesimi criteri selettivi.Il principio di proporzionalità consiste nel-l’obbligo di considerare condizione essenzia-le il possesso di adeguata esperienza, profes-sionalità ed organizzazione rispetto al conte-nuto, all’entità ed alla complessità dell’incari-co da conferire.

Il principio di trasparenza attiene alla gestioneamministrativa delle procedure di iscrizioneall’Albo dei professionisti e di gara, che devo-no essere visibili a tutti, attraverso la pubblici-tà degli atti.Il principio di rotazione implica il divieto diconferire l’incarico a soggetti prima che sianodecorsi 12 mesi dalla data di affidamento di unprecedente incarico. Nel caso di incarico didirezione dei lavori oppure di coordinatoredella sicurezza in fase di esecuzione che abbiauna durata superiore a 12 mesi, è vietatoconferire ulteriori incarichi prima della con-clusione dello stesso.Nell’avviso di istituzione degli elenchi, le Sta-zioni Appaltanti, sulla base delle elencazionicontenute nella tariffa professionale, hannol’obbligo di indicare in maniera chiara edinequivocabile le classi e le categorie dei ser-vizi, nonché le fasce di importo in cui si inten-de suddividere l’elenco.

•Progetto per il Museo delle Collezioni Reali,modello, Madrid 2002.

Parità di trattamento,proporzionalità e trasparenzanell’affidamento dei servizi diarchitettura ed ingegneria diimporto inferioread euro 100.000

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La stessa richiesta di curricula non può chelimitarsi ad un requisito minimo, quale lasomma di tutti i lavori suddivisi per ciascunadelle classi e attività in cui è ripartito l’elenco,senza con questo assegnare al siffatto albo unprofilo di graduatoria di merito, attribuendoad esso un puro profilo di elencazione disoggetti che hanno manifestato interesse adessere invitati a partecipare alla proceduranegoziata.È utile sottolineare che gli stessi elenchi sonosottoposti ad aggiornamento con cadenzaannuale, così come stabilito dalla stessa Circo-lare Ministeriale sopra richiamata.Le Stazioni Appaltanti, nel rispetto dei princi-pi sopra enunciati, potranno individuare isoggetti da invitare alle gare per l’affidamentodei servizi di architettura ed ingegneria di

importo inferiore ad euro 100.00,00 tra quelliiscritti nel proprio elenco dei professionisti.La lettera di invito dovrà contenere in manierachiara ed inequivocabile:• la descrizione sintetica dell’intervento daprogettare o dirigere;• l’importo presunto delle opere e dei lavori,suddiviso nelle classi e categorie (in base al-l’elencazione di cui all’art. 14 della legge 143/49 - Tariffa Professionale e s.m.) cui si riferiscel’incarico;• l’importo massimo del servizio da affidare;• il criterio di aggiudicazione, che per i servizidi ingegneria ed architettura è di norma quel-lo dell’offerta economicamente più vantag-giosa, in quanto rappresenta il metodo piùidoneo a garantire una corretta stima dellaqualità delle prestazioni offerte;

•Edificio per case popolari,veduta, Rota 1996-2004.

• il tempo in cui deve essere svolta la presta-zione;• il termine per la ricezione delle offerte chenon può essere inferiore a 15 giorni dalla datadi invio dell’invito;• indirizzo e modalità di spedizione delleofferte.L’aggiudicazione mediante il criterio del prez-zo più basso dovrebbe essere applicata solo incaso di semplicità e ripetitività delle prestazio-ni da svolgere. Gli elementi tipici di valutazio-ne dell’offerta economicamente più vantag-giosa, a cui le stazioni appaltanti possono fareriferimento, sono:a) Caratteristiche metodologiche dell’offer-ta, valutate attraverso l’esame di una relazionetecnica illustrativa delle modalità con cui sa-ranno svolte le prestazioni oggetto dell’incari-co, con riferimento alle problematiche speci-fiche connesse al servizio in affidamento ed alsuo ambiente di svolgimento.b) Organizzazione del Lavoro con particola-re riferimento alla composizione del gruppopreposto allo svolgimento del servizio.c) Offerta economica valutata sulla base diun ribasso percentuale unico.d) Offerta sui tempi di esecuzione del servi-zio, valutata sulla base di una riduzione per-centuale da applicarsi al tempo fissato dalbando per l’espletamento dell’incarico.Non possono essere oggetto di valutazione,invece, l’esperienza, le referenze, i lavori giàrealizzati e le risorse disponibili che sono utiliz-zabili, esclusivamente, quali criteri di selezione.Da quanto sopra sottolineato emerge in ma-niera inequivocabile che gli “elenchi” predi-sposti dalle Stazioni Appaltanti sono finalizza-ti alla sola individuazione dei soggetti da invi-tare a partecipare alla procedura negoziata enon potranno assolutamente essere utilizzatiper individuare soggetti a cui affidare “diretta-mente” i servizi di architettura e di ingegneria.

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Non solo previdenza …Una panoramica sulle attività assistenzialiche Inarcassa fornisce ai propri associatidi Tiziano Suffredini

“Inarcassa, ai sensi dell’art. 38 della Costituzione della Repub-blica Italiana, provvede ai compiti di previdenza ed assistenzaa favore degli iscritti e degli ulteriori destinatari, individuatidalle norme del presente statuto … “ queste le parole del primocomma dell’articolo 3 dello statuto, quello, fondamentale, cheprecisa lo scopo per cui la nostra cassa di previdenza e assistenzaè stata istituita oltre 50 anni fa.Per assolvere a quanto previsto dallo statuto, Inarcassa affianca alcompito istituzionale della previdenza, un’importante attività diassistenza mirata alla sicurezza sociale degli associati e allosviluppo della professione che si concretizza in servizi per gliiscritti fruibili dal momento stesso dell’iscrizione o che richiedo-no un’anzianità minima di appena due o tre anni.Nel seguito saranno esaminate le attività assistenziali che Inarcas-sa è tenuta a svolgere in quanto stabilito da leggi vigenti e quelleche invece svolge per disposizione del Comitato Nazionale deiDelegati. Verranno infine elencate e descritte le attività di promo-zione e sviluppo dell’esercizio della libera professione.

Indennità di maternità

Inarcassa è tenuta alla corresponsione dell’indennità di materni-tà ai sensi del decreto legislativo n. 151 del 26/03/2001 e succes-sive modificazioni.La legge riconosce a ciascuna libera professionista iscritta adInarcassa il diritto ad una indennità di maternità per i due mesiantecedenti e per i tre mesi successivi alla data del parto.Se l’iscrizione è inferiore ai cinque mesi del periodo indennizza-bile, l’indennità viene riconosciuta in misura frazionata in base aigiorni di iscrizione maturati nel periodo oggetto di tutela.L’oggetto della tutela viene individuato nella norma come segue:• Per gravidanza e puerperioLa tutela si estende ad un periodo di cinque mesi che comprendei due mesi precedenti la data del parto e i tre mesi successivi alla

nascita del bambino.• Per adozione o affidamentoLa tutela si estende ad un periodo di cinque mesi che comprendei due mesi precedenti la data di effettivo ingresso del bambino infamiglia e i tre mesi successivi. L’ingresso del bambino in famigliaè tutelato sia in caso di affidamento preadottivo che provvisorio.L’indennità spetta a condizione che il bambino non abbia supe-rato i sei anni di età, oppure i diciotto anni se di nazionalitàstraniera (Sentenza Corte Costituzionale n. 371 del 23/12/2003).• Per aborto spontaneo o terapeuticoLa tutela è garantita integralmente nel caso di aborto verificatosidopo il compimento del sesto mese di gravidanza (pari alla 26a

settimana di gestazione). È invece limitata ad un quinto nel casoche avvenga non prima del 61° giorno dalla data di inizio digravidanza ed entro il 25a settimana e 6 giorni di gestazione.La domanda per ottenere l’indennità, redatta in carta semplice,deve essere inoltrata a mezzo di raccomandata con ricevuta diritorno:• nel caso di maternità, dopo il compimento del sesto mese digravidanza e comunque entro il termine perentorio di 180 giornidalla data del parto;• nel caso di adozione, affidamento preadottivo o provvisorio,dopo la data dell’effettivo ingresso del bambino in famiglia edentro il termine perentorio di 180 giorni dalla data di ingresso delbambino;• nel caso di aborto spontaneo o terapeutico, entro il termineperentorio di 180 giorni dalla data dell’interruzione della gravi-danza.L’indennità di maternità è pari ai cinque dodicesimi dell’80% delreddito professionale percepito e denunciato ai fini IRPEF dallaprofessionista iscritta nel secondo anno anteriore a quello del-l’evento.Se ad esempio l’evento avviene nell’anno 2010, il reddito daprendere in esame per il calcolo dell’indennità è quello dichiara-

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to ai fini IRPEF nell’anno 2009 per l’anno 2008.Se il reddito è uguale a 100, l’indennità di maternità sarà pari a100x80/100x5/12=33,33.L’indennità di maternità corrisposta ha un minimo ed un massimodeterminati annualmente in funzione degli indici Istat. Per l’anno2010 l’indennità minima è stata fissata in euro 4.554,00 mentrel’indennità massima, stabilità dalla legge n. 289 del 15/10/2003 eaggiornata dai soliti indici è pari a euro 22.770,00Qualora il periodo di iscrizione copra solo parzialmente i cinquemesi previsti, l’importo dell’indennità viene calcolato in misuraproporzionale, rapportando il numero dei giorni relativi all’effet-tivo periodo di iscrizione e contribuzione ai cinque mesi e trasfor-mati in giorni, previsti dalla norma. La riduzione viene effettuataeventualmente anche sull’importo minimo.La scelta del sistema con cui ricevere il pagamento dell’indennitàdeve essere comunicata per iscritto. Sono previsti, in alternativa,due diversi tipi di pagamento:• assegno circolare non trasferibile;• accredito su conto corrente bancario o postale, intestato (oquantomeno cointestato) alla professionista; in tal caso, occorreindicare l’istituto di credito, l’esatto numero di c/c, le coordinatebancarie ABI e CAB, il codice CIN e il codice IBAN, il numerodell’agenzia con l’indirizzo completo.La Cassa provvede ad inviare apposita certificazione attestantel’importo lordo erogato e la ritenuta di acconto eseguita.Attenzione!L’erogazione dell’indennità di maternità non ha una equivalenteindennità di paternità riservata ai colleghi maschi. Inoltre è subor-dinata alla regolarità contributiva della professionista e quindiall’integrale versamento dei contributi dovuti e delle eventualisanzioni connesse.

Assistenza sanitaria

Inarcassa, tramite una compagnia di assicurazioni selezionatamediante apposita gara, garantisce gratuitamente ai propri iscrittie pensionati – anche se residenti all’estero – una polizza sanitariadi base denominata “Grandi Interventi e Gravi Eventi Morbosi”.Tale polizza può essere estesa, facoltativamente e a spese dell’in-teressato, anche a favore del proprio nucleo familiare.Attualmente la polizza è operante presso la società “CattolicaAssicurazioni”L’assicurazione è prestata per il ricovero in Istituti di Cura, pubblici

o privati, determinato dalla necessità di un Grande Interventoo un Grave Evento Morboso, intendonsi per tali quelli compresinegli appositi elenchi allegati.La somma assicurata è pari a 500.000,00 euro per ciascunAssicurato per anno e, nel caso di estensione della coperturaassicurativa a favore dei familiari dell’iscritto, per ciascun nu-cleo familiare e per anno, compreso l’assicurato.

A) In caso di ricoveri per grandi interventi (le casistiche sonoriportate nell’elenco A allegato alla polizza) le condizioni con-trattuali prevedono la garanzia delle spese per:a) onorari del chirurgo, dell’aiuto, dell’assistente, dell’aneste-sista e di ogni altro soggetto partecipante all’intervento;b) diritti di sala operatoria e materiale di intervento, ivi compre-si i trattamenti terapeutici erogati e gli apparecchi protesiciapplicati durante l’intervento;c) assistenza medica ed infermieristica, cure, accertamentidiagnostici, trattamenti fisioterapici e rieducativi, medicinali edesami, purché relativi al periodo di ricovero ed alla patologiache comporta il ricovero;d) rette di degenza;e) spese sostenute per visite specialistiche ed accertamentidiagnostici effettuati nei 120 giorni precedenti il ricovero e adesso correlati nonché quelle sostenute nei 120 giorni successivialla cessazione del ricovero per prestazioni sanitarie, trattamen-ti fisioterapici e/o rieducativi, esami, medicinali, prestazionimediche, chirurgiche ed infermieristiche ambulatoriali, terapieradianti e chemioterapiche, cure termali (escluse le spesealberghiere), purché correlati al ricovero. In tale ambito siintendono compresi i ricoveri per cure, accertamenti ed inter-venti preparatori all’intervento principale assicurato o da que-sto resi necessari e comunque ad esso connessi. Sono compresigli interventi tesi alla ricostruzione della mammella solo aseguito di asportazione di tumori. In caso di trapianto sonocoperte le spese sanitarie relative al donatore sostenute duran-te il ricovero per accertamenti diagnostici, intervento di espian-to, assistenza medica ed infermieristica, cure e medicinalinonché le spese di trasporto dell’organo. Vengono compresi,inoltre, in aggiunta al ricovero principale anche i ricoveri(tipizzazione) e le prestazioni sanitarie extra-ricovero necessa-rie a predisporre l’organismo ricevente all’intervento di tra-pianto. Vengono, infine, garantite tutte le prestazioni sanitariesuccessive al trapianto nel limite di 180 giorni purché inerenti

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all’intervento effettuato;f) rette di vitto e pernottamento dell’accompagnatore in Istitutodi cura o, in caso di indisponibilità ospedaliera, in strutturaalberghiera, fino al limite di euro 110,00 al giorno per unperiodo massimo di 30 giorni;g) spese di assistenza infermieristica individuale fino ad unimporto di euro 2.600,00 massimo per anno;h) spese di trasporto dell’Assicurato e dell’accompagnatore alloe dall’Istituto di cura e quelle da un Istituto di Cura all’altro finoad un importo massimo di euro 2.600,00 per ricoveri in Statidella UE e nel resto del mondo;i) spese relative all’acquisto, noleggio, manutenzione e ripara-zione di apparecchi protesici, terapeutici e sanitari compresecarrozzelle ortopediche fino a concorrenza di un importomassimo di euro 5.200,00 per persona e nucleo familiare,purché conseguenti a sinistro risarcibile a termini di polizzaverificatosi durante la validità della polizza stessa;j) spese funerarie e di rimpatrio della salma fino a concorrenzadi un importo massimo di euro 5.200,00 in caso di decessoall’estero conseguente a sinistro risarcibile a termini di polizza.

B1) In caso di Gravi Eventi Morbosi (le casistiche interessatesono riportate nell’elenco B allegato alla polizza) che necessiti-no di ricovero senza intervento chirurgico o di trattamentomedico domiciliare, le condizioni contrattuali prevedono lagaranzia per le spese per:a) rette di degenza;b) assistenza medica ed infermieristica, cure, accertamentidiagnostici, trattamenti fisioterapici e rieducativi, medicinali edesami effettuati durante il periodo di ricovero;c) accertamenti diagnostici, compresi gli onorari dei medici,effettuati anche al di fuori dell’Istituto di Cura nei 60 giorniprecedenti il ricovero purché attinenti all’Evento Morboso chedetermina il ricovero stesso;d) visite specialistiche, esami ed accertamenti diagnostici, tera-pie mediche, chirurgiche, riabilitative e farmacologiche, presta-zioni infermieristiche professionali ambulatoriali e domiciliarisu prescrizione specialistica escluse quelle meramente assisten-ziali, effettuati nei 120 giorni successivi alla data di dimissionedall’Istituto di Cura a seguito di ricovero riconosciuto a terminidi polizza ed avvenuto nell’arco della validità della polizza; talispese vengono rimborsate entro il limite massimo di euro16.000,00 per anno.

e) rette di vitto e pernottamento dell’accompagnatore in Istitutodi cura o, in caso di indisponibilità ospedaliera, in strutturaalberghiera, fino al limite di euro 110,00 al giorno per un periodomassimo di 30 giorni; f) spese di trasporto dell’Assicurato e dell’accompagnatore allo edall’Istituto di cura e quelle da un Istituto di Cura all’altro fino adun importo massimo di euro 2.600,00 per ricoveri in Stati della UEe nel resto del mondo;g) spese relative all’acquisto, noleggio, manutenzione e riparazio-ne di apparecchi protesici, terapeutici e sanitari comprese carroz-zelle ortopediche fino a concorrenza di un importo massimo dieuro 5.200,00 per persona e nucleo familiare, purché conseguentia sinistro risarcibile a termini di polizza verificatosi durante lavalidità della polizza stessa;h) spese funerarie e di rimpatrio della salma fino a concorrenza diun importo massimo di euro 5.200,00 in caso di decesso all’esteroconseguente a sinistro risarcibile a termini di polizza.

B2) Le spese riconosciute in caso di trattamento domiciliare sono:a) visite specialistiche;b) esami ed accertamenti diagnostici;c) terapie mediche, chirurgiche, riabilitative e farmacologiche;d) spese per prestazioni infermieristiche professionali ambulato-riali o domiciliari, su prescrizione specialistica, escluse quellemeramente assistenziali, sostenute nei 120 giorni successivi allaprima diagnosi dell’Evento Morboso avvenuta dopo la decorrenzacontrattuale ed entro il massimo rimborsabile di euro 16.000,00per assicurato;i) spese relative all’acquisto, noleggio, manutenzione e riparazio-ne di apparecchi protesici, terapeutici e sanitari comprese carroz-zelle ortopediche fino a concorrenza di un importo massimo dieuro 5.200,00 per persona e nucleo familiare, purché conseguentia sinistro risarcibile a termini di polizza verificatosi durante lavalidità della polizza stessa;

C) Sono inoltre riconosciute le spese per terapie radianti echemioterapiche comunque effettuate (regime di ricovero, dayhospital, ambulatoriale o domiciliare)

D) Oltre alle spese sopra elencate, per gli iscritti e i pensionati diInarcassa (non quindi per i familiari) la Società corrispondeall’assicurato, fermo quant’altro previsto, un’indennità di €

2.500,00 in caso di accadimento in corso di contratto di uno dei

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seguenti eventi:1. Infarto miocardio acuto: coronaropatia qualora dia origine anecrosi ischemica acuta del miocardio da brusca riduzione delflusso coronarico che provochi ricovero in unità coronarica dialmeno 5 giorni. La diagnosi viene formulata per la presenzacontemporanea dei seguenti caratteri: a) dolore precordiale; b)alterazioni tipiche dell’ECG; c) aumento dell’attività sierica deglienzimi liberati dalle cellule miocardiche.2. Ictus cerebrale (accidente cerebro-vascolare acuto): emorragiaod infarto cerebrale (trombosi od embolia) ad esordio bruscoimmediatamente riscontrato in ambito di ricovero ospedaliero cheproduca danno neurologico sensitivo e motorio presente anchealla data di richiesta di indennizzo.3. Impianto di stent.4. Angioplastica.Quest’ultima garanzia è operante a condizione che la data dellaprima diagnosi – comprovata da certificazione medica e cartellaclinica – sia successiva alla data di decorrenza della polizza ocomunque successiva alla data di inserimento in copertura dell’as-sicurato.La garanzia opera in caso di permanenza in vita dell’assicurato alladata della richiesta di indennizzo. Il diritto all’indennizzo inoltre èdi carattere personale e quindi non trasmissibile agli eredi; tuttavia,se l’assicurato muore dopo che l’indennità sia stata liquidata ocomunque offerta, la Società paga ai beneficiari l’importo liquidatood offerto.L’indennità per infarto miocardio acuto e ictus celebrale verràcorrisposta una sola volta per grave evento e per persona assicurata.L’elenco degli eventi e delle patologie coperte dall’assicurazione,molto vasto e tale da coprire circa il 65% delle patologie attualmen-te diagnosticate oggi in Italia, può essere scaricato dal sito diInarcassa.La polizza opera automaticamente con l’iscrizione ad Inarcassa enon richiede adesione alcuna. Una caratteristica molto interessan-te della polizza è poi costituita dalla possibilità di estendereannualmente le prestazioni del piano sanitario ai componenti delnucleo familiare ad un prezzo forfettario molto vantaggioso.

Oltre alla Polizza base “Grandi Interventi Chirurgici e GraviEventi Morbosi”, è in vigore con la Cattolica Assicurazioni anchela convenzione per il “Piano sanitario integrativo”, la cui adesio-ne è sempre annuale, a discrezione e a spese dell’associato eanch’essa estendibile al nucleo familiare.

Mutui

Inarcassa concede ai propri iscritti l’accesso all’erogazione dimutui ipotecari fondiari edilizi a tassi agevolati, tramite conven-zione con l’Istituto Tesoriere Banca Popolare di Sondrio, perl’acquisto e/o la costruzione di unità immobiliari, compresepertinenze accessorie, destinate ad abitazioni non di lusso,studio professionale, abitazione e studio.Possono chiedere mutui ipotecari fondiari-edilizi gli ingegneried architetti che, alla data della richiesta, possono vantarealmeno tre anni consecutivi di iscrizione e regolare contri-buzione, anche riuniti in associazione o in società di professio-nisti; gli ordini professionali ed i sindacati di categoria degliIngegneri ed Architetti Liberi Professionisti, per la propria sede.Nel seguito si riportano i contenuti principali di questa attivitàassistenziale.FinalitàIl mutuo può essere concesso per l’acquisto, la ristrutturazioneo la costruzione di unità immobiliari, comprese pertinenzeaccessorie, destinate ad abitazione, studio.Il mutuo deve essere riferito a porzione immobiliare intestataall’iscritto con esclusione del beneficio di terzi. La proprietàdella porzione immobiliare oggetto di mutuo può essere cointe-stata anche al coniuge.Nel caso si tratti di porzione immobiliare destinata a attivitàcommerciale, il mutuo è concedibile anche a più iscritti, ciascu-no per la propria quota, purché l’immobile risulti di proprietàesclusiva dei suddetti professionisti e destinato allo svolgimentodella loro attività.Qualora il mutuo venga richiesto da un’Associazione professio-nale, il possesso dei requisiti dovrà sussistere relativamente aciascun membro dell’Associazione professionale stessa.Importo finanziabileIn caso di richiesta di un singolo iscritto non superiore a euro300.000=;in caso di richiesta di due o più iscritti non superiore a euro300.000=In ogni caso l’importo non potrà superare il limite:- dell’80% del valore cauzionale di perizia dell’immobile in casodi acquisto;- dell’80% del costo di costruzione (ivi compreso quello del-l’area) o della spesa necessaria alla realizzazione della sopraele-vazione, ricostruzione, ristrutturazione, riparazione, trasforma-

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zione e recupero dell’immobile oggetto del finanziamento.GaranzieIl mutuo viene concesso a fronte di ipoteca di grado anchesuccessivo al primo e deve essere istituita una assicurazioneincendio con vincolo a favore della Banca presso una compagniad’assicurazione a scelta del mutuatario.DurataLa durata del mutuo viene scelta dal mutuatario. Le soluzionipossibili prevedono 5, 10, 15 ovvero 19 anni e 6 mesi, oltre ilperiodo di preammortamento compreso tra la data di erogazio-ne del mutuo e la fine del relativo semestre. Il rimborso avverràin rate semestrali posticipate, costanti, comprensive di capitalee interesse con scadenza il 30 aprile e il 31 ottobre di ciascunanno.TassoAnalogamente alla durata del mutuo, il mutuatario può sceglierela tipologia di tasso tra variabile e fisso.Nel caso di tasso variabile questo sarà determinato:a) pari alla media mensile dell’Euribor 6M(Euro InterbankOffered Rate) pubblicata su “Il Sole 24 ore” e riferita ai mesi difebbraio e marzo per le rate con scadenza il 31 ottobre ovveroai mesi di agosto e settembre per le rate con scadenza il 30aprile.

b) in caso di acquisto di prima casa il tasso sarà determinato conriferimento al tasso della Banca Centrale Europea (BCE) rilevatosu “il Sole 24 ore” il giorno della proposta contrattuale aumen-tato dei seguenti spread:

I tassi d’entrata riportati nelle tabelle sono relativi al mese disettembre 2010 e potrebbero subire delle variazioni in dipendenzadell’andamento dei mercati finanziari.Nel caso che l’associato scelga il tasso fisso, questo sarà determina-to con riferimento al tasso interbancario di riferimento o IRS(Interest Rate Swaps) in funzione della durata del mutuo e rilevatosul quotidiano “Il Sole 24 Ore” del giorno della proposta contrat-tuale, maggiorato dei seguenti spread:

Anche in questi esempi iI tassi d’entrata riportati nelle tabellesono relativi al mese di settembre 2010 e potrebbero subiredelle variazioni in dipendenza dell’andamento dei mercatifinanziari.Spese di istruttoriaLe spese di istruttoria sono limitate a Euro 150,00 per operazione,oltre a euro 3,50 per ogni rata.Restano a carico della parte mutuataria le spese di perizia e notarili(sia il tecnico che il Notaio rogante saranno scelti dalla partemutuataria).Oneri fiscaliAll’erogazione verrà trattenuta l’imposta sostitutiva di cui al D.P.R.601/73.Estinzione anticipataL’estinzione anticipata o parziale è possibile senza applicazionidi penali nei casi in cui il mutuo sia richiesto per l’acquisto o perla ristrutturazione di unità immobiliari adibite ad abitazioneovvero allo svolgimento della propria attività economica o pro-fessionale da parte di persone fisiche (come previsto dalla leggen. 40 del 2 aprile 2007); negli altri casi, sul debito anticipatamen-te rimborsato, sarà conteggiata una commissione dell’1% om-nicomprensiva.Copertura assicurativa personaleA chi ne faccia richiesta è offerta una polizza assicurativa deno-

Durata Spread Tasso BCE Tasso Finito Rata semestraledel (valore (valore per ogni 1000 Euro

mutuo indicativo) indicativo) (valore indicativo)5 anni 1,05 % 1,00 % 2,05 % 105,72 Euro

10 anni 1,05 % 1,00 % 2,05 % 55,55 Euro15 anni 1,10 % 1,00 % 2,10 % 39,03 Euro19,5 anni 1,15 % 1,00 % 2,15 % 31,53 Euro

Durata Spread Euribor 6 mesi Tasso Finito Rata semestraledel (valore (valore per ogni 1000 Euro

mutuo indicativo) indicativo) (valore indicativo)5 anni 0,80 % 1,10 % 1,90 % 105,30 Euro

10 anni 0,80 % 1,10 % 1,90 % 55,14 Euro15 anni 0,85 % 1,10 % 1,95 % 38,61 Euro

19,5 anni 0,90 % 1,10 % 2,00 % 31,09 Euro

Durata Spread IRS Tasso Finito Rata semestraledel (valore (valore per ogni 1000 Euro

mutuo indicativo) indicativo) (valore indicativo)5 anni 0,80 % 1,85 % 2,65 % 107,43 Euro10 anni 0,80 % 2,55 % 3,35 % 59,26 Euro15 anni 0,85 % 2,80 % 3,65 % 43,58 Euro19,5 anni 0,90 % 2,90 % 3,80 % 36,54 Euro

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minata “Gente Serena” contro gli infortuni professionali edextraprofessionali che, in caso di morte o di invalidità perma-nente pari o superiore al 60%, prevede l’erogazione di unindennizzo, per il rimborso del debito verso la banca, fino ad unmassimo di euro 80.000,00 nel caso in cui l’assicurato intratten-ga un solo rapporto, o di euro 100.000,00 in caso di piùrapporti. Il premio assicurativo richiesto è di euro 20,00 alsemestre.Copertura assicurativa dell’immobileÈ data facoltà ai mutuatari di sottoscrivere il contratto assicura-tivo “Casa Sicura” della nostra partecipata Arca AssicurazioniSpa a copertura dei rischi derivanti dall’incendio dell’immobileper un importo pari al 125% del debito residuo e con unmassimale di euro 1.000.000,00. Vengono risarciti, nei limitidei massimali previsti, i danni diretti e materiali subiti dall’im-mobile in conseguenza di: incendio, fulmine, eventi atmosferici(uragani, bufere, tempeste, nevicate, vento, trombe d’aria,grandine), esplosione, scoppio, caduta di aeromobili, urto diveicoli stradali, fumo, eventi socio politici (scioperi, tumulti esommosse, atti vandalici e dolosi, terrorismo e sabotaggio),bang sonico, guasti cagionati alle cose assicurate per ordinedell’Autorità, dell’assicurato o di chi per esso allo scopo diimpedire o arrestare l’incendio.Per ogni sinistro, il pagamento dell’indennizzo verrà effettuatocon detrazione di una franchigia di euro 150,00.Il premio assicurativo, che verrà trattenuto all’atto dell’eroga-zione, riferito all’intera durata del contratto di mutuo am-monta a:- per mutui di durata 5 anni euro 1,50 ogni mille euro assicurati;- per mutui di durata 10 anni euro 2,50 ogni mille euro assicurati;- per mutui di durata 15 anni euro 3,50 ogni mille euro assicurati;- per mutui di durata 20 anni euro 4,30 ogni mille euro assicurati;esempio: per un mutuo decennale di euro 100.000,00 il costoriferito all’intera durata è di(100.000*125%)*2,50/1000 = euro 312,50.

Attenzione: I mutui sono erogati tramite l’Istituto Tesoriere e, purnel rispetto dei requisiti stabiliti nella convenzione tra la BancaPopolare di Sondrio e Inarcassa per l’accesso al finanziamento,sono concessi a discrezione della Banca. Sono pertanto soggetti ascreening del credito e alla verifica del rapporto tra reddito eipotetico costo del mutuo.

Presso Inarcassa è operante un apposito ufficio in grado difornire ogni chiarimento e che può essere raggiunto comesegue:Per telefono: 06 85 27 43 33Per Fax: 06 85 27 44 84Per posta elettronica: [email protected]

Prestiti d’onore per i giovani

Nell’ambito degli interventi deliberati dal Comitato Nazionaledei delegati per il sostegno alla professione (art.3.5 dello Statu-to) e del relativo budget stanziato, è indetto il bando “Finanzia-mento in conto interessi - prestito d’onore anno 2010", persostenere l’accesso e l’esercizio dell’attività professionale deigiovani associati, con l’obiettivo di favorire il loro ricorso alfinanziamento.Oggetto del bando è pertanto il finanziamento in conto interessi,tramite convenzione con l’Istituto Tesoriere Banca Popolare diSondrio, avente le seguenti caratteristiche:• Capitale per professionista: da € 5.000,00 a € 10.000,00 max;• Durata finanziamento: da uno a tre anni max ;• Abbattimento interessi a carico Inarcassa: 75% ;• Tasso applicato: IRS di periodo + 2,75 punti perc. (- abbatti-mento interessi a carico Inarcassa);• Spese di istruttoria 30,00 Euro che potranno ridursi del 50%se il richiedente domicilierà gli addebiti su un conto corrente onLine presso la Banca Popolare di Sondrio;• Spese di incasso 2,5 Euro per ogni rata.Possono richiedere l’accesso al Prestito d’onore gli Iscritti adInarcassa con meno di 35 anni di età, nei primi cinque anni diiscrizione (art. 22.4 dello Statuto), anche riuniti in studi associa-ti, con i seguenti requisiti:• in regola con tutti gli adempimenti formali e contributiviprevisti dallo Statuto di Inarcassa;• che non abbiano già fruito di finanziamenti o contributi acarico di Inarcassa;• che siano utenti di Inarcassa ON line o abbiano completatol’istruttoria per l’iscrizione ad Inarcassa On Line.La richiesta può essere inoltrata esclusivamente tramite Inarcas-sa ON line, specificando le finalità del finanziamento in un breveprogetto di utilizzazione, che può prevedere le spese di impian-to dello studio professionale e quelle di acquisizione di strumen-ti informatici.

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Il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 13 maggio2010, ha stabilito che le richieste, istruite dagli uffici, verrannoautorizzate mensilmente sulla base dei progetti presentati fino acapienza dello stanziamento deliberato per il 2010.La comunicazione dell’esito verrà inviata entro 60 giorni dallarichiesta.All’eventuale ammissione al finanziamento deliberata da Inarcas-sa, avrà seguito l’istruttoria bancaria a cura dell’Istituto conven-zionato [Banca Popolare di Sondrio], che concederà il finanzia-mento a proprio giudizio. Il contributo sugli interessi è previsto esclusivamente in regime diiscrizione ad Inarcassa; pertanto qualora, per qualsiasi ragione,intervenga la cancellazione dai ruoli dell’Associazione detto contri-buto viene meno e il professionista dovrà provvedere al loropagamento integrale a decorrere dalla prima rata non ancoracorrisposta, a meno dell’immediato rimborso del credito residuo.

Finanziamenti ON line agevolati

Nell’ambito degli interventi deliberati da Inarcassa per il soste-gno alla professione (art. 3.5 dello Statuto) e nel limite delbudget stanziato per l’anno 2010 di euro 190.000,00, sonodisponibili per gli associati Finanziamenti in conto interessifinalizzati all’allestimento o al potenziamento dello studio e allosvolgimento di incarichi professionali, con un tasso nominaleannuo agevolato.I finanziamenti in conto interessi sono diretti a tutti gli associaticon almeno due anni di iscrizione, che possono usufruire di unabbattimento del 2%, preso in carico da Inarcassa, sul tetto diinteresse.Obiettivo dell’iniziativa non è solo sovvenzionare l’allestimento oil potenziamento degli studi attraverso l’acquisto di beni strumen-tali, ma promuovere anche lo sviluppo dell’attività professionale,in modo da aiutare l’iscritto a svolgere al meglio gli incarichi,ottenere nuove commesse e nuovi spazi di mercato. L’interventointende quindi rappresentare una risposta forte di Inarcassa, in unmomento di crisi economica, per incoraggiare gli associati ainvestire nella propria attività professionale.I finanziamenti sono erogati tramite convenzione con l’IstitutoTesoriere Banca Popolare di Sondrio, con le stesse caratteristichedei finanziamenti ON line, già istituiti in anni precedenti, salvoovviamente l’elemento novitario del 2% in meno di interessi. Gliiscritti che abbiano già un conto corrente on line con Banca

Popolare di Sondrio, godranno inoltre di uno ulteriore sconto parial 0,50%.Finalità e capitale• per l’avvio dello studio professionale, inteso come acquisto diimmobilizzazioni materiali ed immateriali necessarie allo svolgi-mento dell’attività professionale fino ad un massimo di € 30.000,00per singola richiesta e fino ad un massimo di € 45.000,00 perstudio associato;• per l’anticipazione dei costi da sostenere a fronte della commit-tenza (proveniente da enti pubblici o similari e società private) diuno o più incarichi professionali fino ad un massimo di € 30.000,00e nel limite del 70% del totale dell’incarico. (I due tipi di finanzia-mento non possono essere cumulati).Durata finanziamento: massimo tre anni.Tasso nominale annuo: Attualmente pari al 4,50% (Tasso BCE+ 3,50 punti) - 2% di abbattimento a carico Inarcassa. Rimane acarico dell’associato un tasso nominale annuo pari al 2,50%. I tassiapplicati verranno adeguati automaticamente in base alle variazio-ni del tasso BCE.Requisiti: Possono richiedere l’accesso ai finanziamenti gli iscrittialla Cassa da almeno due anni continuativi, anche riuniti inassociazione, con i seguenti requisiti:in regola con tutti gli adempimenti formali e contributivi previstidallo Statuto di Inarcassa; che non abbiano finanziamenti in corsoottenuti tramite Inarcassa e/o non abbiano già fruito di contributia carico dell’associazione; che siano utenti di Inarcassa ON line.che abbiano dichiarato nell’anno antecedente a quello in corso unvolume d’affari IVA uguale o superiore a € 15.000.Termine di scadenza delle richieste: fino all’esaurimento delbudget annuale, entro il 31 dicembre 2010.Maggiori dettagli sono riportati nel regolamento per il finanzia-mento disponibile sul sito internet di Inarcassa.Per garantire il rilascio del finanziamento con maggiore tempestività,le richieste possono essere inoltrate esclusivamente attraverso ilservizio telematico: basta collegarsi dall’ home page di Inarcassa ONline alla propria area riservata digitando i codici personali e selezio-nare dal menù laterale la voce finanziamento ON line.Le richieste verranno autorizzate secondo l’ordine cronologico dipresentazione in via telematica fino all’esaurimento del budget annua-le destinato da Inarcassa al versamento della quota degli interessi.Avvertenza: le richieste di finanziamento sono soggette all’istrutto-ria bancaria a cura dell’Istituto convenzionato [Banca Popolare diSondrio], che concederà il prestito a proprio insindacabile giudi-zio. Per informazioni: Numero Verde 800 016 318.

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Sussidi

Nell’ambito delle attività assistenziali e nei limiti dello stanziamentoannuale definito in sede di bilancio preventivo, Inarcassa eroga sussidiper sostenere stati di grave disagio economico contingente e momen-taneo conseguente a malattia, infortunio o maternità a rischio, cuipossono accedere associati e pensionati con requisiti stabiliti da Rego-lamento (il limite per il reddito familiare 2009 è pari a euro 39.680,00,aumentabile di euro 2.480,00 per ogni familiare a carico).BeneficiariPossono beneficiare dei sussidi:a) gli iscritti;b) i pensionati Inarcassa;c) in caso di decesso dell’iscritto o del pensionato, il coniuge, i figliminori o inabili al lavoro, i familiari conviventi entro il 2° grado eda carico al momento del decesso, i figli che non abbiano diritto atrattamento previdenziale.Il richiedente, ovvero il dante causa, deve possedere i seguentirequisiti:a) essere in regola con gli adempimenti statutari in materia diiscrizione e contribuzione; si prescinde da detto requisito per lerichieste di sussidio conseguenti la malattia grave e per le richiestepresentate dagli eredi;b) il reddito imponibile del nucleo familiare, conseguito nell’annoprecedente la domanda, non deve essere superiore a 4 volte lapensione minima erogata dall’Ente per lo stesso anno, aumentatadi un quarto per ogni familiare a carico.I sussidi possono essere erogati per sostenere stati di disagio econo-mico contingente e momentaneo, conseguenti a spese urgenti e nondifferibili e con rilevante incidenza sul bilancio familiare.Le cause dello stato di disagio economico possono essere conse-guenza di:a) eventi straordinari, casi fortuiti o di forza maggiore;b) malattia o infortuni del richiedente o dei familiari a carico, ivicomprese le complicanze della gravidanza, che non diano diritto adiverse prestazioni previdenziali o assistenziali a carico di Inarcassa;c) prolungata sospensione o riduzione forzata dell’attività profes-sionale a causa di malattia o infortunio, che non dia diritto a diversaprestazione previdenziale o assistenziale a carico di Inarcassa;d) decesso dell’iscritto o del pensionato.La domanda di sussidio può essere ripetuta una sola volta, percondizioni di particolare gravità.Il richiedente deve inoltrare domanda di sussidio in carta sempliceall’Ufficio Servizi agli Iscritti su apposito modello, predisposto dal

Consiglio di Amministrazione, completo dei documenti necessaria comprovare lo stato di disagio. Ulteriori documenti possonoessere richiesti in sede di istruttoria della domanda.La richiesta di sussidio deve essere inoltrata ad Inarcassa entrosei mesi dalla data dall’evento che ha causato lo stato di disagioeconomico.Nel caso di superstiti facenti parte dello stesso nucleo familiare,il sussidio può essere richiesto da uno solo di essi, dagli altri atal fine delegato.Le domande di sussidio sono istruite mensilmente dall’ufficiocompetente, in ordine cronologico di arrivo al protocollo, esottoposte all’esame del Consiglio di Amministrazione che, convalutazione insindacabile, delibera l’ammissibilità dell’istanza el’entità del sussidio.

Convenzioni

Nell’ambito delle attività per il sostegno alla libera professioneInarcassa si è posta come intermediario presso partner selezio-nati per ottenere le migliori condizioni commerciali, nel rispettodella specificità della categoria ed a favore degli iscritti chehanno la facoltà di utilizzarle con costo a proprio carico.L’argomento sarà oggetto di una successiva specifica esposizio-ne, di seguito si riporta solamente l’elenco delle convenzioniattualmente in corso:• Con la società di assicurazione CATTOLICA ASSICURAZIO-NI, è possibile stipulare una polizza sanitaria integrativa alla“Grandi interventi e Gravi eventi morbosi”, per il rimborso deiricoveri e delle spese mediche, facoltativa e a pagamento;• Con la società di assicurazioni UGF ASSICURAZIONI èpossibile stipulare una polizza di assicurazione per la responsa-bilità civile legata all’esercizio della libera professione;• Con l’istituto bancario BANCA POPOLARE DI SONDRIOsono disponibili interessanti servizi finanziari nati dalla colla-borazione di Inarcassa con il proprio Istituto Tesoriere. L’accordoprevede condizioni vantaggiose per il conto corrente tradizionalee on line ed offrono “Inarcassa Card”, una carta di credito che,oltre al consueto uso commerciale tramite i circuiti Visa o Master-card, permette il versamento dei contributi on line e l’accessofacilitato a prestiti personali, con opzione di rimborso rateale sututti e tre gli usi citati (per informazioni n. verde 800 016 318).• Con la compagnia telefonica TIM è operante l’accordo Inar-cassa-TIM che riserva ai professionisti iscritti piani tariffari age-volati su alcuni profili d’uso di telefonia mobile.

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e Sostenibilità ambientale in ediliziadi Francesco Cattaneo

Certificazioni: un’occasione dicrescita professionale per architettie ingegneri

Gli impatti sull’ambiente delsettore edilizio

Nel corso degli ultimi anni, soprattutto nei paesipiù sviluppati, si è finalmente assistito a unaprogressiva presa di coscienza degli impatti cau-sati dalle attività dell’uomo e della necessità distudiare e applicare tecniche e comportamenti ingrado di ridurne gli effetti sull’ambiente.Tra i vari settori produttivi, quello dell’ediliziacontribuisce in modo significativo sia al riscalda-mento globale, in particolare per l’elevato quan-titativo di CO2 immesso in atmosfera in fase dicostruzione e di esercizio, sia al depauperamen-to delle risorse naturali. Secondo recenti datistatistici americani gli edifici in cui viviamo elavoriamo utilizzano, a livello globale, il 40%dell’energia primaria e il 40% delle materie pri-me e producono il 30% dei rifiuti.Tuttavia, come evidenziato dagli studi dell’IPCC(Intergovernmental Panel on Climate Change,organismo delle Nazioni Unite che si occupa distudiare gli effetti del cambiamento climatico), ilsettore edilizio presenta un importante poten-ziale di mitigazione, grazie alle possibilità offertedall’adozione di pratiche edilizie più sostenibili edi provvedimenti di contenimento dei consumienergetici.Uno degli strumenti più validi per applicarequeste pratiche e questi provvedimenti e misu-rarne l’efficacia è costituito dai sistemi di certifi-cazione di sostenibilità ambientale.

I sistemi di certificazione disostenibilità ambientale

Nel corso del ciclo di vita di un edificio, tipica-

mente suddiviso nelle fasi di progettazione –costruzione – esercizio e manutenzione, sigenerano impatti sull’ambiente di diversa natu-ra e consistenza. I più significativi sono:• consumo di energia• emissione di gas climalteranti• consumo di acqua• impiego di materie prime• produzione di rifiuti• modifica di habitat naturali• generazione di traffico per il trasporto dipersone e merci.L’entità di questi impatti dipende dalle scelteche vengono via via operate nel corso di tutte lefasi sopra menzionate: si pensi ad esempio allaselezione del sito di edificazione, all’orienta-mento delle facciate principali, alla selezionedei materiali dell’involucro, all’impiego di fontidi energia rinnovabile, all’adozione di sistemiottimizzati di gestione degli impianti, alla ge-stione dello smaltimento dei rifiuti.Valutare in modo corretto questi impatti nellediverse fasi del ciclo di vita è un’operazionecomplessa che richiede competenze specifi-che: ecco quindi che negli ultimi anni sono statisviluppati, a livello mondiale, diversi strumentie metodi per misurare e certificare la sostenibi-lità in edilizia, tra i quali LEED (di originestatunitense), BREEAM (britannico), ITACA (ita-liano), HQE (francese), CASBEE (giapponese)e altri.Ognuno di questi metodi ha caratteristiche emodalità di applicazione diverse, ma essi hannoin comune alcuni obbiettivi generali:• Definire degli standard di misurazione degliimpatti e delle prestazioni nel settore edilizio.

• Premiare attraverso scale di valori e appositimarchi gli edifici con le migliori prestazioni.• Diffondere tra tutti i soggetti del mondo dellecostruzioni (committenti, imprese, professioni-sti, amministrazioni locali) la consapevolezzadell’importanza di costruire in modo sostenibile.A conferma dei risultati dell’analisi svolta dal-l’IPCC, la reazione del mercato delle costruzio-ni è stata molto positiva, e l’adozione di sistemi dicertificazione si sta rapidamente diffondendo intutto il mondo. Uno dei motivi del successo stanel fatto che, mediamente, gli edifici certificatinon sono solo più efficienti e provocano minoriimpatti, ma sono anche più confortevoli ed han-no un valore superiore rispetto ad edifici dicaratteristiche analoghe ma non certificati.Nel paragrafo che segue, a titolo puramenteesemplificativo, si riportano a grandi linee lecaratteristiche di uno dei sistemi di certificazio-ne più diffusi a livello mondiale, LEED© (Lea-dership in Energy and Environmental Design).

Il sistema LEED©

Il sistema LEED© è stato creato nel 1998 daun’organizzazione americana senza scopo di lu-cro (United States Green Building Council -USGBC). Attualmente vi sono più di 10.000edifici già certificati, e oltre 50.000 progetti in fasedi certificazione in più di 100 paesi del mondo.Il sistema si basa sull’attribuzione di creditiper ciascuno dei requisiti caratterizzanti lasostenibilità dell’edificio; ad ogni credito sonoassegnati dei punti, in funzione del raggiungi-mento di determinate prestazioni, a loro volta

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correlate con il relativo impatto sull’ambien-te. La somma dei punti ottenuti determina illivello di certificazione raggiunto. Al sistemadei crediti si aggiungono alcuni “prerequisiti”:prestazioni minime obbligatorie, senza le qua-li non è possibile accedere ad alcun livello dicertificazione.I preprequisiti e i crediti sono raggruppati insei categorie:

uno per lo sviluppo di nuovi quartieri, ecc.; unsistema a parte è dedicato agli edifici esistenti,non oggetto di ristrutturazioni significative, in-centrato su tutti gli aspetti relativi alla gestionee alla manutenzione.Nel nostro Paese il GBC Italia ha pubblicatoquest’anno la versione italiana del protocollo.È pertanto possibile certificare gli edifici conun sistema che rispetta tutti i requisiti di quel-

garanzia ulteriore (a volte discriminante) perl’erogazione di un finanziamento.Per gli architetti e gli ingegneri si prospettanoquindi interessanti e stimolanti ambiti di svilup-po. A livello generale, diventando esperti insistemi di certificazione (vi sono in propositoappositi corsi di formazione), si può partecipareattivamente al processo di certificazione; svilup-pando ulteriori competenze, si può svolgere, perconto degli enti di certificazione, la verifica deiprogetti che richiedono la certificazione.Vi sono poi nuovi campi di specializzazione perle singole discipline, correlati con gli obbiettividi sostenibilità ambientale. Per quanto riguardaad esempio i materiali, i sistemi di certificazionesi occupano di analisi del ciclo di vita, di conte-nuto di riciclato, di presenza di composti orga-nici volatili nelle vernici e in altri materiali dirivestimento, di materiali rapidamente rinnova-bili, di legno certificato, di materiali di prove-nienza locale. Tutti ambiti nei quali una compe-tenza specifica può fare premio perchè puòconsentire di raggiungere un livello più alto dicertificazione.Per quanto riguarda il settore dell’energia, c’èl’ampio settore dei programmi di modellazioneenergetica, che consentono di stimare in modoaccurato già in sede di progetto i consumi ener-getici dell’edificio. Modificando di volta in voltai parametri del modello (caratteristiche dell’in-volucro, schermature solari, impianti) è possibi-le valutarne l’influenza sui consumi energetici, equindi comparare in modo sufficientemente pre-ciso diverse soluzioni, anche dal punto di vistaeconomico (rapporti costi/benefici, tempi di ri-torno degli investimenti), fornendo utili elemen-ti per le scelte da operare.In conclusione, l’adozione dei sistemi di certifi-cazione di sostenibilità ambientale può costitui-re un valido strumento per migliorare la qualitàdei prodotti edilizi e allo stesso tempo offrirenuovi sbocchi per le attività professionali diarchitetti e ingegneri.

Categoria Argomento generale Prerequisiti CreditiPunteggio massimo

SS Sostenibilità del sito impatto dell’edificio sull’ambiente 1 8 26 circostante

GA Gestione delle acque uso dell’acqua potabile e non, 1 3 10recupero e smaltimento

EA Energia e atmosfera impiego dell’energia e fonti 3 6 35rinnovabili

MR Materiali e risorse gestione dei materiali edilizi, 1 7 14riuso, riciclo e smaltimento

QI Qualità ambientale caratteristiche dell’ambiente 2 8 15interna interno agli edifici

ID Innovazione e proposte progettuali innovative - 3 10priorità regionali e peculiarità locali

TOTALI 8 35 110

Il punteggio totale ottenuto determina il livel-lo di certificazione, che attesta la prestazioneraggiunta dall’edificio in termini di sostenibi-lità ambientale. Essa si articola in: “base” (40-49 punti); “argento” (50 - 59 punti); oro (60 -79 punti); e platino (oltre 80 punti).Il sistema LEED© può essere applicato a qualun-que tipo di progetto edilizio, con l’unica ecce-zione delle unità produttive industriali. Pertenere conto delle differenze tra i diversi tipi didestinazione d’uso, l’USGBC ha sviluppato pro-tocolli diversi, tutti con la medesima strutturama con specifiche modalità di assegnazione deicrediti. Esistono quindi un protocollo per lenuove costruzioni e ristrutturazioni, uno perl’edilizia scolastica, uno per quella residenziale,

lo originario ma che tiene conto anche dellepeculiarità e delle normative nazionali.

Le opportunità di lavoro e dicrescita professionale per architettie ingegneri

In un momento di crisi del settore edilizio comequello attuale, il poter offrire un prodotto concaratteristiche di sostenibilità ambientale certi-ficate rappresenta per immobiliaristi e costrut-tori un vantaggio competitivo che può consen-tire di vendere o affittare meglio e più rapida-mente; e anche per il settore finanziario ilprocesso di certificazione può costituire una

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e La voce dei sindacati

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Bruno Gabbiani, Presidente ALA – Assoar-chitetti:

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“Appello sui concorsi di progettazione”

Già in altre circostanze ci siamo espressi sultema dei concorsi di progettazione, facendosempre riferimento alla situazione del no-stro Paese. Ma la rarefazione degli incarichiprofessionali che deriva da un persistentecrisi della quale non si vede la fine, c’imponedi tornare sull’argomento, per invitare lecomponenti del sistema della professione arappresentare con forza in tutte le sedi l’or-

mai insostenibile disagio degli architetti eingegneri italiani.È evidentemente improprio fare confronticon paesi europei quali ad esempio la Fran-cia, dove un numero contenuto di progettistiqualificati partecipa ad un numero definitodi concorsi, dei quali mediamente ciascunodi essi vincerà una percentuale sufficiente asostenere almeno la spesa necessaria perparteciparvi; dove al concorso sarà poi datoseguito con gli incarichi previsti.Sono queste le condizioni che rendonobenefica la prassi del concorso di progetta-zione.

È ben noto che invece da noi al concorso spessonon segue alcun incarico e che i concorrentisono il più delle volte un numero spropositato.Abbiamo calcolato che in una recente occasio-ne, alla quale hanno partecipato oltre milleprogettisti, questi abbiano speso complessiva-mente per redigere il richiesto progetto preli-minare, una somma superiore all’importo ne-cessario per realizzare l’opera. Il concorso inquesto modo diviene una specie di tassa, che ipiù deboli devono pagare per poter avere qual-che flebile speranza.In queste condizioni partecipare ad un con-corso è solo un modo d’impiegare il tempo

•Padiglione della navigazione,veduta della Torre, Siviglia 1989-91.

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•Edificio per case popolari,veduta, Cadice 1986-91.

Paola Muratorio, Presidente INARCASSA;ing. Romeo La Pietra, Presidente NazionaleCentro Studi CNI. Quello che ne è emerso èdecisamente un quadro preoccupante.Il frazionamento dell’offerta professionale(l’87,8% degli studi conta meno di 3 addet-ti) e l’aumento spropositato del numero diliberi professionisti (passato da 86.609 nel2000 a 149.101 nel 2009), che spesso na-scondono sostanziali situazioni di disoccu-pazione (molti giovani, non avendo impie-go, aprono intanto partita IVA), sono lospecchio di una realtà che trova difficoltà astare al passo con i tempi, che richiedonomultidisciplinarietà e organizzazione dimezzi propri di un’impresa. A questo perònon corrisponde parità di trattamento: il

regime fiscale premia molto di più le socie-tà rispetto ai liberi professionisti, a cui nonsono riconosciuti né gli sgravi relativi agliinvestimenti (per es., non sono deducibiligli oneri per l’acquisto del proprio ufficio)né le facilitazioni concesse alle altre realtàproduttive (dalle piccole imprese alle ban-che) in caso di aggregazione.A questo si aggiungono altre situazioni con-tingenti che hanno causato situazioni didisagio. Prima fra tutte l’abolizione dei mini-mi tariffari, con sconti che arrivano anche al100% della tariffa professionale, a cui peròcorrisponde un risparmio complessivo solodello 0.7% sul costo totale delle opere allequali tali servizi di progettazione si riferisco-no. Risparmio del tutto fittizio se poi si

libero, senza nemmeno la ragionevole aspet-tativa di recuperare mai le spese di partecipa-zione.E poiché non vi sono rimedi al soprannumerodei progettisti italiani, è almeno indispensa-bile che i concorsi costino poco, che sianosempre previsti a due gradi, siano rapidinegli esiti, amministrati da giurie imparziali eche sia obbligatorio che ne sia dato seguitocon l’incarico. Al contrario i bandi sono sem-pre più complicati e le richieste sempre piùcostose, quasi che gli Enti banditori s’acca-nissero con i progettisti. Ne deriva un grandespreco d’energie, creatività, risorse, con esitiche non sono poi apprezzati e che nei casifavorevoli ottengono di solito soltanto unapubblicazione.La categoria tutta deve prendere in propositouna posizione univoca, ferma e definitiva.

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V Congresso Nazionale di INARSIND “Ilgrido d’allarme dei liberi professionisti tec-

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nici: uniti per superare la crisi”

Grande successo per il V Congresso Naziona-le di INARSIND, Sindacato Ingegneri e Ar-chitetti Liberi Professionisti, tenutosi aTavagnacco il 18-19 giugno scorsi, grazieall’ampia partecipazione di professionistiprovenienti da tutta Italia e alla presenza direlatori di alto livello. Al palco si sono alter-nati i rappresentanti politici locali ed irappresentanti nazionali di categoria: ing.Salvo Garofalo, Presidente INARSIND na-zionale; ing. Francesco Galluccio, Presi-dente nazionale Confedertecnica; arch. Lui-gi Mirizzi, Segretario del Consiglio Naziona-le Architetti; ing. Giovanni Rolando, Presi-dente Consiglio Nazionale Ingegneri; arch.

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•Paola Muratorio, Presidente Inarcassa.

pensa che la diminuzione degli onorari pro-fessionali si è accompagnata ad un parallelocalo della qualità delle prestazioni prestate,con allungamento dei tempi di realizzazionee moltiplicazione delle situazioni dicontenzioso in cantiere.I liberi professionisti sono poi spesso sogget-ti, nel campo pubblico, alla concorrenza nonsempre trasparente della cosiddetta “proget-tazione interna”, che spesso tanto internanon è, in quanto viene aggirata con l’affida-mento di incarichi di consulenza esternatramite i quali viene di fatto sviscerata tutta laprogettazione, lasciando al tecnico dipen-dente pubblico la sola firma. Senza contarelo sfruttamento da parte delle Università del-l’apporto gratuito fornito in sede di esami ecorsi dagli studenti, rivenduto poi come con-sulenza.È una realtà spesso sommersa, a cui non

viene data voce, perché ingegneri e archi-tetti non sono mai stati abituati a scenderein piazza. Ma, giunti al punto più basso dellacrisi, hanno deciso di dire basta. Per questosi sono impegnati, attraverso i loro vertici, achiarire innanzitutto i ruoli delle varie orga-nizzazioni. Infatti giova ricordare che gliOrdini, comunemente visti come “lobby”,sono in realtà enti governativi emanazionedel Ministero della Giustizia che hanno l’ob-bligo di tutelare la qualità dell’operato deiloro iscritti di fronte agli stessi, ma soprat-tutto di fronte alla comunità; sono invece leorganizzazioni sindacali, come INARSIND,che sono parte sociale e come tali rappre-sentano gli interessi dei liberi professioni-sti, al pari dei Sindacati Confederati deiLavoratori da una parte e Confindustria oConfcommercio dall’altro.Forte di questo ruolo, INARSIND, attraver-so i lavori di questi due giorni, ha voluto

quindi ribadire con forza il proprio grido diallarme chiedendo nella propria mozionefinale: il riconoscimento del ruolo socialedella professione; l’immediata individua-zione di parametri qualitativi di riferimentoper la stesura delle parcelle; l’eliminazionedelle sperequazioni fiscali fra liberi profes-sionisti e altri soggetti economici che inter-vengono nell’ambito delle attività tecnicoprofessionali; una riforma del welfare chepreveda il supporto alle libere professionial pari di altre organizzazioni economiche;il sostegno all’integrazione delle struttureprofessionali individuali. Senza dimenticar-si della necessità di integrazione dei giovaniattraverso: un sistema che favorisca l’in-gresso qualificato dei giovani nella liberaprofessione e una riforma degli studi uni-versitari riguardanti le professioni tecnicheche sia finalmente rispettosa del livello pro-fessionale richiesto dalla società.

•Da sinistra: Erika Livon, Presidente Inarsind Udine;

Salvo Garofalo Presidente Inarsind Nazionale;Francesco Galluccio, Presidente Confedertecnica.

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L’abc della Previdenzaa cura di Claudio Guanetti

○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ TTasso di capitalizzazione

È il tasso con il quale, nei trattamenti calcolaticon il sistema contributivo, vengono rivalutatisu base composta al 31 dicembre di ogni annoi contributi soggettivi versati ed è pari allavariazione media quinquennale del ProdottoInterno Lordo (PIL) nominale, con riferimen-to al quinquennio precedente l’anno da riva-lutare.

Tasso di sostituzione

È un indicatore di adeguatezza del trattamen-to previdenziale erogato da ciascun EntePrevidenziale ed è espresso dal rapporto tra lapensione conseguita e l’ultimo reddito pro-fessionale dichiarato ai fini fiscali.

Totalizzazione dei periodiassicurativi

Istituto disciplinato dal Decreto legislativo 2febbraio 2006 n. 42, che dà la facoltà di cumu-lare i periodi assicurativi non coincidenti, didurata non inferiore a sei anni, accantonatipresso due o più forme pensionistiche obbli-gatorie, al fine di conseguire un’unica pensio-ne.La facoltà può essere esercitata al compi-mento del 65° anno di età a condizione che:si abbia maturato un’anzianità contributivadi almeno 20 anni, ovvero, indipendente-mente dall’età, avendo accumulato almeno

40 anni di contributi; sussistano gli ulteriorirequisiti di accesso alla pensione di vecchia-ia previsti dai rispettivi ordinamenti; com-prenda tutti e per intero i periodi assicura-tivi maturati.

Trasformazione (coefficiente di)

Definito in relazione alle basi tecniche previ-ste dalla legge 335/1995 è utilizzato per ilcalcolo della prestazione supplementare re-versibile. Il coefficiente, variabile in funzionedell’età, moltiplicato per montante del 95%

•Museo nazionale di archeologia marittima,particolare esterno, Cartagena 1995-2008.

dei contributi versati durante il quinquennioantecedente la data di riferimento determinala quota del supplemento.

Trattamenti pensionistici

Le prestazioni previdenziali erogate agli aven-ti diritto dagli Enti pensionistici; per Inarcassale attività previdenziali previste dallo Statutoconsistono nella corresponsione dei seguentitrattamenti: pensioni di anzianità, di vecchia-ia, di inabilità e invalidità, di reversibilità eindirette.

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Spazio apertoa cura di Mauro di Martino

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La contribuzione ridottaSono un ingegnere iscritto all’ordine dellaprovincia di Bari che si è trovato a far frontead una spiacevole situazione per quantoriguarda il pagamento dei contributi Inar-cassa 2010.Penso sia giusto dar notizia anche alla vo-stra rivista di quanto sta avvenendo al fine diproporre spunti di riflessione in merito e dievitare future situazioni incresciose.Il sottoscritto ritiene necessario esporre lapropria decisa lamentela riguardo tale situa-zione per i seguenti motivi.La modifica unilaterale dello Statuto, che Inar-cassa ha intrapreso senza darne comunicazio-ne alcuna, non fa altro che penalizzare di fattoi neoprofessionisti aventi le “caratteristicheanagrafiche” del sottoscritto, estrometten-doli di fatto dalla possibilità di usufruire dei(come definiti nel vostro sito) “Benefici per igiovani iscritti”. Se l’istituzione di tali benefi-ci ha come finalità quella di agevolare esostenere chi si affaccia alla libera professio-ne, senza ombra di dubbio tale intento èstato completamente disatteso. Il sottoscrit-to, infatti, pur avendo compiuto i 35 anni, èiscritto ad Inarcassa da meno di un anno edunque può essere certamente definito ungiovane iscritto ma sicuramente non un iscrittogiovane. Suggerisco, dunque, di modificare ladefinizione data nel sito e riportare con piùtrasparenza “ benefici per gli iscritti giovani”;inoltre, la comunicazione errata del totale deicontributi 2010 (€ 608,50) ha indotto gli iscritti

•Restauro della Cartujacome sede dell’Istituto andaluso del patrimonio storico,particolare interno, Siviglia 1987-95.

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a “organizzare” le proprie finanze per far fron-te ad un pagamento enormemente inferiore aquello richiesto (€ 1522,75); non vi è stataalcuna comunicazione della variazione del-l’importo dovuto e neanche una qualsiasi let-tera di accompagnamento al bollettino dellaseconda rata.

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Ing. Marcello Maiorano

Giovane semmai sarebbe l’iscrizione e nonl’iscritto!Purtroppo l’approvazione delle modifichestatutarie non è avvenuta tempestivamen-te e solo ad aprile, con il visto ministeriale,ha avuto efficacia quanto deliberato dalComitato nazionale dei delegati nel luglio2008.Tutte le modifiche sono state pubblicizzatesul sito dell’associazione e nella stessa ri-vista.Le procedure per l’emissione dei M.A.V. han-no inizio diversi mesi prima della loro sca-denza, così il versamento dei minimi è stato

•Sistemazione del lungomare,Vigo 1994-2004.

richiesto con la previgente normativa.L’età anagrafica dei trentacinque anni costi-tuisce dal 2010 il limite per la riduzionecontributiva, mentre la stessa è stata amplia-ta da tre a cinque anni (comunque con illimite anagrafico sopra menzionato).Dai trentacinque ai sessantacinque anni (etàdel pensionamento) l’iscritto versa per i trent’an-ni la contribuzione intera e costruisce le riser-ve che finanzieranno la sua prestazione.Nella situazione transitoria del primo annodi applicazione della norma si sono purtrop-po create situazioni di disinformazione e didisagio per i colleghi chiamati ad una contri-buzione inaspettata.Il 23 settembre scorso il Consiglio di ammi-nistrazione ha deliberato un differimentoal 31/12/2011 senza oneri o interessi di quel-la parte di contributo minimo eccedentequanto atteso dai colleghi in base alla pre-cedente normativa.Già il giorno successivo l’informativa veni-va pubblicata sul sito e inviata via sms eemail agli iscritti interessati.Inarcassa è vicina a tutti i suoi associati.

L’aumento del contributointegrativo

Non sono iscritto ad Inarcassa perché sog-getto ad altra forma previdenziale ma, comedopolavoro, svolgo la libera professione everso ad Inarcassa l’integrativo. Vengo ca-sualmente a sapere che le recenti modifichestatutarie hanno previsto l’aumento del con-tributo dal 2 al 4%. Non seguo molto il sito inquanto da non iscritto sono poco interessa-to a farlo, ma leggo con piacere la rivista; hoappreso che tale modifica sarà operante dal1° gennaio 2011: ma cosa aspettate a dareampia diffusione della novità? Sapete cheper i lavori pubblici esistono piani econo-mici ed impegni di spesa che, per esseremodificati, necessitano di mesi e mesi? Sa-pete che per i committenti privati è sempredifficile far capire loro che quel 2% (ora 4%)non fa parte delle competenze?Aiutateci, perché in caso contrario saremonoi professionisti a rimetterci e sono tempinei quali non possiamo permettercelo.

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Ing. Michele Spocca

Il collega evidenzia una giusta preoccupazio-ne. La novità contributiva è stata riportatadai quotidiani alcuni mesi fa con la notiziadell’approvazione delle modifiche statutarie,è ben in evidenza sul sito Inarcassa e sullanostra rivista. La Cassa ha predisposto unprogetto di comunicazione delle modificheche decorreranno dal 1° gennaio prossimo;progetto che coinvolgerà tutte le stazioniappaltanti, gli enti e e le istituzioni.Se occorrerà l’informativa verrà ripetuta conil nuovo anno anche sui quotidiani.

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enti People meet in architecture

di Luisella Garlati

La 12. Biennale, guidata da Kazuyo Sejima,spiega già nel titolo l’intento della curatrice:people meet in architecture, l’architettura cioèha il compito di creare gli spazi che agevolino lacomunicazione tra gli individui, facilitino gliincontri, aiutino a superare la condizione diisolamento in cui ci ha confinato la tecnologiaavanzata, che ha spesso annullato il dialogodiretto tra le persone.Le parole di Sejima: “Questa edizione dellamostra consente alle persone di prendere co-scienza delle varie idee emanate da contestidiversi e rispecchia il presente che incapsula insé potenzialità per il futuro. E’ mia speranza chequesta esposizione sia un’esperienza di possi-bilità architettoniche, che riguardi un’architet-tura creata da diversi approcci, capace di espri-mere nuovi modi di vita:”La mostra si snoda tra i luoghi storici, l’Arsenale

ed i padiglioni ai Giardini, e presenze diffusenel centro storico di Venezia, con ben 53 parte-cipazioni nazionali.Il padiglione italiano, AILATI: RIFLESSI DALFUTURO è curato da Luca Molinari, si sviluppain tre grandi aree tematiche, Amnesia nel pre-sente. 1990-2010, una rilettura degli ultimi 20anni della nostra architettura, Laboratorio Ita-lia, la situazione attuale dell’architettura italia-na e Italia 2050, una visione sul futuro prossi-mo, le nuove idee e le tecnologie che cambie-ranno il mondo.Il Padiglione Venezia, ai Giardini, ospita undoppio omaggio ad uno scultore, Toni Benetton,e a un architetto, Toni Follina. L’omaggio aduno scultore nell’ambito di una rassegna diarchitettura non è casuale, del grande maestroveneto viene proposta la visione di scultore-urbanista, presentando i suoi Townscapes,ideazioni, mai realizzate, opere in metallo ver-niciato, concepite come prodotto scultoreoinserito nel tessuto urbano, opere da attraver-sare come porte o da frequentare per una sosta,legate appunto al filo conduttore della mostra.Il lavoro di Follina è rappresentato nel progettoper il recupero dell’ex manicomio di Treviso, ,che tiene conto della storia dell’edificio e delterritorio che lo ospita, mantenendo lamorfologia esterna dei corpi di fabbrica, inte-grati e connessi con nuovi volumi attraversopasserelle soprelevate.Seguono numerose installazioni, spesso piùopere artistiche che architettoniche, che dimo-strano lo stretto legame tra architetto e artista,soprattutto per creare dialogo con la gente.Non è una Biennale dove vedere planimetrie,

disegni, modelli: è un incontro dove si voglionosuscitare sensazioni, pensieri, riflessioni.Solo alcuni esempi: paesaggi di nuvole, unospazio pieno di soffice vapore, un percorso inun mondo irreale, pensato da Transsodar eTetsuo Kondo Architects; il buio interrotto aintermittenza brevissima, solo un secondo, dauna luce che colpisce uno zampillo di acqua chedanza nell’aria, il secondo spaccato, suggestivainstallazione di Eliasson.All’Arsenale ci accoglie l’opera cilena Il bambi-no nascosto in un pesce, un rifugio accoglientein legno profumato posto all’interno di unguscio di granito, un invito a ricostruire unfuturo protetto dopo il terremoto che ha recen-temente sconvolto il paese, segue Se gli edificipotessero parlare, uno splendido filmato in 3Ddi Wim Wenders, che si addentra nell’opera piùrecente della curatrice, il Rolex Learning Centerdi Losanna, dove la sapienza del regista coglie lostretto legame tra spazio e persone, tra edificioe utenti: il manifesto di Sejima e nella esposizio-ni sparse per Venezia.Ai Giardini, nei padiglioni nazionali, sono moltigli episodi che colpiscono per creatività e fanta-sia: Hylozoic Ground, la foresta di scultureevanescenti e luminescenti del Canada, cheincanta immergendo i visitatori in un mondofantastico; il bosco di luci e il labirinto metalliconei giardini delle Vergini, allestimenti esternidel padiglione cinese; l’oro abbagliante delpadiglione Egiziano, i giardini persiani del-l’Iran, pausa di verde, tranquillità e silenzio neldeserto o nei convulsi centri-città; la città azzur-ra galleggiante sopra le nostre teste dell’Olan-da, simile a un cielo vista da sotto, ma che si

•Il bambino nascosto in un pesce.

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anima nei suoi volumi osservandola dalsoppalco; i divertenti giochi a bilico e le “piantecarrellate” della Serbia; la pioggia di matitedell’allestimento ungherese, esaltazione dellalinea come atomo dell’architettura; le costru-zioni lignee riprodotte minuziosamente in sca-la, come un gioco ad incastro, delle repubbli-che Ceca e Slovacca.La Svizzera presenta Paesaggi e Costruzionid’arte, una rassegna delle opere di Yurg Conzett,deliziose fotografie e modelli di ponti e passe-relle pedonali, il ponte visto come facilitatoredei rapporti umani.Centrati sul tema gli splendidi progetti dei paesinordici, l’opera di Oslo, le chiese finlandesi, ilmolo circolare svedese, tutti luoghi di aggrega-zione e di incontro. Validissimo l’approfondi-mento centrato sulla tematica della mostra dellaDanimarca, con il video coinvolgente 1947-2047,che mostra la trasformazione del territorio traDanimarca e Svezia, da fingerplan a ring city.

Numerosi gli eventi collaterali: in contempora-nea con l’apertura della mostra è stato inaugu-rato il completamento della nuova sede dellaBiennale in Ca’ Giustinian con il recupero dellasala delle colonne, dove è ospitata la presenta-zione del progetto di Frank O. Gehry, Luma/Parc des Ateliers, nuovo centro culturale cheverrà realizzato nel centro di Arles (Francia). Ilprogettista, presente all’inaugurazione, hadeliziato il pubblico con una simpatica e brillan-te conversazione con Hans Ulrich Obrist,condirettore delle mostre e dei programmi edirettore dei progetti internazionali dellaSerpentine Gallery di Londra. Nella stessa sedeè stato realizzato, nei vecchi magazzini attigui alpalazzo, uno spazio dedicato a laboratorio per-manente, che dovrà creare il rapporto continuotra città ed istituzione.Altra inaugurazione importante: la nuova bi-blioteca dell’ASAC, ai Giardini, nel Palazzo delleEsposizioni, con accesso anche dal giardino di

Scarpa, importante punto di riferimento, archi-vio storico delle arti contemporanee, gradevolerecupero di uno spazio inutilizzato da tempo,con un piacevole allestimento dove predomi-nano legno e colore.I premi: Leone d’Oro per la migliore partecipa-zione nazionale al Regno del Bahrain, presenteper la prima volta a Venezia, che ha colpito lagiuria per “la lucida ed efficace autoanalisidella relazione del paese con il rapido cambia-mento della sua linea costiera”, con la presen-tazione di forme di architettura transitoria pre-sentate come dispositivi capaci di rivendicare ilmare come spazio pubblico, una risposta ecce-zionalmente semplice ma significativa al temadella mostra.Leone d’Oro per il miglior progetto aArchitecture as air: study for chateau la costedei giapponesi junya.ishigami+associates, qua-le riconoscimento della visione unica ed ecce-zionalmente rigorosa; Leone d’Argento per unpromettente giovane partecipante a OFFICEKersten Geers David Van Severen in collabora-zione con il fotografo Bas Princen, giovani olan-desi e belgi, con il progetto 7 rooms 21prospectives.Il leone d’Oro alla carriera è stato assegnato aRem Koolhaas, per la sua carriera unica, fruttodi un geniale percorso e sintesi di un’epoca.Il leone d’Oro alla memoria è stato assegnato aKazuo Shinohara, scomparso nel 2006, chevuole essere un omaggio a chi non c’è più e unriconoscimento dell’effetto nel presente dellasua architettura.I sabati dell’architettura, infine, una rassegna diincontri che ripercorrono la storia della Bienna-le, attraverso le testimonianze di quasi tutti idirettori delle edizioni passate: si inizia conVittorio Gregotti, poi Paolo Portoghesi, HansHollein, Deyan Sudjic, Kurt Fostter, RichardBurdett, Aaron Betsky, per concludere conKazuyo Sejima.

•Padiglione Egiziano.

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Nasce un nuovo polo culturale nel cuore diVenezia Mestre, su iniziativa della Fonda-zione di Venezia. Il distacco tra Veneziacittà, centro culturale, ricco di monumentied iniziative di ogni genere e Mestre, cittàreale dove si vive e si lavora, ma priva diattrattive e di stimoli culturali, vuole essereannullato o, comunque, mitigato, dandovita a nuove iniziative di ampio respiro pro-prio nel centro di Mestre, che “da cittàsegnata da una cattiva urbanizzazione,mal congeniata architettonicamente e pocopronta ad affrontare l’idea di uno svilup-po compatibile, si prepara oggi a diventaremoderna e accogliente. M9 è il simbolo diun risveglio, non solo culturale, di questacittà. Uno spazio ridato alla sua gente cheriqualifica un’area centrale e si inseriscein un programma di recupero urbanisticodi estremo valore” come afferma il Sindacodi Venezia, Giorgio Orsoni.Cosa sarà il nuovo M9? Il progetto è ambi-zioso: un museo internazionale, per valo-rizzare la “terraferma” veneziana, con l’obiet-tivo di creare un nuovo standard musealeche racconti la storia del secolo appenaterminato, il Novecento. In questo spazioverranno presentati i grandi eventi del ’900:le trasformazioni sociali, economiche, i fer-menti culturali, la trasformazione urbanisti-ca, tutto quanto ha caratterizzato il passag-gio dalla cultura e società ottocentesca alsecolo dell’industrializzazione, delle mac-chine, della tecnologia, dalla società conta-dina a quella industriale. Vi saranno spazisia per l’esposizione permanente che per

eventi e mostre temporanee, allestimentimultisensoriali, servizi didattici e formatividiretti soprattutto a settori emergenti, comecomunicazione, pubblicità, architettura,grafica, fotografia, design, ecc. Nel com-plesso troverà posto una mediateca del ‘900,con archivi fotografici e testuali in formatoelettronico, filmati, registrazioni audiovisi-ve e servizi radiofonici: un punto di riferi-mento per ricercatori e curiosi, una raccoltadocumentale di un secolo testimone di cam-biamenti epocali. L’auditorium ospiterà con-vegni, eventi, conferenze.

IL CONCORSO: sei studi di architettura ven-gono chiamati a partecipare al concorso

internazionale per M9, professionisti di gran-de livello, noti per la loro progettazionemuseale ma soprattutto per la loro sensibi-lità nei confronti del contesto, scelti perchèabili professionisti e non archistar.I gruppi sono di diverse nazionalità: l’italia-no Massimo Carmassi, pisano, che ha diret-to per molti anni l’Ufficio Progetti del Co-mune di Pisa, arricchendo poi la sua espe-rienza professionale con restauri monumen-tali e realizzazioni museali, come il Conven-to di San Frediano a Lucca, ora Museo diarte sacra, il Museo della Concia a SantaCroce sull’Arno, il recupero del Mattatoiodi Roma.Accanto a lui il londinese David Chipper-

M9 - A New Museum for a New Citydi Luisella Garlati

•Massimo Carmassi,© Fondazione di Venezia,Foto ORCH, orsenigo– chemollo.

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field, che ha lavorato in molti paesi europei,negli U.S.A., in Giappone, in Cina, con gran-de esperienza nel campo museale: basticitare il recupero del Neues Museum nel-l’isola dei musei a Berlino, appena ultima-to.Pierre Louis Faloci, nato a Nizza ma constudio a Parigi, dove ha riconfigurato ilmuseo Rodin, ha compiuto svariati inter-venti, la sua opera più importante ed attua-le è il Centre Européen du Résistant Depor-té sui resti del campo di concentramentonazista a Struthof in Alsazia.Mansilla e Tuñón, architetti madrileni, de-buttano nel campo museale collaborandocon Rafael Moneo nella realizzazione deimusei di Houston e Thyssen-Bornemisza diMadrid, sono noti per il museo di Zamora,seguito dal museo delle Belle Arti di Castel-lon, il museo di Arte Contemporanea diLeon, il museo di Santander, in fase diultimazione, come pure il complesso espo-

sitivo addossato al Palazzo Reale di Madrid.Matthias Sauerbruch e Louisa Hutton: luitedesco, nato a Costanza, lei inglese, diNorwich; caratteristica dell’approccio pro-gettuale dello studio, fondato nel 1989, èl’integrazione delle varie componenti chedeterminano il comfort, sia la percezionesensoriale degli utenti che la prestazionefisico-tecnica dei sistemi tecnologici. Sim-bolo di tale ricerca sono le opere più notedello studio, destinate soprattutto a uffici eservizi. In ambito culturale, si segnala ilmuseo che ospita la collezione Brandhorsta Monaco di Baviera (2005-2008); in Italia èin fase di ultimazione il complesso per ufficie spazi commerciali all’interno dell’areaMaciachini (ex Fabbrica Carlo Erba) a Mila-no.Il portoghese, Eduardo Souto de Moura,nato e lavora a Porto, porta avanti la tradi-zione dell’architettura del suo paese conspunti originali e significativi, ha realizzato

il museo dei trasporti a Porto, il padiglionedella Conoscenza dei Mari all’expo di Lisbo-na del 1998, il padiglione del Portogalloall’Expo di Hannover del 2000, altre operee infine la Casa das Historia Paula Rego aCascais, appena inaugurata.Il nuovo polo culturale dovrà integrare piùfunzioni: il museo vero e proprio, che avràsede nell’edificio di nuova realizzazione,l’attività commerciale, ospitata nel palazzoesistente e il terziario, articolando le variefunzioni in modo originale ed efficace. L’areainteressata, molto ampia, circa 9.000 metriquadrati, è situata nel cuore di Mestre edovrà diventare un polo di attrazione, daarea abbandonata quale è ora.

I PROGETTI: una breve sintesi delle relazio-ni progettuali.

Carmassi Studio di Architettura: Il pro-getto risponde alla sfida del bando con unasoluzione in grado di ottenere un buonequilibrio tra l’utilizzazione conservativadella vecchia caserma per attività commer-ciali e la costruzione del nuovo museo, lacui originalità architettonica vuole creareun luogo memorabile. Il museo è formatoda sedici torri, disposte sul piano orizzonta-le in forma quadrata secondo un’organizza-zione studiata per ottenere complessi e sug-gestivi spazi interstiziali. Dal quarto al sestolivello le torri sono connesse tra loro da unatrama di passerelle trasparenti, che consen-tono di ammirare il panorama e il cuore delcomplesso, la cui trasparenza fa da contrap-punto alla materia pesante delle torri inmuratura di calcestruzzo armato, rivestitedi mattoni dalle superfici levigate.Per quanto riguarda l’intervento sulla vec-chia caserma, la cui qualità è costituita dallagriglia delle murature portanti con le aper-

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•David Chipperfield,© Fondazione di Venezia,Foto ORCH, orsenigo– chemollo.

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ture che la traforano, dallatrama degli orizzontamentiin legno, dalle capriate dicopertura, l’intervento direstauro sarà basato su unarigorosa prassi conservativa.

Agence Pierre-Louis Falo-ci: Il progetto mira ad af-frontare le trasformazioniin atto puntando sulla so-stenibilità.M9 sarà un museo concepi-to per stimolare l’analisicritica di quanto prodottodal recente passato e darenuovo slancio al migliora-mento sociale, quindi do-vrà essere utilizzabile inmodo flessibile e semplice,evitando che la sua formaplastica ne condizioni l’uso.

Il progetto prende le mosse dai diversi livel-li in cui si articola il rapporto tra il nuovocomplesso e la città, e configura dei “suoli”sovrapposti. Nel sottosuolo parcheggi, lo-cali tecnici e depositi, un nuovo “suolo”intermedio, accoglie i servizi e l’accesso alpiano terra, sopra uno spazio di accesso almuseo, un negozio, vari servizi pubblici esoprattutto una piazza che offre la vistasulla e nella città.Il museo è sollevato di otto metri rispettoal nuovo “suolo” e di dodici metri rispettoal livello della città. Il progetto mira arealizzare una struttura che compare escompare, simile a una vibrante sculturaluminosa; la copertura verde è attraversatadalle canne di un “organo”, prese di luceverticali che portano la luce naturale aipiani sottostanti.

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•Souto Moura,© Fondazione di Venezia,Foto ORCH, orsenigo– chemollo.

•Pierre-Louis Faloci,

© Fondazione di Venezia,Foto ORCH, orsenigo– chemollo.

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David Chipperfield Architects: Il proget-to mira definire un nuovo polo culturale ericonfigurare la trama urbana di Mestre, danord a sud, attraverso una serie di interven-ti semplici e chiari: la corte dell’edificioesistente viene coperta da un tetto indipen-dente che genera una piazza protetta, ilnuovo edificio viene dotato di un atrio/passaggio interno e infine viene proposta lacreazione una piazza giardino di fronte alleex scuderie militari.Il progetto propone un nuovo edificio auto-nomo caratterizzato da qualità monumen-tali. Poiché la tipologia del museo non ne-cessita di luce naturale, il progetto prevedela costruzione di un corpo di fabbrica semichiuso in mattoni. L’obbiettivo è quello diriutilizzare e trasformare gli spazi dell’excaserma in un centro commerciale urbano,

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mantenendo il colonnatoaperto al piano terra e pre-vedendo una coperturamolto leggera sorretta dastruttura indipendente,una sorta di ombrello, aprotezione della corte.

Mansilla+Tuñón Arqui-tectos: Come fanno i mae-stri profumieri che otten-gono i loro profumi combi-nando essenze di piante efiori per far sì che la lorofragranza si diffonda e in-vada l’area che li circonda,progettando Acqua Venetai progettisti hanno compo-sto sedici “bottiglie” percontenere le esposizioniche mostreranno con fre-schezza e trasparenza i cam-

•Matthias Sauerbruch e Luoisa Hutton,

© Fondazione di Venezia,Foto ORCH, orsenigo– chemollo.

•Mansilla+Tuñón,© Fondazione di Venezia,Foto ORCH, orsenigo– chemollo.

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•Matthias Sauerbruch e Luoisa Hutton,(foto di Wilfried Dechau).

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biamenti radicali del secolo scorso.Le “bottiglie” sono rovesciate e con la boccache sfiora il suolo consentendo lo scambio,l’entrata delle persone e delle idee. Il pro-getto prevede di ristrutturare gli altri edificicompresi nel lotto per accogliere un centrocommerciale. Il piano terra è aperto all’usodegli abitanti della città e può accoglieremostre all’aperto e svariate attività cultura-li. La piazza porticata permette l’afflusso del-le persone e costituisce un palcoscenico ur-bano per le varie attività legate ai programmidel museo e del centro commerciale.

Sauerbruch - Hutton: Il progetto proponela costruzione di un edificio per il nuovomuseo integrato con la sua volumetria al-l’impianto urbano di Mestre. La sua colloca-zione migliora la rete pedonale della città,crea e collega nuovi spazi che si inserisconoin maniera attenta nel contesto, realizza un

passaggio diagonale e una “piazzetta delmuseo” per attirare i visitatori e invitarli adattraversare l’intero complesso. L’attenzionedei visitatori che si avvicinano a piedi almuseo è catturata dai volumi diagonali deidue nuovi corpi di fabbrica, i cui ingressi e lacui organizzazione interna risultano ben per-cepibili. L’edificio è riconoscibile nel suorivestimento esterno in ceramica policroma.L’aspetto del museo mira a interpretarel’eredità artistica del XX secolo. Condividecon il Futurismo italiano la fascinazione peril movimento e la velocità come componen-ti fondamentali dell’orizzonte percettivocontemporaneo. Con l’arte (e l’architettu-ra) moderna condivide l’uso mirato del co-lore come mezzo di percezione spaziale.Appartiene invece al XXI secolo la consape-volezza del valore della “continuità sosteni-bile” che il progetto interpreta, in particola-re con la sua concezione urbanistica.

Souto Moura Arquitectos: Il progetto perM9 e la riconversione dell’ex convento del-le Grazie in un centro commerciale conser-va le facciate e le parti significative dellastruttura dell’edificio esistente. La strategiaadottata è di inserire gli accessi (scale eascensori) nel corpo di spessore minore,mantenendo libero quello di maggiore pro-fondità per i negozi. Per il nuovo museo èstata adottata la tipologia a patio, analoga aquella dell’ex convento annesso, che com-porta una circolazione continua.Il museo è costituito dai piani interrato,terra, primo, secondo e da un piano arretra-to in copertura, non percepibile dalla cittào dal patio interno. I materiali di cui èprevisto l’impiego all’esterno sono matto-ne, vetro e cemento faccia vista bocciardatoper l’entrata di servizio.I percorsi si sviluppano con continuità dal-l’atrio attraverso rampe mobili che condu-cono all’ultimo piano, dedicato alle esposi-zioni temporanee. A partire da quest’ultimoil senso di percorrenza si inverte e si puòvisitare la collezione permanente scenden-do da un piano all’altro. Gli spazi espositiviper la collezione permanente sono attraver-sati soltanto da alcune pareti strutturali epossono venire configurati a seconda delleesigenze.

IL VINCITORE: il gruppo composto da Mat-thias Sauerbruch e Louisa Hutton vieneproclamato vincitore del concorso, vincitache si concretizza nell’incarico della pro-gettazione effettiva e della direzione lavoriper la realizzazione del nuovo complesso.Del loro progetto è piaciuta soprattutto lasapiente interpretazione dello spazio, la cre-azione della piazza museale, la connessionedel nuovo intervento con la struttura urba-na di Mestre.

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ico La nuova frontiera dei pc tascabili

a cura di Marco Agliata

Molte sono state le strade intraprese daiproduttori di computer nell’affrontare le ri-chieste degli utenti e molte le ricadute prati-che dei sostanziali miglioramenti tecnologiciavvenuti in questi anni, oltre alla vera e pro-pria creazione di percorsi inesplorati chespesso hanno portato grandi delusioni e di-sastri commerciali, ma qualche volta sonostati davvero la traccia che ha generato profi-cue mutazioni.Con la grande diffusione dei notebook èstato possibile capire, anche per i più distrat-ti, che il mercato in questi anni è stato ogget-to di profonde trasformazioni che hannoorientato gli utenti verso prodotti dalle carat-teristiche molto specifiche e che si leganofortemente al tipo di utilizzo che viene fattodi questi strumenti oltre alle condizioni diuso (portabilità, maneggevolezza, capacitàdi calcolo e memoria).L’idea guida della trasformazione è legataalle esigenze dei consumatori che nel tempohanno sempre più guardato, come era giustoche fosse, ai computer come strumenti dilavoro in grado di avere caratteristiche adat-tabili a molte situazioni. Nella storia recentedei computer portatili (notebook) si è vistocome la loro effettiva diffusione sia comincia-ta quando le loro caratteristiche (peso, po-tenza, compattezza) li hanno resi realmentediversi dai desktop più ingombranti e total-mente statici. È quando i portatili sono di-ventati più leggeri e potenti che si sono vistemolte persone usarli come computer da la-voro associato a una condizione di mobilità.Mentre il mercato si indirizzava verso nuove

modalità di impiego del computer sono, in-fatti, successe due cose non secondarie: laprima è legata ai progressi tecnologici e allapossibilità di produrre macchine sempre piùpiccole con una capacità di calcolo sempremaggiore, la seconda riguarda il livello difamiliarità che si è diffuso tra gli utenti nonpiù interessati a pensare al computer come aun totem monolitico ma a qualcosa di diver-so e più vicino ad un telefono cellulare.Questa condizione rappresenta un impor-tante passo in avanti non solo in terminiculturali ma anche ai fini del corretto approc-cio nei confronti di un oggetto, “il compu-ter”, che non è ancora diventato in molti casi

uno strumento di uso corrente. È emblema-tico, in questo senso, considerare che il per-corso di avvicinamento verso forme di utiliz-zo di strumenti di calcolo e gestione daticomplessi ma tascabili sia passato di piùattraverso i telefoni cellulari delle ultimegenerazioni che dalla creazione di veri epropri strumenti innovativi pensati per que-ste funzioni.Non sono passati molti anni dalla nascita diuna serie di tavolette tascabili che consenti-vano di compiere molte operazioni elemen-tari quali la lettura di testi e la visione dipellicole; si trattava di ulteriori tentativi basa-ti su funzioni semplificate di apparecchi,

•Torre delle Telecomunicazioni,veduta, Cadice 1988-93.

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magari più voluminosi, già presenti sul mer-cato e che non consentivano all’utente didisporre di qualcosa che oggi viene, giusta-mente, considerato irrinunciabile: la con-nessione wireless.Tutto il mondo sviluppato ha costruito siste-mi di reti per soddisfare la richiesta di molticittadini che hanno scoperto l’infinità di ser-vizi che possono essere utilizzati attraversole connessioni a internet. In questo senso inuovi computer continueranno ad avere duecondizioni di base: quella della macchina dalavoro, su postazione fissa e con capacità dicalcolo estremamente alta e un’altra dellostrumento posto in qualche tasca (magari unpo’ più grande) della giacca e con il quale sipuò sempre essere connessi con il mondo intempo reale potendo oltretutto svolgere tut-te le attività che normalmente vengono gesti-te con macchine fisse.

A chi servono pc super-tascabili

Dai primi momenti in cui il pc portatile(piuttosto pesante e ingombrante) sembravaessere più che altro un’ostentazione di effi-cienza tecnologica piuttosto che una realeesigenza di lavoro è trascorso molto tempo,durante il quale l’utilizzo di queste macchineha assunto una condizione di normalità con-cretamente ancorata alle effettive necessitàdegli utenti che, in molti casi, utilizzano ilportatile come unica macchina di lavoro,svago e connessione.Forse è proprio in questo primo cambiamen-to che si possono trovare le radici dei nuoviorientamenti degli utenti e, di conseguenza,

•Edificio per case popolari,veduta, Cadice 1986-91.

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del mercato: l’aver sperimentato che la con-centrazione di dati e programmi in un solostrumento, e per giunta facilmente trasporta-bile, ha modificato anche le abitudini di lavo-ro delle persone che si sono trovate a dispor-re di un qualcosa in grado di contenere lamaggior parte dei dati in loro possesso e diquelli eventualmente necessari, concentratiin uno spazio sempre più ridotto e, cosaforse più importante, nella possibilità di con-nettersi con la rete in qualunque situazione.Anche se si opera in un ambiente che preve-de la convergenza di dati all’interno di com-puter fissi e dotati di programmi e archivimolto pesanti (GIS, data base territoriali), inuovi tascabili consentono un passaggio didati (anche wireless) affidabile e veloce, quin-

di lo scambio delle informazioni o gli aggior-namenti possono essere eseguiti in tempiridottissimi, evidenziando ancora di più lapraticità di avere con sé qualcosa della gran-dezza (e poco più pesante) di un blocco perappunti ma nel quale è possibile inserire oestrarre una mole di dati molto cospicua.Nello specifico, per tutti quelli che hannocondizioni di lavoro che si svolgono in luo-ghi diversi (acquisizione e elaborazione dati)nei quali non sarebbe possibile muoversi construmenti ingombranti, la velocità di raccoltadati di base potrebbe essere davvero la discri-minante sostanziale nell’indirizzare tante per-sone verso un’ulteriore piccola rivoluzioneche prevede una riorganizzazione della pro-pria modalità di lavoro.

•Centro per i visitatori del sito archeologicodi Baelo-Claudia, particolare esterno,Bolonia, Cadice 1998-2004.

L’idea di portare o prendere i dati dove servo-no con la maggiore facilità possibile e non diessere costretti a spostare strumenti o infor-mazioni che non sono adatti per questo tipo dimovimentazione, molto spesso antitetica ri-spetto alle reali esigenze degli utenti, potreb-be aver trovato una risposta adeguata in que-sta nuova generazione di strumenti, che si stadiffondendo di recente soprattutto sull’im-pulso ricevuto dall’uscita di uno di questiprodotti che rappresenta il punto di riferi-mento del nuovo corso: l’iPad della Apple.È probabile che sarà ancora necessario deltempo, come è avvenuto per i primi portatili,per un’efficace metabolizzazione di questetavolette multifunzione che dovranno assi-curare una corretta e convincente sovrappo-sizione tra le loro prestazioni (sicuramenteoggetto di molti adeguamenti e integrazioninell’immediato futuro) e le esigenze degliutenti che comunque, alla prova della gran-de quantità di macchine vendute, sembranoessere convinti della loro prossima diffusio-ne su larga scala.

Le novità sul mercato

Molti produttori hanno avviato la sperimen-tazione su sistemi che potessero diventaredegli strumenti potenti, leggeri e realmentetascabili e molte cose sono ora in commer-cio, ma quella che sembra essere più vicinaall’idea di un elemento innovativo che possarispondere alle esigenze di un mercato sem-pre più aperto è certamente l’iPad della Ap-ple. Questo modello è dotato anche di colle-gamento WiFi con un processore Apple A4 da

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1 GHz, una capacità di memoria di 16 GB,dimensioni complessive di 19 x 24 cm. peruno spessore di 13 mm., uno schermo di9,7”, un peso di 680 g e un costo che va dai499 ai 699 euro e un sistema operativo che èil risultato di un felice connubio tra Mac OS10 e iPhone OS (i sistemi operativi per com-puter Apple e per il telefono cellulare iPho-ne).A conferma che questa macchina intende farparte di un sistema aperto, sono già disponi-bili una serie di applicazioni create apposita-mente per questa novità (molte sono le stes-se dell’iPhone) che permetteranno di nondisporre soltanto di un oggetto di tendenza,ma di uno strumento utile e impiegabile inmoltissime situazioni anche in virtù di unoschermo di grande luminosità e leggibilità.Alcune applicazioni sono legate a una diver-sa organizzazione dello schermo che, nellaparte inferiore, può diventare una tastieravirtuale che consente di scrivere testi e inse-rire dati con grande comodità e velocità.Si tratta certamente di una macchina destina-ta a essere la prima di una nuova generazionedi computer super tascabili il cui successo ediffusione saranno legati esclusivamente allaeffettiva capacità di rispondere alle esigenze/richieste che un’utenza sempre più espertacomincia ad imporre alle case produttrici etra queste, la Apple, rappresenta certamenteun caso scuola.La leggibilità di questo nuovo tipo di scher-mo permette utilizzi di grande precisione efinalizzati non solo alla connessione inter-net, lettura di giornali o di libri, ma anche adapplicazioni professionali attraverso le qualigestire dati e immagini di grande qualità.

Conclusioni

È molto probabile che l’uscita dell’iPad rap-presenti un punto di svolta non solo nellemodalità di organizzazione del lavoro maanche nella concezione stessa di gestionedei dati necessari alla propria attività. Ineffetti si tratta non soltanto di una nuovamacchina che potrebbe trovare il favore delmercato con maggiore o minore intensità,ma di una nuova impostazione nel rapportouomo-computer caratterizzato da una fles-sibilità di prestazioni che si adatta ad unavisione molto inclusiva di impiego.Certamente siamo di fronte a qualcosa checostringerà persone, società e istituzioni arivedere molte delle abitudini precedentinell’utilizzo di uno strumento evoluto disupporto al lavoro di tante persone.Questa condizione apre nuove potenzialitànon solo in termini di uso e di prestazioni,ma soprattutto nel modo di stabilire deinuovi rapporti tra utenti e strumenti arri-vando a stabilire livelli di condivisione efamiliarità forse non molto esplorati.Dai tempi in cui c’era chi scriveva le cose amano su un foglio di carta per poi trasferirlesul computer, non riuscendo a stabilire unrapporto di immediatezza tra i propri pen-sieri e il loro organizzarsi su carta, è passatomolto tempo e i profondi cambiamenti checi sono stati sono legati sia alla capacitàdella tecnologia di adattarsi alle esigenzedegli utenti che alle potenzialità degli uten-ti che hanno saputo utilizzare questi stru-menti nel modo più adeguato e efficace inrelazione alle proprie esigenze. Non c’èdubbio, infatti, che in un rapporto d’uso

uomo-macchina le capacità del primo sianola sola garanzia di funzionamento ottimaledel secondo: non ci saranno (almeno perun bel po’) computer in grado di trasforma-re incapaci in grandi gestori di patrimoni oin super economisti né incompetenti instrabilianti manager, né dilettanti in superprofessionisti; la creazione delle idee, delleintuizioni e dell’esercizio di competenzascaturirà sempre dall’uomo che, una voltaindividuata la strada, potrà trovare fonda-mentale supporto negli strumenti in gradodi sviluppare e sostenere la propria ampiez-za di pensiero.Gli strumenti di cui spesso parliamo, i pro-grammi che ci permettono di utilizzarli re-steranno per molto tempo ancora il tramiteche consente di sviluppare le idee, la capa-cità, l’intuizione che rimangono un patri-monio esclusivo dell’uomo (inteso comeentità pensante).Resta sorprendente, comunque, ripensareall’evoluzione avvenuta dai primi elabora-tori ad oggi, non tanto in termini di tecno-logia ma nel modo in cui questi strumentisono entrati a far parte, in molti casi, inmodo irrinunciabile, della nostra vita ancheattraverso una serie di passaggi progressiviche li hanno resi sempre più presenti nellaquotidianità. Dalle prime impressioni rice-vute nell’osservazione e nell’uso, l’iPad sem-bra essere un altro passo significativo inquesto processo di reciproca evoluzione; lasperimentazione e le verifiche sul campodiranno nei prossimi tempi se questa stradaè davvero destinata a segnare una tracciasulla quale costruire importanti progressiin questo settore.

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In mostra all’Ara Pacis55 olii e circa 60 disegnirealizzati negli ultimi treanni. Tra i tredici ritrattivi sono anche quellidi due noti architetti:Vittorio Gregottie Mario Botta.La mostra prosegue poifino al 7 novembre 2010a Milano, a Villa NecchiCampiglio.

Pericolidi Corrado CorradiTe

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Ritrattie paesaggi

Il volto – dice Tullio Pericoli – èuna pagina che portiamo semprecon noi e che scriviamo e riscri-viano giorno dopo giorno: il vol-to è un racconto individuale.Il paesaggio – è sempre Pericoliche parla – è un racconto collet-tivo, la continuazione di una sto-ria cominciata in pagine prece-denti; il risultato di quanto è av-venuto anni, secoli prima: un’ara-tura, il taglio di un bosco, una

•Tullio Pericoli come Little Nemo:così l’artista ha scelto di raffigurarsiin questo autoritratto.

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siccità, uno straripamento...Pericoli ha preso questi due ele-menti e li ha “impastati” insieme.Il risultato? Ritratti come paesag-gi e paesaggi come ritratti.

La mostra dell’artista marchigia-no (Colli del Tronto, Ascoli Pice-no 1936) ha sede nel museo ro-mano dell’Ara Pacis e si intitola:“TULLIO PERICOLI. Lineamenti.Volto e paesaggio” Una selezionedi 55 olii e circa 60 disegni, realiz-zati tra il 2007 e il 2010, curata daFederica Pirani.Tra i tredici ritratti, vi sono anchequelli di due noti architetti: Vitto-rio Gregotti, molto somigliante,e Mario Botta, anche questo feli-cemente interpretato.Gli altri ritratti sono di SamuelBeckett, Eugenio Scalfari, Gio-vanni Testori, Claudio Magris,Franco Loi, Carlo Caracciolo,Maurizio Pollini, Roberto Calas-so, Aldo Bassetti, Roberto Savia-no, Pierpaolo Pasolini.Non una donna. Non uno scono-sciuto. Sono tutti amici, o lo era-no, dell’autore.

•Mario Botta, 2009.

Olio e matite su tela 90x90 cm.In basso: Studi per il ritratto di Mario Botta.

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Zio Alceste,primo ritrattoa olio

Pericoli è nato a Colli del Tronto,nelle Marche, un paesino di cin-quecento abitanti tra Ascoli Picenoe il mare.“Mio padre faceva il segretario co-munale – ricorda. – Usciva dall’uf-ficio, attraversava la piazza e alle 14in punto ci si metteva a tavola. Tuttii giorni, tutto l’anno. Aveva pro-grammato anche il futuro dei figli:mio fratello Gian Luigi, professore.Io avvocato.Ma l’idolo di Tullio – che già dabambino rivelava la sua vocazionedisegnando con estrema accura-tezza fiori e frutti – era lo zio Alce-ste, sindaco socialista prima delfascismo, sempre vestito di scuro,la farfalla nera degli anarchici, cap-pello a larghe tese e stivali. E unastrana rassomiglianza con Robin-son Crosue. Un uomo senza orari esenza lavoro, che appariva nellanotte e passava la giornata a sciveree a studiare. Il primo quadro a oliodi Pericoli è un suo ritratto.Così Tullio passa la giornata nellaPinacoteca di Ascoli a ricopiare acarboncino il busto di GiacomoLeopardi e il gruppo marmoreo diPaolo e Francesca in una esaspe-rante quotidianità. Ma quandomancano solo quattro esami alconseguimento della laurea inLegge, e Cesare Zavattini gli sug-gerisce di trasferirsi a Milano, almomento di decidere se lasciare laprovincia o no, è allo zio Alceste

•Vittorio Gregotti,2009.

Olio e matite su tela 90x90 cm.In basso: Studi per il ritratto di Vittorio Gregotti.Te

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che Tullio pensa, e parte.Entra come disegnatore al “Gior-no” dove fanno presto a riconosce-re il suo valore. Gli danno da illu-strare i racconti della domenica:Calvino, Bassani, Primo Levi, MarioSoldati, che gira per la redazione, sientusiasma: “Lei è Pericoli? Bravo,bravo”. E la stessa sera, girellandoin Galleria, Tullio si ferma davantialla vetrina di un libraio (Aldovran-di, galleria Manzoni) e scopre chela “novità” in primo piano, un sag-gio di Giorgio Bocca, “Miracoloall’italiana”, porta una copertinatratta da un suo disegno. È unattimo di felicità indimenticabile.

Dal catalogoQuale è il paese che “ti somiglia”?che somiglia al brillare dei tuoiocchi? Per Baudelaire il volto del-l’amata è come il paesaggio che sidistende ampio sotto i raggi delsole (...) Dove “tutto è ordine, bel-lezza, lusso, calma, e voluttà”. (Um-berto Broccoli).Ogni ritratto è un racconto. È lastoria che si rivela sulla pelle comefosse la pellicola di un film (U.B.)Maurizio Pollini è ripreso con losguardo basso concentrato su quel-la tastiera da cui trae la materiamusicale. Scalfari equivale a unafolta barba bianca che si confondecon i margini della tela.Di Pasolini scorgiamo gli occhiindagatori e sagaci, ma non labocca, simbolo di una vocazionealla denuncia che però rimane

inascoltata (U.B.).Sono passaggi descritti, dove noncompaiono persone ma nemme-no case, ruderi o fattorie (Federi-ca Pirani).“Cerco un volto che pur somiglian-do a un volto vero, sia ancora piùvero” (Pericoli).I ritratti sono “racconti” in cui iltempo lungo di una vita si contraenello spazio ristretto di un volto(Remo Bodei).

Una creativitàinesauribile

Tullio Pericoli nasce a Colli delTronto (Ascoli Piceno) nel 1936.Dal 1961 vive a Milano dove siafferma come pittore e disegnato-re. A partire dagli anni Settantainizia a collaborare con la rivista“Linus”, con il “Corriere della Sera”(dal 1974) e con il settimanale“L’Espresso”. Intanto espone le sueopere a Milano, Parma, Urbino epresso l’Olivetti di Ivrea. Realizza idisegni per l’edizione del volumeRobinson Crusoe per l’Olivetti e,nel 1985, li espone a Milano (pres-so il Padiglione di Arte Contempo-ranea), poi a Bologna, Genova eRoma. Dal 1984 collabora con “LaRepubblica”. Nel 1987 Livio Gar-zanti gli affida l’incarico di realizza-re, in un salone della casa editrice,una pittura murale. Nel 1965 pub-blica presso la casa editrice Presteldi Monaco il volume Woody, Freude gli altri, che uscirà anche in edi-zione francese, spagnola e ameri-

cana. Il libro diventa, inoltre, cata-logo di una mostra presentata consuccesso in Germania e in Austria.Nel 1990 è la volta di Ritratti arbi-trari, pubblicato in Italia da Einau-di. Proseguono le personali del-l’autore, che espone a Milano (“At-traverso il disegno” è il titolo dal-l’ampia mostra ospitata a PalazzoReale nel 1991), Parigi e Monaco.Riceve il Premio Gulbransson dal-l’Olaf Gulbransson Museum di Te-gernsee (1993) e presenta una mo-stra dal titolo “Il tavolo del re”ospitata al Gulbransson Museum aBamberga, Francoforte e New York.Nel 1995 si avvicina al teatro dise-gnando scene e costumi per l’ope-raL’elisir d’amore di Donizetti cheva in scena a Zurigo. Tre anni dopo,nel 1998, cura un nuovo allesti-mento della stessa opera per laScala di Milano. Nel 2001 mette inscena Le sedie di Ionesco per ilTeatro Studio di Milano, curando-ne la regia, le scene e i costumi e nel2002 disegna scene e costumi perIl turco in Italia di Gioachino Ros-sini per l’Openhaus di Zurigo.Il volume Terre (Rizzoli), edito an-che negli StatI Uniti e in Gran Bre-tagna, raccoglie una selezione diopere sul tema del paesaggio. Diquesti dipinti si tiene un’ampiamostra a Palazzo Lanfranchi a Pisaall’inizio del 2002.Sempre nello stesso anno la casaeditrice Adelphi pubblica il volumeI ritratti, una raccolta di 577 volti dipersonaggi, soprattutto letterari,parte dei quali viene esposta nel2003 allo Spazio Oberdan di Mila-no. Per l’occasione Adelphi edita

un nuovo volume di ritratti daltitolo Otto scrittori.Nel 2004 tiene o Roma, al MuseoNazionale del Palazzo di Venezia,una mostra sui grandi dipinti rea-lizzati nella residenza di Carlo Ca-racciolo a Torrecchia, pubblica LaCasa ideale di Robert Louis Ste-venson (Adelphi) e Viaggio nelpaesaggio (Edizioni Nuages).Nel 2005 esce presso BompianiL’anima del volto.Nel 2006 espone i suoi dipinti inuna mostra dal titolo “Parti senzaun tutto” presso la Galleria Ceri-belli di Bergamo.Nel 2007 presenta i ritratti di Sa-muel Beckett a Dublino presso laOscar Wilde House, Adelphi pub-blica un’edizione illustrata di Ro-binson Crusoe che rielabora il pro-getto realizzato per l’Olivetti tra il1982 e il 1984, mentre Rizzoli pub-blica Paesaggi e una parte delleopere del volume viene espostopresso la Galleria Lorenzelli Arte diMilano.Nel 2009 la Galleria d’Arte Con-temporanea Osvaldo Licini di AscoliPiceno gli dedica una mostra anto-logica sul paesaggio dal titolo “Se-dendo e mirando”.Nel 2010 all’Ara Pacis la mostra“Tullio Pericoli, Lineamenti. Vol-to e paesggio”. La mostra prose-gue a Milano, a Villa Necchi Cam-piglio, fina al 7 novembre, tel.0276340121.

Le notizie del testo e i dise-gni sono ripresi dal catalo-go Skira.

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Da oltre venti anniCesaria Evora porta intutto il mondo la musicapopolare di Capo Verdeaprendo le porte delcuore di tutti con uncanto nostalgico che nonconosce confini

È grazie al successo dei concertiche Cesaria ha tenuto prima aParigi e successivamente in tuttoil mondo che l’Occidente ha ri-scoperto l’arcipelago di CapoVerde, quelle isole aride persenell’Atlantico, dimenticate da Dioe dagli uomini e diventate oggiuna delle mete preferite dai turi-sti.Pur essendo una celebratissimainterprete Cesaria Evora è rima-sta la donna semplice che è sem-pre stata e il successo internazio-nale non ha cambiato minima-mente la sua personalità. Al con-trario, lo stress per le continue elunghe tournée nei cinque conti-nenti e l’uso continuo e smodatodi tabacco e whisky, hanno stron-cato la sua fibra e il suo cuore. E

Cesaria Evoradi Paolo De Bernardin

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•Sopra e di seguitoalcune immagini di Cesaria Evora.

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mentre si accingeva a celebrare,in questo 2010, il 35° anniversa-rio dell’Indipendenza del suopaese, l’artista è stata costretta arinunciare ad ogni esibizione e acancellare la tournée mondialeper sottoporsi, a Parigi, ad undelicato intervento chirurgico alcuore e alle coronarie che la terràlontana dalle scene per diversotempo.Legatissima alla capitale franceseda quando un famoso produttorecapoverdiano residente a Parigi,José da Silva, la convinse, nel 1988,a recarsi in Francia per incidere unalbum di canzoni della loro terra,Cesaria Evora ha ottenuto nel 2004il Grammy Award (l’Oscar dellaMusica) per il migliore disco del-l’anno (Voz d’amor) di worldmusic prima e, successivamente,anche il prestigioso riconoscimen-to di Grande Ufficiale delle Arti edelle Lettere attribuitele dal Go-verno Francese.Come una moderna troubadeu-se Cesaria Evora racconta con isuoi momenti in musica ogniistante della vita di Capo Verde,ricca di usi e costumi conservatinella memoria del mondo fem-minile: l’artigianato, l’agricoltu-ra, la cucina, tutti i riti della vita edella morte tramandati da unacontinua tradizione orale fatta difiabe, racconti e musica. Nellatradizione isolana infatti alla don-na era demandato il compito difar rilassare e far divertire l’uo-mo. Era lei che teneva il ritmo delBatuque (battendo le mani e im-

provvisando versi ai quali rispon-deva un coro), lei che danzava eche improvvisava passi e creava,spesso da persona illetterata, lafinaçon (un ritmo fatto solo diversi che spesso risultava un veroed originale linguaggio poetico).Esattamente come aveva fatto unfamoso e autorevole personag-gio delle isole, Nacia Gomi, gran-

de poetessa popolare (unica rap-presentante del paese agli eventiinternazionali dell’Expo di Sivi-glia del 1992), che ha caratteriz-zato tutto il XX° secolo con la suapoesia orale.Di origine vulcanica e situate acirca 500 chilometri dalla costadel Senegal, le dieci isole dell’ar-cipelago di Capo Verde (il nome

proviene dall’estensione del-l’omonimo capo della penisolasenegalese nei pressi di Dakar)erano sempre state soltanto ari-do territorio di pietra e di ventiatlantici, di grandi lucertoloni, diuccelli e di pochi pescatori sene-galesi che riuscivano a spingersied avventurarsi fin sotto quellecoste, prima di essere scoperte

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dai portoghesi durante i loro viag-gi di colonizzazione intorno allametà del XV° secolo. Da allorainiziarono a popolarsi di porto-ghesi e di africani, deportati inquelle isole come schiavi dal1462. La mescolanza delle duerazze ha creato un meticciato e,col tempo, una popolazione cre-ola con una lingua specifica (ilKriolu) derivata dal vecchio por-toghese e dalle lingue africane.La dominazione portoghese si èprotratta per cinque secoli finoall’indipendenza del 1975, maper tutto il lungo periodo i con-quistatori non hanno mai aiutatoil paese nel suo sviluppo. Anzi,per lunghi periodi molte sonostate le grandi carestie che hannoportato alla morte migliaia di per-sone costringendo la popolazio-ne ad una forzata emigrazione. Ilcontinuo distacco dalla propriaterra e dalle radici ha prodottonell’animo isolano una caratteri-stica specifica come la nostalgiache ha sempre caratterizzato lacultura musicale dell’arcipelago.Sulla musica di Capo Verde nonesistono ricerche storiche ed et-nomusicologiche ma lo stile pre-ciso di un genere come la Mornarimanda ad una forma africanasimile al Lundum, provienientedall’Angola e che ha dato vita, tral’altro, al Fado portoghese e allaModinha brasiliana, (e molti stu-diosi non escludono nemmeno ilTango argentino) vale a dire suo-ni fortemente intrisi di malinco-nia e di nostalgia, sentimenti le-

gati al continuo allontanamentodalla propria terra e all’incertez-za del viaggio in mare aperto.La Morna rappresenta e caratte-rizza peculiarmente l’anima diun intero popolo. Il poeta PedroCardoso l’ha definita un “innod’amore, di illusione e di malin-conia”. Il termine è probabilmen-te mutuato dall’espressione in-glese “mourning” (dal verbo “tomourn”), una sorta di lamenta-zione e di compianto funebri.Nel XVII° secolo, infatti, l’arcipe-lago costituiva terra di attraccoper i grandi galeoni inglesi chefacevano sosta in Atlantico perraggiungere il sud America op-pure si fermavano appositamen-te nelle isole per grossi accapar-ramenti di sale marino di cui era-no ricche. Le melodie popolariche i marinai inglesi ascoltavanofurono immediatamente ricon-dotte ai canti tristi delle cerimo-nie funebri della loro cultura.Nacque così il termine Morna, ilgenere più antico della culturamusicale capoverdiana che carat-terizza, con il suo tono in chiaveminore, il suono languido e tristedella separazione e con il qualeoggi si indica l’anima musicaledelle stesse isole rappresentatedalla voce ineguagliabile di Cesa-ria Evora, una sorta di malinconi-co blues che ha lasciato un segnoindelebile nella cultura di CapoVerde. Tra i recenti studi, alcuniricercatori fanno invece risaliresia il Fado che la Morna alle can-zoni degli schiavi delle isole di

São Tomé e Principe, due piccoleisole del golfo di Guinea. Sta difatto che la Morna è diventata unvero simbolo che rappresenta l’in-tero paese grazie soprattutto alleliriche delle sue canzoni che, informa poetica, parlano di amorilontani, di desiderio di ritorno,della bellezza dell’arcipelago, deldolore causato dalla partenza edalla separazione, in ultima ana-lisi della forte vena malinconicadi un intero popolo costretto apartire per sopravvivere. L’impor-tanza del testo in una canzone e,di conseguenza, il nome del suoautore, è pari, per i capoverdiania quello dell’esecutore. Per cuiaccanto alle star della canzoneoccupano un posto di enormemerito e gloria i nomi degli stessicompositori.Negli anni Trenta del Novecentola città di Mindelo sull’isola diSão Vicente divenne la culla delpiù importante movimento lette-rario dell’arcipelago e il maggiorcentro letterario e grazie al suoporto la città si aprì alle altreculture. Nacque anche una rivi-sta, “Claridade” che fece cono-scere i più famosi scrittori e poeticome Baltazar Lopes, ManuelLopes e Jorge Barbosa che sotto-linearono il glorioso passato diun altro grande poeta capover-diano come Eugenio Tavares(1867-1930) nato nell’isola diBrava, illustre letterato e uno deiprimi autori di lingua Kriolu. Fuall’epoca di Claridade che si mi-sero in luce i nativi di São Vicen-

te, il chitarrista Luis Rendall eFrancisco Xavier Da Cruz, (1927-1980), in arte B.Leza (la cui pro-nuncia ha in creolo lo stesso suo-no del vocabolo “bellezza”), au-tore di 1700 canzoni nonché ziodella stessa Cesaria Evora che hafornito canzoni a tutti gli artistidell’arcipelago da Bana a Djo-sinha, da Ildo Lobo a Maria Alice,da Celina Pereira (etnomusicolo-ga e figlia del primo presidente diCapo Verde) a Titinha, da São-zinha a Travadinha, leggendariosuonatore di cavaquinho (la pic-cola chitarra/mandola a quattrocorde popolarissima soprattuttoin Brasile) ed eccellente violini-sta scomparso nel 1987. Tra gliautori contemporanei un postodi merito va certamente a TeofiloChantre, interprete tra i più ri-chiesti di Capo Verde, divenutopopolare grazie alle canzoni cheha fornito al repertorio di CesariaEvora. Le prime musiche e can-zoni registrate su disco furonoincise negli Stati Uniti negli anniTrenta e Quaranta in 78 giri dibachelite che oggi sono tutti in-trovabili. Le prime incisioni repe-ribili arrivano dalla metà deglianni Cinquanta e furono effet-tuate a Lisbona. I filologi riman-dano gli inizi fonografici alla bel-la voce di Fernando Quejas allafine degli anni Quaranta.Il senso di nostalgia che caratte-rizza la musica di Capo Verdenon sta ad indicare però unostato di perenne tristezza o didepressione di un intero popolo.

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Tutt’altro. I Capoverdiani man-tengono lo spirito forte e allegrodi chi ama la vita e la loro culturasi caratterizza più nella gioia e neldivertimento che nella malinco-nia. Altre musiche infatti caratte-rizzano la loro cultura popolare.

Dalla Morna è nata la Coladeira,proveniente dall’isola di São Jõme nata dalla festa omonima di SanGiovanni. E’ una musica ritmatae di danza che alcuni studiosifanno risalire addirittura al Galo-pe di fine Ottocento mentre altri

rimandano quel ritmo al contat-to con le culture del centro-sudamericano negli anni Trenta eQuaranta del Novecento (in par-ticolare lo zouk delle Antille e ilsamba del Brasile). Legato inveceall’Africa (l’origine sembra esse-

re dall’isola di São Tomé per ilsuono della fisarmonica comestrumento principale), è il ritmodel Funana, un genere di danzapiù rurale tipica dell’isola di San-tiago nel quale si evidenziavanotesti pieni di doppi sensi che maifurono graditi né dal governocoloniale, né dalla Chiesa per cuifino all’Indipendenza fu consi-derata una musica proibita e cir-colò soltanto a livello under-ground.Cesaria Evora iniziò a cantare gio-vanissima con sua madre che erauna provetta cuoca e con suopadre musicista che purtroppomorì quando la bambina avevasette anni. Entrata in un orfana-trofio, a 10 anni entrò nel corodella chiesa cattolica dell’isola diMindelo, dove era nata il 27 ago-sto 1941. Non era certo dotata diuna voce stentorea e quando ini-ziò a cantare in pubblico si esibi-va per le strade accompagnata daun violino suonato da un curiosopersonaggio locale, Iduardo, ilquale convinse la ragazza a vince-re la sua naturale timidezza percantare con un maggior volumedi voce. Mindelo, col suo portoche si stende su una larga baia econ le molte navi che arrivavanocon ogni tipo di merce, furonooccasione per Cesaria di allarga-re il suo pubblico. Infatti furonoi bar e le stesse navi il palcosceni-co iniziale dell’artista che fu subi-to ribattezzata dai primi fans edagli amici col nomignolo di“Cize”. A 16 anni si innamorò di

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un chitarrista che la convinse adentrare nel suo gruppo. Ben pre-sto la sua voce fu ospitata dallaradio locale diventando in brevetempo la beniamina degli ascol-tatori grazie anche ad un musici-sta come Luis Morais, famosoclarinettista, il quale decise diaccompagnarla dal vivo nei con-certi. “A vent’anni ero diventa-ta già una piccola star per imolti stranieri che arrivavanonel porto – mi raccontava in unaafoso pomeriggio romano di po-chi anni fa. “Mi piaceva cantareper loro anche se non mi passa-va davvero per la testa l’idea difarlo professionalmente. Canta-vo allora quello che canto anco-ra oggi, mornas e coladeiras.Nelle nostre isole c’è un granmiscuglio di culture ma dovun-que tu possa girare lo sguardonon vedi altro che mare e mare.E’ lo stesso mare quello che guar-da noi e il mare è la strada dacui veniamo e verso cui andia-mo”. E uno dei primi successi fuproprio Mar azul, una splendidamorna composta da suo zio,B.Leza, un vero e proprio inno almare dell’arcipelago.Quando nel 1975 Capo Verdeottenne l’Indipendenza dal Por-togallo al clamore iniziale dellafesta fece però seguito un lungoperiodo di crisi economica. In-fatti i rapporti commerciali e laconseguente attività portuale su-birono una forte contrazione alpunto tale che la giovane repub-blica vide crescere a dismisura la

disoccupazione in tutto l’arci-pelago. Sparì la vita notturnaper i molti locali chiusi e fu l’ini-zio di un esodo forzato e di unamigrazione continua di molti cit-tadini verso l’Africa, il Portogal-lo, la Francia, gli Stati Uniti e

denza facendosi conoscere inmolti locali (celebre era il CaffèB.Leza) e club della capitale por-toghese, tornando a casa incon-trò Cesaria e la convinse a porta-re la sua arte vocale fuori dalpaese. Era dello stesso parere

primo viaggio all’estero. A Li-sbona, sfortunatamente, nessunproduttore musicale ebbe fidu-cia in lei. Quel repertorio nonsembrava avere per nessuno uninteresse commerciale. L’attesadurò solo altri due anni. A Parigiintanto la comunità capoverdia-na era già nutritissima, al puntotale che il produttore José DaSilva, detto Djò, aveva deciso diaprire un ufficio nella capitalefrancese e fondare un’etichetta,la Lusafrica, che si occupasse diquel repertorio. Da Silva offrì aCesaria un viaggio a Parigi perregistrare un disco. Non avendonulla da perdere la Evora colseal balzo l’occasione. Duranteogni esibizione dal vivo Cesariaera solita, e lo è ancora, cantarea piedi scalzi. Fu così che il pri-mo album ebbe l’emblematicotitolo di “La Diva aux pieds nus”.Il successo fu immediato ma ab-bastanza circoscritto alla comu-nità dei capoverdiani. Bisogne-rà attendere fino al 1992. Conl’uscita di “Miss Perfumado” lerecensioni furono entusiasticheda tutti i giornali francesi e l’ecodi quel successo arrivò persinonegli Stati Uniti. Il critico di Bil-lboard scomodò nientemenoche Billie Holiday per riferirsialla voce e al mood creato dallecanzoni di Cesaria Evora. Ger-mania, Belgio, Olanda e Porto-gallo risposero immediatamen-te con fortissime richieste diconcerti. In pochi mesi fu alle-stito un tour mondiale e nono-

anche l’Italia. Cesaria Evora, spo-satasi nel frattempo tre volte,restò sola nella sua isola a cre-scere i suoi figli fino al 1985. Inquegli anni un bravissimo can-tante come Bana che aveva avu-to l’intuizione di trasferirsi a Li-sbona l’indomani dell’Indipen-

anche il comitato associativodelle donne di Capo Verde. Se-condo loro la Evora doveva esse-re la bandiera del movimento edoveva recarsi all’estero per farconoscere il ricco patrimoniomusicale del Paese. Fu così che a45 anni Cesaria Evora fece il suo

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stante le difficoltà della linguacreola il successo fu ovunquestraordinario al punto tale dasmuovere addirittura le grandiagenzie turistiche che iniziaro-no a evidenziare Capo Verdecome una delle mete dei viaggiinternazionali. Molti emigrantitornarono in patria per aprireattività commerciali estive e lastessa Cesaria tornò a casa con lasua Ford blu comprata a Parigi econ una dannata voglia di esserela stessa di sempre, sola e senzauomini (“Ho chiuso con i matri-moni e con gli uomini”), pienadi gioielli e molto ricca per lemilioni di copie vendute dei suoicd ma sempre pronta ad aiutarei suoi isolani. Negli anni Cesaria Evora ha viag-giato e cantato in tutto il mondoe duettato con i più grandi arti-sti internazionali, dalla Francia aCuba con Compay Segundo, dalBrasile con Caetano Veloso alMadagascar, dal Senegal conIsmael Lo all’Angola con Bongafino all’Egitto con l’ultimo al-bum “Nha sentimento”, in uncurioso arrangiamento di tremornas in chiave arabeggiantead opera di Fathy Salama, diret-tore dell’Orchestra del Cairo.Dice Cesaria: “Quando canto èil mio cuore che canta con lastessa passione di sempre per-ché una canzone rinasce ognivolta per darci una ragione percredere”. Durante una seduta diregistrazione per un duetto conCaetano Veloso, l’artista brasi-

liano si interruppe per un fortedubbio che aveva su un verso alui poco comprensibile che di-ceva “La pioggia amica diceciao”. E Cesaria pronta: “Chi lapioggia ce l’ha non riesce a ca-pire. A Capo Verde non piove

mai e per noi la pioggia è forie-ra solo di buone notizie. È lapioggia che viene a farci visita eci saluta con un ciao perchébatte dentro al cuore come unapioggia amica”.La popolarità di Cesaria Evora è

tale che, dopo il Grammy Awarde oltre 5 milioni di dischi vendu-ti, i piu famosi DJ di Francialegati all’elettronica e alla technoe house music hanno realizzatoun eccellente album remix con lesue canzoni riadattate per la mu-sica dance (Club Sodade). “E’ ilmare il nostro ispiratore – diceJosé Da Silva- divenuto successi-vamente produttore di CesariaEvora. Attraverso il mare si in-contrano e si fondono le culturedei popoli. Noi siamo completa-mente aperti agli incontri cultu-rali laddove esista l’ispirazione.

Discografia

La Diva Aux Pieds Nus (Lusafri-ca, 1988).Distino Di Belita (Lusafrica,1990).Mar Azul (Lusafrica, 1991).Miss Perfumado (Lusafrica,1992).A L’Olympia (Lusafrica, 1993).Sodade (Lusafrica, 1994).Cesaria (Lusafrica,1995).Cabo Verde (Lusafrica ,1997).The Very Best of Cesaria Evora(Lusafrica,1998).Cafe Atlantico (BMG, 1999).São Vicente di longe (BMG,2001).Voz d’Amor (BMG, 2003).Club Sodade [remixes] (Arista,2004).Rogamar (BMG, 2006).Radio Mindelo (2008) (Regi-strazioni Anni 60).Nha Sentimento (BMG, 2009).