i.ovo n°025 - giugno 2013

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025 A R T E E C U L T U R A C O N T E M P O R A N E A i.ovo GIUGNO 2013

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Il numero di giugno di i.OVO, il primo mensile tascabile di arte e cultura contemporanea.

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i.ovo giugno 2013

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i.ovoDirettore:

Massimo Tonietti [email protected] cell. +39 327 5303110;Direttore responsabile: Marco Zucchini;

Caporedattore: Gabriella Di Tanno([email protected]);

Progetto grafico: Alexandra Barbieri;Responsabile progetto web:

Andrea Angeloni ;

Guida al Contemporaneo: Serena Vanzaghi; Dentro al Contemporaneo: Gabriella Di Tanno;

Oltre lo specchio: Alessandra De Bianchi;16mm: Francesca Versienti

Bis!!!: Gabriella Di Tanno

Recensori di “Dentro al Contemporaneo” e altre rubriche:

Déborah Allegranti, Cecilia Barbieri, Serena Bedini, Yan Blusseau, Giulia Bucci

Tommaso Capecchi, Francesco Ceni, Gabriella Cerbai, Eleonora Ciambellotti,

Ilaria D’Adamio, Sara Ferrari, Costanza Focardi, Elisa Frego, Linda Giusti,

Caterina Liverani, Eleonora Lombardini, Isabella Mancini, Martina Marolda,

Isabella Martinelli, Silvia Migliaccio, Stefania Rinaldi, Elena Santoni,

Ottavia Sartini, Caterina Tiberi, Lorenzo Tore, Sarah Venturini.

Editing: Costanza Paoletti Perini

Ufficio stampa: Alessandra [email protected]. + 39 338 2946943www.iovo.it

[email protected] Tel. +39 055 019 7897Fax +39 055 019 7896

i.ovo Arte e Cultura Contemporanea n°025 - giUgno 2013aut. trib. n. 5825 del 15/03/2011distribuzione gratuita

Editore incaricato: NARDINI PRESS S.R.L. Via Cavour n°15, 50129 FirenzeStampa: Nuova Grafica Fiorentina, Via Ambrogio Traversari n°64/r, 50126 Firenze

iovoarteeculturacontemporanea

iovoArteFirenze

In copertina:Giuseppe Uncini

GALLERIA CARDI PIETRASANTA

fino al 1 luglio 2013

Giuseppe Uncini, Dimore n. 53 bis, cm. 44,5 x 45 x 15, 1986,

cemento e laminato legno

ABBonATi A

i.ovo scrivi a [email protected]

iscriviti alla tua newsletterwww.iovo.it/newsletter

per la tua pubblicità

[email protected] 5303110

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Per informazioni:

Salvatore Magazzini

è in preparazione il catalogo generale di

Viale della Repubblica n° 64/66/68, PratoTel. + 39 338 5924449 / +39 335 303142 Fax + 39 0574 604901 - [email protected]. a r m a n d a g o r i a r t e . c o m

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indice

dentro al contemporaneo

oltre lo specchioio solo ho occhi per te di Elena Santoni

straniero. l’alterità Dentro e Fuori Da se’

di Déborah Allegranti

paolo masi di Alessandra De Bianchi

start livorno

di Déborah Allegranti

FeDerico guiDa

di Emanuele Greco

antologia Di un progetto

di Sarah Venturini

ion grigorescu di Greta Bonini

Franco mauro Franchi

di Elisa Frego

FaBio De poli - easY

di Gabriella Di Tanno

intervista a tiziana tommei

di Eleonora Ciambellotti

l’ appassionarsi Del corpo

di Silvia Migliaccio

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editoriale

...NON VOGLIO VEDERMI...

“ Ama l’arte; fra tutte le menzogne è ancora quella che mente di meno” (Gustave Flaubert, Lettere a Louise Colet, 1846 – 1848)

“La vecchia signora si guarda allo specchio”*: l’occhio esplora la propria figura, la osserva, le sinuose linee formano angoli sbiaditi in un riflesso che non riconosce, e intanto l’anima, sua autentica complice, non subisce alcuna alterazione e rimane dipinta del suo originario colore.Il corpo anela invano in un tempo diverso da lei, ed ogni epoca che l’attraversa, subisce il suo tormento: un segreto temuto, maltrattato, a volte amato, una grazia canoviana che ora si mostra in performance, pitture concettuali, video ideali e quindi provocanti, fastidiosi al contemporaneo, perché hanno il coraggio di parlare di verità.In un solo momento qualcosa si conquista, e senza perdere mai la coerenza di ciò che fa e di ciò che pensa, le immagini che ne vengono fuori mitigano sensazioni forti e potenti, e l’esibizione acquista il valore di arte pura e semplice.Il corpo diventa soggetto e oggetto dell’opera d’arte, e la parola si nasconde nell’ombra di un confine che diventa più sottile; ci spinge a vedere oltre quel velo che, per abitudine, accudisce la nostra mente, e la sua mancanza provoca sensazioni disperate perché ora l’anima grida i suoi pensieri, perfetta nella sua luce ma imperfetta nella sua rivelazione. Nelle regole della composizione prendiamo elementi della realtà e li facciamo nostri, ma solo quando questi entrano in relazione con il nostro corpo, acquistano quell’elisir che parla di noi, rubano emozioni, vincono sui cambiamenti, come un bacio che vince sulla guerra.“Fingere” è la parola d’ordine di quest’epoca, compresa e seguita da tutti, tranne dal corpo, l’unica natura che si ribella perché vive autonomamente la sua vera dimensione: nessuna prigione la contiene, nessun artificio la domina, nulla in lei si mescola in un rapporto di omologazione.Abbiamo, finalmente, la forza di vedere? Siamo pronti ad ascoltare la verità?La commedia dichiara la sua sconfitta solo quando non ha alcun altro mezzo per brillare, ma questa volta è l’uomo che ruba la sua penna e scrive la sua pagina, densa di parole vane, ingiallita, quindi incomprensibile: un fiume in piena che non ha anima, fragile, destinato perciò a morire perché perde i propri contorni, perché nel buio non sa più che via abbracciare.A cosa servono le parole, quando “il migliore odore del corpo è non averne nessuno”? (Seneca).

Gabriella Di Tanno*(Dacia Maraini)

gUiDA AL ConTEMPoRAnEo 7 |

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save the date giugno 2013

FEDERiCo GUiDA. Dipinti contemporanei in scena aperta

fino al 25 giugno 2013Galleria Frascione ArteVia Maggio n°60r, Firenze

FABio DE PoLi. Easy

fino al 28 giugno 2013Galleria d’Arte Frediano FarsettiLungarno Gucciardini n°21/23, Firenze

PAoLo SChEGGi. intercamera plastica e altre storie

fino al 30 giugno 2013Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci Viale della Repubblica n°277, Prato

RoBERTo FAnARi. Un mare di nero

fino al 30 giugno 2013Galleria numero 38Via del Battistero n°38, Lucca

Straniero. L’alterità dentro e fuori da se’

fino al 15 luglio 2013Eduardo Secci ContemporaryVia Fra Giovanni Angelico n°5R, Firenze

AnToLoGiA Di Un PRoGETTo

fino al 14 settembre 2013Biagiotti Progetto Arte,Via delle Belle Donne n°39r , Firenze

PAoLo MASi. la responsabilità dell'occhio

fino al 20 settembre 2013Frittelli Arte ContemporaneaVia Val Marina n°15, Firenze

Galleria Frediano Farsetti - FirenzeLungarno Gucciardini 21/23

Tel. 055 210107

[email protected]

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Fabiode polifino al 28 GiuGno 2013

Galleria Frediano Farsetti - FirenzeLungarno Gucciardini 21/23

Tel. 055 210107

[email protected]

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LINEA Spazio Arte Contemporanea| The New Florence Biennale

Via delle Porte Nuove 10, Firenze, Italy dal lunedì al sabato 10.00-13.00, 15.00-18.00

www.spaziolinea.org

Io Solo Ho Occhi Per Te Visioni Anatomiche di Barbara Vistarini Anatomical Visions18.5 - 15.6 | 2013

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guida al contemporaneo

L'attUaLe GeoGrafia artistica di firenze e oLtre. A cura di Serena Vanzaghi

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GALLERiA ConTinUA

MONA HATOUM. A body of work | NARI WARD. Iris Hope Keeper; fino al 24/08/13. • 2-495701; fino al 24/08/13 c/o Via Arco dei Becci n° 1. autrice: Margherita Morgantin. Sede: Via del Castello n° 11, 53037 San Gimignano (Si), Tel. +39 0577 943134. Orario: dal martedì al sabato 14:00 19:00, o su appuntamento. Biglietti: ingresso libero. Ufficio stampa: Silvia Pichini, [email protected]. Web: [email protected] www.galleriacontinua.com

ELEonoRA D’AnDREA ARTE ConTEMPoRAnEA

Sede: Via Vincenzo Gioberti n° 14, 59100 Prato, Tel. / Fax +39 0574 574670 / Cell. +39 345 2816111. Orario: dal lunedì al venerdì 16:00 - 19:00, sabato 10:30 - 13:00 / 16.00 - 20.00 (per tutti gli orari e i giorni non specificati su appuntamento al numero +39 345 2816111). Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.elexpo.it

SAnTo FiCARA ARTE MoDERnA E ConTEMPoRAnEA

ALDO MONDINO. Tappeti stesi e appesi. Autore: Aldo Mondino. Curatore: Marco Meneguzzo. Sede: Via Ghibellina n° 164r, 50122 Firenze, Tel. +39 055 2340239 / Fax

L’Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea è costituita tra le Gallerie e le Associazioni culturali che operano nel settore dell’arte moderna e contemporanea e che esercitano l’attività di esposizione, promozione e/o vendita al pubblico di opere d’arte. L’ANGAMC ha lo scopo di rappresentare e tutelare, in ogni sede, gli interessi morali, economici e culturali della categoria rappresentata. L’obiettivo principale è quello di qualificare sempre più il mercato dell’arte e le sue potenzialità con la migliore preparazione professionale e culturale degli operatori, anche con interventi nell’ambito giuridico e amministrativo; inoltre promuove dibattiti e conferenze su temi d’interesse per gli associati.Il Delegato territoriale della Toscana è Mauro Stefanini: cell. 335 7054800

Associazione nazionale Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea

GALLERiE ASSoCiATE DELEGAZionE TERRiToRiALE ToSCAnA AnGAMC

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+39 055 2269190. Orario: dal lunedì al sabato 09:30 - 12:30 / 15:30 - 19:30. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.santoficara.it

FRiTTELLi ARTE ConTEMPoRAnEA

LA RESPONSABILITA’ DELL’OCCHIO; fino al 20/09/13. Autore: Paolo Masi. Curatore: Flaminio Gualdoni. Catalogo: a cura di Flaminio Gualdoni, edizioni Gli Ori. Sede: Via Val di Marina n° 15, 50127 Firenze, Tel +39 055 410153 / Fax +39 055 4377359. Orario: dal lunedì al sabato 10:00 - 13:00 / 15:30 - 19:30, domenica e festivi su appuntamento. Web: [email protected] www.frittelliarte.it

GESTALT ART GALLERY

L(f)+[Fx4]n->∞=S; 08/06/13 – 19706/13. Autore: Lorenzo Filomeni. Catalogo: con testo critico di Giovanni Faccenda, disponibile in galleria. Vernissage: sabato 8 giugno alle ore 18.00. Sede: Via Stagio Stagi n° 28, 55045 Pietrasanta (LU), Tel. +39 0584 790900. Orario: 10:30 12:30 – 18:30 00:30. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.gestaltgallery.it

GALLERiA GiRALDi

GIOVANNI CAMPUS. Tempo in processo. Autore: Giovanni Campus. Sede: Piazza della Repubblica n° 59, 57123 Livorno, Tel. +39 0586 883022 / Cell. +39 329 8626020 / Fax +39 0586 887778. Orario: dal lunedì al sabato 10:00 - 13:00 / 17:00 - 20:00, domenica su appuntamento. Web: [email protected] www.galleriagiraldi.it

ARMAnDA GoRi ARTE

Sede: Viale della Repubblica n° 64/66/68, 59100 Prato, Cell. +39 335 303142 - +39 338 5924449 / Fax +39 0574 604901. Orari galleria: dal lunedì al venerdì 15:30 - 19:00 o su appuntamento. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.armandagoriarte.com

GUASTALLA CEnTRo ARTE

LIMITED EDITIONS – international prints; fino al 31/07/13. Autori: Bacon, Balthus, Braque, Burri, Campigli, Carrà, Castellani, Chagall, Dalì, De Chirico, Fontana, Hartung, Magnelli, Magritte, Marino Marini, Mirò, Moore, Music, Picasso, Pomodoro, Rauschemberg, Severini. Sede: Via Roma n° 45, 57126 Livorno, Tel. +39 0586 808518

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/ Fax +39 0586 813514. Orario: dal lunedì al venerdì 10:00 - 13:00 / 16:30 - 20:00, sabato 10:00 – 13:00. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.guastallacentroarte.com

GALLERiA n° 38

Sede: Via del Battistero n° 38, 55100 Lucca, Tel. +39 0583 491104 / Fax +39 0583 491104. Orario: dal martedì al sabato 10:00 13:00 – 16:00 19:30. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.gallerianumero38.com

GALLERiA oPEn ART

Group Show; fino al 30/06/13. Autori: R. Boero, S. Bozzolini, G. Capogrossi, W. Fusi, R. Floreani, Q. Ghermandi, P. Jenkins, J. Kolàr, A. Magnelli, C. Marca-Relli, A. Monnini, N. Franchina, M. Nuti, L. Parzini, B. Pepper, S. Piccoli, G. Pinzani, B. Querci, T.Scialoja, M.Staccioli. Sede: Viale della Repubblica n° 24, 59100 Prato, Tel. +39 0574 538003 / Fax +39 0574 537808. Orario: dal lunedì al venerdì 15:00 - 19:30, sabato 10:30 12:30 / 15:00 19:30, chiuso domenica e festivi. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.openart.it

GALLERiA SUSAnnA oRLAnDo

Sede: Via Carducci n° 10, 55042 Forte dei Marmi (LU), Tel. / Fax +39 0584 83163. Vetrina: Via Sauro n° 3, 55045 Pietrasanta (LU). Orario: tutti i giorni 10:00 - 13:00 / 16:00 - 20:00, escluso lunedì e martedì mattina. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.galleriasusannaorlando.it

BARBARA PACi

Sede: Piazzetta del Centauro n° 2, Piazza Duomo n° 25, 55045 Pietrasanta (LU), Tel. / Fax +39 0584 792666. Orario: dal martedì alla domenica 10:00 13:00 - !7:00 20:00. Biglietti: ingresso libero. Ufficio stampa: Alessia Luppoli [email protected]. Web: [email protected] www.barbarapaciartgallery.com

GALLERiA PoGGiALi & FoRConi

Sede: Via della Scala n° 35/A, 50123 Firenze, Tel +39 055 287748 / Fax +39 055 2729406. Orario: dal martedì al venerdì 10:00 - 13:00 / 15:30 - 19:00, sabato 10:00 - 13:00. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.poggialieforconi.it

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GALLERiA iL PonTE

Aleksandra Zurczak, Francesco Chiacchio. Il segno come racconto; fino al 20/07/13. Autori: Aleksandra Zurczak, Francesco Chiacchio. Curatore: Andrea Alibrandi. Sede: Via di Mezzo n° 42/b, 50121 Firenze, Tel +39 055 240617 / Fax +39 055 5609892. Orario: dal lunedì al venerdì 15:30 - 19:00, chiuso sabato e festivi. Ufficio Stampa: Susy Fabiani [email protected]. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.galleriailponte.com

SAnGALLo ART STATion

Sede: Via Fra’ Giovanni Angelico n° 5r (fra il n°47 e il n°49), 50121 Firenze, Tel. +39 055 0517157 / Fax +39 055 0517518. Orario: dal martedì al sabato 10:00 - 13:30 / 15:00 - 19:00. Biglietti: ingresso libero. Patrocinio: Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Web: [email protected] www.sangalloartstation.it

GALLERiA LA SUBBiA Di PAoLA RAFFo

Sede: Via Barsanti n° 11, 55045 Pietrasanta (LU), Tel. +39 0584 283338 / Fax +39 0584 71647. Orario: tutti i giorni 10:00 - 12:00 / 17:00 - 19:00. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected]

ToRnABUoni ARTE ConTEMPoRAnEA inTERnAZionALE

Maestri moderni e contemporanei - Antologia scelta 2013. Sede: Lungarno Cellini n° 13/a, 50125 Firenze, Tel. +39 055 6812697 / Fax +39 055 6812020. Orario: dal lunedì al venerdì 09:00 – 13:00 / 15:30 – 19:30, sabato su appuntamento. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.tornabuoniarte.it

FirenzeVia delle

Vecchie carceri (le murate)

Tel. 055 0540234 [email protected]

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AFTER ART GALLERY di Frederik ivanaj

Sede: Via Ghibellina n° 38r, 50122 Firenze, Tel. +39 328 7156628. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.ivanaj.com

AnTonELLA ViLLAnoVA – Contemporary art jewellery

Sede: Piazza Goldoni n°2 50123 Firenze, Tel. +39 055 6802066 Fax +39 055 213372. Orario: dal martedì al sabato 10:00 – 13 15:00 – 19:00, lunedì su appuntamento. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.antonellavillanova.it

ARiA ART GALLERY

VOGUE ARABE; fino al 23/06/13. Autore: Hassan Hajjaj. Sede: Borgo Santi Apostoli n° 40/r, 50123 Firenze, Tel. +39 055 216150 / Fax +39 055 4641406. Orario: dal lunedì al sabato 10:30 - 13:30 15:30 - 19:30, domenica su appuntamento. In collaborazione con: Ambasciata del Marocco in Italia. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.ariaartgallery.com

BABELE - Boutique d’Arte e Libri

VECCHI CANI; fino al 18/06/13. autrice: Giovanni Durì. curatrice: Laura Accordi. Catalogo: “Vecchi cani” edizioni Nuages. • Libri d’artista in mostra; 18/06/13 – 30/06/13. curatrice: Laura Accordi. Sede: Via delle Belle Donne n° 41/r 50122 Firenze, Tel./Fax +39 055 283312. Orario: dal martedì al sabato 10:30 - 19:30. Ufficio stampa: Carlo Gattai 337/677116 [email protected]. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected]. www.babelefirenze.com

GALLERiA ALESSAnDRo BAGnAi

Barzagli: Memorial Park | Corsini: Aspettando Neruda | Savini: Facts are the enemy of truth; fino al 15/06/13. Autori: Massimo Barzagli, Vittorio Corsini, Maurizio Savini. Sede: Palazzo Ricasoli, Piazza Goldoni n° 2, 50123 Firenze, Tel. +39 055

overground

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6802066 / 055 213372. Orario: dal martedì al sabato 10:00 – 13:00 15:00 – 19:00, lunedì su appuntamento. Ufficio stampa: Spaini & Partners. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.galleriabagnai.it

BASE / PRoGETTi PER L’ARTE

PIERO GOLIA; 03/06/13 – 10/07/13. Autore: Piero Golia. Sede: Via San Niccolò n° 18r, 50123 Firenze, Tel +39 055 602102 / Fax +39 055 2207281. Orario: dal martedì al sabato 18:00 – 20:00 (dalle 20:00 alle 24:00 come vetrina). Biglietti: ingresso libero. Patrocini: Attività promossa dagli artisti del collettivo BASE X BASE e con il contributo della Regione Toscana/Toscanaincontemporanea 2011. Web: [email protected] www.BaseItaly.org

DoLoRESART LABoRAToRY

Sede: Palazzo Viti, Sala Musica e Sala Mostre, Via dei Sarti n° 41, 56048 Volterra (Pi), Tel. +39 0588 84047 Cell. 333 4508779. Orario: tutti i giorni 10:00 13:00 – 14:30 18:30 . Web: [email protected] www.doloresart.it/galleria

F_AiR - FLoREnCE ARTiST in RESiDEnCE

Of Limes and Camouflage; fino al 19/07/13. autrice: Victoria DeBlassie. curatrice: Lucia Giardino. Catalogo: disponibile in galleria. Orario: dal lunedì al giovedì 15.00 – 18.00. Patrocinio: Florence University of The Arts. Sede: Via San Gallo n° 45/r, 50129 Firenze. Ufficio Stampa: Ufficio Stampa Palazzi [email protected]. Web: [email protected] www.fair.palazziflorence.it

FRASCionE ARTE

Sede: via Maggio n° 60r, 50123 Firenze, Tel. +39 055 2399205. Orario: dal martedì al sabato 10:00 – 13:00 15:00 – 19:00, lunedì 15:00 – 19:00. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.frascionearte.com

GALLERiA i.A.C. -impruneta Arte Contemporanea-

L’Arte Contemporanea – Apertura eventi Florence MUSIWA e WA.RT 2013; 01/06/13 - 16/06/13. Autore: Nino Monastra. Curatore: Consiglio Direttivo Associazione Art-Art. Sede: Via della Croce n° 41, 50023 impruneta (Fi), Cell. +39 333 7405522. Orario: dal martedì alla domenica

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16:30 – 19:30. Patrocinio: Comune di Impruneta. Biglietti: ingresso libero. Ufficio stampa: [email protected] +39 339 7854375. Web: [email protected] www.artartimpruneta.it

LinEA Spazio Arte Contemporanea

Io Solo Ho Occhi per Te; fino al 15/06/13. autrice: Barbara Vistarini. Catalogo: Barbara Vistarini, Io Solo Ho Occhi per Te. Sede: Via delle Porte Nuove n° 10, 50144 Firenze, Tel. +39 055 3249173 / Fax +39 055 333540. Orario: dal lunedì al sabato 10:00 – 18:00. In collaborazione con: Florence Design Week. Biglietti: ingresso libero. Ufficio Stampa: Giulia Coli +39 339 5069593 [email protected] - Francesca Puliti +39 392 9475467 [email protected]. Web: [email protected] www.spaziolinea.org

CASA MASACCio -Centro per l’Arte Contemporanea-

Dissentire; fino al 09/06/13. Autori: Fernando Sànchez Castello, Cristina Lucas, Cabello/Carceller, Yaima Carrazana, Michelangelo Consani. curatrice: Alba Braza Boils. Sede: Corso Italia n° 83, 52027 San Giovanni Valdarno (Ar), Tel. +39 055 9126283 / Fax +39 055 942489. Orario: giorni feriali 15:00 – 19:00, festivi 10:00 12:00 – 15:00 19:00, lunedì chiuso. Biglietti: ingresso libero. Web: [email protected] www.casamasaccio.it

SCiATo’ Di SERRAVALLE

Sede: Via Garibaldi n° 49, 51030 Serravalle Pistoiese (Pt), Web: [email protected]

SiMBoLi ART GALLERY

LIONS SOLIDARIETA’ ARTE – MARIO MADIAI; fino al 12/06/13. Autore:Mario Madiai. Catalogo: disponibile in galleria. In collaborazione con: Lions Club – Distretto 108 – La Toscana. Biglietti: ingresso libero. • DAVIDE FOSCHI, IN FLORENCE; 13/06/13 – 14/07/13. Autore: Davide Foschi. Catalogo: disponibile in galleria. Vernissage: giovedì 13 giugno alle ore 18.00. Sede: Via di San Giuseppe n° 6/r, 50122 Firenze, Tel. +39 055 0502418, Cell. +39 349 1438941. Orario: lunedì 16:30 – 20:00, dal martedì alla domenica 10:00 – 13:00 15:00 – 20:00. Web: [email protected] www.simboliartgallery.com

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Giuseppe Uncini1 giugno | 1 luglio 2013

Via Padre Eugenio Barsanti, 45

55045 Pietrasanta (LU)

tel +39 0584793578

GALLERIA CARDIPietrasanta

fax +39 0584284836

[email protected]

www.galleriacardi.com

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1 / AfTer ArT GAlleryVia Ghibelina n°38/r2 / ArIA ArT GAllery Borgo Santi Apostoli n°403 / GAllerIA AleSSANDrO BAGNAIVia del Sole n° 15/R, FirenzePiazza Goldoni n° 2, Firenze4 / BASe / PrOGeTTI Per l'ArTeVia San Niccolò n°18/r 5 / GAllerIA BIAGIOTTI ArTe CONTeMPOrANeA

Via delle Belle Donne n°39/r 6 / GAllerIA CIVICO 69,Via Ghibellina n°69/r7 / GAllerIA lA COrTe ArTe CONTeMPOrANeAVia Dei Coverelli 27r8 / lINeA - SPAzIO ArTe CONTeMPOrANeA Via delle Porte Nuove n°109 / f_AIr flOreNCe ArTIST IN reSIDeNCe

Via San Gallo n°45/r10 / SANTO fICArA ArTe MODerNA e CONTeMPOrANeAVia Ghibellina n°164/r11 / frASCIONe ArTeVia Maggio n°60/r 12 / frITTellI ArTe CONTeMPOrANeAVia Val di Marina n°1513 / GAllerIA D’ArTe MeNTANAPiazza Mentana n°2/3/4r

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mappa Del contemporaneo - Firenze

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14 / MNAf. MUSeO NAzIONAle AlINArI Per lA STOrIA DellA fOTOGrAfIA Piazza Santa Maria Novella n°14/ar15 / PAlAzzO PITTIPiazza Pitti n°1 16 / GAllerIA POGGIAlI & fOrCONI Via Della Scala n°35/a17 / GAllerIA Il PONTeVia Di Mezzo n°42/b

18 / SAN GAllO ArT STATIONVia Fra' Giovanni Angelico n°5/r19 / SIMBOlI ArT GAlleryVia di San Giuseppe n°6/r20 / C.C.C.S. CeNTrO DI CUlTUrA CONTeMPOrANeA STrOzzINA Palazzo Strozzi Piazza Degli Strozzi n°121 / STUDIO N.B. & eNTr’ArTe POSSIBIlIT IeS Of ArTVia De’ Serragli N°79/r,

22 / IMMAGINArIA ArTI VISIVe GAllery Via Guelfa 22/ar23 / TOrNABUONI ArTe CONTeMPOrANeA INTerNAzIONAleLungarno Cellini n°13/a24 / ANTONellA VIllANOVA CONTeMPOrAry ArT jewellery Piazza Goldoni n°2 Via della Spada n° 36/R

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IO SOlO hO OCChI Per Te- Visioni anatomiche -LINEA SPAZIO ARTE CONTEMPORANEA

fino al 15 giugno 2013

Intervista a Barbara Vistarini

Elena Santoni: Quali dissezioni ha ope-rato il suo sguardo?Barbara Vistarini: Il ritratto propria-mente detto è assente dal mio lavoro. Il mio intento non è quello di dare for-ma ad una personalità, di rendere, se-condo canoni estetici classici, una fisio-nomia. La mia operazione di osserva-zione dell’umano vuole scendere nelle profondità del subconscio e risvegliar-lo nel fruitore. Nei miei lavori ho rap-presentato una scena calda e familiare, dal sapore domestico, in cui tutti pos-sono rispecchiarsi: una bambina gioca seduta su una palla, mentre si diverte a scattare delle riprese con un appa-recchio fotografico. La bimba riprende senza sapere di essere ripresa. Tra noi e la piccola, si crea un’interazione mi-steriosa che risveglia l’immaginazione, gli angoli più reconditi dell’animo: non viene sezionato il nostro corpo, ma il nostro subconscio attraverso un’opera-zione che toglie il volto al tempo e ria-bilita la nostra personale temporalità, le nostre passioni, i nostri sentimenti.

Il tempo è lento ed inesorabile, è spie-tato, e spesso, porta via il ricordo. A questo tipo di tempo tolgo il volto. La sensazione del trascorrere è la tempo-ralità: il tempo sentito con la pancia e col cuore, che trova posto in un’oscilla-zione modulata tra passato e presente, qualcosa che si differenzia dalla cro-nologia in senso fisico e matematico. Quando l’attimo dell’ora diviene tale da oltrepassare la fugacità e imprimer-si nella nostra memoria, scendendo a fondo nel nostro vissuto, allora il pre-sente acquisisce una tensione che si rivela nei miei scatti, nelle mie installa-zioni fotografiche. Le mie opere d’arte sono contraddistinte da una poetica decisamente aggrappata alle radici, che evoca la protezione del ricordo all’interno del mio tempo personale, nel mio mondo magico. L’input della creazione si colloca in un momento a livello semantico personalistico, ma il lavoro artistico passa poi a un registro linguistico di massima fruibilità. Inoltre ritengo che l’opera in sé sia priva di va-

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lore: lo acquisisce in quanto modo di vivere, carico di emozioni, ricordi, me-morie, in quanto veicolo di valori uni-versali e di situazioni in cui ognuno di noi può immedesimarsi, che ciascuno può evocare. Mi distanzio, ad esempio, dalla fotografia purista contraddistinta da virtuosismi tecnici che a mio parere la avvicinano a un prodotto.

E.S.: Vi è un termine tecnico che ri-corre spesso nelle sue installazioni fotografiche, un vocabolo straniero che non tutti conoscono, carico inol-tre di una forte valenza simbolica: la sequenza loop. Può spiegarla?B.V.: È la reiterazione: rappresenta una continua ripetizione del passato nel presente, ed un presente che affon-

da le sue radici nel passato come una scintilla visibile che venga scoccata da lontano, un flusso di tempo continua-to, dove il contingente e la lontananza sono due punti focali insieme distanti e coincidenti. La successione ripetitiva di uno scatto corrisponde a un’ossessio-ne, a una spasmodica volontà di tratte-nere, di non far volar via il ricordo. Lo scatto fisso, al contrario, si riferisce al momento presente, a ciò che dell’avve-nuto ritorna attuale. La mia successio-ne loop, tecnicamente, consiste nella reiterazione di un massimo di foto per ciascuna installazione fotografica. Nel-la vita reale e concreta dell’esperienza, spesso, avvertiamo una sensazione di distanza che diviene turbamento, disa-gio fisico e psicologico.

Barbara Vistarini, I.S.H.O.P.T. 3 I’ve got a crush on you, installazione fotografica, foto 30x45cm, 347cmx90cm, 2012. Courtesy Barbara Vistarini. Credits Barbara Vistarini, Lorenzo Colombo.

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Mi riferisco alla difficoltà di entrare in contatto con l’altro, di toccarsi, sia in senso figurato che letterale. Nell’i-stallazione I.S.H.O.P.T. ho realizzato un “abbraccio robotico”: l’opera I’ve got a crush on you è un atto ininterrotto che continua dentro al tempo e fuori dal tempo. Il suo aspetto estetico può definirsi meccanico, ha una lucentezza metallica di serpente. Il colore argen-tato è inoltre il leitmotiv che accompa-gna l’impatto visivo di tutta la mostra. Ciascuna fotografia che compone la sequenza ha la particolarità di essere fisicamente sistemata in modo da es-sere fissa, ma anche dotata di una cer-ta mobilità, affinché sia possibile far trapelare una virtù architettonica del pannello di stampa: la plasticità.

E.S.: Il Bush è una sua installazione fo-tografica che ha avuto molto succes-so; è stata ospitata anche all’interno della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze durante il Florence Design Week (dal 20 al 26 maggio 2013).B.V.: Il Bush è una struttura funzionale composta da ritagli di carta fotografica spillati assieme. Ha un aspetto morbi-do ed elastico. Si tratta di un’installa-zione spaziale che ha creato una sorta di scalpore al Padiglione di Photissima, tenutosi in concomitanza con la 55esi-ma Biennale d’Arte di Venezia. È stato interpretato come “scomodo” dalla fotografia purista. Rappresenta un atto di rabbia fisico che si trasforma in un gesto corporale che distrugge, che taglia. Il taglio sim-boleggia un eccesso di collera per il tempo che passa e rappresenta la vo-

lontà di interruzione. Vorrei che il tem-po bloccasse la sua marcia in avanti. Provo una sorta di odio contro il tem-po fisico che porta via la materialità e l’immaterialità, di fronte a un tempo che cancella il ricordo della persona e la sua anima.

E.S.: Pillow è un’installazione site - specific: da cosa è composta e quali anatomie dell’animo è protesa ad evocare?B.V.: In Pillow sono stati raccolti gli scarti del Bush, per la precisione, soltanto due dei frammenti che lo compongono. La forma, a cuscino da notte, apre le porte a un complesso sistema di rimandi evocativi. La mente abbraccia il lasciarsi anda-re, l’abbandono, il sonno: uno stato di rimembranza onirico subliminale. È come se vi avessi raccolto l’irrealizzato e il precipitato di quello che fa parte della mia vita subconscia.

E.S.: I.S.H.O.P.T: il suo significato è…B.V.: È l’acronimo che dà il titolo a una delle mie installazioni proposte in que-sta sede. È la sigla che ribadisce la fra-se che dà il titolo alla mia personale. “Io solo ho occhi per te”, è una cita-zione tratta da un quaderno di appunti degli anni Cinquanta che apparteneva alla mia nonna materna, e aveva per oggetto un amore segreto. L’espressione del compimento massi-mo si riscontra nella tensione alla re-alizzazione del sogno, dall’approdo fisi-co alla meta ideale, alla volontà di un ritrovo corporeo e concreto, mentre il sogno si trasforma in bisogno.

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E.S.: Zippers è l’inedita installazione site - specific, ospitata nella depen-dance di Linea, che chiude il percorso espositivo… B.V.: Innanzi tutto la parola zippers vuol dire cerniere dei pantaloni o chiusure lampo. Questo lavoro è costituito da una sequenza loop di placche in allu-minio sulle quali è stampato a getto di inchiostro la frase “Io non ho”. Allude alla flessibilità e capacità metaforica dei progetti, rievocando il culto della coscienza. Apre la ferita data dal senso di colpa per quello che non è stato fatto, come nel celebre Il Processo di Kafka.

E.S.: “Io sono io i tuoi occhi”: quale è l’importanza di questa frase?B.V.: Significa che io (anche se natural-mente parlo a livello impersonale) mi sono negata per vedere con i tuoi occhi, che sto ufficializzando un mio auto-riconoscimento, dichiarandolo e urlan-dolo anche nel diniego di me. “Io solo ho occhi per te” è un sì desiderato nella massima negazione possibile. L’insieme

della mia produzione si può definire di forte femminilità: credo che la donna sia il cardine della tradizione, in quanto è l’io che cattura la negazione.

Barbara Vistarini, nata a Roma, attual-mente vive e lavora tra Brescia e Roma.Dal 2000 espone in mostre personali e collettive, e partecipa a rassegne video in Italia e all’estero. A New York i suoi lavori sono esposti dalla Danette Koke Fine Art Gallery. L’evento in corso pres-so la sede di Linea Spazio Arte Contem-poranea (in Via delle Porte Nuove, 10 a Firenze), è il primo di una serie che riporterà l’artista nel capoluogo toscano in occasione di The New Florence Bien-nale, in programma alla Fortezza da Basso dal 30 novembre all’8 dicembre 2013. All'organizzazione della rassegna autunnale fiorentina collaborerà anche Linea Spazio Arte Contemporanea.Elena Santoni è laureata in storia dell’arte, vive e lavora a Firenze come critico d’arte.

1 - Barbara Vistarini, I.S.H.O.P.T 1e2, Pillow, installazione fotografica, foto 30x45cm, stampa laser, tessuto rete metallica alluminio e scarti di materiale fotografico, 1000cmx30cm, 2012. Courtesy Barbara Vistarini. Credits Barbara Vistarini, Lorenzo Colombo. 2 - Barbara Vistarini, Cerniere (Zippers), installazione, aste alluminio dimensione 15cmx2cm, spessore 2mm, Dbond brush stampate a getto d’inchiostro, dimensioni variabili da 233cm a 300cm, 2012. Courtesy Barbara Vistarini. Credits Barbara Vistarini, Lorenzo Colombo.

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Via del Battistero n°38 55100 | Lucca

Tel. +39 0583 491104

orari | lun. 16-19:30 mart.- sab | 10-13 | 16-19:30

www.gallerianumero38.com

Roberto Fanari : Un mare di nero

Sabato 15 giugno | ore 18Palazzo PanichiPietrasanta

15 giugno | 1 luglio 2013

ore 19 | 24 lunedì chiuso

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STrANIerO. l’AlTerITA’ DeNTrO e fUOrI DA Se’

Mostra a cura di Alessandro DemmaEduardo Secci Contemporary

Opere di Mrdjan Baijc, Paolo Grassino, Bernardi Roig, Francesco Sena

fino al 15 luglio 2013“Strangers in the night, two lonely people/ We were strangers in the night/ Up to the moment/ When we said our first hello”.

Frank Sinatra

Ancor prima del Cogito, ergo sum; an-cor prima dell’Es, dell’Io e del Super Io: ogni individuo vaga nelle tenebre del Sé alla disperata ricerca del Noi. L’occhio non ha potere, il buio lo divora. “Met-tetemi sotto un lampione e guardatemi in faccia!” – implora – ma l’inganno è dietro l’angolo, sotto le sembianze di Dorian Gray. Un universo di mostri, chi-mere, sfingi demoniache e indecifrabili. Giganti fatti di dubbi e incertezze – im-ponenti come l’opera dell’artista serbo Mrdjan Baijc – che ci paralizzano con la loro corazza, solo apparentemente impenetrabile, ma dal cuore fragile e disorientato. Riconoscersi (nell’Altro) e riconoscerci (l’un l’altro): estremo ten-

tativo di pacificazione in un mondo di “Sconosciuti” (serie di Francesco Sena) senza volto, che ci accusano del nostro stesso anonimato, puntando il dito con-tro la vacuità di uno sguardo che non oltrepassa la forma per arrivare alla sostanza, esterrefatto dall’impossibilità di comprendere l’alterità. Un j’accuse nei confronti dell’incapacità umana di “vedere” l’Altro come parte di sé. Tutti, nessuno, centomila: l’Altro rimane sco-nosciuto nel rifiuto – consapevole o no – di avvicinarci per ‘vederlo’, o di lasciar-ci avvicinare per farci ‘vedere’. Eppure, sembrano voler denunciare le sagome di cera rossa di Sena, smaterializzate e indefinite dalla casualità dei filamen-

Nella pagina a fianco: Mrdjan Balic, La classe operaia va in paradiso, 2008-2012, poliestere ferro e legno cartone, 370x120x80 cm. Courtesy Galleria Eduardo Seccy Contemporary.

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ti: tutti somigliano a tutti e nessuno è qualcuno in particolare. Spettri, figure umane decadenti nel corpo e nell’ani-ma – come nell’opera di Bernardi Roig – che errano solitarie in un atteggiamen-to di chiusura difensiva, nel paradossale rifiuto della ‘luce’, e trovando sostegno solo in una gabbia di ombre, in cui ri-fugiarsi e imprigionarsi ‘liberamente’. Perché allora non ammetterlo? Il ‘diver-so’ ci appartiene, lo straniero alberga dentro di noi. L’idea inaccettabile di non poter avere il controllo totale nemmeno

sul proprio Io, finisce per circondarci di barriere, dure e taglienti – come il ce-mento e le schegge di vetro dell’instal-lazione “Invalicabile” di Paolo Grassino – che sembrano proteggerci dagli urti, dalle ferite e dalle delusioni, ma crea-no un immenso vuoto, fuori e dentro di noi. La paura ci impone distanza, ma se il fossato attorno al nostro cuore si fa troppo profondo, sarà la più ama-ra delle difese. La speranza non è solo fatta di luci ed ombre, di domande e di risposte, di Io e Te. Ma anche di colori,

Paolo Grassino, Invalicabile, 2012, cemento resina vetro, 3 elementi di 200x100x100. Courtesy Galleria Eduardo Seccy Contemporary.

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esclamazioni e relazioni. La relazione pare sempre essere lo step più difficol-toso e doloroso. Trascendere dal Sé im-plica una rinuncia, l’individualità deve farsi da parte. L’Altro non è nemico se è lì davanti a noi, ma può esserlo se non riusciamo a vederlo, se lo nascondiamo tra le pieghe delle nostre insicurezze, dei nostri No egocentrici, delle questio-ni irrisolte. Una lotta senza vincitori né vinti, in continua metamorfosi, come un’opera incompiuta, la cui vita è legata a chi osa avvicinarsi, a chi la interpreta, a chi accetta di entrare in relazione con

essa. I rapporti umani ci trasformano ed evolvono essi stessi, lasciando tracce indelebili e creando sempre qualcosa di inedito, irriproducibile, unico. Tracce di sé, un dono, una sfida per non soc-combere al magma indistinto, alla crisi – potenzialmente liberatoria – dell’Io vs l’Altro. Non saremo mai soli, salvez-za o condanna: fuori e dentro di noi dimorano ombre e bagliori, tra fratelli e fantasmi, ci imbatteremo sempre in noi stessi.

Déborah Allegranti

Bernardi Roig, Pierrot le fou is not Dead, 2010, alluminio, legno, luci fluorescenti, 223.5 x 914.4 x 71.1 cm Courtesy Galleria Eduardo Seccy Contemporary.

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PAOlO MASIlA reSPONSABIlITÀ Dell'OCChIO

Opere 1959/2013a cura di Flaminio Gualdoni

Frittelli Arte Contemporanea

fino al 20 settembre 2013"È prestando il suo corpo al mondo che il pittore trasforma il mondo

in pittura. Per comprendere tali transustanziazioni, bisogna ritrovare il corpo operante ed effettuale che non è una porzione di spazio,

un fascio di funzioni, che è un intreccio di visione e di movimento".Maurice Merleau-Ponty, L’occhio e lo spirito

“Io non mi limito solo al piano intellet-tuale, ma mi concentro su quello fisico”, con questa affermazione Paolo Masi (Firenze, 1933) esplica il senso della sua arte che, pur avendo attraversato gli anni gloriosi del concettuale, si esprime soprattutto attraverso la fisicità, il gesto attivo e concreto, dunque il proprio cor-po. Per questo viene da pensare a Mer-leau-Ponty e alle riflessioni sul senso del lavoro dell'artista che, essendo im-merso nell'intreccio e nell'enigma della visione, è in grado di cogliere e comu-nicare il sostrato dell'essere attraverso i movimenti del proprio corpo, espres-sione del visibile e del vedente. Si parla infatti di "responsabilità dell'occhio" nel titolo della mostra, curata da Flaminio

Gualdoni, che è stata inaugurata lo scorso 11 maggio alla galleria Frittelli e che durerà fino al 20 settembre. Un sodalizio fra l'artista Masi e Frittelli Arte Contemporanea che si rinnova e si con-ferma, proprio nel giorno dell'ottante-simo compleanno dell'artista. E nell'e-sposizione, accanto a vivaci installazioni odierne, troviamo una panoramica sulla produzione di Paolo Masi dalla fine de-gli anni '50 ad oggi; sono dunque ripro-posti cicli storici come i Cartoni, le Tessi-ture, i Dripping, i fili tesi che riempiono un'intera parete, i plexiglass, le barre di alluminio, tutti materiali che non sono "quadri", come voleva il Diktat dell'epo-ca, ma esiti di azioni, azioni fisiche e cor-poree. E come diceva Merleau-Ponty, in

Nella pagina a fianco: Parete elastica a dilatazione continua, 1972, fili colorati, dimensioni ambiente. Masi ritratto alla galleria Schema, Firenze.

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un certo senso l'artista è colui in grado di restituire ciò che proviene dalla per-cezione, appropriandosene e dilatando-lo nello spazio. Percezioni vissute e ri-vissute da chi guarda, che avvengono in quel punto di indissolubile incontro tra funzione mentale e corporeità. Per quel che riguarda la storia artistica di Masi, fondamentale è stata la sua partecipa-zione al gruppo di ricerca estetica F/Uno (1967-70), insieme a Lanfranco Bal-di, Auro Lecci e Maurizio Nannucci, che portò ad un'uscita dal contesto fiorenti-no e al raggiungimento delle avanguar-die internazionali. Con l'amico Maurizio Nannucci e Mario Mariotti fonda poi nel 1974 un collettivo per gestire lo spazio no profit Zona, che si tradurrà nel 2000

nel collettivo Base, tuttora esistente, di cui Masi è da sempre presidente, anche se dichiara di aver rassegnato le dimis-sioni un anno fa. Quello che possiamo ammirare oggi è un excursus su una carriera continua-mente in fieri, che non ha conosciuto arresti o ripetizioni, ma continue spe-rimentazioni con materiali, ognuno di essi frutto ed esito di una nuova perce-zione. Ed è proprio all'insegna del po-tere percettivo e della visione oculare, di cui siamo "responsabili"partecipanti, che bisogna avvicinarci a questa mostra e al suo senso sempre attuale.

Alessandra De Bianchi

Paolo Masi, Senza titolo (Cartone), 2012, tecnica mista su cartone, cm 100x70.

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FrittelliA R T E C O N T E M P O R A N E A

www .f r i t tel l iarte. i t

La responsabilità dell’occhioPaolo Masi

11 maggio - 20 settembre 2013a cura di Flaminio Gualdoni

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STArT lIVOrNOl’arte contemporanea esplode in città

Progetto a cura di Alice Barontoni e Enrica Greco

Dal 27 al 29 giugno 2013

Nasce START Livorno: una “tre giorni” di appuntamenti all’insegna dell’arte contemporanea. Alla sua prima edizio-ne, l’iniziativa mira, ambiziosamente, a coinvolgere la città di Livorno aprendo le porte di musei, gallerie e associazio-ni, per creare un inedito circuito artisti-co-culturale che sia fonte di stimoli in-novativi e metta in evidenza eccellenze e nuove proposte del territorio.Al festival – a cura dell’Associazione culturale Blob Art con il patrocinio del Comune di Livorno – aderiscono, con mostre e incontri di qualità pensati ap-positamente per l’occasione, dieci strut-ture artistiche di prestigio della città di Livorno: il Museo Civico Giovanni Fatto-ri, il Museo di Storia Naturale, la Galle-ria Giraldi, la Galleria Granelli, lo Studio Guastalla Centro Arte, la Galleria Le Stanze, il Centro Culturale Michon, Pa-lazzo Orlando, la Galleria Roberto Pec-colo e lo Studio di architettura 70m2.Un vero e proprio evento corale, aper-to a tutti, che offre uno spaccato sulle diverse forme espressive dell’arte con-temporanea, dalla scultura, alla foto-grafia, pittura, installazioni, video, gra-

fica: richiama la partecipazione di molti appassionati, ma soprattutto, cattura l’interesse e la curiosità di nuovi sguar-di, verso un futuro ricco di prospettive creative.Villa Henderson ospiterà l’opening gio-vedì 27 giugno con un incontro-intervi-sta a Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo – osservatorio d’eccel-lenza sulla ricerca e la produzione delle più interessanti avanguardie artistiche dei nostri giorni – all’interno del gran-de contenitore del PREMIO COMBAT PRIZE, concorso di arte contemporanea giunto alla sua quarta edizione, che in-daga e documenta i diversi linguaggi e percorsi artistici all’interno del panora-ma internazionale. Il premio si svolgerà lungo i tre giorni dell’evento presso il Museo Civico Giovanni Fattori e il Mu-seo di Storia Naturale, relativamente con le sezioni di pittura, grafica e foto-grafia per il primo, e video, scultura/installazione per il secondo.START prosegue, venerdì 28 giugno, con l’appuntamento sulla grafica pres-so la Galleria Guastalla, l’installazione

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di Enrico Bertelli al Centro Michon, il vernissage della personale di Hemmes alla Galleria Le Stanze, e l’inaugurazione della mostra fotografica di Beatrice Spe-ranza allo Studio di architettura 70m2. Per sabato 29 giugno, sono previsti an-cora numerosi vernissage: una collet-tiva sull’arte italiana anni ’70 presso la Galleria Giraldi; una mostra omaggio a Renato Spagnoli alla Galleria Peccolo;

la personale di Gian Marco Montesano alla Galleria Granelli e, presso Palazzo Orlando, una collettiva di artisti interna-zionali tra i quali alcuni dei vincitori del-le passate edizioni del PREMIO COMBAT PRIZE.

Déborah Allegranti

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feDerICO GUIDA Dipinti contemporanei in scena aperta

a cura di Michele Bellamy PostiglioneGalleria Frascione Arte, Firenze

in collaborazione con Roberta Lietti Arte Contemporanea, Como

fino al 25 giugno 2013Una mostra che mette a confronto, in un continuo rimando incrociato,

le opere ricche di riferimenti alla storia dell’arte, ma allo stesso tempo ironiche, di un artista contemporaneo come Federico Guida,

con alcuni dipinti seicenteschi tratti dalla storica collezione Frascione.

Come se fossero unite da un sottile filo rosso, in un continuo rimando di cita-zioni e riferimenti, figure del passato e figure del presente, convivono in un armonico equilibrio nella mostra Dipinti contemporanei in scena aperta di Fede-rico Guida, allestita nei suggestivi spazi della Galleria Frascione Arte, presso il Palazzo Ricasoli-Firidolfi a Firenze. Cu-rata da Michele Bellamy Postiglione, la mostra inaugura Tempo al tempo, un progetto ideato dallo stesso curatore e mirato alla realizzazione di momenti espositivi che muovono “a ritroso”, se-condo una prospettiva culturale di cui si fanno interpreti e protagonisti quei giovani artisti contemporanei abili nel confrontarsi con la grande tradizione del passato. E Federico Guida, nato nel 1969 a Milano – città dove vive e lavo-

ra –, è sicuramente uno di questi. Figlio d’arte, diplomato all’Accademia di Brera e poi assistente di Aldo Mondino, fin dai suoi esordi pittorici, si dedica essenzial-mente alla rappresentazione della figura umana. Sia i corpi, rappresentati spesso in pose contorte, sia i ritratti di persone reali o d’invenzione, realizzati ancora con una tecnica e una sapienza tradizionale, sono il frutto di una continua e quasi ossessiva meditazione dell’artista sulla figura, intesa come unione indissolubile di corpo e di anima. Amici, parenti, per-sonaggi tratti dalla ritrattistica del pas-sato diventano, per Guida, come degli archetipi, dei volti senza epoca, delle fi-gure visionarie ed ironiche. Dalla grande pittura della tradizione rinascimentale e seicentesca – e soprattutto dall’opera di Tiziano, di Caravaggio, di Van Dyck

Nella pagina a fianco: Federico Guida, Pink, 2012, tecnica mista su lino, 140x110 cm. Courtesy e Credits Galleria Frascione Arte, Firenze.

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e di Rubens – l’artista milanese coglie spunti e suggestioni, che poi mescola e combina insieme con originalità e irre-quietezza, fino a farne la materia viva per la sua pittura, la quale appare come una sorta di collage in bilico tra istanze citazioniste e surreali; tutte urgenze espressive, in fondo, proprie dello spiri-to postmoderno contemporaneo. Nella mostra fiorentina dieci opere recenti di Federico Guida, realizzate tra il 2009 e il 2013, sono presentate e confrontate, in un allestimento essenziale e suggestivo, con tre dipinti seicenteschi provenienti

dalla storica collezione Frascione. Nella prima sala, dal forte impatto teatrale, ci accolgono con la loro maestosa impo-nenza, quattro grandi ritratti realizzati da Federico Guida, a cui fa da contraltare un ritratto di donna seicentesco. Si tratta di opere – quelle di Guida – dalla tecnica e dal sapore antico, ma il senso di inquie-tudine e l’ironia sottile che le animano, ci svela che siamo di fronte ad una ricerca artistica tutta calata nel nostro presente. In questo modo il ritratto della Papessa, che allude all’arcana ed omonima fi-gura dei Tarocchi, si carica di valenze e

Federico Guida, La Maddalena, 2011, tecnica mista su lino, 111x95 cm. Courtesy e Credits Galleria Frascione Arte, Firenze.

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allusioni sessuali più o meno esplicite. Nel dipinto L’equilibrista, invece, tutto è giocato sull’ambiguità della visione. Una bambina (o forse un’adulta dalla statura molto bassa), dal ghigno poco rassicu-rante, vestita in sfarzosi abiti, sostiene, in un equilibrio precario, un vassoio con al-cuni oggetti tra cui una coppa di cristallo trasparente, che però, forse, non è altro che il soggetto del quadro che sta pro-prio sopra la testa della persona ritratta. In Fisherman è l’irrealtà della scena, an-cora una volta carica di allusioni sessuali, a colpire. Il personaggio principale, ve-stito con sfarzo, è ritratto con la folta e bionda capigliatura impigliata alla testa di un pesce spada appeso alla parete della stanza. A caricare maggiormente di mistero la scena surreale è la presenza, sulla destra, di un ritratto di un uomo (forse il padre del personaggio biondo?), che magicamente sembra animarsi ed assumere un’espressione di meraviglia per ciò che sta accadendo intorno a lui. Nella seconda stanza, ciò che colpisce immediatamente la vista sono la serie dei quattro ritratti, tra cui La Maddalena e Il profeta, che si impongono per la loro forte carica di sarcasmo e ambiguità. Su opulenti e seducenti corpi di donne seminude, quasi sempre citazioni dai grandi capolavori del passato, l’artista si è divertito ad inserire dei volti di uomini – anch’essi spesso prelevati dalla storia dell’arte –, colti in pose ufficiali, spesso con barbe e capigliature seicentesche. Si crea così un contrasto stridente tra l’av-venenza di quei corpi, che spesso lascia-no scoperti i seni, e il senso di repulsione dato da quei volti maschili, spesso vecchi e rugosi. Suggestivo, inoltre, è l’acco-stamento tra il dipinto Ariel di Guida, in cui è raffigurato un ariete che sembra

riemergere – quasi rinasce – dalla to-satura del vello, e una copia antica del San Giovanni di Caravaggio. Nella stessa sala si trova, inoltre, anche il più recente dipinto intitolato Pink, in cui l’artista ha raffigurato i corpi nudi e contorti di una donna e di un bambino, omaggio alle forme e alla tecnica pittorica di Rubens, che però Guida ha voluto inserire su uno sfondo di colore rosa acceso, dal gusto decisamente pop. Chiude la mostra – o meglio la affianca – al piano inferiore, la proiezione di una video-intervista a Federico Guida, realizzata nel suo studio milanese, e curata da Marina Vergiani.

emanuele Greco

Federico Guida, L’equilibrista, 2010, olio su lino, 215x133 cm. Courtesy e Credits

Galleria Frascione Arte, Firenze.

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ANTOlOGIA DI UN PrOGeTTOa cura di

Biagiotti Progetto Arte, Firenze

fino al 14 Settembre 2013Forte del bagaglio di esperienze artistiche maturate in anni

di attività rivoluzionaria, la Galleria Biagiotti e la sua freschissima Antologia ci dimostrano come, nonostante l’ingordigia frenetica della nostra epoca, non conti solo l’età anagrafica per giudicare

la contemporaneità di un’opera, qualora a supplire ad essa subentrino giovane talento e fantasia.

In tempi come questi, quando l’unica via plausibile per andare avanti sembra rimasta quella di voltarsi indietro, il ricor-so all’antologia è matematico, laddove le idee scarseggiano e l’inventiva latita. Una scappatoia spesso controproducen-te, perché in pochi possono concedersi il lusso di guardare al proprio vissuto con la fierezza propria di chi, ancora oggi, conti-nua ad assaporarne con gusto i risultati positivi. Per la maggioranza, il rischio di cadere nella solita sistematica summa di trofei fittizi è quasi una certezza. Ma non è il caso della Galleria Biagiotti, che alla fortunata oligarchia di cui sopra ci appar-tiene di diritto, in nome dell’esperienza acquisita in 16 anni di attività trascorsi al servizio di ricerca e sperimentazione, e che ha investito da sempre nella scelta non convenzionale, piuttosto che nella comodità del successo annunciato, bril-lando per eclettismo e fantasia. “Antolo-

gia di un Progetto”, la mostra che ad oggi ci viene proposta, è allora forse la più importante delle sfide finora affrontate, perché le raccoglie tutte, enfatizzando-ne il messaggio per antonomasia. E, pur sotto forma di corpus organico, riesce comunque a spiazzare l’osservatore, rive-landosi tutto fuorché il classico accade-mico best of di rito, quanto di più lontano possibile dalla mera e sterile dietrologia autocelebrativa fine a sé stessa. Lungo l’intero percorso espositivo, passato e futuro si avvicendano dialetticamente, in modo mai didattico e preordinato, come da tradizione, per uno spazio i cui storici soffitti a volta hanno offerto asilo alla contemporaneità di opere realizzate da vere scommesse del mondo artistico, senza limitazioni di tecniche e media, né preferenze prestabilite tra pittura, video, performance, fotografia, scultura; col-laborando al contempo con istituzioni

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1 - Antologia di un progetto, veduta della mostra,2013. Courtesy Biagiotti Progetto Arte, Firenze.2 - Arin Rungjang, The scars of your love, they leave me breathless, Installazione scultura in resina, fotografie, testo su foglio A4, sonoro, 2011. Courtesy Biagiotti Progetto Arte, Firenze.

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pubbliche internazionali (una su tutte l’American Academy of Rome), e artisti stranieri provenienti da Svizzera, Olanda, Thailandia e Stati Uniti. Un’attività dal co-stante piglio rivoluzionario, costellata da un unico filo conduttore: una dedizione/devozione spasmodica verso i giovani emergenti. Davvero numerosi risultano infatti i nomi passati dalla galleria all’ini-zio del loro percorso, poi decollato: artisti come Sissi, Nico Vascellari, Ericailcane, ormai consolidati nel panorama nazio-nale, hanno visto qui il loro battesimo mediatico, ancora pressoché sconosciu-ti. E sono solo alcuni dei 21 protagonisti di questa poliedrica e multisfaccettata collezione di talento contemporaneo doc. Orfani della maternità di un mani-festo curatoriale collettivo a tenere le fila dell’esposizione, estrapolati dai contesti originari, slegati l’uno dall’altro. Isolati, ciascuno nel proprio microcosmo di signi-ficati, messi a nudo, in tutta la loro carica allegorica. Libero da qualunque forma di condizionamento nozionistico-razionale preconcetto, il visitatore è invitato così ad un approccio più istintivo e lineare con le opere esposte, che ne amplifica esponenzialmente la portata emotiva. Fin dall’entrata, impossibile non rima-nere colpiti dalla delicata compostezza

dell’affresco parietale in carta ritagliata di Andrea Mastrovito, contrapposta alla schiettezza neo-pop del variopinto ber-saglio di scotch colorato ad opera di an-drea Facco; non spaventarsi di fronte al realismo della scultura umana di Fabiano De Martin Topranin, così sapientemente lavorata da sembrare vera e quasi anti-quata, eppure così contemporanea; o ancora soffermarsi rapiti dal misticismo delle geometrie incise in rame ossidato di Federico Gori, in diretto dialogo con la natura, al pari della fotografia mimetica di Alberto Lapenna. Come non rivedersi poi nel grottesco lightbox di Robert Pet-tena, un’ultima cena di borghesi ingordi costretti da collari canini a non potersi cibare di una succulenta tavola di preli-batezze? Forse l’opera più emblematica dell’intera esposizione, in un unicum di tanti gioiellini a sé stanti. Ognuno con un suo percorso e una sua storia da raccon-tare. Ognuno, a suo modo, un fiore, in un’antologia, fedele all’etimologia della parola stessa (dal greco “ánthos”, “fiore”, e “légo”, “raccolgo”), che tale lo è lette-ralmente: una preziosa e rara raccolta di fiori. Ecco quando guardarsi indietro, allora, significa a tutti gli effetti andare avanti.

Sarah Venturini

1 - Brigitte Kowanz, Trasparency, Lightbox, 140x140x20 cm, 2000, Firenze. 2 - Robert Pettena, Victorian Play, Lightbox, 100x66 cm, 2003. Courtesy Biagiotti Progetto Arte, Firenze.

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ION GrIGOreSCU. TrAUMA Of The exPOSeD BODy

a cura di Maria Rus BojanPrometeogallery – Ex Chiesa San Matteo, Lucca

fino al 26 luglio 201321 grammi tra corpo e anima...è dunque questo il peso dell’esistenza?

Tra sacro e profano ion Grigorescu va alla “scoperta” del corpo per liberarlo dalla pesante eredità del peccato originale.

E’ il corpo il protagonista indiscusso delle intense immagini rituali di Ion Grigorescu, (Bucarest 1945) esposte da Prometeogallery di Ida Pisani, a cura di Maria Rus Bojan, negli spazi della galleria lucchese nell’Ex Chiesa San Matteo. Uno scorcio sulla personale visione dell’artista rumeno della vita e dell’e-sistenza umana dalla fine degli anni Settanta ad oggi, dove proiezioni di im-magini quali Ritual Bath, Braiding Hair, Washing with Light, dipinti e video come Start, convergono nella realizza-zione del progetto artistico, utilizzando la body-art come principale strumento espressivo, facendo del corpo l’oggetto centrale di azioni simboliche.Avanzando con ossequioso rispetto nella navata della Chiesa di San Mat-teo, la sacralità del luogo diviene essa

stessa parte dell’installazione creata da Ion Grigorescu, generando una sor-ta di atto psicomagico curante, simile agli atti effimeri concettualizzati da A. Jodorowsky, dando quindi completez-za ed unitarietà all’opera.Con forti allusioni alla cristianità, il corpo esibito come opera, cerca di rompere le tradizioni e superare così il trauma della nudità e del peccato originale, divenendo pertanto prota-gonista assoluto, soggetto, oggetto ed interprete, dell’espressione artistica dell’autore.Un corpo che cerca di riacquistare identità e tornare ad assurgere allo sta-to di simulacro dell’anima, finalmente libero di mostrarsi davanti alla divinità.E’ così, solo scuotendo le abituali convinzioni e utilizzando la fisicità e la sessualità come mezzo espressivo

Nella pagina a fianco: Ion Grigorescu, Marica cutting beans (3 e 5), 1976. Unique piece. Framed, signed on the back of the cardboard of the frame. Black and white silver photograph. Courtesy Prometeogallery, Lucca (LU).

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che l’essere umano entra a far parte dell’installazione in modo attivo, de-nudandosi senza timori di giudizio dal fardello che grava drammaticamente sulle proprie spalle. Le immagini pro-vocanti delle performance in cui spes-so l’autore è diretto protagonista, sug-geriscono una visione di tipo non asso-luto e fisso dell’identità e del corpo, in cui l’atto di mostrare assume valenza di potente metafora di rinnovamento, una capacità di adattamento progres-sivo e consapevole, verso il ritorno alla purezza spirituale, antecedente al pec-cato originale. “Se la vita ha un senso (ci chiediamo

ancora perché viviamo?) esso è inscrit-to nel nostro corpo” - afferma Ion Gri-gorescu - e l’installazione ripercorre il legame inscindibile tra corpo e anima con forti legami biblici, tesi a sottoline-are in modo esaustivo il principio cri-stiano secondo cui l’uomo è il risultato dell’unione tra materiale e spirituale.Un corpo che si riscopre quindi tempio dell’anima, quel “surplus” che secon-do l’artista definisce la stessa vita: 21 grammi che forse racchiudono l’essen-za dell’uomo, il suo pensiero, il suo re-spiro, insomma, il peso dell’anima.

Greta Bonini

Ion Grigorescu, foto dell’installazione della mostra “Trauma of the Exposed Body” Courtesy Prometeogallery, Lucca (LU).

Via Garibaldi, 49 - SerraValle PiStoieSe - PiStoiatel. 0573 51301 - [email protected] - WW.SCiato.it

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Via Garibaldi, 49 - SerraValle PiStoieSe - PiStoiatel. 0573 51301 - [email protected] - WW.SCiato.it

Sciató affonda le sue radici nell’esperienza e nella sostanza culinaria

del territorio ma che al contempo accoglie selettivamente

e con sobria fantasia i sapori e le tecniche

di altre tradizioni. Il tutto in un libero dialogo a distanza

con le costanti esposizioni di artisti contemporanei di punta

che fanno dello Sciató un’importante luogo d’arte.

Luigi Russo Papotto

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frANCO MAUrO frANChISogni Mediterranei

Area e Museo Civico Archeologico, Fiesole

fino al 2 giugno al 1 settembre 2013Corpi femminili dalle linee sinuose e abbondanti uniscono tramite un filo sottile contemporaneità, storia e archeologia grazie a un contesto

d’eccezione che permette all’arte del maestro Franco Mauro Franchi di ritornare alle proprie origini e alla propria linfa vitale.

Dal 2 giugno il teatro romano di Fiesole, e le antiche vestigia dell’Area Archeolo-gica, diventano mirabile palcoscenico non solo del 66 Festival dell’Estate Fie-solana, ma anche della mostra antolo-gica dedicata a Franco Mauro Franchi curata da Filippo Lotti. Il percorso di studio del maestro ha radici lontane: I’amore dell’artista li-vornese per la scultura e la lavorazione del bronzo sono stati profondamente segnati dalla sua infanzia passata a Tar-quinia.Lí, ricorda il maestro, ha trascorso le sue giornate in compagnia dei suoi cari scoprendo e respirando l’arte degli an-tichi etruschi: la figura umana sdraiata che osserva lo spettatore recupera la tradizione dell’arte funeraria etrusca dei corpi presenti sulle urne cinerarie e sui sarcofagi. È dalle terre di Tarquinia, come da quelle fiesolane, che emergo-no frammenti di storia, frammenti di

ceramiche etrusche che hanno condot-to Franco Mauro Franchi a intraprende-re la strada della lavorazione di questa materia. Le isole della Gorgona sono state interpretate dal maestro come figure umane che nate dall’acqua sono diventate sculture la cui superficie rima-ne ruvida e non lavorata.Figure appena sbozzate i cui sguardi persi nel vuoto rievocano proprio i vol-ti delle sculture etrusche. Come le pa-role del maestro ci spiegano: “È come avere riportato le mie opere a trovare i nonni”. Le rotondeggianti e abbondanti forme plastiche delle figure femminili godono di uno splendido contesto che permette così di rievocare i pensieri e la fonte pri-maria d’ispirazione di questi corpi. Ecco il legame sottile e profondo tra l’area archeologica e l’arte di questo mirabile scultore: giunoniche figure umane, in-curanti dell’essere osservate, assumo-

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no posizioni scomposte, e adagiandosi liberamente nel paesaggio senza alcun imbarazzo, ne riprendono il morbido andamento tramite una linea sinuosa e dolce.Sono sculture senza tempo che s’inse-riscono così nell’atmosfera di questo luogo antico, intriso di storia che le ha generate.Le opere del maestro Franco Mauro Franchi si caratterizzano per le grandi dimensioni e per l’uso dei materiali: le

anatomie degli imponenti corpi femmi-nili sono state lavorate in vetroresina, bronzo e terracotta recuperando così antiche tecniche di lavorazione.L’esposizione rappresenta un momento importante di visione e di artigianalità per chi vuole, anche per un solo mo-mento, affondare lo sguardo in corpi e visioni sognanti, quindi femminili.

elisa frego

Franco Mauro Franchi, Mediterranea, vetroresina 115x185x115. Foto di Elisa Frego.

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fABIO De POlIeASy

Galleria d’Arte Frediano Farsetti

fino al 28 giugno 2013

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“Il marinaio e l’artista si assomigliano; ambedue hanno per orizzonte un mare che è in realtà una sconfinata prigione: sul quale navigando e fantasticando non si può cercare di ottenere nient’al-tro se non di essere fino in fondi se stes-si”: il mondo di Fabio De Poli (Genova 1947), artista di adozione fiorentina, ci dimostra una dimensione nuova, eletta da sogni, note musicali e sguardi senza traccia, che non hanno bisogno di esse-re conclusi nelle loro caratteristiche.Una pace liberatoria si muove amabil-mente fra le stanze della galleria, fa-cendoci respirare straordinari profumi gocciolanti di pitture viniliche: un viag-gio senza riposo, un elisir d’amore in grado di rompere quel silenzioso caos della realtà, colora le strade della Bel-le Époque, con richiami ancor più con-temporanei, ma che vivono di Pop Art e Dadaismo.Un momento per ridere, una musica debole ma necessaria in un corpo che sa raccontare uno sguardo: i tratti si sfumano come le stesse sigarette che ri-trae nei suoi dipinti, un mocassino nero e un collant a pois simboleggiano una folle idea che ci avvicina a lui. Non si in-tuisce nessun pensiero oscuro o triste.Donne, uomini, essenze ed immagini appena accennate, si mescolano in un

racconto che sa di fiaba, ma Fabio De Poli è ancora più sincero verso di noi: non cerca l’opposizione, ma suscita domande in chi l’osserva, e solo questo decreta il suo successo. Un’arte che fa discutere, che fa parlare di sé è un’arte che fa centro nel cuore e nella mente dello spettatore, perché produce un interrogativo che perdura nella memo-ria: chi è quell’uomo che lui chiama Fu-moso? Chi osserva? Perché non ha un volto?“Cerco con le facce un percorso mentale ... cerco di vedermi scomparire”, e così un naso bianco, un occhio blu, un Gran-docchio e un primo piano, un pianofor-te, un nome: George.Una gestualità corporea fatta solo di occhi e di sguardi, immersi in una libido che aggiunge qualcosa che noi ancora non conosciamo, un’identità celata fat-ta di colori e sentimenti che cercano di scoprire chi è il loro altro. Robert Bresson affermava che “due per-sone che si guardano negli occhi non ve-dono i loro occhi, ma i loro sguardi”, così Fabio De Poli scrive una poesia eterna, che vive negli occhi del personaggio che dipinge e di cui bisogna avere coscienza.

Gabriella Di Tanno

Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente, assolutamente niente, sostituisce lo sguardo dell’essere umano.

(Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce, 1997)

Nella pagina a fianco: veduta della mostra di Fabio De Poli. Credits Gerardo Gazia. Courtesy Galleria d'Arte Frediano Farsetti.

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l’ANTICA VIA SACrAGalleria 33

intervista a Tiziana Tommei

Non è una location qualsiasi per una galleria, che troppo spesso ospita un’ar-te depauperata che sembra non conser-vare più niente della sua sacralità. Tiziana Tommei ha accettato la sfida, ha scelto la vecchia Via Sacra – oggi via Garibaldi - per aprire il suo spazio, un laboratorio d’idee, che è anche teatro d’eventi e luogo d’incontri, un crocevia di stimoli ed entusiasmo che da subito è diventato “polmone” del centro storico di Arezzo.

Eleonora Ciambellotti: Perché oggi come oggi, in un mondo in cui sembra che della cultura si possa fare a meno – considerati i tagli e la poca importan-za data al mondo dell’istruzione - una giovane decide di investire nell’arte? Tiziana Tommei: Per passione in primis. Ma, non solo per questo ovviamente. La ragione principale della mia scelta, indubbiamente controcorrente, parte dalla mia idea di cultura. Non è il mio progetto ad essere in controtendenza, quanto - e questo è allarmante - l’idea che lo ha generato: intendere la cultu-ra come risorsa. Oggi, infatti, studiare è considerata una perdita di tempo e di denaro, meglio rivolgersi ad attività più redditizie e meno faticose. Invece io penso che la cultura, l’insegnamento e

l’educazione dell’individuo, siano diritti inalienabili, da mettere in moto a par-tire dall’infanzia, al fine di permettere la crescita civile del singolo, come del Paese in cui vive. Non voglio che le nuo-ve generazioni si trovino a fronteggiare una crisi, ancora più pesante di quella attuale, senza riferimenti e in balia dell’ignoranza.

E.C.: L’ignoranza appunto. Affronti una materia, l’arte contemporanea, di “dif-ficile” decodifica, un oggetto a volte fuori mercato, che rischia di allargare ancora di più quella frattura ideale che si è creata tra gli artisti e il loro pub-blico. Come lavora la tua Galleria per sanare questa distanza?T.T.: È singolare che la contemporaneità dell’arte come dei suoi pubblici, anzi-ché unire, finisca per creare distanza. Eppure sono entrambi, sia gli artisti che i fruitori, uomini del contempora-neo, che vivono il medesimo momento storico, vicini per modalità percettive, background, aspettative.... Le espres-sioni artistiche contemporanee si gene-rano in un milieux che è quello della so-cietà contemporanea, che dovrebbe co-stituire l’interlocutore più direttamente ricettivo del messaggio veicolato, attra-verso le nuove proposte creative dell’in-

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gegno umano. Purtroppo, si torna al problema dell’assenza di strumenti utili ad affrontare la realtà che ci circonda: l’educazione e la formazione non sono qualcosa di superfluo, perché è attra-verso la conoscenza e la preparazione che si può arrivare a costruire i mezzi necessari per affrontare il presente. E’ importante anche fare una distinzione: io ho parlato di pubblici perché credo si debba partire dalla consapevolezza dell’estrema eterogeneità dei destina-tari a cui ci si rivolge, considerandone le caratteristiche distintive di età, cultura, interessi etc. In altri termini, io cerco di proporre, nel mio piccolo, un’offerta di-versificata, tentando di coinvolgere un “pubblico” sempre più ampio, dai pochi intendenti al “non pubblico” – quest’ul-timo apparentemente il più difficile da intercettare, ma anche il più stimolate.

E.C.: Come ha accolto Arezzo questa tua galleria?T.T.: Andando in giro, in cerca di arti-sti e stabilendo contatti. Quando dico di essere aretina e attiva nel settore dell’arte, tutti, da fuori, la considerano un’ovvietà. Naturale è considerata l’in-clinazione ad amare e promuovere la creazione artistica da parte di chi, come me, è nato e cresciuto in una città nota per il suo patrimonio storico-artistico. Al contrario Arezzo guarda con curiosità e stupore alla “33”, che non vuole esse-re solo una galleria, intesa quale mero contenitore espositivo. La Galleria 33 è un progetto, che muove da un luogo fisico di proposta, incontro e scambio culturale. Non serve a nulla allestire una mostra se essa non sottende un di-segno tracciato a partire dall’approccio

critico all’opera che si vuole presentare. Tutto il lavoro, ideato e messo a punto per quel particolare evento espositivo, che va dal concept alla comunicazione e dalla organizzazione alla promozione, non può che essere un servizio perso-nalizzato, realizzato su misura in fun-zione di quella determinata proposta artistica. Inevitabilmente, ogni mostra organizzata, costituisce un unicum non replicabile. Potrei affittare lo spazio, concederlo come vetrina, ma non cre-do che sia sensato esporre senza, alla base, una progettualità ragionata e una comunicazione studiata ad hoc.

E.C.: E pensando al futuro, tu, cosa ci vedi?T.T.: Voglio proporre arte in cui cre-do, capace d’intercettare un interesse crescente, capace d’incuriosire e far riflettere. Vivo nella costante ricerca di novità e quando contatto un artista e gli propongo una mostra, lo faccio perché credo in lui, ma, lo ribadisco, la Galle-ria 33 non è uno spazio commerciale perché l’intermediazione vendita è solo un aspetto, e per giunta finale (nella mia attività come nel mio pensiero) di un processo che non coincide e non si esaurisce nella messa in mostra tout court.

Nel futuro molto prossimo, in questo spazio ci sarà, dal 5 giugno, “Trame se-grete”, mostra di Beatrice Speranza e Emy Petrini curata da Tiziana Tommei, un’occasione per capire e scoprire cosa succede quando floral design e fotogra-fia si incontrano.

eleonora Ciambellotti

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l’APPASSIONArSI Del COrPO. Il fascino del corpo femminile in Gustav Klimt,

tra incanto ed affettività.

Questo mese le mie parole prendono vita sfogliando le pagine di uno splen-dido libro del neurobiologo, premio Nobel per la Medicina, Eric Kandel, intitolato “L’età dell’inconscio. Arte, mente e cervello, dalla Grande Vien-na ai nostri giorni”(Raffaello Cortina Editore), in cui egli, sfoggiando straor-dinarie capacità divulgative, mi accom-pagna in un vero e proprio viaggio ad ampio spettro, muovendo dal salotto viennese, crocevia di scambi di idee tra diversi ambiti del sapere, per bocca di artisti, scrittori, medici, letterati che lì erano riuniti.Siamo nei primi del Novecento in una Vienna rigogliosa, nel pieno del suo fiorire e pullulare di menti brillanti dalle idee innovative. Wittgenstein in filosofia, Otto Wagner in architettura, Freud il “padre” della psicanalisi, (che faceva parte della cerchia della signora Zucherkandl), Schnitzler in letteratura, Gustav Klimt ed i suoi protetti Oskar Kokoschka ed Egon Schele nell’arte.In particolare letteratura e arte subiro-no il fascino della nascente psicanalisi e quindi accolsero le idee di Freud dan-do vita così ad un’arte dell’appassiona-ta affettività dell’archeologia psichica. L’inconscio freudiano con i suoi tesori più profondi e preziosi,- estratti dal-

lo psicanalista che, freudianamente, in quanto archeologo della psiche, la deve scoprire strato dopo strato – per-vade, mentre arte e letteratura, ma-nifestano l’esigenza di spingersi nella profondità della superficie, alla sco-perta di ciò che, costitutivo dell’uma-no, mette radicalmente in crisi la tra-dizionale convinzione di conoscere se stessi scardinando quindi, irreversibil-mente, ogni rappresentazione mentale intorno al soggetto ed alla soggettività come auto conoscente ed autonoma. Una costellazione di “parole chiave” come, ad esempio, libido, sogno, de-siderio, transfert… riferimenti che, sebbene già presenti culturalmente, assunsero con l’avvento della psicana-lisi pieghe tanto impensate fino a quel momento, quanto sconvolgenti nella loro risonanza, al punto da gettare, per quanto riguarda la percezione del cor-po, un nuovo sguardo, il quale si riflet-te nella pittura figurativa del Novecen-to, manifestandosi attraverso la ricerca di nuove forme di espressione della corporeità colta nella sua costitutiva irrazionalità, nell’eccesso che essa è, in cui al naturale fiorire e voler mostrare seduzione, sessualità, desiderio, pia-cere, trasporto emotivo-affettivo, fa, simultaneamente, da contrappunto, la

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rappresentazione mentale del proprio corpo, conformemente al modello cul-turale dell’epoca, alle cui regole – im-plicite od esplicite – i corpi si adeguano pubblicamente, e sono adeguati in base a criteri socialmente accettati. A questa dialettica però, qualcosa sfug-ge. Ci sono opere d’arte che rimandano a quelle che Henry Bergson in “Materia e memoria” chiama “immagini viventi”. Esse sono tali perché, come ricorda Walter Benjamin in “Angelus Novus”, le opere, come le creature, hanno una vita, una storia, una memoria, conser-vano in loro, quindi, piccoli, inestimabili battiti di vita, che poi sono proprio ciò che le fa sopravvivere, in quanto – war-burghianamente parlando – sopravvi-venze, le quali rifrangono ed in cui si rifrangono le sopravvivenze che siamo. Gustav Klimt, nelle sue opere, coglie simultaneamente i due volti della ses-sualità femminile del suo tempo, con-trastanti e compresenti al contempo: l’esposizione del corpo della donna in tutta la sua passionalità e contempora-neamente l’espressione di tale passio-nalità dirompente nella rappresenta-zione di figure femminili eteree, come se fossero frammenti sconnessi di im-magini visive di un sogno ad occhi aper-ti, tanto dell’artista mentre disegna o dipinge la modella, quanto della mo-della che nell’assumere pose sensuali asseconda lo sguardo carico d’incanto e di desiderio di chi la osserva, e di chi guarda l’opera, come in “Giuditta” (1901) – femme fatale incantatrice, con la bocca socchiusa, che sconvolge lo spettatore col suo fatale potere sedutti-vo, dove la passionalità femminile trova nei delicati tratti della matita su carta,

Gustav Klimt, Giuditta I, olio su tela (84x42 cm), 1901, Österreichische Galerie Belvedere,Vienna.

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(si veda, ad esempio, “Nudo reclinato che guarda a destra” 1912 – 1913), la sua più intensa espressione, vivifican-do l’immagine di tutta la travolgente voluttuosità della presenza corporea. Insomma, quelle klimtiane sono vere e proprie immagini viventi che hanno in loro la vita di corpi ridotti in figura, in un insieme di tratti, per sopravvivere a loro stesse, facendo contemporanea-mente sopravvivere l’opera dell’artista alle intemperie del corso del tempo che l’attraversa: immagini di sogno, fuori dal tempo cronologico, immerse, al contempo, in tutta l’affettività soffo-cata della loro epoca che nell’immagi-ne esige una voce. Qui si ritrovano quegli “Atteggiamenti Passionali” riconosciuti dagli psichia-tri dell’ospedale della Salpêtrière, ne-gli attacchi isterici delle loro pazienti, isteria femminile a cui Freud dedicò i suoi “Studi sull’isteria” mettendo così, come incipit della nascente psicanalisi, il bisogno d’amore che nel dolore del sintomo e dell’attacco isterico trovava la sua manifestazione. (Si veda, a ri-guardo, lo splendido libro di Georges – Didi Huberman, “L’invenzione dell’iste-ria. Charcot e l’iconologia fotografica della Salpêtrière”, Marietti 1820).E’ impossibile quindi, a questo punto, ahimè, solo accennare a quello “sguar-do aptico”, uno sguardo che tocca, dell’aderenza dell’occhio al visivo, ade-renza che incanta a cui rimandano lo storico dell’arte Alois Riegl, e il filosofo Gilles Deleuze, il quale adotta questo riferimento in merito al cinema, aven-do presente che la nascita del cinema è contemporanea a quella della psicana-

lisi: nel 1889, mentre le isteriche ven-gono “visitate” , fotografate, (inventa-te?) alla Salpètriere, i fratelli Lumiére inventano il cinematografo.Quindi la donna, la femme fatale, è un’attrice? La modella di Klimt che si mette in posa, nell’atto di darsi pia-cere facendo l’amore con se stessa è meramente considerabile, come tra-dizionalmente è stato, una ninfomane che turba nella sua (disperata) ricerca amorosa di un uomo con il quale con-giungersi stabilmente? Forse. E forse, è proprio questo che le opere di Klimt re-stituiscono, dicendo qualcosa che non è annoverabile solo nel femminile, ma che riguarda tutti, uomini e donne, in quanto costitutivo della nostra condi-zione umana. Siamo infatti, platonica-mente parlando, esseri erotici, quindi fragili, sospesi da sempre tra ciò che si anela e l’impossibilità di raggiungerlo, tra il bisogno della presenza dell’altro ed il vuoto della sua assenza. Vuoto che è, sì dell’altro, ma anche proprio, quindi faglia singolare e comune ad un tempo, fondamentale in tutti: l’incom-piutezza del nostro cuore. Che nessun dipinto, disegno, artista, psicanalista, scrittore, potrà mai risolvere, con tratti di matita, pennellate, parole, o punti di sutura.

Silvia Migliaccio

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bologna ONO ARTE CONTEMPORANEA Via Santa Margherita n°10

empoli ass. cULt. adLiB via g. B. Nardi n°15Marcignana-Empoli

firenzeACCADEMIA ITALIANAPiazza de' Pitti n°15AFRICAN SKYVia Faenza n°21/rAFTER ART GALLERYVia Ghibellina n°38/rM.N.A.F. Museo AlinariPiazza Santa Maria Novella n°14/araPt firenzeVia Cavour n°1/r Aeroporto A. Vespucci”ARIA ART GALLERYBorgo Santi Apostoli n°40GaLLeria ALESSANDRO BAGNAI / antoneLLa ViLLanoVaPalazzo Ricasoli, Piazza Goldoni n°2BASE/ ProGetti Per L’arteVia San Niccolò n°18/rGaLLeria BiaGiottiVia Delle belle donne n°39/rBiBLioteca deLLe oBLateVia Dell’Oriuolo n°26BiBLioteca deL PaLaGio di Parte GUeLfaPiazza di Parte GuelfaBIBLIOTECA MARUCELLIANA, Via Cavour n°43BiBLioteca nazionaLePiazza Dei Cavalleggeri n°1BRAC - Via Dei Vagellai n°18/rcanaPoneVia Mazzetta n°5/acanGo cantieri GoLdonettaVia Santa Marina n°23-25casa deLLa creatiVitÀ Vicolo di Santa Maria Maggiore n°1rc.c.c.s. centro di cULtUra con-TEMPORANEA STROZZINAPalazzo Strozzi, Piazza Degli Strozzi n°1circoLo a.s. aUroraV.le Vasco Pratolini, 2 angolo P.zza Tasso

cLet stUdioVia Dell'Olmo n°8cUco cUcina CONTEMPORANEAVia Del Melerancio n° 4/rcUcULia Via De' Serragli n°1-3/rdUBLin PUB Via Faenza n°27/rfrascione arteVia Maggio n°60/rLiBreria feLtrineLLi via dè Cerretani n°30fritteLLi ARTE CONTEMPORANEAVia Val Di Marina n°15fLor desiGn Via Benedetto Dei n°100fLorence dance centerBorgo Della Stella n°23/rfondazione iL BisonteVia Di San Niccolò n°24/rfUa schooL of fine artsVia San Gallo n°45/rGaLLeria deL PaLazzoLungarno Guicciardini n°19GaLLeria i.a.c.Via Della Croce n°41 (Impruneta)IMMAGINARIA ARTI VISIVE GALLERYVia Guelfa n°22/rL'E' MAJALA Via Poliziano n°7rLa citÉBorgo San Frediano n°20/rLINEA - SPAZIO ARTE CONTEMPORANEAVia delle Porte Nuove n°10MARQUEE MOON Piazza Santa Maria Maggiore n°7/r caffe' Letterario LE MURATE, piazza delle MurateMIO CONCEPT STORE Via della Spada n°34MUSEO GUCCIPiazza della Signoria n°10MUSEO SALVATORE FERRAGAMOPalazzo Spini FeroniPiazza di Santa Trinita n°5GaLLeria d'arte frediano farsetti Lungarno Guicciardini n°21/23rMUSEO MARINO MARINIPiazza San PancrazioMELBOOKSTOREVia Dei Cerretani n°16BOX OFFICE MURATEVia Delle Vecchie Carceri CINEMA ODEON Piazza Strozziotto LUoGo deLL'artePalazzo Lotteringhi della Stufa, Piazza San Lorenzo n°4PaLazzo BorGhese Via Ghibellina n°110PALAZZO MEDICI RICCARDIVia Cavour n°1PALAZZO PITTI - Piazza Pitti n°1

GaLLeria PoGGiaLi & forconiVia Della Scala n°35a GaLLeria iL PonteVia Di Mezzo n°42/bPRESENT ART GALLERYVia de' Serragli n° 56/58rstUdio art centers internationaL Via S. Antonino n°11SAN JACOPO SHOWBorgo San Jacopo 66/Rsanto ficara ARTE MODERNA E CONTEMPORANEAVia Ghibellina n°164/rSIMBOLI ART GALLERYVia Di San Giuseppe n° 6/rSIMULTANEA ARTE CONTEMPORANEA Via San Zanobi n°45/rSOCIéTé ANONYMEvia Nicolini n°3f (angolo via della Mattonaia)teatro di cesteLLoPiazza di Cestelloteatro eVerestVia Volterrana n°4/bteatro deLLa PerGoLaVia della Pergola n°18teatro PUcciniVia delle Cascine n°21teatro di rifrediVia Vittorio Emanuele II n°303teatro deL saLeVia de' Macci n°118TEATRO STUDIO KRYPTONVia G. Donizetti, 58 (Scandicci)teatro VerdiVia Ghibellina n°101tornaBUoni ARTE CONTEMPORANEA internazionaLeLungarno Cellini n°13/aUniVersitÀ internazionaLe deLLe arti Via Della Forbice n°24-26zone Via Del Porcellana n°37r-43a

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pisaBLU | PaLazzo d'arte e cULtUraVia Pietro Toselli n°29DOLORESART LABORATORYPalazzo Viti, Via dei Sarti n°4(Volterra)

pistoiaBiBLioteca san GiorGioVia Sandro Pertini, sncCAFFETTERIA MARINI Corso Silvano Fedi n°32MUSEO MARINO MARINI Corso Silvano Fedi n°30sciatò via Garibaldi n°49 (Serravalle Pistoiese)

pratocasa d'aste farsetti arte, Viale della Repubblica (area museo Pecci)eLeonora d’andrea CONTEMPORANEAVia Vincenzo Gioberti n°14DIE MAUER ARTE CONTEMPORANEAVia Pomeria n°71ARMANDA GORI ARTE Viale Della Repubblica n°64/66/68Lato - Piazza San Marco n°13OPIFICIO JM Piazza San Marco n°39ristorante PePe nero Via A. Zarini n°289LaUraBaLLa stUdio d'arteVia Mazzini n°34GaLLeria oPen artViale Della Repubblica n°24centro Per L’arte con-TEMPORANEA LUIGI PECCIViale Della Repubblica n°277

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