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LA BANCA 1 GIUGNO 2011 PERIODICO TRIMESTRALE Registrazione n. 203/2008 del 01/02/2008 Tribunale di Venezia Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% CN5 VE n. 2 · GIUGNO 2011 APERTA LA 18 a FILIALE DI BSS 10 INTERVISTA A MARCO MICHIELETTO 15 CARTA BCC CLASSIC SOCIO 19 IL PERSONAGGIO DAVIDE CALDERAN 22 L’ASSEMBLEA DEL 29 MAGGIO 6

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LABANCA

1GIUGNO2011

PERIODICO TRIMESTRALERegistrazione n. 203/2008 del 01/02/2008 Tribunale di VeneziaPoste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% CN5 VE

n. 2 · GIUGNO 2011

APERTA LA 18a

FILIALE DI BSS 10INTERVISTA

A MARCO MICHIELETTO 15CARTA BCC

CLASSIC SOCIO 19IL PERSONAGGIO

DAVIDE CALDERAN 22

L’ASSEMBLEADEL 29 MAGGIO 6

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2 GIUGNO2011

ILSOMMARIO

presso Banca Santo StefanoPiazza Vittoria, 1130030 Martellago (Ve)Tel. 041 54 96 [email protected]

Direttore ResponsabileFederica Zanata

Direttore EditorialeRaffaele D’Errico

RedazioneGloria TosettoDaniela Gambato

Hanno collaboratoGiuliana BarbieroAlberto BattagelloAndrea DarisiRoberta Di FrancescoLeonardo LeonardiClaudio Marchiori

Progetto graficoEtra Comunicazionewww.etra-comunicazione.it

StampaLitocenter srl - Limena (PD)www.litocenter.it

IN QUESTO NUMERO

3 · L’EDITORIALEINUOVE REGOLE PERLO SVILUPPO FUTURO DELLA BANCAdi Onorato Zanata Presidente di Banca Santo Stefano

6 · LABANCAL’ASSEMBLEA DEL 29 MAGGIO

8 · LABANCAINCONTRO CON I DIPENDENTIDI BANCA SANTO STEFANO

10 · LABANCAAPERTA LA 18a FILIALEDI BANCA SANTO STEFANO

11 · LABANCA

MODELLO ORGANIZZATIVO EX D.Lgs 231/2001

12 · LABANCA · SCRIVONO PER NOI

LA CEDOLARE SECCA SUGLI AFFITTIa cura dello Studio Associato Michieletto di Scorzè Commercialisti e revisori legali

14 · LABANCA · AGRICOLTURA

MALATTIE PROFESSIONALI:PIÙ DIFFUSE DI QUEL CHE SI CREDEA cura del Direttore Epaca Venezia Paolo Casaro

15 · LABANCAI MIEI PRIMI DUE ANNI DA CONSIGLIEREintervista a Marco Michieletto

19 · INIZIATIVE&PRODOTTICARTA BCC CLASSIC SOCIO22 · ILPERSONAGGIODAVIDE CALDERAN: DAL VENEZUELAA VENEZIA UNA STORIA DI SUCCESSO25 · LAFONDAZIONEINAUGURAZIONE DEL VILLAGGIO SOLIDALE26 · LAFONDAZIONECHIUSURA INCONTRI CULTURALIPROMOSSI DALLA FONDAZIONE28 · L’INFORMAZIONE · GRANDE RISULTATO SPORTIVO PER BSS2a ASSOLUTA AL TORNEO NAZIONALEDI CALCIO A CINQUE DEL CREDITO COOPERATIVO

31 · GLIITINERARIDA CALALZO A CORTINA33 · TRADIZIONI&SAPORIUOVO AL TEGAMINO35 · GLIAPPUNTAMENTI

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L’EDITORIALE

Ho già avuto occasione di affermare che l’assemblea è forse il momento migliore per tracciare un bilancio dell’attività della Banca.I soci che hanno avuto modo di partecipare all’ultima nostra assem-

blea – ordinaria e straordinaria – non saranno (spero) rimasti delusi sotto questo aspetto, visto che gran parte della riunione è stata riservata proprio a fornire un resoconto preciso della situazione della nostra Società, inquadrato nello scenario economico territoriale e nel contesto del Credito Cooperativo veneto e nazionale.Come abbiamo avuto modo di illustrare in assemblea, si tratta di un bilancio am-piamente positivo per la nostra Banca, soprattutto se si considera la situazione economica generale.Tuttavia sono soprattutto altre le considerazioni che ci con-sentono di guardare al futuro della nostra azienda con un cauto ottimismo. I buoni risultati del 2010 non sono stati frutto del caso, ma sono stati possibili grazie ad un’attenta pianificazione che ha investito l’intero assetto della Banca: l’organizzazione commerciale, il credito, la struttura amministrativa ed i controlli.La nostra ferma convinzione è quindi che siano proprio la programmazione e la capacità di guardare avanti il segreto del successo di un’azienda.Per questo motivo volevo soffermarmi su un altro momento importan-te dell’assemblea, e cioè sull’approvazione del nuovo statuto e del nuovo regola-mento elettorale ed assembleare.I due documenti proposti all’assemblea sono il frutto di profonda riflessione e confronto in seno al Consiglio di Amministrazione e costituiscono – a nostro avvi-so – una solida base e la necessaria premessa per la pianificazione strategica del futuro sviluppo della nostra Banca.I documenti, nella parti modificate, definiscono meglio alcuni aspetti dei rapporti

NUOVE REGOLE PERLO SVILUPPO FUTURO

DELLA BANCAdi Onorato Zanata Presidente di Banca Santo Stefano

“La nostra ferma con-vinzione è quindi che siano proprio la pro-grammazione e la capa-cità di guardare avanti il segreto del successo di un’azienda.”

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L’EDITORIALE

“È stata introdotta nello statuto l’ine-leggibilità per sog-getti con incarichi politici...”

con i soci, introducono nuove norme per prevenire i conflitti di interessi dei maggiori esponenti aziendali, ma soprattutto definiscono le linee guida per la futura gover-nance della Banca.È stata introdotta nello statuto l’ineleggibilità per soggetti con incarichi politici, per altro già regolamentata – con una certa lungimiranza - dalla nostra Banca.Ma sono soprattutto gli articoli 32, 33 e 42 a costituire le novità più significative per quan-to riguarda il futuro della Banca.Questi articoli infatti, assieme alle modifiche del regolamen-

to elettorale introdotte, prevedono - in occasione delle future elezioni - una composizione degli organi collegiali che deve

risultare assolutamente equilibrata fra requi-siti di esperienza, competenza e ricambio dei componenti.Si tratta di un ulteriore passo in avanti che – parallelamente agli investimenti in personale e strutture – contribuirà ad innalzare ulterior-mente il livello complessivo della società sen-za tuttavia perdere di vista i valori dai quali la

nostra Banca nasce e soprattutto mantenendo e rinforzando il legame con il nostro territorio. •

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L’ASSEMBLEADEL 29 MAGGIO

Si è svolta il 29 maggio presso l’Hotel Ristorante “Antica Postumia” di Ve-delago l’assemblea ordinaria e straordinaria di Banca Santo Stefano. La parte ordinaria vedeva come punto principale all’ordine del giorno l’il-

lustrazione ed approvazione del bilancio 2010, mentre la parte straordinaria è stata dedicata alla modifica dello statuto della Banca, con l’introduzione di signi-ficative modifiche e novità.Grazie anche alle facilitazioni per il trasporto, si è trattato di un’assemblea molto partecipata, come è oramai tradizione della nostra Banca, tant’è che nonostante la giornata non incoraggiasse particolarmente la partecipazione, oltre all’intero Consiglio di Amministrazione e Collegio sindacale, si sono registrate – nei mo-menti più significativi – quasi 500 presenze fra soci e graditi ospiti.Ha aperto i lavori il Presidente Zanata il quale ha illustrato ai presenti il quadro contrastato della situazione economica del nostro territorio approfondendo in particolare la funzione ed il ruolo attuale delle Banche di Credito Cooperativo nel

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Veneto. Dopo uno sguardo ai lusinghieri risultati di Banca Santo Stefano nel-l’anno 2010 si è soffermato in particolare sulla missione della nostra Banca che ha individuato nel rapporto sempre più diretto con i propri soci – espres-sione principale del territorio in cui la Banca opera.Ha quindi concluso il proprio intervento con le prospettive “politiche”, espo-nendo alcune riflessioni sulle scelte operate dal Consiglio sui futuri assetti della governance.È stata quindi la volta del Direttore Beninato il quale ha svolto delle considera-zioni – dal tono particolarmente intenso – su alcuni aspetti dei risultati 2010 e sull’organizzazione della Banca, in particolare sull’aspetto commerciale, del credito e dei controlli. Non ha nascosto le difficoltà che ancora si prospettano per il 2011. Ha tuttavia manifestato la propria sicura fiducia evidenziando le evoluzioni già intervenute nell’azienda ed in particolare il continuo sforzo per il miglioramento e gli investimenti effettuati, soprattutto sul personale, vero patrimonio dell’azienda.Il Bilancio, dai risultati particolarmente lusinghieri, è stato approvato con lar-ghissimo margine dall’assemblea particolarmente attenta al corso dei lavori.Uguale interesse è stato riservato dai soci agli altri argomenti all’ordine del giorno, in particolar modo alla modifiche apportate allo statuto ed al regola-mento elettorale ed assembleare che sono state illustrate dal Presidente.Tradizionale conclusione il pranzo davvero “sociale” visto che alle 17 si con-tavano ancora diverse presenze ai tavoli! •

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INCONTRO CON I DIPENDENTIDI BANCA SANTO STEFANO

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Entusiasmo, lavoro di squadra, compattezza e fiducia sono valori che campeggiano nella mission aziendale di Banca Santo Stefano. Riteniamo le nostre risorse umane

un patrimonio fondamentale per il raggiungimento di obiet-tivi di crescita e al contempo di contenimento del rischio, a maggior ragione in una situazione economico-finanziaria fragile e mutevole quale è quella attuale. E’ per questo che la funzione Risorse Umane, presente nella nostra Banca già da alcuni anni, è oggi impegnata in una gestione più moderna e strutturata del personale e sta investendo in maniera concre-ta e sistematica sull’evoluzione dei dipendenti della Banca. Nell’ultimo periodo abbiamo dato il via ad un percorso, che stiamo ancora sviluppando, che punta alla crescita profes-sionale del nostro personale con l’obiettivo di valorizzarlo ed indirizzarlo “al posto giusto”. La nostra è una Banca molto dinamica, con un forte spirito di appartenenza: Francesco Beninato - il Direttore Generale - richiede a tutti noi collaboratori dedizione, proattività, pas-sione, intensità e impegno massimi. Siamo un gruppo molto unito, dove ogni persona è preziosa per il raggiungimento

degli obiettivi comuni, dove c’è motivazione, coinvolgimen-to, autorevolezza, rispetto e stima professionale; crediamo fermamente nell’importanza della delega e della respon-sabilizzazione delle persone a tutti i livelli, così come nella massima trasparenza e nell’informazione sistematica a tutti i dipendenti: comunicazioni interne, riunioni ed incontri, sono momenti indispensabili per garantire una gestione condivisa con il Consiglio di Amministrazione e i dipendenti e che con-sentono di allinearsi velocemente ai continui cambiamenti del mercato. Nella recente riunione con tutto il personale, svolta in occa-sione della presentazione dei dati di bilancio 2010, abbiamo presentato le novità di quest’anno per i nostri dipendenti. Riguardano, innanzitutto, la valutazione del potenziale del personale che presenta una breve esperienza bancaria: l’uti-lizzo di diversi strumenti (test psicoattitudinale, discussione di gruppo, role playing e colloquio individuale) consentirà alla Banca di raccogliere elementi utili allo sviluppo futuro dei partecipanti ed un impiego che ottimizzi le caratteristiche positive di ciascuno. La partecipazione é un’opportunità che

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viene offerta di conoscersi meglio, di avere un confronto con specialisti e di finalizzare il proprio autosviluppo. E’ stato, inol-tre, definito un nuovo sistema di valutazione delle prestazioni che prevede diversi momenti di confronto tra capo e colla-boratore, diretti a far emergere punti di forza e di debolezza per impostare una migliore collaborazione e crescita futura: anche in questo caso, come per il potenziale, si tratta di un valore aggiunto per il valutato e per la Banca. I risultati nel loro insieme saranno infatti elaborati ed utilizzati dalla Dire-zione Risorse umane come riferimento per la definizione di eventuali azioni di sviluppo e/o gestionali (avanzamenti, per-corsi di carriera, formazione, ecc.). E’ in fase di definizione un sistema incentivante che coinvolge tutto il personale della Banca, sia di rete che di sede centrale, che si pone l’obiettivo di perseguire tre diverse finalità: moti-vare le persone al raggiungimento di obiettivi quantificabili e misurabili, orientare i comportamenti concreti delle persone verso i risultati di business; supportare e dare indirizzi per il processo di sviluppo professionale futuro delle persone.

Sono inoltre in fase di avvio campagne vendita che coinvol-gono tutto il personale, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di nuova clientela.Nei primi cinque mesi di quest’anno la nostra Banca, nono-stante l’attuale situazione di mercato, ha continuato ad in-vestire nel patrimonio umano - incrementato di cinque unità rispetto a fine 2010 - effettuando interventi formativi spe-cialistici e manageriali finalizzati a sviluppare conoscenze e competenze che consentano di raggiungere risultati in linea con gli obiettivi assegnati e garantire un servizio di qualità alla nostra clientela. Anche l’apertura della 18° Filiale ad Olmo di Martellago, rappresenta una opportunità di crescita professionale per il nostro personale, viene infatti impiegato esclusivamente personale interno, grazie ad un’importante azione di riorga-nizzazione aziendale volta a rivedere processi e procedure in essere e quindi a razionalizzare attività e carico di lavoro degli uffici interni. •

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Dal 6 giugno è aperta la nuova filiale della Banca, la diciottesima, ad Olmo di Martellago, che va di fatto a rafforzare la presenza di Banca

Santo Stefano nella zona storica di insediamento.Vi chiederete: ma perché uno sportello proprio ad Olmo?Una buona ragione per la nostra - che è una “banca del territorio” - sta nella volontà di garantire una maggiore capillarità del servizio offerto. Tuttavia, l’intento non è semplicemente quello di essere presenti, bensì quello di aumentare la partecipazione a fianco della clientela alla ricerca di un continuo dialogo, prendendo parte attiva nei progetti e nelle soluzioni alle varie problematiche, contribuendo insieme allo sviluppo economico della nostra area. Si tratta in sostanza di cominciare a rendere concreto quel concetto di “sviluppo verticale” illustrato anche nel corso della recente assemblea dei soci, partendo in que-sto caso dal sostegno al risparmio ed alle esigenze delle famiglie fino al supporto alle imprese.Allora venite a trovarci!Il nuovo sportello ha sede in Via Gioberti 1, proprio nel cuore del paese. Trovate ad accogliervi il sottoscritto, Alberto Battagello, in arrivo dalla Filiale di Maerne, Massimiliano Aiolo dalla Filiale di Zelarino e Fabrizio Scarpa dalla sede centrale...Ben attrezzati quindi e pieni di buona volontà: vi aspet-tiamo! •

APERTALA 18a FILIALEDI BANCASANTO STEFANO

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Banca Santo Stefano in ottemperanza al Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 ed in linea con i principi di responsa-bilità e trasparenza nei confronti degli interlocutori interni ed esterni si è dotata di un Modello di organizzazione, gestio-ne e controllo.Il Decreto Legislativo 231/01 ha introdotto nel nostro ordi-namento giuridico la cosiddetta “responsabilità penale am-ministrativa” a carico delle società (persone giuridiche) per alcuni reati commessi nell’interesse dell’ente stesso da propri amministratori, dipendenti e collaboratori.La norma stabilisce, in sostanza, che le responsabilità dei soggetti giuridici si aggiungano a quelle della persona fisica che ha compiuto materialmente il fatto con l’obiettivo di coin-volgere anche l’Ente nel meccanismo sanzionatorio di alcuni reati commessi da propri rappresentanti.Lo stesso Decreto, al fine di prevenire i reati sanzionabili e, quindi, di tutelare la società da responsabilità oggettive per illeciti commessi da propri esponenti (c.d. figure apicali), pre-scrive appunto l’adozione di un Modello di organizzazione e controllo.Banca Santo Stefano ha predisposto un proprio Modello di organizzazione, gestione e controllo - formalizzato in un documento normativo interno - e, costestualmente, ha adot-tato un Codice Etico di Comportamento, che regola i rapporti tra la Banca ed i diversi portatori di interessi (soci, ammini-stratori, dipendenti, clienti, fornitori, ecc.), ed istituito un Or-ganismo di Vigilanza che ha il compito di valutare l’applica-zione dei principi prestabiliti e l’efficacia delle misure adottate per prevenire la commissione dei reati identificati dal Decreto e garantire una gestione corretta dell’azienda. •

L’Organismo di Vigilanza chiamato a sorvegliare sull’efficacia del Modello di organizzazione e controllo può essere contat-tato per qualsiasi segnalazione o chiarimento all’indirizzo di posta elettronica:[email protected]

Per prendere visione del ‘Codice Etico di Comportamento’ e del ‘Modello Organizzativo ex D.Lgs. 231/01’ è possibile ri-chiederne una copia all’Ufficio Soci, anche via e-mail ([email protected]), oppure consultarli o scaricarli direttamente dal sito internet della Banca all’indirizzo:www.bancasantostefano.it/chi-siamo/identita-e-valori/modello-organizzativo.html

MODELLO ORGANIZZATIVOEX D.Lgs 231/2001

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Il Decreto Legislativo sul “Federalismo Fiscale Municipale” ha introdotto, a partire dal 2011 la “cedolare secca sugli affitti”. Si tratta di un nuovo regime facoltativo di tassazio-

ne dei redditi derivanti dagli immobili locati per finalità abita-tive, in alternativa a quello ordinario attualmente in vigore.La cedolare secca si applica in alternativa alle seguenti im-poste:• IRPEF e relative addizionali;• imposta di registro (anche su risoluzioni e proroghe del contratto di locazione);• imposta di bollo (anche su risoluzioni e proroghe del contratto, se dovuta).Resta comunque l’obbligo di versare l’imposta di registro per l’eventuale cessione del contratto di locazione.Tuttavia, il locatore che sceglie il regime della cedolare sec-ca rinuncia agli aggiornamenti del canone, anche se previsti contrattualmente, compreso l’adeguamento ISTAT.

LA CEDOLARE SECCA SUGLI AFFITTIA cura dello Studio Associato Michieletto di Scorzè – Commercialisti e revisori legali.

SCRIVONO PER NOI

CONTRIBUENTI ED IMMOBILI INTERESSATIPossono optare per il regime della cedolare secca solo le persone fisiche. Pertanto non possono accedere al regime le società, gli enti commerciali e non commerciali nonché i sog-getti che procedono alla locazione di immobili ad uso abitati-vo nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni.Per gli immobili abitativi locati posseduti pro quota l’opzione può essere esercitata disgiuntamente da ciascun titolare.Gli immobili per i quali si può scegliere il regime della cedo-lare secca sono le unità abitative censite nel catasto dei fab-bricati alla categoria A, escluso A10 (uffici e studi privati), e le relative pertinenze (se locate congiuntamente all’abitazione).

CALCOLO E VERSAMENTO DELL’IMPOSTAL’aliquota da applicare è stabilita nella misura del 21% del canone annuo per i contratti di locazione a canone libero.L’aliquota è ridotta al 19% per i contratti di locazione a cano-ne concordato.L’imposta deve essere versata entro il termine stabilito per il versamento IRPEF (acconto e saldo). Per il 2011, l’acconto deve essere versato nella misura dell’85% mentre, a partire dal 2012, nella misura del 95%. Il versamento dell’acconto deve essere effettuato con gli stessi criteri di versamento del-l’acconto IRPEF.

COME SI ESERCITA L’OPZIONEIn linea generale l’opzione deve essere esercitata in sede di registrazione del contratto di locazione ed esplica effetti per l’intera durata del contratto, salvo revoca.Per il periodo d’imposta 2011, primo anno di applicazione del nuovo regime, sono previste regole specifiche per l’esercizio dell’opzione:

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• contratti in corso all’1/01/2011, anche se scaduti o oggetto di risoluzione prima del 7 aprile 2011: l’opzione verrà esercitata nella dichiarazione dei redditi Unico 2012 (o 730/2012) periodo d’imposta 2011. L’imposta di registro e l’imposta di bollo già versate non possono essere rimborsate;• contratti registrati a partire dal 7/04/2011: la scelta deve essere esercitata nei modi ordinari, vale a dire in sede di registrazione del contratto con il modello “Siria”, ove ne ricorrano i presupposti, o con il modello “69”.Il locatore che decide di avvalersi della cedolare secca deve darne preventiva comunicazione al conduttore. La comuni-cazione va effettuata con raccomandata e deve contenere la rinuncia alla facoltà di chiedere, per tutta la durata dell’opzio-ne, l’aggiornamento del canone di locazione, anche se pre-visto nel contratto, inclusa la variazione accertata dall’ISTAT dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno precedente.

REGIME SANZIONATORIOIl Decreto Legislativo prevede un regime sanzionatorio spe-cifico per la mancata registrazione dei contratti di locazione ad uso abitativo. Infatti, a decorrere dalla data della eventuale successiva registrazione (da parte del conduttore o d’ufficio), la durata del contratto di locazione viene stabilita in 4 anni,

rinnovabile per altri 4 anni, ad un canone di locazione molto inferiore a quello di mercato e pari al triplo della rendita ca-tastale. La medesima disposizione si applica anche al caso in cui sia registrato un contratto di locazione con canone inferio-re a quello effettivo o sia registrato un contratto di comodato fittizio.

ANALISI DELLA CONVENIENZAI principali vantaggi derivanti dall’applicazione della cedolare secca sono:• per il locatore – l’applicazione di un’aliquota più bassa rispetto a quella marginale IRPEF, risparmio dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo;• per il conduttore – risparmio dell’imposta di registro e sospensione dell’aggiornamento del canone.L’analisi della convenienza fiscale è strettamente legata alla situazione reddituale complessiva del soggetto passivo d’im-posta. Infatti, trattandosi d’imposta sostitutiva al fine del cal-colo della convenienza bisogna tenere conto:• delle diverse aliquote IRPEF;• di eventuali oneri deducibili detraibili;• della riduzione forfettaria del canone di affitto prevista nel regime ordinario;• dei mancati adeguamenti del canone.Pertanto non è possibile definire a priori la convenienza di una o dell’altra soluzione, in quanto ciascun caso va valutato singolarmente. •

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AGRICOLTURA

MALATTIE PROFESSIONALI:PIÙ DIFFUSE DI QUEL CHE SI CREDE.A cura del Direttore Epaca Venezia Paolo Casaro

Il settore agricolo è un settore produttivo ad elevato rischio infortuni. Basti pensare che, in base ai dati diffusi dallo stesso INAIL, nel 2009 in Veneto sono stati 4.784 gli in-

fortuni verificatisi in agricoltura.Se però l’attenzione viene volta ai casi di malattia profes-sionale denunciati in Veneto nel me-desimo anno, il numero scende drasticamente: solo 112! Sembra piuttosto inverosimile che un settore con una così alta inciden-za di infortuni abbia un così basso livello di malattie professionali. Tanti sono gli elementi in ambiente agricolo che possono causare malattia profes-sionale: conduzione abituale di tratto-ri agricoli, ambienti molto rumorosi, attività ripetute molte volte, presenza di pollini, peli e forfore degli animali, farmaci o veleni. Di seguito indichia-mo brevemente alcune patologie che possono essere ricondotte a malattia professionale e le cause che le gene-rano:

ERNIE ed ALTERAZIONI dei DISCHI della COLONNA LOMBO SACRALE: causate da conduzione abituale di trattori agricoli, movimentazione manuale di carichi senza ausili effi-caci, posture poco corrette.

RIDUZIONE dell’UDITO: causata da esposizione abituale al rumore dei mezzi agricoli.

PATOLOGIE delle SPALLE, SINDROME del TUNNEL CARPALE: causate da attività ripe-titive e continuative con impegno di spalle, braccia, mani o polsi (potatura o legatura

viti, raccolta, mungitura manuale...).

OSTRUZIONI BRONCHIALI, ALLERGIE POL-MONARI: causate da inalazione abituale di polveri varie (granaglie, fieno, biogas, prodotti chimici...).

DERMATITI ed ALLEGRIE della PELLE: cau-sate da manipolazione continuativa e abi-tuale di sostanze che provocano allergia.

PATOLOGIE del GINOCCHIO: causate da attività prolungate in ginocchio, passaggio da posizione eretta a quella accovacciata, uso abituale della pedaliera dei trattori.

Come vedete, le malattie professionali in agricoltura ci sono e sono tante!

Se ritenete di poter presentare una patologia assimilabile a malattia professionale rivolgetevi agli

uffici Epaca della provincia di Venezia per consulenza ed aiuto!Epaca vi aspetta anche presso la sede di Banca Santo Stefano ogni venerdì dalle 08.30 alle 13.30. •

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Marco, innanzitutto le chiederei di spiegare a chi non lo sapesse, qual è il ruolo di un consigliere all’interno di un istituto di credito.

Il consigliere è colui che, all’interno di un consiglio di amministrazione, si occupa delle politiche di gestione della banca: un ruolo di responsabilità. Non occor-re una conoscenza approfondita in materia tecnico bancaria, ma è necessario possedere una visione ge-nerale delle strategie della banca, una profonda co-noscenza del territorio su cui si opera, onestà intellet-tuale e, a parere mio, una buona dose di coraggio.

I MIEI PRIMI DUE ANNI DA CONSIGLIEREintervista a Marco Michieletto

L’architetto Marco Michielettoè tra le new entry nel Cdadi Banca Santo Stefano.A due anni dalla sua nomina tracciaun bilancio di questa esperienza.

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Che cosa l’ha spinta a candidarsi per questa carica?

Fin da piccolino ho sempre sentito parlare di banca, della no-stra banca, della Cassa Rurale ed Artigiana di Martellago. Mio nonno è stato uno dei soci fondatori della Cassa Rurale e mio padre ha fatto la stessa mia esperienza di amministratore, per oltre vent’anni in Cda: posso dire con certezza di avere tutti i principi cooperativi nel DNA.Mi ha sempre affascinato questa istituzione che qui a Martel-lago è stata fondamentale per la crescita del paese. Ho deciso pertanto di mettermi in gioco, anche se la scelta di candidar-mi è nata più dal cuore che dalla testa. La mia professione mi porta spesso a contatto con il pubblico e le categorie con le quali la banca opera giornalmente, così mi sono sentito in dovere di rendermi utile.

Le è stato assegnato qualche compito particolare?

Faccio parte dell’Organismo di Vigilanza per l’applicazione del modello organizzativo di gestione e controllo stabilito dall’ex D.Lgs. 231/01: una legge che introduce nell’ordinamento ita-liano una “responsabilità amministrativa” a carico della ban-ca, per alcune tipologie di reato commesse da persone fisiche che operano al suo interno e che rivestono funzioni di rappre-sentanza, amministrazione o direzione. Reati che vanno dalla truffa ai danni dello Stato, alla concussione e corruzione, agli illeciti amministrativi, alla falsificazione delle monete etc.. Il modello organizzativo impone di vigilare su una casistica mol-to ampia e richiede un costante studio ed aggiornamento. Il mio compito è quello di analizzare e segnalare al Cda i rischi che si corrono, una sorta di opera di prevenzione.

Tra i compiti riservati al Consiglio di Amministrazione quali ritiene più significativi per una corretta gestione bancaria?

Sicuramente – nel momento di crisi attuale – la gestione del

credito e del relativo rischio. La presentazione di un bilancio soddisfacente per un istituto come il nostro è legata necessa-riamente ad una corretta gestione degli affidamenti. In passato a fronte di un comune interesse e di un mercato decisamente più vivace, l’attività di finanziamento si era spin-ta anche verso imprese medio-grandi. Oggi un grande grup-po, se non accuratamente selezionato, può trasformarsi in un “grande rischio”. Il principio di “dare poco a tanti” è stato ed è oggi per noi un sano concetto da perseguire: dimenticare questo principio ha costituito un problema anche per qualche realtà del Credito Cooperativo. Frazionare il credito, migliorare le infrastrutture e rafforzare i controlli sono accorgimenti utili a contenere le possibili insol-venze. In questo modo si può continuare a finanziare le picco-le imprese, delle quali la nostra banca valuta non solo i bilanci ma anche e soprattutto gli uomini. Questo ci ha permesso, anche in un momento di recessione economica, di continuare ad erogare credito alle imprese anche quando il sistema lo negava o ne pretendeva il rientro.

Nei numeri precedenti abbiamo affrontato il rapporto del-la banca con gli agricoltori, i commercianti, le imprese... Ora vorrei parlare dei liberi professionisti che lei ben rap-presenta. Cosa mi può dire in proposito?

In questo momento di crisi economica, ma direi anche so-ciale, il nostro settore, come altri, sta vivendo con una certa difficoltà. Gli ordini professionali operano in maniera asettica, molto spesso di tutela della categoria: non affrontando le vere problematiche che il libero professionista, soprattutto il giova-ne professionista, incontra oggi nel mondo del lavoro. Sicura-mente la liberalizzazione del mercato non ha ottenuto i risultati sperati: la supposta equità e la spinta democratica fortemente volute hanno invece spesso causato deregolamentazione e disuguaglianza di merito profonde. “Il professionista più bravo è quello che costa meno”: la concorrenza per un giovane o

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meno giovane lavoratore oggi non è basata sulla qualità, le capacità, la preparazione, nemmeno sull’esperienza, ma piuttosto sul suo costo, ovviamente al ribasso. E’ evidente che tale principio ha comportato effetti nega-tivi su ogni filiera produttiva, professionale, o di vendita: una giusta retribuzione, commisurata al servizio, alla re-sponsabilità, è alla base della qualità professionale. Se penso al mio settore, alla progettazione architettonica, all’edilizia in generale... è sotto gli occhi di tutti la crisi del momento: “... si è costruito troppo, ... si è costruito male” sono le affermazioni più frequenti, “... si continua a costruire senza riflettere sugli effetti futuri” aggiungo io. Ecco, ritengo che oggi un bravo professionista e, devo dire, un ... bravo amministratore di banca, dovrebbero soprattutto saper prevedere le conseguenze delle scelte di oggi. Ciò significa investire in qualità dei servizi, con-trollo della gestione, innovazione tecnologica, in una rin-novata capacità di relazione con tutte le categorie inte-ressate. Proprio il modello di “banca di relazione” è stato e sarà per noi un concetto vincente: una rete solida tra banca e categorie economiche di riferimento, che oggi sono le famiglie e le piccole e medie imprese, diventa strumento indispensabile per poter operare sul mercato. Il nuovo fattore critico di successo è estendere, a mio avviso, l’interazione tra reti produttive e reti culturali, ov-vero tra i vari sistemi: per esempio tra sistema imprese e università, tra ricerca industriale e ricerca tecnologica. In tal senso, all’interno delle “banche di rete”, come le BCC, trovano un ruolo fondamentale anche i professionisti.Sottolineo per finire l’importanza dei rapporti tra banca e territorio. Ciò che rende la nostra banca veramente “dif-ferente” rispetto alle altre è il legame forte con le proprie radici, con la nostra terra, con le nostre genti, con le fami-glie, le istituzioni pubbliche, con le parrocchie, perché, ne sono convinto, ciò ci permetterà di non cadere mai. •

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INIZIATIVE&PRODOTTI

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CARTA BCCCLASSIC SOCIO

INIZIATIVE&PRODOTTI

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INIZIATIVE&PRODOTTI

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ILPERSONAGGIO

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ILPERSONAGGIO

Anche se il cognome è di origine friulana, il distinto signore che risponde alla nostra intervista ha uno spiccato accento spagnolo. Il suo nome è Davide Calderan, vive in Italia da

più di dieci anni ed è alla guida dei Rimorchiatori Riuniti Panfi-do & C. s.r.l, azienda socia di Banca Santo Stefano, che ammi-nistra e gestisce assieme alla famiglia. Laureato in economia negli Stati Uniti, Davide emigra giovanissimo con i genitori in Venezuela dove ha vissuto fino a 17 anni fa. Sposato, con due figli, in queste righe ci racconta con entusiasmo la sua esperien-za di imprenditore.

Dott. Calderan, tutti i veneziani conoscono i rimorchiatori Panfido che durante la giornata attraversano il bacino San Marco, dal Lido fino a San Basilio. Può spiegare, per chi non lo sapesse, qual è la loro funzio-ne?La attività principale dei nostri rimorchiatori è quella di accom-pagnare le grandi navi dalle bocche di Porto della Laguna di Venezia fino all’accosto alla banchina portuale di attracco. La nave, infatti, a causa della sua mole, non ha la manovrabilità necessaria per essere autonoma nel transito fino all’ormeggio. E lo stesso servizio si fa all’uscita: dalla banchina alle dighe del Lido o di Malamocco. Ogni tanto eseguiamo anche lavori particolari come trasportare i pontoni oppure spingere i cassoni (tipo quelli che si utilizzano nel Mose) e posizionarli nel punto desiderato.

La vostra società ha una storia ultracentenaria che comin-cia nel lontano 1880 quando i fratelli Carlo e Angelo Panfido fondarono la prima “Società dei Rimorchiatori a vapore”. Dopo un periodo fiorente durato tanti anni, la Panfido attra-versa negli Anni Ottanta una forte crisi che porta nel 1994 alla nuova gestione Calderan. Cosa mi può dire a riguardo?

Intorno al 1990 i rimorchiatori appartenevano alla Tripcovich, una società triestina che in quegli anni fu venduta ad un’asta in tribunale alla quale decidemmo di partecipare acquisendo la proprietà nel dicembre 1994. All’inizio del 1995, la Panfido, sotto la nuova gestione Calderan poteva contare su una flotta com-posta da 12 unità, di cui 7 di tipo “tradizionale” ad elica e altre 5 tipo Voith – Schneider, un sistema di propulsione navale as-solutamente rivoluzionario, basato sul principio del movimento “cicloidale” di pale ruotanti attorno ad un asse verticale, fissate sul fondo dell’imbarcazione che, opportunamente manovrate, potevano far spostare la nave in qualunque direzione e non solo in avanti e indietro. Uno dei nostri primi obiettivi è stato infatti l’avvio di un radicale rinnovamento e riammodernamento del-l’intera flotta sociale, per riportarla ai massimi livelli di efficienza e di operatività. Da allora sono stati acquistati 9 rimorchiatori ed anche una società per fare un servizio di rigassificatore a Rovigo. In Liguria, al centro del Golfo di La Spezia, abbiamo inoltre i Can-tieri San Marco, dove in questo momento siamo impegnati nella costruzione di due yacht molto grandi, due rimorchiatori di ulti-ma generazione ed una nave per il trasporto di carico generale.

Che motore ha un rimorchiatore?Il più grande che abbiamo ha 5.200 cavalli, i medi si aggirano attorno ai 3.500.

Di quanti mezzi si compone la flotta sociale oggi?Tra le due società che operano tra Venezia, Chioggia e Rovigo abbiamo oggi 21 rimorchiatori.

È difficile guidare un rimorchiatore? È necessario fare dei corsi?Lavorare in un Porto come Venezia dove i canali sono molto stret-

DAVIDE CALDERAN: DAL VENEZUELAA VENEZIA UNA STORIA DI SUCCESSO

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Con i propri rimorchiatori la R.R.Panfido & C. s.r.l. ha trainato il rigassificatore Rovigo per oltre 3000 chilometri dallo Stretto di Gibilterra fino alla sua attuale posizione: 15 chilometri al largo di Porto Levante (Ro) dove è stato ancorato sul fondo del mare a quasi 30 metri di profondità. La Panfido ha inoltre costituito una nuova società cui partecipa al 50% garantendosi per parecchi anni l’appalto per accompagnare le grandi navi metaniere provenienti dal Qatar, dal mare aperto fino all’attracco.

ILPERSONAGGIO

ti, non è facile. Ci vogliono dei sistemi di propulsione particolari che diano maggiore manovrabilità al rimorchiatore in modo che questo possa girarsi su se stesso e navigare anche di lato per poter collocare la nave o quello che viene trasportato nel posto giusto. Per guidare un rimorchiatore devi essere prima di tutto coman-dante di lungo corso e avere l’esperienza di almeno due anni di navigazione. Occorre infine fare un anno di addestramento a bordo per imparare a manovrarlo. Solitamente, infatti, i co-mandanti hanno l’esperienza per navigare ma non l’abilità di manovra necessaria.

Quanto costa un rimorchiatore?Il costo si aggira attorno agli 8 milioni di euro.

C’è un episodio particolarmente curioso per cui si è dovuti far ricorso ai vostri rimorchiatori?Abbiamo contribuito allo spegnimento dell’incendio del Molino

Stucky. Tutti i nostri rimorchiatori sono infatti dotati di un si-stema antincendio per le navi che è servito in quel caso per un edificio.

Sono in molti a dire basta al transito navi-traghetto e da crociera in Bacino San Marco che a causa del movimento del moto ondoso pare arrechino danni alla città ed alla la-guna compromettendone la salute, il patrimonio monumen-tale ed il fragile equilibrio ambientale. Lei cosa ne pensa?Non sono d’accordo. Le navi specialmente adesso che viaggia-no con due rimorchiatori in scorta, hanno una velocità limitata a 6 nodi e questo non crea tanta onda. Sono molto più pericolose le onde dei barconi e dei vaporetti.

Quali sono i vostri progetti futuri?Continuare a crescere e sviluppare sempre meglio il nostro lavoro. •

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LAFONDAZIONE

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LAFONDAZIONE

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INAUGURAZIONEDEL VILLAGGIO SOLIDALE

È fissata per venerdì 24 giugno a Mirano in Via Miranese 13 (a 150 metri dall’ospedale) l’inaugurazione del Villag-gio Solidale di Mirano.

Con la conclusione dei lavori di restauro della Barchessa di Villa Grimani-Boldù, infatti, il Villaggio Solidale ora è diventata la casa di una comunità di “famiglie solidali” che accoglierà alcune persone in difficoltà abitativa.Si tratta del primo passo concreto di questa istituzione – rea-lizzata dalla Fondazione Cav. Guido Gini – che gradualmen-te metterà a disposizione i propri spazi anche ai cittadini, ai gruppi ed alle associazioni. La cerimonia – aperta a tutti – inizia con il taglio del nastro alle 20.30 e prosegue poi nella serata con diversi momenti aggregativi, anche di spettacolo.

Ricordiamo che la Fondazione Cav. Guido Gini – Onlus ha come fine l’assistenza ed il sostegno di persone bisognose, in

particolare i minori senza famiglia o con famiglia in stato di difficoltà, gli anziani indigenti, le persone con disabilità fisiche o psichiche e altre persone in stato di povertà.

La Fondazione Banca Santo Stefano è da tempo vicina all’at-tività del Villaggio Solidale di Mirano ed alla Fondazione Cav. Guido Gini con la quale collabora.

Per interventi a sostegno o sottoscrizioni di “mattoni solidali”del Villaggio Solidale è sufficiente rivolgersi a qual-siasi sportello di Banca Santo Stefano.

Per maggiori informazioni: www.FondazioneGuidoGini.it [email protected] fondazione@BancaSantoStefano.

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26 GIUGNO2011

LAFONDAZIONE

Chiusura musicale, come da copione, sabato 16 aprile 2011, per i tradizionali incontri culturali, che si tengono da molti anni, presso la struttura di Via Fapanni a Martellago.

Il Coro “Una Voce”, diretto da Monica Barbiero, ha deliziato gli intervenuti ed ha permesso di celebrare ancora una volta la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia, con un’ampia ese-cuzione di canti risorgimentali.La dolcezza della musica e la bravura e la simpatia dei coristi, che arricchiscono la presentazione dei brani, con inserti di “recitato”, ha permesso di superare il rammarico per la con-clusione del ciclo culturale, promosso dalla Fondazione Banca Santo Stefano.

Gli appuntamenti del lunedì e mercoledì, iniziati a dicembre 2010, sono un momento irrinunciabile per molti affezionati, che seguono con costanza gli argomenti proposti dai relato-ri.

Si tratta di professionisti in campi diversi: storia, arte, lette-ratura, legge, giornalismo, medicina, biologia, psicologia, co-municazione....Il gruppo “storico” degli studiosi si arricchisce, ogni anno di nuove professionalità e questo rende tale ciclo di conferenze

un esempio unico di divulgazione e promozione culturale sul territorio, per frequenza degli incontri e varietà degli argo-menti.

Impossibile citare tutti gli interventi o stilare una classifica di gradimento: ogni incontro ha permesso di arricchire le pro-prie conoscenze nei diversi settori ed è stato anche momento di condivisione e di amicizia.

Alcune presentazioni hanno visto l’impegno congiunto di di-verse professionalità: è stato il caso della serie degli “Incontri con gli autori”.La presentazione del libro “La Mussolina” di Umberto Dinelli, ha visto l’intervento autorevole del direttore Edoardo Pittalis e la lettura appassionata di alcuni brani da parte dell’attrice Margherita Stevanato.Apprezzata anche la voce e l’interpretazione di Marzia Bonal-do, che assieme alle parole del Presidente della Fondazione Alvise Marotta e a quelle dell’autrice, Rossana Fazzini, hanno permesso di apprezzare il volume “Melodie nel silenzio”.

Arriva ora il tempo della realizzazione delle uscite e dei viaggi programmati, settore in crescita e particolarmente apprezza-to, nell’attesa di nuovi, immancabili appuntamenti. •

CHIUSURA INCONTRI CULTURALIPROMOSSI DALLA FONDAZIONE

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L’INFORMAZIONE

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GRANDE RISULTATO SPORTIVO PER BANCA SANTO STEFANO

2a ASSOLUTA AL TORNEO NAZIONALEDI CALCIO A CINQUEDEL CREDITO COOPERATIVO(San Giovanni Rotondo 2-5 giugno 2011)

L’INFORMAZIONE

Come da tradizione anche quest’anno si è svolto il Torneo Nazionale di calcio a cinque del Credito Cooperativo, ap-puntamento sportivo al quale Banca Santo Stefano ha

voluto fortemente partecipare nonostante la sede della ma-nifestazione fosse alquanto lontana, San Giovanni Rotondo in provincia di Foggia. Ma ne è valsa la pena! La compagine martellacense, ormai alla sesta partecipazione, si è infatti presentata alla manife-stazione con un’ottima formazione ed il risultato finale è stato uno strepitoso secondo posto. Sconfitta solamente in finale dai campioni uscenti di MantovaBanca 1896, Banca Santo Stefano ha infilato una serie di otto vittorie consecutive tra gi-rone eliminatorio e partite ad eliminazione diretta, mandando in rete tutti gli undici giocatori a disposizione con una media di otto goal a partita e subendone pochissimi, tanto da vedere assegnata al proprio portiere, Andrea Schiavon, anche la cop-pa per il miglior portiere del torneo. La manifestazione contava settantanove squadre iscritte per un totale di quasi mille atleti, con un livello tecnico-agonistico che si è alzato notevolmente soprattutto nelle ultime edizioni.

Questo straordinario traguardo sportivo non è del tutto ina-spettato ed è il frutto dell’impegno e della dedizione sportiva di un gruppo di persone, atleti e staff tecnico-dirigenziale, che anno dopo anno ha cercato di raggiungere il miglior risultato possibile, senza fanatismi e sempre con il sorriso sulle labbra. Un successo di stile in campo e fuori. Senza nulla togliere ai vincitori, i molti osservatori presenti hanno indicato la Santo Stefano come la vera rivelazione del torneo vista la sorta di neo calcio totale in salsa pugliese proposto dal tecnico Marco Codato. Un calcio tecnico e ragionato, ma anche intenso ed agonistico, mai falloso e con partite in cui era difficile coglie-re la presenza dell’arbitro. Al di là del risultato sportivo questo secondo posto è un suc-cesso di tutta Banca Santo Stefano, dei ragazzi che hanno condiviso tutto in cinque giorni di corsa e fatica, e di coloro che li hanno sostenuti con calore da casa durante l’evento ed al loro ritorno.Orgoglio e passione sono la ricetta giusta, anche per il pros-simo anno. •

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L’INFORMAZIONE

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giocatori:1-Andrea Schiavon2-Cristian Bragato3-Michele Borgato 5-Andrea Darisi6-Marco Scattolin7-Leonardo Pagan

8-Paolo Toniolo9-Marco De Rossi10-Matteo Pivetta11-Antonio Baldan14-Roberto Brusò

staff tecnico:Marco Codatoallenatore

Marino Bortolozzoprimo accompagnatore

Francesco Beninatosecondo accompagnatore

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GLIITINERARI

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DA CALALZOA CORTINA

Chi non ha mai percorso - o sentito parlare - delle ce-leberrima pista ciclabile Bobbiaco-Lienz? (A proposito chissà mai perché si nomina sempre in questo senso e

mai al contrario...sarà forse questione di pendenze?).La conosciamo tutti: è una bellissima pista ciclo-pedonale, adatta a tutti, che si snoda in un contesto naturale unico. Forse, però, non tutti sanno che la Dobbiaco-Lienz è solo una parte della ben più ampia Calalzo-Lienz che parte – appunto – da Calalzo di Cadore e si snoda per più di 60 chilometri attraversando Cortina, il passo Cimabanche (il punto più alto), scendendo quindi in Val Pusteria verso Dobbiaco e quindi dol-cemente fino a Lienz, in Austria.Oggi vogliamo soffermarci in modo particolare sulla parte del percorso più vicina a noi, che forse è anche la più spettacola-re: la Calalzo-Cortina (o viceversa, beninteso!).La pista parte proprio accanto alla stazione ferroviaria di Calalzo e prosegue in gran parte sul vecchio tracciato della ferrovia, costruita nel 1915 per esigenze militari e successi-vamente soppressa.Il percorso, molto ben segnalato, è praticamente tutto asfal-tato e attraversa Pieve di Cadore, Valle, Vodo, Borca, San Vito e quindi Cortina. E’ tutto in leggera salita (o discesa, come

volete) ed è percorribile in bici da chiunque senza particolari problemi. Si passa dai 740 metri di altitudine di Calalzo ai 1.225 di Cortina in 36 chilometri, con una pendenza media dell’1,3%. Qualche leggera difficoltà si può avere nel percor-so tra San Vito e Cortina dove la strada è stata ricavata lungo il corso del torrente Boite e quindi presenta delle tortuosità e qualche strappo (poco male: a piedi si gusta meglio il panora-ma, e poi c’è sempre l’opzione Cortina-Calalzo...).Il percorso è tutto bellissimo, ma particolarmente spettacolari sono le gallerie di Valle di Cadore (ben illuminate) ed il trat-to fra San Vito e la Dogana Vecchia (ben visibile anche dalla strada statale) dove si abbandona il percorso della vecchia ferrovia per scendere lungo il Boite. Grandioso anche l’arrivo a Borca, dove lo sguardo si apre per spaziare all’improvviso fra Antelao e Pelmo.Naturalmente si tratta di un percorso ottimo anche per escur-sioni a piedi (magari su tratti limitati...): lungo il percorso è facile pianificare eventuali soste in corrispondenza dei centri abitati, tutti molto ben attrezzati turisticamente.Per gli ecologisti più convinti esiste un servizio di treno con trasporto bici che arriva proprio alla stazione di Calalzo. •

GLIITINERARI

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TRADIZIONI&SAPORI

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LAFONDAZIONE

UOVO AL TEGAMINO

Chi non sa cuocere due (o uno) uova al tegamino?È la ricetta più facile, tuttavia ne presentiamo una nostra personale interpretazione convinti, come sempre, che la

vera abilità di un cuoco sia nel far bene le cose semplici.

Occorrente:Un tegamino con fondo antiaderente (meglio se in ceramica).Un uovo freschissimo (vedremo poi perché).Sale & pepe a piacere.(...no, non è previsto né olio né burro!)

Scaldare il tegamino a fuoco moderato, quindi spargere sul fondo un po’ di sale fino (che faciliterà il “distacco” dell’uovo cotto).Nel frattempo, rotto l’uovo, con l’aiuto delle due parti di guscio dividerete il tuorlo dall’albume (come si faceva una volta con l’uovo sbattuto): versate quest’ultimo sul tegame in modo che si espanda uniformemente. Quando l’albume si sarà rappreso, posatevi sopra delicata-mente il tuorlo (che non si deve rompere!) e spegnete subito il fuoco.Staccate delicatamente il tutto, posate sul piatto e servite con sale e pepe a piacere (attenzione al sale già presente) e... buon appetito!

Se non siete convinti della freschezza o dell’origine dell’uovo è bene cuocere il tuorlo un po’ di più (nella nostra ricetta è praticamente crudo). Se non vi fidate del tegame, al posto del sale sul fondo è possibile mettere un po’ d’olio, oppure ungere con un po’ di burro... il risultato, però, non è lo stesso. •

TRADIZIONI&SAPORI

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GLIAPPUNTAMENTI

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PORTOGRUARESEVENETO ORIENTALE

Torre di MostoSagra di S. Antonio · 3/19 giugno

Motoraduno Moto d’epoca5 giugno

Mostra Mercato delle Ciliegie12 giugno

Sagra di S. Anna · 15/24 luglio

ALTINATEDAL SILE AL PIAVE

Quarto d’Altino“Help for children”giugno-agosto-dicembre

R...estate nei parchi · luglio

La festa della vendemmia9 settembre

Fossalta di PiaveMiss Italia – Miss Basso Piave 31 luglio

CeggiaFesta di S. Luigi · 16/19 giugno

San Donà di PiaveGrande Festa MedioevaleGaudium Sancti Donati7/8 agosto

JesoloFesta di S. Giovanni · 24 giugno

Festa dell’Anguria · 22 luglio

Torneo di bocce sulla spiaggia12/14 agosto

Festa dell’Uva10-11 settembre

Cavallino TreportiFesta dea Sucheta a Saccagnana17 luglio

Sfilata carri allegorici a Cavallino 31 luglio

Festa di Santa Filomena a Treporti7 agosto

Ferragosto in spiaggia a Ca’ Savio15 agosto

Sagra del Tempeston a Cavallino27-28 agosto

DECUMANOTERRA DEI TIEPOLO

SpineaFesta dello sport - Parco Nuove Gemmegiugno

Festa del Pescatore - Villaggio dei Fiorigiugno

Notte gialla con i negozi del centroluglio

Festa dei Fiori Piazza Fermi4 settembre SalzanoSagra di San Bortolo · 19/24 agosto

Corsa del “Masaro de Salsan”21 agosto

ScorzèFesta del pomodoro22 luglio/1 agosto

MiranoFesta dei Fiori · 25 aprile

I sapori della solidarietà8 maggio

I zoghi de quando gerimo putei28 maggio

NoalePalio di Noale/Festa medioevale10/11/12-17/18/19 giugno

Infiorata · 26 giugno

MartellagoPasseggiata dei Mulini – Maerne 11 settembre

MiraFesta dell’Agricoltura24/27 giugno

Riviera Fiorita8/11 settembre

Festa dello Sport e dell’Associazionismo18 settembre

Chioggia-SottomarinaPartecipazione festa del pescedi Spinea · 2-3-4 giugno

Sagra del Pesce · 8/17 luglio

Campagna LupiaSagra Paesana di S. Pietro 18/29 giugno

Torneo di calcio a 5 in piazzaluglio

GLIAPPUNTAMENTI

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