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28/02/2013 1 INSETTI DANNOSI AI CEREALI …conoscere la morfologia degli insetti per contrastarli insetti con diverso ciclo biologico richiedono una lotta diversa ciclo biologico tipico di un lepidottero

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28/02/2013

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INSETTI

DANNOSI

AI CEREALI

…conoscere la morfologia degli

insetti per contrastarli

insetti con diverso ciclo biologico

richiedono una lotta diversa

ciclo biologico tipico di un lepidottero

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l’apparato boccale masticatore…uno dei più dannosi PIRALIDE DEL MAIS

Ostrinia nubilalis

larva

adulto

fam. Crambidae

In Piemonte la perdita produttiva causata dalla piralide è dell’8% sul 95% della

superficie (130.000 t/anno di granella); per la diabrotica interessa circa 1% della

superficie per una perdita media del 15% (calo produttivo di poco inferiore a 3000

t/anno)

Si produce sempre meno mais

L’importazione di mais si attesta ormai in Italia sul 30-40% dei fabbisogni

Colpisce mais, piante ortive (peperone, pomodoro,

asparago, bietola), ornamentali (gladiolo,

crisantemi), girasole, tabacco, arboree (pioppo,

pesco, melo, kiwi)

Il suo ciclo prevede gli stadi di

UOVO-LARVA-PUPA-ADULTO

LARVA dannosa: si nutre di foglie, culmo, tutolo,

granella

ADULTO innocuo: si nutre di liquidi zuccherini

come il nettare dei fiori

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larva su peperone rosura su peperone

Trascorre l’inverno come larva nei residui di

mais lasciati a terra dopo la raccolta (culmi e

tutoli)

In primavera la larva

si trasforma in pupa

Adulto: da fine maggio a inizio luglio va a

deporre le uova sulle piante di mais (foglie e

culmi)

Le prime larve che compaiono in primavera attaccano le

foglie giovani ancora arrotolate (che vengono

bucherellate) e poi entrano nel culmo dove continuano a

scavare le gallerie

Adulti: da luglio a settembre depongono le

uova alla base delle pannocchie

Le larve penetrano nella granella e nel tutolo scavando

profonde gallerie e danneggiando le cariossidi

In tarda estate si portano alla base dello stelo del

mais dove trascorrono l’inverno

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Ciclo biologico della piralide del mais

Danni su foglia

Danni su spiga Danni su spiga

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Danni su spiga

uova

larva matura

adulto

larva

adulto

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Nella Pianura Padana la piralide compie

1-2 generazioni ogni anno

Le larve di seconda generazione sono le più

dannose perché comportano la perdita di

prodotto e quindi il danno economico

DAI FORI LASCIATI APERTI DALLE LARVE DI

PIRALIDE ENTRANO FUNGHI CHE GENERANO

MICOTOSSINE (aflatossine e fumonisine) CHE,

DALL’INSILATO O DALLA GRANELLA,

FINISCONO POI NEL LATTE E SUOI

DERIVATI (FORMAGGI, BURRO, YOGURTH) O

NELLA CARNE

LE MICOTOSSINE SONO CANCEROGENE

Le micotossine sono prodotte da funghi quali Penicillium, Aspergillus, Fusarium e possono facilmente passare dal campo alla tavola

E’ importante adottare tecniche adeguate a prevenire la presenza di micotossine lungo l’intera

filiera del foraggio, dalla coltivazione alla conservazione

I funghi sono microrganismi che si avvantaggiano di ambienti caldo-umidi

LA PREVENZIONE DELLE MICOTOSSINE NEL MAIS ATTRAVERSO LA LOTTA ALLA PIRALIDE…MA NON

SOLO… favorire lo sgrondo delle acque (no ristagno idrico)

usare varietà di mais resistenti

effettuare rotazioni per evitare l’accumulo del fungo

nel terreno

nutrire bene le piante in modo da renderle più robuste

evitare stress idrici (che indeboliscono la pianta)

soprattutto durante la maturazione cerosa perché è

dalla maturazione cerosa in avanti che il fungo trova le

condizioni ottimali per produrre le tossine

….per prevenire le micotossine è necessario…

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Massima possibilità di diffusione del fungo e delle tossine tra la maturazione cerosa e la raccolta

soprattutto a temperature superiori a 30 C

Velocizzare le operazioni di raccolta e insilamento

Garantire la massima compattezza del prodotto insilato evitando di scoprire frequentemente la

zona del fronte di prelievo

Conservare l’insilato in trincee pulite e sanificate

Le fumonisine rappresentano il principale problema sanitario e commerciale del mais italiano

Infatti il trattamento insetticida non sempre garantisce evidenti vantaggi

produttivi o consistenti riduzioni della contaminazione da fumonisine, dal

momento che l’efficacia del trattamento risulta fortemente

legata al momento di applicazione

Lotta agronomica

interramento degli stocchi di mais

La lotta era obbligatoria, secondo il D.M. 06/12/1950, poi abrogato dal D.M. 17 aprile

1998, e imponeva l'interramento, la distruzione o la sfibratura degli stocchi e dei tutoli prima del 15

aprile allo scopo di eliminare le larve in fase di svernamento

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Carbaril: è un CARBAMMATO, è un prodotto citotropico,

agisce per contatto, ha un largo spettro d’azione ed è

piuttosto tossico per gli insetti utili

Lotta chimica: necessario attaccare le larve quando sono ancora fuori dallo stocco

Clorpyrifos: è un FOSFORGANICO, agisce per contatto,

ingestione, asfissia, abbastanza persistente nel terreno,

meno sulla parte aerea della pianta

Deltametrina e Cipermetrina: sono PIRETROIDI, prodotti

di copertura, agiscono per contatto e ingestione, con largo

spettro d’azione ed effetto abbattente

Lotta biotecnologica: si basa sull’utilizzo di Bacillus

thuringiensis var. Kurstaki, un batterio innocuo per

l’uomo e gli insetti utili che, a contatto con

l’intestino delle larve della piralide, libera una

tossina che determina la morte delle larve

Il gene che produce la tossina può essere

introdotto direttamente nella pianta di mais

originando una pianta OGM (= geneticamente

modificata) in grado di produrre autonomamente la

tossina che uccide la larva della piralide

Btk è applicato con macchinari a trampolo con manica d’aria

Possono essere necessari 2 trattamenti intervallati da

7-10 giorni

I ceppi indicati sono SA11 e SA12

La dose varia da 1 a 1,2 kg/ha a seconda del ceppo e della formulazione

Il batterio è sensibile ai raggi solari ed è preferibile

quindi trattare la mattina presto o la sera Trichogramma maidis depone le uova dentro le

uova della piralide

La larva di Trichogramma si nutre

delle uova della piralide

Lotta biologica

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I tricogrammatidi sono parassitoidi oofagi e conducono a morte molto precocemente l’embrione di piralide

Il parassitoide è commercializzato sotto forma di

pupe (pronte a sfarfallare) su cartellini di cartoncino da applicare alle piante o lanciare dal perimetro

dell’appezzamento

Un’introduzione di 400.000 individui/ha può fornire ottimi risultati

Gli interventi devono essere eseguiti nei giorni

successivi alla ovideposizione, per colpire le giovani larve

Per individuare il momento idoneo e utile monitorare la presenza degli adulti con delle trappole a cono di rete

innescate con feromoni specifici per O. nubilalis

Le trappole, posizionate ai margini dei campi, devono essere controllate regolarmente, in particolare nel

periodo di maggiore presenza degli adulti

I feromoni vanno sostituiti ogni 15 giorni

Il periodo per intervenire sulla I generazione cade solitamente nella seconda metà di giugno

Più importante e il controllo della II generazione che

ha generalmente il picco di volo a fine luglio

trappole a cono e collanti

In previsione del picco, appena si osserva un aumento di catture, va eseguito il lancio del tricogramma, perché possa agire sulle ovature di piralide appena

deposte

In alternativa il trattamento con Btk va eseguito nei giorni immediatamente dopo il picco, per colpire le larve nei primi giorni di vita, e ripetuto dopo 7-10

giorni per coprire tutto il periodo più sensibile

Entrambi i mezzi, se impiegati nel momento corretto possono portare fino al 40% di riduzione del danno

diretto della II generazione di piralide

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DIABROTICA DEL MAIS

Diabrotica virgifera virgifera

massiccia infestazione di Diabrotica

larva di Diabrotica

È stato introdotto nel 1998

dal Nord America, segnalato

per la prima volta

all’aeroporto di Venezia,

diffuso ormai in tutta la

Pianura Padana

Compie 1 generazione all’anno

Sverna come uovo deposto nel terreno già a luglio

Dannoso sia come larva sia come adulto per tutta la pianta (parte aerea e radici)

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danni su granella

danni su radice

Allettamento di piante di mais per effetto di danni radicali da diabrotica

danni su spiga

danni su foglie

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erosioni fogliari da diabrotica

danni su radici

trattamento estivo con trampolo dotato di manica ad aria

L’insetto è dotato di potenti mandibole e di apparato

boccale masticatore ed è in grado di perforare il

tessuto sia fogliare sia radicale

Le larve, presenti in maggio-giugno, si nutrono a

spese delle radici causando l’allettamento della

pianta

Gli adulti si nutrono dell’infiorescenza femminile

(causando aborti fiorali e perciò mancata produzione

di granella) e delle cariossidi allo stato ceroso

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Lotta

interramento dei residui per eliminare le uova svernanti

obbligatorio monitoraggio nelle zone dove è presente

l’insetto con trappole a feromoni e obbligatorio

trattamento con Fenitrotion, Clorpyrifos e

Deltametrina

OPPORTUNO FARE ROTAZIONI PER EVITARE

CHE LA SUCCESSIONE DI MAIS SU MAIS

CAUSI UN AUMENTO DELLE POPOLAZIONI

DELLA DIABROTICA

trappole a feromoni

DIABROTICA E’ UN INSETTO DA QUARANTENA

LOTTA OBBLIGATORIA

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MISURE DI CONTENIMENTO DI DIABROTICA IN PIEMONTE

Il Decreto 8 aprile 2009 prevede che debbano essere

i Servizi Fitosanitari Regionali ad individuare le aree

interessate dall’infestazione e a definire le misure di

lotta da adottare nelle aree d’insediamento

la Giunta Regionale con la Deliberazione n.15-11863

del 2 marzo 2004 ha preso atto che l’insetto è

stabilmente insediato su tutto il territorio del

Piemonte ed ha incaricato il Servizio Fitosanitario di

procedere alla riclassificazione del territorio e

individuare le misure di contenimento

…cosa dice il D.M. 8 aprile 2009?

…cosa dice il D.M. 8 aprile 2009?

Zona tampone

Zona focolaio (raggio 1 km)

Zona infestata (insetto per più di 2 anni consecutivi)

Zona indenne

5 km

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…cosa dice il D.M. 8 aprile 2009?

Trappole a feromone sessuale

A seconda della qualità della colla e delle condizioni ambientali (ad esempio abbondante presenza di polline o

polvere) la superficie invischiata delle trappole può ridurre la capacità di trattenere gli insetti

È quindi necessario effettuare controlli periodici ed eventualmente procedere alla sostituzione delle basi

invischiate

In campo, la capacità attrattiva delle trappole si prolunga per 30 - 40 giorni

…cosa dice il D.M. 8 aprile 2009?

SISTEMI DI MONITORAGGIO

trappole a feromoni

Trappole cromotattiche

Sono trappole costituite da una base invischiata di colore giallo, con effetto attrattivo sugli adulti di Diabrotica

In Europa è di riferimento la trappola tipo

“Pherocon AM – PAM”

…cosa dice il D.M. 8 aprile 2009?

SISTEMI DI MONITORAGGIO

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trappole collanti cromotattiche

«lettura» di trappola in campo

Lo scopo è l’individuazione tempestiva della presenza dell’insetto

Migliori sono le trappole a feromone che, con livelli di

popolazione bassi, riescono a rilevare Diabrotica

Il monitoraggio è effettuato su monosuccessioni di mais, in vicinanza di zone a rischio di introduzione (in prossimità di dogane, aziende con frequenti scambi commerciali con zone

infestate, ecc.).

Il numero di punti di monitoraggio è proporzionale alla superficie coltivata a mais (indicativamente 1 ogni 100 ha)

…cosa dice il D.M. 8 aprile 2009?

CRITERI DI MONITORAGGIO

zona indenne

installate 2 trappole/punto di monitoraggio, a distanza di almeno 50 m fra loro, nel periodo di maggiore attività di volo degli adulti (metà giugno e fine

settembre)

trappole controllate ogni 20 giorni

nelle zone indenni ricadenti in un raggio di 2.500 m attorno ad un aeroporto dove il rischio di introduzione

dell’organismo è elevato, può essere effettuato un intensivo monitoraggio tramite trappole a feromone

sessuale in alternativa all’avvicendamento delle colture

…cosa dice il D.M. 8 aprile 2009?

CRITERI DI MONITORAGGIO

zona indenne

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obbligo della rotazione e dell’impiego di trappole a feromone sessuale per evidenziare la dinamica delle popolazioni e

stabilire il momento ottimale dei trattamenti

posizionare le trappole in appezzamenti vicini a siti già monitorati negli anni precedenti

numero minimo di punti di monitoraggio: 1 ogni 300–500 ha di SAU di superficie-focolaio con almeno 2 trappole per

ogni punto di monitoraggio

i controlli delle trappole vanno effettuati ogni 10 giorni di esposizione

…cosa dice il D.M. 8 aprile 2009?

CRITERI DI MONITORAGGIO

zona focolaio

Il monitoraggio ha lo scopo di valutare i livelli di popolazione e al controllo delle potenzialità di espansione

dell’insetto verso le zone indenni

Le trappole sono di tipo cromotropico ma, nelle zone dove le popolazioni non sono ancora elevate è necessario integrare il

monitoraggio con trappole a feromone sessuale

Posizionare almeno 3 trappole cromotropiche per ogni appezzamento in monosuccessione

Installare le trappole all’inizio dello sfarfallamento

…cosa dice il D.M. 8 aprile 2009?

CRITERI DI MONITORAGGIO

zona infestata

Le trappole cromotropiche vanno distanziate fra loro e dal bordo dell’appezzamento di almeno 30 metri

Il periodo di monitoraggio ha una durata di 6 settimane, con la sostituzione delle trappole alla III settimana di

esposizione

Il valore di riferimento delle catture, da raffrontare con la soglia di intervento, sarà definito dal

numero di individui catturati/trappola/giorno, così calcolato:

(n. totale catture) : (n. trappole x n. gg di esposizione)

…cosa dice il D.M. 8 aprile 2009?

CRITERI DI MONITORAGGIO

zona infestata

Il monitoraggio ha lo scopo di valutare i flussi di adulti dalle zone infestate verso quelle indenni

Trappole a feromone nella parte indenne della zona di

contenimento (stessi criteri di monitoraggio per la zona focolaio)

Nella parte infestata della zona di contenimento

vanno seguiti i criteri previsti per la zona infestata

…cosa dice il D.M. 8 aprile 2009?

CRITERI DI MONITORAGGIO

zona di contenimento

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L’impiego delle trappole a feromone sessuale ha lo scopo di controllare l’espansione della specie e stabilire dove e

quando effettuare i trattamenti per il rallentamento della diffusione del fitofago

L’efficacia della prima applicazione

insetticida è massima se effettuata entro 5 giorni dalla comparsa dei primi adulti

I criteri di monitoraggio sono gli stessi previsti per il

focolaio

…cosa dice il D.M. 8 aprile 2009?

CRITERI DI MONITORAGGIO

zona tampone

nessuna misura

…cosa dice il D.M. 8 aprile 2009?

MISURE DI CONTRASTO

zona indenne

zona focolaio

misure fitosanitarie riportate nel punto 2, art. 4, del DM.

…cosa dice il D.M. 8 aprile 2009 – art.4 punto 2?

soglia adeguata di intervento: 6 individui/trappola cromotropica/giorno

considerando i dati meteorologici, i Servizi fitosanitari

forniscono utili indicazioni circa:

• le date di semina di mais in secondo raccolto, quando buona parte delle uova dell’insetto sono già schiuse

• il periodo in cui cominciano ad essere presenti femmine fecondate di Diabrotica (eventuali trattamenti contro gli

adulti abbiano elevata efficacia)

…cosa dice il D.M. 8 aprile 2009?

zona infestata

MISURE DI CONTRASTO

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…cosa dice il D.M. 8 aprile 2009?

zona infestata

MISURE DI CONTRASTO

Valgono le misure fitosanitarie riportate nel punto 2, art. 7 del DM

…cosa dice il D.M. 8 aprile 2009?

zona di contenimento

MISURE DI CONTRASTO

…cosa dice il D.M. 8 aprile 2009?

MISURE DI CONTRASTO

zona tampone

Valgono le misure fitosanitarie riportate nel punto 4, art. 4 del DM.

mediamente il volo è tra il 70-80% con una

presenza significativa di femmine gravide: i

trattamenti insetticidi, soprattutto se eseguiti attorno a metà luglio,

risulteranno più indirizzati contro

piralide e solo in parte contro diabrotica

è consigliato iniziare negli appezzamenti in cui si è verificata la

presenza di entrambe le avversità

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CONSIGLI DI LOTTA CONTRO DIABROTICA

Scegliere varietà con apparato radicale

vigoroso e resistenza all’allettamento

Preferire semine anticipate perché le piante con radici ben sviluppate prima dell’attacco delle larve di diabrotica sono

più tolleranti

Inverni e primavere miti e siccitose sono

sfavorevoli alla diabrotica in quanto causano la morte

delle uova. Primavere piovose invece favoriscono abbondante schiusa

delle uova

Adottare tutte le pratiche colturali che favoriscono un

rapido e ottimale sviluppo delle radici, concimazioni equilibrate,

rincalzature, buona disponibilità di acqua in modo da contrastare lo stress idrico innescato dagli attacchi alle

radici

CONSIGLI DI LOTTA CONTRO DIABROTICA

Trattamenti adulticidi prima della

fioritura al superamento della soglia di intervento

Geodisinfestazione con prodotti

granulari (poco usati ma in diffusione

vista l’impossibilità di usare concianti)

CONSIGLI DI LOTTA CONTRO DIABROTICA

Concia dei semi è ideale contro gli stadi terricoli di

diabrotica: VIETATA a causa della moria di api con neonicotinoidi

Effettuare il monitoraggio con trappole

gialle per la cattura degli adulti da metà giugno a metà agosto

(con controlli settimanali)

Soglia di intervento: 6 catture/trappola/giorno

Se le catture sono superiori alla soglia di intervento è necessario pensare anche alla difesa dell’anno

successivo

Sarebbe opportuno effettuare la

raccolta del mais dopo il 1 ottobre

per evitare di trasportare fuori

dall’area infestata verso aree

indenni le femmine di diabrotica

ancora in grado di ovideporre

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LE NOTTUE DEL MAIS

Sesamia nonagrioides

4 generazioni/anno

sverna larva nel terreno dentro gli stocchi

Perfora guaine fogliari, foglie, culmi, cariossidi

Lotta come la piralide

gli adulti compaiono ad aprile

Le larve sono attive di notte causando danni a carico delle radici

Sverna la crisalide in una celletta nel terreno

Periodo critico di attività larvale: aprile-giugno

Agrotis ipsilon Agrotis segetum Agrotis segetum Agrotis ipsilon

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Agrotis segetum

Agrotis ipsilon

I FERRETTI DEL MAIS

Sono Elateridi del genere Agriotes

Completano il ciclo in 4-5 anni e possono svernare da larve o da adulti ad anni

alterni

Solo le larve sono dannose perché

distruggono le radici portando a deperimento e

morte la pianta

Sono favoriti da terreni umidi e poche lavorazioni

Preferiscono i terreni ricchi di sostanza organica

Per la Pianura Padana la soglia di intervento è 15 larve/mq

Geodisinfestanti e concianti del seme (ma vietati!)

Vivono indisturbate nei prati perché le

lavorazioni sono ridotte

Sono a rischio di attacco di

ferretti le coltivazioni di

mais successive a prato

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Attacca le spighe appena formate e succhia la linfa

La granella è danneggiata perché risulta essere

piccola e deformata

Le farine ottenute da granella attaccata dalla cimice

sono di scarsa qualità perché la cimice, oltre a

sottrarre linfa, inietta anche saliva tossica nella

cariosside

Le farine hanno una minore capacità di lievitazione e

quindi non sono adatte alla panificazione

CIMICI DEL FRUMENTO

Aelia rostrata

uova

adulto

La cimice del frumento sverna come adulto in

zone protette

In primavera le femmine depongono le uova sulle

foglie dei cereali (frumento, orzo, ecc.)

Lotta chimica

non viene quasi mai effettuata se non in caso di

forti infestazioni in presenza delle quali si

utilizza Deltametrina

INSETTI DELLE DERRATE ALIMENTARI

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La larva si nutre di cereali, crusca, prodotti

trasformati (pane, pasta, biscotti), piante officinali

essiccate, frutta secca

Ovidepone nelle farine oppure sulle cariossidi e per

svilupparsi ha bisogno di vitamine e grassi.

E' presente nelle riserie, nei silos e nei magazzini in

cui si conservano i cereali.

Le uova e le larve mature sono gli stadi più resistenti

di questo insetto.

Plodia interpunctella I danni arrecati alle derrate da questo insetto

sono: presenza di spoglie larvali e deiezioni che

formano una sorta di tela nella massa di prodotto

conservato

Le deiezioni dell'insetto, le spoglie larvali e l'ingestione di un certo numero di individui possono causare al

consumatore allergie ed irritazioni gastriche Per prevenire gli attacchi di questo insetto è

necessario porre la massima cura nella PULIZIA

degli ambienti di stoccaggio dei prodotti ed

eliminare dai macchinari i residui delle lavorazioni.

La difesa del prodotto dall'attacco dell'insetto non

sempre è garantito dall'imballaggio il quale,

talvolta, è solo apparentemente ermetico:

frequentemente consente il passaggio sostanze

odorose attrattive per le larve

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VUOTO: è un metodo applicabile sulle confezioni di

riso, di miscele di cereali/legumi, di farina gialla e

di frutta secca

ALTA TEMPERATURA: il calore viene impiegato

per la disinfezione dei locali in cui viene macinato il

grano o altri cereali e, per ottenere una mortalità

del 95%, è necessario mantenere 52-58 C per

almeno 16 ore.

Ad alte temperature l'insetto si disidrata/muore

Lotta agli insetti delle derrate BASSA TEMPERATURA: gli insetti sono in

grado di sopravvivere a T estremamente

basse

Per indurre la morte degli insetti delle derrate

è indispensabile praticare il raffreddamento

della massa mediante azoto liquido (-196 C)

I cereali stoccati in silos possono essere

raffreddati mediante serpentine collegate a

motori refrigeranti

ATMOSFERE CONTROLLATE: insufflamento sotto

pressione di AZOTO o ANIDRIDE CARBONICA

all'interno della massa

L'azoto viene utilizzato con successo per la

disinfestazione di prodotti confezionati ma non

viene impiegato per i magazzini o silos in cemento

perché è estremamente volatile e viene

rapidamente assorbito dal cemento delle pareti e

non esplica la sua funzione sulla massa da

trattare

Le blatte

Sfuggono la luce, si nutrono di qualsiasi derrata alimentare (cereali, frutta, ecc.), vivono in ambienti

ristretti in quanto hanno il corpo piatto che consente loro di muoversi agilmente e velocemente

Si combattono con esche attivate con feromoni sessuali e attrattivo

alimentare

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INSETTI

DANNOSI AL

PIOPPO

BOMBICE DEL SALICE

LEUCOMA SALICIS

Colpisce pioppo e salice

Compie 1-2 generazioni/anno

Sverna l’uovo in gruppi deposti sul tronco e i

rami e coperti da seta

Le larve si nutrono di foglie distruggendo

completamente anche le nervature

Gli adulti sono innocui

La pianta è indebolita e il suo accrescimento

rallentato

LARVE DI LEUCOMA SALICIS

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La lotta chimica si

effettua sulle larve

giovani con Endosulfan,

Fenitrotion

Ottimi risultati sono

stati ottenuti

utilizzando Bacillus

thuringiensis Kurstaki

contro le larve

LARVA DI LEUCOMA SALICIS

IFANTRIA AMERICANA

HYPHANTRIA CUNEA colpisce pioppo, salice, olmo, tiglio, fruttiferi

le larve giovani distruggono le foglie lasciando intatte le nervature (foglie scheletrizzate); le larve più mature

si nutrono anche delle nervature

le larve sono gregarie: agiscono in gruppo e defogliano piante intere in breve (come la processionaria)

se la defogliazione avviene in piena estate, la pianta emette nuovi germogli ma, non avendo a disposizione acqua sufficiente, utilizza le proprie riserve e viene

indebolita

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IFANTRIA AMERICANA

HYPHANTRIA CUNEA

LOTTA MECCANICA

Eliminazione dei nidi in modo da

ridurre la densità dell’insetto

(soprattutto su piante ornamentali

ma non sul pioppo coltivato)

LOTTA CHIMICA

Si interviene sulle giovani larve quando il

danno è ancora limitato

Prodotti: Carbaryl, Fenitrotion,

Etofenprox

Ottimi i regolatori della crescita (es.

Diflubenzuron) che bloccano lo sviluppo

larvale

LOTTA BIOLOGICA

Bacillus thuringiensis in preparati

distribuiti nelle ore mattutine sulle larve

molto giovani

oppure

Virus della granulosi attivo sulle larve

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SAPERDA DEL PIOPPO

SAPERDA CARCHARIAS

colpisce pioppo, salice, betulla

dannose sia le larve sia gli adulti

le larve scavano gallerie dentro rami, branche e

tronchi: dai fori di entrata delle larve fuoriesce liquido

nerastro

il legno colpito ha minor resistenza meccanica e più

facilmente è attaccato da carie e cancri

gli adulti si nutrono di foglie e causano danni ridotti

rispetto alle larve

LOTTA CHIMICA

Compie 1 generazione ogni 2-3 anni

Sverna come uovo infisso sotto la corteccia oppure come larva dentro il legno attaccato

Per colpire le uova o le larve svernanti è necessario

trattare le parti legnose della pianta con soluzioni

insetticide (Fenitrotion, Deltametrina, Cipermetrina)

Per colpire le larve dentro le gallerie sarebbero

opportuni interventi di endoterapia

IMPORTANTE BRUCIARE I RESIDUI DI

POTATURA INFESTATI

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CRISOMELA DEL PIOPPO

MELASOMA POPULI

attacca pioppo e salice

compie 2-3

generazioni/anno

sverna l’adulto tra le

foglie sul terreno

larve e adulti sono

defogliatori

le giovani piante in vivaio sono più sensibili agli

attacchi

la lotta si esegue sulle larve giovani con

Carbaryl, Clorpirifos, Deltametrina