insegnare italiano l2

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  • 8/3/2019 Insegnare italiano L2

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    Insegnare l'italiano

    L2Sintesi degli incontri con

    Giuseppe Faso

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    Prima parte

    Dallinsegnamentoallapprendimento

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    Analisi di unespressione

    Io penso cos, trovato bene qui, rimanere

    Analisi tradizionale: errori, incapacit, deviazioni,

    non ancora Analisi attenta alle competenze comunicative e

    allinterlingua: forma di periodo ipotetico,strategia comunicativa abile: capacit diesprimere modalit, progetti, e distinguere aspettiverbali (impf vs. pf)

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    interlingua

    Termine usato dalla fine degli anni 60 - altri dicevariet di apprendimento

    Selinker 1969

    Indica il carattere sistematico delle produzioni dicoloro che apprendono una L2

    E una variet della lingua di arrivo

    dotata di una sua sistematicit, governata da regole precise -non unaccozzaglia

    di frasi pi o meno devianti Pallotti, La seconda lingua, p.21

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    interlingua

    Linterlingua una variet

    ridotta

    con caratteristiche di instabilit a forte dinamismo interno

    Si configura come elaborazione personale della nuovalingua, frutto di ipotesi sulla L2

    Lapprendente un soggetto attivo che formula ipotesisulla lingua di arrivo

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    Fasi dellacquisizione

    1. I dati a disposizione vengono esplorati alla ricercadi significato e sistematicit; i risultati vengonointeriorizzati

    2. Le conoscenze cos acquisite vengono messe inopera sotto forma di comportamenti linguistici

    La prima fase non affatto passiva, ma comportaprocedure attive di ricostruzione tramite la

    creazione e la verifica di ipotesi (a) di attribuzione di senso

    (b) di regole di funzionamento

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    Fattori che incidono sullapprendimento

    fisico-ambientali

    socioculturali

    affettivi

    neurologici

    cognitivi propriamente linguistici

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    Linput

    Teorie comportamentiste e ambientaliste: linput, ilcontesto, lo stimolo ambientale giocano un ruolodeterminante. Si cerca di manipolare linput, fornendo

    stimoli adeguati e modelli corretti, correggendo glierrori:visione passiva dellapprendente

    Teorie interazioniste: ridimensionano il ruolo dellinput,rivalutando quello dei meccanismi mentali e cognitivi

    Approccio innatista: relega linput a un ruolosecondario, da semplice stimolo esterno (trigger), su cuisi applicherebbero principi linguistici innati. Ma illinguaggio libero dallo stimolo

    http://s.miniato%202000/ins%20L%202/inputhttp://s.miniato%202000/ins%20L%202/input
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    Acquisizione e apprendimentoformale, 1

    il percorso individuale di acquisizione di una L2pu essere influenzato dallinsegnamento, maquesta influenza pu essere neutralizzata da

    fattori sociopsicologici dellambiente diapprendimento

    linsegnamento prematuro di elementi di L2 pu

    avere leffetto di impedire lo sviluppo di abilitcomunicative. Pienemann 1986

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    Acquisizione e apprendimentoformale, 2

    Gli apprendenti guidati, quando usano la lingua inconversazioni naturali e non in esercizi guidati, si

    comportano in maniera molto simile agliapprendenti spontanei

    Nel lungo periodo listruzione formale in classenon sembra influenzare in maniera sostanziale ilpercorso di acquisizione di una lingua seconda

    Giacalone Ramat 1993

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    apprendimento

    il bambino di origine straniera apprendelitaliano in primo luogo da solo, in basealla sua esposizione a centinaia di ore diinput naturale (ossia non prodotto conil fine esplicito di insegnare la lingua) daparte degli insegnanti e dei compagni.

    G. Pallotti, Acquisire e insegnare litaliano: dai processi naturali agli interventididattici, in G.Favaro (a cura di), Imparare litaliano, imparare in italiano,Guerini e Associati, 1999, p.50.

    http://input/http://input/
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    apprendimento

    Sia la struttura di questi schemi, in quantostruttura, sia lassimilazione come tale, in quantocondizione di questa struttura, costituiscono le

    condizioni, non il prodotto dellapprendimento Piaget, 1959

    La costruzione di strutture si sottrae a ogniintervento educativo diretto.

    Tutto quello che possono fare gli insegnanti favorire gli incontri tra lorganizzazione deglischemi del soggetto e gli osservabili

    Inhelder, Sinclair, Bovet,1974

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    Una lingua senza grammatica

    Nelle primissime fasi dellapprendimento, si acquisisconoparole isolate e formule non analizzate, adoperate comeetichette

    Forte pragmaticit dellapprendente, attenzione a comerisolvere il problema delle interazioni

    Deittici, pronomi personali, saluti, formule per attirarelattenzione, aggettivi per esprimere valutazioni

    Niente nomi: la funzione descrittiva viene ricompresa inquella interattiva

    Non si classifica la realt, si stabiliscono relazioni

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    Compare una morfosintassi

    Si cominciano a introdurre elementi morfologici semplici (nonsemplificati, come ci sembrerebbe)

    Terza (o seconda) persona del presente del verbo (tu mangia, iovuoi). Sovraestensione del maschile singolare nei nomi (ma a

    volte anche del femm. sing., e per alcune parole del plurale)

    Uso di avverbi per i tempi e gli aspetti

    Gli enunciati vengono giustapposti, affiancati, o coordinati neimodi pi semplici

    Si fa luce una dimensionepragmatica:basandosi sui primi,semplici elementi in possesso, si interagisce con i locali

    Lesilit dei morfemi grammaticali sul piano semantico e fonicone ritarda lacquisizione

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    Una grammatica universale,1

    Chomsky: lacquisizione linguistica non il risultato diimitazione o abitudine, ma di un processo creativo, che facapo a un dispositivo innato (Language Acquisition

    Device) E un meccanismo proprio della mente umana, checonsente al bambino di imparare una lingua in un periododi tempo relativamente breve, sulla base di dati finiti eframmentari

    Argomento della povert dello stimolo: i dati presenti nellostimolo sono troppo scarsi per giustificare la conoscenzache ne viene ricavata

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    Una grammatica universale,2

    Spinta agli studi acquisizionali proveniente dalla teoria diChomsky:

    a noi non interessa la conoscenza del linguaggio in vitro, ma

    la conoscenza acquisita da una qualunque mente umana contutte le sue forze e le sue debolezze ci interessa laconoscenza acquisita potenzialmente da ogniessere umano

    Cook e Newman, 1996, p.96

    Collegamento esplicito tra conoscenza e acquisizione

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    Una grammatica universale,3

    Gli studi confermano che gli apprendenti di unamedesima L2, per quanto esposti a differenti input,imparano sempre nella stessa sequenza certe

    strutture morfosintattiche Poche sono le interferenze della L1 sulla L2, e

    riguardano principalmente la fonetica

    Apprendenti che provengono da una L1tipologicamente assai distante dallitaliano non sidifferenziano dagli altri, se non sui tempidellapprendimento - pi lenti

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    Modello di Krashen Tra modelli acquisizionali proposti nellambito

    delle teorie generative, ha molto credito quello diKrashen (1985)

    Pregio di tale modello: spinge a cercare di adattarelinsegnamento formale ai principi dellacquisizione

    linguistica, descrivendo cosa avviene allinterno deldispositivo di apprendimento della lingua (LAD)

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    Modello di Krashen

    filtro organizzatore monitor

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    filtro

    lascia passare i dati linguistici in arrivo secondo

    motivazioni

    bisogni

    atteggiamenti affettivi

    personalit pi o meno ansiosa di chiapprende

    (vario il peso che diversi studiosi danno allinfluenza dellamotivazione)

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    organizzatore

    meccanismo cognitivo che, sulle basi dicriteri logici e analitici, organizza il nuovosistema linguistico; anchesso, come il

    filtro, inconscio. Se ne studia ilcomportamento attraverso

    le costruzioni transitorie

    gli errori linguistici lordine di acquisizione dei morfemigrammaticali.

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    monitor

    controllo conscio che chi apprende esercitasulle proprie produzioni linguistiche. Vi

    influiscono et

    personalit (orientate pi alla norma o alla

    comunicazione: gli insicuri sentono il bisognodi aggrapparsi a regole esplicite)

    tipo di compito verbale richiesto.