informa - csv belluno€¦ · i nuovi arrivi alla biblioteca del volontariato 59. bando di...
TRANSCRIPT
APRILE 2018 Torna al sommario
1
csvinforma
aprile2018
Supplemento di CSV
belluno.it-isc. tribunale BL n. 5 11/04/2003
passaparola tra le assoc i az ion i d i volontar i a to della prov inc i a d i belluno Comitato d’Intesa
Centro di Servizioper il Volontariato
BELLUNO
AN
NO
XI, n. 2
APRILE 2018 Torna al sommario
2
APRILE 2018 Torna al sommario
3
sommariosommario
PROTEZIONE CIVILE
SOCIO-SANITARIO
CULTURA E AMBIENTE
GIOVANI, SERVIZIO CIVILEE MOBILITÀ EUROPEA
ASSISTENZA ALLA PERSONA
CSV INFORMA
LA NOSTRA REDAZIONE
COMITATO D'INTESA E CSV
VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI
5. IL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE VENETO
21. DISAGI EMERGENTI: LA SITUAZIONE BELLUNESE
25. GLI AMICI DI CESANA
27. IL CAI DI FELTRE
31. SPUNTI DI UN ANNO DIVERSO
34. GIORNATA DELLA MEMORIA AL CATULLO
35. IL MIO SVE A SLIVEN
53. SIGNORNO: L'OBIEZIONE DI COSCIENZA A BELLUNO
55. CINQUE MESI AL CENTRO DOCUMENTAZIONE
58. I NUOVI ARRIVI ALLA BIBLIOTECA DEL VOLONTARIATO
59. BANDO DI COPROGETTAZIONE SOCIALE
44. RICERCA SULLE STAMINALI SOSTENUTA DALL'ABVS
46. VOLONTARI DAL MONDO: LA STORIA DI BAHIEH
48. IL POTERE DEL SORRISO
50. PROVE DI VOLO È TORNATO
39. DONARE È AMARE
65. CERCO/OFFRO VOLONTARI
67. TROVACI SUL WEB
69. COLLABORA CON NOI
70. DIETRO LE QUINTE
9. LE DIFFICOLTÀ DEL TRASPORTO SOLIDALE NELL'ALTO BELLUNESE13. 40 ANNI SOCCORSO AMBULANZA ZOLDO15. IL SERVIZIO DI SOCCORSO IN PROVINCIA
APRILE 2018 Torna al sommario
4
APRILE 2018 Torna al sommario
5
uando parliamo di Protezione
Civile dobbiamo iniziare dal
ruolo fondamentale svolto dalle
organizzazioni di volontariato
che operano sul territorio e a cui da sempre
va il nostro primo grazie. Ovviamente
queste organizzazioni non operano in
maniera disordinata, ma seguendo precise
regole.
Per quanto riguarda gli aspetti normativi,
va quindi detto che il Veneto ha disciplinato
la propria attività in materia di Protezione
Civile fin dal 1984 attraverso la Legge
Regionale 58, che ha attribuito alla Giunta il compito di individuare la "struttura
regionale competente per l'espletamento
delle attività di protezione civile alla quale è
affidato anche il coordinamento funzionale del sistema regionale di protezione civile
composto dalle strutture operanti in
materie connesse alla protezione civile".
Successivamente, con una ulteriore Legge Regionale, la 11 del 2011, si è riconosciuto
Q
PROTEZIONE CIVILE
Gianpaolo Bottacin
Assessore Ambiente e Protezione Civile della Regione Veneto
IL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE VENETO: UNA REALTÀ LEADER A LIVELLO NAZIONALE
APRILE 2018 Torna al sommario
6PROTEZIONE CIVILE
alla Regione un ruolo di maggior incisività
e responsabilità, anche in termini di
gestione delle emergenze esplicitando
che la Regione svolge le funzioni di
coordinamento, indirizzo, pianificazione nei confronti degli enti locali e degli enti
amministrativi regionali, nonché di direzione
unitaria di emergenza e di partecipazione
ai relativi interventi qualora l'emergenza
interessi il territorio di più province.
Oggi quindi possiamo certamente dire che
il sistema Veneto di protezione civile per
preparazione, prontezza nel muoversi,
numero dei volontari sia ai vertici nazionali
e non solo rappresenta un’eccellenza nel
settore. La cosa ovviamente ci inorgoglisce, ma non ci frena nelle nostre iniziative e nel
desiderio di restare sempre al passo con
i tempi; tant’è che in questa legislatura ho
presentato, dopo averlo condiviso con tutti
gli interlocutori veneti interessati, un nuovo
disegno di legge di ristrutturazione della
macchina territoriale. La proposta normativa è già stata approvata dalla Giunta e ora è pronta per la discussione in Consiglio
regionale.
Il nostro intento è rafforzare ulteriormente
la realizzazione di un sistema integrato
regionale che definisca in modo consono le funzioni e le competenze dei soggetti,
adeguatamente organizzati, che operano
nel territorio. Per raggiungere con ancora
più forza tali obiettivi abbiamo inoltre
ricompreso all'interno della nostra struttura
anche il sistema che opera nella lotta
attiva contro gli incendi boschivi quale
parte integrante del sistema di protezione
civile e abbiamo creato un apposito settore
dedicato alla formazione dei volontari.
Mi soffermo in conclusione ancora una
volta sul ruolo leader del volontariato
nella nostra Regione, un territorio in
cui un cittadino su quattro è attivo
nell’associazionismo, in quanto la solidarietà
APRILE 2018 Torna al sommario
7PROTEZIONE CIVILE
è uno dei caratteri distintivi del Dna dei
Veneti. Questo vale per moltissimi settori,
tra i quali sicuramente spicca la protezione
civile, composta da circa 18 mila volontari raggruppati in ben 477 organizzazioni iscritte all’Albo regionale. Con questi nostri
volontari abbiamo condiviso la necessità di
creare in ogni territorio un servizio di
pronta risposta alle diverse esigenze
di protezione civile, in grado di operare
integrandosi con gli altri livelli di intervento
previsti nell'organizzazione del sistema
nazionale e con le realtà istituzionali
presenti sul territorio. È proprio qui infatti
la nostra forza: avere tante associazioni
tra di loro coordinate sul territorio in modo
da formare, in caso di necessità, un'unica
struttura di facile e pronta chiamata così
da garantire moltissimi volontari che sono
pronti ad intervenire nell'arco di pochi
minuti nella propria zona di riferimento o
comporre apposite colonne mobili in grado
di muoversi su tutto il territorio nazionale
nel giro di qualche ora.
APRILE 2018 Torna al sommario
8
APRILE 2018 Torna al sommario
9
remesso che tutta la provincia,
come istituzionalmente riconosciuto,
è una provincia di montagna, al
suo interno ci sono zone da considerarsi
di alta montagna, e che quindi presentano
tratti generali ancora più complessi che
richiedono un’attenzione supplementare
per risolvere i problemi che ne discendono.
In particolare, sulle problematicità interne al
servizio di volontariato detto del trasporto
a chiamata, ma che non trovano soluzione
esaustiva nel servizio “Stacco” in quanto il
trasporto soddisfa anche esigenze in esso
non contemplate.
SITUAZIONE STRADALEL’ambito geografico di competenza, compreso nei territori comunali di Pieve
e Perarolo di Cadore, è abitato da 5 mila
persone e presenta al suo interno 7 frazioni distanti tra loro una decina di chilometri,
con un dislivello altimetrico di 522 metri (Perarolo 532 m.s.l.m. e Pozzale 1.054 m). Ciò determina, soprattutto nei mesi invernali,
una notevole differenza nella transitabilità
delle strade interessate al trasporto. La sola dotazione di gomme invernali comporta,
oltre al cambio stagionale, una spesa
supplementare di circa 600 euro ogni anno, oltre ad un maggior consumo di carburante.
ASSISTENZA ALLA PERSONA
IL SERVIZIO DI TRASPORTO A CHIAMATA NELL'ALTA PROVINCIA DI BELLUNO È IN DIFFICOLTÀ
P
Giovanni Monico
Presidente circolo di volontariato Auser di Pieve di Cadore
APRILE 2018 Torna al sommario
10
Non va dimenticato che la presenza del
sale e del ghiaino sparso sulle carreggiate
danneggia in modo evidente e costoso
le parti metalliche dell’automezzo e ne
accorcia la vita.
SITUAZIONE OSPEDALIERAGran parte del chilometraggio viene percorso per accompagnare gli utenti presso i presidi
ospedalieri della provincia. Il 65 per cento
dei viaggi è diretto al nosocomio di Belluno
che dista 45 chilometri di sola andata; un 5 per cento a quello di Cortina (30 km) ; la rimanente parte tra quello di Pieve (5 km) e una quota residuale tra quello di Auronzo
(25 km) e quello di Lamon (105 km). Ultimamente vengono sempre più richieste
prestazioni presso l’ospedale di Feltre, che
dal 2017 fa parte dell’unica Ulss provinciale, per un percorso di 75 km sempre di sola andata. Ne discende che in questa zona
del Bellunese per veder soddisfatto il diritto
alla salute, un cittadino deve spostarsi,
all’interno della stessa Ulss, anche dai 90 ai 210 km, per una qualsiasi prestazione, molto spesso ambulatoriale o terapeutica.
Ancor peggio se si considerano le analoghe
difficoltà per il circolo di Cortina d’Ampezzo o per quello del Comelico. I km diventano 150 e 270 con un dislivello di oltre 900 m. Il dato peggiorativo degli ultimi anni si rileva
nell’aumentato numero di viaggi a Belluno
in conseguenza delle sempre più ridotte
prestazioni negli ospedali del Cadore e
dell'Ampezzano, soprattutto per i cicli
terapeutici che non sono contemplati nel
progetto Stacco.
C’è qualche cittadino veneto della zona
pedemontana o della pianura che deve
spostarsi da 100 a 270 km per una medicazione o una visita di controllo
abitudinaria o per un ordinario ricovero?
Non vanno sottovalutate le difficoltà da superare allorché i trasporti siano
richiesti per gli ospedali di San Candido
o di Brunico, che essendo fuori provincia,
oltre che regione, necessitano di doppio
ASSISTENZA ALLA PERSONA
APRILE 2018 Torna al sommario
11
autista e i km diventano tra andata e ritorno rispettivamente 150 e 200. Capita che gli utenti si rivolgono a questi ospedali perché
i tempi nelle liste d’attesa sono minori di
quelli della nostra ULSS.
SOSTEGNO ECONOMICOPrima dell’unificazione delle due Ulss, le stesse contribuivano economicamente
con un finanziamento annuale di 67000 euro a carico dei servizi sociali. Ora
dopo l’unificazione, il contributo finora concesso è sceso a 50000 euro e i trasporti sono aumentati in conseguenza della
riorganizzazione interna e dell’aumentate
richieste per Feltre. Inoltre il progetto Stacco
risponde attualmente alle esigenze esposte
con un finanziamento inferiore del 28 per cento rispetto al passato.
SITUAZIONE UMANA DEI VOLONTARIConclamato che la montagna veneta si sta
spopolando, anche in Cadore si stanno
verificando esodi di persone giovani o di mezza età mentre rimangono i più anziani,
cioè le persone che più hanno bisogno del
nostro servizio di trasporto. Il fenomeno crea
ulteriore difficoltà nel garantire il turn over dei volontari che cessano il servizio, a sua volta
già aggravato dai nuovi limiti di età previsti
dalla riforma del sistema pensionistico. Se
a ciò aggiungiamo il maggior impegno e la
maggior disponibilità di tempo che vengono
richieste ai nostri volontari a causa degli
aumentati chilometraggi e la maggior fatica
richiesta a persone la cui età media è di
73 anni, appare chiaro che la specificità del servizio in montagna deve ricevere una
particolare, sensibile e solidale attenzione
quanto meno all’interno delle comunità
dell’Auser e del Comitato d’Intesa ma non
solo di queste!
RICONOSCIMENTO SOCIALEÈ assai frequente che nelle esternazioni
da parte dei pubblici amministratori si
ASSISTENZA ALLA PERSONA
APRILE 2018 Torna al sommario
12
riscontrino molti elogi e ringraziamenti
al mondo del volontariato e alla sua
insostituibilità, per il servizio gratuito che
offre alla collettività. Accade poi invece,
nei momenti decisori, quale l’ultima Legge di bilancio regionale, non si abbia uguale
attenzione a sostenere concretamente le
associazioni. Inoltre, la Riforma del Terzo
settore raggruppando tutte le associazioni
di volontariato sotto la dicitura ETS (enti
del sterzo settore), non fa distinzione alcuna tra il volontariato di valenza sociale,
e quello sportivo, ricreativo, hobbistico o
con le fondazioni bancarie o filantropiche. Comparare con lo stesso metro cose
diverse diventa un’iniquità prima ancora
che un errore di metodo.
CHE FARE?Da un decennio sentiamo dire a
tutto campo che non ci sono risorse
finanziarie e che bisogna tagliare la spesa. Ragionamento ineccepibile e condivisibile
se si stabiliscono criteri di razionalizzazione
che non comportino sacrifici insostenibili per i più deboli e i più emarginati. Allora
noi che viviamo nella periferia dell’impero
non dobbiamo seguire il senso comune
del “non ci sono soldi”, ma dobbiamo
orientarlo a una più pregnante solidarietà
e condivisione delle nostre difficoltà da parte dell’intera galassia del volontariato,
ma anche all’interno della nostra galassia
d’appartenenza.
I volontari autisti del trasporto a chiamata
sono destinati all’estinzione, perché
risulta impossibile il ricambio generazionale.
Così sia! Ma altrettanto sia il permetterci di
finire la nostra esperienza di volontari con dignità e rispetto.
Per informazioni:
ASSISTENZA ALLA PERSONA
APRILE 2018 Torna al sommario
13ASSISTENZA ALLA PERSONA
ore al giorno, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno, al servizio del
Suem 118, con 50 volontari attivi, 2 autoambulanze che hanno percorso nel solo 2017 ben 18.139 chilometri per garantire 276 interventi, d’emergenza e non. Da poco è iniziato il 2018 e l'attività del servizio Soccorso ambulanza dei donatori
del sangue di Forno di Zoldo continua,
ma quest'anno non è come tutti gli altri.
Quest'anno ricorre il 40esimo anno di
attività. Celebrato nel migliore dei modi il
21 gennaio, anche con la benedizione del nuovo mezzo acquistato dall’associazione.
Nel raggiungere questo importante traguardo
ci siamo posti alcune domande per il futuro
del servizio, perché sono molte le piccole e
grandi difficoltà che affiorano ogni giorno e mettono sempre più in difficoltà il direttivo e i volontari stessi. Una sfida importante da vincere sarà sicuramente quella del
ricambio generazionale, questione
comune a quasi tutte le società del territorio
bellunese, in particolare delle valli in forte
spopolamento come la val di Zoldo, dovuto
sia all’emigrazione di lavoro, sia a causa del
calo demografico. Altro grosso problema che affligge tutte le associazioni operanti in territorio montano
è quello di riuscire a far fronte alle sempre
40 ANNI DI SERVIZIO SOCCORSO AMBULANZA DEI DONATORI DEL SANGUE DI FORNO DI ZOLDO: guardare al futuro dal presente nel ricordo del passato
24
Consiglio Direttivo dell'associazione
APRILE 2018 Torna al sommario
14
più stringenti limitazioni e complessità
burocratiche. Purtroppo, il numero di
volontari è appena sufficiente a coprire la reperibilità necessaria al territorio e già
molte energie sono spese per adempimenti
amministrativi. Ogni nuovo documento o
modulo da predisporre o compilare diventa
un ulteriore gradino da compiere ogni
giorno, che a lungo andare pesa sempre
più e capiamo che per alcuni volontari
diventi una seccatura o un buon motivo
per cessare l’attività prestata al servizio del
bene comune.
Legato al problema burocrazia troviamo anche la questione relativa ai corsi di
formazione, che vengono gestiti dall’ULSS, ma che per il momento non riesce ad
erogarne a sufficienza per poter garantire
una continuità e una cadenza regolare.
Avendo anche a disposizione qualche
giovane volonteroso da poter inserire
nei ranghi associativi, è difficile formarlo adeguatamente per potergli far iniziare da
subito l’attività e tenerlo motivato.
Quest'anno non possiamo tralasciare di
rivolgere un pensiero al passato, alle feste,
ai corsi, agli amici che ci hanno supportato
e agli amici che purtroppo non ci sono più,
ma che continuano a seguirci e sostenerci
nei nostri ricordi. Tanti traguardi sono
stati raggiunti. Tante altre sfide andranno affrontate, ma sicuramente lo spirito che ci
ha portato fin qua continuerà a spingerci, per proseguire nel bene e nel male ad aiutare
chi ci chiede aiuto.
Per informazioni: 368 361 3554
ASSISTENZA ALLA PERSONA
APRILE 2018 Torna al sommario
15ASSISTENZA ALLA PERSONA
l servizio di soccorso della Provincia di Belluno è svolto attualmente dal servizio sanitario nazionale tramite le strutture
ospedaliere dotate delle rispettive Unità Operative di Pronto Soccorso. Le strutture ospedaliere sono collocate a Belluno, Pieve di Cadore, Cortina, Auronzo, Agordo, Feltre
e Lamon con delle pertinenze di territorio che facilmente si individuano nella Val Belluna-Alpago, nel Cadore-Comelico, nell’Agordino-Zoldano e nel Feltrino. A totale supporto di ULSS 1 Dolomiti, sono presenti nel nostro territorio provinciale ben 17 associazioni di volontariato iscritte nello specifico registro regionale.
IL SERVIZIO DI SOCCORSO IN PROVINCIADI BELLUNO
I
Felice Gaiardo
Presidente Coordinamento Agordino Zoldano Volontari ambulanze
APRILE 2018 Torna al sommario
16
AGORDINO-ZOLDANOCroce Verde AllegheCroce Verde Val BioisVolontari Ambulanze Rocca PietoreCroce Bianca Val FiorentinaCroce Bianca Colle Santa LuciaCroce Verde Zoldo AltoDonatori e Volontari Forno di ZoldoCroce Bianca Livinallongo
CADORE- COMELICOCroce Bianca CortinaS.E.A. ComelicoS.V.E.P. Sappada
VAL BELLUNA- ALPAGOVal Belluna EmergenzaE.V.A. AlpagoCroce Rossa Italiana Belluno
FELTRINOVO.LA. Santa GiustinaStella Alpina LamonCroce Rossa Italiana Feltre
Tali associazioni svolgono un servizio
primario di soccorso sanitario coordinate
dalla centrale operativa SUEM 118 di Pieve di Cadore ed inoltre svolgono un servizio
di trasporto sanitario secondario diretto ai
privati e di assistenza alle attività sportive e
di tempo libero in genere. Delle sopracitate
ve ne sono alcune che effettuano un servizio
h24 e altre che prestano un servizio h12 (diurno) ma sempre e comunque con una garanzia di copertura di 365 giorni all’anno.
Una minima parte di queste associazioni
dispone di personale dipendente mentre la
maggior parte sono costituite da personale
volontario.
Da una stima effettuata con dati statistici
precisi per la maggior parte delle
associazioni, è emerso che nella Provincia
di Belluno vi sono circa 650/700 volontari
che con 45 ambulanze effettuano il
servizio di soccorso e trasporto sanitario
per la nostra comunità.
ASSISTENZA ALLA PERSONA
APRILE 2018 Torna al sommario
17ASSISTENZA ALLA PERSONA
Il sostentamento attuale delle associazioni
provinciali avviene principalmente con i
rimborsi garantiti dall'Ulss, a fronte dei servizi
di trasporto primario in emergenza e di
trasporto secondario, effettuati e rendicontati
secondo una convenzione stipulata nel
2015. Altre risorse sono garantite dalle prestazioni a pagamento con privati dovute
all’assistenza di manifestazioni pubbliche, di
eventi e di gare sportive. Altre risorse sono
garantite infine da contributi di enti pubblici, da istituti bancari, da società in genere e da
privati.
Tutto il personale volontario non risulta
essere né stipendiato e né rimborsato
per la presenza. L’associazione provvede direttamente alla formazione del volontario
con corsi base e successivi aggiornamenti,
sviluppati in collaborazione con la Centrale
operativa SUEM 118. Tutte le associazioni provvedono autonomamente all’acquisto
degli automezzi ambulanze con le proprie
risorse, senza contributi del servizio
sanitario nazionale, con un costo medio di
circa 90000 euro per ogni automezzo (ad esclusione della Croce Rossa).
Nel contesto provinciale è presente una
peculiarità nel campo del volontariato:
il Coordinamento Agordino Zoldano
Volontari Ambulanze, fondato nel 1993 e che da circa 25 anni rappresenta le principali organizzazioni di volontariato operanti nelle
vallate agordine e zoldane. Il coordinamento
è costituito dalla Croce Verde Alleghe, Croce
Verde Val Biois, Associazione Volontari
Rocca Pietore, Croce Bianca Val Fiorentina,
Croce Bianca Colle Santa Lucia, Croce Verde Zoldo Alto e Donatori Volontari Forno
di Zoldo.
Complessivamente l’unione delle
associazioni di volontariato agordine e
APRILE 2018 Torna al sommario
18
zoldane conta circa 300 volontari effettivi
per i servizi di soccorso essendo in grado
di inviare un automezzo ambulanza entro
un tempo massimo di circa 15-20 minuti sul luogo del soccorso. Tale realtà consente
un enorme risparmio economico per la
comunità, considerato che tale servizio viene
svolto a fronte di un rimborso chilometrico
compensato dall'Ulss.
Da stime effettuate, il costo complessivo
per l’ente sanitario, relativo alla gestione
delle associazioni agordine/zoldane (15 ambulanze) pesa annualmente per circa 170
mila euro, circa equivalente al costo medio
annuo di una sola ambulanza dell’ente
pubblico dotata di personale sanitario
dipendente retribuito, che evidentemente
richiede turni, ferie, permessi, malattie
e quant’altro. La nota dolente di tale
splendida realtà è il trend del volontariato
nella nostra provincia che risulta
ASSISTENZA ALLA PERSONA
APRILE 2018 Torna al sommario
19ASSISTENZA ALLA PERSONA
essere negativo, essendovi una costante
diminuzione numerica degli addetti nelle
varie associazioni, salvo qualche eccezione.
La problematica va analizzata sicuramente nel contesto sociale della nostra provincia,
che specialmente nelle zone di montagna
vede un continuo e costante abbandono
del territorio, accompagnato da un
invecchiamento generale della popolazione.
Tali elementi sono e saranno sicuramente
determinanti nel futuro per la sopravvivenza
dell’associazionismo nel campo del
soccorso sanitario. A tal proposito auspico
sia affrontato a breve termine a livello
politico provinciale il tema del sostegno alle
associazioni di volontariato. È necessario
ridisegnare il concetto di soccorso
sanitario provinciale, amalgamando figure professionali e mondo del volontariato, per
garantire un servizio di qualità e soprattutto
duraturo nel tempo.
APRILE 2018 Torna al sommario
20
APRILE 2018 Torna al sommario
21
e voci, la confusione, la solitudine,
l'isolamento. Iniziano in questo modo
i disagi psichici.
Negli ultimi anni sono in costante aumento le
persone che accedono ai servizi per la Salute
Mentale, questo è il segnale riscontrato dal
dipartimento di Salute Mentale dell'ULSS 1 Dolomiti.
L'incidenza dei disturbi mentali in età adulta colpisce nel distretto di Belluno 209 persone ogni 10 mila abitanti e 207 persone ogni 10mila abitanti nel Feltrino.I disagi più frequenti riguardano i disturbi
dell'umore, le forme di depressione, i disturbi
alimentari e le dipendenze.
Particolarmente critica appare la
condizione dei giovani, negli ultimi anni
sono infatti aumentati gli accessi ai servizi
psichiatrici dei minori e gli accessi dei giovani
di età tra i 18 e i 21 anni, come segnalato dai servizi dell'età evolutiva dell'Ulss 1 Dolomiti. I disagi più diffusi tra i giovani
sono le difficoltà comportamentali, i disturbi alimentari, le dipendenze, i fenomeni di
bullismo, le condotte autolesionistiche
e gravi comportamenti antisociali, con
aspetti dissociativi. Le terapie per i disturbi psichici sono efficaci, ma restano elevati la possibilità di ricadute e l'impatto sociale. Un
SOCIO-SANITARIO
DISAGI EMERGENTI: LA SITUAZIONE IN PROVINCIA
L
Michela Somacal
Associazione A.I.T.Sa.M.
APRILE 2018 Torna al sommario
22
recente rapporto del Censis (“Vivere con la
schizofrenia: il punto di vista dei pazienti e
i loro carigiver”), evidenzia che le persone che sono colpite da un disagio psichico,
soprattutto in giovane età, non riescono a
terminare gli studi e hanno molte difficoltà a collocarsi nel mondo del lavoro. L'incertezza lavorativa ed economica aumenta la fragilità
delle persone con disagio.
Come spesso accade sono i familiari a
prendersi cura del malato. Principalmente
i genitori, un fratello o una sorella, il
partner. L'impegno richiesto alle famiglie è particolarmente gravoso per le ore di
assistenza e per la sorveglianza, necessaria
nei casi più complessi. Le implicazioni emotive e fisiche legate all'attività di assistenza determinano delle ricadute
negative sulla salute fisica e mentale,
sulla vita lavorativa, che si traduce in un
abbassamento del reddito familiare.
L'A.I.T.Sa.M. di Belluno, che dal 1998 segue l'area della salute mentale nel territorio del
Bellunese, ha riscontrato che negli ultimi
anni è aumentata le preoccupazione delle
famiglie che si trovano a fronteggiare un
disagio psichico. C’è ancora timore di essere
giudicati e stigmatizzati per la malattia,
quasi una vergogna che porta non solo il
paziente ma anche la famiglia a nascondere
i segnali della malattia. Inoltre, in seguito ai
tagli imposti ai Servizi di Salute Mentale,
le persone con disagio e le loro famiglie
trovano sempre più difficoltà ad accedere ai servizi per la salute mentale.
Il dimezzamento delle unità di psichiatria,
con il problematico accorpamento delle
esistenti in strutture provinciali, troppo
vaste per essere gestite adeguatamente; la
SOCIO-SANITARIO
APRILE 2018 Torna al sommario
23SOCIO-SANITARIO
riduzione di tutta la dirigenza intermedia; la
chiusura dei dipartimenti integrati di Padova
e Verona che vedevano la collaborazione
fra università e territorio; la riduzione delle
Unità Operative di Neuropsichiatria a
Unità Semplici; la chiusura degli Ospedali
Psichiatrici Giudiziari, con l'attivazione delle Residenze per l'Esecuzione delle Misure
di Sicurezza; l'aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza che aumenta la
quota di compartecipazione alla spesa per
i pazienti ricoverati nelle Comunità Alloggio;
tutti questi provvedimenti non prendono
in considerazione i reali bisogni delle
famiglie in situazione di disagio.
Il coordinamento nazionale dell'A.I.T.Sa.M.
ha segnalato questa situazione alla
Commissione Regionale per la Salute
Mentale chiedendo: che sia conservata
l’attuale filiera riabilitativa, uniformando in
tutte le realtà locali i criteri e le modalità
di compartecipazione, per il proseguo di
interventi riabilitativi qualificati di provata efficacia, di contrasto all’emarginazione e alla cronicità; che tali interventi siano
specificati della regione in base ai dati epidemiologici relativi all’utenza e non
semplicemente su calcoli contabili al
ribasso; che le figure professionali siano presenti in numero e qualifiche adeguati al raggiungimento degli obbiettivi definiti dalla specifica programmazione regionale condivisa con i professionisti della salute e
i portatori di interesse; che sia mantenuta
la percentuale dei costi a carico del sociale
come previsto dalla DGR 1749/2013; che sia stanziata una quota extra LEA che copra la quota a carico sociale per tutte le strutture
della filiera riabilitativa.
Per informazioni:
APRILE 2018 Torna al sommario
24
APRILE 2018 Torna al sommario
25CULTURA E AMBIENTE
associazione “Gli Amici di Cesana” nasce nell’anno 2010 a opera di 21 soci sottoscrittori, con lo scopo di
promuovere la tutela e la valorizzazione del
patrimonio artistico, archeologico e culturale
dell’antica Contea di Cesana, facente parte
del Comune di Lentiai. Nell’agosto del 2015 ottiene l’iscrizione al registro regionale delle
organizzazioni di volontariato e oggi conta
150 iscritti.Molteplici gli eventi e i progetti portati
avanti in questi anni, ma l’esperienza più
straordinaria fortemente voluta dai soci ha
riguardato il sostegno, non solo finanziario, fornito alla parrocchia nel graduale recupero
della chiesa di San Bernardo a Cesana.
All’orizzonte ora ci sono una nuova serie
di progetti che diventeranno cantierabili
in questo 2018. Tra tutti, l'“Arcipelago
dei saperi in Valbelluna” risultato tra i 14 selezionati dal Csv di Belluno nell’ambito
del bando di idee per la coprogettazione
condivisa. Il progetto prevede la creazione di
percorsi completi entro aree paesaggistiche
delimitate chiamate “isole”. All’interno di
ciascuna isola si prevede la presenza di tutti
CESANA IN FERMENTO TRA EVENTI E NUOVI PROGETTI
L'
Mariagrazia Fontana
Presidente
APRILE 2018 Torna al sommario
26CULTURA E AMBIENTE
gli aspetti di sviluppo e valorizzazione (es.
chiesetta, opificio, ambiente naturalistico, racconti della tradizione e di storia locale,
attività giovanile, degustazione). Ciascuna isola risponderà ad attese e richieste
(dall’arte alla natura, dalla storia alla
gastronomia…) di varie tipologie di turisti.
Si tratta di un progetto che richiede la
costruzione di reti fra gruppi e associazioni,
istituzioni e organizzazioni del terzo settore,
nonché l’eventuale apporto di imprese
private.
Per informazioni:
APRILE 2018 Torna al sommario
27CULTURA E AMBIENTE
l Club Alpino Italiano risale al 1863, valendosi di una lunga storia mantenuta
viva e impreziosita da sensibilità
trasversali alle età, alle professioni, al genere
e alla cultura di ciascuno dei suoi soci. Il
CAI ritiene che l’educazione all’ambiente
sia educazione dell’uomo e da sempre si
impegna a divulgare la cura materiale e il
rispetto dei luoghi.
I principi ispiratori si fondano sulla necessità
di tutelare e proteggere la montagna e di
diffondere il più possibile un modo di andare
e viverla che valorizzi e rispetti l’ambiente.
Tutto questo il CAI lo realizza attraverso
un costante impegno per promuovere la
conoscenza dell’ambiente montano in ogni
suo aspetto.
Salvaguardare la montagna non significa essere immobili, non è lasciare immutato
l’esistente. Salvaguardare la montagna
implica una costante osservazione
dell’evoluzione socio-economica per capire
quanto e se essa contribuirà nel tempo
alla protezione dell’ambiente montano,
mantenendo intatto l’equilibrio tra la natura e
il vivere in montagna. Vi sono aree montane
ove il turismo ha garantito un benessere
diffuso ma, si sa, l’uomo è talvolta avido,
IL CLUB ALPINO ITALIANO DI FELTRE
I
Ennio De Simoi
Presidente
APRILE 2018 Torna al sommario
28
si scorda del proprio passato e non si
accontenta. Ecco allora che per ricercare
un benessere aggiuntivo talvolta l’equilibrio
“natura e vivere” si incrina per interventi
inappropriati su aree di per sé fragili.
In tale contesto il CAI è ambasciatore, è un
ente pubblico non economico che ha un
ruolo importante in termini di conoscenza
della montagna e di tutela con le sue
iniziative, sia a livello territoriale attraverso
le sezioni, sia centralmente con le opere di
divulgazione, capace di guardare al futuro
e ponendo attenzione alle nuove tendenze,
affinché si rinnovi l’indispensabile equilibrio uomo-natura.
Seppure in modo ancora blando, qua e
là si sente parlare di turisti montani che
cominciano ad avere nostalgia di silenzi
perduti, di naturalità messa a dura prova
dalla crescita del turismo. Questo determina
una repulsione silente e il rischio di una
successiva fuga del turista stesso da quelle
zone che grazie al turismo di massa hanno
raggiunto un benessere diffuso. Non è
facile cogliere queste linee di tendenza e
così si investono denari sullo sviluppo di
nuovi trend che sembrano forieri di vantaggi
economici diffusi.
Un esempio sono le biciclette lungo
i sentieri alpini, una tendenza in atto
che taluni desiderano sviluppare pur
possedendo centinaia e centinaia di
chilometri di strade forestali da mettere a
disposizione dei ciclisti. A torto si pensa che
permettere la percorrenza dei sentieri alpini
anche alle biciclette possa incrementare il
turismo.
Da tempo immemore i sentieri di montagna
sono tracciati e destinati a essere percorsi
a piedi. L’uso delle biciclette ne altera il fondo e rischia di mettere in pericolo gli
escursionisti. Si crede forse che il numero
di ciclisti sia più importante del numero di
CULTURA E AMBIENTE
APRILE 2018 Torna al sommario
29
escursionisti?
Il Cai è favorevole alla mobilità sostenibile
e quindi all’uso della bicicletta, tuttavia
dobbiamo rispettare la montagna
affinché ci sia non solo l’indispensabile equilibrio tra uomo e natura, ma anche tra i
turisti e i residenti, osservando e studiando
costantemente l’evoluzione naturale dei
luoghi e i cambiamenti dell’animo umano
nell’interpretare e vivere l’ambiente
montano. È evidente che la montagna non
deve diventare una sorta di museo, ma
attraverso il lavoro dell’uomo deve essere
un ambiente vivo, nel rispetto della sua
autenticità. Va quindi sostenuto il lavoro
tipico dei luoghi montani: attività artigianali,
agricole e turistiche.
Il turista interessato alla conoscenza della
montagna, dopo avere frequentato le valli
impervie e solitarie, percorso i sentieri,
scalato, sciato a seconda delle sue
cognizioni e passioni, ama nel tempo delle
sue frequentazioni conoscere la storia dei
luoghi e la storia è sempre e solo anche
storia dei popoli, degli insediamenti umani,
che con il loro permanere nel tempo in un
posto lo possono mantenere e lo rendono al
loro arrivo accogliente.
Il Cai può contribuire costantemente a
diffondere una autentica cultura dell’andare
in montagna. A coloro che governano
spettano, ove possibili, gli interventi concreti
per tutelare la montagna, le persone che vi
risiedono e coloro che la frequentano, con
un occhio di riguardo al fenomeno dello
spopolamento, perché esso non favorisce il
turismo, né le attività economiche presenti.
Quanti infatti sceglieranno di trascorrere le
vacanze in paesi semideserti?
Per informazioni:
www.cai.it
CULTURA E AMBIENTE
APRILE 2018 Torna al sommario
30
APRILE 2018 Torna al sommario
31GIOVANI, SERVIZIO CIVILE E MOBILITÀ EUROPEA
ualche spunto, preso qua e là da
alcune relazioni di fine servizio civile. Queste poche e semplici frasi
estrapolate dai ragazzi che hanno terminato
il servizio il 12 marzo 2018 sottolineano la particolarità dell'esperienza di servizio
civile. Come è normale che sia, in alcuni
casi ci sono stati degli ostacoli, ma anche
lì dove ci sono state delle problematiche,
l'anno di servizio civile è stato un momento
di crescita. La maggior parte dei ragazzi
che ha vissuto il servizio civile lo consiglia ai
coetanei, per avere la possibilità di buttare
un occhio nel mondo del lavoro e sviluppare
competenze, fare un'esperienza diversa sia
da uno stage, un tirocinio, che da un lavoro,
crescere come persona e trovare la propria
strada.
"Quest'anno di servizio civile, tanto
desiderato e ricercato, ha rappresentato per
me un'esperienza da cui poter sicuramente
attingere in futuro e a cui guarderò anche
con una certa nostalgia; una palestra di
emozioni, competenze, certezze, conflitti, sfide, ansie e voglia di imparare."
SERVIZIO CIVILE VOLONTARIO: SPUNTI DI UN ANNO DIVERSO RACCONTATO DAI PARTECIPANTI
Q
APRILE 2018 Torna al sommario
32GIOVANI, SERVIZIO CIVILE E MOBILITÀ EUROPEA
"Prima non avevo chiaro quali potessero
essere le scelte per il mio futuro, stavo
vivendo un periodo di indecisione. Grazie a questa esperienza ho deciso di iscrivermi
all'università per poter intraprendere
questo lavoro."
"Cos'è stato quest'anno per me? Die
wende. Se ve lo stavate chiedendo, die Wende significa “svolta” in tedesco, ma in realtà ha un significato molto più profondo. Non è solo la svolta, è anche tutto il processo
che porta alla svolta. È anche il nome del periodo successivo alla caduta del muro di
Berlino."
"Dopo essermi ammalata di Sclerosi multipla ed essere stata licenziata dal lavoro
che facevo da anni e decisamente più insicura, mi chiedevo cosa fare e se sarei
mai riuscita a svolgere questo percorso. Ora posso dire senza esitazione che il
bando del servizio civile mi ha cambiato la
vita. Lo consiglierei a chiunque, come me,
APRILE 2018 Torna al sommario
33GIOVANI, SERVIZIO CIVILE E MOBILITÀ EUROPEA
stia cercando la sua strada e il suo posto
nel mondo, perché mi ha fatta crescere,
maturare ed arricchire sai in conoscenza
ed interessi personali che come persona
stessa."
"È stato un anno ricco di novità e di
eventi che mi ha permesso di inserirmi
gradualmente nel mondo del lavoro. Consiglierei il servizio civile a chiunque
stia cercando la sua strada e il suo posto
nel mondo, perché mi ha fatto crescere,
maturare e arricchire sia in conoscenza e
interessi personali che come persona."
"Quest'avventura mi ha fatto conoscere
un mondo nuovo, diverso da tutte le
esperienze lavorative avute in passato,
che mi ha costretta a rapportarmi con gli
utenti diversamente da come ho sempre
fatto. Inoltre non avevo mai lavorato sotto pressione... Mi sono messa in gioco, ho affrontato con successo situazioni che mi
mettevano a disagio e sento di essermi
arricchita sul piano dell'esperienza sia
professionale sia umana. Ho anche continuato a studiare e a specializzarmi nel
mio ambito lavorativo e soprattutto mi sono
chiarita le idee su cosa voglio fare, trovando
lo stimolo e il coraggio per avviare una
mia attività."
"Quest'esperienza mi ha fatto capire che
in futuro mi piacerebbe poter nuovamente
lavorare in un ambito simile, in quanto
rispecchierebbe appieno la mia volontà di
dare un contributo per la diffusione della
cultura e dare la possibilità alle persone
di apprezzare ciò che la natura, umana o
no, possa offrire per la crescita della nostra
società civile."
"Ho conosciuto meglio me stessa e le
mie capacità, ho potenziato lati del mio
carattere che ritenevo più deboli, dandomi la possibilità di credere di più in me stessa, arricchendo il bagaglio delle mie esperienze
e conoscenze, tanto teoriche quanto
pratiche."
APRILE 2018 Torna al sommario
34
ARA] In occasione del Giorno della memoria Nicola De Toffol e Lorenzo Pradel sono venuti a parlarci dello
sterminio meno conosciuto dei disabili.
[ANGELICA] Venivano uccisi perché erano visti come un peso, era davvero un'ingiustizia
perché queste persone più deboli avrebbero
solamente bisogno di aiuto. [KETLEN] Mi sono sentita male nel solo pensiero del
dolore che hanno dovuto subire. [LISA] Sono seriamente riusciti a uccidere i propri
figli? Ma com'è possibile? È decisamente contro i principi umani e scoprendo questi
altri fatti sono rimasta abbastanza scioccata
e perplessa. [SARA] Non conoscevo questo
argomento e sono rimasta colpita che
queste persone apparentemente senza
cuore, perché chi fa queste stupidaggini
lo è, siano realmente esistite. [MARIANA]
La storia non ci dice mai tutto; non ci parla degli esperimenti fatti sui bambini, delle
persone disabili che venivano uccise . Noi
abbiamo parlato di questo, delle cose che ci
vengono tenute nascoste. La società non è cambiata e sparliamo tanto delle cose che
sono accadute, ma non riusciamo a capire
che stiamo commettendo gli stessi errori.
[DAVIDE] È soprattutto molto importante
spiegare ai giovani d'oggi tutto ciò per fare
in modo che quello scempio accaduto nel
passato non si ripeta, perché l'ignoranza
porta a gesti o fenomeni tragici. Speriamo
di fare ancora un incontro così, perché
bisogna fare capire a ragazzi, adulti, tutti
che tutte le persone hanno valore in questo
mondo. (n.d.t.)
Sul tema è presente nel nostro catalogo CenDoc il titolo “Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute” del regista e attore Marco Paolini.Per informazioni: [email protected]
IL GIORNO DELLA MEMORIA: LEZIONE SULL'EUGENETICA AL CATULLO
S[
GIOVANI, SERVIZIO CIVILE E MOBILITÀ EUROPEA
APRILE 2018 Torna al sommario
35GIOVANI, SERVIZIO CIVILE E MOBILITÀ EUROPEA
o scorso maggio è cominciato
il progetto di servizio volontario
europeo (SVE) della nostra volontaria Loredana Macrì. Ecco com'è stata la sua esperienza.
Quali sono state le attività principali
durante questo anno di SVE?
Il progetto mi ha dato la possibilità di lavorare
in radio assieme ad altri ragazzi. Abbiamo
avuto la possibilità di creare uno show
che viene mandato in onda ogni mattina e
ogni giovedì sera. Inoltre abbiamo potuto
intervistare alcune band e organizzare il
festival annuale di Sliven.
Cos’hai imparato di nuovo durante lo
SVE?
Assieme agli altri ragazzi ho imparato molte
cose riguardo la tecnologia e il lavoro in
radio. Abbiamo imparato ad usare il mixer,
i microfoni, i programmi di registrazione e
abbiamo avuto la possibilità di imparare a
creare dei jingle pubblicitari.
Avete seguito un corso di lingua.
È stato utile?
Ci è stato offerta la possibilità di frequentare
un corso di lingua bulgara anche se, a
IL MIO SVE A SLIVEN
L
Julia Veizi
APRILE 2018 Torna al sommario
36GIOVANI, SERVIZIO CIVILE E MOBILITÀ EUROPEA
dire il vero, l’essenziale per condurre
una conversazione è più facile impararlo
con l’esperienza che con il corso. Infatti,
nonostante la lingua di comunicazione tra
noi volontari fosse l'inglese, non ho trovato
molto difficile comunicare con i locali, chiedendo informazioni in lingua bulgara,
quando necessario.
Come descriveresti la città di Sliven?
La città di Sliven è situata nel sud-est della Bulgaria: è una città piena di vita che
offre tutte le comodità di una grande città.
Quando ho del tempo libero, seguo un corso
di chitarra.
Era il tuo primo SVE, com’è stata
l’esperienza?
Questo era il mio primo SVE, sì. Ho pensato
di prendere l’occasione al volo visto che
era la mia ultima possibilità di partecipare
a questo tipo di progetto dato che mi sto
avvicinando ai trent'anni. Inizialmente non
ero sicura di aver fatto la scelta giusta, ma
poi mi sono ambientata alla grande.
Cosa ti ha spinta a partecipare a questo
particolare progetto SVE?
Ciò che mi spinta a partecipare a questo
progetto è stato il mio amore per la musica,
per la radio e per il canto. Il progetto mi ha
dato la possibilità di entrare di più a contatto
con queste mie passioni e ora so che è
questo ciò che voglio fare in futuro. Lavorare in radio.
Hai avuto la possibilità di viaggiare, nel
tempo libero?
Grazie a questo progetto ho avuto la possibilità di visitare città nuove nell’est
dell’Europa.
Ho visitato la Romania, la Transylvania,
Istanbul, la Grecia, Budapest e Bucarest. Viaggiare è stato abbastanza facile grazie ai
prezzi ridotti. Sono stati tutti viaggi di piacere
APRILE 2018 Torna al sommario
37GIOVANI E MOBILITÀ EUROPEA
fatti durante il tempo libero e principalmente
in autobus.
Qual è stata la città più bella che hai
visitato?
La città più bella che ho visitato è stata Plovdiv, in Bulgaria: è sicuramente la città
più bella e più caratteristica di questo Paese.
Il progetto ormai sta giungendo a termine.
Ti mancherà la Bulgaria?
Il progetto SVE terminerà a fine aprile, è vero, ma so già che la Bulgaria mi mancherà.
Specialmente a livello personale: ho
costruito delle amicizie che so già dureranno
per tutta la vita!
ALCUNI DATI
Nel 2017 il Centro studi ricerca e progettazione del Comitato d'Intesa-Csv
di Belluno ha effettuato 101 colloqui per i candidati ai vari Erasmus+ con i bandi aperti
a tutti. Alcuni scambi sono stati dedicati alle
scuole o ai civilini oppure erano con posti
già "riservati". I candidati provengono non
solo dal Veneto e bellunese ma anche da
altre 10 regioni italiane.
Per informazioni:
APRILE 2018 Torna al sommario
38
APRILE 2018 Torna al sommario
39
uone pratiche sulla donazione del
sangue in viaggio dal Bellunese
all’estremo Oriente. È ripartita a
metà dicembre la quarta tappa del progetto
internazionale “Donare è Amare”, che
unisce in un unico filo conduttore due realtà locali e svariate associazioni internazionali,
con l’obiettivo di diffondere in modo capillare
il principio della donazione del sangue.
Sono partiti alla volta dell’India Andrea
Raveane, presidente della sezione dei
donatori di sangue AFDVS di Anzù Celarda
Villapaiera e Sanzan, Paolo Capraro del
Comitato d’Intesa e Csv di Belluno e il
regista feltrino Marco Recalchi, promotori di
un progetto internazionale per sensibilizzare
le popolazioni locali alla donazione gratuita
di sangue.
Il contesto è sempre quello del progetto
“Donare è amare”. In India i tre volontari
bellunesi sono stati nella regione del Kerala,
a Kochi (Cochin), dove hanno incontrato le suore della “Society of Nirmala Dasi Sisters”, una piccola comunità di religiose
che accolgono madri non sposate con i
lori bambini. La loro missione ha come obiettivo aiutare i bisognosi emarginanti,
senza alcuna discriminazione di lingua
e di religione, attraverso incontri con le
famiglie, catechismo didattico e corsi di
sensibilizzazione per donne e bambini, il
tutto sostenuto da donazioni di persone o
associazioni. Le suore appartengono allo stesso ordine di quelle conosciute in Africa
nel 2016, presenti all’ospedale di Wamba in Kenya dove è vescovo padre Virgilio Pante.
VOLONTARI NEL MONDO: DONARE è AMARE
B
VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI
Andrea Raveane
APRILE 2018 Torna al sommario
40VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI
INDIANonostante l’India sia una potenza mondiale
in forte sviluppo, almeno 300 milioni di persone vivono sotto la soglia di povertà
con meno di 2 dollari al giorno. Il sistema sanitario pubblico è piuttosto carente,
manca il medico di famiglia e se stai male
devi rivolgerti all’ospedale a pagamento: il
tasso di morbilità e mortalità è molto elevato.
Anche le terapie (salvo quelle per malattie
epidemiche o contagiose come lebbra,
colera, malaria, tifo, Tbc e Aids) sono accessibili solo a coloro che riescono a
sostenere le spese mediche. Analfabetismo,
malnutrizione, abitazioni fatiscenti senza
luce né acqua, carenze igienico-ambientali
e il clima monsonico caldo-umido con forti
piogge rendono le categorie più deboli
esposte e indifese a malattie ormai da noi
debellate o facilmente curabili e qui ancora
mortali.
L’India è ancora il primo Paese al mondo per nuove infezioni di lebbra. Per esse il governo
lascia il lavoro di riabilitazione dei pazienti a
carico delle associazioni di volontariato. Una
di queste è “Pope Jhon’s Garden” che opera a Chennai. Fondata nel 1965 da padre Orfeo Mantovani, è un dispensario per i lebbrosi
gestito dall’ordine salesiano di Don Bosco.
Offre cure ed istruzione a persone affette da
HIV/AIDS, che vivono sotto la soglia della
povertà e che spesso sono respinti dalle
scuole pubbliche per paura del contagio.
Padre Edwin e padre Dominique gestiscono
questo centro in collaborazione con le suore
di San Carlo Borromeo che offrono il loro
servizio alla missione oramai da 40 anni. All'intero del centro missionario vi sono varie
case che i pazienti stessi possono utilizzare
per vivere con le loro famiglie e ricevere le
necessarie attenzioni sanitarie.
APRILE 2018 Torna al sommario
41VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI
La struttura infatti è dotata di un medico a disposizione delle varie necessità dei
pazienti e del centro stesso. Tra i servizi
offerti vi è la “Casa di cura” che assicura un
ambiente famigliare supportando i bambini
con una buona qualità della vita e cure
appropriate.
Un altro importante servizio offerto dal Centro
è la cura di base a domicilio. In collaborazione
con il Christian Medical College di Vellore,
viene offerta ad alcuni determinati pazienti
HIV/AIDS una cura di base a domicilio. Lo staff della cura di base a domicilio, fornisce
mensilmente cibo nutriente ed effettua
un monitoraggio educativo per verificare i progressi nell’integrazione sociale. Il
Centro Risorse AID (ARC), il terzo servizio offerto dal Centro Pope Jhon’s Garden, provvede a fornire supporto psicosociale
e lavorativo per accompagnare i pazienti
verso una vita sana e produttiva, aiutandoli
a divenire economicamente indipendenti. A
tutto questo vengono aggiunti i vari corsi di
formazione professionale: i giovani dopo la
fine del loro percorso scolastico, vengono indirizzati verso corsi professionali per
essere formati su vari impieghi adatti al loro
stato di salute come sartoria, servizi per la
telefonia, inserimento dati. Sia in Kerala
che a Kochin ha colpito l’allegria, il sorriso
e l’accoglienza di questi splendidi popoli e,
in particolare la dignità di queste persone
malate di lebbra, che con grande forza e
costanza vivono una vita serena; e tutti quei
bambini ragazzi affetti da AIDS/HIV che
quotidianamente si impegnano nello studio
per crearsi un futuro migliore.
Questa esperienza ci ha permesso di
apprezzare il grande valore della vita. È proprio vero che la ricchezza e bellezza
APRILE 2018 Torna al sommario
42VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI
delle persone non dipende assolutamente
dal loro tenore di vita, sembra anzi
inversamente proporzionale. Dal viaggio in India verrà realizzato un documentario a cura del regista Marco Recalchi che servirà a raccogliere fondi per il Centro “Pope Jhon’s Garden” a Chennai
THAILANDIAL’ultima tappa del viaggio è stata la Tailandia, dove Raveane, Capraro e Recalchi
hanno fatto visita a don Bruno Soppelsa,
missionario bellunese a “fidei dono”. La meta è stata Lamphun, vicino a Chiang Mai, dove risiedono anche un altro sacerdote che
opera quotidianamente con amore verso i
più poveri, don Attilio De Battisti.
Lamphun è la più piccola delle otto province che compongono la diocesi di Chiangmai,
conta poco più di 400-mila abitanti e ha una estensione di 4.500 chilometri quadrati. Gli interventi dei missionari sul territorio sono
possibili grazie al supporto di catechisti
e animatori dei villaggi che conoscono la
lingua, le tradizioni, i tabù e le regole sociali
di ogni gruppo etnico. Un particolare sforzo
è rivolto a promuovere l’istruzione di bambini
e ragazzi al fine di favorire l’alimentazione, la salute, l’igiene e la conservazione di costumi
APRILE 2018 Torna al sommario
43VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI
e tradizioni, soprattutto nei villaggi situati
tra i monti. Inoltre a Chae Mom (missione
“Maria Regina della Pace”) è stato aperto un centro educativo per ragazzi e ragazze
cristiani, provenienti dai villaggi più lontani,
che frequentano la scuola statale della città
e ritornano a casa per le vacanze.
Nel territorio della missione sono presenti
numerosi gruppi etnici e culturali diversi,
ciascuno con una sua lingua e con tradizioni
religiose proprie. In realtà sono gruppi di
profughi fuggiti dai paesi confinanti (Cina, Birmania, Laos e Cambogia) a causa di guerre o di gravi situazioni politiche che
si sono insediati nella zona montuosa del
nord della Thailandia. Privi di documenti
di identità non possono godere dei diritti
civili, sanitari e di movimento e pertanto
sono collocati ai margini geografici e sociali del paese. L’attività di evangelizzazione e promozione umana condotta dai missionari
a Chiang Mai comporta quotidianamente
la visita ai loro villaggi sparsi sul territorio.
Nei villaggi in cui operano ci sono le etnie
“lannathai o thai” del nord, braccianti agricoli
o piccoli proprietari di risaie, il cui lavoro è
quasi unicamente la coltivazione manuale
del riso.
Se l'obiettivo era ed è la promozione della donazione del sangue gratuita tra
le popolazioni visitate, per ora abbiamo
cercato di far crescere nelle persone
incontrate il valore della solidarietà, che
oggi sembra sfumare, insieme alla gratuità,
alla volontarietà e all’anonimato: valori
che governano da sempre il nostro agire
da donatori del sangue. Con questi ultimi viaggi effettuati abbiamo che non sono
valori così immediati, ma non per questo si
scoraggeranno.
APRILE 2018 Torna al sommario
44
er la prima volta è stato dimostrato
scientificamente che, in condizioni fisiologiche, nel sangue di donatori
sani, oltre a globuli rossi, globuli bianchi
e piastrine, circolano cellule staminali. La conferma viene da una ricerca dell'Università di Padova in collaborazione
con la Fondazione T.E.S. onlus e del Centro trasfusionale di Belluno, supportata da
ABVS e le AVIS del Veneto, pubblicata su “Journal of Cellular and Molecular Medicine” il 5 gennaio 2017. Questa ricerca apre rivoluzionarie prospettive nell'uso delle
cellule staminali come farmaci innovativi.
Più o meno 6 anni fa siamo entrati a far
parte della famiglia TES, un po' in punta di
piedi pensando semplicemente a un quasi
irrilevante sostegno economico, anche se in
realtà negli anni la cosa ha preso un risvolto
estremamente positivo e interessante,
perché i ricercatori hanno cominciato a
valutare le potenzialità della ricerca su
quello che noi famigliarmente abbiamo
sempre chiamato gel piastrinico.
Il professor Parnigotto, presidente della
Fondazione TES, ci ha proposto di
sponsorizzare questo tipo di ricerca e l'ABVS
ha aderito. Perché? Perché si parlava
innanzitutto di sponsorizzare un progetto
nato a casa nostra, nel Centro Trasfusionale
di Belluno, supportato e portato avanti dai
“nostri” medici trasfusionisti. Uno degli
obiettivi dell'ABVS è rendere disponibile il
sangue per tutti coloro che ne hanno bisogno,
ma anche promuovere ricerche sull'utilizzo e
VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI
LE NOVITÀ DALLA RICERCA SULLE STAMINALI COORDINATA DALL'ABVS PROVINCIALE
P
Gina Bortot
Presidente Associazione Bellunese Volontari del Sangue
APRILE 2018 Torna al sommario
45
sul buon uso del sangue donato. Per questo
abbiamo risposto in modo entusiastico e
abbiamo deliberato in modo compatto di
erogare tutto il raccolto del 5 per mille. Potrà
sembrare poco, potrà sembrare tanto, ma
questo sicuramente è ininfluente rispetto alla generosità dimostrata dai nostri 6500 donatori, una realtà piccola se paragonata
alle consorelle venete ma evidentemente
attiva e soprattutto attenta a temi alle volte
ritenuti di secondaria importanza. In questi 3
anni di sponsorizzazione effettiva di questo
progetto tutto il contributo raccolto in 6 anni
finanziari è stato completamente devoluto alla ricerca della Fondazione TES.
I risultati li abbiamo visti e sono sotto gli
occhi di tutti. Il lavoro svolto ha consentito
di accrescere le informazioni scientifiche intorno all’ormai “famoso” gel piastrinico
con importanti ricadute sul suo utilizzo
e quindi su ciò che a noi interessa di più:
gli ammalati ed i loro problemi. Il recente
riconoscimento internazionale per i risultati
ottenuti è il segnale che la nostra fiducia è stata ben riposta e che tutti hanno lavorato
al massimo e con entusiasmo, ma quel che
ci sprona ancora di più è la consapevolezza
che questo non è altro che una tappa
intermedia, il traguardo, i traguardi, sono le
infinite porte che questa ricerca ha aperto. È un percorso che siano contenti di aver fatto,
che speriamo di poter continuare a fare, ma
soprattutto auspichiamo che ogni persona,
ente, associazione che verrà a conoscenza
di questa ricerca, ogni donatore di sangue,
ogni simpatizzante, contribuisca a sostenere
con convinzione e generosità questa bella
storia dai risvolti strepitosi, interessanti ed
eccezionali.
Non mi rimane che ringraziare tutti coloro,
in primis i donatori, il consiglio direttivo ed
il consiglio provinciale dell'ABVS, che ci
hanno permesso di partecipare a questo bel
percorso; auspicare e augurare a tutti quelli
che questo percorso lo continueranno, il più
grande successo possibile, per loro stessi,
per la medicina, ma soprattutto per gli
ammalati che ne beneficeranno.
VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI
APRILE 2018 Torna al sommario
46VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI
Figlio dello Spirito! Il Mio primo consiglio è questo: abbi un cuore
puro, gentile e radioso, affinché la tua possa essere una sovranità antica,
imperitura, sempiterna”.(Bahá'u'lláh)
Bahieh Paymanian è nata nel 1933 a Esfahan, città dell’Iran centrale ricca di
storia e cultura, secoli fa già capitale del
regno iranico. Dopo le scuole elementari
ha raggiunto una sorella maggiore, la più
grande, a Teheran, dove ha terminato gli
studi e all’età di 19 anni si è sposata. Nata in una famiglia di religione bahá’í, nel 1960 Bahieh ha scelto di trasferirsi in Italia al
preciso scopo di divulgare la propria fede.
Arrivata dapprima con due figli piccoli e i genitori, è stata raggiunta poi anche dal
marito Hormoz. Ha vissuto a Bologna,
Padova (dove ha avuto un altro figlio) e Vicenza, ma nel 2015 ha scoperto Belluno durante una vacanza e ha deciso che ci
sarebbe venuta a vivere.
Che cosa ti piace di Belluno?
Tutto, veramente... Credimi. La tranquillità, prima di tutto... L’aria, l’acqua... Raramente altrove vedevo il cielo così limpido. Veramente mi piace da morire Belluno, tanto.
Il legame di Bahieh col mondo del
volontariato risale ovviamente a ben prima
BAHIEH (IRAN)
O
Nicola De Toffol
Responsabile Centro Documentazione Csv di Belluno
“
APRILE 2018 Torna al sommario
47VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI
dell'arrivo a Belluno, ed è certo connesso
in modo spontaneo alla sua fede bahá’í:
un recente credo di origine persiana che
vuole superare ogni razzismo e classismo
e che per la sua grande flessibilità è stato ed è oggetto di persecuzioni nel mondo.
Il volontariato è per Bahieh un impegno
al quale dedicare la stessa dedizione che
abitualmente si riserva al lavoro. Oggi lei
opera al Comitato d’intesa, dove si occupa di
raccogliere dati sugli eventi del volontariato
provinciale e sull’utilizzo delle sale e delle
attrezzature della Casa del volontariato.
Che cosa significa per te volontariato? Perché è importante?
Se vivo, voglio essere utile all’umanità, servire l’umanità in qualsiasi modo, [fare]
quello che posso. Non fare niente, per me, non è la vita. Finché vivo, devo essere utile. Servire è conoscenza, è una ricchezza.
APRILE 2018 Torna al sommario
48
roviamo a pensare all’intensità
di questa frase "Godete sempre dell'allegria". Oppure su quest’altra,
"Ogni risata è un chiodo che si toglie alla
bara".
È vero: ridere fa buon sangue.
Allora addentriamoci in alcuni concetti
espressi da Raymond Moody Jr. - William Frj Jr.:
• Quando ridiamo i muscoli vengono
attivati, mentre quando smettiamo di
ridere si rilassano.
• Poiché la tensione muscolare aumenta
il dolore.
• Molte persone afflitte da artrite, reumatismi e altri strati dolorosi traggono
grande beneficio da una bella risata.• lo stesso sollievo prova chi soffre di mal
di testa.
Allora, perché non provarci?
Come fare o cosa fare, per migliorare la
propria ed altrui situazione, senz’altro
bisogna imparare a ridere per godersi la
vita. Facciamoci aiutare dal comico Victor
Borge: "La risata è la distanza più breve tra due persone". Si occorre dinamismo e saper
cogliere il lato comico della situazione. E
come diceva Will Rogers "Siamo qui per poco tempo, perciò è meglio farsi qualche
risata".
VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI
L'ARTE DI SORRIDERE e IL SORRISO
P
Paolo Capraro
Responsabile Promozione Csv di Belluno
APRILE 2018 Torna al sommario
49
Per cui caro lettore e cara lettrice, ridi e
starai san*.
Quant’è vera la citazione di Ippocrate
"Guarisce soltanto chi vuol guarire!"Basta cogliere l’affermazione
dell’associazione nazionale Britannica
per l'igiene mentale ha stabilito che il
buonumore equivale a un elisir di lunga
vita. Un grande scrittore come Victor Ugo
scriveva "Quando rido, ho venticinque anni;
quando sono triste, ne ho sessanta".
Stando agli studi del professor Hutchinson, il
riso benefica il fegato, spinge il sangue fresco ossigenato attraverso il corpo, lo immette in
tutti gli organi e facilita quindi le loro funzioni
essenziali, stimola la respirazione e la
circolazione, eleva la pressione sanguigna
intensifica l'afflusso di sangue al cervello, vivifica il pensiero.Ridere, ridere, ridere, ma quanto bene fa.
Il riso, per essere sano, deve essere
spontaneo e gioviale, non confondersi coi
sorrisetti dall'invidia o dall'odio. L'importante è ridere e non pensare troppo a cercarne
la ragione. Perché Ridendo, l'uomo si sente
vivere.
Il segreto del successo o della buona riuscita
artistica o lavorativa, o meglio ancora della
propria ed altrui esistenza, consiste nel
dimostrarsi di buonumore, di avere il riso
facile e pronto, nel sapere ascoltare gli
altri e parlare poco di sé. Nei più svariati
momenti della nostra vita, con le sue
sofferenze, con le sue limitazioni, con le sue
avversità, e chi più ne ha più ne metta, ma
facciamo attenzione alla nostra sensibilità.
Di conseguenza anche se spesso il nostro
cuore è triste, vogliamo vendere a tutti la
gioia di vivere.
Pensiamo all’effetto del Clown non si
spiega solo col fatto che egli metta in scena
scherzosamente gli insuccessi dell'uomo;
essenzialmente la gente sente che il Clown
vuol rendere chiaro il fatto che l'uomo è
stato creato per ridere.
VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI
APRILE 2018 Torna al sommario
50VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI
PROVE DI VOLO È TORNATO!
razie a un sostegno economico
pari a 30 mila 700 euro stanziato dalla Chiesa evangelica Valdese
Unione delle chiese metodiste e valdesi
(20 mila euro), dal Csv di Belluno (8300 euro) e dall'ULSS 1 Dolomiti-Conferenza dei sindaci (2400), è ripartito per il decimo anno consecutivo “Prove di Volo”, il servizio
dell'ANFFAS bellunese (Famiglie di persone
con disabilità relazionale e/o intellettiva) volto a favorire la domiciliarità delle persone
con disabilità Ideato per accogliere nei
fine settimana dell'anno 4 o 5 persone con disabilità intellettiva, si inizia con il pranzo
di venerdì per finire la domenica pomeriggio fra attività comuni, ludiche e formative. I
cicli sono di 4 fine settimana consecutivi. Le persone possono usufruire del servizio per
più volte nel corso dell’anno. Nel corso del
2016 sono state 580 le aperture per ospitare 25 ragazzi. L'associazione gode della collaborazione operativa della cooperativa
Società Nuova. (f.v.)
G
APRILE 2018 Torna al sommario
51VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI
Anffas Belluno è stata fondata il 22 febbraio 1969 da un gruppo di genitori con una persona disabile in famiglia. È presieduta
dall'infaticabile Salvatore Bavasso e
da oltre 40 anni promuove iniziative di sensibilizzazione ed impegna risorse umane
e finanziarie per assicurare alle persone con disabilità una migliore qualità di vita.
È presente con un proprio medico nelle
commissioni mediche accertano l’invalidità
al fine dell’erogazione di assegni o indennità prevista. Conta un centinaio di soci tra
genitori, familiari e amici.
Per informazioni: [email protected]
ANFFAS
APRILE 2018 Torna al sommario
52
APRILE 2018 Torna al sommario
53
i sono voluti due anni di ricerche,
riprese e interviste a 21 protagonisti (16 obiettori e 4 responsabili o
ex-responsabili di enti) per raccontare la storia dell'obiezione di coscienza al servizio
militare, a partire dalla provincia di Belluno.
Ne è nato il documentario “SignorNO.
Obiezione di coscienza story”, dedicato a
come e dove è nata l'esperienza del servizio
civile sulle Dolomiti bellunesi, per poi
allargare la prospettiva all’avvicendamento
tutto italiano dell’abolizione della leva
obbligatoria a favore del civismo volontario.
Il docufilm (della durata di 45 minuti nella sua versione integrale) è pronto per diventare
un prodotto di tutto rilievo per tema, qualità
e originalità. Sarà presentato giovedì 24
maggio alle 21 al teatro comunale di
Belluno in una serata-evento in provincia
di Belluno per poi essere distribuito a enti,
istituzioni e associazioni afferenti al mondo
del servizio civile come contenuto didattico
da usare durante la formazione.
GUARDA IL TEASER!
Realizzato dai bellunesi Roberto Bristot
(regista) ed Emanuele Bunetto (tecnico video) con la collaborazione di Stefano Dal Farra e Nicola De Toffol, il documentario
ricostruisce la storia locale e nazionale
COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO
“SIGNORNO” IL DOCUMENTARIO SULL’OBIEZIONE DI COSCIENZAAL SERVIZIO MILITARE REALIZZATO DAL LABORATORIO INQUADRATI DEL CSV BELLUNO
C
APRILE 2018 Torna al sommario
54COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO
dell'obiezione di coscienza e del servizio
civile passando attraverso la Lega Obiettori di Coscienza (“LOC”, che ebbe una sezione bellunese nata nel 1981). La difficoltà di raccogliere materiale inerente al tema è
stata sopperita attraverso la consultazione
dell’archivio della LOC bellunese, oggi
custodito in un fondo dell'Istituto storico
della Resistenza e dell'Età contemporanea
(Isbrec) dopo che nel 1988 subì un incendio nella sua sede originale, per cause ancora
incerte.
SFOGLIA DEL FOTOGRAFIE DEL
MAKING OF
IIlustrazioni di Roberto Bristot
APRILE 2018 Torna al sommario
55COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO
ta acquisendo un po' alla volta
pieno ritmo l'attività del Centro
documentazione “Anna Bärlocher”, la
biblioteca speciale del volontariato ospitata
nei locali della Casa del volontariato
“Valentino Del Fabbro” (via del Piave 5,
Belluno).Molte le nuove acquisizioni: volumi su
tematiche quali violenza di genere, autismo
o morbo di Alzheimer, ma non solo; a
catalogo son stati infatti inseriti quasi un
centinaio di nuovi titoli concernenti il mondo
del volontariato a 360° e tutti gli ambiti nei quali esso quotidianamente si esprime.
Venite a trovarci per scoprirli!
All'attività ordinaria – e cioè ai numerosi
prestiti a livello locale, provinciale e
regionale – si sono affiancate iniziative
dedicate a promuovere tanto il nostro
patrimonio librario e le sue tematiche
quanto soprattutto l'associazionismo locale,
nella duplice volontà di produrre cultura/
informazione e, quando possibile, di fare
rete.
Il 25 gennaio, in prossimità della Giornata della memoria, io e l'attore Lorenzo Pradel abbiamo parlato ad una classe dell'Istituto
“Tommaso Catullo” dell'eugenetica nella
Germania nazista (e non solo). In questo stesso numero del CsvInforma sono
riportate le impressioni di alcuni degli
studenti che hanno attivamente partecipato
all'incontro.
Sempre in queste pagine si inaugura la
rubrica Volontari dal mondo, che sarà
pubblicata anche dall'Associazione
TRE MESI DI CENDOC
S
Nicola De Toffol
APRILE 2018 Torna al sommario
56
Bellunesi nel Mondo sulla propria rivista e
cercherà di sottolineare l'universalità dei
valori del volontariato.
Il 22 febbraio abbiamo voluto ricordare in allegria Anna e Maurizio, colleghi e amici
prematuramente scomparsi, e lo abbiamo
fatto leggendo un po' di aneddoti scritti da
noi stessi in forma anonima ed estratti poi a
sorte dai presenti. Nell'occasione si è anche
scoperta una targa recante l'intitolazione
del CenDoc alla memoria di Anna, che per
così tanti anni ne è stata la responsabile.
Da ricordare infine l'organizzazione dell'incontro del 3 marzo Corpi e conflitti. Aspetti della condizione della donna del
Novecento, pensato in vista dell'imminente
8 marzo e gentilmente ospitato dal Centro culturale “Piero Rossi”. L'evento – che ha visto una grande affluenza di pubblico ed è stato realizzato col patrocinio e il
fondamentale contributo di Isbrec (Franca
Cosmai), Belluno-Donna (Francesca Endrighetti, Anna Cubattoli) e della
Consigliera di parità della provincia dott.ssa
Rossana Mungiello – è stato pensato per
dare spazio al racconto di alcune pagine
meno conosciute della nostra storia e per
stimolare una riflessione su quanta strada sia stata fatta verso la parità di genere e su
quanta ancora ne resti da fare. Il 9 marzo, poi, il CenDoc ha ufficialmente portato i propri libri allo spettacolo Pennellate di
donna organizzato dalla Soms “Felice
Cavallotti” di Lentiai.Molte novità sono previste per i prossimi
mesi... Tenete d'occhio la pagina Facebook del Csv per non perdervene neanche una!
IN RICORDO DI ANNA E MAURIZIO
ANNA
• Anna mi faceva soggezione all'inizio,
in particolare quando dovevo chiederle
una cosa... Col tempo ho capito che
dopo lo sgrunc, che sempre c'era, la
sua disponibilità era completa e potevi
davvero contare sempre sul suo aiuto
sincero.
• Anna... Ascolta con il sorriso chi ti ricorda,
perché mi accorgo che non ci si conosce
COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO
APRILE 2018 Torna al sommario
57
mai abbastanza e ci si giudica sempre
troppo in fretta. Ora vedo una donna con
le sue fragilità, le sue insicurezze e le
sue difficoltà che non aveva bisogno di essere capita, ma di essere amata.
• Che meraviglia il racconto dei suoi viaggi
nei mari del Sud, delle sue immersioni,
dove poteva incontrare un po' di tutto,
fauna, flora subacquea e tanti e tanti pesci. Tra tutto ciò, era amica dei
pescecani e le brillavano gli occhi nel
descriverli, innamorata della vita e delle
bellezze dell'intero pianeta con l'intero
universo.
• Negli ultimi tempi Anna ha avuto in
regalo un gattino che ha tanto gradito. A
volte basta una piccola cosa per trovare
qualche momento di serenità. Anna sono
sicuro qualche momento di serenità lo
ha avuto.
• Anna mi ha insegnato il valore del tempo:
il lungo tempo in cui gli affetti si danno
per scontati; e il breve tempo in cui
l'amore di un amico si rivela come uno
scrigno che aprendosi scopre tutto il suo
prezioso contenuto. E senza rimpianti e
senza paura abbiamo percorso il nostro
più piccolo tratto di strada, mano nella
mano.
MAURIZIO
• L'ironia e le battute di Mauri sono ancora qui, si respirano in corridoio, aleggiano
nell'aria e mi fanno sorridere da sola.
• Ecco, io ti ricordo così, caro Maurizio: per
quella tua capacità di saper strappare
sempre un sorriso a chi ha avuto il
piacere di stare in tua compagnia.
• Una cosa che ricordo di lui era la curiosità
in senso lato. Un aspetto particolare,
dato anche il suo impegno come
giornalista di un quotidiano locale, era
la ricerca di notizie sulla politica locale.
Quando ne parlava era informatissimo,
e anche nelle ipotesi spesso e volentieri
ci “azzeccava”.
• Con piacere scherzavamo e spesso
non ci accorgevamo che andavamo un
po' oltre e qui nel corridoio cosiddetto
“transatlantico” i vari ospiti e colleghi
sorridevano. Quanto abbiamo sorriso
con il mitico Maurizio.
• Non ci siamo conosciuti personalmente,
ma ho sempre pensato fossi una persona
amabile, premurosa, precisa e paziente.
Mi capita ancora di cercare tra vecchi
documenti o di aprire qualche cassetto
e trovo ancora cose tue, fatte a mano o
al computer. È curioso perché è un po'
come se fossi ancora qui, ad aiutarci.
Grazie per quel che stai facendo.
COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO
APRILE 2018 Torna al sommario
58COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO
CENTRO DOCUMENTAZIONE:NUOVI ARRIVI NELLA BIBLIOTECA DEL CSV
ario Fo
Razza di zingaroChiarelettere, 160 PAGINE
“Lui è Johann Trollman (1907-1943), pugile sinti nella Germania nazista, il più bravo di tutti, ma c’è un particolare: è uno zingaro”.
himamanda Ngozi Adichie
Dovremmo essere tutti femministi
Einaudi, 44 PAGINE“Eccezionale indagine d’autore su ciò che
significa essere una donna oggi”.
uca Surian
L’autismoIl Mulino, 136 PAGINE
“Cos’è, come intervenire, cosa possono fare
le famiglie, gli insegnanti, gli operatori”.
D
C
L
APRILE 2018 Torna al sommario
59COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO
opo aver bandito una selezione
di idee per una co-progettazione
condivisa con le organizzazioni
di volontariato, il Csv di Belluno è giunto
a un primo step: la selezione delle idee
da promuovere. A fronte delle 19 richieste pervenute sono 14 quelle selezionate.Un primo incontro con le associazioni
assegnatarie si è tenuto lo scorso
14 dicembre. L'obiettivo era quello di comunicare l'esito della selezione a cui è
pervenuta la Commissione progettuale
appositamente costituita, e in subordine
condividere il processo che da qui in
avanti vedrà il Csv affiancare ogni singola associazione capofila nello sviluppo della progettualità vera e propria fino alla definizione di un budget da assegnare ai progetti e al loro avvio concreto.
I criteri che hanno guidato le scelte della
Commissione progettuale, e quindi il
Consiglio Direttivo del Csv di Belluno
che ha ratificato in via definitiva, sono principalmente la promozione del lavoro
di rete tra associazioni di volontariato e tra
queste e gli altri attori della comunità e la
realizzazione di progettualità innovative e
condivise.
A seguire le associazioni selezionate, le
quali lavoreranno in sinergia allo sviluppo
idee, con la sfida, in alcuni casi, di mettere in comune quelle risultate simili per farle
confluire in un unico percorso progettuale.
Noi con Voi Mensa di solidarietà a favore delle persone in difficoltà
BANDO DI CO-PROGETTAZIONE SOCIALE DEL CSV DI BELLUNO PER L’ANNUALITÀ 2017-2018PRIMI PASSI
D
APRILE 2018 Torna al sommario
60
JabarApertura sportello "Carcere", sensibilizzazione sul tema
Gruppo volontari Ceno BarattinNon soli, ma soli…darietà! 3.0" Laboratori
Gli Amici di Cesana ONLUSArcipelago dei saperi in Valbelluna Raggruppamento Veneto giacche Verdi OdvIppoterapia
Belluno DONNACostituzione rete operativa e formazione sulla tematica immigrazione-violenza di genere
VIP Volontari in Pensione"Ricamminiamo" ripristino sentieri fondovalle dismessi
Associazione Giovanni ConzCorso di cucito per il reinserimento lavorativo
Radio Club Belluno N.O.R.E.Manutenzione condivisa degli spazi ex caserma Piave
SFCS FeltrePercorso di formazione e volontariato nei diversi ambiti della protezione civile rivolto a giovani/studenti
Auser BellunoProgetto sicurezza
A.I.T.Sa.M.Sviluppare una rete di integrazione sociale
per le persone con disagio psichico e per i loro familiari
Nucleo Operativo Protezione Civile Val di ZoldoAttività di prevenzione/sicurezza rivolte ai bambini
Ana Alpini FeltreCorso sicurezza / esercitazioni
Tutti in campoLaboratorio scrittura creativa a pittura per disabili psico-fisici
Si tratta di una modalità operativa del
tutto nuova, che vedrà il Csv di Belluno
intervenire direttamente al sostegno delle
spese progettuali, abbandonando quindi la
modalità della erogazione diretta di fondi
alle associazioni, pratica non più consentita
a seguito della Riforma del Terzo settore.
Lo sforzo sarà importante anche per le associazioni coinvolte, ma la scommessa
è quella di creare il terreno fertile su cui
far crescere una nuova capacità di lavoro
in rete e per obiettivi comuni. Quindi una
opportunità per tutto il contesto provinciale,
per tutti i soggetti del Terzo settore che
potranno mettersi in gioco con il supporto
del Csv, e per un nuovo modo di creare
interesse e attrarre nuovi fondi intorno a
idee condivise, confidando in un virtuoso effetto moltiplicatore di risorse economiche
e benefici in termine di welfare territoriale.
Nevio Meneguz
COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO
APRILE 2018 Torna al sommario
61COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO
e agevolazioni già in essere
Come più volte ricordato il Codice del
Terzo è stato approvato e pubblicato
in Gazzetta Ufficiale in data 02 agosto 2017 (Dlgs 117/2017). Risulta quindi essere in vigore a partire dal 03 agosto dello scorso anno. Allo stesso tempo tutti ormai abbiamo
capito che la mancanza di molti dei previsti
decreti di attuazione la rendono a dir poco
incompleta.
È altresì vero però, che alcune disposizioni
per le nostre associazioni sono già
applicabili a far data dal 01/01/2018.In particolare le Onlus, le organizzazioni di
volontariato e le associazioni di promozione
sociale, iscritte negli appositi registri, sono
già considerate enti del terzo settore e ad
esse si applicheranno fin dal 1° gennaio 2018 alcune norme agevolative previste dal Codice del terzo settore (Dlgs 117/2017).
Le norme subito applicabili in materia
fiscaleDal primo gennaio di quest’anno, agli enti
sopra citati (Odv, Aps e Onlus iscritte nei
registri) risultano già attive le seguenti disposizioni agevolative:
• il risparmio fiscale dei donatori per le
PRIME PILLOLE DI CERTEZZA DALLA RIFORMA DEL TERZO SETTORE
L
Nevio Meneguz
Direttore Csv Belluno
APRILE 2018 Torna al sommario
62
donazioni (in denaro o in natura), con la detrazione Irpef che aumenta dal
26 al 30% e al 35% se il beneficiario è un'organizzazione di volontariato, per
un importo massimo erogato di 30mila euro per periodo d'imposta; oppure, in
alternativa, la deduzione Irpef o Ires
nei limiti del 10% dell'imponibile del donante;
• l'applicazione in somma fissa delle imposte di registro, ipotecaria e
catastale nell'acquisto a titolo oneroso
di beni immobili;
• l'esenzione generalizzata dall'imposta
di bollo;
• l'estensione dell'esenzione dall'imposta
sulle donazioni e successioni per i
trasferimenti a titolo gratuito a favore
degli enti del terzo settore.
Saranno invece necessari i provvedimenti
attuativi, per il cosiddetto social bonus, cioè
per le erogazioni finalizzate al recupero di beni immobili inutilizzati o confiscati alla criminalità organizzata assegnati da enti
pubblici agli enti del terzo settore, per i titoli
di solidarietà (obbligazioni dedicate al terzo
settore) e il social lending. Sull'Imu sono confermati gli ambiti oggettivi
per i quali opera l'esenzione: attività
assistenziali, previdenziali, sanitarie, di
ricerca scientifica, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonché delle
attività di religione o di culto.
Per le organizzazioni di volontariato e le
associazioni di promozione sociale saranno
esenti dall'Ires i redditi degli immobili
destinati in via esclusiva allo svolgimento di
attività non commerciale.
In merito alla nuova distinzione tra attività
commerciali e non commerciali, essa entrerà
in vigore si presume nel 2019, sempre che nel corso del 2018 si verifichino le due condizioni previste dalla legge. La prima consiste nell'approvazione da parte della
Commissione europea delle misure fiscali relative appunto alla nuova definizione di attività commerciale, in modo che le misure
non siano considerate aiuti di Stato. La seconda è che il Registro unico nazionale
degli enti del terzo settore sia operativo.
Adeguamenti statutari
Molte richieste di informazioni giungono
ai nostri uffici in merito alla necessità di
COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO
APRILE 2018 Torna al sommario
63
porre mano agli statuti già vigenti e renderli
compatibili con il testo della riforma. In
questo senso possiamo tranquillizzare
le nostre associazioni ricordando che la
riforma prevede quanto segue (Art. 101 comma 2): “ 2. Fino all'operatività del Registro unico nazionale del Terzo settore,
continuano ad applicarsi le norme previgenti
ai fini e per gli effetti derivanti dall'iscrizione degli enti nei Registri Onlus, Organizzazioni
di Volontariato, Associazioni di promozione
sociale e Imprese sociali che si adeguano
alle disposizioni del presente decreto entro
diciotto mesi dalla data della sua entrata in
vigore [febbraio 2019, ndr].Entro il medesimo termine, esse possono
modificare i propri statuti con le modalità e le maggioranze previste per le deliberazioni
dell'assemblea ordinaria”.
Presso i nostri uffici forniremo a chi ne
avrà bisogno tutte le indicazioni operative
del caso.
COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO
APRILE 2018 Torna al sommario
64
APRILE 2018 Torna al sommario
65
el sito del Csv di Belluno www.
csvbelluno.it c'è una sezione per
scambiare e reinvestire le proprie
competenze all'interno del mondo del
volontariato.
La bacheca si trova nella spalla destra della
home page o alla voce "Servizi/Promozione
della cittadinanza attiva".
Vengono inseriti gli annunci "Cerco" per tutte
quelle persone e/o associazioni che hanno
richieste specifiche da fare per determinate figure in certi intervalli di tempo.Con gli annunci "Offro" ogni aspirante
volontario può mettere a disposizione il
proprio tempo libero a favore di associazioni
ed enti senza scopo di lucro.
Per pubblicare un annuncio basta mandare
una mail a ufficiostampa@csvbelluno.
it con oggetto "Cerco volontari" o "Offro
volontari".
CERCO-OFFRO VOLONTARI
partecipaanche tu
CSV INFORMA
N
APRILE 2018 Torna al sommario
66
APRILE 2018 Torna al sommario
67
www.csvbelluno.it
www.twitter.com/CsvBelluno
www.facebook.com/servizi.volontariato.belluno/
www.youtube.com/user/csvlogbelluno
TUTTE LE NOSTRE ATTIVITÀ ANCHE SUL WEB
seguici
CSV INFORMA
APRILE 2018 Torna al sommario
68
APRILE 2018 Torna al sommario
69
er rendere la comunicazione
del Csv ancora più a misura di
volontariato, il comitato di redazione
del “CsvInforma” ha deciso di riservare
uno spazio del periodico a voi e ai vostri
contributi. Potrete inviarci articoli e materiale
fotografico, o eventualmente suggerirci
notizie perché vengano pubblicate nei
prossimi numeri della rivista.
Se vuoi partecipare alla realizzazione dei
prossimi numeri del CsvInforma, mandaci
una mail a [email protected] con oggetto “CSVINFORMA”. Il Comitato
di redazione si riserverà di selezionare il
materiale ricevuto.
collabora co
n noi
csvinforma
CSV INFORMA
P
APRILE 2018 Torna al sommario
70
LA NOSTRA REDAZIONE
HANNO CONTRIBUITO
GIANPAOLO BOTTACINGIOVANNI MONICOFELICE GAIARDOFEDERICO SOCCOLMICHELA SOMACALMARIA GRAZIA FONTANAENNIO DE SIMOINICOLA DE TOFFOLJULIA VEIZIANDREA RAVEANEPAOLO CAPRAROGINA BORTOTROBERTO BRISTOTNEVIO MENEGUZ
Francesca Valente
Direttrice responsabile
Monica Tiazzoldi
Comunicazione visiva
Concept e impaginazione
EDITORE
Comitato d’Intesa tra le associazioni volontaristiche della provincia di Belluno,
presieduto da Giorgio Zampieri
DIREZIONE E REDAZIONE
Centro di Servizio per il Volontariatodella pronvicia di Belluno
Via del Piave n. 5 32100 BellunoTel. 0437950374 - Fax 0437958273
N. verde 800392333e-mail: [email protected]
sito: www.csvbelluno.it
Iscrizione tribunale Belluno n. 5 del 11/04/2003
DIETRO LE QUINTE
DIETRO LE QUINTE
APRILE 2018 Torna al sommario
71
APRILE 2018 Torna al sommario
72
ccc
aprile 2018
csvinforma