info riguardo arresto sindaco

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È vero che il sindaco è stato arrestato? Il sindaco Marco Cossolo è stato posto agli arresti domiciliari venerdì 27 maggio; nello stesso giorno la notizia è stata diffusa da radio, tv, giornali e su Internet. Di cosa è accusato? L’accusa è turbativa d’asta e riguarda la sua attività di segretario torinese di Federfarma, l’associazione di categoria dei farmacisti; in quella veste avrebbe manovrato per favorire economicamente in maniera illegale i farmacisti in merito alla fornitura di pannoloni al servizio sanitario regionale. Il sindaco non ha potuto giurare durante la prima riunione del Consiglio comunale: vuol dire che non è ancora sindaco pienamente? Il sindaco è stato proclamato la sera stessa delle elezioni, quindi al momento dell’arresto era regolarmente in carica. Il giorno prima dell’arresto aveva firmato le deleghe del vicesindaco e degli assessori, che quindi sono regolarmente in carica anch’essi. Se un sindaco viene arrestato decade dalla sua carica? Soltanto se l’arresto è in relazione a un reato connesso all’associazione di stampo mafioso (cfr. DL 18/08/2000 n. 267, art. 59 commi 1 e 6). Non è questo il caso. È vero che può arrivare un commissario al posto del sindaco? Il prefetto manda un commissario a governare provvisoriamente la città nel caso in cui l’amministrazione regolarmente eletta viene meno. Questo succede se il sindaco si dimette, o se la maggioranza assoluta dei consiglieri comunali vota una mozione di sfiducia. C’è anche un altro caso: se il Consiglio comunale non ha più in carica almeno metà dei suoi membri (per esempio a causa di dimissioni in massa) viene sciolto. Ma se il sindaco è agli arresti chi guida la città? Secondo la legge, quando il sindaco è momentaneamente impedito a svolgere la sua funzione tocca al vicesindaco fare le cose al suo posto. Alcune risposte ai cittadini sulla situazione della città segue sul retro

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INFORMAZIONI AI CITTADINI SULLA SITUAZIONE COSSOLO

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Page 1: INFO RIGUARDO ARRESTO SINDACO

È vero che il sindaco è stato arrestato?Il sindaco Marco Cossolo è stato posto agli arresti domiciliari venerdì 27 maggio; nello stesso giorno la notizia è stata diffusa da radio, tv, giornali e su Internet.

Di cosa è accusato?L’accusa è turbativa d’asta e riguarda la sua attività di segretario torinese di Federfarma, l’associazione di categoria dei farmacisti; in quella veste avrebbe manovrato per favorire economicamente in maniera illegale i farmacisti in merito alla fornitura di pannoloni al servizio sanitario regionale.

Il sindaco non ha potuto giurare durante la prima riunione del Consiglio comunale: vuol dire che non è ancora sindaco pienamente?Il sindaco è stato proclamato la sera stessa delle elezioni, quindi al momento dell’arresto era regolarmente in carica. Il giorno prima dell’arresto aveva firmato le deleghe del vicesindaco e degli assessori, che quindi sono regolarmente in carica anch’essi.

Se un sindaco viene arrestato decade dalla sua carica?Soltanto se l’arresto è in relazione a un reato connesso all’associazione di stampo mafioso (cfr. DL 18/08/2000 n. 267, art. 59 commi 1 e 6). Non è questo il caso.

È vero che può arrivare un commissario al posto del sindaco?Il prefetto manda un commissario a governare provvisoriamente la città nel caso in cui l’amministrazione regolarmente eletta viene meno. Questo succede se il sindaco si dimette, o se la maggioranza assoluta dei consiglieri comunali vota una mozione di sfiducia. C’è anche un altro caso: se il Consiglio comunale non ha più in carica almeno metà dei suoi membri (per esempio a causa di dimissioni in massa) viene sciolto.

Ma se il sindaco è agli arresti chi guida la città?Secondo la legge, quando il sindaco è momentaneamente impedito a svolgere la sua funzione tocca al vicesindaco fare le cose al suo posto.

Alcune risposte ai cittadini

sulla situazione della città

segue sul retro ➞

Page 2: INFO RIGUARDO ARRESTO SINDACO

Se il sindaco si dimettesse e arrivasse un commissario cosa succederebbe?Il commissario – assumendo i poteri di Consiglio comunale, giunta e sindaco – governerebbe la città fino al primo turno elettorale utile; si voterebbe di nuovo, perciò, nella primavera del 2012. Fino alle nuove elezioni il Comune porterebbe avanti l’amministrazione ordinaria. Ciò vuol dire, per esempio, che non sarebbe possibile decidere nuovi investimenti, mentre ciò che è stato già deliberato andrebbe avanti.

È vero che il commissario sarebbe un costo per la città?Secondo le informazioni che abbiamo raccolto, normalmente al commissario spetta per intero l’indennità di funzione nella stessa misura spettante al sindaco, che è stabilita per legge (più il rimborso per i viaggi e altre spese); il Comune pagherebbe perciò il commissario mentre non pagherebbe più le indennità al sindaco e agli assessori, né i gettoni di presenza ai consiglieri comunali (cifre, queste ultime, molto piccole).

Secondo voi il sindaco dovrebbe dimettersi?Le dimissioni, distinguendo il destino della persona da quello della città, renderebbero tutto più trasparente e darebbero più libertà a tutti. Come abbiamo visto, non c’è nessun obbligo per il sindaco di dimettersi. Al nostro gruppo la cosa che interessa è che Carignano sia governata nel migliore dei modi e in maniera autorevole. Lasciamo al sindaco la responsabilità di valutare se sia possibile per lui governare la città nei prossimi mesi e anni con la stessa libertà interiore di prima. È ovvio che in qualche modo ciò che è successo peserà su una parte dell’opinione pubblica cittadina, in particolare perché, pur se la vicenda non riguarda la città, ci sono di mezzo dei soldi pubblici e finché non ci saranno sentenze da parte della magistratura sarà a tutti lecito propendere per l’innocenza o la colpevolezza delle persone coinvolte, ma senza certezze.

Lo dite perché sperate di ribaltare la situazione e di passare voi al governo?No, lo diciamo con il massimo rispetto per chi ha vinto le elezioni e per i cittadini che hanno votato questa maggioranza. Ammesso che sia pensabile in pochi mesi, prima di eventuali nuove elezioni, far cambiare orientamento alla cittadinanza, siamo convinti che comunque i carignanesi valuterebbero i diversi candidati e programmi, come hanno fatto due mesi fa, e ciò non sarebbe rischioso per nessuno. Ripetiamo che ciò che ci sta a cuore è il buon governo della città, e lavoreremo comunque in questa direzione anche restando minoranza.

Per saperne di più sul piano legale, è possibile leggere il Decreto legislativo 18/08/2000 n. 267, che si trova facilmente su Internet attraverso i motori di ricerca.

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