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NOVEMBRE 09/2009 Spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27.02.2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB Roma Nuova Edizione Rassegna informativa dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma a pagina 4 Oppiacei, quel che dicono le ordinanze Le ordinanze ministeriali del 16 giugno e del 2 luglio scorso, finalizzate ad agevolare l’impiego degli oppiacei nella terapia del dolore, hanno prodotto equivoci interpretativi che è bene chiarire. A farlo, è un articolo di Nino De Ritis, consigliere dell’Ordine a pagina 12 Farmaci generici, sviluppo a rilento Il mercato dei farmaci equivalenti in Italia stenta a decollare. E la sensazione è che questa importante tipologia di farmaci sia stata strumentalmente utilizzata soltanto per calmierare i prezzi, senza mai puntare davvero a favorirne un autentico sviluppo.L’opinione di Giorgio Foresti, presidente Assogenerici a pagina 18 Tirocinio, arriva il nuovo regolamento Approvato il nuovo regolamento per il tirocinio previsto per i laureandi in Farmacia e in Ctf.Tra le novità, l’introduzione di un programma formativo per il tirocinante e più attenzione agli aspetti deontologici. Ne parla Giulio C. Porretta, presidente del Consiglio del corso di laurea in Farmacia alla “Sapienza” e consigliere dell’Ordine a pagina 10 L’infezione da virus A(H1N1) si è velocemente estesa anche a Roma e provincia, con un corso analogo a quello delle influenze stagionali e sintomatologie quasi sempre piuttosto lievi. Pur tra ritardi nella copertura vaccinale e molta confusione informativa, nonostante gli spot televisivi con Topo Gigio voluti dal Governo, la pandemia appare sotto controllo. A preoccupare, semmai, è il dilagare della psicosi da virus Influenza, a far male è il troppo allarme

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NOVEMBRE09/2009

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Rassegna informativa dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma

a pagina 4

Oppiacei, quel chedicono le ordinanze

Le ordinanze ministeriali del 16 giugno e del 2 luglioscorso, finalizzate ad agevolarel’impiego degli oppiacei nella terapia del dolore,hanno prodotto equivociinterpretativi che è benechiarire. A farlo, è un articolo di Nino De Ritis,consigliere dell’Ordine

a pagina 12

Farmaci generici, sviluppo a rilento

Il mercato dei farmaciequivalenti in Italia stenta a decollare. E la sensazione è che questa importantetipologia di farmaci sia statastrumentalmente utilizzatasoltanto per calmierare i prezzi,senza mai puntare davvero a favorirne un autenticosviluppo. L’opinione di GiorgioForesti, presidente Assogenerici

a pagina 18

Tirocinio, arrivail nuovo regolamento

Approvato il nuovoregolamento per il tirocinioprevisto per i laureandi inFarmacia e in Ctf.Tra le novità,l’introduzione di unprogramma formativo per iltirocinante e più attenzioneagli aspetti deontologici. Neparla Giulio C. Porretta,presidente del Consiglio delcorso di laurea in Farmaciaalla “Sapienza” e consiglieredell’Ordine

a pagina 10

L’infezione da virus A(H1N1) si è velocementeestesa anche a Roma e provincia, con un corsoanalogo a quello delle influenze stagionali e sintomatologie quasi sempre piuttosto lievi.Pur tra ritardi nella copertura vaccinale e molta confusione informativa, nonostantegli spot televisivi con Topo Gigio voluti dalGoverno, la pandemia appare sotto controllo.A preoccupare, semmai, è il dilagare dellapsicosi da virus

Influenza, a far maleè il troppo allarme

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N. 9 - NOVEMBRE 20092

Rassegna Informativa del farmacistadell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma Anno XXXV N.9 - Novembre 2009EditoreOrdine dei Farmacisti della Provincia di RomaDirezione e amministrazione Via A. Torlonia‚ 15 - 00161 Roma Direttore responsabileEmilio CroceCoordinamento redazionaleMargherita ScaleseIn redazioneValeria BellobonoRegistrazionedel Tribunale di Roma n° 11959 del 25/1/1968Coordinamento stampa e pubblicitàArt Director Design Strategy srlImpaginazione e graficaVincenzo FuriatiStampa Cimer snc Spedizioneabb. post - D.L.353/2003 (conv. in L.27.02.2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB RomaFinito di stampareNovembre 2009

Gli inserzionisti di questo numero:FarlaServizi per la farmacia pag. 7MondofarmaTecnologie per la farmacia pag. 11UtifarAssistenza e consulenza pag. 14Mac@MatArredamento di interni pag. 17RatiopharmServizi per la farmacia pag. 19BionikeProdotti per la farmacia pag. 21

C&C AssicurazioniProdotti assicurativi pag. 23HeraviArte del tappeto pag. 24BayerProdotti per la farmacia pag. 25Welcome pharma srlProdotti per la farmacia pag. 27Banca Popolare di SondrioIl mutuo per i farmacisti pag. 28

per informazioni sugli spazi pubblicitari tel.: 06.87179247 mail: [email protected]

IN QUESTO NUMEROPrimo piano

Influenza, e se l’allarme verofosse l’eccesso di allarme?Viaggio dentro la pandemia da virus A(H1N1): la situazione a Roma a pagina 4

Vaccinazione? Anche per i farmacisti a pagina 9

Tirocinio, ecco il nuovo regolamento a pagina 10

Tirocinio, riflessioni sul nuovo regolamento a pagina 11

È successo

Due ordinanze e tante domande. Ecco le risposte

A Leopardi il premio Galeno alla carriera a pagina 12

Impurezze genotossiche,un rischio a pagina 13

In agenda

Nobile Collegio, messa di Natale il 16 dicembre

Scuola Siomi, convenzione per i farmacisti

Un cuore per tutti,tutti per un cuore

Il Banco farmaceuticofa dieci a pagina 16

Medicina integrata,master a Siena a pagina 17

Focus

Farmaci generici, le ragioni di uno sviluppo mancato a pagina 18

Nel mondo

Farmacie in Palestina, ecco come funzionano a pagina 20

Codici e codicilli

Quorum, decide la legge nazionale a pagina 22

Scritture contabili, si conservano anche se cessa l’attività a pagina 23

Trattenuta 1,4%, queste le modalità per il conteggio a pagina 24

Ricette veterinarie, l’invio via fax non è sufficiente a pagina 25

Ordine per tea pagina 26

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di Emilio Croce

in fondo

C’è una pandemia accanto - o dentro, se si preferisce - la pandemia da virus A(H1N1), ed è quelladelle notizie di varia provenienza che da ogni possibile mezzo di informazione (tv, giornali e anco-ra di più il web) si sono scaricate su un’opinione pubblica sempre più frastornata.Ognuno di noi, in effetti, ha durato fatica a capire qualcosa di certo nella ridda di notizie, spessocontrastanti quando non opposte, che si sono succedute in questi ultimi mesi sulla nuova formainfluenzale, presentata dall’Oms, fin dall’insorgere dei primi casi, con toni che a qualche osservato-re sono apparsi da subito fin troppo preoccupati.All’argomento, Rif dedica il suo servizio di copertina, per fare il punto della situazione e raccon-tare come le autorità sanitarie, nel Lazio e in particolare a Roma e provincia, hanno rispostoall’emergenza, posto che il contagio da virus A(H1N1) si possa davvero definire tale: la percentualedelle vittime correlate all’influenza A, secondo gli ultimi dati disponibili al momento in cui scrivia-mo (vale a dire quelli riferiti alla 45ma settimana dell’anno) è pari allo 0,0029 per cento dei mala-ti, contro lo 0,2 per cento dei decessi correlati alla normale influenza, e secondo gli esperti c’è la pos-sibilità che il valore possa essere addirittura inferiore alla stima. In più, esattamente come è avve-nuto nei Paesi dove la pandemia è arrivata prima che da noi, anche in Italia la maggior parte dellepersone che ha contratto la nuova influenza è guarita senza la necessità di ricovero ospedaliero emolto spesso facendo a meno persino della terapia farmacologia.Non si tratta davvero di numeri e situazioni tali da giustificare un eccesso di allarme e men chemeno una psicosi da contagio, anche se è ben vero che le risposte della gente a una possibile minac-cia epidemica hanno ben poco a spartire con la razionalità e affondano nel buio profondo di paureancestrali.In questi casi, dovrebbe valere il detto “chi ha più buon senso lo usi”. Soprattutto, viene da aggiunge-re, quando si riveste un ruolo di responsabilità - quale esso sia - in ambiti che hanno a che fare conla tutela della salute. Non sempre, però, il vecchio e saggio adagio è stato rispettato: dalla primave-ra scorsa a oggi, abbiamo ascoltato dichiarazioni “a targhe alterne” da parte delle massime autoritàsanitarie, nelle quali un giorno si lanciava l’allarme-pandemia, presentandola come uno spaurac-chio, e quello dopo si minimizzavano invece i possibili effetti del nuovo virus. Abbiamo assistito auna singolar tenzone sul vaccino e la sua utilità, con la resistenza di molti medici e pediatri a sotto-porsi all’immunizzazione, che è rimbalzata su tutti i mezzi di informazione generando sconcerto eperplessità nei cittadini e gettando benzina sul fuoco delle polemiche e dei sospetti relativi allasicurezza del preparato. Ancora, abbiamo registrato critiche diffuse ai ritardi nelladistribuzione delle dosi di vaccino e nella conseguente realizzazione della campagnavaccinale, peraltro ancora lontana dal concludersi.Forse, però, è impossibile, in casi come questo e come ieri l’aviaria o primaancora la Sars, evitare che si generi un po’ di confusione, attesa anche laframmentazione delle fonti informative e la loro non arginabile per-vasività. Ma proprio perché è inevitabile la complicanza di unafisiologica e ineliminabile quota di Babele, un minimo sinda-cale di chiarezza e congruenza, da parte di coloro che lasalute la amministrano e dei professionisti che sonochiamati a tutelarla, va preteso e deve essere a ognicosto garantito. Nel caso di specie, l’impressioneche ciò non sia sempre avvenuto è purtroppopiù che fondata.Di chiarezza e congruenza, invece, ha datoprova ancora una volta la Corte costitu-

Una partita da giocare

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È l’indiscussa star di queste ultimesettimane, durante le quali ha stabil-mente occupato i titoli dei Tg, le pri-me pagine dei giornali, le home pagee i forum di discussioni dell’infinitàdi siti internet specializzati in temi disalute, presi d’assalto in particolareda mamme preoccupate per i lorobambini. Nonostante ciò, o forse proprio acausa di ciò, sulla reginetta mediati-ca degli ultimi mesi, l’influenzaA(H1N1) - più sbrigativamente indi-cata anche come “influenza A”, “nuo-va influenza” e “influenza suina” -continuano a permanere a livello diopinione pubblica (e tra non pochiaddetti ai lavori) interrogativi, per-plessità e zone d’ombra. Che, in ac-cordo con le buone abitudini delnostro Paese, hanno fatto presto adiventare pretesto per accese pole-miche politiche. A finire sotto accusa, in particolare, èstata la gestione delle informazionisulla pandemia da parte delle auto-rità sanitarie, in particolare il mini-stero della Salute, finito al centro diun fuoco incrociato di critiche, nontutte necessariamente provenientidalle fila dell’opposizione. Non haconvinto, in particolare, l’andamen-to delle notizie ufficiali che dalla pri-mavera scorsa si sono susseguite fi-no ad oggi, in effetti piuttosto ondi-vago e non sempre coerente e con-gruente: c’è chi si è preso la briga dicontare, nel lasso di tempo conside-rato, circa 200 sortite pubbliche sultema da parte del vice-ministro dellasalute, tutte riprese e rilanciate daidispacci d’agenzia, registrando unasingolare alternanza tra dichiarazio-ni tranquillizzanti e altre di segno in-vece decisamente più preoccupato epreoccupante.

Un “balletto” che ha prodotto inevi-tabili incertezze nell’opinione pub-blica, non del tutto fugate dalla suc-cessiva campagna di comunicazionesull’influenza voluta dal Governo,con il popolare Topo Gigio come te-stimonial.Senza entrare nel merito di eventualiinadeguatezze e responsabilità sulpiano dell’informazione e senzaquindi contribuire ad alimentare lacanizza polemica che molto ha con-tribuito a disorientare i cittadini (co-me ben sanno i farmacisti, che ogni

giorno devono fare i conti con pa-zienti che non sanno più a cosa cre-dere e cosa pensare), vale forse la pe-na di tentare di fare il punto della si-tuazione. Con una dovuta avvertenza:niente è mutevole quanto l’anda-mento di una pandemia stagionale,in ragione dei molti fattori che con-corrono alla determinazione del suodecorso. Si può però provare a resti-tuire una fotografia della situazione almomento in cui scriviamo, almeno aRoma e nella sua provincia, anche esoprattutto al fine di illustrare le mo-dalità con le quali la rete sanitaria delterritorio si è attrezzata per far fronteall’infezione virale.Anche se Rif raggiunge un pubblicodi professionisti con una solida for-mazione specifica e una consolidataabitudine all’aggiornamento (comeattestano le iniziative Ecm dell’Ordi-ne, frequentate da migliaia di iscritti),si ritiene utile proporre un box con ibasics delle informazioni sull’influen-za (A)H1N1 (vedi pag. 9), desuntedalle raccomandazioni emanate dalMinistero della Salute, nel ragionevo-le convincimen-to che per la lorosintesi e organi-cità possano inogni caso funge-re da memo peril counselling aipazienti. Qui, invece, ap-pare più oppor-tuno passare inrassegna ciò cheavviene nel Lazio, dove peraltro èstato da poco nominato il nuovoCommissario alla Sanità nella per-sona del professor Elio Guzzanti,già ministro della Salute dal 1995 al1996 nel governo “tecnico” presie-

N. 9 - NOVEMBRE 20094

Primo no

Viaggio dentro la pandemia da virus A(H1N1): la situazione a Roma

Influenza, e se l’allarme verofosse l’eccesso di allarme?di Margherita Scalese*

Il contagio della nuovainfluenza si è notevolmente

e velocemente esteso, ma il suo corso ha fin quimostrato un andamento

analogo a quello delle influenze stagionali, con sintomatologie nella stragrande maggioranza dei casi piuttosto lievi.

E anche se non mancanoconfusione e ritardi

nella risposta delle autorità sanitarie, soprattutto in campovaccinale, la preoccupazione

maggiore è il dilagare di un’altra epidemia:

quella della irrazionalepaura del virus, che produce

impatti devastanti

Elio GuzzantiCommissario alla Sanità

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duto da Lamberto Dini e quindi,dal 1996 al 2001, senatore della Re-pubblica. La Regione ha promossoun vero e proprio piano anti-in-fluenza, illustrato dal vicepresiden-te vicario Esterino Montino: sonostati attivati 670 posti per gestire ladiffusione dell’influenza AH1N1, dicui 395 di area medica, 100 di pedia-tria e 170 di terapia intensiva. Primadell’eventuale arrivo in ospedale,però, i cittadini potranno trovare as-sistenza grazie a una rete di 800 stu-di di medici di famiglia aperti ancheil sabato per la vaccinazione e per laprima diagnosi. Senza sosta, dalle 8alle 20, il numero verde 800 118 800fornirà, inoltre, indicazioni sui sin-tomi e sulle strutture sanitarie doverecarsi in caso di necessità. Lo stes-so servizio sarà svolto di notte (dalle20 in poi) dalla guardia medica edalla centrale d’ascolto. Nella map-pa stilata dal piano regionale, i cen-tri di riferimento per i pazienti piùgravi sono il policlinico Umberto I, ilpoliclinico Gemelli e l’ospedale SanCamillo, mentre lo Spallanzani of-frirà supporto e consulenza a tuttele Asl impegnate nella gestione dellapandemia. Per consentire alla mac-

china di funzio-nare, infine, so-no già pronti 108medici, 323 in-fermieri e 40anestesisti as-sunti a tempodeterminato. Difficoltà impre-viste si registra-no invece sulversante della di-sponibilità deivaccini: secondoi dati resi noticon qualche preoccupazione dallostesso vicepresidente regionale agliinizi di novembre, la Regione dispo-neva per quella data di 228 mila ledosi di vaccino, a fronte delle 260mila persone che fanno parte dellecategorie ritenute più a rischio, tracui il personale sanitario e le donnein gravidanza. Sarebbero in tutto800 mila, invece, sempre secondoMontino, le dosi necessarie per farfronte in questa prima fase di diffu-sione dell’influenza: un quantitativoche, negli auspici dell’esponente re-gionale, dovrebbe essere disponibileentro la fine di novembre. «Se poi le

dosi di vaccino ar-rivassero a dicem-bre o a gennaio»ha aggiunto Mon-tino, «a quel pun-to diventerebbeinutile farli».Il fabbisogno vac-cinale complessi-vo stimato per ilLazio ammonta a2 milioni e 300mila dosi, il primomilione da impie-gare nel 2009, il

restante milione e 300mila nel 2010.Intanto, la Regione ha fornito lamappa delle prime 125.800 dosiconsegnate: 13.000 alla Asl RM/B,12.000 alla RM/E, 11.000 alla RM/Ce alla RM/D e così in tutte le provin-ce, senza dimenticare gli ospedali,dall’Umberto I (3.600) al BambinGesù (3.400). In questa fase il vacci-no è stato riservato al personale sa-nitario e socio-sanitario, le donne alsecondo e terzo trimestre di gravi-danza, soggetti di età compresa fra i6 mesi e i 17 anni e bambini fino ai24 mesi nati prematuri, nonché (esoprattutto) la categoria più col-

zionale, che venerdì 13 novembre ha depositato una sentenza, la n. 295/2009, che boccia sonoramente la legge regio-nale 19/08 con la quale la Puglia aveva tentato un’invasione di campo tra le prerogative dello Stato in materia difarmaci e di servizio farmaceutico. La Consulta ribadisce il sacrosanto principio che le Regioni, in questo campo,non debbono valicare le competenze statali: non possono dunque, come ha fatto la Puglia, fissare un rapporto trafarmacie e numero di abitanti diverso da quello fissato dalle norme dello Stato, né possono vietare che aziende, gros-sisti e farmacisti si possano accordare sulle rispettive quote di spettanza, previste per legge, del prezzo dei medicina-li di fascia A.La pronuncia della Corte, peraltro largamente attesa, va accolta e registrata con soddisfazione. Allo stesso tempo enello stesso modo, però, la sentenza 295/2009 può e deve anche indurre a riflettere sulla necessità di una revisio-ne delle norme che regolano il servizio farmaceutico a livello nazionale: proprio per salvaguardare nel tempo ilmodello attuale, disciplinato in modo da garantire la migliore copertura assistenziale, nell’interesse della tuteladella pubblica salute, e per proteggerlo dalle tentazioni ricorrenti di chi - in vari modi e per varie vie - prova da sem-pre a svellerlo, è necessario intervenire con misure capaci di eliminare gli attuali eccessi di rigidità dell’ordina-mento, adeguandolo in modo equilibrato e ordinato sulle mutate esigenze dei tempi e del Paese e tenendo contodelle legittime attese degli stessi laureati in farmacia.È una partita che va giocata, e giocata subito, evitando di abbandonarsi alla tentazione di lasciare le cose comestanno, come forse non pochi colleghi vorrebbero, a dimostrazione che anche tra i farmacisti il buon senso, per dirlamanzonianamente, ama rimanere nascosto. Sarà il caso di ribadire, allora, che se c’è una cosa che rischia di pre-giudicare irrimediabilmente la tenuta del sistema in un futuro probabilmente neppure troppo lontano, è proprio ilnon far niente mentre tutto cambia. Ci vuole davvero tanto, a capirlo?

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Esterino Montino, vicepresidente alla Regione Lazio e assessore alla sanità

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Primo no

pita, ovvero i portatori di gravi pa-tologie elencate nelle ordinanze del

m i n i s t e r odella Salute.P r e o c c u p al’impatto del-la pandemiasulle struttu-re d’assisten-za, in parti-colare i pron-to soccorso:nelle due set-

timane a cavallo tra la fine d’ottobree l’inizio di novembre è raddoppiatoil numero di persone che si sono ri-volte agli ospedali con sintomi in-fluenzali. E se dal 15 al 22 ottobre so-no stati registrati 102 accessi giorna-lieri e 14 ricoveri, dal 26 ottobre al 2novembre gli accessi sono raddop-piati, così come i ricoveri, salendo ri-spettivamente a 219 e 27. Un trendche incute timori, tanto da indurre leautorità regionali a rivolgere un ap-pello ai cittadini, invitandoli a nonprendere d’assalto i pronto soccorso. «È vero che l’influenza procede spe-dita e ha già raggiunto un’incidenzache con le normali influenze stagio-nali si raggiunge in genere solo a di-cembre» ha ammesso Montino «manon è meno vero che la pandemia siconferma meno aggressiva del previ-sto e che con il piano messo a puntodalla Regione siamo nelle condizionidi affrontare la pandemia a pieno re-gime e di rispondere alle problemati-che poste da una eventuale emergen-za. Inutile e dannoso, dunque, creareallarmi ingiustificati e prendere d’as-salto i pronto soccorso ospedalieri,rischiando di paralizzarli. »Il fondato richiamo di Montino ri-schia però di infrangersi sui murodelle cifre che i giornali continuano asfornare, con la massima evidenza enon di rado con un eccesso di enfasi,sull’andamento del contagio nellanostra Regione. Secondo le stime diLaziosanità, nella regione si attendo-no 500mila casi di contagio, seimiladei quali avranno bisogno del ricove-ro in ospedale. Di questi ultimi, unapercentuale tra il 13% e il 25% (vale adire tra le 600 e le 1500 persone) do-vranno essere sottoposti a terapia in-tensiva. Tra la fine di ottobre e la pri-ma settimana di novembre, si sono

registrati 62 mila nuovi casi di in-fluenza a settimana, con un tasso diincidenza pari a 11,25 per mille abi-tanti, più che raddoppiato nell’arcodi pochi giorni. L’incidenza, numerialla mano, conferma che il virus col-pisce prevalentemente i più piccoli: èinfatti di 29,45 per mille nella fascia0-4 anni, sale a 41,44 nei bimbi e ra-gazzi tra i 5 e i 14 anni, si attesta a6,27 tra i 15 e i 64 anni per poi scen-dere a 3 per mille per gli over 64.L’impatto dell’influenza, ad oggi, se-condo le cifre riferite dalla FimmgLazio, sembra essere più alto a Romarispetto alle altre province. Nella Ca-pitale la zona più colpita è quella del-la Asl RM/E (40 casi ogni 1.000 abi-tanti), la zona nord della città, men-tre il territorio del centro (Asl RM/A)racchiude il 7 per mille, probabil-mente per la maggiore presenza diadulti e anziani.Il dato della prevalenza di casi in etàpediatrica contribuisce a spiegare,più di altri fattori, le ragioni per lequali in poco più di due settimanesono più che raddoppiati gli accessiai pronto soccorso laziali legati allanuova influenza, alimentati in parti-colare da genitori che, in preda apreoccupazioni non sempre raziona-li, hanno spesso “saltato” a piedi pariil pediatra e il medico di famiglia perrivolgersi in via diretta una strutturaospedaliera.Il mancato o co-munque non deltutto sufficiente“filtro” rappresen-tato dai medici dibase è stato ancheil motivo di qual-che battibecco trai diversi livelli isti-tuzionali. Fernan-do Aiuti, l’immu-nologo nominatopresidente dellaCommissione sa-nità del Campido-glio, ad esempio,non ha mancatodi stigmatizzare ipunti di debolezza che, a suo giudi-zio, presenta il piano regionale, a par-tire dall’accordo con gli 800 studimedici con apertura estesa anche alsabato, che per Aiuti sarebbe dovuto

partire molto prima e avrebbe dovu-to coinvolgere anche gli studi dei pe-diatri. L’immunologo non risparmia criti-che a nessuno: né ai ritardi e alla far-ragine del Governo centrale, né allaRegione Lazio, che a suo giudizioavrebbe gestito male, in particolare,la fase di vaccinazione, improvvi-sando molto e correggendo in corsa,sempre però dare mai informazionichiare ai cittadini che nella maggiorparte dei casi ancora non sanno se equando devono andare a vaccinarsi. Per completezza di informazione eamor di chiarezza, bisogna però ag-giungere che a un tale disorienta-mento ha certamente molto contri-buito l’atteggiamento dei medici dibase, molti dei quali non hanno fat-to mistero della propria intenzionedi non vaccinarsi, generando cosìpiù di un dubbio nei loro pazientisull’effettiva necessità e utilità dellacopertura vaccinale. Nonostante l’impegno profuso daMontino, con continue convocazionidei direttori generali di tutte le Asl, lasensazione è che il programmato ti-ming delle vaccinazioni, categoriaper categoria, sia saltato: non a casoalcune Asl hanno deciso di romperegli indugi e hanno già cominciato dipropria iniziativa a vaccinare gli an-ziani a rischio. Sembrano essere slit-tati anche i tempi per i vaccini da

somministrare a chiassicura i servizipubblici essenziali:solo per il Comunedi Roma o per le so-cietà controllate(non solo impiegati,ma anche vigili ur-bani, autisti, mac-chinisti della metroper fare alcuniesempi) si parla di25 mila persone davaccinare. «Il timore- dice Aiuti - è chel’influenza A colpi-sca un’alta percen-tuale dei dipenden-

ti: il che equivarrebbe di fatto allaparalisi di una città come la nostra.»Il nodo principale, insomma, con-tinua a essere quello della lentezzanella consegna dei vaccini. Le dice

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Fernando Aiuti, presidente della Commissionesanità del Campidoglio

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con chiarezza Ubaldo Montaguti,direttore generale del Policlinico Um-berto I, l’ospedale più grande d’Italia:«Ci servono 10.000 vaccini, ne sonoarrivati appena 3.600».

Proprio per con-correre a risolverequesta criticità, ifarmacisti lazialihanno lanciato laproposta di coin-volgere le farmacienella distribuzionedei vaccini. “La si-tuazione è grave erischia configurarsinel Lazio comeun’emergenza sani-taria” ha spiegatoFranco Caprino,presidente di Fe-

derfarma Lazio. “Per questo, le far-macie offrono la loro totale disponi-bilità a distribuire, gratuitamente, inaccordo con i medici di famiglia e so-lo su presentazione di ricetta medicache attesti la necessità del paziente asottoporsi alla profilassi antinfluenza-le, i vaccini per l’influenza A(H1N1)’’.Un’offerta che, però, la Regione harespinto. “Il quantitativo del vacci-no è contingentato” hanno spiegatoin una nota i responsabili regionali“e va considerato che alla sua som-ministrazione è correlato un debitoinformativo nei confronti del Mini-stero e un sistema di farmaco-vigi-lanza. Il vaccino inoltre viene distri-buito dal Ministero in blocchi, ilprodotto in parte è confezionato in‘decadosi’ (un flacone contiene cioèdieci dosi) ed in parte minore inmonodose. Questo renderebbe ladistribuzione in farmacia ridotta odel tutto impraticabile”. Ecco per-chè, spiega la nota, la Regione haorganizzato l’offerta vaccinale tra-mite i centri delle Asl, i centri di ri-ferimento nonché i medici di fami-glia e i pediatri di libera scelta, chegià garantiscono oltre 5.500 punti dierogazione potenziale su tutto ilterritorio regionale. Modalità opera-tive simili, come si vede, a quelleutilizzate per la campagna influen-zale stagionale che da anni operacon grande efficacia”.La proposta di Federfarma, secondola Regione, non procurerebbe poi al-

cun vantaggio ai cittadini: “Le per-sone dovrebbero recarsi prima infarmacia per acquisire il vaccino epoi dal proprio medico di medicinagenerale per farselo somministrare.Nel modello attuato, invece, i singolimedici di famiglia ricevono diretta-mente il vaccino dalla Asl per i sog-getti da vaccinare, seguiti poi dalmedico stesso. Non c’è da parte del-la Regione nessuna chiusura allacollaborazione con i farmacisti, sisottolinea soltanto che non è nelladistribuzione del vaccino AH1N1che essa può trovare applicazione”.Uno dei versanti di collaborazionepuò certamente essere quello del-l’informazione e proprio su questosi è concentrato l’impegno del no-stro Ordine professionale, che è in-tervenuto con tempestività sull’of-ferta formativa e informativa del-l’ultimo corso Ecm dell’anno, per in-tegrarla con le lezioni di Luigi Bia-sio, Direttore medico della Sanofi-Pasteur MSD e Gianni Rezza, diret-tore del Dipartimento di Malattie in-fettive all’Istituto Superiore di Sa-nità, che hanno, fornito, in momen-ti differenti, aggiornamenti puntualisullo status della situazione e delu-cidazioni sulle relative normative. Anche il Campidoglio ha privilegiatoil terreno dell’informazione e dellaprevenzione. Il sindaco Gianni Ale-manno, dopo aver verificato la si-tuazione con un giro degli ospedaliromani insieme a Fernando Aiuti eal delegato per le Asl Adolfo Panfili,ha dato il via alla campagna realiz-zata dal Comunecon la distribuzioneai cittadini di 250mila opuscoli. Lostampato, firmatodallo stesso Aiuti edall’assessore SvevaBelviso, rappresen-ta un vero e propriodecalogo, che spie-ga le misure minimed’igiene per ridurreil rischio di contagioe invita a una cor-retta alimentazione.Non si può, ovvia-mente, dare conto di tutte le iniziati-ve, pubbliche ma anche private, nateper contribuire in qualche modo e

misura a far fronte alla temuta pan-demia di influenza A, tra le quali nonmancano certo quelle esplicitamentecritiche, come la campagna contro«gli inutiloni» che stanno conducen-do 1500 studi medici del Lazio ade-renti alla Fimmg. «Gli inutiloni» sonoquei dirigenti e funzionari regionaliresponsabili di eventuali disservizi: idottori invitano i loro assistiti a chie-dere direttamente spiegazioni per iproblemi riscontrati fornendo nome,cognome, numero di telefono e rela-tiva retribuzione degli «inutiloni». IlTribunale per i diritti del malato -Cittadinanzattiva ha subito aderitoall’iniziativa. «I dirigenti regionalidella sanità dormono in piedi», hadenunciato la Fimmg, che ha anchechiesto ai vertici della Regione unmaggiore coordinamento con le Asl. Per quanto necessariamente som-mario, il quadro appena tracciatoconsente di concludere che la situa-zione non è certamente priva di cri-ticità, ma in ogni caso non giustificail diffondersi di panico e allarme so-ciale. La risposta all’offensiva pan-demia - pur tra i ritardi e le incon-gruenze registrate - appare nelcomplesso sufficiente e comunquein grado di far fronte a eventualiemergenze. Il contagio da virus Aviaggia in effetti veloce, ma la suagravità, in accordo con le previsionidegli esperti, è relativamente bassa.Il nostro paese in ogni caso ha ac-quistato 24 milioni di vaccini control’influenza A, come ha confermatosolo qualche giorno fa il ministro

per i Rapporti conil Parlamento, ElioVito, rispondendoal question time al-la Camera: 10 mi-lioni sono in corsodi consegna e sa-ranno distribuitientro il 31 dicem-bre, mentre la re-stante quota saràconsegnata entro iprimi mesi del2010. La strategiadelle priorità vac-cinali, confermata

da Vito, appare congruente: prima lepersone addette ai servizi pubbliciessenziali, contestualmente alle

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Gianni Alemanno,sindaco di Roma

Ubaldo Montaguti, direttore generale del Policlinico Umberto I

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donne al secondo e terzo trimestredi gravidanza e ai soggetti dai seimesi ai 65 anni con patologie croni-che. Successivamente, sarà la voltadei soggetti di età compresa tra seimesi e 27 anni non inclusi fra le pre-cedenti categorie.Le possibili preoccupazioni (allequali ha dato voce il vice-ministroFazio) sono semmai quelle legate aun’eventuale e sempre possibilemutazione del virus: «Se ciò acca-desse, o peggio, se il virus A(H1N1)si combinasse con quello dell’avia-ria, allora la mortalità della pande-mia sarebbe inevitabilmente desti-nata a crescere” ha detto il vicemini-stro. “Per questo motivo il virusH1N1 va bloccato entro il 2010 e bi-sogna fare la campagna di vaccina-zione per evitare guai peggiori. Eccoperché bisogna fare in fretta, ancheperché occorrono due settimane dalmomento dell’inoculazione del sie-ro per essere immuni». Fare in fretta, dunque: questa sem-bra essere la parola d’ordine, ancheperché nella seconda settimana dinovembre, la 45ma dell’anno, la cur-va epidemica dell’influenza ha conti-nuato a salire, raggiungendo un livel-lo di incidenza pari a 12,27 casi per1000 assistiti, superiore al picco epi-demico raggiunto in molte stagioniinfluenzali precedenti.Tuttavia, come si è visto,fare in fretta non è sem-pre facile, anzi. Probabil-mente bisognerebbe po-lemizzare un po’ di meno(anche e soprattutto tra ivari livelli istituzionali),concentrandosi sulle co-se da fare e adoperandosiin modo coordinato pereliminare strozzature eproblemi, a partire daquello della disponibilitàdelle dosi di vaccino. Per-ché serpeggia un’altrapreoccupazione, oltre a quelle ester-nate da Fazio in ordine a possibilimutazioni del virus, e cioè che allafase di stabilità attesa dopo la primafase di contagi di queste settimane,possa seguire la tanto temuta “secon-da ondata”. Un’evenienza evocata pubblicamenteanche dalle autorità sanitarie (a Ro-

ma, ad esempio, lo ha fatto Aiuti) mache, secondo l’epidemiologo Donato

Greco, è tutt’altro cheprobabile: “In passato,se si eccettua la terribi-le epidemia di spagno-la, raramente dopo unprimo picco epidemicose ne è registrato un al-tro” spiega Greco “e vaanche detto che in nes-suno dei Paesi dovel’influenza A è già pas-sata v’è stato alcuncenno di seconda on-data, sebbene ce ne siastato tutto il tempo”.Per l’epidemiologo, il

problema vero e le cose da fare sonoaltri: “Ridurre drasticamente la comu-nicazione terroristica, mantenere unacontinua e cauta sorveglianza, prepa-rarsi silenziosamente al peggio ma inuna concreta visione di un fenomenoche si presenta comunque “morbido”,del tutto analogo ad altri del passatotrascorsi in silenzio”.

Una visione pragmatica e convin-cente. Perché se è vero che non bi-sogna abbassare la guardia, è anco-ra più vero che esagerare con gli al-larmi alimenta pericolosamente lapsicosi-epidemia, da sempre benradicata nell’essere umano, tanto daprevalere tranquillamente sulla ra-zionalità e sulla comunicazione ba-sata sull’evidenza scientifica. Que-sto, forse, è il vero rischio da com-battere: impedire che la paura dila-ghi più dello stesso virus A(H1N1),producendo conseguenze nefasteper la popolazione e per l’economiadel Paese. I farmacisti, primo “spor-tello” di referenza sanitaria sul terri-torio per i cittadini, in questo sensopossono fornire un contributo dav-vero importante, informando,orientando e - soprattutto - rassicu-rando. E c’è da essere certi che lo fa-ranno.

*Direttore Ordine Farmacisti Roma

Come da circolare dello scorso 14ottobre del Ministero del Lavoro,della Salute e delle Politiche Sociali,anche le farmacie, quali servizi pub-blici essenziali, sono inserite tra i pre-sidi il cui personale necessita di esse-re incluso all’interno del piano vacci-nazioni per l’influenza pandemica. Tale piano, ricordiamo, non rappre-senta un obbligo, ma una sempliceraccomandazione per tutti coloroche svolgono la professione di far-macista.

Di seguito, uno stralcio della succi-tata circolare.

Farmacie / Distribuzione farmaci

• Il personale necessario per garan-tire l’attività di erogazione del far-maco nelle farmacie municipaliz-zate, private e ospedaliere;

• Il personale necessario per garan-tire l’attività di servizio di fornitu-ra dei farmaci di rilevanza curati-va, assicurata, da parte delleAziende di distribuzione dei medi-cinali all’ingrosso e di distribuzio-ne intermedia di prodotti medici-nali, per i prodotti che abbianovalenza curativa, a tutte le Farma-cie private e pubbliche dislocatecapillarmente sul territorio nazio-nale, nonché a Farmacie ospeda-liere, ASL e suoi Presidi, Ospedali,Case di Cura e di Riposo ed altriEnti autorizzati ad erogare presta-zioni farmaceutiche.

• Il personale necessario per garan-tire le attività di allestimento deifarmaci di rilevanza curativa sullabase degli ordini delle farmacie, ivicompreso il servizio di trasportoper la consegna di quanto richiestodalle farmacie stesse.

Vaccinazione? Anche per i farmacisti

Luigi Roberto Biasio,Direttore Medico Sanofi Pasteur Msd

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È stato approvato dalla facoltà diFarmacia dell’Università degli studi“la Sapienza” un nuovo regolamentoper l’espletamento del tirocinio pro-fessionale degli studenti che inten-dano conseguire la laurea magistralein Farmacia o in Ctf.Coma previsto dalla normativa vi-gente, il tirocinio può essere effet-tuato presso una farmacia aperta alpubblico o una farmacia ospe-daliera. Appena la regola-mentazione avrà com-pletato l’iter previsto, sipotrà effettuare un ti-rocinio anche all’e-stero nell’ambito deiprogrammi di scam-bio con altre univer-sità facenti parte diStati appartenenti allaComunità europea. Èbene sottolineare, però,che questo tipo di tirociniosarà ritenuto valido solo nel caso incui il tirocinante, dopo il periodosvolto all’estero, effettui un trime-stre presso una farmacia sita sul ter-ritorio nazionale. Per definizione iltirocinio in questione non costitui-sce in alcun modo rapporto di lavo-ro tra tirocinante e farmacia ospi-tante nemmeno a titolo di presta-zione occasionale di lavoro. È im-portante sottolineare che il titolaredella farmacia non ha alcun obbligoassicurativo: ai sensi del nuovo rego-lamento, infatti, per tutti gli studentitirocinanti sono previste polizze as-sicurative stipulate dall’ateneo.In ottemperanza a quanto stabilitodalla direttiva Cee 85/432 il tiroci-nio deve essere svolto a tempo pie-no, ovvero 36 ore settimanali, puòessere non continuativo, deve avereuna durata complessiva non infe-riore a sei mesi e comunque nonsuperiore ai 18 mesi. Il tirocinante ètenuto a tenere un “diario del tiro-cinio” (rilasciato dalla segreteriastudenti della facoltà di farmacia),

che non si consegnerà più in segre-teria all’atto della domanda di lau-rea, ma dovrà essere esibito allaprova orale dell’esame di abilitazio-ne professionale. Il responsabiledella farmacia dovrà timbrare e fir-mare ogni pagina e, alla fine del pe-riodo, dovrà esprimere un giudiziosul tirocinante. Sarà, invece, curadello studente annotare quotidia-

namente le operazioni svolte ele informazioni professio-

nali ricevute.Dato il carattere del ti-

rocinio, quale integra-zione alla formazioneuniversitaria dellostudente attraverso lanecessaria e impor-

tante applicazionepratica delle conoscen-

ze accademiche, nonchéper facilitare l’individua-

zione dei compiti del perso-nale della farmacia che ospita il tiro-cinante, la convenzione delineaquali siano le specifiche finalità eprecisamente:• conoscenza e l’applicazione della

deontologia professionale; • conduzione tecnico/amministrati-

va della farmacia in relazione al-l’organizzazione e allo svolgimen-to del servizio farmaceutico secon-do la normativa vigente;

• acquisto, detenzione e dispensa-zione dei medicinali con particola-re riguardo alle sostanze psicotro-pe e stupefacenti;

• conoscenza e vendita dei farmaciOtc e Sop;

• preparazione e la tariffazione deipreparati magistrali;

• dispensazione dei farmaci veteri-nari;

• tenuta dei registri obbligatori non-ché conoscenza e utilizzo dellaFarmacopea in vigore;

• prestazioni della farmacia svoltenell’ambito del Servizio SanitarioNazionale;

• importanza dell’informazione aicittadini e dell’educazione sanita-ria per un corretto uso del farmaco;

• utilizzo delle fonti di informazionidisponibili nella farmacia o acces-sibili presso strutture centralizzate;

• gestione dei prodotti diversi dalfarmaco ma a questo affini presen-ti in farmacia;

• elementi di gestione imprendito-riale della farmacia;

• impiego dei sistemi informatici disupporto relativi al rilevamento ealla conservazione dei dati sia pro-fessionali sia della gestione;

• gestione dei farmaci scaduti; • interazioni tra farmaci e tra farmaci

ed alimenti; • farmaci equivalenti e la relativa

normativa vigente; • ogni ulteriore argomento profes-

sionale di attualità.È inoltre importante sottolineareche i titolari o i direttori o il re-sponsabile professionale, a cui èstato affidato il tirocinante, nondebbono avere relazioni di paren-tela entro il quarto grado con lostudente. È stato previsto che il pe-riodo di inizio del tirocinio debbaavvenire dopo il conseguimento di130 Cfu e la frequenza di esami aforte valenza professionale comeTecnologia, socioeconomia e legi-slazione e Farmacologia e che, du-rante lo svolgimento della praticaprofessionale, il tirocinante nonpotrà in maniera autonoma di-spensare al pubblico farmaci o al-tri prodotti di valenza sanitaria.Dovrà, inoltre, indossare un cami-ce bianco con una targhetta iden-tificativa ed esplicativa dello statodi tirocinante, che verrà rilasciatadall’Ordine e dovrà essere riconse-gnata allo stesso alla fine del pe-riodo di tirocinio.

Valentina Aschi

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Approvato dalla facoltà di Farmacia,

amplificherà il suo contenuto di integrazione formativa

Tirocinio, ecco il nuovo regolamento

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La facoltà di Farmacia della “Sapienza”ha recentemente approvato un Regola-mento per l’espletamento del tirociniopratico previsto dalla normativa vigen-te per i laureandi in Farmacia o in CTF.La nostra Facoltà è stata tra le ultimesedi universitarie, se non l’ultima, aemanare un regolamento per il tiroci-nio e proprio in virtù di questa sua pe-culiarità ha potuto strutturare la nor-mativa basandosi su quanto era già sta-to approvato nelle altre sedi. In partico-lare vorrei sottolineare come sia statointrodotto un programma di formazio-ne per il tirocinante (art.3) e una rigo-rosa delucidazione dei rapporti con lefarmacie in relazione alla parentela(con il titolare/direttore/responsabileprofessionale), sottolineando con enfa-si l’aspetto deontologico del rapportotra il tirocinante e il suo responsabileprofessionale. È stato, inoltre, rinsaldato il legame conl’Ordine professionale sia in merito allasegnalazione di rifiuto di accogliere ti-rocinanti senza giusta motivazione siariguardo alla garanzia di un numerocongruo di posti tirocinio in funzionedel numero dei laureati degli ultimi due

anni (art.4). È stata preventivata unavalutazione apposita del periodo di ti-rocinio (art.8), sono stati regolamentatii doveri e i diritti del tirocinante (artt.9 e10), è stato ipotizzato, ma non ancorapienamente regolamentato, un periododi tirocinio presso farmacie o struttureospedaliere nei paesi della Comunitàeuropea nell’ambito di scambi culturaliinternazionali (art.11). Il quaderno-diario del tirocinante, cheverrà distribuito direttamente dalla se-greteria studenti, ha ricevuto il ricono-scimento di dignità che le competeva:non più consegnato con la domanda dilaurea, disperso poi in armadi e nonsolo, ma proprietà del tirocinante chelo esibirà in occasione della prova oraledell’esame di abilitazione e che accom-pagnerà il tirocinante stesso nei primipassi della professione. Un diario diqualità sarà dunque il primo consiglie-re e amico del nostro futuro collega,che potrà da esso ricavare quelle nozio-ni preziose che dovrebbe aver ricevutodal suo responsabile professionale. Dignità, deontologia, professionalità,preparazione culturale: sono questi iquattro capisaldi che hanno guidato la

stesura del regolamento e che dovran-no permettere di saldare e completarela preparazione accademica con lapratica professionale nell’ottica di for-mare laureati con una preparazioneadeguata per la farmacia dei serviziche si dovrà realizzare e non solo perimposizione normativa. L’obbligo diindossare, da parte del tirocinante, uncamice bianco con una visibile identi-ficazione, rappresenta il primo gradi-no per una qualificazione profonda ereale e per far sentire questo futurocollega orgoglioso di diventare farma-cista. Sono convinto che la categoria, com-prendendo lo spirito di rinnovamentocontenuto nel regolamento,è consa-pevole che la professione potrà avereun futuro solo se si prepareranno conscrupolo e correttezza deontologica igiovani tirocinanti.

*Presidente Consiglio Corso di Laurea di Farmacia

Università “Sapienza” di Romae Consigliere dell’Ordine

Tirocinio, riflessioni sul nuovo regolamento *Giulio Cesare Porretta

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Chiarimenti sulle misure varate per agevolarel’uso di oppiaceinella terapia del dolore

Due ordinanze e tante domande.* Gaetano De Ritis

Come è noto, dallo scorso giugnosono entrate in vigore due ordinan-ze ministeriali relative all’ iscrizio-ne temporanea di alcune composi-zioni medicinali nella tabella II se-zione D (allegataal Testo unico del-le leggi in materiadi disciplina deglistupefacenti), fi-nalizzate ad age-volare l’utilizzodei medicinali op-piacei nelle tera-pie del dolore. Laprima ordinanza,datata 16 giugno 2009, entrata invigore il 20 giugno 2009, richiama ilTesto unico (DPR n. 309/90 e succ.modifiche) che, come noto, classifi-ca le sostanze stupefacenti e psico-trope in due tabelle, I e II; la tabel-la II, è suddivisa in cinque sezioni(A, B, C, D, E).L’ordinanza modifica i criteri diclassificazione e le modalità diprescrizione dei medicinali oppia-cei da utilizzare nella terapia deldolore, precisando che i seguenticomposti medicinali, con esclu-sione dei composti a base di meta-done e buprenorfina ad uso orale,vengono iscritti nella sezione Ddella tabella II allegata al citato Te-sto Unico:a)composizioni per somministra-

zioni ad uso diverso da quelloparenterale contenenti codeinae diidrocodeina in quantità,espressa in base anidra, supe-riore a 10 mg per unità di som-ministrazione o in quantità per-centuale, espressa in base ani-dra, superiore al l ’1% p/v(peso/volume) della soluzionemultidose;

b)composizioni per somministra-zione rettale contenenti codeina,diidrocodeina e loro sali in quan-tità, espressa in base anidra, su-periore a 20 mg per unità di som-ministrazione;

c)composizioni per somministra-zioni ad uso diverso da quello pa-renterale contenenti fentanyl,idrocodone, idromorfone, morfi-na, ossicodone e ossimorfone;

d)composizioni per somministra-zioni ad uso transdermico conte-nenti buprenorfina.

Il 2 luglio 2009, con successiva or-dinanza, sono state apportate al-cune integrazioni. La normativa

prevede che all’at-to della dispensa-zione delle com-posizioni di cui all’ordinanza del 16giugno prescrittesu ricetta bianca(escludendo quin-di quelle su ricet-tario ministeriale aricalco e quelle

del Servizio sanitario nazionale) ilfarmacista deve accertare l’iden-tità dell’acquirente e prendere no-ta degli estremi di un documentodi riconoscimento da trascriveresulla ricetta.Inoltre, entro la fine di ciascun me-se i farmacisti devono inviare allaAsl e all’Ordine provinciale compe-tenti per territorio una comunica-zione riassuntiva delle ricette spe-dite nelle loro farmacie nel meseprecedente. Dunque, l’adempi-mento è richiesto solo per le ricet-te spedite, ovvero effettivamentepresentate al farmacista e da questidispensate, al fine di evitare un in-vio di documenti non utili al moni-toraggio stesso.La comunicazione, limitata ai solifarmaci transitati nella tabella IID (con ordinanza del 16 giugno2009), dovrà recare per ciascunacomposizione la denominazionedelle preparazioni e il numerodelle confezioni dispensate, distin-te per forma farmaceutica e dosag-gio. Gli Ordini provinciali dei far-macisti trasmettono al Ministero,entro i quindici giorni successivi, i

tabulati riassuntivi delle comunica-zioni di cui sopra.Per ciò che concerne il registro dientrata ed uscita degli stupefacenti,si specifica che il farmacista non èpiù obbligato alla registrazione deimedicinali transitati nella tabella IIsez. D. É singolare che alcuni organipreposti al controllo di tali medici-nali, in assenza di precise indicazio-ni ministeriali, richiedano, sulla ba-se di interpretazioni autonome, la“movimentazione in uscita” dal re-gistro di entrata e uscita delle so-stanze stupefacenti.Importante menzione merita ilfatto che il farmacista a cui vienepresentata la prescrizione di talimedicinali (su ricetta bianca e nonripetibile) è tenuto ad accertare l’i-dentità dell’acquirente e prenderenota degli estremi di un documen-to di riconoscimento da trascrive-re sulla ricetta che viene trattenu-ta. In particolare, il provvedimen-to limita tale procedura ai farma-ci transitati nellla Tab. II D a se-guito dell’ordinanza del 16 giugno2009 e non agli altri farmaci prece-dentemente inseriti nella stessaTabella, come in particolare le as-sociazioni di tachipirina/codeinaa basso dosaggio.La speranza è di aver contribuito asciogliere i dubbi e a rendere piùsemplice la comprensione delle or-dinanze.

*Consigliere dell’Ordine

Un più che meritato prestigioso riconoscimentoper lo storico presidentedei farmacisti italiani

A Leopardiil premio Galeno alla carrieraIl 27 ottobre, presso l’Aula Pocchiaridell’Istituto Superiore di Sanità, èstato assegnato il premio Galeno, il

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È successo

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più prestigioso rico-noscimento italianonel settore del farma-co. Attribuito con ca-denza annuale ai far-maci più innovativi,ai giovani ricercatoriemergenti e alla car-riera dei personaggiche più hanno contri-buito allo sviluppodel settore farmaceu-tico in Italia, il Galenoquest’anno è andatoa nomi davvero ec-cellenti: il premio alla carriera è statoinfatti assegnato a Giacomo Leopar-di, presidente della Fondazione Can-navò e storico past-president dellaFederazione degli Ordini dei farma-cisti italiani, nel cui Comitato centra-le continua a sedere, e a Carlo DeMarco, docente in Chimica biologicaed in Biochimica applicata presso l’I-stituto di Biochimica dell’Universitàdi Roma La Sapienza. Il premio per il giovane ricercatore èandato a Nico Mitro, che presso il Di-partimento di Scienze farmacologi-

che dell’U-n i v e r s i t àdegli Studidi Milano èimpegnatoattivamentesullo studiodell’impattoche la dietaha sull’e-spressionegenica e laregolazione

del metabolismo energetico. Il rico-noscimento per il farmaco innovati-vo è stato assegnato a Gardasil (Sa-nofi Pasteur MSD) e Raltegravir(Merck Sharp & Dohme). Gardasil,vaccino contro il papilloma virusumano, che già aveva vinto il Galenoin Svizzera, UK, Francia e Belgio, èstato premiato per le peculiarità far-macodinamiche, il contributo italia-no alla sperimentazione e il periododi commercializzazione. Raltegravir,farmaco anti-HIV, ha vinto il premioGaleno per l’innovazione farmacolo-gia, essendo l’unica molecola incommercio in grado di agire sull’in-

tegrasi dell’HIV, per leottime caratteristichefarmacologiche e clini-che e per l’ampio con-tributo dei ricercatoriitaliani al suo sviluppo. Fa particolarmentepiacere, anche per i ri-flessi positivi sull’inte-ra professione farma-ceutica, il riconosci-mento che la qualifica-ta giuria presieduta dauno dei più insigni far-macologi italiani, Ro-

dolfo Paoletti, ha voluto assegnare aLeopardi. Presidente dell’Ordine deiFarmacisti di Roma dal 1972 al 2003,della Federfarma dal 1975 al 1985,della Federazione degli Ordini deiFarmacisti Italiani dal 1985 al 2009,parlamentare europeo dal 1994 al1999, il più autorevole esponentedella nostra professione ha anche ri-vestito la carica di componente delConsiglio Superiore di Sanità, dellaCommissione permanente per laFarmacopea Ufficiale, della Commis-sione consultiva alimenti prima in-fanzia e prodotti dietetici del mini-stero della Sanità, della Commissio-ne di esperti per la pubblicità sanita-ria del ministero della Sanità. È socioeffettivo dell’Accademia di Storiadell’Arte Sanitaria, membro del No-bile Collegio Chimico Farmaceuticoe della Società Italiana di ScienzeFarmaceutiche. Ha ottenuto, nel1983, il Premio Cultura della Presi-denza del Consiglio dei Ministri per lasua qualificata attività pubblicistica, èautore di numerosepubblicazioni di Tecnicae legislazione farmaceu-tica, nonché di testi dieducazione sanitaria, edè stato insignito dellamedaglia d’oro “al meri-to della sanità pubblica edella Gran Croce al meri-to della Repubblica Ita-liana. Un curriculum diassoluto pregio al quale il Premio Ga-leno alla carriera aggiunge un’ulterio-re, prestigiosa ma soprattutto merita-ta pagina.

Se ne è discussoin un seminario all’Acraf di Pomezia

Impurezzegenotossiche,un rischioda tenere d’occhioLo scorso 6 novembre si è tenuto aPomezia, presso la sede dell’ACRAF,un seminario sulle “Impurezze ge-notossiche e profilo di sicurezzadel farmaco”. Materie prime e prodotti intermediutilizzati per sintetizzare i prodottifarmaceutici sono reattivi in naturae possono essere presenti come im-purità negli ingredienti farmaceuti-ci attivi (Api), utilizzati per gli studipreclinici di sicurezza e in speri-mentazione clinica. Le impurezzecostituiscono un rischio potenzialeper i pazienti in trattamento conun determinato medicinale, per cuiparticolare attenzione deve essereposta sul controllo delle impurezzepotenzialmente genotossiche(PGIs), in quanto tali sostanze po-trebbero causare danni genetici an-che in seguito a esposizioni di bre-ve durata di livelli estremamentebassi.Le linee guida ad oggi esistenti nonchiariscono come gestire il proble-ma delle impurezze genotossichenelle formulazioni farmaceutiche,

tema problema-tico per le azien-de farmaceuti-che e gli enti re-golatori. Nelcorso del simpo-sio è stata forni-ta una visione diinsieme dellaproblematica,dall’impatto che

ha sull’industria farmaceutica aipossibili rischi durante le varie fasidella sperimentazione farmacologiafino alla commercializzazione.

Giacomo Leopardi,presidente Fondazione Cannavò

Il professor Rodolfo Paoletti,presidente della giuria del Premio Galeno

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In agenda

Officerà l’arcivescovoZygmunt Zimowski,“ministro della Sanità”del Vaticano

Nobile Collegio,messa di Nataleil 16 dicembreÈ stata fissata permercoledì 16 dicem-bre, con inizio alle20,30, nella chiesa diSan Lorenzo de’ Spe-ziali in Miranda, latradizionale celebra-zione della messa peril Santo Natale riser-vata ai Nobili Colle-giali, ai farmacisticattolici dell’Ucfi e atutti i colleghi chevorranno e potrannopartecipare. A offi-ciare il rito sarà l’arcivescovo Zyg-munt Zimowski, Presidente del Ponti-ficio Consiglio della Pastorale per gliOperatori Sanitari.La messa sarà seguita (e anche questaè ormai una piacevole tradizione) daun concerto vocale e strumentale di-retto dal maestro Filippo Manci.

L’offerta è rivolta anche agli iscritti all’Ordine di Roma

Scuola Siomi,convenzione per i farmacistiLa Siomi, la Società italiana di Omeo-patia e Medicina Integrata fondata nel1999 a Milano da un gruppo di mediciconvinti della possibilità di riunire inuna “medicina una” le medicine basa-te sulla prescrizione dei medicinaliomeopatici (omeopatia, antroposofiae omotossicologia) e la medicina clas-sica o accademica, ha sviluppato unmodello e un metodo didattico di in-

segnamento della medicina omeopa-tica che permette di acquisire cono-scenze progressivamente più comple-te e di immediata applicazione nellapratica clinica. La conoscenza di questa disciplinarappresenta un elemento importanteanche per i farmacisti, e proprio perquesto la Siomi offre agli iscritti al-l’Ordine di Roma la possibilità di usu-fruire di alcune attività in convenzio-

ne, in particolare per la Scuoladi Omeopatia Clinica e per laFad, proponendo uno scontopari a quello riservato agli as-sociati. Chi volesse acquisireulteriori dettagli in ordine al-l’offerta può rivolgersi diretta-mente alla Siomi, c/o IstitutoOrtofonologico, Via Alessan-dria, 128/B - Roma, telefono055/6800389 – mail: [email protected]

Il galà di solidarietà avrà luogoil 5 gennaio prossimo

Un cuore per tutti,tutti per un cuoreIl Grande Galà di solidarietà organiz-zato dall’associazione “Un cuore pertutti… tutti per un cuore”, giunto alsuo settimo appuntamento, si svol-gerà, come di consueto, il prossimo 5gennaio; vi prenderanno parte nume-rose autorità civili, militari e religiose,nonché personaggi del mondo dellosport e dello spettacolo. L’associazione persegue finalità di so-lidarietà nel settore della beneficenza,dell’assistenza sociale e socio-sanita-ria, dell’istruzione, della formazionein favore di persone svantaggiate, del-l’educazione sanitaria, della preven-zione e della sicurezza. Gli incassi del-le serate di beneficenza vengono inte-ramente devoluti a tre importanti or-ganizzazioni impegnate da anni nelvolontariato internazionale: Associa-zione Bambini Cardiopatici nel Mon-do, Associazione Italiana Nomadi del-l’Amore (Opera Don Orione) e Asso-ciazione Bambini Tibetani nel Mondo.

Un riconoscimento importante è ar-rivato anche dal Capo dello Stato, ilpresidente Giorgio Napolitano, cheha insignito la manifestazione di unamedaglia.

La nuova edizioneavrà luogoil 13 febbraio 2010

Il Banco farmaceuticofa dieciCome di consueto è in agenda lo svol-gimento della Giornata di Raccolta delFarmaco, che sabato 13 febbraio 2010arriverà alla decima edizione. È unprogetto molto importante che hacoinvolto nel corso del tempo un nu-mero sempre crescente di farmacie,creando un forte impatto sociale eculturale, grazie anche alle ampie ri-cadute medicatiche. L’iniziativa, che abbraccia 85 province,ha visto un’attiva partecipazione da par-te delle farmacie romane. Nel 2009 sonostate 74 le farmacie che hanno aderitoall’iniziativa, ma proprio per questo sipuò fare di più, coinvolgendo un nume-ro maggiore di esercizi. I volontari delBanco Farmaceutico spiegheranno l’ini-ziativa ai clienti delle farmacie aderenti,chiedendo loro di acquistare medicinali(OTC e SOP) da devolvere ad associazio-ni assistenziali locali.Le farmacie che parteciperanno al pro-getto riceveranno, qualche giorno pri-ma della Raccolta, materiale informati-vo a supporto dell’iniziativa e un ma-nuale con indicazioni operative. Il mo-dulo di adesione, debitamente compi-lato, va restituito entro il 4 dicembre.L’iniziativa ha consentito di raccoglie-re, in 7 anni, oltre un milione di far-maci per un valore economico totaledi circa 6.8 milioni di euro. Per infor-mazioni: Associazione Banco Farma-ceutico, viale Piceno, 18 - 20100 Mila-no, tel. 02 70104315 fax 02 700503735,[email protected]

Arcivescovo Zygmunt Zimowski,Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari.

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N. 9 - NOVEMBRE 2009 17

Una disciplina sempre piùgettonata da professionisti della salute e cittadini

Medicinaintegrata,master a SienaCominceranno a gennaio 2010 e ter-mineranno a giugno 2011 le lezionidel Master professionalizzante di altaformazione teorico-pratica riservato alaureati in Medicina, Odontoiatria eFarmacia, organizzato dall’Universitàdegli Studi di Siena. Al termine delcorso, lo stesso ateneo rilascerà un di-ploma di Master universitario di II li-vello in Medicina Integrata, titolo chepermette l’iscrizione negli Albi profes-sionali abilitanti all’esercizio dell’o-meopatia, dell’agopuntura e della fito-terapia della Regione Toscana. Le medicine complementari costitui-scono un ampio campo di risorse di

cura, molte delle quali ormai “sdogana-te” e riconosciute valide dagli stessiambienti scientifici tradzionali, doveormai prevale la tendenza a “integrare”appunto queste discipline con quelleconsolidate della medicina biomedica.Non a caso sono ormai numerosi icentri di medicina comple-mentare attivi anche inOspedali universitari opresso le Asl di molteRegioni. Continua però a man-care una legge quadroche porti chiarezza eregole nel settore eimpedisca che il cor-retto sviluppo della me-dicina integrata sia messoa rischio dalle manipolazionie strumentalizzazioni di opera-tori che, pur non possedendo titoli népreparazione adeguata, oggi possonopericolosamente proporsi come tera-peuti. Solo una piccola parte dei medi-ci, in realtà, è in grado di fornire tera-pie non convenzionali con adeguata

preparazione teorico-pratica e solo po-chi farmacisti possiedono una adegua-ta conoscenza delle caratteristiche far-macologiche e tossicologiche dei pro-dotti “altri”, anche e soprattutto perquel che riguarda le controindicazioni.

L’ambito nel quale il master di Sienaintende muoversi è dunque

quello di fornire una for-mazione di alto contenu-

to scientifico di tipospecialistico e profes-sionalizzante e di am-pio spettro culturaleche consenta la even-tuale successiva prati-

ca di modelli e meto-dologie di intervento

diagnostico-terapeuticodiversi da quelli convenzio-

nalmente applicati. Per ulteriori informazioni: Diparti-mento di Farmacologia Giorgio Segre:tel. 0577.234065 – email: [email protected][email protected][email protected]

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N. 9 - NOVEMBRE 200918

Focus

È triste dover constatare che, malgra-do numerose dichiarazioni di inten-ti, la situazione dei farmaci equiva-lenti in Italia non è mutata per nulla.Finora questi importante tipologia difarmaci è stata strumentalmente uti-lizzata dal “sistema” italiano per ri-durre indifferentemente i prezzi, manon si è mai puntato a favorire lo svi-luppo del farmaco unbranded. Questo dato di partenza ha determi-nato approcci al mercato sconosciutiall’estero, spesso più dannosi cheutili per aziende e clienti, ma sempreoriginati dalla necessità di sopravvi-vere in una situazione anomala. Miriferisco, per esempio, al fenome-no degli extrasconti. Senz’altrosono stati una risposta di cortorespiro chiaramente non soste-nibile nel medio/lungo periododalle aziende, ma erano anchel’unica possibilità di ottenere unafetta di mercato togliendola agli ori-ginatori, forti di anni di promozioneunilaterale da parte delle aziende diBig Pharma, di un’immagine consoli-data e, soprattutto, di un prezzo con-tinuamente riallineato. L’extrasconto, quindi, come soluzio-ne di emergenza che prima o poi sa-rebbe caduta e che recentemente èstata eliminata “ope legis”. Ma per so-stituirla con che cosa? La promessadelle istituzioni di lasciare almenoun differenziale di prezzo che ren-desse più competitivo l’equivalentesi è in realtà tradotta in poca cosa, ilcui effetto non si avverte nemmenose si valutano i dati di mercato. Nel contempo, però, nulla si è fattosul fronte della prescrizione, che nonviene incentivata ne “consigliata” al-meno in parte, mentre sono conti-

nuate per tutto l’anno le campagnevolte a mettere in dubbio efficacia esicurezza degli equivalenti nonostan-te sia ormai palesemente un tema in-sostenibile. Fornisco un dato che de-ve fare riflettere gli stakeholder italia-ni, soprattutto esaminando le dina-miche della spesa farmaceutica na-zionale: secondo i calcoli delle Regio-ni, l’invecchiamento della popolazio-ne, da solo, comporta un aumentoannuo della spesa territorialepari al 3%. Quale risposta

si vuole dare? Continuare ad abbas-sare il tetto di spesa fino a livelli in-sopportabili dal sistema o provvede-re a una diversa struttura del merca-to nella quale, grazie ai grandi volu-mi, i farmaci equivalenti possanoesercitare tutto il loro potenziale dirisparmio? Sarebbe una domanda re-torica in qualsiasi paese, ma in Italiaè un quesito ampiamente giustificatodai fatti. Avere le specialità più abuon prezzo d’Europa, e i genericipiù costosi, non porta a una spesa al-trettanto contenuta che nel restod’Europa: porta a un mercato chenon ha possibilità di evolvere in sen-so virtuoso. La Commissione europea ha esorta-to i Paesi membri ad attuare alcune

misure, a cominciare dall’accelera-zione delle procedure di approvazio-ne degli equivalenti. La Commissio-ne ritiene infatti che i medicinaliequivalenti debbano ricevere auto-maticamente o immediatamente unregime di fissazione dei prezzi e rim-borsi, laddove il medicinale origina-tor già benefici di tale regime, perconsentire un lancio del prodotto piùcelere. Forse questo non basterebbe,ma sarebbe già un punto di partenza,migliore senz’altro che il ricorso, fraqualche mese, a una nuova riduzionedel tetto compiuta, magari, usandol’equivalente come spauracchio per

far accettare una riduzione diprezzo ai produttori del branded. In questo scenario riteniamo in-teressante la posizione ormaicondivisa dalla maggioranza deifarmacisti che è sempre stata fa-

vorevole a una remunerazionedella dispensazione dei medicinalicomposta da due elementi: un ono-rario professionale fisso e una partevariabile in funzione del prezzo, de-stinata a compensare i costi finan-ziari di approvvigionamento. Esatta-mente come avviene in Germania,paese dove non a caso gli equivalentihanno potuto sviluppare tutto il loroeffetto sulla razionalizzazione dellaspesa farmaceutica.In questo modo, fra l’altro, verrebbeancora di più premiato e incentivatoil faticoso lavoro di sostituzione cheda anni i farmacisti effettuano perfacilitare lo sviluppo del farmacoequivalente.

* Presidente Assogenerici

Ma davvero esiste la volontà politica

di promuovere il mercato degli equivalenti?

Farmaci generici, le ragionidi uno sviluppo mancato * Giorgio Foresti

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N. 9 - NOVEMBRE 200920

Nel mondo

In Palestina vi sono tre istituti universi-tari in cui si studiano le discipline far-maceutiche. Sono facoltà create neglianni Novanta situate nelle aree di AlQuds (Gerusalemme), An Najah (Na-blus) e Al-Azhar (Gaza). Prima si studia-va all’estero, infatti la maggioranza deiprofessori che attualmente insegnanoin territorio palestinese si sono formtiall’estero, in Italia, Inghilterra,Stati Uniti e altre nazioni.Oltre al tradizionale corso dilaurea in farmacia, dalla durataquinquennale, c’è la nuova lau-rea in farmacia clinica (PharmD.) che ha una durata di sei an-ni. I laureati, una volta conse-guito il titolo, diventano dottoriin farmacia. Il requisito per l’ammissione alcorso di laurea in farmacia tra-dizionale è l’aver conseguito unpunteggio non inferiore a90/100 durante il proprio per-corso scolastico (maturità scientifica).Chi non ha frequentato tale scuola nonpuò accedere alle lauree scientifiche,per cui la selezione universitaria avvie-ne a monte. Relativamente al corso dilaurea in farmacia tradizionale, i postidisponibili sono cento per ciascun ate-neo; per il corso di laurea in farmaciaclinica, i posti disponibili sono trenta. La struttura dei programmi accademiciviene riproposta sulla base delle miglio-ri università inglesi e americane. La lau-rea viene conseguita previo raggiungi-mento di 175 crediti conseguiti attra-verso le prove di esame, con un periododi tirocinio semestrale e uno di praticaprofessionale presso le farmacie Per glistudenti di Pharm D. il tirocinio ha unadurata biennale, da svolgersi in tutti ireparti ospedalieri, in modo da avereuna visione completa di tutti i casi dipatologie. Questi neo laureati hanno la

possibilità, all’interno del periodo dipratica obbligatoria, di esercitare un ti-rocinio semestrale presso una farmacia,ma il principale sbocco lavorativo èpresso gli ospedali. Per poter esercitare la professione biso-gna iscriversi all’Ordine dei farmacistiprovinciale e i requisiti sono gli stessiche si applicano in Italia. L’esame di

stato per l’abilitazione alla professionenon viene effettuato, dato che la laurea,il tirocinio e la pratica sono condizioniritenute sufficienti. Una farmacia può essere aperta sola-mente da farmacisti in possesso del re-quisito dell’ idoneità, caratteristica chesi consegue con l’esercizio della profes-sione per due anni.Oltre al farmacista, è prevista una figuradi coadiutore, ovvero un tecnico che,dopo aver conseguito un diploma bien-nale, può prestare la sua opera all’inter-no degli esercizi, previa iscrizione al-l’ordine professionale a loro riservato. Iltecnico opera sotto lo stretto controllodel farmacista e, in assenza dello stesso,può dispensare soltanto farmaci Otc.In Palestina i farmaci, inclusi Sop e Otc,sono dispensati esclusivamente in far-macia; non esistono esercizi equiparati

alla loro distribuzione, come le parafar-macie in Italia.Il sistema sanitario prevede un’assi-stenza nazionale, che permette a tutti icittadini la possibilità di curarsi negliospedali pubblici. I farmaci possono es-sere reperiti all’interno delle farmaciepubbliche ospedaliere dietro presenta-zione di ricetta medica, ma purtroppo

tali centri non sono sempre for-niti e la loro distribuzione trop-po spesso si riduce ai soli anti-dolorifici, costringendo i malatiad acquistare i farmaci, anchequelli salvavita, nelle farmacieprivate. Una vasta porzione di popola-zione abita presso i campi pro-fughi in condizioni molto disa-giate, e per questo motivo leNazioni Unite hanno istituito alloro interno l’Urnwa, un’agen-zia di soccorso, sviluppo, istru-zione, assistenza sanitaria, ser-

vizi sociali e aiuti di emergenza.L’Urnwa offre a tutti i propri iscritti, inpossesso di una tessera chiamatawakaleh, la possibilità di accedere al-l’assistenza sanitaria e ai relativi farma-ci, tuttavia anche presso questi centric’è una forte scarsità di medicinali. Un’alternativa è data dalle assicurazioniprivate, che consentono un accesso pri-vilegiato alle prestazioni sanitarie; vieneofferta dalle aziende e dalle universitàai propri dipendenti e, a pagamento, achiunque possa sostenerne il costo.Quest’ultima possibilità è decisamenteremota, in quanto sono veramente po-chi coloro che possono permettersiquello che è diventato più un lusso cheun diritto: quello alla salute.

*Farmacista

Uno sguardo al sistema farmaceutico di un paese tormentato

Farmacie in Palestina,ecco come funzionano*Ana Muñoz Lomas

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N. 9 - NOVEMBRE 200922

Codici e codicilli

Con la sentenza n. 295 del 13 no-vembre 2009 la Corte Costituzionaleha dichiarato l’illegittimità costitu-zionale delle norme di cui agli arti-coli 8, 14 e 17 della Legge della Re-gione Puglia 2 luglio 2008, n. 19.La suddetta decisione va analizzatacon particolare riferimento agli arti-coli 8 e 14 dichiarati illegittimi dallaCorte, che modificavano il rapportonumerico farmacie-abitanti, stabili-to dalla legge statale nei Comuni conpiù di 12.500 abitanti e disponevano,in misura fissa e immodificabile, lequote di spettanza previste dalla leg-ge in favore dell’industria, del grossi-sta e delle farmacie per la cessionedei farmaci di classe A.La Corte ha ritenuto che l’art. 8 dellalegge regionale n. 19/2008, che san-civa la citata immodificabilità dellequote di spettanza, è illegittima conriferimento all’art. 117, 2° comma,lett. l) della Costituzione, che stabili-sce la competenza esclusiva delloStato in materia di ordinamento ci-vile e penale.In particolare, la Corte ha, in primoluogo, espressamente affermatoche “le quote di spettanza sono fis-sate direttamente dal legislatore na-zionale”.La Corte ha inoltre rilevato che un’e-ventuale modifica delle stesse è im-plicitamente rimessa all’autonomiacontrattuale dei soggetti del cicloproduttivo e distributivo attraversoconvergenti manifestazioni di vo-lontà. La disposizione impugnata hapalesemente oltrepassato i confinientro cui si ravvede la competenzaesclusiva del legislatore statale inmateria di “ordinamento civile”,avendo prescritto che “al di fuori de-gli accordi tra sistema sanitario re-gionale e sistema produttivo e distri-butivo dei farmaci” non sarebbeconsentito “modificare, ancorchémediante intesa fra le parti, le quotedi spettanza, previste per legge, alle

componenti aziende, grossisti e far-macisti per l’erogazione di farmaci difascia A.”“L’impugnato art. 8 – ha ribadito laCorte – disciplinando e limitando lacapacità dei predetti soggetti di mo-dificare pattiziamente le quote di lo-ro spettanza, ha illegittimamente in-ciso sull’autonomia negoziale deiprivati, di cui all’art. 1322 cod. civ., ladisciplina delle quali spetta in viaesclusiva al legislatore statale.”La Corte ha anche rilevato che lanorma regionale in questione è in-costituzionale in quanto ha intro-dotto una nuova fattispecie penaleche come è noto, risulta essere ma-teria di competenza esclusiva delloStato.Ma vi è di più. La Corte ha ritenutoche l’art. 14 della legge regionale inoggetto, è illegittimo in riferimentoall’art. 117, 3° comma della Costitu-zione, che in materia di “tutela dellasalute” consente alle regioni di ema-nare leggi, ma pur sempre nel rispet-to dei principi fondamentali stabilitidallo Stato .In particolare, la Corte, ha rilevatoche la norma regionale, prevedendoper i comuni con popolazione fino a12.500 abitanti la proporzione diuna farmacia ogni 3.500 abitanti, sidiscosta palesemente dalla proposi-zione di “una farmacia ogni 5.000abitanti” fissata dall’art. 1, comma 2,della legge n. 475 del 1968.Tale previsione, che stabiliva un di-verso quorum a livello regionale, èstata dichiarata incostituzionale, inquanto “la proporzione prescelta dallegislatore statale è espressiva di unprincipio fondamentale non deroga-bile dal legislatore regionale”.Sul punto la Corte Costituzionale,ricordando il proprio costanteorientamento in materia, ha ribadi-to che la distribuzione territorialedelle farmacie secondo un criteriodi contingentamento “più che diret-

ta ad evitare la proliferazione dellestesse…risiede nella diversa esigenzadi assicurare l’ordinata copertura ditutto il territorio nazionale al fine diagevolare la maggiore tutela dellasalute ai cittadini”. (sentenza n. 4del 1996).Più precisamente, la Corte ha rileva-to che “la disciplina posta dal legi-slatore riposa, dunque, sul fine di sal-vaguardare l’interesse pubblico alcorretto svolgimento del servizio far-maceutico ed in ultima analisi allasalvaguardia del bene salute”. Il finedi tale scelta normativa è quella di“assicurare ai cittadini la continuitàterritoriale e temporale del servizioed agli esercenti un determinato ba-cino d’utenza” (sentenza n. 27 del2003). La sintesi tra siffatte esigenzeè stata demandata a scelte non irra-gionevoli del legislatore, “in modoche siano garantiti sia un adeguatoambito di operatività alle farmaciein attività, sia la piena efficienza afavore degli utenti del servizio farma-ceutico”.In riferimento ai principi fondamen-tali concernenti la distribuzione ter-ritoriale delle farmacie, la Corte haaffermato che il legislatore statale haoperato una scelta informata a unaprecisa logica: la “densità” delle far-macie deve essere più alta nei comu-ni con un maggior numero di abi-tanti (…).Nella Regione Puglia, questa opzio-ne di fondo è stata rovesciata a favo-re di un indirizzo diverso e incompa-tibile con quello seguito dal legisla-tore statale, quale espresso nel prin-cipio fondamentale di cui all’art. 1della legge n. 475 del 1968.Ebbene, quest’ultima pronunziadella Corte Costituzionale apparedi grande rilievo per la categoria.Difatti, con riferimento alla que-stione dei margini, la sentenza inoggetto ha definitivamente chiari-to che la legislazione statale vigen-

La Consulta accoglie in ricorso del Governo contro la legge regionale della Puglia

Quorum, decide la legge nazionale* Paolo Leopardi

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te riconosce agli operatori diretta-mente interessati la facoltà di mo-dificarli, impedendo alle regioni diintervenire sulla determinazionedegli stessi. In merito alla determinazione delquorum, invece, la sentenza in esa-me chiarisce definitivamente che ivari provvedimenti regionali in ma-teria, sorti a seguito della riforma deltitolo V della Costituzione in materiadi potestà legislativa delle Regioni,sono illegittimi.Con tale sentenza, infatti, per la pri-ma volta la Corte Costituzionale haespressamente affermato che il rap-porto numerico farmacie/abitanti èun principio fondamentale dello Sta-to a tutela della salute di tutti i citta-dini e, quindi, non modificabile daparte delle Regioni.

*Avvocato

Scritture contabili,si conservanoanche se cessa l’attività*Franco Lucidi

Laddove venga ceduta la farmacia c’ècomunque l’obbligo di conserva-zione dei documenti contabilirelativi all’esercizio dell’im-presa.Il codice civile dispone infat-ti che le scritture contabilisiano conservate per 10 annidalla data dell’ultima registra-zione (e dunque, quando l’at-tività sia cessata, il terminedecorre dalla data ufficiale dellacessazione), cosicché per tutto que-sto tempo vanno anche conservati i re-

gistri, le fatture, le ricevute, le lettere, idocumenti di pagamento di imposte edi contributi previdenziali, ecc.Inoltre, sempre in caso di cessazionedell’attività, l’interessato deve altresìsegnalare - in sede di chiusura dellapartita iva - il luogo di deposito dellescritture contabili, dove pertanto l’Am-ministrazione finanziaria potrà reperi-re i documenti anche nel corso, ap-punto, dei dieci anni successivi allacessazione.

E, nell’ipotesi in cui egli abbiadichiarato che le scritture

sono tenute presso terzi(come, ad esempio, il com-mercialista che ha curatola contabilità nel corso del-l’attività), anche l’impren-ditore che abbia cessatol’esercizio dell’impresa do-vrà esibire, al pari natural-

mente di chi ancora sia in at-tività, una specifica attestazione

rilasciatagli dal soggetto deposita-8

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N. 9 - NOVEMBRE 200924

Codici e codicilli

rio, applicandosi - ove l’attestazionenon sia esibita - le disposizioni previ-ste in caso di rifiuto di esibizione dellescritture contabili, con l’invalidazione,in particolare, delle scritture contabili.È dunque opportuno che la farmaciaverifichi con attenzione la presenzacostante nell’esercizio dell’attestazio-ne di tenuta della contabilità, conser-vandola magari nel registro prima notadei corrispettivi dove vengono annota-ti giornalmente gli incassi realizzati.

*Consulente Sediva

I chiarimentidella Regionein una circolaredel 15 ottobre

Trattenuta 1,4%,queste le modalitàper il conteggio*Franco Lucidi

La Regione Lazio, con circolare del15.10.2009, ha reso note le moda-lità della trattenuta ai sensi del-l’articolo 13 della legge 24 giugno

2009, n. 77 “Conversione in legge,con modificazioni, del decreto-leg-ge 28 aprile 2009, n. 39, recante in-terventi urgenti in favore delle po-polazioni colpite dagli eventi si-smici nella regione Abruzzo nelmese di aprile 2009 e ulteriori in-terventi urgenti di protezione civi-le”, (G.U. Serie Generale n. 147 del27.06.2009). Si r icorda che tale trattenutadell’1,4% è il terzo dei provvedi-menti che hanno “investito”, dalloscorso aprile, la farmacia italiana,aggiungendosi all’abbassamentodel prezzo al pubblico del 12% deimedicinali equivalenti e alla ridu-zione dello sconto praticato dalleaziende e dai grossisti per l’acqui-sto degli stessi. Il conteggio dell’importo dovuto atitolo di trattenuta pari all’1,4%del valore derivante dalla sommadella spesa per medicinali erogatiin SSN al lordo delle quote di com-partecipazione alla spesa a caricodell’assistito, al lordo delle tratte-nute convenzionali di legge, alnetto dell’IVA e con esclusionedell’assistenza integrativa e dellecompetenze e del valore dei far-maci erogati in distribuzione perconto, è stato effettuato dalla Re-gione Lazio che provvede diretta-mente all’inoltro delle lettere atutte le farmacie.

La lettera inviata dalla Regione ri-porta due valori, la rata 1 e la rata 2. La farmacia soggetta alla trattenutadeve indicare l’importo della stessaalla riga 12 delle DCR rispettiva-mente dei mesi:

di ottobre (ricette consegnate entroil 10 novembre) per la rata 1;

dicembre (ricette consegnate entroil 10 gennaio 2010) per la rata 2.

Si r icorda che la trattenutadell’1,4% non si applica alle farma-cie rurali con fatturato annuo in re-gime di SSN, al netto dell’IVA, infe-riore a Û 258.228,45 calcolato perl’anno 2008.Se i conteggi della Regione ritardas-sero, l’importo della prima rata po-trà essere riportato alla riga 12 dellaDCR del mese di novembre 2009,ferme restanti le altre scadenze.Poiché sono sorte perplessità circala determinazione della base impo-nibile dell’1,40% si suggerisce diinserire nelle singole DCR, la se-guente nota:

“Il sottoscritto......................, titolaredella Farmacia.........................., corri-sponde la prima delle due rate delcontributo dell’1,40% previsto delLegge 2009/77, fatto salvo il propriodiritto di riconteggiare il residuo cor-

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rispettivo effettivamente dovuto a se-guito di ulteriori chiarimenti Mini-steriali, salvo adire la competente Au-torità Giudiziaria per il riconosci-mento dei diritti resi. (segue la firma).

Trattandosi di una restituzione dimaggiori utili realizzati dalle far-macia per gli equivalenti nell’anno2008, contabilmente il costo si in-serisce tra le sopravvenienze passi-ve della gestione della farmacia eper un corrispondente importo ri-duce l’imponibile fiscale.Pertanto, nel conto economico del-la gestione 2009 dovrà apparirel’intero costo dell’1,40%, rilevatosecondo il criterio di competenza,anche se la seconda rata di fattosarà trattenuta nella DCR di dicem-bre che sarà liquidata nel 2010.

*Consulente Sediva

Copia del documento va in ogni casoconsegnata alla Asl

Ricetteveterinarie,l’invio via faxnon è sufficienteL’Ordine dei farmacisti di Bari hafatto pervenireuna nota delMinistero delLavoro, del laSalute e del lePolitiche socialiin data 22 set-tembre 2009,nel la quale i lmedesimo Mi-nistero, tornan-

do sull’argomento, ha chiaritoche l’invio della ricetta tramitefax da parte del farmacista nonsostituisce la consegna alla Asldel la copia di cui a l l ’ar t . 76 ,comma 3, del DLgs 193/2006,che deve essere comunque ga-rantita anche in un secondo mo-mento concordato con le auto-rità territorialmente competenti,ma consente al farmacista di an-ticiparne e dimostrarne la comu-nicazione.A tale riguardo, peraltro, il Mini-

stero fa pre-sente che i lfarmacista de-ve garant ireche il fax invia-to s ia chiara-mente leggibi-le dal destina-tario.

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N. 9 - NOVEMBRE 200926

PresidenteEmilio Croce

Vice PresidenteLuciano Ricci

SegretarioNunzio Giuseppe Nicotra

TesoriereMarcello Giuliani

ConsiglieriMaurizio BisozziGaetano De RitisFernanda FerrazinVito GaleppiGiuseppe GuaglianoneGiacomo LeopardiLeopoldo Mannucci Vincenzo PastoreEnnio PonziGiulio Cesare PorrettaEmanuela Silvi

Revisori dei Conti

EffettiviArturo CavaliereSandro GiulianiAntonella Soave

SupplenteMehdy Daroui

Consiglio Direttivo

A chi rivolgersi

Direttore Margherita Scalese [email protected]

Responsabile di amministrazioneMassimo [email protected]

Attività istituzionalisegreteria operativa e gestione sitoSilvia Benedetti [email protected] De Dominicis [email protected]

Organizzazione corsi ECM Valentina [email protected] [email protected]

Gestione albo e istruzione pratiche iscrittiGiovanna Pisegna [email protected]

Segreteria di presidenzaLoredana Minuto [email protected]

ConsulentiConsulenza fiscale Francesco d’[email protected]

Consulente del lavoro Fabrizio [email protected]

Orari di apertura al pubblico

Lunedì 9:00 - 14:30Martedì 9:00 - 14:30Mercoledì 9:00 - 15:30Giovedì 9:00 - 14:30Venerdì 9:00 - 14:30

L’Ordine per te

Dove siamo,come raggiungerci

Via Alessandro Torlonia n.1500161 Romatel. 06.44236734 – 06.44234139 fax 06.44236339www.ordinefarmacistiroma.ite-mail: [email protected]

Il sito dell’Ordine

Il sito dell’Ordine www.ordinefarmaci-stiroma.it, oltre a fornire con tempe-stività le più importanti notizie di in-teresse professionale, le novità legisla-tive e i link di interesse professionale,è concepito per offrire una serie di fa-cilities agli iscritti all’Albo.

Cliccando sull’apposita voce Serviziiscritti nella barra di navigazione col-locata a sinistra dell’home page, èpossibile ad esempio consultare le of-ferte e richieste di lavoro per laureatiin farmacia in ogni ambito (farmacia,parafarmacia, distribuzione interme-dia, industria) e le informazioni sueventuali concorsi per l’assegnazio-ne di sedi farmaceutiche o per posi-zioni funzionali nelle strutture sani-tarie pubbliche.

È anche disponibile e scaricabile tuttala modulistica e tutte le informazioninecessarie per l’iscrizione all’Alboanche di cittadini stranieri, sia comu-nitari sia extracomunitari. Una sezio-ne Ecm, dove è attivo anche un link alsito Ecm ufficiale del Ministero dellaSalute, fornisce tutte le informazionisui corsi di aggiornamento accredita-ti organizzati dall’Ordine.

Sono anche facilmente consultabili levantaggiose convenzioni stipulatecon condizioni di miglior favore per ipropri iscritti e, infine, previa registra-zione al sito (una procedura moltosemplice da seguire, ma assolutamen-te necessaria per ovvie ragioni di pri-vacy), è possibile ottenere on line ser-vizi come il certificato di iscrizioneelettronico.

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N. 9 - NOVEMBRE 2009 27

I nuovi iscritti:Amicarelli Nicoletta, Bagnato Pie-tro, Berardi Laura, Cassina Susan-na, Cerneckyte Ieva, CiampanellaCecilia, Ciuffreda Marianna, Fiala’Cinzia, Magagnoli Veronica, Mal-vasi Michele, Marino Giorgia, Pico-ne Carlo, Tonnina Virginia Maria,Zagolin Anna

ReiscrittiD’Alessandro Maria Simona, DeMonaco Francesco, Medori MariaAnna

Iscritti per trasferimento:Andracchio Marialuisa, BusielloGuglielmo, Casamassima Elisabet-ta, Colamassaro Angela Maria, DiCesare Francesca Romana, FinitiElisabetta, Gabriele Giuseppe An-tonello, Giberti Elisa, Iacobelli Fe-derica, Imperatore Angela, La Ric-cia Guido, Loiacono Sara, MurgiaSilvia

tutti iscritti all’Albo del nostro Ordine nel mese di Ottobre eNovembre

L’Ordine dei Farmacisti e la pro-fessione tutta porgono l’ultimosaluto a:

Maddaloni Maria Giuseppa, natal’8 Settembre 1920 a Corridonia(Macerata), laureata a Camerino il21 Luglio 1946

Pomaro Augusto, nato il 25 Agosto1971 a Rieti, laureato a Roma il 17Luglio 2000

che ci hanno lasciato

Alla famiglia, le condoglianze sen-tite e sincere dell’Ordine e di tuttala professione.

Un caldo benvenuto a: La cerimonia dei saluti

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