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In questa lezione apprenderai: •Come, a seguito degli eventi calamitosi verificatisi in Italia nell’ultimo secolo, si sono evolute la normativa e l’organizzazione del sistema della protezione civile dalla pura gestione dell’emergenza alla particolare attenzione per le attività di previsione e prevenzione •Quali sono le funzioni e l’organizzazione della Protezione Civile nazionale •Quali sono gli obiettivi e gli strumenti di protezione civile dell’Unione Europea La Protezione Civile in Italia Storia, normativa e organizzazione 1 La Protezione Civile in Italia

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Page 1: In questa lezione apprenderai: Come, a seguito degli eventi calamitosi verificatisi in Italia nell’ultimo secolo, si sono evolute la normativa e l’organizzazione

In questa lezione apprenderai:

•Come, a seguito degli eventi calamitosi verificatisi in Italia nell’ultimo secolo, si sono evolute la normativa e l’organizzazione del sistema della protezione civile dalla pura gestione dell’emergenza alla particolare attenzione per le attività di previsione e prevenzione

•Quali sono le funzioni e l’organizzazione della Protezione Civile nazionale

•Quali sono gli obiettivi e gli strumenti di protezione civile dell’Unione Europea

In questa lezione apprenderai:

•Come, a seguito degli eventi calamitosi verificatisi in Italia nell’ultimo secolo, si sono evolute la normativa e l’organizzazione del sistema della protezione civile dalla pura gestione dell’emergenza alla particolare attenzione per le attività di previsione e prevenzione

•Quali sono le funzioni e l’organizzazione della Protezione Civile nazionale

•Quali sono gli obiettivi e gli strumenti di protezione civile dell’Unione Europea

La Protezione Civile in ItaliaLa Protezione Civile in ItaliaStoria, normativa e organizzazione

1 La Protezione Civile in Italia

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In altri paesi la protezione civile è un compito assegnato ad una o poche strutture pubbliche. In Italia è un SISTEMA che coinvolge tutta l'organizzazione dello Stato anche la società civile soprattutto attraverso le organizzazioni di volontariato.

Perché? Per la varietà dei rischi di calamità e catastrofi e la loro frequenza. Serve un sistema che assicuri in ogni area la presenza di risorse umane, mezzi, capacità operative e decisionali in grado di intervenire , di prevenire e prevedere i disastri.

Esaminiamo nel seguito come si sono evolute la normativa e l’organizzazione del sistema della protezione civile a seguito degli eventi calamitosi che si sono verificati nell’ultimo secolo.

Distingueremo tre diverse fasi.

Particolarità della PC italianaParticolarità della PC italiana

2 La Protezione Civile in Italia

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Prima fasePrima fase

• Le norme in materia vengono create ad hoc quando si verificano le emergenze

• Non si parla ancora di protezione civile

• Sindaci e Prefetti intervengono in caso di necessità utilizzando il potere d’ordinanza.

3 La Protezione Civile in Italia

Terremoto di Messina – 1908Il terremoto provocò circa 80.000 morti. A seguito dell’evento venne introdotta la normativa antisismica e si operò la prima classificazione sismica del territorio. Nel 1906 e 1908 ci furono anche altre disposizioni particolari su alluvioni, mareggiate, uragani.

(Foto Rogazionisti-Difrancia.net)

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Seconda faseSeconda fase

• Comincia a delinearsi un concetto di Protezione Civile esclusivamente basato sul soccorso durante le emergenze.

• È predominante il ruolo dello Stato centrale e dei Prefetti

4 La Protezione Civile in Italia

Vajont (63), Frana di Agrigento (66),Alluvione di Firenze (66), Belice (68)

(David Lees)

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Una legge sulla PC: L.996/1970Una legge sulla PC: L.996/1970

5 La Protezione Civile in Italia

• Nel 1970 si ha il varo della legge che titola “Norme sul soccorso e l’assistenza alle popolazioni colpite da calamità” (Legge 996 del 1970).

• Viene istituito un Comitato Interministeriale di Protezione Civile• Si afferma per la prima volta la necessità della pianificazione d’emergenza.

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Una legge sulla PC: L.996/1970Una legge sulla PC: L.996/1970

6 La Protezione Civile in Italia

Alle ore 21.06 una scossa sismica del decimo grado della scala Mercalli devastò Maiano, Buia, Gemona, Osoppo, Magnano, Artegna, Colloredo, Tarcento, Forgaria, Vito d'Asio e molti altri paesi della pedemontana. I morti accertati furono più di novecento.Nota per il docente: Permettere ai partecipanti di esprimere eventuali ricordi sull’evento e soprattutto sulla gestione della post-emergenza.

Terremoto del Friuli - 1976

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L’esperienza insegnaL’esperienza insegna

• Necessità di una figura con pieni poteri: un Commissario straordinario per dirigere contemporaneamente Forze armate, Vigili del fuoco, Forze di Polizia ed Organizzazioni del Volontariato.

• Ai sindaci viene dato il potere di dirigere le forze provenienti dall’esterno, comprese quelle assicurate dalle amministrazioni centrali.

• Viene istituito una struttura simile all’attuale Dipartimento della Protezione Civile per coordinare e razionalizzare l’intervento in emergenza.

• La protezione civile non può essere trattata nell'ambito di un settore specifico dell'Amministrazione pubblica ma coinvolge il Governo nella sua interezza.

7 La Protezione Civile in Italia

Terremoto della Campania e della Basilicata- 1980

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Terza faseTerza fase

• Si afferma il principio di sussidiarietà

• Vengono trasferite competenze in materia di PC dallo stato alle autonomie

• Reduce dall’esperienza del ter-remoto del ’76, la regione FVG decide di dotarsi di una normativa organica in materia di protezione civile.

8 La Protezione Civile in Italia

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La legge regionale La legge regionale del FVG - 1986 del FVG - 1986

1. Per la prima volta vengono riconosciute come attività di PC anche la previsione e la prevenzione

2. È prevista la creazione di una struttura permanente - la Protezione Civile della Regione - che si occupa di protezione civile in modo continuativo, e non solo durante l’emergenza.

Limiti: considera solo eventi “gravi”.

9 La Protezione Civile in Italia

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La legge:

1. Definisce a livello nazionale una struttura preesistente al verificarsi di eventi calamitosi

2. Considera fondamentali le fasi di prevenzione e di preparazione dell’emergenza.

3. Allarga il campo della protezione civile a comprendere ogni evento calamitoso non necessariamente “grave”.

10 La Protezione Civile in Italia

1992: istituzione del servizio 1992: istituzione del servizio nazionale di Protezione Civilenazionale di Protezione Civile

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L.R. 64/86 e L. 225/92

Il FVG è precursore nell’individuazione di un sistema regionale di protezione civile strutturato e organizzato. La legge regionale 64/86 e la legge nazionale 225/92 hanno in comune alcuni punti fondamentali:

• 1) la previsione e la prevenzione vengono riconosciute formalmente attività di protezione civile

• 2) viene istituita una struttura permanente, rispettivamente a livello regionale e nazionale, che si occupa di protezione civile 24 su 24 e 365 giorni all’anno,

• 3) l’ente Comune viene individuato come ente di base del sistema di protezione civile sia nazionale che regionale

11 La Protezione Civile in Italia

1992: istituzione del servizio 1992: istituzione del servizio nazionale di Protezione Civilenazionale di Protezione Civile

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12 La Protezione Civile in Italia

Interventi in emergenza Interventi in emergenza

La L. 225/92 suddivide gli interventi in emergenza in:

a) Emergenze i cui danni o rischi di danni sono limitati e comunque riguardano al massimo il territorio comunale: vengono coinvolte solo le forze di protezione civile appartenenti all’ambito comunale. (Es: ricerca di persone disperse)

b) Eventi che richiedono l’intervento coordinato di più Enti o amministrazioni competenti in via ordinaria e fronteggiabili con le forze della Protezione Civile della Regione; civile a livello internazionale.

c) Calamità che debbono essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari che richiedono la mobilitazione delle forze di Protezione Civile Nazionale.

d) Calamità o altri eventi che colpiscono Paesi esteri e richiedono la mobilitazione delle forze di protezione

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La dichiarazione dello stato di La dichiarazione dello stato di emergenza a livello nazionaleemergenza a livello nazionale

Al verificarsi di emergenze di tipo c), l’atto che ufficialmente dà il via alla macchina del sistema nazionale di protezione civile è la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri: in tale documento si identifica la zona colpita dall’evento calamitoso e si sancisce la necessità di interventi urgenti. Successivamente viene emanata un’ordinanza relativa alla descrizione dei primi interventi da realizzare.

In una seconda fase viene varato infine un decreto-legge con il quale sono stanziati i contributi definitivi a favore dei privati e le risorse necessarie per l'attuazione del piano degli interventi infrastrutturali d’emergenza e di rimozione del pericolo.

13 La Protezione Civile in Italia

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Dichiarazione stato di emergenzaDichiarazione stato di emergenza

Due fasi d’intervento:

1. Prima emergenza: il Consiglio dei Ministri dichiara lo stato d’emergenza nell'area interessata e sono emanate ordinanze per i primi interventi.

Fase di prima emergenzaSTATO

DIEMERGENZA!

ORDINANZA

censimentodanni

Interventi urgenti

Opere pubbliche

danneggiate

1996Versilia

1996Friuli

14 La Protezione Civile in Italia

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Modelli d’intervento (2)Modelli d’intervento (2)

2. Seconda fase: decreto-legge per stanziare i contributi definitivi a favore dei privati e le risorse necessarie per gli interventi infrastrutturali d’emergenza e di rimozione del pericolo.

Seconda Fase

DECRETO LEGGE

Contributi per il ripristino

Cassa Depositi e Prestiti

MUTUO

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La dichiarazione dello stato di La dichiarazione dello stato di emergenza a livello regionaleemergenza a livello regionale

Tale meccanismo viene ripreso anche a livello regionale, in occasione di emergenze di tipo b) particolarmente gravi (soprattutto in caso di incendi boschivi): in tali casi la dichiarazione dello stato di emergenza viene sancita con un decreto del Presidente della Regione.

In entrambi i casi la dichiarazione dello stato di emergenza è un atto fondamentale, in quanto i successivi interventi ed i relativi fondi per finanziarli trovano motivazione in tale atto, comprese le procedure di rimborso ai datori di lavoro dei volontari e ai volontari stessi per spese sostenute nell’ambito dell’emergenza.

16 La Protezione Civile in Italia

18 luglio – I Servizi Meteorologici della Toscana e dell’Emilia Romagna prevedono, eventuali deboli precipitazioni.

19 luglio - Il satellite METEOSAT mostra un repentino addensamento eccezionale e concentrato sul bacino del Versilia a partire dalle ore 3 della mattina del 19 che è successivamente degenerato con una velocità non comune.

I successivi dati pluviometrici indicano sia l'eccezionale intensità delle piogge, che la loro circoscritta localizzazione.

Alluvione in Versilia - 1996

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Organizzazione nazionale Organizzazione nazionale della Protezione Civiledella Protezione Civile

Lo Stato si limita a disposizioni legislative di principio ovvero ai principi fondamentali.

Le Regioni hanno la potestà legislativa di regolazione in materia di Protezione Civile

Alle Regioni spettano, fra l’altro:

•competenze relative ad eventi di minore entità (eventi di tipo "b" )

•attuazione degli interventi di ripristino

•organizzazione e utilizzo del volontariato.

Alle Province spetta, fra l'altro:

•attività di previsione e prevenzione e predisposizione dei piani provinciali

Ai Comuni spetta, fra l'altro:

•predisporre i piani comunali (o intercomunali)

•adottare tutti i provvedimenti necessari ad assicurare i primi soccorsi alla popolazione e compiere gli interventi urgenti necessari a fronteggiare l'emergenza

•gestire il volontariato a livello comunale (o intercomunale).

17 La Protezione Civile in Italia

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Il primo responsabile della protezione civile in ogni Comune è il Sindaco.

Quando avviene un evento calamitoso:

• il Servizio nazionale della protezione civile definisce la portata dell’evento e valuta se le risorse locali siano sufficienti a farvi fronte.

• Si identificano da subito le autorità che devono assumere la direzione delle operazioni

• Nei casi d’emergenza nazionale il Dipartimento della Protezione Civile assume la direzione delle operazioni, la responsabilità politica è assunta direttamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

18 La Protezione Civile in Italia

Organizzazione nazionale Organizzazione nazionale della Protezione Civiledella Protezione Civile

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In EuropaIn Europa

La Commissione europea ha tra i suoi obiettivi quello di sostenere e incoraggiare gli sforzi compiuti a livello nazionale, regionale e locale attraverso. Utilizza allo scopo due strumenti fondamentali:

•il Programma di Azione che fornisce supporto ai principali progetti, workshop e corsi di formazione nel campo della previsione, prevenzione e risposta ai disastri naturali che occorrono sia sulla terraferma che sul mare.

•il Meccanismo Comunitario per la Protezione Civile che ha l’obiettivo di facilitare la co-operazione negli interventi di assistenza nei casi di grave calamità o in quelli ci sia un imminente pericolo che tali calamità di verifichino e la preparazione per il disastro dello stato colpito non sia sufficiente a fornire una risposta adeguata.

http://ec.europa.eu/environment/civil/prote/cp01_en.htm

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