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ANNO 36° - NUMERO 2/2015 Periodico trimestrale della Parrocchia di Mirandola iscritto nel registro dei giornali del Tribunale di Modena al n. 641 del 31-1-80 In Gesù Cristo, il nuovo umanesimo È il titolo del V Convegno nazionale della Chiesa italiana che si svolgerà a Firenze dal 9 a 13 novembre prossimo. Umanesimo e Firenze per noi evocano subito la figura di Giovanni Pico, che proprio nella Firenze di Lorenzo il Magnifico lanciò quel manifesto “Sulla dignità dell’uomo”, che si può considerare la bandiera filosofica del nostro Rinascimento. C’è qualcosa di comune tra il nostro e il Convegno ed è l’aspirazione a trovare un solido punto di convergenza per l’unità della famiglia umana come tale. Ci sono anche importanti prospettive diverse. Il mondo non si riduce più all’Occidente e ora è diventato acuto pure il problema dell’unità del soggetto. Si lavora a una decostruzione della persona, dove, nella quasi “idolatria dell’io individuale”, nessun valore consistente si impone più nelle relazioni umane. Il Convegno di Firenze si inserisce in un percorso della Chiesa italiana che, ogni dieci anni, si ritrova per una specie di “Stati Generali” con vescovi, sacerdoti e fedeli laici. Si cominciò con Roma 30-10/4-11-1976 su “Evangelizzazione e promozione umana”. Il secondo, l’unico al quale non ho preso parte, si svolse a Loreto dal 9 al 12 aprile 1985; dominato da Giovanni Paolo II, ebbe come argomento “Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini”. A Palermo dal 20 e 24 novembre 1995 il tema fu “Il Vangelo della carità per una nuova società in Italia”; fu proposto il “progetto culturale” cristianamente ispirato. L’ultimo Convegno, con la presenza di 2700 delegati, si è celebrato a Verona dal 16 al 20 ottobre 2006; il tema era “Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo”. C’è un orizzonte comune che lega i Convegni: è l’umano, come luogo d’incontro tra la fede della comunità cristiana e il modo che prescinde dalla fede, come insegnato dal Concilio Vaticano II, soprattutto nella “Gaudium et Spes”. Non è difficile intravedere le tematiche salienti che facevano da sfondo: povertà, fame, giustizia globale; terrorismo interno; tangentopoli e seconda repubblica; bisogno insoddisfatto di una nuova prassi pastorale. Ancora una volta ci interroghiamo su che cosa può dare e ricevere il cattolicesimo in Italia. La “Traccia” per la preparazione prende ispirazione anche dalla novità portata da Papa Francesco. I Vescovi italiani ci chiedono in che modo “gli ambienti quotidianamente abitati, come la famiglia, l’educazione, la scuola, il creato, la città, il lavoro, i poveri e gli emarginati, l’universo digitale e la rete, sono diventati quelle periferie esistenziali che si impongono all’attenzione della Chiesa italiana quali priorità in cui operare il discernimento, per accogliere l’urgenza missionaria di Gesù”. Un simile discernimento si può realizzare lungo cinque vie, suggeriteci da papa Francesco nella “Evagelii Gaudium”. Si tratta di cinque verbi: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare. Sosteniamo questo evento spirituale con la preghiera e con il nostro contributo alla discussione. Don Carlo VOCAZIONI SACERDOTALI I sacerdoti diocesani si interrogano suI futuro del servizio pastorale pagina 3 La Parrocchia di Mirandola augura di cuore a tutte le famiglie una felice e serena estate GLI AUGURI DELLA PARROCCHIA VIVERE LA PARROCCHIA La prima Comunione - le foto dei nostri ragazzi LA FINESTRA SUL MONDO Viaggio in Terra Santa, riflessioni da un pellegrinaggio pagine 4 e 5 pagine da 6 a 8

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ANNO 36° - NUMERO 2/2015 Periodico trimestrale della Parrocchia di Mirandola iscritto nel registro dei giornali del Tribunale di Modena al n. 641 del 31-1-80

In Gesù Cristo, il nuovo umanesimo

è il titolo del V Convegno nazionale della Chiesa italiana che si svolgerà a Firenze dal 9 a 13 novembre prossimo.Umanesimo e Firenze per noi evocano subito la figura di Giovanni Pico, che

proprio nella Firenze di Lorenzo il Magnifico lanciò quel manifesto “Sulla dignità dell’uomo”, che si può considerare la bandiera filosofica del nostro Rinascimento. C’è qualcosa di comune tra il nostro e il Convegno ed è l’aspirazione a trovare un solido punto di convergenza per l’unità della famiglia umana come tale. Ci sono anche importanti prospettive diverse. Il mondo non si riduce più all’Occidente e ora è diventato acuto pure il problema dell’unità del soggetto. Si lavora a una decostruzione della persona, dove, nella quasi “idolatria dell’io individuale”, nessun valore consistente si impone più nelle relazioni umane.Il Convegno di Firenze si inserisce in un percorso della Chiesa italiana che, ogni dieci anni, si ritrova per una specie di “Stati Generali” con vescovi, sacerdoti e fedeli laici. Si cominciò con Roma 30-10/4-11-1976 su “Evangelizzazione e promozione umana”. Il secondo, l’unico al quale non ho preso parte, si svolse a Loreto dal 9 al 12 aprile 1985; dominato da Giovanni Paolo II, ebbe come argomento “Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini”. A Palermo dal 20 e 24 novembre 1995 il tema fu “Il Vangelo della carità per una nuova società in Italia”; fu proposto il “progetto culturale” cristianamente ispirato. L’ultimo Convegno, con la presenza di 2700 delegati, si è celebrato a Verona dal 16 al 20 ottobre 2006; il tema era “Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo”.C’è un orizzonte comune che lega i Convegni: è l’umano, come luogo d’incontro tra la fede della comunità cristiana e il modo che prescinde dalla fede, come insegnato dal Concilio Vaticano II, soprattutto nella “Gaudium et Spes”. Non è difficile intravedere le tematiche salienti che facevano da sfondo: povertà, fame, giustizia globale; terrorismo interno; tangentopoli e seconda repubblica; bisogno insoddisfatto di una nuova prassi pastorale.Ancora una volta ci interroghiamo su che cosa può dare e ricevere il cattolicesimo in Italia. La “Traccia” per la preparazione prende ispirazione anche dalla novità portata da Papa Francesco. I Vescovi italiani ci chiedono in che modo “gli ambienti quotidianamente abitati, come la famiglia, l’educazione, la scuola, il creato, la città, il lavoro, i poveri e gli emarginati, l’universo digitale e la rete, sono diventati quelle periferie esistenziali che si impongono all’attenzione della Chiesa italiana quali priorità in cui operare il discernimento, per accogliere l’urgenza missionaria di Gesù”. Un simile discernimento si può realizzare lungo cinque vie, suggeriteci da papa Francesco nella “Evagelii Gaudium”. Si tratta di cinque verbi: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare.Sosteniamo questo evento spirituale con la preghiera e con il nostro contributo alla discussione. Don Carlo

VOCAZIONI SACERDOTALII sacerdoti diocesani si interrogano suI futuro del servizio pastorale

pagina 3

La Parrocchia di Mirandola augura di cuore a tutte le famiglie una felice e serena estate

GLI AUGURI DELLA PARROCCHIA

VIVERE LA PARROCCHIALa prima Comunione - le foto dei nostri ragazzi

LA FINESTRA SUL MONDOViaggio in Terra Santa, riflessioni da un pellegrinaggio

pagine 4 e 5 pagine da 6 a 8

vivere la parrocchia La Finestra - 2/20152

Calendario parrocchiale

LuglioLUNEdì 27 Consacrazione chiesa parrocchiale (Aula S. Maria Maddalena)

Orario estivo delle S. Messe - dal 15 giugno al 15 settembreFERIALI 7.00 - 8.30 - 19.00 Aula S. Maria MaddalenaFESTIVE 9.00 - 10.30 - 12.00 - 19.00 Sala della Comunità (via Posta) 10.00 Aula S. Maria MaddalenaPRIMA FESTIVA SABATO 17.00 Aula S. Maria Maddalena 19.00 Sala della Comunità (via Posta)

GiugnoLUNEdì 29 ore 19.00 Consiglio pastorale con verifica (canonica)

AgostoSABATO 15 ore 9.45 Processione Beata Vergine Assunta (ore 10.30 S. Messa) ore 20.00 S. Rosario e cena comunitaria parrocchiale (canonica)

15 MarzoMattia LugliGiuseppe Antonio Russello

04 Apriledavid Pierangeli

19 Aprile 2015Giada Maria MonteleoneJoseph MonteleoneMaria Giada BarbieriSamuele GaglianoCamilla PavarottiFederico LevrattiMelissa Amelia Pollastri

09 Maggio 2015Sara Mjaby

17 Maggio 2015 Alessandro BergaminiAnna BocchiMartina BulgarelliEdoardo MorselliSofia Silvestri

24 Maggio 2015Edoardo AzzardiRebecca CestariThiago Zanco

Liliano BenattiGiacinto BonomiGiovanni PellegrinoEnrico GuicciardiMarisa SerafiniMaria MalagoliCesarino Francesco NurchisAlfredo RebucciGino NeriItalina BarbiMarta RagazziMirella RemondiniValese GuidiRomolo VincenziAndrea VolpatoMaria TinielloFranco FregniGrandilia PignattiCarlo MeschieriSaide MarchesiAnna SpottiNelly Mantovani

Maria MalavasiAlves BaraldiNadina NataliLaura PedrettiGiordano VincenziLivio LeporatiTeresa AscariCarla BellodiPaolo SembiaseLidia NeriGiancarlo CandiniAdriana FerrariAngelo CarreriGiovanni CivileFranca LucianiSara PedrettiErcolina BianchiniGita GalavottiValentina MalagutiEdmondo CavicchioliSilvia GolinelliLibero Maretti

Battesimi

Si sono uniti in matrimonio

Hanno compiuto il cammino

Alessandro Ghelli & Valentina Agnusdei

RedazioneSegreteria parrocchiale:Via don Minzoni, 3 - 41037 Mirandola MOTel. 0535.21018 - Fax. 0535.27330mail: [email protected]: Lunedì-Sabato 9.00-21.30

direttore: M. Eugenia Luglidon Carlo Truzzi, Laura Michelini, Rossana Ferrarini, Marisa Ghizzoni Braghiroli, Ermelina Artioli, Vanna Amadei, Renata Bertoli, Anna Gatti, Maria Luisa Rotello, Sr. Mary Roselet Fernandez, Franca Cavazza Verri, Maria Rita Testi, Marcello Berto, Sabrina Galiotto, Foto Attualità MarchiGrafica: Studio grafico KINA - Mirandola Stampa: Tipolito Salvioli

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Vocazioni e futuro pastorale

S enza nostalgia per il passato, noi sacerdoti anziani ci interroghiamo con una certa preoccupazione su coloro che prenderanno il nostro posto nel servizio pastorale.

Lo scenario sta cambiando in modo costante. Nel 1959 la diocesi contava 96.000 abitanti, 38 parrocchie e 87 sacerdoti, tutti nati in Italia. Ora la diocesi conta120.000 abitanti (di cui 15.000 stranieri), 38 parrocchie e 54 sacerdoti attivi nel servizio pastorale, senza contare i 5 con attività molto limitata per età e malattia e i 2 che sono in servizio come cappellani militari.Un primo elemento nuovo dello scenario è l’età dei sacerdoti: sono 6 tra 80 e 90 anni; 14 tra 70 e 80; 3 tra 60 e 70; 10 tra 50 e 60; 11 tra 40 e 50; 9 tra 30 e 40; infine c’è un polacco di anni 30. Quest’ultimo dato entra nella normalità, dal momento che l’età media di ordinazione in Italia è di anni 31. L’innalzamento dell’età dei preti pone problemi di capacità innovativa e di incisività nella pastorale giovanile. Oltretutto, i sacerdoti tra i 30 e 50 anni nati in Italia sono soltanto 9.Un secondo elemento è la formazione. Il livello degli studi si è innalzato. Il Concilio Vaticano II rimane il riferimento programmatico per tutti, anche se per noi anziani fa parte della storia personale, per gli altri è un importante evento della storia della Chiesa.Merita particolare attenzione la componente culturale nativa dei sacerdoti della nostra diocesi. Sono nati in Italia 34 sacerdoti. Sono nati e hanno abitualmente avuto la loro formazione generale, e spesso anche specifica, all’estero 19 sacerdoti.

Provengono 8 dal Congo (RP), 5 dalla Polonia, 5 dal Kerala (India), 1 dal Benin. Sono il 35% degli attivi, una percentuale assolutamente non comune in Italia. Al 5 giugno su 31.053 sacerdoti in servizio nel nostro paese i non italiani sono 2.462 (8%) la percentuale dell’Emilia Romagna è del 9%. La più parte sono “fidei donum”, cioè “donati” temporaneamente dalle loro diocesi alla nostra diocesi, oppure sono religiosi, sempre trasferibili dai loro superiori. Questa linea inaugurata dal vescovo Elio Tinti ha consentito una presenza del sacerdote in tutte le parrocchie meno 6, sia pure con modalità diverse di linguaggio e stili.È una situazione quella dei preti nella diocesi nostra (e non solo) che richiede preghiera, fiducia nel Signore, ma anche discernimento e progettazione. Non servono lamentele e appelli, ma uno slancio comune. Richiede anche la ricerca e la cura di nuove vocazioni, come raccomandata con tanta insistenza da don Francesco Cavazzuti, il quale pensa che sia la prima urgenza pastorale. Don Carlo

Scenario attuale e prospettive

1959

Sacerdoti stranieri (in percentuale)

2015 Età dei sacerdoti

96.000 abitanti

35% diocesi

9% Emilia Romagna

8% Italia

120.000 abitanti

6 80-90 anni

9 30-40 anni

1 30 anni

3 60-70 anni

10 50-60 anni

14 70-80 anni11 40-50 anni

38 parrocchie 38 parrocchie

87 sacerdoti 54 sacerdoti

4 La Finestra - 2/2015Foto ricordo

La prima ComunioneGruppo di Monica Castorri Patrizia d’Incecco Caputo AliceCavarra ChristianCrisci Mariade Matteis ChiaraFoschieri AlessandroGugliuzza Marika GiusiMatrone FedericoMontanari Ilaria

Morlando RebeccaPaltrinieri FedericoParadisi GiacomoPiccini AndreaSalzillo MarikaSavino ChristianXhoxha RossellaVanzini Matteo

Gruppo di Paola Caleffi Amirante SalvatoreChelli Francesco Golinelli Elia Levratti Paolo Pecorabianca Rebecca Pirro ValerioPrenga EleonoraPuscas AlessiaRoncaglia FilippoSpadoni Alessandro davide Vescovini Fabiana

Gruppo di Giuseppe TrovatoBondor Jennifer SaraCadente CarmineCelentano AlessioColletta ChristianRezzaghi Costanza Scabellone Antonio

Lupetti/Coccinelle Mir 2Bertacchini ChiaraBudri EleonoraCampagnoli RiccardoCasini EneaCeriati ValentinaCorticelli SaraGiobbi ChiaraGiovannini GiacomoNegrelli AnselmoSarducci Matilde

Domenica 17 Maggio - primo turno

Iniziazione cristiana

“ Sì...ero molto emozionato!” “Io ero agitata, mentre ero in fila il cuore mi batteva velocissimo!” “dopo tanto tempo, non vedevo l’ora di poter ricevere anch’io, finalmente,

la Comunione!” Questi i commenti più frequenti, a caldo, dei ragazzini che, nelle scorse domeniche 17 e 24 maggio, hanno ricevuto la Prima Comunione. Erano in tanti, un centinaio all’incirca, circondati dai loro cari e custoditi dai catechisti, che li hanno accompagnati in questi anni nel percorso di iniziazione cristiana.Questo cammino ora si è concluso, l’iniziazione è compiuta: questi ragazzini hanno ricevuto le conoscenze fondamentali relative alla nostra fede; soprattutto hanno conosciuto Gesù, quindi possono vivere da veri cristiani, naturalmente secondo la loro età. Lo scorso anno hanno ricevuto la Cresima,

attraverso la quale hanno confermato il Battesimo, e quindi l’appartenenza alla Chiesa, e, finalmente, si sono potuti accostare alla Comunione, che è il Sacramento conclusivo di questo cammino, proprio perchè determina un’unione profondamente intima con il Signore. La Prima Comunione, celebrata al termine del percorso, diventa così la prima di tante Comunioni. Segna cioè l’inizio della vita cristiana consapevole, da coltivare e far crescere nel tempo.Forse ci può fare un po’ sorridere la parola “consapevolezza” riferita a ragazzini di 11/12 anni, e ci chiediamo se davvero abbiano compreso fino in fondo ciò che hanno celebrato... Preghiamo allora per questi ragazzi ed affidiamoli al Signore, perchè proprio stando loro vicino li renda capaci di vivere come Lui stesso ci ha insegnato, amando e perdonando Anna

Preghiamo e affidiamo al Signore il cammino di questi ragazzi

5Foto ricordo

Domenica 24 Maggio - secondo turnoGruppo di Franca Rebecchi Bellini LetiziaBello PaoloBonfatti SofiaCastagnetti MattiaColoretti davideduduianu LarissaFava FilippoLuppi GiuliaNeri Maria BeatriceTesta Maria Sole

Gruppo di Carla PedrielliBocchi NicolòCavicchioli AnnaCestari MarcelloGolinelli AgataGozzi MatildeGreco MargheritaPongiluppi TommasoRazzaboni TommasoScacchetti FedericoGhedini Ester

Gruppo di Vanna BocchiBadini FedericoBaraldi FrancescoBregola GiulioMalagutti GaiaMoretti SamueleMori ChiaraPalazzini AlessandroRaimondi Anita

ACRArioli PietroBaraldi RiccardoBattaglia GiovanniBoni Lauri AlessandroCantuti ThomasCiardi Andreadavid MatildeGavioli FedericoNora FilippoReggiani Irene

Palmieri Osvaldo LuigiStefanini AndreaGanzerli davide

La Parrocchia ha promosso varie occasioni di incontroUna famiglia di famiglie

L a Parrocchia di Mirandola nel corso di quest’anno si è fatta promotrice di più occasioni di confronto per le famiglie. Un primo incontro si è svolto domenica

26 ottobre 2014; è stato un evento preparato da tempo che voleva essere quella piccola fiammella capace di dar fuoco, di incendiare, un rinnovato interesse della parrocchia per la famiglia. Le famiglie hanno parlato, agito, sentito, discusso come famiglie in quanto tali. Non “della famiglia” ma “in famiglia”. Il secondo incontro dell’8 marzo 2015, Un assist per la famiglia, lo schema vincente per la partita di ogni giorno, ha ribadito la volontà della parrocchia di mantenere la famiglia al centro della sua azione, recependo così il grande impulso scaturito dal Sinodo dei Vescovi. La parrocchia, famiglia di famiglie, intende rafforzare il suo ruolo di sostegno

soprattutto in questo specifico momento di crisi economica e spirituale, creando nuove sinergie tra i gruppi e le associazioni operanti nella comunità, mantenendo la famiglia sempre al centro. La nostra parrocchia ha molte attività associative che coinvolgono a vario titolo coppie e famiglie, ma poche occasioni di confronto tra di esse; l’organizzazione di questi incontri plenari ha rafforzato la volontà di creare un gruppo di coordinamento che organizzi e supporti le attività dedicate alle famiglie (corsi per fidanzati, gruppi sposi, preparazione al Battesimo, attività post battesimo...). L’obiettivo principale che la pastorale famigliare intende perseguire sarà quello di creare percorsi che accompagnino la coppia in tutte le tappe che caratterizzeranno il cammino della famiglia offrendo momenti di incontro, scambio e formazione. Sabrina Galiotto

6 La Finestra - 2/2015la Finestra sul mondo

In Terra Santa dal 7 al 14 maggioQuale gioia

È toccante anche il ritorno

“Quale gioia, quando mi dissero: Andremo alla casa del Signore! Già sono fermi i nostri piedi alle tue porte, Gerusalemme! (Salmo 122, 1-2)”. Così viveva il pio israelita la sua ascesa a Gerusalemme. Ho affrontato e vissuto il mio pellegrinaggio in Terra Santa con la gioia che si prova quando si è invitati ad “andare in disparte” per riposarsi un po’ o a celebrare una festa da cui ci si aspetta che fermenti il quotidiano e non facile scorrere della vita. Mentre salivo le scale delle chiese dall’esterno, dalle cripte, dalle grotte o dalle salite delle alture, non sentivo nemmeno lo sforzo fisico perchè più forte era la gioia di vedere, con gli occhi e con il cuore, quel poco che la terra di Gesù conservava intatto nell’aspetto o quel tanto che affidava alla memoria con costruzioni sovrapposte e imponenti sui luoghi più significativi della sua breve vita.

Il ricordo della storia passata, anche se sacra, però non bastava. Allora la gioia si completava e si moltiplicava nell’ascolto condiviso di letture bibliche appropriate o nelle celebrazioni liturgiche capaci di farmi riconoscere Gesù che continuava ad essere presente, con gli stessi gesti di allora, nella mia storia personale e comunitaria.È stato come ripercorrere l’incontro irripetibile e straordinario nella sua ordinarietà tra Gesù e i discepoli.E nel silenzio del deserto, della grotta dei pastori, di S. Girolamo e del Santo Sepolcro il mio canto risuonava come preghiera di lode e di ringraziamento quasi a “riformulare” la frase di Pietro “Signore tu sai che ti amo”. Nonostante i miei limiti, le mie fragilità e incoerenze. Marisa Ghizzoni Braghiroli

“È stato molto emozionante camminare per le stesse strade e vedere gli stessi luoghi dove é nato ed ha vissuto Gesù: Nazareth, Betlemme, il Lago di Tiberiade; toccare con mano, a Gerusalemme, la tomba vuota di Gesù, partecipare alla nostra Messa nel deserto. Sono stati sette giorni molto intensi con le emozioni che si accavallavano e si moltiplicavano.È toccante però anche il ritorno da questo viaggio, perché ora le sensazioni arrivano una per una, ci é concesso di percepirle in un modo più semplice, meno improvviso, più profondo.È un arricchimento che ci porteremo dentro per sempre.Speciale il nostro gruppo, formato da persone di diverse culture, che per sette giorni hanno vissuto le stesse emozioni, nella

semplicità dello spirito del pellegrinaggio e che hanno saputo cogliere tutti i lati positivi del vivere insieme con armonia.In particolare la coppia americana, con problemi fisici ben evidenti, ci ha mostrato che, sostenuti dalla fede cristiana,si può reagire con coraggio alle avversità che dobbiamo affrontare.da ultimo l’incontro a Gerusalemme con Fra Matteo, leale, coraggioso, profondo, studioso delle Sacre Scritture, che pur provenendo da una piccola frazione di Correggio, ha dimostrato che nella vita si possono percorrere strade molto importanti ed interessanti.” Ada Munari Pollastri

7la Finestra sul mondo

Ho il cuore ricolmo di gioia e gratitudineVisitare la Terra Santa era un sogno che portavo nel cuore da tanto tempo e finalmente si è avverato!Ho ricevuto un grande regalo dal Signore: poter entrare nel suo luogo santo, e per questo gli sono riconoscente e, ogni giorno, mi rendo conto del Suo sguardo amorevole su di me, attraverso le persone che mette sul mio cammino.Seguire le orme di Gesù nella Terra Santa, che Lui stesso ha calpestato, ha suscitato in me stupore e trepidazione. Ho

cercato d’incontrare il volto di Cristo nelle persone che incrociavo: ho incontrato il Cristo

storico nei vari luoghi segnati dalla presenza, dalla predicazione, dai

miracoli, dagli atteggiamenti di misericordia nei riguardi

dell’uomo sofferente. Ho incontrato Maria

nei suoi gesti essenziali e fondanti a Nazareth, ad Ain Karim, a Betlemme, mentre era in fuga per l’Egitto con il Bambino e Giuseppe,

a Cana di Galilea, per le vie della Palestina al

seguito di Gesù, ai piedi della croce sul Calvario… Ho

incontrato il Cristo sofferente in un paese in cui la gente soffre per la guerra, le divisioni, le incomprensioni; ho incontrato Cristo nel volto dei volontari e dei frati francescani, che operano instancabilmente da otto secoli circa per conservare viva la memoria del Cristo in questo territorio; l’ho sperimentato, nella saggia guida di Gabì, in don Carlo con il suo cuore paterno, in don Maurizio e ho incontrato il volto di Gesù nel gruppo degli amici pellegrini che erano con me nella loro attenzione e premura verso di me. Ho incontrato Gesù in tanti pellegrini di tutto il mondo! L’esperienza fatta in Terra Santa, ora, tocca a me riviverla ogni giorno nella vita quotidiana.Ora tocca a me portare l’annuncio della buona novella nella mia comunità e nelle persone che incontro nella missione educativa; come i pastori a Betlemme cantare il “gloria a dio”… ora è qui, nella realtà di ogni giorno, che devo scendere dal monte Tabor e trasfigurare le mie azioni nella gioia, scendere dal monte delle Beatitudini e vivere in pienezza la beatitudine che il Signore mi ha insegnato. A Tabgha, come Gesù chiede a Pietro: “Mi ami tu?” per ben tre volte, Gesù che mi ha chiamato alla Sua Sequela mi rivolge la stessa domanda: “Mary mi ami tu?” Tocca a me, ora, rispondergli con maggiore gioia ed entusiasmo: “Sì, ti amo!” . Un grazie sentito prima di tutto al Signore! E poi a don Carlo, a Piergiorgio, a tutti i miei compagni di viaggio per aver condiviso tanta gioia e preghiera. Grazie per la vostra pazienza per l’avventura che mi è toccata nella partenza! Sr. Mary Roselet Fernandez

Riflessioni da un pellegrinaggioRiguardo ancora una volta le numerose foto che ho scattato durante il mio pellegrinaggio in Terra Santa ed ancora non mi sembra vero di essere stata proprio io a scattarle. Tutto, durante questo periodo, mi è sembrato lo svolgersi di un film in cui io partecipavo con attenzione, coinvolta emotivamente e nello stesso tempo guardinga e quasi timorosa. La nostra prima sosta è stata vicino la città di Haifa, al Santuario del Monte Carmelo “Stella Maris” e solo li ho avuto la percezione che questo viaggio in Israele sarebbe diventato “il Pellegrinaggio della mia vita”. La Messa, celebrata in una cappella fuori del Santuario, di per sé non mi ha provocato sensazioni diverse da quelle che provo la domenica durante la celebrazione festiva; subito dopo, quando sono entrata nella Chiesa dedicata alla Madonna, mi sono trovata circondata e sospinta da un gruppo vociante di pellegrini provenienti dall’India, che con il loro costumi tipici si sono letteralmente prostrati a terra con le braccia a croce per venerare l’immagine della Madonna.Mi ha colpito profondamente quell’atto di fede e di sottomissione ed ho riflettuto che la nostra religione cristiana riesce, con la sua umiltà e senso di bontà e carità, ad unire tanti popoli diversi che si riconoscono nella devozione e preghiera

a Maria. Mi sono commossa e questo stato d’animo mi ha accompagnata per tutto il pellegrinaggio. Ancora una volta ho sentito questo stato di beata partecipazione durante la Messa nel deserto. I beduini, al vedere il nostro bus inerpicarsi lungo la strada pietrosa, erano accorsi con le loro mercanzie ed avevano addobbato le teste di buona parte di noi con quei loro tipici fazzoletti (kefia) mentre i Sacerdoti preparavano l’altare. Essi avevano ricoperto un tavolino di pietra con un fazzolettone a quadri tipico dei Palestinesi, fazzoletto che io avevo visto tante volte nei telegiornali, usato come copricapo dei capi di Al Fatah. La Messa è incominciata e per incanto la scena è cambiata.I beduini erano frammisti a noi pellegrini e seguivano in silenzio le varie fasi della celebrazione; ci siamo scambiati il segno di pace anzi il piccolo Alì è passato da tutti noi a darci la mano della pace fissandoci con occhi profondi e seri.Non sono più giovane; chissà se potrò mai più ripetere questa esperienza per cui mi sento di invitare tutti i credenti Cristiani a mettersi, almeno una volta, sulle vie che videro Cristo Gesù testimoniare la sua fiducia nel Padre e nei luoghi in cui svolse la sua vita. Sicuramente ne riceveranno emozioni che rafforzeranno la loro fede. Maria Luisa Rotello

8 la Finestra sul mondo

Sede di MirandolaVia Mazzone 3/A - [email protected]

La Finestra - 2/2015

Foto Attualità Marchi di Forapani Enricovia Genova, 8 - 41037 MIRANDOLA - Modena

tel. 0535.21472 - [email protected]

matrimoni - battesimi - compleanni - eventi sportivifoto di posa - fotoregali - calendari

Quando il comune denominatore è GesùCosa dire di questo straordinario viaggio così emotivamente intenso da incontrare difficoltà a tradurlo in parole? Tra le cose viste, imparate, assaporate in quei giorni, che mi porterò sempre dentro, mi ha particolarmente colpito l’esperienza di condivisione ed amicizia che si è creata tra di noi (praticamente estranei) facendoci stare bene come fossimo stati amici da sempre. Non ho potuto fare a meno di pensare che, QUANdO IL COMUNE dENOMINATORE È GESù, la complicità e il piacere di stare insieme ha un valore aggiunto... Ciò che però mi ha

emozionato di più in questa avventura è stato rendermi conto che in ogni posto che visitavo sentivo risuonare dentro di me la Sua voce… era come avere una doppia guida… alle parole che giungevano dall’esterno si sovrapponevano quelle di Gesù lette nei Vangeli che penetravano nella mente e nel cuore, procurandomi una sensazione di completezza. Sono anche certa che, da ora in poi quando mi approccerò di nuovo alla Sua parola potrò arricchirla con le immagini che riaffioreranno alla mia mente. Franca Cavazza Verri

Un viaggio interioredevo riguardare l’itinerario per fare ordine nei miei ricordi, che sono vivissimi e costituiti da emozioni profonde, da un dialogo intimo col Signore. In Terra Santa è affascinante ed inconsueto quel che vedi, ti trovi in una terra da sempre crocevia di popoli, culture e fedi alle porte dell’Oriente e dell’Africa, ma ti sorprende di più ciò che vivi e provi dentro di te.Pur consapevole di non essere mai stata qui prima, giunta in questa terra ti senti a casa, ti senti come chi manca da tempo e ritorna colmo di affetto e di nostalgia.Puoi essere influenzato dall’aver immaginato per anni, durante la Messa o la lettura del Vangelo, i luoghi dove il Figlio di dio aveva scelto di incarnarsi, ma questo non esaurisce l’esperienza.Quando nella Chiesa dell’Annunciazione senti cantare i frati francescani all’Angelus, in un rito che probabilmente si ripete ogni giorno da anni, tutte le tue certezze, le tua razionalità lasciano il posto ad un luogo interiore che si staglia dentro e ti invita a non fuggirlo. Affiorano le lacrime e ti ritrovi a pregare e ad essere in comunione con tutte le persone che nella vita ti sono state affidate, come non ti è mai successo in vita tua.Sul monte Tabor, luogo di grande bellezza, ricco di giardini fioriti, con ombre seducenti che ti invitano a sedere e a restare, senti l’esigenza di non scendere, di fermarti ad ascoltare soprattutto ciò che ti sta accadendo.Come i discepoli, stai vivendo un’emozione che non può essere decifrata dai tuoi sensi e dalla tua razionalità, ma è un’emozione vera, che condividi con chi ti è vicino e che ti stranisce, che quasi vuoi negare a te stesso.“Alzatevi e non temete”(Mt 17,7) era rivolto a noi?

E poi giù a Gerusalemme, bella fino alle lacrime, quando la vedi dal Santuario del dominus Flevit, luogo da cui Gesù piange su di lei... “Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace!... Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti assedieranno, e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te, e non lasceranno in te pietra su pietra perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata”. Mai parole più profetiche: Gerusalemme vive anche ora, che è un tempo di pace, il dramma del suo passato. Popoli diversi si sono avvicendati nel dominarla e hanno lasciato tracce del loro passaggio, è divisa tra culture, fedi e uomini dai colori diversi che ne rivendicano il possesso di ogni pietra. Ogni luogo appartiene a qualcuna di queste confessioni: copti, ortodossi, cattolici, greco ortodossi, musulmani, ebrei, armeni, etiopi, protestanti, siriani. Tutto questo nonostante la città vecchia dentro le mura sia poco più di un chilometro quadrato.Mentre percorri la Via Crucis all’interno della città senti suoni, rumori, preghiere, distrazioni che si mescolano alle tue invocazioni: difficile pensare che tutto questo accada in uno stesso luogo in uno stesso momento....Gerusalemme non Lo ha riconosciuto e non trova pace... Questa tentazione è sempre presente, anche nel nostro cuore oggi, ancor più in questi luoghi in cui avverti la presenza di Gesù che tenti di respingere pensando che è facile suggestionarsi. Abbandonarsi alla sua voce e fare ciò che ci chiede senza “indagare troppo” affidandoci al nostro cuore più che alla nostra razionalità credo sia la nostra felicità. Signore non capisco ma “sulla tua parola getterò le reti” Maria Rita Testi

9vivere la comunità

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San Giorgio

C osa hanno in comune un cavaliere uccisore di mostri e 150 ragazzi in camicia e pantaloni corti della Bassa Modenese? Le Valli di San Martino Spino.

Il 23 aprile si ricorda San Giorgio, uccisore del drago e patrono di Esploratori e Guide. Gli scout dei gruppi Mirandola 1, Mirandola 2 e Medolla 1 hanno festeggiato il loro protettore trascorrendo insieme tre giorni (1, 2 e 3 maggio) nella natura della frazione di Mirandola.Si è trattato di un vero e proprio campo scout, durante il quale non è mancato nulla, nel bene e nel male, compresi pioggia e vento e sole e afa. Il tema portante del campetto è stato riscoprire il significato di Fratellanza, all’interno del metodo e delle attività prettamente Scout e nell’insegnamento più ampio che ci ha lasciato Gesù. I ragazzi hanno dato prova di aver capito quanto siano importanti la fratellanza e l’amore

reciproco durante i giochi diurni e notturni, oppure quando presi dalle attività più tradizionali, come montare le tende per dormire e cucinare sul focolare, e nella fatica durante i viaggi di andata e di ritorno con biciclette e carretti carichi di materiale.I tre giorni sono stati sicuramente molto impegnativi ma bellissimi, e sono risultati indimenticabili grazie alla disponibilità e all’aiuto del Comune di Mirandola, della cooperativa “Odoardo Focherini” e dei gestori del bar “Barcsòn Vècc” che hanno concesso gli spazi e un sorriso per tutti. Un grazie particolare va anche a don Gianni Zini che ha celebrato la santa Messa con i ragazzi nella bellissima cornice del giardino intorno al Barchessone Vecchio e a tutti i capi che, con il loro impegno e il loro servizio verso i ragazzi, hanno festeggiato davvero nel modo migliore il cavaliere San Giorgio. Marcello Berto, capo reparto Mirandola 1

Nelle Valli di San Martino Spino festeggiato il patrono degli scout

10 foto ricordo La Finestra - 2/2015

AmplifonAmbulatorio senologicoAndrologiaAnalisi di laboratorioAngiologiaCardiologiaChirurgia generaledermatologiadiabetologiaEcografia

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Anniversari di matrimonio

D omenica 7 giugno la parrocchia di Mirandola ha celebrato gli anniversari di matrimonio,

riunendo le coppie che nel 2015 festeggiano dai 10 fino ai 50 anni di vita coniugale insieme.

10° anniversarioCalzolari Mario & Scanavini ErikaFergnani Alain & Bocchi LetiziaGualdi Alberto & Molinari Benedetta

25° anniversarioGrilli Franco & Ritter GabrielaPincelli Mauro & Bardini MonicaBonfatti Italo & Piva GiovannaMorselli Claudio & Borghi AngelicaBorsari Giuseppe & Caleffi CristinaPaiato Paolo & Chiodarelli LauraBiagi Angelo & Leporati CarlaBelluzzi Alberto & Paltrinieri GermanaForapani Raffaele & Garutti MariangelaGolinelli Gianni & Salvato Ester

50° anniversarioGoldoni Gianfranco & Grazi ElviraBernardi Carlo & Ferri SantinaBondioli Claudio & Bianchini dianaGalavotti Ivano & Corniani LauraLucchini Renato & Valenti BeatriceGuerzoni Renzo & Stefanini NataliaPedretti Rino & Roversi PaolaPaltrinieri Iago & Gualdi AdrianaPivetti Carlo Alberto & Gavioli GiannaGozzi Remo & Stolfo SilvanaSilvestri Albertino & Natali Rita

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11vivere la parrocchia

MIRANDOLAvia Mazzone, 7 - Tel. 0535 27929

O R A R I D I A P E R T U R A

ORARIO CONTINUATO 7,30 - 20,00DOMENICA 8,30 - 13,00

bottega & cucinaaperitivi

colazioni

pranzo

Pane

Vinipasticceria secca

LA DEGUSTERIA MIRANDOLA Piazza Costituente 63, Mirandola

0535/657606

Angela e Mario, 78 anni di matrimonioIn occasione della celebrazione degli anniversari di matrimonio del 7 giugno è stato salutato da un fragoroso applauso l’annuncio che Gavioli Mario (98 anni) e Barbieri Angela (95), residenti a Mirandola, celebrano il 78° (settantottesimo) anniversario mentre la loro figlia Gavioli Gianna e il marito celebrano il 50°. Angela e Mario non hanno potuto essere presenti alla messa del 7 giugno, ma hanno partecipato con il cuore alla celebrazione e sono appunto stati ricordati con grande affetto dalla comunità. I due super-coniugi avrebbero dovuto festeggiare il 75° anniversario di matrimonio nel 2012, ma a causa del terremoto la celebrazione parrocchiale era stata posticipata e loro non avevano potuto prendervi parte. Tanti, tanti, tanti auguri di cuore ad Angela e Mario!

La consegna dei Credo ai bambini del catechismo avvenuta in via Posta il 19 maggio

Nepal, per non dimenticareLa Caritas diocesana di Carpi promuove una raccolta di denaro da destinare al Nepal colpito dal terribile terremoto il 25 aprile scorso. Le offerte si possono consegnare direttamente alla Caritas (sede via Catellani 9 a Carpi, il mattino dalle 9 alle 13), oppure tramite bonifico a Caritas diocesana di Carpi, IBAN IT86X0538723300000001422974 (Banca Popolare dell’Emilia Romagna, sede centrale p.zza Martiri Carpi). Sul prossimo numero de La Finestra sarà pubblicato un ricordo da un viaggio compiuto in Nepal poco prima del sisma, per ricordare un paese il cui volto è stato stravolto e per non far diminuire l’attenzione sulle necessità del suo popolo.

Campeggi 2015AGESCIMirandola 1Branco - cerchio 25 luglio - 1 agosto Celado di Castel Tesino (TN) - sr MaryReparti 27 luglio - 8 agosto - don GermainMirandola 2Branco - cerchio 26 luglio - 2 agosto Tugo di Berceto (PR) - sr Anna Maria

Reparti 1 - 13 agosto Ramiseto (RE) - don GianniNoviziato/Clan 15 - 20 agosto Val Sesia - diac. Stefano

Azione CattolicaACR 3a- 5a elementare 13-21 luglio Piancavallo (PN) - sr MaryACR 1a-2a media 13-21 luglio Piancavallo (PN) - don AlexGiovanissimi 3a media - 4a superiore 21-31 luglio Piancavallo (PN) - don Flavio

Centro Estivo Parrocchiale “Posta”Presso il nuovo Centro Sportivo Parrocchiale in Via Posta, 55, dall’08 giugno al 31 luglio e dal 31 agosto all’11 settembre si svolge il Centro Estivo per i ragazzi dai 6 ai 14 anni organizzato dalla parrocchia. Sport, giochi, laboratori di disegno e pittura, compiti, gite, piscina. Per info e iscrizioni: segreteria parrocchiale dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12 oppure coordinatore Alessio Mastrovito cell. 342.9816172.

Notizie flash

Battesimi

Veglia di Pasqua

19 Aprile 2015 (pomeriggio)

17 Maggio 2015

19 Aprile 2015 (mattina)

24 Maggio 2015

foto ricordo12 La Finestra - 2/2015

La volontà di rinnovamento de “La Finestra” passa anche attraverso la ricerca di nuovi collaboratori che desiderano raccontare, scrivere, dare una ulteriore voce alla vita della nostra comunità. Vuoi entrare nella redazione? Hai un argomento che ti sta a cuore e che vuoi condividere? Confrontiamoci insieme, ti aspettiamo alla prossima riunione!Maggiori informazioni presso la Segreteria Parrocchiale,in via Don Minzoni, 3 o al tel. 0535.21018

Lo scorso sabato 9 maggio in via Posta hanno ricevuto il sacramento della Cresima sette adulti:Buondonno Luciadaniele danieladentici SerenaMaugeri danielaMilo AntonioPetruzzella domenicoToledo Pareta Maidolè Caridad.dalla comunità parrocchiale auguri a questi giovani e adulti che hanno compiuto una tappa importante del cammino di iniziazione cristiana.

Cresime adulti