imp. febbraio 2014 - conerpo.com · do del fumigante (noto come “telo-ne”): mentre il ministero...

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ORTOFRUTTA ORTOFRUTTA NoTIZIE NoTIZIE FEBBRAIO 2014 FRUIT LOGISTICA, VETRINA MONDIALE DELL’ORTOFRUTTA I.P. FRUIT LOGISTICA, VETRINA MONDIALE DELL’ORTOFRUTTA L’EMILIA ROMAGNA RADDOPPIA LE RISORSE PER L’AGRICOLTURA L’EMILIA ROMAGNA RADDOPPIA LE RISORSE PER L’AGRICOLTURA 2013, PROSEGUE ANCORA LA VARIABILITÀ CLIMATICA 2013, PROSEGUE ANCORA LA VARIABILITÀ CLIMATICA

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ORTOFRUTTAORTOFRUTTANoTIZIENoTIZIE FEBBRAIO 2014

FRUIT LOGISTICA, VETRINAMONDIALE DELL’ORTOFRUTTA

I.P.

FRUIT LOGISTICA, VETRINAMONDIALE DELL’ORTOFRUTTA

L’EMILIA ROMAGNA RADDOPPIALE RISORSE PER L’AGRICOLTURA L’EMILIA ROMAGNA RADDOPPIALE RISORSE PER L’AGRICOLTURA

2013, PROSEGUE ANCORALA VARIABILITÀ CLIMATICA2013, PROSEGUE ANCORALA VARIABILITÀ CLIMATICA

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Apo ConerpoVia B. Tosarelli, 15540055 Villanova di Castenaso (BO)Tel. 051 781837 - Fax 051 782680E-mail: [email protected]: www.apoconerpo.com

Sommario

ORTOFRUTTANoTIZIE

Le foto sono dell’archivio Apo Conerpo

FEBBRAIO 2014

4 Carote, quali prospettivenella lotta ai nematodi?MONICA GUIZZARDI

5 Valfrutta, nuova lineaLegumi e Cereali secchiANNALITA MORUZZI

6 Le grandi potenzialitàdel mercato asiaticoALESSANDRO FORNARI

MORENO ARMUZZI

7 La competitività passadall’assistenza tecnicaUGO PALARA

8 Fruit Logistica, vetrinamondiale dell’ortofruttaLAMBERTO MAZZOTTI

10 L’Emilia Romagna raddoppiale risorse per l’agricolturaMARIO PARISI

11 2013, prosegue ancorala variabilità climaticaGIAMPIERO REGGIDORI

14 Microsoft SharePointmigliora l’efficienzaCARLO MILLO

PAC, è il momentodi scelte coraggiose Davide VernocchiPresidente Apo Conerpo

La riforma della PAC, approva-ta lo scorso dicembre, po ne lebasi per l’evoluzione del l’a -

gri coltura europea dei prossimi set -te anni. Dopo diverse riforme adinvarianza di bilancio per gli Statimembri, la nuova PAC ridefiniscein maniera so-stanziale il quadrofinanziario. Per la prima vol tadopo molti anni, l’Italia si trova difronte ad una significativa riduzione delle risorse disponi-bili. Per poterle utilizzare nel modo più efficace sarà neces-sario porre la massima attenzione alle scelte future.Dal punto di vista dei contenuti, la riforma introduce inte-ressanti criteri innovativi quali la flessibilità degli stru-menti, il rilancio del ruolo degli Stati membri attraverso ladefinizione di obiettivi nazionali, l’adozione di impor-tanti sinergie tra politiche agricole e sostenibilità ambien-tale, il sostegno mirato a specifici contesti (zone svantag-giate, aree con vincoli naturali), specifiche categorie (agri-coltori professionali, giovani) e specifici problemi pro-duttivi (sostegno accoppiato). Tra le novità più importanti l’erogazione dell’aiuto eco-nomico agli “agricoltori attivi” individuati, all’internodi criteri definiti a livello comunitario, da ciascuno Sta-to membro, che dovrà anche decidere modalità e tem-pi per introdurre la convergenza e stabilire le specieammesse al premio. Interessante anche la possibilità,introdotta dalla riforma, di concedere un sostegno accop-piato volontario pari al 13% del massimale nazionale(+2% per le colture proteiche) al fine di mantenere gliattuali livelli produttivi in una determinata regione. Sononumerosi i prodotti a cui potrebbe essere indirizzato que-sto aiuto, tra i quali la barbabietola da zucchero, la zoo-tecnia da latte, gli agrumi, il pomodoro, la frutta allo sci-roppo e altri che nel nostro Paese corrono seri rischi senon saranno adeguatamente sostenuti.L’Italia deve quindi assolutamente compiere scelte corag-giose in grado di garantire il migliore utilizzo delle risor-se, che nella nuova PAC registreranno una diminuzionegenerale (-12%) e per l’Italia si attesteranno circa sui 27miliardi di euro per il Primo Pilastro e 10,4 per il Secon-do. Tutto ciò per assicurare un futuro ad alcune impor-tanti filiere produttive mantenendo l’attenzione sullescelte effettuate dagli altri Paesi per evitare di subire laloro concorrenza nello stesso settore. La riforma lasciainfatti agli Stati membri una notevole flessibilità, maanche una grande responsabilità sulle modalità di appli-cazione della PAC sul proprio territorio. Per questo lescelte dovranno essere effettuate con coraggio e lungimi-ranza, superando le vecchie logiche di distribuzione apioggia delle risorse, che quasi sempre si sono rivelateimproduttive, e privilegiando il sostegno a quelle filiereche rappresentano settori strategici per il nostro Paese.

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COLTURA A RISCHIO SENZA L’USO ECCEZIONALE DELL’1-3 DICLOROPROPENE

Carote, quali prospettivenella lotta ai nematodi?

do del fumigante (noto come “Telo-ne”): mentre il Ministero della Saluteitaliano ha concesso proroghe unica-mente per la coltivazione di tabaccoe fragole, in altri paesi europei (Por-togallo, Spagna, Francia) l’uso dell’1-3 dicloropropene è stato autorizzatoanche sulla carota. Da qui una evi-dente distorsione nel panorama euro-peo dell’ortofrutta, con una si tuazio-ne di chiaro svantaggio competitivoper una coltura orticola locale cherappresenta, nell’economia pro vin-ciale, una importante fonte di red ditoe di occupazione.Le soluzioni tecniche alternative all’uti-lizzo di 1-3 dicloropropene, il lu strateda Stefano Roverati della Cooperati-va Casa Mesola e da Giovanna Curtodel Servizio Fitosanitario Regionaledell’Emilia Romagna, non hannodimostra to un’efficacia pa ragonabile aquella del fumigante. Il confronto sperimentale tra parcellesottoposte a differenti strategie didifesa (bio-fumigazione, trattamento

con so stan ze di origine sinte-tica e naturale, prodotti abase di mi cror ganismi - fun-ghi e batteri - ad azione ne -matocida, utilizzo di am -mendanti) ha evidenziatoche nessuna di es se pare esse-re risolutiva; per questo mo -tivo si ritiene ne ces sario pro-seguire con l’attività di ricercaintrapresa, in modo da affi-nare le strategie di difesaalternative alla fumigazione.Per questo le Organizzazionidei produttori di carote, han -no ribadito l’esigenza di po -

Monica GuizzardiUfficio Tecnico Apo Conerpo

Al centro del convegno svoltosi aMesola (Fe) le possibili strategie didifesa e i risultati delle pro ve di spe-rimentazione.

ter disporre di un prodotto efficace,sottolineando la ne cessità di richie-dere urgentemente al Ministero dellaSalute italiano l’autorizzazione all’uti-lizzo in deroga per il 2014 dell’1-3dicloropropene, unico prodotto geo-disinfestante di provata efficacia, inattesa che la ricerca sia in grado diindicare altre strade praticabili.Invito prontamente colto dall’Asses-sore Stefano Calderoni il quale hasottolineato l’importanza della coltu-ra a livello provinciale: 2.000 ettariinvestiti a carote che forniscono lavo-ro a 120 persone impiegate per untotale di 17mila giornate lavorativecomplessive. A seguire l’intervento diBruno Caio Faraglia, Responsabiledel Servizio Fitosanitario Nazionale,che ha illustrato il meccanismo diconcessione delle autorizzazioni ecce-zionali di una sostanza attiva, su unaspecifica coltura, in situazioni diemergenza fitosanitaria.La Senatrice Maria Teresa Bertuzzi hainfine chiuso la giornata di aggiorna-mento assicurando il proprio suppor-to all’interno della CommissioneAgricoltura del Ministero per una rapi-da soluzione del problema in tema diuso eccezionale del Telone.

Al tavolo dei relatori, da sinistra, Giovanna Curto,Fabio Galli, Stefano Calderoni e Bruno Caio Faraglia.

“Stato dell’arte e prospettivesul controllo dei nematodinelle aree del Delta Ferra-

rese”: questo il tema al centro delconvegno organizzato a Mesola (Fe)per fare il punto sulle strategie di dife-sa della carota da questa avversità allaluce della mancata concessione,anche per il 2013, dell’uso ecceziona-le per il 1-3 dicloropropene. Nellasala, gremita di produttori, sono stateillustrate le problematiche legate allapresenza di nematodi nel terreno e lepossibili strategie di difesa e sono statipresentati i risultati delle prove di spe-rimentazione condotte sul territorio.Riccardo Loberti, della Provincia diFerrara, ha illustrato la situazione digrave difficoltà del comparto produt-tivo della carota penalizzato dal ban -

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INTERESSANTE PROPOSTA ALL’INSEGNA DI BENESSERE E NATURALITÀ

Valfrutta, nuova lineaLegumi e Cereali secchi

L’alimentazione diventa semprepiù centrale nella nostra vitaed assume numerosi significa-

ti materiali e culturali incorporandova lori come il gusto, la convivialità, ilbenessere, la ‘buona esperienza’.Valfrutta sa che alcuni cibi, comecereali e legumi, rivestono un ruoloessenziale per una alimentazionesana ed equilibrata in linea con ladieta mediterranea. Ricchi di principi

nutritivi – carboidrati, fibre, proteine,sali minerali e vitamine – e con pochigrassi, i legumi e i cereali sono la pro-teina per eccellenza sostitutiva dellacarne. Per questi motivi Valfrutta lan-cia la nuova linea di Legumi eCereali secchi puntando sul benes-sere naturale di prodotti semplici etradizionali selezionati dalle miglio-ri zone di coltivazione dell’Italia e dialtri paesi più vocati.La gamma è formata da: i Classici, leZuppe Regionali e le Zuppe delBenessere. I Classici comprendono iBorlotti, i Ceci, il Farro, l’Orzo, le Len- ticchie giganti, le Lenticchie mi gnon, iTondini, i Piselli spezzati e le Fave spez-zate: 8 referenze confezionate in sac-

Annalita MoruzziCentro Stampa

I consumatori ricercano cibi natura-li per vivere meglio e in salute?I Legumi e Cereali secchi Valfruttaso no la risposta migliore per un’ali-mentazione sana ed equilibrata.

chetti traspa-renti per unamigliore visi-bilità del pro-dot to e perco municarela massimaqua lità.Le Zuppe Re -g i o n a l ip r o pongo-no il me gliodel la tradi-zione italianain mix gusto-si e nu trienti.Sono di spo-nibili in 3 versioni: la Zup pa toscana;la Zuppa Umbra; la Zuppa Pugliese.Le Zuppe del Benessere sono un mixdi legumi e cereali secchi selezionaticon cura per offrire ogni giorno gustoe proprietà nutritive in un piattounico facile da preparare.Comprendono: la Zuppa Ricca; laZuppa Leggera; la Zuppa Fibra.La gamma Legumi e Cereali secchiValfrutta si rivolge ad un consumato-re fortemente consapevole che laqualità della propria alimentazioneva ricercata in prodotti semplici neiquali l’equilibrio di preziosi conte-nuti nutrizionali è un elementoessenziale. L’ottima qualità dei Legu-mi e Cereali secchi è garantita da Val-frutta, marca da sempre sinonimo dinaturalità, leader incontrastata nelleconserve vegetali e costantementeimpegnata a offrire prodotti nuovi,ad alto contenuto di servizio e ingrado di rispondere alle moderne esi-genze del consumatore.

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Grandi novità per i succhi Derby Blue

Riguardano i formati, il packaging di alcuni prodotti, l’inserimento di nuovigusti e la ricettazione di alcune referenze le novità con cui Derby Blue, marcagiovane e innovativa, capace di captare le esigenze dei consumatori più

moderni, aggiorna la propria gamma di succhi di frutta di alta qualità.Il nuovo formato dei succhi DDerby Blue da 750 ml viene proposto con il packa-ging in Tetra Gemina, pratico e funzionale, meglio gestibile in termini di spazio.La grafica è stata rinnovata ed è più efficace e impattante.Sono poi state introdotte ricette più dissetanti e gustose. Per i gusti sono staticonfermati quelli già esistenti (Frutta e Fibra, Multivitamine, Arancia rossa e Ana-

nas) con l’aggiunta del nuovo Frutti rossi com-posto da uva rossa, arancia, melograno e sam-buco. I succhi di frutta Derby Blue nella confe-zione in vetro da 6 bottiglie per 125 ml – neigusti Pera, Pesca e Albicocca – sono propostinelle classiche ricette succo e polpa che sosti-tuiscono le vecchie ricette.Anche per i succhi di frutta Derby Blue in brik,proposti nel nuovo formato 3x125 ml nei gustiPera, Pesca, Albicocca, ACE, ACE rosso e Multi-vitamine, le classiche ricette succo e polpahanno sostituito le vecchie ricette.

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MA L’ORTOFRUTTA ITALIANA È ANCORA POCO PRESENTE

Le grandi potenzialitàdel mercato asiatico

Dieci giorni e ventimila chilo-metri: si può sintetizzare cosìl’interessante viaggio effettua-

to da Jingold per incontrare i princi-pali clienti asiatici poco prima del-l’inizio del Capodanno cinese. Sono davvero innumerevoli leimmagini, i profumi e le emo-zioni che ci accompagnano alritorno da questa interessantis-sima esperienza. Quasi im pos-sibile descrivere i fiumi di per-sone in movimento negli aero-porti, nelle stazioni, per le stra-de. E la massa senza fine di cibie merci nei porti, nei mercatiall’ingrosso, nei centri commer -ciali, impacchettate con fioc chie lustrini pronte per es sere ac quistate eregalate. Restano negli occhi i miliardidi lucine colorate che decorano ognistrada ed il bagliore accecante delle lucidei grattacieli scintillanti. Decine ibrand italiani presenti su questi merca-ti, a rappresentare le eccellenze delmade in Italy, dalla moda alle auto edai gioielli di lusso. Dalle boutique agli scaffali dell’ali-mentare dei principali retailers prota-gonisti ancora tanti prodotti italiani,ma posizionati senza una logica pre-cisa, con marchi improbabili, abban-donati a se stessi. Anche la qualità, adun occhio attento, risulta spesso dub-

bia. Non mancano i prodotti pregiati,come nel reparto dei vini ad esempio,dove però convivono Sassicaia blaso-nati e Chianti sconosciuti, con unasegmentazione di prezzo non semprechiara. In questo contesto un consu-matore asiatico, non particolarmenteinformato sui cibi italiani, avrà soloun 50% di probabilità di rimaneresoddisfatto dal rapporto qualità/prez-zo dell’acquisto effettuato.Attraversati gli scaffali dei freschi sia-mo arrivati nel reparto ortofrutta, par-

ticolarmente ricco in quanto in occa-sione del capodanno cinese è usanzaregalare frutti ai propri famigliari e per-tanto ogni negozio espone confezioniregalo di ogni tipo di frutta, oltre alletradizionali confezioni per uso quoti-diano. Questo è il periodo dell’annodove si registrano le vendite maggiori,in valore e volume. Si trova ogni tipodi frutta proveniente dai Paesi piùdiversi: ciliegie da Nuo va Zelanda eCile, uva da tavola dal Perù, mele epere dal Giappone, arance dalla Cinae dal Sud Africa, mele dagli USA, eancora nettarine, meloni e co comeri,ananas, pomelo, papaya, litchi e ram-

Alessandro Fornari e Moreno Armuzzi Jingold

Le opportunità di questo conti-nente analizzate nel viaggio effet-tuato da Jingold nelle principalimetropoli asiatiche, da Singapore aHong Kong, da Taiwan a Shangaifino a Seoul.

butan. L’esposizione è curata nei mini-mi dettagli ed è difficile resistere allatentazione di comprare qualcosa no -nostante i prezzi incredibilmente ele-vati: un melone a Singapore era ven-duto a 30 dollari, a Seoul nove meleFuji in confezione regalo a 60 dollari.Sugli scaffali, l’Italia è la grande assen-te tra i maggiori produttori mondialidi ortofrutta, fatta eccezione per il kiwi.Tanti sono i marchi italiani di kiwiverde presenti nei mercati, più di unocontraddistinto dal marchio qualità

del consorzio Kiwifruit of Italy(al quale aderisce anche lafiliale di Apo Conerpo Naturi-talia), tra cui Jingold. Fa piace-re constatare che, a pochi annidalla sua introduzione in Asia,Jingold è co nosciuto ed ap -prez zato dagli operatori ed èpresente sugli scaffali delleprin cipali metropoli. Questimercati presentano grandissi-me potenzialità e potranno re -gistrare una crescita esponen-

ziale che non può riguardare solo ilkiwi, ma deve vedere protagoniste an -che altre eccellenze dell’ortofrutta ita-liana. Questo processo non può coin-volgere solo poche aziende, ma do -vrebbe essere condotto dal sistema Ita-lia nel suo complesso. Sappiamo edobbiamo fare di più, ma con criterio.La qualità elevata deve essere un pre-requisito. In questi mercati c’è unafascia importante di consumatori percui il prezzo elevato non costituisce unlimite all’acquisto, purché poi l’espe-rienza di consumo soddisfi le aspetta-tive. Chissà se questo può valere ancheper i consumatori europei.

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AGRINTESA AFFIANCA LE AZIENDE ASSOCIATE NELL’ATTIVITÀ QUOTIDIANA

La competitività passadall’assistenza tecnica

Èinnegabile che oggi più che inpassato (e ancora di più saràdomani), la competitività delle

aziende agricole (in particolare quelleorto-frutti-viticole, più legate all’eleva-ta specializzazione), passa dall’innova-zione tecnica, di prodotto e di proces-so, e dalla capacità di recepire rapida-mente i cambiamenti tecnologici eproduttivi imposti dal mercato. All’in-terno di una grande struttura coopera-tiva, questo percorso di crescita vieneaffidato ai servizi tecnici, che hanno ilcompito prioritario di guidare l’evolu-zione delle aziende degli associati tra-sferendo loro “know how”, ma anchedi favorirne lo sviluppo e la redditività.In tal senso, Agrintesa da qualche annoha intrapreso un percorso di riorganiz-zazione del proprio Ufficio Tecnico cer-cando non solo di assecondare i desi-derata dei Soci, ma anche di corri-spondere in maniera più razionale edorganica ad un progetto industriale piùcomplesso e articolato.La “mission” più impegnativa è certa-mente quella dell’assistenza ai Socinella loro attività quotidiana: dalla scel-ta delle varietà alle tecniche di potatu-ra, dalla difesa fitosanitaria all’applica-zione dei Disciplinari di produzioneintegrata o biologica, fino alla tenutadei quaderni di campagna e degli altridocumenti relativi alle certificazioni di

processo. Non meno oneroso e impe-gnativo il compito di supportare i col-tivatori con consigli sulle miglioriopzioni di riconversione produttiva edi adesione alle “linee prodotto” richie-ste da Agrintesa o a specifici progetti disviluppo, in una giornaliera attività “disportello” che resta il punto centrale delrapporto fra cooperativa e associati. Unnuovo obiettivo sarà l’affiancamento aiSoci nel rapporto con il mondo vivai-stico, attraverso uno specifico regola-mento, per favorire la qualificazionedel materiale messo a dimora dai pro-duttori tutelandone gli interessi in ter-mini di rapporto costi-garanzie.Per rispondere al meglio a queste esi-genze i tecnici di Agrintesa si dividonoil territorio di operatività della basesociale (dalla provincia di Modena finoall’Adriatico, ma anche in Lazio, Friulie Veneto) in base ad una zonazione inaree omogenee sulle quali svolgonoattività di controllo e monitoraggio; lamaggior parte di loro è anche specia-

Ugo PalaraResponsabile Ufficio Tecnico Agrintesa

Agrintesa, cooperativa di punta delgruppo Apo Conerpo ha riorganiz-zato il proprio Ufficio tecnico oggicomposto da una quarantina diesperti suddivisi fra attività dirette incampo e attività di servizio.

lizzata in tematiche trasversali che met-tono a disposizione dei Soci indipen-dentemente dalla loro ubicazione. Unaspecifica figura è appositamente pre-posta a tenere i rapporti con il mondodella ricerca e sperimentazione, in stret-ta collaborazione con l’ufficio tecnicodi Apo Conerpo, e funge da “apripista”rispetto alle innovazioni tecnologicheche si ritengono trasferibili alla basesociale, prima in aziende pilota e poisu scala più ampia.I tecnici della cooperativa partecipanoattivamente alle attività istituzionalidei Servizi Fitosanitari Regionali, aiprogetti dimostrativi del CRPV e dialtri centri sperimentali, alle attività dimiglioramento genetico e selezionevarietale a cui Agrintesa aderisce, diret-tamente o attraverso Apo Conerpo e lasua collegata New Plant; il tutto perquel costante aggiornamento tecnicoche è fondamentale per portare inno-vazione nelle aziende dei Soci ancheattraverso momenti di divulgazione. Ilsuccesso degli incontri tecnici che lacooperativa da un paio d’anni orga-nizza durante il periodo invernale, cosìco me il gradimento delle numerosein formazioni che appaiono sull’hou-se organ “Agrintesa Notizie” e nel rin-nova to sito web, costituiscono uno sti-molo a proseguire su questa strada. Un Ufficio Tecnico organizzato e pro-teso all’innovazione, ma soprattutto alservizio dei Soci, è un valore aggiuntoin termini di supporto alla produzioneed al reddito degli associati che solorealtà organizzate e strutturate riesconoad assicurare ai coltivatori; anche daquesto punto di vista il sistema coope-rativo è all’avanguardia.

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IN NETTO AUMENTO ESPOSITORI E VISITATORI

Fruit Logistica, vetrinamondiale dell’ortofruttaLamberto MazzottiCentro Stampa

Presentati i dati sulla produzionemondiale che nel 2013 ha raggiun-to i 950 milioni di tonnellate per gliortaggi e i 790 milioni per la frutta.A Berlino si è riunito anche l’IKO,che ha fatto il punto sulla situazio-ne del kiwi nell’emisfero nord e sud.

tonnellate. La quota della Spagna sulmercato tedesco è au mentata legger-mente, mentre quella dell’Italia hasubito una lieve flessione. Gli altriesportatori della Ue hanno più o menomantenuto le proprie posizioni.I principali fornitori della Germania,per gli ortaggi, sono Olanda e Spagna,seguiti a di stanza da Francia e Belgio;le importazioni da paesi terzi sonominime. Per la frutta fresca (compresaquella tropicale) le im por tazioni tede-sche nel 2013 sono tornate a cresceredopo diversi anni di diminuzione.Secondo le stime dell’AMI, arriveran-no a superare di nuovo i 5 milioni ditonnellate. Tra i paesi Ue la Spagna èuno dei leader. Per la frutta sale dimolto la percentuale di importazionida paesi terzi, che arriva al 44%. Come ormai è consuetudine da di ver-si anni Fruit Logistica ha anche o spita-

Ha fatto registrare una parteci-pazione record, con oltre60.000 visitatori professionali

(2.000 in più dell’anno scorso) pro-venienti da 140 Paesi, l’edizione 2014di Fruit Logistica, il Salone mon dialedell’ortofrutta svoltosi a Ber lino dal 5al 7 febbraio al quale ha partecipatoanche Apo Conerpo affiancato dallesue filiali commerciali Alegra, Naturi-talia e Valfrutta Fresco. In au mentoanche gli espositori, che han no rag-giunto quota 2.600: provenienti da 84Paesi (solo il 10% dalla Germania),hanno proposto un’ampia gamma diprodotti e servizi e numerose innova-

zioni del settore capaci di influenzarein modo significativo il commerciodella frutta e della verdura fresca.In occasione della rassegna berlinese,il Servizio Informativo sui MercatiAgricoli (AMI) ha diffuso i dati sulcomparto ortofrutticolo e sulle impor-tazioni tedesche. Secondo le ultimeinformazioni, nel 2013 in tutto ilmon do sono stati prodotti 950 milio-ni di tonnellate di ortaggi e 790 milio-ni di tonnellate di frutta e negli ultimianni si è registrato un aumentocostante. Nell’Unione Europea il rac-colto di frutta è aumentato di circa il7% nel 2013, arrivando a sfiorare i 37milioni di tonnellate, mentre gli ortag-gi hanno raggiunto i 63 milioni ditonnellate, con una crescita di quasi il2% rispetto all'anno precedente. Per quanto riguarda la Germania, daidati dell’AMI è emerso che dopo dueanni di contrazione le importazionitedesche di ortaggi freschi nel 2013hanno raggiunto quasi i 3,1 milioni di

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Ortofrutta, il fatturato cooperativoraggiunge i 6,7 miliardi

“Con un giro d’af fari

di 6,7 miliardi di

eu ro, la coopera-

zione ortofrutticola detiene

la metà del fatturato del

comparto, che è pari a circa

14 mi liardi di euro. Una lea-

dership che con solidiamo

negli anni e che conferma

l’efficacia del modello di

concentrazione dell’offerta

che consente a produttori

organizzati di affrontare con maggiore competitività il mercato mondiale”.

Lo ha dichiarato il presidente dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari

Giorgio Mercuri a Berlino, in occasione dell’inaugurazione di Fruit Logistica.

Il presidente Mercuri ha visitato gli stand delle numerose cooperative orto-

frutticole presenti in fiera, incontrando produttori provenienti da diverse

regioni d’Italia.

“Se abbiamo raggiunto posizioni di rilievo nell’export – ha commentato Mercuri

– lo dobbiamo proprio alla coesistenza di grandi gruppi cooperativi con una plu-

ralità di altri modelli organizzativi che rispondono con flessibilità a diverse esi-

genze di aggregazione in funzione dei territori e dei prodotti trattati”.

Quello ortofrutticolo si conferma uno dei comparti leader anche nell’ambito

del sistema agroalimentare cooperativo: con 88.000 soci e 30.000 addetti, le

996 cooperative ortofrutticole dell’Alleanza rappresentano infatti un quarto del

fatturato totale della cooperazione agroalimentare, pari a 36 miliardi di euro.

“Negli ultimi anni – ha spiegato Mercuri – il settore cooperativo ha acquistato

aziende e marchi storici per aumentare la propria presenza distributiva e pre-

sidiare le diverse fasce di mercato, con importanti investimenti pubblicitari

sulle marche, con innovazione di prodotto e di packaging per seguire le nuove

esigenze di consumo”.

“E se le cooperative – ha concluso Mercuri – in virtù delle loro concentrazioni

e dei grandi volumi produttivi raggiunti, riescono a consolidare sempre più le

quote di mercato conquista-

te all’estero, ciononostante

non perdono mai di vista

l’esclusivo rapporto con la

base sociale, che consente

loro di valorizzare al meglio

l‘alta qualità dell’ortofrutta

italiana, fornendo un contri-

buto importante all’export

agroalimentare del nostro

Paese”.

to l’IKO, International Kiwifruit Orga-nization, riunitosi per fare il puntosulla situazione del kiwi.All’incontro, coordinato dal CSO,erano presenti le delegazioni di Ita-lia, Nuova Zelanda, Cile, Francia, Spa-gna e Grecia.Durante i lavori è stato ricordato che lacampagna commerciale del kiwi si stasvolgendo in modo positivo per tuttii paesi dell’emisfero nord. Le produ-zioni contenute, associate ad una fortee maggiore propensione e capacitàesportativa, stanno posizionando ilmercato su buoni livelli di prezzo.Il raccolto si è attestato al di sotto delpotenziale produttivo non solo in Ita-lia, ma anche in Grecia dove la pro-duzione è stata inferiore di oltre il30% all’anno precedente. Le venditedi kiwi risultano regolari in tuttol’emisfero nord.Per quanto riguarda l’emisfero sud, inCile, a causa di numerose gelate, laproduzione dovrebbe risultare infe-riore del 60%, mentre in NuovaZelanda è attesa una produzione dicirca 260.000 tonnellate di Hayward,su livelli molto simili a quelli dell’an-no scorso e si stimano circa 50.000tonnellate di kiwi a polpa gialla, con-tro le 30.000 tonnellate del 2013, gra-zie soprattutto ai nuovi impianti dellavarietà G3 in sostituzione delle varie-tà gialle colpite da Psa. E anche suquesto fronte arrivano notizie con-fortanti; infatti nel 2013 il batterio èstato meno virulento rispetto all’an-no precedente, pur in condizioni cli-matiche non dissimili durante l’in-verno e la primavera.Gli estirpi sistematici delle piantemalate associati all’applicazione dicorrette prassi di prevenzione, hannopermesso di contenere la diffusionedella malattia.Questo a conferma della stretta ebuo na comunicazione fra i ricercato-ri e i tecnici dei paesi che hanno lavo-rato attorno al problema. Natural-mente è importante continuare laricerca, finalizzata sia alla prevenzio-ne che al l'ipotesi di cura della malat-tia, ma so prattutto alla scoperta dinuove varietà tolleranti o resistenti.

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PER IL NUOVO PSR OLTRE 200 MILIONI DI EURO IN 7 ANNI

L’Emilia Romagna raddoppiale risorse per l’agricoltura

Raddoppiano le risorse che laRegione Emilia-Romagna de -stinerà all’agricoltura nei pros-

simi sette anni: da 106 a 203milioni di euro, “una cifra – hasottolineato l’Assessore regionaleTiberio Rabboni aprendo i lavoridel convegno sul nuovo Pro-gramma regionale di svilupporurale 2014-2020 svoltosi a Bolo-gna – che non ha precedenti erappresenta la dimostrazione tan-gibile del sostegno che questaGiunta ha deciso di dare all’agri-coltura, un settore che, tanto piùin questo momento di difficoltà,può essere volano di sviluppo pertutto il territorio regionale”.Proprio grazie alle maggiori risorse inarrivo dal bilancio regionale (oltrealla crescita, ma più contenuta, deglistanziamenti europei), l’agricolturaemiliano-romagnola potrà contarenei prossimi sette anni su un plafonddi 1 miliardo 190 milioni di euro, 131milioni in più rispetto al precedentePiano di Sviluppo Rurale. È la dota-zione più elevata tra tutte le regionidel centro nord.“Risorse – ha spiegato Rabboni – conle quali l’Assessorato regionale al l’A -

gricoltura vuole consolidare e miglio-rare i risultati già raggiunti con la pre-cedente programmazione “per au -men tare e stabilizzare la redditivitàdel comparto e accrescere la capacitàdi stare sui mercati”. Da qui le priorità del nuovo PRSR:sostegno alle reti di impresa, perridurre i costi e fare sistema; giovani,con una corsia d’accesso privilegiatoin tutte le misure; innovazione e tra-sferimento tecnologico; ambiente. Tragli obiettivi dei prossimi sette annianche la montagna, il contrasto al

consumo di suolo e il sostegno al l’a -gricoltura periurbana, oltre alla ridu-zione degli adempimenti burocratici.Il convengo ha concluso l’ampia fasedi consultazione per la definizionedel nuovo Piano di Sviluppo Ruraleed è terminato con l'approvazione daparte di tutti gli intervenuti del docu-mento strategico presentato. Oltre350 i partecipanti in rappresentanzadelle associazioni agricole, ma anchedel mondo cooperativo e industriale,dei sindacati, delle associazioni am -

Mario ParisiCentro Stampa

Il settore primario può rappre-sentare un importante volano perlo sviluppo dell’intero territorioregionale.L’obiettivo è consolidare e miglio-rare i risultati raggiunti con la pre-cedente programmazione peraumentare e stabilizzare la reddi-tività del comparto.

bientaliste e delle Istituzioni. A pri-mavera il PSR verrà elaborato edinviato a Bruxelles per la relativa ap -provazione.Agrinsieme Emilia Romagna (coor-dinamento tra ACI, Cia e Confagri-coltura) ha presentato una posizionecomune valutando positivamente ilpercorso di confronto che ha porta-to al nuovo Piano come pure espri-me apprezzamento per l’entità dellerisorse pubbliche complessivamentemes se a disposizione per l’agricoltu-ra re gionale. A questo punto, secon-

do Agrinsieme è necessario chequesti fondi siano indirizzati afar crescere i redditi delle impre-se agricole e a rendere semprepiù competitivo il comparto a -groalimentare regionale ancheattraverso la crescita dimensio-nale delle imprese e dell’aggrega-zione cooperativa finalizzateall’acquisizione di un peso mag-giore sul piano commerciale nelmercato globale.Inoltre, Agrinsieme ritiene che ilnuovo PSR debba svolgere unruolo di volano dell’economia

agricola regionale con particolareattenzione anche alla manutenzionedel territorio, soprattutto quello mon-tano, particolarmente necessaria allaluce dei recenti, drammatici, avveni-menti. A questo fine devono concor-rere anche altri fondi della program-mazione comunitaria (FESRE, Fondodi Coesione), in una logica integrataper rendere più efficaci le azioni stra-ordinarie da mettere in campo. Azio-ni che possono, tra l’altro, essere occa-sione di nuova occupazione.

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AVREMO INFLUENZE SULLA PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ AGRICOLE?

2013, prosegue ancorala variabilità climatica

In queste pagine esamineremo iltrend climatico del 2013 soffer-mandoci sull’evoluzione delle tec-

niche di coltivazione alla luce dei pro-fondi mutamenti in atto. In tutta Italial’anno è iniziato con temperaturesuperiori alla media del periodo chesono rimaste tali sino quasi alla fine digennaio. Le piante hanno cominciatoa crescere prima del tempo con ilrischio di germogliare troppo presto equindi – soprattutto per albicocco,pesco e susino – di andare incontro apesanti danni in caso di gelate prima-verili. Queste condizioni hanno, tral’altro, favorito la batteriosi del kiwiche, soprattutto in Piemonte, ha messoin allarme i frutticoltori. Nonostante illungo periodo piovoso, però, le infe-zioni primaverili non sono statepesanti. Le precipitazioni hanno regi-strato modalità ed intensità differentinelle varie zone del paese risultando ingenerale più abbondanti al sud che alnord. In febbraio le temperature sisono riportate sui valori tipici dell’in-verno e si sono verificate abbondanti

nevicate in molte aree, soprattutto delcentro, compresa l’Emilia Romagna. Sisono ripetuti fenomeni simili a quellidello stesso periodo dell’anno prece-dente. L’inverno (soprattutto cometemperature) è durato più a lungo delsolito e sul piano agrofenologico si èregistrata una ripresa vegetativa dellespecie più precoci (albicocco, pesco,ciliegio e susino) ritardata anche dioltre 2-3 settimane. Stesso fenomenoper il kiwi che insieme all’albicocco (ilprimo per i germogli, il secondo per lafioritura) è la specie più a rischio per legelate primaverili. In febbraio, a parte la neve caduta inmolte zone, è piovuto ben più dellamedia in varie parti d’Italia. Questofenomeno ha messo in difficoltà lesemine primaverili a causa dell’eccessodi acqua presente sui suoli e al lorointerno (che drena lentamente) conipotizzati ritardi e problemi nelle semi-ne di colture come mais, barbabietolada zucchero, pomodoro da industria.Le piogge continueranno poi ad esseresuperiori ai livelli della stagione anchein marzo, aprile e maggio. Il comportamentoclimatico del 2013,in particolare l’anda-mento delle pioggee delle temperature,ha inciso profonda-mente sull’evoluzio-ne delle malattiefungine, in partico-lare ticchiolatura delmelo, peronosporadella vite, moni-lie delle drupacee,botritis della fragola.

Giampiero ReggidoriUfficio Produzioni Agricole Apo Conerpo

L’andamento meteorologico non èpiù lo stesso; ha perso le caratteristi-che tipiche delle diverse stagioni chesi susseguono una dopo l’altra. Ifenomeni climatici non si ripetonopiù con l’intensità e la cadenza abi-tuali. Di conseguenza, anche le pra-tiche agronomiche, i cicli e la pres-sione di malattie e insetti, la produt-tività e la qualità sono in fluenzati daquesto andamento. Questi muta-menti sono casuali oppure sono pro-vocati dall’uomo?

Il ritardo della ripresa vegetativa divarie specie arboree ha spostato inavanti il ciclo della crescita e poi dellamaturazione, determinando un ritar-do nella disponibilità e quindi nellacommercializzazione di molti prodot-ti. Considerato poi che i ritardi o glianticipi di crescita e maturazione siammortizzano maggiormente sullevarietà medie e tardive, il ritardo dellevarietà precocissime, precoci (e anchemedie) ha provocato una parzialesovrapposizione della loro commer-cializzazione con le varietà a matura-zione media e tardiva. Se la produzione globale di una deter-minata specie (ad esempio pesche enettarine che si consumano nell’arcodi una stagione o poco più) nei paesiproduttori dell’area sulla quale andràpoi destinata per il consumo è comun-que nella norma (quasi sempre peròsuperiore alle quantità consumate nel-l’area stessa), scatta il meccanismodella caduta del prezzo alla produzio-ne per eccesso di offerta. Anche perchéquel tipo di frutta ha una conservabi-lità breve. Nel 2013 per le varietà di

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pesche e nettarine a maturazionemedio-tardiva e tardiva si è registratoquesto fenomeno della caduta di prez-zo. L’esatto contrario è successo per levarietà precocissime, precoci e medioprecoci che in ritardo di maturazioneavevano determinato una carenza didisponibilità al consumo nel periodoe quindi un prezzo alla produzione ditutto rispetto. Questo è solo uno dei tanti segnali del-l’alto grado d’incertezza che caratteriz-za l’agricoltura, perché in questo setto-re non ci sono solo le variabili classi-che d’impresa che incidono sulla filie-ra, ma esiste quella climatica che perora non è quasi affatto governabile,anche se aumentano le possibilità diprevedere il suo andamento. A proposito delle previsioni climati-che, val la pena spezzare una lancia afavore del miglioramento delle tecno-logie e dei supporti informativi in attoda diverso tempo anche per il settoreagricolo. Diventano importanti e losaranno sempre di più, in particolareper alcune aree di lavoro dell’interafiliera agroalimentare:• le previsioni dell’andamento delletemperature, dell’umidità e delle piog-ge, anche e soprattutto a livello locale,per consentire un minimo di pro-grammazione delle attività colturali;• il supporto, compresa la misurazio-ne di alcuni parametri puntiformi, allacorretta gestione dell’irrigazione, siaper quanto riguarda la frequenza dellerestituzioni nel tempo e le quantità.Ormai la chiamiamo “irrigazione diprecisione”;• il supporto, compreso l’ausilio di sta-zioni meteo locali, alla determinazio-ne dello sviluppo dei cicli di vari inset-ti e malattie fungine, tramite i “model-li previsionali”. Questo per aumentarela precisione dell’applicazione delletecniche di difesa delle piante dalleavversità, sia con gli agrofarmaci checon i metodi alternativi;• il supporto all’evoluzione dell’accre-scimento e della successiva maturazio-ne dei frutti per capire in quale perio-do o momento si registrerà la matura-zione ideale per raccogliere il prodottoe ottenere la qualità migliore;

• il supporto alla previsione dei feno-meni più calamitosi come le grandi-nate, le gelate, i temporali di fortiintensità (non citiamo altre calamitàche in diverse parti del mondo e ormaianche da noi si stanno manifestando,come uragani e alluvioni).• Aggiungiamo un altro aspetto oggipreso poco in considerazione, special-mente dalla moderna distribuzione alconsumo, mentre potrebbe rappre-sentare un supporto valido: quellodelle previsioni meteo (temperatura,pioggia, umidità) locali, relative allazona d’influenza delle vendite di unsupermercato o ipermercato.L’andamento climatico può infattimodificare le scelte negli acquisti diortofrutta (l’arrivo del freddo riduce ilconsumo di frutta estiva, anche solotemporaneamente, e viceversa).Potrebbe essere uno strumento utileper agevolare la formulazione degliordini verso i fornitori, riducendo glierrori di eccedenze e/o carenze. Tornando all’analisi dell’andamentometeo in Italia nel 2013, in giugno si èregistrato un assestamento del climaverso le condizioni tipicamente estive,ma solo verso la fine del mese, soprat-tutto per quanto riguarda le tempera-ture. Le precipitazioni sono general-mente scarse in giugno, ma quandopiove spesso si verificano temporali eanche grandinate. Nel 2013 le grandi-nate sono state frequenti in tutta Italiada maggio a settembre inoltrato.Luglio è stato abbastanza piovoso e

solo agosto, soprattutto nella secondametà, è stato piuttosto caldo, anchepiù della media stagionale. Purtroppoil mese è stato caratterizzato da fre-quenti fenomeni grandinigeni inmolte aree agricole del paese. Settem-bre ha mostrato una certa variabilità,ma con scarse precipitazioni piovose.Per quanto concerne le piogge cadutediffusamente in tutta Italia, ottobre enovembre rimarranno segnati nellastoria climatica sia per le quantità cheper fenomeni alluvionali sparsi per ilpaese. In ottobre è nevicato sulle meledella Val di Non, in novembre è arri-vata una specie di uragano nel Meta-pontino, come pure in Sardegna eLiguria. Dicembre invece è stato piùcaldo della media degli anni passati epovero di piogge in molte aree, comepure di neve.Gli sbalzi termici che accompagnano ifenomeni, ritenuti oggi diversi dal nor-male passato, portano ad affermareche il clima è cambiato nelle sue mani-festazioni generali. Non solo in Italia,ma anche in Europa e nel resto delmondo. Uragani e tifoni che attacca-no ripetutamente e a più riprese areecome la costa occidentale degli StatiUniti, il Messico, le Filippine, le isoledell’oceano Pacifico, la penisola e leisole Indonesiane, hanno alzato l’at-tenzione degli studiosi del mondointero sui cambiamenti climatici, sullecause e ancor di più sulle possibili con-seguenze future, e non solo sul settoreagroalimentare. Tutte le indicazioni

Pioggia per mese, anno 2013 (in mm) Ravenna

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che arrivano dagli studi effettuati edalle elaborazioni dei dati climaticistorici mettono in evidenza un au -mento medio della temperatura terre-stre di un grado centigrado, nell’arcodi 100 anni o poco più, con la previ-sione dell’incremento di un altrogrado all’incirca nei prossimi 50 anni.Secondo molti scienziati però questoaumento si verificherà solo se conti-nuerà o aumenterà la dissipazioneenergetica attuale e si proseguirà conl’attuale modello di progresso indu-striale legato spesso a vecchi schemi(vale a dire la generazione di energiadalla combustione dei fossili, petrolioe carbone in particolare). Valutato insenso assoluto un grado centigradod’aumento sembra poca cosa, ma cosìnon è. Il calore dissipato nell’ambien-te dai processi di combustione per pro-durre energia e riscaldamento e leemissioni elevate di ossido e anidridecarbonica modificano e alterano suvasta scala il lento incedere dei feno-meni naturali, quali lo scioglimen-to/rifacimento dei ghiacciai, l’evapora-zione dell’acqua di mari e oceani, lecorrenti d’aria che generano i venti, ecc.Ne conseguono alterazioni dei feno-meni climatici che possono generareestati siccitose, aumento delle terredesertiche, variazioni di piovosità etemperature tipiche di un territorio,aumento di fenomeni calamitosi.Potremmo avere (o avremo) esigenzedi variazioni d’indirizzo delle coltiva-zioni tradizionali di un territorio, cam-

biamenti delle localizzazioni delleindustrie agroalimentari, cambiamen-to degli usi e costumi alimentari? Tutto queste riflessioni non voglionocreare allarmismi, ma non possononemmeno essere evitate da chi operanel settore agroalimentare e deve agireper il benessere dell’ambiente, dei con-sumatori, della collettività in generale,oltre che di sé stesso.Gli indirizzi comunitari per i prossimianni, in particolare quelli contenutinel Piano di Sviluppo Rurale, quelliinternazionali e anche il “buon senso”confermano che ogni attività produt-tiva deve essere realizzata nel rispetto e

nella tutela ambientale, con il minorconsumo di energia da fonti fossili enella massima sicurezza igienico-sani-taria. Sono impegni importanti chespostano, anche di molto, la tradizio-nale visione del fare impresa, vale adire quella più ovvia: il profitto.Diventa importante invece, comeafferma anche la definizione di Agri-coltura Sostenibile declamata dallaComunità Europea, l’obiettivo delreddito dell’impresa agricola. Se l’agri-coltura e i suoi attori rimangono sulterritorio si può assicurare la sua sal-vaguardia, si crea equilibrio sociale edeconomico. L’Agricoltura Sostenibile,per gli obiettivi citati, richiede mag-giore impegno (tecnico, tecnologico,professionale, anche economico),quindi merita un degno riconosci-mento da parte dei consumatori e del-l’intera collettività. In termini realisignifica che i prodotti agricoli (qualimaterie prime) non possono essereconsiderati come una comodity oancora peggio l’oggetto dell’estremacontrattazione commerciale a discapi-to del coltivatore che si assume i mag-giori rischi. I prezzi che oggi media-mente pagano i consumatori la dico-no lunga sul fatto che tutte le fasi dellafiliera, a partire dal produttore, posso-no essere “giustamente compensate”.

L’Abate Fetel “sbarca” negli Usa

Gli Stati Uniti hanno ospitato due even-ti di presentazione della Abate Feteldell'Emilia Romagna che hanno

messo in contatto, per la prima volta, laRegina italiana delle Pere con importatori,chef, giornalisti e operatori del mercatoamericano. La prima iniziativa è stata orga-nizzata a Wilmington, in Delaware, nellasede centrale di SHOPRITE, una importan-te catena distributiva. In questa occasione sono stati presentati i requisiti di unapera del tutto sconosciuta ai consumatori americani e i valori unici dell'Abate Fetelsoprattutto in un’ottica di utilizzo come prodotto trasformato. Un altro evento èstato organizzato a New York presso il Ristorante Ai Fiori, dove lo chef stellato PJCalapa ha interpretato per la prima volta una serie di ricette italiane a base di PeraAbate per proporle ad una selezione di partner commerciali provenienti da tutti gliStates. Queste iniziative hanno quindi rappresentato un’importante occasione perle realtà ortofrutticole italiane che hanno partecipato al progetto, tra cui anche ilGruppo Apo Conerpo con le sue società commerciali Naturitalia, rappresentata daAlberto Sansovini, e Valfrutta Fresco, rappresentata da Davide Drei.

PIOGGE: progressivo mese, anno 2013 (in mm) Ravenna

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STRUMENTO SOFTWARE PER L’AUTOMAZIONE DEI PROCESSI

Microsoft SharePointmigliora l’efficienza

Le attività in azienda sono, perdefinizione, attività di collabo-razione che comportano lo

scambio o la produzione di infor-mazioni, indipendentemente dalsettore e dalla area di lavoro. Per governare le imprese sono statirealizzati software gestionali, spessodedicati ad un settore specifico esoftware dipartimentali, più o menointegrati tra loro, per la gestione delmagazzino, per la tracciabilità,la logistica, ecc. A tale proposito esistono softwarespecifici dedicati al comparto Orto-frutticolo realizzati per chi opera inun settore molto complesso che devetenere conto della stagionalità, delladeperibilità dei prodotti, della conti-nua evoluzione dei mercati edottemperare ad aspetti logistici e nor-mativi molto stringenti.Per tutti questi ambiti il softwareNAVGREEN, realizzatoda Gruppo Sistema,fornisce una copertu-ra completa.Tutte le aziende oraadottano un softwaregestionale, ma esistonoprocessi che non trova-no automazioni infor-matiche e che quindi

spesso sono gestiti in modo estem-poraneo e poco efficiente.Si tratta di processi molto legati allediverse organizzazioni; a titolo diesempio ne indichiamo alcuni cheGruppo Sistema ha risolto: • richieste di approvvigionamentocon workflow di approvazione• gestione documenti di Qualità eSicurezza • realizzazione di archivi di docu-menti confidenziali • gestione di calendari - ferie, riu-nioni, ecc.• invio comunicazioni a sedi remo-te con conferma di lettura• prenotazione di risorse condivise -auto aziendali, sale riunioni, altromateriale, ecc.• inserimento e stampa di nota spesee di indennità di viaggio• pianificazione del turnover del per-sonale per l’arrivo o le dimissioni diun nuovo collaboratore • gestione documenti di produzio-ne, di Manuali e Guide• procedure per Assistenza Clientitramite Help desk - gestione dei tic-ket e delle contestazioni • pubblicazione di ordini e comuni-cazioni inerenti resi, contestazioni,pagamenti.

Carlo MilloProduct Manager Gruppo Sistema

In tutte le organizzazioni ci sonoprocessi che non trovano soluzio-ne nelle applicazioni softwaregestionali o dipartimentali; in que-sti ambiti Microsoft SharePoint è lostrumento ideale per migliorarel’efficienza aziendale.

Microsoft Sharepoint è lo strumentosoftware perfetto per automatizzarequesti ambiti; inoltre spesso è giàpresente in azienda.Infatti, la versione Foundation 2013di Microsoft Sharepoint è inclusanella licenza Windows Server, siste-ma operativo molto diffuso nelleinfrastrutture IT, così da permetterel’attivazione di servizi Sharepointsenza costi di licenza.Sharepoint fa parte inoltre delle suiteMicrosoft Office 365 e può essereadottato anche in modalità Cloud,con un canone mensile, eliminandoqualsiasi investimento nella infra-struttura IT.Sharepoint rende rapida l’attivazio-ne di progetti di collaborazione, digestione documentale attraverso uncorredo di funzionalità molto evolu-to quali, ad esempio, i workflow perautomatizzare flussi organizzativi, lagestione delle cronologie dei docu-menti, la ricerca dei contenuti, lenotifiche legate alle modifiche, leautorizzazioni a livello utente diaccesso alle risorse. Per le aziende che intendono utiliz-zare questo strumento Gruppo Siste-ma (www.grupposistema.it) mettea disposizione la sua esperienza

sia per formare compe-tenze interne alle im -prese, sia per realiz-zare appl icazioniSharePoint, assicuran-do una continua as-sistenza agli utenti e,se necessario, l’inte-gra zione con softwaregestionali.