immunostimolanti
DESCRIPTION
Immunostimolanti - Urbe et erbe2010 Orto Botanico - Roma 25 settembre 2010 Dott. Antonio Scafuri Fitoterapeuta clinicoTRANSCRIPT
IMMUNOSTIMOLANTIIMMUNOSTIMOLANTIDott. Antonio Scafuri Fitoterapeuta clinico
Urbe et erbe2010
Orto Botanico - Roma 25 settembre 2010
Agenti immunostimolanti e/o immunomodulanti
• Fitocomplessi di particolari piante• Funghi• Minerali (S,Zn, Se,Mg)• Acidi grassi insaturi• Vitamine (C,E)• MSM (metilsulfonilmetano)• Estratti d’organo• Colori
IL SISTEMA IMMUNITARIO
• Il sistema immunitario protegge il corpo dall'invasione degli organismi o molecole (agenti patogeni) che possono causare le malattie. Nel loro insieme questi nemici si possono riconoscere perché hanno una specie di etichetta, detta "antigene", diversa da quella che si trova su ogni cellula dell'organismo umano.
IL SISTEMA IMMUNITARIOIL SISTEMA IMMUNITARIO
Leucociti (globuli bianchi)Leucociti (globuli bianchi)
- neutrofili : azione aspecifica- neutrofili : azione aspecifica
- linfociti: azione specifica (linfociti B e T)- linfociti: azione specifica (linfociti B e T)
Le difese innate dell’organismo umano
• Le difese innate contro le infezioni comprendono la pelle, le cellule fagocitarie e le proteine antimicrobiche– Le difese immunitarie innate sono
presenti ed attive nel nostro organismo molto prima di essere esposto ad agenti patogeni, come virus e batteri.
– Sono largamente non specifiche, cioè non distinguono un invasore dall’altro.
I macrofagi
• I macrofagi sono grandi cellule fagocitarie che circolano nel liquido interstiziale e, quando incontrano cellule infettate da virus o da batteri, le inglobano. sono assai numerosi sulla pelle e nelle membrane mucose dell'apparato digestivo, respiratorio e genito-urinario. Va notato che assumono un nome diverso a secondo dell'area ove sono localizzati (Cellule di Langerhans sulla pelle, Macrofagi nei nodi linfatici, Cellule di Kupfer nel fegato, ecc.).
Batteri
Nuovi virus
Cellula ospite 1
Produce interferone, ma viene uccisa dai virus
4Cellula ospite 2
È protetta dall’azione dei virus grazie all’interferone della cellula 1
2 Attivazione dei geni per l’interferone
mRNA
3
Molecole di interferone
DNA
1
Acido nucleico viraleLe proteine antivirali bloccano la riproduzione virale
L’interferone stimola la cellula ad attivare i geni delle proteine antivirali
5
• Gli interferoni sono proteine prodotte dalle stesse cellule infettate dai virus che stimolano le altre cellule a resistere a essi.
• La risposta infiammatoria mette in moto i meccanismi di difesa non specifica•La risposta infiammatoria costituisce il nostro principale sistema di difesa innato ed è innescata da qualsiasi danno ai tessuti.
SpilloSuperficie dell’epidermide
Batteri
Segnali chimici Globulo
bianco
1 Danno al tessuto; liberazione di segnali chimici quali l’istamina
2 Aumento della permeabilità e dilatazione dei vasi sanguigni locali; passaggio dei fagociti verso la regione lesa
3 I fagociti (macrofagi e neutrofili) eliminano i batteri e ciò che rimane delle cellule danneggiate; il tessuto si rimargina
Gonfiore
Accumulo di fagociti e di liquido interstiziale nell’area infiammata
Fagociti
Vaso sanguigno
Effetti principali:– I principali effetti della risposta infiammatoria
sono quelli di disinfettare e di ripulire il tessuto lesionato.
– La risposta infiammatoria aiuta a prevenire l’estendersi dell’infezione ai tessuti circostanti.
Il sistema linfatico• Durante l’infezione il sistema linfatico
assume un ruolo d’importanza fondamentale• Il sistema linfatico è costituito da una fitta rete di
vasi, da numerosi linfonodi, dalle tonsille, dalle adenoidi, dall’appendice e dalla milza.
Tonsille
Linfonodi
Dotto linfatico destro, che si immette nella vena succlavia destra
Timo
Dotto toracico
Midollo osseo Vasi linfatici
Milza
Dotto toracico, che si immette nella vena succlavia sinistra
Linfonodo
Valvola
Vaso linfatico
Capillare sanguigno
Cellule tissutali
Liquido interstiziale
Capillare linfatico
Adenoidi
Appendice
Aggregati di linfociti emacrofagi
•I linfociti forniscono una duplice difesa•Le cellule responsabili della risposta immunitaria sono i linfociti:
Alcuni linfociti immaturi continuano a svilupparsi nel midollo osseo e si specializzano diventando linfociti B (o cellule B)
Altri passano dal midollo osseo al timo dove si specializzano, diventando linfociti T (o cellule T).
Midollo osseo Timo
Cellule staminali
Linfociti immaturi
Linfociti B
Immunità umorale
Per via sanguigna
Recettori antigenici
Per via sanguigna
Linfociti T
Immunità mediata da cellule
Linfonodi, milza e altri organi linfatici
Processo finale di maturazione dei linfociti B e T in un organo linfatico
Altre parti del sistema linfatico
• Ogni individuo produce un enorme numero di linfociti B e T diversi; si stima che ognuno di noi ne abbia tra 100 milioni e 100 miliardi di tipi differenti, un numero sufficiente per riconoscere e attaccare praticamente tutti i tipi di antigeni che potremmo mai incontrare.
• I linfociti T citotossici possono prevenire il cancro •I linfociti T citotossici possono difendere l’organismo dai tumori maligni nello stesso modo in cui lo difendono dai microbi.
Piante immunomodulanti
• Echinacea • Astragalus • Aloe vera• Witamnia sonnifera• Azadirachta india• Uncaria tomentosa• Viscum album• Angelica acutiloba• Arnica montana
Echinacea angustifolia,purpurea,pallida
Wildflowers - Purple Coneflower -
Composizione e principi attivi:
Olio essenziale (0.05- 0.2%): echinolone, germacreni
Polifenoli: echinacoside, verbascoside,ac. Caffeico
Echinacina ( attività anti jaluronidasi)
Polisaccardi (arabinogalattani, fruttani)
Triterpeni
Glicoproteine
Stimolazione fagociti,citochine, TNF,
• Le radici e le parti aeree di Echinacea angustifolia, Echinacea pallida ed Echinacea purpurea vengono utilizzate nella profilassi e nel trattamento adiuvante dei sintomi influenzali, del raffreddore e delle infezioni croniche delle vie respiratorie superiore e del tratto urinario (1,2).Studi in vitro hanno evidenziato la capacità degli estratti di echinacea di inibire in maniera significativa le isoforme CYP3A4 e CYP1A2 del citocromo P450 (3). In realtà, gli effetti dell’echinacea sul CYP3A4 sono complessi. Dati in vivo suggeriscono che gli estratti della pianta sono in grado di inibire il CYP3A4 intestinale e di indurre quello epatico (4).Per effetto dell’azione sul CYP3A4, l’echinacea è in grado di inibire il metabolismo del midazolam mentre agendo sul CYP1A2 la pianta inibisce il metabolismo della caffeina. L’inibizione di tali enzimi da parte dell’echinacea può essere rilevante dal punto di vista clinico specialmente nei casi in cui i suoi estratti vengano somministrati in concomitanza a farmaci che presentano un basso indice terapeutico (5). Sulla base di tali evidenze, l’echinacea dovrebbe essere utilizzata con cautela nei pazienti trattati con farmaci metabolizzati da questi sistemi enzimatici.Per effetto della sua attività farmacologica, l’echinacea può dare interazioni farmacocinetiche con farmaci che alterano il sistema immunitario (6). L’uso della pianta dovrebbe essere evitato in pazienti trattati con farmaci antineoplastici, inibitori della proteasi, inibitori nucleosidici e non nucleosidici della trascrittasi inversa, corticosteroidi o immunosoppressori (7). Inoltre, poiché molti di questi farmaci vengono metabolizzati dal CYP3A4 non è da escludere la possibilità di interazioni farmacocinetiche con gli estratti di echinacea.Alcune specie di echinacea possono contenere alcaloidi pirrolozidinici composti epatotossici, presenti spesso come contaminanti, i quali, agendo attraverso la deplezione di glutatione, possono aumentare il rischio di tossicità epatica specialmente in pazienti trattati con paracetamolo (8). Pertanto, nei casi di somministrazione concomitante di paracetamolo e prodotti a base di echinacea è necessario monitorare i pazienti nei confronti di eventuali segni o sintomi di epatotossicità (9).
• Bibliografia• Jellin JM et al., eds. Pharmacist's letter/prescriber's letter natural medicines comprehensive database.
www.naturaldatabase.com • Capasso F, Grandolini G, Izzo AA. Fitoterapia. Impiego razionale delle droghe vegetali. Ed. Springer; 3a edizione. • Budzinski JW et al. An in vitro evaluation of human cytochrome P450 3A4 inhibition by selected commercial herbal
extracts and tinctures. Phytomedicine 2000; 7: 273-82. • Gorski JC, et al. The effect of echinacea (Echinacea purpurea root) on cytochrome P450 activity in vivo. Clin
Pharmacol Ther 2004; 75: 89-100. • Hansten PD, Horn JR. Top 100 Drug Interactions Monographs. In: The Top 100 Drug Interactions - A guide to
Patient Management. 2007 Edition. Freeland, WA: H&H Publications; 2007: 4—141. • Melchart D, et al. Results of five randomized studies on the immunomodulatory activity of preparations of
Echinacea. J Altern Complement Med 1995; 1: 145—60. • No authors listed. Are echinacea and HIV not a good mix? Treatment update 1999; 11: 3. • Abebe W. Herbal medication: potential for adverse interactions with analgesic drugs. J Clin Pharm Ther 2002; 27:
391—401. • Miller LG. Herbal medicinals: selected clinical considerations focusing on known or potential drug-herb interactions.
Arch Intern Med 1998; 158: 2200—11.
Astragalus mongholicus o membranaceus
• Composizione e principi attivi:
• Flavonoidi (antiradicali liberi)• Saponine (mimano i chelanti,
fibrinolitiche, natural killer cells)• Polisaccaridi (attività fagocitaria,
stimolazione e trasformazione dei linfociti, stimolazione organi immunitari)
Da diversi studi aumenta induzione di interferone leucocitario.
• References• Bate NJ, Orr J, Ni W, Meromi A, Nadler-Hassar T, Doerner PW,• Dixon RA, Lamb CJ, Elkind Y (1994) Quantitative relationship• between phenylalanine ammonia-lyase levels and phenylpropanoid• accumulation in transgenic tobacco identifies a ratedetermining• step in natural product synthesis. Proc Natl Acad• Sci USA 91:7608–7612• Campos-VargasR, SaltveitME (2002) Involvement of putative chemical• wound signals in the induction of phenolic metabolism in• wounded lettuce. Physiol Plantarum 114:73–84• Campos R, Nonogaki H, Suslow T, Saltveit ME (2004) Isolation and• characterization of a wound inducible phenylalanine ammonialyase• gene (LsPAL1) from Romaine lettuce leaves. Physiol Plantarum• 121:429–438• Cantos E, Esp´ın JC, Tom´as-Barber´an FA (2001) Effect of wounding• on phenolic enzymes in six minimally processed lettuce cultivars• upon storage. J Agric Food Chem 49:322–330• Dixon RA, Paiva NL (1995) Stress-induced phenylpropanoid• metabolism. Plant Cell 7:1085–1097• Gl¨aβgenWE, Rose A, Madlung J, KochW, Gleitz J, Seitz HU (1998)• Regulation of enzymes involved in anthocyanin biosynthesis in• carrot cell cultures in response to treatment with ultraviolet light• and fungal elicitors. Planta 204:490–498• Howles PA, Sewalt VJH, Paiva NL, Elkind Y, Bate NJ, Lamb C,• Dixon RA (1996) Overexpression of l-phenylalanine ammonialyase• in transgenic tobacco plants reveals control points for flux• into phenylpropanoid biosynthesis. Plant Physiol 112:1617–• 1624• Jaakola L, M¨a¨att¨a-Riihinen K, K¨arenlampi S, Hohtola A (2004) Activation• of flavonoid biosynthesis by solar radiation in bilberry• (Vaccinium myrtillus L.) leaves. Planta 218:721–728• Kamo T, Hirai N, Tsuda M, Fujioka D, Ohigashi H (2000) Changes• in the content and biosynthesis of phytoalexins in banana fruit.• Biosci Biotechnol Biochem 64:2089–2098• Kostenyuka IA, Zo´nb J, Burnsa JK (2002) Phenylalanine ammonia• lyase gene expression during abscission in citrus. Physiol• Plantarum 116:106–112
Altra letteratura• Krasteva I, Nikolova I, Danchev N, Nikolov S (2004) Phytochemical• analysis of ethyl acetate extract from Astragalus corniculatus• Bieb. and brain antihypoxic activity. Acta Pharm 54:151–156• Liang X, Dron M, Cramer CL, Dixon RA, Lamb CJ (1989) Differential• regulation of phenylalanine ammonia-lyase genes during• plant development and by environmental cues. J Biol Chem• 264:14480–14492• Logemann E, Parniske M, Hahlbrock K (1995) Modes of expression• and common structural features of the complete phenylalanine• ammonia-lyase gene family in parsley. Proc Natl Acad Sci USA• 92:5905–5909• Logemann E, Tavernaro A, Schulz W, Somssich IE, Hahlbrock K• (1999) UV light selectively coinduces supply pathways from• primary metabolism and flavonoid secondary product formation• in parsley. Proc Natl Acad Sci USA 97:1903–1907• Ma XQ, Shi Q, Duan JA, Dong TTX, Tsim KWK (2002) Chemical• analysis of Radix Astragali (Huangqi) in China: a comparison• with tts adulterants and seasonal variations. J Agric Food Chem• 50:4861–4866• McCallum JA,Walker JRL (1990) Phenolic biosynthesis during grain• development in wheat changes in phenylalanine ammonia lyase• activity and soluble phenolic content. J Cereal Sci 11:35–49• Miller AL (1998) Botanical influences on cardiovascular disease.• Altern Med Rev 3:422–431• Rasmussen S, Dixon RA (1999) Transgene-mediated and elicitorinduced• perturbation of metabolic channeling at the entry• point into the phenylpropanoid pathway. Plant Cell 11:1537–• 1551
Aloe vera
Composizione e principi attivi immunocompetenti:
Aloctina A: ( az mitogenica dei linfociti
Polisaccaridi : Acemanno (az. Sui macrofagi e su parete proteica virale)
Germanio organico (anti ROS)
Withania somnifera D*. ashvagandha
• Composizione e principi attivi
• Sesquiterpeni• vitanolidi
* = dunal // che ha odore del cavallo
Azadirachta indica (neem)
• Composizione e principi attivi:
• Azadiractina A e B (citotossica)
• flavonoidi• Triterpeni
• Nimbidina Il nīm (Hindi: नी�म, nīm), in Italia conosciuto anche come neem, secondo la traslitterazione inglese, è un albero (Azadirachta indica') della famiglia delle Meliacee nativo dell' India e della Birmania. È una delle tre specie del genere Azadirachta.
Uncaria tomentosa cat’s claw
• Composizione e principi attivi:
• polifenoli• Alcaloidi (fagocitosi, az.
specifica linfocitaria)• Triterpeni
(antiinfiammatori)• Steroli• Ac ursolico• Ac oleanico
Viscum album
• Composizione e principi attivi:
• Polisaccaridi• glicoproteine
Pianta parassita perché necessita di N che estrae dalla piante infestata.
Angelica acutiloba
Composizione e principi attivi
polisaccaridi (az sul complemento e interferone)
Arnica montana
• Composizione e principi attivi:
• Sesquiterpeni ( az anti ROS, attiviazione macrofagi, az sul complemento)
Pianta tossica: orale solo uso omeopatico
altre le piante
Morinda citrofolia (succo ricco di alcaloidi e polisaccaridi)Andrographis paniculata (diterpeni stimolazione fagocitosi)Klamath (microalga di acqua dolce ricca in polisaccaridi)Papaia (ricca di selenio vit C, flavonoidi, carotene)
Oltre le piante
Lentinus Edodes
Composizione e principi attivi:
Polisaccaridi (az sul complemento )
minerali
• Zolfo (S): (4°), attività antinfiammatorie aspecifiche.
• Zinco (Zn): processi specifici di costruzione molecolare per linfociti
• Selenio (Se): nella struttura cellulare degli organi specifici
• Magnesio (Mg): (3°) ,stabilità cellulare e processi energetici cellulari
Acidi grassi insaturi
• OMEGA 3 (acidi alfa linoleico) Azione sulle citochine , azione modulatoria su linfociti T-
helper tipo 1 e 2 , sui linfociti B e sulla liberazione di interleuchina, blocca formazione di prostaglandina E2 (PGE2)
vitamine
• C, acido ascorbico : non prodotta dal corpo, idrosolubile, fotosensibile e facile ossidazione (vitamina instabile), stress e fumo ne aumentano l’eliminazione dal corpo,permette assorbimento di altri minerali (Fe), antiossidante, stimola funzione globuli bianchi, aumenta livelli di interferone,stimola ormoni timici, riduce l’istamina,
vitamine
• E, tocoferolo: antiossidante,stabilizza la membrana cellulare, attività antimutagena cellulare,attività genica su cellule immunitarie ciò permetterebbe risposte specifiche a livello dell'apparato immunologico,
MSM
• Composto solfureo organico che diminuisce con l’età
• Presenta una certa quantità di zolfo, che permette la stabilità cellulare e previene l’infammazione e di conseguenza il dolore locale.
Estratti timicisostanze proteiche
• Prevenzione infezioni respiratorie ricorrenti
• Correzione di difetti dei linfociti T
• Stimolazione della produzione dei leucociti
• Terapia dell’allergia
Uso ormai in decremento: sebbene in passato gli studi clinici abbiano mostrato buoni risultati
colori
• Cromoterapia associata alla dieta
• Rosso, giallo, arancione
• Verde
• Blu per i bambini
Non ci sono studi scientifici
• Un funzionamento scorretto del sistema immunitario può provocare disturbi e malattie
– Le malattie autoimmuni insorgono quando il sistema immunitario «fa confusione» e reagisce contro le molecole del proprio corpo.
– Le persone affette da malattie da immunodeficienza sono prive di uno o più componenti del sistema immunitario.
– Un lieve indebolimento del sistema immunitario può derivare anche da stress fisici ed emotivi.
– Le allergie sono causate da una sensibilità anomala ad antigeni presenti nel nostro ambiente, chiamati allergeni.
(Malattie) deficit immunitario
• Malattie da raffreddamento
- Virali (influenza e sindromi influenzali)
- Batteriche
- Malattie allergiche
Stati carenziali
• Convalescenza post interventi chirurgici
• Convalescenza da virosi
• Senescenza
• Età pediatrica
Uso degli immunostimolanti nella prevenzione
Alimentazione, probiotici, tipo di vita
Effetti collaterali• Escludere una patologia associata
es.:malattie autoimmuni, connettivopatie
• Valutare possibili allergie al composto
• Inibizione del Citocromo P450 (interazioni
farmacologiche)
• Evitare uso prolungato
• Presenze di sostanze particolari
es.:cumarine (fotosensibilità)
"...... Porteranno frutto ogni mese, perchè le loro acque escono dal santuario, il loro frutto servirà di cibo e le loro foglie di medicina. “
Ezechiele 47:12
graziegrazie