il tirreno-pisa: le storie: filippeschi

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LE STORIE: FILIPPESCHI Sull'aeroporto in ' cea l'uomo non solo H sindaco Marco Filippeschi LANCISI A PAGINA S I .i làbbrici la,--liala in duc Mia e impossibile Li sfida del süulaco sdl'aerolxirfo

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Sull'aeroporto in trincea l'uomo non solo il sindaco

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Page 1: Il Tirreno-Pisa: LE STORIE: FILIPPESCHI

LE STORIE: FILIPPESCHI

Sull'aeroportoin ' cea l'uomonon solo H sindaco

Marco FilippeschiLANCISI A PAGINA S

I .i làbbrici la,--liala in duc

Mia e impossibileLi sfida del süulacosdl'aerolxirfo

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Bella e impossibilela sfida d«,20 «05el sindacosull'aeroportovuole proteggere il Galilei da Firenze e dagli argentiniL'amareggia duellare con il leader Renzi e l'amico ossi

di MARIO LANCISI

Iiiediamo ad un esper-to di vita pisana qual-che aneddoto che rac-

conti il lato umano del sindacoMarco Filippeschi, e la rispo-sta è una rasoiata: «Filippeschinon ha lato umano». Il sindacosorride: «Chi mi conosce pen-sa il contrario. D'altra partecerte battaglie non si fanno dicerto per calcolo personale,ma perché una comunità se lemerita, ci si crede e ci si mettela testa e il cuore».

La battaglia di Filippeschiha il sapore della sfida impossi-bile: salvare l'aeroporto di Pisadall'Opa di CorporaciònAme-rica Italia che consente al ma-gnate argentino Eduardo Eur-nekian (gestore di una cin-quantina di aeroporti in tuttoil mondo) di prendersi lo scalopisano e quello fiorentino.Con la "benedizione" del pre-mier Matteo Renzi e del gover-natore della Regione ToscanaEnrico Rossi. Due nomi cherendono ancora più amara labattaglia di Filippeschi. Si, per-ché il sindaco di Pisa nel di-cembre scorso è stato l'unicoesponente di peso del Pd co-stiero che si è schierato conRenzi: «La mia generazionenon ha avuto il coraggio el'energia di Matteo. Bisogna ri-conoscerlo, senza pregiudizi».E di Rossi, 56 anni, ha solo dueanni in meno, e hanno condi-viso molti passi nelle stanze pi-sane del Pci-Pds-Ds.«Renai , sei un arrogante ». Pas-si per Renzi, con il quale già inpassato aveva duellato aspra-

mente sull'aeroporto. Ecco unesempio al vetriolo, datato2011. Renzi: «Sei voli low cost,che come è noto vogliono arri-vare a Firenze, passano a Bolo-gna, Pisa cosa fa?», stuzzicamalizioso l'allora sindaco di Fi-renze. Risposta infuriata di Fi-lippeschi: «Renzi, sei un arro-gante, non sai di cosa parli».

Ma da Rossi no, non si sareb-be aspettato quello che defini-sce «un azzardo»: cioè la deci-sione della Regione di vendereagli argentini le proprie quotein Sat, la società di gestionedello scalo pisano. Cavallo diTroia nella conquista argenti-na di Pisa. Proprio un pisano.«C'è un patto di sindacato chelega tutti gli enti pubblici. Unomica può vendere senza con-sultare gli altri. La Giunta re-gionale salta impegni e pro-grammi in vigore», tuona Filip-peschi.Tra soldi argentini e poteri ren-ziani. Ora siamo ai ricorsi, allecarte bollate, per ora alle pri-me battute di questa guerra le-gale Pisa sta perdendo, sem-bra nell'angolo. Ma il sindaconon molla. E coree se, oltre

all'aeroporto numero uno del-la Toscana, si sentisse scippa-to di vecchie amicizie, di latiumani evidentemente calpe-stati, di storie comuni cheall'improvviso si rovesciano.«L'ho detto al sottosegretarioLuca Lotti: le scorciatoie alla fi-ne rischiano d'essere un vicolocieco. Meglio far convergeregli interessi di Pisa, Firenze,Prato e dei comuni della pia-na, che lacerare», racconta ilsindaco pisano.

Proprio perché la sfida di Fi-lippeschi è quasi impossibile ePisa sembra già in un vicolocieco tra i soldi argentini e i po-teri renziani, ecco affiorare illato umano del sindaco pisa-no: l'ira, la rabbia, la determi-nazione, quell'insieme di sen-timenti da momenti eccezio-nali, non ordinari.Tra Machiavelli e Savonarola.Nell'ordinario Filippeschi è fi-glio di quella sinistra pisana dibuone letture («Mi sono appas-

sionato al Rinascimento, fa-cendomi portare per mano daMachiavelli, prima e dopo dilui. Ora sto leggendo il Savona-rola del grande storico LauroMartines. Un librobellissimo... », racconta), conla cravatta a puntino e mai unaparola fuori posto e fuori orto-dossia. Funzionario di partitoin aspettativa, avent'anni è giàmembro della segretaria pro-vinciale del Pci. Da lì corre ve-loce, dopo qualche esperienzada consigliere nei comuni diFauglia (dove è nato nel 1960)e di Pisa: diventa segretario delPds pisano e poi nel 2001 vieneeletto deputato e segretario re-gionale dei Ds.La sfida con Di Girolamo. Unanomina, quest'ultima, che su-scitò polemiche. In lizza duegiovani in ascesa ed entrambipisani: Alfredo De Girolamo,tendenza Veltroni, e Filippe-schi. La spunta quest'ultimo,per l'appoggio determinante,

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sancito pare in una cena, diVannino Chiti e Claudio Marti-ni. De Girolamo si avvia allacarriera di manager, diventan -do presidente regionale di Ci-spel.

Cosi come fa discutere a Pi-sa la nomina di Filippeschi asindaco. Roberto Cerreto, at-tuale consigliere giuridico del-la ministra Maria Elena Bo-schi, era tra i candidati del ri-cambio, ma alla fine prevalseun cambio di testimone traFontanelli (che andò in Parla-mento) e Filippeschi (che di-venne sindaco). Caustico c'èchi tra i giovani radunati intor-no a Cerreto accusò i Ds diaver fatto un semplice gioco discambio di figurine: te vai a Re-ma e io divento sindaco.

Babbo Pci e luì chierichetto. Na-to il 2 luglio del 1960 a Fauglia,nonni mezzadri e comunisti,Filippeschi respira in casal'aria della politica, il babboMario era segretario della se-zione del Pci ma il piccolo Mar-co faceva il chierichetto e il do-poscuola dalle suore. Però ilsuo cuore batte per il rosso: aipreti preferisce i compagni.«Nel Pci ho imparato valori ve-ri. Politica con la "p" maiusco-la, spirito di sacrificio, umiltà etenacia. Poi sono state le lettu-re, gli studi e una scuola di mi-litanza che a Pisa era di alto li-vello. Ti misuravano ascoltan-doti e mettendoti alla prova»,racconta Filippeschi, che ascuola (è diventato perito e hastudiato storia a Pisa) è sem-

Filippeschia un'iniziativapro-aeroportoe, a destra,con Enrico Rossi

pre stato «un bravo alunno,passato con il massimo dei vo-ti», così riferisce. «Ogni matti -na andavo a scuola a Pisa. Mialzavo alle 6,30 e prendevo lalittorina Pisa-Saline di Volter-ra, quella di Carlo Cassola», ri-corda.Da Berlinguer a Paolo VI. Poi lapolitica. Coni suoi miti. Berlin-guer, per cominciare. Altripunti di riferimento? «Mande-la per il coraggio, Olof Palmeper la capacità di costruire unnuovo modello di socialdenio-crazia e anche due papi comeGiovanni XXIII e Paolo VI. So-no ateo, ma mi ha sempre affa-scinato l'l'innovazione giovan-nea e poi la capacità di gover-no della Chiesa dimostrata daPaolo VI», spiega Filippeschi.

Sposato con Marzia Raffael-li, che lavora nell'aziendaospedaliera pisana, Filippe-schi ha due figlie, Chiara eMarta, la prima promossa inquinta ginnasio e la secondain quinta elementare: «Chiaraha una passione straordinariaper la lettura, spero che la colti-vi ancora. Marta ora è una fandegli "One Direction"... Le hopromesso che andremo insie-me ad un concerto», raccontail sindaco di Pisa, tifoso juven-tino, amante della musica clas-sica e dell'opera e dei film diWoody Allen. In un'intervistadi tredici anni fa si lasciò scap-pare che avrebbe studiato «ge-sti clamorosi di protesta» con-tro la Finanziaria di Berlusco-ni. Incalzò il cronista: «Si inca-tenerà al Duomo di Pisa?». Elui: «No, sono un tipo tranquil-lo» Ma sull'aeroporto il sinda-co sembra aver perso la suaflemma. C'è da aspettarsi unabattaglia lunga. Senza esclu-sione di colpi mancini. E intan-to il sindaco si ripassa il suoMachiavelli.

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Figlio della sinistrapisana di buone

letture, con la cravattaa puntino e mai una parolafuori posto, adessosta tirando fuoriil lato passionalein questa difficile battaglia

il babbo eracomunista ma lui

faceva il chierichettoe andava a scuola dallesuore. Debutta in politicanel Pci poi la corsaa segretario dei Ds ela successione a Fontanelli

Inizio nella Fgciun filo rossoda Fauglia a Pisa

Nato a Fauglia il2luglio 1960,sposato con Marzia Raffaelli,padre di due figlie , Chiara eMarta, Filippeschi haconseguito il diploma di peritoin fisica industriale, e dopoaver studiato storia modernaalla facoltà di Lettere eFilosofia dell'Università diPisa, si è dato alla politica.Primo incarico quello disegretario provinciale dellaFgci nel 1983.Dal 1981 al 1986 svolge il ruolodi capogruppo al comunediFauglia. Nel 1990 diventaconsigliere comunale di Pisa.Cinque anni dopo è segretariodei Pds pisano. Nel 2001diventa segretario regionaledei DS toscani e parlamentare.Incarico quest'ultimo che gliviene confermato anche nel2006.Due anni dopo viene nominatosindaco di Pisa al posto diPaolo Fontanelli , che diventaparlamentare.un altro filo rossodell'impegno politico diFilippeschi è stato quello nelleistituzionie nelle autonomielocali.è stato ad esempioresponsabile nazionale del Pdperle politiche per la Pubblicaamministrazione.Nel 2010 infine è stato elettopresidente nazionale dellaLega delle autonomie.