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  • 7/27/2019 Il tempo liquido del calendario e i suoi significati occulti. Da Il Giornale dei Misteri agosto-settembre 2014

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    SIMBOLI E MITI

    I l tem po fugge , i rrep a ra bi l e . Gli anti chi sapevano che cerc a re di imbri-gl i a re la corsa del Sole era una impresa ti t a n i c a , una idea fo lle con tro led ivinit stesse che la pre s i edon o. Per qu e s to i sistemi Greco e Rom a n o,per esem p i o, si adeg u a rono al tem po liqu i do e ai ri tmi det t a ti dal Co s m o.Oggi , il calen d a rio si propone come una lista di nu m eri , una ru brica ch ec a t a l oga date su cui annotare incom ben ze e ri corren ze . L a s pet to formale ebu roc ra ti co cel a , per , qu a l cosa di pi impalpabi l e : il calen d a ri o, i n f a t ti , un brevi a rio dell u n ivers o, lo specchio delle caden ze cel e s ti delle qu a l ia bbiamo smarri to la con s a pevo l e z z a . E s s ere sco ll ega ti con il m on do dis opra, vuol dire esserlo con se ste s s i . Rec u pera re la propria iden tit e ri co-n o s cersi nei segni del tem po, qu i n d i , s i gnifica com pren dere il nesso o lo

    s co ll a m en to che c con even ti , cel ebra z i oni di santi e di fe s te anti ch eri ad a t t a te , qu a n do non seppell i te o divora te dal Cri s ti a n e s i m o ; le rel a z i on ipi nasco s te tra il fo l cl ore e larte culinaria della trad i z i on e , tra le fe s tivi t della lu ce , qu elle dei def u n ti e qu elle che inneggiano al K o s ri fon d a n te ; e ,ri con n et ten dosi alla sac ralit del tem po, po s s i bile pure rec u pera re le ori-gini di culti e trad i z i oni ancora vive , da Ogn i s s a n ti - Samhain all Av ven to,dal Natale alla Befana passando per Ca pod a n n o, d a lla Ca n del ora alCa rn eva l e , d a lla Pa s qua al Ca l en d i m a ggi o, d a lla No t te di Va l p u r ga alFerra go s to, e ri s c riverne la stori a .

    Non si pu far ri s a l i re lacqua che pass, n ri ch i a m a re lora che tra-s cors a, s c riveva Ovidio para f ra s a n do Eracl i to : su qu e s to intri ga n te ben-ch palu doso terreno che da sem pre si scon trano le va rie teorie su ll i n ter-pret a z i one del tem po. Tali do t trine po s s ono essere ri con do t te a due capo-

    s ti p i ti , qu ello lineare e qu ello circo l a re , da cui si sono ra m i f i c a te divers ef i l o s ofie della storia e con ce z i oni on to l ogi ch e . Poi , si rivers a to un tu rbi n edi ri f l e s s i oni sul diven i re ,su ll e s s ere , su lla morte e su ll etern i t . Tut t avi a , d a lXVIII secolo ha prevalso un con cet to pi qu a n ti t a tivo che qu a l i t a tivo : ira gi on a m en ti su qu e s to argom en to sono divenuti maggi orm en te spec u l a-tivi e ri f l et tono un disagio nel ten t a tivo di trova re una formula u n ivers a-l e per ge s ti re il tem po. D a lle peren torie afferm a z i oni dei primi seco l i , si p a s s a ti a du bbi amletici e para l i z z a n ti su ll e s i s tenza e su ll i m m ort a l i t , peri quali sem bra to che lunica via di fuga fosse laccet t a z i one incon d i z i on a-ta del dogm a .

    Per non ad den tra rci nell a t teggi a m en to fidei s ti co, preferi bile sof fer-m a rsi su lla natu ra simbolica dell a l m a n acco. Il calen d a rio ha un qu ad ra n-te perfet to cui fare ri feri m en to : la carta cel e s te . l, d i f a t ti , e nell evi den tea n a l ogia con lo spiri to umano, che si po s s ono scor gere alcune ri s po s te .Hanno fatto cos le cultu re arc a i che pren den dola a modello per determ i-n a re e mai fissare il tem po che flu i s ce e le azioni degli uom i n i , per con-tem pera re le va rie necessit pubbl i che e priva te , e per trova re una con cor-danza tra le esigen ze di culto e qu elle della po l i ti c a .

    I pilastri dellannoAlle origini del calendario dellanima

    Maurizio Ponticello

    Maurizio Ponticello (sopra, nelfo to di Ma ria Teresa Gargiu l ogiornalista e scrittore, studioso trad i z i oni italiche ed eu ropee ,s t a to cronista de Il Ma t ti n o.autore di Napoli, la citt velatae dI misteri di P iedigrotta (entramCon trocorren te Edizion i ) , e dbest sel l er scri t to con Agn ePa lu m bo Mi s teri , segreti e sto ri n sol i te di Na pol i ( NewtoCom pton , 2 0 1 2 ) . Ha avuto variconoscimenti tra cui il premDomenico Rea. Nel 2013 ha publicato il thriller esoterico La nonora (Bietti Edizioni) e il saggiop i l a s tr i dell a n n o. Il sign i f i c ao cc u l to del calen d a ri o ( E d i z i oMed i terra n ee / Arkei o s ) , da cui tratto questo articolo (copertina basso). vicepresidente della storca associazione Napolinoir. Il susito www.maurizioponticello.it

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    SIMBOLI

    Il calen d a rio app a re come una scato l a - con ten i tore deltem po ad dom e s ti c a to. Il tem po non ammae s tra bi l e , ma ilm odo pi diffuso di ra ppre s en t a rlo proprio racch iu den do-lo in una eti ch etta o, vi cevers a , ra f f i g u ra n do luomo intra p-po l a to tra le sbarre del diven i re . La on n ivora mentalit con-tem poranea cerca di divora re sia spazio che tem po e diri con du rre il tut to al principio anesteti z z a n te dell uti l i t a ri-smo econ om i co. La d em i nu ti ooperata dalle leggi dell econ o-mia vi rale e tocca ogni aspet to dell e s i s ten z a . Per esem p i o,vo l er far ri s a l i re a tut ti i co s ti il termine c a l en d a ri o a unol a tino impiega to per iden ti f i c a re il regi s tro con il quale sicen s ivano gli interessi debi tori , con ferma la con ce z i on equ a n ti t a tiva di cui ri feri a m o : il tem po mon et a .

    La genesi del calen d a ri o, p iut to s to, pu farci intu i re una s pet to per nu lla mon eti z z a to. Il termine tem po dalverbo greco t m n indica latto con cui qu a l cosa divi s os econ do ordine e misu ra . La parola tem p i o, o l tre ad avereu n a s s onanza fon etica con tem po, ha il medesimo eti m ocon il quale s i n ten de lu ogo o rec i n to sac ro. E n tra m bi i voc a-boli con ten gono laffisso t h e s Dio che lega luno all a l-tro. Ca l en d a rio provi ene dal latino k a l a re, vuol dire ch i a m a-

    re a raccolta o annu n z i a re ; dal greco k a l , i nvece , deriva ils enso di a pri re e , in qu e s to caso, s i gnifica tra s feri re ci ch e sul piano cel e s te su qu ello terre s tre . Fin dall epoca rom a n aa rc a i c a , le k a l en d a eco s ti tu ivano il primo gi orno di novi lu n i ocon cui iniziava il mese: dopo aver cel ebra to un ri to, i lPon tef i ce Mi n ore annu n c i ava qu a n ti gi orni mancavano alprimo qu a rto di Lu n a , data dalla quale ven ivano comu n i c a-te tut te le fe s tivit da osserva re du ra n te il peri odo in cors o.Su cce s s iva m en te , la parola diede il nome a un almanacco ch eri port ava le notizie astron om i che e qu elle agra ri e , le fe s te , l alu n ghezza dei gi orn i , lalba e il tra m on to del Sole e della Lu n ae , pri n c i p a l m en te , le divinit da cel ebra re a pro te z i one deis i n goli spazi di tem po. So l t a n to molto dopo divenne sinon i-

    mo del regi s tro delle scaden ze che i debi tori , n on a caso, ch i a-m a rono tri s tes kalen d a e.

    Prima di el a bora re sistemi coerc i tivi per impri gi on a rle incod i c i , in tut ti gli evi anti chi luomo ha cerc a to di con for-m a rsi alle leggi del cielo e di interpret a re i segni proi et t a ti su lsuolo del mon do. La cultu ra mega l i tica ne un esem p i ol a m p a n te . I circoli di menhir dissem i n a ti dal Nord dell eS h etland al Ba l ti co, d a lla penisola iberica all At l a n ti co ef i n a n che nel meri d i one italiano, con fermano che oltre cin-que mill enni or sono esistevano comunit agri cole in po s-sesso di una con o s cenza matem a tica ava n z a t a . Q u elle en or-mi pietre sono sia osserva tori astron omici che lu oghi dic u l to, s a n tu a ri open spa ce, cen tri di po tere spiri tuale e/oc a m ere sepo l c rali dove , in determ i n a ti peri odi dell a n n o, conprec i s i one mill i m etrica i ra ggi solari en trano e illu m i n a n oi n tera m en te la linea dei corri doi fino al nu cl eo cen tra l e .

    Il calen d a rio all ori gine non ra ppre s en t ava il ten t a tivo did a re ri s po s te alla necessit di stabi l i re i gi orni di semina e di

    racco l to, o una formula per dec i dere i term i ndi retri bu z i one per il lavoro ef fet tu a to, qu a n tp iut to s to la perce z i one della rel a z i one con d ivinit di tu rno che ri s pecch i ava una sen s i blit interi ore secon do la con ce z i one che Terra e il Ci elo sono uno: m ac ro e microco s ms ono lega ti fra loro tra m i te un unico filo doro

    Tra le va rie sintesi di qu e s to modo di sen tre , e s presso gi disti n t a m en te dalla con ce z i ona rcaica e dalla Tavola Sm a ra gd i n a , c qu ella dPa racelso che ri prese idee assai pi rem o te e rilanci scriven do che il mon do il mac roco

    smo e luomo il microco s m o, e gli el em en ti dtut to ci che esiste nel primo esistono ns econ do. Tut te le influ en ze che derivano dSo l e , dai pianeti e dalle stell e , a gi s cono invi sbi l m en te su ll u om o. Questa analogia tra lunverso mac roa n trop i co e luomo microco s m i cri corre in tut te le fasi dell a n n o.

    Il calen d a rio moderno co s ti tu i to da qu atro el em en ti : i dodici mesi divisi in stagi on i ;d a te che scandiscono il ri tmo qu o ti d i a n o ;fe s te , su ggeri te o com a n d a te ; i nom i , cha pp a rten gono tut ti a santi , veri o pre su n ti . Ll i tu r gia eccl e s i a s tica ha lo scopo di santi f i c a lo scorrere del tem po, di batterlo con il ri n toco di una campana che convoca i fedeli al

    Il solstizio dinverno rappresentato nelloperaNuova Iconologia (1611) dellaccademico

    perugino Cesare Ripa

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    SIMBOLI E MITI

    comu n i one con Di o : l i n teroa n nu a rio catto l i co un osanna.Se vero che il Cri s tianesimo hapo s to i mattoni per ed i f i c a re iltem po univers a l e , il Ca t to l i ce s i -mo insegue il com p i m en to del-l u n ivers a l i z z a z i one del tem po.

    La storia del calen d a rio pi

    av vi n cen te di qualsiasi rom a n zo,e ra ppre s enta il massimo sfor zoper il peggi ore ri su l t a to. Da uncerto mom en to in poi , tut ti ipopoli si sono misu ra ti sfidando ic i eli nel ten t a tivo di dom a re les t a gi oni e incasell a rle in unm a nu a l e . Tut t avi a , l e s i to statos em pre un cl a m oroso fall i m en to : l i n costanza deic i cli astron om i c i , la va ri a bilit e lo slittamen toi rrego l a re della prece s s i one equ i n oziale noncedono alla cella stretta che si vorrebbe . L a n c i a m on avi celle sui pianeti pi lontani e compiamo altre

    m eravi glie della tec n i c a , epp u re siamo inet ti aformu l a re calcoli tali da ri s o lvere qu e s to en i gm ache ci inseg u e : il calen d a rio perfet to non esiste .E decco le va rie manovre corret tive , le vi ra te a babor-do, i ri tocch i , le ri form e , eccetera . A molti sem-

    brer una be s tem m i a , ma unici calen d a ri ri s pon den ti vero di lass erano propqu elli arc a i c i , e proprio perm o tivo che si adeg u avano tem po invece di affannarsi nes for zo di imbava gl i a rl o : al temm obile corri s pon deva una s

    rego l a z i one altret t a n to mobi l eCi fu un epoca in cui tut to con s a pevo l m en te correl a to una sort a , come direbbero ogfisici qu a n ti s ti c i , di en t a n gm en t. An che i mesti eri ri produs ero le co s m ogonie (la te s s i tula fusione dei met a ll i , l a

    mu ra tori a ) , e i gi ochi (dad i , s c acch i , a l i o s s i , dom i n o ) , coquali la vita e la vi t toria erano con tese su tavole che simuno il co s m o, n on furono da men o. Le citt furono fon dda ispira z i oni divine e dalla geom etria sac ra perch fo s s ef u n z i onali ai fini con tem p l a tivi e cultu a l i . E ra

    c i t t / zod i aco, citt viven ti , citt oro s copo, cen ti m etro pcen ti m etro citt sac re unite da una corda spiri tuale che col egava il cen tro del mon do terreno all u n ivers o. In epocon tem pora n e a , se non altro da qu e s to punto di vi s t a , s ocitt morte . Gli anti chi afferm avano che il tem po m e z zo dei qu a t tro punti card i n a l i . Ol tre a esserne il metn om o, il calen d a rio una tra s po s i z i one del tem po,con dgn om oni e due mediani i pilastri dellanno segna i limti di un percorso autocon clu s ivo e autogen era n te . S i n o ln ei mesi fred d i , si apre un va rco nel tepore della Pri m avetocca il soll eone che poi inizia a svi gori re fino a torn as em pre a un punto tra morte e ri n a s c i t a . Il tem po si ri pdu ce dalle sue stesse cen eri . Cos per luomo sincronche intera gi s ce con form em en te a ci che gli intorn o, l ganismo viven te che gli orfici ch i a m avano il corpo Zeu s.

    La ri gen era z i one del corso del tem po pu av ven i re uc a m en te se c reale intima corri s pon denza fra lordco s m i co e, sub spe cie interi o ri t a ti s, l ordine umano, cio eu ri tm i co all i n e a m en to tra simili natu re . Il calen d a rio un cod i ce ri tu a l e : ra ppre s en t ava il ten t a tivo degli uominii n d ivi du a re i punti di co ll ega m en to tra i fen om eni cel e sla loro ri s onanza nell e s peri enza animica. Le tappe co s mche coi n c i dono analogi c a m en te con qu elle interi ori ,m i su ra dell u n i - vers o in eterno e cicl i co moto la med

    sima di qu ella spiri tu a l e . Pu rch lo si s en t a, cio a pache gli even ti astron omici e il loro senso simbo l i co pche la loro fissazione scien ti f i c a , s em pre va ri a bile nre s tino con f i n a ti in un altro mon do, bens ven gano c a n ella realt qu o tidiana con tutta la sac ralit che li con trad i s ti n g u e .

    Il sole invitto

    Sentiero Rosacrociano una rivista trimestrale policulturalead indirizzo filosofico rosacrociano.

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